"Il territorio come risorsa. La provincia per lo sviluppo sostenibile nel governo d'area vasta". Convegno nazionale organizzato dall'Unione Province Italiane (27-28 ottobre, presso Teatro Ventidio Basso)

Proprio
Torna tutti
Prendiamo i nostri lavori
Sarà una mattinata intensa anche oggi
Abbiamo avuto dopo la giornata di ieri così interessante così intensa un
Notevole riscontro
Sia sulla stampa che sui mezzi di radio televisivi al livello locale regionale nazionale poi verrà consegnata anche la rassegna stampa delle principali testate sia locali che nazionali
Vi ricordo che questo nostro convegno peraltro indiretta su internet
Curata da radio radicale che ha organizzato questa ha pensato a questa diretta internet
Questa rassegna stampa dicevo sarà consegnata tra poco stiamo
Esponenti materiali io vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per permettere la realizzazione di questa manifestazione qui in questo splendido Teatro mi sembra che questo luogo sia stato Pino di suggestione pieno di fascino sia stato apprezzato da Toro da tutti
I nostri ospiti in particolare da i nostri ospiti provenienti dalle altre
Regioni a delle altre località d'Italia salutiamo
Giorno Vito D'Ambrosio grazie presidente
Dicevo che vorrei ringraziare tutti coloro che hanno permesso la realizzazione in questo splendido posto abbiamo chiesto un lavoro supplementare al personale
Della Provincia del Comune di Ascoli e anche al personale del teatro che lavora qui dentro e che ha dovuto fare qualcosa di più che lo straordinario
Se davvero
Con
Con riconoscenza per questo impegno che ci ha permesso di svolge un'iniziativa che di solito non si svolge in un luogo come questo
Io direi di riprendere i nostri lavori
Stanno arrivando i relatori come avete visto
Collegamenti viari non sono così
Così qualificati per poter molti relatori che arrivano anche con qualche
Decina di minuto di ritardo però abbiamo già la presenza dei relatori importante io direi che possiamo iniziare questa nostra questa nostra mattinata dando la parola innanzitutto al vicepresidente nazionale dell'UPI
Al la forte quello assessore alla Provincia di Bologna
Che brevemente ripercorrerà le linee di discussione di ieri
Ora penso che possano che voglia introdurre anche alcuni elementi di discussione nuova in questa mattinata
Prego Forte grazie presidente vanno
Io porterò via pochissimi minuti
E faccio la parte che mi era stata assegnata
Nell'organizzazione del convegno
Avendo presente che nel titolo del convegno ci sta
Il concetto di sostenibilità
Nelle ripercorrere come mi chiedeva il presidente Colonnella la giornata di ieri non posso credo non si trascuri per nessuno non richiamare il fatto che la parola ambiente
E la questione della sostenibilità è passato alla nostra attenzione in maniera assai limitate assai grata
Credo invece che occorre ragionare pensando dei patti di sviluppo
Della programmazione concertata credo che e di del territorio inteso come risorsa che non si possono sfuggire al tema della sostenibilità e tanto meno lo si possa fare oggi che terre chi come me ha fatto una scelta politica netta sul treno dall'ambientalismo è una giornata ai più sconosciuta ma che cerca di celebrare un'occasione d'impegno per la sostenibilità importante e significativa
Oggi la giornata della iniziativa contro l'inquinamento luminoso perdonate europea promosso dalla sua fa degli astrofili
E potrei aggiungere dei romantici e dei poeti può per concludere con con continuare il ragionamento ma è una giornata
Che non si limita solamente a dire
Sprechiamo troppa luce vediamo male le stelle
Una giornata che vuole proporre assieme
Alla battaglia contro la diffusione inutile della luce artificiale
La difesa della biodiversità il risparmio energetico un modo diverso di rapportarsi con l'ambiente che ci circonda
E non è un fatto di scarsa rilevanza non lo è se lo si prende da tutte le parti e sta dentro il tema dello sviluppo
Credo che a nessuno sfugga quando si passa in aereo sulle nostre città quanti sono
Gli sprechi energetici e quale sarebbe invece l'efficacia di uno sviluppo che sapesse fare i conti in termini diversi con il quadro completo delle risorse
A partire dall'acqua a partire dal territorio partire dall'aria
Per arrivare ha un rapporto diverso con i temi della biodiversità anche nelle minute parti dell'attività progettuale dei nostri enti dei privati
Faccio un esempio banalissimo e stupido che ai più fa sorridere fa pensare che si perdono nel tempo ragionare ma proviamo a pensare quanti esemplari della biodiversità
Vengono sacrificati sulle strade del nostro Paese
Per il solo fatto che non facciamo niente di quel tanto che costa pochissimo che si potrebbe fare
Per evitare che questo capiti ed è per questo che con le province italiane
Nel misurarsi con i temi dei Rapper rapporto sullo stato dall'ambiente con i temi dell'Agenda ventuno
Con i temi della pianificazione territoriale
Hanno cominciato ad avanzare anche temi provocatori
Per suscitare un'attenzione anche economica a ciò che per i più valore economico non è allora per esempio si sono tenuti convegni il cui titolo poteva essere delle col delle specie neglette ovvero quanto costa un rospo
Grando condotte provocatorio anche in un'occasione come questa che cerca di ragionare delle dinamiche programmatiche concertato e dello sviluppo porre il problema di quanto costa un rospo
O di quanto costa un pipistrello
Posso essere in pericolo come un gesto di pura follia
Totalmente fuori dalla dimensione politica del confronto che è in corso io invece penso
Come me mo'per fortuna tanti che la dinamica non posso che essere questa
E vengo a un pezzo di questioni richiamate ieri mattina la Colonnella nella sua relazione Colonnella parlato dell'accordo fatto col ministero dei lavori pubblici Lupi
Sui patti di pianificazione
Uno dei temi
Che nel corso del confronto di questi ultimi anni si è presentato e che pur di incamerare quel po'di soldi che possono girare attraverso le varie forme di di fatto di accordo territoriale
Si piega la programmazione territoriale quando mai c'è
Alla esigenza di recepire quel patto
Allora occorre ribaltare la dinamica la pianificazione non può essere qualcosa che cambia secondo i soldi che girano
Se il territorio è una risorsa l'uso che ne va fatto è un uso che non può essere stravolto ad ogni piè sospinto
E i fatti di pianificazione che abbiamo messo a punto con il ministero dei lavori pubblici vorrebbe proprio andavo rendono proprio andare in questa direzione cioè immaginarsi un sistema di pianificazione che capaci di contenere
I progetti speciali d'intervento senza subire danni sul piano della sostenibilità data le dinamiche ed è anche per questo che assieme ad altri assessori all'Ambiente nel quadro delle attività dell'Agenda ventuno stiamo spingendo perché si vada a verificare la certificazione Emas dei bilanci delle province
Degli altri enti ed è per questo che stiamo anche sperimentando in una serie di provincia la cosiddetta legge Giovannelli sulla contabilità ambientale
Forse è il caso davvero di lavorarci sopra con più attenzione anche perché c'è una strana carte dell'unità nazionale
Che dovremo rifiuti guardare con molta più attenzione di quanto già per fortuna non si faccia che è quella data dal dissesto idrogeologico è assai significativo che in poche settimane si è stata la vicenda di Soverato
La vicenda dalla Val d'Aosta la vicenda del Piemonte
La visione del Po
Con le discussioni che inevitabilmente apre ed è per questo che l'Unione delle Province d'Italia ritiene sia una buona idea puntare in un periodo abbastanza ravvicinato a un momento nazionale di incontri di riflessione sui temi del dissesto proprio per la tutela della ricchezza che produciamo sul territorio
E per la tutela delle risorse naturali
Non rinnovabili o comunque non infinite
Di cui dobbiamo disporre ed è per questo che l'Unione delle Province d'Italia sia impegnata raggiungendo una convenzione con il ministero dell'Ambiente su quel tema fantastico
Di straordinaria
Suggestione che è il tema diate Appennino parco d'Europa e su questa parte concludo mio intervento nella convenzione ci siamo assunti l'impegno lo stiamo rispettando di realizzare il quadro sinottico della pianificazione mettendo insieme la pianificazione che le Province hanno fatto laddove le Regioni andato le deleghe
Mettendo insieme la pianificazione territoriale di prima e di secoli di nuova generazione mettendo insieme la pianificazione delle aree protette e mettendo insieme la dinamica dei fatti di sviluppo
Proprio per cercare di definire il quadro ottimale
Degli obiettivi e dei contenuti di un progetto come arte che non pensa di fare dell'Appennino un parco ma che pensa che sull'eccellenza dei parchi si possa pensare
A una nuova fase di sviluppo fortemente sostenibile di quella straordinaria nervatura
Del nostro Paese che raccoglie in sé ben cinquantadue Province e che trova l'immediato prolungamento con il tema delle Alpi
Fatto che ovviamente unisce profondamente al resto dell'Europa
E nel quale abbiamo impegnato alcune delle nostre migliori energie tante che non posso che sottacere il fatto che l'assessore Giuliano della provincia di Torino sta lavorando nel quadro dalla Convenzione delle Alpi per immaginarsi anche lì una sorta di Progetto atte riferito però a quella straordinaria emergenza
Dato dall'arco alpino
C'è in questo una sfida che chiede anche alle Province di pensare
E di ripensarsi nel quadro delle difficoltà di oggi di cui abbiamo abbondantemente parlato ieri nel quadro del rapporto sussidiario con gli altri enti a partire dalle regioni
E nel quadro di una attenzione maggiore al tema della sostenibilità beh io penso assieme a tanti altri che la Provincia
Le Province italiane possano essere un soggetto di rilievo
Se sapranno su questo investire in politica e di risorse e in attività un soggetto importante nella dinamiche d'attuazione delle pratiche di sostenibilità
E lo possono essere proprio per la Scala
Che esse rappresentano quella dell'area vasta
Quella scala che giustamente qualcuno ieri richiamava facendo presente che forse le Province non sono sempre capaci di leggersi in quella dimensione e allora credo valga la pena rappresentare come negli accordi col ministero dell'Ambiente ci stiano alcune idee
Una delle quali in particolare voglio riprendere anche perché avrà una scadenza ravvicinata l'otto di novembre a ricicla no a Rimini
Sul tema dei rifiuti in generale tema fortemente legato lo sviluppo di cui sarebbe di cominciare ad occuparsi quando si programma lo sviluppo non a valle dello sviluppo medesimo
Beh a Rimini faremo alla prima assemblea nazionale degli osservatori provinciali dei rifiuti ma nell'accordo col ministero dell'Ambiente ci sta anche l'idea di far sì che il rapporto nazionale sullo stato dall'ambiente
Nasca
All'interno di una relazione con i cento possibili rapporti sullo stato dall'ambiente delle province italiane
Ma badate non come pratica voyeuristica di guardarsi intorno e di ritirarlo stato dell'ambiente dal buco della serratura
No
Semplicemente come elemento forte che accompagni la lettura delle pratiche di sviluppo che mettiamo in campo sul territorio nel loro rapporto con le risorse naturali e con la sostenibilità
C'è una sfida importante su questo terreno che a noi piacerebbe molto oggi venisse raccolta e diventasse l'oggetto forte di una riflessione innovativa sullo sviluppo e sugli strumenti che possiamo usare per promuoverlo
Ed è per questo che torno all'inquinamento luminoso non prima di aver detto che proprio perché pensiamo che le Province possono essere uno snodo forte della sussidiarietà nell'affrontare il rapporto col ministero dell'Ambiente sul tema di apre
Non abbiamo pensato di avere l'esclusiva
Non ci pensiamo neanche tant'è che il primo teste abbiam fatto è stato quello di chiedere all'Uncem tra la Federparchi di condividere con noi
Il lavoro da realizzare firmando l'insieme e sottoscrivendo un accordo per il quale il mezzo miliardo del ministero dell'Ambiente ci dà per fare il quadro sinottico sia speso sulla base di decisioni comuni
Un taglio forte che mi permette qua oggi di dire
Anche se non c'è un rappresentante del Governo ma non è un problema che noi pensiamo che anche al tavolo del dibattito sulla Finanziaria dovrebbero star dovrebbe starci
La stessa Federparchi la Federazione nazionale delle aree protette e dei parchi perché è soggetto di riferimento importante per una logica di sviluppo sostenibile che collochi parti siano essi nazionali che regionali in un contesto di assoluta novità
Non sono musei ma sono soggetti dello sviluppo sono punti di eccellenza del Paese
Che dovrebbe viaggiare in questa direzione
Ed allora per questo che finisco richiamando ancora il fatto che oggi e la giornata dell'iniziativa contro l'inquinamento luminoso
Perché penso e se su queste questioni
Anche noi indie evitassimo la luce
In maniera più dirette corretta forse insieme regioni Province e Comuni
Il governo nazionale potremmo vedere meglio il che fare in quella pratica della sostenibilità
Che troppo spesso viene accantonata quando il gioco diventa duro e cioè quando il tema delle risorse economiche diventa troppo forte sul banco dalla discussione per consentire distrazioni
La sostenibilità non è una distrazione e ciò che è fornisse un nuovo standard di sicurezza ed è la sicurezza per la tutela delle ricchezze che produciamo ed è la sicurezza ambientale la sicurezza della sostenibilità
Forte Clò
Anche l'onorevole Tatarella
Presidente dell'ANCI nazionale dei Comuni
La parola a questo punto il Perrone
Relazione introduttiva di questi lavori della mattinata dal punto di vista diciamo così tra virgolette tecnico
Professor Carlo Carboni dell'università di Teramo
Peraltro nostro
Nelle Marche ha lavorato nel comma come componente del Comitato tecnico scientifico per la programmazione che la Regione Marche quindi ha un'esperienza interprovinciali e interregionali la parola a lei professione
Grazie Presidente voglio appunto ringraziare in generale e per questo invito graditissimo rispondendo anche portando il saluto del del Magnifico Rettore della mia università
Più che una relazione introduttiva mi dimetterei
Proprio per
Mi limiterei ad alcune osservazioni diciamo a margine di questo convegno
A in base a quanto al ricco dibattito che ho che ho ascoltato ho avuto modo di ascoltare ieri quindi alcune osservazioni
Alcune osservazioni i un convegno che si colloca se c'è sicuramente in un momento molto importante tra l'altro anche l'università
Quindi è stato ricordato ma allora va sottolineato sta vivendo un momento importante di cambiamento delle istituzioni pubbliche
In questi anni infatti
Abbiamo visto appunto che le istituzioni pubbliche
Hanno attraversato una una fase di forte cambiamento e direi anche di intensa innovazione
Quasi certo una fase di di cento fiori in qualche modo nel cui ambito sono molti bocciati i processi che hanno caratterizzato il nuovo scenari istituzionale che mi pare che siamo tutti d'accordo nel vedere come dominanti dei processi
E appunto il primo i processi di decentramento istituzionale di trasferimento dei poteri e l'altro sicuramente quello del rilancio della programmazione
All'interno di questo rilancio una una concezione nuova della programmazione paternali viale che negoziata si è detto
Io credo che questa fase
Sia questa fase appunto di questi anni sia servita sicuramente per allontanarci da quelli gravissimi problemi che non doveva non dobbiamo dimenticare di governabilità e di consenso per il quale erano afflitte le nostre istituzione all'inizio degli anni Novanta
Forse una fase che hanno non a tutti ha pienamente soddisfatto ma che è importante qui sottolineare restituito
Almeno in parte parte della più fiducia che i cittadini avevano o appunto impari
Perché perso accostando di più o le istituzioni a quel tessuto sociale ed economico che era pronto risultato provato da anni di istituzioni lontane centralistiche
E inefficiente
Tuttavia ritengo che sia anche una fase che insiste chiudendo non solo per le parole del
Di Macciotta ieri
Che riguardavano il risanamento ma si sta chiudendo perché ci sta lasciando a me sempre in eredità
Una fase e l'apertura di una fase nuova e cioè quella di proporre in fondo una visione neo istituto sì unanime
Soprattutto ai livelli regionale qui sono abbastanza d'accordo su questo punto concordo con con Macciotta la Regione
Può essere il nuovo baricentro del processo di trasferimento di qui dei poteri
Ma è certo occorre che le regioni sappiano proporsi per tale missione che dimostrino la capacità di affrontare un nuovo assetto istituzionale che da un lato eviti sicuramente quei rischi di evaporazione della sovranità di cui ci parla spesso il Presidente del Consiglio ma dall'altro contenga anche questi nuovi processi la nuova cultura una parola della programmazione paterna viale sussidiaria e concertata
Credo che questo compito così strategico di disegnare concretamente un nuovo assetto istituzionali implichi innanzitutto lamentarsi che il percorso fatto dalle nostre istituzioni
E in questi anni si è snodato soprattutto attorno ad un obiettivo che è quello della territorializzazione dello sviluppo
Un approccio che abbiamo visto si è reso necessario di fronte alle sfide diciamo come si chiama come si definiscono oggi localistiche comunque globali scrive e localistiche
Alle sfide della nuova competizione tra i territori che come ricordava il professor Gregory ieri ormai nessun territorio diciamo può a vantare delle rendite posizionali che potranno garantire il suo futuro
La certezza del suo futuro
Se però questa territorializzazione dello sviluppo resta punto di partenza lo start imponente di questo processo
Io credo che la razionalizzazione e l'integrazione di diversi istituti delle diverse modalità di concertazione nell'ambito di una RAI vasta il nuovo il notare che attraverso cui stanno navigando mi sembra una serie di proposte
Come per esempio i Prusst i piani integrati territoriali e come mi sembra la direzione anche verso cui stanno navigando o alle Province con questo convegno
Quindi una nuova fase
Che dovrà superare quelle partite complicate che la programmazione paterna viale come concertata in negoziale
Ha generato nel rapporto tra le istituzioni di diverso livello ma con pari dignità e legittimità di decisione
Spesso infatti spesso infatti noi ci troviamo tra equivoci conflittualità proprio perché diciamo una piramide gerarchica delle delle istituzioni la vecchia piramide gerarchica delle istituzioni è scomparsa e al posto noi abbiamo appunto piuttosto una rete di decisori un reticolo di decisori
Che molto spesso non ha una chiara regolamentazione
è di questo che quindi sto parlando di un un obiettivo di portare a coerenza neo istituzionale questo processo di territorializzazione dello sviluppo su cui
Si è puntato per recuperare appunto governabilità e consenso
E giustamente qui volevo anche sottolineare giustamente il presidente Colonnella ieri nella introduzione a sé il passo ignorato quanto questo obiettivo della territorializzazione dello sviluppo si sposi poi con processi di rimotivazione dei soggetti di soggetti locali rispetto anche un impegno anche un impegno pubblico
Credo però che per questa visione istituzionale o istituzionali bisogna apparire alcuni punti fermi non spetta a me indicarli rimane indicherò solo
Due tre
Su cui mi fermo qualche minuto in conclusione
Ecco per questo appoggio l'approccio nel istituzionale di cooperazione e di concertazione
Per evitare appunto gli equivoci i conflitti di competenza fra le istituzioni io penso che occorre avere il cui alcuni punti fermi è il primo punto fermo secondo me è sicuramente la regionalizzazione delle politiche dello sviluppo e dell'innovazione
Regioni alle Regioni non vanno solo compiti di indirizzo ma ma più in generale le Regioni devono essere investite di questo problema del governo della frammentazione locale in qualche modo
Perché i localismi localismo è qualcosa di positivo ma il localismo può essere anche qualcosa che evolve verso degenera con degenerare anche verso la frammentazione non voglio approfondire questo tema che mi sembra sotto evidenza di tutti
Governare la frammentazione significa quindi promuovere e valorizzare le politiche dei localismi da un lato ma al tempo stesso riportarle una coerenza unitario
Cioè avere la capacità di riportare a logica di sistema ciò che prevedono ad esempio le varie agente strategiche di sviluppo locale
Alla Regione spetta alla promozione di un regolazione
Di una regolazione di questo reticolo di cui parlavamo di cui questo di questo reticolo istituzionale di cui parlavi accorpammo che si è tessuto attorno appunto la moltiplicazione dei soggetti decisoria illegittimi
E resta come qualcuno ha ricordato il nodo del federalismo fiscale risolvere ancora interamente
Ma l'altro punto fermo su cui e forse questa è la novità su cui ha insistito molto il convegno
Che sicuramente le province si stanno rivelando in questi anni come ingegneri animatori di questa territorializzazione dello sviluppo
Questo è forse il punto più nuovo perché questo convegno sta cercando di portare in evidenza
Le province in sostanza hanno in molti casi svolto proprio un ruolo di motore istituzionale locale essenziale
Essenziale dal punto di vista potenziale lo vedo ma anche dal
Ma anche dal punto di vista appunto delle cose concrete fatte fino ad oggi
Proprio l'essenziale quindi per rispettare in qualche modo quindi quei punti importanti che sono apparse nelle agende strategiche dello sviluppo locale
Le Province in sostanza si sono dimostrati uno snodo molto importante a mio avviso per due livelli di governo uno sicuramente per l'architettura istituzionale del governo
E l'altro anche per la cosiddetta come diciamo noi
Professori spesso della governance locale
E cede del governo dei soggetti locali
Diciamo non non istituzionali quindi quelli più funzionali le forze organizzate si ricorda la qui lo appena ricordato connessi l'intervento molto efficace l'importanza appunto di una presenza ambientalista anche in questa governance
E quindi le Province sono stati uno snodo essenziale direi una porta girevole attraverso la quale sono transitati da un lato e politiche le nuove politiche di governando Anticoli istituzionale del sistema regionale ma anche una porta girevole attraverso cui sono transitati
Queste nuove politiche di governance locale di governo appunto funzionale locale che raggruppa soggetti istituzionali e quelli più quelli i più e quelli più trofei venti funzionali come appunti privati sociali interessi ambientali
Le Province e dire che si sono mostrati in questi anni come quella parte della governo istituzionale di tutti gradualmente che si che più avuto influenza e più sembra avere influenza sui temi appunto dico
C'è dunque necessità secondo me di ma rilanciare questo approccio mistica nello stile funzionale di lanciare questo approccio né costituzionale attorno a queste due idee base
Nuova architettura della dell'assetto dei degli assetti regionali
Il terzo punto che volevo ricordare un po'diciamo
Come dire proprio questo portando la mia esperienza personale di presidente anche di un corso di laurea in Scienze della comunicazione e ha appena attuato la riforma noi abbiamo lanciato già un una laurea di specialistica un biennio specialistico in comunicazione istituzionale
Sento parlare poco di comunicazione istituzionale mentre il punto della comunicazione istituzionale è un punto decisivo per questa nuova architettura
E la sponda costituisce la sponda organizzativa e tecnologica di questa nuova partitura costituisce anche una possibilità di comunque di evitare certi campi di tensione che si possono verificare tra istruzioni e istituzioni estere
E quindi volevo concludere semplicemente ricordando l'importanza di questo elemento della della comunicazione istituzionale in un momento in cui in cui appunto c'è bisogno anche di dare tecnologia questa comunicazione istituzionale in presenza appunto di una aumento a una moltiplicazione dei decisori legittime grazie
Grazie al professor Capalbo parlato dello i brokers della terra della territorializzazione dello sviluppo
E anche della necessità di un governo unitario di questo sviluppo territoriale per evitare che si disperde diciamo una frammentazione introdotto anche
I temi della comunicazione che non sono particolari oggetto di questa questo convegno non sono sicuramente temi di straordinario rilievo
Le diverse
Province e Comuni Regione e Comunità montane ma tutto il sistema istituzionale debba
Riflette
Assessore la parola a questo punto alla professione avvocato Nuzzo presidente SP riparte la Fondazione Cassa di
Delegato dal professor Giuseppe Guzzetti desidero Fondazione Cariplo
Presidente dell'associazione i risparmi italiane grazie
Grazie
Come è stato detto
Rappresento qui non la mia Fondazione ma l'associazione nazionale delle casse di risparmio presidente Guzzetti stato impossibilitato ad essere presente ma ha voluto che l'agricoltore presente per mio tramite
E il mio compito è quello di disegnare molto brevemente un nuovo soggetto che essi presenta nell'ambito dei nostri territori delle province
Per svolgere una propria funzione insieme agli altri enti che vivono sullo stesso territorio
Le fondazioni bancarie appunto che esaurita la fase costituente che sia iniziata nel maggio novantanove giugno novantanove tra maggio e giugno novantanove con l'approvazione dell'ultima legge che dà il definitivo assetto di queste entità definiti
Quasi completati per alcuni completati peraltro in corso è competente la propria di organizzazioni interne
Si presentano come enti operativi che hanno delle caratteristiche importanti e credo che possano dare nella collaborazione con gli altri enti un contributo importante anche allo sviluppo dell'economia territoriali
Proprio per la novità credo che sia inizialmente utile fissare alcuni paletti del discorso secondo la loro attuale disciplina le fondazioni questo dice la legge sono persone giuridiche private senza fini di lucro dotate di piena autonomia statutaria e gestionale
Perseguono esclusivamente scopi di vita sociale e di promozione dello sviluppo economico secondo quello che è previsto dei rispettivi statuti enti dunque privati autonomi regolati nei limiti stabiliti dalla legge esclusivamente dai propri statuti con due aree di finalità
Scopi di utilità sociale i cui contenuti peraltro sono prevalentemente predeterminati dalla legge la quale ci dice
Che questi scopi corrispondono la ricerca scientifica l'istruzione l'arte conservazione e valorizzazione dei beni e attività culturali vieni ambientali
Sanità assistenza ai cattivi debole e versante della promozione dello sviluppo economico
L'autonomia delle fondazioni l'autonomia delle fondazioni è garantita da una serie di norme
Della legge le quali riguardano la composizione dei loro organi
La composizione deve essere costituite ad essere effettuate in modo che ci sia un'adeguata e qualificata rappresenta la stanza del territorio ma in modo che nessuna componente del territorio abbia la maggioranza negli organi
Ai componenti del territorio sono tradizionalmente quelli degli enti locali delle associazioni che operano nell'ambito del territorio delle università delle altre realtà che sono esponenziali
Degli interessi del territorio in cui operano le fondazioni spetta l'autonomia sta dalle fondazioni individuare gli enti che partecipano a composizioni di organi definire l'area dei loro poteri questa
Scelta la scelta dei componenti degli organi la Fondazione dice sempre la legge deve essere effettuata in modo da assicurare l'indipendenza dello svolgimento dei rispettivi compiti e la trasparenza delle decisioni
E ci dice che i componenti degli organi non rappresentano i soggetti esterni che li hanno nominati né ad essi rispondono questi non possono revocarli
Ma momento della nomina segnala cessazione del potere di chiunque abbia provveduto alla nomina nei confronti dei nominati che devono per legge esercitare in piena indipendenza autonomia senza dover rispondere
Le loro funzioni
Il disegno di legge è quello di costituire un soggetto forte
Che sempre secondo la legge si pone accanto agli altri enti del territorio ognuno dei quali dice la legge di delega
Deve mantenere la propria sfera e le propria competenza senza interferire
Con gli altri e con le e neppure con le fondazioni per portare avanti un programma però comune
Caratterizzato da una forte sensibilità per i problemi del territorio che è stato anche dalla composizione rappresentativa difesa degli organi e utilizzando in queste le risorse delle fondazioni che sono varie a seconda delle dimensioni e della storia delle fondazioni ma sono comunque cospicue pongono le fondazioni fra gli enti che sono dotati di maggiori mezzi finanziari nell'ambito quei territori di appartenenza e che quindi possono esercitare soprattutto se riesco a realizzare un'intelligente rete di collegamenti e di sinergie con gli altri enti territoriali comuni province e gli altri enti che operano sul territorio
Dei risultati effettivamente significativamente positivi anche nella direzione
Che ho detto
La legge ci dà ancora alcune indicazioni che sono importanti perché queste sinergie si possono effettivamente realizzare
La legge ci dice che la Fondazione non svolge ne può svolgere funzioni creditizie
Che non può finanziarie ne effettua le erogazioni né sovvenzioni in via diretta o indiretta nei confronti di enti con finalità di lucro o in prese di qualsiasi natura quindi esclusa la possibilità di una presenza come finanziatore
Del sistema dell'impresa che operano sul territorio della fondazione bancaria di detto sia in via diretta che invia indiretta
Il reddito delle fondazioni deve essere investito in modo da assicurarne la redditività e quindi la stabilità nel tempo che la garanzia della continuità della presenza e del funzionamento della Fondazione che può fare allora la fondazione in questi tagli come si realizza la sua sinergia con gli altri enti locali
Ecco il mio convincimento è che la Fondazione il ruolo della Fondazione se quello di chi porta con sé per la sua origine bancarie
Una DNA tecnico cioè una capacità di conoscere di comprendere i problemi del territorio le necessità del suo sviluppo la situazione della sua economia per quanto riguarda l'aria dello sviluppo economico
E garantire che questo sviluppo avvenga in maniera razionale e tecnicamente organizzate non è un ente o ovviamente che può partecipare che pensa di partecipare né alla decisione politica nei alla decisione lesioni che riguardano l'erogazione del credito il funzionamento delle banche
Che operano nel territorio specialmente di quella che è di proprietà della Fondazione pubblica quale comunque la Fondazione ha una partecipazione del presentati ma può portare questo suo contributo di carattere tecnico
In due versanti
Il primo è il versante bancario
La legge prevede come sapete che entro quattro anni e cioè nel giugno del due mila e tre le fondazioni bancarie debbano perdere il controllo formale delle banche S.p.A. di cui sono attualmente proprietario sebbene che ogni fondazione nasce come proprietaria del cento per cento della banca
Che sia originata da lei
Questo deve perdere progressivamente non solo località delle partecipazioni ma il controllo cioè deve scendere al quarantanove per cento minimo entro il giugno del due mila
Rimane comunque e rimarrà anche dopo il due mila tre prevedibilmente per la maggior parte delle fondazioni di lei questo momento
Questa è per lo meno lo scenario un socio di rilievo un socio di riferimento della propria banca e qui deve esercitare una funzione di rilievo
Perché perché il sistema delle casse di risparmio che è rimasto forse il più significativo
E l'unico dei sistemi organizzati di banche locali esistenti sui nostri territori
A prevalentemente la funzione di consentire il dialogo fra le istituzioni finanziarie e le in prese del territorio in una dimensione adeguata in un territorio come sono i nostri che è caratterizzato da un sistema molto articolato complesso di micro piccole e medie imprese la capacità di un dialogo capillare del sistema bancario delle banche locali
Con le imprese dei loro territori svolge una funzione che io credo insostituibile
Per quanto riguarda la capacità di comprensione e di accompagna in una chiave di efficienza aziendale le banche devono fare le aziende è interesse delle fondazioni che non sono proprietario comunque i soci di rilievo
Che facciano nel modo migliore l'azienda perché questo da alle fondazioni contro attribuisce a dare alle fondazioni le disponibilità finanziarie che possono riversare sul territorio ma in questa loro estere azienda possono certamente scegliere una vocazione una missione e la vocazione inizio banche locali io credo che rimanga quello di una specifica attenzione nei confronti dei loro territori rispetto ai quali hanno una capacità operativa che indiscussa credo indiscussa ed è dimostrata dalla rapporti di presenza in termini non solo di raccolta ma anche di impieghi fra le banche
Maggiori nazionali e internazionali e le banche locali nei territori di appartenenza
Questa è una funzione importante che la Fondazione assolve perché se è vero che la fondazione non può non vuole e non deve essere la capogruppo del gruppo bancario cui pertiene non una parte non ha poteri di indirizzo della attività bancaria della società
Di cui ha partecipazioni è altrettanto vero che rimane un socio e che come socio esercita tutti i Poteri che ai soci spettano secondo il codice civile
E fra il potere i soci ci sono anche i poteri che si esprimono attraverso la nomina degli amministratori attraverso l'approvazione del bilancio attraverso il contatto della governance con gli amministratori della banca che deve tendere
A assicurare la continuità di questa presenza cioè deve evitare che il centro decisionale della banca si sposti all'esterno del territorio taccia perde a queste banche la loro connotazione tra loro capacità di presenza sul territorio
Io credo che questo sia realizzabile viene chiavi di efficienza di Zingale
Che combina nell'ambito della banca l'area di attività che la banca è in grado di svolgere direttamente e l'acquisto sul mercato dei prodotti che non è in grado dare direttamente all'impresa di creare direttamente ma che può offrire
Al suo territorio e all'impresa
Che operò sul suo territorio punto comprandoli e mettendoli a disposizione in una chiave di efficienza globale che distingue ciò che si trova di meglio sul mercato da ciò che si riesce e si sa realizzare meglio all'interno del proprio territorio io credo che questa rimanga una vocazione importante delle fondazioni che Bramante
Ma oltre questo può fare un'altra cosa altrettanto importanti
Secondo me la Fondazione le fondazioni bancarie possono svolgere nei loro territori anche attività di impresa nei settori rilevanti
Cioè non non possono direi
Tendenzialmente non debbono non è opportuno che facciano gli erogatori di fondi per iniziative altrui e quanto meno necessario che ci sia un bilanciamento
Fra ciò che si fa fare ad altri
E ciò che la Fondazione in grado di fare direttamente gestendo l'attività di impresa che la legge gli consente di realizzare e quali sono le imprese che vocazionale mentre secondo me
La
Fondazione bancaria può esercitare che possono inserirsi in un progetto di sviluppo di territorio
Ne cito alcune che corrispondono poi a alla mia esperienza stavolta di presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio intanto impresa nell'area della formazione e della ricerca scientifica ricerca sull'economia del territorio che significa non soltanto ricerca pura
Ma soprattutto una ricerca applicata cioè una ricerca che si sforza di capire e proporre le condizioni razionali di sviluppo del territorio le possibilità di sviluppo le aree di sviluppo
E ci sono dei settori nei quali soprattutto in un tessuto di micro piccole imprese questo essenziale per dare alle stesse imprese la capacità di comprendere quali sono le linee di sviluppo
Del territorio che dei prese di queste dimensioni che rappresentano però il tessuto delle nostre economie
Prese dall'esigenza quotidiana di de per fronteggiare i problemi non riescono vedere a risolvere in chiave strategica ma una chiave strategica è necessaria se si vuole che la crescita sia equilibrata e costante e questa chiarezza
Momenti di comprensione reciproca e di creazione di cultura maglia economica e di linguaggio comune fra i tre grandi componenti dello sviluppo che sono l'area della finanza l'area dell'impresa e l'aria degli enti
Noi abbiamo fatto questo esperimento e devo dire che in fase seppure in fase iniziale questa creare luoghi comuni nei quali il dialogo si fa formazione congiuntamente all'economia quindi intorno a un obiettivo comune fra all'ente locale il sistema degli enti locali le
Banche quindi l'aria finanziaria in genere
E l'impresa consente poi di creare un indotto un'induzione alla capacità dialogare di programmare insieme che costituisce uno dei momenti essenziali poi per uno sviluppo reale e questo diciamo e una primarie ma al di là di questo una secondaria e quello della creazione del contributo alla creazione di imprese culturali l'esperienza di tutti noi credo vede quello che sta succedendo in video non solo del mondo ma anche per l'Italia e cioè per esempio il sistema dei musei del territorio sistema delle aree ecologiche del territorio può essere gestito in due modi
Cioè con finanziamenti spot su singoli interventi tutto rimane come prima oppure cercando di creare un sistema non solo di organi d'intervento ma di gestione di questo patrimonio che è un sistema di gestione economico che riesce a realizzare delle economie di scala attraverso la concentrazione in un unico gestore
Di un sistema complesso e che ha realizzato un indotto di professionalità di lavoro collegato con il turismo culturale che può significare un'aria significativa di sviluppo di territori che qualcuno si sono ricchi di queste realtà e quindi possono proporre una sviluppo significativo questo del questo tipo di organizzazioni prese un altro terreno vocazionale della presenza delle fondazioni bancarie utilizzando i mezzi cospicui di cui dispongono possono operare significativamente ma ci sono altre
Iniziative per esempio sempre deve dire con questo concludo un esempio della mia esperienza personale
Noi abbiamo promosso questo quarto anno una stagione lirica non comprata ma prodotta sul territorio questo significa in concreto creare intorno all'attività questa attività che tende a diventare stabile anche qui un indotto che è dato dalle differenze dalle sartorie
Dal scenografie fredda tutto una Area possibile di specializzazione di lavoro significativo che si colgono diventerà un po'i toni ma questo ripeto sono degli esempi che secondo me rappresenta no quello che si può fare
Tutto questo si può realizzare efficientemente se il colloquio con gli altri enti locali e forte e la programmazione è comune questo consente anche di razionalizzare gli interventi di mettere insieme le risorse e quindi di potenziare i risultati di tutti anche qui una citazione per dare un'indicazione più significativa finale noi nell'Area con la Provincia il Comune intendiamo abbiamo realizzato due anni fa un intervento sulla nostra realtà e logica che ha comportato un investimento di sei miliardi che però sono stati realizzati in questo modo
La parte più significativa è stata finanziata dalla Comunità
I tempi si sono quotati per mettere a disposizione la parte privata e hanno insieme gestito quell'organizzazione
E la realizzazione di questi lavori non inserimenti nel contesto di gestione complessiva del sistema
Museale archeologico della Province che consente proprio presentatori adesso dico una più efficace gestione e conservazione
Che proprio storico
Cioè piegato come non sono possibili finanziamenti diretti all'impresa la da parte delle fondazioni bancarie ma come ci ha detto sono possibili finanziamenti di servizi di contesto come abbiamo discusso anche ieri infrastrutture sia materiali che materiali un intervento nuovo una funzione nuova delle fondazioni bancarie in questo senso sia nei settori tradizionali
Attraverso la ricerca e l'innovazione ma anche attraverso nuovo motto i nuovi motori dello sviluppo del turismo della cultura dalla valorizzazione dei beni culturali del del nostro paese e poi ieri abbiamo affrontato anche nell'intervento del professor Nuzzo il ruolo delle banche per lo sviluppo vedo qui presenti è stato trattato in vario modo
Sia nell'intervento del professore che negli interventi di ieri vedo in sala diverso personalità e autorità nel campo bancario sia a livello locale locale che nazionale
Io
Naturalmente non posso citarli tutti ringrazio in particolare la presenza degli
Professor del dottor pacifici presidente di Banca intesa dell'Italia centrale
Che insieme alla Fondazione Cariplo hanno contribuito anche
Hanno contribuito alla realizzazione di questo convegno delle province lo ringraziamo anche per questo
Ringrazio tutti per l'attenzione anche dal mondo bancario dimostrazione che tema del finanziamento poi anche con i nuovi criteri con cui funzioneranno la regionalizzazione delle nuove leggi quattro otto otto e altri pone il sistema creditizio al centro come soggetto anche dello sviluppo territoriale
A questo punto la parola Raffaele Vanni già segretario nazionale della UIL presidente della Commissione che nel per la politica dei redditi la concertazione
Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Ha inaugurato qualche mese fa a luglio la sua nuova consigliatura
Apposto al centro della suo lavoro
Il problema della politica dei redditi della concertazione e del territorio
Una particolare commissione
è stata nominata a questi fini
E lo stesso governo al momento dell'insediamento ha sottolineato questo ruolo del cane
Non è un ruolo completamente nuovo non c'è dubbio
Il che nel negli anni scorsi passati
Sia pure in una fase
Necessariamente movimentista
Si è mosso
Per la programmazione dal basso
Per la Poli archivia per la
Orizzontalità
Per un ruolo centrale delle autonomie funzionali
Si è mosso
Soprattutto per i patti territoriali
Che sono stati una momento di concertazione dal basso
Non di poca importanza
Il
Prove sono Leon
Spesso provoca
Ha tentato di spiegarci e i patti territoriali
Hanno risposto alla necessità di flessibilità
Che non poteva essere raggiunta con
Accordi di tipo nazionale
Questa è solo una parte della verità
Credo che i patti territoriali siano stati uno strumento notevole
E che ancora oggi possono avere un horror puro
Ma l'opera che il che nel si accinge a svolgere
Soprattutto quella di attuare il patto di Natale
Il patto di Natale
Viene giudicato
Per
Gli accordi che vengono fatti sulla politica dei redditi
Ma il patto di Natale contiene anche una novità
Sulla quale poi i non si è cercato
Di agire
Cioè il patto di Natale per la prima volta non è firmato soltanto dalle parti sociali
Ma e firmato dalle regioni dalle Province dai Comuni
E non come qualcuno ha pensato quasi come firma compiacente
No con protocolli particolari
Nei quali si prendeva l'impegno di definire le materie e le procedure con la quale passare dalla programmazione semplicemente nazionale alla programmazione del territorio
Bene uno dei primi compiti che il che nel attende chiederà di assumere e quello di fare proposte intorno alla piena attuazione del Patto di Natale
Vedremo se dovranno essere poi queste proposte perseguite per via legislativa per via amministrativa o per altre vie
Ma insieme al professor Macciotta
Stiamo lavorando in questa direzione e la conferenza delle regioni ha deciso proprio in questi giorni di stringere un accordo di collaborazione con il Camel a questi fini
Aggiungo io soprattutto per vedere poi in che modo
Una politica di concertazione e di partecipazione delle parti sociali e dell'autonomia potrà essere recepita negli statuti regionali compito al quale e ugualmente ci accendiamo sia pure semplicemente in una fase di accompagnamento
A fianco quindi alla attuazione piena della protocollo Di Natale
Il CNEL intende portare avanti una serie di iniziative
In un certo senso nonostante già coltivata in passato
Sarà importante l'iniziativa che avremo con la Camera di commercio di Milano e con Unioncamere relativo relativa ruolo delle autonomie funzionali nella programmazione
Considerando non solo le autonomie funzionali propriamente dette dov'è università scuola
Camere di commercio
Ma anche quegli enti che in un certo senso possono essere assimilabile alle Autonomie funzionali che sono porti interporti fiere autostrade e così e così via
Sarà molto importante
Questo convegno che immaginato il passato come un convegno del nord Italia invece è stato trasformato come convegno nazionale e speriamo di avere lo stesso Governo in presente al convegno
Il rapporto sul just
Il che nel
Presenza da più anni
Avrà quest'anno una particolare caratteristica
Cioè il rapporto suggestiva al cane
In centrerà la sua attenzione su problemi della programmazione sui problemi del decentramento sul provvedendo sul problema dei ruoli della di delle Autonomie
Il rapporto sul gestore è stato gestito da sempre con piena collaborazione dell'UPI della Lega dell'autonomia e dell'ANCI dell'Uncem
Questa volta pensiamo di farlo ancora con più attenzione
Il rapporto sul just non sarà semplicemente uno studio il che nel
Contemporaneamente alla sua pubblicazione
Darà e formulerà osservazioni e proposte sul rapporto sul test cioè passiamo dalla base di studio e di indagine alla base di proposta
E ugualmente un protocollo
Il ministro degli affari regionali porterà ad esaminare il ruolo che dovrà vere la Provincia le regioni
I comuni appunto sul piano della programmazione
E sul piano della politica di concertazione e ugualmente portiamo avanti una azione con il ministro per gli affari comunitari Mattioli
La concertazione e la politica dei redditi
Così come è stata fino ad oggi
Ha risposto
A particolari necessità
Del nostro Paese
Dovevamo rientrare nei parametri di Maastricht avevamo i problemi del bilancio dello Stato del deficit del bilancio dello stato dell'indebitamento
Avevamo quindi i problemi dell'inflazione
La politica dei redditi
Si è mossa in questa direzione
E credo che la concertazione con le forze sociali
Segnatamente col mondo del lavoro
Abbia costituito una importante un importante traguardo della politica dei redditi della concertazione
Non c'è dubbio
Che
Sul piano invece della programmazione dello sviluppo
Si sono fatti passi
Meno significativi
E non rispetto al rientro nei parametri di Maastricht
Questo vuol dire che
La concertazione nazionale
Così come
Nel passato
In un passato glorioso
è andata avanti non potrà andare avanti in prospettiva
Lo stesso Macciotta
Ieri ci diceva
E le risorse tendono ad essere
Al settanta per cento sulle autonomia trenta per cento per lo Stato
Questo significa che programmazione dello sviluppo a parte la politica dei fattori non potrà essere più fatta dal centro e la politica di sviluppo ha bisogno di nuovi interlocutori
E i nuovi interlocutori sono le Autonomie le nuove nuovi interlocutori sono le regioni il nuovo nuovi interlocutori sono il territorio
Nicola Rossi
Ci ha detto
Che probabilmente col credito d'imposta
La concertazione
Potrà essere semplicemente sulle infrastrutture sui servizi del territorio
Io credo che sui patti territoriali come su questa impostazione del professor Nicola Rossi dovremo ulteriormente discutere
Credo che avremo bisogno pecca nel stesso cercherà di aprire una nuova discussione intorno a questa materia
Non vorrei che il credito d'imposta
Invece di far crescere zone dello sottosviluppo faccia crescere zone dove lo sviluppo e già presenti
Ma
Non c'è dubbio che se la programmazione passa al territorio
Non possiamo immaginare
La programmazione semplicemente come una nuova centralità propria delle regioni
Abbiamo bisogno quindi di studiare eccome
Le parti sociali
Le autonomia possono partecipare al disegno programmatorio
Abbiamo quindi bisogno di vedere in modo nuovo
Quella che De Rita chiamiamola Oria stia abbiamo quindi bisogno di trovare nuove triangolarità
E io credo che la nuova triangolarità e dovremo portare avanti è proprio un nuovo dialogo tra autonomie parti sociali
Con una una certamente un ruolo di sintesi della regione
E in fondo risponda al modello leggera di contrattazione nazionale dove il ruolo di sintesi spettava al Governo e al Parlamento il ruolo di triangolarità spettava alle parti sociali
Io credo che
Questo dovrà essere il percorso sui quali muoversi su quale muoverci
E io credo che il CNEL su questo percorso posso essere di valide gli ultrà un quell'azione di accompagnamento e ha svolto che ha svolto soprattutto in Italia centrale e che credo abbia avuto un ruolo non secondario
Vorrei
Concludere ricordando
A chi parla di automatismi
Per lo sviluppo
Che il problema che c'è in Italia come cenni Europa
è il problema della partnership è il problema della coesione sociale
Se la programmazione
Non tiene conto della necessità di partecipazione
Se la parte della programmazione diventa ancora un elemento dall'alto
Probabilmente non raggiungeremo questi traguardi soprattutto non raggiungeremo il traguardo della coesione sociale e quella sulla quale dobbiamo far perno per lo sviluppo del nostro paese grazie
Grazie a Raffaele Vanni che ci ha parlato del ruolo del nella nell'accompagnamento lo sviluppo locale
Mostrando per le Vanni nella la perplessità negli automatismi diciamo che rischiano come
I sviluppare i territori già forti se non c'è un'azione di accompagnamento complessivo questo è uno dei temi che è stato dibattuto anche diffusamente ieri naturalmente la discussione continua la parola a questo punto a all'onorevole Salvatore Tatarella consigliere comunale a Bari impegnato nei lavori parlamentari e delegato Anci per i problemi del Mezzogiorno
Grazie io innanzitutto
Vorrei portare a questo convegno dell'UPI il saluto
Degli amici dell'ANCI
Poi inizia dei questa riflessione sugli impatti partendo brevemente da un contesto più anche l'Unione Europea creando il mercato unico adesso più rapito l'ingresso dell'Europa
Nel mercato globale esponendo però l'Europa anche i rischi di una economia mondiale ancora dominata dal gigante statunitense ed ai suoi mercati di fronte a questa sfida e di fronte alle debolezze strutturali dell'economia europea
L'Europa si è data un imperativo
Elevare il grado di competitività della nostra economia oggi caratterizzata da un mercato del lavoro ancora bloccato corso aumenti contrattuali poco flessibili
E con prodotti di bassa tecnologia
In questa situazione l'Italia deve proporsi il raggiungimento in tempi rapidi i due obiettivi
Il primo la competitività delle imprese e dei territori
Il secondo la ripresa e il superamento dello svantaggio nelle aree deboli del Mezzogiorno d'Italia
Per quanto riguarda il primo aspetto occorre puntare sulle nuove tecnologie e introdurre l'innovazione nelle nostre imprese una innovazione di processo e una innovazione di prodotto
Di processo nel senso di una innovatori innovatività come valore aggiunto dei metodi di produzione e di distribuzione di prodotti e di prodotto cioè di puntare finalmente sulla costituzione di poli o distretti ad alta tecnologia
è necessario inoltre far crescere la ricerca scientifica e le sue applicazioni al mondo industriale e produttivo
Al fine di rendere competitive le nostre produzioni che in un mercato globale sarebbero soppiantati da quelli più concorrenziali di altre aree del mondo a manodopera più conveniente qualora rimanessero di scasso valore tecnologico un settore per esempio che rischia di andare in crisi oggi e quello delle calzature qui nelle Marche caratterizzato da piccole imprese esposte alla concorrenza delle imprese che operano in Albania e nei Paesi dell'Est
Occorre poi compiere un grande sforzo nella formazione e professionalizzazione a tutti i livelli sia in termini generali sia rispetto alla società dell'informazione
Un secondo aspetto della competitività riguarda più in generale l'attrattività del territorio
Cioè la qualità del sistema territoriale nel suo complesso c'è una pubblica amministrazione efficiente la qualità dei servizi la mobilità e il traffico urbano ed extraurbano
La presenza di certi i centri di snodo e di collegamento con le reti di trasporto veloce con dei rapporti il collegamento alle università
E i centri di ricerca la di cucite a discussi vita di scuole e di servizi culturali del tempo libero mi sbaglio la sicurezza urbana
Questa è una questione trasversale che non riguardano soltanto il Mezzogiorno d'Italia ma ricco riguarda tutto il Paese quanti territoriali che del Nord Est possono vantare oggi tutto ciò
Spesso mancano anche nel centro nord servizi adeguati manca la scolarizzazione pullulano le imprese sommerse ellenico impresse spesso con manodopera immigrata
Mancano i trasporti veloci mancano la infrastrutture sappiamo bene
Che la qualità urbana alla sua importanza nel determinare la scelta di un impresa per un nuovo insediamento produttivo o per l'apertura di una nuova sede di un gruppo finanziario o di un investitore estero quindi c'è in questo settore
Un grande spazio per l'attività per la fantasia per la iniziativa dei nostri amministratori
Per quanto poi riguarda la ripresa e il superamento dello svantaggio del sunto occorre fare un doppio sforzo innanzitutto occorre rompere con il passato e con le vecchie politiche pubbliche per il Mezzogiorno
Gli interventi statali
Hanno fallito la loro missione in quanto hanno un surrogato dal centro alla scarsa capacità del Mezzogiorno della sua classe dirigente del suo ceto imprenditoriale
Di adottare localmente le scelte più giuste che fossero compatibili con le potenzialità di sviluppo
Le politiche pubbliche di sviluppo hanno fallito un po'ovunque e tanto più in un mercato che intanto si andava globalizzati
Le politiche che accompagnano e favoriscono lo sviluppo devono nascere e devono adattarsi sul territorio a livello regionale e a livello locale
Intervento straordinario per il Mezzogiorno ha esaurito il Dandi il suo corso senza aver prodotto un vero fenomeno di sviluppo non voglio dire che nulla sia stato fatto
Alcune infrastrutture importanti infrastrutture sono state create non tutte peraltro funzionanti o completate
Ma nel complesso hanno prodotto lavoro e sviluppo limitatamente alla durata di apertura dei cantieri e agli a Kupang divertente stessa
Oggi invece si deve immaginare che le politiche pubbliche abbiano una funzione di accompagnamento delle aree più deboli da un lato e una funzione di stimolo e di supporto a quelle pur vivaci che pervadono buona parte del territorio del sud Maginot la Puglia la Basilicata l'Abruzzo ma anche sette della Campania della Sicilia del Molise e della Sardegna
Perché si esplichi no tali funzioni gli interventi devono essere assunti attuati in tempi rapidi come rapidi sono i processi economici in un mercato unico per questo per questo
Dall'adozione del trattato di Maastricht del novantaquattro il principio di sussidiarietà ha fatto il suo ingresso nel sistema giuridico europeo proprio per sottolineare la crescita di ruolo dei governi del territorio
E per tali motivi un po'in tutti i Paesi europei fanno conoscendo un medesimo fenomeno quello di un alleggerimento delle funzioni statali e di un decentramento dei poteri a livello territoriale
Si spiega così l'importanza delle politiche regionali finalizzate allo sviluppo sostenibile cioè allo sviluppo duraturo nel tempo rispettoso dell'ambiente
E l'importanza della programmazione dei fondi strutturali per il periodo due mila due mila e sei volta la crescita dell'occupazione dello sviluppo e l'affidamento del settanta per cento delle risorse finalizzate alle politiche di sviluppo nelle regioni dell'Obiettivo uno
E parlando di sviluppo locale vediamo che l'Italia negli ultimi anni abbiamo assistito a due fenomeni il primo i distretti industriali il secondo la crescita dal basso dei patti territoriali
I distretti per la verità sono stato un fenomeno prevalentemente nel Centro Nord che non ha visto un ruolo specifico delle amministrazioni locali se non nell'ultimo periodo si è trattato di un fenomeno aggregativo spontaneo delle imprese le cui origini sono piuttosto di tipo storico e di vocazione economico diaria
Tale aspetto né sotto al neanche la persistenza nel tempo il radicamento del fenomeno nel contesto produttivo regionale
Il fenomeno dei patti territoriali invece esperienza molto più recente e cresciuta soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia
Cui il ruolo dell'ente pubblico è stato determinante nell'aggregazione delle forze economiche sociali nella mediazione degli interessi intorno a un'idea di sviluppo locale nel lecito finale dei singoli investimenti proprio forse presto per un giudizio definitivo sui pattini vi sono correnti di pensiero
Alterne c'è chi ne parla bene chi ne parla male indubbiamente i privati sono del mille novecentonovantatré certificati nel novantasei hanno visto i primi finanziamenti soltanto nella seconda parte del novantotto ciò induce a un certo pessimismo lamentando da un lato pochi fondi
Lentezze amministrative lungaggini burocratiche però dall'altro ci sono valutazioni positive che non vanno disconosciute
Il metodo del patto ha dato ai Comuni per esempio di veder valorizzate le specificità locali e ha dato loro una nuova visibilità istituzionale favorendo la crescita di responsabilizzazione e di consapevolezza che certamente non è poco
Alle parti sociali di vedere nel momento della concertazione un riconoscimento di ruolo per la possibilità di far valere le proprie istanze alle imprese infine di avere oltre contribuito agli investimenti oltre al contributo agli investimenti uno scambio di esperienze ed informazioni determinanti per favorire l'uscita dall'isolamento ma i patti hanno inoltre comportato in ogni caso due elementi importanti ai fini del valore aggiunto per lo sviluppo locale
Un consolidamento del preesistente sistema locale e l'affermazione di società di sviluppo con funzioni di soggetti gestori o soggetti responsabili del patto
Dei cui capacità di coordinamento sono risultate essere determinanti
Per il superamento delle difficoltà nella fase di attuazione e in grado di rappresentare oggi una risorsa che non può andare perduta per lo sviluppo presente e futuro
Abbiamo visto il ruolo degli enti locali che hanno fatto la loro parte in particolare i comuni per quanto riguarda i fatti ma anche le camere di commercio e le province per quanto riguarda lo sviluppo
Però va ricordato che esistono dei limiti
Del livello amministrativo limiti connessi alla specificità dell'ente pubblico e al necessario spaccio che deve prendere l'iniziativa privata in un tessuto imprenditoriale saranno e di e dinamico spetta a loro quinti pare ancor meglio la loro parte
Ma cosa può fare l'ente pubblico per lo sviluppo
Un livello amministrativo
Può e deve svolgere innanzitutto una funzione di aggregazione e di stimolo al tessuto di relazioni della collettività
Può e deve avere una leadership fra i soggetti economici e sociali in un territorio soprattutto se in presenza di condizioni di disagio sociale di crisi di fiducia politico istituzionale istituzionale ed i commi presso e di contesto ambientale degradato
L'ente locale deve portare al superamento di questi disagi deve supplire alla mancanza di condizioni preliminari alla crescita deve creare quell'attrattività del contesto territoriale di cui abbiamo parlato
Nel contempo le pubbliche amministrazioni hanno un grande compito da assolvere che non va mai dimenticato
Quello dell'efficienza della propria macchina amministrativa nel Nord come nel suo quello dell'espletamento rapito delle procedure quello della crescita dei servizi e nella loro gestione informe innovative e moderno
Gli Enti locali debbono imparare ad essere competitivo ognuno per le proprie competenze né a partire né i propri conti
I comuni con i servizi ai cittadini e alle imprese le Province con i servizi per l'impiego il sistema dell'istruzione superiore e la formazione le regioni con le attività di programmazione sulla base di obiettivi condivisi e chiari
Non devono invece entrare in conflitto in questo momento di transazione c'è una sorta di corsa ad occupare anche fra gli enti più spazi possibile anche quelli non però
Devono invece imparare a declinare il principio di sussidiarietà attuare gli interventi a livello più vicino alla collettività vuol dire anche promuovere le forme di autorganizzazione del territorio
Promuovere la gestione associata dei servizi migliorare la propria efficienza scambiandosi conoscenze ed esperienze siamo stati messi in guardia dal rischio di imbrigliare lo sviluppo dal basso nelle maglie troppo strette delle competenze e dei nostri livelli amministrativi
Che poco hanno a che fare con moderni e duttili interventi delle vere Agenzia per lo sviluppo dei Paesi a economia avanzata lo sviluppo locale non è dei Comuni come non è delle Province è del territorio e dello spirito d'iniziativa delle idee innovative
Non ragiona per confini amministrativi disegnati molte volte anche male e soprattutto non deve essere soffocato e imbriglia
I focolai di crescita vanno valorizzati e fatte crescere dando loro nuove opportunità e nuove chance Dian formazione
Le istituzioni debbono collaborare fra di loro per creare efficienza e per far crescere e condizioni positive ricco
Grazie
Salvatore Tatarella delegato Anci per il Mezzogiorno contraccambia messa a punto a nome dell'UPI nazionale
La ringraziamo per il contributo qualificato che ha messo in evidenza il lavoro comune tra
Comuni enti locali per lo sviluppo territoriale
Questo punto io inviterei intanto tutti i partecipanti alla registrazione perché
Diciamo esposte velocemente noi saremo gli atti di questo nostro convegno questi atti verranno inviati a tutti coloro che compileranno la scheda
Per la registrazione
Quindi non abbiamo peraltro mille quattrocentocinquanta registrazioni indicano soddisfatti anche della straordinaria riuscita di questo convegno
Questo punto dare la parola
L'industria si è parlato di contesto ricordi le l'industria e quindi la parola l'ingegner Carlo Lucarelli
Membro della giunta nazionale dalla Confindustria che è stato esplicitamente delegato dal presidente D'Amato presidente dalla Roma Europa che siamo orgogliose una ditta prestigiosa presente nel nostro territorio
Buongiorno a tutti grazie presidente Colonnella innanzitutto voglio portare a tutti i presenti saluto di Antonio D'Amato presidente di Confindustria e di Adolfo Guzzini presidente di Confindustria Marche nonché il loro augurio i lavori di questo convegno abbiano dato risultati proficui
Io vorrei iniziare il mio intervento con un'affermazione molto chiara noi crediamo chiediamo a tutti di crederlo con noi che l'impresa in tutte le sue forme
Abbiamo un ruolo centrale nello sviluppo del territorio
Noi crediamo che l'impresa sia un motore per lo sviluppo economico per lo sviluppo sociale e per lo sviluppo ambientale del territorio su cui opera e questa non è un'affermazione di autoreferenzialità o di presunzione mai piuttosto una chiara preso di responsabilità
Perché noi pensiamo che sia dovere dell'impresa ripeto in tutte le sue espressioni
Preoccuparsi non solo di produrre reddito che suo compito principale ma di tenere conto di tutti i punti necessari allo sviluppo sociale e ambientale del territorio
Detto questo siccome a Confindustria è una delle principali confederazioni che rappresenta le imprese italiane credo che sia giusto esprimere le punti di vista di Confindustria su alcuni punti importanti di quella che è l'attuale politica economica e quindi la finanziaria nonché su quello che e in prospettiva a breve
Lo sviluppo
Federalista dello Stato che ha chiare risvolti su l'organizzazione del territorio
Per quanto riguarda la finanziaria che secondo noi deve essere sempre come tutte le politiche economiche un'occasione per assicurare lo sviluppo del sistema Italia
Abbiamo francamente qualche posizione critica pur riconoscendo che ci sono dei passi dei punti positivi nelle proposte che il Governo ha presentato abbiamo qualche posizione critica che vorrei illustrare innanzitutto
Confindustria ritiene che questo momento congiunturale
Sia un momento in cui si debba seriamente affrontare il problema della spesa pubblica si debba seriamente affrontare il problema della competitività del nostro sistema Paese
In realtà le proposte del governo in questo momento sembrano privilegiare più uno stimolo della domanda
Con la redistribuzione di nel mila miliardi dico nel mila perché non è ben chiaro ancora
Quali e quanti saranno se ci saranno
Verso le famiglie e i consumatori stimolando quindi come dicevo la domanda
Noi riteniamo che sarebbero molto più efficace invece interventi volti ad ottenere meccanismi virtuosi dal lato dell'offerta
Ridurre drasticamente la pressione fiscale che ormai in Italia è giunta a dei livelli record significa non solo creare convenienza di operare in Italia quindi talmente attrarre nuove iniziative
Ma soprattutto accrescere la competitività del sistema generare nuove Investimenti e di conseguenza nuovo occupazione
Ci rendiamo perfettamente conto che questo tipo di politica
In una visione di breve termine possono essere poco poco attraente per quanto riguarda l'aspetto del consenso politico direttore del consenso elettorale
Però insistiamo nell'affermare la necessità di dare nuova linfa al sistema produttivo italiano
Attraverso tre punti fondamentali ridurre la pressione fiscale sulle imprese
Agevolare gli investimenti in ricerca innovazione formazione e le infrastrutture
Dare vita a politiche strutturali per favorire l'emersione del cosiddetto lavoro sommerso dall'economia sommersa che per noi è un punto estremamente importante
Chiaramente siamo in una fase congiunturale ragionevolmente positiva senza entusiasmi su questo ragionevolmente
E quindi
In questo quadro in questo momento riteniamo che abbia poco senso utilizzare il bilancio pubblico per stimolare la domanda
Oggi più di ieri sarebbe necessario buttare solide basi per il futuro lo sviluppo del sistema Paese
Evitando che gli interventi abbiano uno una funzione direi prociclica cioè a favore dell'andamento del ciclo
Questo perché il rischio che chiaramente si corre sviluppando
E spingendo ulteriormente la domanda interna se questa non è assecondata da una crescita di competitività del nostro sistema industriale del nostro sistema Paese
Risultato possa essere un aumento delle importazioni
Che uniti alla mancanza di interventi strutturali sulla spesa pubblica e sulle imposte si possa tradurre nel momento in cui il ciclo economico si venga ad invertire in futuro inasprimenti delle entrate
Ci sarebbero varie osservazioni critiche da fare l'impianto della Finanziaria sia per quanto riguarda l'aspetto delle entrate previste delle spese ma non voglio entrare in dettagli troppo noiosi
Per cui mi vogliono limitare a fare alcune considerazioni su alcuni punti essenziale innanzitutto credito d'imposta per nuovi investimenti
Chiaramente è un meccanismo questo dell'agevolazione
Degli investimenti produttivi che è ampiamente condiviso dal mondo industriale
Perché può avere e ha delle caratteristiche di certezza e di trasparenza però nonostante la bontà di questo intervento di questo strumento d'impostazione che è stata proposta che limita l'applicazione del suddetto credito d'imposta esclusivamente gli investimenti al netto degli ammortamenti riduce la portata del provvedimento
E ne riduce fortemente l'impatto sul sistema produttivo
E quindi Confindustria propone di ampliare questo tipo di intervento ampliando la definizione di investimento agevolabile includendo anche gli ammortamenti
Riteniamo invece che credito d'imposta per nuovi occupati e interventi sull'IRAP non siano per nulla interessante
Perché perché il credo di possessione occupati con i limiti che sono poste e cioè requisito di avere contratto a tempo indeterminato ed oggi
Nel mondo del lavoro
I contratti a tempo determinato comunque tutto ciò che consente flessibilità a rapporto di lavoro prevalgono rispetto al contratto a tempo indeterminato
E il limite che è il nuovo assunto debba non aver svolto lavoro dipendente per almeno ventiquattro mesi limitano fortemente l'affetto che potrebbe avere questo credito d'imposta
Delle due l'una o eliminiamo queste restrizioni oppure
Rinunziamo a questo tipo di intervento e utilizziamo le risorse che si risparmiano per questa strada per un altro intervento di cui parlerò
E stesso discorso vale per lire
Il fatto di ridurre la base imponibile di dieci milioni direi che a un risultato scarsamente efficace direi trascurabile e quindi anche qui riteniamo sia sarebbe molto più ragionevole
Utilizzare queste risorse
Per passare invece al punto fondamentale
Che la riduzione dell'IRPEG
In effetti nella finanziaria
Si prevede una riduzione dell'IRPEF che con una certa gradualità
Che dovrebbe portare dall'attuale trentasette per cento a raggiungere nel due mila e quattro ben il trentacinque per cento in quattro anni due punti percentuali
Credo che uno di rendiate conto
Un intervento di questo genere non scalcia Pliska minimamente la reale situazione quando ci guardiamo in giro in Europa e vediamo che in Germania c'è un'imposizione fiscale del trentotto virgola nove in Inghilterra siamo al trenta per cento
In Irlanda siamo al dodici virgola cinque e in Italia se consideriamo che l'IRAP vale ben tredici punti percentuali sugli utili delle imprese stiamo intorno al cinquanta virgola quattro per cento
L'incidenza fiscale
è chiaro che se vogliamo essere competitivi dobbiamo arrivare rapidamente
Ha un'aliquota competitiva
E la nostra proposta e di abbattere
Sin dal due mila e uno
L'aliquota IRPEG in modo particolare per i territori del Mezzogiorno portandola al venticinque per cento
E contemporaneamente avviare un processo graduale di riduzione dell'aliquota IRPEG per gli altri territori italiani sino ad arrivare nel giro di cinque o sei anni alla convergenza delle aliquote delle due aree
Un altro punto che riteniamo estremamente importante
E l'intervento sull'energia e in effetti il Governo ha proposto di ridurre in qualche misura le accise sull'energia elettrica consumata
E questo
Assolutamente condivisibile ciò che auspichiamo
E che
Questa
Questo avvenimento sia esteso a una gamma di aziende livello di consumi più ampio di quello che è previsto dai dettate la finanziaria
E più che tutto che contemporaneamente venga finalmente e definitivamente affrontato il problema della liberalizzazione e della reale privatizzazione dell'ENEL
Cedendo le centrali favorendo la costruzione di nuovi centrale e favorendo quindi la concorrenza che non potrà che portare a una riduzione dei costi
Che
Ricordatelo
Rappresentano per le aziende italiane attualmente un sedici per cento dei costi cioè ciò che energia acciocché consumo di energia
In regime monopolistico
Permettetemi questa espressione rappresenta ancora un sedici per cento dei costi generali dell'impresa
Fatte queste considerazioni sulla Finanziaria vorrei tornare un momento a parlare di territorio
E consentitemi una piccola divagazione marchigiana
A marzo nel forum che confederazione che Confindustria Marche a tenuto a a Jesi
è stata lanciata una sfida essere un sistema efficace per vincere la sfida del nuovo
Confindustria Marche rappresenta due mila cinquecento impresa e circa cento mila addetti e questa è la forza che viene messo in campo per partecipare a questa sfida
Perché dobbiamo riconoscere che
Le Marche non sono ancora un vero sistema perché per troppi anni sia i privati i pubblici all'oggetto in modo assolutamente indipendente per proprio conto senza mai trovare un demone denominatore comune tentando molte volte una discesa quasi ostinata del territorio delle tradizioni degli interessi io direi che anche a livello industriale molte volte c'è una difesa del campanile o addirittura del cortile e questo chiaramente non aiuta a fare sistema
Oggi questa filosofia del particolare
E fine a se stesso e non regge più e si rischia di di vanificare tutte quelle energie che in questi anni si sono liberate e che se non trovano una sintesi in obiettivi e in progetti di largo respiro non portano certo a realizzare azioni di sistema
Le Marche per la verità hanno molte potenzialità alla storia cultura bellezze naturalistiche imprese dinamiche
Una facilità le relazioni sociali una elevata qualità della vita io sono torinese trapiantato nelle Marche da più di trent'anni e sono felice della scelta che quasi inconsciamente ho fatto quando ero giovane
Perché in effetti vivere nelle Marche lo constato ogni volta che mi muovo mi muovo molto frequentemente in giro per il mondo vivere nelle Marche è veramente piacevole a quindi abbiamo molte condizioni al contorno nel territorio per poter usare questi elementi positivi ci mancano due cose molto importanti
Da una parte la capacità di valorizzare la nostra immagine
E dall'altra lo diceva anche il presidente Colonnella nella sua apertura
L'assoluta mancanza di collegamento infrastrutturale stamattina il presidente diceva per giustificare il ritardo di alcuni partecipanti le strade non sono l'ideale in effetti le strade e non solo le strade non sono l'ideale
Tornando invece un discorso più generale
E non solo marchigiano
Vorrei riprendere il concetto della centralità dell'impresa
E lo sviluppo non è un optional o ci si crede o non ci si crede e se ci si crede è necessario agire attraverso politiche di intervento concertate negoziate e monitorate insieme alle istituzioni
E in questo senso il ruolo della Regione e degli enti locali sta diventando sempre più importante sempre più condizionante per le scelte dello sviluppo del territorio
Il la svolta federale o comunque il tentativo di andare verso il federalismo deve Confindustria impegnata in prima linea certamente non per
Voler intervenire in questioni tecniche o politiche o uno nei dettagli di quelle che possono essere le stesure degli statuti dei nuovi statuti regionali
Ma piuttosto per esprimere per mettere in evidenza alcuni punti fondamentali alcuni principi che amiamo definire principi fondativi
Perché riteniamo che il federalismo
Se progettato è applicato in un modo corretto e appropriato rappresenti un'occasione preziosissima non di rinnovamento istituzionale
Un processo di responsabilizzazione dei soggetti pubblici una grossa spinta al protagonismo delle Regioni delle autonomie locali
E un altrettanto grande incentivo alla trasformazione degli apparati burocratici ed amministrativi che spesso sono ridondanti e inefficienti
Siamo effettivamente in in una fase delicata
Caratterizza la ripresa del dibattito sul federalismo
E l'avvio di quel processo di stesura degli statuti delle Regioni a cui prima accennavo
Chiaro che il federalismo riforma lo Stato ne trasferisce le competenze e le rive dei meccanismi di responsabilità e valorizzare tramite la sussidiarietà orizzontale e verticale l'azione politica locale
In questo ambito noi pensiamo che l'autonomia fiscale tributaria e di spesa si debba collegare direttamente alle responsabilità di scelte dei governi regionali e locali
Secondo Confindustria qui si tratta
Di
Cambiare
Mentalità e di aprirsi a una cultura amministrativa
Direi del risultato
Si deve vedere il cittadino dell'impresa come utenti clienti
E non più come soggetti su cui si esercita un potere e ai quali si impongono un sacco di adempimenti formali inutilmente gravose
E quindi il successo della riforma dipende da alcuni principi fondamentali come accennavo
Che vorrei qui elencarvi spiegare
Innanzitutto questo è fondamentale unità nazionale
Appartenenza europea e coesione sociale
Lo Stato centrale cede competenze e funzioni si sfoglia si spoglia di prerogative importanti
Ma non può e non deve rinunciare adesso il punto di sintesi d'indirizzo complessivo in un quadro di collaborazione con i soggetti locali e un punto di riferimento per avere una equilibrate espansione del governo del territorio
Quindi l'attuazione di un ordinamento federale deve valere finalità primaria
Quella assai importanti e di esercitare un ruolo propulsivo a livello europeo con il concorso progettuale delle regioni
La competizione tra le aree territoriali si deve svolgere nel rispetto del principio della coesione sociale
Secondo noi particolare attenzione va data alla gestione dei flussi migratori migratori interni come voi sapete molto spesso la domanda e l'offerta di lavoro non sono localizzate sulla stessa area e quindi è necessario non solo favorire l'incontro di domanda e offerta ma anche preoccuparsi a che il lavoratore italiano che si sposta da una regione all'altra abbia condizioni
Che ne faciliti che gli facilito il ritrovo il trovare una casa in cui abitare che gli facilitino l'inserimento nella nuova realtà sociale in cui si viene a trovare e a vivere
E naturalmente quando i lavoratori italiani non siano sufficienti dobbiamo ben preoccuparci di integrare i lavoratori stranieri che sono presenti nel nostro sistema produttivo
Integrarli significa dare anche a loro quelle normali
Giuste condizioni di vita
Chiedendo contemporaneamente il rispetto delle nostre leggi e delle nostre norme
E questo è un esigenza che sentiamo anche nelle Marche tanto che a breve Confindustria Marche presenterà una serie di proposte su questi argomenti
Secondo punto per noi essenziale e la specificità regionale e la politica industriale per il territorio
Deve restare fermo al principio del riconoscimento delle differenze territoriali come espressioni della vitalità locale di tradizione di sviluppo di genialità autonome direi
Occorre valorizzare le peculiarità regionali in termini di sostegno allo sviluppo di politica e competitive per le aree più avanzate e di recupero invece per quelle aree più svantaggiate
Il federalismo deve facilitare l'adozione di interventi programmatorie legislativi che garantiscano maggiori opportunità di sviluppo
Solo così riusciremo ad attivare un meccanismo virtuoso di rafforzamento della competizione tra aree regionali a livello europeo
Terzo punto fondativo principio fondativo e quello che ho citato in apertura
Centralità dell'impresa e limiti dell'intervento pubblico in economia
Come già detto il riconoscimento del ruolo centrale dell'impresa nel quadro dell'assetto federale è un principio irrinunciabile occorre trovare naturalmente un'intesa di fondo sulla collocazione di tutti i soggetti economici nel nuovo schema istituzionale
In ogni caso va riconosciuto il mercato un valore originale di arbitro nella competitività dell'impresa
L'organizzazione federale deve perciò rispettare e valorizzare le libertà economiche fondamentali tali libertà non devono e non possono essere falsate o penalizzate da interventi pubblici
E di conseguenza l'azione politica amministrativa della Regione e degli enti locali
Deve assolutamente essere orientata alla piena liberalizzazione e privatizzazione di tutti i settori dell'economia in cui permangono quote troppo pesanti di presenza pubblica
E se mi consentite di fare qualche esempio marchigiano
Potremo parlare di aree opportuni Falconara di trasporto pubblico di smaltimento di rifiuti e ancora di tante altre cose
Altro principio fondativo la sussidiarietà
Soprattutto quella orizzontale per noi un principio primario
Che deve caratterizzare la organizzazione di uno Stato moderno
Anche nella nostra regione gli attori sociali sindacati organizzazione imprenditoriale spesso hanno svolto in molti campi un ruolo anticipatorio un ruolo di supplenza nel confronto degli apparati pubblici e hanno sempre dimostrato e dato prova di forte energia e di capacità progettuale
Quindi il federalismo è un'occasione irripetibile direi
Definire un ridefinire le spese di conto le sfere di competenza tra pubblico e privato favorire la riduzione del peso del pubblico sull'economia
E introdurre elementi di competizione di mercato anche nell'organizzazione dei pubblici poteri
Altro principio fiscalità e finanza pubblica locale
L'ho anticipato Confindustria condivide assolutamente il principio dell'autonomia finanziaria delle Regioni
E questo deve rappresentare un corollario alla potestà legislativa e alla ampia gamma di competenze che viene loro attribuito con la riforma federale
è chiaro però che autonomia fiscale finanziaria e responsabilità politico-amministrativa devono essere strettamente collegate strettamente interdipendenti
Una cosa per noi essenziale e che l'autonomia impositiva
Deve essere sostitutiva e non aggiuntiva della fiscalità centrale
E l'obiettivo deve essere quello di arrivare ad una progressiva graduale riduzione del prelievo fiscale accompagnata da una contestuale eliminazione di tutte quelle specie improduttive che francamente pullulano
Altro principio dell'autonomia organizzativa e la partecipazione
E sono arrivato in fondo con miei principi
Confindustria guarda con estremo interesse attenzione a questo processo di riscrittura degli Statuti regionali da cui si attende sostanzialmente una revisione organica in termini di finalizzazione ed efficacia
Dei processi che regolano lo svolgimento della Mini dell'azione amministrativa locale e la sua organizzazione Inter
Noi chiediamo che l'effettuazione
Di questa revisione degli statuti si realizzi
Conforme effettive di coinvolgimento e di consultazione con la Società Civile e con tutte le rappresentanze di quelli che si possono definire interessi diffusi sia nella fase di definizione degli obiettivi comuni di crescita obiettivi di crescita del territorio sia nella fase di realizzazione e devo dire che in questo senso un primo primo segnale positivo da parte del Consiglio regionale delle Marche e emerso in questi giorni con l'apertura del Forum delle Autonomie locali
Io spero di essere stato su sufficientemente chiaro e non troppo lungo
Nello sport di quali sono i punti fondamentali per Confindustria
Sia relativamente alla politica economica che allo sviluppo federale del nostro Stato e vi ringrazio per l'attenzione che avete prestato
Ringraziano ingegner Lucarelli che ha posto diverse questioni tra queste ha posto il tema di come le imprese possano essere radicate in un territorio cioè agire nel territorio agire localmente e per fra fare parafrasare diciamo una celebre frase degli ambientalisti oggi è la giornata europea dell'ambiente ci ricordava Forte Clò agire localmente del territorio ma pensare globalmente morì nel questa necessità di confrontarsi anche con i mercati mondiali avvento però radici nel territorio penso che le Marche e anche la sua azienda
Campo dei distretti dell'Elettronica dell'agroalimentare della calzatura se è un esempio di come si possa conservare una dimensione locale confrontarsi con la dimensione globale internazionale
Grazie per l'intervento a questo punto sempre per rimanere
In tema di impresa e diamo la parola a Ugo Girardi dice il segretario nazionale dell'Unioncamere
Buongiorno a tutti diceva prima il dottor Lucarelli un piemontese tremò trapiantato nelle Marche io sono una scolano trapiantato a Roma vengo sempre molto volentieri però qui
Ieri già il presidente Gibelli ieri a nome presidente Sangalli di Unioncamere ha esplicitato
La strategia del sistema delle camere di commercio le forme di collaborazione anche rispetto al mondo delle Province e rapporti con le Province ha parlato del quadro di pluralismo istituzionale che è uno straordinario patrimonio del Paese vorrei fare delle riflessioni su questo aspetto a fare anche con voi questa Cordova è un testo scritto visto anche la ricchezza dell'interventi che mi hanno preceduto visto il fatto come diceva il presidente Colonnella che ci saranno gli atti voi mi permettete di leggere gli atti e io non leggo l'intervento farò solo alcune riflessioni molto sintetiche su due passaggi che poi sono state passaggi introdotti nella relazione del professor Carboni una fase complessa quella che stiamo vivendo che ha due connotati principali
Il tema del decentramento
E del rilancio di una nuova programmazione negoziata dal basso concertata allora su questi due poli
Delle brevi riflessioni
Che si innestano appunto sulla riflessione fatta ieri dal presidente Gibelli e dire a nome delle camere di commercio
La fase è delicata perché questo processo di decentramento sta avvenendo l'abbiamo detto tutti senza una copertura costituzionale la Bicamerale aveva provato a lavorare sull'articolo centodiciassette della Costituzione sull'orlo delle regioni e degli enti locali
Non si è riusciti a completare il disegno ci si sta riprovando il Parlamento una condizione difficile quindi a un decentramento amministrativo
Molto rilevante perché tanti poteri stanno ormai nel territorio su tutti i vari settori pensiamo anche al tema del fondo unico dell'incentivi su cui le regioni stanno lavorando quindi sui trasporti locali tantissimi il tema Della stessa riforma del commercio lo Stato ha fatto parecchi passi indietro ha dato queste competenze sia pure in un quadro amministrativo a livello locale si sta completando anche il percorso di copertura con risorse umane e finanziarie
Di questo decentramento per consentire poi a chi riceve le belle che di far fronte attraverso questa copertura certo ci sono delle contraddizioni in questo processo proprio perché è mancata questa revisione costituzionale ad esempio le regioni a statuto speciale che proprio c'è questo paradosso hanno più autonomia delle regioni a statuto ordinario però ce lo segnalano le camere di commercio della Sicilia della Sardegna della DDR Cioni
Non possono applicare otto automaticamente tutti questi decentramenti perché devono al limite cambiare i propri statuti con legge costituzionale
Ora la recente decisione che anche nel regione a statuto speciale si estenderà quel passaggio fondamentale che è stata la legge costituzionale uno del novantanove che abbiamo qui Presidente D'Ambrosio che ha creato presidenti eletti cosiddetti governatori sarà un passaggio fondamentale anche per le regioni a statuto speciale altrimenti ci sarebbe questo paradosso no che questa velocità di trasferimenti diventa nelle regioni a statuto speciale che pure hanno più potere momento di freno di lentezza quindi si sta cercando di recuperare questo aspetto ora le camere di commercio seguono anche se con molta attenzione il discorso della nuova fase costituente delle Regioni a statuto ordinario le Regioni sappiamo i governatori
Loro capo devono riscrivere gli statuti che cosa poniamo anche noi come tema vero ricordava da ultimo proprietà prestante della Confindustria il tema della sussidiarietà che cosa vuol dire sussidiarietà vuol derive
Modo diverso e dire quello che ieri ricordava nel suo intervento il presidente colonnello federalismo cooperativo e solidale cioè cercare di porsi questa domanda nel decentrare qual è l'obiettivo l'obiettivo è avvicinare all'utenza al cittadino all'impresa le risposte perché le cose funzionino meglio allora se questo è il problema questa sussidiarietà questo decentramento mi pare le preoccupazioni che emergevano ieri anche sul possibile rischia di centralismo regionale devono essere letta in quest'ottica che decentrare vuol dire cercare di chiedersi ogni volta
Fin dove posso spingere questo de avvicinamento questa prossimità della risposta all'utenza all'impresa cittadino quindi significa anche come ha fatto la legge Bassanini che ha innescato questo processo di decentramento vedere di valorizzare tutte le autonomie non solo tutte le autonomie locali quindi ruolo delle province delle comunità montane dei comuni ma anche abbiamo detto le autonomie funzionali lo ricordava anche
Rappresentante del CNEL Vanni ma anche oltre all'università le camere di commercio tutte quelle rappresentanze economiche sociali con gli altri enti che possono dare delle risposte in maniera più produttiva in un'ottica quindi di elevamento della competitività del Paese quindi l'ancoraggio la stessa la stella polare di questo processo di decentramento elevare la competitività avvicinare le risposte perché tutto funzioni meglio
Questa il primo discorso e avviene con l'altro polo una fase in cui la programmazione non è più programmazione dall'alto non c'è più
Ad esempio nelle regioni il ritardo di sviluppo la Cassa del Mezzogiorno c'è lo sviluppo dal basso la concertazione i territori che cercano di rendere sviluppo idee creando coalizioni nel territorio i patti territoriali gli accordi c'è un governo decentrato delle risorse questa è una sfida importante in questi giorni come camere di commercio stiamo dialogando con le regioni soprattutto nelle aree dell'Obiettivo uno sui fondi strutturali è l'occasione di sviluppo dei prossimi sette anni per le regioni del Mezzogiorno per riuscire a l'aggancia arsi con una corsa inseguimento con la velocità di sviluppo del resto dell'Europa ci sono circa cento mila miliardi da risorse comunitarie risorse
Nazionali e risorse private che devono essere spesi con i complementi di programmazione sappiamo che è una sfida grossa perché se non si spendono i soldi questa volta non c'è possibilità di recupero se si spende male o senza efficacia non si può avere il dieci per cento di riserva risorse premiali quindi è una sfida di efficienza questa sfida di efficienza è importante perché se è vero che dobbiamo costruire questo federalismo solidale come dice diceva il presidente Colonnella qui c'è un rischio
Nella programmazione dal basso che se poiché i territori non riescono ad avere efficienza territorio debole rischia di essere ancora più debole e quindi c'è questa sfida di efficienza da portare tutti i contesti le camere di commercio a loro volta hanno fatto un grosso sforzo di efficienza attraverso soprattutto le nuove tecnologie
Quindi hanno cercato di lavorare attraverso le tecnologie dal portale per le imprese che consente ormai da alcuni mesi a tutte le i cinque milioni di imprese iscritte nelle camere di avere ad esempio un primo sito Pechino non l'ha fatto per potere esaltare la propria capacità di penetrazione del dei mercati a tutta una serie di altre sfide si parlava prima da parte del vicepresidente quello dell'UPI dei temi ambientali
Proprio in questi giorni siamo impegnati su una borsa telematica dei rifiuti insieme all'ANPAS stiamo lavorando lo presenteremo lunedì a Milano un percorso che potrà vedere anche la collaborazione delle province di sistema telematico da priva applicare nel comparto dei rifiuti quindi le tecnologie anche nella pubblica amministrazione possono essere uno strumento di efficienza molto importante
Per vincere questa sfida la competizione nei territori se vogliamo che poi porti lo sviluppo anche dove ma anche lo sviluppo deve riuscire a fare questo passaggio ora con l'Unione delle province e vado velocemente verso le conclusioni del mantenere la promessa iniziale ne abbiamo tante forme di collaborazione già dal novantasette c'è un accordo il programma fatto
Dall'Unione delle Province dall'Unioncamere su quattro punti la semplificazione amministrativa
Le infrastrutture so qui
Prince di Ascoli anche presidente Gibelli ieri mi parlava dell'impegno che la Camera di commercio insieme agli altri enti sta facendo sui temi delle infrastrutture viarie il tema dell'ambiente cose dette prima
Il tema del monitoraggio dell'economia degli studi le ricerche su questo Accordo di programma fatto con Lupi abbiamo anche innestato un accordo più operativo perché il volto nostro Istituto Nazionale Tagliacarne
Ma questi accordi nazionali non sono altro che il coronamento la sintesi degli accordi fatti
Già da singole Province con singole Camere di commercio prima dell'accordo nazionale dopo l'ultimo che ho visto sono stato recentemente a Potenza un accordo fatto anche qui per cercare di muoversi in una ottica e chiudo su questo aspetto che è quella della collaborazione istituzionale questo percorso che si sta compiendo con le sue contraddizioni decentramento programmazione negozierà dal basso
Richiede questo salto di qualità troppo spesso in passato le varie istituzioni
Invece di collaborare si sono scontrate anche perché non c'era un quadro chiaro sicuramente delle competenze oggi se vogliamo dire vincere questa sfida del decentramento
E della gestione decentrata delle risorse serve una forte collaborazione istituzionale la Camera di commercio può essere un punto importante perché ha è una pubblica amministrazione ma al proprio interno i rappresentanti delle imprese e quindi può aiutare ad avvicinare le risposte a quel mondo delle imprese che poi diventa un fattore importante della competitività del nostro Paese e vi ringrazio per l'attenzione
Grazie tirar che ci ha parlato appunto dalla costruzione di rete d'impresa di efficienza di sistema di produttività generale del sistema
Sia dell'impresa che dell'ambiente circostante
Io corre a questo proposito dire che esistono già diversi canali di rapporti di comunicazione di i protocolli d'intesa uno a livello nazionale tra UPI e Unioncamere per esempio
La rappresentanza per radere per i Rapporti comunitari anche a livello locale regionale provinciale c'è qui presidente provinciale regionale neo presidente regionale G. velieri cui stiamo lavorando insieme sia sui finanziamenti europei sullo sportello unico quindi è un campo su cui c'è già una forte cooperazione
Questo punto io darei la parola a Guglielmo Loy
Responsabile della programmazione territoriale della UIL che ringrazio perché fin dalla prima ora collaboratore
Partecipando attivamente a questo nostro convegni
Grazie presidente io credo che
L'idea di chiedere anche un contributo delle organizzazioni sindacali
Non sia un atto rituale
E cerco
Brevemente di spiegare nel contempo di ringraziare ovviamente
Sia l'Unione delle Province italiane
In particolare il presidente della Provincia di Ascoli
Del
Bossi per la possibilità che Citati portare come si dice un contributo io cercherò subito di andare un attimo sul concreto
Perché ripeto non credo che il sindacato sia stato invitato per partecipare a un dibattito
Sta salendo sulle ingegnerie istituzionali cosentina fra l'altro ovviamente ci riguardi un federalismo riforme istituzionali ma per capire come questo dibattito delle decisioni eventualmente parte già ci sono le leggi che ne conseguiranno incidono sulle condizioni di vita dei cittadini in generale Messico ci consentite delle condizioni di vita di un pezzo importante significativo di questo Paese che il mondo del lavoro in generale il mondo del lavoro dipendente
Noi insomma sono sette otto anni che abbiamo formalizzato
Attraverso alcuni accordi a partire dal novantadue novantatré l'accordo di concertazione primo
Che i processi di sviluppo non potevano limitarsi a una
Posizionamento diciamo così centralista o statalista
In particolare l'ultimo quello del Natale del novantotto l'accordo per il lavoro
Aveva già previsto la necessità di trasferire a livello locale la capacità di spinta
E di partecipazione delle forze sociali e delle istituzioni per aiutare contribuire appunto a un processo di sviluppo
L'idea generale naturalmente che un buon funzionamento del sistema paese in generale dei sistemi locali
Sia la condizione preliminare
Per facilitare
Anche un miglioramento delle condizioni di condizioni di vita e di lavoro
Dei lavoratori parti che si riferiscono appunto a questo pezzo importante della società quindi questa è la convinzione uno Stato più efficiente
Un'articolazione migliore dei poteri e delle responsabilità
La comprensione che parte delle decisioni saranno sempre più demandate a livello sovranazionale
E dello ed Europa in particolare e che la seconda condizione è che ci sia armonia tra le grandi scelte soprattutto in tema infrastrutturale e il sostegno allo sviluppo regionale
In particolare verso le aree subregionali
Ma è così come questo credo che sia in gran parte condiviso
è evidente
Che si è se è vero che si sposano nel territorio gli elementi che consentano di sostenere questo sviluppo aumentano potevano aumentare con esso le responsabilità i poteri delle Autonomie locali in generale delle Province e dei Comuni in particolare
Nell'attività sindacale solo cercato o cercare di tornare indietro un poco la memoria
Mi ricordo che il sette otto dieci anni fa
In pochissime amministrazioni locali esistevano gli assessorati al lavoro all'ospite
Le Province in particolare ma anche come dopodiché sono cominciate a nascere badate bene prima del trasferimento di deleghe importanti e significative quali quelle del lavoro e della formazione
Perché era evidente
Che dalla come si dice dalla società civile usiamo un termine si abusa pure troppo
Saliva una domanda che cercava risposta nell'interlocutore in qualche modo più vicino
Di fronte ai processi di di Belgrado in alcuni casi di difficoltà in altre del capacità di produrre ricchezza in quel territorio a chi ci si rivolgeva sapendo delle condizioni della politica da una parte economiche dall'altra e scarsamente verso lo Stato centrale e si cercava un interlocutore più vicino
I patti territoriali che sono nati successivamente in realtà avevano già prodotto informalmente una rete di discussione di dibattito in moltissimi territori cercando di coinvolgere i Comuni e le Province a volte solamente le associazioni datoriali e sindacali perché era chiaro che si doveva riempire un buco un cratere derivante dal fatto che i trasferimenti dal centro erano sostanzialmente quasi ridotti allo zero
Questo poi nel tempo naturalmente ha prodotto una miglioramento anche della competenza dei ruoli credo che su questo il dibattito si è aperto in questi giorni non merita da parte nostra ulteriore il contributo contro le centrali ipotetico centralismo regionale la necessità che la sussidiarietà sia veramente una differenziazione di ruoli di complementarietà di responsabilità
La necessità un conto naturalmente il ruolo del Comune
Un conto è quello delle aree più vaste delle province in particolare mantenere o cercare di far mantenere alla Regione un ruolo
Programmazione di indirizzo generale anche di armonizzazione delle diverse problematiche le aree sub regionali hanno quindi in qualche modo ma come deve essere tra l'altro il compito della politica non è solamente quello di sommare i vari interessi sociali territoriali che ci stanno ma di trovare una Bolivia e credo che questo sia particolare il compito che le regioni debbono avete l'altro giorno ha avuto notizie lo dico per un aneddoto insomma non cito la Regione
Che è stata presentata una proposta di legge sulle scuole materne non commento la discussione sul tuo pubblico privato non è qui
Non c'è mai citata nella parola provincia nella parola comune
Che rende abbastanza difficoltoso pensare imposta aprire un meccanismo voglio dire di novità anche in un settore così delicato senza fare i conti voglio dire con la realtà anche situazionale
Più vicina alle famiglie questo nanetto naturalmente speriamo che non sia un esempio che venga seguito ma in sostanza è chiaro che l'armonia e ruoli delle competenze soprattutto sulle questioni legate in generale allo sviluppo in particolare alle problematiche del lavoro devono trovare una giusta una giusta collocazione quindi no al centralismo gestionale reale sussidiarietà
Nuovo Tirreno di programmazione negoziata naturalmente mi soffermerò molto brevemente sui fatti che se ne è parlato poche dove
Invero basta
Approfondire
Io non credo alla fine di quell'esperienza dico brutalmente credo anzi che vada sostenuta attraverso una maggiore responsabilizzazione delle regioni non in termini gestionali ma di accompagnamento e di armonizzazione rispetto appunto al rischio di campanilismo il localismo esasperato valorizzando naturalmente al suo interno le capacità di conoscenza delle realtà locali che le Province hanno e che i Comuni in alcune situazioni
Possono
Svolge efficacemente
Io sarò breve vado al nodo che vorrei porre con me anche estrema brutalità alla questa discussione che ripeto credo che sia molto
Maggiori responsabilità maggiori poteri trasferimento di competenze polemiche annesse caso ANPAS tutto quello che abbiamo sentito ma sostanzialmente oltre a questo c'è un inizio un graduale aumento
Delle capacità e delle responsabilità impositive delle Autonomie locali
Credo che nessuno in Italia possa sostenere che deve essere aggiuntive
Pressione fiscale nazionale diamo per scontata se non saremmo però attenzione
Questa cosa provoca un effetto che viene oggi sottovalutato ma che rischia di scardinare il sistema che piano piano ci stiamo costruendo fino a oggi la politica del rettifica consentito da una parte con estrema fatica Vannella sottolineato molto efficacemente un sostanziale mantenimento del potere d'acquisto dei salari un abbassamento del debito pubblico un abbassamento del tasso di inflazione si reggeva su un'impalcatura che sostanzialmente portava anche a un tentativo di evitare per esempio una impennata dei prezzi un'impennata delle tariffe eccetera
Oggi e cosa avviene autonomia impositiva
Meno trasferimenti di risorse dallo Stato alle alle autonomie locali
A volte accompagnata io dico una necessaria
Speriamo che non sia eterna
Ho necessari obbligo soprattutto per i comuni parte delle Province di alzare il livello di tariffazione dei servizi locali
Alcune province e alcuni comuni più efficienti hanno ridimensionato questo problema altri no in sostanza pongo a voi e nomina domanda
Il reddito dei lavoratori pure in qualche modo garantito da quelle politiche nazionali
Rischia di essere fortemente messa in discussione da questa fiscalità locale
Dice fin qua ce ne possiamo anche pregare come si dice a Roma nel senso che è un problema legato al rapporto tra cittadino e amministrazione ma mi rivolgo alla Confindustria
Questo sistema rischia di scardinare i livelli contrattuali perché è evidente estremizzando il ragionamento che rischia di partire una richiesta di maggiorazioni salariali anche fuori dal recupero di produttività nelle aziende per consentire la difesa del potere d'acquisto
Del salario facciamo un esempio paradossale se la tassa sui rifiuti anziché raddoppiare come avvenuto in molte città triplica e quadruplica io a fine mese mi ritrovo cinquanta settanta cento
Quello che
è chiaro che non c'è un collegamento diretto tra quello la presenza in azienda ma badate bene sindacato del che spera di fare il suo mestiere questo problema se lo porrà
Alla fine come nessuno vuole alimentare un inseguimento tra costo della vita a rischio salario evidente che i processi di condivisione dello sviluppo locale
Deve essere accompagnata anche da una capacità delle amministrazioni delle associazioni datoriali dei sindacati
Di bilanciare questo processo attraverso una maggiore produzione di ricchezza di occupazione a quel punto anche un adeguamento delle tariffe rientrerebbe sarebbe recuperato
Attraverso questa produzione di ricchezza che verrebbe
Io capisco che l'Unione province non ha responsabilità in tutto questo
La responsabilità legislativa ma badate bene questo rischio ve lo ritroverete tutto quanto nel governo delle dinamiche sociali e delle relazioni
Sindacali e industriali dei vostri territori quindi
Mi fermo qua
Capisco di aver posto un problemino non da poco però ritengo che se vogliamo far sì che questo processo condiviso
Il trasferimento e rafforzamento delle responsabilità dei poteri locali perché hanno maggiore capacità di governo degli anche lo sviluppo debba ai dare una risposta o tentare di dare una risposta a una modifica strutturale strutturale che vi sarà anche nel modello delle relazioni sociali e sindacali vi ringrazio
Grazie Guglielmo Loy
Alcune lettere alcuni telegrammi l'Eurobic di Salerno l'onorevole Luciana Sbarbati purtroppo il congresso della Romagna per la sua importanza politica richiede la mia presenza non potrà essere con voi l'europarlamentare Luciana Barbati
Sbarbati la parola a questo punto a Maria Assunta Paci Presidente dell'Uncem le comunità montane delle Marche
Io credo che per individuare gli scenari e la prospettive della programmazione negoziata nelle aree montane occorra partire dall'esiste
E per questo vorrei evidenziare il ruolo delle comunità montane tra l'altro Ente territoriale Inter locale assai poco citato in questi due in questi due giorni
E ritengo che potrebbe proprio essere utile leggere la relazione del novantanove sullo stato della montagna e in particolare il capitolo tre tre che ha come titolo la programmazione negoziata nei territori montani per rendersi conto del ruolo di attori di promotori in questo settore che hanno avuto le comunità montane
I dati relativi contenuti in questa in questo documento ma anche presso il ministero del Tesoro
Hanno evidenziato con forza il ruolo protagonisti COO delle forze sociali degli amministratori delle comunità montane dei comuni che con essi si sono raccordati sicuramente delle province e delle regioni
E in modo particolare hanno evidenziato come e gli amministratori delle comunità montane grazie anche a un convegno del novantasei che il CNEL ha organizzato con l'Uncem hanno saputo cogliere la novità di questo di questo nuovo strumento di programmazione che è apparso assai utile nelle aree montane
E che sono assai frammentato in contanti piccoli piccolissimi comuni quindi e con estrema difficoltà a prendere parte a partecipare a questo tipo di programmazione
Basti pensare al fatto dell'Appennino centrale
Un fatto che è stato promosso proprio da comunità montane marchigiane ma che ha poi coinvolto oltre la regione Marche anche la regione Emilia Romagna l'Umbria e la Toscana
Un patto che comprende a cui hanno aderito attraverso le comunità montane attraverso undici comunità montane di quattro regioni bene ottantanove comuni
Che e vede partecipare appunto le quattro regioni quattro Province
E diciotto ben diciotto associazioni di categorie tra cui istituto di credito camere di commercio associazioni di categoria rappresentanti delle università e delle centrali cooperative
Con una popolazione coinvolta di oltre trecento mila abitanti
Ecco dicevo che e queste ostaggi indicare quanto sia importante il protagonismo le comunità montane soprattutto se pensiamo che sui dieci patti territoriali finanziati dall'Unione europea
Ventre insistono su territori montani
E sui patti territoriali nazionali di quelli finanziati cinque sono in aree montane e per altri nove sempre di aree montane
Siamo in fase di concertazione locale questo è un dato assolutamente e importante assai significativo soprattutto se essi e lo si confronta con i il numero Dien ti di associazioni quindi di soggetti attivi coinvolti e il numero del della popolazione e la mia ampie pause anche delle aree interessante
Per correttezza occorre dire che e i patti territoriali promossi in modo particolare le comunità montane sono in fase molto più avanzata e per quel che riguarda l'Appennino mentre risultano un po'più arretrati quelli delle fasce delle fasce alpine
Ecco io credo che a questi risultati
Si sia potuti arrivare perché negli amministratori delle comunità montane sono velocemente maturate alcune considerazioni politiche fondamentali
Come per esempio la volontà di fare uscire le aree montane da una cultura di sussistenza facendosi carico di una cultura ben più
Impegnativa ma sicuramente più proficua una cultura di Progetto
Una cultura di Progetto alimentata dalla convinzione che nelle aree interni i punti di debolezza del mancato sviluppo potevano trasformarsi in punti di porta in punti qualificanti
L'identificazione dei punti di forza si sono basati sulla qualità della vita una qualità della vita in un ambiente naturale preservato
L'ambiente certamente qui viene inteso nella sua accezione più ampia non solo come paesaggio ma anche come territorio fortemente antropizzato
Quindi come luogo disseminato e certamente di culture certamente di paesaggi agrari meritevoli di conservazione ma anche come borghi come chiese come i piedi
Come luogo in cui l'uomo in cui l'uomo vive opera e lavora
E quindi abbiamo voluto e come comunità montane metterà all'interno dei patti territoriali l'ambiente inteso proprio in questo significato
Così ampio e io quindi all'interno dell'ambiente abbiamo cercato di programmare uno sviluppo sostenibile questo significa che la qualità deve essere alla base di ogni nostra programmazione una qualità che ovviamente ci porta anche a fare una scelta molto preciso nei confronti degli insediamenti industriali
Sì le menti industriali che devono essere compatibili che non possono essere invasivi che devono essere rispettosi una qualità che sta alla base né di chi deve stare alla base dei prodotti sia ai piccoli sia di quelli tradizionali
E ovviamente una qualità che deve stare alla base anche e per quella nuova fonte di sviluppo importantissima che noi riteniamo importantissima per le aree montane
Che il turismo ovviamente come si ricordava ieri non certo il turismo e di massa il turismo
Di certe e di certe aree ma un turismo attento a questi valori ambientali capace di Sat sì rispettoso e capaci di sapere ebbene cogliere e apprezzare le bellezze architettoniche innaturali e anche la nostra la nostra capacità di di un essere Hospitality zaffiro offrire produttivi sani ecco io credo che il dato ma il dato più importante al di là dei risultati oggettivi che abbiamo che abbiamo conseguito credo questo sia il fatto che le comunità montane gli amministratori delle comunità montane
Insieme alla cultura di Progetto hanno saputo cogliere questo spirito formativo innovativo e sperimentale del patto territoriale che rappresento
So che quindi non attende lì non si aspetta solo gli interventi ordinari e straordinari dall'alto
E la necessità di trattare gli interessi locali attraverso il metodo della concertazione in una logica progettuale che veda come attori primari gli enti locali con le parti sociali
I rappresentanti cioè degli interessi dell'impresa e del lavoro in rapporto con la pubblica amministrazione
Non è un caso in questo che ci sia stato un i nostri patti territoriali un rapporto costante una partecipazione continua con le organizzazioni sindacali
Con le associazioni di categoria così come per il discorso che facevo prima
E di uno lo sviluppo di una programmazione compatibile con l'ambiente e il fatto che moltissimi enti parco hanno partecipato al hanno partecipato all'elaborazione di questa progettualità ecco allora si comprende che e i patti territoriali si sono mossi nell'ottica che la montagna non rappresenta più un territorio indistinto di presso ma di un territorio fragile
Un territorio che richiede un approccio diversificato al problema
E noi pensiamo che i patti e territoriali e gli altri strumenti
E della programmazione negoziata possano proprio offrire questi questi strumenti
A ulteriore riprova di quel che dicevo prima cioè del fatto che c'è stata la crescita di un nuovo il nuovo approccio verso la programmazione vorrei che dire che cosa è successo in lunare nell'area colpo in cui esso viene manifestato si è realizzato il patto dell'Appennino centrale
Bene in cui siamo riusciti a realizzare i a realizzare anche a portare a casa i risultati del patto per l'occupazione del patto specialisti coperte di riqualificazione ambientale e dura l'appiglio del patto sociale
Non solo ma partendo da questi presupposti partendo da questa nuova il modo di operare si è dato l'avvio si è iniziato in maniera sperimentale anche un nuovo processo nuovo
Progetto associato di marketing territoriale
Che si chiama chiocciolina Pennino e che vede il coinvolgimento di quindici comunità montane di quattro province di quattro regioni
Di sei Gal ampliando ulteriormente il territorio del patto dell'Appennino
Insomma impatto in aree come quelle montane si sta rilevando uno straordinario motore di sviluppo avanzata di una realtà territoriale
Ma questo potrà essere ancor più vero potrà coinvolgere quelle aree che ancora ne sono fuori che ancora ne sono state toccate
Soprattutto se come si è detto ieri in tantissimi interventi si riuscirà a porre in atto un processo di semplificazione di questo meccanismo molto articolato
Se si riuscirà ad essere più veloci soprattutto se si tutti chiederanno con chiarezza i ruoli di ciascuno in momenti in cui ciascuno deve decidere e si avranno quindi procedure più lineari e individuabili quindi chiarezza
Certamente anche la certezza dei finanziamenti ma soprattutto questa questa semplificazione
Ecco io credo che nelle aree montane
Perché una volta considerate spesso considerate aree depresse
Hanno saputo dare un buon un buon segnale e hanno saputo soprattutto dimostrare e che il patto territoriale laddove si è creato ha creato poi una serie di atteggiamenti
Virtuosi che hanno portato a gestire in maniera profili qua in maniera concertata con con tutte le forze sociali economiche
Un patto per lo sviluppo di questi territori
In questo e in tutti i settori delle e politiche europee a cominciare dal leader dai dall'Obiettivo due così figlia
Quindi io credo che occorra proseguire su questa strada pur con gli aggiustamenti necessari perché sono strumenti di straordinaria flessibilità che quindi si adeguano
Molto bene a territori complesse articolati come quelli montani
Grazie molto e per questo intervento dopo dopo aver sulla Paolo Nerozzi per la CGIL
La dimensione
Internazionale la globalizzazione dell'economia
Pongono a noi a noi tutti
Due punti di riferimento importanti la dimensione politica
E sempre più unitaria dell'Europa
In questo senso lo sviluppo locale come perno e come rapporto
Di questa nuova dimensione europea questo senza la riflessione che si è fatta effettuata l'avete fatto come l'Unione province italiane
Sulla programmazione territoriale sulla centralità del territorio noi questi convince ci convince anche l'analisi che è stata fatta sugli strumenti e il suo ruolo nella programmazione negoziata
Come elemento importante di questo sviluppo locale
I patti territoriali
Bisognerà approfondire
Probabilmente tutti insieme tutti coloro che li hanno determinati
I frutti risultati elementi che non hanno funzionato ma è indubbio che c'è un elemento importante
Che tutti riconoscono decisivo e che si rischia invece di e di innate
Con nuovi provvedimenti commuove i premi e quello dell'attivazione non c'è benissimo rappresentante delle comunità montane dal basso
Di forte disponibili a cambiare e accusa definire un nuovo modello tipico
L'attivazione vede sistema delle autonomie locali dei Comuni delle Province
Una nuova classe dirigente che è nata da questo moderno programmatorio iniziato nel novantadue novantatré
La partecipazione forze sociali e dell'imprenditoria delle varie forme di traiettoria la grande industria ma anche la piccola e media industria artigianale
Ma anche la partecipazione di altre forze sociali forte associative
Penso che la per la difesa dell'ambiente di nuovi sviluppi culturali del terzo dell'associazionismo del terzo settore
Hanno determinato dal basso un nuovo modello di società che è stato frutto della ripresa di questo Paese
Ecco allora se anche i provvedimenti della Finanziaria che sono stati fatti perché noi condividiamo Oliviero per dovere qualche osservazione
Su alcune osservazioni Confindustria
Hanno un senso se si muovono nella valorizzazione e nella nuova estensione a livello regionale e territoriale della programmazione negoziata ed epatite
Cioè anche il credito di imposta anche le altre misure hanno consenso se implemento ne valorizzano queste ferie
Proprio perché noi pensiamo lo dicono tutti poi tra il dire el praticare la distanza e grande
E lo sviluppo del nostro Paese parte dalla felpa sulla qualità sull'eccellenza sulla qualità l'unicità dei nostri prodotti
Dal prodotto teste prodotta agro industriale ma anche il settore importante della mia meccanico
Dall'unicità ed alla qualità dei nostri prodotti
Nove non riusciremmo nessuna quantità verso i bassi costi a fare concorrenza a Nettuno
Con tutta la buona volontà anche di qualche industriale non si presterà mai Magare
Collaboratore tessere ottanta mila lire al mese come succede in Marocco o un bracciante venti mila lire al mese come emergenti
Ma il nostri prodotti proprio rispetto al mercato globale per la loro qualità per la loro unicità e per il loro valore possono riempire Michieli mercato molto importanti in espansione questa elemento decisivo allora questo assieme al valore ambiente e territorio
Alla qualità del nostro ambiente
Avevi forze naturali al turismo ai beni culturali e all'intreccio fra queste due questioni possono portare il nostro Paese a mantenere accrescere il ruolo che ha la comunità europea nella comunità internazionale
Per questa ragione noi vogliamo interventi finalizzati alla valorizzazione della qualità e delle certezze
Sia sul terreno infrastrutturale delle infrastrutture materiali
Noi abbiamo una risorsa come quella del mare che non nutriamo
Ventenni nei perché in termini turistici sia in termini fino in fondo in termini logistici
Sia nella infrastrutturazione in materiale
Ma questo nella ricerca della formazione come elemento determinante
Credito d'imposta sulla ricerca sulla formazione che noi rivendichiamo come nostra richiesta che è stata messa in questa finanziaria si muove in pertosse
E allora se ambiente da un lato se territorio
E se qualità
Come elementi determinanti
E sono stati elementi determinanti per il risanamento di questo Paese a cui il mondo del lavoro a cori ha contribuito gran parte e me
All'impresa e allo sviluppo a cominciare dall'elezione diretta dei sindaci e deve cogliere il presidente di provincia di una nuova realtà
Locale
Ecco questo se valso per il risanamento lo dico
Va be'sa mentre il rappresentante degli industriali
Male che può valere anche nella fase nuova di espansione in qualche modo perché la questione sociale è un bene risanamento ma un bene necessario e non è un bene sempre li fitto lo diceva bene noi parlando delle tariffe anche in questa fase diretta ecco allora che anche i provvedimenti
Devono avere questo segno della qualità
A ma hanno non convincono i provvedimenti
Noi convincono i provvedimenti selettivo quindi sulla qualità sulla formazione sulla ricerca anche Fornovo
Ed è alla proposta che fate vi prego capisco bene perché voi rappresentate interessi come non era presente a Mentana
A piccolo difetto
Il primo difetto
E che l'insieme di questa finanziaria a una sua armonia
Che per quello che riguarda il lavoro pensionati sia quello che per quello che riguarda il mondo dell'impresa che non sono solo quelle grandi
Forse a lei dirà non interessa o interessa meno
Ma le piccole e medie industrie per cena dell'artigianato artistico provvedimento sospetto avete via tecnologico menestrello propone
Pone hanno i due problemi
Il primo intervento generalizzato ed interventi generalizzati in questo Paese
Non hanno fatto del bene
Il secondo problema e che rispetto al dividendo fiscale di oggi e del futuro
Parte dall'impresa e si dimentica lavoro dipendente e i pensionati
Ma la cosa più grave che non è realizzabile
E lei lo sa bene perché l'Europa non ci permetterà mai un un intervento differenziato farebbe del Mezzogiorno nei bar e le ultime cose che abbiamo e il Governo
Sulla base del Patto di Natale ha concordato con l'Unione europea e l'ultimo provvedimento che ci
E allora il rischio che quel provvedimento non favorisca l'obiettivo due Obiettivo uno cioè le parti del Mezzogiorno del la spina dorsale appenninica e del no che hanno più bisogno di un intervento appunto mira e io credo comunque che sarà utile
Discutere
Vorremmo avere anche la proposta sull'emersione in maniera più precisa per esaminarla medio diciamo però che l'equilibrio di questa Finanziaria soprattutto negli affetti
Negli aspetti di qualità ci convince e diciamo anche che il patto di Natale diceva Costantini
E noi non possiamo non essere d'accordo prima di modificarlo andrebbe e così non è soprattutto per l'emersione peraltro la riprendo e concludo sulle questioni politiche
Per usi gruppo locale che dal rapporto che questo atto
Con le riforme istituzionali
Noi volta la riforma costituzionale come sono state fatte e questo pone un problema
Pesante
è complicato
A nostro Paese nei prossimi
Mentre nei prossimi
Perché viene a mancare un equilibrio fra sistema delle Autonomie da un lato regioni dall'altro è stato centrale che diventa determinante
Nella nuova fase di autonomia finanziaria riforma
Delle riforme
La Camera delle Regioni delle autonomie dovrà essere il luogo dove si risolvevano di conflitti fra regioni
Che risolvevano sì sviluppava un processo di solidarietà farà regioni e regioni e fra stato centrale e Regioni ecosistema Vertov
Il venire a mancare di uno strumento così forte
Prendeva Conferenza Stato Regione Provincia uno strumento troppo debole rispetto i poteri che ti fa
E questo provoca politico
E provoca squilibrio in una fase appunto Codice Mazzaroli in cui noi dobbiamo avere un equilibrio fra pressione fiscale nazionale e quella locale
Ha detto benissimo io aggiungo un'altra cosa che completa quello che diceva c'è anche un altro fenomeno
E mentre ci sono magari il Paese
Vede Puglia o delle Marche
O dell'Umbria che aumenta le tariffe anche in modo corretto sono grandi aree metropolitane del Nord che hanno la nettezza urbana più bassa del più piccolo paese dell'Appennino un però massiccia
E c'è il rischio quindi
Soprattutto nella sanità che ci sia un trasferimento di risorse
Fra alcune regioni penso la Toscana l'Emilia l'Umbria e le Marche e l'Abruzzo non a favore della Calabria che si sarebbe un elemento di federalismo solidale a favore di grandi regioni del Nord
Aumentando uno squilibrio che già e Forte
E quando vi sono affermazioni come prestampata trenta S sessanta trenta settanta
E a stare attenti che cosa significa perché parlare di numeri in libertà
Pericoloso perché questi numeri sono la sanità la scuola le pensioni lo Stato meritiamo sono stato federale nato
Sul spartiti e si sono federati e non come il nostro lo Stato centrale che si disarticolato a una presa a una io
Divisione delle imposte trentanove e quarantuno allo Stato centrale
E il resto avere gli stati federale dello Stato lo Stato tedesco altro studente di Stato federale a lo stesso
Elemento di divisione penitente a settanta cosa significa vuol dire che non ci sarà più una salita unitarie per tutto il Paese
Buona unitaria per tutto il Paese un sistema di difesa anche ambientale concentrato per tutto il Paese quindi io credo che anche
Su questi terreni frutterebbe ad un federalismo che noi vogliamo ma che vogliamo appunto solidale che mantenga un intanto conferma la nostra nazione
Si debba in qualche modo riflettere anche prendendo esempio
Prendendo esempio battendo i denti nel tuo nel suo insieme dall'esperienza di altri stati nell'esperienze che in Europa e anche negli Stati Uniti d'America
E qualora che su questo anche noi Pardo
Siamo preoccupati di uno squilibrio che ci può essere appunto
E di un conflitto fra Regioni e Stato centrale ma anche
Peso
Diminuito
Del sistema delle Autonomie che sono parte importante di questo Paese delle province e i comuni e delle comunità ma
Voi ha fatto riferimento alla alla legge sulla maternità faccio riferimento su un'altra legge
C'è una Regione che vuole istituire il corpo di polizia regionale
Discutibile
Ma non si mette in discussione l'insieme della sicurezza nazionale si toglie ai Comuni e alle Province qualche anno
Se il problema del federalismo e togliere dal basso e non avere un equilibrio fra centro fra Stato centrale e Regioni che teme autonomie diventa una cosa che hanno non propri
Ecco allora che ci vuole un equilibrio fra Regione sistema le autonomie che vede anche negli statuti riconosciuto il ruolo delle Province e dei Comuni telefono
Così come negli statuti va riconosciuto in qualche modo i principi fondamentali della Costituzione
E ha affermato il principio ruolo nel partito
Ecco quindici
Anche su questo noi siamo interessati
E apprezziamo
L'invito Unione province italiane ci ha fatto e credo che l'insieme del momento sindacale da anche fare un'autocritica rispetto
Per Fava non sufficiente attenzione
Effettuato il sistema le autonomie cominciare a Province che per noi assumono in questa situazione particolare ruolo importante per la difesa in particolare nell'ambiente per la formazione e per noi che rende indispensabile un uomo catodico
Ecco io credo che questo sia utile
Assieme
Per le appunto creare un equilibrio armonico che sia di sa e in un certo senso anche di dialettica fra comuni province e regioni è stato c'entra
Termino con una battuta ieri stamattina forte ecco
Ci poneva la questione della centralità della conosco
Poi presidente del Associazione industriali ci ha posto il problema della centralità dell'impresa
Per dovere d'ufficio io dovrei porre il problema utilmente di porre il problema centralità della persona lavoro poi ripensandoci medio
Penso che abbia ragione
Presidente vicepresidente ecco
Forse la centralità del riccio del rospo è importante perché non si salvano le persone il lavoro e anche l'impresa
Se appunto non si salva questo ambiente che non vede si vede globalmente con sviluppo con una cosa che riguarda direbbe chi ci crede legittimamente l'insieme del creato o comunque tutto lo stato di cose diverse
Quindi sulla centralità del corpo di terriccio come CGIL ma credo anche commenta Guido Lecciso anche se oggi è assente
Possiamo fare con gruppi conduce e anche con le regioni e con i Comuni
Conto dopo credo siamo facciamo sono apatico quel cippo teniamo naturalmente no no non c'è bisogno non c'è bisogno di fare di fare è non è una novità e ci sia confronto e scontro ecco io credo che la novità emettere questo nuovo ruolo del sistema delle autonomie come parti importanti dello sviluppo del Paese
Rozzi
Ma in conclusione naturalmente vi ricordo che c'è una colazione subito dopo
Al circolo cittadino anche di prodotti tipici del Piceno
Questi giorni che sia un convegno nazionale abbiamo subito la concorrenza anche del Salone del Gusto di Torino però mi sembra che nostri ospiti provenienti da ogni parte d'Italia tutto verificare che usciti
Siamo
Attenere il confronto anche con queste occasioni nazionali
La parola a questo punto al nostro Presidente della Regione Vito D'Ambrosio
Abbiamo detto in questi giorni no al centralismo regionale sia la cooperazione tra i diversi enti di governo Regione Province enti locali nelle Marche abbiamo già detto che esistevano situazione
Tutto sommato diciamo ecco adesso positiva è un po'comunque abbastanza positiva sulla quale stiamo lavorando c'era stato un impegno anche del presidente ieri l'abbiamo riconosciuto sia l'intervento mio introduttivo che del presidente regionale dell'UPI occhielli ecco a lei la parola signor Presidente
Grazie io credo che sia dovuto soltanto al caso il fatto che mi trovi a parlare per ultimo non ne invece allo schema processuale penale per cui l'imputato parla per ultimo
Non mi sento assolutamente imputato e se lo fossi i miei avvocati hanno già parlato ieri cioè colonne lei occhielli sono i miei avvocati
Adesso Gonella un pochino pochino ha detto ha messo qualche ad di un po'limitativo ma la sostanza è che noi giovedì scorso abbiamo chiuso
Un accordo totale sulla distribuzione delle risorse del personale
Che dal primo gennaio o dal due gennaio due mila uno verrà attribuito a Regioni Province e Comuni
Con soddisfazione credo assoluta reciproca forse gli unici un pochino insoddisfatti sono gli uffici regionali che pensavano che il presidente avesse un po'più grinta per difendere non si sa che io non sono il rappresentante delle regioni Errani presidente di una Regione
E allora posso dire tranquillamente che sulla base di questo intervengo
E intervengo infilando alcune cose alcune considerazioni poche che sono un po'generali un po'ovviamente anche legate alla realtà che mi trovo a dover amministrare e governare
Non come governatore ma comprensibili non mi piace essere definito governa
Per tutto una carica simbolica che che è legata a questa qualifica che Monica
Allora
Voglio dire che
Comunque
Giovedì pomeriggio a Roma nel corso della conferenza stato regioni e città
Province Uncem quella che va sotto il nome di conferenza unificata abbiamo fatto il punto della situazione cioè della di come procedevano gli accordi proprio per la distribuzione di questi venticinque mila miliardi e cinque mila quasi dipendenti del governo centrale che devono essere distribuiti e collocati sul territorio per l'esercizio delle nuove funzioni e responsabilità
Ed è risultato devo dire che due sono le regioni sulle quindici regioni a statuto speciale due regioni sono sicuramente inadempienti altri due o tre hanno qualche problema ulteriore ma nove e probabilmente dieci regioni hanno raggiunto un accordo con i governi delle autonomie locali quindi vuol dire che
Non c'è la guerra in Italia fra le istituzioni per cioè soltanto una difficile opera di adattamento al ai nuovi ruoli e ha alle nuove prospetti
Nuovi ruoli e nuove prospettive che lo hanno detto già prima e quindi io non lo ripeto trovandosi scoperto scoperte costituzionalmente devono occupare gli spazi di una riforma importantissima che però non ha
Lo strumento fondamentale del patto costituzionale quindi a una sua
Direi debolezza strutturale
Quali sono i punti gli hobby entro nel nel merito quali sono i punti su cui dobbiamo riflettere su cui ci dobbiamo impegnare perché un un dato e sicuro
Se veramente pensassimo ad un una forma di federalismo decentramento re chiamiamolo come vogliamo noi non mi appassiona politiche
Che fosse conflittuale allora certamente andremmo incontro ad una esperienza Pessina che non solo farebbe rimpiange del centralismo statale ma farebbe rimpiange addirittura il centralismo direi dei tempi del Re Sole
Dobbiamo capire come invece andiamo avanti lavorando insieme e rispondendo ad alcune domande
Che io metto qui
Le domande sono primo chi decide che cosa
Secondo con chi decide che cosa terzo che succede e se non decide cioè chi decide al posto di questi sono i tre grandi interrogativi che sono poi alla base di tutto
Allora la programmazione negoziato concertata presuppone indubbiamente per me che ci siano due elementi di fondo e tre supposto
Il primo è che essi stessi sia di fronte ad un modello generalizzato e condiviso di federalismo solidale
Altrimenti non li avremmo un federalismo
Disuguale è sempre più disuguali un federalismo in cui forti sarebbero sempre più forti a danno dei dei allora se è così questo significa che ci deve essere in un ma il secondo presupposto poi dopo traggono conclusioni tutte tu secondo presupposto e che
E molto meglio
Una programmazione negoziata che ha una programmazione imposte su questo credo che non ci sia nessun Dupont per me non c'è nessun dubbio
Io non voglio imporre rinvenire programmazioni ai cittadini marchigiani
Perché sono molto convinto che sono loro in grado di capire meglio di esprimere meglio il loro interezza interessi dei territori vengono espressi al meglio del perito il luogo di qualcuno che è diciamo sopra questi territori è semplicemente quello di capire governare accompagnare la compatibilità e l'intreccio
Della soddisfazione dell'interesse trovandoci per definizione in una situazione nella quale non siamo con risorse limitate che se avessimo risorse anche se avessimo risorse limitate bisognerebbe comunque
Mettere d'accordo le richieste degli dei territori ma siccome non siamo così bisogna mettere d'accordo ancora di più
Allora il punto è e molto semplice ed è quello di cercare
Di utilizzare al massimo una disposizioni di assoluta lealtà istituzionale
E interistituzionale e cooperazione istituzionale e interistituzionale per arrivare ad un risultato che sia il più possibile condiviso
Ma non guardate per il discorso che anche esistere del consenso dalla condivisione che si traduce in consenso politico politico partitico di elettorale ma semplicemente perché in questo modo si fanno gli interessi del territorio e territorio i cui interessi vengono soddisfatti sono per definizione territori forti
Motivati territori sui quali si può fare conto in un'opera di progresso questi sono gli elementi allora che sul che significa questo io non lo so in astratto in generale poi dopo qualche altra riflessione la farò ma nell'ambito dell'esperienza concreta della regione ma anche significato che noi abbiamo appoggiato
Accompagnato finanziato gli studi di fattibilità dei patti territoriali incuranti dell'imperialismo il nostro territorio i patti territoriali
Nel territorio della regione e il patto territoriale a cui faceva riferimento prima la Presidente Paci tra le regioni dell'Appennino centrale
Abbiamo abbiamo assunto una responsabilità che all'inizio
Della
Predisposizione di questi strumenti non era prevista per niente all'inizio il meccanismo è nato il meccanismo dei patti e nato con un meccanismo che Baj passava che ignorava totalmente il ruolo delle regioni adesso mandano si sta scoprendo che invece è necessario coinvolgere il soggetto del soggetto Regione ma proprio perché come dicevo prima c'è bisogno di un luogo nel quale con pazienza con lealtà senza nessuna voglia di prevaricazione si raggiunga un accordo che sia condiviso e che soprattutto tuteli i soggetti che sono più deboli di fronte ai soggetti più forti
Sarebbe facile lasciare un federalismo costruito sui Comuni in Italia in fondo le regioni ci hanno trent'anni le Province cenano centocinquanta i comunisti affondano nel municipium romano
Ma noi non possiamo pensare ad un federalismo fondato sui Comuni senza momenti che siano momenti che tengono conto delle norme differenza di categoria di forza d'impatto di capacità
Nella rete dei comuni delle prove di tutto quello che in questo nostro Paese disuguale per definizione
E ora queste primarie secondo elemento
Ma veramente noi pensiamo che sia possibile proseguire questo tipo di riflessione fermandoci solo alle istituzioni
Agli o no io io francamente sono un po'stufo di che ragionare di ingegneria istituzionale sarà forse perché sono quattro giorni che ne discuto ininterrottamente prima
Ad Ancona Fano delle Autonomie poi a Roma alla Conferenza Stato Regioni eccetera poi ieri e a Urbino e oggi
Attenzione ad un'ottica che sia autoreferenziale a livello istituzionale perché allora noi potremo vedere o delle conclusioni che non sono nell'interesse delle popolazioni dei cittadini
Un federalismo ha senso e significato se risponde ad esigenze della società
E quindi questo significa che i principi di base che sono quelli sostanzialmente che non può uno decidere per tutti perché le situazioni sono molto diverse debbono
Entrare anche in quelle che non sono istituzioni io tutte le volte che mi trovo a parlare di questi temi dico guardate che se non penetra a fondo
L'ottica federalista nelle grandi organizzazioni dei sindacati in Confindustria nei partiti noi continuiamo a dire cose che sono monche
Perché un gioco soltanto tra le istituzioni è un gioco monco perché poi le istituzioni a un certo punto sono rappresentate da persone da soggetti che fanno riferimento a qualcosa diciamo
Che fanno riferimento a quei meccanismi che una democrazia come la nostra approvato e fino ad ora non è riuscito a sostituire anche se purtroppo scricchiola no per cercare di governare interessi divergenti e che sono le grandi organizzazioni ma anche quegli interessi non organizza
Queste è il punto fondamentale
A me non interessa nulla vedere se comando più io comanda più colonnello perché credo che ai cittadini marchigiani questo non interessa interessa invece i cittadini marchigiani se riusciamo a trovare un accordo per cui la provincia di Ascoli Piceno recupera il suo ruolo che ruolo che la vede fra le quattro province marchigiane sicuramente non al primissimo posto per una serie di cose allora
Allora sì che il ruolo della Regione ha un significato perché allora io posso posso giocare intelligentemente mi onoro di una programmazione che sia tale per cui una parte del territorio accetti di procedere a velocità minore
Perché un'altra parte del territorio deve procedere a velocità maggiore
Su questo dobbiamo misurarci ma ci misuriamo su questo sì abbiamo insieme tutte le grandi strutture organizzativa della società
Devono essere anche i partiti devono essere anche i sindacati devono essere anche le associazioni degli industriali perché guardate che Confindustria e forte a livello provinciale ma a livello regionale debolissime
Per la sua struttura organizzativa
E e e la stessa cosa quali venti gare per i sindacati confederali è uguale identica per i partiti
Allora questo tipo di realtà la vogliamo far crescere o pensiamo che sia una cosa tra non è una cosa tra è quella cui facciamo riferimento giorno dopo giorno per costruire progetti che sono allora non programmazione ma progetti
E questo è un punto l'altro punto
Mi si dice che ieri
Credo Macciotta che non vedo qui ma con il quale abbiamo una lunghissima amicizia e frequentazione
Ha detto che la tendenza non ho capito se la situazione alla tendenza credo la tendenza non la situazione
E che nella divisione la distribuzione delle risorse il trenta per cento rimanga al Governo centrale e settanta per cento dei governi sul territorio io non parla mai di stato di regioni cioè perché io sono parte dello Stato
Io non sono un'altra cosa
Anche forte Glock è una parte dello Stato istituzionalmente
Anche assoluta pace allora del governo centrale va bene allora ma in questo trenta per cento il settanta per cento
Qua le percentuali il trenta per cento dello Stato e al netto o al lordo del Patto di stabilità
Come rientriamo nuovi col deficit del PD
Ci rientra soltanto il bilancio centrale Occidente nel bilancio di tutti noi e finanziaria sta cercando di rispondere a questa difficilissima domanda
Questo secondo anno cerca di rispondere il primo anno aveva tentato di fare certe cose ma la strada che Spagna toccando è una strada di controllo strettissimo di cassa
Sulle autonomie locali sui governi sul territorio che probabilmente non è lo strumento fondamentale non è comunque lo strumento che secondo me è uno strumento valido per far crescere la cultura delle Autonomie autonomia significa decidere da soli ma avere la responsabilità della decisione
Per me molto comodo dire alla provincia di Ascoli Piceno cara provincia io non ti posso dare una lira perché perché il governo centrale mi ha mi ha mi impedisce di spendere
Ma questo è una sciocchezza non è così che si risolve il problema di un coinvolgimento e quindi dalla costruzione di un federalismo solidale perché gli altri federalismi alle persone non interessi
Allora questi sono i temi su cui ci dobbiamo misurare su questi temi allora il territorio può diventare una risorsa ma può diventare anche una sfida la sfida della costruzione di un Mac mandati al meccanismo complesso complicato quello che abbiamo costruito io dico sempre che non vorrei mai svegliarmi una mattina telefonare Franco Bassanini e dire ma che cavolo hai combinato che adesso tutti non funziona e niente più ma per far funzionare le cose dobbiamo tutti quanti capire che abbiamo responsabilità
Che dobbiamo abbiamo responsabilità decisionali responsabilità politiche non dobbiamo invadere campi altrui dobbiamo difendere i nostri grandi e dobbiamo soprattutto non dar luogo ad una democrazia che si inchioda
Sugli spari in cui molto spesso poi succede che nessuno trova una soluzione e si aspettano una soluzione spiega
E questi sono meeting secondo me su cui noi ci stiamo misurando
Allora su questi temi mi fa ridere se la banalizziamo le province l'attacco delle regioni di origine si difendono i comuni che fanno le comunità montane che poi
Si sentono
Protagonisti trascurati di una vicenda che invece tu non può che essere centrale perché può darsi che lo strumento non sia quello più utile ma se non in questo Paese non recuperiamo le aree interne che sono in gran parte la montagna che facciamo cinquanta milioni di abitanti sulle coste dentro che succedono dandoci cadono tutte addosso come sta succedendo
Questi sono i temi su questi temi
Ebbene misurarsi nel concreto su questi temi io non rappresento le regioni io sono il presidente di questa regione che con il suo
Governo si confronta e con il suo consiglio si confronta con quelli che sono i cittadini marchigiani che mi abbiano non mi abbiano votato per cercare di rispondere al meglio il loro interesse di soddisfare al meglio quelli che sono i loro interessi adesso
E successivamente quando si faranno gli statuti nuovi i quali statuti debbono essere molto ecco queste l'altro grande rischio non di un centralismo regionale Naldi un'autoreferenzialità politico-istituzionale
Uno Statuto costruito soltanto all'interno del palazzo della Regione
Magari con una serie amplissima di consultazioni che però non incida veramente sulla costruzione quello sì che uno Statuto diventerebbe uno statuto fortissimamente regionalisti consenso deteriore
E questo è il passaggio che noi dobbiamo evitare
Allora se questi sono i punti su queste tappe concrete ci misureremo da adesso in poi e ci misureremo volta per volta cercando di capire che cosa è la programmazione
Negoziata est e cercando di capire come si applica il discorso del bilancio dello Stato regionalizzato che era l'altra grande idea di Macciotta che non è riuscito a tradurre in pratica
Non solo e non tanto per allocare le risorse in maniera di direi perequativa ma anche per capire come sono state allocate fino ad ora
Vogliamo cominciare a vedere come sono come dove sono state allocate queste risorse o volto a Botto ci ricordiamo per vedere se le ferrovie sono più finanziate sul Tirreno sulla Brianza
E influente presidente di regione che sicuramente cercherà di influire anche sulle altre dieci regioni che ancora in effetti come sono quelle inadempienti dice dicevamo ieri sono un po'centralistiche
Su questi temi però do la parola Forte Clò la ti ringrazio il presidente vorrei ringraziare abbiamo superato medico una segreteria oltre i mille cinquecento registrazioni quindi un successo straordinario di queste due giornate io ringrazio in particolare tutti coloro provenienti da ogni parte d'Italia che hanno deciso
Di passare due giorni qui in questa città in questo splendido Teatro questa interessantissima
Discussione grazie la parola forte Brolin lo ringrazio anche nome delle Province marchigiana provincia di Ascoli per il fatto dell'UPI abbia scelto questa sede per svolgere questa iniziativa grazie forte atterra però io non ho nessuna intenzione di massacrare gentilissimi
Signori presenti con delle conclusioni mi pare evidente non sono né così crudele così irresponsabile proprio anche per fare molto rapidamente tu una due considerazioni in due minuti la prima che mi veniva da fare ascoltando l'intervento del Presidente D'Ambrosio e avendo in mente la cronaca dell'ultima Conferenza Stato Regioni Autonomie mi veniva da parafrasare
Un modo di dire di qualche anno fa riguardare ad Ambrose coma un presidente dal volto umano presente di reso dal volto umano proprio per me dirlo
Cercando anche di sdrammatizzare il tipo di confronto perché ieri
Gallo Vito me toccato dire che non ci piace il clima nazionali clima in tutta una serie di realtà territoriali del confronto aperto fra Regioni sistema difensivo
E continua a dirlo anche adesso anche se so che ci sono regioni dove l'esperienza di rapporto per quanto ovviamente dialettica
è giusto anche che sia è avanzata i segni importanti risultati ma nel corso dalla stessa discussione sui patti territoriali di questi due giorni il tema delle mancate deleghe
Non si è riproposto con molta forza proprio sul terreno dell'efficacia dalla pianificazione territoriale e dell'uso del territorio come risorsa irripetibile e no eh no e da non sprecare
Il tema degli statuti ha introdotto un argomento che a noi sta molto a cuore ma credo che stia a cuore anche le parti sociali che sono attorno a questo tavolo oggi che sono con noi dalla discussione
Sarà un banco di prova davvero forte perché il problema non sarà la consultazione son d'accordo con te
Il problema saranno gli effetti dell'ascolto reciproco e del confronto reciproco nella stesura dei testi e qui si misura davvero qualcosa di decisivo nel cambio del Paese e nel cambio del rapporto che c'è fra i cittadini delle loro istituzioni la sfida Saggese intuire che succede proposto oggi noi l'abbiamo accolta tu lo sai in un rapporto anche diretto con il sistema delle regioni e qui voglio dirlo a noi dispiace non dover riconoscerle differente sono una parte fondamentale della ricchezza di questo Paese ci dispiace vedere le differenze nelle varie realtà regionali su questioni di cui non si capisce la ratio
A partire per esempio e tu lo sai meglio di me dal tema ANAS ieri lo dicevo non si capisce perché sul piano nazionale si interviene a togliere di mezzo l'Anas
E poi c'è qualcuno che pensa di costruirne una nella sua regione
Non c'era in questo come non c'è logica consequenzialità nel riconoscere da parte di quelle regioni la competenza degli enti che con loro lavorano
E qui ci stanno quella quell'aggettivo che scappò a un assessore della Regione Liguria che m'è rimasto in un orecchio perché ogni tanto lo ritrovo se non nelle parole e negli accenti la Regione che parla di enti subordinati
E questa nuova che non è accettabile no e che non ci passa neanche per l'anticamera del cervello di prendere in considerazione come argomento serio
Io voglio poi ringraziare il dottor Lucarelli dalla Confindustria e tornare a dire che quando abbiamo avviato la stagione delle iniziative per il riconoscimento dell'UPI e delle Province enti abbiamo avuto un momento in cui no a modi stato appena nato dovevamo essere riconosciuti dalle potente del territorio no abbiamo ottenuto il riconoscimento della CGIL cosa di cui ringrazio però che per averlo ribadito anche qua oggi la CGIL non ci fa ci verrà un po'come ma chi siete cosa volete no due da se non ci fosse sarebbe meglio la Confindustria più o meno a questo primo abbiamo avviato da tempo con il dottor Guidi no una relazione che vorremmo sfociato in un incontro formale
Proprio tenendo conto anche dei problemi Gregotti ha rappresentato nel corso del nostro incontro degli e delle questioni gran posta al centro proprio guardando all'impresa e allo sviluppo economico del territorio voglio anche ringraziare l'Unioncamere per il rapporto è costantemente e ci consente di sviluppare e proprio in questi giorni
Abbiamo in mente come una delle province italiane
Pensando allo sviluppo dell'attività dell'impresa edile di avviare con l'Unioncamere con specifico riferimento alla realtà cinese no e alla Camera di Commercio italiana Pechino di avviare un rapporto che ovviamente non riteniamo esclusivo delle Province
D'Ambrosio ma che mettiamo a disposizione insieme del processo
Di relazione proprio per favorire la penetrazione della piccola e media impresa italiana in quella mostruosa realtà che la realtà cinese in un grande mercato che si apre l'abbiamo fatto anche perché nel nostro piccolo siamo dopo il Governo italiano che festeggia con il governo cinese i trent'anni di rapporti
Ufficiali diplomatici nel mese di novembre
Proprio con un convegno sulla piccola e media impresa beh noi all'inizio del due mila e uno per spesa remi vent'anni di rapporti fra una delle province italiane
E il la struttura del ministero degli Esteri cinese che si occupa dei rapporti internazionali e vorremmo farlo costruendo assieme a chi con noi vorrà starci quel piccolo sportello attraverso l'Unioncamere attraverso la Camera di commercio italiana in Cina prove perché le piccole imprese le piccole e medie imprese possono pensare di sviluppare i loro affari se lo vorranno fare anche in quella realtà pensando che in realtà sono investimenti devo puoi dire l'Uncem c'ha invitato a Bari al proprio momento di incontro sull'Appennino ci andremo sostenere le ragioni di arte
E a Bari
E a Bari cosa posso farci e la che andremo sotto nelle nostre ragioni del confronto con l'Uncem del confronto positivo con funzioni e ci andremo pensando che quella sarà la sede perché adatte venga un ulteriore momento di spinta io mi fermo qua
Riprendendo il gioco che simpaticamente ha voluto proporre Nerozzi sulla centralità del rospo
Chiedere di scusi dov'è la Provincia e tutti mi guardo a meno che non incontro in cacciatore no ti guarda stupefatti allora chiedo dove la Prefettura e così si scopre dove la Provincia beh noi siamo un po'una specie di rospo
Non vorremmo essere baciati dalla Regione vorremmo essere baciati dalla struttura Cile
L'incidente secondo me qualche presidente
In Regione pensa di essere una principessa ma questa è una mia mamma
Non vorremmo essere baciati
Regioni
Riconosciuti dalla società per quel che siamo e per quel che possiamo fare
Gola di modestia che nonostante
La la l'asprezza della polemica che in qualche modo abbiamo sostenuto in questi due su
Quella modesti
è data dalla prova dei fatti che siamo in grado di mettere sul campo non
Sì perché siamo capaci di fare vogliamo farlo però in un rapporto con gli altri perché lavorando a soli non ci piace si piazza invece lavorare con le Province con le
Dani comuni ci piace lavorare
Noi con il Parlamento e vorremmo in questo essere
Della costruzione di un federali e non si
Come quella che a volte si configura ma che sia qualcosa che risponda ai cittadini
Fino in fondo dando prova di i e di concretezza da ultimo l'ho fatto dire se erano le faccio prendere
Un ringraziamento a Pietro colonne
Presidente della Provincia di Ascoli un caldo ringraziamento non è
Re delle province marchigiane perché ha consentito con questo convegno di emettere le Province in prima pagina su un fatto
Terenzio per l'intero Paese
Perché ancora