Assemblea Annuale di Confindustria

L'Assemblea Stato ed avere inizio
I partecipanti sono pregati di prendere posto grazie
L'Assemblea statale ad inizio
I partecipanti sono pregati di prendere posto grazie
Allora
L'Assemblea sta per avere inizio i partecipanti sono pregati di prendere posto grazie
I lavori hanno inizio
Prende la parola il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia
Illustri ospiti care colleghe cari colleghi signore e signori grazie a tutti per aver voluto essere qui
Sento innanzitutto il dovere di rivolgere a nome di tutti gli imprenditori italiani un deferente saluto al Capo dello Stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Che in questi anni
Ha seguito con grande attenzione l'attività delle nostre imprese ha colto il valore del nostro impegno e non ha fatto mancare autorevoli richiami al dialogo sociale
Voglio altresì ringraziare i presidenti delle Camere il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
I ministri presenti i rappresentanti delle istituzioni i rappresentanti delle opposizioni le cariche istituzionali le forze sociali
Ma è soprattutto voi imprenditrice imprenditori italiani che sento il dovere di ringraziare con commozione e con affetto per la fiducia che mi avete accordato
Affidandomi un incarico che mi onora e di cui sento tutta la responsabilità grazie davvero di cuore
E a nome di tutti vorrei rivolgere un grazie particolare a Luca Cordero di Montezemolo
Che in questi quattro anni ha guidato Confindustria con intelligenza e straordinaria passione grazie Luca
Oggi Confindustria Ugo regole
Autonoma dai partiti capace di portare
Le ragioni di fare impresa al centro dell'agenda e del Paese
Ed è soprattutto una Confindustria forte e unità tutto ciò è il frutto dell'eccezionale lavoro di questi anni
Consentitemi un ringraziamento speciale ai miei genitori a mio padre Steno e mia madre mira
Non sarei qui senza la forza del loro insegnamento e del loro esempio fin da quando mi posso ricordare ho respirato impresa da loro ho imparato la responsabilità dell'imprenditore nei confronti dei collaboratori e della società
Confindustria assunto un impegno importante di fronte al Paese contrastare la logica del declino ritrovare la strada della crescita e dello sviluppo
Nonostante la situazione economica difficile l'industria italiana ha compiuto uno straordinario cammino di tutto questo noi imprenditori dobbiamo essere giustamente orgogliosi
In sala vedo oggi tanti protagonisti di storie italiane di lavori di successo
E io vi voglio ringraziare tutti ringraziarli per il lavoro che fate
Grazie a voi il made in Italy continua ad essere un riferimento nel mondo le piccole e medie imprese hanno svolto un ruolo importante
In un decennio sono stati creati più di due milioni e settecento mila nuovi posti di lavoro dipendente di cui oltre due milioni a tempo indeterminato
Negli ultimi due anni le esportazioni italiane sono cresciuto a ritmi sostenuti
Analoghe a quelle della Germania e crescono anche al di fuori dell'area dell'euro malgrado l'erosione dei margini imposte da una rivalutazione eccessiva del tasso di cambio
Ma dal terzo trimestre del due mila sette in modo assai più netto con l'inizio di quest'anno il quadro internazionale è peggiorato
Le prospettive per il due mila otto il due mila nove restano incerte la crisi finanziaria la recessione americana il rialzo dei prezzi del petrolio e di molte materie prime fanno rallentare fortemente la crescita economica mondiale
La vitalità delle nostre imprese non è sufficiente ad assicurare lo sviluppo e a compensare da sola la scarsa competitività competitività del Paese
La crisi internazionale mette a nudo drammaticamente tutte le debolezze del sistema
Mentre la gara si sta facendo sempre più impegnativa il nostro far bello è diventato troppo pesante
Non possiamo più eludere o rinviare quelle scelte anche difficili e impopolari che sono indispensabili per non compromettere il nostro futuro
A questo posto proposito purtroppo c'è poco di nuovo
Eccesso di burocrazia di spesa pubblica di pressione fiscale da una parte e scarsa produttività insufficienti investimenti in ricerca e formazione dall'altra sono i soliti problemi che solleviamo da tempo
Non possiamo perdere di vista le principali riforme istituzionali più poteri al premier nuova legge elettorale superamento del bicameralismo perfetto
Ci aspettano sfide impegnative
Ma in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento c'è un nuovo Governo a cui faccio qui i migliori auguri di buon lavoro
Sostenuto da una forte a maggioranza parlamentare
C'è un clima di mono Rendini ore contrapposizione e di rispetto reciproco tra maggioranza e opposizione di collaborazione sui grandi temi c'è una consapevolezza diffusa della gravità della situazione
Chi ha l'onore e l'onere di governare conti alle scelte necessarie senza farsi condizionare dal consenso di breve periodo che porta all'immobilismo
L'opposizione guardi con responsabilità all'interesse generale la situazione economica non consente tatticismi o quindi
Voglio dire con chiarezza che l'approvazione ieri del decreto per la detassazione degli straordinari e dei treni variabili è un segnale molto importante
è una misura che Confindustria propone da tempo e che io stessa ho chiesto al Presidente del Consiglio di approvare con urgenza è un'indicazione
è un'indicazione precisa ai lavoratori all'impresa
Sulla strada da prendere per gli assetti contrattuali noi siamo soddisfatti di questo primo intervento
Certo i problemi sono tanti e vanno affrontati anche alla luce dei mutamenti in corso dello scenario internazionale
La globalizzazione dei mercati le nuove tecnologie i flussi migratori sono realtà con le quali dobbiamo misurarci
Un'opzione diversa oggi non c'è
Il tema è come gestire la globalizzazione quale governasse adottare
Non è un periodo esaltante come spiega l'economista indiano balzati liberalizzare quando l'economia non cresce
è assai difficile ma aggiunge alla fine la gente capirà alzando barriere non si va da nessuna parte
Globalizzazione non vuol dire solo bassi salari e delocalizzazione delle produzioni significa anche
Mercati che si aprono nuovi prodotti processi produttivi opportunità di investimento
Il quaranta per cento delle esportazioni cinesi quasi cinquecento miliardi di dollari
è frutto di joint venture con imprese occidentali che hanno investito in Cina
Frenando quell'esportazioni colpiremo anche le imprese dei nostri Paesi
Ma il buon funzionamento del commercio internazionale richiede anche il rispetto di regole comuni
Non sono accettabili la concorrenza sussidiato da monopoli interni
Il dumping economico e sociale la sistematica sottovalutazione le cambio la contraffazione l'abbassamento degli standard di sicurezza dei prodotti l'assenza di vincoli all'immissione nell'ambiente
L'Unione europea resta in assoluto il nostro punto fondamentale di riferimento
Ma talvolta sembra più interessata a porre vincoli e limiti ai suoi cittadini e alle sue imprese piuttosto che a svolgerà un ruolo forte nella difesa di un mercato mondiale con regole certe e valide senza eccezioni
Noi non chiediamo la tutela critica degli interessi europei ma non possiamo nemmeno accettare impostazioni autolesionistiche come continuare con l'adozione in un laterale del corpo del Protocollo di Kyoto
Condividiamo l'idea di interventi coordinati per i cambiamenti climatici ma non accettiamo un atteggiamento che rischia di rendere difficile molto costoso fare impresa in Europa lasciando che chiunque inquilini a piacimento fuori dal nostro territorio
L'Europa deve ritrovare leadership a livello internazionale per guidare i cambiamenti e le sfide in maniera condivisa
Agli strumenti per farlo la sua azione deve essere rafforzata e resa più incisiva
Solo così aiuterà lo sviluppo e potrà contrastare le pulsioni protezionistiche che ciclicamente emergono come risposta ad una globalizzazione non sufficientemente governata
Questa esigenza diventa prioritaria in una fase di debolezza dell'economia internazionale
L'esplosione del prezzo delle materie prime deprime lo sviluppo in tutti i Paesi importatori
I rialzi sono accentuati da speculazioni finanziarie da barriere commerciali a libero scambio di prodotti agricoli dai sussidi alle coltivazioni dei Paesi avanzati è giunto il momento di ripensare la politica agricola Dorotea
Serve più domanda interna in Europa bisogna aprire i mercati dei servizi aumentare gli investimenti nelle tecnologie digitali ed energetiche nelle reti infrastrutturali nell'ambiente
Per finanziare questi progetti servirebbe una revisione complessiva del Budget comunitario
Ed approfondita la proposta di emettere obbligazioni europee sul mercato dei capitali come ha rilanciato Giulio Tremonti
L'Unione europea deve anche adottare una credibile ed efficace politica comune per la sicurezza energetica decadere una voce unica nei rapporti con i Paesi produttori
Perché all'Energia potrebbe essere in futuro davvero il terreno di scontro tra le diverse aree del globo
E deve prendere piena coscienza del ruolo sempre più importante dell'euro sono passati quasi dieci anni dalla nascita della moneta unica ci siamo assicurati prezzi più stabili tassi di interesse più bassi disavanzi pubblici più contenuti
Le imprese europee hanno imparato a convivere con l'euro forte che aiuta a contenere i costi delle importazioni stimola gli incrementi di produttività favorisce l'internazionalizzazione dei nostri investimenti
Ma un Euro troppo sopravvalutato nei confronti del dollaro penalizza in modo insostenibile le nostre esportazioni
L'Unione europea deve continuare a spingere il G otto a pronunciarsi sui cambi e deve coinvolgere la Cina nelle discussioni sull'assetto valutario
La Banca centrale europea non dovrebbe sottovalutare il rallentamento dell'economia europea
La crisi dei mercati finanziari sembra ancora lontana dall'essere riassorbita e allunga le sue ombre sulle prospettive di breve e medio termine deve indurre a profonde riflessioni
Molti prodotti finanziari offerti sui mercati internazionali erano complesse i e opachi e hanno addossato i clienti rischi molto alti
La fase dell'eccesso di debito e dei castelli di carta è finita
All'azione di stabilizzazione attuata con successo dalle banche centrali dovrà ora a seguire un'incisiva azione dei regolatori
Resta una considerazione più generale la finanza è uno straordinaria leva di sviluppo e molti strumenti innovativi hanno giocato un ruolo importante
Ma la pura produzione di finanza a mezzo di finanza senza valore aggiunto per debitori investitori
Ha mostrato tutti i suoi limiti e ha generato una profonda crisi di fiducia
La favola del credito ad alto profitto e senza rischi è stata smascherata è tempo di tornare alla vecchia e solida realtà dei finanziamenti alle attività produttive e agli investimenti
Le banche italiane sono quelle che in assoluto hanno meno rischi e meno responsabilità hanno di fronte la grande opportunità di porre ancora di più al centro delle proprie strategie e rapporti il rapporto con le imprese
In una fase di forte rallentamento dell'economia le banche italiane possono dare un segnale importante in questa direzione così lavoreremo insieme per riprendere il cammino della crescita puntando su investimenti innovazione e occupazione
La malattia dell'Italia si chiama crescita zero io ritorno alla crescita ed una crescita sostenuta deve essere il nostro vero obiettivo strategico
Chi non condivide questa la priorità gioca contro l'Italia e contro gli italiani
Su questo non possono più esistere posizioni neutre
La bassa crescita ha costi elevati il nostro PIL sarebbe superiore di centocinquanta miliardi di euro se negli ultimi dieci anni fossimo cresciuti come la media degli altri Paesi europei
Le istituzioni politiche economiche sindacali non si sono adeguate a un mondo in cambiamento
Corporazioni agguerrite hanno impedito di sciogliere i nodi che ci soffoca no
Nei decenni passati rinviare gli interventi necessari distribuendo sussidi e posti di lavoro pubblico ha condotto ad un'espansione della spesa ad un fisco oppressivo al secondo debito pubblico in rapporto al PIL di tutti i Paesi industrializzati
Vi è una grave sotto coprite tutto sottocapitalizzazione del Paese
Dagli inizi degli anni Novanta invece di contenere stipendi pubblici e pensioni si sono tagliati gli investimenti per infrastrutture servizi di trasporto scuola giustizia Forze dell'ordine carceri
Così paghiamo il prezzo di un isolamento strutturale dei territori e delle persone per collegamenti stradali e ferroviari inadeguati
Siamo in ritardo nei servizi informatici ad alto valore aggiunto che Cotral che contraddistinguono i paesi moderni
I sistemi di gestione dei rifiuti sono vicini al collasso in molte regioni anche perché si dice di no ai termovalorizzatori attivi in tutti gli altri Paesi
Paghiamo i costi più alti d'Europa per l'Energia manca una strategia di investimenti per la sicurezza e la diversificazione energetica perché ci arrendiamo I tetti delle minoranze
Serve un ambiente più favorevole all'assunzione del rischio all'attività di impresa agli investimenti
In un mondo globale un Paese dove la cultura di impresa non è condivisa è destinata ad un ruolo subalterno è questo che vogliamo decisamente no
Ma
Ma troppo spesso si è pensato di tutelare l'interesse pubblico limitando l'attività imprenditoriale come se le aziende fossero una sorta di male necessario da ingabbiare e vincolare
L'impresa sana che rispetta le regole è protagonista della crescita economica ma anche dello sviluppo sociale e civile della nazione
Siamo un Paese anziano viviamo di rimpianti e recriminazioni e poco di progetti litighiamo spesso sul passato e non ci confrontiamo sul futuro
E chi è troppo curioso delle cose del passato ci ricorda Cartesio rischia di diventare molto ignorante di quelle presenti
Dobbiamo guardare avanti alle cose da fare la prima e sbloccate gli investimenti che sono pronti a partire fermi per inesistenti problemi ambientali
Impianti energetici riga si tratta che rigassificatori e termovalorizzatori infrastrutture e reti materiali materiali insediamenti produttivi
Sono centinaia le opere gli stabilimenti incredibili e di stime di menti incredibilmente inattesa di autorizzazione
Certo ci vuole trasparenza e dialogo con le popolazioni interessate ma poi bisogna decidere
E bisogna dire alla gente la verità
C'è chi manifesta contro ogni nuova centrale ma si lamenta per l'aumento delle bollette delle famiglie o chi impedisce la realizzazione di impianti discariche preferendo lasciare la popolazione in mezzo a montagne di rifiuti
Noi non accetteremo più
Che piccoli gruppi spesso in mala fede tenga in scacco il Paese
E a e a queste furbizie
E a queste furbizie di bassa lega che noi dobbiamo dire basta
Gli investimenti in tecnologie può essere catalizzato da pochi grandi progetti paese il nucleare di nuova generazione la mobilità a
Il risparmio energetico le tecnologie ambientali sono questi i temi che devono restare al centro della politica industriale
Abbiamo davanti a noi sfide impegnative e progetti ambiziosi non è certo una fase da piccolo cabotaggio dobbiamo cambiare il Paese nell'interesse dell'impresa e dei cittadini soprattutto dei più giovani
Noi continueremo esprimere con determinazione e forza con passione ed entusiasmo la cultura di impresa le ragioni di chi vuole continuare a crescere
Noi vogliamo contribuire così ad un grande disegno di sviluppo economico e sociale dell'Italia e degli italiani
Collaboreremo con il Governo lo stimoleremo per realizzare le riforme necessarie
Continueremo sulla strada dell'autonomia che per noi ha un significato molto chiaro vogliamo essere fuori dai partiti per rappresentare ovunque le ragioni della crescita
Noi riconosciamo la primato la il primato della politica ma la politica deve meritarlo e giustificarlo con i risultati gli elettori hanno fortemente penalizzato fino ad escludere dal Parlamento quelle forze portatrici di una cultura anche industriale
Per la prima volta tutte le formazioni politiche presenti nelle due Camere condividono i valori del mercato e dell'impresa stiamo assistendo a una significativa semplificazione del sistema politico
Io sento il dovere di essere malgrado tutto ottimista
Mi sembra che si stia esaurendo nella coscienza collettiva quel conflitto di classe tra capitale e lavoro che ha segnato la storia degli ultimi centocinquanta anni
E oggi si fa strada la consapevolezza che la crescita economica è il vero bene comune
Possiamo chiudere una lunga stagione di antagonismo pensare in maniera nuova il confronto con i sindacati e le relazioni industriali che oggi sono consoni
Dopo quattro anni CGIL CISL e UIL hanno finalmente definito una posizione unitaria e questo rappresenta un punto di partenza importante
Non è una piattaforma ma una proposta per avervi per avviare una trattativa nuova lontana mi auguro dai diritti inconcludenti del passato
Certo molte proposte non sono per noi condivisibili come l'idea di indicizzare le tribù le retribuzioni i prezzi che ci porterebbe fuori dall'Europa
Ma finalmente ci sono le condizioni per iniziare un confronto cambiare le regole del gioco modernizzare il sistema
Ai sindacati io voglio dire
Poniamoci davvero l'obiettivo comune di raggiungere un'intesa entro pochi mesi
Forti della nostra autonomia e del nostro ruolo di parti sociali
Ciò e alla nostra portata se ci riusciremo scriveremo una pagina importante nella storia delle relazioni industriali e libereremo energie in favore dello sviluppo
Noi siamo pronti per farlo
Negli ultimi dieci anni il costo del lavoro è salito in Italia in linea con la media europea ma non altrettanto ha fatto la produttività
Abbiamo perso competitività meno dieci punti rispetto alla media dell'eurozona e meno diciotto nei confronti della Germania
La produttività e ciò che in questi anni è mancato alla nostra economia solo con un forte recupero di produttività sarà possibile conciliare crescita e occupazione
Come
E e a ridare alla ad aumentare la competitività e l'incremento dei salari obiettivi entrambi essenziali per il nostro Paese
Il sistema di contrattazione è ancora quello del novantatré approvato quando c'era la lira e la globalizzazione muoverà solo i primi passi
è stato per molti anni un buon sistema ha raffreddato l'inflazione
Ma è inadeguato alle esigenze di oggi perché impone a realtà produttive diverse retribuzioni e organizzazione del lavoro uniformi
Non favorisce la contrattazione di secondo livello che potrebbe coniugare meglio retribuzione e produttività
Occorre alleggerire il contratto nazionale per dare più spazio risorse
Alla retribuzione legata all'aumento di produttività e ai risultati aziendali
I sindacati italiani sono una grande organizzazione con dodici milioni di iscritti sta al coraggio dei loro leader impiegare questa forza a favore del cambiamento del benessere dell'opportunità per i giovani
Una parte della cultura sindacale non sia adeguata ai modelli produttivi che si sono evoluti nelle imprese distrettuali avete nelle medie imprese radicate nei territori e che operano nei mercati globali
è in questa realtà che si sta già sperimentando una forte convergenza di interessi tra impresa e e lavoratori è un dato nuovo un valore importante
Un'opportunità che va colta
Noi chiediamo i sindacati di cambiare in profondità per non condanna c'è una perdita forte di competitività e di benessere chiediamo ai sindacati di negoziare nell'interesse vero dei lavoratori e non di qualche superato ideologia
La riforma della contrattazione dovrà riguardare anche il pubblico impiego che anche spiegato in mente ottenuto negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppia rispetto al settore privato senza alcun aumento di efficienza
I tassi di assenteismo nel pubblico impiego ovviamente non solo dunque sono casi specifici sono però uno scandalo nazionale
Noi non accettiamo il sistema dodici siano persone che timbrano il cartellino e subito dopo abbandonare il posto di lavoro è un insulto nei confronti dei lavoratori onesti pubblici e privati
Non possiamo più sopportare che una parte del Paese sottratta ad ogni controllo scarichi sui costi e le sue inefficienza sulla parte sana quella parte che lavora e produce per tutti e che ormai manda chiari segnali in sofferenza
Oltre alla contrattazione vanno riviste le regole del mercato del lavoro e del welfare va aggiornato il quadro dei diritti dei lavoratori e bisogna adottare modelli di flex security
Non è il posto di lavoro che deve essere garantito ma un reddito e una formazione adeguati come accade nei Paesi con sistemi di sicurezza sociale più moderni ed attivi
E questa è sempre stata l'idea di Marco Biagi e di Massimo D'Antona che hanno pagato con la vita la volontà di innovare e di guardare al futuro
A loro al nostro ricordo commosso il nostro grazie
Il welfare italiano è particolarmente inefficiente ed iniquo
Quasi il sessanta per cento della spesa sociale serve a coprirne dal rischio di vecchiaia perché l'età media di pensionati e passa e lati il pensionamento avviene tre anni prima rispetto alla media dell'OCSE
Negli Stati Uniti la pensione viene erogata per dodici anni in Danimarca per undici in Svezia per tredici in Italia per diciassette
Ita della l'età della pensione andrebbe indicizzata all'aumento della speranza della vita
Questa distorsione condanna l'Italia a destinare appena due per cento della spesa sociale al sostegno del reddito di chi ha perso il posto di lavoro un terzo della media europea
Altrettanto scarsi sono gli aiuti alla famiglia e ciò si riflette nella bassa natalità
Solo il dodici per cento della spesa sociale va al venti per cento più povero della popolazione
Con questo squilibrio a favore delle pensioni abbiamo rinunciato a quella grande risorsa che è l'occupazione femminile
C'è uno slogan efficace che riassume la questione troppe donne a casa troppe culle vuote troppi Bindi poteri così si bruciano enormi potenzialità
Nell'ultimo decennio l'incremento del lavoro femminile nei Paesi sviluppati ha contribuito alla crescita mondiale come l'intera economia cinese
In Italia e attivo solo il quarantasette per cento delle donne in età lavorativa si scende al trentuno nel Mezzogiorno
Con un'occupazione femminile allineata i tassi medi europei il nostro PIL sarebbe più alto di quasi sette per cento
Il lavoro femminile aumenta il reddito familiare e genera nuovo occupazione
Dobbiamo avere più donne al lavoro e un welfare più a favore della famiglia e dell'infanzia
Non è un paese per vecchi è il titolo di un romanzo di McCarthy del recentissimo film che mi è stato tratto se guarda l'Italia devo dire con rammarico che non è un Paese per giovani
Da troppi anni sono state adottate scelte politiche contrarie all'interesse che le nuove generazioni
Pensiamo al debito pubblico più alto d'Europa che scarichiamo sui più giovani o alla spesa pubblica improduttiva che cresce a dismisura da dismisura e spreca oggi molte risorse che dovremmo invece investire per il domani
Noi vogliamo una società aperta che treni e promuove il merito dove siano date a tutti uguali opportunità di partenza e dove l'anzianità di carriera non sia il principale criterio di remunerazioni delle capacità
Dove ci siano maggiore mobilità sociale più competizione più solidarietà nei confronti dei più deboli
Compete anche a noi costruire una società più aperta trasparente che non sia preda dei privilegi corporativi
Ma i giovani io dico con altrettanto chiarezza
Guardate la competizione al merito come valori positivi
Pretendete lì nelle scuole e nelle università non fatemi sedurre dai cattivi maestri dell'egualitarismo al ribasso che toglie opportunità a chi ha talento a chi si vuole impegnare e a chi vuole farsi valere
Guardate con grande attenzione alle ragioni vere della vostra generazione non lasciate di strumentalizzare da chi vi chiede di sostenere interessi privilegi si sono rivolti contro di voi
Non ci può essere vera solidarietà senza uno Stato efficiente non c'è rispetto dei diritti e tutela dei cittadini non c'è libertà di impresa non c'è giustizia non c'è buona istruzione non c'è legalità non c'è lotta all'evasione
Servono uno Stato leggero e rigoroso una pubblica amministrazione che funzioni vicino ai cittadini e all'impresa è inflessibile contro chi non rispetta le regole e danneggia la comunità
Ci sono molte isole di eccellenza anche all'interno della macchina pubblica ma si tratta di generosità individuali e di professionalità isolate
I dipendenti pubblici in Italia sono mal distribuiti per funzione e sul territorio in rapporto agli abitanti al sud sono il cinquanta per cento in più che al no basta serve una grande ristrutturazione si devono utilizzare in modo oculato il turnover la mobilità geografica gli ammortizzatori sociali di durata limitata
Se uno è giovane e ha talento difficilmente si fa strada negli uffici statali lo scrivere un secolo fa romanziere ASE da noi poco è cambiato
è necessaria un'azione di medio termine per coinvolgere e valorizzare il personale migliore i fondi funzionari pubblici capaci e di penalizzare i furbi questo sarà un banco di prova anche per i sindacati
Leggiamo che i fannulloni verranno licenziati
è un principio che ci trova pienamente d'accordo a patto che alle parole seguano i fatti altrimenti sarà l'ennesima sconfitta di tutti coloro che nel privato come del pubblico lavorano con serietà
Bisogna semplificare ridurre il numero delle leggi eliminare le incertezze di interpretazione il nostro Paese associa una singolare diffusione dell'illegalità
Ha una pletora di regole spesso contraddittorie incomprensibili che governano minuziosamente la vita dei cittadini
La burocrazia è uno dei principali ostacoli agli investimenti in Italia
Chiediamo che venga attuato il progetto impresa in un giorno e che venga riformata la giustizia civile che non funziona per recuperare un credito occorrono quaranta mesi contro i dodici dei maggiori Paesi industrializzati
Ciò mina alla base la certezza del diritto la tutela della proprietà il rispetto dei rapporti contrattuali
La certezza del diritto è fondamentale non c'è mercato senza legge
Come spiega l'economista Fernando de Soto ciò che accomuna le aree del mondo che non riescono a svilupparsi non è la carenza di iniziative economica e la difficoltà a rappresentare i diritti di proprietà cioè la mancanza di una relazione tra legge e mercato
Sulle piccole imprese il costo della burocrazia grava per quasi quindici miliardi di euro all'anno un punto di PIL sottratto al loro sviluppo
Ventisette adempimenti informativi in materia di lavoro costano all'impresa quasi dieci miliardi quindici adempimenti ambientali costano due miliardi un miliardo e mezzo di euro è il costo di sette adempimenti per la normativa anti incendi
Una vera emergenza nazionale a cui bisogna subito porre rimedio
I ritardi
Dei pagamenti della pubblica amministrazione soprattutto nelle aree meridionali rappresentano la causa di fallimento di un caso su quattro è difficile immaginare una democrazia funzionante quando lo Stato il primo a non rispettare le regole
La politica ha invaso l'Amministrazione piegando la fini impropri di ricerca del consenso mi ha minato l'efficienza e l'imparzialità e nello stesso tempo ha perso autorevolezza capacità di controllo e di indirizzo
La lottizzazione minuta delle cariche degli impieghi ha progressivamente smantellato i centri di competenza
La politica deve ritirarsi velocemente dai compiti che non le appartengono deve tornare alla missione che le è propria definire gli orientamenti strategici dell'azione pubblica
E comporre gli interessi deve uscire dalle gestioni rinunciare a decidere gli appalti a nominare i primari degli ospedali non deve interferire nella gestione delle aziende
Bisogna affermare nella gestione della cosa pubblica un costume di sobrietà diventerà più positivo il rapporto tra i cittadini lo Stato e la politica
Lo Stato insomma deve assicurare buone prestazioni vogliamo una scuola pensata per gli studenti e non per gli insegnanti una sanità organizzato sulle esigenze dei pazienti e non su quelle dei medici uffici pubblici con orari di apertura per favorire la popolazione più degli impiegati
Lo Stato italiano inefficiente anche quando in tasse imposte e contributi la pressione fiscale è superiore alla media europea ed è profondamente Edison oggi l'INEA l'evasione sottrarle case più alle casse pubbliche almeno novanta miliardi l'anno i fa salire per i cittadini onesti la pressione fiscale
Oltre il cinquantuno per cento siamo oltre i i livelli svedesi con un livello di servizi neanche lontanamente comparabile
Nonostante la riduzione delle aliquote barrata dall'ultima finanziaria il prelievo effettivo sugli utili di impresa resta in Italia il più alto d'Europa
è un chiaro invito a non investire da noi in un mondo dodici sistemi fiscali rappresentano un importante elemento competitivo tra i Paesi
Si devono perciò muovere altri passi verso la riduzione delle acque di quote IRES e IRAP guardando alla pressione effettiva e non ha solo a quella nominale
Per l'Iraq è auspicabile una progressiva deducibilità e va drasticamente ridimensionata la componente del costo del lavoro una sorta di tassa sugli occupati
E tutto questo dovrà avvenire in un quadro di equilibrio delle finanze pubbliche e di riduzione del debito basandosi sui tagli delle spese
In questi anni le imprese hanno contribuito molto all'incremento generale del gettito tributario nel due mila sette a parità di aliquote il gettito IRES è aumentato del ventisette per cento rispetto al due mila sei di quasi l'ottanta per cento rispetto al due mila quattro
La pressione fiscale sulle imprese va abbassata chiediamo stabilità e continuità normativa per consentire programmazioni di medio periodo
Bisogna continuare nella lotta all'evasione ed elusione fiscale che danneggiano l'impresa i contribuenti onesti il fisco deve essere severo con i furbi gli evasori e costruttivo nei rapporti con i tanti che rispettano le regole
Abbiamo bisogno di un'amministrazione finanziaria che capisca l'impresa e non cada nell'errore di pensare che l'evasione si ovunque
L'impresa e soprattutto alle piccole devono essere accompagnate aiutate nel corretto adempimento dei propri doveri
Va eliminata e presto la piaga dei ritardi nei rimborsi di imposta già condannata dalla Corte di giustizia europea
Non è accettabile che l'amministrazione finanziaria possa bloccare i pagamenti dovuti alle aziende in presenza di un contenzioso anche di poche migliaia di euro è un sistema per risparmiare sulla cassa non è degno di un Paese moderno
Sintesi sarebbe un sardo un nuovo rapporto di fiducia tra il fisco all'impresa
Uno Stato più efficiente panche passa anche attraverso un progetto di federalismo che Scrivia ad aree omogenee più capacità di azione per filtrare e affrontare le sfide della globalizzazione
Un nuovo federalismo può valorizzare le potenzialità dei territori attrarre investimenti e talenti essere aperto alla competizione e aumentare livello di efficienza
Nel nostro Paese il processo federalista e a metà del guado così come non funziona
Negli anni due mila quando sono stati iniettate dose consistenti di decentramento le spese correnti delle amministrazioni locali sono esplose la spesa sanitaria è salita di oltre cinquanta per cento
Nello stesso tempo non è stato posto alcun freno alle spese delle amministrazioni centrali è un percorso insostenibile
è invece possibile un federalismo virtuoso come ci insegnano molti Paesi europei
Per l'Italia il prossimo passaggio è il federalismo fiscale
Deve costituire un'assunzione di responsabilità i deve accompagnarsi ad un taglio di spesa frutto della guerra le duplicazioni alle sovrapposizioni agli sprechi
Deve anche essere l'occasione per rivedere la distribuzione delle competenze che vanno commisurate alle fonti di entrata deve tornare al centro le materie connesse alle grandi reti nazionali di energie trasporto e comunicazione
Può essere largamente decentrata la gestione di molti servizi pubblici scuole trasporti locali servizi per l'immigrazione e l'integrazione
Il decentramento delle imposte funziona se c'è la piena percezione dei cittadini di destinare una parte del loro reddito agli enti locali si innesca così il circuito positivo del pago controllo visivo
Si deve coniugare equità ed efficienza e a responsabilizzare i politici e l'apparato amministrativo
Federalismo non significa neo statalismo a livello locale sono ormai concentrato il sì al patrimonio immobiliare pubblico sia l'intervento in economia con un numero impressionante di aziende
Sono quattro mila ottocento società con oltre duecentocinquanta mila detti
Hanno fini sempre più impropri aumento delle entrate dei bilanci locali e delle loro capacità di spesa aggiramento dei vincoli di finanza pubblica gestione del potere distribuzione di cariche e relativi emolumenti alla classe politica
Si usano male i soldi dei contribuenti per produrre attraverso imprese pubbliche servizi di cui i comuni le province e le Regioni hanno bisogno
Si sottrae il mercato ai privati si fa concorrenza sleale si rinuncia all'efficienza e risparmi di spesa che verrebbero da una competizione tra più soggetti attraverso apparati pubblici trasparenti si scaricano i costi su imprese e cittadini
Privatizzando aziende immobili pubblici che si possono ottenere rilevanti flussi di cassa ed enormi ma guadagni di di efficienza
C'è nei confronti di questo percorso una forte resistenza ma il cammino delle privatizzazioni e delibere Rizza azioni va ripreso sia a livello nazionale che a livello locale
Condividiamo l'idea di essere attenti ad alcuni interessi strategici che non possono essere ceduti hanno monopoli stranieri o a fondi sovrani
Ma non possiamo nemmeno accettare di aver combattuto oltre vent'anni fa il panettone di Stato per ritrovarci oggi con un esercito di piccole Software House comunali
L'Europa ci impone inoltre di liberalizzare il settore dei servizi settore dal quale può venire buona crescita
Questa è la strada da percorrere invece di aumentare ogni genere di
Di tributo come stanno facendo quasi dappertutto Regioni ed enti locali in particolare mi mezzogiorno dove per effetto delle addizionali IRAP si è caricata sull'impresa una fiscalità più pesante rispetto al resto del Paese una vera beffa
Nelle regioni
Dove la spesa sanitaria fuori controllo bisogna dire basta alle addizionali e alla politica del tassa e spendi gli amministratori siano chiamati a rispondere del fallimento della loro gestione
Non può esservi ripresa durevole della crescita dell'Italia se non si rimette in moto il Mezzogiorno
La crisi del Mezzogiorno e civile e istituzionale prima ancora che economica
Un fiume di denaro proveniente dal resto del Paese dall'Europa è stato dissipato negli ultimi tre decenni senza miglioramenti visibili all'ambiente economico e le tessuto produttivo
La corruzione e le attività malavitose impediscono il lavoro delle imprese oneste
Ma il Mezzogiorno ha in sé anche enormi potenzialità il PIL per abitante al sud e cinquantasette per cento di quello al nord
Portarlo allo stesso livello delle regioni settentrionali nell'arco di quindici anni comporterebbe una crescita annua del sei per cento per Laura l'area e tre milioni di nuovi occupati
Il Mezzogiorno diventerebbe così un volano di crescita per l'intero Paese
Grazie al contributo dell'Unione europea tra due mila sette due mila quattordici sono disponibili cento miliardi di euro per investimenti nelle zone in ritardo di sviluppo nel nostro Paese
Vogliamo insieme con le altre forze sociali evitare di disperdere in mille rivoli e verificare attivamente dove saranno destinati
Bisogna indirizzare l'intervento verso pochi e chiari obiettivi misurabili innanzitutto la sicurezza e poi un piano per le infrastrutture
Occorre inoltre investire in istruzione innalzare la qualità delle amministrazioni delle aziende pubbliche vero handicap per il Mezzogiorno
Un Paese che voglia crescere deve investire nella formazione nella scuola e nell'università innalzare l'istruzione i livelli dei migliori Paesi aumenta nel medio periodo il reddito pro capite del quindici per cento
Va cambiata la cultura che ha indebolito la scuola e l'università per un malinteso e dannoso egualitarismo
Invece di spingere i ragazzi a studiare di più e per i è prevalsa l'idea di promuovere i più facilmente si è pensato che il titolo di studio e non la qualità dell'istruzione fosse la chiave della promozione sociale
Invece di valorizzare i talenti se Appia tutto tutto verso il basso
Il risultato è che a quindici anni un ragazzo italiano ha già perso un anno di apprendimento rispetta un suo coetaneo europeo
La selezione dei docenti e spesso degenerata alto gestione sindacale nella scuola cooptazione baronale nell'università
Si sono ridotti gli investimenti pubblici ma sia anche sprecato a piene mani il finanziamento pubblico non premiare università migliori o più efficienti
Quelle di bassa qualità continuano illudere schiere di giovani con titoli di studio senza valore
è essenziale che la qualità dei docenti sia ricompensata con incentivi di carriera e premi economici va promossa l'emulazione tra le scuole
L'università ha moltiplicato le cattedre e a marginalizzato la ricerca scientifica abbiamo novantaquattro atenei due mila settecento corsi di laurea alcuni dei quali decisamente stravaganti
Ma l'impresa è non trovano poi abbastanza giovani con specializzazioni tecnico-scientifiche
Vanno rivalutati gli istituti tecnici e professionali devono moltiplicarsi le sinergie tra aziende atenei per la ricerca applicata si può ripartire dai centri di eccellenza di alcuni politecnici per sviluppare anche la ricerca di base
Dobbiamo investire sulla qualità valutando a livello nazionale l'apprendimento nelle materie chiare dobbiamo ricercare e promuovere i talenti
Mentre da noi si teorizza l'uguaglianza nella mediocrità in Gran Bretagna si è creato con una selezione oggettiva e trasparente un gruppo di scuole capaci di valorizzare i più bravi e preparare le classi dirigenti del futuro
Così si costruisce il futuro sulla base del merito e non con le promozioni di massa
Mi rivolgo come mamma di una bambina di cinque anni a tutti voi genitori noi dobbiamo assumerci la responsabilità di garanti e i nostri figli un'educazione ed una preparazione di qualità perché essi dovranno vedersela con un mercato dei talenti senza frontiere
Dovranno confrontarsi con la concorrenza intellettuale degli immigrati di seconda generazione fortemente motivati a salire nella scala sociale
I nostri figli rispetto a noi avranno sfide molto più difficili noi dobbiamo dalle loro una scuola esigente e selettiva che consenta loro di affrontare la competizione con le carte migliori
In questi anni in un sistema Paese poco competitivo le imprese italiane hanno fatto grandi progressi si sono ristrutturate e hanno investito sulla qualità
Sui prodotti a più alto valore aggiunto con maggiore contenuto tecnologico hanno affrontato a viso aperto il confronto sui mercati internazionali
Il sistema industriale italiano oggi appare complessivamente più forte e in molti settori di nuovo protagonista ma noi vogliamo fare molto di più
Guardiamo alla Germania Paese maturo che ha saputo ritrovare vocazione industriale forte competitività e capacità di leadership queste nostro modello
Noi siamo pronti a fare ogni sforzo voglio qui oggi sottolineare quattro impegni per l'impresa e che considero strategici
Il primo riguarda la sicurezza sul lavoro
Potete immaginare con quale stato d'animo oggi affronto questo tema
Vorrei anche da qui
Esperire le esprimere la mia più profonda tristezza per la morte sul lavoro l'altro ieri di Mario Di Girolamo e la mia vicinanza alla sua famiglia
Non sappiamo quanto i veri imprenditori tengano i loro lavoratori
La sicurezza sul lavoro è un nostro obiettivo prima ancora che la legge ce lo imponga ogni incidente sul lavoro è per noi una sconfitta ed io so quanto tutti noi siamo impegnati su questo fronte
Siamo pronti a collaborare in ogni modo per combattere in futuri sul lavoro anzitutto con una campagna di sensibilizzazione formazione e prevenzione
Come sapete noi non condividiamo il provvedimento approvato negli ultimi giorni della scorsa legislatura soprattutto perché manca del tutto una politica attiva a favore della sicurezza l'unica che può salvare le dita
La sicurezza per noi è un impegno molto forte
Il secondo è l'impegno per gli investimenti in ricerca innovazione
La spesa pubblica e chiaramente insufficiente ma pur con molte eccezioni anche le imprese sono in ritardo dobbiamo innalzare gli investimenti a livello dei concorrenti più agguerriti perché qui si gioca la nostra capacità futura di competere
Il terzo riguarda i cambiamenti climatici strettamente legati alla nostra sicurezza energetica
L'industria italiana già oggi a buoni livelli di efficienza energetica occorre invece che il Paese nel suo insieme migliori propri Standa su questa sfida noi vogliamo giocare un ruolo importante
La crescente attenzione dei consumatori al risparmio energetico all'inquinamento alla tutela dell'ambiente alla sicurezza in campo alimentare e lo sviluppo di nuove tecnologie in questi settori aprono nuovi mercati
Trasformano le sfide climatiche in un'occasione di crescita in un elemento distintivo di competitività
Le imprese italiane possono far leva sull'immagine di qualità di vita del Paese e affermarsi come leader in questi campi stanno adottando politiche lungimiranti per il risparmio le infrastrutture energetiche le fonti renderti rinnovabili e il nucleare
Lo voglio dire con chiarezza noi siamo convinti che ora è veramente il tempo di tornare a investire nell'energia nucleare
Se
Settore dal quale ci hanno escluso più di vent'anni fa decisioni emotive e poco meditate ciò accresciuto la nostra su cui mezza la dipendenza dall'estero ha sottratto altre risorse alla crescita ha compilato le bollette elettriche di famiglie e impresa
Il quarto impegno è il pieno rispetto delle regole la lotta per la legalità e contro le mafie che avvelena nel mercato e la stessa vita civile in molte zone del Paese
Gli imprenditori sono già in prima linea mettono a rischio i loro beni e qualche volta anche la vita per questo proprio da qui io voglio ringraziare tutti coloro che fanno impresa nel Mezzogiorno
Noi vi siamo vicino nella coraggiosa lotta alla
Da avrete sempre il nostro supporto e non vi lasceremo solo questa vostra battaglia fa onore a tutti gli imprenditori italiani
C'è un ultimo impegno che voglio oggi affermare è quello di cambiare anche come associazione dell'impresa
Confindustria compirà cento anni nel due mila dieci
è un'istituzione forte e credibile ai massimi storici per numero di associati
Ma anche noi abbiamo bisogno di riforme per rispondere sempre meglio alle nuove istanze di rappresentanza e di servizi che provengono dalle imprese la modernizzazione deve essere un effettivo costante certamente per primi per noi
Autorità colleghi signore e signori da troppo tempo l'Italia è bloccata non riesce ad assicurare condizione adeguati di benessere ai suoi cittadini e prospettive di miglioramento ai suoi figli
Viviamo in un tempo in cui il rischio più grande è quello di pensare solo a noi stessi I nostri più diretti diressi
Ciascuno alla propria generazione alla stretta quotidianità
Abbiamo il dovere di dare risposte ai problemi di oggi ed immaginare una storia per il futuro dobbiamo sollevare lo sguardo e costruire un nuovo sviluppo
Unità coesione iniziativa dedizione amore per noi stessi dobbiamo ritrovare lo spirito italiano che rende raggiungibile ogni traguardo
Quello spirito italiano è imbattibile nelle emergenze ma deve essere prassi anche nella quotidianità quello spirito ci ha consentito poche settimane fa di portare in Italia l'Expo due mila quindici
Noi dobbiamo rilanciare quello spirito riscoprire l'orgoglio di essere italiani e di ritrovare la forza ideale di un grande traguardo restituire al nostro Paese il senso del suo ruolo nel mondo che cambia non da gregari ma da protagonisti
Il dovere verso il futuro e nel codice genetico dell'impresa e degli imprenditori
Una tensione continua a cambiare a inventare a rimodernare PCI è il nostro marchio di fabbrica da difendere e diffondere sui mercati e nel confronto con le istituzioni e con le rappresentanze sociali
Questa e la nostra missione perché il successo dell'impresa
è la ragione di Confindustria l'impresa è un valore centrale per la vitalità di un'economia e di una comunità
E anche laboratorio di cittadinanza dove collabora nel si fondono etniche e culture diverse l'impresa e luogo di lavoro in cui imprenditori e dipendenti sentono un interesse comune
Tutti noi siamo chiamati ad una grande sfida c'è uno scenario nuovo e irripetibile abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese
Vorrei chiudere con una frase di Diderot
Solo le passioni le grandi passioni possono innalzare lo spirito a grandi cose
Ci muove una straordinaria passione per l'Italia per questo io sono ottimista e sono sicura che questa volta nostre che Remo l'occasione grazie
Mai paga
Diamo lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Gentile Presidente
La ringrazio per le cortesi parole vi saluto e di apprezzamento che ha voluto indirizzarmi a nome dell'Assemblea e di tutti gli imprenditori italiani
E le rivolgo è più fare vidi voti augurali per l'espletamento dell'impegnativo mandato che le è stato conferito
Mi consenta di sottolineare come l'affidare la guida di Confindustria una personalità femminile di riconosciuto talento del valore
Costituisca un elemento di significativa novità per la crescita civile del nostro Paese
In questi due anni di esercizio delle più alte funzioni e responsabilità cui sono stato chiamato dal Parlamento
Ho potuto meglio conoscere realtà rappresentative del contributo essenziale che venuto del mondo delle imprese al consolidamento in condizioni nuove e difficili
Delle possibilità di crescita e del ruolo internazionale dell'Italia
E su questa base un ritenuto di dover esprimere il giusto riconoscimento della nazione per un'industria che si mostra capace di rinnovarsi e di competere nell'arena globale
Sono certo che come nel periodo ora conclusosi della presidenza di Luca Cordero di Montezemolo
Non mancherà il vostro apporto e il confronto tra le parti sociali e le istituzioni per la soluzione dei gravi problemi di carattere generale qui è legata la prospettiva di un nuovo sviluppo dell'intero Paese
Continuerò a sollecitare il massimo sforzo comune perché in tal senso si operi in un clima più costruttivo anche nella sfera dei rapporti politici ed istituzionali
Con questo spirito indirizzo il mio più cordiale saluto a tutti i partecipanti all'Assemblea Giorgio Napolitano
Prende la parola il Ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola
Gentile Presidente Marcegaglia
Presidente Berlusconi
Amici imprenditori signore e signori
A pochi giorni dall'insediamento del nuovo Governo
Questa assemblea mi offre
L'opportunità di riprendere
Il dialogo con il mondo dell'impresa
Già avviato nel due mila cinque quando Confindustria era guidata con efficacia e determinazione da Luca di Montezemolo
Il prestigio
E l'autorevolezza
Da Luigi mostrati in questi anni alla guida degli imprenditori sono ancora necessari
Al Paese
Come ha detto il Presidente Berlusconi
Il suo impegno al servizio dell'Italia non finisce certamente qui
Lei Presidente Montezemolo sarà il migliore ambasciatore del made in Italy nel mondo
Il testimone passa oggi Anna Marcegaglia
Di cui ho ascoltato insieme a voi con grande interesse la relazione ricca di proposte che condividiamo
A lei rivolgo un con loro uso augurio di buon lavoro nella convinzione
Che proseguirà con lungimiranza l'opera
Dei suoi numerosi illustri predecessori e corrisponderà pienamente I delicati impegni che l'attendono
Il dicastero che mi è stato affidato
E che io l'onore di guidare
Grazie all'integrazione tra sviluppo economico comunicazioni e commercio estero
Dispone oggi degli strumenti necessari ad una gestione unitaria ed integrata di fattori fondamentali per la crescita economica del Paese
La promozione degli investimenti
L'innovazione
L'energia
Le nuove tecnologie della comunicazione
L'internazionalizzazione
Questi strumenti saranno impiegati in maniera coordinata e coerente
Con l'obiettivo principale di sostenere
Le imprese nel loro difficile scenario della globalizzazione d'oggi nella consapevolezza sempre che il compito del Governo è stimolare
Agevolare
Sorreggere l'azione delle forze sane dell'economia e non certo quello di deprimere con azioni di intralcio o con ingiustificate restrizioni
Due anni fa
Alla scadenza del mandato del precedente Governo Berlusconi il quadro economico dell'Italia tendeva al bello
Quei primi segni positivi
Si sono tradotti nel due mila sei
In una ripresa della crescita che poi è andata affievolendosi anche perché
Non adeguatamente sostenuta dal Governo successivo Prodi
L'economia italiana ha così cominciato a rallentare prima del resto d'Europa e a questo rallentamento si sono aggiunti i problemi di un contesto internazionale in netto deterioramento
In cui sicuramente la crisi americana
I forti rincari dell'Energia delle materie prime la crisi di fiducia nel dollaro
Colpiscono tutta l'economia europea
In questo quadro anche il migliore imprenditore
Fatica compensare le inevitabili perdite di competitività e dunque non sorprende che il clima di fiducia delle impresa e nei mesi scorsi abbia subito un significato peggioramento
Per fronteggiare
Le crisi di fiducia occorrono risposte forti in grado di ripristinare un quadro di certezza di stabilità e di affidabilità
Non è certo un caso
Che prima delle elezioni Confindustria abbia inserito la governabilità proprio al primo posto del suo decalogo
Per le proposte di rilancio dell'economia italiana
Malgrado gli scetticismo mi le resistenze di una certa antipolitica
Il Paese ha saputo rispondere positivamente a questo appello e gli elettori dimostrando grande saggezza
Hanno premiato la decisione dei maggiori partiti di presentarsi alle elezioni in coalizioni ridotte ed omogenee
La nascita del Governo Berlusconi snello nella struttura
Coeso nella volontà politica programmatica è il risultato di questo processo a suo modo rivoluzionario
Ben sottolineato anche dalla Presidente Marcegaglia
Che pone
Le condizioni per un clima politico più disteso e costruttivo nella quale maggioranza e opposizione pur nella distinzione dei ruoli possano responsabilmente contribuire alla soluzione dei gravi problemi
Cari
Amici imprenditori
Al centro del programma del Governo Berlusconi vi è il tema della crescita
Dalla quale dipendono l'incremento dei redditi dei lavoratori il miglioramento dei conti pubblici
La creazione
Di occupazione il superamento delle spinte inflazionistiche
Per ottenere questo risultato sono necessari il rilancio della produttività e degli Investimenti la difesa del potere d'acquisto dei salari e la riduzione del costo dell'energia
Il Governo ha già dato ieri una prima risposta molto significativa sulla detassazione degli straordinari degli incentivi alla produttività
Proseguiremo con determinazione su questa strada anche per far morire la trattativa tra le parti sociali sulla riforma della contrattazione che sembra finalmente sbloccarsi
Ah cresceremo inoltre
L'efficacia degli incentivi agli Investimenti atri verso il riordino del sistema che garantisca una loro migliore focalizzazione
Interverremo anche sulla struttura e sul funzionamento di alcuni mercati
I rincari di prodotti essenziali come la benzina il gasolio e alcuni generi alimentari di base stanno generando crescente disagio nei consumatori
è ovvio tuttavia
Che non sono le operazioni di polizia a poter fermare gli aumenti dei prezzi
In un'economia di mercato i rincari che non siano giustificati dal rialzo dei costi a monte
Si combattono in un solo modo con una iniezione di maggiore concorrenza
A questo scopo renderemo più efficace l'attività di monitoraggio per segnalare all'Antitrust di comportamenti lesivi della concorrenza a danno dei cittadini
Adotteremo misure per accorciare rendere più efficienti le filiere distributive
Favorire la logistica promuovere accordi tra produzione e distribuzione
Utilizzeremo
Detassazioni mirate dei carburanti
Per le forme di trasporto che più incidono sui costi dei principali beni e servizi
Ci adopereremo per azzerare il divario tra i prezzi italiani e quelli medi europei intervenendo come ci chiede l'Europa sull'efficienza della produzione e della rete distributiva
Proseguiremo con equilibrio e fermezza
Cara Presidente Marcegaglia sulla strada delle liberalizzazioni dialogando però con le categorie interessate
Definendo insieme obiettivi e percorsi
Gli interventi di sapore dirigistico possono colpire forse l'immaginazione del cittadino ma non aiutano a recuperare competitività e finiscono per creare più disagi che vantaggi ai consumatori
Promuoveremo le tante attese liberalizzazioni e privi dazi azioni dei servizi pubblici locali affossate in passato
Da pregiudizi ideologici e protezioni ismi localistici credo ormai francamente insostenibili
La competitività delle imprese tra la grande giovamento da misure di semplificazione amministrativa di riassetto della pubblica amministrazione
Misure che possono attuarsi praticamente a costo zero e sono in grado di assicurare
Un rilevante risparmio alle in prese e quindi anche allo Stato
D'altra parte lo stesso accorpamento del Ministero dello sviluppo economico di tre dicasteri così intera semplificazioni procedurali e anche un significativo contenimento dei costi
Ma Presidente l'obiettivo della crescita non può essere conseguito senza affrontare
Con estrema risolutezza
Senso di responsabilità la questione dell'emergenza energetica
Della particolare vulnerabilità dell'Italia attivando il coordinamento necessario trustee pulsioni e amministrazioni nella prospettiva del mercato unico europeo
Intendiamo impegnarci
Affinché nello spirito del Trattato di Lisbona l'Unione europea si doti di una politica energetica integrata e coesa
Che consenta agli Stati membri di far fronte in modo più efficace alle nuove sfide energetica
L'Italia ha bisogno di energia a costi competitivi in quantità adeguate e in condizioni certe
Non vi è motivo
Perché le nostre imprese siano condannati a pagare all'Energia più dei loro principali concorrenti europei
Per di più con il timore di interruzioni negli approvvigionamenti
E di ulteriori e crescenti oneri dovuti al Protocollo di Kyoto
La bolletta energetica nostra pesa per sessanta miliardi di euro e rende negativa la nostra bilancia commerciale
Dobbiamo agire
Con forza lungo tre direttrici
Diversificazione
Infrastrutture internazionalizzazione
Dobbiamo diversificare le aree geografiche di approvvigionamento delle fonti di energia
Sviluppando l'efficienza energetica e le nuove opzioni tecnologiche
Sì alle fonti rinnovabili sia il carbone pulito ma in particolare energia nucleare
Dobbiamo costruire nuove infrastrutture energetiche
Ed accelerare l'ammodernamento delle strutture esistenti
Realizzando rigassificatori sistemi di stoccaggio per il gas
Potenziando le reti di trasporto e di interconnessione con gli altri Paesi
E dobbiamo anche sostenere le iniziative di internazionalizzazione delle nostre imprese energetiche affinché vengano valorizzate le interdipendenza
Per raggiungere questi obiettivi
E quindi rilanciare gli investimenti semplificherei mogli iter autorizzativi
Promuoveremmo il dialogo con il territorio
Ma credo dobbiamo incominciare a premiare con incentivi e iniziative di sviluppo quelle popolazioni interessate I nuovi insediamenti energetici
Questa azione
Considera anche di estendere l'uso dei termovalorizzatori per la produzione di energia ottimizzando la gestione del ciclo dei rifiuti urbani
Ereditiamo inefficienze ritardi accumulati nel corso di vent'anni
Trascorsi allora pensate dall'ultimo piano energetico nazionale
E ora di voltar pagina
Per questo è nostra intenzione definire una strategia energetica nazionale
Che contenga priorità indirizzi e strumenti di attuazione per il breve e per il lungo periodo
Questa strategia sarà sottoposta a pubblica consultazione dibattito attraverso una conferenza nazionale per l'Energia e l'ambiente
Infine
Come da tempo sosteniamo
Confermo che non è più eludibile la definizione di un piano di azione per consentire il ritorno all'energia nucleare
Solo gli impianti nucleari consentono di produrre Energia su larga scala in modo sicuro a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente
Dobbiamo perciò ricostruire competenze e istituzione di presidio formando la necessaria filiera imprenditoriale
Prevedendo soluzioni credibili per i rifiuti radioattivi
All'atto della fiducia al nuovo Governo il Presidente Berlusconi ha preso sole né impegno di fronte al Parlamento
Onorevole mo'questo impegno con convinzione e determinazione
Entro questa legislatura
Vorremmo la prima pietra per la costruzione nel nostro Paese di centrali nucleari di nuova generazione
L'Italia anche sette di innovazione
La presidente Marcegaglia affermato nel suo programma che l'innovazione è un'assicurazione sulla vita del sistema industriale
Innovazione di prodotto e di processo ma anche innovazione organizzativa manageriale commerciale e di marketing
L'impresa in altri termini deve diventare un organismo innovativo per puntare a mercati e segmenti di domanda non facilmente contendibili dalle nuove economie emergenti
Per questo dobbiamo moltiplicare gli sforzi
Migliorando e semplificando le politiche di incentivazione
Agevolando la collaborazione tra l'impresa e le università i centri di ricerca creando un clima sociale culturale favorevole all'innovazione tecnologica
Sottoporremo pertanto io rispondo ad uno dei quesiti della Presidente
Ad un rapido vaglio i bandi non ancora pubblicati di industria due mila quindici
Per semplificare le procedure
Ed estenderà nell'area di applicazione a settori non considerati come l'informatica l'aerospazio il turismo e le tecnologie ambientali
Sono strumenti utili che riprendono le indicazioni del piano triennale di politica industriale da noi presentato nel due mila cinque
è nostra intenzione inoltre e mi avvio alla conclusione dare impulso allo sviluppo di reti di telecomunicazione di nuova generazione
Per garantire a tutte le imprese i cittadini l'accesso alla banda larga fissa e mobile che rappresenta l'imprescindibile autostrada della conoscenza
Le tecnologie della comunicazione rendono il mondo un unico grande mercato
L'apertura dei mercati che molti vedono come una minaccia
Continuerà ad essere invece una opportunità di crescita per la nostra economia apprendo per il made in Italy enormi possibilità nei Paesi emergenti che richiedono una presenza produttiva e commerciale diretta e più solida
Confindustria
Ha il merito di avere posto l'internazionalizzazione al centro della propria azione
Ed è vero accompagnato la crescita sui mercati mondiali di una nuova schiera di impresa attraverso le missioni di sistema organizzata insieme al Governo
Una parte non secondaria di iniziative e tuttavia sinora sfuggita
A quest'opera di coordinamento
Ci sono ancora troppe Regioni troppi comuni troppe Camera di Commercio troppe Province che vanno all'estero in ordine sparso senza un disegno strategico con spreco di risorse pubbliche e risultati presso che inesistente
Per porre fine a queste inefficienze
Proponiamo una cabina di regia per l'internazionalizzazione
Che unisca gli sforzi di tutte le istituzioni pubbliche nazionali e territoriali
E lì coordini con quelli delle imprese delle banche definendo un calendario pluriennale
Di grandi missioni Italia sui mercati mondiali
Ma l'Italia
Farà anche sentire con più forza la propria voce a livello internazionale
Per proteggere la proprietà intellettuale
E tutelare le nostre produzioni da pratiche illegali
Dal crescente fenomeno della contraffazione dalla concorrenza sleale di chi sfrutta i lavoratori i minori e avvelena l'ambiente in tante parti del mondo
Saranno sostenuti con autorevolezza gli interessi del nostro Paese nella formazione della politica commerciale in seno all'unione europea
Tutti gli interventi e concludo
Che ho sin qui indicato
Avranno una particolare intonazione
In favore del nostro grande giacimento di opportunità non colte e di risorse inutilizzate
Il Mezzogiorno d'Italia
Il Governo Berlusconi si sta già adoperando per migliorare le condizioni di contesto e sicurezza che scoraggiano gli investimenti
Per introdurre una fiscalità di sviluppo
Per riavviare e accelerare le infrastrutture
Per realizzare zone o porti franchi
Per promuovere un miglior rapporto tra banche e imprese
I problemi sono immensi
Troppo lungo trascurati
Abbiamo tuttavia l'opportunità di impiegare i fondi strutturali europei oltre a quelli della programmazione nazionale
Complessivamente cento miliardi di euro che nel prossimo quinquennio dovranno tradursi in infrastrutture Investimenti ricerca formazione turismo qualità della vita
Sono certo che il Governo accoglierà l'invito della Presidente Marcegaglia a concentrare queste risorse su obiettivi mirati e verificabili
Ma soprattutto
Abbiamo tutti colto una insofferenza sempre più diffusa da parte delle imprese e dei cittadini verso il giogo oppressivo della criminalità organizzata
Che condanna al sottosviluppo vaste aree del nostro splendido mezzogiorno
Esprimo convinto apprezzamento per le coraggiose iniziative che Confindustria ha preso nel contrastare il ricatto e le collusioni della criminalità organizzata
Il vostro è un grande segnale di speranza
Lo sviluppo economico non può prescindere mai dalla libertà dalla legalità ed alla sicurezza
Presidente Marcegaglia
Amici imprenditori
L'Italia un grande Paese industriale costruito dal lavoro dai sacrifici ahimè dai lutti
E dalla passione di centinaia di migliaia di imprenditori e da milioni di lavoratori
Valorizzando questo straordinario patrimonio
Possiamo spalancare al nostro Paese le porte del futuro
Dobbiamo insieme far rialzare l'Italia grazie
Prende la parola il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Ringrazio di questo onore Maiello ottimo Ministro mio collaboratore Claudio Scajola saggia
Diffusamente illustrato il programma del Governo sinteticamente posso dire che la relazione io ho molto apprezzato
Della Presidente potrebbe essere anzi sarà il nostro programma di governo
Credo che sia tutto chiaro
Ciò
Che
Dobbiamo fare per far rialzare
Il nostro Paese il Paese si rialza se si rialza la nostra economia se funzionano le nostre in paese io vorrei soltanto garantirli
Che profitti eremo di questa opportunità di questa vittoria elettorale di questa vasta maggioranza che ci dà la possibilità anche per la presenza nei due rami del Parlamento di pochi gruppi finalmente
Contro la miriade di gruppi che rendevano impossibile l'approvazione di un solo emendamento delle leggi
Di potere operare fattivamente e concretamente per la modernizzazione del Paese è una occasione
Che non dobbiamo sprecare pure in mezzo a molte e difficoltà dove dovremo partire da una revisione della nostra architettura istituzionale
Perché in effetti il Presidente del Consiglio non ha i poteri dei suoi colleghi europei io sono soltanto un coordinatore del lavoro dei miei Ministri non nono autorità su di loro sono la mia autorevolezza personale al riguardo questo credo che
Per
Che si possa veramente pensare ad uno Premier efficace deve essere cambiato deve essere cambiato l'itinerario delle leggi che devono passare in una sola Camera di essere diminuito il costo dello Stato quando pensiamo
A ai cittadini europei
Che pagano molto di meno per tutti loro apparato statale
Questo ci deve far capire che il lavoro da fare per incidere sui costi della nostra Amministrazione pubblica sono notevolissimi ripetevo poco fa a un amico il dato che mi è pervenuto dalla
Germania cittadini tedeschi l'anno scorso hanno pagato poco più di tre mila euro ciascuno per tutto l'apparato statale per i servizi
Noi paghiamo quattro mila cinquecento euro quindi abbiamo veramente da fare un grande lavoro e il lavoro che dobbiamo fare è un lavoro
Credo
Possibile io cerco di mantenere
Di instaurare prima di mantenere un clima di tanti di collaborazione di dialogo con l'opposizione abbiamo un vantaggio importante che dalla Parlamento è uscita del l'opposizione estere Emma che ancora si ispirava alla ortodossia marxista e che vedeva con ostilità tutto ciò che non poteva pensare di controllare a partire
Dall'impresa privata la scuola privata l'università privata e via di questo passo
Ecco questo anche
Ci dà l'occasione per poter modernizzare il nostro Paese partendo appunto dall'economia quello che faremo
Per dirla in parole molto semplici è garantire a tutti i cittadini ma soprattutto i cittadini che rischiano che
Investono pensando a sei
Certamente ma
Attraverso quella magia che è l'economia di mercato l'egoismo dei singoli diventi benessere generale di tutti un concetto che l'estrema sinistra ancora non ha capito bene attraverso
Gli imprenditori noi potremo migliorare i la vita e la qualità di vita e benessere di tutti gli italiani per fare questo dovremo fare una vera guerra
A quella burocrazia che tanto ci impedisce dia ed efficaci che tanto ci costa cioè una poche parole
Dobbiamo fare guerra all'oppressione burocratica all'oppressione fiscale e anche l'oppressione giudiziaria per quanto riguarda la giustizia
C'è tutta la giustizia civile
Invertita per potere avere un pagamento dovuto da un cliente che non paga voi sapete che sono quattro cinque anni sono tempi assolutamente inaccettabili quindi
C'è
L'occasione per potere portare il nostro Paese a livello
Degli altre nazioni europee che competono con noi
Per fare questo bisogna
Partire dai protagonisti dell'economia che siete voi cioè alla Presidenza del Consiglio un vostro collega
Chi conosce esattamente come ciascuno di voi li conosce le cose che si devono fare perché la nostra economia possa svilupparsi facendo venirmene tutti quei vincoli i che oggi ci costringono ad essere poco concorrenziali rispetto ai nostri competitor degli altri paesi io prendo l'impegno a lavorare in questa direzione
Spero che mi darete supporto nel vostro interesse nell'interesse dell'Italia sono a fare questo lavoro Ugo senza nessuna nessuna ambizione politica anzi devo dire la verità lo ritengo un grande sacrificio per uno che
Nella vita affatto
Già tutto il lavoro che ho fatto io
Per letta che oche cerco di nascondere ma poi amavo praticamente Sissa qual è e
Sono qui soltanto con il desiderio di essere utile al mio paese ai miei colleghi imprenditori a tutti gli italiani e ho messo insieme che è una squadra di Governo molto efficace giovane piena di passione piene di entusiasmo che credo potrà fare molto bene ma anche voi avete rinnovato
Anche noi perché poi anche le imprese di cui ancora sono azionista hanno sostenuto Emma Marcegaglia quindi anche la Confindustria come Emma ha detto e vuole ringiovanire e ammodernarsi io credo che
Lo farà sicuramente e questo è anche mio ripudio quindi io
Posso dire
Queste parole improvvisate soltanto e con semplicità questo forza Emma
Tanto forza Emma forza
Confindustria forza a ciascuno di voi augurio
Del Presidente del Consiglio
E che ciascuno di voi da persone dai prende ore possa riuscire a trasformare
In una realtà concreta tutti i vostri progetti i vostri disegni i vostri sogni quelli che coltivate per voi per i vostri cari e per le vostre imprese tuguri