Le iniziative di CGIL, CISL, UIL in merito alla crisi del polo chimico di Priolo Gela

E allora dava inizio ai lavori di questa Assemblea
Dando dando la parola
A a Umberto Caruso
Bella davo
Buongiorno a tutti
Amici compagni lavoratrici e lavoratori tutti con la manifestazione di oggi riparte la mobilitazione la lotta dei lavoratori indifesa del polo industriale siracusano
è importante che a questa manifestazione siano presenti il segretario nazionale della UIL CEM Romano bellissima il segretario regionale della CISL e Paolo Mezio ed il segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani
Questo conferma l'impegno della purché nazionale e delle confederazioni nazionali e regionali a sostegno della vertenza della chimica di Priolo
è significativo che in questa manifestazione ad esporre la posizione dei lavoratori del sindacato siracusano sia stato scelto un lavoratore
Della Dow tra i primi ad essere colpiti dalla decisione dell'ENI e della Dow di chiudere definitivamente le linee di produzione dell'ossido di provvedere dei polioli con la minaccia
Di chiusura entro il due mila e cinque del cloro soda debutta la linea del Coro
La decisione dell'ENI e dalla DAU di chiudere impianti a dismettere produzioni non solo ha effetti devastanti sul terreno occupazionale con la perdita di mille posti di lavoro tra diretto e indotto
Ma anche su quello produttivo per l'effetto domino che potrà avere su altri impianti e produzioni
E a rischio gran parte dell'apparato industriale e occupazionale e a rischio il lavoro e le dico di più di dieci mila famiglie siracusani una fetta importante dell'economia dell'intera provincia e non solo
Un assetto industriale e occupazionale già messo fortemente a rischio dalla crisi che ha investito il settore metalmeccanico e dalla improvvisa chiusura della Cogema
Azienda dicendo quaranta dicendo quaranta addetti che produceva ogni esile ferma da quasi due anni
Questa è la reale posta in gioco che imposto al Sindacato unitario lavoratori le lotte la mobilitazione di questi mesi
Da un anno lottiamo contro la decisione di chiusura dell'ENI e della Dow
Dal venticinque maggio del due mila e quattro data dell'intesa a Palazzo Chigi attendiamo la stipula di un accordo di programma in grado di bloccare il processo di deindustrializzazione in atto promuovendo la bonifica
E il risanamento ambientale
La riqualificazione e la reindustrializzazione delle aree bonificate il consolidamento e rilancio dei cicli produttivi presenti nel territorio a partire dalla chimica
Un accordo di programma che assuma come priorità il rilancio del coro Soda
Con la riconversione dell'impianto da mercurio a membrane il bilanciamento dell'etilene con l'insediamento di un nuovo impianto in grado di verticalizzare della produzione cedente
Purtroppo fino ad oggi non abbiamo traccia di alcuna convocazione per la ripresa del confronto a Palazzo Chigi malgrado le ripetute sollecitazioni nostre e del Sindacato nazionale
Senza la convocazione ci vediamo costretti a riprendere la lotta esattamente dallo stesso punto in cui l'avevamo interrotto il diciassette maggio del due mila e quattro
Per arrivare allo sciopero con la fermata freddo di tutti gli impianti dell'aria industriale
Grazie a tutti voi lavoratori cedo ora la parola al segretario generale della UIL Chamber Romano bellissima
Va spiegato
Le porte
Cari amici e compagni
Ha proprio ragione Umberto quando dice che questa è una giornata importante
Importante
Per Priolo importante per i lavoratori importanti importante per la chimica
Perché oggi è qui presente tutto il sindacato italiano
Tutto il sindacato tutte le rappresentanze del sindacato a tutti i livelli
A testimoniare l'impegno del sindacato per questo territorio a testimoniare l'impegno del sindacato Pelù uno dei settori più importante dell'economia del Paese che il settore della chimica
Come dice lo stesso Governo Berlusconi ungo un settore strategico per l'economia del Paese
Solo che a queste dichiarazione non fa poi seguire i fatti con gli interventi necessarie per il rilancio di questo settore
Anzi
A fronte di una crisi industriale ed economica
Una delle più serie del dopoguerra vediamo che le iniziative non solo non corrispondono alle esigenze ma vanno benna al di là quindi si continua a lasciar morire un settore fondamentale per l'economia del Paese vorrei ricordare che la chimica per la sua natura per la sua pervasività è un settore che interviene nello sviluppo di tutti gli altri settori dell'economia
Dall'alimentazione alla cura della salute alla cura della persona alla cura della casa al tessile al fare il all'auto all'Elettronica
Interviene in tutti i settori dello sviluppo quindi disporre di una grande industria chimica significa avere i precursori per lo sviluppo industriale
L'Europa trae oltre il sessantuno virgola cinque per cento di tutto il proprio attivo di bilancio dal settore chimico
Mettere in crisi questo settore significa correre il rischio di dover ridimensionare il tenore di vita dei cittadini europei noi portiamo una grave responsabilità
Perché stiamo operando perde industrializzare questo settore
A me non fa paura il fatto che l'ENI esca dalla chimica
Si può vivere anche senza lei mi ma ciò che non avrebbero dovuto mai permettere all'ENI che disarticolato della chimica
Quello che Mennea affatto è un atto gravissimo di disarticolazione di un settore che lo ha messo a in condizione di non poter sopravvivere
Ha cominciato col cedere settori importanti ha venduto il PVC tenendo se gli intermedi
Ma
Di intermedi non possono vivere se non c'è il collegamento un punto di forza della chimica italiana era l'integrazione era un sistema integrato avere disarticolato questo sistema
E ha voluto dire non solo aggravare Nikos qui ma creare le condizione per
Giustificare le chiusure
Abbiamo dovuto o hanno voluto vendere le fibre tessili
Perdendo se gli intermedi dopodiché si è dovuto chiudere gli intermedi
Perché ovviamente chi ha comprato le fibre preferiva andasse a comprare il capro la tana in Russia o in altri territori piuttosto che utilizzare quello che aveva vicino casa
Perché non era su
Abbiamo venduto il poliuretani alla davo per chiuderli mesi dopo queste o una Tho criminale perché non è possibile non è possibile a una cessione di ramo d'azienda
Che non abbia la durata almeno di qualche anno ma sia stato effettuato solo per chiudere gli impianti la Davos si è prestata ad un'operazione di chiusura degli impianti che egli aveva affidato che gli aveva venduto lei mi ma anche in questo caso sono stati venduti in poliuretani
Senza gli intermedi e ancora una volta oltre il problema delle chiusure a galla da USA operando dobbiamo vedere che si chiudono anche gli intermedi perché l'ENI non ha interesse a tenere in piedi settori
Di cui non dispone anche le produzioni
Ma si potrebbe continuare tutto questo ha creato una condizione industrialmente insostenibile perché ripeto la disarticolazione cosa ha creato prendiamo Priolo che è sempre stata una delle realtà più importante in Europa per dimensioni per capacità produttive
Per capacità dalle maestranze per professionalità espresse
è stata via via ridimensionata sono stati chiusi gli impianti dopo impianti
Alla fine i servizi alla produzione sono risultati sproporzionati rispetto agli impianti sopravvissuti ecco est o è una condizione di diseconomia
Che rende precario che rende incerto il futuro delle attività produttive di questo territorio
Ecco perché è necessario rilanciare a reinvestire
Aumentare le produzione proprio per riadeguare il costo dei servizi alle attività produttive il nostro è un sistema fortemente squilibrato con alti costi
Che vari organizzato e a questo Servono gli accordi che vorremmo fare l'accordo di programma
O altri tipi di accordo ma i pericoli continuano
è intenzione del rene di vendere anche Polimeri Europa pezzi ma voi ve l'immaginate se qualcuno si compra il polietilene
Che certo non è tecnologicamente all'avanguardia che fine fa il Cré che erette lei Nico
Di di di Siracusa che è uno dei più importanti cracker ed ellenici d'Europa facciamo rivendiamo il turismo dell'etilene in giro per l'Europa un g in giro per il mondo
Ecco a est a cui pensa all'ENI
E quindi è una cosa che va impedita non separò se vogliono vendere Polimeri Europa ben tarato tutta Polimeri Europa
Provano a un acquirente il provino qualcuno che voglia fare effettivamente alla tipica mani non consentiamo ancora di spezzettare questo settore perché altrimenti vuol dire destinarlo
A morte certa
C'è aria
Invece l'esigenza la necessità di intervenire con nuove tecnologie capace di garantire un più alto equilibrio tra produzione e tutela dell'ambiente
C'è invece la necessità di intervenire con nuove tecnologie
Per assicurare un prodotto innovativo oggi c'è il polietilene lineare che si fa con minore dispendio di energie
Che più duttile nella lavorazione e che quindi può produrre risultati migliori perché il mercato lo richiede
Ecco esistono caserme
E acque sto per dobbiamo puntare ad investimenti che rilanciano Eccher riequilibrio hanno il consumo di perenne non è pensabile non è economicamente valido non è ecologicamente sicuro che invece si pensi a trasportare Pirelli in giro per l'Europa
Per venderlo a spot dobbiamo poterlo utilizzare qui in questo territorio dove si produce dove si potrebbe investire per sviluppare
Prodotta a più alto contenuto tecnologico queste chiediamo attraverso un accordo di programma acque Erasto vogliamo spingere è l'accordo di programma è stato pensato e voluto perché è uno strumento che può rispondere a queste esigenze in tutta Europa le bonifiche
Dei siti delle aree inquinate è stata un'occasione di sviluppo era stata una occasione di Grande innovazione anche delle produzioni
Un esempio potrebbe essere all'aria di Marsiglia e è stata trasformata è stata bonificata Bellelli e sono state ricollocati nel due mila nove nuove aziende Condi e Cile di migliaia di posti di lavoro che producono ricchezza
Quella storia e quello che si dovrebbe tenere qui a Siracusa invece riavere trenta chilometri vi cadaveri
Querceto deve fare il governo se ne deve assumere la responsabilità come hanno fatto i tedeschi con la Germania dell'Est o come hanno fatto gli inglesi in altre aree da bonificare
Noi non c'ero e usciamo andiamo sembra controcorrente
Allora noi siamo pronti permise sederci al tavolo
Siamo pronte per stimolare ancora un accordo di programma che abbia alla base la bonifica di questo territorio ma il suo rilancio industriale è da qui che si deve partire
Non ci convincono non ci convincono tesi di tal prima chiudiamo Pivetti impianti prima chiudiamo le venti a produzione
Il cloro-soda non conviene più loro altra produzione all'ossido di etilene bello eliminarlo i polioli non servono e così via
No assente partita dalla valorizzazione di ciò che abbiamo di ciò che sappiamo fare
Quando arriveranno i nuovi testi tenti allora siamo in grado di accogliere mai due tempi non li posso
Ama centenarie perché attraversa i due tempi cella diserta i fede implicazione di questo territorio e di altri territori
Come la Sardegna
Ma anche come Ariel del Nord come Ferrara pone Mantova dove si rischia di chiudere le attività produttive in cambio di niente
L'accordo di programma dicevo è uno strumento importante gioco dal
E allora
Se è uno strumento importante
Il problema che ha questo strumento nella sua
Questo strumento è importante c'è un solo difetto che essi può non rispettare
Come ha dimostrato il presidente della Regione veneta Galan
Cioè a dire un accordo
Sottoscritto da tutti i livelli di responsabilità dalla Regione dalla Provincia dal Comune per dal governo centrale viene sistematicamente disatteso non solo non si fanno gli interventi di bonifica non solo non si fanno le innovazioni
Quindi la trasformazione delle tecnologie finalizzata ad un migliore impatto indire ambientale
Ma se vogliono operare a tutti i costi e le chiusure quindi come ci possiamo fidare a sottoscrivere con questo governo Accord Degas nessuno rispetta e nessuno è in grado di rispettarlo
Allora io la cosa che dico qui è noi firmiamo l'accordo di programma col Governo
Sequestro costituisce valore di legge ed è obbligatorio il suo rispetto a tutti i livelli e non c'è nessun amministratore che si può chiamare fuori richieste porterà all'indietro
Altrimenti noi non usciremo mai da questo circolo vizioso di creare grandi accordi di fare grandi accordi che vengono poi vanificate che vengono poi
Disattesi
C'è un'aggravante opportunità per il Paese non a caso ma come è possibile accettare che l'Italia questo grande Paese industrializzato ossia però l'unico
Ad esempio del G otto
Ad avere un deficit strutturale nella bilancia chimica di otto virgola cinque miliardi di euro
Ordine
Un deficiente che cresce
Perché sono due anni fa era otto virgola uno miliardi di di Euro dei deficit e quindi a un deferente scende che cresce proprio perché le chiusure di impianti aumentar ma è l'unico Paese del G otto
Ad avere un deficit nella bilancia Elettrica noi continuiamo a importare energia elettrica e pensiamo che in questo modo possiamo attivare sviluppo ma come è possibile sei e poi l'energia elettrica costa alle famiglie e alle aziende il trenta per cento in più dei concorrenti europei
E il nostro è un Paese che ha se non rimuovere questi vincoli se non cambia queste condizione è destinato davvero al declino economico ecco perché la Volcker ritiene che questo debba essere all'anno della chimica
L'anno dalla mobilitazione continua di tutti i lavoratori dopo diamo reagire
Non faremmo un unico sciopero noi saremo una spina nel fianco del governo centrale di quello regionale di tutti gli amministratori che non si
Accetteranno
E non lo facciamo per corporativismo come veniamo accusati ma perché siamo consapevoli che questo settore può determinare e poi rimeditare lo sviluppo del Paese
Certo qualche esempio positivo va arriva questa idea
Di tentare
Una ripresa della produzione della Cogema
Un segnale importante è che noi siamo pronti a cogliere ma vogliamo capire bene il progetto industriale e le certezze della prospettiva
Vogliamo capire bene verso dove se vuole andare il nostro è sempre stato un sindacato attento ad ogni
Esigenza anche delle imprese
Purché essi siano chiari gli obiettivi
Purché gli sforzi si facciano nell'interesse dello sviluppo per salvaguardare l'occupazione per creare benessere per tutti
Su questo noi stiamo costruendo le iniziative che mobiliterà hanno il Paese per arrivare entro l'estate ad una grande assemblea di tutti i delegati della chimica
Dove verrà proclamato lo sciopero nazionale con una grande manifestazione di tutti i lavoratori ma arrivare Marco esto Attraverso
Operazione iniziative continue in tutti i territori e in tutte le realtà dove la chimica presente io Agorà a tutti voi e magro a noi stessi che da questa giornata di impegno del sindacato possa scaturire una nuova forza una nuova linfa
Capace di convincere le forze di governo che è meglio assumere iniziative assumerà una politica industriale e di sviluppo
Che serva al Paese e alla ripresa dell'economia piuttosto che attardarsi attorno a valutazione
Stucchevoli come non c'è declino ma c'è trasformazione eccetera tutte quisquiglie tutte banalità
Perché se c'è sviluppo si misura nella bilancia commerciale
E la chimica che è un settore che esporta oltre il cinquanta per cento delle proprie produzione vede palesemente che siamo in declino che stiamo chiudendo le attività
E che in Italia non arriva niente su duecentocinquanta nuovi impianti costruiti
Il nell'Europa a quindici solo meno di dieci sono arrivati in Italia e quelli che sono arrivati sono impianti piccoli quindi l'Italia non partecipa allo sviluppo di questo settore
Non è presente nelle condizione di sviluppo noi dobbiamo ribaltare queste condizioni noi vogliamo fare accordi che riprendano lo sviluppo che
Riattivano la possibilità di creare lavoro e di creare benessere per tutto il paese grazie
Bene ringraziamo Romano bellissima per il suo intervento e diamo la parola Paolo Mezio segretario regionale della Cisl essa siciliana
Cari amici cari compagni
Permettetemi ancora una volta devo ringraziare il segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani per essere qua con noi stamattina questa piazza questa piazza è stata testimone per anni delle grandi battaglie che il sindacato siracusano siciliano ha portato avanti
E sono state battaglie che hanno elevato e innalzato sicuramente il livello di civiltà e di democrazia di una regione come la nostra oggi per noi è una giornata importante
è una giornata importante perché ci sono io lavoratori chimici dell'area industriale di Priolo
Dalla riduzione del siracusano indotte metalmeccanici edili
Ma
è un'occasione importante perché da qui ripartiamo per una lotta che deve vedere ancora una volta una prospettiva in questo momento a Catania i lavoratori della SPD stanno superando
In questo momento lavoratore della FIAT di Termini Imerese stanno bloccando le autostrade ma di quale isola parla il presidente Cuffaro parla di un'isola che non c'è l'industria nella nostra regione stanno scomparendo
Ecco perché la battaglia che facciamo oggi va ben oltre quelle che sono i confini provinciali la battaglia che faceva oggi deve essere una battaglia di prospettiva
In un Paese che vuole mortificare il sindacato caro Guglielmo noi siamo molto preoccupati ormai i contratti non si rinnovano più nelle sedi legittime
I contratti si rinnovano in televisione se e quando il Presidente Berlusconi ha già chiuso il contratto del pubblico impiego ci preoccupa perché c'è una strategia vuole mortificare al sindacato bene non la possiamo consentire io credo che da qui oggi deve ripartire una grande iniziativa del sindacato
Una grande iniziativa del sindacato siciliano una grande iniziativa del sindacato nazionale perché non è più possibile consentire a questo presidente del Consiglio che attorniato da tanti Ascari
Anche Pandiani scale siciliani che sono lì a dire solo signorsì
Senza il sindacato non c'è prospettiva per il Paese senza un sindacato confederale come il nostro la demo i livelli da loro chiese a Bassano ecco perché è importante questa giornata il sindacato siciliano deve ripartire deve ripartire da qui
Perché vogliono mortificare il sindacato vogliono mortificare noi perché in un Paese come il nostro i forti
Però lei andare più forte in un Paese come il nostro secondo l'idea berlusconiana della società noi non esistiamo
Bene noi dobbiamo fare in modo anche a volte cambiando è uno strumento di mobilitazione di lotta dobbiamo fare in modo che questo presidio del consiglio e a questa presa dalla Regione
Alla fine devono dare conto devono dare conto a chi come noi ha contribuito a portare questo Paese è un Europa per questa importante alla giornata di oggi e io credo che noi dobbiamo andare oltre quelle che sono le consuetudini
Anche il rito tradizionale che consumiamo
L'accordo di programma non è la panacea edotti l'ottimale l'accordo di programma salone pieno di contenuti bene sarà semplicemente uno strumento che servirà semplicemente a piazzare persone in contenitori vuoti queste a un lusso che questa Provincia che quest'area industriale non si può permettere perché nasce tutto da una consapevolezza nuova del sindacato una consapevolezza ambientale che forse prima non c'era
Nel momento in cui a c'è questa consapevolezza belle Leni
Leni decida di andarsene la chimica
Voglio ricordare a noi stessi e quelli che ci ascoltano che l'export della Sicilia ancora per il settanta per cento è fatto di prodotte energetici di chimica petrolchimica
Quale quale prospettiva ci può essere per una regione come la nostra senza l'industria chimica che è un problema strategico per il Paese senza l'industria
Del dell'auto io credo che c'è una strategia vera che vogliono modificare la missione produttiva della nostra regione noi lo possiamo consentire c'è una strategia vera che vuole modificare la missione di queste realtà
Di queste realtà noi diciamo che bisogna rendere compatibile il problema del cloro soda io un problema che va risolto non va accantonato noi ci rifiutiamo di avere solo certezze che sono le dismissioni
E le incertezze sono i nuovi investimenti bene io credo che con la battaglia che noi dobbiamo riprendere da questa piazza da questa zona industriale dobbiamo invertire una tendenza imponendo imporre dal governo regionale
Che vuole trattare la chimica come una delle tante pratiche ordinario di questa nostra di questa nostra Regione dobbiamo imporre al governo nazionale
Vogliamo sapere dal governo nazionale se il Meridione è ancora una priorità per questo Paese perché abbiamo il terribile sospetto la terribile preoccupazione che il Meridione è una pratica da archiviare
Il Meridione significa quelli che siamo qua
E allora se questo noi lo mettiamo al centro dell'iniziativa del sindacato se non davo una strategia complessiva di scenario bene non siamo così saremo costretti a registrare lo spostamento delle nostre attività produttive verso est
L'allargamento ad Est è stato una grande cosa per l'Europa ma è anche oggetto di preoccupazione perché a est se se trasferiscono i nostri investimenti
E anche attività produttive nella prospettiva dell'area di libero scambio questa Regione e questo governo non fanno niente nel per il Meridione né per la Sicilia
Da qui dobbiamo partire noi non siamo una nicchia
Il problema nostro il problema dell'area industriale di Priolo va ben oltre quelle che sono i confini provinciali sia un problema che deve riguardare complessivamente la strategia di questo governo regionale la strategia di questo Governo nazionale e noi questo lo dobbiamo imporre
Di questo vogliamo parlare
Di questo vogliamo parlare perché fino a quando questo non ci sarà
è chiaro che è il problema sarà quello di correre sovrane nelle questione occupazionale noi vogliamo sapere che fine faranno i lavoratori della Dow
Cioè lo vogliamo sapere che fine faranno i lavoratori della Polimeri Europa o siamo condannati a saremo condonate semplicemente a diventare una grande raffineria non ci basta
Non ci basta i lavoratori Boy tutta assieme abbiamo pagato per avere una prospettiva una sperata resto noi dobbiamo lavorare dobbiamo lavorare per impedire questo scempio
Che ci fa specie il silenzio della rappresentanza politica di questa provincia che sta assistendo all'imbelle a questa devastazione sociale economica produttivo pendaglio allora siamo contenti noi chiediamo ognuno deve assumersi le proprie responsabilità noi siamo pronti come sempre siamo stati pronti anche a fare sacrifici
Ma questo deve corrispondere anche una coerenza di comportamento da parte delle istituzioni che ci rappresentano di una politica che è assente sorda e pensa ad altro io credo che da qui da questa grande consapevolezza noi oggi ripartiamo come sindacato siracusano
Come sindacato siciliano per vedere come rideterminare una condizione di prospettiva di speranza di crescita e di sviluppo ecco perché è importante
Ecco perché non venderemo mai del ringraziare Guglielmo Epifani per essere qua con noi da boh partiamo da questa da questa piazza è importante perché come tante volte è successo in Sicilia le grandi battaglie di civiltà sono partite da questa provincia da questo territorio da quest'area industriale
Queste cose su queste cose io credo che prossimamente nel più breve tempo possibile CGIL CISL UIL regionale devono incontrarsi per vedere quale la prospettiva dell'industria nella nostra regione
Sappiamo bene che molti sono tentati dal turismo alto dall'agricoltura pur senza industria in questa regione non c'è speranza e non c'è prospettiva certa
Una industria compatibile con il sistema ambientale
Perché da un lato si smantella l'industria chimica nella nostra provincia dall'altro si va ti tenta di devastare un territorio utero per le ricerche petrolifere noi non lo possiamo consentire ancora una volta i lavoratori i chimici metalmeccanici diedi l'indotto i lavoratori di questa provincia e lavoratori di questa Regione devono aprire una strada nuova una stato di speranza di mobilitazione di lotta di crescita e di sviluppo per noi e per i nostri figli grazie
Bene ringraziamo Paolo Mezio per il suo caloroso intervenendo e diamo la parola al segretario nazionale della CGIL Guglielmo Epifani
Care compagne cari compagni amici lavoratrici
Lavoratori
I problemi
Di cui hanno parlato prima bellissima e poi Mezio
Sono tutti molto veri e molto fondati
C'è un grande problema che riguarda
Il presente e il futuro del nostro Paese
C'è un problema che riguarda la situazione del settore della chimica in Italia
E c'è un problema ancora più grande
Che riguarda questa Regione questa Sicilia
Sono quattro anni
Che il Paese non ha sostanzialmente sviluppo
Ormai non siamo più soltanto ai dati occasionali c'è qualcosa di più profondo che impedisce al nostro Paese di crescere e di svilupparsi
Nei quattro anni che abbiamo alle spalle il paese cresciuto meno dell'un per cento all'anno
Cioè sostanzialmente rimasto fermo non ha creato valore non ha creato reddito non ha creato ricchezza nona creata vera occupazione
Ma dietro questi dati ci sono dati che ci devono preoccupare ancora di più e sono quelli relativi alla situazione dei comparti industriali del nostro Paese
Perché se il Paese non è cresciuto
La nostra industria invece e addirittura andata indietro
Se noi facciamo cento il valore della produzione industriale che aveva l'Italia nel due mila oggi siamo al novanta tre
Vuol dire che l'Italia ha perso in quattro cinque anni sette i punti del proprio reddito industriale quindi siamo in presenza di una gravissima situazione
Qualcuno ci dice
Sì ma questo riguarda anche altri Paesi
Ma anche questo non è vero
Perché mentre noi andavamo indietro anche in Paesi che hanno difficoltà come la Germania hanno mantenuto il loro valore del reddito e del prodotto industriale tanto è vero che il loro continuano a esportare e a vendere in tutto il mondo e l'Italia invece arretra nel commercio mondiale
D'altra parte per noi non è una sorpresa lo vediamo giorno dopo giorno mese dopo mese anno dopo anno
Quando una grande azienda come la FIAT
Che dà lavoro direttamente o indirettamente a quasi un milione di persone
E rappresenta il cinque per cento della ricchezza prodotta di questo Paese vive da anni la crisi incredibile dalla quale non SAR riuscire a uscire senza che il governo faccia qualcosa di credibile
Quando a quell'aggiungiamo la situazione del settore tessile
Delle calzature e dell'abbigliamento quando a questo aggiungiamo i problemi dell'agroalimentare
E a questo al fine mettiamo i problemi della chimica si capisce perché la produzione industriale va indietro
Ci sono responsabilità certo che ci sono non può essere che da un giorno all'altro un Paese che ha avuto e ha una grande storia industriale come l'Italia faccia questa marcia del gambero
Noi siamo stati ad esempio nel settore dell'automobile tra i primi al mondo Conte resti americani francesi inglesi noi abbiamo un paese della cultura del fare del costruire belle macchine belle tecnologie
E oggi di questa cultura si è perso quasi tutto
Noi eravamo un Paese e penso agli anni Sessanta
In cui attorno alla chimica le scoperte alle sintesi chimiche eravamo all'avanguardia inventava Monopoli prodotti brevetti tecnologie che gli altri venivano a copiare a comprare
Cosa resta oggi di questa storia di questa capacità perché questo Paese improvvisamente è come se non sapesse più costruire fare innovare progettare
La prima responsabilità
E dei nostri imprenditori non c'è niente da fare
Possono ammanta anzi come credono possono comprarsi tutti i giornali del mondo per dire che loro sono bravi in realtà non lo sono nella grande maggioranza preferiscono
Piuttosto che investire rischiare mettere i soldi al sicuro
Nel monopoli naturali dove possono mettere le tariffe nei giochi finanziari nelle acquisizioni di cose che danno soldi ma non crea un'occupazione qui c'è la vera responsabilità
Del sistema imprenditoriale italiano
E se non sono in condizione di capirlo rapidamente di fare i passi giusti il rischio e che la loro crisi trascini con sé la crisi e il futuro del nostro Paese
Prendiamo il caso dell'ENI un altro grandissimo caso Leni è oggi senza forse l'unico vero grande gruppo industriale multinazionale italiano quest'anno ha chiuso il bilancio con l'utile più grande della sua storia sette miliardi e mezzo di Europ cioè quindici mila miliardi delle vecchie lire se ci pensate una cifra incredibile la FIAT ha chiuso nello stesso anno il bilancio con zero questa per darmi la dimensione dell'utile dell'ENI bene
Come fa a questi utili lei mi su quali settori su quali mercati su quali prodotti è troppo facile anche per l'ENI fare utili soltanto dove ai giacimenti i diritti di estrazione la raffineria è la vendita
Lei mi deve fare una parte dei suoi utili e una parte dei suoi investimenti anche nel resto del settore della chimica da solo o con altri
A cosa nelle occasioni in cui ho visto il presidente dell'Emilia l'ho detto in tutti i modi Leni ha una grande responsabilità nazionale verso il Paese
Noi siamo orgogliosi di questa azienda ma non può pensare di fare i soldi fuori
E di chiudere impianti e produzioni che danno occupazione soprattutto in aree particolarmente delicate dal punto di vista dei livelli occupazionali
Ed è la coesione sociale
Lei mi deve avvertire questa responsabilità
Non fuggire giorno dopo giorno non spezzettare i cicli come è stato detto benissimo
Da bellissima no deve fare il contrario assumersi la responsabilità che per quello che può intermedi retti per quello che non riesce in termini indiretti
Di dare soluzioni ai problemi aperti
Se no è troppo facile
Si prende si fanno i profitti e quando si vede che ci sono i problemi si chiude e se ne va non è questa
La responsabilità sociale di un'impresa moderna non è questo che è una grande impresa italiana multinazionale oggi può avere
Nei confronti del paese
Ho detto poi che c'è un problema per la Sicilia
Ed è vero la Sicilia la più grande regione del Mezzogiorno
Per occupati per posizioni per capacità per situazioni
Cosa si vuole che diventi la Sicilia
La Sicilia tre grandi poli industriali uno è quello di Termini Imerese
E vediamo cosa sta succedendo non cosa succederà intanto cosa sta succedendo oggi perché quei mille cento lavoratori dell'indotto oggi non hanno più il posto di lavoro
E a oggi partono i sei mesi di cassa integrazione
E voi sapete che quando lo stabilimento chiude per sei mesi hai voglia a dire che poi lo riaprì RAI con quale spirito in quale condizioni di mercato
Puoi pensare che si riapre una cosa che si chiude per sei mesi
E queste è uno
Abbiamo un polo di eccellenza a Catania
Nel campo dei microprocessori un palo straordinario di ingegneri di capacità tecniche si parlava vi ricordate della Catania Valley come di una piccola California informatica
è bastato un po'di crisi nel mercato mondiale dei semiconduttori a far fermare gli Investimenti a fare arrestare le promesse di occupazione di raddoppio degli stabilimenti
Io spero che non sia compromesso il futuro dell'STM e spero che sarà così ma dobbiamo sapere che bisogna vigilare dobbiamo controllare perché questi mercati internazionali oggi sono più difficile
Poi abbiamo i poli industriali prevalentemente anche se non solo chimici di cui Priolo è la realtà più grande e importante bene di questa realtà dieci mila occupati prevalente chimici meccanici edili e dell'indotto
Per cosa si vuole fare uno spezzatino
Si vuole fare nel tempo qualcosa che si assottiglia
Ma possibile che non si capisca
Che se tu vuoi te nere produzioni industriali soprattutto di base hai bisogno di verticalizzare impianti e produzioni la dove ci sono non da altre parti del mondo possibile che non si capisca che se vuoi tenere un'industria chimica in Italia non puoi non tenerla perché ce l'hanno tutti i paesi europei
Tu hai bisogno di fare investimenti sul risanamento ambientale
Questi atti toccano perché bisogna mettere i lavoratori contro i cittadini perché il posto di lavoro contro la sicurezza delle comunità non ci stiamo perché vogliamo difendere gli uni e vogliamo difendere gli altri per un semplice motivo perché anche i lavoratori sono cittadini come gli altri e hanno innanzi tutto loro il diritto a lavorare in condizioni di salvaguardia della loro sicurezza e della loro salute bene
Su tutto questo quelli che devono fare cosa fanno
Cosa fanno perché non fanno
Scioperi
Fino a un anno fa incontri Sempre più pochi sempre più rari
Stiamo inseguendo questo tavolo a Palazzo Chigi per rifissare il contratto di programma sembra che inseguiamo una chimera
Guardate la stessa cosa avviene sulla FIAT non pensate che c'è un problema solo per voi la FIAT con questo casino indescrivibile che si annuncia abbiamo avuto un solo incontro con il governo negli ultimi tre anni
Il governo fuggire dalle proprie responsabilità
Questa è la verità si tratta di sapere perché lo fa perché perché non vuole assumersi una scelta una capacità di governo dei problemi
Io credo che ci sia un grande problema che riguarda un'idea di fondo che a questo governo che probabilmente non crede più di tanto allo sviluppo al futuro del sistema industriale italiano troppo attento ad altre cose e troppo attento ad altre sirene non pensa che il mondo industriale e lavoro industriale possano essere governativo riformati e sostenuti non ha un'idea di sistema
Perché è un'idea di sistema implica mettere assieme strumenti aziende sindacati imprese e territori comunità locali e costruire dei percorsi di riforma e di investimento
Ci vuole ciò è una cultura molto avanzata vorrei dire europea di governo dei processi delle trasformazioni produttive e industriali ed entro il proprio DNA non ce le ha lo ha vediamo ce ne accorgiamo
Chi nel governo a cultura ad esempio delle produzioni chimiche o industriali praticamente nessuno
Se ne occupano quando scoppiano i problemi
Quando ci sono lavoratori che perdono il posto di lavoro scioperi quando il sindacato scende in piazza ma non si affrontano così i problemi perché si devono prevenire
Le soluzioni perché quando arrivi poi a quel punto
Salvare l'occupazione e salvare il futuro dell'impresa che molto più difficile con i mercati di oggi devi programmare
Devi capire prima devi costruire le condizioni devi costringere le aziende quando non lo vogliono fare ad assumersi delle responsabilità e tu parte pubblica
Devi mettere le risorse per aiutare questi process
Si parla giustamente lo fa la categoria lo facciamo anche noi
Della rifinitura di un accordo di programma
Ma noi non è che siamo con gli occhi chiusi noi lo vediamo cosa è capitato ad altri accordi di programma firmati
E non attuati oppure firmati e non attuati perché non ci sono le risorse per sostenere gli impegni che ci sono mezzi ci hanno detto
Ultimamente no non è vero nel decreto sulla competitività abbiamo messo duecento cinquanta milioni di Euro per gli accordi di programma siamo andati a vedere
Duecentocinquanta milioni di euro spalmati in quattro cinque anni per tutti gli accordi di programma di Italia una briciola per ognuno
Con quei soldi con quelli stanziamenti non si affrontano non si risolvono nessun problema né qua
Nei Sardegna né nel resto del Mezzogiorno né sulla FIAT negli impianti petrolchimici dal nord
Per non parlare delle bonifiche ambientali che sono oggi tutte ferme per me a Gela per me qui Perna Marghera e potrei fare un elenco sterminato
Cosa vuol dire questo
Vuol dire
Se è corretta questa analisi
Se non è un'analisi che risente della situazione mai meditata sia sul terreno nazionale sia sui processi storici sia sui bisogni delle persone dei lavoratori vuol dire che tocca a noi
A noi il sindacato
A noi sindacato dei chimici dei meccanici detersivi a noi il sindacato confederale
Di tenere aperta non una speranza ma un bisogno per il futuro del Paese
Che non si abbandoni l'industria
Che si affrontino i temi a partire da una cultura industriale che vari creata e va ricostruita
E che il governo intanto in quest'ultimo anno della legislatura ci faccia la cortesia di fare quelle cose giuste che consentano di tenere aperta questa prospettiva per il futuro perché anche un anno
Se è un anno perso è un anno che ci può generare più problemi per il futuro per questo
Le nostre categorie sono impegnate iniziative di mobilitazione di Lotto
L'otto marzo il giorno caro a tutti noi la festa delle donne hanno scioperato lavoratrici e lavoratori tessili il quindici aprile sciopereranno per il contratto e per l'occupazione lavoratrici e lavoratori metalmeccanici i tre sindacati della Falck hanno deciso come ha detto bellissima le iniziative di lotta preparando lei
Infatti non bene partendo dal basso per un coinvolgimento vero dei lavoratori in ordine alle grandi questioni che ci sono di fronte a noi
E poi toccherà a noi Cgil Cisl UIL non lasciare sole le categorie non lasciare soli lavoratori interessati a questi processi di crisi perché in parte quello che vogliono impresa i governi e anche questo isolare i nuclei il nucleo industriale esistenti e Mammano smantellarla
E noi dobbiamo fare l'operazione opposta
Allargare queste lotte farle vivere nel territorio e qui è fondamentale
Il ruolo delle confederazioni nelle Province e nelle regioni a partire da quello che sta facendo CGIL CISL UIL nella regione Sicilia come giustamente ha detto Mezio
C'è bisogno di questa altezza della sfida della nostra capacità di risposta
Io credo che è naturalmente una sfida difficile ma è anche l'unica sfida possibile se vogliamo che per il futuro il Paese non declini
Lo abbiamo detto l'ho ripetuto
Veniamo da anni in cui il Paese non è cresciuto in cui l'industria nata indietro in cui l'occupazione industriale è diminuita in cui la precarietà è aumentata soprattutto verso i giovani in cui la condizione di lavoro di molti cinquantenni
Che perdono il posto di lavoro e non hanno né indennità vera di disoccupazione nei corsi di formazione e riqualificazione sta diventando drammatica il Mezzogiorno dopo anni per la prima volta ha il segno meno di fronte alla cifra del numero degli occupati che stanno ovviamente diminuendo
Tutto questo ci deve portare a sostenere questa battaglia questo impegno a farlo non solo negli interessi legittimi e ovvi di chi vede minacciato il proprio futuro
Ma di farlo soprattutto per le nuove generazioni il futuro del Paese
Ancora una volta lavoratrici e lavoratori CGIL CISL UIL sapranno in condizioni difficili indicare al Paese la strada della quale c'è bisogno
E lo faremo come sempre tenendoci uniti superando le divisioni che ci sono nel nome di un interesse più generale che ci deve accomunare tutti bisogna ripartire dal Mezzogiorno
Perché il grande dimenticato dell'azione di questo governo esattamente il Mezzogiorno
Quella speranza che anni fa si era riaccesa perché era accompagnata da cifre da Investimenti da ricreazione di condizioni di sviluppo sia rapidamente chiusa
Cerchiamo di riaprirla prima che si chiuda troppo perché c'è bisogno
Per il nostro Mezzogiorno di far ripartire non solo la speranza
Ma le condizioni concrete di un diverso è vero sviluppo più forte più duraturo in grado di dare risposta a quei cento mila giovani
Che ogni anno riprendono la valigia e anno dopo anno vanno a cercare lavoro occupazione e futuro fuori da questa isola e fuori dalle regioni dal Mezzogiorno
Bisogna su questo davvero per meno farla finita con questa cultura rozza e leghista che vede contrapposto l'egoismo dei ricchi alla situazione del nostro Mezzogiorno c'è un solo Paese
C'è una sola Europa c'è un solo mondo del lavoro e noi siamo orgogliosi
Cui a Priolo
Ieri a Ragusa domani nel Nord di rappresentare nello stesso modo con la stessa serietà con la stessa fermezza con la stessa determinazione le stesse parole d'ordine e gli stessi valori questa è la forza di CGIL CISL UIL questo è il loro ruolo non mi stupisce
E per questo il Governo giorno dopo giorno cerchi di ridurre questo ruolo e di ridurre questa nostra capacità di Presa e di proposta
Quello che sta succedendo in queste ore sul contratto dei pubblici grida vendetta
Nella mia storia non Breve
Non mi era mai capitato con tutti i governi che pure questo Paese ha avuto con tutte le maggioranze politiche
Di assistere
A un tentativo di accordo sindacale fatto sui giornali sulla televisione fatto solo tra esponenti dello stesso governo in cui uno dice cento uno novantacinque un altro ottantacinque
Danno i numeri
Noi non vogliamo i numeri perché dietro coi numeri c'è un disegno che non ci sfugge
Quello di non parlare con noi che rappresentiamo la stragrande maggioranza del mondo di lavoratori di parlare tra di loro di mandarsi messaggi di provare a scavalcare questo sindacato e poi
Non ci sfugge anche che c'è anche il tentativo di dividere i lavoratori pubblici da lavoratori privati i lavoratori del Nord da quelli del Sud
Quelli del petrolchimico dagli altri lavoratori quelli della Sicilia da quelli della Calabria è un gioco vecchio quel gioco
Appunto per non farlo vincere
Sul quale nacquero le grandi confederazioni italiane che sono esattamente come sto con federare cioè unire cioè tenere assieme
Perché nella divisione non c'è niente da fare prevalgono gli altri le imprese
Gli imprenditori che non fanno i giusti interessi dei lavoratori e quei governi che vogliono sulle spalle dei lavoratori provare a costruire qualcosa ma non lo sappiamo
Che contro i lavoratori e contro i sindacati qualsiasi cosa si volesse costruire non è una costruzione che degna di rappresentare i valori il futuro e il segno al quale affidare il futuro Dinoi tutti vi ringrazio
Ringraziamo Epifani lavoratori della zona industriale ringraziano Epifani CGIL CISL e UIL e nazionale con l'impegno che siano a fianco di tutti noi lavoratori