Così Bruno Ferrante, candidato sindaco della capitale lombarda, incontrando il presidente del Consiglio, Romano Prodi.
L'ex prefetto ha chiesto al premier un impegno per le infrastrutture e, tra l'altro, per lo sviluppo della sede Rai di Milano.
«Abbiamo bisogno di completare le metropolitane e anche di un grande evento che possa rilanciare Milano.
Non è detto che debbano essere le olimpiadi, potrebbero essere anche le … universiadi, però un grande evento sportivo può aiutare il rilancio della città.
Sono certo - ha aggiunto - che questo governo farà molto di più per Milano di quanto fatto dal governo Berlusconi anche se c'erano i ministri milanesi».
«Non mi era neanche venuto in mente, mi fa specie la polemica sul numero dei ministri milanesi», ha replicato Prodi, difendendosi dalle accuse di chi ha notato che nel nuovo governo c'è un solo ministro lombardo, Barbara Pollastrini, per giunta senza portafoglio.
Il presidente del Consiglio ha spiegato anche perché non sarà presente alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale: «Adesso non sono più un politico qualsiasi, rappresento tutto il Paese».
Il Professore non ha nascosto «la vicinanza politica con Ferrante», però ha precisato che «lo sviluppo di Milano è interesse dell'Italia, non di una parte politica».
Tra i progetti possibili, quello di un'Agenzia per l'Innovazione che abbia sede a Milano, anche se era un'idea del governo precedente.
«Milano deve essere una grande capitale europea, - ha concluso Prodi - per questo la mia prima uscita da Presidente del Consiglio è a Milano».
(r.j.).
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