"L'Ulivo e le Pietre. Palestina e Israele:le ragioni di chi? Racconto di una terra divisa" - presentazione del libro di Ugo Tramballi (casa editrice Marco Tropea Editore ) (presso sede Associazione Civita - piazza Venezia 11 )

Perché possiamo cominciare ci siamo
Vi ringrazio di essere intervenuti
C'è qualche possibilità che funzioni
Proviamo con questo no non proviamo neppure con questo provò provo a parlare a voce un po'ovunque può
A questo si sente così va bene bisogna andare molto vicini allora
Dunque grazie per essere intervenuti a un libro che già alla vostra presenza mi dice che farà discutere
è anche un momento delicato questo del tentativo di pace oltre insanguinata in questi tempi tra Israele e la Palestina
Io vi vorrei prima di tutto presentare
Ugo tombali molti di voi lo conoscono
Uno tombali è un giornalista che ha cominciato da lontano lo spiega anche nel libro ha cominciato
Un giorno
Quando faceva il cronista
Di città venne chiamato da un direttore e sbattuto in Libano a volte comincia così
Il Libano è molto lontano
Da quel momento
è stato in Russia è stato corrispondente è stato in Medioriente tantissime volte è stato in India è tornato in Medioriente è stato l'altre parti è tornato in Medioriente
Questo libro non è solamente una testimonianza di un cronista che va a vedere le cose eh qualche cosa di più lo vedrete poi dalla bibliografia è un una sorta di studio
è una testimonianza ma che si avvale di altre testimonianze storiche
A presentarlo
Ci sono cominciamo con le signore Lucia Annunziata che molti conoscono direttore di e.Biscom
Ci sono Andrea Riccardi accanto a me
Che è presidente della Comunità di Sant'Egidio una comunità
Si occupa molto di pace si occupa molto di problemi nel mondo
Ed è un testimone prezioso
C'è Igor Man editorialista de la Stampa
Il quale è un islamista
è un editorialista per la stampa e poi eccolo qua Ugo tran balli
Viaggiatore
Io dicevo che questo libro farà discutere
Volevo fare una premessa che sembra che c'entri poco ma forse darà uno spunto la discussione
Recentemente ho letto un libro di un uno dei padri della psichiatria moderna che ha scritto a quattro mani con una antropologa culturale una docente di Antropologia culturale a Roma è un libro che parla di fisiognomica delle maschere
Parla delle maschere che ognuno di noi porta ogni giorno per per qualsiasi cosa non non non siamo mai noi stessi effettivamente ci poi ci mettiamo una maschera per affrontare i problemi
Quando i problemi diventano gravissimi
Non riusciamo più a toglierci questa maschera diventa una sofferenza
Io credo che sia il popolo palestinese che il popolo israeliano da molti moltissimi anni non riescono a togliersi questa maschera che porta sofferenza vorrei che si tenesse conto di queste sofferenze dei due popoli anche nella discussione che ci sarà
Un gran balli
Ha scelto una sulla strada
A
Scelto di raccontare la sofferenza di un popolo di uno dei due popoli
Ma senza mai dimenticare la sofferenza dell'altro
Ha fatto una scelta di analisi personale ma quando è andato a raccontare i fatti le testimonianze ha usato quella che noi chiamiamo onestà intellettuale
Vorrei che mi piacerebbe che nel dibattito che seguirà si tenesse sempre conto di questo perché questo momento delicato
E a volte le passioni sono molto più forte della Regione
Io a questo punto direi la parola ai Corman che ha conosciuto
Uno tra un balletto
Come cronista e vuole che ne parlasse un po'lui
Buona sera
Intanto io ringrazio il presentatore l'introduttore ma auspico che non c'è nel che non ci sia nessun dibattito perché dibattiti se ne fanno fin troppi
E poi se qualcuno avesse qualcosa da dire volesse ora la domanda abbia la compiacenza di scriverla le portarla al tavolo
Io vorrei dividere il mio intervento brevissimo in due parti
Testimonianza
E giudizio dal lettore
Testimonianza
Io ho sempre sostenuto
Che tutto comincia dalla cronaca
Io ho sempre sostenuto che tutto comincia dalla cronaca
Volti mi dicono non senza ragione che io autodefiniscono vecchio cronista
Con una punta di civetteria è vero solo che
Mi sono chiamato vecchio cronista non adesso che sono vecchio ma anche quando ero ragazzo
Io mi ricordo nel cinquanta
Il primo volo inaugurale Romano io della RAI
Fra le persone a bordo c'era il grande poeta Montale
Il quale ebbe
La bontà di dedicarmi del tempo io ero un ragazzo allora
Tra le tante infinite cose che mi desse Montale mi disse ricordati
Che la cronaca
E l'unica scala che porta alla verità
E ove mai
Si possa raggiungere la verità
Sì a prove
Alla poesia
Fra i presentatori spicca Lucia Annunziata e adesso fa il direttore
Di una grande agenzia internazionale prima ha fatto il direttore alla RAI
Ma prima ancora quando io l'ho conosciuta ed era magra
Partita
Soffre
Sofferente no perché sentiva l'ho conosciuta in Salvador
E l'ho vista lavorare
Ora dovete sapere che sono tante le colleghe che farà il nostro mestiere ma sono poche quelle che dimenticano di essere donne che non fanno pesare di essere delle signore
Vogliono il di solito il posto migliore del giusto sulla jeep
Del c'è un po'd'acqua la devono bere loro questo in generale Lucia no
Lucia è veramente un soldato della notizia
Io l'ho vista in particolare quando ci fu la storia in Salvador del promosso colonnello Monterosa
Personaggio drammatico tragico perché era coi no
Con noi diciamo così governativi ma il suo cuore batteva con il Moccia gioiscono i ribelli
Ed era uno sfegatato aveva una moglie straordinaria
Lucia segui questo personaggio atipico combattuto lacerato
Fra il suo dovere dei soldato e il suo amore per la terra primo ciak Jones per i campesinos
La io l'ho vista camminare anche a piedi venticinque chilometri una volta facemmo senza un lamento senza mai protestare prendendo appunti rompendo le scatole a tutti perché il vero cronista deve rompere le scatole a tutti i e poi
Riuscì a sdoppiarsi quanto Monterosa
Finì come doveva finire cioè immolato
Sull'altare della sua tragica contraddizione lei riuscì a confortare la sposa dei questo soldato sfortunato pur non condividendo la vede e ne uscì al tempo stesso ma senza cinismo con assoluta professionalità a ricavare dal conforto dalle data per la donna un pezzo direi magistrale
Questo per dire che ancora oggi il nostro mestiere a delle persone che pagano di persona
Tram Valli
L'ho conosciuto in Medioriente tanto per cambiare ed era veramente un ragazzino magro
Un puro
Come adesso
Forse un po'meno magro deve essere
Lavorava
In condizioni molto difficili
Per un giornale che si chiamava il giornale diretto da allora dal grande Indro Montanelli
Io avevo apprezzato
La passione la serietà l'impegno con cui questo ragazzo allora un ragazzo
Lavorava
Ce la metteva tutta
Rara Avis sapeva anche scrivere perché di solito non tutti quelli che sono dei bravi cronisti hanno la fortuna di saper scrivere noi saper scrivere
Per ricordo che in un intervallo fra un viaggio e l'altro incontra in piazza Navona
Indro Montanelli
E ieri sindrome maestro vedo che i servizi debito tra un ballerino che lo chiamano tram valida perché suo padre giornalista tram valliva periodi sui tram pallino
Non li valorizzi volto ruolo autorevole partito dire sale onestamente che non ne ho letto neanche uno perché arrivano domando come buono o il passo il servizio d'ora in poi e leggero
Era un periodo in cui io frequentavo molto Montanelli
Io ho voluto sempre molto bene
O alla vigilia di un viaggio importante andavo da lui poi come succede nella vita
Per colpa così diciamo per comporre il dovete di Curzio Malaparte de di Curzio Malaparte la nostra diciamo così il nostro rapporto si spari no ma questa è un'altra storia
Bene intromettere farò un giorno
E mi disse
Hai ragione ho letto i servizi stramba Lino è veramente bravo grazie Gore
Da quel momento comincia il lancio di questo signore che viene vede riconosciuta finalmente la sua fatica
Io ricorderò in particolare di Luís
Un pezzo di una bellezza lacerante
Un treno
Una tradotta
In Iran
Dal fronte a casa e viceversa ora dovete sapere che il un paese come l'Iran
L'uscita
Dove la religione
Si intreccia con la cultura col sociale col politico col nazionale dove sia un enorme rispetto per chi è ferito perché soffre
Quel treno era una specie di tradotta del dolore era un treno di soldati di civili i feriti vedi moribondi
Era un pezzo un lacerto deliranti allora
Che attaccato Saddam Hussein si difendeva con mezzi poverissimi non aveva niente cannibalizzato no
Gli aerei come si dice in gergo ricordino Patumi spiega Asti perché mi pare che tu hai fatto il servizio militare no e Michele impeccabili certe cose io ti chiesi ma cose cresta sfaccendati campane cannibalizzare come spiegate che da sette pezzi gli aerei in disuso si estraggono dei pezzi per farle uno poi l'ho visto lavorare
A Dance School
Quando i famosi ragazzini votati al sacrificio
Sì mollavano perché gli italiani erano poveracci non avevano le
Gli gli apparecchi per seminare i campi e mandano i bambini bambini saltavano sulle sulle mine andavano in quel quattordici mila pezzi
Spianava la strada i carri armati
Se l'Iraq non avesse avuto una poderosa aviazione peraltro rinforzato da piloti
Di Castro
Avrebbe perduto sicuramente la guerra come l'aveva perduta è l'Iran dovrebbe vite la storia Forrester del Medioriente sarebbe cambiata
Questo ricordo
Mi autorizza
Ma una piccola riflessione il salto di qualità chiamiamolo così del terrorismo internazionale si deve ha come il Corano come sappiamo considera il suicidio peccato mortale
Venne Khomeini proprio durante la guerra
Iran Iraq mandando a morire questi bambini innocenti promettendo questo stupro colossale questa questa questo massacro spiega che vero il che il suicidio per motivi banali
Per amore per esempio è
Un peccato mortale ma quando ci si immola quando si si si sacrifica la propria vita
Sì diventa martedì e come tali degni del paradiso
Questa invenzione tra virgolette dico beni ha fatto nascere quello che impropriamente chiamiamo il kamikaze terrorista questa come parentesi
Questo signore che sta accanto a McRae era allora un giovanissimo cronista
E che lavorava per un giornale difficile
Riusciva a raccontare tutto questo
Ma ripeto il riassunto della tragedia iraniana
La tragedia di un grande Paese
Ed è un grande popolo soprattutto
In questo esemplare pezzo
Sul treno
Un altro treno
Gonfio di dolore di disperazione di contraddizioni
Quello palestinese quello che attraversa tutta la storia della Palestina e di cui il nostro amico
Occupato in questo libro rischiamo l'Ulivo pietre
Qualcuno lo ha definito libero di parte cosa vuol dire libro di parte non mi sfugge il significato
Perché si è calato dentro la tragedia palestinese
Ma cosa vuol dire
Mica fa propaganda per la Palestina e se anche la facesse sono fatti suoi il problema è sapere dire le cose saperle raccontare eccetera
Non si può parteggiare per l'uno per l'altro certamente in e Ugo la fa
Perché si scontrano due diritti eguali e contrarie
Uno quello dei palestinesi di riavere la patria che è stata loro scippata alle grandi potenze coloniali occorre realiste
Chiedersi voglie
E l'altro quello dei dei beni degli ebrei ad avere un una terra una patria dove vivere
In pace
La grandezza di Rabin
Quale
La sua moglie notabili serve del Igor Man per voi cristiani per voi cattolici in particolare la pace amore
Fraternità no per noi soltanto il contrario della guerra
E perché si sono intesi
Arafat e Rabin quando prima c'era alcuna sponsor per di repulsione fisica e psicologica che ad a dividerli perché tutte e due avevano scoperto l'acqua calda e cioè che la pace è il contrario della guerra altrimenti non si spiegherebbe come Leah Rabin di notte riceva
Il nemico per eccellenza all'ex nemico il repulsiva o Arafat a casa per una visita che del sud Italia si chiama Di Consolo
Lei lo riceve perché ha capito sa che questo piccolo o meno
Crede o credeva
Nella pace
Perché dico credeva
Perché nel finale del libro
è la risposta a questo evento erogati io
è l'intervista che ha fatto Ugo tram Valle ad Arafat
Una delle ultime una delle più recenti in ogni caso una delle più importanti importanti come contenuto per quello che dice e per quello che c'è dietro queste parole
Paura io sussurro Arafat puntando gli occhi su di me cono sguardo di sfida infantile ottimo aggettivo perché il il capo dei cappi il boss chiamato lo cono lette a dei guizzi infantili nel modo di esprimere il modo di essere e forse questo è il suo limite la sua gloria
Non dimentichi dice Allulli H tram Valli
Arafat che io tutto questo l'ho già provato a Beirut a Tripoli derivano tutte quelle volte in cui Sharon ha tentato di uccidermi
Dicendo lo scrive tram Valli Arafat pensava di elencare il suo cursus honorum da magnifico guerriero la roccia che non si piega né si spezza non si rendeva conto che invece stava denunciando il fallimento di una vita politica
Questo dice tram Valli
Io top volto prestato il libro che come avrete capito
Ho una stima vera per questo Giovene collega il grande rispetto per quello che lei scrive
Anche quando non sono d'accordo con lo e dico che non sono d'accordo con lui non è vero secondo me
Che Arafat abbia toccato il fondo
C'è ancora una chance
Per quest'uomo
Ma dobbiamo aiutarlo ma non tanto perché egli si chiami Abu amaro Arafat ossia il simbolo della patria palestinese no
Perché è un uomo che lotta per una giusta causa ha commesso degli errori ha buttato nel cestino della storia delle occasioni dicono
Ma chi lo sa può darsi anche che sia così comunque ha sempre pagato di persona
E questo oggi molto raro
La vera disgrazia di Arafat e la morte di Rabin
La vera disgrazia del mondo e la morte mirabili quando il soldato dalla pace muore guarda caso ucciso don Pio giovinetto
Ebreo
Tutto si sfascia e oggi veramente siamo appesi all'incertezza
Leggere questo libro significa calarsi nella realtà amara
è un libro che serve agli addetti ai lavori per ripassare tante tante cose io mi sono accorto con quasi con sgomento che certe cose temevo
Dimenticate messe da parte
Leggere questo libro significa
Compiere un esercizio
è tipico
Aggiornarsi e guardare le cose di Palestina con occhi più onesti con occhi più chiare grazie
Sì sentite sì
Almeno sui microfoni ci sa fare non so se con la penna del se
Dunque il avete sentito da quello che dice Igor avete capito più o meno una cosa che a me sta molto a cuore parte molto della definita ed è una delle ragioni per cui sono qui noi facciamo un mestiere o almeno loro fanno un mestiere perché ahimè io non lo faccio più
Che è veramente U una dei mestieri che più si intrecciano con la tua vita e anzi direi di più è l'unico forse pezzo di giornalismo a diventare la tua vita
Tutto il giornalismo fatto di passione seguire il politico seguire la cronaca seguirà giudiziaria quindi voglio dire non voglio stabilire all'interno di questo mestiere con mestiere nel bene e nel male fatto per fatturato mensile di passione non voglio dare
Diciamo voti però non c'è dubbio che fare l'inviato di esteri e fare il corrispondente di esteri
è una delle cose che più diventa la tua vita non solo tra cambia diventa la tua vita di conseguenza questo mestiere che crea straordinarie
Vicinanze
E come un piccolo che tende a creare come dire un piccolo corpo scelto di persone che riescono anche negli anni a mantenere rapporti anche se non si vedono più a capire la stessa lingua da lontano
E come avete appunto sentito da Igor e l'UI
Che come dire attraverso generazioni addirittura c'è questa forma di riconoscimento
Che poi la Regione diciamo per cui io sono qui e non mi faccio mai perdere occasione di poter rincontrare o addirittura anche meglio presentare libri di nostri colleghi per tutto questo che sto dicendo non è un fatto naturalmente personali io credo che c'entri con Ugo e centri anche con questo libro insomma
Io vedo fate fatemi continuare su questa storia del mestiere che mi sta più a cuore anche perché qui sulla questione sta palestinese ci saranno persone che Gianni apparato bene Manna e poi sicuramente Andrea avrà da dire cose più interessanti delle mie
Questo mestiere che io vedo così diciamo di di rapporto così fondamentale nella vita di chi lo fa e un mestiere che tende a essere un mestiere duro un missile fatto di solitudine
Al di là diciamo dei titoli molto romantici parto per l'Afghanistan ha passato dieci giorni a Gerusalemme sono andata in Sudafrica ho fatto questo fatto quello in realtà il punto centrale di questo mestiere è un enorme solitudine sei una persona che Valli fuori si confronta a con una vita che non è la propria e quindi o la sposi o non la capisce in qualche modo la vita
Degli altri
E dai questa unica funzione che quella poi di ridurre queste norme esperienza di vivere granchi grandi cose eviti altrui
E altri mondi in poi una cosa che abbastanza miserabile che ogni giorno otto contatto con il giornale o per lo meno io così me lo ricordo adesso come direttore cerco di ricordarmi come ero io dall'altra parte di fare una cosa diversa naturalmente ma io mi ricordo
Che tutta la mia vita professionale esaltante da un punto di vista umano e di esperienze ti rapporti con i colleghi è sempre stata molto frustrante
Nel mio rapporto con i giornali perché poi alla fine tornano con un'agenzia fatta con esami Samuele c'erano decisi a sessanta righe
E questo è uno standard naturalmente del nostro mestiere
Addirittura al punto che è diventato anche una macchietta no perché poi alla sera tirerà le dichiaro strozza mio capo servizio va detto trenta Reja quello non vuole fare scrivere va cioè anche questa diventa una macchietta della nostra vita
E è vero però questo non non intendo con questo mettere sotto accusa i giornali anche se i giornali italiani non hanno mai brillato per la loro capacità e sensibilità di avete
Diciamo un rapporto diretto con la politica estera così come ce l'hanno con la politica italiana su questo non c'è dubbio ci sono due presta gradi di distanza insomma no
è vero anche che questo è un mestiere che esposto a queste difficoltà della solitudine anche per i nostri colleghi insomma i nostri colleghi americani hanno sempre avuto probabilmente con una proporzione migliore mi diciamo qui in una situazione migliore comunque diciamo questo stesso senso di grande solitudine al punto che io poi i quanto lo consapevolmente lasciato questo mestiere l'ho sciato solo perché mi è nata una figlia e quindi insomma e i figli sono i figli sono radici uno non può più andare in giro insomma eccetera ho fatto una scelta consapevole
Però ero arrivata anche a pensare che tutto sommato io non volevo più stare fuori e fare una vita di solitudine volevo rientrare proprio nel meccanismo dei giornali e vedere di metterci le mani dentro
La solitudine dunque è un dato secondo me quasi sostanziale insomma se tu non fossi solo come giornalista probabilmente non avresti neanche la capacità di immedesimarsi totalmente nel nel resto delle cose che più venti cosa rimane dunque al fondo di questo mestiere al fondo di ciascun giornalista che fa questa esperienza rimane questo enorme sacco di parole e di immagini di storie
Che poi sono una cosa di cui riempi la tua casa piccoli oggetti e ritagli di giornali racconti fotografie eccetera eccetera ma che è ancora di più è un enorme storia ditte stesse degli altri che non hai saputo esprimere che ti rimane
Come diritti ma dentro a cuore ti rimane dentro lo stomaco è una di quelle cose con cui ti alzi la mattina DC mandiamolo dovrà iscrivere veramente tutte queste cose ma è possibile che ne sono mai leggerà queste cose che io ho visto ecco questo libro come in molti libri di molti colleghi io ci sento dentro soprattutto intanto questo no
Ugo è il percorso di un giornalista trattino uomo che ha macinato tantissime cose tantissime cose molto ravvicinate in una situazione di cui si sente parlare sempre in maniera generica
E fondamentalmente ben precisato soprattutto una grande rabbia sua la sua moglie di dare molto alle cose minute che sono poi il tuo lavoro perché quando noi andiamo fuori
Ci misuriamo con i capi di Stato e anche i capi di Stato visti da vicino Sondrio Metheny insomma gli parli DC tre cose uno qualunque insomma no
Cioè quello che noi abbiamo abbiamo la capacità di vedere oltre il privilegio anche della generalizzazione della politica estera quote in quote c'era diciamo tra virgolette
Quindi voglio dire la rabbia quello che c'è in questo libro c'è questa rabbia sottesa e questa solitudine che io riconosco come mia come quella di molti altri colleghi
Di vollero riportare nella loro reale dimensioni la realtà fatta di una serie di uomini e di una serie di storie
Ed è contemporaneamente naturalmente anche la storia di questo giornalista che Ugo tra Malta cioè se noi leggiamo in trasparenza questo libro cioè nel testo non diretto c'è una confessione anche abbastanza specifica di Ugo su questa cosa Lupoi che parte dicendo io mi ero o o addirittura messo all'inizio una spilletta di io sono sionista
E poi ho dovuto sono stato obbligato dalla vite del mio mestiere a rivedere questa idea questa posizione di me stessa
E si porta avanti mano mano attraverso tutti i gradi di conoscenza che lui ha avuto di questa storia per approdare poi a che cosa in realtà non ha una convinzione
Parente sì questa sarebbe la ragione quello che sto per dire la ragione poi per cui mi sorprenderei se questo libro
Fosse dichiarato di parte onestamente a che cosa approda
Approda a una delle pagine finali in cui non parla di se stesso ma in realtà parla del proprio mestiere
è una delle pagine finali e la pagina più di recente scritto ed è quella che peraltro proprio rappresenta benissimo quello che il dramma del giornalista in particolare in Medioriente la incapacità di schierarsi davvero dopo che anche dopo che è visto le facce i volti delle persone che sono morte
In particolare riferisco
All'episodio qui Luisa conta molto bene di quel s'quel numero di ore in cui quattro destini si sono incrociati due israeliani due palestinesi uno è un uomo con un bambino e poi questo bambino ce lo ricordiamo tutti a famoso bambino che è stato fucilato indiretta
E dall'altra parte due soldati israeliani uno dei quali ha recentemente è arrivato tutte e due russi recentemente arrivati alla ricerca di una nuova vita che è sbagliato svolta e vengono linciati vivi anche di questi ci ricorderemo
Fotograficamente
Con il loro corpo che va giù buttato giù appunto ET gente che salutava saluta questa caduta con le mani sporche di sangue
Giustamente lui dice racconta questo episodio in assoluto parallelo e senza assolutamente giudizio che secondo me da un punto di vista giornalistico è la cosa è l'operazione più dolorose più complicata che si può fare perché per un giornalista dire io non so veramente non so che dirvi oltre quello che ho visto è una forma di resa
Luís tra balli va più in là e Cinti che appunto una resa ancora più grandi di cui però io penso che siamo tutti partecipi cioè c'è una sorta di sconfitta all'interno del Medioriente che ci riguarda tutti
A partire generaliste che Luís simbolizza in questi episodi a cui da una chiosa dicendo da quel momento il giornalismo col kefiah ragioni sbocco kippah
Non solo non solo stati zittiti ma in qualche modo sono stati rilanciati da questo sovrapposizione di cosa ecco io penso che sia io non so quanto Ugo volesse fare una confessione di resa ma forse ci leggo troppo io sicuramente io leggo questo libro come non un libro
Di autopromozione giornalistiche neanche come un libro diciamo ottimista
Ma un libro crudele crudele dell'esposizione di solitudine crudele nelle possibilità di tale giudizio e crudele anche di fronte alla resa di dire qui non si esce
Con nessun giudizio
L'undici settembre in questo diciamo solo toccato alla fine in questo libro in realtà se noi l'avessimo come dire guardato se li facesse almeno una coda dopo questo io penso che questo sentimento che già si capisce verso la fine sarebbe saltato dal cosiddetto documento dopo undici settembre
Perché io credo che il Medioriente ormai anche per noi al di là dello schieramento ideologico io credo che sul Medioriente nessuno più vuole veramente fare questioni ideologiche io credo che una cosa in cui siamo tutti noi tutti noi del mondo occidentale soprattutto come specchio della nostra sconfitta
Onestamente io sono stata Lolli molti anni anche in periodi cruciali continua ad andarci continua ad interessarmi questa storia credo si conosce ancora da vicino
Negli anni un po'come Ugo non mi sono chiarita le idee si chiarirsi le idee significa decidere con chi stai me le sono in qualche modo o confuse e mi ci sono diciamo ancora più avvolto lato dentro
Io un'ultimissima cosa volevo dire
Sulla questione diciamo della politica italiana credo che valga la pena di dirlo e forse così da una palla anche ad Andrea
A fronte della complessità di un libro come questo
A me fa veramente sempre ridere avvince fa sempre ridere ma mi fa ancora di più ridere come dire la capacità della politica italiana di stracciarsi le vesti e su questioni inesistenti
In particolare l'idea che l'Italia Debra in qualche modo schierarsi con come dire giornate per la pace palestinese piuttosto che per incontri in cui a cazzotti si deve riconoscere questo quella politico israeliano credo che sia proprio il segno evidente
Di come ci si schiera a tutti i costi
E alla fine falsamente insomma io credo che quando sto diciamo alcuni libri andrebbero indicati alla lettura della politica italiana per capirne un po'come dire come si può essere miserabili e credo che sicuramente uno di questi libri
Dovrebbe essere questo dico l'ultima cosa per Ugo lo ringrazio molto di anfibi chiamato perché punto essendo uscito ormai da questo mestiere da molto tempo o con questo mestiere con i colleghi un rapporto tormentato non so se ne sono parte avanzano parte
Vi voglio dire invece una sola cosa di Luís l'ultimo nostro lungo incontro io me lo sono ricordato me lo credo Rollo ha piazzato a nel passaggio dopo il ponte all'MBA da Israele e la Giordania in cui siamo stati siamo rimasti lì per un sacco di ore come sempre in queste ore inutili sotto le moschee si creano un mucchio di amicizie tra balli un giornalista che ha secondo me un dato e la prodotto in questo libro che è uno dei pochi giornalisti italiani con aplomb e credo che questo sia un tratto veramente suo
Sì io conoscevo Ugo tram Valli per il suo libro sulla Russia ma debbo dire francamente che quando mi hanno proposto di discutere questo libro
Non l'avevo letto ho pensato ma come un altro libro ancora su Israele e Palestina
Infatti noi su questo problema
In italiano ma soprattutto in inglese e in Francia abbiamo una bibliografia sterminata
Sappiamo tutto sappiamo tutto sui problemi politici storici economici sulle acque sulla terra sulle religioni sappiamo tutto
E d'altra parte la cronaca giorno per giorno aggiunge notizie quasi una contabilità di morti e di drammi che ci riporta a quell'atteggiamento psicologico che molti non dico tutti hanno avuto nei confronti delle crisi jugoslava
Quel punto morto quel vicolo cieco per cui dolore si aggiunge a dolore e non ci si capisce più niente
Non ci si capisce più niente perché per capirci qualcosa bisogna avere anche la speranza che si possa fare qualcosa allora un altro libro mi sono chiesto glielo detto francamente all'autore
Era un attimo incerto di accettare devo partire domattina il piacere di essere qui con Lucia Annunziata e con i Corman
Mi ha fatto prendere in mano questo libro e mi sono accorto che è un po'un libro diverso un libro che non ha la pretesa della esaustività
Ma è una serie di capitoli che raccontano la gente di una terra divisa e ci sono le pagine come direbbe il mio amico Igor Man di un vecchio cronista non proprio vecchio perché del cinquantaquattro quindi se dicessi che vecchio mi darei del molto vecchio anch'io
E però sono le pagine di un cronista che come diceva bene Lucia si fa narratore di una storia e di una terra in cui a tanto incontrato e tanto viaggiato
E si vede che quello che ha visto e le persone che ha incontrato le cose che ha vissuto non le accerto potute travasare nelle pagine del suo giornale tutte intere ma gli sono rimaste dentro e allora la sua è anche la storia del suo viaggio interiore in questo mondo e ci dice il suo punto di partenza io sono un filo sono sono nato come un pro sionista
E aggiunge che un cristiano filo israeliano come dice e questa è una cosa molto fine
Un punto di partenza come questo ha implicazioni profonde
Per il fascino che Israele che la tradizione ebraica che il discorso della terra che il presto delle scritture che la Bibbia esercita su un certo mondo cristiano
Perché si è fatto solo un discorso e questo è fortissimo
Non tanto in Italia ma per esempio negli Stati Uniti quando si parla di cristiani sionisti ed è un discorso che forse questo non abbiamo mai fatto nel nostro paese ma come si sviluppa dove nasce questo viaggio di tram balli
Un viaggio che lo porta a sentire sempre più il dramma dei palestinesi e forse per questo l'hanno definito un libro di parte ma non c'è storia senza parte
E in questo senso quando uno narra una storia non assume una parte senza sposare la loro politica e anche senza negare le ragioni di Israele io sono rimasto colpito di una cosa che il viaggio di tran balli comincia nell'ottantatré a Beirut a Sabra e Chatila
E questo per me è molto significativo perché il mio primo incontro con il Medioriente è stato proprio quaranta giorni dopo le stragi di Sabra e Chatila
Quel posto che l'autore definisce il posto peggiore del mondo dove solo ora resta una discarica
Ed è a quel punto posto che si colloca nell'altro nel secondo polo della narrazione di Rambaldi perché uno è la terra Israele e Palestina ma l'altro è il mondo palestinese
Degli esuli palestinesi in Libano in Giordania la ragazza cristiana che rientra a casa sua e via dicendo questo Libano che stranissimo in cui tutto crollava ma trovavi sempre una signora ingioiellata che ti parlava con preoccupazione del fatto che la lira libanese non andava bene
E e questo Libano che però voleva dire molto
Voleva dire che perdurava quel regime di coabitazione tipico del mondo ottomano e del mondo orientale su cui la storia non ha fatto giustizia piena perché nel mondo ottomano si viveva insieme in un regime ineguale mussulmani minoranze ebraiche minoranze cristiane questo in una maniera paradossale attraverso il mandato attraverso il genio o o il non genio francese ha continuato a vivere nel regime confessionale libanese quando il Libano si è poi ammalato della Palestina e dei palestinesi e qui ci sono delle pagine belle forse sono un po'eccentriche rispetto al problema del libro ma belle su come i palestinesi vivevano in Libano
Questa situazione paradossale perché da un lato di Stato dentro lo Stato perché Arafat a tratti si muoveva come un capo di Stato riceveva autorità con grande imbarazzo dei dirigenti libanesi l'imbarazzo libanese che non è mai gridato ma che sempre sussurrato dall'altro questa condizione di eterna marginalità dei palestinesi di questi duecento mila
Questa condizione di marginalità dei palestinesi esclusi da tutta una serie di professioni e condannati ad essere delle anime morte dei cittadini senza cittadinanza di questo mondo in cui sono nati e vissuti ma qui io a Sabra e Chatila ho capito una cosa
E ho capito una cosa che mi è ritornata lucida poi leggendo le pagine del libro Titan Baglioni
E Tula dicevi Lucia cioè che si può capire fino in fondo le ragioni i sentimenti i dolori di un popolo
Senza condividere fino in fondo la sua politica cioè i nostri amici
Giornalisti
I giornalisti i viaggiatori come è stato come è stato tram balli come è stata Lucia Annunziata come sono stati Corman
In fondo sono stati avanti rispetto a quella visione vecchia di identificazione meramente politica come nel Vietnam per cui seri di una parte stavi per il nord seri di un'altra parte stavi per il Sud
Cioè hanno cercato di spiegare e di capire di sentire le ragioni e dolori senza per questo essere o farsi ora iscriversi militanti in una posizione politica e allora
E allora mi sembra che da Sabra e Chatila
Parte il filo di Sharon di quello su Sharon che diceva che Arafat andava distrutto di quello sarò anche diceva Palestina ma la palestinesi Ste si chiama Giordania
E qui mi sembra che tra balli affronta la questione dell'Olocausto
E la definisce responsabilità europea non questione mediorientale e dà un'immagine felice un riprendo un'immagine felice mi sembra cioè gli ebrei sono arrivati in Palestina Comun Nuovo chi si butta da un palazzo in fiamme dalla finestra e cada addosso a un altro uomo che sta passando
Mi sembra che a questo punto con questa immagine sia questa percezione del vicolo sta Cecco cioè che da una parte le le ragioni della sicurezza di Israele non possono essere dimenticate dall'altra c'è questa posizione arabo palestinese segnata da un massimalismo
Il realista e sempre sospetto nei confronti dell'esistenza e lo Stato ebraico qui per esempio non dobbiamo dimenticare c'è il gioco delle cartine
Mentre da noi nella nostra cultura le le carte geografiche sono bene o male la fotografia di una realtà nel mondo mediorientale guardate le carte geografiche non so dell'Assiria dove compreso il Sangiaccato o della Palestina dove l'alcune carte è compreso tutto Israele Tetra voglio dire le carte geografiche sono la proiezione la fotografia del sogno
La fotografia dell'irrealtà
E allora sita questa frase di questo Munster no la nostra politica si chiama fuga dalla realtà noi palestinesi siamo fortissimi in questo
Arabe e palestinesi ma non bisogna secondo me fare un processo al passato
E in un certo senso la questione mediorientale ha bisogno di essere epurati da della troppa memoria e del troppo peso del passato io mi ricordo
Un arabo molto singolare che ho conosciuto era un arabo cristiano un vecchio patriarca nato in Egitto si chiamava Hakim e e lo conobbi negli anni Ottanta proprio in Siria e lui mi diceva
Mi diceva
Perché non si prendono indietro un pezzo di Cisgiordania la sua posizione era fortemente filo palestinese e fortemente pro siriana tua era un uomo schierato non so se l'ha mai conosciuto
E l'UDC ha perché non si riprendono indietro l'importante è averci il passaporto
Un passaporto e riconoscere la realtà diceva perché se non si riconosce la realtà non si costruisce niente non si parte da niente la fine di questa politica dell'irrealtà arriva in quel novanta tre quando Arafat a firma la lettera di Horst come l'autore ricorda su quel capitolo di Oslo che suocero che io trovo molto bello
E da cui traggo una rete una lezione
Dal capitolo ma c'ho pensato tante volte sull'esperienza di Osimo cioè che si può lavorare per la pace anche quando si è deboli
Cioè quella mediazione norvegese è un piccolo grande capolavoro io l'ho sentita molto perché come tu sai in quegli anni proprio nel novantadue noi di Sant'Egidio stavamo lavorando sul caso
Meno
Meno sotto i riflettori melodrammatico del Mozambico che però aveva una guerra che era costata per un milione di morti anche se poi non lo sa nessuno non lo dice nessuno ma in ogni modo son morti africani quindi valgono relativamente ecco e e allora questo questo ruolo del fattore umano nelle pacificazione i perché andare a finire proprio in Norvegia
Perché andare a finire proprio Norvegia e questa figura di Horst che alcuni di noi hanno conosciuto quest'uomo
I suoi infarti il suo logorarsi e arrivare a stabilire un contatto ma noi nel libro di tram balli non troviamo un'interpretazione l'interpretazione sarebbe già vecchie
Sarebbe
Sarebbe già già superata ma noi vediamo venire fuori dei tipi umani
Gente famiglie famiglie palestinesi gente della strada vediamo venire fuori dei personaggi che mi sono cari come come bail-in da una parte come Feisal Husseini
Il figlio del grande Abdelkader il parente del del Mufti del Gran Muftì di Gerusalemme
E poi vediamo
Vediamo veniva fuori un paese concreto un Paese concreto Israele e il mondo palestinese per esempio c'è c'è tutto questo discorso sulla terra
Questo grande problema della terra che il problema della Palestina del Novecento vendere comprare difendere abbandonare la terra e questo capitolo per esempio sulla famiglia degli ascari non cedere non mollare la propria terra
Resistere
Non importa quanto mi offrono e questa terra che cambia valore perché lui dice molto bene per i laburisti la terra aveva un valore politico militare ma dopo Bedin diventa qualcosa di diverso e non ci si rende conto che che alla all'inizio degli anni ottanta gli ebrei nei territori erano tra cinque mila e dieci mila e ora sono più di duecento mila allora questa terra terra troppo piccola terra troppo promessa terra troppo sacra Lizza fa e che questa terra
Che è la realtà e allo stesso tempo e il mito questa terra di cui tanto si parla e di cui tanto si lotta questo problema della memoria dei torti chi non può dire in Palestina
Di avere subito un torto chi non può parlare in nome delle vittime chi non può parlare in nome dei morti ecco questo è molto bella quella citazione dell'incontro di stabilire e Abu Ala che si incontrano e ho a Oslo e dicono ma mio padre nata a Gerusalemme mio padre ci abita cioè allora dice ma noi potremmo arrivare a a re Davide
Sono sicuro che possiamo discutere anni sul passato senza trovare un accordo proviamo a vedere se riusciamo a trovare un accordo sul futuro e quale può essere l'accordo sul futuro le parole di Rabin noi palestinesi e israeliani
Siamo destinati a vivere insieme e quindi torna secondo me
Un problema essenziale che i nazionalismi hanno occultato con il mito di territori tutti omogenei di gente tutto uguale con la stessa lingua la stessa religione eccetera che è il problema della coabitazione
Il problema impossibile ma nello stesso tempo il destino della coabitazione come vivere allora il libro di tram Bali ci aiuta ai spronare i sentimenti soprattutto dei palestinesi ma anche degli israeliani verso l'altro
E alla fine di questo libro e concludo
Le
Alla fine lettura di questo libro
Emerge questo su questo senso della contraddizione che il destino la soluzione vivere insieme ma che sembra impossibile non solo per motivi politici ma sembra impossibile per qualcosa che è scritto nel profondo della memoria di questi popoli ringrazio Igor Man per quel cenno molto importante che ha fatto sul suicidio
Sul suicidio perché qui noi spesso dimentichiamo o attribuiamo il presente ha una storia
Sì questo discorso degli assassini assassina abbiamo letto il libro di Louis eccetera eccetera ma il suicidio
L'autunno ovazione è qualcosa di nuovo nella storia dell'Islam
è il insieme l'espressione di esaltazione e disperazione e questo è un punto su cui bisogna insistere ed è un punto ed è un punto fondamentale e qui tram vale Richard delle belle purtroppo non c'è tempo citare tutto faccia
Delle bellissime pagine
Una conseguenza ovvia
Sono i suicidi nel mondo arabo praticamente non esiste il suicidio come fenomeno sociale ma esiste il terrorista suicida che in realtà è la stessa cosa
Il kamikaze che imbottito di esplosivo sale su un autobus israeliani si fa saltare in aria e l'esempio più evidente di uno stato combinato di frustrazione e collera
Chi non arriva a tanto sfoga la sua umiliazione sui più deboli
Il libro di tram Valli al centro la gente i palestinesi gli israeliani non hai al centro Gerusalemme
Sì cioè Gerusalemme ma ma non è al centro come tante volte nelle nostre ricostruzioni sia per quel fascino che Gerusalemme a su tutti sui religiosi sul non religiosi
Anche se tante volte io sento molto Gerusalemme
Per tanti motivi per per un discorso religioso eccetera tante volte mi chiedo si può morire
Si può combattere una guerra di mezzo secolo per Trastevere
Per Testaccio
Sì figuratevi non credo di saperne più di voi del grande non cresce avete voi ma sento profondamente il significato del Santo Sepolcro della Spianata del Tempio del muro del pianto di quelle strade
C'ho vissuto lo percorse con emozione ma sento anche il bisogno di secolarizzata e con realismo il problema
In quel mondo dove ogni pietra parla del passato
Ogni pietra evoca simboli storia appartenenze
E via dicendo ecco allora qui dico tante volte un po'di secolarismo un po'di realismo un po'di senso del futuro
Ma sono buoni consigli di della zia per Pina perché è una realtà
Talmente complessa
In cui in cui
Ha ragione Lucia tante volte quando si dice la politica italiana il Medioriente la politica italiana Israele i consigli e i palestinesi
Solo esercitazioni che noi facciamo per casa nostra ma non sappiamo che la cosiddetta politica estera e tanto spesso
Uno dei capitoli della proiezione della politica interna
O di esibizioni a livello interno
In queste pagine troviamo la storia dell'ultimo campo Devid con i suoi misteri il così detto no di Arafat la cosiddetta Offerta di Rabin allora una domanda cosa vuol dire negoziare
Ho sempre la sensazione
Che
Per negoziare non ci vuole un tempo infinito perché altrimenti la guerra non finisce mai ma ho sempre avuto la sensazione che gli americani hanno fretta che gli americani hanno fretta di concludere
E e e fra questi due poli la pazienza e la fretta si dipana questa storia infinita e mi chiedo quando finirà questa storia
Dobbiamo ringraziare un po'Ugo tran Bali vedete la mia lettura non è stato una lettura geopolitica come dicevo Lucia Annunziata ma è una lettura
Estremamente emotiva proprio perché non si può leggere questo libro non si può parlare di Palestina Israele di Gerusalemme senza sentirsi coinvolti ma io credo questo libro di tram balli ci aiuta a capire meglio le ragioni i dolori dalla gente palestinesi e israeliani perché secondo me da lì deve ripartire un nuovo discorso politico in Israele in questo Israele che è cambiato
Alle elezioni la battuta
E il la sconfitta di Rabin e la vittoria degli ebrei non degli israeliani ma nello stesso tempo
Nello stesso tempo mi chiedo anch'io con i Corman è vero che il discorso di Arafat è finito l'immagine di Arafat prigioniero l'intervista o forse dopo la crisi si aprirà una nuova pagina
E certo
Che non potrà essere solo una situazione politico diplomatica c'è necessità secondo me di un salto di qualità e di gesti che facciano fare un salto di qualità all'opinione pubblica israeliana e palestinese scusate se ho parlato più
Pongo tra un balletto conclude il suo libro proprio con questa fretta americana
Di cui si parlava che è venuta ancora è diventata ancora più pressante dopo quello che è accaduto l'undici settembre dopo la necessità diciamo di raccogliere consensi nel mondo arabo e dice una cosa Arafat lo ha capito
Sharon non l'ha capito
Forse questo spiega quello che sta succedendo
Ugo torni in fra pochi giorni credo che tu torni a Gerusalemme vai a vedere se questa mancanza di comprensione a questo punto si scioglie e se si apre una possibilità mi sembra che in questo momento la cronaca dia delle possibilità di trovare una una strada nuova strada per la pace
Graziani
S
Così tanti non credevo credo anche molti quanti amici
Dello Maurizio Mengoni che è la causa di questo libro perché lui mi fece conoscere il mio primo palestinese ad essere lei fa il Pubblico
Detto alcuni colleghi
Giovanile opposta sito l'avevo visto
Un altro
Ed è Pietro Veronese di Repubblica ed ambasciatore Abdellatif precettore egiziana che se è stata una buona un voto al battitore in piedi sarà adesso ha trovato posto e devo dire che
è importante era ambasciatore Sequi perché è lecito fosse almeno a partire dal sessantaquattro sessantacinque quando Arafat prende il controllo dello lp
Fosse di tutti i Paesi arabi l'Egitto è quello che più in maniera più pulita a è più generosa aiutato i palestinesi a così nella loro lotta che attiene la nuova lotta io non prima di esplodere sprint non sono abituato
Cioè i sono abituati salito a scrivere gli altri adesso da quando esiste anche aria ventiquattro a parlare negli altri non a sentire gli altri parlare di me e la tendenza consigliarne come un tacchino
è forte ma saporoso approva resisterà anche perché tutti i giornalisti hanno sempre un po'alla tendenza ad amarsi molto
No
No non vado a non ci sono speranze anche la con la questione la proposta
Saudita secondo me è importante essenziale ma non trova una soluzione o trova uno sbocco perché non c'è un interlocutore a Gerusalemme in questo momento che possa capire quello che chiedono i sauditi
E al governo israeliano di tornare e che ne deriva è questo governo con questa maggioranza non ha intenzione di tornare ai compromessi i Kennedy vado sopra quindi non avendo nulla da scrivere sono la quotidianità di cui le agenzie già quotidianamente taluni Donati cinque o altrimenti morti
Chiedo che mi
La precedente alla Società italiana che fosse la cosa è l'unica cosa più utile per un processo di pace solo la società disegnano essendo democratica con molti limiti naturalmente perché è una democrazia che occupa un altro popolo daremo Croazia che considera cittadini serbi
Il milione passa di arabi israeliani però comunque una democrazia solo lì ci può essere una una forte risposta quando punto la società israeliana cominciano a chiedersi che a che cosa serva Sharon dal momento che è stato alla fatta eleggere a fare le costringere risaliamo tale shock
Io credo che poi tutto sommato i sauditi che sono molto intelligenti
Più di tutto questo poi contassero di fasce sanno perfettamente chi sono i loro di non avere interlocutori a Gerusalemme io credo che vogliano abbiano fa toh questa proposta per pure la città israeliana di fronte al suo dilemma cioè nel mondo arabo è disposto potete voi negare e rifiutare questo
Questo fette io credo che la società israeliana sia molto interessante in questo momento
Però velocemente volevo rispondere appunto Amm
All'Eur alla devo dire sono un poco mossi speravo di essere anzi credo che l'editore servitore fosse di vedere un po'accapigliarsi le persone
Seduta su questo tema invece sono commosso per il fatto che se c'è stato sostanzialmente mi è stato mosso solo appunto Montanelli me ne muoveva molti di più
E io non mi permetterei mai di dire che era fatta fallito non ho l'autorevolezza e non ho il la dignità non mi posso permettere di dire
La vita politica e le ha fatte è fallita in quello specifico momento lo era io credo che comunque lo sia come quella di tutti gli uomini politici israeliani
E palestinesi nel senso che solo Arafat comunque da quarant'anni calca la scena sia sostanzialmente fallita quella di tutti anche anche Rabin avvistato salvato fra virgolette naturalmente da un omicidio guarda caso commesso da un israeliano non da un arabo
Nel senso che aveva fatte est è comunque come Ben Gurion il padre della patria palestinese come vengono è stato per quale israeliana
Tuttavia come vengono e non è riuscito a concludere il sionismo perché finché non ci sarà uno Stato palestinese non sarà possibile definire i confini di Israele quindi non sarà possibile definire il sionismo che la lotta di liberazione Risorgimento ebraico
Così pure Arafat era uscito il ruolo di Arafat è essenziale per affermare l'indipendenza palestinese di fronte al mondo arabo lì è stato un gigante Arafat lì era fatta impedito che i palestinesi finissimo come QD come tanti altri popoli risucchiati dalla storia ho mangiati dai pesci più grandi
Secondo me è stato come ed è fallimentare e lo sarà sostanzialmente l'apporto degli israeliani per cominciare per non aver mai capito l'avversario che fosse il modo migliore per sconfiggere o per trovare un compromesso con l'avversario e capirlo
Nemmeno gli italiani deperire abbiano mai capito il palestinese ne ha mai voluto riconoscerne esistenza di fatto intimamente ma una buona parte
Ma appunto Arafat comunque a ha fallito non fosse altro perché è caduto nei cento mila tranelli israeliani gli ultimi dei quali tesi da Sean è chiaro che poi ha tante scusanti però quando un politico cade nel tranello dell'avversario ha fallito sbagliate e da ultimo invece una cosa più personale
Sì Lucia azzeccato perfettamente
La solitudine del nostro lavoro che appunto si consuma nei momenti appunto davanti a un bicchiere di scorcio alla fine non per dire delle banalità ma anche semplicemente bicchieri acqua minerale con qualche collega chiacchierare di qualcosa che non sia
Che non sia appunto il tema di cui ci discutiamo io poi avendo scarse risorse perché a parte i miei figli e il Milan non ho altri argomenti di cui parlare a parte questi la politica estera quest'anno il Milan va male e quindi non ha nemmeno sono sono un pessimo
Compagno di serate
Sì in realtà ciò tutte le volte tutti questi anni tu va in vai qui IVA I vivai al dottor dappertutto
Quello che ti chiede un direttore ma è giusto anche che fosse che sia così perché poi delle somme lancia regione italiana se ne sono fatti malissimo però comunque alla fine più di tanto non si poté viale lettore su
Un qualsiasi tema a parte naturalmente poi
Le cose italiane su cui invece si Teti emessi martellano fino al cervello elettori
Tutti i tori con tutto questo materiale questa specie di di bioetica di Alessandra Pontone c'è adesso cosa ne faccio un know-how che gli altri non hanno che non come faccio a spiegarlo al lettore del giornale come faccio mettono dentro sessanta o anche centocinquanta righe
E quindi da qui nasce in realtà lo stimolo di questo tipo fatto di della presunzione di volevo mettere insieme il frutto della tua solitudine di voler di volere accompagnare per per te stesso naturalmente protetto per le persone che hai conosciuto in questa tragedia israeliani e palestinesi ma poi per te stesso per anche se poi Walter rivivono ricavi figli nella speranza che quando saranno grandi si dimenticano che esistano israeliani palestinesi o che quanto meno se ne ricordino quanto lussemburghesi svizzeri cose del genere
Però si è una una rivolta rispetto alla solitudine rispetto a quest'agli occhi e alle orecchie che vedono che sento nel cuore il cervello che raccoglie dati visto che adesso siamo nell'epoca dei computer diciamo dati non sono sensazioni umane
E ed è un peccato buttarle ognuno di noi credo che lei abbia al suo avuto la foto di rito e all'editore che si era stato disposto ad ascoltarlo
Però adesso va affrontato e smettere di parlare di me perché comincia a diventare troppo grazie
Io credo che la presentazione sia stata sufficientemente ampia tanti particolari
Che non ci sia più bisogno non credo che si possa aprire un dibattito c'è già sciolto ringrazio
è arrivata una domanda
Due domande
Ce ne sono altre
Allora
Quando finirà questo dramma infinito in Terra Santa
La disgrazia della morte di Rabin
Come detto Lucia Annunziata è lo specchio della nostra sconfitta
Quanto giocano negativamente le religioni
Ma non pensate che il problema stia nell'assenza dell'ONU
E delle potenze compresa l'Europa
Facciamo rispondere
Io io dire
Ecco
Igor Man direi
Allora
Io allora scusate un attimo scusa un attimo allora leggo anche l'altra intanto anche perché dunque si può avere la speranza
Che con l'obiezione di coscienza
Dei resti di riservisti scusatemi ma grazie agli occhiali e al fatto che ormai leggo solo al computer ecco è una difficoltà a leggere
Cioè di vedere insieme gli ebrei e gli arabi per la pace e contro Sharon
Stacco sta cominciando comunque risponderà risponderà tram va lì per Dem en nella dimostrazione che viene fatta a Roma
Undici due Tel Aviv
Io pensavo che appunto se non ci possono al più autorevoli di me risponde solo al punto che era
Mi sono distratta la prima domanda sentita risponderò intanto alla alla alla seconda io credo che la il service stint
Sia un un fenomeno potare siano solamente l'inizio ma è ancora un fenomeno molto limitato nella società israeliana lo fu molto di più nella prima intifada dei soldati che si chiedevano che senso andasse a combattere nei territori quando non era la Societ certamente la sopravvivenza
La focosa e la forza delle forze armate israeliane la forza Israele l'idea la convinzione di stare a difendere l'esistenza stessa del proprio Paese certamente non era combattendo la prima intifada che si potesse si poteva vedere che
Idea che quei coltelli e quelle pietre potessero o gli scioperi dei palestinesi potessero mettere
In pericolo l'esistenza dello Stato di Israele né questa seconda Intifada
Lei è la prima fu molto più evidente la la la protesta perché appunto un'intifada meno violenta nel senso che il preside avevano solo pietre e coltelli fu molto focalizzata sulla questione
Sociale fu una rivolta sociale una rivolta quasi per molti versi anche pacifica fatta di scioperi e di resistenza civile di resistenza economica l'occupante a costo di fare la fame
Questa è durata la risposta israeliana appunto questi inutilità arrivata fosse siccome è troppo tardi e non è poi tu ed è piuttosto limitata a causa del fatto che
La rivolta palestinese è stata molto dura sin dall'inizio perché palestinese questa volta sono aromatico che è stato fatto uso
Dell'arma del terrorismo disperato ma comunque sempre terrorismo
E questo ha reso più omogenea la Società italiana questo dimostra che se i palestinesi avessero la capacità culturale e politica di cambiare dei fiala di Cal mente i mezzi della loro lotta sicuramente metterà dove maggio più difficoltà e Israele di quanto non stiano facendo adesso ammette spaccherebbe la Società italiana come successe nella molto più rapidamente o se ci sarà la prima intifada
Quindi il movimento pacifista israeliano per il momento molto marginale anche importante ma marginale
Signora quando ci fu una sanno di Sabra e Chatila sceso in piazza quattrocento mila israeliani che nel mille novecentottantadue erano sottolinea matematica al liceo classico una volta avanza Israele allora credo che se quattro milioni di abitanti quattro milioni e mezzo di abitanti
In altra occasione in piazza che allora si chiamava piazza disabile prima che assassina se ho avendo si sono viste molte più persone non è facile per una società come quella israeliana
Su tutti io o capire appunto accettare il fatto di capire le le le le le ragioni degli seriale come dei palestinesi come non è facile per i palestinesi
Capire appunto le esigenze di jeans israeliane quando quotidianamente vivi sotto occupazione
Mi ha colpito proprio l'altro ieri un un un articolo sulla su un titolo sulla stampa
Che parlava appunto dalla struttura hanno parlato dalla ma non che la stampa come tutti i giornali della morte del del ferimento di quelle due madri che poi hanno partorito
Sulla stampa che è un giornale molto serio perché poi c'è Igor eccessi Amman
C'era un collega dato che ha scritto un ottimo pezzo però nell'occhiello nel sommario c'era una guardia ferisce la donna palestinese un terrorista finisci ferisce la donna israeliana
Ecco questo era il nostro atteggiamento un po'quotidiano quello appunto di ritenere sempre quando i palestinesi sparano sono comunque terroristi è questa la la la tesi israeliana quando gli israeliani sparano sono sempre delle guardie
E questo secondo me è una gonna grave sproporzione quanto dopo quando finirà questo oramai Della Santa
Non lo so
è lo specchio della nostra sconfitta come ha detto giustamente Lucia si è vero
Mi chiedo quanti di noi dopo dei abbiano poi voglia come noi dei come elettori per esempio se ci fosse un
Una classe politica europea e italiana disposta a fare a chi decide grossi sacrifici anche economici per affermare il ruolo dell'Europa e Medio Oriente se poi noi voteremmo questo partito questo questo governo cioè troppo facile dire che
Gli americani non ci vogliono gli Stati non ci volevo che sono dati di fatto
Però mi sembra che l'allarme ruolo europeo non esista anche per una incapacità Madia innaturale dello dell'Unione europea non ci presentiamo come Unione Europea Solana nato a visiva persona grande viaggiatore
Sedie già se appagamento farebbe tanti istanti di quelle migliaia di dettagli a volte faranno il giro del mondo con tutta la famiglia
Però non è efficace non è efficace della bella luminosa per un'efficace per queste per le ragioni ovvie sono quindici nazioni non è ancora un'unione politica
E le le Nazioni Unite non sono efficaci perché nessun Paese Stati Uniti a partire dagli Stati Uniti vuole che le Nazioni Unite siano efficaci
Non credo punto che che questa scritta che sia possibile intravedere una soluzione quello che l'ho vista attraverso la
La lamella lo all'offerta saudita è solo un altro passo avanti ma credo che non sia possibile parlare di un compromesso politico a meno che al mese prossimo avvenuta per ricevere che avrà degli amo delle cose miracolose
Non credo sia possibile intravedere una una ripresa del dialogo
La ripresa del dialogo è possibile nel momento in cui Sharon ammette il fatto che non s'che si può è possibilissimo trattare fa una trattativa politica anche sotto prodotto anti combattimenti anche mentre muoverà gente adesso Boso la la prima intifada è finita nel mondo ma la Scola firmare gli accordi di Oslo della nel settembre novantatré
E quindi il hanno cominciato la tata anzi partiamo da madri nel novantuno quindi per due anni e mezzo la trattativa è continuata nonostante e territori si continuasse a morire quindi irrealistico pensare che ci del ci possa essere la pace assoluta quindi dal momento che questo non si arriverà dal momento che risana e non hanno intenzione di liberarsi di Sharon e i palestinesi non possono rivelarsi di Arafat
Non credo che sia possibile
Perché noi la Palestina non è una democrazia non è una democrazia perché gli israeliani non hanno mai voluto che la Palestina nascesse uno Stato democratico
Perché la Palestina con i trenta mila poliziotti è stata voluta da Israele perché Israele capi e questo è legittimissimo non aveva interesse a far nascere la democrazia palestinese ma l'interesse che Arafat fermasse i terroristi Hamas e la Jihad
Intere sale uno Stato pulizie possibilmente uno Stato poliziesco più che un un Paese che potesse avere un un punto di riferimento in Israele
Vorrei ricordare che era e tutti i palestinesi dei Territori cioè non quelli dell'esilio non la gente di Tunisi guarda sempre la televisione israeliana la sera guarda con rispetto la stampa israeliana che denuncia i primi ministri e presidenti corrotti
E ma sono gli italiani che hanno scelto come interlocutori da sempre la gente di Tunisi
Sono gli serie negare in alle che hanno contribuito insieme ad Arafat per impedire che nascesse un nuovo gruppo dirigente palestinese nei territori per questi ebbero a che punto il ruolo conclude ruolo storico di Arafat sia finito
Perché solamente una nuova classe dirigente palestinese dei territori che conosce l'occupazione da trentacinque anni
Solo kick ha conosciuto direttamente la prima e la seconda intifada alla capacità politica di aprire nuovi orizzonti Arafat come Sean sono personaggi ora mai del passato dalla storia
Bene io ringrazio tutti per la vostra partecipazione ringrazio i presentatori eccezionali
L'autore è a disposizione per firmare le copie come sapete ce ne sono di là alcuni le hanno già prese io per esempio di farò firmare la mia che non l'ha ancora fatto