XI congresso della CGIL

No lavoro
Prendiamo i compagni di prendere posto
La seduta di questa mattina si prospetta molto intensa
Il primo compagno al quale diamo la parola e compagno Gasperoni segretario della Camera del lavoro di sanno
E presente compagno Gasperoni
Inattesa per Pomponio Gaspero Gasperoni entri la notizia di un messaggio pervenuto dalla presidenza dell'Assemblea dei lavoratori della lente di Rogoredo
Provincia di Milano
Il compagno D'Angelo è presente
Sì e compagnia danza imporre anche a Speroni la parola Gasperoni
Compagni
Il compagno
A me sembra che con questo nostro undicesimo congresso
La CGIL sta dimostrando
Che la crisi del sindacato non è irreversibile e che il male di cui soffriamo non sono quelli di aver esaurito un ruolo storico in quanto la società sta cambiando
Ma al contrario essi sono invece riconducibili la proprio la nostra capacità di renderci interpreti dei nuovi bisogni che il mondo del lavoro esprime a seguito dei mutamenti profondi che stanno intervenendo sia sul piano produttivo che occupazionale e sociale
E a me pare che questa sia proprio una delle cause principali delle nostre recenti difficoltà
Capire quindi queste novità e tradurle in coerenti politiche rivendicativa e condizioni indispensabile
Per riorganizzare una nostra efficace controffensiva che sappia arginare respingere l'attacco anti operaio sferrato dalla Confindustria ed ha rilevanti settori governativi
Parlare però di trasformazioni
E mutamenti non può significare appiattire la nostra analisi critica unicamente su fenomeni di carattere generale
Senza coglierne tutte le implicazioni locali o le diversità e contraddittorietà che pure sono presenti tra settori e aree territoriali diverse
In molti settori manifatturieri
Della mia regione le Marche ad esempio la risposta alla crisi industriale
E dalla sfida competitiva dell'azienda innovata
Passa ancora prevalentemente attraverso forme di riorganizzazione del ciclo produttivo nel territorio con la formazione di tante piccole aziende specializzate in singole fasi lavorative
Sono processi di trasformazione questi che in relazione anche ad una nostra insufficiente capacità di controllo e di contrattazione si vanno traducendo in molti casi in una espansione di posti di lavoro precario dove vige spesso l'infamia del sotto salario
Abbiamo realtà della regione dove si lavora anche a due tre mila lire l'ora
Certo sono casi limite
Ma sono però indicativi della contraddittorietà dei processi in atto
Dove accanto a stabilimenti super rinnovati
Con tecnologie produttive avanzatissime vi sono realtà produttive dove i margini di competitività e di ricavo del profitto sono garantiti invece dal super sfruttamento della mano d'opera
Un altro dato di grande rilievo politico che emerge e quello che vede associarsi contestualmente crisi e sviluppo
Infatti mentre la quasi totalità delle industrie più grandi sono in crisi si va espandendo invece la piccola impresa e l'artigianato insieme anche ai settori dei servizi e del terziario avanzato e tradizionale
Ebbene tutto ciò sta determinando mutamenti che scuotono profondamente il vecchio assetto produttivo e la precedente struttura occupazionale dalla Regione in quanto comportano consistenti spostamenti di occupazione dall'industria ad altri settori in crescita
E pongono di conseguenza una enorme quantità di problemi nuovi sia per i lavoratori che per il sindacato
Problemi ed esigenze nuove sia per quei lavoratori espulsi dalla fabbrica e costretti magari a cambiare anche settore di attività per i quali si pongono problemi di mobilità di formazione professionale
Di forme di lavoro anche diverso ai quali l'autogestione e la cooperazione o esigenze di una diversa organizzazione degli orari che sia ad esempio compatibile anche con periodi di studio e di riqualificazione ma i problemi nuovi che si pongono
Anche
Per coloro che conservano il proprio posto di lavoro non sono di meno
Problemi esistenti in quanto cambiando spesso la vecchia organizzazione del lavoro cambia con essa la qualità stessa dei problemi
Gli stessi valori professionali che vi si esprimevano diventano DiVersi oggi rispetto rispetto a prima questioni quindi che noi dobbiamo saper cogliere fino in fondo se non vogliamo che continuino a rimanere sparsi ai padroni magari per concessioni individuali che dividono i lavoratori ed annullano ogni capacità negoziale dello stesso consiglio di fabbrica
Queste mi sembrano essere alcune delle problematiche su cui abbiamo mostrato più marcatamente
Ritardi di comprensione e di iniziativa
E su cui abbiamo perso terreno in questi anni a rimanendo prigionieri di una logica tutta protesa a difendere
Le conquiste precedenti mentre la realtà mutava rapidamente e con essa Cities articolava non esigenze degli stessi lavoratori da noi rappresentati
Coloro per i quali il problema principale era e resta il lavoro come lo è per la massa crescente di disoccupati soprattutto giovani
Per i lavoratori precari sottoccupati chi lavora a tre mila lire l'ora
Non si sentivano più rappresentati in un sindacato che spendeva gran parte delle proprie energie a difesa di principi sacrosanti ma però sempre meno unificanti
Così come ad esempio i mille lavoratori di un'azienda che abbiamo affanno della Snam Progetti in stragrande maggioranza tecnici quadri e ricercatori
Continueranno a non ritrovarsi in politica rivendicativa e tradizionali perché inadeguate rispetto ad un'esigenza di tutela del salario ad esempio che non è più riccamente riconducibile a meccanismi di difesa automatica o a vecchi concetti di egualitarismo
Ed emblematico il fatto
Che era i settantacinque iscritti su mille lavoratori di quell'azienda che avevamo nell'ottantatré siamo oggi cinesi a trentacinque e ciò vale anche pari pari per CISL e UIL proporsi questi problemi compagni
Non significa certo
Voler cambiare esercito come già più volte è stato sottolineato ma porsi il problema di ridefinire scelte strategiche e politiche rivendicativa e che consentono la riunificazione di questi vari segmenti del mondo del lavoro
Ciò che serve quindi è più che mai
Un sindacato che sappia riunificare
In un unico fronte di lotta tutto l'esercito del mondo del lavoro superando definitivamente la pratica difensiva di questi anni e la conseguente sterile centralizzazione contrattuale che tanti guasti ha provocato e allora è necessario che con questo nostro congresso assumiamo fino in fondo l'obiettivo di rilancio dell'iniziativa contrattuale di lotta a tutti i livelli su cui ricostruire un nuovo grande protagonismo dei lavoratori
E nuove regole di democrazia che garantiscano anche ad esempio spazi adeguati negli organismi dirigenti per i nuovi soggetti che vogliamo e dobbiamo rappresentare se intendiamo restituire efficacia la nostra azione
La CGIL che uscirà da questo nostra undicesimo Congresso compagni dovrà poter contare oltre che su nuove chiare linee politiche anche su un marcato rinnovamento del modo di essere e di lavorare dei suoi gruppi dirigenti a tutti i livelli
I rapidi e profondi mutamenti che attraversano il mondo del lavoro e la società ci impongono mutamenti altrettanto rapidi e profondi
La massa crescente di lavoratori che ancora non rappresentiamo può essere conquistata all'impegno e alla lotta sindacale solo se sapremo associare linee politiche e rivendicativa adeguate ai nuovi bisogni con una capacità di direzione che sia altrettanto adeguata a tutti i livelli dell'organizzazione
Limitarci a rinnovare le nostre politiche rivendica attive
Senza elevare la nostra capacità di penetrazione di direzione complessiva nell'intero universo del mondo del lavoro
Avremmo compiuto un operazione parziale che col tempo mostrerebbe tutti i limiti di impraticabilità della stessa nei suoi valori strategici
Anche negli anni Sessanta compagni
Abbiamo vissuto una lunga fase di difesa dopo le sconfitte degli anni Cinquanta e gli insuccessi contrattuali del sessantatré pure del sessantasei ma questo non ci scoraggiò perché sappiamo ormai bene quanto la storia del movimento operaio è fatta di successi ma anche di sconfitte i momenti di grande avanzate momenti nei quali è necessario difendersi non arretrare l'importante io credo sia lavorare con tenacia per creare nuovi condizioni di ripresa e di sviluppo del movimento di lotta come riuscimmo appunto a fare alla fine degli anni sessanta ciò fu allora possibile
Perché è principalmente sapemmo capire quello che stava avvenendo nei posti di lavoro e nella società e sapemmo interpretare i bisogni nuovi che maturavano in conseguenza dalla forte espansione industriale e dei grandi spostamenti di manodopera dall'agricoltura all'industria
Dal sud al nord dalla campagna alla città con tutte le contraddizioni economiche e sociali che ciò comportava ebbene a me sembra che oggi come allora capire le trasformazioni del nostro tempo ed interpretare i nuovi bisogni che queste comportano è decisivo per le nostre prospettive future
Ecco quindi il senso ed il grande valore politico che io colgo ed attribuisco alla nostra proposta da strategica fondata sul Patto per il lavoro
Una proposta che certamente richiede politiche rivendicativa e chiare e coerenti ma prima ancora esige però cambiamenti profondi nella politica economica e sociale che nessuno sembra intenzionato a regalarci compagni solo con l'azione la lotta di grandi masse popolari sarà possibile conquistare risultati in direzione dello sviluppo dell'economia e di una più equa distribuzione delle risorse
Finalizzata alla creazione di nuovi posti di lavoro
E molto francamente compagni
Io non riesco ad immaginare ne è una ripresa del movimento tutta protesa a rivendicare misure economiche di carattere generale escludendo o sottovalutando l'importanza decisiva della contrattazione articolata così come non io riesco ad immaginare neppure il contrario
I due aspetti del problema mi sembrano istintivi lì se non vogliamo correre il rischio di mantenere pericolosamente divaricato il mondo del lavoro
Un'azione la nostra che deve rendere possibile anche il realizzarsi di una diversa direzione politica del Paese
E per la quale molto giustamente noi della CGIL forti della nostra esperienza unitaria intendiamo essere di stimolo per un'intesa tra le forze di sinistra e favorire così una direzione politica che sia fedele espressione di una volontà di progresso
E questa non è carenza di autonomia
Ma un giusto e doveroso modo di intendere la nostra funzione in rapporto all'obiettivo di una politica di cambiamento della società
è un elemento della nostra identità della nostra natura così come lo è il nostro impegno per l'unità della CGIL e dell'intero movimento sindacale
L'unità lo abbiamo continuamente ripetuto è condizione indispensabile per conseguire i nostri obiettivi di trasformazione sociale
Al di fuori di tale prospettiva credo che finiremo inesorabilmente per essere un'organizzazione propagandistica o al meglio corporativa e non una forza di cambiamento reale
Lavorare per l'unità non significa però ignorare le diversità presenti sia nei gruppi dirigenti del sindacato che è tra i lavoratori
Esse fanno parte del pluralismo di questo movimento sindacale e ne caratterizzano la sua peculiarità nel mondo diversità che vanno dunque assunte non quale dato di divisione ma quale elemento di vitalità e di forza se sapremo ricostruire nuove regole del gioco tra le tre organizzazioni che abbiano al centro la partecipazione dei lavoratori
Ed il corretto funzionamento della democrazia sindacale
La quale non può che essere la sintesi indicata dal compagno lama nella relazione a questo congresso tra democrazia d'organizzazione e democrazia di massa
In questo modo i lavoratori devono tornare ad essere protagonisti di questa nuova prospettiva unitaria
Solo così io credo le esperienze negative di questi anni non si ripeteranno ed avremmo gettato solide basi per una nuova grande avanzata del movimento operaio della democrazia e del progresso
Grazie Gasperoni
C'è il compagno D'Angelo delegato dell'Abruzzo
Da giovane
Cavalli ma non la sentiamo come
Se non c'è il compagno d'Angiò
Diamo la parola la compagnia Manola Cavallini tecnico della cooperazione di Pisa
Il compagno Luciano lama ha offerto la sua relazione notando come Helmut il momento in cui teniamo il nostro congresso sia eccezionale per i grandi cambiamenti in corso cambiamenti nel mondo del lavoro e dei lavoratori stessi della base sociale del sindacato nell'organizzazione del del modo di produrre questa notazione tanto più importante a mio avviso quanto il sindacato riesce non solo a vedere o percepire il mutare di questa realtà complessa ma in quanto riesce ad essere il portavoce e l'autore di questi cambiamenti
Oggi lo sviluppo tecnologico l'introduzione nel mondo del lavoro della scienza informatica contribuiscono ad una diversa organizzazione del lavoro
Contribuiscono ad un nuovo modo di produrre che il padronato assume come pretesto per ridurre a livelli occupazionali per una politica di profitto a scapito dello sviluppo
Sociale e del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della classe lavoratrice
Su queste cose c'è un ritardo del sindacato c'è l'esigenza a mio avviso e il movimento la CGIL in testa si faccia carico di guidare questo processo in termini positivi
Perché non è totalmente vero che creano comunque disoccupazione se la CGIL è cosciente che la propria base sociale sta cambiando che l'operaio tradizionale non è più l'unico elemento di forza del sindacato
Anche se a mio avviso non perde la sua centralità se si sviluppano attività impiegatizia e tecniche o il terziario e servizi che rendono il nostro rapporto con i lavoratori di tipo nuovo diverso
Allora bisogna darci una strategia una grande parola d'ordine che aggreghi tutte queste figure sulle nostre posizioni che ci permetta ancora di essere un punto alto e dello sviluppo della società italiana
Io credo che in teoria questa parola d'ordine l'abbiamo trovata
Il patto per il lavoro credo che questa volontà di aggregazione fra forze nuove questa nuova solidarietà definita con il Patto per il lavoro possa essere un punto di partenza per uno sviluppo qualitativo in senso progressista della società
Del lavoro e della produzione
Deve essere la nostra una iniziativa che parta dai singoli luoghi di lavoro dalle fabbriche recanti ieri dagli uffici con una proposta precisa nella quale tutte le forze del mondo del lavoro ma anche in cassa integrato il giovane disoccupato
Si possano ritrovare per acquistare una nuova fiducia è una nuova volontà di lotta e di impegno
Perché compagni non ce lo dimentichiamo il sindacato e il soggetto insostituibile per il cambiamento della società e per la difesa stessa della democrazia
In questo ragionamento si inserisce l'esigenza sentita dalla CGIL
Di avere un rapporto con i nuovi soggetti del mondo del lavoro figure tradizionalmente per tendenza corporative ma che possono e debbono avere un ruolo importante nella nostra strategia e nell'uomo colto che la CGIL ha può assumere già da questo congresso io non credo che oggi si possono vincere delle battaglie trasformando la CGIL in una somma di singole corporazioni credo in una CGIL validamente rappresentativa che cogliendo le istanze di tutti coloro che sono soggetti attivi del mondo del lavoro
Siano essi operai in tuta blu o tecnici in camice bianco possa fare una grande battaglia guidando il processo di trasformazione del modo di produrre nell'interesse di tutti i lavoratori per un miglioramento delle loro condizioni
E non dei nuovi padroni che investono questa fonte di ricchezza
Esclusivamente nella rendita finanziaria
Anziché creare occupazione attraverso l'uso produttivo
Della stessa che acquisiscono da questi processi trasformazione non ci dimentichiamo che le nuove figure professionali sono comunque al pari dell'operaia tradizionale produttori di plusvalore per il capitale
Non ci dimentichiamo nemmeno che spesso queste figure sono più vicino all'operaio di quanto non si creda
Per fare un esempio nel settore in cui lavoro l'edilizia il geometra giorno per giorno vive con i muratori carpentieri la vita del cantiere lo svolgersi del lavoro spesso so che specialmente in un settore come il mio per l'imprenditore è più facile avvicinare il tecnico con la contrattazione individuale o non controllata
E quindi queste nuove figure possono essere interessate alla rivendicazione della CGIL ma credo che nulla si possa dare per scontato il successo di questo rapporto dipende dalla nostra maggiore forza dal ruolo che nelle singole realtà riusciamo ad a vere
Perché è vero che è un geometra da solo
Basta l'imprenditore per aprire un cantiere avvalendosi di subappalto con e con ottimismo ma se facciamo la battaglia contro queste forme selvagge di lavoro
Il nostro peso nel rapporto con i tecnici in questo caso è pari o più forte del padrone perché così siamo noi i promotori del miglioramento del suo rapporto di lavoro
è quindi necessario avere politica rivendicativa e chiare comuni all'insieme del mondo del lavoro
Attraverso un coordinamento di tecnici e quadri inserendoli nei Consigli di fabbrica attraverso un coinvolgimento attivo nel lavoro dell'organizzazione per meglio conoscere le loro esigenze
Ma no facciamo il passo più lungo della gamba dare troppo a volte è una maschera per rafforzare delle volontà
Anziché negli impegni concreti e per queste opere non condivido il passo della mozione ventotto dove si attribuisce a queste figure a me è impiegato alla possibilità di dare pareri vincolanti per l'organizzazione su materie che ci riguardano
Si commette un doppio errore si frantuma anziché a unire la nostra base sociale che ha già degli strumenti per incidere sull'organizzazione i consigli di fabbrica
Si sottovaluta la capacità delle nuove forze emergenti di far comprendere valere le loro rivendicazioni senza un vincolo precostituito
Io lavorando in una cooperativa forse non vivo fino in fondo questo rapporto conflittuale fra impiegati operai che alcuni individuano ma è proprio dalle nuove esperienze del movimento cooperativo che la CGIL può partire per comprendere meglio alle esigenze delle nuove figure sociali
Questa è una grossa scommessa per il per noi ma è anche un presupposto per dare concretezza al patto per il lavoro per come perché questo non resti lo slogan dell'undicesimo congresso ma un terreno di lotta e di nuova iniziativa sindacale
Occorre ricostruire molte cose CGIL esce da un periodo di forti lacerazioni e contrasti il congresso in tutt'ma il Congresso in tutte le istanze ha riconfermato la volontà unitaria dell'organizzazione
Una vita che si costruisce sulle cose con un'azione organizzata è forte
Con una capacità di tenere fermi gli obiettivi e di agire con coerenza rispetto ad ogni singola scelta
Per questo ci dovremo dare delle regole chiare secondo me
Non con l'intento di rendere più forte la parte della CGIL ma per dare un'immagine unica di noi stessi perché non sia un'organizzazione composta con più linee di condotta avvolta contrapposte fra loro come successe nel recente passato
Sono d'accordo col compagno lama che troveremo degli ostacoli e delle resistenze la nostra strategia resistenza confindustriali e governative visto il ruolo e la condotta dei governi italiani da quarant'anni ad oggi con sfumature diverse ma comunque mai all'altezza di un progetto progressista di cambiamento nella società italiana
A questo proposito bastano due esempi recenti il decreto governativo di fine anno che aumentarle contributi previdenziali a carico dei lavoratori dello zero venti per cento mentre ha diminuito contributi a carico delle imprese di circa l'uno e sessanta per cento
Viene inoltre per la prima volta nella storia italiana fatto pagare il cinque per cento di contributo all'apprendista
E la legge finanziaria che ha ulteriormente tagliato gli assegni familiari che percepisco e lavoratori dipendenti
E dare introdotto la contribuzione previdenziale a carico dei cassa integrati quando il Parlamento ha già l'anno passato aveva bocciato questo provvedimento
Per tutto questo credo che oggi in Italia abbia più che mai bisogno della CGIL
Una CGIL che coinvolga ogni espressione del mondo del lavoro ogni forza progressista con un impegno popolare di massa di tutta l'organizzazione nel suo insieme
Ha la parola la compagna Silvia cortissimi
Delegata del decide di Toscana
Poi parlerà Bruno crei chi ex cancelliere austriaco
Purtroppo non sale
Ecco
La compagnia Cottini e installando
Questa Cavallini umano garanzia
Tutti non c'è
Di questi tempi regole nella sede guardi dice verrebbero
Sì
Sì
Compagni la compagna cortinesi è influenzata
Quindi ha la parola il compagno Gianni Melilla segretario generale della CGIL dell'Abruzzo
La Verin vivi Eduardo la causa della crisi del sindacato
Sostanzialmente nel non essere riusciti
Ad adeguare le nostre politiche rivendica attive ai cambiamenti
Della struttura del capitale della forza lavoro
Non ci sa risolvere d'incanto i nostri problemi
Avverto il pericolo che l'eccessiva enfasi sulla svolta sulla rifondazione
Ci faccia vivere con un senso di liberazione la diagnosi del male senza però essere in grado
Di produrre tale consapevolezza incoerenti comportamenti sul piano rivendicativo e del movimento
Dobbiamo stare molto attenti ad evitare scorciatoie gattopardesca
Ha ragione il compagno Pizzinato nel sostenere che il sindacato non ha fatto ancora il giro di boa
Siamo nel pieno di una crisi di forma e di sostanza di Progetto e di democrazia del sindacato
Vi sono però condizioni esterne ed interne per una evoluzione positiva del nostro quadro di riferimento
Ma non dobbiamo illuderci più di tanto lo zoccolo del consenso sindacale nel mondo del lavoro e minoritario
La nostra crisi è stata forse offuscata dalla intensità dello scontro politico di questi anni con tutto il suo carico ideologico
Ma negli ultimi tempi essa ci appare nella sua reale portata e sulla sua gravità finalmente c'è un giudizio unitario
Il nostro potere contrattuale e umiliato a partire dai centri fondamentali del sistema produttivo
La contrattazione articolata è scaduta in quantità e qualità non in assoluto ma in relazione alle nuove esigenze di governo del cambiamento
Alla fiato dopo anni siamo tornati ad un primo accordo abbiamo fatto benissimo ad esaltarne il significato ma non nascondiamoci la sua illuminante parzialità
Lo stesso accordo del diciotto dicembre per i pubblici dipendenti riveste sicuramente una importanza storica sia per i contenuti riferiti al settore
Che per il significato straordinario di superamento della centralità quarantennale della Confindustria nel sistema delle relazioni industriali
Ma allo stesso tempo compagni
Non è possibile sottovalutare come invece mi sembra si sia in parte fatto il fallimento delle trattative con tutte le altre controparti private e ha partecipazioni statali
Ciò che è grave e che non abbiamo avuto neanche la forza di chiamare i lavoratori alla lotta per provare almeno per questa via a rimuovere le pregiudiziali padronali
Possiamo anche accontentarci dell'estensione perde omnes di quell'accordo ma le questioni di fondo sono solo rinviate vi sono due nodi decisivi tra loro strettamente intrecciati che non a caso sono stati posti al centro del dibattito congressuale
Come ricostruire il potere contrattuale nei posti di lavoro e nei prossimi rinnovi contrattuali e secondo quale movimento per un progetto di sviluppo che modifichi gli indirizzi di politica economica in direzione dell'occupazione del Mezzogiorno sono obiettivi interdipendenti non c'è un prima e un poi
Sul primo c'è stato in questi ultimi mesi un'intensa elaborazione
I convegni sui quadri sulle innovazioni tecnologiche sui grandi gruppi sul secondo obiettivo mi sembra che pecchiamo di più approssimazione se non recuperiamo questo ritardo superando dispute nominalistiche poco produttive salta l'intero disegno strategico del nostro congresso
Dai tempi dell'Euro e cioè da dieci anni non abbiamo più tentato un paradigma generale su cui unificare il mondo del lavoro in chiave offensiva
Le convulsioni corporative del mondo del lavoro sono l'effetto del nostro ripiegamento progettuale
La solitudine dei disoccupati e dei giovani anche quando sono tornati in piazza e l'altra faccia negativa dell'arretramento dalla coscienza di classe sulla questione meridionale come la più grande questione nazionale
è indubbio negli ultimi anni una caduta dell'impegno Mary giornalistico anche del movimento operaio che non ha saputo contrastare su questo versante le scelte del governo e del padronato
Evidente una quasi coincidenza tra la questione meridionale e la disoccupazione nazionale si è ormai superata da tempo la fase lamento USA del meridionalismo democratico è anche vero che stentiamo ad assumere un atteggiamento progettuale di lotta
Tale limite ancora più negativo in una fase in cui la spesa pubblica e lo stato sociale si ridisegnano radicalmente con una inevitabile concorrenza tra le erogazioni pubbliche tramite i trasferimenti di reddito alle famiglie
E gli investimenti pubblici per una efficace organizzazione dei servizi del territorio
Non può sfuggire il nesso tra la questione meridionale e riforma dello stato sociale
Il welfare all'italiana e anche essa dentro il Medua Rismondo la Nord e Sud con un'accentuazione del Mezzogiorno della degenerazione assistenziale
Il governo non solo non coglie questo aspetto di riequilibrio ma tagli alla spesa senza criteri di equità e ciò per il Mezzogiorno è doppiamente ingiusto
Si può generare una situazione tipicamente Riccardi Anna
L'offerta insufficiente di servizi pubblici fa aumentare il costo privato dalla sussistenza per i lavoratori i quali saranno indotti a monetizzare quando manca per i loro bisogni di vita
Il degrado della spesa pubblica a scapito degli investimenti pubblici e dei servizi collettivi
Finisce col diventare un onere indiretto sulle imprese sulla produzione con grave danno in particolare per quel tessuto di piccole e medie imprese
Che in varie zone del Mezzogiorno e dell'Abruzzo si è fatto strada dando vita ad un rito ad originali e vivaci fasi di espansione industriale soprattutto negli anni settanta
La ristrutturazione dualistica dell'industria italiana si evidenza nello scarto impressionante tra gli investimenti destinati alla razionalizzazione degli impianti rispetto a quelli per l'ampliamento delle capacità produttive nei primi anni Settanta gli investimenti delle industrie manifatturiere erano destinati per il settanta per cento all'ampliamento e per il trenta per cento la razionalizzazione degli impianti
Da allora ad oggi la situazione è completamente invertita il ventinove per cento all'ampliamento delle capacità produttive e il settantuno per cento la razionalizzazione degli impianti
Ovviamente chi non ha o almeno ristruttura il poco che ha e così per l'industria meridionale si profilano nuova emarginazione produttiva e peggio tecnologica
Che finirà col pesare sulla intera economia nazionale il Mezzogiorno ha bisogno di una nuova e più intensa fase di elaborazione di movimento ciò non può essere fatto in ordine sparso
Dobbiamo dare a questo sforzo che deve essere di tutto il sindacato carattere di sistematicità e di grande coerenza
Analogamente a quanto già deciso nel congresso dei metalmeccanici potremmo proporre a CISL e UIL una iniziativa nazionale in collegamento con l'apertura dei rinnovi contrattuali che indichi nuovi obiettivi di politica economica e sociale per il Mezzogiorno e l'occupazione
Una iniziativa che ci consenta di rinnovare la feconda stagione dell'unità di classe dei lavoratori del Sud e del Nord esaltando la funzione nazionale del sindacato italiano
Compagni insieme a Di Liberatore appalti Face che è una delle più eminenti personalità
Del pensiero socialdemocratico e della sinistra europea
Il suo nome legato alla ricerca che niente ha di nuovo negli e della ripresa dello sviluppo ed in modo particolare alla ripresa di uno sviluppo dei rapporti fra l'Europa
E i Paesi del Terzo e Quarto mondo
Francesca presentato progetti di grande concretezza per esempio proponendo la costruzione di un grande sistema ferroviario africano da finanziare attraverso una riduzione delle spese militari
Siamo sicuri che il suo contributo che darà al nostro congresso sarà un contributo che qualifica la nostra stessa ricerca
Perché la ripresa di una via di sviluppo qualificato possa spaziare dentro a rapporti tra l'Italia e il sistema economico mondiale di tipo nuovo
Diamo la parola a Bruno price to
Ma nel dramma e non
E dei io e
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Il è annullato rispetto a me a me va bene
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Ma le scelte trovai che opera nel congresso Mana che ne anticipano si espresse un c'è anche nove subisce diretto al rischio delle diete Sica nell'anni avete Anzola n testi sceglie verso accetti io il più vicino ai DS
Dorfles Manna l'avete
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Puntato sono approdate al Pronto e spesso è difficile riesce inverare città politici che lei assessore ha nessun a Baghdad contestuale andarono al come ANCI che al Paese al sette Manchester
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Penso che i a fare il
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Vi è chissà orrende planner
Tutti i medici le parole
Il labour follia di un adesso antinebbia Sinloc sulle Alpi
Cari delegati rileggendo il testo che avevo preparato
Mi sono accorto che iniziamo con una riflessione
Che avrebbe certamente condiviso il mio amico Olof Palme
La cui figura di strenuo difensore dei diritti dei popoli delle ragioni della pace e della lotta per la sopravvivenza dell'umanità voglio qui ricordare l'idea a cui faccio riferimento e che i problemi del futuro che ci sfidano sono compiti che possono essere risolti esclusivamente e invia precipua dalla politica
E già il modo stesso con il quale io Elenco questi problemi del futuro è un atto politico
Un conservatore naturalmente parlerebbe in modo diverso
Innanzitutto si tratta della questione della sopravvivenza poiché se non dovessimo riuscire a evitare nei prossimi anni l'esplosione della guerra
Tutti gli altri nostri sforzi non avrebbero senso perché non rimarrebbe nulla su questo pianeta oggi messo in estremo pericolo dal Progetto per le armi spaziali
Possiamo solo sperare
Possiamo solo sperare che lo spirito di Ginevra riesca ad affermarsi e si riveli duraturo
Ma oltre al problema primario della pace si pongono almeno altre tre questioni di grande importanza
La prima è come possiamo conservare una vita su questo pianeta che sia degna di essere vissuta una vita degna dell'uomo
E questo problema non lo possiamo circoscrivere ai Paesi industrializzati dobbiamo comprendere quanto sia grave la minaccia anche per i Paesi in via di sviluppo
Per il Terzo Mondo
Dobbiamo considerare quali danni vengono anche a questi Paesi dalla distruzione dell'ambiente e soprattutto dalla sistematica dislocazione delle industrie altamente inquinanti e ad alto rischio
Il movimento operaio e sindacale dei Paesi industrializzati dell'Europa deve confrontarsi con questa o questi problemi e dare una risposta
Evitando in primo luogo la via mio perché la difesa dei propri interessi particolari e di un vantaggio illusorio
E si sa invece in questo anche una grande chance per una reale creazione di occupazione in Europa
Malgrado l'insufficiente quadro statistico a disposizione sappiamo che dalla spesa per prodotti e tecnologie per la tutela e risanamento del nostro ambiente potrebbero nascere intere nuove industrie per un piccolo paese qual è l'Austria gli investimenti necessari per la difesa dell'ambiente sono stati stimati nell'ordine di quaranta mila miliardi per il prossimo decennio spesa che potrebbe creare in moltissimi posti di lavoro
Ecologia e occupazione possono andare d'accordo
Per rendere un'idea
Per rendere un'idea di ciò che questo potrebbe significare
Basti questo esempio la difesa dell'ambiente può nell'ultimo scorcio di questo secolo essere quello che per il secolo scorso rappresentò la costruzione della Rete ferroviaria
Il secondo argomento che mi preme sottolineare anch'esso squisitamente politico e quello della cooperazione con i Paesi del terzo
Per farlo rischiamo di trovarci in una via senza uscita se continueremo a seguire le strade fino a ora battute
Tutti parlano dell'indebitamento dei Paesi in via di sviluppo tutti sostengo la necessità di risolverlo ma tutti continuano con le vecchie ricette sbagliate
Dominate dal pensiero conservatore di cui sono principali sostenitori la signora Thatcher e il Presidente Reagan
Ma è possibile e necessaria un'altra via per la quale secondo una mia vecchia proposta un ruolo decisivo toccherebbe ai Paesi dell'OCSE e alla Comunità europea
E si dovrebbero farsi sostenitori di una politica di aiuti creditizi che renda possibile nei Paesi del Terzo Mondo
E in primo luogo in Africa di una diffusa e solidarietà infrastrutturale che è la precondizione di una reale indipendenza economica e politica in questi Paesi
Ovviamente radicalmente opposta questa mia idea è quanto avviene oggi e cioè che per una stima approssimata per difetto i governi del mondo Spend notano novecento e i mille miliardi di dollari all'anno per gli armamenti
Questa scelta a favore di una politica di pace e di sviluppo del terzo mondo non vuole essere espressione di un puro atto volontaristico di solidarietà
Ma anche offrire una possibile via d'uscita alla crisi che oggi colpisce determinati settori industriali nei Paesi sviluppati
Concludendo penso che tutto questo potrebbe venire organizzato come una riedizione ma su scala planetaria di ciò che fu il Piano Marshall dopo la seconda guerra mondiale
A questo obiettivo dobbiamo conquistare anche l'appoggio dell'Unione Sovietica e dei suoi Paesi alleati abbandonare la vecchia idea secondo la quale il superamento del sottosviluppo sarebbe solo a fare dei paesi cosiddetti imperialisti chic
Dobbiamo dunque cercare di realizzare la massima cooperazione internazionale
Per arrivare alla terza questione sulla quale vorrei fare qualche riflessione e cioè al fenomeno oramai strutturale della disoccupazione di massa che colpisce tutti i Paesi vorrei aggiungere qualche cosa a quanto ho detto prima
A me non interessa molto se Marx ed Engels abbiano avuto ragione con la loro teoria sul carattere strutturale
Dell'esercito industriale di riserva nel capitalismo ciò che mi interessa è trovare gli strumenti e le vie per superare questa drammatica situazione bisogna cercare insieme di strumenti per produrre soluzioni politiche se cent'anni fa il movimento operaio allora le sue origini si fosse dichiarato impotente scoraggiato di fronte ai problemi enormi che doveva affrontare
Allora non sarebbe stato in grado di realizzare le profonde lo trasformazioni che nonostante i regimi fascisti sono avvenute in questo secolo in Europa
Io sono un riformista parola che si usa spesso con disprezzo ma io so quanto sia valido il principio dialettico per giudicare le riforme realizzate
E la loro quantità che può cambiare la qualità di un ordinamento sociale inoltre il bene supremo della democrazia e quello che consente il ricambio politico dei governi e l'alternanza degli schieramenti
Di più delle diottrie
Il Maciste
Enti mi tenne russo
Ci hanno mamma
E alla fine gli ha perché perché viaggiatrici Camp X-Ray punta forte
Lo spunto a Matrix is
Più spade o manca midollo di il figlio comunque
Io per dire Version Stephen Roche di averci aspetto studia il braccio vittorioso Antonella Ford libretti
Diceva bene Gianni erede fu ha chiesto al ostili verso portfolio
Welteke hanno usati da Smith filler su sponde nord Paolo venti il sesso Predoi attenti che Versions Cigliola rosso
Tifo spento va
Ogni allenti esercente
Un tasso vasi circa ottobre
Fatto migliore decide chapter Cicchetti che a ottobre ci deve ricondurre su commenta
I vegan soffusa
Il fuoco bene Ian
Detti il tizio è nella donzella esce Nick anni mentre nel la di Cles tesoro grosso banchi vicini
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Virgola figlio si chiama en
Fausto incentivante adesso emigranti Stockholm Susanna indietro fruibili non c'è principio e fine del Chievo
Tema che esso acta Enzo Sciai debbo creata finiscano affacci sciatterie ieri Letta Peretz Susan sul tipo solidi
Contessa guardi io
Con che ebbe il trasporto su l'antenna ma
Più dice
E l'altro
Cari delegati amici di rinnovo il mio ringraziamento per
Avermi invitato e vorrei conclude con un saluto sentito a Luciano Lanna
Che dopo tanti anni di battaglie lascia la guida della CGIL
Ho ascoltato con molta attenzione il suo discorso e sono rimasto impressionato dai molti punti di contatto che ci sono e questo mi ha confortato circa la giustezza vi è la mia decisione di accettare l'invito divenire all'undicesimo congresso della CGIL
Voglio essere franco fino a qualche anno fa forse non lo avrei accettato
Ma nel frattempo ho capito che malgrado ciò che ci possano ancora dividere è importante non privarsi ma della disponibilità ad essere ascoltati e della volontà di aprirsi al dialogo
Come usa dire il mio amico vi Libra ante un socialdemocratico deve essere sempre pronto ad ascoltare e a cercare di convincere
Il compagno Christ kitsch affidato un grande messaggio
Quello di rivolgere a tutti noi l'invito di risolvere i problemi difficili che abbiamo davanti a noi attraverso la politica
E specificamente attraverso una politica di riforme è un'indicazione che corrisponde alla scelta che questo nostro congresso va facendo
Ringraziamo anche il compagno Krajicek iter le parole che ha rivolto accompagnò la mamma di apprezzamento per il suo grande contributo
Dato alla politica di un nuovo dialogo fra tutte le forze del lavoro in Europa
Allora la parola il compagno Sergio Cofferati segretario generale della Federazione dei lavoratori chimici
Il dibattito congressuale che si è qui
Svolto ha confermato l'esigenza di produrre mutamento sensibile
Di rotta
Di procedere cioè alla definizione di una nuova strategia
Ed ha reso esplicito che ne esistono le condizioni oggettive e soprattutto la consapevolezza tra i lavoratori e nell'insieme del gruppo dirigente
Questo congresso
Devi ora completare il processo avviato la proposta del Patto per il lavoro che costituisce l'asse centrale
E i temi della CGIL ha suscitato tra i lavoratori
Nel Paese interessi appesa
Bisogna riempirla di contenuti
Bisogna stabilire priorità e definire strumenti concreti di politica rivendicativa che la traducano rapidamente in primi risultati
E indispensabile credo dopo una lunga fase difensiva
Tutta accentrata sui temi della redistribuzione del reddito ridare centralità priorità nella nostra analisi nella nostra iniziativa
Ai temi del lavoro dell'occupazione
Va riaffermato con decisione
Che il nostro obiettivo si persegue operando su due versanti
Non mai separabili
Quello dello sviluppo e quello della redistribuzione del lavoro esistente
Fondato soprattutto su una politica mirata
Della riduzione dell'orario di lavoro
Dobbiamo avere consapevolezza che i termini dello sviluppo che rivendichiamo saranno però profondamente diversi da quelli di altre fasi storiche che abbiamo vissuto e governato
Si tratta in sostanza oggi di attivare costanti solidi processi di accumulazione
Sapendo che gli stessi non si tradurranno
Automaticamente in nuove occasioni di lavoro e di occupazione
Questa diversità rispetto alle nostre esperienze passate
Riproporre con forza per noi
E per l'insieme della sinistra italiana
I problemi delle nuove forme di partecipazione all'accumulazione
E di governo e controllo della stessa e della sua redistribuzione
In altri termini per noi è oggi indispensabile tornare a riflettere sulla programmazione economica
Tema
Troppo rapidamente accantonato nella sinistra italiana e diventato oramai desueto anche dentro la nostra confederazione
Non si tratta di immaginare qui una sterile contrapposizione del ruolo dello Stato in tutte le sue articolazioni
Contro le ipotesi di neoliberismo dilagante
Abbiamo bisogno invece di ridefinire in forme nuove una linea guida un'ipotesi concrete rinunciabile per sostenere la nostra opzione strategica basata appunto sul Patto per il lavoro
D'altro canto è sotto gli occhi di tutti il limite della situazione che ci sta davanti
L'assenza dello Stato nel governo delle trasformazioni e dell'innovazione e marcata ha lasciato margini consistenti alle imprese e i risultati
Sono sempre più evidenti
Ma
Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che questa situazione si è determinata anche per nostri limiti e responsabilità profonde
Che la nostra scelta strategica di oggi ci impone di recuperare rapidamente
Abbiamo contribuito anche noi
A svilire e a liquidare l'esperienza la pratica legislativa
Delle leggi di programmazione
La sei sette cinque fu per la sua ispirazione e per una parte consistente degli stessi dettati che conteneva un tentativo organico di governo della politica industriale
Noi qualche volta inconsciamente ma sottovalutando nella portata abbiamo contribuito a trasformarla in un canale di erogazione di incentivi incontrollati diretti all'impresa
O ancora più spesso in un semplice strumento di attivazione degli ammortizzatori sociali nelle crisi industriali più acute
Certo non sono sfuggiti a nessuno i limiti e le angustie di un'ipotesi programmatoria che assumeva la rigida dimensione del settore merceologico come ha seguita
Gli strumenti di sostegno dello Stato e della pubblica
Ministero azione alla realizzazione degli obiettivi previsti dal piano sono mancati
Così come sono mancati i grandi progetti infrastrutturali orientati a sostenere ad integrare sul territorio le scelte dei settori pur avendo coscienza di ciò di questi grandi limiti il problema della programmazione economica e del Governo dalla politica industriale proprio quando la CGIL lancia l'ipotesi del patto per il lavoro si ripropone con grande forza non si tratta per noi di limitare la libera iniziativa
Ma di guidarla entro direttrici anche legislative
Che siano utili a incentivare la realizzazione degli obiettivi strategici nei settori a più alta innovazione che ha più forte dinamicità
Collegando né la trasformazione con il riequilibrio quantitativo e qualitativo delle aree deboli
è decisivo per questo il ruolo primario delle aziende a partecipazione statale hanno loro per prime bisogno di forte qualificazione
Di avviare processi profondi di internazionalizzazione sono questi anche per le aziende pubbliche i cardini di una revisione consistente del loro ruolo e della loro collocazione nell'apparato industriale
E davanti a noi un primer avvicinato banco di prova
Della nostra nuova strategia questo banco di prova è rappresentato dall'occasione che la nostra economia avrà di utilizzare gli effetti congiunti della contrazione del prezzo del petrolio e del ribasso del dollaro
Bisognerà evitare il puro trasferimento al mercato alle sole imprese
Bisognerà insistere per un utilizzo mirato a sostegno di obiettivi di qualificazione dell'apparato industriale che avrà in questo nuovo quadro internazionale
Un bisogno grande di maggior competitività sui mercati internazionali destinati a diventare assai più turbolenti e avrà bisogno
Di essere coniugato ad una selezione della spesa pubblica
Questa prima scadenza sarà rilevante non soltanto per i contenuti di politica economica che può generare ma anche per la confermata la nostra linea
Può rappresentare questa occasione
Un primo banco di verifica concreto è reale del nostro rientro amento può tradursi in una prima ipotesi di programmazione economica mirata
Ma la ricostruzione della nostra strategia ci deve credo condurre ad un riesame complessivo della nostra politica per il Mezzogiorno
L'attacco al potere d'acquisto dei salari di questi anni è stato forte concentrico
L'obiettivo centrale di una parte consistente dell'imprenditoria italiana
Egli era era e continua ad essere il nostro potere negoziale
Si è tentato impedendoci di contrattare limitando gli spazi e i margini negoziali
Di avviare surrettiziamente una trasformazione del sindacato italiano
Di cambiare il nostro ruolo
C'è convinzione coscienza in una parte importante dell'imprenditoria italiana che un sindacato che non contratta alla fine perde rompe il suo rapporto con i lavoratori si trasforma in un soggetto diverso da quello Chievo che dice di volere essere la nostra scelta di difenderci è stata una scelta giusta
Anche quando
Ha portato alla nostra confederazione a incorrere in rischi gravi di lacerazione nel rapporto con CISL e UIL e addirittura di divisioni al nostro interno
I risultati che abbiamo acquisito sono importanti per l'insieme dei lavoratori e conseguentemente anche per quelli del Mezzogiorno
Aver difeso sommando gli affetti dell'accordo sul pubblico impiego per la cassa integrazione alla riforma dell'IRPEF i livelli di retribuzione più bassa è stata la precondizione per poter ridefinire la nostra strategia ma in un'occasione come questa sarebbe davvero mio Pia politica non cogliere che i nostri ritardi
E l'impossibilità di dispiegare una forte iniziativa sull'occupazione per il lavoro hanno penalizzato a volte drammaticamente le aree deboli ed in primo luogo il Mezzogiorno
E da questo limite degli effetti di questi mesi che dobbiamo ripartire
Non è praticabile per la CGIL una scelta strategica che subordini l'iniziativa sul terreno della politica industriale ed economica al recupero del potere negoziale nei luoghi di lavoro
I due momenti devono essere tra di loro rigidamente intrecciati
E non soltanto per l'ovvia esigenza di governare i processi di trasformazione in atto
Che riguardano anche l'apparato industriale oggi dislocato nel Mezzogiorno
Ma soprattutto perché un convinto recupero del potere d'intervento sui luoghi di lavoro ha bisogno di un orizzonte strategico di un progetto che ne rende esplicite le finalità
E né i colleghi gli obiettivi a quelli più generali di trasformazione della società impedendo così io soltanto così il realizzarsi di spinte corporative
Che in settori nient'affatto marginali della nostra società e dell'aria che rappresentiamo sono oggi presenti
Tutto ciò è vero e vale per le aree deboli e ancora di più vale per il Mezzogiorno
Ma non basta
Se è vero come è vero che sviluppo e crescita non creeranno automaticamente nuove occasioni di lavoro
Che è saltato definitivamente il rapporto fisso e automatico tra gli investimenti e la crescita dell'occupazione se tutto ciò è vero va riconsiderata
La presenza industriale del Mezzogiorno
Il processo spontanei in atto porta ad una polarizzazione che viene poi da alcuni tradotta in linea politica
Si vuole in sostanza che l'innovazione dell'apparato industriale premi il nord e che la soluzione dei problemi del Mezzogiorno si definisca esclusivamente o prevalentemente attraverso la qualificazione dei servizi
E questa la mitica illusione di chi ritiene possibile la soluzione dei grandi problemi occupazionali delle aree deboli attraverso lo sviluppo del terziario soltanto l'intreccio organico tra attività produttiva industriale e terziario e servizi può risolvere i problemi che abbiamo davanti soprattutto per le proiezioni che tutto ciò avrebbe sul territorio
Si ripropone di conseguenza anche se in termini nuovi il problema dell'industrializzazione del Mezzogiorno
E questa è un'esigenza che va corso Steluta dall'intero Paese attraverso lo sviluppo
Attraverso la crescita dell'accumulazione e la sua redistribuzione mirata
Questo obiettivo va sostanziato attraverso l'individuazione di precise priorità per il Mezzogiorno nei processi di ristrutturazione e di riconversione industriale
E attraverso trasferimenti che consentano il completamento dei cicli produttivi nel settore di base e in quelli a più alta tecnologia
L'esperienza sin qui fatta
La parti significative del movimento sindacale di contrattare le ristrutturazioni di misurarsi con le cause e gli effetti della crisi per tentare di orientarne gli sbocchi
Sommata all'esigenza crescente di controllare l'innovazione di governare i processi di accumulazione ha via via evidenziato l'esigenza di mutare anche qualitativamente le regole tradizionali delle relazioni industriali
Ci sono per questa via realizzate importanti e ancora sottovalutate nel corpo del sindacato esperienze
Che vanno dal protocollo ieri che rimane ad oggi la soluzione più organica fino agli accordi ENI e alle soluzioni sugli osservatori realizzate con le associazioni imprenditoriali private
Non è questa una parte residuale o complementare della nostra linea strategica
E purtroppo di fronte a questi temi la discussione stenta a decollare spesso sì fare ti cedente
Dobbiamo crede invece mirare con convinzione ad un sistema ampio ed articolato
Con uniformi criteri ispiratori di modifica delle regole di relazioni industriali puntando a ricostruire quanto nella vertenza confederale
Si è lacerato nei rapporti tra noi e le associazioni oltre che con le singole imprese
Dobbiamo tradurre in codici formali le più ricche esperienze informali che si sono maturate in questi anni
Occorre uno sforzo maggiore
Anche nella modifica di merito dei protocolli che si sono fin qui realizzate
So benissimo che questo è un terreno insidioso
Ritengo però che su questo terreno dobbiamo misurarci con coraggio
Mi sono presenti i rischi di subalternità
I vincoli che si possono introitare nel discutere con le controparti le modifiche delle regole del gioco
Dobbiamo esplicitamente mirare al superamento della dicotomia tra informazione contrattazione imporla nelle nostre scelte
Per noi vitale intervenire nella programmazione della politica industriale dell'impresa è indispensabile definire i criteri e i modelli con i quali si utilizzano le innovazioni sia nel prodotto che nel processo
Dobbiamo essere convinti però che questo intervento sui meccanismi più intimi del funzionamento e dalla gestione dell'impresa è un potere alto che rivendichiamo
Ne siamo legittimati per esserci confrontati con altrettanta coerenza e coraggio con i temi della crisi con i problemi che la stessa poneva sia sul piano dell'assetto industriale che dell'occupazione
Dobbiamo con molta chiarezza
Prospettare noi oggi un modello che preveda in caso di definizione di intese sulle scelte di politica industriale di convergenza sul governo dell'innovazione
Forme che poi senza scadere nella subalternità ne assicurino comunque l'applicazione
Attraverso il progressivo superamento del conflitto e anche attraverso la gestione del consenso
Il patto per il lavoro si può sostanziale soltanto attraverso scelte mirate di politica industriale
Scegliendo con coraggio le priorità a partire dal Mezzogiorno e proponendo con altrettanta coerenza noi le nuove regole del gioco
Sono questi a mio avviso elementi inscindibili e sono anche convinto che con il coraggio del caso ci sono oggi dentro la nostra confederazione tutte le condizioni per definirli all'interno di questo congresso
Comunichiamo che i compagni che compongono il gruppo numero due della politica industriale
Della commissione politica si riuniscono alle ore quindici nella solita stanza
Diamo la parola la compagna Monica Mascolo dell'iter thread che una società di servizi finanziari del Mezzogiorno
E segnaliamo al Congresso che i compagni Franco Marini e Giorgio Benvenuto hanno già preso posto vicino ai compagni LaMMa e Del Turco
Dopo la compagnia Mascolo parlerà compagno Benvenuto
No ora dunque ma di tutti coloro che sono fin qui intervenuti in questi giorni hanno parlato più o meno ampiamente
Delle trasformazioni della società che stiamo tutti quanti vivendo e quindi delle trasformazioni oggettive del contenuto del lavoro del modo di lavorare e delle relazioni industriali che intorno ad esse bisogna gestire cambia quindi il modo di rapportarsi del settore industriale con gli altri settori economici in quanto in un Paese tecnologicamente avanzato i problemi nascono piuttosto dal consumo che dalla produzione
La difficoltà non sta nel produrre abbastanza ma nel consumare in misura sufficiente per sostenere la produzione
Di qui la progressiva e galoppante terziarizzazione delle attività economiche
Che accanto ai tradizionali servizi del commercio e del turismo
Vede crescere il settore del cosiddetto terziario avanzato
In cui ci sono i centri informatica in servizi per la progettazione per la manutenzione e la gestione dell'impresa e degli impianti cioè la ricerca e l'innovazione tecnologica
Ci sono i servizi per la commercializzazione per il marketing per l'esportazione chiusa ai servizi finanziari servizi di consulenza e servizi per la formazione tutti fattori decisivi per la crescita e la solidità dell'apparato produttivo di un Paese moderno io lavoro alla Ital Trade come avete sentito che è una holding una società finanziaria che ha sei società operative
Che commercializza i prodotti dell'Italia meridionale in Italia e all'estero
è una società della ex Cassa per il Mezzogiorno
Fino a qualche giorno fa aveva cinquantasei miliardi di capitale sociale oggi ne ha di più non so esattamente perché non ho avuto queste informazioni
Ai sedi in Italia in tutto il mondo
Anche società Corporation sai tutto il resto negli Stati Uniti a New York a Los Angeles in Giappone in Cina ne nell'Unione Sovietica in Gran Bretagna in altri paesi della Comunità europea
Ad oggi a circa duecentocinquanta dipendenti in continuo aumento
E forse il più importante degli strumenti della nuova linea di politica economica del Governo per lo sviluppo dell'Italia meridionale
Ieri erano i finanziamenti diretti
Oggi sono i servizi reale all'impresa in come dichiarato dal piano triennale del ministro per il Mezzogiorno
Questa strategia di servizi nel Mezzogiorno naturalmente
Che poi dovrebbe essere attivata da questi centoventi mila miliardi stanziati dall'ultima legge approvata alla Camera
Dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti gli enti locali che nel corso di questi nove anni si lavora per progetti per progetti per anni per progetti sui nove anni quindi è una richiedono mobilitazione abbastanza generale consapevole
La produzione e la fornitura di questi servizi appunto sono finanziati con questa ultima legge di cui avete sentito anche ieri notizie dalla compagna futura
A questo punto questo nuovo strumento di intervento però sappiamo che può essere efficace soltanto se si applica ha un tessuto industriale che si sviluppa
Nel caso del Mezzogiorno d'Italia la situazione da tenere sotto controllo a nostro avviso e più precisamente lo sono le attività e gli obiettivi delle società e degli enti che vi operano e che utilizzano risorse pubbliche
Questo può essere uno degli esempi del trasferimento che si sta verificando di alcuni centri di decisione da settori della produzione a quello dei servizi
è chiaro poi che per fornire servizi di commercializzazione ed assistenza finanziaria per operazioni su tutto il mondo una società come la Ital trade si attrezza in termini di risorse umane altamente qualificate da aggiornare continuamente
Per direi circa cinquanta per cento dei lavoratori dell'Itas Trento e sono dei livelli più alti di inquadramento della nostra categoria e così anche il cinquanta per cento degli iscritti della CGIL
E sono questi lavoratori che la CGIL deve organizzare con criteri nuovi rispetto a quelli utilizzati fino ad oggi
Le formule gli schermi del sindacato operaio hanno fatto grande forte la CGIL ma non hanno consentito l'identificazione il coinvolgimento di tanti lavoratori
Che svolgono le cosiddette nuove professioni o che sono collocati nei livelli più alti degli inquadramenti contrattuali certamente negli ultimi quindici anni i quadri non hanno ricevuto né attenzione né quindi risposte precise dal sindacato
E si sono presi spazi contrattuali gestite individualmente dai soggetti e questo a danno della solidarietà tra tutti i lavoratori
Oggi la CGIL vuole deve recuperare questi spazi e questi lavoratori i deve rendere attori del proprio destino contrattuale all'interno del multiforme movimento dei lavoratori perché non si perda di vista l'interesse collettivo
La CGIL deve garantire al suo interno la rappresentanza di tutte le categorie dei lavoratori anche secondo il criterio della professionalità
E questa professionalità deve avere riscontro in riconoscimenti di ruolo nella gestione delle politiche di sviluppo aziendale e di remunerazione corrispondente al tipo e la qualità del lavoro svolto la professionalità non può essere riconosciuta per decreto
Né può essere acquisita solo con un titolo di studio
La materia è inutile dirlo è complessa richiede un impegno del sindacato su più livelli l'analisi lo studio l'organizzazione interna e il coinvolgimento dei lavoratori
Sicuramente è necessario un coordinamento nazionale sull'argomento
Ma la destra la questione va gestita a partire dalle aziende all'interno delle categorie
è una bella sfida ma noi siamo pronti a coglierla perché non a caso abbiamo scelto di militare nel sindacato della sinistra dello sviluppo e perché no del futuro grazie
Compagni inizia ora la parte della seduta dedicata al saluto al compagno Luciano lama
Sono presenti al completo le segreterie nazionali della CISL e della UIL le nostre organizzazioni sindacali risponde il
Questa parte della nostra seduta intreccerà a livelli molto alti ragione e sentimento
Problemi che noi sentiamo tutti nel cuore nel momento in cui il compagno lama si appresta a lasciare la nostra organizzazione
Ha la parola il compagno Giorgio Benvenuto
Cari compagni della CGIL
Del tempo unitario che non è poi così lontano
Abbiamo mantenuto una buona abitudine quella di considerare la stagione dei congressi confederali come un tutt'uno una specie di ciclo completo di riflessioni e di scelte strategiche
Questa stagione congressuale ci consegna già una impressione precisa positiva
Essa dimostra che il sindacato alla forza la volontà e la capacità di uscire dalla crisi di identità e di consenso nella quale è rimasto impigliato nella prima metà degli anni ottanta
La UIL propone a voi alla CISL che dopo il vostro congresso si apra per le tre confederazioni sindacali un nuovo intenso periodo di lavoro e di lotte comuni
Ci sembra infatti che ci siano le condizioni per lavorare su progetti nuovi
E su una nuova idea di democrazia sindacale
Che permettano di guardare con fiducia ad una rinnovata e moderna pratica di rapporti unitari sappiamo
Da dove ripartire
Puntare ad una unità di qualità nuova non viziata da impossibili predominio ideologici o compromessi tanto defatiganti quanto Fini a se stessi
Abbiamo ormai alle spalle la vicenda del referendum
La fine della Federazione unitaria cui è seguito per volontà di tutti un grande sforzo per evitare ogni degenerazione
Uno sforzo positivo che ha dato i suoi frutti
Noi vi proponiamo alcune ipotesi di lavoro
In primo luogo dobbiamo essere capaci di costruire proposte per un nuovo funzionamento delle istituzioni
Per ridare respiro ad una società civile soffocata da inefficienze sprechi e da un eccessivo Pan partiti Isma'
In secondo luogo non dobbiamo perdere l'occasione di una situazione economica favorevole dobbiamo aprire un confronto serrato sulla destinazione delle nuove risorse per una reale politica del lavoro
Non possono esserci rinvii né premi immeritati aitanti corporativismi e particolarismi presenti nella nostra società
L'occasione di una buona congiuntura economica deve invece dimostrare che è possibile coniugare insieme la discesa ulteriore dell'inflazione con soluzioni a vantaggio dell'occupazione del Mezzogiorno dell'innovazione
In terzo luogo dobbiamo recuperare rapidamente la nostra capacità di di iniziativa sul fondamentale terreno contrattuale e costruire fin da ora le condizioni utili a sbocchi positivi
Tra queste contezza condizioni vi è l'opportunità di una ragionevole intesa sui punti generali del contenzioso irrisolto per il fallimento della vertenza interconfederale
E possibile realizzare un protocollo che sancisca un'intesa sugli arretrati di scala mobile congiuntamente al problema della decorrenza dei benefici salariali dei futuri contratti
Per un impegno programmatico per la riorganizzazione riduzione degli orari di lavoro
Per la definizione di regole del gioco opportuni a governare senza traumi la prossima stagione contrattuale
Per affermare un concorso pieno di tutte le parti a migliorare la gestione del mercato del lavoro
Al di là dei contenuti questa intesa
Lo dobbiamo sapere avrebbe il grande significato politico di affermare la rinnovata capacità contrattuale la ricostruzione di un corretto sistema di relazioni industriali
Per lo meno istituzionale occasione economica protocollo di intesa contratti sono già un'agenda di impegni che proietta l'iniziativa sindacale verso un domani da protagonisti in più
Noi della UIL riteniamo che sia possibile rilanciare la presenza sociale del sindacato verso un ruolo che abbiamo sintetizzato nell'espressione sindacato dei cittadini
Questi impegni sono alla nostra portata
Certo le differenze politiche e culturali tra di noi sono forti e specie negli ultimi anni non abbiamo fatto molto per nasconderle
Ma sul terreno sociale le distanze si accorciano moltissimo ogni volta che ci misuriamo con i veri bisogni della gente abbiamo capito che mutata la natura di questi bisogni che sono meno radicali forse ma sono più concreti più definiti più definitivi
Essi sono il frutto di un mutamento profondo delle aspettative sociali
è lontano lo scenario degli anni settanta grandi illusioni e grandi traumi speranze di cambiamenti politici radicali ma anche devastanti cadute in una sorta di pessimismo cosmico
Oggi sappiamo che quei fenomeni politici radicali erano il riflesso sociale di una crisi profonda che ha investito in modo irreversibile
Il mondo industrializzato e che ha aperto la strada a quella che viene chiamata la società postindustriale
Una società meno polarizzata
Meno arida in cui l'accumulazione di conoscenza e di sapere deve contare di più dell'accumulazione di capitali e delle loro trasmigrazione una società in cui il facile accesso alle nuove tecnologie ridimensiona il gigantismo industriale
Diffonde la piccola imprenditorialità torna ad aprire un senso la creatività nel lavoro e la professionalità torna ad essere un vero capitale umano
La qualità della vita e quindi anche del lavoro Balzano in primo piano nella gerarchia dei bisogni della gente stiamo imparando a prendere le misure a questa nuova società a capire e sollecitare gli impulsi positivi a fronteggiare e correggere le pendenze negative
Ecco perché dobbiamo scegliere alcuni punti di riferimento per il lavoro unitario della CGIL della CISL e della UIL un primo terreno e quello istituzionale
Per troppi anni abbiamo dovuto sopportare prediche sul Pansini meccanismo vi è certo stata in passato una supplenza politica del sindacato
Ma essa si è espressa in forma episodica e non ha provocato deformazioni
Anzi sul piano politico ci si è serviti in taluni casi della crisi del sindacato per coprire una condizione di paralisi politica ed istituzionale che invece compito primario dei partiti rimuovere il risultato è che oggi abbiamo un sindacato proiettato sulle tematiche del postindustriale
Ed un sistema politico ancorato a vecchie impostazioni ottocentesche
E al pericolo giustamente scongiurato del PAN fin da Kalisz mo'si è sostituito la realtà
ITC Zazie une della società civile ha raggiunto livelli esasperata la politica deve ritrovare le sue regole del gioco
E oggi limitare il potere burocratico dei partiti equivale a riscoprirne la funzione e a esaltarne luogo
La seconda e che non si può continuare a ragionare di riforma istituzionale come fatto interno al sistema politico
Il sindacato e in genere le forze sociali non possono stare a guardare
Hanno un ruolo propositivo e decisionale da svolgere e non devono farsene espropriare tanto più che questo sistema politico non troverà da solo la forza per l'autoriforma
Non si tratta compagni della CGIL di opporre al Pam partiti Isma'soluzioni corporative si tratta di capire
Che il sindacato italiano si è dato storicamente un ruolo di mediazione di controllo
Delle spinte corporative che essenziale per la democrazia italiana
E da questa consapevolezza che discende la proposta del sindacato dei cittadini che è stata al centro del congresso della UIL di Firenze
Si piange o stipati dell'ironia sul Cipputi che non c'è più
E vero noi della UIL sosteniamo che Cipputi con la chiave inglese in mano davanti alla catena di montaggio esiste ed esisterà sempre meno
E che di questo dobbiamo tenere conto
Ma
Compagni della CGIL quel lavoratore di cui abbiamo letto ieri che ha offerto un renne pur di aprire una casa in affitto non è un Cipputi forse il pensionato costretto a fare due ore di fila all'ambulatorio della Unità sanitaria locale o ad aspettare inutilmente l'arrogante ritardo di un medico dell'ambulatorio lo studente che perde due mezzi prima che finisca la interminabile sarabanda dei professori
Il cittadino che aspetta dieci anni che si decida la causa che ha dovuto fare alla compagnia di assicurazioni
Il familiare con un figlio tossicodipendente che non sa dove battere la testa non sono forse altrettanti Cipputi di cui dovremmo preoccuparci
Cipputi e sempre meno alla catena è vero ma è dentro la società e in mezzo a noi ciascuno di noi Cipputi lo è ogni cittadino che subisce un'angheria una ingiustizia
La formula del sindacato dei cittadini
Su cui la UIL non pretende che tutti siano d'accordo non significa dimenticarsi dei lavoratori come qualcuno ha pensato al contrario
Non significa voler far meno significa voler fare semmai di più di quello che oggi facciamo per loro e farlo da un'ottica non corporativa e tantomeno categoriale
Il sindacato dei cittadini non è un nuovo partito
Non è un sì
Un sindacato che entra in concorrenza con i partiti e che aspira a rappresentare interessi indifferenziati non è il sindacato che ha dimenticato i lavoratori per occuparsi
Un po'qualunquisti che a mente di tutti i cittadini non è il sindacato delle signore con pelliccia dei quartieri alti non è il sindacato
Che ha rimosso dai suoi interessi il conflitto e lo sfruttamento di classe
Al contrario il sindacato dei cittadini nasce dalla convinzione che ci sono nuove diseguaglianze da combattere che ci sono bisogni sociali elementari da soddisfare
Le diseguaglianze si verificano sempre meno grazie all'azione del sindacato nei rapporti di produzione le diseguaglianze si verificano invece sempre più spesso
Nei rapporti di scambio nei rapporti con le istituzioni dello Stato sociale con la scuola con l'apparato tributario il terreno dei rapporti sociali
Sempre più appare inclinato da soprusi appropriazioni indebite diritti negati aspettative deluse
Qualcuno si domanda perché queste situazioni che riguardano tutti dovrebbero coinvolgere proprio noi ma è semplice
Perché noi siamo quelli che sono interessati più di tutti a far funzionare questi settori perché non possiamo farne a meno gli altri quelli che ne hanno i mezzi possono sempre rimediare
Possono mandare i figli nelle scuole private
Andare a curarsi in Svizzera cercare ai Tropici mari puliti o una qualità della vita migliore nei quartieri più esclusivi viceversa
Le inefficienze dei servizi e dello stato sociale lei prepotenze
Provano come vittime designate i cittadini più deboli aggradano e perpetuano le disuguaglianze di classe
Un sindacato che si rifiuta di abbandonare il lavoratore quando si trova in queste situazioni di frustrazione e di bisogno
è un sindacato che lungi dall'indebolire accentra accentua il suo carattere di sindacato di classe un sindacato che non accetta più di essere dimezzato
Non invade questo sindacato il ruolo nei delle istituzioni nei dei partiti
Ma anzi lo rafforza evitando che il malessere diventi endemico e assuma forme nocive per la stessa
Democrazia
Del resto questa non è neppure una strada nuova
Al sorgere del movimento sindacale la nascita per prima
Delle camere del lavoro strutture a base territoriale che hanno pochi eguali nella organizzazione del sindacato nel mondo
Non è stata forse il primo tentativo del sindacato di affrontare temi che coinvolgono la condizione complessiva del lavoratore
Ancor prima della sua condizione in fabbrica o nei campi
E basta pensare al ricordo di Di Vittorio a quello che lui faceva per elevare la condizione civile delle masse come lottava perché i braccianti potessero imparare a leggere e a scrivere
E le battaglie per le riforme compagni della CGIL
Non furono tentativi del sindacato di farsi carico di bisogni e di obiettivi di interesse generale a beneficio non dei soli lavoratori in senso stretto ma dell'intera società
La verità e che non stiamo inventando niente
Il sindacato per i cittadini ha radici antiche che si leggono alla nostra storia più gloriosa il problema è solo quello di dare a questo progetto le gambe adatte l'organizzazione giusta
I problemi nuovi e i bisogni
Nuovi devono indurci oggi a ripensare la nostra organizzazione
I nostri consueti terminali organizzativi tutti interni al posto di lavoro tradizionale da un lato non ci consenta mobilia costarci alla realtà delle microimprese
Dall'altro non ci permettono di capire la realtà dei bisogni nuovi che nascono sul terreno sociale
Così siamo presi di sorpresa dai movimenti reali c'è poco da fare i problemi di chi insegna non sono gli stessi di chi studia gli interessi del medico dell'infermiere sono diversi da quelli dell'ammalato
Dobbiamo compagni studiare dei terminali nuovi sul terreno sociale e possiamo farlo assieme da un punto di partenza certe
Quello delle aree metropolitane
Vorrei citare tra virgolette le seguenti affermazioni la prima in queste grandi aree si manifesta il grande distacco tra un sindacato che si organizza attorno a problemi considerati marginali
Da una gran parte della città mentre i cittadini avvertono come fondamentali per la loro vita questioni che il sindacato affronta solo marginalmente
Cito ancora
E necessario spostare il baricentro dell'attività sindacale sui grandi temi fondamentali per i cittadini
Dei servizi collettivi delle infrastrutture della cultura della tutela dell'ambiente delle aree periferiche emarginate
Cari compagni queste frasi che ho citato
Sono di dirigenti della CGIL al vostro convegno sulle aree metropolitane
In quel convegno è stato proprio il compagno Pizzinato ad affermare la necessità che il sindacato riesca ad affermarsi come soggetto sociale capace di rispondere cito testualmente
Alle esigenze della tutela dei diritti non dei lavoratori come lavoratori perché a questo si risponde sul piano contrattuale ma dei lavoratori come cittadini
E allora compagni della CGIL vedo con grande soddisfazione queste convergenze profonde nelle nostre analisi
E poco importa che voi parliate di sindacato di popolo mentre noi parliamo di sindacato dei cittadini
L'importante è che entrambi siamo convinti che questa opera sociale del sindacato e essenziale controllo spezzettamento egoistico e corporativo della società
Contro i tentativi di trasformare il mercato l'ambiente la città stessa in una giungla in cui i più deboli sono condannati a priori ad essere sopraffatti
Ed è in base a queste convergenze che io ritengo utile fare a voi e anche alla CISL una precisa proposta operativa
Incontriamoci affrontiamo insieme il problema delle grandi aree metropolitane e del loro degrado penso a Napoli a Roma alle altre grandi città
Affrontiamo insieme il problema del ruolo del sindacato in queste città
Proviamo a far partire di qui l'ipotesi di un nuovo ruolo del sindacato un sindacato di popolo di cittadini di servizi e di assistenza di progettualità e di dialettica con l'ente locale ma anche di conflittualità e di lotta di revisione dei rapporti all'esterno ma anche sui rapporti all'interno del sindacato
Il confronto sulle prospettive economiche deve compiere rapidamente un salto di qualità anche qui poche parole larghe possibilità per consolidare la nostra economia ci sono nel suo intervento al vostro congresso il Presidente del Consiglio ricordava come di fronte a noi si apre un periodo di ulteriore riduzione dell'inflazione e di ripresa economica a tassi superiori da quelli fino a poco tempo fa preventivate
E dunque è necessario
Che ognuno faccia la sua parte
Soprattutto le forze imprenditoriali dalle quali continuano invece a provenire segnali assai poco incoraggianti
Per una ripresa di normali relazioni negoziali da un lato e per un impegno di tipo nuovo sui problemi per gli investimenti e della occupazione
Il governo ha un'arma formidabile quale quella della fiscalizzazione degli oneri sociali
Per convincere gli imprenditori a praticare una politica di contenimenti dei prezzi e investire la maggior parte dei forti profitti si preannuncia nel frattempo una nuova verifica tra i partiti della maggioranza è giusto pretendere che essa abbia come tema prioritario ed obbligato quello della occupazione
Alcune leggi importanti sono state finalmente approvate dalla legge per il Mezzogiorno a quella delitto
Ma la questione di milioni di giovani che si sentono inutili e inutilizzabili resta tutta da affrontare
In questa ottica noi dobbiamo superare per quanto ci riguarda discussioni sterili in base a schemi ideologici contrapposti come quella che oppongono la politica aziendalistica a quella della concertazione
Nessuno può mettere in discussione l'importanza di una partecipazione attiva del sindacato al governo dell'economia
Ma altrettanto inconcepibile ipotizzare un sindacato estraneo al controllo e alla gestione dei processi aziendali
Dobbiamo convincerci che la fase già avvenuta
Di stabilizzazione dell'economia le nuove opportunità della congiuntura internazionale Lester usciti ormai dal tunnel dello scontro sul posto del lavoro
Permettono al sindacato di uscire dalla difensiva e soprattutto sul terreno dell'occupazione di tornare a una fase di lotte e di mobilitazione
Questo soprattutto nelle zone meridionali
Dove possiamo e dobbiamo pensare a fasi di mobilitazione strettamente legate all'attuazione della legge sul Mezzogiorno
Con le quali il sindacato può tornare ad essere tutto assieme un punto di riferimento importante per i giovani disoccupati ai lavoratori
Dobbiamo inoltre prestare maggiore attenzione a quelle esperienze che in altri Paesi europei come la Francia affrontano e risolvono i problemi del primo impiego
In tal senso la UIL propone che le tre confederazioni studino la possibilità di costituire nel Sud nei capoluoghi di provincia centri unitari iniziativa per promuovere la cooperazione e per sollecitare la creazione di iniziative nell'ambito della legge De Vito di piccola imprenditoria giovanile
Rivolgo a Luciano lama il saluto affettuoso della UIL nel momento in cui si agisce cinge a lasciare la segreteria generale della CGIL
E vero
Non è il momento della retorica
Ma ci sono alcune verità
Che è difficile tacere in questo momento
La prima è fondamentale e che Luciano senza rinunciare alle sue convinzioni politiche io al suo ruolo di dirigente ha presidiato con tenacia
Con coerenza il difficile confine tra autonomia e politicità del sindacato
Nei molti anni di confronto e di impegno comune non è mai venuto meno tra noi
Sul piano umano Rispetto solidarietà estiva sentimenti che si sono fatti più forti proprio nei momenti delle avversità
A dimostrare il valore profondo tira per noi l'impegno sindacale
Noi della UIL siamo convinti che chi come la mamma ha vissuto tanto intensamente quarant'anni di vita sindacale
Chi come Luís non ha paura del futuro ed anzi dimostra una limpida fiducia nel rilancio del sindacato
Non potrà mai smettere di promuovere o comunque i nostri comuni valori di libertà di promozione umana di rinnovamento
Quanto forte sia la tensione ideale e politica che contraddistingue i dirigenti sindacali del resto ce lo ha dimostrato proprio in questi giorni un altro dirigente sindacale
I Earth Carniti con una battaglia che abbiamo non a caso tutti noi della CGIL della CISL della UILM sentito anche nostro
Lanna anche il merito di aver saputo difendere L'Unità del sindacato e L'Unità della CGIL
Uniti una unità questa della CGIL cari compagni perché decisiva per i rapporti unitari
Come lo è L'Unità della UIL e L'Unità della CISL
Lui
Insieme agli altri compagni che l'hanno affiancato
Nella conduzione della CGIL
Prima Maria Nettis poi Del Turco ha sostenuto con ammirevole coraggio un'idea di unità nella quale si sono concentrate gran parte della forza della speranza della solidarietà su cui si regge la nostra esperienza sindacale
Auguri Luciano
Auguri a voi compagni Pizzinato e Del Turco e di accingete a richiamarvi a questa continuità e infine auguri di buon lavoro a voi compagni tutti della CGIL
Siamo Giorgio Benvenuto
Naturalmente a confrontare le tutto alla ripresa immediata della iniziativa ed è la lotta lo ringraziamo per le parole sentite l'apprestamento formulate per il compagno Luciano Lanna allora la parola Franco Marini
Maccari cari amici e compagni
Io credo che nella fase di
Profonda ristrutturazione del potere economico nel nostro Paese
In una fase
Di intrecci internazionali dell'economia
Che non siamo attrezzati ancora capire
Di forte aggressività di un potere finanziario che scavalca spesso alla nostra capacità di comprensione dei fatti economici
In una situazione politica di grande incertezza
Io credo che il presidente del Consiglio ieri abbia fatto bene naturale a rivendicare alcune coerenza dell'azione di governo
Ma come non dire
Che siamo in una fase in cui a livello di governi si è persa ogni capacità di guida di programmazione
Nella distribuzione delle grandi risorse al fondo
Izzo e Bindi Rizzo delle grandi scelte di investimento in una fase di tante grandi trasformazioni dell'economia del Paese amici e compagni basta pensare alla vicenda della finanziaria
Nella quale la serie infinita dei voti di fiducia ha limitato anche la nostra capacità di iniziativa
Abbiamo perso abbiamo perso amici e compagni dentro la Finanziaria noi del sindacato
Non abbiamo potuto sviluppare la nostra capacità di condizionamento
E in questa situazione aggravata
Dalla affermazione
Strisciante anche in Italia
Di una cultura liberista restare chiamò continua al mercato
Di una cultura troppo individualista che qui e lì emerge e che dobbiamo contrastare con un padronato che certo fa il suo mestiere
E sarebbe ben ridicolo che noi non sapessimo che lo deve fare
Ma è un patronato chiuso arroccato storicamente lontano da ogni considerazione dall'interesse generale
In una situazione in cui ed è la cosa che più conta in questa velocissima mia analisi
Abbiamo perso continuamente da cinque o sei anni
Fasce importanti di posti di lavoro
Nelle situazioni chiavi chiave del potere sindacale di questi ultimi quindici anni in questa situazione è naturale anche in Italia
Come in tutti i Paesi industriali d'Europa che il sindacato non scoppi di salute
Che il sindacato sia in difficoltà
Io che ho sempre rifiutato
L'accettazione acritica
Della fase post sindacale nella quale saremmo entrati
Del cambiare o sparire
Come se fossimo in una situazione d'anno mille noi ti abbiamo grandi difficoltà
Del fatto che non avremmo signor Romiti una rappresentatività vera io che sono per contrastare per approfondire per ragionare su questa situazione di difficoltà solo in partenza
Che c'è una necessità assoluta amici e compagni
La necessità assoluta riguardando incise da voi CGIL riguarda la UIL chiaro benvenuto
La Federazione unitaria non c'è
E quindi spesso naturalmente se stiamo fermi
Le ragioni di organizzazione in ogni momento difficoltà sono portate ad evidenziarsi con grande virulenza
Ebbene io sola rispetta questa situazione che il primo dovere la prima risposta amici e compagni non facile è quella di coniugare assieme cento il rispetto delle ragioni di organizzazioni perché è impossibile non considerarlo
Ma innanzitutto prima di tutto l'interesse dei lavoratori e di tutto il sindacato italiano perché senza questa sintesi
Non si salverà nessuno in queste difficoltà
Non ci sarà spazio per questa o quella componente per questa o quella confederazione queste difficoltà allineeranno spezzerà hanno posarsi larga parte del potere del sindacato
Io ieri sono rimasto infastidito
Non da un articolo di giornale
Perché il giornalista è stato onesto e ha fatto giustizia di una valutazione che ho dato subito dopo la relazione di lama non sono abituata a darne tante infastidito dal titolo
Marini deluso dalla relazione
Non è bello
Io
In quel breve commento seguito
Una linea
Alla quale tutti annunciano più anziano e come più esperienza di noi ci hai sempre richiamato
Cioè né i nostri rapporti dirci la verità pane al pane e vino al vino e quindi dire le cose che condividiamo è quella che non condividiamo
Ed io voglio dire qui che non sono stato deluso al di là del giudizio su questo o quel punto di merito
Perché ho ritrovato nelle tue parole sobrie attente questa preoccupazione fondamentale che ho richiamato
Non agitare soprattutto la linea è l'interesse e l'organizzazione ma avere attenzione all'interesse più generale che ci vede legati ad attorno al quale dobbiamo ragionare
In questa situazione
Cari amici e compagni ci manca la comprensione di questo cambiamento straordinario che stiamo vivendo
Della sua profondità
Della sua originalità perché durerà nel tempo e diverso da quelle di altre
Fasi storiche che abbiamo conosciuto
Personalmente non lo credo
Abbiamo tre anni dietro le spalle tormentati
Di analisi sofferte ma necessarie
Di autocoscienza individuale e di gruppo
Che fanno andare degli amici e compagni che hanno visto toccato le loro certezze stralunati dentro il lavoro sindacale
Abbiamo avuto anni di autocritiche forse eccessive
Troppo globali
Chang i padroni o i maître à penser italiani dicono ha ragione quel sindacalista che dice che è tutto sbagliato
Ma il salto da questo giudizio di accettazione alla decisione di farci uscire di scena non è lontano non è ampio
C'è Patrucco che sulla relazione di lama
Patrucco che è certamente un quadro
Padroncino non lo so bene come ma insomma ma categorie quella che è un aspirante maitre à penser i di questo sono certo
Ha detto subito le analisi buone ma insomma vanno avanti vada a hai fatto bene lo mandarci avanti almeno in quella direzione
E noi abbiamo questa situazione come pure
Cari amici e compagni il problema è tutto nei nostri limiti interni
Io ho visto un'accentuazione il problema è reale sulla democrazia nei vostri congressi
Quando mai questo problema irrisolto e nel recente passato qualche volta estati in crisi
Ragioniamoci sopra portiamolo avanti come anche sappiamo che la nostra rappresentatività che non è crollata non è più scontata in nessun settore come lo era quindici anni fa
Ma i problemi non sono tutti al nostro interno
Io credo
Che le nostre difficoltà i nostri ritardi nostri guai siano legate essenzialmente
Ad un ritardo di strategie costruita assieme di risposte di scelte e di coerenza
Perché i problemi sono gravi e il sindacato deve dare risposte non astratte ma accessibili alle grandi masse perché lì ci rapportiamo noi siamo organizzazioni di massa
Poiché non amo il paggio voglio riferire un giudizio espressioni da Pizzinato che condivido molto
E perciò lo cito
Perché il suo giudizio
Cioè forse abbiamo bisogno
In una società che ormai sa tutto capisce tutto anche negli angoli più remoti e più emarginati
Di dare maggiori coerenze alle scelte che facciamo nei congressi e nei documenti e alla nostra capacità di lotta e di realizzazione lo stacco non si premia
Perché ormai questa attenzione anche alle scelte e molto forte molto presente e dobbiamo avere la capacità come ho detto prima di costruire progetti comuni voglio dire sommessamente che bisogna rivendicare la giustezza dello spirito della piattaforma di luglio
Si è detto troppo affrettata al vostro e al mio interno si è detto ma dopo i problemi avuti non ho
Per le ragioni che ho richiamato quello è il metodo perché quello ci consente di fare sindacato in questa nostra società tre brevi considerazioni di merito per l'immediato futuro e mi fermo
Tre soltanto
Rischiando di farmi ridire di nuovo di essere un pragmatico
Ma non non è un'accusa molto grande di questi tempi specialmente quando ha capito perché mio figlio preoccupato ma fatto per il dizionario
Che pragmatismo e la capacità di verificare le scelte con alla verifica dei fatti
Tre cose
Chiare come ci rapportiamo con il padronato nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Cosa facciamo quali obiettivi ci proponiamo come riusciamo assieme ad andare avanti
Noi abbiamo voluto con la piattaforma di luglio invertire una tendenza che era in piedi dal settantacinque
Che con il padronato privato industriale in particolare
Si dava per scontato il sì ancora per scontato che non c'è possibilità di dialogo perché loro sono chiusi questo è vero e lo hanno dimostrato anche nell'ultima occasione
Ma abbiamo bisogno di una ripresa negoziale e gli daremo tanti no fino a quando le condizioni non ce lo consentiranno di diversi ma se si costruirà la possibilità di intese noi queste intese le dobbiamo fare
La piattaforma di luglio non ha avuto sul piano generale grande successo
Qualcuno al nostro interno si sente sconfitto
Certo è una battuta d'arresto volevamo altre cose la sconfitta sarebbe stata Piero quella vera accettare le condizioni che nella fase finale la Confindustria opposto sul tavolo delle trattative per dare la riduzione d'orario
Si voleva cancellare il sindacato per l'ottantasei
E si mettevano altre condizioni che erano inaccettabili
L'accordo per il pubblico impiego importante in sì
Perché apre spazi a questo rilevante settore nel sindacato e nelle istituzioni di fare cose positive per il Paese per i lavoratori importante perché anche senza la Confindustria abbiamo positivamente fatto un accordo per la scala mobile
E in questo caso il governo ha lavorato se non altro ha dimostrato di non subire passivamente il ricatto che c'è stato c'è stato pure sul Parlamento quando ha provato la leggina di estensione dalla Confindustria
Questo accordo è stato una reti rispetta ruolo e rispetta le scienze alle scelte del sindacato
Oggi c'è primo problema l'esigenza vitale di lasciare spazi al nostro potere contrattuale
Partendo dai contratti nazionali e costruendo le condizioni per la continuità nella contrattazione aziendale
Noi oggi non leggeremo una chiusura contrattuale come quella dell'ottantatré
Che facemmo assieme io giudico positiva impantanati in una situazione di recessione facemmo in una notte gli accordi per le categorie
Oggi nella nuova situazione con i problemi aperti con gli spazi che si sono ricreati questa strada sarebbe un errore dobbiamo ponderando decisione camminare sulla via dei contratti nazionali
Cercando di recuperare più controllo perché questo è il problema
Sulle trasformazioni
Siamo divenuti marginali amici e compagni
Nel pubblico e nel privato anche nel pubblico sulle grandi scelte che riguardano la nuova organizzazione del lavoro li dobbiamo riacquisire una nostra capacità di controllo partendo dai contratti nazionali sul salario
Sapendo però che il problema era la professionalità che pure c'è non può essere il faro totale di orientamento dei rinnovi contrattuali avremo spazi limitati dei contratti nazionali
Ci dovremo lavorare perché il problema esiste dobbiamo sapere che ci vuole continuità perché le nuove professionalità si verificano e si creano in fabbrica sul posto di lavoro coi processi di cambiamento che abbiamo li dobbiamo incidere quindi non facciamoci illusioni
Che questo problema non risolveremo col contratto nazionale ma un problema di medio periodo per il sindacato
Dentro questa faccenda del salario c'è però la ripresa del controllo degli slittamenti
La pratica della sterlina doloso
Infilata unilateralmente delle buste paga
Delle fabbriche del capo della Confindustria è una pratica che deve essere sconfitta governando e riducendo gli spazi di queste possibilità salariale
Dobbiamo sviluppare da subito nei contratti nazionali la possibilità di difendere allargare anche il lavoro
Per la riduzione di orari come ha detto la speri contratti di solidarietà per i contratti di formazione lavoro i contratti di part-time i contratti di apprendistato
Oltre agli atti le leggi testi sono alcune già che stabiliscono un minimo comun denominatore la contrattazione in una realtà produttiva molto articolata può andare oltre può spingere avanti può recuperare spazi che la legge non ha potuto coprire
Dentro i contratti nazionali per dirlo in sintesi brevissima c'è il problema grosso della distribuzione degli straordinari aumenti di produttività
Qui sta allo scontro
Io non dimentico l'ultimo incontro con il presidente dalla Confindustria Carli non ricordo con precisione l'anno ci alzammo quando ci si disse la produttività è un fatto dell'impresa è un fatto del padrone no queste la battaglia vera
Perché il sindacato se non incide sia pure con grande attenzione privilegiando la riduzione d'orario il lavoro attorno alla distribuzione di questi enormi aumenti che continueranno sarà un sindacato colpita al cuore allora sì largamente indebolito
Secondo punto fuori dai denti
Che spazio c'è
Da subito dai prossimi giorni
Di chiudere consensualmente questa partita dei decimali
Io so bene che è improponibile per le ragioni dette non la propone non lo vogliamo
Riaprire un negoziato globale non serve sì vai contratti
Ma c'è un problema
Che molti dicono non è centrale non è centrale
Ma è un problema aperto
è un problema che ci tocca realmente in cose profonde la scala mobile deve essere unica per tutti
Positiva vogliamo per ragioni profonde di giustizia per costruire poi a parte il salario
Bisogna chiudere un'ingiustizia che la Confindustria ha perpetrato a danno dei lavoratori dell'industria ingiustificata
Dopo la legge di estensione
Passata con il nostro contributo
Credo che i pretori non avranno più molti dubbi
Ma questo problema lo debbono risolvere solo i lavori gli avvocati e pretorio c'è uno spazio per chiuderlo
Io credo
Che se si fa un discorso serio anche sugli arretrati
Se si accompagna la soluzione consensuale di questo problema una dichiarazione di disponibilità politica rispetto alla gestione dei contratti
Noi facciamo un'operazione positiva
Un'operazione che ci dà il via alla contrattazione
Magari solo in partenza con minori difficoltà e conflittualità
Preferisco che la conflittualità si accenda sul merito dei contratti nazionali del pubbliche impiega dei privati
Se è possibile anche noi abbiamo interesse a chiudere con grande chiarezza e con grande fermezza questa partita e misurarci sui contratti
In questi termini precisi noi della CISL a voi dalla CGIL alla UIL proponiamo di fare nei prossimi giorni questa verifica con questi contenuti limitati
E l'ultimo punto che ritengo il più importante
Che del resto
E il primo slogan della preparazione del vostro congresso
Come dare corpo
Ma non sul piano dei grandi principi
Perché lì siamo tutti d'accordo pure il governo giustamente Craxi ieri ha detto che il problema dell'occupazione il problema italiano però oggi è per i prossimi anni
Non basta più compagni dire che questo è il problema
Non basta più dal mio angolo visuale che voglio tenere limitato periodo e la rottura di rapporti che abbiamo con le masse giovanili nel nostro Paese
Caro nuziale Carlo Benvenuto quando noi abbiamo incontrato quella delegazione dei giovani nel corso delle manifestazioni non illudiamoci
Erano una pattuglia di giovani politicizzati o militanti nelle organizzazioni sociali più vicini al gol la massa dei giovani oggi vive il sindacato non solo a Napoli vive il sindacato come qualcosa di estraneo da sé
E forse può diventare sensibile ai tanti messaggi Camilli mass-media lanciano come il sindacato a bersaglio dei giovani nel nostro Paese
Come riusciamo a oggi
Per l'ottantasei a dare corpo a quel valore di solidarietà
Che la reazione all'infinito giustamente collante etico e politico del nostro impegno
Come diamo corpo al vostro slogan è al nostro io ricordo quello mio la solidarietà per il lavoro
Certo il la battaglia per la solidarietà tocca molti aspetti della condizione del Paese
E noi non possiamo trascurare l'impegno per le pensioni la sanità la scuola
Le fasce deboli dal mercato del lavoro
Ma io credo che ci siano le condizioni per decidere assieme una scelta assoluta di priorità operative
E questo come accennato benvenuto e quello dei giovani nel nostro Paese
Ed in particolare del nostro del nostro Mezzogiorno
I dati li conoscete io richiamo dunque per poter poi stringere verso la conclusione
Su due milioni e quattro disoccupati
Un milione e ottocento sessantaquattro mila sono giovani in età
è una disoccupazione diversa da quella di tutti gli altri Paesi europei badate bene guardando al futuro
Di questi metà sono al Sud
Quattro regioni hanno indici di disoccupazione giovanile esplosivi
E gli equilibri del nostro Paese e la coerenza della nostra lotta al terrorismo badate bene non c'è mai stata l'equazione emarginato disoccupato terroristi
Beh ma certo una situazione sociale che vede spinti fuori di rottura con gli equilibri del Paese masse così ingenti di giovani se non fornisce reclute dirette fornisce l'attuale dentro cui ci si può muovere bene
Quattro regioni hanno questi indici quasi metà di tutti questi giovani sono con laurea e diploma con quello che significa
E metà anche di questi diplomati sono al Sud questa è la vera fascia non protetta
Del nostro Paese
Amici e compagni per quanto forte possa sembrare l'affermazione
I non protetti totali non sono né intenzionati
Che pure giustamente rivendicano una gestione la previdenza diverso
Nei cassintegrati che hanno problemi drammatici ma rispetta questa estraneità
A questa impossibilità di avere un aggancio con il futuro qui alla fascia pericolosa grave di emarginazione che dobbiamo affrontare e nel Mezzogiorno
L'ambito produttivo e anche dell'assistenza delle forme di aiuto e limitato per le ragioni che sappiamo a me ha impressionato un dato
Le pensioni di vecchiaia quelle con lavoro continuo portando al nord oggi nel nostro Paese diciassette mila duecentottantuno miliardi l'anno
Al sud tre mila quattrocentocinque che le pensioni di invalidità non riequilibrato perché magari quelle al nord sono più vere quelle al Sud vedo ma le pensioni di annualità danno sei mila miliardi l'anno al nord e sei mila miliardi l'anno al sud
Le proiezioni De Michelis riconosciamo dove aumentano i giovani che chiedono lavoro e dove diminuiscono
Gli indici di crescita del cinque
Che assicurerebbero il riassorbimento sono inesistenti
Nelle condizioni migliori non verranno eppure lo sforzo per allargare la base produttiva deve essere fatta ma si è serietà vuole che noi non pensiamo a questi tassi dei prossimi due anni
E la pubblica amministrazione per quanti sforzi facciamo non assumerà gli ottocentosettanta mila giovani come accaduto dal settantatré all'ottantatré
Allora cari amici e compagni certo la lotta per lo sviluppo certo la ripresa degli investimenti in particolare al Sud certo la lotta per l'inflazione come punto di passaggio obbligato
Noi però dobbiamo impegnare oggi il Paese ad uno sforzo straordinario per dare sostanza al vostro slogan e alla frase di lama nella relazione i punti d'attacco sono due
Condivido l'impegno a vederci io vi propongo un approfondimento unitario per progetti su questo
I punti d'attacco sono due esodo da una parte come non fare impantanata e le leggi che abbiamo conquistato sul lavoro
Oggi il problema è questo amici e compagni
L'affitto i quaranta mila posti di formazione e lavoro la Gasparri per la pubblica amministrazione lo stanziamento per i bacini culturali nella finanziaria gli specifici interventi previsti per la cooperazione e la legge sul Mezzogiorno sono legge
La storia del rapporto legislazione operatività ci fa dire che oggi conquistata queste leggi senza proposte operative la pressione continua nostra diventeranno una beffa per i giovani in particolare meridionale
Bisogna creare gli strumenti alla mobilitazione per applicare da subito queste leggi e inoltre rispetto alle dimensioni del lavoro giovanile che manca dobbiamo fare uno sforzo che in altri Paesi hanno fatto non solo la Francia con tre mila contratti a termine cotta i cento mila contratti a termine non solo la Svezia non solo la Germania
L'Inghilterra della Thatcher ha costruito per la B per la pare abbia regionale da industrializzare da programmi di interventi straordinari per il gioco
Ma quale spazio all'impresa quale competitività
Certo è un problema la competitività dell'impresa certamente c'è bisogno di abbassare il livello di spesa pubblica dei tecnici ma oggi l'impresa deve essere coinvolta in un impegno straordinario per il lavoro e quindi dobbiamo lottare con proposte precise
Perché è una parte di questi quindici mila miliardi nell'ottantasei venga destinata ad alleviare il peso della disoccupazione giovanile
Si dice ma sono così assistenziali
Ed io sono infastidito quando anche al dal nostro interno ma la due otto cinque cosa avete fatto
Cento la due otto cinque non è una legge da dover ripetere eccetera ma guardate che si è andata a vedere un pochino dentro gli uffici del nostro Paese nello stato in particolare
Quei giovani entrati in quel modo ed io non propongo questo propongo contratti a termine di diritto privato per le altre cose quei giovani per dieci né di migliaia che entrarono hanno dato una spinta all'innovazione del lavoro nella pubblica amministrazione
Come si può dimenticare questo noi dall'interno
Allora io non chiedo questo abbiamo ascoltato le parole di Krajicek questa mattina
A me hanno colpito a me ha colpito il fatto
Che Krajicek ci abbia detto
Sapete per i prossimi anni
La difesa dell'ambiente qui da noi in Europa avrà lo stesso rilievo delle ferrovie del primo Novecento
Le ferrovie nel primo Novecento quando si svilupparono ammazza Tolio nel nostro Paese dimezzano l'emigrazione dei meridionali negli Stati Uniti in quegli anni
Lavoriamo su questi concorso e sia pure parziali
La legge francese
E indica molte cose animazione delle strutture culturali assistenza agli insegnanti nelle scuole assistenza alle persone anziane e controllo per molte cose
Sistemazione degli archivi comunali e mille altre cose fatti gestire a centri operativi dalla nostra società
C'è uno studio fatto nel nostro Paese che dice che ci sarebbero centosettanta mila posti dalla forestazione se volessimo fare qualcosa per difendere l'ambiente certo per la forestazione non si lavora spingendo il bottone per accendere i canali della televisione
Bisogna andarci su lavorare coi trattori lavorare ma chi come me
Ha subì ha ha ha capito da ragazzo
Che è uscito dalla scuola in un'area meridionale
Il lavoro era il problema drammatico dell'esistenza di tutti quelli figli di operai e fili famiglia di questo genere nelle aree meridionali dinanzi ad una possibilità come questo l'altra fa la sua scelta
E chi ha assistito in famiglia e non ha voglia di andare in quella direzione non ci va ma chi invece drammaticamente dalla maestra in al bracciante alla voglia di lavorare la necessità accetta pure lavori di questo genere che comunque sono un avvio di risposta
In questa direzione debbono andare alcune di quelle migliaia di miliardi che solo dette ci ci vengono indicati come risparmio della bolletta petrolifera io mi fermo qui voglio fare una sola considerazioni finali cari amici e compagni
A nome della CISL non mio personale
Io alla ma voglio dire soltanto una cosa che è molto non è lunga ma penso sia un riconoscimento per in questo patrimonio accumulato
Nel faticoso e difficile cammino del movimento operaio ai primi del novecento ad oggi
Lui il suo mattone quel contributo che resiste alle storie della polemica e al tarlo del tempo lo ha portato e noi lo considererebbe lo ricorderemo sempre per questo
Ad Antonio Pizzinato
Non avendo problemi di scaramanzia perché i pure io ero candidato segretario generale abbia compreso le cose andarono bene malgrado gli auguri che pure mi facevano voglio dire che attorno a delle linee chiare il nostro lavoro fraterno la nostra stima e il nostro camminare fianco a fianco non mancherà per i prossimi anni
E dirette le tre sorelle ricominceranno a camminare insieme con più franchezza politica
Ringraziamo vivamente il compagno Franco Marini per il suo intervento è impegnata
Esprime la volontà di tutti noi di riattivare intensi rapporti fra le tre organizzazioni ai lavoratori per rilanciare tutta la partita dalla presenza del movimento appaia del nostro Paese
Allora la parola per esprimere i sentimenti dell'inchiesta CGIL il compagno Ottaviano
Io
La
Cari compagni il carico
Cari amici che avete accettato il nostro invito
Voi sapete
Quant'è difficile per tutti
Questo passaggio del nostro congresso
Siamo arrivati al momento
Del saluto a Luciano lama
Nonostante il lungo e inusuale preavviso
Abbiamo tutti un po'rimosso questo atto
Succede sempre così quando si sta bene insieme
E la CGIL Luciano l'arma sono stati bene insieme per oltre quarant'anni
Consapevole
Voi sapete quanto questo saluto è difficile per me
Come lo sarebbe per ciascuno di voi
Se fosse chiamato a fare
è una di quelle circostanze in cui il mestiere non ti basta più
Questa volta bisogna stare attenti a non lasciarsi travolgere dall'emozione
Non bisogna forzare i toni
Le parole
Non sono soltanto l'espressione di un pensiero
Ma rischiano ad ogni passo di essere sopraffatta dalla commozione
Tra i tanti elementi incertezza tra le tante ragioni di imbarazzo
Permettetemi di ricordarne una tutta personale
Una volta
Queste incombenze toccavano al compagno più anziano
A quello che ha la più grande esperienza dentro l'organizzazione
Questa volta tocca uno che è nato compagni nello stesso giorno in cui Luciano lama
Muoveva con le sue formazioni partigiane verso la liberazione di Forlì
Molti
Nella vita
Queste storie
Queste esperienze personali possono scalare tante piccole invalicabili barriere tra uomini appartenenti a diverse generazioni tra loro nella CGIL questa esperienza mi invece rappresentato tante condizioni aggiuntive di arricchimento reciproco di crescita collettiva di educazione comune
Tocca a me
Essere il tramite dei sentimenti degli affetti della stima che un'organizzazione di milioni di uomini e di donne riversa nei confronti di un compagno la cui vicenda personale politica saldamente intrecciata con quella di ciascuno dei suoi militanti dei suoi dirigenti
Parlo dunque non solo per me ma per ciascuno di voi
Per ciascuno di loro e giustamente ognuno pretende che io sappia esprimere ciò che provo in questo momento
Ciò che vorrebbe dire annusando quanto ha portato dentro di sé in tutti questi anni nei quali ha condiviso la complessa vicenda politica sindacale dalla nostra organizzazione
Ma attenzione compagni
Noi non partiamo solo per noi oggi
L'abbiamo anche per un Paese che ti guarda
E guarda Luciano lama con grande e meritato rispetto un Paese che giudicheranno non solo per le scelte che faremo in questo congresso
Ma anche dal modo con cui sapremo separarci da un dirigente che per tanti anni si è identificato con la storia le scelte persino la sigla della nostra organizzazione
Per tanta gente non solo per quelle iscritte al sindacato o per quella influenzata da noi lama rappresenta una grande autorità morale dell'Italia democratica
Desidero
Ringraziare a nome di tutti voi
Gli amici e i compagni che parlando da questa tribuna hanno voluto testimoniare di un fatto che ci onora del fatto cioè e Luciano lama non è patrimonio solo nostro di una sola organizzazione
Sappiamo bene che parlando di lama parliamo un po'anche di noi stessi
Delle ragioni profonde delle motivazioni più vere che ci hanno portato pur tenendo da scelte le esperienze diverse e compiere questa scelta di vita
Ci aiuta la consapevolezza che si chiude una fase lunga della militanza sindacale di Luciano Lama se ne apre un'altra nella quale Luciano potrà continuare a battersi nelle mille battaglie che ci attendono nessuno in fondo compagni
Lo sappiamo tutti questo quando lascia un'organizzazione come la nostra per quanto lontano possa e voglia andare si separa in modo irreparabile danno noi lo sappiamo già adesso e questo lo sa anche Luciano chissà quante volte ci capiterà nei prossimi mesi
Nei prossimi anni di fare i conti con il peso di questa grande eredità
Con il carico di una gestione così autorevole così prestigiosa
Chissà quante volte ci capiterà di pensare che i nostri atti le nostre scelte i nostri atteggiamenti
Saranno continuamente misurati con il metro della coerenza o quello della difformità
Con questa eredità
Io so di essere capito dal Congresso
E so che mi capirà anche Luciano
Se dico che questo sarebbe un esercizio vanno un metro sbagliati
Noi saremo diversi nei prossimi anni da come ci lascia Luciano
Vale per voi
Naturalmente vale anche per noi
Quello che valse anche perché quando fusti chiamata a dirigere a rinnovare la CGIL dopo la grande stagione del mille novecentosessantanove
Nessuno ti chiese di dirigerlo esattamente come avrebbero fatto di Vittorio Santi novella ma se oggi noi possiamo ragionevolmente pensare a ciò che faremo domani ai cambiamenti che dobbiamo produrre nelle nostre scelte nel nostro lavoro
Tutti sappiamo che ciò è possibile perché Luciano ci lascia uno CGIL unità così come l'aveva ereditata
Non ci sono allora
Non ci sono allora compagni modelli da imitare
Ma alcuni principi insopprimibili del nostro modo d'essere
Che sono parte fondamentale della storia della CGIL
E non solo eredità personale di lama
Penso come pensiamo tutti
Al grande
Inestimabile valore dell'unità
Parlando di questo valori io so di cogliere uno dei tratti fondamentali quasi un'ossessione compagni del messaggio che Luciano lascia tutti noi e non solo a noi
Parlo di un'idea dell'Unità che l'Ama costruito non solo come una scelta che si consuma dentro la CGIL
O nei rapporti tra militanti e dirigenti della CISL e della UIL
Penso ad un'idea dell'unità intesa come grande valore ideale che va ben oltre i confini della pura convenienza tattica per tutto il mondo del lavoro
In un Paese come il nostro
Percorso cometa mille tentazioni alla divisione alla frantumazione corporativa
Con i guasti che si sono più
Totti lungo la sua storia con la moltiplicazione delle forme di rappresentanza politica ed istituzionale nell'Italia di questi anni
L'idea dell'unità propugnata da lama alla connotazione di un grande messaggio politico ideale
Una ricerca quasi ossessiva di un anticorpo capace di tutelare il mondo del lavoro
Dai dischi della frantumazione e della disarticolazione corporativa
Nasce da questa consapevolezza
L'idea che l'Ama assunto totalmente nella sua pratica quotidiana della natura esplicitamente politica del ruolo della funzione del sindacato
Per l'anno
Nessuna lotta nessuna conquista e duratura irreversibile
Se non è capace di estendersi di dilatarsi sul terreno delle scelte dei comportamenti politici e sociali di grandi masse
Se non è capace di influenzare le scelte e i comportamenti dei grandi attori politici ed istituzionali di riflettersi sugli equilibri parlamentari nel modo nuovo di amministrare la giustizia il diritto nelle forme nuove di divulgazione del sapere
Sempre in ogni momento
L'ammonimento che occorre spendere il potere sindacale per investirlo sul terreno degli equilibri politici per cambiare la società come ripete ogni volta l'anno
Tutto ciò compagni
Si è tradotto in un grande fattore di autorevolezza Enrico aspetto
Dell'esercizio del potere negoziale del sindacato
Ma tutto ciò ha finito per prolungare i suoi affetti anche quando il nostro potere contrattuale ha conosciuto battute d'arresto o addirittura degli arretramenti
Sempre abbiamo cercato di inviare al Paese un messaggio che non si riduceva alla pur legittima difesa degli interessi immediati della gente che rappresentiamo
Ma ogni volta abbiamo cercato di cogliere tutti gli elementi di convergenza colare sociali concetti che con lui hanno interesse al progresso al cambiamento
è stata anche per questa scelta
E non solo una scelta di Luciano lama
Ma una scelta che sta tutta dentro la storia della CGIL
Sei milioni di lavoratori hanno saputo conquistare un'idea del loro ruolo nella società e nello Stato capace di rompere quel muro di isolamento di emarginazione di estraneità che aveva prodotto fenomeni di contrapposizione tra Massa e potere che è stata una costante della vicenda politica dell'Italia il molti decenni
Si compie
Anche grazie al sindacato
Quell'opera di completamento del processo di unità del Paese
Una sorta di continuità della storia risorgimentale dell'Italia nelle quali le forze popolari ritrovano un protagonismo che era mancato nel secolo scorso
Ed è grazie a questa legittimazione democratica cari compagni cari compagni
Grazie a questa legittimazione democratica dello Stato che siamo riusciti a passare a vincere negli anni di piombo della Repubblica quando dovemmo affrontare non solo l'attacco terrorista ma anche l'insidia tragica di uno slogan che si affacciava i cancelli delle nostre fabbriche
E che puntava a ricacciare indietro questo processo
Né con lo Stato né con i terroristi diceva con lo slogan una sorta di teorizzazione dell'indifferenza ovvero di una possibile neutralità di fronte all'attacco terrorista lo Stato democratico alla convivenza civile
Luciano lama non concesse mai nulla a queste dottrine aberranti Edusolà tribuna autorevole del sindacato il suo stesso prestigio per stroncare questa tendenza pericolosa
E per rendere un grande servizio alla comunità nazionale e alle sue istituzioni
E abbiamo attraversati tutti assieme quegli anni
Tutti sappiamo tutti lo sanno in questo Paese
Che cosa abbia rappresentato un sindacato capace di fare tutta intera la sua parte per stroncare la spirale terroristica
Quante cose compagni dovremmo ricordare di quegli anni
La coscienza immediata
Che riuscì ma dare a tutto il Paese che l'eversione terrorista puntava innanzitutto a recidere i rapporti tra il mondo del lavoro e le istituzioni
Ricordo con quanta autorità morale indicammo ai lavoratori il compito di difendere le fabbriche dagli incendi dei terroristi nel periodo in cui incendiare le distruggerle sembrava essere la pratica tattica di una fase della loro sciagurata iniziativa
Salvare gli impianti
Impedire la loro distruzione
Quasi la stessa parola d'ordine di trent'anni prima quando Bach segnava salvare gli impianti dalla rapina di un esercito sconfitto
Furono uomini come l'arma a indicare la continuità degli ideali della Resistenza in quella battaglia ma la nostra tendenza
A rimuovere
Ma la nostra tendenza a rimuovere le cose ci fa dimenticare spesso le pagine tristi della nostra storia
Salvo compagni achillea vissute drammaticamente in prima persona
E così Luciano nei suoi ricordi di quegli anni duri drammatici
Tende a rimuovere quel quel periodo
Nel quale l'autorità morale del sindacato ha toccato vertici sconosciuti in altri Paesi
Ma non dimentica invece e ce lo ricorda spesso
Il senso di amarezza
Di solitudine che provo
In quella brutta giornata all'Università di Roma
Io credo che un po'
Non intendo compiere nessun atto di riparazione collettiva certe ferite non si curano più dopo molti anni
Voglio solo ricordare a Luciano e a tutti noi
Cosa fu la CGIL cosa fu il sindacato cosa fu Luís in altri momenti di quella battaglia
Ricordo di Carlo Luciano
Quel giorno a Brescia
Ai funerali delle vittime della strage di Piazza della Loggia
Quando
Quando sembrava compagni
Si fosse rotto
Quel rapporto di fiducia tra le masse le istituzioni
La rabbia della gente
Dei lavoratori
Che si scagliava contro le massime autorità dello Stato
Ma che si scioglieva in un applauso interminabile
Quasi liberatorio quando passava quella parte del corteo guidato da Luciano lama
Oppure
Ricorda l'Icaro Luciano quel giorno a Genova quando salutammo per l'ultima volta
Il nostro compagno Guido Rossa
Toccò a Luciano parlare quel giorno
C'era una folla immensa in piazza De Ferrari
E c'era in tutti noi il senso di una grande amarezza
Di dolorosa sconfitta
Per non aver salvato la vita di Guido che pure sapevamo minacciata cari compagni
Ricordati
Come lo ricordiamo noi
Le parole che dice stia la folla e il messaggio di rinnovata fiducia che sapeste infondere alla gente
Questo infame delitto disse l'anno caccia per sempre i terroristi dalle fabbriche fa diventare ogni nostro militante un soldato della battaglia contro il terrorismo
Se ho ricordato queste cose
Io non l'ho fatto per il timore che qualcuno di noi le abbia dimenticato noi cari compagni queste cose non me dimenticheremo mai
L'ho fatto perché altri non dimentichino
Quale debito di riconoscenza si deve a uomini come l'anno
Che seppero interpretare i sentimenti più grandi e più nobili della collettività nazionale
Parlando di questi episodi
Parliamo di quel patrimonio di autorevolezza
Che l'Ama costruito in tanti anni e non solo per la CGIL
Un'autorevolezza che è diventata rispetto compagni anche per il nostro mestiere
Per il mestiere di sindacalista
E che si è giovato e come si è giovato
Di quel rispetto che Luciano ha conquistato per sé
E che ha saputo trasmettere all'intera organizzazione
Un'autorevolezza che nasce
Anche da uno stile di vita di lavoro di moralità
Che tante volte hanno fatto da contrappunto al clamore al rumore che rischiano spesso di prendere il sopravvento sulla sobrietà e sulla misura
Uno stile d'una misura
Che hanno consentito a Luciano di esprimersi
Con grande franchezza e qualche volta anche con durezza senza che nessuno potesse scorgere in quel modo di fare il segno di un pur piccolo interesse personale
In un mondo in cui l'allusione velata il messaggio in codice da inviare agli specialisti i segnali di fumo per le tribù amiche o per quelle nemiche stanno diventando un modo di far politica
Luciano lama ha finito per affermare il suo stile la sua misura
Il coraggio di parlare anche da solo e prima degli altri
Il coraggio di assumersi le responsabilità delle scelte da fare ma anche l'amarezza compagni che deve essere costata molta Luciano di vedere confermata quella regola non scritta della politica secondo la quale le vittorie hanno molti padri e le sconfitte appartengono ad un uomo solo
L'esperienza
Ma l'esperienza
Che abbiamo fatto e un po'tutti nella nostra militanza politica e sindacale
Ci dice che esistono
Delle vie qualche volta che sembrano essere addirittura misteriose
Che consentono di di
Poter riparare di porre riparo ad un torto
A me e compagni è capitato spesso lavorando con Luciano
Di osservare negli stessi giorni in cui la polemica diventava più aspra e più violenta
La voglia della gente
Dei compagni di voler riparare con una parola
Con un gesto con un saluto affettuoso con un applauso le piccole o le grandi amarezze che riserva la lotta politica
Cari compagni
è toccato a me
Quando un dirigente della CGIL
Ad un socialista
Salutare con quest'affetto e con questo rispetto Luciano Lanna
Io non ho dimenticato
Non ho dimenticato avviamento le circostanze in cui colla ma la discussione si è fatta difficile
Fino a confronti di grandi asprezza e di inusitata durezza ma anche in quei casi l'anno ha sempre cercato di non rendere ma irreversibile
La rottura
Di lasciare sempre la strada aperta la ricucitura dell'accordo
Tu hai detto Luciano nei giorni scorsi una cosa che mi ha molto colpito
L'hai detto al giornale del tuo partito
Ma so che non parlano
Solo per i comunisti
Esaltando il carattere pluralista di un'organizzazione in cui militano assieme uomini e donne con opinioni viali anche molto diversi hai affermato
Questa cosa chiamata CGIL
Con tutti i suoi limiti con tutti i suoi difetti
Con tutte le sue debolezze
è pur sempre una cosa grande incommensurabili mente grande per tutta la sinistra
Ecco perché
Concludeva lama ecco perché nel momento in cui difendo la CGIA il così come
Io mi sento più comunista che mai
C'è in questa frase
L'orgoglio grande enorme
Del dirigente della CGIL che lascia l'organizzazione unità
Ma anche l'orgoglio del dirigente comunista che ha difeso le ragioni fondamentali ed i principi più importanti della propria militanza politica
C'è in questa frase un monito per tutti noi che rimarremo in questa organizzazione
Nessuno deve chiedere l'abiura a nessuno ecco perché io so di essere capito dal Congresso
Di essere capito anche da te Luciano
Se ripeto quella splendida frase la posso fare mia in questo modo
Nel momento in cui ci lasci questa CGIL
Così come
Io sento tutto l'orgoglio di essere socialista un socialista che ha lottato Conte
Il socialista che ha lottato ponte e assieme a centinaia di migliaia di militanti di dirigenti perché la sinistra non perdesse questi inestimabile punto d'incontro e di confronto
Noi compagni saremo giudicati
Per le cose che facciamo
Per i tanti errori piccoli o grandi
Ma nessuno dico proprio nessuno
Potrà accusarci di non aver fatto ciò che era giusto per salvare questo bene comune a tanta parte del popolo italiano e questa compagni la prova che conta
Quella che si consegna veramente alle generazioni che vengono dopo di noi
Ecco cari compagni
Ecco caro Luciano io ho finito
Forse il momento più duro per tutti
Certamente per tutti noi e so che è dura anche perché
Io sono andato a rileggere
Il saluto che Fernando Santi rivolse al congresso della CGIL nel momento in cui lasciava l'organizzazione
Lo confesso
L'ho fatto tante volte
Nei momenti più duri delle vicende degli ultimi anni
Credo che lo abbia fatto anche tu so per certo che nessuno di quelli che erano in quella sala a Bologna quel giorno lo ha mai dimenticato quel discorso
Fernando Santi
Concludeva così il suo discorso
Vi confesso compagni
Che sono un uomo di molte ambizioni
E che la soddisfazione più grande sarebbe quella di avere la certezza che un bracciante un operaio un lavoratore solo nel corso di questi diciotto anni abbia detto per una volta sola di me
è uno dei nostri di luci possiamo fidare
Per potere di oggi rispondere
Per poterli
Oggi rispondere puoi fidarti ancora compagno
Caro Luciano tu sai che ti ha accompagnato in tanti anni la fiducia di tanti lavoratori
Di tanta gente
Io so per certo che noi possiamo rispondere a quella domanda di San i lavoratori la gente che ti ha conosciuto e rispettato per ciò che hai fatto fino ad oggi continuo ad avere fiducia e rispettarsi anche per le cose che farai domani
Per questo
Ti salutiamo come si saluta un amico un compagno
Quando si sa che il distacco non è irreparabile
Quando si sa
E ci incontreremo tra qualche giorno in qualche piazza
Lungo qualche corteo ci sorridiamo in questo momento
E nel solo modo che tu puoi capire oggi
Con tutto l'affetto che ci lega con tutto il rispetto che ci deve essere in un saluto come questo arrivederci Luciano arrivederci a domani grazie
Ora tamas Guazzini
Il prezzo i tre corpi aiutarmi
Nella foto
Prova
Neffa
Non è facile
Anche se
Decisa
E a lungo e no
Con una scelta
Di ragione
Io ritenni è oggi più di allora
Ritengo
Giusta
Necessaria
Ma ci sono dei frangenti della nostra vita
Nei quali il dominio della ragione
Rischia
Di essere
Superate
Il cedere altum molto dei sentimenti
Non c'è in me
Dopo quarantadue anni di lavoro
Nella CGIL
E dopo sedici anni trascorsi
Nel
Funzione di segretario generale della nostra confederazione
Nessuna amarezza né rimpianto
Se non
La Nostalgia
Dei miei giovani anni
Il ricordo
Indelebile
Struggente anche di tanti compagni
Coi quali ho condiviso le ansie le delusioni le vittorie
Le alterne vicende
Attraverso le quali è passata
La nostra confederazione
Un'organizzazione che è fatta di lavoratori che sono uomini
Che vivono in una società
Stimolante si
Ma anche così mobile
E in qui tra
Ma non voglio ingannato i cari compagni
Neppure in questo momento di commiato
Quello che non doveva essere e non è
Un trauma per l'organizzazione
Certamente una scossa per me al momento del distacco
Come ha detto giustamente Ottaviano
La CGIL che mi ha fatto commesso
Mi ha dato le ragioni più profonde e più garanti
Di vita e di lotta
Mi ha dato una cultura
Anche
Mi ha dato un'etica un'educazione sociale
E politica
Divenute negli anni
Una parte inscindibile della mia perciò
E di questa scuola straordinaria devo ringraziare
Voi tutti e quelli che prima di voi
Ho avuto la ventura di avere come compagni e come dirigente
Di Vittorio santi novella
Vittoria dopo
Ci sono
Dei momenti e questo è per me
Uno di quelli
Nei quali si è indotti a ripensare al proprio passato
Questo accade credo sempre più frequentemente
High tech
Qualche volta
I ricordi sono consolato qualche altra forse me
Ma io sono ritornato in questi giorni
Con la memoria a quello stanno nove novembre quarantaquattro
Quando
Cinquantuno al minimo con le ha a Forlì
Che la città e poi te la sede dei sindacati fascisti
E inopinatamente
Io venivo nomina segretario della Camera del lavoro
C'erano in me ancora
E non le ho dimenticate
Confuso e speranze di una radicale e drastica resa dei conti
Con i responsabili del fascismo e della guerra
C'era la convinzione
Che quella fase unità
Che aveva visto
Insieme
Le forze politiche
E l'espressione militare di queste forze politiche unite nei CLN
Potersi terminare
Magari presto
Per potere dunque molto solo
Realizzare quei valori di giustizia di libertà di pace
Tanto agognati
E dibattuti anni
Nelle lunghe giornate di vita partigiana
Ma poi per fortuna mia e di tanti altri come me
Venne
La scoperta
Della democrazia e permette il sindacato
Dei suoi protagonisti
Di Vittorio grandi di Zardari nella gelida sarda del museo in atto nel febbraio del mille e novecento quarantacinque
A poco a poco all'erronea illusione
Di un salto repentino impossibile e pericoloso per gli stessi principi e valori che avevano animato la nostra vita è la nostra lotta
Contro il fascismo e contro la guerra
Si andava sostituendo
Nella mia coscienza la convinzione
Che la costruzione di una società davvero diverrà assai più giusta non può essere per noi che è una conquista collettiva faticosa fatta di tappe successive da superare l'una dopo l'altra giorno per giorno insieme con la gente
E che ogni modello di Città del Sole oltre che utopistico
è parziale transeunte
Perché anche i lavoratori e gli uomini cambiano
Di mano in mano che procedono
Sulla via della loro emancipazione
Ciò che resta intatto
Sempre in chi ha abbracciato davvero
Un'idea di cambiamento della società
Per una società migliore
Ciò che resta davvero sempre sono quei valori essenziali di giustizia di libertà di progresso sociale e culturale umano
Che il mondo del lavoro porta con sé
Da quando alzato la fronte
Allevato agli occhi al sole
Ma perché questi valori
Si affermino c'è una prima condizione da rispettare
L'unità come è stato detto anche dai compagni dagli amici che mi hanno preceduto qui questa mattina
Sottoposta a tante difficili però
Eppure sempre indispensabile
Per chi non si appaghi di affidare
Fatta misticamente e individualmente al sole dell'avvenire
Le proprie speranze
Un avvenire che di per sé non verrà
All'integrazione da troppi condizionamenti
Il periodo tuo della rottura e della divisione tra la fine degli anni Quaranta e il decennio successivo che vide l'isolamento della CGIL gli eccidi dei lavoratori
Le rappresaglie padronale i più di cinquanta quadri i nostri dirigenti coraggiosi dei contadini del feudo pronunci dati dai fucili a canne mozze dai nodi scorsoio della malattia
In quel tempo
Di quel tempo
Scusate questo ricordo che a molti di voi potrà sembrare anche difficilmente comprensibile perché non avete conosciuto quel momento
Di quel tempo l'attività di un certo signor Luigi Cavallo
Ve lo ricordate voi ve
Allora coccolato e blandito da tanti potenti del danaro e anche della politica
Oggi in carcere
Estradato in Italia perché complice di Sindona ma provocatore dallo organizzatore di sindacati gialli perse cultore dei sindacalisti della CGIL e dei militanti della sinistra specie a Torino e alla figlia
Erano quelli gli anni dei reparti confino dei ricatti nelle elezioni delle commissioni interne
Che videro restringersi
Il molto di tanto
La nostra forza organizzata e contemporaneamente videro l'impavida tenuta
Di tanti militanti
Perseguitati
Ma hanno spiega
Dalla repressione
Quelle prove crudeli dolorose
Mi fecero riflettere che fecero riflettere tanti comparti
Sul significato profondo di concetti come l'unità
La coerenza personale
Il coraggio di riconoscere anche i propri errori ma per correggerli
Il rifiuto delle tue sterilità
Fu quello il tempo
In cui ci diffusero sentimenti profondi di solidarietà
Sì cementare una molte amicizie
E alcune anche si spezza
Poi
Nella seconda metà degli anni Cinquanta Operamolla svolta delle nostre politiche anche allora combattuti
Tra un futuro che già s'imponeva e un passato che resisteva perché in RAI dentro di noi
Sia Rizzi riannodare un
Prima con grande spento alcuni fili di unità
Fu cacciato il governo Tambroni
Appoggiato dai fascisti
Venne il Natale unitario del sessanta degli elettromeccanici in piazza del Duomo a Milano
E ciò che è avvenuto dopo dal sessantotto in poi esperienza vissuta ho notato a molti di voi con le sue luci con le sue ombre
Come
Quelle con quelle avanzate che con quegli arretramenti
Che segnano sempre nella storia anche la vicenda sindacale
Autocritiche eccessive cari amici e compagni della CISL e della UIL
C'è forse chi riconosce i suoi errori di fronte al mondo
E chili
Invece gli confessa all'altro
Ultimi anni
Negli ultimi anni si sono addensate esperienze forse più inquietanti
Delle quali noi non abbiamo fatto miste
Il tessuto unitario se è venuto progressivamente lacerando
Si è appannato fin quasi a dissolversi anche quella strategia dica ampiamente o che rende credibile il ruolo politico del sindacato
è diventata più faticosa e problematica
La conquista del consenso
Il nostro congresso
Per un impegno che mi pare univoco dei gruppi dirigenti largamente confermato
Dall'apporto dei lavoratori
Pone ora le premesse per il superamento degli errori e delle difficoltà di questo recente passato
Ma siamo solo all'inizio di una salita forse lunga e faticoso
E sapremo fra qualche tempo
Sì avremo davvero
Percorso strada abbastanza lunga in questa risalita
Risalita
In cima alla quale
Torneremo tornerete come dice il poeta a riveder le stelle
Le stelle del successo e prima che del successo del consenso della partecipazione di della fiducia delle grandi Mazzi dei lavorato
Propri ruoli se le cose andranno così
Sì potrà dire
Che sta dietro di noi la fase più ingrata la discesa che qualcuno temeva
Irreversibile definiti
Questa considerazione francamente compagne e compagni mi conforta mi consola nel momento in cui stop per lasciare la CGIL
Non abbiate mai paura
Delle novità
No non rifiutate la realtà perché vi presenta incognite nuove non corrisponde a schemi tradizionali magari profondamente radicate info
Sappiate che questi sono
Comodi magari ma sicuramente ingannevoli
Non rinunciate ricostruite
Almeno fintanto che non mette riconoscete altre migliorie in quel momento ditelo
Per questo è essenziale compagne e compagni un dirigente sindacale è un uomo come gli altri essendo lavoratori non riconosceranno come uno di loro in quel momento capiranno anche gli errori
Va bene
Va bene che questo metodo comporta anche
Lo diceva Del Turco momento fa
Il pagamento di tre ex
Ma
Non c'è prezzo troppo alto
Che si possa pagare alla perfetta
Hill una organizzazione pluralistica e complessa nella ideologia della condizione culturale e sociale dei suoi stessi aderenti
Il libero confronto
Il coraggio delle proprie posizioni sono un lievito indispensabile
Un contributo al miglioramento delle scelte comuni
Alla ricerca collettiva della strada giusta
Io stesso
Lo so
Nei momenti di Scelta ho fatto molto discutere
E l'ho fatto anche in preparazione di questo congresso
Dicevo qualche volta mi è anche stato mosso fin troppo
Ma vedete il mondo del lavoro non è un corpo separato
Suo è parte essenziale della società
Una forza popolare che esprime volontà alimenta speranze
Plasma conoscenze e tanto più il nostro disegno diventa ambizioso e il cambiare riguarda col noi l'intera società
Tanto più dobbiamo sentire su di noi incombere
L'obbligo di esser chiari col noi e con gli altri anche per conquistare altre forze altri docenti altri uomini
Alle nostre idee
Ai nostri programmi
Innalzare attorno a noi il nome di una asettica purezza una sorta di cordone sanitario significherebbe condannare alla sterilità
Ogni sforzo di cambiamento
è una vera politica alternativa di sviluppo
Che garantisca lavoro ai giovani e alla gente del Sud come è stato detto anche questa mattina quindi presuppone cambiamenti così profondo nell'uso delle risorse nel governo del Paese
Da esigere
Pongo un libero confronto
Una vasta
Il limitata ricerca di convergenti
E dispone
L'intero movimento sindacale impegnato nel mutamento di questa società
Lo diciamo talvolta con parole diverso e partendo da punti di vista distinti
Formati a ideologiche anche contrastanti
Ma i lavoratori
In sostanza chiedono a tutti i sindacati le stesse cose
Che si chiamano lavoro sicuro
Un salario dignitoso il rispetto dei loro diritti la difesa della libertà e della pace
Conta conta contare di più nella direzione di questa società e di questo
Ebbene io dico
Dai discorsi che abbiamo ascoltato
Di Franco Marini e di Giorgio Benvenuto
Abbiamo sentito risposte che nella sostanza non so diverso
Lo sapevamo per
E ciò deve incoraggiare tutti
A riprendere senza esitazione la strada dell'unità ben sapendo cari compagni
Che ogni convergenza sarebbe effimera
Se non trovasse corrispondenza impulso nei luoghi di lavoro
Nella diretta partecipazione dei lavoratori
E uscendo da questa sala ognuno di voi si deve sentire il missionario di questa causa
Sappiamo che il progresso dell'unità sindacale
A
Nei rapporti unitari dentro la CGIL una condizione inderogabile
Su questo tema
Si apre di quando in quando una discussione fra di noi
E ciò è avvenuto anche recentemente
Voi sapete che l'impegno per consolidare la nostra unità interna
Per il rispetto di un pluralismo che arricchisce la nostra con video convivenza è stato l'imperativo che ha informato gran parte della mia vita
E voglio dirvi
Ne questa affermazione di sempre troppo estranea alla sede Alpi al momento
Voglio dirvi
Che davvero non mi sono mai sentito tanto militante del mio partito tanto comunista in pace con la mia coscienza
Fornisca
Come quando il peso le ragioni dell'autonomia della CGIL ho lavorato testardamente cocciutamente
Mondo del lavoro animato dalle divisioni
Invariato dal contro
Mondo come come ovvio
Non c'è speranza di successo né per il sindacato né per alcuna forza politica che notti per il proprio
Presto per la giustizia per l'emancipazione dei lavoratori cioè rimane questa divisione cioè si approfondisce questo solo
Io adesso
Compagne e compagni
Mi sia permesso senza accusarmi di illecita ingerenza negli affari interni di altre organizzazioni
In questo discorso che non è il discorso fatto
In articulo Mortis come si diceva ma
Il discorso col quale io lasciò voi compagni della CGIL
Nella mia responsabilità di segretario generale e lancio anche tanti amici e compagni coi quali ho condiviso anni anche di lavoro comune di dibattiti
Di dialogo di convergenze di confronto sempre stimolante anche quando fu polemico
E contrastato
Voglio dire una parola
Ai nostri cari ospiti delegati per i lavoratori di altri paesi
Io credo amici e compagni
Che il movimento sindacale internazionale
A cominciare dalla Confederazione europea dei sindacati ma senza stabilire confini neanche in questo campo
Dovrebbe ricercare terreni iniziative comuni di fronte alle innovazioni che entrano impetuosa mente dei processi produttivi e che hanno ovunque in pratica le stesse o analoghe caratteristiche e conseguenti
Il sindacato è nato in Europa
Un secolo fa o più di un secolo fa
è in atto spesso prima che vedessero la luce i partiti socialisti
Sì in numerosi Paesi è nato prima il sindacato
E fu costruito
Come abbiamo detto in questo congresso su un modello industria
L'han fatto in Europa con quelle particolarità di cui ho parlato nella mia relazione per l'Italia
L'hanno fatto
I meccanici
I costruttori di navi
E di ma
In in atto i testi
Io non credo
Che dopo un secolo di tanta esperienza e conquiste la nostra capacità di analisi
Parlo dei sindacati
La nostra creatività
Si siano così esaurite da renderci impotenti ad affrontare la realtà di oggi da condannarci a una difensiva senza prospettive
Mi rivolgo naturalmente prima di tutto hanno Italia ma questo è il discorso che abbiam fatto e che facciamo in questo congresso
Ma mi rivolgo anche ad altre grandi organizzazioni sindacali qui presenti che hanno avuto un ruolo così importante nella storia sindacale
E nazionale lei e dei rispettivi Paesi
Perché si mettano in comune esperienze e idee per affrontare più forti e uniti la sfida del futuro
E forse matura oggi anche la prospettiva di maggiore autonomia parola che fino a qualche tempo fa suonava quasi incomprensibile in molti sindacati
Noi siamo sempre più convinti
Che senza autonomia del sindacato non solo si secca
Una sorgente di democrazia
Ma ci si priva di una forza decisiva di progresso
I sindacati obbligatori
I sindacati unici per legge i sindacati subordinati ai governi o dipendenti dai partiti possono essere magari efficaci e potenti difensori di un regime politico
Ma il loro annullandosi nel sistema di potere
Quando c'è questo annullamento li trasformava quasi in rami dell'amministrazione Davis spende gli edito proprio
Molti paesi del mondo
In molti Paesi del mondo industrializzate attivo sottosviluppati
A regimi sociali assai diversi l'uno dall'altro la tendenza subordinare i sindacati ieri forte
E laddove i lavoratori rivendicano libertà d'organizzazione la facilmente il potere ricorre alla repressione
Bisogna convincersi
Che è una società moderna inconcepibile senza un sindacato libera e che un sindacato senza autonomia non è il sindacato vero anche se continua a chiamarsi così
Ora questa concezione del sindacato
Come movimento di lavoratori che esprime le loro esigenze sforzandosi di collocarle nell'ambito del progresso del Paese in cui esso a opera ma essendo esso sindacato
Che si stabilisce questo rapporto
Combattendo spinte corporative settoriali individualistiche qui in Italia
Ogni confederazione ha dato il suo contributo con le accentuazioni e le particolarità che derivano dalle distinte radici di ciascun
Ma questa esperienza ci ha fatto tutti noi uomini del sindacato
Un po'diverso
Da chi ha trascorso con altrettanta passione e a responsabilità e impegno la propria vita in altre attività politiche di partito nelle istituzioni
Un po'diverso hotel non estranei o contrapposti
Che come me
è stato per tanto tempo contemporaneamente
E con la stessa
Sincerità e partecipazione
Militante sindacale e di partito
E per l'esperienza compiuta nel sindacato Anna forse gradualmente acquisito anche una certa collocazione nel suo partito
Chi si trova in queste condizioni conosce l'assillo dei casi di coscienza
Conoscere angoscia talvolta
Di dover rispondere a richiami ugualmente potenti
Che provengono dall'una e dall'altra parte quando su scelte importanti le posizioni del sindacato e del partito differiscono tra di loro
Ripensate
Alle stagioni scorse compagne e compagni
E ritroverete impone
Quali uno di questi momenti di trama
Passare attraverso queste prove forse matura
Certamente costa
Io non so se le mie scelte siano sempre stati giuste anzi sono certo che a volte ho sbagliato
Ma anche i miei errori e vorrei davvero che tutti lo credessero
Sono stati l'approdo di uno sforzo interiore di una ricerca di verità che ho compiuto nel profondo della mia coscienza
Perché cari compagni
Dopo avere analizzato collegialmente ogni aspetto di una situazione
Dopo avere cercato sinceramente di interpretare la volontà dei lavoratori col massimo scrupolo democratico ci sono dei momenti cruciali
Nei quali sei solo
In ultima analisi
Devi decidere da solo
La tua posizione devi scegliere la tua strada
Caricando ti delle responsabilità che ciò comporta
E disposto a pagare i prezzi necessarie
Se avrai sbagliato o se gli altri penseranno che tu hai sbagliato
Uomo vero è una persona una
Ha un solo pensiero
Una sola coscienza
E non può atteggiarsi diversamente a seconda che affronti un problema lo stesso problema in una sede o nell'altro
Può darsi che chi non milita in un partito sia meno impegnato e talvolta meno oppresso da problemi di questa natura ma io non lo credo
Pierre Carniti che ha lasciato la CISL a qualche mese fa
E che saluto
Anch'io
Da questa tribù una con tanto fraterno affetto
Non militando non militando in nessun partito nuovo lusso giaceva ceppo prendendo le sue posizioni ha una impostazione unilaterale
Senza problemi
Delle questioni che affronta
Anche altri imperativi morali e politici si presentavano anche a lungo
Così pressanti e forti da non potervi ignorare nel momento delle scelte
Da farlo soffrire
Anche se le prendeva con tanta fermezza e Touré
E la consapevolezza di un tale comune assillo se non ha cancellato la diversità anche grande che talvolta ci ha diviso
Alimentato in mente noi stima profonda per la sua sincerità per loro la sua assoluta onestà intellettuale e morì
Un vero grande sindacato come il nostro ha sempre assolto in tutta la sua storia
Ha una funzione Nobile di educazione politica e classista ma anche morale delle Marx
Abbiamo sempre cercato di parlare ai lavoratori come a degli uomini
Di parlare al loro cervello al loro cuore alla loro coscienza
In questo modo
Il sindacato è diventato scuola di giustizia ma anche di democrazia di libertà
Ha contribuito anche a innalzare le virtù civili dei lavoratori e del popolo
Il gruppo dirigente che uscirà da questo congresso
In tanta parte rinnovato
è cresciuto a questa scuola
I compagni
Valorosi è capace che lo compongono
Meritano la vostra fiducia
E sapranno lavorare insieme utilizzando gli apporti originali di ciascuno
Collaborando tutti al rinnovamento e al successo dell'organizzazione
Adesso
Al compagno Antonio Pizzinato a Del Turco a Trentino tutti va il mio augurio fraterno avanti la mia certezza di un successo nel loro lavoro
Vi saluto
Compagni congressisti lavoratori della CGIL
Ma con mia tanto mi da voi mi accingo a dare al mio partito il modesto contributo di cui sarò capace
Quota può darsi che ciò serva qualche
Può darsi che l'esperienza compiuta nel lavoro sindacale
Quella esperienza particolare di cui prima parlare
Che gli ammaestramenti che mi avete impartito siano di qualche utilità
Per affrontare i grandi problemi di rinnovamento che oggi stanno di fronte anche alle forze politiche progressiste perché anche i partiti il confronto delle idee libero come si sta facendo per esempio in questo periodo nel mio partito è necessario per compiere
Al compagno Del Turco che anche a nome vostro acquistato così prodigo
Di apprezzamenti verso di me
E a tutti voi
Che mi dimostrate oggi come sempre tanto affetto
Non riesco a rispondere
Altro che grazie
Per avermi offerto una vita piena
Una causa grande
Una ragione giusta di impegno Epiro
Grazie anche a voi
Marini è benvenuto per le parole buone troppo buone che mi avete rivolto
Grazie può amici miei
Grazie
Voi sapete
Voi tutti sapete
Che ci unisce che ci unirà sempre un rapporto di fiducia
Un amore profondo che nessun vicenda umana potrà spezzata
Perché ci sono delle radici che non si possono sradicare
Voi per me siete quella
Compagni nelle ultime settimane
Il compagno l'ammazza fegato di essere molto sobri in questa mattina tanto
Abbiamo dovuto chiedere quindi a tutte le organizzazioni che volevano portare degli omaggi di non farlo faremo dopo un'unica eccezione
Si permette a RAI però compagno Lanna
Di consegnare di tramite il compagno Ottaviano uccidono in nome della CGIL nazionale e di tutte le sue strutture
è uno era di Renato Guttuso
Pista intimamente legato alle lotte del mondo del lavoro
L'unica eccezione compagni che facciamo
E per un giorno che viene presentato al compagno lama dai vigili del fuoco
Sento settanta compagni del corpo dei vigili del fuoco
Hanno lavorato da quattro giorni prima del congresso per assicurare lo svolgimento del congresso la massima condizione di tranquillità e di sicurezza questi trenta settanta compagni vengono da tutta Italia utilizzando i loro giorni di ferie
E i compagni di Roma alternano l'esecuzione del loro lavoro ai turni di vigilanza intorno al nostro congresso
Rivolgo ai compagni vigili del fuoco il ringraziamento di tutto il congresso
Sono pervenuti numerosissimi messaggi dei quali non possiamo dare lettura da organizzazioni sindacali da strutture da fabbriche e dai luoghi di lavoro
La rappresentante delle forze politiche e istituzionali
La seduta riprende alle ore quindici e trenta
Trenta sono anche convocare qui il lavoro della commissione Politiche che alle sedici e trenta la commissione elettorale
E
Sì
Il nostro congresso
Diamo la parola al compagno fatta
Nella regionale Lombardia del direttivo nazionale della CGIL
Si prepari la compagnia Ruffilli la parola fatale
La crisi che come sindacato attraversiamo
Ha bisogno per essere superata in avanti
Di una fase di Rifondazione
Che veda coinvolti sia l'insieme dei lavoratori che dei gruppi dirigenti
In una chiara battaglia politica ideale
Che abbia come sbocco la sperimentazione di nuovi percorsi contrattuali una nuova unità del mondo del lavoro e delle proprie organizzazioni un nuovo rapporto democratico basato su un diffuso potere contrattuale
Io come gli altri compagni che si riconoscono nella nuova esperienza maturata nella CGIL
Fuori dalle componenti storiche
E che si richiama i contenuti della democrazia consiliare abbiamo creduto dentro questa prospettiva di battaglia politica unitaria
Di portare un contributo critico nella battaglia congressuale
Ispirato alla grande e positiva stagione del movimento degli autoconvocati
Credendo in questo modo
Non di essere un ulteriore momento di divisione o di irrigidimento della vita della CGIL ma al contrario un arricchimento del pluralismo della Confederazione
Con l'obiettivo di una sintesi unitaria più avanzata
In questo senso credo e i fatti lo dimostrano
è stata compresa e accolta dalla maggioranza dei compagni come hanno registrato i congressi di base quelli regionali e quelli categoriali
La riflessione politica
Ha fatto all'interno dei congressi un salto di qualità ed è diventata in alcuni casi aperta battaglia politica
All'indomani del rifiuto della Confindustria a concludere la trattativa sulla piattaforma relativa scala mobile e gli altri aspetti in essa contenuti
è stato chiaro a tutti e non solo alla CGIL che si chiudeva una fase storica nelle relazioni industriali
E nello specifico sanciva definitivamente la fine della così detta centralizzazione
Questo ovviamente non in positivo
In quanto alla Confindustria tendeva e tende a dichiarare con ciò addirittura la superfluità di relazioni col sindacato
L'assemblea del Lingotto
Tende a sancire un nuovo ruolo politico
Centrale nella vita del Paese che la Confindustria pretende di aver conquistato
Con l'esautoramento del sindacato
La nostra crisi e certa innegabile e i sintomi sono evidenti
La caduta di potere contrattuale
Conquista sempre più esigue
Un rapporto coi lavoratori sempre più logorato un calo del tesseramento l'accentuazione delle divisioni interne abbiamo attraversato nell'ultimo periodo
Occorre interrogarsi su come si è potuti giungere a questa situazione
Non per acutizzare le tensioni interne o per cercare comodi capri espiatori
Ma per aiutarci nella ricerca della nuova strada
Questa riflessione devo sottolinearlo non è presente dentro le tesi
Nel dibattito dentro e fuori la CGIL ci si è divisi la chi sottolinea le cause oggettive
E cioè la fase recessiva e i profondi cambiamenti del ciclo produttivo e chi quelle soggettive
Intese queste non come errori politici del sindacato e dei partiti adesso vicini
Ma di un ristretto gruppo dirigente su cui scaricare tutte le responsabilità
Io credo che tutte e due i fattori abbiano inciso profondamente ma mentre sui cosiddetti cambiamenti oggettivi esiste una vasta letteratura
Si stenta a discutere dei nostri all'ordine strategia e si tende a risolvere tutto denunciando la sola caduta i democrazia che pure c'è stata ed è stata grava in questi ultimi anni
Come qualche congresso ha sottolineato credo che occorra risalire agli anni successivi all'Eur
Con le grandi prospettive che esso indicava
Ma chi aveva la base della sua debolezza
Il credere che fosse possibile rilanciare in questo Paese una fase di sviluppo attraverso un patto Hopa i cosiddetti produttori ovvero tra i produttori veri lavoratori e una parte della borghesia industriale che del resto oggi è largamente finanzia ritratta
Contro le cosiddette rendite le arretratezze il parassitismo
Abbiamo visto come in realtà abbiamo avuto insieme e sacrifici per il mondo del lavoro e recessione sul piano generale all'interno del Paese
La stessa logica certamente con minore dignità politica l'abbiamo vissuta nelle varianti neo corporative dell'accordo del ventidue gennaio del quattordici febbraio
E che rischiavamo di ripetere a fine ottantacinque
Per tutti i lavoratori e chiediamo ripetuto invece con l'accordo negativo io ritengo negativo Inter compartimentale dei lavoratori della funzione pubblica
Profondamente modificati i rapporti di classe e quali fenomeni concreti suonati avanti in tutti questi anni
In questi anni abbiamo assistito a una gigantesca redistribuzione della ricchezza verso le classi agiate queste il fenomeno più consistente nella relazione di classe a ripiano di questo Paese
Basti pensare alle norme volume raggiunto dalle rendite finanziarie
All'incremento dei redditi da capitale e dei dividendi ben al di là dei tassi di inflazione registrata
Tali risultati sono stati ottenuti sia attraverso l'aumento dello sfruttamento cioè aumento delle ore effettivamente lavorate intensificazione della produzione
Sia attraverso una innovazione tecnologica volta al solo risparmio di manodopera
Sia attraverso una gigantesca redistribuzione dei redditi operata dallo Stato e che lo stesso Craxi ieri appunto ricorda
Nessuna tassazione patrimoniale
Esenzione dei titoli di Stato finanziamento alle imprese evasione contributiva e casse integrazioni a pioggia eccetera
A tal punto che molti dei profitti denunciati dalle imprese sarebbero inesistenti senza questo ruolo dello Stato
Conosciamo il rovescio della medaglia in termini di disoccupazione di calo di potere d'acquisto dei salari e delle pensioni e di come il superamento delle qualità arrivismo abbia significato in concreto
L'allargamento del solco tra settori ha già pieno per rilancio di ogni sorta di corporativismo
Nonostante questa politica lo si hanno risultati apprezzabili nel sul deficit pubblico né sul differenziale inflattivo con gli altri Paesi
Visto che il costo del lavoro è cresciuto la metà dei prezzi
E i servizi sono continuamente ridimensionati
E che le materie prime calano in continuazione
Siamo in presenza di un deficit pubblico e di una inflazione largamente motivati dai profitti dal gonfiarsi delle rendite e dalla dissennata politica di trasferimento delle ricchezze operata dallo Stato producendo come risultato finale una forte politica recessiva
Nonostante ciò non esiste da parte governativa nessuna incertezza
Anzi al di là delle parole anche sentita ieri si procede col varo di una legge finanziaria che accentua i caratteri delle precedenti
E cioè tagli selvaggi e tetti che valgono solo per i salari
Mentre arriviamo oggi alla situazione limite per cui il deficit dello Stato sala motivato dagli interessi e sborsati per l'indebitamento
Decisionismo e rigore vengono ancora una volta diretti verso i settori deboli della società
Mentre nessuna delle proposte del movimento sindacale viene presa in considerazione
Per quanto riguarda l'introduzione di una patrimoniale ordinaria la tassazione delle rendite finanziarie la lotta all'evasione fiscale e contributiva una revisione strutturale automatica dell'IRPEF eccetera eccetera
Ma a detta del governo stesso
Questa Finanziaria non rappresenta che il primo passo verso la parziale privatizzazione per certi strati sociali della sanità ed è la previdenza
E facendo pagare ai lavoratori parte delle cure sanitarie che si rendessero loro necessarie
Con ciò
Si evidenzia la fine di una moderna previdenza che è stata del resto massacrata in tutti questi anni
Fiscalità fiori non coperte evasioni contributive oneri impropri come la cassa integrazione speciale eccetera
Per preparare non l'avvento del così detto al preteso efficientismo privato ma per dirottare somme ingenti verso le assicurazioni private non per niente al centro di manovre pesantissime per i loro controllo degli ultimi anni
Avremo così la beffa
Che chi paga contributi sufficienti per garantirsi una previdenza e un assistenza gratuita dovrà pagarsi le prestazioni in modo via via più oneroso
In questo quadro
Si collocano le iniziative dalla Confindustria
Il padronato dopo la nostra sconfitta la FIAT
Si è mosso bene su due fronti
Quello ideologico
Del rilancio dalla centralità del privato
Quello dell'Ing avviamento del sindacato
In trattative centralizzate anti in cui scambiare le vecchie conquiste dei lavoratori con benefici effimeri
E portare avanti contemporaneamente lo svuotamento della contrattazione agli altri livelli
In particolare per quanto riguarda la fabbrica riprendendo usando anche la novità dell'innovazione tecnologica il controllo del ciclo produttivo le erogazioni individuali e imponendo soprattutto nei grandi gruppi
Sottoposti a continua ristrutturazione il blocco dichiarato e di fatto della contrattazione in questo modo non solo abbiamo assistito a un rilancio delle già Monica Borghese nella fabbrica e nella società
Ma unendosi Cuesta una pratica assistenzialista del Governo nei confronti delle aziende
Si sono liberate ingenti risorse che si sono indirizzate non verso gli investimenti produttivi va verso la speculazione il boom della Borsa la gigantesca ristrutturazione del potere economico e finanziario in questo Paese
Sono quindi
Tempi decisi di questi per il movimento operaio
Per i rapporti di forza fra le classi
Per il ruolo che il Governo assumerà su questioni centrali come la gestione del cosiddetto Stato sociale o la privatizzazione dei settori appetibili dalle partecipazioni statali
Il sindacato nel suo insieme
Arriva lacerato e debole a questi grandi appuntamenti
Non siamo stati in grado di farci forza motrice di un'alternativa all'attuale politica governativa c'è mancata la capacità di costruire allocate attorno a un programma che mettesse al centro la priorità dell'occupazione e l'unificazione delle forze del lavoro tra di loro e con gli altri strati sociali popolari
Un programma organico
Che partendo da una diversa politica di reperimento delle risorse
Sia capace di racchiudere nella parola d'ordine di Lotta per il lavoro iniziativa politica lotta contrattazione a tutti i livelli confederali di categoria e aziendali
A cominciare dalla compagna per una riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a trentacinque ore da inserire dei prossimi contratti di lavoro
Solo assumendo quest'ottica dell'occupazione come centrale
Possiamo non solo a ribaltare la politica recessiva del Governo
Ma di conseguenza aprire una interlocuzione vera con altri strati sociali in prospettiva di una ricomposizione sociale
Mi riferisco in particolar modo ai pensionati e ai disoccupati pensando non soltanto a un rilancio solidaristico ma forme di contrattazione
Che li saldi o ai lavoratori in un legame vero
Non abbiamo quindi bisogno di false contrapposizioni
Anche se la polemica è stata salutare tra contrattualistico o complessivi
Il confronto generale col Governo
Liquidando la pratica della centralizzazione dello scambio o della triangolazione è necessario
Non solo per dare credibilità alla stessa contrattazione articolata e di categoria ma appunto facendo scendere in campo i lavoratori
Per superare i corporativismi virulenti che si vanno manifestando
E a riunificare revisioni parziali espressi dei movimenti di protesta che pure in questi mesi ci sono stati gli studenti le donne i pensionati
Fare questo significa riparlare di autonomia del sindacato dal Governo
E non è uno scoglio che possiamo aggirare rifugiandosi nella sola contrattazione articolata
Il sindacato e l'unica forza sociale non intervenuta con forza per la modifica della Finanziaria su modifiche pure elaborate unitariamente da CGIL CISL e UIL
Altri gruppi sociali sociali più vicini Dinoi alle forze di governo quando toccati nei loro interessi hanno saputo reagire con durezza inusitata
Oltre questi momenti di ineludibile confronto centrale
Dobbiamo assumere la contrattazione articolata e di categoria come il terreno privilegiato di una ripresa di forzare il movimento sindacale per almeno tre ordini di motivi
Primo perché a livello di fabbrica che lavoratori possono contrattare e governare i processi di ristrutturazione
La introduzione delle nuove tecnologie
E a livello di fabbrica che è possibile ricostruire l'unità
Delle nuove figure che emergono da questi processi e a livello di fabbrica che si mettono le pietre per un ribaltamento dei rapporti di forza
Secondo il profondo mutamento della composizione della forza lavoro industriale
Pone l'esigenza di una ripresa del movimento rivendicativo per la nuova classe operaia
Infatti se la classe operaia lavoro salariato produttore di ricchezza sociale di plusvalore per il capitale
Che siano tecnici progettisti programmatori o controllori sul visore si tratta pur sempre di fasce di classe operaia nelle nuove forme capitalistica di produzione
A maggior ragione ciò impone di costruire un nuovo controllo dei lavoratori nuovi vincoli e rigidità
In grado di far fronte alla sfida capitalistica con proposte alternative a quella padronale
Terzo e partendo dalla contrattazione unitaria
Nella riconferma dei consigli di fabbrica come agenti contrattuali unici che si irrobustisce sono le gambe di una ripresa dell'unità sindacale che non si basi solo su quegli accordi
Ho mediazioni di vertice
Occorre però
Precisare una questione
Si è sviluppata una polemica sull'interpretazione di attribuire alla parola d'ordine centrale del Patto per il lavoro
Io concordo con chi sostiene essere un patto tra le classi subalterne e quindi sono contrario alla versione del patto tra produttori ma la discussione rischia di essere accademica
Se non si sostanziano gli obiettivi diversi che sorreggono le due interpretazioni
Non vorrei che alla fine
Rifiutato il patto fatto patto fra produttori come filosofia generale ne realizziamo gli stessi obiettivi a livello articolato cioè tanti piccoli Patti
In questo senso
Nel perdurare di questo equivoco leggo alcuni degli obiettivi rivendica attivi indica una riduzione eccetera d'orario non generalizzata ma in cambio di aumenti di produttività
Salvaguardia allo stato sociale al tempo stesso aumento l'età pensionabile
Proposta di riforma gravissima sulla cassa integrazione guadagni e la contrattazione degli esuberanti e nello stesso tempo richiesta di mantenimento dell'occupazione
Rilancio del conflitto nelle fabbriche
Da una parte del ruolo e così di fabbrica protocollo ieri dall'altra
Le tesi non portano a questa chiarezza mantengono equivoci che rischiano di pesare nei prossimi anni anche se ormai gli ho pare appare chiaro il dibattito che questo congresso può rappresentare una svolta importante
Che chiude la fase dei fatti rilancia il ruolo della contrattazione e protagonismo dei lavoratori
Per finire
Vorrei richiamare tre questioni importanti
Il rilancio del nostro ruolo per la pace contro i blocchi e per il disarmo
Le questioni impellenti della qualità dello sviluppo dell'ambiente di cui è significativo il nostro dibattito sul nucleare e le questioni della democrazia
Troppo spesso e praticate anche dentro la tesi ma poco praticate come dimostrano le conclusioni dell'accordo in tempo importi mentale del pubblico impiego che non ha visto la consultazione e coinvolgimento dei lavoratori
Io che sono chiaramente detto le cose che avete ascoltato contrario alla politica indicata dal compagno mamma
Vorrei prendere atto di un insegnamento importantissimo
Nella sua lunga e grande militanza nel sindacato
Ci ha insegnato la tenacia e la chiarezza
Necessarie per sostenere le proprie opinioni
Uno dei pochi dirigenti che sia sfuggito al sindacale se e praticato sempre una limpida battaglia politica senza paura di andare anche in minoranza quando gli sembrava necessario
Nella fase che si apre con questo congresso
Abbiamo bisogno di fare tesoro di questa chiarezza e limpidezza se vogliamo rilanciare la CGIL e con essa l'insieme del movimento dei lavoratori
Diamo la parola compagna Erika Ruffilli
Si prepari il compagno Salvatore Bonadonna
Care compagne cari compagni
Ogni congresso costituisce il momento in cui insieme a tutta l'organizzazione ognuno di noi fa il bilancio degli anni che ci separano dall'ultimo congresso
Un bilancio delle cose che abbiamo fatto diciamo che altri hanno fatto di ciò che avremmo voluto realizzare di quanto sta di fronte a noi
Delle difficoltà degli errori di come siamo come dovremmo e vorremmo essere
è quello che chiamiamo Bilancio politico e che è indispensabile per individuare le linee della nostra azione futura
Io vorrei nel momento in cui come tutti gli altri dirigenti da un'altra considerazione rassegna al Congresso il mio mandato politico fare un bilancio umano di questi quattro anni
Che costituiscono l'esperienza più ricca di tutta la mia attività
E il periodo più intenso del mio impegno dentro alla considerazione sono stati anni duri e difficili per la nostra considerazione per il momento sindacali
Sono stati anni particolarmente duri e difficili anche per le compagnie le lavoratrici per molte ragioni che sono sotto gli occhi di tutti
A partire dai problemi dell'occupazione ve ne sono altre di queste ragioni che alcune compagnie già hanno sottolineato io ogni individuo o una
Fondamentale
Quando va in crisi il rapporto unitario interno alla Confederazione o fra le confederazioni l'orizzonte
Politico si abbassa al punto da rendere invisibili le esigenze di rinnovamento il mutamento sociali di giustizia e di parità che le donne pongono l'orizzonte politico Augusto cancella anche le conquiste già ottenute emargina i più deboli e li divide fra loro anche in base al senso di appartenenza
Quindi le donne e lavoratrici le nostre compagne hanno sempre una ragione in più per difendere l'unità come militanti e in quanto donne
E i risultati non negativi anche se ancora insufficienti della presenza femminile in questo congresso e degli organismi dirigenti già eletti sono anche frutto di un'atmosfera interna più serena e costruttiva
La mia convinzione
Del valore sette dell'unità
è uscita rafforzata dall'esperienza di questi quattro anni
Ora forzato questa convenzione e ho imparato molto dalle dall'organizzazione dalle compagnie dalle lavoratrici
Ho imparato innanzitutto che la nostra non può più continuare ad essere considerata un'organizzazione artigianali
Non basta più essere dei bravi compagni o delle brave compagni
L'affidabilità la capacità la dedizione che sino a qualche tempo fa erano requisiti sufficienti anche se indispensabili per ricoprire posti di responsabilità oggi non bastano più
L'organizzazione grande e complessa
Per compiti che è chiamata a svolgere per il numero di quadri a tempo pieno e oggi allora diventa di vitale importanza la selezione e la formazione la competenza e la professionalità dei quadri
Un'organizzazione grande e complessa a dinamiche di tipo nuovo anche interni non solo nei rapporti con l'esterno
Dinamiche interne rese più complicate sia dallo sgretolamento del cemento ideologico che è stato per anni fonte di grandi certezze
Sia dalla presenza di soggettività ad esempio ma non solo le donne portatrice di istanze nuove e per certi versi anche conflittuali
Noi continuiamo a muoverci come modello artigianale mentre il corpo vivo della nostra organizzazione non entra più nel Mugello è cresciuto e cambiato nel bene e nel male e nel peso e nella forma
Dei tradizionali risorse del modello artigianale per esempio aumenta il lavoro e quindi occorrono più braccia queste tradizionali risorse non bastano più
E quindi potremmo raddoppiare i nostri funzionari senza risolvere alcun problema
è giunto il momento per la nostra organizzazione io credo di contare su Bologna risorsa non del tutto considerata tale la risorsa umana
Ogni strategia di rinnovamento della CGIL che non voglia essere esclusiva Ingegneria sindacale devi incominciare da qui dalle risorse umane e la risorsa umana come ogni o altra risorsa non è una inestinguibile né automaticamente sostituibile in una intercambiabile
Le tesi del decimo Congresso
Si aprivano affermando la caduta di vecchie certezze era vero allora e lo è anche oggi
Ma per non tornare a ripetere c'ero al dodicesimo Congresso occorre utilizzare la ricchezza rappresentata dalla risorsa umana ma non basta ancora
In questi anni
C'è stato un profondo cambiamento di valori ampiamente indotto oltre che da trasformazioni sociali autonome dalla sfera economica anche dalla presa di coscienza e dalle lotte delle donne e dei loro conviventi ebete e compagni
Questi valori nuovi spesso si scontrano con la nostra organizzazione che non hanno mutato il suo modo di essere e che continua ad adottare i appunto il modello artigianali
Sono mutati i valori ma non le regole di comportamento esplicite o implicite legate a precedenti valori
Io ormai molti dei nostri quadri e per le prime certo le compagnie ma non solo essere rifiutano l'impegno e la militanza
Riproponiamo il modello artigianali anche nei confronti dei nostri iscritti dei nostri militanti di base la ritualità
La ripetitività del nostro rapporto con essi la stessa formazione del processo decisionale della CGIL non sono a mio avviso frutto esclusivo della mancanza di democrazia o della crisi del sindacato che pure esistono e pesa no
Ma sono anche Effetto conseguenza dell'applicazione di un modello organizzativo quello appunto artigianale oggi inadeguato
Tutto ciò a maggior ragione vale in rapporto ai lavoratori tutti che noi rappresentiamo per i quali decidiamo anche se non sono nostri iscritti
Ho imparato in questi quattro anni e l'ho capito soprattutto lavorando con le compagnie fra le compagnie tentando di lavorare per le lavoratrici e le donne
Che se continuiamo a porci il problema del rinnovamento della CGIL senza spostare l'asse della nostra ricerca verso le risorse umane e non solo verso quelle economiche finanziarie tecnologiche
La diversità soggettività femminile non riuscirà ad avere dentro la nostra organizzazione diritto vero di cittadinanza
Quello formale forse sì ma il diritto vero è un'altra cosa
E se questo diritto ovvero di cittadinanza non sarà fermato anche come ricchezza di tutta l'organizzazione e non pure esclusioni questioni di parità sarà in primo luogo l'organizzazione asserire per sé per sé tutto a intera un orizzonte politico Augusto limitato capace di minare la sua stessa natura democratica e di sinistra
Ne soffrirebbe la sua stessa autonomia
Ne abbiamo parlato tanto in questi giorni giacché autonomia è anche capacità di capire e programmare la propria attività i propri interventi le proprie scelte
Se vogliamo essere autonomi sì la CGIL vuole essere autonoma non può limitarsi a delegare ai partiti della sinistra che pure fanno la ricerca politica e organizzativa sulle questioni che attengono alle condizioni di vita e di lavoro delle donne di questo Paese non può farsi trainare nemmeno qui
Deve al contrario autonomamente contribuire nelle forme e nei modi propri di un sindacato a risolvere insieme alle donne le lavoratrici
Il nodo sempre più di portata generale della contraddizione femminile e darsi una sua linea politica nei confronti delle donne e delle lavoratrici
Ma non solo
Dobbiamo darci io credo una linea politica precisa anche nei confronti dei nostri quadri femminili
Io ho apprezzato sinceramente compagne e compagni lo sforzo che l'organizzazione ha fatto per garantire una maggiore presenza femminile a questo congresso che negli organismi dirigenti già eletti ai vari livelli dei congressi precedenti
Ho apprezzato lo sforzo ma credo che i nostri risultati siano ancora inadeguati
Sono inadeguati sia in rapporto alla competenza e professionalità che le compagnie possiedono e che spesso non valgono con i criteri di promozione
Sono inadeguati rispetto al doppio impegno politico come militanti e in quanto donne che noi chiediamo loro
Sono inadeguati soprattutto alle lotte delle donne di questi anni è risultati di portata generale di queste lotte che le donne hanno tenuto per se stessi in primo luogo com'era giusto ma anche per tutti
Sono sforzi tanto più inadeguati quanto più giungiamo ai massimi livelli di responsabilità e di direzione della nostra confederazione
Per i quali la selezione molto più accentuata e severa per le compagnie che per i compagni
Per non parlare se mi concedete
Di fare una parentesi del fatto che mentre tutta l'organizzazione ascrive a suo merito il fatto di avere per esempio un segretario generale di categoria
O un segretario confederale donna nessuno di noi giudica una sconfitta il rimpiazzo della compagnia con un compagno henné si eleva nessuna protesta
In sostanza che per terminare
Il permanere di un modelli organizzativi inadeguato quello che ho definito artigianale
Fa sì che i quadri femminili anche i migliori rischiano di essere una sorta di esercito di riserva dell'organizzazione
Le compagnie che nell'organizzazione fanno solo il lavoro cosiddetto femminile sono un chiaro esempio di questa situazione
Ad esse e solo ad essere molto spesso deleghiamo una miriade di compiti molti dei quali servono per metterci in pace la coscienza s ci garantiscano il rapporto con le lavoratrici con le donne con il morbo viventi e sono la voce della CGIL fra le donne
Rappresentano realtà nuove eppure spesso quasi sempre discolo siamo il loro diritto di rappresentare queste nuove realtà anche nei nostri organismi dirigenti
Anche questo modello di rappresentanza e rappresentatività è inadeguato
Il mondo che ci circonda compagne e compagni
Si sta attrezzando per confrontarsi con noi con gli strumenti più efficaci
Non solo quelli tecnologici tecnologici di cui ormai anche i nostri uffici ci sono impadroniti
Ma quelli quindi strumenti rappresentati appunto dalla giusta utilizzazione dalla razionale utilizzazione della mirata utilizzazione delle risorse umane
E per rispondere per vincere non basta avere ragione
Ne è talvolta è sufficiente la mobilitazione la storia di questi ultimi due anni ce lo insegna
Occorre prepararsi per formulare proposte efficaci e capaci di aggregare consensi il rinnovamento della nostra organizzazione fatta di uomini e di donne di lavoratrici ed i lavoratori si fonda in larga parte sulla nostra capacità di rinnovarsi
Invitiamo i compagni che fanno parte dei gruppi di lavoro ristretti della commissione politica
Che deve esaminare gli emendamenti di trovarsi nei rispettivi gruppi la parola al compagno Bonadonna segretario generale aggiunto dei Postelegrafonici si prepari compaio Trippi segretario generale della Camera lavoro di Palermo
Compagne e compagni
Io credo che questi quattro mesi di dibattito congressuale
Abbiamo arricchito le tesi per il nostro congresso
E il compagno ama nel suo rapporto
Di apertura di questo congresso
Ha fatto bene a rappresentare i terreni ai punti di unità
Su cui i lavoratori e i quadri si sono pronunciati
Sottolineando in modo particolare
I punti di rinnovamento su cui occorre insistere
Sia a proposito dell'elaborazione di politica rivendicativa e contrattuale
Sia a proposito dal nostro modo di essere come organizzazione democratica dei lavoratori
Se il dibattito arricchito e corretto alcune unilateralità che erano marcate pesanti
Nel documento congressuale
Lo svolgimento dei fatti economici e politici di questi mesi
A livello internazionale e nazionale
Ci pone la esigenza
Di precisare ulteriormente correggere alcune delle nostre analisi su cui abbiamo passato le nostre proposte congressuale
A novembre sembrava inarrestabile l'arte l'ascesa del dollaro
Che consentiva l'esportazione della inflazione USA su tutti i mercati mondiali e creava problemi all'Europa e all'Italia
Verso gli stessi partners europei oggi
La rapida discesa del prezzo del petrolio costituisce una opportunità di grande rilievo
E la bassa quotazione del dollaro mentre agevola certamente le importazioni non dimentichiamoci che rende sempre più difficili le esportazioni europee italiani
Mentre facilità quelle
Americani
Questo pone nuove condizionamenti alla nostra economia e ci costringerà a fronteggiare una nuova offensiva padronale in tutti i posti di lavoro
Lo scontro sociale politico quindi sarà più duro
Sia nei posti di lavoro sia per rinnovare i contratti di categoria
Si tratta di decidere non una partita di poco conto si tratta di decidere in che direzione usare le opportunità che si presentano in queste settimane da queste condizioni economiche
Su quelle opportunità quindi su cui il presidente del Consiglio parlando ieri a questo congresso non ha saputo o voluto dare a mio avviso indicazioni sufficientemente chiare positive con le quali il sindacato potesse misurarsi
E questo
Come ha detto con molta chiarezza anche stamani Franco Marini denuncia la incapacità di coniugare risanamento e sviluppo ristrutturazione crescita economica
Ed evidenzia il limite politico dalla linea di destra restauratrice che ha guidato il processo di ristrutturazione capitalistica su scala mondiale e su scala europea
Questo limite
Che diventa sempre più marcato e che diventa sempre più una contraddizione ingovernabile almeno nelle realtà europee noi dobbiamo sapere cogliere
L'attacco allo stato sociale incontra già il limite del consenso necessario a governare
Non soltanto nel nostro Paese ma anche negli altri Paesi dalla Comunità europea
E da questa situazione
Possono scaturire due alternative non indifferenti uno all'altro
Ho una spinta involutiva apertamente reazionaria autoritaria nel governo dell'economia dalla Società
Ho una risposta sociale che trovi sufficienti motivi di unificazione per riformare lo Stato sociale
Per rifondare su un livello un nuovo e più avanzato un compromesso sociale che quindi la fase di transizione
E questa è una questione politica di primaria grandezza
Che chiama in causa la crisi del pentapartito e pone alle forze di sinistra e al movimento sindacale
E alle forze progressiste il problema di costruire da subito un programma su cui raccoglierà le forze e prospettare le linee di un nuovo governo
Per questo è importante il quadro di scelte di contenuto che il sindacato compie che la CGIL sta compiendo in questo congresso
Si tratta di precisare questa fase di transizione di definire verso che cosa
Verso quale tipo di rapporti sociali quali livelli di socialità
Si vuole guidare questo processo di cambiamento che ormai è assolutamente necessario è richiesto dagli strati più vari dalla popolazione del nostro Paese l'intervento dal compagno Clothes e di Bruno Krajicek il stamattina
Ci hanno detto come questo sia un terreno comune di ricerca e di iniziativa a livello europeo
Non c'è dubbio che la elaborazione nostra della sinistra italiana di ispirazione socialista e comunista ma anche non soltanto di ispirazione comunista e socialista nel nostro Paese costruì costituisce un contributo rilevante alla costruzione di questa alternativa europea
La condizione a mio avviso e che si sappia fare politica in grande
Politica con la P maiuscola uscendo da quella fase asfissiante di tatticismo difensivo di politica di manovra di piccolo cabotaggio in cui siamo stati costretti in questi anni in questi mesi
E qui c'è un punto cruciale compagni
Che ho sentito ripetere negli interventi non soltanto
Nostri ma anche di chi ha portato il contributo il saluto a questo congresso c'è un punto cruciale quello del ruolo del sindacato della sua autonomia della sua opera unità
Io credo che non serva a noi ne serve al al movimento sindacale nel suo insieme
Rimuovere l'esperienza di questi tre anni dalla nostra analisi e dalle nostre valutazioni
Non basta deprecare la rottura e guardare e operare anche per rafforzare l'unità d'azione questo è certamente un compito primario che noi abbiamo ma non possiamo dimenticare da quali cause da quali origini quali ripercussioni quali affetti hanno avuto le scelte che nel sindacato e attorno al sindacato sono stati compiuti in questi in questi anni in questi mesi
Non basta quindi deprecare
Certamente necessario impegnarsi ma io credo che si tratti di oggi per la CGIL per il sindacato nel suo insieme
Nelle condizioni di oggi si tratta di compiere lo stesso atto di coraggio che la CGIL seppe compiere nel cinquantacinque ripartire dal lavoro
Ripartire dal lavoro concreto quello che c'è nelle fabbriche nei posti di lavoro nei nelle negli uffici nelle aziende
E ripartire dal lavoro che non c'è che bisogna conquistare ripartirà dal lavoro fisso dal lavoro precario ripartire cioè da quel tessuto che noi dobbiamo essere in grado di ricucire di riunificare per farne una forza
Il sindacato si è rotto nel momento in cui si è tentata una forzatura sul sindacato spesso sulla sua natura
Una forzatura per dislocare il movimento dei lavoratori a sostegno di un'operazione politica
Che aveva il marchio della restaurazione che spostava dai lavoratori agli imprenditori ai capitalisti ricchezza e potere e c'è stato chi nel sindacato ha teorizzato che questa fosse la scelta da compiere
Qui sta la crisi del sindacato
è per questo che questa crisi è diventata crisi di rappresentanza e crisi di democrazia
Il movimento dei lavoratori un movimento così ricco articolato composito ideologicamente e politicamente ma anche così radicato nei luoghi di lavoro
E così forte nella sua coscienza autonome alternativa non poteva reggere al ruolo di supporto di un'operazione politica che lo indebolisce lo snaturato
Non si tratta quindi di inventare il sindacato dei cittadini
Si tratta oggi di sapere essere di nuovo come prima e nelle condizioni nuove che oggi impone alla realtà il sindacato be'i lavoratori di tutti i lavoratori e non per i lavoratori
Non si tratta di fare del sindacato una generica istituzione rinchiusa nel recinto del ceto politico
Ma si tratta di ricostruire un movimento
Una spinta culturale e politica fatta di proposte
Sostenere a sostegno di una riscossa operaia e sociale che sappia trasformare l'utopia tecnologica in utopia sociale diceva box
Sia sul piano italiano sia sul terreno europeo
Questo significa dire per un sindacato come il nostro ma per il movimento sindacale italiano
Dire con chiarezza
Che è da chiudere anche formalmente un'esperienza di una formula politica che ha governato questo Paese
Significa dover prendere atto
Di una crisi dal pentapartito che già nei fatti sopravvive al suo disfacimento e alle sue crisi interni senza aspettare che sia De Mita a decidere le condizioni terreni in in modi e i tempi di questa crisi
E c'è da aprire contemporaneamente un fronte di lotta sociale sull'occupazione e sui contratti
Questo significa cogliere che l'affievolirsi della ventata neo conservatrice
Di cui si hanno parlato giustamente i rappresentanti della socialdemocrazia europea autorevoli rappresentanti dalla socialdemocrazia europea apre la strada ad una possibile alternativa progressista e di sinistra
Ed è questo questa prospettiva il vero salto di qualità europeo ed euro prevista che il sindacato italiano deve compiere oggi non serve un patto sociale che garantisca conquiste acquisite
Serve organizzare la capacità di rompere un blocco contrattuale nel quale il sindacato è stato costretto e sia rinchiuso anche per ritardi ed errori politici
Per questo riprenderà contrattare con forza nei luoghi di lavoro e nelle categorie è indispensabile anche per cambiare alla politica economica
Perché questa politica economica questo processo di ristrutturazione la causa della disoccupazione non soffriamo di disoccupazione per eccesso di contrattazione e di potere sindacale
Su questo si deve riflettere quando si fanno anche tra di noi gli anche al nostro interno quelle distinzioni tra contrattualistica occupazioni misti tra industriali visti e meridionalisti
Dobbiamo riuscire a non essere nominalistico realtà
E a sapersi confrontare sui contenuti
E scoprire allora che a nord e a sud c'è uno spazio di potere sindacale da riconquistare perché lo abbiamo perduto
E che Nord e subito hanno da conquistare una nuova politica economica
Per rispondere ai propri problemi
E hanno da costruire insieme un nuovo blocco sociale e questo noi Patto per il lavoro
E questa la strada che indichiamo ai disoccupati ai giovani ai precari alle ragazze agli anziani per essere protagonisti nella società
E questo a prescindere a dei di quale sia la figura sociale centrale il problema della unificazione di un tessuto sociale anche dalla classe lavoratrice
Lacerato dai processi di ristrutturazione di riorganizzazione capitalistiche
Da qui possiamo parlare quindi ai giovani ai disoccupati
Con un linguaggio che li chiami a partecipare a costruire una linea una politica a lottare per realizzarla e non ad Aosta ad aderire a una istituzione o ad accettare passivamente ciò che altri hanno deciso
Ma non è questo quello che hanno chiesto al sindacato i ragazzi dall'ottantacinque con le manifestazioni degli ultimi mesi
Nella mia categoria compagne e compagni nel settore delle poste e delle telecomunicazioni si gioca un pezzo importante di questa partita di rinnovamento e di riforma si chiama riforma dello Stato dalla pubblica amministrazione
Sviluppo e qualificazione dei servizi rapporto nuovo tra settori produttivi al settore dei servizi nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo che risponda anche a problemi di qualità che sono insiti nella domanda sociale
Senza ricche la riforma dello Stato sociale rischia di essere uno slogan
Diciotto diamo avere consapevolezza noi l'abbiamo e su questo il nostro congresso di categoria
Ha sviluppato una proposta complessivamente valida ed impegnativa
Su questo
Noi investiamo la nostra proposta di riforma non si tratta voglio rassicurare il compagno giunti a questo proposito non si tratta di cavalcare da parte nostra un processo di privatizzazione di pezzi importanti dello Stato dalla pubblica amministrazione
Ma si tratta di sapere che vogliamo un'azienda di Poste BancoPosta che risponda alle esigenze dei cittadini e che nelle condizioni in cui è oggi
Dentro l'amministrazione pubblica non solo non è in grado di rispondere a queste esigenze ma rischia di essere tagliata fuori dalle iniziative private
Vogliamo un settore
Di telecomunicazioni che sia unificato nella gestione dentro le partecipazioni statali con un controllo pubblico da parte del Governo dal Parlamento
Che unifichi le cinque gestioni attualmente causa di sprechi e di costi e giù aggiuntivi di inefficienza e di sprechi economici ed umani contro le spinte alla privatizzazione che vengono anche da lei vertici dalla partecipazioni statali dal professor Prodi
E dal dottor Graziosi ne parlava
Boldini nel suo intervento ed è un punto su cui dobbiamo riflettere ma un intervento su questo settore non si fa soltanto da una categoria un intervento su questo settore giustamente considerato strategico in tutte le società industriali avanzate sia per le implicazioni di ordine produttivo oltre dieci mila miliardi l'anno di Investimenti
Sia per ciò che rappresentano lo sviluppo dei rapporti interpersonali e sociali su scala nazionale e internazionale non può essere compito di pronunciamenti confederali una tantum
Occorre riprendere uno con molta forza una battaglia per le riforme di struttura
Il sindacato ha bisogno di questo orizzonte se non vuole rifluire in un gorgo di corporativi d'azione
Ha bisogno di porre con forza a se stesso e i lavoratori obiettivi di qualità dello sviluppo di ambiente di ecologia di cultura di tempo libero
Che rappresentano essi stessi condizione per la crescita economica e sociale del Paese
Ci siamo chiesti ho chiuso
In questi quattro mesi se noi la CGIL siamo stati e siamo all'altezza
Se siamo attrezzati se siamo adeguatamente organizzati io credo che dobbiamo essere impietosi nel rispondere a questi analisti a questi problemi la concertazione l'attacco padronale hanno portato una centralizzazione non sopportabile da un'organizzazione democratica
E questo ha portato una separazione tra la classe politica cosiddetta e la società
Ha espropriato nel sindacato delegati e consigli ha spesso svuotato gli organismi democratici di direzione delle organizzazioni e questo è un punto su cui dobbiamo riflettere rimediare compra si tratta certo di darci regole unitaria di democrazia di organizzazione di Moving
Con
Perché liti agisce il processo di frantumazione individualistica ed è lì ed è da lì che dobbiamo ricostruire il Patto per il lavoro l'unità dei lavoratori queste è possibile ma non è facile
Ma quando mai compagne e compagni un processo di liberazione di Mancini fazione di unificazione delle forze del lavoro è stato un processo Fassino
Mortillaro ci ha dato per spacciati
Stanno lì a tutti noi fargli intendere che non siamo animali che si leccano le ferite ma uomini che hanno ancora la forza delle idee per lottare per intervenire lama questa mattina
Ci ha consegnato un patrimonio
Tocca a Pizzinato dirigere una nuova fase e arricchire questo patrimonio ma io credo e voglio dirlo augurando ad Antonio buon lavoro
Che tocca ciascuno di noi fare la propria parte fino in fondo perché questo riesca grazie
Diamo la parola al compagno Italo Tripi segretario generale della Camera o di Palermo
Si prepari Rainieri interregionale ligure
Care compagne e cari compagni
Le correzioni di fondo introdotti con i nostri documenti congressuali
Danno una spinta decisa verso il raggiungimento di quell'obiettivo che ci eravamo posti con il decimo congresso
Quello della unificazione alla forza del lavoro obiettivo che abbiamo mancato e che oggi riproponiamo precisandone la proposta del Patto per il lavoro
La riflessione che stiamo compiendo sugli anni che ci separano al decimo congresso
Contiene tutti gli elementi
Per valutare come si è mosso l'avversario di classe
Per comprendere quali linee di tendenza nei suoi comportamenti oggi ma soprattutto e questo è decisivo
Per valutare i nostri errori ed in primo luogo la sottovalutazione data ai processi determinati sì con la crisi mondiale
E i motivi del ritardo con cui arriviamo alla sfida delle innovazioni tecnologiche
Non mi voglio soffermare su questi aspetti lo abbiamo fatto in tutta la campagna congressuale
Lo precisava il compagno lama nella relazione non serve a ripeterlo voglio invece porre un'altra questione
Una preoccupazione che attiene alla nostra strategia al patto per il lavoro si ha l'impressione che molti compagni
Divano la parola d'ordine del Patto per il lavoro come un fatto liberatorio una sorta di parola magica in grado di risolvere tutto
Che si scambi quello che è un obiettivo che vogliamo raggiungere come se fosse già qualche cosa di realizzato sottovalutando che la stipula di un patto comporta scelte coraggiose forse anche drammatiche la gestione di contraddizioni il pericolo di lacerazioni
Abbiamo chiaro che il Patto per il lavoro non è una politica che può fare tutti contenti Macchi è uno sforzo per trovare una sintesi accettabili
E che può succedere che qualcuno dai perché altro picchia nella prospettiva che questo scambio e chi da questo scambio ne deriva un miglioramento complessivo delle condizioni di vita
Dal fronte del lavoro abbiamo chiaro questo passaggio
Attraverso la ricerca di una nuova solidarietà
Bisogna realizzare uno schieramento Carrie dando più forza e prestigio al sindacato al movimento dei lavoratori contribuisca decisamente a cambiare il Paese
La crisi come era naturale ci ha spinto sulla difensiva a parere mio la tentazione della difesa esiste ancora ma cosa difendiamo oggi quando vogliamo difendere l'esistente così come se non sappiamo cambiare
L'esistente è un Italia divisa in due
Era disoccupazione concentrata nel Mezzogiorno è un divario tra il Nord e il Sud sul terreno dei servizi ed è la qualità della vita
è un divario dal punto di vista dell'apparato industriale è un divario rispetto all'efficienza delle istituzioni locali
Difendere l'esistente vuol dire candidarsi concretamente ad essere una grande forza della conservazione
La difesa dell'esistente è una cosa che è una corsa al si salvi chi può e in questi casi si salva solamente chi è più forte ecco quindi il primo banco di prova per verificare la reale disponibilità
Per la realizzazione del patto il primo banco di prova e la solidarietà tra nord e sud da quanto tempo non gridiamo più il vecchio e valido slogan nord e sud e uniti nella lotta questo ci dà la dimensione del ritardo
Che bisogna superare e la complessità dei problemi che bisogna affrontare certo nel Mezzogiorno noi dobbiamo fare la nostra parte per intero superando errori gestendo contraddizioni incalzando le controparti locali cogliendo le novità che nel Mezzogiorno esistono
Non quindi come si dice a un meridionalismo straccione ma l'impegno il nostro impegno il proprio dovere la propria parte
Ma tutta la CGIL assieme a noi deve fare la propria parte in questa direzione
Recuperare la centralità della questione meridionale è fondamentale per dare credibilità e forza al patto se non esiste questa solidarietà non è credibile la ricerca di una solidarietà tra lavoratori occupati e disoccupati
Io avverto con preoccupazione il fatto che ancora oggi poco si parli fra di noi del Mezzogiorno
Certo ai testi ne parlano e pongono bene la questione il gruppo dirigente dalla CGIL è manifesta
Rinnego rinnovate attenzioni ma l'intero corpo dell'organizzazione cosa pensa cosa ritiene di dover dire sul Mezzogiorno
La scissione che si è manifestata nel dibattito congressuale mi riferisco alla campagna congressuale
Rispetto ai temi della contrattazione dell'occupazione e che il compagno lama nella relazione riproponeva correttamente come due temi da gestire contestualmente
è un campanello d'arruolarlo ed i pericoli che non possiamo permetterci di correre penna il divenire causa di ulteriore divaricazione tra il nord e il sud del Paese
Certo esistono nuovi strumenti che dobbiamo sapere gestire
Come la nuova legge sul Mezzogiorno gli strumenti da lasciare
L'iniziativa verso la Regione e gli imprenditori meridionali gli strumenti e le leggi di cui parla la Marini questa mattina ma al tempo stesso temi come quello della politica industriale
Delle innovazioni tecnologiche dell'Elettronica devono essere affrontati in una vera dimensione nazionale comprensiva quindi per mezzogiorno
Non sono temi di poco conto in presenza di una grave crisi dell'apparato produttivo presentano pericoli di incomprensione di divisione di guerra tra i poveri avverto la necessità che di ciò si tenga conto nell'avviare la campagna per il bel rinnovo dei contratti ma ancora riflettendo su questo aspetto per quel che riguarda lo stato sociale
è possibile continuare a muoversi nella logica della spesa storica senza considerare il divario esistente tra aree forti e aree deboli oppure in presenza di risorse esigue
è necessario rallentare processi di espansione dello stato sociale nelle aree forti per accelerarli in quelle deboli
C'è una questione che è quella che poneva la compagna Turtur nessun la quale sono d'accordo
Che quando parlava di allargamento della coperta delle risorse ma c'è anche e questo pare nel Mezzogiorno il problema dell'efficienza delle istituzioni locali
Ma è anche vero in ogni caso che per espandere riqualificare lo stato sociale e necessario da parte nostra compiere scelte coerenti
Il Congresso rifletta ragioni e decida su questi aspetti io aderisco alla proposta perché la ritengo quella del patto per il lavoro una proposta autenticamente meridionalista
Porre con forza questa questione non vuol dire avere una visione distorta del Paese sappiamo bene che oggi si può parlare di nuove diversità tra nord e sud
Si può parlare di nuova povertà nel Paese e che nello stesso Mezzogiorno lo stesso Mezzogiorno non può essere visto come una realtà indifferenziata ma al contrario molto articolata
Il paese è molto cambiato sotto il peso della crisi esistono realtà collocata in modo diverso geograficamente macchine hanno grossi punti e problematiche unificanti sia nel bene che nel male
Sono queste realtà ad esempio le grandi aree metropolitane
Queste aree sono uniti da varia spetti maggio la maggiore ricchezza è concentrata qui ma al contempo i territori sono congestionati sono afflitti dalla piaga della disoccupazione con aspetto rilevante di quella intellettuale sono afflitti dal problema della casa degli sfratti
Dal degrado dei centri storici hanno problemi simili rispetto alla questione del sistema dei trasporti inoltre risentono del peso dalla presenza della criminalità organizzata ed alla criminalità economica
è necessario aprire una nuova fase
Per unificare queste tematiche a livello nazionale
In queste aree dove spesso si anticipano scelte che avranno una ricaduta sul resto del Paese
Devono essere sperimentate piattaforme pilota in modo particolare per il recupero di produttività nei servizi
Per mai efficienza delle istituzioni locali per il lavoro per la definizione di nuovi strumenti di governo del territorio
Queste aree sono il banco di prova
Della tenuta e dell'affermazione del patto
E qui infatti che più stridenti sono le contraddizioni tra gli occhiuti all'interno dei lavoratori tra gli occupati
è qui che si scaricano le tensioni dei disoccupati tecniche maggiore più ampio del conflitto maschio o femmina
Emarginati privilegiati
è qui che si afferma la Società dei due terzi di cui parla Péter Blot e da qui che devono partire segnali del cambiamento
Con una iniziativa che sappia intrecciare contrattazione d'occupazione contrattazione qualità della vita
Non esiste
La falsa alternativa tra il sindacato soggetto politico e quello che torna al proprio mestiere noi oggi abbiamo bisogno di pensare di più dentro il luogo di lavoro contrattando
E nella Società determinando quantomeno contribuendo a determinare scelte politiche verso i cittadini verso gli utenti
La campagna per il rinnovo dei contratti deve essere una colazione per rafforzare questi caratteri peculiari e costitutivi della nostra organizzazione
Per fare ciò dovremo sapere riformare la contrattazione se sapremo ribaltare la riconducendo la nei luoghi di lavoro restituendo protagonismo le strutture sindacali di base il patto sarà un obiettivo realizzabile
Un terreno concreto sul quale misurare questo quanto finora hai sostenuto nelle tesi quanto finora detto era questione siciliana la questione siciliana è palermitana come grande questione nazionale
Sul terreno della lotta contro la mafia
Ed era connessa battaglia per lo sviluppo e lavoro in Sicilia si deve mettere in campo tutta la nostra capacità di essere grande organizzazione nazionale
Che comprende coliche che quanto avviene in un'area geografica non è un fatto localistico ma di rilevanza nazionale ed internazionale
La mafia non è affar dei siciliani
Perché è un un sottosistema economico che attraverso l'uso di ingenti risorse illecite attraverso l'uso della violenza detiene un potere pauroso
è ben sappiamo che chi ha potente ed ingenti risorse anche progetti politici proprio gli autonomi
Loggia P due connessioni col terrorismo sono le punte emergenti di una enorme esperti che fa concretamente politica nel nostro Paese che determina scelte e impone soluzioni ma c'è piena consapevolezza di ciò nel Paese io credo ancora che ancora non ci siamo
Ci si attarda in valutazioni riduttive del fenomeno folcloristiche spesso di natura antropologica si continua in buona sostanza hanno rilevarne la portata
Negli anni passati cari compagni
Tutto ciò ha determinato un sostanziale disimpegno dello Stato anche se oggi si intravedono segnali di inversione di tendenza
Ma la strada da una inversione di tendenza è lastricata di servitori dello Stato caduto nell'adempimento del proprio dovere di uomini del popolo assassinati perché nella tradizione di Salvatore Carnevale e dagli altri numerosi sindacalisti della CGIL tentavano di arginare lo strapotere mafioso
Ogni nome di questi valorosi è un preciso atto di accusa alle inadempienze alle omissioni dagli apparati e dello Stato
Palermo oggi vanta un triste primato è l'unica città al mondo in cui siano stati assassinati tutti i principali vertici istituzionali
Grazie a questi valorosi
E grazie a pezzi della magistratura e delle forze di polizia che si è potuti arrivare al maxiprocesso
E grazie a un clima nuovo determinate sì per merito dei giovani e degli studenti del movimento sindacale che oggi il sindaco di Palermo si costituisce parte civile
Certo contro la mafia ma anche contro i fantasmi del suo passato politico quei notabili democristiani collusi con la mafia che ancora riescono a condizionare Palermo
Certo nell'aula bunker si fa il processo tecnico-giuridico fuori dall'aula in città e nel Paese
è necessario fare il processo politico a un sistema di potere che ampi spazi gli ambasciatori creato per l'infiltrazione mafiosa
Si svolge al maxiprocesso
Ma la lotta alla mafia non è conclusa come taluni ambienti vorrebbero accreditare anzi sia la sensazione netta di trovarsi di fronte all'ennesima pax mafiosa dice un detto palermitano calati Yumiko Capasso alla china e cioè piegati giunto a per fare passare la piena per poter continuare ad Air Gertie come prima e meglio di prima il punto che abbiamo di fronte proprio questo
Come impedire alla mafia di tornare ad ergersi
Certo bisogna mettere a punto un piano di prevenzione e repressione la piattaforma concordata con gli amici del SIULP sulla sicurezza dà una risposta in questo senso
Ma il problema reale è quello di determinare condizioni per lo sviluppo per un governo dello sviluppo per un governo della gestione della cosa pubblica che chiuda gli spazi alle infiltrazioni mafiose
Le istituzioni locali siciliane non sono in grado o non vogliono essere in grado di assolvere a questo compito il Comune di Palermo è stato sfasciato a tal punto che è privo di qualunque capacità di responsabilizzazione
Alla Regione Siciliana si spreca non gli attestati di anti mafiosità
Le dichiarazione per una disponibilità a invertire la rotta ma non vengono poi le scelte coerentemente antimafioso e le scelte che possono concretizzare soluzioni c'è in Sicilia uno strapotere della politica che comprime gli spazi di democrazia che impoverisce il tessuto democratico
è per questo che continuiamo ad insistere per attivare tutte quelle forze che possono essere interessate a un profondo cambiamento
Dai lavoratori occupati e disoccupati agli intellettuali alle donne ai giovani ma anche agli stessi imprenditori che in Sicilia devono capire
Che le vere motivazioni della crisi dall'impresa sono i lacci e lacciuoli di un sistema politico da basso impero le tangenti alla concorrenza brutale dell'impresa mafiosa l'inefficienza amministrativa
Per Palermo e la Sicilia quindi si può nascere la necessità di una lotta per la liberazione dalla mafia
Dal malgoverno per il lavoro
In questo ambito il sindacato siciliano ha da spendere tutte le proprie iniziative
Per incalzare i nemici interni permette Alviano e corte
Per definire piattaforme che partendo dai luoghi di lavoro colgano il malessere della società
Piattaforme che diano risposta ai lavoratori occupati in termini di migliori condizioni di vita dentro e fuori dal luogo di lavoro ma al tempo stesso piattaforme che diano risposte al problema primario che è quello dell'occupazione
Nella sola Palermo è possibile attivare dai dieci ai quindici mila nuovi posti di lavoro
La nostra iniziativa si è mossa in questa direzione con il congresso regionale abbiamo messo a punto la precisazione di alcuni abbia attivi in grado di mobilitare risorse tecnologie uomini la nostra è però una battaglia cari compagni che da soli non si vince
è necessario la solidarietà di tutta la confederazione la solidarietà di tutto il movimento dei lavoratori
Care compagne e cari compagni operiamo in una situazione difficile complessa
è per questo che ho posto all'inizio quella preoccupazione circa il grado di comprensione dei travagli che hanno in ai lavoratori il Patto per il lavoro pone perché nella nostra lotta contro i nemici interni e quelli esterni
Abbiamo bisogno certamente della vostra solidarietà
Ma al contempo di scelte politiche sindacare il vostre che sappiano favorite in un quadro generale interventi verso il Mezzogiorno e la Sicilia scelte che permettano di superare la politica dei due tempi per il Mezzogiorno
Noi di questa politica abbiamo visto sempre solo il primo tempo
Ecco quindi la complessità delle scelte che sono poste nel nostro congresso in realtà in cui la presenza di cassintegrati e massiccia
In aree in cui i pericoli per le occupazione esistenti sono reali
La lusinga della scalata delle Alpi il patto non è un corporativo che ancora una volta penalizzerebbe il Mezzogiorno è una lusinga Grand è temibile anche se è comprensibile
Sta a voi che operate in queste aree sapere resistere alla forte pressione alla lusinga
Ma è la vostra resistenza
Con la nostra iniziativa che determina le condizioni per il Patto per il lavoro al Presidente del Consiglio in questa visione tutti quanti assieme dobbiamo chiedere atti concreti per Palermo e la Sicilia
Non è questa solo una questione dei compagni siciliani o nel centro confederale ma è un problema per l'insieme dell'organizzazione la tensione che in queste settimane
Da varie parti del Paese si registra verso la Sicilia ci fa sperare e ci fa avere più fiducia di poter partire con il piede giusto verso il Patto per il lavoro
La parola al compagno Andrea Rainieri del regionale ligure
Si prepari
Forleo
Il SIULP
Credo che il compito fondamentale di questo congresso
Sia segnare un deciso passo avanti nella caratterizzazione nella concretizzazione la nostra proposta per l'occupazione nel determinare ancora meglio cosa significhi per noi Patto per il lavoro
Questo proprio a partire dallo stesso clima più ottimistico che si diffonde che è stato diffuso qui anche con molta enfasi dal Presidente del Consiglio sullo Stato che la nostra economia
I livelli record di profitti di molte impresa il calo del dollaro la congiuntura petrolifera
Sembrano segnare finalmente la fine dell'emergenza economica del nostro Paese e la fine di una politica economica che sembrava fino ad ora canto rassegnata dal clima dell'emergenza
Batto ma contemporaneamente emerge come linea forte quelli a dissentire segnala l'impresa è tutta o quasi i vantaggi della congiuntura
E acquisire per via della cresciuta produttività e competitività dell'impresa il rientro dall'inflazione la riduzione del deficit pubblico l'attenuazione dei tassi di disoccupazione
Credo che questa linea sia sbagliata ed in uso agli anche sui primi due punti ma lo è senz'altro sul terzo quello cioè di affidare semplicemente alla ripresa dello sviluppo la ripresa dell'occupazione
Luciano lama ci diceva nella sua relazione che l'acquisizione di questa verità non può farci dimenticare che senza uno sviluppo che ci permetta di accumulare risorse è impensabile la stessa politica attiva del lavoro
Vorrei aggiungere però compagni che è vero anche il contrario che senza una politica sociale e del lavoro
Senza un investimento esplicito di risorse per moltiplicare il lavoro anche fuori dalle regole del mercato
è difficile reggere uno sviluppo una ripresa di produttività e di competitività che sarà assegnata nel nocciolo duro dei processi produttivi da Investimenti a forte risparmio di lavoro
Scegliere l'innovazione uscire dalle trincee per noi possibile per noi che rappresentiamo e vogliamo rappresentare uomini e donne in carne ed ossa e nove forze impersonali dello sviluppo
Solo se avremo la capacità e la forza politica di conquistare di rappresentare una nuova più diversificata e complessa realtà del lavoro
Abbiamo due gambe su cui camminare
Il rinnovo dei contratti il piano straordinario per il lavoro
Il rinnovo dei contratti significa un'occasione decisiva per noi e per la nostra capacità di unificare le forze di lavoro nel nostro Paese dentro una ripresa su vasta scala del conflitto sociale
Credo che la Remo dispiaceri però
Che se la la ripresa contrattuale ci sarà sarà meno idilli col nostro prossimo confronto con chi come il Presidente del Consiglio
Sembra misurare il senso di responsabilità del sindacato sul fatto che non fa scioperi questi brani sono stati splendidi perché non c'è stata un'ora di sciopero che non ha che non dà battaglia che lascia fare al manovratore
Cari compagni se questo è il modo di misurare la responsabilità nazionale del sindacato però che Miglio sindacato del mondo si è quello sovietico
Noi non siamo così
Questi due anni non sono stati i migliori due anni della nostra vita
E l'apertura della stagione contrattuale è per noi un punto di svolta per noi per il sindacato nel suo insieme rispetto a due anni che sono stati di crisi di divisione di lacerazione
Per questo proprio perché la partita che si apre molto seria dobbiamo prestare molta attenzione a spinte forti che già si presentano e che ancor più si presenteranno per una ripresa puramente Solaria dinastica della lotta dentro i contratti
I soldi ci sono di contratti sono la grande occasione per recuperare il maltolto è uno slogan suggestivo che comincia a circolare circolare parecchio tra la nostra gente
E attenzione a non liquidare facilmente questa spinta
Le ragioni per chiedere soldi sono tante dai margini di profitto delle imprese alla stessa crisi di molti istituti dello Stato sociale che caricano sui singoli e le famiglie oneri sempre maggiori
All'erosione di potere contrattuale che avvenuto tramite la perdita di controllo sui salari di fatto
E soldi dovremmo chiedere ma sarebbe un grave errore politico un ritorno all'indietro una stridente contraddizione con la stessa linea del Patto per il lavoro staccarsi dai paletti che l'Ama poneva nella sua relazione
Difesa del salario reale ristabilimento di corretti differenziali salariali capacità di rappresentare contrattualmente i salari effettivi credo che dovremmo batterci con forza contro l'illusione di recuperare potere contrattuale attraverso una ripresa di iniziativa tutta tradizionale di contrattazione
Faremo una battaglia di chiusura di fase invece che aprirne una nuova sarebbe l'ultima effimera ripresa di un potere di contrattazione che si è logorato soprattutto per non aver saputo fare i conti dentro gli istituti contrattuali nazionali decentrati
Con il nuovo rapporto che esiste tra la fabbrica e quel che c'è fuori tra luogo di lavoro e mercato del lavoro
I meccanismi che nel passato avevano permesso l'impermeabilizzazione del conflitto sul luogo di lavoro dal premier dell'esercito di riserva dei disoccupati
Sono tutti saltati
Sotto spinte insieme quantitative la crescita enorme di giovani disoccupati dei disoccupati di ritorno e qualitativi la possibilità di un uso del lavoro sempre più differenziata la possibilità di regimi di lavoro che a volte coi che a volte tendono a coincidere con lavoro autonomo il mercato del lavoro è entrato in fabbrica e condiziona e condizionerà sempre di più la contrattazione a tutti i livelli
Allora il compito niente affatto risolto è come negare ai nuovi contratti a una battaglia su questi terreni
Articolando precisamente gli ambiti nazionali e territoriali e territoriale di contrattazione dei contratti di formazione lavoro del part-time del tempo determinato
Stando attenti e mi pare che la tendenza sia già sfiorata
A non creare eccessive rigidità nazionali sulla materia in cui è decisivo la capacità di ricognizione dei problemi sul territorio l'attivazione decentrata anche di strumenti di concertazione l'analisi delle specificità e delle differenze
Sarebbe strana non struttura di contratto nazionale che mentre apre alla contrattazione decentrata sull'orario sul salario sull'inquadramento presentarsi normative rigide sui meccanismi di accesso al lavoro
L'altra priorità e l'orario ma anche qui come l'anno affermava per il salario la priorità e l'assalto alla ricognizione al controllo dell'orario effettivo
Senza di che ogni capacità di mobilitazione di contrattazione è immediatamente vanificata
Occorre rilanciare con forza e se ne è parlato poco in questo congresso se ne è parlato poco secondo me anche del seminario sulla contrattazione
L'idea di un fondo nazionale presente presente dalla piattaforma unitaria l'idea di un fondo nazionale per la riduzione d'orario finalizzata all'occupazione
Come strumento di sostengo la contrattazione di categoria nazionale decentrata come modo certo per trasferire agli come modo certamente per trasferire all'impresa e parte del risparmio petrolifero ma legato a precisi obiettivi occupazionali
Come sostenne una contrattazione di fatto dall'orario dentro i processi produttivi
Ma credo credo chiara indicazione debba uscire conto che debba uscire con più forza da questo congresso raccogliendo le proposte che ieri ci faceva Marini che sono riecheggiato è per esempio un esponente come Krajicek nell'intervento di Lettieri
Devo uscire con maggior forza e l'apertura di una grande battaglia unitaria per un piano straordinario per il lavoro finalizzato soprattutto al Mezzogiorno a cui con riservare la parte più consistente del risparmio petrolifero
La mobilitazione su questo obiettivo è necessaria per dare respiro popolare di massa alla stessa apertura delle tornate contrattuali che non hanno in sé stesse di per sé più il potere aggregante che avevano del passato
Mostrava il volto generoso di solidarietà di un sindacato che nega la sua ripresa alla conquista di nuovo lavoro per i giovani collegandolo alla soluzione dei problemi sociali civili e ambientali più acuti di questo Paese
Verso questi giovani siamo anche noi fra quelle di inadempienti
Anche noi siamo stati parte di un chiacchiericcio spesso assordante che affermava un tempo la insostenibilità della condizione giovanile
E poi passare a parlare d'altro di sviluppo di investimenti magari di salario d'ingresso magari dalle forme della deregulation anche noi siamo stati fra quelli che si sono compiaciuti della maturità della civiltà della concretezza dei ragazzi dell'ottantacinque e siamo stati a vederli declinare facendo finta di non sapere
Che la trasformazione di quel movimento l'intero movimento di massa era ed è strettamente collegata alla capacità di trovare interlocutori controparti in grado di fare i conti insieme con la concretezza delle loro domande presenti
E la loro richiesta di un futuro diverso
Bisogna interrogarsi su quanto anche noi siamo parte di una società già ampiamente neo corporativa che media solo gli interessi presenti già strutturati
E relega in margine di interessi non strutturati e che pongono domande che investono il futuro
Cari compagni non è in fondo disprezzo per i giovani l'idea la pratica di risolvere i problemi del presente attraverso l'incremento del deficit pubblico
Letteralmente mangiando sì il futuro attraverso una vera e propria strategia di progressivo aumento dell'indebitamento
Non è forse vero che si creano subito vasti fronti sociali spesso giustifica Tissi
Per trovare i finanziamenti necessari a tenere in piedi aziende decotte e c'è invece difficoltà entrare solamente nel merito quando si tratta di discutere progetti per l'occupazione giovanile anche quando si presentano con caratteri forti di economicità e di produttività sociale
Non è sesso ovvero che anche noi come sindacato ci siamo attrezzati
Velocissimamente a gestire la parte del della della legge Gasparri che dava lavoro ai cassintegrati e non abbiamo fatto niente per gestire quella che apriva ai giovani disoccupati il collocamento in maniera nuova nella pubblica amministrazione
Ecco io credo che rimontare questa situazione significa fare proposte precise a tempi certi e presi con strumenti adeguati
Non è tollerabile una fuoriuscita dall'emergenza economica che veda aggravarsi d'emergenza per la disoccupazione giovanile
E cari compagni una fuoriuscita dall'emergenza economica che abbia al centro il puro sviluppo dell'impresa la pura centralità dell'impresa
Proprio per il suo sviluppo tenderà ad aggravare a rendere più pesanti i problemi dell'occupazione in particolare dall'occupazione del gioco
La proposta del piano straordinario per il lavoro giovanile deve essere la proposta di oggi la linea guida su cui usciamo da questo congresso
Credo che bisogna essere chiarissimi su chi deve gestire questo piano
Cari compagni io credo che la divisione che si è registrata nel consiglio generale che è stata riportata nelle tesi e che molti compagni in moltissimi congressi non hanno capito perché non era chiaro
Scaturisca essenzialmente dal fatto che non c'è in tutti noi
Sufficiente consapevolezza politica della drammaticità della centralità di questo problema
La scelta del piano straordinario
Dell'autorità di governo che deve guidare la gestione del piano di orientare le sue stesse articolazioni contiene in sé la possibilità di uscire con un'unica tesi con un'unica proposta che deve essere unica la fila di questo congresso proprio perché questa proposta rimanere
La forza di essere immediatamente con trattabile immediatamente aggregante nei confronti degli altri sindacati immediatamente capace di aprire su questi terreni un confronto con il governo
La seconda cosa che volevo dire a proposito del piano straordinario è che cosa intendiamo con la parola straordinario
Perché ai compagni sempre straordinario intendiamo una cosa che si fa
Una tantum che la facciamo stavolta no è poi per darci fiato perché poi fra dieci anni il mercato ricomincia a tirare i problemi si risolvono sbagliamo proprio di grosso
Straordinario vuol dire l'impegno di risorse e di mobilitazione che va posto su questo problema che sarà un problema permanente del futuro della nostra società
Perché è lo sviluppo di questa società che è necessario per dieci mila spetti a dieci mila cose siamo tutti per lo sviluppo
Che creerà e rende ancora più laceranti i problemi drammatici che abbiamo di fronte
Del resto Company pensare di organizzare e rappresentare lavoro che sarà soprattutto nei servizi esita porterà soprattutto ambiente alla salute ai bisogni di cultura è così disonorevole
E così no per un sindacato
Pensiamo che possiamo esistere solo se siamo un'altra faccia della centralità dell'impresa
Io credo di no
Io credo che andiamo avanti a un futuro in cui sarà dentro i servizi sarà nel rapporto tra lavoro ai bisogni della gente la contraddizione fondamentale in un momento di crisi centrale di questa società
E che fare proposte straordinaria per un lavoro straordinario su questi terreni significa davvero cambiare per essere in grado di reggere la sfida di questo futuro cari compagni si dice spot Giammarino ironicamente dovete cambiare
Ma sì è vero dobbiamo cambiare ma il cambiamento non può essere solo la registrazione dei cambiamenti della realtà oggettiva
Il cambiamento è necessario perché la gente è cambiata anche attraverso le nostre lotte sia oggi sono cresciuti i bisogni su questi terreni sia oggi cresciuta l'esigenza di individualità di libertà nella gente anche nei luoghi di lavoro si oggi è più difficile ridurranno a un minimo comun Dino denominatore sia in fabbrica sia nel rapporto con lo Stato sociale bisogni dalla gente
Questo si deve anche alle nostre lotte
E allora il nostro dovere di cambiare è cambiare per cambiare la società per cambiare il mondo
Ha ora la parola il compagno Forleo segretario generale del sindacato italiano dei lavoratori di polizia
Compagni
Il porto il saluto Breve ma non formale dei colleghi della polizia
E credo non formale perché ritengo di essere in casa come mi sento in chiesa nella CISL nella UIL
Consentitemi compagni
Anche di essere emozionato
Ripensando ormai a quella intera lontano settanta La sette quando per la prima volta nel congresso della CGIL insieme ad una delegazione di poliziotti
Presi parola al vostro congresso
Come così sento quale una separazione fisica
La mancanza di un qualcosa
L'uscita del compagno Hollande
Sono passati i compagni dieci anni dal lontano settantasei
Molti
E se penso a come eravamo noi poliziotti
Mi riesce anche difficile in relazione a questo momento comprendere realizzare la crisi che il movimento sindacale sta vivendo
Dico vivendo non per giustificare le difficoltà che esistono anche all'interno della nostra organizzazione
Che ha subito in quest'ultimo periodo una flessione
Va bene che mi sento perché ci sentiamo parte integrante di questo movimento sindacale
Dicevo di come eravamo dieci anni fa come eravamo noi poliziotti
Quando è quale era il terreno unificante della nostra lotta il terreno di spenta dissenso come si dice adesso di questo mondo che aveva vissuto drammaticamente separato dalla realtà del nostro Paese
Forse questa analisi compagni quasi tutta la comprendere seppure su un campione quasi infinitesimale le questioni più generali che questo congresso sta dibattendo
Il terreno unificante tra l'allora movimento sindacale e noi corpo separato della società non erano soltanto quella accettabili condizioni di vita
Non era la suddivisione rigida del lavoro militaresca all'interno o il peso di una disciplina legata a regolamenti militari
Queste erano le conseguenze negli FI la causa era l'inadeguatezza dello Stato la sua mancanza di stabilità il sistema generale comprendere questa distinzione compagni ritengo senza alcuna presunzione che aiuti a guardare meglio nella crisi che stiamo vivendo nel dibattito che si sta fortunatamente aprendo fu comunque il movimento sindacale
Che per primo comprese la necessità di accedere nel rispetto dei ruoli nello Stato nei suoi più separati apparati non per occuparlo ma per dargli dignità forza civiltà gli altri anche alle forze politiche vennero dopo e non tutte
E non dico questo per spirito di sterile polemica ma per comprendere sapendo che delle forze politiche
Non esistevano comportamenti omogenei nato tre favorevoli le tra gli agnostici
Fu comunque con quel vostro contributo quel vostro accesso nello Stato nel cuore dello Stato che ci permise di vincere il terrorismo
Sulla comune difesa dello Stato che ci permise di vincere le BR e sarei tentato compagni di dire ancora dai sedicenti BR
Caddero le ossa ai carabinieri Battagli indetto osa a Genova e tutto il movimento sindacale insorse in difesa dello Stato
Io lo Stato non perfetto ma da difendere da migliorare
O forse ai compagni mi chiedo da cambiare
Ma anche in questa difesa non sempre tutto si svolse senza sbavature
Non si comprendeva allo Stato e di conseguenza non si comprese bene il terrorismo
Questa analisi
E questo spezzone di analisi ma anche al movimento sindacale
Questa analisi è assente anche nel dibattito di otto che l'amico Antoniazzi ha aperto e spero non concluso
Per comprendere la complessità che stiamo vivendo
Senza questa analisi compagni non è pensabile non solo di comprendere quanto si muove dall'assassinio di Tarantelli ad oggi ma quanto accaduto dal settanta all'ottanta
Anche la perdita della centralità della classe operaia
Insomma è mia convinzione che nel momento in cui forte sicura nonostante l'imperversare dal terrorismo sull'azione del movimento sindacale in quel momento sia ad adattare l'inizio di questa crisi di cui discutiamo
Che errato confinare nell'angusto recinto soltanto dalle mutazioni tecnologiche l'invito che anche questo aspetto
Sul funzionamento dagli apparati dello Stato possa trovare attenzione in questa assise congressuale
Ciò non solo rispetto ai problemi che abbiamo di fronte
Cito la Palermo e la mafia Napoli alla camorra ma l'intera questione meridionale
Il Mezzogiorno compagni ove la questione criminale è anche questione sociale è anche questione economica non so se sia ad accogliere la tesi di chi sostiene che nel Mezzogiorno financo più visibile e la presenza la fisica presenza della classe operaia quello che certamente è visibile e l'assenza dello Stato ODIHR uno strato
Come più tangibile il compagno Del Turco ricorderà la massiccia mobilitazione di Reggio i compagni siciliani sono testimoni della lotta di Trapani di Palermo dei cantanti
I compagni tutti sanno di quali appese esistano ancora in questa disgraziata realtà
Consentitemi allora discendere seppure velocemente nello specifico
Noi noi SIULP Sindacato unitario dei lavoratori di polizia
Siamo consci dalle nostre come delle più generali difficoltà e come tutte le categorie ci avviciniamo ad aprire la nostra vertenza contrattuale
Piattaforma che presenteremo insieme a CGIL a CISL e UIL non per avere un sostegno non per avere un'attenzione particolare non per difendere una specificità
Da compensare con qualche manciata intimo di quattrini ma pare che insieme dobbiamo anzi siamo titolati a discutere dei problemi dell'ordine e della sicurezza pubblica
Anzi di più di garantire la corretta presenza dello Stato in una lotta che a differenza di quella contro il terrorismo e all'interno delle istituzioni come ricordava il compagno Rip
Sapendo che non solo siamo più deboli rispetto al passato ma che il Viminale
Burdisso in volto nei suoi sudditi e nei suoi pavoneggia menti ha risposto negativamente
Alle richieste unitaria di CGIL CISL e UIL
Per un incontro per restituire a quella realtà Neri rionale dignità lo Stato nell'atteggiamento del governo complessivamente ha brillato per lungimiranza nei fatti non nelle parole
Nei confronti di quanto è necessario fare nel Sud
Questa non è credetemi compagni una richiesta di aiuto
E la consapevolezza che anche attraverso questa via
Attraverso la nostra disattenzione la vostra disattenzione ai problemi del funzionamento degli apparati statali passa la sconfitta non è compagni un varco secondario è un varco prezioso difficile Complesso da difendere
Sono stato colpito dalla quantificazione del trenta per cento
Ove si afferma che il trenta per cento dell'attenzione i lavoratori ormai dedicano al loro essere nel lavoro la fuga insomma al privato
Pensate per un attimo compagni a quanti nel Sud
A quanti nello Sud nello Stato apparato compiono il loro dovere pensate alla solitudine dei magistrati degli operatori dalle forze dell'ordine chi aiuta questo pugno di uomini un'amministrazione che ha scientemente
Al pari dal patronato sta scaricando in difesa dello strato di feudalità e media validità dei corpi di polizia
Una serie di provvedimenti da tempo chiusi nei cassetti ma che ora è possibile nel clima generale liberale con valenza reazionario
Mentre dello stesso Parlamento sta per discutersi anche questo fatto non casuale la legge sugli aumenti agli appartenenti
Il SIULP sarebbe la sconfitta di ripercorrere l'unica strada per costruire uno Stato moderno efficiente democratico non più inquinato dalla P due l'unica possibilità di ripulirlo e Moni giardino l'augurio ma anche la certezza che il nuovo gruppo dirigente sappia insieme agli amici e compagni della CISL e della UIL riprendere con lo stesso impegno del passato queste lotte ed è per questo che io mi consento di chiedere al congresso una mozione sulla vertenza sicurezza che giace dal mese di agosto nei cassetti del Governo
Difendendo insieme anche il patrimonio unitario che ha contraddistinto questo giovane si indaga
In condizioni di compagni non sempre facile fuori da tentativi egemonici senza offesa
Offendere le passioni politiche e le tensioni ideali che non abbiamo per quello che ci riguarda violentato ma che talvolta con molto sacrificio abbiamo sublimato beva alla CGIL debba la CISL viva la UIL
Ringrazio il compagno Forleo
Per il alimenti all'evento che ha svolto al congresso
E penso che la presidenza debba accettare la sua proposta
Di proporre alla votazione a tempo debito di una mozione sulla sicurezza
E allora diamo la parola
Al compagno
Ieri essi inglesi dell'ufficio responsabile dell'ufficio coordinamento all'estero di Solidarność
Variazione cornice onze
Però i delegati proviene Chiesa asset lamiere mutue stampava accede Lami
Timido Polskie consigliano scusava dovendo Anasazi azioni dar nasce voi Cederna chi siamo da naso
O da un guasto ma in Russia c'è lobi
Tadeusz alito nota
Siamo vi dava spopola sport
Cari delegati compagni e amici
Solidarność entrerà tra non molto nel settimo anno di esistenza
Da cinque anni però svolge la sua attività come sindacato non do riconosciuto per legge
In questo tempo la nostra azione quotidiana si è concentrata nelle seguenti direzioni
Primo organizzare nelle singole aziende azioni locali per la Liffe difesa del reddito reale dei lavoratori contro l'inflazione secondo rafforzare la struttura organizzativa capace di condurre azioni coordinate a livello nazionale in difesa degli interessi istituzionali e politici dei lavoratori
Terzo
Mantenere una fitta rete informativa
Ed è gol educativa attraverso la stampa clandestina che oggi conta diverse centinaia di titoli non perché i libri Nast nastroteca che radio Solidarność oggi
Quarto organizzare gli aiuti umanitari e la difesa legale a favore dei perseguitati
Di tutte le vittime della repressione
La depressione infatti continua il numero dei nostri militanti e sostenitori incarcerati si mantiene quasi costantemente intorno ad alcune centinaia
Tra di essi vi sono esponenti di grande rilievo quali gli spara segno missini
E quali Borussia Eclipse gli addenda di eletti accusati questi ultimi addirittura di alto tradimento
Ma il metodo di repressione più diffuso quello di cui più dissentono i Comuni scritti di Solidarność è di tipo economico
Realizzato ad esempio attraverso e esosa in mente inflitte ai tribunali dai tribunali come pure attraverso i licenziamenti i trasferimenti ai mansioni peggio retribuite
Il blocco degli avanzamenti gli ostacoli frapposti ai figli nell'accedere agli asili e agli studi studi superiori
I ritardi nell'assegnazione degli alloggi
Migliaia di persone
Si trovano su vere e proprie viste nere che impediscono loro di trovare un impiego conforme alle loro qualifiche personali
Cari delegati nonostante le repressioni e nonostante la revoca del riconoscimento legale Solidarność continuato a vivere da agire perché queste la volontà dei lavoratori polacchi
L'esistenza di Solidarność è la riaffermazione di quella profonda esigenza di pluralismo di libertà e autonomia sindacale sociale i cui principi sono stati iscritti negli accordi di Danzica dell'agosto ottanta firmati dal Governo in conformità con le convenzioni e patti internazionali ratificati dalla Polonia
Il tredici dicembre ottantuno
E la legislazione varata dopo quella data
Ha negato quei principi e quelli raccordi cancellando Solidarność e gli altri sindacati autonomi di categoria nati da essi
La lotta di Solidarność oggi
Per il rispetto di questi principi esprime la profonda profonde aspirazioni della società polacca
Non meno legittime di quelle di altri popoli alla democrazia alla libertà all'autodeterminazione
Solidarność resta fedele come sindacato e movimento di massa ai mezzi di pressione pacifici alla via del dialogo del negoziato del compromesso
Consapevoli della nostra situazione geopolitica miriamo alla costruzione di un sistema più alta giusto di più alta giustizia e più autentica partecipazione sociale
Vogliamo credere e queste la nostra lotta basata su principi radicati nella coscienza dei popoli dell'Europa e dei lavoratori
Possa essere un effettivo contributo a una vera e forte pace nel mondo
Che va costruita nell'Est e all'Ovest e che dobbiamo costruire insieme
Cari delegati ringrazio la CGIL per invito al suo congresso
Per questa opportunità di parlare e per tutto e impegno politico a favore di Solidarność
E ora sono lieto di presentare i la lettera di Lech Walesa indirizzata al vostro congresso
Colgo l'occasione scriveva omessa che mi offre il congresso
Per rimediare a voi e al vostro tramite ai lavoratori italiani i più cordiali saluti insieme al ringraziamento per il vostro costante impegno
O ha preso che recentemente è stato negato l'ingresso in Polonia a sindacalisti italiani che intendevano presenziare al processo istruito nei miei confronti
Così ancora una volta non ci è stato possibile incontrarci per uno scambio diretto di opinioni e di esperienza
Tuttavia in più di una occasione ho avuto modo di constatare che Solidarność sui suoi programmi ai suoi scopi è presente mentre tema di discussione all'interno dei maggiori sindacati italiani
I quali tutti CGIL e anche CISL UIL dimostrano di comprendere a fondo i nostri problemi e la nostra complessa situazione politica
Continuate non fatte ci mancava il sostegno alla nostra lotta per il diritto all'esistenza legale del sindacato Solidarność sindacato indipendente ed autogestito
Se ho anche delle azioni intraprese dalle organizzazioni sindacali italiane in difesa dei prigionieri politici polacchi incarcerati a causa della loro militanza sindacale
Desidero ringraziare vivamente tutti coloro che si prodigano a favore dei nostri colleghi incarcerati vorrei infine rivolgermi al vostro segretario generale uscente Luciano lama
Mi è assai gradito trasmettere lì ingranditi ringraziamento dei militanti ed Erin scritti di Solidarność
Per il suo sincero e costante impegno a sostegno della nostra lotta per il ripristino delli elementari diritti sindacali in Polonia
Lei fa omessa grazie
Sì Graziano in compagnie di Solidarność
Per il saluto che hanno portato al nostro congresso
Cari compagni vi assicuriamo che la CGIL
Continuerà a difendere la libertà e il pluralismo sindacale
Vi auguriamo di avere successo nella vostra lotta noi e voi sappiamo che per quanto
La notte possa essere lunga e buia
Verrà
Anche il mattino
è connesso
Il sole sorgerà ancora
Allora la parola
Al compare di obesi Carlo segretario generale della Federazione scuole università
Gian Franco
Ma compagne e compagni
Sì l'aspetto più evidente di questo congresso
è stata la volontà di discutere
Di confrontarsi
Per meglio comprendere novità e problemi di questi anni
Mi pare di grande rilevanza
La domanda sul disegno su una prospettiva all'altezza dei mutamenti generale in corso
Che i nostri quadri nostri militanti rivolgono alla CGIL
E cioè il rifiuto di un'identità costruita sul presente sulla congiuntura il bisogno di traguardi che traccino obiettivi
Che definiscano categorie interpretative della realtà nuove in sintesi la ricerca di un progetto questi sono stati e sono ancora in questo congresso i tratti essenziali del nostro dibattito appare anche è chiaro da questo congresso che proprio questi problemi investono più generalmente alla fase progressiva del nostro paese ben oltre il sindacato non poteva essere altrimenti nel momento in cui le questioni di grande rilevanza sono quale sviluppo quale obiettivi quali consenso sociale e si tratta di verificare di dare nuovo contenuto e questo è un problema della CGIL a quei valori fondanti la nostra identità
Che sono e restano l'emancipazione la solidarietà l'uguaglianza
Il documento politico le mozioni avviano un ripensamento programmatico lungo questa direttrice
Che caratterizza la riflessione della sinistra europea
E di cui questo congresso ha avuto possibilità di testimonianze significative
Tra tutte questi punti vi è un punto che io ritengo di grande rilevanza
Ed è vero come è vero che se si è rotto quel compromesso sociale
Chi ha consentito la crescita del nostro Paese Tradem compromesso tra democrazia e capitalismo
E che è oggi la natura delle trasformazioni in corso ripropone una nuova dislocazione dei poteri delle mediazioni sociali possibili io non credo sia casuale
Che non il merito bensì siano proprio le regole del gioco all'interno e al centro dello scontro con le controparti compì industriali occorre dicevo ripensare queste mediazioni possibili
Alla luce anche di una nuova domanda di protagonismo individuale e collettivo che è il tratto più significativo a mio parere di questi anni è emerso dal mondo del lavoro
Questo ci pone a me pare questo rilievo centrale una grande questione democratica nel nostro Paese
Che viene posta dalla crescita di soggettività del lavoro che anche noi abbiamo prodotto in questi anni cui si risponde invece con nuove disuguaglianze nuove espropriazioni
Ma se è vero
Che l'antagonismo sociale coinvolge nuovi soggetti
Tirata e dispersivi ce le contraddizioni vuol dire compagni che attorno all'ordine del giorno elementi della nostra cultura del nostro dibattito come quello dell'autogoverno del lavoro dunque il nostro obiettivo di una nuova cittadinanza sociale del lavoro
Dove lavorò viene ripensato nella sua quantità e nella sua qualità comporta questo salto qualitativo della nostra iniziativa
Il patto per il lavoro e quindi caricato di una grande valenza propositiva che da questo congresso dobbiamo sapere di spiegare articolare precisare
Ripensare lo Stato sociali non è quindi quindi una questione solamente redistributiva o della pur sacrosante universalità dello stato sociale ma postula nuove finalità nuovi poteri sociali di controllati scelta
Tutto ciò nasce dalla convinzione testimoniata da numerosi riscontri che la domanda non è di meno Stato ma di quale è stato di quale consenso esso sia capace di ottenere non sarà certo casuale che in questi anni si siano sviluppati movimenti tra i giovani in particolare ma non solo nella stessa scuola che hanno rivendicato un profilo nuovo dello Stato una coerenza tra esso e profonde vocazioni collettivo individuali
Basti pensare all'impegno contro la mafia ha già ricordato sulla pace
O quello più recente sulla qualità dello studio del lavoro
Su cui gli studenti si sono mossi
Le nostre risposte non possono essere banche o generiche richiedono il nostro nuovo impegno istituzionale riformatore una capacità di comprensione di organizzazione dei bisogni
Una capacità di intervento sull'uso e la destinazione delle risorse
Tutto ciò significa io credo Company
Chiamo la spontaneità dei processi rispondiamo tracciando un nuovo profilo dello Stato come soggetto di programmazione dichiarare opzione economiche sociali capacità di nuove priorità e di nuovi valori
In questo contesto si colloca il nostro impegno su temi come la formazione e la ricerca sui grandi apparati istituzionali come la scuola e l'università
Sapendo compagnia lo voglio dire con grande chiarezza perché non sempre questo al centro dalla nostra riflessione che non esiste Patto per il lavoro
Non è possibile una nuova cittadinanza sociale del lavoro se non c'è un nuovo impegno alla produzione e alla circolazione delle conoscenze
Questa è la consapevolezza che anche ci ha portato come ex sindacato scuola della CGIL alle necessarie modifiche organizzative qui sta il nodo della loro produttività
Di queste istituzioni che significa innanzitutto qualificazione dei contenuti e quindi un grande impegno di rinnovamento culturale che scaturisca da un rapporto dinamico con la realtà sociale con il mondo della produzione
Valorizzando le esperienze e competenze spezzando inaccettabile rigidità burocratiche
Soprattutto attraverso un grande richiamo di responsabilità a quelle forze che nella scuola e nell'università operano i grandi tassi di selezione e compagni che sono tornati a crescere in questi anni
L'elevata mortalità scolastica l'incapacità di questa scuola vi risponderà nuove bisogna nuove domande sono oggi per noi insostenibile di inaccettabili
L'autonomia progettuale del lavoro il confronto costante con le domande che adesso si rivolgono sono i caratteri della valorizzazione del lavoro che noi vogliamo perseguire e su questo avremo un banco di prova delicato e sarà dato dal rinnovo dei prossimi contratti
E in particolare queste considerazioni valgono per l'università
Troppo schiacciata in questi anni in una complessa riorganizzazione interna di ruolo e di funzioni privata di sollecitazione riformatrici nella direzione di una sua nuova produttività
Quanto mai necessaria compagni basti pensare al peso di questa risorsa all'università le sue competenze le sue intelligenze in grandi realtà come quella del Mezzogiorno
A patto che queste istituzioni sia in grado di rapportarsi in quanto tale e non semplicemente in quanto singoli come interlocutore delle domande sociali
Non è forse questo l'altro versante di un patto per il lavoro
Per quell'emergenza giovani qui ribadita dove la domanda di lavoro e domanda di ruolo ingresso e possibilità di libertà e creatività nel lavoro quindi comportano nuova relazione tra ricerca sapere lavoro
Ma allora il nostro impegno su ricerca e formazione non è semplicemente riproposizione ad una loro immediata fruibilità influirà e fruibili Tei Lita ma è anche richiesta di essere luoghi d'occasione affermazione di nuovi valori individuali e collettivi
Per il futuro compagni è questo che anche al movimento dei giovani ci sollecitava
Per questa ragione abbiamo bisogno di un sindacato che assuma pieno questi terreni di iniziativa
Che sia interlocutore nuovamente attivo di questi soggetti i giovani le forze intellettuali le forze della produzione in un progetto che consenta desse di riconoscersi
Di qui il rilievo di un ripensamento dalle nostre politiche contrattuali ed organizzative
Badate compagni io sono convinto che il pubblico impiego ha avuto la sua massima forza contrattuale nel momento in cui è stato portatore di una domanda generale di trasformazione a cui si accompagnava il suo a cui si accompagnava una grande pressione istituzionale riformatrice non è un caso che la legge quadro sancisca quella fase non l'attuale fase di rapporti da sindacato d'amministrazione dello Stato
Oggi occorre ridare centralità delle politiche rivendicativa pertanto alla costruzione del consenso come risposta ai problemi della gente attraverso l'affermarsi di quella cultura dei risultati
Dell'efficacia e dell'efficienza che tanto sottolineiamo e poco riusciamo a praticare e dobbiamo essere convinti che questa strada quella segnata dalla corda del pubblico impiego per l'unica possibile
Per ridare senso al lavoro di migliaia di lavoratori per ridare responsabilità loro operare e dalle domande di ruolo di autonomia
Di ricostruzione anche perché no compagni di nuove scale di valori professionale retributivi la nostra risposta non può più essere quella dell'omologazione reciproca quella dei tetti della rinuncia ad una specificità
Bensì il loro riconoscimento una loro nuova configurazione in un disegno di riforma dei grandi apparati istituzionali
Questa è la risposta ai medici anche alle migliaia di docenti ordinari che questo sindacato e scrive e dobbiamo operaio credo con grande coraggio e con grande risolutezza in questa direzione
Un sindacato che si radica nel sociale
Che fa del lavoro e della sua piena rappresentanza l'elemento ordinatore di un nuovo modello di relazioni sociali
Deve essere vuole essere parte di un propri pluralismo sociale
Che oggi non esorcizza bile bensì va favorito ecco perché non sono d'accordo col sindacato dei cittadini nessun passo in da Carisbo bensì una grande autonomia e capacità progettuale
Per l'orrenda interlocutore attivo e protagonista di uno schieramento progressivo che sta ridiscutendo se spesso e che si ripensa anche nei suoi limiti storici DC e PSI alla luce delle disponibilità e della ricerca che investono forse tra le più diverso dal nostro Paese basti pensare a forze ai valori portati da parte di significative del mondo cattolico
Un sindacale Totò che vuole essere questo radicamento sociale che vuole avere questo radicamento sociale
Che rilancia questa sua ambizione di Progetto deve fare del mutamento dell'organizzazione il terreno immediato della sfida se stesso abbiamo bisogno di una struttura compagni
Che favorisca quel confronto tra saperi di cui parla Fo che sappia richiamare attorno sei competenze esperienze dando ad esse nuovo significato e ruolo un sindacato che ricerca non è più il luogo delle certezze
Ha bisogno di nuovi modelli di relazione in termini di nuovi strumenti di conoscenza diffusi anche di nuovi modelli di militanza più aperti meno totalizzanti più legata ad interessi e precise committenze
Da qui è cominciata la nostra svolta alla nostra discussione la gente ci chiede un ruolo e un coraggio nuovi di questo la CGIL è stata e sarà capace come testimoniato efficacemente ricordato lo spesso conguaglio Obama
E allora la parola al compagno che essi Carlo segretaria già responsabile della cava lordi Milano si prepari il compagno De Blasio Giuseppe segretario generale aggiunto dello sprint
Compagne e compagni
Nei nostri congressi abbiamo discusso con impegno e con passione dei problemi dei ritardi del sindacato italiano delle difficoltà e dei travagli degli ultimi anni
Della necessità di ridefinire politiche rivendicativa e scelte organizzative Capaci di renderci protagonisti nel governare nel contrattare le gigantesche ristrutturazioni che sta modificando profondamente il nostro Paese i suoi settori produttivi i servizi la pubblica amministrazione
Il nostro impegno è teso a recuperare capacità e potere di contrattazione a tutti i livelli
Dalle aziende dal territorio ai livelli dalle categorie nazionali che vanno al rinnovo dei contratti per milioni e milioni di lavoratori a livello confederale nazionale
Ribadendo la centralità del lavoro dell'occupazione la centralità dello sviluppo della difesa coniugata alla riforma dello Stato sociale
Riaffermando la necessità di cambiare e di cambiare profondamente le scelte di politica economica del Governo ed ai patronati
Di rilanciare scelte espansive e non recessive
Incentrate sulla ammodernamento e sull'innovazione del scrittore produttivo e dei servizi
Sullo sviluppo del Mezzogiorno sulle risposte da dare alle migliaia e migliaia di disoccupati di giovani di donne di cassintegrati oggi senza occasioni di lavoro
Risanando la spesa pubblica rilanciando delle adeguate politiche ripiano
E collocando sempre la nostra iniziativa
In un impegno più corale che vedi in Europa le forze di progresso impegnate sul terreno ed obiettivi comuni a realizzare necessarie convergenze per affrontare e vincere le sfide alte chiediamo di fronte dobbiamo misurarci con le novità con le trasformazioni in atto di fronte alle quali e lo abbiamo detto con franchezza ci siamo trovati spiazzati il ritardo nel dare risposte adeguate
Sì sì han divisi sulle stesse risposte da dare
Accumulando così ritardi ed abbiamo cui tu le nostre difficoltà già consistenti
Abbiam perso rappresentatività capacità d'intervento e con esse abbiamo avuto una caduta dalla partecipazione democratica della quale abbiamo lungo discusso dei nostri congressi
La nostra capacità di affrontare di governare le trasformazioni dinamica e cento dalla nostra iniziativa il lavoro lo sviluppo
Richiede una forte capacità di analisi di proposta un modo diverso DSR del sindacato stesse
Ci sono oggi in crisi visti emiri vendicativi tradizionali del sindacato così come questo si è configurato negli ultimi cento anni nei Paesi industrializzati
Lo schema cioè basato su grandi nuclei compatti di lavoratori dell'industria manufatturiera
Omogenee professionalmente tra di loro e che per questo esprimeva rivendicazioni facilmente unificabili ed unificanti
Che sono stati l'asse portante di cent'anni di lotte di conquiste del movimento operaio
Questi settori forti e compatti di si battevano io tenevano conquiste fondamentali aprivano strade nuove sui salari sugli orari sulle normative sui servizi sociali
Otteneva risultati nei contratti e nelle aziende persone e per altri
Perché non è che la loro aperte passava un po'gli altri settori le aziende minori il lavoro più disperso estiva allinearono successivamente alle conquiste fatte da quei settori decisivi
Sia sul piano contrattuale e sul piano sociale fino ad estenderle a strati di popolazione esclusi o toccati marginalmente dal lavoro
è questo schema questo modo di sindaco di fare sindacato che non regge più
Questi settori forti sono oggi il punto di debolezza forse maggiore del sindacato
Quali chiude stimati di altri e l'innovazione cambia radicalmente i luoghi di lavoro diversifica le figure professionali dentro le stesse grandi aziende
Rende sempre meno omogenee tra di loro le esigenze e i problemi dei lavoratori dentro gli stessi reparti gli stessi uffici ed a maggior ragione dietro il modo del lavoro
E si esaurisca un così tradizionali settori più forti e non nascono nuove figure centrali non lo sono più nell'operaio professionale nel cosiddetto operaio massa nero diventeranno i quadri pellicine altre sulle nuove figure girevoli
Ma va assunto compagne e compagni
Il fatto che non esistono più figure centrali
Ma che esiste crescerà sempre di più un pluralismo ampio e ricco del mondo del lavoro e queste la nuova centralità
Non dunque ad occhio nuove eserciti ma un esercito sempre più grande cangiante e compresso da portare a unità da allargare riempiendo i nostri vuoti rappresentatività misurandosi con le specificità e le diversità
Ma sapendo dare le opportune risposte
Riconducendo le queste specificità sintesi in un disegno rinnovatore e trasformatore
E uno dei punti nei quali la capacità di contrattazione e la rappresenti della stessa del sindacato segno particolare difficoltà si colloca indubbiamente nelle grandi aree urbane
Se osserviamo le esperienze straniere proprio nelle grandi aree metropolitane dei Paesi industrializzati si evidenziò i processi innovativi più avanzati
Ma si evidenziano anche le aree della disgregazione e dalla gente degenerazione più grave ad alcune centinaia di metri darà siti di New York giacciono i ghetti in transitabili anche di giorno
Ed è un caso emblematico la tendenze analoghe in altre metropoli europee non è fortunatamente così almeno per ora nel nostro Paese
Ma rimane un fatto incerto Teresa grandi metropoli italiane costituiscono un terreno difficile per i sindacati
Quindi abitabili lavoro il venti per cento degli italiani
Visita Garden i processi economici e sociali più avanzati
Vigile si registra le più alte concentrazioni di servizi all'impresa e ai cittadini
Vi si sviluppano o son già fortemente presenti le nuove figure professionali
Nelle aree metropolitane massicciamente si sviluppano i processi innovazione
Qui è concentrata la ricerca agisco le centrali finanziarie i centri dell'informazione le università i grandi ospedali le più significative attività culturali
Vi si sviluppano e si sperimenta di processi politici sociali più avanzati
Ma nelle grandi euro aree metropolitane si registra anche la maggior concentrazione disoccupati
A Napoli rispetto la campagna come Milano rispetto al resto Lombardia
E qui son più manifeste e più stridenti che altrove le nuove povertà
Nella mia città centosettanta mila sono gli altri anziani che vivono soli
Sessanta mila sono gli stranieri ed entro la cerchia da fiale sono un numero più alto che non quale delle presenze dei lavoratori del credito o degli stessi lavoratori metalmeccanici
Gravissime queste grandi realtà palle percentuale dei tossicodipendenti dagli emarginati e qui più che altrove si sviluppa la criminalità
E qui si hanno i grandi problemi di vivibilità della città per i lavoratori e per i cittadini e basta solo accennare alla sanità al traffico a casa
Nelle metropoli sono determinati fenomeni che ha modificato profondamente gli assetti urbanistici
Si sviluppano i clienti tempi sempre più brevi radicali modificazioni che cambiano rapporto col lavoro col tempo libero con la stessa concessione alla vita
Nelle grandi città si assottiglia più che altrove il rapporto tra lavoratori e pensionati e gli iscritti al sindacato
E qui è più complessa ma al tempo stesso è più ricca di potenzialità la capacità di intervento del sindacato sui problemi dei lavoratori e c'è il problema dei lavoratori degli utenti dei cittadini
Delle grandi metropoli si fa emblematico
E problematico il rapporto tra la capacità di contrattazione sindacato e la velocità delle trasformazioni e dei cambiamenti economici e sociali occorre ripensare allora ed adeguare il sindacato la sua presenza le sue proposte a queste grandi realtà
Adeguare le nostre politiche le nostre radici nel complesso tessuto urbano ed è finito allora come affrontiamo le pesanti ristrutturazioni industriali che colpiscono fondamentalmente legare di più antica industrializzazione
O ad utilizzare le aree industriali dismesse che si vedono nel cuore le grandi città
Come risanare i centri storici delle grandi città del nord come al sud
Come affrontare il problema la convivenza civile della lotta alla criminalità dell'ambiente come essere coraggiosi protagonisti in una proposta è un'iniziativa per nuovi regimi di orari The coinvolgono tutta la città
E che sappia coniugare una diversa erogazione dei servizi diversi e più antico divisi e gli impianti coniugando le con le condizioni di vita dei lavoratori dei cittadini e costruendo occasioni nuove di occupazione
E ancora i problemi delle grandi infrastrutture in via di realizzazione nelle grandi aree urbane
Le convenzioni possibili su questi temi tra sindacato Enti locali impressi impegnati allora senza la realizzazione delle grandi opere pubbliche che vanno realizzate e realizzate celermente
E poi ai servizi sociali dalla casa dell'assistenza e così via
Nei congressi delle cave lavoro delle grandi aree metropolitane
Così come nel convegno nazionale radiante Nuto qui a Roma ADIA discusso a fondo di questi problemi di dei nostri ritardi delle nostre iniziative da attuare per affrontare le tematiche complesse che abbiamo di fronte
E abbiamo altresì discusso dall'inadeguatezza degli attuali strumenti istituzionali per affrontare i processi in atto
Abbiamo proposto una profonda riforma degli assetti istituzionali esistenti
E per le sei aree metropolitane il nostro Paese proponiamo al Parlamento di attuarlo stralcio la legge di riforma sull'euro delle Autonomie locali
Per definire un unico governo metropolitano per ciascuna delle grandi aree presenti nel nostro Paese
Un governo metropolitano eletto democraticamente con compiti di programmazione di gestione di coordinamento che superi le attuali strutture comunali le grandi città ed è unifichi con i comuni delle loro periferie
E si realizzi all'interno di questo Governo metropolitano una suddivisione del territorio municipalità
Autonome elette democraticamente ai cittadini
Con poteri amministrativi ampi e significativi
E infine come organizzare i sindacati in queste aree
E ripropongo con forza lascia il team dialogare dal decentramento delle zone sindacali come centro vitale della nostra presenza sul territorio
Come centri di aggregazione di organizzazione sindacale capaci di analizzare la realtà di costruire piattaforme di dirigere confronti e lotte di essere punto di incontro più immediato
Tra i lavoratori dei servizi e gli utenti dei servizi stessi
Punto di coordinamento e di direzione dalle categorie sul territorio sedimenti vitali e partecipi della direzione comprensoriale su tutti i problemi che affronta che si affrontano in queste complesse aree geografiche
E allora uomini mezzi risorse servizi adeguati a questi ruoli e a queste funzioni ed è necessario che la CGIL nazionale realizzi un continuo e forte coordinamento delle sei camere lavoro metropolitane
Il raccordo con le rispettive strutture regionali per dirigere e per confrontare continuamente il nostro impegno la nostra iniziativa per rapportarsi per radicarsi in queste complesse realtà
è il primo appuntamento è già stato fissato
Alla fine di marzo a Palermo le parlava ieri la compagnia tuttora
Qui si riuniranno con la CGIL nazionale le sei camere lavoro metropolitane per una prima iniziativa di confronto su come realizzare nostre proposte
Su come affrontare trasformazioni il governo in positivo dei complessi processi che abbiamo di fronte
I problemi del risanamento dei grandi investimenti infrastrutturali i sistemi di appalto che vi ruotano intorno
E l'appuntamento è a Palermo
In una città oggi impegnati in prima linea in una battaglia per il risanamento economico morale e civile del Paese
A Palermo per misurarci su come dare un ulteriore contributo l'iniziativa del sindacato di un sindacato che vogliamo forte e rappresentativo democratica ha partecipato che rilanci la nuova stagione dell'unità
Misurandosi senza remore sui problemi che abbiamo di fronte e capace soprattutto di dare il nostro contributo allo schieramento progressista il nostro Paese per renderlo più forte e per analogia allargarlo sempre di più
La allora la parola al compagno Di Blasio segretario generale aggiunto del sindacato pensionati si prepari compagno Laterza
Nel momento in cui stiamo per costruire decisioni che tutti noi compagne e compagni congressisti il consideriamo determinanti
Per il futuro di lavoratori dei pensionati di giovani in una parola dell'immediato futuro economico e sociale del nostro Paese
Mi pare ossa
Tornare utile
Interrogarsi in termini di un ravvicinati di o comunque meno diminuiti su alcune riflessioni che rischiano di restare incompiute almeno per me
Non sono convinto ad esempio che tutti cambiamento
Per superare le difficoltà della CGIL stia nel suo aprile sia alle modificazioni della nostra base sociale
Stia nel recupero del ritardo a comprendere e ad adeguare l'azione del sindacato ai mutamenti tecnologici
Che fanno emergere di versi e nuovi soggetti professionali
Intervenuti nel processo produttivo e nel portare la CGIL nell'arcipelago delle piccole industrie
Certi queste indicazioni sono valide
Cerchio
Sono importantissimi Ali culturali della rappresentatività globale
E dirò tra parentesi
E su questo problema bisognerà dare aria quali sviluppi ai passaggi che la relazione di lama e all'intervento di Vigevani dedicavano ai pensionati
Ma sono riflessioni e segnali che sboccano pur sempre nel campo della strategia rivendicativa
Ma i momenti difficili della CGIL le incomprensioni tra questa grande speranza di rinnovamento ed i suoi referenti non stanno anche incerti laccioli che ne inceppano il pieno dispiegamento
Mazzoleni
Che hanno origine nella nebulosità che permangono sul ruolo di S. indagato rispetta la Società Italiana corsi come essa è così promessa si esprime negli cioè sei ed in che misura la funzione di ruolo del sindacato risente ancora di schemi ideologici certamente suggestione anti verso l'assoluzione dei cosiddetti nemici da battere
Ma poco ispiratore degli atti da sollecitare e per i quali dispiegare la forza di cui il sindacato è capace
Potrò sbagliarmi ma mi pare che distingue non sia cosa da poco se è vero che dalla sovrapposizione di ruoli del sindacato marciscono poi incomprensioni tra vertici e base
E le discrasie tra mediazione unitarie e la rabbia che talvolta cresce nella fabbrica
Un secondo bisogno di completamento del dibattito mi pare debba riguardare la unificazione la solidarietà come linea strategica della CGIL
Anche qui il tracciato offerto dalle intese gli interventi che lo hanno ricalcato con i dovuti arricchimenti di strutture di categoria
Rappresenta una gratificante dimostrazione di ciò che la CGIL il movimento sindacale rappresenta per la società italiana
Il completamento lo dobbiamo trovare a mio avviso nell'approfondimento sul e fissare
Per non cadere nel gioco di rimessa a cui la collocazione su piani diversi della stessa strategia finisce terzo a spingerci e invece acquisire risultati toccabili accorpo un segno sul piano politico
Guarda cioè all'occupazione come parte integrante degli obiettivi contrattuali e come articolazione e nello stesso tempo di una proposta più generale coinvolgente allo Stato e quindi il Governo
è una convinzione questa che si accompagna a quella della urgenza di liberare il sindacato dalla suggestione dei contro per dare centralità ad un suo ruolo spero affinché la conflittualità
Posso avere ragioni specifiche e Poste comunque per compatibilità e priorità che fanno del padronato ebbe al governo bersagli di lotta
E non di attacchi viscerali detta volte echeggiano al nostro interno
Combatterli in quanto Paoli anche se
Ed in quanto schierati su interessi Diversi ed inconciliabili con quelli di cui è portatore il sindacato
Non sta forse nella pratica senza ovazioni biologici di questo suo ruolo progettuale propositivo che sindacato lascerà fuori di casa tutto ciò che può appannare la sua autonomia
Non do sostituisce forse la sua proposta così autonomamente costruita un terreno che sollecita l'aggregazione di tutte le forze disponibili per il progresso del lavoro come ha testimoniato l'intervento di Rosati
Non è forse la proposta unitaria del sindacato compresa l'organizzazione di classe come la CGIL anche un ulteriore supporto per le convergenze nella sinistra italiana
Ed ora un'ultima riflessione che riguarda del la solidarietà
Che è l'altro pilastro su cui poggia la strategia del Patto per il lavoro
L'esperienza trentennale prima in una categoria
Che ha porta viene talvolta etichettata di corporativismo e poi in quella dei pensionati mi consentono di affermare che la solidarietà bisogno di identificarsi in obiettivi esaltanti
Il rinvio od anche lari si cattura di rivendicazioni giuste
E sentite non saranno in generale vissute come sacrificio imposto dai vertici se si rende avvertibile concreto l'altare su quale esse vengono sacrificati
Vedete compagne e compagni
Ne parlo da pensionato per una categoria dalla quale non si è levata una un solo la voce di protesta quando nel mille novecentosettantanove sia ceduto un pezzetto del già modesto redditi di pensione alla finalizzati all'occupazione
Questa generazione già approvata nella lotta di liberazione
Nello scontro duro con il tentativo di restaurazione neo fascista degli anni Cinquanta
Che si è battuta per affermare i valori della democrazia e difendere con le libertà sindacale l'esistenza stessa della CGIL sui luoghi di lavoro
Questa generazione ha detto nel suo congresso nel massimo di chiarezza consapevolezza che considera prioritaria la destinazione delle risorse al vostro gruppo e all'occupazione anche rispetto alle sue legittime rivendicazioni
Mi riferisco al recupero della perde di valore reale subito da quelle pensioni medie e medio-alte perfetto di diversi fattori oltre quello dell'appiattimento citato dal presidente del Consiglio un solo dato in proposito
Nel giro di quindici anni e se si sono ridotta a meno del novanta per cento del Moro a favore iniziale
Ma sceglierà autonomamente alle priorità stabilire autonomamente quantità in tempi è cosa diversa dalla negazione del diritto e di e dalla voto rinuncia a battersi per affermarlo
La prima
Esalta valori che sono del sindacato
La seconda sta fuori del sindacato se è vero come è vero che la difesa del salario della pensione studenti condiscendenza e a riduzioni in termini reali e dei trattamenti acquisiti
Perciò non si tratta di evocare sentimenti che pure sono di casa mia la classe lavoratrice nella CGIL in particolare
Si tratta di dare alla solidarietà che senza Bin generalizzazione di rafforzamento della coscienza di una comune lotta di cambiamento mettendo sullo stesso piano d'impegno lavoro per chi non lo ha
E hanno così ricondotti a quella parte dei documenti e della relazione di lama che attengono allo stato sociale e alla previdenza in particolare sulla quale abbiamo ascoltato anche un interessante intervento del compagno Militello
Di esso vorrei riprendere due argomenti il primo è quello del riordino volendo mi associ Harald invento se l'ho capito bene
Di portare a casa il massimo di questo e di portarlo subito perché la vita del sindacato non finisse domani anziché arroccarsi su posizioni di bandiera anche quando S finiscono per risolversi in dell'insabbiamento indiano quindi io di questo provvedimento ormai maturo
Il secondo riguarda l'efficienza dell'istituto
De degnamente Militello presi e per essere più circostanziata anche perché vengono avanti i progetti che danno da pensare
Parlo della tempestività nella liquidazione delle pensioni
Noi pensionati abbiamo fiducia in una svolta
Una svolta tale da poter rispettare quei termini già tecnicamente indicati in trenta giorni per lenire essi verità e sessanta per la vecchia non abbiamo cognizione di impedimenti oggettivi alla realizzazione di questi il problema sta nella produttività
Il sindacato dei pensionati ha deciso e il sindacato dei pensionati e deciso a fare la sua parte affinché venga avviato un processo di riconsiderazione da parte del sindacato nel suo nella sua indirizza sui comportamenti bravissimi laddove si opera a cominciare dalle strutture dai singoli da cui dipende in modo l'erogazione della previdenza e della salita
Le cose dette la compagna benvenuto stamattina in proposito hanno rappresentato efficacemente una situazione non ulteriormente tollerabile
E termina con una notazione propositiva venuto dal congresso dei pensionati sono anni che sul futuro della previdenza si sviluppò una bene orchestrata campagna terroristica
Il bilancio parallelo
Presentato dal presidente rendendosi rappresenta certamente una efficace necessaria contestazione rispetto alle apocalittiche proiezioni accreditata nell'opinione pubblica
Compenetrazione di corpose anche nel sindacato e tra i lavoratori
Su questa onda sia fatta camminare alla barca della pensione integrativa anche se le vestali della spesa pubblica e del Bilancio che indossa non hanno mai spiegato come e di quanto
Essa agirebbe su ognuna S uguale appeso infatti qualche
La spesa per le pensioni in essere quella che
E che dovrà essere in relazione alle pensioni che si accenderanno Colle vigenti normative ed in relazione agli adeguamenti automatici oggi in vigore
La realtà
Ecco in sottofondo si fa camminare una sorta di fatalità
Per la caduta del trattamento di mano pubblica sicché la pensione integrativa viene lanciata al lavoratore come la ciambella di salvataggio del suo futuro pensionistico
L'idea di farne motivo di contratto a nostro avviso a questa matrice esiste quindi una diversità profonda da mettere in luce controlli equivoco e si fa abbia lo stesso termine di quale può essere visto
Come a giudizio con al trattamento di legge o invece considerato come surroga ad una parte di trattamento che si dovrebbe che dovrebbe venir meno
Dire che la CGIL non è d'accordo a farne oggetto di contratto a mio avviso non è sufficiente
La posta importante di interessi su un enorme la propagandistiche martellante
Occorre andare in chiaro e subito da quella sollecitazione
Di dedicare con urgenza una un partecipato impegno politico di CGIL per verificare la compatibilità del sistema a normative firme e prospettare se necessaria
Ipotesi di modificazioni interni iniziare per la valutazione dei lavoratori
Il congresso dei pensionata individuato un solo vale la difesa del rapporto salario pensioni
Conquistato dal sindacato come patto sociale che unisse il produttore in essere con il produttore di ieri
Questo è il significato a nostro avviso della riforma Brodolini
E il sindacato come sapete non si è fermato qui
Ha voluto che questo rapporto fosse garantito dall'erosione inflazionistica e più ancora ha voluto che esso fosse assicurato anche nel tempo
Questo è il senso della scala mobile sono le pensioni questo è il senso dei loro aggancio alla dinamica salariale
Per difendere questo che queste conquiste che danno lustro al movimento sindacale italiana e alla sua espressione più avanzata che è questa nostra CGIL per i lavoratori possono contare interamente sui pensionati
Noi abbiamo già avuto un rinnovamento
Si è rinnovato in noi la voglia di vivere per dare il nostro contributo alle rotte della CGIL del movimento unitario per lesa ottanta graduale conquista di una società migliore per tutti
Ma ora una parola compagno latte
Sembra che cominci a parlare ladri sul secondo
Il compagno Ferrari Eliseo pregato di recarsi alla presidenza
Per comunicazioni urgenti grazie
Si prepari compagno Trulli
Cari compagni io voglio partire da quello che mi è sembrato nella discussione nella preparazione del Congresso il problema politico fondamentale
Perché attraversato lungo dibattito e che non credo sia giusto rimuovere dalla nostra attenzione
La sconfitta sociale e sindacale di questi anni di lunghi anni sei o sette
è un prodotto una causa dalla caduta di democrazia di autonomia nel sindacato e nel rapporto tra sindacato lavoratori
è stato un eccesso di prezzi pagati all'Unità interni all'unità con CISL e UIL
A determinare la caduta di democrazia oppure è vero il contrario per cui alla sconfitta di una linea eseguito una caduta di autonomia poi una caduta di unità e quindi democrazia
Io credo che proprio in questo momento in cui usciamo Herring salviamo la nostra unità Interna questi interrogativi meritano un tentativo di analisi e di risposta tutto
E certo che il problema non è tutto qui ci sono cause sociali profonde di crisi della macchina ed è la forma del con cui il sindacato lavoro
A mio parere la frattura tra sindacato di base sindacato organizzazione almeno da fare risalire alla politica dell'Eur
All'idea cioè che di fronte ad un governo amico il sindacato organizzazione può offrire moderazione rivendicativa in cambio di promesse di riforme economiche e sociali
Ricominciano le fratture
Ricominciano le teorie dei tetti l'illusione statalista
Di mettere le braghe al mondo di immobilizzare i processi omogeneizzando le in un patto politico generale istituzionale rispettato poi dal solo sindacato lei comincia l'autonomia del politico lui viene abbandonato il tentativo di di di dare dignità strategica decisiva
All'idea della centralità dell'intervento sull'organizzazione del lavoro come punto centrale per modificare la struttura del potere nella società
All'interno delle sue cellule fondamentali
Lui deperisce un'idea di autonomia progettuale culturale del sindacato in cui democrazia fosse non solo diritto di voto dei militanti e dei lavoratori
Ma potere improprio di partecipare alle trasformazioni sociali
E questo proprio nella fase in cui si andava preparando una svolta fondamentale nella situazione economica e sociale e di sviluppo e mentre si progettava l'innesco dei più colossali processi di ristrutturazione dell'ultimo mezzo secolo nei settori produttivi portanti al Paese e in parte anche dei servizi
Nella separatezza tra i due sindacati tra il sindacato organizzazione quello di base andammo ad affrontare questa svolta senza un progetto all'altezza della situazione senza una capacità di previsione realistica
Della tempesta che andava preparandosi
E fummo sconfitti
Di fronte alle incertezze delusione del sindacato organizzazione di condizionare sul terreno uno scambio politico generale
Con una politica rivendicativa moderata la gestione la crisi il sindacato di base si è schierato spesso su una linea difensivi Ispica legata all'esperienza passata
Difesa strenua il posto di lavoro e della scala mobile
Nel sindacato organizzazione sia prima lo a quel punto una divaricazione profonda che passata fortemente attraverso scelte politiche generali
Una parte in particolare la maggioranza della cinese giudicò allora che non bastava una linea moderata ma ma bisognava puntare tutto sul governo anche se non era più amico di tutto il sindacato
Nella crisi eravamo infatti esibirsi giudicava troppo deboli se non si passava da lì
La maggioranza e la CGIL non poteva reggere una scelta di questo genere rispetto a un governo che dichiaratamente nasceva allora
Per isolare una grande forza come il Partito comunista è scesa prevalentemente anche se la linea difensiva pur non abbandonando un'impostazione a mio avviso prevalentemente moderata in politica rivendicativa
La dialettica sindacale divenne dialettica tutta politica alla grandissima domande i democrazia che veniva dai Consigli di fabbrica dalle organizzazioni di base spesso rotti dai militanti
Corrisponde una caduta verticale di Progetto sostituendolo con simboli
Quindi una caduta il rapporto democratico con un meccanismo a mio avviso di scatole cinesi in ogni sindacato tra i sindacati tra sindacati e lavoratori
Il consiglio di fabbrica nello più delicato e importante entro allora in una crisi profonda
Tutto questo mentre la situazione sociale mutava profondamente mutava non le fabbriche cambiavano i sì pronto ma vani protagonisti sociali e cambiava anche in questo senso la testa della gente ma entrambe le linee quella difensivi Istica come qual è lo scambio politico prima unite poi contrapposte non hanno retto
Erano inadeguate sia unificare i lavoratori sia costruire nuove relazioni industriali
E oggi che abbiamo concluso il capitolo la scala mobile o almeno lo speriamo
Ne abbiamo di nuovo una ora che abbiamo anche avviato un nuovo processo difficile di unità di proposta bisogna guardare con coraggio le nostre debolezze
Abbiamo tentato di difenderci suo occupazione scala mobile è stato sociale ma basta abbiamo detto non si tocca ma basta bisogna io credo fare uno sforzo vero e coraggioso per guardare in avanti e proporre in avanti questo a mio avviso implica due livello di impegno
Uno più alto se mi permettete di utopia di Progetto di immaginazione culturale sindacale che mandi messaggi e proponga valori generali alla gente
In fondo su questa base si può ricostruire autonomia è unita più solida
Uno più politico
Che guardi a cosa dobbiamo e possiamo fare domani partendo dal fatto che siamo in una situazione nuova più libera di scegliere rispetto agli ultimi anni e in cui possiamo quelli però ancora sbagliare gravemente rispetto a quello che ho chiamato utopia al Progetto io credo che valga la pena di discutere e lavorare intorno a due o tre cartelli il primo è questo dobbiamo rilanciare una grande utopia
Che a me sembra fondamentale per non ricadere in tentazione autoritaria ogni scorciatoia repressive o in centralità che escludono dobbiamo ripensare riproporre a tutti i livelli concetti di autogestione lavoro di lavoro di gruppo di del di del gerarchizzazione dei ruoli sociali nel lavoro e nella società
Questo deve a parer mio essere la base di un processo profondo e mutamento dell'organizzazione sociale dell'organizzazione della distribuzione dei poteri nell'impresa come dallo Stato come dei servizi ed è la comunità
L'unificazione politica di Progetto dei movimenti sociali o di quelli a forte componente etica
O a base di questa natura almeno come obiettivi o ai piedi d'argilla e non riuscirà a coniugare il riconoscimento delle diversità come valori come arricchimento a quello di un progetto unitario
Non è questa in fondo il valore di base del Patto per il lavoro della nuova solidarietà tra lavoratori DiVersi
D'altra parte abbiamo parlato spesso fra di noi del Progetto Saturno come una nuova frontiera di relazioni industriali possibile alla quale guardare
Neanche qua è giusto creare né miti né simboli ma uno dei due caldi al Progetto Saturno e proprio questo la squadra l'ufficio comunque il gruppo di lavoro di base
Si progetta e distribuisce lavoro discutendo lo con i livelli superiori ma senza il capo squadra
Senza che l'unificazione sia dovuta alla gerarchia di più questo a mio parere e la strada per costruire la fusione dei saperi e quindi la ridiscussione dei poteri alla loro riorganizzazione l'informatizzazione della fabbriche degli uffici consente una strada di questo genere come mai prima è successo
In generale la fabbrica flessibile ha bisogno odi molto più consenso consapevole o di molta più repressione lo dimostrano in fondo le ricerche l'esperienza che abbiamo fatto in punti avanzati e la riorganizzazione industriale come l'Olivetti e la figlia il secondo cardine
Secondo me la crisi dello stato sociale a me pare che siamo di fronte a una contraddizione di fondo incrociata
Primo corno i bisogni dello stato sociale aumentano come quantità e qualità con la richiesta di nuovi livelli di garanzia di protezione di opportunità e come personalizzazione del servizio dell'assistenza
Dall'altra parte è sempre più difficile
Il meccanismo di finanziamento di questi costi crescenti
Di più spesso l'inefficienza del servizio dell'intervento pubblico spinge quote crescenti di popolazione i lavoratori a ricorre a prestazioni integrazioni private
Pericoli veri che vanno al di là dei tagli ed evita gli eccidi la finanziaria ogni anno non accettabili peraltro quante inutili al fine di invertire la tendenza il deficit del bilancio dello Stato
Abbiamo bisogno però di progettare una riforma sociale profonda lo stato sociale alla luce di principi non scontati fra di noi
Più garanzie per i più deboli più partecipazione controllo collettivo meno stato io credo servizio civile obbligatorio più flessibilità soggettiva e personalizzazione meno appiattimento
Forse vale di nuovo il principio più garantirmi per i più deboli più salari più incentivi per i più forti e professionalizzati e forse questo nuovo asse di egualitarismo possibile su cui lavorare
Voglio fare degli esempi anche se molto brevi
Le pensioni molti compagni ne hanno parlato io credo che siano giuste boh e centrali tutte le rivendicazioni che la CGIL ha riproposto insieme agli altri sindacati in questo in questo periodo io credo che però c'è un problema vero
Oltre a ai problemi della separazione fra gestione pensionistica e dell'assistenza del recupero
De di una gestione diversa dei fondi alle pensioni io credo che noi dobbiamo porci il problema che non si reggerà sempre in un rapporto che tende a determinarsi di un dipendente per ogni pensionato
Questo meccanismo di pensione se non con possibili integrazioni collettiva individuali il cui schema è le cui possibilità vengono contrattati in termini generali in primo luogo ovviamente dei confronti all'INPS io credo che se no quote importanti di lavoratori andranno in altre direzioni ci troveremmo di fuori di di nuovo di fronte a dei fatti compiuti che conteranno e peseranno
E insieme io credo che noi dobbiamo rilanciare davvero tra i lavoratori l'idea di un pensionamento flessibile a diversi limiti di età
Invece che una discussione senza sbocco a mio avviso sui sessanta o sessantacinque anni come età giusta fra virgolette per il pensionamento e tra l'altro facendo anche su questo una consultazione seria vera fra i lavoratori
Un secondo aspetto esempio quanto tempo leggeremo in una situazione di inefficienza di spreco e di burocrazia di un sistema sanitario che ha molte potenzialità io credo ma che spinge a quote crescenti lavoratori verso l'assistenza privata
Come leggiamo da questo punto di vista Oria alla rivolta di pezzi i ceti medi senza un progetto che coniughi autogestione lavoro di gruppo con efficienza responsabilità
Infine io credo perché non è possibile ragionare come in parte si ragiona in Svezia dove dove insieme al progetto e smantellare entro novanta a partire dal novanta le centrali nucleari
Di riconvertire l'industria agli armamenti
Di controllare come sindacato lavoratori anche finanziariamente le grandi fabbriche si sta anche ragionando su forme di riduzione d'orario generalizzate per organizzare forme di servizio civile decentrate obbligatorio
Per garantire una riforma in avanti e lo stato sociale
Anche queste io credo è il frutto di una cultura diffusa alla quale il compagno palme ha dato un contributo inestimabile in questi anni
La riffa la riforma la riorganizzazione degli orari
Io credo che sia un dato centrale di nuovo di una nostra rilancio strategico
Abbiamo compiuto errori gravi nel passato di volta in volta vedendo l'orario di lavoro solo una bandierina e la CISL da respingere o accettandone mediando sulla quantità di riduzioni a chiedere con i risultati deludenti che abbiamo raggiunto
Bisogna con questo congresso segna una svolta netta lo diceva lamelle introduzione
L'orario diventa mio paese a mio parere una chiave di volta della nuova frontiera della contrattazione e deve diventarlo per noi in primo luogo nel rapporto coi lavoratori
Ci vuole un progetto che sia forte e convincente proprio perché risultati risicati e il distacco che i processi di ristrutturazione che abbiamo vissuto negli anni crediamo incrinato la credibilità tra i lavoratori
E ci vuole una battaglia per vivere insieme ai lavoratori e alle esperienze concrete
Un principio deve essere al centro del Progetto ridurre gli orari diventa credibile se collegato a una idea di riforma degli stessi che punti a contrattare nelle flessibilità sia per rispondere a quanto richiesto oggettivamente io credo ai cicli produttivi
Sia per rispondere a quanto richiesto di maggiore libertà dai lavoratori come singoli e come gruppo ma insieme sarebbe logico pensare a forme di flessibilizzazione possibile l'orario nell'arco della vita lavorativa
Perché non si possono prevedere adeguate possibili forme di part-time per i giovani invece il salario d'ingresso e per gli anziani e collegate con questo anche il significato di fissazione all'età pensionabile
Ho fatto tre esempi compagni è una necessità di rilancio una nostra capacità progettuale utopistica se ne potrebbero fare molti altri in primo luogo se Blair Randy all'occupazione e dei giovani non ne parlo per ragioni di tempo
E voglio passare invece a qualche notazione su altri problemi che mi sembrano al centro al nostro dibattito
I contratti all'industria in primo luogo e mia convinzione profonda che noi dovevamo fare una svolta dei sistemi contrattuali fino dalla fine dei contratti a settantanove
Pensando forse di più a forme di contratto Inter compartimentale anche per l'industria contrattazioni poi di settore o di categoria
La sconfitta figlia dell'ottanta non ha lasciato neanche il tempo e lo spazio per una riflessione attenta su questi elementi e i contratti all'ottantatré sono stati non a caso hanno avuto come sbocco l'accordo Scotti
La situazione economica e sociale rischia oggi di cambiare rapidamente sotto la scritta la spinta la caduta del dollaro e del petrolio
Questo può portare aprire i contratti in una condizione di forte ripresa produttiva e persino occupazionale seppure in termini più cauti eppure i segnali che le ipotesi che la FIAT ha fatto in questi giorni danno vanno in questa direzione
Crescerà tra i lavoratori la spinta salariale dopo tanti anni compressione eccessiva e crescerà anche il rapporto di forza io credo credo che possiamo tentare di mantenere una linea è una scelta di avere al centro dei nostri valori ispiratori la contrattazione articolata e usare il contratto per queste in primo luogo rimettere in discussione le scelte del governo e chiedere con forza che una parte consistente del risparmio da petrolio serva a finanziare a forzare piani straordinari di occupazione giovanile soprattutto nel Mezzogiorno magari affidati a un'agenzia nazionale e necessario compagni su un altro problema io credo consentitemi di di richiamare qualche considerazione
Sul problema dell'ecologia e dell'ambiente
Che spesso è stato discusso al nostro interno dal punto di vista delle scelte energetiche nono tempo e argomentare la mia opposizione qui
Alle ipotesi centrali nucleari
E i dubbi profondi che questo mi suscita in questa fase vorrei fare solo tre riferimenti il Venezia lo ricordavo prima si propone di smantellare le le centrali nucleari che ci sono negli Stati Uniti non ne costruiscono più in Francia ne hanno fatte troppe si dice
Abbiamo certamente bisogno Energia ma abbiamo bisogno io credo di investire sul risparmio energetico di sviluppare le tecnologie che evitano pericoli gravi di inquinamento e quelle rinnovabili
E poi io credo non è più possibile considerare ogni paese come auto si può sufficiente in Europa come bilancio energetico
Credo che anche da questo punto di vista vadano fatti nuovi ragionamenti ormai anche sul terreno finanziario ed economico oltre che produttivo i dubbi sono altissimi sulla convenienza le centrali nucleari
Cara a picco il prezzo del petrolio e la stessa industria elettromeccanica io credo a un mercato più ristretto di quello che aveva dieci anni fa nel mondo
Non so come andrà a finire alla votazione sul tema delle centrali e dell'energia
Io credo che se vincesse ovviamente la tesi Bione sarai contento
Ma credo che forse anche rispetto questo abbiamo qualche problema ai democrazia al nostro interno complessa nella corrispondenza fra le stesse composizioni alle delegazioni e i voti locali e di categoria che si sono avuti qua come su tanti altri problemi è un problema credo di organizzazione che noi abbiamo complessivamente
Eppure io sono convinto che in questo congresso su un tema prima di tutto culturale nuovo per noi come questo
Che tanto ha fatto discutere sarebbe sbagliato cercare un compromesso tutti i costi è in ballo qualcosa di grosso non forza perché le centrali si faranno non si faranno secondo lei cosa diremmo noi anche se pure conterà
è in gioco la capacità di questo grande sindacato e ripensare davvero oggi ad essere veicolo di identità di cultura di iniziativa capace di essere interessante per tanti
Che ha un nuovo modello di sviluppo non pastorizia compagni penso ne lavorano sul serio
è in ballo la capacità di liberarsi al più vecchio vizio di un'ideologia operai Istica
Che lei insieme anche l'altra faccia
Quella di un vizio tecnocratico e il mio appello un vizio dei economicismo un pochetto partendo Catto Pardes esco in cui tutto deve cambiare perché nulla cambi
è in gioco l'immaginazione del futuro la capacità anche di coniugare ricerca e nuovi bisogni di massa
Perché io credo che l'ecologia sarà e già è un nuovo bisogno di massa
Chi avrà l'immaginazione culturale tecnologica imprenditoriale per dare delle risposte concrete a tutto ciò io credo viaggerà nel futuro ci si fermerà la Realpolitik dalla ragion di Stato credo che sarà emarginata
Parli
Un'ultima osservazione concludo compagni riguarda le componenti riguardano gli stessi usciamo da una i periodi più pericolosi della vita interna e la CGIL del rapporto unitario con la CISL e la UIL forse non ne siamo ma io credo di sì ancora usciti del tutto
Una grande attenzione quindi la nostra vita in Terna la nostra struttura e funzionamento alla nostra immagine esterna oltre che alla linea politica rivendicativa
Una considerazione vorrei farla in molti campi noi siamo troppo lenti a rinnovarsi tutti no
E la società civile ci passa davanti e va in altre direzioni ma c'è un elemento che mi preme sottolineare quanto ormai spesso e vecchie asfittico il modo tradizionale di funzionare per componenti in questo sindacato quanto poco in termini di attività rappresenta per fino alla composizione agli scritti
Quanto disincentiva la capacità competenze militanze potenziali non ho la soluzione in tasca ma penso che la capacità della CGIL rinnovarsi profondamente di apparire un'organizzazione in cui ci sia spazio politico vero
Per tanti movimenti singoli pertanto i progressisti presenti e la società civile in quella economica è una condizione per evitarne il declino per ridarle ruolo centrale autonomo che tutti vogliamo assegnato
Allora la parola al compagno il provolone segretario regionale CGIL dalla Puglia e si prepari il compagno Persio
Compagni alla fine ormai del lungo itinerario congressuale
Chi ci ha visti impegnati per più mesi
Credo si possa dire che la CGIL ha fatto bene a porre al centro del proprio dibattito la discussione sulla crisi del sindacato
Sulla necessità di grandi cambiamenti
Abbiamo cioè fatto bene a perseguire l'obiettivo ambizioso
Disegnare un passaggio di fase di ridefinire gli elementi fondanti di un mutamento strategico
E non di semplice aggiustamento tattico dalla nostra linea e delle nostre politiche rivendicativa
Nessuna velleitarie pretesa di sciogliere da soli nei tempi ristretti di una campagna congressuale
I nodi difficili che sono da tempo di intralcio allo sviluppo del movimento dei lavoratori
Ma la consapevolezza della necessità di dar vita ad una riflessione e ad una sperimentazione di grande impegno
Ad un'onda lunga nel corso della quale ricostruire la nostra identità la nostra cultura della contrattazione da questo congresso usciamo certo senza aver dato una risposta esauriente ad ogni problema
E tuttavia un dibattito serio importante di massa si è sviluppato intorno a grandi nobili
Penso ai nodi di cui finalmente si è cominciato a discutere senza veli del restringimento della rappresentanza del sindacato
Del suo essere dal suo non essere cioè in grado di dare risposte credibili ed efficaci
Ai gradi alti del mercato del lavoro e ad un tempo la sua difficoltà crescenti a fornire tutela effettiva alle fasce collocate gradini più bassi della della scala produttiva penso al grande esercito del precariato del lavoro decentrato dei flussi di mobilità stagionale
Io francamente sento senza condividerla molta tranquillità nelle dichiarazioni che alcuni dirigenti dalla CISL hanno fatto anche negli John nei giorni scorsi sui giornali
Una sottovalutazione grande degli elementi di crisi del sindacato una tendenza sottolineare di più
Elementi elementi di difficile tenuta che pure sicuramente ci sono
E tuttavia a me pare che i segni di divisione interni al mondo del lavoro hanno già prodotto guasti preoccupanti se questa tendenza dovesse continuare
Se quelli che ancora oggi appaiono segnali di pericolo dovessero trasformarsi in distacco effettivo e permanente singhiozzi giunge erette allo stravolgimento dell'idea stessa del sindacato
Alla perdita di ruolo all'incapacità di rappresentare gli interessi generale di questa società
Sarebbe cioè la fine di un'esperienza che ha visto il sindacato italiano caratterizzarsi come grande forza del cambiamento
L'insistenza del dibattito dalla CGIL sui temi del rilancio della contrattazione e la forte sottolineatura del sulla necessità di restituire centralità nuova l'iniziativa decentrata nei luoghi di lavoro
Non è dunque una rinuncia a volare alto e non è neppure io credo una fuga dalla politica
Il sindacato non è soggetto politico per autoproclamazione lo diventa solo nella misura in cui è in grado di esercitare un ruolo specifico e indispensabile in una società democratica e pluralista che è appunto quello di essere effettivo soggetto dalla contrattazione
La scelta fortemente radicati noi
Di ricostruire una identità sindacali a partire dal governo dei processi produttivi
Io credo si possa dire che oggi che è stato una scelta che ha unificato la CGIL
Ed è una scelta che non ha prodotto quella divisione me verticale che molti avevano temuto previsto tra un Nord concentrato in una iniziativa di riappropriazione degli strumenti di governo dei processi produttivi
E un subito diffuso in una richiesta sterile e vaga di maggiore sviluppo
Certo a partire da questo livello nuovo di unità
E necessario oggi praticare scelte coerenti
Non saltando l'appuntamento delle piattaforme contrattuali per un'effettiva assunzione della centralità del lavoro
Cioè la battaglia per l'occupazione per una nuova qualità del lavoro e per la tutela di ogni forma di lavoro possono e debbono diventare il minimo comune denominatore il punto di coagulo che riaprire il processo di unificazione del mercato del lavoro
Restituisca identità al sindacato
In quest'ambito
All'interno di questo sforzo di rende la individuazione di nuovi spazi di contrattazione
Deve conquistare un reale spazio un peso specifico proprio la sperimentazione del livello territoriale dalla contrattazione
Io credo compagni il nostro congresso regionale ha molto insistito con su questo che sia indispensabile
Che a partire dalle piattaforme per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro vengono definiti spazi di intervento sul mercato del lavoro sui processi di mobilità sulla formazione professionale
Sul rapporto orale occupazione da gestire a livello Inter categoriale confederale
L'acquisizione di questo nuovo livello della contrattazione pare hanno indispensabili
Ai fini di rendere possibile profili con una contrattazione delle condizioni di lavoro e di salario per le aree della piccola e media impresa per le aree dei re industrializzazione di lavoro sommerso precario stagionale ma anche per gestire il rapporto tra grande industria tra grandi insediamenti produttivi
E aziende edili e imprese di servizio di subfornitura
A me pare insomma compagni che il dibattito con quel segnale congressuale acquisisca oggi punti fermi da cui partire per trasformare questo sindacato ma credo anche e di fronte a noi si aprono territori inesplorati su cui misurare la nostra capacità di disegnare una prospettiva stando contemporaneamente al ridosso della drammaticità dei problemi dell'emergenza
Certo ha ragione Lettieri
Un rapporto con il grande frastagliato esercito dei senza lavoro
Dobbiamo costruirlo dando risposte che producono conseguenze visibile nei prossimi dieci mesi
Ma dobbiamo riqualificare il sindacato come effettivo al soggetto di cambiamento governando i processi che stanno
Ridisegnando il volto del Paese pensando ai prossimi dieci anni
E io credo sia qui
Nella capacità che questo sindacato avrà di sostenere questa grande parola d'ordine del lavoro
Con politiche concrete con battaglie difficili con scelte coerenti
Che si potrà misurare la svolta
E si potrà misurare l'effettiva acquisizione di un dato politico di centralità del mezzogiorno all'interno della strategia sindacale l'effettiva centralità cioè
Del patto per il lavoro in questa grande area del Paese dove si concentrerà
Nei prossimi anni il novanta per cento della nuova domanda di lavoro
In tutta franchezza io credo
Che sfugga ancora oggi anche a questo congresso lo spessore politico la dimensione grande di questo problema
Certo compagni il Mezzogiorno è cambiato e sì anche al suo interno molto diversificato
La Puglia certo diverso dalla Calabria
E la Puglia al suo interno
Non è certo un'area omogenea
Interventi differenziati mirati specifici non pensati più operare omogeneamente depresse non sono soltanto utili ma sono io credo indispensabile
Tutto ciò va fatto
Alcuni cambiamenti qualcuno un modo di immaginare la nostra battaglia per lo sviluppo
Bah LEA va realizzata Marie acquistando però la dimensione nazionale ed unitaria che io credo sia andata si è si è andata via via smarrendo in questi ultimi anni del Mezzogiorno come grande occasione di cambiamento
Non si tratta qui di ripeterci tra noi cose che tutti sappiamo da tempo
Che nel Mezzogiorno si faccio concentrando la disoccupazione giovanile del paese che i fenomeni di degrado investono non solo la struttura economica ma ormai la tenuta del set del tessuto civile e democratico del Mezzogiorno
Che era più di dieci anni il divario tra Nord e Sud non solo ha smesso di ridursi ma si è andato progressivamente allargando
Ciò che io credo sia utile sottolineare e che oggi vengono al pettine i nodi veri della subalternità e della dipendenza dell'economia meridionale
Voglio dire cioè che le innovazioni tecnologiche la qualità delle ristrutturazioni hanno mutato le condizioni per la localizzazione degli investimenti al Sud la possibilità che un'organizzazione flessibile dalla produzione oggi consente in fatto di quantità di prodotti e di diversificazione delle produzioni inseriscono un elemento di qualità nel cambiamento della situazione
Insomma compagni e il decentramento il Sutto non è più condizione per l'espansione dell'industria del Nord il decentramento di pezzi dall'apparato industriale del Nord o non è più la via per lo sviluppo del Mezzogiorno
Anzi in quest'ultima fase si sta evidenziando un fenomeno che esattamente opposto
Voglio dire che il grande processo di ristrutturazione che va completando sì al nord sta rimettendo in discussione proprio quel processo insediativo decentrato è in corso un ridimensionamento del degli assetti produttivi un'accentuazione della marginalizzazione delle strutture produttive una tendenza al disinvestimento
Che non riguarda più singoli pezzi produttivi che non riguarda più singoli settori ma che comincia a riguardare ormai intere aree industriali meridionali
Ciò è vero in egual misura per i grandi gruppi industriali ma è altrettanto vero per le stesse partecipazioni statali
Non c'è dubbio che l'essere al centro oggi più di ieri
Di processi di ristrutturazione di grande dimensione deve spingere il sindacato del Mezzogiorno a misurarsi sulle questioni di merito dei processi di innovazione di ristrutturazione di riqualificazione in in misura più ampia e qualitativamente più alta di quando è stato fatto fino a ieri
è del tutto evidente cioè che il nuovo non si può costruire sullo smantellamento dell'esistente
Ma questo deve anche significare compagni detto in tutta franchezza che la battaglia del sindacato la battaglia della CGIL nei grandi gruppi e nel che con il sistema delle partecipazioni statali
Deve acquisire maggiore spessore strategico
Deve assumere cioè il problema del rilancio dell'industrializzazione del Mezzogiorno
In un'ottica che non è quella del taglio dei rami secchi e dei risparmi di gestione
Ma è quello della riqualificazione della specializzazione dell'allargamento dalla base produttiva meridionale come asse fondante della nostra battaglia per il Patto per il lavoro
Cioè insomma io credo un ruolo specifico
Non fatto di puro risparmio e di risanamento e alle partecipazioni statali devono giocare nel Mezzogiorno concentrando risorse sia nel settore industriale emergenti che in quelle in grado di innescare dinamiche espansive
Di attrarre investimenti privati
Si tratta in sostanza
Di riconquistare una dimensione delle politiche industriali in cui gli elementi settoriali siano complementari rispetto a quelli territoriali
Si tratta di far partire dal Mezzogiorno
Ma come pezzi o di un'iniziativa nazionale una forte vertenze Rita territoriale puntata alla infrastrutturazione del territorio
E qui facciamo e qui tocchiamo io credo un punto decisivo che quello della bassa produttività media del sistema meridionale che è il risultato di un intreccio del tutto nuovo tra attività produttiva Edgware Enza qualitativa e quantità decadenza qualitativa e quantitativa del sistema dei servizi
L'attrezzatura territoriale l'attrezzatura tecnica esterna all'impresa il sistema dei trasporti i tempi di consegna
Insomma la risposta ai bisogni nuovi produttivi ma anche sociali sono oggi la condizione io credo per raggiungere due possibili obiettivi
In primo luogo per ridurre il differenziale produttivo tra nord e sud ma in secondo luogo anche per innestare una domanda una domanda di beni industriali e di nuove tecnologie
Che sia d'impulso alla riconversione dall'apparato produttivo
Unificare la battaglia per il lavoro con quella per il controllo dei processi produttivi con quella per la diversificazione allargamento e specializzazione dalla base produttiva è il grande obiettivo che oggi di fronte a nuovi un obiettivo che all'interno di questo congresso abbiamo cominciato a discutere ma il nuovo livello dell'impegno grande che sarà di fronte al movimento sindacale comincia a partire dall'indomani di questo congresso
Diciamo card allora
No no prima dirà la parola Persio c'è una comunicazione alla Commissione per lo Statuto domani mattina si riunisce alle otto e mezza
Allora la parola Persio segretario generale aggiunto della CGIL Piemonte
Si prepari Guala
Fra un secondo solo Deseret Persio
Ho ho capito bene
Bene allora sono contento di aver capito senonché
Non sappiamo ancora il sei
E quando faremo l'ha ceduto l'uno Turci come i compagni stanno discutendo
Va be'ma lo volete sapere almeno quando si fa la seduta no
Lo volete sapere o no allora senza mettere limiti alla provvidenza adesso parla Persio e poi vedete che ci intenderemo la parola perso
Il sindacato vive oggi una fase di grande difficoltà
Credo che il senso di questo congresso
Stia nella capacità di dare risposte convincenti a due domande
La prima è perché è il sindacato la CGIL
Ieri era forte oggi a debole
La seconda è che fare per recuperare
Come possiamo tornare con efficacia
A fare il nostro mestiere difendere contrattare l'occupazione il salario la dignità di chi vive del proprio lavoro
Ieri il sindacato era davvero forte
Strappava risultati a controparti private ad istituzioni
Era interlocutore privilegiato dei movimenti dagli studenti del sessantotto al movimento delle donne
Dava un contributo decisivo
Per sbarrare la strada ai boia chi molla di Reggio Calabria
Ai golpisti neri esaminatore di bombe alle schegge impazzite dell'estremismo di sinistra sfociata nel terrorismo rosso
Imponeva all'ordine del giorno del Paese le grandi questioni del Sud e dalla riforme proiettava una dinamica propulsiva che innestava processi democratici nella magistratura della stampa della polizia
Nell'insieme della società civile e delle istituzioni ce ne sono state coinvolte e modificate e la insomma
Da molti a Marco da alcuni temuto da tutti rispettato
Oggi invece il sindacato ed è vuole non riesce a fare il suo mestiere
Neanche per quello che riguarda il suo campo di intervento tradizionale del lavoro del salario delle pensioni
I movimenti gli studenti dell'ottantasei gli ecologisti pacifisti i movimenti contro la mafia la camorra sono esterni hanno quindi occorra apporti del tutto occasionali
Gli avversari ci contestano con arroganza il ruolo contrattuale
Anche gli amici
Anche da sinistra vengono critiche impietosi al sindacato a volte ingiuste e pretestuose come l'accusa di oligarchia
Che qualora ci fosse richiederebbe comunque un pulpito con le carte in regola che invece mancano ammonitiche da tali pulpiti pronunciano prediche e lanciano scomuniche
Perché dunque il sindacato è debole
Credo si possa convenire che ci sono delle cause esterne e in questo senso oggettive
La prima e certo la crisi dell'accumulazione
E del deficit pubblico
Che nega spazi di redistribuzione indolore
Cioè dare
Qualcosa a tutti e di più a chi ha più bisogni o più meriti
Ecco stringente essendo la coperta corta a dare a qualcuno negandolo o addirittura togliendolo a qualche d'un altro
La seconda causa sta nella cosiddetta Terza rivoluzione industriale
Che ha cambiato il contesto socio produttivo innovando i processi produttivi e la collocazione i nessi dei produttori modificando così gradualmente ma profondamente la quantità
E la qualità del lavoro umano necessario per produrre merci e servizi
Tutto ciò ha reso obsolete le nostre lineari vendicative e la nostra strumentazione organizzativa
E determinato degli esuberi di forza lavoro consegnando al padrone un rapporto di forze oggettivamente favorevole
Ma queste cause esterne sono state dilatate dai ritardi e dalla insufficienza di comprensione di queste mutate situazioni nonché
Spero di via dannosi sempre più incomprensibili e sempre meno giustificabili
Perché rallentano eh in Bolchi casi impediscono
L'assoluta esigenza di ridefinire alla luce dei cambiamenti il profilo politico e culturale e le linee rivendicativa del sindacato
Che sono la condizione indispensabile per recuperare una rappresentanza di tutto il mondo del lavoro
Di governare il cambiamento nella fase in cui si progettano
I processi di innovazione e non di aspettare indifesa che ci arrivano addosso le conseguenza di essi magari poi accusando i padroni di essere cattivi il che è vero ma forse è ovvio i governi di essere alleati
è o subordinati ai padroni il che non è sempre vero e ovviamente mai ovvio i vertici che sbagliano litigano centrali Lizzano
Ebbi a scantonare Anto dai problemi concreti è buttandola in ideologia
Una volta per tutte dobbiamo prendere atto che centralizzazione articolazione non sono alternativi
L'uno o l'altro ma aggiuntivi l'uno e nell'altro
I problemi del fisco dello Stato sociale della politica industriale
Ed altri ancora richiedono una sede contrattuale soprattutto centrale così come l'organizzazione del lavoro il salario specie in collegamento con la produttività l'ambiente non possono certamente prescindere da una contrattazione articolata per posto di lavoro specifico
è inoltre assai curioso che chi chiede articolazione ad ogni piè sospinto reclama insieme scioperi generali
Ed ancora dimenticate che l'articolazione non si predica ma si pratica e se non c'è o non ci a sufficienza
O quando c'è difetta in qualità allora bisogna rimuovere gli ostacoli che sono il deficit di consenso o dei lavoratori che dipende dalla idoneità
Delle piattaforme il rapporto ai problemi concreti presenti nei singoli posti di lavoro
Alla seconda domanda al che fare
Questo congresso o risponde
Con la proposta di patto per il lavoro
Questa risposta e sicuramente è quella giusta
E però degli interrogativi sono doverosi
Io ne avanzo due il primo ente ma siamo davvero tutti convinti
Il secondo
I comportamenti concreti e le posizioni di merito
Assunte nei congressi regionali e delle categorie nazionali
Sui vari punti presenti nelle tesi congressuali sono omogenei alla priorità del lavoro assunta come unica variabile indipendente
Non mi pare che questi dubbi
Presentati
Con chiarezza anche del dibattito di questi giorni
Abbiano trovato risposte
Convincenti ora assicuranti
Anzi per la verità mi pare che in Congresso da questa tribù una ci siano degli interventi e non dei confronti
Addirittura che il congresso affastella lei contributi diversi che non riescono né a farsi sintesi
Non è accompagni dare a far prevalere una lettura delle tesi Rispetto ad un'altra
Per quanto mi riguarda
Io credo che dobbiamo a bere la consapevolezza che non esistono sull'occupazione scorciatoie miracolistiche
La disoccupazione con omogenei livelli quantitativi è presente in quasi tutti i Paesi industrializzati
Salvo due eccezioni
Una mi pare essere il Giappone
Dove c'è un'estrema flessibilità dei fattori produttivi in uno con un'estrema subordinazione politica e culturale ai valori del profitto
Mi sembra quindi un'esperienza da indagare non un modello da perseguire l'altra eccezione credo stia nell'auto e della Svezia
Che se non erro sono Paesi che da decenni pratica no la cosiddetta concertazione sociale
Credo che anche qui non si tratta di perseguire modelli che in questo caso non mi paiono particolarmente negativi
è però credo ci sia da fare una riflessione meno sul localistica cui Problemi bella concertazione
Il la questione che in ogni caso sui problemi del lavoro pur senza miracoli dietro l'angolo possiamo certo ottenere dei risultati dei a condizione però che ci sia chiarezza concettuale e soprattutto nella pratica e nell'iniziativa che cioè la solidarietà non è uno slogan ma è diciamo così un prezzo moderato ma un prezzo che riguarda anche il lavoro dipendente
Che la distribuzione del lavoro e quindi gli orari comporta un quadro generale nazionale ed un'iniziativa specifica che è necessario un recupero delle risorse è straordinario
Ottimizzando con la contrattazione la produttività nel sistema delle imprese nei sistemi territoriali nello stato sociale
Questo richiede una straordinaria tensione politica e morale per gestire nei posti di lavoro il massimo di flessibilità contrattata
Cioè l'alternativa di sinistra alla deregulation selvaggia
Un grande sforzo progettuale per ottenere nei fattori orizzontale dello sviluppo credito Trasporti Energia certamente anche Energia nucleare dato che i grandi insediamenti urbani e i grandi conglomerati un disse industriali in questa fase passavano da questo nudo
Per ottenere un abbassamento dei costi attuali
è per realizzare un affondo in termini di riforma e di abbattimento degli sprechi nei grandi settori della previdenza della sanità e più in generale della pubblica amministrazione
Infine abbiamo un'occasione irripetibile
Consegnataci dalla diminuzione del dollaro dal petrolio e in generale delle materie prime che può offrirci le risorse per avviare uno svuotamento delle sacche di disoccupazione di cassa integrazione
Per rispondere insieme ai bisogni solo un nutrito nel campo della scolarità della sanità della cultura del territorio
Solo sulla base di un progetto preciso
E specificato nei vari passaggi
Possiamo discutere era ricercare il problema delle alleanze sociali e politiche necessarie
E quindi verificare
Se esistono spazi per Patti o per compromessi tra produttori e in generale con l'insieme dei soggetti sociali e politici e istituzionali di questo Paese
Proprio provo allora
Si trattava secondo il programma di fare adesso la seduta nella quale vedere la lista dei candidati lungo Lecce però il numero dei delegati presenti insufficienti
Quindi la proposta è che domani allunga dopo gli interventi da lunga al alle Nouri sopra da luglio in poi ci faccia la riunione per discutere le questioni che ad apporre la commissione elettorale siamo d'accordo
E allora non abbiamo più la parola verso lungo mi dispiace di avere
Comunicato che kuala interveniva ma saranno alla vista di domani
La commissione dello stupro vi ripeto che si riunisce domani nella sua sede alle otto e mezza in punto
Arrivederci