"A dieci anni dalla scomparsa di Benigno Zaccagnini" org. dal Partito Popolare Italiano presso il Parco Enza

Pardon o un po'più ampia accademico però c'abbiamo guadagnato una fetta d'ombra in più cosa
Non del tutto indifferente oggi con questo bel sole
Iniziamo questo incontro
Su Benigno Zaccagnini
L'incontro che
Voglio dire al una ragione di fondo
Che è quella di ricordare Zaccagnini
In una festa dell'amicizia
A dieci anni dalla sua morte
Perché Zaccagnini
è stato il segretario della Democrazia Cristiana che a realizzato una idea Fanfani Anna
I più anziani ricorderanno che le feste dell'amicizia furono come dire progettate da Fanfani ma anche il loro decollo soprattutto a livello nazionale come occasioni di incontro e di iniziativa politica
Ci riporta alla festa dell'amicizia di Palmanova alla prima festa nazionale
Promossa da Zaccagnini
Io sono di quest'opinione che chi
Riesce attenere viva questa tradizione a render l'attuale anche in un momento di particolare difficoltà per i popolari
In qualche modo interpreta
In termini più immediati più significativi più utili
Ciò che Zaccagnini è stato poi il la sua capacità di favorire di interpretare di promuovere
Il rinnovamento della politica
E di fare parlare allora
Con preoccupazioni forse
Meno pesanti di oggi ma che si muovevano nella stessa logica
Di nuova Democrazia Cristiana sottolineo in questa sede il nuova cioè l'esigenza di un rinnovamento di un mutamento
Di una più diretta corrispondenza con i problemi della società nella quale viviamo e con mutamenti che già allora si delineavano anche se non si erano compiuti in modo così forte e così esplicito
Eravamo
Prima della caduta del muro di Berlino
Ma dopo il referendum del settantaquattro
Voglio cioè dire che non si erano ancora modificate a fondo
Le grandi coordinate che hanno condizionato la politica del mondo e dell'Italia
Per più di quarant'anni
E che qualche volta un superficiale revisionismo
Considera una sorta
Di
Costruzione artificiosa per attenere impieghi in Italia l'onnipotenza della Democrazia Cristiana
Ma eravamo dopo un referendum quello del settantaquattro sul divorzio
Che aveva segnato in modo evidente un mutamento di orizzonte
Nella vita politica italiana un un passo decisivo diciamolo semplicemente così
In direzione della secolarizzazione della politica con tutto ciò
Che questo mutamento a immediatamente significato
Quindi noi ci riferiamo ad un passaggio importante della politica italiana
Ad un personaggio che ha avuto la responsabilità non ricercata
Di gestire in parte quel passaggio di caratterizzarlo politicamente
E chi ha tentato di attrezzare il cattolicesimo democratico a quella nuova fase della politica italiana
Certamente non da solo anzi
Esplicitamente ponendo sì al servizio
Delle riflessioni delle idee politiche del progetto politico di Aldo Moro perché credo che anche questo ricordando Zaccagnini vada ricordato il ritenersi amico ma anche per così dire discepolo
Di Moro interprete della sua politica preoccupato di comprenderla nel modo più giusto
E di non apparire
Tentato dalla ambizione di sostituirsi alla guida della Democrazia Cristiana
Questa riflessione oggi la facciamo anche perché proprio alla vigilia di questa festa dell'amicizia anzi credo che il programma in quel momento era quasi del tutto già definito
Est
Restiamo uscito un libro su Benigno Zaccagnini che
Disponibile per chi lo vuole leggere
Qui al nostro fianco scritto da un giovane che qui presente al quale chiederemo poi anche una riflessione un suo contributo
Che
Si pone dal punto di vista della maggior parte dei giovani cattolici che o hanno in quelli anni aderito all'esperienza Zaccagnini Anna
O successivamente hanno considerato Benigno Zaccagnini come Lazzati
Come altri personaggi di quella generazione dei punti di riferimento
Perché è capaci di esprimere in modo semplice ma convincente
Il rapporto tra fede religiosa e esperienza politica e impegno politico
Cioè cristiani impegnati in politica capaci di rispettare rigorosamente la laicità della politica
Ce ne sono ancora di quella generazione noi ci auguriamo che
Chi è venuto dopo
Riesca a riflettere positivamente su quelle esperienze
Io vorrei qui salutare
Uno di
Dei personaggi degli uomini di quella generazione che oggi con noi gliene sono molto lieto
Ermanno Dossetti
Perché io credo che anche i più radicali mutamenti
Che noi dobbiamo ritenere necessari nella politica nella elaborazione dei programmi politici
Nelle scelte politiche che si compiono nelle alleanze che si fanno
Hanno un senso se fanno riferimento ha delle radici
Non c'è un futuro
Per chi non ha radici non c'è nemmeno la possibilità di parlare davvero di un mutamento che non sia aderire a qualche altra storia qualche altra tradizione senza portare un autentico contributo di idee
Di esperienze di passione politica se non siamo capaci
Di fare i conti con le nostre tradizioni
Ecco io penso che oggi possiamo muoverci in questa direzione lo possiamo fare intanto raccogliendo le riflessioni
Di Castagnetti e di Franceschini
Nell'ordine alfabetico diciamo così
Ma potremmo seguire qualunque ordine poi essendo in due non
No avvolto importanza chi chi parla prima chi parla dopo penso che potranno dare un loro con un loro primo contributo e poi tornare su questi problemi semmai io stesso cercherò ancora di aiutare
Nel
Ritornare sulle questioni che possono essere sollevate quando guardiamo a quell'esperienza la sua origine al suo svolgimento ai suoi limiti
Molte volte si sottolineano i limiti di quell'esperienza
Per qualche tempo a sinistra c'è stato quasi un accanimento nel sottolineare i limiti dell'esperienza di Berlinguer che sicuramente ci sono stati
Però poi e da quella parte lo cito per dire che noi probabilmente dobbiamo fare una riflessione analoga
Si finisce con l'interrogarsi
Se c'è ancora un'anima della sinistra
E che significa che qualche qualche problema anche la sinistra quando pensa a quegli anni ha quelle difficoltà a quelle contraddizioni
Celati deve considerarli non si possono censurare
Non si possono cancellare quegli anni e poi immaginare che così si cammina più rapidamente
Salvo arrivare poi lo dico del tutto incidentalmente ma non a caso
Al punto al quale sono arrivati i grandi quotidiani di questa mattina
Di pubblicare come notizia del giorno il fatto che D'Alema ha dichiarato che non ci sono più posti fissi
Perché io mi chiedo ma
D'Alema arriva in ritardo di dieci anni a questa constatazione
O che cosa significa un titolo di questo genere significa la modesti alla mediocrità dalla cultura politica nella quale oggi viviamo sulle cose che capitano quando si vogliono azzerare gli anni che oramai abbiamo alle spalle invece di interpretarli e di andare avanti ma non perché si censura il passato quanto piuttosto perché sì sì rende conto che è necessario confrontarci con
Profonde novità che caratterizzano il presente che condizioneranno
Il futuro le scelte che noi dobbiamo fare
Quindi credo che sia giusto confrontarci con l'esperienza di Zaccagnini
Riflettere su queste esperienza in questa festa dell'amicizia
E poi penso che lo faremo più puntualmente con più tempo a disposizione
A novembre quando
A Ravenna Faenza
Saranno ricordati gli anni della solidarietà nazionale della politica
Morte Zaccagnini Anna e potremo cercare di approfondire meglio le nostre riflessioni su quella vicenda politica
Io darei allora
La parola per primo come ho appena detto a Castagnetti e sentiremo
Quali sono le riflessioni che ritiene di fare pensando
A Zaccagnini
Alla sua testimonianza politica
Alla linee portate avanti quando è stato responsabile come segretario nazionale della democrazia cristiana e alle ragioni per le quali in molte volte ancora noi ci interroghiamo su quell'esperienza e cerchiamo di vedere cosa
Di positivo si possa trarre
Dall'esperienza fatta in quegli anni la parola a Castelli
Ma io credo che
Ricordare Zaccagnini per noi oggi è un dovere non solo perché siamo nel decimo anniversario anche se formalmente scade ai primi di novembre a questo è l'anno decimo dalla sua morte quindi mi pare come minimo doveroso da parte nostra ricordarlo ma credo che sia utile per noi
Revocare la fiducia la figura del resto nella questo che c'era stato proposto il sottotitolo del libro di Bonardi e la vitalità interiore della fede
A proposito del personaggio Zaccagnini
Credo se mai se c'è un altro giro affronteremo anche un discorso politico più preciso sulla stagione politica di Zaccagnini
Che per molti versi è molto distante
Sì vent'anni fa questi vent'anni la situazione in Italia è cambiata molto allora
La politica si occupava ancora di politica oggi
è triste dire che
Via politica della Democrazia cristiana da parte di dovremmo
Trarre soprattutto la lezione anche allora vivevamo la detto contratto un periodo di transizione Zaccagnini
In una qualche misura ci dice come le transizioni
Non posso essere vissute passivamente con inerzia
Lasciando che gli avvenimenti accadono senza guidabilità Canini ci ha insegnato che i periodi di transizione devono essere utilizzati
Attraverso una guida della transizione anche noi oggi viviamo un tempo di grandi trasformazioni
E la crisi di questo nostro tempo probabilmente riguarda
Non voglio dire l'impotenza ma la difficoltà della politica guidare queste trasformazioni
Un po'sono trasformazioni che accadono
Di fronte alle quali la Poli
In parte fa da spettatrice in parte a seconda ma insomma sembra aver rinunciato a guidare
Realizzando quell'immagine di politica
Che fece una volta Musil
L'uomo senza qualità quando definì il luogo in cui si decide ciò che accade
Ecco durante la stagione di Zaccagnini sì decideva di fare accadere le cose non si aspettava che accadessero
E questo
Mi pare che che e e intanto la lezione più importante anche se vi sono dei collegamenti che cercheremo di
Di fare
Rispetto a quegli anni
Ma sono collegamenti non non immediati
Ma in ogni caso io vorrei sottolineare un aspetto della figura di Zaccagnini quella cui che ognuno di noi almeno di noi che siamo qui porta dentro di sé perché abbiamo avuto l'avventura tutti e tre di misura più significativa perché Bodrato è stato uno dei suoi più stretti collaboratori
Noi eravamo diventati amici chi ha cominciato a fare politica allora chi aveva già cominciato qualche anno prima ma insomma ognuno di noi porta dentro un ricordo di Zaccagnini
E io vorrei dirvi le ricordo quello che per me è stato Zaccagnini quello che secondo me rappresenta ancora oggi come termine di paragone di confronto utile a farci ritrovare un qualche percorso una qualche strada perché Zaccagnini ha rappresentato una modalità di testimoniare la identità del cattolico in politica non non ha si poneva spesso il problema di declinare appunto alla sua fede ma
Il suo modo di essere e di vivere la esperienza politica descriveva pienamente la identità di un politico ispirato dalla fede
Io di Zaccagnini ho tantissimi ricordi ma voglio citare il ricordo della conversazione eravamo vicini in aereo lo lo scritto anche
Un'altra pubblicazione non quella che presentiamo oggi che è uscita qualche anno fa
Credo sia stato l'ultimo viaggio di ritorno da Roma eravamo vicini eravamo nell'ottantanove la vicina ero eravamo nell'ottantanove
Ma già allora si delineava la crisi politica
Dalla quale una qualche misura non siamo ancora usciti e ricordo che in quella conversazione Zaccagnini mi diceva la sua inquietudine
E lo diceva con il suo linguaggio
Molto semplice
Mi diceva ma
Ho l'impressione che la politica sia andata trasformandosi al punto che il fine della politica è diventato sembra almeno essere diventato quello di garantire la sopravvivenza dalla classe politica
Ma se la politica a questo scopo
Di promuovere la sopravvivenza di quelli che la gestiscono ma che senso ha
E mi diceva ma che senso ha avere combattuto nella Resistenza ma che senso anche tanta persone abbiano dato la vita
Se questo è diventato il fine che viene percepito della politica una politica che ha perso il suo senso il suo sapore
Ricordo che questa
Forse perché è stato appunto l'ultima conversazione con Zaccagnini è stata
Così una una conversazione che mi è rimasta dentro e continua a rimanere lì dentro
Come punto punto di riferimento di paragone
Qualche volta occorre fare l'esame di coscienza e chiedersi e misurarsi e confrontarsi appunto
Con alcune Juan con qualche punto fermo e pur punto importante come
In questo modo di intendere e vivere la politica che ha rappresentato Zaccagnini
Mi chiedo spesso ce lo diciamo anche tra amici
Come si troverebbe oggi Zaccagnini
In un tempo in cui la politica è prevalentemente immagini prevalentemente comunicazione
Prevalentemente
Modalità di presentarsi
Lo ricordiamo almeno quelli della mia generazione nelle sue presenze televisive Bodrato nella prefazione al libro di Bonardi dice era un po'impacciato di fronte alla telecamera ricordavamo che era impacciato
Probabilmente si sarebbe trovato a disagio
Ma non credo che non sarebbe riuscito a comunicare
Con efficacia un'immagine molto diversa da quella che siamo solito ricevere dagli schermi televisivi a registrare sul teleschermo
C'è questa frase bellissima che viene spesso ricordata
Con cui lo accolse Giovanni ventitreesimo
Tu sei Zaccagnini
Gli ha detto
Ho sentito parlare molto di te prima ancora che
Gli fosse consentito una replica
Capisco perché la tua faccia e come la tua anima e allora
Forse anche oggi quella faccia parlerebbe moltissimo
Forse le parole uscirebbero ancora in modo un po'impacciato
Ma quella faccia sicuramente parlerebbe molto
Come parlo allora
Parlerebbe perché come ha ricordato come gli ha detto Giovanni ventitreesimo
Era come la sua anima il problema non è quella di avere una bella faccia impolverata di avere una bella anima da poter trasmettere attraverso la faccia il problema era quella di avere uno spirito un distacco interiore uno spessore interiore
Come aveva a lungo
E allora diventa non difficile trasmettere in queste o credo consistesse il suo carisma nella sua modesti nella sua semplicità nel suo modo impacciato di misurarsi Leo così con i mezzi della comunicazione
Ma in questa sua straordinaria capacità di comunicare se stesso
Essendo Luís personaggio di grande spessore
Zaccagnini
è stata una delle ultime grandi figure
Di uomini politici
Impegnati in politica
Perché cristiani forse difficile dirlo oggi
Persino all'interno del partito popolare
Non è facile dirlo perché le motivazioni con cui ci si impegna in politica oggi sono cambiate
E sono cambiate anche all'interno del partito popolare
Io ho riflettuto spesso sul fatto che di quella generazione gli uomini politici
Uomini grandi finalmente oggi
Non è difficile
Un riconoscimento anche da parte della storia storiografia contemporanea
Alcuni di per alcuni di questi uomini davvero grandi della storia del movimento politico dei cattolici
è iniziato il processo di beatificazione
Penso a De Gasperi alla pira Lazzati
Ma altri uomini sono paragonabili a questi che ho appena detto come a Zaccagnini e come Giuseppe Dossetti
E allora lo dico perché questa era una generazione di uomini
Che è riuscita in un qualche modo a realizzare a trovare la via persino della santificazione
No malgrado la politica
Ma a causa grazie all'impegno politico
Cioè la politica
Come un luogo in cui si realizzavano appunto
Queste modalità
Molto esigenti di essere cristiani
La politica c'è sempre stata descritta come il luogo delle tentazioni perché il potere di per sé
Un un attività una funzione che sposta molti rischi
Sul piano personale ebbene attraversare questa esperienza del potere della politica
E non a rimanerne corrotti ma addirittura attraverso l'esercizio di queste esperienze a trovare la via
Di una edificazione così forte
La santificazione
Dico questo perché se non si capisse
Il senso dell'impegno politico dei cristiani almeno nel primo
Nell'immediato secondo dopoguerra diventa difficile anche
Capire il senso della ispirazione cristiana che pure continua ad essere evocata
Ma in modo diverso diciamocelo
Quella modalità
Non riusciamo più a realizzarla forse anche a causa dei cambiamenti intervenuti nella società
Ma anche quella qualità
Di personale politico oggi e difficile ritrovarlo siccome noi siamo
Tra coloro che sono impegnati anche oggi in politica non parliamo male da altri parliamo di noi diciamo che
L'impoverimento della politica e l'impoverimento della politica che osa evocare l'ispirazione cristiana a che fare anche con la qualità
Personale
Dei ceti dirigenti
Tra i vari suoi scritti andrebbero riletti perché Zaccagnini
Viene considerato come un uomo politico così semplice
La politica come servizio e ci ha lasciato però
Non solo
La testimonianza di un'azione politica piuttosto intensa Mazzara si atto anche dei testi su cui varrebbe la pena tornare a riflettere molto ma molto intende
Io stamattina ne ho riletti alcuni
E fra questi una polemica con Cirio non una polemica un dialogo perché non era polemico condivideva quello che diceva De Mita
Che polemizzano ava con quei cattolici che esercitavano la politica in nome della fede
E Zaccagnini ripeteva una frase che ci siamo sentiti dire tante volte hai ragione Ciriaco non in nome della fede ma a causa della fede
Allora
Ecco mi pare che Zaccagnini rappresenti uno degli ultimi grandi uomini che sentivano il dovere dell'impegno politico a causa della fede
Ed era proprio in dovere di cristiani perché cristiani
Di occuparsi della politica
Ho letto recentemente una definizione di politica
Fatta dal cardinal Tonini
Adesso non la ricordo testualmente ma sostanzialmente Tonini diceva
Sì perché Paolo sesto diceva che era una delle forme più esigenti di vivere la carità per
La politica è l'amore sei signore dice mi ricorderò di chi mi ha dato un bicchier d'acqua
E figurati di chi si occupa
Del bene di tutti del benessere di tutti delle armi
Lotta alle ingiustizie che colpisse le comunità a maggiore ragione
E quindi è la la dimensione più alta del lavoro allora Zaccagnini
Perché cristiano in quanto cristiani in quanto credeva queste cose in quanto credeva
Che ai cristiani competenze questo dovere
Di esercitare questa attività
Che era rischiosa ma era inevitabile non era un opzionali non si poteva evitare di correre questo rischio
Però non faccia politica per questa ragione
Ma se uno fa politica Bodrato ha detto
Peraltro realizzava una esercizio molto laico
è vero Zaccagnini esercitava la politica in termini laici cioè con assoluta apertura a tutti convinto che la politica forse il luogo più appropriato per mettere insieme assieme quelle porzioni quelle porzioni di verità di cui ognuno è portatore
Nessuno la possiede per intero
Il signore si è divertito
A a offrirne porzioni a tutti e quindi la politica il luogo in cui si incontrano tutti in cui si cerca di fare unità in cui si cerca di mettere assieme
Per i brandelli di verità di cui ognuno deportato
Ma proprio perché credeva
A una politica esercitata così
E credeva al dovere di esercitarla perché cristiani
Vi era un uomo negli ultimi anni anche chi gli era più vicino può dirci Bodrato leopoldo Elia
Può salvarci delle testimonianze Pinza anche più precise
Aveva intensificato moltissimo il dialogo col suo signore nel senso che riteneva che questo fosse un presupposto per restare ancora sull'asse Napoli che per stare sull'asse Napoli
E aveva realizzato ha detto il cardinal Tonini al il discorso ai suoi funerali
Una confidenza assoluta faceva un'ora di meditazione al giorno
Rovinava la parola
Come con una passione con una attività e con una capacità di stupore cioè diceva Tonini
Come non era riuscito a fare dei primi anni del suo impegno politico quando era molto assorbito
E la Sapienza che ti spillava negli ultimi anni della sua vita era frutto sì della sua esperienza lunga e così intensa a partire dagli anni della della della lotta di liberazione ma era frutto anche di questa confidenza conquistata
Con il signore
E proprio da questa confidenza con la parola
Diceva delle cose sempre anche alcuni degli ultimi testi ma anche nei discorsi questa frase ti ripeterò Preve lo prese nei discorsi quando era segretario
Alla fine che cosa distingue
Una politica esercitata da uno che l'ha fatto in quanto cristiano a causa della sua il nostro fine non è nella storia dice
Ne nella politica
Ma nell'uomo
E quindi la politica come strumento perché infine in sempre
Nel servizio all'uomo per liberarlo e metterlo in condizioni di perseguire quegli infiniti
Veramente trascendente
E quindi la politica come strumenti come strumento per aiutare il luogo per servire il look
E in particolare gli ultimi
Credo che
Zaccagnini
Raggiungesse anche dei livelli di lirismo
Quando parlava degli ultimi o dei penultimi
Io ricordo a una festa dell'amicizia credo a quella di Modena il discorso di Zaccagnini
In cui parlava della centralità per il diritto al lavoro
E quindi
Dell'assillo che la disoccupazione deve creare sempre nella classe politica
Mi diceva non tanto perché l'abbiamo scritto Mapooro un significato nel primo articolo della nostra carta costituzionale
Ma perché senza il lavoro
L'uomo non raggiunge la sua dignità di uomo
E quindi di cittadino
Se è un padre non al lavoro
Si sente privato anche nella sua dignità umana
Nei confronti della sua famiglia di sua moglie di suo figlio
E siccome il primo obiettivo che noi dobbiamo perseguire aiutare gli uomini
A costruire sia conservarsi la dignità di uomini questo è il presupposto fondamentale può anche darsi che noi non siamo in quella peste dall'amicizia faceva dedicherà segretari provinciali lo ricorderà
Può anche darsi che non riusciamo a risolvere il problema ma almeno dobbiamo trasmettere questo nostro assillo questa nostra inquietudine
Forse non ci riusciremo a dare lavoro a tutti ma che capiscono che stiamo occupando ce ne che questo il primo nostro problema
Se confronto questo modo di intendere il fine della politica
Con il modo di esercitare la politica e di intendere la politica oggi prevalente
Registro una grande differenze
Ricordava IVA Angela il Vangelo di Luca sedici
Il ricco
E il Lazzaro il povero Lanza e diceva spesso il ricco non ha peccato perché ricco ma pecca perché non si accorge che lì c'è un povero ce la
E la politica il peccato della politica non è quello di non risolvere il problema di chi più ha bisogno
Ma quello di voltarsi da un'altra parte
Di discutere d'altro di occuparsi d'altro
L'Istat continua a sciorinare delle statistiche inquietanti
Il ventiquattro per cento delle famiglie italiane vive in condizioni di povertà prevalentemente al Sud
Undici milioni di italiani registriamo voltiamo pagina non dico il giorno dopo ce ne siamo dimenticati quello stesso giorno voltiamo pagina con assoluta indifferenza
Ma dirò anche
Mi sono soffermato su questo aspetto perché a me pare che quando voi
Discutiamo
Di una nostra strategia di rilancio
Sottovalutiamo il dato che probabilmente
Quello che ci viene chiesto oggi dal paese dagli italiani dagli elettori che sono a disagio che non vanno a votare che hanno smesso di votarci
Forse
Non è un Progetto una Weltanschauung un progetto definito nuovo in alternativa
A quello che viene viene presentato da altri viviamo tempi in cui le soluzioni ai problemi non consentono dei progetti globali
Così diversificati spesso
Ma forse il disagio di tanti elettori che hanno smesso di riconoscersi nel nostro la nostra posizione politica che si sono allontanati
Che probabilmente in gran parte si sono dislocati nell'area delle astensioni a che fare
Anche con questa nostra indistinguibili vita
Nella scena sulla scena politica
Quante volte ci sentiamo dire sì eccome Diana
No perché
Non pronunciamo ripeto un progetto vive ma perché siamo come gli altri
E quindi mi sono soffermato su questa diversità di Zaccagnini che forse rappresenta la risposta
Faticose perché ha a che fare
Con una trasformazione personale nostra di ognuno di noi
Più facile accordarsi su una strategia politica
Che su una impresa a convertirci a una modalità tra di vivere di esercitare la politica
Ma citerò anche un faro anche un una valutazione più politica di e Zaccagnini
A me pare che Zaccagnini in una qualche misura anche per ragioni anagrafiche questa volta
Fatto questo osservazione
è stato uno degli ultimi
Grandi uomini politici
Che in politica
Portare il senso della esperienza giovanile che la veda molto segnato a quella
Della resistenza
Diciamo che sta repubbliche Natali
Questa carta costituzionale è nata ad Ali
Questa tensione alla unità delle forze politiche ha origine ricco
Zaccagnini
In una celebrazione di un venticinque aprile a
Ravenna
Dirà le ragioni del suo impegno nella Resistenza
Riassunto
Sangue avrà alla guerra ribelle per amore
E a me pare che Zaccagnini
Non abbia mai
Smesso
Di ritenere che in una delle ragioni
Per cui Luís in quanto cristiano
Ha poi pensato nonostante qualche
Nel momento in cui pensava ad altri impegni più professionali che politici poi ha pensato di impegnarsi in politica una una delle altre ragioni
Una delle altre cause che l'hanno determinato l'impegno politico è stata sicuramente la sua partecipazione alla lotta di liberazione quindi
La sua profonda convinzione di
Che la democrazia masse
Da questa sua capacità di immergersi e di legittimarsi sempre con la condizione del suo popolo
Insomma io ricordo quando qualche anno fa ha conferito la cittadinanza onoraria Giuseppe Dossetti
A Cavriago
Quando Dossetti in quegli anni della Costituente ricordava di
Tornare tutti i fine settimana Cavriago
Perché lui che era impegnato alla Costituente
In che tipo di battaglia in che tipo di disquisizioni
Sentiva l'esigenza
Di incontrarsi di verificarsi e di verificare il senso anche delle cose che andava facendo all'Assemblea Costituente
Assieme alla sua gente
Sulla piazza del suo paese sul sagrato del suo Paese
E mi pare che usasse questa espressione alla fine Cavriago è stata la mia vera università politica
Anche
I cittadini che non sapevano niente di diritto costituzionale che non erano laureati che non avevo studiato giurisprudenza che semmai erano
Poco meno che analfabete rettile però avevano erano portatori di una saggezza popolare che era preziosa a chi faceva politica
Zaccagnini da allora
Dalla lotta di liberazione e un altro di quei politici che non si è mai trasferito a Roma come residenza
Che ha sempre conservato la sua casa Ravenna che sentiva l'esigenza quasi fisica di ritornare in mezzo alla sua gente al suo popolo ai suoi concittadini ha sempre concepito la politica così che stava in mezzo alla gente
Anche con attività ludiche ma che avevano un profondo significato faceva i burattini
Questa forma popolarissima insomma ecco di rappresentazione teatrale molto primitiva importante per fare pedagogia politica
Ho letto recentemente Berardinelli un critico letterario che dice io ormai
Sto rinunciando a risponde alla domanda l'industria fabbrica i consumatori e chi fabbrica i cittadini non se ne occupa più nessuno la scuola non li fabbrica nel senso che a scuola
Non si educa la legalità non si educa alla cultura costituzionale non si alleva non si costruisce un patriottismo costituzionale non c'è niente
Giudice io ho pensato a tornare di tornare a raccontare fiabe ai miei figli ai miei nipoti forse l'attività politica più seria
Crescere
I bambini quindi crescere gli uomini di domani in una qualche misura in questa attività che aveva a che fare anche con la sua dimensione popolare attività di Zaccagnini del burattinaio vi era anche questa convinzione di rinnovare tutti i giorni una pedagogia del popolo una educazione del popolo anche attraverso queste forme
Ma dalla Resistenza Zaccagnini sicuramente aveva desunto una concezione della politica come luogo sicuramente non della confusione
Usava spesso dire non tutti i gatti sono bigi
Il luogo in cui le distinzioni erano elemento di ricchezza reciproca
Ma il luogo in cui si doveva tendere alla costruzione dell'unità
E soprattutto dell'unità di quelle forze che avevano avevano un grande radicamento popolare
Ma ripeto
E questo va detto
Anche in risposta al Berlusconi che ieri sera oche stamattina Pier Ferdinando Casini
Continua di nuove che già nato dicendo ai popolari delusi ma perché non venite di qua Berlusconi non ha capito che ciò che ci distingue
è una concezione della politica per noi la politica è
Certe siamo rimasti in pochi
E questo è un problema non dobbiamo compiacerci di questa nostra dimensione non dobbiamo compiacerci non dobbiamo dirci siamo puri no perché poi ho visto che non non siamo neanche spesso all'altezza del nostro governo
Dobbiamo preoccuparci di allargare i consensi di tornare in mezzo alla gente di parlare il linguaggio della gente i problemi dei cittadini dobbiamo in un qualche modo smettere di essere autoreferenziali di parlarci solo tra di noi ma di ma questo ha a che fare col dibattito congressuale
Questo è un problema però ciò a cui non possiamo rinunciare è una concezione della politica
Così
Non una politica come o una delle tante attività come un business su una parola che si pronuncia come si pronuncia finanza mercato economia
Ma la funzione senza la quale difficile organizzare la democrazia organizzare la convivenza fra gli uomini
Va be'chiudo perché sono stato abbastanza lungo
Voglio però dire una cosa siccome erano gli anni della solidarietà nazionale
Gli anni in cui si gestiva di governare si si voleva governare quella transizione
E Zaccagnini era sicuramente un uomo coraggioso perché quelle scelte di quegli anni erano scelte molto furono scelte
Coraggiose e però Zaccagnini che pure
Perseguiva il disegno della solidarietà nazionale ci teneva a dire non è il compromesso storico
Conservava sempre lucida lei
E sono visive che l'uno vale l'altro
Non è un qualunquismo gigantesco quello a cui teniamo sette miliardi
E questo che noi perseguiamo non significa neppure accettare
L'egemonia che sono in sé inaccettabili
E che per le stesse basi culturale ambigue entro cui vengono collo
Sarebbero dopotutto
Dopotutto estremamente pericolose
E ora l'uomo della unità ma anche dell'uomo della distinzione
è un uomo soprattutto tenacemente impegnato a resistere a ogni rischio di subire egemoniche egemonie
Che lui definiva estremamente pericolose legge Monieri di cui qualcuno portava la tentazione in quegli anni erano diverse rispetto a quelle che possono circolare cocci no ogni forma di legge non egemonia è una riduzione della verità
Nel senso che è una pretesa di affermare una supremazia una venete una verità totale soffocante
Le porzioni di verità di cui gli altri sono portatori in questo senso la sua concezione della politica
Era estremamente moderna la politico come luogo in cui si costruiscono le unità ma in cui le unità devono preservare
Le ragioni della verità di cui ognuno e portatore vale anche per noi vale anche per i popolari vale anche per le sfide e per le scelte che i popolari devono fare oggi
Dopo l'intervento che
Svolgerà adesso Franceschini io darei anche la parola viaggio codardi perché faccia qualche riferimento sul libro ha scritto che come abbiamo già detto e come ricordato anche Pierluigi Castagnetti riguarda alla esperienza di Zaccagnini da un menu particolare punto di vista e certamente centrale come ha notato Castagnetti ma non è l'unico dal quale si può guardare a questa esperienza
Io vorrei solo notare come nel suo intervento Castagnetti abbia
Sottolineato quanto tempo ci separa dagli anni di Zaccagnini
Quali profondi mutamenti vi siano stati in questi anni
Ma come arresti egualmente attuale questa esperienza questa testimonianza questo esempio
Chi vuole fare politica richiamandosi alla ispirazione cristiana
Io volevo sottolineare questo aspetto perché possono apparire se noi le consideriamo in modo superficiale delle osservazioni contraddittorie c'è chi guarda soltanto al tempo passato e dice
Vecchi quella è una testimonianza che ha avuto il suo significato ma oggi non ci dice più Rollo quasi più nulla
Mentre credo che se noi facciamo come a patto Castagnetti una riflessione più attenta
Ci rendiamo conto che
Alcune questioni allora affrontate un modo di concepire la politica
Resta assolutamente attuale anzi
Io credo sottolineo ancora questo problema
E poi sentiamo l'opinione di Franceschini
Io credo che quando le forze politiche di fronte alle difficoltà che incontrano a guidare i processi a recuperare l'attenzione prima ancora che il consenso dell'opinione pubblica
Sì interrogano sull'anima della loro politica in fondo non fanno che riproporre questo problema
Quando
Qualcuno dice a Veltroni e D'Alema dicci qualcosa di sinistra
E qualcuno addirittura cito un titolo di ventiquattro ore
Pone lo stesso problema i partiti della destra diteci qualcosa di destra e noi
Un uso geometricamente
Ho parlamentare mentre questo terzo riferimento attendiamo dal Congresso che ci dica qualcosa di centro
Noi in sostanza proponiamo un interrogativo dello stesso tipo che può essere posto intermedie tra mente superficiali puramente propagandistici guardando soltanto alle emozioni
Ma se vuole essere
Un po'più attento alle questioni vere che dobbiamo affrontare alle ragioni per le quali è cresciuto
Più di quanto non non avremmo potuto immaginare ad esempio il fenomeno dell'astensionismo cioè del distacco dall'impegno politico e dalle scelte politiche
E ci poniamo in sostanza questo problema del senso del nostro impegno politico che è quello che è stato prima approfondito con riferimento a Zaccagnini la parola allora Franceschini
Io vorrei partire da questa domanda di Rieti Bodrato sul perché
A dieci anni dalla morte Malthus a vent'anni dal momento in cui era segretario della Democrazia cristiana perché la memoria di Zaccagnini
Tra di noi nei quadri del partito
E ancora così viva
Soprattutto se volessimo dare sbagliando per scontato
Quella lettura minimizza attrice della segreteria di Zaccagnini
Che viene data con i parametri normali con cui si giudicano troppo spesso le cose in politica
Dipinto come uomo debole
Solo come lo strumento di Moro
Onesto e basta
Se fosse così la memoria non sarebbe ancora così viva
Perché è così viva nella generazione alla quale appartengo io che ha cominciato a far politica in quegli anni
Forse per rispondere a questa domanda che può essere anche utile lo diceva Castagnetti prima perché noi viviamo certo in un momento storico completamente diverso in un partito completamente diverso ma è indubbio che viviamo un momento di crisi
Allora la domanda che possiamo farci e che cosa è successo
Nel mille novecentosettantacinque quando Zaccagnini viene eletto segretario che cosa è successo se è vero come è vero che quest'uomo che era sconosciuto ai più lo conoscevano parlamentari aveva avuto molti incarichi anche di responsabilità ma sconosciuto per l'opinione pubblica in buona parte anche per i militanti del partito
Cosa succede se la Democrazia Cristiana che era la Democrazia Cristiana della sconfitta della Porto per la sconfitta forte delle amministrative del settantacinque
Dipinta quotidianamente sui giornali come il partito ormai seduto soltanto sulla gestione del potere senza il più nessun idealità nessuna possibilità di recupero
Il vecchio basta
Cosa succede se viene letto da Canini e improvvisamente in un anno quella democrazia cristiana che non mobilita va più nessun entusiasmo riporta alla festa dell'amicizia di Palmanova nel mille novecentosettantasette probabilmente molti di noi molti di voi erano la la sera cento mila persone in piazza
In un entusiasmo che era sconosciuto come la sconosciuta la stessi della festa
Per un partito come allora era la Democrazia Cristiana io ricordo che diversi giovani di Ferrara andavamo in avendo organizzato tre quattro macchine verso Palmanova quella domenica pomeriggio domenica mattina
E lungo la strada ci vedevamo superare da pullman carichi di giovani che andavano alla festa dell'amicizia con gli striscioni giovane DC di Crotone di il Modena
E guardavamo stupiti chiedendoci noi stessi ma che cosa sta succedendo credo che l'emozione di quella sera in quella piazza
Si è stati segno di una svolta e perché è successo questo
Cosa ha fatto di particolare Zaccagnini ma innanzitutto la sua elezione sicuramente è stato un elemento di grande rottura sottoscritto molto su come avvenuto il blocco in Consiglio nazionale l'incapacità di trovare un successore l'idea di Moro di proporre come mediazione transizione Zaccagnini
Un elemento di forte rottura tordo le parole di Enzo Biagi che dicevi disse e scrisse allora
Evidentemente i miracoli c'erano ancora se un uomo anti potere come Zaccagnini poteva essere eletto segretario della DC
Le parole scritte qualche giorno prima di morire da Walter Tobagi
Che ricordando ormai a chiusura dell'esperienza di Zaccagnini scriveva il primo miracolo di Zaccagnini è stato di restituire fiducia un partito che pareva destinato al naufragio
L'onesto Zaccagnini il segretario dalla faccia pulita il simbolo dell'anti potere che entusiasma le folle parla i giovani risveglia l'anima popolare del partito reinventa le feste all'insegna dell'amicizia e del confronto concorrenza coi comunisti
E quindi un punto di grande rottura una novità
E soprattutto perché funzione sicuramente il dato che è stato più volte sottolineato perché c'è un forte messaggio di testimonianza
Pierluigi ricordava quella frase di Giovanni ventitresimo che forse meglio di ogni altra riassume ciò che trasmetteva da Canini
Un sorriso che era veramente lo specchio dell'anima la gente e sono meccanismi difficilmente riconducibili e mai mai costruibile a tavolino la gente capisce
Senta il carisma delle persone sente la leadership e di Zaccagnini si avvertiva questo che credeva in quello che diceva
Che faceva quello che era chiamata a fare non per ambizione per voglia di potere ma perché si sentiva chiamato a quel dovere a quella missione non era pochi in mezzo all'ipocrisia lattanti ipocrisia che c'era in quegli anni
E quindi testimonianza cioè esattamente ciò che manca la politica di oggi mancano i testimoni ci chiediamo perché la gente non crede
Perché nella classe dirigente di questo Paese in questo modo di presentare la politica in cui tutto è capovolto rispetto alla società normale per cui se un in politica mantiene la parola è un tonto
Se la tradisce invece un furbe farà strada
Se uno è spregiudicato e capace in politica
Se invece è uno che tende a mantenere fermi i riferimenti ad alcuni valori e uno vecchio superato che non può andare avanti è tutto rovesciato Zina politica anche nel modo in cui noi stessi la dipingiamo lesa criniera l'esatto opposto e la gente lo capite ci credeva
E credo che oggi la prima lezione che dobbiamo trarre questa c'è bisogno di testimoni più di tanti discorsi progetti programmi la gente capisce questa e ha bisogno di questo ma poi c'è un'altra cosa c'era proposta politiche come se si era proposta politica non c'era suo messaggio dato dall'immagine immagini che fu usata ricordati manifesti con la faccia di Zaccagnini coscritto sotto la nuova DC è già cominciata
Funzionò
E come se funziona o se la DC nel mille novecentosettantasei un anno dopo quei disastri arrivò trentotto per cento e Vito al famoso sorpasso che doveva compiere il Partito comunista
Ma c'era proposta politica
Io riassume in quattro messaggi semplici forse ma anche qui non dobbiamo pensare che la semplicità
Sia un dato negativo se non ricadiamo nell'errore di giudicare in politica di giudicare le cose in politica con criteri completamente diversi da quelli in cui le invece le giudichiamo nella vita normale c'erano alcuni messaggi semplici ma chiarissimi il richiamo all'ispirazione cristiana
Non si usava più il dibattito politico era talmente avvolto nella Democrazia cristiana come immagine ma non soltanto i mazzi di partito che allora gestiva il potere da Canini ha cominciato testardamente con tenacia ripetere a spiegare decine di volte in tutti i discorsi richiamo l'ispirazione cristiana non come una cosa dichiarare Matteo è uno strumento per costruire le scelte di ogni giorno
Come strumento anche per commi reggere comportamento individuale
E soprattutto l'ispirazione cristiana ripetuta più volte ci fu una fase della sua segreteria in cui vi era un invito la democrazia cristiana trasformarsi in polo conservatore sul modello delle democrazie europee
E lui spiegava che l'ispirazione cristiana impediva la Democrazia Cristiana di trasformarsi in partito conservatore
Se non tradendo
Tutta la propria storia e tutti i propri valori
Anche questa credo oggi
Lezione di grande attualità perché la scelta di centrosinistra per noi e conseguenza dev'essere partito di ispirazione cristiana
Secondo messaggio la questione morale
Ripetuta testardamente da Zaccagnini negli stessi giorni negli stessi mesi in cui Berlinguer dall'altra parte parlava di questione morale
E allora oggi dobbiamo ricordare quell'insegnamento qui il richiamo quanta profezia Chieri per richiamo eravamo quindici anni prima che scoppiasse dei disastri Tangentopoli pure nei comportamenti della classe dirigente si intravedeva già mancanza di moralità
E se fosse stata ascoltata la lezione di Berlinguer
E di Zaccagnini probabilmente la politica avrebbe trovato come era giusto che provasse gli anticorpi
Per risolvere i problemi della questione morale al proprio interno e non invece affidarli unicamente all'iniziativa della magistratura come avvenuto troppo tardi e in modo traumatico all'inizio degli anni Novanta
Terzo messaggi rinnovamento del partito messaggio forte però lo slogan di quegli anni rinnovamento che non era un po'dato
Utile a fini congressuale di vittorie interne era un impegno deciso di Zaccagnini
Lo ha ricordato Belci che nei momenti in cui era più forte il suo peso politico nomino Elia presidente contribuito a far nominare li ha presente la presa costituzionale Giovanni Basile
No i bus lente Vittore perse a presidente del Vice Presidente Consiglio Superiore Magistratura quindi un rinnovamento fatto di anche di atti concreti
Non indolore
Che attrasse i giovani nel partito
E che non può assolutamente indolore questa è un'altra questione che dobbiamo imparare il rinnovamento
Non è mai indolore è difficile fare il rinnovamento d'accordo con chi deve essere rinnovato pesa femminino fece così
Fu eletto nel Consiglio nazionale in un momento di emergenza pensavano di liberarsene dopo pochi mesi nel congresso del mille novecentosettantasei fu eletto segretario del partito in un duro scontro in cui vinse con il cinquantun per cento contro il quarantanove per cento di Arnaldo Forlani
E quella fu una divisione politica ma fu anche una divisione sull'idea di rinnovamento del partito altra cosa che non dobbiamo dimenticare
E poi quarto messaggio
La politica del confronto che ha così caratterizzato quegli anni
L'idea che nella profonda diversità perché c'era un loro una profonda diversità nel mondo
Ancora così divise in blocchi con di fronte un partito comunista che era ancora ben lontano da completare il percorso verso la democrazia ma nonostante la consapevolezza di quella profonda diversità
L'idea di mantenere aperto un dialogo tra le grande forze popolari del Paese di fronte alle grandi emergenze di quegli anni le crisi economiche
Il terrorismo e ci fu sempre la disponibilità la volontà di tenere aperta quel canale di dialogo sotto la regia di Moro
E con Berlinguer un'altra volta e con Zaccagnini protagonista di questo rapporto di diversità di competizione ma anche di ricerca di punti comuni con il Partito comunista
Io credo che se noi vogliamo provare
A capire
Perché l'Ulivo funzionato
In modo spontaneo se c'è una cosa che ha caratterizzato la nascita delle esperienze amministrative e non parlo solo di quella nazionale amministrative dell'Ulivo del centrosinistra nei vari comuni italiani bisogna farsi una domanda come mai ha funzionato
Se le persone che hanno dato vita a quelle esperienze amministrative
Sono le stesse che fino a qualche anno prima si sono fatte la guerra nei consigli comunali né così provinciali nelle regioni in Parlamento
Come è potuto accadere
Che le cose abbiano funzionato e che la gente abbia capito dando il consenso io credo che abbia sì questo sia accaduto stia funzionando
Perché le radici della classe dirigente che ha messo in piedi questa esperienza in questi anni sono in quegli anni della solidarietà nazionale del confronto
Quella volontà di dialogo e di aspirazione ad un incontro che allora non poteva realizzarsi ma che si è potuto realizzare quando sono cambiate le situazioni del mondo quando è cambiato il quadro politico italiano e le radici dell'Ulivo stanno certo non solo ma soprattutto in quelle culture politiche che allora stavano
Nel partito comunista e nella democrazia cristiana
E soprattutto
L'altro insegnamento la politica del confronto come chiave e qui c'era molto della lezione Moro Thea per aiutare l'evoluzione democratica degli avversari avversari ma mai cacciati in un angolo mai demonizzati aiutare il percorso verso la democrazia
Aiutare il percorso difficile allora di Berlinguer del Partito comunista di distaccarsi da quel mondo che dovevano dimenticare abbandonare
C'è una frase molto bella di Zaccagnini
Detta qualche anno dopo l'inizio degli anni ottanta
In cui
Intravedeva già allora i rischi
Di un partito comunista che abbandonava
Tutto ciò che aveva alle spalle come poi è stato ma che si non guidato poteva trovarsi nel rischio di un percorso diverso diceva da cani della crisi del comunismo e irreversibile ma il nostro problema è di capire se questa forza delusa approderà ad un moderno radicalismo del benessere o alla solidarietà di un nuovo umanesimo degno di quello che sta accadendo dei DS è proprio questo
Il rischio che anziché arrivare alla solidarietà di uno umanesimo risalgono moderno radicalismo del benessere
E quindi l'aiuto allora degli avversari evidentemente per noi oggi nei confronti dei nostri alleati e non dimenticare nella fretta della modernizzazione della novità
Di dimenticare tutto ciò che pure non dovrebbero aver dimenticato
Credo che su questi messaggi quindi oltre che sulla testimonianza di Zaccagnini
Sia nata allora la Rinascita della Democrazia Cristiana
Tornata nella società tornata dialogare quei mondi vitali con quelle persone che non guardavano più non capivano sedi ma con disprezzo un'area vastissima di mondo cattolico
Che sembrava aver già imboccato in modo irreversibile altre strade più a sinistra che invece tornò a credere impegnarsi nella democrazia cristiana
Credo che in questa rinascita Asti anche la risposta
Ad una domanda
Sulla quale forse avevo riflettuto poco come ha fatto la Democrazia Cristiana a reggere l'impatto tremendo del terrorismo
Se nei giorni drammatici del sequestro di Moro segretario del partito non fosse stato una persona popolare credibile come da Canini ci sarebbe stata la porta di resistere quei giorni drammatici
Perché era così credibile la difesa dello Stato la spiegazione allora così semplice su cui oggi si costruiscono tante
Scenari e dietrologi complicate quella risposta allora così semplice che capivano tutti la linea della fermezza e la cosa è l'unica cosa che si può fare perché se si cede questa volta come ci si potrà fermare una volta successiva
Quando magari rapito non sarà un leader dello Stato ma sarà una persona qualsiasi potremmo dire di no la seconda volta
è una cosa semplice e il senso dello Stato la gente lo capì lo seguirlo condivise perché c'erano persone credibili non ci fosse stato Zaccagnini credo che la democrazia cristiana non si sarebbe potuta permettere
Una linea così precise così dolorosa per lui come fu cura della fermezza
Per queste cose credo che allora si entrato una classe dirigente la democrazia cristiana per una serie di coincidenze fortunate che molti di voi si ricorderanno nel mille novecentosettantaquattro
Si vota per la prima volta scuola per i decreti delegati consigli di classe d'istituto
E questa cosa costrinse i giovani che non stava a sinistra
Perché allora la scuola era monopolizzata dei colletti militare dei comitati studenteschi ad organizzarsi perché si erano le lezioni nelle scuole
E quei giovani che cominciano a impegnarsi nelle associazioni studentesche vicino al mondo cattolico non direttamente di partito
Dopo qualche mese trovarono lo sbocco naturale nella Democrazia cristiana di Zaccagnini ciò che era così sembrava così recupera vilmente vecchio invece era diventato straordinariamente nuovo e carico di speranze di entusiasmi
Entrarono le democrazie cristiane sono rimasti nella Democrazia Cristiana legati a quegli insegnamenti e poi sono entrati nel Partito popolare superando tutte le bufere
Sì con logiche politiche degli ultimi anni quegli anni in cui la cosa più facile
Di fronte a rischio di vedersi tutti accomunati in ingiustamente in un unico giudizio chiunque fa politica un ladro
Chiunque ha fatto politica deve andare a casa e bisogna mettere tutte persone nuove se tante persone hanno superato la bufera di quegli anni restando legati all'impegno politico e oggi restando nel Partito popolare perché questa classe dirigente abbiamo è perché alle radici in quegli anni
Si è come dire ancorata stabilmente a certi valori che certi richiami noi all'inizio degli anni
Ottanta quando Saccani non era più segretarie per tutti gli anni Ottanta diverse volte molti sono anche diventati dirigenti di responsabilità nel partito nel governo andavamo trovare da Canini
Per capire per avere qualche traccia qualche insegnamento perché era rimasto riferimento fondando una rivista che si chiamava settantasei
Ricordava l'anno in cui Zaccagnini fu eletto e rieletto segretario della democrazia cristiana non so seguito se la ricorda gliela demmo una sera nella commedia di Chianciano a cui partecipo
Pochi giorni prima di morire nell'ottantanove
Quando lui vide la copertina costruito settantasei si arrabbiò
Dice non dovevate farlo è uno sbaglio queste una personalizzazione eccessiva
E viene da ridere pensare oggi che lui giudicava una personalizzazione eccessiva chiamare una rivista settantasei quindi richiamando l'anno in cui era stato eletto segretario pensando ad oggi cos'è diventata la personalizzazione in politica i nomi nei simboli le faccio sta intatte
La personalizzazione più strumentale in totale a destra come a sinistra
Di ogni esperienza politica
E quindi il legame che resta per molti di noi
è sicuramente un legame di affetto molte volte lo diceva Castagnetti è capitato di pensare
Che cosa avrebbe pensato Zaccagnini
Come si sarebbe comportato cosa avrebbe fatto di fronte alla fine della democrazia cristiana
Cosa avrebbe fatto di fronte a un dramma di Tangentopoli
Cosa ha vietato di fronte a Berlusconi
Cosa avrebbe fatto di fronte alla nascita dell'Ulivo
Però io devo dire che più di tutti mi è capitato
Con una qualche commozione di pensare purtroppo Zaccagnini non c'è più
La sera in cui la televisione in tutto il mondo mando le immagini della caduta del muro di Berlino
Anche perché da Canini negli anni negli ultimi anni dei convegni di Chianciano in cui tutti noi Guido parlavamo molto di politica di cose presenti interveniva parlando della pace
E sembravano discorsi astratti lontani di una ormai non è più l'attualità come c'eravamo noi ad allontanarsi dalle cose di cui dovevamo parlare
La Canini nel mille novecentosessantatré
Parlando alla Camera dei deputati
E parlando del muro di Berlino che era stato costruito da poco disse
Vi è una barriera che per noi tutti le simboleggia il muro di Berlino un muro che per la prima volta nella storia
Serve non per impedire che altri dall'esterno penetri ma per impedire che chi soffre dentro la città di Berlino Est posso uscire dei Vader me
Noi sappiamo che anche questo muro verrà abbattuto
E non verrà abbattuto dai carri armati ma dal cammino travolgente delle idee di libertà di giustizia
E di pace che ovunque avanzano nel mondo noi crediamo in questa vittoria onorevole Togliatti vogliamo lavorare per questa vittoria di tutti gli uomini di ciascuno di essi perché ognuno possa finalmente vivere progredire Libre in pace
Da Canini morì quattro giorni prima che che della caduta del muro di Berlino eppure avrebbe avuto il diritto di vedere quelle immagini straordinarie di quei giovani
Che lo dipingevano di colori così nuovi così diversi e che lo buttavano giù veramente non con la forza delle armi ma con la forza della libertà che va avanti che avanza
Ecco oggi noi abbiamo la fortuna
Dividere quella stagione che Zaccagnini aveva sognato
La caduta delle barriere la caduta delle contrapposizioni la possibilità che riformismi diversi possano allearsi per costruire un avvenire insieme questa stagione lo dobbiamo viverla piena abbiamo il dovere di viverla pieno
Conservando la memoria
Capita qualche volta anche nei nostri dibattiti che sembri quasi una condizione necessaria per andare avanti che dimentichiamo tutto
Che non ci stiamo più nessuno
Questo forse può essere utile per un consenso ma non è sicuramente utile per ricordare chi siamo
Scrivendo nel mille novecentosettantasei
A Giorgio la Pira per convincerlo ritornare in politica
Zaccagnini scrisse queste parole caro La Pira mi richiamo come tu spesso a mi pare una Paralimpiade Chardin il passato mi ha rivelato la costruzione dell'avvenire e io la riferisco la situazione storica di oggi credo che noi dobbiamo fare questo guardare avanti
Ma non dimenticare il nostro passato perché il passato e la condizione per costruire il futuro
Grazie
Grazie anche a Franceschini se dovessi
Sintetizzare volto intanto chiedo viaggio di venire perché è utile anche una sua valutazione nel suo intervento dovrei dire che Castagnetti Ari richiamato le radici religiose e culturali dell'impegno
Di Benigno Zaccagnini e ragioni della suo ingresso del suo permanere in politica
E Franceschini e ci ha spiegato perché era credibile
Perché riusciva a comunicare con l'opinione pubblica con la società
E da raccogliere attorno alle posizioni del partito per consensi che sembravano prima della sua presenza molto indeboliti
Proprio credo che su queste ragioni sia importante riflettere e semmai che torneremo se avremo tempo dopo i pare che lo stiamo quasi consumando do allora a chi ha scritto questo è un libro pubblicato dall'editrice Studium e che a disposizione la parola perché ci dica semplicemente le ragioni della sua attenzione Zaccagnini che credo abbiano molto a che fare con le cose che sono state dette prima
Ringrazio l'altra possibilità che gli viene concessa
Anzitutto quali sono stati i motivi che mi hanno avviato a questa riflessione circa due tre anni fa
Uno dei motivi forse principali è stata un'intervista che lo stesso
Sì
Lo stesso Braccagni l'aveva rilasciato nel mille novecentosettantaquattro a Panorama e in questa intervista aveva evidenziato quali erano in quel momento le difficoltà di una classe politica che sempre più si scolla va dalla società civile che in questo contesto le sue dichiarazioni mi hanno colpito in maniera particolare che mi hanno avviato a questa riflessione
Ci domandava Zaccagnini
Che cosa significava contare in politica ed era avere la possibilità di assicurare un finanziamento disporre di una segreteria e la sua risposta era se contare significa questo lo snaturamento della politica significa tradurre la politica di un puro fatto del potere al contrario il potere dovrà essere solo un mezzo per far politica che dovrà essere anzitutto tensione morale ecco queste uno degli aspetti che più mi colpirono in quel periodo e poi come è stato detto in precedenza la sua espressione la sua pazza in maniera particolare
Mi siamo il l'aspetto che più mi ha colpito sono state oltretutto anche un'altra lettera sempre dello stesso Zaccagnini nel cinquantatré all'allora segretario provinciale della DC in cui gli
Dando per provare la sua forte umidità affermava io spesso vedo le deficienze della impreparazione la indolenza la limitatezza delle mie qualità vedo con certezza che altri linea più preparati e qualificati avrebbe certo fatto mediatico
Di fronte a queste parole che confrontate con la realtà mi sono soffermato come così proprio per cercare di portare a far sì che più persone come sceso in particolare coloro che si avvicina che si sia che avvicinano alla politica molto i giovani
Mi hanno fatto
Soffermarmi su questa figura per quanto riguarda poi l'altro aspetto particolare e il riferimento al mondo dei giovani lo stesso Zaccagnini in più di una volta soffre si soffermerà sull'importanza di coinvolgerli in quel rinnovamento
A cui lui molto ci aveva creduto e che per vari motivi soltanto in maniera parziale riuscito a portare a compimento
In questo diciamo che forse IGP le due motivazioni principali sono queste
Alle altre con sono state da parte dette io
Senza mettere mai Verheyen al mio libro in cui buona parte delle sue testimonianze di significative sono state riprese riportate ringrazio
Io
Credo che anche per ragioni di tempo dobbiamo avviati rapidamente alla conclusione però se siccome abbiamo autorevoli amici che hanno
Vissuto quegli anni che hanno conosciuto molto bene Zaccagnini che hanno collaborato con lui
Che hanno potuto riflettere su quell'esperienza anche sui suoi limiti
Sulle questioni che sono rimasti aperti sui mutamenti profondi che ci sono credo che se qualcuno di questi penso leopoldo se vuole o ad altri vogliono dare un loro contributo nei pochi minuti che ancora abbiamo forse è utile che lo facciano io vi inviterei a farlo
Noto soltanto lo ha fatto prima Castagnetti
Che c'è una tendenza che su questo problema è ritornato Franceschini ha sottovalutare quell'esperienza
Ho a interpretarla in termini polemici in aspetti essenzialmente negative
Ora io credo che sarebbe forse una forzatura non la compio
Proprio per il tempo che è passato per i mutamenti profondi dissidi che ci sono stati tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni Novanta
Collegare la politica del confronto con la nascita dell'Ulivo
Qualche rapporto c'è Franceschini lo ha ricordato sicuramente il l'esperienza fatta dalla Democrazia cristiana dei comunisti che hanno assunto responsabilità nella stessa maggioranza il Nanni terribili per il nostro Paese
A messo alla prova il dialogo politico ha fatto notare a tutti come certe fratture potevano in qualche modo essere superate
Però c'è qualcuno che
Su quelle
Che noi riteniamo differenze superate invece costruisce ancora la polemica di questi giorni
E qui lo ha fatto notare Castagnetti noi non vogliamo collegare una riflessione sul Zaccagnini con l'attualità politica in modo troppo stretto
Però vedete gare ricevette un Paese nel quale il leader dell'opposizione considera un uomo di Davide con il quale si può dialogare al di sopra delle parti
Il premier del governo che leader della sinistra ma considera i popolari che lo sostengono dei cattocomunisti
E sono le contraddizioni della politica-spettacolo vide lentamente
I limiti dei burattinai non come Zaccagnini ma di quelli che immaginano avendo in mano i mezzi di comunicazione di costringere le persone a pensare come vogliono
Ecco io penso che riflettere sul Zaccagnini significa anche confrontarci con queste falsificazioni della storia
Castagnetti ha ricordato forme era credibile Zaccagnini è un riferimento che io ho fatto nell'introduzione a questo libro da che dire aveva qualche difficoltà a parlare di fronte alla televisione
Qualche volta e raccolto da incertezze anche nel pronunciare le parole
Ebbene lì accadeva il miracolo
Non era
Padrone della televisione non non gli è mai stato concesso di parlare cinque otto dieci minuti di seguito tutte le sere come capita ad alcuni leader politici di oggi però quando sì in puntava su una parola quello era il segno della sua credibilità l'opinione pubblica coglieva del suo modo assolutamente semplice diretto di comunicare
Il senso di
Un pensiero che non puntava alla propaganda ma che esprimeva profondamente una convinzione morale e politica insieme
Ecco in questo io credo che dobbiamo cercare in termini politici di evitare Zaccagnini per essere credibili perché c'è chi può usare la quantità dei messaggi
E chi deve usare la credibilità dei suoi messaggi noi
Siccome non possiamo certamente usare la quantità dei messaggi dobbiamo riuscire a dare messaggi credibili e in questo senso capaci di orientare l'opinione pubblica
Leopoldo se voi dirci qualcosa
Ridiamo la conclusione
Ma è più una testimonianza di gratitudine
Perché dopo tutto quello che è stato detto io posso solo dare qualche pista diciamo per la ulteriore ricerca storica oramai abbiamo detto che ingiustamente anche da qualcuno della Democrazia cristiana e Zaccagnini
Fu nettamente sottovalutato fu considerato una specie di corna
Ecco dietro la quale poi c'erano gli altri che facevano politica e noi sappiamo che non è stato così questo non toglie nulla al disegno strategico di Moro ma diciamo arricchisce la realtà ci ridà una realtà più complessa di quel periodo io non potrei seguirla così da vicino la segreteria Zaccagnini perché appunto grazie all'intervento di Moro
E di Zaccagnini si era formata una difficile
Maggioranza in Parlamento che mi aveva eletto alla Corte costituzionale
Però naturalmente di alcune occasioni di contatto più personale e più confidenziale ricordo questo suo turbamento
Per alcuni turbamento profondo per alcuni aspetti definanziamento del del partito e dei partiti ecco questo è un punto di forte caratterizzazione di Zaccagnini il quale poi a riprova di questa così sensibilità forte avrebbe voluto che io mi occupassi uscito dalla corte
Mi occupassi di un convegno in cui
Le figure di Berlinguer e gli e di Moro e degli altri operatori del Periodo ecco ma soprattutto quella di Berlinguer da questo punto di vista venissero valorizzate cioè il Bernini per l'appunto della questione morale
E debbo dire che anche in questo era era lungimirante perché solo i detrattori gli revisionisti
Poco consapevoli di oggi ecco disprezzavano la sconfitta di Berlinguer nella solidarietà nazionale il fatto che a un certo momento decise di rompere
In contemporanea quasi con il preambolo del congresso del mille novecentottanta ebbene debbo dire che e questa sensibilità e alla questione morale alla pensione morale da una parte da una parte distingueva Zaccagnini da tutti gli altri perché gli altri pensavano che fosse facile seguendolo cadere nel moralismo nel vizio del moralismo e si attaccavano al discorso di Moro
Su un processo sul problema Rocket quasi come si la posizione del partito potesse esaurirsi in quel pure
Dico Rosis Simo discorso che serviva a preparare il negoziato della solidarietà nazionale
Quindi diciamo questo aspetto non può essere trascurato anche perché a mio avviso ha costituito poi indirettamente probabilmente contro la volontà
Spessa degli uomini ma il fatto che Berlinguer a un certo momento abbia portato il Partito Comunista fuori da ogni collaborazione di governo apposto il Partito comunista in una posizione gli enorme favore per le vicende successive se non si capisce questo e si accusano Moro e Berlinguer come fanno D'Alema e Violante di non aver capito che bisognava fare le riforme costituzionali di allora bisognava fare
Il capovolgimenti della situazione istituzionale italiana in un Paese che aveva abrogato tutte le leggi pro tutte le leggi proporzionalisti che per i Comuni per le Province che erano state instaurate nel periodo degasperiana quindi si chiedeva Anton stanti storicamente a queste persone di fare quello che era assolutamente fuori
Di ogni possibilità in quel periodo ma concludo dicendo che a parte l'approfondimento di queste tracce
E che pure hanno una un loro fascino una loro suggestione debbo dire che da cani
Mostro quella capacità di opporsi a leggi in Molise
Che e poi è mancata più volte si oppose all'egemonia di Craxi impediti che Craxi diventasse presidente del Consiglio nel mille novecento settantanove quando Pertini gli dette l'incarico subito dopo le elezioni
Si oppose anche più tardi a un governo non presieduto da un democristiano dopo le elezioni nel periodo in cui si fece il Governo con la Malfa vicepresidente del Consiglio
E in cui che avrebbe dovuto presiedere Saragat secondo incerto disegno e che invece Zaccagnini Tecce ancora presiedere da un democristiano
Cioè questa capacità di opporsi alle egemonie
E e qualcosa pure che diciamolo attinse iniziato da tutto il personale politico che è venuto dopo
Ebbene che di queste cose ci ricordiamo e ed è bene che questa lezione
Non venga dimenticata anche se ogni tanto siamo presi dalla ma l'anno per il se
Che cosa sarebbe accaduto al congresso del mille novecentottanta avrebbe trionfato il preambolo sei Zaccagnini non si fosse immesso in anticipo
In quell'agosto lui mi telefono allora
Io francamente non non convegni capigliatura aumenta il senso della sua decisione ma ritenni che dato alla pericolosità della situazione che stavamo attraversando quella gesto che pure corrispondeva tanto alla sua personalità
Poteva renderà ancora più difficile il cammino successivo
Della vita politica italiana comunque il debito di gratitudine è talmente grande che anche questi dubbi anche queste perplessità non sfiorano non sfiorano quello che dobbiamo a lui grazie
Grazie
Aveva proprio per questa sua testimonianza che ci riporta alla complessità della politica
Io vorrei concludendo
Continuare per pochissimi minuti la riflessione che ha fatto in termini più immediatamente politici leopoldo Elia
Intanto notando
Come
Nella interpretazione storica si sottovalutano le reali contraddizioni di quel momento
Perché Berlinguer doveva fare i conti con la sua sinistra voi ricorderete che dopo la rottura della solidarietà per l'iter parlo di fronte ai cancelli della FIAT occupata
Assumendo una posizione come dire criticabile dal punto di vista del riformismo di oggi il che significa che la prospettiva della sinistra in quel momento non era una rapida evoluzione verso il riformismo
Ma era il pericolo di una regressione verso posizioni di rottura verso posizioni che potremmo definire opera Instinct
Gli avversari di
Lo so enorme che è stato fatto in quel periodo
è di costruire un punto di convergenza che permettesse alla vita democratica italiana di svilupparsi
Dovendo ognuna delle componenti più direttamente impegnate in quello sforzo competere non nella stessa direzione ma in direzioni opposte contenendo avversari che avevano strategie
Assolutamente divergenti tra di loro
Se non si comprende questo allora
è molto difficile ricostruire in modo veritiero quelli anni ed esprimere una opinione in qualche modo costruttiva e duttile oggi
L'ultima riflessione che vorrei fare e che in ogni caso
Con Saccà Mieli non si è fermato l'itinerario storico della democrazia cristiana
Una delle ultime decisioni del governo di quegli anni
Sostenuta decisamente dalla segreteria Zaccagnini fu l'adesione devi stargli al sistema comunitario europeo che dal punto di vista delle questioni che avevano rilevanza Poli il polo istituzionale fu una decisione che portò alla fine della solidarietà nazionale come si possano rispetto a un itinerario di questo tipo così chiare
Negli obiettivi che perseguiva crescita della democrazia interna del confronto interno e continuazione della politica europea a livello generale
Criticare quella strategia io francamente non riesco a capirlo quindi penso che anche su questi problemi si debba riflettere perché fanno parte del patrimonio politico al quale noi facciamo riferimento ai io credo giustifichino una continuità coerente della nostra azione politica ringrazio tutti e cediamo