"Nuove regioni, unità del Paese, coesione europea" organizzato dal Centro di Iniziativa Mezzogiorno-Europa (presso il Circolo Artistico Politecnico, piazza Trieste e Trento 48)

Allora
Credo che
Io debba soltanto due parole per innanzitutto ringraziare tutti i presenti
Vi sono alcune assenze giustificate mi hanno pregato di segnalarlo poi lo faremo
Ringraziare
Ringraziare le personalità che sono qui e che introducono e che svolgono questa conversazione
Ringraziare il direttore del Mattino Paolo Gambescia
Ci ricorda i militari Giorgio Napolitano
Tra le assenze devo necessariamente spiegare e giustificare l'assenza del senatore professore Andrea Manzella
Che come dirà Paolo Gambescia perché Manzella che ha diretto gli ha rivolto una una lettera con delle questioni di merito oltre che spiegare perché essendo impegnati nella riunione a Brussel purtroppo non non all'ultimo momento è sopraggiunto questo impegno
A nome dell'associazione del Centro iniziativa
Il Mezzogiorno Europa voglio dirvi anche che noi stiamo riflettendo lo dico solo in questi termini per fare delle iniziative che ha diano la possibilità duplice da un lato di ascoltare competenze esperienze ruoli importanti sui temi che vengono posti all'ordine del giorno dall'altro consentire anche un dibattito una discussione le due cose non sempre si sposano molto bene perché quando si fanno queste iniziative la sera poi un certo punto le riunioni sì disarticolato no e così via voglio dire a tutti i presenti che noi stiamo studiando una formula che detto in due parole può essere questa
O preparare con dei seminari con delle riunioni veramente ampie in cui vi siano molti interventi e contributi
Le conferenze e quindi dare agli oratori anche i temi che sono emersi in queste discussioni preparatorie
Ovvero fare come pensiamo di fare questa sera
Ascoltare la conversazione dibattito aggiornarci entro un tempo non lungo con qualcuno anche dei presenti questa sera per poter approfondire i temi che oggi vengono affrontati in sostanza sto girando intorno a un argomento noi abbiamo piena coscienza che un momento
Di cultura politica sui temi dell'Europa delle regioni del Paese ha bisogno anche di grande partecipazione sentire i contributi più diversi e quindi avere anche momenti più corali e anche più seminariale cosa che faremo certamente che è nelle nostre previsioni dopodiché la parola ancora ringraziando tutti a Paolo grazie con la sera
Siccome poi bisogna avere anche un po'di fortuna quando si organizzano questi incontri allora noi ne abbiamo due ne abbiamo avute di fortuna la prima adesso io quella leggero perché riassume Bocchino il tema del nostro incontro e che il Presidente Ciampi è intervenuto esattamente sull'argomento oggetto del di questo incontro
Seconda che
Ieri ci sono stati dei risultati in parte previsti in parte non previsti almeno nelle dimensioni che introducono alcuni altri elementi a mio avviso di riflessione intorno al capitolo dell'autonomia intorno al capitolo dei rapporti tra le Regioni
Rapporto tra le iniziative delle regioni e lo Stato centrale
Una serie quindi di riflessioni che possono
Combaciare
Api lo spazio diciamo il tema centrale della di questo dibattito
Allora io inizierei subito alleggeriti le dichiarazioni che oggi ha fatto il Presidente Ciampi
Dice Ciampi
Dovremmo sfuggire al pericolo che le nuove autonomie i nuovi poteri locali si configurino come alternativa alternativi o antagonisti sci nei confronti del potere dello Stato
Di cui sono invece una utile necessaria articolazione
Ciampi ha sottolineato l'importanza i vantaggi del processo riformatore che investe le istituzioni italiane in due direzioni
Verso una più stretta unione con i partner europei ed anche per attuare un processo di decentramento ancora incompiuto
Ma molto ambizioso attraverso la crescita delle Autonomie locali a tutti i livelli da quello comunale a quello regionale attraverso una serie di riforme elettorali e strutturali
Processo che richiede a tutti di essere saggi e attenti affinché dia tutti i suoi frutti di efficienza e di modernità e non porti invece a una soffocante
Proliferazione delle burocrazie
Ma è proprio il rischio per i nuovi poteri locali diventino alternativi o antagonisti uccidersi il potere dello Stato centrale che preoccupa Ciampi ed è significativo che lo dica in Liguria dove alla vigilia della riunione della Conferenza Stato Regioni presidente Ciampi poi ha detto ciascuno Stato nazionale non cessa di essere unitario per il fatto di essere costruttivo costruito in forme più articolate
Soltanto il Governo centrale può svolgere taluni funzioni essenziali e poi bello sapete quando progettate le nuove infrastrutture per la crescita di Genova e della Liguria era già qualcuna senta Repubblica chiaramente soltanto lo Stato nazionale rafforzato dalla ricchezza degli impulsi che riceve dalle sue articolazioni locali e regionali può rappresentare e difendere in modo adeguato l'Italia i suoi interessi nelle sedi europee e globali il governo di uno Stato sempre più decentrato grazie allo sviluppo delle Autonomie locali impone agli istituti attraverso i quali questi autonomia si esprimono di stabilire rapporti dialettici costruttivi
Le Autonomie locali debbono imparare a collaborare tra di loro con lo Stato centrale attraverso un confronto dei punti di vista delle funzioni che toccano a ciascuna istituzione una forte consapevole alleanza delle autonomie ha detto è necessario come pratica concreta e quotidiana per i ribelli di tutti questa la dichiarazione del presidente
E allora poiché senatore Manzella non è presente
Perché a Bruxelles e adesso le leggo il
La lettera
Forse allontaniamo
Allora
La lettera che mi ha inviato in quanto indegnamente
Enrico questo dibattito
Perché oltre a una giustificazione ma non c'era bisogno di scritti
Chiaro che era stato trattenuto altrove
Non poteva venire perché sarebbe stato molto interessato a partecipare
A questi lavori
Però si tratta di una lettera che come dire almeno sinteticamente pone alcune questioni che avrebbe voluto trattare e che possono tornare utili nel dibattito successivo
Ora scrive Manzoni
Caro Direttore la necessità di essere oggi a Bruxelles e per discutere con i colleghi del Parlamento europeo gli emendamenti preparati coste fanno prodotta per il progetto di carta dei diritti fondamentali dell'Unione mi toglie il piacere di essere con voi a colloquio con due intellettuali politici come Ciriaco De Mita
E Giorgio Napolitano ai quali mi legano antica amicizia
E stima profonda sul tema prescelto avrei proposto a lei e agli amici tre riflessioni principale
La prima
La dinamica di governo dell'Unione comprende ormai pienamente il livello sub statale nel mille novecentocinquantasette tra i Paesi fondatori uno solo la Germania aveva una struttura federale se il livello di governo regionale ormai il modello generalizzato in Europa ciò è dovuto agli strumenti della politica di coesione comunitaria
Che hanno subito su subito cercato interne
Carlo untori
Istituzionali diretti sul territorio il principio di sussidiarietà è venuto dopo come strumento concettuale di razionalizzazione delle dinamiche di governo dell'Unione secondo i cagnolini dell'efficienza
Della prossimità della proporzionalità
Ma l'impulso della regionalizzazione degli stati membri è venuto prima
Uno dei camion del diritto costituzionale non scritto dell'Unione e appunto la sua necessaria articolazione sub statale
La seconda riflessione
Il fatto che con la politica di coesione Bruno l'Unione abbia stabilito un filo diretto con le regioni ha prodotto un paradossale risultato
Che lei ha avuto europeizzazione della rappresentanza politica sia sotto il profilo dell'efficienza sia sotto il profilo dell'identità territoriale sia ora più naturale alla periferia che non al centro dello Stato
Le sedi regionali che si moltiplicano a Bruxelles non sono quindi solo canali di informazione o di lobby
Ma veri e propri strumento di esercizio della rappresentanza politica territoriale
Non vi sarà da meravigliarsi se presto sotto la spinta di questa professionalità comunitaria e sotto l'esempio dei Länder tedeschi
Anche le regioni degli altri Stati chiederanno uno sbocco europeo nella parificazione con i ministri di Stato in sede di Consiglio è uno sbocco nazionale con la trasformazione della seconda Camera in vera e propria camerale territoriale in collegamento con il Parlamento europeo
Terza riflessione
Nonostante questo sviluppo oggettivo e soggettivo
Della dimensione regionale rimane la posizione dello Stato nazionale come signore dei trattati
E snodo insuperabile e le politiche economiche generali
Di fronte a una costituzione europea in parte consolidata in parte in divenire il potere costituente degli stati non è sostituibile nessun pro-capite dal potere politico regionali
Così come la governance economica europea che dopo il vertice di Lisbona conosce una prospettiva assai elevata di istituzionalizzazione
Il livello statale non può essere stato saltato senza creare un vuoto di funzionamento nell'intero meccanismo europeo
L'allineamento delle politiche regionali sulle posizioni assunte dagli stati sede europea si tratti dei termini del patto di stabilità
O dei criteri di coordinamento delle politiche occupazionali costituisce perciò un vincolo non flessibile della coesione dell'Unione
Come per tante cose della nostra carta costituzionale e in questa chiave europea che ora dobbiamo leggere anche l'unità e l'indivisibilità della Repubblica secondo l'articolo cinque della costi
Che tra le affermazioni
E pone la questione
E queste riflessioni che già introducono proprio entrano nel vivo no
Del senatore Manzella ci sia già abbondante materiale per un primo Giro che io mi auguro la stanza stringato dieci per poi farne fare una sorta di mini dibattito perché sicuramente di stimoli saranno incrociati
E alternativi allora cominciamo dal presidente Napolitano
Sì mi sembrava molto
Opportuni riferimenti all'intervento del presidente Ciampi dei abbiamo avuto il contributo anche se non di presenza fisica di di apporto e di riflessione di Andrea Manzella
Che io dico subito
Che condivido l'approccio il senatore Manzella in modo particolare per quello che riguarda il rapporto tra poteri regionali possiamo anche dire poteri regionali e locali da un lato e Stati nazionali dall'altro uso il plurale
Perché questa è questione che si pone per tutti i Paesi e all'interno di tutti i Paesi membri della Unione Europea
Io ho scritto un articolo o su questi temi e nel penultimo numero della rivista che cura il nostro centro e che personalmente cura
Il nostro carissimo della genetica mezzogiorno Europa si chiama e poi il tema è stato ripreso nel numero appena uscito con articoli di Francesco De Martino e Di Biagio De Giovanni io ho detto in quell'articolo ricordo solo questo
Che non mi persuade anzi che considero ambigua la espressione in Europa delle Regioni
La considero ambigua perché
Sì dalla impressione almeno da parte di chi la usa di dare per liquidati gli stati nazionali ora la realtà
Un nome questa e la tendenza non può essere questa noi stiamo discutendo molto poi c'è stato un intervento pochi giorni fa molto significativo del ministro degli Esteri tedesco finisce delle prospettive ulteriori della integrazione europea in che senso si debba andare verso un processo
Di carattere federale però adesso promette indubbio nemmeno finisce che gli Stati nazionali abbiano un ruolo rilevante da svolgere ancora e anzi ministro degli Esteri tedesco ha usato un'espressione direi molto
Immagino USA di Sciacca dell'orrore il quale ha detto si può giungere tra quei Paesi che vogliono e possono andare più avanti sulla via dell'integrazione a una federazione di Stati nazionali
Si potrebbe sostenere che di i due termini federazione Stati nazionali solo contraddittori e incompatibili ma in realtà così non è si tratta di arrivare ad una seria
Suddivisione di competenze tra gli Stati nazionali
E l'Unione europea le istanze rappresentative dell'Unione Europea ciò dovrebbe corrispondere a un principio di sussidiarietà che oramai è diventato parte integrante anche dei trattati europei principio che significa
Che bisogna a vere competenza per risolvere i problemi di governo la più vicina possibili ai cittadini
E che la competenza deve invece spostarsi ad un livello superiore o meglio più lontano solo per solo se quel problema non può essere efficacemente risolto al livello più vicino e quando però noi diciamo questo dobbiamo immaginare non due ma tre livelli di governo questa articolazione di poteri di competenze
All'interno dell'Unione Europea deve rappresentare una suddivisione e una sinergia non solo tra Commissione Europea o Consiglio europeo da un lato e i governi degli Stati nazionali dall'altro ma tra istanze sovranazionali e di cooperazione al livello europeo Stati nazionali e ipotesi regionale io aggiungo vocali oltreché regionali perché sappiamo che altri da parte delle regioni si deve lasciar fare agli enti locali quello che si può meglio fare al livello degli enti locali questa e dunque la visione che io ho pienamente condiviso però volevo dire cose brevissime tenendo conto anche un poco della caratterizzazione che abbiamo inteso dare a questo siccome diciamo nuove legioni
Unità del paese e coesione europea io innanzitutto mi
Aspettiamo del mio interlocutore
Possano godere la conversazione
Spegnete dello spreco
Fare telefonate credo
Che si possono immaginare anche venti conversazioni contemporaneo verso altrettanti altrettanti telefoniste
E una delle la regola delle forme a della schiavitù tecnologica prego
Allora
Dicevo ma
In che senso
Siamo chiari in che senso si può parlare di nuove cominciamo da questo nuove
C'è un fatto nuovo senza dubbio
Ed è oramai già si è verificata
Sedici aprile l'elezione diretta dei presidenti delle
E la nuova legge elettorale per le regioni a offerto insieme una possibilità di maggiore identificazione tra cittadini
O i lettori e istituzione regionale
è un contributo ad accorciare la distanza tra la Regione e i cittadini
La candidatura
Di una Singh nuova persona come presidente della regione
Che ricevi una investitura e si impegna a svolgere questo incarico per tutta la durata del mandato ed è una garanzia di stabilità
Di stabilità
Di governo
Se mettiamo insieme le due cose premio di maggioranza che è previsto cioè il candidato e lo schieramento vincente e la designazione
Nel segreto dell'urna
Del presidente della regione ne deriva senza dubbio una maggiore autorevolezza e capacità di governo
Però noi dobbiamo sapere che questo non basta per parlare di nuove regioni
Abbiamo già detto in altra occasione che questa è una condizione per meglio affrontare problemi essenziali di rinnovamento delle regioni come solo ad esempio i problemi delle strutture amministrative degli apparati regionali
Ma voglio subito aggiungere che soprattutto non subisce si sono ancora
Definiti nuovi potente Belgio
Perché le Regioni abbiano nuovi poteri c'è poco da fare bisogna modificare la Costituzione tentativo si è fatto nella Commissione bicamerale di cui faceva parte anche Ciriaco De Mita
Successivamente
Alla fossa mento da parte
Di Forza Italia da parte del Polo del Progetto della Bicamerale è stato nel marzo dello scorso anno nel marzo del novantanove
Presentato al Parlamento dal governo e in modo particolare con la firma di Giuliano Amato allora ministro delle riforme istituzionali un disegno di legge intitolato ordinamento federale della Repubblica
E siccome federalismo e diventato vada qualche anno una parola di uso comune e nello stesso tempo abbastanza confuso è diventato un mezzo di agitazione demagogica o anche una lei va di campagne di contrapposizione all'unità nazionale e io credo molto importante avevi un testo è un disegno di legge di ventuno articoli
Che modifica articoli della Costituzione vigente al centosedici al centro trentatré
Definendo nuovi poteri delle Regioni nuovi rapporti tra le Regioni e lo Stato e allora effettivamente
Si può fare un riferimento concreto se si vuole quando si parla di federalismo Cuesta almeno e la proposta federalista che è venuta dal Governo
Di centro sinistra però c'è un punto che voglio subito dire e che si riallaccia ad una delle riflessioni di Andrea Manzella con questa proposta di legge non si è toccato il Parlamento non si è toccato il sistema parlamentare mentre noi sappiamo che se si deve andare verso una riforma in senso federalista dello Stato italiano
Bisogna che anche
Nel sistema parlamentare ci sia una rappresentanza delle Regioni infatti si è discusso di senato delle regioni o comunque lo si volesse chiamare e questo è un punto disse essenziale
Del modello tedesco che viene oramai spesso evocate
Dobbiamo tenere conto dell'esperienza tedesca che è la più significativa
Di questo processo di decentramento di sviluppo delle Autonomie di valorizzazione delle regioni che è incorso in tutti i Paesi dell'Unione europea e ne dobbiamo tenere conto guardando all'ospite un po'prossimo della integrazione europea a mano a mano che l'Unione si allargherà da quindici a venti venticinque ventisette e più Stati mentre
Però ecco a proposito del modello tedesco
Io ho potuto vedere di recente uno studio che è stato preparato dalla fondazione che presiede esatte loro e con la quale io mi onoro di collaborare uno studio precisamente sul federalismo tedesco e sull'integrazione europea
Bisogna stare attenti a
Abbiamo cadere in approssimazioni e luoghi comuni perché questo studio dimostra che rispetto a ciò che venne scritto nella Costituzione tedesca nella legge fondamentale e che dava diciamo
Un ampio un ampio spettro di autonomia e di poteri Island era cioè alle regioni poi c'è stato un progressivo assorbimento dei poteri
Da parte dello stato che noi potremmo definire centrale lì si dice da parte dello Stato federale
E però a questa minore autonomia politica rispetto alle aspettative di ciascuno Lambert ciascuna regione ha corrisposto una forte influenza politica della Camera delle regioni del Bundesrat noi abbiamo
Nel Parlamento tedesco una camera dei deputati che eletta ovviamente direttamente dai cittadini Bundestag e poi abbiamo un autista
Va bene poi se voi ne parliamo
Io so soltanto che a Rho CDA conferma con lo sbarramento del tre per cento siamo riusciti a mettere nella legge per il Parlamento europeo va be comunque sia e in ogni caso la legge Mattarella poverina lo sbarramento del quattro per cento era riuscita a metterla
Adesso tornando o di e poi c'è quest'altra camera che il Bundesrat dove siedono i rappresentanti dei governi delle regioni e questo secondo ramo del Parlamento e espressione fondamentale del federalismo cooperativo come di si chiama e a voce in tutta una serie di decisioni anche legislative del parlamento tedesco
Adesso guardando al futuro
Della Unione europea
Più l'Unione europea si allarga
Più diventa
Altrui numero dei paesi membri dell'Unione
Più diventa impossibile accentrare le decisioni abili se
E io debbo segnalare il fatto che Romano Prodi come presidente della nuova Commissione europea ha dichiarato al Parlamento europeo
Io ho dato direttive perché ciascun commissario indichi
Indizi le competenze che noi possiamo accedere perché si esercitino al livello nazionale e al livello regionali quindi deve partire anche un'operazione di decentramento da Brix Sella
E non solo non si può decidere tutto a Bruxelles e non lo si può decidere nemmeno in parte a Bruxelles e in parte a Roma o a Parigi o a Londra senza invece delegare competenze significative anche ai poteri regionali e locali nello stesso tempo bisogna che partecipino seriamente le regioni anche al processo di formazione delle decisioni a livello della unione europea
E qui effettivamente è successo qualcosa di interessante germanica perché nel mille novecentonovantadue in occasione della ratifica del trattato di Maastricht e si è modificata la Costituzione perché bisogna sapere che non è come in Italia che non si riesce mai a modificare la Costituzione hanno modificato fari gli articoli importanti della Costituzione e li hanno modificati attraverso una collaborazione
Tra
Il governo che allora era diretto dalla sede un e presieduto guidato dal cancelliere Kohl e il Partito socialdemocratico che allora era alla opposizione
E tra questi nuovi articoli o articoli riscritti della Costituzione tedesca cede uno molto significativo che il nuovo articolo ventitré
In cui si stabilisce su quali questioni
Il governo tedesco prima
Di negoziare a livello europeo prima di dare il suo consenso al livello europeo su decisioni direttive atti legislativi dell'Unione deve coinvolgere le regioni i Länder o la Camera delle Regioni il Bundesrat io credo che se si aprirà mai
Un futuro non lontanissimo di costruttiva ricerca
Di modifiche costituzionali necessarie nel nostro Paese anche questo aspetto del problema bisognerà affrontarlo qualche parola infine sul Mezzogiorno sulle regioni meridionali ne parlo perché se n'è occupato in modo particolare Francesco De Martino nel suo articolo sul numero fresco di stampa della nostra rivista e tre Gesco De Martino ha detto alcune cose che sono assolutamente Giusto ed essenziali cioè dice non c'è stata una tradizione federalista e l'Italia
Le storie sono molto diverse le storie nazionali
E perché
Diciamo il federalismo tedesco nasce con l'impero tedesco del mille ottocentosettantuno poi va bene
Adesso sono molto sommario c'è stata una parentesi
Di sei Roma c'è
Centralissimo autoritario che è stata quella del periodo nazista e poi si è ripartiti subito con un impianto federalista quello della Costituzione
Della Germania federale della Germania tornata a vita democratica e storie nazionali sono molto diverse le tradizioni culturali anche ci sono state delle correnti
Regionalista e federalista è anche nella storia del Risorgimento basti pensare a Carlo Cattaneo e nel Mezzogiorno
Nel Mezzogiorno politico e nel Mezzogiorno culturale in questa nostra storia anche nella sinistra perché è vero che l'ispirazione federalista è stata estranee alla sinistra per un lunghissimo periodo però non dovremmo dimenticare una personalità come quella di Gaetano Salvemini che è stato precisamente portatore
è di
Un altro
Forte
Linea di lotta contro il centralismo con l'accentramento statale e di valorizzazione dei poteri regionali regionali e locali
In Italia c'è stata una tradizione almeno la cinquant'anni e più guardi
C'è stata una tradizione di federalismo europeo cosa diversa cioè si è pensato alla costruzione di un'Europa unita su basi federali
Odio di via Luigi Einaudi ad Altiero Spinelli
E
Questo federalismo diciamo Esterno però non ha avuto mai come presupposto un federalismo interno e solo in periodi molto più recenti che c'è stata una maturazione di pensiero impari
Ambienti politici e culturali italiani nel senso della massima valorizzazione
Delle regioni fino fino al limite del federalismo e quindi noi dopo la esperienza che però è stata butoh significativa delle regioni a statuto speciale anche nel Mezzogiorno Sicilia e Sardegna
Nata immediatamente dopo la liberazione dal fascismo siamo arrivati poi alla costituzione delle regioni a statuto ordinario nel mille novecentosettanta con una storia che però ha mostrato come quell'impianto regionalista della Costituzione fosse ibrido fosse contraddittorio e come poi nella pratica si siano specialmente nel Mezzogiorno manifestati
E purtroppo concretizzati tutti i rischi di burocratizzazione al livello regionale che si sarebbero dovuti evitare in una prospettiva federalista degna di questo nome infine Io non taccio non posso tacere il fatto
Che tra i meridionalisti
E c'è stata una forte corrente
Non centralistico burocratica ma se si vuole un po'centralistico tecnocratica
E chiamo tutto alla sua espressione nella nascita della Cassa del Mezzogiorno
Cioè bisogna scavalcare sia le amministrazioni dello Stato centrale
Sia le amministrazioni locali senza vere troppa fiducia nelle regioni per realizzare l'intervento straordinario di cui ha bisogno il mezzogiorno e ci sono amici
Credo tra essi Nino Novacco so che ha scritto per la nostra rivista rimasti sempre fedeli in sostanza a quella impostazione vorrei ricordare anche un caro amico recentemente scomparso un meridionalista
Appassionato che era Vittore Fiore il quale a sentire parlare non dico di federalismo ma di regionalismo faceva salti sulla sedia eppure io credo che noi di questi condizionamenti o anche di queste concezioni dobbiamo per forza liberarci una strada è aperta bisogna percorrerla e se un dollaro sapranno percorrere le regioni meridionali non potrà che derivarne un'ulteriore aggravamento dello squilibrio tra nord e sud
Grazie
Allora
Presidente
C'è tanto da dire
Ecco ma
Tempo quarto d'ora
Diciotto
No no georgiano
Io vorrei trarre
Delle considerazioni di ordine generale quasi di metodo
E direi che ha queste io sono arrivato
Un po'per
Essere you uomo del passato
E ma soprattutto nel costatare come il nuovo istituzionali e che ci ha travolto
E poi in realtà non è andato da nessuna parte
Io lo dico con lo molta serenità non vorrei suscitare polemiche
Il guaio e che
L'attenzione alle questioni istituzionali
Che nello nostro paese hanno avuto scarsa considerazione per un lunghissimo periodo
Direi che non abbiamo mai avuto una politica costituzionale dopo la Costituente per ragioni oggettive
Probabilmente potremmo addirittura concludere che sia stato un bene
Diversamente le forzature di ordinamento
Su un realtà spaccata
Probabilmente ci avrebbero portato a
Configurare istituzioni non accetta
La sinistra non ha cultura istituzionale
Io descrivo un fenomeno
E per richiamare un un autore di sinistra non sospetto Bobbio
Negli anni Cinquanta uno dei suoi saggi più acuti era fondato su questo sulla mancata cultura istituzionale
Della sinistra
Che detto così sembrerebbe una lacuna
Sembrerebbe Hill o non possedere un requisito in realtà la cultura istituzionale della sinistra era diversa
Dalla cultura istituzionale dei moderati
E allora io riassumerei di
Ben un road due riferimenti le le diverse logiche istituzionale
C'è la logica dell'ordinamento istituzionale che si misura con la realtà
Gambescia chiamata a dirigere il Mattino di Napoli
Vede come organizzato e sulla realtà che trova introduce la giusta però parte dalla struttura redazionale
Queste appartiene
Potremmo concludere a la storia della migliore cultura istituzionale
Oggi credo che non dovremmo avere difficoltà convenire su questo
Però c'è un percorso altro
Che non è solo della stilista per ultime dell'assegno
E il percorso che si inizia con l'Illuminismo
Che non sfugge alla realtà cioè non è che disegna
Una stazione dell'ordinamento
Ipotizza l'ordinamento sulle novità da introdurre dentro la realtà
Ma il riferimento e alla posizione culturali ideale
Non al fatto storico oggettivi
Sono queste due posizioni che storicamente si sono contrapposte condizionante
Quando erano alimentate da suggestioni culturali vere
Che nell'epoca del nuovissimo
Hanno portato all'illusione che il desiderio sostituisse illo governo dei processi reali e quando parlo di processi reali parlo dei processi storici ma anche dei processi ideali
L'ultimo paragone
L'ultima proposta
Elettorale
Parte la confusione norme
Non me ne voglia il direttore del Mattino
Se io sono sconcertato da come l'informazione
Aiutato alla pubblica occupa a opinione a capire una cosa incomprensibile
Era difficile
Capire la questione sulla quale gli elettori erano chiamati a decidere
Venendo qua ho riflettuto su una circostanza
Perché poi si citano i il referendum come grande mobilitazione di massa
Che riguardano due eventi straordinari quello sul divorzio e quello sull'aborto
Ignorando che i referendum sull'aborto e sul divorzio
Furono fatti dopo che il Parlamento definì una legge e quindi in realtà si trattava di referendum confermativo abrogativi alla gente cattiva
Che votando no rimaneva alla legge e portandosi veniva abrogato la legge
Noi invece abbiamo avanzato una proposta
Anche questa è attività culturali andrebbe raccolta
La motivazione dei di quelli che spiegavano le istituzioni siccome il quesito ere indefinito sulle indeterminazione si poteva giungere qualunque cosa
Io ho ascoltato addirittura la spiegazione di un parlamentare
Che ha partecipato ai lavori della Bicamerale che spiegava che il risultato del referendum ci avrebbe portato alla correzione del sistema maggioritario
Perché siccome col sistema maggioritario pigliatutto la maggioranza prevedere centocinquantacinque seggi all'opposizione era una forma di tolleranza ed se siamo proprio
Al parlare per parlare
E io credo che e mi serviva per il concetto al nonno per parlare del referendum io credo lo voglio dire puri a Giorgio ascoltato con molta attenzione le cose che ha detto
Tra l'altro io e lui abbiamo
Un'intesa di fondato sulle questioni ripeterlo non facciamo fatica a parlare e ad intenderci ho letto una bella dichiarazione l'ho letta adesso beh che in un certo senso
Crovari scontro io troppo riscontro parla queste cose su questa dichiarazione dalla secondo me dovremmo chiarirci
Dovremmo chiarirci insomma la la logica dei processi
Costituenti costituzionali
La logica che fa riferimento ai fatti in realtà
Nella dottrina romanistica un precetto che non andrebbe ignorato
Il diritto nasce dal fatto
Cioè sono i fatti
Che seguono poi la disciplina e allora bisognerebbe discutere sulle cose che si fanno più che sulle cose che si immagina
E allora nel rapporto Stato regioni secondo me noi viviamo questa confusione
Quando Giorgio dice ma le nuove regioni che cosa sono
Giorgio le nuove ragioni sono un rischio atomico
Perché il parlamento introdotto per la novità ne facciamo le leggi sul desiderio lo sulla disciplina dei comporta siccome il vecchio ordinamento regionale non ha funzionato e non ha funzionato questo nella memoria dovremmo recuperarlo perché sono sorti in termini di contrapposizione allo Stato centrale
Tutti gli statuti regionali avranno
Sulla competizione ordinamento regionale è stato centrale
Il termine care alla sinistra abbiamo strappato si strappa niente sì sì orgogliosi si organizza sì o no no nonno sono i momenti di lotta della rivoluzione
Non i momenti della ricomposizione dell'ordine civile e onestamente l'esperienza regionale nel nostro paese nel nord e nel sud dove dico io valuto le cose per le cose essenziali uno per via Ampère apparente sono state sostanzialmente un fallimento
Con un percorso di questo tipo
Che Rispetto alle potestà e i trasferimenti di facoltà iniziali
L'inerzia poi apportati al Governo centrale a riappropriarsi di quello che aveva dato ma anche di quello che non aveva dato
Il giorno in cui qualche studioso farà
La storia delle competenze amministrative scoprirà che non c'è stato mai un momento di tanto accentramento di decisione politica amministrativa così come dopo la Costituzione del
Poi ci siamo decisi
Sempre per la improvvisazione il pressappochismo che caratterizza la elaborazione culturale istituzionale della classe politica italiana ma non solo della classe politica
C'è tutto un mondo di supporto
Seduto scientifico
Finché apportata queste conclusioni e abbiamo ipotizzato un percorso fondato sulla speranza
Giorgio dice ma noi avremmo dovuto giusto prima si fanno gli ordinamenti e poi si gestiscono abbiamo fatto niente di tutto questo abbiamo previsto la elezione diretta del presidente della Giunta
Rimettendo Alboni cuore del presidente della Giunta e di imboccare un percorso virtuoso o meno
Perché istituzionalmente che cosa abbiamo fatto
Abbiamo dato un potere enorme e di decisione alla Presidente della Giunta e che è condizione il Consiglio perché se il Consiglio recante città
Il Presidente del Consiglio ha il potere di soffocarlo cioè di scioglierlo in una stagione di
In tutte le regioni del nostro Paese fare grandi battaglie per l'ordinamento democratico delle autonomie in contrasto con tutte insieme
Ebbe così
Ne abbiamo fatto un convegno durante
Questa campagna elettorale promosso data Morra dalla Lega delle Autonomie affrontando questo problema probabilmente
Era necessario far così ma dobbiamo avere la preoccupazione la consapevolezza che il percorso che scenda in sé molto accidentata
Con la possibilità d'un duplice svolgimento
Ho le regioni imboccano la strada della organizzazione del pluralismo istituzionale di tutela delle Autonomie e quindi le Regioni dipenderanno diventerebbero potrebbero diventare questa sorta di su frumento di aiuto a la Nascetti dallo sviluppo del pluralismo istituzionale delle autonomie locali
O se questo non dovesse avvenire
Nella tentazione umana e più prevedibile la seconda ipotesi che nonno la prima beh rispetta le difficoltà anche un mossi da spirito positivo la tentazione dell'accentramento usò il direttore che scrive tutto
Fa la cronaca qualche volta il direttore di mattino lo fa la nel servizio sportivo il commenta la spiegazione culturale ed è però può il giornale
Non c'è più
No non c'è
Su questo piano Giorgio io non sarei così netto
O selle regioni diventano il termine di riferimento del nuovo governo europeo o ci sia bisogno di necessità degli Stati nazionali
Paradossalmente io immagino un percorso che alla fine prevede il concorso degli Stati nazionali e delle regioni
Ai fini dello sviluppo dei governi e delle Autonomie ma se quando auspica abilmente dovessi ma vede io mi auguro al più presto
Uno Stato federale du Ugo Verni europeo ebbe l'intermediazione degli Stati nazionali rischia di di di essere un diaframma inutile
Però per le cose che ho detto prima
Per la logica istituzionale o cui fatto riferimento prima io io non non vedo
La utilità di una discussione che dovendo individuare il percorso utile
Cioè della Regione escludendo di valorizzazione di nascita delle Autonomie
E io processo di integrazione politica europea che appartiene agli Stati nazionali perché le condizioni dell'agire sono queste
Porre il problema se gli Stati nazionali sopravvivano non gli Stati nazionali nella logica delle istituzioni che si fanno
Non delle istituzioni che si immaginano hanno questo ruolo di cospirazione comune verso lo stesso obiettivo quindi se dovessi concludere la mia opinione con uno riferimento alle nuove Regioni allo Stato nazionale il processo di integrazione europea sono i tre livelli
Tutte e tre necessari poter agire nella direzione della costruzione
Di di questa Europa federale e libera
Perché le cose che ha detto Giorgio sono dei risse in più l'orizzonte di integrazione diventa lontano dal resto lo Stato nazionale estratto l'orizzonte verso il quale le popolazioni si sono mosse per unificarsi non è che fosse un'entità oggettiva può esplicare culturalmente storicamente detto non logicamente con varie motivazioni però quello era il traguardo il massimo di aspirazione alla convergenze all'unità era lo Stato nazionale
Adesso la dimensione dello Stato nazionale opporsi è attenuata
E per ragioni culturali e per ragioni storiche per la semplice ragione che stiamo costruendo sta avvenendo di fatto singolare noi facciamo una quantità di affermazioni tanto per farlo parliamo di economia globale
Però poi rischiamo di avere una visione che rimanga nell'ambito di un pezzo di una parte senza la consapevolezza di raccordarsi a questi orizzonti più lontani
Se io dovessi formulare in termini di di analisi tecnico scientifica la la questione direi che noi dovremmo andare verso una forma di ordinamento che più si allarga più diventa tenue nelle facoltà che esercita e più accresce la facoltà delle comunità di autogovernarsi
Cioè processo e rapido sul piano dell'integrazione più ritegno e a di concentrare da qualche parte qualunque parte sia il potere decisorio ovvero si si attenua diversamente crea un grande conflitto ecco dovremmo muoverci così
Anche se io temo questo lo dico a Giorgio Villa detto già io temo che la cultura diffusa
Leve politiche nello schieramento politico del nostro Paese abbia questa consapevolezza
Io non credo che s'illuse ripeto me l'hanno dato quindi deve essere un documento sono tolti però una copia ce l'ho a a Brussel la destra già ipotizzato un tipo di Statuto
Che va dalle direzione opposta alla nostra
Caputo referente per le regioni
Dove la confusione l'autonomia
Il nuovo modello di stato una miscela molto preoccupati e e direi che
Sul rischio di questa miscela noi non abbiamo grande consapevolezza
Quando abbiamo ipotizzato ipotizziamo di mettere insieme le autonomie in realtà contraddiciamo l'idea dell'autonomia
è come se volessimo fare garantire la libertà di stampa facendo una concentrazione salite state non è così più dei giornali sono autonomi più garantito Lillo pluralismo e c'è questo rischio
Che in questa fase di passato
Cioè il vecchio ordinamento nazionale è il processo di integrazione europea
Si possono liberare due spinte
Una quello a cui ho accennato il prima io come modello di cospirazione tra autonomia e Stato centrale ordinamento federale europeo e l'altro che è un po'più nelle cose
Del tentativo di frammentare l'esistente tutelando volle posizioni più forti c'è l'autonomia vista andando come condizione dell'arricchimento delle libertà complessive ma l'autonomia come tutela del proprio egoismo che del resto otto insomma è abbastanza presente nella motivazione dei comportamenti politici collettivi del nostro paese e quindi le cose buone
Insomma anche perché non si tengano si tengono tutte e debbo dire che su questo chiudo così
Solo su questo c'è una grande distrazione della politica questa litania del nuovo del vecchio
Della destra della sinistra tutte Paroli inutili che non non più riferimenti corposi veri quest'aspirazione che fa della politica il gioco per la sopravvivenza del ceto politico non è stata mai così diffuse così forte come nelle epoche in cui non visti volevano vincere
Io alla lettura del voto di ieri perché io do questa lettura non hanno vinto né e politicamente quelle che si sono astenuti in quelli che proponevano
Io do una lettura del voto di ieri come la registrazione
Di un momento di profonda spaccatura tra le parole della politiche gli interessi delle persone quando le parole della politica non danno voce agli interessi delle persone
Le persone stanno a casa non rimangono a casa
Cioè non è una scelta è una necessità e quando le persone stanno a casa vuol dire che la politica è latitante grazie
L'intervento presidente mica
Non solo nelle risposte ma introdotte provocare provoca altre nell'ultima parte sicuramente nella nella prima parte ci sono alcuni passaggi che a me personalmente per esempio quella della elezione diretta valerne accennato anche Presidente Napolitano delle regioni anch'io ho molti dubbi per come poi
Si va realizzando perché da una parte forze assicura
Ho assicura
La governabilità non sappiamo per quanto dall'altra fattibile
La stabilità
La forse forse la stabile
E e poi però mette in moto dei meccanismi sicuramente sui quali bisogna riflettere di fronte anche alle esperienza peggio
Allora ora e beh a qualche e a qualche arrivavano e meno regia rispondono ammette
Porto però anche l'argomento del referendum
Anzi mi ero predisposto a toccarlo facendo in tempo ancora utile una breve dichiarazione citata già da Ciriaco De Mita
Ma io
Non ho da difendere nessuna logica o cultura istituzionale
Francamente ho sempre teso anche a sviluppare riflessioni critiche
Sui limiti della cultura istituzionale della sinistra
Mi pare un po'sommario dire che non abbia avuto
Nel passato
Cultura istituzionale tout-court perché
A mio avviso
La massima espressione realizzazione di cultura istituzionale che ci sia stata nel nostro Paese
Negli ultimi cinquant'anni e più piaccia o non piaccia rappresentata dalla Costituzione Repubblica
E alla elaborazione della costituzione repubblicana la sinistra diede un contributo innegabile
Lo diede perché aveva un suo approccio anche culturale che se dice mente
Sì confronto coi si incontrò con approcci di altre culture
Poi a mio avviso c'è stato un lungo periodo durante il quale essendoci
In Italia una condizione come si diceva di democrazia bloccata per ragioni condizionamenti internazionali contrapposizioni ideologiche ecc
Ed essendoci una effettiva difficoltà di governo del paese la sinistra almeno a sinistra di opposizione
Tese a sostenere che i problemi potevano tutti essere risolti iniziava di cambiamento della direzione politica del Paese questo è stato secondo me il limite maggiore
Per la sinistra
Negli anni Settanta anche in una parte degli anni ottanta
Poi negli anni Ottanta scusate per cortesia conversazioni potete farle fuori carte
Poi negli anni settanta negli anni ottanta e ci sono stati dei fatti significativi
Perché mille novecentottantuno ottantadue me le ricordo bene per avere seguito da vicino quelle cose
Si cominciò da parte delle commissioni Affari costituzionali Liverani del Parlamento a fare un inventario di problemi e di proposte di riforma costituzionale
Dal mille novecentottantatré al mille novecentottantacinque ci fu la prima commissione bicamerale per le riforme istituzionale presieduta da Aldo Bozzi però ecco sì ai fini per procedere molto
A strappi
E perché successivamente a quello se lo vogliamo chiamare strappo o balzo in avanti
Delle proposte della Commissione Bozzi seguirono sei sette anni depresso che totale totale assenza di tutte le forze
Allora di governo e allora di opposizione sui temi della riforma istituzionale e poi quando si è arrivati al mille novecentonovantuno novantadue novantatré novantaquattro
Sì si è fatta una nuova commissione presieduta prima da Ciriaco De Mita e poi dai dei ottima oramai si era diffusa a sinistra e non solo a sinistra l'idea che la cosa fondamentale e quasi sufficiente fosse la riforma del sistema elettorale io debbo dire francamente di non è che stiamo per fare gli inserimenti
Autobiografici ma io debbo onestamente ricordare che mi sono trovato con Norberto Bobbio
A all'Università di Torino quando ero presidente della Camera e mentre era in corso il lavoro che portammo a termine per la elaborazione di una nuova legge elettorale quella Mattarella che non scaturì da un referendum
Fu fatta in Parlamento
Fu fatta accerto con lo scrivo con lo svincolo di un referendum elettorale che aveva modificato in senso maggioritario la legge per il Senato
Ma non era stato ammesso il referendum rimodificare la legge elettorale della Camera e quindi fuoco alla del Parlamento quella legge e però nello stesso tempo mi ricordo che in questo dibattito all'Università di Torino
Con Norberto Bobbio io ebbi al cinema era veramente un andare controcorrente badate che anche la migliore riforma elettorale non risolverà da sola
I problemi
Del funzionamento e dello sviluppo della democrazia in questo Paese se non ci sono anche riforme istituzionali e se non ci sono autentici
Processi politici e culturali di aggregazione tra forze che possano governare insieme
La legge elettorale
Non basterà dopodiché e accaduto che tutte le colpe della mancata soluzione di problemi
Di governo politico democratico nel nostro Paese di funzionamento delle istituzioni tutte le colpe spostate le date alla legge fatta repliche
Obiettivamente falso compresa la famosa frammentazione in partiti e partitini avanzo perché dopo le elezioni con la legge Mattarella si sono costituiti in Parlamento otto gruppi parlamentari non ventiquattro con trentadue non quaranta non diciassette otto
E otto sono rimasti e otto sono rimasti anche se due hanno cambiato pelle
Il luogo della frammentazione è stato il Gruppo Misto della Camera da quando si è introdotta una sciagurata modifica
Nell'autunno del mille novecentonovantasette nel Regolamento della Camera la cui conseguenza è stata che ci sono quasi cento deputati finiti nel gruppo misto in questo gruppo visto ci sono nove
Così dette componenti politiche autorizzata da quel Regolamento
Che prendono dotazioni cioè prendono locali e finanziamenti per le segreterie e compiti di intervento in tutte le discussioni parlamentari e di questi nome
Mini gruppi solo tre
Hanno più di dieci deputati sei gli hanno meno di dieci deputati
Allora gli stimoli alla frammentazione solo lì o sono nella legge sul finanziamento dei partiti quando si è stabilito che basta prendere l'uno per cento l'uno per cento dei voti
Per avere il finanziamento pubblico
Va bene io ho voluto ricordare ho voluto ricordare questo anche per giungere poi ad una conclusione sui referendum che non è una conclusione per quello che mi riguarda di oggi è una conclusione scritta e stampata
Sei anni fa quindi diciamo le carte in regola
La Costituzione vigente perché non è stata modificata
Prevede referendum ma abrogativi
Cioè si prevede che i cittadini possano decidere mediante referendum o di abolire una legge approvata dal Parlamento
Se la maggioranza è di diverso parere rimane come diceva Ciriaco confermata quella legge
Approfittando di quattro parole dette un po'imprudenti che solo scritto in quell'articolo della Costituzione
In cui si dice che mediante referendum si può cancellare una legge o parte di essa solo quattro parole
Si è usato questo chiavistello per modificare parte
Di una legge lo si è fatto tante volte lo si è proposto tante volte
Modificando la quale cambiasse completamente il senso della legge e venisse fuori qualcosa una forma attiva su cui il Parlamento non si era mai pronunciate
Io questo l'ho sempre considerata continua a considerare quale che sia la bontà delle intenzioni o della causa uno stravolgimento della Costituzione
Perché in qualsiasi Paese democratico
Il popolo non fa le leggi il popolo elegge il Parlamento è il Parlamento fa le leggi se si vuole che il popolo dia delle indicazioni ai legislatori allora si farà il referendum indicativo volete voi una legge sull'eutanasia basata su questi principi
Se la maggioranza dei cittadini dice sì poi il Parlamento
Decide come fare questa legge e la deve approvare il Parlamento ma adesso chiudendo questa che non è una una parentesi e non addentrando mi nella materia dei sistemi dei sistemi elettorali
Vengo al sistema elettorale adottato già
Per le regioni e non c'è dubbio che abbia rappresentato come dire che
Un certo aggiramento del problema dei poteri delle Regioni che non si è riusciti a risolvere con la Bicamerale perché la Bicamerale salta
E si è trovato l'accordo tra tutti i partiti c'è poco da fare per
Puntare su questa soluzione
Della affidamento dei massimi poteri al presidente indicato
Dai cittadini elettori e non c'è dubbio che adesso molto dipenda
Dalla saggezza nell'uso di questi poteri l'avvenire di queste virgolette nuove regioni e poi altro può dipendere da una riforma costituzionale quando
Quando verrà come io come io mi auguro però due cose su cui non sono d'accordo cioè su una nettamente non consolle accordato un giudizio speech attivo Ciriaco quando ha detto le regioni sono fallite perché ci sono fondamentalmente tutte contrapposti allo Stato eccetera a verità e che le regioni hanno avuto livelli di rendimento diversissime
C'è stato uno studioso americano e si chiama Robert pattern arma dell'Università di far fare che insieme con altri due per venti anni per venti anni a seguito
Gli indici di rendimento di tutte le regioni italiane su basati sulla base di una serie di parametri quali regioni funzionavano quali no quali funzionavano meglio quali peggio eccetera eccetera
E poi gli ha raccolto i risultati di questi studi diventarne in un libero in cui per esempio ha sostenuto la tesi che in realtà le regioni hanno funzionato meglio
Nelle laddove c'era storicamente una tradizione di senso civico
Mancata in altre regioni
E diciamo è un punto di vista mai futurista molto argomentato molto documentato qui non sarei così globalmente liquidatorio altra cosa io
Sono francamente non meno allergico credo all'uso di una serie di parole
Che significano sempre di meno però quando poi tu CDC Ciriaco chi hai visto una bozza di Statuto per le regioni che ti sembra inquietante
Preparata all'ala destra beh la parola destra i dovuta dire per forza perché diciamo non è una destra in senso ideologico ossalato ecco la questione come dire di Topografia politico parlamentare no questo per dire
Che noi abbiamo molto da discutere sulla cultura istituzionale
Della sinistra del centrosinistra e così via ma purtroppo ci troviamo di fronte ha delle improvvisazioni e e a delle strumentalizzazioni dell'altro schieramento in materia istituzionale che sono veramente allarmanti veramente allarmante
Posso anche non usare il termine allarmanti però allontanare da me ogni sospetto di demonizzazione dell'avversario ma insomma effettivamente sconcerta allo sconcerto hanno e non poco infine l'ultimo punto che hai toccato ad un punto molto complesso non credo che stasera siamo in grado di approfondirlo
Ma saranno necessari nel futuro le mediazioni degli Stati nazionali in Europa che vada
Come insieme auspichiamo verso sbocchi di governo federale
Ma il punto a mio avviso e che
Intanto in questa unione che tende ad allargarsi
Dodici Paesi candidati più la Turchia verso Ovest
Poi c'è anche qualche Paese mediterraneo Cipro e Malta beh insomma in questa Europa invece dei quindici quale oggi
Sono molto forti
I timori
Dell'incontro con realtà così diverse c'è una reazione che può essere anche molto negativa
Di
Rigetto di sospetto
E comunque al di là di ciò gli Stati nazionali intesi come unità
Di lingua
Di cultura di tradizione storica e di convivenza democratica
Rappresentano qualcosa
Di rassicurante rappresentano una garanzia rappresentano una Rete in cui ci si riconosce inoltre poi ci sono aspetti come quelli toccati da Andrea Manzella più attuali e concreti politicamente cioè qualunque politica si faccia regione per regione
Poi se si vuole governare l'economia europea e la finanza pubblica europea ci sono dei quadri nazionali di impegni da rispettare
E che anche le regioni debbano rispettare nonostante l'autonomia dei poteri
Che sono loro riconosciuti
Bene
L'altro
Io non l'avrei da aggiungere niente perché
Mi ero illuso di di aver
Fatto riferimento a concetti generali che bulbo di Piergiorgio
Che che probabilmente si è fatto condizione nell'ascolto più da qualche aggettivo che dalla sostanza
Per la prima parte
Opportuna inveendo citato Bobbio non ho parlato di istituzioni ma di Stato
Spiegando ma era così e quindi
è un fatto
Che le istituzioni per la cultura di sinistra erano i processi politici quinti perché abbiamo non ambizione maggiore
La cultura della istituzione come garantiva come garanzia del percorso continuo erano delle culture moderate che poi paradossalmente oggi moderato significa la cultura rivoluzionaria perché quella che cambia davvero questo è un discorso diverso
Quindi non non c'è una diversa opinione io ho fatto riferimento ad un tanto
La seconda il giudizio Milio che può apparire liquidatorio sull'esperienza della regione
E lo confermo perché l'istituzione regione nell'ordinamento dello Stato
Giorgio l'hai fatto tu lo faccio pure io
L'autocitazione io sono stato rifiutai di fare il ministro nella settanta sessantanove per fare il sottosegretario per le regioni
E ipotizzai di un modello di ordinamento regionale alle che anticipasse
La modifica dello Stato centrale
E sono venuta a Napoli in un convegno del mondo accademico napoletano a spiegare questa proposta fui subissato di insulti
Sopravvissuti valori comuni subissato di insulti e pure Hernan insomma una cosa molto seria
Perché la difficoltà qual era
Che l'ipotesi che il Presidente eletto dal Consiglio regionale dell'istituenda Regione sceglie se gli assessori e gli assessori fossero incompatibili con un ruolo di consiglieri e siccome l'articolo centoventidue prevedeva e prevede adesso non più perché l'abbiamo cambiato che ci ma come ti permetti dico alla Costituzione si può pure cambiare nonno
Mi l'antesignano di di questa aggressione fu il ministro per la riforma burocratica oggi
Fra Franco sia quindi non c'era il il il giudizio non è sull'esperienza come fatta certa che per come hanno amministrato le regioni del centro nord e della Lucania
Cento costretto dell'avversario del centro nord e insomma sono state decenti
Rispetto al resto però dal punto di vista dell'ordinamento dal punto di vista per la crescita dei poteri delle autonomie questo processo non c'è stato
E e probabilmente eravamo anzi senza probabilmente eravamo in condizioni storiche diverse
Questa idea non era maturata la suggestione tutta racchiusa nella parola federalismo che non è vero che io quando parlo parla lungo anche formule sintetiche per far capire dicevo federalismo è un po'come per gli sportivi il centrocampo
Quando nacque la squadra perde la partita e dicono non c'è il centrocampo quando si deve risolvere un problema chi lo federalismo
Ma senza mai di far riferimento a a processi di modifica delle istituzioni di autogoverno che è una grande questione sulla quale per la verità la riflessione è stata scarsa questo mi portava a dire questa esperienza che si è esaurita e non a caso noi ipotizziamo di farne un'altra
Ma di far nulla la soltanto desiderando alla cioè dicendo a uno siccome vogliamo fare una cosa veramente innovativa nuove Regione ti diamo tutti i poteri e che Dio ce la mandi buona
L'ultima considerazione
Io sono molto convinto pensavo di averlo detto sul ruolo insostituibile degli Stati sul piano del processo di integrazione
Direi che in analogia a quello che io immagino il ruolo delle regioni come il riferimento del processo di crescita delle Autonomie
Il ruolo degli Stati nel nazionali diventa indispensabile a parte il fatto che poi lei le le nostre istituzioni sono così
Ma direi che i fatti sono così c'è ora sono sulla una sola questione che io accenno perché poi ne parleremo sabato
Convegno tu lo sai i deputati parlamentari europee del centrosinistra sta a venerdì vent'
Io su questo ore una qualche preoccupazione sull'allargamento io preoccupazione
Perché temo che il processo di allargamento non preceduto perché questa storia che si fanno insieme io non l'ho mai capita e come quelli che fanno le vacanze pensando di studiare io nella mia esperienza ho sempre pensato che prima studiava fa gli esami e poi facevo le vacanze
Fare le due cose insieme non ci sono mai riuscito e probabilmente sarà questo difetto
Che mi porta io vedo con molta preoccupazioni il processo di allargamento non preceduto da un processo di integrazione politica
Col rischio e chiudo che è un processo di allargamento sostenuto anche da alcuni governi Giorgio su questo noi dovremmo fare una riflessione
Fuori delle parole
Voi occorsa portarci al paradosso
Che allargando il mercato senza regole e politiche
E noi realizziamo il disegno contrapposto alla scelta dell'integrazione monetaria come il presupposto
Del processo politico chi è nel Parlamento europeo sacche gli Stati si muovono lungo questa logica quindi non è una cosa da poco io istintivamente ma lo confesso
Soli istintivamente sono molto cauto sull'allargamento e molto più attento al processo di integrazione
Grazie
Sarà
Siamo siamo dico siamo stati bravissimi perché in un'ora e un quarto abbiamo messo a fuoco tante di quelle possibili riflessioni
Che e lo dice uno che tutti i giorni e poi costretto invece a raccontare quello che accade non capita molto spesso
Non capita molto spesso perché ormai questa è la politica dovrebbe essere la politica il confronto
Questo è il livello del confronto
E invece il confronto è tutt'altro
Purtroppo
Io credo che l'esperienza di questa rivista
Sia una esperienza
Di grande interesse anche se a me personalmente o forse proprio perché a me personalmente riporta indietro
Negli anni quando si discuteva intorno ai percorsi si rifletteva
Ci si poneva degli interrogativi che non fossero quelli
Assolutamente sommari di che cosa si fa adesso per convincere qualche lettore in più
A votare per questo o per quello ma quando ci si poneva il problema dei percorsi culturali e politici
Per stabilire dove dovesse andare a questo Paese
Come si collocava
Che tipo di democrazia voleva sviluppare il confronto con le altre esperienze
Allora forse se si torna e anche queste iniziative per quanto dimensionate
In una visione più ristretta di quello che si potrebbe auspicare se si continua ancora avere la voglia di ragionare intorno
A questi argomenti
Credo che ci siano ancora delle speranze
La tragedia quotidiana nel quale ovviamente chi fa informazione e testimone e che mi sembra che sempre meno ci sia voglia di fare queste riflessioni
Che sempre meno ci sia voglia di confrontarsi
Di dire anche dove abbiamo sbagliato
Dove ci si può correggere
Che cosa è cambiato a proposito de la politica
Delle aspirazioni
Dei percorsi dei sogni e la politica delle cose reali confrontandosi con la realtà le due cose a mio avviso non sono
Antitetiche
Si possono immaginare dei percorsi partendo dalla realtà e non solo inseguendo sogni e utopie
Ben vengano questi dobbiamo ringraziare Jérémy che anche la organizzato ben vengano questi incontri
Ben vengano queste occasioni soprattutto se poi uscendo da questa sala
A qualcuno
Anche solo a qualcuno verrà voglia di continuare a discutere
Su questi temi grazie