Incontro con i giornalisti al termine della visita alla Casa Circondariale di Pordenone per fare il punto delle applicazioni della misura dell'indulto approvata dal Parlamento

A tutti io ringrazio la stampa per essere presente oggi
A questo punto amento dopo la visita nel carcere di Pordenone la visita dell'onorevole Sergio D'Elia deputato della Rosa nel Pugno
E di resa Betta Zamparutti anche lei della direzione nazionale
De la Rosa nel Pugno nonché
Organizzatrice di tutti gli eventi dell'associazione Nessuno tocchi Caino
Oggi siamo qui per dopo la visita al per fare il punto
E l'applicazione delle misure dell'indulto indulto che è stato approvato dei due rami del Parlamento
In data primo agosto e abbiamo i i risultati di questa applicazione abbiamo anche notato tra serie di di conseguenza di questo di questa misura io lascerei subito la parola a Elisabetta Zamparutti che darà in qualche modo i numeri numeri del carcere oggi e anche l'applicazione dell'indulto
Grazie Stefano bardana visita che abbiamo effettato effettuata oggi al carcere di Pordenone mille affetto degli indù dell'indulto è stato quello di fare uscire venti persone dal ma dal carcere e ed è probabile che ne escano ancora altre almeno due o tre
Delle venti persone che hanno usufruito dell'indulto sei sono stranieri nessuno dei quali con o un decreto di espulsione nel senso che sono persone che ho già usufruivano della semilibertà oppure avevano famiglie e quindi si sono i reinseriti nel nel tessuto sociale dodici persone hanno eletto domicilio fuori dalla regione
Friuli Venezia Giulia grazie a questo aspetto del dell'indulto a la situazione del carcere di Pordenone è rientrata
Nella capienza tollerabile che è quella di sessanta due persone la capienza regolamentare del carcere di Pordenone sarebbe di cinquantatré persone attualmente nel carcere di Pordenone sono detenute sessantatré persone tre sono semiliberi trentasei sono stranieri venticinque sono definitivi e tredici sono o tossicodipendenti oppure dipendenti da da alcol
Vi sono io tredici celle nove della sezione protetta con quarantacinque detenuti e quattro celle dove sono ristretti i detenuti
Comuni non vi sono stati non si sono registrati problemi di di inserimento
E di per le persone che hanno usufruito dell'in tour Toro la direttrice ci ha informato che c'è stato un ottimo collegamento
Con con i servizi sociali e vi sono attualmente due dopo educatori che seguono appunto i sessantatré detenuti per cui si può dire che a Pordenone l'indulto a riportato il carcere appunto in una situazione tollerabile e che deve essere anche una situazione da a
Da Cop coltivare nel senso di a utilizzare questa a nuova situazione per iniziare a ragionare anche su altri provvedimenti da da adottare in modo tale che questa sia una situazione definitiva e che il carcere non torni di nuovo a riempirsi a a dover
Di nuovo trovarsi in una situazione di difficoltà di sovraffollamento e di mancanza di personale adeguato io dare la parola ad essa Sergio D'Elia
Ma intanto io devo dare atto
Alla direzione di questo carcere nella persona della dottoressa Manenti
Ma anche del personale di polizia penitenziaria che comandato dal di ispettore Rossini
Di aver
Insomma gestito in maniera efficace
Secondo me anche con molte garanzie rispetto alla sicurezza sociale perché nella misura dell'indulto
Evidentemente qualche allarme lo aveva suscitato
Riguardo all'impatto che avrebbe avuto l'uscita di un così grande numero di persone poi diamo i dati definitivi anche a livello nazionale ad oggi
Rispetto a al reinserimento nella società ritorno alla Società di un non così alto numero di detenuti ebbe loro hanno gestito in maniera questo davvero mi mi preme molto da me atto alla dottoressa Manenti al comandante Rossini un rientro
Con possiamo dire dolce sicuro nella nella società con tutte le garanzie possibile che il detenuto non finisse
Come si suol dire in mezzo a una strada ma avesse la possibilità di ritornare in un un ambiente familiare da un lato sociale dall'altro con possibilità di di lavoro nelle varie occasioni che il territorio di Pordenone
Offriva a ai detenuti di appunto di poter rientrare senza pericoli per nessuno nella società non si sono registrati casi di persone che avendo subito dell'indulto poi abbiano commesso reati che li ha che riportasse di nuovo di nuovo in carcere questo dovuto anche ha un ottimo collegamento esistente fra la realtà sociale lavorativa della Provincia di Pordenone con il carcere non è stato improvvisato nulla perché i programmi di trattamento dei detenuti erano molto precedenti alla promulgazione
Del dell'indulto tant'è che la maggior parte di coloro che ne hanno suo fruitore uggia persone in semilibertà quindi già con programmi di reinserimento sociale molto molto avanzati l'applicazione poi di norme dipende molto anche dalle persone
Che sono responsabili del trattamento detenuti e e io credo che in questo senso il carcere di Pordenone con le figure dirigenti c'è da abbiano svolto il loro lavoro non soltanto in questa occasione l'indulto ma già precedentemente diciamo un'isola felice da questo punto di vista perché c'è un po'ripeto un buon rapporto fra territorio carceri il carcere non viene vissuto come una una entità una realtà esterna al territorio ma come un quartiere si psico dire di questa città
Della del quale si occupa l'amministrazione anche di questa città in tutte le sue in tutte le sue articolazioni insomma la notizia di oggi però è che
Mentre si prevedeva che con quest'indulto sarebbe uscito dodici mila tredici mila quattordici mila
Persone il dato ad oggi e che del quindi nazionale che d'indulto hanno su fuit o ventuno mila centosessantadue persone gli addetti ai lavori facevano previsioni in questo senso ma
Quello che è filtrato sui giornali nei giorni in cui l'indulto mi applicato era di un di numeri molto molto inferiori
Per curiosità vi posso dire che di questi ventuno mila centosessantadue gli italiani che hanno sostituito dell'indulto sono tredici mila novecentoquindici
Gli stranieri sette mila duecento quarantasette
Quarantasette
Il giorno dell'applicazione della emanazione della legge l'approvazione della legge
Ma a livello parlamentare i detenuti erano sessanta mila duecentosessanta
Ad oggi i detenuti in Italia sono trentasette mila seicento venti
Vieri questo dato importantissimo perché quella che viene definita la capienza regolamentare delle carceri italiane di quarantatré mila detenuti quindi con questa misura si è riportato alla situazione delle carceri la situazione
Volendo usare i termini ministeriale in una situazione di regolarità io non so se di piena legalità perché la legalità all'interno delle carceri pendola molti fattori non soltanto dal numero detenuti ma quello era un fattore importante ora con trentasette mila seicentoventi milioni possiamo dire che le carceri italiane
Sono
Ritornate
In una situazione di normalità che consente ora di gestire il calcio in maniera diversa rispetto rispetto al passato
Per noi l'indulto non è mai stato così
Non l'abbiamo concepito non l'abbiamo
Promosso la Rosa nel Pugno è stata tra i gruppi parlamentari quella che più attivamente si è impegnata perché questa misura venisse approvata ricordo che già nella scorsa legislatura con la Marcia di Natale per l'amnistia l'obiettivo questo era quello di riportare alle carceri
In una situazione di legalità quindi l'indulto non come atto di clemenza ma come atto di ripristino della legalità nelle carceri italiana noi già dicevamo basta ridurre di un terzo
Il carico
Umano di sofferenza
Che pesa sulla situazione carceraria e che riguardano soltanto la condizione dei detenuti ma anche di chi nel carcere ci lavora cioè gli operatori penitenziaria ecco ridurre questo carico
Di sofferenza che riguarda i detenuti ma anche gli operatori innanzitutto gli agenti a polizia penitenziaria
Per noi questo era l'obiettivo che è stato ampiamente raggiunto se è vero come è vero che da sessanta mila detenuti si è passati a trentasette mila in mezzo e cinque seicentoventi de detenuti
Questo era il senso della della misura ora c'è da chiedersi
Cosa si ottenuto e cosa si è guadagnato in termini di
Strutturali
Perché è evidente che il rischio che le carceri si riempiano di nuovo nel giro di pochi messi
C'è se non si pone mano ad alcune riforme
Più di struttura del che non riguardano tanto l'amministrazione penitenziaria ma riguardano la politica di confronto
Di alcuni fenomeni che sono criminali nella misura in cui le leggi spesso ne provocano la criminalità cosa voglio dire
Se noi nei prossimi mesi non poniamo mano e quindi riguarda l'impegno parlamentare modifiche legislative alla legge Bossi Fini sulla immigrazione
Perché siano riviste le quote d'ingresso nel nostro Paese
Perché la condizione di chi viene spinto dalla fame e dalla miseria in alcuni casi dalla mancanza di libertà dalla dittatura
Sulle nostre coste per tentare di entrare i in Italia ecco se questo flusso non va regolamentato in maniera più intelligente e meno repressiva meno proibizionista in cui è stato fatto dalla precedente dal precedente governo evidentemente non si pone mano ad un elemento di crisi del nostro anche sistema penitenziario oltre che il sistema Italia società Società italiane cosa voglio dire
E assurdo che si pongono dei limiti così restrittivi alla alle quote di di immigrazione
Ci sono nel nostro Paese lavori che gli italiani non vogliono più fare non solo non sono in grado di fare oppure ritengono di non dover fare e sono c'è una richiesta del mercato rispetto a quote più ampie di immigrazione rispetto al funzionamento delle nostre fabbriche dalle nostre aziende del nostro territorio produttivo la nostra quindi la legge Bossi Fini va modificata perché sia aumentato
Il il numero dei regolari perché c'è un nesso strettissimo e diretto fra condizione di irregolarità del della persona che viene in Italia Italia in Italia e poi anche i comportamenti comportamenti criminali
Davvero si contano sulla le dita di una mano di due mani coloro i quali avendo avuto un permesso di soggiorno e quindi essendo stati regolarizzati abbiano poi commesso dei reati
Quindi la commissione dei reati è strettamente legata alla condizione di irregolarità sul nostro della presenza sul nostro territorio di immigrati extra extra comunitari e quindi questa è una prima grande riforma che noi dobbiamo assolutamente fare l'altra e te ne teniamo conto che un terzo dei detenuti nelle nostre prigioni erano extra extracomunitari
Quindi questo bar presso struttura strutturale questo dato di per ridurre a davvero a livelli minimi la presenza di extra comunitarie nostro carcere questo assolutamente legato al cambiamento di politica sull'immigrazione e poi l'altro terzo sono tossicodipendenti o comunque
Detenuti che hanno compiuto re AT legati alle alla droga
Quindi va cambiata la politica sulla droga e assurdo che ancora nel nostro Paese siano con considerati compiuti illegali comportamenti che non hanno vittime che non siano come dire l'autore stesso del reato posto che posso essere considerato reato l'assunzione di di droga o quindi la politica innanzitutto sulla sulla droga sulle droghe leggere la depenalizzazione o addirittura l'ha detto criminalizzazione
Di lì di marijuana hashish e droghe e questo è assolutamente fondamentale perché questo incide moltissimo sulla sulla situazione delle carceri come pure
Per quanto riguarda tossicodipendenti da le droghe vere cioè quelle pesanti e rovine accetta e assurdo pensare di trattare
Persone che hanno problemi con la droga come se fossero criminali e in questo senso deve intervenire invece il territorio la società e quindi la permanenza in carcere di persone che per procurarsi la droga non dovuto fare lo scippo ma perché legata alla condizione di illegalità del mercato della droga
è una situazione che va assolutamente superata sono comportamenti che si possono sicuramente regolare che si possono affrontare
Con politiche diverse da quelle della criminalizzazione della carcere Izzo azione
E penso a questo punto a ad un un ruolo che possono asma avere invece le comunità invece che il il il carcere questi sono i due grandi aspetti che vanno affrontati
Urgentemente per evitare che le carceri si riempia di nuovo l'indulto è servito a guadagnare il tempo necessario per porre mano a riforme che riguardano intanto questi due aspetti fondamentali che sono l'immigrazione
Le
E la droga
Fatto questo secondo me noi possiamo riportare le carcerazioni una dimensione nella quale poi la legge penitenziario possa essere applicata sessanta mila detenuti quanti erano fino a un mese e mezzo fa significa che il la stessa legge penitenziaria non poteva essere non poteva essere applicata sessanta mila titoli significa che ci devono essere operatori finanziari penitenziari intenso gli educatori ma anche al personale di tenere il poliziotto penitenziario
Personale amministrativo direttore che non erano numericamente in grado di trattare una massa così enorme di di detenuti ora la legge Gozzini che quella legge che regola il rapporto fra carcere e territorio con trenta sette mila seicentoventi minuti può essere tranquillamente applicata faccio un esempio concreto ci erano fino a un mese e mezzo due mesi fa Scarcella e quali c'era un solo educatore
Che doveva preparare le relazioni comportamentale detenuti che sono il passaggio fondamentale per poter poi decidere se un detenuto è meritevole di un permesso premio di un lavoro esterno di una semilibertà
Un né educatore per trecento detenuti significa che la legge non poteva essere applicata obiettivamente è strutturalmente ora con questi numeri si può regolare in maniera equilibrata il rapporto che c'è fra carcere e territori
è un interesse della società che dal carcere escano persone diverse da quelle che sono entrate e la legge penitenziaria serve esattamente a questo a regolare un flusso di rientro nella società di persone che non siano più pericolose per la società stessa e quindi un interesse per la sicurezza sociale per la società stessa
Che dal carcere che il carcere funzioni e che funzioni secondo la Costituzione italiana secondo le leggi che il nostro Paese si è dato
Per affrontare fenomeni criminali il carcere serve se serve a qualcosa serve appunto a far uscire persone che non siano più pericolose della società è un indulto che prevede una
Come dire una
Una norma molto impegnativa per il detenuto che ne ne usufruisce che il buon comportamento la buona condotta e non per commettere reati peraltro per i cinque anni successivi
Al giorno in cui è stato beneficiario di questa misura è stato un investimento
Ai fini secondo me della sicurezza sociale ed questo va Bar Bar Bar riconosciuto
Come pure va detto che tutti gli allarmismi che si erano creati oddio escono dieci mila si diceva quindici mila ora sappiamo che sono usciti oltre venti mila persone questi costituiranno un problema per la la sicurezza sociale questo non c'è stato i giornali che sono andati alla ricerca dei casi eclatanti di persone che avendo subito dell'indulto sono ritornate a commettere reati
E poi quindi sono rientrati in casa si sono ridotte nell'ordine del cinque sei persone almeno questi sono i numeri
Usciti per i casi più eclatanti a livello a livello nazionale ecco da questo punto di vista io credo che la misura anche dell'indulto anche da questo punto di vista è stata una misura che fino ad oggi ha funzionato che non ha creato grossi problemi che non ha mandato in circolazione criminali
Che hanno continuato a commettere reati quindi è assolutamente infondato quell'allarme che è stato lanciato dai partiti che non hanno condiviso
Partiti trasversali c'avevamo l'Italia dei Valori nel centro sinistra AN lega nel centrodestra
Devo dire che da questo punto di vista l'indulto è stato una misura non solo di ripristino della legalità ma non in misura che non ha nelle carceri non è che non ha creato problemi di legalità all'illegalità fuori dal dal dalle case stato la misura di buongoverno di una situazione che per la quale l'Italia veniva condannata decine di volte ogni anno dalla giustizia europea di Strasburgo dal Consiglio d'Europa per violazione di diritti umani fondamentali all'interno delle delle nostre delle nostre carceri quindi io credo che questo sia stato un successo della politica della dei principi costituzionali del nostro del nostro Paese e ne abbiamo avuto riprova non è il primo giro nelle carceri che facciamo dopo l'applicazione dell'indulto
I dati di Pordenone rispetto a un rientro nella società non a rischio per la società stessa sono confermati anche dei dati di altre carceri che noi abbiamo
Che noi abbiamo visitato
Sì grazie Sergio Sergio D'Elia parlamentari la Rosa nel pugno prima di lasciare nel locale spazza la vostra domande se segnalerei anche oggi la mancanza del servizio pubblico la RAI TV che ha preferito non informare i cittadini di questa Regione sui risultati una misura che invece alla cantante darmi ismi manca anche il tribuno locale che è giornalista Gigi Di Meo che sta facendo in questi giorni in questi mesi la campagna di menzogna
Sta pubblicamente dicendo che il risultato sarà un momento dei dei delitti uno mentre invece Musorgskij risultati sono altri quindi avrebbe fatto bene a partecipare a questa conferenza per conoscere i dati reali i numeri e l'applicazione di questo di questa misura di indulto
Loris Del Frate de il Gazzettino
è una cosa che si associa la
All'altro provvedimento dell'indulto e anche alla legalità e alla regolarità ENI un programma di realizzazione di nuove strutture insiste perché per esempio la questione del carcere Cia di Pordenone è una delle più cioè Nosa anche se dentro ci sono cinquanta per cinquanta persone sono persone quelle che quelle cioè che ci sono oggi la struttura non è sicuramente cioè idonea è in grado di e credo che altre cioè realtà simili cioè si stanno
è una questione controversa io sono sempre stato a favore
Della collocazione di carceri nel tessuto cittadino e non isolate in ghetti apparentemente tranquillizzanti l'opinione pubblica per cui le carceri tutte quelle che sono state costruite negli ultimi dieci quindici anni non sono morte
Sono si contano anche queste sulle dita di una mano sono sempre nelle periferia in zone isolate cioè questo appare mia credo crea un problema perché riguarda anche proprio il principio dell'applicazione
Il senso ecco della pena il senso del carcere che quello appunto per cui carcere e società non devono essere separate cioè se un carcere cittadino che sia nel tessuto urbano della città è un cachet che viene vissuto come una se è un problema un problema della società della città e quindi non un problema da nascondere da ghettizzare da eliminare da rimuovere proprio fisicamente mettendo le strutture
Fuori dal tessuto il fatto che questo carcere sia nel centro storico di Pordenone secondo me ha favorito il fatto che di dei problemi lì esistenti se ne facesse carica
La comunità di Pordenone e i dati che ci ha fornito i la direttrice sono da questo punto di vista una conferma perché ci sono associazioni ci sono cooperative ci sono
Realtà produttive di questo Paese che si fanno carico del problema del carcere assumendo detenuti facendo rientrare la società in maniera tranquilla eccetera
C'è un problema Obiettivo
Che riguarda più che la sua sezione dei Comuni riguarda la sezione cosiddetta protetta dove sono ristretti detenuti
Che hanno compiuto reati che vengono con sequestro la terminologia tecnica dell'amministrazione insomma reati cosiddetti di riprovazione sociale
Atti legati alla a sfondo sessuale quindi pedofilia violenze sessuali piace
Di in questo carcere nel il momento la dimensione di crisi riguarda proprio questa sezione
Se nella sezione dei comuni sono ancora presenti i letti a Costa a Castello fino al terzo livello di letto quindi parliamo di un di un letto
A un palmo dal soffitto e oggi sono vuoti sono vuoti per cui in celle dove erano stati previsti fino a otto nove posti letto ora ci sono due tre o al massimo quattro detenuti invece nella sezione cosiddetta protetta ci sono letti a castello pieni
E quindi quelle mo'è un momento di crisi
Come si affronta questa secondo me avendo riportato le dimensioni del carcere di Pordenone ma vale a livello nazionale visti i dati ha una capienza
Non più tollerabile perché secondo i criteri di tollerabilità addirittura le nostre carceri ci potrebbero stare sessantatré mila detenuti
Ma parlando di Pordenone la capienza tollerabile intorno ai cinquanta cinquantatré la capienza regolamentare cioè significa che la situazione è tale che se a parer mio non richiede la costruzione di un nuovo di un nuovo carcere
Insomma nella politica del precedente governo delle grandi opere insomma si sono viste poche grandi opere di interesse pubblico eccetera veniva sbandierata ma era pubblicità era propaganda eccetera invece la politica della costruzione di nuove taccia
Sono meno si tratta di costruire nuove carceri si tratta ora di amministrare una situazione che consente l'applicazione della legge penitenziaria e se i numeri rimangono a questi livelli trentasette quaranta mila detenuti
Non è necessario costruire nuove carceri bis si tratta di far funzionare quelle esistenti e l'unico modo per farle funzionare
E che ci sia una applicazione della legge Gozzini in maniera che ci che tanti detenuti ne entrano perché commettono reati tanti ne escono perché per buona condotta e maturo il tempo che quella persona
Sconti l'ultima parte della sua appena in semilibertà o con quindi rientrino associa in modo che ci sia un equilibrio fra chi entra e chi esce dal carcere
Poi è pura demagogia quella del dire costruiamo nuove carceri se il numero dei detenuti è così alto perché noi sappiamo che per costruire un carcere ci vogliono mediamente dieci o quindici anni e non è quello il modo per affrontare questioni relative al numero Chandra
Al sovraffollamento carcerario si tratta di far funzionare bene delle leggi esistenti la legge Gozzini innanzitutto è questo creerà una situazione secondo me di equilibrio ripeto ancora di applicazione della legge secondo i principi costituzionali per cui dal carcere si può uscire senza pericoli per la società ripeto un interesse alla società
Che esca fuori una persona che non sia stato lì fino all'ultimo giorno della sua pena perché se una persona esce un mese prima due due mesi prima un anno prima dal carcere una persona che si sente indebito nei confronti dello della comunità della società e quello una persona che è molto più probabile che ritornata nella società con un debito ancora verso la società non ritorni in maniera delinquenziale a ripetendo comportamenti delinquenziali quindi a me non appassiona la polemica sulle nuove carceri sul nuovo carcere di Pordenone ritengo che il funzionamento della legge penitenziaria consente al carcere esistente di Pordenone di poter funzionare con le strutture che c'è c'è l'unico momento di crisi che riguarda la sezione protetta ma perché sul carcere di Pordenone si sta riversando
Questa problematica perché ed l'unica sezione protetta anzi è l'unico carcere del Triveneto
Compreso quindi anche il dipendente lentino che organizzato e previsto è strutturato per ospitare detenuti con quel tipo di con quel tipo di problema e quindi un elemento di crisi del Triveneto che si riversa su quella su quella sezione che potrebbe essere affrontato decentrando magari istituendo nelle altre carceri del Triveneto sezioni cinema ali particolari deve raggi particolari del carcere per però già la situazione che abbiamo visto oggi anche in quella sezione una situazione più tollerabile rispetto a quella che era quello diciamo pre indulto
Quindi
Io non so se
Tu hai altre informazioni sulla questione del carcere Stefan c'entra a me pare che davvero
Non è non è una priorità quella della costituzione nuotatrice oggetto però di c'era il Progetto di aumentare il numero dei detenuti pavimento facendole venire da altre parti per quello penso era nata questa esigenza no questa è
Chiaro
Nazionale
Ci sono altre domande
Diciamo una cosa che con una maggioranza come quella attuale le due le due strade che lei aveva indicato per evitare che il numero del dai ceppi dei detenuti aumenti il è un po'difficile da realizzare perché ci sono sei sensibilità già diverse all'interno nella cioè già di questa maggioranza quindi il rischio è che i tempi si allunghino ammesso e non concesso che si riesca ad arrivare a una depenalizzazione o una dei criminalizzazione nella propria piuttosto che è una modifica della legge Fini anche se questa un po'più facile ecco e nel frattempo però ce le carceri
Purtroppo credo rischino di a riempirsi e che cioè che cosa facciamo un una una un'amnistia
Ma io intanto la ringrazio per questa domanda sull'amnistia perché siamo quell'opera non è ancora compiuta
In che senso non riguarda però il carcere ma riguarda un'altra emergenza che quella della giustizia se l'Italia viene condannata per violazione di diritti umani riguardanti la condizione dei detenuti l'Italia altrettanto condannata dalla giustizia europea per i tempi dei processi per quanto durano e per denegata giustizia
Che riguarda sia il l'autore di un delitto ma anche la vittima di delitti perché se in Italia si deve aspettare da i nove dieci anni per avere definito un processo evidente che ci sono vittime
Non soltanto del reato che alle quali non viene riconosciuto il torto subito ma ci sono anche le vittime di processi che non si svolgono in tempi utili e noi sappiamo che se un processo dura oltre un certo limite tollerabile la sentenza quando arriva è già una sentenza ingiusta di per sé quindi non abbiamo proposto un'amnistia
Per sgravare se l'indulto doveva servire e in questo senso è servito a sgravare di un terzo il carico di sofferenza
Del carcere l'amnistia serve a sgravare
Un'amnistia adeguata la più ampia possibile
Tale quale la la la la storia repubblicana non ha mai conosciuto quindi essere un'amnistia molto ampia per riportare nella legalità l'amministrazione della giustizia il nostro Paese in Italia ci sono dieci milioni di processi pendenti
Di cui sei milioni e mezzo nel solo settore penale sono processi che in linea di massima si risolvono con un'amnistia strisciante con amnistia clandestina ma anche di classe di cui beneficiano soltanto coloro i quali si possono permettere un avvocato
Non viene conosciuta morto si chiama prescrizione e dell'amnistia che in questi anni ha prodotto a un ritmo di duecento trecento mila
Chiusure di processi ogni anno nel nostro nel nostro Paese quindi l'amnistia serve ai tribunali serve ai magistrati perché possano gravati dei reati che comunque andranno in prescrizione dei reati minori possano concentrarsi lavorare arricchirmi
Adeguati per risolvere i casi più gravi processi più gravi questo per quanto riguarda l'amnistia
Per quanto riguarda l'indulto io non credo se noi facciamo ecco mettiamo a regime le carceri
Nei termini in cui sono stati ridotti dall'indulto oggi ha trentasette mila detenuti
E mette le regine significa la cosa che dicevo prima applicare la legge Gozzini perché ci sia sempre un equilibrio fra numero di detenuti c'entra il numero dei detenuti che escano in applicazione della legge Gozzini stessa
Io credo che non abbiamo bisogno di fare
Grandi rivoluzioni ne sia dopodiché vanno fatte
Va rivisto il Codice Penale i tempi sono quelli però se ne parla ormai da decenni della revisione però già porre mano alle riforme che diceva io io credo questo governo qualche indicazione in questo senso la modifica della legge Fini Giovanardi fa parte del programma di questo governo ed un programma a cui si può mettere mano nelle prossime nei prossimi mesi dicono le prossime settimane prossimi mesi e quello sarebbe già una misura importante
Il ministro dell'Interno Amato già qualche indicazione sulla il fenomeno delle migrazioni mi pare che lo ha l'abbia già data l'intenzione di rivedere le quote
Molto limitate di ingresso nel nostro Paese e il processo di regolarizzazione di persone che arrivano sul paese ripeto non con la voglia di delinquere
Ma perché sono fuggono da situazioni di crisi di fame di emergenza
Anche politica umanitaria il proprio paese questa è una politica certo non riguarda solo l'Italia non può riguardare solo il nostro Paese una politica che giustamente Amato dice va affrontata a livello a livello europeo
Un'emergenza lecci le le le società multiculturali mutuare razziali non non devono essere viste come un problema o come uno spauracchio come una crisi della nostra identità ma come una una risorsa del nostro Paese ripeto soprattutto in regioni come queste dal punto di vista produttivo
Sono gli imprenditori del nord est e che chiedono che siano modificate le quote di ingresso a quella domanda che domanda di lavoro va data
Risposta e la legge Bossi-Fini questa risposta nonostante a abbia e quindi i suoi capisaldi elettorale cedendo quelle risposta non non non le ha date indicazioni e azioni in questo senso sono già venuto io non sarei pessimista su questo su questo fronte
La lettera il progetto di ma criticare la legge sulla cittadinanza può giovare in questo caso ma è strettamente legato cioè voglio dire se persone che vengono nel nostro Paese in maniera regolare
Che vengono considerati degni di lavorare in questo paese e quindi di pagare le tasse in questo Paese sono e devono essere considerate anche degne di esprimere appieno il proprio diritto di di presenza nel nord del nostro Paese insomma io non so se saranno dieci o cinque anni e sei cinque sono troppo pochi eccetera
Chi paga le tasse in un paese ha diritto ad esprimere il voto e scegliersi i rappresentanti politici di parlamentari a tutti a tutti i livelli certo ci sarà il diritto di cittadinanza prima con il diritto di cittadinanza conseguirà il diritto di voto si possono fare magari è un processo non fatto per salti ma un processo graduale cioè esperimenti di voto amministrativo possono essere già messi in atto peraltro proposta in questo senso venivano anche dalla alla dall'attuale posizione dall'allora maggioranza solo è stato il presidente Alleanza Nazionale Fini che aveva avanzato la proposta del voto amministrativo opere i cittadini extracomunitari
Che avevano un permesso regolare di soggiorno quindi è una cosa sulla quale secondo me fosse si può trovare una convergenza anche a all'interno della dell'attuale opposizione
Va bene se non ci sono altre domande io vi ringrazio ringrazio i giornalisti ringrazio Sergio D'Elia per la sua presenza Elisabetta Zamparutti alla prossima
Grazie a voi