Lo stregone. La prima vita di Indro Montanelli

Cominciamo
Purtroppo l'assessore Stigliani non può essere presente per un impegno legato al suo ufficio ma è nostro dovere ringraziarlo perché è stata sua l'idea di organizzare questa presentazione della biografia di Montanelli
Ed è merito del suo staff bene
L'organizzazione della presentazione medesima
Presentiamo oggi
La prima biografia critica quindi la prima vero impegno storiografico sulla vita del più popolare del più famoso chissà forse più grande giornalista italiano
Del ventesimo secolo questa biografia si intitola
Lo stregone
La prima vita di Indro Montanelli gli autori sono Sandro Gerbi e Raffaele li uccide
Era sede di uccide assente per un lieve problema di saluta e quindi sarà Sandro Gerbi a a rappresentare in toto la coppia degli Autori
Il libro è stato pubblicato da Einaudi nel marzo scorso
E come era prevedibile ha avuto una grande ecco nella nella stampa dei giudizi poi eventualmente si parlerà nel corso del nostro dibattito mi preme dire soltanto due cose per
Definire anche i termini del del libero si tratta di una biografia
E di una prima vita di Indro Montanelli perché la biografia fa dalla nascita
A Fucecchio che fino al mille novecentocinquantasette
Poi vedremo perché la scelta di questo hanno
E l'anno successivo alla invasione di Budapest di cui Indro Montanelli fu uno straordinario eccezionale del testimone sul posto
Ma è anche l'anno della morte
Forse dell'amico più caro di Indro Montanelli è sicuramente di uno dei suoi maestri di vita e di giornalismo Leo Longanesi e questa è la ragione del
Sottotitolo la prima ditta
Per quanto riguarda lo stregone perché sia ma sia chiaro appunto né di che cosa si parla è una definizione chiede di Indro Montanelli delle sue capacità taumaturgiche come giornalista s'intende
Cioè della sua capacità attraverso il linguaggio giornalistico
E di a raccontare come se fossero vere anche cose che lui non conosceva direttamente o fatti o situazioni a cui non aveva materialmente assistito
E questa espressione questa definizione fu coniata da Dino Grandi il grande gerarca fascista in una lettera a Indro Montanelli del mille novecentosessantatré
In questa lettera Dino Grandi riconosceva Indro Montanelli e di aver saputo raccontare l'amante del venticinque luglio
Come se fosse stato presente meglio di Dino Grandi che quella notte aveva architettato mentre Indro Montanelli si trovava a Portofino ecco quindi la capacità di intuire certo a distanza di tempo e di ricostruire ecco con l'avvio dei sei miliardi sa la verità storica ha suggerito ecco a Dino Grandi questa definizione che gli autori hanno fatto proprio
A presentare il a presentare il volume saranno in in ordine il professor Franco Cardini professore di Storia medievale che tutti conoscete tutti conosciamo a me Firenze è uno specialista di Storia del giornalismo di storia della cultura dei media
Ma è come Peppino Ortoleva poi interverrò anch'io nell'ultima nell'ultima parte soprattutto forse per
Raccogliere ecco le idee che saranno state discussa nel frattempo e poi per passare subito la parola all'autore Sandro Gerbi resta inteso che tutte le domande tutte le curiosità
Lei eventuali obiezioni contestazioni potranno essere mosse ai presentatori per quanto li concerne e per quanto riguarda invece la sostanza del volume all'autore ecco quindi passo subito la parola al professor Cardini
Pensiamo al di una grande allora
Con grandi m'intendo volo sarebbe Lou il mio vero rappresentante alla Camera non quei democristiani a cui ho finito per dare il voto
E dei quali mi separa l'antifascismo preconcetto
Ma cito questo veramente ma avrei voluto potuto saputo anche perché ci vuole poco lì tutta la fila dei belle ribelle pagine on the Bay brani di Montanelli anni
Avrei voluto cominciare da un altro perché pensavo che comincia da un altro ha visto che si è citato grandi cominciamo pure a lui
Fra l'altro punto amarcord no
Invecchiando poserà agli affetti dell'invecchiamento stesso sulle cellule cerebrali un po'lite il preconcetto l'alibi del fatto che insomma si comincia a trasformarsi da studiosi di storia in pezzi più o meno importanti o più o meno banali di storia insomma è questo è normale quando si invecchia io conosciuto Montanelli
Malta consuma banalità sconcertante ho conosciuto Montanelli l'ottantadue e francamente non sapevo che Dino Grandi l'avesse mai definito stregone
Mi immaginavo perché avevo letto alcune pagine a montare gli anni proprio tutto sono uno che nel lontano mille novecentocinquantasei si fece un fagottino di indumenti
Graffi ignorò una vecchia pistola a tamburo che però aveva un aveva una decina di colpi
E partire sedicenne con altri due sconsiderate pensando di poter portare passare confine andare a finire a Budapest
Fumo naturalmente ridacchia passi a Verona e rispediti ai rispettivi genitori che ci trattarono debbo dire con divertita umanità alta e a quel tempo lì
Queste cose non andavano molto di moda se le avessimo fatte riesce o dodici anni dopo ho fatto dieci o dodici anni dopo cose analoghe non ce l'ha più Budapest ma c'era stato regioni me cioè per eccetera magari saremmo diventati anche deputati
E invece la cosa finì lì perdemmo qualche giorno di scuola fumo aspramente rimbrottato e via discorrendo e quindi sono un lettore ancora oggi
Ogni tanto ci ritornò con la memoria di quella bella cosa che
I sogni muoiono all'alba di Indro Montanelli va rivisto anche recentemente promette sarà capitato anche a voi in televisione con un bel Mario Felice Anelli uno splendido Aroldo Tieri noi abbiamo avuto esiti straordinari attori abbiamo sempre pensato che fossero dei caratteristi e faceva la spalla toccò invece non è vero straordinari attori di prosa
Una bellissima e piuttosto brava Lea Massari debbo dire Montanelli in fondo nei sogni muoiono all'alba si immagina
Ma ha fatto anche Ingmar Bergman nella fatto Musella lo può aver fatto lui insomma si immagina una bulla per te che non c'è non è mai esistita
Una notte una notte dei carrarmati andata tutta diversamente da come in realtà era andata con degli elementi romantici che in fondo non a caso
Hanno trovato una sponda così commossa anche forse compiacente in un ragazzino di sedici anni che si immaginava che nella Budapest del mille ottocentocinquantasei ci sarebbero state le le
Le barricate come nella Budapest del mille ottocentoquarantotto quarantanove quel che aveva imparato ad amare sui libri di scuola
E anch'io mi ricordo il Montanelli come si come figura qui libro dice degli Ucci un Montanelli straordinariamente insofferente di tutto quello che sembrava
Un fumo polvere d'archivio sono non Montanelli a filologico anti filologico Montanelli che in fondo mi diceva a me giovane
Parlo insomma allora quarant'anni non erano più poi la primissima gioventù io appunto con ho cominciato la mia collaborazione al giornale nel nell'ottantadue Boy l'ho terminato sarà un un po'dopo che Montanelli se n'è andato di Provenza non ebbi il coraggio oppure semplicemente non era d'accordo
Di seguire Montanelli nell'avventura della voce
Mi sembrò che Montanelli Montanelli che abbandonava il giornale in qualche modo fosse reo non dirò di alto tradimento manto una piccola diserzione nei confronti di se stesso tutto sommato si allora mi ricordo che in quel momento di aver detto a una mia vecchia amica che anche lei era in gravi ambasce Sandra Artom che in quel momento in fondo io mi sentivo di essere un po'più Montanelli hanno di lui
E non avrei tradito la sua bandiera una a posteriori
Mi chiedo se avesse o non avesse ragione lui ma ormai son cose son cose passate d'altra parte anch'io poi non sono non ho retto al Giornale era il giornale dopo Montanelli non era più lui
Sono stato sul giornale un po'con Feltri però se n'è andato anche filtri e io sono passato
Al più gli in aree in aerei non so più specie più sperabile certamente più vicine rispetto a casa mia perché sono finito al giorno Nazione e il Resto del Carlino quindi al Quotidiano nazionale e
Ricordo che con me allora abbastanza giovane Historic storico professore di storia e docente di storia
E lui mi ripeteva che in fondo a parlare dei comuni italiani dei comuni italiani lui si trovava molto meglio con Roberto Gervaso con me
Riconosceva perfettamente che io magari mi sapevo di più sapeva perfettamente che se non altro al di là dei miei meriti ero pur sempre allievo dice stanno Erika Randy Cantimori ma in fondo mi diceva sì ma la verità
Conta ma fino a un certo punto e poi la verità si scrive la verità si rivive continuamente chi ha visto le cose muore molto spesso chi le ha viste non le ha capite
Triste dirle cosa dei propri padri ma quando per esempio io parlavo con mio padre perché artigiano fiorentino che era del quattordici persone quaranta e si parlava di tante cose
Le fascismo dell'antifascismo della chiesa della della sifilide deve della povertà della ricchezza della giustizia del socialismo
Lui ogni tanto cercava perché io promette punto di vista storico ne sapevo più di lui anche se lui aveva molte più ragioni di me ma questo è altro discorso
Molte luci a Cava quando io gli portavo dei ragionamenti li facevo notare delle cose dimostrato delle cose che lui non sapeva perché quelle cose le aveva vissute lo Emily batteva un certo punto indispettito ma lo vuoi dire a me che c'ero
E io gli spiegavo che la funzione del totalmente in maniera insopportabile di cui non so ancora oggi c'è più mi vergogno melologo gli spiegavo dotta mente che la funzione la storia o è proprio questa
Lo storico deve insegnare a chi c'era che non ha visto bene altrimenti come si spiega che nel Seicento c'era tanta brava gente onesta e timorato è Dio che sosteneva
In davanti a un tribunale e in buona fede dalle visto svolazzare le streghe
è chiaro che chi vede le cose non le capisce
Che per capirle in un certo senso bisogna non vederle Mutarelli andava oltre
Antonelli sosteneva la ferita in fondo e quella che poi si ricostruisce cambiai fra cinquant'anni e Centanni diceva lui le cose si vedranno in un'altra maniera
Ma non ha importanza perché la vera in fondo il nostro è un vero ruolo dal momento che nessuno di noi il Padreterno arriverà nell'effimero
Non lo so ecco quando quando penso di queste cose a queste cose mi trovo ancora oggi in uno strano conflitto con me stesso proprio con per il mestiere che faccio un mestiere professore di storia
Leggo nemmeno stampa degli ultimi giorni
Due belle recensioni tutte e due da due diversi punti di vista Mauro Canali
Su Fondazione libera quindi diciamo la l'incarnazione della nuova destra liberale liberista occidentali dista eccetera eccetera l'ultimo grido del mio amico Ferdinando Adornato e d'altra parte Marino Biondi sul manifesto
Quindi ora può darsi anche avrei potuto anche scegliere due testate ancora più opposte ma francamente insomma ho scelto anche se state rispettabili poi esce poi ci sono le fronde lunatica di sinistra di destra quello lasciato perdere
Non so che Mauro Canali su Fondazione Liberal e Marino Biondi sul manifesto tutto sommato finiscono dire stesse cose
Sull'antisiluro civismo
Sulla volontà pugliesi cane nel senso greco del termine di Montanelli su questa sua voglia di riscrivere la storia e di venirci a raccontare che quella è la verità e poi questa abilità pare sia propria dei grandi bugiardi di quelli che non dicono le voci e le cucine sono cose hanno le gambe corte son cose da povera gente e grande bugiarde sono sono dei poeti appunto
Dal verbo foglie o fare ricostruiscono la realtà in fondo è il discorso che fa hanno Sant'Agostino nel De mendacio si mente perché si vuole che la realtà sia diverso sa
La la la menzogna del grande rivoluzionario che mente oggi per amor dell'umanità perché vuole essere veridico domani
Montanelli non volesse veridico né oggi né domani chiuderà semplicemente che gli esseri umani e soprattutto l'essere umano che ha Bluey più interessava un voglio di'che lo amasse di più perché non sono sicuro ma certamente interessava più di più che era lui stesso
Fosse superiore
Alla verità obiettiva e che in fondo la verità obiettiva e qualche cosa che sfugge anche alle ai documenti d'archivio alle c'è sempre qualche cosa di non scritto qualche cosa di non detto si scrivono le cose più importanti
Uno dei migliori e più intelligenti interessanti e intelligenti e accettabili storici della
Non non è un negazionista no questo no ma quel comma comunque un profondo revisionista allievo di North perché altre del CT del mandato della sua bella vita di Hitler pubblicata in italiano dalla traversa
Fa notare che c'è poco da fare il signor cancelliere
Che non non retrocede Eva davanti a firmare documenti orribili che ha
Chi ha avuto il coraggio lo stomaco di leggerci il documento si quarto sull'eutanasia e disabili ne esce fuori veramente come un'impressione
Ghiaccio nello stomaco non ha mai firmato nessun documento definitivo dello sterminio degli ebrei la Shoah
Questo basta per sostenere
Non dico la Shoah non sia mai avvenuta che questo è contro la realtà palmare abbassa per sostenere che il fondo non lo voleva
O per ipotizzare che non voleva che si arrivasse a questo punto che non l'ha mai ordinato
E le cose le cose più importanti sono quelle che molto spesso non si riconosce scrivono e allora però se questa realtà obiettiva che le cose importanti sono quelle che non si dicono che non si scrivono
Che come diceva mio padre quando mi rimproverava certe cose non ho bisogno di dirtelo al che io come arte alte storico avrei avuto tutti i diritti rispondeva Bacchion torna in bisogno dei dirmele vuol dire che la cosa non è rilevante io non la faccio
Il che sarebbe andato contro la nostra pratica divisa il nostro modo comune modo di sentire di vedere il mondo eccetera tutto questo in realtà a profonde origini seriamente storiche se volete conflitto fra Senofonte Livio
O se preferite il Medioevo e poi Medioevo lo preferite Values preferisco io perché mi ci trovo meglio dentro è il conflitto che vi sarà meno familiare tra Marco Polo e Giovanni Mandeville
Se lo fonte
Grande generale grande Strafella uomo di specchiata onestà
Scrivere cose vere
E scrive le cose verificabili e se Luís lisce che nel giorno tale c'è stato un terremoto a Siracusa
Voi potete mandare i geologi sommozzatori sotto il mare a Siracusa il primo poi la faglia di quel vecchio terremoto la trovano perché per vincere vedo che c'è stato attribuito l'avrebbe scritto
Livio
Ricostruisce il cammino trionfale del di Roma lo sa benissimo che
Lo lo zelo salvano Giove Albano di pietra non si è mai mosso da Albalonga pervenire a o a uccidere Anco Marzio dentro il pomerio di Roma sa benissimo che i re di Roma non sono mai stati sette
Però sa anche che in fondo la verità è rilevante perché quello che conta è la costruzione di un cammino sia un fatale segnato dalla volontà degli dei
Se lo fonte scrive perché è un testimone e in
Io da cittadino della polis ellenica
A testa come se fosse davanti al tribunale che le cose sono andate così è anche un grande stratega lo sacche insomma
Non si fa la guerra se non si hanno armi se non si all'olio il grano da dare ai soldati cioè la e il bronzo pure e della il cuoio per coprirli
Livio
Assolve alla funzione civica
Livio non deve spiegare come veramente i romani hanno scritto la loro storia che sarebbero
Lunghi secoli di sangue di lacrime di vergogna e di menzogne deve spiegare come i romani vogliono che i loro figli imparino essere fieri della loro patria
Abbiamo i libri del due e Trecento ci troviamo davanti a due grandi narratori dell'Asia e tutte e due parlano del dell'unicorno
E Marco Polo dice ma insomma
I bestiari cimento no unicorno ne ha fatto questo bellissimo Cavallo col corno dorato eccetera una brutta bestia acciaio
Che assomiglia un po'un bue e un po'forse a un ma un esantema più brutto pensieroso la sempre nel fango grosso Corno sul naso non ha nulla di bello non ha nulla di nobile puzza da morire
Giovanni di Mandeville scrive che l'unicorno è uno splendido cavallo bianco con un Corno risorto di avorio raso al centro della festa
Perché Marco Polo allievo di Aristotele anche se non lo sa scrive quello che vede e ha il coraggio aristotelico di andare anche contro Aristotele si arrestò stile va contro l'esperienza esattamente come Federico secondo
Che allevava i falchi e poi annotavano ente e arte Bellandi Cunard di bus Comabbio bus sicché discessus di fitte Maciste sette Contra
Esperiti eccetera
Il magister Aristotele dice che i falchetti cambiano le le piume in questo in questo modo io però i falchetti li allievo sperimentato nelle nulla i falchetti si comporta in un'altra maniera le pinne ricadono gli riferisco in tutt'altro modo come diciamo visto ottime che facciamo chiudiamo l'università correggiamo Aristotele
Giovanni Mandeville e invece segue le autorità fosse i i bestiari parlando del l'unicorno candido dal Corno d'Oro e Giovanni Mandeville essi aggrega Giovanni Mandeville avrebbe vinto la cattedra universitaria
Che a Marco Polo sarebbe stata certamente negata lui dopo tre delicato e universitari una mai avute se fossimo stati se il fascismo fosse durato più a lungo prima o poi gli avrebbero certamente Offerta una per chiara fama
E lui sospendiamo il giudizio ma io amo credere che probabilmente tutto sommato l'avrebbe l'avrebbe anche rifiutato non lo so perché l'uomo coi aveva una sua una sua personalità sulfurea mente contorta ma in fondo in fondo all'anima in fondo tutto sommato è sempre rimasto fedele e poi alla sua giovinezza
Che non era tanto la giovinezza fascista maturato in giovinezza i fiorentini mi capiranno qui vicentini ce ne son tante la sua giovinezza Berto Ricci Ana per così dire cioè di un fascista
Fascista scomodo di un fascista
Saturnino di un fascista scontento di un fascista che ce l'aveva con l'antifascismo ma ce l'aveva anche quel conformismo fascista non si trovava bene a nessuna parte ma d'altra parte era divorato da questo desiderio
Di essere sempre e comunque non il primo è la classe
E mai prima della fila Simmel più a il più acclamato sì quello a cui si riconosceva il diritto di andar contro corrente e per questo si e devo dire che a questa sua ma questi sono i principi a questo suo modo di vedere la realtà
Modo suo c'è stato anche Fedele qualche volta rischiando rischiando di persona ha rischiato qualcosa fra quarantaquattro e quarantacinque da tutte e due le parti
Ha rischiato nuovamente all'inizio del Periodo dell'ascesa dell'astro berlusconiano e ancora una volta ha rischiato tutti i sensi ho sempre testimone questo stavolta tanto lo testimonia anche personalmente anche pagando un pochino di tasca propria
E questo gli penso di questo gli va reso onore per il resto e concludo che cos'è la verità come diceva quel tal procuratore romano a quel tra l'altro agitatore Galileo il quale non mi risponde
Sminuendo ha varcato più volte proprio
Col sistema che Carl Schmitt attribuisce all'Inter per tre o al traditore ha varcato più volte il guado fra la verità e la menzogna disinvoltamente descrivendo cose che non aveva mai visto
La guerra dei quattordici diciotto non è la guerra di Addio alle armi la Madrid nella Madrid assediata da Franco non è quella che racconta Luís
Anche perché lui racconta di essere stato in prima linea e sappiamo bene che non c'è mai stato che è sempre stata attentati accuratamente sepolto nell'unico BA
Nell'unico albergo di Madrid dove c'era ancora il gin giallo tra quello invecchiato perché di quello giovane un si accontentava nella Madrid trentanove lo voleva quello stagionato
Eppure tutto sommato avvolte
Qui leggendo certe cose si ha la sensazione che il grumo ultimo della verità
Quella non scritta quella sintetizza o quell'avvertita da noi nella memoria vecchia di settant'anni i della grande tragedia che la guerra di Spagna Hemingway
L'abbia colto più in profondo di santi testimoni c'è senza dubbio sono stati testimoni molto più fedeli
Nella realtà di quelli di quegli episodi di quel mondo eccetera ma non mi hanno tutto sommato saputo cogliere il valore ultimo meglio rovesciamo la frittata che in fondo avvinto nel nostro immaginario l'impressione generale
Della guerra di Spagna così come ce la racconta fermi in quei pur anche se sappiamo benissimo
Che i singoli materiali di cui quella quell'edificio composto sono falsi dal primo all'ultimo in realtà quando facciamo la storia quel materiale non lo usiamo annulliamo altre però misteriosamente
Come come succede quando si insegna in a parlare Certi bambini
Si insegnano le parole un po'troppo lunga e che hanno più di quattro sillabe e allora loro riescono a dire correttamente la prima poi la seconda quella senza e poi la quarta poi associano la prima la seconda la prima la seconda la terza e quando arriva il momento di associarci anche la quarta
Tornano allo sproloquio originario alla parola carina buffa divertente ma che non è più quella fanno dannare
E questo è un po'un meccanismo che troviamo in certi testimoni della realtà che a un certo punto partono per la tangente e decidono che della realtà non vanno tanto ricostituiti singoli elementi costitutivi
Quanto va reso lo spirito il profumo
Il sapore solo che quello spirito quel profumo quel sapore in ultima analisi giorno più il risultato della loro arte
Che della loro effettiva comprensione del vero
Quindi ecco io non ho non condivido il parere di quanti hanno detto che questo libro cioè io non l'ho letto non l'ho letto così non l'ho capito così poteva hanno ragione loro che questo libro sia in fondo una requisitoria
Contro il Montanelli
Grande artista grande stregone appunto ma però però anche bugiardo io credo che Dino Grandi esagera asse
Credo che stessi stesse facendo dei complimenti in fondo
Non credo che Dino Grandi pensasse veramente che Montanelli avesse colto la realtà della notte del Gran Consiglio meglio di lui che c'era credo però che molta neve che Dino Grandi in fondo risolve no riflettesse sul fatto che vista la distanza quella ricostruzione
Convinceva lui stesso che in fondo c'era anche perché Lauso corrosione della realtà è uno dei valori o dei disvalori che bisogna tener conto quando si ricostruisce la storia se poi in questa ricostruzione
Grande in fondo per casse un pochino di malafede anche lui dal momento che l'eroe almeno formale della della notte del cancro Silio ricostruita da Montanelli era appunto grandi questo è un altro discorso
Così come è un altro discorso ancora
Questo non l'ho trovato nel libro dice de degli Ucci forse Sherman trattamenti ho cercato anche di leggerlo attentamente e ma può darsi che non ci sia non è importante c'è una pagina del dialogo fra grandi e niente anelli in cui loro finiscono con la quella mettere tutti e due che tutto sommato il vero grande protagonista note Gran Consiglio è rimasto Duce
E che in fondo il luogo rispettivo rapporto col touche tra sorta di odio astio
Amo odio astio amore
Delusione
E tante altre cose insieme questo legame non erano mai riusciti veramente a risolverlo nessuno dei due
E questa forse la la radice ultima della complicità fra i due che era rimasta almeno finché uno dei due non è premorto rispetto all'altro quindi si fosse un grande stregone ma in fondo
Era un uomo che al di sotto delle menzogne poetiche che scriveva e della grande prosa giornalistica che utilizzava avvolto riusciva a dar l'impressione di mordere di a di agganciare veramente la realtà così come in fondo se io dovessi
Consigliare a un qualche ragazzo di oggi
Di rilegge di leggere qualche cosa
Sulla rivolta ungherese quella che la gente della mia generazione chiama ancora la rivoluzione ungherese del cinquantasei anche se l'evoluzione è stata davvero ma insomma in tutta la letteratura che c'è stata sopra io finirei
Veramente lo confesso che consiglia di rileggere ancora una volta i sogni mai nulla da grazie
Grazie al professor cardine che ha toccato credo uno dei punti fondamentali del del libro cioè il rapporto tra giornalismo della testimonianza e verità storiche
Ecco questo è un è un punto su cui Gerbi egli uccide riconducono spessissimo il discorso che e tentano anche una serie di interpretazione
L'interpretazione che ha dato il il professor Cardini si avvicina moltissimo probabilmente a quella che è la sindrome
Di verità e di immaginazione
Di Indro Montanelli
Gli autori danno anche un certo peso iniziando alla formazione letteraria
Perché fino ad un certo momento Indro Montanelli è stato incerto se ha preso appunto fare la carriera del giornalista
O quella del narratore
Sta di fatto che anche quando ha scelto in modo irreversibile di fare il giornalista
Gli è rimasta questa vocazione narrativa
Ora il problema che si pone un un brevissimo appunto proprio in margine all'intervento di Cardini è quanto questi elementi di immaginazione
Che indubbiamente condiscono l'articolo
Di Montanelli
Che possano rischiare la millanteria
Perché l'invenzione pura di fatto un tradimento della verità o dell'approssimazione alla verità testimoniata
Quindi da una parte noi abbiamo la figura di Indro Montanelli quella famosissima scattata in una foto di Toscani padre appunto del del noto fotografo contemporaneo di Montanelli sull'andamento del che scrive
Credo sia Mandelson perché che scrive l'articolo ed è di fronte è di fronte ai fatti per così dire però anche di fronte ai fatti è di fronte a se stesso quindi ci sono i due elementi c'è la situazione la condizione che è chiamata a testimoniare e e c'è la sua il suo talento di mettere in forma la realtà l'ultima cosa vorrei osservare negli autori nella introduzione citano il caso di nome celeberrimo giornalista francese ricordato da Bernardo Valli che è il decano dei corrispondenti degli inviati di guerra appunto su repubblica di un paio d'anni fa
Famoso per non muoversi mai dal dall'albergo dall'atto dalla postazione
E tanto più stava fermo tanto più i suoi articoli erano nitidi puntuali ed esattissimi gli altri tornavano dalla ispezione confusi
L'unico che stava immobile e con una capacità è un talento che è tipico di non so se stregoni ma in qualche modo taumaturghi della penna riusciva a a catturare ecco lei è ferita diciamo così dei gli inviati più Bobone ecco quelli che sentivano positivistica mente il bisogno di andare sui posti e di verificare ecco questo è un punto del libro indubbiamente fondamentale su cui penso che ritorneremo ecco la parola al professore Ortoleva
Il microfono
Quella sera
Quando vorrei
Partire dalle stesse domande di Franco Cardini domande di fondo ma in fondo mi sembra giusto applicarle prima di tutto all'oggetto del nostro intervento cioè al libro di Gerbi
E li uccidi in altri termini
Che tipo di storia ci raccontano
Come costruiscono la Meuron Beretta sulla vita di Montanelli poi
Non temete su Montanelli testimone ho anch'io qualcosa da dire ma prima di tutto e il nostro prima oggetto oggetto indiretto Montanelli ma l'oggetto diretto è un libro di storia io dirò subito il mio giudizio e naturalmente un giudizio viziati Simo dal fatto che io sono amico di Sandro Gerbi da vent'anni e quindi naturalmente non è un giudizio neutrale però è un giudizio meditato e non solo ispirato l'amicizia
Che si tratta decisamente di un libro di storia e aggiungerei cosa molto più rare più difficile di una bella biografia e cerco di spiegare e di motivare questi due giudizi così impegnativo
Un gran libro di storia morivo di storia non solo perché molto documentato chiamato documentare
Dovrebbe sembrare una circostanza prima per scrivere un libro di storia naturalmente tutti sappiamo che non necessariamente Noemi
Non solo specifico è veramente molto molto documentato anche perché non impedì a nessuno per quanto bella sia la prosa di Indro Montanelli la pratica di rileggersi cinquanta mila articoli i chiunque fossero compreso Dante Alighieri non parliamo poi di un giornalista sia pure mostruosamente bravo come poteva essere Indro Montanelli ma non è solo non ha volto documentato secondo me è una caratteristica in più
Non si limita a mettere in fila i documenti ma lì interroga sistematicamente
E questo è ancora meno ovvio nel senso che documentare è indispensabile ma troppi libri di storia sono semplicemente
Esposizione di prove documentali di qualcosa senza problema pensare fino in fondo la lettura che del documento si fa invece nel libro di germi l UDC questa lettura e dichiaratamente problematica
Poi diventa in Honduras chiavi un'altra su cui ci siamo soffermati in cui sia molto soffermato Franco Cardini perché attratto l'attenzione di molti recensori è naturalmente la chiave ma Montanelli contava balle diceva quello che aveva visto costruiva una storia e così via e per ogni articolo o quasi Gerbi Iucci si prendono la briga di andare appare un lavoro di scavo su questo terreno
è una promessa essenziale per lo storico futuro nel senso che essendo Montanelli come tutti sappiamo com'è stato anche detto uno dei testimoni chiave del Novecento non solo italiano
Questo è il mio lavoro diciamo di critica della fonte di critica del testo Montanelli hanno come testimonianza è un lavoro di grandissimo interesse ma
Accanto a questa domanda se ne un'altra che è è la domanda di fondo che attraversa tutto il libro
E che la domanda biografica assi
Che senso avuto questa storia
Questo signor Montanelli personaggio
Così continuo e così contraddittorie insieme per questa via cosa che salta agli occhi leggendo il libro degli elementi di continuità fortissimi nel personaggio su cui torneremo e contemporaneamente una contraddittorietà abbastanza impressionante pensiamo a questo passaggio chiave davvero verso la fine del libro quindi dovuto alli uccisi nel racconto più che da che a Sandro Gerbi questo passaggio chiave
Dalla proporre
Ambasciatrice riuso come ormai in indiscusso perché i dati sono innegabili prima di Gladio la formazione di corpi militari anticomunisti fino albero proprio progetto di un colpo di Stato
Due anni dopo due anni dopo perché cinque da tre cinquanta quattro sono questi documenti e cinquantasei l'Ungheria rompere con tutta l'estrema destra italiana perché Montanelli dichiara sono comunisti quelli che fanno la rivolta d'Ungheria
Quindi riconoscere agli insorti d'Ungheria quello che tutti i liberali del mondo negavano perché non hanno solo idee gli estremisti di destra mette molta dalla grande stampa americana compresi illiberale che negavano il carattere comunista comunque interno al socialismo della rivolta ungherese
Perché dice Montanelli sottolinea d'anticomunista ma con molta forza è un esempio forse il più clamoroso
Certamente non l'unico anche il suo rapporto col fascismo che oscilla
Tra un fascismo un po'di comodo Umberto rifirmò quindi un un fascismo estremista che poi alla fine la negazione quasi della specificità del fascismo e anche profondamente contraddittorio e non nega la continuità però su cui ha dato che senso ha dicevo
Questa storia al il biografo si pone sempre la domanda sul senso della vita che racconta
E naturalmente la biografia è un genere estremamente difficile anche perché le tentazioni
Sono molto forti una tentazione per esempio e quella a cui ma cui Montanelli storico il biografo egli stesso biografo di medaglioni spesso più che biografo di opere compiute non si sottraeva
La tentazione di fare del biografo fatto un personaggio
Un personaggio nel senso letterario del termine c'è una figura che acquista il suo significato dal intreccio narrativo nel quale viene collocato
Tipico pesante della saga televisiva a questo modo di fare le biografie l'calare il personaggio dentro un genere narrativo noto e quindi costruire la sua vita come per l'appunto un personaggio dentro una storia in parte già spesi
E gli dà senso in senso più o meno comico tragico eccetera ma già struttura Montanelli ci cascava spesso anche spesso con la costruzione di storia ironiche dove l'eroe cadeva dal piedistallo o il
Lo sciagurato il generale Della Rovere abbia sceneggiatura biografia scritta tra l'altro Daloui in parte da lui wholesale dello sciagurato diventa un eroe quasi suo malgrado
Questa è un tipico modo di fare biografia dico subito che non siamo in questo genere e per fortuna a mio vedere
Perché spesso i danni per un secondo modo e quello che chiamerei la scultura che si tratti di monumento o di mucchio di immondizie
La scultura è sostanzialmente il cercare di dare il senso è una vita attraverso i valori che questa vita in carne avrebbe
Ok in qualche modo in chiamerebbe al contrario perché il personaggio si opposto a questi valori o perché la sua vita rappresenterebbe ma posto di cui avevano
Tipico naturalmente di gran parte delle biografie strumentali di tutti gli orizzonti ideologici questo modo monumentale o anti monumentale
Ma di nuovo per fortuna anzi direi che la più lontana dal libro di Gerbi e Liuzzi a volte la tentazione narrativa da personaggio compare ma sicuramente il monumento non c'è mai né in un senso nel nel
Non c'è neanche l'antiterrorismo di tante narrazioni il terzo la terza tentazione la più Nobile per certi versi la più pericolosa per certi altri e quella autarchia cioè il il personaggio trova il senso nel suo nel destino che la storia degli assegni
Come sostanzialmente una versione in Manenti Istica della vita umana e ci sono esempi straordinari a partire da Plutarco per l'appunto la biografia
Dà un senso in quanto il personaggio trova nella storia l'attuazione di quello per cui è stato creato ecco anche questo non c'è allora vedete che cosa se c'è una cosa molto affascinante eccezione la c'è appunto l'enigma montati
Va be'pieni ma è un genere che ha attraversato il Novecento ma con opere anche molto importanti adesso non voglio parlare troppo bene di questo libro facendo questi esempi ma
Voglio dire si presenta per esempio Citizen Kane e un tipico e fantastico esempio di biografia Enigma in cui sostanzialmente quello che sta al centro dalla ricostruzione biografica è l'indagine sull'enigma struttura che viene ripresa non a caso da uno dei pochi film che ci fanno capire qualcosa davvero della dell'est europeo che L'uomo di marmo dica Diba nel senso che anche nell'uomo di marmo per l'appunto la vita dell'uomo di marmo è lei mi ma che ci portiamo sempre dietro se si porta dietro regista interpretato da Cristina ghianda per tutto il corso del film dire che Gerbi Iucci senza
Volerli eroi schizzare troppo come la regista del film
Fanno esattamente quelli sto cioè rovescia hanno una serie di luoghi comuni sul personaggio Montanelli non per creare dei luoghi comuni al contrario per lasciare una serie interrogativi aperti
Ecco allora detto questo mi sembra di averli complimentati abbastanza adesso vengo al ma indiretto della nostra serata Indro Montanelli e
Da studioso di comunicazione mi soffermerei su un tema che mi ha sempre incuriosito molto da quando io non ho nessun ricordo personale di Indro Montanelli perché non solo non ho mai incontrato ma francamente nella mia vita adulta
Salvo gli ultimi anni del Corriere non l'ho neanche Amato particolarmente ma ho un ricordo in dialetto che può essere interessante cioè il fatto che mio padre uniamo conservatore ma non fascista
Trattava Montanelli da quando io mi ricordo quindi più o meno dal cinquantasei cinquantasette più o meno era era l'unico personaggio
Vivente che mio padre trattasse un po'come poteva portare Garibaldi cioè come una sorta di personaggio del suo personale Pantheon e questo qualcosa significato per me quindi c'è anche questa domanda
Dentro di me che cosa ha prodotto quella che io chiamerei e che l'interrogativo per me più affascinante quella che che definirei la lunga love story
Tra Montanelli e i suoi lettori
La lunga la storia perché è una storia d'amore quella di Montanelli con il suo pubblico e teniamo conto del fatto che il suo pubblico
In parte fedele per tutta la sua storia in parte fedele magari solo per alcuni tratti e un pubblico che comprende una parte consistente di coloro che in Italia leggono
Perché il Montanelli è stato appunto sul letto compassione da lettori i vari quotidiani ma anche di vari settimanali cioè io penso a alle sue rubriche sulla Domenica del Corriere poi sua oggi prima ancora frazione italiana di cui il libro parla con abbondanza eccetera
Poi borghese
Perché Montanelli estratto capace di crearsi un seguito così amoroso non solo così fedele di tutto
Credo che questa sia la domanda
Suggestiva che ci dice qualcosa anche della storia italiana
E che forse ci aiuta anche a capire indirettamente qualcosa di Silvio Berlusconi perché il berlusconismo
In parte la continuazione di questa strana la storia in parte una sua evoluzione o o involuzione o degenerazione questo ciascuno darà il suo giudizio
Allora un primo elemento sicuramente che di Montanelli e non di Berlusconi e lo stile mi avete non basta dire che Montanelli scriveva bene
Perché di persone che scrivevano bene anche meglio di Luís in Italia ce n'erano tanti anche contemporanei certamente Montanelli non scriveva bene come Gadda e forse non scriveva bene come Sciascia su questo si può discutere
Alla fine non si sa cosa voglia dire scriverebbe Montanelli scriveva in un modo personalissimo che aveva alcune caratteristiche a mio vedere da considerare cioè un italiano
Molto pulito sul piano grammaticale eccetera
Con una grosso ritegno nell'uso degli aggettivi
Questo è lo distingue da quasi tutti gli elzeviri gli stipendi le Zemin Istat tipico per un aggettivo sta generalmente
Ma Montanelli USA un aggettivo per volta e non necessariamente lo usa
Non farà mai Lelli crescenti manzoniani dei tre aggettivi che invece sono rimasti da Manzoni in poi un elemento classico della letteratura italiana usato un aggettivo per volta e questo non è
Per un pezzo antiretorico
E se vogliamo per un vezzo più consistente più significativo per un vezzo di semplicità dichiara
Questo si collega con la concisione complessiva del suo modo di scrivere e si collega con un tratto che a mio vedere ben al di là dello scrivere
è un tratto ci avvicina già a un elemento se vogliamo ideologico
Il tratto è un tratto
Di semplicità
Dichiarata e voluttà
Monte del Monte nella scrittura di Montanelli non ci sono mai fatti o problemi così complesse che non si possa cercare di spiegarli in poche parole vendette
Non ci sono problemi che richiedono parole specialistiche mai
Quando usa la parola specialistica e lo fa una volta su un milione
Ci scherza sopra prima e dopo magari dicendo cose tipo vedete come sto diventando vecchio stupido eccetera eccetera
Cosa che diciamo terzo parole tutt'altro che specialistico per antifascismo che già gli danno fastidio perché considerate troppo connotate
Quindi la semplicità
Dichiarare
Semplicità
A mio vedere si fa anche ideologia
Non c'è problema così complesso che non trovi in fondo soluzioni semplice qui ideologie Montanelli era diretta da contraddittori
Se il problema sembra non trovare soluzione
E perché c'è qualcuno che fa Casilino che fa confusione che pasticcia in maniera indebita
Montanelli non è dichiaratamente anti intellettuale come se la Berlusconi Berlusconi sarà il primo a introdurre nella politica italiana l'anti intellettualismo che è un concetto forte forse prima di lui la lega ecco ma sostanzialmente quel populismo che sarà il primo a introdurre l'anti intellettualismo concetto molto americano della politica nella politica italiana
Montanelli è senza fare l'anti intellettuale dichiarato senza mai attaccare frontalmente l'intellettuale perché legge i libri perché sa troppe cose eccetera
Di fatto se ne distanzia sempre dal dal discorso dal linguaggio dallo stile dallo stile di vita degli intellettuali
Cascando a volte nella volgarità
Il famoso intervento non ricordo dove fosse mi pare innovatrice era sicuramente l'avviso in televisione forza da Costanzo in cui comincia a parlare del cederne Hume e Del Piero illum come se si trattasse di espressioni corporee
Contro Pirelli poi si scopre che l'antipatia l'antichissima perché lui attacca Pirelli no Gad Lerner anche dopo dopo
Beh Giorgia otto anni era il suo il suo odio assoluto questa persona che rinuncia a una delle più grandi aziende italiane per occuparsi della rivoluzione algerina
Io ho avuto l'onore di conoscere Giovanni Pirelli riverenza di Montanelli e lo considero uno degli intellettuali più complessi e anche per molti versi più affascinanti della storia italiana però certamente era l'antitesi Di Monte
Ma in ogni modo arrivo velocemente verso la fine
Non c'è problema così complesso che non li non lo si possa risolvere con un po'di buon senso ma attenzione non c'è conflitto così tremendo che non lo si possa risolvere perché noi italiani alla fine siamo
Un popolo di Bonazzoli
La semplicità buon senza con cui visti i i conflitti si possono risolvere in Italia per Montanelli insieme una cosa affascinante manca una maledizione
In questo Stato se vogliamo l'anima Gobetti Anna di Montanelli l'idea che l'Italia non è semplicemente un popolo un po'vigliacco un po'un poi sempre don Peppone Camillo al completo Dan Camillo e Peppone eccetera
E anche l'idea che l'Italia è un popolo in fondo non di veri uomini perché ma non va mai fino in fondo nelle sue convinzioni né sui conflitti quindi da questo punto di vista c'è in questo suo buon sensismo anche una frustrazione continua che tra l'altro riguarda spesso anche se spesso è a mio vedere uno dei suoi temi anche di dubbio su se stesso uno dei pochi ma ricorrenti
La il rischio della vita dell'eccesso di
Dell'eccesso di buon sensismo anche da parte sua però alla fine questo buon serissimo torna sempre non è nel caso di scannarsi afascista antifascisti eccetera sono sempre dicotomie che in Italia non sono mai abbastanza serie per Morici sopra
Ma nel momento in cui voleva fare la guerra contro i comunisti ma come sappiamo è passato abbastanza rapidamente
Ecco e forse però tutto questo si conduce a un tema ancora più significativo col quale vorrei conclude
Rileggendo questo bel libro e anche la mole documentaria e ripensando a questo un ruolo di testimone
A cui Montanelli teneva così
Che cinema immensamente
Alla aver visto aver fatto eccetera eppure dichiarava contemporaneamente e contestualmente che in fondo quello che conta era immaginare bene più che non perché ci teneva così tanto allora Montanelli alla dare testimonia
C'è un passaggio meraviglioso a mio vedere uno dei più bei saggi sulla di storiografia della storia del Novecento che un saldo di Philippe ARIES
Che si intitola il testimone
Questo saggio file per l'Est
Spiega perché nel Novecento e soprattutto nelle grandi tragedie del Novecento a cominciare dalle tragedie dello stalinismo del nazismo
La storia non basta e c'è bisogno di testimoni lui lo fa a proposito di Kraft c'è in coda il famoso libro Ho scelto la libertà ma la cosa
Possiamo applicarla per esempio splendidamente a Primo levi e al suo rapporto con la storia il testimone dice dice ARIES
E colui che ci permette di dare
A tragedie che hanno così profondamente coinvolto la carne e il sangue delle persone la carne e il sangue della vita privata delle persone oltre che della vita pubblica
Un ritratto pienamente comprensibile in tutte le sue molteplici dimensioni
Il ritratto storico delle grandi tragedie rischia di essere un ritratto solamente pubblicò la testimonianza
All'esperienza del Novecento la sua complessità di esperienza ecco a me pare che Montanelli in qualche modo si proponga come testimone in in una maniera complementare per certi versi opposta per certi altri rispetto a quanto
Ci propone ad essa Montanelli non
A volte lo fa per esempio per l'Ungheria cerca di raccontare la carne e il sangue delle grandi tragedie del Novecento
Ma quello che fa e soprattutto e che invita il lettore
A vivere la storia del Novecento nella sua stanza personale la battuta sulla stanza non è casuale Montanelli tiene ossessivamente a questo nome la stanza di Montanelli perché e quasi
Appunto un monologo tra il pubblico e il privato dove Montanelli intrattiene i suoi lettori
Guardate che è molto interessante il gioco di complicità verbale che Montanelli stabilisce tra i lettori per esempio l'uso di espressioni me la sono annotate leggendo il libro come detto tra noi
Che senso ha scrivere ha detto tra noi sul Corriere della Sera
Che cosa c'è di più pubblico di meno detto tra noi di una di una di un di un reportage del Corriere della Sera in un'Italia che non ha ancora la televisione
A una radio fatta di agenzia Stefani o poco più
Però dicendo detto tra noi Montanelli crea la stanza
Il ragazzo è questo senso di condivisione tra pubblico e privato che al contrario del dare carne sangue la tragedia del Novecento da una sorta di
Come dire di generale continui senso di condivisione e quindi anche di pietas ma anche di auto assoluzione perché poi di questo si tratta perché vedo che Montanelli si autoassolve troppo spesso ma è anche vero che invita tutti ad autoassolversi e da in questo molto rassicurante ed è molto amabile
Anche perché molti dei motivi di autoassoluzione rovesciando motivi di moralismo spesso fasulli come sono i moralismi di destra e di sinistra in Italia quello cattolico per primo come tutti sappiamo
In fondo dice anche degli elementi di verità quindi Montanelli in qualche modo diventa un vizio scusatemi la brutalità cioè nel senso che mentre il leggere le sue testimonianze eccetera
Un piacere anche conoscitivo il leggere tutti i giorni la sua stanza
Voglio citare un ex fascista di genio che era Marcello Marchesi Marcello Marchesi
Che fu fascistissime o tra l'altro poi diventò un umorista molto fine scrisse una volta una battuta che lo trovo assolutamente geniale piccole gioie scoprire che Armstrong e arricchente come mi
Il Armstrong e Ariete come me e del mio stesso segno zodiacale ecco diciamo che la piccola gioia che dava tutti i giorni Montanelli a molti suoi lettori nelle rubriche di lettere eccetera eccetera non era
Quella di leggere una grande testimonianza ma era quella di andare nella stessa stanza di un uomo illustre che con molta bonomia ti diceva e adesso ci sei stato anche tu
E non è stata poi questa gran tracce vi ringrazio
Ecco io comincio quindi da dall'analisi che Peppino Ortoleva
Ha fatto del linguaggio di Montanelli perché sono persuaso anche dopo la lettura di questa biografia
Non è che una parte sicuramente del delle norme ascolto che Montanelli ha avuto diciamo nel popolo italiano e che ne ha fatto qualcosa di più di un giornalista ne ha fatto un leader di una di una maggioranza per così dire sempre e comunque silenziose
Che individuava in in Luís nella sua autorevolezza e nella sua voluta cercata e talentuosa semplicità
Proprio la ragione di questa leadership il fatto cioè che Montanelli si presentasse autorevole
Da otto di storia
Ma non facente parte della consorteria dell'Accademia o degli intellettuale
Lo stile è stato sicuramente una delle delle chiavi di volta la scrittura la semplicità
Ortoleva davvero magistralmente ha ha parlato di una
Semplicità costruita
Di una di una semplicità complessa
Ma è una semplicità anche che Montanelli decise in qualche modo di assumere nel momento di passaggio che
Considero importante alla lettura di questa biografia
Dalle sue ambizioni
Ancora confuse un po'velleitario di scrittore
Non necessariamente semplice
E a quella di giornalista testimone
A questo proposito lui ricorda uno dei maestri del suo stile
Che paradossalmente
è un maestro dello stile della prosa d'arte italiana quanto di più accademico anche quanto di più fiorenti nespole si possa
Immaginare Emilio Cecchi
Bene da Emilio Cecchi gli era venuta una indicazione Emilio Cecchi era stato uno scrittore ed era stato un giornalista si era formato a suo modo nell'Accademia nell'Istituto di studi superiori ma poi in qualche modo si era riformato andando in giro per il mondo iscrivendo
Dall'Inghilterra e dall'America amara come l'America amara di di Montanelli l'indicazione era una indicazione di genere letterario ricordati gli diceva Cecchi
Che il giornalista e come una donna di strada
Finché resta sulla strada a la sua funzione il e la sua identità e e la sua dignità
I guai cominciano quando dalla strada pensa di entrare nel salotto cioè nella complicazione in qualche modo ecco nella complicazione non tanto della storia di cui
Montanelli era una parte di vento e come cercherò anche né di dire ma della esigenze storiografica perché la storia lo sappiamo
Non sono i fatti certo sono anche i fatti la storiella interpretazione dei fatti ecco il passaggio quindi dalla semplicità della strada
E quindi di una scrittura di strada come la scrittura dei giornali
Perché sapeva benissimo Montanelli che
Il giornale il giorno dopo può anche servire a involgere appunto la la la la verdura della spesa quindi il il senso intimo profondo anche della umiltà connessa
A quella mestiere cioè una scrittura giornaliero una una scrittura e effimera
Che può essere anche bella e leggera leggerissima come la sua quello Rispo genio la leggerezza per dire delle cose pesantissime ecco bell'e leggera come una né come una farfalla
Ecco quindi ve lo stile certo se avesse avuto lo stile di Garda
Va da sé
Ecco che avrebbe lasciato per strada ecco il non novanta in per cento ecco di quella né di quel pubblico
Questo non significa però che Montanelli non per usare sempre la terminologia del il confronto con il più complesso degli scrittori non avesse il senso del pasticcio sapeva che la la la realtà è complicata anziché la realtà è è tremenda
Con la sua abitudine a testimoniarla per un popolo di poveri e semplici per usare anche qui una una terminologia che avrebbe potuto condividere
Dove in qualche modo spezzare la complessità del storia ricondurla alla stanza al detto fra noi e il
Per più di un motivo primo quello dispiegarsi e in qualche modo di essere compreso
Secondo quello di assolversi
E di assoldare
Perché è questa scrittura e e tutta anche la io voglio dire anche la grandezza del personaggio
Anche nel mio commento scritto al al libro di Gerbi e gli uccelli
Io ho voluto sottolineare la eccezionalità di questa personalità
Affermando prima di tutto che si tratta di qualcuno più di un giornalista e questo mi sembra importante secondo il secondo dato e quello che il Montanelli c'è nel bene e nel male nell'alto e nel basso
Più nel medio basso in verità che nel medio alto
La storia italiana
Per certi aspetti l'identità italiana
Perché Montanelli interpreta come nessuno il bene e il male
La grandezza e la povertà ecco l'etica e e la miseria
Lepus furia e la depressione non a caso un uomo costantemente colpito da depressioni cicliche
Ogni all'incirca ogni sette anni ma che qui mi piace ricordare come una depressione storica una una sorta di ciclo ottimi
In questo Montanelli
Era molto simile voleva essere molto simile e fu percepito come molto simile
Dai tantissimi italiani che avevano bisogno di quella di quella cattedra mi permetto proprio perché Peppino Ortoleva ha ricordato un'esperienza familiare di ricordare anche l'esperienza di mio padre lettore di Montanelli un tipico esemplare di di maggioranza silenziosa perché si mise a leggere Montanelli perché era ritornato dalla prigionia dall'Algeria
Ad aprile del mille novecentoquarantasei un anno dopo la fine della guerra e aveva visto che non c'era più o spazio
Per lui e per tutti i reduci
Aveva cominciato a leggere Montanelli perché Montanelli parlava a nome dei reduci
è senza
Esserlo stato
Riduceva le posso resistenziale
A volte violentemente carica Turandot minimizzando ma anche in maniera non accettabile ma lo riduceva proprio per che cosa il disegno era quello di ricostruire una unità del paese
Che tenesse lontano
Quella che è stata la piaga nel fianco di Montanelli
L'antica
E la superiorità intellettuale e morale dell'azionismo
Quelli sono stati probabilmente i suoi veri
A versare se non mi mici
Quelli che lui ha avvertito come i giacobini fustigatore giudicanti
Che giudicavano l'UE
E insieme a lui
Giudicavano una buona parte del Paese
Del del Paese
Questa è stata
Il libro io credo
Con i criteri che la storiografia con i criteri della Filologia lo lo dimostri qualunque sia poi il giudizio che vogliamo dare anche su questa sua mania assolutoria
Che è legata
Ad una sua mi permetto di interpretarlo in questo modo la ad un senso profondo di fallimento
Io ho sempre avvertito
E ho avvertito anche in questo libro
Il Montanelli il senso di a vere fallito il proprio destino
Certo è un fallito di successo potremmo dire
Ma è un fallito
Ha sempre ragionato in termini di fallimento
Soprattutto all'indomani della seconda guerra mondiale
Perché per Montanelli la catastrofe del fascismo la catastrofe della guerra e stato un suo fallimento personale è stato una catastrofico fallimento di quella generazione
Una generazione che aveva creduto
Non soltanto era stata decotta al Duce
Ma aveva avuto con Mussolini una rapporto addirittura ed motivo ecco di amore dove l'hai irrazionalità carismatica aveva prodotto probabilmente anche sì certo dei guasti irreversibile
Antifascismo di Montanelli
Stava soltanto nel prendere atto del fallimento
E quindi nel portare in dote al dopoguerra
Quella semplicità che diventava sistematicamente un metodico riduzionismo
Un metodo e con minimalismo
Quello di non credere più alla grandezza
E di identificare la democrazia con il tempo della piccolezza ed era il tempo dei nani lui che aveva vissuto il tempo di giganti che avevano però dimostrato di avere appunto
Dei piedi di pasta frolla quindi il senso profondo ecco di una ormai impossibilità nel credere alla nel credere alla storia anche in questo senso gli italiani si sono molto riconosciuti duri
E quando dico italiani ma sono anche volutamente generico non sono italiani che si definiscono ma è gente che si difende finiscono popolo che si definiscono
Maggioranza che non parla maggioranza che probabilmente non legge neanche
Non legge neanche i giornali
E le cui caratteristiche erano
La stanchezza e il male di storia cioè quelli che avevano in qualche modo vissuto il passaggio traumatico della guerra e non volevano più sentire parlare di storia
Volevano sentire parlare di altro di un po'di benessere magari e sono stati anche gli artefici del miracolo economico
Erano stati fascisti non erano più fascisti
Ma certo non erano antifascisti
Perché l'antifascismo erano un modo per riproporre i termini antagonistiche una tematica molto complesse e rifiutata quella appunto della storia dello scontro dell'antagonismo
Italiani quindi che si riconoscevano anche nel suo modo di scrivere la storia perché non dimentichiamo che questo giornalista che ha scritto tante testimonianze nell'io c'erano ha scritto venti volumi dalla storia dei greci alla storia dei romani alla storia di Dante il suo tempo alla storia dei secoli bui alla ricordo libri che i nostri professori al liceo ci vietavano di di di di legge in quanto sistematicamente traditori della complessità d'artiglio insomma della complessità della ricerca storiografica era una Storia degli italiani addirittura dall'epoca dei greci perché per Montanelli tutti erano italiani in qualche modo
Anche anche i greci in questa maniera in questo modo nel modo appunto di ridurre nel modo di togliere spessore
Ecco nel modo di deprimere in qualche modo la storia di vendicarsi della storia
Con quel suo tipico atteggiamento strafottente
Con lo stile dello sberleffo
Con lo stile di uno scetticismo e anche se vogliamo di un nichilismo distruttore
Come se volesse riportare anche la storia e soprattutto l'odiata storia dei professori sulla strada dei testimoni dei testimoni di strada
Voglio dire soltanto due cose di di questo libro concludere passando la parola all'autore
In questo libro ci sono due capitoli a mio parere da cui Indro Montanelli esce in tutta la sua grandezza ecco voglio sottolineare la l'altezza ecco di profilo proprio perché ho impostato tutto su il discorso quasi sulla sua filosofia del ridurre del rendere piccino ma qui ci sono due capitoli in cui Montanelli esce come il più grande giornalista del Secolo e sono lotta capitolo e non ho capito sono il capitolo dell'Europa in fiamme sono il capitolo in cui Indro Montanelli è il primo giornalista italiano è uno dei primi giornalisti europei che entra in Finlandia e che assiste indiretta Luís solo e poi pochissimi altri all'invasione sovietica della Finlandia
Sono i capitoli in cui Indro Montanelli è presente e genialmente presente perché ci vuole molta intelligenza essere presente dove accadono i fatti
Quando la Polonia viene invasa e comincia la seconda guerra mondiale
Che poi sia vero o non vero
Che Montanelli in quell'articolo abbia incontrato Ittierre l'abbia guardato da vicino e ne abbia dato appunto quell'immagine poi del tutto verissimo Michele e quindi sostanzialmente vera di questo volto ermetico bianco ecco come la morte che andava portando beh questo secondario sta di fatto che su tutti i fronti dico tutti i fronti d'Europa Finlandia Polonia un Unione Sovietica a Montanelli
C'era
E questo nessuno va può togliergli la la la laurea del più grande testimone di e venti catastrofici del secco
Tutto ciò ha comportato nel secondo dopoguerra nel passaggio dal tempo della catastrofe che è un tempo di epica
Al tempo della pace
E al tempo della democrazia
è un tempo in cui secondo Montanelli volarono le galline non volavano più le aquile
E quindi non c'era più nulla da testimoniare c'era da testimoniare soltanto la piccolezza c'era da testimoniare soltanto una depressione che poteva avere anche delle forme simbolicamente
Simbolicamente nervoso e così c'era a Budapest è stato detto nel novembre nel dicembre del mille novecentocinquantasei l'unico giornalista italiano a capire ecco che cosa stava succedendo ecco vorrei dire quindi che come giornalista non ho dubbi alcuno e questo libro
Lo conferma pur non per così dire non regalando nulla
Non regalando nulla Indro Montanelli
E quindi mettendosi volutamente al di fuori di quello che abbiamo definito anche il Montanelli esimo di gruppo il Montanelli snodi chiude il Montanelli Isma'di quelli che lo conoscevano bene e quindi finivano per parlare attraverso la parola di Montanelli che è anche un genere letterario che arriva alla bella biografia anche degli ultimi anni di Marco Travaglio Montanelli e il Cavaliere una contrapposizione quasi ecco tra un cavaliere templare e il il nuovo il nuovo barbaro ecco distruttore della democrazia dell'informazione
Senza ripeto regalare nulla il libro consente al lettore devo dire consente al lettore che voglia portare quest'occhio
Io ho portato un occhio particolarmente attento
A trovare le tracce protagonisti che del grande testimone cioè di quello che è partito da Fucecchio col nello zaino un modello quello di Kipling
Che era uno dei suoi scrittori prediletti quello di Jack London questi sono anche i i suoi modelli e non i modelli italiani e quindi è andato in giro per il mondo
Con questo giornalismo grandioso rendendosi conto poiché neppure il fascismo che Arafat
Molto spesso anche di capocomici e non di e non di di generale e non di condottieri non voleva Daloui quello ma voleva se possibile il soffietto per il gruppo di Ciano o per le idiosincrasie di starci e qui comincia il suo allontanamento dal fascismo e dall'Italia
Che poi persegue scientificamente e perfezione costruendo quella immagine che può risultare anche
Fastidiosa
Di tanti italiani ecco di contro italiano fastidiosa perché c'è un elemento di manierismo
In quanto Montanelli sembra essere quasi concentrato massimo di tutte le qualità e i difetti dell'italiano medio e per alcuni decenni ha recitato anche la parte ecco value antagonista ecco principe di quelli italiani con i quali però quotidianamente conversava nelle stanze
Dove fra l'altro si nota una sua virtù veramente cristiana la infinita pazienza
Nei confronti di migliaia e migliaia di lettori che ponevano le questioni più ad uno storico credo di professione più tedioso ecco del mondo
A cui pure qualcuno qualche santo doveva doveva rispondere e rispondeva appunto questo stando Santo indoor ecco che aveva avuto poi il
Nome assente ecco scientificamente assente dal calendario dal calendario italiano di tutti di Issa
Quindi
Un bel libro certo
Non c'era neanche bisogno di ripeterlo ma è un libro che consente
Delle letture differenziate
Consente delle letture differenziate proprio perché riduce a nulla il mito
Offre a tutti di strumenti della storiografia della filologia dell'analisi vorrei dire perché ciascuno anche con questi strumenti si ricostruisca il Montanelli che ha conosciuto e che in qualche modo
Si porta dentro di sé
Ecco quindi ora la parola all'autore a Sandro Sandro Gerbi
Prima di tutto ringrazio molto voi che siete venuti e tre i relatori che mi hanno preceduto
Come sempre capita
Quando ammiratori sono acuti
Intelligenti o hanno fatto una lettura intelligente l'autore scopre poi delle cose che non aveva ben capito vari scrivendo e apprende
Qualcosa ed è quello che mi è capitato qui quindi li ringrazio molto
Non volendo tornare sui temi del libro ciascuno leggerà io a questo punto anche l'ora un po'tarda
Vorrei che parlare velocemente
Prima di tutto
Dell'amico ma Montanelli
Che l'espressione usata da
Peppino Ortoleva
O del Montanelli contorto come detto Cardini
Cominciando da un dato di fatto che per decenni
Montanelli qui diciamo ricordiamo anche da libero perché Libero si ferma cinquantasette ma per decenni nel dopoguerra cioè mette in piena libertà di espressione
è stato considerato dalla sinistra un avversario ed in particolare non solo dai dalla sinistra comunista anche se poi Montanelli aveva un rapporto quasi affettuoso conforto braccio con cui si compromise chiama continuamente ma aveva un una sorta di di di di legami
Quasi corporativo e affettuoso
Quanto proprio con gli azionisti
Per la loro per loro apporre in primo piano la questione etica che è una cosa che dà più fastidio Montanelli che non voleva sentir parlare di queste questioni io ho citato anzi in questo caso nella parte degli uccelli e ho citato e lo cito volentieri qui inserì questo Agnoletti
Che voi fiorentini conoscete molto bene che nel cinquanta ha sintetizzato quella che era la lettura tipica della terza forza ma anche poi della dei comunisti
Della prosa Montanelli Anna
Dice eri questa Moretti sul ponte tanto per cambiare sul ponte di Calamandrei maestro di diritto di Montanelli
Tra l'altro in cui nucleo che avesse poi molte consonanze
La sera quando siamo stanchi scrive erri quel sogno letti accendiamo la radio e apriamo il giornale vediamo la firma di Montanelli noleggiamo subito
Qualche piccola tra pittura il fegato che però si calma immediatamente
In dieci minuti senza fatica senza sforzo sappiamo tutto quello che noi dobbiamo pensare saprà negli anni Cinquanta
Sappiamo tutto quello che non è è la verità quello che non dobbiamo e non vogliamo essere sappiamo i pasticci verrà spazzolatura e la pseudo storia le pseudo cronache le pseudo personalità da cui ci dobbiamo tener lontani ce lo dice Montanelli basta leggerlo con l'avvertenza a contrario
Questo è il giudizio sinteticamente più severo che si può saldare dell'attività di Montanelli all'epoca è naturale che una personaggio come Enzo di quest'anno letti con tutta la sua Ventura biografica che forse conoscete
Non potrà non potesse tollerare il in relazione risma per per dirlo in parole molto crede di Montanelli di quel periodo
E soprattutto la polemica interessi resistenziale e antifascista
Che Montanelli esprimerà in quel periodo per le ragioni che Mario Biondi ha spiegato molto bene
Solo sei anni dopo
Siamo nel cinquantasei un altro illustre virgolette rompiscatole Ernesto Rossi
Leggendo gli articoli ungheresi di cui si è molto parlato e che per noi sono l'apice del volume L'ultimo capitolo praticamente i il Montanelli che mostra comprensione per le ragioni della dei dei rivoltosi
Ebbene Ernesto Rossi scrive direttamente a Montanelli
E si complimenta con lui
E anche qui son poche righe che va alla prima di legge bravo Montanelli
Da un pezzo non leggevo più i suoi articoli infastidito che lo scrittore come lei adoprasse la sua intelligenza a far propaganda di qualunquismo
In un paese costituzionalmente qualunquista come il nostro in favore di politicanti senza scrupoli e dei padroni del vapore come chiamava luglio imprenditori i finanzieri Rossi i suoi due ultimi articoli sul Corriere quelli sull'Ungheria sono fra le cose migliori colletto negli ultimi anni migliori perché serve una ritornare a rifare la gente un concetto molto mussoliniano ma rivisto in senso buono mi auguro che ella possa e voglia continuare
Beh il percorso coi di Montanelli è stato molto lungo non possiamo qui recapitarlo tra l'altro andiamo veramente al di fuori del nell'arco cronologico del libro
Ora oggi le cose sono sono molto differenti perché poi Montanelli con la discesa in campo di Berlusconi
è passato
A un antiberlusconismo molto spinto è diventato alcuni con
Della della sinistra anche se qualche volta come ha detto nel suo articolo molto bene meno Biondi in modo rigidamente strumentale la sinistra lo ha usato
E
Ci si potrebbe domandare se fra il Montanelli da allora Montanelli che poi ne abbia studiato a quello successivo e l'ultimo ci sia una qua una linea di coerenza e la linea coerenza qui appunto esuliamo dall'innova credo che si possa trovare perché non è che Montanelli sia passato armi e bagagli al comunismo
E semplicemente ha smesso di essere anticomuniste
Nel momento in cui il comunismo è morto è finito ha preso atto realisticamente di questo e dall'altro per il temperamento di anarchia anarcoide diciamo suo non ha sopportato di avere un padrone alle costole
Che primo lasciar fare ma con la discesa in campo era presumibile che lo avrebbe
Molto condizionato
Però la coerenza
Montanelli Anna
Rimane proprio nelle stanze che continuamente
Affiancano i commenti di carattere politico che che tutti moltiplicato i cui proventi presenti a
Trovavano di grande forza pezzi di grande convinzione perché a leggere quelle stanze non si riscontra alcun differenza e alcuna rottura della continuità
Tra il Montanelli di prima diciamo e il Montanelli di dopo
Tutte le volte che Montanelli viene interpellato a proposito dei suoi temi che sia l'Etiopia che sia la Spagna ricchi ritorna con le sue interpretazioni e sono esattamente le stesse avanti Franco è stato una garanzia pur essendo un personaggio umanamente detestabile è stato una un il suo regime ha garantito una transizione
Alla democrazia della Spagna non traumatica
Pitigrilli no era un un mio amico io lo conoscevo non era una spia la Parmalat Terna della Wehrmacht era l'esercito perbene delle invece lei se essere erano quelli cattivi là dove ormai la storiografia attuale sta
Sua rivela ampiamente le malefatte
Il carne di porco che ha fatto la Wehrmacht tale e quale come cosa le leggi razziali accudivamo sanitaria rispetto a a quello che avvenuto in Germania
è possibile cioè quest'su questi punti su questo punto si potrebbe discutere molto più lungo ed tra l'altro non ne abbiamo parlato stasera ma c'è un capitolo molto lungo che arriva fino ai tempi nostri e che esamina la posizione di Montanelli
Rispetto alla a quella che potremmo chiamare virgolette la questione ebraica
E una delle cose che in effetti ci ha un po'disturbato e e qualche volta disturba nello studio di Montanelli è l'autorappresentazione
Qua non ti dice di aver fatto delle cose che che non non trovano riscontro nei nei suoi articoli o a nel caso specifico e qui ci sarà una sensibilità di chi parla particolare quando lui sostiene di aver mai scrittori guanti ebraico
E che se c'è qualche rigo antiebraico gli l'hanno messo in redazione inserito di forza senza che lui lo sapesse laddove la sua prosa degli anni trentotto quarantatré e piena di scivoloni non solo bestiali alla alla Piovene che faceva l'elogio del del contrario dello sprinter Landi ma comunque sgradevoli tipo la cricca giudaica i banchieri del della gang massoni eccetera
Allora queste sono cose che vanno un po'come stile eletti uno dei grossi problemi
Non tanto Montanelli in sé quanto il modo in cui lui stesso si è andato rappresentando nel corso degli anni ora
Io devo restringere il mio intervento perché anche l'ora è tarda vorrei lasciare un po'di spazio a chi interviene però vorrei raccontare il presidente visto che ormai di presentazione abbia fatte diverse
Quali sono e e anche di recensioni ce ne sono state molte quali sono state le reazioni alla lettura di questo libro
Volendo schematizzare
Chi ha letto il libro era anti Montanelli hanno prima
E vediamo negli enti montani negli anni che tipo di di reazione non ha avuto alcuni sono semplicemente rimasti Antimo italiani
In una presentazione è stato quasi imbarazzante
Angelo Del Boca
Avuto una trentennale polemica sull'uso dei gas in Etiopia che Montanelli negata alla presentazione a Torino non ha fatto altro che elencare le le le il numero delle invenzioni
Di Montanelli che a suo avviso toglievano ogni grandezza al personaggio che invece qui è stato sostenuto e credo a buon diritto da parte
Di Marino Biondi
Perché il problema di verità e storia ce ne ha parlato professor Cardini propria estremamente delicato e non si può
Risolvere semplicemente elencando
Meccanicamente
Alcune cose non esatte
Anche molto critico e forse per motivi più di etica che si ispira all'etica azionista è stato il professor Salvatore Lupo
Il quale ha detto che dalla lettura di questo libro che esce fuori un personaggio Montanelli virgolette disgustoso questa è stata la sua vettura perché uno per caso come Luca scritto di fascismo di fu di mafia e che siccome la costruzione di sinistra
Non riesce a digerire il cinismo di Montanelli la la la faciloneria la mancanza di di di di con rigore filologico e così via e quindi anche questa è stata la reazione pesante
Però ci sono stati degli anche Montanelli anni
A priori i quali ci hanno accusato addirittura di aver di essere stati troppo leggeri troppo di mano buona
Questi avrebbero voluto che non sostenessero con documenti alla mano che Montanelli era stato fascista vere sempre rimasto era stato razzista
Noi avremmo dovuto sottolineare di più per esempio gli aspetti il quelli della questione della sposa giù etiope
Che lui aveva avuto quattordici anni cosa di cui si vantava eccetera e sopra queste reazioni ci sono state per fortuna devo dire abbastanza isolate perché mi sembrano poco giustificate
Poi ci sono i quelli che a priori invece sono erano degli estimatori di Montanelli
E gli estimatori di Montanelli
Alcuni sono rimasti insoddisfatti pure loro
Loro dicono ed è una posizione che io posso accettare il ticket posso capire che nel nostro libro noi abbiamo
Su dato per scontati i pregi meriti di Montanelli quali che essi fossero di scrittura di capacità interpretative di essere sul posto eccetera e enfatizzato invece i limiti e i difetti ora questo e un
Tipo di critica che io non accetto perché
Ma mi pare che sia così da un lato dall'altro questo questo tipo di lettura non tiene conto del fatto che si parte da un personaggio mitizzato
E che si vuole ricondurre ad un'analisi storica attraverso gli strumenti della filologia che è un'operazione quasi mitica se se mi è consentito citare Steiner il correttore la filologia vista come modo per arrivare avvicinarsi alla verità
E quindi quando facciamo prezzi quest'opera su questo genere e quindi innaturale che vengono alla luce
Delle bugie delle delle cattiverie delle vicinissimi là dove il giornalista secondo noi non è giusto che sia cinico
Bensì che abbia un sano scetticismo di fondo che applichi la propria il proprio senso critico all'IMI situazioni che sta osservando
Io il la alla fine poi ci sono quelli che sono risultate che sono partiti non prevenuti
Nei confronti del personaggio Montanelli hanno letto questo libro e credo come ha detto Mario Biondi che abbiamo trovato tutti gli elementi per formarsi una propria
Opinione
Senza trovare alcuna dissacrazione programmata da parte nostra U rivelazioni scandalose e un libro aperto in questo senso che bordeaux per evitare il giudizio per
Impegnare non impegni per impegnarsi
Il un un modo problematico di affrontare le questioni difficili della storia
Il personaggio è un un personaggio molto difficile non solo per il suo itinerario politico di cui abbiamo fatto soltanto qualche cenno a qui ma perché è un personaggio che ha una marea di contraddizioni anche nella propria personalità io me ne sono segnato alcune nella scorso Solitro vediamo estremamente servizievole per esempio nei confronti del ministro della cultura popolare fino al quarantatré farà scriverà libri per conto di darà informazioni riservate al ministero cultura popolare quando già
Il suo distacco dal fascismo era avvenuto ma nel foro interiore
Cioè
Come tanti gerarchi sì in vista visto le trentasette Lello
La delusione della l'avventura coloniale e
E
Siamo messi questi personaggi sesta Commissione ha staccato anche le Berto Ricci a
Criticare il Duce mano criticavo al caffè
Per il resto si mettevano lo diceva lui lo dice lui stesso sotto l'ala protettrice di un qualche gerarca nel suo caso portare quindi servizievole proposte adatte guascone
E queste è un atto che credo che cardine abbia potuto conoscere apprezzare Alberto Ricci
Così come e questo rivela
Gli incidenti di Berlusconi di Montanelli scusate laccio sugli incidenti di alcuni vini Cinti Montanelli
Sono curiosi perché
Viene cacciato dalla dalla da Parigi quando lavorava per un giornale fascista la la Nuova Italia
Ma non per antifascismo oltre viene cacciato perché anzi
Da moralista alla Berto Ricci non gli andava che delle persone a nel nel consolato fossero trattate male come stipendio oppure che anche che il il presidente locale della Dante Alighieri
Non si comportasse da bravo fascista era al trentaquattro quindi è ancora il periodo in cui la metteva effettive tessile
Fascista oppure Spagna quando in Spagna Montanelli viene cacciato non viene cacciato perché un reprobo viene cacciato perché non si rende conto
Volendo a tutti i costi scrivere in libertà che quando gli italiani stanno per conquistare Santander
E devono vendicare l'onta di Guadalajara dove erano stati convinti demone stati battuti
Dai repubblicani e quindi non si può raccontare l'avvicinamento dei dei dei soldati italiani a Santander come se fosse una passeggiata
Con un solo nemico il caldo che fra l'altro in quel giorno faceva freddo questo all'non lo sapevo allora abbiamo scoperto dopo naturalmente e per di più lui che si che che che si vanta di essere posti non c'era perché era al di là del confine in Francia
E faceva come quel giornalista francese che ha ascoltava I racconti del semplice quegli scrittori scrive però uno diabolico come quel francese stregonesco quel Montanelli poteva anche farlo in questo caso comunque
Diciamo che sono guascone a te che gli sono costate
Qualche punizione ma non
Certo se non siamo andati nell'antifascismo
Lo stesso il suo direttore dell'epoca Borrelli quando Augusto Guerriero dice vorrei che il mio libro fosse recensito
Da Montanelli di rispondere io io vero gliela faccio recensire volentieri ma ma stia attento perché molto pericolose spregiudicato siamo nel nel quarantatré
E Montanelli da me interpellato
Disse si aveva ragione ero molto pericoloso nel senso di incontrollabile cioè e poteva poi viene fuori una recensione critica o qualche
Stranezza
Magari poco gradita alle autorità
Era al contempo un personaggio cinico e che era capace di essere amabile e questo è stato detto
Era un antitaliano ma era anche una città Diana perché i difetti che lui che contestata alla maggioranza o a quella parte italiani che lo si che lo seguiva purché non si violino coi difetti anche propri
Appunto la faciloneria il cinismo
Il voler essere prima don
Centralità dell'io nel nel racconto
Conformista ma anche contro corrente su questo io vorrei concluder con alcuni episodi
Che lo dimostrano che sono anche abbastanza divertenti qualche giorno fa ho incontrato in treno l'editore Gabriele Mazzotta questo per farmi capire
La personalità di di di Montanelli come non non può non può essere classificabile facilmente
Mazzotta mi raccontava che nel mille novecento novanta cinque cinquant'anni
Dalla liberazione due organizzato la mostra su parte della dittatura libertina libertà a Milano
Dalla galleria appunto al della Fondazione e mentre la mostra in corso ha ricevuto e riceve la telefonata di Montanelli
Il quale gli dice Mazzotta vorrei vorrei che venire a visitare la mostra
Però da solo
Lei mi apre la galleria nel modo io la guardo da solo
Allora Mazzotta DC Benicio fissano con un giorno l'appuntamento
Non treni viene c'era con Mazzotta suo figlio di dodici anni allora adesso non indietreggia ventidue ventitré
Bene Montanelli mi dice Mazzotta che tra l'altro uno che è sempre stato di sinistra che nel novantacinque si si vedeva il Montanelli di avvicinarsi alla sinistra ma insomma non è che fosse dato per scontato
Dice che ha fatto una lezione foto per foto quadro per quadro al figlio che il figlio tuttora si ricorda e che gli è servito per per poter affrontare quel preistorici con passione con interesse come non avrebbe mai sperato è come un padre difficilmente riesce a fare con il proprio figlio quindi Montanelli estroso in questo
Un altro caso
Divertente nessuno nel suo caso nel suo la sua originalità
Il c'è un premio letterario a Pavia che si chiama prima Cesare Angelini dal italianista
Che il Rettore del del del
Del Borromeo il Collegio Borromeo e che a un certo punto Augusto Arturo Colombo decide di assegnare a Montanelli siamo negli anni ottanta
Mezza giuria ad se ne va
Tre questa mezza giuria Maria Corti che era una delle personalità più in vista del
Maria Corti se ne va e cinque o sei altri se ne vanno
Il primo è comunque da Montanelli perché il resto è una giuria lo porta non succede niente
Qualche mese dopo Maria Corti ricevo la telefonata
Montanelli
Cara signora
Non vorrebbe lei venire a colazione con me vorrei parlarle di una donazione delle Indie carte dovrei fare alla al Fondo manoscritti
Insomma i due si vedono si parla sì almeno tra virgolette e buona parte delle carte
Del fondo ma delle delle carte Montanelli va a finire nel Fondo manoscritti questo non è un personaggio ordinario un personaggio straordinario
Rapporti con il sottoscritto su cui vorrei terminare
Io ho avuto dei rapporti antichi perché lui era molto amico di un ordigno capo io lo chiamo Renato Cantoni commentatore finanziario della stampa
Si vedevano Cortina quindi ogni tanto faceva
Tramite quando Montanelli telefonava in ufficio per passano accanto
Però poi l'ho visto molte volte soprattutto per il libro su Piovene perché Luís mi ha dato molte informazioni avendo conosciuto benissimo Piovene Piovene tra l'altro
Era stato il capo della pagina culturale delle
Del giornale nel primo anno nel settantaquattro e morì poco dopo
Bene io con con Montanelli ho avuto dei delle degli scontri
Pubblici
A proposito di Almirante perché Montanelli Seneca Polito sempre con questa storia del voler chiudere tutti
Tutto il il Prix problemi aperti
Perdonare e dimenticare sua lui ha continuato scriva che che Almirante era ed era stato un galantuomo era ancora in vita
L'ha fatto per tre per tre volte di fila in un mese
Io ho scritto una lettera in cui negato questo perché sottolineavo che
Non era vero secondo me che Almirante quand'era stato segretario della Difesa della razza era stato come il il portiere che non conta nulla in una una che in un caseggiato perché aveva scritto
Molto
Su questo giornale firmando dello stesso quando era stato braccio destro di mezza somma alle ministro della cui della cultura popolare di Salò era era
Un uomo con la lira integrare responsabilità della politica della razza
Non non non mi riusciva a considerarlo come un galantuomo e Luís ha risposto piuttosto duramente con frasi che adesso nuova lapide neanche di ripetere
Tre mesi dopo esce una stanza
Che mi fa ancora arrossire perché parla del mio libro il primo libro su più viene Piovene Colorni interni
Straordinarie dicevo libro gerghi pur non avendo vissuto ai tempi è riuscito lo stesso a percepire il clima eccetera ha scritto un libro straordinario
Io rimango un po'imbarazzato lo chiamo dopo due giorni
La prima cosa che mi dice
A Gerbi credevo che ti fossi offeso
Perché offese ma pensami che avesse subito diciamo soprattutto di pensarci ha detto e poi mi diceva
Quante quante copie
Di queste copie tirate netti Alina Olderico cinque mila
Dice sai ma io ti porto una parte del pubblico che non è il tuo
Però fai fatica a venderle
E fa infetti abbiamo fatto fatica a vendere perché non è andato esaurito
Poco dopo ed è e con questo episodio qualcuno conosce Gianni mi perdonerà se lo ripeto
Chiudo perché anche qui
Piuttosto suggestiva indicativo
Poco dopo io facendo delle ricerche mi imbatto scusate la monotonia dei temi che mi capita di studiare in un articolo del Corriere della Sera del mille novecentoquarantuno che si chiama gli ebrei e la guerra
La firma Richard detto
Del quarantuno che ed è un articolo in cui sulla base di
Fonti nazionalsocialisti di primo ordine accertate di carattere
Nome cognome c'è ibride titolo eccetera si sostiene che
Gli ebrei sono all'origine della seconda guerra mondiale
Ecco tutte quello che potete immaginare contro gli ebrei
Allora io telefono a Montanelli Montanelli e gli dico ma scusami in Roma Richer detto non è Augusto Guerriero sì circa
Ma Richer detto non non ha sempre scolo scriveva sull'euro su un'epoca
Nel dopoguerra era figlio israeliano filo ebbra ebraico il sapore lei ebreo l'ispiratore Romiti e Cervellera del sangue ebraico nelle agilità anche queste tipo di linguaggio in quello stesso Montanelli purtroppo USA
Sì mi risponda teli però
Ha cominciato a firmare Ricciardi Richard detto tappo la guerra non è lui
Ed ecco che io ho cominciato a il ritardo perché e a dire a pensare va bene direttore d'accordo però abbi pazienza ci sono degli archivi
Cosa che lui ha detto che non non prevede nessuna considerazione e lasci fare lì la ricerca del caso e sono andato all'archivio del Corriere della Sera che il più ricco archivio che c'era che c'era che che abbiamo usato anche per questo per questo libro e l'archivio contiene una lettera di Augusto Guerriero quindi era proprio lui al direttore in cui si spiega l'origine quell'articolo e razzi di questo articolo dice Caro direttore
Io sono punzecchiato costantemente sulla rivista la ditta italiana da Preziosi che era quello che ha fatto tradurre i Protocolli dei Savi di Sion Italia
Dice continuamente che io non scrivo mai nulla contro gli ebrei
Dice vorrei fare un articolo così cosa prontamente accontentato dal direttore Borelli
Qualche giorno dopo lo stesso guerriero sempre dall'archivio del Corriere la sfida scrive grazie l'articolo uscito grazie
Mi ha telefonato preziosi andremo a colazione fra quattro qualche giorno tutto sistemato deluso devo solo fare qualche articolo in cui si dice che Roosevelt è un porco ebreo perché non lo do io non ho ancora detto abbastanza così due contento è finita la cosa
Ora dice teniamo presente anche una cosa molto importante Augusto Guerriero nel mille novecentoquarantuno aveva cinquant'anni ed era un rispettato e rispettabile consigliere della Corte dei Conti
Quindi non c'era e in uno sposato e senza figli non era un signore un suo noto come molti giornalisti della generazione di Montanelli che era visori lavorare e che si adattava a scrivere quelle che chiamano le porcate le chiamava Montanelli precisa
Tutto ciò lo scrivo e carente ne faccio un soggetto per Belfagor
E poi lo mando Montanelli
Montanelli mi telefona subito
E mi dice Gerbi tra il serio e il faceto sai che stai cominciando a diventare pericoloso
E poi la domanda che quel che mia indotto può essere il suo libro e che cosa hai scoperto su di me
Ecco io non ho potuto farlo mentre lui era in vita perché non mi andava non mi sentivo list uscente il deliberò però la curiosità di Cardine di sapere che cosa c'era su di lui lo me la son voluta cavare ed è qui grazie
C'è qualcuno che vuole fare altre domande
Anche ricordare il proprio ciascuno il proprio Montanelli alla luce di queste
RAI hanno
A intorno il tempo è scaduto bene
Allora vi ringrazio molto della dell'attenzione spero che tra serata vi abbia interessato ringrazio Franco Cardini Peppino Ortoleva e Sandro Gerbi grazie a voi