"Passato, presente e futuro del commercio" - Conferenza Nazionale sul Commercio promossa dalla Confesercenti, Confederazione italiana esercenti attività commerciali, turistiche e dei servizi (dal 31 marzo al 1 aprile 2004, presso il Grand Hotel Palace, via Veneto n. 70)

Da un benvenuto a tutti i nostri dirigenti nazionali
Questa iniziativa cade all'indomani di un lunghissimo periodo di polemiche sui prezzi e di dibattito sempre più serrato sulla capacità della rete distributiva di rispondere con efficacia alle esigenze del consumatore un confronto che ci ha visto sempre attivi protagonisti e che oggi e domani svilupperemo Colaiuta il contributo dei nostri autorevolissimi e graditissimi ospiti dopo la relazione del nostro presidente Marco Venturi interverranno Pier Luigi Bersani responsabile economico dei DS Enrico Letta fatto che ci raggiungerà
Verso le dodici
Responsabile economico dalla Margherita e Bruno Tabacci presidente della commissione Attività produttive della Camera dei deputati questo concluderà il ministro per le politiche comunitarie Rocco Rocco Buttiglione
A tutti loro il nostro più cordiale benvenuto e sentito ringraziamento per la disponibilità che ci hanno concesso
Sono certo che da questo confronto avremo spunti e contributi interessanti per la riflessione ampia e approfondita che in questi due giorni di lavoro andremo a fare
Partendo naturalmente da quella che ha un attualmente la situazione del settore per arrivare a definire quelle che possono essere le prospettive dello stesso
Tutto questo in un momento oggettivamente particolare che vede il commercio
Vivere momenti di profonda trasformazione con una riforma avviata positivamente dal decreto Bersani che oggi più che mai affidata alle Regioni
Il commercio Sissa rappresenta molto nel nostro Paese in termini economici occupazionali e sociali dobbiamo allora cercare percorsi e strumenti concreti per un'azione d'ammodernamento della rete commerciale italiana
Incentivando e sostenendo lo sforzo che in tal senso ogni giorno tanti dei nostri imprenditori intraprendono con coraggio e professionalità
Tra gli strumenti mi permetto solo di ricordare quello del credito che non voglio definire centrale ma che certe tra quelli di maggior impatto sui processi di innovazione aziendale
Uno strumento questo che con le norme approvate recentemente in materia di confini rischia di perdere efficacia ringrazio nuovamente tutti per la presenza e passo la parola al nostro presidente nazionale Marco Venturi grazie
Intanto voglio ringraziare gli autorevoli interlocutori per la disponibilità che hanno dimostrato e per la sensibilità verso il settore del commercio
Con la partecipazione a questa iniziativa a cui noi stiamo particolare importanza
Questi
La leggiamo come un segnale in importanti attenzione ecco noi abbiamo bisogno di attenzione chiediamo attenzione su questi temi sulle questioni che noi porremo all'interno di questa conferenza
Lo scopo è quello di approfondire il ruolo e le prospettive del settore del commercio nonché quello di analizzare il contesto in cui i nostri operatori operano
Purtroppo stiamo vivendo come tutti venne sappiamo un periodo turbolento
Turbolento per le guerre per gli attacchi terroristici di questi ultimi anni turbolento per l'economia italiana e quella europea che sono al pallone
Per una fiducia dei consumatori delle impresa che è ormai è congelata da molto tempo
Con un andamento dei consumi decisamente negativo
E quando dico negativo mi riferisco soprattutto ai beni durevoli che hanno un segno meno che si prolunga vita molti anni
Gli ultimi dati anche relativi agli ordinativi alla produzione industriale confermano questa tendenza negativa dell'economia di fronte a questo quadro difficile di fronte a cui ci troviamo più di uno purtroppo ha pensato di scaricare una parte di delle responsabilità sui commercianti
Accusandoli per gli aumenti dei prezzi e per mantenere una rete distributiva arretrata
In questi anni siamo stati attaccati dai liberisti di professione
E da interessi forti legati sicuramente alla grande distribuzione commerciale
Vittime di pregiudizi e di pigrizia di chi trova più semplice accusare chi espone il prezzo finale
Ignorando i vari passaggi che ci sono dalla produzione l'intermediazione molto complessa e articolata e i costi che le aziende devono sostenere
Ma questo tipo di analisi noi non ci stiamo
Ma non vogliamo però sottrarci a una richiesta di chiarezza
Riteniamo che e importante continuare a chiarire i contenuti
E respingere in maniera documentata queste accuse e queste affermazioni
Intanto è bene sapere che le famiglie italiane spendono il quarantatré per cento del loro reddito in acquisto di beni
E il cinquantasette per cento in acquisto di servizi
E qui già questo ci sposta il problema rispetto come viene normalmente posto i consumatori sono giustamente preoccupati dall'andamento della zucchina
Sperò sembrano sottovalutare irrilevanti aumenti tariffari che ci sono state sia per le tariffe appunto ma anche per i servizi
Ne cito solo alcuni tanto per dare un'idea precisa e quindi non restare nel generico di queste affermazioni
L'acqua è un ventata nell'ultimo anno del cinque virgola sette per cento i trasporti urbani del sei virgola cinque il grasso del quattro virgola tre
Le autostrade del sei virgola sette le ferrovie del cinque virgola uno il BancoPosta del ventisette per cento lì dove il ministro Tremonti voleva affiggere manifesti con i cattivi
Per i prezzi
Appunto il luogo era quello più peccaminoso perché il BancoPosta aumentato del ventisette per cento
Le banche i musei i teatri lo stadio potremmo fare un elenco infinito ma la benzina con l'aumento delle accise
E l'aumento conseguente agli aumenti della benzina dell'IVA che viene incamerata
Oltre ad altri aumenti francobolli e sigarette le tasse locali più quattro virgola sei per cento la tassa sui rifiuti che aumentata a seconda dei Comuni dal venti al trenta per cento
L'occupazione di suolo pubblico anche questa a due cifre
Ma aumenti significativi li abbiamo avuto anche per i prezzi alla produzione
L'abbigliamento l'ortofrutta
Nell'ortofrutta abbiamo avuto momenti di balzo dei prezzi di oltre il cinquanta per cento anche alla produzione abbiamo avuto aumenti fino al venti per cento per esempio per quello che riguarda l'abbigliamento
Quindi proprio per questi dati noi rifiutiamo processi sommari e minacce di controlli strumentali che vengono fatte contro i commercianti
Tutto sarebbe più semplice ovviamente se il resto girasse nel verso giusto
Se l'economia tirasse sei consumi registrassero una crescita se le vendite andassero a gonfie vele
Non abbiamo fatto fare un'indagine che oggi trovate nelle vostre cartelle alle segugi
Dove emerge il giudizio sulla situazione economica delle imprese
Che viene considerata peggiorata dal quarantacinque per cento degli imprenditori che rispondono a questa domanda
E sono la maggioranza relativa al quarantacinque per cento perché solo un diciannove per cento dice che è migliorata la situazione delle economica delle imprese
E dicono che per rilanciare le vendite e l'economia bisognerebbe ridurre le tasse cinquantatré per cento poi torneremo sui contenuti di questa affermazione
Ma c'è anche un dato che mi pare particolarmente interessante da sottolineare perché i commercianti dicono
Aumentare i salari lo dicono il quarantasette per cento degli intervistati dicono bisognerebbe aumentare i salari
Sotto accusa sempre per questo campione sono i costi aziendali servizio utente è utenze prima di tutto i rifiuti e le tasse locali gli affitti gli affitti
Avendo registrato nell'ultimo anno questo credo che sia un dato molto importante molto interessante in negativo
E cioè aumenti medi del dieci per cento degli affitti delle locazioni commerciali
Un dato che va al di là di ogni livello di inflazione effettiva o presunta che sia
E i commercianti per questo sono arrabbiati uso questa parola per sottolineare l'entità
Ammettono un voto insufficiente a tutti lo dico agli autorevoli nostri interlocutori al Ministro degli altri
Parlamentari presidente della commissione
E l'onorevole Bersani mettono un voto insufficiente al Governo all'opposizione al Parlamento stronca hanno le grandi banche il voto medio e tre virgola due
L'unica a sorpresa e questo può far piacere al ministro Bo Buttiglione in particolare e urla quasi sufficienza dell'Unione Europea il voto e cinque virgola quattro per cento
Questo ci deve far riflettere però la bocciatura di tutti i livelli di rappresentanza nazionale ci deve far riflettere sul clima
E sulle prospettive preoccupanti
Il PIL viaggia ormai verso l'uno per cento quest'anno quindi ben lontano dall'uno virgola sette per cento preventivato dal governo ricordò che a Perugia lo scorso anno al mittente
A settembre e noi abbiamo presentato le previsioni fatte fare all'Università di Roma
Le previsioni economiche per il due mila e quattro e già allora prevedevamo uno uno virgola uno oggi e quindi già distante dalle previsioni che erano state fatte dal governo quindi una tendenza negativa del Pillay così come pure dei consumi che si registra ormai però io la voglio levare dalla contingenza
Dagli anni ottanta cioè noi abbiamo una tendenza e poi nel materiale edile che avete nelle cartelle ci sono i numeri dagli anni Ottanta noi diamo una continua diminuzione del prodotto interno lordo parlo delle medie decennali
Il che ci dice ancora più dei dati con contingenti che sono molto più politici e spesso strumentale quando parliamo dei dati di oggi ma ci dice che c'è una tendenza vera
Di lungo periodo di arretramento del paese che perde competitività questo mi pare il nodo che tutti insieme ci dobbiamo porre
Perché abbiamo dimostrato come paese e parlo appunto dopo gli anni settanta di essere incapaci di mettere in campo
Politiche di innovazione e di rilancio della nostra e economia le pezze non servono
Prolungano l'agonia non a caso anche concordato e condono edilizio che adesso viene prorogato sono vicini al fallimento
Così come le proroghe appunto server hanno solo a raccogliere altre briciole rispetto a quello che abbiamo fatto
Tra mancate entrate ed una tantum ai conti pubblici del patto di stabilità saranno messi a dura prova se consideriamo inoltre che i consumi sono ferme come dicevamo soprattutto per i beni duo durevoli
Che è sempre più vicini e incisiva la concorrenza della Cina e degli altri paesi emergenti con nove beni di scarso valore aggiunto su che sono però competitivi con quelli di
Prodotti dal nostro paese se consideriamo che manca il nostro riposizionamento sulla produzione di beni tecnologici a causa della bassa propensione all'innovazione del nostro sistema
La scarsità di investimenti in ricerca formazione e scuola
Proprio per questo ci accorgiamo che Siponto e si punta il dito contro l'arretratezza del settore del commercio per sviare l'attenzione dall'arretratezza del sistema Italia
Il Presidente del Consiglio dice di voler aumentare la produttività con un taglio di due giorni festivi
Si scomodano i santi si sfugge vero al vero problema che quello di un Sistina sistema produttivo finito nelle sabbie mobili
In ogni caso proporrei una condizione per evitare scarsa credibilità di affermazioni pre elettorali
Ho i prepara provvedimenti che si annunciano si varano subito assumendo se ne la responsabilità o si annunciano e si discutono direttamente ai tavoli con le parti sociali o si rimanda tutto a dopo le elezioni
Occorre un nuovo vero patto per lo sviluppo forte e condiviso costruito con pazienza e con tutti gli attori sociali
Superando i finti tavoloni e trattative sottobanco con qualcuno come fatto finora
Metto dello spirito da mettere anche sul tavolo per le riforme delle pensioni che sono da fare
La riforma delle pensioni va fatta e ineludibile per le cifre che comportano i bilanci dell'INPS e i fondi in particolare quello dei lavoratori dipendenti
Bisogna però discutere il merito escludere di fare solo cassa attraverso la riforma delle pensioni
E bisogna che sia Caio è chiaro che i gli eventuali risparmi devono andare sulle politiche sociali e nonno nel buco dello Stato
Mi pare che su questo il vicepresidente del Consiglio Fini
Si è espresso a favore di questo metodo
Come mi ha evidenziato proprio in un recente incontro che ho avuto con lui
Questo lo giudicò positivamente
Il patto di stabilità rimane fondamentale per però per le prospettive della nuova Europa
Quello che noi vogliamo sottolineare e che non diventi però una gabbia
Che ci penalizza rispetto a tutto il mondo avanzato e quello in via di sviluppo
Non serve a nessun Paese europeo la gabbia così come non serve nemmeno all'economia mondiale paletti sì diciamo di sì rigidità diciamo di no
Fuori dal patto secondo noi devono andarci gli investimenti per l'innovazione per la ricerca per la scuola e la formazione per le infrastrutture sta strategiche
Servono margine per la riforma fiscale vera che porti il prelievo sotto il quaranta per cento
Per quello che ci riguarda diamo priorità per la riforma fiscale alle famiglie meno abbienti
La proposta del presidente del Consiglio
Che
Pone il la questione della riforma come priorità immediata
Per
O per risparmiare diciamo da parte avere un risparmio da parte delle famiglie di sei miliardi di Europ
Devono andare nonno nelle tasche delle persone più abbienti
Perché se noi facessimo questa operazione quelle risorse finirebbero nell'acquisto di altri immobili
Non me ne vogliano i nostri rappresentanti delle agenzie immobiliari però questo è il dato di fatto noi orienterei mo'il risparmio fiscale delle famiglie verso nuove immobilizzazioni
Le famiglie più povere invece utilizzerebbero nuovi margini sicuramente per migliorare la qualità della vita e quindi lì consumerebbe ero metterebbero in moto sicuramente l'economia nazionali
L'altro punto che noi poniamo come con urgenza e quella dell'equipaggio equiparazione dell'IVA
Sul turismo alla Spagna e alla Francia che sono i nostri diretti concorrenti e godono di condizioni di vantaggio sull'Iva
Bisogna poi ripensare e quindi cominciare a discutere con noi le parti sociali il prelievo che viene effettuato sulle impresse in particolare sulle piccole e medie imprese occorre poi una forte pressione sulle banche per farvi aprire i cordoni della borsa verso le piccole e medie imprese che invece sono molto stretti
E non quindi solo verso le grandi imprese come è stato con no Cirio con Parmalat rivelatasi poi avventurose fallimentari
Verso le piccole e medie imprese e le banche sono troppo attente alle garanzie patrimoniali
Sono indifferenti verso il Progetto imprenditoriale che le piccole e medie imprese presentano e quindi sul credito occorre cambiare marcia
Bisogna rilanciare gli investimenti produttivi e non solo quindi mutui per acquisti immobiliari i confidi che aiutano le piccole e medie imprese corrono forti rischi con Basilea due
Voglio farlo presente ai nostri interlocutori e se non ci fossero più i Confidi noi assistere ma più chiusure più usurati più falliti e credo che sia una prospettiva che nonno dobbiamo augurare non solo ai diretti interessati ma nemmeno al Paese
Anche oltre questo io chiedo altri impegni ai nostri interlocutorio
Occorrono nuove risorse per accorpare che rafforzare i Confidi
Così come già è stato fatto in questa fase anche se in misura decisamente insufficiente insufficiente occorrono maggiori risorse pure per i fondi regionali per il commercio
Per promuovere progetti di innovazione e aggregazione delle piccole e medie imprese commerciali
Oggi i finanziamenti sono troppo orientati verso la grande impresa e c'è la necessità di invertire questa tendenza
Le polemiche degli ultimi due anni sui prezzi hanno riproposto al centro dell'attenzione il settore del commercio
La riforma Bersani tanto travagliata per qualcuno non sembra essere più sufficiente
Da una parte si dice sia lo Stato federale dall'altra si voleva decidere centralmente la liberalizzazione per le imprese del commercio fino a mille cinquecento metri quadri scavalcando regioni ed enti locali
Noi ribadiamo con chiarezza il gradimento dell'attuale impostazione la competenza deve rimanere piena alle regioni
Non perché le regioni ci fanno i favori e penalizzano la grande distribuzione che non è vero
Se pensiamo che la grande distribuzione controllo ormai quasi il sessanta per cento del mercato alimentare
Se pensiamo che ci sono regioni dove abbiamo raggiunto una quota dell'ottanta per cento
Del delle quote del settore alimentare
E che questo ha comportato dei costi pesanti per il commercio ma anche per il Paese
Il risultato è stato quello che in dieci anni il commercio al dettaglio ha perso duecentotrentacinque mila addetti
Negli stessi anni nel solo alimentare hanno chiuso cento quaranta mila negozi e in ogni regione italiana ogni anno aprono di media venti di terre e supermercati
Questo non significa però quando poniamo queste questioni che vogliamo
Limitarci a una difesa Fassi passiva delle piccole e medie imprese che soffrono la crisi economica e lo strapotere della grande distribuzione e quindi continuano a chiudere i battenti
Per questo sono necessari interventi che accentua la capacità competitiva e favoriscono l'aggregazione innovativa e concorrenziale delle piccole e medie imprese
Pensiamo a un modello alternativo alla grande distribuzione
A centri commerciali naturali via piazze zone non solo arredo ma messa in Rete Fidelity Card servizi comuni veri e propri coi centri commerciali a cielo aperto
A piccoli centri commerciali urbani senza grandi strutture quindi commedie strutture e una galleria di piccoli negozi all'interno delle città
Al franchising che è un settore in forte crescita e che dà delle risposte importanti pur con le problematiche che porta e comporta ma dà risposte importanti
Alle piccole e medie imprese a varie altre forme associative agli acquisti e alle vendite
Pensiamo quindi ha una piccola impresa che si aggrega alternativa Hyper e grandi centri commerciali extra urbani
Che si modernizza ma rimanendo in simbiosi con i centri abitati
Che limita i flussi del traffico e l'inquinamento che freni il tasso di sostituzione visto che ogni super o ipermercato che apre chiudono diciassette piccole e medie imprese
Che garantisca un servizio di vicinato una popolazione sempre più anziana e che nel due mila e trenta per avrà un'età media di ottantacinque anni
Questo però non ce lo regala sicuramente Babbo Natale
Va conquistato con un comune sforzo del commercio e delle istituzioni
Questo impegno deve prevedere vincoli per la grande distribuzione per riportarci in alcuni casi a quell'equilibrio indicato dalla riforma del novantotto
Perché perché questo risulta dirompente sul piano urbanistico con i flussi di traffico tempi di vita inquinamento sull'occupazione
C'è bisogno quindi di più spazi per le piccole e medie imprese le loro o aggregazioni uno sviluppo urbanistico che integri il commercio con l'artigianato i servizi col tempo libero le attività turistiche culturali musicali e così via
Con gli enti locali dobbiamo pensare tutti insieme a un Progetto Città
Che includa anche servizi pubblici trasporti pedonalizzazioni negozi storici e così via
Nel Progetto dobbiamo valorizzare il ruolo del turismo e le imprese del settore come grande opportunità economica per tutti
Non solo quindi il turismo come valore come scusa per liberalizzare le aperture domenicali a favore della grande distribuzione dichiarando turistici quei cubi comune che i turisti li vedono solo in partenza e non in arrivo
Quello delle domeniche a un tema comunque controverso
Anche tra i commercianti dalle indagine il quaranta per cento dei commercianti dice che bisogna far decidere liberamente gli stessi sull'apertura domenicale
Ma senza un Progetto Città
L'apertura domenicale dei negozi è destinata al fallimento
Non ci sono prospettive ori entra all'interno di un progetto preciso
Di animazione iniziative
Di attrazione turistica insomma tutto quello che serve per giustificare l'apertura della domenica
Senza sul da un progetto anche gli stessi saldi
Sono in bilico nel giudizio in quello che un giudizio degli stessi operatori il ventisei per cento dice che bisogna far decidere liberamente
Il diciotto per cento che bisogna mantenere la situazione attuale
La richiesta più forte però e quella di far coincidere idee la data dei saldi in tutta Italia cioè quasi un terzo dei commercianti intervistati chiede che non ci siano diversità
Dobbiamo considerare alcune cose
Che l'abolizione dei saldi vorrebbe dire una riposta ripercussione negativa sulla piccola impresa perché la data dei saldi
Decisa a livello regionale meglio se coordinata nazionalmente
Vorrebbe
Vuol dire vuol dire
Pubblicità dell'inizio della data dei saldi nessuno piccolo negozio sarebbe nelle condizioni di pubblicizzare perché quando si portano gli esempi di stato uniti io Longhi sarà si parla di grandi catene commerciali che sono in grado da soli di pubblicizzare quel dente
C'è il rischio truffe
Qualcuno potrebbe studi usare il trucco del pre cartellino e tre giorni dopo cambiarlo insomma
Bisogna stare attenti a molte cose
Per noi è meglio che ci siano una regolamentazione più chiara delle promozioni promozioni una data unica non escludo perché discuteremo due giorni di questi temi non escludo nobili novità comunque su questo tema sulla base del visto del dibattito che faremo alla fine della
Della conferenza
La modernizzazione l'innovazione e il cambiamento sono obiettivi da noi condivise mi pare però che il senso di queste parole non è inteso da tutti nello stesso modo
Alcuni pensano che sufficiente lasciar fare i grandi capitali nostrani e soprattutto quelli esteri per rendere il Paese più competitivo e conveniente noi non siamo tra questi
Pensiamo all'innovazione del commercio utile è inevitabile ma più complessa di quello che pensano i i i liberisti di buona o cattiva fede
L'economia non va ingabbiata Babar regolata e controllata come abbiamo visto in qualche caso anche pulita come è successo con nuovi casi Cirio e Parmalat
La stessa cosa per il commercio dalla riforma Bersani non è del tutto soddisfacente
Per noi due mila cinquecento metri quadri per la media impresa presente sono troppi
C'è poca formazione scarse
Politiche attive però merito c'è la
E quello di mantenere il Governo delle imprese sopra i duecentocinquanta metri quadri
Questo è un risultato più rilevante secondo me della riforma che noi vogliamo mantenere quindi il nonno porta non ci debbono essere poste questioni noi non saremmo d'accordo di aumentare quindi questa soglia di liberalizzazione
Partiamo da tutto questo e non facciamoci governare dalla benzina come dicevo all'inizio
Dobbiamo analizzare bene quelli che sono i problemi e i contenuti ridiamo spinta al processo di Nantes innovazione sulla base di un progetto che veda al centro le piccole e medie imprese e le città
Adesso la parola Pierluigi Bersani responsabile economico dei Democratici di sinistra
Ma io
Salutare ore prendo l'occasione per
Dire qualcosa perché non l'ho ancora fatto in questi in questi anni
Sul
Sulla questione della riforma
In una sede
Che
Molto sicura assolutamente consapevole
Di tutta questa vicenda anzi io ricordo che fu proprio case Confesercenti degli ultimi giorni
Di discussione insomma
Il decreto delegato che ci furono esami confronti diciamo pure anche gli ultimi
Gli ultimi ritocchi a quella scena
Ecco io credo che
Un giudizio si possono almeno questo è il mio mio giudizio
Quella legge si proponeva di stabilire un nuovo equilibrio smuovendo rimuovendo
In modo anche un po'traumatico un equilibro precedente che si era determinato diciamo nei decenni e quindi quando si cambia una proprio di forma fase così lunga bisogna dare tempo anche alle norme disse di inventarsi di fare mentalità di fare abitudine di fare cultura
Certamente
Siamo in una fase ancora quindi di prima applicazione
Però ecco pur dando per scontato che come tutte le riforme di questa portata poi ci si abitua ad una manutenzione
Io per adesso sono io ancora più nella linea di metterà all'ordine del giorno la promozione l'applicazione da buona applicazione di questa legge
Perché è quello fu un equilibro complicatissimo anzi fu uno squilibrio rilevantissimo
Il tentativo di creare un nuovo equilibrio che ha bisogno secondo me di di di se diventassi non aprire nuove rilevanti fratture nel sistema che vorrei solo che si ricordasse nei giorni i giorni i mesi prima di quella riforma
C'erano progetti di legge che voleva bloccare
Per legge tutta la grande distribuzione c'era posati lato volesse ammazzare che ogni volta che segue cioè la situazione la quale l'idea no di poter trovare diciamo così un compromesso utile al Paese e far ruolo
Della grande medio piccolo distribuzione
E di lancia l'idea di un commercio moderno di una distribuzione moderna
Che non voglio dire solo grande distribuzione esecuzione moderna è fatta di una moderna la misura di una moderna piccoli distribuzione
Questi idee io credo che sia una scommessa che possiamo ancora giocare sulla linea di un tentativo di promuovere una blog buona applicazione di questa legge
Attualmente con l'esigenza di avere linee guida poi in particolare a livello regionale che sappiano dare l'impulso insufficienti e nella direzione giusta
E senza dimenticare un ruolo di impulso di coordinamento centrale
Che non può non può venire meno
Non può venire meno anche la situazione più federale che si vuole immagina ora io credo che nel merito insomma
Non abbiamo avuto lo ricordava editori anni e anni e anni ma certamente anche questi ultimi di consumi bassi
Molto basse
Eppure se guardiamo i numeri
Noi crediamo che in questi ultimi anni dal giorno della riforma
Fra nati e morti
La piccola della grande la media eccetera però in quella del diciamo della distribuzione
Nel commercio ambulante
Noi abbiamo avuto una crescita
Non abbiamo avuto datti
Diciamo di crescita numerica noi ricordate esami presenti trecento mila
Esercizi chiusi edizioni precedenti
Non gliela nuova dinamica abbiamo avuto saldi positivi per la prima volta e badate sia nel commercio grande sia nel primo distribuzione sia come esso Bollate sia nel Francia il guardate tutti tutti dedicato
A consumi
Bassi o stagnanti Ocalan
Cosa vuol dire
Poi ci tornerò dopo quando si parla di inflazione
Vuol dire e anche i dati dell'occupazione la composizione fra la lavoro autonomo e lavoro dipendente soldati sempre che sono andati
Positivamente in una situazione di consumi bassi l'esenzione di inflazione a calare perché abbiamo adesso avuto la il le il riscaldamento adesso comando e partiamo da dati d'inflazione
In tutti questi anni che Robert ben maggiori no
Cosa vuol dire che c'è stato i nell'industria si direbbe che c'è stato un radicale efficientamento del sistema
No se se parlassimo linguaggi industriale diremmo questa questa cosa qui che c'è stato un efficientamento del sistema
Di tutti gli atti di questo di questo sistema
Sufficiente no non sufficiente
Contea di squilibrio dei problemi però anche con l'emergere di novità sono parole spese anziano questo discorso qui del Franz Haas piuttosto che l'evoluzione e la qualificazione non ovunque ma i punti significativi si dei nostri centri storici eccetera
E quindi questa è la prima cosa tener presenti quanti come insegnamento perché sarebbe o lo dicevo che lo sapete orche dal commercio partisse qualche messaggio verso gli altri settori
Gli altri settori perché esse cinque o sei settori che dico io invece di predicare sul commercio facessero quello che ha fatto il commercio noi avremmo una situazione economica molto diversi questo
è il caos
Si può star qui a farne lecco di mezz'ora su queste cose insomma bisogna che che si fa se bevuta appare come si dice no prima di criticarli e l'infrazione andiamo a vedere cosa comporta esborsi a rimorchio questo discorso qui dell'inflazione
E se torni quali precisazioni sono interrotte nel quale sono neanche non sono neanche parti
O seconda cosa altro insegnamento
Si doveva essere il far West rivoluzionò la cosa nove ricordate l'abolizione improvvisa del del del Recco Empoli una improvvisa tabelle merceologiche voli sono improvvisa la licenza sarebbe successo come è successo
Su che forma queste Successo
La gente da per appostamento le merceologie non ha certo se messo emersi inventare dei finché non esisteva come è logico
Abbiamo raffreddato
Sandro dir così una febbre Sartori clientelismo burocratico in questo Paese qua crea diciamo lontano è chiaro sono le cose vere no anche per insegnare altri settori cosa e abbiamo imparato una cosa
Per in quel pezzo inapplicato poi sapete che son tanti cose che sono state fuori unico purtroppo da quella riformista va riparato che altre cose che è meglio a volte quando si può è meglio abolire che semplifica
No perché avevamo potuto prender la linea della semplificazione delle licenze
Della semplificazione delle cose presa di là che a volte semplifichi e poi complichi se non c'è bisogno bisogna avere il coraggio in Galleria delle cose
E questo è un altro insegnamento che bisognerebbe dare un po'in giro anche anche in altri in altri settori e quindi una certo sbuca dal board burocratizzazione
Poi non si venga a dire io anch'io ogni tanto incontro capita di parlare come si usa tra grande distribuzione eccetera io non credo che sia giusto da su poi vediamo i problemi che pure ci sono intendiamoci
Però partire da quella parte col sul sotto il tema fallimento della riforma
Capisco che uno voglia di più fa il suo interesse assolutamente legittimo eccetera no come se la riforma avesse dato luogo noi dobbiamo dall'anno della della della riforma ad oggi abbiamo avuto per diciamo sul sul sulla grande distribuzione una incremento del trenta quattro
E sette vertice
Cioè voglio dire che siamo arrivati a centoquarantasette metri per mille per mille abitanti che se consideriamo la situazione orografica di questo Paese che poi ci sono paesi che hanno le montagne quelli che non ce l'hanno coi Salvo eccetera eccetera
E noi siamo più o meno all'Inghilterra certo non siamo la Francia non siamo non siamo la cosa e quindi non diciamo che non è successo niente dal punto di vista della grande distribuzione
Poi potremmo dire che è successo in modo non non omogeneo nel Paese quindi ci sono posti dove Venturi vizio aveva ragazzi che bisognerebbe anche non solo frenare Marche tonale ieri sono posti dove invece ci sono ci sono anche Masi quindi io credo che così come il commercio su aree pubbliche ha avuto una una un'evoluzione molto ecco io dico quali sono i punti su cui poi volessero lungo ce ne son tanti però vorrei sceglierne un paio
Dov'è che dobbiamo lavorare secondo me adesso la fase di di di applicazione ancora
è giusto dire che la riforma è finita nelle secche della programmazione regionale
Io nel senso che lì c'è un veicolo a cose eccetera io vedo delle cose che non vanno a intendiamoci perché quando vedo delle regioni che tornano indietro sulle problemi tipo le merceologie io non son d'accordo ceramiche possibile
Qui bisogna
Quando c'è si son tante cose su cui andare avanti
Ci sono tante cose su cui andare avanti prima fra tutte prima fra tutte ricordarsi che quella riforma dei
A era una riforma pretende visto Logan DSR una riforma di un del commercio italiano
C'era l'Italia dentro quel quel quel concetto cioè una peculiarità si diceva camminare su due gambe una modernizzazione che investisse la droga distribuzione mandato la piccola distribuzione
I territori ecco io dico su questa questione qui del legame col territorio c'è ancora moltissimo da fare francamente
E credo che alla lunga verrà però un po'troppo lenta questa cosa cioè noi dobbiamo abituarci a incorporare l'idea adesso ci sembra fantascientifiche ma fra dieci anni ho quindici anni o vent'anni se non sarà fantascientifiche il commercio
Dei luoghi
Dei luoghi e fra dieci o vent'anni sì che ci sarà una coraggio l'avversario perché o nelle regioni adesso potranno farlo e regioni
Perché si capirà poco a poco chiedere flessibilità delle Autonomie regolative cose da sono via via in ragione del posto dove sei della missione che aria specializzazione che ha
Se sei in un distretto industriale o turistico se sei in un centro lo storico senso Conversano augurale
Se sei uno che lavora arrestato a un diverso devi avere questi dalle i gatti a che cosa il posto dove
Dove sei perché è un negozio è una cosa dove ti passa davanti della gente fino alla fine delle cose etiche certa gente quella gente lettere
Quindi noi dovremmo avere una legislazione regolazione sempre più orientata alla vocazione del commerciante il quale la ricava dal tipo di persone che ha davanti domanda che ha davanti no allora adesso da qui alla vedette tanta strada si farà però già adesso insomma questa cosa per esempio recente come sa naturali certi store delle cose centro cosa che va rilanciato con più con più forza
Con più forti perché la nostra qualità della vita che era nostro vivere
Io credo che sia giusto dire che tutte le volte che si discute dei inserire diciamo una grande distribuzione paletto al uno deve aver obbligatoriamente anche avanti un programma di qualificazione del resto del commercio
Tre sono interventi che il verso la città inverso tutte quindi e insomma i meccanismi ragionevolmente difensivi della legge di consegne questione urbanistico ma c'è anche un altro finché è quello di
Come fine interventi qualificazione virtualmente gioca a fare un giro di risorse su questa cosa non inventarsi inventarsi anche qualcosa
Quindi andare avanti vuol dire per le regioni secondo me se io fossi cioè invece che si fa una riunione al ministero con le stesso regionali uno in tre anni ecco diciamo che queste
Se ne facesse un po'di più e si incoraggia sono delle linee guida che
Intanto si propone solo regione di armonizzare in sostanza tutte i vari settori del commercio laddove è possibile farlo per per accostare settori sono limitrofi a volte sono sovrapposti fisso l'ambulante i cosi i giornali e le riviste da benzene tutto qua
E poi spingere su questo tema del commercio dei luoghi cioè vedere si possono trovare delle flessibilità
Le vie le piazze i mercati centri commerciali naturali distretti commerciali naturali turistici progettualità flessibilità promozione di questa di questa cosa che se una grande politica
Che CapitalBanche norma fu un volto al nostro al nostro Paese non riguarda solo direttamente
Penso che presupponeva un minimo un concetto
A questo punto
Via dalle tabelle che non c'aveva nessun impresa neo regionale cose eccetera via Direct che non ce l'aveva nessuno che tu potevi mette su un impianto chimico Marghera senza fare un esamino mentre dovesse presenti vengono fare esami
Via tutte queste cose corso abbiamo davanti un inglese no
Un'impresa con la stessa dignità le cose delle altre un settore economico con la stessa dignità e quindi e quindi le leggi di promozione quindi e anche su questo
C'è stato qualche spunto io ricordo ecco fatte vedere novantanove Fulano dove ci furono mille cinquecento miliardi commercio e turismo quarantotto hanno
Annus mirabilis vis à vis terzo Marco adesso mi pare su quattro dal siamo al cinque per cento delle risorse destinati quindi voglio dire
Ecco qui c'è un punto che però non è solo questione incentivi e chiudo appunto su questo ritorno alle alle cose che diceva Venturi sulla questione più più generale cioè io credo che qui
Ci sia un grosso equivoco nel paese un grosso equivoco che è compito di tutti anche vostre cercano di di Parma
Qui è venuta fuori sta polemiche inflazione commerci
Ma personalmente disturba molto questa cosa qui perché se si dice che si fa un discorso serio si dice che
Ci sono margini ulteriori attraverso la pianificazione della riforma più misure per efficientare questo sistema questo settore economico per l'amor di Dio
Certamente
Ci sono meccanismi opportunistici nella filiera
Produzione Colossesi distribuzione certamente deve guardarsi sicuramente
Si possono essere singole speculazioni individuale si può è solo che si comporta male sì sicuramente figuriamoci un po'
Però purché non si dica perché le l'equiparazione un euro mille lire
Primo che lo fece
Fu il governo che fece la giocata del Lotto che era a mille lire e l'avviso a un euro
Attendiamo sì
Cerchiamo ti anche qui cambia tutto appare perché alla fine lì c'è stato un uso governativo ore una difficoltà e nessuno vuole neanche a riaprire cose retrospettive però cerchiamo di non darla rocce vediamo di essere
Se invece noi vogliamo andare a vedere davvero
Da dove viene la nostra inflazione strutturale
Noi bisogna che guardi ammettiamo i riflettori su un paio di altre cose
Primo di tutti primo
Liberalizzazioni ferme
Ferme
Non s'è fatto come il commercio
Primo secondo in grado di innovazione sistema la produttività del sistema
E il fatto cioè che quando tu nel sistema industriale c'hai una produttività che sta che sta calando no per questioni difficoltà immette all'innovazione per questo
A costi tendenzialmente fissi alla fine si scarica sull'inflazione questa cosa questo è
Sono due problemi di fondo poi c'è un po'di speculativo un po'di cose allora per riprendere a mano sto tema bisogna guardate a riaprire il tavolo della politica dei redditi
E lì fare un'operazione di esame molto attento alla questione
Molto attento alla questione
Perché questo fenomeno sta anche indebolendo il potere d'acquisto e quindi a ruota Consob come diceva come diceva vettori allora bisognerebbe dalla politica dei redditi rimboccare i redditi più bassi rimboccare i prezzi più bassi
Con i soldi che ci sono corrisposti si possono fare fiscal drag in primo luogo
Tenere d'occhio che i contratti vengono fatti come Dio comanda vede assistere a modificare un po'di contrattualistica andare a vedere quel povero della produttività
Lanciare un programma straordinario di banalizzazioni guardare in fasi problema delle tariffe e dei prezzi più delicati da risse diceva prima adesso non so se tutti i dati perché poi i dati vanno usati però la sostanza un po'Cuesta cioè sul tema delle tariffe abbiamo
Di nuovo una questione
E badate che in questa questione
C'è dentro anche un ripiegamento la grande impresa italiana verso i settori tariffa parliamoci molto chiaro cioè qui sono arrivati a fine a fare il business domestico facevano altri bisogna tifare queste sono piuttosto ingombranti
E sul sistema politico dell'auto eccetera eccetera sommando che abbiamo una ripresa un pochino di atteggiamenti anche dal lato del governo tariffario di atteggiamenti egli pratica diciamo dopo visto se il motore per cui quelli non li guarda nessuno se fa questo non va mica bene non va mica bene
Anche perché
I consumi i vostri consumi non sbaglio ma sono calati perché aumento dei consumi non commerciabili
Questo è il punto i consumi lo commercializzano meccanismi Sordi sul commerciabili sono le bollette che paghi solo assicurazione sono queste cose qua se oltre al fatto che stanno invadendo
La cosa dei consumi Satsuki anche sono quelli che poi crescono di più a siam fatti davvero insomma no quindi bisogna assolutamente mettere mano a bordo
Secondo bisogna citando un migliore equilibrio finanza pubblica questa cosa delle botte
A condoni
Non va bene non va bene perché secondo me poi disamore anche non dà visibilità sono questa questa finanza interventi spot interventi una tantum secondo mistici sta creando molta incertezza secondo me io preferisco uno cose che dico guardate
Se poco troppo per trippa per i gatti
C'è poco da cosa da fare però se facciamo così e cosà l'anno prossimo stiamo meglio di uno zero virgola ecco se il discorso è serio viene fiducia per i consumi sono metta i soldi che ha in tasca e metà qualche pensi che succeda domande
Se ti metti in testa che domani non hai capito bene cosa succede forse sta il peggio di oggi i consumi non parto dopo tanti soldi in tasca che vuole questo è fu così con un'attenzione ai prezzi più delicati
Tipo tipo questura bensì ecco presso
Somma benzina io ricordo che nell'anno due mila quando si incassava di più per il meccanismo aumenti Iva eccetera sia restituirono cinquanta lire che non ci trovammo del prezzo al consumo che cominciamo da un po'sotto la media europea
Cioè voglio dire qui diciamolo chiaro poi si può anche decidere però bisogna che c'è bisogno policy qui si riducono le tasse nell'aumento della benzina c'è una componente fiscali in aumento cioè le tasse sono mai stato sulla benzina
Ecco allora diciamolo o o diciamo che invece di fare un'altra cosa tiriamo via cinquanta lire sulla benzina poi facciamo che meglio l'erogazione della Rete discutendo con voi e tutto quanto però anche questi provenivano affronta
E infine politica per l'impresa impresa come le altre dentro un programma di affrancamento dall'impresa che dovrebbe essere promosso secondo me dalla politica
E qui ci sono i codici avventori ma in sostanza rafforzare i meccanismi di sostegno collettivo presso le sezioni sia che si parli consorzi fidi consorzi di garanzia
Sia che si parli di interventi sul territorio per qualificarsi al che si parla di formazione qui sono i giochi di squadra organizzare e vi che bisogna potenziare anche con delle con delle risorse
Certamente
Io non credo che si vogliono tantissime risorse non erano scaduti armi siamo in dimensioni fuori dalla dalla dall'accordo piuttosto c'è bisogno di regole che aiuti
Questa cosa per esempio dei consoli grazie dei Consorzi fidi
Che sembra quasi che sia una politica al tramonto dura verso un politica all'alba non al tramonto Ravel prenderla da lì inventarsi anche cose nuove attaccarle lì perché quella è sicuramente una risposta per la prospettiva grazie
Adesso la parola al presidente della Commissione attività produttive della Camera dei Deputati onorevole Bruno Tabacci
Intanto volevo esprimere un ringraziamento
Al presidente Venturi per questo invito
Che ci consente di partecipare a questa piccola Cernobbio
Almeno danneggiato
Presidente Venturi a
Nella sua relazione richiamato
Questo tema della delle responsabilità dei settori
Vedete questo un Paese nel quale le criminalizzazioni e le beatificazioni spesso e vengono
Appiccicate senza
Una ragionevole comprensione dei fatti
In passato c'erano gli industriali che hanno concussi oggi vediamo che le banche sono vittime
Quindi il punto non è quello di vedere come veniamo dipinti di volta in volta sui giornali
Il problema vero consiste come italiani
Nel tentare di fare una riflessione doverosamente critica
Sul rapporto tra interessi particolari e interessi generali
Questo mi sembra il punto nevralgico
Spesso si è indotti a dipingere gli interessi particolari come interesse generale
E difficile sfuggire a questa logica ma non è un indice
Di buona cittadinanza
Evidente invece che dovremmo tentare di riporre al centro dell'attenzione interessi generali nei quali far calare di interessi particolare ogni settore quando ragiona per conto suo
Riesce a dare tutte le dimostrazioni del caso l'avete fatto anche voi con questa indagine
Condotta da segugi
Solo che le posizioni particolari debbono essere poi combinate con quelle di carattere generale facciamo un esempio molto concreto quanto Che cosa pensa sia più utile per fare un mentale le vendite
Ridurre le tasse aumentare salari e stipendi abbiamo capito
Ma e che cosa vuol dire ridurre le tasse è aumentare i salari e gli stipendi
Come si applica la visione dell'interesse generale rispetto a questo pronunciamento diversamente far facciamo come a Cernobbio
Quindi
Da sempre a rifuggire
Anche quando si difendono interessi legittimi dal fatto di contrabbandare lì per interessi generali
Così come è capitato l'altro giorno vedendo questa
Manifestazione sindacale di sentir dire che erano andati in piazza per difendere i loro diritti
E io dico ma i diritti possono essere affermati
In maniera astratta odono essere combinati con i doveri le responsabilità
Una stagione dei diritti
Che non sia collegata ad un'assunzione di responsabilità si rivela
Effimera nella prospettiva non è solida
Questi sono secondo me i discorsi che dovremmo far calare nella cittadinanza responsabile allora ognuno può vedere le proprie responsabilità ma le colloca nel quadro generale e così finiremmo per vedere
Questo
Questo esercizio delle criminalizzazione per cui seguono poi beatificazioni improvvise
Nel vostro settore io penso che si debba perseguire l'obiettivo di una struttura commerciale moderna efficiente e concorrenziale non gli ho fatto in tempi in cui in Italia si parlava poco
Dei prezzi
Nell'inizio del due mila due all'indagine conoscitiva la quale ha partecipato anche la Confesercenti
Che ci aveva consentito di leggere bene le cose
Affrontando i nodi della concorrenza affrontando inutili ad esempio di tanti costi impropri che gravano
Sulla struttura produttiva del Paese ad esempio dall'organizzazione delle professioni piuttosto che
è un tema anche questo di grande evidenza perché i costi professionali incidono in maniera rilevante dell'attività produttive ma anche qui da bravi italiani devo pensato che invece di accettare
La sfida della competitività a livello europeo abbiamo pensato di rinchiudere con il l'articolo centodiciassette dalla Costituzione le competenze sul materia professionale
Viene definita concorrente quindi viene affidata in parte le regioni vuol dire che dovremmo
Dislocare la concorrenza in chiave europea avendo di mira una competenza regionale per i singoli alberi professionale siamo lontani anni luce da quello che serve pure in un momento di disattenzione
Siamo riusciti a scrivere pure questo è certo che la riforma Bersani che nel novantotto rispondeva ad un'esigenza di movimento oggi
Va commisurata agli effetti pratici che ha determinato senza che questo debba essere affrontato in maniera ideologica con molta concretezza
C'è il rischio di una disciplina del commercio macchia di leopardo
Lo si vede
D'altro canto quando voi citate grande distribuzione esercizi di vicinato aperture festive dorare vendite straordinarie sottocosto
Politiche attive per la ristrutturazione del settore in qualche modo rivendicate un coordinamento nazionale che cosa fate contestate l'esclusività della competenza
Anche perché in natura non esistono competenza esclusiva cosa vuol dire che ogni che fatta che l'Emilia-Romagna Piacenza decide in un modo e Lombardia Pavia decide in un altro modo
Si fa si fa morir dal ridere con politiche di questa natura è ovvio che c'è la necessità può nella riconoscimento che ci sono competenze
Di natura territoriale penso la funzione del commercio e al suo ordinamento con quell'urbanistica che sono strettamente collegato al territorio ma c'è altresì la lecita di un coordinamento senza il quale
La funzione esclusiva rischia di scadere in una parola vuota
Pensiamo al tema dalla concorrenza la concorrenza è una competenza statale è per definizione
E voi che cosa dovremmo pensare a tanti micro mercati provinciali comunali o regionali e non invece ad un unico mercato nazionale d'altro canto quando voi qui rivendicate il problema ad esempio nelle vendette
Straordinarie che ci sia un'unica
Data di inizio e l'unica radio vicine vi ponete il problema del rispetto alla concorrenza è l'ora questo come può essere affermato in astratto con un'esclusiva competenza regionale decessi ma ci vuole il coordinamento abbiamo capito
Quindi bisogna realizzare un coordinamento delle politiche regionali e credo che da questo punto di vista un'iniziativa della Commissione
Che metto attorno a un tavolo gli assessori regionali
E lo faccio in maniera costruttiva collaborativa è bastato sentire per ventilare l'idea di una
Iniziativa del ministro Barzanò che senza conoscerne evidentemente gli intenti perché neppure io
Ne sono stato informato che ci sarebbe stato la chiusura a riccio come se ci fosse una sorta di aggancio tra la lobby degli assessori regionali è quello del commercio tradizionale così non si va molto avari che il problema c'è
E se c'è va affrontato attraverso quelle esigenze di coordinamento che se non sono rispettate poi diventa difficile
Pretendere il rispetto nei fatti specifici che qui avete anche elencato in maniera puntigliosa con la relazione
Del presidente Venturi quindi una revisione della Bersani passa oggi attraverso il coordinamento delle politiche regionali e in questo io credo
Ne abbiamo già parlato perché comunque conversari ormai abbiamo costituito una compagnia di giro per cui ci capita di andare in giro appunto a fatturare alle
Più diverse categorie o il rappresentante degli interessi avendo incontrato anche che dalla fine abbiamo assunto comunque l'impegno di muovere un'iniziativa della Commissione in questo senso tra l'altro visto che
Dalla indagine che avete fatto il Governo lo e l'opposizione battuto dal voto del Parlamento quindi Bersani fosse lei era sfuggito questo particolare del voto dei libri che onde corte la Confesercenti
Viene promosso no no viene promosso il Parlamento se fa il combinato disposto del cinque del sei
Da quali nel le statistiche vanno a letto facendo il combinato disposto del cinque del sei vedi che il voto più alto il numero che i votanti a sul Parlamento fuori poi viene il governo poi e poi l'opposizione
Quindi siccome più del cinque del sei non si può andare Buttiglione perché è chiaro che qui non è che si può pretendere di avere delle sette delle otto o dal nome è ovvio che attestandosi sul CID sei credo che il Parlamento ha un'accentuazione maggiore andando alle questioni
Alle questioni di politica economica per indubbiamente Noè stiamo attraversando un periodo di lunga di lunga stagnazione forse la cosa
Più grave è stata quella di non averla percepita per tempo e di non averla chiamata con il suo nome
E d'altro canto siamo di fronte ad una fase nella quale i vincoli europei sono vincoli tra i quali non è possibile prescindere
Non è che possiamo immaginare che al martedì mattina facciamo una cosa diversa da quella che dovremmo fare rispetto agli impegni assunti nell'una il giudice
C'è una città che essendo lei euro una condizione che ci accompagnerà nei prossimi decenni
E non essendo più possibile svalutazioni competitive
Come nella lunga tradizione italiana veniva spesso richiesto come strumento per recuperare competitività a livello internazionale siccome queste cose non solo più nella nostra disponibilità
è bene che ci accingiamo a fare quelle riforme strutturali senza le quali noi finiamo per essere ingabbiati cioè se non poniamo mano alla riforme strutturali che sono note
E che sono di fronte all'attenzione di tutti
è ovvio che il paese finisce per ingessare sì non sarà più in produzione di muovere un passo né in avanti indietro ma fare riforme strutturali vuol dire mettersi in sintonia
Diciamo con le esigenze generali e contestare il punto degli interessi particolare perché chi è che non vede che la riforma previdenziale è fondamentale se si vive di più bisogna lavorare di più lo capisce anche un bambino sano nel due mila e trenta non si potranno pagare le pensioni
E però si confonde la difesa dei diritti acquisiti come un fatto di prospettiva non è in discussione quello che uno oggi percepisce è in discussione quello che si per Citera
Quando si andrà in pensione e non si vorrebbe avere la cattiva sorpresa di non trovare nulla nella busta tensione eppure già affrontare un un nodo di questa dimensione
Sembra voler dire guardare ad una fase di profonde di profonde trasformazioni o di trasformazione insostenibili ma questo vale per lo Stato leggero
Certamente si vuole fare il taglio delle tasse la fare il taglio delle il taglio delle spese non c'è molta possibilità perché Rossi supera il vincolo del tre per cento ma in Europa non ce lo fanno fare e poi se si può dare un consiglio è che il vincolo del tre per cento
Lo si deve eventualmente superare d'accordo con i partner europei dall'euro per spese produttive cerca spese per investimento cioè si dice ad esempio le grandi opere infrastrutturali
Piuttosto delle spese per ricerca e sviluppo non vanno computate nel rapporto deficit-PIL e lo si decide tutti insieme si fa una politica attiva non solo di stabilità
Ma anche di sviluppo a RAI che si può pensare
Che essi supera il rapporto deficit-PIL perché l'Italia deve tagliare da solo le tasse cioè una cosa che
Francamente allora bisogna tagliare la spesa per tagliare le spese vuol dire che bisogna ripensare
Lo Stato così come organizzato né sull'articolazione ai suoi rapporti tra Stato centrale e realtà periferiche in realtà Lorito buoni italiani abbiamo fatto una riforma che ha sostanzialmente centralizzato le entrate
Però ha lasciato liberi i centri di spesa che spesso soprattutto incontrollati come ovvio quello abbiamo in questo momento un controllo sulla spesa sanitaria
Che potrebbe riservare
Di un tempo non molto lungo qualche sgradita sorpresa
E però facciamo finta di non capire che è così
Nel contempo continuiamo a convivere
Con la quantità di economia illegale ti chiamiamo per comodità in nero
Che raggiunge un quarto della ricchezza nazionale prodotta ma come è possibile fare delle politiche attive sul piano dell'equità fiscale se un quarto la ricchezza nazionale fuori da qualsiasi controllo
E voi sapete che dalla dalla dall'idraulico fino al notaio queste pratiche sono diffuse cioè c'è una parte che non entra mai nella e quindici alla pratica dal doppio prezzo con la fattura o senza fattura
Ma è evidente che però questo comporta delle conseguenze sul piano la politica complessiva delle entrate e questi sono i punti concreti sui quali bisogna cominciare a parlar chiaro agli italiani se invece le nostre preoccupazioni sono quelle di qualche passaggio elettorale allora difficile per tutti chiunque vinca in realtà è il paese che perde
Perché se il Paese continua ad essere abituato a farsi dire delle mezze verità
E talvolta dalle mezze bugie ha difficoltà poi a fare i conti con se stessi questo
Ma riguarda anche il rapporto tra padri e figli quando un'educazione rigorosa vuol dire dire le cose anche quelle che sono spiacevoli e Magarelli
Poi nel corso della vita uno sulle ritrovo come un patrimonio importante che ha acquisito e che deve testimoniare per gli anni che gli restano se invece la pratica è rovesciata e può darsi che della prospettiva
Che gli resta davanti non abbia nulla da insegnare
Ai suoi interlocutori
Per concludere ci sono due punti sui quali io credo bisogna richiamare la nostra attenzione il primo riguarda la trasparenza dei mercati
Guardate noi stiamo vivendo una fase
Di grave pericolo
Le vicende
Perché hanno segnato
Con gli scandali
Cirio Parmalat
Ma ce n'è qualche altro dedita abile
Direttamente al sistema bancario penso
Alla Bipop piuttosto che a Banca centoventuno cosa sulle quali sta diciamo sta operando la magistratura ma che hanno inferto un duro colpo alla credibilità
Internazionale del sistema e direi anche alla nostra sicurezza sul futuro questi sono elementi che gravano in termini di incertezza
Non dico tanto quanto le guerre che sono in corso nel mondo ma certo gravano in misura rilevante
Di fronte al rischio di mercati io
Ho fatti poco trasparenti
C'è la tendenza non solo dei ridurre i consumi prima di arrivare a pratiche
Diciamo di utilizzo del denaro che si facevano una volta quando si metteva sotto la mattonella
Oppure ci si rifugia nel mattone
Ma questo non agevola
Una politica di consumi collegata all'idea della speranza se la prospettiva è l'incertezza la tendenza è quella di fare i conti di guardarsi in tasca con grande oculatezza ecco perché del prova
La trasparenza è un problema centrale e qui allora
La discussione che stiamo facendo in queste settimane sul risparmio tradito era speciale che interessa tutti non riguarda solo le banche e risparmiatori a parte che ogni cittadino
Oltre che essere consumatore e anche risparmiatore
Oltre che essere imprenditore e anche risparmiatore quindi è una condizione che tocca la generalità dei cittadini lo abbiamo la città non di impedire
L'insorgere di un rischio il rischio è connaturato all'investimento finanziario
L'abbiamo il dovere
Di dar vita dei mercati trasparenti nel quale il rischio è un rischio pondera aprile valutabile non il rischio legato alla logica della truffa questo è il punto e su questo le banche non possono chiamarsi fuori
Questa cosa stucchevole per cui hanno fatto le vittime è un dato di totale insopportabilità
Facessero bene il loro mestiere e quello che si chiede e certo sulle vicende citate il loro mestiere non lo hanno fatto bene
E ci sono stati alcuni banchieri che non lo può fare cose che non hanno fatto ad esempio se avessero voluto accorgersi dei bilanci truccati erano in grado di mettere a confronto i dati della Centrale rischi ai quali pure disponevano
Con i dati ufficiali del bilancio della parabola presenta avrebbero scoperto
Come spiega verso ironicamente il ragionier Tonna dal carcere
Che i bilanci erano falsi perché l'indebitamento che emergeva dalla Centrale rischi era molto ma molto superiore
Rispetto a quello che era indicato nei bilanci consolidati della palma e allora c'è un banchiere non fa all'incrocio cioè che lo deve fare gli imputati veniva chiesta questa funzione di valutare
Invece no
Con i potenti sia talvolta servili e si diventa occhiuti quando si deve fare si deve far qualcosa
Piccolo imprenditore
Quale che sia il settore nel quale si muova ecco allora perché Basilea due è un'occasione ma anche un rischio
Ed è bene che ma se sia attivino i confini la legge nazionale è arrivato in ritardo perché il sistema bancario non vede di buon occhio i conflitti
Sì posso avere potuto anche evitare strutture di questo genere se ci trovassimo di fronte a un sistema bancario che è in grado di far fronte fino in fondo al suo dovere ma questa in qualche modo una misura alternativa che tende ad evitare il blocco dei finanziamenti nei confronti dell'attività produttive ecco il perché
Diventa centrale soprattutto nella fase di avvio
La diciamo la posizione dei Confidi la loro efficienza certo il loro coordinamento forse ce ne sono troppi o mal distribuiti
Questo comporterà di fare anche azioni societarie sugli stessi confini per concorre a dare una risposta ai problemi che nasceranno dall'applicazione
Dagli accordi di Basilea due da ultimo la forza dei territori se c'è un elemento sul quale secondo me è un commercio moderno
Deve scommettere
è la forza dei territori italiane legati al tema del della dalla cultura dei beni culturali della qualità della vita io credo che ognuno di loro ognuno di voi si rende conto di qual è
Il livello di qualità della vita
Che diciamo di cui noi oggi godiamo in Italia in generale dei paesi occidentali ecco questo diventa un tema
Discriminante se la qualità della vita
Diciamo la scommessa sulla quale il commercio moderno si organizza allora l'aggancio a quei territori l'aggancio con la dimensione culturale con la dimensione del patrimonio ambientale diventa decisivo
La la gente ha fatto delle scelte di vita
Che comporta di guardare sempre con maggiore attenzione a questo tema dalla qualità la propria resiste ed è lì secondo me il punto sul quale un commercio moderno può indirizzarsi di dare risposte anche creare valore su questo creare le condizione per lo slancio delle proprie impresa queste sono secondo me le cose sulle quali è bene che ci ci raccordiamo un lavoro parlamentare che potremo fare
Anche in Commissione che prima al quale primo accennato quella di una revisione intelligente della Bersani che tutt'altro che fallita anziché sfatato certo in una fase difficile un punto di svolta significativo io credo che fare questo e farlo in collaborazione con
Le categorie interessate vuol dire ritrovare le ragioni dell'interesse generale
Che come ho detto all'inizio non devono mai essere confusi con gli interessi particolari d'interesse particolare sono legittimi lavando sempre inquadrati nella difesa esclusiva dell'interesse del Paese
Adesso la parola e responsabile economico della Margherita l'onorevole Enrico Letta
Io vi ringrazio ringrazio Marco Venturi per questi invito ovviamente diffuso
Mi scuso con ognuno di voi e con Marco soprattutto per
Aver perso la prima parte
Della mattinata
Avevo letto in anteprima le relazione quindi mi sono permesso di fare di fare così ho perso l'intervento di Bersani ma voi sapete che ormai con Bersani stiamo girando l'Italia al ricerca nei distretti industriali vite di punti d'incontro e qui invece siamo diventati in questo stai dicendo intercambiabili lirico intercambiabili abbiamo no
Sto dicendo che siamo assolutamente siamo come i i carabinieri che viaggiano in coppia uno fa una cosa uno fa l'altra tende siamo in questo assolutamente complementari monsignor io parto dalla mia riflessione che appunto riprende alcune delle cose che Giustino aderito Venturi nella sua nella sua relazione parto dalla mia riflessione da un concetto essenziale dove da dove viene la crisi del nostro paese da dove viene la crisi del nostro Paese viene tutta dalle scelte fatte in questi due anni e mezzo dal Governo Berlusconi
è una crisi che ha un unico colpevole è una crisi che vede in tutte queste scelte l'elemento scatenante la causa della profonda crisi che il paese sta vivendo
Io credo che se desse una risposta di questo genere sarei e saremmo molto poco credibili
Perché la crisi che stiamo vivendo una crisi molto più profonda rispetto alle semplici vicende che abbiamo attraversato in questi ultimi mesi è una crisi che viene da lontano e dobbiamo essere io credo noi i primi a dirlo crisi che viene da lontano che cosa vuol dire
Vuol dire che l'Italia è stato un Paese che dal punto di vista economico si è abituato negli anni scorsi a vivere una situazione molto particolare
Scusatemi se la prendo un attimo dal lontano però è un concetto che ritengo essenziale per motivare il perché secondo me dobbiamo fare alcune cose oggi
L'Italia ha vissuto né i quarant'anni che abbiamo dietro le spalle
In una condizione molto molto particolare l'Italia è stato dentro il mondo di allora
Mondo che è cambiato negli ultimi dieci anni è cambiato profondamente l'Italia era ed è stato un paese grande in un mondo piccolo vorrei che rifletteste a questa considerazione
L'Italia è stato un Paese grande in un mondo piccolo perché in un mondo piccolo perché il mondo col quale commercio davamo col quale operavamo
Era un mondo che era composto dall'Europa occidentale dall'America del Nord dal Giappone e poco altro
Un mondo chi e l'Italia dentro questo mondo piccolo con la sua taglia da cinquanta a cinquantacinque milioni di abitanti era un Paese grande in un mondo piccolo tanto da potersi permettere di fare tutto
L'Italia faceva tutto noi facevamo tutto
Vi è finiamo da un sistema industriale che ha fatto chimica farmaceutica arredamento tessile scarpe tutto
Oggi ci troviamo a doverci confrontare con una domanda alla quale non possiamo non dare risposta e qui sta la colpa secondo me delle politiche di questo governo che non si pone la domanda e non dalla risposta di che cosa vuol dire che questa stessa Italia questi stessi cinquantacinque milioni di abitanti questa sesta grande voglia di fare impresa di fare piccola impresa
Si trova a vivere in un mondo che è triplicato
Perché il mondo di oggi è un mondo grande
è un mondo nel quale l'ingresso di tutto il mondo ex sovietico la Russia i Paesi dell'Est
L'ingresso della Cina dell'India stiamo parlando di pezzi di mondo che hanno aggiunto cose che vogliono dire venti volte l'Italia ognuno di questi
Questo mondo grande vede oggi la nostra taglia
La taglia di un Paese medio in un mondo grande io vorrei che rifletteste a questo perché qualunque governo e io mi auguro vivamente che sia un Governo Prodi verrà dopo questo governo dovrà porsi il problema della vocazione di un Paese
Che è stato abituato in tutti i suoi pezzi di mondo economiche produttivo in tutta la sua intellighenzia e tutta la sua nomenklatura in tutta la sua classe dirigente a pensarsi come un Paese grande in un mondo piccolo e che oggi si trova a essere un Paese medio in un mondo molto più grande
Pensate soltanto a questo pensiamo soltanto a questo noi siamo stati automaticamente negli anni settanta inseriti dentro il governo di questo mondo piccolo cos'era il G7 se non questo il G7 era i sette Paesi più importanti del mondo di allora
E non c'eravamo dentro
Vi chiedo di riflettere se noi oggi dovessimo onestamente immaginare il G7 del mondo di oggi
Del mondo grande di oggi
L'Italia si starebbe dentro
Ma il problema vale non solo per l'Italia vale anche per la Francia e per la Germania è un problema che io unifico
A questa Europa continentale fatta di tre grandi Paesi Paesi TAC cinquanta sessanta la Germania che di più milioni di abitanti
Con la loro industria manifatturiera con la capacità di essere importanti di in un mondo piccolo e che oggi si trovano dentro appunto un mondo grande
E che devono immaginare la loro nuova vocazione dico queste cose perché lo dico innanzitutto quella che a me stesso
Se non affrontiamo il tema della crisi dell'Italia da questo punto di vista cioè dalla pronto al punto di vista della vocazione di un Paese
Che si trova in crisi oggi cerca di di battersi di capire le ragioni di questa crisi e quindi di entrare in queste regioni
Noi difficilmente affronteremo fino in fondo il nostro vero problema lo dico anche perché in questi giorni se voi
Andate in Francia o ascoltate televisione o leggete i giornali francesi vi rendete conto del fatto che in Francia il tema del declino il tema della crisi è molto molto molto molto più presente di quanto lo è presente in Italia
E noi spesso guardiamo alla Francia come un paese
Francia Paese che oggi si trova a discutere sulla propria crisi sulla propria perdita di centralità modo anche più violento di quanto stiamo facendo noi
Allora se questi ragionamenti sono veri oggi il nostro problema eh quello di porci con forza nettezza intelligenza fantasia novità
Il problema di che cosa vuol dire essere l'Italia in un mondo molto più grande
Sapendo lo dico subito per dire quali sono secondo me le soluzioni a queste domande la prima e che se mai ci sarà un giusto un G7 del mondo più grande
Questo G7 del mondo più grande CIPE tra dentro soltanto a una condizione
Ci verrà attento soltanto se uno di questi sette sarà l'Unione europea allora ci sarà anche l'Italia comunque un pezzo di questo Unione europea se non l'Italia non ci sarà
Questo lo dico perché siccome ci avviciniamo a scadenze importanti a livello europeo per noi l'Europa è questo riferimento
E per l'unico riferimento nel quale dentro un mondo grande noi possiamo immaginare appunto
Di esserci di riferirci di considerarlo come non voglio dire l'ancora di salvezza il salva il salvagente ma quasi
E quindi tutto ciò che distrugge tutto ciò che fa cadere l'importanza il peso dell'Europa non è a nostro vantaggio guardate
E a nostro esatto svantaggio se non partiamo da questa considerazione io credo che difficilmente la prospettiva della nostra ruota la nostra presenza in Europa riusciamo a coglierla fino in fondo
Secondo punto
E il credo che dobbiamo porci il problema di che cosa vuol dire la
Vocazione del nostro Paese
Ed è qui stanno le colpe secondo me della politica messa in campo da questo governo
Questa domanda esige risposte mette forti
Negli anni ottanta
Un altro grande paese europeo della nostra stessa taglia si è posto le stesse domande che io sto ponendo adesso prima ancora che arrivasse questa grande globalizzazione io ho parlato della Francia ho parlato della Germania non ho parlato della Gran Bretagna
E cito proprio il caso della Gran Bretagna come tutti sappiamo la Gran Bretagna negli anni ottanta ha fatto una scelta si è posto il problema della provocazione la Gran Bretagna che aveva la più grande industria manifatturiera del mondo la chiusa
E la chiusa coscientemente ha deciso di chiuderla
Per passare affare quello che pensavano di poter fare da
Pensavo di poter fare da numeri uno
Cosa vuol dire fare da numeri uno vuol dire puntare all'eccellenza
Le eccellenze in questo senso vuol dire cercare nel loro nella loro scelta diventare di divenire i numeri uno dove in che cosa
Loro ci sono riusciti Londra oggi è la capitale finanziario del mondo ci sono riusciti hanno chiuso l'industria manifatturiera con costi sociali immensi gravissimi
Ma almeno l'hanno fatto per arrivare a un risultato oggi la Gran Bretagna è uno dei pochi pezzi d'Europa che corre e sono i numeri uno al mondo come polo finanziario come capitale finanziaria del mondo
Oggi la globalizzazione vuol dire questo che vinci se quello che lo se quello che sai fare lo fai da numero uno lo fai
Sotto forme di eccellenza qual è il nostro problema e che sinceramente molto sinceramente onestamente
Noi vediamo l'inerzia con la quale si sta affrontando il tema della nostra capacità di essere mondo produttivo di eccellenza
Però il timore il terrore è che si vada verso anche non è una scelta britannica come dico negli anni ottanta ma non per volontà per forza d'inerzia semplicemente perché i cinesi gli indiani ci portano via
Ormai pezzi interi di sistema produttivo pezzi di mercato
Uno via l'altro senza aver messo in campo la scelta alternativa e senza aver messo in campo la scelta alternativa guardate vuol dire che ognuno fa con quello che ha e noi che cosa abbiamo quali sono le nostre ricchezze
Noi siamo il più grande museo a cielo aperto del mondo
Vogliamo che questa sia l'unica vocazione del nostro Paese
Io credo che sia assolutamente insufficiente soprattutto sarebbe il modo per umiliare
Una serie di generazioni le nostre perché in fondo quella roba lì ce l'abbiamo perché ce l'hanno lasciata per secoli e secoli chi venuto sei nove noi che cosa lasciamo a questo Paese
Sì è venuto subito prima di noi ha lasciato la una delle più grandi industrie manifatturiere del mondo perché l'Italia è stata Potenza industriale
La quinta potenza industriale al mondo l'Italia paese di cinquanta cinque milioni di abitanti
Un risultato di cui essere fieri
Noi le nostre generazioni permettetemi se insisto anche sulle generazioni più giovani che cosa faremo di questo Paese né gestiremo il declino
Sì saremo i custodi di questo grande museo a cielo aperto che esiste soltanto perché chi è venuto prima di noi mille anni fa ci ha lasciato questa grande ricchezza allora guardate tutti gli altri discorsi secondo me sono la l'elemento conseguente secondaria a questa domanda che quella che dobbiamo porci
E che rispetto a questa domanda oggi le fuori le forze politiche il Governo l'opposizione e le parti sociali devono porsi innanzitutto prima di metodo fondamentale
Questa la risposta a questa domanda non è una risposta alla quale il Paese può dare degli esiti positivi
In un clima da guerra civile permanente dentro la maggioranza tra maggioranza e opposizione
Tra maggioranza e governo e parti sociali nelle parti sociali tra di loro nei sindacati tra di loro questa è la caratteristica cioè quella di una guerra civile permanente di un'attenzione permanente tra tutti questi pezzi della società italiana questa è la caratteristica che farà sì che non ci sarà risposta a quella domanda perché a quella domanda ognuno darà il suo pezzettino di risposte non ci sarà l'elemento di sintesi che sarà in grado di dare quella risponda e allora andremo avanti con l'inerzia con la forza d'inerzia
Ho detto e ripeto dove porterà la forza d'inerzia
Allora il primo punto è questo in questo Marco Venturi ha schierato la Confesercenti in una posizione che è sempre stata una posizione all'avanguardia rispetto a questo punto la coesione delle parti sociali dentro un disegno il disegno istituzionale che non si è visto in questi anni è uno degli elementi fondamentali l'aver ritrovato punti di sintesi dentro
Alé
è stata citata prima la riforma delle pensioni
Marco ha detto che la riforma delle pensioni
Ineludibile ineluttabile
Io condivido queste sue parole penso anch'io che la riforma delle pensioni sia ineluttabile non si può immaginare
Nemmeno oggi dall'opposizione di dire che su un argomento di questo genere non c'è niente da toccare sarebbe un atteggiamento poco comprensibile poco credibile
Ma è evidente che noi dobbiamo innanzitutto prendere insegnamento da quello che sta succedendo negli altri paesi europei trasferendo è partito con una riforma delle pensioni su una proposta di riforma delle pensioni
L'ha spiegata male non l'ha fatta con le parti sociali è finita come è finita l'altro giorno in un momento di incertezza di crisi dell'identità stessa delle persone
Andare a proporre un cambiamento così radicale di una delle parti più importanti che per molti italiani e l'unica fonte di sostentamento la pensione attuale o l'aspirazione alla pensione futura
Senza essere in condizione di fare un patto chiaro
Un patto chiaro equo e questo è stato il punto sul quale lì sono caduti sul quale mi sembra di poter dire si sta infilando in un vicolo cieco anche la discussione italiana con
Ulteriori rinvii i rinvii sono nella fatto che la proposta che è stata presentata non è quella giusta è una proposta che è già stato chiaro dall'inizio che non è quella giusta con lo scalone del due mila otto non porterà da nessuna parte
C'è una ricerca molto interessante che dice oggi
Che cosa gli italiani hanno capito del dibattito degli ultimi sei mesi sulla riforma delle pensioni
Ed è molto interessante quello che viene fuori gli italiani hanno capito che il sistema è vicino al collasso
Non hanno capito granché sulle soluzioni ma si è alimentata la paura di un sistema previdenziale vicino al collasso
Qual è la conseguenza di tutto questo che se quella proposta il governo andrà avanti io mi auguro che non vada avanti che venga cambiata da qui al due mila otto chi potrà fuggire e andarsene in pensione lo farà di corsa di corsa e alla fine alla riforma dal due mila otto in poi dovrà semplicemente rimettere in ordine le cose che saranno peggiorate da oggi al due mila otto
Cito questo punto ne potrei citare altri per dire lo dico a Buttiglione in rappresentanza del governo qui
Fermate lì su quella proposta
Cambiate la profondamente c'è un'esigenza un interesse di tutti a intervenire per riequilibrare il sistema previdenziale e c'è un tale interesse della classe dirigente che io dico che c'è una disponibilità dell'opposizione a fare come nel novantacinque nel novantacinque si è fatta la riforma Dini sulle pensioni che non so se verifichi se non so se vi ricordate che cosa fu fatto parallelamente rispetto alla riforma Dini sulle pensioni
Furono profondamente modificate
Per consentire a quella riforma di essere capita dai cittadini italiani era una riforma che chiedeva sacrifici pesanti la riforma Dini per consentire che quella riforma fosse capitato ai cittadini italiani per renderla quindi ecco e condiviso da tutti
I parlamentari si autoriforma erano le tensioni
Io ritengo che fare una riforma delle pensioni un'ulteriore riforma delle pensioni senza intervenire
Sui sistemi previdenziali della classe dirigente del nostro Paese finisce per essere un modo per non essere che attinti per non essere compresi se c'è un esigenza come questa credo che vada messa tutta insieme e la classe politica la classe dirigente deve essere la prima a dimostrare la volontà di affrontare questi temi
Così noi
Secondo me riusciamo a fare una cosa per il bene del Paese
Secondo punto vado rapidamente a concludere
è questo tema del metodo cioè il dell'essere coesi eh passa ovviamente attraverso la capacità questa coesione di renderla poi scelte di renderla scelte cosa vuol dire che non potremo più fare tutto nel nostro Paese
Vuol dire che nel nostro Paese bisognerà che l'industria manifatturiera per poter sopravvivere continuare si riduca e scelga di salire di qualità
Riducendo sia lasciando più spazio al terziario sapendo che il ruolo del terziario aumenterà
Ma il ruolo del terziario deve aumentare soprattutto con un forte investimento anche qui sulla qualità ma questo vuol dire che gli incentivi pubblici devono essere finalizzati ci deve essere una regia per questa complessiva scelta che va fatta
E per fare questo le scelte indistinte a mio avviso non sono quelle giuste le scelte indistinte non sono quelle giuste
L'idea di incentivi assolutamente indistinti l'idea anche che la discussione si appunto su Interventi indistinti come quelli di cui stiamo parlando in questi giorni mi sembra l'elemento assolutamente negativo e allora per terminare
Se il tema è quello della fiducia
Se il tema ecco della fiducia io credo che chi fa attività imprenditoriali nel campo del commercio verifica che la questione chiave quella fiducia
E io dico lo dico al governo in particolare
Prima di dire una parola su che cosa vuol dire ridurre le tasse in altro genere ma la prima cosa che prima di ridurre le tasse l'isola che riparte il clima di fiducia
Perché una qualunque riduzione delle tasse che non veda un clima di fiducia ripartito al nostro Paese una riduzione di tasse che come tutti già oggi immaginare dicono porterà alla gente a risparmiare qualcosina di più perché il timore per il futuro è tale e le incertezze tale
Che automaticamente tutto questo non porterà più consumi nel momento in cui alla fiducia e al minimo credo che questo punto sia il punto sul quale l'esigenza di una politica la più condivisa possibile vada in una direzione che sia la direzione la più efficace e la più giusta possibile e poi ovviamente riduzione delle tasse
Che è un fatto positivo lo dico subito perché io non accetto di stare dentro questa discussione che Berlusconi ha creato oggi per cui lui è quello che riduce le tasse poi c'è una canea di tutti quelli attorno all'udienza ci vogliono tasse più alte no
Anche noi siamo per tasse più basse
Siamo per tasse più basse facendo sì che le compatibilità rendano possibile fare tasse più basse
E allora credo che non accetteremo alcuna discussione su questa materia che non ci dica le tasse più basse con che cosa saranno compensato in termini di minori speso ho sentito ieri sera il viceministro Baldassarri parlare di una riduzione fiscale che da qui prossimi nelle due prossime leggi finanziarie interesserà trenta miliardi di euro trenta miliardi di euro è una cifra che vale tutte le leggi finanziarie fatte fino adesso in questi tre anni prima una cifra assolutamente impressionante
Se ci fosse una riduzione fiscale di questo gene saremo i primi a essere contenti
E saremo in condizione una riduzione fiscale di questo genere di anche supportarla
Se però accanto a tutto questo ci viene detto e viene spiegato gli italiani quali sono i servizi quali sono le spese che verranno ridotte per trenta miliardi di euro perché se questo non è detto
Risiamo soltanto alla ripetizione dello slogan della primavera del due mila e uno
Lo slogan della primavera del due mila uno con la differenza
Che allora lo ripeteva tutta la maggioranza e che oggi lo ripeto è soltanto un pezzo della maggioranza con il resto della maggioranza in una situazione se mai di critica nei confronti di questo punto
Io credo che questo elemento sul tema
Dei servizi delle stesse della compatibilità di bilancio e l'elemento fondamentale per io credo che tutti noi sappiamo che una cosa abbiamo imparato in questi anni e io credo che questa cosa non ce la vogliamo dimenticare la cosa che abbiamo imparato è che i problemi di oggi
Vorrei questo sottolinearlo venti volte i problemi di oggi si risolvono con le risorse di oggi
I problemi di oggi non si risolvono con le risorse dei nostri figli
Quello che è successo in questi anni cioè facendo debiti per capirci quello che è successo in questi anni e che è saltato il meccanismo delle quattro certezze che ha caratterizzato la nostra storia passata le quattro certezze
Che hanno caratterizzato la nostra storia passata è stata che i nostri nonni stavano meglio dei nostri genitori i nostri regimi che scusate i nostri nonni stavano peggio dei nostri genitori i nostri genitori stavano peggio di noi e quindi non stavamo me stiamo meglio dei nostri genitori e stavo meglio dei nostri nonni che noi certezza degli anni passati staremo meglio fra qualche tempo di quanto stiamo oggi è che i nostri figli staranno meglio di noi
Allora queste quattro certezze che hanno caratterizzato se ci pensate la storia delle nostre famiglie
Ognuno ripensa la storia della sua famiglia pensi a suo padre e suo padre mio padre pensa Cuesta pensato sempre questo che lui stava meglio dei suoi nonni dei suoi genitori e che io sarei stato meglio di lui
Questo ha funzionato oggi vorrei che ognuno pensasse a queste quattro certezze sono valide per le prime due ognuno di noi comincia avere dubbi già sulla terza cioè se starà meglio fra un po'di tempo nessuno tra
Il problema della previdenza problema del lavoro incertezze compressione del mondo pensa ragionevolmente che le certezze che oggi a Luís saranno le stesse certezze o addirittura saranno migliore certezza dei propri figli all'asse questo è io credo che la nostra responsabilità deve essere quella di sapere che le che i problemi di oggi
Ce li risolviamo con le risorse di oggi che non cariche Remo sui nostri figli già caricati di più incertezze dalla situazione che stiamo vivendo la nostra incapacità di risolvere di problemi di oggi
Nella mia concezione della politica un governo parla coi fatti e non con gli annunci e anche l'opposizione parla con le cose concrete io penso che queste parole
Molto concrete sono le cose che in questo momento un Paese in difficoltà deve sentirsi dire da chi ha senso di responsabilità e da chi dentro la classe dirigente
Vuol cercare di alle risposte che siano le migliori possibili crac
Lascio la parola al ministro delle Politiche comunitarie Rocco Buttiglione che conclude i lavori di questa mattina
Signor presidente cari amici so ossia in Europa un vento che non è molto favorevole ai governi avete visto come è andata in Grecia è andata male al centrosinistra
In
Spagna è andata male al centrodestra in Francia è andata male alla destra chi governa e penalizzato se si votasse in Germania Shredder sarebbe travolto da una ondata e probabilmente sarà travolto l'anno prossimo che con le prossime elezioni regionali nel Bundesrat si formerà una maggioranza dei due terzi il telo bloccherà sullo confronto alle dimissioni
Davanti ad una ondata Cass favorevole ai governi
Qual è la scelta che sta davanti ad uno che come me sta al Governo ci sono due possibili
Un cammino e quello sì di dire alla gente quello che la gente vuole sentire
Nella speranza che in questo modo
Potremmo essere risparmiata
Questa in questo no
Da già
No
La scelta dobbiamo farla tutti assieme le materia di dibattito politico
Dire quello che la gente vuol sentire
In questo modo
E il dubbio che si possano vincere le elezioni ma è sicuro che si fa il male del Paese
L'altra scelta e di dire la verità in questo modo
Se si riesce non solo a dirla ma poi anche a fare ad agire di conseguenza è sicuro che si fa il bene del Paese
E chissà mai che si riesca pure a vincere le elezioni
Io credo che noi dobbiamo seguire questa seconda sia
E in questo modo che vorrei parlargli
Partendo dalla relazione del vostro presidente che molto opportunamente apposto non questioni corporative a posto gli interessi dei commercianti italiani dentro un discorso generale
Che riguarda tutto il Paese perché se potessi dare una chiave non so se ho capito poi mi spingeva sul capitolo ma io direi
La relazione potrebbe avere come titolo il commercio che non cresce dentro unitaria che non cresce
Ed è difficile che il commercio possa crescere in una Italia che non cresce o ricomincia a crescere l'Italia oppure il commercio non potrà
Da qui deriva la domanda ma perché mai l'Italia non cresce e questa è la domanda fondamentali e la risposta è dura
Ma finché non facciamo i conti con la durezza di questa risposta noi non costruiamo il futuro del Paese vitali
Non cresce
Perché contrariamente a quello che dice Bertinotti
La globalizzazione a voglio dargli una ricetta quando volete capire come funziona il mondo prendete quello che dice Bertinotti prende quello che dicono i no global invertite
Quello che dicono ed andrete vicino alla verità cosa dicono questi la globalizzazione è la rovina dei Paesi poveri ecco esattamente vero il contrario
La globalizzazione e la più grande occasione che viene data ai Paesi poveri del mondo di uscire dalla povertà guardate ai tassi di crescita della Cina cresce del nove virgola nove per cento all'anno
Ma lì forse è bene non fidarsi del tutto perché son rimasti un po'comuniste crediamo e mantenuto l'abitudine di falsificare le statistiche ma se guardate a quelli dell'India che invece ha un ufficio statistico nazionale credibile troverete che cresce dell'otto virgola quattro per cento
E intanto e tantissimo e il doppio degli Stati Uniti e l'Europa
Meno della metà degli Stati Uniti
Se va bene
Potrebbe meno può significare qualunque cosa con cui sicure
Sicuramente meno della metà
Negli Stati Uniti vanno benissimo cosa fanno entrano nei settori merceologici dove e più importante il costo del lavoro ed è meno importante la presenza di innovazione
Ricerca scientifica
Fanno le cose che facevamo noi
Perché noi ieri eravamo il fanalino di coda dei Paesi industrializzati che faceva le gole più semplice
Come è cresciuta l'Italia vedi di più vecchi di voi se lo ricorderanno cresciuta con la carpenteria metallica chi fa oggi per l'esportazione carpenteria metallica in Italia ne conoscete qualcuno
è cresciuta con le calzature il mobilio gli elettrodomestici qui ancora ne facciamo
Cerchiamo di farli di qualità in modo da diffuso difenderci da dalla concorrenza di chi fa decorre contro la qualità inferiore avranno
Qual è il nostro problema ma non è un problema dell'Italia problema di tutta l'Europa
Noi dobbiamo
Investire di più il innovazione scientifica e l'innovazione tecnologica in ricerca scientifica fare le cose che i cinesi non sanno fare per semplificare e per fare le cose che ci neri non sanno fare aveva bisogno di più scuola
Più formazione professionale
Un'università migliore un'università migliora più ricerca scientifica più innovazione tecnologica se manchiamo queste correnti non ce la facciamo
Ma può far verità l'Italia da sola non le può fare di traverso
La politica economica vera oggi non si fa più nei singoli Paesi dell'Unione europea
E voi mito manderete dove si fa si fa in Europa
La risposta no non si fa neanche in Europa oggi la politica economica non si fa nei nei paesi né in Europa perché i singoli Paesi
Non riescono a fare
E le però tengono strette le competenze
Che hanno che non riescono ad esercitare e impediscono che venga fatta a livello europeo
Per cui la prima grande questione che abbiamo di firmare questa costituzione europea e di fermarne una buona che dia alla Unione Europea le competenze per fare effettivamente quella politica economica che a livello dei singoli Paesi non si può fare
Dobbiamo diminuire le tasse ma certo che dobbiamo diminuire le tasse
C'è un uno strumento più potente per rilanciare in nell'immediato l'economia del Paese che non la diminuzione delle tasse non c'è dobbiamo diminuire le tasse
E dobbiamo anche contemporaneamente investire sulla innovazione investire sulla ricerca
Siamo in grado di farlo all'interno del sistema di parametri fissi che ci siamo dati con il patto di stabilità non siamo in grado di far
Questo è il dramma dell'Europa come ha fatto Bush a tirare fuori dalla depressione l'economia americana e a lanciarla con uno sul tasso di sviluppo del quattro virgola sei o quattro virgola due per cento quello che
Ha sfondato tutti i parametri che noi abbiamo in Europa sarebbe in Europa sotto procedura d'infrazione rafforzata è raddoppiata
Può l'Italia sfondare i parametri da sola ci ammazzano
Non siamo la Francia e la Germania e la Francia e la Germania assieme lo potevano fare assieme l'avessero fatto una per una da sole
Sarebbero stati puniti ma assieme tutti abbiamo avuto paura di colpire metta della economia europea sapendo che se poi loro smettono di comprare andiamo rovina tutto il in una fase di depressione ma se l'Italia si prova a farlo da sola fuori di una di una politica europea comune con un debito pubblico più grande di quello loro
E in una fase economica in cui noi speriamo ci sarà una ripresa per cui se noi fondiamo per tre anni di fila arrivati al terzo anno l'economia europea sarà perfino lo surriscaldata e tutti si diranno bisogna raffreddare l'economia europea come la RAF diamo
Buttando un secchio d'acqua gelata sull'Italia
Non si può fare
E allora ne abbiamo bisogno di rivedere insieme il patto di stabilità che si chiama Patto di stabilità e di crescita
Ma il di crescita e una Giunta retorica
Perché oltretutto senza crescita non c'è neanche stabilità nel declino in un declino di lungo periodo viene meno anche la stabilità per questo la prima questione vera è una questione di politica europea
Perché quello che non possiamo fare noi l'Europa non può fare
Darci le condizioni per una riforma fiscale
Darci le condizioni per investimento sulla
Sulla ricerca e sulla tecnologia sulla competitività darci le condizioni d'una politica industriale che oggi non c'è
Dentro un patto di stabilità che non sia il Bengodi sfondate spendete spendete
Ma che ragionevolmente consenta di finanziare riforme serie dicendo
Per cinque anni si può eccedere il deficit concordato
A condizione che al quinto anno sì sia rientrati e che si inizi una fase di recupero che porta a mantenere sotto controllo a diminuire il debito pubblico le formule tecniche sono diverse le avete lette sulla sui giornali
Io posi queste questioni
Più di un anno fa
Una mia intervista
Alla Berliner Tageszeitung mi provocò palate di Merv da scusi consigliere Cozzo espressione da parte di tutta la stampa tedesca e anche di altri Paesi
Io dicevo allora attenti non rivedere in modo ragionevole il patto di stabilità oggi cioè un anno e mezzo fa significa che alla fine verrà disapplicato
La peggiore revisione e la disapplicazione
Cos'è accaduto sia stato disapplicato
Allora questo credo che sia la prima questione
Lo dico io che sono il ministro per le Politiche europee non lo dice Tremonti non lo deve dire Tremonti perché essendo responsabile della gestione del debito pubblico se lo dice lui
Non se lo può permettere io me lo posso permettere quindi lo dico è una prima verità la politica europea e la prima politica da fare
Perché tante curve che a livello italiano sono ingestibili diventa voce stipite dentro una forte iniziativa di politica europea
Patto per lo sviluppo certo ma dobbiamo pensare europeo
Il patto per lo sviluppo in Italia a forza se dentro un fatto europeo per lo sviluppo se non è dentro un patto europeo per lo sviluppo
Sarà asfittico come sarà asfittico lo sviluppo italiano dentro un'Europa che affitti
E dentro il patto meno tasse
Capendo però qual è il quadro generale
Dentro un quadro concordato europeo se il quadro per non è concordato e difficile trovare i margini per mero tasse forse si può ma è difficile vogliamo capire dove si taglia
Siete d'accordo a tagliare gli incentivi abbiamo per esempio noi con due punti di PIL grosso modo che vengono spesi per la incentivazione
Del
Siamo d'accordi a tagliare tutti gli incentivi io sarei anche d'accordo mi pongo però un problema
Siccome gli incentivi son quelli che ci servono a fare una politica di sostegno al Mezzogiorno
Abbia chi ha in mente una politica di sostegno al Mezzogiorno che non passa attraverso un sistema di incentivi
Se qualcuno ce l'ha in mente alzi il dito lo dica ci possono essere per esempio politiche di decremento fiscale differenziato per aree territoriali
Cioè le passa all'Europa
è un problema
Perché quello per esempio un'area cui si può attingere vuol dire la quattro otto otto per farci un'idea che voi giudicate positivamente volete anche che sia estesa al commercio
Discutiamo vogliamo aprire una discussione realistica questi sono i temi i margini a cui si può attingere
Vogliamo incidere sulla spesa corrente dove tagliamo
Io sono favorevole a tagliare la spesa corrente qualcuno mi dica dove possiamo tagliarla senza ridurre l'investimento in competitività
Senza ridurre i livelli di servizi che diamo ai cittadini ci sono margini apriamo una discussione io sono favorevole a pagare le tasse però voglio capire queste cose qui
Non troviamo questi margini allora l'unica via e una politica europea che sia adeguata al al problema
Dobbiamo porlo sul tavolo proprio che il tavolo dalla politica europea non è una
Bersani dice basta con i condoni
Ma io domando abbiamo sbagliato a non aumentare le tasse in questi anni
Perché il problema è quello
Voi dite
La pressione fiscale è rimasta sostanzialmente invariata
Al a prescindere dal fatto che mantenere invariata la pressione fiscale in anni di un vacche magre come quelli che abbiamo avuto di per sé sarebbe un buon risultato io vi devo contraddire
Perché voi avete inserito nel dato della pressione fiscale anche i condoni ma quelli non vanno computati sulla pressione fiscale dell'anno perché pagano tasse di anni precedenti
Se togliete i condoni vedete che la pressione fiscale non solo non è aumentata e addirittura diminuita
Come abbiamo fatto a non aumentare la pressione fiscale anzi a farla diminuire perbacco con i condoni
Ah sarebbe meglio il Paese se noi invece avessimo aumentato le tasse
Ho avremmo dovuto tagliare dove
Qualcuno ci spieghi dove avremmo dovuto tagliare
E e allora io dirò che Bersani ragione fin quando non me lo spiega purtroppo non posso concordare colui
E abbiamo fatto la riforma del mercato del lavoro che funziona a voi la usate voi la usate la riforma del mercato del lavoro
La disoccupazione questo Paese diminuita potentemente
Di due punti e mezzo circa in due anni e mezzo circa
E l'occupazione è salita è salita l'occupazione è diminuita la disoccupazione
Questo per dire che allora forse qualcosa si è fatto vano stiamo così bene l'ho detto all'inizio siamo un Paese che non cresce in un'Europa che non cresce dentro questo quadro però qualcosa futura il governo ha approvato e andiamo non peggio anzi meglio di altri Paesi che siamo abituati a considerare più bravi di noi
Aveva fatto la riforma delle pensioni a me piacerebbe dire Venturi
Abbiamo fatto la riforma delle pensioni quello che guadagniamo sulla riforma delle pensioni lo impieghiamo per riequilibrare una spesa sociale in cui non c'è spesa per le famiglie
Ma non lo posso dire
Non lo posso dire perché la riforma sulle pensioni che aveva fatto una pre-riforma molto
Molto timida e il minimo indispensabile per evitare che al due mila otto ci cada sulla testa una una montagna di dispensa in eccesso a cui non sapremmo come rispondere per evitare che chi oggi fa credito all'Italia nel mondo
Chi dà il voto al debito pubblico italiano ci dica se voi non ci spiegate come fate a pagare al due mila otto noi in via mettiamo i tassi di interesso sul vostro debito pubblico gli ha fatto il minimo indispensabile
La gente non ha capito certo che non ha capito mi ha telefonato la mia mamma
Che avendo ascoltato
Quello che diceva qualcuno in giro
Mi ha detto ma come mi volete tagliare la pensione eletto no mamma non taglieremo la tensione nessuno dei pensionati ma ci sono dei pensionati a cui è stato detto che il governo vuole tagliare le pensioni di chi è già in pensione
E la riforma Dini siamo sicuri che è stata pubblicizzata adeguatamente
Perché ho l'impressione che i giovani non lo sanno che questa riforma delle pensioni non li riguarda io ho visto una ragazza che ha fatto lavori questo signore per le pensioni con il cartello a difesa della mia pensione
Io l'ho visto in televisione quindi non glielo potuto dire volevo dirle ragazza mia a te la pensione era già tagliato il governo di non c'entri con questa riforma
Non c'entri proprio niente
Non c'entra nella ragazzo nella mia mamma centra un un'arena di ce lo siamo noi centriamo quelle che hanno più o meno la mia età qualche anno in meno qualche anno in più siamo noi che c'entriamo
Allora certa e si sono già si sono messe in giro un mare di menzogne velenose sulla riforma delle pensioni c'è spazio per cambiarla dubito
Dubito ci sia spazio per cambiarla perché abbiamo recepito moltissimo di quello che i sindacati volevano guardate la nostra riforma
Per certi aspetti e la riforma che il sindacato ha studiato ma non ha avuto il coraggio di mettere sul tavolo
Cambiare ulteriormente non è possibile anche perché se non l'approviamo quelli che danno i voti non hanno più intenzione di aspettare a lungo siamo già in ritardo con la consegna del compito
E e quindi credo che vada approvata e che sia una buona riforma poteva essere migliore certo potevamo prendere l'occasione per recuperare risorse per investire sul futuro sulle famiglie o sull'innovazione tecnologica non abbiamo recuperato risorse abbiamo recuperato il minimo indispensabile per non andare
A fondo
Un ultimo problema
Noi dobbiamo aprire un tavolo di confronto con il sindacato
Dobbiamo aprirlo per parlare di competitività
Perché dalla competitività dipendono i posti di lavoro dei posti di lavoro riprendono i consumi e dalla competitività dipende il clima di fiducia
Il clima di fiducia lo fanno i governi ma lo fanno anche i portafogli ordinativi dell'impresa quando i portafogli gli ordinativi sono ricchi allora le imprese guardano con fiducia al futuro ai lavoratori pure spendono più facilmente
Allora ne dobbiamo aprire un discorso serio col sindacato sulla competitività
E dobbiamo aprire un discorso serio con il sindacato con le forze sociali e con voi sul tema dei prezzi
La gente in giro e convinta che i prezzi siano aumentati enormemente
E che la colpa dell'aumento dei prezzi sia dei commercianti
Voi potete dire quello che ho detto io prima sulla riforma Dini la gente non è correttamente informata invero io vorrei sapere se i numeri dell'economia nazionale evita
L'istituto a ciò deputato
Che agisce
Secondo una metodologia europea che rende i dati paragonabili a livello europeo e che ci dice che per lui sono aumentati del due virgola sei per cento oppure ridà un altro istituto
Nel cui comitato direttivo non ho visto molti esperti di statistica ma sì molti rappresentanti dei partiti dell'opposizione che ci dice che invece i prati sono aumentati del venti del trenta del quaranta per cento e questa è una prima cosa da mettere in chiaro
Perché sicuramente dirottati tanti piccoli imbrogli anche voi lo dite nella vostra
La vostra rivelazione
Ma d'altro canto non è vero che come è stato invece ha detto
I prezzi sono aumentati in quella misura
E andata su tutti i giornali
Piuttosto è vera un'altra cosa che in Italia la gente e preoccupata
Piuttosto è vero che c'è un ceto medio che non cresce più e che ha paura di tornare indietro e che tutta questa frustrazione è stata catalizzata da che la leggenda metropolitana della crescita straordinaria dei prezzi tuttavia
Mentre sarebbe bene dire queste cose
Sarebbe anche bene convocare un tavolo per parlare di prezzi
Per avere trasparenza per poter contraddire le corse che si dicono con dei dati se arriva la mano e anche per poter andare a prendere qualche mariuolo che ha infangato il buon nome di tutti i commercianti e ha contribuito a creare questa questa
Psicosi che si è diffusa in giro quelli a fare anche un tavolo sulle politiche dei redditi non solo sui prezzi ma interessi fanno parte delle politiche del re
Ultima osservazione
Il vostro presidente ha richiamato il tema fondamentale del credito Basilea due
Basilea due è un problema
Noi stiamo lavorando intensamente
Riteniamo che occorra definire una soglia al di sotto della quale i parametri di Basilea due non si applicano perché
Perché quanto più l'impresa si avvicina alla persona quanto più l'impresa a coincidere con la persona la valutazione delle garanzie coincide con la valutazione delle persone
Non so se l'ho già raccontato questa in un'altra occasione in cui ci siamo visti io ricordo quando ero bambino che andavo dal barbiere al mio paese a Gallipoli durante le vacanze quando andavo al Naga
Al barbiere c'era sempre in personaggio che poi mi hanno presentato era il direttore della banca locale del Salento
E che ci faceva il direttore di banca dal barbiere e chiaro raccoglieva i pettegolezzi sapeva tutto di tutti
E quando uno fa il commerciante
Sapere se lui è bravo o non è bravo sapere se uno che lavora o che non lavora e più importante che sapere quali garanzie reali metodo a tale da offrire è meglio della Centrale rischi certo cosa viene oggi che la concentrazione del sistema il fatto che le piccole banche locali vengono assorbite dalle grandi banche fare in modo che questo patrimonio di professionalità diffuso sul territorio viene riassorbito
E non sappiamo come si farà a ricostituire sul e non è facile ricostituito su basi oggettive perché qui la valutazione prevalentemente soggettiva di qui l'importanza non solo di Confidi ma anche di difendere il sistema delle banche popolari
Ma anche i principi importanza delle banche di credito cooperativo che sono l'unico elemento che ci è rimasto di banca locale
Mentre invece dove la banca locale viene assorbita dalla grande banca la grande banca tende a prendere il denaro sul territorio e a non investire sul territorio ma di investire in grandi operazioni che controlla meglio in Curia le famose garanzie oggettive
Vengono date da Basilea due infine vorrei accogliere una raccogliere una cosa detta da letta
Sarebbe ora che si cominciasse a creare in questo Paese un clima di unità nazionale sulle cose che contano veramente
Vi ricordate quando hanno introdotto il sistema uninominale c'hanno detto il Paese maturo così maturo così unito sui valori fondamentali che può permettersi tranquillamente di dividersi
Io credo che fosse una cosa
Totalmente falso
Non abbiamo mai avuto
Tanta acredine tanta faziosità tanto incitamento all'odio personale e così poca discussione politica argomentata e serena come in questi anni
Credo che da parte di tutti i bisogni ai fabbisogni fare uno sforzo per cominciare a parlare dei problemi veri del paese se lo facciamo l'Italia ancora risorse grandissimi d'Italia dentro l'Europa può ancora essere un grande paese
Non ricordare colleghi i lavori della mattinata sono terminati
Però al primo piano c'è al buffet ricordando tra l'altro che i lavori riprenderanno in modo preciso alle quattordici e trenta grazie
Dare inizio
Lavori e vi è questa seconda parte della giornata
Una giornata che ritengo comunque sempre molto interessante di confronto con membri del governo e dell'opposizione
Sui temi non si sente
Confronto credo che è sempre utile ascoltare
Dite di proposte da parte dei membri del governo e dell'opposizione abbiamo ascoltato cose interessanti e ci siamo fatti un'idea su alcuni argomenti
Di fondamentale rilevanza come per esempio quello delle tasse dove non abbiamo ben capito se si abbasseranno se non si abbasseranno
Se si può se non si può
Io personalmente credo che qualche cosa probabilmente abbasseranno
Sicuramente lo faranno dando meno risorse alla sanità ai Comuni e agli enti locali quali poi provvederanno a rimettere in moto il meccanismo di aumento delle tasse ma vedrete che prima delle elezioni probabilmente un mezzo punto o un punto ci sarà di abbattimento bene detto questo direi di fissare l'ordine dei lavori in questo modo
S'intanto stabiliamo il momento di chiusura di questa giornata per le diciassette del pomeriggio
E quindi in relazione a presunti domande di interventi che ci saranno
Concediamo a partire da subito dieci minuti di tempo in dieci minuti si possono dire tantissime cose
Ovviamente l'argomento
è molto interessante perché è il commercio che noi vogliamo quindi parlano i protagonisti
Parlano i protagonisti che hanno responsabilità sul territorio sulle federazioni di categoria
E ovviamente saremo liberi anche di dire delle cose che probabilmente non rientrano nell'interesse generale non devono sempre fare i conti con l'interesse generale
Perché se poi in questo Paese ci sono categorica stanno meglio altre che stanno peggio vuol dire che il sistema non è stato quello di comprendere sempre i propri bisogno le proprio quote tentano di un quadro generale di compatibilità ma che ognuno ha cercato di incamminarsi per la sua strada
Sicuramente su quella strada noi siamo rimasti indietro
Avremmo anche diritto di recuperare qualche cosa anche come categoria questo è ciò che io penso rispetto al doversi sempre fare carico di tutto
Quando poi inglese il mondo funzioni in maniera molto diversa
Bene
Intanto devo ringraziare il presidente innanzitutto della Confesercenti Venturi perché noi siamo sempre stati dotati Tita feriale nel momento amo assise importanti a livello nazionale
Mai però come questa volta
Siamo ricchi di un materiale importante non solo di ricerca io ringrazio il presidente a nome ovviamente di tutti poi so bene Chissano ha lavorato in parecchi
Credo che sia molto importante e non soltanto perché c'era di un utile riferimento nella giornata di oggi
Ma credo che questo sia un materiale prezioso per il lavoro nostro sul territorio
E non è neanche documentazione trattata quindi credo proprio che abbiano fatto un'ottima cosa e di questo credo che dobbiamo dire lasciare i nostri dirigenti
Quindi cominciamo questa seconda parte dando la parola a
Al nostro vice segretario nazionale Gussoni
Intanto che borsoni parla chiederei a tutti coloro che intendono intervenire che hanno il modulo di richiesta di partecipazione di consegnarmi allo in maniera che io ho diligentemente poi li chiamerò per l'intervento la parola a Busto
Grazie il il vicepresidente Ferrari ha fatto un riferimento alla documentazione che è stata inserita in cartella
La documentazione che gli è stata data che credo sarà oggetto di vostra più attenta osservazione getto della sua più attenta osservazione nei prossimi giorni e è stata predisposta grazie al lavoro dei nostri collaboratori dell'Ufficio legislativo dell'ufficio economico dell'Ufficio rapporti con i parla con il Parlamento delle idee che noi abbiamo messo quindi e frutto di un lavoro corale che è stato predisposto io personalmente ne sono molto fiero perché ritengo che sia un materiale di estremo interesse di estrema utilità che può permetterà a chiunque opera nel territorio
Di avere un punto di riferimento di confronto e di utilizzare il materiale per fare un'attività nei confronti delle istituzioni ma anche nei confronti dei nostri associati
La relazione che mi appresto a fare tiene conto di alcuni elementi uno un dato di natura oggettiva cioè elencare una serie di dati molto velocemente perché credo che sia importante capire qual è lo scenario è il quadro di riferimento economico nel quale ci muoviamo l'altro cercano di far comprendere quali sono stati i giudizi
Dati dai dai nostri opinion leaders ai nostri dirigenti territoriali sulla
Bersani
Cercano di evidenziare qual è l'opinione che hanno i commercianti alcune cose le avete già a Busto frutto dell'indagine sui pugili che è stata presentata questa questa mattina
Dall'altro cercano di fare delle proposte sulla base di come sta andando il commercio di come sta andando l'economia e quali sono le proposte che la Confesercenti si appresta a fare
Il contenuto di queste proposte sarà evidenziato nella relazione di domani
Con l'incontro con le Regioni che sui problemi del commercio sono i nostri principali interlocutori quindi vorrei e ci terrei ci terremmo che il dibattito di oggi vertesse essenzialmente su questo aspetto cioè il confronto va fatto dove ci presentiamo alle istituzioni pubbliche facciamo delle proposte
Ci muoviamo in questa ci muoviamo in questo senso sarebbe opportuno che il confronto al nostro interno avvenisse sulle proposte di merito che andremo a fare
Già qualcuno la faceva stamattina al nostro Presidente saldi ed altro ci sono state delle anticipazioni io entravo molto più puntualmente ad alcuni aspetti e credo che sarebbe utile che confronto fra di noi fosse essenzialmente su due
Parto con con un dato che può sembrare anomalo ma che è molto importante il primo il primo dato al quale veniva già fatto riferimento le famiglie italiane
Nel corso degli ultimi vent'anni le famiglie italiane si sono fortemente radicate
Da tre componenti di media son passati a due sei più del cinquanta per cento delle famiglie attuali sono composte da meno di due unità per famiglia questo incide fortemente sui consumi non esistono più le famiglie
Patriarcali di un tempo la famiglia è fortemente ridotto famiglia mondo nucleo cambiano i consumi e cambiano anche l'opportunità di servizio nei confronti delle famiglie
L'aspettativa di vita aumenta cioè quindi avremo età medie sempre più elevate e di conseguenza anche l'esigenza di un servizio
Fortemente diverso questo clone elemento importante perché da cui poi dopo ti arriveranno delle considerazioni
Passiamo all'altra nell'ottantuno il ventisei per cento del reddito disponibile veniva destinato all'acquisto di beni alimentari
Nel due mila e uno questa quota è sceso del quindici per cento ma ci sarà il quindici per cento non in termini assoluti o meditato al reddito disponibile degli italiani si spende più per altre cose
La spesa per servizi è arrivata nel due mila e uno al cinquantuno per cento
Significa che tutta una serie di funzioni tipiche nostra si sono modificate il pasto del Mezzogiorno è quasi ovunque ormai consumato fuori casa
E l'esigenza di fare comunque qualcosa di diverso dal punto di vista della della cultura del divertimento del tentoni caro ha preso il sopravvento rispetto al tre altre tende
Vediamo
Locazioni commerciali il costo delle locazioni commerciali aumentato nelle grandi città nell'ultimo anno
Di quasi il dieci per cento stanno aumentando il valore immobiliare la crisi ovviamente si fa sentire sugli immobili i prezzi degli immobili aumentano aumentano le condizioni all'interno dei quali
Arnaldo ovviamente le nostre attività aumentano i tributi locali aumentano i trasporti aumentano le tariffe per quanto riguarda l'Energia
Vediamo adesso alcuni dati relativi al nostro settore
Le imprese sono un milione duecentotrenta mila quelle censite per quanto riguarda il commercio
Il trenta per cento del totale delle imprese italiane gli addetti sono tre milioni centocinquantasei mila il sedici per cento del totale
Fra il mille fra il mille novecentonovantuno e il due mila e uno il numero delle imprese del settore sia ridotto del tre virgola nove per cento e gli addetti di quasi il cinque per cento
Tra il mille Dubai centonovantuno del due mila e uno ha chiuso un'impresa su cinque le unità locali si sono fortemente ridotti la riduzione degli addetti è stato del dodici virgola tre per cento
Negli anni ottanta il numero medio annuo di aperture dai supermercati ipermercati e stato di duecentonove negli anni Novanta la cifra raddoppiata quattrocentotrenta tra l'ottantuno del due mila e uno i negozi alimentari si sono ridotti del quaranta per cento
Meno centoquaranta mila in assoluto nello stesso periodo il numero di super e ipermercati si è quadruplicato
Quintuplicato negli anni ottanta per ogni nuovo supermercato ipermercato che ha avviato l'attività hanno cessato circa trentasette piccoli esercizi
Tra il due mila ed il due mila e tre gli esercizi del commercio al dettaglio in sede fissa sono aumentati complessivamente diciassette mila unità
L'aumento riguarda principalmente il Mezzogiorno
Nel due mila e tre e la riduzione netta la natalità degli esercizi commerciali accorrono meno nuovi esercizi
Fra l'ottantuno del due mila e uno
I lavoratori dipendenti aumenta anno nel settore del commercio passando dal quarantuno virgola otto per cento al cinquantaquattro per cento del totale degli occupati nello stesso periodo l'occupazione indipendente c'è quindi titolari e quote di guanti
Diminuisce il suo peso e passa dal cinquantotto al quarantacinque per cento anche questo un dato importante per capire come si muovono le nostre prese sempre più dipendenti
E sempre meno indipendenti le imprese sono sempre più femminili
Si passa da un trentasei per cento di titolarità delle donne
Nel mille novecentottantuno al trentanove per cento del due mila e uno ovviamente a questo ha influito anche la legge sull'imprenditoria femminile che ha favorito comunque la nascita di nuove imprese
Fra l'ottantuno del due mila e uno le imprese organizzate come ditte individuali passano dall'ottantasette per cento al settantatré per cento del totale con una riduzione di centotredici mila unità
Le società viceversa che erano solo il tredici per cento del totale rappresentano al due mila e uno il ventisette per cento del totale delle differenze quindi imprese sempre più complesse
Con più dipendenti meno ditte individuali e più società
In valore assoluto negli ultimi vent'anni si contano duecentonove mila duecento mila nuove imprese organizzate in forma societaria
Vediamo adesso il confronto fra piccola e grande distribuzione
Sono di vicinato in Italia il novanta per cento dei negozi attivi la loro superficie però supera di poco
La metà dell'atto tale superficie esistente le aperture dei piccoli negozi sono diminuite nel due mila e tre dell'otto per cento rispetto al due mila e due
Le medie strutture sono circa il cinque per cento del totale dei negozi la superficie del trentasette per cento della superficie totale
Le medie strutture nel due mila e tre sul nome intatte del quattro virgola due per cento e la loro superficie aumentata del dieci virgola sette per cento
I negozi di grande distribuzione
E di grande dimensione sono solo lo zero due per cento del totale ma circa l'otto nove per cento come quota di superficie disponibile e di vendite controllate
Nel due mila e nel due mila e due nel due mila e tre le aperture di esercizi della grande distribuzione rappresentano il quattro per cento dell'apertura e complessive il quattordici per cento del totale della superficie di vendita
La loro quota di mercato in assoluto food e non food è del venticinque per cento del due mila e uno e sfiora il sessanta per cento come media nazionale per i beni di largo e generale consumino
Il commercio ambulante alla fine del due mila e tre secondo i dati dell'osservatorio nazionale del commercio
Risultano operative centotrenta mila aziende
Come attività di commercio su aree pubbliche e il quarantacinque per cento delle quali localizzate nel Mezzogiorno probabilmente la stima del ministero è una stima che non è perfettamente aggiornata quindi non dà il senso vero di un settore che comunque ancora vitalissimo ed estremamente importante per quanto riguarda il commercio al dettaglio in Italia
Un dato importante la crisi del settore moda
La crisi che si è avuta a metà degli anni ottanta novanta per quanto riguarda il settore alimentare
Negli anni due mila sta coinvolgendo completamente settore stessi
Nel commercio al dettaglio dei tessuti così come avvenuto nell'industria i prodotti di abbigliamento e calzature fra il novantuno del mille novecentonovantasei Lane prese e gli addetti sono diminuiti del venti per cento
Trenta mila imprese in meno ne e settanta mila addetti in meno globalmente
Ci sono aperti nove factory outlet
In media da venticinque mila qua mila metri quadri ciascuno e settanta punti vendita per per apertura per altri nove l'apertura e programmate entro il prossimo anno in media da venti mila metri quadri in totale i nuovi punti vendita all'interno degli outlet saranno almeno mille duecento
Nessuno per ora ancora del Mezzogiorno
Il franchising rappresenta una quota importante di innovazione organizzativa del sistema delle imprese e in particolare del commercio
Opera nel commercio il cinquanta per cento delle imprese franchisor circa trecentosettanta e su un totale di oltre settecentocinquanta il cinquantotto per cento dei punti vendita affiliati ventitré mila su un totale di trentanove mila
è una formula organizzativa giovane e ancora in sviluppo quattro marchi su dieci sono nati dopo il due mila degli altri sei cinque si sono sviluppate negli anni novanta
Quindi dovremmo prevedere nel futuro una grandissima presenza del nostro settore in particolare nell'extralimentare di aziende comparando con la formula del franchising
Questo il quadro di riferimento teniamolo presente pari a voi dopo rispetto quello che abbiamo visto ci saranno delle considerazioni ovviamente in in coerenza con le cose che sono state evidenzia della riforma Bersani aveva parlato stamattina questa tabella ci permette di capire esattamente quello che pensano i dirigenti della Confesercenti sulla riforma
Per quanto riguarda la soppressione
Non ci vedo la soppressione delle tabelle c'è assolutamente convergenze condivisione la liberalizzazione della tabella è stata giudicata da tutti comune effetto benefico per i commerci
La soppressione del re è stata considerata altrettanto utile ma la stragrande maggioranza degli operatori e per i dirigenti della Confesercenti
Sulla formazione è stato detto che occorre una maggiore definizione e su questo poi dopo ci torneremo la programmazione degli esercizi di vicinato è stata considerata per lo più in termini positivi
Problematiche le valutazioni su programmazione della media distribuzione e della grande distribuzione
Problematica la posizione e le opinioni dei nostri dirigente per quanto concerne le aperture domenicali e per quanto riguarda le la disciplina delle vendite promozionali e sottoposto
C'è un
Un giudizio di indifferenza poi capiremo anche il perché per quanto riguarda il provvedimento sul sottocosto
E c'è un giudizio sostanzialmente negativo per quanto concerne le politiche attive
Quindi il giudizio che Confesercenti da
Per bocca per dichiarazione di retta dei propri dirigenti sulla Cassanese positivo per alcune cose problematiche peraltro insufficiente completamente per quanto concerne le politiche attive
Ed è da qui che noi dobbiamo partire per poi dopo arrivare a fare le nostre le nostre considerazioni richiamo un attimo anche alcuni dati ai quali faceva riferimento Marco Venturi stamattina dell'indagine segugi relativo alla a cosa pensa dei commercianti intervistati sulle aperture nelle giornate domenicali e festive
Il ventotto per cento dice concorrere ad abolire completamente l'apertura domenicali e festive in gran parte quelli che dichiarano questi sono gli operatori del settore alimentare ma non è che ci sia una una pertinenza diretta fra un settore e l'altro il quaranta per cento
Sosterrebbe di lasciare libera comunque la decisione a ad ogni ad ogni singolo l'otto per cento dice che bisognerebbe a ridurre
Sui saldi
Gli intervistati dicono che occorrerebbe farli coincidere in tutt'Italia al trenta per cento far decidere liberamente i commercianti il venti sei per cento ridurre i periodi il dodici per cento
Diciamo che sono opinioni abbastanza contrastate che rispecchiano comunque il dibattito che avviene all'interno della fisico che avviene all'interno della Confesercenti che viene all'interno di tutti i sindacati che comunque si occupano in
Modo diretto di questa cosa
Poi era stato chiesto ai commercianti come avevano visto i dodici mesi dell'economia trascorse
Credo che non ci sia la la da fare commenti ulteriori quarantacinque per cento dice che andata peggio cioè quindi le condizioni degli ultimi dodici mesi di attività
Dei nostri imprenditori vengono giudicate non si prevede solo in modo assolutamente negativo
Sul futuro invece siamo degli ottimi
Comunque c'è una speranza è atteso un miglioramento
Rosso il giudice ma
Guardate io non so se si tratti di un sentimento e razionale però
Io io dico che in genere comunque i commercianti hanno sensibilità chiede il più forte di quelle che sono le previsioni economiche quindi a volte questa sensibilità riesce comunque a creare delle condizioni e comunque credo che faccia comodo anche noi quanto meno e pensare che questo posso essere possibile comunque agire perché questo possa avvenire
E qui siamo arrivati alla Bersani e quindi quadro dello scenario socio economico quali sono le nostre opinioni sulla Bersani vediamo adesso qual è io mi sono cimentato su un su un esercizio assolutamente così fantasioso però cercando di mettere in contrapposizione le caratteristiche della piccola e della grande impresa
Cioè in tutti questi anni il dibattito si è incentrato sul fatto del ruolo della piccola della grande impresa non da ultimo qualcuno in modo esplicito
Ha affermato che chi è in grado di tutelare comunque gli interessi dei consumatori esclusivamente alla grande impresa tant'è che c'è stato alcun tentativo di lei paralizzare una parte delle attività commerciali
No siccome questo lavoro che avevamo fatto anche degli anni negli anni passati l'abbiamo rivisitato e abbiamo messo insieme quelle che secondo noi ci sono le caratteristiche della piccola impresa
E quelle che sono le caratteristiche della grande impresa c'è quindi quali sono i valori intrinseci propri della piccola impresa
C'è quindi in grado di garantire maggior servizio di contribuire a a maggiore qualificazione della Valle ed elevazione del contenuto sociale di vivibilità della città quella di garantire comunque un servizio personalizzato al consumatore
Quello di garantire un minor utilizzo di automobile un minor utilizzo di spazio un minore inquinamento e quant'altro
E poi dopo quelli che sono invece le caratteristiche da garante
Che forse a un maggior assorbimento che per quanto riguarda disponibilità del nostro arrivo dittatura in genere e e più elevato che il che ha un prevede comunque l'utilizzo di umani di una maggiore cubatura c'è quindi trasferimento spostamento con le macchine non da un servizio alle
Alle persone alle famiglie disagiate già quindi aveva cercato di fare una parametrazione che non fosse promette di natura economica ma che rappresentasse dei valori
Dicendo poi che esiste una linea comunque ideale all'interno della quale si muove la distribuzione commerciale
Agli estremi di questa linea c'è l'esercizio di vicinato e ce la grande distribuzione noi diciamo che oggi probabilmente la soluzione migliore per
Per noi è quella di pensare ad una soluzione mediana c'è quindi pensare ad una via di mezzo
L'esperienza quotidiana si ci insegna che tra due estremi molto spesso esistono soluzioni intermedie in grado di rispondere efficacemente ad una molteplicità di esigenze
Con la tavola comparativa che avete visto prima abbiamo molto valide abbiamo voluto evidenziare le principali caratteristiche di due tipologie distributive la grande e la piccola impresa
Nel cuore di questa linea comperati comparativa abbiamo voluto inserire quella soluzione che consideriamo di mediazione
E che rappresenta a nostro avviso il più efficace duttile compromesso per una corretta ed equilibrata programmazione delle gestioni commerciale
Avendo sempre e comunque noi dichiarato e mantenendo codesto che il miglior servizio al consumatore viene dato garantendo la compresenza delle diverse formule distributive
Tali forme distributive però se guardiamo bene esistono già
Esistono i centri commerciali naturali esiste la piccola e media impresa esistono i centri commerciali naturali e di via esistono le strutture della media distribuzione
Occorre però avviare tutti la consapevolezza che il piccolo da solo
Se non considerato all'interno di un contesto urbano di riferimento avrà sempre meno la possibilità di andare avanti quindi dovremo puntare con assoluta efficacia all'un sviluppo delle forme menti
Medie strutture media distribuzione piccoli inseriti in una logica di gruppo
Quindi associazioni di via centri commerciali naturali centri commerciali artificiali di medie dimensioni tutti i fatti però all'interno di contesti urbani
Cioè il confronto e fra due filosofie una filosofia che vedo lo sviluppo del commercio fatta all'esterno delle città è una filosofia che vedo uno sviluppo del commercio fatto in modo integrato con la città
Tenendo conto quello che abbiamo detto di di cui aveva parlato in precedenza
Che la popolazione invecchia
Che le famiglie si spaccano
E che quindi le esigenze di consumo sono completamente diverse una rete distributiva rispetto le ipotesi di evoluzione della società italiana che abbiamo visto prima basata sulla grande distribuzione sarebbe una pazzia
Sarebbe assolutamente illogica
Quindi il nostro punto deve essere
Vediamo adesso cosa è possibile fare
E riprendo quei sei punti sui quali vorrei che poteste
Particolare attenzione e che dovrebbero rappresentare per noi le proposte operativi sulle quali lavorare e nei confronti del governo e nei confronti dei governi delle regioni
La formazione
Noi arrechi non eravamo particolarmente affezione sapevamo che non sapete non serviva ai commercianti ci rendiamo però oggi conto che abbiano abolito orrende per quanto riguarda il settore extralimentare ha permesso a un numero elevato di imprese impreparate di entrare nel mercato
Questo ha fatto bruciare ingentissime risorse e ha creato una situazione anomala di concorrenza irrazionale in modo endogeno all'interno dei vari settori
Allora il problema non è quello di imporre una formazione inutile il problema è quello di garantire una formazione efficiente e fare in modo principalmente che le nuove imprese
Passino attraverso dei progetti di formazione informazione che siano utili per lo sviluppo dell'impresa che non siano dannosi per la società allora il meccanismo quale può essere quello di creare dei premi
Alle nuove impresa che si avvia no
Si dà un premio finanziamenti agevolati a tasso maggiormente ha ridotto
E si garantisce comunque un'assistenza di tutoraggio per almeno il primo biennio che la fase di start-up di un'azienda
Perché comunque interesse di tutti che l'azienda non faccia delle esperienze assolutamente inutile e dannoso il comunque per la collettività ma che abbia ragione di radicarsi e di procedere e prevedere una sorta di meccanismo anche di credito formativo da cui si era il settanta per cento di impresa e che sono gestione individuale l'imprenditore anche se non ne percepisce direttamente l'esigenza ha bisogno di formazione costante facciamo quello che è stato fatto nel campo della sanità
Facciamo dei crediti formativi da acquisire o nel campo dell'ottica ho qui davanti presidente giusti ottici che sa di di di quello che fa per garantire che comunque l'elevazione culturale conoscitiva dell'imprenditore perché per fare i centri commerciali naturali non è sufficiente che noi andiamo a dire che vanno fatti occorre che dal punto di vista culturale vengono acquisiti
E se non ci inventiamo qualcosa di diverso dal punto di vista formativo difficilmente andremo avanti quindi la prima proposta sulla formazione che faremo ufficialmente domani se voi siete d'accordo sarà questo
Aperture domenicali e festivi e festive anche qui ci ricordiamo quella che la Pignone al nostro interno io faccio una considerazione non le otto domeniche
Ce le siamo bevute perché sono state volute dalla grande distribuzione ed ai sindacati
E
Per quanto riguarda talune realtà ad economia turistica non hanno prodotto alcun tipo di sconvolgimento per le realtà che non solo ad economia turistica
Le otto domenica hanno provocato un trasferimento di quota di mercato paura osa dalla grande dalla piccola distribuzione la grande distribuzione
Perché chi ha la possibilità di apre la domenica della grande lo fa
Il presidente della Faid della Faid c'era non pertinente alla fine della fine della grande distribuzione ci ha dichiarato l'ultimo incontro con il ministero
Che nella grande distribuzione l'apertura domenicale rappresenta il venticinque per cento degli incassi settimanali
Quando avviene
Se tanto mi dà tanto questo è allora io credo che bisognerebbe rivedere il discorso degli automatismi e delle otto domeniche fatto salvo il mese di dicembre decidano le Regioni
Ogni Regione decide sulla base di quelle che sono le esigenze di natura turistica eccetera poi ci sta il fatto che è una follia che nelle città del
La mente a vocazione turistica e negozia rimangano chiusi paga gli imprenditori non vogliono aprirà ma questo è un altro problema e fa il paio con quello che dicevamo prego
Saldi e promozioni
è un altro elemento sul quale al nostro interno abbiamo dibattuto un sacco io anche qui condivido quello che diceva Marco stamattina i saldi rappresentano per i piccoli imprenditori un'opportunità eccezionale
Il fatto di aver previsto il periodo dei saldi in modo differenziato da regione a regione e noi l'abbiamo voluto è stata però una follia