Periodicamente

Salve salutiamo i telespettatori di Nessuno TV e gli ascoltatori di Radio Radicale Benvenuti ancora una volta periodicamente la rassegna delle pubblicazioni mensili o bimestrali trimestrali di tutto ciò che fa rivista oggi abbiamo con noi Renzo Foa
Sarà che il condirettore di liberale la prima rivista che vi presentiamo liberale è un bimestrale diretto da Ferdinando Adornato che esce se non sbaglio dal due mila e si è giunto al numero trentanove come sottotitolo A l'incontro un liberale tra laici e cattolici
Il bimestrale liberal e legato alla Fondazione liberale
Che una associazione culturale e di ricerca politica vicina alle posizioni del centrodestra e più specificamente potremmo dire
A Forza Italia anche se non è e non vuole essere una rivista né un organo di partito però ecco dirci perché nato che cosa vuole essere liberale spetta a chi libera lo fa e cioè a Renzo Foa cui io darei la parola sebbene direi che è una sede
Di riflessione
E del resto la Fondazione è nata nel mille novecentonovantacinque quindi ormai dodici anni fa nella fase di massima incertezza del bipolarismo italiano e via via la nostra ricerca
E si è incamminata eseguendo una parte del bipolarismo e che appunto e quella parte che ha come punto di riferimento la parola libertà che volgarmente in politica
E dove bisogna dire verso sinistra e del si definisce il centrodestra ma i in questo caso io preferisco parlare di
E sul piano culturale e di e di culture della libertà che sono poi quelle che hanno che sono riemerse con la fine del Novecento che in qualche modo si storia agganciate al vecchio filone
E liberare le Marche hanno anche assunto altre connotazioni
Le connotazioni che durante tutti gli anni Novanta si sono affermate ad esempio quella dell'interventismo democratico ad esempio quella del ruolo dell'individuo nell'economia con il superamento con il superamento del welfare cioè che sono temi tra l'altro comuni anche a una certa riflessione della sinistra politica no ma che nel nostro caso hanno cercato né niente soprattutto in questi ultimi anni di affrontare
Il il problema
Che è un che una domanda a che ci poniamo ovviamente se nel centro destra oggi in Italia c'è più cultura o più polizia
E questo lo vedremo adesso
Affrontando proprio un esame del numero di marzo aprile due mila sette che liberale che è appena apparso e che è dedicato al berlusconismo
Il berlusconismo da libera non viene visto come lei era dei ai nanosecondo il titolo del noto film di Nanni Moretti
Secondo cioè uno elemento deprecabile e deteriore di una degenerazione della politica italiana
Di una anzi di una personalizzazione degenerata della politica italiana
Ma invece come un fenomeno nuovo e positivo una diversa forma di partecipazione popolare se non ho capito male basata su uno stretto legame tra le masse popolari
Un del leader che non è un politico tradizionale come Berlusconi e alcuni punti idee forza valori di riferimento grazie alla voce
Di Paola Tarantino sentiamo adesso come liberal presenta questo ricco fascicolo dedicato al berlusconismo
Dedichiamo queste pagine alla riflessione sulla storia politica che da Berlusconi ha preso il viola inizia nel novantaquattro un'intesa politica e culturale che ha segnato il bipolarismo italiano grazie la parola chiave libertà
Questa impresa e la tesi di liberale e del GIP del convegno che si è svolto a Roma il venticinque ventisei e ventisette gennaio scorso
Ha dato vita a una nuova comunità di popolo unità nei valori e nei programmi ormai matura per essere rappresentata da un solo grande partito il Partito della Libertà
La riflessione che proponiamo Enton questi valori in parte vecchie in parte nuovi che il centrodestra proponente o sul bilancio politico di questi dodici anni e su nella lavorazione culturale che sottolinea sempre più la fragilità dell'egemonia della sinistra
La quale come è noto non ha capito nulla del berlusconismo descrivendolo all'interno dei suoi soliti cliché demonizzati
La riflessione che proponiamo e dunque chiara il berlusconismo è un fenomeno che va oltre un semplice programma per tornare al governo del paese
è un impianto che ha i suoi riferimenti nel popolarismo europeo nella proposta di liberalismo nell'alleanza tra cristiani e liberali nella difesa dei valori dell'Occidente
Si tratta di una nuova storia italiana alla quale è possibile garantire una lunga durata
Come avete sentito liberal presenta
Di seguito gli atti del seminario e con gli interventi o le relazioni comunicazioni di Adorni del direttore Adornato di Gianni Baget Bozzo e poi di Berardinelli Brunetta Crespi
Che lo stesso nostro ospite Renzo Foa di Malgieri Quagliariello e altri ancora e con i due discorsi
Non so se conclusivi visione arco durante una manifestazione occlusiva il seminario è stato una cosa più di riflessione
Di tutti e due i due discorsi conclusivi di Gianfranco Fini e di Silvio Berlusconi ecco a Renzo Foa quello che vorremmo chiedere ovviamente di di assumerci cioè le linee di fondo del seminario e anche un po'di chiarirci un
Un interrogativo che ci siamo posti
Voi sostenete e credo che abbiate una robusta base per dirlo che il berlusconismo non è né un puro dato mediatico né un grumo di interessi ma che rappresenta un'identità Forte della scena politica ecco quali sono i i connotati di fondo di questa identità forte queste un po'l'interrogativo no una una domanda molto giusta
Perché la discussione sul berlusconismo in tutti questi anni è stata in qualche modo si può dire così avariata da una serie di preconcetti a cominciare da quello dello strapotere mediatico da quello o da quello del populismo ecco diventato sinonimo di populismo in realtà non è così
Il se noi guardiamo al nostro nostro scopo è stato quello in questa riflessione
Di guardare alla sostanza di questi di questi dodici anni di guardare anche ai risultati di questi dodici
Io non so se fosse nelle intenzioni di chi ha costruito questo bipolarismo
Però certamente il risultato e che nell'aria che ha vissuto in cinque anni di governo della Casa di libertà e che oggi ci ha mai l'area ed aria più generale del centrodestra anche se molto diversificate e così via
Si sono affermati alcuni punti cardine alcuni barricati
Altri sono alcuni sono un recupero di vecchi valori altri sono certamente no
I vecchi valori
Riproposti quali sono fondamentalmente va be'quello di intanto di una visione liberale ma non nel senso della tradizionale cultura liberale italiana quando ne parliamo di liberalismo in Italia si parla soprattutto di Croce di Einaudi no di una visione liberale
Fondata sul senso di responsabilità dell'individuo nella politica e nella società prima cosa e questo è un qualche cosa che si è affermato in questi dodici anni
Non è mi rendo conto che a volte la propaganda porta porta a commettere degli errori l'individualismo non è sinonimo di egoismo
Individualismo spesso è anche sinonimo di solidarietà d'impegno anzi certamente e anche questo vede soprattutto soprattutto questo però l'individualismo significa il contributo che un cittadino può dare alla società
E siccome c'è stata una grande trasformazione sociale negli ultimi vent'anni in questo paese e come in gran parte dell'Occidente è emerso è riemerso è riaffiorato il problema del ruolo dell'individuo
Io non so se fosse nelle intenzioni di partenza dei fondatori del centro destra
Ma certamente dopo dodici anni il risultato il risultato è questo io credo che sia stato il mio particolarmente visibile nell'ambulanza e la manifestazione del due dicembre
Che a vedere bene il corteo a vedere bene le parole d'ordine a vedere bene i cartelli dava l'idea di una di una di un pezzo di società molto impegnata
Mi un pezzo di società tra l'altro in gran parte moderata e riflessiva ma certamente ne è molto impegnata per cambiare questa società e questo è il primo dato paesi sono degli elementi io credo nuovi
Il primo elemento nuovo
Un senso di responsabilità globale
Una sorta di quello che si chiama l'internazionalismo delle libertà e quindi abbiamo assistito a un vero e proprio capovolgimento l'internazionalismo era un concetto che per un secco no è appartenuto alla alla sinistra alle sinistre anzi alle varie sinistre che si sono presentate nel Novecento
E oggi il le sinistre
Forse un po'meno quando sono al governo ma certamente quando erano qua in Italia quando sono stato all'opposizione questo tratto è stato molto marcato
Ne le sinistre hanno rinunciato a all'idea di governare di intervenire sui processi globale dell'interventismo democratico
è un qualche cosa di interventismo delle libertà è un qualche cosa che non appartiene più a sinistra e questo è uno straordinario capovolgimento concettuale
Io credo che ecco che probabilmente del berlusconismo al di là poi dei vari dettagli morì blocco sociale che si è formato nelle politiche economiche su cui si discute
Il problema della sovranità popolare come interpretarlo il rapporto tra tv e democrazia che è un problema
Reale certamente ecco al di là di queste di questi di tutti questi dossier io credo che la novità culturale e politica di questi dodici anni l'affiorare di un di una cultura che ha dei cardini dei Icardi i due cardini che ho detto prima
Approfondiamo ancora per un momento questo tema del berlusconismo la rivista liberal si misura diciamo giocoforza con il problema del sistema politico e della sua riorganizzazione è un tema che è presente nel centro sinistra con due aspetti il primo il più noto quello del partito democratico
Ma
C'è anche quello di una sintesi diciamo così delle forze più estremi o più radicali radicale presenti sulla scena politica
Nel centrodestra c'è invece il tema controverso del partito unico controverso perché l'UDC non ne vuole sapere
Anche Fini è molto cauto
E riprendiamo proprio un pezzo dell'intervento di di Gianfranco Fini Tosi al convegno di cui abbiamo parlato dal titolo cominciamo dalla Federazione Paola ce ne legge un estratto
Personalmente penso e non è un mistero che la prospettiva del partito unitario va tenuta presente ma non è a portata di mano il che non vuol dire che non si debba lavorare seriamente per realizzarla soprattutto in termini culturali
E in questo senso è positivo che stiano nascendo tante fondazioni nell'ambito del centrodestra che ci siano un fiorire di riviste che alimentano il dibattito segno che la cosiddetta egemonia culturale della sinistra si sta affievolendo
La prospettiva del partito unitario va posta perciò alla nostra attenzione in una strategia di medio lungo periodo
Ovviamente dobbiamo insistere per lo meno individuando i valori comuni ma tra il partito unitario il mantenimento dell'attuale situazione ci sono delle tappe intermedie
Cominciamo col costruire la federazione che in quanto tale parte dal presupposto che i partiti non si sciolgano che ognuno mantenga la sua identità
L'orgoglio della propria storia nello stesso tempo però la federazione mette al centro del suo manifesto valori condivisi individua le regole di funzionamento che dovranno essere decise non dei leader ma per le classi dirigenti dei partiti e dei gruppi parlamentari
Non impone nulla ma individua le quote di sovranità
Torniamo adesso alla nostro ospite a Renzo Foa a domanda è un po'obbligata qual è la prognosi del partito unico cosa accadrà a questa prospettiva
è un brigata perché la recente crisi di governo anche come dire mostrato che ci sono opposizioni obiettivi non identici almeno nella linea immediata tra le forze che fanno parte della Casa delle Libertà ma i partiti
I soggetti politici non nascono su sulla una concordanza tattica io credo nascono sulla comunanza di valori grandi partiti che hanno dominato nella Prima Repubblica l'Italia nascevano da una concordanza di valori al loro interno poterono
Spesso anche molto divisi io credo che credo che il centrodestra
E abbia perso nei due anni passati una buona occasione
Che era l'occasione di mettere di aprire il cantiere di aprire davvero il cantiere di un soggetto unitario
Non del partito unico ovviamente perché ci sono forze che non ci vogliono stare come ad esempio ludici o forse che se ne sentono le strane come la lega
Ma di perché hanno una connotazione più regionale che nazionale ma in ogni modo di unire coloro che si riconoscono in dei valori né i valori comuni che guardano più al futuro che all'identità passate
Naturalmente sono le due aree in questo momento penso alle due aree rappresentate in questo momento
Da Alleanza Nazionale e da Forza Italia Alleanza Nazionale e certamente più strutturata
è Forza Italia lo è molto meno e a dei molti di coloro che votano Forza Italia hanno probabilmente dei valori dei punti di riferimento e molto diverso io credo ero convinto tra l'altro punto libero era stato anche promotore della dell'Assemblea costituente che si era riunita per diversi in diverse occasioni aveva perso la discussione
Io credo che non aver colto quella finestra di opportunità e due anni fa quando iniziò la crisi
Col centrodestra governava e si aprirà un problema un problema di crisi del rapporto con l'opinione pubblica non aver colto colto quell'occasione io credo che sia stato un errore
In politica i tempi contano molto lo si vede credo nel centrodestra adesso diciamo esista è un ritorno e delle identità è un ritorno molto marcato anche perché di fatto si è riaperta la campagna elettorale
E questo problema delle identità e anche diciamo la premessa della discussione sulla leadership e così via
Ma esista il centrodestra ma esiste in modo più drammatico secondo me nel centro sinistra dove il problema Partito Democratico non è che ha aperto da due o tre anni è aperto di fatto dal mille novecentottantanove dalla dalla dalla crisi dal dal momento del superamento del vecchio partito
Comunista e anche lì i tempi i tempi contano io penso che anche in quel caso
Poi il sistema politico nei due schieramenti in Italia sempre speculare mettiamo i motivi Acrisio né i suoi motivi superamento della crisi anche lui lì si sia persa
Ma questo qui moltissimi anni fa una grande occasione oggi io credo che il Partito democratico di cui si discute sia soprattutto più un un incontro di fra interessi dettati dalle da un'esigenza di sopravvivenza
Che dalla necessità di costruire un'impresa comune io credo che anche in questo caso i due schieramenti siano speculari nell'aver perso nell'aver perso delle occasioni
Liberale in questo mese allega alla rivista principale un robusto fascicolo che poi quasi una seconda rivista diciamo Liberal Risk Ca'
Quaderni di cultura geopolitica il fascicolo è dedicato alle questioni internazionali e in questo numero affronta con un vasto dossier vari temi ma il principale è il tema dell'India una grande potenza emergenti
Riprendiamo un pezzo di questo dossier India service e in particolare un estratto dell'articolo di Carlo osanna New Delhi vuole due forni Paola Tarantino ne leggerà una parte dall'inizio
L'India rappresenta un Paese determinante per i futuri equilibri mondiali
Mentre è possibile individuarne gli interessi geopolitici molto meno lo sono le scelte contingenti anche per le complesse R con le regole del gioco democratico e per il fatto che la moral politiche dichiaratore Vignudelli
Fa riscontro una politica di potenza a giro di orizzonte con accordi di Patty parte navigato strategico con i Paesi più ricchi disparati
L'atteggiamento internazionale dell'India sarà influenzato da una situazione politica interna in particolare dalla crescita economica dalla capacità del suo frammentato sistema politico di mantenere gli attuali equilibri nonché dall'evoluzione del contesto esterno
Nei prossimi decenni non sarà però in grado di garantire la stabilità della propria area di interesse strategico per questo è molto probabile rafforzamento di sé legami con gli Stati Uniti
E si non rappresenta una tanto una garanzia di sicurezza di ultimo ricorso quanto una leva per realizzare la stabilità nell'intera Asia meridionale ed orientale la quale a sua volta assicura la crescita
L'India potrà così meglio proteggere i propri interessi e aumentare una influenza nel mondo come la sua demografia la sua crescente ricchezza oltre la sua cultura politica domandano
C'è da augurarsi che gli Stati Uniti non supino tale opportunità che il presidente Bush e l'ambasciatore Black qui il hanno tanto efficacemente costruito anche l'Europa dovrebbe fare la sua parte contribuendo da ad una maggiore integrazione dell'Inter nell'economia globalizzata
L'aumento di leader del transfer tecnologico e dei servizi off-shore e soprattutto la resistenza dalle tentazioni protezionistiche sono le vie da seguire
Passiamo adesso alla seconda rivista che presentiamo che i nostri ascoltatori già conoscono è il ponte rivista di politica economia cultura fondata da Piero Calamandrei edita dal Ponte di tumore e diventa da Marcello Rossi
è una rivista che ha una lunga storia ben sessantatré anni che fa riferimento ad ambienti progressisti
Legati all'originale esperienza storica dell'azionismo oggi vicini al centro sinistra anche supposizioni un po'radicale
Stasera presentiamo il numero due del febbraio due mila sette
Che apre come sempre con una sezione agenda politica dedicata ai temi caldi del momento governo la laicità le questioni energetiche in questo numero
Dalla voce della nostra Paola sentiamo alcune righe del pezzo del direttore Marcello Rossi che fa ben capire la linea della rivista il titolo del pezzo di Rossi è l'astuzia della ragione
Proprio non sono riuscito a comprendere perché nei giorni undici e dodici gennaio si è dovuto tenere un consiglio dei ministri a Caserta e perché lui si è chiamato conclave
Una certa stampa benpensante l'opposizione hanno sostenuto a gran voce che il Consiglio è stato monopolizzato dagli estremisti
Che l'opposizione faccia il suo mestiere e che di conseguenza valori idea che Prodi è ostaggio dei comunisti e più che naturale ma una stampa che ritiene che un Governo che programma privatizzazioni liberista azioni sia in mano della sinistra radicale e credibile
Non sarebbe stato più logico chiedersi quale sia il ruolo della sinistra senza aggettivi di un Governo che a ogni piè sospinto afferma che la ricetta giusta è quella di privatizzare la liberalizzazione
In altre parole se il governo veramente privatizza e liberalizza non è la sinistra ad essere marginalizzata
Questo numero del ponte si occupa poi di questioni economiche del tema della proliferazione nucleare di questioni di carattere culturale
Io vorrei riprendere però un pezzo di Luca Bellocchio dedicato al quadro internazionale dal titolo primi ad ogni costo supremazia statunitense e voglia di impero Paola Tarantino ce ne leggerà le considerazioni conclusive
Ormai non passa giorno senza che gli esponenti di spicco dell'Armata mio con ci ricordano che a differenza di molte altre superpotenze del passato gli Stati Uniti sono in qualche modo abituati ad ondate di declino
Peraltro salutari a detta degli ideologi del presidente Bush solitamente ricordo né i chierici neocon le ondate di declino si pentono quasi sempre alla fine di un'amministrazione e spesso sono servite a svegliare la nazione attraverso un'esagerazione mirata di alcuni aspetti a dispetto di altri era una seduta una selezione accurata di problemi con una contemporanea attenuazione dei vantaggi di cui godrebbe leggiamo né con tali premesse e legittimo non aspettarsi alcun cambiamento di rotta da parte dell'attuale presidenza al contrario l'evidenza empirica degli ultimi mesi sembra dare ragione ancora una volta allo schieramento su primatista dei neocon
Se Sparta e Roma sono scomparse quale Stato potenziare del di durare per sempre
A questo a questo quesito di Russo i neocon oggi rispondono senza esitazione gli Stati Uniti
E adesso vorremmo porre una domanda brevissima il tempo in questo caso ci è tiranno al nostro ospita Renzo Foa che il ricordo è condirettore di liberale che ovviamente credo non condivida molto di queste posizioni espresse dall'articolo del ponte
Ecco oggi si riparla di una politica estera condivisa
Cioè la questione che torna periodicamente dal rifinanziamento delle missioni all'estero l'Afghanistan e quant'altro
Nel centro sinistra ci sono opposizioni come qui sta lei che ne pensa sarà possibile un'intesa minima almeno su alcuni punti della politica estera
Ma intesa c'è il voto parlamentare cioè un voto parlamentare che obbliga il centrodestra a essere d'accordo con alcune misure prese da un governo di centrosinistra anche se una parte di della maggioranza che sostiene il centro sinistra non voterà con le misure è stato ricordato che nel bipolarismo italiano centrosinistra almeno nell'occasione del del dell'allargamento dell'Europa
Di Maastricht il c'è anche il centrosinistra voto certamente tra il due mila uno due mila sei non ricordo che il centrosinistra abbia mai votato un a favore della politica estera del centrodestra però io credo che un Governo una maggioranza dovrebbe reggersi
Dovrebbe esistere sulla politica estera su alcune cose fondamentali come la politica estera la politica interna e la politica economica sociale
Nel momento in cui qualcosa manca in questi tre in questi tre campi che sono importantissimi probabilmente se mancano dei voti se manca una maggioranza bisognerebbe tenerne conto soprattutto e qui non è un discorso teorico nasce da una situazione italiana in cui il risultato elettorale è stato un risultato elettorale determinato da una manciata di voti e in cui è evidente è evidente che una parte da sola non ce la può fare
E quindi probabilmente sarebbe molto meglio
E porsi il problema di una fase di governo anche Breve in cui si mettono d'accordo coloro che condividono durò tre punti no e andare avanti in questo modo per cercare poi di ripresentarsi all'elettorato
E il problema su cui molto si discute è infatti quello di riaprire un confronto politico sulla base di un governo di intesa istituzionale transitorio a termine sono molti modi per definirlo ma di questo credo che ne discuteremo ancora
Il perché intanto siamo arrivati alla conclusione di questa nostra puntata io ringrazio Renzo Foa ricordo il condirettore di liberal per la sua gentile partecipazione
Ricordo anche ai nostri telespettatori ai radioascoltatori che possono scriverci all'indirizzo di posta elettronica periodicamente chiocciola nessuno punto tv
E adesso non mi resta che salutare tutti e augurare buona lettura