Convegno su: "Una convenzione da rinnovare: la medicina generale per la Casa della Salute"

Salve buongiorno a tutti il io adesso vi leggerò la relazione che abbiamo fatto insieme a Nicola Preiti che come sapete segue tutta la il settore della medicina convenzionata della FP CGIL medici che poi interverrà nell'ambito dei dei lavori
Il titolo della relazione riguarda appunto le convenzioni che questo Progetto di casa nuova casa della salute
Allora l'evoluzione dei bisogni assistenziali e delle cure primarie indirizzate l'appropriatezza della sostenibilità del sistema appongono oggi lo sviluppo del territorio al centro del servizio sanitario nazionale
Questo settore necessità del maggior sforzo prima di tutto culturale
E della maggiore determinazione per un cambiamento di fondo delle cure primarie e quindi nell'organizzazione nei compiti nelle funzioni e nelle responsabilità di ogni soggetto coinvolto nell'assistenza territoriale
La sopravvivenza stessa del servizio sanitario nazionale con i suoi principi di universalità equità e solidarietà si gioca per buona parte sullo sviluppo del territorio
Questo non è innescato automaticamente dalla di ospedalizzazione ma ha bisogno di una progettualità specifica
Di un intervento mirato ed adeguato alle necessità assistenziali attuali ed emergenti
E per noi fonte di soddisfazione a vere una ministra che ha dimostrato questa sensibilità e che si sta muovendo
Coerentemente su questa strada avendo posto lo sviluppo del territorio comune obiettivo fondamentale del suo mandato
Fare delle cure primarie secondo pilastro della sanità pubblica e vitale per l'assistenza territoriale e per tutto il sistema
Per avere risultati adeguati c'è bisogno però del concorso di tutti a partire delle istituzioni nazionali e locali e non deve mancare l'apporto del sindacato
Certamente si tratta di portare avanti una progettualità complessiva che interessa in primo luogo il sindacato confederale
E chi come i pensionati rappresenterà una parte rilevante degli utenti
Fondamentale però il coinvolgimento e la condivisione di tutti gli operatori della sanità pubblica impegnati in prima linea dai medici agli infermieri
C'è bisogno di stimolare la partecipazione responsabili di integrata di tutte le figure professionali finalizzata ad avere il cittadino ed i suoi bisogni al centro del sistema
Dal cittadino assistito si deve partire e da questo si deve arrivare
Oggi il territorio stavo uscendo dal cono d'ombra dell'ospedale e ciò mette in risalto oltre all'importanza anche i problemi che lo caratterizzano
è in atto un recupero della capacità di risposte nuovi bisogni assistenziali quali la crescita delle patologie croniche
L'invecchiamento della popolazione il miglioramento tecnologico diagnostico e terapeutico che consente di avvicinare alle concrete condizioni di vita gli interventi sanitari ambulatori
Day hospital residenze sanitarie assistite assistenza domiciliare integrata c'è la possibilità di fornire migliori risposte a minor costo e di trovare maggiori risposte ai bisogni
E da alcuni bisogni se non trovano risposta nel territorio non la possono trovare da nessun'altra parte nel territorio ci sono le potenzialità per fornire gli ormai necessari interventi integrati multiprofessionali come la presa in carico del paziente intesa come gestione dei suoi bisogni e dei necessari percorsi assistenziali
C'è la capacità di intercettare i bisogni di salute di integrazione sociale che solo il territorio può realizzare c'è la possibile altri concetti consentire una maggiore partecipazione democratica delle istituzioni locali e delle realtà sociali a partire dalle associazioni degli utenti
Dovrà inoltre diventare il luogo prioritario per l'assistenza ai cittadini non autosufficienti
Per i quali finalmente la Finanziaria due mila e sette istituisce il fondo specifico che andrà però adeguatamente finanziato il territorio risulta in definitiva indispensabile per due funzioni le prestazioni che può erogare direttamente e la gestione dei percorsi assistenziali che possono prevedere anche tragitti ospedalieri
La crescita del territorio evidenza anche suoi a cui i suoi problemi
Come rafforzarlo
Come organizzarlo quali assetti istituzionali quali organizzazione del lavoro come renderlo di qualità come incrementare la sua autorevolezza e capacità attrattiva
Come ricollocare al suo interno la medicina generale gli specialisti ambulatoriali i pediatri i medici del centodiciotto e gli stessi dirigenti medici territoriali
Il dibattito e aperto e aperto non solo l'Italia ma in tutta Europa come dimostra il recente rapporto dell'Osservatorio europeo sulle cure primarie
E nella disparità e nella frammentazione dei modelli organizzativi più o meno sperimentali non emerge ancora un profilo definito ed adeguato dell'assistenza territoriale e dimessa della medicina generale
Un punto di partenza condiviso e però fondano e però fondamentale la realizzazione di una Rete integrata territoriale pubblica che garantisca per ventiquattro ore su ventiquattro la continuità assistenziale ai cittadini
E che veda l'ospedale ottimizzare la sua attività per le prestazioni di urgenza emergenza da codice rosso e periti come gli acuti che hanno necessità di alta tecnologia complessità ed alta assistenza
La rete territoriale dovrà integrare rimodulare diverse strutture e funzioni tenendo fermo il principio della gestione pubblica
L'introduzione di forme di privatizzazioni quali valse per l'assistenza domiciliare comma vieni Lombardia oppure l'appalto al privato di pezzi del territorio anche in forma cooperativistica
Rischiano infatti di compromettere l'universalità e l'equità dell'accesso
E soprattutto dal nostro punto di vista categoriale che fine fa il ruolo e la funzione del medico di medicina generale e degli altri medici convenzionati
Quale ruolo nel governo clinico che fine fa l'autonomia professionale costretta a muoversi negli spazi angusti degli interessi legati al profitto del gestore privato
In quest'ambito dobbiamo porre fine al meccanismo della esternalizzazione dei servizi sanitari e contrastare tutte quelle iniziative come i nuovi iniqui ticket sulla specialistica e sul pronto soccorso che allontanano il cittadino dalla sanità pubblica e lo spingono verso il privato
Se vogliamo arrivare all'obiettivo di un'assistenza territoriale pubblica in grado di dare le risposte giuste ventiquattro ore su ventiquattro c'è però bisogno di un cambiamento profondo della medicina convenzionata
Oggi cristallizzata d'un vecchio territorio e sostanzialmente autoreferenziale
Senza una ridefinizione della medicina convenzionata non può esistere una assistenza territoriale moderna la tendenza dei medici di aggregarsi fra loro e positiva
E da valorizzare nel giusto senso della integrazione ma la strutturazione del territorio non può consistere nei medici di famiglia che si organizzano tra loro e i pediatri fra loro e gli specialisti ambulatoriali fra loro
Senza un livello di coordinamento e di integrazione con le altre realtà distrettuali
Non si risolve per noi il problema prendendo ad esempio gli studi dei medici di famiglia sempre più autosufficienti con segretarie infermieri specialisti diagnostica di base
Se non si crea a livello distrettuale una rete territoriale organizzata ed integrata si tratta di mettere in comunicazione i servizi territoriali e gli stessi studi dei medici di famiglia
E di rendere visibili ed io utilizzabili strutture di riferimento per i cittadini
Dove si possono recare ventiquattro ore su ventiquattro per il primo soccorso
Nonché durante il giorno per le prestazioni generali e specialistiche e per l'assistenza socio sanitaria
In questo quadro la casa della salute può rappresentare un modello appropriato
Certamente il cittadino sarà facilitato nell'accesso sapendo che in uno stesso luogo può trovare la risposta a suoi diversi bisogni di salute
Quanti cittadini soprattutto nelle grandi città in assenza del medico di famiglia oggi neanche conoscono il recapito della guardia medica o non si fidano e si recano direttamente in ospedale
C'è però da considerare che la casa della salute non va intesa solo come edificio ma soprattutto come Rete integrata all'interno del distretto
Infatti in particolare nelle zone montane che costituiscono circa cinquanta per cento della nostra nazione e più facile per il cittadino accedere allo studio del medico di famiglia situato nel Paese
L'importante è che quel medico sia collegato con la casa della salute che il processo di informatizzazione sia effettivamente realizzato
Questo processo non funziona se non c'è anche una ridefinizione del medico di assistenza primaria oggi carico di una attività non più sostenibile
Si è incrementato il lavoro professionale specifico ma soprattutto è cresciuto in modo esponenziale il carico burocratico necessarie allo svolgimento dell'attività
Se il lavoro viene fatto in modo coscienzioso quando si hanno mille cinquecento assistiti e come salire sulle montagne russe lunedì mattina e scendere il venerdì sera
Si pensi che un medico di assistenza primaria con mille cinquecento assistiti a fisicamente a disposizione per ogni paziente uno virgola sei minuti a settimana e lo stesso tempo di venti anni fa
Ma le incompetenze anche burocratiche sono cresciute e continuano a crescere in modo esponenziale anche da ciò deriva che un cittadino debba sacrificare una mezza giornata per essere visitato dal proprio medico di fiducia
L'assistenza domiciliare diventa una chimera presente in tutti i documenti ma non a casa del cittadino
Cittadino spesso lasciato sola perdersi rivoli burocratici per ottenere una semplice prestazione specialistica o diagnostica di base
E il medico tra l'altro non può neanche svolge l'attività di ricerca e di formazione né assumere ruoli di responsabilità
Le potenziali maggiore risposte assistenziali del territorio si vanificano non per l'insufficienza della singola prestazione ma per incapacità del sistema di dare una risposta integrata molteplice ed organica
Un tempo era l'ospedale che con le sue modalità si prendeva in carico il paziente ci si ricoverava per quindici venti giorni e si veniva dimessi con ciclo diagnostico terapeutico concluso
Oggi questa modalità e superata dal nuovo modello di ospedale che garantisce ricovero per acuti e non più la convalescenza e la cronicità
Ma se non si rafforza contemporaneamente il secondo pilastro territoriale il sistema crolla addosso allo stesso cittadino
Analogo ragionamento si può fare per la continuità dell'assistenza si è finalmente capito che non la si ottiene con un'etichetta chiamando una figura professionale medico di continuità assistenziale
E sempre sistema quindi che deve garantirla e non il singolo sviluppando risposte orizzontali nel tempo
E con il susseguirsi dei diversi interventi e verticali con i differenziato coinvolgimento dei vari livelli di organizzazione sanitaria e sociale
Oggi persiste una sostanziale separatezza dei medici operanti nello stesso distretto e con una frammentazione delle della categoria
Medici di assistenza primaria di continuità assistenziale di centodiciotto specialisti ambulatoriali pediatri
Da ciò derivano difficoltà di collegamento di integrazione tra le varie figure professionali e tra queste e gli altri livelli del sistema quali il distretto e l'ospedale
Una risposta autoreferenziale della singola professione a questi problemi non è più sostenibile
Si inseguono prestazioni aggiuntive
Che spesso rimangono un'etichetta nell'impossibilità di essere svolte appieno ci si fa carico impropriamente di attività burocratiche e si inseguono assistiti anche a spese di altri medici a cui si impedisce l'accesso alla professione
Per poter portare alla fine a casa quello stipendio che invece dovrebbe essere legato esclusivamente allo svolgimento dell'attività professionale e dalla sua qualità
Per nove necessari invece una risposta di sistema dove il medico ridefinisca le sue funzioni per una integrazione e valorizzazione all'interno di una Rete territoriale organizzata nelle ventiquattro ore
In primo luogo i medici hanno bisogno di tempo di tempo per fare i medici per formarsi ed aggiornarsi per formare gli altri per fare ricerca per alzare la testa e guardare al proprio lavoro per controllare e verificare la loro attività per relazionarsi con gli altri operatori e con tutti i livelli aziendali per differenziare le loro attività
Noi vogliamo restituire al medico il tempo della sua professione
Le risorse professionali che mancano ci sembrano a portata di mano
Sono quella parte di medici già oggi impegnata nell'ambito dell'attività delle cure primarie ma male e sotto utilizzati
Si tratta di circa tredici mila medici di guardia medica che lavorano ventiquattro dodici ore settimanali e che sono costretti a fare solo i medici di guardia spesso avvilita
Ma non esiste alcuna specializzazioni medico di guardia non si studia per diventare portiere di notte della sanità si studia e ci si specializza per fare i medici di medicina generale
E come seconda andassimo un chirurgo a fare soltanto le medicazioni avvilita
E anomalo utilizzare questi medici in questo modo ed è disfunzionale per il sistema ed in primo luogo per gli stessi medici di famiglia
Non si possono sigillare questi medici nella guardia medica in una posizione di subordinazione all'interno della categoria c'è non solo frustrazione per loro ma anche ingiustificato spreco di energie professionali
Crediamo quindi che sia ora di sdoganare i tredici mila medici della continuità assistenziale utilizzandoli a tempo pieno per tutte le attività delle cure primarie
Sarebbero così finalmente medici di medicina generale a tutti gli affetti e i carichi di lavoro sarebbero ridistribuiti consentendo un impegno professionale di qualità
E di conseguenza garantendo una migliore assistenza territoriale nelle ventiquattro ore
Questo è un grande obiettivo delle FP CGIL medici che naturalmente potrà richiedere una certa gradualità
Ma sia chiaro che questo sdoganamento non può avvenire negli studi de'Medici di famiglia
Non si possono destinare alte dagli attuali medici di guardia a un servizio di supporto degli attuali medici di famiglia nella loro attività in modo asimmetrico ed impropriamente subordinato
Ecco allora l'importanza anche in quest'ambito del ruolo della Rete e la sua organizzazione nel distretto e nelle strutture territoriali quali la casa della salute
E a questo livello che dovrà essere garantita l'effettiva continuità dell'assistenza delle ventiquattro ore e quindi il coordinamento e la valorizzazione di tutti i medici impegnati nelle cure primarie
Solo dall'integrazione multiprofessionale può derivare la continuità assistenziale orizzontale e verticale
Necessario Doni so senza territoriale moderna ed a garantire la molteplicità degli interventi necessari
Si dovrebbero realizzare dei veri e propri punti di primo soccorso h ventiquattro
Dove possibile nella casa della salute che con le attuali risorse informatico tecnologiche ad esempio Tele consulto e tele refertazione
Potrebbero effettivamente lasciare ai pronti soccorsi ospedalieri i casi che necessitano di quel livello di assistenza
Il servizio di emergenza territoriale centodiciotto dovrebbe trovare anche sulla sua integrazione a questo livello territoriale in sinergia con i Dipartimenti di emergenza urgenza dell'ospedale e con le altre risposte che il territorio fornisce il servizio del centodiciotto anche alla luce della recente istituzione della scuola di specializzazione per una migliore qualità del servizio
Dovrà però vedere in tutte le regioni il passaggio alla dipendenza dei medici che ancora vi lavorano con rapporto di convenzione
Anche lo sgravio dell'attività burocratiche potrebbe trovare una risposta nella casa della salute
Le attività di segreteria
La gestione dell'accesso dei percorsi diagnostici e terapeutici i trattamenti infermieristici riabilitativi
Nonché le prestazioni in assistenza domiciliare integrata dei ospitale e nelle residenze sanitarie assistite
E le prestazioni sociali e socio assistenziali avverrebbero così
Avrebbero così un supporto amministrativo autonomo che libererebbe il medico delle incombenze burocratiche e contemporaneamente produrrebbe l'uso ottimale delle risorse mediche e specialistiche nonché delle risorse infermieristiche e amministrative ecco una reale Teresa incarico dell'assistito c'è un sistema che gestisce i bisogni assistenziali e sociali sulla base delle indicazioni medico sanitarie per questo la Rete in territori all'integrata a partire dalle strutture della casa della salute deve essere anche la casa dei medici di famiglia e degli altri medici convenzionati
Certamente bisognerà mantenere una parte importante dell'attuale patrimonio costituito dagli studi di medici di famiglia
Distribuiti in modo diffuso su tutto il territorio nazionale
Ma altrettanto chiaro deve risultare che nelle scritture territoriali del distretto a partire dalla Casa della salute dovrà essere svolta una parte dell'attività ambulatoriale del medico di famiglia e del pediatra
La contiguità fisica con tutte le professionalità del territorio laddove possibile potrà consentire la strutturazione del polo assistenziale garantire la multidisciplinarietà dell'intervento
Il resto lo potrà fare l'informatizzazione e di collegamento verrete del sistema
Così potranno dialogare le varie parti e condividere le informazioni e soprattutto si potrà portare l'assistenza a casa del cittadino e rendere ogni intervento adeguato si pensi ad esempio alla cartella clinica elettronica in un territorio che per sua natura e disperso
Ma c'è un altro intervento necessario per rendere aderente il medico al suo territorio si deve procedere alla ridefinizione degli ambiti territoriali
Bisogna far coincidere l'ambito di scelta del cittadino con l'ambito territoriale dell'organizzazione sanitaria aziendale
Oggi gli ambiti territoriali anche nelle città piccole sono troppo ampi in sostanza si intrecciano due sistemi che non si sovrappongono
La competenza dei distretti e delle strutture socio sanitarie rigidamente territoriali mentre gli assistiti dei medici di famiglia possono ricadere su più territori prendendo ogni operatore professionista
Di quel definito territorio significa dare una dimensione fisica su cui costruire un sistema in grado di conoscere e seguire il singolo cittadino nei suoi percorsi diagnostici e terapeutici di prevenzione e di riabilitazione
Comprese le urgenze e le emergenze
Gestibili senza ricorso all'ospedale nell'ambito delle stesse prestazioni ospedaliere
All'interno del distretto bisogna pertanto dare la stessa definizione territoriali agli assistiti
E ai medici di medicina generale e pediatri
Il distretto diventa il centro di coordinamento e di gestione Dell'Utri tutta l'assistenza territoriale
All'interno del quali insistono le diverse strutture sanitarie a partire dalla Casa della salute che diventa un i punti di riferimento di singole zone territoriali
E all'interno delle quali si articola in modo funzionale i dipartimenti
All'interno dell'organizzazione delle cure primarie dovranno trovare la giusta risposta integrazione non solo i medici di medicina generale
Ma anche gli specialisti ambulatoriali i pediatri e gli stessi dirigenti medici territoriali
Questo produce integrazione senso di appartenenza al territorio delle sue problematiche responsabilità in tutte le fasi assistenziali e può consentire una complessiva partecipazione al governo clinico in caso contrario sarebbe un apparato burocratico che distoglie dall'attività professionale da qualche medaglia ma non migliora l'assistenza cittadini
Io ruoli di responsabilità e di coordinamento generale delle cure primarie devono essere possibili e consentiti a tutte le figure professionali
Ma il loro ruolo della medicina generale integrati e valorizzata nel distretto passa anche attraverso il superamento dell'attuale meccanismo di Scelta revoca degli assistiti
Che troppo spesso condiziona negativamente la professionalità del medico
Se il medico continua ad essere retribuito solo in base al numero degli assistiti continuerà ad essere fortemente condizionato nella sua attività
E paradossalmente questo porta un maggiore guadagno per il medico che investe minori risorse per il suo lavoro
è un altro laccio che a nostro avviso trattiene nel passato il medico di assistenza primaria e risulta inadeguato
Compro mente la funzione di Katie Keeper costringe il medico in una funzione a volte gli ordinatori dispensa che non controlla induce una perturbazione nei rapporti con i colleghi concorrenti
Influisce negativamente sull'appropriatezza delle cure e delle stesse liste d'attesa
La dimesso organizzazione del lavoro e delle funzioni compresi i ruoli di governo da parte del medico di famiglia non potranno essere affrontati compiutamente se non si scioglie questo nodo
Mentre tecnicamente semplice fare assumere questi ruoli
Ah professionistico rapporto orario riducendo la specificità esplicita attività professionale
Per i medici di famiglia e pediatri e necessario ridurre questa forma di attività ad una parte della propria attività professionale
Proponiamo circa i due terzi
La restante parte l'un terzo io me con consentirebbe in tal modo di dedicarsi effettivamente alle diverse attività distrettuali ivi compresa la formazione la ricerca l'audito il coordinamento in tal modo inoltre i compensi legati sì lei con alle attività realmente svolta
Si porta la competizione fra i medici sulla qualità e sulle prestazioni e non sulla conquista dell'assistito dalla qui scelta oggi discende il reddito
Quindi ricapitolando
Redistribuzione degli attività
E valorizzazione dei medici oggi impegnati il servizio di guardia medica come medici di medicina generale a tutti gli effetti
Schierati o delle attività burocratiche multiprofessionalità in un sistema organizzativo paritarie soprattutto pubblico
Continuità dell'assistenza e presa in carico ridefinizione degli ambiti territoriali superamento otturazione del meccanismo di scelta revoca
C'è pertanto bisogno di reti e strutture quali la casa della salute molti professionali e non di soluzioni e di invenzioni che non aggregano nulla che non ha dei buoni ruoli e le funzioni e sono comunque distinte dagli altri servizi territoriali
Sulla base di quanto detto si dovrebbero superare le attuali figure del medico di assistenza primaria e di guardia medica
Arrivando ad una convenzione di medicina generale che riguarda una unica figura professionale il nuovo medico di medicina generale
Con un percorso definito né possibili sviluppi professionali e a tempo pieno senza precariato
L'ammodernamento del sistema territoriale non può prescindere dal superamento del precariato sia nella dipendenza che nell'ambito delle convenzioni
In particolare abbiamo già chiesto al Ministro della Salute e gli assessori regionali della sanità ed oggi lo ribadiamo con forza
Di porre immediatamente fine ad una drammatica situazione di precariato nell'ambito della medicina convenzionata
Che vede la perdita progressiva di lavoro
Di medici sostituti con oltre quarant'anni
Si tratta dei medici iscritti all'università prima del novantuno e lavorate sì dopo il novantaquattro che danni ricoprono temporaneamente incarichi nell'ambito della medicina generale
Della continuità assistenziale e del pronto soccorso ed essendo privi per regioni campo orali indipendenti da loro del possesso del titolo di formazione specifica in medicina generale
Saranno sempre precari fino alla perdita di ogni possibilità di lavoro se non gli sarà consentito l'accesso alle graduatorie regionali
E poi necessario essere i vigili affinché nessun provvedimento restringe livelli occupazionali in modo svincolato dalle reali esigenze assistenziali
Siamo insomma assolutamente contrari ad una chiusura corporativa delle categorie e da qualunque iniziativa delle regioni che penalizza l'occupazione dei medici che lavorano da anni come sostituti
Su questo fronte il sindacato confederale ha aperto una grande vertenza su tutto il precariato chi ha visto i primi risultati nella finanziaria e nel memorandum sul pubblico impiego
Ed in particolare la FP CGIL Medici l'FP CGIL si sono battuti e si batteranno in tutte le regioni per il diritto al lavoro dei medici sostituti emblematica e la vicenda dell'innalzamento del numero ottimale dell'assistenza primaria che la triplice già elementi ICI
Sta contrastando in tutte le regioni e con tutti i mezzi sindacali e legali a disposizione
Siamo contrari ad ogni modifica del numero ottimale per molti motivi
Si chiude l'accesso a chi ha maturato un diritto si riducono i medici di famiglia si riduce la qualità si riduce il tempo a disposizione del medico si aumentar il carico di lavoro si spende di più
E cioè l'antitesi di quanto noi sostenuto quello che era nell'accordo nazionale l'accordo nazionale una eccezione eventuale e stata generalizzata in altre regioni che hanno voluto seguire il cattivo esempio della Toscana
Ma come si fa apportare l'ottimale da uno a mille a una mille tre determinando il giorno dopo l'esubero del trenta per cento dei medici assistenza primaria in servizio
Il tempo perché assorbire questo esubero è lunghissimo e poi chi ha deciso e su quale base che il numero dei medici di famiglia in Italia deve essere ridotto ed in misura così drastica
Dove è scritto che con il trenta per cento di medici in meno si offre un servizio migliore ai cittadini
Con questa scelta si chiude in sostanza l'accesso all'assistenza primaria e circa dieci anni
A medici che già oggi hanno superato i quarantacinque anni e che arrivati in prossimità del traguardo si vedono cambiate le regole e negati i diritti dopo quindici vent'anni che stanno in fila nella curatoria gli si dice tu non farai mai il medico di famiglia e non è vero che si vogliono aumentare gli assistiti alchimia pochi
Se avessero voluto far questo bastava ridurre il massimale
Questo sì avrebbe ridistribuito il lavoro rendendo immediatamente fruibili le scelte tuttavia le nostre sicurezze in merito all'argomento
Be'erano vacillava ore ci siamo chiesti se forse non eravamo noi Obodo liberati da un integralismo ideologico ed abbiamo pensato di chiedere a qualcuno che non fosse parte in causa
Ci siamo quindi rivolti alla massima autorità in fatto di concorrenza l'Antitrust
La risposta è stata limpida
Ed accolti in pieno le nostre tesi è stata ribadita a più riprese dall'autorità
Avevamo pensato che questo bastasse a ripristinare il diritto non è stato così alcune regioni non hanno presi in considerazione le segnalazioni all'Antitrust ed hanno continuato per la loro strada
Abbiamo quindi promosso diversi ricorsi al TAR ed abbiamo già avuto la sentenza del Tribunale del Friuli Venezia Giulia
Anche in questo caso non sono state accolte in pieno le nostre tesi ed il TAR del Friuli Venezia Giulia non la CGIL ha stabilito che gli accordi regionali non hanno titolo per modificare il numero ottimale
Ci rendiamo conto come non sia facile
Vincere le resistenze superare contraddizioni
Ma riteniamo che sia obbligatorio tentare anche con soluzioni parziali ma nella direzione segnata
Dobbiamo quindi
Fissare un metodo di lavoro su principi chiari definiamo una direzione condivisa per la ristrutturazione del territorio introducendo anche le necessarie modifiche legislative
Recuperiamo appieno il senso del sistema sanitario nazionale
In particolare condividiamo la scelta della Turco di dotare il suo ministero di una forte struttura dipartimentale dedicata proprio alle cure primarie e dall'integrazione sociale e sanitaria
Si definisca quindi un atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni coerente con l'assetto organizzativo che si vuole dare
Dobbiamo però pattuire vincoli di coerenza da parte delle Regioni nell'applicare l'accordo collettivo nazionale
Non si può trattare con la Sea Saccà organismo regionale un accordo nazionale che poi le regioni stesse applicano o non applicano affatto o comunque reinterpretano in base a scelte autonome
Spesso autoreferenziali nascoste dietro il velo della autonomia organizzativa
Inoltre al ventidue mesi dall'entrata in vigore dello stesso accordo collettivo nazionale dobbiamo denunciare che solo in undici regioni sono stati siglati gli accordi locali integrativi concludendo i problemi esposti sono di rilievo e le soluzioni non sono semplici
Per la categoria si tratta di modificare l'immagine dell'io professionale dei medici convenzionati
E da arrivare al nuovo ed unico medico di medicina generale integrate valorizzato nella rete distrettuale territoriale con la possibilità di poter e migliorare la qualità del lavoro
I cittadini avranno la possibilità di usufruire di una rete di servizi costruttore riconosciute dove recarsi per i loro bisogni di salute anche nelle ventiquattro ore per un primo soccorso e dove potranno anche richiedere i necessari interventi domiciliari
Trovando medici comunque in grado di conoscere le loro storie cliniche migliorando l'accessibilità e la qualità dell'assistenza
E allora necessario fare una battaglia culturale e promuovere una serie di iniziative volte a far conoscere
La Colella che importanza della sfida del territorio nelle istituzioni nella politica nelle categorie nella società
Eccone col reggimento del Ministero della Salute e di tutte le regioni del nord del centro del sud e delle isole
Dobbiamo riuscire a coniugare i i diritti e le legittime aspirazioni dei medici con una moderna adeguata assistenza ai cittadini che vede al territorio quale luogo riconosciuto di risposte ai bisogni di salute e di valorizzazione degli operatori
FP CGIL medici e l'FP CGIL mettono a disposizione le proprie idee e le proprie proposte per poter individuare insieme le soluzioni migliori grazie
Ringraziamo Massimo adesso diamo la parola a
Scusate che devo rivedere un po'la lite Alessio Terzi di Cittadinanza attiva grazie
Senta buongiorno
Mentre
Intanto ringrazio per l'invito
Mi mi scusi spero di riuscire a fare un buon intervento perché il
Il rimescolamento del programma che è stato annunciato all'inizio del del del del del convegno ha cambiato natura delle del del contributo che avrei dovuto dare
E quindi sono un po'costretto a stato costretto in questi pochi minuti a riorganizzare
Un discorso peraltro
Estremamente importante per noi
E se posso spero di potermi aiutare con il
Con con l'aiuto dei Co con qualche slide
Che viene diceva bene verrebbero da un rapporto che abbiamo presentato di recente in anche col ministero
Le considerazione faceva poco fa cose son sulla e
Sul fatto che una quantità essere più rilevante dell'attività sanitaria si svolge in al di fuori della classico circuito ospedaliero
O al massimo uso l'ospedale come centro tecnico di differimento pensiamo alcune strutture di supporto per i cronici dove contro l'attività si svolge da tutt'altra parte e in altri luoghi
Per noi è è un dato di fatto ed è
E stato provocando anche
Conseguenze di che non ricorda come delle diamo non osservatorio
Molto preoccupanti
Per carità siamo ne siamo convinti che il trend di costruzione del sistema delle cure primarie sono tra strategico sia un passaggio fondamentale per la
Per l'adeguamento del del servizio sanitario alla mirati al miglioramento qualitativo e e la costruzione di un sistema di tiri di di tutela dei diritti adeguato
Alle esigenze di un Paese di un Paese moderno
Però nel frattempo
Quello che noi e possiamo vedere
E il
è che il
Questo esperimento sta creando Dell'Utri dell'ulteriori aree di incertezza
Delle aree di Coppa citate le difficoltà di accesso non lo vediamo questo traversie attraverso il il rapporto annuale che facciamo tutti tutti gli anni sulle malattie croniche
E attraverso a lei le segnalazioni che per vicini migliaia di segnalazioni che pervengono s'è sentito tutela
Che riguardano sempre di più gli aspetti delle cure delle cure primarie sia attraverso indagine doti mi ha fatto sull'assistenza domiciliare sono insieme al dolore sullo stesso audizioni dico che da qualche anno
Ripercorriamo allora io credo che se ne vogliamo fare
Un percorso
Un
La pace occorre
Va be'non lo so io
Cioè quelle arrivate
Va be credo che per valutare il
Le e
Per valutare
Di Progetti allevamento delle delle cure primarie si debba
Portare molta attenzione qual è lo stato attuale dei rapporti fra i cittadini e questi questo sistema il ritiro di negarlo prima tappa in modo assolutamente parziale
Perché impeto e lei stiamo da da da poco tempo stiamo rimettendo insieme i dati che si le informazioni che ci provengono da tutte da tutta l'attività che facciamo Cecere comicità che sulla tutela che ricche di monitoraggio
E però e
è già sufficiente quello che stiamo rilevando pare rilevare
L'abissale distacco che esiste fra situazioni nate querele la situazione che ha delineato a poco fa nella relazione corso cui alcune a suo con esperti potranno essere d'accordo ma non mi interessa questo interesse tanto che ci rende troppo forte questo distacco
Per pensare che non si crea una relazione tra quel tipo di progetto o altri tipi di Progetto e la situazione in atto nelle un'azione determinata si passa per un successo cioè quiz con c'è una situazione veramente
Diverso vediamo ventinove
Alcune alcune
Ne siamo i ratei da rilevato attraverso l'apporto di sono quelli sistema estremamente frammentato quell'istogrammi rappresentano l'indice l'adeguamento agli standard condivisi
Vede di quei fattori di qualità compresi considerazione di vedetta l'assistenza alla persona e supporti vigente il famiglie rilevate presente venticinque aziende sanitarie di sprovvisti distribuite sul territorio nazionale mano riscontro un altro cominciato a vedere
Come presidente ironico quanto basso sia
Quanto sia basso elevato il livello di di le devo altezza dei supporti veggente loro famiglie
Per esempio Illy su politici diversi visite assistenza psicologica malati terminali trapianti donne vittime di violenza che metterebbe sorprenderci all'incirca metà delle aziende basta passeggia parlando di un fattore sofisticato ma indice sette i diciassette associazioni di malati cronici o ventisei interpellate non hanno rilevato l'assenza di protocolli riconoscibili di continuità assistenziale o comunque di e Assistenza malati cronici
E quindi
è un sistema frammentato e insufficiente un sistema
E adesso
Gianfranco complicata sta correttamente le le crisi
All'Ama
Allora
Stimo frammentato dicevo
Va oppure sui un questo è un fatto ospedaliero ma guardate come e
Arbitraria sull'abitare i sistemi di gestione del rischio dei del del del rischio stadio ci arriva leggendari delle delle delle strutture sanitarie
In un fatto in cui di ragionevolmente ce l'ha perché ci sono le temps pensare al fatto che ormai sono tante le cose condivise per questo Rocco salti e più grosso modo l'adeguatezza di Stendhal le aziende sia
Di scafi non siano quelli stare vanno cioè si passa alle situazioni di quelli quali fare sicurezza situazioni in cui
Può può capitare di tutto e purtroppo alcuni eventi che per aprire centri ci dicono che capita davvero
Poco comprensibile
Questi queste cose riguarda l'accesso rispetto all'entità anche qui il
Un cittadino si trova di fronte a situazioni completamente diverse su questioni fondere i ti tutto sommato abbastanza di Federfarma mentali come sull'accesso io rispetto all'entità
Per esempio
Indi solo in in dieci A su diciotto sono centri di formazione con saline pop patologia Protti che offrono i che o rare
Il solo dieci aziende su diciotto hanno procedure semplici dall'accesso e presidi il presidio ausili e protesi National quaranta per cento della realtà osservate giusto cioè due consulenze telefoniche familiari dei malati oncologici e l'assistenza domiciliare
E lo rileviamo dal tre da da da da da varie indagini che c'era lì molto spesso
I servizi esisterebbero ma non vengono utilizzati perché i cittadini non sanno che esistono quindi c'è una scarsa utilizzo negli sì dei servizi perché nessuna informazione
Un sistema poco accessibili di questo se ne parla lungo la davanti per rapidità
Ma anche perché per il poco accessibile per questioni classica ma anche punto il no per carenze per carenza di informazioni
Allora io credo che
Tutto questo mette in evidenza che con aria non governata dal tra si chiama interruzioni per le sale che la reggono dei rapporti fra cittadini se servizi
Sisti e
Debba sapere cosa Sonata cantando più il il il il Cile si il il rapporto si sposta dall'asse D'Anna situazione organizzativa definita qual è quell'ospedale a uno che è una situazione negativa per definizione meno definita
Come quella del del delle cure primarie cioè non può essere perde per evidenti motivi per non dover spiegare perché
La difesa era definita tanto più conta il fatto che ci sia un regime concreto di a delle governo di rapporti ciò che ci che i valori le risorse le formazioni le procedure e comportamenti
Codificati che informano l'azione di tutti gli attori che stanno potente cittadini medici e i i responsabili aziendali e altro
Siano siano sette condivisi realtà non è così lei Leila Lare i rapporti tra cittadini servizi è un'area non governate Onara abbandonata alle nel bene e nel male ai comportamenti personali o alle scelte arbitrali alcune idee con responsabili amministrativi
Cos'è il quale dopo quando particolare dei rapporti voglio dire non il collar con le icone dei rapporti non è cura dell'immagine
Non ce ne frega niente di di avere una voce che una cosa Raboni immagino non è un fatto psicologico o solo psicologico non è semplicemente comunicazione uniti unidirezionale
è
Rimozioni di omissioni e vedremo poi diffusione di buone prassi superamenti pietra d'inciampo effettivo in Paolo mente del cittadino vediamo en plein poco analiticamente cosa significano queste cose
Prima però missioni significa rendere irreversibile necessari alcuni stand il funzionamento mai condivisi la stragrande maggioranza delle aziende e che viceversa si possono trovare non ancora piegato è sempre possibile che si che su dodici su venticinque aziende nate due siano ancora sprovvisti di CUP
Che pure un sistema è una struttura fondamentale del sesso
E possibile che in insulti su diciotto ter le le diciotto aziende sanitarie territoriali una non abbia ancora con la struttura per le cure palliative sul territorio
Quindi dicono che c'è una sedia di omissioni che noi dobbiamo assolutamente sanzionare che non possono essere più accettabili Donadi nel nelle si tenne nel nel sistema dei rapporti il fatto che io rilevi l'assenza di una di quelli questi Standa che ripeto mai sono stanno ampiamente condivisi
Siano il demone del devono trovarle Mary immediata soluzione il libere Tatti sempre riguarda Medicine ospedaliero fatto semplicemente quelli che ci stanno più vicini alla milizia sistema delle cure primarie venisse l'assedio missioni che la chiama dicevano rimosse il
Diffondere buone prassi
E cioè le buone prassi sono borsa hanno profondamente alle se poi diventano
Comportamenti ordinari se no sono virtù individuali e in quanto tali e appartengono al secolo professionista qui no no esempi di di specifici per le per per le per la meriterebbe cure primarie però sarà certamente che in alcuni in alcune aree esistono strutture di continuità assistenziale che se stessi non è che non non so se non avviene nulla forme di coordinamento fra medici
Gli ospedali medici del territorio cioè di di su questo c'è una messe abbondante di esperienze ma perché questi non restare buone prassi e non tenore in onore non circola non diventano prassi non diventano routine ordinarie ancora
Sopra le pietre d'inciampo
Sì sì sono io disposizioni che non vengono attuate importante esposizione dove non vengono attuate
Qui vedete il nuovo esempi di tipo ospedaliero potremmo andare andare a cercare
I questo mettono ripeto non non sono in grado perché non è non ero preparato per fare questo tipo di intervento comunque sicuramente possiamo dare intrecciare il
I trenta il fatto che molti hanno che non richiedono siano proprietà tipiche bene vinciamo perché diavolo contenesse così poco organizzato il Piller il percorso delle missioni una comunicazione tra medici curanti
Per quale strano motivo questo vuole che apparentemente non ha costo è ancora una un un fatto un fatto raro
Allora qui c'è una pietra d'inciampo che deve chiedere se assolutamente prese rimosso se no tutto il sistema delle cure primarie tutto l'organizzazione se non se non si confronta e non supera problemi di questo genere
Rischio di non trovar da parte cittadini consenso necessario
Quale e
Quali scenari su quali scenari noi pensiamo che dobbiamo il affrontare rimuovere quei queste queste cose questi premi che sono propri di sistema del socio sanitario
Per noi il sistema delle cure primarie un ambito privilegiato
Di di rimozione di di questi problemi
E anche perché insieme le cure primarie ormai sottolineato sta diventando una parte una parte cospicua cioè io lì dentro ci sono apre la prevenzione o quanto meno
Mettendo insieme quello che c'è stato trascritto nel patto per la salute micenei nei piani Nene piani sanitari tutto quello che non fa capo l'ospedale comincia avere prevenzione cura prima primaria secondaria cure tutelate sott'a li fa dei dei dei soggetti fragili
La diagnosi precoce le malattie croniche sostegno malati cronici la dialisi peritoneale l'assistenza domiciliare con le cure palliative l'ordinanza degli accessi codici bianchi e questa si va a sommare a tutte della tira tutti avete attività che sono in atto tipo quelle fatto che
Uno scivolo d'aspettare che a partire dal medico di medicina generale che hanno realizzato un percorso sanitario voi sapete che molti ecco questo non è sempre vero
E e ovvio alle nove e questo è il più si estende questa ricco diventa rilevante perché più entra in gioco la tutelato feriti si teneva in Meduna confrontarsi con questi processi
Che sicuramente ricche non esporta organizzative però
Non può essere questo sistema la semplice all'esame di sì nazionale non può esserne settori da terra di appropriatezza in cui di fatto poi questo i ricevere cure termali e lo si vede e leggendo
Disposizioni guardando prassi eccetera questo questo e questo questo sta diventando vero poi riferimento nuovo filtro son passaggi in più per rendere difficile l'accesso perché invece che andare direttamente la voglia andare nel sistema deteneva corsa prima soccorso l'ho capito bene no del distretto Chatterley dopo comunque passa dal distretto adesso magari riesco a saltarlo
E questo mi dà un vantaggio o di o diventa un filtro in più
La risposta non è scontata le buone intenzioni le do per scontate ma che prima che poi il passaggio tra le sedi stretto sia un vantaggio e non sia un ulteriore un ulteriore un passaggio in più che mi rende difficile l'accesso alle cure questo con la dimostrare soprattutto e questo ci preoccupa
Il dibattito pubblico sulla società valevole per la ancora ancora troppo ristretta
è una questione che lei riguarda pochi esperti che prese eventualmente entrerà nella nella nella
Nella contrattazione ma poiché poco presente al dibattito pubblico molto ancora molto meno presenti di quello che la medesima ospedaliera eppure ne sapevo io sto riguarda il sessanta per cento e forse più della spesa l'attività sanitaria
E se dovessi dire con la battuta io credo che quello che la stampa il il passaggio che ne stiamo tiene dovremmo fare
Con la regola con
Il
L'instaurazione di un sistema di cure primarie tessute situazione ho lottato è un è un passaggio patrona delle stesse dimensioni culturali organizzative e politiche della dell'istituzione socio sanitario nazionale
Perché troppa è la dimensione vidi ebbi problemi che stiamo affrontando
E quindi va affrontato Colle colloco al concorde con come di fatto che sia all'altezza del problema
Io credo che nella parte che vado a concludere Crepadona un po'
E diceva di Praga comincia confrontarsi da subito da subito pro cominciano a trovare oggi adese le soluzioni possibili e poi costruendo organizzazione a partire dal dal dal dare risposta a queste opere sono troppo urgenti
Lagunare critiche dell'informazione dalla speso da questo sono i percorsi che non siano
Riportare persuasi che non siano la semplice somma depredazioni fatta dei cittadini perché oggi abbiamo gran parte per l'assistente del assistenziali è una sede di prenotazioni di visite che viene curata direttamente dei cittadini in quanto tale
Cosa significa personalizzare le cure
In una situazione in cui come voi sapete meglio di me
Lei variabili non cliniche non sanitari incidono profondamente sulla sulla possibilità di di di erogare opporrà un negozio Tripoli le condizioni culturali le condizioni sociali e con il Samira ha detto con la Siria personalizzazione delle cure in questura come fa
Ma si fanno fare di perdita di cure sono effettivamente personalizzati quindi adeguati alle persone e come possono fa le persone oltre a partecipare alla costruzione del piano e poi farlo valere
Nei confronti del ministro né come del diario ever verso tutti
Cosa significa oggi la lesa le palme dei malati cronici questo prete che ho mai la maggior parte Marche croniche si è deciso che si constata che il vero che s'maneggiare mai cronico stesso
E che ha bisogno di potere che per gestire la sua situazione bisogna accedere di interagire conto con i diversi professionisti che sono presenti prendendosi a cuore responsabilità in più che sono le sue
E questo è un un un fatto che perché vivesse me si consideri che li avesse presi considerazione che per esempio sfugge tendenzialmente il percorso dicono che sia la la la la dimensione distrettuale perché i centri riferimento sono per forza di cose sopra distrettuali
Sicuramente migliora allestiti vita ma anche su questo faccio l'investimento la distico e da ultimo valorizza le risorse le competenze dei cittadini
Oggi
Il
Ma sono contento che oggi non c'è stato nulla è stato usato il termine che il manager
Che riceveva si viene evocato spesso e volentieri quando si parla delle cure primarie perché lì dietro ma c'è una grande ipocrisia perché l'unico che smania già esistente in questo momento nella maggior parte dei casi sono i cittadini stessi o i loro parenti
Che si trovano a dover affrontare e sistemare gestirli non soltanto il per consultazioni di rapporti per professionisti trasmetta documentazione fare altro c'è tra noi non ci sottraiamo a questa cosa priviamo che iniziata in larga misura pedivella questo elemento complesse diventa inevitabile ma allora siamo soggetti dei tavoli
Veramente rene tavoli discutere con tutti analiticamente come sta alle cose
Cuocete ma la polemica
Cioè questo dalla burocrazia
Io mi rendo conto vicario burocratiche pesante però credo che tutti i medici tutti professionisti hanno un po'si devono prendere in carico per definizione io pareva addirittura che senza compenso
Alcune responsabilità di funzionamento del sistema come tutti soggette successo evitarsi per verificare il funzionamento del sistema ce lo prende vi siete adesso la Panini professionisti
Primo luogo secondo è o non è parte mettiamoci d'accordo su questo su questo aspetto io posso accettare anche soluzioni che non mi piacciono in questo momento ma vorrei che fosse chiaro
Ecco non è parte integrante del lavoro
Fatta la diagnosi è stata fatta l'ipotesi contribuire alla costruzione di un percorso che porti nel più breve tempo possibile avere risposte necessarie e quindi a papà che si parla si teme le prenotazioni aiuta a esercita la scelta a fare a far costi poté operazioni o no
E burocrazia queste
Questore saperlo noi stiamo imparando a farlo siamo disponibili a continuare a farlo però allora dobbiamo poi
Tutte queste cose qui tener conto che il soggetto cittadino non soltanto un diritto di partecipazione che li divideva il fatto se cittadino italiano prospettata successone internazionale e tutto quanto il quant'altre cose mai attore
Eliminate le process ed è soggetto è un portatore di risorse è uno che contribuisce alla cura
E a esperienza competenza e deve poter intervenire né tavole necessari perché è questo se no il sistema delle cure primarie diventa una ristrutturazione sterile scrisse
Una grande ristrutturazione astratta forse contrattualmente soddisfacente del del della medicina generale ma che poi non risponde ai diritti dei cittadini grazie
Qui sembra che abbiamo perduto tutta la presidenza
Io darei la parola a da nate l'appoggi
Che
La nostra compagna e che per l'effettiva
Per il coordinamento e la segue tutti segue diciamo ai medici di base anche lei è una veri detta resta un medico di base
Buongiorno a tutti
Il mio intervento si concentrerà sull'analisi dell'accordo regionale dell'Emilia Romagna evidenziando quali sono secondo la CGIL
Pregi e difetti di tale accordo e cercando di avanzare suggerimenti utili a definire il modello organizzativo che si tiene proponendo quello delle case della salute
Premetto che sono un medico di famiglia che non svolge altre attività libero professionali e che ha iniziato la propria attività scegliendo con alcuni colleghi di creare la prima medicina di gruppo in Italia
Constatare che oggi le istituzioni propongono per la medicina di famiglia modalità organizzative associate
Non può che rendere felici e orgogliosi in e i miei colleghi della scelta operata agli inizi degli anni ottanta quando la medicina di gruppo era di Arbore in Italia
Noi abbiamo messo e mettiamo a disposizione delle istituzioni in particolare di quelle sanitarie la nostra esperienza per organizzare la medicina di famiglia
Infatti l'attuale modello di medicina di gruppo o utilizzato da me dei miei colleghi è frutto di continui aggiustamenti dettati dalla modifica dei bisogni della popolazione che assistiamo ed è tuttora suscettibile di cambiamenti
L'accordo regionale siglato il dieci maggio scorso le modifiche della parte normativa rappresentano un passo avanti nella valorizzazione della medicina generale
Ed esprimono la volontà da parte della nostra regione di investire fondi sul territorio avendo preso atto che un modello ospedalocentrica con non risponde più i bisogni di salute della società attuale
L'invecchiamento della popolazione lady ospedalizzazioni precoci
E l'aumentata richiesta di salute impongono un potenziamento delle strutture territoriali individuando nella medicina di base il primo gradino e di accesso del cittadino al servizio sanitario nazionale
Con possibilità di ottenere risposte concrete propri bisogni evitando il collasso delle strutture di secondo livello
E apprezzabile la scelta effettuata dalla nostra Regione di puntare sull'associazionismo quale modalità lavorativa da adottare in medicina generale
Dimostrando in tal modo di apprezzare i risultati conseguiti dalle diverse forme associative presenti da tempo in Emilia Romagna
Ugualmente apprezzabile lo sforzo economico che la Regione sta attuando per informatizzare tutti medici di medicina generale
Onde permettere loro di lavorare in maniera più efficace potendosi relazionare tra loro e con gli specialisti e le strutture ospedaliere
L'impegno assunto di favorire la ricerca in medicina generale è un ulteriore segno di preso in considerazione della medicina territoriale
Come pure lo è l'inserimento nel collegio di direzione di un medico di medicina generale il referente di distretto
Che affianca e collabora col direttore di distretto in qualità di consulente tecnico per definire le strategie aziendali
Tutti questi sforzi dovranno essere integrati ed esplicitati alla popolazione
Con campagne di divulgazione che informino in maniera corretta gli utenti sulle realtà locali esistenti e sulle modalità di utilizzo delle stesse per sfruttare al meglio le risorse investite
Come sindacato tuttavia non ci troviamo in accordo con la Regione su alcuni punti del nuovo accordo il primo di questi è l'aumento del numero ottimale per la definizione delle zone carenti
Portandolo da una mille a una mille tre e conseguentemente aumentando a mille trecento scelte il massimale ai medici che precedentemente si erano autolimita atti
Questa scelta comporta una riduzione delle possibilità lavorative per i giovani medici anche per quelli che hanno conseguito la specializzazione in medicina generale
Infatti le zone carenti pubblicate dalla regione Emilia Romagna sono passate da cinquantadue nel due mila cinque a dieci nel due mila sei
Si viene così a creare da un lato una situazione di mercato protetto anzi blindato per i medici già convenzionati
Dall'altro si limita la possibilità di scelta da parte dei cittadini con conseguente possibile scadimento qualitativo dell'assistenza
Una scelta che stride ancor di più se messi in confronto quelle politiche di liberalizzazione avviati molteplici campi economici dall'attuale governo
Allo stesso modo credo che l'incremento di ore di attività libero professionale che un medico di famiglia può svolgere senza ridurre il proprio massimale innalzato da cinque ore settimanali a undici ore settimanali
Vada a discapito dei livelli di assistenza ai pazienti che in tal modo vedono diminuire il tempo loro concesso con scadimento quantitativo globale delle prestazioni e non fallisca nemmeno l'occupazione dei giovani medici
Il modello organizzativo territoriale proposto il nucleo di cure primarie è l'unità base dell'organizzazione del Dipartimento di cure primarie
All'interno del quale trovano posto tutti gli attori che era con a prestazioni sanitarie e non
Alla popolazione che devono garantire la presa in carico globale continuativa dei problemi dei cittadini Attraverso l'azione combinata dei medici di medicina generale
Dei pediatri di libera scelta e dei medici di continuità assistenziale chiamati a integrarsi con gli specialisti ambulatoriali il servizio di igiene mentale i servizi sociali il servizio infermieristico domiciliare consultorio familiare
Il nucleo di cure primarie deve potere essere un modello flessibile
Che tiene conto delle diversità territoriali grandi medie piccole citare alta rurali sparse e partendo dalla situazione esistente cerca di valorizzare e favorire lo sviluppo della medicina di famiglia
La sede del nucleo di cure primarie a nostro parere deve essere situati in locali di pubblica proprietà
Allo scopo di rafforzare ulteriormente la salvaguardia del servizio sanitario nazionale evitando rischi di privatizzazioni più o meno mascherate
All'interno di tale sede devono trovare posto
Un front office che orienti i cittadini nell'utilizzo dei servizi fornendo loro tutte le notizie riguardanti l'attività dei medici di medicina generale dei pediatri di libera scelta
Le modalità di accesso di specialisti
E aiuti paziente districarsi nei meandri dei percorsi burocratici che spesso devono affrontare
Uno sportello del servizio infermieristico domiciliare che deve essere attivo per un numero congruo di ore giornaliere
Uno sportello dei servizi sociali al quale anche i medici di medicina generale possono far riferimento nei casi urgenti
Gli ambulatori del servizio di igiene mentale gli ambulatori specialistici il consultorio familiare con tutte le sue figure pediatra di comunità neuropsichiatri infantili psicologi ginecologi ostetriche logopedista orto chieste
E la sede dei medici di continuità assistenziale e i loro ambulatori
Inoltre vi deve essere un ambiente dove medici di medicina generale pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale possono svolgere riunioni attività di formazione e ricerca
Gli ambulatori dei medici Rimini di famiglia non devono essere obbligatoriamente dislocati all'interno della sede del nucleo di cure primarie
In quanto in tale modo si perderebbe una delle caratteristiche dell'attività del medico di medicina generale cioè la capillarità di distribuzione territoriale delle sedi che permette un accesso più facile dei cittadini al proprio medico di famiglia
Attualmente esistono due modelli di medicina di famiglia medici associati e medici che opera in maniera individuale
Nelle realtà in cui i medici sono già da tempo stabilmente organizzati in una sede unica
Forniscono un orario di apertura ampio degli studi utilizzando un sistema di visite su appuntamento per una migliore gestione di problemi cronici garantendo contemporaneamente di fare fronte all'urgenze
E vengono aiutati nella gestione giornaliera del lavoro da collaboratore di studio infermiere
è anacronistico richiedere lo svolgimento di ulteriori ore di lavoro nella sede del nucleo di cure primarie
Riteniamo infatti che tale impegno comporti da un lato uno scadimento qualitativo dell'assistenza che animali medico deve ai pazienti che lo hanno scelto
E dall'altro possa minare il rapporto di fiducia che ancora oggi definisce e caratterizza l'attività del medico di medicina generale
Un ulteriore rischio in cui si può incorrere operando all'interno di un'unica sede di un nucleo di cure primarie
L'aumento di richieste di prestazione da parte dei cittadini iper consumatori con ulteriore allungamento delle liste d'attesa favorendo in tal modo un consumismo sanitario incontrollabile
è necessario inoltre tenere conto che ogni medico non può conoscere in maniera globale un numero indefinito di assistiti e poi che al medico di famiglia oggi l'unica figura medica depositari della globalità dei problemi dei propri pazienti
Pensare che l'informatizzazione posso supplire a tale funzione vuol dire non conoscere a fondo il ruolo del medico di medicina generale
Nei casi in cui invece i medici di medicina generale operino ancora in maniera individuale
è indispensabile che questi si associno e Kid intesi con una sede comune a cui i pazienti possono fare riferimento in tal caso si può dare questi medici la possibilità di utilizzare le sedi dei Nuclei di cure primarie quali sedi comuni
Riguardo alla copertura oraria delle dodici ore diurne vari ribadito il concetto che la medicina territoriale è chiamata a risolvere problemi urgenti ma differibili
Per cui l'obiettivo di avere ambulatori aperti dodici ore al giorno non tiene conto dell'altro aspetto lavorativo della medicina territoriale l'attività domiciliare
Quest'ultima subito e subirà ulteriore incremento a fronte di un amento di grandi anziani e di soggetti fragili
In altri termini gli ambulatori associati dei medici di medicina generale non devo ripetere strutture simili al pronto soccorso
Ma devono rappresentare la struttura di primo livello a cui il cittadino si rivolge sapendo di essere ascoltato e valutato nella globalità dei suoi bisogni
Con l'utilizzo di indagini strumentali in maniera congrua ottenendo risposte qualitativamente apprezzabili che seguono criteri di appropriatezza e cercando di svolge educazione sanitaria individuale per rinsaldare il rapporto fiduciario medico-paziente che alla base del lavoro del medico di medicina generale
La medicina di base non è una medicina di serie B e i medici di medicina generale non sono degli specialisti mancati
Sono dei professionisti che operano sul territorio con competenza e che hanno costruito nel tempo modelli di lavoro efficaci e adatte la realtà nella quale si son trovati ad operare riguardo all'aumento di copertura oraria ventiquattro ore non si può affrontare un tema simile prescindendo dalla necessità di una modifica delle reazioni delle relazioni esistenti tra medici di medicina generale e medici di continuità assistenziale ridefinendo meglio ruoli e ambiti di azione per avviare un'integrazione reale dei medici di continuità assistenziale negli ambulatori dei medici di medicina generale
Questo passaggio potrebbe rappresentare una modalità di trasmissione delle esperienze maturate negli ultimi decenni medicina generale evitando in tal modo che queste si disperdano
Un modello integrato di tale tipo dovrebbe prevedere a nostro avviso lamento dei numero di medici di continuità assistenziale un rapporto paritetico tra medici di medicina generale medici di continuità assistenziale evitando una posizione subordinata dei medici di continuità assistenziale e la loro cronicizzazione in tale ruolo
Una ridefinizione della remunerazione dei medici di continuità assistenziale con equiparazione tra medici di medicina generale i medici di continuità assistenziale la riduzione del massimale dei medici di medicina generale
Fino a farli coincidere con l'ottimale definendo una modalità di compensi che tenga conto dell'attività globale e del raggiungimento di obiettivi di risultato abolendo per esempio le prestazioni incentivanti
Vorrei fare un cenno al progetto di informatizzazione dell'attività sanitaria che la regione Emilia Romagna sta attuando per evidenziare che ad oggi
Esistono grossi problemi di interscambio di dati sia orizzontalmente che verticalmente
Ciò impedisce che si passi iniziare a colloquiare tra i diversi operatori e quindi il sistema integrato che è stato progettato non decolla
Vorrei nuovamente richiamare l'attenzione sulla necessità di informazione e coinvolgimento della popolazione nell'attuazione di tali trasformazioni
A tale riguardo può recitare esperienze che si sta portando avanti la CGIL di Imola
Dove vengono svolti incontri tra operatori sanitari e altre categorie dei lavoratori
Il cui scopo esplicitare lei difficoltà della classe medica confrontarsi con la società civile raccogliendo critiche proposte che portino a una gestione condivisa della sanità locale
Pensiamo infatti che la popolazione debba comprendere che esistono delle priorità e che le risorse attualmente sono limitate per cui si devono fare delle scelte talora impopolari ma che se condivise vengono accettate
Un'ultima richiesta che come CGIL voglio avanzare è la trasformazione di un sistema di erogazione degli incentivi da parte delle istituzioni da quantitativo a qualitativo trasformazione alla quale deve fare seguito una costante verifica da parte delle aziende sul conseguimento degli obiettivi prefissati onde evitare erogazioni a pioggia già verificatesi in passato
E garantendo in tale maniera una qualità delle prestazioni costante nel tempo
Al termine di questa analisi mi permetto di avanzare alcuni suggerimenti riguarda l'organizzazione delle case della salute che dovranno a mio avviso essere strutture agili
A contatto con la gente facilmente accessibili di medie dimensioni all'interno delle quali le diverse figure mediche chiamati ad operare agiscono come una sorta di squadra con ideali scoppi e modalità operative discusse e condivise
Queste case della salute devono poter accedere ai servizi di secondo livello con facilità e in tempi congrui interfacciandosi con le strutture ospedaliere per una gestione comune dei pazienti
Per ottenere tale scopo ritengo sia giunto il momento di evidenziare che la stabilizzazione dei medici precari a tutti i livelli può permettere di ottenere una classe medica motivata che si tradurrà in un miglioramento di qualità dei servizi
Conclude auspicando che questo cambiamento da tanto atteso della medicina di famiglia
Porti a un consolidamento della tutela del servizio sanitario nazionale
Che rappresenta come per un sindacato confederale quale la CGIL un bene inalienabile per la società civile e quindi auspico che i suggerimenti ad usciti da questo convegno aiutino nella scelta dei modelli da adottare
Senza lasciarsi influenzare da interessi di parte che saranno portata avanti dai sindacati di categoria
Come CGIL medici ci sentiamo di poter affermare che il nostro obiettivo sia quello di operare allo scopo di garantire più gli interessi generali dell'intera società anziché a quelli di alcune categorie specifiche con ciò conclusi mio intervento e ringrazio tutti
Grazie Donatella allora prima di dare la parola al
Alla compagnia
Tra il suggeritore insieme accompagna Celina Cesare del segreteria nazionale dello Spi Cgil volevo comunicare
Che noi stiamo portando a termine un accordo con la Regione
Per quanto riguarda un passaggio che ha affrontato nella sua nella sua relazione introduttiva Massimo cose che riguarda i medici che si sono iscritti al corso di laurea
Prima del mille novecentonovantuno e laureati dopo il novecentonovantaquattro stiamo terminando il confronto ospiti facce non significativo passo avanti attorno a questa questione
Pare che ci sia la disponibilità pare che ci sia lo dico in questi termini perché fino a quando non abbiamo sottoscritto questo accordo deve rimanere
In questa questa tipo di situazione che ci sia comunque la disponibilità da parte dell'assessorato
A recuperare questa crediamo ingiustizia no ingiustizia vera affinché questi medici possono partecipare a un corso di recupero di qualificazione e possono essere ammessi
Nelle graduatorie così come tutti gli altri medici
Che hanno fatto il corso di specializzazione
Voglio altrettanto dire che all'interno di questo accordo vi è una fase transitoria che garantisse la possibilità di continuare a lavorare anche seppure in situazioni disagiata questi operatori questi professionisti fino alla conclusione del percorso di formazione
Che verrà pattuito con l'assessorato credo che lunedì siano giornate di chiusura di questo accordo immediatamente dopo ne daremo una divulgazione a tutte le a tutti iscritti a te cittadini
Penso che questo sia un passaggio che riguarda la Regione Emilia-Romagna è molto importante credo che così come era contenuto nella relazione di Massimo riguardi anche le altre regioni perché si possa uscire da questa situazione che ci pare al oggi al nel due mila e sette proprio davvero insostenibile
Cioè che esistono degli operai dei professionisti laureati che debbono stare a disposizione di qualcun altro che gli conceda
Di poter lavorare qualche ora credo che questo sia oggi impossibile che si posso continuare a perpetrare quindi credo che sia riusciamo a fare a chiudere questa cosa sia un un dei passi significativi che ci posso portare alla soluzione non solo in Emilia Romagna ma anche a livello nazionale
Grazie quindi da do la parola adesso alla compagna
Cesare Celina Cesare come dicevo prima della segreteria nazionale dell'ospite
Peccato dei pensionati un sindacato crea una forma organizzata unica nel suo genere nel panorama europeo e penso anche nel panorama mondiale
E quindi è un sindacato che si colloca per come pensato in uno dei punti più spinosi di questa modernità che quello dell'invecchiamento della popolazione oggi gli over sessantacinque in Italia sono circa dodici milioni rappresentano il venti per cento della popolazione
è come sapete le previsioni parlano di una curva demografica che prevede un'incidenza sempre maggiore della popolazione anziana nella società italiana ed EUR
Questa evoluzione demografica che noi leggiamo in modo positivo come il risultato dell'aumento della condizione di benessere delle persone
Propone però alcune necessità
A partire dalla necessità di ripensare e di cambiare tutti i paradigmi dall'urbanistica all'economia al mercato del lavoro a tutte le forme dell'UE
Del resto e nota agli operatori della sanità come anche noi dello spirito
L'attenzione estrema che gli anziani e le anziane riserva no alle proprie condizioni di salute e di benessere fisico e
Non a caso le organizzazioni sindacali dei pensionati dei pensionati hanno dedicato ed ancora dedicano gran parte della propria iniziativa alla contrattazione di forme di tutela e promozione della salute della popolazione anzi
Un'attività che abbiamo messo in piedi da molti anni e che è stata ed è ancora preponderante nel nostro cuore
Del resto noi rivendichiamo all'ospite una sorta di merito storico
Di essere stati tra i primi a segnalare la necessità di costruire una medicina territoriale adeguata ai bisogni della popolazione anziana abbiamo scelto l'assistenza domiciliare integrata come bandolo per la matassa della per di Pan mare la matassa della medicina territoriale
E nel corso del tempo abbiamo siglato migliaia di accordi di protocolli d'intesa a tutti i livelli del sistema delle autonomie locali dal regionale ai distretti socio sanitari alle amministrazioni comunale
Ma nel corso di questa attività rispetto alla quale abbiamo sviluppato una straordinaria esperienza
Abbiamo però ho dovuto prendere atto di una cosa
Ci siamo accorti cioè che nessun accordo nessun protocollo di intesa nessun verbale d'incontro nessuna proposizione
Riusciva a ottenere i risultati per i quali quell'accordo quel protocollo di intesa era stato siglato o li produceva in una misura assolutamente minima
Quindi ci siamo resi conto che molte prestazioni contrattate per rassicurare i cittadini diritti di cittadinanza sociale fatemela dire così
Ecco
Queste prestazioni finiscono col disperdersi in labirinti incomprensibili e di inaccessibili
Fatti di enti uffici strutture servizi dispersi che non comunicano tra di loro perché sono separati gli unitaria
D'altra parte anche per gli amministratori per i sindaci per i direttori sanitari vale la stessa iterazione
Anche si verificano quotidianamente come le risorse impiegate nel territorio che sono anche risorse limitate
Non danno gli effetti sperati e non migliorano in Bond in modo visibile
Ed accettabile nella condizione dei cittadini nella qualità del servizio sanitario insomma sui due versanti quello sindacale nostro e quello istituzionale finiamo col condividere lo stesso problema
La separazione tra abbiamo quotidianamente a a ad affrontare
Di fronte a questa questione per non condannarci all'impotenza e per tener fede anche ad un dovere di rappresentanza rispetto agli anziani e pensionati abbiamo cercato una via d'uscita
Ci siamo cioè resi conto della necessità di riportare ad unità di tempo e di spazio come si dice ciò che oggi è profondamente diviso
Ci siamo interrogati nello spirito su come si possono costruire condizioni strutturali e ordinarie per far lavorare insieme agli operatori della sanità e del sociale per mettere insieme i servizi sociali e servizi in attesa sanitari
E quali collegamenti tra questi possono essere costruiti con le istituzioni locali ed è nata quindi da qui l'idea di uno spazio unico comune per operatori e per cittadini noi diciamo
Il più vicino possibile agli utenti e quindi il più decentrato possibile appunto la casa per la salute
La proposta è stata lanciata tre anni fa in un convegno nazionale dello Spi dal titolo le cure primarie e la casa per la salute
E successivamente lo Spinazzi anale ha stabilito una convenzione con l'università la Sapienza di Roma Facoltà di Architettura di parto mento Itaca
Atti una convenzione per realizzare in collaborazione uno studio di fattibilità sulla casa della salute che è a disposizione ovviamente di più Que voglio guardarlo
La ministra Turco che partecipo a quel convegno ha presentato alla presentazione dello studio e come è noto ha inserito la casa della salute nel patto siglato con la Conferenza Stato Regioni destinando ad essa sia pure in modo semplice simbolico risorse pubbliche per la sua realizzazione
Nel frattempo siccome la realtà cammina sono in corso iniziative avanzate di costruzione della casa della salute in varie regioni italiane toscana Piemonte credo la stessa Emilia e da altre partono anche nelle regioni meridionali
Naturalmente noi guardiamo con molta attenzione speranza queste realizzazioni
Perché riteniamo possano essere la concreta risposta al rischio di quella di una moltiplicazione di precarietà delle risposte pubbliche ai bisogni delle persone
Una precarietà che molto avvertita oggi dalle dai dagli anziani dei pensionati e che data è definita oggi si definisce con i danni provocati dall'imposizione dei ticket
Dall'esistenza e permanenza di lunghe di liste di attesa dalle difficoltà di accesso
Una precarietà che non sappiamo poi possano anche aumentare nel futuro
Perché c'è insomma un pericolo di contro ozio di contrazione almeno non lo avvertiamo un pericolo di contrazione del sistema pubblico di tutte le età
Noi rispetto a questo pensiamo e ci facciamo anche vogliamo farci protagonisti
Che i cittadini debbano essere vigili attenti e anch'essi protagonisti per denunciare correggere le distorsioni che oggi sono in atto
Ma riteniamo anche che ci sia un compito fondamentale della politica in riferimento a questo di una politica buona di una politica che decide per contrastare e debellare tutti quegli interessi piccoli e grandi
Che producono distorsioni
Che rallentano ed in alcuni casi impediscono la costruzione di un progetto che dia futuro al diritto universale alla promozione della salute e che comincia a costruire una migliore sanità territoriale
Un progetto la cui realizzazione indispensabile per dare risposte alle nuove patologie a partire dalle cronicità che gli anziani quotidianamente ci rappresentano
E per garantire al tempo stesso la sostenibilità economica dei sistemi e la casa della salute vuole essere una prima risposta ai noti proposti dall'evoluzione demografica ma dall'evoluzione epidemiologica ed anche dai nuovi bisogni che questo propone la casa della salute si propone quindi come il punto di caduta di una necessaria programmazione pubblica che sia capace di spostare risorse finanziarie professionali e tecnologiche nel territorio
Una programmazione che riesca a favorire la costruzione di un progetto distrettuale unitario
Di un Piano regolatore dei servizi e dei presidi di uno schema organizzativo che superi la separazione degli studi medici e degli ambulatori realizzi un modello di integrazione socio sanitaria unitaria
Che progetti un governo clinico territoriale capace di prevedere in forma stabile e continuativa modelli di lavoro dipartimentale
Per gli operatori che devono sempre più essere protagonisti e partecipi delle scelte e non subirle
E anche protagonisti e partecipi del raggiungimento degli obiettivi e quindi responsabili e liberi di accedere a formazione ad aggiornamento Conti
Una programmazione infine che prevede il coinvolgimento e quindi la responsabilizzazione anche dei cittadini pensiamo che da questo punto non si possa come dire sfuggita
Ed è in forza di queste nostre convinzioni e qui ovviamente sommariamente accennate che pensiamo alla Casa della salute come ad una struttura da collocare nelle aree
Sub distrettuali più vicina possibile quindi ai cittadini e per rendere capace di rendere fattibile un processo di salute inteso come buon essere fisico e psichico delle persone ma nei loro contesti familiari e sociale
Per noi quindi la casa della salute una sede unica che raccoglie tutti i servizi e tutti gli operatori della sanità e dell'assistenza sociale
Messi a disposizione dei cittadini dalle programmazioni locali per lo scopo della promozione della salute individuale e Colletti
La casa della salute quindi e una sede unica ma non autoreferenziale
Le prestazioni infatti sono erogate non solo all'interno della struttura ma vanno portate a nostro parere nei luoghi di vita e di lavoro nelle fabbriche negli uffici nei domicili nelle scuole nei luoghi di aggregazione delle popolazioni
Non è un modello standardizzato ma flessibile e quindi adattabile alle esigenze e alle differenze tante vittoria Ali che sono molto presenti nel nostro Paese
E quindi a nostro parere la casa della salute deve contenere tutti i servizi sanitari e sociali previsti dalla programmazione sociale e cioè il programma di attività territoriale il Piano sociale di zona e dove esistono i piani integrati di salute
Sottolineo come
La compresenza nello spazio nello stesso spazio fisico di servizi sanitari e sociali deve diventare può essere ecco un elemento di un'occasione per favorire la partecipazione Diretta dei cittadini alle scelte dalle attività
E produce la semplificazione dell'accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico e l'accompagnamento lungo tutto il percorso assistenziale
Anche per produrre quella necessaria integrazione operativa di servizi diversi all'interno della stessa struttura e la collaborazione organizzata con l'ospedale
In ogni caso ma sempre in base a parametri oggettivi definiti dal territorio di riferimento nella casa della salute nel PON siamo debbano esserci
Gli sportelli integrati collegati con il CUP il centro unico di prenotazione
Che risultino di facile accesso per i cittadini per accoglierli informarli prenderli in carico
Prenotare Dassi ed ad organizzare il percorso sparsi Speziale sia in casi di malattia sia in casi e sullo stesso livello di assistenza sociale
I servizi di sanità pubblica e la prevenzione compresenze programmate degli operatori del Tea Party mento prevenzione collettiva debbono stare nella casa della salute delle ASL
Per l'esercizio delle funzioni di igiene pubblica di prevenzione nei luoghi di lavoro e di sanità animale
E debbono starci le cure primarie
Nella casa della salute infatti possono essere allocati e otto al mente lo sono ma su base volontaria gli studi dei medici di famiglia il caso ad esempio di Castiglion Fiorentino
Questa della collocazione dei studi medici di famiglia probabilmente non è un esperienza generalizzabili in tutti i casi
Perché obiettivamente non si può provocare un allontanamento eccessivo dagli assistiti
Però noi pensiamo che nella casa della salute debba essere costruito un punto di coordinamento effettuato dei medici allocati nel presidio
Per tutte quelle attività necessarie a firmi a fornire risposte migliori ai cittadini
E e Lippoli debbono essere raccolti e coordinati i dati epidemiologici i consulti attraverso l'informatizzazione la telematica e la telemedicina
I programmi di aggiornamento e quant'altro sia necessario promuovere benessere ed ad accrescere la professionalità degli operatori
Alle cure primarie devono partecipare i medici di medicina generale
I pediatri di libera scelta i medici della continuità assistenziale gli specialisti ambulatoriali gli infermieri in modo da garantire in quella realtà e in modo come dire efficace ai cittadini
Quella fa quell'assistenza ventiquattro ore
Su ventiquattro e sette giorni alla settimana
E possibile poi prevedere noi pensiamo all'interno della casa della salute
Forme di degenze territoriali per la convalescenza o per malattia riabilitazioni che non richiedono necessariamente il ricovero in ospedale ma non possono essere trattate al domicilio e accanto a questi posti letto a disposizione dei medici di famiglia per ricoveri brevi
Che non sono né RSA né hospice occorre prevedere noi pensiamo la presenza di servizi specialistici in rapporto alla frequenza e gravità delle patologie presenti nel territorio quali cardiologia Oncologia odontoiatria eccetera eccetera eccetera
E accanto a questo va messo tutto ciò che è utile
Promuovendo nell'ambito del rapporto con la specialistica anche qui il ruolo di un medico di famiglia che non vediamo come trascrittore di prescrizioni ma come un operatore sanitario responsabile del percorso assistenziale
Nella casa quindi si costruisce quel rapporto unitario con i servizi sociali presenti nel territorio e qui l'integrazione socio sanitaria che l'obiettivo di è stato finora l'obiettivo di ogni nostra iniziativa
Infatti questi forme si realizzano con lo sportello integrato con il segretariato sociale con la presenza della unità di valutazione molti bei dimensionale per la progettazione individuare dell'assistenza e si sviluppa nell'attività quotidiana di assistenza domiciliare per portare la cura quando è necessario nell'ambiente familiare e sociale delle persone in difficoltà
Nella casa della salute possono essere inoltre organizzati centri diurni aperti alla partecipazione sociale le forme dell'auto aiuto l'RSA finalmente vicine ai luoghi di vita e di socialità delle persone
E non decentrate come oggi sono accanto a queste è possibile prevedere spazi organizzati e strutturali quali la palestra e dove è possibile la micro piscina per dare risposta a quelle necessità riabilitative
Oggi largamente insufficienti che hanno lunghe liste d'attesa e che provocano troppo spesso il costo agli elevati costi proposti dal privato
Naturalmente ed in proporzione alle attività svolte poi presente il personale amministrativo e l'economato
Tutto questo naturalmente per realizzarsi alla necessità di un Regolamento condiviso con gli operatori le organizzazioni sindacali le associazioni di volontariato presenti nel territorio
E che sia ovviamente condiviso dalle ASL e dal Comune di riferimento
I costi previsti per la casa della salute sono posti bassi vanno dai sette milioni previsti dallo studio di Fassino di fattibilità dell'università ma alle realizzazioni molto meno costoso e che già si stanno attuando
Che già si stanno attuando e noi pensiamo che come dire quella sede quella struttura
Possa come dire che costa poco possano anche mettere in relazione ottimizzare le risorse che già si spendono nel territorio
Ferma restando ovviamente la necessità di un aumento di della spesa per l'assistenza oggi pesantemente sul Po stimata
Noi pensiamo che questo strumento sia utile a costruire quella nuova sanità e quel nuovo welfare locale che i bisogni delle persone oggi profondo
Oggi proponiamo
Per questo noi ci sentiamo impegnati a promuovere dappertutto le case della salute a costruire attorno ad essa un sostegno popolare per riaccendere anche attraverso questo strumento e queste iniziative l'interesse delle persone a forme di partecipazione organizzata alle cose collettive e per costruire un'iniziativa che partendo dal basso tre incontri le istituzioni e solleciti le riforme necessario certo abbiamo la consapevolezza che questa in che non sarà possibile attuare le case delle saluto in modo uguale in tutti i territori
Da questo punto di vista non ci mettiamo certo ad aspettare Godot ma ci attiveremo per creare tutte quelle forme di integrazione possibile nelle situazioni gli alter siamo qui quindi per condividere un progetto con le ipotesi di lavoro che qui sono state rappresentate dalla funzione pubblica
E per promuovere con la funzione pubblica e con la Confederazione sindaco con la e con la CGIL quella necessaria battaglia culturale
Indispensabile per capovolgere i vecchi paradigmi e costruire quel nuovo sistema di Welfare necessario a dare risposte alle rinnovate esigenze delle persone vi ringrazio
Grazie do la parola al dottor Franco Rossi coordinatore nazionale si sa
Va be Italo svolti così
Bongiorno tutte intanto ringrazio la CGIL Funzione pubblica per l'invito prometto che mi portano via poco tempo insomma
Io un chiarimento pop di mi avesse conosciuto nella mia vecchia funzione mi occupo da sette mesi circa della Sisal fasce coordinatore della Sisa cara Sisak e la struttura interregionale convenzionali sanità sani come tirare i sanitari
E a lo scopo era presentare la delegazione di parte pubblica per rinnovo delle convenzioni con i medici di medicina generale con i pediatri di libera scelta
Con gli specialisti ambulatoriali oltre che adesso anche con le farmacie convenzionate quindi questo è l'oggetto e quindi una struttura veramente che entra come dire a tutto tondo all'interno del tema di cui stiamo parlando stamattina
Io mi limiterò data come dire mia relativa poca esperienza in questo settore a fare alcune considerazioni
Molto sintetiche che riguardano di più la prima parte del titolo di questo convegno che non la seconda parte cioè riguardano di più il verso la convenzione che non la casa della salute
Se
Allora dal mio punto di vista dal punto di vista della Sidac diciamo casa salute rappresenta il simbolo del processo di integrazione dei medici di medicina generale
Processo di integrazione che come dire il vero obiettivo la linea lascerà strategica per lo sviluppo delle cure primarie che rappresenta come dice il ministro da qualche mese a questa parte il secondo pilastro del servizio sanitario nazionale nazionale quindi il tema su cui io mi concentro non sarà tanto la casa salute ma quanto il processo di integrazione
Bisogna tornare indietro ma
E dunque l'obiettivo di interi integrazione se uno va a vedere l'accordo siglato alla fine del due mila cinque quello sta già scaduto evidentemente era già ben presente descritto ampiamente in quell'accordo non è che non fosse presente
C'era già una consapevolezza diffusa del fatto che si stesse trattando di quel problema
Quel problema lì però è stato come dire
Inserito in quell'accordo ma l'attuazione e il perseguimento di quell'obiettivo ha incontrato una serie difficoltà non ieri
La prima è quella che emerge guardando il numero di regioni che hanno siglato accordi integrativi di qui da allora dal dicembre due mila cinque ad oggi qui son passati circa ventidue mesi siamo arrivati quasi a due anni di distanza
E abbiamo poco più del cinquanta per cento di accordi integrativi siglati a livello regionale quindi vuol dire che metà delle regioni in Italia poco meno dalla metà e ancora con i tavoli aperti
Se poi si guarda o si pensa
E qui abbiamo come di riforma tenero precisa perché stiamo cominciando a rilevare adesso quest'altro elemento a quante possono essere le aziende sanitarie che hanno chiuso accordi con le rappresentanze sindacali ovviamente delle categorie stiamo parlando da sei mesi mi sia generale
è molto probabile che le aziende sanitarie che non più accorre sì o no una fase le presento all'ancora molto più bassa
Perché tantissime Regioni hanno chiuso recentemente l'accordo
Quindi bisogna ovviamente concludere che il processo di attuazione del vecchio accordo già scaduto
Ancora in atto diciamo è a quasi agli inizi quindi questo è un elemento che va considerato nella prospettiva dell'apertura del nuovo tavolo sostanzialmente
L'altro elemento che emerge l'osservazione che abbiamo fatto sugli accordi che via via le regioni ci mandano usando come dire la chiave di lettura dell'integrazione
E che soltanto un terzo delle undici regioni che hanno citato l'accordo quindi circa tre barra quattro regioni diciamo così
Hanno assunto impegni nel testo dell'accordo regionale tali da poter essere classificati come impegni che vanno davvero verso un'integrazione
E queste tre o quattro regioni guarda caso sono quelle regioni che avevano già precedenti esperienze dal punto di vista normativo giuridico legislativo organizzativo in tema di integrazione e la maggior parte delle regioni che non avevano fatto qualche passo indicativa in quella direzione
Non ha colto l'opportunità che l'accordo nazionale offriva loro mi sono semplicemente limitato limitate a come dire considerare il tema e a giochi chiare sui livelli più bassi l'integrazione
L'impressione che sia avere informazioni come dire dirette indire tempi e che queste difficoltà e resistenze siano riconducibili fondamentalmente a tre componenti
La prima la complessità del processo di integrazione e la sua scorta ha scarsa consapevolezza della stessa
La seconda i costi di integrazione e la terza è la condivisione dell'obiettivo
Ovviamente questi elementi si incrociano poi con le diverse realtà regionali che già come dire sono emersi come argomento sommano edita da questo punto di vista si presenta lentamente molto molto diverso ma questo non è una novità occorre tener presente questo fatto però perché quando si parla di convenzione nazionale
Evidentemente bisogna tener conto delle come dire punte di eccellenza ma anche delle code che sono presenti quadro nazionale
Funziona bene
Vediamo se riusciamo a fare qualche passo avanti
Allora
Per quanto riguarda la complessità
L'ha baciato la un po'indietro ancora vediamo se
Regolatore c'è
Quelli buttano sul tu quattro chiusa
O davanti
Otto ancora nove
Il dieci donne valide risalgo bianchi o al lavoratrici con l'avvocato dico questa qui ma Cosimo con questo ma con questo progetto
Allora nel raccordo un elemento di complementi completa è questo nell'accordo siglato è scaduto diciamo all'integrazione compra compare con come dire sotto diverse forme la prima più diffusa è quella su cui in maggior numero di regioni si è attestato naturalmente
è quella che fa rimettere frequento l'integrazione tra medici di medicina generale stiamo parlando di formaggio attive
E la più facile più semplice più banale quella che era già in atto da diversi anni dal presente accordo
C'è però sempre nel testo dell'accordo un secondo rivaluto compresso integrazione quello tra medici di medicina generale mai si contenta se del sale e altri professionisti che operano nel territorio
E qui possiamo punto parlare ma per assumere come dire una parola chiave c'è un prendere quella della continuità assistenziale che ho evidentemente un passo in avanti rispetto a semplice Soresina tra medici di medicina generale
Poi c'è un terzo livello
Diciamo così ancora di intensità crescente che è quello dell'integrazione dei medici di medicina generale agli ATO infusioni sia all'interno del governo dell'azienda
Qui alcune regioni ma evidentemente sempre con un numero più piccolo si sono mosse ecco il perché questo è ancora più impegnativo come modello organizzativo modello di integrazione qui stiamo possiamo parlare appunto di partecipazione di questi professionisti alle scelte del governo aziendale cioè della funzione di governo dove la funzione di governo lentamente può essere articolata variamente ma insomma
E infine sempre l'accordo si parla di integrazione facevo riferimento all'integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali
E quindi
Come dire rappresentando l'essenza delle cure primarie e del nuovo servizio sente nazionale questo quarto livello è ancora più intensi più impegnativo dei primi tre
Nell'accordo si sono tutti e quattro questi livelli
E l'accordo lascia evidentemente le regioni da come dire opzione la libertà di scelta secolo Cassese assumere collettivo il primo il secondo il terzo il quarto a seconda della situazione di partenza e a seconda di altre condizioni
Io un po'
Passando da un livello di intensità di integrazione all'altro io mi limito semplicemente a citare le cose i fenomeni più rilevanti sostanzialmente cambia
L'organico dei servizi in maniera significativa non sono cambiamenti che si possono fare dall'oggi al domani perché basta scrivere
Una nuova procedura
Cambia la capacità di programmare le attività di allocare le risorse di organizzare e gestire processi emessa assistenziali
Di utilizzare governare sistemi formativi e di comunicazione di promuovere con la colazione professionale di potenzia la formazione aggiornamento degli operatori e tanto altro ancora
Dal nostro punto di vista bisogna osservare però che il cambiano sostanzialmente tre grossi Aspet
Il primo il fabbisogno del territorio
Di strutture di personale e di risorse finanziarie
Se vogliamo potenziare il territorio e le cure primarie questo è un passaggio obbligato
Il secondo è il contenuto di alcune davanti funzioni essenziali della degenza
In fondo il ragionamento che sta dietro
La costruzione secondo pilastro qual è il secondo pilastro ci aiuta a rendere come dire più appropriato l'uso del primo pilastro che in ospedale
Ma non a lasciarlo così com'è intatto
Se scriviamo il secondo pilastro
è giocoforza che anche il primo pilastro ripensi sua funzione il suo ruolo e quindi includa un regolamento al suo interno perché altrimenti rischiamo semplicemente di aggiungere servizi a quelli che c'erano dette di non come dire migliorare
La performance complessiva del sito sette nazionale
Il terzo punto importante il ruolo del marito in medicina generale in tutto questo non può essere che il ruolo di questo professionista continui a rimanere quello tradizionale
Qui descritto semplicemente come professionista autonomo eventualmente associato questo professionista deve dovrebbe diventare irresponsabile la parte più delicata del servizio senza nazionale quindi voglio dire c'è un salto che riguarda la figura di questo operato ore che deve andare di pari passo con la produzione secondo pilastro
E questo salto deve essere in qualche misura registrato da qualche parte nei cambiamenti le modalità di relazioni col sistema sono
E ci siamo come come fare
Questa è la parte dei costi quella parte della composizione del del processo di integrazione dal punto di vista dei costi
Si possono fare alcune osservazioni
Non abbiamo fatto in questi mesi un indagine chiedendo alle regioni
Che non hanno ancora siglato gli accordi e alle sindacali di categoria che insistono su quei tavoli di dirci quali sono i motivi principali che secondo loro hanno impedito la Siria come dire meno ritardata ed ecco le risposte che ho tenuto sostanzialmente si portano a concludere che le ragioni economiche sono il principale elemento che ha ritardato la sigla degli accordi queste risposte in particolare sono arrivate dal fronte regionale insomma cosa
Ma se uno guarda anche il contenuto e gli accordi siglati
Delle regioni quindi che in qualche misura sono meno ritardatarie anche in quel caso salvo pochissime eccezioni gli impegni finanziari le regioni hanno assunto non sono come dire eclatanti
Sono impegni finanziari in linea diciamo così con la situazione di estrema difficoltà dal punto di vista finanziario dei bilanci sanità delle Regioni
Quindi questo l'altro elemento che emerge stiamo ragionando attorno alla chiusura di un accordo cercando di risparmiare il più possibile
Il terzo punto è che i costi dell'accordo di cui stiamo parlando non sono soltanto i costi diretti
Cioè quelli che hanno che fare con la remunerazione del medico di medicina generale e con la sua diretta attività
Ma una fetta molto rilevante di corsi sono quelle che possono essere definiti come costi indiretti
Che hanno a che fare con la predisposizione delle condizioni per l'integrazione un esempio per tutti i sistemi informativi integrati tra medici di medicina generale e aziende sanitarie
Tre medici tra loro medici aziende aziende tra loro è uno delle voci principali che richiede notevoli risorse finanziarie
In Italia ci sono soltanto pochissime Regioni che avevano cominciato a investire su questo fronte e che hanno rinnovato i loro impegni all'interno degli accordi ancora una volta il limite principale non è tanto nella progettazione del sistema informativo che lentamente ma nella disponibilità finanziaria impegnarsi in questo tipo di
Di fronte
Poi potremmo dire seguendo i livelli di intensità crescenti che presso l'integrazione che via via che essi raggiungono sistemi punto processi integrazione
Crescenti per intensità via via aumenta l'impegno finanziario richiesto quindi c'è una sorta di relazioni dirette anche se non abbiamo dati oggettivi per documentarla ma intuibile facilmente
Tra impegno finanziario corsi da sopportare e obiettivo dell'integrazione raggiungere ora questo la dice lunga in questo contesto di accentuata difficoltà finanziaria da parte delle regioni
Alla luce dell'obiettivo che l'accordo aveva assunto la sua varietà ma la dice lunga anche secondo me rispetto alle possibilità di successo nella nuova convenzione perché non mi sembra che lei la condizione finanziaria della sanità italiana sia destinata a modificarsi rapidamente nel giro di qualche mese sono teniamo conto anche del fatto
Che
Per ottenere i risultati che tutti quanti si aspettano dall'integrazione dalla costruzione della casa della salute piuttosto chiedere i nuclei di cure primarie o dalle unità di cure primarie o dalle UTAP insomma
Da una maggiore appunto come dire continuità assistenziale completezza appropriatezza cioè tre certo eccetera eccetera per raggiungere quei risultati occorre prima fa gli investimenti poi si hanno risultati è difficile pensare Dio
Costruire il nuovo pilastro con le economie che si ricavano da subito
Questa è una cosa che non è mai riuscita in sanità
L'economia si potranno ricavare in un secondo momento all'inizio occorre che vi sia in positivo uno sforzo anche economico
Io dico forse foto economico e non non intendo riferirmi soltanto come dire la parte pubblica ma a tutti quanti gli attori che sono impegnati in questo processo
Ottimo punto la condivisione mi risulta che
Ci sia stata scarse ci sia tuttora scarsa condivisione circa l'obiettivo separatamente tra i medici al loro interno
Perché al loro interno c'è è ancora molto aperto un confronto che ruota attorno ai temi dell'integrazione dell'autonomia dove non si capisce bene quale sia come dire il fronte più forte se quello che premia o fuori a far premiare autonomia quello che invece ha scelto l'integrazione ma e questo è un elemento oggettivo che va considerato tra le Regioni l'integrazione per le cose anche citate rapidamente adesso è stata come dire giocata contro il costo d'integrazione quindi anche il fronte regionale
Non si è dimostrato almeno finora così compatto convinto nella scelta di quale livello di integrazione perché ha dovuto come dire semplicemente farsi i conti in casa
Ovviamente questi due elementi si non riflessi direttamente sui tavoli negoziali quello nazionale e quelli regionali dove attorno qui tavoli si sono confrontati e corsiva sull'autonomia e l'integrazione come dire è rimasta fuori della porta
Credo per chiudere come conclusione che fosse una maggiore chiarezza attorno a queste tre componenti la complessità del processo
I costi del processo e la condivisione degli obiettivi siano delle condizioni minime per poter aprile nuovo tavolo con una qualche possibilità di successo maggiore ringrazio
Ben grazie dottor fra grossi diamo la parola alla compagnia che le persone della segreteria nazionale della CGIL
Io vi ringrazio l'invito sono giornate potete immaginare un po'complicata
Però
Per me è importante essere qui oggi
Perché credo che sia giusto testimoniare
Testimoniare
L'operazione politica come quella che è stata qui proposto stamattina
Tra la relazione di Massimo
Assai importante
Almeno dico per come l'ho capito io
Ed ecco che sia così io ho capito così
La funzione pubblica si candida la funzione pubblica medici effetti medici si candida ad essere davvero
Un grande soggetto unificante di una categoria
Entra su un terreno assai frammentato
Entro su un terreno assai corporativo
Figlio di divisioni antiche
Il candidato di a giocare
Ma proprio a cui
Federalista
è un'operazione politica impegnativa
Badate non perché già non sia così
Già la funzione pubblica medici organizza tutti meticci
Ma il salto di qualità di questa iniziativa assegna davvero
Una svolta cioè segna l'idea di una grande confederali ITA
Della rappresentanza di un interesse
Operazione complicata non facile
Massimo ha indicato anche degli elementi base su cui costruire
E allargare il proprio consenso all'attenzione dei precari può essere un punto molto importante
Ma non basta
Come ha detto lui ci vuole un'idea
Più generale
Ci vuole una proposta politica più forte
Che sia credibile e che sia in grado di dare e costruire consenso
Condivido quest'operazione penso che la CGIL nel suo insieme ne abbia bisogno
Penso che la funzione pubblica nel suo insieme ne abbia bisogno
Penso che per questa strada la qualità
Della contrattazione
Nella sanità si rafforzi
Detto questo
Parlare di centralità del territorio
Vuol dire declinare
Più cose
Lo abbiamo fatto in questi anni
Credo che abbiamo contribuito a costruire un po'di cultura
Su questo tema
Massimo oggi rafforzava ancora
Più dentro
Però insomma l'essenza
Della centralità del territorio si gioca su tre quattro cose
La prima
è un'idea di salute più alta
Più salute
Più appropriatezza
Più prevenzione
Il tutto poi finalizzato anche a minori costi
Questo è un passaggio assai decisivo
Per un sistema che soffre anche da un punto di vista finanziario
Soffre in qualità
E soffre da un punto di vista finanziario
Il territorio è la una risposta fosse la risposta
Ma è anche la più complicata e difficile da
Però quella strada
Nel territorio si può affermare più sono tutte
Più difesa della salute più prevenzione della salute
Più qualità del sistema
Il territorio però è anche
Il paradigma di una nuova cultura
Della sanità nel nostro Paese
Lo diceva prima bene Rossi lo voglio ripetere
Affermare la centralità del territorio vuol dire fare un salto culturale assai innovativo rispetto al passato
Rispetto anche a un'idea tradizionale
Di difesa della salute
Ogni salto culturale porta con sé
Necessariamente conservazione
E anche una buona dose di avversione
Quindi è battaglia politica
Affermare nuova cultura per noi significa fare battaglia politica
Non dare per scontato che processi vadano Secondo
Un fiume che
All'apparenza può essere più o meno grosso e andare in quella direzione poi magari all'improvviso trovare ostacolo dell'odierno
Bisogna produrre lotta politica
Territorio anche come elemento delitti un consenso di massa al sistema
Io su questo vorrei fermarmi un attimo perché
Sono seriamente preoccupato di quello che sta capitando
Intorno al sistema sanitario nazionale
In tema di consenso
Parlo di consenso di massa
Parlo del consenso dei cittadini
Vedete nei cinque anni passati
Il centro destra
Ha messo in crisi profondamente il consenso dei cittadini intorno al sistema
Operando
Sul terreno della
Il taglio dei finanziamenti
Cioè sul treno dell'impoverimento del sistema
Sistema senza risorse sistema povero sistema che allunga le liste d'attesa
Per esempio
Per quella via provato a costruire un'idea di privatizzazione del sistema
Del tipo di quelle che abbiamo denunciato più volte di cui abbiamo discusso più volte
In quegli anni la gente si è interrogata
Se un sistema pubblico fosse davvero l'unica risposta
Alle proprie esigenze
In alcune parti del paese
Ha potuto constatare che è un sistema privato rispondeva meglio alle sue esigenze
In Lombardia per esempio questa risposta
Ha fatto sta
Oggi all'epoca del centro sinistra
Io penso che i cittadini siano ancora fermi al giudizio di prima
Non c'è stato un cambio di fase
Non si è percepito un cambio di fase
Da un lato perché i guasti
Erano assai più profonde di quanto potessero essere percepiti direttamente dai cittadini
Secondo perché come si suol dire
Da più parti
Ci si è messa anche un po'di sfiga
Diciamola così
Nel senso che la malasanità è scoppiata
A più livelli e in più parti del Paese con un bollettino di guerra che giorno per giorno segnava
Lutti e rovine
Dando un'immagine complessiva del sistema
Che non ha certo contribuito a far crescere un'idea diversa ne cita
Ma c'è un terzo elemento
Ed è l'elemento del risanamento
Il costo del risanamento intere aree del Paese
Pesa sui cittadini direttamente
L'aumento dell'Irpef
L'aumento dei ticket
Quindi percepisce non soltanto
Un non cambio di fase
Ma percepisce un'idea di degrado
Che è ancora più forte il Policlinico di Roma è devastante da questo punto
è stata una cosa devastante
E contemporaneamente in molte parti del paese c'è persino un po'costo
Il tema del consenso
Dei cittadini al sistema tema dirimente per la sua difesa e per la sua qualificazione
Se si distaccano i cittadini Calitea di una sanità pubblica
Da un servizio sanitario nazionale
Da un'idea
Che è stata in campo ed è in campo e per noi sarà in campo in tutti questi anni è evidente che le battaglie di cui stiamo parlando rischiano di non avere una base di consenso necessario
Non difendiamo da soli sistema questo dobbiamo sapere il sistema da solo non ce la facciamo a difendere
O costruiamo davvero un grande consenso intorno è nostra politica USA concessi
Il territorio da questo punto di vista un territorio di qualità un territorio che assuma l'idea della salute nel punto più vicino
Al cittadino può essere
Può essere un elemento di svolta per ricostruire anche politicamente
Un consenso intorno al sistema
Terzo il territorio è il luogo dell'integrazione
E questo è il punto più arretrato
Su cui si marca difficoltà all'età Tezze
E anche qualche errore di impostazione politica del governo nazionale dei governi regionali
Noi abbiamo parlato ha ripetuto questa mattina che per noi il senso dell'integrazione avviene su più livelli
L'integrazione dei servizi provocazione
Integrazione organizzativa l'integrazione istituzionale integrazione finanziaria
Tutti i temi su cui siamo assai
Ci sono degli sforzi c'è qualche aveva stampo più avanti
Ma il socio sanitario non è ancora l'asse strategico
Della definizione di una nuova idea di servizi e di prestazione
E se tutto resta dentro al sanitario non si affronta il problema della salute si affronta solo il problema dell'intervento sanitario
L'idea di salute oggi in una società moderna passa sempre di più intento un'idea integrazione del sociale ed sanità
Per meglio dire media di integrazione che parta da qui ma neanche qui si ferma vada oltre
Bisogna integrare ancora di più alto e cose
Se è vero come è vero che il tema lavoro la sua perdita
Determina da un punto di vista salute
Seri problemi alle persone allora è evidente che un'idea di prese in carico di una persona che ha un problema non può fermarsi alla solo aspetto sanitario
E neppure al suo aspetto sociale interviene anche sul tema lavoro
Immaginazione esclusione fragilità età associate oggi si affrontano soltanto dentro un'idea di integrazione delle strutture
Di integrazione delle strutture
E quindi resistenze sono
Resistenze della bontà delle burocrazie
Comunali provinciali regionali e ministeriali e le separatezze di tanti anni
Di un'idea secondo la quale è più facile fare assistenza che politica sociale
Molto più facile fare assistenza che politica sociale
Elettoralmente paga di più l'assistenza che la politica sociale
La vecchia assistenza democristiana paga di più
Che non un'idea di politica sociale
è più facile spendere i soldi
Senza alleata tra i due otto che non dentro un'idea
Figlia della fai due otto
Poi c'è l'integrazione istituzionale
Ne parlava Massimo per una parte dei confini che riguarda
Le cose che lui ha detto ma il tema della del confine istituzionale omogeneo
Su una quantità dei servizi più ampio
Un tema assolutamente decisivo se sia al intende la centralità del territorio
Nella sua complessità
Sei distretti scolastici hanno dei loro confini
Di integrazione anche della parte
Della formazione dentro l'idea di sviluppo della persona e della salute la persona
Crea un problema
Per non parlare dei distretti per non parlare nelle strutture sanitarie
Per non parlare del rapporto tra Comune
E strutture
Bisogna notificare i confini bisogna associare i comuni
Bisogna aiutarli comunica che si associno
Senza l'associazione dei comuni non si va da nessuna parte anche perché non c'è un'idea di politica della salute che non passi attraverso un'idea di intervento del Comune suo territorio
E poi c'è l'integrazione finanziaria
Risorse non sono tante ma si disperdono sono ancora meno
E sul socio sanitario risorse se ne disperdo
Ecco vedete
Dire centralità del territorio vuol dire declinare una politica alta
Diversa
Rispetto a quella che secondo te infine
In tutti questi anni
Con le resistenze che sicuramente sono già in campo e lo saranno ancora di più
Il territorio è
Innanzitutto
Un luogo
Ma è un luogo
Che diventa
Diventa qualità se afferma un'idea di rete
Badate prima del luogo fisico c'è la Rete
La rette
Bisogna mettere in Rete e tutto ciò che oggi non è in Rete ma agisce sul territorio
Qui bisogna spendere dei soldi sull'informatica qui bisogna spendere dei soldi per mettere in moto un processo
Che al di là del punto dove si svolge faccia sentire quella professionista quella persona protagonista
Protagonista di un'idea collettiva
Poi c'è anche il luogo
Meglio se c'è un luogo
Ma prima di tutto ciò che avesse della Rete
Perché quello è il discrimine che mette in moto un processo
E non si può mettere in moto nel tempo più corto possibile
Se si parte invece dal luogo fisico si arriva contenti che non sono sopportabili
Se c'è un investimento prioritario da fare oggi è la messa in rete
Di quel che c'è
Poi c'è il luogo fisico
Noi abbiamo avanzato la proposta della casa della salute
Ci crediamo pensiamo che sia una scelta giusta
Dopodiché do diciamo sommessamente il nostro problema non è un modellino
Da esportare ovunque o da imporre ovunque
Noi pensiamo a uniti
Ha un'idea
La casa salute innanzitutto un'idea
E innanzitutto un'idea che diventa che si materializza in un certo modo ma che da quell'idea di rete di cui parlavo prima
D'altra parte
Tutto il modello fordista UL far è stato modello di modelli
L'Uefa al posto di vista non è un modello
è una sperimentazione da costruire
Un'idea da scoprire
è una realtà da costruire
Per sua definizione non è un modellino
Quindi nessun modello
Ma passi concreti
Assumendo come priorità
La messa in rete
E poi siccome facciamo sindacato di mestiere
In quel salto culturale di cui parlavo prima
Lo dico a Massimo sommessamente
Non so
Se non c'è anche un fronte
Contrattuale
Da meglio individuare e definire
Come si fa
A fare una proposta di unità
Dei medici intento un'idea di attenzione
Come si fa
E secondo
Come si fa a costruire una nuova centralità se il modello contrattuale e ancora costruito su una vecchia centrale
Che è l'ospedale
Come si fa a passare anche contrattualmente a dare più gambe
Ha un'idea nuova
Nella quale l'ospedale è una cosa ma non è più la cosa
Ringraziamo il compagno Passoni diamo la parola al dottor Nicola Prete della funzione pubblica CGIL Medici nazionale
Io vi ringrazio ringrazio tutti di essere intervenuti il contributo pure elevato che abbiamo sentito sia dallo Spi Cgil che dal CGIL confederale quello la relazione l'avete sentita che abbiamo fatto con Massimo sono le idee che non abbiamo cercato di portare sono idee che sostanzialmente
Non possono non sono una serie di provvedimenti staccati che sono da utilizzare o da contrastarono comunque da condividere
In base a quella singola soluzione sono delle leghe tendono di ricondurre il sistema ad un modello a un'idea originaria di fondo
Cioè sulla al fatto che il territorio sia oggi come dire in una condizione
Di
In cui che necessita di un grande intervento di riorganizzazione per renderlo in qualche modo comunque diverso da quello che attualmente se si riesce a renderlo poi e utile finalizzato alla a dare un sostanziale risposta adeguata risposta alle necessità assistenziali dei cittadini questo risultato politico
De serio noi partiamo dall'idea che bisogna come dire appunto il problema è politico riprendere ritrovare un modello né spiegazione culturale di fondo noi pensiamo che anche nel centro sinistra diciamo così
Se vogliamo individuare possiamo pure individuare con un al fatto con un un elemento proprio fattuale cioè con la sostituzione dell'allora ministro Bindi dalla sanità
C'è un certo smarrimento cioè nel senso che il modello culturale poi predominante del di che tende a una liberalizzazione e a una privatizzazione cioè del sistema come dire non è passato come acqua fresca neanche sul centro sinistra compromettendo comunque un'idea poi di fondo sulla col verso la quale ci vogliamo muovere allora noi crediamo che e questa proposta vuole essere
Un un modo per riprendere il filo c'è per riprendere il senso delle idee di non di non perdere anche le dei insomma insieme alle ideologie
C'è di quello che sono i valori fondanti diciamo che un sistema sanitario oggi senza territorio non è un sistema sanitario non è più un sistema sanitario pubblico che dia quelle garanzie diciamo che sono ispirate e contenuto nell'ottocentotrentatré quindi il il primo elemento è quello di intervenire appunto per rendere questo sistema effettivamente fruibile ai cittadini effettivamente adeguato
Sono i problemi specifici li abbiamo sentiti ne abbiamo l'abbiamo visto ce ne sono molti ognuno può dire i suoi cioè il i problemi sono numerosi e sono notti sostanzialmente e anche le soluzioni a volte si accavallano essi sovrappongono senza magari avere un sempre se ha un legame intrinseco
Cioè noi dobbiamo credo riuscire a individuare la la via la strada dove si riorganizzano diciamo i servizi nel territorio
Allora il primo punto dicevo e mantenere il sistema sanitario nazionale nella sua interezza nella sua integrità e mi rifaccio a quanto diceva passo le sul consenso la necessità del collegamento sociale comuni eccetera
Il secondo elemento è quello di mantenere un sistema pubblico
Bisogna essere chiari su questo c'è le risposte che i cittadini cercano nel territorio e che come dicevamo nella relazione non si possono trovare un altro modo
C'è se non le fornirà il sistema sanitario nazionale non le fornirà nessuno nessuno potrà dagli queste risposte oppure ci sanno del re le risposte di tipo privatistico cioè noi riteniamo appunto che qualunque organizzazione privata
Del di questa risposta assistenziale non sia quello che serve all'Italia anzi a quello che noi riteniamo sia meglio
Allora la privatizzazione non è una non è un nemico cioè non ha una sua forma la privatizzazione si trova in diciamo in maniera insidiosa in molti aspetti privatizzazione può essere intesa
Quando c'è non c'è il collegamento diretto tra il sistema tranquilla gestione pubblica Della Seta c'è tra le aziende e le regioni e chi poi gestisce
C'è riservare al pubblico un ruolo di committenza non è sufficiente per garantirci della nel risultato e nell'adeguatezza delle cure lo dicevamo nella relazione e si compromette poi dal punto di vista della categoria cioè quelle che sono i meccanismi di accesso
E che e di e che consentono ai medici di di poter fare questo lavoro Senses tema deve essere pubblico se il sistema deve essere nazionale è necessario allora creare dei meccanismi che intanto tra virgolette come deve limitino però le variabili regionali c'è le le differenze organizzative tutelate dalla legge eccetera devono comunque rispondere e devono avere un limite nel modello nazionale
Quando l'intervento regionale compromette c'è va contro il sistema c'è nella sua interezza quel lo dico in senso implicitamente voglio dire quell'intervento regionale non deve essere consentito perché altrimenti è inutile fare una convenzione nazionale noi riteniamo che la convenzione nazionale sia essenziale sia dal versante dei servizi sia dal versante dei dei medici degli operatori
Quindi è se il modello è unico se la convenzione nazionale deve descrivere deve darci la possibilità di avere un sistema nazionale allora ed è necessario che anche nelle regioni e poi la traduzione che come abbiamo sentito da Corrado Della si sa che il dottor Rossi c'è la traduzione poi nelle regioni incontra notevolissime difficoltà
Allora in e necessario mettere un meccanismo per noi
E e abbiamo apprezzato che il ruolo che il ministro della salute sta assumendo del coordinamento come dire nazionale in una spinta diciamo verso un modello unitario loro lo lo apprezziamo molto come apprezziamo molto pure la diciamo il ruolo della Conferenza Stato regione però dico c'è bisogna che le idee come dire a un certo punto convergono verso un'ipotesi un modello Cerci si sposti verso una direzione
E poi questa dell'azione condivisa produca gli aspetti come dire conseguenti cioè sulle convenzioni nazionali sugli accordi regionali eccetera
Perché come diede a da scrivere
C'è rimasto poco ceceno è già tutto scritto sui valori sui principi eccetera sono sempre ribaditi ebbene sempre meglio voglio raffinati
Quello che manca e avere la traduzione pratica ce l'ha con la corretta applicazione nella nel recente avere risultati che ci si prefigge con quegli accordi
Allora dicevo da dei in in grossi nodi diciamo della questione
Sono
E chi organizzativo deve gestire questo benedetto territorio se partiamo da quei presupposti che dicevo pubblico quindi e collegato al sistema
è evidente che il è evidente che l'organizzazione se dovesse deve essere collegata diciamo così all'interno del territorio cos'è il territorio ce la duecentoventinove la riforma sanitaria e il distretto che dice già
Chi organizza le cure primarie che organizza l'assistenza specialistica e la diagnostica di base già c'è scritto voglio dire quindi se quello è vero cioè vuol dire che avere questo territorio
Qualunque forma aggregativa organizzativa eccetera deve comunque ricondursi comunque ha un'idea un altrimenti la dobbiamo cambiare c'è c'è quell'idea unitaria del distretto che non è una sovrastruttura burocratica non è qualcuno che deve come dire un funzionario diciamo un burocrate che deve controllare verificare o indicare quali sono gli atti professionali è l'organizzazione della salute nel territorio da parte dei cittadini
L'indicazione che noi abbiamo dato come CGIL diciamo della casa della salute come ribadiva oppure Passoni appunto è che ognuno si fa sul modellino in casa
C'è un modello che risponde come dire a queste esigenze c'è queste esigenza di superare la separatezza tra i medici di dare una risposta
Unitaria da parte del sistema cioè quando il cittadino si presenta ad un qualunque punto diciamo di accesso del sistema
C'è a quel punto e il sistema che deve essere in grado di dargli la risposta giusta la risposta adeguata non è che il cittadino debba essere Luís
E ha doversi gestire prete e cercare di capire nei meandri della burocrazia come ottenere le prestazioni necessarie quindi come dire la lo spostamento questo lo riteniamo un elemento fondamentale delle attività burocratiche che oggi e sono a carico del singolo professionista e quindi se vogliamo rispondono alla coscienza del singolo professionista
Perché se c'è un nostro parente qualcuno che ha
Qualcuno che noi conosciamo
Del quale ci occupiamo effettivamente ci facciamo prese facciamo la presa in carico nel senso che telefoniamo a quello che gli dà fa l'esame telefoniamo a quell'altro per avere la risposta Cerri con poniamo le necessità di quel cittadino e e arriviamo alla risposta ma questo non può essere lasciato alla volontarietà del singolo all'impegno del singolo deve essere una risposta del sistema anche perché dicevamo le singolo non sempre a la possibilità fisica materiale di poter rispondere a queste esigenze c'è il medico di famiglia
Per l'abbiamo detto Nova è proprio il tempo fisico materiale quando allora parliamo di alcune risposte che devono essere date da parte del sistema faccio l'esempio solo dall'assistenza domiciliare
Allora lo possiamo scrivere a caratteri cubitali possiamo fare quello che vogliamo ma se non individuiamo il meccanismo reale c'è chi la deve fare questa assistenza domiciliare come la deve fare è inutile dire c'è l'assistenza domiciliare perché belle importante necessaria
C'è il medico per fare un'assistenza domiciliare decente e dignitosa dovrebbe andare a fare le riunioni lì nel distretto nel centro di salute con gli altri operatori prevedere l'organizzazione degli interventi professionali
Assistenziale quindi sia specialistici sia medici sia infermieristici sia sociali c'è dovrebbe fare questo piano poi dovrebbe procedere e controllare diciamo verificare che questo si realizzi ma il tempo uno che ha un minuto e mezzo a settimana per paziente per fare tutte quelle cose che abbiamo sentito declinate
A favore suo cioè dove può trovarlo allora se la la via come dire della scorciatoia è stata quella di mettere sempre le etichette perché sappiamo bene che è necessaria l'assistenza domiciliare di mettere sempre quello che ci vuole
Però di non trovare mai la poi la risposta effettiva a quella domanda allora abbiamo quella proposta che abbiamo fatto noi
E alla proposta che ritengo non possa essere non è casuale perché ci siamo messi in mente di fare un modellino è la conseguenza sia della nostra cultura la nostra formazione di quello che siamo perché siamo la CGIL eccetera
Ma è anche diciamo l l'individuazione di alcune soluzioni reali c'è che sono dolorose perché sono diciamo così crea hanno sicuramente resistenza per un fatto naturale perché ognuno che ormai si è strutturato sia radicato nel
Proprio attività come
Medico di famiglia
O in un altro ruolo diciamo così essendo una certa resistenza modificarlo allora dobbiamo essere in grado di fargli vedere i benefici che fargli vedere i benefici ciechi benefici che sono sia in termini economici ma non solo perché il medico
Oggi se vogliamo dirla tutta al medico di assistenza primaria Donatella grossa
Limite di recuperare un ghetto dal punto di vista economico ma forse ha bisogno di una spinta professionale in più ha bisogno di poter fare altre cose di fare ricerca di poter approfondire termini della propria professione di migliorare la qualità della sua prestazione
Per e la quale tasse migliora se uno ha del tempo allora quello della guardia medica che ride e che rientra come un un
è una questione che ha molte facce molti aspetti per un verso c'è un aspetto categoriale specifico di per un altro aspetto a urla la soluzione che hanno prospettiamo
A una una valenza diciamo così di sistema per il sistema c'è e tredici quando la guardia medica è stata istituita nel settantotto era stata istituita perché c'era un singolo medico di famiglia nel suo studio
Che era sempre come dire contattato comunque più o meno poteva essere contattato
H ventiquattro tutti i giorni della settimana ma era evidente che un medico non poteva rispondere a questa esigenza allora stata istituita questa forma di risposta all'assistenza di notte e nei festivi oggi se noi diciamo vogliamo muoverci verso un'integrazione vogliamo superare la separatezza
Cioè non ha più significato una figura di Aversa staccata che fa un altro tipo di lavoro che risponda un pezzo dell'assistenza che è sempre la stessa parola risponde ad altre ore cioè allora manca il sistema come fa a diciamo a conservare questa figura professionale in questo come dire in questo limbo per cui non vengono non possono essere né qualificati ne qualifica nel servizio ne possono dare delle risposte adeguate
Come si fa allora a lasciarli come dire in una condizione di diciamo sempre medici di serie B ma che svolgono solo una parte del organizzazione e che quindi solo per un verso come dire un peso se sono lavoro hanno oggi questi medici lavora ventiquattro ore al massimo se noi riusciamo a dargli la possibilità in alcune regione si è fatto di allargare le proprie attività e lavorare a tempo pieno
Discorso del precariato e superare come dire c'è quindi questa necessità di dover cit doversi cercare altre cose da fare per poter come dire sopravvivere eccetera allora noi li utilizziamo a tempo
E completamente il percorso per arrivare a questo e e c'è quello di farle diventare medici di famiglia come gli altri e questi non hanno un percorso formativo diverso differenziato rispetto ai medici di a di famiglia di assistenza primaria
C'è la formazione uguale il titolo è uguale ci vuole Vione i tre anni di o il titolo equipollente c'è sono l'hostess la stessa figura no perché questa figura deve essere penalizzata congelate rinchiusa in un dimensione professionale asfittica Cecconi quale quale motivo oggi posso giustificare una cosa del genere
Ma non si può però pensare che uno si mantiene il grosso della gestione eccessivamente degli assistiti tutto quello che questo comporta e utilizza poi in maniera subordinata questi medici perché se questo fosse ci ridurremo con degli effetti collaterale tipo in Inghilterra dove poi per trovare uno che te fa le notti a Natale gli deve dare cinque sei mila euro
Sì perché nessun medico è disponibile a non aver nessuna soddisfazione professionale neanche poi un ritorno economico
Quindi dicevo queste queste queste soluzioni queste idee diciamo per affrontare i problemi noi le abbiamo poste al diciamo al dibattito generale per non ripeto appunto tutte le cose dette che poi potrete approfondire nella relazione scritta
E quello che io ritengo sia necessario però e dare una spinta culturale cioè dare il significato di quello che si può fare
Non è possibile vincere altrimenti le resistenze eccessi altrimenti si troveranno delle scorciatoie che non rendono però l'idea del cambiamento e non daranno la risposta al cittadino perché alla fine quello è e il punto quindi il sistema pubblico organizzato nel territorio quinte nel distretto da parte del sistema che risponde di questo servizio e quindi a corrispondere anche alla parte sociale
Nell'utilizzazione belli di dei professionisti che ne sono impegnati senza deviazioni anche dico un piccolo passaggio gli specialisti ambulatoriali e non si può pensare che gli specialisti ambulatoriali siano i dipendenti del medico di famiglia o comunque siano c'è sono una figura professionale che deve essere attivate deve svolge il suo ruolo organizzata con gli altri specialiste di quella rete alla banca
Ma devono essere attivate dalle loro lavoro esposte in maniera autonoma altrimenti è evidente che il sistema non funziona chiudo c'è l'elemento di fondo è che non c'è possibilità di avere un'integrazione sopra la separatezza se non si individua un luogo neutro diverso
C'è nessuno vuole essere integrata a casa dell'altro a casa degli altri uno non si può mai trovare bene
C'è nessuno può essere integrato in un altro professionale Thatcher nel senso che nessuno può pensare che una professione si debba ricondurre a un'altra professione
E questo credo sia un diciamo così un un dibattito che debba proseguire
Che però debba grazie questo ministro riuscisse il governo riesce a proseguire nel suo iter ci debba portare a delle soluzioni se non riuscissimo a trovare e ad avere dei risultati
Concreti su questo io credo che i risultati ci saranno lo stesso ma saranno poi irrecuperabili per il sistema una volta che il sistema non ci sarà più come dire non è che si recupererà con un'altra legge un'altra forma grazie
Ancora la
Diamo la parola alla compagna te da Rossana Dettori doversi segretario nazionale della funzione pubblica CGIL
Per le conclusioni
Allora
Era acceso e lasciata accesa prometto di essere breve anche perché molti dagli interventi precedenti hanno già detto tanto nella relazione fatta da Massimo da preti stamattina ne abbiamo come categoria lanciato una proposta che sia come dalla giuria che da anni ormai ci accompagna perché porre che fossimo tutti molto lesse dal settantotto che ne parliamo di territorio siamo nel due mila e sette oggi nel patto per la salute e la ministra Turco
Finalmente scrive una cosa che dice sperimentiamo le case della salute
No la mia preoccupazione l'ho letto allora lo ripeto adesso
Cioè oltre a dare i nomi per una volta lo chiamiamo distretto una volta la chiamiamo casa per la salute io vorrei che tutti insieme costruiamo le condizioni perché la medicina territoriale servizi territoriali decollino davvero
Credo che è nel patto per la salute c'è una prima novità perché oltre che parlare di sperimentazione dalla Casa della salute ci sono i soldi e come sappiamo tutti spesso il fatto che ci siano dei soldi anche se non tanti ma qui c'è una posta economica questo può spingere magari alcune Regioni a dire cominciamo a sperimentare a lavorare su un altro modello io tralascio l'analisi che oggi potremmo fare del servizio sanitario nazionale
Penso che i cinque anni di governo di centrodestra abbiano messo ko un sistema credo anche però per sempre per l'onestà intellettuale ci deve distinguere che alcuni atti di questo governo non sono stati sei certo o atti che hanno fatto percepire ai cittadini che c'era un netto cambiamento rispetto al servizio sanitario nazionale all'idea che ne abbiamo di sistema universale
Guardati etichetta erano odiosi col governo di centrosinistra sono odiosi anche col governo col Governo di centrodestra sono odiosi anche col governo di centro sinistra
Cioè noi abbiamo durante tutta la campagna elettorale
Del governo quando bisognava andare al governo ha fatto una battaglia e chiesto ai vari
Segretari di partiti ai vari leader che di volta in volta abbiamo in anche invitato ai nostri convegni come CGIL che almeno su questo ci fosse la parola fine
Adesso io capisco
Che le condizioni economiche in cui centrodestra lasciato questo governo fossero tragica credo che c'è stato un primo orrore nonno
Drammatizzare sul serio se l'economia era e le condizioni economiche erano così disastrose perché per un prione abbiamo capito nessuno aveva capito osé
Il detto Ciccio era quant'era com'era la situazione economica poi l'abbiamo capito tutti
Col passare del tempo perché la Finanziaria ha messo in luce tutta una serie di che non riguardavano tanto il sistema pubblico ma che riguardavano basta pensare a tutto il sistema delle infrastrutture del centrodestra l'ha messo in campo chiama Eva assolutamente nessun tipo di finanziamento quindi questo governo si è trovato a dover rispondere ad impegni assunti da altri ad esempio sul tema delle infrastrutture senza che ci fosse nessuna posta economica la Finanziaria precedente quindi per noi è tutto chiaro
Però
Davvero
Sia per come è partita sulla vicenda dei ticket alla ne abbiamo sempre sostenuto come crede come categoria insieme allo spin ma insieme anche la Confederazione che non si educano i cittadini italiani facendogli pagare un ticket se vanno al pronto soccorso
I cittadini italiani si educano dandogli e offrendogli un corretto servizio sanitario nazionale tendendo gli espliciti meccanismi di accesso al servizio era Hand and only vicini i servizi a cui accedere che siano essi di tipo sanitario che di tipo sociale per i quali è stato il problema ce l'abbiamo su tutti e due gli aspetti sia sul campo sanitario se sul campo sociale allora forse questo è il momento di chiedere alla politica nazionale di tornare indietro rispetto ad alcune scelte che ha fatto che sono davvero
Inaccettabili
Si abbia il coraggio di dire che una parte una grande parte delle risorse che tornano dentro dall'evasione fiscale vadano a finanziare il servizio sanitario nazionale
Si abbia il coraggio di dire che chi guadagna tanto paghi di più ne abbiamo sempre sostenuto uso una fiscalità generale basata su una prelievo progressivo e quindi legato al reddito dei cittadini si faccia una verifica sui redditi perché davvero al suo non possiamo lasciare all'Espresso o le campagne mediatiche contro la sanità perché anche qua bisogna che ce lo diciamo
La campagna mediatica dall'Espresso contro la sanità c'ha un nome c'è un cognome si chiama sanità privata poi drammaticamente si è calata in una situazione che era di deficit del servizio sanitario nazionale perché questo del Policlinico Certosa sono inventate ma che all'Espresso sia il giornale di una parte di Confindustria legata la sanità privata bisogna che lo sappiamo tutti anche per evitare che corriamo dietro sempre a qualsiasi campagna pubblicitaria elettoralistica pagata dai più soggetti per dire che il sistema non funziona
Dall'altra parte però bisogna appunto non ne costruiamo oltre a ripianare il debito e a dire che il sistema si finanzia con la fiscalità generale costruiamo le condizioni perché gli ho per i cittadini vengano nei nostri servizi
E guardate il medico di medicina generale ha un ruolo non di poco conto
Adesso al di là delle proposte come facciamo sulla casa dalla salute succo sui distretti sulle articolazioni sulle integrazioni io credo che anche qua bisogna fa uno scatto d'orgoglio cioè bisogna che i medici di famiglia nello diciamo come categoria ci sono o soltanto abbiamo cominciato
Con i media abbiamo cominciato ad una rappresentatività dei medici del servizio sanitario nazionale poi abbiamo deciso che anche questa era un mondo in cui volevano entrare abbiamo deciso che anche i medici dalla sanità privata sono un mondo che vogliamo rappresentare perché a differenza di sindacati che poi rappresentano bisogni di singoli o di
Disse di corporativismi che dentro le categorie tutte ci stanno noi ci arroghiamo il diritto di avere un'idea di più confederale del sistema e quindi chiediamo anche agli operatori di avere un idea del loro ruolo dentro un sistema complesso quindi non soltanto legato alla gestione ai diritti del loro contratto da loro salario tutti diritti sacrosanti che a noi tocca come sindacalisti difendere
Pretende dalle controparti che una volta che fa un raccordo lo rispetti non vale per l'accordo fatta con una Sisak per i medici che le Regioni non rispetta né che quindi Cile vedere protagonista in una dette in salita anche nei confronti delle regioni che comprese lo stato di mobilitazione guardare io credo che in questo mondo bisogna ricominciare a dire che esiste l'agitazione non esista soltanto per i pubblici dipendenti cominciamo a capire anche quali sole
Modalità per mettere in campo meccanismi di mobile attendo in mobilitazione che non sia la serrata
Classi che cosa che abbiamo visto ma anche un'inversione di tendenza rispetto al meccanismo con cui si entra in relazione con le istituzioni cioè invece di farlo pagare ai cittadini cominciamo a mettere in piedi meccanismi di conflitto con gli enti locali che dovrebbero rappresentare i diritti dei cittadini e quindi dovrebbero essere anche i rappresentanti dei medici di famiglia perché è il primo tassello del servizio alla siccome sono convinta che il medico di famiglia è il primo operatore sanitario insieme
E per competenze diverse però io questo lo voglio dire insieme agli infermieri territoriali perché l'altra battaglia che ne dobbiamo fare perché nel territorio oltre al medico di famiglia ci sia anche l'infermiere di famiglia perché ci sono competenze bisogni diversi alcuni attengono al lavoro del medico alcuni attengono a lavoro del assistenza infermieristica e nessuno deve togliere competenze all'altro anzi
è molto più alto il valore di ognuno sì ognuno fa il suo lavoro integrandosi con l'altro riconoscendo pieno diritto ai vari operatori di esercitare in autonomia il proprio ruolo perché sono qua anche qua corriamo il rischio di poi di avere un altro pezzo che confligge con noi che sono gli infermieri che non sono davvero i segretari dei medici di famiglia
Anche da cui bisogna uscire da questa idea che l'infermiere nel medico nello studio del medico di famiglia è una sorta di factotum alla bisogna cominciare a pensare a forme di lavoro comune di convenzioni comune cioè alcune sperimentazioni ci sono già in giro per l'Italia ma davvero con competenze non è il medico che decide qual è il fabbisogno assistenziale infermieristico di un cittadino
Anche questo bisogna che i medici comincino a capirlo
Perché sono ce n'è risolviamo uno di problema Cina piano immediatamente un altro rispetta la professionalità e al lavoro di altri in questo mondo personale medico di famiglia io credo appunto
Che siccome siamo convinti CGIL ne siamo convinti che una delle figure centrali nel far decollare il territorio bisogna che però su questo oltre alle
Proposta
Che Massimo ha fatto in relazione né cominciamo a dire anche quale possono essere quali sono le buone pratiche che i medici di famiglia mettono in campo nella relazione col cittadino
è possibile cominciare a ragionare che
Oltre a come costruiamo il modello oltre a come facciamo l'integrazione professionale oltre a come facciamo l'integrazione istituzionale su cui ho bilancio soltanto lo slogan perché di questo come categoria
Anche su come dovrebbero evitare gli assessori al Bilancio di fare la sanità perché può appunto apriamo d'integrazione sanitario sapete meglio di me integrazione istituzionale
Sapete mogli meglio di me che chi fa l'integrazione vera sono gli assessori al Bilancio nelle regioni a perché sono quelli che decidono quante risorse vanno a servizio sanitario nazionale regionale quanta ne vanno a per il sociale e quindi cioè è la cassa aveva di un sistema poi è vero che noi dovremmo pretendere anche come sindacati in termine più più complessiva di avere tutte e tre soggetti intorno a un tavolo quando discutiamo del tema socio sanitario in territorio perché se no corriamo il rischio di non avere di non portare a poi a casa anche gli accordi che faccia però detto questo possiamo chiedere ai medici di famiglia di cominciare anche a partire dalle piccole cose che sono in rapporto con i cittadini ad invertire sullo cioè come facciamo l'abbiamo fatto guardate in tanti anni una fatica enorme per cambiare il ruolo di alcuni operatori sanitari come far del dare un'immagine diversa del lavoro io credo che per i medici di famiglia ci sia di famiglia abbiamo anche questo problema
Come nell'immaginario collettivo modifichiamo l'idea che molti cittadini hanno del medico di famiglia che è semplicemente per molti prescrittore cioè non è la persona di fiducia da qui o fa degli parlo di me e di chiedo di prendermi in cura totalmente non di talmente la ricetta che qualcun altro per il per il farmaco che qualcun altro mi ha prescritto oppure di chiedergli di mandarmi dallo specialista e guardate
Non funziona nemmeno che noi non proviamo a interrompere qua e sto meccanismo dicendo però se io non lo faccio un medico di famiglia il cittadino se ne sceglie un altro
Perché è chiaro che poi se non interrompiamo la catena ognuno si va a cercare il prescrittore che più accomodante io credo ci sono anche su queste esperienze guardate dal Comune di Roma ne ha fatta una molto interessante sul disagio delle
Su problemi di salute che hanno le donne che subiscono maltrattamenti in famiglia hanno fatto un lavoro con i medici di famiglia
Hanno costruito una formazione con i medici di famiglia che sono i primi che intercettano questo tipo di problema come si interviene quali sono gli strumenti e quali garanzie quale percorso si costruisce insieme
Al ad altre istituzioni ad esempio sulla presa in carico di una donna che ha subito violenza o maltrattamenti in famiglia
Ah sì è chiaro che dobbiamo pensare anche alla formazione universitaria un po'più complessa che non sia semplicemente Ipres Pecere istiga ma che sia anche umanitaria per alcuni versi però io credo che noi non possiamo non ragionare anche in termini di
Diversa modalità di esprimere la propria professione
Quindi dobbiamo mettere insieme tutte le questioni che attengono al cosa detta da Massimo relazione dagli interventi dopo le stesse cose che ha detto il dottor Rossi in qualità di Sisak su quali sono le difficoltà poi per far diventare attuativi accordi e protocolli anche su quale ruolo diamo ad alcune istituzioni che ne abbia anche un problema di Petah questo ce lo siamo convinti che era si sa che debba essere rafforzata nel suo ruolo perché poi è chiaro che perde di ruolo se noi non abbiamo se poi immediatamente dopo le regioni che firmano con noi perché la si sa che rappresenta loro poi smentiscono stessa accordo c'è una difficoltà a riconoscere poi valore il ruolo ad alcuni luoghi io caro Capra affianca questa dobbiamo avere soprattutto noi in CGIL la capacità di Prodi cominciare a dire quali sono le buone pratiche che altra che nella conta
Le su questo c'ha un problema che deve colmare
Cioè come usciamo dalla contrattazione che spesso è spot Alice intriga posti letto degli ospedali quanti dipartimenti sono tutto d'aggiornamento quali risorse quali prestazioni aggiuntive dare quanti soldi diamo al all'anestesista che non apre che continua a pretendere il numero chiuso anzi non aumenta i lacci e si alla specialistica così si prendono quattrocentottanta euro aggiuntivi quando vengono chiamati no io cado neanche le dà un fare uno sforzo né come CGIL non abbiamo firmato il contratto più su questi motivi per uscire dall'ospedale d'andare nel territorio facciano anche il ragionamento di come costringiamo le aziende a spostare soldi nel territori perché oltre agli enti locali dobbiamo fare il ragionamento con le aziende che di investire nelle politiche territoriali
Distrettuali nella casa della salute dove guardata entrano dentro anche cose che oggi non abbiamo detto ma che sono le politiche sulle dipendenze la salute mentale insomma ci abbiamo un po'tutta la tutta la questione dei consultori che in Italia è stata smantellata nego nelle regioni di centrodestra nelle regioni di centrosinistra perché quando parliamo di questi servizi parliamo come di servizi poveri su cui non si è investito anzi se ed è popolato si sono tolte risorse economiche risorse professionali perché l'ospedale era diventato il il nucleo del funzionamento del sistema
Bello dobbiamo costruire alle politiche per spostare però insieme dobbiamo anche costruire le politiche per l'integrazione tra le diverse professionalità che nel territorio ci sono
Insieme cominciare a ragionare su quali sono le competenze degli uni e come si integrano con gli altri di come cambiamo anche l'idea che i cittadini hanno dei nostri servizi e dei nostri operatori io credo questa sia un'altra sfida che lo dobbiamo lanciare e provare a vedere quanti adepti troviamo grazie
Ringraziamo la compagna vettore ringraziamo tutti sia relatore che soprattutto i partecipanti vi ringraziamo la il convegno è terminato se qualcuno manca
La relazione introduttiva su questo tavolo alla mia sinistra ce ne sono delle altre copie
Grazie infinite a tutti arrivederci