"Secondo me" - presentazione del libro di Achille Occhetto (Ed. Piemme) (presso il Palazzo Senatorio, Sala della Protometeca, piazza del Campidoglio)

Io ringrazio innanzitutto
Tutti coloro che che sono intervenuti a questo incontro
Che ha come oggetto come sapete il nuovo libero di Achille Occhetto secondo me
L'onorevole Walter Veltroni che insieme a Pietro Scoppola Paolo Mieli Ottavia Fusco e naturalmente chiedo Occhetto parteciperà a alla questa discussione a questa riflessione fatto sapere a causa di batte la finanziaria arriverà tra Breve penso però che noi intanto possiamo iniziare ecco questa nostra riflessione sul libro di Achille Occhetto
Un libro
Che
Alla caratteristica di
Di essere un viaggio nella memoria come Occhetto dice anche nella nella pagina conclusiva
Quindi un viaggio della memoria legato alla alla sua esperienza personale e alla sua esperienza politica viste viste come un tutto un punto di vista direi innanzitutto un punto di vista appunto personale politico è che mi ha fatto pensare ecco avendo io coi personalmente collaborato con lui in tutti gli anni prima da vice Seghezzi in da quando lui era vice segretario del PC poi via via fino alla svolta e oltre
Gli ha fatto pensare immediatamente alla
Libertà che diciamo si coglie nella in questo viaggio della memoria
E a quel che ha significato ecco tutta la vicenda il ricordo particolare il
Congresso di Bologna e la sofferenza legata al superamento psicologico prima ancora che politico del centralismo democratico ecco fu un grande capitolo e ritorno ovviamente anche nel libro ritorna che nei suoi come dire nei suoi prodromi sin dall'undicesimo Congresso il modo in cui appunto che il Toro ha vissuto ecco credo è quello lì sia stato un punto chiave che che risulta tra quelli significativi ecco secondo me della
Di questo viaggio
Così come risulta punto chiave qualcosa che anche leggendo le cose precedenti di Occhetto presente questa idea di di una politica che che doveva essere diversa insomma doveva esser meno legata agli apparati quindi una un'idea di riforma della politica non solo in senso istituzionale di riforma del sistema politico come poi si fece attraverso la vicenda della svolta ovviamente anche dei referendum
Ma diciamo che andava anche riforma la politica anche
Intesa in un senso che definirei gran c'hanno quindi come qualcosa che ha a che vedere con appunto la una riforma di carattere morale della della politica e e proprio da questo punto di vista che fra l'altro e quello che poi come dire lancia un ponte anche verso il futuro perché uno dei punti chiave della svolta è stato è stata l'idea di come dire di costruire un rapporto tra le diverse esperienze i diversi vissuti del del riformismo italiano non per diciamo nascondere ho neanche semplicemente colmare i limiti negatività
Di ciascuno ma per vivere davvero per costruire qualcosa di nuovo per vivere diciamo anche le proprie diversità appartenenze non come come dire dipendenza ma come come diciamo appunto nuova costruzione di una storia possibile in fondo la svolta questo emerge diciamo maniera chiara dal libro la sto la la svolta
Nasce dall'idea che la storia non sia qualcosa che diciamo è legata una serie di variabili come una scacchiera non è un gioco di scacchi la politica la politica diciamo costo intuizione visione costruzione sperimentazione sperimentazione un'altra termine che
Importante mi pare in questo libro sperimentazione del del possibile
Ma quindi ecco
Detto diciamo Tato
Una una piccola diciamo precisazione parentesi sul modo in cui procedere Emilio però via via la parola a coloro che interverranno e però diciamo tra l'uno e l'altro intervento Ottavia Fusco che qui al mio fianco leggerà alcuni Brady brani brevi brani del libro
Aggiunga infine che Francesco Rutelli Piero motivi punto di un viaggio politico
In Sicilia non hai potuto partecipare ma CD para un messaggio ci farà credo in un messaggio che io leggerò leggerò diciamo nel corso di questa nostra riflessione
E detto questo io darei la parola a Pietro Scoppola per il primo intervento e di ricordando e quindi chiedendo anche ricordando diciamo i nostri incontri che sono stati legati alla appunto al comune impegno referendario è stato in parte integrante del processo della svolta e chiedendo quindi lui quanto poi insomma ecco ritrova o trova di nuovo nel libro di Occhetto rispetto a quell'esperienza che poi iniziato anche un percorso di larga parte comune tra di noi
Sì grazie voi preliminarmente seicento che si senta ho l'impressione che l'acustica non sia buona si sente il fondo si si sente non venne forse sarà bene avvertire la regia
Sì un ricordo molto vivo dileguarsi visivo di quel grande tavolo rotondo in una saletta del palazzo di Botteghe Oscure vicino stanza del segretario dove ci si riuniva
Per discutere per preparare il primo referendum elettorale non ci sente
Che ci posso fare
Vicino di così adesso si sente
Bisogna ascoltarsi
Dunque in quella sala ci riunivamo per decidere appunto della partecipazione per convincere in qualche misura gara avere la garanzia di una partecipazione attiva impegnata del PDS alla referendum elettorale il primo che si svolse poi nel novantuno si sentiva il disaggio presente nelle file del partito perché vivo ancora il ricordo della sconfitta sui referendum dalla scala mobile di pochi anni prima e il rischio di un nuovo referendum ha sentito avvertito
E ricordo mi colpì
La determinazione di Occhetto è il personaggio mi incuriosiva proprio per questo io avevo vissuto pochi anni prima l'esperienza della commissione Bozzi
Dove l'avevo incontrato degli autorevoli esponenti del mondo comunista che teorizzava no che solo il proporzionale democratico e che nessun altro sistema elettorale garantiva la democrazia come proporzionale
E viceversa e qui mi incontrai con questo strano comunista che non si sa bene da dove venisse perché sosteneva viceversa il maggioritario sosteneva l'idea di una democrazia dell'alternanza e intanto aveva trasformato
Il partito l'aveva tirato fuori da una sua vecchia storia aveva aperto una storia nuova
Poi si apre sviluppata un'amicizia da curiosità sul personaggio era rimasta e devo dire che questo libro soddisfa questa curiosità
E difficile collocare questo libro in un genere letterario
è scritto sul filo della memoria
Punto e lo ripete continuamente ma non è un libro di memorie
Il classico libro di memorie di un politico ci sono fatti
Anzi lo storico vorrebbe che i fatti fossero di più
Io se un rimprovero rispose devono fare Occhetto e ti non aveva raccontato più fatti
Dal mio punto di vista dal punto di vista il mio mestiere sarebbe stato interessante ridere più fatti ma i fatti non sono l'obiettivo del libro sono il pretesto di una riflessione rivelazione centrata sul protagonista molto più che sugli eventi
Il pubblico e il privato si intrecciano strettamente in maniera del tutto originale diversa rispetto alla biografia tipica del comunista di un tempo
Il cui privato scompare sotto la la il peso del pubblico pubblico prevale sul privato
Nel libro c'è molta natura ci sono boschivi
Montagne ci sono il maleficio di gabbiani
Ma non è un romanzo anche se l'autore insiste su questa idea del romanzo perché i fatti e personaggi cui si fa riferimento sono personaggi reali e si ritrovano con le loro passioni e con le passioni dell'autore rispetto ai personaggi
Per cui mi pare difficile classificare il libro fa una cattiveria romanzo c'è molta cultura cultura filosofica cultura storica ma il libro non è un saggio né di storia né di Filosofia Ulivo Complesso
E quel che io e quel con quello che lo unifica è il punto di vista di un uomo che resta se stesso in uno sviluppo tormentato di idee di vicende il titolo secondo me ente bene il carattere del libro
Certo lo storico potrà servirsi
Di questo libro
Io non so se in fondo non ci sente quindi si parla perché francamente
Spiacevole parlai in una sala in cui
Si fa disinvoltamente concorre compensazioni dunque di dello stare così potrà servire di questo libro
Proprio per questo approccio questo secondo me che ne riassume la natura perché il libro è un punto di vista come diceva Massimo De ANCI oggi tutti sanno che la storia dei partiti sfizi tende a fare in maniera nuova
Più che studiare le singole discendere decisioni gli atti politici si studia la forma partito
E gli studi che sono stati fatti e sono tante ormai sul partito comunista da questo punto di vista della forma partito mettono hanno messo in evidenza cose già note ma che sono state approfondite precisate nella ricerca storica
Il partito che presuppone
Un'appartenenza intensa di tipo quasi religioso che esprime una religione secolare un partito che ha le sue liturgie gli Stati Uniti
Questa è l'immagine che emerge confermando le ricordo che è in ognuno di noi
Dagli studi sulla forma partito riferiti al Partito Comunista
Con Analogie rispetto ad altri partiti negli anni dello scontro frontale negli anni la vera fatica ma con una sua specificità una sua particolare intensità nella adesione ebbene il libro di Occhetto spezza questa immagine la contraddice perché la sua parte appartenenza intensa l'impegno è pieno
E la sua ascesa nel partito fino al vertice rapida decisa e implica una totalità di adesione di ma ci sono sempre elementi di conflitto di insoddisfazione di ricoprire di ripiegamento angosciato su se stesso e per questo come dicevo pubblico e il privato si intrecciano senza reciproche subordinazione
Io avevo appena letto quando ha affrontato la lettura di questo libro di passaggi di Vittorio Foa quest'ultimo del libro di fuochi è un
è un saggio un grande saggio della sinistra italiana
Un saggio pacificato
Con il passato e ottimista sul futuro Occhetto non è un grande saggio
Non è pacificato è un combattente deluso e tormentato
Ma non adesso non si è arreso
Sente l'assillo delle occasioni perdute è ottimista nell'azione pessimista nella ragione
La sua formazione come si sa ha influito il confronto con la sinistra cristiane con gli azionisti
Un confronto che ha lasciato il noi il rimpianto di una collaborazione fruttuosa fra diverso una collaborazione leale
è stato nella primissima giovinezza un credente e un cristiano Poci scopo e non più credente ma aggiunge cito il problema in generale dell'esistenza rimane per me una rebus
Questo sentimento riguardante la realtà che mi circondava vi può essere un po'dal diventare banalmente Atteo
Anche la religiosità immensi spostarla il problema non veniva così chiuso anzi rimaneva aperto e per certi versi in modo ancora più acuto e ancora ho vissuto tutta la mia vita con il bisogno di credere
Il motivo del mistero della vita ritorna Liz assillante in queste pagine adesso si accompagna il senso del limite della politica che non può dare una risposta a quel problema del mistero della vita
Di fronte alla morte dei genitori avverte il rimpianto della mancata immortalità
Ha studiato Marx ma rifiuta la ripetizione pedissequa di Max
Ogni interpretazione dogmatica e aggiunge a un tratto e poi dopo averlo dimenticato dei turbato mistificatoria mutilato
E ho ridicolizzato improvvisamente disgustati dal mostro che era diventato lo si è definitivamente gettato
è giunto il momento di dire giù le mani dal povero Marx
E a proposito della famosa tesi di foglie bacche per cui dopo aver interpretato il mondo la filosofia deve cambiare lo dice così a forza di non studiare più il mondo non si esce non ci riuscì più a cambiarlo
Occhetto e contro il centralismo democratico contro la prassi delle correnti coperte come le definisce per la democrazia interna al partito è convinto della io deformabilità dei Paesi del socialismo reale lo dichiara lo spiega
E perciò del della necessità di una rivoluzione nei Paesi del socialismo
Vede nel cinquantasei queste notazioni interessante che andrebbe discussa e non già nell'ottantanove la data storica che segna l'impossibilità per l'Italia di un grande partito socialdemocratico
Naturalmente nasce spontanea la domanda che non viene sempre di fronte alle memorie quanto di queste memorie rispecchia il pensiero di allora e quanto
Viceversa è proiezione indietro
Di pensieri di oggi di pensieri successivi è inevitabile e accade senta che nelle memorie il passato il presente si intrecciano ed è difficile districare quest'intreccio gli elementi del passato dagli elementi del presente
Chi scrive
Scrive dal punto di vista
Vuoi dire dal luogo ideale che aveva aggiunto e non può prescindere da questo
Ma ci sono però affermazioni precise che riguardano momenti episodi
Lei l'invasione dell'Ungheria e de lì il segno della come dire immediatezza dell'autenticità di uno sviluppo che ha ratificò vent'anni
Il problema la spia decisione sulla Cecoslovacchia
Ma però ci sono anche per inciso Frassi che fanno sentire ancora il punto di vista di allora come quando gli sfugge un giudizio
Sulla buia notte degli anni Cinquanta gli anni Cinquanta furono pieni di conflitti ma non buchi furono anche gli anni del miracolo economico
Che non ci può riproporli come Bugli anni degli anni come buio degli anni Cinquanta
Io credo che valgano le due ipotesi c'è in queste pagine un intreccio di punti di vista del passato e del presente
Ed ecco allora delinearsi in queste pagine una lenta tormentata ma autentica preparazione dei scelte decisive che non sono il frutto di una improvvisazione
E con l'assillo del libero è di spiegare e dimostrare che la svolta non è stata una improvvisazione ma che ha radici profonde culturali come dire antropologica
La svolta della Bolognina e l'unico episodio sul quale nel libro compaiono le date interessante
Perché tutti gli altri episodi sono ricordati come dire in qualche modo fuori del tempo
Come cose note e lo sono invece quando si parla della qualità della svolta della Bolognina ritornano i giorni ritornano le ore la sera la notte
Le liti colloqui gli incontri
Il questa preparazione della svolta della Bolognina dell'affermazione della democrazia dell'alternanza quell'Occhetto che appunto in contrario al tavolo tondo lì a Botteghe Oscure l'impegno per i referendum elettorali concepiti come espressione di una cultura politica nuova
E poi ancora l'impegno in favore dell'Ulivo
Che diventa rabbia indignazione per il suo affossamento
La centralità della questione ecologica
La necessità di un Governo mondiale
E più a fondo una cultura una mentalità nuova con il superamento del mito della rivoluzione che ha dominato il nostro secolo
Il ritiro scrive dalla vecchia idea di rivoluzione non è una fuga no al contrario è un nuovo inizio
Un inizio della persone il suo modo di sentirsi di vivere di essere
Occhetto approda così come lo stesso di come lo definisce egli stesso a un nuovo universo concettuale
Nel quale fra l'altro la questione femminile acquista uno spazio decisivo
In questo nuovo riverso concettuale scrive con qualche forse eccessiva durezza Togliatti norma più nulla tattici
Le ultime pagine del libro c'è una testimonianza appassionata sul passato e una tenace e quasi disperata speranza per il futuro
Ha citato una testimonianza che come tutte le testimonianze storiche esigerà riscontri si tira verifiche accenno appena Garcia in più all'episodio famoso del ritiro dei ministri
Delle PDS nel governo nel governo Ciampi dopo il voto della Camera che negò l'autorizzazione a procedere contro Craxi e venne qui Occhetto ci dichiara ci spiega ci racconta questa è una testimonianza e non è più una riflessione su un evento che fu il gruppo parlamentare a opporsi a esisterebbe drammaticamente a quella presenza di ministri di area il PIL pidiessina nel governo e poi a impedire che dopo il voto il scarse e che si continuasse con esperienza credo che sarebbe stato positivo conti mai quell'esperienza è piuttosto che interrompono L'Aquila la responsabilità va al gruppo e Vacchi presiedeva il gruppo che Massimo D'Alema tutti lo sanno bene
Un'altra testimonianza interessante che andrà verificata e quella della
Rifiuto che trovi fiuta l'idea che pure
E né diffusa che nel novantaquattro egli abbia rifiutato un'intesa elettorale con Martinazzoli al contrario dichiara che più volte ho furia Martinazzoli questa possibilità anche fu rifiutata
Perché il partito popolare cos'è ancora legato
Alla scrive Occhetto orgogliosa poetessa di poter ancora mantenere occupare il centro della vita politica italiana com'era stato nei decenni precedenti con la Democrazia Cristiana
Ma se la ricostruzione della vicenda seguita le sue dimissioni dopo la sconfitta del novantaquattro e puntuale severe
Sì è vero è la critica ai partiti per la crisi dell'Ulivo e qui ci sono tutti i contributi di testimonianze di uno che ha vissuto l'evento alla ricostruzione di questa nostra transizione infinite come è stata definita
Navi anche nelle pagine finali una tenace speranza quella legata al DNA della sua formazione di un superamento delle vecchie appartenenze di partito e di uno schieramento ampio delle forze innovatrici
Cerchiamo lì
Dice Occhetto intitola così l'ultimo capitolo gli eredi
I figli i nipoti di quegli uomini di quelle donne
Che fece la Resistenza che contribuirono alla ricostruzione alla costruzione della Repubblica perché non è possibile che non ci siano le tracce di questo passeggiate sul passato bisogna costruire il presente il futuro
Poi probabilmente quando Occhetto ha scritto queste pagine finale non è ancora stato sciolto il nodo della candidato premier
Credo che sia stato scritto prima e adesso nella specie la sua speranza è meno disperata purché resti tenace
Purché la rinascita dell'Ulivo non sia concepita solo come coalizione elettorale
Ma sia anche un nuovo universo concettuale mi spiace che non ci sia Veltroni
Sia anche una nuova cultura
Certo non si tratta di cercare una sintesi fra le culture presenti in quel DNA che ho ricordato che sono tutte
Cultura ideologiche la cultura dei cattolici comunisti Vernotico ideologiche la cultura degli azionisti era una cultura ideologica e non parliamo di quella comunista
Oggi non è su quelle culture non è il il confronto e la sintesi di quelle culture che può fruire base della base per un programma di governo per una coalizione elettorale
Ma certamente c'è bisogno di questo confronto di questo dialogo
Perché il crollo delle culture non significa la fine della tensione culturale della tensione morale nella politica troppo spesso si scambia il crollo dell'ideologia per la fine più attenzione culturale e morale nella politica invece non è così
Occorre distinguere scrive Occhetto fa cinismo e disincanto io mi oppongo con tutte le mie forze al cinismo di chi si sente abbandonata si sente abbandonata da un'antica sede e si rifugia nel minimalismo della Realpolitik
Occorre andare oltre la democrazia dei partiti una democrazia dei cittadini afferma l'autore ma allora io aggiungerei ne sono certo di interpretare l'autore
L'Ulivo non può essere solo l'Ulivo dei pentiti deve essere anche l'Ulivo dei cittadini ed è una grande responsabilità
Del candidato premier Rutelli ahimè anch'egli assente da questa presentazione
Di sentire questo e di porsi come punto di riferimento di questo Ulivo dei cittadini
Che stenta apparente a prendere coscienza
A conquistare l'attenzione della classe politica e che invece è il segreto
Del successo elettorale del novantasei è il segreto di quel plusvalore che ha reso possibile successe novantasei se non si riscopre l'Ulivo dei cittadini non si dà voce non gli si dà forza
L'Ulivo dei partiti non ha molte speranze
Io non vorrei dare l'impressione di tirare per i capelli questo libro il suo attore a conclusioni politiche
E lui piuttosto è l'autore a tirare per i capelli il lettore a un nuovo impegno erano una speranza
Ma è proprio questo io credo l'aspetto più bello del libro che presentiamo
C'era una volta a Torino un bambino nato senza respirare
Quel bambino ero io
Non volevo nascere qualcosa doveva termini insospettito
Penso all'avorio Lazio con la testa allungata perché estratta Corneille sforzi per non aveva lanciato alcun già detto alcuno urlo stavo lì immobile apparentemente senza Filca
Mio zio si era precipitato con una velocità da centometrista verso la più vicina stante via per prendere una popolato sincero
Così mi è stata data la Giunta nella casa della nonna materna in via Santa Chiara
Era una giornata pensa di tramontana di quelle giornate impareggiabili te solo Torino ci regala mostrando a due passi la corona delle Alpi luccicanti di cliniche
Io ero stato depositato ai piedi di quei botti torni sorrideva poi tutto il loro splendore
Ma a dispetto di una simile accoglienza io mi ero impuntato e quasi come in un attonito momento di decisione mi ero soffermato sovente non volevo subito fare parte della comune
Quell'attivo nel quale Peter by sulla soglia di questo posto quasi inattesa fu per lei fatale decisivo
Credo che quella mancanza di respiro quell'attimo usura quella Brustia siano state alla base dell'angoscia che avrebbe accompagnato nel corso di tutta la mia vita
Mancavano ancora quattro anni dallo scoppio della seconda guerra mondiale
E poi tutto avrebbe ampiamente giustificato quell'atteggiamento di sospettosa tesa quel fermarsi attonito quella paura di respirare
Sta di fatto che quell'ansia quel senso di chiusura produssero ahimè una sensazione della quale parlerà molte altre volte
E che si è manifestata anche nella curiosa circostanza che mentre il passato e si è sempre presentato con un sorriso tolse attratti mesto sempre sognante
Il futuro invece è stato spesso motivo d'apprensione
Una pressione che a volte amplificata in modo ossessivo il male che sarebbe venuto facendo apparire poi la realtà una benevola mica rispetto ai fantasmi che precedentemente erano stati evocati
Ma che altre volte si sarebbe manifestata solo come un'ottimistica previsione rispetto agli eventi funesti ai quali sarebbe andato incontro
Gli angustiante respiro e l'angoscia hanno una comune origine meccanica e un'identica radice tipologica
In ogni caso dopo l'orribile pausa iniziale non avrei più avuto traccia di quella sensazione nel corso dei primi quattro anni della mia vita
Del quale tra l'altro non ricordo assolutamente nulla se non qualche profumo sapore appena possibile avrei cercato di seguire come un cane che fiuta le tracce da rivali nascosti per potere così arrivare
Alle prime emanazioni della memoria sotto forma di ricordi o anche solo di vaghe sensazioni
Sensi il primo ingresso in società come tutti all'anagrafe direi nel modo più arduo ostico e controcorrente rispetto a un modesto e normale ingresso in punta di piedi
Se ne fossi chiamato Marco Antonio che ne so tutto sarebbe stato più semplice fin dall'asilo o dalle elementari ma no di chiamarono attitudine evidentemente Achille sembra forse un appellativo troppo delicato quasi è sterminato perché come secondo nome mi chiamarono Leone
Ringrazio Ottavia Fusco darei la parola adesso a Paolo Mieli
All'epoca del negli anni della svolta e poi dopo fu direttore della stampa e poi del Corriere della Sera più entrambi nel corso degli anni con cui quindi facemmo anche insomma così delle riflessione comune per me preziose forse per l'uccellino insomma
E perché vedi però per fare questo dicevo per fargli una domanda cioè se rivedendo ripensando a quegli anni e leggendo questo libro
Ha l'impressione che in genere la stampa italiana abbia colto
Come dire la l'ampiezza del
Anche del conflitto insomma che si gioco durante la svolta prima il professor Scoppola faceva riferimento appunto anche hanno come dire un aspetto antropologico di queste delle scelte legate alla svolta
Oppure no ecco tessere una domanda volevo proporre
Se
Leggendo questo libro devo raccontare un particolare
Io credo di essere stato la prima persona che ha letto questo libro in dattiloscritto ancora molti mesi fa
Proprio per le cose del mio vuole editoriale oggi sono dirigente di una della Rizzoli un'importante casa editrice
E poi perché per le cose che ricordava adesso De Angelis perché ho seguito molto da vicino da prima come giornalista poi come direttore di giornale tutta la stagione che ha portato alla cambio del PC PDS poi DS forse a qualcosa di più grande ecco confrontando fin dalla prima lettura le mie idee di allora vede che mi ero fatto allora che quello che ne penso a oggi
Leggendo il libro di Occhetto mi rendo conto che la cosa di allora era più importante di quanto allora ci apparve per una serie di problemi di cui adesso parlerò
Allora la cosa apparve come un adeguamento reso necessario dal corso degli eventi internazionali
Mettere il principio quello che era ancora il PC al passo coi tempi è un salutare adeguamento mentre mentre il libero spiega
Quel punto era un punto d'arrivo che veniva da lontano ed era la storia stessa di questa generazione dei Comunisti Italiani che ha in Achille Occhetto un punto centrale
Secondo me lo so che il libro a qualcuno libro si dilunga molto su fatti privati e amori amicizia con una franchezza cui non siamo abituati parla di cose molto intime pronuncia nomi e cognomi di
Signore allora i tempi ragazze oggi signore che si sentiranno chiamate in causa non so se Achille le a consultate tutte prima di nominarle di parlare
E così come parla anche degli amici con un tono via Seprio sicura assolutamente garbata agli amici di una vita
Figurella Petruccioli Luigi Colajanni persone con cui si capisce
Giulietto Chiesa
Sotto pressione dalla collega attestano qui stasera che cui riguardo assoluto sono tutti i vecchi amici di una generazione a cui si capisce che e a che le si rivolge con tono affettuoso quasi di scusa quasi così chiedendogli perdono tenta qualche volta li avrà anche
Coinvolti
In cose che possono aver causato loro dei guai perché la storia di questa generazione dei Comunisti italiani
Che la generazione fondamentale dei Comunisti italiani di questo dopoguerra sono loro i veri comunisti italiani
Non voglio mancare di rispetto ai predecessori sono molto celebrati quelli che vengono dagli anni della resistenza del dopoguerra e sono molto raccontate questi sono meno raccontati i nomi sono meno conosciuti
Meno mangiati ma coloro che hanno dato corpo a questa avventura e che
Diciamo che hanno tenuto anche forte il rispetto anche degli avversari per questo partito sono stati questa generazione con pregi e difetti di cui Occhetto con grande onestà intellettuale parla ecco allora che quella svolta a ridosso dalla caduta del muro di Berlino
Mi è apparsa leggendo il libro di Occhetto qualcosa di diverso qualcosa che veramente autenticamente veniva da riflessioni iniziata a ridosso dell'invasione dell'Ungheria nel cinquantasei e poi passate per tutti gli anni sessanta per delle
Pur per brevi passaggi tortuosi contraddittori per delle spinte che spingevano
In direzione opposta a quella che sarebbe stata quella della svolta ma che poi sono arrivate con un percorso riconoscibile a quel punto a quel momento
E devo dire che la parte finale del libro di Occhetto che ha una parte di delusione la parte di delusione
Non non non c'è nessuna acrimonia nei confronti di coloro che lealmente in spirito di realtà si opposero a quella svolta casomai come sapete almeno coloro che hanno letto il libro c'è
Così qualche acredine nei confronti di coloro che finsero di appoggiare la svolta ma lo fecero da spiriti appoggiare una dolorosa necessità
E forse ed ha ragione Occhetto sarebbe stato meglio che il confronto fosse un confronto leale fra coloro che si opponevano al coloro che l'appoggiava nella capivano meglio perdere
Un confronto fra coloro che si opponevano a coloro che legge il nell'appoggiare la capiva piuttosto che farla gestita da coloro gestita intimamente da coloro che la vedevano come Occhetto dice delicatamente una dolorosa necessità ma in parte la vedevano vorrei dire come forse la vedevamo noi giornalisti dall'e sterno come qualcosa una specie di adeguamento tattico il contingente a una fase di quel momento sicuramente oggi posso dirlo riconosce la per talmente Occhetto ai suoi compagni d'arme coloro che stettero colui Nana vent'in questa avventura non fu così
Cioè loro come coloro gran parte di coloro che si opposero apertamente non furono non furono in questa idea fu la persona che la vissero fino in fondo che si aspettavano qualcosa di diverso
Da quello che poi sarebbe accaduto
E qui si passa a un secondo aspetto del libro perché accaduto quello che è accaduto perché la svolta è stata snaturata
O parzialmente gravemente snaturata
Riparte l'ho già detto in parte è stato Occhetto ovviamente non si sottrae mettere il dito sulla piaga cosa che del resto fa da anni è stata per
Per il segreto dissenso ho neanche tanto segreto di senso da coloro che hanno cogestite o con lui questa svolta
O coloro con i quali lui si è sentito costretto a trovare un accordo per gestire insieme questa svolta e questa è una parte del problema la conosciamo
Inutile metterci a
A discutere di di questa parte l'altra parte quella
Che in un interessante recensione d'uscita oggi sul Manifesto Libri di Occhetto sul manifesto appunto Ida Dominijanni se non vado errato della parte conclusiva
Ida Dominijanni si dichiara non convinta dalla Cat categoria dell'intrigo
Achille Occhetto usa
Per spiegare questa ultima fase di storia del PDS poi DS
Intendiamoci non credo che lei voglia dire almeno qui il discorso passa a me Lollo però prendo la staffetta dal manifesto non credo che voglia dire che non ci furono intrighi in quella stagione o che non ci fu qualcosa di più alto
Un intrigo alto nella storia del partito democratico della sinistra nell'ultimo decennio però quello su cui
Forse Occhetto chi discuterà il libro farebbe meglio a soffermarsi di più lo stretto grado di parentela
Fra l'intrigo fra questa categoria dell'intrigo e ciò che era un altro aspetto poco trattato
Anche
Da questo libro del comportamento nel dei comportamenti nel partito comunista
Negli anni precedenti e non alludo negli anni precedenti già negli anni di questo dopoguerra e non alludo solo al fatto che ci sono stati altri intrighi sicuramente ce ne saranno stati alcuni si conoscono
Ma al fatto che c'è un problema irrisolto e forse ancora irrisolto nel libro ed è quello di come Problemi nati dalla terribile grandezza della storia del comunismo mondiale in questa seconda metà del secolo sono stati affrontati
Da una dalla sua generazione alla quale pur va riconosciuto quel che ho detto prima in uno spirito non di Smith in cui ha consentito di non fare ma i conti fino in fondo
Cioè con la parte
Occhetto vi ho già detto parla e parla con un tono
Dispiaciuto di quello che accadde cinquantasei di una non adeguata risposta di quello cinquantasei parlo del dell'anno della dell'invasione dell'Ungheria del ventesimo congresso di quello che accadde al momento per fare un balzo di una decina d'anni e più dell'espulsione del gruppo del Manifesto di quello che sarebbe accaduto anche in anni successivi
Ma forse senza
Rendersi conto appieno della gravità e della tragicità che questi Problemi piccole e grandi più piccolo l'espulsione del gruppo del Manifesto più grande ovviamente l'Ungheria rappresentavano rappresentato commestibili come cose l'adeguamento ai quali ha reso possibile la persistenza di quello spirito dell'intrigo
Di cui poi affatto le spese lo stesso Occhetto
Una delle cose lo dico molto apertamente
Una delle cose che caratterizza spesso la cultura comunista e postcomunista che ci si rende conto dell'intrigo solo quando se ne resta vittime
Piacerebbe che una volta qualcuno denunciasse un intrigo di cui non è vittima o addirittura non chiedo tanto di in cui è partecipe
Per arrivare intrigo intendo in senso lato nel senso non piccoli intrighi di bottega
Ma
Ma con la persistenza dello spirito dell'intrigo dentro la storia
Del partito comunista italiana di ciò che mi avvenuto in seguito
Giustamente prima Pietro Scoppola diceva che ci sono parti del libero lui mi eccitava
Alcune come quella della crisi del novantatré quando il PDS entrò e poi si ritirò subito dal governo Ciampi
Diceva giustamente Pietro Scoppola che andrebbero meglio approfondite
Io su questo mi mi permetto di dissentire per due motivi primo perché poi specificatamente sul tema per fortuna
è in giacenza un altro libro che mi è capitato di leggere di Claudio Petruccioli spero che presto vedrà la luce che ti darà Pietro tutti i chiarimenti che ti servono è un libro molto molto interessante
Alla già detto anche Luís quindi era una domanda retorica allora un'esortazione a Petruccioli che spero sia in sala pubblicato al più presto
In secondo luogo perché l'operazione che fa
Che fa o credo voglia fare Occhetto con questo libro è quello di rendere possibile aprire le porte far passare una ventata d'aria anche su di essi e per rendere possibile che tante persone scrivano libri così mi è piaciuto un tributo che lui dà più volte nelle sue pagine un bellissimo libro di Iginio Ariemma che si chiama la casa brucia che forse è stato un libro fondamentale per rendere possibile la scrittura di questo libro
E mi sembra che l'esortazione di Occhetto l'esortazione contenuto tra le riunioni Occhetto va bene forse oggi non è il momento per la stagione che sta vivendo la sinistra io sono d'accordo con lui di re impegnarsi per una battaglia di rivincita per tutto ciò che caduto di male nella nel negli anni novanta
Però forse è il momento in cui tutti coloro che possono fare scrivano la storia
Scrivono la storia di singoli momenti di singoli episodi di cui sono stati protagonisti lo scrivano vedete si può anche scrive la cedendo abbandonando questo senso del rigore del pudore estremo per cui di certe cose non se ne può parlare io che sono stato il segretario della svolta ve ne parla apertamente
Voi
Fatte quello che hanno fatto veloce Macaluso Ariemma o altri fatti allora in grande quantità
Aprite aprite gli armadietti e fatte circolare anche voi dell'aria nei vostri nelle vostre stanze
Anzi aprite le finestre fa decollare della reale vostra stanza perché quegli armate scusate non passa e scusate mila errore a volte si sbaglia
Ecco se il libro di Occhetto avrà successo se sarà molto comprato sarà molto letto ma soprattutto se sarà molto imitato se ci saranno molte persone che faranno quello che Luigi ha avuto ha avuto l'onestà intellettuale di fare io mi auguro che ci sia come mi auguro che ci sia successo prevedibile Achille grazie
Si sentiva bene in fondo no
Allora rifaccio l'intervento
Per la parte
Il momento centrale del viaggio in Cina fu quello che io chiamai l'Ultima cena
La seconda parte della riunione il fu dominata da un'impressionante monologo Titta in Hsiao Ping
Era davanti a noi al centro del tavolo un vago piccolo tarchiato con la giacca militare abbottonata fino al collo
I capelli a spazzola che formavano sulla fronte molto bassa una specie di corta Rivola Ispica e due occhi
Abbandonarla direte voi no invece nega come due sottili feritoie dalle quali sprigionata dai raggi laser e che poteva dei clienti e micidiali tutte le direzioni
Il tema era la posizione cinese nei confronti del Vietnam da
Comincio a parlare Cobain una taccio doverti quasi sussurrato come per farci una rivelazione segreta
Duecento C che gli americani additando inviato dei reparti dispetti nel sud del Vietnam per interpellare i focolai della lotta di liberazione
Poi una pausa a cui seguì
Questo è un male
Ma anche un bene
Si ferma un attimo per vedere l'effetto di questa sua affermazione sui nostri volti poi proseguì con l'aria di un maestro che deve spiegare proprio tu
Però rafforzato ha intensificato la loro iniziativa di guerriglia su larga scala
E qui sia Ettore il primo sorriso soddisfatto di tutto il lato cinese del tavolo
A questo punto gli americani continuo
Dovranno fare un altro passo della loro escalation e inviare come avvenuto qualche mese fa il loro marines questo è un male
Ma è anche un bene perché tutto il popolo del Sud accenderà il lotta al fianco dei guerriglieri che si muoveranno in mezzo al loro popolo Copi pesci nell'acqua e il sorriso dei cinesi si fece più grasso mentre lui diceva
A questo punto il barista intensificheranno copiate cominciato a fare alcune settimane fa
La loro lotta del territorio questo è un male ma anche un bene infatti rimarranno impantanati in un territorio nemico pertanto dovranno aprire un vero e proprio fronte di lotta che li spingerà fino al confine del Vietnam per uscire dal pantano della guerriglia ma anche questa male è un bene infatti il nord del Vietnam come sta avvenendo in queste ore
Sarà costretto a entrare direttamente guerra
Alla descrizione di una vita poi sempre più sanguinosa della escalation i cinesi scoppiano in una risata più forte mentre noi eravamo sempre più era gelati
Lui invece approfittava della risata per alzarsi lievemente dalla sedia portarsi alle sue spalle dov'era situata una preziosa spunta chi era
E dopo averla centrata con un gettito da pittore si rimetteva al suo posto per riprendere la sua banca avrà cavalcata attraverso le varie tappe
Della escalation
Così rischiarata sì la gola disse che i marines non ce l'avrebbero fatta perché nel Vietnam non c'era un fronte solo e quindi sarebbero stati circondati da ogni parte allora
Aggiunse con fare profetico
Dovranno spingersi avanti nella loro offensiva e incominceranno a bombardare il Nord
E questo sarebbe stato un male ma naturalmente anche un bene infatti sarebbe cresciuta la solidarietà internazionale e gli USA sarebbero stati isolati per rompere l'isolamento sarebbero quindi intervenuti direttamente nel Nord per chiudere così la guerra ma questo era un male che si trasformava in bene
Infatti a questo punto i vietnamiti avrebbero avuto alle loro spalle da immensa riserva di tot milioni di cinesi che sarebbero est entrati direttamente in guerra e la sputa chiederà fu di nuovo fulminante anche la risata divenne ancora più sonora
Noi stavamo sulle nostre sedie
Come se ci fossimo allacciati le cinture di sicurezza durante un vuoto d'aria
Il silenzio si fece un po'più lungo
E poi lui riprese dicendo
Con l'intervento dei cinesi i marines verranno ricacciati verso il mare allora gli USA ricorreranno all'ultima estrema tappa della loro escalation getteranno la bomba atomica su una noi
Questo è un male ma è anche un bene perché a questo punto i revisionisti sovietici saranno costretti a scendere in campo al nostro fianco scoppierà così la terza guerra mondiale che distruggerà l'imperialismo e queste parole furono coperte da una risata satanica
Non eravamo esterrefatti lo scenario catastrofico che era stato evocato come se emergesse da un attimo di H seduta spiritica superava ogni immaginazione
Facevamo fatica a credere a quanto avevamo appena ascoltato
Dopo pochi minuti il bellissimo tendaggio che si spendeva dietro le nostre spalle si aprì come un sipario rivelando una lunga densa regalmente adottata che scorreva parallela al tavolo dove eravamo ancora se tutti
I nostri ospiti ce l'avevano apprestato una cena chiedendone aveva eguali non avevo ancora provato e forse dopo però mai più una cucina cinese a quel livello
Fu così consumata la cena ma anche la definitiva rottura politica
Leggerlo e rileggerlo questo passaggio risulta sempre più agghiacciante ed anche così in maniera molto rapida l'idea di quanto poi una visione come dire pienamente pacifica insomma sia qualcosa e non solo non era in atto negli anni Cinquanta ma anche insomma assai più tardi ecco insomma è stato un prodotto maturo di questo di questo dopoguerra
Ecco io inattesa
Arrivi Veltroni che a un
I casi è arrivato perché ha avuto una serie di
Ma mancasse il numero legale alla Camera ecco
Io leggerei
Leggerei un il messaggio appunto che ha inviato Francesco Rutelli
E il messaggio di Francesco Rutelli
Diciamo
Se potete
Achille carissimo
Avrei preso parte con enorme piacere alla presentazione del tuo libro ma mi trovo in Sicilia prima importantissima tappa del mio giro nel Mezzogiorno d'Italia per ascoltare parlare i cittadini a nome della nostra coalizione di centro sinistra
Dalle tue pagine emerge la storia di un uomo che ha saputo non separarsi mai dal candore e dall'intuito dal coraggio e dalla passione il libro racconta di una vita e di una intelligenza votate alla crescita del partito delle tue idee della cultura nella quale sei cresciute nella quale hai creduto fino in fondo
Per me sei e rimarrai uomo della grande svolta della sinistra italiana di una svolta storica di cui oggi più che mai valutiamo la portata
Una svolta che ha aperto le porte citazione di una sinistra nuova diversa fatta di cattolici di democratici avanzati di liberal socialisti che sappiano sognare l'orizzonte di un nuovo modello
Quella do le scelte attente curioso quel giovane che non ebbe il tempo di laurearsi quell'appassionato di cultura la cui causa ospitava Pavese Calvino è diventato una protagonista della nostra Repubblica e continuerà ad esserlo
In un capitolo del tuo libro dal titolo duro ed inequivocabile la svolta tradita
Oppure letto fiducia e speranza per quanto abbiamo davanti e possiamo costruire insieme per il nostro paese con i migliori auguri può Francesco Rutelli
E quindi diciamo coglierei anche dal così da questo messaggio che ha un evidente significato richiamo politico cogliere provo l'occasione per da subito la parola Walter Veltroni e perché ha degli appunto il suo Bilancio diciamo di no
Cose di cui quanto è andata avanti di quanto manca di quant'è stata tradita eccetera e la la svolta di Achille Occhetto
Ma io intanto mi voglio scusare per c'era il voto sulla Finanziaria Parisi era qui ma la vista c'è Tremaglia quindi sono pareggiati una uno è risultata non è cambiato una
Io prima di rispondere a domande di Massimo De Angelis
Volevo fare una considerazione su questo libro
E anche su insomma guardando questa platea insomma
Guardando le persone che ci sono i volti che conosco
Le storie che ciascuno dei volti che sono qui rappresenta
Io credo che ci sia in questo un un riconoscimento e un apprezzamento sincero e affettuoso da parte di di tutti al quale anch'io partecipo e poi spiegherò perché con
Con parlando del libro
Per quello che Achille Occhetto ha fatto nella vicenda nella storia della sinistra italiana
E anche più in generale lo dico perché ci sono qui anche persone che non fanno parte della sinistra
Per coloro che hanno apprezzato una
Un coraggio applicato alla politica
Un disinteresse personale
Che io considero un valore
E se dovessi dire
Che cosa mi piacerebbe portassimo della storia del partito dal quale Achille Occhetto e Dio proveniamo
Che portassimo in questa nuova avventura in questa nuova esperienza di questa nuova storia che è cominciata nel mille novecentottantanove
Vorrei dire che mi piacerebbe che portassimo tutti noi due cose
Primo
Quella testarda talvolta persino eccessiva
Voglia di unità di unità di di rispetto delle diverse culture delle diverse identità che allora si manifestava nelle forme storiche date
Senza una possibilità di espressione organizzata i punti di vista e di culture diverse e tuttavia c'erano penso alla grandezza di un dibattito politico culturale che si manifestava anche nelle durezze delle dell'oggi e del tema
E dall'altro questo elemento
Di rigore di disinteresse personale di di voglia di partecipare ad una lotta politica
Mettendo al centro gli interessi delle ragioni generali
Penso che nella presenza vostra qui ci sia il senso di riconoscimento che Occhetto a
Ha messo insieme diciamo queste queste virtù nel momento in cui ha fatto credo la cosa più più importante della sua vita
Che è stata diciamoci la verità per molti di noi anche la cosa più importante della nostra vita
Leggere questo libro per me è stato particolarmente facile e particolarmente doloroso
Facile perché gran parte di questa storia
L'ho vissuta
Facile perché gran parte di questa storia anche la parte personale
L'ho incrociato
Perché con Achille prima ancora che avessimo lui la responsabilità di seta del partito di responsabilità che ho avuto allora
C'era una insomma un'antica consuetudine una stima e un affetto che quale che fosse una postazione nei quali non eravamo allora
Per esempio lui era segretario regionale in Sicilia io ero un giovane della FIGC di Roma eppure ci cercavamo parlavamo discutevamo abbiamo fatto persino un libro insieme a dieci anni dal mille novecentosessantotto mi incuriosiva
Allora
Mi incuriosiva anche questa anomalia diciamo così culturale politica rappresentata dalla dal percorso voi e dal rapporto con la politica di Occhetto stesso doloroso perché c'ho rivisto
Ho rivisto il senso della fatica che non abbiamo fatto in quel momento se io ripenso a in quei giorni
Ripenso alla durezza della prova nella quale ci siamo trovati io non so se posso raccontarlo a chi li ama lo racconto
Ricorderò sempre quando nei giorni della svolta nei primi giorni della svolta
A chi le dirò insomma ci sentivamo molto
Molto spesso io ricordo la sua telefonata subito dopo il discorso che fece alla Bolognina
Mi ricordo quando entrai nella sua stanza e sotto la sede di Botteghe Oscure c'erano dei militanti nostro partito che prendevano a calci la macchina ricordo di Luciano lama che usciva da Botteghe Oscure
Noi eravamo un giovane gruppo dirigente era giovane Achille eravamo ancor più giovani noi
Ci caricano sulle spalle una cosa gigantesca
L'idea di dire ad un partito grande con una grande e straordinaria storia
Un partito nel quale c'era stata tanta gente che era morta
Per quei valori per quegli ideali e per quel partito
Noi dovevamo fare la cosa probabilmente più dura che si potesse immaginare di fare culturalmente politicamente e anche umanamente
Dire questa grande tradizione ha bisogno di un elemento di discontinuità
Di rottura e di ricostruzione
Una sera entra eravamo solo lui e Dio
Ricordo un gesto persino di Achille che si è asciugava con un fazzoletto una una mano
E ci guardammo in faccia e ci chiedemmo se quello che lui aveva fatto ma insomma che stavamo facendo
Saremmo stati in grado di reggere
Stato un interrogativo che ci ha accompagnato in quei primi giorni quando andavamo in giro per le sezioni per le federazioni
A parlare con i vecchi compagni con i vecchi militanti e a cercare di raccontare loro la necessità di dar vita a quel nuovo inizio questa espressione fu usata per la prima volta Aldo
E affrontavamo le discussioni interne qui ci sono anche compagni che hanno avuto posizioni diverse vedo l'uso ed altri compagni che sono stati su posizioni diverse anche dure anche critiche anche ferocemente critiche
Eppure io penso che oggi la sinistra non sarebbe andata al governo non avrebbe dato vita a questa esperienza anche questa difficile straordinarie se non ci fosse stata quella svolta
Guardate quando si parla della svolta
Si parla solamente dell'aspetto interno alla tradizione dalla sinistra
E quando si parla di quella svolta forse sottovaluta che insieme all'atto distruttivo diciamo così che fu compiuto
C'era un grande lavoro di costruzione di costruzione di un'identità nuova
Persino quando scegliemmo il nome discutemmo di questo
C'erano diverse suggestioni
Erano in campo
Ci fu anche chi ci propose dall'esterno del partito
Di chiamare il partito che stavamo per fare Partito Comunista per il socialismo democratico
Con l'idea che questo potesse in qualche modo continuare un identico identificazione e però al tempo stesso dislocare progressivamente in un altro percorso noi scegliemmo un'altra via
Più volte nella
Ripensandoci anche rileggendo le pagine di Achille o ho pensato a quel momento
L'idea
Di compiere un atto che tendesse ammettere l'identità della sinistra
In relazione con le culture riformiste e democratiche che anche non nella solco storico diciamo della sinistra del socialismo si erano manifestate determina
In fondo diciamoci la verità
Molte di queste culture avevano già attraversato il PC
Si può dire quello che si vuole non sono certo sospettabile di aver non affrontato anche per la parte che ha riguardato la mia esperienza di direzione del dei DS in questi due anni di aver affrontato anche con ruvidezza alcuni momenti della nostra storia
Si può dire quel che si vuole ma nella composizione della cultura del Partito comunista italiana c'erano
Suggestioni formazioni culturali esperienze anche le più diverse
Il percorso di Giorgio Amendola non era lo stesso percorso di altri
Il percorso di Franco Rodano non era lo stesso percorso di altri
E se se non guardiamo al gruppo dirigente ma guardiamo all'intellettualità guardiamo a chi uscì nel cinquantasei e rientrò dopo troviamo una un sistema di vie che portarono allora nel PC già introducendo nel PC quell'elemento di pluralità di culture
Che in qualche modo ne costituivano la grandezza il limite
A grandezza il limite
Ma allora noi
Nel momento in cui mettevamo in discussione l'identità del del Partito comunista e ci proponiamo di costruire un nuovo partito della sinistra al tempo stesso facevamo un'altra operazione io su questa forse in sede di costruzione storica se statica poco attenti
Ed era l'idea della Costituzione e la democrazia dell'alternanza
Passare dagli schieramenti e programmi fu la prima cosa la rivoluzione copernicana e poi la fine del consociativismo
Cioè c'era lì dentro un'idea di compimento della transizione italiana abbozzata non compiuta
Che ha subito delle pause dei ritardi nella sua attuazione ma c'era lì dentro un'ispirazione
Con la quale abbiamo potuto fare i conti anche dopo quando abbiamo avuto la possibilità di governare questo Paese poi quella in quella ispirazione ha incontrato difficoltà di varia natura
Io sono tra coloro i quali continuano a pensare che e non non penso come Fausto Bertinotti che il risultato delle azioni americane di oggi sia
La dimostrazione che una scelta identitaria virgolette come quella compiuta da candidato Ralph Nader
Abbia il valore di far saltare il bipartitismo il bipolarismo non considero una virtù quello che è accaduto ma considero che se oggi
Potessimo senza aspettare lo scrutinio dei voti della Florida ulteriore prova di una crisi di un sistema democratico
Su cui quale bisogna riflettere ma potessimo ci salutare la vittoria di un candidato democratico questo sarebbe meglio per per per tutti noi insomma per le correnti riformiste di tutto il mondo
E tuttavia
Questa ispirazione il bipolarismo
Che non è nella storia italiana il bipartitismo ma il bipolarismo la democrazia dell'alternanza il succedersi dello schieramento
E da questa parte del campo l'idea di una relazione tra un processo di allargamento dei confini di una sinistra riformista e del socialismo liberale dentro però una coalizione di riformisti
Sia la strada giusta per me è ancora la strada nella quale ho creduto e credo io sempre usato l'espressione una grande sinistra in un grande Ulivo c'è bisogno che ci sia l'una e che ci sia l'altro
E che è una grande sinistra abbia un'identità non sia un'ameba
Stia dove sta il resto dalla sinistra del partito al socialismo europeo poi posso pensare e penso che anche il Partito del socialismo europeo debba evolvere politicamente e culturalmente
In un'operazione analoga a quella che ha fatto il Partito popolare europeo che è atteso ad inglobare cultura che non erano quelle del tradizionale la tradizionale esperienza del popolarismo e debba il Partito del Socialismo Europeo dialogare e possibilmente ricercare convergenze con altre forze del riformismo
E tuttavia questa ispirazione permetterà e origine dalla svolta tre origine per ciò che riguarda la sinistra ma anche per ciò che riguarda la transizione democratica
Ci sono stati processi difficili interruzioni accelerazioni tuttavia la sinistra italiana compiuto nel corso di questi anni un percorso straordinariamente veloce
Ciascuno di noi porta una parte di meriti e una parte di responsabilità in questo processo verrà il tempo in cui gli uni e gli altri saranno discussi certo questo il momento nel quale
Bisogna fare un grande sforzo di convergenze di unità attorno ad un obiettivo principale che l'obiettivo di di di sconfiggere la destra di vincere proprio grazie alle prossime elezioni
Però questo è il filo del percorso che la svolta ci consente e io voglio dire concludendo questo
Ad Achille
Al suo percorso politico e umano
Al patrimonio di culture di Energia di cui oggi la sinistra ha bisogno
Noi credo che dobbiamo non solo diciamo il riconoscimento per ciò che è stato quell'atto
Nel quale
Ci siamo credo veramente
In quell'atto si fece un gruppo dirigente con personalità diverse ma si fece gruppo dirigente che che poi ha tra vicende alterne segnato una parte la strada da sinistra nel corso di questi anni
è stata una grande dura difficile esperienza
Però quella
Diciamo degli ultimi vent'anni de la vita politica italiana
Io penso che la svolta
Con l'idea del bipolarismo e poi la nascita dell'Ulivo siano state le due idee politiche più importanti
Quelle che io considero ancora feconde
Quelle con le quali dobbiamo ancora fare i conti e allora libro di Achille ci consente di tornare su questo percorso di ragionare su noi stessi sui passi che abbiamo fatto
E sulla necessità di continuare quella ispirazione che per me si racchiude ancora come in fondo si racchiudeva allora
Nell'idea di fare una sinistra più forte e più aperta più moderna ma di farla dentro una grande coalizione di riformisti che sia soggetto di un bipolarismo capace di garantire la transizione l'alternanza di questo Paese
Grazie molto Walter Veltroni come ha coloro che lo hanno preceduto un dibattito così ricco di spunti su cui adesso quindi chiedo naturalmente con la parola per Achille Occhetto grazie
Ma io ringrazio innanzitutto quanti hanno parlato tutti quanti mi sembrano dato un contributo notevole
Alla comprensione
Di un libro che come giustamente è stato detto in vario modo difficile da catalogare da un punto di vista dei generi
Perché Forces qui è il suo pregio ma quello giudicherete voi e una composizione letteraria letteraria nel senso che scritta del tutto originale rispetto alle tradizionali autobiografie politiche che sono correnti
Voglio anche dire e quindi non spaventatevi non sarò lunghissimo che credo che in queste occasioni l'autore dovrebbe stare zitto poi fondamentalmente tuttavia posso dire solo due cose che sono quelle che probabilmente vi possono interessare in questa fase certo potrà interloquire molto anche sulle questioni prospettiva politica ma con Walter potremo farlo in tanti altri momenti e però voglio dire subito che lo ringrazio per l'affettuosa e anche drammatica e partecipato
Ricordo dei momenti così alti come quelli che abbiamo passato
Ormai undici anni fa ma quello che io penso debba dire come autore
E perché lo scritto
E scusate mi servirà una cosa che contestata e io difatti la contesto io spesso poi come vedrete come vorrei che fosse eletto
Ora
Perché l'ho scritto la mia esperienza ho ritenuto un certo punto che dovesse essere considerata una sorta di Parabita ma
Di una serie di storie del Novecento in cui si trovano molte generazioni
Io penso ai giovani operai dei fischietti di Milano che sono ricordate la generazione del Vietnam sulla base della quale facemmo quella lunga conversazione che si trasformò in un libro alla Milano
La bellissima Milano dei periodi in cui inizio Dario Fo il Piccolo Teatro la Casa della cultura di Rossana
Rossanda in cui ci contavamo con Lucio Magri che vedo qui presenti con Cossutta con sindacalisti che poi fecero l'area di destra del
Comunismo italiane che allora eravamo tutti d'accordo nel rinnovamento anti staliniano per esempio
La generazione del sessantotto e poi via via i momenti drammatici che tutti noi ricordiamo
E quindi ritenevo che fosse utile dare un esempio dall'interno della vita
E non come semplice diciamo costruzione teorica esteriore l'esempio di una metamorfosi cioè come una fonte una testimonianza
Io potrei riprendere questo libro
Un po'con l'abitudine che avevo quando facevo le relazioni da segretario di partito e riscrivono tutto in un altro modo
Cioè riscriverlo diciamo in termini di giustificazione o critica politica con tutte le fonti e tutte le analisi dei testi non lo ha quasi toccato un testo mi sono messo a scrivere direttamente
Per far vedere i passaggi complesse i del secolo e le trasformazioni spirituali sapendo che non era più sufficiente farlo vedere solo in termini storici e analisi
E io credo che si possa vedere proprio dalle diverse esperienze sentimentali e di vita che non a caso
Non perché sono il solito bizzarro ho voluto mettere nel libro
Ma perché ritengo che più da queste esperienze ho avuto modo di dirlo l'altro giorno ad Amato che mi ha chiamato e lo ringrazio dicendo che aveva scoperto che sono uno scrittore potevo anche dedicarmi ad altro non so se era una un tentativo di indirizzarmi su un'altra strada però ho detto che mi ha morta che era poi quello che volevo sentirmi dire in questo momento non per una questione esteriore la politica che lo legge con attenzione si renderà che non è questo ma
Che io sono diventato sono avevo il germe di un libera alla socialista per la storia che ho raccontato nel mio libero
E quindi mi sono detto come sono passato dal comunismo a questa visione
Più liberal socialista ecco perché c'è un filo la Torino dalla casa editrice Einaudi
La sinistra cristiana perché si sa che spiana poi uno sbocco ma anche un altro sbocco per il momento decisivo in cui bisogna scegliere
In Italia
è quello che è stato il mio padrino di comunione
Felice Balbo scelse dall'altra parte mio padre mi ricordo non dormì per tre notte invece si scrisse poi alla Partito Comunista la Casa della cultura l'ho già ricordato e anche l'Unione goliardica
Dove chi era comunista allora
Vive un'esperienza e la Fuci eccetera con gli altri che fu per me un tesoro di formazione inaudita
In sostanza si trattava di dare conto di questi passaggi non solo in termini astratti
Ed ecco perché è un viaggio nella memoria mi sono detto un individuo normale come sono io che ha avuto l'avventura
Di stare dentro una torretta di osservazione privilegiata cioè al centro nel gruppo dirigente
Del più grande partito comunista d Occidente poi della sua trasformazione aveva il dovere di raccontare
Quindi non è un'autobiografia che fa i conti con questo o quel personaggio
Ma è fondamentalmente lo è stato ricordato il racconto di me spesso arricchito da considerazioni teoriche culturali e politiche
Certo poi ci sono anche a mio avviso fatti interessanti ne dico uno io passo per essere un mangia socialisti però nel libero dico che nel cinquantasei
La posizione di Nenni era decisiva e li abbiamo perso il treno non unificare il socialismo italiana
Lì non è nato il grande partito socialdemocratico in Italia
E l'altra cosa che dico non l'avevo mai detta e che e contestabile io sono convinto al cento per cento che nel settantasei il craxismo l'abbiamo creato noi
Dicendo no al congresso di Torino dell'alternativa
E a quel punto Craxi non aveva più altra sto storia che quelle di cercare tra i due grandi partiti la politica corsa che poi non ci è piaciuta ma che ha dovuto seguire perché non abbiamo dato una sponda alla prospettiva dell'alternativa nel paese qui ci sono anche l'ho voluto ricordare fatti politici del tutto discutibili
E qui arrivo al secondo punto come vorrei che fosse eletto
Beh non spulciando lo qua e là
Con gli editori ho detto guai non mettiamo l'elenco dei nomi se ne vanno subito a vedere come sono trattati qua e là questo e questo
Ma
E nemmeno come una ricerca di fatti e persone meglio o di rivelazioni io credo che la rivelazione e il tipo di rapporto
Molti fatti e persone importantissime non ci sono ma non per questo sono meno importanti
Perché ci sono soprattutto degli addensamenti e dell'anima e della memoria che come dei buchi neri portano dentro a quella densa mento tutto ciò che c'è prima e tutto ciò che centootto
Faccio un esempio io parlo di uno ad uno di tutti gli uomini del mio staff della svolta
Molti capitoli prima della svolta cioè
In un capitolo sulla Sicilia perché in modo commosso ricordo quello che è stato mio grandissimo amico cioè quello che era la mia guardia del corpo e autista che è stato ammazzato con Pio la Torre dalla mafia
E nel ricordare del legame profondo che ha avuto contatti
Il saldo
Ho ricordato tutte le persone care che mi sono state vicine nella vita politica e ho ricordato gli uomini che sono stati poi con me nella svolta
Successivamente
Ecco io ho detto questo per dire come vorrei che fosse letto naturalmente so benissimo che il libro dal momento che e licenziato e di chi lo legge
Quindi io non voglio fare come fanno i bambini piccoli no quando danno il regalo Alba l'altro bambino glielo danno che lo fa per prenderlo ritirano indiretta no è vostro prendete lo e fatte né quello che volete
Vi ringrazio però ancora e sento soltanto il bisogno di dare una risposta politica che mi è stata posta
Da Mieli
Sulla scorta dell'articolo molto simpatico del manifesto di oggi
Sì io non sono come non credo lo voglio dire con estrema chiarezza la svolta
è stata tradita quando parlo di svolta tradita non penso che sia data dalla vita da un intrico
Parlo anche di un intrico perché il mio è un racconto
Però sostanzialmente in tutta la seconda parte del libro io sono impegnato a sostenere che la svolta ha avuto gli esiti problematici e che ha avuto
Perché fin dall'inizio aveva al proprio interno due concezioni diverse e do il quadro queste due concezione diverso
E quindi il problema che mi sono posto dopo la svolta
Ma non vorrei dire una di quelle frasi che poi vengono amplificate
Se la svolta in fondo da parte mia non fosse stato il più grande atto d'amore verso il Partito Comunista in quanto credevo più di quello che credo adesso sulla sua complessiva riforma abilità
Purtroppo gli eventi e sono andati in un modo tale
Che questa mia fiducia di allora non so se quel coraggio l'avrei avuto se potevo vedere il film che ho visto poi davanti
Perché
C'era morto non è vero che certe cose erano solo dei sovietici o dei Paesi dell'Est è vero non eravamo più bravi intelligenti più colti il migliore partito dell'Occidente
Tutti quelli che vedo qui per la svolta è contro la svolta parlavano già allora in modo totalmente diverso dai sovietici ma c'era un genio
E qualche cosa
Io penso alla nozione del partito all'emendatio intellettuali sa ha un modo di concepire la politica che faceva parte devastata anche la sua grandezza di una storia dell'Ottocento prima e del Novecento poi
Che oggi non ci fa più capire
Quali devono essere gli strumenti della politica nel prossimo
Secondo non dico nel prossimo mille
E io credo che oggi tutte le forze vive che io ricordo nel libro che erano le tradizioni riformiste che qui rappresentata dalla presenza
Di Emanuele che ricordo che che che vedo qui con grande perché nel piacere di ma anche ridare un terreno di sinistra ma che ha svolto una funzione anche di rinnovamento io dico e mi faccio l'autocritica che non ho capito il valore di libertà che aveva la richiesta
Del manifesto dalla democrazia interna al partito che queste forze possono riunirsi no non se facciamo un appello puramente morale all'unità
Ma se disinteresse diamo ciascuno di noi veramente fino in fondo le certezze inutili per trovare un'unità nuova
Nella costruzione di una concezione dei soggetti della politica che non possono essere la mira ripetizione di quelli che sono stati nel corso del secolo passato c'è un passaggio dalla Società industriale alla società
Moderna dei rischi e delle contraddizioni trasversale che si manifestano in modo totalmente diverso che deve essere da tutti noi studiata in modo nuovo questa parte del libro non c'è
è il libro che io penso non dobbiamo scrivere noi ciascuno di noi da soli in modo separato ma il libro che dovremmo riuscire a scrivere tutti insieme in quel nuovo contenitore
Dei diversi riformismi
Che fanno diversa l'Italia dalla Germania che fanno diversa l'Italia
Dall'Inghilterra e che nello stesso tempo ci possono fare incontrare con le parti più vitali dell'innovazione della socialdemocrazia tedesca e di quella inglese e che può sono veramente se
Comunità Tor perseguono la vocazione che abbiamo voluto iniziare con la svolta dar vita alla nuova pagina della sinistra italiana la pagina se mi se italiana in cui ci troviamo insieme c'è un'unica un'ultima parte che volevamo leggere ma ormai si è fatto tardi quando dico cerchiamo li cerchiamo di quei socialisti coi cattolici
Quei partigiani che stavano su diversi fronti ideali morali e che sono la vera fonte
Della nostra presenza nella società italiana la nostra fonte democratica se sappiamo cercarli nei giovani di oggi
Dando una nuova prospettiva credo che avremo fatto il compimento che la svolta non ha avuto per questo fa bene Rutelli a dire
E cioè in me una condanna non la nascondo voi mi conoscete parlo di svolta tradita nessuno mi farà dire che non ne ho parlato che non ne voglio parlare ma nel dire questo io dico caro Walter
Sono al tuo fianco sono al fianco di Rutelli sappiate
Però con grande onestà prendere le posizioni che in questo momento bisogna prendere diamo il senso
Che non stiamo cercando la via d'uscita da una inevitabile disfatta non è questo il messaggio che dobbiamo dare Alitalia dobbiamo combattere una battaglia con una consapevolezza ed è un'idea che io metto nel libro e di cui sono convinto nelle società occidentali non è un disonore perdere le elezioni
Guai a noi se pensassimo questo l'avversario non è un nemico che ci porta via tutto non deve l'avversario pensarlo di noi non dobbiamo noi pensarlo di Luís è l'alternanza si perde veramente quando perdiamo noi stessi quando perdiamo la nostra dignità
Quando perdiamo la nostra ragion d'essere quando perdiamo i nostri figli e i nostri giovani non perdiamo questo si può fare anche perdendo le elezioni ma questa vittoria storica dobbiamo perseguire