"Il cinema italiano e l'europa. Identità, strategie, risorse"-Iniziativa promossa dalla Fondazione Italianieuropei e dalla Fondazione Mario Cecchi Gori (presso il Cinema Adriano, in piazza Cavour)

Come sapete il cinema italiano e l'Europa identità strategie risorse quindi oggi è una giornata in cui di lavoro una giornata di interventi ma di lavoro in cui cercheremo di fare il punto
Sul cinema sul nostro cinema italiano sul cinema italiano nel contesto europeo
Sul cinema in generale e poi guardando naturalmente questo sotto agli aspetti più diversi e cadendo quindi gli interventi vari interventi però abbiamo con una persona alcuni vogliamo bene a cui stiamo grati
La signora Valeria Cecchi Gori
La pregherei l'abbiamo lasciato qui un posto un atto intanto un applauso
La pregherei di aprire ufficialmente il nome di suo marito Mario Cecchi Gori il cui e dedicata alla Fondazione questa giornata del cinema
Va bene
Fabio Maritano
Felice che questa fondazione
Lo è vicino all'Oglio può aver fatto allo saranno tolti
Bellini al Codice dei
Delle cosiddette coproduzioni all'OLAF erano semplicemente non riesco più a una ancora sul piano
Più che industriale Che giorno ricordi incredibile di film e nostri che spaziarono andar continua dalle Alpi alle Piramidi ma insomma il secondo Brancaleone pugilato tutto nell'interno dell'Algeria che non è l'Europa però attraverso la Francia e naturalmente oggi non sarebbe più concepibile sulle altre due girato Lorusso vi alloggiava
Lo riteneva in maniera particolare a valorizzare il nostro cinema col contributo delle delle industrie francesi che e da questo e poi lo sviluppo lo sappiamo tutti avrebbero la fortuna di avere collaboratori sceneggiatori proprio al top dei valori
Italiane essi ebbero poi successi che poi hanno avuto anche il sviluppi successivi vediamo che da questi lavori emerga
Mercato ancora delle possibilità avete mai ora per il cinema
Grazie
Allora ringraziamo la signora Valeria Cecchi Gori di questo suo intervento augurale ricordo di suo marito del suo lavoro
Darei la parola senatore Vittorio Cecchi Gori che aprirà più ufficialmente questa giornata ecco saluto anche il ministro Melandri che arrivassero in questo momento quindi possiamo veramente cominciare allora diamo la parola a Vittorio Cecchi Gori
Queste manifestazioni di solito portarti perché ci si riunisce si parla di cinema
Però io spero che in questa occasione
Avvengono anche poi dei fatti concreti perché disse non se ne fanno tante di riunioni però questa importante quindi ed entro subito nel concreto di un aspetto tante cose si potrebbero dire
Il cinema italiano in particolare
Il cinema
Creatività e imprenditoria
Purtroppo in questo momento si è perso un po'la professionalità non si crede più nella professionalità ma io tutti possono fare i registi
I produttori quasi non esistono più
Come mai
Cioè il talento non è diventato USA sistema son ci sono dei singoli e poi dopo c'è una specie di armata Brancaleone e questo non è giusto perché il cinema è una grande realtà
Perché non esistono più i produttori ci sono le meteore che hanno un'altra funzione come in America quello di ottimizzare lo sfruttamento
Non esiste più produttore non esiste più il produttore perché purtroppo
La professionalità del produttore che è di rischiare e poi di a vere di a vere
Lei il ritorno e questo vale anche voi per gli autori
è stato un po'Scarcella nato dalla dai mezzi nuovi mezzi diffusione che hanno appiattito questo
Quante volte io ho tentato di fare contratti con le televisioni dove i film
Dovevano essere pagati con un prezzo fisso e a audience per quando mai perché dappertutto si vanta in tutti i giornali a questo film ha battuto il record di di audience televisiva di qua e di là che poi va sui prezzi
Delle entrate pubblicitarie
E poi la cifra è sempre quella alla fine fra un grande film è un fine c'è sempre è chiaro che a quel punto cade il movente di e il produttore che è quello di immaginare un film
Dove più lo meglio lo fa più rischia più ci mette cuore più tutta in più poi dopo se la gente Lida adesione né ai ritorni quindi su questo è un punto essenziale è anche l'ultima moda io ho fatto un contratto con le televisioni quando ha accennato a questi di fare un un contratto che per vedere se questo mi è stato detto come se fosse una
Una cosa che e questo capite che è un po'poi
Lo sfruttamento all'estero dei figli
Spesso adesso vengano rifatti Settimana del cinema italiano da per tutto
Gli autori qualche volta io scherzando e sì ma si vanno in vacanza a Mar del Plata va benissimo ebbene celebrare quello però
Poi
Qui una piccola critica la devo fare
Ha un pochino alle istituzioni
Forse bisognerebbe mandare il ministro del Commercio con l'estero
Perché quando noi variamo la carne argentina se non ebbe se ce ne arrivano ottantotto intona l'Ave non la paghiamo quando da un filmino Argentina cinquanta e don mentre non minimo anche cinquanta mila dollari e poi tre milioni di dollari di di ristorni
Per edili in casi perché infine va molto bene non si vede mai mille lire
Forse anche questo è un punto da rivedere
Giustamente Pontecorvo prima diceva l'area latina la relativa certe molto vicino a noi oggi salvo che in Italia
Dove molto radicato il concetto di firme doppiato ma non voglio distinguere in questo momento durata nei primi lariani americani se no
C'è Anna è bisogna che ci siano le entrate all'estro secondo quello che è lo sforzo perché
Ed è una delle luce se non mi diceva dice ma noi facciamo grandi abbiamo di in Europa grandi idee e pochi mezzi gli americani hanno piccole idee pochi mezzi
è vero non è vero però una cosa è certa che da noi quando facciamo i film bisogna avere i i ritorni dei film perché questa è una meccanica che permette di avere i mezzi cioè qui il film i film italiano non riceve i soldi
Di delle persone che lo vedano questo è un punto cruciale appunto i perché perché servano per fare dei film servono perché non tutti i merengues bene c'è quello che taglia a fare esperimenti bisogna fare nuovi registi quindi quel e io tengo a sottolineare molto questo questo aspetto
Problema della professionalità evidentemente questo fa cadere l'interesse del produttore che diventa un esecutore che poi deve avere un margine rispetto agli introiti della televisione alcune sovvenzioni miti produttore deve essere uno che crede nei film
Insieme anche con l'Autore perché poi comunque
E e quindi questo credo di sì ha molto da sottolineare questo aspetto credo sia cruciale deve il futuro del cinema italiano in modo particolare
L'altra cosa che vorrei dire
Evidentemente soprattutto manca malgrado io non ci sono ancora sufficienti scuole
Che aiutano a creare a o autorizzato
Allora anticipo qui una volta un'idea che ho da tempo e che credo che sia possibile abbiamo in gestione da tanti anni il cinema Capranica
Che è grandissimo che è bello e ci rimarrà ne ha avuto anche qualche problema per di restauro perché ricevette dalla maestra lamenti credo che sia possibile è mia intenzione attraverso la Fondazione
Fare un una scuola di cinema al Capranica perché penso che possa essere un uno un contributo al futuro del cinema italiano ho voluto parlare di cose concrete no no
Tralascio tutti gli altri aspetti che ci saranno rappresentanti molto autorevoli potranno meglio e credo che questo connubio fra le due fondazioni
Poi si senz'altro sarà di aiuto concreto
Per il futuro del nostro cinema
Allora che abbiamo comunque Vittorio Cecchi Gori deve stare con noi qui
Abbiamo capito che insomma lancia una proposta molto importante che è quella di creare una nuova scuola di cinema a Roma nel cinema Capranica e si è delineata la problema della figura del produttore e del lavoro di prodotto
Normalmente dovrebbe parlare il ministro Giovanna Melandri ma ha chiesto vuole ascoltare giustamente alcuni interventi per cui ne abbiamo qui il corno e Lionello Cerri che pregherei di venire
Lionello Cerri se si vuol sedere di omettere come preferisce
Un personaggio interessante
Nel mondo del cinema perché se non sbaglio
A avuto una doppia veste cioè prima quella di avere un cinema che proponeva anziché grandi film americani grandi produzioni dei film
Più impegnati dei film Italianieuropei
Ha avuto successo con questo tipo di Cina
Quindi diventato poi un produttore produttore di importanti film da Ottone
Sappiamo che
Pane e tulipani
Basta
è il prossimo quindi Salvini ma non un parere purtroppo non è finito dico però non ha finito di parlare scusi
Pane e tulipani di Soldini come sappiamo è un film che ha avuto con grande successo internazionale e Lionello Cerri sta producendo il nuovo film di Soldini che viene girato in iscritti in Svizzera e che è un film
Molto importante impegnativo allora il tema della sua
Conferenza dal suo gli spazi industriali della qualità appunto lui un uomo che all'interno nel mondo del cinema all'interno del mondo del cinema commerciale ha sempre difeso la qualità allora sentiamo se possibile e come ha fatto
Ne chiedo scusa innanzitutto comunque sono
Ringrazio dell'invito sono un po'diciamo così emozionato
Spero di raccontarvi delle cose che non sono acqua calda per voi ma che che pongono un po'dei punti di riflessione terra anche svilupparli poi nel dibattito di oggi
Inizierei con un affitto grafia veloce dello stato attuale della sistema cinematografico in Italia citando alcuni dati
Nel due mila sono state registrate circa cento milioni di presenze con una frequentazione annuale pro capite dell'uno virgola settanta
Nella stagione due mila due uno due mila e uno la suddivisione interna del mercato presento una quota del sessantacinque per cento degli incassi per i cento ventisei fin Statunitensi
A fronte di una quota del trentacinque per cento degli incassi per i centoventicinque fin di produzione nazionale europea ed extra europea una comparazione con la situazione europea rivela che per quanto riguarda la suddivisione del mercato i dati italiani sono molto simili a quelli francesi
Mentre in Inghilterra Spagna Germania per esempio la quota di mercato del cinema americano è più alta e oscilla tra l'ottanta e il novanta per cento
Rispetto alla frequenza annuale pro capite la media europea è superiore a quella italiana e si rivela del due virgola quattordici per cento
Questi dati sono interessanti perché mostrano come in Italia ultra ha una buona temi Tura del cinema europeo
Esista un margine di crescita del pubblico data la bassa frequentazione pro-capite che potrebbe tende a rate attendere a raggiungere la media europea
Due presupposti che lasciano prevedere una crescita del pubblico cinematografico interessato produzioni europee nazionali
A supporto di questa ipotesi e necessario forse soffermarsi velocemente sui meccanismi di consumo cinematografico focalizzando l'attenzione sui due settori trainanti del mercato
La realtà di questi ultimi anni ha evidenziato che alle tipologie di sala il multiplex la multisala la Momo Sala corrispondono pubblici e prodotti differenziati
Da una parte abbiamo un pubblico caratterizzato da una bassa frequenza cinematografica due o tre volte l'anno
è un pubblico formato principalmente da famiglie dai giovani di provenienza socioculturale media che sceglie solitamente il prodotto con la logica dell'evento
Privilegiando firma che per le loro caratteristiche artistiche culturali e produttive possiamo definire Blockbuster
Prodotti per la maggioranza di provenienza americana ai quali si accostano in minor misura film europee o italiani generalmente commedie legate alle uscite natalizie il consumo cinematografico di questo pubblico risponda meccanismi che sono simili in gran parte del mondo secondo una modalità di consumo servizio veloce
La richiesta di servizi sarà quindi orientata verso la tecnologia il conforto i parcheggi il baro fast food
Questi servizi sono generalmente offerti dai multiplex strutture da i cinque sei schermi in su
I quali lì a fianco non una programmazione incentrata principalmente sui film evento che a volte sono proposti in più sale con orari poco differenziati tra loro
Esiste poi un pubblico di estrazione socio culturale medio alta principalmente cittadino con un'età dai trenta ai sessanta anni e con una frequenza Pro pro capite più alta che può arrivare fino a una volta alla settimana
è un pubblico sensibile a un cinema di parole di sguardi un cinema d'autore di attori
Un cinema di provenienza generalmente nazionale europea o extraeuropea cinema del medio ed Estremo Oriente ma anche americani indipendente
Che utilizza registi affermati interpreti di alto livello e si basa su una strategia di comunicazione incentrata sui successi di critica
E di festival sul valore del regista sulle tematiche affrontate questo genere di pubblico che potremmo definire più consapevole tende a scegliere solitamente anche la sala cinematografica
Si tratta di strutture mono Salo multisala che offrono oltre al con forte la tecnologia dei servizi di approfondimento più che di consumo veloce
Incontri con gli autori organizzazione di rassegne distribuzioni di schede programmazione in lingua originale bookshop internet Point iniziative rivolte al pubblico scolastico
Servizi di ristorazione tipo Slow Food
Le considerazioni iniziali sul possibile margine di sviluppo relazionata all'analisi appena esposta mi portano ipotizzare che la seconda tipologia di pubblico
Ad avere le maggiori pure e la seconda Poli tipologia ad avere le maggiori potenzialità di crescita
I dati quantitativi riportati rivelano inoltre un margine di Moët miglioramento a favore del film di produzione nazionale ed europea più che di quelli di produzione amiche americana
Il successo di alcuni film italiani e la scorsa stagione Pane e tulipani di Soldini Canone inverso di Tognazzi e di quelli in corso l'ultimo bacio la stanza del figlio le fate ignoranti
Che quanto ad incassi sono risultati competitivi con il cinema hollywoodiano stanno a dimostrare l'effettiva realizzazione questo potenziale
Quali sono le strategie che potrebbero trasformare questa potenzialità in dato reale
Il punto centrale e mantenere ben presente le esigenze del pubblico di riferimento creando le basi però dar vita a una produzione qualitativamente alta che sia competitiva a livello nazionale e internazionale
Se l'ottica è quella di applicare la poetica del cinema di qualità all'industria filmica
è necessario riorganizzare lo spazio in cui si muovono le correnti creative finanziarie ed imprenditoriali che concorrono alla creazione del film
Non sempre infatti le varie realtà ideazione produzione distribuzione ed esercizio sono sufficientemente coordinate tra di loro
Il modello applicabile potrebbe essere quello di una Rete costruita su linee di collaborazione continua e dinamica tra i vari settori con l'obiettivo di raggiungere una maggiore valorizzazione del prodotto
Tale collaborazione deve ispirarsi da una parte all'idea di consorzio riunendo orizzontalmente diverse società appartenenti alla stessa fase realizzativa che condividono uno stesso modo di intendere il cinema quanto a stile e a Talenti
Dall'altra parte la collaborazione deve seguire una linea verticale che permette di mantenere la continuità dei Progetti seguendo lì dal momento dell'ideazione a quelli del consumo
Produttori distributori ed esercenti indipendenti unificati dalla stessa poetica di qualità si consorzi hanno tra di loro
Diventa così possibile creare un'alternativa qui Circuiti che fanno capo allo stesso soggetto proprietario e che detengono il controllo su tutta la filiera produzione distribuzione ed esercizio
Si leva in tal modo a creare una sorta di marchio riconoscibile che garantisca i vari operatori e al pubblico stesso un attestato di qualità del film
Grazie a questa rete si può innescare un processo di fibre che in cui rafforzare il prodotto significa rafforzare il marchio di qualità e viceversa
In parallelo con la creazione di questa voi avete occorre trovare delle forme specifiche per i singoli di settore per quanto riguarda la produzione la situazione attuale vede la presenza di varie tipologie di case di produzione
Da una parte abbiamo le società che si sviluppano secondo il modello delle merger americane che lavorano sulla quantità dall'altra sono presenti case di produzione che offrono prodotti eterogenei senza avere una precisa linea editoriale
In questo momento credo ci sia spazio anche per case di produzione interamente dedicate al cinema di qualità
Che mantenendo una linea cinematografica forte e grazie al supporto dei reciproco che si potrebbe creare col sistema della Rete possono imporsi sul mercato sviluppando contemporaneamente contenute business per poter supportare una struttura produttiva di questo tipo è necessario sviluppare una strategia ad ampio raggio che non si limiti quindi alla singola opera ma che preveda formule parallela la produzione di film per coprire i costi di gestione la società senza andare ad intaccare la coerenza del prodotto la produzione di documentari di prodotti per la televisione di pubblicità può fornire delle risse o se utile in questo senso
Per quanto riguarda invece i singoli film sulla base di un progetto forte coerente il produttore può scegliere tra svariate combinazioni finanziari
Si potrebbero per esempio aprire nuovi canali di finanziamento derivanti dalla collaborazione con istituzioni finanziarie interessate di investire nei contenuti
Dall'altro lato si potrebbero integrare le risorse finanziarie con risorse creative organizzative azionariato IP ispirandosi al modello delle cooperative e miscelando con il meccanismo di un azionariato diffuso
Il film diventa così al risultato di una partecipazione tra finanziatori e tela e talenti creativi che formano una società mista
Infine è necessario che il produttori sfruttano il valore dei diritti perpetui della loro Library
Mantenendo il più possibile la proprietà dei loro contenuti lo sviluppo dei nuovi media dalle tv tematica di internet ai divi di ha infatti creato nuovi canali di frizioni
è aumentato il valore del prodotto film in realtà un film non è un prodotto che finisce con il consumo ma è un'energia rinnovabile che può trasferire il suo successo sul prodotto successivo
La linea distributiva deve sfruttare al meglio gli input già proposti dalla Casa di produzione mantenendo un'immagine coerente dell'opera questo coordinamento permette anche la distribuzione di godere del supporto dato dal marchio di qualità della Rete
è importante ripensare alla modalità di provata di promozione utilizzando tutti i canali a disposizione trailer cinematografici e televisivi radio stampa
Internet gli spazi urbani e cercando nuove formule indirizzato uno specifico pubblico di riferimento
Il punto di arrivo di questo percorso è la sala cinematografica il contenitore sociale dove il prodotto incontra il suo pubblico che abbiamo già visto essere elemento attive variabili importante per il sistema cinema
Sarà compito dell'esercente coordinarsi con le altre componenti della Rete
Tenendo ben presente le caratteristiche le esigenze del proprio pubblico di riferimento così da trasformare la sala cinematografica in uno spazio a misura d'uomo
Tale modello di sala che io definisco palazzi del cinema dovrebbe da una parte mantenere alto il livello dei servizi dall'altra trovare nuove formule di fidelizzazione
Oltre a curare con forte tecnologia della sala
Dovrà essere data sempre maggiore attenzione alle attività collaterali a una programmazione cinematografica coerente a un'accurata politica dei prezzi a una diversificazione degli orari alle iniziative per il pubblico giovanile
L'esercente una volta diventato punto di riferimento per il proprio pubblico e supportato anche dal marchio di qualità di tutta la rete avrà un raggio d'azione più ampio
Per quanto riguarda la programmazione ci sarà maggior possibilità di proporre fin di autori poco conosciuti
Inoltre grazie al canale di comunicazione aperto con il proprio pubblico si potrà sperimentare una graduale educazione all'immagine Incontro con gli autori proiezioni speciali documentari sui protagonisti della creazione cinematografica concludendo per sostenere questo rinnovamento è necessario pensare a una legge che regoli il funzionamento dell'intero sistema audiovisivo e non si limiti solo al cinema
Ma tenga conto dei nuovi spazi che si sono creati con l'avvento di internet e del digitale dello sviluppo delle tv tematiche del ruolo della tv generalista è privata
Si potrebbe i tipi ipotizzare un intervento dello Stato che applichi un meccanismo di finanziamento simile al Fondo di garanzia di garanzia ai vari settori
Produttivo distributivo dell'esercizio formativo in un'ottica non più assistenzialista ma di partnership
Riguardo alle modalità di finanziamento per esempio le sale cinematografiche si può ipotizzare la seguente formula volta supportare soprattutto i territori più deboli
A fronte di un intervento economico statale da definire l'esercente si impegnerebbe a programmare cinema italiano ed europeo per almeno il cinquanta per cento della programmazione
Offrendo alcuni servizi accessori sulla base del modello dei palazzi del cinema sopra esposto grazie
Allora ringraziamo Lionello Cerri io non propongo che questo intervento se lui il scrittore si può far circola può essere un documento interessante da
Così da far circolare diceva prima Cecchi Gori questa giornata
Deve essere appunto una giornata di lavoro in cui si arrivi poi a fine giornata
Così ha delle proposte
Avere avuto l'impressione di aver fatto qualcosa di essere arrivati qualcosa quindi la proposta insomma questo intervento di Cerri è stato interessante
Con delle proposte che vengono aggiungersi a quelle appena fatte da Cecchi Gori adesso
Propongo di dare la parola Luciana Castellina che non ha bisogno di presentazione ma che sarà un invece un discorso il titolo del suo intervento è la distribuzione globale lei ha un'esperienza internazionale
Di cinema e quindi ascoltiamo il suo intervento
Ma io vorrei prenderla un po'alla lontana cominciare da un interrogativo che credo sia
Giusto porsi perché non c'è mi pare una non risposta ancora soddisfacente unito non è adeguato sul millennio che si apre
Che tipo di millennio sarà sarà un millennio delle società multiculturali dove ci sarà un positivo meticciato ore Cipro cinque mesti
Oppure sarà il millennio delle società dominate da una monocultura omologante impoverita dalla perdita delle tante diversità che hanno reso il mondo ricco
Se guardiamo a questo problema dal punto di vista del cinema dell'audiovisivo che poi l'espressione più moderna e più popolare della cultura contemporanea
Non si può che essere pessimisti perché sebbene le nuove tecnologie della comunicazione
Offrono una straordinaria moltiplicazione dei lettori che dovrebbero dunque consentire il massimo di una richiesta dei programmi di pluralismo il panorama è in realtà desolante mente uniforme
Perché ai mille canali della televisione alle meraviglie di internet e corrisponde un grammatiche sempre più rapida concentrazione delle fonti che questi canali alimentano
Sempre meno società che producono distribuiscono che gestiscono le emittenti che gestiscono le sale
Sempre meno server Sun che selezionano i programmi di internet
Il rischio dunque grosso che si perda una straordinaria occasione storica e produttiva di una domanda di prodotti audiovisivi che è cresciuto in proporzioni geometriche
Perché se il prodotto è sempre più o meno uguale beh la domanda finirà fatalmente per esaurirsi perché aver mille canali se prodotte più o meno sempre lo stesso tanto vale tornare alla vecchia televisione generalista
Dicevo che la cifra del cinema danno un'immagine reale del mondo assai diversa da quella
Che si pensa se ci si fa ingannare dal fatto che tutti viaggiano molto che i giovani sembrano protagonisti di uno straordinario scambio e così via in realtà si scambia pochissimo nella nostra società
Neppure la famosa in tv vi diciamo canale free privilegiato dei giovani e realtà se la si guarda bene la galleria la galleria di stereotipi
Tutti uguali è un Europa andiamo di nuovo a guardare il film cinema che può indicativo fondamentale
In Europa di film non europei non americani
Cioè tutto il mondo l'Asia comprendere a Cina Giappone l'Africa Sud America l'Australia Canada e cede eccetera se ne vedono solo blu per cento noi vediamo solo l'un per cento del mondo
E di firme europei non nazionali cioè di film
Che non sono i nostri sono degli altri Paesi europei i Paesi europei vedono quasi nulla una media cinque sei per cento
Per il resto vediamo film e fiction americana settanta all'ottanta per cento perché questa è la cifra dell'occupazione del mercato divisivo e poi vediamo produzione domestica che cresce e questo è un dato molto positivo lo diceva Cerri
Cresce un po'dovunque anche se volete per una reazione a quella a una omologazione che è stata molto più pesante negli anni passa cresce da noi nonostante le lamentele dei nostri giornali abbiamo avuto una stagione molto felice
E però questa produzione passare raramente la frontiera talvolta non passa neppure quella delle frontiere regionali
E badate questo non avviene solo per i film italiani ma avviene per tutte le cinematografie europee noi non vediamo i film francesi o tedeschi i tedeschi non vedono le nostre e io lotto comunichiamo attraverso il linguaggio l'immagine della cultura cinematografica americana tutti conosciamo coinvolti quelle storie quei valori conosciamo pochissimo dei nostri vicini
A Francia che è stato un paese come dire fratello riconosciuto molto di più dalle anch'vecchie generazione che hanno dai giovani
Ora è vero che assumere il cinema come paradigma potrebbe risultare deviante perché oltre ad non è un luogo geografico non è solo l'America è molto di più nella patria dell'immaginario e pertanto gode di una extraterritorialità diciamo resta il fatto che vediamo tutti solo quel Gilman e non conosciamo più nemmeno i nostri vicini
Ora che si producono a cosa là dove si produce meglio e con più efficienza Hollywood in questo caso che sarebbe poi la legge della globalizzazione può essere eventualmente giusto se si tratta di frigoriferi o di autocarri
Vale a dire di cose che sono uguali si se si producono a Olly Murs che a Roma che a Timbuctu a Bono sai che s'non è così per un film che non è ma spesso prodotto se si produce a Timbuctù a Hollywood o a Roma
Il film sappiamo bene incorporano immagini collettive memorie storiche fantasie valori che hanno implicazioni sociali e politiche centrali nella riproduzione di una comunità di una nazione direbbe il nostro presidente perché credano senso comune consenso che sono gli ingredienti fondamentali per l'infinito su un amento di uno Stato democratico
Perciò la produzione del film non si può delegare conta dove si fa eccome si fa circolare
Come per i formaggi o le piante il sapore della terra essenziale
La cultura è come la terra cioè non è solo uno strumento di produzione delle patate e dei pomodori ma il paesaggio e memoria e così il film non sono solo industria della Entertainment
Sono produttori dissenso quindi di un bene estremamente in delicato ed importante per la collettività
Questa il significato della difesa condotta dall'Unione Europea delle diversità culturali per un verso condizione della ricchezza che nutre poi il dinamismo sociale
E quell'altro base di una identità senza della quale non tiene la costruzione politica io credo che avere sottovalutato
Questo fattore culturale sia stato nella costruzione dell'Unione Europea un danno grave e produttore di conseguenze assai negativo
Ora questa che in Europa abbiamo chiamato ma Donald Ytzhak sezione della cultura alimenta peraltro come reazione pericoloso chiusure difensive iper localismi ripiegamento identitari integralismi
Lo vedete sempre persino nelle bande nelle gang giovanili ormai ci sono geni di chiusi che sono assunti come senso di appartenenza appunto chiusa
Si è scritto molto in proposito Alain Touraine ha parlato di mondializzazione che produce un revival tribale dice proprio revival tribale un sociologo americano Benjamin Barber dice addirittura
McCullough verso sud Jihad prendendo proprio il termine dell'integralismo islamico
Fenomeni cioè forze politiche badate si riflettano anche sulla produzione culturale in Europa nella fiction e nel cinema o comunque e non solo in Italia ci sono forti tendenze localistiche
Sono una reazione salutare ma pericolosa se si rinuncia a guardare oltre le frontiere e se questo finisce per diventare autoconsumo cultura
Nei momenti clou regia paradossalmente favoriscono questo
Il specie di impero ottomano culturale accanto all'università risale determinato delle culture dalle film due cinematografia dominante delle Anglade subalterne delle nicchie parola molto alla moda ciascuno la sua nicchia
Senza scambio farle indurci a queste e che non concorrono io non voglio essere ridotto una nicchia perché voglio concorrere a determinare l'immaginario collettivo del mondo l'universale
E quindi non mi importa che mi sia garantito il consumo della mia cultura voglio un'altra cosa voglio lo scampo
Ora l'Europa può essere da questo punto di vista potrebbe essere uno straordinario laboratorio per una multiculturalismo dinamico
Perché la Regione che nel più piccolo territorio ha conservato più differenze linguistiche religiose e politiche etniche culturali ciascuna forte di una propria sovranità Hans Giorgio che ad Amman
Filosofo tedesco dice e ha ragione si applica questo ragionamento è che l'Europa proprio per via delle sue pluralista delle sue positive differenze anche di lingua che noi tendiamo a considerare invece sempre un dato negativo un handicap
è il terreno privilegiato dove sperimentare il principio della comprensione dialogica vivere con l'altro come l'altro dell'altro
E allora lo svantaggio della nostra frantumazione può essere rovesciato e diventare un vantaggio lo specifico vantaggio
Di essere obbligati a incontrare subito l'altro nella sua piena autonomia nella sua piena espressione il contrario degli Stati Uniti
Dove l'altro lo è solo e altro solo transitoriamente storicamente finché non si assimila
E la curiosità di ciò che non è USA non è sollecitata infatti come sapete andiamo a dare guardare i dati la distribuzione negli Stati Uniti il novantasette per cento dei film che vengono proiettati sono prodotti negli Stati Uniti stessi e il resto del mondo filtra attraverso un forellino minimo del tre per cento
E io ecco l'Europa io credo che a questa Europa proprio a questa senso occulto a ciò che la specificità dell'Europa si debba tingere per capire trovare stimolo sul che fare
Anche Husserl e nelle sue controverse elezioni violinisti degli anni Trenta
Fondava la superiorità dell'Europa la sua pretesa di universalismo non su dati zoologici razziali ma sulla ricchezza il valore che gli veniva conferito dal attraversando un trans nazionalismo che l'impegno appunto a prescindere dei propri particolarismi conferendole il compito permanente di autocritica ANDI proprio messe in discussione
E allora possiamo accogliere questa sfida assumerci questo ruolo di saldare il millennio dal binomio ma dall'abitazione culturale revival tribale ed io credo di sì
E credo che lo si debba fare proprio a partire del cinema per il ruolo culturale che il cinema
E qui il cinema prodotto audiovisivo chiamandolo a svolgere in questo contesto un compito importante
E difficile
Non solo produrre ma distribuire far circolare io sono più ottimista oggi innanzitutto perché sempre più si vanno creando reti informali di operatori culturali dell'audiovisivo cineasti Autoreiv voli
Che si stanno costruendo in Europa strutturando reti
Che interagiscono con le istituzioni per impedire innanzitutto che si applichi al prodotto audiovisivo lady stessa regola che si applica i frigoriferi o le telecomunicazioni
E cioè che il settore venga liberalizzato da accordi OMC il che comporterebbe la cancellazione di tutte le politiche europee nazionali a sostegno del a difesa della diversità culturale
Ed è interessante che queste reti questa consapevolezza ormai non sia più soltanto quella di una parte degli intellettuali si dice sempre dei francesi ma sia oggi la posizione ufficiale
Del Forum della società di internet informazione europea o che un organismo ufficiale
E ultima arrivata della bisarca vale a dire della British Scream audio visuale
Council che è l'organizzazione dei produttori britannici
E infatti nonostante dogma neoliberista che dominante per ora in tutti i negoziati internazionali
La cultura ha costituito un nodo e per ore in nessun accordo nel regionale nato a quant'altro o generale
La liberalizzazione di questo settore è stata inclusa e in Europa queste diventato una posizione ufficiale
Che si chiama alla European quello che vale per la televisione che vale per il cinema e cioè un corpo legislativo su cui certo c'è ancora molto da fare che garantisce sostegni alla produzione cinematografica e Anna distribuzione e che in Italia positivamente cominciato ancora parzialmente a tradursi nel nostro ordinamento
Ma certo manca ancora un impegno serio delle televisioni che sono i principali produttori di cultura ma anche è stata preparata ma non è andata in porto la legislazione antitrust che oggi in blu invitando consenta di entrare nelle reti di distribuzione cosa che è difficile ora questi strumenti finanziari regolamentare amministrativi sono essenziali
Perché se è vero che le diversità europee possono rovesciarsi alla lunga in vantaggio in ricchezza è anche vero che nell'immediato non soffriamo del fatto
Che non solo noi in Italia ma ovunque in Europa e non solo in Europa del resto
La nostra industria cinematografica sebbene attualmente ripeto vive una stagione felice non può contare sul mercato domestico di dimensioni sufficienti ad ammortizzare gli investimenti
E all'Eastern andati all'estro la circolazione di prodotto straniero per quelle ragioni culturali che dicevo è sempre più difficile
Ora è difficile in queste condizioni e ottenere un impegno del capitale privato perché il rischio eccessivamente elevato
A differenza degli Stati Uniti dove c'è un grande mercato domestico e dove c'è una grande egemonia mondiale che consenta una penetrazione altrove si è molto parlato l'anno scorso dei capitali tedeschi che finalmente la investivano nel cinema e si è detto e vive veniva
Ma si è andati a vedere quei capitali erano andati tutti a Hollywood
E perciò si produce ma non ci sono poi i margini per lo sviluppo la distribuzione marketing la promozione
Giusto e necessario dunque creare un'industria del cinema europeo in grado di rivolgersi a un mercato più vasto e che consenta di costruire delle strutture adeguate
Però dobbiamo fare attenzione una cultura comune europea
Oggi come oggi non c'è è solo potenziale infatti in Europa si dice sempre lei culture con la et io credo che ci sia però insomma un processo è un travaglio lungo per per tirarla fuori ciò che si dice cultura europea di solito e l'Occidente che è un'altra cosa
E non si inventa una cultura non può essere artificiale
Non non può consistere nel cinema solo nella giusta posizione di un attore francese un regista inglese e di uno screening RAI per danese è stata l'esperienza dell'Europa pudding e cioè di una produzione priva di identità un film bello se il saldo nelle sue radici anche locali ma è importante che questo film possano parlare ad altri e cioè possa essere oggetto di scambio questo intendo dire per cultura europea che il film possa
Estere circolare
A questo fine sono fondamentali le coproduzioni non solo come coproduzioni finanziari
Ma coproduzione che consentano un lavoro collettivo e dunque Lo sguardo dell'altro dello straniero dell'altro europeo
Che mi aiuta a capire come il mio pessimo e saggio possa essere capito il Danimarca o in Germania io credo che il lavoro fatto per rinnovare le coproduzioni in questi anni sia stato molto importante bisognerà col prima
Questo insieme un maggior lavoro comune può essere una delle vie se non vogliamo che i nostri film diventi non materia prima per i Magics
Noi vendiamo all'estero ciò che può agli americani rifanno a modo loro dei nostri sorte
E per finire o un messaggio che vi devo portare qua chi mi ha incaricato di portarvi Vittorio Storaro che era ieri sera a New York per inaugurare questa
Mostra in cui importanti che ha fatto un Gauguin anch'dei via più grandi direttori di fotografia i italiane io credo Cecchi Gori che
Tue ragioni finge né a venderli però la visibilità è di estrema importanza a questo servono i festival a questo servono le rassegne
Perché nel mondo nel mercato globale questo è un messaggio mediatico fondamentale allora Storaro mi incaricava di dirvi due cose che avrebbe voluto finire a dire e qua la prima che è molto legata a quanto dicevo io prima sulle coproduzioni perché il premio Donatello il nostro premio nazionale il nostro Oscar non data dei premi anche a coloro che italiani hanno lavorato infine un europei Secondo perché non facciamo un'Accademia del Cinema italiana per dare senso la diciamo i sottolineare l'importanza del cinema italiano
Ecco per concludere o la sulla distribuzione in mercato globale non è solo un mercato più grande è un mercato diverso
Per cui è inutile che continuiamo a piangere su com'era verde la nostra vallata quando c'erano i nostri figli meravigliosi che giravano per il mondo
Quel tipo di mercato di distribuzione di circolazione non c'è più e irripetibile vero che allora c'erano grandissimi autori che oggi non ci sono più ma anche se ci fossero quegli autori non sarebbe la stessa cosa
Oggi
Non c'è più lo stesso ruolo degli intellettuali nel trasmettere non c'è più una comunità di riferimento
è sempre più importante il messaggio mediatico che accompagna l'opera che e diventa alla fine più importante che la qualità dell'opera stessa il marketing e il libro oppure muoversi molto sul suo molto d'accordo su quello diceva Lionello Cerri nella costruzione di questi Circuiti alternativi
In secondo luogo perché le concentrazioni ora ma
Problema culturale finché non saremo convinti della importanza che oggi gli atti di rischio percorre il nostro millennio la nostra futuro
Di una monocultura soffocante e dell'importanza di salvaguardare le diversità non credo riserveremo questo qua
Grazie Luciana Castellina
Anche per il messaggio di Storaro che ci ha portato comincio avete non so fa piacere di vedere una sala cinematografica non la mattina alle undici così piena dicono tutti che la gente lavoro nel cinema si sveglia tardi invece vedo qua sale ha già molti registi in molti personaggi importanti del mondo del cinema anche prenderanno la parola
Qualche minuto
Oggi abbiamo due grandi assenti che però ci accompagneranno
Così con un loro presenza in quanto sono stati intervistati
Qualche giorno fa il primo Montanelli a cui adesso tra qualche secondo cedo la parola nel pomeriggio ci sarà Umberto Eco e spero che Luciana Castellina sia presente anche nel pomeriggio perché in qualche modo lui risponde
A quanto tu hai detto proposto quindi sarà interessante anche sentire
Quello che ci dirà Umberto Eco nel pomeriggio adesso diamo la parola così virtuale
Le immagini a Montanelli e quindi volevo l'intervento di Giovanna Melandri
Direttore
Il cinema italiano lei ha anche lasciato del cinema nella sua vita sciopero siano ricordo ma insomma ha fatto un film poi lei è un appassionato decidevano conoscono proprio un appassionato bacio seguivo
Oggi non osservo nasce può brullo sec. attraverso l'atto del ricorda che il punto è questo il nostro cinema il cinema europeo io lei crede anche il cinema americano vedo che come il cinema italiano del cinema italiano non potrebbe essere a un livello più basso censo che noi non produciamo più del PIL sono rarissimi Eating azzeccati e sono andato a azzeccata azzeccati solo quando azzeccano l'attore ad attuare quei due
Ma io un'esperienza lunga nel viaggia ciò che li guardo il film e mi ricordo di una cosa mi ricordo che il cinema italiano fiori e diventò un cinema importante non quando il regime fascista che aveva capito l'importanza del Cile
Gli mise a disposizione a disposizione tutti i mezzi possibili e immaginabili
FCE Scipione l'Africano quella robaccia insomma che fu detto Shue Conella applicano perché costa un sacco a un sacco di soldi e non ebbe fatta ebbe successo tante l'Italia un successo imposto no il cinema italiano fiori
Nel nel momento in nel momento più scalcinato che ebbe vita nell'immediato dopoguerra quando in Italia era veramente in miseria
E anche i mezzi mentre messi a disposizione del cinema erano miserabili fu allora che inventò il neorealismo cioè il cinema della miseria
Se lei pensa agli mignolo oggi non c'è più miseria oggi non c'è più miseria e per questo siamo in crisi allora dobbiamo diventare incamerare avvierò io ho visto che per esempio nelle scene richiede il team di televisione quelle scuse non so come si chiamino queste serie in cui si è c'è zero come stiamo a Zingaretti mi pare il commissario Montalbano emissario monta da Zingaretti invece non lo conosco io personalmente eccellente attore eccellente attore in cui si che però interpreta che cosa interpretando un'Italia miserabile d'Italia
De delle truffe l'Italia in Italia della mafia insomma l'Italia che somiglia a quella del primo gruppo come non solo cinema sono televisione riproduzione di un'Italia miserabile perché l'Italia diventa vera
Quando ha il coraggio di mostrare la sua miserabili tra l'Italia ancora quella degli altri
Urbano altre cose che fumano nel centro nord ma sempre ladri sono campano di ladrocinio quindi piace questo tipo di questo tipo perché è vero riproduce il Bennet France addebiti
Reale e veritiera
Mi riferisco errori bisogna per avere successo per ridiventare un cinema così competitivo mondiale ecco
Fin dove possiamo diventare ripetitivi la lingua italiana
Poi la Sicilia
Se è possibile
Come possiamo metterci in gara con gli angosciati che quel giorno il mondo intero
Questa inattesa centrasse sulla cosa più italiana le cose più italiani che stranieri senza avere in cui tra spie lo spettatore riconosce sette
Parliamo sì ma anche all'estero anche riescono possano preferiscono
Perché c'è una verità
Quindi lei in poche parole vorrebbe un figlio un cinema che ritorna a essere che ritorni a essere veramente italiano ci fa dire quel cinema che si può sviluppare soltanto inizia con con tutte le sue magagne con tutti i suoi difetti con tutte le sue miserie con tutta la sua scalcinati per l'Italia
Finché non ha cambiato locandine ma
Grazie
Va be'
Allora
Sentivo il ministro Melandri gli insegnamenti di si fa di solito sono sempre d'accordo con Montanelli un po'meno
Senta fatto quindi bene
Quindi diamo subito la parola a Giovanna Melandri
Ma mi tocca mi tocca
Esprime un distacco
Non è capitato spesso negli ultimi
Con Indro Montanelli io credo che
Insomma non non dobbiamo sottovalutare
Le buone carte già il cinema italiano e anche il cinema europeo io cercherà di dare
Piccolo contributo a questa
A questa giornata lavoro
Proprio a partire da da questa riflessione non credo che ci sia bisogno di ricordare che poche settimane fa anzi pochi giorni fa un autorevolissimo giornale
Variety a
Raccontato e ha descritto la situazione del cinema italiano parlando della nuova primavera del cinema italiano
Allora io cercherò di
Come dire di dividere questa questo mio intervento in due parti una prima parte
Nella prima parte vorrei veramente molto sinteticamente però descrivere descrivere il paesaggio del dell'industria cinematografica italiana della situazione del nostro Paese
Anche perché è tempo di bilanci è tempo di verifiche sulla nazione anche di governo di questi anni
E e credo che sia utile ricordarci che viviamo cinematograficamente parlando in un paese veramente molto cambiato dal mille novecentonovantasei
Consentitemi di fare questa parte diciamo così da parte anche che mi spetta per istituzionalmente
è quando nel novantasei
Il centro sinistra comincia ad affrontare il tema della dello sviluppo dello sviluppo della promozione di quest'industria la situazione era vorrei non ce lo dimenticassimo a dir poco avvilente fondi pubblici e produzione in calo
Sale insufficienti generalmente invecchiate
Sale invecchiate oggi siamo ospiti di una esempio di che cosa è successo nel nostro Paese in questi anni
Una forte burocratizzazione anche delle in tutto il mondo della del sostegno dello ausilio alla cultura
Con anche fatemelo dire so che non tutti condividono questa impostazione ma con un forte influsso delle rappresentanze sociali dell'industria cinematografica nelle scelte di contenuto artistico
Una inesistente comunque diciamo in senso in senso ampio una inesistente
Leggibilità o interpretabili Zima leggibilità possibile delle politiche pubbliche in questo settore
Tanto che erano affidate a un sottosegretario
Ma spesso dotato anche di altre belle che il cinema e l'audiovisivo non aveva una casa oggi con la riforma del ministero dei Beni e attività culturali finalmente le politiche per l'audiovisivo per il cinema hanno una casa hanno una loro limita ma più ancora di questo cercherò di ricordare alcuni così alcuni tratteggiare insomma questo questo profilo viviamo in un Paese che ha ricominciato a produrre io direi che questo è il punto di partenza cari cominciato a produrre
Più di cento film all'anno
Nel questa soglia non veniva superata novantatré come tutti sanno una produzione che quantitativamente parlando sottolineo quantitativa pente parlando è seconda in Europa solo la Francia
A me aumentano e sono aumentati i film prodotti con capitali interamente italiani ma soprattutto e mi riferisco anche a quello che diceva Luciana Castellina poc'anzi aumentar questo mi sembra un vero
Come dire indicatore di salute
Dell'industria cinematografica italiana aumentano soprattutto ancor più significativamente i film coprodotti
I film coprodotti e più in generale i rapporti di collaborazione tra produzioni italiane ed estere voglio dire una parola su questo perché credo che questi rapporti di collaborazione che hanno contribuito alla realizzazione anche di film che hanno ricevuto importantissimi consensi di pubblico e di critica
è anche il frutto di una politica lo ricordava Luciana Castellina prima
Abbiamo in questi anni riscritto accordi di coproduzione con molti Paesi ultimamente la Germania con la Francia il Belgio il con moltissimi Paesi europei anche non europei per consentire ai produttori italiani di partecipare anche con delle quote piccole delle quote di partecipazione di minoranza a questi progetti di coproduzione che attualmente non sono solo Progetti
Industriali e finanziari ma sono anche progetti culturali c'è credo che siano uno dei una delle risposte a quell'esigenza di contaminazione e di formazione di costruzione di una alfabeto audiovisivo e di una cultura condivisa in Europa di cui si parlava prima dunque s'è ricominciato a produrre
Viviamo in un Paese che nel novantanove i dati del due mila sono sono migliorati ancora ma rimaniamo al novantanove ha distribuito nelle sale ottantotto film italiani o di coproduzione il ventisette virgola otto per cento dei film distribuiti
Un dato in aumento come in aumento è il numero dei film
Europei distribuiti accerto rimane maggioritario il peso del della cinematografia americana ma la famosa rapporto quota di distribuzione del prodotto europeo sul prodotto nazionale in questi anni è cresciuto costantemente
E dunque anche la quota di mercato a quote di mercato dei film italiani dopo il crollo
L'ho registrato nel novantotto si è assestato nuovamente attorno al venticinque per cento oscilla tra il ventitré e il venticinque per cento è uno degli obiettivi uno degli obiettivi che ci eravamo dati
Io soldi parlare di numeri di cifre di figure che a questa platea insomma
Parlano eloquentemente
Dunque una quota di mercato quella italiana in Europa ancora una volta seconda solo a quella della Francia
Viviamo in un Paese che vede crescere costante mentre il consumo
Il pubblico
Di cinema
Il numero dei biglietti mostra un lieve aumento io su questo voglio voglio fare una piccola parentesi una riflessione di fondo
Dipende dalla dal perimetro dell'universo statistico a cui ci riferiamo i dati Cinetel se guardate ai se guardati trimestralmente ci possono raccontare di una come posso dire oscillazione ma dobbiamo vedere stabilmente che cosa sta accadendo sul piano strutturale in questi anni nel nostro Paese
Viviamo in un Paese che ha raggiunto quota anzi ha superato i tre mila schermi cinematografici
Credo che questo sia inutile dirlo innanzitutto l'affetto del processo di liberalizzazione che è stato avviato in questi anni
C'è un problema c'è uno o più ancora irrisolto molto serio che il nodo della dislocazione disomogenea sul territorio nazionale di questi
Schermi
Io credo che il la prospettiva per i prossimi per i prossimi anni dovrà essere proprio quella di verificare concretamente l'attuazione di queste nuove regole di queste nuove norme che hanno liberalizzato il settore vedere come riequilibrare la presenza sul territorio
Dei degli schermi cinematografici
Anche qui negli ultimi anni non ci siamo limitati dal punto di vista dell'esercizio degli schermi a liberalizzare il settore dunque a sostenerne
La crescita e la nascita di nuovi cinema ci siamo anche preoccupati anche recentissimamente con un provvedimento che così Rimini se approvato poche settimane fa ci siamo preoccupati di sostenere
Le sale d'essai le sale parrocchiali di sostenere quelle altre dorsali diciamo così del dell'esercizio che sono fondamentali
Per
Per l'intero sistema cinematografico italiana
è stato introdotto una politica di maggiore rigore nella selezione dei Progetti da finanziare
Perché ha saputo difendere tuttavia l'importanza dell'intervento statale per il cinema di qualità e per l'attività soprattutto dei nuovi autori registi attraverso in particolare il sostegno alla produzione di opere prime dei corti ma che ha rimodulato quest'intervento
Che atteso ad aumentare l'impatto imprenditoriale degli interventi pubblici o credo che su questa strada ancora
C'è da lavorare
Che anche
Innescato un diciamo circolo virtuoso tra
Contributi sugli incassi
E
Diciamo apprezzamento del pubblico
Differenziando in proporzione inversa ma sostenendo anche questa forma
Andria articolando anche questa forma di ausilio alla al cinema
Dunque io credo che possiamo dire anche se sono convinta l'ho detto in più sedi e ripetutamente che sul meccanismo del fondo di garanzia
Noi dobbiamo recepire anche la disponibilità dei produttori a
Appunto rafforzare la capacità dell'industria di
Assumere
Su di sé una parte maggiore del rischio d'impresa diciamo così sui Progetti che vengono finanziati ma io credo che possiamo dire che in questi anni abbiamo costruito un sistema di sostegno all'industria cinematografica
Che per quanto appunto
Sotto alcuni aspetti
E sicuramente insomma bisognoso di nuove modifiche tarature ha consentito anche a quei filmini a quelle società di produzione che non hanno richiesto beneficiato del fondo di garanzia di utilizzare altri meccanismi e strumenti a loro
Disposizione che hanno innescato una sorta di circolo virtuoso per l'ideazione e lo sviluppo di nuovi progetti
Naturalmente
Questo non significa che tutto va bene io sono grata alla Fondazione
Italiani europei e la Fondazione Cecchi Gori per avere costruito questo occasione di confronto
E credo che perfino nella
Nella ragione sociale della Fondazione Italianieuropei ci sia una riflessione che deve portarci più a ragionare sulla Scala appunto non solo nazionale ma europea
E
Ritengo che la prospettiva di lavoro per il governo nei prossimi anni debba essere soprattutto diventata su questa dimensione
In varie forme
Innanzitutto
Anch'io penso che
Sino ad oggi e Nizza è stato un momento
Nizza caratterizzato diciamo la costruzione di un comune spazio culturale cinematografico il percorso verso un comune sulla creazione di un comune spazio cinematografico e culturale europeo a Nizza
Ha avuto un momento di diciamo così di arresto
La verità e che la precondizione per realizzare molte delle
Degli obiettivi di cui anche parlava prima Luciana Castellina la precondizione è che
L'Europa decida e assuma questo come uno degli obiettivi strategici del suo processo d'integrazione
Per fare questo io considero per eliminare diciamo così il passaggio da un
Processo decisionale
Fondato sulla mia l'unanimità al a un processo decisionale fondato sulla maggioranza qualificata anche sul nelle materie
Culturali
Ora io voglio dire qualcosa perché su questo punto perché credo che questa dimensione europea
Abbiamo un doppio fa un album doppio volto da un lato
In Europa abbiamo riaffermato anche a fronte della ripresa del
Del decoro del round del Millennium Round del negoziato mondiale del commercio abbiamo riaffermato
L'esigenza e la necessità di considerare
Questi industria
Questa settore di produzione non alla stregua di una qualsiasi altro settore di produzione
è produzione di contenuti culturali
Non può essere assimilato diciamo così al processo di liberalizzazione dei servizi e dei e del settore delle comunicazioni e dunque da questo la forza Terri
Riconferma in sede europea e nel Millennium round della posizione sull'eccezione culturale io credo che sia stato importante giusto per tutte le ragioni che io condivido non voglio tornare
Sulla sulla riflessione diciamo culturale politica più di fondo del millennio che ci attende in cui siamo entrati
Tuttavia tuttavia io credo che innanzitutto per rafforzare
E per rendere possibile quell'offerta plurale diversificata
Sì è necessario arrivi integrare e arrivare alla creazione di uno spazio cinematografico culturale europea
E qui io lo voglio dire anche senza infingimenti diciamo così
Noi non abbiamo trovato nei nella Francia
Nam nell'indice nello sino al Regno Unito per motivi specularmente diverse che però producono lo stesso risultato
Delle partnership forti su questo tema
Cioè prevale ancora in Europa
Tra i nostri partner una nozione
Scusate il bisticcio di parole nazionalista delle politiche culturali e quindi la lo sforzo che il Governo italiano ha fatto fortemente in questi anni per esempio
Peso a immaginare che si potesse creare uno spazio cinematografico Rope o con Regoli regole comuni
Che favorisse maggiormente la Coop le coproduzioni che favorisse maggiormente la circolazione perché tutti l'hanno detto anch'io voglio tornare su questo punto questo è il nodo al collo di bottiglia
I film italiani non sono noti e visti in Germania e viceversa la cinematografia spagnola non è conosciuta
In Francia in Italia
E viceversa cioè noi abbiamo di fatto la possibilità di tracciare un bilancio tutto sommato positivo
Del sistema della produzione industriale per produzione cinematografica italiana ma io credo che il bilancio sia negativo se guardiamo al percorso di integrazione delle politiche europea in questi anni
Veramente la montagna che partorisce il topolino se pensiamo allo sforzo ai mesi agli anni
Di trattative di negoziati per arrivare alla definizione di uno strumento credo che molti di voi sanno di che cosa sto parlando Media Plus uno strumento per soste un ausilio per sostenere la circolazione e la distribuzione di opere cinematografiche
Europee in Europa
Insufficiente per risorse impegnate
Ecco se dovessi tracciare per i prossimi anni un traguardo prioritario è anche una priorità nelle strategie diciamo così istituzionali del governo italiano e dei governi europei e questo
Superare una visione nazionalista una visione
Separata delle politiche culturali e costruire una effettiva dimensione europea nella produzione e nella distribuzione e naturalmente
Ciò che ecco ancora più importante nella costruzione di un alfabeto audiovisivo simbolico comune che non non le cultura la cultura non si costruisce non non est certamente sufficiente
Il ricorso a un regista un attore a un autore di questo o di quel Paese
Il laboratorio il cantiere di produzione che deve essere europeo
Io credo che questo sia un punto decisivo
Un punto di piattaforma politica diciamo così
Non non più eludibile
Perché se siamo accomunati in Europa con la Francia con altri Paesi nella difesa della specificità europea verso il mondo
Dobbiamo essere anche accomunati in Europa nella costruzione nere nella creazione di uno spazio cinematografico
Comune
Ci sono poi
Altre due brevissime riflessioni che volevo fare anche
Mi piacerebbe portare a contributo di questa giornata
è stato detto prima
Dario nello servi i
I film sono prodotti a utilità ripetuta mi sembra che abbiamo detto ecco sono energie rinnovabili
Si può dire anche il Cile il film sono prodotti a utilità ripetuta e lo sono tanto più in un sistema delle comunicazioni che si diversifica
E credo che un monitoraggio costante degli affetti che l'avvento delle tecnologie digitali hanno potranno a vere stanno già avendo sull'organizzazione della
Filiera cinematografica e sulla circolazione soluzione del prodotto cinematografico sia estremamente importante
Le nuove tecnologie costituiscono un'occasione da non perdere da non perdere su tutti i livelli della filiera dalla distribuzione alla produzione per esempio sostenendo ENI integrando anche le forme di sostegno
Che abbiamo introdotto in questi anni per le opere prime per per i cortometraggi per i documentari ecco io credo che sostenere la penetrazione più diffusa
Dell'uso di nuove tecnologie digitali nella legge azione di questi prodotti questi prodotti che poi sono come posso dire i veri cantieri del talento italiano tesseramento importante
Così come un'altra
Aspetto della politica di questi anni che però lascia ancora aperti per problematiche
Serie riguarda il rapporto tra
Produzione cinematografica e sistema dell'emittenza televisiva
Qui come sappiamo c'è stata una norma importante importantissima la norma che ha obbligato l'emittenza italiane le televisioni italiane a riprendere il passo di una produzione nazionale nell'audiovisivo nella fiction
Di più si può fare per il cinema
Ancora di più si può fare per il cinema
Mi pare che anche da questo punto di vista ancora non si sia creato il sistema
Di integrazioni integrazione tra il ruolo della televisione in particolare della televisione
Pubblica
E
La il sostegno all'industria cinematografica a nazionale europea
C'è di più che si può fare
Abbiamo
Credo il dovere di chiedere la principale impresa culturale del nostro Paese la televisione di Stato di farsi carico di questo compito perché è un compito che riguarda l'identità culturale riguarda l'identità del del nostro paese ancora
Il nodo
Della distribuzione delle concentrazioni presente in questo settore questo è un nodo delicato nodo difficile il governo approvò
Circa un anno e mezzo fa un provvedimento teso a favorire la circolazione
Di opere cinematografiche
Il Parlamento questa legislatura nona portato all'approvazione di quel disegno di legge
Su questo tema
Bisogna tornare anche integrando e modificando quel provvedimento ma io credo che questo tema il tema del rapporto tra il sistema dell'esercizio e della distribuzione sia un nodo irrisolto un modo aperto io dico francamente apertamente
Tutti gli indicatori sono voluta a partire da lì perché non stiamo non abbiamo più io io lo veramente non sono tra coloro che suonano il Requiem del cinema italiano io credo che il cinema italiano può contare su due uno su tanti fattori a tante buone carte da giocare innanzitutto innanzitutto innanzitutto non l'abbiamo detto al tavolo fino ad ora ma diciamo innanzitutto il talento
Dei dei nostri autori anche di una nuova generazione che si sta affacciando e non solo tra registi autori ma anche trattori operatori
Artigiani del cinema
Può giocare anche la carta di un'industria produci un'industria che è in evoluzione penso ai tanti
Produttori che sono si sono affermati anche sul mercato in questi anni
E può e deve
Giocare la carta
Del ruolo internazionale del ruolo europeo che il nostro Paese può esercitare nella creazione e nella formazione di questo spazio di questo spazio cinematografico comune dunque
Io credo che
Se la smettessimo di appunto sul eseguirà il Requiem del cinema italiano in questo senso io non sono d'accordo con Montanelli
E non solo perché Variety o perché nella poche settimane fa è avvenuto qualcosa che non avveniva da anni cioè cinque film italiani è tra i primi undici diciamo pure quattro tre primi dieci in classifica
è un risultato
Che non si verificava da diversi anni nel nostro Paese
è stata appunto definita da Variety la primavera italiana
La primavera del cinema italiano naturalmente non ci basta dobbiamo continuare a lavorare per rafforzare
La produzione cinematografica italiana ma io dico anche per creare nel nostro Paese un sistema di distribuzione di Offerta del cinema che sia anche aperto ad altre cinematografie io ho sempre tenuto qualunque forma di ritorno alle quote di programmazione obbligatoria un'epoca è un'era
In cui francamente credo non dobbiamo tornare avendo però presente che la circolazione del prodotto cinematografico
La pluralità dell'offerta è una delle condizioni per una forte identità culturale dunque
L'Italia affatto passi in avanti positivi
A
Può contare sul talento dei nostri autori e dei nostri artisti su un'industria che è in evoluzione che va sostenuta e aiutata su un volo internazionale che deve sempre di più esercitare grazie
Ringrazio molto
Il ministro Melandri per il suo intervento se abbiamo capito bene uno dei punti centrali di questo intervento tanto per
Creare non so un senso sempre mi più a questa giornata
Ripeto lo ascolterete alle tre e mezza il discorso che fa Umberto Eco è molto vicino questi interventi che sono stati finora sulla questione della creazione di uno spazio culturale europea sono in altre parole abbiamo lottato per avere una moneta unica
Forse si potrebbe lottare pur avendo culture diverse
Per avere
Degli spazi culturali comuni
Anche non so per esempio in altri Paesi del mondo come gli Stati Uniti no serie Ugo pay fossero tutti più vicini forse molte cose cambierebbero credo che questa è una le cose principali che sono state dette fino a e poi naturalmente giustamente il ministro Melandri incoraggia il nostro cinema italiano a differenza di quanto ha detto prima Montanelli ora prima di dare la parola
All'onorevole Veltroni che ha lavorato molto anche lui per il cinema italiano
Vorrei che qualcuno ecco ci sono
Molti registi autori importanti in questa sala questa mattina per cui sarebbe difficile dare subito la parola a tutti io chiederei se Luís accettasse
Al regista Monicelli se vuol venire a dire qualche parola
Qui lo vedo
Sì però se permette il dibattito lo conduco io chiedo a Monicelli se vuol venire a dire prima qualche parola
Perché non è non siamo in un regime rose questa è la giornata del cinema anzi facciamo un applauso Monicelli
Si vuole accomodare il suicidio cerchio
Allora
Buongiorno a tutti prima cosa sono veramente è stato colto di sorpresa che non mi aspettavo di essere chiamato in questo momento poi a dire
Quello che penso
Certo quello che è è stato detto fino adesso succedeva ed è italiano e sono il momento che attraversa condivisibile siamo tutti d'accordo sono cose che si sono dette se inserire si continua a dire a ripetere
Però l'unica cosa che posso dire io e che c'è
Davanti a questo
Come posso dire questa speranza che si esprimeva questa specie di inno
A un cinema che si sta ritrovando cinema che sta sta riprendendo
C'è una forte contraddizione perché lui diciamo il cinema italiano forse si sta un po'riprendendo in quanto diventa sempre più italiano sempre più si usava anche la il termine locale
Però al tempo stesso si dice anche europeo anche che si dice anche che in realtà e cinema italiano proviene visto nemmeno in Francia o in Germania o in Inghilterra né quello inglese
Quindi ognuno ogni cinema in una sua vita grama
E come posso dire
Sì grava il miserabile
Proprio al suo interno soltanto nel suo interno quindi non so bene quale sia io l'aria la la ricetta e non l'ho capita francamente la ricetta per cui le cinematografie di ogni un'azione che ogni Paese che fa parte della Comunità europea almeno questi
Possano in qualche maniera essere visti dagli altri parte della comunità
Attraverso quale quale sistema attraverso quale meccanismo
Non lo so la con la cosa che bisognerebbe capire quella e proporrà però se come posso dire in mani in maniera concreta
Ho
Senza perdere poiché le le la specifica qualità del proprio cinema ciascuno di noi
Due
Io penso che
Sta parlando di rinascita del cinema italiano me lo auguro anch'io tra l'altro glielo son già qualche anno che sto dicendo guardate che la voce nelle azioni che vengono sanno quello che devono fare guardava la realtà che li circonda parleranno di quella e quindi le cose certamente non possono che che migliorare così come sta avvenendo
Però io credo che il
La più grande aiuto che si possa dare al cinema
Ciascun Paese ma comunque parliamo del dell'Italia non è tanto quella di creare degli Autori devoto ritirare ce ne sono fin troppi sono tutti sono tutti autori
Quelli che mancano secondo me sono proprio proprio l'industria
Questi autori non sono sopportati non hanno le spalle nessun industriale indiani negli Stati Uniti
Il cinema dovrà fogli cinema e la seconda industria dagli Stati Uniti credo mi pare prima la General Motors e poi c'è l'l'industria del del cinema in Italia credo che saluto lo so ma non c'è non c'è quindi come si ottiene questo abbiamo visto io forse dico una cosa che non farà piacere a molti
Come è possibile ottenere far sì che si manifesti una un embrione di industria cedono dall'Africa italiana
Sia pure piccola come c'è stata negli anni diciamo pure sessanta settanta cinquanta sessanta settanta c'era una piccola industria che permetteva di fare in Italia duecentocinquanta trecento film all'anno
E che permetteva poiché i grandi e dei veri grandi autori di fare i loro figli
Conti qui con i perimetri sappiamo per cui sono scomparsi alcuni sono ancora ancora
Che cos'era credettero questo cioè un cinema
Che fosse remunerativo per riprese per imprenditori un cinema che fosse un cinema
Di qualità ma anche di
Successo
Si parla della rinascere in italiano Persivale Variety eccetera ma perché questi si cinque sei sette Fineschi si eccitano citando stavo citando sono firme non sono di qualità ma anche di successo se non se ne parlerebbe se fossero soltanto film di qualità mai l'insuccesso
Nessuno ne parlerebbe sono stati anche negli anni passati film di qualità
Di Autori che avevano qualcosa da dire l'ho detta però il pubblico non ha seguito adesso si comincia a vedere che ci sono degli autori degli attori e dei scrittori di cinema che scrivono e fanno
Per anche perché vogliono che il loro prodotto sia avveduto
Dal maggior numero di spettatori possibili dal momento che hanno qualcosa da dire vogliono che sia sarà scortata da da facevano risolutore possibili quindi io a mio avviso io credo che la
Vera cose che possiamo fare noi autori Autori sopruso non sono soltanto i registi sono tutti sono gli scrittori naturalmente ma voto somma che spesso sono anche gli attori facoltà il regista di un atto di un film depuratore che il regista comunque questa comunità di persone che lavorano nel cinema secondo me
Sono diventati dovrebbero vietare stato rientrando sì per cercare di fare un prodotto che sia che permetta a chi voglia mettersi a fare l'imprenditore in questo tipo di industria
Non corre dei rischi mortali come nero corsi fino a nove degli ultimi vent'anni
Ecco quello che penso io questo il resto poi penso che verrà verrà da sé ad ogni modo se vi ringrazio scusi grazie
Ecco abbiamo avuto il maestro del cinema che ci ha dato punto concreta diventano sempreché gli andiamo avanti nella costruzione della nostra giornata
Adesso diamo la parola Citto Maselli per l'associazione nazionale autori racconta
Io sono stato incaricato dalla dalla presidente onorario dell'ala incaricato dal Consiglio esecutivo dell'Associazione di parlare a nome dell'associazione c'è stata una una delibera direttore e in questo senso io credo che la cosa più interessante proprio per di questo incontro di questa mattina c'è stato la la intelligente
E spregiudicata apertura della Melandri proprio sulla non non rettori città di questo incontro noi facciamo non riuscì auto esaltiamo no facciamo un discorso di pura diciamo vagamente in questi tempi elettoralistica c'era invece addirittura lei ha detto il punto ne rimane un nodo irrisolto e ha detto il punto centrale è il nodo riso irrisolto
E proprio quella della circolazione dei figli
In Italia e naturalmente il discorso europeo ma è quello della circolazione dei pm cioè quello di una possibilità
Dico l'abbiamo chiamata all'Antitrust verticale abbiamo chiamato in tanti modi ma è comunque la necessità assoluta di recuperare di riprendere il la quelle criterio elementare per cui ogni film italiano alla sua uscita nazionale voi pensate purtroppo lei c'è una una una falsificazione oggettiva no devi chiedere a dire che quando lo diciamo si sono usciti e film già usciti dopo ottanta per cento dei film italiani sono hanno avuto ruche
Replicano uscita nazionale gli altri riescono in una città e un giorno due giorni tre già ed eque risultano usciti ma è come se non fossero cioè di questa è la tragedia che noi stiamo
Vivendo per cui in effetti è molto facile anche dire gli autori non hanno abbastanza il senso del mio e del del pubblico di fare dei fichi piaccia cioè il momento che tu stai
E il tuo film non circola non circolerà non uscirà a livello nazionale voi pensate negli anni passati nei nei decenni passati voglio dire parlo degli anni ancora degli anni settanta etico ogni film italiana aveva automaticamente riuscite di in tutte le città capo zona cioè in tutto aveva più natura automaticamente
Non esisteva e fatto salvo gli regionali che erano quattro cinque firme fino proletaria ma divertono tutti automaticamente avevo una circolazione
Ma il discorso vero che mi pare che Luciana Castellina l'abbia affrontato nel modo più saggio cioè a prescindere se poi dal discorso di critica di autocritica del cose non fatte delle cose da fare dell'impegno a farle
Io mi sembrava potevo nell'impero intervento del nostro ministro ma invece Luciana fa un discorso sul sul concetto problema generale cioè sulla strategia europea sulla necessità di una strategia europea e qui ci avete dice Veltroni abbiamo tentato insieme di fare la federazione europea degli autori io sono cui sono delegato generale attualmente cioè i abbiamo evitato di fare questa direttiva europea del cinema
Lui ci ha aiutato moltissimo insieme alla alla Presidente ma di questo di questo intergruppo CM riadattato retaggio ma voglio dire comunque di fatto ci sta tentando seriamente vita tentando seriamente di dar vita a questo a questo da questa direttiva europea per il cinema che vuol dire esattamente una linea che è quella e finisco perché de poi il e perché è quella della creazione che quella della creazione di uno spazio cinematografico culturale europeo che non è assolutamente da confondere per carità di Dio o con l'idea di una cultura europea
La cultura europea fatta di mille culture la forza dell'Europa rispetto al resto del mondo e la molteplicità delle intelligenze e Cervia ha detto una cosa bellissima che non si riempiva tanto tempo la poetica e la strategia dalla qualità
Ecco mi pare che questo discorso che ha fatto il primo intervento di questa mattina
Sulla dopo l'introduzione di di vittoria ma voglio dire il il Pelide la cosa che ha detto Sherri era stata molto suggestiva perché in effetti l'idea di Mitterrand l'idea che elaborammo e chiudo parlando di un'industria di prototipi come come il cinema cioè di Ragusa totalmente anomala l'idea che elaborammo commettere nella come federazione europea degli autori nel mille novecentottanta ha ieri ed era proprio quell'idea centrale di una strategia europea
Della creatività cioè del della della creazione perché in francese persone più suggestivo tempo un po'fanatico mettono però comunque
Quello della della creata e e naturalmente il discorso della creatività della qualità sono discorsi completano imbastita assolutamente vicini e io credo che l'intelligenza quello che va che va garantito al massimo per quello che sarà possibile
In India di questi tempi per il futuro è quello che è il massimo impegno proprio in cui nella nell'idea politica Dejiko del cinema come punto essenziale appunto come come industria essenziale induzione di prototipi unica da un lato e dall'altro lato per la creazione di unica concetto e di un criterio e di una logica di spazio europeo che sia uno spazio inteso a livello produttivo come moltiplicazione estrema delle cellule produttive delle delle delle opere gli ho de delle per dalla produzione indipendente al tempo stesso percorre riguarda invece la distribuzione la circolazione
Invece nettamente con fortissimi elementi di coordinamento
C'entra Rizzato abbracci
Allora però visto che gli autori fanno proposte prima di dare la parola all'onorevole Veltroni chiederei a Pontecorvo divenire molto no non vuole più parlare del la proposta del cinema mediterraneo
Non vuole allora non so abbiamo un più giovane autore qua davanti che Carlo Verdone se vuole anche lui dire poche parole
So che non vuol parlare ha detto che è afono non è probabile ma insomma facciamogli dire anche qualche parola
Allora saluta tutti
Che cosa dire era su le risorse non è un compito solo perché mi riguardava le strategie
Anche quello è un compito che lo riguarda molto McCoy sull'identità Bosso per dire così qualche una una mia riflessione una mia un mio pensiero un po'sull'identità
Attuale del nostro cinema da spettatore però vorrei farlo non vorrei farlo da da d'autore da operatore del
Cinematografico io ho apprezzato l'intervento di di Indro Montanelli sono d'accordo con lui con l'ottanta per cento di quello che ha detto però sono anche più fiducioso
Rispetto alla alla al finale del del suo interessante intervento e sono fiducioso perché mi sembra di aver avvertito come credo che abbiate avvertito anche voi
In questa ultima parte di stagione
Un una certa un certo cambiamento di tendenza da parte del pubblico verso il cinema italiano
Non è che adesso son diventati tutte rose e fiori però indubbiamente il pubblico si è avvicinato piano piano anche a delle pellicole non prettamente comiche non al film dibattuta
Si è anche avvicinato e mi riferisco anche a un pubblico giovane perché o dei figli di tredici e quindici anni e vedo anche so dove vanno con i loro amichetti
Quindi mi rendo anche conto che si sta sciogliendo alcun tipo di cinema
Un pochino più impegnato che trasmette di più che arricchisce di più
Può essere film di Moretti può essere le fate ignoranti può essere abili Eliot può essere addirittura I cento passi
E qui ci sono poi anche i film comici che giustamente devono andare a vedere però questa questo questa scelta abbastanza incredibile che ho notato in questa fascia di età mi fa riflettere che qualcosa dal punto di vista di qualitativo indubbiamente io parlo del pubblico gioia perché il pubblico che chiaramente va più al cinema che non vorrei dimenticare l'altro però qualcosa si sta muovendo dal punto di vista positivo qualitativo e questa mi sembra già una cosa estremamente importante quindi questo solleciterà chiaramente tutti tutti noi
Poi io spero ad alzare sicuramente il il tiro a pochi a voler fare qualcosa quindi di più anche di più rischioso
A questo punto perché c'è una ci si c'è una spinta c'è una spinta che arriva quindi non dimenticando mai il pubblico perché poi il successo di un film anche chiaramente l'incasso l'incasso significa affluenza di pubblico
Però anche a tentare delle nuove strade più coraggiose
E questo secondo me sono dei dei segnali buoni positivi
I segnali meno positivi sono d'accordo con ciò che è stato detto dall'onorevole Melandri dalla da Luciana Castellina allora allora onorevole Castellina ecco sul fatto della poca conoscenza del nostro cinema fuori io però credo che se la qualità piano piano seguita da un un insuccesso commerciale però significa che i giovani quindi vanno anche bene quei film a continuerà ci sarà anche un interesse internazionale però si deve fare molto di più perché io non voglio più trovarmi come è successo
L'anno scorso due anni fa in situazioni in cui sono stato invitato con altri miei colleghi con alchimie autori che devono presentare i loro film mi sono trovato da solo
Se spesso con con gli altri miei colleghi assenti latitanti a dover parlare del loro film
L'a dover sostare magari a Edimburgo a Lescaut a Praga per due o tre giorni invece restare dieci giorni perché mancavano tutti
Quindi
E questo non va bene non va bene io l'ho fatto con con estremo piacere però faccio molta difficoltà a entrare nel film di un odore che molto lontano dalle quindi ci vuole più professionalità meno spocchia più sensibilità nell'andare nei nei nei veri nel nei luoghi dei veri eroi della nostra cultura che sono gli istituti italiani di cultura che senza una lira si danno da fare veramente
In cento in cento pezzi quindi questo è un piccolo primo passo per intanto far cominciare a conosce la nostra cinematografia perché poi in queste rassegne c'è inevitabilmente anche il critico due critici c'è qualche operatore c'è qualche distributore che ogni tanto viene potrebbe essere interessato ecco quindi prendere più sul serio queste cose dare sicuramente più finanziamento
All'Istituto italiano di cultura che sono un pericolo importantissimo importantissimo come primo scalino tra di conoscenza che la nostra cinematografia
E per il resto ecco cosa dire dobbiamo sicuramente rimboccarci le maniche dobbiamo essere anche sostenuti da da loro e cercare di fare dei film buoni onesti e raccontare la realtà come adesso con molta sincerità
A seconda di quello che è poi la lo spirito l'osservazione di ciascuno di noi io comunque ripeto incomincia ad essere e sono felice ottimista sul nostro futuro pur essendoci tanti problemi
Allora ringraziamo Carlo Verdone
Adesso diamo la parola a Walter Veltroni che come sappiamo insieme a Giovanna Melandri molto affatto
Per il nostro cinema in questi ultimi anni
Come sta il cinema italiano sta più o meno come il Paese nulla si assomiglia come il nostro cinema alle vicende
Culturali politiche alle condizioni economiche del nostro Paese allora forse piuttosto che diciamo avere questi convegni animati da costantemente da conflitto tradizionale tra ottimisti e pessimisti forse conviene
Utilizzare questa occasione dalla quale voglio ringraziare le due fondazioni che è un'occasione molto utile per una riflessione sistemica sul cinema italiano
Per capire quali qual è stato il percorso compiuto in questi anni quali sono le tendenze a livello internazionale che possono riguardarci quali sono forse gli interventi che devono ancora essere messi in campo a livello nazionale e a livello europeo
Perché dico che l'Italia assomiglia al Paese perché il cinema somiglia allo Stato del Paese perché
Probabilmente noi oggi possiamo registrare che come per l'economia del nostro Paese i fondamentali sono abbastanza a posto ne parleremo tra un attimo
Però nonostante questo c'è un filo di disagio e di malessere che attraversa il paese
E c'è stata nel corso di questi anni adesso dico perché ne parlo un po'ottimistica mente in questo caso al passato c'è stato nel corso di questi anni un
Un certo alleggerimento della vita culturale del senso comune
Una certa volgarità che si è fatta strada nella vita italiana
Di cui anche nostro cinema risentito
La grandezza del cinema italiano spesso la si legge come se fosse un percorso autonomo non si dice mai stato il cinema di Rossellini sì benissimo ma quel cinema raccontava un paese stava dentro un paese
Attraversava la speranza il dolore di un Paese quando è stato grande cinema italiano quando ha avuto dentro di sé con il passaggio tra dal fascismo alla democrazia quando avuto dentro di sé il dolore di quello che era stato la speranza di quello che poteva essere
Quando è stato grande il cinema italiano quando
Ha conosciuto un tempo all'inizio degli anni sessanta in cui la società cominciava ad espandersi
Cominciava adesso la società affluente
Cominciava a conoscere i livelli di ricchezza ma anche ad avere in ragione dei suoi retaggi critici precedenti
Coscienza della momentanei età e talvolta persino della ingiustizia di questa affluenza
Chissà che oggi l'Italia non torni ad avere come tutti quanti noi registriamo e come ha detto Carlo Verdone da ultimo un cinema più vitale perché in questa fase di transizione
Questo elemento di stanchezza
Tende a farsi strada non so non non mi pare di poter dire ad un elemento vitalistico ottimistico al mi sembrerebbe sbagliato dirlo ma comunque a qualcosa di più sofferto di più consapevole in qualche misura di più drammatico ma di più carico di energia
Negli anni passati il cinema si rifugiava nel passato
Prendete i premi Oscar nomi David di Donatello mai premio Oscar degli ultimi anni e troverete Shakespeare nella salvate il soldato Ryan e quest'anno si trova il gladiatore è come se il cinema avesse perso quello che una delle sue grandi nature grandi identità cioè la capacità di racconto e di relazione col tempo presente ed è come se divorato tutto questo dalla televisione che occupa questi spazi si fosse rifugiato nel passato dal quale evocare suggestioni utili per provocare ciò che questo schermo diversamente dal piccolo schermo provoca e cioè emozioni risate pianti
Passioni eccetera
Allora forse oggi forse oggi possiamo
Mettere in relazione o almeno mettere l'azione senza nessun sociologismo d'accatto poi però le cose più strutturali ma insomma il cinema io sono convinto che sia anche qualcosa di assolutamente il clima di lasciato grafia sfuggire alla al conteggio statistico dei dati ed è qualcosa che sta dentro il lo spirito di un Paese il suo Zeitgeist il suo lo spirito del tempo che attraversa un paese
Io credo questo che oggi il Paese vive in una condizione incerta Paese non solo l'Italia vive la società occidentale probabilmente dovremo riaprire con un po'più di determinazione indossi e globalizzazione
Perché alla voce globalizzazione ormai il l'elenco delle contraddizioni e tale da da meritare che un po'di senso critico del quale almeno chi è
Chi viene dalla nostra storia culturale e politica De Bari immettere uno sguardo perché gli elementi diseguaglianza essendo chiaro che la globalizzazione un fenomeno inarrestabile come le stagioni dice Nelson Mandela lo
è inarrestabile ma tuttavia in questa inarrestabili tasse la politica rinuncia introdurre quegli elementi di equilibrio che sono necessari per fare un mondo del tipo di quella che se ho capito bene gli appunti di Luciana Castellina scippo
Apparire davanti agli occhi la politica rinuncia sostanzialmente a se stesse
Ma io ho l'impressione che un po'dovunque ci sia una grande domanda di senso adesso scusate la grandezza dell'espressione ma di senso della vita mettete in sequenza i fatti di cronaca italiani non solo italiani degli ultimi anni mettete
Pensate come noi tutti dobbiamo pensare al senso di disagio di solitudine e di perdita di grandi agenti collettivi come la politica forte organizzata capace di evocare speranze capace di indicare mete
Questo senso di solitudine che attanaglia la vita dei moderni c'è un'espressione che Togliatti uso nel sessantatré
Parlando proprio durante la fase di espansione del centrosinistra la solitudine dell'uomo moderno ora chissà che quarant'anni dopo non si debba riscoprire che in condizioni del tutto diverso ci troviamo in una situazione analoga allora insuccesso dei film italiani
E il successo di film che il successo di pubblico
Di quei film dei quali si parla perché hanno avuto come diceva Mario Monicelli successo di pubblico perché se io devo pensare alla giovane produzione cinematografica italiana di questi anni
Posso trovare film e non di Cobelli tanto quanto ma belli
Belli tanto quanto prima che invece nel passato abbiamo celebrato come Belli da questo punto di vista vorrei che tutti noi che siamo stati educati ad una ad un vissuto del cinema
Non avessimo nei confronti di questo giovane cinema che emerge con con confusione con leggerezza e compra ingerita però con lo stesso atteggiamento un po'impaurito che si ebbe di fronte al fisima inglese o che si ebbe di fronte alla Nouvel vaghi in Francia
Discontinuità linguistiche
Che magari non hanno la stessa compiutezza diciamo che avevano quelle scuole e che però costituiscono elementi di vitalità se vogliamo usare espressioni pasoliniana di disperata vitalità
Ma perché hanno successo la stanza del figlio L'ultimo bacio le fate ignoranti I cento passi concorrenza sleale e potrei continuare perché in qualche misura raccontano questo dolore questo disagio
Il vuoto molto invitante
Il vuoto di altro tipo
Del film di Muccino
La difficoltà delle relazioni umane nel film di Ozpetek
Una passione politica perduta diciamoci la verità il successo dei Cento passi va visto in due modi c'è l'indignazione per quello che la mafia fatto ma c'è anche un po'la tristezza per quello che si è smesso diciamo di di mettere in campo come nel genitali nella società civile e politica italiana
E potrete in via Ettore Scola evoca un una dimensione della memoria con la quale ancora l'abbiamo fatto i conti fino in fondo forse il cinema italiano
Ria esplorando avendo il coraggio di Richie inventarsi può contemporanee di entrare in questo dolore in questo disagio ritrova una comunicazione anche con il pubblico più giovane
Il quindi Muccino da questo punto di vista è esemplare perché è il racconto di un di un disagio giovanile dagli altri finché ho citato possono guardare a generazioni più tradizionalmente cimato grafiche
Ma così
Il cinema italiano ai fondamentali a posto Giovanna lo ha lo ha ricordato io se posso rievocare molto rapidamente il senso che per questo dico sta come il paese cinque anni fa il Paese stava male oggi il Paese sta meglio attualmente a una quantità immensa di problemi figurarsi ma sta meglio è un paese che può crescere può svilupparsi che all'occupazione più bassa e via discorrendo
Allo stesso modo si può dire del cinema che ha seguito il tragitto
Analogo cinque anni fa il cinema italiano era una sequenza di sale cinematografiche chiudevano venivano sostituite da negozi di scarpe
I palinsesti delle televisioni pieni di telenovelas brasiliane e di telefilm americani
Una crisi produttiva molto pesante e un calo del consumo stimato grafico
C'era cioè una dimensione depressiva de La sette del cinema italiano sul quale abbiamo incominciato a introdurre perché diva di ogni tanto la politica conta anche quando è buona amministrazione si propone di esserlo abbiamo cominciato a introdurre alcuni elementi di correzione che partissero dalla natura di sistema della filiera cinematografica il cinema è una filiera o meglio il cinema è come la sequenza del DNA se c'è un guasto in un punto questo guasto si Risi si riverbera in tutta la la sequenza
Prima cosa da fare era riportare le nuove generazioni al cinema
L'abbiamo fatto anche utilizzando qui ci sono gli esercenti che allora subirono una qualche violenza diciamo con l'operazione sul prezzo
Che però è servita a riportare soprattutto i dati statistici successivi ci hanno confermato che così era a cominciare a di abituare i ragazzi ad andare al cinema quindi al grande schermo invece del piccolo schermo che una diversità come posso dire di di
Di lettura dell'offerta cinematografica dell'offerta al diciamo culturale in generale molto rilevante secondo bisognava far riaprire i cinema
Costruire quelle multisale che non possono diffondersi ma insomma questo era un cinema dove entrare faceva tristezza perché un cinema da soli un cinema di due mila posti da soli poi vedere anche
Il più bello dei film e Mattia ti dà una sensazione di solitudine
Oggi è un cinema che ha
Non so quante sale e così è per la stragrande maggioranza decine ma non solo a Roma ma in giro per tutta Italia e bisognava fare in modo che i cinema diventassero quello che Leonello seria chiamato in tendenza una Casa del Cinema cioè dei luoghi dove il cinema diventa sulla cultura non un'ora e mezza di spettacolo ma diventasse un posto che si possono trovare i libri dove si possa trovare i manifesti e questa vocazione dovremo sempre di più allargarla costruire
Fare dei cinema delle case del cinema e che significherà anche urbanisticamente trovare i modi attraverso i quali aiutare facilitare tutto questo
Abbiamo fatto un intervento che io considero quello strategicamente più importante da due punti di vista sulle televisioni
Abbiamo detto alla RAI e alle televisioni private basta di comprare solo programmi d'importazione basta di riempire i palinsesti di scenari che sono che costruiscono un immaginario
Per il quale un ragazzo italiano che va sulla Quinta Strada per la prima volta la conosce perché l'ha vista un milione di volte e non sa nulla di siano di Venezia
Ricostruiamo e questo era il
Come posso dire l'obiettivo neanche tanto implicito fu esplicitato abbastanza crudamente ricostruiamo un immaginario che ritrovano i paesaggi italiani non solo nei paesaggi urbanistici
Ma nelle facce degli attori nel modo di girare nei tempi del nostro racconto che non sono gli stessi tempi del cinema di un congruo saranno mai per quanta globalizzazione ci possa essere riavvicinando il pubblico a
A ritrovare un paesaggio italiano
E io penso che oggi se la fiction italiana è così presente sugli schermi televisivi e sia tanto successo di pubblico
Scoperta perché quando facemmo questa cosa anche RAI ci dissero ma non Enzo Siciliano dici è uno dei pochi che credette fin dall'inizio a questa sfida ci dicevano Macondo e facciamo la fece italiano la vedrà nessuno
Oggi sono i prodotti di massimo ascolto
E quanti sono gli attori i direttori della fotografia gli sceneggiatori grande scuola che si stava perdendo scuole la qualità della fortissima che si sta perdendo che fanno rodaggio come un tempo si faceva rodaggio scrivendo la comare secca o scrivendo
I film con i quali molti di voi hanno cominciato così adesso si impara facendo magari scrivendo delle delle fiction
L'altro obiettivo era far riprendere la macchina produttiva
Io vorrei fornire un dato
L'implemento di occupazione
O meglio il monte salariale che è cresciuto nel corso di questi anni è stato all'incirca di centotrenta miliardi c'è stato un incremento dunque di occupazione del venticinque per cento in questo settore
Allora cominciamo a parlare di un paese che ha da questo punto di vista ai fondamentali abbastanza posto di nostri studi sull'autocratici hanno ricominciato a produrre
Abbiamo lavorato questa invece è una cosa sulla quale dobbiamo spingere ancora abbiamo lavorato per la formazione Scuola nazionale di cinema
La formazione è qualcosa di molto importanti i mestieri in una cosa che insieme artigiane industriale come il cinema che poi sia e e carrello da spingere come il cinema si devono tramandare e la formazione di tutto questo
E qualcosa cui un Paese un sistema paese deve guardare con grande attenzione abbiamo cercato con l'agenzia di Luciana Castellina
Diretta da Luciana Castellina
Di evitare quello che Carlo Verdone ha ricordato adesso cioè andare all'estero
Gruppo appunto utilizzando gli istituti culturali ma senza una strategia aggressiva dal punto di vista del della conquista degli spazi cose invece lo dobbiamo fare qui io la voglio dire mi piace ammissibili piacerebbe anche che gli autori cinematografici tornassero ad avere il piacere di discutere insieme e di lavorare insieme e di sentirsi un po'più cinema italiano
Se c'è una cosa di cui è bello discutere perché appassionato di cinema e il cinema e io ho l'impressione che gli autori italiani diversamente dai loro Paddy dei loro nonni giovani autori tendano a coltivare una certa solitudine
Invece di avere voglia come si è fatto nei momenti migliori non solo del cinema ma penso alla letteratura ceppi Angelo Guglielmi
Tanti altri
In cui si è prodotto insieme degli elementi di innovazione di discontinuità
Però anche questo al recupero di uno spazio di mercato all'estero
Era importante anche se comunque su questo voglio dire una cosa che rimanda alla strategia europea
Dico questo non esisterà mai un cinema europeo lo dico un po'crudamente in modo tale che siccome si dice c'è bisogno un cinema europeo non esisterà mai perché tra il senso di SMI la per la neve e
Angelopoulos
Ci sono trenta gradi di temperatura diversa
Tra Stoccolma e Atene non c'è la stessa differenza che c'è tra Los Angeles e New York
Lì c'è un grado di storico geografico di varia natura di unità tale che consenta loro di arrivare sui nostri mercati se noi pensiamo di portare sui mercati un prodotto fintamente europeo che stentiamo a vedere noi europei
Il cinema tedesco dove dov'è finito il cinema tedesco nessuno di noi sa più niente dopo Fassbinder e Wim Wenders l'abbiamo completamente perduto e probabilmente anche l'hanno perduto il cinema italiano stavamo perdendo il cinema francese che invece adesso sta ritornando piano piano
Noi dobbiamo creare uno spazio europeo non un cinema europeo nulla come il cinema è Glocal
è globalizzazione locale e se non vorremo arrivare sui mercati mondiali non ci arriveremo con dei prodotti finti americani
Non ci arriveremo facendo l'imitazione di un modo di fare cinema che non ci appartiene
Quando siamo arrivati sui mercati stranieri ci siamo arrivati con la nostra identità e io sono convinto che i film dei quali parliamo arriveranno cosa di più nazionale di Nuovo Cinema Paradiso
Sicilia Sicilia degli anni cinquanta un posto piccolo della Sicilia degli anni Cinquanta diventa mondiale come era diventata mondiale la bicicletta
Di ladri di biciclette ma se noi che non abbiamo più la possibilità di farlo
Per tanti motivi
Pensiamo di fare in Europa di mettere insieme svedesi e greci insomma presero gli svedesi e greci potrei dire nazionali i danesi e gli spagnoli sia mettiamola come ci pare e di fare con loro un prodotto cinematografico che vada già ben in Europa sbagliamo
Però questo significa l'avvocato Massaro e tanti altri cito che ne ha parlato prima significa però assumere delle politiche ho cercato di far passare in una direttiva in Europa la stessa norma
Che abbiamo messo nella legge italiana cioè l'obbligo a televisioni pubbliche di investire in produzione l'azione europea non ci siamo riusciti
Perché c'è una posizione come posso dire virgolette liberista in questo caso si può usare questa espressione che non consente di andare in questa direzione
Però noi abbiamo bisogno di creare sostegno alla distribuzione questo sì
Il film italiani che siano sostenuti così come i film reciprocamente gli altri Paesi siano sostenuti sui mercati nazionali europei
Strategie di marketing unite dell'Europa sul resto dei mercati perché non dobbiamo entrare come Europa con dei team locali diciamo così capiamo
Sui mercati asiatici o americani con maggiore forza noi italiani poi se andiamo in Sudamerica
Parlavo prima con Paolo Ferrari possiamo entrare con una forza che ci deriva da dal sangue che scorre italiano nelle vene di milioni di sudamericani e pure abbiamo difficoltà a farlo e anche un po'perché il nostro cinema tutti i produttori distributori
Abbiamo come paura di volare abbiamo come paura della nostra ritrovata io non voglio essere ottimista ma insomma
Un po'perché non potrei non essere o chi fa il mio mestiere lo dico per il cinema lo dico in generale non ha il diritto di essere pessimista se pessimista
Fa un altro mestiere perché trasferisce pessimismo prossimo nell'orlo allora e lo intristisce l'abbiamo il dovere di essere ottimisti e il dovere di cercare soluzioni io sono convinto del fatto che questo cinema che sta ritrovando un rapporto con il suo un muscolo a sua storia con la sua cultura con i suoi colori
E che ritrova per questa via pubblico Possa rivale a conquistare spazi mercato all'estero purché il sistema industriale del cinema italiano
Abbiamo voglia di riconquistare tutto questo
Noi abbiamo oggi questo paradosso anzi non è più un paradosso perché l'abbiamo riconnessione rimuovendo la contraddizione noi avremo sempre più mezzi di trasmissione cioè il cinema
Che come è stato per la radio come è stato per la per il teatro non è vero che internet distrugge la televisione la televisione distrugge il cinema Cino e stringere radio no
Occupano spazi diversi perché sono suggestioni dell'immaginario diverso
Lo abbiamo il cinema ma poi abbiamo i DVD a proposito di globalizzazione come strano che per i DVD sia scattato un meccanismo di ripartizione del mondo in zone che impedisce sostanzialmente per accordo tra i produttori di hardware che vi sia la possibilità di usufruire lo stesso DVD negli Stati Uniti in Italia abbiamo internet
Avremo l'UMTS con quello che l'UMTS potrà portare di distribuzione per contenuti naturalmente sarà difficile vedere su un telefonino due ore di film ma insomma
Per esempio un linguaggio come quello dei corti potrà trovare i cortili equivalgono a quello che sono stati documentari per la generazione di Michelangelo Antonioni
Un universo come quello dei corti potrà essere fortemente utilizzato per queste nuove tecnologie o quello dei video che sono un'altra grande scuola di di come fu la pubblicità Gillo non lo dice ma mi ha fatto un sacco di pubblicità Ridley Scott dal fatto i vive oggi fare oggi cioè fa del grande cinema
Quindi abbiamo tanti mezzi tecnologici nuovi che dobbiamo occupare quindi se io dovessi dire e concludo le tre cose che mi sembrano perché mi sembra necessario fare sono primo
Io da ministro e penso Giovanna come me abbiamo sofferto di un imbarazzo
Progetti cinematografici che vanno ad una commissione nominata da un ministro che deve decidere se da uno a finanziamento
Noi abbiamo cambiato con le Commissioni fu una battaglia campale sono nazionalizzate eccetera però diciamoci la verità
E riflettiamoci perché questo è un punto di riflessione comune questi convegni devono servire anche a questo
è dal mio punto di vista in linea di principio imbarazzante
Che pure avendo trovato tutti gli equilibri pur avendo messo in tutte le Autonomie possibili e immaginabili pur avendo messo conflitti d'interessi a tutti
Siano otto persone nominate da un'autorità politica per quanto essa possa essere aperta o o pluralistica che decidono su un Finzi finanzia uno c'è ancora un retaggio di qualcosa che non va bene
Non abbiamo trovato un meccanismo sostitutivo ancora in regime Rita non si è trovato in nessun Paese che faccio una politica il sostegno al cinema il caso dalla Francia che si trova in condizioni analoghe mi chiedo se ora
Me lo chiedo
Non è una domanda retorica mi chiedo se ora dopo aver fatto quegli altri interventi aver aumentato la soglia del finanziamento per fare film un po'più grandi di quelli due camere cucina che facevamo negli anni passati dopo aver creato condizioni perché si processo in cui si potessero fare i corti più facilmente
Se non sia arrivato il momento anche in virtù del risanamento dei conti dello Stato naturalmente non consentono di scialacquare ma di trasferire magari lo stesso volume di risorse in una dimensione non dico automatica ma quasi automatica attraverso la defiscalizzazione
Cioè se non dobbiamo favorire un processo per il quale apriamo un po'le le lei ebbe della produzione ad un meccanismo che sia il più automatico possibile essendo chiaro naturalmente che l'elemento di salvaguardia della qualità che però è un criterio
I fini Muccino non è stato finanziato dalla Commissione è un quindi qualità o no
Ragion sono finanziaria
Penso di sì
Una commissione può sbagliare e del tutto legittimo che sbagli
Mi chiedo se non dobbiamo trovare ma veramente è territorio di ragionamento comune qualcosa che sgancia il più possibile dalla politica
E attribuisca a a delle dinamiche il più possibile Obiettivi meccanismi finanziamento seconda questione che è una mia fissazione dobbiamo allungare la stagione cinematografica perché diavolo l'Italia debba essere l'unico paese europeo in cui il cinema si fa nove mesi all'anno
E in cui film si affollano adesso che sono cambiate le abitudini eccetera credo che possiamo veramente farlo e credo che se dobbiamo sostenere se lo Stato deve sostenere
Il lo start-up di questa di questa innovazione sia giusto farlo
Terzo dobbiamo lavorare riprende una cosa che ha detto cervi per diffondere il cinema sul territorio nazionale guardate io vidi una una statistica per la quale spesso in media un italiano da fare venti chilometri per trovare un cinema perché voi siamo abituati che a Roma usciamo e troviamo ma se stai a Caserta o se stai a
Tante parti del Mezzogiorno d'Italia per andare al cinema degli uscire un'ora prima che torni un'ora dopo e non è la stessa cosa avendo la televisione noi dobbiamo fare in modo che una domanda di cinema che abbiamo fatto crescere trovi lì
Così come a Roma nelle periferie così nella nella Grande Italia trovi un'offerta e quando questo si è fatto penso a quello che è successo a Bari noi non abbiamo avuto un effetto per il quale è cresciuto il multiplex ed è diminuita la sala del della città non possiamo si possono trovare degli equilibri ultimissima cosa e finisco questa invece nella mia
Noi invece che a che tutto quello che ho detto nella mia veste di qui candidato mai non l'Unione non è voglio avere alta
Diciamo che riguardino direttamente le questioni sull'altro grafiche Cinecittà io vorrei che Roma assumesse il marchio di CDC recita come uno dei suoi elementi di identità non c'è nulla di evocativo Olivo dello eh punto e basta non c'è nel mondo nulla di evocativo come Cinecittà
Allora c recita deve essere a visitabile
Dei re dei romani o dei ragazzi romani o dei turisti che vengono a Roma devono poter visitare Cinecittà e invece oggi Cinecittà è ancora quella dei tempi di Ben Hur un grande luogo che ha una scritta e che però persino con le mura del grande fratello che hanno aumentato l'inviolabilità di Cinecittà e difficilmente raggiungibile bisogna fare a Roma un museo del cinema
Forse bisogna fare per i bambini un parco tematico e a Roma si può fare un parco tematico dedicato al cinema
Si può trasformare via Tuscolana in una strada del cinema e fare anche di via Veneto una strada che inevitabilmente evochi al centro questa dimensione sull'autografia di Roma
Parlandone con gli operatori turistici
Viene considerata questa una delle cose che può fare aumentare le ragioni per le quali i turisti stanno in permanenza a Roma e Pomentale questo senso di Roma come che quello che è perché a Roma l'industria ci autografi che è la seconda o la terza e non è che stiamo parlando di una dimensione residuale
E Cinecittà pensandoci in questi giorni mi ha fatto tornare alla memoria una cosa di Ennio Flaiano che è un genio
Era un genio ed era uno dei geni trasversali della produzione culturale
Che su Tempo presente nel cinquantanove scrisse la seguente lettera al cinema che con la quale io vorrei concludere caro Cinecittà alla presente signoria vostra espongo quanto segue primo che ho scritto un film senza casco che ho scritto un film tutto della mia vita
Da quando ero orfano fino a cinquantasei avventure duello amore con forte tradimento vendetta carcere esce con l'amnistia
Io potrei farlo anche come registra
Accludo foto io sono quello in mezzo
Secondo se non c'è film per ora adatto mia persona altezza un metro e sessanta tre bicicletta nuotare carabina prego pigliarmi anche per guardia hanno e magari scopare stabilimento la vita qua è meglio non parlare grazie
Abbiamo
Ascoltato l'onorevole Veltroni la sua passione per il sindaco a sua conoscenza
Del cinema di chi fa il cinema
Adesso
Vorrei sentire se possibile un grande regista
Che Francesco Rosi se volesse venire qui
Per esprimere la sua opinione erosiva fatto per il film sono conosciute in tutto il mondo
E quindi
è interessante sentire cosa servirà
Ma è difficile
Dire qualche cosa
Dini di più
E di interessante
E di nuovo rispetto alle cose che ho sentito dibattere dire questa mattina
Di solito queste riunioni
Difficilmente
Propongono
Delle iniziative concrete
Che possano aiutare il cinema a riprendere un suo posto
Importante come ha sempre avuto nella vita culturale italiano ma questa mattina si è discusso di qualche cosa di di ancora più innovativo
Cioè quello di comunicare attraverso i Paesi dell'Europa attraverso le varie nazioni europee la possibilità conservando le varie identità culturali
Dei diversi Paesi
Di creare una maggiore comunicazione
Dei dei va delle varie cinematografie nazionali
Monicelli ha detto io nonno ricette
Però
Io penso che pur non avendo ricette da da proporre neanche io
Penso che sarebbe molto opportuno ricordare o riflettere
Su quello che può essere il valore della memoria
In tutti gli interventi che sono stati fatti stamattina molto brillanti tutti e che mi hanno tutti
Arricchito
E che mi hanno dato questa sensazione che c'è un interesse vero
Nel nell'aiutare la diffusione del cinema italiano
Però in tutti questi interventi non ho sentito parlare
Per l'importanza della memoria
I giovani giovanissimi
Non conoscono il cinema italiano
Non lo conoscono perché le televisioni
Non trasmettono film italiani
E i ragazzi
Vanno al cinema per vedere quello che gli si propone al CIPE
Ma a casa potrebbero essere raggiunti
Da quello che le televisioni
Ripropongono di quello che è stato fatto e che costituisce un po'ovunque
Indispensabile
Per poter continuare a produrre rispettando quelle che sono le identità culturali
Del Paese
Senza memoria
Non può esistere un futuro
La memoria in questo Paese
è corta non solo nel cinema
Ora
Io penso
Che mantenere le identità culturali di ogni Paese
E Allo stesso tempo fare in modo che
Lei varie diverse cinematografie
Possono con con somme riprendere a comunicare come hanno come hanno comunicato nel passato perché non dimentichiamo ed ecco il valore della memoria non dimentichiamo che il cinema italiano ha avuto in Francia
In cui il il Paese a maggiore diffusione che ci sia stato in Europa
Scusate se se se mi cito ma molti dei miei film hanno avuto più successo critico e di pubblico in Francia che in Italia ma perché questo perché a un certo punto c'era
La c'era un il mettersi insieme di due industrie e Id due sistemi produttivi
La la quantità di di di di attori italiani che andava in Francia e che addirittura ricitare va nei film in presa diretta nella lingua francese
Cosa che non è mai avvenuta per i francesi in Italia era una cosa importantissima che incrementava la possibilità delle delle coproduzioni le coproduzioni esistono sonoramente se a un certo punto ci sono
Scambi di autori scambi di sceneggiatori quanti sceneggiatori francesi hanno contribuito ai film italiani e viceversa
E quanti attori oggi attori giovani potrebbero recitare apprendere a recitare in nell'altra lingua per poter facilitare ora questo non significa creare una cultura europea inesistente perché io sono il primo a non aver mai creduto nella possibilità di creare una cultura europea
L'Europa e grande proprio perché già differenti culture diverse culture ma è la intercomunicazione e la possibilità di di di di produrre di più ricreare possibilità maggiori hanno la produzione dei vari Paesi e quindi insisto insisto sulla memoria
Perché sei giovanissimi non conoscono quello che è stato fatto e non si esercitano su quello che è stato fatto perché non è che devo vedere i film solamente per sapere quello che è stato fatto ma perché quello che è stato fatto sono elevati ci di quello che si può fare in America si è parlato molto di Hollywood dell'America ma in America Hollywood Los Angeles
E e le ha e New York e le altre città americane sono continuamente offrono ai giovani la possibilità di dei di di di vedere i film che sono stati fatti
E insisto purtroppo le televisioni italiane non solamente la RAI ma anche le altre
Vicina allora del pranzo e quindi la nostra pausa perché poi riprenderemo verso le tre e un quarto la prima cosa che vedremo sarà questo famoso filmato di Umberto Eco di cui vi ho parlato seguito poi da molti interventi da alcune forze sorprese
E da un intervento finale di Massimo D'Alema chiederei ancora Angelo Guglielmi che vedo insalate di venire qui forse di continuare questo discorso che ha fatto così sul fatto che i film italiani
Non sono visti in televisione allora se Angelo Guglielmi vuole venire qua un momento
Non so su cosa tu vorresti che io intervenissi dei dei titoli nella follia Collina libero ma siccome ho sentito parlare di cinema televisione c'è la televisione
Va
Siamo qui alla al quasi vicino alla pausa mensa
Quindi difficile
Sarebbe dire cose di
Dire cose che vorrei dire che forse avrebbero bisogno di un tempo e uno spazio diverso
Posso fare qualche piccolo accenno
Io nonché e la l'importanza di una cultura
Si misura sul consumo
Punto interrogativo
Direi che se così fosse
La letteratura italiana sarebbe dominata da cavolini Invernizzi
Da tutta la parola letterature
Questo non è vero
E mi pare che invece c'è la tendenza a
Determinare l'estensione di una cultura misurando la sullo con sugo
Io tutti sappiamo sono parla parliamo del celebrato che tutti ci dobbiamo il neorealismo Rossellini
Rossellini è stato determinante della cultura americana nonostante che il neorealismo non conosciuti non è non ha avuto nessuna circolazioni in America
Riduzione bassissima
E allora che cosa significa
Bisogna riflettere su questi su questi elementi
Si parla di monocultura una uno cultura dominante
Riflettiamo piuttosto sul fatto chi all'interno che se oggi il cinema italiano interessante
E perché non esiste una monocultura italiana del cinema non esiste un cinema romano
Come insisteva
Cosa che registravamo fino a ieri ma il cinema italiano oggi è un cinema fioretto scappano
è un cinema milanese e un cinema piemontese è un cinema napoletano è un cinema pugliese e un cinema siciliano
Voglio dire che
No la globalizzazione con
Concise cravatta
A prodotto la l'esplosione
Di una ricchi varietà e varietà e di culture locali a di profilo di alto profilo nazionale
E questo d'altra parte secondo la grande tradizione della cultura italiana
La cultura italiana negli anni nel nel suo glorioso passato
Per lo meno fino al Cinquecento quando l'Italia era il mondo non l'Italia Italia del mondo
Attualmente era costruita e nella per con cui e nelle arti figurative
Atti relativi e anche nella Q cultura verbale nella letteratura alle costituita da grandi esempi di una pluralismo di culture che entrambi improprio chiamare
Chiamare locali quando a rappresentarle era Giovanni Bellini alla a Venezia
Caravaggio a Roma era
Non parliamo di Firenze
Era e non grandi quindi vuol dire e io non sarei così intenderei spazio queste considerazioni piuttosto che al fatto che lottando il settanta per cento dei film americani e che i film che vediamo in Italia sono per settanta per cento americani
Questo anche i libri ahimè che leggiamo sono spedì settanta per cento calmi Invernizzi hanno questo ti lascia del tutto
Non non ci scomoda più di tanto sono ahimè non voglio fare nessun paragone tentino indicano che peraltro io amo che mi pare anche un grande cinema
E la pare letteratura la letteratura gialla la grande che che praticamente occupa per intero il mercato del del del delle vendite ritirati o quasi per intero i grandi libri hanno una quelli che hanno fatto fanno la cultura italiana e la Cutuli dal farlo quindi ed e e sono le ed e rendono determinante la cultura italiana nel dare senso lei
Alle alle a culture non solo europee ma mondiali
Banche americane
Nato all'interno una circolazione mi quindi seri non non vorrei il Chievo è un voto e vorrei che che non ci si abbandonasse a riflessioni
Tra che adotteranno metri
Più apparenti più spettacolari che non più segreti più sottili che sono quelli che sono necessari per misurare una per misurare la la la la Clark la consistenza la varietà e la ricchezza di una cultura scusate buongiorno
Allora ringraziamo Angelo Guglielmi insomma abbiamo fatto Luna abbiamo parlato molto abbiamo detto molte cose
Io penso che sia tempo per una pausa allora vi do appuntamento alle tre e un quarto cui dove avremo un intenso pomeriggio che sarà come vi ho detto concluso da Massimo D'Alema grazie
Pomeriggio interessante no sto avvicendarsi di persone in questa giornata del cinema
Stamattina ci sono stati perché non ci fosse non era presente molti interventi interessanti sia di registi importanti
Parlato Monicelli ha parlato cose approdato Maselli ha parlato Verdone
Poi c'è stanza una presentazione priva di Valeria poi di Vittorio Cecchi Gori e poi un importante discorso di Luciana
Castellina poi c'è stato un discorso molto interessante di Lionello Cerri sugli spazi industriali della qualità questo discorso credo che sia anche disponibile un documento interessante di lettura
Possiamo fornire chi è interessato
E poi c'è stato un un intervento di Giovanna Melandri sul cinema italiano tra bilancio che prospettive un filmato un'intervista Indro Montanelli
Che si è raccomandato al cinema italiano di essere italiano c'è il neorealismo va vale ancora oggi vi sia il cinema era meglio quand'era povero
Poi c'è stato un intervento molto appassionato di Walter Veltroni
Franco anche un'intervista a un intervento di Angelo Guglielmi sulla televisione così e poi inaspettatamente pensavamo che non venisse invece poiché è venuto anche Francesco Rutelli quindi molti di voi non l'hanno visto perché stavate andando via mentre lui è arrivato e anche lui ha salutato tutti ha Espresso insomma
Suo ringraziamento detto quanto tutto questo è importante per lui il cinema anche quanto Cinecittà fosse importante questo la l'ha detto anche Veltroni successivamente
Adesso però abbiamo un pomeriggio molto ricco e così come abbiamo avuto come madrina questa manna tin Valeria Cecchi Gori vorrei avere come madrina oggi pomeriggio Suso Cecchi D'Amico per cui se vuoi capire qualche parola
Seguirà subito dopo un'intervista a Umberto Eco che verrà proiettata qui come quella di Montanelli
Se io sarà molto curiosa sentire annoia
Parto quello è stato detto stamani va trovato
Entusiasticamente consente tutte le cose ci sono da fare allora dico solo nell'attesa di queste cose che si faranno si spera
Vogliamo applicare quelle che non vengano applicati parlo soprattutto per la televisione dove a poco a poco sono spariti i film italiani che dovevano avere una certa Calerno
Stabilito raccordo o una superiorità rispetto a quelli stranieri e e adesso siamo al dieci a uno cose di questo genere
Beh le interruzioni ai film Deren hanno essere e due dottoresse uno sei diventa
Quindi insomma
Io in tutti i campi se intanto inattesa di fare il meglio
Sì curasse il rispetto delle regole stabilite sarete l'Iraq femminile allora dei capitoli continua questo lavoro propositivo e costruttivo per cui Suso
Cecchi D'Amico chiede per il intanto rispettiamo le regole che già ci sono e questo sarebbe già una buona cosa è un passo avanti adesso
Sentiamo cosa ci dice Umberto Eco
Professore ecco com'è la situazione del cinema europeo c'è ma quel conosciamo tutti la potenza del del del cinema americano è quello che noi a cui stiamo da parte film americani in mente in America circolano pochi film europea
Ora io ho seguito tante discussioni da quando c'applauda da lanciato l'idea di una cultura mediterranea per un potenziamento in particolare si diceva allora del cinema e poi di altre attività sono molto scettico su queste Cox perché le grandi opere d'arte le grandi opere cinematografiche non nascono mai è una è una decisione culturale dall'alto né necessariamente quando un Paese si trova a a
Un genio del del il proprio benessere pensi l'Italia nel momento più buio distrutta dalla guerra tutti che volevano di fame sono venuti fuori alcuni dei più bei film italiani di di tutti i tempi da da Rossellini a De Sica altri paesi nel momento in cui ha dato una grande crescita economico come la Germania non succedeva niente poi sono arrivati va bene i Wim Wenders vicenda offre von Trotta ma dopo poi sul momento mi parli soffermati un poi fanno l'ispettore Derrick voglio dire non c'è mai una una corrispondenza in un senso quasi pale o marxista tra strutture economiche
E sovrastrutture artistica le cose succedono
Perché devono succede quindi non si può stabilire cosa fare perché pensi un po'uno potrebbe dire l'Europa una grande tradizione stoica grandi monumenti ha una storia in mezzo perché non sfrutta tutto questo enorme materiale per fare per fare cinema
E che facciamo noi Scipione l'africano quando l'America è capace di fare il gladiatore
Faraday perplesso farà dei film con gli imperatori romani cattivi che ospiti hanno la coscia di pollo ma dall'antica Roma a re Artù
Sino a alle battaglie napoleoniche tutta quella che è la grande tradizione culturale europea Holy Wood capacissima di diedi assorbirla e poi di lavorarla a modo proprio quindi non poi neanche vendere questo
Puoi vendere e come ai tempi del neorealismo
L'aspetto miserabile e tuttavia energico di una di una società distrutta cosa vivendi la nostra società coi McDonald s'con i blue jeans come le discoteche dove succedono le stesse cose che in America quindi è un serio problema ogni discorso su l'Europa deve per produrre qualcosa che la rappresenti e puramente aspra ma ci può essere un rimedio professore a questi intanto ci sono c'è un rimedio che si chiama il bel film
A a un certo punto in questa Europa che non aveva niente da offrire Benigni fa la vita è bella deve convincere non cittadina di provincia italiana conquista l'America quindi basterebbe a lui dire fatti dei bei film e vedrete che passerà non è vero i miracoli succedono solo una volta ogni tanto cosa si può fare
Potenziare e il cinema locale ora nell'infausto cinquantenni corte del dopoguerra
E c'erano alcune provvidenze che permettevano ai giovani registi di farsi le ossa e di lavorare tutti noi andando al cinema
Vedevamo dei documentari nonché per la ma in massima parte con un noiosissimo tanto che ricordo una bellissima parodia radiofonica su un documentario i raccoglitori di Chick
Definiva come tutti documentabile e l'alba i raccoglitori di cicche vanno per le strade deserte ma il venti per cento e hanno le prime prove di di di persone come come Antonioni o del cioè il il delle proprie dei provvedimenti che permettevano ai giovani registi di farsi le ossa attraverso attività documentaria hanno prodotto anche dei grandi registi ora può darsi che il la sala cinematografica non supporti più il documentario ma non sopporta la televisione
Ecco che si potrebbe cominciare in questo modo e mollare come laboratorio del crimine incoraggiare e il la l'attività di laboratorio usando lo strumento che tra l'altro sino che non la prima Tizzano
Lo stato governo insomma la a ad a disposizione si facciano un po'meno sciocchezze e e più buoni film documentali senza pensare troppo alla audience ma guardando a al futuro e poi naturalmente ma non è affar mio quali sono i modi
Per il incoraggiare una produzione italiana a non dico di di avanguardia ma di di giovani che che possono che possono fare o dare qualcosa questo è l'unica cosa che che che se si può fare in poi succede che certi Paesi che sono stati vivacissimi nell'in questo momento però ci sta dando la cinematografia francese non mi viene in mente qualcosa all'altezza di René Clair ordine diciamo guardate dei personaggi alla data del processo e dei momenti in cui un paese una cultura no non riesce più a dare qualcosa di scientifico che lei ha citato la Francia l'Italia la Germania non c'è un per questi Paesi europei anche un problema di lingua per esempio
Come centro anche credo certamente sedendosi la lingua inglese come lingua egemone ma certamente che c'è per cui un film europeo può andare solo con sottotitoli io cittadino americano
E magari immigrato da poco come poca agilità culturale preferisco andare sentì un film parlato in inglese che un film con sottotitoli ma anche questo è un è un caso o della storia non possiamo inventarci noi il rimedio non possiamo pretendere che che in America imparino l'italiano quando hanno che fare in questo momento con trenta milioni di Spano di Spano parlanti
Non possiamo fare noi dei film in inglese che sarebbe proprio ad tua abdicare a a ogni a a ogni inventivi ITA a autoctona allora non va bene anche la pena
Di falli quindi ancora una volta non c'è la bacchetta magica la bacchetta magica non viene agitata dai ministeri o o dagli enti culturali e neanche purtroppo lo dico con molto rammarico dei congressi
Grazie russo
Penso che ero in viaggio non sono io che il taglio finale ad
Però la mattina aveva annunciato anche un altro argomento di cui parla lei
Vi dico perché
Legga l'intervento tutti
Nella sua intervista Eco dice forse l'unico modo si dava una mano al cinema europeo e di federare gli
Sì no dove celibe per la Germania se la Liga o Scorsese altre cose
E IST fosse tutti questi istituti di cultura potrebbe federarsi insieme in un unico istituto di cultura europeo all'interno del quale poi ci sta
Dice come ce la moneta europea ci potrebbero essere
Un grande l'così apparato culturale europeo che in qualche modo in Paesi come lista niente io o altri
Valorizzerebbe maggiormente il
Il nostro cinema anche le sposi del nostro cinema
E quindi di questo sta si è parlato già stamattina ne ha parlato Verdone Gabba quanto anche Veltroni
Allora abbiamo pensato di chiedere a Furio Colombo
Che qui con noi oggi pomeriggio l'overdose di venire qui
Di rispondere un po'a questa cosa che ha detto Umberto Eco che non avete ascoltato
Perché Furio Colombo ha comunque diretto per alcuni anni tutto di cultura italiano a New York ora come sapete è il direttore di facciamo anche gli auguri
Un incoraggiamento dell'Unità anche da pochi giorni
Fortunatamente ha ritrovato il il suo posto
Nelle edicole dei giornali e quindi Furio Colombo se vuoi venire un momento no qui qui vicino
Allora prima di tutto un piccolo sconto
Sono io l'autore del documentario sono raccoglie tredici che ecco vedete come siamo bene organizzati e l'alba e per le strade deserte di Roma non si vede se non qualche gatto e appena lo spunto delle ombre che si alternano alla luce in un momento che potrebbe essere di Sereni
è l'alta e non si vede nessuno
Se non e storica
Tredici che
Io vorrei punto seguire alcuni punti che che che qua tratteggiato perché sono utili e perché ci possono portare a a qualche risultato che ci interessa primo
Non darei affatto per scontato che non stiamo facendo una buona interessante televisione dal punto di vista della fiction
La fiction televisiva dell'uno del del della televisione pubblica ma anche della televisione privata
Sta dando dei buoni risultati mette al lavoro dei dei dei degli attori giovani interessanti fa lavorare
Sceneggiatori che diventano moderni per il solo fatto diventano attuali per il solo fatto di doversi misurare con nei problemi della nostra vita quotidiana non sto parlando della soap opera
La soap opera un prodotto internazionale e che non ha passaporto LA è identica dovunque e e avrete notato me sarebbe una bellissima tesi di laurea fare
Un'analisi delle inquadrature della soap opera come il volto il profilo i gesti le mani determina nella soap operano internazionalità che va da da terra mia del Brasile
Fino a tutti i beautiful americani non parlo della soap opera non parlo anche di alcune di alcune sequenze
Di alcune serie Grandi si rialza americani tipo jr che che erano che erano montate come in una catena di montaggio come una semplice Line con molto con molta bravura produttiva ma con poca e i superstiti sale rappresentazione della vita americana di quegli anni parlo di una certa fiction che si sta facendo alla RAI che si sta facendo a Mediaset e che dovrebbe attrarre attenzione perché
Sono dei cavi sommersi che potrebbero diventare cinema e in qualche caso con qualche autore con qualche sceneggiatore anche grande cinema il
Il secondo punto in cui vorrei come dire se fosse qui incoraggiare Umberto Eco e dirgli attenzione che stanno accadendo nel cinema italiano cose più importanti di quante sembrano accadere di quanti ci diciamo che accadono
Mi sentirei di dire di che in un Paese che nel giro di due anni a questi tre gruppi di tre film ciascuno
La tregua la vita è bella concorrenza sleale
La tregua la vita è bella concorrenza sleale ma c'è d'aver un orgoglio grandissimo per avere prodotto insieme per avere fatto insieme in Italia
Questi tre firme che hanno in comune l'argomento della persecuzione razziale ma che hanno in comune anche in modi diversi si incontra i linguaggi assolutamente originali ciascuno partendo da un da da da da da da da modi narrativi diversi
Un messaggio straordinaria o meglio tre messaggi straordinari sullo stesso tema ma pensate a la stanza del figlio L'ultimo bacio a Fate ignoranti sono tre film che hanno aperto degli spazi che hanno aperto dei percorsi e che parlano
Dell'Italia di oggi dal dall'intimo dei sentimenti fino al comportamento segni Pubblico più però ha notato il cinema e non avevano dal notato i giornali
E ho fatto interessante un fatto più che interessante un fatto da notare un capitolo forse da scrivere piccolo in corsivo per ora
Nella storia della cultura italiana contemporanea ma pensate subito prima nel periodo del cinema italiano immediatamente precedente abbiamo trovato insieme Pasquale di Placido Rizzotto I cento passi e Partigiano Johnny
Sono cinema italiano che noi abbiamo fatto mentre i francesi facevano due o tre cosine mentre gli inglesi hanno fatto con lo splendore che
Vedi Elio te ma però niente altro e e mentre gli americani ci hanno dato una grande serie di ti sposo se scappi ti scapose sposo di aspetti in autunno ti rivedo a Philadelphia la all'improvviso il cinema americano
Tra tra tra uno splendore come insider e un film serio interessante come Traffic è come se la corda dell'acrobata si fosse ha mollata nel mezzo guardate un po'sono venuti fuori tre gruppi
Di firme italiani che ci dicono ma accidenti ma siamo stati usciti dal mondo del cinema dal produrre il cinema dal fare il cinema
Io io io vedo molti motivi di interesse di attenzione di ottimismo in questo Paese che continua a essere un Paese del cinema
E poi c'è il problema del come presentarci fuori del che cosa dire Dinoi fuori
E ma qui la mia persuasione che la persuasione di qualcuno che ha fatto di peggio il direttore di un istituto di cultura l'ho fatto a New York ho fatto per tre anni come sapete il mandato e di quattro di quattro ma il quarto anno è stato eletto Berlusconi e io mi sono dimesso perché volevo rappresentare unitaria e non un'altra e avrò esagerato che cosa vi devo dire però poi ho fatto il deputato del crollo rappresentata sono stato contento di averlo fatto ma
Quei tre anni si aggiungono a un lungo periodo di esposizione alla vita a
Da da italiano in un grande Paese apparentemente distratto che diciamo Dinoi certe volte non ci vede neanche
Ricordo quando nel mille novecentosessanta è venuto Michelangelo Antonioni a presentare l'avventura
Io me lo ricordo tuttora come un evento l'arrivo di Michelangelo Antonioni con L'avventura
Non c'erano non c'erano tutte grandi sistemi o strutture organizzazioni per per
Fare una grande prima
Mi ricordo di me in piedi e dietro dietro la che le dietro dietro la cabina di di proiezione Peres insieme con Michelangelo e con Monica Vitti per spiare in in sale per vedere quali sarebbero state quale sarebbero state le reazioni
Ma mi ricordo dell'arrivo di Mani sulla città o di Salvatore Giuliano e mi ricordo che erano tempi in cui non si creava un evento particolare intorno all'evento ma la cultura americana se ne accorgeva
Sì Oliver Stone facendo J. Heskey dice di essersi ispirato al caso Mattei
è sono cose che sono accadute che accadono non è vero che siamo così trascurati e che non parlano Dinoi e che hanno i prestano poca attenzione si occupano solo del Colosseo e non di quello e non di quello che facciamo non è mica vero
Negli Stati Uniti di cui stiamo parlando ci sono i migliori dipartimenti di italianistica che esistano al mondo Italia compresa
E a Princeton esiste una delle migliori scuole di cinema in cui si studia a Princeton alla Princeton University esiste una delle migliori scuole di cinema istruissi scrissi Studios età
Particolarmente soprattutto il cinema italiano
Il cinema italiano dei registi il cinema italiano degli autori in cinema italiano della fotografia che tuttora considerata una sorta di gioiello
E quindi
è passata a tutt'altro che inosservata
E io vi dirò che è perché a causa del cinema che io ho fatto il direttore del di di un istituto di cultura in una città come New York con una facilità incredibile
Ma perché ma perché mi è bastato CIPE ciascuno di quei tre anni ho fatto la retrospettiva di Fellini di Antonioni
E dirò così
Io ho avuto il Lincoln Center che è il tempio della cinematografia americana
Gremito e con la gente fuori per ogni Santa Severa in cui opero presentato i film di questi autori italiani Naomi in una preistoria in cui l'Italia era un'altra
Abbiamo appena parlato della data delle elezioni quindi potete ricostruire in quali anni ciò è avvenuto
E d'estate
Poiché mi avevano CEE esiste una struttura pubblica di presentazione di teatro e di cinema miglior che si chiama Public Theatre e il Public Theatre a un certo punto mi ha fatto sapere che loro chiudevano dal primo al trenta luglio
Questo mi ha dato una grande occasione trenta giorni di cinema italiano cioè restare aperti al solo costo del restare aperti trenta giorni di cinema italiano vecchio o nuovo grandi classici e cose nuove per trenta giorni
Nel
Nel Public Theatre è una bellissima dislocazione ho visto il tempo
Il
Vi posso dire che nel mese di di luglio io avevo regolarmente le code e le richieste di favori e di biglietti per andare a vedere vecchi film italiani grandi film italiani nuovi film italiani il film italiani sconosciuti
E i nostri credenziali sono alte
E che noi siamo vittima di una cultura che preferisce sempre parlare degli altri e dice ceto adesso è diventato addirittura materie di campagna elettorale che noi siamo i fanalini di coda che noi veniamo dopo che noi non abbiamo risolto che noi non abbiamo fatto non è vero non ci vedono affatto così
E possiamo esserne orgogliosi
E cinema è una delle regioni il cinema di questo Paese per essere orgogliosi di un passaporto straordinario quando fate cultura era presentata la cultura italiana in un altro Paese con una piccola nota a piè di pagina se Alain Camera lascia aggiungere che questa
è vero che si potrebbe fare una rappresentazione europea o latino americanizzata cercando grandi strisce di circolazione per avere lo spazio che ha all'interno della lingua inglese il cinema americano
è anche vero che il cinema
è un po'come le automobili a un forte patriottismo porta una bandierina sul cofano
Il cinema un'identità molto forte e quando noi diciamo cinema italiano agli americani per esempio diciamo cinema euro per diciamo cinema italiano certe all'interno dell'Europa
Certo diventeremo sempre più europei
Ma manteniamo la questa rappresentazione di noi stessi di questo genio di questo orgoglio di questa bravura di questo buon lavoro fatto perché tuttora uno straordinario passaporto grazie grazie allora grazie
Scusate prima di dare la parola a Vincenzo Cerami che può accomodarsi qua vicino a Massimo D'Alema vorrei ricordare che il corno in sala anche Bernardo Bertolucci e lo dico perché personalmente all'università di Georgetown a Washington andando a parlare di un libro di Moravia
Venti persone si sono avvicinate di anni dicendo ma lei non ha mai visto Bertolucci lo Bonollo studiamo eccetera eccetera quindi Bernardo se vuoi dire una parola prima di Cerami
O più tardi va be allora comunque arrivato qui in sala con noi allora accedo la parola a Vincenzo Cerami che noi conosciamo sia come romanziere
Ecco un magnifico romanzo appena pubblicato in questi giorni
E sì però oggi viene qua investe di scrittore di film
Il tema della sua conferenza del suo intervento eh la scrittura del cinema si
Conferenza ed è troppo intervento va diciamo intervento ove non esente veloce abbraccio
Doloroso io purtroppo stamattina non c'erano e sono venuto fuoco da Milano pochissime ore fa
E quindi mi dispiace non aver sentito però l'ho capito che si è molto parlato del cinema
Dal nell'aspetto strutturale industriale e con temi fondamentali importantissimi ma io qui sono chiamato invece a dire forse qualcosa per quanto riguarda invece proprio la scrittura
E debbo per un momento far finta che tutto funzioni per poter discutere della scrittura cioè che il cinema esiste che esistono gli attori che esistono tanti registi che il l'azienda cinema
Florida per cui un un autore sia esso sceneggiatore o ho registrato finalmente libero di pensare di guardarsi intorno trovare una storia costruirla e raccontarla e poi dopo di che Augusto utilizzare gli strumenti che ci sono in giro per poterlo per poter delle realizzare per il primo progetto questo è vero purtroppo invece non è così
Io debbo dire subito che
E nel momento della ideazione già uno deve fare i conti col fatto che molto spesso il novanta per cento del novantacinque per cento ridenti posamine sono irrealizzabili
Per questioni Esterne penso io voglio scrivere un libro non ho problemi sono solo scrivo quello che voglio
E poi eventualmente rotto faccio fatica a trovare un editore nel mio caso non faccio fatica e quindi si trovano editore si pubblica poi dopo si vedrà
Dipende poi non ma a volte si cerca il il mercato a volte se ne cerca un altro non esiste un solo mercato non esistono tanti ognuno se ne sceglie uno lire tranquillo invece per quanto riguarda il cinema sappiamo che non è così e in più
Cioè adesso secondo me è una grandissima responsabilità sulle spalle degli autori
Enorme responsabilità perché credo che sia tutto adesso il peso di un del valore di un film sia tutto in mano agli autori mentre prima non era proprio così
Prima c'erano degli attori ci sono anche adesso bravissimi attori Mario degli attori che e avevano una loro app appetibilità nel sul pubblico
Per cui a un certo momento su quell'attore o su quegli attori si poteva imbastire
Una una storia che in trovava comunque quella che si chiamava un tempo la chiamata
Questo un termine per esempio che non esiste più la chiamata esiste solo in pochissimi casi pochissimi propri si tratta di alcuni come Sheva
Non c'è più la chiamata c'è non c'è subito in genere così succedeva che si prendeva che credo Sordi Tognazzi i nostri vini grandi della commedia all'italiana si facevano fin con loro e la prima settimana era già pieno coi film in genere funzionavano e quindi poi la gente andrà a vedere un bel film
Se poi magari questi non erano belli la prima settimana andavano e poi piano piano andava di meno non c'andavano più ecco questa chiamata non c'è più perché non ci sono attori che garantiscano questa chiamata
Per cui in Italia il film ma deve difendersi da solo cioè deve difendersi con la storia con l'idea ci vuole un'idea talmente forte così importante così originale così emozionanti e così come comunque così
Di grande impresa in modo tale che se anche all'inizio il pubblico ritiene dieci persone voi cento voi mille poi un milione quello che sarà quindi la storia è diventata veramente centrale per quanto riguarda la sopravvivenza di questo di quest'arte in questo momento anche perché alcuni attori per esempio che hanno la fortuna anche perché son bravi sono foto genici riescono a sfondare lo schermo
Nei primi film poi non so perché fatalmente finiscono per fare magari un po'di pubblicità oppure di andare in televisione e guarda il caso strano in genere chi fa nel mercato televisivo per esempio non è lo stesso di quello cinematografico per cui uno che ha un'audience gigantesca in televisione
Può molto facilmente non chiama proprio nessuno in Cina ma
Quindi molti di questi si disperdono anche perché che mentre prima c'era un come dire
Un po'lo star system un dico altra parola vetusta adesso c'è la cosiddetta popolarità invece che è una cosa nuova assolutamente nuova per sempre ci sono non faccio nomi ovviamente molti personaggi molto noti
Che però non fanno nulla modulo non recitano non cantano non ballano non sono attori sono ospiti ecco tanto per dire no come
Allora adesso l'unica possibilità di chiamata che c'è e l'unico modo per essere appetibili al pubblico italiano fatto dai film cosiddetti Comici
Che hanno avuto una stagione molto fortunata quando uscirono i Verdone Troisi Benigni eccetera e dopodiché è invece diventata sempre un po'più sfortunato nel senso che per per undici anni come Di Giovanni e Giacomo cede Aldo Giovanni e Giacomo bisogna poi pagare altri otto film che perdono
Con altri otto tentativi di comici televisivi presi così votati nei nei film il film che vanno ultimare quindi non non c'è neanche oggi più la garanzia per cui facendo un film comico di certo diciamo tra virgolette poi dobbiamo definire il comico ma insomma senza definito con le comune intenerito gomito e poi realtà per uno che va bene invece se ne producono altri quindici che invece vanno male e quindi che e chi è quindi il punto è sempre lì e il punto è che ci vuole
Il cinema deve ritrovare una sua
Deve trovare deve trovare una sua forza narrativa perché l'unica garanzia fatti gli ultimi ultimissimi bellissime radiosi segni di ripresa che io spero possono essere l'inizio di una svolta e sono film che ha hanno intanto non sono così
Come CIO non mi ricordo un film di successo drammatico dai tempi di tutto mirato di bambini non so andavano bene soltanto vanno bene se uniti in comici italiani quando mettessimo italiano
E quindi è chiaro che che qui vi sono casi in cui ci ci sono due al idee originali cioè il film ci tiene anche sulla sulle idee e adesso più che mai si deve ritenere sulle idee due a questo punto si apre un un altro tipo di discorso allora dico bene allora
Noi facciamo finta l'autore quando pensa a un film non è che può essere immediatamente frustrato dall'idea che questo film non lo potrà mai fare altrimenti non può non è libero di pensare
Quindi la libertà di del pensiero della fantasia dei molte strettamente collegata proprio con la struttura produttiva diciamo e quindi però purtuttavia per bisogna trovare delle idee per fare per raccontare delle storie e ripeto l'idea è fondamentale perché e l'unica cosa che ti può minimamente dare qualche speranza
Perché un film possa reggere Cossa
A entrare nel mercato del del pubblico del pubblico italiano e allora a questo punto c'è da vedersi dottor web darsi intorno e credo che questo discorso io adesso debba farlo più corta i colleghi autori e registi che pensano i fin quando poi penso non FIM tirano fuori le loro esperienze del loro vita al loro modo di vedere il mondo ognuno cenare a sua un modo di vedere il nostro Paese modo di rapportarsi con gli altri con le strutture che gli stanno intorno quindi va in un'altra dimensione va fuori dal cinema perché il cinema si pensa in un secondo momento Allegri
In un primo momento si cerca o un'idea una storia che che che no che non è ancora cinema ma insomma è una storia come se fosse avvenuta da qualche parte bisogna costruire una storia avvenuta che parte e poi portarla portarla in cinema
E quindi si tratta di riflettere e vedere che tipo di di di di sentimenti
Fare esprimere in una storia coi sentimenti che in qualche modo possano essere collegati in quello che gli inglesi chiamano il common sense specie di sentimento di di momento di un'epoca di Monti
Di di di di di un periodo storico ben preciso
E allora a questo punto certo io
Notorio che mia difficoltà sono le difficoltà dei miei colleghi comunque non è che io ne abbia di meno ne abbiamo tutti le stesse difficoltà
Perché comunque sia un motore non può che non trovare voi ispirazione trovare temi raccontare se non nel mondo che gli sta intorno lasciamo perdere anche nel film
Il gergali come nei film nazionale come quei film che spero che punto non un mercato internazionale comunque il il la RAI le le quel ciò che si vuol raccontare sempre ciò che presente che vivo nella nella contemporaneità anche su uno poi fa un film in costume va racconta il presente
Nel raccontare attese solo perché era contro il cliente che riesce a toccare poi in realtà l'anima delle persone perché le persone si riconoscono e si riconoscono e si identificano in quanto persona vive oggi oggi è ora proprio in questo momento
E quindi questo tipo di di Iole Sorbo faccio un po'di pensieri a voce alta d'Autore diciamo quando c'è da fare delle considerazioni sulle storie da inventare mio tema che m'hanno dato che non ho scelto io e nessun racconto quindi devo dire bene dobbiamo cominciare a capire
Credo che questo sia venendo che vediamo adesso in una in una realtà talmente riversa da datori da prima avevamo talmente riversa per cui la parola neorealismo non dice più nulla e la commedia all'italiana non dice più nulla
Le strutture narrative che tenevano fino a poco poco tempo fa non tengono più
Perché non tengono più perché è finita una centralità non non c'è più centralità c'è un grande smarrimenti Toro
Generale dovuto proprio alla caduta di ogni pedagogia
In questa specie di anomia in cui tutti noi siamo quel periodo del questa società di massa in cui ci troviamo e con tutte le le le le la la costellazione dei valori che ci sono modificate adesso io per esempio vi dico io personalmente con i miei occhi ho visto finire la fame per esempio giudice Bava sembra nulla è un io credo che sia la più grande rivoluzione
Antropologico sia mai avvenuta nella storia dell'uomo è finita la fame
Io l'ho vista con i miei occhi non è che sto parlando del Settecento del Seicento parlarne cosa qui ho visto con i miei occhi la fame che cosa a prodotti e cosa genera che la fama di che come dire che che importanza ha avuto nella sua nelle strutture sociali dell'uomo ma la determinate
Appropria determinato per esempio OLAF insomma la famiglia stessa era un baluardo di difesa contro la natura matrigna
Si sposava tra l'altro io ho visto nascere i matrimoni d'amore quando ero piccolino perché per millenni non ci si sposava per amore i miei nonni già non si sono sposati per amore d'amore è una cosa che è venuta col benessere prima non c'era era un baluardo a difesa contro la la la l'avversità
Della natura contro la la fame lo si faceva molti figli si facevano molti figli perché erano braccia e e non solo va poi basta una grandinata per cui c'era un anno di fame di morte di malattie allora cosa succedeva succedeva che si cominciava cioè come
Perché in quei quando nasce un figlio un padre insegnava al figlio tutte le armi di difesa che aveva preso a sua volta da suo padre nei confronti di questa dannazione che era una natura ostile
Tutto questo non c'è più io l'ho visto simile davanti ai miei occhi per cui io visto che sta a un certo momento
La la per esempio per esempio la natalità in Italia come sappiamo è zero vale a dire che non si fanno figli vale a dire che allora io dico ma sì la vogliamo chiamare ancora famiglia quella casa in cui ci sono non ci sono bambini per esempio chiamiamo in un altro modo non voglio dare giudizi perché naturalmente io
Malgrado tutto preferisco questa epoca qui a quell'altra intendiamoci
Però quella non è più un
Famiglia non so che cos'è
Poi entrato dentro l'Eros l'amore in termini completamente diverso i col benessere quindi anche lì i rapporti sono modificate in bene nel male non lo so ma certo non è la stessa cosa
E non solo banche il rapporto con una trascendenza è diventata completamente un'altra cosa
Non è più quella è esiste ancora
Che che tipo di rapporto sia col ministero che cosa la morte per anni mi ricordo si parlò di morte della morte non so se vi ricordate andava un po'di moda qualche anno fa
E e poiché va a memoria la memoria era qualcosa di di di era uno strumento d'uso proprio era uno strumento che si usava serviva come la zappa proprio come la pala perché appunto guardano strumenti che un figlio prendeva che poi due da utilizzare e ma adesso la memoria non ha più quell'assegno la a segni diverso io non sapessi mi abbia non so che servirà che vero tant'è vero che uno dei nostri problemi uno dei problemi dell'euro dell'Occidente ma anche un problema proprio della società di massa è proprio l'anomia proprio la mancanza di legge mancanza proprio la memoria ha perso del di di valore un tutto di un po'di valori d'uso e questa è un'altra cosa
Un altro problema che io dico così ma io dico per esempio purtroppo lo posso far nomi ma ci sono delle situazioni del film proprio costruiti sulla memoria
Sul settore dei racconti del passato nostro recente che è ancora vivo in molti di noi ma assolutamente sconosciuto ai ragazzi
I quali vedono una cosa successa quarant'anni fa con trent'anni fa come vedere o monotono ai tempi di Giulio Cesareo
Come è un passato che no che non ha cronologia ad un'altra delle delle caratteristiche della nostra epoca è proprio l'assenza della cronologia la si sala gelida di massa è una sfida appiattita sul presente in cui tutto è sin cronico non c'è più diacronia non c'è più la cronologia anche la pedagogia
Legata a quella cultura è scomparsa
C'è stato un periodo in cui io parlo ho vissuto io in prima persona il momento in cui per esempio ma era nato il primo gol una bambina io prendevo il dottor Spock pranzo molti voi tutto se lo ricorderanno per e lo abbiamo seguito tutto sporche il quale voi dopo alcuni anni ha rinnegato completamente tutto prima leggera permissivismo cose per dopodiché improvvisamente picchiate di bambini legate ritiri
Tant'è vero mi pretese anche un po'di dico Dio mio mi fosse venuta troppo nevrotica per questa Regione invece un'allegoria probabilmente per altre ragioni
Ma di fatto di fatto c'è a un certo momento quella e c'è stata un'esplosione semiologica quella che poi in fondo Pasolini stesso chiamò omologazione o rivoluzione antropologica quello che volete
In cui quello zio dico riferimento non c'è più la dell'ecologia è qualcosa che non so è un sentimento che non ci prendiamo un certo momento ma mettiamo insieme due segno esplosi ce lo portiamo dietro questo sentimento per un tratto poi quando l'abbiamo utilizzato buttiamo via andiamo avanti e poi quando capita un'altra occasione la vecchia esperienza non Chance nato nulla bisogna improvvisare un altro un'altra reazione agli stimoli eccetera ora perché questa lezioncina Shemesh ma sulla fame sull'antropologia perché io penso che
Non credo che ognuno di noi c'è qui
Bernardo il piano di registi e divi sceneggiatori in fondo in fondo so che io parlo a loro nel senso che loro quando penso non ferma a un anche se dovessero far pensare a un film esotico lontanissimo eccetera però a un certo momento queste domande gliele pongono perché poi devono parlare a chi questa realtà vive
E noi viviamo queste realtà certo la vediamo
Inconsapevolmente spesso dei dentro rituali che ci siamo anche costruiti dentro illusione facciamo finta che la famiglia sia ancora quella cerchiamo di farla funzionare oppure invece la mandiamo per aria ma insomma però e questa è la realtà che viviamo nel silenzio quella quella vera non quella
Della storia che che compare sui libri di storia quella vera quella che sta sotto quella che in realtà determinate i cambiamenti di cultura molto profondi non ricambiano certamente le leggi della cultura in genere che le leggi non fanno al altro che prendere atto di un cambiamento già avvenuto per cui nel momento in cui la legge prende atto la già la realtà è andata più avanti
La realtà profonda questo fiume lento sotto che passa sotto un po'tutto sotto di noi e credo che negli autori è lì che cerca la materia non la cercano certo
Nel nello Ius degli Elio Di Rella cercano più nel fax ecco tanto fare
Il conto quindi
E queste sono le domande e per cui il neorealismo Ascierto adesso c'è diventato addirittura ricattatorio
Perché il neorealismo
Era esotico quando uscì era un fatto episodico veniamo strato qualcosa sullo schermo che non era mai stato visto prima
Guarda caso era la realtà più dura più cruda in cui però c'era una centralità c'era il valore della libertà c'era ancora una ad una serie di tensioni reali che erano reali dentro lo spettatore malgrado poi questi intendiamoci non furono neanche di un successo così popolare però furono hanno lasciato avente un segno importante
Ecco bene quel in quel tutte le volte che noi oggi invece ci ispiriamo alla realtà attenti a parte non sappiamo che molto spesso la realtà la possiamo raccontare esotica mente già di trovare nel cinema quel sapore esotico che il cinema che è sempre un sogno finito che basta grazie scritta qua
è infatti nell'allungato troppo molto gentile si è infatti quello di Uto basta grazie l'applauso mi pare che venga arriveranno lì sulle era reinserito gradirei reduce da soli però basta un rinvio molto in sintesi Fitto grazie non Bongiorni saluto grazie
Allora ringraziamo Vincenzo Cerami che ci ha parlato con con molta simpatia intelligenza di questo problema della scrittura del cinema
Adesso
C'è una ci aspettiamo e speriamo vada benda questo intervento che sta per venire così delle risposte
A questa giornata del cinema no adesso c'è un intervento di Stefano Balassone che che avere qua con noi sul tema cinema televisione nel senso dalla presentazione quasi conferitaria nel senso che abbiamo parlato molto di questo argomento e Luino in fondo è l'unico a rispondere no io sarei quello delle sbotta dentro che ha insomma abbiamo parlato molto che si vede ci sono le leggi brasiliano trasgredito e si dice Suso
Cecchi d'Amico no se ci sono bisognerebbe mostrare X fondi italiani sono meno
Il cinema
Il e così dice che la televisione dovrebbe essere un laboratorio
Per il cinema
E così figlia insomma si è parlato molto in tutta la giornata di questo rapporto televisione cinema e Furio Colombo si ha detto che le produzioni
Di cinema in televisione sono anche buone e lo stesso Montanelli ha detto ciò che di meglio si vede e nella fiction televisiva ecco va beh io ho preparato un intervento dev'esserci adesso sentiamo cosa ci dice io ho preparato un intervento molto molto pesante quindi sarà pesantissimo però non posso esimermi dal seguire il destino del documentario sulle raccoglitori di cicche
Quindi in televisione
C'è un problema che il pubblico della sala cinematografica già al buio non trova bene la via d'uscita e anche se non gli piaceva il documentario stava lì
Sono assolutamente certo che il
Se lecci se quel venti per cento del Celenza che è stato ricordato le documentare del tempo
Andasse in televisione avrebbe sicuramente un un successo
Il e difficile programmare la crescita attraverso l'offerta televisiva di di di di prodotti incerti nell'esito perché lo spettatore televisivo se ne va
Se ne va col tocco del del pollice o comunque con lo stile che più gli aggrada volte scende di addormentarsi direttamente
è un sovrano arrogante e potente del dell'astuto molto meno complice di quanto non sia uno spettatore
Nel buio della sala e questo ecco un bel quello che saggiamente meglio perché non abbassa lo
Se no quello sempre che abbia metterla tra sembra avvertiti la modalità con sabbia no no ma io no no no no esitazione a confessare che la televisione conta molto sulla complicità di quelli che si addormenta una cosa tra lo dichiaro lo dichiaro senz'altro
Comunque allora cercherò di esprimere nel modo più sintetico quella che secondo me è l'attuale situazione dei rapporti industriali fra il cinema e la tv in Italia
A vorrei mi sembra anche giusto dichiarare il diciamo le mie premesse di valore
Nell'affrontare questo argomento io penso che il rango di un Paese sia misurato dalla forza della sua industria dell'audiovisivo
E in quest'ambito particolarmente dalla forza del suo cinema io su questo non ho dubbi
Su un anche scritto qualcosa di recente per cercare di spiegarne le ragioni che hanno a che fare secondo me con l'irrompere della immaterialità un fenomeno che ha molto come dire che molto parente del della crisi della fame la famiglia la memoria della trascendenza cioè degli statuti della necessità e dell'avvento invece dell'eros dell'anomia dell'avventura di una serie di altre cose che hanno molto a che fare con la latitudine del desiderare con una indeterminatezza con insomma con con un qualcosa che in altri termini si può definire il il cuore dell'avvento della immaterialità ora nel mondo della immaterialità su cui sono stati già scritti volumi alcuni sono già passati ai Magazzini diciamo un nel mondo delle materialità
Nell'economia il lo lo squilibrio fra la dimensione del nostro prodotto interno lordo per essere immediatamente molto materiale
E l'esiguità della nostra produzione nei campi dell'immaginario segna a mio avviso un un pericoloso tallone d'Achille rivela una fragilità qualitativa del nostro pur vistoso sviluppo
Il ora non tu qui non voglio annoiare con statistiche ma diciamo noi nell'ambito dei dei paesi che che contano che fanno mercato nel mondo
Rappresentiamo come per capire come fatturato del dell'industria dell'audiovisivo la metà di quel che rappresentiamo in termini di popolazione
Cioè siamo grandi la metà di quel naturale che altri in compenso essenzialmente fondando l'americano recupera le grandezze che noi cediamo ma in questo c'è una minorità
Il densa di di risvolti di pericoli anche sul piano più generale del dello sviluppo dello sviluppo economico è la ieri come dire la indicazione di un punto problematico
Non nuovo conosciuto reso più o meno precisamente tant'è vero che dietro lo stimolo della legge centoventidue quella che fissa le quote di garanzia per il prodotto europeo
Dietro lo stimolo del contratto di servizio che fra lo Stato e la RAI che la propria quella legge sostanzialmente si riferisce
Abbiamo a mio avviso appena cominciato a uscire dal fondo del pozzo
E produciamo con maggiore o minore fortuna ma prevalentemente per il mercato interno
La RAI in particolare è arrivata investire nel nell'anno in corso centotrenta per centotrenta miliardi tre anni fa erano trentacinque miliardi che salto è notevole
Il film vanno nelle sale Ende dei diversi Circuiti distributivi
Da qualcuno ha da qualcuno di questi Wilma teniamo anche un buon risultato economico al di là dell'uso che più in là ne farà la televisione ricordo soltanto per come dire per fissare alcuni nome Pane e tulipani cento passi la stanza del figlio
Siamo queste ho parlato di vedo Angelica scuote la testa ho parlato di centotrenta miliardi come investimento nel senso sia quelli avviati in produzione diretta sia quelli avviati comunque in associazione per favorire l'avvio di produzioni o pre acquisto e così via e l'intero allora queste diciamo nei loro limiti sono le buone notizie
Adesso passiamo alle cattive che sono due e anche queste neppure tanto nuove la prima è la crisi della pubblicità
E alle nostre spalle già oggi e nessuno può prevedere per quanto tempo ci rimarrà quella forte espansione del mercato pubblicitario che ha finanziato lo sforzo di questi anni lo sforzo che ho appena ricordato
E che ha finanziato lo sforzo di questi anni mentre il canone cioè entrata pubblica è rimasto sostanzialmente immobile in quantità
E ha perso rapidamente ripreso all'interno del bilancio dell'azienda oggi infatti il canone del dentro la RAI conta conta meno della metà
Pochi anni fa stanno dentro le dita di una mano contava per il sessantacinque per cento
Quindi c'è una marginalizzazione del peso della risorsa pubblica nel da risorsa dentro il fare audiovisivo questo è un dato di fatto perché non ha subito incrementi per varie ragioni
Ora a questo punto con la con la risorsa pubblica che è una risorsa che assume caratteri sostanzialmente residuale
Il e una crisi della della della fonte finanziaria offerta dal mercato
Il naturalmente si aprono dei problemi i conti dell'azienda certamente sono del tutto sotto controllo
Ma è ovvio che i conti risentano la direzione generale proprio in questi giorni sta come fanno le direzioni generali in queste circostanze sta predisponendo analisi misure provvedimenti eccetera e quant'altro
Beh è chiaro che i conti risentono delle tensioni del mercato da cui deriva la risorsa più importante cioè il mercato pubblicitario
Non si scappa
E altrettanto ovvio che questa attenzione rischia di penalizzare tutte le politiche di sviluppo compreso lo sviluppo della produzione è un rischio che in quanto tale va segnalato
Allora il problema che io pongo è può una iniziativa così strategica
Come la produzione di cinema e fiction essere sottoposta ad alti e bassi in funzione del ciclo degli investimenti pubblicitari
La mia risposta è non può perché si tratta di un'attività che più di ogni altra richiede un orizzonte di riferimento stabile rispetto al quale fare i conti e assumere i rischi compresi quelli della innovazione della crescita di nuovi talenti della sperimentazione di nuove formule
Allora a mio avviso il problema è nel sistema infatti penso che per evitare il rischio drammatico di un andamento sussultorio del sistema produttivo
Che intanto a misura dipende dalle scelte di spesa e dalla di spesa della RAI
E non c'è a mio avviso che è un rimedio aumentare il dinamismo della RAI verso il mercato pubblicitario mediante il superamento del famigerato Amato non so bene tetto agli agli incassi pubblicitari della RAI
Perché quello è un tetto alle possibilità di investimento produttivo da parte della RAI
Questo con cui questa limitazione voglio ricordare fu inventata negli anni ottanta queste per assicurare contemporaneamente
La permanenza dell'equilibrio cosiddetto duopolistico
E nel contempo la sussistenza di una RAI a sovranità precaria perché in perenne debito di risorse in questo il sistema che si regge sulla sul vincolo del tetto allora lì e il vincolo e lì il ben è l'ostacolo da superare a mio avviso in sostanza serve una RAI più concorrenziale
Per avere una RAI più produttiva ovviamente si tratta di una scelta politica
Perché il tetto RAI
E oggi la principale garanzia per gli eccezionali utili dei bilanci Mediaset
E quindi che la scelta politica
Ed è altrettanto ovvio che solo un'azienda davvero sovrana
Ed anche il ricco ed e naturalmente anche il riconoscimento e la garanzia di questa sovranità è una questione politica
Può perseguire una vera concorrenza
E servire con le mani libere una coerente logica di sviluppo della produzione commissionata al sistema nazionale
è del tutto ovvio in sostanza che assetti di potere assetti proprietari equilibri di mercato sono siano intrecciati
Da questi assetti dall'intreccio tra questi assetti di potere di proprietà e di mercato
Deriva dipende il dinamismo produttivo a partire come ricordavo da quello dei prodotti di maggior peso industriale come sono esattamente quelli della narrazione nella nelle cose che c'era così brillantemente raccontato Cerami un attimo fa abbiamo visto il in maniera molto viva il rapporto fra il in il che il il pensare creativamente
E il la capacità potenziare del sistema di accogliere idee se il sistema si stringe anche il pensiero e autolimita nato in partenza
Poi pensare soltanto cose pre compatibili quindi pensi meno quindi e il espandere la base produttiva sapere di poter contare di poter contare su un ampio investimento è la condizione è il punto di riferimento per il pensare
E quindi il punto è risorse sviluppo concorrenza poi c'è un altro un altro un un altro livello
Il primo ricordo quello dell'acquisizione delle risorse il secondo livello riguarda un qualcosa che vorrei chiamare la pressione della globalità
La internazionalizzazione
Ed è oggi produce a lungo e non con una serie di escogita azioni estemporanee chi produce per il mondo
E non per il solo mercato interno per di più o mercato piccolo ed esposto alla concorrenza altrui non ha bisogno di spiegarlo
Tutti oggi si alleano per divenire operatori globali
O per associarsi a chi già si muove su questo livello fa qualcosa stiamo cercando di fare anche noi c'è un una società del gruppo Rai Cinema che sta dipanando spendendo molti fili per riallacciare perché si tratta anche molto di riallacciare riallacciare quanto più è possibile i rapporti che possono sostenere una produzione a scala continentale in Europa
Ma la realtà è che con riferimento alla dimensione aziendale
Sia RAI sia Mediaset sono nani
Anche se in media sette è un anno ricchissimo
E di certo restando nani
Non trascineranno con sé il cinema verso il mercato globale
Perché e particolarmente fintanto che l'una sarà perennemente instabile occupate a discettare fra dimissioni che vanno e dimissioni che vengono della differenza magari fra satira e informazione un esercizio che ha preso corpo dibattito letterario che ha occupato le cronache negli ultimi tempi
Mentre mentre l'altra è sta a ovviamente arroccata a difesa dell'esistente a causa degli enormi benefici che ne ricava
Qui sono i nodi da superare e questi sono anche questi sono di assoluta competenza almeno come atto liberatorio iniziale punto della politica in conclusione credo infatti che si debba chiedere alla politica di oltrepassare la fase delle direttive tampone
Adatte all'emergenza
Per intervenire invece sugli a sfilare mente sugli assetti di sistema da cui originano i problemi
Il cuore politico di questa scelta sta nel puntare sullo sviluppo anche conflittuale degli interessi e nell'evitare di compromettere i poteri pubblici nella funzione di guardiani dell'esistente
Al di là di questa scelta di metodo che serve per liberare le energie
L'obiettivo concreto è quello di mettere in circolo le ingenti risorse che si tratta vi assicuro di migliaia di miliardi che a causa del soffocamento artificioso della competizione fra le televisioni
Sfuggono alla sfida della produzione restano libere di compiere ogni incursione ovviamente nella stessa vita democratica del Paese con con con il peso che le grandi risorse come dire fortemente disponibili e ricavabili da rendite consentono a chi si preoccupa di perpetuare queste rendite il più a lungo possibile
Questa prima parte del pomeriggio ammette se vuole rimanere siciliano se volete questa prima parte del pomeriggio così mi sembra partita molto seria e molto interessante prima le parole di Colombo poi quelle di Cerami e sui contenuti dei film sulla situazione così del pensiero e adesso questa Castrano intervento di Stefano Balassone molto interessante
Riflettiamo su questa cosa dei Nanni di cui ha parlato questo appello proprio in qualche modo fa alla politica per aiutare le cose andare diversamente
Adesso chiamiamo con noi e una persona che si è occupata di cinema e televisione che Enzo Siciliano ma che in questa occasione ci parlerà
Di altro ci parlerà di cinema italiano tra memoria e futuro quello no però adesso mi diceva è una giornata piena di sorprese quindi stiamo a sentire cosa ci dice Enzo Siciliano
Il tema
Così che che mi è stato dato riguardava appunto riguarda il cinema italiano memoria e futuro
E
Sarà difficile dico percorrere un qualsiasi itinerario che riguardi la la memoria e il futuro del cinema italiano magari senza mettere senta mettere sul tappeto sul tavolo anche anche la televisione ma vediamo come me me la posso cavare
In quei ci ha un lato per cui è chiaro
Il cinema e il memoriale fonte conoscitiva del passato
E documentari istmo contributo alla macro storia attraverso materiali di microstorie d'invenzione
Ma la svolta appunto del secolo la chiusura del secolo poi appena concluso ci ha fatto capire che il cinema è anche improvvisamente forse così certe date facilitano la consapevolezza di cose che il cinema non enorme serbatoio di memorie di stili di congetture di Nica
Scorsese per esempio su questo ci si tuffa
Ma a e anche un puro atto conoscitivo dell'esistenza
Il cinema incide un marchio indiscutibile sull'immaginario collettivo
Una ricchezza che non vada dispersa la cui vita va preservata ma tenuta così palmo di mano con cura
E di qui uno stretto legame che si intreccia
Tra le varie
E il futuro dare vita al cinema significa contemporaneamente progettare il futuro
Anzitutto anzitutto sapere per chi si produce chi si lavora certamente ma non precostituendo questo questo futuro ma affidando a questo sapere
Un destino
Sperando che il futuro sia all'interno anche di ciò che si fa
Il linguaggio immagini espressivi hanno indubbiamente un carico di verità dentro cui si specchia non si testimonia l'appunto lo dicevo materiali di esistenza vissuta ma questi materiali
I linguaggi espressi
Acquisti materiali hanno anche formale
Danno un significato così plasticamente evidente tanto da riprodurre vita nell'immaginario poi di chitarra in questa è una forte preoccupazione
Che credo sia abbia facendo facendo cinema forse ancora di più che scrivendo un romanzo
La realtà trasformate in espressione infatti non ha mai avuto una forma così imperativa
Una presenza così tangibile tenace come attraverso il linguaggio cinematografico da questo punto di vista appunto nati nuovi nel secolo che si appunto concluso il secolo del cinema noi siamo figli
Assai forse più del cinema
Lo dico con qualche rammarico la che la lettera
E perciò siamo figli della memoria del cinema
I dobbiamo agire per il suo futuro ecco che cosa facciamo per questo futuro
E perché noi siamo qui a parlare memoria e futuro del cinema italiano
Lo sappiamo benissimo se ne è parlato se ne è parlato diciamo così per tutto il giorno c'è stato uno scadimento
Di cinema in Italia
A partire dalla metà degli anni Settanta pesce negli anni Ottanta negli anni novanta
Il cinema italiano negli anni che vanno dal Quaranta tutti i sessanta con propaggini efficace
Per i settanta era un blocco culturalmente
Compatto
Anche se come è ovvio Pera internamente articolato e articolati in modo ricco efficace fruttuoso
Il cinema di quegli anni è stato il tranello della cultura italiana nel mondo la cultura che è nata
Con l'antifascismo che nata con la Resistenza e che è nata con la De Marco dalla democrazia appena conquistata quella cultura avuto nel cinema appunto questo telaio nessun revisionista
Potrà cancellare questo dato di fatto per il cinema
Dovrebbe negare l'esistenza di Rossellini
I riscontri di Antonio Fellini
Il conto il corpo di germi di rose mescola di Bertolucci di Bellocchio tutto questo a chi converrete
Nella cultura nata dell'esito dalla Resistenza con Cindy retorico questo mio questo io richiamo
Io sono nata locutori in quegli anni non posso mettermi una maschera che no no
E parlo in quei termini ecco qualche modo sono orgoglioso di parlare in quel ch'
Bene quella cultura
Era una cultura che aveva in sé diciamolo in qualche modo lo diceva pure Montanelli stamattina aveva detto di sì è un'idea dalla morte
Arriva cioè l'idea di un limite che bisognava superare drammaticamente
E travolgere con violenza attraverso i valori della vita di una vita in cui si crede in cui si sperata
Che questi valori fossero ispirati alla in città oppure no hanno comunque valori di sacrificio ripeto di speranza
Erano i valori per cui muore il prete di Roma Città aperta i valori per cui i pescatori della Terra trema affrontano la morte per una vita più giusta anche più santa
Per cui la risata
Dello sceicco bianco
Liberatoria con così come ci sembrava etica
Contro ogni possibile delusione
Imposta dalle cose da una realtà matrigna
Dunque cinema traino di una cultura che si affermava sia come conoscenza critica di realtà morali e sociali storiche
Sia come tessuto di una imponente forza lavoro di qualità artistiche incontestabili
Oltre ai registi agli attori
Gli sceneggiatori di scrittori direttori che la fotografia i costumisti dicendo tecnici montatori le sacche
Non credo d'operai d'alta specializzazione tutto questo è andato a ridursi
Quasi a spegnersi progressivamente si è spento
Nella stessa fantasia del pubblico che pure tanto l'ha seguito
La stampa i giornali italiani erano la cinghia di trasmissione di questa di quella cultura spesso in contrasto anche dobbiamo dirlo lo sappiamo con una opinione pubblica
Ostile annidata anche in seno ai governi annidata in certe frange della magistratura che ha questo cinema questa cultura
Imputavano violazioni del codice noi sappiamo punto ricordiamo di certi sconclusionati provocatori interventi dice di censura i processi conseguenti a Fini Visconti ha finto di Pasolini
E chissà quanti ma i produttori il cinema l'industria cinema italiano
Erano quanto mai disposti alle rotture all'avventure a rischio
Sapendo di avere dalla propria parte il consenso di un pubblico di un'opinione intellettuale molto vasta
Che lo riguardava soltanto l'opinione nel nostro Paese ma riguardava appunto le fila del del mondo
In America in Europa
Un rischio reale produrre i primi i primi film di Pasolini
Come lo era stato per Rossi come lo era stato
Petri e il merito di quella forza produttiva il merito di quelle industrie e incontestabile e a quella industria va il riconoscimento da essere stata capace di un azzardo che ha dato
Usiamo la parola onore al nostro Paese
Il cinema italiano si qualificava come un cinema di autori esemplari per lo stesso cinema di Hollywood insieme era un'industria particolarissima dagli esiti felici dicevo dei telegiornali
Credevano in quel cinema
Poi la loro attenzione è stata risucchiata
L'altro la vita del nostro Paese cambia ma come è cambiata in tutto il mondo
Come siglare questo cambiamento
La televisione
Il discorso è lo so a questo punto si fa delicato
E bisogna procedere sul filo di una serie di distinzioni
Lasciatemelo dire mi è capitato spesso Duranti nei diciotto mesi alla presidenza della RAI
Di dire che la tv la RAI
Per un discorso che facevo che era anche forse
Ho ascoltato male perché la RAI aveva un debito da pagare nei confronti del cinema italiano non solo perché servizio pubblico
Ma per quel che il cinema italiano quanto a patrimonio di cultura di energie
Le aveva offerto ed è stata la televisione
A causa di una funzione svolta di Alija in modo tutto
Diciamolo pure in certi casi anomali anomalo andrà disperso negli anni dilapidato sia per quantità sia per qualità
è inutile piangerci addosso adesso è inutile svicolare per vie dialettica elaborando sofisticate teoria della comunicazione di massa certe teorizzazioni
Il cinema e di intralcio
Eppure la televisione ha conosciuto altri tempi in tempi in cui propulsiva Strategia del ragno di Bertolucci
I primi cinque italiani arrivando fino a prova d'orchestra gli appunti per una veste africana di Pasolini
Luigi quattordici di Rossellini
Il Pascal di Rossellini
Grandi meriti della televisione di Stato
E il debito di cui dicevo va pagato anche sul terreno dei valori che sono tessuti alla nostra esistenza quotidiana valori di conoscenza Rio valori di espressione
Che non sono come si dice tra virgolette valori letterari
Ma giocare il ruolo del traino culturale ormai la tv non più i giornali era cambiato qualcosa nella televisione
Anzi è la tv adesso che traina i giornali e quindi la tv dovrebbe arrogarsi in pieno il ruolo che si è assunta per questo dicevo che la tv era
Istituzione culturale italiana più forte e più adatta a pagare quel debito per tutti per il cinema per l'intera nostra cultura
Sono modi sostanzialmente più ricchi quelli suoi più penetranti di quelli di qualsiasi giornale
Ora dico questo ruolo la televisione non gioca questa responsabilità la sente De Stefano Balassone ci ha detto che si inchina sette
Che ha cominciato a sentirla speriamo che la setta sempre di più però appunto c'è un punto su cui poi son d'accordo anche con Balassone
Sappiamo che nel cinema italiano si è perso qualcosa questo qualcosa è guardato dal cunicolo strategia da altri con indifferenza
Di quel che si è perduto si può provare Nostalgia ma lo sappiano da Nostalgia
è un sentimento che non produce di per sé niente e li dispensa altrettanto non producono assolutamente niente
Il cinema italiano degli anni quaranta sessanta ripeto era
Era una forza coesa
E il cinema italiano di oggi non lo è nonostante tutto non nego la resistenza di mescolati Rosi di Bertolucci
La presenza di alcuni Nuovi Autori di rilievo nei nego che fra essi vedi il caso di Moretti
Ci siano alcuni che cercano con ogni con ogni mezzo a disposizione anche povero
Bindi Caretta lanciati possibili di presenza rispetto a quanto si è realizzato
Anzitutto con sale nuove con nuovi Circuiti
C'è questa mattina se ne parlava con molta con molta competenza ma anche con molto slancio
Appunto fattore di indiscutibile novità e la presenza oggi che alcuni produttori di profilo nuovo per fortuna alcuni distributori indipendenti e qui siamo ospiti di Vittorio Cecchi Gori ma credo che anche Vittorio nel valutare così non possano possano valutare positivamente l'esigenza di opportunità pezzi da quelle di qualsiasi mezzo
Che vengono poste da questo genere di intraprese attività che offrono magari anche un profilo si offrono con un profilo tenta attivamente corrosivo per le venti euro
Su piazza ma queste novità nel loro complesso non bastano ancora
è stato detto abbastanza anche oggi qui ci sono ne siamo contenti non bastano
Perché tutto questo da anni è costretto a muoversi in periferia
Appunto non mette in questione il rilievo il significato di alcuni registi di alcune loro opere tutt'altro mi domando comunque se il cinema italiano si ancora in nel suo insieme
Una istituzione culturale da Ventura di rischio un'istituzione dinamica come è stata in quel passato significativo potremmo però forse
L'opinione pubblica segue il cinema così come si fa con le altre attività artistiche con una distratta superficialità che si sveglia paste caso per caso sul filo del disinteresse si affaccia
E per investirli sopra un po'di Sociologia del costume unica metodologia intellettuale lo sappiamo spendibile con facilità e con successo sui canali mediatici
La stessa critica sui quotidiani si muove sporadica di tanto in tanto Tullio Kezich lo va ripetendo
Dove sta per esempio più la fedeltà di un Pietrino Bianchi al cinema dei suoi coetanei
Oggi quella tipo di fedeltà non per colpa di presenze ma dei canali di comunicazione resterebbe afasica
E uno come Morando Morandini oggi collezione aggiorna via via il miglior dizionario di finché ci sia su piazza
E non appassiona indecifrabili quel che il cinema italiano poteva fare per il futuro per il proprio futuro per la propria memoria nel futuro
Lo sappiamo benissimo è la televisione a condizionare non solo l'organizzazione produttiva del cinema ma disegnarne spesso per via del diritto d'antenna stile temi scelta di Interpreti registi
Tempi di produzione cadenza di distribuzione e la tv non è il cinema ma ci tengo a sottolinearlo con forza io non sono venuto qui garantire che la tv e il guasto il male assoluto tutt'altro
E che il cinema e la salute di con lei due linguaggi
Rispondono a due logiche di comunicazione molto diverse perciò vanno distinti per non farsi danni reciproci poiché anche il cinema può fare danno alla televisione
Il peggio sia quando poiché la televisione produttivamente e più forte
E la televisione imponeva criticamente vada imporre acriticamente le proprie strategie al cinema
Imponendo a dire la propria logica di mercato
Suso Cecchi d'Amico ritorna ricordava poco fa
Quanto sia cambiata rispetto alle regole stabilite la logica di distribuzione degli spot pubblicitari
Oggi quanto sia tornata indietro nonostante le regole questo accade in Italia forse forse la BBC per esempio si muove diversamente anche Canal Plus
La tv è un mezzo invasivo
Anche il primario apodittico nella sua invasività dirompente in Cina invece è uno strumento che vive come ogni attività preminentemente espressiva di mediazioni così come il nostro grande cinema è stato la sua permeabilità con una tv può essergli devastante ma come può essere devastante dirimpetto la permeabilità inversa
Una fiction a puntate non è un film pure se può essere un laboratorio per un cinema eventuale futuro Valiante bisogna stare molto attenti
Così come uscirne non è neanche un po'tv-movie altrimenti perché lo chiameremmo tv-movie
Insisto su queste distinzioni perché non tenerne conto e dannoso per tutti dannoso per la nostra intelligenza del presente
E ancora una questione
La tv italiana negli anni passati intasato se stessa con fiction d'acquisto all'estero ora appunto ci diceva Balassone che che si noi produciamo molto ed è stato un fatto estremamente positivo e avviato appunto da qualche anno a questa parte
Ma questa nostra produzione non è sul mercato internazionale
M'importa che sul mercato dirvi che mi importa che sul mercato internazionale
Data il nostro cinema
Ecco il nostro cinema era sul nostro mercato la seconda forza la seconda presenza
In Italia fortissima non ricordava lo ricorda
In uno scritto sull'ultimo sul libro Treccani dell'anno Duemila Lino Miccichè
In un articolo dedicato appunto al cinema
Ricordato appunto come ricorda appunto come negli anni mille novecentosettantacinque il cinema italiano arriva un minimo di cinquecentotredici milioni di biglietti
Da un massimo nel mille novecentosettantadue di cinquecentotrentacinque milioni di oggi non è più così
Il bacino di utenti negli anni novanta e ridotto dice circa al quinto
Sentiamo la misura della qualità che quella che mi importa di cui sto parlando ai significati culturali ripeto pure con vertici individuali di valore indiscutibile
Questa misura si riduce addirittura spenta avesse
Dunque il cinema italiano deve tornare su strada diciamo sulla strada dell'Europa per via di idee proprie in un confronto sempre più serrato ma questo non potrà essere
Anzitutto se la nuova impresa del cinema italiano produttori e distributori non se ne fa consapevole ecco perché stamattina le parole di certi
A in un certo senso la confortato certe mie personalissime
Ringrazia diciamo così attese
Ma e i nostri autori dovranno fare altrettanto consapevoli cioè che per l'apertura dei mercati europei deriva evidentemente da una loro coesione non corporativa né autoreferenziale ma intellettuale e artistica da una più acuta flessibilità concettuale
Dico questo anche capendo la fatica che loro possono
Debbo fare che non è semplice
Ma il cinema
Non vive a lungo se non ritrova dentro di sé una forza ideale non basta quello quel visto quel film dedicato alla crisi intermittente del trentenne del quarantenne cinquantenne del sessantenne son problemi che vengono risolti benissimo dei cosiddetti programmi di approfondimento della televisione talvolta persino dai rotocalchi ossessione di Visconti nacque da un'idea dove il destino polarizzata il bene e il male il delitto e rimorso
Rossellini credeva nella storia nelle proiezioni che su di esse l'intelligenza la sensibilità umana gettano anche con violenza
Antonioli andata in caccia dei modi in cui le passioni anche passioni di primo grado come l'innamoramento voleva né scienza dei sentimenti d'amore incidevano sulla mente e sulla percezione visiva
La dinamica della società che Petri aveva a cuore si sfibra la condono ore sulla materialità dell'esistenza
E così tutti gli autori della commedia all'italiana si partirono
Per modulare sullo schermo la tradizione novellistica della nostra narrativa disegnarono il volto ulteriore di un Paese sempre incerto fra male e bene tra individualismo anarchico l'obbligo cattolico lo facevano al gratta e vinci con le barzellette
Il nostro cinema
Consegnato al mondo un Paese complesso
E faceva bene a fare
Ma riusciva a questo perché non c'era quel blocco industriale quel duopolio che oggi conosciamo bene quella schematizzazione o non flessibilità corporativa
Che appiattisce le produzioni su criteri televisivi o in vista di micro produzioni da spedire in onda la notte
Quindi strappi e partecipazioni da conservare in portafoglio in vista di occasionali Santi sconto
Noi questo la tv ecco lo ripeto il colpevole verso il cinema grandemente ma perché usata male è stata è stata usata male
E se colpevole il Cina deve far qualcosa senza piangersi addosso
Il fatto è politico e con questo rapporto son d'accordissimo con quello che diceva Balassone poca la soluzione nella vita italiana non può essere che politica rescinde il no alla radice
I fondamenti di quel duopolio fatale
E come un polipo stadi non divorando cervelli corpi e non vorrei che divora se la nostra stessa democrazia
Per ridisegnati la libertà
Televisione
Il cinema situato come pur contenuti fra melodramma e storie pittura politica sociologia giornalismo
Nonostante la concorrenza con la televisione alcuna ancora cattura interessa ed è un interesse contrastato conta sponte pensiamo a tutta la concorrenza che le farà tipo
Ma questo interesse sembra legato al successo degli argomenti agitati volta tolta
Ma neanche nonostante le apparenze
Ma io sono dell'avviso che quello che soltanto potrà dare successo un successo di respiro lungo e il carico di verità
Il signor necessarie dello stile
Quel poco che chiamiamo vita che si diffonde convincendo in avvertito di fotogrammi fotogramma
Point anzi questo soltanto rende firmata
Non firma il cinema ci abbiamo bisogno di un cinema che di tramite intravisti una capacità di parlare della vita
Sapendo come fu per Rossellini e gli altri e la vita è un valore
Soltanto sei rinascita sulla morte
Se riconquista di un bene che si era perduto
E del quale non campavano sta sentiamo alla necessità come fosse appunto cibo e acqua di cui abbiamo urgente bisogno è un valore che riguarda tutti non più noi sul singoli individui
Ma il valore della società il futuro della società di cui convinti di diciamo spesso
Gli attori Confapi uno che il nostro destino grazie
Allora ringraziamo ringraziamo Enzo Siciliano perché primo intervento
La proposta abbiamo avuto trenta e venti così o Ricci molto serie molto interessante ma come è già avvenuto stamattina abbiamo la fortuna di avere tra noi anche protagonisti del cinema
Attori registi e quindi il rinnovo per cortesia Bernardo Bertolucci il rinnovo la richiesta di dire due parole il seguito all'intervento di Enzo Siciliano grazie
Ho mancato
Gli interventi di questa mattina e quindi
Sono info
Mutilato di una parte do la giornata che mi sembra nel pomeriggio
Stia decollando
Molta forza realtà devo dire che non me l'aspettavo sono contento che questa giornata
Disegnata da qualcuno
Voglio dire veramente pochissime parole perché non sapevo neanche che sarei
Il discorso che ha fatto siciliano è un discorso estremamente importante
Che ci costringe
Riguardare
Nella profondità
Quello che siamo stati
Quello che siamo
Quello che forse potremmo non essere più
Scusate se faccio un po'vado avanti per associazione di idee quando Enzo il mio amico Enzo Siciliano era presidente della RAI
Qualche occasione
Timidamente gli chiedevo ma per tele più importante
La qualità di un programma
O la audience che questo programma riesce a raccogliere
Sapevo già la sua risposta
Sa che però sapevo che per lui
La qualità la qualità era la vera priorità
Io da allora
Ho cominciato a pensare
Purtroppo siciliano non so quanto sia riuscito a portare avanti anche per il tempo limitato
Che ha frequentato
Nelle Mazzini
Però da allora non riesco a non pensare alla televisione come
Alla grande potenziale possibile
Università popolare collettiva pensate un po'come sono idealista ecco ma insomma
Come mi illudo
E devo dire che
La mia sensazione ultimamente è che
Il momento così di ansia che stiamo passando in attesa delle prossime elezioni politiche
E dovuto a mio avviso
Soprattutto a a motivi culturali
Credo che
La sottocultura
Così diffusa nel nostro Paese non permette agli italiani
Di rendersi conto
Dell'irrealtà
Che gli viene proposta ogni giorno diciamo ogni sera
Dalle televisioni
Allora io mi dico ma non sarebbe stato meglio in questi anni
Di
Di governi di centro sinistra
Guardare un pochino meno alla audience
E cercare di guardare più in prospettiva più in futuro al futuro
Alla qualità e quindi alla formazione
Cultura ad andare in modo alla gente di prendere un minimo distacco
Di capire
Quelli che sono i valori quelli che io sono i non valori
Io so che questo è un discorso che il presidente della RAI tra il quando c'è stato
No guarda tra radicali
Prendo novantasette novantotto mi capiva
L'arroganza con cui qualcun altro magari presente amico anche alle tavole di ce l'ha con noi
Rivendicare invece l'importanza della audience dei numeri
Mi sembrava sospetta perché da un lato capivo seicento
La televisione era anche una specie di sotto a far continuamente una specie di sotterranea campagna elettorale anche prove dei tempi e la campagna elettorale
E quindi bisogna stare attenti perché se non si è presenti
Con una audience Altadis e quindi se non si riesce ad acchiappare un numero gli spettatori almeno pochino superiore a quello dell'altra dell'altro monopolio si rischia anche proprio di perdere sul piano politico non so ecco tra i due
Dalle due considerazioni quale sia la più giusta se fosse stato giusto forse
Non non non investire di più sulla creazione di cultura di diffusione di cultura e la televisione mezzo di così più riconosciuto efficacia
Non so perché ha parlato tutto questo fosse prestato il discorso di siciliano che ha però io spero che qualcuno in questa giornata
Tornando a parlare del cinema
Si ricordi che stiamo vivendo in questo momento
Io perlomeno nell'eccitazione
Dio della più grande mutazione
Che il cinema sta passando sta attraversando da moltissimo tempo
Ci sono le mutazioni cicliche nel cinema prima quando è nato
Come tutti i bambini non sapeva parlare
Poi ha trovato l'uso la parola all'inizio degli anni Trenta
Poi il cinema è diventato più realistico
Quando quando ha scoperto il colore
Anche se il nostro cinema neorealistica rende anche erano ma più realistico perché perché la realtà è a colori non è neanche vero e se ripensiamo al cinema ed è anche vero è un cinema visionario colonne anche le cinema e il cinema del sogno cinema
In fondo i registi e gli ho fatto i miei primi decenni anche nero
Quando erano quando non potevano girare i colori io non non avevo i soldi per il colore nel sessantadue nel sessantatré quando fece la comare se che prevenzione gira in bianco e nero beh ero costretto
A supplire alla mancanza del colore che c'era in tanti altri film
Con una maggiore visionarietà con uno sforzo maggiore
Dopodiché né in Italia dalla fine degli anni Cinquanta e resa dal sessanta come mutazione in Cina ma comincio a riflettere
E ci fu la nouvelle vague che prese in mano la bandiera del riflessione riflettere su se stesso che cosa sono che cos'è il cinema che scosse le Cinéma di che in francese perché la Basento tacere sa domanda
Lì è cominciato riflettere ed è stato quando negli anni Sessanta io sono nato al cinema i miei ricordi personali cominciano proprio lì
Insomma è stato qualcosa di molto importante che ha avuto delle eco anche in luoghi come Hollywood dopo dove proprio sembrava impossibile riuscire ad arrivare
Poi c'è stato c'è la politica
In questo momento il cinema sta mutando sta cambiando pelle non solo per le sta cambiando la sua essenza
Spero che qualcuno ne parli con più conoscenza di quando faccio io io sono a molto attratto
Dai nuovi sistemi sono molto attratto
Dal poter realizzare un film completamente
Contro tutto quello che con tutta la potenzialità del digitale che ancora all'inizio
Quindi rinuncerei alla all'odore familiare meraviglioso della per della pellicola
Della certo non so già rinunciato
Ho e con quello che sta per accadere
Porta cinema e televisione
Fatalmente allora un grande avvicinamento
Come la triste la televisione quando
In Italia il cinema
Adesso però e il cinema perché comincia e lo dico con non non come un un'accusa
A imita errati visione a livelli molto alti quando io vedo
Magnolia
Non posso non pensare a una grande soap opera quando vedo
American Beauty non posso pensare alla televisione che lo stesso quando vedo film che in qualche modo si rifanno American Beauty
Al Magnolia
E devo dire che perché perché Paul Thomas Anderson
Che ha che ho incontrato due anni fa a Londra aveva fatto un bellissimo film bobina
Anzi
Per la proiezione venne da me e mi dissero che mi dispiace tu sei un grande regista io son debuttante c'è un finto così lungo dura due ore e tre quarti per il bilancio conduceva decimato i fattori fin molto più lunghi
E c'è no quello per noi i nostri modelli erano il cinema il cinema nei Cine Club il cinema nei ai fini studio negli nei locali in cui si riusciva a rendere visibile l'invisibile
La Cinémathèque Française sfugge
I modelli per Paul Thomas Anderson faccio un caso il regista di Boogie Nights di Magnolia
I modelli sono quello che guardava da bambino cioè la televisione soap opera eccetera
E devo dire che ha avuto delle
Questa generazione assolutamente non rifiuta non solo ma si riporta in quel modello con quel modello oppure ci si mette in posizione dialettica eccetera
Però la mutazione questo parlando io è qualcosa proprio nel nella natura stessa natura fisiologica del cinema
Insomma quando gireremo in digitale
Vorrà dire che dovrà cambiare anche la nostra la Drammaturgia dovrà cambiare tutto
E questo scusate straordinariamente interessante
Cerchiamo di partecipare anche noi
A questa grande mutazione
Non a anche noi dico all'inizio di questa mutazione cerchiamo di non
Di non lasciare che ci arrivi di rimbalzo
Ecco scusatemi se io un po'annoiato Max abbiamo evocato
Allora
Prima di dare la parola a un altro protagonista del cinema compromesso al professor Lino Miccichè e che è stato tra l'altro ci tanto nel nel l'intervento di Enzo Siciliano
Voleva dire due parole sapete che il professore Miccichè oltre che uno studioso un critico del cinema anche il presidente del Fondazione Scuola nazionale di cinema quindi Miccichè
Brevemente per togliere un problema anche è stato sfiorato stamattina ma non toccato da vicino
Quello dalla formazione
La parola che avevo sentito qua erano la scuola
Eppure
No no
Suso mi fa segno e i genitori
Va benissimo che ci rigori voglia farmi scuola c'è la scuola serale di cinema che fa ottanta diplomati l'hanno un fioriscono Millefiori ma non è questo il problema
Se oggi in prendiamo un ladri di biciclette
Io lo proiettiamo nelle scuole
I ragazzi dicono che non è bello
Dicono che è lento
Perché dicono che lento
Perché dicono che non è bello
Perché i ragazzi sono educati da una scuola non statale
Da una scuola privata che è il mercato
E sono educati alle immagini al montaggio al continuity al decoupage del cinema americano
Che è quello che vedono o all'ottanta per cento
E del materiale televisivo americano che fino a prima dell'ingresso del del racconti all'italiana dalla televisione che di tre quattro anni
Occupava e il grande schermo
Marx diceva che nella produzione culturale
Sì solo a preparare non soltanto i soggetti previo oggetti
Ma anche gli oggetti per i soggetti
Secondo me
Il cinema americano non è forse così pratico di marxismo ma di questa norma
Certamente sì
Per anni e anni sono state formate in Italia generazioni di spettatori
Per i quali l'unica estetica possibile l'unico montaggio possibili l'unico personaggio possibile le uniche storie possibili sono quelle proposte dal ciglio America
Se noi vogliamo
Che il cinema europeo il cinema italiano
Riconquista di uno non soltanto lo spazio che è loro dovuto
Ma quella Lebensraum che l'unica che può permettere loro di sopravvivere
E sulla scuola che dobbiamo lavorare
Io insisto a fare questo discorso che alcuni amici aveva già sentito
In ogni riunione
Non devo aver convinto che anche perché stamattina il convegno quasi finito non l'ho sentito
Perché questa è politica
Prima qualcuno faceva segno verso D'Alema gruppo lo faccio anch'io
L'ufficio queste politica
Si tratta di fare entrare nella scuola il linguaggio cinematografico e audiovisivo che il linguaggio che la maggior parte dei ragazzi di oggi
USA che subisce che pratica da cui viene colpito da cui viene persuaso
E qualsiasi battaglia per ridare spazio cinema europeo eh
Per tutta se non c'è questa rieducazione questa alfabetizzazione animatrice
L'età alfabetizzazione immagine ha due conseguenze
Che ci interessano molto
E ci interessava che con la politica
Indi come questa volta ci interessano come cittadini
Il primo è creare
Cittadini domani
Che sappiano egemonizzare l'alfabeto e in cui l'euro viene loro trasmesso la maggior parte delle comunicazioni del presente
E quando dico linguaggio cinematografico divisivo parlo di quell'uso largo del linguaggio di cui vicino a me l'URSS pratiche la lingua madre che va fino a internet fino alla multimedialità
Padroneggiare questo linguaggio
Significa padroneggiare la comunicazione
Se lasciamo che il mercato alfabetizzati
Queste sono le conseguenze
Se i pubblici poteri nella scuola assumo con questo incarico
Avremmo cittadini più consapevoli avremo spettatori più consapevoli più liberi
E avremo meno imbonitori televisivi che apparendo sullo schermo contrabbando erano se stesso come uomini della Provvidenza
Ma dato che lo sto dicendo niente di strano
C'è un accordo Berlinguer Veltroni di quattro anni fa
Tra ministero Pubblica istruzione l'allora Ministero per il che già contempla questa possibilità
Tuttavia una riforma della scuola pre universitaria è attualmente in atto
La riforma della del primo ciclo e già passato
Tassa fra punk e tempo no la riforma della scuola secondaria
Leggetevi le notizie quando passerà passato
Se in qualche modo l'educazione al linguaggio cinematografico divisivo è riuscita a passare possiamo davvero sperare in nuovi spettatori
In una nuova civiltà enologo fruizione quindi anche in una nuova produzione
Se non è riuscita a passare io temo che gli sforzi strutturali producano molto poco
Perché contemporaneamente la diseducazione degli spettatori è tale per cui continueranno tra le sigle Bigelow a scegliere Bigallo sbagliano naturalmente
Ma non possiamo incolpare lì di una diseducazione di cui i colpevoli siamo noi grazie grazie
Allora
Detto bisogna mescolare teoria e pratica abbiamo sentito Bertolucci questo pomeriggio abbiamo sentito prima Suso Cecchi D'Amico adesso fosse sentiamo Roberto Benigni
Buonasera grazie di questo invito io vendo sono arrivato qua all'improvviso Voland vanno chiamato qua eh inopinatamente anche perché non me l'aspettavo
Non sono un volo improvvisatore ero bici vuole almeno una settimana per improvvisare una cosa fatta bene non ho avuto il tempo ora naturalmente a qua a parlare vicino ma e son venuto prima di tutto perché S.p.A. Massimo D'Alema che parla di cinema è una cosa che a me guidava una goduria dalla storia voglio proprio a stare a sentire nella che a poco ridicola garibaldino fagli Parolario è una soddisfazione come sentire sorveglia parla della guerra in Kosovo moglie vedere che cosa ci dice eh oh sono argomenti che io dormivo ho fatto tardi perché vengo dal mio collegio di bugie che dovevano sento solo col maggioritario
Spero che D'Alema segua il mio esempio in Puglia che è una cosa vero vorrei da che vorrei fosse seguita è che insomma in qualche maniera io volevo qui far presente che sono qua proprio per manifestare il mio affetto verso questa a te
Che è la più meravigliosa del mondo è questo connubio con la politica che mi piace perché è cosa sia di più cinematografico della politica e di più Polito grafico della Icbc cecena Matica è una è un connubio un intreccio amoroso spettacolare e in più c'è l'intreccio amoroso di tutti voi che era il novantanove per cento dicono utopisti duro che non li conoscevo
L'intreccio amoroso con D'Alema che per me è come Berlusconi per Emilio Fede ciò lo stesso afflato è una è una cosa che ero è più forte di me Riahi gli voglio bene
Ci a Cecchi Gori che è un'altra di quelle pallottole che gli salterei addosso Verona patria la serie
è alla hall Adriano animò la pago lavorando lo siamo mezza la poesia
E allora voglio dire la mia su questo cinema naturalmente brusche discussioni dovevano faccio prima io voglio vedere cosa improvvisa Luís conosco a memoria perché gliel'ho scritto io può qui con l'ausilio degli aspetti competitivi antico suicidi qua
I testi sono Paolino D'Alema logicamente ora è la pizza con la Coca Cola premia proprio quelle unioni spettacolare
Ora io volevo dire che quanto abbiamo il cinema ci sono ci siamo nati diciamo guarda guarda la bellezza di questo schermo così ha parlato della qualità si ha parlato della audience e della ho sentito il discorso di Bernardo Bertolucci io mando un afflato l'amore
Straordinario sappiamo quanto vero gli voglio bene e spero in quel me voglia un po'e il suo discorso è piaciuto moltissimo il discorso di Siciliano di bici che ora naturalmente ricordo l'intervista che lessi Lord sono pochi gli elementi del cinema un'intervista che ho letto sui i Cahiers du Ciné ma quando c'erano il grande vero ciò crolla e Truffaut e Rohmer eccetera è ho letto l'intervista o altro severo amatissimo
Autore cinematografico acido tenuta gli hanno fatto una domanda e dicono ma secondo lei che cosa bisogna fare per il cinema e Howard Hawks rispose semplicissimamente
Ma quando lei entra in una sala cinematografica io se ci sono solo due cose quali sono le loro hanno saputo rispondere due e lui rispose a bordo ci sono
La sede e lo schermo bisogna riempito tutte e due questo fu
è una era un mi sembrava una una cosa di una tale semplicità che mi è rimasto molto impresso anche perché in solitudine vero non non si gode tanto sinceramente allora come regala un po'fatica a uno dei suoi personaggi la solitudine è una bellissima cosa specialmente se la si può dividere con qualcuno quindici franchi anche al cinema vale la la qualità va da sé idee naturalmente quando c'è una scintilla di poesia tutto diventa bello e le sale si riempiano quella importante insomma che lo si faccia non starò qui c'erano non è il mio mestiere il mio mestiere a fare politica in questo momento voglio fare un discorso disse
Il mio mestiere è quello di buttare ecco in quest'arte che amo da morire quando la vedo che va un po'giù ci sto male vi dico dei sentimenti sono sentimenti e non voglio rubare troppo tempo perché se non si va troppo avanti nelle conclusioni vi dirò solo che sto preparando
E in questo momento il mio prossimo film di cui ormai tutti sanno è soggetta a un film di fantascienza horror fantascientifico è la storia di un imprenditore
Con un con uno stalliere mafioso che diventa presidente del Consiglio naturalmente si tratta di fantascienza
Però insomma son quelle cose che nella finale del film diventa presidente del Consiglio quindi a un horror fantascientifico che so solo che si apprenderà ora studiate fatto insieme a Massimo duramente sui sì che m'ha dato l'idea ha detto ma dopo le trovi 'ste cose strampalate giuristi lo aspetta il comma quattro e la battuta e poeti ma ebbe ad ammettere che quella cosa la fa paura dice io purtroppo sono va be e comunque io adesso passo la parola a e
Ah ma a Massimo dall'evolversi degli oli introduttore vero dei e e vi saluto con tutto il cuore vi ringrazio di avermi invitato quando avete bisogno sono a disposizione
Franco nove manca tali valido
Poi
E va bene adesso abbiamo sentito no questo altro protagonista del cinema
Penso che
Così indebolirebbe la giornata pochi minuti fa con Vittorio Cecchi Gori che ha aperto i lavori questa mattina anziché aperti di sua madre
Valeria Cecchi Gori ma poi lui ha fatto
Un intervento sintetico della situazione del cinema adesso poco fa mi diceva in fondo non ho mai quindi tantissimi anni di esperienza nel mondo del cinema di festival di di e così convegni di giornate dedicate al cinema qui è fuori dall'Italia dice sono soddisfatto perché raramente ho trovato una Romboni ha un'intensità
In questo lo aggiungo io che straordinaria anche direi e sembra poco importante sul anche una buona educazione non come è stata la giornata di oggi cioè i tempi degli interventi sono stati rispettati le cose sono andate così bene una dopo l'altra allora
Penso che adesso questa giornata per non sciupare sì così Twin troppi
Altri discorsi o piccoli rivoli debba mantenere il suo pathos la sua concentrazione e quindi pregherei l'altro protagonista insieme a Vittorio Cecchi Gori
E di questa giornata in quanto presidente della Fondazione che insieme alla Fondazione Cecchi Gori ha organizzato questo convegno cioè la fondazione italiani europee ecco chiederei a Massimo D'Alema di chiudere questa se permettete
Bellissima giornata
Io chiedo scusa erano i protagonisti sono stati altri noi siamo gli organizzatori dice
Io Vittorio Cecchi Gori
E l'una cosa e l'altra per la verità io proprio soltanto l'organizzatore
Di una io voglio chiedere scusa in qualità di di organi di coorganizzazione a molti che avrebbero potuto e che sarebbe stato anche utile e giusto che prendessero la parola perché sicuramente la discussione che si è svolta oggi
Però sarebbe potuto avere contributi importanti da molte persone che sono qui con noi e ti ringrazio tutte
Il successo di questo di questo confronto è dato innanzitutto dalla qualità significativa delle persone che vi hanno preso parte
Dal rilievo del contributi che hanno portato in fondo noi
Che cosa volevamo fare e qual è il nostro lavoro
Che io diciamo io mi scanso guardi con la politica ma è uno scherzo dice
Io non sono come quello straordinario personaggio dell'ultimo romanzo di ceramiche
Che cambia le sue identitario dilettante Vitellozzo sempre lo stesso che ciascun uomo politico organizzo questa
Questa fondazione ha lo scopo di promuovere un dialogo tra la politica
E la cultura
Nella convinzione che il dialogo tra la politica la cultura è utile alla politica perché si arricchisce di idee di stimoli
E
è in grado di
Arricchire le politiche pubbliche di un contributo di competenza ma penso che sia anche utile alla cultura perché in fondo una cultura che in una un dialogo con la politica è una cultura che rischia di di separarsi di diventare astratta di non ha vere
Poi un sufficiente dialogo con la società
Ora ma questo è stato noi volevamo anche noi quando abbiamo parlato con Vittorio Cecchi Gori di questa iniziativa avevamo pensato che doveva coincidere con all'inaugurazione
Dei locali
Delle delle nostre fondazioni questo impartì avvenuto anche se diciamo ancora novantotto non è ultimato il lavoro ma la coincidenza così piena con la campagna elettorale non era stata egualmente programmate tuttavia io ritengo che sia stato utile
Offrire questa occasione di una conversazione di un confronto fra il centrosinistra che va alla prova elettorale del tredici maggio e il mondo del Cile
Credo voglio ringraziare in particolare Walter Veltroni che
Tornerò su questo ha dato un contributo molto molto forte sul piano della passione e anche del merito delle cose che ha detto con
La competenza anche che gli derivano non soltanto dalla sua cultura del suo legame con il cinema ma anche al lavoro che a far
Come ministro della cura
Ringraziare Giovanna Melandri Francesco Rutelli che ha fatto un'apparizione un po'particolare ma l'olio va giustificato nella
Giornata molto impegnativa sono giornate convulse
E tuttavia non ha voluto mancare di essere qui di dire la sua forse un po'più a ai mezzi d'informazione che non alla platea del convegno perché noi anche nella incertezza non sapendo se veniva arrivava non arrivava abbiamo sospeso i lavori e quindi lui è arrivato in un momento in cui solo alcuni
Si sono resi conto del fatto che Rutelli
Ci diceva qualcosa che tuttavia io ho annotato la stampa registrato io riprenderò perché mi sembra che in modo chiaro sia tornato su alcuni dei punti che sono stati qui sollevati abbia dato delle risposte ha vendicato delle linee di lavoro
Quindi io credo che tornerò su questo punto noi non abbiamo nessun complesso noi lavoriamo nostra fondazione in particolare lavora al servizio
Del centro sinistra come luogo dove si elaborano idee si organizzano confronti si si cerca di arricchire il programma e la gente di lavoro
Ma certamente qui la discussione è andata molto al di là
Ha toccato temi anche molto profondi molto stimolanti
Ha aperto
Orizzonti io naturalmente su alcune questioni non non entro nel merito davvero diciamo questo sarebbe come affidare conclusione del Comitato centrale
Chi faccio un altro lavoro
Sono rispettoso semplicemente ho preso nota per per riflettere
Penso anch'io come ha detto Umberto Eco che non si fanno dei bei film sulla base di direttive politiche che vengono dall'alto né di decisioni che
Vengono nei convegni
Però ritengo che c'è un rapporto tra quello che avviene nella società
E la creazione culturale le cose non avvengono così cerca mi dispiace doveri ribattere Luís assente diciamo che sì è vero che il neorealismo fiori in un'epoca in cui l'Italia era povera tuttavia signori anche perché era stata riconquistata la libertà che era un evento politico diciamo non cinematografico
E per l'influenza di grandi fatti sociali politici e ideali che s'che sconvolgeva un paese tornato da libertario ha scoperto la questione sociale il movimento operaio
Senza questi influenza diciamo difficilmente sarebbe Fiorini della stagione quindi non vorrei essere mettono marxista diciamo ma insomma un rapporto c'è
Tra quello che si muove
E anche in futuro può esserci un rapporto positivo o negativo io
Voglio scrivere scriverò anche qualche riga di quel copione di cui Roberto ha indicato le grandi coordinate diciamo perché
Voi vivete in un mondo nel quale questo tema del conflitto d'interesse insomma ha una sua dimensione
Non teorica
L'idea è che grande mondo del del della fiction italiana cinema televisione abbia un solo padrone anche con qualche in con qualche tentazione maccartista diciamo non è non è una prospettiva così ininfluente sul destino acqua
Il cinema italiano
è qualcosa che può avere a che fare con il futuro del cinema italiano non è una cosa così
Io credo che Luciana Castellina abbia introdotto il primo grande tema il quadro nel quale ci muoviamo sul quale molti poi sono tornati cioè in sostanza il cinema che una delle forme più più più forti più vive più significative della cultura contemporanea del suo impatto di massa e i
è l'emblema di un rischio
Rischio che la la globalizzazione
Questo grande processo che alcuni
Di cui alcuni
Disse fanno l'Apologia
E di cui altri tuttavia che altri tuttavia demonizzato
Con l'idea che possa essere spezzata impedita
Un po'un'idea un po'luddista
Vecchia idea della sinistra che la modernizzazione siccome genera più contraddizioni anche più sfruttamento più conflitto possa essere arrestata
La globalizzazione e semplicemente il Tirreno oggi delle sfide
Dal quale non ci si può sottrarre sulla base della Nostalgia di un tempo andato
è evidente che su questo terreno c'è il rischio che questo si accompagna in particolare nel campo della cultura
All'affermarsi di una monocultura
Resa ancora più forte dalla moltiplicazione degli strumenti dei canali di comunicazione
Che appunto si accompagna ad un restringimento delle fonti
Una monocultura che nasce dalla dalla forza della ricchezza
Ma anche da una egemonia i modelli culturali di vita linguistica
Che finisce per essere pervasiva e permettere persino la vecchia Europa dice sulla difensiva e di fronte al rischio di essere colonizzata
Questo è un grande tema
Grande tema che attraversa l'Europa che preoccupa che angoscia che genera risposte politiche l'eccezione culturale nei negoziati
Per la liberalizzazione del commercio nello sforzo di costruire politiche europee le resistenze e le contraddizioni
Nazionalismo anche in Europa è capitato di partecipare recentemente un convegno a Parigi su questi temi ero l'unico italiano diciamo c'erano molte personalità del mondo della cultura c'erano i ministri della cultura della del Regno Unito della Germania della
Né la Francia né come italiano avevano assegnato una relazione su un tema complicatissimo diciamo siccome non sulle politiche pubbliche bensì sulla sul nodo cioè esiste una cultura europea
Insistetti attualmente cosa che i francesi tendono a negare radice nel senso che ritengono che l'unico compito della cultura europea e quella di propagare la cultura francese fondamentalmente diciamo e
Ma io poi tornerò su questo punto perché io su questo io credo che insomma
Nel rispetto delle culture nazionali penso che c'è un problema di identità europea se vogliamo affrontare questa sfida però ecco detto questo
Io riconoscendo che questo problema esiste
Tutta la sua dimensione
Penso che dobbiamo cercare di più affondo di capire perché
Di capire anche qual è la forza
Di questo di questo
Di questo di questa macchina americana le ragioni di questa pervasività
Non è una forza che nasce dalla dalla soltanto dalla potenza del denaro dalla potenza industriale dalla potenza militare
Io sono rimasto colpito qualche tempo fa proprio parando questo convegno dalla lettura di una conversazione su
Sul egemonia culturale americana
Fra due strani protagonisti uno grande regista americano Sydney Pollack l'altro uomo politico che non è europeo ma che certamente ha molto a che fare con la cultura europea cioè Shimon Peres
Quale adesso si pensa per ben altre tragedie ma insomma un uomo che ha molte curiosità
E a un certo punto questo grande regista americano dici
Data di ha detto una cosa alla fine di questa conversazione che mi ha colpito molto ha detto la nostra forza indefiniti
E che noi non abbiamo tradizione
E non avendo il peso di alcune tradizioni noi siamo in grado di riceverle tutte
Di assorbirle di rielaborare la nostra cultura non teme il cambiamento
Perché il cambiamento è la nostra Kurt
Ora che naturalmente questo è un è un modello non proponibile a noi che abbiamo la ricchezza e il peso delle grandi tradizioni nazionali le nostre culture
E tuttavia
E i parliamoci chiaro
La forza americana e anche nel fatto che in quel cinema noi ritroviamo pezzi della nostra civiltà
E cioè c'è soltanto una cosa loro professione ci sono c'è dentro ci sale dentro una rielaborazione delle tradizioni delle culture europee
E qui c'è la chiave di un universalità
A cui io credo rispondere soltanto nei termini di una difesa delle identità nazionali delle eccezioni nazionali rischia di essere una risposta di cioè c'è una idea protezionistica
Dell'Europa nei confronti di questa grande sfida
Che scarsamente egemoniche per usare una espressione della nostra cultura appunto della nostra tradizione
E
Io penso che con questa modernità con questa rottura anche linguistica con questa commistione di di mezzi ci linee ma la televisione io ho ascoltato José figuriamoci siciliano non solo per l'amicizia per la stima ma anche per la comunanza culturale devo farmi forza a non essere d'accordo con te perché in qualche modo vuol dire non essere d'accordo con me stesso ma non sono d'accordo cioè in queste ore riproporre questa distinzione è questa viste immagini della modernizzazione come una lenta lunga parabola discendente dal punto di vista del della cultura civilizzazione oppure
E questa distinzione io trovo tutto sommato molta stimolante anche lo avverto come una sfida culturale anche verso il modo mio di pensare a quando Bernardo Bertolucci dice
Sì e vero cerchiamo di partecipare anch'io noi questa mutazione
Cerchiamo di partecipare anche sacrificando certi odori certi
E
Vedendo come funziona questa commistione di linguaggi di tecniche e in fondo in fondo
E questo io credo che noi possiamo andare a questa sfida se non concepiamo la nostra cultura come un peso
Se in qualche modo ecco cerchiamo di di di di stile di scoprire di di riportare alla luce un cuore di una identità europea
Un'identità plurale cioè non è riducibile e né si può artificiosamente costruire un il cinema europeo la letteratura europea
Però c'è qualcosa
Ecco io per venire a al l'altro mio mestiere d'origine quello
Line si parlava di varie tasse identità The compensato espressione molto complicata ma che si può tradurre rozzamente identità plurale cioè una varietà che tuttavia costituisce un'identità parlava di questo all'inizio del Settecento
Dopo di che c'è stato ci sono stati dei grandi eventi che hanno dato una robustezza produzione francese quello che è venuto dopo cioè
Appagarsi mai di ricominciare sempre
La sua ricerca della verità e della felicità che è un modello diverso rispetto ad una cultura che senza tradizione
Non appagarsi ma significa proprio avere quella idea del rapporto tra crisi superamento crisi ricomincia amento che è un una una cosa propriamente europea
Perché nel ricominciare non c'è la cancellazione della tradizione però c'è appunto il senso di una sfida di una nuova ricerca della verità e della felicità che non si esaurisce nella conservazione della memoria delle sfide del passato
Io penso che questo atteggiamento
Mi fermo qui poi torno ai miei doveri alle politiche pubbliche Falco questo atteggiamento questo vale in generale naturalmente non si riferisce al CIPE vale al modo in cui l'Europa democratica in modo particolare per quello che mi sta a cuore la sinistra europea sarà che e in qualche modo è è un luogo importante della civiltà europea sono se poi se questa civiltà europea e anche un certo modo di combinare la libertà dell'individuo
E la sua dimensione sociale perché poi questo è in sostanza io penso che la sinistra europea
Sia un erede importante di questa di questa tradizione di questa città questo sforzo di combinare la libertà individuale
E la socialità dell'uomo
Beh insomma la sinistra europea vince questa sfida se appunto l'affronta con il coraggio anche di ricominciare
Una ricerca di verità e di felicità e non soltanto di difendere un certo assetto questo vale in generale per lo quale anche per il nostro Paese
E per il nostro sforzo di governo ma pervenire più ai temi più dici cieco chiudendo questa parentesi ci rinuncia così nasce dal gli stimoli di una discussione che è stata interessante ricca e anche elevata diversi interventi
Giovano in questi anni indubbiamente l'atteggiamento delle istituzioni della politica verso la cultura nazionale verso il cinema è cambiato
Poi naturalmente qui la bottiglia può essere vista mezza piena e mezza vuota verso quando Walter dice il cinema sta come l'Italia
Sta meglio di cinque anni fa
Anche se naturalmente noi vediamo tutti i problemi che ci stanno di fronte
E tuttavia insomma se nel corso di questi anni c'è stato come c'è stato lo dicono le cifre crescita degli investimenti una crescita dell'occupazione una crescita dei di quella capacità perché somma lì
A modo suo ma con grande finezza diciamo la citazione di Roberto Benigni insomma secondo cui bisogna riempire lo schermo anche le poltrone diciamo mi pare la risposta più semplice ad una certa visione in contrapposizione tra le ragioni della qualità è la ragione e le ragioni dell'audience che e se noi continuiamo a concepire in termini contrapposti
E Enzo e intanto è una grande sfiducia verso un Paese che il fondo ha dimostrato
Anche di sapere
No Sempre naturalmente ecco non sempre ma di sapere dare il il bacio del successo anche alla qualità
Non è detto che la qualità debba avere successo e soprattutto diventa pericolosissima l'idea secondo cui il non avere successo è il marchio della qualità perché vada un'idea di questo genere di resta diventa micidiale perché è una vecchia idea nostra di dire siamo di meno ma siamo più bravi diciamo che una forma di auto consolazione micidiale quindi io credo che noi dobbiamo
Naturalmente perché questo sia effettivamente il
Sperimentabilità occorre che le politiche pubbliche in parte in questi anni indubbiamente c'è stato uno spostamento di risorse di Investimenti si è favorita una riorganizzazione della rete distributiva
I si è spinto per una maggiore investimento del sistema televisivo sul cinema sono anche qui sono cifre che contengono un risultato limitato tuttavia uno spostamento in avanti non indietro una tendenza e io credo che Balassone abbia poi posto i problemi anche strutturale insomma non c'è dubbio che una delle ragioni per cui il sistema televisivo italiano investe poco meno di quanto potrebbe o dovrebbe sulla sulla sul cinema e sulla fiction di qualità anche intendendo la fiction come luogo di di formazione e poi divo di operatori di cultura anche per il cinema pure nelle distinzioni
Investe poco perché è un sistema debole è un sistema debole perché non abbiamo messo mano qui vedo davvero un ritardo diciamo ad una riforma di questo sistema
Non abbiamo messo mano in modo sufficientemente radicale anche non soltanto per le divisioni per il fatto che davvero è singolare non li abbiamo metà del Parlamento che fa capo ad un'azienda
E quindi legiferare in nelle materie che interessano quell'azienda comporta una lotta all'ultimo sangue una lotta
Noi abbiamo avuto l'ostruzionismo su tutti e due c'era una volta in cui il Parlamento italiano si faceva l'ostruzionismo se per la guerra per i patti militari adesso non appena si parla di televisione scatta l'ostruzionismo cioè l'ostruzionismo su tutto ciò che attiene agli interessi diretti o collegati di un determinate Azzi
Però hanno pesato anche le divisioni del centrosinistra
E io credo una una divisione abbastanza di fondo cioè tra una difesa
Dell'azienda pubblica così come
Che così com'è è un ibrido
è un ibrido tra televisione pubblica servizio pubblico televisione commerciale un ibrido che alla fine non ha un'anima
E che da una parte può piacere al sistema politico perché una grande azienda culturale di informazione su cui sistema politico ha un'influenza
E può piacere alla concorrenza
Perché avendo come unico concorrente un concorrente con le mani legate cioè col tetto di pubblicità può mantenere una posizione dominante sul mercato
E io credo onestamente che non sia un tabù Rita è che l'unica via è quello di uscire da questo ibrido aprire il mercato televisivo avere un servizio pubblico che sia un servizio pubblico
Forte
Allora io penso fuori dal mercato pubblicitario
E finanziato con il canone
E che abbia e chi sia davvero questo sì come aveva detto anche Walter nella campagna elettorale novantasei una sorta di Banca d'Italia dice servizio pubblico messo al riparo dal condizionamento continuo del sistema politico
In condizioni di garanzia ER ieri poiché la RAI è una grande azienda dalla quale può nascere un servizio pubblico e anche una televisione commerciale
Chiave che mette in campo tutte le risorse in una concorrenza vera aprendo il mercato aprendo il mercato aprendo il mercato ad un terzo polo televisivo senza tetti
E io credo che questo sarebbe un grande fatto di modernizzazione capisco che da una parte l'onorevole Berlusconi veda questo il modo di dammi il paradosso di una destra liberista che difende il servizio pubblico così come credo che però nell'ostacolare questo cambiamento
Che sarebbe utile anche al cinema italiano ha pesato anche un certo con seicento timore del centro sinistra di toccare un asset un equilibrio che in qualche modo consente al sistema politico di esercitare un'influenza sulla grande azienda della cultura
E dell'informazione nazionale pistole in questi anni ci sono molte cose che abbiamo fatto
Ci sono cose che non abbiamo fatto perché ci hanno impedito di farlo e ci sono anche alcune cose che lo abbiamo fatto perché non abbiamo avuto sufficiente coesione e determinazione fa
Cioè il Bilancio onesto diciamo di cinque anni di governo siccome nel complesso da via cambiati in meglio il nostro Paese
Ma qui detto questo e dicendo che anche per quanto attiene al cinema sono senza voler dire che sarebbe sciocco che se c'è una primavera del cinema italiano e se c'è una nuova generazione di Autori questo è merito dell'Ulivo perché questo sarebbe a mio giudizio improprio tuttavia le politiche pubbliche in questi anni non solo non hanno creato ostacoli ma hanno cercato di creare le condizioni perché potesse esserci una rinascita del cinema italiano
Si tratta di vedere su questa strada
In quale direzione bisogna spinge
Un tema è stato opposto ripreso in quello del della capacità di un sistema televisivo più moderno e in grado di sostenere con i suoi Investimenti la crescita dell'industria cinematografica
Qui pesa anche un'arretratezza tocca anche tecnologica il sistema televisivo italiano
E cioè il fatto che il questa pervasività di una televisione generalista ha frenato lo sviluppo degli altri settori televisivi che possono invece essere molto importante ai fini della loro integrazione con il cinema
Abbiamo parlato del tema della formazione della scuola
Che certamente è un tema cruciale sia dal punto di vista della tra virgolette diciamo educazione del pubblico sia dal punto di vista della promozione di nuove leve di tecnici gli intellettuali interessati al cinema
Nel nei diversi interventi sono stati posti anche in modo interrogativo in modo problematico diciamo questioni che riguardano il rapporto tra sostegno pubblico
E creazione cinematografica io credo che alcuni di questi interrogativi meritano di essere approfonditi
E cioè io capisco i rischi sa ma credo che il sostegno pubblico debba essere ma come in altri settori delle in particolare incoraggiare investimento privato deve incoraggia sostenere l'investimento privato non sostituirlo
Sempre di meno sostituirlo ridurre i margini di rischio per gli investimenti di qualità anche attraverso politiche di sostegno fiscale
E mi pare che poi la questioni strutturali più importante è quella vorrei dirla così di offrire una opportunità di incontro con il grande pubblico
A tutto ciò che si produce nel nostro un'opportunità non vuol dire una garanzia ma certo se il sistema distributivo organizzato in modo tale da chiudere i canali anticipatamente noi non sapremo mai se quel firma è era degno di avere successo oppure no
E allora siccome perché offrire a tutti un'opportunità occorre un sostegno pubblico
Perché altrimenti diventa molto difficile o credo che questo aiuto alla distribuzione
Oltre che un sostegno selettivo alla produzione sia l'altro se campo in cui le politiche pubbliche possono aiutare una crescita del cinema italiano è stato posto con molta forza il tema della di un'azione europea
Naturalmente non nei termini di una omologazione culturale europea ma nei termini di una di una politica coordinata dell'Europa
Di una maggiore che sostenne anche una maggiore circolazione del cinema europeo in Europa nei diversi paesi europei che favorisca anche attraverso un'azione dell'Europa una rapporto con altre parti del mondo
Io penso per esempio no in chiave così
Razza amente antiamericana quanti anglosassone chiave di di politiche culturali diciamo dell'Europa dell'Europa latina che questa sollecitazione di Gillo Pontecorvo a ragionare su una comunità linguistica culturale lattina e tutt'altro che peregrina non soltanto per le dimensioni amplissime di un mercato di questo genere
Va be'che non si tratta soltanto di un mercato si tratta di un'affinità culturale io ricordo con grande interessa dice
Il vertice il primo vertice tra l'Unione europea e i campi di Stato e di governo dell'America Latina che si è tenuto un anno e mezzo fa riavvicinamento non si era mai stato una riunione di questo tipo
E che ho ho visto con quale spirito poi questo questa parte di mondo si rivolge all'euro
Anche indubbiamente perché non dirlo per trovare nell'Europa un qualche contrappeso rispetto alla pervasività nordamericana per riallacciare un rapporto non solo culturale ma economico le cose poi camminano insieme
è un complesso negoziato tra Unione Europea e Mercosur sulle questioni del della libertà commerciale che io credo dovrebbe intrecciarsi ad un programma più intenso di cooperazione culturale
è una grande area ripeto non solo linguistica ma di civiltà e noi lì possiamo avere una grande influenza dico
Ricordato spesso nel suo discorso inaugurale il presidente del Brasile dopo aver illustrato il peso che ha avuto la Spagna il Portogallo la Francia la Gran Bretagna nella formazione dell'America Latina arrivato a noi ha detto il di tagliarli
Gli veniva i dire l'Italia una cosa interessante perché rivela giustamente come noi veniamo visti del mondo dice come un grande popolo ma un'identità nazionale dei poli emanazione debole diciamo appunto
Ed è aveva ragione perché il il primo circolo degli italiani a Buenos Aires fu fondato quando l'Italia non c'era tuttavia gli italiani sono una componente enorme di quelle società
Cinquanta milioni
Cinquanta ventiquattro milioni in Brasile quindici mistico in Argentina
E non c'è dubbio che noi abbiamo un interesse fondamentale ad una politica di cooperazione e di scambi tra l'Europa è quella parte del mondo perché anche in termini di mercato quella parte del mondo è uno sbocco naturale per le nostre produzioni culturali cinematografiche di grandissimo di grandissimo rilievo noi
Vogliamo stiamo lavorando da tempo intorno al progetto di un grande convegno della Fondazione Italianieuropei
Sul rapporto tra Europa e America latina da fare in Italia per il quale abbiamo avuto l'adesione di di presidenti dell'Argentina del Cile del Brasile ancora ieri il presidente De la Rua mi ha confermato il suo interesse la sua disponibilità
E io penso che questo convegno lo faremo tra qualche mese naturalmente debba avere un suo capitolo sul tema del CIPE oltre ad affrontare dialogo su altri piani e letteratura l'economia la politica
Ma il tema del cinema può essere un capitolo importante di questa discussione di questa ricerca di nuove forme di cooperazione
Io
Su alcune di queste cose Veltroni prima poi Rutelli in modo pari e preciso hanno indicato obiettivi e temi di lavoro io non mi vergogno a concludere questo mio intervento dicendo chiaramente che noi
Noi riteniamo che il mondo del cinema
Possa dare un contributo importante in questo momento di decisioni che riguardano l'avvenire del Paese
E penso che avere organizzato un dialogo di questo tipo e anche stato meno così è stato pensato da parte mia un segno di rispetto e di civiltà
Non abbiamo voluto chiamare il luogo le persone donne e gli uomini del cinema in quanto sono persone fra musei ad essere il testimonial
Di una scelta politica
Abbiamo voluto organizzare un dialogo con il centrosinistra per arricchire il programma di governo del centro sinistra
Che hanno chiesto voi di darci un contributo parlando del vostro lavoro dei vostri problemi delle vostre idee e credo che questo sia il modo più civile di rivolgersi a questo mondo considerandolo come uno dei settori più vivi più importanti della cultura nazionale
Ma e a partire da questo che però secondo me è è importante guardare alle scelte delle prossime settimane come a scelte di grandissima portata perché voi siete in grado di misurare più di molti
Il rischio di un impoverimento del Paese
Di un restringimento
Il rischio di una riduzione perché la riduzione del pluralismo è anche riduzioni inevitabile del livello culturale della ricchezza della vitalità di un grande Paese
Questo è il tema vero
Nessuno di noi pensa sinceramente che l'avvento della destra al governo cancelli le libertà fondamentali sopra presidiate
Anche dalla forza del movimento democratico in questo Paese oltre che dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea ad una parte del mondo dove queste libertà sono garantite
Ma il problema è che noi rischiamo di diventare in un momento così importante della storia d'Italia
Un Paese più più piccolo più più povero più debole dal punto di vista anche della sua capacità di sviluppare cultura di promuovere nuove idee
Di difendere una dignità e un prestigio internazionali che in questi anni faticosamente abbiamo riguadagnato e tutto questo non potrebbe che di essere Danilo grave danno
Forse non per i singoli perché poi alla fine gli italiani sono bravissimi ad essere noi siamo un popolo che in grado di interpretare in modo straordinario la globalizzazione come singoli
Nel senso che nessuno più di noi è in grado di globalizzare sì Italo di trovare casa il lavoro in ogni parte del mondo
Ma come comunità nazionale rischiamo di pagare un prezzo molto alto
Allora io credo che in queste settimane possa venire un impegno a testimonianza che io avverto anche che sta cambiando
Il clima
Non spetta a noi non spetta a noi le forze politiche del centrosinistra non spetta fare ciò che è stato fatto in modo mirabile da una parte della cultura italiana
E cioè evocare il timore di quello che può accadere
A noi spetta di più mettere l'accento sui cambiamenti sulle prospettive sui programmi di chi vuole governare il Paese
Non nel nome della paura dell'altro ma del nome di un bilancio positivo sin qui realizzato e di nuovi obiettivi che sono raggiungibili l'altro io credo che negli anni che abbiamo di fronte questo Paese che è uscito dall'emergenza
Ed è uscito dall'emergenza vincendo una sfida che era tutt'altro che semplice da vincere è un paese che può porsi obiettivi di qualità
E tra gli obiettivi di qualità di qualità vuol dire qualità della vita
Perché questo è il primo grande voglio dire al presidente della Confindustria che evoca la questione della competitività oggi la competitività di un grande Paese dipende innanzitutto dal dal livello culturale che è in grado di esprimere poiché anche dalla flessibilità sociale però non so non soltanto del lavoro dipendente flessibilità degli l'apertura la capacità di promuovere il talento non dipende soltanto dalla mobilità degli operai
Anche da qui la mi capita di ripetere spesso per esempio che c'è anche un grande problema di mobilità sociale le farebbe piacere vive in un paese che quando c'è la riunione dei giovani imprenditori anziché essere i figli degli imprenditori ci fosse anche un figlio un contadino che diventa imprenditore
Perché la mobilità l'apertura al talento e anche appunto mobilità sociale riduzione delle rendite corporative è una sfida molto più complicata che non si può ridurre al tema della flessibilità del lavoro dipendente
Ma innanzitutto la competitività di un grande Paese dipende dal suo livello di cultura e noi siamo nelle condizioni noi abbiamo governato in un tempo di vacche magrissime in una condizione dolorosa perché perché i come noi diciamo aveva un'idea del Governo come strumento per dare risposta a bisogni lungamente compressi noi siamo stati portatori di grandi bisogni sociali
Di gente che voleva salari migliori un'assistenza migliore più soldi per il cinema vere
E voi capite la frustrazione di arrivare lì quando non c'era una lira
E cioè nelle condizioni di dovere impartendo eludere
Una massa di aspettative di cui eravamo stati portatori per tanti anni
E però detto questo io credo che ora abbiamo creato le condizioni non è non c'è di fronte a noi il Bengodi non c'è il il paese dei balocchi diciamo con il rischio poi sì sì svegliarci tutti in una condizione di servitù
Però c'è una situazione in cui il Paese può porsi obiettivi di qualità può investire di più sulla cultura può investire di più sulla qualità del lavoro non soltanto sulla quantità del lavoro può mettere mano ai suoi apparati pubblici per completarne la riforma scuola università ricerca scientifica pubblica amministrazione insomma c'è
Di fronte a noi un periodo di possibili traguardi positivi
Allora io ieri sera mi sono trovato perché noi facciamo spettacolo in questo periodo e lo spettacolo è stato illuminato soprattutto da qualche straordinaria presenza in particolare Lina Sastri ha detto ci ha parlato delle da donna di sinistra mi fa anche piacere di una donna rischia poi si presenti dice io sono di sinistra chador che in un periodo in cui si fanno anche le liste diciamo dei Catti insomma mettersi in piazza anche una manifestazione di coraggio
E ha cioè mi ha parlato ha parlato lì a tanti italiani e quelli che ascoltavano comunque ce l'aveva con me io lo sapevo che c'era voleva fare un discorso critico e mi è sembrato giusto invitarla per questo parlato delle delle speranze delle delusioni
Di chi ha vissuto da sinistra questi
Anche delle delusioni perbacco in quest'previa avvertiamo queste delusioni ecco però ritengo che bisognerebbe appunto forse trangugiare qualche delusione ma nel senso di tenere vivo questo stimolo critico e investire sulle speranze perché altrimenti io credo che i rischi sono che la delusione
Si trasformi a quel punto nella cerchia delusione nasce sempre ad un'aspettativa positiva diciamo che poi viene in tutto o in parte i costi credo in parte tradita diciamo ecco ma la delusione e collegata alla speranza ecco e comunque è una dialettica di sofferenza ma una dialettica positiva quella tra speranza e delusione
Beh io temo un paese senza speranze e che arriva soltanto così di demagogia di di di immagini fatture perché questo sarebbe molto negativo per il livello di civiltà del nostro Paese
E penso che siamo nelle condizioni di impedì
Siamo nelle condizioni di suscitare un moto di coscienza
In fondo questa capacità degli italiani di salvarsi in corner chiuso questa espressione calcistica diciamo è una delle più grandi virtù nazionale
Ci siamo salvati in corner dal rischio di essere buttati fuori dall'Europa oramai eravamo ha quasi fatta diciamo
E io credo che siamo in grado di salvarci in corner anche dall'altro rischio che ora si affaccia e c'è un sussulto di coscienza di questo pericolo
E insomma si ci aiutate far prendere coscienza credo che il Paese ve ne sarà grato grazie
Credo che con queste parole dell'onorevole Massimo D'Alema possiamo ritenere il convegno il cinema italiano e l'Europa chiuso no vi ringraziamo a nome della Fondazione Italianieuropei e della Fondazione Mario Cecchi Gori