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Di scena in Campidoglio la conferenza stampa di Gino Strada e Sergio Cofferati.
I radicali manifestano contro «un pacifismo ipocrita come quello del '38», quand'ecco le tute bianche di Veltroni...
Roma, 27 settembre 2002 - In occasione della conferenza stampa «Fuori l’Italia dalla guerra» promossa e organizzata da Emergency con la partecipazione di Valter Veltroni, Gino Strada, Don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Tiziano Terzani, Alex Zanotelli, i radicali manifestano per dire: «No a tutti i dittatori e ai pacifisti loro amici».
Il segretario Daniele Capezzone, nel forum on line di … Radicali Italiani, spiega: «Bisogna dire chiaro e forte che Gino Strada, sempre più regolarmente presentato agli italiani come mito positivo, come padre della patria, è uno che non vede differenze tra Saddam e Bush, e che ha rifiutato denaro americano per curare i suoi ricoverati, le vittime che tanto gli stanno a cuore...».
Il problema, secondo i radicali, riguarda soprattutto la sinistra liberale.
Osserva ancora Capezzone: «Se c'è, viene ogni giorno umiliata, su tutto.
Ne è un buon esempio Veltroni: quando gli pareva 'di moda', faceva l’'americano'.
Ora, per ritagliarsi uno spazio nel caos di questa sinistra, si è tolto la camicia Brooks Brothers e si è infilato la tuta bianca.
Attendo l’invito ufficiale in Campidoglio a Casarini e Agnoletto».
In effetti, nel corso della manifestazione i militanti radicali che si trovavano davanti al Campidoglio hanno subìto gli insulti del consigliere comunale di Rifondazione comunista, Nunzio D'Erme.
Eletto nel '97 consigliere del Comune di Roma come indipendente nelle liste del Prc, lavora per i centri sociali ed è membro delle tute bianche.
D'Erme, tra l'altro, è attualmente il delegato del sindaco al bilancio partecipativo.
Più cauto il giudizio che dà Gino Strada della manifestazione: «Mi sono accorto che ci sono quattro o cinque persone di fuori.
Ciascuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni in questo Paese.
Io non ho opinioni su quella iniziativa...
io ho le mie opinioni, loro le loro, tutto qui».
I radicali manifestano contro «un pacifismo ipocrita come quello del '38», quand'ecco le tute bianche di Veltroni...
Roma, 27 settembre 2002 - In occasione della conferenza stampa «Fuori l’Italia dalla guerra» promossa e organizzata da Emergency con la partecipazione di Valter Veltroni, Gino Strada, Don Luigi Ciotti, Sergio Cofferati, Tiziano Terzani, Alex Zanotelli, i radicali manifestano per dire: «No a tutti i dittatori e ai pacifisti loro amici».
Il segretario Daniele Capezzone, nel forum on line di … Radicali Italiani, spiega: «Bisogna dire chiaro e forte che Gino Strada, sempre più regolarmente presentato agli italiani come mito positivo, come padre della patria, è uno che non vede differenze tra Saddam e Bush, e che ha rifiutato denaro americano per curare i suoi ricoverati, le vittime che tanto gli stanno a cuore...».
Il problema, secondo i radicali, riguarda soprattutto la sinistra liberale.
Osserva ancora Capezzone: «Se c'è, viene ogni giorno umiliata, su tutto.
Ne è un buon esempio Veltroni: quando gli pareva 'di moda', faceva l’'americano'.
Ora, per ritagliarsi uno spazio nel caos di questa sinistra, si è tolto la camicia Brooks Brothers e si è infilato la tuta bianca.
Attendo l’invito ufficiale in Campidoglio a Casarini e Agnoletto».
In effetti, nel corso della manifestazione i militanti radicali che si trovavano davanti al Campidoglio hanno subìto gli insulti del consigliere comunale di Rifondazione comunista, Nunzio D'Erme.
Eletto nel '97 consigliere del Comune di Roma come indipendente nelle liste del Prc, lavora per i centri sociali ed è membro delle tute bianche.
D'Erme, tra l'altro, è attualmente il delegato del sindaco al bilancio partecipativo.
Più cauto il giudizio che dà Gino Strada della manifestazione: «Mi sono accorto che ci sono quattro o cinque persone di fuori.
Ciascuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni in questo Paese.
Io non ho opinioni su quella iniziativa...
io ho le mie opinioni, loro le loro, tutto qui».
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