"Un ricordo di Giancarlo Pajetta" - organizzato dai Democratici di Sinistra nell'ambito della Festa Nazionale dell'Unità (presso il PalaConad, Sala Dal Monte)

Buonasera a tutti Benvenuti al a questo dibattito
Per ricordare Giancarlo Paietta
Questa sera qui
Questo incontro lo vedrà Chapik contributi le parole di Diego Novelli
Di Giglia Tedesco Di Sandro Curzi
Me cercheremo a dieci anni dalla
Dalla scomparsa di Giancarlo Paietta
Di ricostruire un un profilo un un una memoria
Un un messaggio Giancarlo Pajetta è stato molte cose è stato un militante precoce
Ha conosciuto la cospirazione antifascista il carcere la cosiddetta università delle carceri la resistenza il partito in tutte le sue fasi l'esperienza del Partito Comunista Italiano ovviamente è stato anche un dirigente di Botteghe Oscure che ha lavorato
Sul tema della propaganda
Sua poi ma sentiremo i contributi in questo senso vivi delle persone perché sono qui e sulla l'invenzione dei forchettone negli anni Cinquanta insomma quando appunto nell'immagine di Forte dei Falchetto mi veniva veniva caratterizzato il il costume democristiano
è stato anche un responsabile degli Esteri
è stato anche se pur brevemente direttore dell'Unità insomma è stato queste fra l'altro queste cose
Non tanto bene
Ecco e allora mi mi sembra opportuno da subito
La parola Diego Novelli che se ho ben capito tratteggio era l'esperienza e non soltanto del ragazzo rosso il ragazzo rosso il titolo di un libro autobiografico che Pajetta scrisse
Insomma cresce
Quando era già un un ragazzo maturo
A Diego Novelli la parola
Ma nel scorse settimane è stato pubblicato da Einaudi un libro
Che ha suscitato una certa polemica
A livello giornalistico su praticamente su tutti i quotidiani italiani
Si tratta del libro di dello storico Angelo d'Orsi sugli intellettuali torinesi durante il fascismo
L'autore rispondendo ad un altro storico che lo aveva criticato Valerio Castronovo
Ha affermato sul Corriere della Sera del diciotto maggio ultimo scorso
Che l'anomalia torinese rispetto al fascismo non stava nella cultura ma nella classe operaia e nei comunisti alla Pajetta che si fece buttar fuori dal liceo
Personalmente la prima volta che ho sentito parlare di Giancarlo Paietta che ero bambino
Quel nome veniva pronunciato con molta circospezione nei discorsi degli adulti fatti alla sera sotto un pergolato di uva americana
Al fondo del cortile di casa mia in via Cesana un vecchio edificio di Borgo San Paolo
Sua madre Elvira insegnava
Nella scuola del quartiere la scuola elementare Santorre di Santarosa
Sopportava con grande fierezza una brutta disgrazia che lei era rovinato addosso
Il primogenito dei suoi tre figli maschi era in galera ma non nascondeva la sua vergogna
Quel Barabba si chiamava Giancarlo
E la maestra quando lo menzionava con mia madre con le altre madri del borgo diceva semplicemente con tono affettuoso il mio Gianni
Giancarlo era nato a Torino nel mille e novecento e undici in un decoroso edificio lungo la strada principale del quartiere via Villafranca oggi via Dante Di Nanni
Nel tratto che si affaccia sulla piazza Sabotino che il cuore del borgo
I paesi d'origine della famiglia Pajetta era Taino un piccolo centro povero sulla sponda Aretha lombarda della con maggiore
Giancarlo ha vissuto gli anni della fanciullezza e della prima adolescenza in questo quartiere operaio durante la prima guerra mondiale nel biennio rosso poi nei primi anni del fascismo
In questo borgo è vissuto con la famiglia Montagnana anche Togliatti
E il borgo dei fratelli negare ville
E il borgo di Santhià
Di Antonio Berti di Giovanni Catanzaro tutti i dirigenti del PC che passarono parte della loro vita nelle galere fasciste i giovani iscritti al circolo socialista del quartiere li chiamavano i bigotti del partito i puritani divenuti poi nel tempo Insam Pavolini e ce lo portiamo ancora dietro adesso questo
Questo soprannome
Nel Circolo operaio c'era un cartello dove si ammonivano i frequentatori chi era proibito baciarsi entro un raggio di cinquecento metri dalle mura della sede dell'organizzazione
Il borgo era a quei tempi una vecchia periferia con le case popolari ricorda Pajetta nel suo libro di memorie appunto ragazzo rosso
Quelle di allora il cui cortili erano Cinti dei ballatoi con in fondo un primitivo sgabuzzino che nessuno avrebbe potuto pensare di chiamare eufemisticamente bagno le case a ringhiera con gli appartamenti che si affacciavano su quei balconi che erano per lo più costituiti da una cucina nella quale c'era in un angolo una branda ripiegata un materasso che la notte sarebbe servito qualcuno
Di là della porta una stanza con una finestra la camera da letto per i genitori e per i figli più piccoli
Intorno alla piazza del borgo c'erano invece case nuove
Con dei veri benché modesti appartamenti per impiegati per padroni di bottega e per i ferrovieri che è una categoria allora considerata privilegiata
Nel secondo dopoguerra del sotto del secolo scorso
L'angolo della casa dei dei Pajetta è stato sino alle ultime campagne elettorali del PC
Ed anche l'ultima campagna dell'Ulivo lo spazio tradizionale per i comizi di chiusura in Borgo San Paolo
A soli cinquecento metri dalla casa di Pajetta c'era una cascina con la stalla attorniata da prati e campi di sei che la e grano
Le case di tutto il borgo erano assediate da fabbriche grandi e piccole c'era la sta
Società piemontesi automobili divenuto poi FIAT l'Ansaldo la Chirivì ieri la di atto e poi tante Boyle che come le chiamiamo Torino minuscole officine dove si lavorava nei cortili
Affumicate Ando e assoldando tutti i casi gli anni dove gli operai erano tanto bravi che si diceva erano capaci di fare i baffi alle moschee
Nell'agosto del mille novecento e diciassette in quella piazza del borgo gli operai e le donne di Torino sì ribellarono sei zero in piazza al grido di pane pane vogliamo la pace
In fondo alla via Villafranca c'è la chiesa di San Bernardino
Che fu saccheggiata e bruciacchiata durante i fatti di agosto era diventato un deposito di farina di grassi di caffè
Di qui i frati francescani avevano fatto incetta nel momento in cui le tessere annonarie scrive Pajetta nel suo libro sulla tavola degli operai avevano ulteriormente impoverito un pasto che non era mai stato abbondante
Nella primavera del mille novecento e venticinque a soli quattordici anni Pajetta entra nella Federazione giovanile comunista
Si iscrive alla scuola di partito per corrispondenza voluta da Antonio Gramsci ne usciranno solo due dispense
Il settore dei giovani comunisti di Borgo San Paolo contava una quindicina di aderenti
Non aveva ancora compiuto il quindicesimo anno di età quando veniva espulso dalla scuola per la sua attività di sovversivo antifascista
Il giorno dei morti del mille novecento e ventisei due di novembre arrivano le leggi e i tribunali speciali
Nel febbraio del mille la recente ventisette paillettes sospeso per tre anni dal famoso storico leggendario ormai mitico Liceo Ginnasio Massimo D'Azeglio
Istituto frequentato da molti giovani diventati poi personalità del mondo della politica e della cultura italiana
Vittorio Foa Massimo Mila Leone Ginzburg chiese pavesi che abbiamo proprio ricordati in questi giorni il cinquantesimo anniversario della sua morte
Con insegnanti come Umberto Cosmo Augusto Monti che fu un po'il maestro di tutti questi giovani
Per i giovani supplenti come Norberto Bobbio e Franco Antonicelli
Fecero tutto perbene scrive Pajetta nel suo libro
C'era l'ispettore venuto da Roma si riunì il consiglio dei professori
La deliberazione fu che non bastavano le testimonianze di compagni di scuola sul fatto che io avessi persino parlato contro la religione e che mi dicessi comunista
Mi assolsero alla prima riunione del Consiglio ma non poté ritornare a scuola
Non furono assolti dal ministero i professori che avevano dato quel giudizio
Vedo un altro ispettore più fascista
Inutilmente insinuante con me arrogante non senza frutto con quelli che dovevano tornare a essere i miei giudici decisero nel verdetto di appello richiesto direttamente dal ministero ed emanato dagli stessi che prima non avevano pronunciato l'assoluzione
Che dovevo essere espulso come esprimeva la formula rituale da tutte le scuole delle regno per tre anni
Era il massimo della pena prima della reclusione che per fortuna i professori non potevano essere obbligati ad irrorare
Prima che l'hanno finisse arriva però anche quella la reclusione
Per Giancarlo
Iniziava l'anno nuovo nella sezione dei minorenni delle carceri giudiziarie di Torino non aveva ancora diciassette anni
Per tornare un attimo alle polemiche di queste settimane suscitate dal libro di dorsi sulla cultura a Torino tra le due guerre
Vale la pena ricordo riportare una annotazione di Pajetta relativa ai giorni della sua cacciata dal D'Azeglio
Quando fui espulso dal liceo scrive pochi vennero a trovarmi
Diciamolo pure
Non venne nessuno
Non inventiamo solidarietà postume e non spendiamo un velo pietoso su quegli anni di indifferenza e di viltà
Scontata la prima condanna a due anni di reclusione nelle carceri di Torino Roma e Forlì
Pajetta appena uscito dalla galera riallaccia i rapporti con Del l'organizzazione clandestina del suo partito che dopo poco tempo fa espatriare imita in Francia
Dove assume il nome di battaglia nullo un eroe del Risorgimento un garibaldino
Che andò a morire in terra straniera in Polonia
Diventato un funzionario comunista
Un rivoluzionario di professione come si usava dire allora ma anche dopo la guerra ci chiamavamo noi militanti e dirigenti sia pure di base o giornalisti dell'Unità rivoluzionari di professione
Viaggia con passaporto falso dall'Italia la Francia la Germania dove partecipa al quarto congresso del PC che si svolgerà a Colonia
Viene eletto segretario della Federazione giovanile comunista italiana l'organizzazione a cui aveva aderito appena quattordicenne assunse la direzione del giornale avanguardia
E viene designato a rappresentare l'Italia in seno al Kim l'organizzazione giovanile comunista internazionale
Pensate festeggia il suo ventesimo compleanno a Mosca partecipando ad un congresso del partito
Il mille novecentotrentatré sarà un anno terribile per il giovane ragazzo rosso di Borgo San Paolo
In una delle numerose missioni clandestine in Italia viene arrestato a Parma è il diciassette febbraio non ha ancora compiuto ventidue anni
L'anno dopo il due febbraio del mille novecentotrentaquattro verrà processato di fronte al tribunale speciale fascista che lo condannerà a ventun anni di reclusione
Ne sconterà undici nei carceri di Civitavecchia e di Sulmona da dove verrà scarcerato il ventitré agosto del mille novecento e quarantatré dopo la caduta del fascismo
Poi venne l'otto settembre la guerra partigiana dove cadde suo fratello Gaspare la liberazione e gli anni della democrazia vissuti da Giancarlo Pajetta da protagonista come una delle figure più rappresentative del suo partito il PC
Ho avuto modo di lavorare con Giancarlo Pajetta per molti anni a partire dal ormai lontano mille novecentocinquantatré durante le elezioni politiche
Che avevano come obiettivo primario il cambiamento della legge elettorale pensate per introdurre un consistente premio di maggioranza alla coalizione dei partiti allora si diceva apparentati
Che avessero raggiunto il cinquanta per cento dei voti più uno avrebbero conseguito il sessantacinque per cento dei seggi
La campagna elettorale contro quella legge fu caratterizzata oltre che dall'immediata denominazione di legge truffa
Anche da uno slogan inventato da Pajetta già ricordato prima che ebbe grande successo i forti e Toni
Ricordo che passavamo le notti io allora ero un giovane redattore dell'unità di Torino
Nella sede di corso Valdocco dopo la chiusura della prima edizione
Ci divertivamo ritagliare su fogli di cartone grandi coltelli cucchiai forchette che sempre di notte andavamo ad appendere ai giganteschi tabelloni della propaganda democristiana
Sistemati lungo i viali e le piazze torinesi trasformando i platani e i tigli che li circondavano in veri e propri alberi di Natale
Giancarlo Paietta ma di questo ne parlerà con maggiore diciamo partecipazione il compagno Curzi è stato nella storia politica italiana anche il primo grande comunicatore
L'avvento della televisione
Che letteralmente impauriti va terrorizzava importanti e popolarissimi leader politici anche nel nostro partito
Non intimi di Pajetta anzi memorabili rimangono alcune sue apparizioni che tra poco rivedremo in un breve filmato all'inizio degli anni Sessanta nei programmi di tribuna politica e tribuna elettorale
La morte
Ha colto Giancarlo nella notte tra il dodici e il tredici di settembre di dieci anni fa
Aveva trascorso la sera la festa dell'Unità di Roma seduto nelle ultime file
Aveva l'espressione stanca il volto avvilito
Il ragazzo rosso ascoltava il direttore de L'Avanti ripetere che il comunismo e finito sepolto per sempre
Poche ore prima Giancarlo aveva rilasciato un'intervista al Mattino di Napoli
Confidava al giornalista che neanche in carcere aveva sofferto come in quella fase politica che il suo partito stava attraversando dopo la cosiddetta svolta della Bolognina e la formazione di due componenti contrapposte all'interno del pc
Pajetta non si era schierato per nessuna delle due mozioni che stavano per confrontarsi nell'imminente congresso
Nell'ultima sua intervista
A poche ore dalla morte dichiarava questo è il momento peggiore della mia vita di militante
Una vita dedicata totalmente al suo partito
Negli ultimi vent'anni della sua esistenza la mia conoscenza con Pajetta e la comune militanza si era trasformata via via in una forte fraterna amicizia è stato sicuramente questo nostro rapporto che gli ha consentito spesso quando veniva a trovarmi
Il municipio e quando si fermava a casa mia a cena e dormiva a casa mia in Borgo San Paolo dove ancora abito oggi
Si è ne ha consentito di parlarmi di sua madre della maestra delle scuole elementari di Borgo San Paolo
Della grande lezione di coerenza che gli aveva trasmesso e di qualche rimpianto per non avere forse sempre potuto dimostrarle come avrebbe meritato tutto il suo affetto
Il partito è una macchina che ti assorbe fino a travolgenti mi ha detto più volte ma in fondo è stata mia madre a insegnarmi ad essere comunista
Ringrazio Diego Novelli devo dire alcune cose che ho ho ho dimenticato di dire all'inizio cercano e anche Gaspare Pajetta che al all'estrema destra del del tavolo invece Miriam Mafai che avrebbe dovuto essere qui stasera con noi e non ci ma non ci sarà per un insomma lo sgradevole colto dalla stretta insomma diciamo la verità perché insomma
Prende questo nome
Adesso mi sembra non vorrei sbagliare dovrebbe esserci questo filmato sì sì quindi rimandiamo alle parole dopo il filmato
Roba
Ma
Ma molte cose devono che possono cambiare nel nostro Paese nell'edizione decideranno se cambieranno nei prossimi cinque anni e intanto grazie a tutti coloro che ci hanno ascoltato grazie alle migliaia di italiani che ci hanno scritto lavoratori pensionati solida continua a descriversi dormire dei senatori e dei deputati comunisti e rispondo grazie agli operai è che il Consiglio televisione ci hanno aiutato a fare arrivare la parola del partito comunista milioni di famiglie italiane una cosa abbastanza nuova anche per loro abituati come sono a persone le esperte cantanti ballerine ministri della Democrazia Cristiana quelli ci sono di casa da tv
E grazie anche agli avversari essi hanno voluto che il nostro partito fosse al centro del dibattito
Del resto siamo al centro della vita politica del nostro Paese hanno parlato tutti i titoli
Hanno cominciato col dire eravamo fuori gioco poi li avete visti li avete ascoltati hanno ballato tutti sulla musica che abbiamo suonato nuovi noi abbiamo voluto un dibattito sereno
Volevamo discutere sulle cose
Vedete e siamo in quattro c'è una sedia libera per l'onorevole Ingrao doveva venire a rispondere a Bonomi ma quello non si è fatto vedere
Non avendo noi Conti o forse la Democrazia cristiana si è vergognato e di portare a tribuna elettorale l'uomo della Federconsorzi quello che finanzia una parte della sua campagna elettorale
La campagna elettorale in arresto ed è appassionato e vivaci
Milioni di italiani discutono oggi le nuove esperienze sono i lavoratori che hanno lottato insieme le donne che sono entrati in fabbrica per la prima volta hanno problemi nuovi gli immigrati che affollano i grandi e piccoli centri del Nord
Il ceto medio guardate questo movimento dei medici sono i giovani che appaiono sulla scena politica per la prima volta gli intellettuali che sento che per andare avanti per mandare avanti l'Italia bisogna essere col Partito comunista
L'Italia che guarda a sinistra vuole andare a sinistra
E in questo momento la Democrazia Cristiana certo invece di fermarsi anzi di guardare indietro a destra si è presentata all'inizio con Scelba e l'altro giorno competitiva e altri che dicevano di voler spingere a sinistra
Si sono fermati come timorosi
In questa situazione
Perché le cose si muovono ognuno intende che necessaria la forza la presenza dei comunisti
Del resto li avete visti lo hanno detto i democratici cristiani con loro veleno con la loro rabbia hanno detto l'unico ostacolo sono i comunisti noi siamo la sono una garanzia per gli italiani
Contro la prepotenza della Democrazia Cristiana
Ma non avessero che al Partito Comunista una persona mandando in campo ambientale centosei d'Europa perché prima di lanciare qualche cosa forse sarebbe bene sapere di che cosa si tratta
Sapendo di una carta geografica di quelle che vostro figlio per la scuola forse voi potete avere un'idea su un foglio d'Europa più di un terzo soprattutto dopo le ore e c'è scritto Unione Sovietica
Per usura grande dorate la Polonia Rajoy colorati a lungo rinvio ad abitare io la Romania la Germania di Nienburg su un tema così scritto Repubblica democratica tedesca
Secondo voi soprattutto in Europa ce l'abbiamo per l'Albania dove li coprono di insulti i comunisti italiani ma questo non basta a cancellare dalla carta geografica c'è da mettere la Jugoslavia non fa parte del Patto di Varsavia
Forse l'Europa violente sarebbe allora mercato comunque del Patto Atlantico
Ma a farne parte non saranno nel mondo in Paesi neutrali caro Gariglio la Finlandia Svezia sono fuori deroga l'altro di un servizio dell'Italia non ne fanno parte quell'esempio io vengo da Trieste
Quella volta abbandonato viene chiamato un avamposto al confine tra i due mondi
Ma sembra che siamo d'Europa davvero dietro sarebbe al centro della volta e sugli operatori quelli trattenuti praticamente con Paesi non appartengono all'altro mondo solo perché non fanno parte del parlare
Noi comunisti guardiamo all'Atlante così come per questo noi consideriamo che nella realtà fa parte anche l'Europa del mercato comunque
Con i suoi collegamenti politici e militari quel processo di integrazione economica quelle basi di missili americani
Ma
Guardi che vogliamo operare in questa realtà consideriamo estremamente pericoloso cristallizzare questa Europa
Parma e specie di Fortezza ad armare sempre più anche dopo che è finita la guerra fredda bisogna liberare i Paesi d'Europa dalle basi militari straniere
Siano americani hanno detto i soldi
Per contemperare devono unirsi per impedire che l'Europa sia dominata dalla la proposta delle discriminazioni dalle acque di un Parlamento l'obbligo la come spiegate che in quello che dice per quel poco che vale ci avete portato antifascisti con i liberali democristiani socialdemocratici
L'esempio del Parlamento europeo illegalmente
Discriminato socialisti e comunisti che lunedì aveva saltato il secondo cui noi siamo perché il muro di Berlino conoscesse abbattuto il più rapidamente possibile perché la pace ha come condizione la soluzione del problema di Berlino del problema del l'unità europea oggi necessità per tutti è necessario allargare le superfici nella quale si opera
Fare economie diverse possono collaborare necessità politica e culturali ma voi dovete tener conto della realtà c'è il pericolo che voi riducete tutto propaganda voi non tenete conto di quello che c'è di nuovo dove sono le vostre proposte volete chiuderli nelle piccole in Europa
Caricarla del peso di armamenti insopportabili lasciare gli altri iraniane ogni iniziativa noi siamo europei noi abbiamo fiducia in un'Europa nuovo e diverso oggi
I Paesi d'Europa socialista avanzano autonomi cercando di una propria strada di sviluppo sono numerosi Paesi neutrali
La Grecia Creta del fascismo si agitano la Spagna il Portogallo in Inghilterra si profila una vittoria laburista in Francia comunisti e socialisti rapporto illegalità è possibile l'Europa democratica che va da sinistra un'Europa diversa da quella che sogna Dego
Alla quale Europa possa partecipare l'Inghilterra che i laburisti non vogliono invece pare derivi dal mercato comune come oggi
Un'Europa diversa da quella che gli americani considerano come una portaerei e diversa da quella conservatrice che vogliono i tedeschi
L'Europa dei popoli e della pace è possibile ma le condizioni sono il disarmo e per cominciare nella fascia centrale che attraversa il continente e nella quale ci sia l'Italia che noi ci ostiniamo a volere paese neutrale
Pomeriggio tedesca le rivendicazioni del del trentasei consentirà della pace mentale che comprende l'Italia può essere una bella costruzione dal punto di vista militare
Devi convenire con me visto che ha ricominciato in Turchia guardando alla carta geografica dell'Europa
Che le basi sovietiche
Resterebbero a poche centinaia di chilometri al limite del mondo occidentale mentre le basi americane fra l'altro stanno andando via anche dalla Spagna dovrebbero trovarsi al di là dall'Atlantico a molti miliardi Islam dall'Europa
Questo aumenterebbe deve riconoscerlo prevedibile dalle forze militare imprese prevede anche l'introduzione del ma prego sì benissimo come fosse un uomo d'onore ai gruppi unitaria a cinquantadue milioni circa di abitanti quando evidentemente in Francia quando i giornali Massimo
Entrambi non vuole essere un Paese neutrale senza diventare un prezzo che non conta più niente più voce in capitolo con voi le nostre politiche delle nostre polemiche sono finiti il venticinque aprile del mille novecento e quarantacinque
No no no
No infatti l'obiezione che gli italiani non possono accettare
Voi volete che le banche che si è allontanato secondo voi della Spagna vengono più vicini al nostro Paese noi pensiamo che il disarmo ce n'è una condizione per una politica europea
E la rinuncia revanscismo tedesco Andreotti dice ma guarda i tedeschi sono diversi da quelli d'una volta
Ma qualche giorno fa il cancelliere tedesco ha chiesto i confini del trentasette che attraversano la Cecoslovacchia e la Polonia
è necessaria una collaborazione economica e commerciale crampi Paese e infine londinese ti discriminazione politica
Negli organismi europei già esistenti deve essere rappresentanza di tutti i sindacati tutti i lavoratori europee possono e devono collaborare insieme
Noi pensiamo che sia oggi il compito del movimento operaio dare un contributo originale di collaborazione di trasformazione democratica della società
Il tipo di un capitalismo gelato del gol la Germania di Bonn amoreggia con Franco e del movimento operaio e democratico può dare un'Europa democratica socialista fatte di Paesi liberi
In queste direzioni ogni giorno con l'iniziativa quegli incontri con l'inglese anche parziali bisogna muoversi
In ogni sono pronti a fare la nostra parte
Siamo davanti a milioni di telespettatori insieme perché non cominciamo dai berlinesi da quello che dovrebbe essere enormi specchio del Paese e che invece io della prepotenza governativa e l'invadenza democratica cristiana
Allora sera migliori intendono assemblee e ma non vecchia del paese quello che non vede mai avete visto ma il numero dei nuovi scioperi davvero avete sentito mai un pensionato a parlare della legge comprensione avete sentito parlare di da un lato ministri ogni ridiscendere filmare o agli umani dei cattolici che dicono di no la Democrazia cristiana noi vorremmo anche in quei Paesi dimostrare non solo quello che vogliamo ritirate le visioni ma quello che vorremmo che fosse in paesi libero inventandosi esprimere nel quale personalità come quelle che voi vedete qui possano quando qualche cosa mantenendo fede a se stessi così e anche la televisione oggi domanda anche domani sì anche domani quando il fallimento si se fossimo maggioranza anche anche l'onorevole Moro entrino intanto già il secondo canale e poi può darsi che quando forse l'opposizione sarebbe ma la libertà individuale quando il capo del Governo ma secondo i suoi dubbi noi chiederemo negando di più di quello che gli spetta secondo la legge
Vogliamo insieme ieri siamo partiti da un esempio ma vogliamo funzioni naturalmente vogliamo guardati intorno deve dire siamo uomini liberi
I coniugi domanda epocale si incarica un bagno come andranno in casa avvenuto un movimento dal basso i lavoratori gli studenti per migliorare le cose vengono gli errori per cambiare il governo proclamando la voglia ma leggendarie
Ecco
Ecco
Soltanto due parole prima di dare appunto la parola Giglia Tedesco
Intorno ci son dei manifesti alcun molti di questi manifesti nascono dal
Dalla dalla stanza del del dello studio grafico di di Botteghe Oscure altri invece come come quello Stalin potrebbe essere stato disegnato da Jacovitti negli anni del della forse per quello no
Della campagna elettorale di comitati civici
Mentre ascoltavamo ma è soltanto senza vedere le immagini e mi sono ricordato di quando indiretta
Ascoltare i Pajetta e dire a comporre mi scusi Conti venticinque aprile qualche anno prima invece sempre
La è l'ufficio grafica di Botteghe Oscure essendo la televisione un oggetto ancora
In cui in qualche modo non proprio misterioso ma quasi accompagnava le gli exploit dei suoi dirigenti sotto non penetra con dei manifesti che riproducevano il volto del dirigente che avrebbe che avrebbe parlato all'interno della insomma de dell'immagine della scatola della televisione
E ho letto da qualche parte a proposito della vitalità dell'Averno di Pajetta che Togliatti intimidito su questo poi i miei ospiti potranno dire molto più di me Togliatti intimidito dovendo la prima volta andare a Tribuna politica scrisse un appunto
Dite a Pajetta semi prestato alcuna delle sue battute
Invece parlando di Pajetta parliamo anche parleremo anche dati eretica Interna al Partito comunista dalla quello
Come dire disco volante la memoria mi viene di chiamarlo così adesso che è stato che era il Partito comunista italiano qualcuno sapendo che sarebbe venuto qui mi ha detto un un compagno dell'Unità mi ha detto che Ingrao parlando con lui
Gli raccontava ci tu non puoi sapere quant'era cattiva Pajetta durante le riunioni dice con tutte le volte che Ingrao prendeva la parola Pajetta sfogliava il giornale sbuffava
E pare giunge sempre Ingrao che anche Amendola volta le disse tu farai una bruttissima fine insomma questa cosa mi è stato detto racconta questa notazione se volete comincia Giglia Tedesco
Care compagne e cari compagni carissima Gaspara sempre tutti molto felice che suo marito e tre figli ha sede qui con certo azzardando di parlare e Giancarlo Pajetta e e dico azzardando perché è difficile
Liberarsi un po'dall'idea chissà come commenteremo perse ci ascoltasse comici criteri si affollano alla mente ricordi pensieri emozioni
Si intreccia e si confonde in tutto questo
Pajetta come uomo della sinistra
Come grande italiano come cercherò di dire
Con Pajetta come persona
Una persona singolarmente e come nessun altro
Irripetibile
Diciamo che pensando a Giancarlo
Il ruolo la parola il gesto sono un tutt'uno
E questo è un tratto distintivo suo
Che mi fa vivere e che mi fa domandare a me stesse a voi
Che cosa lo rendesse tanto amato
Del popolo della sinistra in particolare ma direi non solo nel popolo della sinistra
E uso deliberatamente la espressione tanto amato e non solo all'espressione così popolare perché se ci sono due cose diverse altre essere popolari e altro essere amati lui era Lula nostra cos'era popolare edera ma per questo è stato vero
Voglio sottolinearlo fino all'ultimo
Io non dimenticherò mai quella piazza di Montecitorio gremita il giorno tristissimo
Dei suoi funerali
Era un momento appunto il settembre del novanta
Di grave tensione si preparava all'intervento militare in compagnia
Anche di grande lacerazione nella sinistra nel PC
E ci ritrovammo intorno a Giancarlo tutti insieme e voglio ricordare delle parole bellissima che allora disse
La sua compagna Miriam Mafai dicendo anche con questo funerale Giancarlo ha reso un servigio il suo ultimo servigio al suo partito e alla sinistra
Ed era finito perché questo fatto di trovarci di tutti uniti non solo voi della sinistra ma tutti gli uomini della democrazia nella Repubblica italiana
Era un grande servigio un nuovo grande servigio democratico che Giancarlo ci lasciava e io azzardo questa risposta alla domanda del perché lui era tanto amato come chi di noi l'ha conosciuto direttamente o indirettamente ricorda bene
E vorrei dire che la ragione di ciò era in una sua straordinaria capacità di SD in sintonia con i sentimenti profondi
Del popolo di sinistra e del popolo italiano l'abbiamo inteso del resto anche questa efficacissima eh
Sulle trasmissioni
E non solo voglio dirlo nel senso opposto lo straordinario di dare voce alla indignazione alla protesta
Quanti compagni DC ore ma adesso tanto Pajetta gliele canta
E tutti in qualche modo ci sentivamo rappresentati quando diceva queste celebri battute non solo in televisione sulla stampa ma che in Parlamento
C'è poi c'era questa questa questa capacità di dare voce ma c'era prima ancora una consapevolezza su qua che non lo abbandonava mai
Che occorre che la politica abbia una pressa di massa
è una sua forte moralità
Giancarlo Paietta fatto sempre dalla questione morale uno dei cavalli di battaglia
Del PC già stato riscaldato
Lo scandalo della Federconsorzi a partirà K dietro al sessantatré
Beh io voglio ricordare anche lo scandalo
Della Lockheed periodi successivi anche più complesse perché era il periodo della solidarietà nazionale quindi la gestione di quella questione non era così semplice e Giancarlo Pajetta si batte il per sempre perché
Tutto ciò venisse fatto senza sconti a nessuno e questo è molto importante e allora forse non è forzato dire
Che il motivo per cui Giancarlo era molto amato
Era per il suo essere insieme un uomo antico è un uomo moderno non a caso ricordo che mi piaceva molto il titolo di un famoso libro di levi il futuro ha un cuore antico
Antico nel senso di una forte coscienza delle radici della tradizione moderno nel senso di questa sua eccezionale curiosità
Interesse per il nuovo e anche di questa sua capacità che abbiamo constatato teste
Di usare anche in modo molto sciolto
I mezzi di comunicazione di massa una cosa a cui assolutamente la sinistra non era abituata e come sperimentando grazie soprattutto alla sua frusta nella campagna elettorale del sessantatré in cui debbo confessare che credo che mi soffrisse parecchio
Quando alcuni di noi arrivavano lì con il foglio Lino del compito pronto
E per ovvi disciplinatamente siccome si era decisa che si facessero trasmissioni a due voci non si opponeva però soffriva perché sapeva fare bisogna fare così visitiamo a parlare alla gente come lui facilità
E quindi questo credo che è un tributo di affetto
Che di dobbiamo e che credo arresti intatto con il tempo semmai con il tempo si rafforza perché si rafforza il senso della Nostalgia per non averlo più con
Ma voglio anche ricordare e questo è importante
Credo che lui ha sempre goduto di un grande prestigio in Italia e nel mondo
Prestigio non solo del movimento operaio ma prestigio e più in generale io di questo voglio citare due momenti
Subito dopo la Liberazione le auguro di unificazione del Paese quel venticinque aprile appunto del quarantacinque si costituì a Roma
E la sede era il Palazzo dei Marescialli quella che poi sarebbe diventata la sede de attualmente la sede del Consiglio Superiore della Magistratura
Dove si insediò la rappresentanza del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia e Giancarlo Paietta RAI uno dei più autorevoli esponenti
Di quella rappresentanza del CNL alti Italia presso il governo italiano che era appunto il Governo Parri
Fu un momento in cui tutti gli italiani impararono a conoscerlo e a comprendere che cosa rappresentava e chi era
E l'altro momento più vicino a noi è riecheggiato nel filmato che abbiamo visto è stato al momento del suo forte impegno nel Parlamento europeo di cui come sapete ha fatto parte da quando si ruppe appunto
Laudi osa discriminazione che escludeva la sinistra si passò poi al voto diretto dei cittadini
Data la ferma convinzione sua che appunto ha radici antiche come abbiamo ascoltato della importanza dell'Europa e della battaglia dell'Italia nell'Europa
E questo è stata in qualche modo un punto di arrivo al coronamento di un forte lavoro da lui svolto nel mondo
Dove godeva non solo nella sinistra di un grande prestigio pensa la prima delegazione del PC in Cina all'inizio
Degli anni Sessanta no anzi alla fine degli anni Cinquanta alle prime delegazioni in Vietnam degli anni successivi e tutto questo lavoro internazionale Pajetta non portò solo come dire all'estero la voce del PC
Portò all'estero il prestigio la presenza all'autorevolezza di un Paese
Come l'Italia
E ancora credo che sia giusto dire qui è stato citato adesso un episodio su cui vorrei poi aggiungere
Si può scambiare paglietta per un uomo come dire rottura proprio perché aveva queste questi ha spedita di carattere chiamiamole così invece le altane non so compiendo un'operazione paradossale
Pajetta non era un uomo di rottura ma è una rottura di unità era un un uomo che dalla rottura tendeva sempre a costruire L'Unità cosa che d'arresto voglio sottolinearlo è stato proprio di una generazione particolarissima che stanno alla generazione dei dirigenti della Resistenza una connotazione derivante
Dalle caratteristiche della guerra di liberazione in Italia
E se per passione politica
E quanta ne aveva e anche
Poi era sempre quello di una intemperanza
Sollecita Trichet e vorrei dire sincera soprattutto poco anche in questi momenti un po'bruschi delle riunioni
Se ne potrebbero citare penso quello che interessa è alto questo momento credo
Cioè di sottolineare che in tutto questo vi era un'assoluta come dire gratuità compenso che comprendete bene cosa voglia dire cioè non era mai una intemperanza determinata dal calcolo faccio questo gesto dico questa parola perché voglio in indicarmi Tizio
Vorrei del mio amico Caio no per un dovere come dire di manifestazioni di sincerità soprattutto perché questa che ho voluto definire la intemperanza sollecitati dice
Era sempre al servizio
Di un'affermazione di ciò che lui riteneva più giusto
Io a questo riguardo vorrei da ricordare un episodio che a me colpì in modo un po'che gli anni successivi
Quando cominciammo a parlare di determinate Pinelli inasprimento delle pene
E la stampa
Sparava lisci trentotto anni di carcere drogati
E lui diceva come si vede che chi fa questi titoli non è mai stato in carcere perché non è mai un grande successo della democrazia
Vantarsi di rapinare anni e anni di carcere e lo diceva per reati gravi guidate che volesse negare la gravità ma diciamo che l'obiettivo della democrazia e soprattutto come dire
L'affermazione trionfalistica della democrazia non può mai essere irrogare carcere
Sostanzialmente Pajetta secondo me lungi dall'essere un un carattere intemperante
E era politicamente una persona il cui giudizio è la cui posizione politica
Era sempre una posizione molto equilibrata
E qui credo di potermi concedere una indiscrezione dato che ho avuto
Valore di ascoltare questo giudizio in privato da un altro grande italiano un altro grande compagna scomparsa dico Berlinguer credo che per l'inverno me ne vorrebbe se io dicessi anche se spesso poi i rapporti tra i due non erano facili e quindi questo adatti maggiore merito a tutte e due per quello che dirò
Ricordo prima del congresso del mille novecentosettantacinque si discuteva della composizione degli organismi dirigenti che allora non erro così ampi come sono adesso dei partiti quindi comporre l'organismo dirigente era un'impresa molto molto complicata
E Berlinguer disse ma che aveva parlato con paglietta di alcuni problemi di composizione del Comitato centrale e disse testualmente perché come sapete era molto avaro di taroccare per non dire scatto più che scattò avaro
Dice paglietta su questo è d'accordo e lui è sempre molto equilibrato delle decisioni e pensò che fosse un bel complimento soprattutto un complimento
Rispondente avvenuta che cosa dire di più si potrebbero dire molte cose alcune molto importanti le ha già dette Diego Novelli alterne ascolteremo ancora
Io vorrei concludere dicendo
Che nei confronti di Giancarlo conserviamo un grosso debito
E questo debito non è solo la memoria la memoria non è debito verso le persone che ricordiamo debito verso noi stessi e qualche cosa che vorrei
Chiamare in altro modo
E questo consentitemi data la mia formazione è la mia esperienza politica di prenderla prestito dal movimento delle donne credo che non sia una forzatura
Perché mentre il movimento delle donne nato senza Genealogia
Ha saputo poi ricostruirsi una sua Genealogia e lo ha fatto penso egregiamente non senza efficacia
Per la sinistra temo che il rischio sia il contrario che sembra nata con una poco forte albero genealogico corre il rischio poiché i rami di quest'albero genealogico si spezzino per strada
Ora è vero che l'albero genealogico è un fatto oggettivo non è un fatto che si può costruire arbitrariamente
Però la ricostruzione di un albero genealogico non è solo rimettere a posto tutte le caselle e anche sapere interpretare e sapete ricordarci sempre di chi siamo stati siamo figli o nipoti ho fratelli minori
E di questo Giancarlo Pajetta in una delle persone a cui dobbiamo essere grati perché di questa nostra genealogia via pensa che sia stato più che un ramo un cippo molto importante
Altre due parole prima di dare la parola Sandro Curzi prestato ricordato il funerale il tredici settembre over quattordici del novanta e la memoria Diretta che che io personalmente neo e quella naso dell'ultimo
Il funerale del Partito comunista italiano l'ultimo
L'ultima manifestazione in cui il Partito comunista italiano con le sue insegne
Scendeva in piazza
A piazza Montecitorio
E due isole
Un'isola abitata dove per isole si deve intendere palchi abitata dai dirigenti
Dai compagni di Pajetta e un'altra isola a destra abitata dalla
Dalle istituzioni dal Governo Andreotti e in quell'occasione per l'ultima volta credo
Io militanti comunisti poterono cantare sollevare il pugno chiuso
Davanti a un
Giulio Andreotti dolente
Ragioni protocollari oltreché reali per i credo ci fosse anche un rapporto di stima fra i due
Questa è la prima e la seconda invece
Per pensando ancora la televisione credo che Pajetta sia stato l'unico
Ospite del Maurizio Costanzo Show a non aver subito l'agonia della passerella in anni in cui Costanzo una sera in cui era stato invitato con un one man show ricostruendo tutta la sua vita e parlando molto dell'esperienza del carcere
è stata appena sfiorato il il tema della di come Pajetta ha vissuto la svolta la Bolognina
Appunto ricordo appunto che l'ultima sera prima di morire mi era stata una festa cittadina dell'unità a villa Gordiani a Roma di villa Gordiani è un luogo la memoria resistenziale insomma romana
E appunto era era intervenuto
Proprio quella sera e insomma erano ricordiamo tutti la il volto contratto di un Pajetta
Anziano stanco ma anche impegnato a a riflettere un po'su quello che si stava elaborando in quei giorni Sandro Curzi
Ma io compagnie
è venuto qui al Festival dell'Unità oggi per un impegno che avevo preso per un dibattito
Sull'Africa
Lo farò stasera
E volevo essere qui soltanto come compagna
Come compagno
Che voleva onorare
Un grande amico
Un grande comunista
E un maestro di giornalismo
Non è stato poco di
è stato un maestro di giornalismo Giancarlo Paietta ma di questo se permettete poi vi dico un paio di cose
Solo che stasera per me è molto difficile
Parlare di Giancarlo
Innanzitutto
Giulia ci chiedeva di essere sinceri e diceva che Giancarlo
Lo era
E lo era davvero sempre
Esattamente sceglieva la rivoluzione ma la sincerità e un'altra cosa
Era la sincerità nel rapporto nel giudizio immediato
E vede
Io non posso stasera non dire una cosa che mi dispiace che Giancarlo Paietta sia stato ricordato in questa festa
In questa piccolo
Sede
Alle dieci otto
Di un pomeriggio
Dispiace
Piacerebbe che questa sala fosse grande
Non per ascoltare me
Ma per aver sentito le parole di Giancarlo Paietta
Fosse grande e fosse piena di giovani
Perché abbiamo un bisogno disperato
Disperato
In questo momento
Di non cancellare la nostra memoria
Di tenere i nervi saldi come sapeva fare e paillettes
E cercarle quale strada
Dobbiamo affrontare è un problema serio
Siamo tanti spezzettati
Sparsi divisi
Ci sono tante cose che non riusciamo neanche più a dirci anche quando ci guardiamo in faccia
E invece dobbiamo trovare il coraggio di dircelo
Mi sarebbe piaciuto una serata seria grande
Ben preparata
Spero che i compagni di Torino che organizzano la manifestazione proprio nei giorni dell'anniversario di questo decimo anniversario della morte sappiano far di più
Io
Nei prossimi giorni mi permetto di pubblicare alcune lettere
Di Giancarlo Paietta da ragazzo faro sul mio piccolo giornale
Ma perché mi hanno colpito non sono note in corsa anche quando sono state fatte le pubblicazioni
Forse era Giancarlo stesso reticente
Alla pubblicazione di queste lettere
Sono le lettere di un ragazzo di quattordici quindici anni
Adel vi era la mamma
Il Papa
E sono qualche cosa di straordinario
Vi assicuro lette con un'emozione gigantesca
In quest'epoca dove dove tutto è strano tutte falsificato diventa tutto spettacolo
Leggere come un ragazzo
Allora
Spiegava la mamma come stava bene in carcere
Ma con una prosa cumulando un modo di raccontare davvero molto seri lo farò perché mi mi piace questa cosa
E perché spero che ci siano almeno i miei nipoti qualcuno insomma si entusiasmi
Alle cose che diceva il ragazzo Giancarlo
Io di lui non posso parlare
Con facilità perché
E tutta la mia vita non io non riesco ne parlavo in questi giorni anche con i miei con mia moglie così stavo ragionando stavamo ricordando alcune date alcuni episodi
E difficile tutta la mia vita si intreccia adesso guarda verso le valli non mi ricordavo una tale passato a casa loro lei era piccola erano tutti tutti i piccoli
Questa questa cosa che mi appassionava perché mi mi rendeva Giancarlo molto strano e questo compagno fortissimo
Alcuni dicevano anche esagerando del suo rapporto con le donne vivace
E poi quando era feste di Natale
Poteva scoppiare qualsiasi cosa nel mondo doveva tornare a casa a Milano riunire tutta la famiglia la voleva tutta
Che cos'è questo uomo straordinario rivoluzionario di professione e capo famiglia poi capace di amori diversi ma tutto con una forse ha una capacità umana straordinaria che assicura
E io tutta la vita lo Stato appresso perché
Pur dissentendo moltissimo quindi facciamo rivelazioni degli acconti gli storici lui l'ultimo e sta è stato
Pochi giorni prima della morte può andammo a fare quella quella festa dell'Unità vedere quella festa guidato la sera morì
E parlammo a lungo forse come non c'eravamo parlati in tutti quarant'anni precedenti cinquant'anni precedenti che ci conoscevamo
E si lascia andare
Io anche Luigi ma per lui era straordinario perché mi raccontò delle cose
Che non si devono raccontare e che indica un
Racconto solo in particolare quando con gusto mi disse e io occhio cancellato tutto rientrare nel comitato centrale meglio ti ho cancellato perché tu già c'era RAI di un giallo che sovente ho pure me
Si riferiva all'undicesimo congresso
Perché il il rapporto fra me dura complicato il vero amico che io avevo nel partito era Giancarlo Paietta amico
Poi il mio rapporto politico era con in grado
E c'era questa e io facevo da da tradurli onde tra questi due personaggi
E che erano in comunicabili e comunicabili fra di loro il modo modo a sinistra
Modo assai difficile
Stupende figure stupende figure
Nei loro rapporti nel loro modo anche di contrastare di scontro politico importantissimo e poi si abbini mantenere alcuni capacità ma vedete questa cosa è molto complicata perché alla bisogna spiegare cos'era questo Partito Comunista Italiano
Di eccezionali di straordinario vi racconto un episodio tratto Boy per chiudere rapidamente
Quando mi costrinse a fare una cosa del del tutto particolare varie me ne ha fatte fare a un certo punto mi comunicò in un anno
Io stavo alla FIGC stavo con Berlinguer ero il vice di Pecchioli stavo tranquillo facendo il mio lavoro certo punto mi chiama e mi dice
Devi fare una
Ma ma non dirlo ad Errico ecco ricorsi che
No vai prima al secondo piano
E poi quando torni poi dopo di che parliamo insomma dovevo fare Alleanza democratica nazionale greco
Certo punto lunedì se queste testuali parole tutt'oggi non sei comunista sei segretario di sua Eccellenza Corbino io ho detto ma e Corvino Corbino ci dà una mano nera revoca della legge truffa
Ci dà una mano e tout-court determinate
Sì scatta
E mi spedì
E inventammo il partito in in poche ore
E due partiti uno al Nord uno al nord e uno al Sud e Unità popolare
Dato scarna in su
E Alleanza democratica nazionale dalla Toscana in giù
Uno diretto da Parri è uno da
Da Corbino ma insomma Mabel raccontava questa storia per dire la capacità di quest'uomo di di trovare delle soluzioni fu una una diabolica invenzione sua
Anche questo nei libri non si è dato troppe ragioni torti è fu vi assicuro una pura invenzione di Giancarlo Paietta che Togliatti approvò con un grande entusiasmo e paillettes
Finché però la cosa non era completa non voleva che si dicesse a nessuno escluso quelli che dovevano proprio ufficialmente fare delle cose
Uno era un caporedattore dell'Unità brevissimamente vivente conosce anche che doveva fare il segretario di Alleanza democratica nelle Puglie altri Enzo Modica mandati in Sicilia e altri in altri posti per fare questa operazione
Tutte idee organizzate quest'uomo straordinario
Capace in poco tempo di inventare fanno ridere oggi so che questa sera qui Dorje Mastella invece viene un suo
Info visceri pare non so come siano Napoli Napoli
Che parlerà qui non so quale qual luogo di questa festa
Beh io pensare a questi personaggi
A questa storia
E pensare a Giancarlo Paietta capisco che stiamo vivendo una fase
Preoccupante
Per il nostro per il nostro Paese
Episodio che vi volevo raccontare finale era quello con Longo che mi piace
Quindi il racconto cose che non possono non dà piacere a tutte le parti presenti qui politicamente della sinistra
E c'è questa cosa diabolica della televisione ho detto che proietterà grande comunista un grande giornalista un eccezionale comunicatore e un uomo che ha capito la revisione quando ancora la televisione
Non c'era praticamente
Aiuto molto Togliatti in quelle cose famose ai compagni anziani forse le ricordano quelle prime tribune politiche la preoccupazione la morte di Togliatti
Deve andare lungo
In televisione
Mi chiama e mi fa hai capito qual è il problema Longo
Deve andare televisivo
E capito
Longo è uno dei compagni ne parlavamo biogas prego considero
Eccezionali
Ai vertici di tutta se ne parla poco
Secondo me in compagnia
Di cui appunto credo che scavare nel nella sua storia nella sua vita farebbe cambiare idea tanti a tanti giovani che non sanno bene da che parte orizzontale
Però era un compagno che non sapeva parla se parlava in modo un po'strana
Non era un grande oratore anzi era noioso
E poi la televisione per carità fra lungo la televisione c'era proprio un
Proprio un un'impossibilità
Pajetta propone
Dovete stare tutto il giorno e casomai anche tutta la notte si registrava alle undici del mattino abbia depurate
Costringe Longo segretario del partito
E invece giornalista
Andare a casa di Longo star chiusi
Andammo a mezzogiorno dal Mezzogiorno del giorno prima
Siamo stati chiusi tutto il tempo
Non abbiamo mai dormito lungo la prima apparizione in e televisione in tribuna politica da fa partendo dalla sua casa ai Castelli Romani
Dove insieme abbiamo provato tutta la notte ogni tanto Bajetta telefonava per sapere come andava dice Lorenzo su queste domande io dovevo fare tutte le domande difficili paga inventavo cattivissime le domande
Poi dimenticando mi sempre che la categoria dei giornalisti
Assolutamente mediocre domande furono d'una facilità unica e la tribuna politica andò benissimo ma
C'eravamo preparati per tutte per tutte le evenienze
Contato questo per dirvi questa figura un po'particolare di un uomo
Che forse descriverlo bene è molto difficile perché anche quello che è stato fatto fino adesso i libri libro e lo ha fatto il ragazzo Russo e così via son tutti spezzoni
Adesso non credo che qui poi non Gaspare non so credo che si possano la famiglia qui alcuni amici hanno fatto hanno raccolto un'intervista che purtroppo se la vede la vedesse Giancarlo Pajetta si arrabbierebbe molto perché è piena di refusi non fateci caso purtroppo i correttori di bozze non ci sono più
Pajetta avrebbe fatto un dramma resterebbe Presutti questi qua avrebbe buttati avrebbe gridato via va be però al di là dei refusi
è un'intervista straordinaria fatta da Lietta Tornabuoni e Giancarlo passa
Alcuni anni fa
Quando Giancarlo compiva settant'anni e fece un è un po'un bilancio
Forse è ancora più vivace interessante delle cose che si sono lette se non era stata pubblicata
Non era stata pubblica
E cioè da queste da queste paginette esce questa figura straordinaria con dei giudizi anche politici
Molto molto azzeccati
Ve la consiglio di Kuhn con una vettura molto molto particolare però io penso che lo sforzo che dobbiamo far tutti con questo concludo è uno sforzo di lavorare di più su questi su questo nostro tema
Lo dico qui alla festa dei DS
Lo sforzo da fare è perché la memoria
Non sia cancellato
Vedete possiamo accettare tutto
Fare tante cose nella vita di ciascuno io ho deciso che rimango quello che sono quello che sono stato non so quello che avrebbe fatto e non voglio proprio interpretare dovrebbe tratto Giancarlo Paietta quello che mi diceva quell'estate Illy erano di grande amarezza di grande preoccupazione
Vorrei dire che lui nocche invocarsi la morte ma si sentiva sentiva che si era chiuso è una cosa importante un ciclo importantissimo
Ed era
Molto molto preoccupato
Io credo che forse lui era preoccupato di una cosa che in questo libro c'è
E lui si riferisce però gli anni della sua fanciullezza
Perché dopo la liberazione sembrava che tutti al liceo d'Azeglio fossero antifascisti
Sembrava che non so certi personaggi che oggi vanno ancora ancora esistenti
Ma fossero dei combattenti intransigenti
Detto
Ho parlo di nomi esistenti bisogna dirle poi le cose Giancarlo ricorda
Che nessuno di loro
Espresse solidarietà
E quando mi pare Novelli la accennato agli anni di tante ditta
Di cui parla Giancarlo riferendosi a quegli anni
Quando nella sua famiglia con sua mamma soprattutto
è il partito
Perché pensate che lui parla non so quando viene fatto non mandato a Roma erano venti
E non funzionavano fra di loro i comunisti rimasti cattivi
E lui dice questa cosa che
Ci sono dei momenti che bisogna essere forti
Ci sono certo intorno tante dita
Però
Scavando si può trovare c'è la figura di un secondino che a un certo punto gli dice va be ma se poi tutto cambia allora cambio anche io
è un secondino fascista
E lui dice vedete
Non vi sia mai mettere dei limiti perché le persone poi cambiano
Però bisogna mantenere
Un nucleo altrimenti tutto si disperde
Ecco io oggi sento questa necessità
Di dire a voi che siete qui un'avanguardia di persone che ascolta questa cosa
La necessità e non si disperda tutto
Possiamo affrontare credo un periodo non so quanto lungo è molto difficile e molto duro
Ognuno farà le sue scelte io spero le più intelligenti
E le più oneste possibile
Certamente stiamo in una fase dove tutto sembra un po'
E dove levità sono proprio tante
Però
Se lasciamo che la nostra memoria
Non si spenga
E che ricordo
E il lavoro fatto da uomini appunto come lungo come Giancarlo Paietta come Giorgio Amendola come Pietro Ingrao come Palmiro Togliatti
Persone di quel non si ecco si ricordi
Ricordare ai giovani che ci sono state delle grandi figure di italiani
Che hanno fatto onore al nostro Paese
Perché con questo finisco con il ricordo di Giancarlo Paietta
Al taglio
Lui impressionato c'era una riunione e l'accoglienza
Verso Giancarlo Pajetta io non ho girato facendo il giornalista contanti con presidenti della Repubblica al seguito i primi ministri e così via non visto ormai
Capi di Stato dell'Africa
Stringere la mano e inchinarsi a cercarlo Pajetta un italiano
Non uomo di governo
Ma il ministro mai Presidente del Consiglio eppure
è stato
Forse uno dei rappresentanti più belli
Più conosciuti
Che hanno più emozionato e rappresentato il nostro Paese all'estero
E il
Questa nostra discussione questo nostro ricordo di Giancarlo Paietta sì conclude con le parole di Gaspara Pajetta
A proposito di quello che
Ha detto Curzi a proposito del della storia de la memoria mi viene in mente un verso di Pier Paolo Pasolini che ho utilizzato in queste ultime settimane
Occupandomi dell'archivio fotografico dell'unità facendo un raccogliendo alcune foto che sono andata nell'edizione internet del del giornale
In una di queste foto dove siede Pasolini che indica un punto lontano una foto molto bella
Mi è venuto naturale pensando alla memoria la necessità della memoria citare una sua frase
Dove parlando di raccontando Pasolini di un incontro con
Dei comunisti romani nel sessantuno in una sezione poco lontano dall'Aurelia
In un certo Ex Cinema che un tempo si chiamava Splendid è una pagina bellissima che si trova all'interno della Divina Mimesis Pasolini parla di questi omini le commesse stessero lì a raccogliere qualcosa delle ghiande ideali un tesoro per ritrovarle
Ritrovarsi all'intasca nelle lunghe sere in cui marcia senza bandiere la vita ecco questo verso di Pasolini credo possa essere un epilogo Ilian necessità di salvaguardare la memoria Gaspare Pajetta
Vorrei dire solo due parole innanzitutto anche se Curzi ha avuto il dal ritiro e sulle dimensioni sullo su tutto
Per ringraziare i compagni che hanno voluto organizzare questo ricordo di mio padre
E che hanno voluto organizzando proprio qui alla festa dell'Unità a questa strana festa dell'Unità una festa dell'Unità dove nessuno lo dice ma l'unica annunci più o non c'è ancora o insomma non c'è io voglio essere ottimista
E dico ai funerali di solito sempre bene del motto si parla
Se nessuno di noi finora ha usato dire
Che l'unità è morto vuol dire che l'unità è ancora vivo quindi speriamo tutti quanti che sia proprio così sia solo ho visto una standing CIO un'associazione il risveglio dal coma prolungato
Non mi ricordo come si chiama speriamo che in questo contesto funziona e che anche l'unità nonostante un coma prolungato costi postali Toni
So no no
Contesta crepati Viacard alla festa dell'Unità
Proprio per i legami che c'erano fra lui e l'unità fra lui e le feste dell'Unità Curzi gentilmente prima aveva detto che parlava dell'esperienza di direttore dell'Unità non ne ha parlato così alla certamente il modo di parola
La leggenda dice e che mio padre sia stato se non l'inventore almeno uno degli inventori delle feste dell'Unità nel mille novecentoquarantasei
Quando io direttore dell'Unità di Milano sicuramente la storia dice che è stato il secondo direttore dell'Unità di Milano non clandestina
Perché arrivato da Roma come lui racconta nel suo libro allevato da Roma due giorni dopo gravi entrati partigiani Longo aveva già messo un alto e ad ogni modo la prima cosa che gli ha detto e volevamo che tu fossi il primo direttore ma
Se è arrivato tardi lo fai da domani un'unità strano che ricorda mio padre uno ogni in un'abitazione in cui dice che mia madre faceva la segretaria di redazione
Perché Longo che l'aveva avuta come segretaria al comando dei garibaldini aveva deciso che avrebbe fatto bene anche la segretaria di redazione ma nel lungo né mia madre sapevano minimamente cosa dovesse fare una segretaria di redazione
Una redazione in cui c'erano dei materassi per terra perché bisognava dormire lì perché
Se il giornale deve essere pronto non si può lasciare la redazione neanche per qualche ora di notte bisogna che ci sia sempre qualcuno
Uno unità pieno di fantasia quella fantasia che punto non mancano a mio padre non mancava quando inventato il partito di Corbino non mancava quando inventato il Fronte della Gioventù di cui ieri
E aiutato da intellettuali da artisti dai giornalisti che poi si inventavano giornalisti perché in quel momento giornalisti non esistevano il giornale non usciva da un ventennio
Hanno inventato un giornale diverso un giornale in cui c'era sempre una massima con una piccola falce e martello però ricordare qualcosa tutti i giorni in prima pagina c'è una poesia
La cronaca invece di chiamarsi clonata come su tutti i giornali borghesi si chiamava Milano giorno e notte questo è durato poco indice dal romanico una lettera di Togliatti invece come al
Come autografo
Non quello vecchio
Da Roma dopo una decina di giorni arrivò ai giornali una lettera di Togliatti come autografo da prezioso ma conteneva Scanzi elogi per noi
Non era dedicato alla linea politica del giornale su cui non c'è niente da fare però appunto a Togliatti non gli andavano bene queste piccole fantasie
Che
In fretta sono state eliminate adesso non sono nelle altre città Antonino da un paio di mesi la cronaca della Repubblica nella parte dedicata agli avvenimenti più
Così
Chiuso spettacoli sport a questo titolo giorno e notte e io da come l'ho vista e tutte le volte che apro la Repubblica penso a quell'unità del quarantasei dell'Unità di Milano Milano giorno e notte
Certo la fantasia non mancava a mio padre e quella che poi in un paio d'anni dopo essersi svizzero ITO su queste pagine dell'Unità la portato raccogliere su qualche camion qualche centinaio di operai
Milanesi per riconquistare la Prefettura di Milano
Portata via da Scelba
E che ha poi portato mio cosa che ha poi portato mio padre a Roma perché appunto Togliatti ha detto va bene la fantasia va incontro detta moda un pochino
Il rapporto è mio padre con unità è sempre stato intenso
Sia quando è stato quando è stato direttore in queste prime fasi io non ce l'ho neanche e nei due otto oppure appena nata e non mi posso ricordare ricordo poi quando è stato direttore in seguito in ogni caso era un rapporto
Molto preciso molto importante
E lui è stato il direttore
Mi occupavo
è stato direttore sul serio cioè non le il personaggio politico come spesso si fa che si mette direttore lui ha fatto il il direttore stando giorno venendo facendo la riunione correggendo
Tagliando facendo i titoli e così via per questo
L'ombra Colombo non voluto questa domanda e la sua ottava rima esperienza in carcere se non sbaglio fra le varie cose del calcio giovanile era stato anche in tipografia
Quindi da questa sua esperienza di tipografia aveva dedotto che lui sapeva fare alcun giornale e quindi ricorda anche
Molte cose si son detti nei rapporti fra l'unità e il partito sicuramente per mio padre
Che è sempre stata descritta però gran parte della sua attività si occupato o direttamente o indirettamente di quella che si chiama la stampa e propaganda
O come dirigente di questo settore o come direttore dell'Unità come direttore di Rinascita
Eravamo appalta perché per Luigi giornale era una cosa fondamentale
Novelli ricorda tutte le volte che usciva un nuovo giornale
In qualche federazioni in qualche città in qualche Paese
Come lui fosse contento che ci fosse questa nuova voce questo nuovo modo e come critica se per esempio il fatto che i giornali locali si mettessero a parlare solo di politica nazionale mentre invece dovevano parlare di quei
Io ho imparato tante cose dall'Unità
Ho imparato a leggere quando avevo quattro anni sui titoli delle unità ho imparato da mio padre che non bisogna essere superficiali che le cose vanno fatte bene che un giornale deve esser fatto bene è fatto bene vuol dire
Tutto dal fatto che non ci devono essere le ore di stampa tutti noi qui quando abbiamo visto questo opuscoletto abbiamo subito pensato a quello che diceva Curzi cosa direbbe cerca cosa direbbe
Ho imparato che non si può e purtroppo invece succede continuamente un giornalista deve essere una persona
Che trasmette delle notizie delle voci delle dei giudizi anche ma contumaci Simone
E quindi non può scrive non può essere superficiale non può scrive delle cose che non sa che ha sentito dire non può dire che è un paese in una nazione piuttosto che in un'altra non interessate alla storia deve saper agiografia deve sapere tutto
E queste era il suo legame con l'unità che non è un legame di disprezzo per i giornalisti o di era l'unità è una cosa importante importantissima mandava fatta bene è così no
Andava fatta bene e andare a e quaestor lui ha continuato anche quando non era direttore dell'Unità
Non poteva più telefonai giornalisti chiaramente dicembre iscritto una cavolata però si arrabbiava lo stesso come se insomma
Interessi passa a Barletta
Torino fanno più neanche i direttori quell'incarico non era più direttore la sera prima di andare a dormire andava la rotativa prendeva direttamente una copia guardava sera stampata male faceva pure la scena in tipografia
Con i giornalisti stava un po'più attento perché ormai si era creato un clima che salire sopra alla telefonava da alcuni che era un po'più amico diceva c'è un refuso lì c'è un titolo sbagliato a pagina cinque avente confuso il Paese dall'Italia e così via questo era
Perché uno dei suoi motti quello che io cito sempre anche ai giovani che conosco
Che non so se sia suo originale ma in ogni caso lui aveva fatto suo era quello che l'istruzione è obbligatoria fino ai quattordici anni dopodiché l'ignoranza è facoltativa
Grazie
E i dati negativi le stesse però mio padre appunto l'aveva fatto suo questo motto e io l'ho fatto mio perché mi sembra molto giusto
Vorrei solo dirvi ancora due cose
Allora molti
Mi chiedono spesso mi sento devo chiedere
Ma tuo padre cosa avrebbe fatto cosa dici che direbbe adesso cosa avrebbe fatto
Questo me lo sento chiedere molto spesso se lo chiedeva prima anche Curzi
Io non so bene cosa avrebbe fatto non è che io ho per scienza infusa non mi arriva di notte nei sogni non non potrei dirlo per centri però
Alcune cose credo di sapere le anche con precisione
E l'ultimo anno della sua vita quando appunto era un momento molto duro per molti di noi
Che abbiamo poi dovuto fare delle scelte mi ricordo che in quel congresso io andata assolutamente in crisi perché quando si è trattato di votare sì o no o chissà che cos'altro insomma c'ho pensato ci ha ripensato e alla fine mi sono astenuta e sentivo una vigliacca perché
Dicevo somma uno deve decidere
Ma mi sembravano così sbagliati motivi sia degli uni che degli altri che non riusciva poi ho scoperto che anche mio padre aveva preso questa posizione quindi mi sembra che eravamo abbastanza diciamo in sintonia però nonostante quello
Luís ha continuato a occuparsi delle cose e io pure
E una cosa sono sicuro che non avrebbe fatto quando io ero giovane e una ragazza della FIGC Roma giovane scritte del partito
Nel partito c'era questa contrapposizione i più maturità se ne ricordano Amendola Ingrao no
Amendola Ingrao due posizioni così diverse ma alla fine diciamo che hanno fatto un po'la stessa scelta
Nel senso che negli ultimi anni della loro vita tutte e due si sono ritirati chi a scrivere poesie chiesto il Mémoire ecco questo sicuramente è una cosa che mio padre non avrebbe mai fatto
Questo ve lo posso dire con assoluta sicurezza
Mi ha lasciato un'eredità abbastanza pesante che è questa
Che che non si può andare in pensione dalla politica
Che anche quando il partito ti delude anche quando la gente ti delude
Ti può incavolare ti puoi apprestare ti puoi però niente può ridire basta però non può farlo
Queste o credo stia l'eredità che mi ha lasciato di più mio padre vorrei leggervi solo due righe appunto da questa
Intervista no per dire luglio ogni tanto diceva non so se anche gli altri si ricordano qui ogni tanto lui diceva che si sentiva come missionario
Perché Teo Luís bisognava convertire la gente uno non era comunista e va be'lo sarebbe diventato
Luigi diceva che si sentiva un po'commissionali e qui più o meno dice
Panza gli chiede dieci anni di vita in calce sono lunghi hanno influito sull'arco personalità sulla tua vita su certe scelte politiche hai trovato molta differenza fra i dirigenti comunisti che han fatto il carcere quelli che non hanno fatto ma no
In fondo in carcere si fanno riunioni sono uscito e ho continuato a fare riunioni in carcere si sentivano e anche si dicevano fesserie ne ho sentite tante anche fuori
Si dicevano cose giuste qualcuno sentita anche fuori
Dico la verità salvo scriveva gli articoli perché allora non era come adesso che i detenuti io li lasciano tante interviste
Suppergiù non è cambiato molto insomma la nostra vita la vita di un militante di un funzionario di un partito è un po'come quella di un frate dopo una fase di preparazione viene mandato a predicare come fa tris dopo booth ambiente cambia gente ma sempre frate resta sempre però i ricavi delle
Grazie a dire una velina Giulia Tedesco a Sandro Curzi
Era Gaspara Pajetta
Sì
Troverete qui del teste presente rovista appunto di una rete appena ascoltato un frammento ci sono i refusi Pajetta se sarebbe incalzata come una bestia però e pur sempre la sua parola buona notte