"Le Regioni del Centro Italia: competitività di sistema, infrastrutture, nuovo sviluppo" organizzato dalle Regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo con la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema in visita ufficiale in Umbria (presso il Palazzo dei Priori, Sala dei Notari)

Allora
No io volevo
Iniziamo questa
Questo convegno
E voglio dare il benvenuto affettuoso ai presidenti delle Regioni
Che sono qui in questa sala
Benvenuti un saluto anche all'Out alle tantissime autorità presenti ai miei colleghi sindaci ai cittadini di Perugia che sono presenti
Così numerosi
Già sappiamo già dette sentito dei problemi organizzativi che saranno tutti felicemente risolti
E ora
Siccome siamo un po'in ritardo
Io do la parola per l'introduzione al presidente della Regione Umbria
Professor Bracalente che sul Progetto
E anche sul convegno ha svolto un ruolo importante e significativo la parola al professor Bruno Bracalente
Sì io intanto voglio
Annunciare che il Presidente del Consiglio che in realtà è arrivato con o di ritardo
Prima non c'era adesso credo che stia
Ripartendo quasi da Foligno quindi arriverà presto arriverà non non spero nel giro di una mezz'oretta
Non abbiamo ha voluto questa occasione di incontro
Con il Presidente del Consiglio
Per presentare al governo io lo stesso presidente D'Alema non tanto una serie di problemi come pure
Spesso facciamo e che pure abbiamo nelle nostre regioni che ne parleremo ma prima di tutto per presentare un progetto lo dice adesso il sindaco blocchi va chiamato giustamente un progetto
Un modello innovativo di lavoro comune di cooperazione tra le nostre regioni e non solo tra istituzioni non solo tra istituzioni regionali ma anche con una convinta adesione dei soggetti sociali
Un modelle innovativo
Che abbiamo sviluppato in questi anni in modo originale
Per cercare di rispondere meglio alle esigenze delle nostre popolazioni
E del sistema produttivo di questa parte del Paese
Le nostre regioni hanno evidenti tratti comuni oltre naturalmente ha delle specificità che ne fanno complessivamente un'area del Paese
Che ha una sua identità un modello produttivo e sociale piuttosto differenziato dal resto Italia sia rispetto al Sud che al Nord
Una parte del Paese intanto di notevole peso
Dodici milioni e mezzo di abitanti quasi un quarto del prodotto interno lordo del Paese
Con un sistema economico sociale che ha diversi punti di forza
Dalla diffusione vivacità dell'imprenditoria
Questa e non solo il Nord Est e l'Italia dei distretti industriali e produttivi della piccola e media impresa
Alle risorse del territorio qualità ambientale ricchezza e diffusione del patrimonio culturale i centri storici di grande valore
Alla coesione sociale e alla qualità istituzionale e più in generale ad una qualità della vita che in questa parte del Paese raggiunge livelli certamente elevati
Ma anche
Un sistema economico sociale con qualche punto di debolezza in particolare una evidente carenza di infrastrutture
Anche tradizionali ad esempio quelle di collegamento trasversale
E su questo tornerò più avanti il punto è
Come creare le condizioni per dare maggiore forza a questa parte dell'Italia per stare al passo con le aree più dinamiche dell'Europa
Per un nuovo sviluppo per rispondere ai problemi delle nostre società regionali
A partire da quello dell'occupazione che resta un problema in diverse realtà delle nostre regioni e resta un problema diffuso per i giovani laureati e diplomati e per le donne
Per contribuire per la nostra parte ad una crescita possibilmente armonica dell'intero paese noi pensiamo che una risposta
è una risposta che più nelle mani delle Regioni delle istituzioni locali delle forze economiche e sociali regionali sia in una sempre maggiore concertazione e coordinamento delle nostre politiche
Tra le regioni e con il Governo nazionale per mettere a rete
Le risorse e integrarle in un ampio sistema interregionale per rafforzarne la capacità di competere con altri grandi sistemi economico territoriale nel Paese e in Europa da qualche anno
Dal convegno di Orvieto del mille novecentonovantasette abbiamo iniziato a lavorare in questa direzione su questioni concrete
Sottoscrivendo via via diverse intese prendendo impegni precisi
Dall'azione strategica per lo sviluppo dell'Appennino cui eseguito un accordo di programma con il ministero
Dell'ambiente relativo al progetto appena Appennino Parco d'Europa al quale ha lavorato in particolare presidente faldoni una regione Abruzzo
Alla intesa per la costituzione della rete telematica unitaria delle pubbliche amministrazioni regionali
Alla quale ha lavorato in particolare il Presidente D'Ambrosio la Regione Marche alle esperienze di Patti
Territoriali interregionali che non a caso si sono realizzati soltanto in questa parte d Italia
All'apertura della sede comune delle cinque Regioni a Bruxelles per un nel rafforzamento della dimensione europea delle nostre politiche regionali come abbiamo detto nel recente incontro a Bruxelles e con il presidente della Commissione europea Prodi
Mentre altre azioni comuni sono in corso di definizione per la messa in rete di strutture per la diffusione innovazione tecnologica per cercare di superare dove possibile la logica della moltiplicazione di strutture dello stesso tipo in ogni regione
Nel campo delle politiche del lavoro in quello delle infrastrutture dunque al lavoro su questioni molto concrete per rispondere con maggiore efficacia
E in modo più razionale possibilmente
Anche con minore spesa alle esigenze dei nostri territori dei nostri sistemi produttive delle nostre popolazioni in questi anni le nostre regioni sono cresciute si sono rafforzate sotto il profilo economico
Lo dirà in modo più articolato il vicepresidente del gemello che ha accompagnato questa nostra esperienza
Risultati positivi in particolare per quanto riguarda l'occupazione e la disoccupazione lo voglio sottolineare intanto per l'Umbria
Che ha visto in questi anni dal novantacinque a oggi un'occupazione cresciuta di oltre sei per cento ed è una percentuale doppia rispetto la mia italiana
E ha visto anche un numero di disoccupati è ridotto di oltre il quindici per cento e un tasso di disoccupazione ai minimi storici per la nostra regione e tuttavia
Ci sono
Anche restano Problemi strutturale di competitività dell'intera aria dell'Italia centrale
Anche e forse in primo luogo a causa di un evidente deficit infrastrutturale
Per questo abbiamo dato quel titolo al nostro incontro di oggi
Problema è il rafforzamento della competitività di sistema
E quindi è un problema anche e prima di tutto di infrastrutture per un nuovo sviluppo carenza di infrastrutture moderne e in materiali ma anche di infrastrutture tradizionali
Dei trasporti ferroviarie e stradali soprattutto per quanto riguarda i collegamenti trasversali dal Tirreno all'Adriatico
Quello delle infrastrutture e in varia misura un problema di tutto il Paese
Ed è un problema rilevantissimo anche per questa parte del Paese
Nella non è un caso che nelle intese istituzionali di programma
Che le nostre Regioni hanno sottoscritto in questo ultimo anno con il governo
Con il presidente D'Alema che abbiamo approvato nella conferenza stato regioni e approfitto per salutare il ministro Bellillo che presidente della Conferenza
In quelle intese il capitolo delle infrastrutture è un capitolo non solo sempre presente ma centrale per quanto riguarda l'Umbria l'accordo di programma che abbiamo sottoscritto con il Governo per le infrastrutture viarie nell'ambito dell'intesa
Pone le condizioni in termini di risorse stanziate per una vera e propria svolta delle infrastrutture viarie della nostra regione ma più in generale qui c'è un punto da sottolineare è evidente
Che per risolvere i grandi problemi delle nostre comunità come quello delle infrastrutture occorre una forte concertazione con il governo nazionale
E servono anche dove possibile capitale capitali privati ma intanto una concertazione con il governo nazionale lo sci e lo strumento scelto
Certo da noi scelto dal Governo in questi anni e proprio l'intesa l'intesa istituzionale di programma
Io penso che dobbiamo coordinare sempre più le intese bilaterali di ogni singola regione con il Governo e in particolare gli accordi di programma operativi riguardanti proprio le infrastrutture in modo da definire insieme tra noi Regioni e con il governo le soluzioni più razionali per risolvere non problemi locali ma una parte significativa di un problema del Paese nel suo complesso
E penso che questa possa diventare rapidamente una proposta operativa per un tavolo di confronto congiunto tra le nostre regioni e il Governo
Questi sono i problemi concreti con i quali ci siamo misurati in questi anni e che avremo davanti in futuro
Se vogliamo far progredire
Le nostre comunità e contribuire allo sviluppo del paese e tuttavia abbiamo avuto e abbiamo
Con questa esperienza con questo progetto anche una ambizione in più di carattere più politico più politico istituzionale quella di contribuire per la nostra parte anche al processo di cambiamento istituzionale del Paese
Alla riforma federalista anche molti passi ha fatto in questi in questi anni in termini di federalismo amministrativo e fiscale
E sottolineo in particolare l'importanza Della riforma definitivamente approvato dal governo proprio nei giorni scorsi che rappresenta in termini appunto di federalismo fiscale che rappresenta per le regioni una vera e propria svolta quasi una rivoluzione
E che ora può e deve essere completata dal Parlamento approvando la riforma costituzionale largamente condivisa
Anche dalle Regioni nella proposta che attualmente all'attenzione del Parlamento dalle regioni e degli enti locali e lo era già nella fase della commissione bicamerale
L'organizzazione federalista dello Stato comporta per le regioni così come per gli enti locali non soltanto maggiore autonomia politica e di governo ma anche una nuova e maggiore rilevanza delle relazioni istituzionali di tipo per così dire orizzontale
Fondate cioè su forme di raccordo e di coordinamento reciproco
Rispetto alle tradizionali ma non per questo certo meno necessarie relazioni di tipo verticale
Verso cioè il governo e lo Stato centrale noi abbiamo avviato un'esperienza positiva di cooperazione di questo tipo che dimostra ancora una volta come vi sia una ante coerenza tra processi di riforma istituzionale e in particolare le riforme per il cambiamento del nostro assetto statale nella direzione del federalismo e l'obiettivo di assicurare nuovo sviluppo alle nostre comunità
Che per quanto ci riguarda cerchiamo di perseguire anche attraverso un nuovo modello di relazioni tra le nostre istituzioni e con le nostre organizzazioni sociali per togliere meglio le opportunità di sviluppo per noi e per l'intero Paese
Vi ringrazio e penso di passare la parola al dottor veronese perché nelle terre una relazione di carattere un po'di approfondimento anche sulle condizioni economiche sulle caratteristiche delle nostre di quest'area del Paese grazie ancora
Grazie
Quanto
Nell'aprile del novantasette presidenti e le cinque regioni delle agli al Centrale chiederò alla presidenza ritiene
Compagnia mento
Lo svolgimento della convenzione Biondi e però qui
Tutto questo progetto
Lo sviluppo dell'area Italia centrale centrato su processi di integrazione socioeconomica
Fumo foglie fumo ben lieti di dare il nostro contributo da questa originale interessante iniziativa
L'abbiamo condivisa l'abbiamo valorizzata in particolare presso le forze sociale che noi rappresentiamo
Perché siamo stati sempre convinti che il centro Italia
Nel suo assieme dovesse avere l'opportunità
Di esibire ed affermare tutte le sue potenzialità le sue vocazioni le sue peculiarità non marginali
Rafforzando attraverso un'integrazione
Delle politiche degli indirizzi di governo locale un in un indubbio dinamismo economico e sociale anche se questo non sempre esatto in evidenza
Questo percorso di cooperazione interistituzionale delle cinque Regioni noi lo consideriamo utile fruttuoso anche per il Paese
A di là infatti dei risultati concreti
Che certamente saranno ricordati dai presidenti delle Regioni
E che certamente non mancano l'iniziativa permesso
Di indicare una strada di rinnovata coesione nazionale alternativa
Alle fughe isolazioniste di veri grafici esplose
Ho rivendicate in altre parti del Paese
E ciò ha fatto positivo creando
Esaltando e non offuscato l'autonomia progettuale la spinta all'autonomismo del territorio al decentramento dei poteri infatti al protagonismo delle giunte regionali
Si è accompagnato e noi le abbiamo seguite in particolare qui nell'Umbria ma anche nelle Marche e l'Abruzzo Lazio la volontà di fare di molti altri attori sociali locali livelli amministrativi
Come le Province comuni le comunità montane dell'Appennino l'Appennino centrale gli interessi sociali organizzati quel popolo dei fatti come noi lo chiamiamo che qui sono stati numerosi interessati abbiamo anche condiviso una seconda ispirazione di fondo che stava alla base del progetto l'Italia centrale non poteva e non può è restare schiacciata
Tra la pensione derivante dalla pesante irrisolta e storiche emergenza meridionale e le nuove domande esplose con la cosiddetta questione settentrionale con tutto il loro carico di problemi e di tensione
Centro Italia doveva e deve acquisire come merita una sua visibilità nazionale
E perché no anche europea esprimendo tutta la sua specifica identità mettere in campo una sua forza progettuale autonoma l'obiettivo che credo raggiunto noi abbiamo tentato di spiegarlo con
Il secondo rapporto che abbiamo qui presentato non era certo quello di pensare ad una isolata Amato Regione ma il contrario valorizzare potenziare quell'importante funzione di cerniera tra nord e sud del Paese indispensabile per la coesione sociale dalla tenuta unitaria dal tessuto nazionale per far pesare la potenzialità dell'intero sistema economico del Paese impegnato nella sfida della competizione globale
Non è che non è che siamo da anni impegnati nell'azione di accompagnamento e di diffusione delle esperienze di programmazione concertata di sviluppo locale non potevamo poi non apprezzare non appoggiare la forte carica auto propulsiva che l'iniziativa dei cinque presidenti delle regioni centrali sollecitava il sollecita nel territorio ma tutti gli attori locali dello sviluppo
Io una realtà che per caratteristiche sociali ed economiche per vocazioni e tradizioni culturali
Possiamo dirlo certamente rappresenta almeno io la peculiarità fondamentale del modello produttivo e di sviluppo italiani un modello di sviluppo che spesso viene studiato anche degli universitari stranieri tutte queste infatti una realtà significativa per l'intera per l'intero sistema nazionale che negli ultimi anni grazie anche a questo progetto di cooperazione tra le cinque regioni ha permesso di realizzare dei dell'interessanti passi in avanti una parte del Paese dove vivono come dici Eva Presidente Bracalente oltre dodici milioni di persone che registra fatto questi interessante rispetto ad altre parti del Paese
Un interessante evoluzione demografica
Consisteva produttivo caratterizzato da una larga diffusione ed in piccole e medie e attività produttive a forte omogeneità ciò che le rende quindi proposte in grado di reggere sfide sempre più impegnative sul piano più generale
Queste hanno permesso un recupero della capacità produttiva negli ultimi quattro anni e le una anche interessare un interessante incremento dei livelli occupazionali più tre virgola due per cento superiore alla media nazionale con una crescita delle esportazioni del sedici virgola otto per cento superiore a quelle dello stesso Nord Est che spesso viene additato come una punta di diamante su questo terreno
Una realtà che ha visto il diffondersi oltre che la nascita testo viene poco detto della singolare positiva esperienza di distretti industriali
Una realtà che ha come punti di forza che l'ATP citazione di prodotti locali spesso avvalimento
Specie agroalimentari apprezzabili anche se spesso purtroppo non sono sempre sostenuti e valorizzati dalle politiche nazionali
E poi su questa qualificata presenza di veri e propri giacimenti culturali artistici storici e ambientali rilevantissimi che sono un patrimonio dell'intera comunità nazionale e che non riusciamo al diversamente di altri paesi di mettere a frutto anche sul piano del business e lo dico nel senso buono questo perde una
Vivibilità poi apprezzabile nelle nella moltitudine di piccole e medie uccisa elemento non secondario se si vuole attirare vitali stranieri per l'Investimenti un livello di coesione sociale che non ha conosciuto l'esasperazione e l'asprezza di tensioni e conflitti Tina società democratica sono innegabili
Perché qui tensioni e conflitti sono governati dalla forza di una società intermedia matura e organizzata una realtà che vede la presenza nel territorio anche di forti istituzioni locali lasciato il cielo viene a noi che ormai per la dibattiti alziamo da Bolzano alla Sicilia possiamo quindi fare da così dire un sì dare un giudizio abbastanza obiettivo
L'una e l'altra di queste condizioni e di queste situazioni questi attrici sono elementi di consolidamento di esperienze di dialogo e di concertazione sociale che è un valore per l'intero sistema se vogliamo competere con profitto
Dunque
Una realtà che può certamente essere considerata un terreno favorevole più che altrove sul quale sperimentare con successo come spieghiamo nel nostro documento
La catena
Copertina verde visto che è stato dispensato un'evoluzione dei processi di autoproduzione dello sviluppo dal basso uno sviluppo compatibile con questa ricchezza naturale che come prima dicevo è risorsa dell'intero sistema
Uno sviluppo da far valere di una sfida competitiva che oramai si svolge tra sistemi e aree territoriali più che tra singoli prese o singole attività o settori
Ricordo anche qui
Alcune statistiche che sono segnate nel nostro rapporto il centro Italia nel suo insieme ha le carte in regola
Per rappresentarsi come uno dei grandi sistemi nazionali ed europei per puntare ad un concreto recupero e rilancio delle politiche di programmazione dello sviluppo dal basso che oggi la comunità mette al centro di ogni ipotesi
Sviluppo passando così da una programmazione per progetti e settoriale ad una programmazione per aree geografiche omogenee per sistemi locali
Certo come abbiamo evidenziato nel nostro rapporto sulla struttura l'evoluzione del sistema socio economico dell'Italia centrale presentato l'anno scorso a Roma nel luglio no veniva nel luglio del novantotto alla saldano stenditoi io
E del quale oggi presentiamo un suo aggiornamento non mancano punti di debolezza con molta con le con molta franchezza l'ha ricordato anche il presidente Bracalente punti di debolezza che frenano
Una più sostenute dinamica socioeconomica di un'area che pur come abbiamo visto abbiamo indicato nella rapportino
Continua a dare segni di vitalismo e soprattutto di capacità a progredire e di adattarsi
Al cambiamento in corso o ai cambiamenti che si prospettano per avviare processi nuovi e duraturi di sviluppo sostenibile
Certo questi processi richiedono
Anche il sostegno di politiche nazionali quindi richiamo Presidente Bracalente non lo condividiamo è stato forte cicche rapporto tra politiche nazionali lo stato e il ruolo delle regioni
Però occorrono sia che come interventi e azioni locali azioni interventi adeguati non certo azioni
Di puro per Stein o di conservazione dell'esistente che pur presenta un bilancio sostanzialmente positivo basti pensare alla questione della i venti inadeguatezza
Delle reti viarie
Alcune che nel campo telematico basti pensare alla necessità del potenziamento dell'innovazione tecnologica per guardare anche a settori innovativi e non solo di tipo tradizionale e quindi alla formazione delle risorse umane collegati a questi processi
Dino innovazione tecnologica occorre migliorare il rapporto tra il sistema universitario ricerca e sistema dell'impresa
Non dimentichiamoci tipi soffriamo un divario economico e sociale tra le aree avvantaggiate
Dell'area dalla zona e le aree interne appenniniche soggetti a fenomeni di spopolamento di impedimento e di immagine marginalizzazione
Sono questioni che sono già state affrontate dal lavoro comune
Da lì delle cinque giunte regionali siti sono stati oggetto anche di elaborazione di importanti documenti programmatici contare
Ecco credo che occorra ritornare però su questi punti
Approfondire obiettivi concreti e mirati
Strumentazioni e mezzi
Rilanciando nel concreto il progetto di cooperazione interregionale sia a livello istituzionale
Ma come ricordato anche il presidente per Bracalente anche a livello sociale mobilitando attorno agli obiettivi allo sforzo delle cinque giunte
Quella che noi abbiamo chiamato una sponda sociale organizzata fatta da centinaia e centinaia di attori sociali istituzionali locali
Che attraverso un rapporto collaborativo tra loro e con le regioni possono aiutare dare gambe alle iniziative delle giunte mettendo per così dire in Rete
Sforzi risorse le energie i punti di forza che fortunatamente non attorno grazie
Io continuerei con gli interventi programmati inattesa del
Presidente del Consiglio
Darei la parola al
Dottor Luigi Mastrobuono segretario generale dell'Unioncamere del Lazio
Grazie credo che i tempi debbano essere previ quindi dirò tre cose
Abbiamo seguito questo processo
Di collaborazione e cooperazione istituzionale con grandissimo interesse
Perché questa è stata uguale le prime sperimentazioni reali di cosa vuol dire l'euro nel nostro Paese
Cioè la ricerca delle dimensioni spaziali ottimali per realizzare processi di sviluppo
Quindi credo che non possa soltanto rimanere un fatto di questa realtà territoriali ma debba essere indicato come uno dei punti uno dei modi di procedere nostre istituzioni per quello che ci aspetta lo sviluppo economico ricerca delle dimensioni spaziali migliori e il coraggio di realizzarle
E quindi pensate in una città come Roma col poteva reagire a un'unione con altre Regioni che considerava comunque in qualche modo diverse
E invece la e coraggio di realizzare questo di cooperazione ci dà il senso di come si deve sviluppare l'impatto delle scelte rispetto allo sviluppo
Questo va molto d'accordo con rafforzamento dei poteri sul territorio e quindi consente oggi di poter pensare al prossimo quinquennio con una strategia ancora più forte per fare cosa
Per creare un ambiente favorevole allo sviluppo questa poi la dimensione che dobbiamo trovare nelle opere nelle azioni che mettiamo in piedi
Non soltanto un ambiente competitivo perché questo comporta anche dei problemi ma un ambiente favorevole allo sviluppo vale a dire un sistema di valutazione delle iniziative e dell'idrogeno dove vengono messi in campo
Perché la produzione dei beni la produzione dei servizi la qualità della vita la possibilità creare benessere sul territorio possano crescere costantemente quindi per fatta la realtà di sperimentazione dell'euro
Secondo realtà di sperimentazione di un metodo di lavoro assolutamente innovativo importante
Perché vedete se la concertazione è fatta per difendersi non porta molto avanti questa è stata una concertazione istituzionale mirata a realizzare fatti a realizzare progetti
E questo è il tipo di concertazione e solo questa che può nell'ambito delle unione europea portare dimensioni regionali a realizzare sul proprio territorio i benefici dell'Unione
Questo è un secondo aspetto che dobbiamo tener presente perché il dialogo tra istituzioni e se non è produttivo di progetti di realtà effettive di interventi concreti non porta a una presenza in Europa che caratterizzi
La nostra la nostra scelta di sviluppo
Perché perché il nostro modello è diverso
Quel modello delle piccole e medie imprese non può essere rappresentato da uno schema standardizzato di sussidiarietà Anzio proporre addirittura nel nostro caso di cambiare nome cari Presidenti cominciamo a chiamare prossimità
Cioè quella capacità di governare il territorio i processi di sviluppo
La dove si crea valore sul territorio e di far diventare questi progetti che aggiungano valore nell'intervento per istituzioni fanno sul territorio e quindi la capacità di dire i dati loro dicono chiaramente a quelle quarantadue mila impresa che sono state create più in questi cinque Regioni negli ultimi tre anni
Apri quarantadue mila quarantadue il numero magico di queste cinque realtà ha più quarantadue mila cinquecento posti di lavoro nuovi creati tra la fine del novantanove e i prossimi mesi del due mila quindi in questo anno e mezzo di Inter vento a queste realtà bisogna poter dare assolutamente un modello di governance come si dice oggi cioè di governo della propria sviluppo produttivo che le porti sempre costantemente in Europa per ottenere i risultati che tutti vogliamo ottenere per lo sviluppo allora se questa è nostro modello economico non è sufficiente
Avere soltanto modelli di concertazione
Sul territorio bisogna e questi si spostino anche a Bruxelles e questa è una scelta molto felice che queste realtà hanno fatto e il sistema delle camere di commercio proprio intuendo che in questo era il momento in cui organizzarsi in modo parallelo intrecciarsi con questa scelta
Hanno non soltanto rivitalizzato la loro associazione interregionale ma proprio nel mese di novembre a Firenze
Abbiamo firmato con tutte le regioni italiane una corto per andare insieme in Europa sui quattro cinque temi che sono nell'agenda priorità a Rionero sviluppo economico decentramento politiche di bilancio politiche attive per il lavoro fondi strutturali attività attiva scelte attive per l'occupazione
Allora era terza cosa ne siamo di fronte a una consiliatura nuova che sarà una fase costituente
Non soltanto perché sono cambiate le regole ma anche perché le innovazioni dell'economia delle regole lo sviluppo la cosiddetta new economy comporta scelte operative scelte istituzionali nuove in questo bisogna creare azioni di accompagnamento nuove lo sviluppo
Le istituzioni devono essere un valore aggiunto per il territorio sempre più i cittadini e imprese misurano il valore delle istituzioni e quindi deve apparirà chiaro che il la operazione tra istituzioni è il valore aggiunto per il territorio
Ecco perché il modello di cooperazione così importante e decisivo
Questo lo
Grazie a due fatti sarà possibile alle classi dirigenti che il momento elettorale porterà ma che anche in altri soggetti come le camere di commercio che hanno rinnovato tutte le Camere di Commercio di queste cinque regioni sta portando avanti quindi nuovi gruppi dirigenti capaci di interpretare questo modello di sviluppo e la visione di una proiezione internazionale di questo territorio complessivamente tre questo il perché questo è il punto su cui si può pagare maggior valore su cui anche le istituzioni possono aggiungere valore al processo produttivo verso il territorio
Credo allora miele e ringrazio i cinque presidenti di queste regioni per il modo in cui in questi cinque anni abbiamo collaborato fortemente per disegnare insieme questo percorso
Tutti i presupposti sono stati messi in campo sono cominciate reazioni di portanti di queste linee il discorso e oggi siamo di fronte a una fase due che dobbiamo intraprendere accettando le sfide riversi affrontando con le debolezze
Che prima venivano
Ecco perché allora da qualsiasi punto la vediamo di queste cinque regioni Lazio è una visione specifica particolare per la centralità chiaro la capitale e da qualunque punto lo vediamo tutti hanno ragioni di sviluppo nel cooperare
E che a tutti conviene portare i tanti utenti dell'Italia centrale i consumatori potenziali perché c'è una grossa domanda inespressa ad essere turisti nel nell'Italia centrale ad essere studenti ad essere produttori ad essere imprenditori la convenienza deve essere in questo modo raggiunto e portiamo sul territorio e con questo spirito che le camere di commercio avvicinano anche il momento elettorale per spingere a programmi a scelte rafforzino questa visione di questo territorio grazie
Grazie al dottor Mastrobuono
Doveva Barollo senatore occhielli presidenza provincia di Pesaro e presidente dell'UPI regionale delle Marche
Sì anch'io ringrazio
Avermi dato questa opportunità e credo che in questi ultimi anni di azione del Governo
Fortemente impegnata per la riforma complessiva nel nostro Paese
Penso che non vi sia persona e tanto meno le province in buona fede che non riconosca la rilevanza del tratto di strada che abbiamo compiuto anche in questa parte del nostro Paese
Noi abbiamo soltanto non abbiamo soltanto risanato le disastrose finanze
Dell'Italia e nemmeno ci siamo fermati a quel traguardo che si vedrà ancora più nel futuro quanto sia stato straordinario ed essenziale per il nostro Paese quello dell'ingresso
Come veniva ricordato della nostra moneta europee
Abbiamo anche riformato profondamente le istituzioni ci pensa la legge due sei cinque
Del agosto scorso
Le istituzioni del Governo nazionale della comunità internazionale che producono una nuova cultura del vivere civile non soltanto nelle istituzioni ma nella amministrazione complessiva
Del nostro in questo forte disegno le comunità locali lo diceva già chi mi ha preceduto dei e le loro situazioni le formazioni sociali di singoli cittadini l'impresa le loro associazioni hanno acquistato nuovo valore una nuova posizione morale e civile funzioni di rilievo essenziale in organza nella vita pubblica
Vengono di qui esperienze come quelle delle quali abbiamo Antiqui discusso con il presidente appunto oggi nel Consiglio dei ministri gollisti locali dei cittadini dell'impegno di verificare continuamente cose incompiute
E quelle naturalmente i valori ancora da produrre in queste comunità
Le regioni dell'Italia centrale che hanno compito che hanno capito tempestivamente questi importanza
L'importanza del fiale di esaminare i problemi dello sviluppo in un ambito territoriale adeguato a livello persi raggiunto hanno svolto secondo il mio punto di vista secondo un punto di vista anche delle Province il loro ruolo hanno fatto i passi fondamentali insieme ai Comuni alle Comunità montane perché si cominciasse ad elaborare
Lei soluzioni coerenti dei nostri problemi
Se così non fosse Tato non si sarebbe certo posto ad esempio l'Appennino centrale in grado di elaborare un patto territoriale di status vi ricordate tra i primi in Italia
E da allevate in maniera straordinaria il livello di capacità di intervento organico irrazionale delle comunità locali sulle loro problematiche dello sviluppo e di acquisizione di fondamentali risorse nazionali ed europee
Naturalmente per la valorizzazione di questi territori l'accrescimento dell'opportunità di vita e di lavoro dei loro cittadini a cominciare tale ragazze e i ragazzi
E parlo di comunità locali del loro ricco complesso di componenti non solo di istituzioni e tanto meno di istituzioni tradizionali
Come quella del Patto per lo sviluppo e dello sviluppo filo della programmazione concertata
E concordata vede protagonisti innanzi tutto a tutti gli attori locali prese le banche le associazioni dei sindacati dalle università i singoli soggetti perciò tutta la società civile insieme alle istituzioni ha cambiato modo di studiare e di risolvere di dare soluzioni alle nostre questioni locale
Non è certo tutto risolto
Non siamo ai traguardi finali
Ma un percorse avverto e con esso proprio perché si tratta di un percorso di riforma effettiva ed efficace
Si sollevano altri problemi
Perché i nuovi modi di operare chiedono cambiamenti a tutti i livelli sociali ed istituzionale
Perciò oggi discutiamo di riforma federalista dello Stato ne discutiamo e lo facciamo intervenendo sulla finanza pubblica e trasferendo risorse verso le Regioni verso le autonomie locali e questo uno dei temi essenziali anche per noi come abbiamo visto anche per le regioni del centro Italia che si sono date e sviluppano programmi così importanti ed impegnativi anzi proprio per le loro per loro questi temi sono decisivi su di essi chiedono il dialogo e l'impegno del Governo qui rappresentato speriamo tra qualche istante dal Presidente del Consiglio dei ministri
Programmi est strutture importante per lo sviluppo di queste regioni attendono risorse e strumenti operativi indispensabili per essere realizzati
Si tratta in molti casi si badi bene di progetti di interventi di grande valore nazionale e a volte anche oltre come nel caso delle infrastrutture di comunicazione chi come sappiamo in quest'area centrale
Italiana presentano problematiche e che condizionano
Oltre che vaste regioni del territorio l'intera dinamica nazionale
Economica e sociale basti pensare alle questioni delle infrastrutture autostradali o ferroviari tra Toscana e l'Emilia tra queste regioni per essendo la dei nodi davvero da superare rapidamente
E infine io credo che proprio dopo la riforma
A cui ho fatto riferimento anche le Province
Che naturalmente condivido le sostengo l'azione dei progetti delle regioni
Centrali in questi campi ritengono sia urgente oltre che indispensabile i su queste tematiche e su quelle più complessive dello sviluppo del centro Italia si giunga ad impegni formali e definitivi
Tra Regioni di governo centrale di unione europea attivando in proposito tutti gli strumenti oggi disponibile in tema di programmazione concertata fra i diversi livelli istituzionali ritengo inoltre per finire che si potrebbe fin da subito attivare a questo fine ad esempio come già in parte è stato fatto
Un gruppo in coordinamento di lavoro esame dei problemi progetti principali che prepari le opportune proposte d'intesa e d'azione comune da sottoporre alle istituzioni coinvolte a livello nazionale europeo importante accelerare i tempi
E rispondere presto le attese dei cittadini che per questo rappresenta qui fra qualche istante
Del presidente D'Alema e per noi motivo anche per noi delle Province e dei Comuni delle autonomia locale
Di grande apprezzamento vi è la questione che ci viene dimostrata dal governo ci ridà fiducia nella possibilità di compiere importanti e concreti passi avanti grazie
Professor Luciano Russi rettore dell'università di Teramo
Signori Presidenti delle Regioni gentili ospiti
Ringrazio il presidente Antonio Falconio
Presidente della Giunta regionale per l'ambito invito a rappresentare qui oggi le tre università dell'Abruzzo
L'università di Teramo di cui sono rettore l'università di Chieti e l'Università dell'Aquila
Tre atenei che hanno avuto l'intuito da qualche anno di comprendere l'enorme valenza di un concetto sistemico universitario
In grado di affrontare le esigenze culturali formative scientifiche e sociali dell'Abruzzo
Quasi diciotto anni fa al momento della statizzazione
Anche per l'Abruzzo come per le altre regioni
Di cui era operanti più università fu istituito un comitato con il compito di organizzare e coordinare diritto allo studio e strutture universitarie
Il coordinamento resta infatti sempre uno dei nodi importanti dell'efficienza della moderna amministrazione
In un processo di integrazione europea
Dove la colluttazione federativa
E sempre più svolta dalle regioni
Così come sono ovvero opportunamente ridisegnate
Il comitato di coordinamento in Abruzzo ha saputo diventare un organo capace di intendere lo sviluppo
A ragioni in termini regionali
E perché no interregionali
Abbiamo imparato a pensare le tre università abruzzesi come un sistema regionale dislocato su più seri
Che forte di una didattica qualificata e di una ricerca avanzata sappia affermare la propria identità e la propria fisionomia non solo e non tanto nel contesto nazionale ma in quello europeo
Delle università
Che resta il motore in primo delle dinamiche culturali e di ricerca
Ma anche un volano dello sviluppo
è bene ricordare il loro ruolo strategico essendo tra le realtà più importanti di ogni panorama regionale
L'istituzione regionale abruzzese ha compreso che le università sono destinate ad assumere un ruolo sempre più centrale per lo sviluppo
Ma un sistema universitario integrato esclusivamente sul ring su di un territorio regionale potrebbe non essere più l'Obiettivo sufficiente
Il tema dell'incontro odierno le regioni del centro Italia mi sollecita il mio impone una riflessione
Se esiste un'azione strategica con l'obiettivo di disegnare un federalismo armonico
Graduali concertato che tenga conto delle comuni caratteristiche morfologiche socio economiche e territoriali
Per quelle culturali in particolare
Che da sempre rappresentano l'imprinting di un popolo
Le università possono contribuire ad un delicato processo di saldatura
La sfida europea implica una legge di collaborazione di integrazione più ampia
Un gioco di squadra più serrato
E lasciatemi allora immaginare una università multipolare a Stella o avrete che dir si voglia
Che possa vedere nella macro regione dell'Italia centrale una prima casa comune
Capisco che non è facile tradurre in un sistema unitario e integrato diverse realtà accademiche
E singole progettualità universitarie tale modello peraltro non ha grande tradizione in Italia essendo di tipo federativo
E associativo
Ma il suo successo potrebbe dipendere dalla volontà politica degli aderenti a questa iniziativa
Ma siamo anche consapevoli infatti soprattutto oggi in questa sede
Che fuori di un sistema integrato ci sono i lupi di cui parlava Orbis
E siamo consapevoli che la sfida odierna ci impone di uscire dal localismo e dal municipalismo che si auto emarginano l'apertura culturale proprio di ogni tradizione accademica impone di evitare forme di isolamento
O di localismi evidenziando anzi allo stesso tempo la necessità di sviluppare tutte le correlazioni con le città le province e le regioni di questo pezzo importante d'Italia
Grazie professore la parola al dottor Virgo Ducci presidente regionale ce ne ha dalla Toscana
Buonasera
Prima di tutto voglio ringraziarli per avermi offerto l'opportunità di questo intervento e quindi per averne esplicitamente riconosciuto un ruolo non secondario sia alla CNN che al mondo dell'artigianato e delle piccole imprese fissa rappresenta
D'altra parte credo sarebbe possibile ricercare la competitività di sistema per un nuovo sviluppo lasciando ai margini e la parte preponderante epiche attori protagonisti nello scenario
Infatti le aziende artigiane non sono solo componenti basilari del tessuto economico regionale dell'Italia centrale
Ma sono fattori portanti della sua fisionomia sociale culturale e civile tutto ciò senza dimenticare che il mondo dell'artigianato sta andando un contributo elevato al processo di risanamento del Paese in questi in questi anni ha continuato a creare nuova imprenditorialità e nuovi posti di lavoro
L'artigianato rappresenta una componente significativa dell'economia la società regionale nel suo insieme
Non solo per i dati quantitativi ma anche per la sua caratteristica di trazione multisettoriale la sua diffusione territoriale la qualità delle sue produzioni
Tutto questo è frutto della capacità della passione e dell'impegno della professionalità degli operatori degli artigiani e delle loro famiglie
Dei loro collaboratori e un impegno non facile ai piccoli livelli aziendali e basta poco per scontrarsi delle difficoltà
Difficoltà di ordine finanziario e creditizio per il reperimento della manodopera specializzata per il rapporto con la pubblica amministrazione e per la miriade di adempimenti richieste
Ci sono poi le sfide derivanti dal nuovo scenario economico
E dalla dimensione globale del mercato è una grossa sfida per le nostre imprese
Che possono meglio fronteggiarla quanto più si rafforzano le loro capacità produttive l'investimento innovazione e soprattutto le capacità di integrarsi di cooperare di fare sistema
Per accrescere le cose le economie esterne
Ma per ma per ottenere questo c'è bisogno che le Regioni in direzione dell'orazione su molti versanti
Quindi voglio affrontare tre in particolare
Che ritengo importanti e Basile il primo versante quello delle riforme istituzionali e amministrative
Il parlamento a dirci teoria avviato una discussione sul ruolo e sulla collocazione istituzionale della Regione nel quadro della riforma costituzionale
Prendendo come riferimento la proposta del governo e pervenendo a una proposta legislativa
Si tratta di un complesso di modifiche il cui elemento fondamentale risiede nella valorizzazione piena della regione
Cui viene conferita un'autonomia effettiva sia quanto alla potestà legislative amministrative
Sia quanto ai rapporti istituzionali all'autonomia impositiva e finanziaria al controllo e alla programmazione dell'attività degli altri enti locali
L'elezione diretta dei presidenti delle Regioni costituisce il primo passo della profonda revisione della nostra forma di Stato verso l'orientamento federale della Repubblica
La creazione di strutture regionali forti con adeguate risorse creerà un livello di governo che è il più idoneo a produrre politiche pubbliche di promozione dell'artigianato e delle piccole e medie imprese
La scelta è quella di porre in essere le condizioni per un governo forte delle regioni e il primo banco di prova e l'attuazione del decentramento amministrativo legge Bassanini
La legge cinquantanove novantasette mira infatti a una trasformazione della pubblica amministrazione da un modello diretto e centralista a un modello indiretto è decentrato
In cui gran parte delle decisioni che vengono prese a livello locale
L'evoluzione economica e sociale implica la necessità di una sempre maggiore competitività dei territori da ottenersi integrando le risorse e gli attori in campo pubblici priva deve essere garantita la sussidiarietà orizzontale prevedendo adeguate forme di cooperazione tra soggetti pubblici e privati
Deve essere perseguita preferibilmente l'esternalizzazione delle funzioni pubbliche privilegiando le strutture associative esistenti e funzionari vanno cambiate le norme a base dell'azione amministrativa nel senso di semplificarle e renderle funzionali al nuovo sistema
Il secondo versante su quelli debbano lavorare le regioni e quello delle politiche locali di sviluppo
è vero che la globalizzazione dei mercati pongono non poche difficoltà all'artigianato alle piccole e medie imprese
Ma la vitalità la capacità di sviluppo che ancora dimostrano i distretti e sistemi locali dimostrano anche che la competitività delle piccole imprese è rafforzata dalle interrelazioni Pellicani che si stabiliscano sul territorio
In forza della specializzazione settoriale e di filiera produttiva il consolidamento e lo sviluppo dei siti e mi locali di piccola e media impresa deve essere sostenuto da efficaci politiche industriali industriali il livello locale nessun Pirolo superano l'intervento nei confronti delle singole comprese che riescono a incidere sulle specifiche esigenze dei territori e dei sistemi di impresa oggi
Oggetti dell'intervento che pongano alla propria base la centralità del territorio e dei suoi attori locali ma che creino anche i presupposti di interrelazione fra distretti complementari
Omogenei non solo nazionali ma europea
Quella che necessita L a realizzazione di un senz'di un sistema composito di intervento che dia agli operatori non solo le condizioni economiche di sostegno all'impresa ma generiche
Una relazione di sistemi dell'impresa e delle reti
Tali da conferire certezza e snellezza nell'attività dell'impresa in collegamento fra loro e con il mercato
In questa direzione emerge come centrare il ruolo delle associazioni come garanti un processo virtuoso che nasce a partire dall'impresa viene razionalizzato accompagnato dall'intervento dell'organismo associativi che traducono gli interessi settoriali in interessi di e quindi c'è un il valore aggiunto della concertazione
La programmazione negoziata appare la forma di intervento più coerente con l'obiettivo di coordinare tutte le azioni e gli interventi all'interno dei sistemi dei distretti sistemi
Produttivi locali con particolare riferimento alle infrastrutture Villari ma non solo occorre anche attivare interventi per il sostegno all'internazionalizzazione alla promozione commerciale
All'innovazione tecnologica alla formazione
Alla Lodi alla logistica e alla finanza innovativa
Tutte queste rappresentano aree strategiche di intervento per la competitività competitività dei sistemi produttivi locali
Il terzo versante sul quale regioni debbano porre di più la loro attenzione e quello della concertazione
La concertazione presuppone interlocutori e soggetti e soggetti strutturali in cui si incontrino competenze interessa in cui si riesca a coniugare quindi la rappresentanza dell'interessi con la capacità di costruire un sistema di analisi proposta in grado di garantire all'ente pubblico la serenità ma anche la serietà dell'ICI la concertazione quindi è una sfida per l'associazioni imprenditoriali ma anche per le pubbliche amministrazioni occorre quindi consolidare e rendere più produttiva la concertazione a tutti i livelli
Anche per impedire una possibile onda di riflusso vecchi verso vecchia impostazione caratteristica peculiare della concertazione e la procedura trasparente di formazione della decisione e che consultazione delle parti
Con la motivazione spetti ressa del pubblico decisore che assumendo in tal senso una precisa e riconoscibile responsabilità politica sceglie e attua soluzioni proposte in regime di confronto fra gli attori sociali
Il concetto di concertazione implica inoltre innovazioni e quindi in sviluppo
Quindi il superamento della logica della mediazione laddove la formazione della decisione è fondata sull'individuazione di elementi di composizione di ricomposizione dei conflitti respinto eresse rappresentate
L'occasione di oggi mi spingerebbe a introdurre altri argomenti che reca ritengono determinanti
Per lo sviluppo dell'artigianato e delle piccole imprese e quindi anche del tessuto sociale e culturale come la necessità della riduzione della pressione fiscale la riforma del sistema previdenziale
Il rapporto con gli istituti di credito la loro fondazioni nelle politiche di sviluppo locale e anche e altro ancora ma il tempo e tiranni e non mancheranno comunque altre opportunità per fare voglio pertanto promotore con l'invito alle regioni del centro Italia che da tempo collaboratore siano in campo nazionale e nel
Ambito c'è abbiate fiducia in uno sviluppo che veda come attori primari l'artigianato e la piccola e media impresa perché noi piccoli imprenditori ci crediamo
Però cercate di non delude oggi perché le conseguenze potrebbero essere disastrose grazie
Ora la parola al dottor Angelo Colussi presidente della Federazione regionale degli industriali dell'Umbria
E scusate notavo basso
Gentile signore e signori autorità caro presidente desidero anzitutto ringraziarla anche a nome delle Federazione degli ebrei
Regioni che tutti hanno citato da valide Abruzzo Lazio Marche Toscana e Umbria
Questo convegno per avere anche evitato Presidente del Consiglio testimonianza di grande interesse per
L'incontro odierno rappresenta una nuove significativa tappa nel cammino quali sono avviate oramai da qualche tempo Regione c'è Italia con l'obiettivo di realizzare una crescente integrazione funzionale tra territori che presentano accanto a significative particolarità
Non pochi elementi di comunanza pari a giudicare un'articolata strategia di collaborazione interregionale che salvaguardando l'autonomia di ognuno dei territori riesca tuttavia da attivare sinergie politiche comuni in ambienti in abiti importanti come la ricerca di lavoro l'innovazione tecnologica le infrastrutture l'azione amministrativa
Riguardo alla realizzazione questo cammino ci piace ricordare ruolo propulsivo svolto dalla nostra regione dal nostro presidente proprio nel corso della presente legislatura nel disegno di integrazione tra Umbria e Marche un'esperienza che riteniamo possa risultare di grande aiuto in vista del più ampio progetto cooperativo dalle regioni del centro Italia
è un obiettivo quest'ultimo al quale gli industriali e più in generale gli operatori economici guardano con molta attenzione con grandi speranze
E ciò nella convinzione che proprio nella cooperazione tra aree territoriali contigue e segnatamente nella realizzazione di un vero e proprio sistema delle regioni del centro Italia non chiuso in se stesso ma proiettato verso intense relazioni
Aperture per esempio che nel nord est del Paese
Vada ricercata la chiave che possa garantire un più intenso sviluppo produttivo ai nostri territori è una crescita complessiva del tessuto sociale
Confermiamo aperto perciò la sua volontà di dare per l'insieme delle questioni correlate a questo processo di integrazione di nostro contributo più attivo appunto della parte sociale che la presentiamo le ragioni profonde di tale progetto cooperativo
La cui plausibilità dal punto di vista economico dei dati e delle analisi socio economiche è stata ampiamente dimostrata dalle rilevazioni degli studi approntati dal CNEL degli ultimi anni anche la testimonianza di questa di poco fa sono stato io ora rafforzate dalle trasformazioni indotte nell'economia e più in generale nell'organizzare sociale politica dei processi cosiddetti di globalizzazione
Quest'ultima in un viottoli un paradosso solo apparente ha finito per determinare una importanza crescente delle dimensioni localistico territoriali e fare aumentare la richiesta di auto-governo politico economico e sociale delle comunità al tempo stesso lo sviluppo di un sistema economico globale ha reso proprio il territorio considerato nelle sue diverse articolazioni uno degli elementi chiave della competizione che per quello che riguarda le attività produttive oggi non è soltanto competizione tra singole aziende
Ma tra sistemi territoriali competenze nella quale vince chi è in grado di offrire alle imprese le migliori condizioni di operatività
Ed è quindi sul territorio prima di tutto che vanno oggi costruite alimentate implementate le condizioni operative ed ambientali sui versanti delle dotazione infrastrutturale dell'efficienza della pubblica amministrazione della formazione del buon funzionamento del sistema del credito necessario sviluppare vere a le realtà produttive esistenti ed anche ad attrarre nuovi investimenti ad affrontare la sfida provenienti dalle altre are il sistema del mondo industrializzato
Lo sviluppo di un modello cooperativo su base interregionale quale appunto si tende a realizzare tra Abruzzo Lazio Marche Toscana e Umbria crediamo rappresenti nelle sue linee generali un'efficace risposta
Sia alla crescente richiesta di autonomia territoriale sia il bisogno chioschi ho appena richiamato di politiche di intervento attraverso le quali la presentarsi in modo opportuno in un'ottica di sistema agli scenari dell'economia globale
Dal nostro punto di vista i potenziali vantaggi dell'integrazione tra le nostre tra le nostre aree territoriali appaia evidenti su diversi versanti
In un'ottica te che tenda ad ottimizzare l'impiego delle risorse ricercare la giusta dimensione di scala evitando inutili duplicazioni di interventi
è innanzitutto il caso delle infrastrutture sia di quelle innovative legata alla raccolta la gestione dell'informazione sia di quelle etico più tradizionale relativa ai trasporti alla viabilità
In particolare per quanto riguarda il fiorire una maggiore connessione combinazione tra le reti di trasporto oggi esistente abbinate a una comune progettualità in vista di nuove opere
Potrà consentire di razionalizzare e rendere più funzionali non solo i collegamenti all'interno della ma di rafforzare le direttrici in grado di connettere le regioni del centro Italia con le aree economicamente più forti del paese
In funzione di una porticata accelerazione degli scambi e dei flussi
Discorso analogo false per innovazione tecnologica se è vero come a suo tempo elevate gemella che il trasferimento della realizzazione tecnologica sul piano produttivo e commerciale rappresenta uno dei fattori che bolletta del sistema impresa dell'Italia centrale
è anche vero c'è una serie di iniziative concordate su questo terreno e un più proficuo scambio dell'informazione una maggiore cooperazione dei centri di ricerca e con loro e tra di loro e con le imprese per lo sviluppo di progetti di ricerca mirati potrà favorire una più adeguata ricaduta sui sistemi produttivi locali delle innovazioni maturate a livello di ricerca tecnologica
Anche il mercato del lavoro potrà giovarsi delle crescenti integrazioni funzionali tra le cinque regioni del centro Italia
Una volta venga reso più funzionale il coordinamento tra le diverse strutture attualmente impegnate nella gestione e nell'allocazione delle risorse umane e così il sistema della formazione che dovrà porsi in grado di assecondare i fabbisogni di nuove specializzazioni emergenti indichiamo infine con Obiettivo accomunante per noi vivissimo interesse una profonda azione di rinnovamento della pubblica amministrazione locale di semplificazione delle leggi delle procedure di elevazione della qualità dei servizi pubblici d'altra parte il disegno di costruzione di una grande spazio macroregionale risulta oggi stimolato anzi facilitato
Dalla definizione di uno scenario istituzionale nel quale si è andato realizzando una crescente trasferimento di competenze operative dallo Stato agli enti locali e in particolare alle regioni con il conseguente spostamento a livello regionale nell'ambito delle politiche economiche
Per la le regioni si trova lavorerà con il sei maggio autonomia operativa amministrativa e finanziaria rispetto al passato autonomia che non può però rimanere virtuale deve invece consentire anche perfetto
Delle aperture delle docenti misure interventi in tema di federalismo di pratica pilastri scale
Un effettivo governo del territorio con una programmazione più adeguata l'obiettivo dello sviluppo economico da perseguire con strumenti realmente innovativi in una logica di cooperazione che favorisca una gestione efficiente
Ed efficace delle risorse pubbliche
Cito che tuttavia l'obbliga anche se il presidente del Consiglio non è arrivato di dire con franchezza dopo stabilmente che lungimirante disegno di cooperazione ed integrazione voluto dalla nostra cinque regioni e da noi condiviso
Non può comunque prescindere dal quadro di riforme volti a migliorare complessivamente la competizione la competitività dell'economia italiana
Siamo parte anzi parte importante della economia del paese e di questa condividiamo tendenze problemi esigenze
La constatazione che l'Italia sembra essere tornata su un sentiero di crescita e per me motivo di grande soddisfazione estimo a moltiplicare il nostro impegno e a fare di fare di più e di meglio
Ma non ci fa dimenticare che l'Italia sta tuttavia perdendo progressivamente competitività il divario del tasso di sviluppo rispetto ai partner europei la contrazione dell'avanzo di bilancia commerciale
La drastica flessione delle quote di esportazione e ancora più dei margini sull'export la forte caduta degli investimenti esteri nel nostro Paese sono i segni più vistosi preoccupante fenomeno di deterioramento competitivo che stiamo vivendo
A questo problema è necessario dare risposte con politiche adeguate che chiama in campo competenze proprio del Governo e del Parlamento e comportamento il coraggio di coerenti delle forze politiche delle parti sociali
Siamo cresciuti poco perché scontiamo limiti strutturali che pesano molto sulla nostra economia il suo suo tasso di sviluppo ma non possiamo accettare fatale eticamente che l'Italia continua a crescere molto meno di quanto crescano gli altri
Ecco perché chiediamo che il nostro Paese esca dalle logiche del giorno per giorno e si impegni su un progetto di rilancio
Su un disegno complessivo che intervenga con decisione sulle rigidità strutturali che penalizza l'altro sistema produttivo e in particolare il sistema delle piccole e medie imprese
Non sotto sottovalutiamo certamente quanto è stato già fatto ho avviato in questa direzione ora ci sembra che lo sforzo debba essere quello di accelerare i processi riformatori in un momento in cui muta radicalmente lo scenario con competitivo internazionale
Occorre evidentemente governabilità e stabilità sotto il profilo politico è necessario un indirizzo
Politico e si traduca in fatti concreti e interventi precisi nel campo fiscale contributivo che porti efficienza trasparenza e tempestività della pubblica amministrazione
Che introduca massicce dosi di flessibilità nel cercato del lavoro dove indispensabile passare da una flessibilità ingessata ha una flessibilità praticabile reale capace di facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e che affronti il nodo della previdenza
Con il fine di ridurne i costi ed accrescere l'equità che è via via al più presto nel campo delle infrastrutture un programma selettivo di investimenti
Che accresca le risorse per investimenti in ricerca innovazione formazione
Che appresti efficaci misure di promozione di sostegno dell'investimento nelle nuove tecnologie della Società dell'informazione nel i business perché la competitività del Paese si giocherà sempre più sul terreno dell'economia digitale
E quindi sulla capacità delle nostre imprese di lavorare e fare business dei nuovi ambienti e con nuovi strumenti
Urgente ci sembra un disegno che con noti la vostra politica estera verso una maggior attenzione per l'area del Mediterraneo
Potendo sicuramente l'Italia esprime una forte funzione di leadership dei progetti di sviluppo di di quei Paesi
Quella che avrei sempre signor Presidente quindi una modernizzazione a tutto campo che faccia venir meno il gap competitivo allarmante di cui soffre l'Italia
L'obiettivo che richiede interventi di cui non ci sfuggono le complessità le difficoltà ma l'obiettivo che ci dobbiamo porre è se vogliamo dare al Paese la competitività che serve ad un'economia da con l'economia avanzata così come ci attendiamo che con l'inizio della nuova legislatura le cinque regioni del centro si impegna a tradurre in comportamenti e scelte concrete la strategia che nella loro autonomia e sono date per accrescere il loro contributo alla creazione di reddito e di occupazione
Gli imprenditori come sempre fanno la loro parte
Grazie al dottor Colussi
Il presidente ha nei pressi del del palazzo sta arrivando davvero io do la parola a Paolo bene speriamo assessore regionale dalla Toscana
è già stato ricordato
Che i dati sull'occupazione
Del regioni del centro
Testimoniano una come si vuol dire situazione positiva dal novantacinque ad oggi
Dati del CNEL che sono scritti che sono stati illustrati ci consegnano una situazione rispetto al novantacinque fatta di
Più occupazione in particolare più occupazione femminile meno disoccupazione
E non solo come valori assoluti ma anche come valori relativi rispetto alle altre regioni del nostro ogni rispetto alle altre circoscrizioni chiamiamole così del nostro Paese
Ciò naturalmente dovuto a molti fattori
Moltissimi fattori naturalmente in parte sono stati ricordati
Ma probabilmente anche
Alle in relazione all'impegno nel rinnovamento del sistema e di orientamento formazione professionale in particolare
Che le regioni del centro singolarmente e unitariamente ne fa testo il protocollo firmato proprio nella materia della formazione e del lavoro hanno portato avanti in questi anni
Ne sono l'evidenziazione anche quantitativa ad esempio la buona utilizzazione in tutte le regioni dei finanziamenti dei fondi del fondo sociale europeo
Mi impegno al cento per cento buona performances dal punto di vista della Spesal della liquidazione
La buona partecipazione in tutte queste regioni ad esempio alle iniziative comunitarie che come sappiamo sono state il terreno della sperimentazione e dell'innovazione nelle politiche dell'orientamento della formazione e del lavoro
La buona utilizzazione di altri programmi comunitari e nazionali insomma
L'ha permesso la valorizzazione delle risorse umane al centro delle politiche dello sviluppo e dell'equità nelle regioni nelle nostre regioni
Adesso siamo in una fase nuova
Questa fase nuova è connotata almeno da tre fattori rimanendo naturalmente nell'ambito delle politiche di valorizzazione delle risorse umane
Il nuovo fondo sociale europeo due mila due mila sei la riforma dei servizi per l'impiego i nuovi processi nuovi passaggi del rinnovamento del
Dei sistemi integrati li chiamerei così dell'istruzione e della formazione della ricerca e del lavoro allora il punto è questo
Questi tre non diciamo novità questi tre punti che segneranno la il governo della Regione delle nostre regioni
Nei prossimi anni pongono il problema di una rafforzamento delle relazioni tra le nostre regioni e del rafforzamento delle relazioni tra le nostre regioni e il Governo nazionale
Il campo del nuovo fondo sociale europeo le regioni del centro hanno svolto una funzione importante in questi ultimi mesi in questi ultimi mesi si è svolto e concluso qualche giorno fa
Conclusa qualche giorno fa la procedura del partenariato che ha portato all'approvazione del Programma operativo nazionale e dei programmi operativi regionali relativi al fondo sociale europeo
Questa procedura è conclusa e le nostre Regioni hanno svolto una funzione di spinta nella negli accordi insomma nel che hanno concluso l'affare positivamente questa fase
Oggi si apre la fase dell'attuazione dei contenuti dei programmi dell'attuazione dell'ideazione e l'attuazione dei progetti attuativi della nuova programmazione dell'Obiettivo tre i cambi del sono aperti all'innovazione
Le azioni formative verso la prevenzione e il linea con le politiche europee per il lavoro
L'integrazione e la valorizzazione delle risorse umane per la ricerca lei illegale l'uso che abbiamo dato alle politiche di pari opportunità uomo-donna
Alla utilizzazione dell'information e communication technology né negli ampi campi dell'istruzione e la formazione e del lavoro oppure il valore dato alle iniziative locali per l'occupazione ultimo
Punto ottenne in quei programmi sta scritto è la riserva importante mi pare il tre per cento del valore complessivo per i Progetti interregionali in altre parole
La situazione nella quale siamo è la seguente ciò che volontaristica mentre abbiamo fatto tra le regioni del centro negli ultimi anni a questo proposito oggi diventa obiettivo
Raggiunto in linea di principio da raggiungere con i programmi nell'attuazione delle politiche di fondo sociale europeo
Ci troviamo arriviamo a questo appuntamento preparati per l'esperienza fatta e naturalmente questo è un punto come si può dire di confronto di collaborazione continuativa per l'innovazione dei sistemi
Non solo tra le nostre regioni ma anche con il livello nazionale con il Governo
Il secondo punto riguarda il lavoro che stiamo che appena iniziato ma che dovremo portare avanti
Per il rinnovamento dei servizi per l'impiego per la costruzione dei nuovi servizi per l'impiego inutile etica l'importanza di questa azione
Sottolineo la necessità che per ora reale rinnovamento per la costruzione di un sistema moderno dei servizi per l'impiego abbiamo bisogno da un lato di continuare le politiche unitarie portata avanti dalle nostre regioni dall'altro di inserire queste politico unitario in un contesto vivi propulsione del livello nazionale i punti ad esempio che ci chiamano né in maniera assoluta questo impegno a questo coordinamento sono la costruzione di un sistema informativo del lavoro senza il quale il rinnovamento dei centri per l'impiego non si può fare e l'altro la riforma degli strumenti delle politiche per le per il lavoro terzo più dinamiche politiche attivi e di prevenzione
Tutto questo porta all'ultimo punto che ho citato l'integrazione tra i nostri sistemi di istruzione formazione e lavoro
A questo
Piero
Riprende Lab
Riprendo brevissimamente conclusa concluso
Parlavo dell'ultimo impegno al quale ci stiamo accingendo eccome costituiranno continuità nei prossimi anni
L'integrazione tra i sistemi dell'istruzione e la formazione e delle del lavoro capirlo loro rinnovamento complessiva
C'è un'esperienza che stiamo portando avanti da due anni positivamente
La costruzione del nuovo sito il nuovo livello di istruzione e formazione dopo il diploma di scuola media superiore la formazione tecnico professionale superiore integrata
Che costituiranno campo come si può dire tale da ampliarsi
Nei prossimi anni e che nasce nella collaborazione tra Regioni
Università scuole medie superiori tra Regioni non c'è ministero della pubblica istruzione ed è un ulteriore campo di collaborazione e di integrazione verso l'innovazione
Il punto dell'attuazione dell'obbligo scolastico a quindici anni che porta di nuovo come segno all'utilizzazione delle risorse e della formazione professionale e dunque dei livelli locali per all'interno dell'obbligo scolastico e dunque all'interno di una responsabilità nazionale oppure l'obbligo formativa diciott'anni e la costruzione dei tre canali
Di nuovo ancora nell'integrazione tra Regioni e livelli nazionali e all'interno di questo l'apprendistato come nuovo sistema di qualificazione del detti diciamo così del lavoro
Della costruzione di un elemento di formazione all'interno di un rapporto contrattuale che riguarda soprattutto giovani e chiede in continua crescita e che di nuovo si può attuare nell'integrazione tra indirizzi nazionali
E politiche regionali coordinate insomma la conclusione è questa
Vi è un campo di lavoro
Ampio pari rinnovamento delle politica di valorizzazione delle risorse umane
Nel quale indispensabile sicuramente utile la collaborazione tra le regioni nel nostro caso fra le regioni del centro e il livello nazionale e tanto più innovazioni ci sarà
Quanto più il livello nazionale e quello locale unito delle collaborazioni interregionali sarà forte e legato insomma vi è un fasto campo di lavoro nel nostro caso reso possibile e ancor
E ancor più attuale e attualizzato i le dall'esperienza fatta nella collaborazione delle nostre regioni
Se mentre saluto il Presidente del Consiglio
Io darei la parola adesso al presidente la Regione Lazio Piero Badaloni che farà anche un po'riassunto del senso di questa iniziativa e parlerà anche a nome degli altri presidenti che non hanno parlato e poi passiamo la parola al presidente D'Alema
Bene signor presidente allora a me questo compito questo onere e questo non è di
Tentare di fare una sintesi
Breve ovviamente degli interventi dei tanti interessanti e stimolanti
Interventi di coloro che
Hanno parlato mentre ancora potremo contare sulla sua presenza ma anche di farmi portavoce questo compito di farmi portavoce
Di un ringraziamento per aver accettato il nostro invito a partecipare a questo incontro di bilancio
Come poi riferirò tra poco
Un ringraziamento anche se lei me lo permette ai sindaci che hanno accolto questo nostro invito come vede sono tanti ai presidenti delle Province
Ma anche ai prefetti ai lettori ai rappresentanti delle associazioni di categoria delle forze sociali della cosiddetta società civile e anche a ai tanti dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione che oggi sono qui presenti nel pubblico
E per finire se me lo permette sempre anche un saluto a chi è il nostro punto di confronto ma anche di relazione costruttiva nella Conferenza Stato-Regioni cioè il ministro per i rapporti con le Regioni Katia Bellillo
Allora vado la sintesi per poter offrire a lei degli elementi di valutazione per il suo intervento vede tre anni fa come regioni del centro Italia ad Orvieto
Lanciamo una sfida soprattutto a noi stessi
E cioè quella di avviare un nuovo modello di relazioni interregionali con l'obiettivo di rispondere in modo diretto alle esigenze del nostro territorio creando una nuova identità quella del centro Eataly
Oggi siamo qui a tre anni di distanza per fare un bilancio come dicevo prima per raccogliere i frutti i primi frutti di questa sfida
E i frutti sono positivi e questo è ovvio che ci fa piacere non c'è niente da vergognarsi
I risultati raggiunti in questi anni di cooperazioni il contributo economico e sociale complessivo delle nostre cinque regioni al sistema Italia sono risultati promettenti e per certi versi anche Santana
Mi riferisco al rapporto del CNEL sul centro Italia il rapporto che conferma quello che ho appena detto con dovizia di particolari io mi limito ovviamente a ricordare i risultati soltanto soltanto i risultati in termini di crescita delle esportazioni di prodotto interno lordo di sviluppo dell'occupazione
Bene dal novantacinque ad oggi abbiamo sentito nella relazione del vicepresidente Regione l'export verde cinque regioni dell'Italia centrale cresciuto del diciassette per cento contro il nove per cento del Nord
Così come il numero degli occupati è aumentato di centoquarantuno mila unità negli ultimi quattro anni di fronte ad un tasso di disoccupazione diminuito con una percentuale tre volte superiore a quella del Nord
I dati macro economici confermano dunque la grande vitalità del tessuto produttivo delle nostre regioni e premiano le strategie integrate di sviluppo che abbiamo messo in atto in questi a
Al momento del nostro insediamento non abbiamo annunciato miracolistica mente nuovi posti di lavoro però ne abbiamo realizzati concretamente centocinquanta mila in più
E credo che se avremo la possibilità di continuare lungo questa strada di collaborazione interistituzionale
Si possa con legittimità pensare ad una prossima legislatura in cui si aggiungano almeno altri cento mila nuovi posti di lavoro frutto di questa strategia
Di sviluppo integrato
Ecco allora perché l'insieme di questi dati ci confermano ci conferma la certezza quella che dobbiamo andare oltre i luoghi comuni l'Italia insomma non è soltanto nord e sud esiste un centro con caratteristiche proprie che evidenzia la necessità di politiche economiche nazionali sostanzialmente differenziate
Da tempo le regioni del centro lo presentano nel loro insieme evidenti connotati di mezzo
Prossimi cioè alla media del Paese perciò diversi da quelli del nord del sud a fronte dei quali occorre a livello nazionale a nostro giudizio mettere in campo politiche mirate
Oggi in Italia centrale non chiede una politica assistenziale
Perché ha dimostrato ampiamente di essere in grado di crescere da sola mettendo a frutto anche gli incentivi arrivati dall'Unione Europea a e sviluppando le sue potenzialità endogene da un punto di vista economico istituzionale e sociale
L'Italia centrale insomma l'Italia dello sviluppo e della cooperazione ha bisogno semmai di una politica di partenariato anche con il governo nazionale e con le istituzioni europee partiamo da queste ultime
Il diciassette febbraio abbiamo incontrato nella nostra sede comune di rappresentanza a Bruxelles uno dei tanti obiettivi raggiunti una sede comune a Bruxelles
Il presidente della Commissione europea Romano Prodi che ci ha rivolto forti parole di incoraggiamento sulla strada che abbiamo intrapreso
Il il bilancio complessivo del lavoro svolto in sede europea è senz'altro positivo
La dimensione e la sensibilità comunitaria delle amministrazioni regionali e locali sono cresciute in questi anni di pari passo alla realizzazione dell'avvicinamento fisico a Bruxelles
Quale prima fase di un processo volto alla realizzazione di una Unione Europea fondata non soltanto non soltanto sui governi nazionali ma anche e soprattutto sulla partecipazione attiva ed istituzionale delle autonomie territoriali
L'Europa delle regioni e delle città
E questo è un percorso che sollecita la ridefinizione anche ordinamentale del sistema di relazioni fra i diversi livelli di governi regionali nazionali ed europeo
è un primo punto di riflessione che mi permetto di offrire alla sua votazione
Ed è anche per questo motivo che in prospettiva del nuovo periodo di programmazione due mila due mila sei le nostre cinque amministrazioni stanno valutando la possibilità alla luce delle innovazioni del regolamento sui fondi strutturali
I negoziare il principio della premialità
Sulla base di un'intesa specifica rassegnare alle performances di area vasta l'attribuzione della riserva di risorse
Per quanto riguarda i rapporti con il governo nazionale occorre ricordare che tra gli strumenti più importanti di programmazione degli investimenti pubblici quelli su cui abbiamo puntato di più sono le intese istituzionali è stato detto in uno dei tanti venti ascoltati finora e anche i programmi comuni per l'utilizzo di fondi strutturali
Bene credo anzi crediamo che siano ormai mature le condizioni per realizzare un approccio comune delle cinque regioni alle intese di programma e ai documenti di programmazione per l'Obiettivo due
Siamo convinti che occorre favorire il riconoscimento e l'esplicitazione nelle intese fra le singole regioni lo Stato delle azioni previste nei nostri protocolli cooperativi e un forte coordinamento nella gestione dei progetti comunitari
I settori di sviluppo strategico su cui abbiamo scelto di lavorare insieme sono quelli legati al miglioramento dei sistemi logistici e di trasporto su cui tornerò tra breve signor Presidente
Il settore ambientale ricordo un progetto per tutti quello legato al protocollo d'intesa per l'Appennino pensi che il trentatré per cento che la superficie interna delle cinque regioni e il territorio montano dell'Appennino
E qui c'è uno dei punti di impegno degli obiettivi della strategia comune cui ora
Avendo l'integrazione delle reti informatiche a cui lavora la regione Marche come capofila
La tutela la valorizzazione dei beni culturali lo sviluppo del turismo l'innovazione tecnologica dell'impresa con un rafforzamento come è stato giustamente sollecitato da uno del degli interventi del collegamento con il sistema universitario ed è questo il campo specifico in cui lavora come capofila progettuale la Regione Lazio bene in questo contesto signor Presidente vorrei concludere soffermandomi su un punto chiave quello che ma qui avevo accennato prima
Nonostante i progressi che si sono registrati negli ultimi anni le regioni del centro soffrono ancora per la carenza di infrastrutture lo ha detto anche il rappresentante degli industriali
A partire dai trasporti
Che sembrano ormai fuori moda tra virgolette in realtà la particolare posizione geografica delle regioni del centro affacciate sui due bracci il Mediterraneo e di collegamento terrestre farlo fra nord e sud ne fanno un territorio di attraversamento strategico
Le regioni del centro subiscono un carico di trasporto che va molto oltre le proprie necessità
Sono dunque proponibili non tanto politiche nazionali di indennizzo come avviene per territori di attraversamento quali Austria Svizzera quanto di rafforzamento a nostro giudizio dei sistemi regionali ed interregionali di mobilità con caratteri di sostenibilità ed integrazione territoriale
Ed è su questo signor Presidente che anche a nome degli altri colleghi presidenti le chiediamo una forte attenzione del Governo nazionale
Gli investimenti sono e continueranno ad essere uno dei presupposti stessi dello sviluppo delle nostre regioni
Mettere insieme i saperi progettuali
Le capacità esperienze realizzative finanziarie per costruire proposte di intervento nei settori ad alta attrattività di investimento pubblico e privato
E per progetti che rivestano carattere di reciproca produttività
è una scelta coraggiosa e premiante
Coraggiosa perché richiede l'assunzione di nuove logiche di programmazione dello sviluppo più orientati a scelte di cooperazione come dicevo all'inizio
Premiante perché come sempre unire Forces forze e risorse comporta il raggiungimento di risultati non soltanto aritmetici ma di moltiplicazione delle opportunità
Quali strumenti concreti di cooperazione interregionale al servizio dello sviluppo dalla nostra economia e dell'occupazione vi premetto di avanzare in conclusione due proposte operative
La prima nasce dalla necessità di favorire un maggiore coordinamento fra le finanziarie e le agenzie di sviluppo delle nostre regioni
E in questa direzione le nostre strutture si sono già mosse costituendo appunto un'unica società con sede a Bruxelles che fornisce servizi assistenza tecnica ai nostri uffici di collegamenti
La seconda proposta invece riguarda da vicino il mondo del lavoro
Attraverso l'integrazione dei servizi all'impiego delle cinque regioni un'integrazione che sia innanzitutto informativa e telematica
Sarà possibile dare un sostegno concreto ed immediato le politiche per l'occupazione e per me politiche di orientamento e di incontro fra domanda ed offerta
Un'ultima notazione prima di lasciare la parola
è inutile negare signor Presidente che a fondamento del nostro percorso comune c'è un comune sentire delle nostre amministrazioni che fino ad oggi ha giocato un ruolo propulsivo determinante
è logico dunque che io mi auguri
Che questo nuovo percorso continui nel prossimo futuro per continuare a realizzare insieme ai progetti avviati e assicurare soprattutto alle nuove alle giovani generazioni un futuro migliore grazie
Grazie al presidente Badaloni io do la parola al presidente del consiglio dei ministri onorevole Massimo D'Alema che ringrazio ancora per la sua presenza oggi
Vi chiedo scusa perché
Ritardo nel programma
Non mi ha consentito di seguire i lavori
Questo vostro incontro se non per la parte con
Io nel Consiglio dei ministri e dopo
Il fatto che non abbiamo voluto rinunciare quella parte del programma
Era dedicata alla visita di alcune aree colpite dal terremoto
Per fare il punto
Insieme agli amministratori locali
Dello stato della ricostruzione
I problemi degli ostacoli
Anche dei risultati di insomma aggiunti
In quello spirito di cooperazione istituzionale al servizio delle persone
Innanzitutto di quelle che si trovano ancora in una condizione di difficoltà di sofferenza
Lo spirito nei quali abbiamo affrontato sta tragedie
Abbiamo cercato di rispondere ad essa non soltanto nel momento dell'emergenza ma anche impostando una strategia dalla ricostruzione
Che consenta
Sia ti raggiungere presto il risultato di restituire a tutti una casa
Sia di restituire
Città monumenti straordinaria bellezza
A loro facevano la loro integrità
E alla fruibilità da parte di tutti
Non è un'impresa facile
Ma io credo che nessuno possa seriamente nascondere
La serietà e il senso di responsabilità con cui abbiamo affrontato questa sfida i risultati sin qui raggiunti
In nessun caso era mai accaduto
Dopo ventidue mesi dall'ultima scossa sisma fossero state restituite centinaia di case verrà mai naturalmente
Non è mai troppo presto riesce ma tuttavia
Ciò che è stato fatto
Non ha precedenti vicende analoghe nel nostro Paese
Ciò che resta da fare certamente serio importante
Alcuni punti della ricostruzione appaiono particolarmente complessa visitato Nocera Umbra avevo già avuto occasione di andare in quella città così duramente colpita
Subito all'indomani del terremoto in alto a destra intorno quelle istituzionale di oggi e poi successivamente
Dovremo lavorare insieme
Per superare i ritardi per assicurare a tutti una casa
E per avviare nel modo più efficace la ricostruzione in quel caso di un centro storico di straordinario valore
Ma vorrei dire che in questo spirito questo spirito di collaborazione istituzionale questo sforzo di concretezza questa capacità di lavorare insieme
Che io credo tornerò su questo punto una delle ragioni che hanno costituito
La spinta per i risultati che l'Italia ha conseguito in questi anni
L'affermarsi di una nuova classe dirigente anche che vorrei dire in molti casi anche di pluralismo di sensibilità politiche
Ma di una nuova classe dirigente che ha saputo lavorare insieme
In una logica di cooperazione
Nonno in una logica gerarchica nel rapporto tra centro e periferia
E individuare gli obiettivi necessari per il Paese e compiere i passi in avanti
E come poi mi sforzerò dimostra che abbiamo compiuto i pareggi nel corso di questi anni
In questo senso io apprezzo particolarmente l'esperienza che avete avviato
Oramai dall'aprile del mille novecentonovantasette di collaborazione fra le regioni dell'Italia centrale
Di quella che una volta si chiamava una sorta di terza Italia dice nord sia Rizzato
Il Mezzogiorno
Si tratta di un'esperienza interessante positiva
In un Paese che
Vanta tra i suoi primati non positivi un certo spirito municipi è una certa spirito di competizione non di rado di ostilità
In magari una rincorsa per ottenerne i favori e risorse dal centro
In una competizione non sempre virtuosa tra comunità
Un Paese nel quale nel passato non di rado è valsa la regola non scritta deve cercare padrini protettori o santi in Paradiso l'idea invece di una rete di istituzioni locali e regionali
Che competono certa ma con la a
E che ricercano le sinergie che individuano gli obiettivi e i programmi comuni al servizio dello sviluppo
Io credo sia un segnale molto positivo un'esperienza importante
Così come importante è stata l'individuazione dei dei terreni sui quali sviluppare questa collaborazione
Tra i temi fondamentale
Dello sviluppo
E di un progetto di sviluppo che si è posto immediatamente in relazione con la dimensione europea
Segno questo io credo in una visione aperta e moderna dello sviluppo
Molto importante questo immediato aggancio con l'Europa una dimensione europea
Dite i temi del coordinamento delle politiche della crescita con particolare attenzione alle aree meno avvantaggiati che sono certamente presenti anche in questa parte del Paese
In fondo paese all'interno del quale vi sono diseguaglianze diversità
Il metodo della concertazione
Che non significa la paralisi di fronte agli interessi corporativi
Che non è la rinuncia del dovere della politica a decidere
Ma è la scelta di un metodo egli una convinzione cioè che le grandi decisioni sullo sviluppo che nascono dal consenso delle forze sociali fondamentali sono decisioni più forti
E che in un Paese complesso nel quale il decisore politico
Non ha gli strumenti
Per decidere lo sviluppo
Ma ne può creare le condizioni in una cornice le grandi politiche di sviluppo hanno bisogno della condivisione del mondo dell'impresa del mondo del lavoro
Delle grandi forze intellettuali
Cioè di quelle che sono le forze motrici diciamo di uno sviluppo moderno dell'Italia
Io resto convinto che il dialogo e la convergenza tra queste grandi forze impresa lavoro intellettualità
è una condizione per modernizzare l'Italia e vincere la sfida della competitività e tutte le volte che si cerca di introdurre un cuneo una lacerazione tra queste forze si produce un danno al Paese
E non si apre una prospettiva di modernizzazione
Così come io credo è stato molto importante individuare nelle infrastrutture dedicherò una parte del mio intervento questo nodo delle infrastrutture
E nelle politiche del ricerca e delle risorse umane
Due nodi essenziali delle politiche pubbliche al servizio dello sviluppo
Ora
Io credo che noi tutti noi ci dobbiamo misurare
Con una fase completamente nuova della politica economica
La la politica economica
In questo momento della vita europea
Nel momento in cui da una parte tramontata una logica di programmazione dall'alto
Inquinata di elementi statalisti
Che sicuramente ha fatto il suo tempo
Ma dall'altra parte anche la grande ondata degli anni Ottanta di un liberismo senza regole
Ha mostrato i suoi limiti
Perché ha costruito una modernizzazione attraversata da iniquità i conflitti sociali non sostenibili
Non siamo in una stagione nuova in fondo la ricerca di una cosiddetta terza viste può piacere o meno diciamo questa espressione tuttavia dobbiamo considerare questo tema
Oggi attraversa l'Europa
E appassionerà il nuovo riformismo europeo nasce a mio giudizio proprio qui e cioè dall'idea di un nuovo modo di fare politica dicono
Che significa una visione meno inclusiva
Fondo noi siamo in un'Europa in cui tutti i governi di sinistra limiti prima Tizzano può apparire un paradosso rispetto
Alle culture economiche degli anni cinquanta degli anni sessanta
Quindi un'idea meno inclusiva del ruolo dello Stato
Ma nello stesso tempo uno stato che non rinuncia alla sua funzione
Idem definire regole
Di garantire i più deboli
E di indicare i grandi indirizzi dello sviluppo e della modernizzazione delle nostre società
Ora in questa visione della politica economica
E noi dobbiamo senza dubbio prendere atto
Che la logica della competizione globale tende anche ad articolare il sistema dei poteri
Una parte dei poteri che tradizionalmente appartenevano allo Stato nazione si spostano verso entità sovranazionali
Tutti noi diciamo abbiamo poi la parte vostri o per la parte qui abbiamo imparato la strada che porta a Bruxelles Strasburgo
E sappiamo che una parte dei nostri problemi
Devono trovare risposta lì dei giusto che sia così
Questa è una delle condizioni anche per l'Italia per vincere
Ed anzi io sono favorevole a rafforzare questa dimensione europea anche con coraggiose riforme istituzionali
Che siano all'Europa gli strumenti per sviluppare una politica economica
Più fortemente coordinata
E una parte dei poteri si spostano verso la periferia
Verso le istituzioni
Locali verso le Regioni
Questo è un grande in necessario processo di riforme che abbiamo intrapreso tardi
Io credo che noi per troppi anni siamo rimasti sul territorio regionalismo incompiuto
Consentendo in questo modo anche un logoramento dell'esperienza regionale
Ma che abbiamo intrapreso in modo determinato e coraggioso questo è uno dei grandi cambiamenti in atto non promesso in atto certo nelle condizioni possibili delle condizioni possibili io dico sempre che per l'impossibile ci stiamo attrezzando
E tuttavia invito a misurare che cosa è stato il cammino del Paese in questione
Fatto che noi siamo riusciti a garantire la stabilità dei governi un indirizzo politico coerente
Con un sistema politico frantumato e senza le regole istituzionali potessero garantire in questo se si è trattato di uno sforzo straordinario
E di un grande successo
Senza questo sforzo di stabilità il Paese non ce l'avrebbe fatta
Ma io un altro punto è purtroppo in un quadro politico nel quale
La
La confusione la rissosità la la la mancanza di una comune assunzione di responsabilità in credito sin qui di compiere il passo che è necessario cioè quella riforma costituzionale che deve offrire una nuova cornice al sistema federalista delle regioni delle città italiane
Quindi abbiamo dovuto agire dentro il quadro delle regole costituzionali esistenti e lo abbiamo fatto realizzando le riforme più avanzate possibili in questo quadro spostando risorse e poteri verso la periferia
Con tutti gli elementi di sfida diciamo e di rischio
Oggi discutendo di un provvedimento importante nel Consiglio dei ministri abbiamo fatto un primo bilancio per esempio della politica di incentivazione industriale
Abbiamo scoperto che avendo trasferito questo potere queste risorse alle Regioni italiane ce ne sono alcune
Tra quelle più chiasso USA nel criticare il Governo del Paese che non distribuiranno gli incentivi industriali questa perché non non sono stati chiassosi nel rivendicare mani incapaci nel realizzare perché governare molto più difficile che rivendica più parato sulla mia pelle di
Anche questi sono indicatori è chiaro che ho potuto fare questo rilievo critico perché nessuna delle regioni qui rappresentate direttamente sulle
Ma ma questo non voglio dire questo vale per diversi elenchi
Ci sono degli indicatori sicuri della capacità di governo e questo è uno degli indicatori sicuri
Quando si decentra hanno risorse e poteri
Le regioni in grado di esercitare quei poteri di utilizzare quelle risorse sono quelle governate meglio si vede
Non è un dibattito check up sono degli indicatori indiscutibile
E tuttavia io credo che noi dobbiamo andare avanti questo processo coraggiosamente spostare risorse e personale potenti
Portare a compimento quella grande riforma federalista che il federalismo fiscale
Bilanci formati non di risorse trasferite da Roma ma di risorse proprie
Una quota dei tributi nazionali tributi propri
Bilanci senza vincolo di destinazione sarete padroni saranno saranno i presidenti eletti dai cittadini
Non non più come dire a prendere atto del fatto che da Roma rivolto otto per la sanità un tocco per l'agricoltura ma a decidere democraticamente i governi le assemblee
Questo non è una promessa questo è legge dello Stato
Decreto legislativo che abbiamo approvato definitivamente penultimo Consiglio dei ministri
E questo caratterizzerà una prossima legislatura delle regioni italiane che avrà un carattere costituente
Sia per il fatto che i presidenti sono eletti dai cittadini
Come quella forza istituzionale che è conferito da dal voto popolare e con quella garanzia di stabilità
Ecco a qualche invidia dice da parte di chi deve costruire le condizioni di stabilità con una incessante e da aziende impegno quotidiano invece non ha questo problema c'è una qualche invidia
Ma io comunque adesso a parte le invidie reciproche e spero anche che a livello nazionale troveremo la via delle riforme ci vorrà io credo che questo che comincia è un un bene per il Paese
In questo quadro è chiaro che cambiano i caratteri della programmazione economica non abbiamo già cominciato abbiamo fatto le intese istituzionali di programma
Siamo messi intorno a un tavolo Regione per regione
Abbiamo fatto il quadro delle risorse disponibili
Anche per offrire una certezza
A chi governa le regioni abbiamo concordato gli indirizzi ci siamo dati gli strumenti gli accordi di programma quadro per trasformare questi indirizzi in scelte concrete operative
Abbiamo individuato
Sulla base di questi principi
Un metodo
E la individuazione delle scene un metodo nel governo nella loro attuazione concreta che hanno un carattere profondamente innovativo
Io voglio sottolineare che nella logica di questo modo di governare non c'è soltanto un nuovo rapporto tra Governo nazionale regione
C'è anche voglio sottolinearlo Brescia a nome di quelli che sono i in sala con la fascia diciamo c'è anche un nuovo rapporto tra Regioni e sistema delle autonomie comunali province
C'è la necessità di combattere contro ogni tentazione di costruire un centralismo gestionale delle regioni non meno esiziale del centralismo statale c'è
C'è polemica nell'arrivare però non è un discorso agitatori riservata
Ma io credo che questo è veramente essenziali cioè concepire il federalismo italiano con le sue peculiarità che noi siamo il Paese delle cento città non siamo il paese dei degli Stati regionali è una come la storia conta c'è questo Rocco portarci all'eccesso opposto riconsiderare le regioni come degli incidenti le regioni sono uno snodo essenziale per un conte dei loro compiti legislativi e per i compiti di indirizzo e di programmazione ma devono avere la capacità di decentrare la gestione sulla base di un principio di sussidiarietà chi deve essere il principio organizzatore di un nuovo assetto istituzionale
Io credo queste scelte di carattere istituzionale sono fondamentali
Per garantire una modernizzazione del Paese
Una più forte capacità competitiva
Che anche nasce dalla efficienza dei sistemi locali
E non soltanto dalla qualità delle politiche nazionali
Ora il sistema dell'Italia centrale un sistema
Con le sue diversità ma anche con le sue notevoli analogico
Regioni che hanno forte insediamento di storia e di cultura da un alto livello di civiltà
Questa è una grande risorsa
Fondamentale un Paese avanzato
Regioni che hanno un tessuto di piccole e medie imprese e un tessuto urbano che rappresenta una grande ricchezza ha una ricchezza diffusa che deve essere messa in rete per potere essere valorizzato
Regioni che presentano anche dal punto di vista geografico problemi analitico difficoltà anche da questo punto di vista
Reti infrastrutturali che sono interconnesse
Problemi da questo problemi problemi che dobbiamo affrontare insieme
Anche qui in una logica di programmazione dal basso che tenga anche conto
I nuovi cimiteri sono quelli inevitabilmente che la politica delle infrastrutture deve valersi di un mix di risorse pubblica di risorse private di strumenti ai quali sempre di più dobbiamo ricorrere project finance che c'è in grado di mobilitare anche risorse private la politica delle infrastrutture che
Non può gravare esclusivamente sul bilancio dello Stato
E e tuttavia io credo che questo è un grande grande capitolo che dobbiamo affrontare insieme sulla base di scelte intraprese
Non c'è dubbio che si avverte un un deficit infrastrutturale rispetto
Alle potenzialità di sviluppo rispetto alla vocazione di questa Regione
Non in senso relativo rispetto ad altre aree del Paese perché se dovessimo considerare questi indicatori la rete infrastrutturale dell'Italia centrale non è da meno di alterare
E tuttavia qui il problema diciamo
Che qui nasce il rapporto e Colli attesi con le potenzialità bisogna tenere conto anche del grado di percezione degli operatori economici delle popolazioni e non soltanto degli indicatori obiettivi
Aggiungo che
Questa parte militari costituisce quanto questa osservazione sia banale diciamo un punto di passaggio essenziale
Per il funzionamento del Paese
Noi abbiamo visto come certe strozzature
Che sono qui
Abbiano potuto comportare enormi problemi per tutto il sistema Paese
E sempre di più un punto di passaggio essenziale lungo l'asse di collegamento tra il Mediterraneo nordafricani
Il Medioriente e l'euro
E qui si apre uno scenario di straordinario rilievo
Che è una grande opportunità per l'Italia
Io sono sono di ritorno
Da viaggio del Medioriente in Giordania in Siria
Ho avuto l'opportunità di visitare non molto tempo fa la Libia
Non lo faccio per ragioni turistiche anche negli spazi turistici sono minime ahimè nel corso di questi viaggi
Lo faccio perché c'è si avverte in tutta questa grande area un grande bisogno d'Italia
E della nostra presenza della nostra politica estera ad una politica di pace dialogo ma anche della nostra presenza economica
Si guarda con grande interesse all'esperienza delle piccole e medie imprese
Ci sono enormi potenzialità
Enormi grazie e noi dobbiamo che qui fare un salto di qualità nella capacità di sostenere il sistema Italia nella sua il suo rapporto con il mondo
Non è vero frutto di una visione il mio provinciale degli investimenti italiani all'estero sono soldi sottratti allo sviluppo del Paese
Noi siamo un grande Paese industriale moderno che tende ad esportare sul sistema produttivo naturale se è così o gli americani non penso che gli investimenti americani all'estroso condanna gli Stati Uniti d'America
Sanno bene che anzi un modo di rafforzare il ruolo degli Stati Uniti sul mercato mondiale e anche l'Italia è un grande Paese che deve rafforzare la sua posizione sul mercato mondiale
E quindi di
Inevitabilmente io poi tornerò su questo punto
In questa fase la crescita economica sta cambiando il modello di specializzazione del nostro Paese
Senso che noi siamo entrati in una fase di forte crescita economica nella quale tuttavia i settori tradizionali spesse nell'abbigliamento la calzatura continuano a calare
Perché continua un forte decentramento produttivo
Ed è ragionevole che sia così
C'è poco da fare
Mentre invece crescono forse ancora in modo insufficiente in settori nuovi
E questo comporta un sostegno alla rinnovamento e di tutto il sistema della piccola e media impresa che quello che vive in modo più flessibile conoscere questa grande trasformazione
Io
Io credo che questo in questo intorno al tema una rete infrastrutturale vista punto questa chiave di una grande io di un'opportunità per il Paese
Di qualcosa che è funzionale anche a un rilancio dell'Italia
Ed è la nostra vocazione nel rapporto con il Sud e con l'Oriente
D'altro canto se noi pensiamo a
Ad alcuni dei grandi successi di una nuova politica italiana delle infrastrutture salto IATA Gioia Tauro questo tale in grande infrastruttura che nasce non in un'ottica provinciale cioè non è che è stata pensata al servizio dello sviluppo calabrese
Perché in questa ottica non sarebbe mai nata a Gioia Tauro tra grandi infrastrutture
è stata pensata nell'ottica dell'economia al mondo cioè un certo punto qualcuno ha scoperto che era molto più vantaggioso che le grandinate dall'Oriente attraverso Suez andavano in Europa
Potessero trovare nel nel centro del Mediterraneo un porto dove sul smistare i loro compenso delle navi più piccole
E che era ragionevole che fosse l'Italia a ospitare un'infrastruttura di questo genere dato che noi siamo un vero e proprio boom killer centro del Mediterraneo
Cioè le grandi scelte vincenti oramai sono quelle che non sono pensati in un'ottica
Ristretta sono pensate rispetto a le tendenze di un'economia mondiale sempre più integrata
Io credo quindi che il sistema delle infrastrutture in questa parte del Paese
Io credo innanzitutto deve guardare alle due grandi dorsali
Che devono essere rafforzati sia sul piano stradale sia sul piano ferrovia
In particolare l'infrastrutturazione del corridoio adriatico appare come una grande scelta strategica di portata
Europea
Anche in relazione agli sviluppi politici economici dei Balcani
E
Naturalmente qui occorre continuare a lavorare per affrontare anche la questione storica diciamo della riduzione dei tempi di percorrenza
Trasversale nel paese che è creazioni anche geografiche eccetera una grande questione non ancora pienamente riso
Ora molte iniziative sono state messe in cantiere in questi anni
Obiettivi di potenziamento e ammodernamento dei miglioramenti della dotazione aeroportuale ad alcune Perugia
Alla Ferrovia Centrale Umbra dagli interporti di orti Jesi trasporti rapidi di massa o penso
Alla crescita del ruolo del porto di Civitavecchia
Nel corso di questi anni
Il sistema non è rimasto fermo
Ci sono impegni importanti contenuti all'interno dell'intesa istituzionale di programma alcuni di questi impegni fanno già parte di accordi di programma quadro con l'Umbria con le Marche ad esempio per quanto attiene al collegamento ferroviario il completamento della progettazione e la realizzazione dei lavori per il raddoppio della Orte Falconara l'ammodernamento e la riqualificazione della Ferrovia Centrale Umbra nella tratta Terni Sansepolcro
Così come vanno nella stessa direzione affonda a affidati all'approfondimento del lavoro tra lo Stato e la Regione Umbria le opere di completamento dell'aeroporto di Sant'Egidio Perugia nonché
I temi relativi centri merci le piattaforme logistiche della regione
E bisogna anche ricordare in questo quadro interventi che coinvolgono la Toscana come il ripristino della storica linea faentina che unirebbe Firenze senza riserve finito RTC
Io credo che emerga quindi un quadro
Rilevante di impegni che abbiamo assunto Ionio citati tanto qualcuno forse particolare attenzione alla città alla Regione che ci ospita
In degni interpreti abbiamo sottoscritto e che col costituiscono per
Il periodo che abbiamo di fronte
Il terreno per mettere alla prova questo metodo della programmazione dal basso e dell'impegno dall'alto nella realizzazione di opere essenziali così
Io non affronto qui l'altro capitolo infrastrutturale non meno fondamentale che è quello delle infrastrutture di ultima generazione
Autostrade formati
La la Rete
Della formazione e della riqualificazione delle risorse umane
Noi oggi abbiamo
Esempio preso contro voi decisioni importanti di cambiare paese oggi noi abbiamo approvato norme relative all'obbligo formativo
E cioè
Siamo passati anche qui poco tempo
Da un Paese che aveva l'indice di scolarità basso mondo sviluppato ad un Paese che ha l'obbligo scolastico ora fino a quindici anni e l'obbligo formativo fino a diciotto anni
Il
Anche con quella flessibilità che prevede che l'ultimo triennio dell'obbligo formativo possa avvenire ed esperienze di di formazione professionali più a ridosso del lavoro
E che da questo punto di vista Bellini insieme alle altre riforme della scuola la riforma dei cicli autonomia scolastica il più grande intervento di ammodernamento della scuola
E di elevamento dell'impegno per la formazione dei cittadini che l'Italia riconosciuto da molti anni a questa parte
Io voglio concludere allargando un attimo
L'orizzonte lo sguardo
A temi che investono più in generale problema della trasformazione della competitività
Vedete
Io penso che noi nell'affrontare queste questioni dobbiamo anche cercare di contribuire
Ad un elevamento del dibattito politico
Io credo che ci sia una contraddizione rilevato altre volte distrutta
Tra
Una difficoltà una condizione difficoltà nel sistema politico
Un'accentuata conflittualità
Cioè non sempre diciamo così e un rapporto ragionevole diciamo tra l'asprezza del conflitto e la rilevanza dei problemi su cui si confligge per
C'è un conflitto aspro perché c'è una grande questione di principio ma non sempre è così
Esatto pari a un'altra circostanza che il una metti la metafora diciamo di quelle partite dirette in cui tutti si buttano sulla palla la palla scompare tutti continuano ad azzuffarsi intorno nulla
Cosa che comprensibile fattibile rimanda la vita politica di un grande Paese
Non ci dovrebbe essere
Io avverto il rischio di un dibattito politico in senso più generale questo riguarda
L'intero arco delle forze politiche
Che appare confuso frammentari
A volte inutilmente rissoso e un Paese che invece cominciato a muoversi
Chi
è oramai dentro la grande trasformazione europea assolutamente di fase uno euro
Europa vi si trovi sotto il periodo di sacrifici aggiustamento dell'Euro
Adesso anche sulla base di questi risultati si è avviato un periodo di crescita significativa con i problemi tensioni inflazionistiche crescita non è la soluzione dei problemi
La crescita ai suoi problemi però lasciatemi dire che i problemi della crescita sono meno angosciosi dei problemi della stagnazione del risanamento ecco
E questa crescita
E anche una grande sfida del sistema Italia
Sfida di competizione con gli altri sfida e occasione di innovazione abbiamo avuto fino a a giugno del novantanove una difficoltà anche nell'economia e nelle nostre prigioni
E poi via via partire dal giugno del novantanove lo avvertiamo da mille indicatori la macchina di cominciato a camminare
E il paese si è rimesso in movimento
C'è crescita e di occupazione
Con quei nuovi problemi di un'occupazione più precaria stabile lavoro interinale part-time contratti a tempo determinato che pone anche questo grande problemi sociali di riforma del mercato del lavoro della formazione permanente non mi nascondo i problemi ma sono i problemi di un Paese che ha ricominciato a corrono Guangxi e la politica e le istituzioni
Rimangono indietro
E non sono capaci di tenere il passo
Con il Paese tanto più che il Paese ha ricominciato a correre anche per merito della politica politica ogni tanto dovrebbe avere il senso anche dei suoi meriti e poi le sue responsabilità
Perché non è che questo cambiamento sia avvenuto così da solo cioè
Alle spalle scelte difficili
A cominciare dalla grande scelta di portare l'Italia in Europa della lira nell'Euro
Che è stata la condizione senza la quale tutta tutto ciò a cui assistiamo non ci sarebbe
La crescita della Borsa svedese che crea ricchezza finanziaria non solo per poco oramai nel paese in cui la crescita della Borsa poco non dico come negli Stati Uniti d'America penso che in modo crescente genera ricchezza finanziaria una parte abbastanza larga per la popolazione
Ma badate che se noi non avessimo drasticamente ridotto
Il tecnici e il fabbisogno pubblico noi avremmo ancora il risparmio degli italiani generato dai cotto e invece noi abbiamo liberato il risparmio perché potesse affluire verso gli investimenti verso la produzione
Verso il mercato
Una grande operazione non priva di costo ma una grande operazione che ha cambiato il Paese poco da fare sta cambiando il Paese va rimesso in movimento
Lei uno lei corre anche una sfida militari perché pone fine ad un modello di sviluppo basato sulla moneta debole sulle esportazioni
E ci obbliga ad una innovazione che metta il Paese in grado di competere a livello dei grandi Paesi cioè sulla qualità dei prodotti sul livello dell'innovazione
E sta cambiando il modello di specializzazione del nostro capitalismo
Le grandi liberalizzazioni e privatizzazioni hanno mutato il volto dell'Italia se noi andiamo a vedere dov'è che si genera occupazione oggi
Nelle telecomunicazioni prese dove noi siamo passati pochissimo tempo dal monopolio statale dalla stagnazione
Ad un mercato coperto dove operano oramai più di ottanta gestori che hanno la licenza pubblica dove c'è competizione occupazione bianco un miglioramento della qualità dei servizi e anche una forte spinta all'innovazione noi arriveremo a doverne PS cioè alla banda larga
Prima di altri grandi paesi europei purtroppo non prima di tutti come mi sarebbe piaciuto ma certamente non ultimi come qualche volta con masochistico compiacimento di genitali siamo utili non è siamo certo non siamo i primi paura mai non siamo più gli ultimi
Così come io sono convinto che tutti i problemi che in queste ultime che la l'apertura del mercato elettrico alla competizione l'apertura del mercato del gas saranno grandi fattori di sviluppo di riduzione dei costi per l'impresa di crescita della competitività del Paese
Di generazione di nuovo lavoro in settori fondamentali quindi
E non voglio parlare di dell'altra grande sfida in quella della riforma dalla pubblica amministrazione
Anch'essa però avviata
Non progettato IATA concretamente
Va be'cosa voglio dire voglio sottolineare che
Noi
Dovremmo parlare con maggiore orgoglio
Di un grande Paese che si è rimesso in movimento
Che ha impostato la sfida della competitività e della modernizzazione e che ha bisogno di istituzioni politiche di un sistema politico all'altezza di pesca
Sia per quanto attiene al senso di responsabilità sia per quanto attiene alla capacità innovativa
Che se l'innovazione nel sistema politico istituzionale non tiene il passo dell'innovazione della società la società se ne va per conto proprio
Sbagliando magari ma coltivando l'illusione di potere fare a meno della politica e delle istituzioni
Che a mio giudizio un'idea sbagliata perché se io devo guardare grandi paesi europei
Con i quali noi condividiamo questi sono paesi che hanno mercato forte grandi prese
Ma anche istituzioni forti
In grado di guidare le grandi scelte è in grado di rappresentare un baluardo anche nella competizione internazionale
Io spero che questo si capisca
Ecco almeno questo è l'impegno
Che si diffondano consapevolezza del Cristo e io sono convinto vendette così come la stagione dei sindaci eletti dai cittadini ha rappresentato una grande scossa positiva per il sistema politico istituzionale
E ha costretto la politica romana Richard la politica delle istituzioni centrali a misurarsi
Con una classe dirigente autorevole popolare e quindi in grado di di stimolare e anche incalzare la politica
Azione popolare presidenti delle Regioni può essere un grande capitolo ulteriore della modernizzazione dell'innovazione politica tali
E per questo io credo che il governo che ha la responsabilità di guidare il governo non può essere estraneo ad una stagione di questo genere
Io lo considero un passaggio di grandissima importanza
L'Ulivo anche con la passione di un uomo di parte giacché nei Paesi democratici governo rappresenta una parte sempre nel rispetto della cooperazione istituzionale con tutti
Ma al di là della mia passione di parte io credo che noi siamo alla vigilia di una stagione costituente
E se questo grande confronto sarà vissuto da tutti con questo spirito con questo respiro
Potranno presentare un momento di crescita per il Paese per l'opinione pubblica per il confronto democratico e quindi anche per
Dare un fondamento più solito ad un sistema democratico dell'alternanza che non sia fondato sulla sulla condanna reciproca sull'impossibilità del dialogo come quello nel quale rischiamo di fidarci diciamo che credo che
Questo sia un rischio sia vissuto come un danno per tutti
L'ultima l'ultima cosa che voglio dire e questa le regioni che voi governati le regioni di questo patto sono anche più di altre
Il cuore di uno stile di vita di una civiltà
Di un modo Italia
Di concepire il rapporto tra storia ambiente e sviluppo
Anche perché qui in questa Regione si concentra una parte veramente importante del patrimonio civile architettonico storico del paese
Su chi governerà queste regioni su che su chi le governa pesa anche una grande responsabilità
Cioè quello di costruire in un ambiente unico al mondo unico
Patrimonio
Da considerare unico al mondo
Un rapporto tra modernità tradizione cultura e civiltà che siano un rapporto esemplari siccome io penso che questa è una delle grandi sfide del nostro tempo su scala mondiale dice
E la condizione perché la modernizzazione e la crescita e la competitività non finiscano per svilire la persona umana ne vogliamo al centro dello sviluppo
E proprio questo equilibrio tra cultura tradizione civiltà e modernità
Io credo che è molto importante il modo in cui i tuoi della Toscana dell'Umbria Lazio Umbria Abruzzo e nelle Marche saprete impostare questo tema e in questo davvero c'è una funzione che va al di là di una dimensione nazionale
E che però siccome dipende anche molto da voi il fatto che l'Italia faccia bella figura dispone di impostare questa sfida io voglio augurarvi buon lavoro che dirvi che il Governo è a vostra disposizione
Se ne vanno
Va bene
In ordine