"Iraq. Ritiro dei militari italiani. Fine della occupazione militare americana. Onu garante di libertà, democrazia e sicurezza" - promosso dal Forum programmatico Deputati per l'alternativa e dall'Associazione Senatori Samarcanda (presso la Sala Capranica, Piazza Capranica n. 101)

Siamo siamo sui lati
Allora
Io vorrei proprio in tre minuti
In tre minuti
Vorrei un po'dire il senso
Di questa Assemblea come vedete è stata convocata
Ma i parlamentari volume dei deputati della Camera
Prima i senatori di Samarcanda
Questa Assemblea una solo obiettivo
E un solo significato lo dico anche perché nel corso di questi giorni
Vi sono state interpretazioni improprie
L'obiettivo è quello di ribadire con grande chiarezza
Ciò che leggete alle mie spalle
Cioè uno chiaro
Alla missione militare italiana in Iraq
Ora
Questo non è un atto di fede
Questo no nasceva ragioni evidenti
E la Jolie che si sono moltiplicate nel corso di questi ultimi mesi
Non c'è un motivo
Non c'è una ragione
Per la quale nove si possa cambiare voto rispetto al voto che demmo
Quando venne decisa la missione militare italiana in Iraq anzi
Anzi
Si sono moltiplicati e sono aumentati le ragioni e motivi
Del netto rifiuto di quella missione
L'elenco è lunghissimo
Le vittime militari e civili continuano terrorismo sia amplificato i fondamentalismi anche tutti gli impegni che erano stati presi io ricordo un dibattito alla Camera ancora sull'Afghanistan ancora sull'Afghanistan
Dove appunto si diceva adesso andiamo in Afghanistan
Però poi
Sulle due questioni brucianti la questione palestinese e quella più generale della grande miseria del mondo noi faremo non si è fatto nulla e tutti i problemi anche quelli generali non solo quelli del teatro di querela che non si sono inesorabilmente aggravati e moltiplicato
Quindi da questo punto di vista veramente non c'è una ragione che possano portare a modificare la scelta che allora abbiamo fatto
Io pregherei anche qui ci sono diversi giornalistiche
Seguono i nostri lavori l'attività politica l'attività parlamentare di porre una qualche attenzione maggiore
A una problema
Che è esploso negli Stati Uniti d'America
Che è esploso in Inghilterra
Ma che continua a essere ignorato in Italia
Mi riferisco a quella straordinaria menzogna
Sulle armi di distruzione di massa
Che sarà fondamentale attestato a fondamento della guerra
E che ha portato alla commissione d'inchiesta tanto è l'Inghilterra e tanto negli Stati Uniti è che
Nel nostro Paese che pure è parte in causa seria
Di questo problema
Non ancora registrato una vera iniziativa istituzionale
Questo perché a mio parere non c'è una sufficiente pressione politica e quindi anche da parte dei mezzi di comunicazione voglio però dire lo dico
Non con lo spirito polemico che vi è anche una disattenzione su punti altri fatti che stanno accadendo in Iraq
Voi sapete che no forse non lo sapete perché non essendo appunto presente nella nostra informazione quotidiana c'è uno scontro profondo e molto più lento
Fra il vertice politico amministrativo inglese
E il vertice politico amministrativo americano
Ora uno si chiede perché qual è la ragione si può immaginare presumibilmente che la ragione possa essere quello
Dell'Olmo cioè che ci sia un contenzioso voi sapete
L'Inghilterra in modo
Lo diciamo molta sottovoce ha posto la questione dell'ONU a suo tempo quindi uno può immaginare che in realtà questo scontro che si sta svolgendo a Washington fra i vertici inglesi
E quelli americani sia uno scontro che ha per oggetto politicamente nobile
No in realtà questo scontro non avviene su questo
Avviene fondamentalmente ed è riportato in modo molto dettagliato sul Guardian avviene perché le aziende inglesi sono state fondamentalmente espropriate dalle aziende americane
Perché in realtà le aziende inglese oggi sono fuori dalla ricostruzione in Iran
Sempre Gargano ha fatto una straordinaria inchiesta che è arrivata soltanto di striscio per la vicenda di Nassiriya casa nostra questa inchiesta ha un titolo editore la privatizzazione della guerra
Il trenta per cento delle Bilancio
Delle spese militari americane in Iraq il trenta per cento e destinato ai privati
Associazioni agenzie privati
Che hanno una funzione a tutto campo
Intervengono sulla logistica
Intervengono sulla formazione militare e intervengono direttamente sul campo aprendo così un problema molto serio
Voi sapete che la Convenzione di Ginevra proibisce
L'uso di mercenari
Di fatto noi siamo qui di fronte hanno nuova forma di mercenariato
Voglio dire ci sono tutto una serie di fatti
Che illuminano
Chi volesse guardare con una qualche obiettività ciò che concretamente sta avvenendo
E che certo avrebbero un effetto anche poco
Siamo grave mi riferisco soprattutto ai familiari dei caduti di Nassiriya
Noi abbiamo il presidente della Camera Casini che sono due o tre giorni
Che continua a ripetere non speculare sui morti di Nassiriya
Su quei giovani caduti a Nassiriya
Ora io voglio dire che queste parole farebbe bene il presidente della cantera non ha rivolgerli solo
Come voi sapete ci sono già alcuni mi disse riferisco a liste del Polo che stanno pensando di candidare genitori sorelle fratelli
Sì fratello attende il giudice dei caduti in Assiria di questi soldati non non è solo questo
Avete fatto bene il Presidente a rivolgere questo appello
Nei giorni dei morti di Marsiglia
A quei tantissimi che fecero un'autentica orgia nazionalistica militaris Piquet e che in realtà strumentalizzare uno allora sì i caduti di Nassiriya
Le
Presidente del gruppo dei DS aperta una questione
Su cui diciamo ha subito una vera aggressione
Ha detto avete lasciato soli quei giovani militari e come avete visto durante questi giorni che è stato una polemica fortissima
Nei confronti di Violante
Io però voglio dire che il problema non è la solitudine di quei soldati in Iraq
Il problema è che quei soldati di latte non dovevano proprio esserci
Il problema è che quei soldati sono stati mandati nel posto sbagliato nel momento sbagliato che con le ragioni sbagliate
Io ormai ripeto potremmo fare una sorta di Enciclopedia sulle ragioni che stanno dietro quello grave terrore e quella gravissima scelta che è stata fatta
Io vorrei solo leggervi e poi tutto
Poche parole
Che vengo dal New York Times
E che dicono così
Solo parole dell'inviato di a Baghdad del New York Times dice con l'intensificarsi della guerriglia contro i ribelli iracheni i soldati americani hanno cominciato a circondare interi villaggi con un filo spinato
In alcuni casi i soldati americani stanno demolendo edifici che si ritiene vengano utilizzati dagli a attaccanti iracheni hanno cominciato a imprigionare i parenti sospetti guerriglieri nella speranza di spinge i ribelli a consegnare
Come vedete siamo nel classico di una guerra di occupazione
Quindi siamo nel casco di una guerra
Per questo abbiamo tempo allora
E continuiamo a ripetere oggi
E diciamo questo è l'impegno che noi metteremo anche nei giorni
Che verranno oggi è iniziata nella Commissione
Esteri e difesa la discussione su questo decreto l'impegno che lo metterei attraverso una battaglia ostruzionistica sarà quello di fare il possibile per ritardare per inviare cercare almeno di scavallare quella che sarà una grande grandissima manifestazione come il venti di marzo
Che ci ricollega idealmente alla manifestazione del tredici di febbraio
Io credo che quell'eredità di milioni e milioni si è detto di più di dieci milioni di cittadini che nel mondo partecipano a quella manifestazione torneranno in piazza
In questo venti di marzo in questa manifestazione che parte dagli Stati Uniti d'America l'impegno che noi possiamo mettere dobbiamo mettere
Da qui
Alla venti di marzo e quello di una battaglia parlamentare che faremo con grande chiarezza con grande nettezza e con una scelta finale che abbiamo ampiamente annunciate riconfermiamo
E che speriamo possa far vivere nel Paese la battaglia altrettanto forse e fare di questa manifestazione venti marzo una grandissima manifestazioni
Questo punto siccome c'abbiamo tantissimi che dovranno parlare come avete visto anche dal manifesto io direi senza
Con il mezzo di utilizzare la parola immediatamente ma nella Cina tempo del comitato basta guerra e poi via via gli altri voglio dire che
Come avete visto ci della CGIL CPT mi salvò dalla segreteria ma ci sono altri segretari confederali Nerozzi Patta Aniello
Ci sto c'è anche
Fabio Alberti del ponte per Baghdad vedremo poi in seguito di di dare la parola tutti questi anche altri che si sono
Buonasera io parlo a nome di basta guerra tavolo tematico dei Social Forum che è parte attiva del più generale movimento per la pace
Tanto grande plurale
Che sta organizzando la più grande speriamo in questi mesi la più grande manifestazione mondiale per il ritiro delle truppe dall'Iraq
Un movimento per la pace non è solo italiano ma appunto ripeto un movimento globale
In Italia questo movimento di cui facciamo parte insieme a tanti altri presenti questa sera
Ha chiesto ai rappresentanti in Parlamento
Due richieste due cose fondamentali ha chiesto un voto contrario al rifinanziamento delle missioni militari in particolare della missione militare in Iraq
E ha chiesto un vincolo di coerenza tra questo voto e la partecipazione alla manifestazione che stiamo organizzando per il venti marzo sembra attualmente che entrambe le richieste siano disattese perché gran parte dell'opposizione a cui ci rivolgiamo come rappresentanza più diretta ma non esclusiva
Abbia deciso è abbiamo manifestato questo comportamento in Senato di astenersi
Noi crediamo che questo all'avere disatteso queste due richieste se questi comportamenti non verranno modificati
Sia una rottura politica che si è si viene a produrre si produce una rottura politica con il movimento per la pace
Una rottura politica che ci richiama in causa come soggetti della società civile rispetto a un nodo fondamentale che la politica estera dell'Italia non è soltanto un problema tecnico è limitato a questa faccenda del ritiro delle truppe dall'Iraq che pure e cruciale politicamente ma è un problema io credo legato alla politica estera italiana che deve mutare che richiede una svolta politica
Una svolta politica sul governo del mondo che non può basarsi sulla guerra permanente globale sulla continuazione delle missioni militari all'estero
Laddove anche la missione militare in Afghanistan
E secondo noi
Una gestione armata del dopoguerra
Un'occupazione militare che produce lutti sofferenze oppressione e una guerra anch'essa
L'altro nodo è quello dell'Europa armata e dunque si pone una politica estera diversa rispetto al riarmo europeo rispetto a dire no all'esercito europeo per un'Europa che sia disarmata neutrale che si fondi sui corpi civili di pace
Per una complessiva politica che metta la pace come priorità strategica
E si pone naturalmente il problema della complicità italiana a questa guerra a questa guerra in atto a questa guerra che insanguina l'Iraq il Medioriente
Per questo abbiamo chiesto con forza unno un no politico simbolico il materiale per il ritiro delle truppe
E se avviene questa rottura si abbia
E questa divaricazione tra un movimento per la pace che si riorganizza nelle piazze con la speranza di liberare l'Iraq da questa infame oppressione militare
E a questa speranza non viene data adeguata risposta per i rappresentanti in Parlamento soprattutto da quell'opposizione che si dovrebbe opporre con forza al Governo di guerra
Ecco noi crediamo che questo apre una drammatica crisi di rappresentatività anche per il movimento per la pace
Perché c'è nelle piazze un soggetto attivo che pone delle richieste che rappresenta anche la maggioranza dell'orientamento della società civile in Italia
E rispetto a questo però sembra che ci sia in questo momento almeno una minorità istituzionale e parlamentare se non si sblocca
Questa necessità che il movimento con le sue richieste vere di pace sia rappresentato seriamente nelle scelte conseguenti e nel Ponto conseguente in Parlamento dunque si pone un problema politico
Io credo che ci sia la necessità oggi di una grande alleanza dei veri pacifisti sul tema all'ordine del giorno che la rottura della complicità italiana con la guerra
Una alleanza vera dei pacifisti che per me non è affatto sommatoria di partiti ma è un processo un'innovazione
Una mobilitazione generale dal basso che coinvolga tutti coloro che vogliono dire no alla guerra senza se e senza ma siano essi dentro la società le associazioni i partiti sindacati o il Parlamento
Un'alleanza politica che dia una svolta concreta alla politica sulla pace e sulla guerra
E quindi io credo che su questo si pone un problema di verità un bisogno di verità di coerenza e di chiarezza e anche un atteggiamento diverso da parte di chi si comporta in un certo modo in Parlamento
E si comporta in un certo modo nelle piazze un bisogno di verità e di coerenza cui chiediamo che noi poniamo come
La necessità di rispettare
Il rispettare in maniera molto coraggiosa e dignitosa di rispettare l'impegno vero che viene profuso in questi giorni da migliaia di attivisti della pace in tutto il mondo
La giornata nel tempo innalza sarà improntato di questa grande impegno
Allora se rispettiamo questo impegno di migliaia di attivisti capiamo che il popolo della pace fa sul serio e chiede sul serio impegni seri e coerenti e non può tollerare più ambiguità
Ne è una mancanza strategica di una politica estera che finalmente tocca all'Italia
Fuori dalla guerra
Grazie al nella Cina tempo
Io inviterei coloro che affollano la parte destra del di spostarsi perché vedo che ci sono ancora altri posti a sedere
A sinistra diciamo perché non sarebbe un fatto negativo è anche qui davanti forze è opportuno sedersi
Per evitare anche l'assembramento di fotografi
Do ora la parola Leonardi che il segretario delle reti
Io ringrazio per l'occasione che ancora una volta riforma programmatico dei deputati per l'alternativa cita di mettere assieme ciò che nella società si muove sul terreno della contrapposizione forte alla guerra già nella prima Assemblea
Alcuni mesi fa avemmo modo di dire quanto fosse importante
Che la società civile un pezzo della società politica
Un pezzo importante si muovesse sulla stessa lunghezza d'onda me pare che oggi più che ogni in ogni altro tempo questo sia sia necessario noi condividiamo fortemente come CUB Confederazione unitaria di base le parole d'ordine che sono alle mie spalle
Perché riteniamo che oggi ci troviamo in presenza di un'occupazione militare di una guerra di occupazione di una guerra coloniale
Che non ha ragion d'essere in cui siamo coinvolti col nostro Paese a fianco delle truppe d'occupazione inglese e statunitense che sia venuto il momento
Di fare in modo che le nostre truppe tornino nel nostro Paese che non ci sia un'altra Nassiriya
è stato molto brutto vedere il movimento per la pace
Assolutamente incapace di reagire alla strage di Nassiriya abbiamo subito in quei giorni la controffensiva
Mediatica del governo e delle forze del centrodestra che hanno utilizzato in maniera assolutamente strumentale
La drammatica vicenda di Nassiriya per cercare di ricompattare il Paese intorno alle proprie scelte guerrafondai beh non c'è riuscito
Non c'è riuscito neanche dopo la strage di Nassiriya il Paese reale la maggioranza reale del Paese continuava hard in quei giorni e continua oggi ad essere
Conto la presenza italiana in Iraq ma contro la presenza di tutte le truppe in quel periodo che oggi più che mai di fronte al dibattito parlamentare
Per la prosecuzione delle missioni
Italiane anche italiane in altri Paesi il modo in cui si tenta di nascondere la presenza italiana in Iraq
Di Wentworth mettendo insieme un provvedimento che vota su tutte le missioni oggi si tenta un'operazione che ancora una volta l'operazione di allontanamento della
Dalla maggioranza reale del Paese da parte della di una minoranza che la minoranza che ci governa
Lo dico per organizzazione sindacale ovviamente siamo molto attenti anche
Al fronte delle spese militari queste spese militari che stanno sempre più riducendo le spese sociali
Assolutamente evidente che laddove c'è un incremento così forte di appannaggi
Per le questioni militari c'è una riduzione forte delle spese sociali che le spese sociali si siano riducendo credo sia evidente a tutti ma che le spese militari siano aumentando a dismisura forse lo saranno pochi
Per sostenere le spese per le missioni italiane militari all'estero siamo passati da quattrocentoquarantatré milioni di euro nel novantuno a novecentosessantotto milioni di euro nel due mila tre
Cioè sono stati più che raddoppiati disinvestimenti
Del Paese per le per le missioni per le missioni militari l'otto per mille che va allo stato dei prossimi tre anni
Circa ottanta milioni di Euro sarà destinato al pacchetto sicurezza e quindi anche al finanziamento delle delle missioni militari
Ora io credo che noi dobbiamo sicuramente
Portare in profondità la battaglia per il ritiro delle missioni della missione italiana in Iraq e negli altri Paesi
Solo un po'meno
Convinto della parola d'ordine
Dell'ONU in sostituzione delle truppe italiani e statunitensi
E inglesi anche perché laddove l'ONU è intervenuto negli ultimi anni con
Interventi di garanzia
Non c'è stata modificazione forte della situazione interna quei Paesi sia in Kosovo senza Herbie a sé in Albania dove continua la pulizia etnica dove non c'è stato ripresa economica dove non c'è stata ripresa ripresa di sviluppo allora
Forse bisognerebbe riaprire una riflessione sulla foglia di fico dell'ONU se questa sia davvero l'assoluzione o non lo è e se non è invece un punto dietro cui nascondiamo il fatto che comunque quelle missioni ci sono che comunque quelle guerre di aggressioni sono state fatte ma credo che su questo sia importante riaprire una una discussione al nostro interno perché l'ONU così come oggi si configura sicuramente non è garanzia per le popolazioni in cui le truppe dell'ONU vanno anche a sostituire le truppe di aggressione
Oggi su tutti i giornali si è aperta la polemica sulla partecipazione
Alla manifestazione del venti
Prima credo che la polemica sia una polemica assolutamente inadatta Ray Toni io quando non condivido
Le parole d'ordine che sono alla base dell'indizio di una manifestazione evito di andarci non ci vado
Se non sono d'accordo nei fatti nella pratica quotidiana e politica con quelle parole d'ordine mi astengo dal partecipare a quella manifestazione credo che bene farebbero
Coloro che non assumono su di sé la responsabilità di votare no
Al proseguimento della missione militare in Iraq e alle altre missioni militari distanze a casa dopodiché ovviamente ciascuno è alle prese con la propria coscienza e non ci sono forme
Forme nei violente nel non violente per impedirgli di partecipare ciascuno fare i conti con la palla coscienza certo è
Che quelle manifestazioni mal si addicono a chi si appresta a disertare il voto rispetto alle missioni alle missioni
Alle missioni
In corso un'ultima questione chiudo subito la Cuba promosso per il dodici di marzo lo sciopero generale
Contro questo governo sulla questione del salario delle pensioni del reddito dei diritti
Dentro c'è anche la parola d'ordine ancora una volta del no alla guerra
Che è parola d'ordine che lo riteniamo sia nel DNA del movimento dei lavoratori che ancora una volta ci obbliga a scendere in piazza come Movimento dei lavoratori per quella parte che noi oggi rappresentiamo
Per dire con forza nuova guerra hanno alle spese militari sia le spese sociali
Noi ci auguriamo anche un contributo di questa Assemblea alla riuscita di questo sciopero generale grazie
Ma ora la parola il presidente dei Verdi Pecoraro Scanio
Ma
Ma io credo che innanzitutto
Questa manifestazione di oggi
è il segnale che non solo in Parlamento
Ma
Anche società
Tra l'associazionismo nel movimento
L'attenzione a questa vicenda
Del voto in Parlamento sulla missione in Iraq sta assumendo una importantissima
Fase
Non solo di attese e di attenzione
Ma anche di valutazione
Per quello che il percorso di rinascita
Di un'unità delle opposizioni il nostro Paese
Che non può essere realizzata se non c'è chiarezza sul no alla guerra e sulla scelta la pace perché non c'è unità delle opposizioni forti
è forte se su questi elementi noi non creiamo una condizione di chiarezza e lo sforzo fatto dei parlamentari sia
Alla Camera che al Senato di mantenere forte e chiara
Questo tipo di esigenze
Noi avevamo già nella prima fase del dibattito su questa missione quando in Parlamento dobbiamo ricordare perché altrimenti
Non si coglie quello che sta avvenendo
In Parlamento quando il governo imbrogli Ando come futuri e comune che faccia le carte bene apparati missione umanitaria voi ricordate
Che ci venne a dire che poiché c'era bisogno di aiuti umanitari e dovevamo andare un ospedale a Baghdad era importante mandare dei carabinieri per tutelare la sicurezza e l'ospedale queste la Bugia questa era la truffa la menzogna
Con cui Berlusconi alle Camere spiegava il motivo della cosiddetta mozione umanitari
Gran parte di noi già allora disse con chiarezza che era una truffa
Paghiamo scoperto del famoso ospedale da campo non è stato mai validato dalla Croce Rossa internazionale perché a Baghdad gli ospedali c'erano e che le truppe sono finite
A Nassiriya
Appare la guerra non appare la missione umanitaria
Sappiamo anche che questi sciagurati del governo di centrodestra hanno reclutato perfino dei giovani carabinieri dei NAS quelli che facevano i controlli sugli alimenti mandandoli in una missione di guerra senza mai dire che loro sapevano perfettamente qual era il grado di rischio di quella missione
Noi l'abbiamo detto sempre sono ben contento che finalmente anche il capogruppo dei DS Violante
Ha detto le stesse cose che da qualche mese noi sosteniamo il Governo è responsabile di quello che sta accadendo perché è un Governo irresponsabile sulla vicenda era che
Se non costruiamo questo percorso
E noi abbiamo votato noto come opposizione alla guerra abbiamo detto che quella missione diventava missioni di guerra quadrate dopo quello che avvenuto e sta avvenendo
Dopo l'ovvero scandalo nello scandalo delle armi di distruzione di massa
Che non solo non sono state trovate ma le amministrazioni Blair e Bush sono costretti a fare commissioni d'inchiesta
Sulle notizie false che i loro servizi a loro stessi hanno dato al resto del mondo di fronte a
Quella evoluzione che c'è in Iraq dove ormai è evidente che la guerra non solo in corso ma continua ed è sempre più instabile e pericolosa la situazione
Da punto di vista
Della morte continua di migliaia e migliaia di innocenti in quella vicende bene di fronte a questo se oggi si potesse dovremmo darne due o tre di notte
All'ipotesi del continuare una missione ed è per questo che è intollerabile pensare di a vere dare soluzioni pila pesche di fronte a un quesito che è chiaro bisogna dire sì o no e il no è l'unica scelta coerente con la richiesta di ritiro delle truppe
Questo è il dato
Poi discutiamo le modalità o dobbiamo chiedere ovviamente e nessuno pensare che vogliamo abbandonare l'Iraq ne stiamo dicendo che è soltanto se si dà un segno forte che il ritiro delle truppe italiane
Si fa capire agli angloamericani che bisogna dare una svolta vera che significa togliere da quel territorio le truppe che sono le stesse che hanno bombardato con l'azione civile era che era questa
è una scelta e una richiesta di buonsenso
Allora penso che in noi
Oggi qui stiamo cercando di gettare le basi di una di un rapporto costante
Tra tutte le aree politiche associative di movimenti che credono che di fronte alla novità che è la filosofia Bush della guerra preventiva che pone il pacifismo e nonviolenza di fronte a una prospettiva nuova
Che è quella che ne abbiamo ormai una dottrina
Che stabilendo il fatto che poche c'è il terrorismo la guerra deve essere permanente rischia di trascinarci se non mettiamo argine
In un fenomeno che è quella della guerra preventiva e permanente del pianeta questo è il problema ecco perché oggi il discrimine più importante e più significativo ed ecco perché oggi è sbagliato
Da parte anche di alcuni amici del centrosinistra riprodurre una logica da guerra fredda
In cui pur di accreditarsi verso l'ambasciata americana qualcuno pensa che bisogna essere moderati su una cosa dove bisogna essere chiari e trasparenti
Bisogna capire questo
Oggi il centro sinistra in Italia
Si accredita governare come peraltro DS a è riuscito a fare la coalizione rosso-verde in Germania che ha detto di no a Bush in modo netto
E non per queste caduta dal governo tedesco o come nel resto del pianeta ci sono esperimenti chiari che dicono che bisogna avere un centro sinistra è una sinistra
Che siano capaci di avere un modello alternativo a Bush è una filosofia neoliberiste guerrafondaio e questo è il dato
Non è una grande richiesta è una richiesta di buonsenso
Ora io credo che su questo lo dobbiamo lanciare
Abbiamo fatto tanti dibattiti a nove non so se si devono fare liste uno liste vorrei evitare che è una cosa seria come la guerra Iraq la battaglia per la pace Daloui si traducesse in questo non perché non sia interessante la prospetti
Ma perché se noi oggi riuscissimo
A fare in modo che nasca davvero un patto vero
Tra tutte le forze politiche e sociali che lavorano sul tema della pace
E dei diritti perché non c'è solo la pace c'è il diritto all'acqua
Alla alla all'alimentazione all'aria a respirare a Beaver i diritti umani e civili in tutto il pianeta perché anche quello è un tema che i pacifisti non possono mai evitare
E io credo che questi due temi devono essere permanente bene se su questo non siamo in grado di fare un patto
E di iniziare da subito
A mettere su quei punti per consentito che qualcuno dice che il nuovo centrosinistra deve scrivere in modo chiaro
Se l ONU autorizza una guerra noi dobbiamo forse andare bene io penso che se l'ONU autorizza una guerra preventiva e l'ONU che sbaglia e gli italiani non dovrebbero partecipare
Perché la guerra preventiva bomba
Chiunque l'Authority
Diverso e quando parliamo di difende l'Italia dall'aggressione diverso e quando parliamo del fatto che dobbiamo combattere il terrorismo e guerra in tutti i piani quelle sono altre filosofie pari io credo che allora coloro che ci hanno fatto un appello importante
Come Giano pelli strada don Ciotti e altri
Perché
Si faccia la grande manifestazione del venti marzo perché ci sia il ritiro dalle truppe potrebbero essere bene
I garanti di alcuni punti
Di patto programmatico per la pace che tutti noi dobbiamo sottoscrivere ma anche offrire a tutto il centrosinistra perché francamente io credo non possiamo accettare sorprese
Nella futura coalizione di centro sinistra e di opposizioni che vogliamo mettere contro Berlusconi
E quindi se davvero dobbiamo discutere di questi temi
Il patto di programma va fatto sui temi della pace mai garante non devono essere i partiti neanche noi il Garante devono essere le grandi personalità del mondo pacifista e non violento di questo Paese
Perché non dobbiamo ridurre al ceto politico un tema importantissimo che in dobbiamo riuscire a garantire nelle scelte concrete
Su questo noi Verdi diamo ovviamente una disponibilità non solitaria ma in Europa
Abbiamo fatto inserire il ripudio della guerra
Nelle nei programmi di tutti i venticinque le venticinque liste che Verdi fanno le elezioni europee in tutta Europa
E saremo molto contenti se le altre forze politiche riuscissero altrettanto a fare perché non la battaglia per la pace la vinciamo anche se riusciamo a eliminare un'idea perversa
Quella che è la nuova Europa deve potenziare gli armamenti per fare la sfida agli Stati Uniti d'America noi dobbiamo costruire esattamente l'opposto
Una Unione Europea che scelga la via della pace del ripudio della guerra e dia un altro modello di cultura occidentale alternativa alla cultura della guerra e delle armi questo deve essere il nostro Progetto credo che siamo in grado di farlo e io spero che francamente tutto il centrosinistra visto che si è aperto un grande dibattito anche interno gli amici
Della lista riformista capisca che la scelta del senato dell'astensione è stata sbagliata indecente
E che poi che è sbagliata e indecente va cambiata
E quando dico bagnata indecente semplicemente perché loro l'hanno motivata dicendo che era un modo per votare ancora di più no alla guerra bene poiché non abbiamo capito bene così
Facciano un voto chiaramente no alla Camera così saremo convinti che anche l'astensione al Senato altro non era che un modo deciso per dire no alla guerra a questa sfida a noi
Li chiamiamo in modo che poi tutti insieme facciamo la manifestazione del venti che poi è una manifestazione dove c'è scritto
Ritirare le truppe dall'Iraq preme non è chi viene e chi non viene il preme che tutti insieme dovremo tagli ed uno striscione che chiede il ritiro delle truppe dall'Iraq
Poi saranno tutte ben graditi coloro che vorranno sfilare dietro quello striscione con quell'obiettivo grazie
Ora la parola la compagnia McCoy di quella più o meno seguito avvertito
Io credo che l'occasione di oggi sia davvero un'occasione importante
Anche per la grande partecipazione che c'è e credo che sia importante per due ragioni la prima quella di dare ulteriore forza
A alcune scelte peraltro ricordate in buona parte qui dietro che sono le scelte che
Ci riguardano tutti
Su cui non solo i movimenti come diceva all'inizio anche nella ma vari soggetti hanno si sono espressi sono quelle cioè dell'immediato della
Forte pressione perché ci sia un voto negativo
Così come l'abbiamo fatto in occasione del voto al Senato che ci sia un voto negativo alla Camera
Sulla
Rifinanziamento della missione in Iraq perché consideriamo che questo sia un no che va dato alla guerra perché pensiamo che quella missione lì non avrebbe mai dovuto andarci perché oggettivamente è parte del la occupazione militare anglo americana dell'Iraq e cioè di quella terribile occupazione militare che sta provocando tutt'altro che pace tutt'altro che democrazia ma stragi rischio sempre più forte di guerra civile distruzione
Di un dell'economia del Paese e occupazione anche economica di quel Paese da parte di una folto gruppo come sappiamo di multinazionali americane che poi distribuiscono così
Piccole briciole di appalti e subappalti a cui anche il nostro governo si precipitato a dare il a raccogliere diciamo alcune di queste briciole
Quindi Cuesta primo punto e cioè questo no è questa quindi chiara indicazione richiesta del ritiro delle truppe dall'Iraq ed è la fine dell'occupazione
E del ripristino
Di una situazione lunga probabilmente da ripristinare ma dell'avvio del ripristino di una situazione di in qualche modo legalità la seconda questione che io voglio dire è questa io credo che la dottrina
Della guerra preventiva che ha sostenuto in qualche modo coperto
La guerra in Iraq assegnato davvero un punto di svolta
E credo che a questo punto di svolta tutti noi tutto il movimento è chiamato a dare una risposta di costruzione di una svolta strategica
Proprio per che cosa vuol dire la costruzione della pace ci abbiamo provato
Anche a costruire una strategia per la pace preventiva con la manifestazione del quindici febbraio dello scorso anno
Io credo che quello sia stato in questo processo che un processo lungo un passo molto importante noi abbiamo in quel modo non impedito la guerra Badde legittimato quella guerra e abbiamo anche fatto sapere sentire e vedere
A tanta altra parte
Del mondo
E anche
A quelle stesse popolazioni dell'Iraq o dei paesi vicini dei Paesi arabi che l'Occidente non è un nemico
Bensì che ci sono popolazioni società civili che si ribellano alla volontà di costringerci in un assurdo e tragico scontro di civiltà e proprio per questo dunque che io credo che sia importante cominciare a costruire una strategia è questo sarà ciò che sarà anche al centro della manifestazione del venti marzo
La strategia fatta di un insieme
Di soggetti è fatta di un insieme i legami e così come noi i metalmeccanici
Le diamo la lotta per la democrazia per il lavoro per il contratto inscindibilmente alla lotta contro la guerra e per la pace questi legami sono legami che vorremmo portare tutti interi
E molto forti dentro la manifestazione del venti e le carovane che arriveranno in piazza il venti dopo aver attraversato
L'Italia questo porteranno questi messaggi porteranno seconda questione credo che dobbiamo un po'tutti
Ricominciare ad utilizzare una parola molto troppo desueta che è quella del disarmo lo dobbiamo ricominciare a discutere
Dobbiamo ricominciare a discutere di queste questioni disarmo è diventata una parola che a un certo punto abbiamo lasciato nelle mani
I Bush per dire che doveva disarmare Saddam Hussein benino noi vogliamo parlare ricominciare a parlare a ricostruire una strategia è un'ipotesi di disarmo globale e questo lo dico perché
Se noi leggiamo e questo vale molto per il Paese europeo era il continente europeo e per l'Europa tra virgolette politica che si vorrebbe costruire
Se lo leggiamo ciò che abbiamo oggi in termini di bozza di costituzione o meglio di Trattato costituzionale europeo
Noi vediamo che non solo non c'è un netto ripudio della guerra che a ciò noi chiediamo che si è messo come primo articolo l'Europa ripudia la guerra
Ma vediamo anche ma vediamo anche che si punta
Nella sua struttura ci sono pagine molto esplicite in proposito ha un forte potenziamento delle capacità militari attraverso un'apposita agenzia agenzia degli armamenti
Si punta dunque a riarmo e io credo che non dobbiamo avere paura di leggere queste
Do e i denunciarlo con forza e di dire che anche per questi motivi quel Trattato costituzionale non può essere accettato non può essere approvato
E infine un'ultima cosa e poi chiudo
A proposito
Diciamo che si discuteva sulla partecipazione alla manifestazione io penso graditi non graditi invitati o non invitati la manifestazione e questo lo posso dire
Sicuramente a nome di tutto il comitato che ha discusso ieri anche di questo fermiamo la guerra la manifestazione una manifestazione aperta libera chiunque può apparire partecipare alla manifestazione
Altrettanto alla manifestazione a tutte le parole d'ordine a una piattaforma molto chiara e comincia dicendo via le truppe dall'Iraq basta con l'occupazione prosegue anche dicendo
Basta è armi e basta guerra come anche l'altra cosa che vogliamo eh pace in Medio Oriente perché crediamo che le violazioni del diritto internazionali siano avvenute in Iraq non ancora prima erano avvenute stanno quotidianamente avvenendo nei territori occupati della Palestina e di questo dobbiamo ricordarmelo
No a tutte le occupazioni dunque
Certamente
Ognuno che parteciperà alla manifestazione si assumerà come simbolo come gruppo come collettivo quello che sia la sua responsabilità politica e particolarmente dirigenti politici si devono assumere le responsabilità politiche
Della coerenza delle proprie scelte
Io credo c'era una frase molto bella se non mi sbaglio dice che vara che diceva la coerenza consiste nel dire ciò permessi prudenza e nel fare ciò che si dice ecco io credo che questa virtù della coerenza
Questa virtù della coerenza sia una delle virtù principali non dico della politica
Perché politica è un termine molto misto molto ambiguo ma dico della buona politica io credo che la buona politica tutti sappiano riconoscerla tutti i cittadini e le cittadine
I gruppi le associazioni e le migliaia i milioni speriamo di persone che parteciperanno al mai grande manifestazione del venti di marzo grazie
Ora la parola Fausto Bertinotti
Segue segretario del del partito del professore comunista seguiti risolvo
Io penso che Successo che avuto questa iniziativa sia in grado da sola di TR
L'utilità la necessità e il valore di un'iniziativa politica
Io penso che il suo valore risieda essenzialmente nella chiarezza delle parole d'ordine che vengono proposte
Nel carattere intensamente condiviso di queste parole d'ordine ed è il fatto che siano qui
Invitati da organizzazioni di parlamentari della Camera e del Senato
Espressioni di movimenti di associazioni di forze sindacali di partiti
A presentare in una dialogo in un confronto anche di linguaggi diversi
Questa ricerca di esprime
Una posizione politica
Di mettere un seme
Che può costruire anche una pianta vigorosa
Noi abbiamo bisogno
Ne abbiamo bisogno perché abbiamo bisogno che il movimento della pace
Che è stato un fenomeno davvero straordinari davvero straordinario
Riprende il suo cammino con la stessa intensità la stessa forza
Centodieci milioni di persone che manifestano nella stessa giorno per dire no alla guerra
Non ce l'hanno fatta a fermare la guerra ma hanno costituito un potenziale su cui dobbiamo continuare lavora perché il nostro obiettivo
Perché il nostro obiettivo resta
La dottrina politica chi alimenta questa guerra la dottrina dell'amministrazione Bush della guerra preventiva questo è il nostro avversario principale
Battere questa ipotesi oggi tanto più necessaria perché
Si vede sul campo il disastro che produce è stato ricordato qui i poteri
Avevano detto che facevano questa guerra
Per trovare armi di distruzione di massa ed era troppo facile di di guardate che dite delle bugie glielo dicevano anche autorevoli esponenti delle star vicino al Mondiale
E ha persino vergognoso poi fatto dalla potenza imperiale che possiede
Il più grande numero di armi di distruzione di massa
Quante volte ci è venuto da divideva insomma dovevate andare in Iraq date al Pentagono se volete provare le armi di distruzione di massa rilevate di sicuro non sarete smentiti
Ma loro in realtà avevano fatta perché hanno fatto questa guerra è questo il punto ovviamente
Hanno fatto questa guerra perché non riescono più a governare questo mondo con il consenso hanno fatto una guerra parte quella che chiamiamo globalizzazione capitalistica produce impoverimento crescente del mondo
Produce crisi instabilità e incertezza Vendola produce soltanto nel miliardo e mezzo di persone che Donato l'acqua da bere lo produce anche qui nelle nostre strade
Lo produce con la precarietà con la flessibilità perché l'altra faccia dalla guerra è una politica securitaria che s'chiude gli spazi di libertà di iniziativa e di conflitto
Ed è una politica di attacco sistematico alle condizioni di vita dei giovani delle donne e dei lavoratori l'altra faccia dalla guerra è una politica
Antisociale
E questa e e questa guerra alimenta il terrorismo
Altro che sconfiggerlo
Non alimenta sono fratelli siamesi
Il la guerra chiama il terrorismo terrorismo costituisce una risposta reazionaria aggressiva alla guerra noi non siamo contro il terrorismo solo perché fallire vittime umane perché non vorremmo vivere in una società in cui vide il terrorismo fondamentalista così come non vogliamo ribellarci e padri Bolt
Sono i nostri avversari la guerra e il terrorismo solo i nostri avversari
E allora è per questo che vogliamo far crescere il movimento per la pace
E per questo che il movimento della pace deve alimentarsi di rivendicazioni e obiettivi precisi ne parlava poco fa Sandra Micozzi in termini che condivido integralmente
Oggi noi abbiamo la riprova in quello che avviene in Iraq dalla devastazione della guerra
La morte distruzione di civiltà
Conflitti che si riaprono e si riproducono
In cui chiunque può esserne distrutto il mondo che sprofonda in una voragine
In una cosa così scusate
Ma come si fa
A non denunciare le responsabilità dei governi che hanno voluto questa
Dei governi che l'hanno voluta e che l'hanno appoggiata a questa guerra
Vorrei dire una cosa che spero sia diciamo così interpretata come si deve c'è naturalmente la pietas per tutti i morti e poi siccome non siamo ipocriti evidente che la pietas ti coglie di più quando quel morto in qualche modo ti assomiglia a chi è vicino
Ma i governi di questa guerra e di chi l'ha appoggiata compreso il governo italiano
Non è responsabile dei morti italiani responsabile dei morti di tutti i morti di tutte le lì a riflettere azzeri tutte le regioni che vengono prodotte dalla pure
A di questo vanno chiamati e questo li hanno chiamati a rispondere
Ed è per questo ed è per questo che di fronte a questa spirale di guerra ognuno deve fare la sua parte ognuno per quello che può
Noi siamo in Italia cosa possiamo fare possiamo chiedere che il governo italiano ritirerebbe truppe italiane dall'Iraq perché è il contributo che possiamo chiedere ai lavori
Poi poi una due tre cento mille altre cose ma quello è alla nostra portata
Dobbiamo cioè chiedere un atto che intervenga che intervenga anche signore americane che intervenga a sviluppare il popolo della pace che intervenga togliere consenso che intervenga a poter invertire la tendenza
E a distogliere il governo americano e i suoi alleati dalla guerra
ONU garante di libertà democrazia e sicurezza
Giusto ma per arrivarci bisogna affermare la guerra
Per arrivarci bisogna che sia fatto degli atti significativi e l'unico atto significativo che possiamo chiedere noi al Governo italiano e il ritiro delle truppe
Per questo è giusto che sia la nostra prova dopo di me
Per questo è giusto che ci chiede un atto di coerenza col voto alla Camera per questo è giusto che sia la parola d'ordine della manifestazione del venti marzo che dobbiamo fare a diventare una manifestazione di massa gigantesca forte
Figlia delle grandi mobilitazioni
E delle lotte e delle lotte pacifiste
Noi siamo qui
Come andiamo avanti
Non
Non tocco la questione dei rapporti tra le forze politiche che mi sembrerebbe indelicato in un'assemblea come questa
In cui ci sono tante componenti che agli schieramenti partitici non atto
Parlo quindi a tutti noi non solo una parte di
Può diventare questo un laboratorio
Che continua nella sua tv
La politica della pace e la lotta contro la guerra
Ma non è solo la lotta perché non ci sia la guerra
La politica della pace anche una politica di trasformazione una politica che chiede il cambiamento dalla politica del comportamento istruzioni persino della economia
Delocalizzazione accetta
Chiediamo il ritiro delle truppe perfetto
Ma poi come andiamo avanti
Siamo in Europa
Lo diceva Santa poco fa
C'è un trattato costituzionale che sulla guerra e sulla pace dice parole ambigue
A molti di noi sarebbe passato per rifiutarlo
Insieme al fatto che non riconosce i diritti fondamentali delle lavoratrici e lavoratori
Come ogni possiamo W e passiamo farà diventare il ripudio della guerra
Una battaglia fondamentale perché sia la bandiera della nuova costruzione europea
E lo vogliamo fare in termini tali che quando ci proporranno
Una organizzazione militare della difesa europea dicendoci se volete distinguerli dagli americani dovete avere un armamento anche voi pena poteva essere una superpotenza gli diciamo di no che noi vogliamo un'Europa disarmata una u Papa della pace una un'acqua che fa una politica nel mondo diversa anche per località diversamente le forze io penso che noi dobbiamo andare avanti in questa ricerca anche programmatica
Anche gli obiettivi che possiamo deporre lo diceva poco fa Pecoraro Scanio deporrà in una ricerca anche nella ricerca di confronto delle opposizioni per il futuro
Perché la pace una discriminante fondamentale
L'altro bisogna e lo so bene nella pancia di tutti bisogna cacciare presto Berlusconi e va bene
Ma se vogliamo costruire un'alternativa a Berlusconi il primo elemento discriminante programmatica che ci fa davvero diversi dalle destre
Il ripudio della guerra è un'idea di pace è un'idea di costruzione di una nuova Italia di una nave Oropa fondata sulla pace
E questo io credo
Quello a cui dobbiamo lavorare partendo da qui
Mettendo insieme le nostre forze costruendo una buona Tojo di lavoro permanente
Affinché le donne degli uomini che anche Milito al movimento della pace possono incontrare alle forze dell'organizzazione della politica dei sindacati darci azioni che compiono la stessa scelta
Per contribuire a costruire un elemento su cui può vivere una vera alternativa di società
Senza il quale puoi anche vincere un giorno ma il giorno dopo ricominciano soltanto i guai
E anche per questo ho finito io penso che noi dobbiamo essere intransigenti e unitari
Intransigenti e unità a di Cali e unità io penso
Cioè se in Italia non vivesse
A livello di massa la parola d'ordine del ritiro delle truppe italiane
Si potrebbe dire che la sinistra sarebbe morta per questo dobbiamo far vivere questa parola d'ordine con assoluta nettezza intransigenza
Per questo penso che la manifestazione così caratterizzata sia la manifestazione per la pace
Debbo dire per questa ragione io direi tranquillamente a tutte e a tutti venite alla manifestazione il problema del
Coerenza è un problema che riguarda voi che dovete risolvere voi perché questa è la manifestazione per la pace e dunque brevetti io delle truppe italiane tutte quelle che vengono sono benvenuti ma questa è il nostro impegno questa è la nostra lotta solo così possiamo perseguire l'obiettivo alla pace
Alla parola accompagna il mi disse no al voto della segreteria CGIL segue Fabio Mussi
La CGIL ha chiesto il ritiro delle truppe dall'Iraq e l'intervento dell'ONU a sostegno dell'autodeterminazione del popolo iracheno
L'ha fatto con determinazione prima della terribile tragedia di Nassiriya dopo la terribile tragedia diversi
L'abbiamo fatto
Dicendo Sempre con precisione che consideravamo
Il ritiro delle truppe dall'Iraq non uno slogan ora dirlo e ripeterlo non è determinato dall'ossessione dell'organicità degli organici
Noi siamo convinti la CGIL assolutamente convinta che ritiro delle truppe dall'Iraq che sia una scelta conseguente a un'impostazione politica generale di politica internazionale di strategia
Siamo convinti di questo
E che il ritiro delle truppe o la permanenza delle truppe
Che il ritiro delle truppe alla permanenza delle truppe siano scelte diverse Martini & impostazioni differenti
E dunque la discussione che va inquadrata nella dinamica oggi aperta nello scenario interna
E bisogna provare a sottrarla don dinamica tutta interna tutta interna alla politica italiana
Perché oggi nello scenario internazionale sono aperto uno scontro molto forte
Uno scontro in cui epicentro nell'uso della guerra e delle guerre
Come strumento di regolazione dei rapporti politici e dei rapporti economici
L'uso della guerra in questo modo la sconfitta della politica come strumento di regolazione
Una sconfitta sottolineo
Che non emerge soltanto dalla barricate emerge anche da tutti gli indicatori dell'ONU quelli cioè che fotografano l'aumento della povertà
L'aumento della fame nel mondo la riduzione del reddito da lavoro in tutti i Paesi e il sud del mondo e del nord del mondo la precarietà come elemento ordinatore di nuovo ordine sociale mondiale quella su cui poi fanno le loro fortune
Le formazioni politiche Senofonte razziste l'acqua di coltura del terrorismo questo diciamo è la dimensione internazionale
In cui va inserita la discussione la scelta sulla permanenza delle truppe in Iraq o sul ritiro delle truppe in Iraq
Abbiamo sempre detto
Per questa ragione
Che non poteva esserci un ragionamento che veniva chiuso all'interno di un dal ritiro sì ritiro no ma qual è la politica estera che esprime
La sinistra italiana
Qual è l'orientamento che si dà con quale metto di misura giudica le cose che succedono la guerra in Iraq ha rivelato la fragilità delle istituzioni sovrannazionali
Ha rifilato che la guerra preventiva dell'amministrazione Bush è una teoria geopolitica ha rivelato la fragilità della stessa prospettiva europea
Ha rivelato che la politica estera italiana e subordinata a prescindere all'amministrazione di Bush
Molti commentatori anche autorevoli si dilettano ho visto a cercare tra le pieghe dei documenti del movimento pacifista quelle affermazioni che possono essere portata a riprova dell'antiamericanismo
Ora
Non c'è dubbio che sarebbe banale
E Leon Astico fare l'affermazione che farà alte che però adesso se non ci fosse questo orientamento evidente che il giudizio su una politica
Quella dell'amministrazione Russia è un giudizio su una politica cos'ha da spartire con l'antiamericanismo va chiesto i democratici americani
Quelli che stanno facendo una campagna elettorale
Difficile tutta incentrata sulla polemica con le posizioni da risulterebbe ricada sulla guerra in Iraq sulla teoria della guerra preventiva stupisce poi che tanti commentatori così attenti a fotografare e a leggere i documenti per trovarci l'antiamericanismo non abbiano la stessa perizia nel ricercare invece la antieuropeismo Tecce in moltissime posizioni
Presenti nella politica italiana
E che forse dovrebbe preoccupare di più del giudizio sulla politica neo conservatrice l'amministrazione la guerra in Iraq ha rivelato tutto questo una guerra che non è finita che continua a inanellare morti tragedie distruzioni di memoria storica di un popolo
Ma di fronte a tutto questo e allo Stato la dimensione internazionale dei problemi di fronte a questa portata dei problemi di fronte a ciò la girò
La dico diversamente
Da qui slogan che condivido assolutamente la permanenza delle truppe italiane e non italiane tirate
In che modo può aiutare il processo di ricostruzione politica e sociale India
In che modo può sostenere l'auto quelli d'azione del popolo iracheno in che modo può sostenere una direzione di marcia per la definizione di un'alternativa politica all'uso della guerra come strumento di regolazione del mondo in che modo
è una scelta irresponsabile il ritiro delle truppe in Iraq del
Insisto secondo noi è una scelta una di quelle possibili l'unica secondo noi coerente quella definizione in alternativa politica al nuovo ordine mondiale
Questo e senza non c'è dubbio che il governo italiano abbia giocato facile
Abbia deciso di non scorporare le missioni
Tendi presentare al voto del Parlamento un decreto onnicomprensivo non c'è dubbio sapeva di giocare una partita semplice dal suo punto di vista
Evidente
Ma non c'è dubbio altrettanto
Che per l'opinione pubblica e sufficiente mente chiaro di cosa sta parlando la discussione che sta Pacetti sta facendo l'opinione pubblica riguarda esattamente la permanenza del ritiro delle truppe dall'Iraq e noi le altre
Ora io penso e all'operazione politica del Governo e della maggioranza quello che ha deciso contro gli interessi del Paese di ispirarsi a prescindere correzione fuso
Bush occorre rispondere con un rotondo no
Con un voto parlamentare che sia no al decreto di rifinanziamento di quella
Poi bisognerebbe io credo
Che fosse più chiara
L'argomentazione con cui si decide di non votare no
Perché sono tante quelle argomentazioni sono tante e diverse non si può votare no
Perché il responsabile
Perché ci sarebbe il caos ma questo definisce quella missione esattamente come una missione militare e apre dà ragione alle persone che sostengono che la presenza di quei militari essendo militare non è prevista ed è contro la Costituzione italiana
Mi pare evidente
Oppure non si può votare no perché c'è un problema di responsabilità di governo che l'opposizione deve dimostrare ma al di là dell'accezione di cultura di governo atteso ma io non condivido ma al di là di questo il problema che sarebbe dovuto porre prima
Lo si è votata la visse negli atti e in quel caso si Botto no
E quindi caso ma è un problema diciamo precedente che cosa è successo dalla allora per far cambiare opinione sul successo proprio diceva
Allora c'è un intervento diceva Famiano introducendo che caso mai convincono di più e non di meno oppure una questione di tecnica parlamentare
Ma è possibile che la tecnica parlamentare non ci si è mossi tornino strumenti che non sono io a consigliare ma esisteranno strumenti per evidenziare e differenziare io penso proprio di sì e con un po'di perizia si possano trovare
Due ultimi ragionamenti
L'opinione diffusa delle persone
In Italia e nel mondo quella che ha costituito la seconda potenza mondiale con una brutta espressione del New York Times quando fotografo il quindici di febbraio
è un'opinione molto larga che vigna contro la guerra e contro l'invio delle truppe in Iraq prima della permanenza di esse oggi ora chiedere che questa opinione sia rappresentata non è un atto ostile
è un atto normale
Cioè chiedere a chi sta in Parlamento di rappresentare un'opinione non è un atto ostile non è una minaccia una cosa da paese normale
Del funzionamento democratico di un Paese
E ottimamente la richiesta viene è stata a quelle forze politiche che per cultura tradizioni esperienza fatti concreti il no sulla l'invio della missione
Possono incrociare di più questo sentimento questo che non è solo un sentimento ma dicevo prima una scelta strategica di orientamento non è un atto ostile così come è assolutamente altrettanto normale che un comportamento parlamentare differente determini giudizi
E problemi
E con la stesse nettezza però quella stesse nettezza voglio dire anche
Che considero la polemica nata sulla partecipazione alla malizia del venti marzo un errore
Quella stessa nettezza con cui sostengo
Che le truppe dall'Iraq vanno ritirate sostenevamo prima di Nassiriya e dopo quella stessa notte in cui sostengono che quel tema è legato a un'idea generale dissoluzione sbocco della crisi aperta sullo scenario internazionale e legata al rifiuto della guerra preventiva
Così come sostengo che chiedere di essere rappresentati un atto normale di un atto ostile
Allo stesso modo penso che sia un errore
Che ci sia qualcuno che indichi possa o non possa venire a una manifestazione per due ragioni la prima la pace e la politica della pace e una politica inclusiva e non ad excludendum non può essere escludenti costruire il profilo di una nuova democrazia mondiale alternativa alla fine della guerra preventiva Corran cento i diritti e insiste diritti del lavoro
E prospettive per l'accesso che richiede l'alleanza delle forze politiche progressiste dei movimenti delle forze della rappresentanza sociale dei sindacati in Italia in Europa nel mondo
La pace è inclusiva
Così come è stato il quindici di febbraio inclusiva deve essere il processo che si apre io penso che il venti marzo non sia semplicemente una scelta del popolo della pace che non si rassegna la guerra ma l'inizio di un percorso di un processo che pure caratteri la seconda ragione il diritto a manifestare individuale e collettivo
è un diritto e e sancito dalla Costituzione e dalle leggi è un diritto che nessuno può togliere nessuno e problema di altri verificare quanto quella scelta abbia coerenza o meno con altri il popolo della pace includere non esclude
Alla parola Fabio Mussi segue don Tonino dell'olio presidente Pax Christi
è un guaio per tutti
Guaio grosso
Sesso una questione grande come nacque come la guerra in Iraq
La maggior parte del centrosinistra italiano
Esita
Ho sbagliato
Come ha fatto al Senato con il non voto
Io mi batto
E spero che tutti qui ci battiamo non per rinfacciare domani l'errore ma per evitarlo oggi e quindi per rendere più forte le ragioni della pace
C'è un argomento
Si dice nella discussione dei gruppi parlamentari
Ma il decreto contiene anche altre missioni
Parte per esempio che ce n'è un'altra quella dei soldati italiani in Afghanistan nel quadro dei migliori sfrido contro la quale il gruppo a cui appartengo votò compattamente contro
E certo bisogna fare una battaglia parlamentare per separare le in materia e tempo del per contrastare questa prepotenza del Governo
Però queste un'incerta trincea
Perché che il decreto si separi vorresti in blocco
Oggi bisogna esprimersi chiaramente sul quesito
I soldati italiani devono restare lì o devono tornare a casa su questo bisogna parlare chiaramente anche per rispetto di quei milita
Perché se devono restare è giusto finanziarli
Se si vota contro il finanziamento
Occorre dire chiaramente che devono tornare non si può dire l'una e l'altra cosa contemporaneamente e la ragione del ritiro non il rischio che corrono
Anche Gino Strada connesso agli ospedali di Emergency corre qualche rischio nelle zone di guerra
è una missione giusta vale un rischio
Bisogna che tornino perché l'ammissione ai sbagliata
Del resto
Io una qualche angoscia perché certe cose non riesca a capirle
Nel luglio due mila tre in sette mesi fa
Votammo
Quasi tutto il centrosinistra quasi tutti i parlamentari di centro sinistra contro il finanziamento della missione
Che cosa è cambiato per cambiare quel voto
Anzi mi pare che quel che abbiamo visto Nenni nei sette mesi che ci separano dall'ora
Sì allora c'erano cento ragioni per votare contro oggi ce ne sono mille
Intanto il rinnovo sorge dalla nostra coscienza morale
Ma dice nulla che in questi sette mesi ormai sia certificato il fatto che quella guerra è stata scatenata da maggiore i governanti del mondo
Portando prove false sulle armi di distruzione di massa ma è una corsa enorme una corsa alle norme
Quale discredito su questo nostro Occidente
E sui principi di democrazia e di libertà che si dice di propugnare che deriva dall'inganno dalla manipolazione dalla falsa prova dalla Bugia
Cui
C'è la responsabilità del Governo italiano
Che ha preso per oro colato a quelle false prove che si è allineato alla politica dei sauditi l'America che è stato il capofila
Di un tentativo riuscito di spaccare l'Europa sulla guerra all'Iraq perché la guerra all'Iraq e prima ancora che all'Iraq è una guerra politica
Rivolta all'Europa
Per dividere l'Europa e la parte al servizio della politica dell'amministrazione americana
E un'altra parte che giustamente se ne è tenuta distante
Si sta discutendo alla Camera anche della proposta di istituzione di una commissione d'inchiesta su queste false prove e bisogna sostenere questa proposta della Commissione d'inchiesta non dimenticate mai cari amici e cari compagni
Che una delle maggiori di queste false prove
Quella dell'uranio del Niger per l'atomica di Saddam
Secondo i servizi inglesi americani è stata costruita in qualche segreta stanza
In Italia e abbiamo diritto a sapere perché da chi eccome quindi c'è una rivolta della nostra coscienza
Sì
Sì sì Murdoch
Lo scavo di lo stiamo dice lo stiamo
Lo stiamo dicendo
Lo stiamo dicendo stiamo dicendo a tutti la stessa cosa non c'è un dissenso
Non c'è un dissenso
La coscienza morale ma con questo argomento vorrei concludere però
Vorrei pregare di seguire questa argomento a chi partecipa a questa bella manifestazione vorrei che però questo messaggio
Arrivasse anche fuori dai nostri amici e compagni che che invece hanno altre posizioni nutrono altri dubbi la politica
Non c'è solo una rivolta morale del tutto legittima
La politica dopo l'attacco all'Iraq dopo qualche mese lì c'è guerra guerra civile guerriglia e terrorismo
C'era una dittatura c'è una dominazione militare
Si va
Sempre più verso quello che dobbiamo ritenere un incubo cioè una uno scontro di civiltà
Si comincia a intravedere la possibilità di un approdo della crisi irachena ad una tripartizione dell'Iraq parte sunnita parte sciita con le ripristino della sharia e Kurdistan
Accendiamo un fuoco e avremmo per tanto tempo
Avvenire ritorni di fiamma
Sì alla fine la soluzione sarà questa ma la politica
La risoluzione quattordici ottantatré ha detto forze occupanti
La risoluzione dell'ONU quindici undici siamo già in piena violazione diceva entro il quindici dicembre ci vuole il piano per la transizione la nuova costituzione le elezioni irachene sono passati due mesi e non succede nulla
Nell'argomento ora che facciamo veniamo via ce ne laviamo le mani abbandoniamo l'ira che a se stesso
C'è anche un fondo che tenta di Poggi appoggiare su un'etica delle responsabilità sia stato un errore gli americani hanno fatto un disastro ma ora come facciamo ad abdicare alla nostra responsabilità
E questo argomento che non regge
Perché se è vero
Come ormai si condivide in tante parti del mondo che stante così le cose la crisi è destinata semplicemente ad aggravarsi se è vero come si sostiene da tante parti che forse
Forse
Perché può anche darsi che si sia creato un problema nell'immediato non risolvibile forze
Una forza multinazionale sotto l'egida dell'ONU in un quadro politico diverso con un'alta legittimità potrebbe trovare una strada
Allora la domanda politica e quali strumenti abbiamo per imporre questa soluzione come si fa cioè a far cambiare linea al governo degli Stati Uniti d'America
E allora ci sono tante strade c'è e il farla resistenza al al coinvolgimento da parte dei grandi paesi come la Francia la Germania al Canada lascino alla Russia che continuano a tenersi fuori dal quadro IVA che
Ci sono i democratici americani
Ora si dice che questo Kearney sia il più moderato ho visto lo slogan della sua campagna elettorale abbiamo abbattuto il regime di Saddam Hussein ora bisogna abbattere il regime di Bush non
Se la dotiamo noi stasera si trattano tutti da estremisti irredimibile i ma è uno degli slogan della campagna elettorale di Kerry
Come si fa
Mettendo in campo il venti paia detti marzo il movimento globale per la pace
Io spero che quella manifestazione quelle manifestazioni siano
Straordinarie
Movimento della pace è un movimento accogliente
Non si possono assolutamente accettare liste di proscrizione preclusioni non si possono accettare
E se qualcuno ha voglia di tirare schiaffi e di menare le mani tenga le mani in tasca quel giorno lo dico
Perché non è non è nello spirito del movimento per la pace
Io litiche Roccon Fassino fino all'ultimo momento ma al corteo sarò insieme a Piero Fassino segretario dei DS che ha il diritto se vuole portare le sue ragioni in quella manifestazione
A portarci
Infine
Sono venuto a dire quello che penso
Infine questo però lo dico sia Piero Fassino
Se vogliamo che cambi la politica degli Stati Uniti d'America lo strumento che abbiamo è rompere la coalizione degli Willems
Rompere la coalizione delle forze che hanno occupato l'Iraq
Dunque
Per ottenere questo bisogna partire da quello cioè dal ritiro dei militari italiani in Iraq e non è sua ma una posizione morale è una posizione politica di razionalità politica
Credo che sia giunto il momento di dopo diceva Bertinotti
Certo che la questione della pace punto di costruzione di un programma
E credo che oggi il mondo abbia bisogno dell'organizzazione di una opposizione democratica planetaria alla politica dei neoconservatori americani
Che hanno distrutto istituzioni e diritto internazionale
Dall'ONU a Kyoto
Dal Trattato decideva di prigionieri di guerra
Ai trattati di non proliferazione nucleare
Ai trattati sulle armi chimiche batteriologiche
E io condivido quanto è stato detto qui da diversi compagni e compagne che hanno parlato noi dobbiamo rimettere all'ordine del giorno la questione del disarmo
Ormai il bilancio degli Stati Uniti sono quattrocento venti miliardi di dollari e il mondo seguirà la straordinaria spinta pianistica degli Stati Uniti tra i punti e mezzo della crescita americana è tutta
Investimenti nell'industria degli armamenti vuol dire che è quello poco di grasso che colera dallo sviluppo e dal lavoro dell'umanità non sarà destinato nei prossimi anni se non si ferma quella corsa
All'acqua al cibo all'aria all'istruzione a lotta alle malattie sarà destinato ad armarsi
Chi più chi meno ma ad armarsi per questo il capitolo della battaglia per la pace contro l'occupazione dell'Iraq è un capitolo fondamentale
Qui ci sono molti parlamentari ne ho visti parecchi che si batteranno perché i loro gruppi decidano di votare no
Ma che sono pronti loro a votare no al decreto del governo sul finanziamento delle missioni
Alla parola
Con Tonio Dell'Oglio presidente di Pax Christi segue Oliviero Diliberto
Buona sera
No perché Alex Zanotelli comincio sempre così dicendo buona sera e questa spettava risposta se non c'è ragazze cioè voglio dire possiamo parlare ma se non scopriamo i volti buona sera a e verrà
Mi pareva importante giusto opportuno conveniente riscoprire anche le buone maniere insomma
No scusate
Volevo cominciare con riflettere soltanto sul fatto che il Comitato unitario e lo sottolineo trenta volte unitario
Che ha promosso la manifestazione del quindici febbraio lo scorso anno non ha cambiato nome il Comitato continua a chiamarsi comitato fermiamo la guerra perché la guerra a qualcuno è sfuggito non è mai finita neanche quando Bush l'ha proclamato solennemente come in un pontificale
Dalla da dalla portaerei dodici maggio dello scorso anno non è mai finita la differenza rispetto a quindici febbraio dello scorso anno e che lì chiedevamo di fermare la guerra e le truppe italiane non erano impegnate in operazioni militari di guerra
A distanza di un anno Heine noi dobbiamo registrare che al contrario chiediamo di fermare la guerra sapendo che truppe militari italiane sono impegnate in azioni di guerra a fianco di un esercito invasore ora sembra quasi i come dire
Ripetitivo che noi che pure in questo voglio dire e ci crediamo lo ripetiamo no appunto
Ma è importante doverlo sottolineare è importante perché se c'è uno scopo a questa riunione in cui immagino che voglio dire siamo coscienti Zatti rispetto al al voto Suri dal non voto al non votare per il rifinanziamento della missione militare italiana a Nassiriya a in in Iraq è riuscire in qualche modo a contagiare con la stessa convinzione anche altri parlamentari che evidentemente
Praticano dei distinguo se voglio dire questa è una missione militare di guerra in in un paese straniero evidentemente noi siamo dall'altra parte certo siamo in un Paese molto strano però perché mentre vuole dire che ci sono problemi che assolutamente vitali noi
Sulla stampa ogni giorno continuiamo rispetto a questo tema a leggere di questioni che sono assolutamente secondaria non abbiamo non riusciamo ancora dal punto di vista proprio culturale nostro
A immaginare una situazione di guerra guardata dalle parti dalla parte delle vittime
Nessuno di noi comincia a chiedersi a un certo punto però che cosa ci stanno chiedendo gli iracheni e non soltanto gli iracheni ma il Medio Oriente e non soltanto in Medio Oriente
Ma io direi il mondo intero perché se passa così come purtroppo culturalmente re sul terreno sta passando
Questo vomito della cultura della guerra non ci riusciamo a scrollarsi era di dosso
è questa la partita in gioco è questa non è il singolo voto come dire sul no al rifinanziamento questo Votto e simbolico di quello che riusciamo ad accogliere ad accettare
Ad ingoiare anche dal punto di vista dal punto di vista culturale ma se questa
La partita in in gioco la posta in palio allora scusate mi possono essere impopolare ma lo dico
Non ci può essere nemmeno la pretesa da parte di forze politiche che soltanto con il voto del no al rifinanziamento della missione militare italiana in Iraq si stacchi il biglietto per la rappresentanza del movimento per la pace perché qui
Il
Perché perché quaestor deve essere assolutamente un impegno continuo praticato nell'esercizio della rappresentanza a favore della pace ogni giorno in Parlamento
E allora io mi chiedo vi chiedo di essere più vicine a alle sensibilità alle lotte agli obiettivi di questo movimento
Perché le spese militari lo abbiamo ripetuto stanno aumentando ma io non ho visto l'attenzione della classe politica italiana quando si è trattato di riformare la centottantacinque del novanta non mi pare che ci fosse un'attenzione così forte eppure eppure mi sembra che il il mancato disarmo come dire no
Sia una premessa forte grande come non come una casa ma grande quanto Montecitorio
Posta ecco rispetto alla alla guerra Cuesta e a tante altre se c'è un ruolo che l'Italia e l'Europa devono giocare mi lentamente
Su questo dobbiamo confrontarci così come su tutti i temi non lo so e non mi pare così che che la pace l'argomento pace accanto a quello del disarmo e dell'economia di giustizia a utenti tempi come dire planetaria
Sia così centrale nelle agende delle programmazioni delle forze politiche italiane al contrario ci sono tanti che mi riferiscono di come questi problemi sono considerati accessori quasi delle appendici dei programmi e allora questo semmai vi chiediamo scusatemi lo dico davvero da da dal basso che dell'organizzazione che rappresenta uno
Questo vi chiediamo
Di partecipare
Alla
Progettazione alla alla formulazione dei programmi
Ma gli essere scusate mi davvero molto presenti anche nella verifica della riproposizione politico dei programmi a livello di enti locali a livello di Parlamento a livello di
Scusatemi di Parlamento europeo
E molto strano davvero che mentre mi compiaccio
Per anche rispetto a chi ha organizzato questa questa serata
Qui i temi davvero sono elevati può invece sulla stampa continuava a vedere questa storia del del venti marzo scusatemi nel senso della interdizione il biglietto il le uno che parlava a nome del mondo cattolico parlava di scomuniche incrociate
Guardate veramente mi sembra assolutamente fuori luogo innanzitutto perché dovremmo andar via la Chiesa pratiche la l'iniziativa del venti marzo non è nato in Italia è stata convocata quindi richieste rilanciata
Dai pacifisti Statunitensi che a me sembra un segnale assolutamente Inedito è molto bello
Per cui voglio dire di fronte ad una questione che assolutamente planetaria
Noi stiamo qui a discutere se quello deve partecipare ma con quel cappello invece con quell'altro sede davvero gli schiaffi umanitario se delle strette di mano
Ma possono parteciparci tutti così come tutti di fatto si partecipiamo con il bagaglio delle nostre idealità delle nostre in coerenza delle nostre fatiche ogni giorno a vivere queste queste sensibilità questi valori della pace io direi della non violenza che non è mai un dato acquisito
Sì e qualcuno dovesse dire che è arrivato nella
Nel cammino della non violenza forse sta mentendo ma è invece un cammino che stiamo compiendo e ciascuno con le proprie responsabilità siamo coscienti che qualcuno è rimasto indietro molto indietro evidentemente ma per questo va semmai aiutato aiutato Vaio incalzato sollecitato così come mi pare che anche questa questa iniziativa voglia voglio dimostrare voglia voglia fare no vado
Scusate in questi giorni tra le altre tra le altre polemiche che sono diventate sul sui giornali se questa storia
Penso che io sia qua convoca tra l'altro anche per questo sulla rappresentanza dei cattolici
Fate un tema non so quanto interessi appassioni l'Italia però parecchi ma anche sotto questi allora io così il fatto i dovuti distinguo anche sui temi sui principi sui che le ispirazioni mi pare che ci sia il Papa ad esempio che abbia fatto i dovuti distinguo c'è una sorta di rappresentanza del mondo cattolico
Ma nessun altro
Nessun altro
Anch'io in questo momento sto parlando per sto parlando Andreina tra l'altro non lo dice ad esempio per quelle parrocchie gruppi informali eccetera no di questo mondo variegato come variegato l'arcobaleno
Che hanno già dato la loro adesione per partecipare alla manifestazione del venti marzo e che probabilmente si sentono Millemiglia distanti
Da tutti i distinguo che invece altri con la pretesa di essere rappresentanti di un mondo cattolico che forse che almeno nemmeno conoscono in questi giorni stanno dibattendo
Allora
E in questa in questo cammino e in questo cammino che dobbiamo opporci
A lettura stamattina c'era un giornale che faceva confusione tra o un uno spezzone del mondo cattolico la Tavola della pace
Anche su questo scusatemi come tavolo della pace nei prossimi giorni
Chiederemo di incontrare i rappresentanti delle forze politiche rappresentate appunto in Parlamento
Perché a questo punto basta a questa mediazione dei giornali vogliamo parlare loro direttamente e la nostra posizione assolutamente chiara visto che abbiamo alle spalle anni di assemblee dell'ONU dei popoli e sicuramente dalla Tavola della pace nessuno potrà ascoltare parole diverse dal no alla missione italiana militare di guerra a Nassiriya
Questo per far chiarezza questo per far chiarezza per far chiarezza delle cose e allora il fatto centrale è un altro quale società fare noi per risparmiare altre vite umana
Questa è la domanda che dobbiamo porci e allora scusate mi ma mi pare che a continuare a rispondere al terrorismo con il vecchio metodo e strumento obsoleto appunto della guerra significa affrontare il terrorismo sullo stesso suo terreno della violenza esattamente con le parole che il terrorismo sa pronunciare meglio troviamo invece
Ad aprire spazi di dialogo di incontro di conoscenza di cooperazione spiazza eremo davvero
Ecco gli artefici del terrorismo cominciamo a crearle anche istituzionalmente queste possibilità qua vi chiediamo un amaro amici parlamentari compagni nel senso etimologico del termine è compatte
Compagni in questo vi chiediamo una mano vi chiediamo una mano cominciava a spingere in questa direzione mentre ci sono due forze evidentemente della guerra che spinte la cultura dalla guerra che spingono in quell'altra in quell'altra direzione
Con il rifinanziamento della missione a Nassiriya stiamo rafforzando indebolendo il diritto internazionale il suo primato contribuiamo a far a far giocare alle Nazioni Unite un ruolo centrale stiamo ponendo così le basi per la pace di domani nella regione mediorientale e nel mondo
E allora se mai l'appello qui è che tutti parte
Possibilità di questa partecipazione teorica infine l'appello alla Camera
Per ospitare un dibattito secondo un approccio differente da quello che finora è stato posto che sia davvero culturale anche e non soltanto voglio dire secondo i parametri dell'economia e del rifinanziamento
Poi c'erano alcuni amici infine che mi chiedevano di fare un appello ai parlamentari presenti per organizzarla manifestazione del venti ma marzo c'è bisogno di soldi
A fine pare che si è e quindi vi chiediamo anche questo sforzo in termini personali
Che o anche un segnale di una convinzione maggiore a tutti gli chiederemo questi soldi anche a quelli che dovesse arrivare ultimo momento insomma e quindi anche da questo punto di vista un contributo come
Come nel migliore che ha dei casi quelli ripresi no lei tutte le prediche finiscono in gloria ho fatto la questo ridere
Fare l'Oliviero Diliberto segretario del Partito dei Comunisti Italiani segue Achille Occhetto
Se siamo qui
Abbiamo già deciso evidentemente
Noi come parlamentari poi come cittadini
Di votare
Convintamente contro il rifinanziamento della missione
E giudico un errore molto serio
Anzi per certi versi un errore drammatico
La circostanza che la maggioranza dei partiti di centrosinistra non votino no
Scelga Nola modalità che hanno già scelto al Senato
Ma la circostanza che noi siamo tutti quanti convinti dell'immediato ritiro mi porta a svolgere in questa sede rapidissimamente soltanto alcune considerazioni politiche
Come è mio dovere fare
La prima
I partiti che comporranno la lista unitaria
Cosiddetta dell'Ulivo
Alle elezioni europee scelgono di non votare
Perché non vogliono mostrare le proprie divisioni
E l'unico modo possibile che hanno per non mostrare le divisioni che vi sono su questo punto
Tra i DS e la Margherita
Tanto più tra i DS e la Margherita i socialisti le divisioni che vi sono dentro i DS e in parte anche dentro la margherite
Sono divisioni profonde
Anche su un tema così fondante
Per una qualunque alleanza come quello della pace e della guerra
Ma sono divisioni profonde su tanti temi
Sulla legge trenta sull'innalzamento dell'età pensionabile sulla riforma orrenda della scuola della Moratti sulla rappresentanza sindacale
E non ultimo sul tema della laicità dello Stato dalla procreazione assistita sino alle scuole private cattoliche
Sono divisioni profonde di contenuto
E ciò nonostante
Fanno un'operazione politica elettorale
Utilizzando il simbolo dell'Ulivo
Che è quella di presentarsi uniti alle prossime elezioni europee
Con un qualche appiglio
Perché hanno scelto Prodi
Come capo e testimoni Prodi non si candida ma la chiamano Lista Prodi
Hanno preso il simbolo dell'Ulivo che era di tutti e lo hanno messo nella propria lista
E l'appeal poi ha determinato anche da una pulsione che viene il popolo del centrosinistra L'Unità
Spesso indipendentemente anche dei contenuti tutte le manifestazioni io mi sento ripetere gridare uniti uniti perché è una posizione oggettiva
Bene nonostante siano profondamente divisi sui contenuti
Fanno la lista insieme
Cosa succede
A sinistra
Della lista unitaria
Succede che sui contenuti siamo largamente in settori oggettivamente in sintonia
Sui temi della pace
Sulle questioni sociali sulle questioni della democrazia ed ha difeso dalla Costituzione sulla scuola pubblica potrei citare cento mila contro il lavoro pro programmatico ottimo svolto dal Forum per l'alternativa programmatica di governo lo dimostra abbiamo trovato piena sintonia sui contenuti
Bene è un paradosso
Che alle prossime elezioni vi sia una lista unitaria che non è d'accordo quasi su niente
E vi siano a sinistra di questa lista unitaria quattro diverse liste Comunisti italiani i Verdi Rifondazione comunista e la lista di Di Pietro e Occhetto
Allora
Allora io ho avanzato una proposta
E siccome sono stato accusato di fare una proposta politicista
La modifica
Affidiamo
Azzano Teri a Gino Strada
Al Forum per l'alternativa programmatica cioè appattare alla presidenza dentro la quale c'è Tortorella ci sono varie associazioni
Affidiamo loro
Un manda per costruire una lista per la pace di tutti per le prossime elezioni europee
Dove i partiti ciascun partito fa un passo indietro ad iniziare dal mio
Fa un passo indietro
Perché badate
Vi è un popolo intero
Che la pensa come noi su questo
Cioè un popolo intero che si identifica in queste parole d'ordine
E e non è un partito unico della pace ciascuno di noi mantiene la sua autonomia il proprio simbolo le proprie liturgie a cui siamo tutti quanti tanto affezionati
Ma vogliamo metterci in gioco metterci in gioco
è un progetto ambizioso sei e qualcosa di più del patto politico avanzato qui da Alfonso Pecoraro Scanio qualcosa di più cioè
E appunto un progetto politico
E badate non è come dire un ballon d'essai c'è il tempo se ci fosse la volontà politica l'euro penso che il tredici di giugno
Cioè il tempo siamo a febbraio
C'è la possibilità di farlo e di farlo senza che siano i partiti che dovrebbero comporre la lista a mettersi a tavolino a decidere facciamo appunto gestire l'operazione dei movimenti e delle associazioni noi siamo pronti a fare
Perché lo spazio politico morale visto che stiamo parlando di di morti e di pace e guerra morale via tutto
Vedete io ho già finito
Io già tre già finito
Se non riusciremo a fare queste operazioni ancora una volta i nostri partiti e parla il segretario di un partito i nostri partiti
Saranno percepiti dal popolo della pace come indifesa ciascuno di una nicchia di una piccola o grande o media Nick sia e viceversa c'è la possibilità vivaddio di andare in mare aperto ed iniziare un cammino politico nuovo
E cioè a partire dalla pace a partire dalla pace che tema fondante
Dai tempi della guerra di Libia
Delle dell'undici dodici
Noi possiamo su questo tema costruire una soggettività nuova per la sinistra Italia una soggettività nuova e finisco dicendo vista la situazione internazionale e nazionale come avrebbe detto un grande scrittore se non ora quando grazie
Ora la parola Achille Occhetto segue Cesare Salvi
Io credo che quello che abbiamo già fatto al Senato e che una parte sicuramente farà di nuovo alla Camera
Quello di votare
Per il ritiro delle nostre truppe in Iraq non è un'impuntatura e non è nemmeno una manifestazione di estremismo
Sotto questa proposta esiste una questione di fatto è una questione di principio
La questione di fatto e che in Iraq non è finita la guerra in Iraq si è aperta la seconda fase della guerra Bush ha sempre considerato quella in Iraq una guerra le truppe anglo americane sono truppe di occupazione
Ed è a tutti noto che i nostri soldati sono lì sotto comando inglese e parte integrante delle truppe di occupazione
In questo modo si maschera la guerra d'aiuto alla ricostruzione ed aiuto umanitari
Il rispetto per i nostri soldati fuori discussione
Ma non li rispetta chi ha mentito alzando le regole ingaggio e ingannando complessivamente il popolo italiano sulla natura di quella missione
Non è giusto che sotto le mentite spoglie dell'azione umanitaria le nostre truppe siano bersaglio dalla guerriglia
Per di più noi abbiamo avuto proprio l'altro giorno sono unità una rivelazione grave fatta da Sylos Labini e Veltri
Secondo la quale ci sarebbe un patto con legni che vale miliardi proprio a Nassiriya e quindi non è un caso che i carabinieri siano stati mandate in quella parte del paese
Nessuno ha risposto a quella del va aggiunto che noi non siamo degli irresponsabili
Ma non vogliamo lasciare l'Iraq al suo destino
Altra cosa sarebbe una presenza per davvero umanitaria nel contesto di una effettiva gestione delle Nazioni Unite
E attraverso una netta distinzione fra la guerra e forme intervento umanitario
Si dice che ci vuole una svolta
Ma come si ottiene una svolta
Una svolta alla sua tiene forse tacendo ubbidendo non votando oppure cult incalzando gli Stati Uniti d'America
Incalzando gli Stati Uniti d'America con una iniziativa come un atto polemico ma costruttivo per indurre Bush a cambiare
Isolare sia nel Paese che con la politica una politica sbagliata io credevo che così si facesse politica no mettendosi nei panni degli aggressori
Ma buttando via i panni sporchi perché noi nei panni sporchi di Berlusconi non ci siamo stati prima e non ci dobbiamo essere nemmeno adesso quindi bisogna chiedere il ritiro delle truppe per inviare un altro tipo di missione per davvero di Baggio oltretutto sono dei sepolcri imbiancati
Perché le altre missioni come è già stato ricordato altro non sono che una partita di giro
Per cui noi andiamo a sostituire soldati americani che vanno in Iraq e quindi anche attraverso quelle missioni siamo coinvolti nella guerra generale
E poi c'è una questione di principio
Dobbiamo difendere la Costituzione italiana Italia ripudia la guerra quel gioiello che è l'articolo undici della Costituzione italiana deve essere portato nella costituzione europea
Ed è ora di finirlo definirla
E dobbiamo dirlo a tutti i sapienti scrittori politologi dei grandi giornali i quali discettano di capacità di governo per cui ci sarebbe una sinistra di governo è una sinistra invece di scapigliati e per cui la sinistra di governo e la sinistra che sta a fare la guerra
Come sarebbe a dire guerra è sinonimo di governo pace è sinonimo di opposizione in realtà e chi pensa così ad essere arretra
Chi pensa ancora alle soglie del terzo millennio
Alla guerra come continuazione in altri immobili della politica no io credo che noi dobbiamo dire con estrema chiarezza e siamo a un salto dalla cultura dell'umanità
Che la guerra nella nostra epoca deve essere considerata un tabù come lo schiavismo e come l'incesto
Ed è chi non è d'accordo con questo che è un troglodita arretrato
Perché anche sullo schiavismo
C'erano dei grandi pensatori come Socrate
Come Platone che erano per lo schiavismo poi l'umanità ha fatto un salto culturale ebbene questi signori non si rendono conto che nelle piazze e nel diede tutto il mondo i nostri PD stanno facendo questo salto culturale
E di epoca per cui oggi la vera forza di governo sono le forza di pace e quelle che sanno fare la guerra
Sono i prodotti Bibione fatta
Che vede mancare definitivamente
E nel dire questo noi non siamo dei minoritari noi rappresentiamo l'aspirazione della pace della stragrande maggioranza del nostro popolo noi combattiamo la mi
I piani d'azione della globalizzazione il nuovo colonialismo unipolare vogliamo un onore informata al di sopra delle grandi potenze vogliamo un vero governo mondiale la democratizzazione del Parini del Paese
E la democratizzazione del mondo che badate è già stato detto da qualcuno
Passa attraverso la ripresa dalla parola d'ordine abbandonata della messa al bando di tutte le armi atomiche
Perché io sono d'accordo quando si dice e non ci deve essere la probabile per azione delle armi atomiche ma mi dovete dire perché ci deve essere
Un talebano Tomic botte dice a un Paese tu non puoi armare dei mentre loro continuano ad essere armati in questo modo non ci sarà mai
Una vera è un'autentica democrazia planetaria
Per questo al di là delle liste io non entro in questo momento anche perché non ne ho la possibilità abbiamo appena presentato un simbolo oggi nella proposta concreta
Nella proposta concreta fatta quindi adesso
Delta Diliberto
Anche perché non è questa l'assemblea in cui dobbiamo parlare di queste cose ne prendo lo spirito
Due bisogna parlarne prendo lo spirito dico che bisogna parlarne già al congresso dei Verdi avevo proposto un patto di pace
Oggi questa mia proposta è stata di nuovo ulteriormente perfezionata da Pecoraro scambio
E io sono d'accordo
Comunque di mettere nelle mani di questi saggi che sono stati ricordati
Il tema di una piattaforme comuni
Vedremo poi nello sviluppo politico quando e come questo si trasforma anche un processo più avanzato una piattaforma per un fatto di pace che può andare prima o dopo più avanti
Un patto tra tutte le forze che accettano la piattaforma della manifestazione del bello
E a questo proposito voglio dire con estrema chiarezza
E a quella manifestazione i non violenti ai pacifisti non potranno alzare le mani su nessuno e noi siamo contrari alla violenza e lo siamo in tour peccato è chiaro però che in quella manifestazione noi scriveremo sotto un cartello in cui c'è scritto il ritiro delle truppe dall'Iraq e sarà un problema di Fassino essere o no sotto quel terzo se ci sarà vuol dire che anche lui per il ritiro
Se non ci sarà vuol dire che è contrario se è contrario e ci sta la cosa la considero inquietante ma l'accettiamo benevolmente all'interno delle nostre
Manifesto
Ecco perché come dicevo noi dobbiamo fare invece un patto al di là di altre differenze liberiamo quindi anche attraverso diamo un contributo a liberare anche attraverso quella grande manifestazione Italia dal servitore di Bush e di dare e diamo così in questo modo una prospettiva di pace ai nostri giovani
Ma la parola Cesare Salvi segue Tom Benettollo
Care compagne e compagni qualche notizia dal Senato oggi sono diversi senatori lo abbiamo già votato
E devo dire che si sono alzati
Quarantaquattro dichiarazione di voto contro il decreto
Un terzo del centro sinistra e quindi l'interesse dei senatori del centrosinistra ci sono lasciati diciotto il senatore dei DS il trenta per cento del gruppo
Ci sono stati quattro senatori dalla Margherita e ci sono usati come partito passione Tiroler Volkspartei è l'unico Balotelli ma ci voleva tanto allora votare a votare contro questo decreto
Una seconda notizia pensato il decreto legge a proposito di dure battaglie che bombature parlare realmente il decreto legge che ha richiesto meno tempo per il suo esame
Forse nella storia mondiale dei decreti legge quattro ore Commissione quattro inaugura
Un calcolo risalente nel tempo non l'ho fatto però ha fatto quello con analoghi decreti legge attualmente in discussione
Uno in materia di lettori universitari un altro in materia di che Tribunale superiore delle acque mi pare che ce n'è anche uno sul gozzo endemico tutti questi hanno avuto molto più tempo allora a loro disposizione
E allora non ci siamo
E quindi l'auspicio che si faccia meglio alla Camera è non solo giusto ma anche non difficilmente conseguibile
La seconda cosa che voglio dire è che tante cose condivide l'utile che ripetiamo tutti le stesse cose io trovo che effettivamente i soggetti che sono stati indicati io condivido l'impostazione che appena formulato Achille
Bisogna che questa sinistra lavori per piattaforme comuni
Io credo che le personalità indicate e voglio aggiungere anche con i soggetti collettivi il Forum per la alternativa programmatica coordinato da parte delle associazioni per il rinnovamento della sinistra
Presieduta da Tortorella che già stanno lavorando in questa direzione possono e debbono essere saranno d'accordo i nostri interlocutori approfondire questi temi
Approfondirli con serietà né dico solo uno come compito da affidare
Dice a Fausto e dopo per il problema vi segnalo di merito di politica internazionale le cui o della NATO
La NATO sta procedendo ad una modificazione dei suoi compiti trasformandosi da organizzazioni di autodifesa
Ivi come prevede l'articolo cinque del trattato in qua strumento militare degli Stati aderenti per le operazioni più diverse
Nelle più diverse aree geografiche
Per operazioni militari internazionali per combattere il terrorismo e tutte le altre cose che si sanno ma il Trattato di Washington dalla NATO non è stato mai modificato e non è mai andato al Parlamento italiano oggi ci parla di nuovi compiti del neonato
In Afghanistan di bisogna ricordare che in questo decreto legge c'è anche la missione in Afghanistan biondo un indio fluido mo'contro la quale credo giustamente molti glielo hanno già votato in Parlamento
Si parla di un nuovo impiego della NATO in Iraq
Allora qui bisogna approfondire affrontare questa questione
Su tre punti il primo l'articolo undici della Costituzione
Rimane in vigore che preclude qualunque intervento
Della NATO che non abbia le caratteristiche del diritto all'autodifesa in secondo luogo
Ci sono le Nazioni Unite le organizzazioni delle Nazioni Unite io credo che un tema delicato che bisogna approfondire ma bisogna dire con chiarezza
Che non va consentito l'affidamento alla NATO di operazioni militari che sono dei suoi compiti che non sono previste dall'azione Nite soprattutto che contrastino con l'articolo undici della Costituzione
Quindi con un tema concreto che ci troveremo davanti ma che è molto importante non possiamo accettare che le regole del diritto internazionale ci cammino sotto il naso non senza che il Parlamento sia chiamato senza e dei cittadini
Senza che l'opinione pubblica sia chiamata ad affrontare queste questioni
Allora giustamente si dice ci dicono anche
E non e non fate troppe questioni voi dovete pensare sempre ed è vero o no area frontale alla questione del Governo a battere Berlusconi da destra eccetera però questi nodi vanno sciolti
Che vanno esaminati vanno affrontati e vanno sciolti
Questo riguarda la questione della pace riguarda più in generale il cambiamento del diritto internazionale ma riguarda anche le questioni sociali le questioni economiche i diritti del mondo del lavoro le pensioni la previdenza e così via
Bisogna quindi continuare a lavorare
Come già si è avviato a fare per definire una piattaforma comune della sinistra su tutti questi temi e io noi siamo pronti in questo a fare la nostra parte
Tomba Bertollo segue Fabio Alberti del ponte per Baghdad Tom Benetollo presidente dell'Arci
Parola seduto perché microfono abbastanza alto
Grazie per l'invito intanto
è vero
Grazie per merito intanto
Siccome quasi tutto è stato detto io perché condivido io vorrei diciamo soffermarmi su due o tre cose soltanto la prima un forte ringraziamento
Per i parlamentari che hanno dato vita a questa iniziativa
Ci voleva era da molto tempo che aspettavamo questo
è la conclusione da un lato la conclusione di una fase di dialogo di confronto con il movimento per la pace d'altro lato è spero l'inizio di una nuova fase sarà molto lunga foto complicati
E naturalmente aggiungo un vero ringraziamento
Per tutti quei senatori che hanno votato no con grande coerenza
E allora penso che dovremmo riuscire tra movimenti
E persone che stanno dentro le istituzioni a trovare un modo di collaborare rispettoso delle prendere delle Autonomie delle differenze
Che possano essere efficaci
Vedete
Il venti di marzo sarà una giornata molto importante
Abbiamo saputo sapete che si sta parlando di un grandi mobilitazioni che vengo tutto il mondo sarà molto importante la mani delle manifestazioni negli Stati Uniti per il semplice fatto che ci sono dei presidenziali
E quindi noi abbiamo anche un dovere di solidarietà l'impegno con i movimenti per la pace e gli Stati Uniti
E e penso che questo sia vero anche reciprocamente per il semplice fatto che se noi saremo in molti alcune è otterremo il venti marzo una
Significativa
Un significativo successo in tema di partecipazione di impatto politico noi potremmo riuscire a dare
Un forte segnale alle istituzioni e la politica estera e penso anche se lo facciamo se lo facciamo bene in tutta Europa anche la stessa Unione Europea
La seconda cosa che voglio dire che noi siamo anche un punto
Nel pratico nella
Individuazione di una strategia di pace
Se ci sono molte contraddizioni e anche delle esagerazioni nel dibattito in questi giorni
Dipende anche dal fatto che negli ultimi dieci anni ci sono state moltissime oscillazioni
Moltissime per i posizione differente
Mentre la guerra continuava a procedere e diventava un sistema praticamente organico a quello che sono le relazioni internazionali e la risoluzione delle delle controversie internazionali e sempre più avvenuta attraverso lo strumento da due
Sono aperte dalle ferite guardate ancora adesso un'artrite si chiama Kosovo una ferita più profonda ancora si tratta riguarda tutta la vicenda dei Balcani non soltanto dalla guerra nel Kosovo ma tutta la vicenda dei Balcani della ex Jugoslavia da come è cominciata come non è finita
E allora
Se dobbiamo discutere io penso dobbiamo discutere fino in fondo e trovare l'occasione di una svolta io penso che il venti marzo può essere un'occasione dicono può esserlo
Abbiamo imparato
E ce l'hanno insegnato
Intanto tra gli altri Scalfaro è Ingrao quando insieme sul davanti a tre milioni di persone hanno tenuto in
In mano la la bandiera pacifista in nome dell'articolo undici della Costituzione il valore appunto dell'articolo undici da questo ed è esattamente questo articolo che noi vorremmo vedere nella costituzione europea e non ce l'abbiamo e noi chiediamo a tutte le forze politiche di impegnarsi ancora nel tempo che resta prima
Eventualmente venisse approvata questa costituzione europea così come la chiamo perché questo
Perché questo avvenga
Ma ci sono anche altre ferite aperte una di queste si chiama Genova
Una di queste si chiama Genova
Questa e questa ferita Bari cucito con un semplicissimo strumento che quello della verità
Non è possibile avere un Paese democratico in cui ci sono tre verità suo patto come quello di gelo quella di Rifondazione Comunista quelle dell'Ulivo e quella Della Corte la maggioranza
Questo non è una cosa indecente per un paese civile
Tutti sanno quello che è avvenuto a Genova
Ed è questo e tanto più all'ordine del giorno al momento in cui la prossima settimana
C'è un processo
Su
Su temi e su questioni il suo accuse particolarmente pesante
E allora volete tenuti e diamo ancora una volta giustizia e verità su queste vicende insomma se vogliamo parlare di un rapporto forte autonomo libero culturalmente e importante tra movimenti tra forze politiche dobbiamo pensare che abbiamo tante cose da discutere
Certamente queste cose
Ma ma noi sappiamo tutti noi sappiamo che quanta fatica e quanta unità e quant'è inerzia occorrerà per affrontare questa cosa che si chiama la guerra
Vogliamo fermarla
Ma abbiamo idea di quante energie di quanti sforzi dobbiamo fare per cercare di caccia Rafale guerra dalla storia
Mentre in media italiani che non hanno capito quasi nulla dei movimenti per la pace
Ci sono città lo devi
Siamo attorno a questioni di
Serie Z
Sfugge completamente il fatto che ci sono dieci mila morti civili nell'Iraq e nessuno o quasi si sta regnando di affrontare le emergenze umanitarie per quelle che sono non per quelle camuffate sotto forma di sopra sotto forma sotto bene non è una
Stiamo dicendo le stesse cose lozione contro basi per quello
Va bene ascoltare vorrei vorrei dunque
Ascolta guarda
Va bene
Va bene
Volevo dire che se occorre molta unità e molta spinta per fare questo anche anche contro le banche militari sicuramente dal momento che sabato scorso è stata fatta anche con concorso tre porte che qui sono presenti
Anche concorso di belle porte qui sono presenti uno dei più grandi manifestazioni contro la base della Maddalena esattamente a Cagliari quindi quindi questa diciamo è un esempio della der della strada che che si vuole che si vuole percorrere
E dobbiamo fare finisco con due o tre altri argomenti molto veloci
Un grandissimo sforzo anche per quanto riguarda la vicenda del Medioriente abbiamo idea di quello che sta succedendo in Israele in Palestina e abbiamo idea di quanto impegno ci vuole perché questa tema venga davvero affrontato sappiamo che ci sono seicento chilometri di muro già fatto
Lo sappiamo la con la conosciamo la condizione di vita dei dei palestinesi dei territori no in gran parte dei territori palestinesi i i palestinesi hanno
Una sono sotto la soglia povertà della misura dei due terzi degli abitanti
Almeno
Quindi abbiamo molte abbiamo molte cose da fare assieme a dobbiamo darci quindi un programma e abbiamo bisogno penso anche di costruire una nuova piattaforma non credo che abbiamo bisogno di soluzioni politicista
Non credo che noi abbiamo bisogno di riflettere attorno a lo dico con la schiettezza insomma in questa sede e tanto meno di liste della pace o cose di questo genere
Penso che abbiamo bisogno di costruire un sistema di autonomia dinamico che si propongono Obiettivo molto forte politico e ideale
Io penso che dobbiamo essere molto sereni di fronte a questa scadenza venti marzo perché sarà una grande manifestazione il ventotto comincerà uno le carovane per la pace che prenderà la parola il territorio e sarà una voce molto forte e io non sono convinto che il venti marzo ci sarà con la capacità di versare questa grande questa grande Energia
A Roma con questa grande manifestazione concludo dicendo questo che il venti di marzo
Quest'anno
Cade anche il decimo di Nazario dell'assassinio di Ilaria Alpi e a proposito di informazione orrenda quello che hanno fatto Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono certamente lo esattamente l'opposto cioè qualcosa di meraviglioso che noi dovremmo ricordare grazie
Grazie Tom Benettollo l'ultimo intervento per Fabio Alberti del ponte perbacco
Grazie intanto io vi porto il saluto delle nostre truppe in Iraq vi porto il saluto delle truppe che dall'Iraq non vogliono tornare indietro vi porto il saluto di Stefano che sta costruendo centrali per la potabilizzazione dell'acqua a Bassora
Vi porto il saluto di Simona che questa mattina ha fatto un incontro con una comunità di villaggio per discutere della
Programmi delle scuole elementari o il saluto di Paola che con le associazioni per i diritti umani irachene sa assistendo le famiglie per ottenere il risarcimento dei danni collaterali
E di tutti gli altri operatori che stanno costruendo la pace in Iraq queste sono le nostre truppe
Queste sono le truppe che noi vogliamo mandare in Iraq
Chi l'ha detto che non vogliamo andare in Iraq truppe
Se quei quaranta milioni al mese che il Governo ha sperperato per mantenere la presenza militare sopra giacimento dell'ENI
Fossero stati utilizzati diversamente per la vita quotidiana di milioni di iracheni sarebbe stato un fatto di Ferri
E porto una preoccupazione dall'Iraq perché noi non vogliamo che le truppe americane se ne vadano perché siamo contro gli americani
Noi vogliamo che le truppe americane se ne vadano perché stanno facendo sprofondare quel Paese nel caos e nel baratro
Vogliamo che l'occupazione finisca prima possibile perché per milioni di persone quella guerra quell'occupazione significa
Assenza di futuro
E allora non basta
Non basta non basta davvero ritirare le truppe
C'è bisogno di una iniziativa politica forte a cui siamo tutti chiamati se partiamo dalla necessità di pace di quei venti milioni di persone
E se l'ONU non si muove perché non si può muovere perché bloccata dagli Stati Uniti
Ci sono gli stati
E allora ci hanno detto che il nostro Stato e influente che il nostro Stato e potente ed è ascoltato a livello mondiale
E allora è necessaria un'iniziativa forte ed è per questo che noi vogliamo che le truppe ritornino a casa perché non c'è credibilità di un'iniziativa politica che l'Italia deve e può prendere
Perché si avvii un processo
Di pace in Iraq
Fino a che l'Italia sarà parte integrante della guerra e del sistema di occupazione
Non vogliamo abbandonare quel popolo vogliamo che lo si sia affianco loro veramente
E chiudo con una domanda è una risposta alla domanda la fa il giornale dei carabinieri
Perché
Che nessuno sembra in grado di rispondere all'interrogativo intanto i nostri ragazzi di pace si trovano intrappolati in un contesto di guerra giornale dei carabinieri
Perché
Forse il perché lo capiamo venerdì mattina
Quando a Roma ci sarà un seminario sulla situazione irachena organizzata dal ministero del Commercio Estero italiano
Questo seminario non tratta delle condizioni umanitaria della popolazione irachena
Questo seminario non tratta delle possibili soluzioni politiche perché il in Iraq ci sia un futuro che non passi attraverso la guerra civile ma che passi a tre su una transizione democratica
Ma trattati opportunità commerciali d'investimento in Iraq con la presenza di Thomas con lei
Che è rappresentante della Governo degli Stati Uniti che in Iraq cura la privatizzazione di centottantasei aziende di proprietà irachena
Forse la risposta a questo perché
Che chiede il giornale dei carabinieri
In questo seminario di venerdì mattina dopo aver mandato le truppe a proteggere il petrolio dell'ENI
Dopo aver incassato i primi contratti sono già cinque le ditte italiane che hanno incassato subcontratti dalla Bechtel
Dopo che la San Paolo IMI ha partecipato alla costruzione della Thai vento vera h oggi andiamo all'incasso nella processo di privatizzazione dell'Iraq
Non credo che dobbiamo aggiungere altro dobbiamo ritirare le truppe perché in Iraq possa esserci la pace dobbiamo chiarire che i nostri ragazzi non sono lì per missioni di pace sono lì per fare affari
Venti rimato dovremmo essere in tanti
E per essere in tanti e per far uscire la manifestazione c'è bisogno è stato detto e lo ripeto anche di sostegno c'è un conto corrente bancario comitato promotore della manifestazione
Chi può lo segni cinque uno uno sei quattro zero
Banca etica
Comitato fermiamo la guerra
Io direi che possiamo concludere qui l'incontro
Do solo due indicazioni la prima ecco le in Parlamento ovviamente come forum o dei deputati organizzeremo anche l'ostruzionismo parlamentare per evitare l'approvazione del decreto nei termini previsti dalla sua scadenza
Presenteremo una mozione da accompagnare alla votazione sul decreto rispetta ritiro dei soldati italiani dall'Iraq e soprattutto raccoglieremo l'appello per la realizzazione di questo laboratorio patto programmatico affinché l'iniziativa di oggi non rimanga isolata ma possa proseguire tempra un patto di lavoro tra forze politiche parlamentari e forme associative del movimento pacifista e dei movimenti che oggi sono qui intervenuti e degli altri movimenti che non hanno fatto in tempo intervenire questo è l'impegno la prosecuzione del lavoro che come forum dei deputati sui daremo nei prossimi giorni nelle prossime settimane