"Le assemblee regionali verso la riforma degli statuti regionali" organizzato dalla Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea dei Consigli Regionali e delle Province autonomie, dal Consiglio Regionale del Molise, dall'Università degli Studi del Molise, con il patrocinio del Presidente della Camera dei Deputati (Aula Magna dell'Università degli Studi del Molise, 1-2 dicembre 2000)

Cosa no per nomine perché ma io non voglio togliere non voglio
Variabili qualche cosa
Qua
Bene se posso invitare prendere posto le ultime persone sono in piedi grazie ci sono dei posti nella parte posteriore dobbiamo su un orario che ci siamo dati
Signor presidente della Camera autorità signore e signori con moltissimo piacere saluto a nome dell'Università del senato accademico ritorno delle presidente Violante nella nostra una mania di questa serie Isernia
Ci siamo incontrati per l'inaugurazione dell'anno accademico
Il presidente Violante aveva promesse abbia colto l'occasione per niente ritornare con noi debbo ringraziare la Presidente del Consiglio regionale per aver determinato congiuntamente questa opportunità di essere di nuovo insieme io non desidero non rubare neanche qualche attimo per lo svolgimento dei lavori che già si sono aperti ieri con con articolazione molto molto vivace
Voglio soltanto sottolineare al presidente della Camera che e per noi abbiamo come università c'è stato molto con molto piacere che giudicandolo un significativo privilegio questa opportunità di avere ospiti questa iniziativa per un dato che mi mi piace sottolineare la saldatura istituzionale tra le istituzioni accademiche e le istituzioni dei governi locali
Il Consiglio regionale e debbo anche ringraziare i servizi della della Camera dei deputati che ci hanno accompagnato con molta attenzione nel nella organizzazione di queste iniziative ringrazia anche il presidente per il patrocinio svolto sulle concesso subito la stagione degli statuti una stagione importante l'ho già detto ieri e concludo per noi sarà un atto significativo nel negli atti nelle minuti della vita di questo ateneo
Registrare che uno dei passi nella storia per la costruzione degli statuti dei nuovi statuti si è celebrato anche all'interno della nostre istituzioni universitarie la ringrazio molto per questa sua rischi
Passo la parola la presidente si
Signor presidente a nome del Consiglio regionale dei molisani le porgo il benvenuto nel Molise
La sua percezione di prendere parte al convegno nazionale di studio sulla formazione dei nuovi statuti regionali ci onora
Costituisce una dimostrazione di fine ed apprezzata sensibilità verso la manifestazione che abbiamo promosso e che la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali ha voluto che fosse organizzata qui con l'aiuto anche dell'università degli studi del Molise
Anche per le tematiche che mai come come in questo momento coinvolgono particolarmente il rapporto tra autonomie regionali e il Parlamento
Lei rappresenta oggi lo strappo cioè il nostro interlocutore fondamentale che deve capire le ragioni provenienti dalle massime istanze territoriali
Deve quindi garantire basi giuridiche attraverso le quali le regioni stesse possano nella loro autonomia esprimere e valorizzare
Tutte le energie di cui sono portatrici in funzione di una crescita esponenziale e congiunta del progresso sociale e dei valori democratici
Questo percorso presenta suggestive prospettive ma anche snodi problematici e questa seconda sessione del convegno
Intende approfondire la riflessione proprio su quella parte della nuova fase costituente regionale
Che è chiamata a pronunciarsi su problematiche decisive per il futuro del sistema regionale come tra l'altro le forme di governo che decideranno di assumere le bandiere amministrazioni regionali
è evidente che il punto di partenza si era presentato qui dalla recente riforma costituzionale del sistema regionale
Ma questo confronto tra diverse istituzioni il Parlamento che lei rappresenta e le regioni che qui sono presenti
Deve servire proprio a capire fino in fondo da un lato lo spirito e l'esatta portata dei nuovi riferimenti costituzionali dall'altro le dimensioni i limiti dell'iniziativa complessiva che parte dalle diverse realtà regionali
Per una piena esaltazione delle rispettive potenzialità in un quadro di sostanziale adesione ad un sistema indiscutibilmente unitario
Mi auguro che la sua presenza sia stimolo e d'occasione i sincero confronto
Per costruire un nuovo sistema istituzionale che sia anzitutto in grado di dare risposte immediate e convincenti ai cittadini che ovunque essi siano
Appendono efficienza amministrativa certezza istituzionale valida e vitale democrazia
A lei la parola
A svolgere voglio i rivolgimenti un caloroso saluto al Presidente della Camera l'onorevole Luciano Violante che ho avuto modo di apprezzare
Nelle due legislature che abbiamo alle spalle una per la verità ancora in corso ma ormai volge al termine abbiamo pochi mesi davanti a noi e voglio
Dire ai Presidenti delle Assemblee regionali che il Presidente della Camera non solo il presidente
Di un'Assemblea prestigiosissima ma crede che è scritto che sia per il suo modo di pure l'assemblea di Montecitorio un riferimento
Come stile capacità di governo dell'Assemblea per tutti coloro che occupano un ruolo che in qualche modo sia omologo al suo ed è un riferimento ovviamente per me perché conosco non solo la sua
Dirittura morale ma il suo impegno per le istituzioni credo che oggi ci porterà questa testimonianza di passione
Civile e culturale
Per la riorganizzazione delle istituzioni nazionali che è in corso e che non può essere fatto soltanto di
Come dire dottrina e tecnicalità bisogno di passione
Di valori quindi questo è un appuntamento importante
Come peraltro è stato importante l'appuntamento di ieri quando abbiamo avuto modo di cominciare un confronto su un tema che in qualche modo rischia di creare una contrapposizione nocive tra
I nuovi presidenti tra i presidenti eletti col direttamente in base alla legge costituzionale numero uno del novantanove e le assemblee
C'è un rischio c'è una preoccupazione
Che in qualche modo si possano perseguire finalità divergenti e nella scrittura delle nuove regole si possa andare anche in qualche modo ad una contrapposizione io parto da qui perché ritengo che questo sia il primo problema da affrontare il primo rischio da eliminare noi non abbiamo nessuna ragione credo di poterlo dire anche a nome dei miei colleghi presidenti disgiunte Italia delle regioni italiane non abbiamo nessuna ragione per difendere una posizione di parte
Noi dobbiamo muovere abbiamo un solo interesse e credo che sia un interesse assolutamente convergente quello di riorganizzare
Lo Stato italiano su base federale non perché siamo innamorati di una di un nuovo modello di architettura istituzionale ma perché riteniamo che lo Stato centrale centralista
Che ancora c'è non risponda più alle richieste alle esigenze di una società che cambia profondamente quotidianamente c'è quindi un interesse di carattere generale che ci muove riorganizzare lo Stato
E se partiamo da questo punto di vista nuovi arriviamo alla conclusione che l'interesse principale che dobbiamo tutelare mentre scriviamo le nuove regole e mentre diamo attuazione a quel grande principio di autonomia che la stessa che la legge che ho citato poc'anzi contiene per le regioni mentre facciamo questo lavoro
Noi dobbiamo tenete a mente teniamo a mente la necessità di avere regione che funzionino questo
Che funzionino e che siano
Democratiche profondamente democratiche le due esigenze che dobbiamo coniugare e non possono riguardare soltanto una parte dei protagonisti in campo
Sono certamente la necessità di avere istituzioni che funzione secondo le regole della democrazia
Fino in fondo
Istituzioni che funzioni che diano risposte ai cittadini che non siano autoreferenziale
Questo è il tema che noi dobbiamo affrontare ed è problema che dobbiamo risolvere se pensiamo di dover fare questo allora il motivo della contrapposizione davvero non c'è
Perché andiamo tutti nella stessa direzione
Dobbiamo stabilire
Quale sia il punto di equilibrio
Nell'esercizio di funzioni che sono distinte ma non devono essere separati e penso al alla funzione del Presidente della Giunta alla funzione della giunta alla funzione del consiglio
Si tratta
Di trovare un equilibrio ripeto che non soddisfi
Le esigenze o i punti di vista
Di qualcuno di qualcuno dei protagonisti
Ma bisogna trovare un punto di equilibrio che consenta
Di avere il massimo di democrazia ed il massimo di possibilità di prendere decisioni
So che non è un esercizio semplice e peraltro non credo che qualcuno si illude di poter scrivere le nuove regole
Statutari e regolamentari in un tempo ristretto
C'è bisogno di confronto c'è bisogno di approfondimento c'è bisogno di lavorare molto per arrivare ad un punto di equilibrio ma io credo che il percorso non prese sarà assolutamente fruttuoso se lo affronteremo con lo spirito giusto io voglio anche ricordare senza entrare troppo nel merito delle questioni
Che devono essere oggetto di un dibattito lungo approfondito che certamente anche oggi
Vedranno diversi positivi contributi importanti contributi ma voglio ricordare che
C'è un punto di conquista in questa legge e dell'elezione del presidente della Regione
Che deve essere controbilanciato per gli affetti che rischi davvero e se non c'è un riscrittura delle regole complessive che sono alla base del funzionamento di una regione
C'è dicevo questo questa situazione nuova e in queste situazioni nuove ci sono
Elementi che devono essere oggetto di una correzione di un intervento correttivo ma c'è anche qualcosa che dal mio punto di vista non può essere toccato
Ed è appunto il fatto che con l'elezione diretta del Presidente della Giunta si è di fatto dato stabilità
Al ai governi regionali questo mi pare un elemento che bisogna ribadire perché diversamente rischia di annegare in un dibattito complessivo
Che non tiene conto di un'elaborazione che c'è stata in questi anni che ha portato alla legge costituzionale numero uno ma che riguarda anche i presidenti
Delle regioni col statuto speciale
Complessivamente serve a risolvere un problema il problema
Della instabilità nella nostra regione sappiamo quanti governi
Regionale ci sono state negli anni e sappiamo anche quanto poco utile sia stata questa vicenda ai fini del funzionamento del sistema complessivo
E su questo io credo che sia il caso di richiamare l'attenzione di tutti noi perché è uno dei punti fermi del nuovo dibattito
Un altro dei punti che dovremo affrontare sarà sicuramente quello del sistema elettorale io voglio dirlo con molta franchezza non riesco ad appassionarmi alla presenza di un listino nel quale si entra per essere traghettatori
Poi nel Consiglio regionale a volte
Senza consenso ma non c'è una responsabilità individuale è una è una situazione che nasce da una legge che dobbiamo cambiare che dobbiamo cambiare non è stata c'è stato un diciamo un espediente è stato utilizzato un espediente per superare una fase nella quale l'instabilità non poteva essere corretta a Costituzione invariata non c'erano le condizioni per farlo ma oggi dobbiamo fare un passo avanti e dobbiamo trovare un rimedio per questo problema dobbiamo insomma andare verso regole che siano capaci di creare un rapporto vero profondo tra i consiglieri e l'elettorato
Gli eletti devono essere espressione della volontà popolare fino in fondo sempre
E di questo ci dovremo occupare dovremo trovare le soluzioni giuste sapendo anche che bisognerà comunque stabilire regole che consentano a chi è chiamato a governare di avere una maggioranza altrimenti il rischio e di tornare indietro e questo non credo sia l'obiettivo di qualcuno di noi io vorrei ancora insistere molto rapidamente su un aspetto che abbiamo
Trattato anche nella giornata di ieri
Abbiamo parlato
In molti della necessità di guardare a questa occasione alla riscrittura
Delle degli statuti e dei regolamenti come un'opportunità per cambiare la natura stessa delle regioni
Io voglio dirlo con molta franchezza io sono preoccupato
Dà l'idea che si possano Italia spostare
I poteri verso le Regioni ed immaginare che le Regioni restino quelle di ora perché un'altra parte di verità che dobbiamo dire che se lo Stato non è in grado di funzionare siccome
Altrettanto quest'affermazione accettando Petra per le Regioni le regioni non sono in grado di funzionare così come sono oggi
Figuriamoci cosa accadrà se noi daremo maggiori poteri maggiori funzioni alle Regioni lasceremo le regione nella situazione attuale la nostra credibilità nello scrivere di statuti sarà
In qualche modo avvalorata dalla nostra capacità di creare un sistema diverso un sistema nel quale i comuni le province l'intero sistema delle autonomie locale
Può svolgere una funzione
Importante nelle scelte principali delle della regione se c'è cioè una un pieno coinvolgimento
Degli enti locali territoriali delle Autonomie
Intese in senso largo nei processi di programmazione e se ci sarà finalmente noi lavoriamo per questo un una cancellazione delle competenze gestionale nell'elenco delle cose che le regioni continuano a fare
Di questo voglio dire noi dobbiamo parlare in questa occasione non per parlata
Ma perché ripeto non sarà credibile il nostro lavoro
Non saranno credibili i nostri intendimenti
Quando vogliamo
Uno Stato federalista quando rivendichiamo quanto dimenticheremo uno stato federalista se al tempo stesso non faremmo no una operazione seria per cancellare il centralismo regionale queste un elemento una precondizione
Per la come dire
Efficace del nostro lavoro nella scrittura del degli statuti e qui regolamento un'ultima questione voglio ricordare noi abbiamo
In questo periodo una serie assistiamo una serie di prese di posizione sul
Sul nuovo modo di estasi delle regioni
Lasciatemi dire che io
Ho qualche preoccupazione
Perché se noi non indichiamo chiaramente quali sono gli obiettivi
Di quest'operazione di riorganizzazione dello Stato noi rischiamo di
Creare
Delle percussioni o almeno dei dubbi a livello culturale prima che politico
Quando lasciatemi dire come uno di scuola molto rapidamente che delle affermazioni che riguardano
Una competenza una presunta competenza dei consigli regionali in materia di contenuti dei libri di testo crea una preoccupazione sul processo di decentramento sul processo di federalismo
Quindi dobbiamo stare tutti più attenti e non voglio cogliere l'occasione per parlare Reed in termini di poi schieramenti voglio semplicemente dire che tutti noi a partire da me dobbiamo stare attenti perché non siamo soltanto chiamati a fare un'operazione interno alla nostra Regione
Alcuni atti
Assumono valenza generale rischiano di avere
Un impatto forte sul dibattito generale
E questo espone e tanto più vero settennio teniamo conto di una questione quando noi scriveremo i nostri statuti certo dovremo stare attenti si diceva ieri a non fare statuti fotocopia bisognerà
Trovare il modo di adattare le regole alle situazioni regionali
Su questo non ci sono dubbi ma c'è credo ancora un margine minore il dubbio sul fatto che noi dobbiamo considerare la prospettiva entro la quale si colloca il contesto entro il quale si colloca il nostro lavoro il nostro lavoro si collochi in un contesto nazionale ed europeo molto preciso le regioni così come verranno fuori quando finalmente sarà chiaro il insieme delle funzioni che ad esse sarà attribuito qui io vedo con preoccupazione un processo che va avanti più a parole che ha fatti
E quando ci sono i fatti vengono in qualche modo messi da parte vengono rimossi penso alla riscrittura di alcuni articoli dalla della Costituzione che puntano a ridefinire i rapporti
Concreti tra lo stato le regioni e gli enti locali
Abbiamo già una riforma stralcio della Costituzione che ha superato l'esame della Camera e del Senato in prima lettura
Sarebbe una bella prospettiva quelle di avere di qui a pochi mesi l'approvazione di quel testo io so che le condizioni politiche sono difficili
Ma lasciatemi dire che sarebbe una bella prospettiva quelle di poter scrivere nuovi statuti nuovi regolamenti sapendo quali sono le funzioni
Delle regioni delle province autonome sapendo qual è il ruolo che devono svolgere le Province le città metropolitane laddove ci sono i comuni ma questa è una prospettiva concreta
E impossibile al tempo stesso ne se si si potrebbe realizzare ed è oggetto di una serie di valutazioni diversa ebbene quando noi scriveremo questi statuti e questi regolamenti noi non faremo un'operazione che riguarderà soltanto le regioni interessate a livello singolo noi ci occupiamo di far funzionare lo Stato su una base diversa in qualche modo chiunque scriva uno statuto
Mette in campo principi valori che riguardano l'intera collettività nazionale lasciato venire anche l'intera collettività europea
Non possiamo fare questa operazione con uno spirito provinciale con l'idea che stiamo facendo un lavoro limitato
Per la portata ad ambiti territoriali predefiniti non è così
Abbiamo la responsabilità ed è l'unica cosa l'ultima cosa che voglio dire di fare un'operazione che rafforzi la coesione nazionale
Che CdA credibilità e ruolo nella partecipazione alla vita
Istituzionale ma anche civile culturale economica dell'Europa e dobbiamo sapere che il nostro impegno delle muoversi in questo contesto se riusciremo a fare questo se riusciremo cioè
A trasformare l'Italia
Migliorandola dandole un carattere federalista ma con un federalismo che sia in funzione del fine
Principale che è quello di rafforzare L'Unità nazionale di far funzionare meglio complessivamente l'Italia
Se sa se vogliamo operare per fare in modo che questo nostro Paese anche per questa sua riorganizzazione interna possa partecipare meglio la vita europea e del cosiddetto mercato globale facendo riferimento a temi non del tutto omogenei ma che sono comunque sempre
Sullo sfondo se sapremo fare questo io credo che avremo fatto un buon lavoro se a questo compito poi daranno un contributo più importante
I presidenti delle Regioni presidenti dei consigli singoli consigliere o quant'altro io non credo che sarà la cosa decisiva credo che sia responsabilità comune quello di muoverci su questa linea e di raggiunge risultati positivi buon lavoro
E diamo ora la parola per gli interventi introduttivi al professor Giorgio Lombardi e Paolo Carrozza
Per fare ricerca nell'istituto invito le Regioni vecchia
Signora presidente della Camera dei deputati signori
Presidente colleghi
Scusatemi se ho cominciato così mera per prendere un po'coraggio
Perché
Io sono professore non faccio politica ho fatto il sindaco di un piccolo comune ma
Qui sono di fronte a un'assise importante
E dovessi proprio dire
Mi piacerebbe
Subito dirvi cosa non dirò
Prima di tutto non dirò niente che si colleghi alle recenti polemiche delle quali basta per i giornali si trovano larghe tracce niente di questo
Non sentirete da me nulla su questi temi
Le mie opinioni Leo ma questa non è la sede per dirle il tema è le assemblee regionali verso la riforma degli statuti
E
Oggi dopo aver sentito io purtroppo non l'ho potuto sentire ma ho letto la rassegna stampa formazione degli statuti metodi e contenuti il ruolo del Consiglio nelle forme il Governo regionale
Vorrei
Fare alcune notazioni pratiche
E strana la vicenda delle nostre regioni
Perché quando nascono nascono prima le regioni a statuto speciale
E nascono sotto la pressione di eventi drammatici con risonanza internazionale
La Sicilia che sta per passare agli Stati Uniti
La Valle d'Aosta che sta per passare alla Francia
Il tra il Sudtirolo trentino Alto Adige eccetera la Venezia Giulia con la Jugoslavia le porte
Sono drammi
Non ho parlato della Sardegna ma anche la Sardegna con le sue particolarità e era veramente uno dei momenti cruciali in quel periodo
E questi statuti
Cosa che io non mi
Non mi stanco mai dal dividere avevano dei contenuti cripto federalisti ci
Prendiamo lo Statuto della Regione Siciliana se non è uno statuto federalistico quello non so con il ministro con il presidente della Regione che e ministro quando si trattano di questioni regionali e partecipa e vota al Consiglio dei ministri
Con i poteri che all'Assemblea
Con il potere che ha il Governo del regione e soprattutto come l'Alta Corte della Regione siciliana che ricordate
Non era una corte costituzionale Interna di una regione
Come ce n'è uno in Baviera ce n'è una in tutti gli Stati federali una uno degli Stati membri se vuole può avere la sua corte suprema come ce l'ha la Florida oggi tutti lo dicono viene sui giornali
Ma era una corte Parrini tecnica come le corti di arbitraggio o di arbitrato
Metà dei giudici nominati dallo Stato metà dei giudici nominati dalla dalla Regione qui si andava al di là addirittura del federalismo era una forma anomala
Poi sapete la vicenda di questo e sapete anche come
La Corte costituzionale mentre non esistevano ancora le regioni a statuto ordinario abbia
Duramente
Duramente e severamente contenuto e anche in qualche misura spento le velleità autonomistiche ho capito federalisti che delle regioni a statuto speciale
Poi arrivano le regioni a statuto ordinario restano sulla carta
Per quasi una generazione
Quando
Nascono quando nascono effettivamente essendo istituite
Mille novecento e settanta
Voi vedete che queste regioni sono diverse da quelle che erano state scritte nella Costituzione
Diversa
Totalmente diversa
Quelle della costituzione erano erano regioni che avevano
Una potestà legislativa vera ma soprattutto erano regioni che si basavano sulla legislazione perché la cultura dei costituenti era quella poi cambia
Ormai la legge era eccessiva
Si fa tutto per amministrazione e le regioni diventano enti non di programmazione come dice a Benvenuti e altri saggi così ma diventano enti di gestione e di amministrazione
Voi vedete la fine che hanno fatto le delega agli enti locali
Quindi poi vi rendete perfettamente conto come queste regioni siano un modello diverso Mon modello anche non troppo efficiente
Perché si sono riprodotte a livello di Regione alcuni difetti che erano i difetti base che aveva nominato l'effettività e la credibilità del nostro Stato negli anni passati
Per questo io penso che la legge costituzionale numero uno del novantanove sia stato un evento importante un evento importante che qualcuno potrebbe anche dire imprudente
Ma senz'altro importante perché ha mosso moltissimo le situazioni
Come avvengono da noi le riforme
Non avvengono con un'idea riformatrice
Avvengono attratti
Di solito salgono dai momenti istituzionali più vicini al popolo comuni province poi salgono alle regioni spero che un giorno arrivino allo Stato
Ma noi ci troviamo con delle regioni che sul piano delle riforme sono e potrebbero essere più avanti di quello che può essere lo Stato
Perciò io dico che la legge numero uno del mille novecento e novantanove e una sfida epocale per le regioni
E aggiungo soprattutto per i consigli regionale
Perché guardiamo bene l'impianto della legge numero uno l'impianto della legge numero uno e un impianto
Stava
Ma
Forse questa stranezza deriva da quei sospiri arco già accorgimenti inconsci della Provvidenza istituzionale che permettono di trovare delle strade magari non previste ma alle quali ci si avvicina via via con così per un po'a tentoni
E poi ogni tanto illuminati da qualche intuizione da qualche luce e soprattutto guidati dalla necessità
Vediamo
Corsa dice questa legge sul tipo di forma di governo
Intanto diciamo subito la forma di governo questa legge non la definisce la delinea
Ma la lascia poi alla decisione dello Statuto
Però in questo momento non possiamo dire che le regioni non hanno una forma di governo ce l'hanno ed è quella che deriva praticamente da come la legge numero uno lei imposta
Io direi che è una forma di governo che ha degli elementi presidenzialisti ci anzi presidenziale
Ma e anche assembleare
Sono due affermazioni che sembrano in contraddizione attente direi quasi un ossimoro
Perché forma di governo presidenziale voi sapete tutti che dove c'è un presidente che ha la responsabilità politica e ai mezzi per gestirla
La forma assembleare e dove l'Assemblea di volta in volta prende delle decisioni che può cambiare modificare eccetera ed è il punto di forza polpo unto di debolezza se si vuole sul quale poi dal quale poi deriva tutta la dinamica pur
Però questi due elementi come si trova
Io ritengo che si trovino in una posizione che mi piacerebbe indicare come di reciproco ostaggio voglio spiegarmi meglio
Il presidente tiene in ostaggio
L'Assemblea consiglio
Perché dice io mi dimetto andate tutti a casa però anche gli altri tengono in ostaggio il presidente perché si dimettono va a casa del presidente
Cioè e una situazione che se si portano le condizioni all'estremo
Determina la incapacità di governo un immobilismo spaventoso e giustamente il Presidente del Molise ha detto
Qui le regioni devono essere diverse ma questo essere diverse non riguarda il dato istituzionale
Di qui chiaro non si discute ma riguarda il modo di sentire questo dato istituzionale e di produrlo in termini politici
Quindi che cosa vuol dire vi è una cosa che in Italia e poco conosciuta e poco pratica
Cioè l'aureo principio dei pesi e dei contrappesi
Voi immaginate da noi ci fosse un presidente del consiglio capo dell'esecutivo con un legislativo di segno politico totalmente opposta
E succederebbe il finimondo
Già vedete oggi che si dice il Parlamento delegittimato ci deve andare alle elezioni civetta reclusive pare la eccetera o come si diceva anche anni fa le stesse cose difatti si era anche andati elezioni anticipate ma il vero punto e che quando ci sono situazioni di questo ognuno deve sapere quando deve fare il passo indietro
E questo fare il passo indietro non è un qualche cosa di chiuso nelle stanze
Un accordo così
E invece una capacità di percepire quello che l'interesse collettivo sul quale poi una forza politica viene giudicata
Ricordatevelo bene
La Francia a questo c'è arrivata
Ed era il Paese che ha avuto più costituzioni in tutta Europa costituzioni instabili situazioni compiti continuamente fluide eccetera questa costituzione quella del
Generalmente di quel rispetto reciproco che è fondamentale nella lotta politica di col lotta politica non confronto politico ci può benissimo lottare che si può benissimo un certo punto fare un passo indietro perché l'importante e che la pedana sulla quale la lotta si svolge non crolli
Ecco quindi sistema una forma di governo non dico sistema presidenziale assembleare reciproco ostaggio ma c'è anche da dire questo che questa legge
La numero uno
Suggerisce obiezioni
Non da un indirizzo suggerisce opzione
E
Opzioni suggerite quindi e ipotetiche libertà di scelte cioè
Qual è l'opzione che ci suggerisce ci suggerisce un'opzione di forma di governo con un presidente eletto direttamente dal popolo credo che difficilmente si tornerà indietro ma con un
Parlamento regionale un'Assemblea regionale forte che può a vere effettivamente un ruolo forse superiore a quello che si aveva in precedenza
Fatto di reciproci sgambetti di dispetti di reciproche impotenza e così via quindi un'opzione anche verso un Assemblea un'Assemblea solida e poi quali Yalta ci sono tante le le opzioni e le aperture che cita
Io vorrei limitarmi ad alcuni riferimenti a questa legge
E poi vedere le soluzioni che se ne possono trarre vi voglio dire che non sono abituato a parlare troppo a lungo e perciò vorrei rispettare anche questo mio principio
Ma direi questo
Il Consiglio regionale a soltanto più la funzione legislativa oltre le funzioni di controllo e così via discorrendo
Ma non è più la funzione la competenza regolamentare
Guardate che questo è un punto delicato
La competenza regolamentare l'aveva avuto l'avevano avuto i consigli regionali al in sede di Assemblea Costituente ma perché le regioni
Il bordello posso proprio dire avendo vengo ha redatto gli atti preparatori erano nati molto nell'improvvisazione
Molto nell'improvvisazione è molto nella superficialità pensate io ho visto quando mi occupavo di urbanistica la competenza in materia urbanistica dei consigli regionali sapete com'è nato
C'era un
Importante costituente noto professore di diritto internazionale Tommaso operasse grande maestro nel quale ha detto ma i piani regolatori sono approvati con legge mille novecento e quaranta sei
Notate che nel mille novecento e quarantadue era uscito una legge che diceva che ormai i piani regolatori non erano più approvati con legge del rimasta all'Ottocento ai piani regolatori Buontempo
Ebbene e quindi diamo le ali ragioni e poi la competenza regolamentare le Regioni non le averne se Blatter sullo stato le vene sempre latte sulle Province sui Comuni quindi siccome il potere regolamentare che l'unico potere normativo che hanno le Province e Comuni chiaramente dove essere dato alle le detta assembleare
E allora hanno dato anche lì oggi questo è stato cambiato però non è che questo sia da salutare come una grande conquista
E un'altra sfida
Perché per una rete ragione molto semplice perché a quel punto lì dati contenuti
Delle leggi regionali
E molto facile che la fonte legislativa regionale sia recessiva
E diventi invece preponderante la fonte regolamentare e quindi il potere normativo passi
Alla Giunta passi al governo della Regione cioè passi non solo formalmente ma anche nella sostanza
E allora lo Statuto cosa dovrà fare
Lo statuto dovrà disciplinare
Camassa molti controlli questo potere regolamentare perché non dimentichiamolo a livello regionale non esiste un organo che Possa valutare
Preventivamente se ognuno è rimasto nel suo ambito di procedura
Non c'è una Corte costituzionale regionale ci mancherebbe soltanto più quello ma
C'è pur sempre un TAR c'è pur sempre una Corte costituzionale ma non è lo stesso viene fuori una deriva verso l'esecutivo che può essere un bene o può essere un male io non sono dell'idea che ci sia un qualcosa che l'esecutivo il cattivo
Il legislativo è buono queste cose sono sciocchezze il giurista non le deve dire deve soltanto dire che se ci sono dei motivi chiari e soprattutto efficienti rispettosi della legalità oppure se non ci sono
E quindi questo e secondo me fondamentale e quindi il Consiglio avendo la potestà regolamentare avendo la potestà legislativa e soprattutto la potestà statutaria bene Po disciplinare questo problema
Poi a il potere di preparare la legge elettorale
E la legge elettorale è un bel pezzo per fortuna la la legge numero uno dice
Nei limiti dei principi fondamentali stabilite da una legge dello Stato cioè
Ci vuole una normativa nazionale sulla legge sulle leggi elettorali delle regioni e mi pare che quello sia una cosa ineludibile
Mentre invece la potestà dello Statuto e più ampia
Perché basta che si riferisca
A a in armonia con la Costituzione vuol dire tutto e vuole anche dire niente ma in armonia con la Costituzione può essere interpretato come si vuole
E allora ci sarà lavoro per la corte costituzionale a seconda del tipo di rapporti che ci saranno tra le regioni al governo centrale
Questo
E anche qui una sfida
Di non poco conto
Quindi forma di governo va stabilita nello sta tutto forma di governo
Io sento ogni tanto che qualcuno dice in Italia c'è poco federalismo
Non credo che il federalismo sia un qualcosa che si misura con me tagliare il formaggio il burro o le altre cose tanto poco così
Però vi vorrei dire che negli Stati federali Peri
Stati Uniti
Confederazione elvetica Repubblica federale tedesca
Non c'è scritto da nessuna parte che ci possano essere degli statuti assolutamente liberi
Perché i principi della Costituzione sono abbastanza vaghi
Uno è la forma repubblicana c'è uno statuto non può stabilire la monarchia per esempio
Ma e poi un altro e che
Si vuole un principio democratico lo Statuto non potrà certamente stabilire degli aspetti autorità ma al di là di quelli c'è il principio
Non c'ho del diritto dello stato sociale i nuovi diritti ci sono questi che tengono non so tutto tutta l'elemento strutturale che dato dai diritti non dimentichiamocelo
Perché secondo me è l'elemento che unificava
Non ci sono le competenze ma sono i diritti che sono alla base di questo e questa è la ragione per la quale è molto importante il vostro rapporto costante anche il legame con il Parlamento
Che siete che avete attuato proprio perché in quel modo sì manifesta questa linea continua che si basa proprio sui diritti che sono l'elemento unificatore
Vorrei fare una piccola notazione tutte le grandi trasformazioni sociali
Non nascono da dalle strutture
Non cosiddette strutture non nascono dalle fonti nascono dai diritti
E voi guardate Guerra di secessione e federalismo degli Stati Uniti e tenuti insieme dai diritti
L'Unione Europea e tenuti insieme dai diritti sia pure con omicidi che la Corte del Lussemburgo ha fatto valere
Questo ritengo che sia un elemento fondamentale che che lo Statuto deve tener presente non dico che lo Statuto debba fare una dichiarazione dei diritti nessuno glielo vieta
Ma il principi fondamentali credo che siano soprattutto quelli dei diritti che stanno scritti nella Costituzione
Ma al di là di questo a ben poco
Voi immaginate nella Confederazione elvetica vi è la cosiddetta garanzia federale che un voto che dal parlamento federale sulle costituzioni dei Cantoni
Negli Stati Uniti
Sono tutti col comma tutti i sistemi presidenziali questi queste costituzioni degli States c'è il governatore c'è l'Assemblea ce la Corte suprema sono la non dico la fotocopia ma sono abbastanza simili
Bene da noi potrebbero essere diversi
Potrebbero essere diversi potrebbero esserci anche forme di governo diverse
Da Regione a regione una volta garantiti quel principe
Quindi e veramente un compito immane
Scusate se dico immane ma è proprio un compito immane che grava sui consigli regionali e non soltanto sulle forze politiche regionali
E allora vengo a un'annotazione
Molto utile che ha fatto
Il presidente del Molise quando diceva
Ci raccomandiamo che non siano delle foto
Io quando ero sindaco di un piccolo comune
Avevo visto che dovevamo fare al Regolamento edilizio e c'era una cartoleria che vendeva dei regolamenti edilizi già fatti
Credo che tutti voi che siete stati Sindaci l'avrete visto questo
Dopodiché uno si dava delle norme che non servivano annulla quando c'era un caso difficile niente allora ci si è messi lì abbiamo cercato di farlo noi
Per esempio abbiamo messo una norma che ha stroncato le mansarde abusive
Vi sembra poco in un Comune stroncare le mansarde abusive ci siamo riusciti col Consiglio di un muratore che aveva la quinta elementare
Quindi vi dico non bisogna a vere l'idea di fare chissà cosa bisogna preparare uno strumento che serva
Perché se no
Se non fate uno strumento che vi serve
Varrebbe sempre il detto del presidente Mao non più di moda ma che io ricordo da tanti anni fa il cattivo operaio incolpa lo strumento quindi cercate di fare degli strumenti che vadano bene
E qui il problema i sì viene complicando
Perché
Per questo lo statuto cosa deve prevedere oltre una buona disciplina dei regolarmente
Deve prevedere anche delle forme adegua
Io chiunque al controllo vi direi la presenza continua
Voi sapete che nelle regioni lo sapete meglio di me ci sono le Commissioni per le nomine
Le quali
Per quel poco che ne so io
Non sono una burla ma ci vanno molto vicino perché ognuno porti i suoi e allora tutti vanno bene
Ma se le nomine le fa il presidente la commissione le deve vagliare
Viene fuori poi come il Senato degli Stati Uniti
A quel punto lì voglio vedere uno dice presidente forte d'accordo e la legge e la Costituzione e buonsenso che vogliono così il presidente deve essere forte
Ma anche il Consiglio deve essere forte e il Consiglio deve fare pelo e contropelo e le bucce a quello che fanno i Presidenti e che fa il Governo Regione perché essendoci una divergenza una differenza allora questo tipo di rapporto diventa un rapporto possibile
E poi c'è tutto il problema del diritto intertemporale ricordatevelo bene
Quando farete gli statuti che cos'è degli statuti precedenti adesso per esempio gli statuti precedenti valgono non valgono siamo in una situazione provvisoria e transitoria con Minitalia dopo l'otto settembre dopo la Costituzione provvisoria del quarantatré non si sa
Bene qui è di nuovo uno dei punti nei quali ci vuole questo criterio dei pesi e dei contrappesi nel rapporto tra Giunta il Consiglio e direi che se anche arrivaste forse a qualche forma sia pure non non messa giù con tutte le norme precise ma con alcune norme di base
A qualche forma di accordi provvisori per la gestione del potere
Non sarebbe male
Quindi la funzione del Consiglio vedi primo
E de la funzione di chi deve rappresentare l'elemento base
Di questo equilibrio equilibrio da un lato il popolo che legge il presidente e che gli dalle responsabilità dall'altro l'equilibrio la riflessione il controllo perché chi è potente non diventi prepotente e chi dall'altro lato
Al potere di limitare non faccia delle limitazioni defatiganti perché allora la Regione sarebbe quella che abbiamo avuto finora e devo dire non sappiamo cosa farcene
Siamo
Ringraziamo il professor Lombardi emesso lucida e pacata intervento
E diamo ora la parola al professor Paolo Carrozza ma cerchiamo anche di regolamentare un pochino intendi visto che il presidente Violante si dovrà lasciare il nesso né diciassette e quindici
Allora diamo la parola subito al professor Carlo Mazza è secondo intervento un giorno grazie grazie presidente
Cercherò di stare nei tempi a costo di qualche semplificazione mi perdonerete
Forma di governo ecco il ruolo del Consiglio non è per quello che riguarda la forma di governo abbiamo tre tre punti di riferimento c'è innanzitutto la teoria delle forme di governo fatte delle forme di governo ci racconta grosso modo che cos'è un presidenzialismo che cos'è un assemblearismo che consente la democrazia maggioritaria l'inglese eccetera eccetera Mortati ci aveva insegnato tanti anni fa nelle sue lezioni sulla forma di governo che non si tratta di veri e propri modelli sono tipizzazioni tipizzazioni di esperienze effettivamente esistenti con qualche sorpresa io ricordo
E mi piace ricordarlo qui qualche anno fa quando Michel troppe dalle parole di ironizzava sui tentativi di riforma italiane qua e ci raccontava che guardate l'Italia voi italiani avete capito niente quando andate a misurare l'efficienza il grado di efficacia degli esecutivi e immaginato in una soluzione presidenziale dimenticate che l'esecutivo più forte non è quello americano non è il Presidente americano non è il presidente francese tanto meno rispetto a quello perché hanno ma è semmai il primo ministro inglese il meccanismo leader del partito che diventa premier quello da
Sulla base di un programma ben definito quello sì che dà forza che dà stabilità eccetera
Accanto alla teoria delle forme di governo abbiamo l'esperienza del Parlamento italiano dei rapporti fra Governo e Parlamento italiano negli ultimi anni voi sapete che la riforma costituzionale non c'è stata forse ci sarà per ora non c'è stata ma la forma di governo è cambiata negli ultimi anni è cambiata eccome
è cambiata perché il peso del governo è molto cresciuto ossia perfetto della potestà normativa
Che ha ha ottenuto attraverso vari varie riforme di collegio effettuate con legge ordinaria la delegificazione centra vuoi perfetto
Della riforma elettorale era interessante capire come ha reagito il Parlamento il Parlamento non ha reagito
Contraddicendo contrastando questa crescita di peso ma ha reagito prendendo le misure prendendo le misure vuol dire con affinamento degli strumenti di controllo e di indirizzo
Con la modifica dei regolamenti parlamentari che che che si può seguire negli ultimi anni ha avuto un'intensità
Crescente soprattutto alla Camera dei deputati con tutta una serie di novità che consentono al Parlamento di concentrare l'attenzione sulle grandi leggi di indirizzo che consentono al Parlamento di affinare gli strumenti d'intervento su queste grandi leggi Indirizzo
Che consentono al Parlamento di
Aumentare le fasi dei momenti di controllo sull'attività normativa svolta dal governo in via delegata in via delegificato eccetera
Che consentono al Parlamento di lavorare sulla qualità della legislazione
Con una preparazione con una fase istruttoria come si suol dire ora dell'attività legislativa molto più forte che rispetto al passato
Con me la capacità che ha avuto il nostro Parlamento di entrare in rete con gli altri Parlamenti col Parlamento europeo di entrare in rete con i consigli come dimostrano episodi occasioni come quella acquistiamo assistendo ci infine abbiamo terzo punto di riferimento del discorso sulla forma di governo l'esperienza della riforma locale come accennava prima il professor Comba
E cioè il fatto che in Italia si è cominciato da lì a torto o a ragione poi vedremo come va a finire
Però cento che dal novantatré in poi più che con la legge centoquarantadue novanta soprattutto con riforma del novantatré cioè l'elezione diretta di sindaci e presidenti e poi con la Bassanini con le riforme volute da Bassanini
Chiamate così impropriamente Bassanini uno due tre quattro
è accaduto che la forma di governo locale molto cambiata rispetto al passato dall'assemblearismo caratteristico
Dei comuni pre riforma si è passati a una forma di governo molto diverso all'elezione diretta del presidente cambia del sindaco del presidente cambia le cose ecco questo è il modello suggerito anche alle regioni
è stato suggerito due volte lo ricordava giustamente il presidente di Stasi è stato suggerito però è stato suggerito nel novantacinque la legge quarantatré novantacinque era stato suggerito poi con la legge
Uno del novantanove con la riforma costituzionale che è vero che dà finalmente libertà e autonomia alle
Regioni riscrivere la loro costituzione chiamiamola pure così non c'è niente di male
Anzi direi che si può ora certamente farlo lo statuto è una fonte regionale finalmente non ci sono più dubbi la dottrina discusso vent'anni c'è una fonte regionale Senofonte statale oggi è una fonte Regione bene
C'è però certa un'indicazione forte quando si parla di questo presidente eletto direttamente dal dal corpo elettorale c'è una indicazione forte per un modello che è quello caratteristico dei comuni degli enti locali
Come definire questo modello io faccio propri faccio mie le cinque stelle di vita che sottolineava poco fa il professor Lombardi a me piace chiamarlo
Democrazia di garanzia ma democrazia di risultato democrazia di programma perché l'elemento più caratteristico è questo insomma
Quella spesso diffusione fra
Maggioranza consigliare maggioranza parlamentare esecutivo che come ci insegna Berge otterrà fin dalla metà dell'Ottocento in Inghilterra è stato alla caratteristica essenziale è la caratteristica essenziale
Della forma di governo parlamentare in questo strano modello italiano e anticipa e anticipata la fase del programma dell'elaborazione del programma della formazione di una possibile maggioranza attraverso una lista che
Identifica un candidato un candidato sindaco candidato presidente di regione o governatore non mi pare il suo questioni nominalistiche importante come funziona la democrazia
Come funziona la rappresentanza dicevo una
Una coalizione un un insieme di forze che elaborato un programma condividono un programma portato avanti da chi si impegna un candidato a portare avanti una volta eletto con una forte coesione fra maggioranza consiliare assembleare parlamentare e candidato che nasce diventato a quel punto sindaco presidente dopo le elezioni che nasce proprio da questo forte patto programmate bene se questo è il modello cento il ruolo dei consigli Ca'
è mo'assai più condivisa
Se e i consigli si sono ritenuti per anni quando la forma di governo regionale era tipicamente assemblea contraggono parlamentare tipicamente ha sempre ci sono ritenuti a torto o a ragione titolare esclusivo della funzione d'indirizzo politico beh cento oggi questo Moretti
L'indirizzo politico è condiviso fra
Presidente e
Organo a Cossiga
Fuso attraverso il programma lo per la fusione sta nel programma iniziale e negli aggiustamenti che il programma riceve successivamente
Che cosa che cosa succede che cosa accade ai consigli in questo contesto se questa è la forma di governo ipotizzata sia una prima dal legislatore ordinario novantacinque oggi dal legislatore costituzionale
Ma direi che le indicazioni sono quelle non tanto di dire deve diminuire l'attività amministrativa del dei consiglieri
Questo sta
Dice il tanto tutto e non dice niente
Meno gestione più controllo più indirizzo deve calibrarsi su questo modello io immagino mi limito a elencare
Alcune cose che secondo me ci dovrebbero essere gli statuti di cui invece ancora si parla un po'poco uno se il programma è così centrale del programma bisogna parlare sta che cos'è un programma dei nove
Come si fa
Quante pagine deve avere non dico quante pace ma che contenuto deve avere restituiamo alla politica la sua capacità di progettare il futuro diamoli questo strumento forte come segnale di trasparenza di visibilità nei confronti degli elettori del progetto politico che si vuole realizzare
Che il candidato Presidente e la sua maggioranza intendono realizzare
Allora negli statuti il programma baltici frenato va disciplinata proprio nella fase preliminare alle elezioni
Sei programma centrale ci vogliono poi secondo elemento dei momenti speciali in cui questo programma sì di cui questo programma è messo in discussione quindi viene
Eventualmente emendato diversificato articolato di questo pure secondo me gli statuti devono parlare
C'è ci vogliono premete dei momenti delle sessioni particolare non dico tutti i giorni ma ogni sei mesi in cui si possa discutere dell'attuazione di questo programma
Terzo ci vuole qualche cosa che finalmente via in forza alla cosiddetta comunicazione istituzionale lo quello che manca al nostro Paese
I due grandi teorici italiani della comunicazione pubblica Rolando e Mancini non vanno d'accordo ma sono legge il suo miglior bufali entrambi dicono la stessa cosa
Dicono che quello che è accaduto in Italia che tutta la comunicazione istituzionale è stata affidata la comunicazione politica questo per anni ha funzionato oggi non funziona più
In una un periodo in cui c'è un forte distacco fra cittadini e istituzioni un forte distacco fra società e partiti
Disciplinare la comunicazione istituzionale non solo nel momento di ferito al programma a tutte le altre attività certamente può
Come dire aiutare ritrovare
Un minimo di compattezza al rapporto cittadini istituzioni disciplina stato tiara quarto punto dieci mila statutario del processo di Bilancio scontato però Dio
Qui ma basterebbe imitare che cosa ha fatto la nostra Camera dei deputati per affidare questo processo di prima
Per come noi la vediamo nei mass media soprattutto nel momento in cui si discute la parte finale all'ultimo momento gli ultimi tre giorni ma in realtà è tutto l'anno tutto l'anno tutta la sessione parlamentare che ormai è oggi ecco perché segue questo processo ecco bisogna fare altrettanto nei consigli se si vuole davvero verificare se si vuole davvero indirizzata bisognava solo avere quello come viene chiamato oggi nel regolamento un bilancio di decisione lo che non c'è
Nelle regioni che non c'è nessuna parte poi mette solo ora si comincia a intravedere a livello dello Stato voci molto dei momenti che consentono alla maggioranza e all'opposizione di verificare passo passo la formazione del bilancio e della finanziaria
Ci sono poi le nomine non si deve aver paura di passare al presidente le nomine alla Giunta nello e che male se anzi va benissimo l'efficienza l'efficacia dell'azione amministrativa né cresceranno sicuramente si può però si beve però immaginare un momento di quello che viene chiamato alle Stati Uniti abbai San Paolo Cento cioè un momento di forte verifica di controllo della
Opportunità della legittimità di queste nomine dal punto di vista della capacità del nominato di rispondere alle all'incarico che gli è stato affidato e ripeto qui di diritto comparato ad esempio seduto americano offrono ampia materia di
Imitazione eccetera
Un rapporto stretto nel più stretto con l'amministrazione regionale
Non possono rispondere solo oggi non possono rispondere solo di assessore alla alle alle interrogazioni all'attività ispettiva di controllo oggi deve rispondere anche la burocrazia regionale così come avviene si comincia a fare anche nei Comuni e nelle Province
Ultimi due tre punti molto rapidamente elementi di statuto dell'opposizione si vedono ancora poche unità masse
Le regioni o se gli statuti regionali indirizzerà il legislatore regionale verso soluzioni di tipo maggioritario dal punto di vista elettorale allora ci vuole statuto dell'opposizione
Che abbia la forma degli Opposition deriso inglesi che abbia una forma dell'articolo quarantotto emendato nel novantacinque in Francia ci sono tanti modelli ci sono tante esperienze però va fatto
Rapporti con gli enti locali ecco questo è il punto un po'centrale non solo rapporto con gli enti locali come è stato detto tante volte ieri ma capacità del Consiglio Parlamento come lo volete chiamare di assumere quella dimensione relazionale che caratteristica oggi dell'autonomia
Io uso sempre una metafora per spiegare l'autonomia comunale i passaggi che ha avuto dal Comune ordinamento al Comune azienda al Comune sistema cos'è il comune esiste è l'ente locale di oggi in cui l'aspetto relazionale prevale su quello della dello ordinamentale della chiusura in se stessi e dell'efficiente inserzione dell'aziendalizzazione
E dicono i tedeschi ci hanno insegnato i tedeschi in Argentina d'anni fa norma che usando una brutta parola gliela dico ma insomma parlamentari scelta tra il dottor lustro cioè perdita di terreno del Parlamento questa parola significa che il federalismo cooperativo fatto soprattutto di relazioni e rapporti
Privilegia gli esecutivi è quello che uccide i consiglieri quello che uccide le assemblee
Non i governatori non i presidenti non i sindaci eletti direttamente dal contratto
E IP le assemblee non hanno saputo seguire almeno a livello regionale i presidenti gli esecutivi in questa direzione relazionale ristabilire la ristabilire la la capacità di aver di assumere una dimensione relazionale forte soprattutto nei confronti delle autonomie soprattutto nei confronti del Parlamento nazionale
E della Comunità europea significa riacquistare centralità di ridare peso alla forza di indirizzo altri il deporre peso alla capacità di indirizzo politico
Un ultimo ragionamento un ultimo velocissimo ragionamento
Non ci possono essere dubbi che una Regione nuova di questo tipo deve essere una regione che trecento molto al suo interno ha detto poco fa il Presidente sono perfettamente d'accordo
Con quanto ha detto il presidente Di Stasi troppo forti troppo evidenti sono stati gli errori di alcuni centralismi regionali italiani c'è una grande varietà di situazioni di tale realtà da questo punto di vista certo che il principale
Momento di real che consente di riallacciare i rapporti con le autonomie locali da parte anche di un Consiglio regionale nell'affermazione forte di un principio di forte decentramento interno di velleità
Di trasferimento come si preferisce dire non ha molta importanza di funzioni amministrative nei verso gli enti locali e questo è il segreto per ristabilire poi un rapporto collaborativo anche in fase ascendente anche in fase di procedimento legislativo e poi tutte le cose che sono state dette ieri sul processo legislativo studi di fattibilità l'attenzione alla qualità ai testi unici l'eventuale introduzione di una delegificazione in favore
In favore
Del del Governo del presidente del governatore e della sua giunta soprattutto in tema di organizzazione che è quello che poi richiede l'efficienza la la la la capacità di
Il soldato e prontamente tutti i problemi le emergenze che si può allora questo per concludere soltanto un minuto
Tutto questo allora è facile basta fare quello che hanno fatto i Comuni le Province in questi anni no per carità se voi andate a leggere gli statuti comunali e provinciali da questo punto di vista tra le solo delusioni
Perché la classe politica non ha avuto questo coraggio
Ecco qual è la sfida come diceva poco fa il professor Lombardi
La sfida che voi oggi ripete io non ho non voglio fare polemiche sull'accademico erano nessun'anch'io ho fatto a qualche esperienza amministrativa contro questo non vada fatto il vice sindaco della mia città per qualche anno
Ma voglio dire però non ho nessuna autorità per fare polemica nei vostri confronti però accerto l'impressione dal di fuori è quella di una fase in cui si offre alla classe politica la possibilità di sfidare questa innovazione questo nuovo che arriva dove il nuovo però non è tanto discutere della quantità di federalismo questo perfettamente d'accordo col professor Lombardi la quantità di decentramento il nuovo è capire se e come questo federalismo se e come questa riforma istituzionale beve può essere finalizzata a ristabilire un corretto rapporto fra cittadini e politica fra
Partiti e società perché è questo l'elemento di crisi italiana non è maggior o minor federalismo
Il rischio che la classe politica le istituzioni e quindi i cittadini non sappiano cogliere le sfide della concorrenza dell'innovazione che saranno sempre più forti nei prossimi anni dunque un'occasione ecco che secondo me non può essere lasciata perdere un'occasione che è fatta soprattutto di lacrime sudore e sangue con il innovazione è questo
Non è sì aspettare che le poche cose dice qui dette diventi lo carta stampata a siano dotate no purtroppo Air rimettersi in discussione continuamente
Forse se però si saprà cogliere quest'occasione così può darsi che sulle cose siano siano decisamente migliore di come non sia stata e fino a oggi vi ringrazio
Allora ringraziamo grandezza
Dopo aver ascoltato i professori non balbettare no ascoltiamo ora la voce delle istituzioni quindi la parola a Luigi Minardi presidente del consiglio regionale una
Grazie presidente
Io nella mia relazione voglio affrontare due questioni la prima relativa ai problemi che abbiamo di fronte oggi la seconda ai modi con i quali noi nelle Marche vogliamo affrontarli dico affrontarli non risolverli perché quello dipenderà ovviamente dal Consiglio regionale alla fine di un processo che mi auguro partecipato
Quali sono i problemi
Un dato banale
Era il marzo del mille novecentosettantuno quando con la legge nazionale legge nazionale Foppolo quatto lo Statuto delle Marche
Sono passati trent'anni ed è cambiato il mondo
Diciamo che qui ci stanno tutte le ragioni della necessità di una riscrittura dello statuto ma non solo dello statuto di aprire una fase costituente più una cosa un po'più complesse
Sono stati questi gli anni di uno sviluppo industriale diffuso
Del protagonismo delle città medie piccole della concentrazione industriale no nelle grandi città ma nel territorio della formazione dei distretti della crescita del lavoro autonomo individuale anche sommerso sono stati anche anni della crescita dell'autonomia femminile
L'Italia ha vissuto un forte processo di scolarizzazione
Di massa anche se oggi ministro della pubblica istruzione ci mette in guardia sull'analfabetismo
Questi cambiamenti hanno determinato in primo luogo una crisi della rappresentanza dell'appartenenza e della rappresentanza
Così come si era organizzata nella prima parte del secolo creando tensioni progressive nel rapporto tra cittadini ed istituzioni
Le difficoltà degli anni Ottanta del sistema politico di comprendere e di rappresentare adeguatamente i cambiamenti hanno determinato l'instabilità delle istituzioni ed evidenziato la necessità delle riforme
Siamo ancora oggi nel pieno della ricerca di un nuovo ed adeguato processo decisionale di questo si tratta dobbiamo capire come e più facile ed efficace decidere
Nella pubblica amministrazione si è introdotto il passaggio da un'organizzazione giuridica codificata precisa e fissa delle funzioni tipica di una società statica
Ad un'organizzazione più flessibile finalizzata al raggiungimento degli obiettivi
Questo processo si è ormai avviato irreversibilmente resta da vedere
Se avrà la velocità che serve a far girare presto le lancette della pubblica amministrazione con la stessa velocità di quelle dell'economia
La stessa cosa è avvenuta dentro le istituzioni con il progressivo rafforzamento della decisione rispetto alla rappresentanza come è stato detto anche recentemente il rapporto tra la decisione alla rappresentanza si è venuto modificando durante il processo di cambiamento economico sociale
I fenomeni principali di questo progressivo cambiamento
Sono stati il primo l'aumento della frammentazione della società che ha favorito il particolarismo e messo in difficoltà la rappresentanza omogenea degli interessi
Rendendo più difficile la sintesi delle problematiche nella sede istituzionale
Il secondo l'introduzione di un metodo di governo che puntava sulla concertazione ha fatto sì appunto che gran parte delle funzioni della rappresentanza una volta svolte dal consiglio fossero assorbite in un rapporto diretto tra il decisore
L'esecutivo il sistema associativo regionale espropriando il Consiglio di alcune funzioni della rappresentanza oggi molto facile che il rapporto sia un rapporto diretto tra rappresentante
Di di alcuni pezzi di società o di territori e il presidente della Giunta
Penso ai sindaci che si rivolgono ovviamente più facilmente al presidente della giunta un assessore che ha un consigliere
Il terzo motivo che ha fatto spostare questo asse verso la decisione è la concorrenza dei territori
Chiamati dal passaggio dalla Società agricola quello industriale da quella dell'informazione ad aprirsi e a dare origine ad una forte redistribuzione della popolazione e delle attività la vecchia organizzazione gerarchica territoriale è saltata si è aperta una nuova concorrenza tra i territori
Anche questo fenomeno dunque ha reso più complesso il processo di sintesi all'interno delle istituzioni di fatto per tutti gli anni Ottanta il rapporto tra decisione e rappresentanza subito un lento scivolamento verso la decisione
La legge costituzionale numero uno del novantanove e dunque non è che la presa d'atto che codifica questo spostamento
Con l'elezione diretta del presidente la nomina della Giunta di sua competenza
Viene tolta il Consiglio anche la funzione del controllo sull'esecutivo esercitata attraverso una delega revocabile che negli anni Ottanta aveva favorito l'instabilità degli esecutivi
La parziale riforma introdotta dalla legge costituzionale del novantanove
Ha preso atto della necessità della riforma ma cambiando una sola parte del sistema quella relativa alla decisione che è stata rafforzata e alla responsabilità che è stata chiaramente individuata ha creato una forte asimmetria tra esecutivo e legislativo tra decisione e rappresentanza
Ha risolto il problema della stabilità degli esecutivi ma non quello della loro efficacia in un sistema Complesso un forte rafforzamento di una sola parte non ne migliora la qualità complessiva
Una vecchia cinquecento non diventa più veloce se le mettiamo il motore di una Ferrari semplicemente si rompe
Ciò non significa che bisogna tornare indietro e ripristinare la situazione precedente
Anche se sarà il consiglio ovviamente a decidere io anticipo le mie posizioni questa Assemblea alla quale mi onoro di partecipare
E tornare indietro e una delle possibilità del consiglio io credo che noi invece
Cercheremo di completare il processo di riforma ripensando alle modalità con le quali il consiglio dovrà esercitare le sue funzioni per rafforzarlo
Di fronte a questi cambiamenti avvenuti nell'economia nella società nell'armatura urbana e nelle istituzioni noi oggi siamo chiamati a fare il nuovo Statuto della Regione
Noi vogliamo confezionare nelle Marche vogliamo confezionare per la nostra società marchigiana un vestito su misura non un vestito qualunque uno su misura
Avere un nostro modello istituzionale che si adatti al modello socio economico marchigiano
Con queste intenzioni abbiamo pensato un percorso particolare e vengo al secondo punto le modalità con le quali intendiamo operare
Che preveda un dialogo intenso con il mondo scientifico universitarie di istituti di ricerca un dialogo sia con le Autonomie istituzionali che con l'associazionismo e la sperimentazione di un nuovo rapporto tra Giunta e Consiglio più vorremmo praticare già nel due mila uno cioè l'anno prossimo
Il percorso che abbiamo pensato metterà la Commissione Statuto nella condizione di elaborare la sua bozza dopo il confronto tra l'esperienza quotidiana il sapere scientifico alla sperimentazione pratica
Stiamo importando preliminarmente un lavoro di ricerca in tre settori
Il primo settore quello dei cambiamenti del mondo economico e della conseguente composizione sociali in modo da comprendere meglio le linee della riforma della rappresentanza
E di modi con i quali le istituzioni possono rapportarsi meglio alla società
C'è da ricostruire un tessuto tra le istituzioni e la società e dobbiamo capire bene i cambiamenti socio economici che sono venuti e in modi con i quali questi possono essere rappresentati meglio nelle istituzioni
Il secondo è quello dell'evoluzione delle nostre città
E della redistribuzione della popolazione delle funzioni nell'armatura urbana regionale avvenute in questo passaggio dalla Società agricola alla società industriale dell'informazione guardate che un pezzo della rappresentanza e anche rappresentanza territoriale
E i cambiamenti delle funzioni delle città medie sede di servizi territoriali che sono il segno più evidente della trasformazione della nostra società sono strategiche le compressioni di queste trasformazioni
Per a vere un'adeguata rappresentanza nelle istituzioni dei territori
Per aiutare il sistema marchigiano devolvere in modo sempre più integrato siamo convinti di dover comprendere meglio la nuova natura delle varie città e dei territori come questi possono integrarsi ed essere rappresentati
Senta fratture
La terza questione è quella del decentramento del decentramento che credo che sia strategica
In questa questione c'è un po'troppa ideologia a nostro modo di vedere e quindi vorremmo produrre un approccio il più possibile pratico e se vogliamo anche scientifico
C'è da approfondire lo studio della nuova distribuzione dei poteri locali
La conoscenza dei cambiamenti che ci sono stati nella pubblica amministrazione nel sistema delle autonomie istituzionali e funzionali che sono aumentarle in questi decenni
In modo da vedere una chiara panoramica dei punti di forza e di debolezza di questi poteri locali condizione indispensabile per mettere in luce il possibile decentramento e le modalità che devono governarlo
Che noi riteniamo non debbano essere
Primo punto a mio avviso queste deve essere materia obbligatoria contenuto obbligatorio degli statuti anche ad evitare quello che abbiamo già visto nell'esperienza della legislazione statale dove a bere con tanti anni di distanza dalla Costituzione repubblicana che da questo punto di vista è una pagina bianca
Affidato ad una legge ordinaria la disciplina della potestà regolamentare del governo ha determinato dei grossi inconvenienti disciplinare le fonti con legge ordinaria anche a livello regionale potrebbe riprodurre gli stessi inconvenienti
Ma una volta ha detto che gli statuti debbono occuparsi di questa materia quale disciplina dei rapporti tra legge regionale e legge scatta il primo problema è quello della titolarità del potere regolamentare
Un primo interrogativo e questo potrebbero gli statuti ritornare alla situazione precedente a ripristinare una potestà esclusiva del consiglio in materia regolamentare la mia risposta è decisamente negativa
Per due ordini di ragioni la prima di carattere formale
Quella riserva di competenza esclusiva del consiglio prevista dalla vecchio Titolo quinta della Costituzione era una vera anomalia
Ma badate bene un'anomalia non soltanto per una forma di governo di tipo presidenziale ove le Regioni volessero mantenere questa che è la strada che viene indicata
Come provvisoria dalla legge numero uno del novantanove ma anche in una forma di governo parlamentare
è un principio costituzionale di tradizione quello per cui l'esercizio della potestà regolamentare si radica nel potere esecutivo e nell'organo che esercita il potere esecutivo
Quindi questa è una prima ragione che dire di carattere così generale formale ma dal punto di vista più sostanziale sarebbe uno
Una rivendicazione di una competenza di cui non si capirebbe il senso è che non farebbe che alimentare quel fenomeno che già vi sottolineavo
Di assunzione comunque da parte degli esecutivi regionali di potere normativo travestito
Da forme diverse con tutto quello che ciò comporta di negativo sul punto della certezza del diritto anche per il cittadino
Secondo problema sempre in ordine alla titolarità
Si potrebbe immaginare di ripartire la potestà regolamentare tra Consiglio e Giunta
Anche qui io ho molti dubbi
Bisognerebbe capire a a a quale esigenza corrisponderebbe mantenere al Consiglio una potestà regolamentare perché mantenere al Consiglio una potestà regola solo per mantenere una fetta di potere normativo
Vedo solo una possibilità
In cui un'ipotesi nella quale questo potrebbe avvenire
Ma non è certamente un ipotesi obbligata
Quella di mantenere al consiglio o definire in Statuto
Del re riserve di legge regionale assoluta in certe materie che si ritenessero di particolare rilievo il Consiglio lo esplicita nello Statuto
Esclude la fonte regolamentare ma ripeto sono è un'ipotesi che mi lascia in ogni caso molto perplesso
Ancora sul punto della titolarità posto che a mio avviso il potere regolamentare per quello che vi dicevo deve legarsi all'esercizio del potere esecutivo e a nell'organo che lo esercita
Ma potere esecutivo
Oggi significa presidente della Giunta regionale in Giunta regionale gli assessori
A quale di questi organi dovrebbe spettare l'esercizio del potere regolamentare a mio avviso di regola dovrebbe essere l'organo collegiale
Gli assessori già oggi nello nell'attuale ordinamento regionale sono visti come soggetti che non hanno una rilevanza esterna ove si mantenesse una forma di governo di tipo presidenziale come quella che la legge numero uno del novantanove
Prevede io credo che e questa a maggior ragione non dovrebbero riconoscersi poteri regolamentari agli assessori l'organo collegiale come organo in genere di regola destinatario
Destinatario il potere regolamentare il che non esclude la possibilità di riconoscere se si mantiene questa forma di governo anche poteri regolamentari del Presidente
Naturalmente collegando questi poteri non in astratto all'elezione diretta del presidente ma una nuova definizione dei poteri del presidente che manca
E che deve essere anch'essa materia di attenta riflessione perché i stenderà
Il tossine statuti una volta definiti i poteri del presidente eletto direttamente dal come e dal dal corpo elettorale regionale a quei poteri possono certamente essere accordati anche come strumenti di esercizio
Dei bottini di tipo
Secondo problema di di cui gli statuti dovrebbero dovranno occuparsi o dovrebbero dal mio punto di vista occuparsi la tipologia dei regolamenti quale regolarmente
Ora qui non c'è il minimo dubbio che per quello che riguarda prendiamo come punto di riferimento la tipologia contenuto articolo diciassette della legge quattrocento dell'ottantotto che indica le tipologie di regolamenti governativi
Che i regolamenti esecutivi o anche attuativi integrativi siano certamente tipologie
Ammissibili
Di cioè il esercizi utilizzabili dalla Giunta senta un'espressa autorizzazione della legge regionale
Ma il problema principale è quello dei regolamenti indipendenti ecco io credo che proprio per quello
Che dicevo prima l'idea a a Costituzione invariata cioè ha secondo la legge uno del novantanove che sotto questo profilo non innova
La legge la Costituzione del quarantotto sia ancora valida quanto si sostiene in genere in dottrina e cioè che quando la Costituzione individua certi ambiti materiali e gli affida la competenza legislativa regionale ciò significa
Che
Vige una generale riserva di legge regionale radicata direttamente nella Costituzione
Per cui quell'affidamento di certe in materia la fonte legislativa non potrebbe essere comunque derogata attraverso il riconoscimento della legittimità di regolamenti indipendenti
Atti esercitabili regolarmente poter stare i parlamentari indipendenti esercitabile dalla Giunta
Ma non riterrei nemmeno possibile come pure è stato sostenuto anche di recente che gli Statuti proprio per superare questa difficoltà di riconoscere la legittimità
Di regolamenti indipendenti introducesse ero negli statuti
Delle vere e proprie Riserve di Regolamento questa è stata una proposta di idea di introdurre per certe materie delle Riserve di Regolamento
Cioè una istituto opposto a quella della riserva di legge cioè di sottrarre alcune materia l'intervento della legge regionale e riservarle e riservarle alla Giunta
Anche questo riterrei che gli statuti non dovrebbero fare per le stesse ragioni direi che sarebbe un modo ecco questo è il profilo forse più delicato della disciplina statutaria dei regolamenti introdurre Riserve di Regolamento significa introdurre uno strumento di ulteriore
Riduzione dell'ambito di intervento della legge regionale che già oggi
è un ambito particolarmente
Ridotto non solo
Ma l'introdurre nella negli statuti delle Riserve di Regolamento porrebbe poi il problema di capire ci assicura il rispetto di questa linea di confine tra Regolamento e legge
Voi tutti sapete che le ha viste questa istituto della riserva di regolamento è caratteristico della Costituzione francese
Che ha introdotto per la prima volta questa questa tentativo di ripartire gli ambiti materiali di competenza della legge e di regolamento ma per farlo rispettare se dovuti inventare un organo apposta il Consiglio costituzionale
Ma questo Consiglio costituzionale a nella sua di che ormai da qualche decennio anziché occuparsi di questo che era il suo compito istituzionale
è diventato in qualche modo qualcosa che assomiglia la nostra Corte costituzionale alle Corti costituzionali europee perché definire e il rapporto con un organo terzo rapporto tra Giunta tra scusate tra Parlamento e il Governo è risultato di fatto uno Pera difficilissima se non se non impossibile
Quindi direi anche su questo problema delle Riserve di regole del Regolamento alla mia e ora sarebbe una posizione negativa per ragioni di ordine generale e poi per ragioni di ordine più sostanziale legate poi alla difficile praticabilità in concreto di un istituto
Di questo genere
Ecco allora su questo punto concluderei così gli statuti secondo me devono occuparsi di questa materia dei rapporti tra legge regionale e il Regolamento devono occuparsi tanto del profilo della titolarità del potere regolamentare quanto della tipologia dei regolamenti ammessi
Sotto questo profilo dirò qualche cosa più avanti e infine anche dei profili del procedimento nere Lilli principi essenziali del procedimento attraverso il quale si esercita la potestà regolamentare proprio ad evitare quella fuga dalle forme che in materia di fonti invece un principio che va tenuto
Ma direi che non sono solo questi i profili che i nuovi statuti dovrebbero affrontare quando si occuperanno di potestà normativa regionale ce ne sono altri di importanza secondo me non secondaria
Il primo prevedere degli strumenti che consentano quella che potremmo chiamare una opera di manutenzione dell'ambiente normativo esistente
Alludo alla possibilità di introdurre negli statuti un l'istituto della De lega per la formazione di testi unici di coordinamento
Alludo all'introduzione in statuto di meccanismi di delegificazione
Utilizzando quei meccanismi che sono già stati sperimentati a livello statale cioè leggi regionali che determinando lei norme Gelli e fondamentali di certi settori non derogabile naturalmente affidino ai regolamenti di giunta questa opera di delegificazione
Penso soprattutto alla materia dell'ordinamento degli uffici
E certamente una materia nella quale questa un istituto di questo genere potrebbe trovare un utile applicazione
Ancora penso alla disciplina nello Statuto delle fasi che precedono la discussione e approvazione di una legge
Penso a tutto il il profili legati alla istruttoria legislativa
Ha una valutazione di impatto e fattibilità delle proposte di legge che arrivano che arrivano in Consiglio penso ai controlli sul drafting legislativo
Questo è un tema che dovrebbe trovare spazio negli statuti naturalmente con gli opportuni rinvii ai Consigli regionali
Ma è chiaro che la riqualificazione di una potestà legislativa regionale passa anche attraverso l'attivazione di istituti di questo genere così come penso sul piano deve sempre statutario
All'indicazione di principi che portino a una diversa articolazione dei costi dei dei consigli regionali non più distinti in commissione il competente per singoli settori ma per ambiti funzionali anti
Che consenta davvero alle commissioni consiliari di valutare l'impatto delle politiche proposte
Dalla Giunta
Penso infine allo stato giuridico del personale burocratico che opera presso i Consigli regionali in molte regioni c'è appartenenti al ruolo unico regionale probabilmente anche questa è una decisione che potrebbe essere utilmente ripensata perché come sanno benissimo funzionari parlamentari che sono anche qui presenti il ruolo delle burocrazie delle assemblee elettive a un'importanza molto rilevante per il prodotto legislativo in genere per l'esercizio delle funzioni
Delle assemblee elettive naturalmente una burocrazia altamente professionalizzata e che abbia d'un possano dire proprio per questo di un livello di indipendenza assoluta dal circuito politico
Un ultimo aspetto forse il più importante dal mio punto di vista che gli Statuti dovrebbero affrontare e quello che qui è stato evocato è quello del rapporto tra i consigli regionali e la Rete delle Autonomie locali
Questa esperienza dei Consigli delle autonomie anche qui per uscire un po'dalla retorica
Non è soltanto un modo per dire ai Comuni e alle Province le altre articolazioni dell'autonomie locali
Visti da una sede in cui in qualche modo potete far sentire la vostra voce o quindi uno strumento per contenere una sorta di malcontento nei confronti di del neo centralismo regionale
A mio modo di vedere è ben di più ove sia costruite gestita in modo diciamo prospettico è un modo per ricostruire il ruolo delle assemblee elettive regionali
Insomma se è difficile immaginare che gli interessi economici gli interessi sociali
Oggi intercettati in gran parte dalle giunte regionali finiscano per spostarsi spostare il loro centro di attenzione nei confronti delle assemblee elettive
Quello che le assemblee elettive il terreno sul quale le assemblee elettive i Consigli regionali in futuro devono potere saper costruire un loro nuovo ruolo è proprio questo di essere il punto di snodo essenziale del sistema delle autonomie locali
I attraverso i consigli delle Autonomie essere in grado di intercettare la domanda politica che viene dal sistema delle autonomie e sapesse nel fare interprete a fronte
Degli indirizzi che verranno dalle giunte regionali quindi è questo
Un terreno sul quale gli statuti credo debbano necessariamente misurarsi individuando procedo organi e procedure che colleghino il sistema delle Autonomie con le procedure decisionali dei consigli
Ecco rispetto vengo all'ultimo punto e chiudo in un minuto le le novità che su tutto questo
Può atti apportare o potrebbe apportare l'approvazione di questa legge passata in prima lettura sulla riforma del titolo quinto
A me pare che questa riforma
Contenga alcuni elementi molto positivi che vanno nel segno di una valorizzazione della potestà normativa delle regioni e in particolare della potestà legislativa
Innanzitutto
Non non tanto non solo l'inversione del criterio di riparto delle competenze quello per cui lo stato diventa un orlo un ente ha competenze definite il regione in una certa misura competenza genera
Ma perché scompaiono alcuni elementi di ambiguità forte del vecchio modello scompare innanzitutto l'interesse nazionale come limite
All'esercizio della potestà legislativa regionale scompare quell'altra cosa ibrida che era la potestà legislativa regionale integrativa
Facoltativa si costruiscono
Le potestà legislative dello Stato da una parte della regione come ambiti di competenza esclusiva tendenzialmente esclusiva accerto resta quella fascia intermedia
Il Tier ripete il modello della legislazione
Ripartita il concorrente con i principi fondamentali determinati dalla legge dello Stato e la disciplina di dettaglio lasciata alle regioni
Ma in un contesto in cui questa non è più la fascia forte quella più ampia delle potestà legislative regionali che è invece affidata all'altro criterio di riparto delle competenze e soprattutto trova spazio
Sia pure in termini certo non del tutto soddisfacenti una qualche forma di raccordo tra centro e periferia in particolare tra Parlamento e sistema delle Autonomie attraverso la possibilità prevista che i regolamenti parlamentari
In particolare la Commissione bicamerale per le questioni regionali sia integrata da rappresentanti del sistema delle Autonomie quando sono in discussione
Leggi destinate ad incidere sull'esercizio delle loro funzioni con una clausola di garanzia che prevede chi ove le osservazioni presentate in questa sede
Non vengano tenute conto dalla commissione competente per materia in Assemblea queste leggi devono essere approvate con la maggioranza assoluta non è la Camera avere delle regioni
Non è niente che assomigli a una Camera delle Regioni ma è già qualcosa rispetto al nulla
Sì fino ad oggi insistito su questo versante
Concludo per dire che a mio avviso il questa ricostruzione di un nuovo ruolo delle cinque dei consigli regionali
Può trovare nell'attività di regolazione
Un suo punto di forza non credo che il ruolo di consigliere regionale debba essere consegnato esclusivamente all'esercizio di una funzione di controllo delle giunte pur fondamentale che va certamente potenziata
Ma credo che nell'attività di regolazione
E i nuovi consigli regionali con avendo l'accortezza e anche la fantasia di disciplinare in modo diverso dall'oggi le procedure che guidano l'esercizio di questa attività potranno trovare un loro punto importante di rinnovamento
Tolti i nuovi impegni di nuove proposte di servizio a favore della definizione dei nuovi statuti regionali
Statuti regionali che non devono ridursi ad una scelta scappa fra modelli o concentrarsi nelle questioni interne della classe politica
Ed ora io do la parola a Michele Iorio che guiderà questo dibattito su alcune testimonianze delle Commissioni Statuto
Ecco io vorrei prima di dare la parola a Michele un pochino stabilire tempi tende cioè è importante che noi per le diciannove e trenta appigliamo alle conclusioni del convegno al professor Michele Scudiero
C'è una richiesta di qualche per pochino tra
è perché la materia è molto densa è una materia per certi versi anche nuova
Che quindi anche va be'non lo so se vogliamo interrompere per cinque minuti altrimenti continuiamo e cerchiamo di finire prima
Va bene allora a Michele Iorio sì verso arrivare tale questo dibattito coperte testimonianze delle commissioni è stato
Cercheremo di essere veloci e anche in qualche modo
Non in e
Non si interrompe
Dicevo nell'introdurre questa parte che è la testimonianza di quanto stanno facendo le regioni in questo in questo momento io credo di poter sinteticamente esprimere insomma un grosso apprezzamento
Al lavoro enorme che questo Paese sta facendo in questa fase di confusione
Tra virgolette legislativa
Tutto quanto è stato detto in premessa in questo convegno e cioè per i problemi che abbiamo nel portare avanti il riordino dello statuto rispetto ad una modifica di una legge costituzionale
Nella ampiezza di questi Problemi e per la difficoltà che in questo periodo c'è di gestirli all'interno di una consapevole
Posizioni vissuta tra
Nuove nuove leggi è vecchi regolarmente e allora credo che i consigli regionali ma in tutta in tutto il nostro Paese in questa fase stia no affrontando enormi difficoltà
Che si inseriscono nella anche nella gestione
Degli affari correnti delle singole regioni e credo verranno degli spunti importanti per quanto riguarda anche i modi e l'organizzazione della delle iniziative che sono state prese
In varie regioni d'Italia ne porteremo in questa sera alcuni esempi quella delle Marche Basilicata del Molise e della Lombardia
Ma io credo che ci sia bisogno su questi argomenti di stringere anche i tempi
Di alcune soluzioni perché questa fase vada colta nel migliore dei modi appassiona molto il dibattito nazionale oggi sulla disputa del federalismo nella disputa tra Regione e stato e di governo appassiona al trattando però la disputa dei Consigli regionali nelle gestioni correnti tra una nuova legge incostituzionale
E vecchi statuti quasi tutti di tipo assembleare
Costringono ad M libere interpretazioni sui ruoli di grande difficoltà allora il io passerei subito
Alla all'analisi di queste problematiche dicendo intanto che il Molise ha scelto la strada della commissione speciale istituita con legge e ha voluto attraverso questa decisione anche dare una autonomia Alastair lo stesso organismo della commissione per poter gestire anche un rapporto con l'esterno rispetto al consiglio regionale ce ne con le Autonomie locali con la sua gente con le associazioni
Un'autonomia di movimento che io credo sarà molto utile nei prossimi mesi per poter portare avanti questo discorso che la costruzione dei nuovi statuti delle regioni che devono essere sì sicuramente inseriti in un dibattito di tipo nazionale ma che non devono essere in corsa
Che mi sembra di poter riprendere dall'affermazione del Capo dello Stato
Degli statuti fotocopia altrimenti perderebbero quel ruolo di carta che risponde alle esigenze e all'identità di regioni molto diverse
Tra di loro come accade sia nel nostro paese
Io passerò subito la parola annunciando i dieci minuti cercherò anche di essere preciso per riprendere interlocutori dieci minuti ad intervento passo la parola Silvana Amati della Regione Marche grazie
Sento il dovere di ringraziare gli organizzatori di questo importante convegno e consentitemi per tutti di ringraziare in particolare la presidente pila perché credo che oggi sia anche l'unica donna a presiedere un Consiglio regionale d'Italia e quindi credo che questa peculiarità vada assegnata
Il ringraziamento all'importante convegno perché credo che in questa fase sia essenziale mettere in rete i protagonisti nelle regioni della nuova fase costituente
Ed è indubbio che siano i Consigli regionali con le loro commissioni Statuto in prima linea nella definizione delle nuove carte costituzionali regionali
Questa puntualizzazione potrebbe sembrare pleonastica ma non lo è perché è noto a tutti noi che Diversi vorrebbero essere i protagonisti sia nel numero che nella qualità
Di questo delicato compito istituzionale d'altra parte non è stato facile in questo ultimo periodo
Perfino identificare quali fossero i luoghi della discussione preventiva il generale deputati all'identificazione delle linee programmatiche della riscrittura di una nuova ancora indefinita organizzazione federale del nostro Paese
Così come non è stato chiaro a livello nazionale se tutte le voci in campo fossero tenute con uguale considerazione quanto meno fossero considerate di pari dignità l'elaborazione di modelli organizzativi che certamente risultano complessi poiché complesse la sintesi che si vorrebbe realizzare
E che dovrebbe non prescindere dai principi fossero fondamentali della Carta costituzionale vigente
Diverso è dicevo sono le voci in campo non tutte ugualmente ascoltate quando parliamo infatti di enti locali e di regioni parliamo indifferentemente di assemblee di esecutivi intesi questi ultimi sovente essenze monocratico sindaci presidenti di provincia e presidenti delle Regioni in realtà siamo credo tutti consapevoli del fatto che stanno fortemente prevalendo
Le voci emergenti appunto dagli organi monocratici
Solo residui restano gli accenti proposti per definire spazi dei legislativi delle assemblee
Le motivazioni del processo innovatore sono noti attutire peraltro da tutte condivise
Partendo dalla necessità di fornire stabilità di governo al Paese e agli enti locali di fronte a una realtà economica e sociale in continua mutazione la quale richiede sempre nuova dinamicità delle decisioni
L'onorevole violente Violante sostenitore del ruolo dei legislativi come garanti di una democrazia decidente cioè di una democrazia capace di assicurare anche la rappresentanza i diritti e l'efficienza del processo decisionale ha svolto un'interessante relazione introduttiva al convegno del febbraio di quest'anno promosso dalle assemblee legislative regionali
E qui saluto all'amico Lumen proprio per trattare le nuove regole nuovi poteri
Fino ad oggi la discussione sui processi di modernizzazione istituzionale sia incentrata soprattutto sugli esecutivi elezione diretta del sindaco del presidente della Provincia di presidente della Regione sono state una risposta alla domanda di maggiore rapidità decisionale di maggiore stabilità di governo lo diceva appunto
Violante ma il processo di modernizzazione ha investito solo alcuni aspetti dell'attività del Parlamento e ha lasciato fuori
Le ha Sembler rappresentative occorre dunque superare questo vuoto di riforma perché il rafforzamento della rappresentanza generale serve anche per legittimare gli esecutivi e per un migliore raccordo tra istituzioni politiche e cittadini
Oggi nessuno ma è perennemente in discussione la trasparenza la legittimazione democratica dei processi decisionali e solo forti istituzioni della rappresentanza possono garantire al Paese la qualità di tali processi in questa fase però assistiamo solo all'imposizione di fatto di una vera e propria competizione rappresentativa tra le diverse forme di rappresentanza compartecipi a processi decisionali la proposta di democrazia decidente che parte delle assemblee elettive concreta e contiene tra l'altro l'ipotesi della costruzione di una rete di assemblee elettive
In modo da dare origine un circuito attivo e di reciproco sostegno tale circuito può essere strumento fondamentale per la promozione dell'azione necessaria
A migliorare la qualità dell'azione delle assemblee rappresentative d'altro canto più volte è stato invocato negli incontri svolti dalle conferenze dei presidenti dei consigli provinciali comunali regionali anche europei
Voglio qui ricordare ad esempio un'esperienza diretta Oviedo occasione nella quale tutti i rappresentanti dei diversi Consigli regionali europea imponevano con forza
L'indispensabilità di non vedere annullati i valori delle assemblee legislative regionali in questo caso di tutt'Europa
Protagoniste di un livello di rappresentanza democratica non eludibile da modelli in cui vengono sfumati i significati della tripartizione dei poteri
Siamo consapevoli del pericolo della sterilizzazione della rappresentanza e basta scorrere i testi dei costituzionalisti per verificare come molte siano le voci che evidenzia la gravità di questo problema
Democrazia infatti è rappresentazione del pluralismo della Società nei suoi diversi aspetti identità territoriali interessi sociali culture politiche
All'inverso attualmente la democrazia sembrerebbe ristretta dentro un processo separato
Della rappresentanza costruito inseguendo il mito plebiscitario di un diretto rapporto di fiducia tra cittadini e leader contro la Rete delle istituzioni rappresentative contro i partiti contro i corpi sociali
Invece che dare più potere ai cittadini come campeggia giustamente negli slogan sia venuta realizzando una struttura del potere oggi sicuramente più elitaria più esclusiva meno permeabile separata dalla società
Riducendo gli spazi della rappresentanti istituzionali sia più volte su seguita la via della forzatura istituzionale il fallimento della commissione Bicamerale la stesse enfatizzazione politica
A cui stiamo assistendo su ruoli dei nuovi presidenti delle giunte regionali e sugli avvenimenti che sono stati conseguenti
Non fanno altro che testimoniare la difficoltà che in Italia ancora si sta attraversando nel recepire tradurre nell'ordinamento costituzionale
Le spinte verso una vera e forte riforma federalista dello Stato che sappia coniugarsi con la nostra storia costituzionale
La quale non a caso pone tra le sue novità quelle di allora il decentramento regionale il concetto stesso di Repubblica
Sterilizzare la rappresentanza infatti secondo alcuni anche secondo me equivale neutralizzare quel poco o quel tanto che ogni democrazia oppure al potere popolare attraverso la voce che non può essere ridotta delle assemblee elettive
Problematica è che la pagina stessa della realizzazione della verticalizzazione del potere politico
Qualche giurista pensando al presidenzialismo e per le regioni ai mass mediatici governatori ha parlato di monarchie elettive contratti marcati diffusi di autoritarismo
Ad esempio credo anch'e qui
Non interessata monta l'intervento del professor Caretti
Ad esempio credo che sia chiaro a tutti che è un pilastro dello stato di diritto resta il principio di legalità e con esso quello della divisione dei poteri intesa come distribuzione delle fonti tra più organi politici dello strato apparato se perseguire l'efficienza dell'esecutivo ad esempio il potere normativo delle assemblee le tv viene sostituito da un potere regolamentare ove il Regolamento è fantasiosa mente elevato a fonte primaria dell'ordinamento si apre la porta a una questione di difficile soluzione perfino teoriche giuridica dove viene moltiplicato all'infinito Lippi innaturale conflitto di competenza tra gli organi interni delle singole istituzioni
Un processo che certo ridurrà anziché aumentare la possibilità di sinergia lo stesso professor Bina riconosciuto che l'espletamento esclusivo del potere normativo da parte dell'Assemblea legislativa regionale
Verrebbe interpretato come meccanismo di forte tensione tra Esecutivo e Consiglio
Nonché come fattore di deresponsabilizzazione dell'esecutivo spesso considerandosi come normalità in tema di fonti la paritaria concorrenza tra Regolamento dell'esecutivo e legge del consiglio
Conoscete meglio di meno i termini della discussione in Parlamento sull'ordinamento federale della Repubblica e quindi conoscete meglio di me tutte le pagine complesse di vari interpretazione di possibile conflitto
Che andranno ad aprirsi che di fatto gli interventi di vari parlamentari hanno in questa fase aperto i Consigli regionali e con loro
Con i loro compiti di nuova di scultura degli statuti vogliono essere protagonisti di un il rinnovato reale rapporto con lo Stato e con le altre Autonomie locali realizzando una sussidiarietà verticale compiuta e da tutti noi da tanto tempo fortemente voluta
I Consigli regionali sono convinta risultano lontani proprio per la loro natura di assemblee elettive da un'idea di centralismo regionale
Un'idea tra l'altro ebbene sottolinearlo neppure praticabile in quanto superata dalle tante normative regionali seguite alla legge Bassanini
Bisogna però lavorare con intelligenza sulle sinergie evitando forzature istituzionali
Che sinora con provvedimenti diversi hanno di fatto indubbiamente spogliato i consigli di molte funzioni riducendo il ruolo che non è fine a se stesso ma che come avviene per il Parlamento prima garanzia di rappresentanza democratica
Non credo che sia utile a nessuno impostare la questione della titolarità del potere legislativo regionale quale re invenzione delle funzioni dei consigli regionali e cito qui per capirsi titoli e quindi le intenzioni di alcuni giuristi
Se si considera la legge regionale quella approvata dal Consiglio regionale nell'esercizio dell'unica competenza forte che gli è rimasta
Non più come unico possibile fondamento di legalità su cui può operare l'esecutivo regionale si scende una china che non è recuperabile per le assemblee elettive pilastro della storia democratica del nostro Paese
E chi infatti potrà sembrare pensare accettabile e leale beh passare la legge regionale le funzioni del Consiglio consentendogli esecutivi di emanare propri regolamenti per attuazione di norme statali comunitarie
Comunitaria
E anche quando nella discussione in atto sull'ordinamento federale della Repubblica si continuano a introdurre come dire scusi le decisioni centralistiche elementi di indirizzo che riguardano i nuovi statuti regionali
Non credo si realizzi un contributo positivo alla migliore complessiva scrittura di autonomi statuti regionali che comunque le Regioni dovranno fare
Dall'elezione diretta dei presidenti delle giunte intesa come norma transitoria dove la transitorietà appare a tutti solo formale
A questi ultimi elementi di definizioni di parti intere delle carte costituzionali regionali risulta che lo Stato centrale sta oggettivamente continuando a svolgere un lavoro fortemente condizionante
Ciò a volte accade con il supporto proprio di quelle associazioni degli enti locali The massimo interesse avrebbero invece l'affermazione di una vera cultura del decentramento della sussidiaria che verticale
Ed è la differenziazione costruita dal basso insieme ai consigli regionali e non vincolata da limiti nazionalmente imposta i giuristi spiegano che quanto lo Stato centrale va proponendo anche con il contributo della conferenza Stato regioni città risulta diretto a dar vita a una forma di coordinamento centralizzato e uniforme dell'insieme delle Autonomie come capite bene cioè l'esatto contrario del principio di sussidiarietà e di quello di differenziazione
In verità salvo che in qualche caso lodevole le stesse associazioni delle Autonomie sono rimaste esclusivo chiuse dentro un dibattito istituzionale
Ponendosi molto limitatamente l'obiettivo di parlare a coloro che sono i visti in Italia i primi della riforme istituzionali cioè la società civile le sue organizzazioni sociali e le parti economiche
Di fronte al grande distacco che ancora registriamo tra cittadini e politica e politica tra cittadini ed istituzioni appare essenziale realizzare
Il coinvolgimento e la partecipazione della società civile tanto che risulta ormai singolare come davanti alla sfida dell'integrazione europea tutto il dibattito si sia concentrato
Sulla riforma dello Stato sul sistema politico e poco si sia riflettuto sulla struttura sociale che abbiamo ereditato negli ultimi anni
Aspide dunque ardua come si sono attrezzati consigli regionali italiani per quello che mi risulta tra le regioni a statuto ordinario è ancora in via di definizione a volte per ragioni regolamentari e procedurali ma non solo per queste il completamento dell'istituzione di Commissioni Statuto quanto ai tempi e ai metodi dell'elaborazione risulta uniformemente condiviso il dato che le regole si scrivono insieme
E che certo la situazione politica attuale così influenzata dalla prospettiva di una riforma costituzionale ancora in itinere
E dall'imminenza di elezioni politiche nazionali difficilmente così in terra di giungere a breve a livello regionale ad una visione compiuta di testi statutari
Quanto ai contenuti esiste una condivisione una condivisione e lo dico in sintesi su tre nuclei portanti
Valori e principi identità della Regione come patto tra Regione Autonomie rappresentanze organizzate della società forma di governo e assetto degli organi regionali
In quest'ultimo contesto dovranno essere valorizzati tutti i meccanismi di garanzia e funzionalità dei consigli considerati nel loro complesso nelle loro articolazioni nel ruolo delle minoranze nelle prerogative dei singoli consiglieri
All'inizio di novembre scorso abbiamo invitato nelle Marche presidenti e vicepresidenti delle commissioni allora formalmente destituite per un momento di confronto sulle questioni centrali nell'indubbio rispetto dell'autonomia delle diverse realtà regionali ma anche nella consapevolezza che dandoci forza reciprocamente potremo meglio rispondere all'alto compito assegnato
Dalla riunione anzi è nata la volontà qui ci sono molti colleghi allora presenti
Di sollecitare la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali ad un'apertura verso le commissioni nella consapevolezza che solo più voci in campo legate alle specifiche competenze istituzionali potranno dare forza alla funzione ora forzatamente troppo in ombra delle assemblee elettive
Per questo abbiamo chiesto anche la convocazione della Conferenza dei Consigli regionali italiani peraltro prevista dallo statuto
Della conferenza dei presidenti dei consigli regionali
Perché ci preoccupa la possibilità che al di là delle dichiarazioni di principio vengano a ridursi fortemente i meccanismi di garanzia e di funzionalità
Per i Consigli regionali italiani come hanno lamentato e credo come si stia verificando per i comuni e per le Province vi ringrazio
Alla all'altro Serena connessione essa tutta io voglio ricordare con è stata già ampiamente comunicato accomunare i comunicati stampa che condanni il convegno
Che vede la presenza del presidente Violante comincia alle ore quattordici e trenta puntuali e non alle ore quindici e trenta è che lavori domani si concluderanno alle ore diciassette
Io devo dare atto a Silvana Amati deve essere stata veloce nella sua esposizione ma sicuramente molto interessante per gli spunti che ha già dato suo primo intervento adesso a Gianfranco Blasi della regione Basilicata prego
Grazie
Grazie io ovviamente ringrazio il presidente distilla con lei Consiglio regionale del Molise il presidente della Regione
Molise che ci ospitano saluto i colleghi al tavolo della presidenza ciascuno di voi cercherò di essere ovviamente Breve e nello stesso tempo voglio cogliere l'invito del professor Abbamonte quando sosteneva che questo seminario è importante perché riesce a coniugare e a mettere insieme il mondo accademico il mondo politico e io cercherò di fare il mio mestiere appunto che quello del politico se pure chiamato ad un incarico istituzionale altro importante e di grande responsabilità
Come quello di presiedere
Una commissione di riforma dello Statuto
Vorrei iniziare questa brevissima riflessione partendo da un dato che credo non sfugga a nessuno Dinoi ma che è bene risottolineare in qualche modo il dato è questo e l'estrema in coerenza nel suo complesso
Del sistema istituzionale italiano non dobbiamo dimenticare
Che la riforma istituzionale in Italia si sta facendo all'incontrario
Ma se sta facendo partendo dal basso
E nonno dal centro ed è una riforma che dura da troppo tempo
E questa transizione appunto è troppo lunga perché è iniziata all'inizio degli anni novanta non di mente ricordiamo insieme
Una legge è una data la legge centoquarantadue
Del novanta partiamo di lì per un processo di riforma che ha riguardato
Fondamentalmente prima i comuni e le province la legge ottantuno la riforma elettorale ma ricordiamo anche alcune incoerenze Anchor incrostazioni e difficoltà istituzionali che ha lasciato
Sul terreno penso per esempio a ruolo dei consigli comunali e dei consigli provinciale all'Est e io sono stato consigliere comunale nella mia città e sono stato attonito spettatore del decisionismo
Del mio sindaco ma soprattutto sono stato in qualche modo frustrato nel mio ruolo di consigliere comunale perché non avevo alcuna possibilità con lo strumento di esercitare fino in fondo
Il ruolo di controllo che pure era dovuto
Alla mandato elettorale che mi veniva da dà i voti dal popolo
E che non riuscivo ad esprimere e così è in gran parte dei consigli comunali e provinciali non dimentichiamo neanche che in Italia si vota per cinque grandi
Istituzione si vota per il Comune si vota per la Provincia si vota per la Regione si vota per il Parlamento e si vota per l'Unione europea si vota in cinque modi diversi
E questo è un altro problema tra l'altro questo produce grandi difficoltà
Nel rapporto immediato con il cittadino ricordate il meccanismo elettorale comunale e verificate con me che nel mentre si elegge direttamente il sindaco si si elegge l'Assemblea
Il Consiglio comunale con un sistema proporzionale puro
Ricordate con McCain quando si elegge il presidente dalla Provincia si vota con un sistema per collegi uninominali di tipo proporzionale
Ricordate com'è che quando si elegge il Presidente della Giunta regionale si vota con un sistema proporzionale pura puro con un premio di maggioranza legato a il listino al listino bloccato del presidente che anche in Parlamento si vota in due modi diversi perché per la Camera dei deputati si vota in un modo e per il Senato si vota in un altro modo ancora che esiste una quota proporzionale solo per la Camera dei deputati e che per il Senato c'è un ripescaggio
Nei collegi regionali dei migliori risultati dei senatori perdenti e che per l'Unione europea si vota con un sistema proporzionale assolutamente puro
Ci sono delle difficoltà di comprensione e oggettivamente se pensate
Che la riforma si è fatta per i comuni per le Province in parte per le regioni e non si è fatta al centro il sistema è complessivamente incoerente e difficile
Regionale perché perché viviamo complessivamente un clima politico come diceva prima la collega Amati assai complicato assai possiamo dirlo assolutamente risorse in questa fase politica e quindi riuscire a recuperare lucidità ragionevolezza responsabilità rispetto all'importanza di una andato istituzionale come quello di riformare
E riscrivere lo statuto non è costa facile richiede un grandissimo dal pessimo senso di responsabilità e nella mia regione il devo dare atto alle forze di maggioranza di aver voluto e creduto ha ritenuto opportuno eleggere un presidente dell'opposizione politica consentendo l'apertura di un dialogo istituzionale in maniera forte in maniera autorevole attraverso un voto un voto unanime per venire poi agli statuti credo di poter sempre dal punto di vista politico affermare che lo statuto regionale
Deve essere deve divenire un'apparecchiatura costituzionale sensibile
Una sorta di regolatore
Capace di distribuire sensibilmente principi
Regole funzioni poteri e di trovare poi equilibri
Nella distribuzione di queste funzioni e di questi poteri però credo sia anche importante non rinunciare ad un dibattito profondo su i principi non solo sul principio di sussidiarietà che sembra unanimemente collegare tutte le regioni a partire poi dall'unione europea che lo ha riconosciuto come principio fondamentale
Della sua costituzione ma credo anche che il ragionamento vada anche tutto sviluppato sulle identità regionali sulla capacità cioè di ogni singola regione di riaffermare la propria autonomia recuperando la propria identità
E credetemi il sistema elettorale influisce negativamente
Sul recupero delle identità ha ragione di vita quando parla di un per un policentrismo accentuato e di un'articolazione territoriale
Molto perniciosa perché esasperante infatti Rizzardi egoismi terribile territoriali ma anche il modello elettorale che consente la elezione di consiglieri regionali
Con pochissime preferenze su scava assolutamente localistica tagliando magari fuori per altro verso consiglieri regionali capaci di avere un consenso molto più ampio perché non c'è nessuno sbarramento e quindi è molto facile entrare
Privi di consenso praticamente in Consiglio regionale riduce anche il Consiglio a una sorta di Assemblea
Anche questa incoerente dove spesso prevalgono le faziosità locali non un campanile culturalmente
Evoluto ma una faziosità legata al consenso elettorale al piccolo cabotaggio elettorale una mentalità questa che assolutamente deve essere modificata ecco perché con lo statuto sarà importantissimo ridefinire
Pensando non solo alla forma di governo anche ovviamente la legge elettorale ma questo il ragionamento sulla identità deve riconfermare il PCI una capacità culturale dire a riaggregazione delle identità attorno alle Regioni negli anni settanta le regioni non sono state considerate agenti sociali e istituzionali capaci di testimoniare questa identità la sfida dei nuovi Statuti deve essere quella di dare forza a queste identità regionali
Perché il federalismo non si costruisce a partire dalla consapevolezza di sentire se protagonisti dalla propria storia regionale ma lo statuto parlando sempre di principi e anche
Il luogo dove deve essere non solo infatti Zatta ma scritta bene tutta quella parte del rapporto che si deve sviluppare fra istituzioni e cittadini che la partecipazione gli americani sono molto bravi a esemplificare dialetticamente anche con degli slogan questi principi lo adesso che sono in crisi rispetto alla elezione del loro presidente in America c'è tutto un dibattito che questi sintetizza in in due slogan lui e Pipolo ai del preside no noi il popolo io il presidente credo che lui e Pipolo in qualche modo rispetto alla stagione dei cosiddetti governatori anch'io non condivido
Ma l'identificazione di di questo nome per i presidenti di giunta regionale mi sembra una ex esasperazione giornalistica credo che sia più giusto
Chiamarli presidente poi discuteremo nell'approvazione degli statuti se chiamarli governatore però lui è people sta a significare proprio in qualche modo partecipazione
Indirizzo controllo anche il ruolo dell'opposizione
Perché se c'è qualcosa che deve essere scritta con certezza negli statuti e proprio il ruolo dell'a opposizione e con essa il ruolo del consigliere perché il ruolo del deputato regionale deve essere garantito statuito con precisione con forza a consigliere regionale devono essere dati gli strumenti per l'esercizio dalla sua alta funzione e questi strumenti passano per una preghiera per una definizione precisa
Anche dentro lo Statuto così come il ruolo della opposizione perché se il sistema è un sistema maggioritario prevalentemente maggioritario se è un sistema presidenziale
Il ruolo della opposizione deve essere un ruolo ceto forte
Di controllo
Non legato agli umori di una maggioranza ma regolamentato
Statuito perché l'esercizio del controllo per esempio rispetto alla specie per esempio rispetto all'efficacia della spesa per pensate ai quadri comunitari
Di sostegno pensate ai complementi di programmazione in approvazione in queste settimane nelle regioni soprattutto voi nelle regioni
Meridionali è importante non solo spendere
Ma verificare l'efficacia della spesa a commissioni di controllo guidate
Dall'opposizione deve devo essere affidato questo compito che uno ha un compito importante un compito che serve poi a rendere più trasparente l'azione di management
Dei presidente io non sono contro
L'AIG prese dentro peraltro la mia forza politica nata in questi anni proprio su questo
Concetto cioè sulla governabilità e su una forte governabilità però mi sento profondamente convinto delle ragioni democratiche
Che ci devono portare a scrivere degli statuti a partire da un lui e Pippo cioè al sentirci tutti i protagonisti di una matura e moderna democrazia grazie
Grazie Gianfranco Blasi non è solo un caso per essere anche i rappresentanti dell'opposizione questo argomento
La maggioranza e dell'opposizione né negli statuti io credo debba essere affrontato perché va visto secondo le novità anche provenienti dalla nuova legge elettorale da quella che eventualmente si stabilirà nello stesso nello stesso Statuto passo la parola Nicola D'Ascanio
Per la regione Molise
Prego
Grazie presidente
Anch'io rivolgo un un saluto ai colleghi e a tutti i signori intervenuti
E parto dalla consapevolezza che questo nostro incontro si muove
Nel solco tracciato dalla legislazione riformatrice come veniva qui richiamato
Reazione diretta del sindaco la legge costituzionale le leggi Bassanini
Attraverso la quale azione riformatrice è stata ridisegnata
La mappa dei potere modificati i rapporti fra Stato ed enti locali e fra istituzioni e cittadini
Credo di fare questo intervento ringrazio il Presidente Iorio che mi ha voluto
Conferire questo incarico a nome della commissione per l'autoriforma del Molise
Che è nata da una convinta e unanime intesa istituzionale
E con apposita legge regionale
E peraltro devo anche dire che una commissione che sta producendo risultati nei primi passi
Sta portando avanti con gli incontri che ci sono stati altri che seguirà
Alla conclusione di questi incontri noi
Avremo come prima tappa del percorso complessivo
In animo di costituire un tavolo delle regole per assicurarci una continua proficua e democratica partecipazione
Perché credo che oltre ai riferimenti istituzionali e costituzionali e molto alta la nostra attenzione rispetto alle modifiche al del da portare al Titolo quinto dalla Costituzione che in prima letture sono state già approvate io spero vivamente che la seconda lettura e quindi la conclusione dell'iter si realizzi prima della scadenza elettorale dicevo oltre ad avere questo aggancio questo riferimento istituzionale e costituzionale
Nel lavoro della Commissione quindi nell'elaborazione del nostro corregionale noi abbiamo messo
Allo stesso livello di importanza dell'aggancio con la società civile con la società
Dei molisani
Perché in questo modo evitiamo di fare statuti in fotocopia
E realizziamo sicuramente
Uno statuto per il Molise
E oserei anche richiamare un titolo giornalistico di qualche settimana fa
Dove appunto si diceva
Che lo statuto deve essere per il Molise ma anche il Molise per lo statuto come segno di come dire
Prospettiva e di iniziativa
Legislativa che tocchi anche gli aspetti sociali ed economici della nostra realtà
Io sono costretto a fare un po'saltati
Sul sul sul manoscritto sul dattiloscritto per rispettare i tempi spero di non slegare totalmente il ragionamento
Credo anche che lo statuto è vero che dovrà essere lo strumento di innovazione delle regioni
Ma ritengo che sia che debba essere anche la sede per cui rinsaldare rilanciare l'unità e l'unicità dello Stato
Non mi pare che noi possiamo accettare l'arroganza egregi signori di chi pretende di erigere steccati scissionisti verso una presunta Italia riversa verso un'altra Italia io credo che all'idea angusta di una Italia minore magari fatta su misura magari fatta sulla idea di una padani Tauro sufficiente dobbiamo opporre tutte le ragioni di un Paese salve unitario come come vuole essere il nostro convintamente federalista capace di riconoscere le libertà locali e le Autonomie del territorio nella cooperazione e nella solidarietà ma io credo che su questo fronte le comunità regionali siano già concretamente impegnate come del resto stanno proficuamente operando sul terreno della sussidiarietà sia quella infrastrutturale sia quella orizzontale
Per quanto attiene al rapporto fra ente pubblico e d'iniziativa privata
Una sussidiarietà orizzontale se mi consentite intesa non come supplenza tra pubblico e privato
Ma come efficace strumento che
Un plaid sì le risposte da dare ai bisogni dei cittadini
Io credo che questo impegno
Sia
Necessario e urgente perché dal primo gennaio prossimo va a regime federalismo amministrativo e fiscale
I cui effetti si faranno sentire sugli assetti delle rispettive amministrazioni sui singoli cittadini
Fra le conseguenze istituzionali positive ricordiamo che gli unici enti a fini generali resteranno solo le regioni e gli enti locali mentre gli apparati statali dovranno occuparsi di compiti settoriali previsti da leggi specifiche fanno eccezione
Le autonomie funzionali accordati alle università alle Camere di commercio all'istituti scolastici eccetera sul versante del fisco invece sono stati tra soppressi trasferimenti statali alle Regioni e sostituiti con diverse forme di compartecipazione
Che comprendono IVA IRPEF accisa sulla benzina IRAP
La tassa automobilistica altri tributi minori
Tali risorse contribuiranno alla formazione di una finanza regionale senza vincoli di destinazione in ogni modo per evitare l'egoismo fiscale delle Regioni più popolose più avanzati sul piano economico
Noi riteniamo che dovrà essere istituito un apposito fondo di solidarietà per le regioni non autosufficiente
Con l'acquisizione di nuovi poteri Materazzi sì fiscale le regioni potranno stabilire anche poteri tributi propri
Il consiglio regionale delle Autonomie delle Autonomie Locali veniva ricordato
Noi crediamo che non debba essere come dire un fiore all'occhiello ma un vero strumento di partecipazione al processo di formazione delle decisioni
Nel Molise
Anzi io sono perfettamente d'accordo che
Come si diceva prima deve essere qualcosa di più
E questo organismo che dobbiamo prevedere nello Statuto e far nascere appena possibile io credo che nel Molise abbia anche una un'altra funzione non secondaria
Quella cioè di attenuare gli effetti dovuti alla forte polverizzazione dei comuni
E di affrontare nello spirito della solidarietà interna le differenze territoriali presenti sul piano economico e delle condizioni di vita delle comunità io credo che anche questo compito può avere nel Molise
Il costituendo Consiglio regionale delle autonomie locali
Il Consiglio delle Autonomie è chiaro che ci lascia prefigurare una condizione anche nuova
Quella cioè di considerare la Regione non più figura apicale
Cento punto voglio dire vertice di una piramide
Della struttura istituzionale in ambito territoriale ma credo centro di riferimento di un sistema a Rete
Dove le autonomie locali possano collaborare tra di loro ed avere continui scambio di relazione
Spazi e strumenti di collaborazione dovranno essere assicurati anche alle forze sociali e sindacali con la costituzione della Conferenza permanente dell'economia e del lavoro
Che dovrà rappresentare il luogo più alto della partecipazione alla concertazione e dalla programmazione negoziale
è abbastanza evidente che nel mettere mano alle trasformazioni occorre fare i conti con le numerose strutture e denti
Nati da una visione nazionale regionale centralistica che gli ha modellati e da nuovo ingressi finora inespugnabile
Basti pensare alle tante forme di gestioni dirette di funzioni e competenze dei quali forme vanno completamente ripensate secondo noi in due direzioni fondamentali
La prima è quella del decentramento dei poteri competenze e risorse
Contemplando anche i dispositivi normativi contenuti dalla legge dalla nostra legge regionale trentaquattro
Per raggiungere una più funzionale prossimità ai cittadini la seconda direzione e della innovazione delle strutture con la trasformazione di alcune di esse e la soppressione in quelle inutili
Quindi è e posta credo nel Molise
Per queste ragioni e per le sue connessioni anche l'esigenza di un riordino della complessa articolazione istituzionale in ambito territoriale per decentrare
Per semplificare per ottimizzare scusatemi anche per risparmia
Nella elaborazione del nuovo Statuto bisogna valutare anche l'incidenza
Del dibattito che si sta avendo in questi giorni che mi pare
Siano giorni più sperimentali rispetto a quanto ha sancito la legge uno novantanove
Forse vale la pena anticipare che il punto di partenza
Di ognuno di noi e la definizione dal della elezione del presidente della Regione intorno alla quale costruire la forma di governo reazioni interne ed esterne al territorio di competenza di cui il capo dell'esecutivo ne porta la
Ovvia responsabilità
In questo senso la Commissione
Molisana ha stabilito di non assumere posizioni ufficiali su questo tema
Ma di
Aprire un confronto un dibattito su questo come su gli altri temi che sono contenuti
Nel documento hanno che trovate all'interno dalla cartellina che è stata consegnata all'ingresso
Ma su questo tema particolare ha già aperto una discussione l'altro giorno l'abbiamo fatto con i sindaci lo faremo nelle prossime settimane con le forze sociali della cultura e dell'economia oltre che consentitemi anche con i padri costituenti del Molise con coloro che c'è fecero lo statuto nel mille novecentosettantuno ricordo Statuto che non è assolutamente passato di moda per molti aspetti i quali aspetti cercheremo anche di recuperarlo di recuperarli nel nuovo Statuto
Ma Statuto che comunque è stato approvato
Quasi all'unanimità con ventinove voti su trenta consiglieri e che è durato trent'anni io spero che i nostri statuti abbiano la stessa durata minima
Per affrontare le evoluzioni della vita politica istituzionale e sociale a cui andremo impone
Qualche brevissima considerazione su questo aspetto la elezione diretta del presidente della Regione
Che anche io preferisco chiamare così
Quindi nel governatore né Presidente di Giunta
E auspicabile conservarla in quanto tale meccanismo elettorale assicura la maggiore stabilità e continuità possibile
Agli organi di governo recupera aggiungo credibilità popolare verso le istituzioni
Non va qui dimenticato che usciamo da una lunga fase di debolezza del regionalismo in Italia veniva ampiamente ricorda
Minacciato sempre più da eventi secessionisti oggi rispetto alla quale fase
Si sta avendo un'inversione di rotta proprio grazie alle riforme in atto
Quelle che sono state realizzate che dal mio punto di vista credo che seguono una logica ed anche collega Blasi una come dire
Una logica politica ed anche una indispensabilità sul piano delle
Problematiche che abbiamo di fronte sindaci province comuni province regioni spero la prossima legislatura la riforma che purtroppo non abbiamo avuto fortuna di realizzare nella passati legislatura
Non va quindi qui dimenticato che usciamo da questa fase di debolezza e nemmeno possiamo dimenticare che la scorsa legislatura i greggi intervenuti sia stata contraddistinta da instabilità dei governi regionali
E anche dei ribaltoni che si sono avuti nel nostro Paese
Anche a fronte di questa storia di questi eventi che nessuno di noi nessuno di noi e dico noi per intendere ritengo
Tutto l'arco costituzionale
Non voliamo più che si ripetano assume centralità la elezione diretta del presidente della della regione
Ma contemporaneamente sottolineo come l'altra centralità sia costituita dal Consiglio regionale
Anch'esso ricordo eletto a suffragio universale
Una Regione e quindi con due centralità in continuo e giusto equilibrio ed il rapporto di cooperazione
Con funzioni distinte poteri preordinati
Che non è sondino l'uno verso l'altro ma che nel disegno strategico e programmatico generale ritrovino anche il pronunciamento dalla fiducia fra l'Assemblea
E l'esecutivo
Informe se volete anche nuove ma a me pare che questo sia un altro argomento
Da affrontare con dovizia di particolari nella elaborazione dei nuovi statuti
Del resto la stessa normativa nazionale che legittima le due centralità fra di loro concorrenti e solidali allo stesso tempo le quali rischiano però di sovrapporsi confliggere
Se non vi è la ricerca la separazione le responsabilità del Guatemala loro forte legittimazione elettorale buona norma quindi sarebbe
Di non riproporre la vecchia centralità del Consiglio regionale ma anche di evitare di innescare i principi di cesarismo all'interno degli esecutivo
I principi ispiratori di quest'opera
Di revisione di assetto dei poteri regionali vecchi e nuovi devono diventare anche la base per dare risposte concrete ai problemi economici sociali culturali ed ambientali della nostra regione
Io credo che noi commetteremmo un errore madornale
Se non lei diamo gli interessi
Di elaborazione e di costruzione del mosto tutto alle vicende di politica economica di politica sociale
Di politica dello sviluppo dei contesti regionali
Faremo probabilmente anche un lavoro adeguato
Ma non riusciremmo mai a far capire ai cittadini che lo statuto e presidio è strumento indispensabile per creare le nuove regioni che si muovono verso lo sviluppo e quindi per accelerare i processi connesse
Infatti con l'esercizio di tale competenza
Occorre nell'immediato predisporre gli strumenti per la gestione della programmazione
Sia quella ordinaria che quella negoziata
Se nel capire anche come gestiamo i fondi strutturali la normativa sui rifiuti sull'inquinamento e sulla valutazione dell'impatto ambientale nell'ambito di una seria politica di difesa del territorio del paesaggio e dell'ambiente
Nonché provvedere all'adeguamento della formazione professionale al potenziamento del settore turistico la riqualificazione della sanità ha rispetto al riassetto delle comunità montane e così via
In prospettiva invece bisogna impostare un piano di sviluppo economico sociale e culturale che punti ad equilibrio del territorio e sia in grado di salvaguardare i livelli occupazionali attivare nuove possibilità di lavoro
Inoltre se è vero che gli statuti non sono un fine insegna allora non vanno fatti in fotocopia si diceva sono d'accordo ma devono portare i segni distintivi delle problematiche di ogni regione le aspirazioni della sua classe dirigente
Ci rivolgiamo mi rivolgo ad alcuni autorevoli opinionisti invitandoli a nonna farsi sentire troppo ai molisani compresso della Mini Regione considerando la per alcuni aspetti un valore di nicchia
Ciò non toglie
Che dopo ovviamente questo lo asserisco anche rispetto a quella
Mi consente professore Abbamonte intelligente provocazione che lei ha fatto nella sua nel suo intervento conclusivo laddove lasciava prefigurare secondo la sua
Rispettabilissima opinione la necessità
Del macroregioni per dare maggiore forza alle regioni io credo
Che noi abbiamo bisogno di rinsaldare rilanciare le identità delle nostre regioni che sono fatte oltre che di processi economici e finanziari anche soprattutto fatti di processi culturali della storia
E della identità
Di ogni territorio sul piano istituzionale e politica quindi dicevo anche un invito in questo senso ciò non toglie
Un invito affinché la nostra regione non venga vista come la regione piccola quindi
Con porta valenza con poco spessore con poca attenzione ciò non toglie che dopo
Le lunghe battaglie per la sua autonomia amministrativa e territoriale dall'Abruzzo non si debba trovare forme di integrazione e di collaborazione con le regioni contermini sia del centro che del Mezzogiorno
Infatti la sfida per il Molise del terzo millennio è proprio quella di creare le condizioni di un assetto interno e di una proiezione esterna da Regione aperta Nonda Regione chiusa
Le proposte in tal senso non mancano
Qui voglio ricordare qualcuna qualche slogan ma se volete regione cerniera Regione Molise produttivo ma anche le nuove legate alle sue caratteristiche ambientali e ai giacimenti culturali
Un discorso a parte
Ma non marginale meritano le iniziative messe in atto nei confronti dei molisani nel mondo
I quali ormai chiamati a contribuire all'elezione del Parlamento nazionale
Non possono essere più considerati i molisani separati
Ma inseriti riducono il loro potenziale culturale economico ed ideale nelle scelte complessive della regione e non solo in quelle assistenziale
E quasi ovvio aggiungere che la ricerca di una più adeguata identità regionale non significa dimenticare lo accennavo le proprie origini
Le quali hanno le radici etiche né i Sanniti della lega ma di quella italica
E i suoi principi democratici degli scritti dominati dei suoi uomini di cultura più rappresentativo ma riscontriamo nella realtà dei giovani molisani non vogliono identificarsi solo con il passato
E poi che aspirano a diventare arbitri e protagonisti del proprio destino della società multiculturale contemporanee
Con questo spirito
E l'ambizione di voler approvare in via definitiva una carta statutaria largamente condivisa
Ed in armonia con la Costituzione repubblicana continueremo come Commissione il nostro lavoro naturalmente siamo già impegnati entro un anno a prendere in considerazione i risultati di tutto il dibattito e delle consultazioni
Trasformando le idee le proposte e gli orientamenti espressi in parole forti cioè gravide dei significati dei valori avesse attribuiti
Faremo poi diventare queste parole norme statutarie in quanto fedele sintesi dei bisogni e delle aspirazioni dei molisani
Proiettati all'interno di una nazione unità solidale libere moderna
Ma anche efficiente nella quale il federalismo come affermava il presidente Violante
Nel Forum della Sala del Refettorio il venti giugno del due mila non si riduca al federalismo ad una mera operazione di spostamento di poteri e di risorse sul territorio
Ma sia la leva moderna dell'integrazione nell'unità della Repubblica di tutte le realtà regionali dell'in Grazie
Grazie
Grazie Nicola si sente
Sì grazie a Nicola D'Ascanio ha preso un po'più di tempo ma era lo perdoniamo data la l'ampiezza resta il suo intervento passiamo la parola
A Germano Pezzoni Pezzoni della Regione Lombardia
Grazie presidente Iorio un ringraziamento
Gli organizzatori di questo convegno un importante convegno relativo al processo costituente che sta partendo in questo momento le nostre regioni
Un processo costituente che potrà avere un esito positivo o potrà avere un esito del tutto negativo
Il presupposto è di capire esattamente il percorso che noi vogliamo impostare
Da questo punto di vista in Regione Lombardia noi riteniamo che questo sia un processo più che un al risultato finale
Il federalismo è un processo che si costruisce giorno per giorno si costruisce anche oggi anche qui in questo momento anche questa sera
In un confronto dialettico ma positivo costruttivo fra le diverse realtà regionali di questo Paese e son d'accordo
Le identità regionali locali il suo la forza di questo Paese e poi la figlia scoprimmo che quello che ci identifica
E poi anche quello che ci unisce si andiamo in un'ottica di uno Stato federale compiuto ripeto se questo è un processo
La Regione Lombardia vuole che questo processo non sia autoreferenziale al ceto politico alla classe politica
Sì ho un processo
Che parte un rapporto dialettico biunivoco fra cittadini e istituzioni non penso che questo sia demagogia
Mi rifaccio alle osservazioni corrette del professor Abbamonte quando citava i lavori dalla coda l'assemblea costituente
In quella vicenda storica i partiti e e si giocarono un ruolo e quel ruolo abbiamo pagato in questi decenni
Sotto con la formula che qualcuno ha voluto definire partitocrazia potremmo definirlo in termini più istituzionali un condizionamento permanente dell'Assemblea legislativa e nei confronti degli esecutivi
Sta di fatto che siamo al punto in cui se vogliamo ridare fiducia se la politica può tornare ad avere la fiducia dei cittadini
è necessario interloquire in questa fase costituente cui cittadini stessi
Questo percorso indotto la Regione Lombardia
A e qui non voglio entrare nel dibattito politico infuocato anche di queste ore
Ma visto che sono stato relatore in sede di Consiglio regionale la Lombardia dal dalla delibera
Che ha poi indetto il referendum
Mi permetto solo di sottolineare come querela ferendo ripeto atto preliminare
Di consultazione dei cittadini rispetto un processo di revisione statutaria
è un referente innanzitutto consultivo previsto dal nostro statuto un referendum che chiede la piena applicazione dell'articolo centodiciassette della Costituzione è un referendum a Costituzione invariata
E la richiesta di completamente dal processo l'articolo centodiciassette viene richiesto espressamente citato dal quesito referendario questa questa richiesta
Viene effettuata nel quadro dell'unità nazionale
Quindi se noi facciamo riferimento a questi tre parametri referendum consultivo applicazione al centodiciassette costituzione invariata
Il rispetto dell'unità nazionale
Lo cediamo conto come questa procedura referendaria che poi
Il battage massmediatico trasforma in una contrapposizione
Mortale fra alcune regioni e lo Stato evidentemente questo non è
Questo solo esasperazione
Ripeto
Questo atto referendario un atto preliminare
è un processo è una condizione per noi preliminare per andare ad una revisione degli statuti
In una formula che sia
Attenta non solo ripeto al ceto politico ma anche ai cittadini
Da questo punto di vista è entrata è altrettanto importante
E questo processo costituente non faccia riferimento a posizioni di schieramento apposizione di partito
A livelli di polemica politica quotidiana
Ma faccio riferimento viceversa
Ad un processo di scrittura di quelle di quelle che sono le gli atti costituenti delle nostre regioni
Portando attenzione
A quello che è stata la riforma introdotta la legge uno del novantanove
Una legge
Che c'ha inserito è stato ricordato
Alcuni elementi di criticità
Le prove nel processo di governo delle nostre regioni
L'elezione diretta dei presidenti
Che ha consentito nella primavera scorsa appunto il rinnovo dei consigli regionali
Anche se la legge uno novantanove la prevede come disposizione transitoria
Evidentemente è difficile posporre un'investitura popolare così precisa
Ed un portato elettorale
Che comunque in una prima fase difficilmente eludibile
Io non ho posizioni precostituite
Rispetto la forma di governo definita per le nostre regioni su laico da questo punto di vista però ripeto l'elezione diretta del Presidente
E comunque un portato elettorale che va considerato in questo processo di revisione statutaria
E si innesti è stato riportato correttamente dal mio predecessore dei miei predecessori
In un'evoluzione politico-istituzionale che parte da legge ottantuno novantatré sull'elezione diretta dei sindaci ed i presidenti di Provincia
La cui razzisti fu quella l'ho già detto di svicolare
I governi dal ruolo ritenuto a torto o a ragione deleterio
Dell'assemblea consiliari a vari livelli e quindi questi due elementi pregiudiziali l'elezione diretta del presidente e questo portato di riflessione politica di questo decennio
Sono due macigni abbastanza consistenti che sono stati posti sul processo riformatore in sede regionale
Ripeto non sono
Considerazioni non sono atti pregiudiziale perché le Regioni potrebbero comunque adottare forme di governo diverse
Sta di fatto che questo è
La situazione in essere
Da questo punto di vista noi apprezziamo la scelta che il presidente della regione Lombardia onorevole Roberto Formigoni che la sua Giunta hanno fatto di non presentare in via preliminare una bozza di Statuto come è stato fatto in altre regioni
Questo per non pregiudicare il libretto di il libero dispiegarsi del dibattito in Consiglio regionale fra le forze politiche di maggioranza e di opposizione partendo da questo presupposto la seduta del quattordici novembre due mila il Consiglio regionale della Lombardia
Ha dedicato un'intera giornata di dibattito il tema della riforma degli statuti regionali
Il livello di criticità che uscito le riflessioni che le varie forze politiche hanno fatto portolano hanno portato ad una riflessione ad una considerazione finale
Già questo aspetto è stato sottolineato a vari livelli
Non si tratta di tornare da un lato al passato e quindi Ri portare i governi delle regioni nelle mani di assemblee condizionata livello partitico si tratta in altro modo dei rafforzare il ruolo di governo delle nostre regioni e allo stesso tempo di valorizzare il ruolo di nostri Parlamenti
è stato detto anche qua l'equilibrio di potere non presupporre non presuppone rapporti fra poco poteri forti poteri deboli
L'equilibrio della democrazia un rapporto fra poteri non forte d'una brutta espressione ma fra poteri legittimati rappresentativi autorevoli se questo è quello che noi riteniamo auspicabile in sede di riforma a livello regionale
E quello che altre sia ospitiamo a livello di riforma federale di questo Stato
Un rafforzamento dal governo centrale in tutti i suoi aspetti anche magari attraverso l'elezione diretta del premier non confligge in alcun modo una realtà interamente federale i modelli americani
Federali ci insegnano che a un potere ha un ruolo di governo forte corrisponde un ruolo legislativo e parlamentare Fo
E poi l'intero dal meccanismo statale potere un governo centrale forte e governi federali statali info
Ecco questo è
Il dibattito che si è svolto in Consiglio regionale della Regione Lombardia
è un dibattito
Che ha investito successivamente
Nella giornata ventidue novembre
La Commissione speciale per lo statuto che è stato insediato ufficialmente questa Commissione
A un arco temporale di lavoro di ventiquattro mesi ci auguriamo che lavoro venga svolto in tempi più brevi
Questa Commissione avrà il compito di elaborare
Il nuovo statuto regionale la nuova legge elettorale regionale
Il testo del nuovo Regolamento del consiglio regionale
Ecco ripete vado veramente verso la conclusione vista allora dei nostri lavori
Un passaggio importante per la nostra regione anche se noi consideriamo che la legge uno del novantanove non sia se non in minima parte lì l'avvio di una trasformazione del nostro stato in uno Stato federale
La legge uno del novantanove
Modifica in parte la forma del nostro Stato lo trasforma in un di più dello Stato regionale secondo noi un poco di più e lo trasforma in meno secondo noi molto meno di uno Stato federale quindi anche qua siamo in una situazione ibrida
Però ripeto il confronto che si sta sviluppando in questi giorni in queste settimane i Consigli regionali
Lo stesso convegno di oggi si deve impegnare tutti
A sfruttare comunque
Questa questa fase che si apre è una fase che può consentire dopo trent'anni a nostre regioni
Gli assicuri assumere veramente il portato storico di cui sono espressione di riassumere la propria identità e di ricollocare la prospettiva di riforma dello Stato
In uno Stato che secondo noi deve essere interamente federale
Chi garantisca l'identità che garantiscono vero centrale forte ma che garantisca
Una rappresentatività un'autonomia delle popolazioni che sui diversi territori sono insediati e quindi richiedono un attiva partecipazione dei loro governi all'evoluzione
Economica e sociale di questi anni che impongono scelte rapide efficaci ma altrettanto queste scelte debbono garantire in un'ottica di democrazia comunque i rispetti la volontà dei cittadini grazie
Io credo che ringrazio Germano Pezzoni credo che lo spaccato offerto dalla situazione del dibattito a livello regionale delle quattro regione qui intervenuto abbia
Diciamo ecco dimostrato come la questione
Di cui ci occupiamo questa sera sia ormai in piena elaborazione approfondimento mi pare di poter testimoniare che questo dibattito per la delicatezza degli argomenti affrontati
Dimostra come sia possibile al di là anche fuori dalla polemica politica delle appartenenze trovare molti motivi di incontro e di sintesi su gli argomenti che sono sul tappeto credo che questa sia un'ottima esperienza che ci può far ben un immaginare per il futuro la possibilità di dare alle nostre regioni delle nuove carte
Costituenti che siano all'altezza dei
Io vi ringrazio per l'attenzione ripassa momentaneamente la parola alla presidente di PIL non senza aver raggiunto anche i miei ringraziamenti
Gli altri intervenuti
Al professor Michele Scudiero vorrei semplicemente segnalare che a questo incontro odierno seguiranno numerosi convegni sui temi sempre connessi alla formazione degli statuti e saranno organizzati da altri Consigli regionali con poco buone analoghe a quelle oggi ospitate
Da parte nostra oltre alla stampa degli atti che richiederà un certo tempo sarà curata la relazione immediata di una nota di sintesi delle risultanze di questo incontro
Che trasmetteremo ai presidenti dei Consigli regionali dell'Abruzzo nelle Marche della Lombardia delle altre regioni che stanno preparando
Non è iniziative su questi temi
Speriamo anche che gli altri facciano altrettanto in modo da costituire un utile strumento vi faccio aveva accordato che in moltiplichi la utilità del Lante impegno che ciascuno di queste iniziative comporta ed ora per le conclusioni la parola a mi chiedo scusa
Grazie presidente
Con le procedure
Sono consapevole di rivolgere un ruolo guai odierni sui rupan premure così intensamente vissuto dello scultore
I problemi Complesso di prospettive difficili
La loro definizione assumere un nel tentativo di segnare qualche linea di conclusione io continuerò novembre arco di tempo per Deborah mila cioè che ve ne andate vi sono ombre come mi impone intanto credo non per ripetere quanto già detto
Il più vivo apprezzamento ringraziamento sentito
Al rettore dell'Università del Molise
Al presidente del consiglio regionale del Molise presenterà la giunta al presidente della conferenza dei presidenti
E a ogni altro
Interventori colleghi bravissimi
Migliori sarà vietato il professor Orazio Abbamonte nell'esame di Diritto costituzionale qualche anno fa per dire
Il ritorno ad alcuni passaggi ne voglio citare uno tanti anni addietro non ricordo più quanti
Venni attenere nella città di Campobasso
Che ambiva ad a vere una università una lezione credo in un teatro
Che era allora la sede che la comunità riusciva a fornire per avviare un discorso oggi questa realtà
Nell'Università del Molise che ha qui anche i miseri nervi principi importanti
Una realtà fiammata
Che tra l'altro questa iniziativa con finta e quindi se mi si consente vorrei esprimere da vecchio universitario una profonda diciamo considerazione positiva naturalmente gli auspici
Io cominciato a occuparmene di diritto ragionare non è l'amarcord all'inizio degli anni Sessanta credo che il primo lavoro proprio sugli atti aventi forza di legge regionali
Risalga al mille e novecento cinquantanove quindi ho visto passare tutta la vicenda regionale a mano a mano
Che si è venuta a dipanando
Riflettendo sulle prospettive della Regione quando erano ancora nella gran parte
Nel limbo nelle previsioni costituzionali voi
Oppure può proseguire anche da qualche osservatorio diciamo istituzionale
Il vado incontro processo di regionalizzazione dello Stato faticoso difficile al per
Diseguale
E talvolta indiretto
Come dalle premesse che poneva professore Orazio Abbamonte
Non poteva non verificarsi
Vincendo l'incrostazione di nuovi culturale
Di formazione di apparati
Di l'esistenza di sorgenti nazionali di forti e capacità di decisione fuori che le istituzioni legate ad una dimensione generare
Poco corrivi a riconoscere serie nuovi di esercizio
Della autonomia locale
E c'è stata una vicenda come è stato rinnovato davvero molto ma anche durante Paolo Caretti
Che si è scontrata sì con un atteggiamento non particolarmente largo
Del potere centrale nel divenire della burocrazia centrale la vicenda del trasferimento del mille novecentosettantadue
E poi i ritorni nella sesta giurisprudenza della Corte costituzionale che pure aveva per esempio alcune milioni dell'inizio degli anni Settanta lasciarlo gridare alla grande apertura
Regionalista le divisioni sulla legge
La moglie sessantadue del cinquantatré e poi sull'articolo diciassette che veniva ricordato della legge due otto uno
Nel settantuno
Ma io credo che pure tenendo conto delle molte cause che hanno impedito il lo svilupparsi di un regionalismo
Forte qui ci vorrebbe veramente un convegno il convegno proprio nella ricerca delle cause e tentare il superamento ove mai dovessero queste cause ancora esistere o ripresentare
Oggi noi siamo nel pieno di un processo siamo nel pieno di un processo che ci è stato detto la consapevolezza e importante
Ed è un processo che si va facendo sempre più rapido nelle sue cadente
Perché l'altro di una politica cambiata
La svolta all'inizio degli anni Novanta anche su questo versante porta tutto il suo peso reclama
Lei incidenza dei mutamenti
E c'è una dimensione che noi non possiamo dimenticare e chi viene a mio avviso militarmente restituirono al dibattito una dimensione giusta
Il giovane che tutta questa vicenda non può non inquadra anzi nei grandi movimenti di globalizzazione
Che partono dalla dimensione europea è la scavalcano che richiedono di a vere lamenta larga orizzonti attenti confesso di capire solo in parte anche intendendo nelle ragioni vere
Questa richiesta di inchiodare per esempio la ricchezza sul territorio
Nel quale ero oggi di un angusto ambito nazionale quando si sa che i processi economico finanziario hanno respiro mondiale hanno respiro
Quindi
Io penso che ponendosi di fronte
Al problema degli statuti come momento strategico
Per segnare è come dire definire la collocazione della regione
Come identità specifica e come momento di un processo politico economico più vasto
Bisogna intanto fissare bene le coordinate
Fissare bene le coordinate intanto con il richiamo che facevo prima per esempio alle implicazioni dell'
Realtà europea in un convegno recente tenutosi a Roma presso la Svimez si è parlato di coesione economica e sociale i comuni nelle grandi prospettive
Dell'Europa e veniva in discorso la necessità di considerare i Paesi e le più diciamo specifiche organizzazioni in cui ciascun Paesi si organizza si distingue nel quadro di questi processi più vasti che devono portare a creare condizioni di eguale legittimazione a competere ad essere presenti
A partecipare ai processi decisionali i meccanismi di produzione della ricchezza del reddito certo in questo processo che si va svolgendo e incerti se io non compiuti i passaggi non possono non gravare sulla stessa decisione statutaria io mi rendo conto
Che oggi non soltanto la prossimità della scadenza elettorale
Ma soprattutto già sul piano della produzione normativa per esempio la sorte incerta che graverà sulla legge di revisione del Titolo quinto della Costituzione non possa dona vere un peso notai ore su come coi gli statuti regionali saranno conformati perché lo diceva Paolo Caretti è risuonato in altri interventi e non c'è dubbio che lo scenario muterebbe profondamente se sta legge dovesse nei tempi che i lavori parlamentari possono ragionevolmente mettere in conto venire approvata e per tutte non soltanto il consolidarsi del riparto delle materie di competenza tra lo stato le regioni
Dando un fondamento costituzionale all'avviato federalismo attraverso convegni sì piani discorso amministrativi ma la stessa modificazione delle dei procedimenti di produzione normativa e per esempio la stessa disciplina del procedimento di formazione della legge capace di produrre conseguenze nell'esercizio di una scelta che nelle relazioni qui è solo indirettamente ritornata ma di cui vorrei segnalare l'importanza strategica
Non per una forma di amore a vecchie riflessioni ma per esempio tutto il tema della partecipazione attraverso non soltanto le forme nuove che la legge duecentoquarantuno disegnato Egea prima in qualche misura la centoquarant'
Due ma attraverso le forme di democrazia diretta di cui bisognerebbe sperimentare la praticabilità in sede regionale e che non possono non risentire una diversa conseguenza a seconda che rimane
Anche lo schema dell'articolo centoventisette della Costituzione o che invece sia disegnato il procedimento di controllo sulla lei sulla legge regionale in maniera diversa da quanto oggi in vigore io credo che
Certo non si può lavorare
Nella tesa degli eventi che si potranno produrre ma accerto tutto questo non può non gravare sulle
Decisioni che si possono prendere e soprattutto sul clima nel quale la difficile scelta statutaria si può esercita quale può essere l'obiettivo qui è stato detto
Non tanto l'obiettivo di metodo io condivido pienamente tutte le considerazioni che sono state fatte sulla necessità di costruire percorrere il procedimento di formazione dello Statuto in senso partecipativo e comunità non arroccando questo processo di produzione nell'ambito appunto diciamo del Palazzo
Ma d'altra parte bisogna anche considerare le questioni che bisogna affrontare e io ho una sensazione o una sensazione che se noi ci muoviamo oggi nel quadro di ciò che la legge numero uno del due novantanove prevede
Vede il dibattito necessariamente
Rischia di di concentrarsi su alcuni problemi che attengono al versante interno non la Regione
è vero che nella formula della forma del della forma di governo o nella stessa legge elettorale si possono riversare contenuti che meglio possono connettere la comunità regionale alla organizzazione dice mo'costituzionale regionale ma non c'è dubbio che un diverso contenuto e segnalo qui una seconda incertezza che da questo punto di vista grana sul procedimento statutario un diverso contro otto gli statuti sarebbero tenuti a darsi ove venisse di nuovo approvata la legge che e in via di formazione presso le Camere per esempio per quanto attiene al processo di di partecipazione delle regioni a gli atti comunitari sia nella fase ascendente e sia nella fase discendente quindi questo per segnalare come effettivamente l'ambito di scelte che ha allergico azione vigente al regime giuridico in atto e possibile adottare porta questo se un pochino diciamo rilevato a resistere in ieri il problema fondamentalmente a due aspetti l'aspetto che la forma di governo in senso stretto cioè la il rapporto stavo per dire l'antinomia ma insomma non ritiro la parola tra la posizione del presidente della regione e il Consiglio se devo dire qualche accento è stato qui Espresso e andato tutto in questa direzione e aggiungerei nonostante
Bene la convinzione che finora abbia dominato un principio di assemblearismo
Kia esperienza concreta della vita delle regioni disagi ci sono stati sempre questi due partiti il partito della Giunta e il partito del consiglio in realtà la previsione dalla legge costituzione era il numero uno del novantanove nella scelta che ha fatto ha infatti Zagato questo modo di rapportarsi tra l'esecutivo e il legislativo ma non è che non ci fossero già alcune prendesse
Ora è quello che io vorrei dire su questo punto
Apprezzo il grande equilibrio non soltanto da parte degli esponenti dei consigli regionali e questa era facile metterlo in conto a cominciare appunto dal Presidente del Molise ma presidente o dove mentre indumenti ma ho sentito anche risuonare negli accenti qui espressi dal presidente presenti Giovanni Di Stasi
Parentesi dico per intero il nome perché io sono stato compagno di banchi di un su di un signore che si chiamava Giovanni Di Stasi dalla prima media alla terza regia
E quindi l'ho ritrovato qui i perché fortunata circostanza non c'è il presidente Giovanni Di Stasi quando ha effettivamente ha dichiarato che bisogna rispettare
Il ruolo dei consigli e direi anche sir rimanesse ferma la indicazione di e oggi in via transitoria ma questo è un dato per la verità largamente formale la legge numero uno del novantanove e
E che ha prevedendo questa forma di governo che qualcuno credo con un po'di temerarietà ha definito un presidenzialismo corretto io direi è una soluzione di tipo istituzionale in cui il ruolo dei consigli non va disperso va invece interamente rivalutando già lungo la linea alla quale consente per esempio vi esprime la sfiducia al presidente della aveva della Regione determinato con questo poi il ritorno naturalmente al sovrano Carol comunità regionale certo le operazioni qui
In ordine alla forma di governo sono tante
Non possiamo naturalmente considerarle e andranno definite qui attraverso un Matteo
Tra considerazione del metodo di consultazione
Le varianti storie che non sono tantissime con riguarda la forma di governo ma non c'è dubbio che
E qui forse
Più che mai
Dovrebbe restituire sia lo statuto o fare che assumere allo Statuto quello che anche è stato detto e che io vorrei riprendere per valorizzarne il rilievo come estro do della comunità regionale di ciascuna comunità regionali evitando il rischio che è stato largamente corso del sub Vito nella fase statutaria ormai del settanta settantadue di procedere assoluzioni che hanno avevano un largo valore iterativo io credo che data la maturazione anche che il raggio in arrivo regionalismo in Italia è venuto assumendo in questo quadro largamente problematico
Sia davvero da restituire al lo Statuto questo significato di espressione di ciascun autonomia regionale e allora in rapporto a questo vanno anche trovate modalità che attengono per legge gala costruzione dell'esecutivo regionale al rapporto alla struttura della stessa Giunta ai componenti della giunta al rapporto con il Consiglio qua bisogna fare uno sforzo di fantasia c'era il forse
Le forme storiche le isterie se vissute i modelli applicati vanno superati e qui davvero credo che ci troviamo in una fase molto suggestiva qualitativamente molto esaltante in senso intellettuale ma senso di appunto deve essere anche ricerca risoluzioni che non necessariamente sono cogenti perché già percorse ma cercando di adattare si posi i biglietti alla dimensione delle regioni alle sue peculiari esigenze le seguenti specifiche vocazioni il modello organizzativo la seconda notazione poi le darò una terza e mi fermerò e che bisogna stare molto attenti una volta chi si sia definita la forma di governo di correlare il modo rigoroso Alessa la disciplina appunto delle fonti di produzione normativa come sottolinearlo prima Paolo Caretti
Anche qui se è possibile operando all'interno della duttilità della formula costituzionale che non è così chiuse cogente come potrebbe apparire ma tenendo conto e a seconda della soluzione che sia rotto in ordine alla forma di governo in particolare il rapporto tra Consiglio e presi mentre il consigliere esecutivo regionale ma era distribuita la potestà di produzione normativa con una piccola annotazione sui margini
E cioè che avrei qualche difficoltà ad ammettere che lo Statuto possa introdurre atti aventi forza di legge regionale
Cioè che l'insegnamento di chi proviene dalla Corte costituzionale dalla dottrina e che nel nostro ordinamento le fonti di produzione normativa di efficace primaria sono chiuse nel loro numero e e da definirsi mediante regola costituzionale quindi adesso non perché si voglia negare ciò che talvolta si trova scritto leggevo anche mattina va Lorenza violini parliamo di una piccola carta costituzionale e parliamo di una costituzione o diceva anche la consigliere delle delle Marche ecco la verità e che lo statuto regionale anche se il contenuto e di molto intende sono il senso del riconoscimento della identità e una legge regionale sia pure una legge con particolare connotazione nella sua formazione l'altro punto quali oggetti ecco io credo che qui ci siano alcuni oggetti che sono resi necessari e appunto si è parlato gli elementi che attengono ai rapporti tra i soggetti del fonti certamente vi rientra la disciplina delle fonti
Sul sistema elettorale invece il discorso è un po'più delicato io lo ruolo indico soltanto questo punto problematico perché aveva scelto e elettorale del sistema attraverso cui i cittadini possono scegliere i propri rappresentanti e va esercitata nel rispetto dei principi fondamentali delle leggi della Repubblica alla quale la legge numero uno del novantanove riserva anche di stabilire la durata degli organi quindi era leggi dalla Repubblica che ancora deve stabilire la durata degli organi quindi da questo punto di vista nella scelte relativo alla forma di governo bisogna tenere conto date le strettissime inestricabile in cuor relazioni che esistono tra disciplina del sistema elettorale e forma di governo che qui c'è un intreccio un nodo che bisogna sciogliere in modo da conservare diciamo
Il valore
Il valore della legalità costituzionale ecco questo era il terzo punto noi ci troviamo di fronte ad un processo che può avere una sua proiezione incidenti uno sua proiezione diciamo strategica
Se volete personalmente condivido la prospettiva in senso federale alla condizione che per Stato federale si ritenne unica uno stato unitario uno Stato unitario questo è un punto fermissimo di tutte le costituzioni degli ordinamenti che hanno da tempo sperimentato alla forma di Stato
Federale valga per gli Stati Uniti d'America valga per il regime tedesco per la Costituzione oggi nel mille novecentoquarantanove ma già aveva se non la vecchia Costituzione di Weimar valga per la Costituzione spagnola che Rico così una grande autonomia le comunità autonome però afferma come principio fondamentale del proprio ordinamento quello della solidarietà
Tra tutte le parti del Paese io credo che bisogna avere idea essendo in corso di svolgimento un processo un'idea strategica un obiettivo finale
Ma nella nel procedere attraverso questo obiettivo finale non si può disperdere io credo la vera grande conquista della società occidentale che lo stato di diritto lo Stato di diritto e lo Stato Kevin secondo le regole positive le regole positive si possono cambiare Masin guanto questo mutamento non avvenga ciascuno deve muoversi nella invito della legge sia questa la legge ordinaria sia questa la grande fonte di regolazione della società che la Costituzione vi ringrazio
Interessa pieno Ernesto è dato è e lucida e composizioni io penso che sia stata una giornata molto positiva
Aggiunta già e siamo riusciti a comunicare si ci ha e non abbiamo avuto modo inserite
Nel circuito vino delle sì esperienze continuerà no Enzo a lavorare dentro di noi e questa sera mi saluta e aspetto domani alle patate si attenta puntuale
Ma
Sarà