"Pensioni: una riforma equa" - organizzato dalle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) - (presso la Sede del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, Villa Lubin, viale Davide Lubin 2)

A e illustrare questa proposta questo contributo che le ha che vogliono dare al tema della riforma previdenziale
Naturalmente il contributo al quale abbiamo chiesto di reagire
Agli interlocutori principali di che si diciamo così che si confrontano su questo tema
Qui alla mia destra è arrivato il vice ministro dell'economia tra la mia sinistra giusto
Sembra la via sì di
Al mio fianco Pier Paolo Baretta che è responsabile
Della CISL e per questi temi del welfare della riforma previdenziale e poi accanto a Pier Paolo Morena Piccinini della CGIL che diciamo segue gli stessi tematiche alla stessa delega
Come vedete rispetto alla alla diciamo l'impostazione iniziale mancata Santini della UIL che ahimè con questo cambiamento dalla mattina al pomeriggio dovuto al fatto che
Viceministro era obbligato ad essere al Consiglio dei ministri perché relatore del provvedimento
Diciamo così cointeressati sporco al provvedimento che ha a che fare con la tutela del del risparmio e dunque abbiamo dovuto fare questo cambio dalla mattina al pomeriggio li ringrazio per aver accettato questo incontro Santini si scusa ma doveva essere a Sorrento per un appuntamento del suo sindacato
Allora io dirò solo alcune linee generali avendo voi tutti sottomano anche il testo di questa di questa proposta
E prima di tutto motivando perché abbiamo preso questa iniziativa
In un certo senso
Le ACLI non sono una parte sociale tradizionale o di quelle coinvolte direttamente in questa discussione dialogo confronto negoziato secondo dei dei punti di vista fra governo e organizzazioni dei lavoratori però credo che per la loro storia per l'interesse che hanno a una questione che ha molto a che fare con la vita delle persone delle persone che lavorano
Da un lato e dall'altro lato anche perché sono una delle organizzazioni pur non essendo un sindacato che attraverso l'attività del patronato a diciamo un impatto quotidiano con questo tema
Delle delle pensioni e dunque anche una conoscenza volevo dire così in corpore vili de visu di ciò che accade
Nella abilità delle persone di tanti cittadini che si rivolgono appunto al nostro patronato
Quindi queste due ragioni una di ordine generale e una per l'impatto diretto che abbiamo con il problema abbiamo pensato che potesse essere utile dare un contributo a questo questione così controversa
Evidentemente non vogliamo fare la lezione a nessuno né al governo nel sindacato vogliamo semplicemente dire la nostra portare un contributo molti ma hanno chiesto ma siete più vicini a Baldassarri Ò a Maroni alla CGIL con la CISL fate voi guardate il testo
E vedete a cosa siamo più vicini o più lontani a noi interessa semplicemente apportare un contributo sperando che questo tema abbia un esito che sia Equo
Positivo per io lavoratori per le persone che lavorano
Parto da questo presupposto la nostra lettura di questo tema è un tentativo anche di invertire un po'l'ordine dei fattori in genere si parla di previdenza quasi come se il welfare forse un capitolo della previdenza
L'interesse che questo tema ha generato è inversamente proporzionale diciamo alla sua dimensione che dovrebbe avere nell'ambito più globale delle politiche sociali
Direi che forse l'approccio che abbiamo dato è leggere la previdenza come un capitolo del welfare
è vero che lo stato sociale è stato per in Italia è stato per lungo tempo e prima di tutto fatto di pensioni
Ma è anche vero che questa diciamo questi impianto tradizionale non potrà essere ripercorso negli anni futuri è sempre di più dovremmo a bere un welfare che abbia insieme tutti capito
Ed è per questo che questa nostra riflessione si inquadra in una più di ordine generale che avevamo presentato alcuni mesi or sono
Con un manifesto intitolato fare were far portatile formato famiglia municipale comunitario
E a colori nel quale cercavamo anche qui di dire alla nostra di indicare alcuni dei caratteri per noi essenziali di quello che doveva essere il welfare da costruire e credo che la scelta di leggere la riforma previdenziale dentro quel con tre dentro quel contesto non sia insignificante come a dire attenzione che nel momento in cui parliamo delle politiche previdenziali della tutela di una delle forme della tutela che appunto la pensione dunque la vecchiaia dobbiamo guardarla in un quadro più ampio
Adesso non c'è ovviamente il tempo di ripercorrere questo quadro più ampio che peraltro trovate nel manifesto appunto che porta questo questo titolo
La seconda osservazione di partenza è che questa visione più ampia potrebbe indurre ad una ad un atteggiamento quasi dire ma sì Lea che hanno avuto una buona idea un uno sguardo globale ma quei problemi organo bisogna prendere delle decisioni
Non serve diciamo così coi attardarsi a fare un quadro globale noi crediamo di no che non non debba essere questa la strada
E che forse se si dedicasse una maggiore attenzione proprio allora sguardo d'insieme anche il capitolo previdenza potrebbe essere letto
Non dico in modo radicalmente diverso mai inquadrato in questa prospettiva per dirla con una battuta abbiamo detto in più di un'occasione che forse anche lo stesso Parlamento che ha fatto Commissioni bicamerali sui temi più DiVersi forse se dedicasse un'attenzione particolare a questo tema questo capitolo di insieme delle politiche del welfare
Non farebbe poi una cosa così sbagliata visto che gli italiani più che alle riforme istituzionali all'ingegneria elettorali sono particolarmente interessati a che cosa succede proprio nel campo delle pensioni della sanità dell'assistenza insomma
In quegli interventi che molto hanno che fare con il quotidiana con la vita quotidiana delle persone
Il terzo aspetto di inquadramento generale che abbiamo fatto una valutazione critica rispetto alla proposta che era contenuta nella delega al governo attorno appunto a questa riforma delle pensioni delega che peraltro viene da lontano e che è partita in un modo è un po'arrivata in un altro modo che poi il testo che oggi in discussione
Al al Senato e che per per certi versi si inquadra nel processo di riforma più generali quelli collegati alla alla riforma Dini del decennio di metà del decennio passato e che non riteniamo diciamo così la la la la via da seguire
Perché polo prima di tutto però ragione di efficacia rispetto agli obiettivi che si pone cioè un risparmio previdenziale secondo soprattutto rispetto all'equità
La questione peraltro ben conosciuta e non merita altre diciamo sottolineatura
Che cosa andiamo invece a proporre la nostra proposte diciamo inquadrata attorno a nove punti che adesso illustrerò brevemente
Il primo ponte è un punto che largamente condiviso peraltro quello che si dice bisogna separare previdenza e assistenza
L'operazione non è di pura cosmesi ci sono almeno tre buone ragioni
La prima ragione che mettendo insieme queste due capitoli previdenza assistenza alla fine si è prodotto un immagine che alla fine non è poi così vera non e cioè che spendiamo in modo così eccessivo per quanto riguarda le pensioni no che siamo totalmente fuori rotta rispetto al all'Europa è una sovraesposizione del nostro sistema previdenziale che credo non sia sia ingiusta perché insieme al spesa di previdenza si accorpano delle voci che peraltro poi sono coperte da contribuzione indicate da leggi apposite dello Stato ma che sono tipicamente del campo socio assistenziale
Trattamento alle pensioni al minimo
Gli assegni per l'invalidità e gli assegni sociali eccetera eccetera ci sono un insieme di provvedimenti che sono evidentemente di altra natura la seconda ragione
E che distinguendo chiaramente fra questo e quell'altro capitolo forse cominceremo ad avere effettivamente uno stato sociale dove la Spesal socio assistenziale sia ben identificata
E soprattutto si producono una serie di interventi noi nel nostro manifesto ne abbiamo indicato uno come prioritario quello dell'introduzione
Di un reddito minimo di garanzia come elemento decisivo per una lotta alla povertà visto che sappiamo che sotto la soglia dalla povertà assoluta ci sono quasi tre milioni di persone il fatto che siamo insieme con la Grecia
L'unico paese dei quindici che non ha uno strumento universalistico di lotta alla povertà la dice lunga sulla necessita di un disegno di riordino delle nostre politiche
Sociali della nostra spesa sociale
La terza ragione di questa separazione e chiaramente evidenziata dal fatto che la contribuzione previdenziale deve necessariamente andare a coprire anche dentro il quadro della riforma Dini e cioè della disegno di una coda di una pensioni di tipo contributivo
E non deve essere diciamo così mischiata ad altre voci che invece richiede un intervento diretto della fiscalità
Il secondo punto evidentemente legato alla
Ad una misura di cui si è discusso peraltro negli anni passati
E che a noi sembrerebbe qualche interessa ovvero quello che diciamo in termini sintetici è stato indicato come un l'estensione del sistema contributivo pro-rata
è noto a tutti che il sistema contribuito contributiva è stato introdotto dalla legge Dini e che questa legge prevedeva appunto che questa forma di pensione fosse incentra forse
Attribuita a quei lavoratori che avevano meno di diciotto anni di anzianità contributiva a noi sembra che l'estensione a tutti i lavoratori di questo sistema possa essere una misura e qua e perequativa
Nel senso che se occorre in qualche modo a a bere un risparmio previdenziale ingiusto che questo sia pagato da alcune fasce di lavoratori nel caso dello scalone del due mila otto ma venga in qualche modo ripartite in modo differenziato a seconda di quanto si è più o meno Vincini o più o meno lontani dalla pensione
è chiaro che il lavoratore che più vicino alla pensione avrà come dire una penalizzazione minima o quasi insignificante quello che più lontano dai diciotto anni evidentemente avrà una penalizzazione più significativa quella che nasce appunto dal sistema
Dalla diversa rendimento dalla pensione con il sistema contributivo
Allora ci pare che sia per ragioni interne a questa fascia di lavoratori sia per una forma di perequazione di quei lavoratori giovani che avranno unicamente il sistema contributivo
Che questa strada potesse essere una delle strade non dico la salvezza del mondo la panacea di tutti i mali ma una strada che in qualche modo ripartiva in modo più equo i sacrifici o una necessita di una contribuzione a quella sostenibilità del sistema pensionistico che evidentemente sotto gli occhi di tutti perché è chiaro che la cosiddetta gobba che avremo intorno al due mila
Trenta ha a che fare con il rapporto fra numero di premi di persone attive numero di pensionati che a quell'epoca
Come è noto sarà di sostanzialmente uno contro due cioè un lavoratore attivo due pensioni due pensionato
Una terza sollecitazione che quindi abbiamo fatto è
Quella di mantenere un accesso volontaria differito al pensionamento anziché diciamo una misura stretta come quella indicata nella riforma del governo indichiamo la possibilità di mantenere come peraltro oggi dice
Una accesso volontario e differito che abbia diciamo come punto di partenza unità di
Sessanta anni e una volontarietà che può stare tra i sessanta e i settant'anni evidentemente queste della quarta cosa comporta una cosiddetta nuova indicazione di una nuova quota quella che abbiamo chiamato che peraltro in cui peraltro si discute quota novantacinque come somma dell'età anagrafica con la somma della degli anni di contribuzione evidentemente questo sistema non è un sistema bloccato e vincolistico
Ma sarebbe un sistema in qualche modo flessibile e volontario che non cancella però definitivamente la pensione di anzianità come nella proposta del governo escluse quelle pensioni di anzianità che siano calcolate interamente con il calcolo della metodo contributivo
Una quinta osservazione rispetto alla nostra proposta un elemento che forse non è entrato ancora nel dibattito ma che vorremmo porre come un elemento qualificante di questa riforma
Ed è quello che abbiamo chiamato conto individuale di sicurezza sociale per garantire la continuità assicurativo ovvero trovandosi di fronte ad un numero crescente di lavoratori precari intermittenti o flessibili
Che spesso non hanno né un reddito sufficiente per avere diciamo una un minimo di dignità di cittadinanza
Spesso non riescono ad accedere se non in forma limitata o parziale alle indennità di disoccupazione ma per di più sono anche quelli più penalizzati dal punto di vista della contribuzione
E perché domani avrà unicamente pensioni di tipo contributivo evidentemente questa è una doppia penalizzazione
Ora mi pare che questa figura sociale o questi insieme di bisogni di domande non abbiano trovato ancora un adeguato spazio mentre penso che guardare con estrema attenzione a queste figure sociali che peraltro popolano l'universo del lavoro
E non sia un uno sguardo sbagliato da un punto di vista dell'equità e quindi l'introduzione di un conto di lingua e di sicurezza sociale
è una forma di integrazione e del reddito attraverso l'indennità di disoccupazione e della contribuzione assicurativa e previdenziale che altrimenti non verrebbe assicura evidente che questo pone diciamo così un problema del tutto nuovo dei così detti appunto lavoratori poveri cioè di persone che hanno magari una qualche attività lavorativa ma per la forma con cui l'esercito
La tipologia di contratto l'intermittenza dell'attività lavorativa
Non sono in grado né di sostenere la loro famiglia con un reddito sufficiente soprattutto si trovano a da vere
Una diciamo così una una un futuro pensionistico alquanto incerto se non
Del tutto del tutto misero
Una sesta proposta e quella che indica un mantenere un accesso al pensionamento di anzianità alternativo a quello unico di quarant'anni che la soglia di contribuzione fissata nella delega nella proposta con
Da del Governo
Evidentemente questa questa nostra proposta fa il conto con la necessità di arrivare ad una diversa graduazione del rapporto con la pensione in modo non diciamo così vincolate non improvviso
Ma in una forma graduale consentendo in qualche modo ai lavoratori
Di poter fare dei calcoli sulle loro aspettative in modo non diciamo ansiogeno e cercando di
Non mettere diciamo in discussione alcune certezze che poco per volta un lavoratore si è diciamo procurato durante la sua vita lavorativa
Il punto sul previdenza complementare non contiene grandissime novità in sostanza concordiamo con l'opposizione sindacale e cioè quella che e questo capitolo sia un capitolo importante perché nella logica della riforma Dini
Questa previdente commentare non è aggiuntiva è un modo di andare a coprire quel minor rendimento che le pensioni col metodo contributivo avranno negli anni futuri e dunque è bene che questo tema sia trattato con assoluta delicatezza anche perché questo si tratta di un come dire di un di un salario differito che lavoratore ha già e quindi non è di una cosa che si aggiunge e dunque la volontarietà e comunque la logica
Di passare attraverso i contratti sembra anche per l'esperienza che già alcune importanti categorie hanno realizzato sembra la strada principale
Infine
Un ultimo punto riguarda la contribuzione dei lavoratori autonomi
è notorio che questa categoria ha avuto un percorso alquanto accidentato che è frutto un po'dalla storia sociale previdenziale di questo Paese ma ma umano che ci lascia un po'indietro la storia il si guarda al futuro
Occorre guardare a questa categoria con la necessità che anche
Per diciamo questo segmento di lavoratori ci sia una contribuzione sufficiente a pagare le pensioni future
E qui indichiamo due
Elementi propositivi il primo è un'accelerazione del traguardo del diciannove per cento per quelle figure di cosiddetti atipici
E una aliquota del venti per cento per i lavoratori autonomi
Probabilmente si potevano fare molte altre sottolineature magari adesso apriamo il confronto e poi Beppe Foresti che responsabile servizi tecnici del patronato magari può raggiungere chiarificare alcuni punti ma mi interessava dire qual era la direzione di marcia che le ACLI
Volevano diciamo così e mettere in questo confronto comma
Come i nostri interlocutori
A noi sta a cuore concludo che diciamo questa riflessione possa
Così spingere
Sollecitare
E il governo e le forze sindacali a diciamo trovare in qualche modo una via che possa vedere una riforma di tipo consensuale se c'è un merito che ha avuto la riforma Dini che pure una riforma
Su cui i lavoratori hanno pagato un prezzo tutt'altro che leggero e nell'immediato ma soprattutto nel futuro
E ragionevole dal punto di vista del fatto che l'equilibrio demografico è radicalmente cambiato
Ma allora proprio per questo proprio perché si tratta delle attese delle aspettative e delle speranze della vita
I milioni di persone
Credo che la necessità appunto di arrivare ad un percorso non contro positivo ma consensuale dovrebbe essere una delle precondizioni anche per il successo stesso dalla riforma perché riforme così importanti che toccano appunto la vita di milioni di persone possono essere efficaci se godono anche di un largo consenso sociale
è quello che noi ci attendiamo sia dal punto di vista della capacità del sindacato di avere una proposta unitaria e sia dal punto di vista del governo di ascoltare in modo non distratto diciamo queste voci di milioni di lavoratori avendo presente in particolare questa la sottolineatura che vogliamo fare quelle fasce di lavoratori particolarmente deboli particolarmente svantaggiati
Che rischiano di non avere una difesa è una voce vera in questa discussione sulla riforma previdenziale
Detto questo me ne taccio forse comincerei anche per
Così dare la parola Morena Piccinini vuole come se vuoi cominciare
Poi lasciare la parola Baretta Poirier
Baldassarri poi ci sono ci sono alcuni
Dialoghi aggiuntivi poi tiriamo una qualche conclusione sapendo che i tempi sono ahimè concentrati perché i nostri interlocutori poi hanno altri appuntamenti abbiamo tenuto voluto tenere comunque questa iniziativa nonostante questi diciamo ribaltamenti di fronte dovuti agli impegni di governo del viceministro
Grazie davvero perché credo che
Sia uno spirito molto positivo quello col quale
Bobba sia invitato a questa a questo approfondimento e credo siano davvero approfondimenti utili
Io condivido in in modo particolare la affermazione di
Apertura a questa a questa discussione circa il fatto che la previdenza è un capitolo dello stato sociale e non il contrario
Sembrerebbe pleonastico sembrerebbe talmente normale tra gli addetti a voi ai lavori questa affermazione in realtà vediamo come all'interno del sistema previdenziale ci sono ancora
Sono ancora confutate considerate come ha pertinenti persiste del costo previdenziale prestazioni che di fatto costituiscono un grande ammortizzatore alla mancanza di interventi di altro tipo
Se penso solo a degli all'esempio classico
Come vengono ancora oggi utilizzati
I prepensionamenti che non si chiamano più tardi ma si chiamano mobilità lunga al posto di altri interventi in materia di mercato del lavoro mi pare che sia chiaro il il tema e questo significa credo da un lato non solo un più precisa separazione tra previdenza e assistenza ma credo che significherebbe anche ciò che unitariamente avevamo chiesto alla governo subito dopo la manifestazione del sei di dicembre quando il governo convoco CGIL CISL UIL chiedendo un confronto a tutto campo
E cioè a un confronto che potesse ragionare non solo di previdenza ma dall'insieme dei capitoli naturalmente con una premessa e la promessa era mettiamo da parte e quanto contenuto nella delega previdenziali in modo particolare mettiamo da parte l'emendamento presentato a ottobre cioè evitiamo di infilarci e discutere di quello aspetto nello specifico per vediamo di ragionare insieme
Perché il tema della necessità di affrontare l'insieme dei capitoli è davvero a significativo aggiungo che insieme dello stato sociale manifesta tali e tante carenza sia per quanto riguarda la politica delle famiglie come citato sia per quanto riguarda per esempio il tema anziani non-autosufficienza
Che dal vero esige un percorso novembre e ma prima di tutto un percorso vero di adeguamento delle risorse economiche destinate a quel capitolo
Perché se è vero che la spesa europea Raspelli italiana si colloca ancora almeno due punti sotto la spesa media europea
Per quanto riguarda il Complesso dispensa sociale mi pare evidente che non c'è travaso possibile
Tra eventuali possibili risparmi dalla spesa previdenziale rispetto ad altri capitoli dell'ostello stato sociale ragioniamo di entità troppo diverse
Troppo consistenti
E ragioniamo anche un sistema che per quanto riguarda la previdenza minori insieme a tutte le forze sociali abbiamo proprio cercato di farsi che fosse autofinanziato e che non prevedesse appunto
Ruoli impropri ma neanche travasi intorno
Quindi io decisamente credo che
Se ci fossero state le condizioni intendiamo non ci fu non ci siano state attraverso le quali il governo avesse accantonato quel provvedimento è dato avvio ad una discussione vere anch'devo i motivi e gli argomenti
E la disponibilità per arrivare ad una confronto che fosse una trattativa a quel punto attraverso in quand'era reame affrontare tutti questi aspetti aveva manifestato da parte delle organizzazioni sindacali una disponibilità affinché questi temi nel loro complesso venissero affronta
Venendo al tema specifico previdenza
Mi pare evidente che da quanto ci è stato illustrato c'è una critica di fondo che noi condividiamo all'impianto complessivo della del scorrendo il materiale vedevo come la decontribuzione non viene considerata un elemento positivo e lo condividiamo
Come il prelievo obbligatorio del trattamento di fine rapporto non viene considerato elemento positivo per alimentare la previdenza complementare e lo condividiamo
Come nel sistema si vada nella delega si vada prefigurare un sistema talmente rigido
Che non solo non è equo
Ma non è neppure applicabile
Nel senso che un sistema rigido
Di siffatta natura non è applicabile neppure nelle relazioni normali le più normali non parlo di quelle patologiche le più normali relazioni impresa
Mondo del lavoro lavoratori proprio perché è una rigidità di questo genere rischia davvero di esporre
Intesa ai lavoratori ad una situazione di successiva mancanza di tutela
Io credo che questo dovrebbe essere il punto di partenza per tutti anche per per il governo e cioè dire
Mettiamo da parte questo insieme di ragionamenti vediamo come l'intero sistema possa essere affrontato e noi sappiamo che dal sistema e cioè dalla riforma Dini io dico sempre apriamo dei crediti
Perché è nato in un momento nel quale la flessibilità molto minore di quella di oggi
La precarietà erano che essa minore di quella di oggi
Oggi con un sistema contributivo puro
Possiamo avere una tutela chi lo considero ancora molto adeguata per una carriera lavorativa diciamo normale continua con redditi tra virgolette normali
Abbiamo delle situazioni che appunto sono la discontinuità e non solo
Io credo che vada inserito anche quella fascia di lavoro a a reddito basso in modo strutturale
Che sicuramente in una situazione contributiva pura rischia davvero di trovarsi in una situazione di grosso disagio nella situazione di vecchiaia
Quando parlo di queste situazioni e reddito così basso in realtà non le considero soltanto quelle che ci solo da ora in poi per il futuro ci sono sempre state
Con l'unica differenza che in passato avevamo un ammortizzatore che era l'integrazione al minimo
E guarda caso il maggior numero di pensioni integrate al minimo solo femminili
Guarda caso s'quindi frutto anche proprio di una mercato del lavoro di una storia lavorativa del tutto particolare in futuro non avremo più quello io non ho rimpianti
Rispetto al fatto che verrà a mancare l'integrazione al minimo dico però
Che se non vogliamo pensare solo al paracadute futuro dobbiamo pensare a costruire paracaduti nel corso della vita lavorativa
Quindi questa idea delle contro individuale di sicurezza sociale noi nella
Nostra riflessione non l'abbiamo chiamato così ma il senso è quello come sostenere
Le attività lavorative che si sa fin da ora che per precarietà e o o povertà dirà detto rischiano di essere particolarmente esposte
E io lo dico in esplicito credo che se noi facessimo riuscissimo a fare un'operazione di questo tipo
Il mondo del lavoro sarebbe disponibile a ridiscutere anche puntuali solidarietà interna al sistema lo dico perché ne sono davvero completa rispetto anche lì per modalità di relazioni che abbiamo con i lavoratori
Fare tutto quaestor vuol dire che noi dovremmo tenere in un
Piano del tutto secondario
Il tema tensione di anzianità
Perché rischiamo invece su quello di concentrare un'attenzione abnorme da parte di tutti ecco non è una critica la discussione di oggi da parte di tutti
Quando abbiamo fatto incontri questo confronto nel governo
Abbiamo molto discusso
C'è uno la curva cioè c'è uno la gobba
Ma prima ancora quella gobba e fisiologico e patologico
E abbiamo visto e abbiamo anche
Verifichiamo anche nei fatti che con il sistema nuovo che sia un atto di introdurre è il sistema nuovo che determina davvero dei comportamenti virtuosi anche proprio nell'allungamento della vita della vita lavorativa quindi il tema della prolungamento dell'attività lavorativa
Sarà una cosa normale né i fatti
E perché essi lavori in modo più saltuaria perché si comincia più tardi e perché c'è sarà anche una maggiore propensione a continuare l'attività lavorativa già oggi vediamo
Che in una situazione di tranquillità normativa e ultimamente non è stato a tale in
In una situazione di tranquillità normativa annuncia la fuga verso la pensione
A meno che non ci siano dei processi di espulsione da parte delle imprese che sono ricorrenti indipendentemente dalle procedure formali di eventuali crisi
Ecco in un quadro di questo genere credo che vada affrontato anche quali tipi di interventi magari necessitano ulteriormente
Qui sono state fatte delle ipotesi
Alcune non mi non mi stupiscono per nulla non foss'altro che per esempio per quanto riguarda i pro rata contributivo
Io faccio parte di un'organizzazione che ne discusse nel Novara nel lontano novantotto novantanove ragionando anche del proprio direttivo circa il fatto che qualora si fossero posti dei problemi avremmo considerato allora si disse così come più eque ragionare di un pro-rata contributivo piuttosto che di altri interventi aggiungendo però anche una cosa
E cioè che quel sistema avrebbe potuto funzionare cioè ci si sarebbe potuti arrivare se nel frattempo si fosse sviluppata in modo armonico la previdenza complementare non è stato così
è il fatto che a suo tempo si sia fatto una cesura tra i più o meno diciott'anni non è stata la l'idea balzana di qualcuno le o la volontà di scaricare sui giovani
Quanto il pire quel sistema ha bisogno di essere accompagnato da un potenziamento della previdenza complementare che ha bisogno del suo tempo per svilupparsi
Quell'analisi di allora rischia in molti settori di essere l'analisi dell'oggi visto che per esempio nel pubblico impiego la previdenza complementare in un tetto ancora partita per tutto il pubblico impiego
Noi oggi come CGIL non abbiamo riproposto il pro-rata contributivo perché avendo a discussioni unitario abbiamo verificato come non fosse non fosse praticabile
E quindi io non la non la riformalizzo nel senso che appunto credo sia una
Un'ipotesi che hanno voi a suo tempo abbiamo valutato e che non abbiamo poi ulteriormente sviluppato nel nome anche di queste relazioni unitaria mi permetto però di fare una considerazione
Ulteriore
La eventuale estensione di un pro-rata contributivo cosa significa significa introdurre allargare un sistema fatto di incentivi e disincentivi Elide
E cioè il dire che per l'anzianità maturata poco o tanto di quella parte di anzianità il calcolo verrà effettuato sulla base delle aspettative di vita
Chiaro che nel momento in cui si ragioni di una pensione rapportata all'aspettativa di vita automaticamente comporta un atteggiamento individuale
Rivolto all'innalzamento della della continuità di lavoro e quindi anche un innalzamento automatico dell'età
è una logica è un sistema
Ecco io vedo un po'contraddittorio mi permetterete stridente il fatto che Kiss tema del pro-rata altri l'hanno proposto quindi possa unificarsi possa eh aggiungersi al sistema della innalzamento delle delle terre
Perché sono due logiche mi permetto di dire DiVersi
Agisce su un abbassamento del rendimento che in quanto tale determina l'incentivo l'altro è in qualche modo un atto tra virgolette coercitivo pur mantenendo la libertà diciamo di no del non imporre i quarant'anni
Cui il CTV Brianza letta e che paradossalmente dovrebbe dare diritto ad un rendimento più alto ecco io non le vedo stare insieme
La mia opzione del re verso le quote più peraltro oggi se ne sta parlando da più parti
Permettetemi scherzosamente di rilevare come la settimana scorsa dieci giorni fa ne ho sentito parlare di un innalzamento sui due anni cinquantanove sessantasette oggi ne sento parlare sessanta settanta
Insomma vi chiedo
Fino a che punto no ma la dico così proprio per per ragionare davvero in uno schema di riflessione molto libera perché
Questo aspetto
Facciamo un attimo riferimento ai cinquantasette anni come sono che e cinquantasette anni sono nati a suo tempo
Der armonizzarli al sistema contributivo a regime
E cioè a dire a cinquantasette anni possibilità di uscita
Chi rientra nel pro-rata o rientra nel contributivo origine avrà quel sistema chi rientra nel retributivo
L'anzianità come minimo deve partire dei cinquantasette anni per armonizzare per armonizzare la possibilità di uscite
Se non era Milano della fase attuale nel due mila otto non so da quanto sui sessanta
Rischia di portarsi dietro con Effetto pressoché automatico anche il sistema contributivo
Un sistema che ha dato il nome della flessibilità
Ecco io sto facendo decisamente non un un ragionamento squisitamente politico ma proprio nel ragionare sulla proposta insomma
Io lo vedo decisamente molto insidioso rispetto a quello che è stato ipotizzato a suo tempo come un sistema a regime che dia lo spazio di flessibilità e che incentivi sulla base della possibilità di
D'altronde di incentivi ne parla anche la delega del governo noi riteniamo che quel sistema incentivante
Forse non sia il più efficace anzi non riteniamo sia il più efficace che si possano trovare sistemi incentivanti di altro tipo magari con l'intendimento maggiorato sulla pensione
Che da comunque un risparmio anche per gli enti previdenziali che porti davvero
A premiare comportamenti virtuosi
Il rischio di Avvenire innalzamenti di soglie
Che nel tempo rischiano di diventare automatici in relazione all'invecchiamento della forza della popolazione
Si portano dietro un cogenza
Che lascia del tutto inalterato il problema che attiene a quali processi ci sono nel rapporto con lentezza
Rischia di lasciando inalterati e noi abbiamo nella non innalza i nell'innalzamento che si è già prodotto abbiamo già delle situazioni
Presenti di espulsione dal mercato del lavoro
Con il rischio di rimanere senza tensione e senza retribuzione
Il problema della volontarietà dell'incentivazione anche all'impresa in modo tale che questo possa produrre risultati positivi credo sia il problema vero
Anche perché io a quella o interattivo che è stato posto della riduzione del costo della spesa previdenziale dello zero sette non non mi adeguo Conlon mi adeguo non non parto da quel punto di riferimento perché credo che appunto se quella curva è fisiologica
Ci si possa arrivare ad affrontarla attraverso appunto situazioni fisiologiche non invece attraverso una riduzione tout cour della spesa così come così come ipotizzato direttamente dal governo
Io concludo quelli l'ultima cosa vorrei però dichiara
Circa la sollecitazione affinché si trovino strade per interventi consensuali su questo tema così delicato è evidente che è un tema delicato
Che più di tanti altri
Agisce direttamente sulla vita delle persone
E che ha bisogno davvero di consenso sociale
Le organizzazioni sindacali hanno dimostrato né il tempo di farsi carico dei problemi anche di sostenibilità del sistema previdenziale
Hanno sempre chiesto di potere partecipare al processo
Riteniamo che
In questa vicenda nella vicenda della gara non ci sia stato questo elemento di di partecipazione
Vedete da un ultimo sentivo proprio ieri ieri l'altro che un ministro
Ha affermato come sia necessario arrivare a una idea di riforma che sia più accettabile più equa
Mi pare che implicitamente riconosca che questo impianto non sia né accettabile ecco
In realtà è la cosa che abbiamo detto dava da dopo un anno e mezzo
Non mi ricordo neanche più a questa parte
Ecco se si vuole fare una cosa accettabile ed equa
Bisogna partire con il tavolo pulito
Era già dare davvero dell'insieme dei temi posti che ripeto in larga parte condivido e che possano vedere davvero il coinvolgimento che alla fine fare dire a ognuno di noi forse non c'abbiamo
Guadagnato niente in più ma almeno abbiamo la consapevolezza che di tutto l'impianto
Che sia andato a definire è un impianto che alla fine risulta equo oggi credo che rischiamo di ragionare di una serie di provvedimenti che scontenterà hanno tutti perché ognuno riterrà colpiscono se medesimo senza essere convinti dell'impianto complessivo scusate
Bene grazie a Morena Piccinini per questo illustrazione sintetica per queste riflessioni sulle nostre proposte però adesso la parola a Pier Paolo Baretta che come sapete
Il plenipotenziario del nazismo su questi temi che grazie
Ma l'operazione risanamento
Messa in morto nel mille all'inizio degli anni settanta che culminata con con la Dini con altre tre cinque
Ha avuto successo
Più di cento mila miliardi di vecchie lire sono state risparmiate
è stato introdotto un sistema flessibile di accesso
La critica che è stata fatta
Perché è che era troppo lunga la transizione
Non che era sbagliato l'impianto
Ed è stato scelto con coraggio da parte del Paese l'introduzione di un sistema come quello contributivo dico con coraggio perché è un sistema profondamente può ma che espone molto
A una rischi io sociale di pensioni inadeguate
Dunque una buona legge
Quindi non conti
Problema forse questo sarebbe un modo più proficuo di discutere
è che
Con una velocità impressionante come cura alla quale siamo sottoposti in questa fase storica anche nel giro degli ultimi dieci anni sono intervenuti i profondi cambiamenti che ci rendono necessario ragionare con una chiave più ampia che cito solo tre senza farla lunga il mercato del lavoro ricordava anche Gigi
Nel Bova sull'introduzione non c'è dubbio che le previsioni di mercato del lavoro che avevamo nel novantadue e nel novantatré anche nel novantacinque non erano di una tale dirompente sa
In termini di flessibilità
Sappiamo che non tutte precarietà ma sappiamo che ormai il livello di flessibilità è tale che mette a rischio dal punto di vista previdenziale alcune tenuto il futuro di due milioni e trecento mila
Co.co.co. togliete anche pure i quelli che fanno gli amministratori condominio ma arrivate un milione sette milioni e otto
Avranno una pensione futura
Del trentasette per cento del loro ultimo stipendio che non è molto elevato e in più hanno quipu chi a cui faceva riferimento la proposta delle Acri quando parlava del conto quei buchi sempre più evidenti
I buchi gli hanno anche gli interinali che pure hanno un un livello di contribuzione più elevato isola c'è un sistema che è scoppiato
E
Con buona pace dei dei commercianti degli artigiani
Che sembra che non gli è ce l'abbiamo con loro penso che loro abbiano lo stesso problema di co.co.co.
Che se continua a pagare il diciassette per cento dei contributi
Poi avranno delle pensioni da fame nella prospettiva possono scegliere pensione da fame ma almeno Nadia e sappiamo che questa è la dimensione foto Ap mercato lavora scoppiato implica una riflessione
La seconda devo dire con con con grande contentezza generale
è l'attesa di vita che è straordinario fette cresciuta cresce di un mese all'anno
Da solo da dieci anni a questa parte è già cresciuta i due anni
è un dato straordinario ma fortemente costoso se vogliamo mantenere un livello di servizi sociali neanche di prestazioni adeguate sappiamo che l'attesa di vita
Che cresce è una bella notizia
Ma che va sostenuta dal punto di vista la gestione dei costi di scelte politiche la terza e la composizione sociale
In questi giorni si è parlato molto di famiglia espressi in maniera molto generica tutti i comandi condiviso i grandi appelli alla centralità della famiglia la famiglia non è più la stessa di solo quindici anni vent'anni fa larga stretta lunga tutte le cose che sappiamo
Mi limito solo a dire che se le statistiche dicono che l'ottantanove per cento le famiglie italiane non sono povere
E l'undici per cento sono povere ma nell'ottantanove l'otto per cento e nella soglia di quasi povere si può dire che la fascia da rischia del venti per cento
Che è una cifra importante che implica scelte sociali
Insomma le conseguenze di queste tre
Cambiamenti sono la prima
Mi pare assolutamente condivisibile
Sia nella proposta deve accadesse nel ragionamento che ha fatto adesso Morena che non si può non parlare di Guelfo
Largo il il tema di oggi poi possiamo anche discutere nel merito di pensioni lo facciamo oggi lo faremo lo facciamo i tavoli se serve eccetera il tema vero il l'Uefa e all'interno di una generale politica di welfare
è possibile anzi doveroso affrontare anche forme di riequilibrio di ridistribuzione diverso delle prestazioni attuali
All'interno questo sarebbe una politica auspicabile che in una visione regionale di welfare dove scegliamo nuove priorità rispetto a quelle che dieci quindici anni fa non avevamo possiamo anche pensare di riequilibrare prestazioni
Spostarle da una parte all'altra
Qualcuno si sta chiedendo non è il nostro argomento ma qualcuno si sta chiedendo ma questo zero sette che Tremonti vuol risparmiare che fine farà
Per esempio in nome del risanamento del bilancio pubblico il Governo ha fatto una scelta che io considero positiva quella di già innalzare un po'i contributi dei co.co.co. con l'ultima Finanziaria portati al quattordici e diciassette ma quell'introito
è incamerato nella nel debito e non è riutilizzato ai fini di una ricca redistribuzione delle prestazioni che sostengano un nuovo welfare così come no le ACLI stesse titolano un nuovo far
Tutti argomenti che meriterebbero una discussione molto molto seria e non si può non parlare di welfare e attenzione che
Vado molto per sintesi ma credo si capisca il filo del ragionamento è questo
Arriva ad un punto critico della del della del anche delle scelte
Io penso che non possiamo più permetterci ulteriori abbassamenti del valore della pensione questa è un punto che poi non è che è neutra questa affermazione ha delle conseguenze
Mentre la Dini lo metteva in conto cioè ladini metteva in conto che era possibile immaginare nel lungo periodo ricco e lo mettono in conto forse perché pensavo mercato al lavoro più stabile
Nel quale ci fossero meno interruzioni e quindi poteva immaginare che si potesse avere un po'meno di pensione in un quadro generale pur di mantenere ad esempio un accesso molto vantaggioso rispetto ad altri Paesi europei ora se questo è il quadro di riferimento
Quali sono le le le scelte da compiere
Che si intrecciano moltissimo con
Con i ragionamenti che sono stati proposti oggi pomeriggio anch'io penso che sono sostanzialmente tre messaggi tre tre
Tra proposte diciamo un po'ostative perché nelle docce quali noi dobbiamo lavorare anche perché comunque sia sta partita noi avremo sogneremmo di chiudere il dossier previdenza ma insomma no
Ho l'impressione che non sarà ancora bene la prima assicurare una dignitosa pensione
Io non sono stupito che il Governo
Mi ponga il problema di
Della di un'ipotesi di rientro da da da deficit di forme di Risanamento anche non totale mi pare giusto sarei preoccupato che i ministeri del tesoro di qualsiasi governo Fosso degli sciacquone rischio che non stiamo correndo
Ma non sono nemmeno stupito che Confindustria o le controparti mi pongono il problema di una contribuzione troppo onerosa
Perché c'è un problema di costo del lavoro complessivo la cosa che mi sorprende è che nessuno affronti la terza gamba del ragionamento un sistema se risanato dal punto di vista finanziario un sistema che non si scarichi sul costo del lavoro sistema che assicuri una dignitosa pensione dal alla gente
Non è facile conciliare le tre esigenze a noi spetta a dire che la dignitosa pensione et è una delle priorità che dobbiamo assumere tutti insieme che cos'è una dignitosa pensione le piacerebbe discutere di questo ad esempio anche
Con co.co.co. con gli esperti con tutti coloro che che giustamente no fanno i conti al del del
Del sistema è anche nel nostro ragionamento
Io dico l'azzardo io dico al settanta per cento dell'ultimo stipendio promotore settantacinque ottanta siamo qua per ragionare è chiaro che se è così non basta la previdenza non non bastano alla pensione pubblica
Perché siamo a parte siamo già sotto bisogna interrompere un'ulteriore discesa per questo siamo contro la decontribuzione in questo contesto perché la decontribuzione non viene proposta in un contesto che dice andiamo a pensare un'aliquota unica in un cambiamento generale di sistema che consenta dice semplicemente togliamo ai giovani
Cinque punti e quindi gli riduciamo la pensione pubblica
Tout-court e quindi non è non è più non è Prost non è prospettabile in questa situazione ma in ogni caso bisogna pensare che la pensione sarà fatta a due gambe la pensione pubblica
E la pensione complementare la pensione integrativa
Stiamo indietro stiamo perdendo tempo
Più presto si riesce a mettere in moto il processo e Brienza e complementare meglio maestro questa anche il ragionamento che Gigi Bobba ci ha proposto in questo capitolo vedo bene quello del conto
No i termine tecnico la totalizzazione
Un
Come c'è il conto il il contumace il numero fiscale che ognuno abbia un numero previdenziale per cui nel corso di tante che c'è un prova aggiuntivo a quello che dici tu dici non cessò come sarebbe non c'è solo il fatto dei periodi interrotti
C'è anche il fatto del congiungimento tra i diversi periodi di diversi istituti
Quindi noi abbiamo due lacune nel sistema previdenziale italiano che vanno assolutamente superate fatto che se uno passa da un sistema d'un altro rischia di non congiungere e sin Pinuccia dell'interazione delle interruzioni rischia il vuoto
Noi dobbiamo pensare che la vita previdenziale una vita unica
Indipendentemente se uno lavora in agricoltura o lavorano industria avevano il commercio alle banche una vita previdenziale unica come la vita fiscale unica e e che avendo una vita unica ci sia un assetto una una discussione molto seria non ovviamente in termini assistenziali
Su quali sono anche i punti di saldatura negli eventuali buchi che che che si possono presentare nella nella vita lavorativa un tema molto delicato ma è un tema da welfare che va a che va affrontato quindi il primo capitolo è una assicura una pensione dignitosa che a queste conseguenze di merito il secondo è armonizzare progressivamente le diversità i trattamenti
Non facciamo la discussione sono più pure utile sul piano del dell'impatto pubblico su
Le grandi distorsioni che poi riguardano piccoli numeri no che i decreti gli onorevoli deputati non penso a cose più profonde penso alla separazione tra assistenza e previdenza che un pezzo di armonizzazione no
Penso alla parificazione dei contributi
Se noi potessimo pensare che in dieci anni arriviamo tutti arbitro il questore al di fuori delle proposte ufficiali non siamo al dire arrivare tutti a un ventisette per cento
Potremmo rispondere a un a un grande tema in maniera in maniera seria
Perché però bisogna che tutti crescano perché se non crescono tutti
Non riusciamo a fare un'operazione di riequilibrio penso al fatto ecco perché citavo prima che oggi i artigiani commercianti hanno
Pagano diciassette riceva una pensione pari al venti
Credo che sia giusto mettere in unificare le aliquote di di completo in quelle di calcolo con le aliquote redistributive penso che ci sia da mettere con prudenza
Ma con determinazione mania un riequilibrio generale il sistema noi alcuni mesi fa abbiamo vissuto uno scandalo che è stato il trasferimento dei linguaggi che il il fondo l'istituto di previdenza dei manager
De de dei dirigenti d'impresa dei dirimpettai scusate scusate lo sbaglia lei vince quella che tocca dopo nella prossima per quaestor fatela Orso se la prossima siamo già tarati sulla sul prossimo capita
Dell'INPDAI che poiché è arrivato al punto topico perché son più di me son più quelli che prendono pensione di quelli che pagano è stato preso di colpo trasferito tra l'altro con la piccola burla che i i dirigenti d'impresa sono stati trasferiti dentro il fondo lavoratori dipendenti
Che devo dire non è facile poi fare girare
Per le le le posti lavoro italiani a spiegare le ragioni per le quali bisogna ma al di là non non son piccoli numeri poi un numero somma all'altro quindi mettiamo un po'd'ordine con tutta la prudenza del caso non non farà
Però da anche questi suoi risultati il terzo tutti questi ragionamenti al terzo occhio settore di di intervento di proposte il problema dell'accesso flessibile
Alla a alla pensione
Assumendo il tema dell'allungamento dell'età della vita
Guardi il sindacato questo tema lo ha assunto quella a unitariamente avrà siamo partiti da concetti volontarietà ma nell'esprimere il suo di volontari dal sindacato sin dall'inizio nei suoi documenti ha detto che riteneva che
Favorire l'allungamento dell'età della vita sia coerente con la fase sociale nella quale ci troviamo e allora per fare questo
Io penso che la liberalizzazione dell'età pensionabile possesso non strada la proposta Tremonti da tutt'altra strada Stern Tremonti governo cioè Est perché è un intervento secco le critiche le conoscete
Ne abbiamo già fatti tante volte l'intervento secco un intervento rigido impraticabile un intervento che annulla qualsiasi criteri di flessibilità ma anche di di liberalizzazione
Perché nel momento in cui la proposta del governo dice che l'età
Massima di accesso
Di oggi diventa l'età minima di domani
E a quell'età e l'unica età di uscita sessanta anni per le donne e sessantacinque per gli uomini
Abbiamo abolito qualsiasi criteri di flessibilità ma anche di liberalizzazione perché è chiaro che a quel punto in un sistema non flessibile a sessant'anni ho sessantacinque o te ne vai o viene mandato via
E quindi anche tutto la proposta che sul sulla quale si regge il ragionamento tu ad esempio dare facoltà
No alla gente di poter restare anche qualche anno in più e accantonata da una prova sarebbe accantonato una proposta così rigida
Quindi reintrodurre secondo canale
Re introdurre reintrodurre il secondo canale e io dico tenendo fermi i trentacinque
Anni di contributi
Reintrodurre secondo canale a me non spaventa non fa parte delle proposte non sono più un convegno non non spaventa ragionare di quote
Certo anch'io dico attenzione
Perché non è che l'introduzione della quota poi alla fine ci fa dire tra una settimana che qualsiasi quota va bene
Se io dovessi dire un criterio di riferimento l'unico criterio di riferimento Obiettivo che vedo nel caso dell'intruso dalla quota in quello che si lega alle tabelle di attesa di vita che sono tabelle assolutamente oggettive che non ho fatto io
Che sono già scritte già codificate e rispetto alle quali all'inizio del prossimo anno si dovrebbe fare la cosiddetta verifica che dovrebbe trasformare i coefficienti per ridurre le pensioni io chiedo al governo se ritiene possibile che il prossimo anno riduciamo le pensioni
Corrispondentemente un tasso relativo di due anni di attesa di vita ma questo può portarci ad una soluzione diversa ma quota novantaquattro ha una quota cento
Ho sentito no
Anche questa negli ultimi giorni con una con una scioltezza cioè anche perché altrimenti rientriamo in un criterio esclusivamente finanziarie non è un criterio sociale e infine gli incentivi anch'io penso che
Sarebbe importante che gli incentivi avessero io non sono contrario all'incentivo monetario ma penso che si potesse giungere a quello all'incentivo monetari anche un incentivo di aumento
Del decreto oggi si va in pensione con un più due per cento all'anno se dopo una certa età dopo i trentacinque anni di contributi o o o dopo no un x della quota si potesse andare in pensione aggiungendo invece del due e il tre ma se dopo i cinquantasette anni si potesse andare in pensione aggiungendo il tre per cento invece del due per dire due mezzi propri e che decideremo per questo è un incentivo per terra
Io ho dei dubbi e concludo velocemente sul sul contributivo pro-rata
Ma siccome noi come ci sono stati contrari da sempre vorrei aggiornare le ragioni della mia opposizione nel senso che per un lungo periodo sono sembrate ragioni molto politiche
Le ragioni della mia opposizione sono due una che credo che oggi sia un sistema inefficace il punto di vista del risultato pratico
Quando fummo contrari
Non so se avevamo ragione o meno ma in ogni caso avrebbe avuto un impatto robusto in termini di è fiction civile credo che di a poco ma sono contrario per la stessa ragione che ha detto Piccinini poco fa
Delle due Luna
Cioè le due cose non si sommano
Perché il luna interviene su un percorso assolutamente legittimo che dice andiamo verso un ulteriore riequilibrio delle prestazioni in termini quantitativi
Ma sommare questo intervento a un eventuale intervento sull'innalzamento dell'età personalmente ritengo che sia che sia sbagliato quindi devo dire che in questo senso credo che un approfondimento però mi sembra allo stato attuale che rispetto all'impianto complessivo e anche la filosofia della proposta
Che fa le ACLI
Questo sia anche molto più importante valorizzare non sono gli aspetti che ci uniscono di consenso ma soprattutto la proposta di fondo che è quella di una ragionamento generale sul welfare
Voglio anche dire concludendo che questo tutti questi ragionamenti che stiamo facendo dimostrano che si può che si può
Fare un intervento
Col consenso volendo
Ma anche equilibrato eccome eccome elementi di equità anzi io la dico più spregiudicata si può anche realizzare un un un risparmio dello zero sette
Con interventi di equità non è necessario per risparmiare lo zero sette fare proposte che drastiche che tagliano ingiuste che tal mercato del lavoro
Devo anche dire visto il dibattito di oggi e di ieri
Che
Tutte le discussioni sono utili
E ben accette sia quelle destra i sindacati sia quelle di oggi sia quelle delle forze politiche ma non annullano la responsabilità la responsabilità primaria del governo il quale si è preso l'impegno di convocare i sindacati prima che la delega vada
In in aula
E di dirci come la pensa
E quindi noi partecipiamo volentieri a tutti i dibattiti come vedete in maniera non ci sottraiamo è protagonista ma siamo in attesa che il Governo ci convochi per dire Luís come la pensa
Come come governo e non come legittimamente peraltro che noi apprezziamo anche le proposte delle singole
Del de dei singoli componenti della maggioranza che costruiscono e io mi auguro che alcune di queste proposte Kakà facciano cambiare l'opinione del Governo ma insomma il governo non può
Fare come ha fatto in questi giorni il ministro lavoro cioè di dire io non c'entro
Aspettiamo di vedere cosa mi dicono perché poi alla fine non ci aspettiamo che l'emendamento alla Camera al Senato scusate oltre che dalle forze politiche a maggioranza venga fatto dal governo la sua collegialità
Bene grazie anche a Pier Paolo per questo ragionamento nel merito queste valutazioni
Concordanti alcune dissonanti mi pare che il Governo si è stato chiamato in causa quindi ci sia altro che passare la parola
A chi lo rappresenta
Grazie Luigi intanto
Chiarimento sull'Npl ma prima dell'Mcl fu fatta la ampolla
E l'H Paul l'associazione di cultura politica
Non fu un'esperienza vista storicamente molto felice in quel momento ma vorrei ricordare prende PL peggio pure
Ma vorrei ricordare questo antico sta antica memoria perché invece sono convinto che
Cultura politica è una base per fare meglio politica
E politica era una fa sul governo Napoli se la fanno governo alla prima responsabilità come ha detto Pier Paolo giustamente decisionale ma c'è il Parlamento ci sono le forze
Sociali cosiddette che rappresentano la gente i cittadini secondaria visti crollare il riflessione
T'hanno chiesto ci siete vicini a chi tu sei vicino Lea che sono più vicini alla CGIL la CISL dopo magari al governo
Io credo che questo sia un argomento tale per cui occorre che ciascuna parte nel ragionare
Nei limiti del possibile secondo le proprie convinzioni circhi stare vicino alla gente lavoratori perché stiamo parlando di un assetto istituzionale
E quindi si possono avere ovviamente divergenze di opinioni
Nelle proposte delle soluzioni
Ma credo che bisogna partire insomma occorre partire
Da una non consonanza ma intesa sulle sulle analisi sulle condizioni di partenza che cosa stiamo facendo perché lo stiamo facendo c'è bisogno di farlo
O no
Certamente c'è un responsabilità del governo da questo punto di vista che io non rappresento nella sua interezza qui stasera quindi
Rappresento
Otto primo luogo Lula con me stesso e poi il partito per il quale sono al governo
Ma questo fa parte della palese e trasparente discussione dibattito confronto di opinioni
C'è una proposta che il governo ha fatto
Su questa proposta durante gli incontri
Che il governo ha fatto e ricordo che nel bene o nel male ma insomma è stata approvata all'unanimità dal Consiglio dei ministri quindi questo il ministro Maroni ha ragione a dire cioè Santa una
Condivisione
Poi successivamente negli incontri con le parti sociali che noi abbiamo
Spinto richiesto per tanti mesi debbo dire questo è apparso anche il dibattito palese
Negli incontri successivi
La situazione è stata la seguente e cioè si condivide totalmente la necessità di avere un intervento che abbia un effetto finanziario pari allo zero virgola sette per cento del PIL
Misurato io aggiungo perché questo non è molto chiaro nel dibattito ma essendo un seminario di riflessione bene
Che si chiariscono i punti perché lo zero sette cioè se zero sette per cento del PIL
Intanto è risultato di un rapporto andamento della spesa previdenziale andamento del PD
E quindi ovviamente
Comunque è un parametro di riferimento c'ha dei limiti ma è un parametro di riferimento ma soprattutto va collocato nel tempo perché qualunque entità economica fuori dal tempo e priva di senso
Allo zero sette per cento del PIL le affetto a regime che si dovrebbe ottenere attorno al due mila sedici
In poi dal due mila sedici importi
Ho già avuto modo di dire che
Chiunque abbia a che fare con un po'di matematica attuariale sa che lo zero sette per cento del PIL dal due mila sedici in poi
Può valere meno dello zero cinque dal due mila cinque o dell'uno e mezzo dal due mila trentacinque perché collocamento nel tempo eh fondamentale
Comunque siamo allo zero sette per cento del PIL come effetto di contenimento della Spesal
Attorno al due mila sedici su questo cioè condivisione nel governo
Ma proprio negli incontri con le parti sociali approfondendo i vari argomenti si è detto
Si può o vedere e valutare i vari componenti che portano questo zero sette nell'attuale proposta del governo per riavere lo stesso effetto con provvedimenti che possono essere
Più morbidi più equi dal punto di vista sociale magari anche più condivisi perché no
Allora con questa premessa divenne camosci d'accordo sul primo punto
Le pensioni sono un pezzo fondamentale del welfare
E a mio parere
Prima si risolve il modo strutturale e permanente con più certezze il problema delle pensioni e prima si può passare ad altri due problemi
Che sono ancora più dirompente
Delle tensioni
Che forse questo anche questo del dibattito non è molto chiaro
è ovvio quindi che è un ragionamento concentrato sulle pensioni ma dentro un quadro che si chiama genericamente il welfare perché io concentrare su due aspetti su tre aspetti giovani disoccupati anziani
Giovani è il problema dell'accesso la vita e gli ho detto è stato detto non solo dell'accesso al lavoro ma della fascia di chiamiamo la precarietà di
La della di quella fascia di limbo in cui finita la formazione non si è nel mercato del lavoro in termini
Di chiamiamoli
Normali cioè il contratto di lavoro a tempo determinato reddito più o meno pieno che comunque non è mai pentito poi perché anche qui bisogna profano quattro punti su questo
Poi c'è il problema di chi perde il lavoro e abbiamo il record mondiale
Non tanto fortunatamente negli ultimi anni è sceso un po'il tasso di disoccupazione ma abbiamo il record
Come Europa e noi all'interno dell'Europa
Sia come basso tasso di attività
Non tanto come un alto tasso di disoccupazione anche se francamente l'Europa da questo punto di visto qualche riflessione a farla perché fino agli anni Settanta
Si diceva l'Europa disoccupazione al tre per cento l'America al sei perché l'America un mercato più flessibile poi c'è stata una netta inversione l'America è rimasto al sei più o meno anzi qualche momento scesa pure al quattro e noi siamo balzati al nove dieci e pare che in vent'anni questo non abbia preoccupato gli europei insetto l'abbiamo accettato tutti insieme
Ma oltre a questo è la cosa più grave l'Italia è che chi è disoccupato ci resta più molto ma molto più a lungo e non in altre esperienze
E quindi non è solo un problema di statistica sulla disoccupazione ma di quanto tempo e quanto si rinnova perché se uno è disoccupato in tre mesi e poi trova un altro lavoro
L'otto nove per cento di su cooperazione assume una dimensione diversa se quell'otto nove per cento è sempre lo stesso numero di persone le stesse persone che sono disoccupate per tre anni
E questo è evidente nel caso della perdita di posto di lavoro chiamiamoli così dei cinquantenni
Non a caso è già stato detto nei decenni passati sono fatti prepensionamenti allora questo è il secondo punto chiamiamo gli ammortizzatori sociali chiamiamolo indennità disoccupazione chiamiamo l'accompagnamento con la formazione ma è possibile pensare che se l'età media si innalza oltre i settantacinque anni uno che perde il lavoro cinquantadue assolo come prospettiva aspettare che venga prepensionato
Da un punto di vista proprio di capitale umano terzo problema che dal punto di vista finanziario è più grave di tutti
Ed è il problema degli anziani e l'impatto che questo determinerà sta già determinando sulla sanità
La sanità e un settore
M'è capitata l'avventura di parlare di tensione all'inizio degli anni ottanta
E come sapete sulla scala mobile
In termini cruenti ci ho perso un amico sulle pensioni c'ho perso il maestro delle l'ultima battaglia della sua vita
C'è mancato in pochi mesi fa
Ecco non vorrei che se adesso si parla di sanità poi discuteremo nel due mila venti su come affrontare il problema perché la sanità se voi prendete la curva della spesa sanitaria per classe di età esiste sono dati noti attualmente ovviamente la salita
Peso iniziale nella fascia
Dei sotto i dieci anni novantuno nasce e poi i bambini poi sta ferma e poi si impenna oltre sessanta
E normale fisiologico se prendete questa curva vi sovrapponibili le classi di età
Già previste demograficamente nel due mila dieci nel due mila venti del due mila trenta vi accorgerete che l'attuale spesa sanitaria che circa sei per cento pubblica un paio di punti privata
Forse un po'di più ma insomma diciamo otto per cento è destinato arrivare quattordici quindici con l'attuale sistema
Perché è un sistema basato su alcune tipologie non tener conto il cronico e non tiene conto del fatto che se l'età si allunga
Evidentemente cambiano i bisogni di sanità e probabilmente l'attuale sistema che ospedalizzata massimizza il costo minimizza perfetto questo è un tema che è sul tavolo in questo senso occorre parlare di pensioni cercare di arrivare ad una soluzione se i problemi esistono se condividiamo che esistono dei problemi
Ma per poi parlare sul serio di tutto il resto perché altrimenti rischiamo di star qui altri dieci anni e poi scopriremo all'improvviso che c'è un'emergenza sanitaria dal punto di vista della spesa io credo che nel sistema pensionistico
Ci sono problemi
Ovviamente come ha detto Pier Paolo prima se non si fosse fatta la Dini sarebbe già saltato il sistema
Perché l'effetto della Dini se guardate i dati e di aver contenuto rispetto alle agli andamenti previsti e prevedibili nel novantacinque oggi di circa cento centodieci mila miliardi di vecchie lire la spesa previdenziale
Il che vorrebbe dire che oggi noi avremmo quattrocentoquaranta mila miliardi quattrocentocinquanta mila miliardi
Se non ci fosse stata la Dini avessimo avuto in regime precedente avremmo avuto quattrocentocinquanta mila miliardi di spese
A fronte di duecentoventi mila miliardi di contributi con un dei sa avanzo di duecentotrenta mila miliardi
La DNA Cocco diciamo tagliato questa andamento esplosivo il problema è capire quel taglio che meno male che sia stato fatto ma non perché si son tagliate le pensioni baby soldato e di certezze lavoratori perché è inutile dare promesse se poi
E queste promesse debbono essere coperte stampando moneta o stampando titoli del debito pubblico cosa che la moneta non la possiamo più stampare ITT del debito pubblico c'hanno pure un piccolino
Si possono stampare ma più o meno non più del tre per cento all'anno
In termini di PIL questo è il dato di fatto è il quadro che abbiamo scelto di nel quale abbiamo scelto di entrare
Allora quali sono i due problemi
Io sono sempre stato o molto critico nel presentare il problema della spesa pensionistica in termini di gobba
Perché la gobba evidenzia un problema ma ne nasconde un altro molto più grosso
La gobba che vuol dire far vedere l'andamento della spesa previdenziale secondo varie ipotesi ma insomma possono discutere ma prendiamo per buone quelle ipotesi
E far vedere che siamo attorno al quattordici e qualcosa per cento di PIL siamo destinati ad andare attorno al sedici per cento dei pile per poi tornare dopo il due mila trenta trentuno al quattordici per cento di Pirlo
Allora l'attenzione è concentrata su come impedire questo ulteriore aumento
Però i due punti di partenza della gobba e di arrivo sono radicalmente diversi
E quello che a me preoccupa il punto di partenza più della roba
Ho tanto quanto se vuole perché
Perché il punto di partenza oggi o due o tre anni fa con una spesa previdenziale attorno al quattordici per cento del PIL
E a fronte di un grado di copertura pensionistica che attorno al sessanta per cento dell'ultima retribuzione
Quando dopo il due mila trenta torneremo al quattordici per cento il rapporto spesa pensionistica sul PIL lui grado di copertura sarà poco più del trenta per cento
Questa la diversità dei due punti il quattordici per cento di oggi non è uguale al quattordici per cento dopo il due mila trenta
Per una semplice ragione anche questa possiamo discuterà in mille modi ma è un dato di fatto
Perché ex
Il tema è molto complicato lo sapete meglio di me
La Ragioneria c'era modelli sofisticati karma aritmetici tra l'altro non
Di previsioni economiche comunque
Chiunque ci ha lavorato ovvero è un modello sviluppato da quindici anni Monorchio lodava disponibile anche agli studiosi quindi non è un segreto va bene
Ma è facile fare i conti anche senza usare troppi sofisticazioni di modelli
Allora nel sessantanove
Quando se non ricordo male l'allora ministro del lavoro Brodolini
Introdusse la riforma pensionistica
E cioè il sistema a ripartizione
Retributivo
In quel momento lo sappiamo ma lo vorrei ricordare c'erano quattro lavoratori attivi e un pensionato
E ricordo perfettamente
Quel dibattito che si risolse in modo
Allora ragionevoli dicendo l'aliquota contributiva a ripartizione dell'INPS pari al venticinque per cento all'ora
Perché con quattro lavoratori che pagano il venticinque per cento garantiamo il cento per cento dell'ultimo stipendio così su fatta la riforma in quel momento era perfettamente
Dico coerente perché quelli erano i dati allora se noi sappiamo
Che questo rapporto
Per ragioni demografiche per ragioni di mercato del lavoro
Per ragioni di crescita dell'economia allora
Sulle ragioni demografiche possiamo fare qualcosa ma insomma ci vuole una generazione prima di far più figli e poi per farli entrare sul mercato del lavoro Fiorio venticinque anni quindi si possono fare tutte le cose in Francia son riusciti
La Francia che era entrata prima di nuovi nel degrado
Di popolazione adesso sta riprendendo e sta crescendo e l'alternativa è quella di far venire più immigrati non lo so quanto poi sia gestibile su altri fronti
Sul piano della mercato del lavoro e sul piano soprattutto la crescita economica possiamo e dobbiamo fare meglio però oggi i conti dobbiamo farli e con la situazione attuale allora se siamo da corto
Che questo rapporto
è destinato a diventare uno a uno
Un uomo a uno
Allora capite perché la fine la parte finale della gobba
è molto semplice ma occorre fare grandi modelli a la parte finale della Coppa che dice del due mila tredici torniamo al quattordici per cento di spesa complessiva sul PIL
Ma significa semplicemente che se il rapporto è uno uno e che il lavoratore paghi il trentatré per cento vuol dire che il pensionato prenderà il trentatré per cento
Parlo di medie ovviamente poi
Quindi il tema esiste
Le pensioni nella situazione attuale sono destinati a diventare non per la fascia sociale più bassa ma nella media complessiva pensioni da fame
Con l'attuale sistema fermo così a ripartizione
Poi è chiaro che dovremmo sforzarci di fare di sviluppo di fare più occupazione però il dato di fatto è questa
Allora la vera riforma è chiedersi
Visto che il lavoratore paga il trentatré per cento dei contributi sociali
Paga un altro diciotto venti per cento l'IRPEF
Che paga non paga mette da parte il sette qualcosa per cento di Tfr
Cioè lavoratore normale alla fine della giostra pari al cinquantacinque per cento del suo reddito e deve campare con il restante Nitto circa il quarantacinque per cento
E allora non si può fare come si fece nella Dini e non può non c'è da meravigliarsi dire non ha funzionato dire a questo signore fatti la pensione integrativa
Perché quella potrà essere fatta solo dagli altri dirigenti dalle fasce alte ma il lavoratore medio pagando trentatré per cento di contributi il sette per cento di Tfr più l'IRPEF e sembra quasi un'offesa di adesso di fare l'ente integrativa ma integrativa con quali soldi
Parlo della media normale la gente fa certo se c'è un dirigente agli ottocento milioni l'anno forse può anche dedicare dieci venti milioni all'anno per farsi integrativa ma è un'altra cosa non è sistema
Già oggi e questo è un problema
Secondo fronte sul quale dobbiamo ragionare primo il fronte della spesa
Il secondo fronte quello del deficit perché già oggi
A fronte di trecentocinquanta mila miliardi di vecchie lire
Uso le lire così non imbrogliano con l'inflazione indizi con l'Europa difficile fare dico
Ma insomma
Discutiamo duecento venti mila duecentotrenta mila miliardi di contributi e già oggi già oggi il bilancio complessivo delle pensioni e il disavanzo di centoventi mila miliardi quest'anno l'anno scorso cioè da da anni questi soldi vengono presi dal bilancio dello Stato e trasferiti all'INPS
Ma come vengono prese vengono prese atto
Verso il prelievo e si arrabbiava guardare il prelievo nella sua struttura eh prevalentemente il PEF e IVA pagata dai lavoratori dipendenti o dalle famiglie quando vanno a far la spesa quindi questo redistribuzione
è una redistribuzione tutta interna ai lavoratori non è una redistribuzione ricchi poveri è una distribuzione tra classi medie medio-basse poveri
Sia perché il lavoratore paga i contributi sia perché attraverso l'IRPEF tant'è che oggi la cosiddetta aliquota di equilibrio
Attorno al quarantuno per cento cioè il lavoratore pari al trentatré per cento dei contributi più un altro otto per cento via IRPEF e questa aliquota di equilibrio destinata a salire fino a quarantaquattro quarantotto cinquanta
Nel rapporto uno a uno pensionati lavoratori arriva per forza cinquanta
Perché se io devo sostenere una pensione quando lavoro metà del mio reddito dal pensionato
Va bene el e in questo caso tra l'altro dobbiamo discutere su come dividere questo peso tra contributi e IRPEF ma non è che al di là di questo c'è grande altra redistribuzione quindi tre fronti di analisi il profilo della spesa previdenziale il profilo del trasferimento attraverso il disavanzo e il profilo dell'equità perché l'attuale sistema
Attualmente paga pensioni più alte
Non
Nel senso che la redistribuzione avviene per classi di lavoratore classi di reddito all'interno delle classi ma non tra le classi
E la pensione di anzianità
Che attorno a mediamente venticinque milioni è più alta della pensione di vecchiaia di molto
No a questo punto c'è da fare il calcolo ovviamente se è più alta perché i contributi sociali che ha pagato sono stati più antiche e quindi è legittimo che sia più alta oppure per altre ragioni
Se andiamo a vedere i dati
Grossolanamente il Proietti possono fare a mio parere si debbono fare fondo per fondo per distinguere le varie posizioni
Ma di quei centoventi mila miliardi di trasferimento dal bilancio dello Stato al bilancio dell'INPS
Sessanta mila sono pensioni assistenziali che io definisco come pensioni che non hanno mai avuto versamento di contributi
In senso netto
Quindi tutte quelle prestazioni che sono pagate a soggetti che non hanno mai pagato contributi
Ma altri sessanta mila miliardi circa
è il trasferimento che serve per pagare pensioni
Che hanno pagato contributi ma la prestazione pensionistica è superiore al contributo pagato quindi è un trasferimento che il lavoratore attivo
Che paga contributi e IRPEF Festari dando al pensionato in quel momento in questa categoria rientrano largamente tutte le pensioni di anzianità
Per una semplice ragione
Che
Essendoci allungata l'età media
Ed essendo rimasto fermo
Comunque abbiamo il processo della di di ma insomma facciamo perché a pezzi riferimento a trentacinque anni di contributi
E cinquantasette anni di età
Se si allunga di cinque anni la vita media
A parità di parametri per il diritto pensionistico aumenta enormemente
Il divario tra contributi pagati e pensione percepiti perché io continuo a pagare i contributi per trentacinque anni Marie scolato la pensione non per dieci anni ma per quindici
Se prima si moriva sessantasette anni oggi si muore a settanta due prima riscuotevo dieci anni adesso ne discuto quindici se fra poc'anzi
La vita media dei quarantacinque Battarola stima mi scuoteva cioè l'effetto dell'aumento dell'età media
Va bene
è tutto pensato sulla aumento della prestazione il pensionato non lo percepisce direttamente perché in realtà lui prende una pensione che spesso è modesta
E che comunque il fatto che lui viva tre o quattro anni in più non lo fa sentire più ricco ma dal punto di vista dell'equilibrio del sistema
Avendo a base in trentacinque anni di contributi pagati l'UE ha un di più
Vivendo di più
E questo crea con trasferimento di sessanta mila miliardi di già oggi così
Allora
Se questi
Fondo perché cambiano radicalmente il rapporto pensione contributi cambia da categoria a categoria
Come ha bloccato appena citato dell'INPDAI è chiaro che se mi trasferisce un intero fondo in quelle condizioni dentro il calderone dell'INPS
Crea dei problemi i fondi autonomi normalmente hanno chiesto di essere autonomi finché erano avanzo perché discutevano i contributi e non avevano ancora gente in pensione poi quando anche loro hanno visto l'effetto sui circa tra
Riduzione di coloro che pagano i contributi aumento esponenziale di quelli che andavano in pensione a quel punto chiedono invece
Non più l'autonomia ma la fusione dentro queste sono cose che prendiamo sappiamo abbiamo visto eccetera
Allora se questo è l'analisi noi in realtà abbiamo due problemi
Due problemi veri poi possiamo discutere
A lungo su come affrontarli se affrontarli
Con varie possibilità
Il primo problema è quello sul serio di dire poiché la parte a ripartizione
Comunque la rigiriamo ci porterà ad avere pensioni modeste è necessario raddoppiare la pensione
Cioè serio dare una certezza
Che a fianco della pensione a ripartizione ci sia una seconda pensione e la somma di queste due deve essere almeno il sessanta settanta per cento
Ecco l'idea
Che non c'entra niente con la pensione pubblica la pensione privata non c'entra nulla
L'idea quella di sfruttare
Il rendimento di mercato
Chiamiamolo così attraverso i fondi pensione
Poiché oggi il rendimento
Figurativo calcolato a tavolino perché
Anche se si passa al contributivo non è che c'è un investimento con rendimenti è una formula matematica serve per calcolare il diritto pensionistico tant'è che ogni dieci anni va rivista
Ma si scopre ci si mette d'accordo alla fine però ecco
è attorno al due due e mezzo per cento
Quello calcolato ma in realtà è zero dal punto di vista economico reale perché signor Visconti contributi e cita con le pensioni ho chiuso il giro no non è che c'è un rendimento effettivo
Il rendimento dei mercati nel lungo periodo può essere quattro cinque per cento reale questo il trucco trucco questo il gioco la scommessa
E cioè
Far partire subito il più possibilmente in modo veloce e consistente i fondi pensione ma non come pensione privata che si aggiunge così
Ho questo è un fondo pensione sistema un pezzo pubblico
Può esserci il silenzio assenso come detto ma in realtà significa
Risolvere il problema nel medio lungo periodo con più certezza
Quindi non è più la pensione integrativa ma è effettivamente la seconda gambe perché una gamba sola non basta
Poi dovremmo sforzarci a quella gamba a ripartizione farla crescere rafforzarla con più sviluppo con più occupazione cioè però
Occorre immediatamente assicurarci che ci sia la seconda
Quando dieci anni fa discutevo con Franco Modigliani negli Stati Uniti di questo tema
No sette sei sette anni fa ovviamente loro stavano adesso tutto cambia
Ma loro stavano in una situazione molto diversa perché avevano l'avanzo della Social Security
E l'avanzo del bilancio pubblico e dibattito Laera come usiamo l'avanzo di questi anni per investirlo in modo da non avere fra vent'anni il disavanzo
è ovvio che un poveretto come il sottoscritto che veniva dall'Italia ritrovare quella varie te la scordi
L'unica idea che ci venne in testa l'unico punto d'appoggio l'unico volano possibile usare in un altro modo il TFR che è un istituto specifico italiano non esiste
I almeno in questa forma in altri posti vediamo se è possibile usare il TFR come volano di accumulazione
E quindi primo tema vero per la riforma pensionistica
Sì quei dati cui faccio riferimento sono condivisi o comunque sono corretti e fa partire i fondi pensione questa è la riforma
Il secondo problema
E anche qui possiamo discutere mille soluzioni confrontarle
è quello di adeguare possibilmente in modo morbido nel tempo così come avviene il fenomeno demografico che il re che la l'età media aumenta i cinque anni
All'improvviso la notte di Capodanno meno allo
Quindi in modo morbido nel tempo adeguare letta diciamo
Di pensionamento a quello che è l'allungamento della vita media
Capisco che è un tema complicato difficile pieno di numeri eccetera però io mi permetto di dire
Questi sono i due problemi che dobbiamo affrontare
Fondi pensione e allungamento
Accompagnare e non si fa una tantum occorre trovare un marchingegno un meccanismo che
Si è adeguato anche fra dieci anni o fra vent'anni
In questo quadro ritengo
E questa però è una mia personale opinione
Che mi sono fatto da tanti anni e nulla modifico
Che non mi pare corretto e giusto ma per un problema di libertà e di democrazia vera
Che sia lo Stato
E cioè il Governo il Parlamento i sindacati a mettersi d'accordo per dire a ciascun lavoratore
Il giorno l'ora il mese l'anno in cui deve andare in pensione o in cui può andare in pensione in questo quadro
Un po'di libertà di scelta di flessibilità perché perché le situazioni individuali non sono riproducibili
Rispetto a ad un lavoratore medio ognuno a mille situazioni di vita di famiglia e quindi con la flessibilità che crei una scelta
Dato un parametro minimo dato un parametro Massimo che crei una scelta sia nel tempo di pensionamento si è anche nella misura del pensionamento per cui l'idea
Di dare l'incentivo tutto in busta paga o di darlo o lasciarlo che pagare i contributi io scelgo invece di avere
Più soldi subito voglia avere più pensione fra un anno fra due anni perché sto allungando di Weah questa mi pare una cosa
Veramente lasciare alla libertà discente in fondo sono soldi suoi
Lavoratore può decidere dargli subito in busta paga oppure mesi dai in modo differito con una pensione più alta
Calcolando ovviamente che ho pagato due anni in più di contributi che non avrei potuto che non avrei dovuto pagare perché avevi maturato il diritto
Pensionistici
Allora ferme restando
Queste valutazioni io credo che
Nella proposta
Che ripeto e confermo il governo ha assunto con una decisione unanime del Consiglio dei ministri
Ah che negli incontri successivi si è detto a parità di affetto zero sette per cento di Pina si può anche discutere e valutare vedere se altre soluzioni
Sono praticabili e sono dal punto di vista dell'equità
Migliori
Noi abbiamo
Due problemi
Che sono stati discussi lady sono oggetto ovviamente di pubblico dibattito sono segreti
Il primo problema è il cosiddetto scalone al due mila otto
E cioè
Il fatto che si dica
Al primo gennaio due mila otto i trentacinque anni di contributi diventano quaranta
Ora è evidente che se questo Scalone viene spalmato
Dal due mila otto in poi per avere una cosa più morbida automaticamente l'impatto finanziario più modesto
Dal punto di vista finanziario dico col col contabile nel
Secondo
Il secondo canale
Che rimane dei trentacinque cinquantasette
Rimane ma va subito al contributivo
E quindi c'è una riduzione della prestazione
Questo è un problema che esiste
Ma chi è minore si andiamo a guardare perché perché siamo al due mila otto
Chi aveva meno di diciotto anni nel due mila cinque scusate nel mille novecentonovantacinque
Eh già a contributivo
Quindi per questi non è che è cambiato nulla perché erano al contributivo e gli si conferma che resta il contributivo sappiamo che comunque il contributivo una pensione da fame lo permesso prima qui il contributivo al due mila trenta
è quello che abbiamo detto
C'è un problema nella transizione cioè coloro che prima del mille novecentonovantacinque avevano più di diciotto anni
Di contributi che rimangono che rimanevano al retributivo e che passando al contributivo hanno una consistente riduzione
Del diritto pensionistico
Però questi signori nel due mila otto si avevano diciotto anni o più
Prendiamo il minimo diciotto anni nel novantacinque nel due mila otto anno ventotto anni di contributi
Quindi è un fenomeno che esiste ma che destinato a ridursi negli anni perché nel due mila quindici sostanzialmente questi non ci sono più
Quindi è un problema che riguarda un come dicevo vintage di pensionati quelli che poveri disgraziati capitano Inc in cliniche la parente si averne e in questo senso
In questo senso presenta problemi di e iniquità
Perché dopo il due mila quindici su erano già a contributivo con latini
Introdurre dal due mila otto la il secondo canale di uscita trentacinque cinquantasette a contributivo va per realizzare quella fascia intermedia quel quella fascia di lavoratori che casualmente si trovano si trovavano ad avere
Più di diciotto anni di contributi nel novantacinque
E non meno perché se era meno diciotto anni erano già contributivo quindi un problema proprio di tagliare un vintage pensionistico
C'è un
Neanche una classe di età neanche più piccola
Non è un'intera classe di età ecco
Il pro rata
Ora spalma questa cosa su tutti
A pascolare
Scusate ho chiesto sottolineo Pascale Viespoli che segue come ministero del welfare questo tema partecipare ma non appena avesse finito le votazioni alla Camera evidenti
Allora
Il contributivo pro-rata ragione Pier Paolo Baretta
Che oggi per quello che ho appena detto l'impatto è molto più modesto rispetto al novantacinque
A meno che non si intenda retributivi che poi
Contributivo pro rata calcolato sin dal novantacinque ma insomma francamente
Mi sembra un po'ex post dopo il nove nove anni mi pare eccessivo quindi intendo ovviamente che la proposta CGIL del contributivo pro rata e a partire da due mila cinque o cose del genere
E quindi l'impatto come ho detto è stata uccisa finanziario modesto
Spalma un po'di più su tutti
E non concentra su quelli dal due mila otto in poi perché lo introdurrebbe come sistema
Ma l'impatto modesto e contiene a mio parere
Quella
Quella quella tenaglia di intervento
E cioè
O si riduce la prestazione o si allunga l'età
Poi si può anche fare un po'un po'
Però io personalmente preferisco come lavoratore debbono dire mi metto nei panni di quello che vorrei avere di pensione
Preferisco
Ma anche qui può essere una scelta di flessibilità di libertà
Preferisco magari allungare un po'lenta ma non tagliare la la la il rendimento non tagliare diciamo la la prestazione pensionistica va be'può darsi qualcun altro invece
Preferisca lavorare un anno in meno e avere una pensione più è una scommessa sul future sull'incertezza perché è evidente
Che chi pensa di campare a lungo preferisce lavorare di più avere una funzione più alta chi pensa purtroppo di campare meno che non hanno meglio che
Che vada subito intanto prendo prendo la pensione quindi
Il problema qual è che se si vuole introdurre
Più equità di quella che attualmente contenuta nella proposta del governo
E si vuole mantenere l'effetto finanziario
Ci sono due strade
O si spalma questo effetto su una fascia più ampia e non si concentra su quel vintage di pensionati che capitano tra il due mila sette due mila otto
Oppure si spari ma meglio nel tempo con forme diverse con forme diverse
Sapendo però che se si comincia dal due mila otto in poi l'effetto non può essere lo zero sette
Al due mila sedici
Ecco questo è il tema e l'argomento
Io
Ma dico una cosa sulla quale
Voglio dire
Non è neanche una proposta e una riflessione nota iper nota arcinota
E cioè che
Poiché abbiamo
Scadenze per l'andata in pensione che sono spalmate nel corso dell'anno quelle che si chiamano le quattro finestre
Marzo giugno settembre e dicembre
Non vedrei come una enorme cambiamento
La possibilità di introdurre un meccanismo con il quale si dice
Per esempio tenuto conto anche dei la scuola record si va in pensione a una certa data nel corso dell'anno il trenta settembre al trentuno dicembre cioè una finestra
Che cosa vuol dire questo senza ipocrisie vuol dire semplicemente allungare in circa sei mesi
L'età di lavoro
Sosta nella media ovviamente no chi dovrà andare a marzo a lunga magari nove mesi fino a dicembre gli doveva andare a novembre a scusate da settembre magari allunga solo i tre mesi ma nove di sei mesi
Mi sembra
Una cosa
Ragionevole
Se si considera che cosa
Che questo ha un effetto permanente in termini anche finanziari senza
Diciamo creare Amicone la gente se si dà questo tipo di certezza nei sacrifici solo umani sapendolo prima ovviamente
Mediamente in termini strutturali può dare
Senza sofisticati modelli aritmetici ma con la mia naso metrica
Tra un miliardo un miliardo e duecento milioni
Di Effetto di Europ di FI
Per la semplice ragione che un anno di allungamento dell'età da circa due miliardi e due miliardi e tre sei mesi se la facciamo lineare forse non lo è si può fare il conto più preciso ma è questa
E a questo punto il ragionamento può essere inserito nell'ambito del welfare in senso generale
E di avere anche un ragionamento su come spostare le risorse come adeguarle senza tagliare le pensioni anzi
Domando certezze rispetto all'attuale sistema che come ho detto all'inizio le pensioni le taglia ineluttabilmente
Cioè se non facciamo niente
Le pensioni saranno tagliate dal meccanismo
Dal meccanismo
Quindi dobbiamo risponde alla domanda come possiamo impedire che con l'attuale meccanismo
Che porta a tagliare le pensioni in quel modo
Allora gli affianchiamo che cosa fondi pensione allungamento dell'età questa è la mia preferenza oppure riduzione di prestazioni ma francamente vorrei chiudere con un conteggio
Un lavoratore normale
Diciamo
Mediamente
Non dico soddisfacente ma solo con due milioni e mezzo di
Reddito mensile di stipendio mensile netto
Quindi non è bassissimo ma non è certamente credo che sia la moda
Non è la media ma forse entriamo dove s'addensano di più dopo ce ne sono molti ancora più bassi il ragionamento che faccio ancora peggio se se Abbas
Sì sì ma se abbasso il Dandi serve per fare i conti rapidamente
Se stiamo sotto è ancora peggio rispetto a quello che dico allora cioè a due milioni e mezzo di vecchie lire metto in busta paga
Questo signore ogni mese paga due milioni e mezzo circa tra contributi sociali e IRPEF
Bene
Se va in pensione oggi
Se va in pensione oggi con i dati che abbiamo prende circa un milione settecento mila lire di pensione
Tra un milione e sei e vogliono essere raccordo
Allora se noi gli diciamo
Liberamente se tu resti a lavorare puoi
Ho prendere tre milioni e tre in busta paga
Metti
Circa il trentatré per cento
Rosso modo linee così oppure continua a prendere due milioni e mezzo Nitti ma il trentatré per cento che Roversi avrà una pensione non di un milione sette ma ad un milione nove
Perché non è solo l'aumento
Ma il fatto che comunque lo Stato non pagando la INPS non pagando la pensione per un anno ha risparmiato venticinque bis
Va bene
E quindi questo va calcolato spalmato negli anni futuri quindi non solo lui paga più contributi più anni di contributi ma ritardando di un anno o due quello che vuole impedisce che ci sia una spesa di
Che la spesa pensionistica perché la vera differenza è che finché lavora paga l'impresa e le inserisco dei contributi dello Stato risponde l'IRPEF appena non lavora paga tutto il bilancio pubblico
E per questo dell'impresa e non sono molto favorevoli debbo dire dal loro punto di vista è chiaro che preferiscono sostituire un cinquantottenne con un ventitreenne perché lo pari ad un terzo e magari anche più capacità io non sono convinto che stiamo disperdendo un sacco di capitale umano di capacità professionali tante che sappiamo tutti che molte di queste persone poi in realtà continuano a lavorare
Quindi avete ancora clinico perché chi può data la professione continua a lavorare chi non può
Rimane veramente in condizioni difficili
Ultima nota che volevo dire è stato sollevato il problema del pubblico impiego
Ecco attenzione che nel pubblico impiego succede esattamente l'opposto dal punto di vista economico finanziario
E cioè
Che mentre nel settore privato
Finché lavora paga l'azienda è lo Stato riscuote contributi il per
E quando va in pensione lo Stato paga la pensione che non riscuote più contributi e IRPEF
O meglio non riscuote più contributi e Prandelli perfetto sulla pensione che molto di meno perché la versione più bassa della retribuzione nel settore pubblico è sempre lo stesso Alberto che paga
E cioè se il lavoratore lavora riceve lo stipendio netto
Lire per fare i contributi sociali di tutto il pubblico impiego compreso il sottoscritto a
è una pura registrazione contabile
Non esiste da nessuna parte un una carta con sopra scritto il signor nel mio caso nome e cognome
Gli abbiamo pagato tre mila euro questo se non ricordo male l'ultimo stipendio dal recente gliela leggo qualche anno fa ma forse un po'di Palù tre mila euro netti più gli abbiamo scritto su un libro
Che è lui a tot di contributi tolte birre è un puro giroconto
A se il dipendente pubblico va in pensione
E viene sostituito con un nuovo assunto è chiaro che aumenta la spesa pubblica perché il nuovo assunto riprende il suo stipendio e più bisogna pagare la pensione se non viene sostituito dal nuovo assunto addirittura lo Stato risparmia
Perché la pensione che paga più bassa dello stipendio che gli dava prima questo ma ho detto questo perché c'è un problema
Che è il problema sia degli incentivi ad allungare l'età sia
Soprattutto dei fondi pensione
E allora ne abbiamo già discusso nei vari incontri
L'idea di usare il TFR in una forma
Che a mio parere può essere più efficace e più sicura
Che non sia semplicemente come nel caso delle imprese private lo spostamento fisico del Tfr dall'impresa al fondo pensione
Che portato ha portato l'impresa a dire se mi toglie del Tfr mi dovete dare la decontribuzione oppure oppure un po'di incentivi sul piano degli interessi bancari o quant'altro
Nel pubblico impiego diventa probabilmente l'unica formula possibile se non pensiamo semplicemente sia nel caso degli incentivi che nel caso del Tfr soprattutto
A aumentare immediatamente del tot per cento la spesa pubblica
Perché se devo prendere il TFR accumulato del dei dipendenti pubblici e darlo fisicamente ai fondi pensione in quello stesso istante
Lo Stato deve aumentare immediatamente la spesa pubblica
Mentre fino ad oggi è scrittura contabile poi diventa spesa effettiva perché il fondo pensione deve poi avere i fondi per per gestirli
Ecco allora l'idea che io detto su anche al tavolo formalmente ma che non è nella proposta del governo
Su questo si può anche ragionare ulteriormente
Di passare attraverso la cosiddetta cessione del credito aveva niente a che vedere con cartolarizzazioni non c'entra niente
In modo tale che il Tfr resta dovere con le garanzie che attualmente sia presso l'impresa sia presso il settore pubblico garanzie di rendimento garanzie di privilegio
Come credito privilegio fiscale insieme
Il lavoratore sto cede semplicemente questo credito ad un fondo pensione e questa cessione del credito fa da volano
Per attivare i fondi pensione qual è la scommessa è che se il fondo sale Tfr rendendolo nel sei per cento dentro l'impresa
E e quell'altra parte rende il quattro cinque per cento e con la differenza che sull'arco di trentacinque quaranta quello che sarà consente di accumulare
Una pensione che raddoppia quella ripartizione anche un altro trenta trentacinque per cento
Calcolabile resta un problema
Di garanzie
Perché in questo meccanismo ci può essere il pensionato da anziani del dannata
Perché è ovvio che se vi capita di andare in pensione nel momento in cui le borse crollano è un pensionato poveretto si ricavi andare in pensione nell'anno in cui la Borsa Ubu un è un pensionato ricco allora occorre un fondo di garanzia che spalma i su tutti questo rischio diciamo perché non può essere rinvio lasciato sul singolo
Lavoratore come individua il più a lungo sfondo di garanzia fondo dei fondi magari con una garanzia anche pubblica ovviamente che si aggiungano i casi
Di particolare forti oscillazioni degli andamenti perché nel nel lungo periodo il rendimento può essere può essere sicuramente superiore
Chiudo ricordando questo c'è una proposta del governo l'abbiamo discussa l'abbiamo approvata come Consiglio dei ministri
Negli incontri con le parti sociali si è confermato l'obiettivo dell'effetto di correzione della spesa
Se quell'obiettivo può essere ottenuto con forme più due cuore più strutturali e meno
Siamo più condivise in un certo senso io credo che si debba
Procedere ulteriormente a valutare ragionare
Sta di fatto che certo punto però deve scattare una campanella in cui si dice
è tempo di prendere assume la decisione come diceva barrette prima insomma un certo punto si devono assumere responsabilità politiche sia da parte del governo sia da parte del Parlamento
Bene grazie
Per questa illustrazione ampio saluto anche sottostare al lavoro Pasquale Viespoli mentre mentre noi discutevamo il ministro del lavoro ha detto che la prossima settimana ogni giorno buono per incontrare i sindacati
Tirare le somme
Di questo nostro incontro prima di dire due parole conclusiva Pasquale Viespoli va detto che preferisce
Nomi prendere la parola darei un attimo la parola a Beppe Foresti
Per risolvere questa apparente contraddizione tra apparente dico io tra il pro rata e l'innalzamento flessibile dell'età
No
Diciamo che
Volevo partire dal ragionamento fatto
E al viceministro rispetto cioè che o sul tavolo da tempo sentiamo che nel due mila e trentacinque poi la bomba tornerebbe ad essere un po'meno gobba ma con delle pensioni che sono esattamente dimezzati dice
Mi sto domandando quanti altri punti percentuali di pile avremo bisogno per cercare di tenere un po'di ordine in Italia perché linea affetti e ma questo lo dico per per cioè ecco cioè laddove
Diventa assolutamente
Determinante il voler fare un conteggio un calcolo così proiettato lontano nel tempo se da un lato è una cosa ho naturale obiettiva ladini si muove in questa direzione dall'altro
Bisogna un po'a quel punto cominciare a relativizzare le cose lì a vedere anche e nella anche un po'in termini di retrospettiva storica diciamo noi abbiamo fatto un convegno che si tiene alla sulla società del rischio diciamo che un po'ogni epoca storica ha trovato dalle risposte adeguate a questi fenomeni sono stati trovati nel dopoguerra quando cioè abbiamo noi abbiamo visto ancora qualche gli gli epigoni del sistema contributivo vecchio stile
E abbiamo visto come è stata forte la spinta a cambiare le disposizioni negli anni sessantanove settanta quando anche i lavoratori
Cioè voglio dire non è solo perché c'era una disponibilità economica anche perché si trattava di fronteggiare delle richieste della spinta dei lavoratori e allora si è arrivati al sistema retributivo e si è trovato una risposta
Negli anni Novanta c'è stato un inversione di tendenza perché appunto si è cominciato a riflettere sulla sostenibilità del sistema
Ecco Rispetto volevo e quindi va visto un po'in una dimensione anche un po'storica il il l'evoluzione dei fenomeni anche sociali dei fenomeni previdenziali
Perché se no si è solo un calco di tipo economico si rischia di di spararsi o di avere la disperazione totale
Però questo non ci toglie le castagne dal fuoco delle nostre valutazioni
E rispetto alla
Rispetto ai cinquantasette anni del sistema contributivo
Quand'è uscita la legge di riforma io ho detto in tutta Italia che i cinquantasette anni sarebbero abortiti prima della loro applicazione
Poi abbiamo studiato l'opzione col sistema contributivo e sostanzialmente con una serie di interventi molto complicati
L'opzione col sistema contributivo che era il primo impatto grosso coi cinquantasette anni
Di fatto con i provvedimenti normativi che sono stati messi in campo c'erano un po'di questioni chi superava una certa cifra eccetera Che cosa fare polemiche ma di fatto non è scattato
Allora questo per dire che
Non sono tanto affezionato
Ad un accesso cioè sono affezionato ad un accesso flessibile quello mi sembra un elemento fondamentale dalla legge Dini che va mantenuto
Non sono molto affezionato ad un accesso
Abbastanza basso sì e poi diciamo di fatto rischia di non essere sostenibile
E soprattutto se penso al fatto che l'accesso al cinquantasettesimo anno di età deve fare i conti con la riduzione delle aliquote che nel due mila e cinque a un problema che c'è sul piatto
Per cui diciamo
Si crea un po'insolito fenomeno per cui il rischio è che c'è uno scalino basso ma ci vi accede soltanto chi deve accontentarsi di prendere quello che c'è perché è costretto ad uscire dal progetto al processo produttivo e invece diciamo poi di fatto e allora il ragionamento
Del valutare i cinquantasette anni come accesso minimo
Era da mettere in relazione alla scadenza del due mila e cinque per andare a verificare se non c'è qualche ragionamento da fare rispetto al fatto che già subito ci sarà una riduzione delle aliquote che
E i
Per la coerenza della legge Dini è giusto che ma ha di fatto pone un problema poi di rendimento pensionistico che diciamo e molto problematico e allora forse il problema maggiore non è e se si può andare cinquantasette cinquantotto cinquantanove il problema maggiore è quello che nel momento in cui l'accesso è ammesso diciamo ci sia anche un un un un protezione rispetto alla possibile esito di pensionamento diciamo che naturalmente
Ecco in relazione poi anche all'altro tipo di ragionamento dove invece
L'ipotesi del l'innalzamento dell'età lo facciamo non più nel sistema contributivo ma in ipotesi rispetto alla alle pensioni di anzianità
Dal due mila otto in avanti diciamo per dare un'alternativa all'accesso unico con i quarant'anni laddove facciamo questo tipo di ragionamento
Lì il problema è quello come dire di poi prevedere delle soluzioni alternative laddove
Ci fossero dei lavori
Cioè laddove se nella media nella generalità nella norma generale e ammesso un innalzamento ci deve essere la protezione alla rovescia di quello che dicevo prima cioè che comunque una via d'uscita
Per coloro che poi sono in condizioni di non reggere letta prolungata in virtù del
Del tipo di attività svolta dell'attività usurante
O anche perché magari non si riesce a trovare una soluzione al al fenomeno dell'espulsione dal processo produttivo che poi alla fin fine è
L'argomento all'ordine del giorno per l'elevamento dell'età pensionabile perché poi questa è la materia del contendere perché se non si trova cioè incentivi non funzioneranno più di tanto
Il sindacato visto che propone in alternativa agli incentivi previsti da dal governo un maggiore rendimento
Credo che sia una proposta di per sé più ortodossa quella di prevedere un maggiore rendimento però badate che non hanno funzionato già nemmeno quelli perché la riforma Amato era già previsto gli incentivi dell'uno per cento in più nella fase transitoria
Non non mi pare che abbiano funzionato più di tanto non credo che funzionano probabilmente neanche quelli della maggiore incentivazione monetaria
Ecco allora diciamo credo che si tratta di
Vedere se il tutto si tiene insieme e vedere oggi nel naturalmente certo in una logica nella quale qualche passo e da fare nella direzione di trovare una soluzione che
Diciamo consenta di contrastare le ipotesi di riforma del governo quella che ci appaiono nemmeno diciamo le meno attuali le più pericolose le più penalizzanti che sono appunto i quarant'anni che sono appunto il fatto di avere un accesso del sistema contributivo che non è più flessibile per niente perché a questo punto si va tutti si esce tutti allo stesso modo
Ecco quindi quindi credo che vada visto un po'in questa dinamica ragionamento intorno alle alle età minime di accesso il pensionamento
E
Ecco mi rendo conto che è molto controversa poi la questione del contributivo pro-rata perché diciamo
Siamo in una situazione nella quale se si partiva prima sì sì risparmiarsi fare soci in una situazione di mezzo per cui diciamo il gioco vale un po'la candela io io io pongo anche un problema che da questo punto di vista io considero che non sarebbe un grosso danno per chi esce dal processo produttivo adesso chi va in pensione adesso gli il residuo quota di sistema contributivo
Io provata tenendo conto che oggi forse il problema maggiore ce l'abbiamo
Non tanto per chi accedere nell'immediato al pensionamento ma noi oggi il problema maggiore rischiamo di averlo con i pensionati che sono in pensione da dieci da quindici anni che hanno perso con soltanto la connessione delle pensioni alla alla meccanismi inflattivi hanno perso potere d'acquisto quello oggi è un problema che Re cioè tra un po'magari rischia di tornare sul tavolo magari in termini più precisi perché i segnali di una difficoltà a reggere
Lunario quotidiano sta venendo avanti se vieni avanti da da da da da da Ida dei ferrovieri o dagli autotrasporti immagino che potrebbe anche diventare più più pregnante il giorno in cui le pensioni comincia ad avere una certa età nel tempo magari diventassero un fenomeno di protesta vera e quindi magari in in quel caso avremmo il problema di risolvere un altro problema questo oggi è un problema
Naturalmente ecco poi e è chiaro che abita l'aveva detto anche Bobba prima non è l'elemento è determinante o assolutamente centrale quello del del contributo provata anche perché appunto oggettivamente un problema forse oggi un po'minore
Bene siccome alcuni nostri interlocutori hanno un altro impegno direi due cose la prima mi rivolgo due rappresentanti del governo e ringrazio anche Pasquale Viespoli che nel frattempo ci ha raggiunto
Penso che se riuscissero a convincere l'intero governo di alcune cose che sono sono sono state dette anche qua
E in particolare di cancellare quella scelta che di fatto conduce ad una soluzione come è stato detto in parte inefficace ma in parte soprattutto poco equa poco ingiusto quella dei quarant'anni e del salto del due mila otto
Credo che almeno un passo in una direzione sarebbe fatto
Ai due rappresentanti delle organizzazioni sindacali vorrei fare questa proposta
S'hanno sollevato entrambi due temi che a noi stanno molto a cuore uno in modo più accentuato l'altro forse in modo più marginale sul quale pongo invece io una sottolineatura
Ovvero che potrebbe essere sensato immaginare un qualche forma di indirizzo del risparmio che si ottiene da una manovra sulle pensioni
Indirizzandola verso uno scopo ben preciso ovvero verso quella tutela
Di lavoratori flessibili precario intermittenti sia per le ragioni di minore contribuzione di difficoltà di tenere insieme le diverse contribuzioni
E sia in ragione tema toccato in questo secondo caso da Baretta di quel fascia di famiglie povere o quasi povere che e in cui non hanno oggi uno strumento di tutela vera e di o di tipo universalistico come in qualche modo non abbiamo chiesto nel nostro documento
Quindi il primo punto è questo il secondo punto perché è vero che la gobba sarà come diceva
Quando sarà il me ne nel due mila trenta però è anche vero che i Paesi del nord Europa la Francia hanno cominciato dieci anni fa a riordinare le loro politiche di amichevoli nei confronti della famiglia denatalità e noi dovremo pur cominciare
E credo che il senso di una riforma potrebbe prendere come dire un significato diverso se ciò che si risparmia non va a casa ma viene reinvestito
Interamente in una politica che sia effettivamente amichevole per la famiglia la natalità
Cosa che evidente che qui se siamo sotto i due punti nella sfera sociale complessiva rispetto alla media europea sulle politiche familiari siamo esattamente al cinquanta per cento il che è una bella differenza insomma
Allora la sottolineatura è la la palla che lanciava Piccinini ha Baretta S diciamo questa idea potesse diventare in qualche modo un elemento propositivo non di una forza sindacale ma dell'intera
Ordine organizzazioni sindacali come una modalità appunto di affrontare anche il tema della previdenza effettivamente in un quadro più ampio
Sono due spero che non siano solo due speranze ma due percorsi mi sembra per sibili e realistici
Spero che questo nostro incontro abbia almeno sollecitato qualche pensiero riflessione in ordine al fatto che poi come giustamente ricordava
Sia Piccinini che baretto correrà poi prendere delle decisioni la notizia arrivata adesso del ministro del lavoro e in qualche modo il segnale che una qualche decisione
Appresa poi è chiaro che ognuno
Interlocutori saprà giudicare delle scelte
Che verranno effettivamente proposte per stasera
Sì speriamo che questo dialogo e questo lavoro comune possa continuare