"Un anno" - Presentazione del libro - antologia di Giuseppe Fava pubblicato a cura di Elena e Claudio Fava edito dalla Fondazione Giuseppe Fava (presso la Cappella Bonaiuto, Via Bonaiuto, 9)

Nel momento preciso in cui il problema del Meridione diventato finalmente anzi storicamente il problema dell'intera nazione
Lo spaventoso lampo di violenza che una dopo l'altra reciso la vita di uomini Mattarella costa più la torre dalla Chiesa
Al vertice della società ha drammaticamente rappresentato e spiegato la dimensione della mafia e della sua immane potenza ma questo lampo ha svelato una verità più alta e tragica
La mafia e dovunque in tutta la società italiana a Palermo e Catania come a Milano Napoli o Roma annidata in tutte le strutture come un inguaribile cancro per cui l'ordine di uccidere a Dalla Chiesa
Può essere partito da un piccolo bunker mafioso di Catania o da una delle imperscrutabili istanze politiche della capitale
E dietro la mafia quel lampo sanguinoso ha fatto intravedere altri problemi immensi che per decenni sono stati considerati soltanto tragedie meridionali cioè secolari inamovibili distaccate dal corpo vivo della nazione
E di cui semmai il Paese pagava il prezzo di una convivenza e che invece appartengono drammaticamente a tutti gli italiani costretti a sopportarne il danno spesso il dolore talvolta la disperazione
Il mortale inquinamento del territorio di Priolo per cui migliaia di esseri umani sono stati condannati a vivere otto dieci anni di meno di quanto non potrebbero servire sull'altro
La base dei missili atomici a Comiso contro la quale ha cinque mila sei mila chilometri di distanza
Sono perfettamente puntati altre testate nucleari entro i primi tre o quattro minuti dallo scoppio di un conflitto mezza Sicilia e due milioni di esseri umani sparirebbero nella Folgore Artom mica
La ferocia dilagante della camorra che subalterna e alleata della mafia stato utile facendo per sempre la grande anima napoletana l'emigrazione meridionale del Nord
Che dapprima è stata soprattutto speculazione del grande capitale sulla povertà e ignoranza disponibilità di centinaia di migliaia di infelici ed ora nei giorni della grande recessione
Si è trasformato in una grande piaga sanguinosa che assedia le grandi città settentrionali
Questi problemi che la nazione conosceva e che però si rifiutò di riconoscere come suoi sono apparsi nell'amputa tragico di questi ultimi mesi
Tutto quello che accade a Milano Roma Venezia Torino nel bene e nel male appartiene anche ai meridionali ai siciliani
Quello che accade nel Meridione in Sicilia il bene e il male la paura e il dolore la povertà la violenza la bellezza la cultura da speranze insonni appartiene a tutta la nazione i siciliani
Giornale di inchieste in tutti i campi della società politica attualità sport spettacolo costume arte
Vuole essere appunto il documento critico di una realtà meridionale che profondamente nel bene e nel male appartiene a tutti gli italiani un giornale che ogni mese sarà anche un libro da custodire
Libro della storia che noi invitiamo scritto giorno per giorno
Be'quello che abbiamo sentito e le come molti probabilmente ricorderanno
L'editoriale delle primo numero dei siciliani
E da allora parecchio tempo è trascorso
Da quell'editoriale a oggi chi l'ha scritto non c'è più come sappiamo e però noi siamo qui
Noi siamo presenti
E noi siamo presenti con una iniziativa che viene preso da dalla Fondazione Fava che
In parecchi abbiamo
Pensato opportuno di costituire per con un obiettivo molto semplice perché è bene non fare troppo complicate le cose cioè l'obiettivo che è molto semplice e quello di fare il vivere la memoria di quello che ha scritto e che ha fatto Giuseppe Fava e insieme a lui tutti coloro che collaboravano i siciliani
E insieme a loro il movimento che si realizzò perché si realizzò un movimento che penetrò in modo profondo nella società civile ricordo le scuole ricordi siciliani Giovanni
Fare in modo che tutto questo non sia solo memoria apposta in un magazzino dove si attendono i ricordi perché e la memoria
Non è un dato da immagazzinare
La memoria
Può e deve essere soprattutto nella nostra situazione un grande motore
Di tenere viva la speranza e la operosità concreta pratica affinché l'esistente Bossa essere modificato
La Fondazione Fava appunto questo obiettivo e la pubblicazione del volume di tutti gli iscritti appunto di Giuseppe Fava pubblicati sudici siciliani
E rivolto
Credo di interpretare bene l'intento soprattutto ai giovani c'è rivolta a tutti ma soprattutto i giovani ma soprattutto chiede entro le scuole che anche nelle università nelle facoltà fa che tanta memoria è andata persa spesso anche la memoria di eventi che sono accaduti pochi mesi fa
Si consuma tutto molto rapidamente avvengono spesso eventi di gravità inaudita di cui si parla né i giornali né i mezzi di comunicazione per per alcuni giorni ma poi non se ne parla più
E la vicenda
Di Catania
Che
Come scritto appunto nel primo editoriale ma la vicenda del Meridione che riguarda tutta la nazione così come ciò che avviene diciamo hanno o al centro nord riguarda noi e riguarda tutta la nazione questa dimensione che oggi potremmo allargare all'Europa complesso internazionale alla europea euromediterranea
Beh insomma credo che non siano stantio oggi coloro i quali abbiamo l'intento di portare una visione
Mondializzata che all'opposto di una visione globalizzato
Di una visione Monda mondializzata dei problemi delle esigenze della necessità di costruire grandi anelli di solidarietà nelle diverse aree del mondo a partire da quelle in cui noi oggi viviamo
Il la Fondazione Fava appunto questo intento al di fuori del
Come dire dei degli schieramenti strettamente partitici questa grande funzione di
Recupero
Di pubblicazione di divulgazione ma anche di elaborazione di una nuova aggiornata analisi attualizzata di quello che avviene perché ciascuno di noi è ben cosciente che
Il
La mafia esiste la mafia non esiste solo quando spara
E preoccupante direi altrettanto quando c'è silenzio pare che vi sia Silenzio
Gli intrecci tra mondo economico e imprenditoriale e mafia continui a esistere conti non esistono intrecci col mondo politico
Tutti conosciamo vicende anche recenti che hanno riguardato Catania io credo che rispetto a questo bisogna avere una grande laicità nell'affrontare le questioni i problemi
E affrontarli non credendo di avere in tasca la verità
Ma contribuire
Tendere che poi il compito della ricerca è compito dei saperi tendere questa tensione permanente che ci deve caratterizzare
Nei confronti della ricerca della verità la Fondazione Fava ha esordito beh già ricordo l'anno scorso
Allorché appunto nel tredici maggio delle due mila e due
La facoltà di lingue di cui io ho il piacere di che ho qui il piacere anche di rappresentare ha organizzato un convegno dedicato Giuseppe Fava a un Giuseppe Fava a tutto tondo al Giuseppe Fava
Fondato ore
Disse lei l'attore degli intrecci mafia-politica Catani non solo a Catania a Giuseppe Fava giornalista ma a Giuseppe Fava autore di teatro regista
Scrittore autore di opere di teatro cioè a Giuseppe Fava intellettuale del Sud che ha questa dimensione questo sguardo
Non solo meridionale ma che dalle base delle radici no del suo Sud fa guardare a tutta l'Europa
E quell'iniziativa mi piace ricordarlo al di là di una singola iniziativa che però fu organizzata da istituzioni esterne
E lo dico con orgoglio e con grande soddisfazione
Per quello che vale
Ed è stata la prima e l'unica finora iniziativa che una istituzione in particolare dell'università
In quanto istituzione nel caso specifico una facoltà prefetto sul significato della dell'opera e dell'operato di Giuseppe Fava e questo corrisponde una visione che noi abbiamo della
Dell'università del sistema di istruzione
Il sistema d'istruzione nel caso specifico l'università non è suolo e non può essere solo il luogo della trasmissione di un sapere già già codificato
Deve essere contestualmente il luogo dell'elaborazione di un nuovo sapere di nuovi saperi e allora se l'università non è
Aperte permeabile al tempo del presente ai fatti del presente
Alla loro interpretazione al loro studio a un dibattito laico pluralista su quello che avviene alla nostra società bene allora non assolve assolutamente al suo ruolo e quando l'anno scorso il cinque gennaio abbiamo presentato questo volume
Sì c'è stato anche qualche stupido perché a Catania insieme ai ladri
Il politicante di malaffare ci sono anche gli stupidi ha detto bene ma che fa l'università
Si vuole impadronito del ricordo di Fava magari fosse così non è così e qui il problema e appunto che per la prima volta noi intendiamo continuare su questo
Dentro anche dentro l'università non all'estero in altri luoghi ma dentro i luoghi deputati alla trasmissione alla lavorazione del nuovo di un nuovo sapere
Si deve parlare sempre più si deve parlare di quello che è avvenuto a Catania non solo acqua a Catania di Giuseppe Fava perché io credo che
Non possiamo ritenere ci
Soddisfatti o appagati no di dove del punto in cui siamo arrivati
Nella disvelamento delle responsabilità nel disvelamento degli intrecci nelle disvelamento del blocco ovvero il reale dei mandanti
E quindi questo è un impegno che noi intendiamo portare avanti
A tutti i livelli
Uno di questi livelli e che un livello che io ritengo appartenga a tutto il movimento della Società di coscienza civile di Catania e appunto la costituzione della Fondazione Fava
E noi ci spenderemo fino in fondo perché questo Fondazione posso assolvere a questo compito di di riattualizzazione no dei di delle analisi della memoria e di mobilitazione delle coscienze soprattutto nei confronti delle nuove generazioni
Allora permettetemi di dirvi una cosa per me
è bello stasera essere qui e riconoscerei immensa questo pubblico che onestamente non mi aspettavo dopo vent'anni di avere tante facce note facce della mia giovinezza
Con le quali abbiamo parlato lottato anche se non sono giornalista ma che mi ricordano momenti splendidi che abbiamo vissuto momenti li abbiamo menti di dolore
Rivederli qua adesso tutti quanti insieme allora dico che questi vent'anni alla fine non sono passati invano perché abbiamo chiesto me l'ha già spiegato persone più letti abbiamo intitolato questo libro un anno zero si intitola un anno perché raccoglie tutti gli iscritti
I Giuseppe Fava che andavano dal dicembre del mille novecentottantadue a dicembre del mille novecento ottantatré
Ed era già un suo intento difatti a me piace un attimo rileggere una cosa che abbia già detto per terrina
I siciliani giornale di inchieste in tutti i campi della società politica attualità sporto spettacolo costume arte
Vuole essere appunto il documento critico di una realtà meridionale che è profondamente nel bene e nel male appartiene a tutti gli italiani
Un giornale che sarà che ogni mese sarà anche un libro da custodire perché questa era forse ed era sicuramente senza forse intento dell'autore
Perché la cosa emozionante bella che abbiamo trovato dopo il cinque gennaio e scoprire questo l'idea di questo libro già impaginato con le fotografie con dei bozzetti con degli schizzi dei disegni che non raccoglievo non solo le sue inchieste giornalistiche ma raccoglievano anche novelle
Idee spunti che gli venivano dalla realtà che viveva ogni giorno e i fatti da in questo da questo punto di vista io ho chiesto a Pippo che è un grande attore neanche un amico nostro di raccontarvi due cose
Che apparentemente sembrano estremamente esilaranti ma che in realtà sono pensateci bene estremamente attuali se ci portiamo alle realtà di oggi e pensiamo per nate sono trascorsi però vent'anni
E questo libro lo abbiamo voluto fortemente nella fondazione come un omaggio un regalo da fare soprattutto ai giovani a tutti coloro che dai trent'anni in giù
Sanno ben poco di Giuseppe Fava lo hanno saputo perché ne hanno sentito parlare
Non hanno hanno letto poco perché ahimè solamente adesso con la Fondazione stiamo cominciando atte a creare un archivio a mettere insieme tutto quello che abbiamo trovato perché sia un punto di riferimento
E allora a me piace pensare che questo libro che verrà portato in giro nelle scuole di tutta la Sicilia
E il Progetto perdonate hanno anche ambiziosa quello di portarlo oltre lo Stretto perché quello che ha anche detto ieri Giuseppe Fava non credo che volesse essere necessari non voleva essere una vittima ne è un errore lo è diventato
E allora eroi che accanto a stava abbiamo eroi come Falcone come Borsellino come Dalla Chiesa
Allora lui non è più del sei un uomo ma appartiene a tutti e come tale non c'è nessuno che possano deve oggi arrogarsi il diritto di dire io è solamente io posso parlare bene so parlare bene di fare Fava tartina tutti noi per quello che abbiamo fatto con lui fanno appartiene a tutti i giovani dei quali deriverà la Società di domani
E con questo senso l'ho voluto fare grazie
E anch'io vorrei dire qualcosa non fermarmi soltanto al mera interpretazione di alcuni pezzi di Pippo Fava io Pippo
L'ho conosciuto abbiamo vissuto assieme per tantissimi anni io mi ricordo la prima volta quando rivolte allo Stabile di Catania con un suo testo che era cronaca di un uomo
Nel cortile dello stabile di Catania
Stato
Siamo stati i primi a recitare tempo fa io ho recitato tutto di Pippo Fava o quasi se lui ha scritto cento cose io ne ho recitate novantanove e mezzo
Quindi debbo dire onestamente quasi tutto
Ma una cosa che non avevo scoperto di tipo fare una cosa che mi fece scoprire
Giorgio Albertazzi io recitavo con lui
La Riccardo terzo di William Shakespeare
Non mi ricordo dove ero a Verona forse a quando il mio arrivo da mia moglie la bellissima notizia
Bellissima m dell'uccisione di tipo questa tragica notizia io mi ricordo
Pianse come un disperato
Neanche per mio padre ho pianto tanto
Albertazzi capito perfettamente che io ero
Sono stato un po'
Pietoso quella sera che lui lo stimava moltissimo Pippo Fava e ha voluto che tutte e due commenta Simone
Pippo Fava in proscenio sprovvisti con i costumi L'Unità Riccardo terzo io dallo Buckingham prima dell'inizio dello spettacolo e mi ricordo una cosa che mi disse lui una cosa che io non avevo rilevato in tempo quando mi disse
Si può fare un grandissimo scrittore cosa che più mi lui è per come sfida le didascalie mi riferisco alle opere teatrali
Perché nei romanzi chiaramente didascalia non ce ne sono quasi chiedo scusa è vero senta ferro perché perché gli attori debbo dire quando recitano dei testi teatrali vanno all'essenza cioè alle battute nuda e cruda perché vogliono vedere la battuta se importante quante battute l'attore deve dire tralasciano le didascalie
Che tante volte sono illuminanti ebbene io mi sono riletto quasi tutte le didascalie delle opere di Pippo Fava ed aveva ragione Albertazzi praticamente le didascalie di tipo credo che siano degni
Di essere pubblicati a parte di farne un romanzo perché sono illuminanti nel senso che
Si portano dentro un ambiente ci descrivono i personaggi con dovizia di particolari ti ricreano i profumi sapori languori sono veramente una cosa incredibile piene di ipocrisia
è un regista è come un grande Papa che ti accompagna permanenti fa scoprire tantissime cose
Adesso io vi leggerò una cosa che si chiama fantastica Intervista col presidente della Regione evidentemente risale a qualche anno fa allora il presidente della Regione era d'acquisto salvo si chiamano Salvo D'Acquisto
Pippo Fava era un grandissimo scrittore Salvo De Sica ma come
Si nota
Ma
Mario D'Acquisto scusate nell'aria la l'ignoranza
Stavo dicendo in questi due pezzi che desse vita a Jarod questo è quello che segue si vede proprio e si capisce perfettamente
Il grande autore di teatro che era
Finalmente riusciti avessero ricevuto per un'intervista dal Presidente della Regione
Da tre giorni ero in fila sugli scalini marmorei di palazzo Doria
Con gente di tutti i ceti sociali
Salumi risplendi dove signorile aspetto altri ma Cilenti
Con bambini in braccio
In mezzo c'erano piccoli industriali professionisti di provincia
Ed anche Rudi artigiani qualche bracciante che veniva certo a rappresentare al presidente D'Acquisto unirli necessità personali un cavaliere del lavoro che stava triste in disparte
E dal quale ostentatamente nessuno rivolgeva la parola ogni tanto
Per darsi un contegno egli estraeva ed accendeva un grosso sigaro e ne offriva a tutti anche ai bambini ma nessuno accetta di tanto in tanto dal Salone in basso partivano grida e si vedevano personaggi salire affannosamente con gestiste imporre in di protesta
Erano parlamentari capitani d'azienda a giudicare dal taglio dei loro abiti e dalle borse di pelle nera anche manager grandi costruttori gridavano indignati il diritto alla precedenza perché i loro problemi
Quindi porgiamo interessi di miliardi e non potevano dunque attendere che venisse prima resa udienza d'accattoni senza tetto e contadini
Vanamente poiché subito grandi uccelli con libri azzurre erano pronte respingerli ricondurre in coda alla fine che attendessero educatamente loro turno
Questo mi dette subito la sensazione di trovarmi al cospetto di un fatto politico dentro il quale giustizia sociale e rispetto delle leggi costituivano norme fondamentali
Me ne rallegrare il profondamente ebbi un tremito di orgoglio così dopo tre giorni fuori finalmente ammesso all'intervista
Prima di me
Erano stati ricevuti un gruppo di giovani contadini quali avevano rappresentato il presidente le drammatiche necessità delle campagne siciliane la paura osa carenza d'acqua l'assenza di strade fattoria
L'afta epizootica che decimare gli animali la siccità e taluno anche alcune angusti e personali delusioni in amore
Perdita tre sette e dopo mezz'ora di udienza erano usciti abbracciandosi ed inneggiando
Avevano cercato di inscenare una manifestazione di giubilo Susta sullo scolo né d'onore ma gli uscieri in livrea li avevano amabilmente dispersi con gli abiti buffetti di congratulazioni
Uno di questi usciere gigantesco con una splendida facciata romano antico mi accompagnò per tutto il lungo corridoio
Preso dall'emozione feci istintivamente il gesto di prendere il pacchetto di sigarette ma Hibiya appena il tempo visti l'arme una perché l'usciere le polo a mano guantate a farmi impercettibilmente segno negativo
Feci la mossa di gettare via la sigaretta ed ancora edile poco il Tito bianco dolcemente mi presa la sigaretta il pacchetto dalla mano e li conservo in una tasca della palandrana ed aprì la grande porta una grande sala ricca di stucchi e marmi come il soffitto effigiato da storiche imprese dei Normanni dei Greci gli Arabi degli specchi degli Angioini dei saraceni
Tutti costoro erano ritratti in atteggiamento di trionfo con bandiere al vento lampeggiare di armi insanguinate cavalli bianchi che si impegnavano su un groviglio di nemici vinti accaduti erano tutti siciliani
Poltrone di velluto rosso tappeti spessi un dito quattro specchiere che moltiplicavano la mia immagine esitante la giù uno scrittoio intarsiato dietro il quale stava immobile il presidente
Debbo dire la verità io lo avevo immaginato più alto imponente più vecchio più grasso e invece aveva la giusta statura il volto pallido sereno ma ancora giovanile vigoroso mi colpirono soprattutto l'abbia ampiezza delle mani e la vivacità dello sguardo
Aspetto che io mi sedessi accanto a lui e improvvisamente si lavori in piedi con un gesto ampio del braccio ed una voce sonora Heck lancia
E il fatto che l'abbia voluto incontrarmi riempie il mio animo di fiducia e di forza alchimia intendimenti questa nobile regione che è stata sempre un esempio morale dallo Stato italiano
Non può ancora oltre patire l'oltraggio della violenza mafiosa che insanguina corrompe che paralizza il divo ora e di fama nel mondo il nome della buona gente siciliana
Fece una pausa e stette con gli occhi chiusi io profittare per dare uno sguardo fulminante intorno e capire con chi stesse parlando ma non c'era nessuno
E in quell'attimo il presidente riaprì gli occhi con un altro gesto bene mentre il dito puntato verso l'alto
In questo fedele collaborazione alla giustizia ci soccorre dall'intera onestà dei nostri funzionari l'adamantina moralità dei nostri uffici la io
Avevo alzato un dito timidissimo e il presidente rimase le battute sulla punta del piede
Ma è il non è il nuovo prefetto di ferro inviato dal Quirinale no no io sono solo il giornalista che aveva chiesto una breve udienza rimasi affissa armi per trenta secondi con una strana dolcezza
Ci fu uno zio zigzagare di ovvio sulle sue pupille mai lo fece subito sprofondare nel buio delle narici sedette sulla poltrona dirimpetto a me con quelle candide mani sul tavolo e per trenta secondi continua fissarne
Fece un sussurro io
Prego
Vorrei permettermi di chiederle
Signor presidente quali sono i programmi immediati della Regione per i prossimi anni non mi fece finire e con la mani quasi sfiorò nell'aria le mie ultime parole nobilissimi
Ecco ecco appunto presidente Sella mi consente io vorrei porre poche brevissime domande più precise
Alle quali sarò lieto di rispondere affinché la camorra gente siciliana sappia ed abbia né i governanti la fiducia
E l'amicizia che dovrebbero presiedere ai rapporti fra popolo e coloro che democraticamente ma interpreta non necessità e speranze
Arpe oltremodo soddisfatto della fase e infatti con voce impercettibile ripete More Morando le battute finali il suo sguardo aveva sempre quella tale dolcezza che intimidiva e infatti riuscì appena a chiedere
Per esempio l'industria magnifica domanda complimenti l'otturatore
Telegrafo però le mie congratulazioni al suo editore all'industria industriale caposaldo essenziale della vita moderna e la nostra isola per secoli emarginata violentata calpestata
Cerca ora di allinearsi ai livelli europei affinché la popolazione Possa usufruire
Dei più moderni ritrovati della tecnica le nuove generazioni trovare occupazione ai livelli più remunerativi mi piace qui segnalare che alcune delle iniziative
Che questo governo si onora di comprendere nel suo programma una grande centrale siderurgica nella piana di Enna
In modo che sia nel cuore dell'isola un gigantesco cantiere navale a Trapani capace di varare super petroliere e transatlantici di lusso e infine una fabbrica dell'altra Nissan nella piana di Catania
Per produrre un rivoluzionario modello di vettura capace di sostituire l'Agip ed essere utilizzato anche nelle competizioni sportive della Formula due
Aspetto di controllare la mia emozione ed ebbe un improvviso scatto crollerà che mi fece fra salire e basta basta con quelle schifose industrie e petrolchimiche che hanno appestato l'aria e il mare senza offrire lavoro che a poche migliaia di siciliani ne saprà di che Remo al loro posto coltivazioni di fiori ecco
Ecco appunto presidente l'agricoltura la collera
Gli si mutò di colpo l'infelicità rise io notai che dentro quell'uomo l'implacabile preparazione politico scientifico finanziaria navigava l'animo di un fanciullo
Sarà completata la costruzione delle grandi dighe che imprevisti ostacoli mafiosi avevano bloccato alta quattro saranno costruite in località strategiche onde possano irrigare
Tutto il territorio siciliano saranno tutte strutturate in modo da poter resistere anche ad un bombardamento nucleare ed in quella tragica evenienza i siciliani abbiamo il conforto di dissetarsi con pura acqua di fonte
Tutti i latifondi saranno trasformati in serre giardini di aranci frutteti costruiremo strade silos Magazzeni fattoria dotate di ogni comfort stalle con impianti musicali per favorire una produzione più armoniosa di latte ed ancora scuole rurali per i bambini Dancing dove i capelli lotti possano trascorre lietamente il sabato notte
Stavolta
Stavolta davvero mi spaventai perché
Un balzo improvviso con il pugno levato in alto ed una voce che pareva gas mannaggia cioè immigrata tornerà in Sicilia a coltivare la terra
I carri manovali braccianti contadini che lavorano fieramente nelle miniere tedesche nelle piantagioni Australi che portarono alto il nome dell'attrice no avranno l'orgoglioso lavoro nell'isola l'artefice anche a loro anzi i primissimi cari artefici della Rinascita Agricola siciliana
Si placò
Con un sospiro di dignità soddisfatta e soffio sdegnosamente dalle navi mormorò ma scherziamo sedette e io sussurra anche ancora una domanda
La cultura
Era eccezionale la mobilità dei suoi lineamenti come essi trascorrevano dallo sdegno alla fierezza dalla mobilità al dolore dalla collera alla meditazione sofferente questo fu appunto l'atteggiamento che assunse alla domanda
Aspetta aspettavo questa parola cultura magica solenne dedicata Augusta era parola in cui si compendia tutta la civiltà di un popolo
Cultura punto primo del nostro programma di governo cultura morale cultura fisica poiché vogliamo che le nuove generazioni crescano inutiliter forti sapienti e tuttavia vigorose di allora
Mi consenta illustre dottore
Affinché posso riferire a tutti le tre Università di Catania Messina Palermo avranno grandiosi laboratori ingegneria chimica scienza nucleare ed altri si collegi
Le quali potremmo ospitare i grandi maestri del colore della grafica gli ospedali i clinici più illustri i musei saranno rimessi a nuovo ed avremo una biblioteca in ogni comune
Anche nelle zone più remote dell'isola fra i casolari dei villici si dovrà poter leggere un testo di Shakespeare o un trattato di Alberoni
I accanto alle biblioteche vogliamo i campi di basket le palestre dove la gioventù Possa ritemprarsi dopo le fatiche dei campi e piscine di misure agonistiche che servano per giusto refrigerio e allenamenti di mezzofondo o lei pensa che soltanto i tedeschi dell'arte debbano primeggiare nel nuoto
E i sani virgulti contadini non abbiano forza destrezza pari alle speranze olimpiche io sogno al giorno
In cui un bracciante di Palma di Montechiaro correrà i cento metri è un pari con aglio bene Boldi scalderà una pietra pardon il disco a duecento metri
Che era tale l'impresa oratorio che si affloscia privo di fiato divenne più piccolo
Le mani si evitassero dentro le maniche la testa gli scompare di un po'nella giacca accorciò incredibilmente di statura dal colletto gli emergevano soltanto gli occhiali
Io sussurra la domanda proprio proprio bisbiglio signor Presidente
E i soldi
Quando i soldi no dico per queste mirabili impresse via barrette di quei cinque mila miliardi che avete accumulato negli ultimi due anni e tenente custoditi nelle banche
Che c'entra c'è mentre noi parliamo i programmi soldi che c'entrano no dico
Che emette cinque mila miliardi accumulati negli ultimi due anni e tenete custoditi nelle banche ma che c'entra che c'entra noi variamo i nostri programmi soldi che c'entra dico chiaramente cinque mila miliardi accumulati
Ancora nelle banche non si è mai riusciti a spenderli
Ha continuato nella sua poltrona era divenuto ancora più piccolo riemerse un attimo con il naso respirava a stento negli occhi gli passavano lampi di paura
Cerco di parlare ma gli uscì un penoso mormorii io allora mi fece un gesto affannoso per invitarmi a guardare
Aveva aperto un granché assetto dello scrittorio era pieno fino all'orlo di banconote di cento mila aprì un altro cassetto anche son compiuti biglietti di banca april tremando un'immensa libreria alta fino al soffitto tutto denaro
Condita leggerissime come se sfiorasse l'ombelico di un neonato preso un biglietto da cento mila e me lo fece vedere avessimo appena il denaro mai il denaro non si tocca
Così tenendo quella banconota sfiorò con le labbra per un bacio
Se la tenne contro la guancia il denaro è bello dolce il denaro la mostra il denaro dei siciliani
Ma chi dovrebbe usare mai spenderlo il denaro è sacro Valente lo sa che possiamo stampare una banconota da un miliardo e tenerla in teca di prestarlo esporla in cattedrale accanto alle soglie di Sant'alle spoglia di Santa Rosalia
Bacio la banconota con una levità del reliquia fece un cenno come per invitarmi a baciarla anch'io ma subito apparve terrorizzato Serrault petto tremando la banconota
Adagio adagio fissando mi con due occhi spalancati fece scivolare la banconota nel cassetto e chiuso di colpo ciclo la chiave
E la infilò in una fessura al collo della camicia capi che non voleva più parlarmi mi alzai cercando di non fare nemmeno rumori anche gli si alzò io cominciai ad indietreggiare verso la porta ed egli mi venne dietro a piccoli passi sull'uscio
Mi afferrò un braccio
Chiuse un occhio e rimase a fissarne immobile con l'altro spalancato nell'occhio comincio rotti Hardy adagio e lo scriva
Che tutti sappiano non è vero pesi Ciriani sono poveri che patiscono fame miseria ignoranza e abbandono
Mi si aggrappò ancora più issando sì fino all'orecchio quasi un rantolo lo scriva i siciliani sono ricchi e i loro soldi sono perfettamente custoditi nelle banche
è chiaro che la memoria è una porta stretta che si può spalancare con un calcio oppure si può lentamente
Prudentemente richiudere
è chiaro che questo libro il lavoro e la Fondazione
Le cose che si sono fatte in questi anni che si faranno servono a spalancare la questa cosa
è anche chiaro che qualcuno cerca di richiudere
Questo libro questo ventesimo anniversario la morte Giuseppe Fava arriva a pochi giorni dalla conclusione del processo
Di cui pochi fortunati sanno qualcosa
Di più ignorano che questo processo si sia concluso che si sia concluso con la condanna definitiva in Cassazione Nitto Santapaola e per Aldo Ercolano
Ogni ora no non per ignoranza ma perché a questo processo alla conclusione di questo processo il giornale della città in cui farà visse e morì ha dedicato quattordici righe
Che è un modo per chiudere la porta
Io lo dico intanto perché mi sembra giusto questa sera ricordare il
Lavoro preziosissimo che è stato fatto da tre amici che sono stati gli avvocati di parte civile Vincenzo Scudieri
Abbio TT Adriana Laudani preziosissimo in condizioni
Diciamo di disagio
Era difficile processare gli assassini di fare la però soprattutto difficile celebrare un processo percorso nel quale alcune cose sarebbero state dette alcune parole sarebbero state pronunciate
Registrate e archiviate
Questo processo si conclude con una verità parziale come sappiamo hanno
Condannato definitivamente
Uno dei killer
Che io organizzo quell'agguato non abbiamo potuto condannare chi armo quelle mani
Ma era importante ricordare questo contrappasso questa coincidenza forse non casuale vent'anni abbiamo quattordici righe per chiudere questa vicenda per conservarla consegnato agli archivi dei giornali
Abbiamo questo libro che questa porta la spara
La spara anche ci dice che questi vent'anni sono stati bensì di cose accadute
E che ciascuno di noi ha il dovere civile di capire quanto di quel mondo raccontato da Giuseppe fa
Era questa straordinaria capacità affabulatoria nel descrivere
Presidente la regione che è molto simile forse a quelli che abbiamo oggi
E non soltanto questa questa ironia che sta ritrattistica ma anche la spietata capacità di analisi di denuncia di un sistema di potere quanto di tutto questo che contenuto qui
Alla prima all'ultima parola che è stata scritta Giuseppe Fava
Abbia traversato questi venti anni resistendo pretendo si impermeabile quanto di quella Catania di quella Sicilia con la politica
E quel potere
In quella Commissione terribile far violenza del potere sequenze economia
Sia sopravvissuta fino ad oggi il libro non lo dice Fava non ce lo dice fa la sera del cinque gennaio ottantaquattro siamo noi che dobbiamo dire
è un modo per aprire questa porta affinché ciascuno si affacci sulla nostra memoria decida di vedere ciò che va visto
A questo libro anche altro
Un modo per ricordare che
Se quella lì sì c'è un fosse stato una storia collettiva portata sulle spalle
Di molti probabilmente oggi sarebbe difficile raccontare fa
Raccogliere i suoi scritti in un libro sarebbe soltanto come dire un atto dovuto
è un po'mortificante
E invece oggi ne parliamo come materia viva attualissima utile
Perché nel corso di questi anni
Quella storia collettiva è continuata
Io credo che questo vada ricordato
Credo che Giuseppe Fava sarebbe felice se questo andasse ricorda
Perché chiama Zuffada
Non dovremmo stancare mai di ripetercelo voleva ammazzare anche tutto ciò che fa aveva costruito
Arrestato maestro di storia iniziato una storia affondato una storia
Che è un giornale ma che il percorso umano professionale che molti hanno fatto la storia doveva finire al cinque già nell'ottantaquattro lo sanno gli amici i compagni di quella battaglia che sono presenti qui lo sanno gli altri non sono con noi doveva finire tutto cinque già l'ottantaquattro per finire con il rito del Tel del lamento del dolore e del lutto e poi ciascuno per la propria strada se quella storia non è finita e perché è stata davvero una storia collettiva un gruppo di persone a raccolto sulle proprie spalle ma che un pezzo di questa società
è un chiamo Catania siciliana che questo Paese
Ha saputo raccogliere ha saputo proteggere ha saputo difendere al corso degli atti va detto va detto perché il senso forte collettivo corale di quella ribellione
La continuità nella Battaglia Giuseppe Fava stato il segnale che questo paese non era morto il cinque gennaio ottantaquattro e che essa si rifà l'avevano ignobile mente fallito loro Schopp
Ci sembrava giusto che vent'anni che è una cabala numero prezioso che un tempo enorme allo stesso tempo un tempo brevissimo che ci separa da quel giorno
Potesse essere ricordato tutti insieme abbiamo cercato
Ah che faticosamente tutti quelli che in questi anni nelle varie vite vissute re siciliani abbia attraversato questo giornale questa relazione che soltanto per lasciare un graffito un segno una parola un'immagine
E quindi anche a loro
Allora noi tutti a chi c'è stato vicino
Questo gruppo di amici lontani e vicini da altre città ad altre latitudini nome per tutti quello di Nando che sarà topo domani con noi che è stato un amico prezioso in un tempo in cui era difficile venire
A raccontare una storia di siciliani velare un paese è un tempo che va bisogna dedicarsi ad altro invece alcuni amici ci furono accanto ci hanno aiutato a preservare questa memoria spalancare quella porta e a continuare
Il lavoro è Giuseppe fare
Al loro a questo gruppo a questa storia collettiva alla risposta collettiva che questo Paese questa città hanno saputo dare agli assassini di Fava abbiamo voluto dedicare questo libro anche allora che non a caso si conclude
Con l'editoriale del cinque gennaio del mille novecentottantacinque
Ma nodo
Io quell'editoriale ho sempre
Considerato una cosa importante perché
Lo scrisse Riccardo Orioles
Scrisse per tutti
Ricominciò scrivendo ci scusiamo con i lettori per i tre giorni di ritardo
Questo numero dei siciliani vedete
In quel momento che qualcuno di noi avesse la forza il coraggio di dire ci scusiamo per il ritardo
Ma andiamo avanti
La lucidità per rispondere a quella sfida con questa semplicità
In questa riti Dezza io credo che fu il regalo più importante noi facemmo al fondatore al direttore di questo giornale
Ed è una frase che ci ha dato forza in questi anni
Quando tutti ci avrebbero voluti
Soffocati dal lutto dal dolore dal pianto ci fu la Four
Serve dire ci scusiamo per i tre giorni diritta
Ma noi continuiamo poi naturalmente non si continua per tutta la vita il giornale ha sospeso le proprie pubblicazioni però
Tutto è cominciato da quella frase una storia collettiva che è una storia che appartiene a ciascuno di noi per questo
Sarebbe bello se Fava questi vent'anni quell'anno venissero anche ricordati da che io voglia stasera
Riprende la parola di spendere qualche parola di
Regalare qualche immagine qualche ricordo
Di questa storia di quell'anno e di Giuseppe Fava per cui il microfono che non funziona
A disposizione di questi tempi
Si sono Giovanni scusate un poco emozionato
Io ero il solo fra il giorno del sud
E ho vissuto quegli anni
Proprio l'abitazione dove c'era anche Claudio Riccardo Antonio
Ed ero felice perché per la prima volta a Catania noi fotografi eravamo considerati non avevamo soltanto io personalmente no Matt lavoravano
Ha con l'adozione della Sicilia
Per pochissimi soldi e senza dignità
Per cui io diedi molto aggiornare perché facevo il fotoreporter veramente
Mi ricordo le nottate per chiudere perché in cronaca nera simile alla sempre affascinante
E così ho fatto anche
Il primo periodo dei siciliani
Commitee Piaggio
Sulle basi militari al a Pantelleria
E altre cose
Senza dubbio quello degli anni sono stati
E mi hanno forgiato in una lotta
Lealmente contro la mafia e in questa città tant'è che nello ottantotto mi ritrovai in un gruppo di volontariato di oggi
E che a loro però incominciò precaria San Cristoforo
E tutt'oggi operiamo San Cristoforo
Lottando con delle istituzioni
Di diverso colore politico CTP ma che il quartiere aveva sempre trattato
Comunque non ho avanzato di serbatoio di voti
Chissà se non avesse avuto questa scuola
Avrei fatto lo stesso impegno per la lotta contro le mafie le ingiustizie è un diritto alla dignità in quel quartiere
Che oggi continua condito con le nostre azioni
Con la gente perché viviamo con i ragazzini viviamo con i genitori viviamo con la gente di nostro centro nel cuore del quartiere
è senza dubbio il nostro operato
è un operato contro ogni mafia in questa città tra
Perché appunto
Stiamo con la gente
E mi sono mi piacerebbe che questo posto si riempisse di questa gente che ascoltasse le parole di Claudio degli altri perché forse proprio a loro che dovremmo parlare
Forse proprio a loro che dovremmo scambiare
Parole che appunto danno nuovamente dignità a questa gente
Che forse si è vero hanno una cultura mafiosa fanno danno al volto al primo che anima i divanetti pacco di pasta il telefonino oggi o il buono della pasta
Ma chiunque rivali con questa intenzione sfrutta la cosa più brutta la disperazione
E perché disperato è disposto a tutto
San Cristoforo a su dieci famiglie almeno quattro cinque che vivono in uno stato di miseria per cui non critichiamo Lin visti dal di fuori ma parliamo con loro interagiamo con l'olio e forse partendo da lì si può ricominciare e si deve continuare la lotta alla mafia grazie
Io vorrei dire una cosa che sono Maria Lombardo giornalista la Sicilia di Catania
Io ricordo
Pippo Fava come fondatore del giornale del sud che a suo tempo mi fece l'onore di chiamarmi a lavorare in quel giornale ricorda una con grande emozione il giorno in cui Claudio mi chiamo a nome di suo padre per andarmi a lavorare al giorno subito
Io ero allora una giovanissima precariato con il tutto volevo fare la giornalista e devo dire che al di là della grande attrazione per questa proposta ebbi paura
Che forse l'incertezza della situazione editoriale poteva compromettere il mio futuro cioè la possibilità di diventare giornalista di professione e non andai
Di quella cosa a titolo personale mi sono sempre molto rammaricata perché ho perduto l'occasione di lavorare a accanto a Pippo Fava
Ma
Sono
Felice di essere qui in questa occasione vorrei dire solo una cosa che se noi oggi non ricordiamo della lezione di Pippo Fava giornalista il suo coraggio
E intendere il giornalismo come un giornalismo di inchiesta cioè che scava al di là di quella che è la facciata per vedere cosa sta dietro
E che non si accontenta dei comunicati stampa delle Agenzie delle conferenze stampa di quella verità ufficiale di cui ne abbiamo fin troppa
Ma cerca di conoscere una propria personale verità se non ci ricordiamo che il giornalismo è questo e mai come in questo momento in cui la libertà di stampa e pesantemente attaccata perché natural
Naturalmente rappresenta un un pericolo per il potere ecco se noi non ci ricordiamo queste non cerchiamo di di di fare di questo una testimonianza viva soprattutto i giovani giornalisti i comunicatori io anche a tanti giovani allievi alla Facoltà di Lingue dove tengo un corso di giornalismo e quello che dico soprattutto al di là della tecnica al giornalismo e soprattutto alla ricerca onesta
Corretta della verità ecco se noi non ci ricordiamo questo avremmo reso inutile la morte di Pippo Fava ed è come se
Floris a nostra volta
Io sono Pippo Maniscalco io conosco farla da quarant'anni
E ho cominciato a collaborare con lui non medi siciliani dopo ma nel settimanale sul la nave su due cominciato negli anni Sessanta e già proponeva i temi che sono stati poi riproposti sia nel giornale tessuto siano in Sicilia
Questo giornale che era un settimanale allora sfidava veramente
La città che è stata sempre la stessa cioè i poteri forti ce sono sempre stati e questo giornale non ha potuto continuare per un motivo molto semplice
Perché l'ASPI che era la concessionaria della pubblicità che doveva garantire quel minimo per potere stampare il giornale
Arrivare a un certo punto non ha su con le pressioni della Sicilia non ha più dato il contributo per poter continuare questa esperienza
Abbiamo fatto di tutto cercando dappertutto letale io sono andata a Roma ho girato per cercare di trovare i soldi per portare avanti questa iniziativa che veniva stampata invia al Fonsetti
Qualcuno se ne ricorderà di questo giornale un giornale coraggiosissimo che morì proprio perché non c'erano i fondi per potere continuare perché la città non voleva cioè chi comandava le città non voleva che ci fosse una voce libera da voci libere Pippo Fava nei giornali l'abbiamo cominciata quarant'anni fa
Poi ha cercato successivamente nel giornale del sud
E voi sapete com'è andata a finire il motivo per cui ha dovuto lasciare la direzione del giornale perché doveva essere non doveva essere pubblicato un articolo che riguardava una famiglia mafiosa
Successivamente c'è stata la situazione dei siciliani anche lì io era stato chiamato mi ero offerto per dare una mano per la ricerca della pubblicità
Anche in quel caso vi devo dire che nessuno faceva pubblicità sui siciliani
Nessuno voleva esporsi perché fare pubblicità sui siciliani significava esporsi e il giornale aveva dei gravissimi problemi finanziari
Che solamente le persone
Che proprio non hanno nessunissima dignità potevano dire che Fava era un ricattatore
Voi sapete che quando dopo la sua morte piuttosto che indagare su coloro che l'avevano ucciso si indagava all'interno dei siciliani per vedere se c'erano stati episodi di richiesta di denaro e del resto io posso testimoniare perché sono stato lì che non c'era una lite neanche per spedire i francobolli delle lettere
Questa è la realtà e noi di questo ne dobbiamo tenere conto perché le cose non sono cambiate
Non c'è ancora uno spazio libero per potere uscire un giornale che ha queste caratteristiche e di questo tutti quanti noi ne abbiamo la responsabilità se tutti quanti si mettono insieme c'è la possibilità di tenere fuori un'iniziativa editoriale che contrasti questo monopolio assurdo che esiste nella nostra città
Sono un'insegnante richiamo pirla Margarone
Io chiede proprio riallacciandomi a questo intervento
La mia domanda insomma è questa c'è oggi la possibilità cioè nella città si sente effettivamente l'esigenza di avere una libertà di espressione di comunicazione cioè io mi rendo conto per esempio anch'io nella mia scuola di essere piuttosto cioè mi rendo conto che mi limito tante volte ad esprimermi liberamente sento un poi
Di essere non in sintonia con il resto delle persone proprio per quella visiva questa visione di cui stiamo parlando qua una visione etica pulita
Ora le e possibile oggi
Creare uno un giornale come quello i siciliani c'è la c'è questa possibilità
Ci sono c'è una linea editoriale che ciò permetterebbe e possibile o tramandare la memoria significa soltanto va bene leggere questo tu questo libero
Diffonderlo il più possibile far conoscere quella figura che è stata Giuseppe Fava ti questo tutti siamo qua consapevoli ma per andare avanti cosa realmente io mi chiedo io personalmente devo fare
Salve
Come io vi sono molti anni all'estero sono ritornato no oramai polizia evoca insomma trascorso quasi trent'anni all'estero e al ritorno scusate l'emozione
Tre con la prima cosa la cosa più importante è che ho potuto fare presa cura di lavorare con i i nuovi siciliani la nuova edizione di siciliani che e di cominciata nel mille novecento
Novantatré novantaquattro ecco abbiamo cercato di fare il nostro meglio quel giornale abbiamo portato avanti diverse battaglie e credo che tutto sommato qualcosa di buono l'abbiamo contribuito
Non voglio dire molto voglio soltanto vorrei soltanto che coloro i quali hanno condiviso questa esperienza sia la prima edizione dei siciliani che la seconda magari potessero testimoniare dire qualcosa di questa nostra esperienza di quello che ha significato per tutti noi
Purtroppo il giornale poi ha dovuto chiudere primo civiche
L'amico che ha parlato qualche secondo fa ha spiegato la boicottaggio l'assenza di pubblicità
La grandissima ostilità nei confronti di questa pubblicazione c'era è stato una delle cause più importanti del blocco tra pubblicazione Giuseppe Fava che io non ho conosciuto
Veramente come dire permettetemi di dire che rappresenta forse una delle poche ragione per cui uno può dirsi contento di essere catanese come io sono catanese non ce ne sono tantissime ma certamente Giuseppe Fava è una di queste cose è una di queste
Persone che che che ti ispira e che ti dice con il suo esempio un'asta che si indica una strada da seguire ancora oggi ripeto vorrei che noi che abbiamo lavorato per la seconda edizione ma anche quelli che hanno collaborato alla prima edizione siciliani ecco contorti issarono esperienza in questa serata che così importanti grazie
A Roma da una broncopolmonite
Capita
E quindi ci ha mandato guerriglie
Sono con voi in una giornata che non solo memoria viva ma anche militanza civile di quella militari
Tra Giuseppe Fava ci è stato prezioso insostituibile maestro Mickey
Abbiamo poi un fax
Di Enzo Bianco ve lo leggo
Cara Elena caro Claudio cari amici che in questi venti anni avete coltivato il vizio della memoria sono in tutt'altra parte dell'Italia per cui non possono essere oggi Tombolini mi dispiace e me ne scuso
E grazie a voi che oggi possiamo accostare c'è Pippo Fava non con l'amarezza della mancanza ma con la forza viva delle sue ultime pagine
L'intreccio scellerato tra mafia politica e affari finalmente sancito in maniera definitiva non è riuscita a uccidere la Sicilia e non è riuscito a uccidere nemmeno Pippo Fava loro non sono riusciti ad uccidere la nostra voglia di cambiare McCall acceca disperazione McCall accomodarsi sulla stazione qualcosa in questi anni siamo riusciti a fare e tanto ancora faremo i nostri ragazzi leggendo la scuola queste le altre pagine di Pippo Fava sapranno che un'altra Sicilia è possibile
Ma bisogna costruirsela così ci aiuteranno a diventare questi Ciriani ai quali Pitto ha dedicato la propria vita entriamo
Qualcuno
Impegnato anche in attività che ci riempiono di gioia cioè è il caso di Antonio Roccuzzo che è diventato papà quindi credo non se l'è sentita di venire altri ci sono ma
Non so se si sentono di parlare in ogni caso nel linee
Diciamo programmatiche
Che e la Fondazione si è data all'interno del suo Statuto
Ci sarebbe la volontà di raccolti ere i curricula dei giornalisti dei siciliani perché io mi debbo dire dal mio punto di vista che non è quello di un giornalista ma quello di un insegnante che non ho mai visto
Un maestro talmente capace di insegnare
Un mestiere una professionalità e di infondere l'amore per questa professione così straordinario come è stato Giuseppe Fava perché nessuno di quelli che si sono accostati a luglio e che avevano dei sedici e i ventiquattro anni ha mai abbandonato la professione del giornalismo e direi che l'ha onorata
Se guardate i nomi che
O o riusciremo a pubblicare questi curricola
Vedrete che sono diventati i giornalisti fuori dalla Catania fuori dalla Sicilia direi che era quasi ovvio nella maggioranza
Ma sono tutti dei professionisti assolutamente straordinari e questo dal punto di vista di un maestro
E sicuramente un'operazione memorabile
E tra le cose che maggiormente mi hanno colpito cioè prende un ragazzino di sedici anni e trasformare la Smart uno e insegnanti dignità civile coraggio civile e capacità di testimonianza se incominceranno ad arrivare i curricula se questa raccolta di memorie e di ricordi fra i belli brutti tormento così sarà possibile fare sicuramente anche questo sarà un contributo così come saranno graditi tutti i contributi che sarà possibile recuperare perché questi venti anni volutamente hanno rappresentato anche una diaspora di un grande patrimonio culturale della città
E noi a facciamo veramente tanta fatica a trovare delle cose che tutti abbiamo sotto gli occhi ma che poi nel momento del bisogno non riusciamo a a bene fisicamente in mano per poterle restaurare e
Lì offrire direi alla Sicilia ma anche all'Italia visto le numerose richieste che ci vengono da più parti questo è un invito chiunque di voi volesse
Darci testimonianze o materiale che possano essere duplicato e restituito naturalmente
Ci sarà un regalo grazie
Che sono più o meno chiaro
Io modi soltanto una cosa io
Di riproposto il mio direttore al giorno dello studio io di lui ricordo suo rimproveri
Il suo inevitabili sorrisi alla fine dei rimproveri epocali che ti faceva di ho conosciuto
Pippo Fava come direttore non per sua volontà perché non è lo stadio chiamato Daloui la al giornale sotto
Per puro caso perché lui litigava con la persona
Mi ha chiamato la regione del Sud
Per tacere
E non parlava un questa persona per cui gli altri relatori di questa relazione andavamo a parlare con lui quasi tutte le sere così così lo sconosciuto e così ho imparato ad apprezzarlo imparò ad apprezzare rimproveri
Di cui uso modo di parlare e il suo sorriso appunto inevitabile
Alla fine di tutto questo ho imparato ad apprezzare la sua capacità di non guardare le persone come nemico per quel che volevano
Sabbia stato semplice dire che fondo arabo gli amici di qualcun altro invece non apprezzare quello che abbiamo fatto io infatti ricordo alcune cose come l'impaginazione
Di un pagine uno speciale sulla sull'elezione a letta sul materiale che gli avevo portato come dissi mi chiesi come devo in pagina nove disse no questo vantaggio io questo è stato uno dei momenti più emozionanti e legalità dai con il da quel cinque gennaio ottantaquattro ogni giorno io ho sentito eso rimproveri chiuso sorriso
E oggi manca qualcosa
Ancora Rita importata non
Quello quello di cui abbiamo parlato importante ma manca la verità su Catania su come Catania
La differenza che fece
Il direttore che fece non solo
Pippo ma Claudio Antonio
Riccardo era quella di andare in questura per esempio e non accettare l'idea di sentirsi dire che Nitto Santapaola un buon imprenditore di Catania piccolo imprenditore di Catania che aveva anche il porto d'armi e che quindi erano tutte calunnie quelle diciamo pose il fatto che fosse il capo di Cosa Nostra a Catania
Il fatto che si siano giudicate soltanto quattordici righe per dire che anche la Cassazione ha condannato Santapaola fa parte di una strategia politica
Nella quale inquadro anche l'ingegneria sociale che ha eliminato molti di noi costretti ad andare a lavorare altrove o fare altre cose
Molti di noi che siamo stati sì
Allievi discepoli
Del direttore e che abbiamo spesso pagato le scelte che ci imponeva il ricordo di quel il sorriso e dico rimproveri
Però quello che manca adesso
E la capacità di avere dei giornalisti in grado di andare a scavare di dire chi è il nuovo capo di Cosa Nostra a Catania perché c'è un nuovo capo di Cosa Nostra a Catania
Santa Paola chi è il
Il Presidente emerito di questa società
Ma chi comanda effettivamente al prova
Perché nessuno ha il coraggio di dire che esistano altri personaggi perché nessuno ha il coraggio di dire che quello che è successo a San giorni alla punta vale un po'per tutto il resto di questa città che il controllo non sulle grandi aziende per la distribuzione supermercati eccetera è una cosa che riguarda sicuramente Cosa Nostra il controllo del territorio è una cosa che riguarda sicuramente Cosa Nostra perché nessuno ha il coraggio di dire che da Catania
Si è riusciti a condizionare il congresso nazionale un partito il partito dei Verdi
E che il personaggio assolutamente di spicco benché assolutamente incensurato
Sul quale da otto nove anni
Le forze l'ordine indagano
Che riuscì a condizionare
Questo congresso nazionale dei Verdi
E anche coinvolto nell'affare Telekom Serbia e anche coinvolto negli affari della massoneria deviata a Catania affari che vedono insieme anche personaggi
Di altissima caratura sicuramente del di Cosa Nostra catanese come mai nessuno si è chiesto un signore del genere avesse nella nella borsa
Agli atti riservati della commissione Telekom Serbia che cosacche fede a che fare Cosa Nostra con Telekom Serbia
Perché si chiama Giorgio Cannizzaro questo signore lo dico quello smesso che Pito faccio insegnato a non avere paura del della nostra responsabilità io dico che abilmente ricevono una delle tante querele disse cosa non so stato anche querelato insieme a Pippo Fava è indagato per otto anni per diffamazione perché il Po il processo non c'è il processo il procedimento non che si chiuse dal Gip fu lasciata in piedi dalla procura da quella procura della Repubblica per otto anni
Apposta perché comunque volevano andare a vedere che cosa che cosa stava dietro quella diffamazione e che appunto non era una diffamazione con qualche amo riportato soltanto notizie assolutamente era
Io dico questo allora perché sui giornali non si leggono questi nomi perché nessuno fa un'inchiesta cose perché vi dirò di più
Procura della Repubblica
E tribunale da anni
Da anni su questa inchiesta rimandare indietro le carte chiedono continuamente aggiornamenti alle forze dell'ordine
Come mai non si riesce a chiudere un'indagine così importante con mai e tutti i giornali di destra e di sinistra italiani che hanno ho fatto della campagna su Telekom Serbia
Ma il loro punto loro punto fermo o non non hanno indagato per vedere cosa c'entri Cosa Nostra con con Telekom Serbia e chi effettivamente comanda catari essere attenti l'altra volta il presente per omesso antimafia Centaro ha parlato vagamente
Di personaggi di colletti bianchi comandano o su Cosa Nostra ma sono dei nomi che abbiamo detto e ridetto tante volte oltre questo Giorgio Cannizzaro che già era già finito sui giornali
Ma ci sono anche nomi di altri personaggi che notoriamente
Hanno seguito la vicenda sul mercatino e che ora invece vengono citati dei nostri dello sui quotidiani come grandi imprenditori che rendono grande la Sicilia fino a quando non avremo un giornale fino a quando non avremo anche delle emittenti private
E pubblica
Che abbiano la possibilità di fare dell'inchiesta su queste cose in Sicilia e fino a quando tutto questo non dovrà essere fatto lontano dal controllo del del padre-padrone della della stampa siciliani di un po'di tutto il Mezzogiorno di Mario Ciancio se non prendiamo l'istanza che sono abbiamo una stampa autonoma tutto questo ciò dovremmo dire qui e io rischiano di essere querelato per fatto il nome Giorgio Cannizzaro così come
Chi
Il nostro maestro nostro direttore ebbe il coraggio di dire che la Santa Paola il capo di Cosa Nostra vent'anni fa
Foggia Franco Favilla scio devo dire non ho conosciuto più fa
Come molti perché sono qui presenti
O meglio
L'ho conosciuto da studente diciottenne
Mandando a teatro
Pochi mesi prima che fosse ucciso
Scoprendo lo come autore di teatro vedendo l'ultima violenza e l'ho conosciuto la mattina del sei gennaio ottantaquattro quando o ha preso dai giornali
Che in realtà a Catania c'era la macchina
L'ho preso dopo un omicidio questa verità
Nascosta non raccontata non detta da nessuno
Per molti anni la storia dei siciliani è stata lo diceva prima Claudio una storia collettiva
Io avevo diciott'anni molti altri che avevano diciotto anni allora o anche o anche meno
Si presentarono il giorno dopo la redazione dei siciliani chiedendo cosa si poteva fare per portare avanti quel giornale la reazione dei siciliani diventò qualcosa che non è soltanto un giornale che non ha a che vedere soltanto con il giornalismo diventò un luogo nel quale Catania scopriva
Quello che ancora non sapeva di se stessa scopriva scopriva l'Amati e scopriva anche la sua capacità di riscattarsi la sua voglia di riscattarsi la sua voglia di essere altro
La redazione dei siciliani non è stata soltanto la redazione di un giornale non è stato soltanto un luogo di crescita professionale non è stato soltanto un luogo di
Mestiere
E Pippo Fava non credo che abbia insegnato soltanto un mestiere chi fasce
Eva quel mestiere la cui continuato a farlo intorno a quel luogo si sono coagulata e di de di persone che poi magari hanno fatto altro
Ma alle quali di Boifava pur non avendolo conosciuto ha insegnato qualcosa
Credo che abbia insegnato essere cittadini
In un modo
Diverso ciascuno a secondo del percorso di asfalto ecco io ricordo di questi grandi momenti di aggregazione di questi grandi momenti di stare insieme
Di di di lottare insieme di di trovarsi e di costruire insieme dei percorsi no anche in tutti questi anni ho lavorato i siciliani dall'indomani dell'uccisione di Pippo Fava fino all'ultimo numero di questo giornale quando dissanguati
Dalla negazione di qualsiasi risorsa pubblicitaria minima nel novantasei affogati nei debiti non abbiamo dovuto chiudere questo giornale
Pongo ricordo di di grandi momenti di unione ma anche di grandi momenti di solitudine
I grandi momenti di solitudine ho sentito fare tanti discorsi li sento fare ogni anno però
Quando ci chiediamo se è possibile costruire qualcosa di diverso e Catania nelle informazioni non ricordo di questi momenti di solitudine io ricordo del processo fa di un processo in cui abbiamo visto delle cose grottesche che nessuno ha raccontato abbiamo sentito sfilare testimoni di ogni genere anche giornalisti della Sicilia che ci diceva la metà degli anni novanta di essere ancora convinti che in fondo a Catania non ci fosse l'Amati abbiamo visto in questo processo veramente uno spaccato nella storia della nostra città eravamo in quattro in cinque vederci o non c'era una telecamera non c'era un giornale non c'era la stampa nazionale non c'era nessuno
Allora io non non credo che ci siano comode
Formule per parlare di Pippo Fava ogni cinque gennaio e formula consolatoria perché non ce ne sono
Perché è vero che è importante che siamo qui è che e che ricordiamo ed è importante che possiamo leggere dopo tanti anni quell'anno quel quel mille novecentottantatré e però
Nella della solitudine di ciascuno di noi
Credo che tutti siamo un po'responsabili allora noi non possiamo andarcene adesso tutti quante case ricominciare
A a vivere la nostra città come abbiamo sempre fatto pensando che in fondo va be ci siamo abbiamo partecipato a un rito ecco io non amo francamente francamente i chierichetti credo
Che ce ne dobbiamo andare con una domanda
è finita così la battaglia di Pippo Fava con un ricordo oppure si può continuare
Io la risposta non c'è
La risposta vorrei dartela io per questo esiste la fondazione
Nessuno per esempio ha chiesto perché la Fondazione nasce dopo diciassette anni non è nata l'anno dopo
Perché all'inizio non sembrava sul momento importante perché c'erano altre battaglie come ben tu dici da portare avanti c'era da portare avanti questo giornale la fondazione nata come un'esigenza
Che non deve essere solo la raccolta degli scritti l'archivio di Giuseppe Fava i suoi libri i suoi ricordi perché se non è vero che facciamo un tempio facciamo un monumento il via e che la chiudiamo
L'ho anche detto ieri da oggi c'è o per meglio dire dal cinque gennaio del due mila e quattro si comincia un nuovo cammino
C'è la Fondazione dove non ci sono solamente questi che siamo i soci ma dobbiamo esserci dentro tutti perché uno dei progetti più grossi della Fondazione e quello di continuare portare avanti un discorso antimafioso
Nelle scuole e di portare avanti nella ricordo di Fatah tutta una serie di progetti che devono coinvolgere tutti
Noi siamo lì come punto di riferimento ma ben lieti di accogliere tutti che hanno idee proposte perché questo patrimonio io dico morale che ci ha lasciato e che in ogni caso ci vede ancora oggi qui
Animaccia abbiamo dentro un po'di rabbia non ci siamo Acqui e Tati non ci siamo abituati Maya questa città no e allora la fondazione oggi ci permette di fare tutto questo quindi chiunque voglia venire a darci un contributo non solo di ricordo di videocassette o di altre cose ma come i progetti che riguardino soprattutto i giovani che ci aiuti un attimo a dire guardate così come noi non ce ne siamo mai andati dopo il cinque gennaio ottantaquattro così come siamo rimasti con forza
Con i siciliani adesso ne continuiamo a esserci con la Fondazione
Bisogna che teniamo insieme
La preoccupazione
E il timore no
Di celebrare il ridiede nello stesso tempo l'ansia il bisogno il desiderio la forza la decisione la volontà di fare ogni giorno qualche cosa però è stato bene che a vent'anni dalla uccisione di Pippo Fava tutti quanti siamo più convinti forse che ieri che è possibile fare a condizione che nessuno di noi provi a fare da solo
E si riconosca ai lavori per ricostruire in qualche modo storia collettiva
Storia nella quale ciascuno mette quello che può che sarà e che vuole
Guardate in questi anni a me è stato dato il privilegio di vivere una parzialità perché una parzialità eh ed è stata e continuerà ad essere come parziale la verità
Che abbiamo potuto contribuire ad accertare la parzialità appunto di una vicenda giudiziaria
Che è atteso a ricostruire contesto
Movente mandanti ed esecutori materiali dei delitto Fava
Noi che siamo stati dentro il processo qui ci sono Fabio Tita Vincenzo Scudieri giustamente
Li ha ricordati Claudio loro sono stati il processo sin dal primo giorno
Noi che siamo stati dentro il processo abbiamo sempre avuto questa percezione a volte anche un poco drammatica no
Della parzialità
Di verità
Che quel processo avrebbe potuto consegnare a Pippo Fava per primo ai suoi familiari a questa città a tutti coloro che lo hanno conosciuto
E per i quali Pippo Fava è stato maestro perché questa anche oggi viene fuori chiaro chiaro e non si può negare
E tuttavia
Il valore della parzialità di quel poco che si può anche di quel poco di verità e di quel poco di ingiustizia che se però è verità e giustizia
Serve ad illuminare un terreno più grande più ampio serve anche ad indicare strade a farci capire delle cose
Ieri i giornalisti durante la conferenza
Stampa mi hanno chiesto
Una domanda da parte di qualcuno un po'pelosa da parte gli altri un po'sincera ma era una domanda ripetuta
Va bene
Mandanti ed esecutori nomi sono stati fatti gli ultimi mandanti gli ultimi esecutori
Devo dire che nella coscienza collettiva
Benedetto Santapaola che pure nelle quattro sentenze perché ne abbiamo collezionate quattro potrei prima di arrivare alla sentenza definitiva ormai irrevocabile della tassazione no che sancisce la matrice
Mafiosa di quel delitto il ruolo determinante
Del di Santapaola in questo delitto e degli interessi della posta ma che statuisce appunto anche qualche altra cosa era poco gli altre cose di cui mi chiedevano eccidi e devono ieri i giornalisti ci dicevano e poi cos'altro è venuto fuori
Cos'altro è venuto fuori
E gli altri mandanti
Di questo delitto
Sul piano processuale e giudiziario mandante del delitto
E per questo condannato all'ergastolo Benedetto Santapaola a loro Aldo Ercolano
Anch'egli condivide qualità di mandante ma anche il tre giugno Onno forse esecutore materiale addirittura del delitto stesso attendiamo che venga depositata la sentenza della Cassazione per leggere meglio e tuttavia ieri ho risposto
E oggi dico
Per dare il senso del valore della parzialità dentro la quale operiamo ma che merita il nostro impegno
La sentenza
Renderebbe il tutto chiaro e trasparente
Il contesto
Entro il quale ma puro e food deciso
Non solo
Da Benedetto Santapaola e fu voluto non solo da Benedetto Santapaola la soppressione fisica di fatto
Le sentenze usano parole forti
Parlano di un sinallagma
Indissolubile
Di una simbiosi e lo dicono le sentenze
Della corte d'assise di Catania della Corte d'Assise d'Appello di Catania oggi sappiamo che lo dirà
Anche lo ha detto la Cassazione parlano le sentenze di questo indissolubile rapporto di reciproco scambio di forza il di favori
Tra Cosa Nostra catanese e i gruppi affaristici
Quegli imprenditori in particolare i due nomi di imprenditori sono Graci Costanzo per averlo che ha che così è lo leggerete anche queste sentenze saranno né il sito della
Fondazione e tutti potranno leggere
Ciò che le sentenze non noi quattro scalmanati quattro fissati
Le sentenze dipingono
Con molta precisione con parole
Asciutte ma molto significative
Il quadro dei rapporti degli interessi
Che con Vera Gemma hanno verso questa necessità ed urgenza necessità assoluta ed urgenza
Di uccidere Pippo Fava
Di fare tacere per sempre i siciliani
è una piccola cosa
Ebbene che questa piccola cosa la sentenza definitiva sia
Giunta
Prima di questo anniversario no che si fosse giunta anche dopo vent'anni sarebbe stato vede quanta pazienza vent'anni di pazienti
Vent'anni di pazienza
Valeva la pena
Io dico di averla questa prassi
Ed allora io credo che in questa nostra storia collettiva coniugare pazienza
E determinazione della della jihad dell'esserci nel fare le cose che si possono fare
Ognuno quello che può fare ma non ognuno separatamente
Ognuno insieme agli altri ricostruendo questo tessuto collettivo
Di valori
Di sentimenti
Di scelte di vita
Ma io credo che tutto questo valga valga molto ognuno di noi deposita un suo grande il lino noi consideriamo Gramellini però significativi anche queste sentenze era quello che potevamo contribuire a determinare può di luce un po'di verità un po'di giustizia non è tutta la verità non è tutta la luce non è tutt'e tuttavia io credo che serve a farci andare avanti come cittadini di di questa città e di questo mondo no di questa città e di questo mondo con un po'più di consapevolezza con le spalle un po'più dritte perché forti di una memoria
Perché forti anche della capacità di leggere un passato forti quindi anche di tentare di costruire futuri diversi
Abbiamo per farlo questo maestro buono maestro un buon maestro si è rivelato questo Giuseppe Fava noi i loro l'ONU gli abusi e anche questo è ingiusto io lo norme molto
L'onoriamo tutti quanti insieme
In conclusione i siciliani perché
Ci scusiamo con i lettori per i tre giorni di ritardo di questo numero dei siciliani
Non ci scusiamo invece per l'apparente incongruità del suo contenuto
Una parte di esso è costituito dal materiale già impaginato prima del cinque gennaio che rappresenta la normale amministrazione della rivista che dovevamo comunque al lettore
Il rimanente legato a ben differenti condizioni ma ad una eguale professionalità non vuole essere una commemorazione né un appello ma semplicemente un pro memoria di alcuni problemi della società italiana e sullo sfondo del contributo di un gruppo di uomini alla soluzione di almeno uno di essi
Da alcuni mesi a questa parte il gruppo dei siciliani e impegnato nel difficile compito di realizzare il salto di qualità da piccola combattiva rivista a centro motore di una serie articolata di iniziative editoriali periodiche librarie che comparì determinazione ma con ben diversa forza contribuiscano al rinnovamento culturale dell'isola e alla sua liberazione della mafia
è un programma arato oltre due anni fa
Che sorge dalla intelligenza e dalla passione di un uomo degno di questo nome che non conta sua apporti che non siano documentabili e cristallini e che va avanti nella sostanza come era stato previsto
Soltanto con un prezzo molto alto da pagare
Delle prossime scadenze di questo programma informeremo quanto prima i lettori ma fin d'ora sappiamo che esso cade in uno dei momenti decisivi della storia della Sicilia
Apparentemente invincibile l'oppressione mostra le prime crepe apparentemente slegate molte coscienze si formano e si intravede una luce non ci interessa quindi rispondere a chi ammonisce che la mafia non esiste a chi minaccia impaurite vendette ci interessa rispondere al nostro compito che è quello di dare una voce udibile fedele alla Sicilia onesta
Che è molto più forte e profonda di quanto non si creda
Nessuno la potrà fermare quando saprà di se stessa
Un'onda grande di solidarietà attraversato in questi giorni la Sicilia
Essa si è espressa in cento episodi diversissimi fra loro
C'è stato chi con venti copie recuperati alla meglio e un megafono ha organizzato subito una diffusione militante che ha raccolto subito le cinquecento le mille le due mila poveri impagabile dire dei compagni di scuola o di lavoro
Impegni di lavoro sottoscrizioni spuntare militanza
Poche misurate parole ma moltissimi fatti
Così il popolo siciliano onorato essendo utile asse e avendolo dunque compreso un uomo c'è stata una famigliola una coppia che è venuto ad offrirsi senza una parola di cordoglio e non chiamata
Per la correzione delle bozze c'era un bambino con loro un siciliano di sette otto anni aveva il viso emozionate deciso credere nel terzo correttore
Di tutti questi episodi nessuno è stato inutile nessuno sarà dimenticato
Ma ora bisogna andare avanti in modo deciso e organizzato
Abbiamo ben risposto all'emergenza ma ora bisogna programmare per quanto riguarda il nostro settore abbiamo le idee ben chiare non vogliamo piangere vogliamo fare
Non chiederemo ai siciliani una generica solidarietà ma l'adempimento di precisi ed articolati compiti nel quadro della comune battaglia e già fra breve cominceremo ad indicarne i primi e a contare con fiducia sulla forza di tutti
Sappiamo di poterlo fare gennaio mille novecentottantaquattro i siciliani