26 LUG 2002

Farnesina: Conferenza degli ambasciatori e dei consoli (sessione pomeridiana)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 41 min

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Fini ha illustrato la posizione italiana sulla Convenzione europea e ha espresso la necessità di varare le riforme italiane entro il 2003.

Per Amato invece è necessario cambiare il sistema di rotazione delle presidenze di turno dell'Ue.Roma, 25 luglio 2002 - Sessione pomeridiana della seconda giornata alla Farnesina della Conferenza degli ambasciatori.

Fra gli altri, gli interventi del vice presidente del consiglio Gianfranco Fini e del vice presidente della Convenzione europea Giuliano Amato.Per Fini, la chiave giusta per la nuova Europa è «garantire l'equilibrio necessario tra Stati
nazionali e Ue», senza antagonismi ma "in sinergia".

In questo modo, ha aggiunto Fini, si placherebbero anche i timori di quei cittadini che vedono distanti le istituzioni europee: paure che, per il vicepremier, sono in qualche misura comprensibili.«Non credo che si possa parlare di deficit di democrazia nelle istituzioni europee» - ha spiegato - «è più corretto dire che esse appaiono distanti, poco trasparenti, poco partecipate».Le riforme entro il 2003Fini ha messo in evidenza, tra l'altro, che il desiderio di varare le riforme entro il 2003, espresso dal governo, cioè nel semestre di presidenza italiana dell'Ue, nasce dalla consapevolezza che l'''ingorgo istituzionale'' previsto per il 2004 (elezioni europee, prime nuove adesioni, rinnovo della Commissione e discussione del nuovo bilancio dell'Ue) renderebbe molto piu' difficile raggiungere l'obiettivo.Ma sulla Convenzione, per il vicepremier, incombe anche un'altra minaccia.

«Se dal nuovo referendum che si terrà ad ottobre in Irlanda verrà un secondo 'no' all'Europa» (ipotesi definita ''tutt'altro che remota'' da Fini) «saranno a rischio sia i tempi della riunificazione europea e sia quelli della chiusura della Convenzione».Amato, cambiare turnazione semestrale dell'UEIn chiusura Fini ha sostenuto che l'Europa deve riconoscere il ruolo delle religioni come un ''valore incontestabile''.

Oltre alla necessità di avere una Commissione ''forte ma non pervasiva''.Sia Fini, poi, sia Giuliano Amato, vice presidente della Convezione europea, hanno espresso un'opinione riguardante la necessità di cambiare il sistema di rotazione delle presidenze di turno dell'Ue.«C'è ormai la diffusa convinzione» - ha spiegato Amato parlando ai 123 ambasciatori italiani - «che non si può più procedere con il sistema delle presidenze semestrali, che è ormai una delle fonti dei mali d'Europa».Amato ha quindi suggerito quali, a suo avviso, dovrebbero essere i tempi, di un futuro sistema di presidenza di turno: «Non dico» - ha sostenuto Amato - «che servirebbero cinque anni a presidenza, ma almeno due anni e mezzo, che è lo standard europeo, sarebbero necessari».Equilibrio dei poteriIl presidente della Convenzione europea ha poi parlato delle funzioni e dei poteri dei vari organismmi europei.

«Piaccia o non piaccia il cuore dell'Europa deve essere il Consiglio dei primi ministri» - ha sostenuto Amato.

Troppo spesso infatti, ha spiegato «non basta la Commissione per garantire il rispetto delle decisioni ma serve l'azione degli Stati membri».Secondo Amato la forza propulsiva è rappresentata dai primi ministri nei Consigli europei.

Inoltre, ha anche sottolineato come il riuscire ad arrivare ad un secondo Trattato di Roma alla fine della presidenza di turno italiana della Ue nel secondo semestre 2003 «non e' solo un interesse della maggioranza di centro-destra ma è interesse dell'Italia».E la realizzazione di questo secondo Trattato di Roma, ha aggiunto infine, «dipende largamente dalla Convenzione ma anche dai Governi nazionali».

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