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Stefano Surace è uscito dal carcere, ma è ancora agli arresti domiciliari.
La battaglia per la grazia continua.
Napoli, 17 agosto 2002 - Stefano Surace è arrivato a casa, ma non è ancora a piede libero.
Infatti il giornalista incriminato 8 mesi fa per reati di opinione, èp agli arresti domiciliari.
Il caso non è ancora chiuso, la famiglia, gli avvocati e coloro che lo hanno sostenuto in questi mesi aspettano la grazia.
Le condizioni di Surace Questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare gli sviluppi del caso, ma Surace, nonostante avesse dichiarato la volontà di … partecipare, non era presente, ma, come ricorda la figlia Marina, "gli è stato impedito".
"Il carcere lo ha deperito e ora è l'ombra di se stesso".
E' la figlia Marina a parlare dello stato di salute del padre, che ieri ha potuto riabbracciare dopo otto mesi di carcerazione, ma anche del dispiacere per non aver potuto partecipare all'incontro organizzato dal leader del movimento dei diritti civili, Franco Corbelli, presente alla conferenza stampa.
"Ho trovato papà molto deperito - racconta la figlia - il carcere e gli scioperi della fame lo hanno debilitato, riducendolo ad essere l'ombra di se stesso.
Ciò nonostante - prosegue -avrebbe voluto prendere parte all'incontro di oggi per spiegare le sue ragioni ed illustrare gli obiettivi di una battaglia di civiltà giuridica che continua".
Gli arresti domiciliari sono solo un primo passo La concessione all'ex direttore del settimanale 'Le Ore' degli arresti domiciliari, dopo otto mesi di carcere trascorsi tra Ariano Irpino, Milano e Napoli, non è infatti che un passaggio, l'ennesimo, di una vicenda che promette di riservare altre sorprese.
"Gli arresti domiciliari - prosegue Marina Surace - rappresentano la prima tappa di una battaglia legale che continua e che papà vuole portare avanti perseguendo un duplice obiettivo, la revisione dei processi che hanno visto la sua condanna in contumacia (il giornalista all'epoca si trovava a Parigi, ndr) e l'abolizione della pena carceraria per il reato di diffamazione a mezzo stampa".
"Per avere giustizia - aggiunge la figlia di Surace - presenteremo degli incidenti di esecuzione che se accolti ci consentirebbero di ricorrere alla misura dell'appello tardivo".
"Mio padre - conclude - vuole essere ascoltato in merito alle accuse che gli furono mosse per reati commessi 30 e 40 anni fa e dalle quali non ha potuto mai difendersi".
La grazia Intanto Franco Corbelli si dice sicuro che Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, "concederà la grazia a Stefano Surace entro la prossima settimana".
Anche per Corbelli, la battaglia per la libertà del giornalista non è da considerarsi chiusa, anzi.
Corbelli polemizza a distanza con il ministro della Giustizia Castelli, colpevole "di aver sottovalutato il caso".
Riabilitato nell'ordine dei giornalisti Per Surace è in vista un'altra riabilitazione, quella della sua categoria: il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ermanno Corsi, ha annunciato che l'Ordine da lui presieduto, e nei cui elenchi Surace è iscritto, valuterà alla luce della scarcerazione del giornalista se è possibile riammetterlo nel proprio albo dal quale era stato sospeso in seguito all'arresto, così come previsto dalla legge ordinistica.
"Surace sconta una condanna per reati che oggi - ha concluso Corsi - con una mutata sensibilità dell'opinione pubblica e con una società che si è evoluta in senso garantista sarebbero valutati diversamente".
La battaglia per la grazia continua.
Napoli, 17 agosto 2002 - Stefano Surace è arrivato a casa, ma non è ancora a piede libero.
Infatti il giornalista incriminato 8 mesi fa per reati di opinione, èp agli arresti domiciliari.
Il caso non è ancora chiuso, la famiglia, gli avvocati e coloro che lo hanno sostenuto in questi mesi aspettano la grazia.
Le condizioni di Surace Questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare gli sviluppi del caso, ma Surace, nonostante avesse dichiarato la volontà di … partecipare, non era presente, ma, come ricorda la figlia Marina, "gli è stato impedito".
"Il carcere lo ha deperito e ora è l'ombra di se stesso".
E' la figlia Marina a parlare dello stato di salute del padre, che ieri ha potuto riabbracciare dopo otto mesi di carcerazione, ma anche del dispiacere per non aver potuto partecipare all'incontro organizzato dal leader del movimento dei diritti civili, Franco Corbelli, presente alla conferenza stampa.
"Ho trovato papà molto deperito - racconta la figlia - il carcere e gli scioperi della fame lo hanno debilitato, riducendolo ad essere l'ombra di se stesso.
Ciò nonostante - prosegue -avrebbe voluto prendere parte all'incontro di oggi per spiegare le sue ragioni ed illustrare gli obiettivi di una battaglia di civiltà giuridica che continua".
Gli arresti domiciliari sono solo un primo passo La concessione all'ex direttore del settimanale 'Le Ore' degli arresti domiciliari, dopo otto mesi di carcere trascorsi tra Ariano Irpino, Milano e Napoli, non è infatti che un passaggio, l'ennesimo, di una vicenda che promette di riservare altre sorprese.
"Gli arresti domiciliari - prosegue Marina Surace - rappresentano la prima tappa di una battaglia legale che continua e che papà vuole portare avanti perseguendo un duplice obiettivo, la revisione dei processi che hanno visto la sua condanna in contumacia (il giornalista all'epoca si trovava a Parigi, ndr) e l'abolizione della pena carceraria per il reato di diffamazione a mezzo stampa".
"Per avere giustizia - aggiunge la figlia di Surace - presenteremo degli incidenti di esecuzione che se accolti ci consentirebbero di ricorrere alla misura dell'appello tardivo".
"Mio padre - conclude - vuole essere ascoltato in merito alle accuse che gli furono mosse per reati commessi 30 e 40 anni fa e dalle quali non ha potuto mai difendersi".
La grazia Intanto Franco Corbelli si dice sicuro che Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, "concederà la grazia a Stefano Surace entro la prossima settimana".
Anche per Corbelli, la battaglia per la libertà del giornalista non è da considerarsi chiusa, anzi.
Corbelli polemizza a distanza con il ministro della Giustizia Castelli, colpevole "di aver sottovalutato il caso".
Riabilitato nell'ordine dei giornalisti Per Surace è in vista un'altra riabilitazione, quella della sua categoria: il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ermanno Corsi, ha annunciato che l'Ordine da lui presieduto, e nei cui elenchi Surace è iscritto, valuterà alla luce della scarcerazione del giornalista se è possibile riammetterlo nel proprio albo dal quale era stato sospeso in seguito all'arresto, così come previsto dalla legge ordinistica.
"Surace sconta una condanna per reati che oggi - ha concluso Corsi - con una mutata sensibilità dell'opinione pubblica e con una società che si è evoluta in senso garantista sarebbero valutati diversamente".
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