Energia e ambiente: innovazione e futuro

Allora inattesa bianche senatore Matteoli
Ha riservato diamo avvio
A questo incontro
Do la parola al moderatore Giuseppe Vatinno l'incontro ESU Energia e sviluppo penso che ne sentiremo delle belle
Abbiamo un palco de Duhalde a te la parola latina
Allora buonasera a tutti questa giornata esso Energia Ambiente che sono due temi molto o legati perché l'Energia spesso anzi
Molto a che fare con con l'ambiente in quanto ogni volta che si fanno tende si brucia qualcosa che sta per avere dei carburanti per per avere approvvigionamento energetico c'ha un impatto ambientale allora è chiaro che l'Energia è una delle cose più impatta sul punto sull'ambiente quindi dobbiamo cercare di trovare un compromesso tra lo sviluppo
Economico e l'ambiente che ci ospita questo concetto prima sviluppo sostenibile è stato è stato indicato dall'ONU già negli anni ottanta e però per farlo appunto non ci vuole un coordinamento una strategia che implica un impegno da parte di molte istruzioni da parte diciamo anche di molti Stati diversi perché è un problema globale presente quello di cambiamenti climatici e deve essere affrontata in maniera globale quindi ne discutiamo oggi con due ministri attualmente in carica un ex ante sono appunto il ministro De Castro delle politiche agricole poi il ministro Pecoraro Scanio dell'ambiente abbiamo poi l'onorevole Misiti idem che sta in Commissione ambiente alla Camera l'ex ministro dell'ambiente onorevole Altero Matteoli
Così ci può fare anche il punto un attimo il ministro Pecoraro Scanio successivamente del passaggio di consegne tra la precedente gestione ambientale e l'attuale io diciamo inizierei quindi
Da una domanda
I diciamo generica però alla fine la madre di tutte le domande insomma
Iniziamo dal ministro De Castro
L'Energia diciamo a questo impatto sulla sull'ambiente
Secondo lei domanda generale però molto delicata cosa bisognerebbe fare per trovare braccio il giusto mix
Passi intanto precisiamo che gli obiettivi di Kyoto che abbiamo da rispettare come come è noto siamo tra i Paesi in a rischio procedura d'infrazione proprio per il non rispetto dei parametri di Kyoto quindi la riduzione dell'utilizzo di carburanti fossili cita da una parte un obiettivo ambientale importante e vado a un'altra ci apre delle straordinarie opportunità e sono le opportunità quelle che entrano nel grande capitolo che noi abbiamo chiamato il capitolo delle agroenergie
Un capitolo che per il la settore dell'agricoltura può rappresentare un'interessante sviluppo in tutte e tre le alternative possibili
Bioetanolo per la produzione di additivi per la benzina
Dio divise per la produzione appunto di additivi per il gasolio e biomasse sono tre comparti tutti e tre di estremo interesse ad una condizione però che come ministro all'Agricoltura non posso non sottolineare che si realizzino utilizzando prodotti agricoli materie prime locali perché è evidente che se la produzione di biodiesel si traduce in una importazione di olio di palma olio di cocco da altri Paesi
è un'interessante attività industriale ma non ha non genera nessuna
Vantaggio nessuna ricchezza di filiera intanto saluto anch'io avverto una
Sotto questo profilo le iniziative che stiamo avviando ne abbiamo parlato anche oggi spesso in Consiglio dei ministri è proprio quello di vedere in questa finanziaria un importante sviluppo di queste potenzialità potenzialità che naturalmente dando un contributo in un dal punto di vista del rispetto dei gli obblighi di Kyoto ma creano delle grandi opportunità per un settore che come sappiamo ha bisogno di trovare anche delle opportunità
Di produzioni abbiamo avuto una recente riforma dalla politica agricola comune che ha liberato parecchie centinaia di migliaia di ettari penso al grano duro penso alla difficoltà del settore bieticolo saccarifero io tra qualche
Minuto dovrò recarmi proprio lo zuccherificio di Termoli dove
Ci occuperemo di questi problemi e li c'è una ampia disponibilità di terreni per riuscire a sviluppare questo questo settore con questo auspicio noi stiamo lavorando per creare queste opportunità
D'accordo la ringrazio adesso sentiamo il ministro dell'ambiente onorevole Pecoraro Scanio l'Energia stessa domanda che impatto ha un impatto sull'ambiente cosa si può fare per renderla sostenibile
Ma sotto bisogna avere una consapevolezza perché il il tema di Kyoto il tema della riduzione del C o due non è entrato nemmeno di disguidi ciò nella cultura della classe politica italiana cioè non sarei capisce nulla questo è uno dei primi problemi quindi il primo tema è la comunità scientifica a livello mondiale chiede addirittura di ridurre entro il due mila cinquanta almeno del cinquanta per cento le emissioni di CO due
E successivamente arrivarono ottanta per cento di riduzione pensate che protocollo di Kyoto chiedeva di ridurre del cinque per cento e l'Italia negli ultimi cinque anni l'aumento atta del tredici per cento invece che ridurrà cioè abbiamo per un po'chiaro questo quadro se non capiamo di cosa stiamo parlando
E questo è direttamente collegato al fatto che c'è un paradosso che noi diamo la comunità scientifica a livello mondiale è ormai diventata unanime nel ritenere che c'è un problema di soldi sul riscaldamento del pianeta
Quindi governo statunitense che è uno di quelli perplessi ha ormai definito che il problema c'è la commissione dei senatori gli americani del Senato è andata in Groenlandia vedere il livello di scioglimento dei ghiacci per rendersi conto della situazione allarmante
Ci sono ma lo studio previsioni per capire di quanto può salire il livello del mare di fronte a queste previsioni come dire problematiche
C'è una consapevolezza politica scarsissima
Alla quale per il limite abilmente cioè di fronte ad una consapevolezza civica di cittadini molto bassa
E quindi ogni volta che sa di Kyoto nel migliore dei casi se qualcuno a prendere
Una carta geografica una una guida vede una bellissima città del Giappone ma non capisce
Che noi stiamo parlando del clima primo tempo secondo tema altra cosa che ho proposto ma figuriamoci insomma oggi devo dire son dovuti Inter in Consiglio dei ministri perché il decreto legge che il mio governo ha fatto oggi
Sul risposta all'emergenza abitativa prevede di fare un piano nazionale sull'edilizia
Presidenziale ovviamente ci si era dimenticati che forse il tema che acqua a qualche impatto ambientale
Perché un terzo dell'emissione di CO due è dovuta al riscaldamento e alle case non efficienti che abbiamo in Italia perché in Italia ogni casa consuma venti litri di gasolio all'anno per metro quadrato mentre insulti Rolo ok Italia
Non è autorizzata con licenza edilizia una casa e consuma più di sette litri di gasolio presso il tema ogni tale efficienza nel questa efficienza energetica però credo a volte quando io ho già detto in Consiglio dei ministri ma il problema delle casse facciamo un piano dell'edilizia abitativa ci ricordiamo che c'è una norma europea direttiva non recepita per cui dobbiamo fare le case con efficienza energetica che se no paghiamo anche le multe per la C o due succhiotto devo dire anche alcuni miei colleghi non hanno ben chiari io spero che riusciremo a spiegarlo a tutti in modo molto adeguato
Che questo è la politica ambientale economica di un Paese non non capire che bisogna ridurre emissioni CO due e finire sul problema del diciotto come per le quote latte
Cioè dire alla gente continua ad ammettere C due C o due e poi c'è il protocollo di Kyoto pagheremo tre quattro miliardi di euro all'anno di multe e poi dovremo fare a finanziare per ciotole riusciremo a a far diventare impopolare antipatico ai cittadini ma perché perché per ignoranza non saremmo stati in grado di fare degli interventi allora io credo che da questo punto di vista l'efficienza energetica è un evento importante per rilanciare l'economia del nostro Paese e dare case più adeguata
E lo dico salutando il mio amico Antonio Di Pietro
Ora credo che da questo punto di vista quindi efficienza energetica rinnovabili efficienza energetica energie rinnovabili ma soprattutto ragazze ed è un problema di conoscenza questo è un Paese profondamente
Ignorante se è brutto dire no allora però stando a cowboy deve dove dice pane pane e vino al vino diciamo questo è un Paese dove molta parte della classe dirigente non sa nemmeno cosa sono le energie rinnovabili non sale migliori tecnologie materia di fotovoltaico e credo che da questo punto di vista se non abbiamo una conoscenza condivise comprendiamo queste cose è difficile fare innovazione mentre in zone come queste ne sappiamo che siamo il Paese del sole ma non abbiamo il livello di investimento sul fotovoltaico sul agevolare facciamolo riusciremo a fare una cosa buona grazie
Bene adesso allora
Passiamo
Siamo alla onorevole Matteoli
La domanda o diversa perché diciamo sull'Energia ha sentito un po'l'esecutivo perché può intervenire in questo momento io vorrei fare un'altra domanda Grant può parlare anche di Energia rispetto alla prima che ho fatto però diciamo vorrei conoscere i cinque anni della sua attività ecco come è impostato il problema ambientale specificatamente riguardo all'Energia quindi al protocollo di Kyoto cioè lei mi sembra di ricordare che avesse più una visione verso innovazione tecnologica più che
Forme restrittive di sviluppo però ecco se vuole parlare di questo
Durante il semestre di presidenza italiana
Io prego
Predispone quando ho presentato il programma opportuno ho parlato di ambiente come opportunità
Il problema della CO due problema del protocollo di Kyoto non è in discussione
Fu approvato da un governo di centrosinistra è stato approvato da un governo di centrodestra l'attuale governo di centro sinistra continua sul percorso di Kyoto quindi non è qui il problema è cosa facciamo
La CO due cosa facciamo se si parte dal presupposto che dobbiamo abbattere l'inquinamento atmosferico i poco tempo
Noi lo possiamo fare ma avremo un tasso di disoccupazione è enorme perché le imprese non possono reggere al costo di tutto questo quindi dobbiamo trovare un punto di di sintesi dove la salvaguardia ambientale cammina di pari passo con la salvaguardia anche delle attività che insistono sul territorio e sviluppo sostenibile zelo e allo sviluppo sostenibile dicendo anche che la l'ambiente oggi lo si può salvaguardare Attraverso i grandi passi che ha fatto la scienza e la tecnologia
Noi a volte ci dimentichiamo che in questi ultimi anni dal punto di vista scientifico e tecnologico l'uomo è andato così avanti che siamo in condizione di fare delle cose che vent'anni fa non era possibile più vari
Quando la plastica ci ha invaso
Era difficile poter prendere alcune decisioni quando all'inizio degli anni Settanta tanto per fare un esempio nascevano si costruivano in Italia
I di inceneritori che producevano diossina e si sono costruiti in tante primi si costruirono in Toscana c'era allora una società la De Bartolomeo e costruiva il primo inceneritori
Pensa quando oggi si parla del termovalorizzatore e qualcuno si ricorda di inceneritori di trent'anni fa pensa che sia la stessa cosa e non è così oggi il termovalorizzatore lo si può costruire e sicuramente non è inquinante tant'è vero che in tante
Città anche europee vedi Vienna vedi parigini sono costruiti nel centro della città allora questo lo si può fare perché la tecnologia e la scienza camminato e ci consente di poter realizzare questi impianti allora
Prima di tutto
Io non mi sono mai voluto scrivere al partito dei catastrofisti
Non l'ho mai fatto perché ho fiducia nell'uomo credo che l'uomo che ha combinato tanti guai in materia ambientale quello stesso uomo sia nelle condizioni di poter però porre rimedio ai guai che lui stesso a
Ha determinato
E questo ormai acclarato in tanti parte del mondo e anche il mondo dell'ambientalismo non è più quello della cultura del no a tutti i costi di venticinque trenta anni fa oggi ci sono associazioni ambientaliste avvedute che camminano di pari passo con rurale antro tipo di cultura che ormai c'è nel nostro Paese non soltanto quella dell'imprenditore che tra le varie specie
Mette anche la salvaguardia ambientale e quindi è cresciuta la coscienza ambientale nel mondo intero è cresciuta la coscienza ambientale nel nostro Paese anche nel mondo imprenditoriale e l'ora dove dobbiamo approfittare di tutto questo perché in queste condizioni
Se possiamo chiedere agli anni ai cittadini dei sacrifici che vent'anni fa era impensabile poter chiedere proprio in virtù di tutto quello che si è determinato in questi anni
E se ci pensiamo nel male e nel bene è sempre l'uomo che ha determinato tutto questo raccordo grazie all'ex ministro Matteoli
Adesso
Una una domanda invece cosa state facendo in commissione commissione
E ambiente alla camera su questo tema
Ma prima di rispondere alla domanda che specifica
Vorrei fare un'affermazione di carattere generale la questione di regia e legato allo sviluppo ottimo il titolo del nostro incontro però quando parliamo di questo dobbiamo parlare un po'in senso globale
La globalizzazione in questo campo è indispensabile perché altrimenti non si capisce diciamo per quale motivo dovremmo ridurre noi laici o di quando quando la percentuale nostre così piccola rispetto a quella che producono i grandi Paesi Stati Uniti India e Cina che non firmano ancora il protocollo
E veramente gravissima questa cosa ed è chiaro che le energie indispensabili dei paesi proprio in via di sviluppo
Perché se queste energie alto costo come la impongono i monopoli monopolio occidentale diciamo
è chiaro che quei Paesi non hanno nessuna speranza questa è la vera questione della globalizzazione della regia poi ci sono certamente problemi anche dei Paesi sviluppati o semi sviluppati insomma come il nostro
Perché il un problema fondamentale quella classe dirigente io sono convinto che se la classe dirigente italiana a tutti i livelli non non no
E acculturata rispetto a queste tematiche è chiaro che noi nonostante paghiamo europea paghiamo
Diciamo le multe Noemi continueremo a farla crescere e la facciamo crescere
In una parte specifica del Paese una parte per in una sola parte del Paese parliamoci chiaro il centro nord perché al suo gruppo crescere la produzione di ossigeno non quel di CIO dei e allora credo che sia necessario sia per i Paesi grandi paesi
I grandi paese diciamo in via di sviluppo addirittura quelle più ancora più arretrato
Sia per le zone depresse dei paesi occidentali come il nostro Mezzogiorno che sia prevista una compensazione
Se no altrimenti non ne veniamo fuori perché è giusto che i Paesi in via di sviluppo
Facciamo lo sviluppo con i mezzi tecnologiche hanno a disposizione
Ma è anche giusto che non producono quel disastro che la produzione di CO due e allora vanno va incentivata sia l'industrializzazione di un certo tipo che abbiamo chiesto di industria
Chi diciamo indusse che non produce molta ci ottimo Holt inquinanti e sia aiutati per il loro sviluppo in generale quindi i crediti ambientale vanno utilizzati tra Stati e vanno utilizzate anche tra Regioni righe quando si arriva a federalismo fiscale e io dico che il federalismo fiscale deve essere anche assoggettato a una questione di rapporti per le per lo sviluppo quindi si può sviluppare
Una regione se vellutata ad avere energia a costi più bassi questa questo è l'obiettivo che dobbiamo
Dopo al menti a perseguire nel mondo ma soprattutto nel nostro Paese può essere un'occasione di sviluppo delle zone depresse va bene una piccola no
Quello che dice l'onorevole Misiti molto importante perché Cina India e Stati Uniti rappresentano circa la metà delle emissioni di gas climalteranti cosiddetti gli afferra certamente se noi non riusciamo includere la prossima Conferenza delle parti e si inizierà a discutere Anna ironia in Kenya novembre prossimo
Diciamo un discorso sull'inclusione di questi grandi inquinatori emettitori diciamo non ha molto senso lo sforzo che stiamo facendo su Kyoto perché il cinque per cento cinque due poi diventerà quattro e otto per motivi tecnici cosa di questo tipo
E mentre le Nazioni Unite ci dicono che se noi non arriviamo come diciotto precedentemente ministro Pecoraro Scanio appunto al cinquanta settanta per cento
Nel due mila e cinquantadue mila sessanta rischiamo di non acchiapparli più cambiamenti climatiche perché aumenterebbe più di cinque gradi nelle simulazioni la temperatura media e quindi saremo al di là del limite
E allora è molto importante che per il protocollo di Kyoto che per adesso è solo passò al cinque per cento passiamo veramente poi a sessanta settanta ottanta
Oppure praticamente inutile con questi livelli quindi poi dobbiamo comunque investire anche in altre tecniche come la cattura della CO due
Nuova tecnologia
Questo è importante saperlo vere sono lo sforzo effettivamente lo sta facendo principalmente l'Europa su questo tema allora il secondo giro invece riguarda un discorso più generale noi quando abbiamo scritto il programma dell'unione io ho fatto parte del gruppo che ha scritto delle per l'unione programma sull'Energia abbiamo chiesto delle cose tra parentesi devo dire che questo gruppo inizio a lavorare su iniziativa del correttezza del ministro Pecoraro Scanio decisioni addirittura due anni prima come gruppi diciamo dei partiti no mi ricordo la prima volta a volta aveva aderito fatto venire la pizza una cosa molto iniziale in una maniera molto appunto
Con condivisa è interessata a questa questo lavoro allora che ha prodotto quel programma dell'unione in questo programma abbiamo chiesto un piano energetico nazionale
Dell'energia perché perché Conte non hanno articolazione della regia le parti politiche le associazioni ambientaliste sindacati rappresentazione della delle della della imprenditorialità si mettono tra virgolette un d'accordo e producono un piano che può dire per esempio quanto quanti rigassificatori ci servono dove metterli eccetera è un momento di ordinamento della politica energetica
Nazionale ecco ma abbiamo chiesto più volte adesso speriamo con la cabina di regia con il tavolo sull'energia come si chiama
Messa davanti Palazzo Chigi poi di arrivare a questo piano nazionale del Gia preceduto eventualmente una conferenza nazionale sull'energia allora vogliamo un attimo
Sentire cosa ne pensate è utile a questo punto un piano energetico delle nazionale
Siamo come prima
Ma come fare a dire unire assolutamente utile abbiamo bisogno di mettere rapidamente in modo in questo Paese una riflessione a tutto tondo quindi un piano energetico che trasformi in concretezza alle iniziative che in parte questo per quanto riguarda il mio settore non sono state avviate con la legge ottantuno del due mila e sei nella precedente legislatura del sole dobbiamo rendere concrete ma non è soltanto la parte evidentemente che riguarda le agroenergie le energie rinnovabili c'è un tema più generale che bisogna affrontare perché certamente con molta serietà con molta attenzione sui problemi che le popolazioni possono avere ma non c'è dubbio però che bisogna dare una risposta alla domanda di Energia su questo io credo in maniera molto seria un Paese moderno avanzato come il nostro non può porre sempre ostacoli bisogna in qualche modo riflettere oggi e sono d'accordo con lo diceva prima Mattioli ci sono tecnologie la ricerca scientifica andato molto avanti anche i vecchi problemi del passato adesso non voglio certamente sollevare il tema l'energia nucleare ma non c'è più quelle preoccupazioni che una volta ci drammaticamente preoccupavano alla ricerca scientifica dalla molto avanti in questo senso
E poi ci sono tanti spazi che dobbiamo ancora occupare su fonti energetiche da noi assolutamente non sfruttate
Io per esempio sul tema del biogas che in Germania avuto una una assoluto sviluppo ci sono più di mille micro centrali da un megawatt due Mw
Ecco noi non abbiamo avuto questa opportunità nonostante ci siano già oggi le condizioni assolutamente senza bisogno di particolari incentivi per poterlo sinonimi nessuna reggere soci obbliga anche no come ci obbliga a una legge questo ci obbliga a una legge se vogliamo dal punto di vista del come dire di creare le condizioni mediamente istituzionali ma anche le condizioni per le imprese perciò è necessario realizzare
Quanto abbiamo scritto nel programma del famoso piano energetico quindi non c'è dubbio a tutto tondo a trecentosessanta gradi lavorando su tutte quelle opportunità soprattutto le opportunità diffuse
La produzione di energia diffusa quella che crea meno ostacoli meno difficoltà sia nei confronti della popolazione che deve ospitare questi impianti ma anche perché in questo modo si risolvono i tante e tante difficoltà nel trasferimento no dell'energia noi siamo da questo punto di vista il Paese che ha bisogno di recuperare di più
Poi ripeto qui per quanto riguarda l'aspetto dell'agricoltura non c'è dubbio che c'è uno spazio straordinario che ha bisogno però del sostegno da parte sia la nazionale ma anche del sostegno delle regioni io penso adesso che siamo in un'occasione storica perché il piano di sviluppo e rurali che stanno partendo in tutte le regioni d'Italia
Sono otto miliardi e trecento milioni di euro di risorse finanziarie dove invece di spenderli s'spezzettando lì mille rivoli attraverso il solito approccio dell'assistenzialismo di una volta si concentrasse su dei progetti importanti e le energie in questo possono dare un aiuto significativo
D'accordo adesso onorevole Matteoli investiamo un attimo
Volevo chiederle
L'energia un tema importante diciamo se si ricorda nella scorsa legislatura manchi iniziato tentativo di tavola comune venimmo a trovare a suo tempo però è avevamo alla fine c'eravamo detti
Che l'energia un elemento strategico per una nazione non si può fare un programma in cinque anni serio ci vogliono almeno dieci anni quelle di Isla dure politiche
Ecco in questa ottica è auspicabile che si trovano si trovino dei punti di contatto tra maggioranza attuale maggioranza e opposizione sul sul matematica così complessa ecco voi come centrodestra
Cosa pensate è utile cercare appunto i punti di convergenza per fare un piano nazionale dell'energia che possa essere condiviso il superamento i gli eventuali cambi di governo
E lei sa che da tempo vado sostenendo che occorre un tavolo bipartisan sull'energia perché non è un problema di destra o di sinistra un problema che va affrontato tutte insieme noi nostro paese ha bisogno di approvvigionarsi del diciassette per cento di energia e ha un contratto con la Francia che ha un contratto capestro stipulato alcuni decenni fa
Che la Francia per un certo numero di watt antitesi tenute tutti te la consegna però all'improvviso senza nemmeno avvertire tutti per una parte può non
Allacciarsi e può non darci Energia creandoci il blackout
In qualche modo aveva anche questo dice inoltre nel nostro Paese siamo costretti a far funzionare Trantino tante centrali
Che sono altamente inquinanti alcune di queste centrale addirittura le facciamo funzionare un mese sia un mese no
A mesi alterni perché sono così inquietanti che non sorge lo la zona non so porterebbe tutto questo
Allora come l'affrontiamo tutto
Il piano energetico va benissimo ma dobbiamo smettere di batte di litigare tra di noi ma metterci intorno a un tavolo per vedere se riusciamo a trovare una soluzione perché
Cosa accade c'è un governo di centrodestra nascono i comitati organizzati dal centro sinistra contro la realizzazione di una centrale viceversa a nascono i comitati nella stessa identica maniera se invece facciamo un tavolo molto probabilmente riusciamo a trovare un punto d'incontro cosa possiamo fare
Le fonti de ed la produzione di fonti di energia rinnovabile l'eolico
Il fotovoltaico certamente possono aiutare ma nessuno di noi
Pensa che con il sole con il vento si possa risolvere questo problema perché sarebbe sciocco pensare il nostro programma non abbiamo no no no l'ho visto l'anno ma non entra in polemica dico può essere un contributo importante ma certamente non risolutivo
C'è bisogno di usare di più il gas e l'Italia rosa troppo poco per produrre Energia
Una riflessione tutti insieme grazie alle nuove tecnologie
Sul carbone per qualche centrale non molta ma qualche centrale naturalmente da verificare io da ministro sono andato a vedere
In Germania alcune centrali a
Alimentate a carbone di recente costruzione non sono più quelle centrali a carbone di venti trenta anni fa quindi una riflessione tutto insieme su questo perché poi non è stato ancora inventato altro per produrre energia se non le cose che tutti noi conosciamo
Tra cui per esempio la la ricaptazione della CO due che diciamo l'Italia impegnata ministri con gli Stati Uniti un progetto sia mafioso fuggendo quindi anche il ministero dell'Ambiente
Delle attività produttive lo sviluppo economico più Genna è un progetto che prevede diciamo la ricatturare poi la contenimento della CO due nelle cavità usate dismesse dal gas diciamo sono ancora progetti prototipale in Italia c'è qualcosa mi sembra nel Sulcis che ha fatto l'ENEL
E comunque vanno tenute d'occhio pista ma anche il nostro programma questi riferimenti adesso ministro Pecoraro volevo chiedere appunto partendo dal piano dell'Energia so che appunto dai molto sensibile vecchi chiede spesso il piano nazionale l'energia il problema test diciamo abbastanza all'ordine del giorno caldo quello dei rigassificatori no diciamo questi spunti questi impianti che permettono la di riavere il gas liquefatto via nave e poi viene reso punto ha la forma alla forma di vapore e quindi di gas e quindi distribuito allora girano molti numeri due tre e cinque undici diciamo un po'tipo l'otto secondo lei qual è il numero vincente e su quale su quale vuota perché anche la collocazione geografica importante
Ma credo che già il tipo di domanda la dice lunga su quale percorso programmatoria analitico si fa in questo Paese per decidere le opere pubbliche non siamo alla lotteria delle opere pubbliche che vuole rigassificatore che vuole solo dall'inceneritore offrite chi è la controfferta allora queste quello che andrebbe evitato
Diciamo in un Paese normale e civile in una normale procedura in quello che vogliamo inserire come Progetto educativo a noi stessi allora il punto è questo
Abbiamo finalmente varato
Da una cabina di regia guardate perché secondo me la regia della politica energetica la fa il Parlamento non la fa il governo
Governo può fare una iniziativa di coordinamento di alcune scelte energetiche
Non lo chiameremo più piano delle energetico nazionale perché pare che sia considerato troppo dirigista
E allora chiamiamola almeno Strategia energetica nazionale
Evitiamo magari che ogni Regione faccia il piano energetico singolo e che magari lo faccio ogni singolo comune a meno che
Non si fa labile la produzione distribuita di energia che sarebbe una cosa estremamente avanzata è forse troppo innovativa per un Paese dove le lobby industriali decidono e hanno deciso la politica energetica del Paese che l'ha fatta lei nel elleniche
Questo è il dato abbiamo fuori tempo parziale generali nulla togliere all'ENEL ENI che hanno anche qualità industriale
Ma quando è che il Parlamento parlerà di Strategia energetica nazionale allora io penso che il capogruppo di Italia dei Valori donati alla Camera in sé a mio Capogruppo farebbe bene a chiedere un dibattito in Parlamento sulla Strategia energetica nazionale modo che capiamo che tipo di legge vogliamo fare in questo Paese ed evitiamo che siano gli industriali a spingere uno ogni giorno volevo rigassificatore un altro vuole un'altra cosa un altro vuole questo credo che in il Parlamento ecco sono convinto che Matteoli sarà d'accordo perché il capogruppo dei AN al Senato si discuta del problema energetico nazionale un luogo trasparente pubblico va bene perché questa cosa utile dentro questo c'è oggi un'esigenza rigassificatori
C'abbiamo l'esigenza di approvvigionarsi diventare abbiamo la scelta di a vere più metano certo perché nella fase progressiva finché non avremo energie rinnovabili più adeguati non avremo l'idrogeno finché la ricerca non ci darà magari anche un nucleare senza fissione essenza radioattività perché ne siamo contenuto creare perché ha il problema irrisolto delle scorie e delle centrali nucleari che tu sai come aprire e non sa come chiudere tant'è vero non abbiamo ancora chiuso
Definitivamente né il Garigliano le Caorso vetrino perché non esiste la tecnologia per chiudere queste pare lucrare mica il problema
E un è contrario di per sé e contare perché è una tecnologia non sicura
Dentro questo quante rigassificatori servono il primo preme quanta energia serve ancora al Paese x miliardi di metri compreso la basiliche miliardi metri cubi evidente che vedi ipotizzare che probabilmente due tre impianti nazionali possono essere necessari
Ovviamente bisognerebbe bisognerebbe verificare Wali
Sono le condizioni di sicurezza
La capacità di avere le forniture di gas metano perché se non hai la fornitura di dove lo prendi questo metano non lo riesce a realizzare
E soprattutto farlo con le procedure di partecipazione che sono previste nel programma della coalizione e in cui le comunità locali le Regioni vanno coinvolte e deve essere fatto una scelta partecipata soprattutto con requisiti di sicurezza perché senza sicurezza non si possono garantire piegati questo è quello che ho fatto
Una cosa dell'altro
No dicevo no va benissimo il dibattito per carità figuriamoci
Uno che in Parlamento da tanti anni come me soprattutto essendo poi alla all'opposizione ora l'unico punto di incontro proprio al Parlamento figuriamoci se non sono d'accordo il problema però è dirà capigruppo come
Segretari di partito comunque cosa dire perché se si viene in Parlamento a fare un dibattito e si dice no a tutto
E non si dice come si vuol produrre energia è un dibattito che sterile bisogna dire con cosa si vuol produrre l'energia non va bene il rigassificatore benissimo un'altra cosa ma diteci cosa
Noi abbiamo fatto una scelta è sbagliata confrontiamoci e vediamo quello che possiamo fare ma all'Energia va prodotta in sicurezza per carità
Ma Pecoraro Scanio
Oggi siamo sono seduti
Su una polveriera per quanto riguarda la prova la produzione di energia per lo stato delle nostre centrale
E che che in tante parti d'Italia sono centrali obsolete
Pericolose altamente inquinanti e che devono dovrebbero essere chiuse ma non le possiamo chiudere perché non abbiamo costruito altre centrali ma non inquinanti allora il dibattito stiamo accettiamo che sia un dibattito fatto con onestà e i capelli quale no con la cultura del no senza dire come produrla
Allora regalia e passiamo semmai io sono allora io vorrei evitare che si facesse questa caricatura
Del fatto che qualcuno lo vuole produrre energia magari qualcuno penserebbe che giusto non sprecarla
Perché in Italia sprechiamo una quantità di energia e norme saremo in grado con l'efficienza termica di ridurla una campagna seria nazionale deve restarne contro gli sprechi non è stata mai fatta salvo sentire Ascalone dell'ENI
Che dice bisogna fare risparmi si può risparmiare Luigi il venti per cento di leggero dice lei mi era assente Dio siamo in grado di dare un sostegno alle nostre industrie che sanno fare magari lampadine a basso consumo elettrodomestici più efficiente o dobbiamo finanziare i riti i produttori di gas russo algerini o gli sceicchi arabi perché va alla fine i soldi a loro vanno non certo alle casse italiane allora facciamo le scelte utili e l'altra cosa abbiamo qua il ministro le politiche agricole abbiamo la possibilità di fare in questo esempio carburante biodiesel
E i carburanti origine agricola per anni è stata la lobby degli industriali non non tu lo so perché quando ero messo l'agricoltura dovette battagliare un anno
Per avere un po'di riduzione della della quota esente dalle accise per fare trecento mila tonnellate di Pio
Disse ebbe il Brasile danni Fabio di Isella gli Stati Uniti l'hanno riscoperto facciamo biocarburanti l'agricoltura italiana perché lo possiamo fare anche quello un modo per fare emergere grazie grazie faccia sociale
Sì un intervento sul piano nazionale Jiang cosa ne pensa cosa si può fare
Ma io dico che sulla base dell'attuale fare il federalismo e difficile fare un piano nazionale sull'energia perché questo significherebbe rientra Titolo quinto da noi possiamo dare come Parlamento e quindi come governo delle linee guida delle indicazioni di carattere generale possiamo far corrispondere e questo è vero
Ma sappiamo pure che il vero problema
L'Europa non è è un anche un po'più generale perché avevo visto che questa discussione tra i due ministro dell'ambiente ex Ministero Ambiente è avvenuto soprattutto sulle centrali problema è cora più complessivo nel senso che la fornitura Energia dall'estero a noi ci strozza non sia un Paese debole da questo punto di vista sapere il potere di una nazione adesso
Viene messo in discussione qua immaginate se Putin e si sveglia Gigio del gas oppure si mette d'accordo quell'altro algerino e far trattando per quindici giorni noi siamo alle dipendenze quindi bisogna
Prima di tutto cercare di ridurre la dipendenza dall'estero ed è questi tentativi di aumentare sulla base di risorse che sono insite la nostra agricoltura nel risparmio energetico sia nelle case mass dappertutto nell'industria eccetera eccetera è sacrosanto però è evidente che ci troviamo di fronte al fatto che siamo ancora ancora
Nella trappola dei petrolieri parliamoci chiaro la trappole Petrolo cinquantadue per cento ancora dell'Energia
In Italia petrolifera insomma non è altro poi ci sta una percentuale importanza ante di gas sempre di più
Ma il gas e purtroppo noi lo produciamo inizi quantità poco mi minore alle nostre necessità qui dobbiamo importare abbiamo fatto una politica sbagliata del tubo cioè noi dipendiamo da quel Paese proprio delle armi e da dove passa il tubo
Questa è una questione fondamentale cinque anni fa sei anni fa
Io personalmente ero convinto che bisognava fare il gassificatore a Montalto di Castro o ab Pordenone poi eccetera e lì non si sono fatti a quell'epoca sapete la differenza tra cinque anni fa e adesso che i produttori di gas
Si sono accordati con le sette sorelle
E sono diventati i padroni poche pochi gruppi sotto inventate padrone di tutto il gas e allora non c'è più la diversificazione c'è una maggiore diversificazione rispetto al tubo mai gastro possiamo comprare ormai in trenta quaranta negozi non più in cinquecento negozi come era cinque anni fa ecco perché e necessario affrettarsi
Per fare il rigassificatore fare dei contratti non capestro come quelli con la Francia ma fare dei contratti flessibili che ci possano rendere praticano Charlie compratori c'abbiamo i soldi paghiamo e dobbiamo essere quelli che decidono dove come essere riforniti
E questo lo possiamo fare se facciamo presto
Se invece citerà studiamo e Perù un'iniziativa industriale sulla produzione di energia per esempi elettrica
Ci mettiamo dieci anni è chiaro che non arriveremo tardi io sono concordo che bisogna sedersi intorno al tavolo essere maggioranza e opposizione tutti lavorare perché non dipendiamo noi non dobbiamo dipendere più in futuro così tanto dalle Energia dagli altri Paesi anche dai Paesi
Sviluppati non solo dai Paesi in via di sviluppo che ci forniscono oggi la maggior parte del gas allora questa un punto importante attività effettivamente è una condizione molto difficile al punto di vista della
L'indipendenza energetica cioè siamo veramente legati a doppio filo a anche a Paesi instabili dal punto di vista geopolitico pensate che adesso con il recente cartello tra virgolette tra la casa promo cioè la gente dall'azienda di Stato della Russia e la Sonatrach algerina
Non europea si sente giustamente minacciate ancor più l'Italia che dentro l'Unione europea uno dei più alti livelli di dipendenza dalle importazioni estere quindi dobbiamo fare molta attenzione perché l'energia è un po'insomma è un tema strategico e decisivo per lo sviluppo di una nazione
Dobbiamo quindi anche riaprire forse un una riflessione più vasta
Si parla di questo in questo periodo di di reti di reti in generale siamo partiti dalla vicenda dell'Atene comma
Cioè la rete fissa
Sede da in qualche maniera essere salvaguardata dallo Stato come una priorità strategica per una nazione e possiamo anche stendere questo discorso delle reti al gas elettricità tant'è vero che si parla da parte di alcuni di qualche proposta di Rete delle reti
Quindi gestire in una maniera unificata l'infrastruttura energetica delle telecomunicazioni questo ci porta anche una riflessione poi sulle liberalizzazioni su sul ruolo
E le privatizzazioni quindi tema molto caldo delle nostre principali
Società che si occupa di energia quindi ENEL ENI
Alternati la rete di distribuzione elettrica SNAM Rete Gas che dell'ENI allora questi temi strategici a me negli anni Novanta abbiamo fatto le privatizzazioni tramite liberi
Per tanti motivi perché il debito pubblico era altissima non si poteva fare altrimenti per una strategia forse economica politica
Adesso ci si accorge che c'è certi certi temi sono così importanti che si incomincia a pensare appunto una nazione deve averne in qualche maniera un controllo allora ecco su questi grandi temi vogliamo dire
Energia e reti
Quanto di pubblico e quanto di di privato si deve essere quale deve essere ad esempio la percentuale in un certo senso
Di questo è un tema molto molto diciamo sentito perché riguarda appunto la strategia economica di una nazione ma anche la sicurezza cioè voglio dire se noi cediamo c'è un problema di fondo ci fosse un conflitto speriamo mai però se tutte le strutture
Le infrastrutture magari sono in mano diversa da quella della Nazioni che succeda cioè ci sono esigenze reali di possesso per la sicurezza nazionale di certe infrastrutture
Intanto possiamo recuperare moltissimo del tempo perso sviluppando la produzione localizzato perché questo non fa altro che non solo diversificare la produzione ma anche creare le opportunità da parte delle stesse famiglie io penso per esempio alle biomasse gli impianti di biomassa
Quindi piccoli da un megawatt perché addirittura sono formati e le nuove tecnologie consentono singoli condomini che si possono assolutamente automatizzate da questo punto di vista e poi penso anche agli stessi additivi che oggi per esempio molti agricoltori si stanno producendo l'olio che già oggi possono tranquillamente miscelare al gasolio perché i trattori mezzi agricoli possono tranquillamente
Viaggiare almeno fino a una certa percentuale senza nessuna modifica dei motori quindi esisteva già di fatto un rapporto pubblico privato che le nuove tecnologie sposteranno a favore dei privati
Ma quel che conta e che in questo posto piano strategico Lecce si inizi a far qualcosa permette tutto sommato anche nel dibattito di di oggi dimostra che quella fine c'è la volontà c'è l'interesse cioè la convergenza anche bisogna però riuscire a trovare le energie per mettersi a far le cose perché poi se no succede che le singole
Aziende dei singoli i i i privati superano la rapidità con cui le istituzioni fa la domanda precisa le grandi diciamo i grandi produttori di Po ENEL oppure
ENI in un'altra diversa forma
Sono un bene strategico per la nazione per cui bisogna mantenere il controllo
Tramite certe forme oppure possiamo procedere all'idealizzazione privatizzazioni eccetera che strada l'abbiamo seguito da una un interesse strategico nazionale e non c'è dubbio alcuno
Che ci sia una concentrazione
Così alta nelle mani solo di alcune grandi aziende pubbliche questo è un altro quindi non si tratta di trovare quel giusto mix che possa però consentire quella maggiore
Diciamo così garanzie anche nei confronti dei cittadini a creare anche quello o quella concorrenza nelle stessi produttori di energia affinché poi alla fine siano i cittadini che possono risparmiare hanno posto nei numeri dobbiamo capire quanto lasciare in mano no
Pubblica quanto privata definitiva
Se ha finito possiamo sentire ministro ex ministro Matteoli quando
Quante volte
Abbiamo parlato di emigranti privatizzazione
Io ricordo che da ragazzo quando fu privatizzata Lerner allora ero un ragazzino
Quelli più grandi di me avevano scritto un volantino contro la privatizzazione del Rea andavo insieme ad altri attivisti i giovani a distribuire questo volantino poi sono passati gli anni coloro che hanno voluto che ha svolto la privatizzazione incominciarono a parlare invece che doveva tornare la mano pubblica
Anche recentemente le vicende dito di tele come ci insegnano qualcosa il problema non è di quanto deve stare la percentuale che ad arrestare la mano pubblica e quanto deve andare ai privati l'importante è che ci sia una politica forte di indirizzo che regoli tutto questo se cioè la poi se la politica torna ad essere primaria e attraverso la politica si stabiliscono le regole
Voi la percentuale la fa il mercato
Vede quello che deve essere mano al privato quello che deve essere in mano al pubblico e devo dire che concordo molto con quello che diceva il ministro poc'anzi anche sulle biomasse su quello che sono state capace di attivarsi il mondo dell'agricoltura il mondo dell'agricoltura dal punto di vista
Tecnologico in Italia senza fare tanto baccano è cresciuto notevolmente forse di più
Di altri di altri settori senza fare tanto propaganda ma è è cresciuto notevolmente Karimov europeo c'era molto interesse per le biomasse ma io mi riferisco proprio all'Italia questo settore che spesso viene in qualche modo dileggiato e che invece ha camminato molto da questo punto di vista ed è bene sottolinearlo quando ne abbiamo l'occasione
Bene
Punto io tradizionalmente il il ministro detassato credo che abbia un impegno quindi
Insomma
Bene
A me
In fregola Scaglia salutiamo e mi
Agli faccio
Quale Progetto stiamo parlando appunto delle privatizzazioni liberazione liberalizzazioni nel campo specificamente dell'energia cioè e veleni cosa bisogna fare nel nostro programma c'è una presa di posizione abbastanza precisa non non sempre condivisa anche se poi l'abbiamo scritto cosa punto pensa lei che sia necessario fare dei questi grandi enti energetici e delle reti eventualmente se ha un senso questa super rete unificata oppure no
Ma io credo che noi dovremmo fare uno sforzo su una verifica molto laica delle privatizzazioni fatte storicamente vitale che abbiamo probabilmente ha avuto un periodo di ubriacatura su privatizzazioni e che non hanno avuto come conseguenza una maggiore concorrenza un miglioramento della qualità dei servizi per i consumatori e per i cittadini e se c'è un problema che riguarda generalmente la percezione che abbiamo di fronte che ne abbiamo una situazione in cui alle privatizzazioni sono seguiti situazioni molto difficile per le aziende privatizzate ora il caso Telecom è sotto gli occhi di tutti questi giorni ma non è il solo
E soprattutto quando noi parliamo di privatizzare cosa cioè dobbiamo distinguere tra i servizi e le attività di produzione di beni fungibili è chiaro che lo Stato non e non deve intervenire su come si produce una sedia un mobile è una macchina panettone no le verifiche famoso panettone
Quando sono concessioni
Cioè quando la proprietà ed dello Stato io sono proprietario come state come collettività delle autostrade on sono o diritto a fa la concessione sull'etere o solo proprietario delle reti elettriche delle reti idriche dell'acqua
Non si capisce perché non dovrei avere un ruolo preminente dove l'interesse fondamentale la gestione efficiente del servizio ma soprattutto il bene pubblico
Allora da questo punto di vista ne abbiamo un'esigenza fondamentale lì lo Stato ha il dovere non è niente a che vedere col libero mercato questo è un problema da discutere anche in sede di quella sede anomala che decide senza avere investiture democratici che si chiama da Britti organizzazione mondiale del commercio
Che non può essere quella che determina le scelte di cambio della vita dei cittadini senza un confronto democratico perché questi sono i problemi fondamentali
La Energia è un bene pubblico l'acqua è un bene comune le grandi scelte sui servizi devono avere una fonte uno vedere una funzione principale dello stato a garanzia dei cittadini e dei consumatori questo io credo è fondamentale vale per l'energia e devo aggiungere una cosa prima abbiamo detto guardate che in Italia abbiamo la possibilità di stoccare tantissimo metano sotto le cavità e avremo la fase avere una riserva per anni usiamo anche questo invece di andare appresso a lotteria dei rigassificatori
Diciamo l'Italia poi al secondo posto in Europa per capacità di immagazzinamento questo poco e poco noto però è così
Dopo la Germania abbiamo dodici punto cinque non le avete siamo come diceva esiti non li utilizziamo serve ora che non c'è tanta convenienza perché evidentemente non ci sono privati che controlla Firenze allora invece di Misiti lo stesso tema cosa fare con
Le grandi grandi enti pubblici ancora pubblici diciamo in maggioranza credo che sia intorno al trenta per cento la la quota che lo Stato ha tramite la Cassa depositi e prestiti del Tesoro viene ed ENI ho anche delle reti molto importante come
Come telefono io credo che gli errori fatti in passato personale che non si ripeta nel senso che in passato è stato possibile a gruppi privati comprare
Enti pubblici comprare
Società pubbliche senza le garanzie a cui si faceva riferimento
Io credo che dipendeva anche dal fatto che i governi erano governi diciamo duravano poco
Si faceva la privatizzazione io ricordo corruzione ma anche il tempo per poter organizzare per poter stabilire i controlli per poter tant'è vero che si è arrivati addirittura a comprare società come Telecom addebito sapere in Siria segreta come terra tua debito significa che pagano i cittadini
Ecco perché il risultato di Telecom è quello che vediamo ma anche la Società Autostrade parliamoci chiaro se io devo stare la società un gioiello l'abbiamo privatizzata la e le ferrovie abbiamo privatizzato ma soprattutto nostra l'abbiamo consegnata dei privati e quindi è evidente che noi però è evidente che il problema la regia esso giustamente superato dalla
Salutiamo presente al consiglio una ingresso dal Presidente del Consiglio a voi
Ci uniamo Galizzi presidente per accoglierlo del nuovo grazie
Ovviamente
Chiudere il mio
Guarda
Mubarak urbano
Va bene
Petto
Allora
Però ritenuta
E lo fa trovare
Vuole pudore sia arrivata sono e sono
Senta Venere
Chiamo
Bene
Allora
Va bene abbiamo
Un attimo per favore per favore cerchiamo dei lasciare lo spazio di far chiudere on dibattito in cui erano impegnati e lo sei ospiti e poi daremo la parola al presidente Prodi per favore e avrete il tempo dico la stampa di voi giornalisti dieci coi fotografi di poter stare per intero il loro lavoro però consentite a noi anche della politica di potersi esprimere compiutamente le idee prego battendo un'ultima battuta grazie allora un'ultima battuta e proprio sul
Sull'Energia adesso abbiamo il presidente del consiglio Romano Prodi che a De
Tutto dalla RAI Cinema che l'Energia
Anche se che l'Energia è un tema strategico per lo sviluppo vuole farlo italiano
E quindi sarà una delle priorità del Governo
Quindi ne approfittiamo la presenza
Del presidente del Consiglio per fare un'ultima battuta sulle sul tema dell'energia e cioè
Cosa si può fare concretamente per per a battere la dipendenza energetica dell'Italia dall'estero cosa si può fare sul tema delle rinnovabili il presidente Romano Prodi ha parlato molto di fotovoltaico cosa può fare la diciamo quindi questo governo in questa ottica
E poi soprattutto una battuta sul fatto che grazie al presidente Prodi e poi il protocollo di Kyoto diventato entrato in funzione perché la sua opera alla l'Unione europea ha permesso di influenzare influire sul Presidente russo Putin
Per riuscire a a far sì che la Russia ratifica se il protocollo di Kyoto lo facesse entrare in azione
Quindi ecco a quest'ottica ultima velocissimo giro di battute appunto alla luce anche di quello che spero sporadici Presidente del Consiglio su anche sull'energia
Il ministro Matteo
Non mi pare che quello che ci siamo detti fino ad oggi fino ad ora non posso che confermarlo il problema dell'energia è uno dei problemi prioritari del Paese non può essere affrontato ancora una maggioranza basta come se l'altra parte del Paese non fosse interessato io insisto lo facevo da ministro lo faccio oggi dal senatore della Repubblica occorre dar vita a questo tavolo
Dove maggioranza e opposizione affrontano questo problema che è vitale
Per la lo sviluppo del nostro Paese è vitale per le nostre industrie e vitale per l'ambiente è vitale per l'occupazione del nostro Paese soltanto in questo modo forse potremo risolverla altrimenti continueremo una polemica strumentale tra noi senza arrivare a risolvere il problema
Bene grazie
Onorevole Misiti
Una battuta sull'energia sul prezzo anche a molto alto e ciclici ostacola come elemento del prezzo ci penalizza anche rispetto ai Paesi degli altri Paesi europei per tante ragioni noi per abbattere il prezzo non possiamo che renderci al più presto più indipendente dall'estero sia per l'Energia Nobel che era elettriche sia per altre energie quindi questo obiettivo poi raggiunto con un lavoro da Formica
Casa per casa per territorio per territorio il Parlamento si dovrà impegnare per cercare di arrivare nelle nel Paese
Ad una concezione ad una possibilità di riduzione del consumo riduzione del consumo
E aumento della crescita capisco che questa potrebbe sembrare d'acqua una anomalia ma questo è l'obiettivo che dobbiamo proporci un'azione ultima battuta ministro Pecoraro Scanio approfittando la presenza
Del presidente del Consiglio Romano Prodi cosa si vogliamo proporre per l'Energia tutti sta al Governo ma io credo che il presidente del Consiglio già da presidente la commissione
Ha dato un impulso forte sul protocollo di Kyoto con iniziative anche rispetto alle storie alla alla Russia alla Federazione russa
E per quanto riguarda e il l'impegno futuro ne abbiamo un vertice a Nairobi molto importante io ho fatto a Zurigo la conferenza organizzata dal presidente alla Confederazione elvetica che tra l'altro ha mandato i saluti
Al presidente Prodi proprio venerdì scorso c'è un impegno forte Luni europea
Perché se noi dimostriamo che stiamo continuando un percorso virtuoso di taglio delle missioni C o due oggi c'è la disponibilità concreta della Cina dell'India
Dei Paesi diciamo di nuova industrializzazione ad aderire al protocollo di Kyoto e a tagliare la CO due io credo che
Il viaggio del Presidente del Consiglio in Cina io tra l'altro è stato il primo ministro the record poco come l'italiano ad avere l'occasione ad andarci già a luglio e c'è una svolta in orme nell'atteggiamento della
Dirigenza cinese che oggi considera prioritario ridurre le loro emissioni di CO due il livello di inquinamento enorme che vivono nella Repubblica popolare cinese
E quindi noi oggi se continuiamo con decisione sul percorso di Kyoto possiamo avere
La adesione della Cina e dell'India e quindi dimostrare che un percorso virtuoso peraltro il presidente del consiglio insieme al leader britannico Blair alla cancelliera tedesca Merkel e a Chirac all'ultimo verso il G otto a San Pietroburgo firmarono un però una dichiarazione comune che va nella direzione di quello che il moderatore diceva all'inizio cioè l'impegno entro il due mila e cinquanta anzi anche prima di ridurre addirittura del cinquanta per cento le emissioni di CO due
Perché la comunità scientifica è convinta che solo così noi avremo una capacità di bloccare il cambiamento climatico in questa direzione noi andiamo e questo significa che anche il nostro piano sulle emissioni oggi hanno parlato col commissario di massa è un piano che prevede di ridurre la CO due dobbiamo farlo sapendo che probabilmente dobbiamo trovare altri modi poi per compensare le difficoltà delle nostre imprese ma la credibilità dell'Italia e dell'Europa Alberti ci viene Robbie eh collegata alla nostra capacità di dimostrare che abbiamo davvero a cuore una capacità di sviluppo nella tutela dell'ambiente grazie bene grazie a tutti abbiamo
Concludiamo ringraziando i partecipanti la parola Presidente del Consiglio
Romano Prodi