"Italia - Europa, Identita' eComunicazione" - presentazione del libro a cura di Stefano Rolando

Laddove si comunica e anche perché
Questi anni hanno dimostrato che ormai molto difficile potere immaginarsi che è un processo comunicativo possa andare da un centro alla periferia tra un vertice e la base
Ciò che l'innovazione mette allo scoperto con grande evidenza nei termini della Rete però qualcosa che precede la rete che si è andato progressivamente formando attraverso tutta una serie di processi
Un primo tema questo della riprendendo una parte dell'intervento di Berlinguer alcune questioni sollevate da diritta
E cioè Piero previsti non europee non dobbiamo fare appunto una Europa
Accorga l'eredità che lo spirito delle Nazioni e delle identità forti
E però qui appunto andando fondo ci sono delle degli elementi interessanti che secondo me potrebbero essere tutti raccolti intorno alle
Bettiza azione giusta secondo me che Berlinguer l'ha dato alla definizione di territorio uno
Noi a scuola vedevamo delle piantine la scuola appunto era distante dal territorio perché il sapere no era elette vanta quella piantina
Geo politica multi veniva fatta vedere il territorio non esiste via e io credo che appunto né i valori diciamo del territorio e le modalità del territorio lo si esprima quella differenza che passa tra la prima unificazione europea e la difficile unificazione europea che stiamo vivendo in questi anni la prima unificazione europea secondo me è la nascita degli Stati Uniti d'America
Gli unici che hanno fatto un'unità europea sono stati gli americani hanno fatto quel tipo di unità europea che appunto era collegata al territorio
La vicenda delle storie dei Paesi europei invece è una vicenda che vive di un altro processo vive appunto della forte e la forte
Distinzione differenza tra diversi percorsi di tipo nazionale e istituzionale
Insomma in questo senso però
L'esperienza che ci lasciamo alle spalle
Il dell'Italia all'interno degli altri paesi europee in nel processo di costruzione della nostra unità nazionale e però degna di una certa attenzione anche relativamente ai concetti di monito che sono stati evocati
E cioè insomma l'Italia dell'Ottocento del la seconda metà dell'ottocento e dei riunioni
Venti trent'anni del Novecento è un'Italia che marcia alla stessa altezza delle altre culture europee in modo straordinario
E per esempio lì funziona un meccanismo ancora di fertilità delle mitologie
Cioè le mitologie operano c'è una tradizione del mondo classico mi c'è ancora consente dei processi di mitologia azione relazione nasce all'insegna di quei processi di mitologia di trazione che certo non appartengono a quello
Mi deve appartenere il mito appunto il territorio non la tradizione orale la parola all'identità collettiva appartengono sicuramente ha dei ceti colti
Ma sono ceti colti che ancora hanno mantenuto vivo innesto trambusto riscrittura mito il libro mite istituzione unito è stato eccetera
Dopo gli anni Trenta e questo processo appunto non lo troviamo sino alle avanguardie storiche che ancora sfruttano ecco la ricchezza i limiti non sarebbe d'avanguardia est la riga a livello europeo no e anzi per certi tratti addirittura planetario si non avessero questa capacità di attingere Nadia fondare nelle risorse del mito cioè di qualcosa di appunto trasversale collettivo che riguarda il territorio da quel momento in poi invece questa capacità crolla direi che quello che l'Italia non ha saputo fare è stato probabili vive ad una certa altezza il fatto che io ormai quella vicinanza tra mito e libero re si stava stava vanno come dire rare facendo sì e la funzione del mito è stata sostituita dalla funzione dell'ideologia
Non abbiamo saputo comodino vivo della stagione delle ideologie e la stazione forte del libro e della scrittura cioè laddove statale l'istituzione si esprime attraverso la scrittura il testo scritto che si fanno in legge e che si impoverisce di valore mitologico
E che perde il nesso diciamo con il senso mitologico di una nazione
Credo che questa chance e torni adesso dal momento che dura la dimensione territoriale è molto più percepibile
Ed è percepibile proprio come discarica azioni di ogni mappa geopolitica quindi io voglio dire se possibile perché mi sembra che già De Rita sia stato abbastanza due lo su questo o sono profondamente profondissima mente convinto nonché non si possa fondare una nuova classe
Su l'idea no appunto di uno Stato grande Stato nazione
Sono però del parere i veti e anche il concetto di identità concetto di confine a cui comunque la verità si è rifatto e il concetto di diversità comincino a essere concetti che appartengono piuttosto alla tradizione che al presente
Che a questa parola così affascinante per molto tempo modella diversità sta diventando diciamo stacco mi perché la diversità di fatto si definisce rispetto alla convinzione che ci sia un centro che ci sia qualcosa che definisce diverso l'altro no allora gli affetti parola altrettanto ormai come dire logorata no la il linguaggio comune dell'informazione andrebbe meglio appunto la moltiplicità delle culture nonché dell'identità ma anche qui c'è qualcosa che non funziona più perché l'abbiamo un poco o come dire bruciata con anni e anni di democratici Isma'diciamo questo quindi appunto di apertura no di di apertura incondizionata quindi qui secondo me c'è bisogno di una di una riflessione profonda e credo che la riflessione profonda possa appartenere proprio non a quelli che dicono a Bach dobbiamo ridefinire dei contenuti dobbiamo imparare a comunicare e c'è chi sa insegnare a comunicare credo che questo sia per me che non sono ben certissimo sbagliatissime credo che oggi la comprarla e di comunicazioni significhi parlare effettivamente delle territorio che abitiamo e di questo territorio che abitiamo si tratta di riconoscere i linguaggi e questi non Vaggi sono assolutamente plunum definibili instancabili in genere diciamo no caratterizzati qui vorrei dire non soltanto dalla vicinanza no dalla prossimità a quello che caratterizza al tempo nostro è che la stessa intensità che può dare la prossimità fisica no del locali no eh ritrova abbina invece anche nelle grandi distanze del localismo questa è l'altra grande misura e per cui si è vero che noi abbiamo una difficoltà a stabilire una volta per tutte che cos'è l'Europa in termini di aggregazione in vero anche però che il mondo ci sta sfuggendo continuamente perché questa possibilità di definirlo un confine sta veramente franando progressivamente ecco credo che appunto questo questo questo testo ci abbia sollecitato diciamo a riflettere in questa direzione
Grazie Bruzzese avendo sentito vari interventi forse Stefano Vitelli ecco
Si accomodi
Oppure sarebbe veramente improprio che io libere per una battuta voglio fare io penso che di aver detto che sono d'accordissimo con l'aria che si si respira qua dentro
Voglio solo aggiungere io però sarei del parere che noi dobbiamo avere una sola moneta europea un solo esercito prego una sola politica estera europea almeno qui salviamo perché altrimenti
E tutto il resto deve venire dal basso e sarà integrazione si dice infatti non si dice
Unità Finpuglia finora vale la parola l'omogeneizzazione non li ascolta nessuno quindi insomma
Però qualcosa
Che sia altrimenti c'è un rischio
Virna Lisi ringrazio per questa battuta perché
Perché insomma questa tavola rotonda no era ancora grazie all'Inter Gerardo per aver ospitato questa tavola rotonda che sì tre annunciava naturalmente un po'sferzante nei confronti dell'Europa come istituzionalità quindi quest'ultima battuta in qualche modo toglie ai sensi di colpa
Nei confronti dello stipendio e Gerardo Mombelli per per il prossimo periodo che viene salvaguardato in questo luogo per sua natura molto istituzionale molto rappresentativo diciamo del quadro istituzionale europee però era evidente che trattare quest'argomento voleva dirlo a trattare un po'diciamo accettando la sfida di un di un ragionamento che non può essere solo legato ai processi istituzionali
Io non credo di dover aggiungere nulla avendo fatto questo lavoro diciamo di collage di di interventi tutti Diversi perché questa è una rivista non è un libro che fa un suo specifico monografico su un tema trattato molto in questo periodo e quindi non ha pretese neppure esaustive vorrei solo fare due o tre piccole chiose da prima
Per noi era importante dire che il problema del rapporto identitario
Tra l'identità territoriale composita e l'idea di Europa che si sta facendo non può trovare soluzione solo nell'ambito del modo con cui il sistema dell'informazione non rappresenta
Il tema sul dell'insufficienza dei media a essere diciamo l'unica cassa di risonanza di questo grosso ottenne
Il problema cioè dell'accompagnare ai processi informativi come dice sempre la verità
Ricordiamoci che i media sono fatti per raccontare eventi non per raccontare processi e che questo essendo processo ha bisogno di altri modi altri luoghi
Di quello che ne abbiamo inteso dire in questo di in questo dossier di rappresentazione
E appunto la rappresentazione la fanno è stato detto molto bene le culture l'educazione vissuto turistico Erasmus
I monumenti la cultura materiale la gastronomia la moda e quant'altro io da questo punto di vista credo che una chiamata in causa
Diciamo sul tema della rappresentazione
Oggi debba essere fatto al sistema dell'audiovisivo non è stata mai detta la parola televisione o la parola cinema fino adesso ma noi siamo tutti figli di un'Europa
Che ancora oggi a un'immagine reciproca gli italiani rispetto ai tedeschi francesi rispetto agli inglesi inglesi rispetto agli spagnoli eccetera che viene larghissimamente dal cinema dell'immediato dopoguerra
Il cinema degli anni quaranta cinquanta ci ha riconsegnato degli stereotipi che sono grosso modo quelli che ancora adesso sono lo zoccolo forte dell'India la reciprocità di immagine
Beh un sondaggio qualunque oggi tra gli italiani su quello che pensano essere i tedeschi
Vi troverete dentro gran parte di isteria di elementi stereotipati di quella cultura cinematografica quindi lo stereotipo diciamo produce effetti a lunghissima scadenza
E allora come non porsi il problema di come i sistemi televisivi le fiction il modo di fare il prodotto di larga comunicazione rappresentato non ha una responsabilità gigantesca di fronte a un sistema dell'informazione
Non me ne vogliano gli amici giornalisti ma che salvo qualche rara attestata continuano a trasmettere notizie da Brussel mandati nei rispettivi paesi per esempio in Italia sotto la voce esterni
Mi pare che Lanza solo abbia deciso negli ultimi tempi di cambiare la la dizione del messaggio che altrimenti fa nella pagina esteri
E allora noi troviamo che il sistema dei media o traduce gli eventi in un ring per cui il processo che c'è dietro a Nizza
Dov'è
Sul sistema dell'informazione
C'è la battaglia il pugilato tra due protagonisti e questo trova spazio sui giornali tutto
Voglio che c'è dietro trova spazio nelle tavole rotonde e dibattiti nelle culture sita ma non su quella pagina di giornale oppure è un meccanismo di estraneità affidato ad altri soggetti qua la cui chiamate in causa per essere importante in questo periodo noi abbiamo voluto mettere l'accento sul problema della chiamata in causa
Di questo sistema di soggetti che fanno rappresentazione
La seconda riflessione che vorrei fare
è quella legata al discorso di due polmoni che faceva la verità Giuliano Amato nell'introduzione di questo di questo testo fa la difesa dal presidente del Consiglio quindi insomma tra l'altro ha rielaborato per questo per questo testo un intervento che lui ha fatto al Senato
E quindi insomma che che non non si può chiedere ad Amato di fare sempre l'intellettuale militante deve fare anche il capo del governo e quindi in parte la sua diciamo proiezione sul tema è statuale ma quando riflette sull'allargamento sceglie la via della cultura
Cioè non dice che l'allargamento va fatto perché ha una ragion di Stato non dice che l'ha fatto perché spingono problemi di Potenza dice ma come posso io che ho amici tra i filosofi licenziati gli artisti di ungheresi cecoslovacchi dell'Est europeo non pensare che non abbiamo dietro delle storie da raccontarci che travalicano assolutamente i problemi diciamo di identità nazionale intesa in senso statuale e abbiamo un patrimonio di idee da ricongiungere abbiamo una cultura che quando andiamo nelle sale dei concerti quand'diamo una mostra d'arte troviamo ricongiunta e che poi la storia separato e oggi il problema è quello di ridare questa doppia respirazione alle onde non è questo il termine Giuliano Amato il termine di verità ma questa doppia respirazione volevo dirlo nel senso che questo tema
Il far far leva sulla cultura che è stato posto l'opposto nell'introduzione Giuliano Amato la terza cosa che volevo dire riguarda il fatto che
Che questa è una rivista appunto è un numero speciale di una rivista che si occupa di comunicazione pubblica lo sforzo che facciamo
O tutti coloro che sono a questo tavolo hanno avuto chiamati in causa in da questo punto di vista De Rita per primo che il presidente del comitato scientifico di questa rivista
Si sforza di fare un ragionamento di superamento dell'idea che la comunicazione pubblica sia la comunicazione dello Stato
La comunicazione pubblica noi la viviamo sempre più come una comunicazione di patto tra pubblico e privato sulla pubblica utilità uno su un un terreno su cui il sistema delle istituzioni e la società civile si incontrano non per vendere solo qualcosa
Non per comprare solo qualcosa ma anche per riflettere sul patrimonio comune il momento pattizio è il momento della rappresentazione è il momento del rigenerare delle immagini reciproche valutarne le convenienze ma che le convergenze valutare perché conviene ma anche perché siamo disponibili interiormente a congiungere interessi privati e interessi pubblici tutto questo è un modo di concepire la comunicazione pubblica
Diverso da come l'abbiamo fatti in questi anni è per questo che la rivista tende ad abbordare questi temi l'ultima cosa volevo dirla perché sto il mio cui chi pieni con cui abbiamo realizzati insieme queste questa questo dossier è un giovane filosofo che fa di mestiere l'europeista in qualche modo perché lavora in casa editrice la grande casa editrice e decide parlando quattro lingue
Quali libri di un di una di una tradizione culturale devono essere tradotti in un'altra tradizione culturale tra il tedesco il francese l'italiano e l'inglese
Al secondo me ha più potere Luís di un di un direttore generale nel senso che detti dice che questo libro non si pubblicano si pubblica quel signore per sempre sconosciuto a un'altra comunità culturale
Siccome Eugenio ha solo venticinque anni io vorrei che parlasse per Luther ultimo perché è uno europeo di venticinque anni e cioè con un valore di riferimento per i ragionamenti che stiamo facendo se voi ve ne fu una battuta finale
Vedeva io
Intendiamo perché se no viene qualcuno
V
Allora ringrazio ovviamente Stefano Verderi Milano questa opportunità rettifico ne ha ventisei
E un altro ringraziamento dopo uno dei venticinque di aumentare un altro ringraziamento dovute a Margherita perché ovviamente senza di lei questo libro difficilmente sarebbe sarebbe uscito
Allora parlo da europeista non pare doppiamente del mio ruolo di lettore che svolgono parlerò del del testo che secondo me ha un a un un grande valore che è quello di essere uno strumento fondamentale per la lettura delle identità ora questo secondo me offre strumenti per leggere questo che io considero un Cafarnao assolutamente tipico della nostra epoca che è quello del dell'incrociarsi dell'amalgamarsi veri definirsi continuo dell'identità ora è vero io sono solamente d'accordo con Cacciari che si deve parlare di Arcipelago e non di tundra le altrettanto vero e Cacciari lo sa bene che di gli arcipelaghi vanno vanno governati e per essere governati vanno letti ora legge identità credo che sia una questione assolutamente complessa in questo momento c'è se ne parla costantemente in questo in questo libro ma c'è un'identità di Borgo io ce l'ho io son nata a Roma ma lavora a Milano quindi ha un'identità funzionale come direbbe Bassetti
Ha un'identità culturale io lo sono ora di filosofia ma e quindi questa è la mia auto percezione culturale un'identità mediatica
Formazione il grande problema dell'identità ora questo questo importo di Milano molto convinto non è tanto la reductio ad unum delle identità ovvero parlando chiaro sulle tante prima della globalizzazione invece sembra essere il grande problema quando si parla dell'identità perché io avrò a anche un'identità globalizzata il battito di ciglia del NASDAQ di cui parlavamo con Stefano nella stesura della nota editoriale
Che pregiudica i miei gli spostamenti quotidiani è una mia identità però che convive con altre due mila tre identità che che oche vivo e che circondano il in un mondo e quindi la cosa fondamentale poterle leggere saperne leggere e quindi a mio parere la la frase che riassume un po'tutto lo sforzo che io e Stefano Margherito ovviamente abbiamo fatto nella composizione di questo libro
La prima fase della NATO vittoriale che Stefano un attimo di illuminazione ha avuto quando lo stesso era noto ripariale appunto
Ovvero se necessario ricominciare io credo che ricominciare sia una cosa assolutamente evidente le marche di questa necessità siano evidenti sopra sto a partire dai manifesti che campeggiano nelle nostre città bene se sia necessaria se necessario ricominciare bene che lo si faccia dalla cultura
Con questo concludo ringrazio ancora Stefano ringrazio i partecipanti
Grazie io non ho una riflessione conclusiva e legittimamente riassuntiva degli interventi ritiene interessanti che sono stati fatti qui tuttavia mi sembra mi sembra che sia giusto così il dibattito come si diceva una volta deve continuare e continuerà grazie a tutti voi grazie soprattutto ai partecipanti al tavolo
Continua
Bisogna continuare punto più obiettivi di integrazione l'intervento il primato della politica estera e la polizia militare la politica economica
Buone
Insieme più di cinquecento milioni di abitanti ricchezza straordinaria di una sciarpa
Far vivere meglio diventare più ricchi
Però ora la cultura giocherà presenziare
Comunque ci vuole più cultura europea
Ecco
Uno uno
Ma
Data no no no no senza intanto Casazza quant'acqua al cinquanta per cento normalmente abbreviato in Italia che cosa fare Campana fiducia che nello
Tanto non sono d'accordo che non credo non perché c'è un cinquanta per cento che ci crede sprechi considerarli male questi studi
No ci sono dei rischia
Io credo che di derivino dal fatto che l'Europa è a metà del guado e che se non si dà risolutamente più avanti tutto quello che abbiamo fatto è diventato insufficiente si vuole di più vediamo l'esempio della mucca pazza
Se l'Europa può stata più forte
Fosse riuscita ad imporre quello che aveva deciso cioè dal novantaquattro non si potevano diffondere e consumare farine animali non si sarebbe diffuso il morbo ci si può scoprire intervenire allora in Inghilterra in un altro modo per bloccare
Dunque il rischio oggi non saremmo a questo singoli stati spesso sono egoisti mentre l'Europa può essere meglio per questi aspetti la comunicazione far sapere ai di europei che cosa è l'Europa ed Europa una cultura comune un'esigenza di vivere insieme in un'unica comunità
Però anche queste diversità e poi soprattutto far sapere quanto ci abbiamo guadagnato desidero pericolanti vantaggi abbiamo avuto perché il nostro Paese è diventato più forte e più ricco e più serio grazie all'Europa gli interessi italiani sono gli interessi di un maggiore non è un bel Penta
Escluse Mariotto unità dalla sinistra che conflitto di interessi a sornione valido per favore manderò questo monumento tuttora se è costretto interessa
Contagio interessi bisogna stabilire in modo esatto l'incompatibilità fra interessi privati e interessi pubblici
Quindi sono del parere che quello che sta al Senato è una cosa seria per quello che si parla di eutanasia
Bisogna
Evitare il rischio penale può essere molto rigorosi nella disciplina quindi andare avanti ma non abbandonare il fronte del del controllo serio di questo ci vuole naturalmente il consenso assoluto del passi quindi è favorevole sono favorevole ad una forma molto regolato grazie
Non c'è nessun più nessuno faccia profezie euro pensa all'Europa del Sud e quindi aveva completino intellettuale
Abbiamo avuto la voglia di sette vive l'Europa all'inizio perché era un mito oggi non ci interessa non è più unito e quindi se non è un mito non ritira chiedo è colpa dei politici che probabilmente vedono la costruzione euro la costruzione più di un superstato l'ultima superpotenza non sanno mettere a vantaggio dell'Europa tutta la forza che c'è in Europa tutta la forza della diversità della molteplicità
E preferiscono organizzare un meccanismo decisionale diventa
Come li capisco ma gli altri Bonomi capiscono perché noi vanno ecco diciamo così della burocrazia europea e che in qualche modo oggi sovrabbondante destra riguardi frontale problemi organizzativi delle singole realtà locali ed ecco anche dal umiliazione che in fondo fa apparire a questa realtà euro questa realtà europea fa apparire in diversi luoghi in Carinzia in
Bassi
In in Spagna o in Italia fa apparire in maniera totalmente
Incapace di respiro cioè arriva spezzettare andava arriva con affermazioni di principio non c'è sangue di Chiara che sono ormai anziano il ritorno negli anni Cinquanta quando si parla d'Europa c'era sangue
Sangue nel senso che c'era forze il palpito diciamo così ecco c'era Carlo ricordo qua quanto combatte molto tutti alla Comunità europea di difesa quanto ci fu questa specie una fatica di costruire l'Europa
Altri romanzi attente ci credeva perché il Messaggero un messaggio forte motivante caldo c'è questo Carlo qualsiasi giornalista come lei io come attrice potrebbe dire Marcheschi come possiamo rendere caldo una cosa che calda non è quindi non è neppure colpa della comunicazione però è vero che
Pongo cioè non c'è questo affiorante in scommesse in avanti in cura dopo ma solo una parentesi l'America gli Stati Uniti hanno paura diciamo
Ma
Questa è una delle cose che si dice che gli Stati Uniti abbiano paura di uno euro proprio devono Europa più forte in termini economici la mia impressione è che fino a quando Marco e in parte il mille euro pardus impartendo gliene non ti vent'per anno grande momento talvolta sempre propone diciamoci la verità nel
Alzando centrista scendendo apprezzando Siro deprezzare dandosi alla fine la dinamica ruota sempre su quella fino a quando cioè quello non ce ne devo andare a vedere se l'economia reale va bene in Europa con mano i in America o viceversa se c'è la svalutazione se Greenspan c'è il fatto che lo strumento è quello in qualche mi modo coloro che hanno pensato all'unificazione europea giocando tutto sulla moneta unica probabilmente a quello sapevano di dover aggiungere la lotta fra due monete grazie