"Chirac akhbar"

Radio radicale ci ha preceduto il foglio e allora sportivamente leggiamo dall'editoriale dell'altro ieri intitolato il disfattista è tornata in scena un vecchia figura ipocrita del tempo di guerra prendiamo il direttore di Liberazione Sergi ci che ha scritto che il mondo democratico ha bisogno dell'America e che le sconfitte dell'America sono le sconfitte della democrazia parole calde solidali pieni di premure preoccupazione per l'alleato impegnati in combattimento in questi casi il tono è sempre compunto accorato tant'do più untuoso quanto più è chiaro che per evitare quelle temute sconfitte e quindi scongiurati ripiegamenti chi scrive non ha fatto niente anzi chi scrive quelle belle parole al tempo stesso dipinge la campagna militare firme equilibrata coraggiosa e piena di ritegno ad gli alleati come un'avventura avanguardista destinata alla sconfitta come un costume ritardi insopportabili come un errore strategico irredimibile e ci piange sopra la Crimi di coccodrillo vecchio ma o Istanbul tardi e non più Tito dopo aver lavorato per mesi al fallimento dell'unità occidentali nel confronto con Saddam Hussein il suo regime di distruzione di massa esorcizzare una sconfitta senza saper dissimulare il proprio godimento nell'aspettarlo
Disfattismo mal francese stretto parente del collaborazionismo
Ben detto Giuliano Ferrara
E non c'è alcuna forzatura tirare in ballo Vichy chiedetelo a quel francese su dieci che nei sondaggi si mantiene sobrio nel bel mezzo della grande sbornia nazional pacifista
Pigliamo ovvero ed è che insegnante filosofo in prima linea contro l'insorgenza del Novartis Simitis mo'il quale martedì scorso è riuscito a piazzare un articolo sulle mo'onde contro i pacifisti che che medica Vittorio Feltri che ha subito sparato sulla prima pagina di Libero le Monte scarica i pacifisti Lo Verde che è solo capitato al posto giusto nel momento giusto su un giorno ali cioè dove il giorno prima si erano spinti un po'troppo in là dando spazio a un ultimatum a Bush perché se ne vada in esilio ripeto un ultimatum a Bush perché se ne vada in esilio firmato da un sedicente Movimento internazionale surrealista
Che cosa sia questo movimento se esista davvero Non ce ne importa naturalmente niente ci basta sapere che il tizio che ha firmato un intellettuale Franco brasiliano pur essendo oltre che surrealista un adepto della teologia della liberazione non aveva a suo tempo mandato giù neppure la liberazione dell'Afghanistan come lo attesta la sua firma tra le centotredici di un pronunciamento di intellettuali progressisti di qualche mese fa figuriamoci quindi
La liberazione dell'Iraq tornando a ed è che e premettendo che le manifestazioni dei pacifisti francesi sono più combattive di quelle nostrane perché se sulla loro Strada quelli incontrano un ebreo gliela fanno pagare cara ed è successo proprio sabato scorso a Parigi tornando a rete che ricevo lui ha ricordato e
Un po'di verità molto irritanti per tante orecchie delicati intanto che il pacifismo si è sempre ritrovato dalla parte dei nemici della libertà fascismo nazismo comunismo che la retorica pacifista e al servizio di un'operazione di occultamento della propria storia
Anche americana il filo totalitaria che nonostante l'odio profuso in abbondanza dei partigiani della pace oggi noi non siamo né rossi né morti e che il neo pacifismo planetario con i suoi toni violenti e col suo appello alla mobilitazione contro gli Stati enti ha in realtà un atteggiamento bellicoso è un ritorno agli anni bui dell'occupazione nazista quando la propaganda del regime di Vichy
Faceva proiettare nelle sale cinematografiche le immagini dei bombardamenti anglo americani per accusare gli alleati di barbarie
Sui grandi limiti oltre che sui grandi pericoli del mio pacifismo si registra qualche altra voce isolata ma ferma quella di Michel il vivi Orca sociologo che ha superato a sinistra uno come Gianni uno come Jumbo tria un altro dei centotredici di cui sopra che a proposito di disfattismo parafrasando Clausewitz aveva detto che la guerra al terrorismo e il prolungamento dell'assenza di politica con altri mezzi secondo il sociologo lievi Orca
L'anti guerra che tanto mobilita l'opinione pubblica e i nostri dirigenti politici appartiene anch'essa alla categoria dell'assenza di politica con l'aggravante probabilmente che manca pure di mezzi
Ci troviamo di fronte ad un nuovo pensiero unico da qualche settimana a questa parte continua abbiamo raggiunto il grado zero della politica con l'immenso consenso che ha delle surrealista in favore della politica internazionale del presidente Chirac e del suo ministro degli astri chiuse le virgolette
E così abbiamo visto pure il surrealismo si riscatta un minimo
In questa piccola controffensiva di quel francese su dieci di cui dicevamo prima continua a rimanere in prima linea Pascal Bruckner in un articolo sul Figaro di Marte disco esso denuncia il pacifismo come una vecchia passione francese e dice Paroli disprezzo per la sinistra che ascolta con raccoglimento Olivier
Besancenot ricordate il postino trotskista dalla lacrima mediatica e Jack Lang il fedelissimo ministro della cultura di mica e a proposito di sinistra francese e di Mitterrand
E di disfattismo pure sentite qua
Domanda retorici Sima rivolta ai curdi iracheni mi dalle colonne di le Monde di lunedì scorso ma siete proprio sicuri di potervi fidare di un Paese gli Stati Uniti che vi hanno tradito già due volte nel mille novecentosettantacinque e nel mille novecentonovantuno al posto vostro io non mi fiderei
Questo è il consiglio da amico anzi da Mika perché chi parla il presidente della Fondazione France Liberté è una donna che per quattordici anni fu la prima donna di Francia la first lady Danielle Mitterrand vecchia sostegni giudice della causa curda
Un po'come Vattimo nei confronti di Adriano Sofri quando per lo sventurato amico carcerato si era prospettato il rischio che potesse uscire di galera con l'aiuto di Silvio Berlusconi
Stavamo parlando di passioni francese di pacifismo dunque i conti tornano abbastanza leggendo l'ultimo libro di marche Lhasa uno dei pochissimi intellettuali francesi che se per rimanere sobri o ai tempi di un'altra grande sbronza nazionale nazionale antifascista in quell'occasione proprio di questi tempi quando a catalizzare lo sdegno dell'intellighenzia d'Oltralpe c'era ancora l'odiato Berlusconi nel libro che si chiama ma l'ecumenismo e in Passio Franzese edizioni per Roma lasagna sostiene l'la tesi che il comunismo e rivelatore del potenziale totalitario che cova nella democrazia francese avendo da un lato cristallizzato alcune delle disposizioni culturali predisposizioni culturali e politiche francesi a cominciare dalla giacobinismo e dal razionalismo e dall'altro ha modellato in profondità lo spirito e l'immaginario della Francia si pensi al successo con cui i comunisti hanno i comunisti francesi hanno arruolato nel loro Pantheon le glorie ancestrali della lancia da Vercingetorige a Giovanna d'Arco dagli enciclopedisti Robespierre e a Porto Rico e si pensi alla riappropriazione delle due grandi epopee francesi che sono la rivoluzione francese e la resistenza
Nel suo mo'il numero il settimanale Tempi pubblica un'intervista a Della finché il cotto anche lui evoca il tema dell'abdicazione della politica ma Luís mi pare vi decora più nero il popolo pacifista europeo dice finché il coté sogna un mondo senza che l'etica e ha bisogno di credere in un impero del male tipico di una psicologia adolescenziale col pacifismo l'adolescenza trionfa in tutti i sensi l'adolescenza è unita dogmatica lirica fatte di indignazioni stridore la condizione volta e l'età delle domande se stessi dei problemi dei dilemmi oggi ancora una volta ho l'impressione che gli adulti si siano messi alla scuola degli adolescenti mentre dovrebbe essere il contrario si può essere contrari alla guerra ma sperare che abbia un certo esito nessuna di queste sfumature può trovare spazio nelle attuali manifestazioni la cosa che più detesto continua finché il plot e la buona coscienza con cui i manifestanti invocano la legalità il diritto internazionale contro l'atteggiamento degli americani perché questa legalità internazionale protegge il tiranno che gli permette di non rendere conto dei suoi crimini forse è giusto rispettarla ma questo dispetto dovrebbe pesare un po'a coloro che lo invocano ciò che è legale non coincide necessariamente con ciò che è legittimo e questo i manifestanti si rifiutano di riconoscerlo si muovono come si il diritto internazionale che invocano coincidesse col diritto universale ma questo non è vero il diritto universale il diritto che riguarda l'unità del genere e il dovere di reagire ai crimini andando al di là delle frontiere statali tale diritto evidentemente il riso dalla legalità internazionale perciò io vorrei vedere e mi rendo conto che si tratta di un'utopia dei manifestanti a disagio con se stessi ma ciò non succede mai i manifestanti non sono mai a disagio piuttosto seriosi oppure entusiasti sicuri delle loro convinzioni invece io credo che la situazione non si presta a questo genere di certezze i manifestanti denunciano con violenza il sempre cinismo il manicheismo dell'amministrazione statunitense quando sono proprio loro i primi a ragionare in termini furiosamente maniche
Non vorrei
Dice ancora finché il Crotto che ciò che definisce l'Europa sia un desiderio appassionato di fuoriuscire dalla politica
Così è la finca Crotta su tempi di questa settimana valorizzava molla la volta scorsa la posizione di un polacco di cultura francese come lo storico che era invece l'amico di Walesa l'ex ministro degli Esteri e quasi più francese che polacco si può dire ma in questa Francia chiracchiana lui si sente un pesce fuor d'acqua un altro celebre francese d'adozione che non c'è più dicono di vederla scendere in piazza a gridare Chirac barra Chirac grande e e li Wiesel lo scrittore premio Nobel passaporto americano ma lingua e cultura francesi
Chi ha letto la stampa lunedì scorso sa che anche lui giudica indecenti le posizioni di Chirac e dice di fidarsi del segretario di Stato Powell
Scrive lui che è un sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti e che credo abbia lasciato nei Lager buona parte della famiglia
Dopotutto vissuto abbastanza la brutalità l'orrore della guerra per oppormi ad essa anima e corpo eppure in questo caso io sostengo la politica interventista del presidente Bush evidentemente alcuni governi non credono al segretario di Stato Colin Powell quando afferma che Saddam e ancora in possesso di armi proibite io gli credo perché Powell come dimostra la sua storia personale non ama la guerra Saddam Hussein deve essere fermato e disarmato se le grandi poi anzi europee si fossero poste Hitler invece di dargli il via libera nel trentotto a Monaco l'umanità si sarebbe risparmiata agli orrori senza precedenti della seconda guerra mondiale se la comunità interna alle fosse intervenuta in Ruanda le vite di ottocento mila uomini donne e bambini sarebbero state risparmiate che li Wiesel sulla stampa di Lou discorso
Più che sufficiente direi per neutralizzare le castronerie ospitati più avanti nella pagina della cultura a proposito di Tocqueville il dell'involuzione tirannico evoluzione non saprei della democrazia americana
Chissà mai perché Marcello Sorgi ci tiene tanto a questo Angelo d'Orsi bah
A sabato prossimo grazie per l'attenzione io sono Ruffi e questa naturalmente e radio radicale