"Le sfide dello sviluppo. L'impegno delle imprese italiane contro la cultura del declino" - organizzato da Confindustria nei giorni 2 e 3 aprile 2004 (presso la Fiera di Milano, Porta Boezio)

Aggiorno grazie dell'invito
Sono realmente molto lieto di portare
Il saluto dalla Regione Lombardia questa seconda giornata
Dei lavori promossi da Confindustria
Lasciatemi dire che credo affronta di collocare questo vostro momento di riflessione non certo rituale
Qui in Lombardia
Sia una scelta quanto mai giusta
E lo dico non per ordini non per ragioni di natura provinciali spiccano aperte
Nostro territorio rappresenta certamente un laboratorio economico e sociale trainante
Non solo per i numeri della produzione dell'occupazione della ricerca ma anche per la qualità e la novità delle dinamiche che qui si generano
La sfida dello sviluppo è il tema bene oggi dall'Osservatore lombardo
Guardiamo alla sfida dello sviluppo
Ritornando ha significato etimologico di questa parola
Che mi sembra ben reso dalle modalità con cui questo termine usato
In alcune lingue forse non così bene italiano se pensiamo al termine francese dei fitti
O a quello spagnolo Beta figlio ma anche portoghese inglese le parole che dicono fidai esprimono l'idea di svolgimento diciotto lamento
Credo che questo fatto etimologico ci richiama alla responsabilità di creare le condizioni
Per cui ciò che inviluppo atto è chiuso si appaga
Ciò che è opportunità potenziale si dispieghi
Chi come me è chiamato a guidare un'istituzione di governo territoriale
è impegnato innanzitutto a realizzare un quadro favorevole a liberarsi alle all'evolversi al crescere
Di tutte le energie
Presenti all'interno di una società
E dentro questo compito credo che fondamentale oggi
Sia la capacità di chi governa di aiutare la ripresa il rilancio di quel positivo intento a crescere
Di quel desiderio di a migliorare
La qualità della vita che stanno alla base dello sviluppo
Voglio dire che c'è una dimensione culturale
Della sfida allo sviluppo soprattutto oggi nelle società occidentali
Che trovo fondamentale
Per andare avanti per aveva voglia di crescere bisogna nello stesso tempo non esser troppo soddisfatti
Ma non essere rinunciatari non pretendere di essere autosufficienti non rinchiudersi nella difesa
Dei livelli di benessere da Giunti
E avere fiducia
Avere fiducia
Nelle virtù basilari dell'uomo
Avevi fiducia nutrire e far crescere fiducia nelle condizioni di contesto sociale
Oggi in Europa a queste condizioni ci sono
Oggi in Italia queste condizioni ci sono
Notiamo il crescere e la il diffondersi nel nostro continente
Di un clima culturale
Che sembra dominato almeno per alcuni aspetto per molti aspetti
Da una sorta di generale stanchezza
Molti tendono a difendere di più le prerogative acquisite
Che non a difendere i valori di di libertà
Di intraprendenza
Chi ha queste prerogative hanno dato origine
Per molti aspetti sembrerebbe prevalere una cultura della gestione conservativa del benessere raggiunto
Più che delle rilancio del rischio
Connesso al tema dello sviluppo
Cresce il contrasto sulla suddivisione delle risorse in un ottica di breve periodo
Piuttosto che l'impegno per una loro moltiplicazione con un respiro temporale più ampio
E sembra venir meno
Quella prospettiva che poteva legare le generazioni in un'opera comune
L'attaccamento al proprio interesse particolare aumenta il tasso di conflittualità sociale
E rischia di paralizzare ogni serio Progetto di riforma
Come alcuni commentatori hanno notato io sono d'accordo con loro nelle recenti tornate elettorali di alcuni Paesi europei
Abbiamo assistito più che alla vittoria di una proposta politica alternativa a quella di chi già deteneva al governo del paese
Alla vittoria di chi rifiutava quelle proposte senza realmente sapere presentare proposte alternative
Così ha scritto del vento Panebianco sul Corriere individuando il rifiuto da parte di una stanca e impaurita cultura conservativa di sinistra dei tentativi di cambiamento in corso
In questo clima potremmo dire
Ci si accontenta ma non si gode perché la globalizzazione e la conseguente aumentata competitività nel mondo
Ci impongono comunque di lottare per conservare il benessere acquisito
Lo status quo di fronte ad altri popoli Paesi più dinamici e motivati
Se questo è vero mi domando questo senso di stanchezza può essere rigenerato
Può essere rialimentato
Nella Società generale apatica certamente dai giovani
Quel desiderio di sviluppo di mettersi in gioco
Quel gusto delle rischio tipico dell'imprenditore ma tipico anche
Dell'uomo positivamente inteso che comunque l'unico visto che può rimettere in moto tutte le nostre potenzialità
Bene io credo di sì
Credo che si possa rimettere in moto le energie di fondo di una società che non è affatto morta e spenta ma certamente va stimolata perché riprenda
E parlandovi dalla e della Regione Lombardia
Mi fa piacere sottolineare come il governo regionale che ho l'onore di presiedere
Ha in questi anni scelto di impostare riforme politiche
Innovative di lungo termine che vadano esattamente in questa direzione lanciando anche a sfide nuove penso a lotta contro l'inquinamento atmosferico
Alla riforma della sanità con l'introduzione di concetti di concorrenza
Di confronto sui temi dell'efficienza che hanno messo in moto un settore prima stagnante
Alla nuova regolazione del sistema energetico delle public utilities alla misura di libertà nelle scelte educative introdotte con il buono scuola a favore delle famiglie che scelgono una scuola diversa da quella statale
Alla riforma strutturale della formazione professionale anche qui con l'introduzione di forme di buono scuola che favoriscono la totale libertà di Scelta dello studente
Al voucher assistenziale ma anche al voucher tecnologico per le piccole e medie imprese all'abolizione dell'IRAP per le nuove imprese
Generate da giovane fino ai trent'anni e da donne fino ai cinquant'anni sono soltanto alcuni esempi ne potrei essere più lungo
Sono esempi di azione Galizzi data attraverso il partenariato con i soggetti economici e sociali
Su cui abbiamo trovato una forte alleanza con tutti i soggetti presenti in Lombardia
Ma ho parlato di queste riforme e più in generale
Voglio dire che il fattore fondamentale su cui puntare per far ripartire lo sviluppo e certamente il fattore umano
Intendendo il fatto umano in senso globale cioè sia quello che in economia viene definito capitale umano risorsa umana
Ma anche quello che in Sociologia si chiama il capitale sociale
E quali sono a questo punto gli elementi su cui puntare per rimettere il fatto umano al centro di un percorso di crescita della produttività
Certo il problema non è soltanto quello del numero delle ore che ci lavorano
Ma credo si debba anche dire che è tempo di ripensare alle nostre scelte sulla produttività
Possiamo ancora permetterci di barattare un incremento produttivo con orribili con una riduzione costante delle ore di lavoro non lo credo
Un altro fattore
è senz'altro rappresentato dal ciclo formazione e ricerca innovazione
E qui si tratta di puntare sull'università e centri di ricerca e Lombardia lo stiamo facendo con forza e convinzione
Ma anche di creare un nesso forte tra i risultati delle università e dei centri di ricerca e le imprese soprattutto le piccole e le medie che da sole difficilmente riuscirebbero ad essere o non sempre sono in grado di essere fattore di innovazione e hanno bisogno di un collegamento forte con il mondo appunto dell'università e delle ricerche
Ancora Citto il tema
Del fatto che
Riprendono antico slogan
Piccolo è bello solo se cresce meglio
E si tratta quindi di aiutare si cresce meglio di aiutare a crescere meglio
Le politiche industriali non possono essere orientati in maniera indistinta
Ma vanno credo rientrate a premiare le rischio a favorire l'innovazione
Con una focalizzazione sugli ambiti più promettenti
Ad esempio con l'istituzione dei metadistretti e la riforma degli strumenti di accesso al credito
E infine qui in Lombardia stiamo tentando politiche nuove anche nel campo dell'internazionalizzazione con un forte protagonismo
Del sistema regionale tutto non è solo l'istituzione regionale che risponde alle molte sollecitazioni che ci arrivano dai Paesi dei cinque continenti ma è il sistema complessivo economico sociale
Dell'impresa e dell'università
Della cultura e dei governi locali Kissin presentai interloquisce dialoga e sottoscrive accordi
Con governi regionali e nazionali nei vari punti del mondo e lasciatemi fino almeno citare il titolo di quello che come Regione stiamo tentando di fare sull'area un tempo occupata dall'Alfa Romeo
Attraverso il progetto innovativo abbiamo chiamato Polo tecnologico della mobilità compatibile cercare cioè di favorire un progetto industriale di insediamento di realtà produttive
E di laboratori di ricerca legati al tema delle nuove compatibilità ambientali sul versante della mobilità poco ieri
Ho presentato alle forze del lavoro e i sindacati
Un progetto dove coraggiosamente si sono schierati con noi per il momento quindici aziende private che hanno presentato i propri progetti industriali gli investimenti
E il numero di posti di lavoro che sono in grado di generare sul versante nuovo
E di cui abbiamo assolutamente bisogno di una mobilità che non sia che sia sempre meno inquinante sempre più legata alle tecnologie del futuro
E infine per chiudere vorrei citare alcune sfide due
Che assumono un'importanza particolare per lo sviluppo dei sistemi economici territoriali
Alludo al tema
Della contrattazione salariale decentrata
E della leva fiscale regionale
Contrattazione salariale decentrata sì perché
Le vicende del rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri
Ma anche quello di altre categorie
Dai medici agli insegnanti ad altri ancora
Queste vicende mostrano che la competitività del sistema produttivo e la qualità dell'Welfare regionale dipendono fortemente dalla disponibilità di servizi pubblici
Mobilità sicurezza istruzione sanità
In cui il fatto umano è determinante
Credo che occorra ripensare il sistema di contrattazione per questi comparti
Al fine di premiare un incremento di qualità dei servizi in base a esigenze e caratteristiche locali
Sottolinea in particolare due elementi di differenziazione
Che richiedono soluzioni nuove
Da una parte la flessibilità dell'offerta dei servizi
Che è l'unica a giustificare la possibilità di incrementi salariali
Perché che Alisa maggiore produttività ed efficienza
Dall'altra la produttività territoriale determinata da una uniformità di esistenze di utilizzo dei fattori produttivi in aree territoriali ed economiche omogenee penso distretti industriali
Credo che sia più facile misurare su questo livello anziché a livello nazionale gli incrementi di produttività extra aziendale
E quindi penso si tratti di creare un meccanismo che leghi in modo virtuoso gli aumenti retributivi alla competitività che il perito che l'azienda sanno esprimere restituendo centralità questi soggetti nella contrattazione del salario
Questa prospettiva
Che ancora scandalizza alcuni
Credo sia quella vincente
è necessario ripensare il modello di contrattazione dei salari e delle tutele sociali e questa è una sfida per tutti
Il modello a cui penso
Vede da una parte la necessità di ridefinire l'assetto della contrattazione alleggerendo livello nazionale
Che dovrebbe farsi carico di garantire le condizioni minime
E dall'altra si dovrebbe permettere realmente alle Regioni nel loro ruolo di ente regolatore per i servizi pubblici che esercita al governo delle tariffe degli investimenti
Di svolge un ruolo preponderante in tema di regole risorse così da dare un quadro certo e definito all'impresa e per una negoziazione in sede naturale del contratto di lavoro
Tra l'altro questo orizzonte per negoziale nuovo
Cioè avrebbe anche le condizioni per valorizzare a livello locale
Quegli spazi pattizi tra impresa e lavoratori offerti dalla legge Biagi
Che consentirebbero di far guadagnare maggiori tutele a importanti fasce di lavoratori come gli ex lavoratori atipici oggi inquadrati nei nuovi profili contrattuali
E secondo elemento che citavo
Come nuovo
Elemento per favorire uno sviluppo reale
Dicevo la leva fiscale regionale
Che è un tema intrinsecamente legato a quello della contrattazione decentrata
Da tempo come Regione insistiamo e continueremo a farlo sulla necessità di riconoscere pienamente il livello regionale
Come quello più adeguato a valorizzare i vantaggi competitivi
E ad aumentare l'attrattiva dei territori attraverso un'autonomia fiscale intelligentemente utilizzato
In un'economia globalizzata sappiamo che le imposte sono oppressi e non regole chi è più efficiente ovvero chi offre ai cittadini i servizi a condizioni economiche più vantaggiose
Deve avere anche la possibilità di tassarli di meno
Un rapporto molto diretto e trasparente tra imposte prelevate
E servizi resi deve consentire la classe politica di proporre al proprio elettorato scelte di priorità
Chiare e responsabili su cui farsi giudicare
Scelte sulla base delle quali sapeva ottenere gli affetti più favorevoli rispetto alle caratteristiche del proprio territorio
Credo in sintesi che per aumentare la competitività del nostro Paese
Abbiamo bisogno che le regioni più forti possano aumentare la loro velocità non per scappare via
Per andarsene per loro conto ma per trainare l'intero convoglio
Frenare le regioni più forti non significa aumentare le condizioni di vita e di lavoro di quelle più lente ma ormai significa realmente l'opposto
Sulla riduzione della pressione fiscale il governo nazionale ha già espresso un impegno chiaro
Credo che accanto a questo versante avere finalmente anche nel nostro Paese la possibilità per le Regioni di utilizzare la leva fiscale per fattori di competitività
Ovviamente all'interno di un quadro complessivo di diminuzione del carico fiscale quindi con impegni precisi con una responsabilità chiara e di fronte a tutti
Dicevo introduca anche questa possibilità
è un tema che merito ma è una risposta a livello legislativo rapito ed efficace è una delle sfide che abbiamo davanti per permettere al nostro Paese
Di cogliere le opportunità che ci sono e di rilanciare sulle energie forti che ancora sono Pesenti in maniera consistente all'interno della nostra società grazie e buon lavoro a tutti voi
L'acqua no no ma io Mazzoleni presidente Confindustria Lombardia
Non me ne voglia il presidente Formigoni che
Gode della mia massima considerazioni stima
Ma al tema
Della contrattazione territoriale mi sembra più di competenza delle parti sociali che delle istituzioni
Autorità signore signori cari amici
Confindustria promuove da Mila no un'operazione fiducia
Essere fiduciosi è una manifestazione dalla volontà basata sull'analisi della realtà
Sul vaglio delle opportunità sulla razionalità delle scelte non c'è richiesto pertanto di essere fideistica mente ottimisti ma di continuare a credere noi per primi
E di risultare convincenti nell'affermare che l'industria italiana non cede neppure intellettualmente
Alla tentazione di mettersi nella scia di coloro che colpiti dalla sindrome del declino sono più inclini alla rassegnazione
E alla volontà di riscossa
Certo a fronte di aziende solite e redditizie Cecchi fra noi
Fatica moltissimo a tenere il passo dello sviluppo tecnologico e dei mercati perché il suo modello economico non gli permette più di accumulare le risorse necessarie per gli investimenti
Certo è da troppo tempo che come il tenente drogo del Deserto dei Tartari
Stiamo aspettando qualcosa qualcuno
Un qualcuno un qualcosa che si chiama ripresa
E la ripresa in Italia non è ancora arrivato
Ma in un momento di crisi non viene alternativa occorre una strategia di reazione occorrerà interpretare la realtà e modificarla in senso positivo
Io oggi oltre vide Gio di porgere più il saluto degli imprenditori della regione più grande e più industrializzata del Paese
Una regione nella quale gli industriali nutrono anzitutto fiducia nelle loro capacità imprenditoriali
E arrestano responsabilmente disponibili ad accettare le sfide che vengono loro quotidianamente lanciate dalla globalizzazione dei mercati dalla forza dell'euro dalle frontiere tecnologiche più avanzate dalla competitività dei sistemi industriali emergenti
Da imprenditore mi rivolgo agli imprenditori per ribadire convinto che la prima risorsa competitiva siamo noi e nostri collaboratori
La vera forza economica della nostra regione sono le aree in cui operiamo
Non siamo più solo un impasto efficace di individualismo familismo e localismo al servizio del profitto ed è l'autoaffermazione
Siamo invece ancor prima cittadini che sanno esprimere con grande impegno e passione il loro lavoro imprenditoriale in un orizzonte di responsabilità sociale
Consapevoli della centralità dell'impresa nella società e sempre più attenti ai rapporti e legami con gli altri operatori economici al contesto territoriale allo sviluppo del capitale umano
Questo impasto vecchio e nuovo e la base sulla quale costruire il rilancio del nostro sistema industriale affrontando il futuro con ragionevole fiducia
I rischi di declino in Italia ci sono
E si sintetizzano l'incapacità di fare talune riforme strutturali
Di fare sufficiente a ricerca e innovazione alta formazione di tenere in ordine i conti pubblici
Sono tuttavia debolezze e minacce che non si allontanano con la retorica delle buone intenzioni o il mantenimento quotidiano di un dibattito autistico su questi temi
Noi per primi dobbiamo andare oltre noi prima degli altri dobbiamo fare molto di più
Dobbiamo avere progetti chiari e assecondare le nuove tendenze dell'imprenditorialità che già si delineano con sufficiente chiarezza e che andranno approfondite razionalizzate
La prima tendenza riguarda la nuova convergenza di ruoli e di interessi della fascia sempre più larga delle medie imprese
Ormai consapevoli di rappresentare un sottosistema che diventerà protagonista dei prossimi anni
La seconda riguarda la creazione di nuove aree naturali di aggregazione economica
Definite Geo comunità Omega distretti interprovinciali con le quali consolidare la competitività del sistema Paese
La terza e la consapevolezza della necessità di fare gruppo e sinergie con quelle imprese del terziario bancarie e finanziarie logistiche che vogliono affrontare direttamente alla competizione internazionale e vogliono insediarsi stabilmente nette vittorie più alta densità di sviluppo
è qui che occorre fare squadra
Queste tendenze rappresentano l'evoluzione del fare impresa in Lombardia
E affondano le loro radici in un insieme di conoscenze
Competenze abilità aspirazioni intenzioni che queste si costituiscono una cultura la cultura dell'imprenditore moderno che guarda al futuro
In una recente
Recente ricerca sull'industria lombarda Confindustria Lombardia ha identificato e proposto alla Regione alcune ipotesi di politica per l'impresa per aiutarle a recuperare le posizioni di competitività
Non abbiamo suggerito aiuti mirati fatti solo per noi abbiamo chiesto intervenire per creare un contesto ambientale favorevole alla crescita dell'impresa per rafforzare anche numericamente quel sistema virtuoso di aziende eccellenti sul quale poggiare la leva della competitività le nostre proposte che rilancio in questa occasione riguardano anzitutto misure per il rafforzamento patrimoniale dell'impresa per lo sviluppo dell'imprenditorialità
E per il sostegno del partenariato tra impresa e nell'ospite internazionale
Vi è infatti il passaggio generazionale che va accompagnato la competizione globale che richiede modi nuovi per affrontare i mercati il radicamento territoriale che reclama l'adozione di politiche che assicurando all'impresa infrastrutture formazione del sistema del credito possono indirizzare e assecondare lo sviluppo
Chiediamo in sintesi il coordinamento degli sforzi e delle iniziative all'interno di un piano strategico vincente
In questo senso
Confindustria mantiene con autorevolezza nella sua ricca articolazione territoriale la centralità del suo ruolo esprimendo una rappresentanza degli interessi che promuove la dimensione del fare rete
E proietta il sistema industriale italiano verso la riconquista delle posizioni perdute
è con questo spirito che saluto i colleghi e tutti i partecipanti alla seconda giornata del convegno del nostro centro studi è con questo spirito che rivolgo a tutti il mio più caloroso benvenuto
La parola a Paolo Garonna direttore Centro Studi Confindustria
Autorità
Amici e colleghi signore e signori
Esportazioni in difficoltà
Investimenti e produttività in calo
Clima di fiducia ai minimi storici sono questi i dati dell'economia nazionale con cui dobbiamo fare i conti e come non guardare con preoccupazione in queste condizioni alla sfida dello sviluppo
Una preoccupazione che si riflette nella fiducia degli operatori e delle famiglie in Italia in Europa e quindi nella propensione a investire a scommettere sul futuro
Ma qui si inserisce
La minaccia ulteriore della cultura del declino una minaccia più insidiosa più subdola ma non meno grave
Le difficoltà economiche sono state infatti interpretate come prova del declino industriale del Paese
Di un declino si dice inesorabile irreversibile di decadenza produttiva e di esaurimento della spinta al progresso e su questa diagnosi sbagliata come vedremo si sono costruite si vanno alimentando oggi altrettanto sbagliate e pericolose ricette di politica economica
La cultura del declino si traduce in richiesta di sussidi e salvataggi di ogni tipo
La cultura del declino alimenta il protezionismo gli ostacoli e i freni da porre ai processi di liberalizzazione e di internazionalizzazione
La paura del declino spinge all'esasperazione del conflitto distributivo allora all'arroccamento corporativo nella difesa dei privilegi e delle protezioni al si salvi chi può
Ecco perché oggi è necessaria e urgente contrastare questa cultura perversa che mina le prospettive di ripresa
Certo una sfida culturale si combatte anzitutto con le armi della conoscenza dell'analisi scientifica
Il Centro Studi Confindustria con il contributo dell'intero sistema Confindustria
Ha lanciato un programma ambizioso di ricerca i cui risultati oggi siamo lieti di presentare qui a Milano
Vedete negli anni scorsi avevamo centrato l'attenzione sulla crisi di competitività
Sui ritardi nella ricerca nelle infrastrutture sui costi della burocrazia e degli eccessi di regolazione
Questi vincoli questi ritardi permangono anzi in taluni casi si aggravano l'abbiamo documentato puntualmente e impietosamente
Con il benchmarking competitivo due mila e quattro con indicatori statistici e con confronti internazionali e li avete in un volume che vi è stato distribuito
Ma in questo convegno abbiamo voluto centrare l'attenzione su un altro aspetto su quello che diamo chiamato il modello italiano di competitività sulle trasformazioni in atto e su quelle che ci vengono richieste sui punti di forza e di debolezza del sistema industriale
Questo sforzo di ricerca ha prodotto tre monografie pubblicate dal Sole ventiquattro Ore qui disponibili un sondaggio che vi verrà presentato
Dopo la mia dopo il mio intervento
I lavori sei focus group vari gruppi di discussione internet Peppers documentazione una mole importante di prodotti i risultati di ricerca
Fatemi sottolineare che si è trattato non soltanto di una ricerca condotta con i consueti metodi statistici e tecnico-scientifici
Abbiamo infatti anche svolto una indagine sul campo che ha mobilitato l'intero sistema Confindustria con le sue associazioni i suoi centri studi le sue sedi diffuse nel territorio nazionale
Particolarmente interessante è stata l'esperienza dei focus group con le imprese
A Bologna a Mestre a Milano a Napoli a Pesaro e a Torino
Con i focus group abbiamo avuto l'opportunità di un rapporto diretto con gli imprenditori con casi concreti di successo con casi concreti di difficoltà
Ricerca intervento non finisce con questo intimo convegno ma continua con la partecipazione e l'impegno di tanti imprenditori manager e analisti
Del sistema Confindustria che voglio tutti in questa occasione molto sinceramente ringraziare del loro prezioso contributo
Una visione obiettiva una visione ragionata del modello italiano
Consente di evitare gli errori di prospettiva in cui si cade quando si adotta la retorica del declino e vorrei dare in proposito due esempi
Prendiamo anzitutto il ben noto caso della perdita di quote di mercato delle esportazioni
Gli indicatori a prezzi costanti e confronto con gli altri Paesi europei come la Francia e la Germania che voi vedete nel grafico
Danno dell'andamento delle quote una fotografia drammatica che equivale ad una condanna senza appello ma consideriamo invece gli indicatori a prezzi correnti ebbene il quadro che otteniamo è significativamente diverso perché questi indicatori tengono conto delle strategie di prezzo e di qualità del made in Italy
Possiamo anche vendere minori quantità
Ma se vendiamo a più alto valore aggiunto massicci riposi ceniamo su sedimenti di qualità
E di valorizzazione del prodotto più elevati ecco che allora il quadro cambia
Se poi includiamo
In questo quadro i Paesi emergenti l'ansia la Cina ebbene allora capiamo che la riduzione di quote e dovuta alla sfida competitiva che viene dall'affacciarsi sulla scena mondiale di nuovi protagonisti
è una sfida quindi che riguarda non solo l'Italia ma tutti i Paesi industrializzati che infatti tutti perdono quote come noi
E che prospetta non solo rischi ma anche grandi opportunità come abbiamo visto ieri dalle relazioni del professor Fanti anche della professoressa Laura Tyson perché questi Paesi ma mano che si sviluppano diventano anche i mercati importanti di sbocco per i nostri prodotti
Ma prendiamo un altro esempio guardiamo ora l'andamento dei consumi all'andamento della produttività e al e degli investimenti anche qui
La storia convenzionale del declino
E dell'impoverimento da declino non convince
Certo la crescita dei costumi dei consumi degli anni ottanta fino ad oggi si è ridimensionata
Ma ancor più si è ridotta la crescita del prodotto
Anzi in realtà nell'ultimo periodo il rapporto tra consumo e prodotto e persino aumentato vista la resistenza naturale delle famiglie a comprimere lo standard di vita pur in presenza di stagnazione economica
Quindi c'è stata erosione delle quote di risparmio quindi il quadro si chiarisce soltanto se noi consideriamo insieme ai consumi la produttività e gli investimenti e se vediamo che la dinamica della produttività
Che nel passato dagli anni novanta quelli due mila crolla e diventa negativa nell'ultimo periodo sono quindi bassi livelli di investimento a spiegare la mancanza di prospettive di crescita quindi attenzione non c'è un impoverimento da consumi ma c'è piuttosto un impoverimento da bassa produttività e da carenza di investimenti
E di produttività e di investimenti noi dobbiamo parlare se vogliamo far ripartire l'economia non di far ripartire le retribuzioni di far ripartire i consumi perché questo non servirebbe a nulla se non aggrediamo le cause del problema che sono ripeto la produttività degli investimenti questi grafici a mio avviso parlano chiaro e devo dire che io non ho mai avuto difficoltà a spiegarle agli studenti del primo anno del corso di economia facciamo più fatica
A farle capire al dibattito di politica economica del paese
Le conclusioni
Che in base alla nostra ricerca vogliamo porre alla vostra attenzione si possono riassumere in poche affermazioni
Anzitutto c'è un modello italiano di competitività
è un modello che si è sviluppato e adattato nel tempo alle specificità e ai vantaggi comparati del Paese
è un modello fondato sull'integrazione tra grande e piccola e media impresa su una capacità imprenditoriale diffusa
Sul successo delle reti di impresa sull'applicazione delle innovazioni e sulla flessibilità di risposta alle crisi
Questo modello presenta dei punti di forza su cui far leva e dei punti di debolezza con cui dobbiamo fare i conti e che devono essere corretti
è soltanto agendo con determinazione sugli uni e sugli altri che si può promuovere credibilmente un recupero di fiducia
Infine nei processi di integrazione internazionale in cui noi siamo coinvolti
Il modello italiano il modello italiano di competitività può rappresentare un punto di riferimento importante nella ricerca di nuovi modelli di sviluppo in Europa e ancor più nelle economie emergenti
A partire da quelle vicino a noi nell'Est e nel Mediterraneo di questo posso darvi personale testimonianza girando il mondo vedette ho trovato ovunque uno straordinario interesse una naturale simpatia per il modo italiano di fare impresa
Quali sono i fattori chiave di questo modello li abbiamo schematizzata i in sei gruppi anzitutto il ruolo forte dell'imprenditore nell'impresa la straordinaria capacità di far nascere impresa e di farle sopravvivere nel tempo
Il rapporto tra impresa famiglia reti locali e informali
Vedete nella slide come da noi
Il rapporto tra impresa il numero di imprese popolazione tra la capacità di fare impresa e popolazione e molto più elevato di quello che negli altri paesi
Nell'ultimo esame Italia un esame nuovamente impietoso dell'OCSE
Si cita proprio questa dinamica imprenditoriale come un formidabile asset assett competitivo del Paese
è questa la materia prima che ci ha consentito di far fronte ai vincoli e gli ostacoli del sistema Paese
Pensiamo ai costi burocratici e la pressione fiscale alle disfunzioni della politica che da noi sono problemi molto più gravi che altrove ma a cui noi facciamo fronte abbiamo fatto fronte con l'imprenditorialità
L'impresa familiare l'impresa familiare viene percepita comunque un po'di forza del modello per la sua capacità di visione strategica per i suoi meccanismi di governance che si traducono in migliore per forma se questo è provato e provato
Sulla base degli studi sui dati Mediobanca e provato però anche in altri Paesi cito la ricerca di Anderson e ride per quel che riguarda le società principali quotate in borsa in America che anche lì fanno vedere come la performances economica migliore si associa all'impresa a conduzione familiare
E tuttavia è anche apparso chiaro che è necessario modernizzare il modello di impresa familiare aprendolo almeno valorizzando gli aspetti strategici della governance sottolineando l'importanza dei valori e del rapporto tra etica d'impresa
Il secondo aspetto e quello della innovazione
Noi conosciamo bene le carenze di investimenti e ricerca il difficile rapporto tra impresa e università i ritardi del sistema nazionale di innovazione
Ma l'innovazione ha molti aspetti l'impresa italiana ha mostrato una straordinaria capacità di diffondere e di applicare le innovazioni traducendo le i nuovi prodotti ecco vediamo gli indicatori che cita l'Unione Europea ci fanno capire come noi siamo leader nella capacità di con l'innovazione fare nuovi prodotti
E nuove nicchie tecnologiche e di mercato e ieri la professoressa Tyson ci ha detto come sia cruciale non soltanto produrre tecnologia ma soprattutto e anche applicarla estendo la trasformarla in innovazione organizzativa
Ebbene questa capacità diffusa di innovazione se accompagnata ad una forte ripresa degli investimenti in ricerca e delle infrastrutture pubbliche della conoscenza ad esempio la riforma dell'università può porsi all'avanguardia dei processi di modelli di modernizzazione
Anche il rapporto con il territorio è un punto di forza del fare impresa in Italia
Esso va inteso non più solo come sistema locale per la produzione oggi c'è l'outsourcing all'estero e di questo abbiamo passa parlato diffusamente ieri
E non più soltanto come convenienza nei costi di localizzazione
I dati che voi vedete sintetizzati nel grafico sono importanti
Perché ci testimoniano di una nostra capacità di competere dal punto di vista dei costi e di attrarre quindi investimenti sono dati che dobbiamo mettere nei nostri biglietti da visita crediamo comunicare con più forte con più convinzione ai mercati internazionali
Ma il territorio e soprattutto parte integrante del patrimonio dell'impresa
Basti pensare al forte contributo identitario che un territorio ricco di arte cultura come quello italiano offre alle reti di impresa ai meccanismi territoriali per la diffusione delle conoscenze e delle tecnologie
Un aspetto importante del modello italiano e che l'orientamento all'esportazione nel nostro paese non si limita le grandi imprese come avviene come avviene generalmente negli altri Paesi
Anzi nel settore delle piccole e medie imprese ha saputo imporsi sui mercati internazionali conquistando quote significative e spostandosi via via verso produzioni di maggiore qualità e complessità
Tra i fattori di forza
Non possiamo non citare il capitale umano a cui come vedete dà i dati del sondaggio che gli erano presentati dopo gli imprenditori attribuiscono grande importanza
In questo settore le riforme avviate e realizzate negli scorsi anni hanno prodotto risultati significativi
è migliorata la flessibilità e questo si è tradotto i nuovi posti di lavoro cresce la domanda di qualificazione professionale non soltanto nei settori di punta ma anche in tutti i settori del made in Italy e nei servizi
Infine una dimensione critica del modello è rappresentato dal rapporto tra finanza e sviluppo di di impresa
Sono ben noti i vincoli che la specificità e le carenze del nostro sistema finanziario hanno posto lo sviluppo delle imprese
Oggi l'apertura internazionale e la modernizzazione del sistema finanziario sono diventate una questione urgente non più eludibile
è importante tuttavia che nella razionalizzazione del consolidamento della finanza non si perdano quegli stretti rapporti banca impresa
Basati su relazioni di lungo periodo su una conoscenza approfondita delle realtà locali che hanno rappresentato e rappresentano un meccanismo importante di finanziamento soprattutto per le piccole e medie imprese diffuse nel territorio
Il ricorso al capitale di Visco
La crescita dimensionale delle istituzioni finanziarie
L'aumento di trasparenza e professionalità nella valutazione dei rischi non debbono compromettere lo stretto rapporto tra banca e impresa è soprattutto il rapporto tra banca e piccola impresa nel territorio
Cari amici signore e signori io concludo sottolineando che il modello italiano così come lo abbiamo ricostruito costruito nella ricerca di questi mesi non è un oggetto chiuso estatico
Ma è piuttosto un processo un processo vivo e dinamico fatto di imprenditori di manager di lavoratori i policy makers di esperti di donne e uomini che si interrogano sul loro futuro e si impegnano a costruire questo futuro mattone su mattone
A partire da i valori e dalle capacità ereditate dal passato
Ma un modello di sviluppo industriale
Non può reggere all'urto della sfida anzi non può neppure esistere se non all'interno di un sistema paese se non all'interno di un modello Paese e oggi sempre di più anche all'interno di un modello di sviluppo europeo
La riflessione perciò le proposte vanno allargate all'estratti dalle strategie industriali alle politiche nazionali
Ed è quello che faremo nel corso della giornata la questione fondamentale eh quali politiche consentono di valorizzare le potenzialità del nostro modello produttivo
Quali riforme sono necessarie per la competitività che per lo sviluppo
Ma su questo le analisi degli scorsi anni hanno dato indicazioni chiare e precise
Vedete l'agenda delle cose da fare non è cambiato
è solo diventato più urgente è diventato più gente tradurla in pratica e in realizzazioni concrete
L'analisi del modello italiano di competitività ci consegna un messaggio forte e rassicurante
Di fronte alla sfida dello sviluppo ce la possiamo fare
Ma l'analisi evidenza anche chiaramente che per farcela si devono realizzare quelle politiche di sviluppo che abbiamo più volte evidenziato
La parola quindi passa dalla ricerca alla politica
Sta alla politica ora dimostrare che essa non è solo un vincolo nel modello ma può diventare anche un fattore propulsivo per la modernizzazione del Paese
La parola a Nando Pagnoncelli presidente Ipsos che presentai sondaggio l'orgoglio di fare impresa
Buongiorno a tutti
Confindustria incaricato Ipsos di realizzare una ricerca quantitativa sul modello italiano di impresa
Con
L'andamento dell'azienda negli ultimi tre anni una diapositiva che qui per brevità non presentiamo il segno ancora più negativo addirittura meno quindici per cento
Emergono da questi primi dati alcuni segnali di sfiducia che coinvolgono prima di tutto l'azienda in cui si opera inetto ottimismo che avevamo rilevato nel due mila e tre è oggi meno condiviso
Questo elemento sembra essere il filo conduttore interpretativo utile anche a leggere i dati che esporremo successivamente
In una realtà che stenta fare sistema come quella italiana come ci confermano anche in queste indagini gli imprenditori intervistati l'azienda riesce a produrre valore aggiunto grazie ad una capacità intrinseca
Se come sembra succedere proprio sull'azienda che di solito riesce a parare i colpi si addensano delle nubi appare lecito parlare di rischio sfiducia
Sfiducia temperata appunto proprio perché prevalgono in generale gli atteggiamenti positivi pur se il trend annuale risulta negativo e poi da sottolineare che questo atteggiamento pervade consistentemente le aziende medio piccole l'ossatura del nostro sistema economico assai più preoccupate del futuro e meno soddisfatte dell'andamento passato
In sostanza riassumendo i cui indicatori che abbiamo utilizzato vediamo prevalere un atteggiamento cauto poco meno di un terzo dei nostri imprenditori è decisamente ottimista cioè pensa che le cose andranno meglio per l'azienda e per il Paese
A questo gruppo fa da contraltare il segmento di circa un quinto che invece fortemente pessimista
Siamo in uno scenario che aspetti diversi e più preoccupanti di quello che si vedeva un anno fa
Passiamo ora al modello italiano di impresa
è senza dubbio prevalente l'idea che l'imprenditoria italiana abbia forti caratterizzazioni che la distinguono dagli altri Paesi la larghissima maggioranza come potete vedere il settantuno per cento ritiene che gli imprenditori italiani siano diversi dagli altri
I tratti salienti sono dati da fantasia e creatività che uniti a deficienze flessibilità consentono un continuo a Dego adeguamento alle richieste del mercato
Attraverso interventi innovativi sia in termini di qualità del prodotto che di innovazione tecnologica ritorna qui quell'atteggiamento con lo scorso anno chiamavamo di dinamismo fatto di scelte innovative ma anche tradizionali di tecnologicamente avanzato e di antico secondo i prodotti e mercati di riferimento
Diventano quindi fattori imprescindibili di competitività la lettura attenta dei bisogni del mercato e la capacità di cambiare ciò che è necessario nel modo più efficace e veloce possibile
Ma quali sono i punti di debolezza dell'imprenditoria del nostro Paese le difficoltà principali derivano dalle caratteristiche del sistema Paese
I costi eccessivi la pressione fiscale elevata la scarsa capacità della politica e delle istituzioni di favorire lo sviluppo
Questi sono i freni principale lo sviluppo aziendale
Insieme a ciò anche alcune caratteristiche dell'imprenditoria nazionale in primo luogo la dimensione dell'impresa che se consente l'elevata adattabilità di cui si è parlato rende però difficile una buona pianificazione infine il rapporto con le banche e i limiti l'accesso al credito sono un aspetto non irrilevante delle difficoltà degli imprenditori italiani
Quest'ultimo tema rappresenta un nervo scoperto negli ultimi due anni secondo il cinquantacinque per cento degli imprenditori l'accesso al credito è peggiorato per il settore nel quale le aziende operano le aziende intervistate
Questa posizione fa il paio con quella che abbiamo rilevato relativamente alla crisi Parmalat e alla sua e le sue ripercussioni sul rapporto banche aziende ma quando ci si riferisce alla specifica realtà aziendale le opinioni sono molto diverse come potete vedere
La maggioranza infatti il cinquantadue per cento ritiene che il rapporto con le banche delle banche con la propria azienda sia migliorato anche se la minoranza che viceversa riscontro un peggioramento è molto rilevante il quarantacinque per cento
Quali sono i tratti più direttamente riconducibile all'imprenditorialità italiana
Iniziamo dagli investimenti più del sessanta per cento delle aziende dichiara di aver fatto nel corso degli ultimi tre anni investimenti rilevanti
Ma questi investimenti sono prevalentemente finanziati con mezzi propri solo un quinto li ha finanziati tramite i debiti con le banche e altrettanti attraverso leasing di scarsissima consistenza i finanziamenti pubblici
è evidente che queste una limitazione consistente realizzare innovazione ammodernamento all'imprenditore prevalentemente vincolato alle proprio forze
In sostanza però gli imprenditori sanno sempre cavarsela anche nelle situazioni più difficili sono creativi e fantasiosi come potete vedere sanno trovare le giuste vie i santi in paradiso e come abbiamo visto sanno innovare
L'unico limite sembra essere rappresentato dalle dimensioni eccessivamente piccole delle imprese nazionali che rendono difficile stare al passo con il mercato e le sue trasformazioni
Ma come vedremo tra poco in realtà il tema dell'azienda familiare presenta caratteristiche fortemente ambivalenti
Coerentemente con la percezione di un'imprenditoria capace flessibile e creativa le componenti di valore aggiunto dell'azienda sono principalmente due la prima le risorse umane che rappresenta una variabile strategica di grandissima importanza
Un gruppo di dipendenti coesi capaci di condividere e raggiungere gli obiettivi flessibili sono una risorsa fondamentale
L'altro pilastro nella definizione del valore aggiunto aziendale rappresentato dall'innovazione in particolare di prodotto
Torna ancora la concezione di dinamismo di cui abbiamo parlato precedentemente dinamismo che consente che consiste nell'anticipare l'evoluzione del mercato nell'essere pronti a cogliere le novità
Trovarsi sull'onda giusto ecco giusta è considerata la caratteristica vera e tipica della capacità innovativa per molti imprenditori italiani
Tutto questo avviene però in maniera non sistemica
Quello che conta nello sviluppo nel buon funzionamento dell'azienda e la solidità della rete familiare
E a partire da questa rete dalla famiglia
Che si è nella maggior parte dei casi costruita un'azienda ben funzionante
Molto meno rilevante ma non inconsistenti e ruolo delle reti sociali le associazioni di categoria le camere di commercio eccetera
Molto scarso il ruolo delle istituzioni politiche hanno contato qualcosa solo per poco più di un quarto degli intervistati
La politica è sostanzialmente ininfluente nelle dichiarazioni dei nostri intervistati ha contato qualcosa solo per il dieci per cento delle aziende
Le cose cambiano solo un po'per le grandi aziende per queste le reti istituzionali e politiche hanno avuto un ruolo decisamente più rilevanti
Le caratterizzazioni dell'imprenditoria italiana sono sostenute dalla dimensione prevalentemente familiare dell'azienda che per la larga maggioranza lo vedete il sessanta per cento e rappresenta una forza per il nostro sistema
Ecco qui l'ambivalenza di cui parlavamo prima
L'azienda familiare presentassi qualche difficoltà di crescita ma contemporaneamente un elemento di forza forse l'elemento centrale della nostra struttura imprenditoriale
Solo per le grandi aziende l'impresa familiare rappresenta un limite ma anche in questo caso si raggiunge a fatica la maggioranza a assoluta dei pareri
I punti di forza dell'impresa familiare sono innanzitutto relativi alle caratteristiche dell'imprenditore la coesione della direzione aziendale
La competenza spesso acquisita sul campo l'elasticità e la dinamicità rendono l'azienda familiare particolarmente capace di far fronte cambiamenti
Grazie anche ad una forza lavoro di qualità a sua volta coesa capace di lavorare in gruppo coinvolta nei destini aziendali
E poi si riescono a tenere su meglio sotto controllo i capitali si riducono i costi
Chi invece pensa che la ridotta dimensione aziendale sia un limite sottolinea una certa chiusura
L'insufficienza di pensiero strategico aspetti strettamente collegati alla mancanza di Ménez mente e alla conseguente sovrapposizione di ruoli tra proprietà e direzione aziendale un prima un problema di di governance
Un limite consistente infine rappresentato dalla difficoltà nell'affrontare investimenti rilevanti per tenere il passo con il mercato e la concorrenza
Non a caso gli investimenti sono prevalentemente come abbiamo visto finanziati con mezzi propri
Da ultimo il territorio il territorio rappresenta una risorsa fondamentale per circa tre quarti delle aziende e tra queste quasi il quaranta per cento lo reputa una base indispensabile per le proprie attività
Una minoranza circa un quarto considera invece la relazione con il territorio secondaria o ininfluente questo stretto rapporto con il territorio è molto più rilevante per le aziende che opera nel settore del commercio e dei servizi
Tuttavia il territorio manifesta segnali di difficoltà
Solo un quarto ritiene che il luogo nel quale l'azienda è nata offra ancora molte possibilità di espansione la maggioranza vedi invece poche possibilità quando non una definitiva stazionarietà mentre qualcuno il dodici per cento lo ritiene addirittura in declino
è evidente che una prospettiva del genere particolarmente preoccupante per aziende di ridotte dimensioni a conduzione familiare per le quali la rete territoriale rappresenta una carta di alto valore
Il primo elemento di legame con il territorio e la relazione forte che si instaura con la forza lavoro
Se l'ha detto localizzazione sia essa all'estero o nel Mezzogiorno del paese infatti prevalentemente dettata dalla ricerca di costi minori
In particolare della mano d'opera il territorio in cui si opera fornisce dipendenti forse più costosi ma sicuramente più fidelizzati
Ancora una volta le risorse umane sono al centro dell'attenzione
Ma il territorio è importante anche per altri motivi
Perché segna l'identità aziendale migliora il marketing perché è più facile trovare sostegni e risorse perché la Rete dei rapporti con le altre imprese solide fattivo infine anche perché si riesce meglio produrre percorsi di innovazione
In conclusione dall'indagine emergono con grande chiarezza alcuni segnali
Il modello imprenditoriale italiano rimane fortemente caratterizzato ed è risultati traspare un evidente orgoglio di appartenere a questo modello capace di affrontare imprevisti e difficoltà con un alto grado di inventiva e di tenacia
Questo certo questo modello ha dei limiti strutturali che sono più volte evidenziati difficoltà di crescita carenze strategiche debolezza sostanziale
L'anno scorso definivamo gli imprenditori italiani degli ottimi follow verso e queste indagini sia pure con un taglio diverso lo riconferma
La debolezza fondamentale rappresentato dall'incapacità di fare sistema
In molti dei dati che abbiamo visto l'azienda viene vissuta quasi come una monade
Conta la famiglia l'azienda in grado di farcela da sola le sue relazioni con le reti sociali e politiche sono molto scarse
Su questo schema ben noto si riflettono però fenomeni preoccupanti l'ottimismo cala rispetto allo scorso anno e cala maggiormente proprio in relazione alla singola azienda
Il territorio nel quale l'azienda opera rischia la saturazione e presenta segnale di declino
è venuto forse il momento di uscire dalla monade crisi e contrazione dei consumi dei consumi richiede una risposta di sistema e una maggiore coesione sociale ringrazio per l'attenzione
La parola divina Gentili direttore del Sole ventiquattro Ore per la tavola rotonda
Buongiorno a tutti
Buongiorno a tutti iniziamo un confronto piuttosto serrato dopo aver sentito tante analisi aver visto tanti dati due tavole rotonde due incontri e siamo un po'in ritardo cercheremo di recuperare il tempo la prima è dedicata ai punti di forza e di debolezza del modello italiano di vitalismo e inviterei subito a salire qui raggiungermi sul palco Alberto Bombassei presidente di Federmeccanica
Gian Maria Gros spiegherò direttore del Dipartimento Economia della Louis
Corrado Passera amministratore delegato di Banca Intesa Sandro Salmoiraghi vicepresidente di Confindustria e Giorgio Squinzi vice presidente di Confindustria grazie
Allora abbiamo ascoltato le analisi del centro studi di Confindustria del professor Garonna abbiamo ascoltato Pagnoncelli con ci ha presentato il suo sondaggio sono stati messi
In evidenza i punti di forza e di debolezza del cambio del modello di turismo italiano e vorrei cominciare a parlare con Gian Maria Gros Pietro economista industriale e vorrei capire se questo modello può reggere ancora così come l'abbiamo visto correre negli ultimi vent'anni o se invece deve cambiare eccome
Ma il modello ha una sua validità che conserva i punti di forza
Stanno nella competitività e non stupite vinse in presenza di questa riduzione delle quote internazionali io parlo di competitività
Perché lei imprese piccole e medie che sono un po'la caratteristica del modello italiano sono più efficienti sono più focalizzate sono più veloci
E nei settori in cui operano hanno dimostrato di essere veramente valide fatto è che questi settori crescono meno rapidamente rispetto ad alcuni altri settori nei quali siamo scarsamente presenti che sono i settori delle tecnologie nuove allora ecco in che direzione bisogna cambiare bisogna mettere più tecnologia nella competitività delle imprese nei settori in cui operano attualmente e bisogna espandere la nostra presenza nei settori in cui siamo ancora relativamente poco presente
Voglio fare un esempio tanto per capire
Concretamente in che cosa può consistere questo vorrei proprio recentemente mi è capitato in un anno in caso di una piccola impresa lombarda e sta mettendo a punto una tecnologia basata su principi completamente nuovi per depositare strati sottilissimi di materiali metallici e non metallici su altri oggetti questa è una tecnologia che e in sei avanzatissima che può servire per settori nei quali l'industria italiana è presente ma che non pesano molto nella nostra industria per esempio l'aerospaziale
E che però può servire per esempio per dare nuove caratteristiche nuova mano ai tessuti prenderei restrittivi della lana cioè in detto molto rapidamente
Le tecnologie nuove possono essere usate in settori completamente nuovi e possono essere usate per dare una competitività meno vulnerabile nei settori in cui il made in Italy è già così forte
Quindi
Bisogna evitare di cadere in due errori una quello che dice dobbiamo inventarci dei settori senza chiedersi quali sono le imprese che in quei settori possono vincere noi dobbiamo partire dalle imprese che abbiamo l'altro errore e credere e dire che abbiamo perso il treno non è assolutamente vero
Lo sviluppo tecnologico è talmente rapido che i treni partono di continuo che le carte della competitività si possono ridistribuire come hanno fatto altri Paesi no alle imprese l'abbiamo un ultimissimo punto
La questione della dimensione delle imprese bisogna aiutare le nostre imprese a crescere perché è vero che le imprese piccole sono più efficienti più focalizzate più rapide però i grandi salti tecnologici
Li programmano le grandi imprese che possono fare grandi investimenti
L'invasione dei mercati la pianificano l'attuano le grandi imprese quindi questo sistema solare fatto di alcuni grandi corpi di una miriade di corpi più piccoli ha bisogno di un certo numero di Terni
Che possono guidare il sistema economico italiano e per fare questo è essenziale che le nostre imprese siano aiutate a crescere
Anche abbiamo fatto una grande riforma dei mercati finanziari che ha dato delle opportunità questa riforma ci ha dato una normativa avanzata c'è stato qualche piccolo problema di applicazione dobbiamo reagire rapidamente anche su questi problemi e con le metteva l'accento sulla
Ridotta dimensione sulla difficoltà di crescere delle imprese in molti casi parlava dell'esigenza di aiutare a crescere queste differenze pensa che la politica parlo della politica con la P maiuscola propongo una politica industriale da parte del governo
Sia utile in questo senso o invece ammesso che sia utile
Oppure invece non non dobbiamo fare una politica dosato è meglio che non se ne occuperà il governo di politica industriale
La politica industriale è utile nella misura in cui rimuove gli ostacoli alla crescita io ho citato il campo dalla finanza c'è un altro grande campo che proprio quello della produzione dalla conoscenza
Lei è conoscenze che sono utili dal punto di vista competitivo le possono scegliere soltanto le imprese sono scelte a rischio nelle quali è molto facile sbagliare non c'è a mio avviso nessuna autorità pubblica che posso sbagliare di meno delle imprese e che possa essere più rapida delle imprese a correggersi
Però le imprese non possono produrre quel tipo di conoscenza che non è facilmente appropriarvene e che da dei risultati solo a lunghissimo termine
Questo lo deve fare la mano pubblica e lo deve fare lo può fare se certamente solo se c'è uno scambio continuo tra la conoscenza che le imprese sono in grado di valorizzare sul mercato
E la costruzione di conoscenza che la struttura pubblica può fare solo adoperando le risorse dalla collettività allora porta poi che il cerchio si chiude cioè le risorse impegnate per costruire conoscenza siano in grado di riprodurre più ricchezza di quello che sono costate per produrle
Bisogna che la collaborazione tra ricerca università e imprese sia continua e in questo una riforma della ricerca dell'università
è essenziale la può fare solo la politica
Grazie
Alberto Bombassei la sua è un'azienda che rappresenta bene un caso tipico di successo italiano la piccola impresa familiare una zeta presente sui mercati di tutto il mondo che investe peraltro moltissimo indici perché allora vorrei capire quali sono le condizioni perché si possa continuare ad aver successo ma io credo che in sia negli interventi di ieri che in quelli di stamattina si sia ribadito fuori sono quali sono i mezzi per poter crescere e per poter far crescere una industria italiana che come abbiamo visto e condiviso e di piccole dimensioni se pensiamo che la presenza Dini in Italia ci sono oltre cinque milioni di prese con un numero di addetti medio di tre virgola sei chiaramente possiamo anche capire che è difficile poter competere a livello internazionale credo che prendendo spunto dalla mia esperienza personale pure essendo partiti anche noi da una piccolissima azienda non neanche tanti anni fa credo che fosse proprio alla dall'unica
Medicina che abbiamo sempre condiviso ed applicato e quello di aver dedicato enormi risorse alla ricerca l'innovazione chiaramente non alla ricerca di base ma a quello di
Sforzarci nel ritrovare sempre prodotti nuovi che potessero essere apprezzati a livello non solo nazionale
Il secondo elemento che credo sia un altro elemento estremamente positivo e quello di aver cercato anche con delle piccole dimensioni di qualche anno fa
Un mercato che fosse quello più largo di quello nazionale e quindi suburbano ricerche prima in Europa e poi su altri mercati gli altri continenti
E quindi questo secondo me e l'altra grande possibilità che tantissime nostre aziende anche di medie dimensioni e di piccole dimensioni possono fare possono essere presenti in altre nazioni in altri continenti con successo almeno pari a quello che hanno in Italia quindi da questo punto di vista alle tecnologie come si faceva
Evidenziare prima aiutano anche le piccole e le medie aziende a essere più competitive
Non sono sono quindi hanno accesso non solo alle grandi alle grandi aziende e Christie e quindi rende al nostro sistema più forte e più Coppo con più possibilità di successi grazie
Vorrei insistere su questo con Sandro Salmoiraghi vicepresidente di Confindustria per piccole imprese proprio perché appunto sappiamo che la piccola impresa è uno dei punti di forza del modello italiano ma ovviamente
Contiene in sé anche dei punti di debolezza perché spesso non riusciamo a farle cresce queste piccole imprese uno dei temi che emergono con forza
Dal sondaggio che ci è stato presentato per esempio i rapporti tra la banca e l'impresa quindi la condizione di accesso al credito che spesso è difficile quindi vorrei capire visto che c'è il vice
Un è un banchiere molto importante qui con seduto accanto a noi appunto quali sono in realtà i rapporti tra la piccola impresa
E la e il sistema bancario in questo momento
Beh uno dei punti che senz'altro
Rappresenta un limite per la crescita delle nostre piccole in paese teniamo presente quando parliamo di piccole imprese in Italia parliamo anche di piccolissimi in palese cioè di imprese con meno di dieci dipendenti che rappresentano il grande la grande massa delle nostre piccole imprese quindi qui bisognerebbe forse anche aprire un capitolo già se ne ha accennato prima
Per un percorso di crescita di e di aggregazione di quest'impresa perché oggi col mercato globale che dobbiamo affrontare abbiamo delle situazioni di debolezza che non sono assolutamente in grado di reggere la concorrenza quindi mentre una volta dicevamo piccolo è bello forse oggi dobbiamo riflettere sul fatto che il piccolo e debole
E voi colleghi che siete qui tanto numerosi oggi probabilmente vivete sulla vostra pelle queste situazioni di debolezza di difficoltà specialmente quando affrontiamo i mercati internazionali che oggi sono gli unici che possono darsi da vivere per il mercato nazionale è un mercato troppo piccolo mercato chiuso un mercato sul quale lavorano troppi attori e troppi concorrenti
Che cosa possiamo fare per aiutare le crescere e per fare ricerca
Giustamente Gian Marco Moratti ieri diceva la mia azienda siamo due fratelli non siamo quotati in Borsa abbiamo potuto dedicare gli utili di molti anni alla ricerca allo sviluppo ecco questa è una cosa bellissima perché fa capire proprio l'intimo penso pensiero dell'imprenditore devo dell'imprenditore che cura la propria azienda come se fosse fosse più dalla propria famiglia
Ecco allora la piccola azienda se non a risorse esterne come riesce a percorrere come riesce a fare questo percorso di crescita come riesce a fare che ci oggi l'ha fatto attraverso l'indebitamento bancario
Diciamo che abbiamo molte aziende che sono diventate povere molte banche che sono diventate ricche probabilmente su questa intermediazione
Dobbiamo trovare il modo di fare accedere al credito queste aziende che hanno dei programmi di sviluppo che hanno delle idee che hanno non solo delle garanzie reali da dare alla banca in cambio di un prestito
La recente riforma del diritto societario aveva aperto uno spiraglio in questo senso consentendo anche alla S.r.l. l'emissione di obbligazioni attraverso un percorso particolare
Però diciamo che al momento se noi andiamo sul mercato e parliamo di obbligazioni e di bond e dico come Bond non so che cosa possiamo ricevere fosse un po'di frutta e verdura che ci viene tirata addosso quindi qui bisogna veramente fare una riflessione senza mezzi finanziari oggi non si fa ricerca le aziende da troppi anni non fanno utili perché siamo stiamo vivendo un periodo di recessione
Che non si è mai verificato così lungo nel passato quindi le risorse sono venute a mancare lei prese hanno tagliato sui loro posti hanno tagliato anche sugli investimenti in ricerca questo
è terribile da constatare però a un certo punto quando l'imprenditore deve far quadrare i conti deve tagliare tutto quello che non è diciamo quotidiano
Ecco allora che su questo tema dobbiamo dare libertà alla fantasia qui veramente bisogna che anche il governo si renda conto che è il momento di intraprendere una vera azione di politica industriale
Quella che è mancata negli ultimi dieci anni Alitalia
Grazie
Privo di tornare
Rapporti banca impresa compassata vorrei chiedere a a Giorgio Squinzi
Piombo sento parlare della cultura del divino ne parlava Garonna prima di questa cultura Livio strisciante molto molto pericolosa
Però sta mattina parlavamo proprio insieme a noi lei ha una ricetta cioè lei ha vede duecento trecento imprese che facciano da battistrada e che riescono in qualche modo a portarci un po'fuori dalle secche
Ce la dica tutto
Ma io credo anche per l'esperienza personale che ho vissuto come imprenditore che si bisogna lottare contro questa cultura del declino
Bisogna lottare attraverso degli esempi virtuosi io penso che in Italia ci sia nel modello del capitalismo italiano che poi in gran parte al capitalismo familiare
Ci sia un potenziale e norme
Che si può sicuramente esprimere meglio nel mercato globale io penso ad esempio a quelle tre quattro cinquecento imprese italiane che senz'altro hanno il potenziale per essere competitive nel mercato globale
Quando penso queste aziende penso che queste aziende si debbano internazionalizzare si debbono globalizzare non solo da un punto di vista di di di vendite di prodotti fatti nel nostro Paese paese che peraltro tutti ci rendiamo conto purtroppo che è un pavese sempre meno favorevole
All'attività manifatturiera per i soliti motivi che conosciamo del del complicazione normativa burocratica del nostro Paese a cui non si mette rimedio della mancanza di di infrastrutture adeguate
Della mancanza di materie prime
Delle dei costi eccessivi rispetto alla alle medie degli altri paesi sviluppati diviene regia ediz quanto serve per produrre è con noi l'unico modo che abbiamo per reagire secondo me e di andare all'estero produrre
Con aziende italiane che facciano da da testa di ponte richiede inneschino un meccanismo virtuoso anche per tutte le altre imprese italiane che possano seguire divenire più competitive nel mercato globale Noè rinviamo negli ultimi anni abbiamo investito in tutto il mondo
E ciò nonostante io guardavo recentemente gli altri l'anno scorso noi abbiamo aumentato la nostra forza lavoro del sette per cento in Italia questo perché il processo di globalizzazione ci ha obbligato all'Internazionale migliorare tutta una serie di strutture dalla ricerca all'innovazione e marketing
La finanza e questo out quindi in termini globali avuto anche una ricaduta positiva all'interno del del della nostra presenza in Italia ecco io penso Paul dal modello dei distretti che che è stata un modello di grande successo che purtroppo sembra essere giunto un po'a a un punto notevole difficoltà possano da ogni distretto possono uscire quale tre quattro cinque in prese che possono trascinare questo processo di internazionalizzazione di globalizzazione del nostro Paese certo abbiamo dobbiamo impegnarci a fondo
Dobbiamo ritrovare quell'ossessione per la crescita
Che avevamo nel passato
Che abbiamo forse un pochettino perso adesso dobbiamo migliorare all'interno delle nostre aziende ad siamo molto da un certo punto di vista diciamolo pure deficitari
Io penso che questo vada per esempio attraverso moltissimo in processi di certificazione di qualità ambientale tutti stimoli sulle aziende per migliorare le le proprie capacità operative
Naturalmente e qui parlo da vicepresidente di Confindustria con delega per ricerca innovazione bisogna investire di più sulla ricerca e l'innovazione e naturalmente in questi quattro anni io ritengo che Confindustria
Tre anni Diana Bracco e i pochi mesi sottoscritto ci siamo battuti moltissimo permettere ricerca innovazione al centro del del di dell'interesse del Paese e della politica mi sembra che qualche risultato si sia trovato ecco noi
E questo che al di cui abbiamo bisogno
Dobbiamo globalizzato forse bisogna rinunciare all'idea di poter produrre tutto in Italia
E e conquistare i mercati del mondo le nostre imprese devono diventare più globali e devono anche essere assistite dal sistema bancario che a sua volta si deve globalizzare
Aiutando seguendo le imprese italiane in giro per il mondo
Ecco io penso che questo sia fondamentale perché quello che è importante e noi dobbiamo ritrovare l'ossessione della crescita
Quella che mio padre che aveva negli anni cinquanta sessanta Atalmi ha trasmesso e quella che io spero di trasmettere ai miei figli sempre saremo capaci di fare questo abbiamo ancora un futuro da Paese avanzato davanti a noi
Grazie
Corrado Passera l'unico banchiere in mezzo a imprenditori non solo qui ma insomma proprio in questa in questa sala
Beh le critiche insomma si dava che ne sono state tante l'abbiamo visto anche qual è il sentimento che abbiamo visto sul dal sondaggio di Pagnoncelli
Allora come si recupera fiducia come si ripristina un circuito virtuoso di rapporti tra banche impresa dopo i crack
Cirio e Parmalat soprattutto
E quindi che cosa le banche italiane non hanno proprio nulla da rimproverarsi su questo terreno
Ma allora tante cose perché
Gli interventi e stamattina sono stati proprio belli da Mazzoleni in avanti fino all'ossessione per la crescita
Quello che è bello di oggi e sentire che ci si vuole impegnare non soltanto cercando cause fuori ma trovando come si può migliorare e le banche sono tra quelle che devono migliorare son tornato in banca da meno di due anni fortunatamente ho potuto vivere il resto della vita anche nel mondo dell'industria privata e pubblica e quindi mi ritrovo in moltissime delle cose che sono state dette e anche i sondaggi che son venuti fuori non è che portano ha un gran giudizio negativo del rapporto banca
Banca impresa ecco cioè ma ben staccato da altre cose
Ecco quindi il tema della fiducia che accennava Mazzoleni all'inizio che poi il motore che oggi l'unico motore che oggi che oggi manca in Italia non mancano nei mi mi negli imprenditori nelle aree di crescita né la cultura né nelle tecnologie certamente neanche i capitali in questo momento manca quel meccanismo di della fiducia e quella roba lì la si ricrea se si fa si stima che un po'la conclusione delle degli interventi precedenti rapporto banca
Banca impresa allora noi sappiamo di dover fare molto di più ma così come Cirio e Parmalat in nessun modo devono rappresentare i sistemi industriali italiano non lo sono in nessun modo e chi lo dice fa male al Paese e fa male e fa male a se stesso
Ecco noi sappiamo che da anche da quelle lezioni da quei da quegli incidenti dobbiamo trarre delle lezioni l'abbiamo detto in tutte le sedi ne parlavamo prima anche il tema delle non finanzia rizzare troppo l'attività industriale queste una lezione da imparare il capire bene cosa c'è al di là dei numeri quando c'è troppa finanza né Benzema industriali queste una le delle lezioni da imparare comunque
Parliamo del rapporto banca impresa
è la ragion d'essere delle gravi delle banche di tutte le banche ne abbiamo un milione di aziende clienti di tutte le dimensioni abbiamo messo a disposizione di questo milione di imprese
Circa cento miliardi di risorse stanno crescendo sia il numero delle aziende sia l'ammontare delle risorse sappiamo che c'è da fare di più
Vogliamo e stiamo dimostrando con questo impegno al da nel nello star vicino alle aziende che crescono in questo momento c'è da stare vicino molto alle aziende in difficoltà in questi ultimi diciotto mesi in cui mi ritrovo fare il banchiere direi che è stato soprattutto questo il mestiere e ci siamo sempre riusciti
Con nessuna eccezione direi quando si è saputo fare sistema abbiamo ritirato fuori da situazioni anche molto difficili in taluni casi da cancelli chiusi ci siamo abbiamo contribuito a rimettere in moto delle aziende
C'è il tema dell'internazionalizzazione e qui giustamente dice Squinzi
Le banche italiane alcune almeno stanno facendo noi specificatamente abbiamo deciso di ridurre in quei Paesi facili dove le aziende italiane non hanno bisogno di supporto delle aziende italiane mentre stiamo investendo nei paesi a grande crescita difficili
Venerdì inauguriamo la banche in Russia ma c'è stessa cosa in Cina stessa cosa in India stiamo entrando con o stiamo sviluppando grandi banche in quei Paesi della nuova Europa o dell'Europa che sarà intorno a noi
C'è il tema dell'innovazione il tema dell'innovazione non basta il rapporto banca impresa ci vuole Banca Impresa e università
C'è il tema del far crescere le aziende del patrimonializzare le probabilmente la Borsa è solo per alcuni
La soluzione c'è un tema da inventare capitale di rischio magari anche sotto forma di quasi capitale di forme ibride di capitale dove la banca è disponibile
A far la sua parte negli ultimi due giorni siamo intervenuti con capitale in aziende che avevano bisogno dei mezzi per s'a acquisire o sistemare altre aziende quindi noi non ci tiriamo indietro
Sappiamo di dover ascoltare dove a capire di più ci stiamo attrezzando
Ci stiamo attrezzando anche mettendo a posto i nostri conti perché con margini calanti come è giusto che sia visto la concorrenza che c'è dobbiamo ridurre i nostri costi e lo stiamo facendo in maniera massiccia
Non credo che gli imprenditori italiani nel confrontarsi con imprenditori di altri paesi soprattutto nella fascia medio piccola
Possano dire che le banche non sono competitive e non sono a prezzi ragionevoli questo lo dicono i confronti oggettivi si può fare di meglio e quindi riduciamo i nostri costi per essere più competitivi
Creiamo strutture sul territorio Chieri creino quella vicinanza con le aziende che una volta che si diventa troppo grandi si perde e quindi quando si dice che bisogna ancora crescere cento noi dobbiamo continuare a consolidare il nostro sistema bancario anche se molto è stato fatto e non abbiamo nulla da vergognarci rispetto a qualsiasi altro Paese però senza mai perdere quella vicinanza
Col territorio con quella specializzazione perché lavorare in un distretto diverso di un altro distretto lavorare con le piccole aziende diverso con le medie e diverso che con le grandi tutto questo vuol dire un enorme investimento in formazione
Noi stiamo facendo il più grosso credo piano di formazione mai fatto in una banca
Italiana e poi c'è da ammodernarci ammodernarci per essere più capaci di fare il nostro mestiere tanto per dare un'idea noi investiamo ogni anno più di ottocento milioni di euro in informatica e già e ancora non basta
Quindi questo per dire che cosa per dire che
Sappiamo di dover fare di più sappiamo di dover impegnarci di più per meritare la fiducia degli imprenditori
Sappiamo però che non partiamo da zero cioè non con quello stesso spirito con cui rifiutiamo la cultura del declino rifiutiamo anche lo stereotipo del non va bene non funziona niente tra banche aziende non è assolutamente vero quel milione di aziende che lavorano con noi per una grande maggioranza sono aziende che lavorano con noi da decenni e che lavoreranno con noi con antera altri decenni la Banca commerciale tra Banca Commerciale senso non la banca d'investimento non la banca solo retail e proprio il modello più corretto per seguire nel tempo le aziende nelle fasi buone nelle fasi cattive bisogna avere quella passione di cui ha parlato anche Mazzoleni perché in momenti come questi bisogna avere il coraggio di come ho detto prima sta vicino alle aziende anche nei momenti di difficoltà tutto quello che si può fare per incoraggiare anche dal punto di vista normativo parlo per esempio della legge fallimentare
Per incoraggiare e favorire le banche che stanno vicine alle aziende in difficoltà e non invece le scora scuola già le perché la legge fallimentare scoraggia le banche da star vicino alle aziende momenti difficoltà tutto questo è utile
Però non basta rapporto banca impresa noi abbiamo bisogno di quella che qualcuno chiamato politica industriale o politica economica la competitività del sistema la coesione sociale del sistema che poi è l'attitudine della gente al consumo dipende soprattutto dalle grandi decisioni di contesto è con noi non stiamo facendo abbastanza
L'innovazione può venire dalle aziende ma la ricerca viene soprattutto da fondi pubblici ben spesi lo dicono le esperienze di tutti i Paesi anche più liberisti
Le nostre infrastrutture non sono all'altezza della sfida che abbiamo di fronte a noi questo solo in parte può venire
Dal privato solo in parte può venire dal rapporto tra banche imprese insieme con lo spirito che mi sembra stia emergendo di voler lavorare insieme dobbiamo chiederlo dobbiamo chiederlo ma non per per per per scaricare responsabilità su su altri ma perché fare sistema vuol dire che ognuno faccia la sua parte mi sembra che le aziende industriali le imprese confindustriali
Tutti coloro che hanno parlato prima di me dimostrino questa voglia le banche ce l'hanno lo stanno dimostrando sappiamo dove fare di più
Però c'è da fare molto di più
Di contesto perché se no
Se non rimaniamo in grazie volevo
Sale un'altra domanda
Abbiamo parlato fino adesso di un modello di capitalismo italiano l'impressione il modello invece di per quanto riguarda la crescita delle banche del sistema bancario si parla tanto di banca universale si parla di crisi di questo modello di una dalla banca cosiddetta pigliatutto vorrei capire come la pensano su questo
Ma guardi
Si è nel mondo si è consolidato questo modello diciamo della banca universale che poi vuol dire gruppo bancario vuol dire
Gruppo dove ci sono dentro un po'tutte le attività allora qui dobbiamo dirci le cose seguenti avere la banca universale cioè la banca che capace di seguire l'azienda soprattutto che stiamo parlando di aziende in tutte le sue necessità è effettivamente un valore voler far tutto e molto spesso invece un errore
E molti qui oggi stanno facendo tutto al loro interno dovranno prendere atto che certe attività certi prodotti certe certi servizi
Possono solo essere svolti in condizioni adeguate solo con una visione globale come si suol dire comunque solo con dimensioni che ogni singola azienda non può vivere
Però il concetto di banca universale cioè di banca che accompagna l'azienda nel lungo periodo in tutte le sue necessità a molti molti vantaggi su specifici prodotti credo che valga la pena di mettere insieme o prendere da fuori e non vuole fare tutto all'interno
Dove ci sono attività che possono essere in conflitto di interesse e nei gruppi bancari questo centro
Dobbiamo essere molto rigorosi nella suddivisione delle conoscenze e delle informazioni e delle responsabilità
E questo però sta avvenendo perché questo questo e questo modello non è in crisi in realtà nessuna parte del mondo
Grazie
Volevo chiedere a ciascuno di voi Giffen faccio un secondo giro di tavolo le prime tre corse
Ciascuno di voi chiede per dare una scossa all'economia no come cioè invitato qualche settimana fa il Presidente della Repubblica Ciampi pinete cose concrete Salmoiraghi
Io direi che la prima cosa che dobbiamo riuscire a ricreare e questo clima di fiducia verso il futuro mi rendo conto che è difficile oggi nel mondo in cui viviamo con queste tensioni continue con questa terrorismo latente poter dire stiamo tranquilli guardiamo con fiducia al futuro però dobbiamo dire che se non siamo ottimisti noi che facciamo di mestiere l'imprenditore chi deve essere ottimista
Cioè l'imprenditore deve essere per natura per suo DNA deve essere ottimista altrimenti cambierebbe mestiere domani mattina
E credo che questo lo condividono tutti i miei colleghi che sono qui e che lunedì mattina entrando nella loro azienda ricominceranno come se niente fosse
La loro affini
Quindi creare questo clima di ottimismo e soprattutto rimettere al centro dalla vita politica italiana l'impresa e l'economia
Cioè cerchiamo di occuparsi forse meno di calcio è un pochino di più di quello che è l'attività vera verità
Grazie
Io riprendo quello che ha detto Giorgio Squinzi non so se lo ha fatto apposta ma lui ha citato esattamente nell'ordine i due principali problemi di competitività dell'Italia secondo le classifiche del World Economic Forum
E cioè
L'inefficienza della burocrazia e l'ineguale senza delle infrastrutture
Rolling efficienza della burocrazia è una cosa sulla quale le imprese un po'non possono fare nulla è una lotta lunghissima nella quale finora i successi non sono stati grandi e quindi è veramente una domanda da fare a qualunque governo in questo Paese
L'ineguaglianza delle infrastrutture l'abbiamo ereditata
Può essere assicurata
Ma ad un qualcosa io chiederei la chiederei proprio all'impresa cioè questo sforzo questo impegno nella ricerca che si traduce in prodotti come alcune imprese qui presenti hanno saputo dimostrare è una cosa che si può fare che in questo Paese si può fare che ci che si riesce a fare noi stiamo perdendo persone che lavorano bene nella ricerca
Che vanno all'estero perché all'estero i loro sforzi sono più remunerati
Non è tanto che vengono pagati di più e che mi lasciano fare quello che loro sanno fare bene allora queste persone noi dobbiamo recuperare non solo nelle nostre imprese
Ma anche nelle attività di ricerca che le imprese giustamente non hanno convenienza a svolgere cioè nella ricerca istituzionale e questa è la grande scommessa e in questo Paese
Deve vincere è una cosa che bisogna chiedere congiuntamente di attuare si è al governo che alle imprese che lavorano in questo contesto grazie sentiamo Bombassei su questo
Volevo riprendere quello che è stato detto prima dal Salmoiraghi per portare un esempio se mi consenti opposto quello che hai detto tu
Nel caso nostro della mia impresa
Proprio nel momento in cui è stata più forte la crisi della dell'auto in generale
La decisione aziendale non è stata quella di sicuramente di tagliare i costi ma è stato raddoppiato l'investimento in ricerca e sviluppo questo proprio non le risorse secondo me in questo caso si trovano viene soprattutto la difficoltà non tanto la Lella di ritrovare le risorse economiche ma soprattutto di risorse umane in quanto in alcuni settori non sono voi non sono ancora oggi presenti
Tipo alcune applicazioni di di Elettronica nel nostro Paese
Abbiamo fatto ricerche a livello quantomeno europeo oggi ricerca e sviluppo noi dedichiamo circa il sei e mezzo per cento del nostro fatturato
Tendenzialmente vogliamo ancora migliorarlo e portarlo al sette abbiamo il dieci per cento della nostri dipendenti che lavorano in ricerca e sviluppo di cui un buon venti per cento in ricerca donne applicativa
Quindi queste secondo me sono le medicine con cui poter competere
E credo che questa sia la medicina che indipendentemente dalle dimensioni aziendali sia l'unica via di sviluppo ed è la via che quanto meno a noi ha consentito da un'azienda che quarant'anni fa è partita con quattro cinque dipendenti di averne oggi circa quattro mila con diciotto insediamenti industriali in giro per il mondo e quindi con la stessa
Strategia che di cui parlava Squinzi prima quindi una presenza globale una presenza che però avvalorato fortemente la parte italiana
Abbiamo altro dato che credo che sia importante da un punto di vista culturale
La presenza di ben quattordici nazionalità diverse e ricerca sviluppo con quindi genieri che vengono un po'da tutto da tutto il mondo soprattutto europeo ma comunque che portano una cultura internazionale
Che al nostro sistema credo che non guasti
Quindi questo secondo me è una delle medicine che sono le le le la di più credo facili da da da potere da poter intraprendere sull'altra raccomandazione
La cui Gentilini alludeva credo che potremo fare una proposta di visto la situazione non così rosea che abbiamo sentito in tutti gli interventi sia di ieri che di oggi
Non vogliamo parlare di declino la parola una parola quasi bandita però di fatto siamo in una stagione di declino dobbiamo però essere coscienti è fortemente convinti che si possa invertire questa tendenza io credo che si possa fare si possa sicuramente valorizzare tutte quei valori che sono stati evidenziati anche dalla dallo studio chi era
Che affida fatto prima Pagnoncelli
E quindi la proposta che fa lei sarebbe quello di potere istaurare un tavolo dell'emergenza con un preciso progetto anti declino dove possano essere coinvolti oltre al governo i sindacati le banche
Il qualsiasi altro soggetto economico che possa avere interesse unicamente con Confindustria che sia il protagonista principale
Ecco la proposta contenuta o dell'emergenza passa dalle sue prime tre scorso
Ecco a noi non servono scosse estemporanee a noi serve quella roba lì che diceva Bombassei che io chiamerei il piano dello sviluppo più che il tavolo dell'emergenza noi con questo livello di crescita rischiano rischiamo il nostro benessere rischiamo il contratto sociale perché rischiamo di non temere insieme quelle cose che poi fanno la fiducia della gente che alla fine si chiama welfare ecco noi abbiamo bisogno di un piano dove ci sono dentro tutti i pezzi non singole cose estemporanee quindi le infrastrutture d'accelerare la ricerca ma sul serio hanno in anche solo anche nel ce n'era abbiamo una serie di estremi centri di eccellenza che possono essere accelerati e mettere in essere in abbiamo bisogno di semplificare questo Paese coperto di norme in legacci che dirittura rischiano di aumentare invece che diminuire in funzione di decisioni che si stanno prendendo ecco noi abbiamo bisogno di un piano condiviso dove ognuno ci mette la sua parte di sacrifici e ci mette la sua parte di benefici giusto impresa banche sindacati università e stato che si prenda questo impegno per chiamiamoli immediatamente emergenza chiamiamoli in realtà lo sviluppo ma guai ad andare avanti a scosse noi dobbiamo realizzare un piano di competitività cui visioni di opportunità all'interno del sistema che altri Paesi hanno avuto il coraggio nel coraggio di fare vanno ben oltre i tempi diciamo della politica con la p minuscola
Questo Paese ne ha bisogno grazie chiudiamo con Squinzi
Cremona brillante definizione lo stesso della crescita allora
Le prime tre cose da fare per rispondere a questa domanda sono sicuramente molto allineato con però però compassata che poi quello che stiamo dicendo un po'tutti
Chiaramente queste sono richieste che forse noi come mondo imprenditoriale dobbiamo fare al mondo della politica
La semplificazione normativa burocratica del Paese Cuesta la cosa fondamentale
Anche alla luce di quello che ci sta arrivando addosso dall'Europa perché se non semplifichiamo il nostro Paese ci ritroveremmo avviluppati in un'ulteriore complicazione che ci arriva dall'Europa quindi dobbiamo intervenire con decisione e questo tipo di intervento si può fare apposti praticamente nulli io ripeto
Investimenti nelle infrastrutture e chiese il nostro Paese e l'abbiamo sotto gli occhi di tutti
Basta un incidente su una qualunque altra strada per fermare il Paese
Ben oltre che mi dilunghi e gli investimenti in ricerca e innovazione soprattutto qui dobbiamo dare il la politica ci deve dare dei segnali concreti non bastano così delle generiche assicurazioni abbiamo bisogno di qualche segnale concreto noi abbiamo proposto non l'abbiamo avuto speriamo di averlo
L'anno prossimo sulla prossima finanziaria ad esempio eliminazione del del corso dei ricercatori dal conteggio dell'IRAP è una misura è un buon segnale
E dobbiamo procedere alla valorizzazione dei centri di eccellenza che abbiamo in Italia nelle università nello stesso insieme perché abbiamo veramente recente anche di eccellenza mondiale io faccio ricerca sette Paesi nel mondo e vi assicuro che la qualità
Che abbiamo dei dei ricercatori che riscontriamo nei nell'interlocutore nelle università italiane nello stesso genere è di assoluto valore mondiale
Vi dobbiamo andare con decisione e il la politica deve incentivare questo tipo di collaborazione tra il mondo dell'impresa e il mondo dall'Accademia
Dobbiamo veramente investire di più in questa direzione perché se non investiamo in questa direzione saremo come una famiglia che non ha investito per far studiare i propri figli e e questo va in crisi chiaramente ci porterà ad un declino ulteriore
Grazie grazie a tutti per diceva anche che se lo ricorda
Grazie grazie
Potete scendere
Ecco abbiamo affrontato il tema del modello del capitalismo italiano abbiamo visto i suoi pregi e i suoi difetti ed ha cominciato a discutere come superare questa crisi difficile che abbiamo di fronte e come rispondere a quella che un po'retoricamente
è stato il ed è stato definito la la cultura del del declino
E
Per quanto riguarda il secondo nostro appuntamento
Il tema e appunto come rilanciare le politiche di sviluppo e questa volta risponderanno anche i politici su questo terreno che sono stati chiamati in causa in più occasioni durante il nostro primo incontro
Quindi inviterei a salire sul palco adesso Diana Bracco presidente di
Se del chimica
Marco Follini segretario dell'UDC
Roberto Maroni ministro del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Morchio amministratore delegato di FIAT
E Francesco Rutelli presidente della Margherita
Ecco abbiamo un problema di microfoni Grasso risolveremo rapidamente
Abbiamo recuperato un po'di tempo
Pervenuta
Forse Costa
Le stragi sono i caccia
Confronti dello sport sì
Diciamo
Allora grazie iniziamo subito
E darei la parola riprendere un po'il filo del discorso che abbiamo interrotto con
Il termine della prima tavola rotonda e quindi sul modello anche di capitalismo italiano a Giuseppe Morchio ministro delegato della FIAT abbiamo rischiato di perdere l'industria dell'auto ci sono avvisi profonda la FIAT però adesso da segnali notevoli gli ultimi tempi di miglioramento sta risalendo latina
Allora la prima domanda è che cosa ancora resta da fare per la prima grande industria privata italiana e secondo domanda
Quali sono le condizioni perché
In una grande impresa possa continuare a crescere e svilupparsi in Italia
Ma certamente essere qua oggi con con voi a discutere di rilancio e di sviluppo
Vi assicuro che mi fa sentire molto a mio agio perché di rilancio ho vissuto gli ultimi tredici mesi e si tratta di rilancio della FIAT e quindi una tematica molto familiare
L'anno scorso ci siamo trovati una situazione difficile nota a tutti
Abbiamo cercato di dare una visione al nostro lavoro
Una prospettiva senso di prospettiva abbiamo definito una strategia con chiarezza
Abbiamo individuato delle priorità si chiamavano struttura finanziaria si chiamavano prodotti e si chiamavano uomini queste priorità credo siano state molto importanti per noi abbiamo nel nostro lavoro di tutti i giorni è un lavoro duro lo sapete la situazione di partenza era molto difficile comunque
Siamo andati avanti con determinazione e io credo che la cosa più importante era che veramente ci crediamo e ci credevamo molto cioè una forte convinzione nelle cose che stavamo facendo
Questo è stato l'elemento portante di tutta la nostra azione lo ancora adesso in questo cammino che dà segni senz'altro di miglioramento ma ancora è un percorso da compiere è molto lungo e sul quale siamo impegnati
Un altro però fattore importante è stato di riportare l'azienda di nuovo su una cultura del prodotto
Io credo che è importante questo recupero
Nelle imprese italiane rivedere di nuovo questa cultura il suo fondamento perché venendo adesso al nostro Paese che cosa possiamo fare per rilanciare il nostro paese e io credo che dobbiamo partire
Da quello che sappiamo fare dalle nostre competenze
Di essere capaci di arricchire con idee con nuove tecnologie
I prodotti che noi portiamo su tutti i mercati internazionali oltre che sul nostro in questa ematica vi dico che c'è un grosso impegno da parte nostra
E si mette questo impegno in un quadro di un'oggettiva difficoltà perché ci sono dei cambiamenti strutturali che noi non possiamo non valutare per esempio quando si parla di Faris e si parla di concorrenza evidentemente del far East sapete tutti voi che ci sono dei paesi eccetto il Vietnam la Thailandia l'Indonesia
Dove e quando si parla di costo del lavoro si parla duecentocinquanta dollari al mese per persona per operaio ha detto
Sino a cinquanta dollari al mese quindi questo è un punto di riferimento che noi non possiamo dimenticare quindi in questo contesto credo che noi dobbiamo prima di tutto pretendere delle regole e al rispetto delle regole cioè in poche parole non si può non rispettare il core le regole del commercio internazionale
Primo di tutto
Noi non possiamo investire in ricerca e sviluppo e farci copiare i nostri prodotti bisogna rispettare la proprietà intellettuale
Il vantaggio del costo del lavoro deve essere però con l'esclusione di un Danti e sociale perché anche lì ci sono delle regole importanti che questi Paesi devono rispettare
Ciò nondimeno vi dico questi Paesi però prendete la Cina oggi con un prodotto interno lordo che è uguale superiore all'Italia un tasso di crescita dell'otto per cento rappresentano anche dell'opportunità di mercato
Dove noi coi nostri prodotti gli alti di gamma dobbiamo andare
Ne dobbiamo andare in Cina a portare le Maserati da Ferrari anche le Alfa Romeo perché si stanno creando delle condizioni in quei Paesi di crescita di reddito di certe fasce di quella popolazione che sono estremamente interessanti per i nostri prodotti
Quindi io dico che dobbiamo avere coraggio
In questi momenti coraggio di investire innovazione quando parlo di innovazione vuol dire che creare dei nuovi prodotti da quelli che già conosciamo aggiungere del valore aggiungere delle idee il made in Italy le borsette e le scarpe sono un buon esempio di quello che si può fare per quanto mi riguarda parlando del nostro mestiere certamente quando intendo alto valore aggiunto mi riferisco a la Ferrari la Maserati però non è solo quello
L'alto valore aggiunto io lo vado a trovare anche nelle categorie specifiche della Panda della Y bisogna trovare l'eccellenza in quei segmenti
Per esempio fare i motori anche è un punto di eccellenza oggi un motore non è più quel motore diesel che conoscevamo
Quando studiavo io al Politecnico e tutto quanto adesso divise le pieno di Elettronica e diventa un oggetto anche da pubblicizzare una leva di marketing
Quindi io penso che lì l'innovazione si debba vivere in questi termini
Noi dobbiamo puntare sulla ricerca e l'innovazione però credo che qua ci voglia un'azione è un po'complessiva e dobbiamo fare un marketing delle scienze
E portare questi ragazzi a lavorare nei nostri laboratori nei nostri centri dire sperimentazione centri stile facendo che cosa facendogli capire che quello un filone di carriera che può rendere di più che fare il direttore delle vendite e quindi rivedere anche quello che è la paga di queste persone dei percorsi di carriera credo che queste siano linee
Sulle quali dover puntare insieme se volete anche ai progetti infrastrutturali europei a tante altre cose che sono importanti per questo rilancio e per questa ripresa
Vi dico che questi sono cose forse di medio termine no son cose da fare subito come da fare subito credo anche c'è questo tema della spostano la scossa
Ristagno oggi c'è in Italia come c'è in Europa
E credo che bisogna spingere i consumi e quindi andare la crescita dei consumi credo che sia una cosa senz'altro nella direzione giusta
La crescita dei consumi attraverso la riduzione delle imposte in un quadro evidentemente di eliminazione di sprechi queste sono misure che sono sul tavolo della discussione oggi nel nostro Paese no
Ebbene c'è l'affrontiamo però affrontiamole per favore eliminando quella parola che io non ho mai condiviso non m'è mai piaciuta che si chiama al declino
Il declino
Io me ne stavo nel novanta vinse Ali davanti agli Stati Uniti e voi vi ricordate l'American de Klein il declino americano
Contro il capitalismo renano che era al modello che andava di moda a quel tempo dieci anni dopo siamo qua a parlare del contrario
Dico lasciamo perdere il declino partiamo di dalla crescita vediamo gli Stati Uniti l'han fatto dagli anni novanta ci sono riuscite a rilanciare
Mettiamoci a rilanciare questo Paese e io dico che la prima politica di sviluppo è credere nella crescita e a essere impegnati nel farcela questa crescita tutti insieme
Grazie
Il Gemma il rimorchio introdotto il tema di attualità politica di questi giorni che è quella appunto di un programma di riduzione
Della pressione tributaria sul di cui sta parlando
Il governo da qualche giorno e quindi abbiamo qui uno autorevole rappresentante del governo il ministro del lavoro vuole che per il primo Sand accordo
Secondo dove si trovano queste risorse perché Berlusconi ha parlato
Ieri di sei miliardi che verrebbero individuati già questo mese di aprile
E se per caso dietro il reperimento di queste risorse non ci sono
Diciamo così del delle ipotesi per tagliare
Non legge assistenziali ma anche leggi utili che sono state lo sviluppo del Paese forse la quattro otto otto per esempio
O i contratti di programma lo scioglimento fin qui ci è morto in seguito FIAT di Melfi credo in uno stabilimento in Senato prodotta dal suo contratti programma o la legge quarantasei per l'innovazione tecnologica
Quindi vorrei capire in prima battuta da Maroni come la pensa su questo tema
Certamente la riduzione delle imposte del carico fiscale del cuneo fiscale contributivo
Un intervento necessario e utile e nel programma di governo direi nel programma di tutti i governi
Per farlo bisogna individuare le risorse
Ci sono tante ipotesi alcune delle quali sono state anche indicate pubblicamente
Non da esponenti del governo ma da illustri professore mi riferisco tutti lo sapete ciò che ha scritto professor Giavazzi sul Corriere della Sera qualche giorno fa individuando un'area quella dei contributi alle imprese contributi generale del mondo dell'impresa che lui ha
Quotato in trenta miliardi di euro
Io credo che siano anche di più
All'interno di questa area ci sono contributi utili che hanno portato alla nascita di nuove imprese al consolidamento di questa impresa nuovi posti di lavoro stabili
Ci sono anche una miriade di contributi che sono di carattere assistenziale che possono essere meglio utilizzati riducendo le imposte e in primo luogo noi diciamo lira
Questa è un'analisi che va fatta ma possiamo essere d'accordo o no individuare quali interventi rimodulare ma sulla necessità sull'utilità per una serie di motivi di riduzione delle imposte mi pare che non ci sia dubbio il Presidente del Consiglio credo che lo dirà dopo impegnate in questa direzione sta lavorando un gruppo coordinato dal ministro Tremonti che presto individuerà delle proposte poi saranno portate alla discussione
Ma queste certamente la direzione non è sufficiente è importante e utile ma non è sufficiente c'è un'altra cosa che il governo deve fare e che in parte ha già fatto che nella
Sistema di sostegno allo sviluppo occupo una fetta importante che quella delle riforme strutturali
Io sono
Forse perché direttamente coinvolto sono rimasto un po'sorpreso devo dire
Che se forse mi sono distratto ma nel panel precedente nessuno abbia
Ricordato che
Alcune di queste riforme strutturali fortemente richieste danni dal mondo dell'impresa e questo Governo le ha fatte in particolare la riforma del mercato del lavoro
La legge Biagi che è certamente uno strumento utile per le imprese per migliorare la propria competitività è una riforma che è stata difficile che ha avuto un confronto aspro col sindacato proprio ieri il Consiglio dei ministri ha approvato la in via definitiva il secondo
Decreto di attuazione il secondo e ultimo decreto di attuazione della legge Biagi che riguarda i servizi ispettivi
Che verranno d'ora in avanti coordinati quindi non ci sarà più il rischio che la stessa impresa riceva la visita nel giro di poche settimane
Dei servizi ispettivi del ministero del lavoro poiché il link sapori dell'INAIL saranno tutti coordinati e soprattutto e questa è una lo strumento utile alle imprese io credo viene introdotta la diffida ad adempiere arriva l'ispettore fa la verifica di ciò che non è in regola e dà un termine all'imprenditore per adempiere aiutandoli in qualche modo a rispettare le norme di legge ma senza intervenire pulirlo drasticamente le altre riforme che sono sul tappeto le conoscete la riforma della previdenza che la prossima settimana la Commissione lavoro del Senato approverà andrà poi in Aula e in breve sarà approvate diventerà legge
E infine la riforma del welfare a questo si è accennato nel panel precedente
Su questo però bisogna essere chiari perché è facile dire facciamo la riforma del welfare il governo faccia la riforma del welfare che cosa vuol dire
L'importante non è tanto che cosa fare io sulla mia scrivania decine di proposte
Quella di Confindustria quella di Confindustria assieme CGIL CISL e UIL la quella di CGIL CISL e UIL senza Confindustria quella del Censis quella di Confapi tantissime
Sono tutte molto interessanti
Il problema è che per tutte manca l'ultima pagina e cioè la copertura finanziaria come si finanzia la riforma del welfare non si possano invivibili indi individuare solo maggiori speso senza dire come si finanziano queste maggiori spese allora va bene la riduzione delle imposte partendo dall'IRAP va e io aggiungo anche partendo dall'introduzione di uno strumento di equità sociale che c'è in Francia
Che il reddito familiare il cosiddetto splitting che aiuta le famiglie numerose
Prima che tutti gli altri
Va bene la le riforme anche la riforma del welfare bisogna individuare le risorse dove prender le ma soprattutto e questo è una cosa che il governo deve evitare di fare molte cose le ha fatte alcune cose deve evitare di farle in particolare aumentare la spesa pubblica aumentare la spesa corrente questo rischio c'è perché nei prossimi mesi verranno a scadenza
Alcuni importanti rinnovi contrattuali del pubblico impiego
E bisogna evitare di fare ciò che si è fatto due anni fa e cioè a rinnovare i contratti con un livello ben superiore al tasso di inflazione programmata
Dobbiamo essere virtuosi anche in questo le risorse si possono trovare senza penalizzare le imprese ma chiudendo quei rubinetti che sono di puro carattere assistenziale che non producono
Nuovi posti di lavoro stabili non producono crescita
Servono solo a aumentare a garantire la concorrenza sleale tra impresa che riescono ad essere competitive e impresa che non lo sono senza gli aiuti di Stato
Concludo la l'esempio che vorrei portare proprio di collaborazione
è e di intervento pubblico non assistenziale
Ma di sostegno e quello che c'è stato proprio con FIAT con il gruppo FIAT in questi anni FIAT non ha mai chiesto un aiuto di Stato non ha mai chiesto soldi per poter riprendere abbiamo concordato e negoziato un'azione comune a tre governo FIAT e sindacati
Che apportato sta portando tutti noi ci auguriamo che presto porti a garantire a FIAT a quel ruolo italiano ed europeo che ha avuto e chi si e che deve avere ma senza l'intervento dello Stato sotto forma di aiuti questo è il modello che noi vogliamo sostenere che atto anche attraverso la riduzione delle imposte può essere applicato oggi in Italia grazie solo un flash
Su una cosa importante che il a cui lei ha accennato
Perché il discorso dell'IRAP molte ma molto sentito come può immaginare
Il Presidente del Consiglio ha parlato di abolizione dell'IRAP
Lei conferma questo mi andiamo all'abolizione dell'Iva cosa bella nella nel programma di governo c'è scritto che nel corso della legislatura l'obiettivo del governo di abolire l'IRAP io credo che sia tra le priorità tra le varie priorità la priorità numero uno numero due ma comunque sul podio diciamo così nel corso della legislatura certamente l'impegno che il governo deve mantenere assolutamente sì
Grazie
Ecco con
Con Marco Follini apriamo un po'la pagina politiche e la politica è stata un po'sul banco degli imputati prima con toni Sereni certamente però abbiamo sentito anche bloccano detto corso gli imprenditori nel corso del primo intervento miliardi
Chi c'è stato prima abbiamo visto i risultati del sondaggio che è stato presentato da Confindustria
E insomma vi si chiede di essere più concreti soprattutto di non perdere troppo tempo su polemiche interni lei giustamente
Qualche giorno fa ha proposto una moratoria delle chiacchiere no
E mi sono proposto sagge però forse arriva in ritardo perché e circa un anno che noi sentiamo parlare di verifica politica all'interno della coalizione di governo una come possibile perdere un anno di tempo su questo terreno
Ma insomma lasciamo da parte della verifica ci sono argomenti politici meno esaltante no no è alle spalle io credo che oggi il Paese
Richieda alla politica la capacità di essere
Di suscitare di realizzare più armonia più equilibrio più collaborazione la parola giusta mi sembra collaborazione lo dico anche in ordine
Le polemiche di queste ultime ore io credo che la politica economica non possa essere il dominio né di uno né di due
E nemmeno di quattro persone
Occasione di collaborazione
Tra i partiti della maggioranza nel governo
Ed è un'occasione di collaborazione rispetto alle forze sociali rispetto al sistema dalla rappresentanza io credo che questa
Buona vecchia abitudine di ascoltare
Interessi le organizzazioni le associazioni sia un
Punto fondamentale di cui oggi paese ha molto bisogno
E che la politica deve ricostruire c'è una leggenda che dice si decide poco perché si ascolta troppo io credo che sia il contrario
Qualche volta decidiamo poco perché ascoltiamo poco
E per decidere di più dobbiamo ascoltare di più e quindi questa consuetudine noi la dobbiamo riprendere con molta forza e con molta decisione
Sapendo che il Paese di fronte ad un passaggio decisivo
Perché stanno venendo al pettine
Quasi all'improvviso
Una serie di nodi che si sono accumulati aggrovigliati negli anni direi quasi nei decenni
Il ragionamento credo che debba partire dall'Europa
Noi siamo quella parte del mondo dove si vive meglio
Dove la vita è più dolce
E siamo quella parte del mondo che da troppo tempo non produce abbastanza ricerca abbastanza innovazione quindi perde punti nella competizione mondiale questo è un tema europeo prima che essere un tema italiano
è un tema italiano a maggior ragione perché una parte del nostro futuro non lo abbiamo bruciato attraverso l'accumulazione del debito pubblico
E oggi la questione fondamentale che sta di fronte alla politica è come spostare risorse su quei versanti che contengono più futuro
Quindi la ricerca quindi la scuola quindi innovazione quindi io dico anche la famiglia
Ora
Noi quando entriamo dentro questo ragionamento
Lo appendiamo ad una parola d'ordine
Che voglio evocare anch'io questa mattina e che si chiama riforme strutturali
Io penso che sia stata una responsabilità la rimprovero
Al centro sinistra non avere realizzato gran parte di queste riforme in condizioni che erano più favorevoli quando il vento dell'economia non era così burrascoso
Però ora la palla spam noi
E dipende da noi dare se ne siamo capaci un grande colpo di acceleratore
Maroni ricordava giustamente la riforma del mercato del lavoro
Io aggiungo l'avvio della riforma dalla scuola sono punti positivi nell'agenda del lavoro del governo e della maggioranza
Però oggi ci sono due o tre argomenti che sono in campo e sono ineludibili e sono urgenti e sono più che attuale anzi abbiamo un ritardo da recuperare lo dico al Presidente del Consiglio che verrà qui tra poco
La maggioranza deve dare
Un vigoroso colpo di acceleratore rispetto ad alcune riforme che abbiamo deciso su cui non c'è controversia politica nella maggioranza e su cui quindi non ci può essere nessuna pigrizia parlamentare penso alla riforma delle pensioni che non può essere un tormentone
Penso al disegno di legge sul risparmio su cui peraltro c'è anche con l'opposizione un rapporto collaborativo è un impegno che abbiamo preso questo impegno lo dobbiamo onorare aggiungo la riforma del diritto fallimentare che mi sembra un'altra delle priorità
E sottolineo che su tutti questi argomenti
La questione
I mesi a voler essere Lare chi ma settimane e di giorni e io dico più di giorni che di settimana
Perché sono temi che sono da tempo nell'agenda politica sono da tempo all'ordine del giorno del Parlamento e sono temi su cui noi oggi dobbiamo dare un fortissimo
Impulso
E dal mondo sul con con quello che ha detto Maroni sul programma di produzione
Dove c'è tributarie
Ma insomma la riduzione dalla pressione fiscale Fabio arbitro dell'ARPA no no no e poi no no fa parte degli obiettivi strategici di questa maggioranza peraltro credo che anche nell'opposizione su su questi argomenti si fanno ragionamenti come dire che qualche volta vanno in questa direzione io però qualche difficoltà a inseguire un dibattito questa tutto sulle intenzioni sui proclami allora se siamo alle intenzioni anch'io dico che bisogna cercare di abbattere la pressione fiscale
E anch'io dico e mi sembra che questo sia oggi un punto condiviso nella maggioranza che si parte i redditi più bassi
Però questo ragionamento va ancorato a cifre a numeri ha bisogno di un grande rigore
Io credo che si debba discutere a partire di una da una proposta se c'è una proposta in campo allora su questo ognuno di noi si esprime di ognuno di noi si assume fino in fondo tutte le responsabilità per il presente e per il futuro
Ho qualche difficoltà a inseguire un dibattito tra un certo margine di astrattezza
Per non sfuggire all'argomento però voglio dire che
Io credo abbiamo il dovere di vedere chiaro da un lato sulla proposta di riduzione della pressione fiscale
E dall'altro su quello che sta sull'altro piatto dalla bilancia
Incentivi
Oggi esistono credo novantacinque diverso di
Motivi
Sostenere l'attività imprenditoriale
Allora se si vuole razionalizzare io credo che sia una cosa saggia
Se si vuole mirare di più gli incentivi all'innovazione io credo che sia in linea con un ragionamento che tentavo di fare prima se si vuole colpire al cuore gli incentivi ma non credo che nessuno pensi a questo
Be allora allora dico di no
Aggiungo che il tema della sostenibilità finanziaria
è un tema fondamentale noi dobbiamo garantire un equilibrio
In sede europea dovremmo porci il problema di un aggiornamento del patto di stabilità perché è stato pensato in un'altra Europa in un altro mondo
Allora la priorità era appunto l'equilibrio dei conti oggi sicuramente la priorità lo sviluppo le recupero di capacità competitiva di tutto il sistema europeo
Affrontiamo questo argomento
Termini innovativi
In sede europea
Ma consideriamo fondamentale
Mantenere al nostro Paese per quanto è possibile una condizione di virtù presente
Che rimedia a tanti vizi passati perché questo è un punto fondamentale che riguardano voi e riguarda i nostri figli e siccome la politica io la vivo così come un patto tra gli antenati e i posteri
Non vorrei che finissimo per trascurare i posteri che sono la parte più importante di tutti i ragionamenti che sono stati fatti qui in questi giorni grazie
Francesco Rutelli presidente della Margherita sono state certamente divisioni incertezze nel campo
Della maggioranza di governo l'abolizione che derby della maggioranza di governo ma divisioni incertezze ci sono anche nel centrosinistra facciamo la politica estera ma anche alla politica non alla politica economica sono diversi impostazione del presente sulla politica fiscale leggo che le Visco non è proprio così d'accordo in questo momento l'ex ministro delle Finanze
A ridurre la pressione fiscale addirittura Bertinotti propone di aumentare l'IRPEF da quarantacinque opere al sette per cento per chi guadagna più di settanta mila
Euro all'anno quindi insomma ci sono diverse sensibilità vuole capire lei come la pensa su questo programma di riduzione fiscale si ritiene opportuno ad esempio in concreto abolire lire IRAP
Noi abbiamo tutti le sole analisi riconosciamo le condividiamo che fa Confindustria per introdurre
Queste giornate milanesi
E quindi credo condividiamo tutti le conclusioni sono echeggiata intanto interventi
Ultimo Morchio
Sul fatto che il Paese dovrebbe unirsi sul traguardo della crescita
Mettiamo davanti a noi
Una cosa da scegliere insieme
La ripresa dello sviluppo la crescita e le condizioni della fiducia che lo consente
Ne abbiamo due grandi questioni naturalmente una è fare le riforme
è un processo incessante
Non è che le riforme si fanno poi si archiviano e si vede cosa succede
Il mondo cambia velocemente
Pensiamo al tema delle pensioni l'Italia ha fatto una riforma significativa delle pensioni meno di dieci anni fa la riforma Dini
In questi dieci anni l'età media degli italiani è cresciuta di due anni
Sono esplosi fenomeni che il novantacinque non c'erano pensiamo ai lavoratori flessibili precari
è esploso con l'invecchiamento la popolazione il tema degli anziani non auto sufficienti a guardiamo una riforma rilevante è stata fatta dieci anni fa alla verifica del due mila cinque
Ci troviamo con un paesaggio sociale economico dunque anche politico senz'altro cambiato le riforme bisogna farle e non si può essere riformisti e riformatori
Soltanto parlandone bisogna avere certamente il coraggio dell'innovazione
E allo stesso tempo questo il tema che si affaccia qui è normalmente nella politica
Visto che i governi al potere hanno perso in me tutta l'Europa per motivi anche diversi dalla Grecia alla Francia alla Spagna
Fare le riforme giova
Prevale un voto di punizione il coraggio di assorbe diciamo di assumere i temi fondamentali
E prendersi delle responsabilità
Giova aiuta per il consenso politico quindi se i temi che noi abbiamo oggi dicevo all'inizio in Italia sono le riforme sono un processo costante e su alcuni grandi assi del cambiamento noi dobbiamo essere possibilmente in grado di condividere maggioranza e opposizioni
Un obiettivo dei traguardi condivisi e d'altro canto abbiamo un problema dell'oggi che è stato riassunto quindi non ho non uso la parola declino riforme servono per affrontare le difficoltà strutturali dell'Italia difficoltà competitive conosciamo la nostra quelle che sono tutte state
Richiamate nei documenti e nelle analisi che sono la base di questa conferenza c'è il secondo tema è lo shock e così ho detto la scossa
Se anche è in corso un processo riformatore oggi però l'Italia vive una stagnazione che anche segno di una certa sfiducia della diffusione di una precarietà di una preoccupazione su quello che avverrà nel futuro e dunque dobbiamo dare anche qui
Se possibile insieme dei messaggi dei fiducia e comunque che la rotta può riprendere verso lo sviluppo verso la crescita
Allora io qui voglio dire al governo che la cosa che aiuta a meno di tutte
Fatemi fare un esempio straniero
Europeo quello tedesco
E l'incertezza nel processo delle riforme vengo poi a gli addebiti all'opposizione nel me li prendo non mi tiro indietro
Cioè se voi interrogate una persona che si interroga sua volta su cosa farà quando debba andare in pensione
Che che tipo di futuro attende
Accendiamo contano in Italia stiamo discutendo della riforma delle pensioni e abbiamo avuto messe sul tappeto io non so neanche più quante proposte di riforma del pranzo quale incertezza suscita quali in quanti dubbi quale vera precarietà suscita per il futuro nostro di milioni di famiglie questo continuo dare degli sciocchi
Inconcludenti alla fine
Concentriamoci su un traguardo vogliamo parlare della riforma istituzionale
Mi pare che in Italia dopo che abbiamo fatto una riforma la Costituzione
D'accordo c'è qualcosa d'assestare d'accordo ma vi pare possibile che in Italia dopo che ha riformato la Costituzione la prima cosa che debba fare con un nuovo governo iniziare un dibattito in tre anni
Per modificare trentacinque articoli della Costituzione che quello che stiamo facendo oggi
Tra il Senato e la camera e mantenere l'incertezza su quello che avviene la Camera il Senato il PRIT poteri del capo dello Stato i poteri del Presidente del Consiglio
Le regioni il federalismo le gli i poteri concorrenti è una situazione per cui non c'è un impulso riformatore
Ma c'è una costante fibrillazione che non indica come si esce dalla nebbia potrei continuare con altri esempi vengo però le pensioni che riguardano la mia parte politica
Io ricordo che Maroni qua e vengo poi il fisco magari vuoi riguarda il fisco affrontò dopo fronto Brema rapidamente
Le pensioni Maroni mi sfidò in un dibattito televisivo a presentare una proposta in Parlamento non l'abbiamo presentata non è stata soltanto la proposta del mio partito a una proposta complessiva dei partiti della lista Prodi
Ora è una la riforma che forse va incontro all'esigenza di ridurre l'impatto delle pensioni sul Pil non allo zero sette questo numero magico che non so da dove sia uscito però dello zero tre attorno allo zero tre ha il pregio di potere intervenire non dal due mila otto
Ma dal due mila cinque
E dai pregio permettetemi anche di avanzare una serie di proposte concrete sono lieto che Maroni l'altro ieri abbia colto un emendamento i tre euro che dimostra un'ansia riformatrice ma disponibile a riformatrice una cosa non non insignificante e cioè si danno degli incentivi ai lavoratori che vanno in pensione a cinquantasette anni
Per continuare a lavorare sotto forma di part-time
è un modello che funziona in altri Paesi
Cos'è che non funziona in Italia
Rispetto ad esempio e perché ho citato prima la Germania
C'è la stessa sensazione
In Germania Schroeder non è che non abbia fatto riforme la fa
Ma ogni riforma che ha fatto
La ninfa
Dopo quindici giorni dopo una settimana dopo un mese dopo due mesi c'era la proposta di riforma della riforma
Il crollo di credibilità di un governo quale mi sento anche vicino politicamente però a quanto dicono le rilevazioni è proprio legato a questa incerte
Al fatto che si mette mano ad un tema il fisco mercato del lavoro e continuamente si verificherà riforma non va bene bisogna cambiare allora dall'opposizione noi diciamo vi pare ho detto sulle pensioni è stampato il nostro emendamento ci siamo presi una responsabilità abbia avuto anche le discussioni aspre alla fine un c'è una propria una posizione largamente prevalente nel centrosinistra che credo sia responsabile positiva
Riformatrice perché si fa anche a carico di alcuni grandi problemi tra cui la pensione perché oggi una prospettiva di pensione non ce la i ragazzi e i lavoratori flessibili discontinui
E il tema degli anziani non autosufficienti problema enorme guardate se non mettiamo dei quattrini per gli anziani non autosufficienti veri che vivendo ottantadue ottantatré ottantacinque anni
Non ce la fanno con la pensione hanno bisogno e prestazioni socio assistenziali e dunque comunque gravano sui conti dello Stato noi vorremmo inquadrare nell'insieme della riforma previdenziale
Questo tipo di risposte bene noi abbiamo dato una risposta tagliamo
Dal due mila e cinque proponiamo un allungamento della vita lavorativa proponiamo una crescita quindi di impegno nel lavoro e delle altre risposte il fisco
L'esempio coerente con quello che ho detto credo fin qui possiamo stare a discutere in Italia sono tre anni che lo dico a Maroni con cordialità a Follini con simpatia
Sono tre anni che centrodestra al governo
Possiamo noi ascoltare in tutti i dibattiti annunci su tagli delle tasse coniugati al futuro
Sette al potere
Allora siete in grado di farlo avete cento seggi di maggioranza
Fatelo
Sono tre anni che siete al governo la pressione fiscale in Italia due mila e tre e superiore alla pressione fiscale in Italia due mila quella su cui avete fatto la campagna elettorale accusando il centrosinistra di un eccesso di peso
Delle tasse sulla vita italiani oggi si dirà eh ma ci sono i condoni nel due mila e tre
Va be'domande ora che non ci saranno più i condoni del due mila e quattro dove le prendete le entrate
Per garantire la spesa visto che nel due mila e tre las pesa in Italia è cresciuta la spesa pubblica su due mila e due non abbiamo crescita della spesa
Crescita della pressione fiscale e nel contempo ci si viene a dire finisco su questi e finisco su questo che la promessa del Governo e tagliare le tasse allora io dico
Taglio dell'IRE taglio dell'imposta diretta unico degli imprenditori che sono qua magari non molti saranno d'accordo con me non lo so me lo chiedo taglio delle imposte dirette quest'anno perché entrino in funzione nel due mila e cinque e Setti seconda metà del due mila e cinque cos'ha questo a che vedere con l'appesa di uno shock
Che permetta di sostenere oggi l'economia nulla se uno vuole fare se il governo dice io sono disponibile a rastrellare delle risorse ammettere sul piatto in termini di riduzione delle imposte delle tasse comunque la pressione fiscale
Per avere un effetto choc tu lo devi fare
O sull'Iva
Ipotesi o io direi meglio
Tagliando il cuneo contributi e allora propongo al governo avente una disponibilità non volete che faccia la fine di quei cinque virgola cinque miliardi di euro incontri che sono stati tagliati effettivamente ma che sono state semplicemente un recupero della perdita del potere d'acquisto per le famiglie con i redditi medio-bassi e si è fatto bene perché tanto salivano tariffe
Sì tornavano ticket cresceva la pressione fiscale locale quindi chi ha avuto dieci euro in meno di tasse al mese
Ha con questo riequilibrato parzialmente la perde potere acquisto vogliamo rifare la stessa cosa cioè investire sei miliardi di euro se sono tanti per avere un risultato nella seconda metà del due mila cinque e qual è il beneficio
Parliamo invece se avete questa disponibilità lavoriamoci una quota importante dite sei miliardi di euro bene tagliamo il cuneo riduciamo il costo del lavoro per le imprese e per le famiglie per i lavoratori cioè per le imprese demoliamo quello che si taglia e che va a carico della fiscalità generale lo diamo alle imprese che investono
In innovazione
Non a pioggia
Con dei criteri con dei parametri e per il resto mettiamo più soldi in busta paga ai lavoratori a chi cioè ha un reddito medio-basso per permettere di far ripartire i consumi ci sono dei soldi da spendere mettiamoli in cose utili e non usiamo il futuro o il futuro del futuro per dire faremo domani o dopodomani
Grazie prima di dare la parola al ministro Maroni ancora volevo sentire da Diana Bracco qual è la sua impressione dopo questi interventi che abbiamo avuto dal mondo della politica sono interventi che la convincono
Che cosa bisogna fare
Che cosa chiede lei
Io chiedo credo che lo chiedo per tutti che noi torniamo a casa con ciò un ingrediente importante che deve essere poi trasversale basilico e questo è il discorso fiducia allora la fiducia
Tempi e poggiare su dei segnali concreti
E quindi sono segnali concreti che ne abbiamo bisogno
Ce ne sono stati citati due secondo me che sono importanti uno è il percorso FIAT che ci riporta una grande azienda in questo Italia che ha bisogno di grandi aziende di aziende che crescono l'altro è senz'altro la riforma del mercato del lavoro che io la l'ho vista da noi in azienda nel due mila e tre ha generato senza dubbio un a un momento di occupazione che senza sia altrimenti oggi non avrei fatto
Quindi questo è un discorso importante però l'altro tema che è stato più volte citato e per il quale le aziende credito chieda hanno fiducia è il discorso ricerca innovazione
Ora Confindustria ammesso quattro anni fa al centro delle sue priorità questa tematica e io credo che il tema sia se ha il diritto nell'immaginario collettivo
Però è salito solo nell'immaginario
Perché
Il noi finora cosa abbiamo avuto come risultato il noto risultato per i fondi non stanno più funzionando da tempo il fonte alla all'innovazione e il la Tecno Tremonti darà frutti nel due mila e cinque sul bilancio del due mila e quattro e anche se è stato un segnale importante
Però è un segnale che per ora è limitato a un anno quindi noi ci aspettiamo che venga rivisitata perfezionata anche per non penalizzare
Le imprese che già stanno facendo ricerca e anche ad alti livelli e che
Mentre invece qui si pregna più il differenziale differenziale positivo e fra l'altro dalla Tremonti e io almeno mi aspetterei che emergano da che dice che hanno quanta in realtà ricerca fanno le imprese perché noi attualmente basiamo la rilevazione della ricerca industriale su dati e secondo me ampiamente sufficienti cioè perplessità non quel mille o due mila cinquecento questionari che arriva un certo campione d'impresa è abbastanza complessa sì
E impegnativi mentre invece da altre parti ci ci dicono che sono qualche decine di migliaia le imprese che fanno innovazione
Quindi io credo che debba emergere un dato che ci rimette in una situazione realistica
Comunque eppure Tecno Tremonti quindi è un da tubo è un segnale positivo che andrebbe completato e l'altro che è veramente una cosa scandalosa e lì era apparso dei ricercatori perché non è possibile che no paghiamo sulle intelligenze che dobbiamo aumentare la nostra gente la la ricerca si fa con le perciò cioè io faccio più ricerca devo mettere più persone e quindi sono penalizzato pagato ridotto all'osso una roba assurda
La Confindustria aveva anche chiesto un meccanismo semplice di incentivi fiscali
Che del resto è dappertutto noi abbiamo un'azienda eliminare sta e negli Stati Uniti e con un gruppo di ricerca e la funzione globale della ricerca clinica che parte per noi dagli Stati Uniti e automaticamente quando redigiamo i bilanci facciamo questo tipo di
Detrazione quindi queste sono i segnali della ricerca e poi ecco forse è stato detto abbastanza da tutti è stato detto anche da lei
Il le imprese credo che vogliano essere ascoltate ascoltate nella creazione delle delle leggi ascoltate prima si parla di tavoli che poi però in realtà ho sentito quello della ricerca dovrei sentire quello bel mappa quello dell'ambiente
Però poi in realtà non riescono a funzionare invece ce ne vorrebbe uno complessivo di tavolo magari con le competenze che concorrono a fare una politica industriale quindi questo sarebbe io credo un altro segno grande che è vero che la politica deve dell'impresa come elemento centrale dello sviluppo del Paese
Perché questo ci siamo sentiti dire tra ieri e oggi abbastanza se penso io nella mia lunga vita di lavoro non sentite molto diverse
Devo dire questo è già
Punto di partenza vorrebbe essere positivo grazie
Facciamo un secondo giro di tavolo molto molto rapido andiamo a chiudere dare la prima parola
Al al ministro
Maroni anche per rispondere alle osservazioni che aveva fatto Rutelli su questo il calendario delle incertezze non quindi come come rispondo sì sì
Io sono esperto di tavoli perché ne abbiamo fatti talmente tanti
Dal due mila e uno in poi sulle pensioni sul mercato del lavoro sulla riforma dei servizi ispettivi sul sei due sei sul welfare non era autosufficienti che non posso che essere d'accordo quindi
Ne è disponibile per affrontare altre questioni
Ma qui bisogna mettersi d'accordo da una parte il governo e criticato perché non ascolta a sufficienza le parti sociali sindacati le associazioni dall'altro e criticato perché non decide subito e appare il confronto e mantiene aperto il confronto con le parti sociali i sindacati e le associazioni
Sulla delega sulla legge Biagi abbiamo dimostrato di abbia fatto un confronto anche aspro col sindacato e di aver concluso con un accordo importante Patto per l'Italia di aver fatto approvare una legge il cinque febbraio del due mila e tre
E a distanza di un anno di aver fatto tutti i propri i provvedimenti di attuazione di questa legge
Che ha portato o che ha contribuito almeno in mani in maniera significativa nonostante una situazione economica non certo brillante
All'aumento dei posti di lavoro che continua è un tasso di disoccupazione che più basso dal novantadue dal mille novecentonovantadue sulla delega previdenziale
Il percorso è stato più difficile più complicato anche perché articolo diciotto a parte il tema delle pensioni è un tema che suscita tra tutti una attenzione maggiore che non i contratti e le tipologie contrattuali e il part-time ma è già Bashere ingaggio buon corpo
Ma su questo voglio dire
Abbiamo iniziato il confronto nel nel se nell'ottobre del due mila e uno
Abbiamo continuato il confronto fino al febbraio del due mila e tre dal due mila e quattro abbiamo incontrato i sindacati persino tra Natale e Capodanno
Ma adesso la questione è chiusa il testo uscito da questo confronto lungo difficile astro complicato
Il testo che la Commissione Senato sta votando e che entro una settimana voterà accogliendo anche come ha detto Rutelli alcune proposte dell'opposizione quelle che noi paiono ragionevoli non ci pare ragionevole è quella a cui è il fatto cenno
Per le pensioni per i cosiddetti discontinui semplicemente perché prevede come copertura un aumento della pressione fiscale portare al ventidue per cento tutte le imposte sui redditi di capitale qualunque esse siano
Ecco questo tipo di intervento non è possibile
Non è ragionevole e l'abbiamo ovviamente respinto
Entro una settimana la Commissione lavoro approverà la riforma della previdenza che è così che quel testo
Che prevede risparmi a partire dal due mila otto ma soprattutto prevede questa è la novità vera nel sistema previdenziale italiano il finanziamento del secondo pilastro la previdenza complementare attraverso il conferimento su base volontaria del T a fare questo è ciò che renderà il sistema previdenziale italiano sostenibile finanziariamente
Soprattutto per quelle giovani generazioni di cui voi certo vi volete occupare presentando emendamenti ma che sono state penalizzate fortemente proprio dalla riforma Dini
Che è stata una buona riforma ma che ha creato Giovanni senza dirglielo che quando andranno in pensione fra trentacinque anni
A parità di retribuzione e di anzianità contributiva avranno una pensione rispetto a quella dei loro padri inferiori fino al quaranta per cento e questo non gli è stato detto qualcuno comincia a scoprirlo
Allora da potremmo far finta di niente
Tanto chissà chi governerà fra trent'anni
Ma siccome
Nella previdenza i meccanismi vanno anticipati non si può intervenire oggi per domani si interviene oggi e quello che facciamo avrà effetto finanziario fra sette otto dieci anni
E siccome siamo persone responsabile un governo responsabile abbiamo deciso di intervenire subendo una pressione sociale rilevante ma credo alla fine
Gestita in modo intelligente apporto per garantire un intervento rigoroso
Dal punto di vista di Solbes no adesso Solbes non Espio adesso il ministro dell'economia del governo di Zapatero dal punto di vista di Bruxelles rigorosa ma anche altrettanto equa dal punto di vista sociale grazie
Vorrei fare a Follini e a Rutelli la stessa domanda visto che sia l'uno che l'altro hanno accennato in modo se non è abbastanza significativo a ipotesi di dialogo di voli di collaborazione diciamo tra maggioranza e opposizione Follini ricordando anche quello che si sta facendo
In parlamento sul
Su Paul per il progetto di legge sul risparmio
Allora volevo chiedergli la fonte non sospetta e il mini e il presidente della Commissione europea Romano Prodi che qualche tempo fa disse che il patto di stabilità europeo era un patto stupido
Tra qualche mese sì comincerà in sede europea discutere della riforma di questo patto i primi mesi probabilmente del due mila cinque aveva può richiedere ad entrambi se su questo terreno che riguarda ovviamente non è un tema che riguarda solo la maggioranza o solo l'opposizione non può esserci uno sforzo congiunto Italia no
Contribuire a riscrivere di questo patto affinché diventi un po'meno stupito e quindi ci consenta anche di crescere di più
Ma insomma se il patto è stupido diciamo che ha bisogno di una crisi di una somministrazione di fosforo ha bisogno di un di più di intelligenza e di lungimiranza lo dico perché
Al netto del dibattito di questi giorni sulla scossa io vorrei evitare che noi fossimo presi da una sorta di frenesia emergenziale la politica deve avere un respiro lungo deve guardare lontano deve recuperare la sua lungimiranza il senso della prospettiva se no non ne usciamo se no
Ci troveremo come dire a inseguire i problemi
Mentre abbiamo
L'esigenza appunto di cercare per quanto è possibile
Guardare più lontano stavo prima il poster e mi veniva in mente
Un dibattito che si svolse
Tanti anni fa alla Camera dei Comuni intervenne un deputato conservatore disse i posteri cos'hanno mai fatto per me perché io mi debba occupare di loro ecco diciamo che dobbiamo capovolgere questa filosofia
è chiaro che il tema dell'Europa
Per noi è tanto più acuto tanto più urgente
E il tema per la ripresa dello sviluppo perché un certo meccanismo si è inceppato si è inceppato in tutt'Europa le cifre sconfortanti che vengono da Francia e Germania
Spesso citiamo anche a dimostrazione del fatto
Che qualche volta la loro difficoltà e perfino maggiore dalla nostra noi che siamo abituati invece a vederci
O come il brutto anatroccolo
Indicano appunto è un problema comune e quindi su questo problema la collaborazione dell'essere larga deve essere una collaborazione tra Paesi
E deve essere per quanto possibile anche una collaborazione tra forze diverse io non mi sottraggo mai all'idea
Che maggioranza e opposizione qualche punto di contatto lo debbano trovare
Voglio dire un'ultima cosa però che
Come dire a un po'meno pacifica ma secondo me ancora più fondamentale
Ho visto qualche giorno fa che il prossimo presidente di Confindustria citato i valori e lo spirito del dopoguerra per dire di un riferimento di cui il Paese
Forse
Politiche sociali hanno molto bisogno
Condivido questa parola d'ordine
Dopoguerra è stato vedere un momento straordinario
Siamo usciti da difficoltà molto maggiori di quelle in mezzo alle quali ci dibattiamo adesso ne spende tanto più credo che sia un riferimento
Nel dopoguerra ci fu nella leadership politica del Paese almeno dalla parte del governo
Una idea chiara netta e forte della politica internazionale e del rapporto che legava d'Italia all'Europa e al resto del mondo questo è un punto fondamentale
Noi oggi siamo dentro la globalizzazione siamo alle prese con una unione europea che è molto più dentro di noi e le nostre scelte il nostro confronto di quanto non fosse allora
Naturalmente si può pensare che quelle scelte erano in qualche modo figlia della guerra fredda e quindi erano per qualche verso obbligate anche se scavavano un solco molto forte profondo tra la maggioranza di allora e l'opposizione
Però c'erano anche dentro
Dalla parte dalla maggioranza
Controverse adesso non vorrei violare
Doveri dell'ospitalità se ricordo che
Ci fu da parte dei partiti di governo una forte spinta verso la liberalizzazione degli scambi e che invece in ampi settori dalla Confindustria di allora questo era un punto giudicato con più preoccupazione
Ma nell'agenda politica del Paese noi dobbiamo metterci questo un'idea chiara e condivisa del rapporto tra l'Italia e l'Europa tra l'Italia europea il resto del mondo
è un appuntamento fondamentale a cui la classe dirigente chiamata e se vogliamo fare sistema il sistema secondo me si fa a partire di qui
Può essere il titolo
Vitelli
Fatto
Patto si chiama patto di stabilità editrici
E noi molto spesso dimentichiamo questa seconda parola ed è evidente
Che oggi si tratta di mettere molto l'accento sulla seconda parola
Vorrei però non dimenticassimo il valore della prima
Perché se oggi l'Italia qualche svantaggio competitivo meglio ha perso qualche vantaggio competitivo
Come è avvenuto per alcune delle svalutazioni che abbiamo conosciuto con la lira per le nostre esportazioni e altri vincoli
Tuttavia la stabilità
Io direi che noi dovremmo guardare alle euro e lo dico anche l'esponente del governo un po'come a una oggetto Clemente misericordioso ecco diciamo così
Tutte le mattine bisognerebbe che chi sta al governo ricordi che grazie tutti gli italiani grazie all'Euro noi oggi ci troviamo in una situazione per cui con i tassi bassi con un debito al centosei per cento del PIL
Se non avessimo l'euro nuovi saremmo alla tragedia nazionale
Quindi la stabilità è un bene la crescita è una priorità
E io insisto su questo dobbiamo cercare di creare le condizioni per una convergenza larga ci sono alcune orizzonti sui quali è possibile farlo opposizione c'è opposizione pronta a misurarsi su dei traguardi condivisi
Allora io ho fatto una riflessione sul fisco credo che nelle conclusioni Damato tra poco e probabilmente nel discorso finale del presidente del Consiglio noi avremo accenni Diversi probabilmente con riferimento al taglio delle tasse come condizione per la crescita
Ora io sono disponibile Lori afferma
Affare di una graduale certa credibile riduzione la pressione fiscale uno dei traguardi di questo orizzonte condivisi
Vorrei che questo fosse precisato in modo serio credibile
Non sappiamo che in America e tagli delle tasse l'Amministrazione Bush ha fatto il e ha fatto i tagli
E che non più tardi di quindici giorni fa
Il Greenspan gli ha detto
Puoi rendere permanenti quei tagli alle tasse
E il Congresso ha ridotto per la verità
Cari alla cultura economica americana
E a quella dominante oggi nell'amministrazione se Randy permanenti i tagli alla Spezia
Allora il punto è in Italia qual è la strategia annunciare che nel due mila e due ci saranno il taglio delle tasse nel due mila e tre ci sarà il taglio dei tassi nel due mila e quattro ci sarà dalle tasse nel due mila e cinque ci saranno Italia tasse
Vogliamo ragionare in concreto misuriamoci in concreto io Manzato riporta c'è una disponibilità per la riduzione della pressione fiscale ci sono le risorse che si rendono disponibili io francamente punterei sul taglio del cuneo
Contributi
è una scelta impegnativa ma permette di affrontare sia esigenza dell'impresa sia dare quattrini intasca gonfiare un po'di più la busta paga di chi lavora dunque delle famiglie quindi pare una ripresa un incentivo ai consumi vogliamo discuterne ecco un terreno sul quale
Caro moderatore siamo disponibili ma giro la domanda subito a Maroni sia disponibile su questi disponibilissimo però ricorda che per usare l'espressione elegante c'avete fatto un mazzo così sulla decontribuzione che era prevista nella regata insomma prendo atto b
Che era prevista solo per i neo assunti con contratto a tempo indeterminato quindi col lavoro di qualità però sulla un falco fino a cinque pur ebbe questa è
Lo diminuzione del cuneo contributivo è questo
Fu da me e i soldi non sto mica dicendo che devi tagliare io no ma io sono dalle trovi dovendo che va bene accetto alcolico accolgo questa disponibilità che per me è una novità positiva ma è una novità
No ho capito ma no
Mi sa che non hai capito e non ho capito male vale di sperare che tutti abbiano capito cosa
Parlando non fa parlando del taglio dei contributi lavoratori voi avete delle risorse da mettere in campo le potete mettere in campo per tagliare le tasse
Le potete mettere in campo per ridurre l'IRPEF come si dice o altre imposte
Tozzo per tutti gli italiani
Oppure le potete mettere in campo per far fronte attraverso la fiscalità generale quindi senza togliere i contributi lavoratori non sto affatto parlando della decontribuzione per spostare
Dalla mano pubblica il far fronte contributi per i lavoratori e una parte di questi togliendoli dagli oneri delle in prese per sostenere le insistenze e sostenere il reddito dei lavoratori Miotto ha fatto parlando il cui quest'agli alla contribuzione ma sto parlando di far fronte con le risorse che voi mettereste in campo non ho capito per quale i tagli alle tasse a qualcosa che ha un effetto
Immediato o può avere un effetto rapido sull'economia italiana perché alla mia domanda invece dovete rispondere
Se la volta recente effettivamente tagliare le tasse
Oggi deciderò al DPEF
Un mese di discussione per presentare una proposta di Pierre
Però la proposta da questo verdetto la proporrei una finanziaria vorrei capire legge legge scusami all'inizio del due mila cinque
I risparmi per le famiglie vanno nel corso del due mila cinque il pagamento che si fa maggio del due mila e cinque dove lo faccio e riduzione delle tasse di cosa state parlando è assolutamente una allora come detto un mazzo così io dedico una presa in giro che fa dell'Italia Carrino create rinviate vorrei capire perché io sono assolutamente d'accordo sulla decontribuzione
Ma se si parla di ridurre il presto la contributo per la pensione
In base alla legge Dini che è stata approvata dal precedente Governo e cioè col metodo contributivo si riduce la pensione
Non si può pensare di ridurre il rischio di ridurre il contributo e di intervenire con la fiscalità generale perché questo nega il principio del metodo contributivo che il governo di centrosinistra approvato per questo voglio capire perché si è ridurre la contribuzione cosa che tu proponi significa ridurre le pensioni
Ho intervenire ancora una volta con la fiscalità generale attività nessun costo lavoro troppo alto
Va bene
Si può intervenire per ridurre il cuneo contributivo con
La mano pubblica si può intervenire togliendo una pratica quanto verso le imprese
Voi dovete negativa sono invece dai la designer alle famiglie dire alle famiglie abbiamo le famiglie lavoratori e all'impresa uso nella proposta concreta non presenta il suo libro e non negando al primaverile di se favorevole o contrario Vendola abolire l'IRAP
Ma esposta sulla già ha già risposto il governo siccome l'IRAP se non di com'è utilizzato male
Siccome l'Iraq se non capisco male vale trenta miliardi di euro
Quanto vale l'Iraq trenta miliardi di euro la domanda siccome il governo ha detto che è pronto a ridurre l'IRAP abolirla addirittura dove riprende quei sessanta mila miliardi dove e sono disposti a ridurla gradualmente abolirla se il governo ha sposato una platea di persone serie accetta che il governo dica
Che la l'IRAP verrà abolita nel corso di questa legislatura e dove si prendono quei trenta miliardi di euro
Io ti posso dire che può essere ridotta gradualmente questa la maniera regia di rispondere e non di fare assolutamente solo dalla propaganda grazie chiudiamo con con Diana Bracco e l'ingegner Morchio e prima
Diana Bracco ci dice ci parlava delle esigenze del che il Governo sulla capacità di ascolto diciamo non solo del governo ma anche delle forze politiche ecco che sta per arrivare il presidente del Consiglio per il suo intervento allora vorrei chiedere a lei e all'ingegner Morchio che cosa chiedete voi al Presidente del Consiglio
Due cose concrete diciotto due cose concrete sostegno alla ricerca e all'innovazione alla ricerca
Questo e poi a un ponte ma bipartisan semplificazione burocrati
Sempre azione monocratica
Appaia una riforma accostato vero tranne che il costo politico ma poi su quello ci siete voi
Grazie vive al Nord che
Ma
Credo che
Quadro i miei colleghi possiamo dire al Paese che evidentemente accettiamo questa sfida siamo in una congiuntura difficile mai essere imprenditore vuol dire non essere pessimista
Essere in questa situazione e rilanciare aviere il coraggio di rilanciare in questa situazione io credo che con tutti i miei colleghi su questa parte ci siamo perché è strutturale a fare impresa
Però io dico una cosa che questa agenda l'agenda politica la gente delle riforme si chiamano tensioni si chiama ddl sulla tutela del risparmio adesso parliamo di riduzione delle imposte parliamo di IRAP per i ricercatori
Mettiamo queste lei commettiamo ci delegate ma facciamole alla svelta queste cose questa limitano grazie
Grazie ringrazio partecipanti alla tavola rotonda ricaduta
Grazie
Appare Alcantara mila miliardi all'aula a Porta a Porta già
Grazie di
Per quella come arbitro la parola è Antonio Damato grazie
Aspettare che saluto il Presidente del Consiglio
Allora cari amici
Ci avviamo la conclusione di questi due giorni di lavoro
Questo è stato un convegno importante
Io desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro i quali vi hanno partecipato
Tutti coloro i quali ci hanno aiutato ad organizzarlo i nostri esperti i nostri collaboratori le nostre associazioni tutti coloro i quali hanno partecipato al focus group
E hanno consentito anche
Di mettere insieme anche quest'anno tutti quegli elementi che hanno fatto sì che la ricerca sul campo
Sulle questioni della competitività dell'industria italiana non fosse solo una ricerca di Teoria ma fosse anche il frutto dell'esperienza e dei problemi reali che le imprese affrontano desidero ringraziare anche il sindaco Albertini alla città di Milano Michele Perini e l'Assolombarda
Che si sono impegnati a fondo perché questo successo fosse un coro un questo convegno fosse un successo e lo è stato desidero soprattutto ringraziare voi tutti cari colleghi cari amici imprenditori che siete qui tantissimi ogni anno sempre di più credo che abbiamo superato otto mila presenze oggi
Sta vivendo così ancora una volta un significativo passo in avanti nella presenza a questi convegni di Confindustria
Ma la vostra presenza qui è soprattutto la misura
Della testimonianza dell'impegno con il quale ciascuno di voi ogni giorno profonde il meglio delle sue energie nel portare avanti la propria azienda e nel contribuire anche allo sviluppo e alla crescita del nostro Paese
E io di questo vi ringrazio ringrazio con l'orgoglio autentico di chi si sente con voi orgoglioso di essere un imprenditore italiano
Ed è proprio perché siamo orgogliosi di essere imprenditori italiani che vogliamo testimoniare
Il nostro impegno in prima fila nel combattere contro questo clima di sfiducia contro questa brutta deriva culturale che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese
Questa deriva che sembra profilare un declino io ero tardive inesorabile
Uno scenario di regresso piuttosto che non di progresso e di sviluppo del nostro Paese
Noi siamo e vogliamo essere fortemente impegnati a contrastare questo declino
Vogliamo soprattutto essere fortemente impegnati a testimoniare qui
Con la nostra presenza
Che questa deriva di una deriva lungo la quale non dobbiamo lasciarci sa
Cadere una deriva contro la quale dobbiamo profondere il meglio delle nostre leggi certo
C'è una grave rischio di decadenza economica e morale
Che l'Europa corre il rischio di affrontare
Ce ne rendiamo conto ma noi non ci rassegniamo a questo pericolo
Ne vogliamo
Contrastare con tutte le nostre energie
Questa fase di preoccupante
Scenario economico immorale
E lo vogliamo fare interrogandoci fino in fondo su quelle che sono oggi le prospettive i problemi
Dell'economia europea le sfide dell'impresa italiana ed è per questo che abbiamo organizzato questo convegno abbiamo fatto le nostre riflessioni le nostre analisi l'abbiamo fatto riproponendo non solo
Con lo strumento del benchmark competitivo che di anno in anno ormai misura di scostamenti passi in avanti e purtroppo anche quelli indietro che il nostro Paese compie insieme con gli altri europei sul piano dalla competitività internazionale
L'abbiamo fatto anche interrogandoci fino in fondo su quelle che sono i punti di forza e di debolezza del sistema delle imprese italiane su quelli che sono i vantaggi e gli svantaggi del modello di capitalismo del nostro Paese
L'abbiamo fatto anche consapevoli che occorre sempre di più capire anche al nostro interno cosa fare noi stessi per primi per contribuire a rilanciare le prospettive di sviluppo e di crescita del nostro Paese
Io credo che dobbiamo smetterla
Tutti di continuare a puntare il dito su gli altri chiedendo agli altri di fare qualche cosa senza essere noi per primi
Pronti a cambiare
E a fare passi in avanti perché questo cambiamento sia significativo che sia forte noi vogliamo un sistema più competitivo vogliamo un Paese più moderno e sappiamo anche che servono impresa più competitive più moderne
E su questa strada abbiamo lavorato fino in fondo e ciascuno di noi come imprenditore sa quale la sfida dello sviluppo della sua impresa e chi non lo sa sa anche che corre il rischio di pagare un prezzo molto alto quello di essere espulso dal mercato
Me lo sappiamo l'abbiamo visto nei lavori di questi due giorni le imprese italiane sono sempre più consapevoli
Che occorre affrontare la sfida della crescita occorre saper valorizzare i punti di forza del modello di capitalismo familiare ma saperne anche superare i punti di debolezza
Sapersi dare anche prospettive di crescita che vadano al di là della stagione dei propri fondatori
Darsi un management professionale aprisse la strada dello sviluppo internazionale il che vuol dire non solo vendere ma anche produrre il mondo
Puntare di più sulla formazione del capitale umano valorizzare la ricerca muoversi dalla creazione di nuovo valore
E soddisfare sempre più prontamente l'esigenza del mercato anticipando piuttosto che non seguendo le indicazioni dei propri consumatori
Tutte queste cose le imprese italiane lo sanno e coloro i quali non seguono questa ricetta sono destinate davvero da pagare un prezzo molto alto
Ed è per questo che noi siamo pronti a rimboccarci le maniche lo stiamo facendo e abbiamo anche molta
Fiducia nel futuro delle nostre imprese
E siamo anche consapevoli che in questo momento nel mondo dobbiamo lavorare ancora di più per rilanciare tenere alta l'immagine dell'industria italiana
Dopo le tristi vicende della Cirio e della Parmalat
Cioè sicuramente un'ombra di discredito che nel mondo si è profilata sull'economia italiana molte strumentalizzazioni molte speculazioni che noi sappiamo non essere fondata
L'industria italiana è fatta da milioni di imprenditori onesti che lavorano ogni giorno fino in fondo le proprie aziende perché ha reso viluppo e perché lo sviluppo di questo Paese
E per questo
Che dobbiamo essere fieri e a testa alta in grado di andare avanti e testimoniare ogni giorno di più quanto siamo in grado di fare certo lo scenario intorno a noi non è uno scenario fasce l'economia non sta andando bene e non va bene non solo in Italia non va bene in Europa dovuto quattro anni difficili
Contraddistinti da tutta una serie di venti di straordinaria gravità
Abbiamo avuto l'undici settembre venti di guerre e venti Contini di terrorismo
Abbiamo dei grandi scandali finanziari che da erano a Parmalat hanno turbato
La fiducia dei risparmiatori del mondo abbiamo anche un po'la più lunga crisi dell'economia internazionale dopo due decenni di crescita continua e siamo anche di fronte a tutta una serie di cambiamenti strutturali più ancora che congiunturali in questi giorni se ne è parlato a lungo
Le nuove sfide della globalizzazione
Il problema della tenaglia competitiva nel quale corre il rischio di trovarsi d'Europa schiacciata da un lato dalla concorrenza aggressiva di paesi leader nell'innovazione nello sviluppo tecnologico gli Stati Uniti
Che si ai avvantaggiano anche di una politica di cambio consapevolmente competitiva e dall'altro lato
Paesi in via di sviluppo soprattutto quelli asiatici che facendo leva sulla loro bassa
Struttura di costi sociali ed ambientali introducono sui nostri mercati prodotti con tecnologie e qualità crescente e noi Europa soprattutto l'Europa continentale ci troviamo in mezzo a questa tenaglia con
Recente continuare a difendere e proteggere il nostro benessere
Con quel deriva
Che in questi giorni abbiamo ascoltato con grande preoccupazione
Di una posizione di arroccamento di una posizione di ripiegamento il posto che non riscoprire come riposizionarci in maniera più intelligente nello scenario della competizione internazionale ringiovanire ritrovare le ragioni stesse
Della nostra crescita e del nostro sviluppo
E quindi il tema del riposizionamento strategico del nostro paese della nostra roba è stato il tema di cui si è a lungo dibattuto soprattutto ieri
E che mette con chiara evidenza anche come molti dei paesi dell'Europa continentale oggi condividono problemi comuni problemi di invecchiamento
Della popolazione problemi di stato sociale
Iniquo il molto pesante problemi di strutture fiscali oppressivo
E troppo costosa problemi di grande carenza delle infrastrutture materiali e antimateria
Anche il nostro Paese a problemi come questi
E forse neanche qualche lume in più aggravati lei tanti anni di ritardi dei tanti decenni di riforme annunciate non compiute
Dei tanti decenni di mancanza di competitività che anno dopo anno hanno progressivamente indebolito la capacità di esprimere il meglio delle nostre possibilità di crescita e di sviluppo
Di fronte a questa
Grande
Sfida che l'Europa deve affrontare di riposizionarsi sul piano della strategia competitiva a livello internazionale la ricetta che è stata proposta in questi giorni e la stessa che era stata annunciata
Già al vertice di Lisbona qualche anno fa riposizionarci sul piano della conoscenza riposizionarci soprattutto con obiettivi quantitativi precisi settanta per cento di popolazione attiva che lavora tre per cento di prodotto interno lordo investito in ricerca e sviluppo entro il due mila dieci
E abbiamo anche visto
Come tutti i Paesi europei siano in ritardo nell'acquisizione di questo targhetta che Lisbona posto in maniera molto in fatica ma poco come dire
Stringente
E abbiamo visto anche che di fronte alle grandi questioni dell'Europa tutti i paesi europei oggi stanno affrontando una fase complessa di riforma
Stanno affrontando problemi difficili che pongono oggi il leader dei grandi paesi europei di fronte ad un
Difficile confronto con i loro lettera l'Europa sta reagendo male alle politiche e di riforme necessarie per recuperare competitività e per riempire
Abbiamo visto come siano stati sanzionati
Duramente dall'elettorato ad andare in Spagna
Chirac in Francia
Schroeder in Germania
E come anche lo stesso Blei in Gran Bretagna di fronte ad alcune importante di forma in quella dell'Università innanzitutto si trovi da affrontare un forte dissenso del suo elettorato
E allora e giusto legittimo lo abbiamo fatto in questi giorni porci la domanda perché oggi chi governa in Europa a una sanzione così negativa da parte del suo elettorato
Perché stanno realizzando delle riforme o piuttosto perché stanno annunciando delle riforme che lo stanno in realtà facendo fino in fondo o ancor di più
Perché piuttosto stanno annunciando delle riforme senza prospettarle in un quadro complessivo che sappia valorizzare nel medio periodo quelle che sono le opzioni di sviluppo che quei Paesi e l'Europa punta deve saper realizzare ecco io credo che sia questa la vera ragione per la quale oggi
Ci sia in ciascuno dei Paesi emerga europei una grande difficoltà ad andare avanti con fermezza e con coerenza sulla strada delle riforme il problema vero è quello della prospettive date agli elettori quando si affrontano i grandi momenti di riforma
Quando si avviano le riforme e quando si tocca soprattutto il modello sociale per adeguarlo ai mutamenti della società si toccano interessi costituiti
Si toccano interessi forti interessi radicati
E quando si affrontano stagioni come queste si possono
Avviare processi molto diversi
Ci sono due strade per fare le riforme
Cioè la strada di
Coloro i quali si preoccupano molto delle reazioni a breve
Degli interessi dei gruppi sociali
Che vengono immediatamente toccati dalla riforma parlando di pensioni come se n'è parlato fino a qualche minuto fa dei cosiddetti pensionandi non dei pensionati e lei di coloro i quali dovranno andare in mezzo di vari colori quanti stanno andando adesso
O piuttosto cioè la strada di colori quali quando Prato da noi affrontano il tema delle riforme preferiscono farlo anche avendo attenzione ponendo al centro della loro azione riformatrice gli interessi di lungo periodo del sistema sociale del Paese nel sistema economico
E quindi sono soprattutto attenti a formulare
Consenso sulle prospettive di crescita di sviluppo di equità di sostenibilità in quel processo di riforma comporta
E allora sempre parlando delle pensioni
Si tratta questo punto di vedere quelli che sono gli interessi dei pensionati della sostenibilità dello sistema pensionistico per consentire a chi ha lavorato una vita
Di poter godere di quella preziose anche fra anni
E soprattutto dei giovani dei nostri figli
Di coloro i quali hanno anch'essi diritto
Ad una pensione piuttosto che non essere condannati per tutta la vita a pagare le pensioni del loro credito questa è l'alternativa
Queste l'alternativa di chi governa ha davanti a sé
E credo che
La necessità di dare un quadro di riferimento una prospettiva più complessiva di sviluppo di crescita sociale ed economica a ciascun passaggio del processo riformista sia quello che in questo momento manca nel dibattito politico europeo
Di molti dei paesi dell'Europa e dello stesso dibattito politico italiano
Per la crisi di fiducia quella di cui si è parlato a lungo ieri ed oggi e questo è è certamente uno dei problemi principali con i quali dobbiamo fare i conti sia in Europa che in Italia
Una grande crisi di sfiducia dei consumatori e degli investitori
Una tesi sfiducia che ha tante ragione
La prima è che noi siamo sicuramente
Circondati da una serie di problemi antichi
Un'Europa che non cresce con le difficoltà di cui parlavamo prima ma vediamo anche come intorno a questa Europa che invecchia sempre di più e non reagisce il mondo sta cambiando velocemente puzza di vitalità di iniziative di entusiasmo di dinamismo
E al tempo stesso vediamo anche che stentiamo ad affrontare una nuova stagione di crescita e di sviluppo parliamo anche in maniera molto forte la disillusione conseguente alla creazione dell'euro qui dobbiamo essere molto chiari perché è un tema che ricorre continuamente nelle polemiche politiche italiane
La creazione delle loro è stato un passaggio fondamentale dell'ateneo della creazione di un'Europa più forte e più
Ma il modo in cui devi siamo entrati e soprattutto quello che non è accaduto successivamente la creazione dell'euro ha determinato sicuramente una fortissima disillusione
Io credo che anche il governo di centrodestra se si fosse trovato in quella fase avrebbe lavorato nello stato lungo perché l'Italia si trovasse ai nastri di partenza in quel momento storico così importante
Ma quella che è mancata successivamente
Alla realizzazione della valuta comune è stata la cosiddetta fase due la fase del rilancio
La fase delle riforme la fase dello sviluppo quella fase che era stata sua illustrata prospettato a tutti gli italiani
In nome della quale avevamo fatto tanti sacrifici
E tanti impegni e che poi è venuta meno incerto anche per le ragioni di contesto internazionale ma soprattutto perché non siamo stati in grado di avviare quel processo di riforme e di adeguamento di potenziamento
Che era implicito nella costruzione stessa di quel momento storico importante
Una fase di mancata in Italia una fase che è mancata in Europa oggi ritroviamo con un contesto europeo sicuramente
In condizioni di affrontare un momento di grandissima delicatezza nella sua transizione abbiamo costruito alla valuta comune non abbiamo ancora realizzato un'Europa unita sul piano politico efficiente sul piano istituzionale capace di progettare
La nuova fase di politica di sviluppo
La pace di riprogettare il suo stesso futuro ed è per questo che occorre non uno scatto di orgoglio ma un vero e proprio stato di leggi quindi dobbiamo davvero riprendere e noi stessi
Nelle mani
Nostra di imprenditori ma soprattutto i responsabili della politica e delle istituzioni italiane ed europee
Il nostro destino la capacità di costruire progettare il nostro futuro affrontare i nostri problemi risolverli e dare a tutti i nostri cittadini una prospettiva di crescita e di sviluppo più forte
La propria industria non ha mai smesso di impegnarsi su questo fronte non ha mai smesso di proporre riforme noi negli anni abbiamo messo a disposizione del Paese
Tutto il nostro patrimonio di esperienze
Di progettualità
Di capacità di entrare nei problemi
Di cultura imprenditoriale per produrre per proporre i governi a tutti i governi soluzioni che consentissero nostro Paese
Un salto di qualità sulla sfida della modernizzazione
Ebbe lo abbiamo fatto in questi anni
Innanzitutto con il governo Amato
Con il quale io ho condiviso il primo anno della mia presidenza all'ultimo di quella legislatura
L'abbiamo fatto proponendo sul tavolo di quel governo
Come ricordava ieri proprio Giuliano Amato questioni importanti
La riforma delle pensioni
La riforma del mercato del lavoro
Il ricavato diceva
Non ce l'abbiamo fatta a fare la riforma delle pensioni
Perché la Confindustria di Damato ha messo sul tavolo la questione della riforma del mercato del lavoro in particolare dell'articolo diciotto
Ma la riforma delle pensioni che voleva fare in quello scorcio di legislatura il governo Amato
Non era la riforma delle pensioni che consentisse
Una sostenibilità nel medio periodo dello squilibrio finanziario di cui oggi
Dobbiamo fare i conti
Era una riforma delle pensioni che cercava di creare un mercato della previdenza integrativa
Un sistema della previdenza complementare togliendo il TFR alle imprese senza intervenire sugli squilibri del servizio
E non affrontando affatto le questioni fondamentali del mercato del lavoro che erano per noi fondamentali in quel in quel in quel momento a quel governo non aveva la voglio e la forza di affrontare come Amato stesso ha riconosciuto ieri ebbe un compito difficile in quell'ultimo anno di legislatura cercare di trasformare in matrimonio quello che ormai era un funerale
E devo dire che quell'ultimo anno di legislatura è stato determinante nel mettere in luce fino in fondo quelle che erano le contraddizioni le difficoltà l'incapacità che in quel momento il Paese affrontava con quella maggioranza a portare sul tavolo delle riforme questioni vitali e il sistema della competitività e finito il governo Amato abbiamo progettato e proposto anche al nuovo governo quello guidato da Silvio Berlusconi questioni fondamentali che riguardavano lo sviluppo la competitività il futuro delle nostre imprese e l'abbiamo fatto nel convegno di Parma
Il convegno che era appunto immediatamente precedente
Alla fase elettorale
Con un grosso lavoro di analisi sulle riforme necessarie per proporre la competitività del Paese
Avanzammo delle proposte importanti ci assumemmo un'importante responsabilità
In quel momento c'era una grande voglia di cambiare il Paese e c'era anche una grande speranza
C'era soprattutto la voglia in una fase anche molto più positiva molto più forte dell'economia internazionale
Di esprimere fino in fondo quel potenziale di crescita e di sviluppo che noi sapevamo di aderire che sapevamo essere parte del patrimonio del nostro Paese e che per tante ragioni continua ad essere mortificato e non espresso fino in fondo
E quindi noi con quella consapevolezza mettendo sul tavolo questioni importanti lo facemmo non solo affrontando riforme problemi che investivano le responsabilità altrui ma anche mettendo sul tavolo questioni che intervenivano direttamente sugli stessi interessi delle imprese
Affrontammo cose delle quali siamo ancora oggi convinti la necessità ad esempio di intervenire seriamente fino in fondo per eliminare l'economia sommersa del nostro Paese
Per affrontare in maniera più chiara e più trasparente il rapporto fra etica e affari
Per rendere più trasparenti i rapporti fra sistema dell'impresa il sistema della finanza
Portammo chiaramente sul tavolo la volontà e l'impegno dell'impresa italiana ad investire di più e a internazionalizzarsi di più se solo ci fossero state date quelle condizioni necessarie
E incominciamo a proporre cambiamenti importanti la riforma del mercato del lavoro ma anche quella della scuola quella dell'università quella della burocrazia il rilancio delle infrastrutture
E tante altre cose ancora che non vi ricordo perché le sapete tutti bene meglio di
Abbiamo aperto il fronte importante della competitività quella che allora era una questione marginale
Nel dibattito politico italiano è diventata poi la questione centrale del dibattito politico italiano
L'abbiamo fatto portando sul tavolo questioni bollenti questioni difficili questioni complesse
Scomode e spesso siamo stati considerati sport
In qualche caso anche forse tocco politicamente corretti
Ma cosa vuol dire essere in Italia politicamente corretti
Vuol dire forse
Continuare a spiegare perché le cose non si possono fare anziché farne vuol dire rifugiarsi dell'ipocrisia del consenso facile pur di non affrontare le grandi questioni che abbiamo davanti vuol dire continuare a ricambiare il cambiamento
Io mi devo dire la verità se essere politicamente corretti vuol dire tutto questo preferisco non essere politicamente corretto
Molte di quelle riforme restano nell'agenda del Paese
Sono successe allora tante cose che hanno rotto quel clima di fiducia quel clima di speranza lo hanno trasformato in una pericolosa disillusione
L'abbiamo detto prima e venti di straordinaria portata imprevisti e imprevedibili hanno caratterizzato questi quattro all'insuccesso di tutto di più
Abbia avuto anche momenti di grandissima conflittualità nel dibattito politico e sindacale del nostro Paese
Tutto questo ha cambiato certamente
L'agenda
Del Paese così come è cambiata in molti Paesi
L'agenda di ciascun governo
Caro Presidente Berlusconi tre anni fa un convegno di Parma quindi propone estivo
Uno scambio dicesti il vostro programma e il nostro programma
Beh voglio in Confindustria Virgo Palazzo Chigi io naturalmente di listino e non solo per cortesia sono contento del
Perché in questi tre anni io ho vissuto un'esperienza straordinaria contatto con la parte più vitale più entusiasmante del nostro Paese quegli imprenditori che credono e lavorano ogni giorno le loro imprese
E tu hai vissuto un momento difficile
Momento complesse paese affrontando tante difficoltà
E tanti momenti difficili
Però
Molte di quelle cose
Che erano parte di quel programma
Restano ancora cose da fare
Cioè sono cose rispetto alle quali noi non possiamo perdere l'attenzione e la tensione
Sono cose rispetto alle quali dobbiamo aprire il coraggio di andare avanti con grande forza e con grande determinazione
Stimato direi in quella fase e l'ho detto anche successivamente saprà fare delle scelte anche se saranno delle scelte impopolari
Saprò affrontare momenti anche difficili da il consenso con la gente pur di andare avanti nella strada del cambiamento io credo che questa sia davvero una responsabilità alla quale questo governo non può sottrarsi per cui non c'è il minuto di questa legislatura che possa essere perso sulla strada del cambiamento
Io credo
Io credo che in questi anni siamo state fatte delle cose molto importante
è stata fatta una riforma del mercato del lavoro come diceva prima il ministro Maroni noi abbiamo aspettato
Per trent'anni
Le è stata fatta in meno di ventiquattro mesi
è stata avviata una fondamentale riforma della scuola e dell'università
è stata avviata una riforma del diritto societario ed in corso la riforma del diritto fallimentare
In campo la riforma fiscale moltissime cose sono state avviate ma quella che è mancata
E quella di occorre certamente recuperare e la prospettiva del quadro d'insieme
La visione complessiva della direzione nella quale vogliamo muovere questo Paese
Io credo che questo sia l'elemento fondamentale sul quale occorre recuperare grande attenzione e grande petrolizzazione i cittadini italiani hanno il diritto di sapere quale Italia sarà loro consegnata alla fine della legislatura
Gli imprenditori italiani hanno il dovere di sapere alla fine di questa legislatura su quale competitività di paese potranno puntare
Ed è proprio questa
L'elemento fondamentale sul quale si gioca la capacità di ricreare la fiducia degli italiani degli imprenditori dei consumatori
Occorre prospettare qual è lo sbocco di questo percorso di legislatura e qual è lo sbocco di questo insieme di riforme che così enunciate a pezzi a tratti a rate non ci danno la visione complessiva dove stiamo andando
Ridateci per favore la fiducia ridateci per favore la voglia di investire ridateci soprattutto la prospettiva di un futuro nel quale credere
E soprattutto
Lo dico con grande
Con grande attenzione smettetela di litigare
Bisogna
Bisogna riprendere
Bisogna riprendere a fare la politica quella politica che era stata promessa agli italiani quella politica di cui il nostro Paese ha bisogno
Perché questa grande voglia di cambiamento di qualche anno fa si è prodotta oggi in una paura del cambiamento non solo per le ragioni che abbiamo detto fino adesso e anche perché la litigiosità
Il Giusi TAR fra maggioranza e opposizione ma soprattutto la litigiosità all'interno della maggioranza e all'interno dell'opposizione
Sta creando un clima di grande scoramento soprattutto disorientamento nel Paese e se la maggioranza all'interno dell'opposizione rende difficile qualificare l'attuale posizione come una possibile forza di governo quando si prospetterà la nuova fase elettorale ebbe la maggioranza
Divisa e che litiga neanche difficile governare oggi
E quindi è questa la ragione per la quale oggi occorre veramente rimboccarsi le maniche e lavorare su un progetto Polis le ricette sono state dette sono note sono state analizzate si tratta di farle
Subito fino in fondo con grande senso di responsabilità e con grande senso del paese
Perché
La deriva del declino
La cultura del declino
Venga combattuto fino in fondo
Perché il figlio di stabilisca quel clima di fiducia
Evita quegli allibite di quali nulla deve cambiare
Tutto deve restare con me si salvi chi può non facciamo le riforme perché così ci preoccupiamo di turbare
Chi ha i privilegi e chi non ha i privilegi e non i diritti non ce ne preoccupiamo affatto beh perché tutto questo cambi occorre anche mi impegno molto forte delle forze sociali che occorre anche un impegno molto forte del sindacato
Che sappia assumersi fino in fondo le sue responsabilità nel processo di modernizzazione del Paese
Noi l'abbiamo detto tante volte vogliamo un sindacato moderno che sappia farsi carico non solo degli interessi dei suoi scritti ma anche degli interessi di coloro i quali oggi
Hanno voglia di entrare nel mercato del lavoro
E hanno soprattutto una domanda di legalità
E di qualità
Sociale che non trova ancora delle risposte adeguate
Un sindacato che abbia come noi oppure le ragioni della competitività e della crescita non solo economica ma anche sociale del Paese
Pensiamo da una fase molto dura di confronto con il sindacato
In questi tre anni fa ha protestato serrato
è stato anche senza esclusione di colpi
Sbaglia però chi pensa che la durezza del confronto con il sindacato
Sì è stata determinata dalla visione della Confindustria o ancor di più
Del presidente della Confindustria potabili sindacalizzata e l'Italia
E volto soprattutto a tagliare le gambe alla CGIL
Noi ci siamo posti
Di fronte al rapporto con il sindacato in una maniera molto chiara molto aperti
Lo abbiamo fatto consapevoli della assoluta necessità di promuovere un processo di riforme vere
E consapevoli anche che quel blocco sociale tentare per tanto tempo aveva impedito un confronto vero sulle riforme corre il rischio di portare a fondo l'intero Paese
Io mi assumo per intero la responsabilità di avere aperto il confronto sull'articolo diciotto in Italia
E lo faccio di fronte ad un mare di critiche e di demagogia
E lo faccio anche chiarendo spero una volta per tutte le ragioni per le quali quella scelta testata a mio modo di vedere una scelta importante
è stato importante non solo perché grazie a quel confronto abbiamo portato a termine la più importante riforma del mercato del lavoro una delle più importante riforme competitive del nostro Paese
L'abbiamo fatto soprattutto perché attraverso quel confronto
Non abbiamo messo in moto un processo di cambiamento nel rapporto fra le forze sindacali e abbiamo soprattutto costretto il sindacato a fare i conti con le proprie contraddizioni
E grazie al confronto sull'articolo diciotto che oggi è in moto anche all'interno della CGIL una fase di ripensamento e di riflessione
Che sta portando la CGIL fuori dalle secche di quella politica dei no continua
Che dal governo D'Alema ad oggi ha tenuto quel grande sindacato fuori dai processi di trasformazione di modernizzazione del nostro Paese
Quando abbiamo aperto la questione dell'articolo diciotto eravamo consapevoli di mettere sul tavolo un tema difficile
Ma credo che senza quel confronto senza il Patto per l'Italia
Senza la riflessione che oggi attraversa il sindacato italiano
Senza quel sentiero stretto e difficile tortuoso che abbiamo percorso sarebbe difficile oggi pensare a quella strada di dialogo che finalmente presente e che
Quello sul quale oggi stiamo lavorando
Già diversi mesi fa
CGIL CISL e UIL e Confindustria hanno firmato un importante documento per lo sviluppo hanno individuato le priorità da portare all'attenzione del Governo
E hanno convenuto su tutta una serie di scelte su tutta una serie di fondamentali passi davanti sui quali le forze del lavoro le forze dell'impresa convergono
E sulle quali la politica italiana la maggioranza e l'opposizione
Credo abbia la forte responsabilità di misurarsi e di confrontarsi
Noi crediamo fino in fondo nelle possibilità del nostro Paese
L'Italia davanti a sé straordinaria potenzialità di sviluppo
Abbiamo risorse importanti del nostro territorio la nostra cultura
I nostri beni artistici e musicali
Stiamo recuperando anche una centralità geografica
E politica ed economica che avevamo perso nel tempo nell'Europa dei quindici eravamo in basso a destra oggi dell'Europa che si allarga siamo al centro di nuovo grande mercato un Mediterraneo che cresce d'importanza
E l'Italia che è al centro di questo mare come tre mila anni fa sta recuperando la centralità che aveva perso che ci dà la possibilità di riproporsi al mondo come un importante Paese per attrarre investimenti
Abbiamo soprattutto una straordinaria risorsa che la nostra imprenditorialità il Paese che produce più imprenditori al mondo chi alla più grande vitalità la più grande voglia di fare impresa di tutte questo è il petrolio dell'Italia queste sono le risorse sulle quali noi possiamo fare affidamento per costruire un futuro di crescita di sviluppo di ricchezza
Ora noi abbiamo lavorato e continuavo a lavorare su questo
Io sto per passare il testimone
A Luca Montezemolo
Futuro presidente di Confindustria ma lo faccio
Con la convinzione che la Confindustria domani come oggi come ieri saprà continuare a lavorare sulla strada del rinnovamento sulla strada della proposta
Consapevole che senza cambiamento e senza riforme non c'è futuro per le nostre imprese per il nostro Paese e ancor più consapevoli che facendo un salto di qualità sulla strada della modernizzazione questo futuro non solo ci sarà ma sarà un futuro importante
Un fatturo nel quale lo possiamo costruire grandi possibilità
Io di solito nel pensare al futuro che abbiamo davanti non posso non pensare alle cose che mi ricordava mio padre
Mio padre ha vissuto fondando la nostra azienda
La fase della ricostruzione che è stata a lungo citata in questi ultimi tempi in questi ultimi mesi quando il Paese perdendo la sua forza morale non sapeva più a cosa affidarsi e ha cercato di trovare qualche elemento di bene mio padre era convinto come i nostri padri
Che il futuro dello rifiniti sarebbe stato migliore del loro presidente
Oggi il grande problema col quale dobbiamo fare i conti e che le nuove generazioni di tale d'Europa non sono sicure
Che il futuro dei loro figli sia migliore del nostro presente
Dobbiamo cambiare questa prospettiva
Dobbiamo farlo
Lavorando
Fino in fondo contro questa cultura del declino
La cultura che ci dice perché le cose non possono essere fatte anziché farla la cultura di coloro i quali continuano a chiudersi dietro i loro egoismi corporativi la cultura di coloro i quali hanno paura di cambiare perché non vedono cosa c'è oltre la punta del loro naso l'Italia grandi possibilità noi vogliamo cambiarla questa Italia e la sfida che lanciamo la politica e cambiamo il nostro paese grazie
La parola al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Antonio chiaro
Devo dire che condivido al novantanove per cento
Tutto quello
I qui hai detto
Lasciami anche approfittare di questa occasione per ringraziarti
Della collaborazione che c'è stata tra il Presidente del Consiglio il presidente della Confindustria in tutti questi anni gli sono grato per la lealtà per la schiettezza per la disponibilità che sempre dimostrato
Credo i avere anch'io dimostrato le stesse attitudini
Certamente
L'album dei miei ricordi troverà sempre posto
Il pensiero di tante sessioni di lavoro comuni e se mi consenti e questo è quel un per cento su cui non sono d'accordo anche il ricordo di tanti risultati che questo Governo ha conseguito anche sotto lo stimolo e con l'aiuto della tua Confindustria ti faccio un regalo se mi consenti ti regalo il discorso che avevo preparato per oggi
Intanto con Letta mica la vista e quindi ho difficoltà di lettura
E poi perché molte cose sono già state anche venti dette tu stessi io partivo con una analisi della situazione europea
Passavo a una analisi della situazione italiana che abbiamo ereditato e poi mi soffermavo
Ancora su altre analisi che sono emersi anche dalla tavola rotonda a cui ho assistito da una saletta
Qui accanto non sono entrato perché aveva già cominciato a parlare il primo ospite quindi non ho voluto interferire nel suo intervento ma ho sentito tutto quanto qui è stato detto che anche voi avete ascoltato
Quindi non non voglio ripetere
Ciò che già è stato detto permettimi e permettetemi soltanto devi andare a quello che tu hai citato nel tuo intervento a quel il ventuno marzo del due mila uno quando eravamo nel pieno della campagna elettorale a Parma dove la Confindustria si produsse in un atto di orgoglio
In un atto di grande consapevolezza di una organizzazione che al di là dei propri interessi di parte in quel momento raggiunse
Un sentire preciso
Che essendo la parte imprenditoriale la parte da cui il Paese si attende
Il proprio benessere
Anche l'organizzazione degli imprenditori doveva caricarsi di tutti i problemi del Paese
E dopo tanti interventi tante tavole rotonde tante sezioni di studio la Confindustria sette del produrre un documento che un proprio è vero programma di governo dio allora oltre ad offrirti cosa che mantengo come
Per coerenza mantengo tutte le promesse che faccio
Sono un imprenditore fino in fondo quindi ciò che chi non mantiene le promesse fuori mercato
Lo mette in un angolo oppure lo butta addirittura fuori dalla porta esattamente ciò che non si fa in politica dove molte volte chi fa tante promesse non le mantiene è considerato un abile pur un professionista vero mantengo quindi visto che adesso e avrai
Da lasciare Montezemolo a cui naturalmente non posso che formulare da vecchio amico i miei più cordiali ed affettuosi auguri visto che lasci questa responsabilità c'è un'altra responsabilità di se anche preparatissimo per farlo agli anche un eloquio certamente migliore del mio quindi potresti far fare
Bella figura all'Istituto Presidenza del Consiglio io ripeto se vuole ne parliamo con calma
L'offerta è tuttora valida ma vorrei richiamare quello io dissi allora il vostro programma che è praticamente un programma di governo
è
Il nostro programma di governo
Qualcuno potrebbe dire che ci siamo copiati l'un l'altro
Non era stato così eravamo andato avanti parallelamente e quel programma che ciascuno produce Confindustria da un lato
Gli aspiranti ad assumere la responsabilità di governo dall'altro
Non era un programma di destra non era un programma di sinistra era semplicemente l'elenco di ciò che era necessario fare
Per il nostro Paese
Quel programma
Io poi lo elenca i per parte mia durante quella manifestazione
E questa notte
Io nella cartella della mia segreteria mi aveva preparato per l'intervento di questa mattina ho cominciato a leggere poi me lo sono riletto tutto
Devo dire che fu un intervento straordinario
A braccio
Ma molto preparato
E i Fini
Dopo aver elencato tutte le riforme strutturali
Che si rendevano necessari per il nostro Paese Fini con un decalogo e dissi concludo con un decalogo velocissimo
Che cosa essendo imprenditore potrei augurarmi di avere come vantaggio diretto per la mia per la vostra attività Vieri numero ciò che abbiamo in animo di fare per quanto riguarda la nostra politica fiscale con quella gente dei primi cento giorni per ciò che faremo poi successivamente sino alla fine della legislatura
Questo che sto facendo a voi dissi non è mai stato fatto
E con quei disegni di legge tra noi li chiamiamo le dodici tavole
Che cercheremo di approvare proprio anche per una parte importante nel primo periodo di governo i punti erano quello riedizione della legge Tremonti
Fatto
Abolizione dell'imposta di successione fatta abolizione delle imposte sugli condizioni
Fatta riduzione verso il trentatré per cento dell'IRPEG fatto con una nuova imposta l'IRES molto più semplici molto più lineare
Nella legislatura riduzione verso il trentatré per cento e verso il ventitré per cento degli altri
E quello che stiamo proponendo ma una parte l'abbiamo già fatta con quella nota cassare che è costata quasi sei miliardi di euro e che ha tolto più di venti milioni di italiani non solo dall'obbligo di pagare le imposte ma anche dall'obbligo della denuncia fiscale
Emersione del commercio praticamente un condono sulle attività passate sui fatti amministrativi fiscali e penali fatto i risultati si sono visti con l'interramento del numero dei lavoratori regolari
Abolizione delle plusvalenze per quei beni che giacciono dei patrimoni della società fatto il diritto societario la legge Maroni
Dove e lo diciamo con orgoglio riporteremo il falso in bilancio alla sua ratio originaria
Alla ratio della legge cioè quel reato specifico che riguarda l'attività dell'amministratore infedele che con dolo ha provocato un danno agli azionisti dell'azienda solo questo e non altro
Se ci sono altre irregolarità saranno irregolarità che ricadranno nell'ambito del reato di truffa
Nel reato fiscale ma non è il falso in bilancio un è reato di false comunicazioni sociali di cui invece molta magistrature si è servita per mettere sotto accusa migliaia di imprenditori fatto infine una legge quella che abbiamo denominato padroni in casa propria la legge sul ma dell'ornato pubblico per rendere possibili le trasformazioni dicasi uffici fabbrica fatto l'impegno decimo punto nella legislatura ad ereditare l'abrogazione delle tre mila leggi fiscali che guastano il sonno e di tutti gli imprenditori onesti per arrivare a un unico codice fiscale
Lo stiamo
Faccia quindi
Sono molto puntiglioso
A questo riguardo non c'è uno solo Rutelli impegno che avevo assunto prima di aver la responsabilità di governo che non sia stato mantenuto in questi meno di tre anni di governo ma ancora
Non c'è stato solo ciò che era stato promesso ci sono stati altri provvedimenti a beneficio degli imprenditori
C'è stata concordata
La oltre la riforma del diritto societario re ricordata tu la riforma
Importantissima eran trent'anni che ci si lavorava che ci si discuteva del mercato del lavoro e le imprese più avvedute sanno che con questo mercato del lavoro
Abbiamo di fronte la possibilità di una maggior flessibilità maggiore sospetto a tutti gli altri mercato del lavoro europeo
Abbiamo incorporato nella riforma del mercato lavoro il contratto di lavoro europeo è pronta è pronta la riforma del diritto fallimentare che so che vista molto a cuore
Abbiamo fatto la esenzione della tassazione delle plusvalenze
Abbiamo fatto una prima riduzione un nuovo regime dell'Iraq fa per cui trecentoventi mila aziende non pagano più lira per quasi tre milioni e mezzo mi pagano un po'meno non abbiamo ma il promesso mai in nessuna sede
Promesso la completa abolizione dell'IRAP che riteniamo un apposta un'imposta anomala ingiusta
Perché colpisce addirittura
I debiti che le imprese fanno nei confronti del sistema creditizio per ingrandirsi per creare maggiori posti di lavoro colpisce addirittura la forza di lavoro di ciascun ciascun impresa
Quindi è una preoccupazione che abbiamo cercheremo di continuare nella sua riduzione ma dobbiamo trovare con che cosa ripristinare l'entrata dello Stato che verrebbe meno nelle casse dell'erario abolendo completamente l'IRAP ma mai in nessuna sede
Abbiamo promesso una sua abolizione
Ho sentito la nostra gentile interlocutrice che diceva
Che è un assurdo assoluto tra i tanti di questa imposta
L'IRAP sui ricercatori mi prendo l'impegno da lunedì di cominciare a studiare la possibilità di eliminare l'IRAP c'è ricercato abbiamo introdotto il sistema del concordato fiscale preventivo
Per il due mila e quattro
Abbiamo operato il condono fiscale che stava fuori a tanti imprenditori abbiamo introdotto lo scudo fiscale per il rientro di quei capitali che pensando a un futuro soffocante e illiberale
Molti cittadini italiani avevano pensato di portare in più spira dilagare anche quello ci ha portato indietro settantacinque miliardi di capitali che erano fuggiti per il timore del futuro fuori dall'Italia
Abbiamo
Ottenuto la chiusura e rapide conveniente di più di ottocento mila liti fiscali
Abbiamo introdotto un nuovo regime semplificato dei dividenti e delle plusvalenze anche per motivi intese
Abbiamo introdotto agevolazioni fiscali per favorire l'innovazione e la competitività
Di tutte le impresa abbiamo introdotto un ulteriore detassazione del dieci per cento dall'imponibile per gli investimenti e l'incendio indici di sviluppo
Abbiamo introdotto una detassazione totale dei costi sostenuti per partecipare a fiere all'estero
Una detassazione totale dei costi sostenuti per tirocini aziendali di neo diplomati o neolaureati
Abbiamo introdotto la riduzione del venti per cento dell'aliquota Ires per tre periodi d'imposta
Per le aziende con redditi fino a trenta milioni di euro che si quotano in Borsa dal primo ottobre due mila e tre al trentuno dicembre due mila e quattro anche in uno dei paesi dell'Unione Europea
Abbiamo introdotto una riduzione del cinque per cento dal dodici virgola cinquanta dall'aliquota di imposta per gli organismi di investimento collettivo che investono
Per almeno due terzi del loro attivo in imprese quotati in Borsa nei Paesi sempre dell'Unione
Abbiamo fatto la riforma del consorzio fidi dei Consorzi fidi per agevolare l'accesso al credito
Soprattutto per le piccole e medie imprese
Abbiamo introdotto per i ricercatori residenti all'estero
Reina
Tagikistan fino alla Federazione russa dove siamo in testa
Come il Paese considerato come considerazione per il governo Kohl come considerazione per i nostri prodotti e con un'altra impresa e dove le nostre aziende ancora pubbliche vorremmo anche qui
Andare più avanti nelle privatizzazioni stanno concludendo nei contratti importantissimo palo due farlo viene e di altre dimostrazioni
Bene io credo che il Governo ha lavorato ha lavorato sodo
E ha mantenuto tutte le promesse nonostante in questi tre anni sia successo di tutto come tutti hanno ricordato cinque grandi calamità tutti sono capitate imprevista ed imprevedibile che hanno prodotto
Tutto il mondo una stagnazione dell'economia che purtroppo permane tuttora solo in Europa
E allora ecco qui vale la pena guardare a questa Europa il presidente poco fa ha definito vecchia con ragione
Domandarci
Se la causa della stagnazione che abbiamo in Italia sia solo da attribuire a ciò che è successo nel mondo in questi anni ma allora come mai nel mercato da noi si muore di meno che in altri Paesi come mai tutto il mercato si muove di meno rispetto a a l'economia americana Rispetto soprattutto alle economie orientali nell'economia americana insuccesso un fatto molto semplice il presidente Bush ha introdotto
Una coraggiosa riforma fiscale con il Bankai
Ne ha dichiarati in questi giorni che questa con il coraggioso riforma questa aggressione
Alle imposte questa politica aggressiva così l'ha definita ha dato dei risultati sta dando che risulta più straordinario nel mese di marzo più di trecento mila nuovi posti di lavoro tre volte quelli che erano previsti
Dal primo di gennaio più di cinquecento mila posti di lavoro nella linea di tutto ciò che successe in quella grande economia storicamente vi ricordate le affermazioni libiche Agnelli tutte sembra un paradosso
Ma
Di fronte alle scarse entrate dell'erario
Riteniamo che soltanto una diminuzione delle aliquote Possa comportare un aumento spesso del gettito dell'erario questo può applicate dal presidente Reagan
Che abbassò
In modo robusto le aliquote arrivando poi ad a vere
Un raddoppio negli anni di ciò che i cittadini più ricchi quelli a cui erano state ridotte principalmente le aliquote pagavano all'erario
E conferendo all'America la possibilità di una crescita continuativa per novantadue mezzi
Con un aumento dei terzo del prodotto interno un aumento pari addirittura tutto il prodotto interno della Germania
E quel che è successo anche in Europa in prima pochi Paesi che hanno avuto il coraggio di una riforma fiscale in questa direzione
E allora parliamo la bene questa Europa con cui dobbiamo confrontarci
C'è
Un eccesso di leggi di regolamentazione di burocrazia io ho partecipato alla convegno di tutte le associazioni degli imprenditori d'Europa Buccella
Sono stato accolto sul palco circondato da enormi scatoloni
Che contenevano l'enorme straordinaria quantità di leggi il Golan di regolamenti di direttive con cui gli imprenditori europei si devono confrontare nello svolgimento della loro attività se vogliono considerarsi irregolare con le leggi europee
è l'Europa l'unico l'unica situazione del mondo in cui si producono leggi che aumentano i costi per le proprie impresa
Ho letto i rendiconti
Dell'intervento del ministro Tremonti ieri gli ha raccontato alcune delle ultime leggi approvate sulle Natural permesso uniti chine
E chi più ne ha più ne metta
In quella riunione la domanda di tutti gli imprenditori europei era di intervenire
Uno per una delle civiche azione robusta
Due per
Un nuovo modo di guardare alle nuove leggi e questo l'abbiamo fatto con l'orgoglio di averlo fatto come presidente del Consiglio nei nostri sei mesi di presidenza facendo nascere un Consiglio europeo per la competitività
Che sottoporrà da qui in avanti ogni decisione europea
Alla verifica degli effetti che questa decisione potrà vedere sulla competitività delle imprese europee
Ma non basta
Questo eccesso di regolamentazione che è stato venne dipinto con la rappresentazione sui manifesti di quel convegno di un gigante Gulliver stretto dal mille lacci e lacciuoli da cui non si riesce a liberare
Non basta perché poi sappiamo che c'è un eccesso di pressione fiscale in quasi tutti i Paesi d'Europa sappiamo che c'è un deficit il lavoro perché in Europa il calcio
E che vogliamo raggiungere quel settanta per cento stabilito nella riunione di Lisbona
Che si pensa di
O che si vuole raggiungere nel due mila dieci
è ancora molto lontano
Per quanto ci riguarda e sommamente lontana per quanto riguarda l'Italia se è vero che in Italia soltanto quattro italiani su dieci lavorano in Europa la media e cinque europei su dieci negli Stati Uniti invece e sei cittadini americani ci dieci quindi abbiamo poco lavoro abbiamo poche investimento come ha ricordato il presidente per quanto riguarda l'innovazione la ricerca quel tre per cento del PIL oggi è a meno della metà
Per l'investimento pubblico e per l'investimento anche privato
Credo quindi che noi dobbiamo essere preoccupati per questa Europa con cui ci dobbiamo confrontare lo ripeto
Ed essere preoccupati
Anche e soprattutto per il fatto che questa Europa non sanno e per incanto nessuna politica economica
Per che cosa è successo con mastica e con i e con la moneta unica e Successo dei governi nazionali hanno una scarsissima possibilità gli interventi di politica di manovre economiche non possiamo più operare soltanto lei a sostegno delle nostre esportazioni come sempre è stato fatto
Non possiamo più intervenire sui tassi d'interesse perché è dipendono dalla Banca centrale europea
Non possiamo fare politiche in deficit anche nel breve periodo perché abbiamo i parametri da rispettare e in più cosa succede succede che la Banca centrale europea tiene alta la remunerazione dell'euro e questa valorizzazione dell'Eur che fa sì che l'euro renda di più attirato sull'euro molti capitali sì valutando il dollaro che quindi ha fatto diventare fortemente competitivi i prodotti che vengono realizzati dalla sua area e ha fatto diventare fortemente non competitivi
I prodotti delle aziende europea ecco che è una situazione preoccupante è una situazione difficile è una situazione nel quale non possiamo non mettere mano a una riconsiderazione del pacco di Maastricht
Di cui è stata sottolineata soltanto una parte del patto di stabilità e non alla seconda parte che pure esiste e di sviluppo e di crescita ma dobbiamo veramente invertire i due termini deve diventare il patto per lo sviluppo del patto per la crescita che si ottiene anche con le spalle stabilita ma avendo ormai certificato che la stabilità da sola non promuove lo sviluppo
E per lo sviluppo
Allora
Mettendo in prospettiva la speranza che l'Europa riesca a combinare qualcosa
Tra l'altro la prima e unica sino ad ora manovra economica l'abbiamo suggerita noi
è stata quello dell'investimento nelle grandi opere
Noi abbiamo portato l'attenzione dalla Commissione questo progetto il Consiglio europeo va approvato nell'ultimo consiglio che è stato da me presieduto siamo pronti per quelle opere qui star di cui ben cinque appartengono all'Italia
Quindi ci sarà la possibilità di un finanziamento dell'Europa per il venti per cento sui capitali necessarie realizzare queste opere in più ci sarà la banca Europea per gli Investimenti che garantirà con propria produzione i capitali privati che saranno necessari per completare gli importi per il la realizzazione di queste opere questo è un merito tutto italiano da una proposta davvero tutta e soltanto italiana
Ma per il resto che cosa si deve fare
Ma io credo che per il resto si dovrà davvero mettere mano a una rivisitazione del Patto di stabilità
Si dovrà da meno mettere mano la delegificazione e si dovranno ridurre quei deficit e ridurre quelli eccessi di cui oggi tutti i Paesi d'Europa so
Per quanto ci riguarda
Dobbiamo continuare nel cammino delle riforme e qui rientro in quell'uno per cento di non accordo tra me e il Presidente
Non c'è una sono la riforma fra quelle allora prospettate nel vostro programma a cui il Governo non abbia messo ma vediamo un po'
Ai ricordato l'importantissima riforma del lavoro
C'è la riforma importantissima per quel deficit nella formazione dei nostri giorni abbiamo attuato stiamo realizzando concretamente nelle scuole italiane la riforma della scuola e stiamo arrivando alla fine dalla riforma dell'università ai nostri giovani ricordate le prime
Inglese internet impresa le tre I sono una realtà concreti i nostri giovani da questa scuola così come la stiamo già organizzando ed è la prima riforma organico dal mille novecentoventitré che si realizza
Contro un'opposizione indecente
E falsificatorie dell'opposizione vi ricordate invenzioni addirittura sulla pretesa nostra volontà di ridurre il tempo pieno
E poi per tanti archi densi che vanno del tutto dall'insegnante unico dal tempo dato lo studio delle lingue comunque da questa scuola i nostri giorni usciranno più consapevoli di se stessi
Più capaci di guardarsi dentro per migliorare i propri talenti le proprie attitudini per limitare i propri difetti
Usciranno con una conoscenza di ciò che avviene nel mercato del lavoro perché nel periodo della formazione dei licei avranno da abbinare allo studio anche degli stage presso impresa e pubbliche amministrazioni
Usciranno con la conoscenza perfetta di una lingua inglese che impareranno dalla prima delle primarie dalla ex prima elementare dove nella seconda parte dell'anno si comincia a giocare a lavorare anche con il computer
Avranno un la conoscenza
Una conoscenza di qualità di una seconda lingua europea sapranno navigare su internet avranno insomma tutte quelle conoscenze che li renderanno capaci di trovare subito il modo di inserirsi nel mercato del lavoro in Italia in Europa o nel mondo
E credo che questo sia un fatto importante
Abbiamo
Una riforma
Delle opere pubbliche un altro deficit impressionante europeo e soprattutto italiano cinquanta per cento in meno di infrastrutture rispetto alla Francia rispetto alla Germania
Negli ultimi vent'anni non si era fatto praticamente niente i Verdi Isma'abbinato
Alla
Mortalità accentuate di tutti i governi che ci hanno preceduto sapete e per cinquanta volte i governi sono rimasti in carica nella media meno di un anno cosa si può fare in un anno
Si possono capire i problemi forse forse non si può si possono inventare delle soluzioni può darsi certamente non si possono realizzare le soluzioni che si propongono e questa differenza tra la vera la Presidenza del Consiglio un imprenditore rispetto a un politico
Il quale quando ha enunciato una soluzione balletto contento sicuro di aver già fatto tutto un suo dovere
Io quando non sa come assoluti
Solo che sono molto indietro nell'opera perché è dalla soluzione alla realizzazione c'è un grandissimo lavoro da fare
Ebbene diciotto mesi per cambiare per cambiare
La legge sugli appalti pubblici ho sentito prima un rappresentante
Dell'opposizione che diceva ci mettete un mare di tempo nonché che che utilità c'è per cambiare oggi questa riforma della Costituzione su moltissimi articoli eccetera ma perbacco ma lo sapete quanto tempo ci si mette
Dopo avere superato le difficoltà compete vengono comportati da una coalizione la prossima volta anche qui di mi diceva il presidente non litigate a me lo viene a dire
Cioè quello che
Dico mattina pomeriggio e sera la prossima volta è molto facile lo devi dire agli italiani caro Presidente agli italiani di lire dati almeno il cinquantun per cento a Silvio Berlusconi io come spesso non ho mai litigato
Sono davvero gli italiani e sono anche i vostri e anche un po'miei mezzi di informazione
Che non solo nell'ultimo tempo hanno continuato a suscitare sfiducia con questa storia dell'impoverimento Nicoletta uno stanotte che mi era sfuggita la sinistra dice
Cioè impoverimento perché il ceto medio ricorre al credito per i consumi di beni durevoli ricorre al credito
Accendendo mutui per l'acquisto della casa
E proprio non capiscono nulla
Di ciò che spinge l'economia e comportamenti economici degli uomini
Ricorrono al credito per l'acquisto di beni durevoli al mutui per la casa per due motivi
Primo perché ci sono tassi di interesse
Bassi tassi d'interesse conveniente secondo perché hanno fiducia nel futuro e sanno che potranno ripagare quei debiti e quindi questo è un segno di fiducia di positività
Non il contrario
Bene dicevamo
Perché la riforma per cambiare la struttura dello Stato quando finalmente dal Governo dopo molte fatiche esce un disegno di legge
Il disegno di legge va in una delle due Camere doveva in commissione che s'ha da fare si comincia un braccio di ferro permetterlo in calendario
Sì riesce finalmente a mettono in calendario deve restare in commissione almeno due mesi di solito ci resta molto ma molto di più alcuni mesi finalmente esce dalla Commissione con un carico di emendamenti straordinario perché naturalmente i parlamentari sono libertà qualcosa e quindi producono idee le idee si trasformano in emendamenti la legge che non è più la stessa legge uscita dai tavoli del Governo va in Aula viene discussa viene votata passano anche qui
Giorni settimane mesi è finalmente pronta per andare dall'altro lato del Parlamento e va in Senato per esempio nuovo braccio di ferro
Con il presidente dalla Commissione con i capigruppo
Per la sua calendarizzazione rimane in Commissione riceve altri emendamenti
Va in Aula nuovo braccio di ferro col Presidente del Laura perché anche lui a tanti espressioni spinte per anticipare questo quest'altro finalmente finalmente si arrivi in aula uno quando il disegno di legge quasi non se lo ricorda più
Ma soprattutto non lo riconosce perché non è più il suo figlio e il figlio di tutti è il figlio di tanti il piglio di troppi seicentotrenta parlamentari alla Camera trecentoquindici senatori non sapete che proponiamo il dimezzamento di questo numero
Però ballo al dire agli attuali fino a futuri e agli attuali parlamentare qualcuno ha ricordato che non bisogna mai chiedere ai tacchini di anticipare le feste del Natale
E credo che sia un fatto indiscutibile
Finalmente la legge fai vinto il braccio di ferro va al Senato e viene fuori dal Senato modificata ne basta una di modifica
Rispetto al testo uscito dalla Camera e che cosa fa ritorna esattamente da dove era arrivata
Bah di nuovo in Commissione nuova discussione per la calendarizzazione
Poi finalmente la commissione produce il suo lavoro finalmente si va alla Camera e chi va bene sì con la terza lettura la legge viene fuori
Ma vi sembra che uno Stato moderno con il ritmo dei cambiamenti della realtà che tutti riconosciamo possa mantenersi queste strutture da Stato borbonico
Io credo che la risposta sia no
E credo quindi che sia necessario produrre un ammodernamento delle istituzioni dei percorsi nelle istituzioni dei disegni di legge e via dicendo quindi questa è la risposta che ho dato
Prima a chi affermava che noi ci divertiamo perché siamo dei giocherellone a cambiare la Costituzione la costituzione poi dovrebbe essere cambiate come pensate alla confusione
Che è stata creata dalla attuale opposizione quando fu maggioranza uso il passato remoto
Con quattro voti appena in Parlamento introdussero l'articolo centodiciassette l'articolo delle famigerate competenze concorrenti
Per cui non si sa se una materia sia nella competenza dello Stato o se sia invece nella competenza delle regioni o dell'Est altre istituzioni locali e ci sono alla Corte costituzionale centinaia
Di ricorsi per stabilire questo fatto
E voi pensate davvero che si possano lasciare una disgrazia attivissima riforma come quella immutata
E allora dite cambiate la perché non l'avete cambiata
Nella riforme che avete presentato ultimo e cioè ma perché voi pensate che si potesse chiedere al ministro delle riforme a cui mando un affettuosissimo saluto perché il cassonetto da cui
Si sta peraltro riprendendo ma non si poteva pensare che il ministro delle forme che è
L'errore
Della devoluzione potesse dire firmo io come ministro delle riforme in carica qualche cosa che stabilendo che alcune competenze oggi
Attribuite in concorrenza con lo Stato le Regioni possono restare soltanto di competenza dello Stato
E quindi difficoltà enormi da superare cercheremo di superarle questa difficoltà ancora non è stata supera
Bene ma torniamo a tutele
Le altre cose che stavo dicendo l'addebito il deficit di infrastrutture
Diciotto mesi per quella legge Obiettivo che unica ci può consentire di superare tutti gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione che si sono frapposti alla realizzazione delle infrastrutture in Italia e per fortuna
Andata bene a tutti noi che ci sia oggi un governo di sinistra perché la sinistra anche ovunque avesse voluto
Da parte
Di una sua interno a maggioranza
Non avrebbe potuto farlo perché siccome per essere maggioranza deve tenersi le estreme tra cui Verdini ambientalismi e gli ambientalisti Verdi e gli ambientalisti non gli avrebbero consentito di rimanere maggioranza di stare al governo se si fosse introdotto una legge come la legge obiettivo
Che produce
Infrastrutture e quindi secondo gli ambientalisti estremi danni alla natura danni all'ambiente
Continuo
Abbiamo presentato un piano di centoventicinque grandi opere
Per un totale di investimento di duecentoquarantasei mila miliardi
Ad oggi nonostante tutte le difficoltà evitarmi siamo riusciti ad attivare opere e cantieri per novantatré mila miliardi di vecchie lire e consentiti mi di citare alcune di queste opere
Il progetto MOSE
In corso lavori in corso di realizzazione l'acqua alta a Venezia successe la prima volta trentasette anni fa quindi a trenta all'ora si discute
Di questo fenomeno che negli anni scorsi è intervenuto sessanta volte e quindi che distruggerebbe certamente nei prossimi decenni Venezia un delitto nei confronti del mondo che non ci possiamo permettere
La Salerno Reggio Calabria che a un primo lotto di oltre mille quattrocento miliardi con i cantieri aperti e che sta aprendo altri tre cantieri li abbiamo divisi in lotti
Sette lotti soltanto prima non so quanti fossero c'è stato un gran lavoro anche del Presidente del Consiglio che si si è recato molte volte il mercoledì nel mezzo da una settimana al ministero delle infrastrutture dei lavori pubblici
Per mettere la sua esperienza
Di imprenditore al servizio della realizzazione dei questi lavori abbiamo classe in realizzazione approvato dal CIPE per un importo di quattro virgola sette miliardi di euro classe alta velocità Genova-Milano
Grazie ad alta velocità Milano-Verona il ponte sullo stretto di Messina nei prossimi mesi
Avremo la gara per la
Ricerca del general contractor
Il progetto preliminare della tratta italiana del corridoio cinque la Torino-Lione basta andare su autostrade vedere gli enormi quartieri che sono lavoro cantieri che sono lavoro la metropolitana di di Napoli è stata approvata con lavori in corso dal CIPE per oltre seicento
Miliardi di lire la linea C della metropolitana di Roma il Grande Raccordo Anulare di Roma dove facciamo la terza corsia e sarà pronto entro due anni da oggi il passante di Mestre velocità di scorrimento in certe ore
Meno di dieci chilometri all'ora anche qui mille quattrocento miliardi
Di finanziamenti e trovati il collegamento stradale e metropolitano al nuovo polo della nuova Fiera
Di Milano che si sta realizzando poco lontano da qui la metropolitana di Bologna tutti gli interventi sugli Jabba puntuali Interpol attuali
Tutti gli interventi sulla premi prima tranche di schemi idrici nel Mezzogiorno Palermo dopo decenni riceve finalmente l'acqua tutti i giorni
E a questo permettetemi anche di aggiungere alcuni risultati che non possono che far piacere a tutti noi i risultati sulla sicurezza stradale con l'introduzione della patente a punti che abbiamo introdotto noi non altre
Un gran lavoro anche quello abbiamo avuto
Un venti per cento
Di investe incidenti in meno quindici mila e passa nei primi per i primi mesi di feriti in meno molti morti in meno maggiore sicurezza sulle strade
E soprattutto anche la possibilità attraverso il controllo che stiamo effettuando circa il comportamento
Non solo degli autisti della domenica ma anche dei professionisti della guida degli autotrasportatori la possibilità di intervenire sui Progetti di tutte le nuove strade
Che stiamo realizzando in questi mesi e vi dico subito che saranno veramente le strade più sicure d Europa perché stiamo avanzando
Con la ricerca sul tipo di asfalto sulle piazzole sulle corsie d'emergenza sulle segnalazioni su tutta una serie di ammodernamenti che ma faranno site quando nell'ambito dei questi dieci anni l'Italia sarà finalmente dotata della dorsale centrale della dorsale adriatica della dorsale tirrenica a cui si aggiungeranno anche
Tutti gli investimenti cinquanta mila miliardi di vecchie lire per l'alta velocità e ad alta capacità finalmente un Paese in cui i cittadini potranno spostarsi senza rischi da una parte all'altra in cui una parte del Paese il Mezzogiorno il Sud
Su cui sviluppo puntiamo perché sappiamo che senza lo sviluppo del Sud non ci potrà essere maggiore sviluppo in Italia finalmente l'impresa del Mezzogiorno del Sud potranno portare quotidianamente nella sicurezza i loro prodotti sui mercati del centro del nord e sui mercati europei e potranno farlo tutti i giorni quotidianamente
Altra riforma
L'innovazione digitale nella pubblica amministrazione la richiesta
Della signora Bracco
Meno burocrazia
Chi semplifica semplificazioni semplificazioni semplificazioni lo stiamo facendo
Io chiedo
Ai corsi organi direttivi di promuovere un incontro tra voi il ministro Stanca e la sua équipe perché stiamo modernizzando tutta la pubblica amministrazione con investimenti cospicui
Stiamo intervenendo non soltanto sulla sulle istituzioni centrali ma anche sulle istituzioni regionali e locali
Stiamo intervenendo sulla scuola e sull'università abbiamo prodotto una serie infinita di provvedimenti per l'alfabetizzazione degli insegnanti prima di tutto può per l'alfabetizzazione degli studenti abbiamo dato
La possibilità alle famiglie agli insegnanti agli studenti di avere sconti importanti per l'acquisto di personal computers e abbiamo prodotto una serie i banchi che probabilmente non conoscete a sufficienza
Che andranno e che sono in corso
Di emanazione o anche già emanati
Un bando sull'e-commerce di centodieci milioni di euro per sostenere diffondere il commercio elettronico siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi abbiamo ricordato la Tecno Tremonti
Abbiamo fatto un finanziamento di sessantatré milioni di euro per investimenti in tecnologie digitali alle piccole e medie imprese
Un bando per la ricerca applicata ai bandi della legge quattrocento otto quattro otto otto per conferire una premialità agli investimenti in tecnologie digitali
Un insieme di agevolazioni per i distretti industriali anche qui per gli investimenti in tecnologie digitali
Abbiamo nell'ultimo comitato dei ministri per la società dell'informazione approvato un pacchetto di iniziative che vedranno la luce nei prossimi mesi un fondo centrale di garanzia la creazione di un fondo di cento milioni di euro
Per le imprese del Sud dei bonus di cofinanziamento nuove misure di carattere come regolamentare atto proprio a favorire lo sfruttamento
Dei brevetti abbiamo istituito uno specifico portale per consentire all'impresa di svolgere in Rete numerosi adempimenti amministrativi rivolgendosi alle Camere di commercio
Entro poco tempo oltre alla carta
L'identità digitale oltre la firma digitale le imprese non dovranno più muovere loro collaboratori per recarsi presso le istituzioni pubbliche basterà che interagiscono con la loro camera di commercio
Di prego
Che anche per conoscere il grande programma pluriennale per sostenere con investimenti pubblici e attraverso
E le nuove tecnologie dell'information communication technology il turismo la cultura il made in Italy di approfondire quanto è stato fatto quanto stiamo facendo quando è certo che si farà
Per l'ammodernamento digitale del Paese tra l'altro c'è anche la riforma
Della televisione con l'introduzione del digitale terrestre
Una legge importante rivoluzionaria perché moltiplica da cinque a otto i canali televisivi oggi esistenti quindi più importante dell'introduzione del del colore più importante dell'introduzione del satellite
Che il Consiglio federale l'alta definizione che consentirà l'interattività tra attenti e televisione e quindi anche l'interattività tra cittadini e istituzioni dello Stato pubbliche amministrazioni
Una legge permettetemi di dirlo che è stata presa come occasione per la sinistra e per un attacco da strada
Da briganti da strada a un gruppo fondato del Presidente del Consiglio ditemi voi che senso ha
Voler chiudere quella Rete quattro che i cittadini italiani avevano dichiarato rispondendo con una vasta maggioranza un referendum
Che non aveva nessuna difficoltà a continuare ad esistere nel momento in cui si moltiplicano per cinque gli otto canali delle televisioni terrestri esistenti
Ce l'avevo qui me la sono cavata
La riforma dell'ordinamento giudiziario è stata approvata dal Senato è all'attenzione della Camera la riforma del codice di procedura civile già pronta la riforma del Codice di procedura penale
Con molte cose qui sentiamo tutti come derisi agenzie per esempio il fatto che quando un cittadino italiano entra nel girone infernale dei processi se viene riconosciuto innocente
Nel primo grado di processi non debba vedersi risucchiato in altri gironi infernali perché le procure vogliono sostenere il loro teorema accusatorio le procure sono lì e fanno solo quello a spese nostre
I cittadini che sono dichiarati innocenti
Avranno l'innocenza come fatto fermo immodificabile per quel reato
Per il quale è stata asseverata da un tribunale dello Stato la loro innocenza e questo ci metta in pari con le più avanzate democrazie prima tra tutti la grande democrazia americano parte del forno cinese ce ne una marea una mare ma dato che il tempo incombe
Io vorrei
Chiudere su quello che l'argomento di questi giorni
Stagnazione
Tanti interventi
Che non sono stati probabilmente percepiti nella loro interezza poi ho chiesto quando è sceso al presidente D'Amato che mi deve spiegare dove è mancato il nostro quadro d'insieme
è mancato forse nella comunicazione difficile quando si porta la croce anche cantare ma anche perché ai mezzi di comunicazione
Ci sono prevalentemente ostili dopodiché il Parlamento europeo approva una delibera in cui dice che in Italia c'è la dittatura c'è il completi e non c'è libertà nei mezzi di informazione vorrei soltanto pregarvi di comperare una volta al mese l'unità e di leggere i principali quotidiani italiani
Per vedere come con questa delibera
Il Parlamento europeo si è completamente squalificato
Veniamo quindi a questo argomento degli ultimi giorni
Quello che abbiamo fatto non è bastato
Ciò che è successo nel mondo
La situazione dell'Europa
La situazione che abbiamo ereditato dal mai governi precedenti la montagna del debito pubblico
La pubblica amministrazione
Retorica inefficiente costosissima con cui ci troviamo a fare i conti
Le tante altre carenze
Che non sono da Stato moderno ma col quale dobbiamo confrontarci e che non ne abbiamo la marchetta pagina per potere cambiare dall'oggi al domani
Ci chiedevano
Di dare una scossa ce l'ha chiesto anche il Presidente della Repubblica alla nostra economica
Ora la scossa
Che
I pegni principali pensatori
Dell'economia liberale hanno individuato da sempre come la scossa più efficace altro non è che quello di lasciare più soldi
Da spendere
Per aumentare i consumi per incrementare gli investimenti
Nelle tasche dei cittadini
E in questo caso nelle tasche soprattutto del
Ceto medio
Di questi cittadini che sono i professionisti gli artigiani dirigenti gli impiegati e poi su su sino anche agli imprenditori
Cosa che si può fare soltanto con una riduzione delle aliquote fiscale
Questa riduzione non l'avevamo annunciata a chiare lettere nel nostro programmi la prima riforme il primo modulo di riforma l'abbiamo fatto proprio nella direzione dei cittadini meno fortunati
Con quei quasi sei miliardi di euro con cui abbiamo istituito una zona che abbiamo chiamato no tax area
Dentro la quale i cittadini non solo non pagano imposte ma non devono nemmeno fare la denuncia delle imposte
Per
Ma conoscerete la situazione ma per maggiore completezza dico che si può arrivare anche a un guadagno di trenta milioni di vecchie lire si sia a carico oltre al coniuge anche
Due figli di cui uno invalido quindi tutta la parte più abbiente della popolazione già rientra e sono
Ventotto milioni di italiani che hanno comunque avuto da ciò che si è fatto
Con la riforma fiscale in parte soltanto in parte messa realizzata messi in cantiere realizzata
Che hanno che pagano un po'meno tasse abbiamo fatto anche molto altro per esempio il fatto di aver incrementato le pensioni per un milione e seicento i cinquanta mila
Pensionati le pensioni minime a un milione di vecchie lire cinquecentosedici euro al mese per tredici mensilità
Ci dicono ma dovevate farle per di più ma era stata la stessa sinistra che aveva stabilito i canoni a cui dovevano rispondere gli indigenti pensionati
E cioè dovevano essere persone che a parte la proprietà dalla casa non considerata
Dovevano non avere un reddito superiore appunto ai quindici milioni lire di euro magari è o una cifra superiore si è sommato avrei detto anche pensionistico dell'altro corno coniuge quindi li abbiamo operato abbiamo operato subito nei primi centocinque
Oltre alle detrazioni al sino a un milione di lire per i figli a carico e via dicendo
Oggi abbiamo operato sul versante delle imprese oggi non pezzi anche la possibilità per dare una scossa alla nostra economia che quella di continuare nella riforma fiscale così come annunciata unificando le imposte al ventitré per le aliquote al ventitré per cento e al trentacinque ci altre al ventitré per cento al trentatré per cento
Dicono viene meno la progressività richiesta dalla Costituzione non ovvero intanto perché abbiamo una nota Cesare intanto perché c'è un sistema plurimo di detrazioni di deduzioni intanto perché ci sono due imposte al ventitré e al trentatré per cento
Dicono ancora favorite i vecchi
Non è vero perché si pagherà il trentatré per cento rappresenta una percentuale
Limitatissima dell'intera popolazione italiana non ho ancora il numero preciso ce l'ho ma non lo verificato fino in fondo quindi consentitemi di non dirlo ma è un numero davvero limitatissimo
Quindi la grande parte dei cittadini riterrà tra sotto l'aliquota del ventitré Kercher
Dicono
Dove sono
Le risorse
Per
Compensare i le minori entrate dell'erario
Rispondiamo ci stiamo lavorando mi sono preso un mese per portare il provvedimento in Consiglio dei ministri
Dicono ma
Una cifra così importante non riuscirete a trovarla non la troveremo tutta non c'è bisogno di trovarla tutta
Perché l'auto la diminuzione delle aliquote produce alcuni pezzi
Primo aumenti alla base imponibile quindi aliquote più basse che si applicano a una base
Imponibile più estesa
Aumentano la platea dei contribuenti perché molti contribuenti escono dall'evasione totale
O dall'illusione si mettono Corradi culture giuste la coscienza in pace con se stessi con lo Stato con la Guardia di Finanza anche perché questo provvedimento sarà accompagnato naturalmente da un inasprimento delle pene per gli evasori
E infine quindi ci sarà un rientro importante nelle risorse dell'erario provocato proprio da un calo verticale dell'evasione
E ritorniamo
All'applicazione di quella ricetta dell'economia liberale che io ho raccontato in termini precisi con cui stanotte mi sono compiaciuto
Perché avevo il cervello che funzionava bene quel giorno a Parma
E questa ricerca dice leggo Parma meno tasse sulle famiglie sul lavoro sull'impresa
Meno leggi meno regole meno divieti meno di impedimento quello che stiamo realizzando
Meno spesa pubblica improduttiva qui dovremo andare a vedere quali sono le spese inutile quali sono gli sprechi quali sono i privilegi molti rivoli si appalesa uno come dei veri e propri privilegi
Ho letto sui giornali di questa mattina una preoccupazione dell'impresa ma la quattro otto otto state tranquilli non faremo mancare i necessari finanziamenti all'impresa vedremo
Di arrivare ad una situazione che sia corretta che sia giusta che sia morale
Ma non intendiamo assolutamente far mancare specie le imprese del Sud che sono quelle che più profittano di questi finanziamenti il sostegno per continuare a svilupparsi
Continuo meno rigidità più flessibilità nel mercato del lavoro fatto più spesa pubblica in conto capitale le infrastrutture il tutto che cosa produce
Il tutto è uguale a Ricupero di competitività e più competitività significa più sviluppo più crescita dell'economia significa creazione di nuovi posti di lavoro
Più italiani che lavorano significa più italiani che pagano le tasse significa più italiani che pagano i contributi
Significa anche dicendo con una intelligente riduzione delle aliquote addirittura maggiori introiti nelle casse delle rane
è la famosa e tanto discussa curva di latte
In cui io anche guardando a ciò che è successo in Spagna anche guardando a ciò che è successo nel dettaglio in Irlanda e mi sono intrattenuto Convertino a Erna lungo
Su questo tema e lui era il ministro dell'economia prima di essere primo ministro avuto Daloui
Molti insegnamenti che saranno certamente utile nell'individuazione delle particolarità del provvedimento ecco io credo per le esperienze che conosciamo che anche in Italia si potrà produrre questo Effetto aliquote
Più giuste contribuenti più onesti maggiore entrate nelle casse
E comunque non ci faremo cogliere di sorpresa via via che le cose procederanno lungo i due esercizi fiscali che ci mancano prima della fine della legislatura controlleremo l'evoluzione delle entrate
Saremo lì attenti per intervenire perché naturalmente non vogliamo
Arrivare ad aumentare il nostro deficit anche se e mi ricollego con quello con cui ho cominciato quel tre per cento che è stato superato impunemente anche perché noi
Abbiamo ritenuto di dare il nostro assenso alla Commissione europea finché non fossero introdotti delle sanzioni nei loro confronti quella quelle nazioni Francia ai e e Germania che per diversi anni
Hanno superato questo tre per cento addirittura la Germania al quattro virgola uno per cento e hanno già annunciato che continueranno ad andare oltre i tre per cento e da ieri
Si è aggiunta anche la virtuosa Olanda che era tra i principali
Sostenitori della intangibilità del tre per cento
Bene io credo che non ci sia un altro modo che questa sia l'unica strada l'unica strada per la ripresa per lo sviluppo per il bene ma credo che non sarà sufficiente un provvedimento del genere che rispondendo ancora l'opposizione non possiamo mettere in campo immediatamente
Entro aprile ci sarà il provvedimento in Consiglio dei ministri
Anticiperemmo il documento per la programmazione economica e finanziaria ma questa riforma dovrà essere recepita dalla finanziaria che il Parlamento approverà in autunno e quindi non fuochi valere
Per l'esercizio due mila e quattro l'esercizio due mila cinque
Quanto a tutte le storie che ho sentito dire dalla contribuzione dimostrano soltanto una safety pedale ignoranza del fenomeno di chi cosa si deve fare mettendo soldi dello Stato
Per compensare i soldi che si riducono nei punti
E credo che questo non lo voglia e non lo possa davvero fare nessuno
Ma allora cosa c'è bisogno in più per dare una scorsa io dico c'è pieno di cambiare il clima
E a questo cambiamento dobbiamo contribuire
Purtroppo il clima politico in Italia drammatico c'è un'ostilità preconcetta da parte dell'opposizione che aspetta soltanto che io dica bianco per dire nero che io dico nero per dire bianco che mi taccia di irresponsabilità
Di andare in giro con lo scolapasta in testa
Basta che leggiate tutti i complimenti che i giornali mente mi vengono rivolti
E questo forse non lo potremo cambiare
Ma c'è qualcosa che possiamo cambiare de anche ciò sedici e ciò che si dice può essere influenzato dal fatto che noi
Diciamo qualcosa anche noi e magari lo diciamo ad alta voce
Magari intervenendo a sostegno di quelle riforme che fanno bene
C'è la riforma del diritto societario magari anche non producendo aggiorna
Con i nostri capitali
Magari anche ostaggi di ed azioni che sono quali del somiglianza ogni giorno fanno delle propagande a
Una sfiducia ad un impoverimento che ormai sembra diventata un fenomeno da cui non si può sfuggire ecco io credo do e queste sono le famose per i quindi sei tutti rompe il silenzio sapete bene cosa sono sono quelle profezie che apporta di essere bloccati sino a Lizzano da soli di quell'altra storia
Avete sulla montagna c'è qualcuno che non se la ricorda fatti un atto di coraggio manifestando la vostra io sì al riguardo alzando la ma
Da
Siete di più di quanto non sembri
Allora gli indiani si preparano l'inverno tagliano la legna fanno cataste e poi decido di andare a consultare il grande santo che sta un altro sulla montagna finite prima raccolta affinità elettive cataste salgono sulla montagna grande vecchio come sarà il perno sarà presto e cinque corsia a tagliare re altri capaci e poi su di nuovo grande vecchio allora come Salas era freddo no sarà molto molto presto sarà freddissimo perbacco giù tagliare viene agli altri catasto su grande vecchio porta dal
Più rigido del secolo finalmente c'è uno di
Dove la situazione quella corazzata Potëmkin che dice ma grande vecchio
Come fai a essere sicuro di questo agguato è molto semplice io guardo giù nella pianura vedo che c'è un mare di gente che continua a tagliare
E a fare cataste
Allora
Ex
La realtà
Questo è il mondo globale
In quello che fanno parte ormai della nostra vita cui noi dobbiamo reagire dobbiamo reagire da imprenditori
Con la nostra cultura della fiducia con la nostra cultura dell'impresa teneva sicuro è la cultura del Presidente del Consiglio non me lo sono dimenticato care ad occhi aperti per affrontare un rischio giorno dopo voi lo sapete
Che con la saggezza con la prudenza dei imprenditore Beirut
Ma quante volte abbiamo saputo osare quante volte abbiamo dovuto mettere in campo il coraggio per osare
E poi sapete che soltanto in quel modo si può avere Mario soltanto in quel modo si può sviluppare la propria azienda e allora aggiunge amo a quello che vi ha ricordato poco fa non proporre
Venditore il nostro presidente quello che ogni imprenditore sacri non egli è soprattutto nei momenti di
Ritirare sulle mani
Deve lavorare di più ma anche con la presenza fisica anche rinunciando a certe fare gli accertamenti & anche traslocando nei mercati che tentiamo di ad dire anche andando personalmente per altri dici nuove sedi nuovi fabbriche in altri Paesi anche con un rapporto diverso con i collaboratori ma soprattutto innovando
Dopo cambiando il modo di fare pubblicità cambiando in modo di realizzare prodotti innovando sui processi produttivi risparmiando dove c'è da risparmiare tutto questo poi lo sapete e lo Stato certamente facendo vento venti copiamo a giugno
Era questo anche una responsabilità in più quello di alzare la vostra voce
Per
Riportare la fiducia
Del nostro Paese cinque milioni di imprenditori ha ricordato il presidente potenzialità straordinarie
è soltanto un primo
Boh e comunque negativo la voglia del tanto peggio tanto meglio può distruggere
Noi siamo uomini del fare dobbiamo
Dire come protagonisti nella società italiana
Teme a questo governo che è un vostro governo che ha realizzato tutto ciò che ha promesso mette in
Tutto ciò che ha promesso entro la fine della legislatura anche per quanto riguarda le imposte è la prima volta
E un Presidente del Consiglio che un politico si rivolge dalla televisione in modo solenne e sì se entro la fine della legislatura non riuscivo pareri questa riforma e quei cinque punti del contratto con gli italiani non mi ripresenterò alle prossime elezioni gli altri uomini delle parole e delle promesse a vuoto noi buoni gli ha incontrato in
Io
Io
L'impresa e dopo il
Il tempo
Vincere ad
Tensione
Anche questo governo
Tutti quanti auguri
I tre
Produco
Tra