"Quanto Stato, quale Stato" XV convegno dei giovani di Confindustria nei giorni 6 e 7 ottobre 2000 org. da Confindustria presso l'Hotel Quisisana

Prego di prendere posto così diamo inizio al convegno
Sì
Niente
Siamo partire
Del
Non ha
Buona immagine Simone
Grazie
Io monitor completamente buio non so adesso se riescono a farlo partire perché gran parte del mio intervento e di commento delle immagini
In ogni caso a nome nel Comitato interregionale del Mezzogiorno
Vi do il benvenuto al quindicesimo convegno di Capri
El una parte della mia relazione ovviamente e dedicata al sud
Il mio compito è parlare di sud
Io credo che di monitor
Ho l'immagine arrivano pure con non mandarle perché c'è una sequenza logica
Sì trasporti s'poco
Nel compito dicevo e parlare di Sud e probabilmente più giusto dire il sud perché
Il Mezzogiorno insieme di diversità
Qui è
Vorrei sapere davvero se le materie s'è possibile inviarlo altrimenti vado avanti se mi date un cenno
Scusate
Mettono
Per la tecnologia
Allora nulla
Dal liquidità
Veranda
Qua ci siamo
Qualcosa apparso sì se andiamo avanti quindi vi dà il benvenuto al quindicesimo convegno di Capri che vi parlo di sub mio compito palla il Sud come presidente del Comitato interregionale del Mezzogiorno le materie che appaiono di fermare un secondo sono immagini che per molti probabilmente significa ancora sud le immagini per un tratto da un libro della finali ci sono immagini Cartier-Bresson il i luoghi comuni sul Sud sono ancora tanti dirà forse che il Sud davvero il luogo dei luoghi comuni e noi come giovani imprenditori abbiamo bisogno di di riflettere su questo e disfatta né insieme a voi
Qualcuno il primo punto che vuole trattare della diciamo al fatto delle distanze tra le nuove generazioni tra nord e sud
Si annullano si riducono in in modo davvero consistente ci sono dei grafici che pregherei di mandare avanti provengono da dati di una ricerca del Comitato Centrale giovani imprenditori
Si può andare avanti
In cui per esempio tra si evidenzia in modo molto chiaro che gli i giovani nei giovani addetti nella pubblica amministrazione sono superiore in modo molto consistente al Nord rispetto che le regioni meridionali
Io correrei proprio velocemente studiano nelle nelle università percentuale molto simili tra nord sud il giovane
La disponibilità e dei conti riguarda i contratti a termine anche queste molto vicina
La cultura della flessibilità la disponibilità per esempio i tirocini gratuiti maggiore al Sud che regioni settentrionali
La fiducia nell'Europa e questi sono poi due fattori molto importanti e maggiore nei giovani del sud in quelli che vivono nel parte settentrionale dell'Italia credono anche in questo senso credono di più ora iniettare nuove tecnologie quindi questo tipo di afflato questo tipo di prospettiva è presente nelle nuove generazioni che vivono nelle regioni del mezzogiorno e anche la disponibilità al trasferimento che credo fosse una tara come dire antica è superata e i dati lo stanno a dimostrare
Ma un dato forse più di tutti e preoccupante e quello che i giovani del Mezzogiorno hanno un'enorme fiducia nell'università
Preoccupante perché evidentemente l'assioma università quale lavoro soprattutto nel sistema universitario che governa il Mezzogiorno ad al sistema universitario che Garrone
A Santa Margherita ma giustamente definiva Complesso dove i docenti formano in qualche modo una casta chiusa e poco aperti alle innovazioni del mercato è in realtà una tara è una delle io anni Tare che il Mezzogiorno deve cercare di affrontare uno dei nodi cruciali ma proprio parlando di no di di un passaggio generazionale che anche al Sud deve avvenire per passaggio generazionale certamente si parla di passaggio culturale
Io X comprovato aree assumervene alcuni certamente all'epoca
Dei pionieri dei nostri padri di mio padre i tanti padri che hanno nel Sud iniziato negli anni Sessanta costruire delle imprese è un'epoca che è venuta al termine per me motivi anagrafici il rischio del passaggio generazionale che tutti noi ci siamo
Come un grande rischio italiano è un rischio ancora più forte dove e meno evidentemente strutturata la tradizione la tradizione industriale
Lo Stato che non può essere non sarà più il principale mercato per molti imprenditori del mezzogiorno e questo è un altro aspetto di cui dobbiamo prendere atto soprattutto io provengo da una regione d'Abruzzo che credo sia stato un unicum europea cioè la prima Regione ad uscire fuori da qualunque obiettivo
E questa sono no di che
Vanno assolutamente considerati ma l'aspetto forse più importante e accettare le diversità
La cultura delle diversità delle differenze è una cultura che al sud va va assolutamente come dire recepita è fondamentale per capire quali sono i limiti e anche le opportunità dei territori ed è fondamentale anche capire che questi territori non potranno essere livellati equiparati con un unico comune denominatore
Proprio a proposito del
Tema delle diversità
Quando parliamo di diversità ovviamente parliamo di valori perché non era della globalizzazione è chiaro che l'identità diventano il plusvalore sul quale lavorare
E per diversità parliamo di diversità paesaggistiche ambientali culturali che sono davvero la ricchezza per le regioni del Mezzogiorno
Beh su questo bisogna anche che noi giovani imprenditori diciamo che è giunto il momento di finirla un po'con il generalissimo e il vittimismo di chi ci ha preceduto l'abbiamo semplicemente bisogno di uno Stato
Presente uno Stato più certa anche più forte ma che sappia ritirarsi dalla dall'assistenza soprattutto da Vito economiche che sappia come dire fare un passo indietro
Su quello che poi perlomeno degli imprenditori e anche soprattutto de
Del giovane imprenditore e a proposito di identità e cultura
OP uno schema che ho richiesto al al sindaco di una città spagnola perché poi si parla sempre di beni culturali dei beni ambientali
è un tema anche questo vecchissimo e forse ancora irrisolto
E ha chiesto proprio che mi inviasse dati di come su un'area molto simile al nostro Mezzogiorno a molte regioni del Mezzogiorno un'area degradata un'area che aveva una votazione metallurgica fallita negli ultimi negli ultimi quindici vent'anni come su un progetto culturale si potesse generare un indotto
Di fiducia sta anche nelle nuove generazioni rivitalizzare un territorio attraverso un operazione culturale e questo nel sud credo che sia
Una chiave
Una delle chiavi possibili per riposizionare molte regioni in molti territori se andiamo avanti con
Questa è una frase
Che vi lascio leggere ma che potrebbe essere scritto da un filosofo da
Da un economista invece scritta da un professionista della pubblica amministrazione quello che noi quello di cui noi abbiamo bisogno soprattutto al sud abbiamo bisogno di amministratori lungimiranti amministratori che sappiano davvero fare il loro mestiere Satta discernere tra i progetti importanti quelli lungimiranti progetti di medio o breve termine all'interno
Di questi dati brevissimi
Cosa significa il progetto bulgara anche non è altro che la Perla intorno alla quale si è incastonato un grandi sia un progetto di balletto di rivitalizzazione del territorio centotrentadue milioni di Euro quindi
Poco più di duecentosessanta miliardi anzi un po'meno di duecentosessanta miliardi l'investimento globale che è pari a Budget semestrale dei principali investitori pubblicitari sul mercato italiano
Ottantaquattro son serviti per el la bellissima costruzioni Frang ieri architetto americano dodici per la membership Guggenheim trentasei per l'acquisto di opere d'arte che ovviamente si rivaluta ma col tempo
E beh viveva a quattrocento mila presenze nel primo anno hanno avuto un milione trecentosessanta mila visitatori
Per parlare sempre dei numeri questo un milione trecentosessanta mila visitatori ha lasciato nelle casse diciamo del museo
Ottantacinque milioni sempre di euro per il caffè sessanta per i negozi gli esercizi commerciali cinquantasei rotelle tensioni tredici ottanta sui trasporti la città di Bilbao ha una metropolitana estremamente efficiente ed è una città di trecento mila abitanti
Hanno determinato circa cinque mila sedici posti di lavoro diretto ma soprattutto hanno ricreato l'orgoglio di un territorio cioè hanno fatto in modo e questo me lo dicevano
Con molta insomma con molta enfasi i giovani Canning gravano dal territorio basco
Sono tornati le università si sono riempite i progetti la vivacità dei territori ed decollata e tutto questo apparentemente dovuto a un simbolo quindi evidentemente c'è bisogno anche di singoli o di direi riconoscerlo dissotterrare i simboli nei nostri territori
Bene
Io adesso fatto il tema delle prossime sfide molto brevemente spero che mi perdonerete se uso qualche termine inglese
Per due motivi uso termini inglesi perché nei giovani imprenditori del mezzogiorno dobbiamo avere la certezza di confrontarsi con metodi di valutazione che sono metodi oggettivi non in non criteri di valutazione che ci affidiamo
Da soli ma e questo vale evidentemente in discorso che può estendersi al all'intero territorio nazionale di sistemi di valutazione sono esterne al nostro sistema quindi dobbiamo evidentemente ne dobbiamo tenere conto
Questo è lo schema della Università di Harvard
Che definisce in tre punti molto semplici il passaggio culturale tra le organizzazioni imprenditoriali degli anni novanta che credo che per noi corrispondano ancora gli anni Duemila
E le quelle che loro chiamano Jorge che sono evidentemente compagnie organizzate sotto il profilo della new economy utilizzando strumenti e la mia erroneamente
Oggi i nostri collaboratori nostri dipendenti posseggono la loro carriera non dipendono da noi questo è un primo passaggio
Il secondo è che
Bisogna delegare e la delega evidentemente significa accettare la proprietà delle conoscenze da parte dei nostri dei nostri collaboratori
Questi due già passaggi evidentemente alimentano anche la teoria della cercava un pene di cui aveva parlato sempre Eduardo a Santa Margherita il fatto di
Crescere insieme al ai nostri collaboratori crescere l'impresa non solo sotto il profilo di dati c'è imprenditoriale ma intendere l'impresa come un sistema molto diffuso e questo nel sud è una chiave difficile
Da da aprire da un grimaldello difficile da da far scattare
Il ovviamente questo tipo di teoria può estendersi alla burocrazia una burocrazia che non può essere più verticistica ma deve essere riorganizzata sotto il profilo orizzontale
Certamente anche a un rapporto che può riguardare l'università e la formazione e questo credo sia un tema di cui poi si dibatterà allungo e forse se ne dibatte già da tanto tempo
Il secondo schema
E che la Speed che è un un un un sistema di valutazione della velocità dei cambiamenti industriali fatto dall'università e metti
Ed è abbastanza interessante perché questo tocca un settore direi fondamentalmente tradizionale che è quello del l'automobilistico
Degli americani credono che ci siano ormai sarebbero velocità nell'industria
Credo che questo sia vero
La prima velocità era quella del dei motori
In parte superata anche da noi una velocità molto lenta legata a una a un hardware Arianna tecnologie abbastanza complicata la seconda è quella della carrozzeria che certamente molto più vicina al
A ai segnali del nostro mercato ma la terza la più importante quella dell'Elettronica cioè l'evoluzione dei prodotti industriali anche estremamente complesse sì con i tempi dell'elettronica
Un dato che
Allegato a questo grafico parla di circa il venticinque per cento del fatturato per esempio Ford deriva dal dall'evoluzione dell'elettronica nel corpo macchina
Ma soprattutto tutto questo che significa significa fondamentalmente due cose che i cambiamenti industriali a velocità anche nell'industria tra virgolette pesante comunque rigida
Sono molto più veloce quindi gap possono essere incolmabili se nel Sud non si opera con un cambiamento culturale molto velocemente
E se secondo aspetto soprattutto
E che gli investimenti industriali nel Sud
Vanno ripensati perché hanno creato anche delle tare formative
Cioè bisogna capire quali saranno i prossimi investimenti quanti questi potranno incidere in un cambiamento culturale della popolazione dei giovani degli imprenditori
Bisogna avere la capacità di selezionare gli investimenti di capire quali possono essere fruttiferi per le nuove generazioni
Il passo direi l'ultimo punto fondamentalmente se andiamo avanti
Ed è il tema della freccia al secondo me quando lo dico solo figlio però è un è un'altra chiave di lettura molto interessante soprattutto se la riferiamo agli aspetti amministrativi
Semper università metti apporta avanti uno studio sui sistemi paese ma forse è più giusto dire sui territori
E sui territori
Esaminarne il livello di selezioni presenti il futuro di un territorio evidentemente si basa sulla quantità di fattori di correzione rispetto alla possibili alle possibilità o le potenzialità di sviluppo
E se questo è chiaro che non posso dire nulla di più o di peggio su quanto oggi c'è al sud
Il se andiamo avanti evidentemente il questo è un dato di di di di dire al rango punta al comma uno di rendere c'avevo venne il è stato l'amministratore delegato della dance che è uno dei fenomeni metronomi più importanti
Sostiene che ormai l'ottanta per cento del vendite che avvengono sorrette hanno prezzi più bassi
L'intermediazione molto più veloce anche nella pubblica amministrazione questi e gente questi intermediari elettronici stanno cambiando il volto di alcuni Paesi verso appunto latteria Attraction lesse cioè
La l'azzeramento delle selezioni dell'estrema velocità di dialogo e di efficienza intermedie ritorno per per gli imprenditori
Per questo evidentemente come giovani imprenditori ne chiediamo che si faccia un'opera seria
Di delegificazione e so che in questo senso alcune regioni ho sentito oggi
Anche il presidente pace della mia regione Abruzzo lo stesso Fitto e in Puglia stanno o dando vita a dei progetti di riorganizzazione legislativa molto importanti
Ma oltre questo ci sono altri aspetti importanti che le Previti privatizzazioni che assorbe non esistono
Di fatto l'outsourcing perché è un'opportunità
E nessuna legge nessuna capito burocratico impedisce ma che di fatto non esiste
E certamente una burocrazia che si è più orientata al mercato per tutte le ragioni che abbiamo prima ha detto e per il fatto che dal primo gennaio del con la Bassanini le le opportunità per gli enti locali saranno evidentemente
Importanti e anche strategie
E vado a conclusione
Fondamentalmente ponendo questo tipo di interrogativo se il mondo si divide tra Paesi e territori Friction less che lavorano sull'azzeramento delle selezioni di qualunque tipo
E il sud del Mezzogiorno è un Paese pieno di frizioni Freccia un full hanno dato nessuna le lacci e laccioli burocratici è chiaro che non esiste futuro
Il tema di questo convegno che quindi io vado ad aprire quanto stato del quale è stato
Però d'Italia per il nostro Paese un un tema fondamentale un forse un tormentone ma in questo momento un tormentone arrivato al punto di non ritorno e per il Sud evidentemente
L'interrogativo chiave tardare
Un nuovo una nuova prospettiva anche le nuove generazioni il cui i giovani imprenditori sono sicuramente degli interpreti grazie
Faccio sostituire la tecnologia secondo del video in modo che il Paese prossimo relatore Possa appoggiare meglio le carte secondo
Cioè diciamo addio sì che cerchiamo Giampiero De la Feld per fedeli industrie campane a portare i saluti agli ospiti del convegno grazie
Buongiorno a tutti
E con grande piacere che intervengo all'annuale convegno di Capri nella mia veste di neo presidente per portare a voi tutti il messaggio di benvenuto della Confindustria Campania
Innanzitutto lasciatemi esprimere l'ampio consenso verso il tema di discussione scelto quest'anno dai giovani di Confindustria che hanno dimostrato coerentemente con lo spirito stesso che li anima la costante attenzione del movimento verso le più importanti sfide in cui e coinvolto il nostro Paese
Interrigo tipo di fondo su quale è stato e quanto stato e al centro da troppo tempo di un'interminabile querelle sul modello di Stato che vorremmo adottare
Oggi l'esigenza primaria e quella accanto alle proposte su cosa e come riformare lo Stato
Di generare condizioni che impegnino gli attori politici a dare seguito all'annuncio di riforme auspicate
Non credo di sbagliare infatti nel sottolineare che il nostro Paese non conosce soste nella sperimentazione di architetture riformisti che più o meno compiute più o meno positive
Lo stesso federalismo che non esitiamo ad indicare come la vita futura del concreto amministrare assunto negli ultimi tempi era argomento di attualità e danni della nostra agenda delle riforme
Ma sicuramente oggi rispetto ad un passato di forti contrapposizioni
Attraversiamo un momento storico e molto propizio per raccogliere l'invito dei giovani industriali a sviluppare un serio confronto sulle riforme
Riformare significa attuare un forte cambiamento in grado di assicurare alle nostre imprese perlomeno il sito Expo il suo Das soddisfacimento di quattro condizioni sulla via della competitività più efficienza
Migliore sussidiarietà riduzione della pressione fiscale maggiore sicurezza
Questo processo di formativo si basa in gran parte sulla capacità di raggiungere un reale decentramento amministrativo
Con l'aggravante però che questa trasformazione è differentemente distribuita sul territorio nazionale
Ritengo che tale situazione derivi dalla mancata ricerca di strumenti chiavi per l'ammodernamento della pubblica amministrazione locale che in alcuni casi continua a condurre una gestione non al passo con i temi quindi il passaggio strutturale al decentramento dei poteri dallo Stato alle regioni e avvenuto solo in pochi sistemi regionali
Che in tempi ragionevoli hanno intrapreso i necessari adattamenti nel senso di una prima applicazione del principio di sussidiarietà
Nelle restanti realtà territoriali invece il ritardo con cui si sta metabolizzando il processo di riforma è un indicatore di performances che non dobbiamo trascurare
Soprattutto alla luce del fatto che proprio nella measure efficienza vengono riposte le attese per il progresso dei sistemi produttivi locale
Esso testimone da principio almeno quattro aspetti
Resistenza nel dare attuazione ad un centro decentramento amministrativo adottato in altre sedi politiche
Lentezze nella costruzione di una macchina burocratica che sappia implementare la piattaforma riformista
Scalza cultura della responsabilità debole capacità di contrastare i poteri forti dello Stato
Allora mi domando se alla base del processo di riforma non debba esserci una riflessione più ampia della semplice devolution del jet decentramento amministrativo e del federalismo solo verticale
Forse converrebbe riconoscere che la nostra è una società pluralistica piuttosto che riproporre su scala locale la conflittualità stato individui
E chiedersi come S le nostre regioni possono programmare il necessario recupero di produttività coinvolgendo tutti gli attori istituzione istituzionali e privati
E infine forse converrebbe domandarsi in che misura le nostre regioni sappiano fronteggiare la domanda di efficienza e discussi serietà che genera effetti distorsivo
Un esempio per tutti
La caduta di interesse sommati i problemi ribaltati alla responsabilità nazionale perché poco redditizi in ragione di una sottrazione di risorse pubbliche ad essi destina non si può ignorare infatti che all'interno delle proposte sull'attuazione del federalismo il nodo critico su cui si sta consumando la dialettica politica e l'aspetto finanziario e principalmente il federalismo fiscale
Allora credo sia giusto intendersi bene sui riflessi della riforma delle istituzioni
Perché se il processo verso il decentramento e la sussidiarietà è volto a rappresentare solo un interesse economico allora si riduce il margine di manovra nella scelta tra il sì ed il no alla riforma stessa
Pensiamo solo al grande deficit strutturale della spesa sanitaria e alle prospettive che si avrebbe si aprirebbero con il federalismo in una regione come la Campania che ha accumulato in questo settore consistenti disavanzi negli ultimi anni
Se invece il cambiamento può essere inteso come un insieme di azioni volte all'ammodernamento delle istituzioni allora il costo della riforma si ridimensiona esili valutano i risvolti positivi generati da una migliore organizzazione dei servizi al cittadino e alle imprese
è evidente quindi che nel momento in cui si riesce ad avviare una prima applicazione di federalismo orizzontale
La ricaduta verso quelle regioni aperti all'ingresso della componente privata sarà tale da stimolare la nascita di altri mercati di iniziativa economica quali quelli rappresentati dai nuovi interessi pubblici
Con queste premesse ci sentiamo di confermare il nostro impegno nel cammino da compiere verso la moderna Zezza modernizzazione dell'istituzione
Anzi con riferimento alla mia regione colgo l'occasione per sottolineare come a una delle emergenze dico riformisti che che ci interessa più da vicino e la modifica dello Statuto regionale che tra l'altro e al centro del programma di Confindustria Campania
A tale riguardo voglio lanciare un segnale propositivo l'indirizzo dell'attuale governo regionale
Il invitandolo ad aprire da subito anche alle parti sociali la discussione preparatoria per il varo del nuovo Statuto
Al fine di definire insieme i limiti dell'ampliamento delle competenze così come disse disposto con la modifica all'articolo centoventitré della Costituzione
Sono con ciò che si tratta di un lavoro molto impegnativo soprattutto perché non essendo ancora para variata la costituzione
Vi è di fatto una condizione che decelera il progresso legislativo verso il federalismo
Infatti fino a quando la discussione su decentramento e sussidiarietà
Resterà isolata senza coniugarsi con la riforma costituzionale non saremo in grado di imprimere una vera svolta all'apparato periferico il governo e pongo nuovamente ad esempio la mia regione
La campagna
Che già gravata dagli ostacoli organizzativi al decentramento amministrativo
Sconterà ebbe anche l'assenza di una riforma strutturale della carta costituzionale tale da non consentire una reale corresponsabilità politica del Governo locale
Sono quindi convinto che più che mai i nuovi statuti regionali debbano contenere elementi forti di un'opzione federalista qua
Garanzie di migliore stabilità e governi Aretha governabilità nella politica
Maggiore competitività del sistema economico maggiore responsabilità verso i cittadini
Adozione di un'accezione ampia di sussidiarietà di sia in senso verticale che necessariamente orizzontale
Ridefinizione ristrutturazione del rapporto con gli enti locali e gli enti intermedi
Ed infine costruzione dell'autonomia e responsabilità finanziaria e fiscale come motore dell'autogoverno regionale e locale ed in vista di un ampliamento dei settori d'intervento della regione
In conclusione spero che il mio intervento possa rappresentare un ulteriore contributo al di al dibattito che si svilupperà e che nasce per di più da un osservatorio qual è la Campania che considero fortemente motivata
Ah che certi progetti processi riformisti ICI si tramutino in un'efficace leva di sviluppo per tutta l'economia regionale vi ringrazio
è il momento delle tesi chiama il nostro presidente nazionale Edoardo Garrone
Grazie
Signori ospiti
Signori relatori autorità cari amici benvenuti a tutti
Da almeno un trentennio quando sono fuori d'Italia gli vengono poste domande ricorrenti
Quali sono le ragioni della peculiarità italiana
Perché l'Italia è una democrazia fuori dal comune
Cosa ne fa un Paese bastardo nello stesso tempo tanto ricco tanto povero
E perché gli italiani migliori hanno sempre dato un voto di sfiducia alla realtà in cui vivono
Ho voluto aprire questo incontro
Forse in maniera un po'insolita votando mutuando una citazione da uno studio del professor Sabino Cassese presente fra i nostri lavori di questo convegno una citazione che ci porta in modo diretto ed efficace nel cuore del tema che vogliamo affrontare
Non so se come giovani imprenditori possiamo annoverarci tra gli italiani migliori
Di certo siamo cittadini consci dell'importante ruolo che svolgiamo nel Paese attraverso l'agire della nostra impresa e la coscienza dell'importanza del nostro ruolo nella società
Ed è per questo
Che ci arroghiamo il diritto di porre domande e di pretendere risposte
Ed è per questo che ci chiediamo e da tempo perché le funzioni pubbliche non sono aderente ai bisogni dei cittadini e perché essi si sentono sempre più esclusi dalla doverosa attenzione di quanti ai vari livelli di governo
Destino di questo Paese
Trattare temi cruciali per il nostro futuro quando ci avviciniamo ad appuntamenti elettorali
è un destino non facile
Poiché inevitabilmente il dibattito diventa strumentale e demagogico in uno scontro polemico tra chi è davvero portatore della volontà di migliorare il Paese e chi invece il difensore di interessi costituiti
I veri problemi rischiano così di passare in secondo piano e le soluzioni da raggiungersi più difficili
Questo è quanto sta accadendo relativamente alle riforme istituzionali
Da oltre dieci anni il Paese chiede di affrontare seriamente la riforma dello Stato
Una maggiore applicazione del principio di sussidiarietà una legge elettorale che garantisca maggiore governabilità più efficienza della pubblica amministrazione
Sono i fatti molti dibattiti molte proposte e alcuni tentativi si sono fatti anche passi avanti ma i problemi rimangono gli stessi e con il tempo e con insofferenza si fanno più drammatici
è mancata la capacità di superare gli ostacoli politici ad una grande riforma è mancato il senso di responsabilità necessario per trovare una sintesi ai diversi interessi che si contrapponevano
Sono mancati la determinazione di affrontare i temi difficili e impopolari
è mancato il coraggio di mettere in discussione gli equilibri raggiunti e il sistema dei privilegi acquisiti
Così noi giovani imprenditori siamo oggi di nuovo qui come dieci anni fa a chiedere una riforma delle nostre istituzioni un riavvicinamento tra stato e società civile più governabilità più efficienza
Può sembrare un'intrusione in un campo che non ci compete ma noi tutti sappiamo che non è così
Pensiamo che essere imprenditori non significa occuparsi solo di impresa
Crediamo invece se faccia parte del nostro ruolo contribuire a rendere moderne le istituzioni di questo Paese
Su un tema così importante non possiamo e non dobbiamo lasciare sola la politica
Una parte sempre più consistente della società
Tende a chiudersi in se stessa
Tende ad isolarsi
Molti si lasciano assalire da un senso di sfiducia e di sconforto
In un Paese come il nostro in cui la società civile delega quasi totalmente alla politica la gestione dalla cosa pubblica
Si arriva a non esercitare il proprio diritto di voto
Del resto
Il nostro paese in cui questo diritto ha perso molto del suo contenuto reale
Proprio nel momento in cui la politica sceglie di ignorare la volontà degli elettori com'è accaduto ad esempio per il referendum sul maggioritario che noi abbiamo sostenuto ancora una volta per questo né non vogliamo cedere le nuove generazioni sono i principali azionisti del futuro di questo Paese e noi come imprenditore sperimentiamo ogni giorno quanto del buon funzionamento delle istituzioni dipende la competitività delle nostre impresa
Per questo ci sentiamo legittimati a intervenire con la nostra capacità di critica e di proposta lasciando le forze politiche il compito di tradurre in disegno concreto le nostre richieste di Fat di cambiamento
In questi anni
Non sono mancate le grida d'allarme di una parte della classe dirigente del Paese che ha preso coscienza della necessità di innovare le nostre istituzioni
è stata prima introdotta l'elezione diretta dei sindaci alle Presidente della Provincia e più recentemente anche dei presidenti delle Regioni è stato avviato un vero decentramento delle funzioni amministrative e delle risorse ad esse collegate
Eppure
Il sistema continua ad essere afflitto dalla vischiosità istituzionale
Una sorta di male tutto italiano che oppone ad ogni cambiamento una difficoltà è una gradualità talmente esasperanti da annullarne gli effetti positivi
Da questa rischio detta
Nasce una perdita di fiducia nei confronti delle istituzioni
E per loro credibilità anche le proposte o le promesse di cambiamento
Non è difficile individuare l'origine questo male non abbiamo timore nell'affermare che il problema principale sta nel ritardo di una classe politica che non ha saputo ancora rinnovarsi
Una classe politica che ritiene ancora il dover svolge un ruolo pedagogico un ruolo di controllo e di direzione rispetta una società immatura senza una vera cultura democratica
Ma ricca ma l'Italia è cambiata rispetto al dopo cambiata rispetto al dopoguerra
Allora con evitabile per tenere insieme un Paese rischiava di scollata sì costruire un sistema dove gli spazi di autonomia nei rapporti tra centro e periferia
Così come nei rapporti tra Stato e cioè e società civile erano ridotti al minimo oggi
Quelle vicende sono materia per i libri di storia oggi per andare avanti sulla via della modernizzazione modernizzazione bisogna farla finita con quello Stato paternalista assistenzialista
Padre padrone dell'economia dei cittadini distributore generoso di risorse nel esistenti che alimentano sempre più il debito pubblico
Oggi occorre fare con coraggio un percorso inverso restituire alla società civile autonomia e potere decisionale
Lo Stato deve ritirarsi dagli spazi che impropriamente occupato e soprattutto dalla vita economica riducendo il suo intervento a tutti i livelli
Senza trucchi e illusionismo i senza false privatizzazioni e false liberalizzazioni
Il sistema dei partiti è crollato con Tangentopoli ma dalle sue ceneri non sono nato organizzazioni capaci di restituire al Paese il vero senso della politica indispensabile ad ogni democrazia
Se invece consolidate l'integrazione tra partiti e Stato e cioè la partitocrazia con il controllo dei partiti sullo stato sulle istituzioni
Un sistema che sarebbe sbagliato definire totalitario ma certo molto lontano da una vera democrazia liberale
è incredibilmente la partitocrazia sopravvissuta alla crisi dei partiti continuando a generare una classe dirigente debole senza autonomia senza valori condivisi senza l'adeguata responsabilità
Oggi questa classe dirigente rappresenta una norma fattore di debolezza proprio nell'epoca della globalizzazione dei rapidi cambiamenti delle profonde richieste riforma
Proprio dall'esigenza di un riavvicinamento tra istituzioni e società civile nasce una maggiore attenzione verso le istituzioni territoriali più vicina
Un fenomeno che riguarda soprattutto il Nord del Paese quelle regioni cioè dove alla crescita economica e sociale non ha corrisposto un maggior ruolo politico è una maggiore attenzione alle richieste di autonomia
E in queste realtà
Dove ceti produttivi hanno ottenuto i migliori risultati cresce una forte insofferenza per la gestione centralistica dei Pooh del potere ne debbono trarre in inganno le esagerazioni e le forzature divenuta argomenti privilegiati di alcune forze politiche o di singoli personaggi il problema esista davvero riguarda l'intero Paese
L'unità nazionale non si può salvaguardare ignorando le differenze e bollando come separatista qualsiasi richiesta di autonomia
Le identità territoriali non devono essere considerate come antitetica dell'identità nazionale ma questa non può che essere la sintesi del sentire delle comunità territoriali
Dobbiamo rispondere che il rischio diventa incontrollabile senza un ampio e lucido disegno di riforma istituzionale
Il punto di partenza l'obiettivo primo di questo disegno riformatore deve stare all'affermazione del principio di sussidiarietà
In senso verticale dallo Stato centrale agli enti locali e in senso orizzontale dal pubblico al privato dallo Stato alla società civile
Su un principio di sussidiarietà che non solo non è ancora presente fra i principi fondamentali della nostra Costituzione
Ma che appare antitetico a quell'astuto cultura di statalismo centrista ed il sindacalismo assistenzialista che per oltre cinquant'anni ha condizionato il nostro Paese
Il problema non è più quello di controllare forze antidemocratiche quanti sistema né quello di una ormai anacronistica contrapposizione alla solidarietà e competitività
Il problema è quello della pluralità delle coscienze democratiche nella società e nell'economia che avanzano legittime richieste di potere e di autonomia
Lasciamo quindi che maturi nella società questa voglia di autonomia
Essa rappresenta un punto di forza assolutamente non un punto di debolezza
Lo richiede anche la trasformazione del sistema economico
La dimensione nazionale è infatti troppo ristretta per regolare processi economici Complessi ed è troppo ampia per sostenere la competizione globale che avviene sempre più tra sistemi territoriali
Sul piano della politica economica di Indirizzo è quindi necessaria una devoluzione verso l'alto verso l'Europa
Una devoluzione che non può limitarsi alla politica monetaria ma che dovrà necessariamente estendersi a molti altri aspetti del controllo dell'economia
Sempre però in una logica di promozione delle autonomie locali di differenziazione degli interventi diretti di un'Europa delle Regioni
E il territorio infatti il vero protagonista e gestore delle leve dello sviluppo
La grande mole mobilità di capitali e la relativa immobilità del lavoro fanno sì che il benessere di una regione la creazione di occupazione dipendano largamente dalla sua capacità di attrarre investimenti insomma dalla competitività del territorio
Anche la nuova economia contribuisce a rendere sempre più evanescenti i confini dello Stato nazione le informazioni i servizi il commercio viaggiano sulla Rete senza alcuna considerazione dei confini geografici
Lo stesso spazio geografico perde di significato nel confronto con lo spazio ci permette cibernetico
Si afferma sempre più la logica della Rete dello sviluppo orizzontale dell'interconnessione è per questo
E i governi nazionali e sovranazionali avranno sempre più bisogno di un sistema rette
Un sistema formato da centri autonomi e flessibili ma aperti e comunicanti tra loro
Insomma
L'Italia deve diventare una società più aperta e più dinamica con una guida forte in uno stato effettivamente federale
La società civile deve riconquistare il suo ruolo affermando il primato delle associazioni dei movimenti civili e di categoria dell'infinita trama di valori e interessi di cui essa è composta
Quanto è stato fatto fino ad oggi è importante Manas non è ancora sufficiente
Va bene la strada del decentramento amministrativo che costituisce un lungo preambolo è un purgatorio terrestre tipicamente italiano ma questo non basta occorrono altre e profonda riforma
Diciamolo francamente
Non crediamo che negli enti locali esistano virtù manageriali una cultura della pubblica amministrazione diverse e migliori rispetto a quelle dello Stato centrale
Tutti sappiamo bene che ne trent'anni della loro esistenza le regioni hanno replicato come loro modello organizzativo il sistema centralista inefficiente e burocratizzato
Ma se
Ma siamo anche convinti che la società civile sia pronta oggi a stimolare una trasformazione di questi enti nella giusta direzione
Non sarà un processo semplice
Rischi non sono trascurabili
Ma crediamo fortemente nella volontà delle comunità locali di darsi strumenti che possano innescare un circolo virtuoso di maggiore rappresentatività il maggiore governabilità e di maggiore efficienza crediamo anche che il senso più profondo dell'autonomia sia proprio quello dell'Autore s'
I concepisce e realizza un'iniziativa sulla base di una propria decisione sa che ne assume il rischio e che in caso di insuccesso lo pagherà politicamente
Il primo testo
Sull'evoluzione dello Stato in senso federalista
è quello degli statuti regionali e si sono previsti dalla riforma costituzionale del mille novecentonovantanove
A parte alcune eccezioni non sono state ancora promulgati
Le regioni sono chiamate a darsi la forma di governo che preferiscono compreso il sistema elettorale e ci auguriamo che confermino sia l'elezione diretta del Presidente della Giunta sia in generale quegli obiettivi di governabilità che la norma costituzionale ha giustamente voluto privilegiare ed è anche un test per verificare quanto le ragioni siano mature per affrancarsi dal motore dal modello centralista
Ci aspettiamo che esse diventino esempio laboratorio per un'effettiva applicazione del principio di sussidiarietà nei confronti di province e comuni verso i livelli su tutti istituzionali più vicine ai cittadini e all'impresa
Sospettiamo a ci aspettiamo che i responsabili di questi enti siano in grado di dimostrare che dal decentramento è possibile ottenere un miglioramento tangibile dell'efficienza della pubblica amministrazione
Se non ci riusciranno i più colpiti saranno proprio i cittadini Helen prese che vivono in quelle regioni in quelle province e in quei comuni
è importante che anche la società civile comprende a fondo il senso dell'Autore fu
E si impegna a vivere da vicino le sorti del proprio territorio verificando continuamente l'operato la classe politica a cui cui essa stessa con il suo volto si affida
Un tema così cruciale
Come quello dell'affetto istituzionale degli enti locali avrebbe meritato un dibattito un'attenzione ben più ampi
Proprio per questo diventa ancora più importante individuare senza alcuna ambiguità i principi fondamentali a cui il federalismo che si sta costruendo deve fare riferimento in primo luogo occorre far piazza pulita del federalismo etnico ispirato la costituzione di piccole patrie più o meno indipendenti
Se al fenomeno leghista va riconosciuto il merito di aver sollevato con forza e determinazione il problema delle Autonomie
Adesso va anche ricondotta la grave responsabilità di aver contribuito con la minaccia secessionista ad impedire la maturazione di una vera cultura federalista
Liberiamo una volta per tutte il federalismo dalla demagogia del linguaggio violento ed esaltato di alcuni politici restrittiva ammonì la dignità e la centralità che esso merita
Il federalismo deve essere considerato da tutti un'opportunità di modernizzare il Paese per crescere di più è più equamente
Occorre poi porre fine all'assurdo intreccio di competenze tra i diversi livelli istituzionali sulla stessa materia
Oggi calda principali degli incredibili ritardi in molti atti la pubblica amministrazione un sistema che permette a tutti i soggetti coinvolti più sfuggire alla loro alle loro specifiche responsabilità
Se il federalismo deve accompagnare il Paese in un processo di modernizzazione
Esso deve essere necessariamente un modello flessibile di organizzazione dei poteri
Dovrà essere pertanto possibile spostare
Da un livello all'altro le competenze su una data funzione ogni volta che per la natura la dimensione del problema da affrontare risulterà più conveniente sotto il profilo dell'efficienza e dell'efficacia allora non basta superare il centralismo statale ma occorre rompere ogni legame che rende il sistema ancora troppo rigido
Devono essere le dimensioni e l'efficacia dei compiti da svolgere a definire di volta in volta il potere competente e non viceversa
Una cosa quindi va detta con estrema chiarezza
Che le richieste di federalismo non diventino l'anticamera di una nuova proliferazione di uffici e di attività
Sarebbe un grave fallimento è un duro colpo alla già scarsa fiducia degli italiani verso le istituzioni
Se tutto si risolvesse nel passaggio da una burocrazia all'altra o peggio ancora in una moltiplicazione di passaggi burocratici
Un altro fondamentale obiettivo che dovrà ispirare la costruzione del federalismo in questo Paese deve essere una più ampia riduzione del peso dello Stato nell'economia anche a livello locale
Questo significa una decisa inversione di marcia rispetto a quanto fatto fino ad oggi
Nel caso più eclatante in cui le regioni sono state chiamate ad agire in materia di liberalizzazione e mi riferisco alla riforma del commercio il loro comportamento è stato molto ma molto deludente altrettanto deludente è stato il comportamento di molti comuni sulle privatizzazioni delle municipalizzate
Nonostante che dal novanta cioè da dieci anni sia possibile la trasformazione delle aziende municipalizzate di servizio pubblico locale in società per azioni ciò è avvenuto solo nell'undici per cento dei casi e quasi mai è stata ceduta la quota di controllo la verità
La verità
La verità oppormi o perlomeno il sospetto che abbiamo e che i sindaci non vogliono accedere potere su un giro d'affari di oltre trenta mila miliardi e centosettanta mila dipendenti
Le conseguenze di ciò sono servizi pubblici a costi troppo bassi per l'utente ma troppo alti per il contribuente e soprattutto di scuola di qualità scadente
Con alcuni casi al limite del decoro istituzionale di un Paese democratico
Valga per tutti l'esempio scandaloso della rete idrica al Sud dove oltre il tredici per cento della popolazione e ancora sprovvisto dell'impianti del di depurazione e di fognatura
Farà
Parallelamente con la riduzione del peso dello Stato nell'economia ci aspettiamo che il federalismo sia accompagnato da una riduzione dalla pressione fiscale su cittadini e impresa
Al decentramento dei compiti deve accompagnarsi un più coraggiosa trasferimento il potere tributario al fine di governare le proprie entrate e le proprie uscite
Nel pieno rispetto del principio del costituzionalismo moderno e collega la tassazione alla rappresentanza
Questa è la vera differenza tra decentramento e federalismo
Gli enti locali devono essere in grado di scegliere la combinazione ottimale di imposte e servizi per il proprio territorio
Saranno coi cittadini aggiudicare la validità o meno della Shell
Questo è un punto fondamentale non può esistano Stato federale senza un'affermazione del federalismo fiscale
Ma sarebbe un gravissimo danno se l'autonomia tributaria si dovrà traducesse poi in un aumento complessi
Lo del prelievo sui redditi e sulle attività
è un rischio reale
Sia nel caso che gli enti locali vengano meno all'impegno di riduzione della spesa pubblica sia come effetto di un sovrapporsi di enti titolari dello stesso potere di tassazione
Per questo ci aspettiamo che insieme con il federalismo fiscale venga definito un chiaro disegno Adam prossimo ad ampio spettro nel quale a ciascun livello di governo locale venga assegnato il proprio ambito di risorse dirette
Ma ci aspettiamo anche
L'assegnazione tale risorse se accompagnato da un miglioramento di efficienza nella gestione di tributi su questo fronte dobbiamo rimarcare che gli sperimenti fino ad oggi condotti per quanto parziali hanno dato in molti casi pessimi risultati
Portando a volte gli enti locali ad aumentare le aliquote per far fronte alla propria incapacità di migliorare l'efficienza della gestione oppure di limitare l'evasione
Un altro aspetto che bisogna affrontare per lettere essere certi che il federalismo produca benefici per tutti ci attendiamo è la riforma del pubblico impiego
Un settore che ancora oggi rappresenta pur con qualche eccezione un inno alla certezza del posto fisso Mona Croce per la modernizzazione alcuni passi avanti sono stati fatti ma il Pubblico impiego ancora oggi riserva di caccia dei sindacati confederali autonomi che lo Stato non ha il coraggio o la forza di contrastare
In primo luogo nessuna forza politica ha avuto fino ad oggi il coraggio di affrontarle radicalmente il problema dell'esubero di personale nonostante sia evidente a tutti
Che questo sia il primo inevitabile passo per restituire efficienza alla pubblica amministrazione inoltre nonostante l'equiparazione del Pubblico impiego con quello privato
Ritornano in sede decentrata come macigni inamovibili tutti i tentativi di legare la retribuzione all'anzianità
Di assicurare una qualche stabilità alle funzioni al posto di lavoro di mantenere una distribuzione a pioggia degli incentivi di produttività
Le parole chiave
Le parole chiave per una maggiore efficienza nel pubblico impiego sono esattamente le stesse del settore privato flessibilità mobilità retribuzione legate ai risultati e non a parametri di anzianità
Ciò richiede di cambiare completamente le procedure di selezione introdurre seri strumenti valutazione istituire meccanismi capaci di incentivare la produttività e di premiare il merito
Il federalismo che proponiamo e quindi una strada che porta verso la modernizzazione del Paese riduce i freni all'economia e libera le potenzialità di crescita
Ma finché tutto ciò possa realizzarsi dobbiamo accettare il principio della diversità dei risultati pur ponendoci come obiettivo quello della convergenza verso i livelli più alti di efficienza e di reddito
è evidente a tutti che il grado di maturità della delle amministrazioni pubbliche locali oggi è diverso come diversa l'esigenza di avere una maggiore autonomia politica è una maggiore responsabilità di governo
Per cui il principio a cui ispirarsi non può che essere di riserva al giorni la possibilità di muoversi ad una diversa velocità di accettare cioè un modello di federalismo a geometria variabile
Il criterio lo ripeto deve essere quello della stabilità e dell'efficienza
La devoluzione di poteri e competenza deve dare luogo ha maggiore capacità di governo e maggiore efficienza rispetto ai livelli che si avrebbero con il mantenimento di un governo centralizzato
Dove questo scatto in avanti è possibile fin d'ora non bisogna perdere altro tempo dove non ancora possibile occorre innescare meccanismi Cannes accelerino la maturazione
Nella stessa logica l'obiettivo della redistribuzione del reddito sul territorio è stato perseguito in forme e modi controproducenti sul piano economico e inefficace sul piano sociale
Da una parte nonostante la presenza di forti differenziali produttività sia giustificato l'assurdo economico eliminare ogni forma di differenziazione salariale centralizzando la contrattazione delle retribuzioni
Dall'altra
Per una lunga stagione dagli anni sessanta fino ad oggi
Nonostante qualche recente tentativo di invertire la tendenza i trasferimenti alle regioni più bisognose non sono stati puntati sull'obiettivo di aumentare il loro potenziale di sviluppo
La loro capacità competitiva ma si è cercato semplicemente di aumentar il livello dei redditi individuali attraverso una politica di compensazione e sussidi con un uso norme dello stato sociale
Invece
Invece nella prospettiva del federalismo se veramente si vogliono trasferire più potere di spesa è una quota rilevante delle entrate tributarie alle regioni bisogna accettare maggiori differenziali di reddito
Ma il pure indispensabile meccanismo di perequazione non deve essere indirizzata a questo fine significherebbe infatti riprendersi con la mano sinistra ciò che viene concesso con la mano destra
Occorre invece che nelle regioni economicamente più arretrate il meccanismo della perequazione faccia tutt'uno con il meccanismo del loro sviluppo
Riteniamo quindi imprescindibile introdurre differenziali del di salario
Diversamente regioni oggi in ritardo anziché recuperare terreno vedrebbero le attività produttive abbandonare il Rolo il loro territorio per questo
Pur sottolineando che il problema oggi è di ridurre e non di aumentare i livelli di contrattazione la contrattazione centralizzata ci appare assolutamente in contraddizione con efficacia e trasformazione in senso federalista
Ma in generale occorre che il meccanismo della perequazione sia tarato sull'obiettivo di consentire a queste regioni di recuperare l'organo dico produttività e quindi di competitività
Le risorse loro destinate non devono quindi essere concentrate sull'equiparazione dei redditi ma devono invece essere indirizzate a favorire una convergenza endogena verso le regioni più ricche
Che vuol dire investire in infrastrutture e informazione insicurezza e legalità inefficienza dell'apparato amministrativo
Solo in questo modo
Che è possibile dare a queste regioni la capacità di attrarre capitali necessari allo sviluppo
Solo per questa strada sarà possibile crescere secondo i meccanismi del mercato e non quelli di una programmazione economica che nonostante decenni di fallimenti continuiamo a difendere a riproporre
Questa è la nostra proposta per una riorganizzazione dello Stato in senso autenticamente federale
Tuttavia siamo coscienti è impossibile dibattere sui grandi temi del federalismo e della sussidiarietà senza prima affrontare il problema più critico per il futuro del nostro Paese quello della governabilità
Il sistema politico elettorale ancora in vigore è infatti lo stesso creato per gestire uno Stato paternalista e consociativo
Il vecchio sistema di governo non è stato contaminato dalle grandi trasformazioni della società civile ora
è indispensabile uno Stato più forte capaci di governare e di fare anche riforme impopolari
Che non ha timore a riconoscere autonomie locali che deleghi funzioni e poteri uno state quel costruisca con gli enti locali un efficace sistema dirette
Noi giovani imprenditori abbiamo ben chiaro che la politica italiana per traghettarci veramente verso la modernizzazione
Deve attraversare un guado molto difficile quello della riforma elettorale
Dopo l'insuccesso del referendum del ventuno maggio abbiamo sperato del Parlamento ci desse una buona riforma
Ma i temi del dibattito fra i partiti sono tali Cala Speranza subentrano sempre più la delusione e la rabbia
Eppure è sempre questo il problema centrale dell'Italia senza governi stabili e istituzioni forti nessuno riuscirà a spezzare la cappa di statalismo e di burocrati cinismo che frena lo sviluppo economico
A parte la riforma del novantatré risultata assolutamente inefficace son quasi vent'anni che si cerca di cambiare la legge elettorale
Ma la vita ma la via ardua perché oltre a richiedere di fatto lo stesso ampio accordo che serva a cambiare la Costituzione
Divide grandi partiti dai piccoli e subisce la riluttanza di ogni Parlamento modificare il metodo che l'ha eletto un circolo vizioso che vede l'ingovernabilità impedire alle riforme necessarie per governare
E in cui la lotta per la sopravvivenza dei piccoli partiti si incontra con lo scarso coraggio delle grandi forze politiche
Per rompere questo circolo vizioso non giova imprenditori abbiamo appoggiato il referendum per l'abolizione a quota proporzionale pure inveendo ci conto che il mezzo fosse per questo obiettivo inadeguato
Giudicavamo e giudichiamo tuttora scandaloso andare alle elezioni di primavera con l'attuale meccanismo elettorale
I cinque ed era nei prossimi anni
Chi ci guiderà nei prossimi anni chi dovrà governare la new economy e la globalizzazione
Non potrà essere il prodotto di un patto scellerato per cui nessuna riforma istituzionale può essere fatta se tutti i partiti non sono stati accontentati
Ciò che chiediamo oggi
Ciò che chiediamo oggi alla nostra classe dirigente e di uscirà da questo immobilismo proviamo a rinunciare a tutte quelle soste sofisticazioni che complicano oltre misura il dibattito sulla legge elettorale proviamo a dimenticare la disputa fra le cento tribù tribù i proporzionalisti e maggioritari
Proviamo a considerare solo l'esigenza di governabilità e di rappresentatività che la gran parte dell'opinione pubblica condivide e chiede
Proviamo a tenere conto delle attese di quei cittadini che sono in verità la maggior parte e che aspirano sistema elettorale chiaro semplice immediato nel definire chi vince e chi perde chi va al governo e chi sta all'opposizione
Proviamo a capire
Al di là delle dispute partitiche quali sono leggi le esigenze reali del buon governo di un Paese democratico la prima esigenza è certamente la governabilità
Serve quindi un esecutivo autorevole autorevole espressione immediata della volontà popolare la quale nel momento in cui sceglie la la rappresentanza politica deve poter individuare contestualmente un leader e la coalizione omogenea che o l'ha designato Ca'preventivamente concordato con lui il programma di governo
La seconda esigenza
è che il governo formato da persone scelte dal premier spesso possa contare su una maggioranza parlamentare coesa e compatta
Capace di garantire ristabilita e continuità nello svolgimento dell'indirizzo politico la terza esigenza e la chiarezza la semplicità e la trasparenza dalla competizione condizioni inderogabili per assicurare l'alternanza
Non spetta a noi proporre ora soluzioni di ingegneria costituzionale
Ma queste sono le esigenze che a nostro avviso si devono e si possono soddisfare questi sono gli obiettivi che devono essere raggiunti questi sono i criteri con cui valute valutare la bontà dell'innumerevoli proposte in discussione
Vorremmo sinceramente
Se ci fosse evitata un'altra legislatura costituente
Altri anni di balletti e commedia dell'assurdo fantasticando intorno a modelli elettorali studiati su liberi direi di diritto costituzionali o presi in prestito da altri Paesi
L'obiettivo non può che essere quello di un bipolarismo che esiste già nella coscienza dell'opinione pubblica
Ma che non riesce a prendere corpo sul piano politico istituzionale in quanto lo impedisce una pletora di partiti e partitini rappresentativi solo del ceto politico che gli ha dato vita
Oggi
Oggi è fondamentale introdurre meccanismi che aumenti no la governabilità del Paese l'abbiam detto tante volte altrimenti sarebbe tutto inutile una beffa per tutti i cittadini
E non ci mer meraviglia Remo se l'astensionismo Salis ancor di più che nel passato
La questione istituzionale rimane quindi tutta da risolvere
Il problema è chiaro nella sua complessità
Occorre realizzare un sistema di rapporti tra istituzioni economia e società
Che aumenti l'autonomia e la responsabilità di governo che promuove il mercato fissando nelle regole che crei le condizioni ideali per l'innovazione l'imprenditorialità e che ampli infine la possibilità di scelta dei cittadini
Per raggiungere questo obiettivo
Crediamo che la trasformazione dello Stato in senso federalista sia indispensabile a patto che il nuovo modello di amministrazione sia fondato sulla snellezza operativa e non abbia come risultato l'emigrazione dell'inefficienza
Al centro
Restino le funzioni cardine degli Stati nazionali alle regioni e agli enti locali le altre funzioni che vanno mantenute in capo i poteri pubblici il resto ai privati
Per questi il massimo possibile di concorrenza per evitare privilegi e stagnazione
Il dibattito il dibattito su questi temi ha oggi in modo fin troppo evidente condizionato dall'approssimarsi dalla punta del dall'approssimarsi dà appuntamento elettorale
Inoltre le stesse istituzioni che beneficerebbero
Dal trasferimento di poteri regioni e comuni tendono ad entrare nel dibattito come soggetti politici
Ma la lotta politica deve svolgersi all'interno delle istituzioni non può divenire lotta che oppone tra loro le istituzioni stesse
In un comune in una regione nello Stato è normale che vi sia dialettica tra le forze politiche ma la politica deve servire le istituzioni non le istituzioni la politica
Quello che lanciamo qui dunque
è un richiamo alla nostra classe dirigente perché affronti con maggiore responsabilità il tema della ricca questione istituzionale
Se ormai utopistico
Sperare che riforme sostanziali possano essere introdotte prima della fine di questa legislatura
Chiediamo a tutte le forze politiche di impegnarsi pubblicamente anche qui oggi davanti a noi ad avviare una grande riforma istituzionale per una maggiore governabilità e per un vero e maturo federalismo
Gli elettori
Gli elettori valuteranno la credibilità dei soggetti e dei progetti noi certamente lo faremo
Voglio però concludere ricordando ancora una volta ti aspetto alla società attiva ai cittadini agli imprenditori alla nuova generazione politica prendere il testimone del federalismo senza aspettare una classe politica evidentemente poco propensa alle riforme
Noi non vogliamo una democrazia in video che si deteriora sotto i colpi degli indici d'ascolto
Noi non vogliamo predicatori di dogmi ma progetti che sappiano guardare avanti e in cui la società apposta riconoscersi nella giusta aspirazione di costruire il futuro
Noi giovani imprenditori non rimarremo silenzio di ad osservare con rassegnazione inerzia e l'inconcludenza nostra classe politica noi vogliamo fare e faremo la nostra parte
Se istituzioni società chiamo Marcello lari
A intervenire
Il mio intervento a questo seminario a un tema molto ampio io ho cercato di limitare come momento di passaggio tra la relazione del presidente Garrone e la tavola rotonda con gli attori istituzionali che svilupperanno certamente moltissimi temi
Ho diviso la il tema rapidissimamente in tre punti
Il primo sue riflessioni sulla collegamento tra istituzioni e società
In secondo luogo un secondo punto sulle esperienze recenti in tema di federalismo e autonomia
Infine alcuni problemi strutturali sui quali sicuramente si svilupperà il dibattito politico il dibattito che seguirà nel pomeriggio e domani che però richiedono un piccolo inquadramento diciamo così di tipo teorico istituzionale
Sul primo punto rapporto istituzioni società vorrei esordire citando una nota frase
Di tocco di il nella Democrazia in America
Il quale ricordava
Sottolineando le differenze tra Stati Uniti e Francia
Come negli Stati Uniti questo già nel primo Ottocento negli Stati Uniti quando si crea un problema pubblico un problema della collettività scusate sente evidentemente
Quando c'è un problema da risolvere il tipo collettivo negli Stati Uniti sì sì fluisce subito un comitato di cittadini che cerca di risolverlo
In Francia sottolineava si chiede aiuto allo Stato
La nostra tradizione
Viene probabilmente più vicina e più vicina al secondo modello francese il che spiega un certo tipo di rapporto tra istituzioni per la società e istituzioni
Secondo punto di tipo sempre chiamiamolo introduttivo
Gli studiosi di centri sociali e gli economisti hanno individuato essenzialmente due tipi di società
Le società nelle quali l'individuo
A un unico legame molto forte con una un'unica istituzione la famiglia la famiglia allargata il partito il sindacato la corporazione
E società nelle quali invece l'individuo intrattiene una pluralità di Legambiente con una pluralità di istituzioni intermedie sono legami più blandi meno forti meno esclusivi
Ma che hanno producono l'effetto secondo appunto queste ricostruzioni
Di creare una rete più blanda riforma più ampia di solidarietà
E quindi una società più vecchi e più sì auto governa rispetto a una società dove ciascun individuo a un unico punto di riferimento esclusivo che degenera spesso in lotte tra fazioni
La nostra esperienza tra almeno sul piano storico ma forse anche oggi probabilmente si avvicina di più al primo modello i che spiega tanti fenomeni di differenziazione che ci sono nella nostra e quindi di scontro sempre acceso senza soffocato sopra le righe che si manifesta un po'in tutti gli ambiti
Tutto questo mi porta al secondo punto
Se questo è vero probabilmente nel nostro Stato nella nostra società il centralismo l'idea di un forte governo dal centro è stato indispensabile per molti anni per molti decenni
Oltretutto il fenomeno del centralismo nasce come filone ideologico
Fin dai tempi della Rivoluzione francese rivoluzionari francesi come tutti stanno è uno dei grandi accentratori hanno mantenuto la struttura unitaria dello Stato per poter imporre in periferia le riforme ritenute necessarie
L'esperienza recente qui passa al secondo punto per non tediare ovviamente l'uditorio
Nel nostro Paese invece all'insegna di una recupero del momento dell'autonomia
Decentramento federalismo si possono usare tanti termini ma sicuramente dall'inizio degli anni Novanta c'è una tendenza evidente verso uno spostamento dei poteri
Dallo Stato verso la periferia e comunque dalla dallo Stato verso la società civile
Questo movimento ha avuto inizio sicuramente con la riforma delle Autonomie locali nel mille novecentonovanta e il primo momento in cui si riafferma
In qualche modo l'autonomia dei Comuni che si possono adottare dei nuovi statuti
E che quindi cominciano a questo movimento di deconcentrazione di spostamento dell'asse dal centro alla periferia
Nel novantatré l'elezione diretta del sindaco è stato un punto fondamentale che ha segnato un ulteriore passo avanti
Ma il movimento verso l'autonomia e decentramento a tre componenti che vorrei semplicemente rinunciare l'autonomia territoriale che è quello di tema che è stato più al centro anche delle tesi dei giovani imprenditori
Quindi Stato regioni enti locali
L'autonomia funzionale che si è manifestata negli anni novanta con il recupero dell'autonomia per esempio delle università delle camere di commercio e di tante altre istituzioni che non hanno natura territoriale
L'autonomia il decentramento all'interno della struttura dello Stato
La struttura centrale mi riferisco allo svilupparsi del fenomeno delle autorità amministrative indipendenti che rappresentano un elemento importante nello scenario nuovo
Della conformazione dei pubblici poteri che ha dato abito in questi anni anche a molte polemiche ha molte difficoltà di adattamento nella
Struttura generale dei poteri pubblici
Sorvolano se non per accennare alle sequenze successive la bicamerale che ha provato a riformare la Costituzione anche adottando dei modelli di tipo federale
Le riforme Bassanini che invece hanno tentato di decentrare
Le funzioni amministrative nel quadro costituzionale vigente attuando il cosiddetto federalismo amministrativo a Costituzione invariata cioè il massimo di decentramento possibile all'interno delle regole costituzionali date
Molto importante ovviamente la vera ripresa è l'elezione diretta dei presidenti delle Regioni che a scatti che si innesta che ha replicato su scala regionale modello riuscito dell'elezione diretta dei sindaci e infine di queste settimane di questi giorni il disegno di legge di riforma
Della di una parte della Costituzione su cui appunto si è discusso e si sta discutendo in questi giorni
Mi interessava però svolge più puntualmente il terzo aspetto cioè i problemi strutturali che può dare il federalismo e l'autonomia calata nel contesto italiano anche per distinguere quello che può essere un modello federale teorico da quello che invece
Il modello probabilmente praticabile
Uno primo scopo comprimere qui articolo il semplicemente in tre punti che rinuncio
La prima volta punto essenziale capire perché autonomia e federalismo vuol dire esaltazione delle differenziazioni cioè
Sul piano teorico ma anche pratico c'è un problema di come si concilia federalismo e autonomia con principio di eguaglianza sito sottolinea ovviamente questa devoluzione di poteri dal centro alla periferia
Si deve ammettere necessariamente una difesa efficace eone
Di situazioni nell'ambito territoriale con una affermazione del principio di autoresponsabilizzazione bisogna accettare l'idea che il territorio possa essere a macchia di leopardo alcune aree che hanno una maggiore grado di successo altre che hanno un minor grado di successo
Ma se le scelte sbagliate sono nate in periferia almeno in cento certi limiti devono essere accettate come elemento fisiologico del modello che andiamo che interessò il quale si vuole andare
Ovviamente il limite estremo di questa differenziazione è la dispersione o frammentazione stabilire qual è il limite è uno dei temi che ovviamente
Richiede un'analisi una un'analisi attenta
Ma peraltro considerato che l'eguaglianza formale delle leggi l'eguaglianza formale
Dice che strutture su tutto il territorio nazionale laddove non è coerente con sistemi locali differenziati determina sicuramente
L'effetto che è sotto gli occhi di Turci tutti c'è la disapplicazione o il diverso grado di applicazione delle leggi pensiamo a fenomeni come l'abusivismo edilizio o anche più semplicemente la l'applicazione della legge sul casco per i minorenni i periti per coloro che usano il motorino
Quindi al di là Dellas soldi della sfera de queste eguaglianza formale della legge poi il fenomeno se la società è troppo indietro troppo avanti sia il diverso grado di applicazione delle leggi e qui i modelli o sono due o si riesce a imporre l'applicazione oppure è necessaria una differenziazione delle leggi sono queste due
Da questa diciamo dilemma non si esce
Secondo aspetto bisogna anche stare attenti che il movimento verso l'autonomia è il federalismo
Non si porta automaticamente necessariamente alla semplificazione amministrativa alla semplificazione burocratica al la liberalizzazione
Faccio solo due esempi il tanto discusso decreto Bindi sulla riforma della sanità aveva una norma sicuramente li paralizzante cioè consentiva
E consente oggi a tutte le amministrazioni sanitarie le aziende sanitarie di stipulare i contatti sotto la soglia comunitaria applicando i codici civile quindi come farebbe un imprenditore privato
Molte regioni
In molte regioni l'esperienza applicativa ha portato alla reintroduzione di vincoli burocratici le procedure di gara anche per questi appalti i cosiddetti sotto soglia quindi una liberalizzazione la libertà imposta dal centro magari in periferia trova una come dire una titubanze un timore che porta la reintroduzione di vincoli
Altri esempi via sono stati fatti dal presidente Garrone la riforma del commercio lo sportello unico tante spinte dal centro che in periferia non sono non sono spesso recepite nel modo giusto
E queste collegamenti ovviamente con l'avvento e l'autonomia del federalismo questo fenomeno del governo dal centro dei processi riformatori ovviamente assume la dimensione sempre più rilevante
Il diritto comunitario la comunità europea ha individuato alcuni strumenti l'ultima direttiva comunitaria in materia di commercio elettronico dell'otto giugno due mila
Per esempio in una logica di applicazione decentrata
In pone espressamente il divieto agli stati membri di introdurre regimi di autorizzazione quindi regimi burocratici che hanno l'effetto di frenare il commercio elettronico
Fosse anche nei rapporti centro-periferia questi modelli potrebbero essere utili infine problemi strutturali che sono assolutamente specifici alla situazione italiana
Nel nostro Paese l'esperienza federalismo autonomia a una dimensione a un assume una colluttazione particolare cioè gli attori sono almeno tre ce lo lo Stato le regioni gli enti locali
Gli enti locali non accettano o temono il rischio del cosiddetto neo centralismo regionale
E quindi preferiscono molto spesso avere come interlocutore lo Stato
Lo Stato giocando sulle diversità di impostazione tra Regioni ed enti locali in qualche modo conserva un ruolo improprio
Si parla infatti di autonomia autonomismo paritetico cioè le regioni e gli enti locali
In qualche modo accampata vantano una posizionati vicini di tipo paritario normalmente nei sistemi federali il sistema funziona a cascata con un correttivo essenziale e cioè che
Portante all'interno della struttura regionale quindi le politiche regionali che hanno l'impatto sugli enti locali vengono codici ISE con gli enti locali così come le politiche nazionali che hanno un impatto sulle regioni vengono codecisione con gli enti federati attraverso normalmente una camera federale questo un punto molto importante perché sia in sede di Bicamerale sia in molti altri contesti crea una situazione particolare che non è molto frequente in altri contesti
Un'ultima altro punto ancora di sempre concreta la situazione nazionale e il problema è la differenziazione tra Regioni speciali regioni a statuto speciale e la Sicilia la Valle d'Aosta e quant'altro e le regioni a statuto ordinario
In una logica di geometria variabile probabilmente può essere discutibile estivi debbano essere delle regioni più speciali le altre religioni che comunque hanno elementi di specialità perché altrimenti la logica dell'autonomia
Vuol dire portata all'estremo del federalismo vuol dire che ciascuna regione ciascuna unità locale a una propria specialità
E ancora attuale la differenziazione tra Regioni speciali a statuto speciale regioni che comunque dovrebbero diventare speciali un punto interrogativo che non spetta a me
Come dire analizzare a fondo infine un punto che c'è una forte sul Sam uso un punto essenziale
Sul quale peraltro appunto il federalismo possibile oggi non si sofferma più e l'adeguatezza degli ambiti territoriali delle singole regioni
Tutti sanno che le Regioni sono nate quasi per un accidente della storia cioè non c'era una forte connotazione
Come dire resistente all'istituzione delle Regioni e degli ambiti territoriali prescelti
è un tema per esempio che la Fondazione Agnelli nera in un libro di pochi anni fa aveva affrontato individuando una serie di possibili accorpamenti che avrebbe una logica maggiore sul piano economico sul piano anche dell'omogeneità
Di ambito e quant'altro questo è un tema che oggi non è normalmente trattato ma va tenuto in qualche modo sullo sfondo
Io vorrei concludere ovviamente ce ne sarebbero molti altri aspetti da analizzare anche il rapporto tra sussidiarietà verticale e sussidiarietà orizzontale l'esperienza di questi anni è che non sempre alla decentramento al federalismo sia accompagnata una impulso necessario alla sussidiarietà orizzontale cioè all'ampliamento dello spazio
Della l'economia di mercato della società nell'espletamento anche di pubblici funzioni quindi si può anzi forse dire che a livello centrale si è dimostrato in molti casi una maggiore sensibilità anche a questo aspetto
E qui voglio concludere con una piccola censura titolo della mia relazione
Intitolata istituzioni società e qui faccio anche io anch'io ammenda probabilmente una vera logica di sussidiarietà anche orizzontale bisogna mettere un titolo opposto cioè società e istituzioni probabilmente una vena di statalismo
Di in qualche modo ce l'abbiamo tutti nel DNA e non ci accorgiamo di questi errori di importazione grazie
Sulla sfida delle riforme chiamo a parlare Massimo D'Alema
Ringrazio molto dei giovani di Confindustria per premi invitato a partecipare questa loro l'Assemblea
Che dedicata ad un tema effettivamente cruciale
Delle delle istituzioni e dello Stato
In relazione alla competitività del paese
Tema d'altro canto che costituisce non da ora
Un motivo d'impegno per i giovani di Confindustria
Ai quali si deve riconosce
Una ruolo importante
Che se non sempre fortunato ma
Anch'io mi parlo in questa veste di riformatore sfortunato non in veste di rappresentante di forze politiche
E in questo senso mi sento partecipò
Mi sento partecipe di un impegno di un impegno riformatore di un impegno riformista
Che ha contrassegnato da molti anni la collocazione dei giovani di Confindustria nel dibattito sulle nostre istituzioni io potrei ricordare momenti anche lontani i quali
Fumo interlocutori sui temi della riforma elettorale sui temi della riforma
Sono voglio anche dire che ho apprezzato
Non in tutto ma sicuramente impartì essenziali la relazione del presidente Garrone
Ed anche il tono appassionato con il quale egli si è rivolto la classe dirigente politica del Paese
In modo anche severo ma non senza
Motivazioni
Cioè non con una severità qualunquisti Ca'con una critica argomentata
Ed anche propositiva
Come è giusto che faccia chi è parte della classe dirigente del Paese dato che la nozione di classe dirigente non investe soltanto il ceto politico
E la responsabilità della classe dirigente qualcosa che coinvolge la classe dirigente nel suo Complesso
Io parto da una considerazione non c'è dubbio che il tema della competitività che appassiona Confindustria
A nel funzionamento delle istituzioni e dello Stato un suo nodo decisivo
La competitività non può essere intesa soltanto oggi nella sfida globale come competitività di singole aziende
E competitività di sistema e d'altro canto anche alla competitività delle aziende concorre in modo decisivo l'efficienza del sistema
Istituzionale e politico
Io affronterò questo tema soprattutto dal punto di vista
Della innovazione costituzionale
So bene che c'è un altro aspetto d'altro canto visto sarà oggetto della vostra riflessione che riguarda le riforme amministrative ma ho visto che c'è chi è molto più competente di me e quindi volto delimitato il mio campo
Alla questione che considero tuttavia cruciale e irrisolta
Della riforma della Costituzione
Senza una radicale riforma della Costituzione le stesse novità che sono state introdotte attraverso nuove leggi elettorali attraverso processi di riorganizzazione burocratica amministrativa queste stesse novità sono destinate io credo ma fallire
Ho a produrre squilibri
E non soluzioni organiche nel senso di un migliore funzionamento del sistema
L'Italia proprio in questo campo alcuni svantaggi competitivi
Con i grandi paesi con i quali ci confrontiamo
Primo svantaggio competitivo
Stabilità
Ci confrontiamo con Paesi che hanno un alto grado di stabilità politica e di governo
La stabilità consente di sviluppare un progetto nel governo
Consente di misurare il progetto della classe dirigente in un periodo ragionevolmente medio
E non nella esperienza convulsa di Mesic
Sul tempo Breve prevale inevitabilmente la ricerca del consenso la politica è sempre ricerca del consenso
Invita i politici a non cercare il consenso sarebbe come ti invitasse l'imprenditore non cercare il profitto
Tuttavia il vero problema è che ci sono modi diversi di cercare il consenso come ci sono anche modi diversi di cercare il profitto
C'è un consenso che si costruisce intorno ad un progetto
Che si verifica nel tempo delle riforme
Che consente di sfidare l'impopolarità per un periodo ragionevole per raccogliere i frutti in un periodo più lungo
Questa ricerca del consenso è quella più virtuose ma richiede una stabilità di governo
Noi qui abbiamo un primo svantaggio competitivo
E se ne porta un altro
Che si chiama prestigio internazionale
Noi abbiamo in parte ridotto questo secondo svantaggio competitivo nel corso degli ultimi anni
Ma non c'è dubbio che oggi la sfida globale
Soprattutto in alcuni mercati in alcuni terreni passa attraverso l'autorevolezza degli Stati
Prestigio e responsabilità internazionale di un grande Paese una condizione della competitività delle sue imprese
Possono fare degli esempi banali
Alcuni diciamo con un esito positivo
L'integrazione dell'industria italiana nel militare europeo
Che è avvenuto ad un livello alto e non subalterno di integrazione almeno in alcuni settori quelli in cui noi avevamo una effettiva eccellenza
Non sarebbe stata possibile senza una maggiore autorevolezza dell'Italia conquistata anche attraverso l'assunzione di responsabilità internazionali crescenti
Se noi non avessimo avuto la la forza di assumerci determinate responsabilità nei Balcani
Io non credo che la nostra industria militare anche ad alta tecnologia si sarebbe integrate in Europa e nei rapporti con gli Stati Uniti a livello cui potuto integrarsi
Ma non c'è dubbio che qui c'è ancora un elemento di svantaggio competitivo
Terzo punto di svantaggio competitivo del nostro sistema istituzionale ai sono i tempi delle decisioni
Noi siamo uno dei Paesi che è uno dei meccanismi decisionali più complesse di più garantisti
Più condizionabili da interessi particolari
Al mondo
Concorrono alla lungaggine delle decisioni moltissimi elementi un bicameralismo perfetto che è un sistema garantista che non ha mai uguali al mondo che è stato evidentemente pensato da un Paese che all'indomani del fascismo si è soprattutto preoccupato
Di creare ostacoli ai dittatori più che di creare meccanismi di decisioni efficaci ma è passato molto tempo
Una riserva di legge amplissima che costringe in Italia a decidere attraverso legge ciò che in qualsiasi Paese del mondo si decide con atto amministrativo
Persino il riparto dei fondi dopo un'alluvione in Italia richiede una legge
Con l'esame da parte della Camera e del Senato e con l'approvazione nel testo Confort
Persino il riparto dei fondi si fa per decreto legge
Concorre poi un sistema di controlli
Che si è venuto via via dei formando nel tempo
E che
Venne un sovrapporsi di funzioni
Consultive
Giurisdizionali
In organi che hanno un grande potere una funzione impropria
Tra le riforme che furono più contestate della Bicamerale che io credo fossero le più importanti
C'era L'Unità funzionale della giurisdizione con la riconduzione di Consiglio di Stato e corte dei conti ai loro compiti quelli previsti dalla Costituzione di organi ausiliari
E non di magistrature speciali
Attualmente questi organi ausiliari svolgono tutti e due i compiti in una sovrapposizione in un conflitto di interesse che a mio giudizio non è sostenibile
Consulenti del governo e giudici nelle materie sulle quali sono consulenti del governo del Parlamento
Infine noi abbiamo uno svantaggio competitivo nella efficacia della macchina burocratica amministrativa
Per efficace della macchina burocratica amministrativa io ritengo si debba innanzitutto intendere la corrispondenza del funzionamento dell'amministrazione all'indirizzo politico
L'amministrazione deve essere indipendente dalla politica la politica deve essere privata di compiti gestionali questo è uno dei principi fondamentali della riforma Bassanini
Ma la macchina amministrativa deve essere uno strumento che nella sua indipendenza
Trasporti trasforma in realtà l'indirizzo della politica
Mette in pratica l'indirizzo della politica
Anche con una ragionevole possibilità di controllo di controlli di efficacia di verifiche sul modello che voi applicate nelle vostre aziende
Io credo che per colmare questi svantaggi competitivi che ho così sommariamente indicato occorra una riforma organica del nostro sistema istituzionale della nostra Costituzione
Non credo che riforme frammentarie possano risolvere il problema
Noi abbiamo avuto numerose riforme che nel Complesso vanno in una direzione positiva non negativa
E tuttavia delineano una transizione incompiuta
Tra queste riforme considero le riforme elettorali
Le quali tra l'altro hanno proceduto in modo caotico e meriterebbe tutta la materia una revisione perché noi abbiamo messo in campo a siamo diventati l'unico paese al mondo che ha credo quattro sistemi elettorali diverso che richiedono oramai un grado di preparazione del cittadino elettore di tipo specialistico
Per l'elettore deve sapere che se vota per il sindaco vota anche per la coalizione ma se vota per il presidente della Provincia la cosa non funziona nello stesso modo che il si vota col collegio uninominale da una parte con la lista proporzionale dall'altra in questo costringe i partiti ad avere un simbolo unico in un sistema elettorale i propri simboli in un altro
Cioè per andare a votare che è un dovere civico al quale tutti purtroppo molti si stanno disabituati do occorre oramai cadere un consulente che aiuti orientarsi Mai dire
Meriterebbe una rivisitazione globale diciamo perché non c'è dubbio che la ci vuole una logica di sistema anche perché vedete la diversità dei sistemi elettorali ha un effetto sul sistema politico
Il sistema politico riceve degli input dei sistemi elettorali
E viene incoraggiato incoraggiato a trasformarsi in un senso o nell'altro
Se c'è la proporzionale si incoraggia un sistema politico fondato sui partiti se c'è il maggioritario si incoraggia un sistema parti politico fondato sulle grandi coalizioni sugli aggregati
Un sistema politico
Che viene sollecitato dalle leggi elettorali in direzioni così contrastanti come in Italia impazzisce come la maionese impazzita che è esattamente questa situazione onestamente bisogna dirlo nella quale noi ci troviamo
Cioè
Io un sistema politico che è stato spinto contemporaneamente verso l'aggregazione proporlo bipolare emerso il massimo di frammentazione
Per ragioni che sarebbe lungo diciamo qui indicare ma che sono anche tecnicamente individuati
E correggibile se lo si vuole
Questo vale anche a mio giudizio per un processo di forte legittimazione del sistema delle Autonomie delle regioni
Legittimazione e visibilità
Noi siamo anche qui è l'unico Paese al mondo che ha sindaci presidenti di Provincia governatori delle regioni che sono personalità riconosciute in etti direttamente dei cittadini
E un governo centrale che appare anonimo precario
Affidato alla buona volontà dell'ultima frazione dell'ultimo partito dalla maggioranza
Con uno squilibrio a mio giudizio che non è il federalismo
Perché non c'è federalismo senza un forte potere centrale dello Stato
è la disarticolazione
è un'altra cosa
Con uno squilibrio crescente fra aspettative cittadino si aspetta che il governatore eletto Daloui sia onnipotente e poteri reali che non ci sono
Perché non basta l'investitura popolare senza una nuova costituzione che effettivamente accompagna l'investitura popolare una diversa organizzazione dei poteri dello Stato
Io considero questi squilibri abbastanza pericolosi
Un sistema democratico che vive in una condizione schizofrenica
Fra una Costituzione materiale immaginata dai cittadini
E una costituzione scritta che quella che si deve rispettare
Io ho sempre considerato molto pericoloso
Un appello alla sovranità popolare che non avvenga nelle forme previste dalla Costituzione
Si abusa moltissimo nel dibattito politico
Di parole tipo legittimazione delegittimazione queste parole non dovrebbero appartenere al dibattito politico
Dovrebbero essere proibite nel dibattito politico
Che sono termini che si possono usare soltanto sul terreno di un confronto costituzionale
Allora dato che in una democrazia liberale moderna è legittimo ciò che è scritto nella Costituzione
Non so che appare sui giornali o ciò che può sembrare ad un capo partito
Un crescente contrasti
Tra la percezione che i cittadini hanno delle istituzioni
E il quadro della legittimità costituzionale
Può determinare squilibri pericolosi noi andiamo verso una campagna elettorale dove i cittadini penseranno di essere negli Stati Uniti d'America
E di eleggere il Presidente della Repubblica il Capo dell'Italia
E invece il Presidente del Consiglio in Italia è una figura istituzionale che non ammette il potere di nominare e revocare i ministri come avviene nell'ultima nella più scalcinata Repubblica del mondo
E quindi il contrasto tra modalità di personalizzazione della politica che producono l'impressione diffusa di essere in America e la realtà di un quadro costituzionale a cui nel quale non corrisponde affatto un quadro di Poteri
Adeguato è a mio giudizio una condizione persino di pericolo della democrazia
E se questa è la diagnosi
Cioè il rischio di un confuso federalismo dal basso fatto più di aspettative che di potere
Che disarticolati o che federare federare seduce vuol dire mettersi insieme non dividersi il riferimento diciamo semantico non è privo di un suo significato
Storico politico
Il contrasto tra una personalizzazione della politica qui non corrisponde un quadro di poteri una certezza di stabilità
Se questa è la diagnosi e se senza alcun dubbio è responsabilità gravi dell'attuale classe dirigente del Paese
Non avere affrontato come si poteva fare
Queste questioni per tempo e mettendosi d'accordo
Qui starei per dire non come si poteva come avevamo fatto ma questo lo affronterò alla fine questo tema
Io credo che a partire da questa diagnosi bisogna individuare una terapia urgente
Il primo punto è federalismo
Nel rapporto con la devoluzione dei poteri nel rapporto con lo Stato centrale e con la crescita Dion potere sovrannazionale dell'Europa innanzitutto
Io credo che
è molto importante perché vinca il federalismo che si affermi qui è stato detto un modello nuovo di Regione
Il modello di Regione e che si è affermato a partire dal settanta ad oggi
è un modello fortemente ricalcato sul gli aspetti peggiori dello Stato centrale
è un modello fortemente volto alla gestione scarsamente propenso a programmare indirizzate a definire il quadro delle regole
Molto spesso in un rapporto che di ostilità e non di integrazione di sinergia col sistema delle Autonomie
Anche qui il modello istituzionale non può sconvolgere la storia del Paese
L'Italia non è lo stato delle regioni
La formazione dello Stato nazionale non è avvenuto attraverso un processo federalistico
Nella coscienza dei cittadini non c'è la Regione alcune regioni sono delle costruzioni autenticamente artificiose
Non tutte naturalmente ma alcune lo sono
Nella coscienza dei cittadini in Italia nella storia d'Italia ci sono le città
Un federalismo che non tiene conto di questo fatto
Un federalismo che fonda venti Stati centralistici eh senza dubbio un danno per il nostro Paese
Un federalismo fondato su una chiara distinzione di compiti
Di programmazione di legislazione alle regioni amministrativi al sistema delle Autonomie
è un federalismo utile
Ma per fare questo bisogna mettere in discussione il modello di Regione che è cresciuto in questi trent'anni
Bisogna farlo con coraggio
Lo devono fare anzitutto gli uomini che oggi governano le regioni
In un rapporto non di ostilità ma di alleanza con il sistema delle Autonomie locali con i sindaci con i presidenti delle Province eletti dai cittadini
Io credo che il disegno di legge che all'esame del Parlamento che è stato approvato alla Camera che sarà discusso dal Senato rappresenta senza dubbio un passo nella direzione giusta
Ma non esito a dire sento molto libero nelle mie considerazioni quindi anche quelle che farò critiche verso l'altro versante ha lo stesso taglio di considerazioni personali
Non esito a riconoscere che quel disegno di riforma in molto parziali
Penso che
Non si costruisce un federalismo autentico quel disegno di riforma importante perché rio organi ripartisce in modo diverso i poteri e in questo senso è importante
E penso che sarebbe utile se il Parlamento lo approvasse
L'ho votato dato con convinzione ma nello stesso tempo ritengo che alcuni dei nomi essenziali della costruzione del federalismo siano da sciogliere
In particolare non può esserci vero federalismo senza una riforma del sistema parlamentare del nostro Paese
Che con il superamento del bicameralismo perfetto istituisca una Assemblea delle Autonomie
Che rappresenti la Camera federale il Senato federale adesso usare Camera o Senato non valga come prefigurazione per aprire polemiche corporative ne abbiamo avuti abbastanza
Come luogo di partecipazione del sistema delle Autonomie alle decisioni centrali ma anche come garanzia di una concezione nuova dell'unità nazionale
Come luogo della corresponsabilità
E anche della solidarietà io credo che in un Paese come l'Italia ora non vale molto l'argomento diciamo di una sinistra conservatrice che vede nel federalismo rischio della diseguaglianza
Non vale per una ragione fortissima che lo Stato centrale in Italia ha prodotto una tale diseguaglianza
Se questa che oramai diciamo la diseguaglianza è tale che ci vogliono terapie differenziate e direi che la la verità e l'opposto la diseguaglianza che si è prodotta che richiede una riforma federale
Non il rischio della diseguaglianza futura che la ostacola
Ma detto questo la riforma federale richiede anche dei meccanismi di solidarietà
Che non possono essere affidati soltanto ai rapporti tra le regioni ma che richiedono una responsabilità dello Stato nazionale
Una riforma di questo tipo
Federalismo
Federalismo che supera il bicameralismo perfetto e si incardina in una riforma del Parlamento
Deve accompagnarsi ad un rafforzamento dei poteri di governo
Sia attraverso un ampliamento della potestà amministrativa del Governo
Sia attraverso noi abbiamo fatto una riforma del governo
L'ho fatta io il mio governo ha fatto una riforma del governo
Che indubbiamente che entrerà in vigore a partire dalla prossima legislatura e che è una riforma importante
Semplificare riorganizza
Dodici ministeri
Accorpati funzioni essenziali avvia la costituzione di agenzie riduce quindi la struttura burocratica
E tuttavia questa riforma incompiuta senza una riforma costituzionale
Che rafforzi il potere del primo ministro a cominciare lo dicevo poco fa dal potere di nomina e revoca dei ministri
Che è un potere essenziale badate un primo ministro privo di questo potere è veramente l'espressione direi più raffinata della partitocrazia
Perché qual è il messaggio i ministri rappresentano i partiti
E quindi per cambiarlo è legata alla crisi di governo
E cioè bisogna rinegoziare con i partiti il cioè da questo punto di vista il meccanismo istituzionale è esplicito il messaggio che contiene questo
Sospeso severo ministro occorre se non ci sono dimissioni spontanee una crisi di governo
E quindi un nuovo negoziato con importi partitiche appaiono i veri depositari
Della funzione questo va cambiato
E questo cambiamento quindi ha un grande valore di principio non soltanto sotto il profilo pratico
Io sono anche convinto che occorre rafforzare alcuni poteri del capo dello Stato
Penso che vi sono alcune funzioni di garanzia nella continuità della politica estera della politica di difesa delle alleanze del Paese
Che essendo funzioni al di sopra del bipolarismo o tali dovrebbero essere
Possono
Essere
Garantite dal capo dello Stato
Al quale io sono favorevole ad attribuire compiti in questo senso io intendo queste funzioni comune estensione di un compito di garanzia
Non come un compito di governo
Dobbiamo dire che nel nostro ordinamento si va affermando già questa concezione Capo dello Stato è presiede il Consiglio supremo di difesa
Il che in qualche modo diciamo gli attribuisce una responsabilità una funzione è soltanto di garante esterno
Il capo dello Stato svolge un compito importante nelle relazioni internazionali del Paese
Io penso che bisognerebbe da questo punto di vista anche perché questo essenziale garanzia di continuità
Attribuire in modo più esplicito un compito di garanzia della continuità dei grandi indirizzi della politica estera della politica di sicurezza del Paese al Capo dello Stato
Questa visione di riforma io ho parlato di corsa e chiedo scusa soprattutto alle persone molto esperte che vedo
Questa in che vedo in platea diciamo questa impostazione di riforma deve misurarsi con il nodo della legge elettorale
Innanzitutto della legge elettorale nazionale
è un nodo irrisolto sono stati fatti molti tentativi
Io non nascondo io non ho mai cambiato opinione su questo io credo che la legge elettorale che più utile al nostro Paese sarebbe un sistema uninominale maggioritario a doppio turno
Mi conforta da questo punto di vista che questo è il parere di tutta la dottrina diciamo da sartoria che
Mi sconforta il fatto che questa opinione è assai minoritaria nel sistema politico quindi come tale siccome le riforme le fa il Parlamento non le fanno i professori difficili che si affermi
Non c'è il minimo dubbio
Che la riforma che meglio corrisponde all'esigenza di
Riorganizzare il sistema politico di selezionare maggioranze di governo
è una legge maggioritaria a doppio turno uninominale
Che consentirebbe tema di cui si discute anche in Francia anche un modesto recupero proporzionale un diritto di tribù in Francia c'è una ipotesi di riforma che si applicherebbe bene Sartori ha studiato un'applicazione non voglio entrare nel dettaglio tecnico diciamo di questa correzione Alitalia che andrebbe benissimo
L'attuale sistema elettorale è sbagliato
Incoraggia il massimo di aggregazione elettorale
Perché l'uninominale a turno unico per vincere richiede il massimo di aggregazione
Quindi incoraggia il massimo di aggregazione elettorale il minimo di coesione di governo
Si va alle elezioni con la paura di perdere non con un progetto di governo
Già un Paese e ideologizzato e fazioso come il nostro inclini a farlo la legge elettorali cinque ora cioè a fare
Ed è sbagliata
Produce finti aggregazioni
Attribuisce un enorme potere di ricatto alle forze minori turno unico di o mi dai collegi io mi presento dappertutto
E quindi porta nel suo seno la frammentazione
Produce una finta coesione elettorale che porta nel suo seno la frammentazione
Non correggere questa legge elettorale e un grave atto di responsabilità verso il Paese verso se stessi anche da parte di chi aspira a governare l'Italia
La
Il progetto all'esame del Parlamento non è ottimale
Non esito a dire che si tratta di una riforma che a mio giudizio
Non è la risposta ottima l'ho già detto quale salì ma non c'è dubbio che apporterebbe alcune correzioni positivi
Intanto perché darebbe un minimo di veste istituzionale alla personalizzazione cioè questo primo ministro che si è convinti di votare almeno sarebbe scritto sulla scheda
E poi perché attraverso il meccanismo del premio di maggioranza darebbe maggioranze più stati
Sarebbe positivo se la si approvasse
Anche se ripeto io non la considero come la soluzione definitiva è ottimale
Dei maiali del sistema politico italiano
Io credo che noi ci troveremo di fronte questi problemi
Questi sono i nodi irrisolti
Chiunque vinca
Si troverà a gestire una vittoria precaria
Insidiata dalla lealtà dei suoi alleati sui quali tutti giurano alla vigilia delle elezioni ma il problema è il giorno dopo alla vigilia
In difficoltà a realizzare il proprio programma da meccanismi decisionali che per funzionare richiedono un alto grado di consociazione
Cioè per potere decidere rapidamente il Parlamento in essere tutti d'accordo
Altrimenti non è possibile decidere
E stato grave non affrontare questi temi nel corso dell'attuale legislatura
Tanto più
Che noi abbiamo lavorato per tempo su questo
E tra la fine del novantasei e la fine del novantasette
Abbiamo elaborato il primo progetto organico di riforma della seconda parte della Costituzione che è arrivato al Parlamento
Vorrei anche ricordare perché questa questa notizia viene rimossa spesso che quel progetto fu approvato dalla commissione bicamerale a larghissima maggioranza
Con ampio e direi impegnato assenso da parte dei principali attori politici del Paese
Io lo sentirete soltanto questo spunto ma non credo che possa essere considerato polemico offensivo leggere una pagina degli atti parlamentari
Ecco qui
Ci sforzeremo anche di migliorare le norme proposte in alcune loro parti
Ma continuando a proporre al Parlamento e al Paese il metodo di realtà e di rigore che ci ha permesso di ottenere un risultato finora negato a coloro che ci hanno preceduto di ottenere un risultato vada
Nello sforzo di riformare la Costituzione del quarantotto
Non succede tutti i giorni che la classe dirigente via prova di responsabilità e di senso dello Stato
Al di là della divisione politica che resta ed è salutare tra maggioranza e opposizione
Questo è uno di quei momenti
In cui malgrado la fatica degli ultimi mesi e qualche amarezza bisogna mette ammettere che è stato bello esserci
Sono queste le parole con le quali l'onorevole Berlusconi dopo avere devo dire con espressioni
Delle quali gli sono ancora grato dato atto al presidente di quella commissione
Di avere mantenuto un atteggiamento di garanzie di imparzialità assolutamente encomiabile leggo sempre dagli atti parlamentari dunque
Un momento raro di responsabilità della classe dirigente
In effetti Furfaro perché troppo alcune settimane
In parlamento vi risparmio la lettura di questo altro discorso quello stesso Progetto fu dipinto come inefficace sbagliato
E quella necessità di intesa tra le forze politiche fu indicata come inaccettabile
Perché avrebbe comportato una reciproca legittimazione con una forza a cui non si voleva riconoscere il diritto di governare
Io considero vedete quel passaggio come uno dei momenti più grandi degli anni che abbiamo alle spalle personalmente invece resto convinto prima e le grandi riforme si fanno necessariamente attraverso il dialogo e la ricerca di un'intesa
Secondo che non c'è un vero bipolarismo senza un certo grado di
Rispettiva reciproca legittimazione Terzo che noi ci ritroveremo di nuovo di fronte a questi problemi e ci vorrà il coraggio e la responsabilità di una classe dirigente quello che è mancato nella legislatura che abbiamo alle spalle personalmente non sono pentito
Di avere ricercato quelle intese ed erede anche pagato un pezzo con il mio mondo sempre così quando si cerca di mettersi d'accordo con chi stava dall'altra parte
Ma credo che una classe dirigente si misuri dalla capacità non di entusiasmare i propri supporter ma di guardare agli interessi del Paese
Apriamo la prima tavola rotonda del convegno impresa del decentramento chiama parlarne Antonio Bassolino Roberto Formigoni Franco Frattini
Giuseppe Pericu
Nicola Tognana
Modera Marcello Sorgi
Siamo a capire francese
Suoni
Nella giacca dal
Sulla legge elettorale
Avendo la maggioranza ha bocciato la norma antiribaltone
Voce anonima
Facciamo
Qualsiasi tipo di riforma
Nella
Che non ha investitura secondo la Costituzione non è nemmeno indicare
Una serie
No
Cominciamo
Chissà se esiste
Allora
Convinto
Diventi scusi buonasera
Ti lasciate riprendere
Buonasera io sono batte dotati degli altri giovani imprenditori di questo invito davo persino di un confronto con un uditorio così
Interessante devo dire che ho avuto nello spazio di un mese due esperienze
Interessanti a Cernobbio e qui cioè trovarmi in due convegni di imprenditori
In cui tema
Che viene fuori e quello del
Del governo del Paese delle riforme istituzionali del del fatto che la macchina statale non funziona più si discuteva a Cernobbio addirittura si è affacciata in alcuni dibattiti la domanda se se sia stato giusto
Far prima la moneta unica o se non sarebbe stato meglio applicarsi prima le riforme istituzionali anche in Europa cioè mettere la Commissione in condizione di governare l'Unione
Dagli un fondamento politico più forte un potere di governo è effettivo si discute qui
Così come colpisce
Chi ha ascoltato le relazioni si sono susseguite finora si discute e quindi un paese possa essere competitivo senza uno Stato che che funziona ecco rispetto a questo devo dire sono stato ho avuto l'occasione di essere osservatore non solo della esperienza della riforma del tentativo di riforma portato avanti dalla Bicamerale di D'Alema
Nel luglio a qui
Riassunto in termini abbastanza realistici intendo anche con con la dose di di amarezza e di pessimismo che quell'esperienza allacciato in tutti quelli che che vanno seguite ma io sono stato anche osservatore delle precedenti esperienze e quando ho sentito non sente
Poco ma posso posso vicino al microfono così
Fosse non funziona solo allo stato sono stato Salvatore anche delle precedenti esperienze della vecchia bicamerale del mille novecentottantatré e della
E di quella e di quella De Mita Iotti del principio degli anni novanta in tutti i casi ho assistito a quello che poi D'Alema qui ha detto cioè che a un certo punto per il prevalere di interessi politici spesso anche gli interessi politici
Non importanti e cioè non dei maggiori le riforme istituzionali non sono davanti se dovessi giudicare nell'arco di questi vent'anni all'evoluzione che ha avuto il sistema politico in questi vent'anni devo dire francamente che non sarei affatto ottimista sulla possibilità che questo lavoro riformatore possa dipendere però sono gli invece il interessato incuriosito dal fatto che uno stimolo per questo lavoro possa venire da un convegno di giovani imprenditori e cioè che
Spesso dalla dalla dal fronte imprenditoriale abbiamo assistito abbiamo avvertito dei sentimenti di antipolitica
E quei sentimenti hanno portato delle contrapposizioni che
Hanno finito con uno sconfinare nella mancanza di reciproca legittimazione c'è stato un momento in cui i rapporti tra l'imprenditoria e la politica hanno raggiunto un tale livello di contrapposizione da limitare qualsiasi possibilità di confronto se c'è un'inversione di tendenza rispetto a questa io credo che un fatto positivo se devo dire la mia
Penso che in questo scorcio di legislatura sia molto molto difficile che una riforma faccia dei passi avanti lo dico basandomi su quello che ho sentito dire
All'opposizione su quello che ho sentito dire al presidente del Consiglio anche su su un certo senso di rassegnazione che mi è sembrato di cogliere nelle parole del capo dello Stato anche se è vero che la riforma elettorale
Ci vorrebbe e che quel il sistema elettorale che c'è adesso non funziona tanto è vero che hanno vissuto in pari modo a schieramenti contrapposti cioè hanno fatto i conti con l'instabilità di questo sistema il centrodestra e centrosinistra
Alla stessa maniera
Mi piacerebbe che perché questo mio pessimismo per me essendo sull'atteggiamento realista fosse contrastato qui da dai nostri interlocutori abbiamo degli interlocutori molto adatti a discutere questo tema perché abbiamo due governatori cioè due presidenti di regione eletti nell'ultima tornata regionale eletti direttamente dal popolo rappresentano
Elettorati che stanno più vicini ai due già un milione cioè sono state retti da maggioranze che si assestano su questo su questi di relitti
Hanno interpretato il loro luogo in maniera diversa Formigoni è stato di recente al centro dalla polemica sul referendum pure prende ci sono Consiglio regionale
Di cui checché Luís governa mentre lui non c'è veramente era assente quindi vorrei chiedere ai miei interlocutori cominciando col dare la parola a Bassolino a Formigoni per poi proseguire un pericolo Tognana
Frattini vorrei chiedergli se condividono rispetto a questo salto di legislatura un sostanziale pessimismo che si spezie diffuso osserva ed un'inversione di tendenza rispetto alla possibilità di riaprire il confronto sul riforma
Mio Bassolino cui contro tutti
Come dire come padrone di casa sedici
Sì ma
Io penso che
Noi abbiamo da tempo di fronte a noi un un tema di fondo che è un tema in qualche modo anche civile oltre che politico de istituzionale e questo tema civile a mio avviso
Il passo in avanti che ancora non l'abbiamo fatto come paese
Qui lo dico in modo molto istituzionale e mi riferisco sia pure con tutte le differenze all'insieme delle forze politiche
E i passi in avanti che ancora non abbiamo fatto che invece da tempo dava molti anni e Vercelli
è stato fatto in altre nazioni europee è a mio avviso questo ancora non riusciamo nel parlamento e nel Paese ma in primo luogo nel Parlamento a essere più uniti
Di quanto non sappiamo essere su un sistema di regole e di valori condivisi
E al tempo stesso non riusciamo ad essere invece oltre che più uniti su ciò che deve unirci
E non è un paradosso anche più divisi lì dove è giusto che siamo più divisi programmaticamente e politica bene
C'è una singolarità della storia italiana da questo punto di vista perché spesso succede esattamente il contrario
Noi spesso riusciamo ad essere troppo uniti perfino in modo consociativo lì dove è più giusto invece una limpida competizione programmatica e politica e siamo troppo divisi
Per eccesso di interesse di parte ed elettorale su ciò che deve riuscire invece ad unire un grande
L'esempio della legge elettorale da questo punto di vista e significativo ma anche quello di altre riforme in questo senso
Un pessimismo e anche giustificato
Perché c'è questo passi in avanti da fare ancora e la mia opinione per i prossimi mesi e questa noi abbiamo alcune riforme importanti davanti al Parlamento
Su una di cui finora si è parlato meno
Io penso e mi auguro che essa possa andare in porto
A me interessa da vicino
Credo che interessi da vicino tutti i presidenti di regione ma anche tutti i sindaci e presidente di amministrazioni provinciali questa riforma prima riforma insufficiente discutibile
Ma
Che rappresenta alcune novità significativa è la riforma del titolo quinto della Costituzione che la camera ha approvato ora e davanti al Senato e poi deve andare in seconda lettura noi abbiamo i tempi per approvare questa riforma e io ludico anche pragmaticamente da un uomo di governo e delle istituzioni io so bene che dopo si tratterà di continuare a riformare
Dopo il voto per il Parlamento ma penso che sarebbe un errore molto grave non barare ora questa riforma
E rinviare tutto ad un domani indefinito del dopo voto pelle in Parlamento
Perché questa riforma è molto importante
Perché dà più poteri e funzioni alle Regioni
Anche se non è ancora un compiuto e forte federalismo ma soprattutto qui c'è un sindaco da funzioni e poteri molto importanti a tutti i sindaci italiani per la prima volta come io per anni ho sostenuto i comuni diventano soggetto costituzionale
Entrano comunitari e piena dignità nella Costituzione e possiamo incominciare ad immaginare il sistema che a me sembra il più giusto
Regioni con più poteri legislativi e di programmazione
Ai Comuni deve essere data
Piena e sottolineo il piena facoltà ai potestà di gestione amministrativa
è così che evitiamo garrone vi ha parlato poco fa il rischio di confusione regioni leggi e programmi i comuni gestiscono e gestiscono tutto
Rompendo in questo modo il centralismo regionale che non è un rischio come dice il mio il nostro amico Presidente della Repubblica ma è una realtà che esiste da trent'anni già e il centralismo regionale noi e loro rompiamo soltanto se la devolution era reale
E se il principio di sussidiarietà e pieno e avviene in
Esso la prima forma di Stato sul territorio che il Comune infine io sono per uno Stato centrale uso non a caso questo termine è stato centrale perché lo Stato siamo anche noi regioni e comuni io sono anche per lo Stato centrale porta che abbia una sua autorevolezza è interesse di sindaci e presidenti eletti direttamente dai cittadini avere interlocutori stabili e forti magari a mio avviso anche un Presidente del Consiglio eletto anche Luigi nettamente dai cittadini
Una democrazia
Si fonda sull'equilibrio tra poteri tutti forti e in dialettica fra loro altrimenti si crea squilibrio ed il problema si paga poi in termini di efficienza e di competitività infine molto arduo per la legge elettorale
Mentre io penso che questa riforma
Del titolo quinto della Costituzione si può fare quella legge elettorale molto arduo io penso che sia un errore grave farlo per tutte per la maggioranza attuale e per l'opposizione che si candida ad essere la maggioranza in primavera prossima
Io spero che si continua a lavorare nei prossimi giorni attorno a qualche spiraglio
La mia opinione molto individuale personale
E che il centro sinistra pure deve aprirsi nel me fare ogni sforzo
Bisogna scendere dal quarantacinque al quaranta per cento
Come tetto raggiunto il quale scatta il premio di maggioranza personalmente sono favorevole si può discutere se andare dal cinquantacinque per cento al sessanta per cento personalmente sono favorevole
Perché ne vedo chiunque vinca e chiunque dopo dovrà opporsi un vantaggio in termini di stabilità e di governabilità per un Paese come il nostro il mio augurio io auspicio e che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane oltre che sul Titolo quinto anche se è molto arduo improbabile però si faccia ogni sforzo per dare al Paese una legge elettorale che è utile a tutti è utile ai cittadini e alle imprese
Oltre che a partiti i quali egoisticamente oggi pensano soprattutto a farsi troppo il calcolo dei voti
E troppo poco il calcolo per il Paese e di come si va a governare da un attimo dopo in questo senso Silvio che anche un appello al senso di responsabilità
Formigoni senza il centrosinistra la pensassero come Bassolino tutti come Bassolino si farebbe la riforma elettorale prima delle elezioni o no
Questo non lo so
Questo non lo so ho l'impressione però che sottostante alle difficoltà chi è vediamo comunque da qualunque parte lo si guardi ci sia un tema
Decisivo a mio modo di vedere
Che non è stato affatto esplorato e scandagliato come sarebbe essenziale fa
Il dibattito dà l'impressione che sulla sostanza del federalismo si sia in fondo tutti d'accordo
Fondo diamo tutti l'impressione
E il federalismo lo sappiamo che cos'è
Ci si divide si litiga sui tempi sui modi lo faccio io lo fai tu
Io ho l'impressione che non sia affatto che ci sia una questione di petto centrale nel mio modo di vedere
Che e anche sarò presuntuoso forse la questione centrale per il cittadino
Perché non credo francamente che il cittadino un imprenditore
Ho Chi vive
Senza far parte della società politica senza far parte dell'establishment che si accanisce su questi temi non credo ripeto che al cittadino importi molto in fondo
Sapere che questo potevo quell'autorità autorevolezza e gestita dallo spacco piuttosto che dalla Regione dal Comune dalla Provincia
Credo che la questione centrale
Del federalismo sia quella che noi dobbiamo restituire quote di sovranità
Quote di potere
Finora gestite a livello politico amministrativo
Alla società civile
La questione che pure est è citata è stata citata anche nell'ultimo dibattito in Parlamento la questione centrale è quella della cosiddetta sussidiarietà orizzontale
Senza sussidiarietà orizzontale senza
Una realizzazione piena della sussidiarietà orizzontale a mio modo di vedere non si può parlare nemmeno di federalismo
Senza sussidiarietà orizzontale cioè senza l'istituzione al privato
Alla singola persona
Qual o alle persone associate tra di loro al mondo dell'impresa al mondo del lavoro di quote di potere di decisione
Che fino ad oggi sono state sequestrate dai livelli politici dei livelli amministrativi
Ma credo che si debba utilizzare una parola
Ulteriore
Che ha fatto ha suscitato un certo dibattito
Quando l'ho usata in un certo modo appunto all'epoca in cui il mio consiglio regionale a proporre ferendo e la questione della sovranità Signori mettiamoci d'accordo se vogliamo realizzare il federalismo
Dobbiamo partire dal principio che ci sono diversi soggetti
Detentori di sovranità
La sovranità non è più soltanto una competenza dello Stato centrale ci sono sullo stesso livello di dignità altri soggetti detentori di questa sovranità scandalizza questo
Se scandalizza non parliamo di federalismo
Parliamo di un processo di decentramento parliamo d'altro
Forse non dovrebbe scandalizzare se riflettiamo sul fatto che in questo momento gli Stati nazionali sono chiamati accedere già quote di sovranità verso l'alto si suol dire verso l'Unione Europea
Il federalismo in un Paese NATO
Fortemente unitario di più centralista come l'Italia
E quindi è costretta a fare il meccanismo inverso
Non ha a mettere insieme da una pluralità di soggetti ciascuno detentori di una loro sovranità un soggetto unitario ma fare appunto l'opposto partendo da un unico soggetto lo Stato unico detentore di sovranità
Verso il federalismo il federalismo e il riconoscimento di questi principi diversi di sovranità
E allora secondo me si uscirebbe anche dallo stucchevole dibattito che anche in questi giorni
è ricomparso qui e là
Con e che anche il mio amico Bassolino ha ricordato che subito ha detto in un modo diverso
Contro il centralismo regionale
Perché pare che oggi la preoccupazione di molti
Sia quella di esorcizzare il pericolo del centralismo regionale
Nel senso che voglio dire non ha senso dividersi
Se sia più pericoloso per il centralismo regionale che comunque ancora non c'è di là da venire
Se mai verrà quando saranno delegati bottega le regioni e io non la voglio centralismo regionale ma inutile appunto dibattere se sia più pericolo centralismo regionale che ancora non c'è che dobbiamo esorcizzare in centralismo statale che invece c'è e ci affligge da cinquant'anni il centralismo comunale o provinciale
Che sarebbe ugualmente dannoso
Perché continuerebbe a rendere difficile la vita dei cittadini
Il problema è uscir fuori da un'impostazione centralistica
E l'uscita dall'impostazione centralistica dal centralismo dalla potenza dalla pretesa di essere gli unici detentori sovranità delle istituzioni può venire soltanto nella direzione che prima accennavo del principio di sussidiarietà
Che senso ha voglio dire
Che la Regione Lombardia abbia deciso attraverso referendum di chiedere se ci sarà il consenso dei cittadini
La gestione integrale delle competenze in materia di sanità
O in materia di scuola e formazione professionale
Vuol dire che se questo processo Honda in corso noi sostituiremmo al ministero dalla Pubblica istruzione statale un ministero dalla Pubblica istruzione regionale o venti ministeri la pubblica istruzione assolutamente no
Dal punto di vista del cittadino non comporta sostituire al monopolio statale della pubblica istruzione un monopolio regionale dal punto di vista del cittadino non avrebbe nessun vantaggio e probabilmente comporterebbe qualche vantaggio
Che punto anche la che ha interesse a che la Regione Lombardia chieda di poter gestire integralmente le competenze in materia di sanitaria
Per moltiplicare gli ospedali statali
Assolutamente no
Quello per cui ci stiamo battendo quello per cui il mio consiglio regionale ha chiesto di poter andare a questo referendum referendum fra l'altro previsto già dallo Statuto della Regione Lombardia in vigore dal mille novecentosettantadue quindi non solo nulla di eversivo ma anche qualcosa di piuttosto vecchiotto se vuole
Quello che vogliamo realizzare quello verso cui vogliamo andare è un ribaltamento completo
Nella logica della gestione dei servizi
Non più i servizi gestiti Monopoly Spica mente dal livello pubblico ma un servizio pubblico gestito attraverso un nuovo patto tra pubblico e privato attraverso la chiamata
Dei privati a cooperare nella gestione dalla scuola nella gestione della sanità nella gestione della formazione professionale
Garantendo in capo all'amministrazione pubblica in questo caso regionale il controllo che tutto sia fatto secondo un principio di qualità e di efficienza secondo un principio precedente
Garantendo in mano pubblica
L'eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini
Prescindendo da qualunque differenza economica ma affidando la gestione il più possibile a chi ha maturato un'esperienza specifica nel settore
E quindi ben venga che nel campo dalla sanità chi siano istituzioni fondazioni di altissimo livello di tipo privatistico o di non profit che affiancano la locazione agli ospedali gestiti direttamente dalla Regione
Ben venga che nel campo scolastico ci siano genitori insegnanti gruppi di qualunque tipo che creano nuove scuole e convenzionandosi accreditandosi con la regione avranno la possibilità anche Oddo il punto di vista economico
Di sviluppare la loro azione evidentemente tutto questo declinato anche in una logica di federalismo verticale trasferendo dallo Stato alle Regioni e da queste alle Province e Comuni tutto quello che può essere deferito
La prima autorità sia quella più vicina ai cittadini faccia il livello superiore soltanto quello che il livello amministrativo di grado inferiore non riesce a fare e tutto questo evidentemente all'interno
Ed è l'ultimo punto di un principio di responsabilità sul piano fiscale
Anche su questo le polemiche di questi giorni non aiutano a capire
Le Regioni hanno firmato il patto di stabilità ai sensi del Trattato di Maastricht già da tre anni fa
Da tre anni si sono vincolati in questa direzione
La gestione della sanità
Sarà completamente a carico delle regioni a partire dal due mila uno vuol dire se qualche Regione vuole spendere cento lire in più
Deve riferire attraverso i suoi strumenti fiscali questo cento lire in più facendo un patto con il cittadino quindi non ha senso che qualche ministro economico finanziario si lamenti del di una eventuale improbabili responsabilità delle Regioni perché è già in capo allo la responsabilità ma dico di più
è chiaro che tutte le materie trasferite alle Regioni sono trasferite come competenze sono trasferite
Come impegno a carico fiscale permettendo alle regioni di differenziarsi anche il tra di loro
In un patto differente fanno fatto con i cittadini una regione vorrà spendere di più nel campo della formazione professionale un'altra spendere di più nel campo dei trasporti
Le campagne elettorali sono fatte per presentare i programmi e i modi con cui questi programmi vengono finanziati l'elettore decide se noi garantiamo a livello nazionale
Una soglia minima di diritti essenziale uguale per tutti in modo da garantire il diritto di cittadinanza in tutto il Paese perché il federalismo che vogliamo
Deve rafforzare l'unità del Paese non incrinare la ma una volta garantiti i livelli essenziali per tutti
Sì via poi la possibilità ad ogni territorio di cercare la sua via migliore per lo sviluppo questo credo
è quello di cui hanno bisogno del nostro Paese le regioni del Nord e quelli del Sud quelle meno sviluppate quelle più sviluppate
Uscendo fuori da un'impostazione centralistica che certamente non è stata utile né al Sud né al Nord per andare invece verso maggiore assunzione di responsabilità dei governi locali con i rispettivi cittadini
E scegliere una via credibile e forte
E autentica di sviluppo questo mio pensiero
Sentiamo invece il sindaco
Il punto di vista del figlio ha detto Carlo nella sua relazione introduttiva
I sindaci fanno privatizzazioni ha un valore resistono a mollare quota di maggioranza avvertono che il mercato dei servizi è un mercato in cui si può guadagnare non hanno nessuna intenzione di uscirne
Ma su questo punto ragione caro non è che siamo mossi da con qui esigenze
Perché abbiamo dei problemi reali
Io posso dirlo io vengo da una città che è la prima città italiana che ha avuto una municipalizzata trasformata in società per azione quotata in Borsa
La mia città è la prima di Praga trasformato ad esempio l'agenda motivata dei trasporti settore delicatissimo e società per azioni
Etiam facendo dei processi di esternalizzazione porti manutenzione delle strade verde illuminazione portando fuori con outsourcer indaga nostri apparati gruppi di dipendenti costituendo in società per azioni a capitale pubblico inattesa di poter procedere alla propria situazione
Però in questo processo noi incontriamo tantissime ostacoli
Ora un processo semplice un ostacolo il più grave probabilmente quello che ha indicato Garrone e che riguarda il sistema del pubblico impiego e della mobilità all'interno del pubblico impiego
Ma vi sono altri ostacoli che può aver che riconducono i temi che hanno affrontato Basso Lina Formigoni
Sui quali io vorrei anch'io brevemente intrattenne ai sindaci siamo costantemente a contatto coi problemi del cittadino dell'impresa i nostri temi quali sono far funzionare i servizi la città pulita
Trasporti veloci
Tempi il più brevemente e più possibilmente Brevi per concedere un permesso amministrativo
Tutela dall'inquinamento e così via abbiamo anche un altro tipo di prospettiva più ampia ed è stata ricordata all'intervento introduttivo ricordando a Bilbao
Per cercare di tracciare è un programma un progetto di sviluppo per la nostra collettività
Siamo cioè su posizioni di estrema concretezza
Da un lato quotidiano da un lato il futuro che cosa fare perché la nostra collettività possa migliorare possa confrontarsi con le altre correnti
Nel fare questo ritroviamo in grandissima difficoltà
Quali sono queste difficoltà una accentuata insopportabile frammentazione di competenze competenze amministrative che vengono essere gestite sullo stesso a fare normalmente da tre o quattro livelli di governo sussistono competenze statali le regioni che sono tuttora centraliste
Non lo so non sono soltanto preoccupato che non lo siano domani me lo son d'oggi frequentemente gestiscono competenze amministrative la Provincia il Comune solo spesso appare della vita per poter arrivare a una decisione
C'è una tale sovrapposizione di competenze che veramente riesce difficile condurre a termine un tempo ragionevole il Progetto che si è realizzato
Secondo problema una alluvione normativa cioè una congerie di disposizione normative tra di loro in contraddizione e se pensate che i livelli di produzione delle norme sono comunità europea Parlamento consigli regionali
Le stesse amministrazioni provinciali ad esempio nei confronti delle amministrazioni comunali
Che evidentemente rendono difficile poter raggiungere una decisione che poi non sfugga al controllo e legalità e quindi poi non si è censurata dall'interno dai i meccanismi di garanzia che sono troppo forse troppo forte danno forfait
Ed è per questo che secondo me la riforma del titolo quinto della Costituzione lo ricordava Bassolino ci sembra importante
Perché se Sensi si sentisse definitivamente il principio che il potere legislativo è giustamente ripartito tra Stato e regioni non ha potere di amministrazione compete all'amministrazione comunali questo ci potrebbe dare una linee di guida non indifferente
Ma c'è un secondo punto che è importante sempre in questo titolo quinto per la prima volta la nostra Costituzione parla delle città metropolitane
Io faccio parte di una città metropolitana Bassolino la condotta una estremamente difficile per tanti anni
Non è su questo punto siamo in gravissimo ritardo basta passare la frontiera per renderci conto che il livello qualitativo dell'ambiente il livello qualitativo dei servizi che va ai grandi città forniamo ai nostri cittadini all'impresa è di gran lunga inferiore da quello che viene a essere fornito
Da città francese o tedesco inglese con l'introduzione della città metropolitane si introduce un elemento di rottura del sistema il nostro sistema amministrativo è sempre stato impostato su un principio di tutta l'uniformità
Si nasce cittadino di un comune componente di una provincia di una regione dello Stato
Quella città metropolitana si rompe questo schema
E questo è importantissimo perché necessaria che noi arriviamo ad affermare il principio che ogni collettività deve avere il regime giuridico più idoneo
Per lo sviluppo proprio il proprio sviluppo economico sociale
Questo mi sembra assolutamente evidenziare noi con la città metropolitana
Pensiamo di poter riorganizzare l'insieme dei servizi e lo sviluppo della nostra collettività in modo differenziato in rapporto alle esigenze peculiare in ciascun territorio di un altro ciascuna collettività
E questo passaggio è importante anche per un altro profilo perché è ben vero che la legislazione sta chiudendo sì ma c'è un'altra legislazione che apre che è la legislazione della delle regioni con la approvazione degli statuti regionali
Ora noi chiediamo e lo faccio volutamente in presenza di due autorevolissimi governatori
Che a questo processo lecita partecipino la partenza in modo pieno ma vorremmo che si arrivasse a una definizione di uno Statuto regionale a contenuti sostanzialmente pattizi e chi se dessimo intorno a un tavolo e si dicesse quello che deve fare l'amministrazione comunale quello che deve fare la Provincia quello che resta eventualmente ha da fare ad altri livelli di governo con la piena coscienza che questo patto non deve intervenire soltanto tra livelli di governo ma deve intervenire con le componenti della società civile ed a me intervenire soprattutto in un sistema amministrativo come il nostro che ha sta diventando un sistema amministrativo aperto dove la pubblica amministrazione non è tutto ma è uno degli attori del gioco che si situa in questo scenario con tutti con l'altri soggetti che gestiscono interessi pubblici interessi collettivi anche eventualmente il rapporto tenendo conto naturalmente della tornarono ancora priva è uno sport legislatura nazionale che sabbia il termine Mata un grosso mandato ma c'è avverta un legislatore regionale dalla quale noi aspettiamo grande rispose
Grazie
Vogliamo avere soddisfatto di quello che ha sentito finora
Però
Cambieranno la legge elettorale francese
Non sono dicono si senta lei
Non so se riusciranno a cambiare la legge elettorale
Non so se riusciranno ad approvare il capitolo quinto al cambiamento del capitolo quinto della Costituzione
So però che in un'Europa delle Regioni
Le nostre regioni più apprezzate quelle che hanno la miglior dotazione come sistema produttivo
Che hanno una discreta rete infrastrutturale hanno come minimo il venti per cento di ritardo rispetto alle regioni europee più avanzate la Baviera la Provenza loro un altro
Quelle peggiori di quelle che non hanno la il pacchetto di prese riescono ad essere competitive che magari hanno deficit infrastrutturali quelli hanno il quaranta per cento di deficit e nelle more che passano gli anni che le cose aspettiamo che vengano fatte questo divario sì
Apre sempre di più
E quindi a me tocca a riportare la questione sui termini concreti non perché non lo non lo siano stati ma perché purtroppo le aspettative poi non danno risultati e quindi noi abbiamo come diceva giustamente il sindaco di Genova l'opportunità adesso di lavorare sui nuovi statuti delle regioni io credo che al loro interno dovranno avere i valori fondanti della comunità
E dovranno avere secondo me
Il la riconoscimento di una cosa che già in Europa è all'interno di tutte le regioni europee e cioè quella della cittadinanza dell'impresa e della capacità indi prenditori alle all'interno dello degli statuti che andranno a fare
E poi ci saranno le grandi questioni legate ai trasferimenti delle competenze
Alcune ne sono passate altre ne passeranno e quindi ci vorranno da parte delle regioni delle specializzazioni nelle politiche di in relazione a quelle che saranno le specificità quelle che sono le specificità del modello di sviluppo del modello produttivo
Mi spiego con un esempio le regioni del Nord dal Piemonte la Lombardia l'Emilia il Veneto hanno un regime di sviluppo dal punto di vista industriale
Probabilmente che è vicino alla saturazione e quindi ci vorranno delle politiche da parte delle regioni che anche siano favorevoli a una delocalizzazione per evitare
Che
L'eccesso di sviluppo non supportato da infrastrutture e poi ne parlerò dieci secondi fra un attimo non diventi ancora di più il cappio al collo come invece sta diventando invece ci sono regioni meno fortunate meno sviluppate che dovranno sviluppare una grande capacità di attrarre investimenti siano essi investimenti italiani io speriamo ma ci vuole il contesto paese perché siano anche
Investimenti
Dall'estero
E quindi questo ragionamento del decentramento al di là della a forma che poi troverà in maniera dal punto di vista giuridico dovrà dare delle risposte è vero secondo me gli imprenditori ma anche la gente
Si aspetta molto da i presidenti delle Regioni perché
Li ritiene
Per l'elezione diretta per i suffragi che hanno ricevuti gli uomini che riescono a pilotare fuori territori dalle situazioni di difficoltà e di farla diventare territori competitivi
Diceva sempre il sindaco di Genova passeremo da un progetto di sviluppo nazionale se mai c'è stato non lo so non me ne sono accorto a dei progetti di sviluppo più a livello regionale a livello territoriale e qui farà la vera differenza perché il cittadino all'impresa potrà vedere la diversa capacità amministrativa
Del territorio e quindi l'efficienza il dare risultati costituiranno Tivo per Rillo coalizzarsi o localizzare nuove iniziative in quei territori che sono stati partner dell'impresa rispetta invece a quei territori che non si sono mossi
Questa logica secondo me dovrebbe essere pervasiva anche di quelle cose che resteranno a livello di governo centrale e che ancora oggi sono a livello di governo centrale
E invece non lo sono non si tiene conto delle peculiarità del territorio un esempio il bonus sui lavoratori nuovi assunti
è un bonus che si spalma in maniera uguale in tutto il territorio nazionale però noi abbiamo una situazione ricordo che il bonus prevede che il lavoratore per poter l'impresa per poter avere il bonus deve avere ventiquattro mesi di non lavoro allora dobbiamo capire che nelle regioni quelle più fortunate dove si lavora in una situazione di mancanza di risorse umane mancanza di manodopera che creano problemi e opportunità attraverso l'immigrazione
Il pensare di trovare lavoratori che non hanno ventiquattro che da ventiquattro mesi non lavorano
è una cosa estremamente strana estremamente difficile
E quindi sarà gran fatica che si creino posti di lavoro che le imprese assumano a tempo indeterminato queste persone perché se non hanno trovato da lavorare per ventiquattro mesi è qualcosa che non va non c'è
Nel Mezzogiorno dove invece ci sono purtroppo e dobbiamo cercare di fare qualcosa di più delle parole per creare posti di lavoro
C'è questo tipo di disponibilità ma purtroppo manca la domanda perché non ci sono abbastanza impresa e che riescono a fare sviluppo che assumono per allora io dico e chiudo se invece di un'operazione di una proposta come questa nella finanziaria
Si fosse tenuto conto delle peculiarità dei territori e si fosse immaginato qualcosa per favorire lo lo spostamento a sud nord o per favorire l'immigrazione se non vogliamo fare questi stage per ventiquattro trentasei mesi dal Sud al Nord
Ci serve la manodopera e quindi bisogna che in qualche maniera perché non pensare qualche cosa per dare un'accoglienza migliore
Ecco io credo che sia un esempio che mi aspetto che i presidenti delle Regioni non seguano nel modellare la politica industriale dei prossimi anni
Gli altri
Ringrazio Tognana credo che poi varrà la pena di tornare di fare il cercare di trovare il modo di fare un giro breve su questa sollecitazione ma io direi conclude concludiamo il primo giro con Frattini sul punto
Possibilità o meno di fare le riforme
E poi proviamo a fare un giro velocissimo dal concludere per sei e mezzo su questo tema della competitività con l'Europa dello sforzo mi sembra che aveva Tognana insomma che anche quando si fa uno sforzo come suo bonus gli strumenti non non sono sufficienti non non basta Frattini ma
Ecco io preferirei dopo aver sentito tante discussioni importanti oggi su che cos'è il federalismo
E su come viene visto il federalismo
Dire che io preferisco appassionarmi meno alle costruzioni sul modello di federalismo e dire che il federalismo è un metodo cioè chiedermi anzitutto a cosa serve
Questo che noi chiamiamo federalismo
Serve ad una a mio avviso migliore distribuzione del potere
Questo richiede certamente individuare i problemi che abbiamo noi per realizzare questo obiettivo
E cercare di capire se in questa fine di legislatura
Davvero c'è qualche possibilità di fare qualcosa forse non sarà la grande riforma ma forse ci sono delle altre riforme che nessuno hanno minato finora
Che si possono in qualche modo portare a compimento prima che la legislatura finisca e che sono non dico altrettanto utili ma concretamente utili ai cittadini e alle imprese
Il federalismo è un metodo perché serve anzitutto a far sì che il cittadino veda tangibili benefici dall'esercizio del potere questo pone una prima questione di fondo che ha toccato Roberto Formigoni la sussidiarietà orizzontale vedete a mio avviso sfumò questo tema perché è stato oggetto di polemica in Parlamento
Su questo tema noi non siamo stati d'accordo né
A proposito del progetto della della commissione bicamerale né nella definizione della normativa che porta il nome del ministro Bassanini
Per una semplice ragione perché a nostro avviso la sussidiarietà orizzontale vuol dire
Che prima ancora di redistribuire sul territorio le competenze si decide che cosa nessuna mano pubblica né centrale né territoriale deve esercitare mai
Questo avremmo voluto scriverlo in Costituzione
Non è stato possibile scriverlo perché questa formula è ancora una formula contrastata negli schieramenti politici e noi che siamo minoranza non possiamo imporla secondo le regole della democrazia
Nella e normative cosiddette Bassanini diciamo per capirci
Tutto il testo originale della sussidiarietà orizzontale come principio di delega predisposto dal governo nella sua originale stesura
Fu peggiorato dal Senato
Per colpa della maggioranza
E io dovetti riproporre alla Camera come relatore di minoranza il testo del governo che era migliore per vedermelo bocciato dalla maggioranza alla Camera questo spiega che al di là delle buone volontà di maggioranza e opposizione
Per arrivare ad alcune cose davvero condivise come la riforma e il decentramento amministrativo anzitutto e poi il federalismo
Ci sono ancora dei nodi da sciogliere quindi lo Stato faccia meno a tutti i livelli Stato centrale e poteri territoriali
Quel di meno che fa lo faccia meglio questa è la sussidiarietà orizzontale che il primo problema del metodo federalista il secondo problema ne ho tre questo è il secondo il terzo e chiudo il secondo problema è tramutare obiettivi ingestione di provvedimenti mi spiego
Gli obiettivi spesso sono condivisi
è la gestione su cui rischiano di naufragare le riforme questo spesso non lo dimentichiamo perché ci affezioniamo alle costruzioni normative non guardiamo cosa succede quando poi si gestiscono i percorsi di riforma faccio solo tre esempi a Flash perché forse danno l'idea quando si pensò e questo vale sia per la semplificazione sia per il decentramento e la stessa cosa si pensò di tutelare un valore fondamentale dell'uomo come la riservatezza
E si costruì una norma sulla privacy che ha aggiunto tali e tanti adempimenti da non impedire al cittadino di essere spiato perché ve lo posso testimoniare non è così ma di aggravare fortemente gli adempimenti dei cittadini e delle imprese non era
Non era diciamo che
Non era una buona traduzione di un obiettivo giusto volevamo realizzare
La liberalizzazione del mercato del lavoro ci siamo adoperati per far sparire gli uffici provinciali per il lavoro e la massima occupazione abbiamo realizzato un meccanismo che nella sua gestione
Non ha realizzato certamente quella liberalizzazione e quel do snellimento del mercato del lavoro che era negli obiettivi pur condivisi
Terzo aspetto e ultimo noi vogliamo ancora fare qualcosa in questa legislatura
E faccio due esempi per non dilungarmi troppo
Ci sono due grandi e importanti iniziative che stanno in Parlamento la legge di semplificazione dei procedimenti e la riforma dei servizi pubblici locali ebbene su questi temi che non sono stati toccati io dico soltanto due cose sulla legge di semplificazione
L'opposizione
Forza Italia se vogliamo non posso parlare per altri è pronta a votare con la maggioranza un testo che ripristini per la conferenza dei servizi il principio di maggioranza e tolga i poteri divelto se questo si farà noi avremmo migliorato
Se questo si farà ma io chiedo riuscirà la maggioranza a preferire l'applicazione di una buona legge kettle Pia il potere di veto e ripristini il principio di maggioranza per le infrastrutture e le opere
Rinunciando al Veneto di una parte della maggioranza che non io ma il presidente D'Alema ha definito di sinistra conservatrice se ci riuscirà quella legge si può realizzare secondo i servizi pubblici locali
Bisogna farla in fretta quella legge non solo bisogna farla perché vedete
Vi sono aziende pubbliche che mentre noi parliamo restando pubbliche godono di rendite di posizione investendo in Sudamerica perché hanno i bilanci del comune
Che le coprono allora
Bisogna farla in fretta ma non ci si può dire che noi dobbiamo votare una qualsivoglia riforma dei servizi locali
Perché se non ci saranno e qui lo dico rio offrendo una disponibilità a condividere come io condivisi la legge cinquantanove del novantasette del ministro Bassanini purché ci sia un accorciamento del periodo transitorio che è una rendita di posizione e che non può andare così come secondo e ultimo punto che legare debbano essere il rimanere soltanto gare europee
Per scegliere il partner si deve seguire la procedura di gara pubblica
E la liberalizzazione non può essere una liberalizzazione al quarantanove per cento deve essere dal cinquantuno in su se queste cose accadranno
Queste due leggi in questa legislatura saranno fatte anche presto grazie
Pensavo Frattini
Forse la prima vera riforma da fare sarebbe quella di modificare il metodo per riformare la Costituzione perché quando racconta il governo il Senato la Camera proprio il voto la proposta dall'opposizione che diventa quella del governo
Cioè e pensare che devono ancora fare due passaggi quando è arrivato lì senza cambia ci deve essere una ragione per cui non è mai stato applicato torni mi sembra per il referendum regionale
Nell'ottantasette il gruppo non è mai riuscito ad arrivare fino in fondo il processo di riforma costituzionale tra tre volte si è cercato di applicare di riformare una norma costituzionale si è dato il via quella doppia navetta o quel tentativo di fare la maggioranza dei due terzi non è mai arrivato a nessuna parte comunque è arrivato da una parte per la parte successiva se cambia insomma non ci bastano legislatura del tempo indeterminato dei tre mesi non non non viene mai rispettato
Vogliamo provare a fare un giro con la promessa avevo di fare interventi due minuti un giro rapidissimo sullo sul tema che ci ha proposto torniamo cioè il fatto che si quindi abbiamo ascoltato tante di di proposte anche alcune molto dettagliata come quelle di Pericu però quello che mi sembra che manchino la capacità del corso la possibilità di realizzare la mente la nostra competitività con le regioni più veloce di noi in Europa
Fatta molto a fiaccare mi sembra che questo fosse rivolto innanzitutto i due governatori quindi invito a rispondere o la promessa di essere bravi Bassolino
Sì due gravi se non due minuti sì ma innanzitutto se cercassimo di usare nei prossimi mesi in Parlamento
Allargando
Con qualche esempio in più il metodo sul quale Frattini ora si è intrattenuto io penso che utilizzeremmo bene il periodo che ci separa da qui alle prossime elezioni cioè si dimostrerebbe che delle cose si possono fare
La riforma dei servizi pubblici locali sia assolutamente indispensabile Garrone ne ha parlato c'è un blocco anche della legge attuale anche se per la verità in diverse parti d'Italia qualcosa si è fatto per esempio mi permetto di sottolineare
Che all'aeroporto di Napoli si è fatto una privatizzazione vera non falsa all'italiana
Perché quando il Comune si priva dell'ottantacinque per cento della proprietà e da tutto in gestione e difficile gli anche Vollaro nuova legge nazionale si possa giungere a percentuale di quel tipo ma io sono per muoversi su quella strada
Mi permetto di sottolineare e so che la questione riguarda tutti gli uni e gli altri
Che senza una nuova legge elettorale per la quale io sono per continuare a fare ogni sforzo di merito la prossima legislatura
Comunque vadano le elezioni rischia di essere segnata in anticipo dal punto
Di vista di stabilità e ingovernabilità seconda cosa e concludo
Di statuti aperti a comuni e abile imprenditori la considerazione che faccio e questo se il Parlamento non approverà
La riforma del titolo quinto della Costituzione cioè se il Parlamento non approverà le nuove norme costituzionali
Dopo l'elezione diretta dei presidenti da parte dei cittadini in molte regioni del Nord o o del Sud quando si parlerà di statuti si farà pura propaganda demagogica
Che la si faccia in Veneto o in Campania mi interesserà poco ma se poiché sarà impossibile andare oltre la Costituzione
Perché interverrà il Governo il Parlamento e la Corte costituzionale se non ci saranno in questi mesi nuove norme costituzionali cerchiamo di andare avanti
Da persone ragionevoli che governa no e che devono sempre dire ed usare il linguaggio della verità dunque
Più statuti coraggiosi vogliamo fare
Più vogliamo andare oltre la prostituzione più nei prossimi mesi dobbiamo approvare nuove norme costituzionali altrimenti non andiamo da nessuna parte non usiamo il linguaggio della vendita infine se saranno approvate queste nuove norme anche gli stessi referendum
Che io non considero né pericolosi ne uso mai aggettivi di questo tipo avranno
Però un significato più giusto perché approvate queste norme saranno una spinta verso il Parlamento per ulteriori riforme da fare dopo io da questo punto di vista trovo molto interessando a quello che è successo in Piemonte nei giorni scorsi mi sembra giusto cioè andare a chiedere ai cittadini magari dopo aver approvato queste norme non ritenete
Che le Regioni debbono muoversi per una pulizia locale ma sottoporre a referendum
Precisa leggi regionali con le quali eventualmente Formigoni io indicò interpelliamo i cittadini vuoi tu che la Regione abbia questa polizia locale nome e cognome
Polizia di Stato carabinieri finanza il forestale e nuova è sostitutiva si passa da quattro a cinque perché allora noi esercitando con grande senso di responsabilità e coraggio
Andiamo anche ad un rapporto con i cittadini in direzione del federalismo in direzione di nuove consuetudini europea
Formigoni mi sembra che era rivolto altre valutazioni se si dovesse tradurre con quelle semplificazioni tipica di noi giornalisti che ci sono sempre contrastate quando facciamo i titoli smalto volete usare le ragioni per fare propaganda per fare campagna elettorale o volete stare nei limiti della Costituzione o volete cambiare la Costituzione questo
Ma sembra che vogliamo tutti cambiare la Costituzione lo vogliamo da vent'anni
Se toccherebbe intere commissioni bicamerali sono state create all'interno del Parlamento con l'obiettivo esattamente di cambiare la Costituzione
Il problema è quello di stabilire un raccordo un atto di razionalità innanzitutto tra il cambiamento costituzione cambiamento gli statuti regionali
Perché io ho detto nel momento caldo della contrapposizione nel corso dell'ultima discussione sulla sulla riforma costituzionale che c'era un modo e c'è tutto con modo
Per rendere inutile il referendum regionale lombarda
Che il modo tradizionale per rendere inutile un referente è quello di stabilire per legge nazionale che ciò che referendum chiedono viene realizzato noi non chiediamo nulla di eversivo non ricordavo già prima chiediamo che alle Regioni e in particolare alla nostra Regione
Sia data la competenza piena in materia di sanità
Tema che già la Costituzione del quarantotto aveva affrontato in maniera esauriente quindi chiediamo semplicemente che con cinquantatré anni di ritardo si arrivi a realizzare la Costituzione riconoscendo che la sanità e materia per sempre trasferite alle Regioni
Chiediamo di poter avere appieno la formazione professionale anche questo tema
Già
Risolto dal punto di vista legislativo ma non dal punto di vista della realizzazione pratica chiediamo il trasferimento delle competenze in materia scolastica cosa che invece è effettivamente una novità
Ho già accennato prima non per fare programmi regionale istrici ma per andare ad una possibilità di sviluppo di ogni regione su una base di programmi di linee di programma generali che siano stabilite a livello nazionale
E quindi se comunque un cambiamento della Costituzione interverrà in Parlamento che realizzasse appieno questo trasferimento di materie è chiaro che io sarò l'uomo più felice della terra nel non indire questo referendum se invece a quel momento in cui scadrà il limite di tempo per il mio decreto ventotto febbraio del due mila e uno queste materie non saranno ancora trasferite di competenza regionale ai sensi dello Statuto
è chiaro che andò all'indizione questo referendum non si tratta quindi di fare una gara una contrapposizione di tipo politico ma di andare realmente
Ad un cambiamento che sia concertato uso una parola che rischia di essere ambigui in altri contesti ma che in questo contesto è giusto tra Parlamento nazionale i Parlamenti regionali perché i nuovi statuti che è un tema e scrivere nella misura in cui possono essere richiesti superare l'attuale Costituzione italiana
Ma non volendo essi infrangere l'assetto costituzionale possono essere scritte nel momento in cui il Parlamento spesso è andato oltre l'attuale Costituzione italiana per scrivere una nuovo almeno per modificarla in alcuni passaggi
Dicevo quindi che si tratta di concertare la scrittura dei nuovi statuti regionali e la scrittura di una nuova costituzione o di nuove parti di costituzione italiana che vadano nella direzione e Frattini prime Dio stesso indicavamo perché questo per noi è il punto fondamentale è quella che l'esigenza più forte dei nostri cittadini e cioè verso una realizzazione piena i principi di sussidiarietà aggiungo un ultimo punto perché è la provocazione positivissima di Tognana
è un altro degli elementi concreti su cui l'efficienza delle regioni e del sistema paese intero chiamata confrontare
Che cosa è possibile fare oggi o in prospettiva che cosa è possibile fare per renderli più competitivi i nostri territori
Penso alla sfida delle infrastrutture
Noi siamo ancora in un quadro legislativo in cui è praticamente impossibile costruire un metodo di autostrada in più se non ricorrendo a degli éscamotage
Di tipo molto fragile
E quindi abbiamo nella mia regione ma in tanti regioni del nord
Tutti i capitali necessari per costruire tutte le strade che ci interessa neanche qualcuna in più
Ma siamo se da decenni perché un metodo concertativo tra i poteri centrali poteri regionali impedisce che le Regioni possano prendere decisioni autonome anche soltanto sul loro territorio secondo il problema grande che abbia per abbattere la disoccupazione
Che è fenomeno pesantissimo del nostro Paese come sappiamo che fenomeno presente in alcune regioni ma anche nelle regioni sviluppate
Perché anche nelle regioni del Nord esistono delle sacche provinciali o di territori sub provinciali dove c'è bisogno di una sfida competitiva in più
La parlo del tema del federalismo fiscale della possibilità di utilizzare la leva fiscale
Quando fosse data alle Regioni per renderli più competitivi certi territori che porterà tranelli e non altrove di Investimenti europei o internazionali pago della possibilità di detassare i contributi ogni Investimenti settori produttivi avanzati il tema della net economy sul quale pure le regioni punte ma alcuni in particolare sono interessantissime
A lavorare parlo della necessità di introdurre elementi di flessibilità
Territoriale oltre che verticale
Dal punto di vista della contrattazione dare noi Lombardia e a Milano in particolare con il cosiddetto Patto di Milano abbiamo fatto un passo in questa direzione
Io credo che se si potessero generalizzare questi strumenti la battaglia della competitività avrebbe perlomeno un'arma più in più a disposizione essere vinta insieme tra sistemi produttivi e sistemi amministrativi regionali
Edicole Frattini però veramente cerchiamo di essere molto sintetici
Prego
A su cui stiam parlando adesso
Menem fermenti sorgere in mente uno leggermente diverso ma anche forse sembra avere scarsa attinenza Emma
Mi piatti e tiene sottoporlo brevissimamente l'attenzione messa ed eccitato dall'esempio di Bilbao
Che è stato presentato nella relazione introduttiva
Per esempio di Bilbao è stato da da noi studiato attentamente e Bilbao Barcellona
E mi viene in mente
Pensarci io uso il momento in cui stiamo discutendo di livelli di governo di legislazione di referendum via Properzio di competenze
Qui è stato presentato il Bilbao con un esempio di buona amministrazione di un sindaco bravo che ha saputo creare un momento di sviluppo
Questo chiama tenderebbe Bilbao e Barcellona li abbiamo dei nomi esperienze di governance della città
Esperienze che muovono tutte da un accordo tra una pluralità di soggetti una prova per i soggetti che è composta normalmente dall'università dal sistema delle imprese
Da le organizzazioni pubbliche
Una colloquio tra questi soggetti è l'elemento fondamentale per impostare un piano strategico di sviluppo dimensionato sui cinque dieci anni creando un processo di sviluppo che possa rendere quel territorio competitivo
Ora questi modelli nella nostra logica ancora così formalistica e a cascata in quella regione rivendica competente dallo Stato in quella regione poi inizia a legiferare
In cui poi sostanzialmente nell'ambito delle singole collettività si accatastano una serie di vincoli legislativi operativi mi sembra che sia un modelli ho cercato di realizzarlo nella mia città di difficilissima attuazione
Allora la richiesta che noi facciamo alle Regioni allo Stato anche in questo scorcio di legislatura
è anche noi come per le imprese da decida libertà di poter operare in piena sintonia con le altre organizzazioni sociali presente sul nostro territorio per il nostro sviluppo questa è la nostra richiesta grazie
Non si sente Silverio rese ecco di dire
Con una
Con una parola è difficilissimo
Potrei potrei dire creare condizioni per liberare le risorse vive della società questo occorre per creare competitività ma preferisco spiegarmi ancora una volta con due esempi
Per rilanciare la competitività del Mezzogiorno primo esempio
Io ritengo che invece di investire su dei sistemi che volevano creare i posti di lavoro crearli direttamente Sviluppo Italia voleva creare migliaia e migliaia di posti ha creato poche decine i posti di lavoro ed è costato molto
Secondo me ad esempio sarebbe stato preferibile
Fare un investimento strutturale per ricreare quelle condizioni di legalità e di sicurezza che impediscono ai sistemi delle in prese di investire rischiare al Sud allora
Quando io dico
Proviamo quest'anno lo possiamo ancora fare apprendere mille miliardi in più dal bonus fiscale o cosiddetto tale e destinarlo ad un investimento aggiuntivo per la sicurezza delle zone ad alto rischio criminale
Questo è un modo che a mio avviso contribuisce a fare quello che la mano pubblica deve fare non gestire ma creare le condizioni perché altri gestiscano secondo e ultimo esempi
Penso al nord est che io conosco sicuramente meno del vicepresidente Tognana se nel Veneto il sistema delle banche
Non avesse rischiato di violare la legge bancaria investendo sul rischio delle imprese piuttosto che chiedere sempre le garanzie reali quale competitività ci sarebbe stata allora vedete
Questo è un altro esempio
Lì non c'entrava neanche la mano pubblica è il mercato che favorisce la competitività quindi in conclusione lo Stato non deve farla Luís
La regola del mercato deve mettere il mercato nelle condizioni di competere questo io credo
Tognana mi sembra che abbiamo fatto uno sforzo per mi pare di sì
Io credo che quello che diceva Frattini sia molto giusto cercavo di dirlo già prima voglio ripeterlo credo che la capacità dei presidenti delle Regioni di interpretare
Cercando di essere creativi le norme ci aiuterà a farsi che i territori diventino competitivi d'altronde loro certe leve le hanno già al di là di quello che diceva Bassolino la formazione le norme per l'ambiente che si stanno sono già trasferite la politica industriale quindi ci sono delle leve importanti più in là verrà anche giustamente il ragionamento della leva fiscale anche se io ho un grande timore sul compatibilità dei costi complessivi di questo federalismo almeno nel breve fintanto che non impara ma comunque stringendo credo che delle leve le abbiano già devono saperle applicare io faccio una proposta che spero venga accettata
L'idea che su queste belle che che riguardano il sistema produttivo il mondo che produce sarebbe oltremodo interessante e stimolante che ci potesse essere un tavolo tra le Confindustrie
E i governatori per spiegarmi a livello regionale in maniera tale da costruire collaborare insieme su queste nuove deleghe che avete ricevuto e testate ricevendo credo sarebbe una maniera intelligente per non partiva da Campoverde la Regione ma fruire di quelle che sono le esperienze che il mondo imprenditoriale ha messo insieme in questi anni
Vi ringrazio vi ringrazio tutti voi che ci avete ascoltato
Bassanini
Una parola nome che è stato pronunciato molte volte chiamo il ministro Franco Bassanini a parlare di devolution
Ed efficienza
E a non lasciare sfollare
Lunedì scorso
A Milano
In Assolombarda si è tenuto un
Importante convegno che ha fatto il punto sulla riforma
Dell'amministrazione
Il sindaco di Mila no il mio amico Gabriele Albertini
Ha cominciato il suo intervento ponendo il seguente problema
Sussidiarietà e federalismo
Porteranno più efficienza
O più burocrazia
Io penso che porteranno più efficienza ma occorre affrontare il problema
Nei termini diciamo nei termini con cui qui la affrontato il presidente Garrone
Cioè nei termini
Di chiederci quello che serve
Ai cittadini alle famiglie e alle imprese
Non di applicare modelli astratti quello che serve per vivere meglio
Per lavorare meglio per essere più competitivi
Altrimenti il rischio e che si fanno riforme anche buone
E poi si scoprono che hanno effetti perversi
Tradizionalmente questo convegno dei giovani di Confindustria Capri ormai da qualche anno è per me almeno il momento con cui nel quale si fa un po'il punto
Di un lavoro complesso e difficile qual è il lavoro di riforma dell'amministrazione pubblica
Poi si parla anche si discute molto di riforme costituzionali
Ma questo tema
L'ho sempre lasciato per competenza ad altri e ne avete già parlato ampiamente oggi rispetto a cinque anni fa quando ne abbiamo parlato ma quattro anni fa la prima volta
Qualcosa è cambiato qualcosa si è messo in moto
Un complesso di leggi e di regolamenti hanno pressoché completamente definito il disegno di un nuovo sistema amministrativo ma le leggi e regolamenti non cambiano la vita
Delle amministrazioni dei cittadini e dell'impresa
Il momento dell'implementazione delle leggi è decisivo
L'implementazione procede a rilento con troppa incoerenze con troppe contraddizioni e con troppi ritardi
E anche se dall'estero ci arrivano sempre più frequentemente riconoscimenti persino eccessivi
E comunque generosi
Noi sappiamo che abbiamo bisogno di una forte accelerazione altrimenti l'handicap competitivo
Che abbiamo nei confronti degli altri paesi rischia anziché ridursi di aumentarle
Però voglio dire ringrazio come al solito il collega e amico Frattini di averlo detto
Se in questi anni si è definito un complesso e avviato un complesso
è importante progetto di trasformazione radicale del nostro sistema amministrativo e perché intorno a questo si è realizzato un consenso e un lavoro by partisan
Ma by partisan ahimè ci sono anche le incoerenze dei contraddizione i ritardi e le resistenze
E io credo che dobbiamo rendercene conto
Perché è il momento nel quale bisogna riuscire insieme a dare una spallata
A queste incoerenze a queste resistenze a questi ritardi
Imprimere una forte accelerazione
By partisan è stata le riconoscimento bipartisan generale comune riconoscimento della necessità di
Arrivi
Riorganizzare
Rivoluzionare tutto il nostro sistema amministrativo che era vecchio obsoleto burocratico centralista macchinoso imponeva costi burocratici e costi da regolazione
Eccessive di molto superiori a quelli di altri Paesi
Generale è stato l'accordo l'intesa
Sui principi e gli obiettivi di fondo
Sussidiarietà decentramento federalismo
Semplificazione
Riduzione dei costi da regolazione dei costi burocratici
Aziendalizzazione delle amministrazioni
Meritocrazia e quindi diversificazione dei trattamenti in relazione alle risultati alle performances
Introduzione di strumenti di misurazione dei risultati delle performances
Controllo di gestione
Una serie di strumenti che dal sistema privato si possono con gli adattamenti necessari applicare al sistema pubblico
Informatizzazione delle pubbliche amministrazioni riqualificazione professionale
Anche sussidiarietà
Anche sussidiarietà orizzontale
Ricordava prima Franco Frattini che la formula
Del testo del governo
Della riforma Bassanini di la mia formula sulla sussidiarietà orizzontale era talmente condivisibile che Frattini dal riproporsi alla Camera dopo che il Senato l'aveva sostanzialmente attenuata
E tuttavia anche nella formula del Senato c'era
E qui c'è il professor Clarice
Che ricorda perfettamente anche perché collaborò a questa parte dell'attuazione della riforma
Che nella relazione al Consiglio dei ministri da allora e pubblicata sul sito internet della funzione pubblica e quindi può essere letta
Che organizzava il lavoro di attuazione della riforma dell'amministrazione si diceva con molta chiarezza esattamente quello che giustamente quei Franco Frattini a ritirare i corta
Prima ancora di per lui distribuire compiti funzioni e poteri e risorse
Dallo Stato alle Regioni agli enti locali
Bisogna intenderci su ciò che il sistema delle istituzioni deve fare
Attraverso un'operazione di lui Visitazione
Che lasci al sistema istituzionale pubblico solo ciò che non può essere fatto
In maniera adeguate da altri soggetti
In altri termini non spetta alle istituzioni pubbliche produrre beni e servizi che possono essere prodotti da altri quando è sufficiente
Per garantire qualità e universalità del del dei benefici
Usare il potere di regolazione
Non spetta alle istituzioni pubbliche regolare in modo invasivo e pesante quando per garantire i diritti e le libertà dei cittadini
E di interessi generali bastano regolazioni più
Leggera
Quindi lo Stato in in generale i poteri pubblici da gestore diventa regolatore salvo
Quelle funzioni e quei compiti come per esempio la sicurezza dei cittadini e la lotta alla criminalità che non possono essere delegate ai privati
E lo Stato dare di là da regolatore pesante invasivo diventa regolatore intelligente e leggero
E non significa che non si mette in condizione di garantire efficacemente diritti libertà e interessi generali
Ma riesce a farlo in modo più intelligente e quindi anche più efficace
Tutto questo stava bene o male scritto nel progetto di riforma tutto questo ha avuto un'attuazione parziale
Ora bisogna fare i conti e questo credo sia il compito che noi abbiamo davanti tutti quelli che con tinte continuano a condividere questi obiettivi
Bisogna vedere come riuscire a vincere incoerenze e resistenza
La semplificazione io continuo a ritenere che sia il primo punto
Noi abbiamo in questi anni realizzato alcuni risultati
Quattro anni fa qui ci si lamentava delle certificazioni antimafia
Oggi non è più un problema per le per l'impresa
Ci si lamentava della gran massa di certificati anagrafici da produrre ogni momento
Oggi le imprese sanno sono abituati a considerare che il novanta per cento dei casi basta un'autocertificazione in carta libera
Che molto spesso si può trasmettere via fax
Con la fotocopia della carta d'identità
Da trentasette milioni di autentiche di firme che le amministrazioni chiedevano nel novantasei prima della riforma siamo scesi a sette milioni nel novantanove
è un bel taglio
Da settanta milioni di certificati siamo scesi a trenta
Ma si può scendere ancora perché per esempio la città di Bari
A ridotto i certificati dell'ottantasei per cento e come l'ha fatto Bari lo possono fare anche
Le amministrazioni del le altre parti d'Italia
Abbiamo introdotto molti
Semplificazioni a procedimenti e Piero
Quotidianamente il Parlamento e anche i governi
E anche le istituzioni locali e anche le istituzioni europee permettetemelo di dirle
Reintroducono nuove complicazioni nuove regolazioni non sempre necessarie
Nuovi adempimenti e nuove procedure
Rischia di essere una tela di Penelope
La verità è che resistono e anche questo è by partisan
Resistono una cultura statalista
Che pensa che i problemi si risolvano imponendo regole e vincoli procedure e adempimenti
E resta ancora diffusa una disattenzione ai carichi da regolazione ai carichi burocratici imposti a imprese famiglie e amministrazione
Non ci siamo dotati degli strumenti più moderni
Copiando
In questi casi io credo che sia bene copiare copiando dai Paesi più avanzati copiando per esempio dall'Inghilterra dall'Inghilterra Della Tecce
Anche Blair ha copiato dall'Inghilterra Dell'Arte abbiamo introdotto l'analisi dell'impatto della regolamentazione su tutti i provvedimenti nuovi provvedimenti del governo
L'analisi dell'impatto era il momento azione comporta che sono obbligatoriamente valutati dal punto di vista dei costi dei carichi burocratici dei costi di regolazione dei carichi burocratici che impongono
E importa che va innanzitutto considerata l'opzione zero
I costi sono troppo elevati è meglio non farne niente sono troppo elevate rispetto ai benefici che il provvedimento comporta
Ciò nonostante
Ciò nonostante basta leggere le nostre gazzette ufficiali per vedere che accanto a numerosi ormai
Perché gli strumenti cominciano a funzionare accanto a numerosi provvedimenti di semplificazione che intervengono abrogano tagliano semplificano fortemente procedimenti abbiamo a getto continuo anche misure opposta
La prima visita che io feci
All'inizio del Governo Prodi quando cominciai a fare il ministro Funzione pubblica a un
Un mio omologo straniero fu annullata ministro della Funzione pubblica inglese del governo majors eravamo prima delle elezioni che diedero la vittoria Toni Blair
Il quale mi accolse dicendomi immediatamente vede
Io sono ministro della funzione pubblica di un Governo che viene alla fine di un decennio di governi conservatori che avevano la deregulation
Come proprio principio ideologico
Bene se io faccio un bilancio andiamo ahimè pressappoco alla pari perché di giorno io semplifico e del Regolo e di notte i miei colleghi e i loro burocrati ricco complicano
Io però vado a letto sereno
Perché penso che se non ci fossi io a semplificare vivremmo ormai in una giungla inestricabile
Io gli ho risposto vede in italiano non ci possiamo accontentare di questo io non andrò Alletto sereno se alla fine il risultato sarà andare alla pari
Perché noi siamo già in una giungla inestricabile e abbiamo bisogno di una forte operazione di disboscamento e di semplificazione
Su questo noi abbiamo bisogno di lavorare tutti lo dico anche ad organizzazioni imprenditoriali che chiedono a gran voce e le organizzazioni sindacali lo stesso semplificazione deregolazione
Minori carichi burocratici e regole attivi
Ma che anche loro qualche volta mi propongo
Talora per ragioni comprensibili
Talaltra perché anche se non si sono liberate di questa idea italiana ma direi più che italiane europea continentale europea perché ha una radice proprio nella cultura giuridica
Di tipo statua lista del continente europeo
Che per risolvere i problemi
Bisogna necessariamente interventi intervenire con una regolazione pubblica con un intervento pubblico con poteri amministrativi e imperativi pubblici
Che qualche volta sono necessari non vorrei che si pensasse che io sono per la totale Anarchia e lato tare dei regolamentazione
Un esempio interessante sotto questo profilo e
Lo sportello unico
Lo sportello unico funzione se realmente una
Le prime esperienze sotto questo profilo sono interessanti perché hanno dimostrato che si può abbattere in mattina niente consistente
I tempi delle autorizzazioni necessarie per lo start-up impianti produttivi ma ci si è scontrati immediatamente contro il fatto che le singole amministrazioni statali e regionali
E le stesse amministrazioni comunali diverse dallo sportello unico continuano a pensare
Il procedimento unico come un procedimento unico ma lottizzato
Nel quale ciascuno di loro conserva la sua parte è solo tenuto a comunicare con l'impresa tramite lo sportello non è così
Il le correzioni al Regolamento che il il governo ha approvato e che sono all'esame del Consiglio di Stato ma che vari avremo nelle prossime settimane
Servono a risolvere in maniera drastica questo problema
Il Comune può anche fare a meno
Di autorizzazioni e di nulla osta di organi statali regionali
E di altre ripartizioni del Comune
Se se la sente perché a questi affidato solo un compito istruttorie
E quindi tutte le volte che si tratta di istruttorie ripetitive
Si può benissimo farne a meno ma su questo abbiamo incontrato fortissime resistenze non solo all'interno
Del governo ma come Formigoni sarà anche da parte delle regioni che avevano qualche difficoltà o l'avevano i loro dirigenti accedere effettivamente ai comuni questi potete e però vedete questo è un caso tipico perché se è semplificare in questi casi vuol dire è chiaro che non possiamo pensare alla localizzazione realizzazione di un impianto produttivo che si faccia senza alcun rapporto con un'istituzione pubblica
Ma qual è l'istituzione pubblica inevitabili
E comune
Che ha il potere di governo del territorio i poteri urbanistici
Quindi la soluzione per semplificare era quella di prendere le quarantatré autorizzazioni e nulla osta e concentrarle tutte in capo ad un'unica autorizzazione comunale
Che possa andare anche in molti casi col silenzio assenso con l'autocertificazione col silenzio si questo significa cessione di poteri da parte di burocrazia e da parte di istituzioni
Che però vanno sostenute vanno difesi
Una raffineria a Capri non la puoi faccio per dire non la puoi localizza
Una risposta negativa rapida come voi sapete benissimo è molto meglio di una risposta positiva che arriva dopo tre anni mille incertezze e magari la necessità di un c'era un po'di ruolo
Perché è con una
Con una risposta negativa rapida
Nata in poche settimane l'imprenditore cambia obiettivo
E va a localizzarsi altrove
E anche lì sapendo che anche lì avrà la risposta in poche in poche settimane
Ora noi abbiamo
Cento sportelli un campione di cento sportelli unici centotré migliori dico subito le best practices nel quale i tempi del procedimento i tempi medi sono cinquantasei giorni
Cinquantasei giorni rispetto ai due o tre anni
Di qualche anno fa sono già un buon risultato ma sono cento
Abbiamo bisogno di averli in tutt'Italia
Per averle in tutt'Italia occorrono azioni positive
Il governo ha messo in campo un un Progetto per
Dare ai comuni che lo chiedono sportelli unici chiavi in mano
Io sollecito la collaborazione delle organizzazioni imprenditoriali
In molte parti d'Italia lo fanno ma non dappertutto
Io sollecito la collaborazione delle Regioni anche qui molte regioni italiane svolgono un'azione positiva hanno anche messo qualche quattrino per la costruzione degli sportelli unici ma non tutti
Ed è necessario invece un grande sforzo
Perché come voi sapete benissimo questo è uno dei punti dei colli di bottiglia del nostro sistema
I tempi necessari e la certezza dei tempi necessari per avere
Le tutte le autorizzazioni i provvedimenti necessari per localizzare realizzare ampliare
Riconvertire un impianto prodotti
La sussidiarietà
Io non ho difficoltà a riconoscere
Lo dico da sempre che nell'attuazione della riforma
La sussidiarietà orizzontale ha avuto applicazione scarsi
Insufficiente
Così come insufficienti sono stati i propri processi che pure ci sono stati di privatizzazione di liberalizzazione
Ci sono stati
Le telecomunicazioni sono un caso di liberalizzazione che sta cominciando a dare qualche risultato
Abbiamo in questi anni in nell'ultimo decennio
Siamo il Paese che ha avuto più entrate da privatizzazioni
Naturalmente l'Italia si può confrontare con i gli altri Paesi che avevano molto da privatizzare non con i paesi che avevano poco da privatizzare va da sé
Tuttavia anche qui le privatizzazioni e le liberalizzazioni
Sono frenate così come è frenata alla stessa attuazione del federalismo amministrativo e dei processi di devolution
Dal permanere di una cultura anche questa by partisan
Di tipo statalisti
Ne abbiamo degli esempi clamorosi la riforma delle professioni
Cari amici la liberalizzazione delle professioni in questa legislatura non si farà ormai mi pare evidente
E mi pare evidente che se si dovesse farla
Sarà una liberalizzazione
Molto limitata
La riforma del commercio noi abbiamo fatto la riforma del commercio
E la riforma del commercio la legge Bersani che nell'ambito Frattini tu lo sai un'applicazione del principio di sussidiarietà della legge di delega di riforma perché sta è stata fatta sulla base delle cinquantanove se no l'avremmo mai fatta
In Parlamento non avremmo mai fatto credo che sia difficile negarlo la riforma del commercio però tra la riforma del commercio scritta nel decreto Bersani
E quella realizzata nelle regioni c'è spesso una bella differenza e purtroppo è una differenza negativa
Vale per ragioni di per Regioni governate dal centrodestra vale per Regioni governate dal centrosinistra ce ne sono alcune che si sono comportati virtuosamente
Dell'uno nell'uno schieramento alcune nell'altro ma ci sono regioni che si sono comportati male dall'una e dall'altra parte
La riforma dei servizi pubblici locali
Io penso e spero avendo dedicato alla liberalizzazione delle public utilities locali alcune
Parecchie centinaia di ore
In questi in questi ultimi due anni spero che si arrivi ad approvarla prima della fine di questa legislatura
è vero quello che è stato detto
Ancora una volta da Franco Frattini
Che si si ritarda ancora un po'è lo stesso ritardo che finisce a togliere valore a questa liberalizzazione
è evidente che più si ritarda meno si giustifica una fase transitoria relativamente lunga
Più si ritarda più occorre accorciare la fase transitoria
è anche evidente io l'ho denunciato l'altro giorno che occorre smetterla con lo stop and go
Mentre noi eravamo a Milano con l'amico Nicola Tognana
E c'era anche il ministro dell'industria Hendrik con le ad assumere insieme impegni per accelerare e
Rafforzare la liberalizzazione delle public utilities locali
In parlamento in Commissione attività produttive
Sì votava e si approvarla
La proroga al due mila quindici delle concessioni per la distribuzione del gas
Che vuol dire che le gare si faranno nel due mila e quindici
Badate che se restasse questa disposizione tutto il castello canti
Perché è molto difficile pensare che si facciano le gare per l'acqua per i rifiuti
Quando per l'energia elettrica le concessioni sono prorogate riga di atti addirittura trent'anni nel caso dell'ENEL e per il gas si va a quindici anni
Allora Orsi assume coerentemente rigorosamente
Una indirizzo nel senso delle liberalizzazioni come strumento necessario per aprire il mercato italiano
Noi abbiamo detto e credo che sia comprensibile le liberalizzazioni delle public utilities vanno intese non nel senso di una depotenziamento dell'ente locale
Cambia ruolo dell'ente locale
Anche con il sindaco Pericu ce lo siamo detti varie volte
Cambia il ruolo dell'ente locale e diventa un ruolo anche più
Rilevante più elevato e più nobile l'ente locale attraverso i contratti di servizio
Stabilisce le condizioni
Perché
Attraverso la gara si arrivi a rendere ai cittadini servizi di qualità migliore
Ai costi il più possibile contenuti
E la competizione il mercato serve a garantire
Che si trovi la soluzione
Più favorevole ai cittadini in termine di rapporto tra qualità dei servizi e costo dei servizi
Da questo punto di vista l'ente locale rinuncia a gestire rinuncia a utilizzare
In termini clientelari e o assistenziali la gestione della servizio dell'impresa di servizio dell'azienda municipalizzata
Ma non rinuncia affatto
Anzi si dota di uno strumento più efficace per garantire gli interessi dei cittadini
Perché l'interesse dei cittadini non sono gli interessi a vedersi qualcuno dei loro concittadini
Sistemato Attraverso assunzioni clientelari nell'azienda municipalizzata interesse dei cittadini è quello di a vere
I servizi migliori ai costi più bassi possibili
Sulla sussidiarietà e sul federalismo abbiamo avuto Presidente Formigoni abbiamo vissuto anche assieme un resistenza scontata
Prevedibile di diverse burocrazie centrali c'è stata
Abbiamo oggi
Il problema le preoccupazioni per il centralismo regionale
Io spero che i presidenti delle Regioni
Forti delle elezioni dirette
Siano in grado di intervenire sulle loro burocrazia
è un dato tuttavia che emerge da tutti i sondaggi
Che oggi il giudizio dei cittadini poi non non è detto che i cittadini abbiano sempre ragione però è un dato talmente diffuso che il giudizio dei cittadini e molto negativo sulle burocrazie regionali
Cittadini considero anormalmente migliori le Bureau le amministrazioni comunali delle amministrazioni regionali
E se i presidenti delle Regioni condividono
Quello che qui ha detto Bassoli
Cioè che alle regioni spetta senza al mente programmare e coordinare
Luigi Ferrarella e non gestire
Che la gestione è compito degli enti territoriali degli enti locali
E magari anche di enti funzionali
Se è così allora c'è molto da riformare
Nelle burocrazie e nelle amministrazioni regionali perché in questi anni
In molte regioni sono venute trasformandosi in organismi relativamente pesanti
Io però credo anche su questo credo che ci dobbiamo intendere
Che può giocare
Contro l'applicazione
Del modello federale
Può giocare una concezione esasperata del federalismo
Io penso che noi quando parliamo di federalismo dovremmo ispirarci ai modelli dei grandi Stati federali
Che funzionano
Che funzionano nel mondo a partire dall'esperienza americana
Allora nella grandi Stati federali il governo e l'amministrazione federale esista
Hanno poteri significativi
Non sono ridotti a l'arte
Quello che c'era Totti occorre operare una distinzione netta e chiara tra le responsabilità di ciascuno istituzione
E non è da oggi
Che si è intesi sul fatto che ormai nel senso tradizionale di sovranità dello Stato non si può più parlare
Un pezzo dei poteri sovrani è volato a Bruxelles
Un altro pezzo e volato nelle regioni un altro pezzo è volato nei Comuni e persino nelle camere di commercio e persino nelle camere di commercio il sistema della sovranità oggi è un sistema diffuso e articolato
E io credo che bisogna cominciare a ragionare in questi termini ciascuno deve fare la sua parte
Sapendo vedete che se noi abbiamo qui anche qui chiama in causa il presidente Formigoni
Se noi abbiamo per esempio in materia di incentivazione all'impresa
Deciso insieme anche con il suo volto in conferenza unificata
Che è una serie di poteri di incentivazione vadano alle regioni
E che altri restano allo Stato l'abbiamo fatto a ragion veduta e devo dire o le carte sempre con il consenso di Confindustria
Abbiamo insieme deciso insieme deciso che non avrebbe avuto senso
Per esempio regionalizzare l'assicurazione dei rischi di carattere politico catastrofico economico commerciale di cambio
Nelle attività con Lester perché un fondo di garanzia diviso per venti
è meno capace di operare di un fondo di garanzia nazionali
Abbiamo insieme deciso che per la quattro otto otto fosse opportuno mantenere il meccanismo attuale che funzione affidando alla Conferenza unificata il compito
Di decidere le direttive per la concessione delle agevolazione abbiamo insieme deciso così come abbiamo invece deciso di regionalizzare la Sabatini per esempio
Cioè ci sono dei casi nei quali la regionalizzazione serve asta di più a garantire efficienza ci sono altri casi invece ed è questo il metro che dobbiamo seguire nel quale gli affetti
Sui cittadini e sulle imprese sarebbero negative
Il caso della Ossona dei fondi di garanzia per coprire i rischi all'esportazione è un caso di questo genere
Ogni regione
Ogni diciamo imprenditoria regionale sarebbe più debole se il fondo fosse diviso per venti
Di fronte a questi a questi infine
Una brevissima osservazione finale ma che io ricrea credo più importante delle considerazioni che sono state fatte fino
Per efficienza amministrazione noi dobbiamo realizzare
Le leggi di riforma lo dicono l'implementazione è ancora molto soddisfacente
Una profonda trasformazione del modo di funzionare di lavorare delle amministrazioni
Avere amministrazioni performances oriented come si dice
Le amministrazioni finora erano dominate dal principio di legalità formale
Contava solo rispetto delle leggi non contava nulla la qualità dei risultati le prestazioni la qualità dei servizi
Erano le leggi che dire imponeva le leggi sono cambiate le amministrazioni in gran parte non sono ancora cambia
Permane una cultura legali Istica
Nelle amministrazioni ma ancor più nella magistratura
Ordinaria amministrativa e contabile
Che non riesce ancora a rispettare leggi che dicono che le amministrazioni si misurano sulla soddisfazione del cittadino cliente sulla qualità
Delle performance
Permane e lo si legge anche su ventiquattro ore
La difesa della inamovibilità e della irresponsabilità degli alti burocrati il nome della neutralità dell'amministrazione
Si continua agitare lo spauracchio dello spoil system
Ora dello spoil system negli Stati Uniti funzione
In Italia non sa non abbiamo introdotto lo spoil system negli Stati Uniti fucsia
Negli Stati Uniti se vincerà Giorgio da più bus
Diciassette mila dirigenti e mi stazione federale andranno a casa
In Italia se vincerà Berlusconi non andrà a casa nessuno
Alcune decine di alti dirigenti verranno parcheggiati nel ruolo unico
E continueranno a essere pagati sia pure al minimo di stipendio
Succederà quello che già succedeva da un secolo per i presenti gli ambasciatori gli alti gradi militari che possono essere messi a disposizione per decisione del governo
Allora questa difesa contro lo spauracchio dello spoil system mi è più facile dirlo davanti a voi visto che tra qualche mese il governo potrebbe essere un altro
Questa difesa dell'inamovibilità che poi significa irresponsabilità dell'alto burocrate
E sbaglia condanna la nostra amministrazione a non essere efficiente
Vi pregherei
Vi pregherei i
Vi pregherei di invitare il giornale della Confindustria ad essere coerenti
Il giornale della Confindustria ha sempre difeso la riforma i suoi principi persino certe volte persino troppo lo metto neo neo beneficiato però su questo punto continua ad essere incoerente
Continua a pubblicare dotti articoli che difendono ma insomma se voi dite voi voi trovaste di fronte a me ne Gerini amovibili che potete solo promuovere anche quando anche quando danno palese dimostrazione di incapacità ed inettitudine
Come fareste a governare le vostre aziende allora il punto è semplice governo presidenti di Regione e sindaci rispondono agli elettori
Rispondono gli ha detto e giusto che rispettino il principio di distinzione tra politica e amministrazione ma è anche giusto che siano anche responsabili della scelta dei loro dirigenti e dell'eventuale rotazione o cambiamento dei loro dirigenti
Così come non si può continuare a difendere principi assemblearista
Io lo dico sapendo che a seconda dei casi chi sta all'opposizione a destra come a sinistra diventa assemblearista
Gli esecutivi hanno diritto di avere i poteri per governare
E risponderne agli elettori sotto il controllo dei consigli delle assemblee ma sotto il controllo non è in situazione di congestione
Con la cogestione non si va verso amministrazioni efficiente
Infine noi abbiamo fatto la scelta netta Perm
Il principio per privilegiare la professionalità e il merito la produttività
Lo hanno fatto anche le organizzazioni sindacali
Hanno fatto una scelta di principio per la professionalità e il merito ma questa scelta è contraddetta dai comportamenti quotidiani
Delle organizzazioni sindacali nel pubblico impiego non dei vertici confederali
Delle organizzazioni nelle categorie
E contraddetta dai comportamenti di gran parte del ceto politico e degli amministratori
Ancora si trova no
Una
Stillicidio di aumenti retributivi a pioggia
Insieme a una difesa strisciante dei privilegi e della giungla degli incarichi
La riforma del bilancio che porta il nome di Carlo Azeglio Ciampi era ispirato al principio dell'autonomia di bilancio di una responsabilità delle amministrazioni
Io non vorrei dire che una riforma già fallita
Perché e troppo presto però lo stesso Ministero del Tesoro
Oscilla tra a la resistenza ostruzionistico alla responsabilizzazione dell'amministrazione e le tentazioni neo centralizzata Ricci
In questa finanziaria ne sono rimasti alcuni segni ce n'erano molto di più
Il Consiglio dei ministri siamo riusciti a toglierne alcune insomma bisogna scommette
Come ha fatto la grande riforma americana di Clinton e Gore sulla responsabilizzazione dell'amministrazione
E poi ci vogliono gli strumenti perché sia dato buoni risultati venga premiato e chi invece ha fallito venga cacciato
Arriviamo all'ultima relazione della serata è un titolo bellissimo insieme prospettico introspettivo la cultura del progresso la cultura dei limiti Cesare Romiti
A Giovanni
Colleghi che e giovani colleghi
Io mi ero ripromesso
Però manterrò anche quello che mi ero ripromesso Dino parlarvi del passato ma di parlargli del futuro però quello che abbiamo ascoltato fino a questo momento
Mi impone fare alcune considerazioni brevissime in aggiunta alla tema che mi ero promosso divertire perché ascoltando questo pomeriggio noi siamo alla fine del mille novecento e del due mila siamo praticamente alla fine della legislatura e quindi si dovrebbero tirare i consuntivi e quando si tirano i congiuntivi colori quali sono stati gli artifici o dovrebbe avrebbero dovuto essere gli artefici
Nel tirare i congiuntivi debole invero avendo avuto i mezzi le possibilità in politica che si di politica si chiama una maggioranza raccontarci quello che hanno realizzato piuttosto che lamentarsi di quello che non è stato possibile realizzare
Ora
Ora oggi io per esempio nel pomeriggio sposare una bellissima relazione dell'onorevole D'Alema al quale mi lega la massima stima ma
Tutto quello che D'Alema ha detto e chi era per quasi l'intera parte condivisibile mi sembrava l'espressione di persona che venisse da un altro mondo che venisse in Italia
Esaminasse la situazione e si lamentasse delle cose che purtroppo non ci sono fatti
Ma chi ha la maggioranza
Cercare
E se non le fa è chiaro tranne in casi in cui occorrono maggioranze che vadano al di sopra di quella che è la maggioranza normale dei parlamenti è se non ne fa dovrebbe nel consuntivo addebitare a se stesso quello che non si è fatto e non addebitarle al fatto
L'onorevole Bassanini il ministro Bassanini persona a che c'è molto cara specialmente in Confindustria e chi ha realizzato tante cose c'ha fatto ancora lui stasera un lungo elenco di questioni che non sono state risolte
Ma non sono stati risolti alberi in fine legislatura non si può più dire
Io noi non le abbiamo risolte non le abbiamo risolte quinti purtroppo non avendo le risorse oggi alla fine della legislatura mi dovresti davvero delle conseguenze che al voto popolare
Si danno alle maggioranze che erano risolti i problemi
Dice per esempio all'inizio della legislatura parlando col presidente della Camera parlando con gli altri si lamentava la enorme quantità di leggi che gravano su questo Paese enormemente di più di quelle che ci sono in Francia in Germania
Nei Paesi con cui ci confrontiamo e che quindi sarebbe si sarebbe dovuto sfrondarle la cattiva qualità di queste leggi l'incomprensibilità di queste leggi là non applicazione delle leggi stesse per lei contro De Rita per delle modifiche ecco su questo punto per esempio non è stato fatto assolutamente nulla
E allora queste cose quindi alla qualità e puntiamo a qualità della vita del Paese nella soddisfazione
Quella che noi chiamiamo soddisfazione del cliente ma che non mi vorrei permettere di dirla parecchie se non si dice che la politica non si fa scadere a quelle che sono le questioni puramente aziendale
Allora dato che non c'è questo progettazione che il Paese eminentemente un Paese insoddisfatto
Un Paese insoddisfatto anche nelle aree che oggi per esempio quelle del nord che sono Area economicamente molto molto allorché hanno avuto molti successi e però c'è insoddisfazione
Una volta e per la per i problemi della sicurezza un problema volte per i problemi delle lentezze burocratiche una volta e per la mancanza delle infrastrutture necessarie comunque il Paese non è un Paese soddisfa allora siccome noi non possiamo permetterci dire chiunque vincerà le elezioni noi come Confindustria dobbiamo chiaramente dire chiunque di voi sinceramente figlio
E le vincerà auguriamoci sulla base di un programma poi deve venire a dirci a lamentarci di non aver attuato un programma
Perché la lamentela la faccia fare a colori quali dovrebbero godere o non godere delle soddisfazioni che hanno
Allora
Economico perché un Paese democratico così agisce non possiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto
Fatemi un programma vincete le elezioni attuate questo programma se non si ha dichiarato non siete capaci di attuare il programma evidentemente siete destinati a lasciare e andarmene via farmi sostituire data
No non può essere
Chiudiamo
Tuffati di sentire che coloro i quali dovevano si lamentano di non aver potuto fare
Allora
Io vorrei adesso a parlargli nel futuro cerco di rapida abbreviare le cose perché mi pare che qui i tempi sono saltati tutti e quindi cerca di abbreviare le cose
Voleva darmi del futuro perché del passato è inutile che parliamo di quello che ci attende e di come io dal mio punto di vista penso si potrebbe affrontare noi abbiamo alle spalle due anni di Europ e poco più di un anno ora mai ci separa dall'introduzione fisica della nuova mobilità
Possiamo contare anche sull'esperienza di questi due anni un'esperienza su cui dobbiamo e riflettere ma dobbiamo soprattutto a confrontarci nel modo con cui si deve dobbiamo prepararci alle prossime allora io vorrei proporvi qui a voi giovani amici
Alcune considerazioni cercando di usare obiettività e realismo che mi sono consentite un paio di ragionamenti più nostra setta attuale e sulle nostre prospettive come voi ben sapete come sappiamo tutti veniamo da un periodo che certamente non è stato facile
Abbiamo raggiunto alla grande meta della unione monetaria ma con una politica di Xerox c'è attenzione al bilancio pubblico
Che
Le cui conseguenze di questa feroce attenzione al bilancio pubblico sono state pagate dai cittadini e dalle imprese impari in realtà sono coloro i quali hanno sopportato lo sforzo per raggiungere quel obiettivo importante abbiamo dopo il raggiungimento della moneta unica abbiamo attraversato una fase lunga di contenimento della crescita e questo contenimento della crescita esaltato due fenomeni alti livelli di pressione fiscale
E alta crescita dell'articolo della disoccupazione crescita e mantenimento di un'alta disoccupazione più dieci abbiamo consumato
Dibattiti dibattiti parole e parola allora se vogliamo isolare il cuore della questione
Mi sembra chiaro che il problema di oggi oggi come allora e quello di guardare la situazione dell'Italia
Relativamente agli altri Paesi industrializzati con i quali ci confrontiamo quello che nelle aziende chiamiamo appunto il benchmark
La possibilità per il paese di lo sviluppo noi abbiamo sempre misurate sui parametri internazionali dicono voi parlando di numeri con me Confindustria
E di fronte alle difficoltà di crescita abbiamo sempre guardato cercato di guardare non tanto ai proba alle soluzioni immediate quanto ai problemi del medio periodo medio-lungo periodo
In modo da potere ottenere di risultati dalle cose che nel proponeva le politiche per esempio di riforme e uno standard è uno slogan è una impegno che la Confindustria in tutte le sue espressioni giovani e non giovani ha sempre portato avanti come elemento prioritario e importante per il futuro
Allora per far crescere la sensibilità e l'interesse verso la necessaria modernizzazione del Paese abbiamo fatto di tutto vorrei ricordarvelo anche perché siamo stati anche molto accusati chiedendo rivendicando quasi al limite della provocazione concertando contrattando risultati
Noi che non potevamo chiede che chiedere non avevamo la la possibilità di fare i risultati sono stati scarsi
Allora quando si sentono oggi certe espressioni da parte di alcune da alcune parti politiche
Che ci dicono che noi continuiamo a pensare ai nostri interessi di bottega ai quali guai se non ci pensassimo ma pensiamo ai nostri interessi di bottega sacrificando quello che è l'interesse globale del Paese
Allora a me viene proprio mentre che questa classe politico quella parte della classe politica che esprime queste pensioni
è veramente vecchia ma è vecchia non per età anagrafica è vecchia nel cervello perché gli manca la possibilità di capire
Che lo sviluppo delle imprese
E la possibilità per le imprese di crescere e di creare ricchezza è l'elemento primario fondamentale insostituibile per lo sviluppo del Paese
E che si fa sviluppo nelle imprese si fa sviluppo anche del paese e che se le imprese non
Essere il Varese non si sviluppano il Paese non si svilupperà mai
Oggi l'Italia gode o per lo meno nutre aspettative legittime di crescita legate al buon andamento della congiuntura interna e internazionale
Ha messo mano addirittura a quello che è il suo peccato originale quello show e dell'indebitamento pubblico che voi ricordate essere stato ancora alcuni anni or sono e sarà arrivata al limite del centoquindici per cento
Del prodotto interno lordo adesso sia al centoventicinque per cento oggi l'abbiamo ridotto di dieci punti
Di sia mal centoquindici per cento
Però Nora quando ci si dicono quando confrontiamo che fecero dobbiamo sempre ricordarci che in percentuale effettivamente calato in cifra assoluta è continuato a crescere
Oggi il debito pubblico italiano
è vicino ai due milioni e seicento mila miliardi di lire un numero talmente abile norme che è anche difficile dirlo ed è spaventosamente il garante
Però i dati denunciano l'avvio di una ripresa e occorre quindi questa ripresa poterla sfruttare abbiamo quindi delle grandi possibilità per ore avanzare più rapidamente ma ci si pongono tre il problema
Il primo è rappresentato da lei minacci terribili che in questo momento ci sono in corso e che dati dalla combinazione del euro e del greggio
Che rischia rischia di compromettere effettivamente quanto quanto si è guadagnato fino a oggi
Il secondo deriva invece da una difficoltà oggettiva del paese di capire primo che la ripresa non è un procedimento autonomo che non si può aspettare che arrivi dal di fuori la ripresa ci saranno le condizioni esterne ma che bisogna lavorarci sulla ripresa che quindi la ripresa va incoraggiata va coltivata
E che terzo per capitalizzare a me metterlo a frutto secondo le aspettative le esigenze del Paese bisogna lavorare e agili in concreto
Avendo in testa un disegno di sviluppo il quale disegno di sviluppo non può che essere portata avanti e programmato soprattutto dalla classe politica
Il terzo problema è quello
Costituito dall'approssimazione con cui appunto si affronta questo argomento importante
Allora vediamo un pochettino le cose se oggi la pressione fiscale italiana e di quasi sette punti superiore alla media europea
Certamente non possiamo che plaudire alle riduzioni che recentemente sono state predisposte
Una riduzione di due punti in cinque anni
Certamente non possiamo che applaudire ma è altri tutto insufficiente rispetto alle necessità del Paese se si vuole mantenere per esempio la produzione o se si vuole aumentare la produzione occorre mettersi in testa una volta per tutte che senza infrastrutture adeguate la produzione non si fa o si fa limitata
Pensate qui c'è Tognana pensate che rappresenta una una parte importante del nord del Paese pensate per esempio alle rigidità alle reti di collegamento che sono ormai al collasso non vicine al collasso
Alle reti di collegamento fra Piemonte Lombardia e Veneto voi Emilia oppure alle strozzature che sta all'angolo il passaggio dal centro verso il Sud e chi verso le quali non si fa nulla
Si sente parlare ci dobbiamo farle collaudo financo nel project financing eccetera ma di fatto io qualche politico lo condannerei a fare per quindici giorni portarlo alle otto di mattina Bergamo e fargli fare davvero marijuana di per cosa ecco
Se si vuole fare una seria programmazione come ripeto perché la ripresa va aiutata bisogna fare una seria programmazione per gli investimenti in tecnologia nella green economy ma seria programmazione vuol dire soprattutto misura degli interventi adeguati e non simbolici non sulla carta non l'effetto annuncio e poi la mancanza dell'attrazione
Allora
Per far questo è stato detto io non voglio ripeterlo perché sarei noioso data anche l'ora tarda il problema delle riforme è un problema assolutamente indispensabile ma quali riforme oggi si è parlato molto
Di riforme e di altro tipo io individuerà in cinque punti che aveva rapidamente passo are in esame
La riforma del fisco
La riforma dello Stato sociale la riforma delle professioni la riforma delle privatizzazioni e la riforma del lavoro
Il problema del fisco ne abbiamo già parlato ne parliamo continuamente siamo oggetto effettivamente anche da parte dell'estero di un esame negativo che supera oggi è ogni e qualunque possibilità allora si tratta a questo punto di Bormann veramente a una riforma del fisco sostanziale
Tenuto conto del fatto che anche il Bilancio il bilancio pubblico oggi è avviato verso un risanamento di carattere strutturale
E per rimettere mettere mani alla are in forma di carattere fiscale ci vuole molto coraggio
Non si può aspettare di dire io debbo ridurre l'indebitamento globale lo debbo ridurre a noi per per impegni presi a Maastricht dovremmo ridurlo al sessanta per cento del prodotto interno lordo
Ma bisogna avanzare perché per far crescere il reddito e quindi il reddito di generare più imposte bisogna avere anche delle dosi di coraggio che qualche volta la classe politica non ha
Io
Quando mi parlò di queste cose ricordo sempre che qualche volta quando c'è qualche incendio pericoloso il coraggio per stendere vicende e di accendere un altro focolaio dicendo per interrompere l'incendio stesso
In questo caso bisognerebbe proprio fare un qualcosa che riporti la possibilità del reddito del Paese di aumentare e di dare quindi quegli editori che possano essere
Non vi parlerò l'ora per esempio tanto per farne uno un cavallo di battaglia del presidente confederale D'Amato quella sul problemi del sommerso
L'avete visto lo studio che ha fatto di recente il centro studi della Confindustria che ha calcolato essere il sommerso all'incirca il quattordici per cento del PIL
Ma la Commissione europea addirittura lo porta ad essere del ventotto per cento
Ora è chiaro che il sommerso non si può abolire tutto
Ma pensate che
Questo il quattordici per cento o meglio ancora il ventotto per cento della Commissione europea la comunità europea ha giudicato essere il nostro sommerso
Significa in termini di mancato reddito per lo stato di mancati imporre la significa circa duecentosessantatré mila miliardi cioè significa più di tutto il gettito dell'IRPEF
Ora su questo punto quando c'è parlavano pure sfottuto il nostro giovane presidente confederale l'hanno chiamata mi pare il lo sceriffo cioè il presidente Cherif non ci si ride su queste cose
Si fa e non è che si può
Non ci si può permettere appunto di dire e di di irridere a osservazioni che sono sacrosante tenete presente fra l'altro che il sommerso significa in buona parte anche in buona parte avvio verso la la criminalità
Il sommerso significa anche concorrenza sleale compare traslabile nei confronti di coloro i quali alle aziende che fanno le stesse cose che quindi essendo emerse rispetto al resto
Provocano evidentemente una disfunzione allora questa sposa va affrontata mi par di capire
Che nei prossimi incontri del presidente Amato con condannato catodici due nomi vostri in questo momento è un problema ci avvaliamo sesta amare dall'altra mi pare che questo problema del sommerso venga venga il problema della riforma del Welfare sei
è ora me ne abbiamo riparlato qui non è un problema non ci può essere vincolati a
O out opposizioni a a aprioristiche del sindacato
Bisogno oramai andare avanti non si può più non affrontare il problema il sindacato io mi ricordo in questi giorni fra l'altro la settimana prossima cadono venti anni
Dal di episodi dalla famosa marcia dei quaranta mila che io occupo me naturalmente in quel momento responsabile della FIAT
Per quel pasticcio per quella situazione che si era creata a Torino e che era poi una situazione che era in tutt'Italia
E che sembrava assolutamente insuperabile eppure fu superata
Eppure fu superata
Quindi il sindacato quando si trincera dietro a posizioni non ragionevoli occorre affrontarlo ma le forze politiche pensano che il sindacato voglia dire consenso il consenso la voglia dire possibilità per loro per andare avanti
E quindi non riguarda non non affronta
Con quella
Fermezza con quella decisione il problema come dovrebbe essere affrontato Bassanini ci ha parlato per esempio poi terzo punto quello delle professioni la riforma delle professioni
è chiaro che in questo momento le varie categorie di professioni hanno vinto Cooper vari punti a zero contro lo Stato non si è voluto far niente non si è voluto fare ma perché non si è voluto far niente
Non si è voluto far niente perché Lalla alla non scontentare la professione a piuttosto che la professione bis impedito al governo alla maggioranza che pure ai numeri in Parlamento per farlo
Di attuare delle riforme che renderebbero il Paese molto più moderno e molto più proiettato verso il futuro
Di privatizzazioni credo che domani D'Amato ce ne parlerà le privatizzazioni recentemente anche qui il centro studi della Confindustria altri calcolato
La il valore totale delle privatizzazioni italiane perché certo non si può chiamare privatizzazione se io metto sul mercato di un'azienda il venti e il trenta il quaranta per cento
Lo stesso Annie in cui sul mercato è andato a finire il sessantatré per cento mai trentasette ancora dello Stato lo Stato è l'azionista di riferimento è colui il quale
Nominata in consiglio di amministrazione è colui il quale decide ecco questa non è privatizzazione non ci si può prendere
Grazie
Quando entrambi ricorda dell'IRI degli anni deposita Prima Repubblica che
Sul mercato è una quantità di aziende per il venti e il trenta il quaranta quarantanove per cento e che considerava anche limpidi allora quelle aziende privatizzate
La privatizzazione e quando lo Stato la la la esce completamente dall'economia ma da parte
Dance soltanto delle aziende Kilian così che sono di competenza del Tesoro e dello Stato ma anche nelle nelle province io
Racconto sempre questo episodio lo racconto perché clamoroso vola contato più d'una volta D'Alema che schizza gli occhi riguarda così sono andata regimi da tre anni fa mi pare
Mi hanno fatto fare una conferenza c'erano tutti c'era il prefetto il sindaco e questore cioè e c'era il sindaco che è una gentile brava signora
DS
E a un certo punto ho detto ma pensate che se privatizzazione degli enti locali pensare che ci sono città come Torino e Milano che hanno ancora alcune farmacie che sono gestite dal Comune ho sentito un brusio e undici luglio per tutta la sala
Mi sono fermato ho detto una cosa è successo cosa ho detto di no vagliato non ho altro niente di sbagliato ma avevamo solo farle presente che a Reggio Emilia
Tutte le farmacie tutte sono di proprietà del Comune io poi dopo ho parlato con questo sindaco una signora gentile anche brava diretta ma perché ma la la edifici ma queste vanno bene ma cosa vuol dire ma il Comune in altre altri problemi da gestire non da gestire le farmacie avrà lei
Un po'irritata ma ha detto Pacini ma io posso anche vendere magari posso rendere allo straniero e poi ho capito che per me lo straniero era già modenese moderna ragiona sarebbero
Allora
Questa mentalità non si va avanti perché la privatizzazione no e non voglio dire che nel passato negli anni passati è stata tanto poco ma vediamo quello che c'è da fare e c'è da fare ancora moltissimo il mercato del lavoro non possiamo prendere come ed era pure quelle che come Confindustria andiamo dicendo da un da continuamente e cioè i lavori interinale lavoro part-time bisogna oramai regolamentarlo
Non c'è più no non può essere più il sindacato anche perché l'opinione pubblica
è favorevole a questo e non può essere posizioni conservative e di retroguardia del sindacato che impediscono una volta per tutte la regolamentazione del lavoro in senso moderno in senso avveniristico
Allora tornando alle alle riforme
Il il problema vero della mancanza di riforme è proprio il fatto secondo me che c'è scarsa consapevolezza nella classe politica per il fatto che modernizzare oggi vuol dire essenzialmente competere vuol dire mettersi in competizione
La competitività è la vera e unica ragione di vita io vorrei ricordare vorrei che la Confindustria lo facesse come slogan suo competere
Se non ci compete non solo non si va avanti ma le più o meno lentamente si torni indietro e si sparisce contendere vuol dire migliorarsi vuol dire cambiare
Vuol dire sapere e volere cambiare sapere che ogni momento della vita ogni giorno della vita c'è un qualche cosa di nuovo che si possa fare
Io mi ricordo che in FIAT quando avevo dovuti introdurre i problemi della qualità del prodotto avevo lanciato lo slogan me per cui la qualità del Po
Facevamo automobili ma mettiamo un esempio più banale non è vero che esiste un assoluto una matita la qualità della matita arrivata a un certo punto non si può migliorare no detto la qualità è un miglioramento continuo io ogni giorno c'è qualcosa che si possono fare di più e non c'è non c'è mai un tetto oltre il quale non si possa andare e così vale per la competitività e così vale per le riforme quindi occorre assolutamente muoversi con una mentalità che purtroppo ancora oggi non abbiamo e che mi auguro che nella prossima legislatura il golf uno che la maggioranza che avrà avuto la la la la vittoria appunto si possa effettivamente mo'una noi ci lamentiamo molto per quanto riguarda i problemi
Della comunità europea nel senso che lui
Il mi accusa mi hanno accusato molto nel passato perché io criticavo non tanto il raggiungimento la necessità del raggiungimi cioè dalla moneta unica ma criticato il modo come era stata raggiunta quel sapore teutonica ecco adesso qualche volta mi dicono una e ci sono cosiddetti ancora leggiamo sui giornali ho detto da qualcuno i nostalgici dalla moneta debole ma viva Dio ragazzi ma pensate Conventino che per esempio o io parlo per me voglio dire degli altri con cui gli ha associano se io fossi uno stadio dalla moneta debole sarei contentissimo del
L'Euro perché più debole del
L'europa che ha perso il
Persi sono di tipo diverso io se sono nostalgico nostalgico di un Paese che viva dio dimostri di essere un Paese con tutte le sue qualità che abbiamo aggirando Avanti che abbia voglia di muoversi io spessissimo sono anni sono stati il primo che ho portato i miei additato l'esempio della penisola iberica in particolare della Spagna per quello che questo Paese ESE che partiva ancora più indietro di noi interno
Militi progresso del paese di disoccupazione dico oggi ha potuto raggiungere e che sta raggiungendo quindi allora in questo caso mai che noi sentiamo de de della mossa rischia se qui dicevo un
La nostra via Basento per un Paese evitare uno con la mia vita Rizzato ha sostenuta che non sia accusata quando si fanno le cose nell'interesse delle aziende come noi proponiamo come il sistema confindustriale propugna di dire che facciamo questo ne il nostro né i nostri interessi e poi quando si parla di interessi volevo ripete spesso no la prole interessi viene equivocata e nel ma indice fanno i
I loro interessi dicendo l'interesse facendo come sinonimo di profitto allora questi signori vengano a spiegarmi quando innaturale si è mai vista un'azienda che sopravvive
Senza profitti un'azienda senza profitti è un'azienda che evidentemente non non solo non progredisce ma che è destinata a morire quindi il profitto non è un peccato non
Lina anche coloro che nel nostro Paese provengono dalla cultura marxista considerano il profitto peccato non al l'Alda alla pari di una cultura cattolica deteriore
Ore che considera appunto questo può limitarsi del profitto limitate ma ben vengano i profitti noi quindi dobbiamo parlare di interessi veri gli interessi veri che sono la competitività la salute del sistema economico e allora è questa la ragione per cui dobbiamo essere tutti vicini al nostro presidente del giovane presidente confederale
Perché la Confindustria non può sfuggire alle sue le sentenze responsabilità e si devi fare parte attiva all'l'obbligo di farsi partire perché quando invoca sensibilità e applicazioni alle necessità del Paese citando fatti e problemi il richiamo all'attenzione sollecita interventi non deve
Essere sbeffeggiata o considerata alla pari di coloro che vogliono approfittarsi di una qualche situazione se la Confindustria non ponesse continuamente
Di fronte alle classi politiche che hanno la responsabilità del governo di fronte alle il loro responsabilità verrebbe meno ai suoi
I compiti istituzionali al suo ruolo sociale al suo ruolo politico alle sue funzioni io credo che noi dobbiamo sempre pensare qui non vogliamo essere nel rischiare di essere come Confindustria un'istituzione in crisi viva Dio in questo Paese in crisi ce ne sono già troppe e la Confindustria e viva e vitale e di e deve esercitare quella funzione benefica e proficua che gli che Lalli associati appunto affidato alla Confindustria stessa
Quando si parla di decisioni ricordiamoci io ogni decisione resa significa Scelta e che quindi ce ne sono tante altre ipotesi rispetta la decisione presa che non sono state prese in considerazione allora il
La la la come noi decidiamo nelle aziende così anche in politica non si può accedere alla logica dei blocchi dei vigili contrapposti alla paura
Dura il certo D'Alema ci ha ricordato oggi che per la classe politica il consenso dell'elemento primaria quella cui devono guardare ma non si può sacrificare l'ottenimento del consenso sacrificando gli interessi del sì
Oggi
José qui avevo scritto che sia la senz'l'azione di essere già in campagna elettorale non è una sensazione siamo già in campagna elettorale e potrebbe essere anche un bene è questa qua anche se sarà una campagna elettorale lunga perché potrebbe essere l'occasione per rivitalizzare un confronto autentico fra forze politiche che si battono e ma che si battono a beneficio del Paese parlo quindi di idee di programmi e non di polemiche oggi accusa farlo in particolare che dobbiamo spingere perché la le parti politiche che si confrontano in questa campagna e per arrivare alle elezioni farli in gli impegni di impegni sulle cose da fare parlo sui tempi cui Moggi con cui quelle cose dovrebbero essere fatte parlino quindi assumano le responsabilità non parlino di promesse ma parlo di cose concrete e quindi dobbiamo spingerli dobbiamo
Quasi al limite dalla brutalizzato Simone dobbiamo obbligarli a fare questo tuttavia da quello che appare da questi primi giorni
Mi la qualità della lotta politica che si sta innestando non sembra dare che risposte purtroppo sconsolante è rischiamo presidia dei
Davanti a noi molti mesi prima di arrivare alle elezioni fatti di parole di sole parole con poche decisioni tant'
Ieri inviti e nessuna delle iniziative attese soprattutto di assunzioni di responsabilità e di programmi da fare mamma io credo proprio che
L'Italia gli italiani
Non meritano questo e allora vorrei chiudere proprio con le parole vorrei leggere le parole del vostro presidente del presidente dei giovani ha chiuso stamattina Stam la oggi pomeriggio la sua relazione Dish sento noi giovani imprenditori non rimarremo silenzio
Sui ad osservare con rassegnazione Lina
Grazia e l'inconcludenza della nostra classe politica noi vogliamo fare e faremo la nostra parte ecco cari amici cari giovani queste all'impegno perché la colpì due ha bisogno di voi e il Paese ha bisogno di voi Roma vicenda la Confindustria e quindici attende un compito e quindi vi faccio insieme al vostro presidente tantissimi auguri
Ad appuntamenti no nella seconda giornata del convegno buona serata
Qui qui
Quanto qua quindi
Qui qui
Qui qui qui qui qui quest'qui quindi questo qui
Quella
Quanto quest'
Qui quindi quanto qui quattro quattro
Qui
Qua quanto quanto quindi quanto quanto
Quest'qui qui qui qui qui qui
Qui questo quindi qui quindi quindi qui qui qui quindi
Qui quanto quindi
Qui
Questi qui qui quanto
Quindi qui
Quindi quanto quindi qui qui
Qui quel quel qui qui qui
Quindi qui quindi quindi
Quindi qui qui qui questo quanto qui quindi qui quanto qui
Qua quindi
Quanto qui qui quindi questo quella qui
Qui quanto qui qui quindi
Quindi qui quindi questo questi quel
Qua qui quanto qua
Qui