Una nuova politica economica per l'Europa

Io mi chiamo Roberto Stigliano il compito di coordinare questa giornata in occasione della centodiciannovesimo Assemblea nazionale degli amministratori delle camere di commercio
Prima di dare la parola ai relatori della mattinata il presidente Sangalli che aprirà i lavori due un breve parole introduttive
Questa Assemblea nazionale come avete visto ha come titolo per un nuovo politica economica europea
L'Europa e l'Italia hanno un problema di sviluppo crescono poco
Dalla tre per cento medio degli anni settanta si è passati al due virgola quattro per cento degli anni Ottanta fino al due virgola uomo degli anni novanta
Nello stesso periodo gli Stati Uniti hanno seguito un procedimento inverso crescendo fino al PSI degli anni novanta e alle alla crescita molto più sostenuta che abbiamo sotto gli occhi in questi ultimi mesi
Il reddito pro capite della dell'Europa il fermo dal mille novecentosettanta alla settanta per cento di quello americano
L'Europa è in grande ritardo su ricerca e innovazione e inoltre ha spinto poco sul fronte della unificazione dei servizi dove ci sono ancora molte aree protette troppi limiti alla concorrenza
Il Patto di stabilità e di crescita giudizio di molti è stato un patto di sola stabilità e di poca crescita troppo rigido nel rispetto del rapporto deficit-Pil e con una banca centrale europea che ha tenuto i tassi troppo alti per paura dell'inflazione
In questo quadro le domande sono molte quali politiche adottare in particolare in Italia all'interno di questa nuova Europa a venticinque per rilanciare lo sviluppo e la crescita dei consumi e ancora se non soprattutto come supportare e far crescere le piccole e medie imprese che in Italia generano l'ottantadue virgola due per cento dell'occupazione
Ecco queste sono alcuni dei temi alcune delle delle domande
Alle quali questo questo convegno può dare una risposta prima di dare la parola Presidente Sangalli
Vorrei ricordare il messaggio che lo stesso presidente un messaggio di saluto che lo stesso presidente
Inviato al presidente delle Repubblica Ciampi a nome delle Camere italiane delle Camere italiani all'estero e delle Camere miste in occasione di questa Assemblea
Bene io non ho altro da fare che passare la parola al presidente Carlo Sangalli
Grazie a maestranze al complicato benissimo
Grazie dopo i tutti ai nostri illustri ospiti a voi presidente il tre saluto
Il benvenuto a questa cento diciannovesima Assemblea delle camere di commercio vi dico subito che anche per rispondere alla sollecitazione del nostro moderatore io
Dividerò il mio intervento in tre parti la prima che prenderà avvio dal qualche considerazione di carattere
Economico
Per poi ricordare l'impegno operativo delle camere di commercio la seconda che riguarderà qualche passaggio di carattere istituzionale e la terza che formulerà e qualche proposta
Riguardo alla rapporto tra le piccole e medie imprese in Italia in Europa
E vorrei cominciare questo intervento sviluppando la prima parte partendo che raccontando vi un storiella che parla di due palazzine
Identiche
Che sono una apposta a fianco all'altra
Sono due belle palazzine
Nella prima
E palazzina
C'è molta ricchezza di arredo
C'è un grande Scalone e di marmo dove
Ogni
Il giorno passa una macchina che leviga questo marmo c'è una il giardino molto bello
Ricco di importanti rifiorì esotici di fiori molto ricercati
E non c'è una particolare che in questa palazzina gli abitanti non vanno d'accordo anzi quando si trovano continuamente litigano
E
Stanno nelle loro case e non familiarizzato no
Tanto è vero che quando vedono la televisione la vedono ognuno nella propria casa e mettono una
Un'antenna parabolica su ogni loro terrazzo c'è l'altra palazzina
Anche questa molto bella
Che ha un giardino ma nel giardino ci sono i fiori normale sa lo scalone di marmo ma passa Allevi Carlo soltanto una volta al mese
C'è una illuminazione certamente valida ma non ricca come quella nella prima palazzina
Però gli abitanti gli inquilini di questa palazzina vanno d'accordo quindi c'è un'unica antenna le parabolica si trovano spesso insieme per vedere la televisione
Soprattutto quando ci sono i campionati europei quando gioca il Milan e quindi
Hanno una partecipazione e comune molto importante
Poi ci sono le lezione
Vedo il mio amico Max e quindi da questo spunto
E viene fatto il nuovo presidente della provincia i no Presidente della Provincia volendo conoscere meglio la situazione economica dei suoi concittadini incarica una cooperativa per svolgere una indagine questa cooperativa raccoglie i dati relativi al primo condominio
Qui rileva l'alto livello o dei consumi sia individuali che collettivi e risulta particolarmente impressionata anche da questa abbondanza di antenne e paraboliche e allora rileva che i dati economici
In suo possesso evidenziano che lì c'è un'ottima e qualità della vita nel secondo condominio invece l'indagine da risultati un po'preoccupanti perché i dati sui consumi in particolar modo il numero di antenne paraboliche ce ne una sola e quindi sono dei dati e certamente meno forti rispetto ai premi
E allora quale la morale di questa storia del e lo dico certamente con molta modestia lo dico in punta di piedi che ai nostri economisti molte volte sfugge qualcosa di importante ASP
Qualcosa di importante sfugge cioè il valore sociale ed è economico dei rapporti delle relazioni del capitale sociale diffuso
Che rappresenta l'elemento fondamentale del successo del sistema della piccola e media impresa
Come voi tutti bene sapete noi oggi
Ci troviamo in un periodo difficile per il nostro sistema economico il prolungarsi della crisi internazionale il e terrorismo
L'effetto Euro sull'interscambio la concorrenza drogata di Paesi emergenti
Le gravi criticità di grandi imprese italiane hanno rallentato la crescita accerto alcuni dati oggi
Sono indubbiamente e confortanti sono dati positivi lasciano intravvedere un inizio di ripresa
Segnali devo dire che noi per primi abbiamo sottolineato proprio perché l'andamento dell'economia reale
A partire dalle nuove impresa e che continuano a crescere
Ci saranno restare sempre con i piedi per terra in un ottimismo reale noi non abbiamo mai coltivato
La retorica del declino mai siamo contro alla retorica del declino così siamo però anche e contrari alla retorica dell'ottimismo senza se e senza ma
Alla retorica dell'ottimismo che basta pensare ad alcuni segnali positivi per considerare che è passata la nottata non sappiamo bene invece
Che i consumi stentano a ripartire che la concorrenza senza regole dei paesi asiatici sta mettendo in difficoltà molte impresa che la delocalizzazione industriale fuori dal nostro Paese passa prima dalla mano d'opera e subito dopo arriva ad una classe dirigente non più italiana e e così via
Dobbiamo cioè tenere bene in mente che l'impegno deve essere comune e di ingente per affrontare
I nodi dello sviluppo e i nodi dello sviluppo come voi sapete riguardano l'innovazione riguardano la formazione riguardano la ricerca riguardano l'internazionalizzazione
E lei impresa è oggi si stanno certamente ristrutturando
E sta cambiando il proprio modo di agire il nostro e Centro studi a in fatto individuati tre percorsi di sviluppo il primo vede le imprese innovando si cambiarsi nella loro forma giuridica oggi le imprese assumono sempre di più la veste di società di capitali e lasciando la veste giuridica di società individuali
Sempre più quindi società e sempre meno ditte individuale vi voglio dare questo dato affine due mila e tre le società di capitali hanno superato la soglia del milione
E la loro incidenza passa dal quindici virgola quattro del novantacinque al venti virgola
Sei per cento del due mila e tre e questo significa una esigenza di e solidità anche finanziaria delle imprese
Il secondo
Aspetto riguarda le strategie organizzative individuate per e crescere un numero è sempre più grande di impresa
Sceglie di svilupparsi non aumentandola propria dimensione bensì creando nuove in prese o aggregando anche altre imprese
è questa la logica che ha condotto alla creazione e diffusione di oltre sessantasei mila gruppi di imprese attraverso i quali operano circa cento cinquantasette mila impresa e controlla
In altre parole le impresa hanno scelto di fare gruppo quello che noi oggi abbiamo chiamato e definito il fattore oggi il terzo è il ruolo decisivo
Il ruolo decisivo svolto dalla media impresa una media impresa che è sempre di più il nocciolo del capitalismo italiano una dimensione leader nel proprio territorio
Un'impresa globalizzata innovativa e quindi un'impresa competitiva
Ecco
In questo panorama in questo panorama le camere di commercio hanno cercato di essere vicine alle imprese nell'ultimo anno hanno contattato duecento mila imprese
Hanno investito cento settanta milioni di euro il servizi per le imprese
Ottantaquattro milioni in partecipazioni infrastrutturali cinquantatré milioni in trasferimento tecnologico
Abbiamo investito i servizi reali ed innovativi per l'impresa con un e comun denominatore che piace a me sintetizzare in questo passaggio cambiare mentalità cambiare mentalità perché in questa società rimanere immobili è la cosa è più pericolosa
Cambio di mentalità nella nostra politica delle infrastrutture e qui penso subito al project financing penso alla finanza di Progetto
Guardate con un esempio calcistico potrei dire che noi abbiamo prescelto di giocare all'attacco con due punte
Il privato e il pubblico e anche chi vi faccio soltanto due esempi
Cito come esempio la BreBeMi guidata dal nostro dicembre al presidente Franco Bettoni la BreBeMi cioè la direttissima Brescia a Milano
Che permetterà che permetterà su iniziativa delle e Camere di commercio di tre camere di commercio di realizzare un'autostrada senza che lo stato sborsi una euro
Voglio anche ricordare sempre per far presente questo cambio di mentalità nelle infrastrutture un altro passaggio insieme al ministero dell'Economia abbiamo realizzato
Con me Unioncamere l'osservatorio sulla finanza di progetto che ha visto negli ultimi mesi un aumento del numero dei Progetti pubblico privato del quaranta per cento rispetto al mese precedente
Un altro passaggio
Di mentalità
Non lo voglio ricordare i presidenti lo ricordo
Ai nostri illustri ospiti è stato certamente la smarcato da che nell'ultimo anno abbiamo distribuito ad oltre un milione di per imprenditori questa nostra importante carta
Digitale si tratta della più ingente
E forte rivoluzione telematica europea che peraltro sta facendo risparmiare ai nostri imprenditori più di duecento cinquanta milioni di euro all'anno e anche qui a un cambio di mentalità
Perché i nostri presidenti lo sanno
Perché si è spostato veramente l'angolazione
Perché non è più l'imprenditore che va alla camera di commercio all'istituzione pubblica ma è l'istituzione pubblica la Camera di Commercio che si reca al domicilio dell'imprenditore
Ancora altro cambio di mentalità e quello che ci è stato offerto dal governo
Con la legge Moratti che prevede l'alternanza scuola lavoro una legge molto significativa molto importante perché per la prima volta l'impresa entra anche nel mondo della scuola oggi non possiamo permetterci il lusso di pensare ad una distinzione netta tra il tempo della scuola e il tempo del lavoro
Nella formazione nella formazione l'apporto del privato e dalle imprese è una eccezionale occasione di modernità e come camere di commercio
Abbiamo già realizzato le prime cinque mila e cinquecento sperimentazioni di alternanza scuola lavoro un ulteriore cambio di mentalità è quello che riguarda la responsabilità delle imprese nei confronti del territorio
In questo Paese in questo Paese tra gennaio e marzo del due mila e quattro sono nate cento quindici mila nuove in prese sette mila in più dello scorso trimestre dell'anno scorso
E sono imprese che nascono in tutto il territorio sono imprese che nascono soprattutto nel sud del nostro territorio sono impresa che vengono sollecitate portate avanti da Giovanni che non hanno nel loro obiettivo fondamentale e quello di avere un risultato economico no ma sono giovani trentacinque anni che amano
Mettere in gioco se stessi come imprenditore che amano il rischio che hanno questa voglia di fare impresa e noi vogliamo che queste imprese siano sempre più responsabili
Facciano cioè del profitto una fattore di di sviluppo per il territorio e allora abbiamo siglato un accordo con il ministro del Welfare come camere di commercio e ci siamo impegnati a creare
Diversi diversi punti per la responsabilità sociale sul nostro territorio ci siamo
Impegnati a realizzare venticinque sportelli per la responsabilità sociale in tutto il paese il cambio di mentalità
è anche legato all'idea di internazionalizzazione cioè dobbiamo noi oggi fare sistema per essere e competitivi
Ricordate il made in Italy è un'autostrada
Inedita LEA un'autostrada che ai caselli di entrata che sono le camere di commercio e ai caselli di uscita che sono le ambasciate delle vere e proprie case Italia e il primo casello lo abbiamo
In augurato qualche mese fa a Milano il secondo lo in inaugureremo tra a breve in un'altra realtà
Italiana
Ecco questo significa il cambio di mentalità che noi abbiamo cercato di sviluppare in questi anni tutto questo che abbiamo fatto tutto questo
Che con grande sforzo con grande lasciatemelo dire determinazione con grande convinzione e anche con grande passione e generosità abbiamo fatto
è il frutto naturale del ruolo istituzionale che le camere di commercio in questi anni hanno costruito e quindi ecco che affronto la seconda parte del mio intervento e quello di alcuni spunti di carattere istituzionale so benissimo che
Questo punto avrei dovuto accennarlo per primo perché è il punto fondamentale ma ho voluto metterlo al secondo posto proprio per far vedere come noi siamo arrivati anche ad una accentuazione più significativa del nostro riferimento ed è il nostro riconoscimento
Istituzionale
Perché il nostro ruolo istituzionale
è il bagaglio
Che noi ci portiamo appresso che è un bagaglio
Credetemi di storia che è un bagaglio di identità disservizi
Di personale politico e di collaboratori amministrativi di capacità di innovazione di interpretare le richieste dei cittadini di riferimento
Il bagaglio lo ripeto ma insomma il nostro ruolo istituzionale il bagaglio è il nostro ruolo istituzionale i baci come vedo che se presente anche Zamberletti come ha fatto un po'di politica economica quando facciamo politica anche ritenevamo che in politica è sempre meglio portare il bagaglio che fare la valigia mai vista da altra
Qui
Qui entra in in gioco certamente ecco qui entra in gioco certamente l'idea e il ruolo delle Autonomie funzionali
E proprio per quello che rappresentiamo siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento
Il pieno riconoscimento istituzionale prima con le leggi Bassanini poi con il riconoscimento della sentenza della Corte costituzionale e infine con il riconoscimento seppure in prima lettura al Senato all'articolo cento diciotto al quarto comma della riconoscimento
Proprio delle camere di commercio come enti di autonomia istituzionali
Ora però che le istituzioni
Anche grazie ai sistemi
Elettorali che sono tendenzialmente maggioritari hanno rafforzato
La loro portata simbolica a noi spetta fare un passo in avanti
E deve essere un passo in avanti decisivo proprio nel rafforzamento della percezione di istituzione operativa c'erto ma anche di una istituzione forte e di una istituzione
Autorevole
E allora secondo me
Una idea che io lancio alla
Assemblea ne ho già parlato però qualche volta anche in ufficio di presidenza ne ho parlato anche e nel Consiglio
Noi dovremmo dedicarci quest'anno in modo e più tre puntuale ad approfondire il tema della elezione diretta delle camere di commercio è un tema antico per le camere riproposto dalla cinquecentottanta ed anche ed anche da qualche Statuto camerale
Per il cammino
Che va percorso è quello di un confronto franco ed aperto partendo proprio da un approfondimento sulle caratteristiche proprie delle Autonomie funzionali
Guardate oggi le Autonomie funzionali sono sostanzialmente due
Sono le camere di commercio e sono le università e nelle università si vota già si vota per i docenti si vota per gli studenti e io credo che debbano essere affrontate anche le ipotesi procedurali
Devono essere affrontate anche l'ipotesi procedurali perché nelle elezioni le regole diventano sostanza della democrazia
E in questo passaggio verso una democrazia economica più completa verso l'elezione diretta vanno comunque realizzate vanno comunque realizzate tre alleanze per far crescere il consenso
Con le università con le associazioni di categoria con le altre istituzioni
E il tema della elezione diretta si ricollega al tema dell'Europa che abbiamo messo al centro di questa nostra Assemblea
E non a caso l'arrivo all'ultimo parte del mio intervento e chiudo e non a caso
Lei sistemi camerali
Dell'Europa l'elezione Diretta
Esiste solo l'elezione Diretta in tutta Europa dalla Francia alla Spagna all'Austria alla Germania
E nel processo di costruzione di un'Europa dei cittadini e delle imprese il primo impegno è quello di rendere più uniformi le amministrazioni dei paesi e questo significa quindi che prima o puoi sarà l'Europa e le altre camere di commercio europeo a chiederci di adottare lo stesso sistema di selezione della classe di vigente proprio l'orizzonte dell'Europa
Mi porta su questa terza parte e mi porta a fare
Alcune brevissime brevissime considerazioni e poi arrivare alla conclusione pensare ad una nuova politica economica per lo sviluppo europeo significa rendere
E rivedere alcuni temi che sono i temi fondamentali che sono i temi importanti che sono i temi per i quali le camere di commercio italiane le camere di commercio italiane all'estero le camere di commercio miste sono impegnate la politica industriale e i distretti la formazione il completamento del mercato comune la politica di impresa l'internazionalizzazione e la semplificazione amministrativa le reti infrastrutturali e questi temi sono lo ripeto i nostri temi sono i temi delle Camere di commercio
Penso per esempio al tema della innovazione diffusa
Penso
Al sistema europeo dei registri delle in prese penso alle grandi infrastrutture e che
Come voi sapete sono moltiplicatori di sviluppo pensate soltanto all'impegno dalle istituzioni camerali per il corridoio cinque per il e corridoio otto e allora l'ultima l'ultima considerazione noi in Europa abbiamo mille seicento in camere di commercio
E queste mille seicento camere di commercio europee costituiscono un punto di riferimento io non dedicò fondamentale ed essenziale non abbiamo mai rivendicati nessun passaggio dalla nostra storia primati e consensi di primogenitura però certamente rappresentano un punto significativo per ventisei milioni di impresa sostanzialmente di piccole e medie imprese non dimentichiamo che poi nel nostro Paese ci sono sei milioni d'impresa la cui stragrande maggioranza è costituita è fatta da piccole e medie imprese e queste piccole e medie imprese certamente dall'occupazione certamente danno sviluppo certamente costituiscono un passaggio fondamentale alla crescita economica ma non soltanto economica ma anche civile e sociale dall'Europa e del nostro paese allora bisogna fare qualche cosa per sostenere le piccole e medie imprese né l'abbiamo sempre ricordato l'abbiamo sempre detto certo questo il nostro paese un paese che ha una grande vocazione
E ha una grande cultura di impresa infatti continuano a crescere nonostante tutto le imprese ma non basta che le imprese nascano
Bisogna fare in modo che queste imprese in Libano bisogna fare in modo che queste imprese affrontino il grande rischio del mercato che non è più un mercato locale ma anche un mercato globale internazionale restando sul mercato in termini competitivi quindi bisogna dare un aiuto bisogna stare vicino
Bisogna esercitare fino in fondo la missione
Che è una parte essenziale costitutiva del nostro impegno istituzionale ma dobbiamo anche fare qualche cosa di più nel proprio Forti dalla responsabilità di essere istituzione dobbiamo fare un passaggio in più ai passaggi in più è quello che noi vogliamo lanciare da questo
Da questa nostra Assemblea
Una proposta quella
Di istituire una al commissario europeo per le piccole e medie imprese quella di creare una direzione generale che si faccia carico
Dello sviluppò e del sostegno del in prese e minori
E noi diciamo questa cosa perché non è solo questo una fattore economico ma anche soprattutto una questione culturale e di valori la piccola impresa
è parlare prima di imprenditore e poi d'impresa e affrontare il tema della democrazia economica che pone la persona come protagonista attivo
Del mercato
E dello sviluppo ed è anche la capacità di disegnare percorsi di crescita nel rispetto delle differenze il nostro impegno è la nostra ambizione
E quella di contribuire ad una idea di Europa equilibrata l'Europa
E come un aereo con due motori
Un motore e quello continentale e baltico
L'altro motore e quello mediterraneo
E se si accende soltanto un motore certamente l'aereo non decolla ma soprattutto se si spegne un motore quando si è in volo l'aereo precipita
E questo richiamai chiudo la responsabilità dell'Europa nei confronti del Mediterraneo in una logica di cooperazione di collaborazione e di tolleranza grazie
Grazie presidente allora mi sembra che dalla relazione di Sangalli escono due
Concetti fondamentali innanzitutto la richiesta di un grande cambio di mentalità un cambio di mentalità per affrontare e risolvere i nodi dello sviluppo che sono soprattutto formazione innovazione e ricerca e internazionalizzazione
Sangalli anche lanciato questa idea del Commissario europeo per le piccole e medie imprese e
In conclusione a sottolineato il pericolo e il rischio di una Europa a due a due velocità
Sangalli all'inizio anche evocato i comunisti
A questo proposito Doi mediatamente la parola da Alberto Quadrio Curzio preside della facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Innanzitutto sentitamente ringrazio
Per questo invito
Ad una assemblea così prestigiosa e con
Tanta storia
Ascoltando le parole del presidente Sangalli che ringrazio in via particolare anche perché mi trovo pienamente consonante con la sua analisi cifrato su alcuni termini concetto quello che lui ci stava dicendo
Ideali ma anche concretezza
Conoscenza per fare dell'innovazione
Consapevolezza per assunzione di responsabilità
Mi sembra che questa trilogia che Sangalli ci ha illustrato con una serie di specifiche analisi in qualche modo rappresenti anche la vicenda delle camere di commercio
E dei suoi amministratori
Io mi intratterrò soprattutto su alcuni profili europea dei che sono stati anche efficacemente richiamati da Sangalli
Per ricordare a tutti noi non a voi a tutti noi che certamente l'Europa è stata la più importante innovazione economica istituzionale della seconda parte del ventesimo secolo e forse anche di più di quanto si possa pensare con nero riferimento alla seconda parte del ventesimo secolo
Ma è anche altrettanto vero che adesso essa richiede un forte rilancio per il ventunesimo secolo
Per fare questo rilancio io credo che proprio per seguire cercherò di seguire l'intonazione di Sangalli ideali e concretezza
Dobbiamo essere consapevoli che esistono ormai due categorie precise anche se non sempre chiare nella nostra mente
E servono queste categorie
Per valutare il passato e per progettare il futuro
L'europeismo non è un vago sentimento come ha detto un filosofo una provincia dello spirito
L'europeismo è fatto di storia e fatto di cultura e fatto di ideali
A cui l'Italia ha dato uno straordinario contributo
E quella fusione di popoli estati a cui spesso ci richiama il Presidente della Repubblica Ciampi
Ma dall'europeismo è nata all'Euro Democrazia che a sua volta non è un'entità vaga
L'euro democrazia è fatta di istituzioni ben precise di politica e di economia non solo di economia come taluno pensa
Affermando in modo stranamente svaluta attivo che è quella l'Europa dei mercanti e dei banchieri peraltro categorie rispettabilissime
E loro democrazia si è espressa con il metodo comunitario e il metodo intergovernativa sono queste due categorie fondamentali
Ebbene io cifre però il mio intervento su una categoria centrale
Che è quella della sussidiarietà
è una categoria che si ritrova nei trattati europei e che si ritrova oggi nella nascente Costituzione europea
Nella parte prima articolo terzo comma tre
Riporto qui testualmente quanto cifra l'articolo terzo comma tre della Costituzione che voi tutti potete leggere ma la domanda che si pone a proposito di sussidiarietà
E se la stessa sia un principio per la difesa
Talvolta accanita delle sovranità nazionali ossia un principio per lo sviluppo vi è una bella differenza tra queste due interpretazioni
E io credo che l'Unione europea al proposito oscilli e che questo sia uno dei problemi dell'unione europea stessa
Infatti mentre abbastanza chiara la sussidiarietà verticale che riguarda la ripartizione di funzioni di poteri tra i soggetti istituzionali dell'Unione
Ed in particolare i rapporti tra Unione Europea Stati regioni e municipalità popolo e popoli ma anche tra associazioni neo istituzionali tra le quali vorrei collocare le camere di commercio per la loro grande portata innovativa
E quindi caratterizzati da un elemento di innovazione espresso dal neo istituzionale
Ebbene se questa ripartizione e soprattutto chiara anche nella nuova Costituzione nei rapporti tra Unione Europea Stati e popoli molto meno chiara
Nei rapporti con le regioni e le municipalità
E con gli altri enti associazioni di varia natura
Attraverso un'interpretazione personale di questa sussidiarietà verticale vorrei ricordargli come ho detto prima che esiste un metodo comunitario un metodo intergovernativo che si esprime anche nelle diverse istituzioni dell'unione
La commissione la Banca centrale europea la corte di giustizia la Corte dei conti sono certamente dei soggetti comunitari
Il Consiglio la Banca Europea per gli Investimenti e il fondo europeo per gli investimenti sono non tutti il consiglio lo è di certo soggetti intergovernativi e gli altri con venature intergovernative
Il Comitato delle regioni che in questa rappresentazione debolmente colorato non ha a mio avviso un ruolo sufficientemente rilevante
Certamente lo ha il Parlamento in via di crescita e immediate ero europeo che rappresenta una figura se volete simboliche emblematica ma comunque importante
Mentre a mio avviso e anche qui il colore lo rivela ha un ruolo ancora troppo debole il Comitato economico e sociale quindi nell'organizzazione della sussidiarietà verticale abbiamo dei colori forti e dei colori deboli
E uno dei problemi che l'Europa deve affrontare e se dare forza ai colori deboli e io credo che la sussidiarietà sia uno dei punti su cui interrogarci a questo propone
Ma la sussidiarietà verticale come definita anche se incompleta che ha certamente sostenuto la crescita e la costruzione termini distinti ma correlati dell'Unione Europea
Deve essere affiancata dalla sussidiarietà orizzontale che si è diffusa in Europa ma senza una precisa comprensione
A mio avviso la sussidiarietà orizzontale è cruciale per le scelte strategiche future dell'unione europea stessa
In breve vorrei ricordare a tutti voi come le due sussidiarietà si intersecano porci franando quella orizzontale attraverso un termine concetto che a me piace molto quello dei liberal esimo sociale
Al quale io credo tutti dobbiamo prestare attenzione anche per le caratteristiche tipiche del nostro Paese l'Italia che ha un forte contenuto di natura comunitaria sia interna che nei confronti dell'Unione Europea e certamente noto che le istituzioni producono beni pubblici che la società produce beni civili e il mercato beni economici ma non sempre è chiara la ripartizione di questi compiti e ahimè spesso
Taluni dei questi soggetti vanno a sovrapporsi a compiti che spettano ad altri soggetti
Il caso delle camere di commercio mi pare di particolare importanza le camere di commercio vengono da me definite soggetti di sussidiarietà intersezione
Onere istituzionali perché si collocano proprio tra quelle tre diverse soggettività istituzioni società e mercato
In una molteplicità di rapporti che ho visto oggi anche nell'intervento di Sangalli particolarmente enfatizzati
Partendo dal basso non c'è dubbio che riguardino i cittadini il territorio cioè la società dove si costruiscono i rapporti di fiducia che sono un capitale straordinario
Ma vanno anche verso le imprese il mercato ma salgono su verso le istituzioni nazionali regionali e municipali e oggi ho sentito con grande interesse questi nuovi progetti
Nei rapporti con l'unione europea dunque le camere di commercio le loro associazioni sono dei soggetti sussidiari intersezioni che contribuiscono a consolidare la democrazia economica
Dicevo prima l'Europa ha ottenuto degli straordinari successi e porse noi dovremmo esserne più consapevoli invece di rassegnarci a forme di euroscetticismo quando non addirittura di Europ pessimismo
L'Euromercato è stato qualcosa di gigantesco
L'euro moneta non meno
Ebbene sì tre per cento il due per cento sono cifre importanti ma non sono queste le cose importanti ciò che conta è che si è realizzato una moneta unica senza che la stessa avesse dietro di sé uno Stato sovrano
Capace di imporre con la forza
La come si dice come chiamiamo noi economisti la cosiddetta forza uscita della moneta stessa la moneta europea è stata accettata liberamente da un grande referendum popolare implicito ma c'è stato
E non c'è dubbio che il risultato incompleto al quale noi tutti adesso dobbiamo rivolgere attenzione sia quello del rallentamento della crescita e il grande problema ma questo grande problema non ci deve far dimenticare i due straordinari successi che sono stati conseguiti col metodo della convinzione non col metodo della forza
Diceva prima
Il moderatore di questa tavola rotonda del rallentamento della crescita non c'è dubbio stiamo scendendo drammaticamente verso un due per cento annuo che è poco che poco
E l'obiettivo dell'Unione risalire almeno al tre per cento verso il due mila dieci
Dunque viene obiettivo vi è la consapevolezza
Non voglio soffermarmi sulle dimensioni dell'Unione che voi tutti ormai conoscete in termini di PIL totale ormai siamo sopra gli Stati Uniti dell'Unione Europea venticinque
E come democrazia sviluppata siamo ormai la più grande democrazia del mondo fatta salva l'India
La dinamica del PIL del reddito dell'unione europea chiamata così in via semplificativa
Per non cifrare i diversi passaggi istituzionali
In termini di parità di potere d'acquisto a dollari mille novecentonovanta avrebbe rispetto dovuto cifrare in parità di potere d'acquisto Euro mille novecentonovanta anche se non c'era allora
Ma i dati dello studioso che ho utilizzato erano i dollari non avevo voglia di fare un'operazione di conversione
Ebbene la crescita del PIL totale dell'Unione europea è stata impressionante
Guardate questa dinamica dove si rappresenta la spezzata sotto la dinamica del PIL dell'Unione europea da quando nacque cieca su su fino ad oggi
E la dinamica del PIL degli Stati Uniti da circa la metà siamo arrivati marginalmente nel due mila ad essere di circa un ottavo sotto e adesso con ingresso della
Degli altri dieci siamo pressoché allo stesso livello un successo assolutamente straordinario
Ma i tre grandi problemi ci sono e sono problemi attorno alla questione della crescita
Tuttavia non dobbiamo dimenticarne altri due
E cioè quello di tenere unita l'allargata Unione Europea venticinque non piccolo problema non possiamo dimenticarci lo e quello di consolidare un'identità politica globale anche questo non va dimenticato un'unione da quattrocentocinquanta milioni d'abitanti con un reddito totale delle dimensioni dell'Unione europea non può non avere un'identità politica sulla scena globale
I due grandi progetti che l'Unione europea si è posta e non da oggi
Sono quelli che io registro con Euro conoscenza euro costituzione sono i due grandi progetti che noi abbiamo davanti a noi e che sono stati costruiti con una lunga fatiscente
Qualcuno dice che l'Europa improvvisa ecco io suggerirei a chi dice che l'Europa improvvisa di rileggersi gli iscritti vena o di della prima parte degli anni Quaranta sul suo disegno di unione europea
Si renderebbe conto come Inaudi ritornando indietro nel tempo
Già ci desse allora delle idee ben precise su quello che è accaduto pochi
Euro crescita ed Euro conoscenza sono i due problemi su cui vorrei intrattenervi con momento come diceva prima il moderatore della nostra tavola rotonda la dinamica del PIL europeo ha rallentato qui vedete i tassi di crescita medi annui riferiti agli intervalli temporali definiti dal mille novecentosettanta al due mila tre
Negli anni settanta il tasso di crescita era pressoché identico negli anni ottanta il divario è stato di circa zero otto negli anni novanta è salito ad uno e sette
Nella ripresa che stiamo vivendo
E qui non c'è ancora cifrata la ripresa del due mila quattro il divario ancora aumentato a due punti percentuali quindi rallentamento dell'Unione europea è certamente impressionante ed è certamente preoccupante
Questo si vede anche in termini di reddito pro capite espressi in parità di poteri di acquisto cioè avendo eliminato quelle distorsioni che derivano dal cambio dei prezzi interni
Ebbene dalla seconda metà degli anni settanta
Il reddito pro capite dell'Unione Europea quindici e rimasto a circa il settanta per cento del reddito pro capite degli Stati Uniti ovviamente tutte e due sono cresciuti ma le distanze relative non si sono più modificate
Mentre come vedete dagli inizi degli anni cinquanta alla seconda metà degli anni Settanta
Il guadagno di terreno dell'Unione Europea da allora è stato notevole naturalmente il livello basso di partenza dell'Unione favori il recupero quando ci si avvicina livelli analoghi recupero diventa più difficile
Ma c'è un punto su cui voglio richiamare in particolare la vostra attenzione proprio utilizzando quel bellissimo elaborato di capire emerge un'agenda per la crescita europea
Che pone in evidenza due grandi problemi in questa rappresentazione grafica se volete un po'complessa ma che vale la pena di considerare abbiamo gli Stati Uniti come valore di riferimento a livello cento per tutte e tre le grandezze misurate quindi si tratta di un confronto in termini relativi questo il punto
Se voi guardate la dinamica della produttività oraria europea rispetto a quella degli Stati Uniti quindi non è un valore assoluto ma un valore relativo che è rappresentata da quella spezzata con i quadratini il colore non mi è chiarissimo perché non distinguo però ecco non distinguo troppo bene i colori bene ecco come vedete la dinamica della produttività oraria è andata bene è cresciuta e si è sostanzialmente assestata intorno al novanta per cento di quella degli Stati Uniti con una crescita notevole
Però a un certo punto siamo dagli inizi degli anni novanta non c'è più stato recupero non c'è più stato recupera invece il numero di ore lavorate pro-capite confrontato a quello degli Stati Uniti badate bene ha continuato a scendere ha continuato a scendere quindi vuol dire che in termini relativi
Il numero di ore lavorate pro capite è uno degli elementi che determina la non crescita del reddito pro capite europeo rispetto a quello degli Stati Uniti
Ci sono poi interpretazioni folcloristiche con l'affermazione che gli europei preferiscono fare vacanza e quant'altro ma tutto ciò fa parte della sociologia dell'interpretazione su cui io non mi soffermo vi do solo questi dati
Che sono dati preoccupanti
In parte legati alla dinamica demografica europea rallentata in parte legati a legislazioni particolarmente vincolanti in parte legate a tante altre vicende di cui voi tutti siete perfettamente al corrente
Non c'è dubbio dunque che noi per recuperare terreno dobbiamo far crescere la nostra produttività ma dobbiamo anche interrogarci su una necessaria crescita delle ore lavorate pro capite
La strategia che è stata messa a punto per far crescere soprattutto la produttività
E quella della euro conoscenza
Sappiamo che col vertice di Lisbona e di cui tutti i successivi vertici di primavera l'Unione europea è andata avanti a precisare questa strategia
Della euro conoscenza per rendere l'Europa all'economia più dinamica e competitiva al mondo anche qui l'Europa
Usato una cifra la quale cifra non deve essere presa a sé stante ma è un termine riassuntivo di una strategia complessiva
Quando si dice che la spesi ricerche sviluppo sul PIL deve passare dal due per cento attuale circa al tre per cento non si vuole dire che deve essere il tre per cento con cinquanta zeri dopo
Per codificare un'idea strategica così come è stato per il rapporto deficit su PIL per l'inflazione e quant'altro non bisogna far sì come dire catturare in via definitiva dalla cifra
E infatti quello che è molto importante al di là della cifra che non è certamente rilevante è stata la definizione dello spazio europeo della ricerca che una strategia a mio avviso importante complessa e da considerare con attenzione
Due considerazioni sulle cifre poi un'analisi più specifica sullo spazio europeo della ricerca nell'anno due mila la spesa in ricerca e sviluppo in miliardi di euro sul prodotto interno lordo era di duecento ottantasette miliardi negli Stati Uniti vicina al tre per cento
Valori annui naturalmente di circa centosessantasette
Nell'Unione Europea quindici
Ho un qualcuno mi chiese un giorno ma spende così tanto la commissione in ricerca e sviluppo no alla commissione non spende niente ricerche sviluppo briciole queste la spesa totale di tutti i Paesi evidentemente
Il divario è enorme il divario è enorme due per cento circa sul bile uro Pejo quasi tre per cento sul PIL degli Stati Uniti
Facendo un esercizio semplicissimo se il PIL dell'Unione Europea crescesse dal due mila al due mila dieci del due virgola cinque per cento che non è una crescita spaventosa
E se nel due mila dieci l'Unione europea ha quindici non c'è ancora l'allargamento spendesse il tre per cento del suo PIL ricerche sviluppo dovrebbe spendere quasi trecentotrenta miliardi di euro annui
Trecentotrenta cioè dovrebbe avere un incremento rispetto a quanto spendeva nel due mila di cento sessantadue miliardi di euro è una cifra enorme
Che immediatamente di fa capire come io sostengo da tempo che se non si scorpora dal Patto di stabilità e di crescita anche questa spesa purché adeguatamente certificata che non passino sotto cose strane
Non si riuscirà mai a raggiungere non quel livello ma neanche un livello vicino a quello stesso troppo lontano
Quindi bisogna essere anche congruenti tra i vari obiettivi dell'Unione
Se poi guardassimo ai ricercatori e quindi faccio venia a seconda delle ipotesi di crescita nel numero dei ricercatori si dovrebbe avere un incremento dall'anno due mila l'anno due mila dieci
Tensione per ricercatori non si intendono quelli universitari anche se ringrazio l'amico Carluccio per aver cifrato più di una volta l'università ha ricordato l'università
Ecco si intendono i ricercatori in senso lato compresi ovviamente i ricercatori industriali ricercatori sul territorio e tutto questo ebbene in un caso nel caso minimale trecentotrentaquattro mila unità incrementali
Nel caso rafforzato novecentoquarantuno mila ricercatori in più sono assolutamente cifre incommensurabili che richiedono impegni finanziari enormi se si vogliono conseguire e questo anche per dire che l'Unione europea deve sempre stare attenta a non gettare la diciamo così
Il
Il lo spirito al di là dell'ostacolo nelle cifre bisogna anche avere una certa consapevolezza sull'entità delle cifre stesso
Ebbene io credo che qui ci sia proprio un problema di contenuto di qualità al di là delle cifre stesse cioè questa grande collaborazione che si deve instaurare tra i percorsi formativi i percorsi scientifici e quelli che io chiamo i percorsi tecnologici il processo di innovazione
Non si può considerare racchiuso nelle università negli enti e nei laboratori processo di innovazione inevitabilmente deve andare verso la tecnologia che è mediata dagli enti dall'associazione delle imprese e io credo anche dalle banche che dovrebbero fare
Parecchio per la innovazione tecnologica
E quindi ho sentito con grandissimo interesse quel riferimento che ci è stato dato oggi anche sul ruolo delle Camere di commercio
Ruolo sul quale ritornerò più avanti non si può assolutamente considerare che un progetto come quello di Lisbona Possa bere come suo asse portante solamente l'asse scientifico e tutto il resto verrà per conto suo
In un'analisi molto interessante fatta dagli uffici dell'Unione Europea che purtroppo non vi potrò illustrare in dettaglio perché ahimè il tempo passa
Si considera questa interrelazione tra tre elementi gli investimenti in ricerche sviluppo la performances di questi investimenti perché non basta fare investimenti bisogna vedere anche quanto rendono questi investimenti e bisogna misurare
Il rendimento
Nell'università dove io vivo e che rispetto molto facciamo spesso tanti investimenti quale che sia poi risultato interessa poco bisogna misurare le performances e tutti anche i professori si devono abituare a farsi misurare e poi il problema di convergenza e divergenza tra i Paesi dell'Unione a quindici e poi a venticinque che è un altro problema impressionante perché il ventaglio dei diversi Paesi
Così ampio riduce la possibilità di efficacia dell'intervento stesso troppo ampio il ventaglio ci sono alcuni che sono troppo marginali nei processi di innovazione altri che sono molto avanzati il ventaglio conta
Non voglio appunto soffermarmi sullo spazio europeo della ricerca che è certamente una strategia di grande importanza ma voglio che voi ne consideriate la complessità presente il supporto alle piccole e medie imprese di cui ci parlava Sangalli è uno dei punti fondamentali del do spazio europeo della ricerca ma ce ne sono molte altre cooperazione internazionale scienza e società
Cioè è una questione complessa dove l'aspetto qualitativo non è meno importante dell'aspetto quantitativo
E quindi quando noi diciamo tre per cento spesi in ricerca e sviluppo supini dobbiamo immediatamente guardare l'aspetto qualitativo altrimenti vediamo solamente con un occhio la questione
In questo senso debbo dire che
Un dato è ancora impressionante anche se non voglio intrattenervi molto anzi forse è meglio che lo salti perché in una atmosfera così simpatica come quella di Taormina forse meglio
Esercitare la responsabilità e non scivolare nel pessimismo con i confronti con altri grandi paesi
E allora io ho trovato che il progetto delle camere di commercio europeo sia molto molto confacente con lo spazio europeo della ricerca che vi ho fatto vedere
Questo progetto in cui università e centri di ricerca collaborano
Con le piccole e medie imprese in un processo innovativo di continuo dialogo
Che le mille seicento camere di commercio europeo si candidano diventare una rete di supporto nel processo visto il loro radicamento territoriale che in queste questioni è cruciale
Con le tre filiere di promuovere la ricerca per il trasferimento dell'innovazione alle PMI sostenere la nascita di nuove impresa ad alto contenuto tecnologico
E rafforzare la capacità innovativa dei settori tradizionali altro aspetto importantissimo perché quando si dice che il made in Italy è vecchio non si è ancora capito che cos'è il made in Italy che ha un contenuto di innovazione formidabile pure essendo in settori tradizionali
Sì ma il problema del made in Italy è un altro è quello di evitare che sia eccessivamente contraffatto da contraffattori che sono fuori dalla legge non quello di essere un settore tradizionale e anche il fatto che in Italia ci siano già centoventi punti di accesso all'innovazione e ventisette aziende speciali e trentacinque centri di informazione per la brevettazione
Si inquadra perfettamente a un simmetrico in quello spazio europeo della ricerca macro europeo di cui dicevo prima e quindi ho visto questa rappresentazione qualitativa con grande con grande interesse sono arrivato alla conclusione probabilmente vi ho afflitto di cifre avrei potuto fare anche di peggio un mio carissimo amico il pro quota maestro Giorgio fu anni di
C'è da sempre
Ci ricordando un suo libro crescita economica visive delle cifre che l'economista appena dato una cifra dovrebbe immediatamente ripensarci
Perché spesso le cifre sono sbagliate se non c'è la capacità qualitativa di interpretare la cifra la cifra è molto pericoloso
Concludo con un riferimento ideale che certamente non vi chiedo di condividere i riferimenti ideali sono dei riferimenti che nascono dalla convinzione personale non necessariamente possono essere condivisi dagli altri io credo che tra i grandi ponti
Di forza degli ideali dell'Unione europea su cui la stesse cresciuta siano proprio la sussidiarietà la solidarietà e lo sviluppo
E io interpreto in senso più politico istituzionale questi tre grandi principi con il liberalismo sociale e il federalismo solidale grazie
Grazie professor Quadrio Curzio prima di passato prossimo intervento volevo ricordare che presente in sala Vincenzo Divella presidente della Camera di Commercio di Bari diventato da poco presidente anche della Provincia
Il presidente Sangalli voleva
Dar conto del messaggio del Presidente della Repubblica
Ecco arrivato un messaggio che mi ha portato adesso
Il nostro ufficio stampa
Indirizzato appunto alla sottoscritto che dice la ringrazio caro Presidente per il saluto che mi ha rivolto nel darmi notizia erodere l'Assemblea dell'Unione delle camere di commercio che offre ogni anno
Un foro di alto livello per l'analisi dei dati delle problematiche dell'evoluzione economica nazionale condotta sulla base insostituibile dell'esperienza imprenditoriale
Di grande rilievo il fatto che a Taormina siano presenti con i presidenti delle cento tre camere di commercio italiane
I rappresentanti delle camere di commercio estere in Italia e le camere di commercio italiane all'estero questo elemento nell'anno che ha visto l'allargamento dell'Unione l'approvazione della nuova costituzione europea particolarmente significativo
Ed esprime la consapevolezza del ruolo più impegnativo delle camere di commercio le quali per continuare a costituire il punto essenziale di riferimento per le imprese debbano tener conto di una realtà ben più ampio di quello nazionale
In Europa è presente un'istituzione euro shampoo che si giova della ricca esperienza delle camere di commercio nazionali alla quale l'Unioncamere che nel Duecento tre
Ne organizzò e ospitò in Italia il congresso annuale da un contributo di grande valore
Sono appunto queste le strade da percorrere per promuovere il dialogo e la collaborazione tra le strutture nazionali in vista della formazione di una comune cultura europea dell'impresa
A tutti i convenuti agli ospiti stranieri il mio cordiale saluto con un fervido auguro di buona lavoro Carlo Azeglio Ciampi
Come tutti quanti voi sapete da alcune settimane in Italia c'è un grande dibattito intorno alla problema della riduzione della del peso fiscale
Si discute si dibatte sulla riduzione delle tasse da applicare alle famiglie o da applicare all'impresa in che misura applicarla alla prima categoria o alla seconda categoria
è un problema che richiama immediatamente quello dello sviluppo e della crescita e quindi non è soltanto un problema italiano ma anche europeo come ricordava professor Quadrio Curzio in Europa il grande problema esattamente il rallentamento della crescita
Bene il il tema dell'intervento di Sir James mia presso l'Università di Cambridge uno che premio Nobel per l'economia del novantasei è esattamente questo meno tasse più sviluppo prego
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Vada obolo fregherà
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Hanno sembra Tecce beffa esperti pressante autoproduce prova no Harrison fa secco
Oltre cova fa pieghe oltraggi Piper senta spenta dal Baggio aspro Porsche lasciamo in campo credo risolvibili spente pagavano
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Il Garda Reward funzione smettendo frastuono secca Andrea ma all'ascolto
Se fai segnasse nasce sempre parte lo scorso secche andarla lo solleva sotto e su Hachette Rusconi Massimo ti accendi esame mio rovesci Randolph Hearst Anna
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Se facciamo una cosa molto rapida cinque minuti e poi riprendiamo
Non
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Quasi
Allora fra cinque minuti salari grazie
Convegno
Con una sorta di tavola rotonda all'alla quale prendono parte Pierre de Gasquet Fiorella Kostoris Padoa Schioppa Roberto Leonardi Fabio Pistella Enrico Salza Massimo avanzi Giuseppe Zamberletti
Incominciamo con Pierre de Gasquet che il corrispondente in Italia di le secco abbiamo parlato molto di piccole in media impresa è soprattutto del contributo che le piccole e medie imprese impresa e possono dare alla crescita e allo sviluppo dell'Europa
Ci ricordava Sangalli delle mille seicento camere di commercio presenti in Europa per un totale di ventisei milioni di piccole e medie imprese
Da questo punto di vista penso che sia anche molto interessante sentire l'opinione di Pierre de Gasquet e la e affrontare quella che è la realtà francese oltre che quella italiana ed europea prego
John
Innanzitutto vorrei ringraziarvi aveva militato in questo bellissimo posto in nel giorno stesso in cui si si svolge a Parigi un vertice italo francese
Dove fosse alcuni termini comunista noi discussi Cisa vado a vedere se c'è una convergenza tra Taormina e Parigi su alcuni temi a Torino due mesi farsi Sissi era già tenuto un primo foro di dialogo italo francese dove si è parlato di diversi temi di di rilievo con me le trattative tra idea fede ed ENEL
Nelle Energia il collegamento ad alta velocità tra gli oneri Torino
E anche le prospettive di di riavvicinamento entrai all'Italia e affossa tutto interni che immagino
I nostri primi ministri torneranno a discutere oggi a Parigi
E che sì posso nero
Collega in un certo modo a queste questi questi termini che sono al centro dei vostri lavori
Oggi a Taormina dobbiamo parlare quindi della necessità di lancia una vera politica industriale a livello dell'unione europea
Insomma la domande è un po'come si può rimodellare una politica economica per lo sviluppo per la ricerca per i reietti infrastrutturali alla luce dell'integrazione europea
Il rapporto Sapir
Evoca la necessità di rinunciare in un certo modo all'ossessione dei campioni nazionali mi viene in mente alcuni ragionamenti su certi casi tipo al storno all'Italia
Anche se fosse in questi casi è un po'ardito di parlava di campioni
Si potrebbe anche parlare del del fenomeno delle dello che l'inflazione che è diventato una forte coi occupazione in Francia
Eppure mi sembra che nel vostro Paese si sia già sia già un fenomeno abbastanza banale ha messo in Italia io vorrei che limitarmi ad alcune osservazione su un un argomento che mi sembra è particolarmente rilevante oggi perché una preoccupazione condivise da diversi paesi almeno della Francia e dell'Italia e cioè lo vuole delle piccole e medie intese
Con me in moto di crescita e anche di occupazioni
Mi ha molto colpito ogni intervista recente dal banchiere milanese giovani Tamburini
Alla Repubblica che parlava della carica dei duecento
Cioè le principale duecento in medie aziende di duecento a cinque miliardi di fatturato
Che rappresentano l'ossatura portante del sistema industriale italiano
Da Luxottica Merloni Safilo ha Lavazza tozzo tutti i grandi nomi dell'industria italiana anche se sono di dimensioni diverse
Secondo questo banchiere la dimensione modesta di queste aziende non sarebbe necessariamente un Handicap una debolezza strutturale
Li chiamava anche multinazionale tascabili che espressione che mi piace la stanza perché sono presente all'estero
Quindi queste aziende sarebbe anche un un una leva di sviluppo un'opportunità di crescita nel momento in cui possono essere aiutate accrescere dal sistema il paese del sistema bancario
Direttore Luigi diceva anche che il discorso sul made in Italy
Andrebbe uscì viso non so se farebbe molto piacere a Luca di Montezemolo ma preferì preferiva dire il design in Italy
Che corrisponde fosse più giustamente la realtà delle decollo delle organizzazioni in Cina in India e nei Paesi dell'Est
La cosa interessante che nel nella stampa francese nell'opinione
Pubblica francese anche nella stampa tedesca c'è la stessa riflessione anche in Inghilterra sulla
La contribuzione decisiva delle piccole e medie in paese all'innovazione e alla crescita e anche la creazione di posti di lavoro
Anche negli Stati Uniti si vede che il dinamismo in termini di ricerca e di innovazione delle piccole e medie aziende Acco Dutto una forte crescita
Quindi queste flessione mi spingo a pensare che forse bisognerebbe di relativizzare il tradizionale discorso sulla frammentazione della scultura corruttive che limita l'attività di ricerca
Lo sviluppo dei nuovo conduttore doti e la conquista di nuovi mercati certo Camera su sotto lite sottolineato il governatore della Banca d'Italia diverse riprese la la frammentazione della struttura produttiva la dimensione ridotto delle imprese italiane
Con una dimensione media di circa otto de pendenti a fonte di quindici nel Regno Unito tredici in Germania e probabilmente un freno allo mente della positività
Ma forse bisognerebbe anche immaginare nuove forme di alleanze inno Coppa tipo succinico Electronics oppure la recente joint-venture tra al cartelle e Alenia Spazio
Nel settore del del spazio e della ogni circa
Per concludere direi che
Su sarei molto interessata anche di capire quale può essere lo vuole del del sistema bancario italiano
Nel aiutare questa crescita questo questi passaggi generazionale delle aziende italiane non solo per esempio cosa
Pensa il presidente del San Paolo delle iniziative di Unicredito che si è detto conto a finanziare le intese senza chiedere garanzia a patto che si ricapitalizza di più
Una proposta
Che è stata fatta alcune settimana fa mi interesserebbe avere il punto di vista ebbe per il banchiere grazie
Bene sì sicuramente ecco il presidente del del San Paolo IMI Enrico Salza su questo poi quando stacca il il suo intervento Daga delle risposte sicuramente significative io intanto nel dare la parola a Fiorella Kostoris Padoa Schioppa docente di economia all'università la Sapienza Roma
Le vorrei chiedere visto che il uno dei temi centrali continua ad essere quello della della crescita sì allora il patto di stabilità così come formulato e poi soprattutto alla luce del dell'ingresso di dieci nuovi Paesi nel nell'Unione Europea
Rischia di essere ancora come qualcuno lo ritiene una camicia di forza per la per la crescita e per lo sviluppo della dell'economia europea
E di conseguenza si necessari una sua re interpretazione più elastica oppure se va bene così
Sì grazie
Ma in parte sollecitata anche dalle relazioni che si sono tenute questa mattina a cominciare da quella del presidente Sangalli che desidero ringraziare per avermi invitato qui
Effettivamente vorrei toccare il tema seguente il Patto di stabilità e crescita deve essere radicalmente modificato o addirittura abbandonato come varie persone in Europa oggi chiedono dagli euroscettici ai ai keynesiani perfino forse implicitamente alcuni governi in carica oppure si può mantenere così come eventualmente con qualche mode che modesto cambiamento cercherò di rispondere a questa domanda e dico subito che la mia risposta è lo si dovrebbe tenere con qualche modesto cambiamento facendo cinque punti
Il primo punto è un punto semplicemente vivi storico il il patto che nato nel mille novecentonovantasette si basa su un principio che quello secondo cui non può esistere una crescita solida e sostenibile se non in presenza di una stabilità nominale e in particolare in assenza di un'inflazione alte variabile
Oltre che un principio il patto a a si estrinseca diciamo in alcune regole in particolare cito due un tetto nel rapporto deficit PIL che non posso operare ma il tre per cento
E o un saldo di bilancio pubblico che nel medio periodo dovrebbe essere in pareggio
Il secondo punto consiste nel osservare che dal negli ultimi sette anni da quando è stato approvato il Patto di stabilità e crescita mente il principio dello sviluppo combinato con la stabilità e rimasto secondo me è intatto
Le regole invece in cui esso si estrinseca sono cambiate senza che mai si sia detto che veniva riformato invece si è detto che c'era una nuova interpretazione del Patto spesso e quindi da questo punto di vista il patto si è dimostrato essere notevolmente flessibile secondo me
Ricordo fra le modifiche nelle regole almeno tre una con disponente al fatto che il saldo pubblico di finanza pubblica di riferimento non è più soltanto quello
Diciamo un banale dato dalla differenza tra speso entrate pubbliche ma esiste un concetto di riferimento che il saldo strutturale cioè quello depurato dalle variazioni cicliche
Al fine di evitare che debbano aumentare le imposte o ridusse le spese pubbliche proprio quando la congiuntura va male
Una seconda modifica riguarda il fatto che le procedure per deficit eccessivo
Oggi vengono applicate anche nel caso in cui la dinamica del debito pubblico viraggio in rapporto al PIL non scenda rapidamente quanto dovrebbe secondo il Trattato di Maastricht
E infine c'è una modifica più recente del diciotto giugno scorso in imposta dalla dalla dalla nuova costituzione del nuovo Trattato costituzionale europeo
Per una migliore governance perché oggi la divisione fra i ruoli della Commissione europea da un lato e del Consiglio europeo dall'altro sono meglio definiti la commissione essendo diciamo avendo più poteri di diagnosi e il consiglio europeo più pro potere di proposta terapeutica dunque il patto è stato si è dimostrato flessibile senza bisogno di riforme radicali
Terzo punto in questo contesto dei piccoli passi di modifica del Patto si potrebbero suggerire sono stati suggeriti nuovi cambiamenti che sarebbero utili secondo me a una maggiore efficacia del patto spesso ne ricordo due
Innanzitutto si potrebbe introdurre quella che viene chiamata la regola aurea
Per distinguere le spese pubbliche per l'accumulazione del in capitale umano e reale da quelle nei consumi pubblici perché le prime non creano un onere per la finanza pubblica in quanto creano maggiore redditività atta a rimborsare il deficit eventualmente istituito per sostenerle
Si dovrebbero perciò non computare nel saldo di bilancia pubblica rilevante per il Patto di stabilità all'estese per esempio per la formazione per l'istruzione per la ricerca agli investimenti
In opere pubbliche anche nel quadro del project financing secondo seconda piccola modifica che si potrebbe is realizzare riguarda il fatto che sia le diciamo bisognerebbe sottrarre al calcolo del saldo di riferimento del patto di stabilità le spese pubbliche o anche le entrate pubbliche di carattere europeo
Ad esempio sul primo versante si potrebbero eliminare dal calcolo del saldo lei spesi e per le reti europee infrastrutturali e sul secondo versante quello delle entrate ne ha parlato Melis poco fa si potrebbe non tener conto di una eventuale istituenda imposta europea
Che potrebbe sostituire i contributi oggi che gli Stati nazionali danno al bilancio comunitario
Quarto punto
Io sarei invece contraria ad una radicale modifica del Patto di stabilità e e crescita perché secondo me sessile eliminasse non già il e diciamo sale mense Minas è il limite o per lo meno un limite del Massimo deficit pubblico consentibile o del o dell'andamento un limite per quanto riguarda l'andamento del debito pubblico si otterrebbe semplicemente secondo me un aumento della spesa pubblica principalmente per consumi pubblici
Ho principalmente per stipendi pubblici
Noi europee abbiamo invece bisogno non solo nel nostro Paese ma nell'insieme dei Paesi europei almeno dell'Europa continentale
Di ridurre la presenza dello Stato nell'economia dobbiamo diciamo certamente pensare eventualmente di aumentare gli stipendi pubblici ma aumentandola variabilità degli stipendi promuovendo le qualifiche oggi mancanti
E diciamo incentivando la produttività quindi lì nell'insieme se noi eliminassimo un qualunque limite al deficit pubblico come in fondo sono tentati di fare vari governi oggi in carica credo che l'affetto sarebbe piuttosto negativo invece che positivo quinto punto
Le politiche che e in Europa si si possono suggerire diciamo che sarebbero utili e opportune secondo me sono perfettamente coerenti con il patto di stabilita
E crescita sia pure impatto diciamo rivisto con con con qualche modifica
Perché perché in realtà il problemi problemi principali che noi abbiamo in Europa non sono diciamo non vengono dalle politiche macroeconomiche di finanza pubblica fiscali immunitarie
Si possono modificare hanno forse bisogno di qualche piccolo piccola innovazione ma fondamentalmente vanno discretamente bene anche nei confronti con quelle degli Stati Uniti dove diciamo il nostro i nostri sistemi economici falliscono molto di più che quelli del dell'al di là dell'Atlantico sono nelle né i funzionamenti dei mercati e perciò io credo che bisognerebbe cambiare alcune regole di funzionamento dei mercati io credo che bisognerebbe avere diciamo più spinta nelle politiche della concorrenza e delle liberalizzazioni bisognerebbe diciamo promuovere l'eliminazione
Ulteriore delle rigidità dei mercati gli eccessi di protezione per esempio nel mercato del lavoro bisognerebbe aumentare le opportunità di allungamento dell'orario di lavoro
Oppure di partecipazione al lavoro di frange oggi esterni al lavoro spesso bisognerebbe completare il mercato unico per esempio
Introducendo più estesamente il principio del mutuo riconoscimento sono questi tipi di politica secondo me che aiuterebbero a far crescere la produttività del lavoro oltre che quella oraria in Europa ad aumentare la competitività a favorire la partecipazione al mercato del lavoro oggi diciamo il tasso di partecipazione il tasso di occupazione in Europa è decisamente più basso
Che diciamo di quanto spiccato evidentemente da i target di Lisbona ma di quanto già oggi esistente negli Stati Uniti
E questo secondo me creerebbe delle delle occasioni anche per gli outsider del mercato rendendo possibile una combinazione di politiche sia per l'efficienza che per l'equità qui mi corre l'obbligo di dire che queste politiche diciamo di maggiore partecipazione al lavoro anche per gli outsider includerebbe però evidentemente anche le donne
Secondo tipo di politiche diciamo che si dovrebbero istituire sono delle politiche realizzare politiche diciamo di natura strutturale pensiamo per esempio la riforma pensionistica
In presenza di un invecchiamento della popolazione che riguarda quasi tutti i paesi europei anche in questo caso queste politiche non sono contrari al patto di stabilità anzi come diciamo possiamo osservare dall'appuntamento che il cinque lunedì cinque luglio all'Ecofin
L'Italia si troverà a a incontrare i suoi partners europee si vede molto bene che se c'è un'occasione per noi per fare una riforma pensionistica
Proprio eh nel quadro di un contesto di controllo del nostro andamento del deficit pubblico
E del nostra capacità di adeguarci alle ai parametri del Patto di stabilità e crescita fra le politiche macroeconomiche io vorrei ricordare la maggiore importanza
Di quelle dell'offerta rispetto a quelle della domanda
Ho già parlato di quelle per la ricerca e per lo sviluppo naturalmente mi sembra importante anche in questo contesto dire che io condivido l'idea di detassare diciamo per certi scopi in particolare ma più in generale le intese e e diciamo non solo condivido l'idea sostenuta da Luca Cordero di Montezemolo e più recentemente di togliere l'IRAP sulle spese di ricerca ma voglio dire
E questo è uno dei casi in cui mi piace di non dover criticare Tremonti che invece spesso mi tocca di criticare la techno tra Monti mi sembra un'ottima un'ottima ipotesi di lavoro per ridurre il peso fiscale sull'impresa in funzione di certi obiettivi che le imprese potrebbero
Ottenere credo che e mi sono trattenuta e mi dieci minuti e quindi lascio
Grazie allora il patto di stabilità più o meno funziona anche se con dei piccoli aggiustamenti però un patto che come diceva la dottoressa Kostoris comunque ha ha già ha avuto delle flessibilità e delle manifestazioni di Britti flessibilità allora più spinta la concorrenza far crescere la produttività e la competitività oltre che riforme strutturali ma c'è anche un un problema di coesione delle delle politiche economiche e sociali in Europa ecco su questo parla Robert Leonardi della London School of Economics
Volevo ringraziare il presidente Sangalli l'invito di partecipare a questo convegno a questa tavola rotonda io lavoro a Londra dove il dibattito sull'Europa
Significa mente diverso quindi qui c'è la necessità di affrontare certi temi e definire certi concetti a per quanto riguarda la nuova politica economica europeo dobbiamo capire quello che intendiamo come politica economica europea poi l'altro fatto dobbiamo riconoscere che oggi a il due luglio due mila e del due mila quattro siamo in una posizione dal punto di vista istituzionale molto diverso da dove eravamo ha il primo gennaio a mille novecentocinquantuno quindi attraverso questi cinquant'anni l'Europa e cambiata radicalmente
Non solo economicamente perché abbiamo avuto il periodo della ricostruzione
Poi il periodo in Italia e negli altri paesi di industrializzazione spinta poi periodi di crisi ma di continuo sviluppo e di crescita quindi quello che a abbiamo visto in Europa non è solo crescita economica abbiamo visto sviluppo cioè la la creazione di un nuovo modello
A quindi noi a in Europa non abbiamo solo crescita abbiamo anche sviluppo perché l'altro aspetto che e diventato molto importante dal dopoguerra in poi era l'aspetto sociale quindi che lo sviluppo che la crescita non lasci indietro
A intere zone o gruppi sociali e quindi c'è sempre questo tentativo di bilanciare nel modello europeo efficienza e e quinta quindi Dom quando parliamo di crescita dobbiamo anche capire che dal punto di vista sociale è anche politico noi non possiamo permetterci
La creazione di Chetti cioè noi parliamo degli Stati Uniti ma dobbiamo riconosce che mi sta sui ci sono ghetti
Cioè zone dove la gente non può andare perché e pericoloso gente qui la creazione di una popolazione marginalizzata
E questo è un aspetto della crescita non dobbiamo mai a pensare che la crescita Porta automaticamente alla diffusione del benessere quindi in Europa abbiamo avuto fasi a diverso e quindi dall'inizio abbiamo pensato di creare una a un'aria di libero scambio un'unione doganale
Un mercato unico adesso la moneta unica è eventualmente con la l'accettazione da da parte dei governi Alda la settimana scorsa la la definizione di una Costituzione quindi adesso stiamo creando le istituzioni necessarie per fare una politica economica europea perché fino adesso non dobbiamo multa
Abbiamo avuto solo alcuni strumenti
Alcuni pezzi di istituzioni e alcuni pezzi di questa politica economica quindi se cominciamo a guardare
La polemista
A delle varie politiche economiche stabilità finanziaria questa è una cosa che abbiamo acquisito attraversò la creazione della moneta unica e attraverso il patto di stabilità
Di unna un inizio ma abbia un bisogno di creare le vere istituzioni quindi a definire il ruolo della Commissione definire il il ruolo del consiglio dei ministri
Dobbiamo definire il ruolo del dell'organo della Banca europea e quindi siamo ancora nella fase di definizione stabilità dei cambi questo l'abbiamo avuto attraverso l'unione monetaria competitività qui a da un po'di tempo da da venti trent'anni abbiamo cominciato a definire le regole ma solo con la creazione del mercato unico queste regole son diventate non solo alternative ma necessaria per la gestione di questo mercato
Infrastrutture a il presidente Santer letti parlerà del ponte sullo stretto di Messina ma ci sono tutta una serie di altre infrastrutture che sono necessarie per lo sviluppo economico è in un certo senso a l'Europa entra nelle infrastrutture attraverso intensa a traversone
A le reti di trasporto a livello europeo
Con il fondo di coesione in alcuni Stati membri è con a i fondi strutturali in altre regioni quindi regioni dell'obiettivo uno le infrastrutture vi vediamo ancora come una all'evento
Per lo sviluppo non ancora la uno strumento per una politica economica europea formazione ci abbiamo messo molti anni ma adesso siamo a un livello a buono di formazione europea cioè un formazione definizione della formazione in vari paesi europei e quindi la la formazione è passata dal livello nazionale a livello europeo ma stiamo ancora definendo esattamente quello che noi vogliamo
Aiuti alle imprese c'è un continuo dibattito se questo è un bene o un male e quindi qui anche qui dobbiamo a conciliare quello che fanno fanno gli Stati membri con quello che si fa a livello europeo flessibilità del lavoro
Questo è un è un tema che abbiamo a iniziato dove abbiamo iniziato a lavorarci dal due mila con a gli obiettivi di Lisbona ma abbiamo mi ancora molta strada da fare la politica fiscale qui
Siamo ancora in fase di definizione ancora in fase di capire se questo deve essere fatto a livello europeo o deve a essere mantenuta a livello nazionale le politiche sociali quindi in Europa e molto facile coniugare politica sociale e politica economica perché le politiche sociali importanti l'istruzione
Qui abbiamo capito che certe cose non possono essere lasciate solo a livello nazionale quindi quando parliamo di ricerca parliamo diversità e parliamo della regista di coordinare questi sforzi a livello europeo sanità
Qui sono in una regione dove il problema della sanità
Accolta e quindi quale il modello europeo sanitario che vogliamo a accettare Trasporti di l'uomo
Le infrastrutture non sono solo quelli a di ferrovie e strade o ponti o di ma sono anche tutta un'altra serie
Di a di facilitazione di accesso ai mercati le pensioni quindi questo è un aspetto sociale
Che ha ha cominciato a bere un'importanza molto importate dal punto di vista economico poi le politiche territoriali lo sviluppo cioè la la politica regionale
Ancora si spende molto di più a livello nazionale nella politica regionale che a livello europeo
è a livello europeo stiamo parlando se la politica europea la politica di coesione abbia un effetto no ma questa domanda per la politica nazionale regionale non si parla neanche non si menziona
E quindi qui ci sono necessità di di coniugare queste due l'ambiente molto importante
Perché fa parte dello sviluppo specialmente in in certi settori
Per esempio il turismo se non c'è un ambiente sano non ci può essere un turismo fiorente la cultura questo è un aspetto importante anche dal punto di vista economico e quindi io arrivo sempre alla domanda abbiamo le istruzioni necessarie per gestire queste esigenze quindi abbiamo bisogno abbiamo visto le istruzioni necessarie a livello europeo e a livello nazionale e regionale per creare una politica economica che non sia solo a un livello ma che sia a d'atto almeno a tre livelli a livello europeo a livello nazionale quindici a bisogni quest'di questa interazione molto stretta è fra livello nazionale e livello a regionale o sul nazionale
Quindi per al vere la possibilità di creare squadra quindi la squadra è non solo al a livello europeo fondo nazionale ma anche a livello a dia
Grazie agli enti locali e delle Regioni e alla fine abbiamo bisogno di un gran consenso al sociale e cioè la la
Ciò cita civile deve credere in questa in questo programma in questi obiettivi se no non avremmo né crescita nello sviluppo grazie
Grazie Leonardi allora questa mattina Sangalli ci ha ricordato come l'Europa in particolare l'Italia siano in grande ritardo su quei nei confronti degli degli Stati Uniti per quanto riguarda le spesi sei in investimenti in investimenti in ricerca e innovazione tecnologica
La dottoressa Kostoris suggeriva
Rilanciava una delle tante proposte che sono state fatte cioè quella di togliere le spese per la innovazione e ricerca dal computo del deficit in rapporto al PIL in relazione parametri di Maastricht
Il nove sette dalla Confindustria tra le prime cose che ha proposto ha rilanciato l'idea di togliere l'IRAP dalla ricerca
Ecco qui Fabio Pistella e il Presidente del CNR penso che abbia moltissime cose da dirci in proposito
Posso provare innanzitutto voglio ringraziare perché mi sembra che già il programma evidenziasse l'utilità di fare incontrare due mondi quello della produzione nell'impresa è quello della ricerca nelle strutture pubbliche e private di ricerca
Ma questa convinzione diciamo a priori ha trovato una conferma puntuale proprio in quello che il nostro moderatore ci poneva di fronte a una sequenza quasi impressionante ormai tutti dicono che è assolutamente indispensabile investire di più ricerca
Perché non lo si fa
Vorrei sviluppare sostanzialmente due punti ma che parentela c'è fra ricerca innovazione
E che collegamenti possiamo porre tra una politica nazionale uno politica europea della ricerca forse parto da questo perché il tema del convegno fatemi fare una analisi diciamo così linguistica che vuol dire il titolo del convegno perché se lo leggo letteralmente sembra quasi che esiste una politica economica europea e se ne vuole uno nuovo e migliore
Magari io dico che dovremmo chiamarlo per una vera politica economica europea perché non c'è una politica economica europea e francamente le due o tre eccezioni che ho sentito citare condivido le infrastrutture è una buona eccezione
Le politiche di coesione sono una mezza eccezione certamente c'è una politica monetaria
Non mi viene in mente molto altro
Per arrivare alla politica economica diciamo di percorsi lunghi credo ancora davanti a noi
Allora proviamo a capire perché questo non accade
Ma partiamo proprio dall'esempio ricerca così entriamo nello specifico
In numeri che ci sono stati mostrati parlano chiaro
Fatto cento quello che si spende nei Paesi dell'Unione europea in ricerca cinque speso in maniera coordinata attraverso i finanziamenti gestito non europea e novantacinque sono gestiti dei singoli stati membri
Molto deboli sono le azioni che tendono a costruire un uso coordinato del novantacinque per cento parliamone
Sono anche pronto ad ammettere che la stima del cinque per cento del Budget veramente coordinato sia riduttiva perché perché è vero che è un sistema di cofinanziamento al cinquanta per cento quindi realtà quel cinque per cento sentire dietro un altro cinque di nazionale dei cosiddetti matching Renzo
Sono anche pronto a riconoscere senza difficoltà che
Le scelte tematiche del sistema dell'europea per esempio il sesto programma quadro costituiscono un fattore di attrazione e di ordinamento
Per cui si può accreditare un altro cinque per cento di effetto indotto per l'orientamento delle scelte nazionali in coerenza con le scelte europea benissimo agli al quindici per cento però vorrei che parlassimo dell'ottantacinque per cento del resta
E questo attiene alle slide di carattere generale che ci ha mostrato Quadrio Curzio perché non mi ricordo i colori ma sostanzialmente l'ottantacinque per cento sta nella potestà dei singoli governi
Che ancora non è in alcun modo sullo specifico della ricerca oggetto di politiche concertate
Allora e il mio tema è sostanzialmente quello di evitiamo un'altra all'Italia cioè evitiamo che il mantenimento di una logica di separatezza su una struttura che è in oggettive difficoltà ma queste difficoltà non vengono riconosciute e non vengono affrontate e i processi di integrazione europea non sono avviati
E poi in qualche modo i nodi vengono al pettine
Credo che sia questo il passaggio della ricerca italiana deve fronteggiare
è verissimo che in Italia si spende poco buttiamo lì dei numeri tanto per capirci
L'un per cento del PIL lascio perdere decimale
Quanto spende in media all'Europa il due per cento del PIL
Il tre per cento francamente mi sembra un vessillo che è importante agitare ma insomma un bandierone perché io non credo che in tempi significativi operazione economica quel numero venga raggiunto
E come mai la differenza fra uno e due io credo che vada approfondito questo aspetto
Come nasce l'uno lascia dalla somma di due addendi zero sei e speso dal Pubblico in varia forma università enti pubblici di ricerca trasferimenti alle imprese per attività di ricerca lo zero quattro nasce dall'impresa
E il due degli altri il due degli altri raccontato sinteticamente fa zero otto e uno virgola due capite subito qual è il problema il divario fra zero sei zero otto i due pubblici
è significativo ma non drammatico siamo di fronte a un fattore tre nel rapporto fra zero quattro e uno e due del privato certamente qualcuno potrebbe bacchettare perché i numeri non sono perfetti ma mi interessa parlare delle cose con chiarezza
Allora alcuni dicono ecco perché non funziona perché le imprese italiane sono sciocche pensano soltanto al passato non considera le cose veramente importanti e così via è chiaro che queste sono sciocchezza
è un dato strutturale evidente che spiega perché noi abbiamo quel modesto zero quattro e l'altra faccia della medaglia del piccolo è bello al flessibilità alle piccole e medie imprese e così via
Non solo
L'altra faccia della medaglia di profondissime trasformazioni che questo Paese attraversato nel sistema del grande impresa soprattutto di origine pubblica
E se andiamo a vedere i bilanci di grandi soggetti io conosco per mestieri che sto facendo abbastanza bene il settore energetico conosco Meredith i bilanci di ENEL ed ENI
E io vi do rispetto agli anni
Di soli cinque dieci anni fa un drastico ridimensionamento delle spese in ricerca ma qual è il punto
Ma è evidente che siamo in un contesto nel quale la valutazione di un'impresa è prevalentemente legata a quella che si chiama in linguaggio volgare trimestrale di cassa
E l'amministratore delegato se c'è un arco temporale di un anno un anno e mezzo è un signore lungimirante se non c'è un problema sei mesi a vedere come vanno le situazioni da i giovani di Londra che fanno i rating dicono comprare e vendere serba i kit e così via
è chiaro che sto semplificando ma un punto mi sembra fondamentale
Va capito qual è il ruolo dello Stato in economia a valle delle privatizzazioni liberalizzazioni certamente è un passo indietro dalla presenza dello Stato in economia ma non vuol dire un'uscita dello Stato dall'economia ma vuol dire esercitare altre funzioni in termini brevi
Nei settori di servizi pubblici un'attività di regolazione che è un requisito perché sia seria privatizzazione e liberalizzazione e questo è il punto
Un'attenzione al futuro a me sembra che in questo momento e non a caso poi i numeri che sono stati citati
Professor Millicent qualche modo sostanziano questa mia intuizione e in questo momento c'è un deficit di attenzione al futuro
Nel senso che nella logica delle scadenze
Pressati da la situazione economica non brillante e non ci possiamo permettere di investire nel futuro ma in questo modo però completiamo il nostro futuro e poi ci accorgiamo che non cresciamo
è stiamo entrando in un circuito e mi non virtuoso al contrario per cui mancano risorse per gli investimenti che servono per uscire dalla situazione di impasse e allora ci vuole un'operazione di coraggio
Questo è il senso di quello che abbiamo ascoltato in particolare per quanto riguarda un aggiustamento delle regole di Maastricht non a caso il ministro Moratti d'intesa col ministro Marzano durante il semestre di presidenza italiana hanno presentato questo tipo di proposta in sede europea qualche accoglienza di simpatia ma onestamente ancora niente di concreto
Cosa si può fare
Ma io credo che la cosa più concreta sia quella di dire sa che facciamo allora quello zero sei pubblico italiano cerchiamo di farlo diventare zero otto così ci allineiamo
A quello che accade negli altri Paesi cerchiamo di fare di più arrivare fino uno a condizione però che visto che la debolezza per noia il troppo debole zero quattro per cento investito dall'imprese sia spesi in maniera tale da trascinarsi dietro una pari capacità di investimento del sistema privato questo è lo snodo sul quale si scommette la possibilità di successo perché al di là delle difficoltà di reperire risorse finanziarie oggi assistiamo a un taglio di cinque virgola cinque
Miliardi di euro
Che non sono barzellette
Al di là di questa difficoltà non c'è nemmeno consenso a questo punto importante che è stato sollevato
Nell'intervento precedente rispetto ad un investimento in ricerca se non si capisce che questo è un elemento che veramente porta al innovazione e il percorso non è automatico come è stato mostrato sia nella slide in quanto Curzio sia nelle considerazioni sulla possibilità di fare anche investimenti improduttivi
Che è stato oggetto tra gli altri degli spunti che appostato attenzione
Il premio Nobel
Come si può fare questo
E credo che una parola chiave possa essere rete mettere in rete
Mettere in rete le piccole medi prese e lo state già facendo certo non c'è bisogno che provenga spiegare io perché in questo modo alcune limitazioni dell'Est per il piccolo sono parzialmente corrette questo patto sicuramente positivo e mi sembra che siamo alle camere di commercio si sta adoperando con grande efficacia
Per far sì che si salvano i benefici del piccolo e si contengono i difetti del piccolo di oggettivamente in qualche modo ci sono quindi servizi comuni e tra questi sicuramente servizi a sostegno dell'innovazione sono una delle strade per uscire però la rete va ampliata
E va ampliata comprendere i capacità di rapporto fra il sistema della di circa il sistema delle imprese che ha bisogno di innovazione questo è uno snodo importantissimo perché il nostro Paese oltre a spendere poco lo dico con franchezza anche se so che non tutti saranno d'accordo
Ha una visione abbastanza accademica e abbastanza direi in Tirrenia della scienza
Nel senso che
Ci sono due due obiettivi di fondo poi realtà è più complicata ci sono interfaccia ma due sono i filoni principali produciamo ricerca per portare avanti la frontiera delle conoscenze
Una gamba per camminare
Ho produciamo la ricerca anche per favorirlo se lo sviluppo
E chiaro che si può invocare la circostanza delle ricadute delle ricadute non previste per cui anche la ricerca fondamentale sicuramente avrà un impatto sulle prese il via si può parlare di questo per ora io sono anche d'accordo in linea concreta il linea pratica
Mi ricordo uno studio fatto recentemente
Che ha dimostrato come il sistema giapponese
è il principale utente del sistema di ricerca europeo
Nel senso che se si va a vedere qual è l'originario avanzamento pubblicato nella libera letteratura in Europa e l'Italia e mi eccezione ancor più elevate in questo contesto poi di fatto viene incorporato in prodotti altrove
Questo francamente mi sembra un in modo da affrontare con grande determinazione
Io non credo che noi dobbiamo investire in Italia queste risorse aggiuntive che sono faticosamente recuperabili se c'è il consenso di tutti semplicemente in una visione di progresso le frontiere
La frontiera delle conoscenze dobbiamo ricco il coraggio di porci degli abiti come si fa
Il tempo scorre quindi mi limito a enunciare alcune semplici regole con tutti i difetti dello schematismo
Il primo il criterio lavorare per progetti
E non per soggetti
Quindi mettersi la sfida
Non risorse al CNR piuttosto che allinea piuttosto che all'università Dini ma risorse ad un progetto si capisce quando comincia quanto costa quali sono gli obiettivi che ci lavora
Seconda regola meglio se i progetti sono molti soggetto ed ecco che entra la Rete
Dove molti soggetto non vuol dire soltanto più unità del sistema di circa pubblico mo'vuol dire soggetti eterogenee università imprese enti di ricerca
E un qualche cosa che è stata a mio avviso non sufficientemente sottolineato ne ha parlato un po'Fazio è già stato citato questo passaggio della relazione quando si dice impresa capire molto bene le realtà di connessione che vanno al di là del dato formale penso al sistema della subfornitura
Penso all'integrazione verticale io ho spulciato in sede europea un programma che si chiamava Prometheus nel contesto eureka
L'originalità stava nel fatto che la microelettronica certamente ascolteremo molto più meditate considerazioni su questo punto si incontrava con l'utenza della micro meccanica
Con l'utenza dell'industria dell'automobile
In maniera da superare i vecchi Circuiti che rimangono le definizioni settoriali classiche ma sì che erano quelle connessioni virtuose cliente fornitore cliente fornitore e quando dico funzionare per progetti penso proprio che enti fornitori ultimo criterio e concludo
Bisogna anche avere il coraggio di scegliere quei progetti che hanno molteplici fonti di finanziamento non deve essere il sistema pubblica pagare il cento per cento del valore del progetto ma deve dare un contributo parziale che si somma corresse in definitiva quello che io oggi sottopongo alla vostra attenzione
L'esigenza di un lavoro che costruisca in due direzioni
Un consenso di investimento sul futuro perché non possiamo farne a meno un consenso ad un processo di integrazione che lancia un ponte fra due mondi che hanno finora scarsamente dialogato
Mi sembra importante sottolineare un piccolo ma significativo fatto di oggi
Non mi sembra fortuita la circostanza che sia previsto nel consiglio in sezione delle né alcun rappresentante del mondo delle camere di commercio così dalle parole passiamo infatti vediamo se riusciamo a costruire qualcosa insieme e di questo ringrazio
Allora le imprese italiane investono pochissimo innovazione ricerca zero virgola quattro per cento del PIL contro l'uno virgola due per cento delle altre in prese europee
Mancano le risorse
Le imprese italiane da sempre hanno avuto bisogno delle banche per essere sostenute per poter avere i mezzi finanziari necessari al loro sviluppo
In questo momento in particolare le il presidente dalla Confindustria Montezemolo lo ha chiaramente detto nella sua
In relazione all'Assemblea di investitura in questo momento in particolare
Nell'impresa sta cercando di rilanciare il il rapporto con le banche tant'è vero che si è anche detto si è anche parlato di una visione banco Centrica delle imperiese dopo l'intervento di Montezemolo
A al presidente del San Paolo IMI Errico Salza
Vorrei quindi chiedere due cose innanzitutto il suo giudizio sul sullo stato dell'arte fino ad oggi nel rapporto tra banche in prese e in secondo luogo che cosa concretamente possono fare
Le le banche per sostenere le imprese in particolare anche per quanto riguarda innovazione e la ricerca
Grazie ringrazio l'amico Sangalli che mi ha voluto qui oggi
Ragione di particolare soddisfazione parlare tra virgolette in casa
Saluto anche credo a nome di tutti l'amico diretti
Qui libero di essere
Credo di essere anch'io rispettosi Simo dei tempi
Una notazione prima di entrare nel concreto di quello che dovrei dire sul rapporto banca impresa consentitemi di farla suggerirei a tutti di fare una lettura
Del rapporto Sapir
Che è stato commissionato dalla Commissione europea presidente Prodi nel luglio del due mila due pubblicato in Italia dal Mulino aprile due mila e quattro il cui titolare Europa un'agenda per la crescita
Seconda battuta io credo che dovremmo avere un po'una cultura contadina
Quando la notte più buia sorge il sole arriva l'alba e quindi dato che siamo un po'scassati non solo in Italia
Non manchiamo di quella cultura dell'ottimismo che non vuol dire cultura cieca dell'ottimismo
Ma comprendere perlomeno io parlo per me stesso che da quando sono nato ho sempre avuto Prodi i problemi però i problemi si affrontano e possibilmente si risolvono
Allora anche con con questo stato d'animo
Non mi sottraggo sia prenderà i due spunti di tutti quelli che ho sentito con molto interesse
Lo spunto del l'amico Piero dei caschi e che ha ricordato che oggi a Parigi c'è un importante appuntamento sarà presente il mio amico Rainer Masera che rappresenterà anche il nostro gruppo
E vi è qualche speranza che qualcosa ancora succede rispetto a certe problematiche
Dalla Torino-Lione che temo che vedranno i miei nipoti
Poi spero di essere smentito al discorso l'Alitalia
Precedono due mesi questo gruppo bancario
Io ho ricordato l'altro giorno in una conferenza stampa dopo l'assemblea ma la cosa ha detto in un'intervista al Corriere che noi come gruppo bancario non essendo un'opera pia allo stato degli atti non intendiamo più mettere una lira sull'Alitalia
Due anni fa ci avevamo creduto erano state prese precisi impegni
Precisi impegni che portavano degli accordi con Air France cappella M che ne aveva eravamo diventati i secondi azionisti dell'Alitalia privati
Proprio per cercare di un militare il ruolo paese
Sia auguriamo che oltre che a cambiare responsabili della gestione di Alitalia si sappia prendere alcune decisioni in questa situazione il San Paolo si chiama fuori da ogni sostegno bancario
Ora fatta questa premessa
Rapporto banca impresa sono anche soddisfatto che i miei colleghi e amici imprenditori abbiano smesso nell'ottica come ha detto bene il presidente Montezemolo di immaginare sempre un nemico alla porta
Una volta il sindacato una volta al sistema bancario perché in tutto il mondo fa sempre comodo quando si hanno delle difficoltà inventare un nemico qualche volta la politica ecco finalmente si passi ad un discorso più responsabile
Nel comprendere che se la barca foga non si salva nessuno e quindi ognuno faccia la sua parte
Quindi caro
Amico Pierre de Gasquet con non posso non condividere le opinioni del collega Profumo
E la mia battuta se son rose fioriranno
Ha detto delle cose perfettamente condivisibili e per entrare nel concreto
Io credo che la politica economica deve farsi carico delle necessità di fornire certezze strategiche risposte concrete
Sul grado di competitività internazionale in particolare
Bancaria l'industria i rapporti industria Banca non c'è dubbio che la banca e pienamente coinvolta compartecipe e deve essere protagonista le banche di oggi non dimentichiamo che siamo usciti da delle banche pubbliche e quindi anche la cultura all'interno della banca aveva seguiva determinate regole
Quando qualcuno mi dice se siamo soddisfatti avendo pagato sei mila miliardi di lire di aver acquistato il Banco di Napoli ed il gruppo San Paolo è oggi la prima banca meridionale rispondo ebbene sì
Perché signori oggi Banco di Napoli
Gestito dal San Paolo con la cultura del San Paolo assunto dopo tanti anni l'altro giorno ottanta persone e ci ha dato un utile leggermente superiore alla nostra partecipazione in Fideuram
Anche il Banco di Napoli comincia a essere impresa
Ed è quello che conta ed è che quello che conta allora vediamo rapidamente
E per che in rapporto banca impresa non ha funzionato e qui mi posso anche richiamare a delle riflessione che ha fatto benissimo e brevemente Pistella
Intanto bancari banca grande banca piccole imprese grandi integra piccolo cerchiamo di capirci
Quello che conta è avere una grande impresa o una grande banca e non una banca grande o una banca ora l'impresa grande si può essere grandi essendo piccoli
Bisogna per essere grandi essere efficienti produrre degli utili pagare le imposte e fare la propria parte
Con dignità significa fare imprenditoria cosa difficilissima complicatissima
Mia nonna mi diceva la prima generazione è fatta secondo lei mantiene la terza se ne mangia nel mio settore o un'impresa che va avanti dal mille ottocento e quarantacinque
E non sono ancora fallito
No nella seconda avverte
Ma di fatti brava grande però attenzione allora quando non si hanno più risorse manageriali o nella famiglia bisogna avere la capacità di rendere genere la forza rivendere perché a rispettare l'impresa significa rispettare tutti quelli che ci lavorano e anche avere il coraggio di vendere non è così semplice però bisogna avere anche questo coraggio
Allora nella sostanza questo rapporto per tutta una serie di motivazioni si è sempre basato poco capitale dell'azionista molto capitale in prestito dalle banche patrimonio della famiglia non ne una critica generalizzata ma è la media ben al sicuro da parte perché qualunque cosa succede comunque la famiglia campana basta
Ecco se Montezemolo è coerente mi va benissimo ecco perché io dico se son rose fioriranno e vale a tutti i livelli
Ma c'abbiamo una grande occasione e la grande occasione si chiama Basilea due
Che non è un oggetto misterioso che non deve spaventare nessuno
è una grandissima opportunità perché è una grande opportunità Basilea due perché una serie di meccanismi tutto sommato neanche complicati in cui le banche per prime
Sono chiamate e costrette se non vogliono essere costretto a Roma entrare il proprio capitale ai fini della vigilanza ai fini della tranquillità nei imprestava dei soldi a essere più efficienti
E se lo saranno noi al San Paolo riteniamo di farsi avanti
L'amico Rainer Masera uno di quelli che più si è occupato nel suo periodo prima come amministratore delegato poi come presidente per attrezzarsi noi valutiamo anche che abbiamo la fortuna che Basilea due è stata rimandata per un breve periodo
Di essere in grado di risparmiare il dieci per cento del nostro capitale che vuol dire maggior possibilità di finanziare
I nostri clienti per un dieci per cento in più quindi i soldi non mancano
Manca che cosa manca l'impresa e manca anche la capacità spesso da parte del settore bancario di saper valutare con correttezza quelle che sono le imprese innovative
Che si devono aiutare
Io sono presidente da due mesi ho assunto trenta i genieri
Ne avevamo già venti che si provenivano dal gruppo ivi e ho affiancato al reparto che io chiamo Croce Rossa che sono quelli che da tanti anni si danno da fare per cercare di non portare i libri in tribunale ad un'impresa li ho fatti affiancare da Delhi ingegneri
Interdisciplinarietà che conoscono tanti ambienti abbiamo stanziato martedì di questa settimana duecentocinquanta milioni per le tecnologie innovazione ma dove andiamo a trovarla le imprese che capacità abbiamo anche noi
Ecco qui un po'di umiltà noi banche
Di capire prima scoprire dopo quali sono le imprese che dobbiamo aiutare non è così semplice
Perché la cultura del sistema bancario italiano è una cultura che proveniva
Dalle necessità
Perché il Banco di Napoli ha avuto quei disastri perché da un punto di vista sociale alle imprese private si dava la cassa integrazione altrimenti scopriamo l'evoluzione e insieme reale del Paese nel Mezzogiorno attraverso anche il Banco di Napoli
Si evitava la rivoluzione sociale dobbiamo dircele queste cose ma non è più possibile
Essere entrati fortunatamente nell'Europa nonostante qualcuno CEO del malaugurio che diceva che non bisognava entrarci c'è un illustre collega che si chiamavano uniti che era uno di quelli che diceva che bisognava tardare meno male che non abbiamo tardato
Meno male che non abbiamo tardato che ci obbliga a comportamenti più virtuosi beh è una bella sfida quali se non abbiamo delle sue idee
Noi banchieri credo di parlare per la generalità questa sfida l'accettiamo che andiamo a vedere
Se davvero finalmente c'è un salto di cultura di qualità non della lamentazione ma dalla disponibilità e che cosa significa questo allora significa prima i libri
Significa davvero non pretenderà di avere dieci banche che finanzino l'impresa
In teoria è rimasta una diciamo due o tre ma nei confronti di quelle banche che ti danno dei soldi e che le vogliono vedere indietro perché non siamo delle opere pie bisogna aprire la conoscenza dei propri affari
Allora si può anche ragionare in termini diverso in termini di partecipazione in alcune occasioni al capitale delle imprese per aiutarle in un momento di sviluppo o per aiutarli in un momento di debolezza ma questo è il modo nuovo di ragionare se invece abbiamo un capitalismo straccione
Che tiene la barca magari anche le amiche nel momento in cui servono non siamo d'accordo ma l'Europa e piena di altre banche qua si vadano a far finanziare ad altre banche invece se un'impresa apre le finestre e si dichiara disponibile a farsi capire perché dovremo aiutarle
Totale disponibilità siamo starà cariche di quattrini sperando che qualche ministro delle finanze non ci metta la tassa speciale anche perché essendo in Europa le grandi banche spagnoli pago il cinquanta per cento in meno
Fiscalmente di quello che paghiamo noi
E allora ripeto non ci si stupisca se io dico ma non mi interessa fare un discorso Unicredito San Paolo o meglio non mi interessa adesso
Perché perché con l'entrata
Santander nel nostro gruppo terza banca privata europea il Santander da solo fa più del del San Paolo e di Unicredito messi assieme
Però averli comperate significa che se qualcuno ha intenzioni di attacco si calma un momentino allora il problema non è aggregare ma integrare esperienze culturali
Io oggi mi sento cittadino di Padova mi sentivo già per altre ragioni prima di Napoli di Bologna
Avendo per adesso sulla carta tre mila sportelli in realtà a breve tempo quattro mila per tutta una serie di accordi e solo con una battuta sulle banche all'estero quando qualcuno dice anche autorevolmente le banche italiane non sono a letto non è vero
Primo andare all'estro bisogna preparare delle persone essere capaci io vi sfido magari anche poi ricetto perché la cosa non ha funzionato
Il riferimento all'area dell'America Latina noi di fatto abbiamo quattro mila sportelli perché perché siamo i secondi azionisti del gruppo Santander che nel l'America latina quattro mila sportelli quindi un'impresa nostra che voglio esportare su quelle aree fare una cosa semplicissima andare nella sua normale agenzia adesso abbiamo anche inventato l'agenzia in Prele
Prima sentenza dopodiché in quei Paesi assistito dal Santander secondo azionista San Paolo
Siamo in trentadue Paesi io li tanto mi sento dire che ho qualche amico come voi va in Cina
E poi scopre che non si è neanche ricordato magari colpa nostra che non riusciamo a spiegarlo abbastanza che in Cina la prima banca italiana si chiama San Paolo diciassette operativa su Shanghai su Pechino
Come la prima banca in Polonia non venite da noi andata all'Unicredito cioè non è che siamo sprovveduti ma le banche stanno faticosamente diventando imprese e quindi devono riconvertire delle persone negli ultimi sei anni ne abbiamo mandato a casa dieci mila persone e abbiamo assunte sei mila quattrocento
Quando mandi via qualcuno con risparmi rispetto al costo medio serto perdi anche delle esperienze poi ai dei vantaggi che se vi sono giovani e qualche volta i giovani sono più bravi di vecchietti come me
Allora fiducia concretezza non la politica del dire ma la politica del fare grazie
Grazie presidente Salza allora con Massimo va anziché il general manager di Accenture torniamo più concretamente nel discorso della innovazione
E ricerca che fanno le piccole e medie imprese se abbiamo visto che le grandi imprese ne fanno poca lei piccole medie ne fanno ancora di meno
Salza ci ha detto che le banche sono stracarichi di quattrini che i banchieri accetto la sfida e che le imprese però devono fare la loro parte aprendo i loro libri e facendo capire alle banche la bontà della delle loro intenzioni
Ecco Banzi come la vede lei la cosa presunti se grazie grazie innanzitutto al presidente Sangalli a Unioncamere per l'invito sono onorata di essere qui con voi a portare la mia esperienza oggi
Ed due parole su di me sulla verso l'azienda che dirigo perché non posso pensare che qualcuno di voi la conosca io io sono un mezzo sangue bolognese genovese formate in Elettronica
A vestita di Genova e poi inetta in microelettronica e in forma in computer science forestali Stanford in California che nel cuore della Silicon Valley la valle del silicio che spesso viene nominata
Sono quindi un tecnologo di potrò un contributo arriva relativo alla tecnologia e all'innovazione tecnologica
Tra l'altro mi ha fatto molto piacere sentire l'intervento dell'ospite nel nostro ospite inglese quando diceva che uno dei delle cose che suggeriva l'inizio dalla sua presentazione la cura di ridurre le tasse di genieri per aumentare la Rete di innovazione e quindi su questa mi trova molto simpatetica diciamo che mi ha sempre non mi danno agli americani Accenture la società nata dieci anni fa che ha due grossi soci uno si chiama ST Macro e Tronics
Numero uno in Europa uno dei primi quattro nel mondo dei semiconduttori con il terrore genico elettroniche nato elettroniche
Del silicio
E a il secondo socio si chiama che versi design system sono città della California la Silicon Valley e del numero uno al mondo nel campo delle metodologie e delle tecnologie di progettazione elettronica avanzata stanziamenti e come si progetta l'elettronica avanzate quali tour strumenti si usano noi siamo la città di servizi progettiamo per i nostri clienti sottosistemi o prodotti elettronici e contribuiamo anche a realizzarli attraverso una rete di partners manifatturieri
Le se ti è uno di questi ma ne abbiamo anche altri in Cina a Singapore a Taiwan
E anche in Italia per alcuni aspetti che non riguardano che non riguardano in silicio
A siamo centocinquanta progettisti elettronici circa
In quattro centri di progettazione Milano Genova Catania quindi questo fosse uno anche dei motivi per cui sono qui io un gruppo di venticinque ingegnere molto bravi a qualche chilometro da noi
E abbiamo aperto recentemente un gruppo a Sophia Antipolis nel sud della Francia vicino a Nizza
Ai nostri clienti storicamente sono state le grosse aziende per i primi sette otto anni nella nostra esperienza che ha sempre progettato elettronica per loro loro i nostri clienti hanno centocinquanta prodotti in produzioni in questo momento progettati da noi
Negli ultimi anni ci siamo focalizzati sulla piccola e ne ed esperienza sulla scusate tratti quale nell'industria
E ci stiamo proponendo è questa la parte di diciamo di Ravenna di fatturato che sta crescendo più velocemente cita più grande più grosse soddisfazioni quindi di questo che io vorrei raccontarvi
Cominciando a dargli un po'di dati il venticinque per cento nel mio fatturato oggi è piccola mi prendo questa qui servizi per la piccola e media industria come dicevo questa quella che cresce più velocemente
Di questo all'amo una buona metà Mocci quanta percento sono start-up
Sono start-up in senso californiano che quello che io conosco meglio nel senso di società altamente innovative con poche persone altamente motivate
Tipicamente for Fontana finanziate da dentro capitalista o società di nuovamente ho capito la fa fans
Sono nella mia esperienza una delle primarie sorgenti d'innovazione e questo ha portato io l'ho passata capelli bianchi quindi ho vissuto io ovazione però voglio che per tutta la mia vita professionale
Cominciamo le grosse aziende seguendo per anni le grosse aziende non è più vero nel mio settore nel campo Elettronica che l'innovazione oggi venga solo dalle grosse aziende comincia anche miniera le piccole aziende
Anzi dirò di più le vere idee innovative se io se sommiamo listarelle venti detto innovative in questo momento che stiamo utilizzando in ambito elettronico almeno settanta settantacinque per cento vengono da piccole e niente start-up da piccole aziende
Però cosa succede in Italia e cosa succede in Europa
Alla innanzitutto guardiamo non pretendo naturalmente che i miei dati siano dati universali sono piccoli sono numeri microscopici però permesso importanti ma comunque possono dare un'indicazione
Il mio mercato oggi è al novantasei superate novantaquattro per cento fuori dall'Italia e sei per cento solamente in Italia
Fuori dall'Italia vuol dire Germania fa di tutto Inghilterra
Israele è il terzo Paese che ne so che ormai lo sapete molti lo chiamano pendoli fa parte d'Europa in un certo senso almeno come business
Francia anzi direi Austria Svizzera e Francia questo nei nostri mercati oggi che stiamo cominciando a entrare negli Stati Uniti
Allora con i nostri clienti purtroppo fuori dall'Italia sono clienti cosiddetti Fables e questo è una un termine molto nuovo verba abbastanza Memmo Totò abbastanza nuovo mai molto importante nel nostro settore molto di nicchia
Sono società piccole che ovviamente non penso nemmeno al al problema di fabbricare prodotto che loro creano che Lori di cui il
Che abdicazione coloro che hanno ma peso di appoggiarsi a delle fabbriche Sterne che lo produrranno per loro questa un trend che negli ultimi dieci anni è stato fortissimo nel campo Elettronica e sta andando avanti a velocità spaventosa
Molto più però morava cita molto più alta che non nel nel resto del settore industriale
Tono staffa Ames che si appoggiano a molto spesso in outsourcing
Io ho molti amici a molti contatti con la Silicon Valley e mi dicono che oggi una un vecchio Capital non finanzia a uno start-up se visivo dello start-up non promette che darà in outsourcing una parte dell'attività cosa intendo loro Perozzo Orsini intendono a il far fare il focalizzare lei e la società sulla corte che Nola dice su quella che è l'idea innovativa quindi massimizzare l'aspetto innovativo
E appoggiarsi all'esterno per tutti gli aspetti che sono invece realizzativi implementativi
E questo è il trenta è un diciamo è un modo per massimizzare l'efficienza e la creatività della società quindi unica focalizzazione
La creatività tutto questa potente tutto era stato pari data solo su quello tutto resta con dettagli implementativo
La sente alla città che m'avete capito offre appunto un supporto per questi dettagli implementativi idea però deve venire anche niente quindi noi aiutiamo il cliente a realizzare la sua idea lui deve focalizzarsi sull'idea allora guardiamo un po'di numeri del mercato Fables sono due abbastanza grossi anche se parlamento per voi molto piccoli stiamo parlando per esempio
Nel primo trimestre del due mila quattro otto virgola due miliardi di dollari in vendita vendite di questa società che vengono chiamate Fables che vi ricordo moltissime una quantità una percentuale altissima sono piccolissime
Allora promette sta crescendo a una rete che una volta e mezzo a cura di semiconduttori dell'asilo spese inutili che in questo momento sta tornando a crescere avete Dell'Atti bando due mila novecentonovantanove che stavo sparo al trentadue per cento in una volta e mezza la Rete non dell'industria generali semiconduttori
Dove sono queste industrie qua e questo indusse Fables dove sono localizzate nel mondo
Allora udite udite prima età sentito i miei numeri cioè i Italia zero praticamente in Germania Inghilterra Israele sono i tre mercati principali per me in questo momento
Bene se lo vediamo a livello mondiale non nel mondo in del piccolo Deraa Xanthi numeri sono settanta per cinque settantacinque per cento a Stati Uniti
Quindi il settantacinque per cento di questi startupper senza fabbrica che si appoggiano all'outsourcing focalizzati al no al novantacinque per cento sull'innovazione sulla creatività dell'applicazione sono negli Stati Uniti
A il venti per cento anche questa interessante sono a Taiwan
Non nel far East a Taiwan
Poi abbiamo il due per cento in Cina
Diciamo un uno due per cento nel resto
Nel resto del mondo e Europa due per cento
Quindi oggi l'Europa in questo settore specifico che però per me è un segno importante di innovazione di creatività io dico sempre che tra quindici anni tutto quello che compreremo e chi utilizzeremo avrà qualcosa di elettroni con dentro il retorico nemico retrò e la dinamo elettronico
Forse anche qualcosa di quello che mangia eremo ma scorsa potrebbe avere qualcosa mi elettronico dentro ma senz'altro quello che useremo è quello che che acquisteremo
Beh bene allora queste cose verranno queste idee creative questi prodotti innovativi questi questa aggiunta di innovazione al prodotto esistente quindi non dovesse mi ha sempre fatto un prodotto nuovo
Avete visto recentemente recentemente l'Adidas che ha fatto delle scarpe con dentro microchip almeno alla scarpa non è un prodotto nuovo
Però quella scarpa lì esentato un prodotto innovativo benissimo tutto questo conterà
Conterà elettronica Eniko elettroniche allora l'Europa l'Italia non esiste l'Europa è molto indietro
L'Est e gli Stati Uniti stanno guidando la danza in questo momento in questo settore che cosa manca a che cosa ci vorrebbe per andare in quella direzione
Innanzitutto ci vuole senz'altro piccole società perché Stone Pavani startupper ma direi che più più che avere pietà settanta deride esamina creatività d'avere la cultura della dell'idea la cultura dell'applicazione la cultura dell'innovazione allaccerà all'Europa questa io direi di sì spero di sì è comunque una delle cose che amiamo di più la cultura no quindi sfruttiamo al meglio
Per concludere
Anche se
Sì due suggerimenti allora che cosa si può fare a livello europeo
Due suggerimenti veloci un esentato quello di aumentare i finanziamenti alla ricerca in ambito europeo per quanto riguarda non solo la grande nostra industria ma anche la piccola industria focalizzate sull'innovazione in particolare focalizzata sull'elettronica sulla microelettronica
Quoto legge cito proprio l'ingegnere Pasquale Pistorio
Il mio capo quindi lo conosco abbastanza bene lo ammiro moltissimo lui diceva che questa in questo momento in Europa a vengono ai ce l'ho più finanziamenti le mucche da parte Unione europea che non i cercatori elettronici
Ecco allora forse questo è una cosa che ci deve far pensare che ci deve andare in qualche altra dire far andare in qualche altra direzione
E secondo suggerimento e quello ma questo cito anche il
Presidente CNR che li condivido in pieno la sua presentazione è quello di che questi finanziamenti non siano esclusivamente le tante innovazione soprattutto non esclusivamente nella grossa azienda ma se ne appropriano intatti a risultato
Al progetto e orientati alla piccola azienda in un certo senso se in Europa mancano i venture capitalist e
Ho appena sentito che non è vero per i soldi a disposizione ce ne sono tantissimi
Comunque allora a meno che l'Unione Europea aiuti
Aiuti le Società di start-up a innovare secondo modo un modello europeo che va nella direzione uguale a quelle questa andando gli Stati Uniti con grandi successi un ultimissimo esempio italiano piccola ma significativa in questa direzione
Torino un accordo che per annunciato con un annuncio stampa la prossima settimana tra Torino Wireless lac sente e l'Istituto superiore Mario Boella che nessuno ricerca collegato col Politecnico di Torino
Hanno fatto un accordo per cui appartiene a Rusty il mese prossimo un da un centro di progettazione a Torino
Ma finanziato da Torino Wireless che è un consorzio che comprende le il gruppo San Paolo alcune industrie e gli enti locali come Regione Provincia Comune focalizzato a quindi il il design center progetterà te la piccola meno industria impedì startupper dell'aria piemontese
Con finanziamento parziale o quanto fino a sala finanziamento lo decideranno Torino Wireless di queste piccole aziende per aiutarla innovare e a crescere meglio nel campo dei novazione nella creatività mi siamo all'idea piccola ma molto importante grazie
Con Giuseppe Zamberletti che il presidente della società stretto di Messina torniamo a parlare di infrastrutture che uno degli altri grandi temi che sono stati enunciati stamattina all'inizio del convegno io vorrei darle la parola Zamberletti con una domanda provocazione il punto e si fa da veramente nel entro il due mila e nel due mila undici
Sì cinema e vi spiego anche perché si farà
Intanto voglio dire una cosa e ringrazio anche Sangalli perché ha portato stamattina un esempio bellissimo quello dell'aereo europeo coi due motori il motore dell'Europa centrale e il motore
Dell'Europa mediterranea è un esempio bellissimo perché in realtà la politica del dell'equilibrio fa i due motori e funzionale alla navigazione aerea
Vedi Sangalli
Io sono convinto che il ponte sullo Stretto
Un elemento per fare girare in equilibrio secondo motore e mi spiego
Non ci troviamo in un momento in Europa in cui come sempre nei momenti di stagnazione e nei momenti di rallentamento della crescita la politica dei lavori pubblici la il classico della politica anticongiunturale
Ma noi ci troviamo di fronte ad una sfida aggiuntiva
Perché
La politica di infrastrutturazione dei Paesi europei è lo strumento per assicurarne la maggiore competitività cioè sistemi in cui l'incremento della congestione rende difficili i rapporti la carenza dei collegamenti rende più faticoso il cammino il percorso delle economie
La mancanza di interruppi interoperabilità
Rende più difficile io rapporti delle società e della qualità e delle comunità economiche credo che questo è un elemento di limitazione fortissimo del condizioni per lo sviluppo
Però l'Italia
Si è trovata visse petto a questa esigenza che generale europea tutta la politica europea oggi master vedere il il piano Van Miert è un piano di sviluppo delle grandi reti europea e non solo ma riguarda l'Italia ma riguarda tutto il sistema Roberto che non mentre noi abbiamo avuto un periodo triste
Di rallentamento è lungo anche l'impegno di vacche grasse degli investimenti in infrastrutture e l'orto differenza Judi Borgo Valassi che è stato un grande presidente dell'Ance
Sa che la differenza fra il tasso di sviluppo di infrastrutture dell'Italia rispetto agli altri Paesi europei che a suo sempre ma anzi abbia marciato sopra il tre per cento del PIL
Non avevamo andavamo intorno al due due qualcosa e ogni anno c'è scappavamo qualcosa sopra il due per cento l'avevamo soddisfatti
Ma devo dire che quindi noi abbiamo un tempo al quale dobbiamo far fronte perché mentre il problema dell'infrastrutturazione generale è un problema europeo
E il problema dell'Italia è un problema aggiuntivo l'Italia ha bisogno di aumentare lo sviluppo di infrastrutture e ci stiamo anche in un momento in cui i limiti posti dal Patto di stabilità non ci consentono di schiacciare e l'acceleratore giova Ale aumentarle indebitamente aumentarle riterrà la spesa pubblica facendo leva sull'indebitamento
E questa è la cosa che richiamava anche Sangalli quando parlava degli strumenti di RAI di ingegneria finanziaria come il Poggio finanzi la l'attivazione di di di capitali privati nel settore degli investimenti in opere pubbliche che però non sempre non sempre a possibilità di garantire dei rendimenti dei tassi di rendimento e di remunerazione del capitale con accettabili
Il ponte sullo Stretto fa parte di una politica che il Governo in questi due anni mirabilmente ha portato c'è uno due esigenze ora Valassi la condivida era quella di avere una legislazione che consentisse di operare
Non c'è dubbio che
E no ma c'è anche da dire messa bassi che il cupo periodo degli appunto a metà degli anni novanta
E siccome il Parlamento l'immagine speculare del paese ha provocato una legislazione torrentizio
Che Eva all'insegna della diffidenza adesso aspetto della politica dei lavori pubblici vista come il male è normale che si stendeva sul Paese è chiara reso molto difficile anche a fronte di esigenze finanziarie risolte di poter procedere atti e attivare una politica di lavori pubblici
Le due grandi azioni portate avanti dal due mila e uno oggi sono stati obiettivamente la legge obiettivo
Tanto è vero è stata efficace che oggi tutti chiedono e anche voi chiedete che la legge obiettivo assiste si estende a tutto il sistema dei lavori
Che fra l'altro ci ha ricollegato all'Europa perché alle direttive europee lavori prevedevano quegli istituti come quello del general contractor Keller la nostra legislazione non prevedeva cioè e in sostanza la legge abbia devono già allontanato dall'Europa
C'ha consentito di ogni agganciarsi al carro europeo dandoci gli strumenti legislativi che il sistema europeo utilizza per operare
La seconda battaglia è stata fatta evita dobbiamo dirlo attese mi sento di avere un prezzo la Torino-Lione no
Devo dire che l'operazione fatta per del la il programma del piano Van Miert delle grandi reti europee
è stata un'azione efficace intanto perché il corridoio cinque c'è
Intanto perché è un accordo finanziario per lo meno sulla spartizione degli oneri anche su un polveroso però ma lo dobbiamo dimenticarci lo dobbiamo dimenticarci che il corridoio cinque saluto il ministro Marzano con affetto dobbiamo dimenticarci che il corridoio cinque è stato un grande successo che l'Italia ha ottenuto perché la concorrenza del corridoio Nordahl pieno chiamato ai francesi costava molto di meno e le costava molto di meno del corridoio Plaza oltre le Alpi si faceva in pianura
Ricordo un ministro della dei lavori pubblici francesi o ricevono le doveva fare solo un ponte sul Reno così può costare non è il ponte sullo stretto di Messina geloso da quattro soldi possiamo dirai scarichiamo tutto sulle spalle dalla pianura tedeschi andiamo
Verso verso verso l'Est a passandolo al Delle Alpi
Il fatto di averne ottenuto l'approvazione e aveva raggiunto un accordo anche su un un piano finanziario di ripartizione degli oneri fra Italia e Francia pedonalizzazione
Della dalla Torino-Lione credo che con i tempi necessari per la realizzazione delle opere che sono tempi umani
Beh ci può far dire che noi andiamo importa il secondo grande successo
è stato quello del corridoio uno dirlo si parla mai
E il corridoio uno Berlino Palermo non sarebbe stato possibile senza il collegamento
Fra stabile fra il sistema dei trasporti siciliani cioè la realtà siciliana di cinque milioni di abitanti
Con la realtà calabrese i due milioni di abitanti tanto è vero che il vecchio corridoio uno e siccome c'è il mito Mazza lo so veloce perché penso il vecchio corridoio uno finiva a Napoli cioè la l'aereo si piazzava tutto calcografica cosa Ghali perché il corridoio uno partiva da Berlino arrivava a Napoli
Noi siamo riusciti a portare il corridoio uno a Palermo
Il che significa che questa è la grande carta del Mezzogiorno perché articola tutta la rete del trasporto locale siciliano l'abbiamo poi presentato anche una guarda il trasporto locale siciliano e del trasporto del Mezzogiorno alla grande Rete Europea lei collega l'avete opera ed una cosa voglio sottolineare la vera vittoria che si è avuta alla anche in aprile con il voto finale del Parlamento europeo la decisione prima del Consiglio dei ministri la decisione del piano Van Miert
Avuto il sostegno stiamo attenti anche dei Paesi del Nord Europa
Per le chiede per lui il i trasporti verso il Medio e l'Estremo Oriente per l'area della tedesca e dei paesi dell'est europeo
Chi è dovevano utilizzare i porti del Baltico
Andare verso Oriente significa guadagnare sei giorni utilizzando i porti della Sicilia e del sud
Rispetto al trasporto che si basa sulla circumnavigazione dell'Europa però rientrata nel Mediterraneo quindi non è stata detta non è hanno fatto un la carità
In realtà hanno capito che è un interesse comune
Forse abbiamo capito meno nove di quanto l'abbiano capito agli altri già come è significativo importante compattare
E se non avessimo compattato il sistema dei cinque due milioni di abitanti Calabria e Sicilia non avrebbe avuto senso portare oltre Napoli sistema di alta capacità ferroviaria per uccidersi servire un bacino idrico militanti
Non dimentichiamo che oggi i moderni treni ad Alta Murgia non sono neanche scomponibile non si possono anche mentre sui traghetti egli in realtà il il sistema trasportistico ferroviario a sud di Napoli sarebbe stato un sistema trasportistico minore lasciato alla reti di piccolo trasporto locale
Questa è stata è stata una grande vittoria voglio dire a Malta queste cose sono dati fondamentali su cui si gioca in positivo il futuro di un Paese è il futuro del Mezzogiorno è il futuro del Mezzogiorno quindi il noi questa fatato devo dire questo che addio un po'stupito l'inizio perché pur essendo come Sangalli uno dell'estremo Nord sapevo che fa la Calabria la Sicilia annuncia confini di Stato e quindici trattandosi di reti transeuropee e il finanziamento della limitata ai passaggi dire ai ai ai e gli attraversamenti
Il fatto che venisse compreso il ponte sullo Stretto come una delle strutture da cofinanziare
Mi lasciava il dubbio che forse qualcuno aveva capito male tocca poi invece si è capito che l'interesse comune e capire che il corridoio è tutt'uno e quindi il Brennero fa tutt'uno con il ponte sullo stretto nella realizzazione del grande Coyote uno e dare respiro al Corridoio otto
Perché il corridoio otto che va nato come corridoio del casco del Governo e otto la NATO per portare il gas dall'Area no parlerò Mar Caspio all'area mediterranea
E che si è sviluppato anche comunque uditorio plurimodale trasportistico in realtà il corridoio otto oggi ha un significato maggiore perché anziché arrivato a Bava lui saliva è solo l'Adriatico
Si può avvalere anche esso dalla piattaforma dei darà significativo risultato dalla piattaforma verità ultima cosa poi vi dico questo non posso
Cioè dobbiamo lasciare spazio ai nostri ospiti e quindi io al ponte dedicheremo trenta secondi di un filmato che basta da solo ai spiegare cos'è
Dopo il vestito
Dopo il vestito voglio solo dire il piano finanziario e anche noi ci siamo posti il problema di come non gravare sul bilancio dello Stato in un momento come questo non entrano in conflitto col il problema il piano finanziario abbiamo risolto in questo modo
Abbiamo risolto il problema del del del del piano finanziario utilizzando le risorse dalle dismissioni
Del il vecchio patrimonio ieri oggi Fintecna
Per investirli in una operazione di concessione
Che ha ventisei anni sei per la costruzione e cinque per le alte la gestione poteva rapportare alla ottenere avviamo aumentato abbiamo fatto l'aumento di capitale di due miliardi e mezzo di euro per il quaranta per cento del costo dell'opera
E sul mercato finanziario andremo a cercare gli altri sei miliardi perché poi con gli oneri finanziari collegamenti non dimentichiamo che le realizziamo anche venti e venti quaranta chilometri di linea ferroviaria stradale di collegamento perché bisogna pagare tutto insieme perché non ci siano discrasie fa la realizzazione del ponte realizzazione di tutto il sistema di infrastruttura cui sui colleghi
Il vantaggio di questo operazione è questa
Che non esiste il contributo a carico dello Stato
E al termine dei ventisei anni
La la concessione che a titolo che era la cogestione che a titolo oneroso ovviamente perché non ci si cioè contributo a carico dello Stato c'è invece finanziamento da parte dall'azionista di maggioranza per il quaranta per cento del costo dell'opera quindi partiamo con un capitale di rischio se significa
A ah il recupero della rimessa in gara da parte dello Stato
Dalla concessione
Con il pagamento di due miliardi e mezzo di euro che sarà risulterà sempre vantaggiosa per lo Stato perché ho terrà senz'altro molto di più a al a ventisei anni dalla dalla dalla rinegoziazione dalla concessione
Messa rimesso sul mercato e quindi in realtà il piano finanziario si tiene senza capitale di una viva il bilancio dello Stato perché qui operazioni ingegneria finanziaria bisogna cercare di farli tutti
Perché l'obiettivo che abbiamo abbiamo raggiunto in questo caso è che abbiamo sfo tutti dicono sforiamo il parametri comunque includendo le spese per investimenti in infrastrutture noi senza sforare i parametri abbiamo allargato l'investimento per per rifare per infarto due
Questa è una grande sfida e io sono convinto che questa grande sfida la vinceremo dei tempi
E alle condizioni che ne abbiamo fissato il pattuito con il Governo
Creati Zamberletti era la parola al ministro l'attività produttive Antonio Marzano
Vedo che la proiezione mediterranea dell'Europa comincia a realizzarsi sul tema degli orari del pasto perché qui si mangia molto più tardi che al Nord
Io sono costretto ad essere molto breve perché immagino che voi abbiate appetito e quindi
Sono molto schematicamente prima cosa vorrei chiarire
Anche agli eventuali giornalisti che quando si parla di un cambiamento nella politica economica europea e ci tiene un cambiamento dopodiché economica europea
Questo non significa essere antieuropeisti a scanso di equivoci anzi direi il contrario
Desiderare di migliorare l'Europa e la sua politica economica significa crederci
E non il contrario però perché qualche volta l'equivoco c'è stata
L'esperienza che abbiamo fatto della politica economica europea è un'esperienza complessa io vorrei trattare qui in modo ripeto Stucchi schematico
Alcuni punti
Dunque innanzitutto quali sono state le priorità
Finora la priorità è stata la stabilità monetaria e l'equilibrio finanziario
Molti passi avanti sono stati trattati in queste direzioni
Il tasso d'inflazione europeo è tra i più bassi della storia
I tassi di interesse sono tra i più bassi della storia europea
E abbiamo sintomatico anche questo della stabilità raggiunta un cambio dell'euro molto forte aggiungerei troppo forte
Al tempo stesso stiamo constatando è sotto gli occhi di tutti che la stabilità monetaria e l'equilibrio finanziario
Non sono condizioni sufficienti
Per lo sviluppo
L'Europa non ha mai avuto tassi di sviluppo così bassi
Allora
Il primo porre il problema è ma quest'ordine di priorità che vede premiato l'obiettivo della stabilità monetaria dell'equilibrio della finanza pubblica
è un ordine che può rimanere immutato
Io credo che bisogna riconsiderare le cose e fare in modo che l'obiettivo della crescita diventi
Un obiettivo di rango almeno pari a quello della stabilità monetaria e a quello dell'equilibrio della finanza pubblica
Dunque più crescita
Che cosa significa più crescita
Viviamo in un'economia globalizzata
Cioè non abbiamo protezioni doganali come li avevamo una volta
La domanda è importante per la crescita
Ma se essi sostiene la domanda
E non si è competitivi
C'è il forte rischio che l'aumento della domanda si traduca in un aumento delle importazioni
In un certo senso l'abbiamo già visto
Quando il Governo precedente promosse vi ricorderete il provvedimento di rottamazione delle auto
Il settore auto italiano non aveva in quel momento modelli competitivi
E quella misura significò un regalo alle case automobilistiche estere
E quello che poi dicono sempre gli economisti Keynes il full autore l'economista favorevole alle politiche di sostegno alla domanda aveva in modo in mente un paese chiuso agli scambi colesterolo
Questa non è la situazione attuale
Quindi la domanda conta ma non si può pensare di fare una politica di sostegno alla domanda senza avere una struttura produttiva competitiva
Quindi crescita l'obiettivo che io vorrei di rango maggiore rispetto a quello che finora si è fatto significa in sostanza competitività politiche della competitività
Dire crescita oggi in un'economia globalizzata significa dire competitività
Durante il semestre italiano euro dell'Europa semestre di presidenza italiana
Per la prima volta si è costituito il consiglio europeo della competitività che io ho avuto tra l'altro anche l'onore di presiedere
E la tesi che abbiamo sostenuto in quella semestre dentro il Consiglio europeo la comprese sia appunto quella che ha visto dicevo
Bisogna che l'obiettivo della competitività che era il tema di quel consiglio Consiglio europeo per la competitività
Arrivi al rango nell'Obiettivo che anch'esso importante ma non sufficiente di per sé alla crescita dell'Obiettivo dell'equilibrio monetario e della finanza pubblica
In altre parole
Ci vuole più Lisbona
E meno MasterChef
Più Lisbona meno male
La crescita mi si potrebbe dire non dipende solo dalla competitività dipende anche da altri fattori per esempio dalla
Disponibilità di forze di lavoro
Voi potete il tasso naturale di sviluppo che mamma un uso un po'lì termini accademici ma insomma
è uguale al tema alti praticamente uguale al tasso di incremento delle forze di lavoro più il tasso di incremento della produttività finora ho fatto il riferimento sostanzialmente la produttività no c'è anche il tasso di incremento alle forze di lavoro
Ma
Gli Stati Uniti hanno un forte tasso di incremento demografico
La Cina un serbatoio demografico praticamente infinito l'Europa invecchia
Da questo punto di vista insieme alla competitività bisogna ottenere un più alto tasso di attività della popolazione
Europea
Il che può essere fatto in due modi nella medio lungo periodo
Con una politica della famiglia nel senso che sia una politica che favorisce per esempio le famiglie numerose
Ma questo è ben medio lungo periodo
Nel breve periodo
Occorre un allungamento dell'età pensionabile
Sto parlando della riforma delle pensioni
Che vedi caso
Segnale della prevalenza della cultura di Maastricht
è visto come un intervento necessario a ridurre la spesa
Per me all'intervento necessario per aumentare la crescita
Perché se noi assicuriamo che le persone che vanno Jibril pensione che sono cinquantasette anni rimangono un po'più a lavoro questo corrisponda al momento delle forze di lavoro e quindi dall'impatto
Non direi principale ma comunque significativo dal punto di vista del Ministro della competitività è questo è l'aspetto reale più che l'aspetto finanziario che colto bisogna farlo
Ma è competitività
Oltre che politica demografica diciamo
Come aumento alla competitività bisogna ottenere aumenti della produttività per addetto
Aumenti del tasso di attività della popolazione come ho appena detto
Avanzamenti tecnologici
Quindi ricerca e sviluppo e diffusione delle tecnologie
Qui mi riferisco due problemi ci sono tecnologie che già conosciamo internet ma non è abbastanza diffuso in Italia
E poi ci sono tecnologie di nuova scoperta che però troppo spesso giacciono nei cassetti dei centri di ricerca quindi bisogna fare un programma e io lo sto elaborando
Ma bisognerebbe farlo a livello europeo mettendo in rete in Europa i centri di ricerca per il trasferimento della tecnologia dei centri di ricerca alle imprese e poi genericamente diciamo un'efficienza di sistema per aumentare la competitività complessiva dei fattori
E qui io insisterei molto sulle infrastrutture
Ma ne ha parlato e sulla pubblica amministrazione
Efficienza della pubblica amministrazione ce lo dicono tutti gli imprenditori eh
Un passaggio vitale per il nostro sviluppo
Molti imprenditori mi dicono che è persino più importante questo aspetto rispetto a quello fiscale rispetto a quello dell'onere fiscale direi forse non è più importante mai comunque molto molto importante
Un piccolo riferimento alla produttività in Italia dicevo primo aumento della produttività del lavoro
Risulta che in Italia la produttività del lavoro è diminuita
Però per favore attenzione ad interpretare bene le cifre
La produttività è in breve diciamo il rapporto fra il PIL e le forze di lavoro occupate
Siamo in una fase in cui il pilota abbastanza
Cresce di poco
Noi però siamo riusciti in Italia a fare un piccolo miracolo vero e proprio
Abbiamo creato molte centinaia di migliaia di posti di lavoro si dice alcuni ottocento mila ma insomma molte centinaia di migliaia di posti di lavoro
Se la produttività è misurata dal Pd al numeratore che cresce poco in Italia come in Europa
Diviso il relatore che sono i posti di lavoro le forze di lavoro è chiaro che diminuisce ma questo è un fatto dovuto all'andamento del PIL
Non è un fatto strutturale che la produttività italiana debba essere necessariamente minore voglio dire che in condizioni normali di crescita del PIL quella
Segnale di una produttività che che che cala verrebbe meno nel suo significato chiuso chiusa la parentesi perché parlo qui soprattutto di Europa piuttosto che dei fatti italiani
Dunque politica europea per le infrastrutture politica europeo per la ricerca e l'innovazione europea
Perché le infrastrutture devono essere italiane ma come dicevi tu e quindi non ritorno sull'argomento perché mi pare che ha dedicato la sua esposizione a questo anche infrastrutture europee
Naturalmente anche politiche ai fini dell'efficienza del sistema sul mercato del lavoro ma direi che qui abbiamo fatto parecchi progressi abbiamo la dose di flessibilità elevata
E sul mercato dei capitali e qui vedo con dispiacere che una legge che avevamo varato e che all'esame del Parlamento quella sulla tutela del risparmio
Avendo un ritmo
Per me troppo lento rispetto a quello che avremmo desiderato
Che significa politica delle infrastrutture politica della ricerca in sede europea per me significa non trattare le spese per la ricerca e per l'infrastruttura allo stesso modo in cui si esaltano le spese correnti
Abbiamo una voluminosa teoria economica Teoria della finanza pubblica cui i nostri economisti hanno dato grandi
Contributi dalla quale deriva evidentemente che non si possono mettere sullo stesso piano le spese correnti le spese per investimenti produttivi le infrastrutture e per la ricerca
Questo il va è vero per un Paese anche per la singola impresa
C'è un'impresa si indebita
Non è un male in sé dipende da quello che ne fa del debito se si intendeva per aumentare gli stipendi dei manager è un'impresa che va verso la legge Marzano sulla imprese in crisi di insolvenza
Ma se si indebita per fare investimenti produttivi quell'impresa si sta comportando bene
Naturalmente tutto un problema di commisurazione fra il grado di indebitamento il grado di ritorno dagli investimenti così effettuati
Ma mettere sullo stesso piano le spese correnti le spese di investimento e di ricerca è un macroscopico errore agli occhi di un qualunque economista
E forse anche di uno studente di economia
Se si realizza un diverso trattamento ai fini dei parametri di Maastricht per questo tipo di spese allora si va un po'più verso Lisbona è un po'meno verso Maastricht che è quello che io sostengo e si debba fare
In attenenti
L'obiettivo della finanza pubblica andrebbe messo secondo il mio punto di vista come obiettivo di medio lungo periodo non come obiettivo anno dopo anno
Domani consiglieri se arriva un decreto tagliaspese
è l'effetto della prospettiva di breve periodo in cui viene
Obbligatoriamente non perché il governo italiano faceva perché è obbligatorio
Significa che se nel corso dell'anno
Ci accorgiamo che ci avviciniamo troppo
Ai parametri che ci sono dei tanti questo ci costringe a tagliare le spese
Ma tagliare le spese sì da creare incertezza né i ministri che improvvisamente si vedono tagliare le spese e anche incertezze per le imprese a cui in definitiva quelle spese sono destinate
Da questo punto di vista sarebbe meglio di proporre l'obiettivo dell'equilibrio alla finanza pubblica non in un'ottica anno per anno
Ma in ottica di medio lungo periodo e anche in questo senso arrivano da parte gli economisti multi
Molte indicazioni
La cosiddetta teoria economica della finanza funzionale è una teoria che vede il pareggio raggiunto nell'arco del ciclo e non anno dopo anno
L'altra politica per una nuova politica europea e la deregolamentazione
è un problema anche interprete indiano abbiamo anche in all'interno troppi vincoli troppi impacci troppi permessi autorizzazioni nulla osta
Ma è anche un problema europeo
Sono più di trenta mila regolamenti nero
E quando accompagnato il presidente confine di Berlusconi alla Confindustria al convegno la Confindustria europea a Brussel
Gli imprenditori che ci ospita uno ci hanno fatto trovare un tavolo più o meno come questo per i relatori ma avanti al tavolo e quindi questo impediva ai relatori di essere visti dalla platea caterve
Caterve
Di scatoloni che contenevano i regolamenti adotta dal comunità
Quindi se vogliamo una nuova politica europea sto passando un altro argomento deregolamentazione del regolamento
Altro punto le politiche di settore tradizionalmente l'Europa è stata favorevole alle politiche cosiddette orizzontali cioè che aveva un'efficacia su tutti i settori produttivi
Stam venendo fuori sempre con più forza che occorre anche una politica settoriale
Non solo quindi macro economica orizzontale ma anche settoriale
E da questo punto di vista tanto per cominciare
A me sembra a me sembra che ci sia un certo disequilibrio fra la politica europea nel settore agricolo
La cosa si spiega per magioni storiche patron e tutto il resto
Il settore agricolo è molto premiato rispetto a tutti gli altri settori
E quali sono gli altri settori su cui io credo che l'Europa dovrebbe
Portare l'attenzione per politiche settoriali e non solo orizzontali per esempio sono solo esempi la chimica europea
La siderurgia
Il tessile
La cantieristica
E l'energia
E le inedite
Perché nel materia in materia di energia
Il problema ma posso anche in sede europea le reti di di trasmissione dell'elettricità tra Paesi europei e le reti di interconnessione
Fra i paesi europei e il resto è una politica che fa va fatta a livello europeo sono rischiamo di litigare su quali collegamenti fare e quali no l'energia è un tipico problema di livello europea
Ho un piccolo orgoglio
Sono riuscito a fare entrare il turismo nella costituzione europea perché dico sono riuscito perché abbiamo organizzato il Forum europeo il primo a Venezia Abano e Venezia
E la dichiarazione di Venezia che è venuto fuori da quel foro chiedeva questo per il turismo entrasse fra i settori di competenza dell'Europa è una politica europea del turismo
E anche quella una uno sviluppo molto interessante
Altro punto le politiche verso il resto del mondo
Stentano a camminare in Europa le politiche contro il dumping industriale
Prendete il caso della cantieristica
La Corea ci fa una concorrenza che è tipicamente dumping
E noi siamo esposto a questa concorrenza poiché purtroppo non tutti i paesi hanno stessa sensibilità verso la cantieristica perché alcuni ce l'hanno e altri no questo problema molto serio di una politica europea anti dumping
Stenta a camminare
Il secondo problema è il livello di protezione
Doganale europeo
Noi abbiamo un livello medio di posizioni nel canale all'incirca dell'otto per cento sulle merci europee ma il resto del mondo ce l'ha quasi doppio
Io sono contro l'aumento o l'introduzione o l'aumento di dazi europei ma sono assolutamente a favore dell'armonizzazione fra la protezione doganale europea e quella degli altri Paesi
Calino i dazi degli altri paesi
Non vorrei che l'Europa si trovasse
Di fronte al rischio di dover Anna innalzare i propri perché per esperienza anche storica so di quando si alzano i dazi poi c'è la ritorsione degli altri paesi colpiti grazie alla quale ritorsione può eseguano altre ritorsione da da parte del primo parere
Bisogna fare una politica di persuasione queste politiche anche starà
Verso gli altri Paesi per l'armonizzazione
Delle loro protezione del loro livello di protezione doganale verso il nostro è poi bisogna fare una politica europea contro la contraffazione
Perché su tutti i confini europei che bisogna fare questa battaglia con le forze doganali dei vari Paesi
La contraffazione è uno delle alterazioni più gravi della concorrenza
Le nostre impresa e sono più sensibili a questo argomento perché in media in Italia è quello più esposto alla contraffazione
E quindi anche questa è una svolta che bisogna invocare per la quale bisogna battersi in sede europea
Regioni
Sarà che io sono di origine meridionale
Ma sono liberale
E ritengo che
Uno sforzo per creare pari opportunità o eguali punti di parte
Ai cittadini dunque
A prescindere dal luogo in cui capita di nasce
Sia un principio liberale
E il principio delle pari e pari punti di partenza
Quindi la politica regionale è una politica importante
La domanda che mi pongo a cui non so questa mattina risponda
Ma queste politica di sviluppo regionale devono con misurarsi
Ai Delta nazionali fra i redditi pro capite delle regioni in ritardo eredi pro-capite delle regioni avanzate più avanzate di uno stesso Paese
Oppure ai Delta fra il reddito procapite italiano e quello per esempio di Paesi di nuovo accesso
Io credo che siano più importanti identità nazionale cioè i confronti fra lei e di condizioni economiche avvengono direttamente all'interno del Paese e non con quello che accade
Con gli standard di vita di altri paesi la prima cosa è quella quindi attenzione a proposito di fondi strutturali
Sì rilasciamo troppo influenzare dai redditi pro-capite dei Paesi di nuova accesso
Rischiamo di sacrificare una politica di sviluppo regionale
Che invece dovrebbe essere più ispirata e identità pro capite nazionali piuttosto che internazionale nate però lo sappiamo che il PIL pro capite americano è più alto di quello italiano ma non era quello che guarda noi italiani
Guardo a differenza del PIL pro capite all'interno dell'Italia prima di tutto
Euromed
L'ultimo punto che volevo toccare
Lo faccio molte missioni all'estero nei paesi del bacino del Mediterraneo
E mi sono sempre più convinto in questi tre anni in cui ho avuto questa responsabilità di governo che oggi l'economia uno strumento di pace
Di stabilizzazione politica
C'è stato un passato in cui l'economia non fattore di guerra
Ma quando esistevano l'imperialismo
Oggi l'economia è e comunque può essere uno strumento di pace e di stabilizzazione politica
Ecco perché è importante o anche ecco qui un'altra ragione per cui è importante la proiezione mediterranea
Dell'Europa
E questo significa infrastrutture
Mio è ne è già parlato non c'è ritorno
Significa anche fare un progetto per una banca euromediterranea
Significa anche fare un progetto per una Camera di Commercio euromediterranea su questo secondo punto sono più avanti sul primo ancora ho qualche difficoltà ma spererei di arrivarci
Secondo aspetto scambi culturali e terribilmente importante che i giovani i Paesi del bacino nel Mediterraneo siano
Collegati fra loro si confrontino fra di loro
E quindi soprattutto nelle città meridionali
Sarebbe auspicabile che facessero la politica di relazioni culturali di scambi di docenti e così via con i Paesi del bacino
Del metterà
E il terzo la terza linea di azione la politica per le piccole e medie imprese non so se ne abbiate parlato convegno maggiore di sì
Ma abbiamo un'esperienza in materia di piccole e medie imprese
Una ogni dieci abitanti record assoluto nel mondo abbiamo un'impresa ogni dieci abitanti
Che non sono soltanto un fatto economico di grande importanza
Ma un fatto politico di grande
Perché una cosa è la distribuzione del reddito e della ricchezza se avete un Paese che ha una decina di grandi imprese messe necessariamente in punti fra di loro distanti è una cosa che spalmata sul territorio nazionale di piccola e media impresa
E non solo la capacità di essere flessibili che è un punto di vantaggio ma anche un problema di distribuzione uniforme della ricchezza
Quando ho parlato in Cina di questo aspetto mi si sono aperti gli occhi perché ovviamente la Cina poter immaginare che problema su quel territorio di distribuzione uniforme della ricchezza
I centri urbani in Cina si stanno sviluppando rapidamente
Ma il resto del Paese no
Certo poi conigli strette
Che danno la possibilità
Alle piccole nell'impresa di a vere vantaggi della flessibilità ma anche qualche vantaggio tipico della grande impresa che si realizza quei distretti
E seconda cosa su questo vorrei dare questo posizione del mio mio Ministero
La dimensione di impresa
Deve essere comunque il risultato di una scelta di ottimizzazione coperto dell'imprenditore se uno decide che per fare quella cosa per produrre quel bel va meglio la piccola impresa perché no
Non deve essere il risultato di una costrizione
Di un impedimento al cresce
Cioè se io sono piccolo ma ritengo che dovrà essere più grande per realizzare meglio le condizioni economicità in una produzione debba essere messo in condizioni cresce non posso rimanere piccolo
Perché sono costretto a rimanere
Devo rimanere piccolo se credo che su quella sia
Il giusto sites la giusta dimensione
E per questo bisogna lavorare molto secondo me anche sul piano fiscale bisogna che l'Europa accetti interventi fiscali chi agevolino anche
Le agglomerazioni le fusioni le incorporazione che poi saranno fatte se l'imprenditore richiedente conviene farle e non saranno fatte sempre Return to ritiene il contrario
Accipicchia sono le due e venti
Dunque riepilogando più Lisbona e meno massicci
Riforma dell'età pensionabile pensionabile anche per correggere certe tendenze demografiche
Politica della competitività produttività per addetto grado di attività della popolazione avanzamento tecnologico dimensioni d'impresa
Politica delle infrastrutture della ricerca trattate in modo diverso dalla spesa corrente
Politiche di settore politiche regionali politiche doganali di armonizzazione delle protezioni da canali e anti dumping e anticontraffazione
E euro mette
Queste sette linee di intervento farebbero dell'Europa un'Europa diversa dalla tua grazie
Grazie ministro Marzano ci avviamo alla conclusione di questa giornata torno data la parola per le conclusioni al presidente Sangalli
Desidero innanzitutto ringraziare il nostro moderatore ringraziare i nostri graditissimi ospiti saluto e ringrazio anche a nome nostro il ministro Marzano ma vorrei fare anche una particolare ringraziamento è qui con noi il sottosegretario Vietti Vietti
Un amico è un uomo anche di mondo giustamente non prende la parola in questa circostanza però però mi sembrava giusto da parte vostra rivolgere al sottosegretario Vietti una particolare
Ringraziamento breve quando questa mattina noi abbiamo parlato di cambio di mentalità ci siamo riferiti anche alcuni passaggi che grazie a Vietti noi come Camera di Commercio siamo riusciti a fare
Vietti ci ha dato una grande mano sulla smart card
Vietti ci ha dato la possibilità di giocare un ruolo fondamentale nel diritto societario Vietti ci sta dando una grossa mano per giocare
Un ruolo nel diritto fallimentare lì dove le Camere dico mezzo lo possono giocare un ruolo diciamo così preventivo che impedisca di arrivare al passaggio finale del fallimento quindi
Grazie al sottosegretario Vietti
E siccome abbiamo allungato i tempi la nostra Assemblea anziché alle ore e sedici la inizieremo alle ore diciassette benissimo grazie buon bagno tutti
Ma