"Informazione: primo potere"

Al meeting
Di questo anno il meeting sulla comunicazione abbiano oggi un protagonista d'eccezione Sergio Zavoli
E un può un atto di presunzione che io non riminese presentiamo gli viene chiesto agli operatori
Ma voglio dire tutta la nostra gioia dello qui fra di noi
Anche proprio per la singolare figura che mi rappresenta di comunicatore
L'uomo che ha vissuto la vicenda della comunicazione
Partendo dalla realtà del giornalismo giornalista saggista l'uomo che sempre ha cercato di vivere dentro l'avvenimento l'uomo
Spiegare ciò che accade non semplicemente riducendolo da alcune poche categorie categorie che confermano o contraddicono una delle ideologie dominanti ma cercando di cogliere sempre quel di più che è l'uomo ultimamente irriducibile
Lo abbiamo visto nella sua attenzione al fatto religioso ma nella sua attenzione a tutta la realtà umana a questa straordinaria esperienza umana Sergio Zavoli aggio ha aggiunto poi una altra egualmente importanti esperienze passate in qualche modo se mi consente da un lato del tavolo all'altro parlato di chi e direttamente impegnato nei mezzi di comunicazione di massa con la funzione umile ma fondamentale del comunicatore chi vede e racconta
A quella di chi ha la responsabilità di gestire il più grande del mezzo di comunicazione di massa che esista oggi in Italia infatti presidente della RAI radiotelevisione italiana nel momento forse più difficile ma credo anche più esaltante della sua nel momento in cui il cambiamento del Paese la trasformazione del sistema delle relazioni sociali e politiche l'affiorare della concorrenza delle reti private le impone dei compiti enormi e penso assolutamente i mezzi ma ho rubato già troppo del vostro tempo
Do la parola perché
Tanto vorrei ringraziare un filosofo di avermi presentata in termini così concreti
Il che mi libera dalla preoccupazione di farvi credere che a mia volta
Non stavo sui fatti sui problemi
Per rispettare sulle filosofie
Buttiglione
Ha detto ieri la stampa lo riportò di grato
A chi non ha la pretesa di insegnare dei cristiani che i poteri Christian
Io condivido totalmente
Questa cosa detta da Buttiglione che attiene
Non solo alla sua libertà di cristiano ma la sua dignità di intellettuali
Io a mia volta non pretendono di insegnare decreto della comunicazione perché
Essendo voi i soggetti e gli oggetti insieme di quello che
Ascoltate vi scambiate tra voi
Essendo dunque protagonisti di questo fenomeno non stile al di fuori e d'altronde lo Pirocco nel corso del mio intervento
Lei era pedagogica della comunicazione e irrimediabilmente Moro
Buttiglione mi lusinga dicendo che io sto gestendo la fase forse più interessante dedicato ai comunque difficile dalla comunicazione del nostro Paese
Il vivere
Questa situazione
In un regime di precariato certo non rende facile il lavoro e tuttavia
Nessuno meglio di voi
Conosce il valore della famosa espressione lo spirito di servizio
E soltanto questo non sono lusinga di altra natura
Che mi hanno condotto anche qui a tentare di dirvi come
Nella mia responsabilità in qualche modo di rappresentare un'istituzione così coinvolta nel mondo dalla comunicazione sente di doverli partecipare le sue idee a proposito di un argomento così stimolante così moderno così provocatorio non rinuncerò
Per la mia vocazione personale a qualche provocazione io sono pochissimo moderatore di natura anche se
Il mio nuovo mestiere richiamato da dal professor Buttiglione
Mi consiglierebbe di moderare i toni piuttosto che e di alzarli non so quale misura troverò nel corso di questo mio intervento
In ogni caso non aspettatevi che io vi faccio un racconto burocratico
Di tanto in tanto vi inviterò ad avere pazienza perché taluni raccordi a mio avviso richiedono alcuni momenti di riflessione
Più di quattro secoli or sono da una rudimentale Stamperia artigiano di Magonza una rivoluzione silenziosa pacifiche e in avvertita cominciato a modificare lentamente tutta l'epoca moderna il nostro modo di pensare la nostra attitudine a comunicare sono stati sconvolti da un'invenzione apparentemente semplice e tuttavia in grado di cambiare in meglio il mondo
Eppure già parliamo di un imminente tramonto dettati Gutenberg una galassia che avrebbe fatto il suo tempo sempre più sospinta verso le tenebre del silenzio da una nuova nube purpurea come qualcuno ha chiamato la comunicazione elettronica
Dai tamburi lontani dalle onde artigliare ai beat elettronici
Una disincantata di pervicace volontà di comunicare sia data via via gli strumenti che le servivano per stare al passo con le dimensioni sempre più vaste fino a diventare planetarie dei fenomeni provocati dalla rivoluzione scientifica e tecnologiche
Ma poiché non è affatto vero che scienza e tecnologia hanno omologato il mondo e che in media ne siano stati lo strumento dei musical ciascun Paese a in media che può avere e persino che si merita
D'altronde tutto ciò che oggi consideriamo nuovo non è affatto destinato a tutti
Anche se appare contemporaneamente universalmente grazie ai mezzi di comunicazione mi chiedo allora se davvero viviamo in quel villaggio globale di cui parla l'abusato professore McLuhan
Credo al contrario che l'attuale comunicazione notti ha fatto modificando le le questioni di fondo un sistema di società che la storia dei differenti sviluppi continua a tenere separate i cortili
Con una pericolosità di fronte alla quale tutti gli errori umani e politici compiuti dall'origine degli Stati sono un'inezia
Il mondo va risolutamente nella direzione opposta a quella immaginata da McLuhan a mio avviso
Una dimensione su cui Abruzzo pigliato a lungo una pseudoscienza spesso in fregola di grandi apocalissi o di sublimi catarsi
Fateci caso
La segmentazione dei comparti produttivi la specializzazione delle funzioni l'ascesa delle micro competenze il diffondersi degli interessi selettivi
Il moltiplicarsi dei modelli di consumo la multiformità del tempo libero preludono tutto tutti a un nuovo individualismo seppure socialmente orientato la FIAT in una stessa pagina di pubblicità presenta quattro modelli diversi
Non esiste agenzia turistica che non studi viaggi su misura gli organi di stampa le stazioni radio e tv taglio nel pubblico affetti
La pubblicità ha capito che non è più possibile vendere in blocco la clientela e ha cominciato a smerciare l'al minuto
D'altronde tutti coloro che ne hanno il desiderio e il mezzi
Non si lasciano affatto assimilare tendono anche a identificarsi con un gruppo una cultura una mentalità una moda e persino un look ristretti e omogenei all'interno del quale sentono di essere di più di esistere e di più
Di a di essere più solidali di appartenere a una qualche patria come diceva Albert cambi
Questo per restare nell'orbita occidentale senza cioè avventurarci nelle trame di altre realtà geopolitiche e nel confronto tra quelle erano
Ne deriva che a un certo tipo di solidarietà dal momento che i giudizi sul mondo sono ormai garantiti dalla televisione e quasi implicito
Ciò che non va e non ci piace o ci indigna non provoca più soprassalti di coscienza non suscita più recente i rifiuti decide per noi chi ci informa
Chi informa forma il suo stesso cliente a propria immagine e somiglianza
In buona misura il lettore dalla Repubblica è la Repubblica quello del giornale è il giornale
Ciò non è per nulla grave rispetto ad esempio all'indistinto rapporto che lega l'onnivoro consumatore elettronico al suo mutevole e inesauribile caleidoscopio elettrodomestico sono solidarizzare con chi ci appaia meritevole del nostro consenso temo che diventerà una questione sempre più meccanica condizionata priorità alla velocità della comunicazione elettronica la quale consentirà affini una sorta di sinfonia mondiale
Ma non potrà dare alcuna assicurazione sul carattere critico dei materiali informativi né alcuna garanzia sulla possibilità di fare valere rispetto ad essi la nostra riflessione nostro giudizio personali
Col risultato di trasformare il valore ideale dalla solidarietà
Nel migliore dei casi nel suo succedaneo sociale cioè il conformismo
C'è dell'altro
Più di qualsiasi altra merce informazione oggi sottoposta proprio per la sua velocità un altrettanto rapido processo di invecchiamento è un fenomeno automatico
Una società così percorso dall'informazione ha sempre più la tendenza a mettere l'accento sul breve termine se non addirittura sull'immediato
Così tutto e subito nuovo perché invecchia in fretta ed è sempre nuovo perché invecchia continuamente
I sociologi americani attribuiscono la maggior parte dei disordini studenteschi razziali e sociali da cui il Paese fu scosso a partire dalla fine degli anni sessanta a quella che hanno definito la rivoluzione delle speranze
Spiegano così il fatto contraddittorio che diverse forme di malcontento si siano radicalizzata e proprio nel momento in cui negli Stati Uniti si verificavano innegabili successi nelle rivendicazioni di gruppo e individuale
Se non che
Stimolate dalla rappresentazione soprattutto televisiva di quei successi e quindi incitati ad ottenere di più e di meglio
Le speranze hanno costantemente sopravanzato i risultati e lo scarto di insoddisfazione tra realtà e aspirazioni e divenuto psicologicamente intollerabile
Da questo dato sociologico se fosse del tutto attendibile si dovrebbe dedurre che una delle prime conseguenze per l'esclusione comunicativa e di ordine per così dire semantico
I giornalisti i telegiornali come i quotidiani stampati pratica libero cioè una così indomabile inflazione delle parole che esse per assumere un senso sempre nuovo sarebbero come obbligati a svalutare o addirittura venti delle precedenti
Ritornerò più avanti sul valore da la parola ora vorrei riprendere un interrogativo che mi sta a cuore
Un mezzo di comunicazione che accorcia il tempo riduce lo spazio a quale ruolo si candida al di là delle sue prodigiose facoltà strumentali
Ad essere grande omologato re di tutto
Se è vero come nono assicura che un terzo dall'umanità problemi vitali su cui due terzi di essa non possono o non vogliono intervenire se fame e malattie devastano ancora un terzo per il mondo in una misura che in cinquant'anni è diminuita del tre virgola sette per cento un'inezia terrificante
Se ad ogni angolo della terra si consuma lo stesso Stato tasso di violenza ideologica e politica religiosa e razziale di quando ad unirci erano soltanto la radio il telefono
Se nel pieno dalla civiltà dell'immagine sono scomparse sotto i nostri occhi moltitudine di persone variamente segregate torturate e uccise e a tutte le latitudini si consumano orrori di cui quasi sempre a fare solo un'immagine frettolosa e ripetitiva
Se la sofferenza ingiustamente pagata in ogni parte della terra è sempre più un grido flebile inascoltato che va e viene torna e scompare continuamente sopraffatto dai rassicuranti linguaggi della cosiddetta evasione anche per questo spesso ingiustamente vilipesa
Se tutto ciò è vero puoi il compito dalla comunicazione esaurirsi nello sforzo di sorvolare sempre più velocemente la crosta del mondo
E non dovrà essere invece rigettata con risolutezza l'equazione un po'infamie almeno per la pigrizia la rassegnazione che suscita secondo cui lo strumento è esso stesso il messaggio
In una società futura
Che ha già cominciato a mettere in discussione le categorie concettuali tramandate dal secolo scorso ciò che un sociologo di casa nostra chiama gigantismo differenziato rischia di rendere paradossalmente priva di valore quindi di Scoppola stessa perfezione tecnologica
Ci stiamo in effetti incamminando verso un mondo efficientissimo il quale per star dietro alle sue logiche compiono il giorno peccati di omissione da cui è fortemente drammaticamente contraddetto un esempio
Che venuto alle rivelazioni del terzo mondo dalla disputa tecnologica fra le grandi potenze
Il comunismo non doveva essere
La parte di dovere non compiuta dai cristiani
E il capitalismo non doveva offrire i mezzi capaci di garantire con la massima crescita dei beni la più equa distribuzione del benessere
Per la parte di umanità vincente votata ai miti e ai riti degli strumenti ma non altrettanto a un sistema di valori che li giustifico ulteriormente la tecnica è scambiata per una categoria assoluta di progresso e quindi di liberazione
Guai a fermare l'intelligenza del mondo ma qualche breve sosta per ripensare al già fatto un giorno ogni tanto la penso così persino Dio e forse non c'è
Arnold Toynbee ritiene che le grandi crisi contemporanee derivino dall'abisso che si è aperto tra lo sviluppo straordinario la recente e quindi degli strumenti di potere di cui dispongono gli uomini è la stagnazione dei concetti etici e politici che presiedono ai modi in cui quegli strumenti vengono utilizzate
è un moral diretto che si apre ogni qual volta il potere si sviluppa più rapidamente della riflessione sulle sue finalità
Gli scienziati atomici di Los Alamos erano così premuti dalle circostanze del mille novecentoquarantacinque che dedicarono tutto il loro tempo ad affrettare l'evento più spaventoso di questo secolo senza mai domandarsi se ne avevano il diritto qualcuno misurando nel solo a cose fatte le implicazioni morali è caduto in preda all'angoscia fino a darsi la morte
Laziale è straziante e la confessione di Oppenheimer adesso ogni volta che mi viene un'idea avverto anche una tentazione di suicidio
Al di là delle apocalissi scatenate persino nei meandri della coscienza
Non c'è alcun dubbio che dopo l'alfabetizzazione le tecniche elettroniche sono state lo strumento che più ha fatto progredire con la comunicazione non solo il sapere ma il potere di garante del sapere
E penso qui a don Milani a quelle cento parole che voleva dare in più ai suoi ragazzi perché aumentassimo un giorno la loro operaia forza contrattuale
Ma al tempo stesso gli atteggiamenti intellettuali di codici professionali i rapporti di proprietà i sistemi di decisione sono rimasti quasi immutati
Si incomincia appena a parlare della necessità di farli evolvere in questa evoluzione in India avranno un ruolo assolutamente fondamentale chi dovrà assumersi per primo questo compito allora se non l'informazione
Lo stesso pendere di uno stile poco a un'idea di potere non appena un gruppo un singolo personaggio penso a Berlusconi riesce a controllare un insieme di periodici una catena di network subito si parla di intero
è molto probabile che l'uomo più potente degli Stati Uniti non sia il presidente o il segretario di Stato ma il responsabile di turno dell'Associated Press o della United Press International
Tutte le stazioni televisive radiofoniche d'America dipendono interamente dall'integrità che gli mette ogni giorno nella scelta delle notizie da affidare alle sue telescriventi
Sono i più ricchi tra i circa due mila quotidiani di quel Paese possono disporre di qualcosa di diverso dai suoi dispacci tutti gli altri e quindi il grande corpo del Paese ricevono da una sola parte a sazietà un unico alimento è una responsabilità terrificante quasi due secoli fa John Adams scrisse molto ragionevolmente che la regolamentazione della stampa è uno dei problemi più difficili da risolvere e anche dei più pericolosi
Non si può governare senza farvi ricorso ha lasciato detto ma peggio ancora temo dopo aver di fatto ricorso
Entra in gioco a questo punto quel grande agente regolatore dalla convivenza civile che la politica
Nell'ormai vecchio rapporto McBride e si dice che il dibattito mondiale sulla comunicazione non può non essere un dibattito essenzialmente politico in quanto le preoccupazioni che esso agite e gli obiettivi che si pone appartengono alla natura stessa della politica
Il giudizio sembra ancora fondato ed è quindi da da riproporre
Specie in tempi come questo in cui un uomo progressismo talvolta moralistico estetizzante radicali già ante complice si intende proprio la politica lei dedica una fiumana di discredito
In ogni caso
Se lo scopo che attribuiamo gli strumenti della comunicazione l'uso che intendiamo farne il criterio con cui pensiamo di governarli non possono essere immaginati al di fuori della politica
Che l'unica condizione pratica e concettuale da ricercare e trovare soluzioni ai problemi che investono società in azioni non per questo il giornalismo dovrà rinunciare ad esserne un controllore sistematico non indulgente Manzi molto severo
Si dirà che la politica non riuscirà a risolvere chissà per quanto conflitti d'ogni genere che altri ne lascerà insorgere ma un equilibrato ricorso alla sua mediazione contribuirà certamente ad attenuare gli sia all'interno di singole società
Sia nel rapporto tra nazioni
E poiché la mediazione politica sarà largamente condizionata dalla lettura e dall'uso che ne farà il sistema comunicativo non c'è dubbio che l'informazione perché lo stesso diventa se non la politica stessa la sua immagine speculare prendiamo Chernobyl
E il terrificante silenzio dei primi giorni
Se è vero che la storia dell'umanità e sempre più riconducibile a una gara di velocità fra la comunicazione la catastrofe
In quei giorni la forbice politica informazione di valicando sì ha fatto correre più brividi dello stesso disastro nucleare
Si può molto dubitare sul destino dell'uomo personalmente credo che non ci sia molto da temere perché
L'uomo stesso il destino
è indubitabile però che a condizionare il nostro futuro saranno largamente i mezzi di informazione cioè lo specifico in assoluto del sistema comunicativo
Il quale non potrà non rimanere influenzato più di quanto non sia mai accaduto da quel dialogo permanente fra comunità culture individui diversi che le nuove tecnologie renderanno possibile
Certo non sarà tutto facile il numero crescente delle questioni irrisolte è infatti il frutto paradossale del numero di cose che riusciamo a risolverlo ma consoliamoci l'uomo da sempre cresciuto grazie ai problemi che è stato costretto ad affrontare
Il valore aggiunto per così dire da Prodi e dal modo di comunicare condividere la conoscendo
L'idea stessa di società di massa sta subendo una mutazione di cui è necessario capire al più presto gli sviluppi i grandi cambiamenti sociali le trasformazioni delle abitudini a cominciare dal tempo libero l'avvento delle tecnologie più sofisticate di ogni forma comunicativa impongono una nuova responsabilità nella gestione di una democrazia se non vogliamo che vivendo all'ombra di vecchi miti il futuro ci sorprende impreparati e quindi inermi
Dobbiamo affrontare il nostro del resto di tale ottimismo consapevoli che un rischio ma ad ogni costo evitato quello di non conoscere lo scopo di ciò che facciamo
Non mi richiamo pagate una moralità superiore insidiata e magari sconvolta da un demone misterioso è implacabile qui almeno qui il diavolo non c'entra
Non avendo visioni del mondo né apocalittiche né integrate mi attengo alla realtà la quale si lascia tutto a vedere quindi non offre margini di dubbio
Non si dica per esempio che è lo strumento a mettersi insieme il migliore uso che di esso e possiamo fare nasce infatti dal modo era l'occasione in cui lo facciamo agire cioè dalla politica che gli affiliati
Siamo per il primato dalla politica non perché essa rappresenti un valore astrattamente assoluto ma perché non conosciamo un potere altrettanto efficace che sia ancora riconducibile a ciò che noi tutti quanti pensiamo e vogliamo Trovato ed un altro di così grandi proporzioni e significati beninteso in un Paese democratico
Che presupponga la nostra delega e preveda il nostro controllo
Se esercitiamo male l'una e l'altro la colpa prima e dopo gli errori della politica e soprattutto no
Il resto è un qualunquismo che a mani ammantandosi di razionalità gabella in suo nome impulsi in modo interessi e persino ingenuità di varia natura
Anche al Meeting sia detto in proposito qualcosa a mio avviso di un po'spericolato
Più avanti concorderò con Formigoni in pdf
Se il potere di informare e di comunicare menzogna allora qualsiasi potere menzogne c'è di che delegittimare tutte le società storiche con una sfiducia che finisce non volendolo certamente per consegnare i nostri filtri soltanto ai maestri dell'alambicco
Quale che sia il mezzo impiegato
Gli uomini d'oggi si scambiano in un giorno un materiale comunicativo che appena cinquant'anni fa avrebbe richiesto un secolo di parole dette e scritte
Chi ha confidenza con questi calcoli assicura che un americano medio legge giornalmente dalle dieci mila alle venti mila parole e ne ascolta da radio televisione e cinema almeno cento mila
Una così grande ricchezza di messaggi certamente piena di venefiche possibilità anche se di qualche rischio
Sottoposti a bombardamenti sonori e luminosi molte cavie da laboratorio e perfino alcuni prigionieri in qualche regime totalitario sono stati spinti sull'orlo dalla follia
Il tele dipendete contemporaneo vuole davvero a quote estreme di alienazione ma sotto il tiro continuo incrociato dei messaggi elettronici provo un'impressione quanto meno di incontinenza ti straripamento
Gli si vogliono dire più cose di quanto e forse ne può assorbire e a maggior ragione trattenermi
Fuori dalle supposizioni in qualche dato l'ottanta per cento dei telespettatori si dichiara incapace di dare un giudizio sulla trasmissione che ha appena visto
E cinquanta per cento non ricordo nemmeno un titolo del telegiornale che ha guardato per trenta minuti due ore prima
Si calcola che un individuo venga sottoposto nei Paesi di più alto livello industriale a circa cinquecento mila messaggi pubblicitari all'anno
Ora
è noto che l'intelligenza media la quale stenta a rappresentarsi più di sette elementi talvolta non riuscirà se non ha conti a condizione di un mutamento genetico genetico ad apprezzare ad attrezzarsi per rispondere a quello che Hermann Cana definito non sappiamo ancora se il più benefico o devastanti insulto mai portato ogni minuto alla tolleranza dal nostro sistema nervoso
C'è poi un'altra ipotesi
Che è una nuova fase dell'industrializzazione accanto a fenomeni di straordinario sviluppo stia producendo scompensi culturali e linguistici di portata universale l'arresto un sistema economico il cui problema non è più la produzione ma il consumo
Non può non riflettere sui con tutto il suo potere sui linguaggi da usare sul modo di comunicare sull'idea sulle mentalità da suscitare e poi da praticare
Ecco allora la formazione di stereotipi sociali di comportamento l'apparire di una mentalità collettiva l'adeguamento al modello comune che agisce non di rado come tranquillante dalla coscienza
Se è indubitabile che i mass media hanno arricchito la lingua la cultura con una rapidità unificata superiori a quelle della scuola stessa
Va evitato che stemperando tutto nelle facili suggestioni dei mezzi comunicativi
L'individuo finisca per identificarsi con i prodotti intenzionalmente superficiali e in autentici dalla cosiddetta civiltà dell'immagine
Da cui nasce la società dello spettacolo con l'incessante trascorre de di quell'effimero che invita esso medesimo avvenire subito consumato e dimenticato
La televisione ha scritto nei posti non uno studioso francamente un po'reazionario che Beniamino Placido sulla Repubblica di qualche giorno fa per sdrammatizzare ha invitato a mio avviso giustamente prendere con le molle
Dice che è stata la formando la nostra civiltà in una gigantesca Reno per evasione ma ciò che più terrorizza giunge fossimo in è che alla fine potremmo trovare che tutto ciò andava benissimo che deturpano avevamo sempre desiderato
Si dice che oggi alla misura civile della scrittura sia subentrato in sostanza d'abuso incivile delle immagini
Bisogna diffidare delle affermazioni apodittiche che d'un colpo pretendono di fare la pelle alla storia con il linguaggio scritto si sono prodotte tutte le sciocchezze possibili così come dal linguaggio delle immagini sono nate straordinarie opere d'arte
Ma dell'abuso d'immagini di immagini insignificanti d'immagine corride sì si può in qualche modo ammalare penso ai più deboli di fronte a questa ipotetica malattie
Ormai gli educati dalla televisione ed esse socializzate assai più che dalla scuola dalla famiglia i bambini per esempio pensa desideravo sognano tutti allo stesso modo tutti immersi ugualmente nel grande mare audiovisivo vittime dell'identico potere omologante per immagini prefabbricate per surrogare la forza evocativa dalla parole Milo appunto premio Nobel per la letteratura nel suo discorso di accettazione di sé che la nostra epoca è caratterizzata da un rifiuto di ricordare
Citava il fatto sconvolgente che già più di cento libri negano che l'Olocausto degli ebrei sotto l'imperversare sinistro del nazismo sia mai avvenuto
Lo storico tedesco Camera short che dal canto suo ha notato che la mentalità moderna è cresciuta indifferente alla storia perché essa a suo dire è diventata addirittura inutile
In altre parole non è l'ignoranza ma un senso di inutilità che ha condotto la sua valutazione
In questa gare interne turistica screditare la storia ci distingue un noto presentatore televisivo d'America il quale esagerando eticamente a fare mi preoccupa il fatto che il mio lavoro contribuisca a fare del nostro tempo un'epoca di smemorati Anzillotti noi americani sappiamo tutto quel che è successo nelle ultime ventiquattro ore ma pochissimo di quanto è accaduto negli ultimi sessanta secoli o negli ultimi sessanta anni
Chi colpisce meglio il bersaglio del terrorismo quando afferma che in mezzi dotati di una struttura capace di fornire soltanto immagini frammentaria escludono ogni accesso alla prospettiva storica
Privi di continuità di contesto e gli dice i brandelli di informazione non riescono a integrarsi in un insieme intelligibile
E qui cadrebbe a proposito un giudizio ragionato sui cosiddetti contenitori un modo di fare televisione praticato anche dalla nostra tv
è un intrattenimento che se non vengo per nato rischia di diventare una suggestivo occasione per dire non capire
Molti anni orsono Umberto Eco ci mise in guardia sul fatto che lo spettatore nello provveduto non riusciva a mantenere nel flusso quotidiano delle trasmissioni televisive un atteggiamento analitico e selettivo ma confondeva i mescolava le immagini della pubblicità con quello delle notizie politiche i divi della canzone con la trama degli sceneggiati orbene
Una tv che troppo indulgenze all'uso dei contenitori potrebbe in futuro ridursi a una sorta di frullatore che aggrega disgregano ogni cosa
Riducendo la più a ingrediente che a sostanze in ogni caso a un prodotto che non si lascia ricordare perché privo di un nucleo intorno al quale costituire un vero interesse la politica dell'immagine delle notizie miniaturizzata e non cita nessun contesto anzi ostacola qualsiasi tentativo di prefigurare né uno cioè di costruire un racconto
Senta questa capacità di organizzare la storia lo specchio ci fa vedere soltanto quello che facciamo in quel momento non ci parla di un attimo prima né di un attimo dopo imprigionando ci non presente continuo parziale è sconnesso
Orwell aveva previsto la distruzione dalla storia ma pensava che sarebbe avvenuta per opera di un ministero per la verità il quale avrebbe sistematicamente provveduto a cancellare i fatti scomodi distruggendo i segni che si lascia
Non è necessario arrivare fino a tanto basterebbe una tecnologia Benigni preoccupata di fornirci comunque in ogni momento qualsiasi immagine
Ed ecco che un flusso di suggestioni più o meno ipnotiche potrebbe cancellare la storia altrettanto efficacemente forse in modo più definitivo e senza obiezioni
Un nuovo modo di fare informazione alla radio e alla televisione ci costringerà a prendere atto che la stagione pedagogica dei mezzi di comunicazione di massa
Ma nel momento in cui i grandi gruppi privati stanno per misurarsi con un genere finora riservato al servizio pubblico le finalità di carattere generale dell'informazione acquisteranno nuovi valori e andranno perseguite con grande rigore
Il compito dell'intervento pubblico di conseguenza si trasformerà anch'esso è sempre più dovrà consistere nel formare metterà a disposizione ridistribuire risorse e servizi
Un'altra gara un altro grande salto di maturità ci attende nei prossimi anni e consentitemi implica un accenno particolare a questioni che mi coinvolgono anche più direttamente in quarant'anni di Repubblica la RAI ha certamente partecipato con grande incisività a una serie di processi unificanti nel tessuto del Paese
Oggi il suo ruolo non è più soltanto quello di assecondarne la crescita ma di anticipare i modelli di sviluppo la cultura del nuovo in questo senso attuando un'inversione di tendenza apparentemente paradossale rispetto alle spinte concorrenziali dei privati
La RAI sarà più forte anche come impresa se saprà inventarsi la logica del servizio reso agli utenti
Aggiornare la propria identità senza ovviamente ridurrà la propria forza competitiva da dispiegare anzi con una produzione a largo spettro vorrà dire
Stare vincere sul mercato anche e soprattutto in ragione di ciò che solo una grande azienda pubblica è in grado è in obbligo di fornire la competitività che ci salvò a partire dal mille novecentottantatré ha caratterizzato una fase di passaggio essenziale e indispensabile maturi in avanti è stato fra sempre più misurarsi con un prodotto in cui si riconosca ad ogni livello di attese tutta la collettività
Dovremmo mettere allo studio una nuova gamma di servizi
Ciò non significa ripeto che le nostre reti televisive debbano diventare una sorta di Televideo illustrato
Al contrario dobbiamo essere presenti in tutto l'arco dei generi ma con l'attitudine a fornire al pubblico un'offerta culturale informativa di eccezionale livello
Produrre sempre più il grande cinema allestire il grande teatro fare la grande musica valorizzando anche le nostre orchestre diffondere il meglio della lirica divulgare la scienza l'arte la letteratura essere presenti sui grandi temi contemporanei dall'ecologia la medicina con rigore e autorevolezza
Concepire un'informazione che interpreti la società prima dei partiti sempre più dedica alla gente anziché al Palazzo
Significa giustificare ulteriormente la natura pubblica del servizio che è una moderna impresa privata e tenuta a realizzare
Una tendenza opposta
Una tendenza opposta che rincorre se una spettacolarità generiche concorrenziale ci delegittima darebbe nel volgere di pochi anni
Prima dunque che il satellite tende a omologare ci tutti dovremmo trovare i motivi gli strumenti per la diversità senza patriottismo istituzionali e nostalgie aziendalistiche
Perché anzi è davanti a noi un integrazione culturale e sociale che coinvolgerà sebbene ciascuna con le sue logiche ogni tipo di impresa
Amo dire che ci serve un bagno di realtà cioè una televisione che non solo ci porti la rappresentazione ma cistiti significati del mondo che ci faccia abitare negli occhi della gente secondo uno splendido aforisma che addirittura di Cicerone
E qui a proposito di una recentissima polemica sull'uso decentrato dall'operatività televisiva soprattutto giornalistica
Vorrei aggiungere che scopo dei nostri telegiornali dovrà essere quello di raccontare sempre meglio tutta d'Italia la quale parlo del nostro modo di lavorare dovrà essere sempre più nella condizione di raccontarci
Purché beninteso non si prendono abbagli campanilistici o più in generale non si confonda la pubblicità dell'oculista con gli occhi di chi
Cosa vuol dire oggi abitare negli occhi della gente vuol dire che di fronte alle devastazioni della natura dobbiamo mostra negli effetti sconvolgenti e ignoranti e ignorati con programmi a largo spettro e a lungo ciclo non soltanto di carico di volta in volta sulle diversità delle opinioni in proposito
Vuol dire che di fronte ai problemi dalla fame occorre dirlo delle origini documentare le condizioni di milioni di uomini indicare responsabilità e mostrare soluzioni non descrivere soltanto l'intervento pur lodevole dei soccorritori o dichiararsi genericamente indignate
Vuol dire che di fronte alle aspettative di pace bisogna denunciare ostacoli raccogliere testimonianze spiegare progetti non soltanto riferire proclami e appelli
Faccio un esempio estremi al limite della slealtà tanto mi paiono incontestabili ma nascono dal bisogno di affermare che se la televisione non riuscirà a dire qualcosa di più sulla condizione umana
Sarà destinata a restare testimone di una realtà soltanto parziale che ci raggiunge senza aggiungere nulla
Non ci può essere libertà disse Walter Lippmann per una comunità che manchi di strumenti per scoprire le menzogne
Mali e disastri di ogni specie credibilità ci dicono con assoluta certezza che il progresso non può pagare prezzi troppo alti ai sensi di colpa
Una mancanza di informazione esauriente incompatibile con lo sviluppo tecnologico sociale culturale politico e crea situazioni di pericolo Incognito persino più gravi di quelle provocate dai pericoli reali
E qui sono chiamati in causa i ruoli potere le Autonomie le responsabilità anche dei giornalisti
Non è solo questione di essere culturalmente adeguati alle innovazioni tecnologiche ma anche eticamente capaci di adeguare le scelte ai principi cioè l'attività professionale alle domande sulle ragioni medesime
Di ciò che esiste grazie al nostro modo di informare su ciò che accade
Quali per altro verso e qui concordo con Formigoni
Se la comunicazione accettasse la logica di mettere in campo su questioni fondamentali
Un fazioso o distratto o neutrale o meccanico numero non dico di variabili ma di svalutazioni per cui tutto ciò che cerchiamo risultasse in rapporto non conta salutare previdenza del dubbio ma con la dimostrazione che la verità non esiste
O non è più possibile raggiungerlo
Il pericolo c'è
E nasce dal fatto che anche la televisione risente di una cultura spesso incapace di fare le sue sintesi e che di conseguenza spinta a produrre malumori
Lo ripeto anche troppo un giornalismo degno del suo ruolo deve essere ciò che dalla voglia di scegliere non la prova che i giochi sono già fatti
Non a caso la libertà di espressione si misura con il fine di assicurare la crescita civile salvaguardare i diritti di tutti contrastare l'invadenza dei potenti difendere insomma la democrazia
Un giornalismo che sappia essere libero in questo senso diventa il custode stesso dalla politica in caso contrario può esserne solo il serbo
Qual è stata allora all'origine del malinteso che ha diviso nel nostro Paese giornalismo e politiche
I corrispondenti stranieri dicono che nell'informazione italiana il racconto dalla politica raggiunge quantità e livelli di sofisticazione tali da renderne pressoché inafferrabile linguaggi figuriamoci significato
è come assistere a un rito esotico di cui bisogna decifrare il Codice sembrano dire a ciò aggiungete il numero dei partiti rincara qualcuno e avrete il caso italiano
Il caso deriva da storiche carenze nella formazione del nostro Stato cioè dal difficile rapporto intercorso almeno per un secolo fra politica istituzioni e strutture amministrative
In questa cronaca cronica ma anche salutare carenza perché dopotutto vuol dire che la crescita italiana è stata ed è sempre più veloce per informarsi e del cristallizzarsi delle sue istituzioni alla politica viene affidato di tutto
La funzione istituzionale gestionale amministrativa e culturale
è appunto il fenomeno nostrano di una politica che per eccesso di ruolo e quindi di impossessamento immagina spesso di dover intersecare
Se non addirittura di poterne condizionare ogni segmento dalla vita del Paese con risultato di usurare non sono la propria immagine ma anche la propria intrinseca credibilità il Presidente Cossiga deplorato all'eccesso di politica nei nostri telegiornali pur apprezzandone la fattura
Lo ringraziamo sinceramente per l'incoraggiamento
L'origine del deprecato fenomeno sta nel fatto che all'imposta il frammento non potevano del tutto sfuggire i grandi strumenti dell'informazione perfino quelli culturali entrambi fortemente inglobati nella politica e quindi soggetti alle cosiddette logiche del potere
Non sapendo sottrarsi alle tentazioni dell'impossessamento indebiti la politica finisce per divorare una parte di se stessi
Allora poiché occorre crederle è necessario che essa venga filtrata da un informazione indipendente e professionale disincantata il leader la quale ne autentiche il meglio rivelandone il peggio
Qui si pone un problema di qualità degli operatori
I quali devono essere in grado di fronteggiare la politica non di contrastare o di umiliarla come ragionevolmente ha raccomandato proprio in questi giorni Andreotti il più sottile fedele dei vostri amici anche se qualcuno preferirebbe dire maliziosamente dei più posti
E qui consentitemi una digressione che trae origine proprio dai vostri lavori
Radio e televisione hanno moltiplicato per centinaia di migliaia di volte l'effetto prodotto da qualunque cosa entri in un microfono Okada sotto lo sguardo di una telecamera
Lasciate che usi proprio il meeting per costruire un ragionamento segno evidentemente è meramente simbolica
Mi riferisco all'intervento per essere esplicito del cardinale Poletti
Laddove generalizzando in un modo spericolato appunto
Ha inglobato tutti insieme in un unico fenomeno quello della disaffezione programmatica aprioristica Pertinace
Rispetto alle questioni del mondo Ca'
Chiamando in causa una generica è universale responsabilità dalla star ecco chi fosse varrebbe la pena di mettere ordine e non lo farò tanto per difendere il mio particolare cioè
Come posso dire l'aspetto istituzionale dalla questione cioè il contributo
O il danno
Che possono fare radio e televisione segnatamente quelli della RAI in una faccenda così delicata ma in generale richiamandomi
Al problema interno dal rapporto tra l'informazione
E il mondo delle questioni cattoliche
Se la vostra eccellente organizzazione
Ma anche e soprattutto il nostro empito morale radunano qui quotidianamente poniamo cento mila persone
Il rendiconto di ciò che dite fatte viene ascoltato e visto ogni giorno da trenta milioni di persone
Questo a priori è un gran bene
Ma se quello che dite fate subisse il travisamento il disinteresse
Di cui ha parlato appunto il cardinale Poletti la qualità dell'impostura sarebbe proporzionale alla quantità del messaggio e ciò costituirebbe indubbiamente un gran male
Ora essendo il cardinale Poletto la persona amabile oltre che intelligente va rassicurato almeno per quello che riguarda e quindi si entrano in particolare la mia pare
Il nostro medium che nasce per così dire laico
E laico deve restare per comprenderci tutti dal principio salvo poi essere tante persone che cercano ciascuna a suo modo
Non stravolgerà nulla del vostro miti personalmente ritengo anzi che sia stato un supporto molto corretto
Persino benefica rispetto alla qualità e alla quantità delle cose che avete fatto
Non stravolgerà vi dicevo nulla del vostro mitica meno di un concorso di circostanze che ho buoni motivi di ritenere improbabile la prima
Che sia stato inviato qui un bando Emporio di giornalisti miscredenti laicisti anticlericali nichilisti liberali tutti in odore di zolfo
Ma secondo che i giornalisti in grado di riferire correttamente siano i provvedimenti presi poniamo e distratti alienava atti perdutamente all'inseguimento del problema del TG del mattino che l'onorevole Pili che vorrebbe a Milano Laterza che i giornalisti a voi culturalmente idealmente spiritualmente più vicini siano sotto sotto più democristiani che cattolici
Cioè più interessati alle parole poniamo dell'onorevole Mastella che attenti appelli del Papa
Ora voi capite bene che al di là del valore ovviamente metaforico l'ho già premesso che intendeva dare alla riflessione è vero tuttavia che il pluralismo
Poi la comunicazione chiara articolata esauriente sull'evento ricca di analisi rispettosa delle idee fedele ai fatti
Ho rivelato essere semplicemente una somma magari ben dotata di faziosità
Tutto questo attraverso ogni giorno in ogni momento il rapporto tra giornalismo e potere
Non credo
Qui è stato detto anche queste mi è parso una cosa in più non lo dico dal mio versante che assolutamente laico lo dico in non del del bonsai
No credo che da giornalisti chi si debba attendere la santità la Palermi viene discussa perfino per i santi tanto che ogni tanto ne viene svalutato qualcuno
Ma può e deve essere invece pretesa di integrità morale l'indipendenza professionale la responsabilità sociale Formigoni ha ragione quando dice che clericali e laicisti tengono in vita vecchi schemi di divisione ideologica
Impedendo il dialogo tra autentici laici e cattolici
E posso capirlo
Dal momento che in tempi in cui dirigevo il GR uno mettevo appunto con un indimenticabile creatura il vaticanista Gregorio Donato le note talvolta scabrose ma sempre incontestabili
Che è un atto redige
Ci univa la convinzione che il colonnato del Bernini abbraccia tutto il popolo di Dio
Dal quale non resta escluso nessuno nell'arco nel dubbioso nella mia ostico nella nell'atrio
Nessun lontano nessun diverso non il mortale non induista non il modo diverso di essere cristiano e non perché l'uomo sia naturalmente religiosi ma perché lo credo sinceramente la religiosità e naturalmente umane
Invece torto a mio avviso chi non ricorda che l'informazione cattolica così creativa laddove ma strumenti per reagire è quanto
Non hanno in Italia in termini quantitativi la stessa presenza dalla stampa laiche perché non è andata formandosi nel nostro Paese una stampa cattolica a cui largo spettro a più largo raggio ma bisogna che indagare in questioni di ordine politico storico ideologico non so che altro persino voglio dire economico
Che ci porterebbero molto lontano e Silvia Weber in ogni caso dal problema che ci stanno a cuore
Credo in ogni caso e prendetelo soltanto per una battuta che questo mondo cattolico si sia in qualche misura risarcito all'interno di altre istituzioni non credo per esempio che i cattolici non dico i democristiani sì o no in minoranza alla RAI per esempio
Siamo per la crescita di ogni fonte di informazione anche evidentemente la vostra e pronti a lavorare perché ciò avvenga la conoscenza diceva un santo di quelli che non potranno mai essere depennati benedetto da Chiaravalle
è il principio dall'amore
Questa volontà di far crescere di difendere tutte le voci non può non escluderne alcuna parlo anche di quella voce radicale il cui destino non può esserci estraneo
Avevo sentito dire che allestì invitato radio radicale a seguire i vostri lavori non so se questo è accaduto sarebbe stato e se fosse stato un comunque un'intenzione vostra un segno di grande liberalità di grande civiltà
Sotto i più vari profili dunque informare una scelta è un rischio la credibilità non è scontata in partenza
Poiché nessun diritto ci cade in grembo gratuitamente per sempre lo si conquista e lo si misura di volta in volta
Accettando innanzitutto la divisione dei compiti se stiamo camminando verso una società dell'informazione ma informatizzate informata non sono la stessa cosa
E su questo terreno si stanno già ridistribuendo compiti e responsabilità un governo del sistema informativo diviene un punto qualificante per definire i contenuti attuali dalla stessa questione democratica
Questo governo in forma di legge organica deve venire non presto ma subito il ministro pagava l'ha promesso per dopo le vacanze facciamoci Report ci permette di auguri perché non dipenderà tutto da lui e poco o niente da noi
è tempo di garantire a chi opera nel sistema informativo l'esercizio accerto libero e consapevole
Di una funzione che implica il difficile compito di dovere districare ogni giorno un confuso con un volo di notizie contraddittorie fuorvianti
Di mezze verità e di mezze falsità di conferme e smentite di grandi principio di modesti compromessi riconoscendo che l'informazione ha aperto più armati è scoperto più scheletri di quanto non si voglia mettere ha scritto Goethe che si percepisce solo quello che si sa se ciò è vero all'etica della conoscenza della giunge sì quella della responsabilità
Siamo chiamati insomma a rispondere non solo dei contenuti dell'informazione ma del loro effetto immediato sulla gente persino delle conseguenze sulle generazioni future ecco perché è un insieme di regole diventa garanzia insostituibile di un agire comune
Un precetto è vincolante quando non dipende né da un fattore intrinseco alla formulazione dalla regola nei da un mero meccanismo di imposizione esterna bensì dalla capacità di finalizzare i comportamenti a un risultato utile e condiviso
Un terrorista che si oppone all'eccidio innocente dei figli di un arciduca zarista dice centinaia di nostri fratelli sono morti perché si sappia che non tutto è permesso
Collocherà i questa epigrafe sui tavoli di ogni redazione
Per concludere dopo avere qua e là tenuto per taluni effetti dalla comunicazione non voglio affatto indulgere al pessimismo o una ragionevole speranza sorretta da un forte ospizio
La televisione non potranno liberarci da vecchie strutture mentali da anguste visioni dal mondo da arcaici nazionalismi così come da improponibili imperialismo e culturali
Se è vero che nei prossimi quindici anni ogni genere di conquista sociale e tecnologica sarà caratterizzata da una transizione accelerata bensì suo superamento e che occorreva correggere gli effetti di un'azione nello stesso momento in cui staremo immaginando la dobbiamo cominciare a chiederci se il modello di vita cui eravamo abituati e che si era nutrito dalla continuità di valori consolidati non vada rimesso coraggiosamente in discussione
Sembra un avvertimento paradossale preso da qui compendi di S. meriti apocalittiche che sono molto prodighi di cattive oltre che di strampalate notizie
Eppure la televisione giapponese di recente ha posto un problema orrendo finché si vuole ma è emblematico e realistico insieme
Presto ha dichiarato la più autorevole diffusa emittente nipponica non si tratterà soltanto di punire chi uccide quanto di impedire che ci sia civiltà e ha avvertito i cittadini che forti ammende saranno comminate ai parenti di quanti si toglieranno la vita la società non può infatti privarsi di un'unità di lavoro e quindi deve indennizzare anzi
Dopo tutto lo spettacolo
Ha già immaginato e resi popolari mentalità non meno empiema si tratta allora di mantenere aperti gli spazi per il coraggio e per la libertà
E di esplorare continuamente i limiti di questo spazio cercando di orientarci con tutti gli strumenti e non sono pochi di cui disponiamo
Un uomo di televisione oggi deve avere due bussole una orientata sulla grande avventura dell'immaginazione del rischio dalla ricerca del confronto
L'altra con largo sulla riflessione Cucci sollecito il dovere del rendiconto due destinazioni solo apparentemente antitetiche
Perché comunque aperte sul medesimo orizzonte
Dobbiamo non lasciarci troppo lusingare dai limiti dell'avveniristico né però troppo trattenere
Dalle suggestioni del passato
Di quelle con l'animo voltati indietro non giova a nessuno indietro non si torna neppure guidati dai poeti e Clio alludo a Pasolini a quella sua moralità
Che gli faceva dire ogni tanto quanto era preferibile la vecchia morale contadina con i suoi valori consolidati
Era un voltarsi indietro a mio avviso poetico sicuramente estetizzante che non teneva conto del costo umano che era costata la liberazione di quegli uomini legati al quei lavori andate dire a un contadino un operaio che si è liberato delle sue schiavitù quant'era desiderabile il mondo la poetica delle piccole cose
Non avrebbe senso sarebbe ingiusto e reazionario improponibili in ogni caso se abbiamo dunque pure i poeti ma teniamo vivo il senso invece dell'uomo che deve ogni giorno camminare insieme agli altri per costruirsi qualche cosa che ne valga la pena
L'aspetto corruttore
L'aspetto corruttore dalla nostra epoca e l'oscurità dei falsi veggenti dei guru da salotto che popolano gli ambigui scenari delle minoranze opulente lontane distratte
Lontane distratte soprattutto da questo esempio che voi date in questa sala in questi giorni incapaci cioè così come voi invece mi sembrate capaci di raccogliere il dolore e la disperazione che si leva da un'umanità ancora troppo frantuma frantumata non ancora rimessi insieme da un uomo che sia geloso dell'uomo
Nell'allegoria apocalittica del mondo nuovo Ax mi non ha fatto altro in definitiva che immaginare questo male supremo
Una possibile Christiès dall'autocoscienza
Dove ciò che affligge gli abitanti non essere coscienti di ridere anziché di pensare
Bensì nel non sapere perché cosa si ride e perché si è smesso di pensare
Noi facciamo un atto di fede un atto di fede laico e profondo dalla nostra capacità di far nuovo il coraggio dell'identità scegliendo risolutamente di pensare grazie
Ringraziamo con grande cordialità Sergio Zavoli per le cose che ci ha detto per la grande capacità di comunicare che ancora in questa occasione ha mostrato e io vorrei ricordare una frase che mi ha particolarmente colpito
Lui ha detto un prodotto che non si lascia ricordare perché privo di un nucleo intorno al quale costituire un vero interesse non è umano ecco uomini senza memoria non sono costruttori di storia e non possono essere uomini liberi non voi
Nella nostra parte facendo il meeting
Lui nelle sue responsabilità e nella suo influsso più in generale sul mondo culturale italiano credo che condividiamo un ideale un uomo che abbia un'autocoscienza lavorare per risvegliare far crescere l'autocoscienza primo
Per questo ancora lo ringrazia e una brevissima cosa vedo davanti a me e molti colleghi anche dalla stampa fattori il discorso sulla parola certamente andava approfondito non c'è stato il tempo anzi
Tanto vale testimoniare voglio dire del modo in cui nascono alcune cose del meeting ci siamo visti e che è stata la ragione del breve ritardo prima con Buttiglione con sarnese con altri amici
Per valutare l'opportunità di tenere questo intervento entro un un limite ragionevole di minuti
Perché con la sopportabilità del pubblico bisogna fare i conti non con la presunta tenuta di un testo
E quindi sono cadute molte cose il discorso sulla parola me era particolarmente caro la dove si andava a toccare secondo me è un punto molto sensibile della questione del parlare anche dei cattolici
Vi voglio leggere una frase non è possibile parlare di Dio
Tradurre il Vangelo all'uomo contemporaneo con un vocabolario puramente ecclesiastico legato a una cultura una sensibilità una mentalità di ieri
Occorre che il linguaggio della verità cioè che il vocabolario profano non ne abbia paura non se ne faccia un complessa
A volta basta cambiare una parola perché anche il Vangelo da incomprensibile diventi comprensibile
La parola meglio capita da uomini e da popoli schiavi non è oggi Liberazione
Quante guerre di liberazione sono in atto nel mondo ebbene per far capire che il Cristo è venuto a liberare basta dire liberare non solo e sempre redimere come si è fatto fino ad oggi
Volere stabilire per forza una differenza sostanziale fra termini sacri e termini profani significa non aver abbastanza fede nella forza dinamica del Vangelo non è un laico che parla e Cile becchi l'ideatore del catechismo olandese
Forzo del meeting che è stato ed è proprio questo dire la fede incontrata nelle parole dell'uomo di oggi perché o la scena detassare alla ditta e l'anima oppure non serve a nulla
E su questo su questa passione dell'uomo si costruisce il meeting si costruisce la nostra amicizia con Sergio Zavoli con tutti gli altri che hanno partecipato il con tutti voi