"Il 35° Congresso della lega delle cooperative, la scalata per il controllo della BNL ed il sistema cooperativo..."

Ancora un ulteriore momento di informazione di riflessione ha realizzato con documenti d'archivio questa volta abbiamo scelto di riproporli una registrazione del quindici aprile novantanove quando alla trentacinquesimo congresso della lega delle cooperative
Presero la parola tra gli altri Giovanni Consorte presidente dell'Unipol
Tra gli indagati dalla procura di Roma per la vicenda dalla tentativo di scalata per il controllo della Banca nazionale del lavoro e Massimo D'Alema in quel momento presidente del consiglio li ascolterete innanzitutto consorti parlare del sistema cooperativo di fronte ai cambiamenti nel settore del mercato e ribadire la necessità di nove alleanze nuove forme di sviluppo imprenditoriale
Al termine che scuote le tende cioè quanto disse Massimo D'Alema che dopo aver spiegato anche in quella sede il sì dalla suo Governo all'intervento armato nei Balcani
Ribadita l'altro il suo assenso al diritto delle cooperative di finanziarsi anche attraverso il ricorso alla mercato
Ma io per spero di portare
Un contributo al congresso ripercorrendo alcune esperienze concrete che abbiamo vissuto in questi anni
Facendo un'analisi avanzando alcune proposte
Agli inizi degli anni novanta si è manifestato una crisi
Diffusa
Nell'ambito delle imprese cooperative dovute a problematiche macroeconomiche problematiche di settore ma anche a problemi specifici che investivano l'azienda cooperativa
Le cause macroeconomiche sarò molto sintetico sono facilmente erano facilmente comprensibile
Un'elevata inflazione
Un elevato costo del danaro un forte indebitamento
Da parte delle aziende e modesti se non insignificanti contributi che i governi elargivano a favore del movimento cooperativo
C'erano problemi strutturali invece di settore
Ascrivibili sicuramente ai problemi di Tangentopoli in gran parte anche se la cooperazione è uscito a testa alta ma anche ad una grossa calo delle commesse ad una grossa cale degli ordini che l'investitore cooperativa
E c'erano problemi delle aziende
Bassa patrimonializzazione elevato indebitamento
Inversione del capitale circolante che da positivo diventava negativo per i cambiamenti che avvenivano sul mercato
Forti ritardi nelle vie di indicazione delle crisi
Con perdite che si sono manifestate nelle aziende che hanno già operato il patrimonio delle aziende stesse
Questi sono fatti non sono fatti di non sono aspetti ideologici non le si può esorcizzare sono una realtà
Il movimento cooperativo
Ha reagito positivamente come avvenuto anche storicamente in altre situazioni è in una logica di sistema efficaci ha risolto i problemi di queste cooperative
Il numero delle cooperative che sono morte nel questo Periodo sono di gran lunga inferiori a quelle delle aziende private operanti negli stessi settori
Nel periodo considerato dal novantuno al novantasei
E le cooperative oltre a non avere particolari supporti hanno dovuto superare gravi diffidenze e gravi
Azioni negative da parte del sistema bancario e anche da parte dei fornitori
Questa è la realtà
Non lo stesso periodo
Altre aziende operanti in settori ad elevata liquidità quella in presenza di elevati redditi finanziari in presenza di ipotesi monetizzazioni adeguate hanno potuto invece arricchire la loro forza
Assumere dimensioni e capacità contrattuali verso il mondo esterno decisamente forte
Queste tendenze positive e negative che hanno riguardato le cooperative hanno riguardato tutte le aziende italiane non sono un fatto peculiare se ci atteniamo alla realtà
Ora questo scenario si va
Gradualmente ma velocemente cambia non mi soffermo per problemi di tempo su tutti quei fatti straordinari avvenuti negli ultimi due tre anni
Che stanno incidendo nella vita delle imprese
La legislazione ingresso sulla moneta unica la lì la divisione della legislazione societaria il processo di liberalizzazione dei mercati
La abbondanza di capitale a basso costo che c'è nel mercato l'offerta è aumentato il problema delle alleanze
In realtà quello che mi preme evidenziare che di fronte a questi cambiamenti quali sono le conseguenze
Anche queste sono fatti
Una grossa modifica nell'atteggiamento strategico e nella velocità di cambiamento dei gruppi dell'impresa italiana dopo anni o decenni di stagnazione
è una grossa modifica del ciclo economico dell'impresa con le quali dovremo fare i conti
Oggi c'è bassa inflazione
Basso costo del denaro bassi redditi il ciclo economico dell'impresa è evidente che sta cambiando e bisogni che ne prendiamo atto
Dal punto di vista strategico che cosa assistiamo ad acquisizioni fusioni Jo inventa un alleanze tutto quello che è l'armamentario tipico delle cambiamenti strategici all'impresa ma per quale obiettivo
Gli obiettivi sono chiari aumentare la dimensione conquistare quote di mercato realizzare economie di scale ed economie di costi
Mentre sul versante del ciclo economico stiamo assistendo a delle ristrutturazioni aziendali
Comma obiettivi importanti che riguardano la produttività che riguardano investimenti tecnologici che riguardano il dibattito è aperto una maggiore flessibilità del lavoro
Quello che caratterizza questo cambiamento è la velocità con cui stanno avvenendo questi fenomeni rispetto al passato
E le aziende che penso di poter passare indenni da questo fenomeno nei prossimi quattro cinque anni si troveranno ad avere bassi processi di accumulazione e ad essere meno competitivi sul mercato
Va bene il sistema cooperativo già detto alle ha reagito bene alle crisi i numeri parlano da soli ha salvaguardato undici mila posti di lavoro ha investito quattrocento miliardi ai muri immesso un volano di oltre due mila miliardi dal sistema bancario
Però c'è un primo problema
Il movimento cooperativo non ha la stessa efficacia nelle logiche di sistema quando si deve porre in chiave propositiva di sviluppo strategico sul mercato
Questa anche questo un dato storico dal quale bisogna prenderne atto è il congresso deve valutarlo negli aspetti intrinseci del perché avviene questo fenomeno
Le logiche di sistemi invece secondo me devono diventare un patrimonio fondamentale nei prossimi anni perché il vero unico punto di forza che abbiamo nelle sfide del mercato
Non siamo competitivi per patrimonializzazione non siamo competitivi per velocità di cambiamento
Dal nostro punto di forza e sviluppare le sinergie interne del sistema per lo sviluppo
Naturalmente questo è un'esigenza che io ritengo concreta e come si può manifestare questo sul Pisa Energia Encke livelli si può manifestare
Sicuramente bisogna avviare dei processi di fusione
In molti settori del movimento cooperativo
Bisogna effettuare delle acquisizioni bisogna stare sul mercato bisogna ricercare delle alleanze
Con l'obiettivo chiaro di mettere insieme investimenti e ricerca gruppi dirigenti mercato know how specifico come stanno facendo gli altri
Che pur essendo molto diversi fra di loro riescono a realizzare noi pur essendo simili lo realizziamo in in parte e non in modo sufficiente rispetto alle esigenze naturalmente è un annoso problema una risposta una domanda semplice che viene fatta spesso
Lo sviluppo del sistema le logiche di sistema per lo sviluppo vanno fatte con chi ci sta
Non si possono obbligare le aziende a scelte che non condivido
Devono essere fatte da chi ritiene che le iniziative imprenditoriali siano valide e rischiano così come qualunque altra impresa il movimento cooperativo non vuole avere un ruolo marginale nel sistema produttivo del Paese
Altrimenti si può seguire logiche del tutto diverso ma se c'è questo assunto queste regole bisogna attiva al e non c'è altro da fare
In altri termini bisogna sviluppare il discorso strategico in termini di sistema perché molto sinteticamente perché analizza il mercato italiani europea si stanno individuando tre grossi settori
Il settore ad alta innovazione tecnologica non mi soffermo siamo tagliati fuori non ci siamo né per capitali ma neanche per cultura e per esperienza imprenditoriale
Ci torno i settori più tradizionali abbassa intensità di capitale ad alta intensità di lavoro nel quale siamo molto presenti che sono oggetto di profonde ristrutturazioni con il quale dobbiamo farci contro nei prossimi anni le produzioni a a sviluppo tecnologico semplice
Verranno sempre più esportare perché c'è una variabile competitiva negli altri Paesi che lavoro costumi terzo di quello che costa in Italia
Quindi noi qui possiamo resistere solo quindi se mettiamo in campo vedremo dopo se mettiamo in campo una grande creatività è un grande recupero di produttività in cui c'è un terzo settore insomma
Quello delle utilities smesso né quello del Welfare nato
Gli utili di crisi per uscire dal generico parliamo di energia elettrica
Parliamo di me di acqua trasporti parcheggi ero portieri ambiente giusti col bel giro stazioni farmacie
è un settore potranno sui che richiede livelli d'investimento medi non altri un grado di specializzazione di professionalità alla portata del movimento cooperativo un'elevata intensità di lavoro
E barriere all'entrata abbastanza bassa
Perché sono tutte aziende radicate col territorio a condizione che ci sappiamo difendere a Bologna abbiamo perso in questi giorni le farmacie
Vi chiedo girando per l'Europa in quanti Paesi Francia Inghilterra Germania l'Italia o aziende italiane sono riuscite a conquistare e a dirigere a fare aziende di quei Paesi neanche uno forse ci dobbiamo riflettere su come gestire la privatizzazione in questi settori
Oltre al discorso naturalmente
C'è un discorso che riguarda la meritevolezza cooperativo
Dobbiamo sviluppare logiche di sistema dobbiamo non essere marginali parliamo di meritevolezza cooperativa non è
Non verrà più riconosciuto la meritocrazia cooperativa in funzione della natura societaria
Non è di per sé meritevole il fatto che un'azienda abbia natura societaria è meritevole un'azienda perché come quella cooperativa che crea lavoro
Che opera a stretto contatto con il sociale
Che crea che investe prevalentemente per lo sviluppo
Ed è comprensibile a tutti
Che la forma societaria cooperativa è fondamentale che sia collegata la meritevolezza per avere un riconoscimento sul mercato italiano
Ora
In questo contesto bisogna essere bisogna eseguire dei processi logici
Se ci possiamo difendere avere delle chance come sistema per lo sviluppo se vogliamo non essere marginali e voliamo avere un riconoscimento di meritevolezza per il lavoro che facciamo
Si pone un problema di mezzi per lo sviluppo
Noi abbiamo interni di capitale quattro variabili tutto il capitale di rischio
Il capitale di indebitamento comunque va tenuto a dirlo il capitale circolante quando Simone
E l'ultimo allora su capitale circolante l'utile non c'è nessuna peculiarità cooperativa
Se un'azienda gestisce bene ha un capitale circolante positivo e realizza un se gestisce male
Invece su capitale di debito il capitale di rischio c'è da dire su capitali di Rabito mi soffermo su un solo aspetto io ritengo che nell'affrontare la crisi rivolte operative e in vari settori ci metto aiuti uno subito voi mi va be no no io chiudo immediatamente noi abbiamo avuto questo problema che in molti casi il prestito da soci per noi è stato un problema
Nelle aziende
Nel settore manifatturiere industriali delle costruzione agroalimentare io penso che più riduciamo il presto da soci e più convincermi socia trasformarle
Almeno in parte in capitale e più facciamo un bene per il futuro delle nostre aziende tanto più che oggi il danaro costa meno di quanto non costi spesso da sola
Sulle obbligazioni mi preme solo sottolineare due aspetti è una forma di indebitamento è una forma tecnica non diamogli una valenza di più di quello che ha ricordiamoci che i prestiti obbligazionari determinano un cambio culturale nella comunicazione dell'azienda verso l'esterno a partire dai prospetti informativi che bisogna fare se noi emettiamo obbligazioni non credo di aggiungere altro
Sul capitale di rischio invece mi preme sottolineare che le aziende cooperative tolto la cooperazione di consumo
Ha un capitale sociale che adesso e stimato fra il dieci e il venti per cento del patrimonio
Il patrimonio netto è insufficiente io credo che se faccio un po'fatica a pensare di poter avere una logica di sviluppo nel settore produttivo italiano su queste basi allora e mi avvio che ho già finito due minuti o finché bisogna fare dei discorsi coerente
Siamo d'accordo no che ci sono forti cambiamenti strategici con notevole velocità in tutti i settori produttivi del Paese
Siamo d'accordo no che nei settori maturi nel quale operiamo sono in atto profonde ristrutturazioni è vero che c'è un'inversione del ciclo economico delle imprese
è vero che noi assumiamo la non marginalità come prospettiva per la cooperazione è vero che lo dobbiamo diciamo dare maggior contenuta nel merito volersi cooperativa è vero che l'unico punto di forza che abbiamo e nelle logiche resiste o per lo sviluppo se tutto questo è vero
Manca solo un concetto
Dobbiamo riconoscere la diversità
Il movimento cooperativo è un aggregato di aziende di settore di territori profondamente diverse fra di loro
Non c'è un'omogeneità
La lega delle cooperative rappresenta aziende piccole grandi di settore diversi su territori diversi la diversità deve diventare un punto di forza e movimento cooperativo non può essere un limite o un punto di debolezza e penso che si debba in questo senso rivederlo legislazione cooperativo non è pensabile con Hagi legislazione univoca
Ho monolitica possa permettere di dare risposte ad un mondo così variegato questo non è un problema ideologico è un problema concreto che nasce dall'esperienza che vengono effettuati
E ritengo che debba essere data questa alle agli statuti non mi soffermo sugli aspetti tecnici si potrebbero potrei farlo Marco
Trombe reso solo una cosa voglio dire
Le alleanze
Non dimenticati di che nei prossimi cinque anni
Il principale soggetto dell'economia sociale italiano diventeranno le fondazioni bancarie
Hanno settanta mila miliardi di proprietà delle delle aziende e duecento mila miliardi la stima che viene fatto non la cessione che verranno fatte e guardate caso le fondazioni che potranno far politica potranno operare in molti settori del welfare
In molti si prosegue
Perché l'ultima versione dei decreti attuativi evidenziato
Che uno dei problemi degli interventi che devono fare le fondazioni spero non vi sia sfuggito e quello del concorso Allo sviluppo territoriale volutamente generico o generale ma che dentro ci sta tutto
Allora penso che anche l'unità cooperativa sarebbe bene cominciare ad a vederla in questa ottica nel senso che l'Unità cooperativa non è più soltanto un problema di opportunità politica ma a mio parere diventerà un'esigenza grazie
Chiedo scusa quando richiamo il tempo ma purtroppo
La parola al presidente del consiglio dei ministri onorevole
D'Alema
Grazie
Sono
Sono lieto di avere questa occasione
Di incontrarvi
Di intervenire al vostro congresso
Confermando così per quanto mi riguarda
Un'attenzione personale un sentimento di amicizia che mi unisce al mondo della cooperazione
E voglio innanzitutto cogliere questa occasione
Per ringraziare la lega delle cooperative
Per ringraziarla per a vere testimoniato
Come lega e con l'impegno di diverso e cooperative
Ancora una volta è concretamente il valore della solidarietà
Contribuendo in modo significativo alla iniziativa umanitaria che l'Italia ha in corso nei Balcani
Con quella iniziativa Alitalia ha deciso di fronteggiare una sfida difficile
Non soltanto sul piano della quantità dell'assistenza siamo infatti stati i primi
E di gran lunga siamo i più impegnati per cercare di fronteggiare un'emergenza umanitaria di portata enorme
Impegnativa anche sul piano qualitativo non si tratta soltanto di dare da mangiare un riparo
A centinaia di migliaia di persone si tratta di assistere persone ferite nel fisico nello spirito
Anziani donne e bambini
Che hanno vissuto esperienze indicibili
Pochi maschi adulti
L'ottantacinque per cento dei profughi costituito di persone anziane di donne e di bambini
A testimonianza di come repressione abbia colpito forse non tutti una parte saranno rimasti a combattere ma certamente ha segnato profondamente il carattere di un popolo
Con questa iniziativa
Condotte in stretto coordinamento con le istituzioni europee con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite
L'Italia ha assunto un ruolo di primo piano
Credo dando in questo modo anche una specifica testimonianza
Di una sensibilità profondamente radicata nel nostro popolo
Qualcosa che ci caratterizza in questa drammatica dice nella quale noi siamo leali ed efficienti dal punto di vista dell'impegno militare
Siamo attivi sul piano dell'azione politica ma siamo senza dubbio protagonisti sul terreno delle azioni umanitarie
Dobbiamo caratterizzato in questo modo il ruolo dell'Italia
Credo in un modo che corrisponde alle propensioni alle caratteristiche alle qualità del nostro popolo
Questa grande azione umanitaria
Si sviluppa in modo particolare in Albania anche per i legami particolari di amicizia di vicinanza e di solidarietà con quel Paese
Ma anche perché l'Albania il paese di gran lunga più investito con il dramma dei profughi
è anche vero che questa iniziativa
Corrisponde ha corrisposto a un interesse dell'Italia e dell'Europa
Ancora ieri nella riunione di Bruxelles è stato riconosciuto all'Italia
Che sono i non avessimo di nostra iniziativa raccogliendo l'appello lanciato dalla signora Olga da quando il ventotto di marzo ella disse l'Alto Commissariato è impotente di fronte a quello che accade se non si fanno carico Stati o altre istituzioni internazionali noi abbiamo deciso da soli e per primi
Di andare al di là dell'Adriatico
Di lanciare un appello raccolto prontamente
Non soltanto come è ovvio da la apparato pubblico Protezione civile
Con grande
Sperimentata efficienza ma anche da tantissimi volontari la gran parte delle persone che lavorano sono appunto volontà
Una esperienza diciamo che
Voi conoscete quando vi parlate dei valori della cooperazione anch'io penso che in forme diverse questi valori vivano nel volontariato nell'associazionismo
Nella partecipazione
Se non ci fosse stato questo impegno immediato generoso ed anche efficiente io credo che noi oggi avremmo boat people sull'Adriatico cento centocinquanta mila persone disperate
Che verrebbero sulle nostre spalle prive entrerebbero in modo disordinato e drammatico in Italia e l'Europa
Noi abbiamo voluto assisterli lì alle frontiere con il loro Paese
Anche nella speranza ed è poi questo lo scopo dell'azione militare
Che essi possano tornare liberi sicuri nelle proprie case
Nel Paese dal quale sono stati scacciati con la violenza
Ed è questo anche il senso politico di una missione umanitaria che non è altro rispetto all'impegno complessivo del Paese
Abbiamo raccolto sono stati raccolti tanti soldi
Si continua a raccogliere segno di una gara generosa di solidarietà nella quale si sono impegnati tanti singoli famiglie
Persone del mondo culturale dello spettacolo
E siamo in grado di assistere migliaia di persone ben presto nei prossimi giorni completeremo
La nostra capacità operativa di assistere direttamente
Quasi trenta mila persone sono
Con iniziative interamente costruite e gestite da noi senza considerare poi
Rilevantissimo flusso di mezzi di viveri che abbiamo fornito al governo albanese della nostra partecipazione ad iniziative di carattere internazionale
In questo momento non ci sentiamo vicini a questi nostri connazionali
Operano in condizioni molto difficili abbiamo motivo anche di preoccupazione perché il confine tra
La Federazione jugoslava e l'Albania non è certamente un luogo tranquillo dove svolgere missioni umanitarie
E ancora stamattina mi sono notizie di azioni militari di bombardamenti al di là di quel confine
Tuttavia siamo persuasi che l'azione debba proseguire
Allo scopo non soltanto di assistere i profughi ma poi attraverso l'iniziativa politica la pressione militare allo scopo di garantire uno sbocco a questa drammatica crisi
Io resto convinto che l'azione della NATO fosse inevitabile
Che non si potesse assistere ancora una volta
Alla tragedia della pulizia etnica
Che questo non potesse essere più accettato alle soglie del Duemila nel cuore dell'Europa
Questa azione al servizio della ricerca di una soluzione politica
Una soluzione politica che assicuri innanzitutto la cessazione della repressione
Il ritiro delle truppe serbe il ritorno dei profughi nelle loro case
Protetti da una forza internazionale
Non è la guerra della NATO contro la Jugoslavia
è un'azione militare che vuole aprire la prospettiva di una soluzione pacifiche
Di una soluzione nel quadro della legalità internazionale
Non a caso ieri nel riunione dei Capi di Governo e di Stato dell'Europa
Abbiamo invitato il segretario generale dell'ONU Kofi Annan
Con una scelta molto forte e significativa sostegno nei confronti del suo
Con il quale egli ha chiesto con l'autorità che gli deriva al suo ruolo dalla sua personalità
Lui ha chiesto
Che il governo di Belgrado faccia cessare la repressione ritiri le sue truppe accetti una forza internazionale sotto l'egida delle Nazioni Unite non l'occupazione della Jugoslavia da parte della NATO
Noi ci battiamo per questi obiettivi
L'Europa intende assumere le proprie responsabilità
Essere protagonista della soluzione di una crisi che avviene nel cuore dell'Europa
Non rapporto leale con gli Stati Uniti d'America ma anche con una piena assunzione di responsabilità propria
Questo è il significato di un documento nel quale il quale l'Europa chiede che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Possa riunirsi
Possano assumere come proprio il documento di Kofi Annan è chiaro che questo appello si rivolge in primo luogo alla Russia
Perché se la Russia vuole che sia la nazione nazioni unite a gestire le crisi internazionali deve mettere Nazioni Unite nelle condizioni di fare superando la logica di viti ci hanno costituito indubbiamente un ostacolo perché ciò avvenisse
Ed è anche il senso della richiesta che Nazioni Unite decidano un regime transitorio un'amministrazione fiduciaria per il Kosovo
Con l'obiettivo di di tornare ad un'autonomia nella Federazione jugoslava
Ma indubbiamente questo appare impossibile nell'immediato dopo quello che è accaduto quello che è accaduto e francamente
Orribile star scadendo
E di questa Amministrazione fiduciaria temporanee allo scopo di ricostituire una convivenza civile le basi minime badate che al di là delle violenze fisiche
Una delle cose che ho trovato più agghiacciante
E la sistematica spoliazione di questi profughi delle loro carte d'identità
Delle loro fotografie la distruzione dei catasti
Il fatto che hanno persino li ho visti io strappato le targhe alle automobili come dire noi vogliamo sradicare affida la vostra tema
Cancellare ogni legame con la vostra parte
Ora è chiaro
Che questo non sarà subito
E che attraverso la forza si dovrà imporre il diritto e si dovrà ricostituire un legale
Diritto di queste persone di essere cittadini della loro patria bisognerà avere il tempo per rifare i catasti
Per ridare le carte d'identità
Per restituire le targhe le case
E a questo deve provvedere la comunità internazionale e l'Europa
Che chiede all'ONU il mandato di fare questo in casa propria del cuore dell'Europa
Sulla base dei valori e dei principi che reggono la convivenza in questa parte del mondo
Io credo che queste ragioni
Sono ragioni molto serie
Perché altrimenti noi ci conosciamo certamente se non vi fossero state ragioni molto serie chi come me viene dalla stessa storia che voi condividete non avrebbe accettato la guerra
E noi abbiamo accettato come inevitabile l'uso della forza
E quindi avendo l'accertata intendiamo perseguire con serietà questa prospettiva
L'Italia deve anche in questa drammatica circostanza emergere come un Paese serio
Affidabile
Protagonista
Capace di tener fede agli impegni che assume
Questa è una condizione della rinascita del Paese
Ed è un tratto irrinunciabile di quella nuova classe dirigente di cui noi facciamo parte
No la classe dirigente che ha detto raggiungeremo i criteri di Maastricht e lo ha fatto
Che ha deciso di sostenere l'azione della NATO e lo fa
Che decide di portare l'aiuto umanitario e lo fa e in modo efficiente
Noi dobbiamo da questo punto di vista lo ha detto anche poco fa Visco noi vogliamo rappresentare una cesura
Dico rispetto ad una certa immagine dell'Italia
Ora io sono convinto che da questa prova il Paese uscirà
Certamente provato ma più forte e più credibile
Certamente in tutti noi è vivissima la speranza
Che le tante iniziative in corso
Possano sfondare il muro del diniego che finora è venuto da Belgrado
Ancora in queste ore una nuova iniziativa russa con l'invio a Belgrado
Dell'ex primo ministro Cernomyrdin come inviato personale di Eltsin
Noi apprezziamo molto il modo in cui la Russia pure del dissenso rispetto all'azione della NATO sta moltiplicando i suoi impegni il per aprire la strada ad una soluzione pacifica
E certamente la Russia sa che nell'Europa nella NATO nell'Unione Europea non ha un avversario ma un interlocutore un partner che ha mantenuto in tutti in questo periodo un rapporto molto vivo noi stessi abbiamo partecipato tenere vivo questo rapporto di dialogo di di confronto
Speriamo davvero
Che presto si esca da questa vicenda dramma
E comunque noi ci impegneremo perché sia così
Ma penso che il Paese abbia bisogno di uscire anche per sollevarsi da quel l'angoscia della guerra di cui si vedono segni io credo che anche per questo vedete c'è stata una risposta così forte generosa l'iniziativa di solidarietà penso è stato anche un modo per tante persone che hanno vissuto televisivamente questa angoscia di fare qualcosa di sentirsi attivi sentirsi protagonisti e credo che noi abbiamo sentito come Governo che bisognava non soltanto rispondere ad un'esigenza umanitaria ma anche offrire al Paese una opportunità per scendere in campo per essere attivo per essere protagonista per non sentirsi soltanto spettatore della guerra
Noi abbiamo bisogno molto che con la pace
Spero presto verrà
Il Paese Possa riprendere slancio ottimismo
Fiducia nell'avvenire
E vorrei ora guardare insieme con voi come voi avete fatto in questo congresso al di là della stretta di questi giorni
Alla necessità di imboccare con molto coraggio con molta forza la via
Di una rinnovata crescita
Capace di produrre ricchezza di generare un avanzamento del Paese in tutti i campi una innovazione una modernizzazione
Una più forte capacità competitiva dell'Italia non disgiunta da quei valori di solidarietà e di coesione sociale di cui voi siete
Testimoni
E che sono a fondamento del vostro movimento
Il governo si impegna per questo è nato per questo
Promuovere sollecitare una crescita equilibrata del Paese nelle nuove condizioni e sulla base delle nuove opportunità determinate dal risanamento economico dalla nostra partecipazione alla moneta europea
Il patto sociale per il lavoro per lo sviluppo
E
Diciamo rappresenta non soltanto un accordo con le parti sociali ma in qualche modo il pilastro di questa politica
Con la firma del patto sociale il Paese ha ricominciato a guardare in avanti
Ha disegnato obiettivi per il futuro
Dopo molto tempo si è posto obiettivi di crescita e di accumulazione
Con il patto sociale che le organizzazioni cooperative hanno firmato insieme alle altre parti sociali il Governo ha chiesto al Paese di condividere un nuovo grande obiettivo nazionale
Quello di un futuro di qualità
Qualità perché sempre di più siamo chiamati a competere su questo piano
Senza più ripari senza più furbizie
Sull'arena della moneta unica e di una globalizzazione
Che sfida l'Italia
A ad essere protagonista in quella parte del mondo di cui facciamo parte
E cioè i Paesi più avanzati
Più ricchi i paesi industrializzati più forte del mondo
E quello il campionato che giochiamo noi
è un campionato difficile
Molto difficile
Ma
Noi ci siamo battuti in questi anni per restare in serie A
Non era scontato
Perché una parte del Paese
Sarebbe scivolato volentieri in serie B magari con l'idea che il campionato di serie B si potesse vincere più facilmente
Ma noi ci siamo battuti per restare in serie A sapendo che restare in serie A cioè nel gruppo di testa Della Monica europea è per noi una prova dura
Perché lì a quel livello insomma quel livello dove ci sono gli Stati Uniti la Germania il Giappone la Francia l'Inghilterra
Insomma
Non è una prova facile per il nostro Paese
Io credo vedete che questa futuro di qualità dell'Italia
Noi dobbiamo costruirlo innanzitutto laddove questo sembra più difficile
Nel Mezzogiorno
Dobbiamo rovesciare l'ottica con cui il Paese ha guardato al Mezzogiorno
Paese ha guardato a lungo al Mezzogiorno come ad un freno
Ad un peso
Ad un'area da assistere
Rispetto al l'alto livello di innovazione di don di dinamismo delle parti più sviluppati del nostro Paese
Indubbiamente è un paese straniero dice perché
Quando mi vengono proposti certi modelli cioè mi dicono l'Olanda diciamo ma il primo ministro olandese che un uomo simpatico intelligente guarda invece con molta invidia al nord est dell'Italia
Che è una specie di Olanda dove tuttavia c'è un librettino di sviluppo e un livello di benessere leggermente maggiore rispetto
Cioè noi Italia contiene
Le aree più sviluppati più ricche più dinamiche devo e giustamente ricordato il cancelliere Kohl a chi faceva qualche discorso sprezzante verso l'Italia ricordo nel Bundestag che la provincia più ricca d'Europa non è Francoforte ma il Milan
E nello stesso tempo l'Italia è questo Paese tira questo questo grande problema del mezzogiorno dobbiamo fare diventare questo problema una risorsa
Aveva messale che nel Mezzogiorno e il Mezzogiorno è una delle aree nel mondo sviluppato
Più giovani
Mondo sviluppato è vecchio
Mezzogiorno è una delle aree più giovani
L'Europa dell'Europa sviluppa più ricco di risorse
Ancora non valorizzate cominciare dalle risorse umane intellettuale
Ed è un'area nella quale il bisogno e anche molla di creatività di capacità
Potenzialità che noi dobbiamo liberare
E mettere al servizio della crescita dell'intero Paese
Naturalmente questo non è facile comporta un impegno dello Stato ma comporta anche una volontà non retorica vera
Delle forze più vive del Paese e soprattutto delle forze che devono sapere
Creare spirito imprenditoriale e il movimento cooperativo è una delle grandi forze che devono sapere generare spirito d'intrapresa
Cioè volontà e capacità di creare ricchezza
Bisogna che noi guardiamo al Mezzogiorno con questa ottica con coraggio e con capacità di iniziativa
Un futuro di qualità che innanzitutto punta sul su tutto non solo naturalmente significa riprendere ad investire
Investimenti pubblici infrastrutturali
Noi stiamo cercando di accelerare questa capacità dello Stato di investire cercando di vincere quelle difficoltà che sono enormi e devo dire sinceramente viste da dentro
La la la sensazione della fatica della sfida della a volte si ha la si ha la sensazione di avere a che fare con un nemico invisibile di cui non si riesce ad afferrare neanche la natura perché quando si pensa di avere trovato la chiave
Per accelerare le procedure etc poi improvvisamente tutto si ferma di fronte al
Sentenza inappellabile di un tarda di fronte alla sospensiva sì inediti e disse
è una è una fatica enorme è una fatica forte verrebbe l'idea che forse qualcuno di questi aerei che si alzano in volo sì e cercate di centrare con qualche bomba intelligente diciamo qualche
Qualche nemico invisibile di casa nostra eterna non Tinian non c'è cattiveria non c'è cattiveria e non c'è nulla di più terribile di un nemico che non che che lo fa senza cattiveria
Ma soltanto per abitudine dice ecco
Ma questo è un problema enormi eh no io misuro la distanza che appare inconcepibile tra il momento in cui una cosa gli Médicis
Tra il momento in cui una cifra viene stanzia
E il momento in cui questo diventa un cantiere che si apre o un'impresa Chieti che
E comincia a costruire i suoi capannoni è una distanza chi spesso appare inesplicabile a noi col non voglio dire diciamo come possa essere considerata dagli interessati dice
Ed è una distanza tale che fa sì che spesso i governi
Realizzino la politica decisa dai governi passati e progettino la politica e dei governi futuri
Perché e tale è il tempo che passa tra una decisione la sua esecuzione che in generale mentre uno governa esegue ciò che è stato deciso da quelli di tipo ma anche da quelli avvolti di tanto per il pensate soltanto dal quelli che da poco se ne sono andati
Questo è veramente io sono convinto uno dei più grandi problemi
Nazionali
è una battaglia che abbiamo cominciato
E abbiamo cominciato e non a caso chi quelli che l'hanno cominciata sono tra le persone più popolare adesso Bassanini dove si presentano attuato già ma
Noi siamo consapevoli che l'abbiamo soltanto cominciata accelerare e riqualificare la capacità di investimento dello Stato innanzitutto una delle condizioni essenziale per vincere questa sfida
Stiamo dedicando a questo un grande impegno
Anche nel modo in cui vogliamo fissare una strategia di Investimenti penso alla programmazione dei fondi strutturali comunitari due mila due mila sei
Con l'idea che più una strategia è efficaci studiata coinvolge le le forze interessate più poi sarà
Agevole realizzarla abbiamo fatto dei passi in avanti questo è indiscutibile basta pensare alla nostra capacità di Spitzer rispetto alle disponibilità europea eravamo ad un livello un grottesco spendano il sette per cento delle risorse disponibili
E adesso stiamo galoppante verso il settanta vedo le cose stanno cambiando non sono ferme e questa è una delle ragioni che ci hanno consentito di uscire vincitori dalla trattativa europea
Perché non soltanto noi abbiamo ottenuto la designazione di Romano Prodi a Presidente della Commissione europea
Ma diversamente da quanto malignamente si sosteneva che avremmo pagato a caro prezzo questa questo risultato noi siamo usciti anche con parecchi soldini in più per il nostro Paese
In modo particolare con un siamo usciti per la prima volta nella storia d'Italia in piedi da un negoziato agricolo in pieno centro ieri con piedi e con qualche risultato abbastanza significativo bisogna dare atto diciamo
Ma non c'è dubbio ma non c'è dubbio che in questo successo dell'Italia a Pesatori la considerazione che noi siamo un Paese che ha avuto una un modo di presentarsi in Europa per la serietà dei progetti per la tempestività che avuto una qualità nuova
Rispetto al passato e quindi quando ci si presente in modo più serio in modo più tempestivo si ottiene anche di più sempre che nel passato erano cattivi perché ce l'avevano con noi a volte anche perché ci presentavamo
In modo tale che non era difficile prenderci apre da
Io credo quindi che qualche passo in avanti lo abbiamo fatto ma che moltissimo resta da fare
Noi
Nel patto abbiamo dedicato scelte molto impegnative
A sostegno degli investimenti
In particolare le misure fiscali
Che
Sono tese a incoraggiare l'impresa e ad investire di più
In una politica fiscale verso le imprese che qui ragione riscontrata considerevolmente semplificato il ridotto il peso della fiscalità verso le imprese e lo dico imprenditori si lamenta cioè i
Qualche in modo eccessivo
E forse dobbiamo occuparci adesso
Di
Si è con quelle risorse in più che io credo avremmo anche per effetto del risanamento della caduta dei tassi ulteriore pochi giorni fa la Banca centrale europea ha ridotto di mezzo punto tasso scontri d'Europa
Quelle risorse in più che spero avremo adesso forse dobbiamo occuparci un po'delle famiglie dal punto di vista della riduzione della pre signore fiscale anche perché questo è un modo di incoraggiare la domanda interna sostenere anche per questa via
Essenziale una prospettiva di ripresa del Paese
Un futuro di qualità significa poi pensare alla capacità di accumulare capitale umano cioè cultura istruzione e formazione
Ricerca e trasferimento tecnologico condizione essenziale per un modello sociale equilibrato per una capacità competitiva elevata
Questo investire sul capitale umano non può essere disgiunto da una politica coraggiosa di riforme dello stato sociale
Del sistema di sicurezza sociale
Per esempio del sistema degli ammortizzatori sociali
Per introdurre una visione più dinamica dello stato sociale
Cioè uno Stato sociale che sostenga che accompagni la mobilità più che produrre assistenza e passività
Che accompagni
La mobilità da un lavoro ad un altro o alla ricerca di un altro lavoro attraverso programmi di formazione più che attraverso logiche ripeto di assistenza di passività azione
Noi non c'è dubbio dobbiamo o ovvero uno Stato sociale
Meno legato all'appartenenza categoriale più centrato sull'idea di cittadinanza
Più aperto e più inclusivo ma anche meno protettivo verso determinate corporazioni e io sono convinto che di uno stato sociale così concepito fa parte un sistema cooperativistico
Che può in modo efficace diciamo collocarsi su quella frontiera tra pubblico e il privato sociale privato privato diciamo
Che la frontiera essenziale per un welfare moderno
Penso che da questo punto di vista
Questo non significhi tuttavia la rinuncia a presidiare innovando alcuni punti essenziali
Di un sistema di socialità
Per esempio la riforma che abbiamo varato
Del
Sistema sanitario la riorganizzazione di questo sistema
Fa parte di questa volontà del Governo
Di
Presidiare e di riorganizzare in modo più efficiente quei punti dell'welfare in cui è irrinunciabile una preminente funzione pubblica
Di garanzia di tutela dei cittadini il che non significa anche qui diciamo che
In modo trasparente chiaro
Non si debbano creare delle opportunità anche per il privato non profitto per il privato commerciale tuttavia nel quadro di una responsabilità pubblica irrinunciabile nella tutela della salute dei cittadini
Io credo che noi stiamo lavorando quindi per collegare
Una politica di sviluppo che apre opportunità
Ad una obietta ad un progetto condiviso che il governo si propone di promuovere di sostenere di definire con le forze vive della società
Non abbiamo concepito il patto sociale come una una gabbia che impedisca il pluralismo il conflitto anche se certamente voglio dirlo
Il fatto che dopo molte settimane dalla firma di quel partito non si trovi una via d'uscita nel confronto tra a imprenditori lavoratori metalmeccanici è un fatto chi ci addolora che ci preoccupa
Perché il trascinarsi di quel conflitto è contrario allo spirito del patto sono
Il Governo ha guardato con rispetto l'autonomia delle parti sociali stamane tuttavia ministero del lavoro deciso di intraprendere un confronto viale
Io vorrei prima di vedere quali iniziative in modo più stringente il governo dovesse
Essere costretto ad assumere
Rinnovare un appello alle forze sociali innanzitutto alla Federmeccanica
Perché si cerchi una soluzione di questo conflitto perché i lavoratori metalmeccanici possano avere un contratto quale hanno diritto
E per consentire quindi di sviluppare appieno quello spirito
Di collaborazione di convergenza tra le forze grandi forze sociali verso obiettivi condivisi di crescita e di sviluppo del Paese che lo spirito del patto che abbiamo firmato insieme
L'Italia soffre ha sofferto in modo particolare
Di un calo della domanda estera
E della concorrenza lo ricordava anche Visco
Che è venuta da Paesi investiti da gravi crisi che hanno svalutato le loro monete
E che ci hanno colpito nei settori nei quali noi eravamo più tradizionalmente forti i banchi più esposti alla competizione di Paesi emergenti di Paesi meno avanzati del nostro
Io credo che
Questo forte campanello d'allarme la crisi asiatica alla crisi russo
Debba spingerci ancora di più
Nel senso di una consapevolezza
Che noi lo sviluppo futuro del Paese sempre di meno potrà poggiare in modo esclusivo
Su quei settori tradizionali che pure continueranno ad essere un punto di forza dell'Italia
Ma che hanno rappresentato fin qui la forza assolutamente prevalente e credo che noi dobbiamo inevitabilmente vale valorizzare le attività ad alto valore aggiunto la nostra capacità di specializzazione nei settori più avanzati più innovativi
Questo riguarda il Paese riguarda in modo particolare anche a mezzogiorno
Dove non a caso diciamo gli elementi le aree più innovative sono quelle che si formano intorno alle grandi università più avanzate ai centri di ricerca
E noi dobbiamo pensare che nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione della microelettronica dei micro sistemi delle biotecnologie
Nella capacità di produzione e gestione di grandi sistemi complessi
Nell'arrivo spaziale queste sono le frontiere fondamentali per trainare un nuovo ciclo di sviluppo del nostro Paese
Il governo
Si è dotato di un progetto di un disegno che guarda in avanti e chiede a tutti di fare la propria parte per sostenere fare vincere un Progetto di sviluppo e di crescita
Io credo anche i dati più recenti testimoniano senza dubbio lo dico sincera preoccupazione di una situazione ancora di stagnazione di una crescita inadeguata
Ma
Noi dobbiamo puntare sulla possibilità che la seconda metà dell'anno coincida con una possibilità di cresce
Con un mutamento che sarà lento ma che prevedibile della congiuntura internazionale
E di una rinnovata capacità quindi dell'Italia di conquistare una sua fetta di queste potenzialità io penso che in questa prospettiva il movimento cooperativo l'impresa cooperativa
Possano giocare un ruolo molto importante
Voi in questi anni avete affrontato un passaggio sicuramente difficile
Che ha comportato una
Rilevante capacità di innovazione
E tutto sommato movimento cooperativo ha dimostrato di avere una capacità di innovazione e risorse al proprio interno
Anche al di là di quanto Tilli quanto potesse essere sospettato da qualcuno diciamoci la verità molti pensavano veramente che il movimento cooperativo fosse
Un aspetto di quell'Italia consociativa
Di quell'economia assistita dal sistema dei partiti
Che era destinata a crollare e che è crollata dopo la svolta dell'ottantanove novanta
Momento cooperativo non è crollato
Che ha dimostrato che non era un pezzo d'Italia assistita un pezzo di economia protetta dai partiti era una grande realtà viva di questo Paese
Che ha saputo rinnovarsi anche affrontando sacrifici non indifferenti
Fronteggiando problemi sociali
Come l'Italia Italia sofferto in questi anni tutti hanno sofferto partitiche si sono trasformati
I cittadini che hanno perduto i vantaggi dei botta delle sicurezze e il movimento cooperativo è stato parte di quest'Italia che si è trasformata
Certo e diventato un movimento molto più complesso
Che chi è nel suo seno realtà molto diverso ed una certa distanza fra questa realtà si è persino allungata inevitabilmente
Però anche qui il filo non si è spezzato
Che anche questo dimostra un'altra che un'altra previsione era sbagliato
Cioè il filo che unisce la cooperativa sociale
E la grande impresa cooperativa che si muove a livello delle grandi imprese
Non si è spezzato perché vuol dire che c'è un legame non artificioso se voi mi consentite di dire una cosa perché quelle gamme
E fondato sulle dei sui valori diciamo che sono anime sociale fortissimo
E quando diciamo il legame è di fondato sulle idee sui valori sui convincimenti allora possono convivere anche dentro lo stesso movimento anche realtà così diverso anche se questo richiede una grande flessibilità
Nel costruire la strategia di un movimento così complesso così diverso
Io credo che il governo non ha dimenticato
I governi le forze che hanno governato l'Italia in questi anni questa questo ruolo dell'impresa cooperativa
Non è stato dimenticato quando nell'ultimo scorcio del novantotto approvando la legge finanziaria per il novantanove si è introdotta la possibilità per le cooperative di emettere titoli obbligazionari
Una novità rilevante
Per il finanziamento della società cooperative
E che presto
Troverà concretezza nel Regolamento di attuazione che il Tesoro
Deve emanare
Il governo non ha dimenticato il movimento cooperativo quando nello stesso provvedimento esteso alle imprese sociali alcuni meccanismi di agevolazione già presenti per altre tipologie di impresa
Io credo che noi siamo in grado Bersani me lo ha confermato proprio ieri
Di portare al Consiglio dei ministri avendo superato anche vestita ed una discussione
Quella che viene chiamata la nuova Marcora fece e cioè un provvedimento
Che prevede anche le necessarie agevolazioni per le imprese cooperative
Ne io credo ci dimenticheremo del movimento cooperativo quando nelle prossime settimane
Sulle citeremo il parlamento alla approvazione del disegno di legge governativo sul riordino della legislazione in materia Cupido copre
Attivisti in modo particolare per quanto attiene alla
Posizione del socio lavoratore
Confermandone i contenuti che sono stati il frutto di un lavoro lungo e delicato e intenso con le parti interessate
A noi non sfugge insomma Amato ne ha parlato ieri Visco ha ripreso questo concetto
Che vieni avanti
Dal vostro dibattito dalla relazione di Ivano Barberini una ricerca interessanti anche innovativa
Io trovo anch'io come ha detto Visco poi ce l'ha detto lui
Questo è l'essenziale diciamo fra mi aggiungo che è la proposta di Barberini di è interessante
Anche perché ha un notevole grado di flessibilità che tiene conto della complessità della realtà del movimento
Perché dico non c'è dubbio che noi dobbiamo difendere il principio delle Riserve indivisibili ma nello stesso tempo dobbiamo consentire alle imprese cooperative a seconda delle loro necessità di remunerare capitali
Con una flessibilità ricchi di perché varierà diciamo a seconda della natura dell'impresa cooperativa ci sarà quella che diciamo avrà bisogno di zero
Perché e ci sarà l'impresa cooperativa di altro tipo che invece i punterà anche alla ricerca di capitali sul mercato che dovranno essere remunerati e quindi quella quota
Di utili che andranno a questo fine subì avrà al trattamento fiscale che avranno indicano gli utili delle imprese
E nel frattempo sono diventati meno esposti rispetto al passato
Ma io credo badate in questo questo non deve essere considerata con la diavoleria lasciatemi dire che l'idea di andare che le grandi imprese cooperative si rivolgano ai risparmiatori italiani ma anche questa è una forma di lega
Permettete una vera civetteria intellettuale Carlo Marx e non era sospettabile di essere proprio così un liberista selvaggio
Sosteneva che la società per azioni
Era un'anticipazione
Della socializzazione della proprietà
E cioè che in fondo attraverso la partecipazione dei cittadini alla proprietà della grande impresa in qualche modo si cambiava
La natura del capitalismo privato
Io credo per esempio non mi ricordo
Quando l'Unipol
Andò sul mercato
Bene
Quello che si creò intorno all'Unipol fu qualcosa di diverso
Dalla normale scelta dei risparmiatori ci fu un popolo di sinistra
Che considero affatto quello un investimento avverso in quale potere avere una particolare fiducia fu anche premiato quel popolo dei sì
Ci furono lesiva se lo ricorda
Fu un grande potere
Io lo dico questo perché la grande società cooperativa che va sul mercato si rivolge agli investitori con le regole del mercato questa è la condizione secondo me anche in questo modo
Rilancerà un proprio rapporto con una base
E potrà giovarsi di un consenso sociale che c'è intorno all'impresa cooperativa in una misura maggiore rispetto al consenso sociale che si forma intorno alla grande impresa privata per cui io credo che questa è un'idea interessante
Ed è d'altro canto il modo di corrispondere alla complessità di un movimento che giustamente deve da una parte guardare
Alla esigenze innovativa delle grandi intrinseco senza deprimere o cancellare l'esperienza diffusa di un cooperativismo che deve anzi sapessi diffondere ancora di più fra le nuove generazioni
Insomma io credo usati per la lunghezza ma
Io credo che questo vostro congresso segna un passaggio importante
I risultati acquisiti sono grandi non spetta a me ricordare quanti sono i soci quanti gli addetti quanto il fatturato quello lo sapete vede voi altri vorrei dirvi che lo so anch'io e quindi mi rendo conto di quale grande realtà sia questa associazione questa lega
Che oggi qui riunita a congresso il governo guarda con interesse vostro lavoro mi sollecita ad essere protagonisti dello sviluppo della creazione di nuova occupazione
E voi sapete anche che nel governo ci sono persone che hanno un legame con con questo movimento con i suoi valori con la sua storia non quel legame che pensavano qualcuno
Direi che adesso che è caduto il sospetto che io fossi un complice delle cooperative posso dire serenamente di essere un amico delle cooperative
Grazie onorevole D'Alema
Era una registrazione del quindici aprile novantanove con questo intervento di Massimo D'Alema in quel momento presidente del consiglio alla trentacinquesimo congresso della lega delle Cooperative termina qui l'odierno programma
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