Lettura dell'articolo "Poveri Radicali, niente di cui pentirsi", di Adriano Sofri pubblicato nel numero di Panorama del 12 dicembre 2003

Leggiamo l'articolo di Adriano Sofri pubblicato su Panorama in edicola da venerdì dodici dicembre intitolato poveri radicali niente di cui pentirsi
Io ho un progetto politico ambizioso di lunga lena dopotutto non sarò nella situazione più favorevole ma neanche la peggiore
Napoleone a Sant'Elena per esempio non stava meglio de che godesse di un panorama più aperto e Atlantico lui aveva alle spalle una quantità di battaglie vi in tre e perfino alcune guerre e questo è un grosso punto mio vantaggio aveva anche dieci anni di meno ma bisogna tenere conto dell'allungamento della vita media il mio progetto dà per certo il superamento della differenza fra destra e sinistra ma senza fretta oggi quella differenza è già largamente confuse parassitaria e dichiararla senz'altro superata non farebbe chiarezza ma crescerebbe confusione e pigrizia un'occasione per andare a capo ci fu una ventina d'anni fa secondo me ma la gente non era preparata e anzi si riprecipitare nelle vecchie trincee benché la guerra fosse finita
Oggi c'è una tremenda guerra nuova ma molti non si rassegnano alla fine di quella vecchia dunque bisogna finire di rimettersi in ordine ciascuno a casa sua e io mi sento di casa a sinistra e tengo prima di tutto a che una sinistra amante della libertà personale della corde Rita della non violenza si distingua da una sinistra devota all'invadenza statale al muso duro e la potenza se ne distingue se può la convinca e l'accolga poi rimescola tutte le carte e anzi piuttosto Cambi gioco ma del mio progetto planetario non dirò altro perché qualche furbo numero Ruby ci costruisco una carriera come altri detenuti arrestando la loro pulce e soprattutto perché questa puntata è dedicata ai radicali
La premessa e che io sono amico dei radicali e all'occorrenza radicale io spesso ma il mio posto di lavoro e a sinistra oggi nessuno saprebbe dire se i radicali siano di destra o di sinistra i brevità che lungi dall'essere accreditata loro come un'apertura e una tempestività viene loro addebitato come un marasma senile o una giovanile megalomania una deriva comunista dell'età di mezzo tanto più che si è diffusa l'impressione che i radicali di oggi siano soprattutto di destra a loro modo non affronto la questione nell'altra nell'ingombro di Marco Pannella argomento che non sottovaluto le idiosincrasie personali specialmente con personalità di vero formato non so Mazzini Garibaldi hanno avuto un ruolo drammatico nella storia italiana e ce l'hanno perfino con una moltitudine di mezze calzette che Pannella e uomo di formato non molla di un millimetro cerco sempre di intrattenevo sul piede che abbiamo nella fossa il suo grosso piede io nel mio piccolo e lui non vuole sentirci ha ragione
Ma la questione che evoco cui a principale spiegazione dell'attuale e peraltro relativa eccentricità dei radicali in Italia sta nel fatto sfortunato che manca loro qualcosa di cui pentirsi
Non hanno un passato criminale nemmeno tragicamente colpevole non un'ideologia una pratica totalitaria matrice di stermini e tirannidi nazismo razzismo i fascismi
Stalinismo i comunismi sciovinismo il colonialismo in militarismi se SISMI predizioni ismi corruzioni politiche disonestà personali niente il paradosso della società italiana politica sta nell'investitura derivante da un passato compromettente di cui pentirsi ed al quale riconvertirsi a un presente riabilitato sia detto senza ironia io ne faccio parte anzi bisogna essere stati stalinisti o almeno comunisti cubani o cinesi dei fascisti e antisemiti o democristiani e socialisti e imprenditori da rinvio oggi ha più mite ma dalla finanza allegra e da lì cambiarsi d'abito e ripartire i radicali disgraziati niente ogni volta Pannella rifà l'elenco delle loro benemerenze l'obiezione affermazione di coscienza e divorzio e l'aborto il tribunale internazionale e delle posizioni giuste prese nei confronti delle grandi sfide internazionali delle minori nazionali e non si accorge che così respinge le autorità e il pubblico
Perché anche il pubblico ne ha di cose da farsi perdonare e su quello costruisce la propria identità a volte se ne vanta come delle di contravvenzioni non pagate
L'otto dicembre Pannella parlava a un convegno radicale a Bruxelles e gli è venuto una buona battuta sull'Immacolata Concezione della propria storia buona ma fatale la Chiesa escogitato l'Immacolata con ma non si è negata la magnanimità delle richieste di perdono e questa stessa ragione apparsi che Emma Bonino sia candidata a qualunque carica di rango delle Nazioni Unite o delle altre istituzioni mondiali e mai nominata
Per il suo cunicolo imbarazzante niente da farsi perdonare spero che non ha nomi nuovi questo punto e che si rivolti a sgomitare per una causa sua io mi impegno di parte non ha fatto che migliorare la sua intelligenza politica mi mi è parso di sentire nel suo tono una riaccensione di spiriti vitali adesso i radicali sono impegnati in due bazzecole essenziali la costituzione di una comunità delle democrazie e della democrazia che si affianchi alle Nazioni Unite nei bilanci la zavorra antidemocratica e il progetto degli Stati Uniti d'America ed Europa il secco un do e ancora più utopico della prima ma non più topico del Manifesto di Ventotene di Spinelli e Rossi che giustamente i radicali hanno tenuto per una propria Magna Carta così come loro auspicio di un'Europa federale non ha certo il vento in poppa mai bello che sensato
Troppa gente sta invadendo si dell'idea di una secessione europea dagli Stati Uniti dagli Stati Uniti non da questo o quell'Amministrazione la comunità delle democrazie e assai più realistica dello sventurato andamento del mondo ne accresce ogni giorno alla necessità è difficile che si dia riforma dell'ONU senza quel complemento dunque programmi da conoscere e sostenere dando una mano ai radicali superando la forte ripugnanza per un partito che accidenti a luglio non ha niente da farsi perdonare
Questo l'articolo di Adriano Sofri intitolato poveri radicali niente di cui pentirsi pubblicato su Panorama in edicola da venerdì dodici dicembre