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E poi: "Non mi imbarazza non essere più candidato premier per il centro sinistra"Modena, 18 settembre 2002 - Il vicedirettore del tg2 Dario La Ruffa intervista Francesco Rutelli alla festa dell'unità di Modena.
Il leader della Margherita espone il piano per la rinascita del centro-sinistra.
E difende il progetto dell'Ulivo.Dopo il girotondo, niente come prima«Dopo san Giovanni, il 14 settembre scorso» - ha detto Rutelli - «nulla può essere considerato come prima.
La critica ha … dimostrato che il nostro popolo non ha la propensione a rimanersene seduto, è stato utile, e nessuno può pensare di mettere le briglie a ciò che si muove nella società».E poi ancora: «Noi non possiamo, dopo la presa di coscienza e di consapevolezza di una spinta che va oltre i nostri partiti, rimanere come prima.
Noi dobbiamo imparare che l'Ulivo è più forte della destra, perché questi hanno solo Berlusconi e una serie di comparse; il centro sinistra ha invece tutta una classe dirigente che sa governare».Nessun imbarazzo se non sono più candidato premierLa Ruffa ha molto insistito sull'aspetto della competizione interna all'Ulivo e sulla ricerca che la coalizione di centro-sinistra sta facendo di un candidato premier per le prossime elezioni del 2006.
E Rutelli sull'argomento non è sembrato avere problemi.«Certo che esiste un problema di premiership del centro sinistra» - ha affermato Rutelli - «ma dobbiamo scegliere il migliore.
E non mi imbarazza il fatto che io non sia nominato fra i possibili futuri premier, io svolgerò una funzione unitaria».
E poi ha concluso, ma con una frecciata per gli alleati: «ma se abbiamo perso le ultime elezioni però è perché abbiamo fatto cadere tre presidenti del consiglio».Il governo di centro-destra e le promessePer quanto riguarda gli aspetti politici, il leader della Margherita si è detto convinto che il tempo darà ragione all'opposizione perché il governo della CDL non potrà mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
E un primo scossone se lo aspetta dalla presentazione della prossima finanziaria.«Quando questo governo è arrivato» - ha sostenuto Rutelli - «ha fatto un dpef con previsione di crescita del 3% per il 2002; nella legge finanziaria è stata poi modificata al 2,3%.
Poi si è rifatto un dpef, e anche qui la crescita è stata ridotta all'1,4%.
Oggi ci sono previsioni di tutti gli organismi internazionali che dicono che se va bene in Italia la crescita sarà dello 0,6%».Conseguentemente ha affermato che se tu «prevedi che la crescita è di una certa percentuale prevedi anche una crescita delle entrate e quindi moduli le entrate dello stato su quella percentuale.
Nel momento in cui la crescita sarà dello 0,6 succederà o che il governo tagli drammaticamente le spese, oppure aumenti le tasse».
Con il risultato di non poter mantenere appunto le promesse fatte.La legge sulle rogatorieAltro tema toccato da Rutelli è stato quello della nuova legge sulle rogatorie, accompagnato da una serie di sanatorie fiscali che, secondo Rutelli, Tremonti avrebbe scongiurato e invece ha puntualmente effettuato.«La legge sulle rogatorie non sta per fortuna dispiegando la sua efficacia» - ha spiegato Rutelli - «primo perché noi abbiamo fatto approvare un emendamento più restrittivo, secondo perché ci sono state decisioni della Consulta e della Cassazione che hanno chiarito che l'interpretazione di quella legge doveva essere restrittiva, cioè anche la mancanza di un bollo o di una cera lacca sul documento trasmesso non potevano invalidarlo».Ciò che non passeràFrancesco Rutelli ha detto che molte sono le divergenze di visione reale della società fra i due schieramenti.
E ha ricordato come su molte cose l'opposizione sarà fermissima: in Agosto è stato bloccato un tentativo di reintrodurre per esempio le mutue per il servizio sanitario, e al proposito Rutelli ha avvertito che qualsiasi tentativo da parte della Cdl di instaurare un sistema sanitario sul modello americano verrà ostacolato con durezza.Inoltre ha deprecato l'abolizione della tassa di successione sui patrimoni, sostenendo che quella legge tassava i patrimoni superiori al miliardo di vecchie lire, e fungeva da riequilibratore e ridistributore sociale.
Per questo, Rutelli ha affermato che se il centro-sinistra vincerà le elezioni quella tassa la reintrodurrà.Sciopero generale e speranzeRutelli in ultimo ha risposto alla sollecitazione di La Ruffa sullo sciopero generale indetto dalla Cgil per il prossimo 18 ottobre.
«Io aspetterei prima di dare un giudizio dopo la presentazione della legge finanziaria» - ha detto il leader della Margherita - «a quel punto le differenze fra Cgil Cisl e Uil si colmeranno perché tutto il sindacato si renderà conto delle promesse non mantenute del governo.
Sarà scomoda e difficile da digerire.
E noi dobbiamo lavorare per riavvicinare le divergenze dei sindacati».In conclusione, Rutelli ha affermato che le speranze per il prossimo futuro si fondano su due cose: l'Europa e il ritorno della politica.«Due speranze» - ha affermato Rutelli - «una si chiama Europa, ma noi abbiamo un governo che ci sta allontanando dall'Europa.
E poi penso che la speranza vera riguarda l'approccio da tenere nei confronti della politica e della società.
Perché la differenza fra noi e loro, il centro-destra, è che noi abbiamo una visione riformista, moderna ma non solitaria e individualista della società, come loro».
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