A che cosa serve il sindacato? Le follie di un sistema bloccato e la scommessa contro il declino

La buona sera a tutti
Siamo qui per discutere il libro Di Pietro Ichino a che cosa serve sindacato pubblicato nei mesi scorsi da Mondadori
Io diciamo ha avuto sul campo l'incarico di coordinare la discussione sono Mimmo Carrieri uno dei presentatori quindi dico qualche cosa in Georgia introduttiva mente e poi cederò la parola
Agli altri partecipanti che ricordo sono Guido Baglioni studioso autorevole
Delle cose sindacali il presidente del cesso sul centro studi sociale e sindacale della CISL Valeria Fedeli segretario generale della Filt Thea
Franco Scarpelli professore di diritto del lavoro all'università Statale di Milano parlamentare europeo Antonio
Panzeri alla Bicocca sì
Sousa che so che c'è una dialettica quindi non vorrei
Cioè se
E
In realtà è la memoria chi mi ha cinque che non c'è scritto da nessuna parte ho detto no talmente è il sei dalla cava del lavoro Onorio Rosati
Devo dire che questo libro come altri libri di Quino ha suscitato una grande discussione ha avuto un grande impatto anche perché inchino e
Un noto commentatore TL vicende sindacare relazioni industriale italiane scrive spesso come sappiamo da editorialista sul Corriere della Sera
No a diciamo altri sui liberi studi hanno suscitato anche in passato discussioni vivaci e una grande dibattito intellettuale vorrei ricordare in particolare il lavoro il mercato il suo precedente volume di Mondadori del novantasei che avuto il grande merito di
Catalizzare l'attenzione degli studiosi e degli osservatori sul tema del secondo mercato del lavoro al mercato del lavoro degli Outsiders anche lui
Con tesi e proposte che hanno fatto molto discutere non hanno convinto ma sicuramente con questa capacità
Di rompere un argine e di focalizzare l'attenzione su una questione la rappresentanza
Del lavoro atipico fino a quel momento assolutamente sottodimensionata
Nell'atteggiamento e l'orientamento degli attori sociali e politici vorrei dire che molte reazioni nei confronti delle tesi di Ichino sono anni mosse chino come voi sapete ha un rapporto così di di come sia con la mamma con la CGIL in rapporto spesso di
Di di conflitto diciamolo la CGIL e il luogo in cui ha cominciato a lavorare ma successivamente la sua personalità si è caratterizzata con un profilo diverso e distinto rispetto alle posizioni della Confederazione anche se appunto della CGIL Ichino ricorda
Credo composti civetteria di avere ancora in tasca la tessera sindacale
Io devo dire che alcune di queste reazioni le giudico anni mosse
C'è soprattutto da parte dei colleghi dei colleghi giuristi del lavoro qualche invidia verso il successo editoriale pubblico di Quino
Perché uno dei grandi meriti questo libro
E che è un libro che si fa leggere da tutti non è un libro paludato e accademico e purtroppo molti degli studiosi anche autorevoli guarda con un po'di disprezzo questi questi volumi li definisce pamphlet con una certa aria di sufficienza io invece credo che
Aveva capacità di comunicare a un pubblico vasto non sia di per sé negativo poi ho anche un ricordo personale di mitezza che
Me lo ricordo giovane deputato del Pci
Quando io ero un giovane ricercatore di uno dei centri studi
Del PC e diciamo o questo ricordo personale anche di di lavoro comune quando il giro era tra i primi a parlare di una riforma del collocamento
Che allora lui definiva come impossibile e che a distanza di vent'anni diciamo stenta ancora a decollare dal punto di vista della capacità di tradursi in politiche attive del lavoro
Ma perché fa così scandalo
La proposta di di Chino ma trichechi lodigiano già nel titolo
Minaccia diciamo un po'l'identità del del sindacato al di là delle critiche che poi avanza
Verso le singole posizioni della della CGIL o della CISNAL quando il titolo è già di per sé una provocazione a che cosa serve il il sindacato
Mi pare che
Già questo susciti reazioni
In qualche modo viscerali
Ma
A me sembra che occorre vedere in modo analitico la sua proposta
E non in modo un po'debolmente difensivo come fanno molti ecco io non vorrei che criticare le tesi di Kido significasse per esempio dire che
Nel sistema di relazioni industriali e né i sindacati italiani tutto va bene
Anche io penso che non sia così penso che ci sia un eccesso di conservatorismo nelle organizzazioni sindacali c'è un bisogno di innovazione sindacati sono le grandi strutture di massa che sono sotto vissute alla Prima Repubblica e questo è un fatto positivo hanno inciso in modo rilevante nelle vicende degli anni novanta ma hanno un problema non di meno adattamento del loro strategie passante ma un problema di riforma e di innovazione
Punto è quali riforme e quali innovazioni ma io non penso che si possa replicare alle considerazioni tesi di Ichino con la staticità anzi io devo dire proprio misurando il percorso fatto negli ultimi vent'anni della sinistra politica e dalle organizzazioni sindacali devo dire che
La sinistra politica si è spinta molto il Milan qualche volta troppo in là sul Tirreno dalla capacità di innovazione mentre invece il sindacato si è segnalato soprattutto per il suo continuismo con qualche
Variante ma insomma diciamo
Non è stato capace di grandi innovazioni salvo quella pietrame del nostro sistema sul quale continuiamo a discutere
Se va bene se va cambiato o no che il protocollo del luglio novantatré
Sì teoricamente alcune delle tesi di Ichino allora io distinguerei dalla tra la filosofia e le proposte le proposte sono molte la filosofia può essere scandita in due questioni la prima questione
Di Filosofia del ragionamento di Quino e chi chi lo dice che non so sistemi ragioni industriali ha bisogno di un atteggiamento del sindacato più cooperativo
Con una maggiore propensione verso la scommessa comune con le imprese e gli imprenditori e critica quei settori produttivi in cui l'atteggiamento è prevalentemente di protesta o conflittuali poco incline a una cooperazione
Attualmente è vantaggiosa
Adesso io non voglio non voglio soffermarmi su questo punto sul quale credo che interverrà sicuramente qualcuno dei nostri
Autori il suo schema interpretativo lo devo dire non mi convince e credo che la maggioranza degli studiosi raggio industriali
Lo riterrebbe inadeguato vuole invece che gli anni più un secondo aspetto della sua filosofia
Perché quello più direttamente legato al ruolo del sindacato nel sistema ed è quello che chiamerei la proposta
Di un modello competitivo di relazioni Inter sindacali cioè l'idea che
Il sistema sindacare debba essere governato da una coalizione maggioritaria
Che prende la maggioranza dei consensi e dei lavoratori e su questa base può andare alle trattative con le controparti e fare la consultazione e gli accordi ecco io credo che questo mi questa idea questa idea semplice che vuole uscire dalle secche di alcuni problemi
Aiutino arriva soprattutto in mente le lunghe vicende dei metalmeccanici quando ha scritto
Queste note critiche e le sue proposte tutta tempi metalmeccanici sono usciti euro secche con una soluzione diversa che è stato una soluzione
Concordata tra riorganizzazioni quindi unitaria da questo modello il modello ricavato un po'dalla democrazia politiche alla democrazia politica si decide a maggioranza
Nel mondo delle relazioni industriali non vige il principio della maggioranza
Vige invece il principio della commissione
Le organizzazioni sindacali hanno bisogno del massimo di coesione per essere efficaci nei confronti delle controparti
E anche con le controparti
Lo dice Bobbio autorevolmente
Non c'è non vige il criterio della maggioranza che si usa in Parlamento ma quello dell'unanimità gli accordi si fanno trovando un punto di convergenza tra le parti un punto di equilibrio che viene accettato da tutti non si vince non è un gioco in cui c'è uno che vince e l'altro che
Quindi non mi convince
La proposta di un modello competitivo per le relazioni sindacali la trovo una filosofia che non risponde ai problemi delle nostre organizzazioni sindacali
Non né affina il pluralismo perché lo porta nessun pluralismo
Perennemente conflittuale che in cui presuppone che ci sia continuamente una maggioranza e una minoranza che forse si possono alternare ma che si istituzionalizza la nostra vicenda sindacale una vicenda di unità
Di unità discontinua ma di unità come presupposto di azione efficace
Detto questo sulla filosofia ricordo che le due proposte principali di Gino le ricordo soltanto perché non dico nel merito poi spero di poter dire più avanti qualcosa in merito riguardano
Un forte decentramento nella consacrazione l'ipotesi di Quino e che ci sia un contratto di secondo livello che
Viene applicato in sostituzione del contratto nazionale sulla base di
Una convergenza che porta a sostituire appunto il contratto nazionale che rimane come disciplina di ultima istanza cui si ricorre se non c'è un livello territoriale o aziendale di contrattazione collettiva
Molti dicono che in Italia ci vuole
Un maggiore decentramento della contrattazione questa è un'ipotesi che avanza anche la CISL
L'ipotesi di Tino un'onda superare il contratto nazionale che viene visto però
Come appunto una garanzia finale piuttosto che come un baricentro del sistema suoi un modello che vuole incentivare la decentralizzazione più marcata possibile nell'attività contrattuale per rispondere alle esigenze specifiche differenziate nelle varie realtà produttive dei lavoratori e delle imprese
Questa e l'ipotesi
Possono l'ho descritta benissimo ma spero di aver dato un'idea di massima l'altra questione sulla quale Ichino si sofferma in termini
Propositivi fino a proporre un articolato riguarda un intervento di legge in materia di rappresentanza
Sapete che anche questo è un tema controverso
Tra le organizzazioni sindacali la CGIL da tempo richiede un intervento legislativo che però è stato di difficile realizzazione la CISL
Vi si opposta prima in modo Cauto poi in modo più esasperato insomma non c'è una soluzione chiara
E chi no anche qui ha il merito di esprimere una soluzione limpida
L'idea di un meccanismo elettorale
Che consenta periodicamente di definire la rappresentanza sindacale di base una rappresentanza fortemente collegata alle associazioni sindacali
Quindi non dotata di una sua autonomia dal punto di vista organizzativo e funzionale e quindi proprio per questo Vitillo diversamente da quello che succede nel settore pubblico propone
Una in che il meccanismo elettorale
Sia l'unico parametro di calcolo della rappresentatività nel nostro settore pubblico vi ricordo c'è una media ponderata tra gli iscritti e i voti
Che misura la rappresentatività quindi viene
Con forza anche il dato associativo come metro della rappresentatività delle organizzazioni e
Questa secchezza del meccanismo serve intanto a garantire i rappresentanti in quale rimangono in carica
Per tutti loro Periodo senza deviazioni concessioni alla democrazia
Diretta o alla democrazia referendaria la proposta di Gino è una proposta di forte democrazia rappresentativa
Centrata sul sistema di sul meccanismo dell'elezione da parte dei rappresentati quindi basato solo sul vuoto
E che consente se necessario
Li selezionare l'acqua dizione sindacale che deve fare le trattative che firmare gli accordi io qui aggiungo se necessario ma mi pare che Gino auspichi che questo sistema
Dia vita punta un meccanismo come dicevamo prima di democrazia competitiva
Dice anche Ichino che non è
Proponibile una traslazione del modello di rappresentatività già vigente del settore pubblico
Esprime alcune tesi critiche che devo dire almeno convincono del tutto ma insomma spero di aver riassunto toccava a me farlo sia pure in modo approssimativo
Le sue tesi principali è venuto il momento di sentire le opinioni
Dei partecipanti alla discussione su quelle cose però ripeto sì c'era uno spazio vorrei dire anch'io la mia
Da lei per primo la parola al professor Baglioni
Che ho già presentato ricordato la sua
Attività pubblicistica intensa ricordiamo che anche lui e autore di un libro recente sul sindacato che si chiama fare sindacato pubblicato l'anno scorso dalle Edizioni lavoro
Grazie braccio di nome tanto
A rappresentazione del dibattito su un libro di un caro amico nessun libro Colletto nello spirito
Mimmo Carrieri prima dico subito che non si può parlare non solo per ragioni di scudi tempo che ha risolto scusa accudì corriamo ma proprio sostanzialmente di tutte le cose che troviamo nel libro vicino io mi fermo sul primo punto indicato dal Carrieri che è quello che è l'ultima a me la filosofia anche se hobbistica mentre al i temi della contrattazione temi rappresentanza avvenne sono interessanti me ne sono occupato ma quel come molto irrilevante
Perché dico voglio occuparmi del problema della Filosofia cioè cosa intendo per filosofia cosa intende probabilmente anche Carrieri cioè che cosa il sindacato deve fare come può farlo cosa può fare in una situazione di grosse difficoltà questo mi sembra il quesito di fondo
Almeno sul quale tanti compreso il sottoscritto continuano a riflettere e guardate che qui stavolta le le difficoltà che il sindacato ha non le enuncia un fatto l'analisi anche se continuo a farla ma continuerò come altri cioè il problema di fondo non è io la penso così sullo penso in un modo diverso estremo è con le difficoltà oggettive in grande misura inedite in grande misura inedite rispetto al crisi precedenti del sindacato ripeto non fatto l'analisi ecco che Colella Filosofia quali sono i fondamenti coso
Possiamo fare ecco secondo me
Il discorso del l'efficacia che cosa portiamo a casa procurare un gergo lombardo tipico del del sindacalista dei sindacalisti
Che cosa portiamo casa come risultato per esempio negli ultimi dieci anni o negli ultimi vent'anni cosa abbiam portato a casa cosa portano a casa il sindacati francesi così d'attualità ma soprattutto quali tedeschi svedesi eccetera
E che cosa possiamo fare tenendo conto che ormai i problemi delle compatibilità
Di ciò che il sistema produttivo un sistema istituzionale ci consente di fare come dire sono evidenti non non siamo più dalla psicologia come dire c'è così distanza
Fra ciò che il lavoro potrebbe avere e ciò crea che abbiamo venti trent'anni quarant'anni di conquiste da portare avanti e di fatti in questo è avvenuto in passato il ragionamento che funzionava quando io negli anni Cinquanta ho cominciato a occuparmi di sindacato
Se qualcuno avesse detto attenzione a non varcare questo limite perché come dire il sistema poi non funziona ma adesso fortunatamente anche per l'azione fatta dal sindacato o prevalentemente come ne siamo in una situazione diversa
Questo come dire l'idea di fondo la l'approccio che in particolare voglio sottolineare li nell'impostazione di Ichino cioè e che Ichino ha riportato con questo libro le azioni loro la nostra attenzione sulle relazioni industriali cioè tenendo conto dal problema dei tre due efficace che dicevo prima l'efficacia di ciò che portiamo a casa l'efficacia che ci Arcucci costringe la compatibilità sistemo produttivo Pepito pubblico eccetera eccetera
Cioè e cos'è che possiamo fare meglio sindacalmente nelle relazioni industriali non diamo le relazione industriale come un pezzo che necessariamente quello che c'è esaurito difficile non tocchiamo niente l'importante è quello che è avvenuto in questi anni dal sindacato che ci si possa fare concertazione
Che ci sia un quadro politico meno meno ostile o meno sfavorevole perché questo è avvenuto in questi anni sostanzialmente un incerto impoverimento delle relazioni industriali salvo per esempio nei settori pubblici ma nel settore privato industriale e terziario
Noi abbiamo avuto molti documenti per esempio anche con la Confindustria ma questo che cosa portato nella sostanza mentre invece ci sono delle latitanti ci sono delle esplorate
Che possono possono potevano essere coperte faccio due esempi uno come dire di scarsa efficacia per omissione
Il vostro segretario generale Panzeri eviteranno perché l'ho fatto quindici giorni fa in un altro convegno poco distante da qui no il vostro segretario generale
E
Panzeri mancava
Non spaventa
Allora dicevo
Il problema del potere d'acquisto dei salari a Milano o in una grande città e è un problema come dire quando noi pensiamo a questo problema non è mai stato poco c'è una pigrizia sindacale per cui si apre con lo stesso contratto nazionale dei testi dei meccanici dei grafici a Milano come in piccole medie città non non dico del Sud perché di solito si dice del Sud mandano avanti della Valcamonica dalla Valtellina eccetera
Questo problema dell'evoluzione del potere d'acquisto da lei soprattutto nelle aree metropolitane urbane dove squisito posso parlare di riforme dei neo povertà
Ecco qui entro il sindacato a una una carenza di di efficacia per omissione
E non non dico non parlo delle cosa che sindacalmente sono assai discutibili tipo non so la nostra azione sindacale fatta anche come segretaria confederale per esempio con tutte le attenuanti delle altre di responsabilità di altri
Ma a all'Alitalia parlo per esempio di una cosa che a livello territoriale a livello specifico polizia attivo delle parti sociali certamente non trovando l'imprenditore entusiasti brillanti o forse contenti comunque è un problema che si doveva affrontare
Perché dico questo perché in sostanza sempre nella logica della della Filosofia cosa possiamo fare sindacalmente io voglio ricordarvi che come stiamo facendo almeno quattro tipi di sindacato quattro tipi di sindacato nel nel senso del tipo di azione
Il quello che ci piacerebbe tradizionale su cui sono state anche fatte notevole conquiste è quella acquisitiva cioè progressiva cioè in fondo ognuno di noi a una Pietà VGA dentro che anche trasmesso che ogni contratto è qualcosa in più
Questo è è questa però come dire ormai è stabilizzata salvo che ci sono delle condizioni favorevoli ma lo facciamo la mitica Sempre parola produttività ma non è solo quella ma allora come dire implica decentramento implica selezione implica una molteplicità deposizione per il resto come voi vedete voi sindacalisti quando dite contratto andato bene vite abbiamo mantenuto il potere d'acquisto non si altra più il rapporto capitale e lavoro come si diceva tradizionalmente questo è un primo modo di fare il sindacato che no non è che che non dobbiamo dismettere però indubbiamente è molto limitato l'ultimo esempio che mi ricordo di chi ha tentato di far questo cambiamento però nel settore pubblico
Sono stati i pompieri inglesi quando qualche anno fa ha chiesto all'aumento del quarantacinque per cento ecco questo è l'ultimo esempio che mi viene in mente porsi te ne saranno altri
Poi c'è il sindacato difensivo
Il sindacato difensivo che è quello che viene maggiormente praticato se non a livello nazionale ad altri livelli ora e quindi ci sono almeno c'è una distinzione o due osservazioni da fare sindacato difensivo è sacrosanto
Pur come dire con tutte le le elasticità per per salvare il salvabile quando c'è di mezzo il posto del lavoro quando invece sono delle difese puramente posizionali
è molto più discutibile comunque il sindacato difensivo a dei delle dei limiti che non possiamo varcare
Cioè se i nostri addetti all'industria settore manufatturiero sono ventiquattro venticinque per cento e nei settori più avanzati dei nostri sono il tredici e quindici
Lo so che può essere brutto ammetterlo ma non è dunque non può non possiamo non ammettere che di crisi di ristrutturazione di riduzione del personale
De strumentale o o no non le avremo continuamente quando vedo che in il un'indagine dell'accidia dice lombarda che ci sono trecento aziende in crisi nel settore metalmeccanico
E o nel tessile è chiaro che c'è qualcosa che va al di là del del cattivo funzionamento delle relazioni industriali
Poi c'è come dire un sindacato confederale per eccellenza sperperi funziona meglio quando funziona meglio come insuccesso come dire su intrinseco
Quando c'è l'unità sindacale che è un sindacato movimentista un sindacato che che si occupa di tutto esagero proprio per per essere chiaro un sindacato che prende posizione su su tutti cioè che fa dei documenti di politica economica sociale o per il congresso la CGIL o nell'ultimo esecutivo e l'artista è una come dire è un trattato di tratto di politica economica dei politica sociale reso chiaro quindi comunque su questo solo vantaggio
Che però si è preso la lettera porterebbe il sindacato fuori dalle relazioni industriali perché non si può essere attivi su tutto e nello stesso tempo essere incisi nelle relazioni industriali e di margini ce ne sono
è questo un terzo tipo che per me è il più pericoloso perché Tano detersivo si può capire poi con quello purtroppo il consiglio abbiamo farle poi nel medio periodo per l'ordine si riesce a Cusano espresso da lombarda a portare a casa
Poi c'è il quello che chiamo un un io il sindacato adattivo che non è alternativo cioè ci son dalle situazioni in cui va mantenuto il sindacato
Propositivo nove acquisitivo dalle situazioni sacrosanta di sindacato difensivo
Ci sono dei momenti in cui il movimento povera una funzione su temi però quando non c'è di mezzo come dire che sta crollando il mondo relativi al mondo del lavoro la sua tutela alla sua organizzazione
Però a questo si aggiunge è un po'la logica se interpreto bene di Ichino come dicevo inizialmente cioè si innesta tutto quello che si può fare per cercare di sfruttare tutti i margini dove si può per come dire tutelare meglio il lavoro sul piano materiale ma non solo sul piano materiale cioè non dimentichiamo che come dire la componente economica fondamentale nella logica sindacale ma c'è anche una componente di di rispetta una componente di relativo al rapporto fra avvitamento che le dico queste cose che le sapete voglio solo ricordare che il più bel libro scritto negli ultimi cinquant'anni forse su questo tema che è quello di Taranto degli anni Cinquanta fonda tutta la logica delle relazioni industriali sul contenimento e sulla gestione o o congestione dell'autorità
E questo è come e l'ultima Teoria rossa che e i conti come dire
Complementare ciò perché l'aspetto tipicamente invece rivendicativo economico o di tradizionalmente normativo quindi noi in fondo che di che cosa dobbiamo preoccuparci Bychkov è che dobbiamo secondo me evidentemente esprimo il mio parere di tre cose quando noi pensiamo faccio questa azione fatto questa proposta scrivo questo documento noi dovrò preoccupante fondamentalmente di tre cose primo che con una base assicurata di tutela io sono anche abbastanza favorevole
Non è un altro compito implica gli aspetti tecnici al salario minimo poi non è che il salario minimo c'è solo il giovedì a come dire c'è anche in altri paesi sarà probabilmente introdotto anche in Germania anzi
E ed è una richiesta che viene dalla componente sinistra dell'Spd dei soci Alberto me mutati quindi su questa in base sono anche favorevole anche sanare o meno avvenga per legge perché c'è deve avere questa funzione di andare ovunque dove non arrivo al sindacato non arriva qualcun altro tanto vale renderlo obbligatorio
Ecco ma su questo poi dopo ci deve essere una libertà regolamentata coordinata finché volete in funzione dei tre e di tre obiettivi cioè di portare a casa qualche possibile dove si può cioè quindi una visone anche articolata della della rivendicazione secondo come dire portarsi dietro col peso organizzativo quelli più deboli quelli che hanno meno capacità di organizzarsi quelli che hanno rapporti di lavoro
Più più scassati giustificati questa non è una concessione questo deve essere dice e infine ci sono anche a loro no ecco questo è la la componente morale dell'azione sindacale oggi perché nella martoriata da parte dei casi non parliamo di noi pubblici dipendenti sono pure interessi funzionali perché è più comodo un orario un salario migliore ma non è perché dietro c'è il dramma del rapporto per lavoro no il dramma c'è in altre categorie non nelle nostre non si può dire non usiamo il termine protetti non si può dire di del del settore manifatturiero con il settore manufatturiero all'insicurezza che è una componente nuova pesantissima
E che come dire e indebolisce le certezze precedenti il terzo è giocare sull'aumento dalla dall'occupazione noi dobbiamo continuamente chiederci se portiamo avanti l'occupazione o no perché la nostra inferiorità anche da un punto di vista proprio di di tenore di vita oltre altri inferiorità e che abbiamo un tasso di occupazione come voi sapete benissimo che inutile insistere inferiore
No oncologo tre minuti sì vengono
Questo secondo me e l'impianto su cui di ragionamento fu brusco un cordolo con Pomicino anche solo Vetulonia parola con delle mie preoccupazioni ma sfumano ma è la prima volta tutti sentiamo
Rispetto a alla al i due prototipi che Ichino presente su cui lavora soprattutto sul caso anche illustra dicasi due due stranieri e uno italiano non distanti Simo che è quello delle Alfa Romeo di Arese
Del sindacato conflittuale assicurativo cioè che il punto sul posto dello garanzia del posto di lavoro e sindacato e scommette che assume un rischio come nell'esperienza americana citata e i ed è partecipativo in un senso molto forte
Nel senso di Ichino ecco io qui voglio fare dopo tre rilievi che non intaccano il ragionamento
Di una distinzione fra fondo più che fra conflittuale no fra il la separatezza delle provocazioni del sindacato e la logica dell'impresa e la finalità del dell'impresa e il funzionamento dell'impresa
Ma secondo me mi danno maggiore equilibrio cioè il problema è la sicurezza del posto di lavoro non possiamo collocarlo solo sul versante di un sindacato conflittuale poco compatibile o non ha tempo alla compatibilità perché il problema lo dico perché sembra paradossale
Il problema della sicurezza del posto di lavoro o della maggior sicurezza o della relativa sicurezza del posto di lavoro come dire anche se le cose sembrano andare e per molti versi perfino delle volte converrà volontà anche dei soggetti interessati hanno maggiore elasticità
Però come dire rimane una preoccupazione di base al punto che il il i contratti ad attivi di cui io parlo in particolare quelli avvenuti in Germania
Sono contratti superato attivi come il sindacato fa delle grosse concessioni perché cosa per salvare l'impresa per salvare almeno nel breve periodo l'occupazione
Nell'acqua e altre non so se è chiaro questo la seconda osservazione che ha fatto di più la sosta alleata e che la partecipazione anche nel senso non così forte come dice Pietro
Va bene ma i sindacati non bastano ovvio i sindacati è cominciata la CISL non sono solo scaldato molto perché di comincia dall'artista che la CGIL conferire è un argomento abbastanza tabù ma ci si legge che come documenti io ne ha fatti tanti sul tema no lo dico anche in casa mia ovviamente
E non ha fatto ha fatto poco lasciato fuggire grandi occasioni eccetera ora però
Qui il sindacato non basta
Qui si come dire ci vuole un imprenditore un capitalismo più forte più serio ci vogliono le proposte pubbliche anche giù il ricorso anche legislative in un secondo momento perché è una partecipazione senza arrivare al al concetto come dirvi scommessa che è un concetto molto rischiato ardito che che propone Pietro Ichino però può essere una strada almeno nelle medie impresa nelle grandi non so cosa avverrà e difficile metterci il naso ma nelle medie imprese che costituiscono un po'la l'ossatura del nostro sistema industriale terziario si può fare di più grazie
Bene professor Baglioni già ricordato tra l'altro che l'azione sindacale questa è una sua tesi vada ricondotta soprattutto nello spazio delle relazioni industriali
E qui c'è anche un po'una critica verso gli sconfinamenti dei sindacati degli anni scorsi
Sentiamo una sindacalista che cosa ne pensa di questa
Proposta oltre che delle terapie che sono appunto avanzate dai vicini da Ichino cedo quindi la parola a Valeria Fedeli che diciamo
Rappresenta i dirigenti sindacali
In modo significativo
Innanzitutto ringrazio nell'opportunità di questo dibattito
E devo dirvi come io approcciato al libro di Pietro Ichino la provocazione che stava nel titolo dal mio punto di vista è stata
Ma lo sta rivolgendo a noi o lo sta rivolgendo al sistema delle imprese che in una fase di grande cambiamento stanno cercando sempre più di sfuggire a rapporto con la rappresentanza collettiva in questo senso il titolo dal mio punto di vista
A che serve il sindacato
Non raccolto insisto provocatoriamente ma mi sono subito posto il problema che in questo Paese il tema più forte che c'è oggi
Di fronte ai problemi che si dovrebbero affrontare e che c'è una ritrarsi della rappresentanza collettiva delle imprese ad una scelta di nuove relazioni industriali
Lo dico perché
Nella mia esperienza concreta
Il secondo elemento che mi ha colpito dentro a questa riflessione a partire dal titolo è proprio il fatto che il libro di Ichino che ovviamente apprezzo perché sempre in grado di far discutere ragionare approfondirà
Guarda caso nella descrizione parla solo di un'esperienza sindacale che significativa per il nostro Paese e per l'Europa
Ma guarda caso è solo di un'esperienza di un settore come meccanici insisto significativa perché fanno scuola ma non ha mai provato a descrivere
Solo per via diciamolo accennarne fa riferimento di esperienze esattamente opposte nel sistema di relazioni industriali i due grandi settori industriali il chimico
E il tessile
Allora qui diciamo in in questo c'è un secondo elemento che mi ha fatto riflettere sempre qui a che serve il sindacato si era rivolto in particolare alla struttura storica della rappresentanza del sistema delle imprese metalmeccaniche
Che hanno sempre prevalentemente regolato loro per primi poi io sono di quelle che sostiene passatemi l'espressione per comodità
Che poi a volte ci si somiglia tra rappresentanza collettiva del lavoro e rappresentanza collettiva dall'impresa uno chiama l'altro diciamo così da un punto di vista delle regole del conflitto prevalente o delle corrette relazioni perché le corrette relazioni occorra ho relazioni cooperative presuppongono una scelta politica e sindacale di ambedue i soggetti che devono formale relazione ecco in questo mi ha molto incuriosito sarei interessata a capire perché Pietro Ichino con una vastità
Di esperienze in Italia in particolare di modelli di relazione industriale cooperativi ha scelto solo di parlare di a che serve il sindacato parlando dei meccanici
Lo trova da questo punto di vista tra l'altro non una mia provocazione ma anche una riflessione collettiva ulteriore per tutti noi perché io penso che sia avvenuto un fatto che troppo pochi hanno riflettuto nel recente passato e avvenuto che il segretario generale della CGIL direttamente al congresso della della FIOM di quest'anno quindi non cinque anni fa abbia esattamente detto in quella sede congressuale cosa significativa dal mio punto di vista dal nostro punto di vista che quella non è l'unica esperienza di relazioni sindacali e che il vasto mondo della rappresentanza collettiva del sindacato
Aveva una grande e vasta esperienza generale e qui ha aggiunto
Che c'è un'esperienza nuova che si è determinata nuova perché ha rivitalizzato da in una storica forma che aveva visto storicamente rapporti
Comunque significativi nella nelle relazioni presente negli e vidi ma vale per il commercio quindi allargando
Perché per esempio dal mio punto di vista parlare di relazioni che mi riferisco anche quello che diceva
Baglioni
Positive nel pubblico impiego lo considero tra virgolette improprio perché regolato già da Lecce poi prevalentemente regolato sugli aspetti salariali e contrattuali le relazioni industriale sono parte più ampia da questo punto di vista di un sistema di relazioni allora il primo punto è che in questo Paese si è dimostrato in tanti settori che il sindacato è decisivo perché cosa
Secondo me per governare i cambiamenti cioè il punto di crisi che invece io raccolgo della provocazione ma anche della profondità di alcune tesi
Che chi lo pone nel suo libro è questo
Io non sto difendendo qui lo dico perché non sono sarebbe sbagliato essere conservatori per definizione sbagliato essere conservatori io credo che ci sia un problema molto serio per tutto il sindacato in questo Paese
Di affrontare di riflettere in forma nuova su nuove relazioni industriali e su un nuovo modo di fare sindacato dentro i processi di trasformazione perché in fondo le relazioni industriali ancora servono a governare i processi di cambiamento non una a regolare solo cosa fondamentale secondo me i rapporti di potere diseguali dentro un'impresa o dentro
A una filiera produttiva tra il datore di lavoro che ha un potere più forte e la rappresentanza collettiva dei lavoratori o peggio ancora una rappresentanza solo individuale ecco io credo che qui anche Mimmo che attribuisce prevalentemente un concetto statico al sindacato in questi anni io credo che in parte sia vero ma perché perché credo che non sia facile per nessuno ma insisto prima ancora per la rappresentanza delle imprese affrontare quello che oggi andrebbe affrontato e che in qualche modo anche qui il libro di Chino secondo me sfugge
La dimensione modificata di come bisogna innovare il sindacato c'è una dimensione internazionale
Io credo che presente il secondo limite
Che io colgo nella riflessione della collocazione anche di come poi ha affronta i temi
Il libro di china che colloca queste sue riflessioni su il ruolo del sindacato il modello competitivo tra i sindacati e il suo schema anche della rappresentanza
Regolata non dentro una dimensione che invece assolutamente necessaria anche per il sindacato e per un nuovo sindacato e c'è un rapporto tra l'istanza locale
In una politica più globale per lo meno per noi come scelta in una armonizzazione europea prendo qui già c'è un tema nuovo per il sindacato italiano
Io penso che immaginare una riflessione di modelli da modificare di relazioni industriali di assumersi no anche le diverse forme di sindacato non collocate dentro a una scelta politica
Di armonizzazione dei modelli almeno europee perché con l'Europa che rispondiamo anche in termini sindacali al modello competitivo nuovo dentro la globalizzazione è un limite
Sarebbe un errore di provincialismo sarebbe una lettura dei processi in corso anche di quello che succede nel sindacato americano
A cui il partitino ovviamente fa riferimento nella sua
Una parte significativa del libro ecco non collocato dentro a questa nuova dimensione noi pecchiamo di conservatorismo lo becchiamo perché non abbiamo ancora affrontato interni né confederali né di categoria
Nella CGIL ma io credo su questo ci sia una riflessione unitarie da fare esattamente su questo terreno
Quindi non mi convince
Da questo punto di vista le tre cose
Sostanziale non voglio parlare di tutte che proibiscono proprio per questo dal libro e dalle tesi di Di Pietro sta prima
A maggior ragione noi abbiamo bisogno se dobbiamo affrontare il cambiamento è una regolazione collettiva del cambiamento e un sindacato nuovo in grado di governare l'innovazione abbiamo bisogno che il sindacato
E i suoi strumenti regolative come un contratto per esempio quello nazionale innanzitutto assuma la dimensione di diventare in modo coordinato Sindacato Liberi un contratto a livello europeo
Entro il quale io invece qui si concordo con una riflessione che lui fa anche sulla colloca in modo diverso cioè in campo nazionale anche affrontando in termini espliciti in quella sede
Qual è il tempo la modalità con cui si affrontano le differenze di partenza
Quindi assumendo a quella dimensione della negoziazione collettiva anche viene vengono chiamati impropriamente le deroghe io le chiamo politiche condivise a quel livello tra i soggetti che fanno gli accordi per determinare tempi e modalità per raggiungere l'uniformità intesa proprio come uniformità per governare un processo che non avvenga interni di dumping ma che non avvenga nemmeno interni di esclusione tra inclusi ed esclusi penso ai modelli contrattuali ma penso e vale la stessa cosa su un terreno nazionale tra inclusi ed esclusi
Tra un modo per affrontare la precarietà per farlo superare tra un modello anche che da questo punto di vista non può solo proclamare ma deve affrontare concretamente pragmaticamente obiettivi e tempi di realizzazione di questi cambiamenti
Però il terreno è maggiore unitarietà
La tesi Di Pietro estremizza un attimo mi invece mi sembra che porti a una maggior frantumazione nella competizione tra modelli sindacali modelli di relazione e maggioritario
Con cui si affronta questo terreno ecco io considero questo
Se volete alternativo proprio al fabbisogno che invece ci sarebbe sicuramente da parte della rappresentanza del lavoro ma secondo me anche da parte dovrebbe essere dalla rappresentanza del sistema delle imprese per affrontare i temi nuove della globalizzazione in fondo
Quel sistema di relazioni industriali con un approccio pragmatico
Tipico dell'azione concordate negoziata
Per esempio dell'esperienza dei chimici e dei testi di che cos'era se non quello centrato innanzitutto sull'individuazione condivisa del merito dei problemi per trovare di volta in volta anche a prescindere dalle cadenze
Contrattuali gli elementi per affrontarli
Questo è io penso un elemento che oggi ci dovrebbe portare a fare un ragionamento sul sistema
Se vogliamo non essere un sindacato conservatore
Se vogliamo affrontare il cambiamento cambiare significa pro immettere queste modifiche in un contesto più ampio
Io però lo voglio dire io insisto su questo perché lo considero un punto fondamentale della riflessione oggi dalle relazioni industriali scappa non è impresa una delle ragioni per cui scappano e che prevalentemente nel mondo la rappresentanza collettiva del lavoro non c'è
Cioè noi dobbiamo saperla questa cosa anche quando ragioniamo sul decentramento
O comunque diciamo di dare più peso la contrattazione di secondo livello arrivo anche qui al secondo elemento diciamo della proposta che esce
Dal libro di chi nel c'è quello di rendere leggero il contratto nazionale fino arrivare a dire che
Basta diciamo così il minimo per legge
Si capisce da quanto dico che il minimo per legge non lo condivido perché tratto ridurrebbe ad un'incapacità di sistema il ruolo della rappresentanza del lavoro e i suoi elementi di partecipazione proprio il governo di questi processi lo farebbe diventare solo
Un punto diciamo di
Di incremento salariale assumendo anche la coda all'incremento ma solo un'autorità salariale io credo invece che la dimensione dentro la globalizzazione anche dei temi legati alla rappresentanza dell'amore più ampia in fondo oggi la competizione e tra sistemi
Complessivi non è solo tra condizioni di lavoro interni anche questo un elemento dell'innovazione ma per arrivare alle questioni diciamo del decentramento io per esempio penso questa cosa so che anche questo elemento di discussione in questo colgo sempre le provocazioni
Utili alla nostra discussione del libro di Ichino io credo proprio che ci pongo un tema vero
Nel rapporto tra il contratto nazionale le differenze esistenti in che cosa qui c'è il primo punto secondo me nelle differenti i tempi in cui c'è il cambiamento
Del sistema per esempio industriale e io dico di filiera non solo territoriale dentro il quale andrebbero negli articolati ed estese i modelli partecipativi del sindacato e quindi dei lavoratori
Credo che questo sia un elemento invece importante senza smarrire dal mio punto di vista due cose la prima
Se ha senso dire che quello che noi dobbiamo affrontare anche come sindacato è un terreno nuovo della costruzione di relazioni e di tutele del lavoro necessario sapere che non si può avere una cesura
Tra quello che viene definito in un contratto che io chiamo nazionale europeo con quello che poi viene demandato dal contratto nazionale anche in esclusiva anche in esclusiva al secondo livello
Di contrattazione o comunque a un secondo livello di schema
Operativo contrattuale per ha da questo punto di vista legato al fatto che bisogna coordinarle queste politiche perché sono la disarticolazione porte esattamente ad un elemento che credo dobbiamo combattere tutti che quello del dumping interno al sistema delle imprese che è un dumping territoriale rispetto agli stessi processi e paradossalmente si torna indietro dal mio punto di vista
Ad una selezione di convenienza della rappresentanza questo può avvenire che quella di maggior convenienza perché si corporativi Za interno all'azienda interno un territorio e in realtà anziché essere una buona competizione anche fatta di elementi
Positivi distintivi rischia di essere una competizione che risponde secondo me diciamo non in termini efficaci a questi elementi
Sul terreno della rappresentanza
La dico proprio così credo che su questo ci sia un ritardo conseguente a una questione non approfondita anche della discussione della qualità stessa
Della contrattazione dei modelli di relazioni su cui c'è un'arretratezza un arretramento forte anche della discussione
Che fa conseguentemente non aver visto una discussione approfondita sul fatto che innanzitutto la rappresentanza sociale dovrebbe decidere di regolare
Decidere di regolare
Fra se stessa nell'insieme della rappresentanza sociale i propri modelli diciamo così di riferimento rispetto a chi si negozi e perché si negozia su questo io credo che il tema rimanda ovviamente sono assolutamente d'accordo con le tesi della CGIL che dicono poi serve
Anche una a estensione per legge quindi una legislazione ma rimango convinto che su questo per il settore privato pone tanti tanti elementi diversi che andrebbero seriamente affrontati rispetto a come è stata regolata nel pubblico impiego faccio solo una riflessione su questo la certificazione pubblica tra iscritti
E voti ma penso agli scritti
Vede nella nella responsabilità di un'istituzione pubblica una responsabilità diretta che non è la stessa del settore privato rispetto ad un'impresa che che certifica quali sono il numero degli iscritti dico solo questo per dire che tocco un elemento forte
Secondo elemento che top rispetto alla responsabilità
E quella che noi restiamo in un sistema oggi privato fatto prevalentemente di piccole imprese dove la presenza anche qui
Nel rapporto anche della rappresentanza oggi comunemente considerato come le ha rese uno sono presenti ecco per dire che ci sono elementi su questo complicati ma non mi convince
Questo proprio per niente la coesione della coalizione del maggioritario per giunta decentrato primo perché farebbe un'operazione dal mio punto di vista molto parziale
Secondo perché alimenterebbe esattamente una diversità che una distruzione della competizione del fare sistema e per d'e secondo me
Le imprese non dovrebbero essere interessate o meglio sono interessate solo quell'impresa che funzionano sono cinque che sono già internazionalizzate che hanno diciamo così dal loro punto di vista interno solo un'esigenza di fidelizzazione interna
Dei propri dipendenti e quindi possono avere l'interesse ad avere una formula del sindacato della sua rappresentanza validata democraticamente in questo modo ma insisto stiamo parlando di un'Italia che non c'è
La maggioranza delle strutture italiane sono diverse quindi questo sistema secondo me fa diciamo così
Fa acqua da tutte le parti l'ultima riflessione per cui questi tre punti diciamo che ho toccato non ho toccato altre cose
Però fanno dal mio punto di vista
Sono molto critici sono molto critici è che siccome l'altro elemento fondamentale di a che cosa serve il sindacato che sindacato deve essere un agente del cambiamento e dell'inclusione
La questione della precarietà malattie dell'insicurezza in generale anche di quelli che oggi hanno un posto di lavoro ma che sanno che se la propria impresa non cambia lo perdono fa esattamente a riportare al centro
Che a noi serve un modello certo rinnovato certo nuovo nelle politiche negli strumenti però di tipo confederale non aziendalista e non localista
Vuol dire niente momenti di differenziazione l'ho detto all'inizio io sono per le differenziazioni concordate nel contratto nazionale chiudo dicendo la così
Nell'esperienza presente dei tessili nel rapporto con il Mezzogiorno il lavoro nero e il sommerso noi abbiamo regolato con un accordo nel contratto nazionale che in quattro anni si affrontava l'emersione dal lavoro nero
Con una procedura definita nei tempi e anche con una gradualità da questo punto di vista quindi non è che mi spaventano questi elementi però sono i soggetti e luoghi in cui questo si deve determinare rimango convinta che ci serve
Più unitarietà e quindi per questo non ideologicamente ma pragmaticamente
Il rapporto tra il contratto nazionale il decentramento e l'estensione per filiere nuove relazioni industriali sono la nuova frontiera di rivendicazione del sindacato insisto i padroni da questo scappano
Dichiarano di voler fare sistema ma scappano perché è più complicato per loro accedere all'idea di avere un sistema di relazioni a livello decentrato che governa i processi di cambiamento e che assume per governare i processi di cambiamento un elemento anche
Di flessibilità e di inclusione molto forte un nuovo sistema di partecipazione dei lavoratori in termini organizzato cui mi spiace per Baglioni ma io che sono della CGIL sono favorevole il punto discutere come se dobbiamo farlo con il rischio di impresa dirette lo facciamo in cinque imprese
Che sono quotate in borsa come lo facciamo nel novanta per cento del sistema delle imprese in crisi sottocapitalizzate ma che sono la nostra base produttiva grazie
Bene grazie Valeria Fedeli limitare abbia sottolineato come c'è bisogno
Di un cambiamento sindacale nelle relazioni industriali
E abbia introdotto come dimensioni chiave quella dilazioni industriali a livello sovrannazionale
Come punto debole anche della riflessione di Ichino che non si misura fino in fondo con questa sfida
Vorrei dire un attimo due cose pratiche una se ci sono posti avanti quindi quelli che sono dietro forse potrebbero
Accomodarsi
Diciamo con qualche con qualche
Così con qualche piccolo sforzo la seconda cosa che vedo
Questo è una cosa che rivolta Ichino vedo in sala una giornalista di rassegna sindacale quindi io mi auguro che una
Uno dei vulnus che Ichino ha sottolineato da ultimo e cioè che rassegna sindacale non si è occupata del suo libro possano essere
Superato grazie al questa occasione non so non so se questo avverrà giallo ci sono le condizioni perché perché avvenga
Posso dire che sul prossimo numero di quaderni assegna sindacale uscirà un confronto a due voci sul suo libro e quindi la rivista teorica da CGIL se ne occuperà sicuramente
Cedo a questo punto la parola Franco Scarpelli e mi scuso ancora per averlo arruolato nella statale
Non c'è problema sarà
Ma dunque
Carrieri diceva ricordare inizialmente come questo di Bose molto discusso meno alta anche appena ricordato che Pietro Ichino qualche settimana fa se invece la Monte lamentato del fatto che la massima organizzazione sindacale discutesse poco del del suo volume a me questa cosa ha fatto veniva in mente una curiosa coincidenza perché più o meno ma e la lamentela che negli stessi giorni ha fatto Alessandro Baricco su Repubblica nei confronti dei recensori che di lanciavano stoccate dei critici letterari che li mangiavano stoccate senza in realtà concedergli l'onore nemmeno di una stroncatura allora io ovviamente non sono citati sono anzi un collega giuslavorista invidioso del successo di Ichino come diceva
Carrieri ma compone aggiornato sulla meno sono comprato perché oltre a essere invidioso del suo successo del fatto anzi che non non lo condivide non non non mi ha inviato in omaggio il libro e o provato a soltanto una sorta di recensioni impegnarlo in una sorta di recensione
M. Franco la Mondadori mi ha dato dieci copie omaggio
Non faccio parte delle dieci persone più amate da Pietro Ichino e questo mi dispiace
E e
Scopro che Baglioni uno dei dieci candeline quindi la gelosia capisce
Forse anche a nessuno non senso
No e mi permetto nel nell'avviare questa riflessione di partire da una nota personale nel senso che credo che insomma poterla fare questa recensione che come questa recessione questa critica molto veloce analisi critica molto veloce che sarà anche abbastanza critica diciamo così
E non solo aveva apporto penso ormai duraturo di reciproca stima
Ma anche perché in occasione della recente polemica che ha visto Ichino di polemizzare o scontrarsi può essere oggetto di scontro con coordinatore giù della consulta giuridica della CGIL la mia voce dichiarandomi vicino alla CGIL apertamente vicino a CGIL e membro della consulta giuridica
è stata la prima a porre il problema di un confronto franco nel merito con le tesi di Ichino ecco questo mi consente però di sottolineare un punto a quella polemica recentissima che poi l'occasione per la quale oggi qua siamo qua sostanzialmente almeno è nata da quell'occasione questa iniziativa e il Corriere della Sera ha dato molto risalto ma non per caso ha taciuto il fatto che l'invito a un confronto nel merito veniva appunto da voci vicine alla stessa CGIL
Qui c'è un punto di me di metodo una convinzione che io mi sono formato di recente che si è
No mi risponde un po'anche al dubbio che poneva uno degli interrogativi che poneva Ichino adesso pareva e cioè che chili non stia giocando un ruolo non tanto non più dal giurista monopolo direttamente politico come ovviamente del tutto legittimo che gli faccia insieme con lui il Corriere sta giocando questo ruolo
Ad esempio per condizionare il petto ciò è del tutto legittimo per condizionare il dibattito dell'Unione sui contenuti dei programmi riformatori in materia di lavoro solo che in questo ruolo ambientare è funzionale alle tesi e alle finalità Tino del Corriere configurare schiacciare l'interlocutore sulle tesi più radicali cioè io mi sono formato la convinzione che Ichino Devil contenuti il metto delle cose che propone anche in questo libro abbia oggi sostanzialmente una posizione estremista diciamo di moderatismo estremismo
Poco incline alla mediazione e che per sostenere le sue tesi e estreme debba muovere da una ricostruzione spesso molto parziale dei fatti dei termini giuridici dei problemi posti
E soprattutto delle posizioni degli interlocutori per semplificare e togliendo come dire valore valutativo di questa aggettivo mi sono formato la convinzione che all'inchino estremista serva una CGIL estremista serva un sindacato estremista è un parere è un mettono a mio parere discutibile
Perché gli è ritardi confrontarsi con il panorama Pastore commentato di posizioni più o meno radicali di esperienze
Diverse che si sviluppano appunto nell'esperienza e nel campo delle organizzazioni sindacali ma anche del centrosinistra così come dell'Accademia progressista
Questo nel volume di cui stiamo discutendo questo metodo muove dall'analisi prima di tutto
Con l'utilizzazione l'ha già sottolineato fedele di una casistica empirica e gli esempi che partono loro lettura piuttosto orientata sono rappresentativi soltanto di una parte secondo me piuttosto particolare del dell'esperienza sindacale dei conflitti
Nel lavoro appunto il caso dell'altra dieresi degli scioperi nei trasporti che di nuovo su un mondo rilevantissimo ovviamente che pure colleghi rilevantissimi ma del tutto particolare
Ecco a partire da questa analisi chi non si sente si chiede a che cosa serva al sindacato e risponde questo sindacato non serve
O cambia linea o sarebbe meglio per il Paese gli stessi lavoratori che fosse ridimensionato solo che fa questo costruendo appunto del sindacato l'immagine che a me sembra francamente un po'parodistica poté presentarsi
Trascura le esperienze negoziale di tanti settori realtà alcune ricordata
Adesso fedeli ma penso anche e le le tante esperienze recenti di contrattazione territoriale confederale penso ai modelli innovativi sperimentati nella contrattazione del settore artigiano all'esperienza degli enti bilaterali di nuovo nel settore artigiane del settore edile
Eccetera eccetera
L'oggetto della critica venga ricostruito e stigmatizzato un posso econdo il comodino della dell'analisi della proposta che si vuole avanza
Il che che a mio modo di vedere mi scusi chino per la franchezza ne fa usciva e un un lavoro scarsamente attendibile e poco utile e poco lineare
Certo ci sono anche contenuti di interessanti penso le la proposta in materia di regole sulla rappresentanza che una soluzione possibile di un tema ormai l'eterno del nostro dibattito anche se la soluzione che a me è parso un po'rigida e soprattutto con un grande limite che vivo poi più avanti
Ora le tesi di fondo si collocano soprattutto sul sul tema delle politiche sindacali delle politiche contrattuali e in particolare sul problema del rapporto tra centro e periferia sul ruolo della contrattazione di categoria Ichino ci dice che per favorire importanti operazioni imprenditoriali ad esempio ma una scelta di insediamento nel nostro territorio di una grande impresa estera
Il sindacato dovrebbe essere disponibile alla scommessa partecipativa rinunciando in parte alle garanzie del contratto nazionale per realizzare più interessanti risultati per i lavoratori nel medio periodo
Ora questa analisi si fonda sull'idea che il costo del lavoro definito dai contratti nazionali di categoria se l'ostacolo principale
Delle scommesse produttive mentre trascura del tutto il rilievo che hanno in quel tipo di scelte altre questioni che pure a me paiono molto rilevanti le condizioni delle infrastrutture
Le politiche pubbliche fiscali eccetera eccetera
Ma in ogni caso io mi chiedo ma il punto l'analisi da cui si parte è un'analisi che ha un collegamento effettivo con la realtà attuale
O meno quando si dice ad esempio che il salario definito a livello nazionale rappresenta un ingombro rappresenta la citazione testuale una porzione molto elevata dei dei del monte salari non c'è
Uno scollamento con la realtà cioè non è un clamoroso scollamento con la realtà sedevo come mi pare sia vero è riconosciuto da tutti che e s'è aperta oggi una questione salariale nel nostro Paese è severo d'altra parte che il molte intrisi ci sono molte imprese ci sono larghi margini per le politiche salariali individuali
Che vengono mantenuti per le politiche salariali individuali e quindi probabilmente il rapporto nel monte salari non è quello definito da e Ichino e ciò detto il il io certo non non escludo non nego la possibilità che serio operazione di investimento imprenditoriale soprattutto in aree da sviluppare possono essere sostenuta anche da scelte sindacali di parziale
Allentamento dei vincoli derivanti dal contratto nazionale e mi pare che ci siano delle esperienze in questo senso
Ma il punto è se questo debba avvenire come a mio parere deve avvenire sulla base di scelte coordinate tra centro e periferia oppure si questo debba avvenire
Senza questo coordinamento l'autore all'autore appunto non papà Ottavio quest'idea di coordinamento
E al finisce per sposare mio pareva e sul piano del sistema sindacale e contrattuale una visione marcatamente aziendalista e tendenzialmente micro corporativa
E concentra dal punto di vista istituzionale il suo attacchi sull'inderogabilità della contrattazione nazionale anche nella proposta di riforma che viene contenute in accenti in appendice Ichino ci dice che la legge non è un passaggio indispensabile la sua proposta
La sua proposta queste praticata già sul piano delle politiche contrattuali dopodiché comunque propone anche una soluzione di carattere giuridico
Nella quale e netta la scelta di svincolata il contratto aziendale dalla contrattazione nazionale sulla quale il contratto aziendale prevarrebbe sempre purché stipulato da soggetti che ottengano una legittimazione maggioritaria dei lavoratori
Dell'impresa interessa
Ecco in questi passaggi i miei motivi di critica si fanno più forti già mi sembra in primo luogo che Ichino si muove un po'come il cacciatore che volendo prende una lettera che nel caso specifico è il contratto aziendale partecipativo utilizza un bazooka e in questo modo fa fuori
L'intero sistema del contratto nazionale un sistema che l'hanno già ricordato anche il nome non mi soffermo sicuramente a dei problemi sicuramente ha bisogno di beh adeguamenti il protocollo del novantatré non funzione in alcuni passaggi essenziali e soprattutto non funziona più da alcuni anni non per caso perché ne son venuti meno alcuni presupposti di e di politica economica condivisa sul piano generale quindi non è un problema qua di difendere un sistema rispetto a delle soluzioni innovative è che a me sembra la soluzione IVA alta non innovativo o comunque foriera più di
Conseguenze negative che positive
Per non parlare di passaggi che come giurista come collega appunto giurista di Ichino trovo molto discutibili come come l'attacco che viene fatto alla alla regola giuridica che impone l'applicazione dei contratti di categoria alle imprese che partecipano ad appalti pubblici
Ma io mi chiedo se ci si renda conto della rilevanza di una formazione di questo genere cioè e a Pietro Ichino un'idea che è stato sì funzionario della CGIL ma lo è stato trent'anni fa credo venticinque anni fa se non ricordo male nel frattempo il mondo piuttosto cambiato
E non ci sono solo grandi imprese grandi banche
E e si mi chiedo se Pietro tu abbia un'idea è un'esperienza concreta
Di che cosa siano oggi gli appalti pubblici di opere e servizi nella gran parte affidati a imprese medie e piccole con il lavoro tra i più precari e sotto tutelati io divenne insider né Outside asma ormai lavoratori margini io li chiamo così
Ed è il fatto che il contratto di categoria rappresenta realmente la soglia minima di tutela in tale contesto e anche la garanzia aggiungo di una qualità minima dei servizi che le le le lei amministrazioni pubbliche appalto
In secondo luogo mi sembra che Ichino non posso ignorare che sono all'ordine del giorno un'attenzione un dibattito inediti tra di che le chiamerei la dimensione della categoria Litta e la dimensione della confederali età nell'azione sindacale le potenti trasformazioni del tessuto produttivo hanno creato articolazioni separazione sempre più complesse nei processi
Produttivi e anche conflitti oggettivi di interessi tra gruppi di lavoratori
Diversi credono più difficile praticare la logica confederale proprio quando questa appare più necessaria sempre che si condivida ovviamente un obiettivo di fondo
Del dell'assegnare rilevanza diciamo a obiettivi di equità distributiva di eguaglianza e di governo del sistema
Allora ecco che a mio parere in questo contesto le tesi di Pietro Ichino si iscrivono appunto in una prospettiva micro poco corporativa e sotto questo profilo contribuiscono aumentarle le tensioni accennate
Allontanando dal controllo confederale il cuore del conflitto
Industriale cosa che a me pare un effetto negativo di questo tipo di proposte
Secondo seconda questione sempre su questo punto questa prospettiva che ho definito micro corporativa cioè aziendalista con diciamo interruzione dei legami come invece fedeli ipotizzava si potesse fare con la contrattazione nazionale
Nata e destinato a sua volta ricadere con impatto certamente negativo sui contenuti e la forza del contratto nazionale con Ichino pensa alla contrattazione decentrata nell'industria privata interessa Rivalta non più di un terzo
Delle imprese che sono poi le stesse Parise nelle quali si sviluppa una qualche apprezzabile forza sindacale in grado di influire credo sui contenuti sui risultati
Della contrattazione nazionale allora nel momento in cui i lavoratori delle imprese più forti sindacalmente potranno andare del tutto per conto loro cioè giocare la scommessa partecipativa di cui parla Pietro
E credo inevitabilmente a quel punto disinteressarsi del contratto nazionale cosa ne sarà dei livelli di tutela minima garantiti dal contratto nazionale ai lavoratori delle imprese minori ecco a me sembra che da questo punto di vista la proposta di Ichino
Finisca per scavare solo chi tra nuove categorie di insider rossa cioè i lavoratori dentro i confini dell'impresa medio-grande il sindacalizzata
E nuove categorie di outsider sulla nuova cauto derivati Outsiders cioè i lavoratori sindacalmente deboli e con una copertura contrattuale nazionale sempre più scarsa il risultato
Per l'autore che sulla alternativa in salita San Zahir Shah ha costruito le proprie fortune nel mondo diciamo non giuridico appare a me abbastanza paradossale
Infine ultime osservazioni che voglio fare
E vengo anche i temi trattati da fedeli
Le tesi e le proposte di Ichino me francamente appaiono un po'conservatrici rispetto ai problemi che si pongono oggi sul campo
E sia il tema della contrattazione sia quello delle regole di verifiche della rappresentanza vengono infatti sviluppate nei confini classici dell'impresa
Ma Ichino ben sai se non è stato forse il principale promotore e artefice nel dal punto di vista dell'analisi giuridica
E che quei confini sono oggi alterati dall'articolazione dei processi produttivi di beni e servizi su una molteplicità di soggetti interpellati da tra di loro
Dalla coesistenza di fasce di lavoratori che lavorano insieme in giacca indossando divise diverse giacché diverse e che hanno statuti giuridici e contrattuali diversi
Ebbene io mi chiedo che senso ha in questo contesto proporre il contratto aziendale come strumento di governo delle nuove sfide produttive senza porsi anche il problema che invece chi ignora di un suo parallela allargamento dei confini che di nuovo sollecita più confederali tasse un baccanale in correlazione con la categoria alita s'intende e qui si un serio problema di coordinamento con le contrattazioni nazionali
Allora siamo sicuri che il vero problema sul quale cercare soluzioni innovative sul quale non essere conservatori non sia tanto quello dei rapporti tra centro e periferia
Quanto quello del confini dell'area contrattuale al centro ma soprattutto alla periferia ovvero sia quello per usare la dall'espressione ricordata anche prima che inizia a diffondersi ad esempio della contrattazione di filiera
Dei ritorni al contratto collettivo come strumento di governo e di e di regolazione dell'intero processo produttivo
A mio parere anche nell'interesse dell'impresa perché in nella frammentazione di processi produttivi si nascondono e mi pare stiano emergendo problemi di qualità dei servizi e di qualità dei processi
Produttivi che a mio parere la contrattazione potrebbe contribuire a governare
E in questo contesto che senso ha discutere delle regole di verifica della rappresentanza senza porsi anche prima di tutto mi pare che recentemente l'abbia sulla segnasse popoloso Rassegna sindacale detto Mimmo Carrieri
Di come dare rappresentanza alle numerose fasce dei lavoratori marginali lavoratori interinali dipendenti dei subfornitori delle cooperative e collaboratori a progetto e via dicendo
Che dà ai destini dell'impresa principale dell'impresa leader sono egualmente toccati nei loro interessi
Ecco la proposta di Ichino su questo terreno mi pare funzionale sostanzialmente alla conservazione delle linee di un sistema imprenditoriale ma anche delle pubbliche amministrazioni e non solo delle imprese
Un sistema imprenditoriale che ha trovato nell'Oscar Gina nello scaricare ai margini e sul lavoro ai margini i costi di una competitività giocata su un livello basso invece che su un livello alto
A me sembra invece che questo sia il vero tema che oggi sollecita soluzioni anche le organizzazioni confederali che da questo punto di vista puramente anche per i Nani che in terra né di difficile involuzione delle strutture organizzative nel difficile rapporto tra anche tramite di conservazione di se stessi tra categorie confederazioni eccetera
Certamente questo tema sollecita dicevo una riflessione più coraggiosa più innovativa e la capacità di mettere in discussione assetti e e logiche consolidate ecco
Mi rendo conto che la mia il mio tentativo di di recensione critica diciamo così può apparire alla fine un po'una stroncatura l'amico Ichino sacche no e che comunque che comunque era mossa assolutamente da un sentimento di amicizia soprattutto perché
Cavaretta micelle correzione si dice no
Vera la seconda costanti alla precisa nella nella ottantuno
Va be'sommarsi troppo cercare con l'altra stesso accertato
Pagamenti
Ora il punto è che il lavoro il mercato il libro che veniva ricordato il primo libro divulgativo di Pietro Ichino che ne ha fatto il successo che poi l'ha portato a essere sul Corriere spesso a Ballarò eccetera eccetera
Era un libro pieno di cose discutibili ma è stato un importante è stato un importante perché ci ha costretto a guardare al di fuori di alcune prospettive consolidate ci ha costretto ad aprire insomma no no pur discutendo pur criticandolo io penso che quelli di quelli pur non si potevano discuteva univoche
Che comunque ci poneva dei problemi
Kemper molti insomma non costringevano a fare i conti con se stesso
A me sembra che a cosa serva il sindacato faccio il contrario
Perché chiuda le porte tv invece di apparirle e in Jesse la discussione su temi così complessi come quelli ai quali ho soltanto provato ad accennare ovviamente in maniera del tutto insufficiente
Per i seguirà la fine un problema e io penso questa l'insinuazione che faccio anche un obiettivo politico diciamo così nel senso migliore e più legittimo del termine molto specifico grazie
Sembra che Scalpelli abbia proposto una critica molto serrata diciamo molto argomentata io credo che condividono che c'è un problema prioritario
Che in questo caso Ichino non affronta che quello dei confini
Della azione contrattuale di rappresentanza del sindacato questa è la vera sfida per il futuro dei sindacati e su questo occorre dire che ci sono poche proposte in giro anche se le cose abbiamo seguito a questo tavolo diciamo e se ci sono molti stimoli a muoversi in questa direzione
Vediamo dal suo osservatorio europeo che cosa ci dice il parlamentare appunto europeo Antonio Panzeri
Invito Ichino una prossima volta regalare il libro cartelli così
Assume
Assume un tono
Per
Guardate io non mi infilo in nello discusso di natura giuridica perché avendo un pezzetto di esperienza dietro le spalle
C'è sempre il rischio che quando ci si misura su questo si scontrano da diverse scuole e le scuole generalmente sono un po'estremiste nel nel dare le loro valutazioni
Io credo di di di
Se potessi fare un sottotitolo a Libero direi tra sogno e realtà
Aggiungo che probabilmente le tesi che propone
Ichino sono
Le prendo dal punto di vista politico
Un'indicazione a forse a pensare a ridisegnare un nuovo paradigma nelle relazioni sindacali
Tra l'altro è costosissima perché ha voglia di leggerlo la parte relativa dove lui si cimenta ed esce sconfitto
Allena
Per dire che è molto complicato e difficile mettere insieme tanti sindacati fra loro diverso in cui la spinta è una spinta molto conflittuale
E dove dall'altra la politica interviene poco regola poco
E forse più più che la questione della dell'Alfa Romeo di Arese mi pare che quella sia
Il rischio dove noi possiamo
Che possiamo intravedere nel futuro soprattutto in alcuni settori importantissimi io aggiungerò solo dei temi non non do assolutamente soluzione
La mia ipotesi è un po'questa che
Nella fase attuale il sindacalismo confederale a si trova in una posizione diciamo così tutta da ridefinire
E al di là della forza che ha dimostrato in tutti questi anni
Si trova di fronte io credo due problemi che investono il proprio ruolo proprio futuro
Da una parte c'è una richiesta molto forte di un sindacato che sia intransigente nella difesa degli interessi
Che rappresenta
E dall'altra la richiesta di una linea diciamo così
Di maggiore responsabilità che gli viene avanzato il nome di una politica economica nel quadro diciamo così delle compatibilità europee
Stretto in questa tenaglia il sindacato ha il problema di indicare una via di marcia
E il primo tema che io volevo sottopporre che ovviamente Ichino offre la sua soluzione ma è un tema sul quale devono deve cimentarsi tutto il sindacato confederale
E come riesce a tenere insieme questi due aspetti tra
Come riesce a difendere strenuamente gli interessi che rappresenta dall'altro a costruire le condizioni perché ci sia una politica che sia compatibile con gli obiettivi economici
Lo dico perché questo molte volte nel passato e anche nel presente direi porta il sindacato a oscillare tra massimalismo e accettazione acritica delle cose
Tra un'idea diciamo così corporativa e un'idea politicista
Ovviamente qui apre tutto il campo che non è compito mio ma anche quello ad esempio di come identifica un'autonomia progettuale con la quale misurarsi con i problemi del Paese sia in sede generale sia in sede particolare
E però è un tema che va assolutamente affrontato non c'è una soluzione giuridica c'è innanzitutto una soluzione politica a questo tema se
Si è in grado di contenere le spinte che ci sono che sono presenti in una società come la nostra
E che poi essere che si presentino con la giorno ancora maggiore più forza per perché
Andiamo a votare per fra pochi giorni uscirà un nuovo quadro politico qualsiasi quadro politico Chirac porterà oggettivamente le organizzazioni sindacali a misurarsi con i problemi economici sociali che questo Paese ha e quindi
O per questo io
Faccio un elemento un come dire introducono elemento di discussione come con Pietro
Non se così sono le cose c'è torrette nell'insieme e così via
Io non so se c'è una scelta a priori tra la via conflittuale quella cooperazione
E quella cooperativa
Non c'è perché ovviamente dipende anche dal comportamento di altri soggetti politici e istituzionali economici sociali se tu ti trovi di fronte un Governo o un'impresa che ti chiude le porte
è inevitabile che la scelta sia una scelta di carattere conflittuale se non altro per fatti aprire la porta
Se invece ti trovi di fronte un governo è un'impresa che le porte tele apre non risolve il problema ma di sicuro toglie gliali ecco io credo ad esempio è parlo da da una funzione da un ruolo sostanzialmente diverso la mia opinione è che ad esempio la politica
Deve spingere non per lisciare il pelo né al sindacato né la Confindustria
La deve fare una cosa molto chiara togliere gli alibi ai soggetti sociali se i problemi che devono essere affrontati soloni una certa di un certo peso
Togliere gli anni
E spinse nel perché di fronte alle cose che devono essere affrontate ognuno si assuma la propria responsabilità lo dico a maggior ragione perché siamo di fronte a come si dice grandi processi di globalizzazione c'è un problema grandissimo di rappresentanza enorme
Che riguarda anche loro le organizzazioni sindacali ma non solo c'è un problema che riguarda l'economia che incide diciamo così sul gli atteggiamenti comportamenti e anche la vita quotidiana delle persone c'è il problema dell'evoluzione dalla società che cambia
Insomma di fronte a tutto questo
E inevitabile che ci si ponga il problema di quale nuovo assetto delle relazioni sindacali
Nella società moderna
E qui c'è un primo punto di critica in generale che io fondato sul tavolo poi penso che sia utile uscire dalla cosiddetta fase protocollare
Alle ho poi ho provato a verificare la conclusione di un recente accordo che sindacato ha fatto insieme a Confindustria che riguarda l'esempio il Mezzogiorno
E che non ha prodotto praticamente mezzo risultato da una parte perché mancava un terzo soggetto che era il Governo
Ma dall'altra pone un problema molto serio cioè non è inimmaginabile ad esempio avere un'architettura contrattuale di natura confederali in cui i due soggetti siglato l'accordo e poi vanno dal terza dicono noi vorremmo questo
Anche qui probabilmente va ridisegnato tutto va costruito l'unico è un percorso sostanzialmente diverso
Aggiungo poi alcuni temi che sottopongo la riflessione riteneva che o l'orgoglio svolge semplicemente questo compito
Se tutto sta cambiando c'è un problema ad esempio di valutazione
Sulla diffusione contrattuale
E sulla performances di questa diffusione contrattuale
Io sono completamente d'accordo ad esempio con quello che diceva
Valeria che si sta discutendo molto in Italia sulle possibilità di decentramento dell'azione contrattuale si discute pochissimo di un altro livello che quello più subdolo quello superiore
Ma non perché adesso mi occupo di l'abbiamo sempre detto insomma questo questo aspetto se i processi sono di quella natura sarebbe di grande utilità che si cominciasse discutere ad esempio di come concedere pezzetti di sovranità contrattuale a qualcosa di superiore che non sia solo il luogo nazionale
Così come c'è un problema grande come una casa che va assolutamente affrontato che quello degli accorpamenti contrattuali perché non credo che questo Paese posso sorreggere ancora per lungo tempo
Una miriade di contratti a cadenze più o meno ravvicinate che vengono se si riesce ad essere rinnovati
Ha bisogno di grandi accorpamenti dire definizione
Così come c'è un problema che va affrontato io non so come ma ci sono quello delle differenze territoriali
Delle differenze territoriali e le differenze territoriali e non riguardano esclusivamente o solo il tema del cosiddetto costo della vita
Ma riguardano ad esempio anche delle differenze che esistono fra servizi fra in strati infrastrutture dove quando parliamo di contrattazione immagino che si parli non solo di contrattazione in sede aziendale ma anche in sede territoriale come luogo nel quale possa essere
Unificante un punto di riferimento
Infine
C'è il tema delicatissimo che
è stato posto ed è al centro del libro di Quino e riguarda i servizi pubblici
Blu
Qui è un problema davvero molto
La prima cosa che mi sento di dire sarebbe importante che ad esempio le organizzazioni sindacali si fermassero un attimo riflettere su come possibile tirare una riga
Tirare una riga col passato
In molti casi fu mi sembra che ci troviamo di fronte a contratti una rinnovi contrattuali che non rispondono alla al momento ma rispondono dal cose che non sono state evase prima bisogna attirare la ricaduta sottopone
E oltre a tirare la riga bisogna che si cominci a fare entrare in campo
Proprio perché è un sì posso uscire da una logica semplicemente corporativa
Non mi cimento qui sulla questione dello sciopero se deve essere virtuale o meno
Però c'è un tema delicatissimo che io credo
Il sindacato e la politica anche a vicentino
Ed è l'entrata in campo dei consumatori
Entrata in campo dei consumatori un tema che ormai in Europa decisivo dire che se dovessimo mettere sul piatto dalla bilancia il ruolo dei sindacati Prodi consumatori c'è rischio che erano dei consumatori sia un
Però non possiamo sfuggire a questa a questa cosa
Perché in
In quei determinati settori ci si rivolge soprattutto ad una platea che utilizzata al premio fino all'aereo e ha bisogno di essere cointeressata nei processi
Il rischio è che si possa aprire una un conflitto che di cui oggi non riusciamo neanche a percepirne la dimensione e la che può portare davvero questo sì
Non solo ad una sconfitta forte del sindacato in questi settori
Ma anche ad una sconfitta politica perché come si sa tutte queste cose hanno un diretto collegamento alcuni comportamenti degli atteggiamenti politici sostanza
Ecco io penso
Ecco voglio utilizzarlo positivamente il contributo di di Ichino io retto ci sono tesi che non condivido altre sulle quali si può apertamente discutere ma
Prendo per buono il fatto che
Abbia voluto sollecitare sostanzialmente la discussione della costruzione di un nuovo paradigma delle relazioni sindacali
Veniamo da una fase che arranca
Che ha tutte le difficoltà di questo mondo
Il sindacato e le parti sociali si portano appresso un protocollo che proviene ormai più a più di dieci anni di fronte a con la società che se modificato al mondo del lavoro che è cambiato eccetera eccetera lo qui io credo che ci sono dei temi sui quali bisognerà cimentarsi con quale sindacato e questo chiudo
Anch'io credo poco che la strato della maggioranza di coalizione sia
Senonché si possa prevedere un'idea
Di coalizioni a geometria variabile
Per cui ci sono situazioni nelle quali l'unità tiene al quale la situazione del quale non L'Unità non tiene che fare Ichino dice sepolte qualcuno si assuma la responsabilità di decidere per conto
Allora ritorno alla al discorso che ho fatto all'inizio come avresti fatto alle
Invece di dimettersi come avresti fatto alle
Di fronte a così tanti sindacati che ognuno la canta la propria messa un sindacato confederale che ha paura di perdere iscritti a dicembre titolarità per cui in segreto continuamente sindacati Autonomie corporativi re che tipo di coalizione avrebbe poi tutto esserci da quelle parti
Io non vedo la risposta vedo solo una grande cosa
Che se si sceglie questa è la mia la mia risposta
Che se si sceglie la strada
Ovviamente la politica deve togliere tutti gli anni di come ho detto lascia la strada del nulla via cooperativa del sindacato allora bisogna sapere che la via cooperativa presuppone conoscenza specializzazione approfondimento non nuova cultura sindacale e anche un'autonomia progettuale ce la fai vivere con i lavoratori
E se è possibile utilizzare un concetto un po'che lasciano l'egemonia la si gioca così non vedo la pura altre possibilità se non quella di un libero confronto nei luoghi di lavoro in cui la tesi migliore prevale e siccome dire si impone perché prevale una tesi migliore non perché si ma attraverso questo confronto non vedo
Il rischio è che la tua figlia sostanzialmente posso produrre una cosa non un accordo interconfederale che regga ma l'idea sostanzialmente che una collezione di maggioranza posso sua pratici solo se c'è una legge che poi regola
Il tragitto perché senza legge poi rete complicato
Per cui insomma
Tesi discutibile però è giusto che si discuta
Bene credo che delle cose che ha detto Panzeri si avverte come gli ebrei francesi lo spirito di un sindacalista azienda poc'anzi e non significa anziano va ex in questo caso
Anch'egli ci ha ricordato l'ha detto la bella espressione come il sindacalismo sia da ridefinire so mi pare che siamo dei momento di dare la parola ai chinò che è un po'
L'imputato questo punto no adesso sto sto scherzando ma le critiche sono state molte vorrei però aggiungere anche qualche mia osservazione critica lo faccio molto rapidamente perché ho già parlato prima e non voglio portare tempo via molte cose sono state dette
Prima questione
Sono d'accordo con scalpelli che il modello di decentramento della contrattazione che prevede Ichino e un decentramento sregolato
Abbiamo bisogno di un decentramento ma controllato e coordinato ma vorrei dire di più il modello di chi non non è funzionale al problema che abbiamo il problema è che abbiamo e l'allargamento
Della capacità di contrattazione a livello decentrato
A livello micro e come è stato ricordato nelle filiere il suo la sua ipotesi di lavoro tende a distanziare dal contratto nazionale non ad allargare la copertura contrattuale e la capacità contrattuale quindi non mi pare che la sua proposta sia funzionale a risolvere i problemi le patologie del nostro sistema sulla questione rappresentanza rappresentatività ma primo aspetto perché eliminare la verifica della perdita attività abbassata sugli iscritti che è stata un compromesso felice tra culture sindacali diverse ha funzionato bene ed è riproducibile anche in altri settori produttivi diversi
Da quelli pubblici fra l'altro mettere come importante il dato associativo significa anche incentivare tutti i sindacati a dare importanza al momento della decisione e quindi non solo e un termometro ma è un termometro intorno al quale e giusto incentivare le organizzazioni sindacali
Secondo aspetto la soglia per la firma e l'estinzione da homeless dei contratti collettivi nel settore pubblico è fissata al cinquantuno per cento
Qual è stato l'effetto di questa soglia che io
Vorrei ricordarlo a tutti oltre Chietino l'effetto è stato che nessun sindacato poteva fare da sé ed era costretto a comportamenti
Unitari in con le altre organizzazioni nel settore pubblico non ci sono stati accordi separati ma percorsi unitari e conclusioni contrattuali unitari
Io credo che piuttosto che abbandonare questo parametro
Occorre invece adattarlo è possibile che in una legge generale che Muti auspichiamo no soglia debba essere resa più elevata
In modo da costringere gli attori sindacali a ricercare l'unità la mediazione la sintesi come metro del processo sindacale io penso per esempio a una soglia in una ipotetica legge del sessanta per cento
Terzo aspetto queste una dedica anche nei confronti di Valeria Fedeli non è vero che non è traspone in pile il modello del pubblico
Che cosa lo rende impraticabile
Già oggi ci sono per via contrattuale le condizioni per conoscere gli scritti
Alle diverse aziende unità produttive manca un'agenzia pubblica che faccia quello che fa nel settore pubblico l'Aran ma anche in caso di successo dell'Unione avremo tempo non Breve prima che si arrivi a un'ipotesi di legge un'agenzia di questo genere un'istituzione questo genere c'è già
E può essere riformata in questa direzione e il tenente
Che
E un soggetto istituzionale che svolge poche e limitate funzioni può essere invece rifunzionalizzato proprio che svolge quelle funzioni di dell'Ifi che hai certificazione degli iscritti e dei risultati beh non è vero che quel modello non si può usare va adattato
Va vanno create le condizioni perché sia replicabile anche in altri settori produttivi comunque diciamo queste materie l'aggiramento anche perché la via ipotesi e che ha una legge si arriva adesso diversamente da quello che è successo con il tentativo del disegno di legge Gasperoni solo dopo sperimentazioni e accordi fare parte
Quindi con un percorso che diverso di prove ed errori in cui il momento di definizione legislativa sarà solo quello eventualmente ci auguriamo conclusivo
Detto questo credo che sia venuto il momento di sentire vicino poi come padrone di casa dirà qualche cosa di conclusivo Onorio Rosati
Grazie
E al suo segretario ha voluto organizzare questo incontro
Mio mi un'ora
Il molto ed i cui libri sono grato per l'attenzione per la precisione del della lettura
L'attenzione alle idee proposte
Vorrei fare innanzitutto un'osservazione che prende spunto proprio da un
Mia uscita editoriale citata da Mimmo Carrieri all'inizio cioè un mio libro dell'ottantadue che si intitolava il collocamento impossibile e che
Fu diciamo il l'inizio della mia carriera di provocatore nel senso che fin da allora poi mi è sempre successo negli anni sono seguiti
Mi son sempre sentita dire il provocatorio libro di Ichino il provocatorio titolo il titolo era il collocamento impossibile
E e e sono andato avanti così poi il lavoro il mercato sempre le provocazioni vicino il manifesto titola sempre la provocazione di Tino punita sì scrivo qualcosa dice la provocazione di Pietro Ichino e mi chiedo da dove nasca questa attribuzione di questa aggettivazione credo che ci sia una ragione e una ragione che interessante
Cogliere affondo perché io di mio chi mi conosce sa che sono una persona più mite del mondo semmai un po'troppo buonista
Incerto non un faccino roso
Perché le vie quello che scrivo est sempre percepito come provocatorio
Ma credo perché io faccio un mestiere diverso rispetto ai miei interlocutori cioè io cerco di parlare
Ai politici
E nel termine politico includo anche il sindacalista intendendo per politico
Colui che delle raccogliere il consenso oggi al massimo domani ma in democrazia il buon politico è quello che almeno domani il consenso lo raggiunge
E quindi parlo di politico comprendendo un sindacalista che domani deve andare in Assemblea e deve raccogliere il consenso di quell'Assemblea
Io faccio un altro mestiere
Cioè ho fatto il polpi il sindacalista il politico fino appunto a quel libro poi quando ho fatto correre ho scritto quel libro sono stato gentilmente accompagnato alla porta
E e mi è stato consigliato di cambiar mestiere perché perché quello non era un libro da politico
Era il libro di uno studioso era libero di uno che era dato in Svezia era andato in Gran Bretagna aveva visto come funzionava un servizio del lavoro che funzionava
Servizio pubblico che funzionano e era tornata in Italia dicendo ma questo servizio italiano non può funzionare non è che funziona male perché lo fanno funziona male perché non gli danno le attrezzature terra e strutturalmente incapace di funzionare
Però quest'era un qualche cosa che non poteva raccogliere il consenso all'ora quindi è stato giusto che il Partito Comunista che dicesse per favore smetti di fare il deputato perché ci crei solo dei problemi
E e però non era sarebbe stato sbagliato dire quindi smetto di dire quelle cose no semplicemente faccio un altro mestiere che il mestiere dello studioso del di chi compara la situazione del suo Paese con quella di altri Paesi di chi elabora
Diagnosi propone terapie ma non nell'ottica del politico cioè di chi deve proporre qualcosa che raccolga il consenso domani ma nell'ottica di chi del consenso non ha bisogno si preoccupa solo di dire quello che secondo lui e e come stanno le cose il politico ha bisogno di queste di qualcuno che faccia questo mestiere e che parli con lui perché abbiamo moltissimi studiosi bravissimi molto più bravi di me Marche parlano solo nelle aule universitarie
In modi incomprensibili ai politici ai sindacalisti
Invece io credo che ci debba essere una dialettica tra il ruolo dello studioso dell'osservatore del commentatore
Che dice quello che pensa a quei tempi di cui è convinto che può anche essere sbagliato ma che comunque ha il dovere di dire indipendentemente dalla popolarità di quello che dice indipendentemente dalla capacità di raccogliere consenso
Il politico non ha il dovere di prendere quelle idee magari verissime magari scientificamente e inattaccabili
Ma questo non vuol dire che il politico debba presentare domani la proposta di legge o che il sindacalista debba andare in fabbrica proporle domani perché la politica ha tempi diversi
Il compito del politico in democrazia e di costruire il consenso anche attraverso una pedagogia di massa il grandi politici si caratterizzano ben per questo e quindi era provocatorio il collocamento impossibile si ma questo non vuol dire che fosse sbagliata era solo sbagliato che lo facesse il parlamentare del Pci
E lo doveva fare il Pietro Ichino che aveva studiato le cose che diceva quel che pensava i politici a quell'epoca non solo i comunisti socialisti democristiani la CGIL la CISL e la UIL non era non erano in grado anche quelli che intuiva hanno che si ci si doveva muovere in quella direzione mai avrebbero potuto e presentare un progetto di legge nell'ottantadue nell'ottantatré per l'abolizione del monopolio statale del Collocamento oltre il Della l'avviamento
Al lavoro su richiesta numerica era politicamente è una bestemmia
Però nel novantuno l'avviamento su richiesta numerica è stato abrogato e nel novantasette è stato abrogato il monopolio statale del collocamento coi tempi della politica è stato utile che qualcuno lo dicesse anche se in politicamente che qualcuno si facesse questa provocazione che serve a far maturare le idee e han fatto beni politici a fare il loro mestiere allora e a lasciare che le cose maturasse
Questo discorso vale per il Collocamento ma vale anche per il part-time il part-time a molti all'epoca
Avevano non io ero uno di quelli isola fortissimo all'interno del partito comunista ma ce n'erano anche tanti altri convinti che si dovesse introdurre il part-time nel nostro ordinamento
E il negli anni Settanta eravamo del tutto isolati coloro che lo diciamo nell'ottantaquattro lo si è fatto col voto contrario del PC oggi nessuno si sognerebbe neanche Bertinotti si sognerebbe di dire che bisogna tornare indietro rispetto al riconoscimento del Bartali
E lo stesso vale per la disciplina dei licenziamenti collettivi ma vi ricordate alla fine degli anni settanta il il fa anche solo parlare di una legge sui licenziamenti collettivi era una bestemmia
Novantuno ci si è arrivati il insomma le cose camminano in questo modo
Franco oggi o dice il libro il lavoro il mercato è stato un lavoro in libro importante perché ha aperto
Aperto dei temi di discussione che
Che chi che occorre occorreva aprire al di là che si concordasse o no con le idee proposte e
Io ricordo intervento a pochi passi da qui all'università nel quale uso nei confronti di quel libro esattamente gli stessi espressioni che ha usato oggi nei confronti del libro di oggi
E anche quel libero e
Come
Beh però è però sedici che il lavoro il mercato era un libro e che utile e che è stato bene che sia stato scritto pubblicato evidentemente e c'è stato un evoluzione nel tuo modo di rapportarsi a quel libro
Gli OP per le due lettere una di Romano Prodi all'esito di un incontro che abbiamo avuto immagino sul programma insieme altri due colleghi uno di Massimo D'Alema
Romano Prodi allora disse e di fare parlando di queste cose decibel sono pienamente d'accordo con le tre proposte credo che oggi non siano politicamente praticabile poi me lo ripeto in questa lettera
D'Alema mi scrive al a D'Alema ho mandato uno del dieci libri mano maggior ringrazia dicendo secondo momento d'accordo su su molte delle cose che sostieni ma il non ma non sempre posso dirlo perché a volte sei un po'troppo avanti prezzo fa ridere ma e guardate che non non è cosa di cui ridere è la realtà del rapporto tra chi fa politica e chi si limita lavorare a tavolino a studiare e il il in democrazia è più importante il lavoro del politico io non ho nessuno snobismo nei confronti del politico del sindacalista che deve fare i conti col problema del consenso oggi o o domani
Mi rendo conto perfettamente che e questo vincolo democratico impone di seguire il lime che nuovo sono le stesse del lo studioso del commentatore del giornalista e però c'è bisogno anche di quello che c'è bisogno di uno studioso di un commentatore di un giornalista
Che non si preoccupi dell'impatto di quello che dice guai
Se lo studioso si preoccupa di questo si preoccupa di essere ben allineato con gli interessi di questo o quel partito quello studioso tradisce la propria funzione intellettuale
Detto questo il e quindi nessuno scandalo per il fatto che pur appartenendo io alla CGIL pur appartenendo io lo schieramento dell'Unione ai DS e io stesso
Sul terreno dell'elaborazione della progettazione dello studio indichi cose che sono completamente fuori linea credo che questa sì al mio dovere e che non questo non configuri affatto un'incoerenza politica è il mio mestiere
Il il come politico cioè quando andrò a votare voterò per un partito che fa cose diverse e sono convinto che quel partito faccia bene in quel momento in questi contesta a fare cose diverse
Guai se l'unione avesse fatto proprie alcune delle cose che propongo avremmo perso le elezioni quindi benissimo che l'unico se i quali le diverse ma il mio compito è quest'altro
Ora detto questo e cerco di rispondere molto sinteticamente alle alcune delle critiche principali che sono state mosse alle mie tesi però deve essere ben chiaro questo cioè beh le difendo sul piano della rielaborazione teorica
Non sul piano della proponibilità politica non è questo il mio compiuto
A che cosa serve il sindacato
Il
Baglioni ha proposto una quadri partizione uno schema tra sindacato acquisitivo difensivo movimentista d'attivo tutti gli schemi colgono qualche cosa aiutano a ragionare sulla realtà
Nessuno schema Isa unisce la realtà
Io ve si propongono un'altra quadri partizione
Il sindacato nella sua funzione originaria opporre il monopolio dell'offerta di lavoro alla monopolio della domanda di lavoro
Funzione importantissima
Decisiva per la la il riequilibrio di quella storica sempre respinto distorsione macché io credo che sia in larga parte tramontata col tramontare del monopolio della domanda nel senso che la domanda è sempre più pluralista e in concorrenza
E quindi esiste ancora il mono persona esistono ancora problemi di distorsioni quel genere ma non è più quella la risposta fondamentale oggi nell'età post industriale alla domanda che cosa serve il sindacato
Cioè la risposta di Tannenbaum il sindacato è fondamentalmente forza di conservazione dell'esistente per dare sicurezza atti nell'esistente operai vive e lavora
Anche questa è una risposta
Che coglie un aspetto della realtà
Però è una risposta che suona un po'campana a morto per un sindacato che opera in un sistema in rapidissima e travolgente evoluzione può cercare di frenare l'ondata ma quando arriva lo Tsunami non c'è forza difensiva conservatrice che tenga
Ho poi c'è la risposta
Che attacca duramente al cuore la funzione del sindacato che è la teoria insider outsider
Il sindacato è lo strumento di difesa dell'interesse dell'insider di chi è dentro il lavoratore regolare contro la concorrenza di chi è fuori
Anche questo è un modello come tutti i modelli teorici non esaurisce la realtà
E e stupido prima ancora che errato spiegare il il fenomeno del movimento sindacale in Italia come in qualsiasi altro posto in esclusivamente in base a questo modello
Però questo modello coglie Hong aspetto della realtà e un aspetto molto importante rilevante in Italia come altrove
Uno aspetto ma non illudiamoci che non esista il sindacato degli insider che difende li difende dalla concorrenza degli outsider esiste c'è anche nell'area del sindacalismo confederale
Nel settore del peeling gergo pubblico direi che questo è il modello prevalente
Prevale quindi e e qui critico la mia confederazione
Non si può decentemente mettere nell'arte
Fate acclività tesi congressuale
Facendo riferimento proprio al mio libro lavora in mercato
La indicazione secondo cui la contrapposizione di interessi fra Insider si outsider sarebbe artificiosa questo dice Giaquinta tela artificiosa contrapposizione artificioso un corno questo è un modello
Che ha visto mobilitati a elaborarlo a studiarlo e a verificarne il grado di corrispondenza a segmenti importantissimi della realtà in tutto il mondo industrializzato
Tutto l'economia del lavoro degli ultimi venticinque anni diciamo l'economia e lavoro post keynesiana cos'è tutto artificioso
Questo è veramente una gaffe grave il punto è che sbagliato considerare che questo esaurisca il fenomeno del sindacato perché c'è anche invece un fenomeno di interesse condiviso fra insider se outsider se qui e il il ruolo del sindacato confederale come lo vogliamo noi c'è anche questo ma guai se il sindacato anche il sindacato confederale anche la CGIL si ritiene immune
Dal modello inside outsider perché quel modello esistesse spiega tanti comportamenti anche della CGIL incerti sul comparto
Ho poi c'è la risposta alla domanda che e che corrisponde al sindacato come lo vorrei o il sindacato a quella parte del sindacato che secondo me è il sindacato del futuro
Ed è la risposta che chiude maggiori sparsi a un sindacato che invece rischia oggi di vedersi chiudere gli spazi dalle dalla situazione dalla globalizzazione da tutto quello che osserviamo ed era esattamente la risposta che dava prima Valeria Fedeli
Cioè il sindacato che sa essere l'intelligenza collettiva attraverso la quale i lavoratori valutano la qualità del progetto che viene loro proposto e se la valutazione è positiva
Sindacato e lo strumento che consente loro di scommettere su quel progetto
Valutare il Progetto significa ovviamente anche valutare la qualità di chi lo propone
Chi lo propone deve essere innanzitutto competente come imprenditore
Cioè deve dare affidamento sulla sua capacità tecnica di portare a compimento il progetto deve essere affidabile cioè persona che si sa che mantiene la parola
I deve essere trasparente e questo è un punto che il sindacato italiano conosce sperimenta in pratica pochissimo
Essere trasparente significa esser disposto a mettere in carta a tutte le età le le in tavola tutte le carte di cui dispone in modo a creare una situazione di vera simmetria informativa che consenta prima ancora di iniziare la contrattazione
Di avere un quadro condiviso del contesto in cui il progetto si colloca degli obiettivi da raggiungere dei vincoli da rispettare
E se non c'è questo la scommessa e comunque una scommessa da non fare la la la condizione perché la scommessa si Possa per fare seriamente magari anche rischiando ma un rischio calcolato è calcolato bene è che questo quadro sia realizzato ma per questo occorre una vera condivisione piena dell'informazione su questo terreno i sindacati nel Nord e Centro Europa sono molto avanti rispetto al nostro
Sindacato Italiano troppo spesso si disinteressa di questi aspetti si disinteressa della qualità della controparte per questo aspetto ora e qui son d'accordissimo con quello che dice Antonio Panzeri
Io non sono a migliori per il sindacato della scommessa e questo mi sembra di averlo detto molto chiaro nel libro scommessa e la scelta giusta il modello migliore ma solo se dall'altra parte del tavolo
C'è una controparte che lo merita
Solo se ci sono le condizioni perché la scommessa sia una scommessa equilibrata e non al buio
Se dall'altra parte del tavolo c'è un cialtrone
è giusto non su come allora lì il modello migliore il modello conflittuale il modello il sindacato assicurativo che non non scommette ma chiede polizze assicurative altro Kessel migliore il problema è che quel modello
E meno efficiente per tutti cioè l'ideale è il modello del in cui si può per la qualità della controparte aprire un approccio cooperativo partecipativo e quindi scommettere sulle sul risultato
Qui diversi interventi mi hanno rimproverato di aver
Tutto studiato nel proposto nel libro come caso italiano quello dell'Alfa di Arese
Ma e diciamo la scelta
Era motivate essenzialmente da tre punti e poi su questo finisco e chiedo scusa che sia stato troppo lungo avevo bisogno di un confronto fra modelli modello italiano un modello straniero il confronto è tanto più probante quanto più si colloca nello stesso con testo di settore produttivo vecchio il settore dell'auto si presta
Ma per questo difatti tutti e tre i modelli studiati Alfa di Arese Nissan il Sunderland Sutton di Springs si collocano nel settore automobilistico nello stesso periodo
E io ho scritto chiarissimo l'ho anche messo un segnalino a libro di Mimmo Carrieri che questo non significa che l'Alfa di Arese rappresenta il sindacato il in Italia
è un modello il perché è il più vicino
Possibile a quello che io chiamo il prototipo Alfa il sindacato conflittuale il sindacato che mira alla polizza assicurativa
Mentre altrettanto ci deve dire Dellas atto egli Springs passato a me è una mosca bianca dal punto di vista del modello partecipativo nel panorama americano non è certo rappresentativa di quel però è
è utile per capire cos'è il prototipo invece di una
Così come quello della Nissan Lisander Lante di un approccio partecipativo di una scommessa comune con una controparte di cui si è valutata l'affidabilità
Ecco perché la scelta dell'Alfa e interessante perché nel caso dell'Alfa non solo avevamo una vicenda dominata da un sindacato che ha questa caratteristica
Ma è anche una e vicenda che mostra in modo il ventisei mo'come il contratto collettivo nazionale cui siccome è oggi in Italia
Può essere ostacolo decisivo per la scommessa con una controparte meritevoli di fiducia
Perché
Perché vedi Franco tu mi accusi di voler
Smantellare le tutele negli appalti pubblici nulla di tutto questo il il minimi retributivi devono restare un un vincolo fondamentale nel negli appalti pubblici
Ma il contratto collettivo nazionale non è solo minimi tabellari il contratto collettivo nazionale
E centinaia e centinaia di disposizioni minuziosi Issime che regolano l'organizzazione del lavoro e la struttura della retribuzione in tutti i minimi particolari
E sono centinaia di norme che sono rimaste uguali per trentacinque anni sono le stesse che io contrattavo come sindacalista della FIOM a Cusano Milanino nel settanta settantadue
Sono esattamente le stesse
Da allora è cambiato tutto venuto agli internet quindi personal computer la telematica tutto è avvenuto ma il contratto politico ancora quello ora
Il che cosa chiedeva la Nissan la Nissan chiedeva una struttura diversa delle retribuzioni
In cui la parte fissa fosse più bassa e la parte variabile legata ai risultati di gruppo aziendale fosse più elevata
E un'organizzazione diversa dal lavoro la lingua d'Acciano in toyotismo no che vuol dire un sistema di inquadramento dei lavoratori di organizzazione lavoro completamente diverso rispetto a quello del contratto dei metalmeccanici questo al di là del fatto che a a ad Arese ci fosse un sindacato di tipo Alfa era comunque improponibile perché sarebbe stato incompatibile col contratto collettivo nazionale
Il
Quando si parla di flessibilizzare il contratto collettivo nazionale non si parla di dumping sociale quando si parla di derogabilità del contratto collettivo nazionale possiamo anche escludere la parte retributiva se vogliamo
In realtà secondo me è bene non escludeva ma possiamo anche
Riferire la derogabilità la sua parte organizzativa
Ma è importantissimo questo se vogliamo che l'Italia esca dalla sua condizione di fanalino di coda nel nella capacità di intercettare gli investimenti nel mercato globale
Perché gli investimenti
Richiede un'innovazione innovazione non è compatibile con un modello di organizzazione del lavoro centralizzato in rigido e minuziosi stimo come quello contenuto nei nostri contratti di fronte a questo io non sostengo affatto
Di smantellare o accantonare il contratto collettivo io dico il contratto collettivo lasciamogli la sua funzione di default perché come diceva Franco in Italia solo il trenta per cento
Delle imprese alla contrattazione aziendale quindi dove non c'è contrattazione aziendale si applica quello e lasciamolo pure con i suoi livelli attuali di contenuto
Ma dove il sindacato intelligenza collettiva ritiene opportuno adattare la disciplina per esempio per fare la scommessa con la Nissan lì un sindacato sorretto dalla maggioranza dei lavoratori deve poterlo fare
Il sindacato non deve avere paura di se stesso
Ora son d'accordo anche con chi ha detto guai in modo Valeria tutti hanno detto non vogliamo un sindacalismo
I aziendalista localista ma se guardate bene la mia proposta io pongo dei filtri riguardo al sindacato che può negoziare sorretto dalla maggioranza può negoziare l'adattamento dello standard per esempio io propongo che sia un sindacato radicato in almeno quattro regioni vogliamo dire sei facciamo sei ma
Vogliamo dire venti facciamo pure venti
Ma che ci sia la possibilità che una FIOM poniamo maggioritaria una film maggioritaria anche in una situazione di dissenso insanabile
Con l'altro sindacato se è sorretta regola realmente dalla maggioranza dei lavoratori possa fare la scommessa anche adattando il la disciplina
E ultimo punto guardate che
Nel sud
Adattare la disciplina eh condicio sine qua non condizione indispensabile per uscire dalla situazione di illegalità in cui si trova quasi il cinquanta per cento il tessuto produttivo il se
Non lo riteniamo abbiamo l'onere di dire che cos'altro bisogna fare
Ma non mi dite che quel cinquanta per cento è irregolare perché non li si può stanare perché il prefetto di Reggio Calabria quando siamo stati a discutere di questa cosa ci ha detto
Io potrei e fare una retata senza neanche manda fuori gli ispettori basta incrociare i consumi elettrici e le pagine gialle con i tabulati dell'INPS dell'erario li prendiamo tutti in una volta senza mandar fuori una macchina
Però se io lo faccio o in la rivolta in piazza e o i sindacati contro perché i sindacati non mi chiedono questo allora dobbiamo riconoscere
Che lavoro nero nel sud è frutto di una ipocrisia collettiva generale noi teorico siamo il sindacato nazionale lo strillo standard inderogabile ma non lo pratichiamo ne abbiamo paura però non lo vogliamo dire
Ora io dico se non è una deroga al contratto nazionale quella metà di economia sommersa del sud che cos'è una deroga al contratto e quando mi si chiede ma tu in questo modo consentì la corsa al ribasso qual è il limite minimo che poniamo la derogabilità io vi chiedo dove il di il limite minimo alla derogabilità nel lavoro nero
Io ho un limite minimo lo pongo
E cioè che la deroga deve essere negoziata con un sindacato sorretto dalla maggioranza degli interessati e che sia radicato in una pluralità di regioni proprio per evitare le infiltrazioni mafiose il localismo la il sindacato aziendale
Vogliamo trovare altre forme di garanzia discutiamone ma non nascondiamoci dietro un dito
Non nascondiamoci dietro un dito oggi il sindacato nazionale di fatto noi abbiamo rinunciato ad applicarlo in modo rigido e inderogabile e abbiamo rinunciato nel modo peggiore
Il io chiedo scusa non son convinto che la proposta che avanzo nel libro sia la migliore possibile è una proposta è una questione
Che va affrontata ho l'impressione che la CGIL per un verso la CISL e per l'altro non abbiano la lucidità necessaria per affrontarla nella sua
Reale in Titanic congresso della CGIL su questo punto secondo me non ha fatto sufficientemente carezza ha detto tante cose giuste ha fatto tanti
Passi importanti ma su questo punto non ha fatto chiarezza la rigidità con cui la CGIL rifiuta di affrontare questo problema a mio avviso è più frutto di inerzia di incrostazione del passato che non
Di una scelta politica deliberata e avrà razionale e ragionevole
Con questo vi ringrazio so di essere stato provocatorio si ricordi che il e che quel che dico non può la CGIL non può farlo proprio oggi
Ma credo che fra dieci anni Franco Scarpelli verrà a dire che quel libro di Ichino del novanta del due mila sei
Era un libro che apriva dente temi e che è stato importante leggere perché a posto dei problemi che andavano discussi grazie
Io vorrei soltanto invitarvi perché il momento è grave nonostante quanto si è rivelato Ichino vi prego votate comunque il presidente Prodi milioni
E questa è una battuta carina anche che consente di sentire l'intervento conclusivo di Onorio Rosati serio velocemente anche perché come era inevitabile sentito l'autore
La sala tende a svuotarsi anzi chiudete le porte almeno per chi fa parte della CGIL perché cioè è obbligatorio perché la cortesia va bene con l'autore amato ma va bene anche con il segretario generale insomma vediamo se adesso al di là delle battute naturalmente un saluto ringraziamento
E a Pietri chi era l'autore del libro devo dire anche la pazienza che ha avuto nel sentì tre una serie di interventi che sono stati sicuramente interventi molto incisivi da parte dei relatori che devo dire intelligentemente hanno svolto la loro funzione
Devo dire che al tavolo abbiamo scelto una composizione diciamo delle persone che ha partecipato al dibattito che era una composizione di persone che per la loro provenienza delle loro esperienze sono tutte diciamo così riconducibili a un'area più o meno passatemi il termine diciamo così di inclinazione riformista
E quindi persone che anche nell'ambito di un dibattito del genere tendono a i dei biologi Zare le questioni tentando di entrare nel merito de delle questioni poste delle tesi poste dall'autore
Confutando le oppure confermando le però sempre cercando di tenere le cose molto aderenti alla realtà
Altra cosa sarebbe stata se la discussione contestata molto più aperta ma sicuramente meno utile
Dico che c'è stata una discussione utile perché abbiamo visto un confronto tra opinioni diverse un confronto serio e pacato come era da aspettarsi sono naturalmente
E in ragione anche delle molte cose che sono state dette che mi sento di condividere io mi mi limiterò soffermarmi su alcuni aspetti
Diciamo non legati al Libro nero su specifico ma aspetti Carat un po'più generale il primo aspetto riguarda la decisione che abbiamo avuto che sta diciamo così alla base della decisione avuta nell'organizzare questo appuntamento qui in Camera del lavoro a Milano io penso che su questo ci si debba un attimo soffermare
Diciamo così che ne riteniamo utile un confronto anche su posizioni diverse in materia di lavoro una delle questioni poste anche la segreteria del genera CGIL che si parlasse poco di lavoro in questo Paese
E penso che è un libro come quello del professor Ichino sia comunque un'opportunità da cogliere anche dentro una differenziazione di opinioni così come sono stati qui ben espresse
Da coloro che mi hanno preceduto
E che questo cioè quello del confronto supposizione diresse sia un esercizio di fondamentale importanza per un'organizzazione sindacale come la CGIL che va affrontato senza timori preoccupazioni nella consapevolezza della dinamica e del rapporto che esiste tra l'attività la funzione di un sindacato e l'attività la funzione di un intellettuale
Intellettuale non detta la linea un'organizzazione sindacale esprime delitti delle opinioni con il quale l'organizzazione sindacale può decidere o meno di confrontarsi io penso noi pensiamo realizzando un'iniziativa di questo genere che sia stato utile discutere di queste opinioni perché dalla discussione di queste opinioni ne possiamo trarne sicuramente degli utili delle utili indicazioni nella consapevolezza questo il punto
Che per i processi di cambiamento che sono stati più richiamati e che sono oggi sono in atto nel sistema produttivo e nel mercato del lavoro parlo di solo due cose per tutte la frammentarietà del processo produttivo così come la crescita esponenziale dei cosiddetti lavoro lavorino Stander
E anche il problema non risolto della competitività dell'impresa il problema non risolto la competitività dell'imperiese
Oggi io penso che anche per un'organizzazione come la nostra sia il tempo della ricerca e dell'innovazione
E non quello delle certezze che possono sembrare apparentemente più rassicuranti ma in realtà sono meno efficaci sono meno efficaci
E questo processo quindi di ricerca di innovazione di messi in discussione anche del sindacato passa anche attraverso un continuo confronto e una possibile contaminazione tra diverse opinioni e diverse esperienze
Ed è più più facile farlo da una realtà come quella italiana dove parliamo di un sindacato che sarà affrontato il sindacato confederale nel suo complesso CGIL CISL e UIL
Che se confrontate rapportata alle altre organizzazioni sindacali europei indubbiamente è un sindacato in salute
Ed è un sindacato che pur all'interno dei processi di trasformazione che richiamavo
E anche in presenza di un quadro politico tutto sommato ostile all'organizzazione sindacale avuto la capacità in questi cinque anni di traghettare la propria forza organizzativi propri consensi dal punto di vista degli iscritti ma anche dal punto di vista elettorale ogni qual volta si sono rinnovate dove era possibile Rappresentanze sindacali unitarie in modo intatto e questo indubbiamente un elemento che ci deve da una parte confortare ma che dall'altra parte ci deve rendere ancora tutti più consapevoli che non possiamo stare fermi
Non possiamo stare immobile perché lo stare fermi lo stare immobile come organizzazione sindacale rischia nel futuro di ridimensionare il nostro ruolo
E devo dire che questo lo si percepisce prevalentemente in una realtà come quella del nostro territorio dove il tema le due questioni che ponevo prima quella della frammentazione produttiva e dall'aumento del lavoro atipico sono dati con i quali tutti i giorni siamo chiamati a confrontarci rispetti i quali il sindacato con ha trovato ancora oggi soluzioni valide per affrontare e per risolvere temi di questo genere
E che dall'altra parte dentro un ragionamento molto Aiko perché anche in questi in questi termini della discussione si declina la laicità la laicità anche di un'organizzazione sindacale come la nostra non esistono soluzioni precostituite sempre valide esistono tante ricette e le ricette rispondono naturalmente a la linea di marcia e l'obiettivo che ci si pone
Infatti porre questioni così come quelle contenute nel libro relativamente al sistema delle relazioni sindacali al modello della rappresentanza sindacale
Alla struttura un'articolazione contrattuale
Sono temi fondamentali che finiscono con il definirlo orribile ridefinire il ruolo e funzione del sindacato io direi di più però il senso dall'appropriazione rivendicativa politica e negoziale
E quindi io penso che dentro questa discussione dobbiamo tentare di rispondere alla domanda di quale sindacato abbiamo bisogno di quale sindacato l'ho bisogno oggi in Italia i lavoratori i pensionati
Di quale sindacato oggi bisogno il Paese e devo dire anche di quale sindacato ha bisogno diciamo così un'esigenza di rilancio della competitività dell'impresa
Io penso che abbiamo bisogno di un soggetto di rappresentanza sociale che sia capace di coniugare gli interessi che rappresentiamo dentro la dimensione più generale degli interessi in campo
E quindi un sindacato che sappia dare risposte concrete sul sistema di relazioni dare risposte concrete nelle equilibro tra le legittime esigenze di rappresentanza dei lavoratori nell'ambito dei settori pubblici
E l'esigenza dell'utenza di poter fruire di certi servizi e di un sindacato che di fronte ai problemi del Paese si faccia anche carico di rispondere alle cosiddette compatibilità di rispondere anche alle cosiddette compatibilità sempre nell'ambito di un interesse di natura più generale
E penso che un sindacato che non sia velleitario deve assume nella dimensione della propria azione sindacale partecipativa o conflittuale che sia perché per il sindacato confederale e per le categorie del sindacato confederale CGIL CISL e UIL non esiste una formula piuttosto che un'altra
Ma si è partecipativo conflittuale a secondo delle dinamiche e delle relazioni dei rapporti non siamo sindacati extra confederali che fanno conflitto perché non sono al tavolo del confronto
La decisione dell'atteggiamento da assumere risponde sempre naturalmente alle dinamiche che si esplicitano nell'ambito del confronto nell'ambito della negoziazione
Ebbene io penso che l'azione sindacale partecipativo con o conflittuale che sia debba sempre tendere a una ricerca paziente di quelle che sono le le soluzione dei problemi
Per un sindacato come il nostro che un sindacato che naturalmente fa anche dei risultati K che in grado di portare a casa quindi i risultati che come sindacato in grado di conseguire naturalmente una delle proprie caratterizzazione quando parliamo di risultati parando i risultati di una negoziazione dentro l'impresa ma anche dei risultati di una negoziazione sul territorio penso che la dimensione del confronto e dell'azione che indagare sul territorio su una dimensione innovative sono dimissione col quale sindacato si è chiamato sempre di più
A cimentarsi per questo e chiudo io penso che ci voglio sindacato forte e autorevole
E per poter essere forte autorevole o penso che il sindacato il Paese abbia bisogno di introdurre sì una serie di innovazioni in materia di relazioni sindacali di rappresentanza sindacale e anche di struttura articolazione contrattuale ma che rispondono a questa esigenza
Da una parte di avere un sindacato autonomo
Un sindacato fortemente unitario perché il sindacato non è velleitario nell'appropriazione nella misura in cui è in grado di coniugare il rapporto forte tra CGIL CISL e UIL
Dentro una dimensione confederale della propria azione che coniughi sempre la rappresentanza degli interessi particolari con gli interessi generali
Un sindacato in definitiva che abbia un proprio progetto generale non solo di lettura dei processi di cambiamento ma anche di governo dei processi di cambiamento che stanno investendo l'impresa investendo la nostra società
E in definitiva un sindacato fortemente radicato nei luoghi di lavoro e nel territorio io penso che la critica al libero
Di del professor Ichino sia una critica che nasce dal fatto che le proposte che mi avanza io penso non rispondano pienamente alle caratteristiche al profilo alle esigenze che un concorso in un sindacato confederale oggi in Italia a per giocare un proprio ruolo di rappresentanza ma per mantenere quella caratterizzazione che lo distingue fortemente degli altri sindacati europei che quello del concetto di confederali ITA
Il nostro non è un sindacato di categoria non è un sindacato di mestiere
Non è la somma di tanti sindacati di mestiere è un sindacato confederale quindi un sindacato che cerca sempre di coniugare l'appropriazione negoziati vendicativa con gli interessi più generali io penso che questo sia la caratterizzazione specifica
Del sindacato italiano e penso che questo sia un valore che vada anche Rui motivato e rilanciato oggi
Alla vigilia di una scadenza elettorale così importante gliela Vigilio mi auguro di un cambiamento che investo tutto il Paese vi ringrazio
è che