L'intervista è stata registrata giovedì 25 marzo 1982 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Partito Radicale.
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10:10 - Roma
10:28 - Pontida
11:08 - Pisa
15:00 - Livorno
9:30 - Reggio Calabria
10:32 - Augusta - Brucoli (SR)
Abbiamo collega etano Quagliariello vice segretario nazionale del Partito Radicale una prima domanda d'obbligo negli anni settanta il partito radicale è stato però tono ma se il partito dei diritti civili il progetto politico degli anni ottanta e la lotta allo sterminio per fame cosa reca questi due momenti della storia radicale
Ma io innanzitutto non lei una distinzione tra i progetti politici c'è un filo rosso lega tutta la vicenda radicale Miss sono alcune cose intorno a cui la nostra vicenda parlottato continua a ruotare la necessità di creare un'alternativa sinistra la necessità di risvegliare nuovo internazionalismo di nutrire la politica di nuovi ideali cioè io sono convinto che in questo momento quello che il rischio è quello che è indubbio nel nostro Paese non è tanto l'esistenza del partito radicale quanto l'esistenza della possibilità di fare nel nostro Paese di svolge nel nostro Paese c'è attività politica la politica diventa sempre più un fatto di pochi e il collegamento tra i vertici
Che appunto fanno la politica e la grande massa di gente è sempre qualcosa di sempre più effimero il problema quali che tutti i dissensi si si risolvono Perlini interni a regime le contrade Signori non sa non non provocano più lo scoppio di esigenze di liberazione quindi non coprono più lo scoppio di libertà ma nel migliore dei casi processi meramente emancipato ore e vi è una traduzione
Di tutte quelle che sono le nostre iniziative le nostre battaglie in una chiave meramente statalista la fame nel mondo e cose riuscirà riaprire
La possibilità di fare politica a livello più alto è una sintesi perfetta di quelli che sono i problemi sul tappeto il bisogno di nuovi valori di nuovi ideali bisogno non di nuovi valori di in un ideale ma il bisogno di le svegliare Betti valori di creare di fronti che non siano fatti più solamente su interessi di potere ma che siano fatti anche su valori che siano altri
La necessità di un nuovo internazionalismo di rilanciare l'internazionalismo e la necessità paradossalmente di un nuovo meridionalismo
E tutto questo e anche altro e quindi penso che sia queste la intima connessione tra la strategia dei diritti civili quella della fame
Susan Giorgio l'autrice di come vuole l'altra metà del mondo recentemente affermato che ora come ora gli aiuti allo sviluppo possono solamente aggravare la condizione di sottosviluppo dei paesi del terzo e del quarto mondo i radicali e loro richieste prevedono lo stanziamento di fondi per aiuti immediati nei casi più ruggenti e i fondi a lungo termine per l'aiuto lo sviluppo queste richieste non rischiano di essere una goccia di veleno nell'oceano della miseria
Io penso che in queste vicende perché queste richieste non siano altro che una maniera radicalmente diversa di approcciare al problema che rifiuta sia l'assistenzialismo di stampo meramente cattolico sia il programma Cismon ideologizzato che invece appunto viene da altro campo ed ambiti più strettamente marxisti
Questa
Maniera di approccio al problema è una maniera imminentemente laica che si fa carico del problema drammatico di chi ora sta morendo sicuri che attraverso
Una strategia d'urto se vogliamo è possibile appunto risolvere il problema anche strutturale
Quindi si tratta di questo si tratta di qualcosa di profondamente diverso e nuovo
Io non nego che se la cosa vada male
E se non riusciamo a realizzare il nostro progetto questo possa avere anche degli esiti negativa sicuramente dobbiamo essere i guanti perché i può essere sicuramente chi tende e chi può attendere ad annacquare la carica rivoluzionari della nostra battaglia contro lo sterminio per fame
Ponendo in atto un processo molto simile a quello rappresentato dalla legge cartoni per quanto riguarda il divorzio è evidente che questo può cadere questo sarebbe effettivamente la perdita di tutta la carica dirompente che vi è all'interno della battaglia per la fame nel mondo penso che però la nostra impostazione sia sicuramente quella che ci garantisce nei confronti di questi rischi e penso che però chi voglia mettere in campo e in moto ora un processo del tipo di quello detto e c'è appunto una minimi dal una mini mitizzazione del problema fondamentalmente sia sicuramente in ritardo e quindi casca male
Nonostante l'appello dei Nobel le parole di Pertini la risoluzione del Parlamento europeo il messaggio di Mitterrand il digiuno di Marco Pannella nonostante tutto questo a dicembre il Parlamento nel Parlamento si è costituito il blocco della morte la fiducia richiesta da Spadolini ha fatto giustizia del consenso che la mozione radicale contro lo sterminio per fame aveva formato tre vari deputati che chance hanno oggi i radicali durante la discussione della legge finanziaria
E questa domanda che fai molto interessante
E comporterebbe una risposta
Assai approfondita ma direi anche
Una risposta su
Più complessa
Ecco tu dici nonostante l'appello di Pertini nonostante il messaggio di Mitterand nonostante la mozione dal Parlamento europeo ricordi quelli che sono stati gli indubbi successi perché sicuramente la battaglia radicale sulla fame nel mondo ha fino ad ora sortito un effetto
Quello
Di sensibilizzare
E quello di iscrive questo problema nell'agenda politica non solo del nostro Paese ma appunto nell'agenda politica europea se non mondiale
è un risultato indubbi
E tutto quello che tu hai citato sono le tappe di una bella battaglia
Purtroppo non sono sufficienti a dire
Lo dici tu stesso che la formulazione della domanda
Che abbiamo vinto
Perché appunto questo è il vero rischio e che rimanga una bella battaglia ma che non sortisca effetti pratici
Diversi appunto da quelli della sensibilizzazione da quelli che ho precedentemente esposto sul piano politico
Evidentemente
C'è e tu lo fai nella domanda da ricordare quello che è accaduto
Durante la discussione
La fame in Parlamento la mozione Spadolini contro
La maggioranza dei parlamentari della Repubblica che avevano firmato
Spontaneamente
La mozione radicale per la fame
Fai molto bene a farlo perché secondo me
Noi tendiamo a consumare quello che è stato un grosso successo in quel momento abbiamo raccolto intorno
Ad un documento che era sostanzialmente un documento un decreto di vita
Quella che è stata la più grossa aggregazione politica che si è riuscita a mettere in piedi negli ultimi dieci anni in questo Paese vi erano deputati
Appartenenti praticamente a tutti i gruppi parlamentari vi erano i vescovi vi erano i sindaci la più grossa aggregazione in assoluto
Probabilmente questo è un dato che noi tendiamo a consumare a dimenticare che dovremmo invece tener presente ora qual è il problema
Quello di incardinare nuovamente questa forza
E far sì che appunto questa volta non sia battibile
Da un decreto di morte
Perché di questo si trattava in quell'occasione e passi che questa volta non sia battibile dalle belle parole
Che pure il nostro presidente del Consiglio in d'occasioni passate molto più spesso e con altre autorità il nostro presidente della Repubblica
Hanno dedicato al problema della fame che sono veramente gli elementi che possono portare alla sconfitta e portarci alla sconfitta su questo problema su questo
Tu mi chiedi quali possibilità ci sono ben questo dipende da noi dipende anche da te
Dipende dagli ascoltatori della radio radicale
Abbiamo cento giorni di tempo le sono già passati trenta devo dire con sincerità che non si è fatto molto abbiamo
Un'occasione quella della marcia di basco che può essere sicuramente il tentativo di Rino incardinare oggi iniziare arringa rinati
Quella immensa forza il problema è quello di considerare Pasqua come una tappa e non come un arrivo
Perché non possiamo assolutamente credere che a Pasqua attraverso la nostra marcia simile è un momento fondamentale un momento di passaggio fondamentale dopo Pasqua ci deve essere alto e questo evidentemente quello che ci sarà
Dipenderà anche da quanti saremo a Pasqua da quello che in questi giorni riusciremo a mettere in piedi dipende da quanta gente in questi giorni ci sarà i tavoli
E quindi io ho solamente in questa maniera penso di poter dare una risposta alla sua domanda
Meno settantasei giorni Progetto sopravvivenza e poi
E poi e poi se si vince
è necessario continuare e affrontare i problemi che una eventuale vittoria sulla fame comporta un salto di qualità
Un salto di qualità di questa forza che il noi riteniamo io ritengo che è stata nel nostro Paese l'unica forza effettiva di governo può sembrare una contraddizione
Una forza che è stata sempre all'opposizione Forza di Governo ma non lo è assolutamente perché è stata l'unica che è riuscita a governare speranze fatti atti concreti
Nel nostro Paese è stata l'unica che nel suo piccolo ha sviluppato operazioni effettivi di governo
E poi se si perde invece la fame resta e quindi resta
Noi morti si continuerà a morire e quindi resta l'esigenza la necessità di un corpo politico che si faccia carico del problema che lo affronti
E quindi resta
Un problema immenso è un ruolo il mezzo per il partito radicale
Quale sicuramente tra un partito che dovrà prendere atto della sconfitta su questo non v'è dubbio che dovrà rapportarsi a destra
Ma la necessità del partito non viene assolutamente meno anche se in questi settantasei giorni
Si concludono con un nulla di fatto il che sicuramente non è auspicabile
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