"Ideologie professioni e tecniche nel periodo fascista"

Cioè l'armata dei lavori del nostro convegno le due sedute di ieri sono state dedicate alla cultura dei ceti socio professionali con una serie
Di aveva azioni estremamente stimolante che avrebbero dovuto sollevare un dibattito che viceversa almeno ieri non c'è stato e che speriamo ci sia oggi
Oggi
Titolo apparentemente più circoscritto il caso di Mila no cioè a spetti di una è alta locale è chiaro comunque che nessuno
Intende pagando Emiliano con Nostalgia un locale stecca crepuscolare Emiliano con il ministro della capitale morale proprio negli anni venti c'era mani mette eccetera diceva che mi annoia la locomotiva sbuffando tutte della penisola treno nessuno di noi credo
Intenda seguire questo viceversa Milanello
Diventa un po'l'esperienza attesta l'occasione problematica dell'accusato di riferimento spesso in alternativa molto meno
In integrazione con la capitale Milano quindi oggi come il luogo mondo delle luoghi deputati a risultare il passato nello stesso periodo l'incolumità si svolgono non poche delle vicende tra le due guerre che sono oggetto del che l'azione di stamane in uno dei racconti delle avventure milanese di Massimo Bontempelli dieci definita proprio Milano come la grande officina negozio Emporio Bazza caravanserraglio di qualunque Igea
In questo spirito che prendiamo Milano come teste periodo lo studio non sono delle vicende culturali in mappe un'analisi delle professioni e delle tecniche
Nel periodo fascista dico è stata città in cui se vi ricordate Carlo Emilio Gadda faceva dichiara alla data del jazz a che quando sceglie a Milano
Non si può mai vista creava medici addirittura non posso stare senza fare niente neanche al monumentale
Prima di iniziare comunque diamo la parola più apportarci il saluto a allora presidente della Commissione Consiliare di cultura del Comune di Milano
A Guido Aghina che come sapete è stato anche per anni l'assessore alla cultura del Comune dominano e quindi ha seguito Lai gestazione la preparazione di questo nostro collega prego
Grazie
Presidente
Cari amici signore e signori è per me
Motivo di orgoglio apre i lavori proprio oggi
Dove vedo all'ordine del giorno come ci ha riprovato il presidente temi che riguardano sia il periodo fascista perché riguardano in particolare la nostra Milano
Ho letto questa mattina sul Corriere della Sera che ieri c'è stata una buona partecipazione di giovani e di studenti e credo che questo sia estremamente consolante auguriamoci che anche oggi e domani qualche scolaresca sia presente
Perché non voglio certo rubare qui il lavoro ai relatori agli studiosi che qui ringrazio per la loro scienza così come vi ringrazio gli amici dell'Istituto Lombardo per la storia movimento liberazione unitaria e gli amici
Delle civiche raccolte storiche dicevo non voglio certo rubare il lavoro ai relatori coloro i quali hanno approfondito e studiato i temi in oggetto ma mi limito e con questo
Auguro buon lavoro al convegno mi rimetto rammentare come gli anni considerati gli anni in particolare in cui il fascismo era vincente o comunque organizzatore ben presente sono anni molto diversi rispetto a quelli del fascismo disperato del fascismo
Del quale spesso i giovani hanno un'immagine limitata nel senso che ritengono che il fascismo si è facilmente identificabile perché vuol dire con
Il teschio Coldiretti stivali chiodati voglio dire il filo spinato vuol dire
Guerra e morte fascismo vissuto anche al questo giorno stagioni apparentemente molto più felici apparentemente circondato da vastissimo consenso credo essenziale fondamentale che i giovani sappiano distinguere il fascismo anche quando esso si presenta sotto spetti apparentemente ben organizzati apparentemente felici addirittura credo che questo sia uno dei doveri che la nostra generazione ha nei confronti di quei giorni che proprio in questi giorni si affacciano alla vita politica si affaccerà alla partecipazione e mi riferisco ai cortei di ragazzi che giustamente chiedono più scuole
Bisogna che stiano molto attenti perché più scuole
Come emerge da probabilmente da qualcuno delle relazioni più scuole poteva darle anche il fascismo non per questo diventando diverso fondamentalmente da quello che con questa modesta considerazione
Vi ringrazio di avere evitato questa mattina auguro a tutti buon lavoro
Grazie al presidente Aghina se manteniamo la
Perfetta cronologica
Dei venti minuti venticinque minuti in cui ogni nell'atto riusciamo anche ad aprire un dibattito la prima la relazione su la federazione del Partito nazionale fascista
A Milano è del progresso Luigi Ganapini che insegna alle università di Trieste il Colle indicazioni
Del colleghi semplicemente pecche alcuni giovani ieri sentivo che chiedevano qualche indicazione relativa a ciascuno relatore prego Ganapini
Io così per amor di patria
Per gratitudine all'ente finanziatore di questo convegno per deferenza anche al presidente della Commissione del comune dovrei dire qualcosa di grande o almeno qualcosa di terribile sulla Milano fascista
Però purtroppo malgrado le aspettative che proprio le citazioni di Colombo poco fa
Avrebbero possono suscitare
Da Milano fascista il Partito nazionale fascista Milano divano un livello molto più modesto di quello che noi ci aspetteremo
C'è un romanzo di Filippo Tommaso Marinetti che fu pubblicato solo nel sessantanove ma fu gettato tra l'autunno del quarantatré e quindi l'estate quarantaquattro a Venezia prima che Marinetti ritornato dalla Russia morisse
Che ha un titolo e una conclusione che sono estremamente significative che mi servono per introdurre uno dei due temi che caratterizzano la vita della federazione fascista milanese
Il titolo della Grande Milano tradizionaliste futurista la conclusione e la relazione
Di dal podestà di Milano Piero Parini potestà e capo provincia che nel marzo del quarantaquattro annuncia
Appunto nella relazione al bilancio comunale di avere conseguito insuccesso
Nel raccogliere un miliardo del presso i cittadini un miliardo raccolto presso la piccola e media borghesia milanese presso i piccoli risparmiatori
Un miliardo che testimonia quindi che persino nel marzo del quarantaquattro subito dopo le grandi scioperi operai
La piccola e media borghesia milanese risposta a concedere fiducia al fascismo a un tipo di fascismo particolare quello di Muti il Parini
Parini si presenta come il custode delle tradizioni municipali di Milano elogia gli amministratori passati della città di qualunque colorazione politica siano stati quindi elogia anche
Le le le amministrazioni socialiste prebellica purché appunto milanesi
Ecco queste questo riferimento a Parini e il titolo secondo me sono significativi testimoniano una aderenza di una mitica una piccola e media borghesia al fascismo
Che è dato dalla passione per la piccola e patria
è un tema che nel fascismo milanesi in tutta la sua propaganda su apparati ideologico eccetera accorre ovviamente in modo molto ricco
Ed è un tema che forse allora varrebbe la pena a mio modo di vedere di approfondire anche in diverse sedi per vedere quale rapporto tra la grande patria e la piccola patria nell'ideologia e anche nella prassi politica
Per il del fascismo
Per Milano questo questa attenzione ai ceti medi
Un dato costante della politica del fascismo anche se il fascismo milanese credo che questo sia da parte nostra che io attenderei imporsi saltare solo accennare molto brevemente
Fascismo milanese a vantava delle origini operaie populiste il la figura del federale Giampaoli che defenestrato del ventotto ventinove da Starace
E il
Che il creatore delle dei fiduciari di fabbrica una figura che resta a lungo nella memoria del fascismo milanese
Dopo la defenestrazione Giampaoli sembra quasi che il fascismo certi di coltivare in modo particolare un'immagine tranquilla e rassicurante emarginando continuamente i gruppi fascisti gruppi squadristi
Nulla di nuovo nel nel panorama nazionale intendiamoci
Interessante c'è casomai il
Il contesto generale dell'attività pratica della federazione fascista
Così viene sviluppando in questi anni
Io ho utilizzato per questa parte un sondaggio relativo a Milano sui fondi segnalati da Martinelli pochi mesi fa non molti mesi fa
Sul passato e presente i servizi amministrativi e il PM ed a questo risulta un'attività del Partito nazionale fascista
Che si va espandendo in misura non indifferente continuamente soprattutto sul piano assistenziale fino a quando nel trentasette gran parte delle delle delle opere assistenziali passano all'Ente Comunale di Assistenza e quindi intervengono il prefetto e gli organi comunali
Fino a quel momento però il federale gestisce addirittura senza nemmeno nominare una commissione che pure era prevista dal Direttorio il PM F gestisce i fondi per la beneficenza fondi che sembrano considerevoli almeno in relazione al totale del bilancio della federazione
E il numero degli assistiti da questa assistenza e davvero impressionante
Un dato nel trentasei sono duecentosessantasei mila gli assistiti
E una città come in una città come Milano e provincia non era una cifra indifferente però più che ad esaminare poi se uno va a esaminare la sostanza di questi interventi
Ci sono dati sul tipo di di aiuti che vengono fornite ci si accorge che più che attività di assistenziale è un'attività caritativa
Matita che in attività caritativa sul piano spicciolo vengono distribuite Farina Biancheri riso farina gialla un po'di carne e via via no piccole piccole dosi di queste di Dini beni di consumo
Qualche migliaio di paia di scarpe non si va molto molto al di là tutto questo quindi configura un intervento massiccio dal punto di vista generale ma in realtà estremamente frammentato frammentato e così non privo di riguardi c'è una gustosa
Kronecker sul settimanale della federazione fascista milanese il popolo di Lombardia che illustra l'attività di un posto di ristoro
In descrivendo l'attività in questo posto ristoro che serviva una sostanziosa minestra e il pane ai poveretti della città viene fatto notare che però a chi è caduto dal sommo della fortuna
Alla fame il fascicolo milanese con squisita sensibilità non riserva questo pasto destinato ai paria della società Mate dei buoni per andare nei ristoranti cittadini
Anche questo è un piccolo trucco sono piccole notazioni su cui è necessario lavorare per superare l'impressione di piattezza della propaganda fascista che danno però il senso del cura col quale il fascismo
Pur quando si proclama populista e demagogico
Pur con in mezzo a questi accenti corre sempre un mostrato e che tipico della popolazione il momento forse più più interessante più età cioè a questo punto di vista e dato dagli anni tra il trenta e il trentatré quando dal popolo di Lombardia sta come direttore quel Carlo Ravasio personaggio di mini imminente per il del giornalismo italiano dei cui cui ha accennato ieri anche Isnenghi
Chi Ravasio sembra molto preoccupato dibattere su questi temi della di Milano e della grande Milano sollecita per esempio
La la nascita di un'industria cinematografica nazionale a Milano sostenendo che Milano sempre avuto fantasia cultura sufficiente per far nascere
Appunto queste questa industria
Si preoccupa di battere sulla necessità di costruire un'arte del regime
Però devo dire che Ravasio sul piano della propaganda fascista per fascismo resta un un isolato a cui segue parenti che una creatura di Starace e parenti
Complessivamente in voli chiarisce
Si tratta sempre di cose molto relative involgarito c'è anche il discorso spedire culturale di Ravasio e del popolo di Lombardia
Malgrado appunto il l'impressione di una rottura tra il trentatré e il quaranta e malgrado il peggioramento dei rapporti tra il fascismo e la borghesia si verifica negli anni quarantuno quarantadue
In cui il fascismo milanese batte con insistenza su temi che anticipano con grandissima chiarezza i temi socializzate ricitare Repubblica sociale
E proprio in questi anni cominciano a emergere i nomi come Aldo Resega che sarà com'è noto ucciso la lega come Vincenzo Costa che sarà federale di Milano
Tra il quarantaquattro e quarantacinque comunque Lazzari che sarà il direttore del del fascino
Il giornale repubblichino di Milano che peraltro aveva già anticipato questo nome
Intanto il popolo di Lombardia in il fascio appunto nel quarantadue e sarà protagonista come direttore del fascio di quella polemica contro Giovanni Gentile di cui ha parlato Canfora nel suo libro ora il questo fascicolo sto ultimo fascismo milanese così populista e demagogico e violento e antiborghese
Anticipa nettamente sia nei temi sia nelle personalità il la Repubblica sociale e quindi tra Marinetti che ci parla della grande Milano futurista scusate tradizionaliste futurista che il il il prefetto Parini che tiene che tiene tanto cari ceti medi della città tanto ad assicurarsene l'appoggio finanziario che in quei tempi non era poco e lo squadrismo milanese c'è un parallelismo che corre con grande precisione Morante per tutti gli anni
Dal trenta direi al quarantacinque senza soluzione di continuità e una dialettica che si regge in un equilibrio precario e che ha numerosi punti di incrinatura
Il momento di rotture sempre rappresentato appunto dagli squadristi queste squadristi sono connotati nella retorica locale del fascismo milanese sono costate come rappresentanti di una base operaia e popolare
Ammesso pure che Giampaoli avesse davvero potuto penetrare tra gli operai della cintura milanese bisogna in realtà riflettere che negli anni trenta la ristrutturazione urbanistiche di Milano su cui esistono forse le opere più puntuale visto che Milano non è stata molto studiata e non è detto che sia poi un male
E il
La ristrutturazione urbanistica di Milano muta profondamente come sottolinea anche Anna Treves lo dico solo perché in sala intendiamoci
Stradine anche Anna Treves muta profondamente anche i caratteri della popolazione milanese Limonta per la forza dell'immigrazione il muta anche per la distribuzione all'in nei quartieri Helmut anche per il ingrossamento di quei settori di addetti al terziario che finiscono per riempire il centro cittadino
è difficile pensare che
Soprattutto al trentacinque in poi le memorie per il del fascismo delle origini siano tanto forti accattivare gli squadristi le simpatie per per gli operai tra gli operai
Tanto più che questa specie quelle stesse provvidenze che vi ho già cercato di definire in termini prima sinteticamente come assai Jesi singolarmente non erano certo fatte per
Per affascinare chi veniva da un da una situazione di povertà del delle campagne si trovava spalle strato in una situazione ancora peggiore nelle città ma non solo questa
Questa carità del partito fascista che era pagata direttamente gli operai gli operai lo sapevano benissimo c'è una lettera ai parenti a Starace il quale dice che molti operai
Si rifiutano di pagare il loro contributo all'ECA complici i padroni
Perché sono spesso lavoranti a tempo ridotto valore chiedono i padroni di non pagare il loro contributo che è chiaro che questa base operaia non poteva non sapere
Che quella scarse quelle scarso provvidenze che le venivano in maniche che erano poi pagate da essa States
E questo è un
Un elemento che a mio modo di vedere bisogna tenere ben fermo per collocare in una giusta prospettiva questo rapporto con tra io lo squadrismo e la sua base operaia
Resta
Il rapporto appunto con la Milano dei ceti medio borghesi
A me pare che tornando alla citazione iniziale e su questo concludendo esperanto di meritarmi i pregi eccede Gentile Lotito professor Colombo adattare che titolo e del teller Manzoni Marinetti la grande Milano tradizionaliste futurista sia in qualche modo significativo significativo perché questo titolo fa da sfondo in realtà una vicenda autobiografica
è una vicenda assolutamente personale
E questo senza forzare troppo i termini del discorso e poi magari sul piano disperate che per l'analisi e la critica letteraria potrebbe procurarci dei guai
Però questo mi sembra significativo del ruolo che il Partito nazionale fascista svolge Milano un ruolo che passa al di sotto di tutti i centri del potere i centri decisivi sui quali mi ci aspetteremmo ti assistere a lotte furibonde a scontrini significativi e importanti si preoccupa unicamente di garantirsi l'apporto di tutti i gruppi sociali che sono da una parte con gli squadristi costantemente tenuti a mio modo di vedere non non casualmente tenuti al margine come arma di estrema riserva
Ritorna sempre il mito tra terza e la quarta intorno data e via dicendo ritorna sempre il mito del noi andremo a Roma a rimettere a posto le cose da una parte e dall'altra la rassicurazione la lusinga di questa di questa base
Medio e piccolo borghese contro i punti di rottura e punti di rottura e sono si sono indicati
Direi che fin banale dagli scontri tra i federali prefetti
I federali Milano troppo Giampaoli fino al quarantatré sono ben sette di cui uno appunto parenti che ci sta tra il trentatré e il trentanove gli altri sono prima un certo Franco Cotti in un avvocato figlio di un generale un personaggio curioso che nei suoi discorsi aveva un tono opposte ritornava quanto la sera uno va a letto e fa l'esame di coscienza eccetera eccetera
è un è un topos che secondo me illumina livello politico e culturale dell'uomo che in effetti viene buttato via perché mi pare avesse Rizzato le camicie nere a scontrarsi con la polizia quando viene Mussolini a Milano a fare un discorso
E il prefetto e con questo intra in Berlusconi in una rotta di collisione col prefetto e sia lui che il prefetto che in questo caso è uno di carriera
Tengono pochi pochi mesi dopo sollevati dall'incarico mi viene destinato ad altre ad altre federazioni e fallisce anche lì
Nel trentatré c'è un informatori di polizia che nota nel del Milano e destinata ad a vere federali di secondo piano e questo è sicuramente vero perché di secondo piano assolutamente insussistente rappresentante di commercio seniore Erminio Brusa
Che regge la federazione dei due anni successivi poi c'è il lungo intervallo dei parenti
Per l'itinerante un ex
Un ex Giampaoli hanno anziani dice di Ciampa ogni ma quando venne Starace mirano a fare l'inchiesta Luigi tre di Giampaoli passò a Starace le prove bell'ambientino
Le prove del della corruzione Giampaoli e questo permise a Starace ritirare Giampaolo Giampaoli premio parenti mandandolo prima la
Prego una zampa scusate Starace premio
Parenti prima mandandolo presso industrie private poi ma mettendolo a capo dell'Opera Nazionale dopolavoro che qui con una carriera proprio Scarano starcene parenti passa direttamente poi alla federazione milanese
Del trentanove succede Luigi Emanuele Gian turco che anche mi squadrista sono tutti squadristi federali di Milano e tre osservazioni che faceva nella sua bella relazione
Sulla scusate palla sul palco sulla professionalità politica sono perfettamente aderenti a a Milano anche questi sono giovani sono tutti squadristi sono nati alla politica con l'intervento
L'unico appunto che avesse fatto un'esperienza sindacalista era stato Giampaolo degli altri vengono particolare Cottini che appunto era figlio di un generale per esperienza nazionalista
Mi chiamano regia in turco
Anche due uno squadrista rimane anche lui un paio d'anni viene sostituito da un vivace rampollo delle covate nuove Andrea Ippolito che era stato capo dei Cuffaro Milano
E che viene poi sostituito il apre rigiro in tempo per due personaggi noti incolore dell'altro perché Ippolito chiede o viene mandato al fronte
La fine di questo e su questi federali tre vengono anzi due vengono sostituiti uno appunto l'ho già citato Ippolito l'altro Gian turco per scontri con il prefetto
E un terzo che pure è il più rilevante parenti a col prefetto che marziali che è noto agli amici fiorentini tristemente noto come combattente organizzatore delle squadre fasciste quindi non era un prefetto di Corriere proprio per il problema del come si comportano gli squadristi
Ma e sempre esisterà una logica per cui federale non può non lusingare lo squadrismo non può in un non coccolarlo non può frequentare il codino può ostentare la grinta dello squadrista della prima ora e per questo essere costretto continuamente a scontrarsi con il prefetto e questo tipo di scontri che risiede la la ragione della crisi che Travaglio il partito fascista
A Milano tra il quarantuno e il quarantatré negli anni duri della guerra quando l'inefficienza del partito che si rivela nella mini
Nel nell'amministrazione delle risorse alimentari nella nona e nella impossibilità di difendere la citare i bombardamenti aerei perché i i rifugi sono inadeguati partito non è in grado partito aveva gestire queste cose e curarle non è in grado
Che sia di renderle efficienti
Su questi temi la il consenso l'opinione piccola e media borghesia milanese sembra sfaldarsi e ci sono numerosi episodi di
Così persone di i gruppi che preconizzava apertamente una sorta di venticinque luglio
Un piccolo episodio di cui è appunto protagonista Andrea Ippolito ex capo dei GIP nel quarantuno come celebrazione di Arnaldo Mussolini il federale Ippolito lancia il saluto al Duce Maometto e non si sa perché il saluto Arre
Allora uno studente lancia il saluto al re e la platea applaude soprattutto agli universitari
Questo è il il segno di un di uno scontento che invaderà Koné
Conosciamo oramai pene attraversa tutte le storie l'intero Paese che porterà al venticinque luglio operazione sicuramente diverti c'è ma quasi come dire preconizzato la sperata proprio da quei ceti medi che il fascismo aveva blandito fino in fondo
E tuttavia la capacità del fascismo di reggere il consenso di questi ceti Walter Chiari questa stessa crisi e appunto che Successo di Piero Parini né una palmare documentazione
Grazie a Ganapini la cui relazione come avete visto è anche stata felicemente complementare a quanto o a una parte di quanto palla ha detto ieri grazie anche pecche piena non avvenire
Letto ogni relazione detta sempre milioni che ogni relazione letta
E poi il resto sempre convinto di una tesi vedo in sala sia accurato ceri
Ganci e c'è un nostro collega che diceva che ogni relazione che dura la metà è sempre bella il doppio Ganapini ce ne ha dato la dimostrazione
Sia di buon auspicio adesso alla relazione de Lorenzo osannanti
Dell'università Cattolica che svolge la relazione sul tema le facoltà di Scienze politiche della Cattolica e di Pavia
Non so se potrò rispettare l'auspicio di Beonio Brocchieri
Cercherò di rispettare color rosso Colombo sulla cercare di non leggere interamente la relazione
Perché si dicono inutili le facoltà di Scienze politiche si domandava Libero lenti sulle pagine dello Stato moderno
Agli inizi del quarantasei
Ora nel novembre del quarantacinque sente
Senta è collegato
Nel novembre del quarantacinque una circolare del ministro De Ruggiero poi confermata da arancio Ruiz
Sembrava aver decretato la morte per rapida asfissia di tutte le facoltà di Scienze politiche vietando le nuove immatricolazioni alla fatale facoltà
Anche Omodeo in un articolo apparso sul Corriere d'Informazione
Del venti dicembre quarantacinque
Aveva ribadito l'inutilità delle Facoltà di Scienze Politiche
Ma Modeo osserva Valenti
Non aveva fatto motivato le ragioni del suo convincimento e per cercare di comprenderlo occorreva allora procedere per via di Ponte sul fra le ipotesi possibili due sembravano lenti soprattutto verosimili
La prima che le facoltà di Scienze politiche venissero considerati inutili poi che erano state create dal fascismo
La seconda che si volesse abolire perché in esse si erano annidati professori fascisti ed erano stati insegnate materie fasciste
La prima ipotesi a Libero lenti appariva inconsistente
Scriveva a parte il fatto che da circa sessant'anni di a Firenze una facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri
Si può lecitamente domandare se è opportuno abolire tutto quanto creato sotto il fascismo
La seconda ipotesi appariva invece smentita da una constatazione assai facile e poteva essere liquidata come fece lenti con una sala ci battuta
I professori che per il femminismo si chiamano fascisti invece che asini si annidavano e non si annidano forse ancora in tutte le facoltà nessuno escluso
E però che le facoltà di Scienze politico politiche recassero impressa sin dalla nascita
Perché porta sull'impresso il marchio dell'ideologia fascista era negli anni dell'immediato dopoguerra una convinzione assai diffusa e tenace soprattutto perché era stata avvalorate consolidata dalla propaganda dell'intero ventennio
Carlo Emilio Ferri uno dei massimi fra i corporativismi dell'età fascista che sarà poi preside della facoltà di Scienze politiche
Sin dal ventisette aveva sottolineato come l'origine dalla facoltà coincidesse e per la coincidenza non casuale nei superficiale con l'avvento al potere del fascismo
E osservando come i programmi di studio di questa facoltà dovessero risultare funzionali ai problemi posti con le sue parole dalla organizzazione di Stato nella sua trasformazione attuale
Aveva auspicato che le scuole le facoltà di Scienze politiche riuscissero diventare non solamente un organo scolastico ma anche un organo vivente nella vita del nuovo Stato italiano
Del resto il rettore dell'unicità di Pavia professor Ottorino Rossi
Nel discorso per l'inaugurazione della facoltà di Scienze politiche tenuto il quindici novembre del ventisei subito dopo aver indicato con una certa magniloquenza che il compito precipuo della nuova facoltà
Consisteva appunto nella formazione di uomini che sentano compassione che vi Brino nei contatti con la vita interna di destra italiana mente cioè in quest'ora fa cistica mente
Aveva richiamato la responsabilità morale dei componenti della facoltà di Scienze politiche che è grande e grave
Per il delicato compito per i sacrifici che ha lo scopo di istituirla hanno fatto il Comune la Provincia
Appoggiati da qualche ente cittadino come il Collegio Borromeo la Banca Popolare il Cappelli Fitch pavese soprattutto per la promessa fatta al Duce che ne approva il programma e ne volle l'attuazione di farne strumento di diffusione del pensiero italiano e di difesa delle fortune del Paese
In realtà
Appena si cominci a guardare più da vicino il sistema organizzativo ed il funzionamento concreto delle Facoltà di Scienze Politiche
Subito ci si accorge come la corrispondenza tra questi ordinamenti universitari e i progetti di cosiddetta innovazione culturale ideologica predisposti dal regime
Risulti molto più fittizia che reale
Non solo
Dietro il paravento di una ideologizzazione crescente degli studi di scienze politiche
Facile infatti avvertire la salvaguardia gelosa di un'autonomia delle discipline politiche
Un'autonomia che perseguita con tenacia
Testimonia il rifiuto di sostituire all'antico principio della separazione fra ideologia e scienza il nuovo dogma di una stretta collaborazione o peggio di un'ambigua compenetrazione tra scienza e politica
Ed è proprio questo io credo un aspetto che costituisce uno dei primi risultati forse fra i più significativi della ricerca condotta dal professor Arturo Colombo e da me
Se infatti dall'analisi delle riviste culturali e di opinione
Le riviste del periodo fascista ma forse ancor più delle riviste apparse a cavallo fra Otto e Novecento
Sono stati forniti i contributi importanti per ricostruire le variazioni e per indicare le principali trasformazioni della cosiddetta cultura politica italiana
Un'indagine sistematica delle facoltà e soprattutto delle riviste accademiche
Può forse portare una aiuto decisivo decisivo non solo per chiarire il ruolo del Cetto dei professori universitari
Ma anche e soprattutto per comprendere dove e perché la cultura politica italiana presenti una singolare ma non inspiegabile invarianza
E cioè una divaricazione crescente dagli schermi ufficiali questa cultura schemi in cui è forte anche in campo cattolico la cultura dello Stato in tal senso il fascismo
A mio avviso il fascino stato un attico gestisce soltanto l'esistente
I vari Casone fra questi schemi ufficiali e un'attività scientifico accademica
Che soprattutto nelle discipline politico sociali
E proprio perché queste discipline si fondano su canoni metodologici di tipo classificatorio ancor prima Conti ancor prima che concettualizzare anche di netta matrice positivista
Sono protese a una relativizzazione se non addirittura una contestazione della centralità dello Stato all'interno dalla politica moderna
Certo
Ci fu fu imponente ed ebbe Successo la penetrazione fascista nell'accademico ma ci fu anche chi va spiegata da resistenza a questo processo la difesa dell'autonomia dell'università
Proprio in virtù dello statuto epistemologico della storia e delle tradizioni di queste discipline
Allorché la facoltà di Scienze politiche di Pavia viene inaugurata il quindici novembre del ventisei sembra ormai concluso il lungo e tormentato periodo di progetti che avevano mirato a costituire un campo autonomo di studi universitari politico-amministrativi
E che erano stati aspramente contrastati e regolarmente sconfitti predominanti circoli accademici e burocratici basti qui ricordare come precedenti illustri l'auspicio di Romagnosi
Per un istituto politico o il Progetto di Cattaneo per una facoltà amministrativa quanti progetti di Miss Italia e dello stesso Casati
Del ventiquattro quindi già all'indomani della riforma gentiliana
A Padova e nella stessa Pavia erano nate scuole di Scienze Politiche sociali mentre a Roma era sorta una scuola di scienze politiche subito trasformata l'anno successivo in facoltà
Inoltre dopo che era stato provato sempre il venticinque lo statuto di istituto superiore vivere libero del Cesare Alfieri di Firenze
Viene istituita presso l'onestà Cattolica di Milano del ventisei la scuola di scienze politiche economiche sociali
Nel biennio successivo infine tengono aperti i corsi di laurea in Scienze politico amministrative o politico sociali a Bari Genova Palermo Torino Napoli e viene fondata a Perugia la facoltà fascista licenze politiche
Tra queste scuole facoltà che cominciano a fiorire con rapida successione e che però dietro l'apparente uniformità di un modello di studi imperniato sulle materie politico-amministrative già lascia intravvedere una netta e significativa frattura fra le discipline propriamente giuridiche e quelle più squisitamente storico politiche
La facoltà di Pavia sembra subito caratterizzarsi per l'ordinamento di studi il cui scopo fondamentale consisteva appunto per dirla con le parole di Ferri nel formare quella classe dirigente che rimane al di fuori delle gerarchie burocratiche
Gli studi si articolano in due bienni di cui secondo ripartito in una sezione politico-diplomatica e in una sezione politico-amministrativa
Alla facoltà sono ammessi tra istituti speciali
L'Istituto di politica economica che come recita lo statuto deve studiare i problemi della geografia dell'economia e delle finanze internazionali oltre che i problemi relativi alle colonie l'istituto di diritto pubblico e soprattutto l'Istituto di politica estera che avrà frequenti e solidi rapporti con l'ISPI qui fra poco ci parlerà Angela Montenegro
A Pavia come del resto alla Cattolica di Milano il numero degli studenti
Beh relativamente modesto e ancor più modesto il numero dei laureati qualche esempio
Gli studenti iscritti a Pavia che nell'anno accademico ventisei ventisette ammontano per i quattro anni complessivi di corso a quaranta
Crescono cinquantasette comprendendo i fuoricorso nell'anno accademico trenta e trentuno nel trentatré trentaquattro sono ottantatré centoquattro nel trentasei trentasette e molto interessante anche considerare la composizione socio economica di questi scritti scorrendo gli elenchi degli iscritti Pavia chi si accorge appunto come dominio gli esponenti che da spiegate dell'alta borghesia ma ma come siano tutt'altro che infrequenti anche gli ultimi rappresentanti tra nobiltà lombarda
I laureati a Pavia tre nel ventisei cioè Vittorio Beonio Brocchieri Eraldo Fossati Giambattista Mazzoleni diventeranno significativamente tutte e tre docenti della facoltà
Sono i laureati diciassette nel trenta trentuno ventitré nell'anno accademico trentatré trentaquattro ventiquattro Merano accademico trentotto trentanove
Sin dalle origini e per ragioni del tutto evidenti
Ben diverso rispetto al modello generale proprio degli atenei statali risulta invece la facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica
La scuola di Scienze politiche economiche sociali che verrà trasformata in facoltà soltanto nel trentadue trentatré
E la figlia naturale che la legittima continua trecce di quella facoltà di scienze sociali che Gemelli aveva voluto con forza all'atto stesso della fondazione dell'università ma che non aveva ottenuto il riconoscimento giuridico
Con l'istituzione del ventisei della scuola
L'ambizione già contenute nel criterio ispiratore dell'intera università Cattolica sembra finalmente assumere veste concreta
Come erano interagente gemelli nel discorso per la solenne inaugurazione degli studi che l'otto dicembre ventisei
Se gli atenei tutti gli atenei debbono provvedere alla educazione alla formazione la preparazione della gioventù che domani nelle professioni
Negli impieghi pubblici e privati nelle amministrazioni pubbliche in ogni organismo sociale forniva agli elementi dirigenti della vita sociale la scuola di scienze politiche sembrava corrispondere pienamente a un ideale dice gemelli
Da molti anni coltivato dai cattolici italiani proprio perché l'azione sociale per il cattolico dei nostri tetti nostri tempi un dovere
Nel compiere il quale ebbene che giovani addestrati e lo studio delle discipline economiche politiche e sociali possono coadiuvare l'apostolato sociale che la chiesa sino dei tempi apostolici esercitato
A Pavia come Milano parecchi insegnamenti vengono ricoperti sin dall'inizio da docenti d'Italia
Alla fondazione della facoltà di Scienze politiche di Pavia
Il corpo docente è costituito oltre che dal preside Pietro Vaccari che era stato l'anima nel processo di fondazione
Della facoltà Grasso la potestà di Pavia composta da Emilio prosa Camillo supino Arrigo Solmi Eraldo Fossati Carlo Emilio Ferri Francesco Novelli
Vittorio Beonio Brocchieri
Negli anni successivi
Alla facoltà pavesi insegneranno anche fra gli altri Plinio Fraccaro Rodolfo Mosca
Arnaldo De Valles che sarà preside dopo Vaccari dal trentadue trentatré fino al trentasette trentotto quando punto cara sostituito da Carlo Emilio Ferri Giuseppe Menotti De Francesco Carrà Morandi
Francesco Gorla anti
Alessandro passava intanto per Ettore rotta rotta Libero lenti
La Cattolica
Il corpo docente è composto in gran parte da professori della facoltà di giurisprudenza e comprende inizialmente Lodovico Barassi
Arturo Carlo Jemolo che insegnerà anche il corso di politica Vincenzo Del Giudice Francesco Messineo
Marcello Boldrini che sarà il preside della facoltà da trentacinque trentasei
Detta animi Achille Donato Giannini
Angelo Mauri
Jacopo Mazzei Luigi raggi Mario Rotondi Francesco Rovelli successivamente verranno anche di insegnare Alessandro Pansa passava incontra il Mario Marsili ribelli Attilio carino canina quindi tra i massimi dei corporativistico all'epoca Giuseppe Ugo Papi alpino Uggè Antonio Amorth Mario Alberti Francesco Vito Ballatore Paglieri Amintore Fanfani Francesco cognata sorti Basiglio cialde e a
Ora per entrambe le facoltà
Il momento di massima fascistizzando Silone e i più accentuata strumentalizzazione da parte del regime
Sembra scoccare allo quando vengono tassativamente fissati regio decreto legge del venti giugno trentacinque gli insegnamenti necessari per il conseguimento Della lauree Scienze politiche come del resto per
Tuffi chiedergliela orecchini ogni altre facoltà
Prince momenti fondamentali per il corso di laurea Scienze politiche vengono infatti inclusi non solo il diritto corporativo cioè l'antico diritto del lavoro
Anche l'economia politica corporativa che subirà interessanti e significativi oscillazioni nella denominazione
La storia e politica coloniale e la storia gotica del fascismo
Ogni sementi complementari sono elencati anche l'economia coloniale e la geografia e e troppa Fia coloniale
In realtà
Questo processo di fascisti trazione pur essendo finalizzato a rinsaldare i legami fra il regime la facoltà e soprattutto a rafforzare la funzione primaria attribuita la facoltà nel processo di formazione della classe dirigente
Questa precisazione dicevo non riesce a mascherare e differenze
Fra le manifestazioni ufficiali ed esteriori di sostegno al regime
Il complesso di attività di ricerca che non i frequentemente procede al di fuori degli schemi dell'ideologia dominante e talvolta seppur velatamente in contrasto con essi
Non è casuale a riguardo
Che qual è che si è fin qui interpretata come la massima compromissione con gli obiettivi ideologici del fascismo
Provenga da discipline in cui più forte è l'ambizione l'illusione
Di innovare radicalmente i propri modelli teorici invertendo quel processo di polverizzazione delle scienze politico sociali e giuridiche che si era avviato negli ultimi decenni dell'Ottocento
E cioè licenze giusto pubblicistiche
Volte soprattutto al tentativo di demolire dalle fondamenta il sistema Orlan diano
E soprattutto le scienze economiche protesi a sottrarsi con la costruzione di una nuova sintesi fra economia e politica al dominio del formalismo marginali sta
E ancor meno casuale a ben guardare che la linea di maggior resistenza al processo di fascisti Zazie ore della facoltà si snodi e si renda palese
Soprattutto lungo quel campo di ricerca lo Stato la natura il ruolo dello Stato a cui l'ideologia fascista aveva sin dalle origini attribuite continuava ad attribuire un ruolo di primo piano
Nel progetto di rilegittimazione politica e totale dell'unità statale
Certo il tema della ricongiunzione della Società col con lo Stato per dirla con la formula di Pannunzio al pari del tema della ricomposizione della frattura fra economia e politica
Costituiscono i grandi miti che orientano non pochi dei piani di insegnamento di quegli anni
Eppure quando si vada oggi a riconsiderare con attenzione i programmi di studio le pubblicazioni scientifiche dei docenti gli stessi argomenti di tesi
Non si può non restare meravigliati della frequenza con cui le discipline fondamentali della facoltà di Scienze politiche riuscirono a tecnici Zare
Nel senso antico stesso positivisti con e in un certo modo in un certa misura neutralizzare questi temi ideologici
Al punto che queste discipline allentando progressivamente ogni loro rapporto di strumentalità rispetto agli schemi dominanti finirono non solo col rivelare di essere rimaste per gran parte autonome rispetto al processo di fascisti trazione ma anche con lo scandire le tappe principali e soprattutto col testimoniare le ragioni più profonde della crisi dell'ideologia fascista
Cioè La sette gli anni dunque in cui il regime sembra lo Zenit
Nel corso di dottrina dello Stato tenuto la Giorgio parlatore Palmieri il tema dello Stato fascista è considerato solo al termine di un'ampia analisi dai caratteri generali dello Stato moderno
Mentre l'esame della forma di governo dello Stato fascista piene addirittura demandato in sede di esercitazione
Il corso di storia sempre nello stesso anno il corso di Storia delle dottrine politiche tenuto da Alessandro passava & entre è dedicato all'analisi della filosofia politica medievale del pensiero politico moderno questa seconda parte che si apre con lo studio di Machiavelli e della scuola ragion di Stato viene chiusa dall'esame delle dottrine politiche contemporanee senza alcun richiamo specifico alla dottrina fascista
La lettura dei discorsi di Mussolini viene riservata una esercitazione ammesso al corso di storia e dottrina del fascismo
E però anche nella facoltà di Pavia dove pure l'adesione ai principi del fascismo sembra essere ben maggiore e per motivi del tutto evidenti che non nella facoltà consorella della Cattolica il confronto fra i programmi di insegnamento quelle pubblicazioni scientifiche dei docenti
Lascia subito intravedere come il tasso di ideologizzazione dei corsi alquanto elevato a prima vista ed elevato soprattutto nelle discipline economiche
Segnali in realtà una fascisti trazione più formale che sostanziale più accademica che culturale
Dietro lo schermo dell'ossequio i canoni dell'ideologia fascista
E infatti facile scoprire un lavorìo intellettuale e un'attività di ricerca che proprio perché orientati alla costruzione di nuovi apparenza nuovi modelli teorici
Appaiono poco inclini a una trasmissione e una ripetizione automatica della cultura ufficiale
Così ad esempio se nel corso di storia politica moderna tenuto nell'anno accademico trentaquattro trentacinque da Carlo Morandi si tratta non solo delle origini della guerra libica astratta anche dei problemi politici del Rinascimento gran parte del corso dedicato a questo
Corso ristoro dottrine politiche l'arresto di Vittorio Beonio Brocchieri all'accademico trentotto trentanove si articola in due parti
Riguardanti la prima le dottrine di concordanze dottrine di reazione loro significato logico loro funzione storica e la seconda è la struttura logica dell'idea imperiale lattina
Tema questo del terzo volume e quarantatré del trattato di Ghioni a Brocchieri
Secondo volume uscito nel trentotto e dedicato alla idea di popolo nella coscienza politica di Israele incorrerà subito nelle griglie della censura ancorché Beonio Brocchieri fosse consultore oltre che membro del comitato di direzione
Della rivista dottrina fascista pubblicata qui a Milano
Non per caso del resto le funzioni di diffusione dell'ideologia fascista e di formazione dei giovani fascisti tendono immediatamente a concentrarsi e non di rado ad esaurirsi
Nell'ambito di quell'insegnamento di storia e dottrina del fascismo
Che istituito Pavia come corso libero nel trentaquattro trentacinque e tenuto da Alessandro Monti della Corte
Verrà poi ricoperto da Niccolò Giani direttore di quella rivista dottrina del dottrina fascista la quale appunto pubblicava gli atti che la scuola di mistica fascista
Rivista che nel novembre del trentotto aveva chiesto a potati
La sostituzione del rettore della Bocconi
Cioè che al posto del ebreo
Gustavo Del Vecchio dirà ora un docente il professor Paolo Greco resosi responsabile nel trentasei
Di aver dedicato il suo corso di diritto bancario ad Angelo Sraffa la cui razza scriveva la rivista e quei precedenti politici tutti conoscono
Ed in effetti questa autonomia fattuale
Degli studi politici segnala la crisi di uno dei capisaldi dell'ideologia fascista
Un'autonomia salvaguardata quasi sempre conta sottolinearlo con ricorso al cannone metodologico appunto di matrice positivista della Purità scienza
La crisi del caposaldo dell'ideologia fascista è appunto la crisi del principio di compenetrazione fra la scienza della politica fra l'elaborazione della cultura e la sua diffusione
Quello che viene portato lo scoperto da una tale crisi però non è soltanto il fallimento del disegno ambizioso di una collaborazione organica fra intellettuali e potere e tanto meno il mancato perseguimento dell'obiettivo di formare una nuova classe dirigente
Ciò che vede la luce infatti è l'impossibilità di non legittimare attraverso gli studi di scienze politiche l'equivalenza ideologica fra politico e statuale
Componendo d'un tempo attraverso un'organizzazione forte e unitaria del potere statale da sempre più estesa frattura fra lo Stato che la società
In tal senso allora le vicende della facoltà di Scienze politiche di Pavia di Milano Cattolica durante il ventennio
Accompagnano che scandiscono non solo la parabola ideologica del regime fascista ma anche quella delle vecchie discipline politico sociali
E forse
Nel momento stesso in cui tali vicende suggellando la fine di una ormai lunga stagione culturale
E se già lasciano trasparire l'avvio di un altro è ancor più contraddittorio processo
Quel processo che si svolge ancora sotto i nostri occhi e che all'insegna del nuovo empirismo continuamente inutilmente ricerca in modi più efficaci
Con cui le scienze politiche possono essere rese utili e funzionali all'organizzazione dello Stato io gli interessi della società
Grazie anche a loro Anagni
Questo a sua relazione potrebbe credo apparire una discussione soprattutto essendoci in sala
Dei docenti che hanno insegnato magari tutto insieme Hänninen cambi le facoltà
Prima però devo dare le più agili un telegramma enti adesione gli auguro io mandato da un ma appena che con la impegnato per i lavori del Comitato
Nazionale del precedente
Dei lampi affinché non c'era cioè pare piani dettagliati Tino calzari e adesso il la seduta continua con la relazione indiani Jerome Montenegro un po'perso e qui a Milano che tale non era dell'ISPI l'Istituto di studi di politica internazionale e la storia della politica estera argomento che già orfana in via toccato fare i legami che sicuramente ma generico noi ribadiamo camminano infatti
Sì dico subito che non ho preparato una relazione quindi
Quello che dirà Bossi passerà su un paio di appunti che mi sono portato dietro
Il lavoro di ricerca e sto svolgendo su questi problemi non è ancora concluso quindi
Non potrò essere in questa sede organico come il relatore che mi ha preceduto
è evidente che l'ISPI a rilevanza nazionale anche se è stato diciamo così inserito in questa sezione
Del convegno
Però probabilmente l'ISPI non poteva che essere milanesi
E poi dirò spiegherò perché
Vorrei richiamare brevemente le vicende della le vicende dello studio delle relazioni internazionali che hanno che hanno
Caratterizzato
Il periodo successivo alla prima guerra mondiale
Cioè vorrei dire vorrei ricordare che la questione delle per esempio delle facoltà di Scienze politiche
Una una un problema che viene discusso direi tutto il mondo occidentale dopo la prima guerra mondiale non è un fatto diciamo così eminentemente italiano anzi direi che l'Italia ci arriva un po'più tardi
Che poi sarebbe anche interessante vedere confrontare i contenuti di questo dibattito come si svolgono in Italia e come e in quali termini invece sono affrontati in altri Paesi specialmente nei paesi anglosassoni Inghilterra Stati Uniti ma anche in Germania
Ed in Francia
Naturalmente non posso che non sono in grado di entrare nel merito di queste discussioni non posso esaminare i contenuti di questo di Patti Totti
Di grande interesse di grande ampiezza che si è svolto proprio una guerra mondiale però voglio ricordare che sempre dopo la prima guerra mondiale sorgono
I maggiori istituti per lo studio delle relazioni internazionali
Ora c'è è noto che il Progetto di riorganizzare di fondare degli studi di relazioni internazionali sia sorto
Durante i lavori di Parigi nel mille centodiciannove
La Conferenza di Parigi
In quella sede appunto fu deciso dalle delegazioni americane francese scusate inglese di fondare degli istituti che si occupassero sistematicamente dello studio delle relazioni internazionali
All'inizio si pensò di di costituire un unico istituto che avesse poi due sedi una New Yorker dall'
Ombra va successivamente per una serie di vicende
I due istituti è vero vita autonoma il turno rispettivamente il proprio istituto International Affairs di Londra Elkann si vantano crescenti di New York
Però poi sulla falsariga di questi istituti vennero fondati altre istituzioni che
Si mossero come ho detto su criteri analoghi su una linea analoga ora ricordo le due scuole tedesche la sciura e più politica di Berlino
E soprattutto l'Institut chioschetti che politiche che non a caso dopo spiegherò perché
Fu fondato ad Amburgo
Ora ce quello che ho notato studiando questi questi argomenti e la massiccia presenza
Di industriali
Nel finanze mentre nell'organizzazione di questi di questi istituti qui farò solo qualche qualche esempio
Per esempio in Council on Foreign Relations prevede come presidenti e come finanziatori
I banchieri Morgan
Il settanta per cento circa dei finanziamenti di questi istituti poi vengono anche dalla Fondazione Rockefeller dalla fondazione Kermit carnici
Queste stesse fondazioni finanziano all'inizio non era istruttore International Affairs
Che a quanto mi risulta a quel ancora vi aveva aveva un settanta per cento di finanziamenti privati è solo una piccolo contributo dello Stato
In Germania accade lo stesso anzi in Germania e dire che c'è sottilmente un intervento delle istituzioni americane perché mi risulta per esempio che la sulle più politiche di Berlino
Come anche all'istituzione spetti che politiche sono finanziati in gran parte dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione carnefici
A questi contributi poi si aggiunge
Si aggiunge il contributo finanziario consistente del grande industriale tedesco Bosch ben noto in tutto il mondo
Ecco qualcosa di simile accade in Italia gli ho dato questi elementi per introdurre il discorso sull'Ispica e sul perché un personaggio come Pirelli e diventa presidente Alberto Pirelli
Non è quindi un fatto al singolare e casuale
Vorrei qua richiamare altri elementi
Uno dei presidenti uno dei più importanti presidenti vacanze lampo Animation è quello stesso Yank
Che presidente della centrale elettrica americana
Che ha presieduto la mano in mano comitato di esperti quella sua la per risolvere la questione delle riparazioni di guerra a cui partecipa lo stesso Pirelli comunico industriale italiano appunto in quella sede
Che tra l'altro ricordo ricoprirà un ruolo di grande di grande rilievo tra l'altro c'erano anche dei rapporti
Di lavoro e anche personali fra gli anche Pirelli e voglio anche ricordare che Pirelli partecipa come delegato italiano la Conferenza di Parigi quindi diciamo
Che in questo contesto probabilmente potrà risultare più chiaro che tipo di interessi culturali ma anche economici si muovevano intorno a queste istituzioni
Che come ripeto nascono dopo la prima guerra mondiale in tutto il mondo
Però ecco volevo dire che all'inizio proprio la spinta ideale per queste istituzioni e mi riferisco agli istituti angolo anglosassone in particolar modo è una spinta che deriva da un movimento pacifista preesistente che poi si rafforza dopo la prima guerra mondiale
Movimento pacifista
Rappresentato in qualche modo dalla Fondazione carnici
Il quale voleva la così detta open diplomacy dopo le accuse mosse alla diplomazia secrete segreta che aveva Khedira responsabili appare del pacifismo dell'epoca della della guerra quindi un maggior controllo da parte dell'opinione pubblica
Mondiale di questi problemi quindi una maggiore informazione che questi istituti erano chiamati
A offrire
In Italia invece la fondazione dell'ISPI avviene negli anni Trenta in un clima completamente diverso
E sotto la spinta di ideali e ideologie dire gli opposti
Perché poi superata la fase degli anni Venti
La fase delle trattative diplomatiche la fase della ricostruzione della Germania ed esperienze da la Repubblica Devine ma negli anni trenta si acquisiscono di nuovo le tensioni fra gli stati e in Italia il fascismo approccio negli anni trenta dopo l'esaurimento
Della tematica del corporativismo come dibattito come base del dibattito fra intellettuali e uomini di cultura punta sulla politica estera non solo perché la politica estera assume una funzione centrale nella politica generale
Portata avanti dal fascismo per questo è stato messo in evidenza da tutti gli studi ma la politica estera diventa anche uno dei problemi
Più dibattuti e più discussi a tutti i livelli non solo sul piano della propaganda
Ma anche sul piano della sua cultura sul piano della ricerca
E qui l'ISPI appunto
Nato nel trentatré poi trentaquattro Pirelli diventa presidente
Diventa
Il centro il fulcro di questa messe di ricerca e di questa messe di
Interessi per la politica estera che verrà poi sviluppandosi
Ora
Direi che a un certo punto l'ISPI insieme alla facoltà di Scienze politiche di Pavia negli anni Trenta assumere il primo a dire il monopolio degli studi delle relazioni internazionali in Italia mentre prima questi centri di studio delle relazioni internazionali potevano il diciamo che avevano una fisionomia più come dire più articolata imitare pensiamo al Cesare Alfieri di Firenze pensiamo alle varie facoltà di Scienze politiche che erano nate tra il venticinque ventisei e via dicendo
A un certo punto a partire direi dal trentasei l'ISPI diventa il maggior punto di aggregazione di tutti gli studiosi perfino
Di famosi studiosi che siano formati per esempio presso il cesareo ottiene che continuano a collaborare ma che poi divennero collaboratori della collaboratore
Fissi e direi dell'ISPI
Ma perché è accaduto questo ora volevo recitare
Non letteralmente attualmente attualmente recitare un episodio sì secondo me molto significativo nel trentasei
Pirelli chiede assumerci anzi chiede a Mussolini per mezzo di suicidi che
I prefetti facciano una circolare in cui vietino di fatto la nascita alla Fondazione in altre città istituti analoghi o con programmi analoghi a quelli dell'ISPI in altre parole
Richiede un implicito riconoscimento
Di questo monopolio che di fatto si era si era creato presso l'ISPI per quanto riguarda gli studi del razzo internazionali
E questo attualmente rafforza
Rafforzare la posizione dell'ISPI
Sembrerebbe quasi che nel trentasei la politica estera si fa a Roma ma la si studia a Milano e a Pavia e non partire
Tutti gli altri centri che tradizionalmente siano occupati interessati di questi problemi perdono d'importanza negli anni trenta per questa per questa ragione
Ora quali sono i contenuti io ora non vorremo non vorrei trattenervi molto su i problemi di diciamo
Politici
Relativo all'ISPI al fascismo dicendo vorrei invece un attimino soffermarmi anche per ragioni di tempo ad esaminare il tipo di distruggi che le ispira e Nives col centro
Nel titolo indicato dal programma
C'è scritto l'ISPI è una storia della politica estera ora probabilmente anche per ragioni di tempo non credo di riuscire poi a
Descrivere tutta tutta la vicenda che caratterizza questa storia della politica estera a cui alludevo
Comunque diciamo subito che la spinta una delle spinte verso lo studio delle relazioni internazionali verso di lei più precisamente nel suo studio della politica estera
Venne da anche in questo caso dopo la prima guerra mondiale da parte
Di intellettuali di orientamento nazionalista Tirelli
Un ora attualmente c'è stato anche il caso di Salvemini che era tutt'altro che
Nazionalista però ecco principalmente direi che furono intellettuale di questo orientamento a spingere verso una forma di organizzazione di questi studi le stesse facoltà di Scienze politiche
Furono fondati per esempio con sotto la spinta determinante di personaggi come Andrea Torre Gioacchino Volpe soprattutto c'è un intervento di Gioacchino il giochino volte
In in Parlamento che insiste affinché ci siano dei rappresentanti del ministero degli Esteri nella commissione che doveva costituire
Le facoltà di Scienze politiche quasi a voler imprimere una caratterizzazione in cento partenza che negava queste facoltà agli studi articolazioni internazionale in qualche modo al ministero degli Esteri
E volte anche negli anni successivi aveva insistito sulla subordinazione che ci sarebbe stata cioè sulla sottovalutazione da parte della storiografia internazionale
Del ruolo del dell'Italia che l'Italia Eva ricoperto sullo scacchiere internazionale
E la storiografia italiana diceva morte per il fatto stesso di non essersi occupata di questi problemi
Aveva contribuito ad ad alimentare ecco questa visione che considerava l'Italia un Paese del tutto marginale
In Europa invece la la cultura in particolare la storiografia la Storia delle relazioni internazionali
Dovevano invece attraverso un'opera di organizzazione degli studi di ricerca delle fonti e via dicendo dove invece contribuire a rilanciare il ruolo internazionale dell'Italia a dare una nuova immagine
Sul piano internazionale dell'Italia
Volte ancora cito direttamente
Andava scrivendo cose di questo tipo
Diceva avevamo una storiografia senza slancio e senza spirito espansivo com'era nel suo complesso la nazione e lo Stato italiano
Ma storiografia una storiografia poco capace di attualizzare e queste l'ha sottolineato la vita storica di detenere invero anche organica unità passato del presente
Ecco questi riferimenti alla attualizzazioni come spesso dice volte era un invito ecco a non solo a studiare la politica estera ma studiarla in questa prospettiva c'è nella prospettiva
Legittimare eventualmente gli orientamenti politici che si andavano che si andavano
Realizzando a livello di regime fascista
E però dall'altra parte ecco doveva essere un sostegno questo ben penna ben saldo fondato sulle fonti e per il quale era necessario organizzare le migliori intelligenze italiane ed infatti poi
Come vedremo all'ISPI c'è prima con la fondazione della scuola di storia moderna e contemporanea e successivamente
Presso l'ISPI dove poi troverà si fonderanno questi progetti di studio
Della realizzandosi questo questo programma io becco non posso ora
Diffondermi di più sulla su due centinaia di progetti che nel corso degli anni Venti e Trenta vennero
Elaborati in parte furono effettivamente realizzati in altra parte invece come il caso di questa storia della politica estera cui alludevo nel titolo non furono realizzati
Ecco però
Se vogliamo un attimo soffermarci su questo problema su questa storia della politica estera di cui parlavo
Nel titolo possiamo
Possiamo dire che e sa dire sviluppandosi insieme al progetto che era stato lanciato da salata di pubblicazione dei documenti diplomatici italiani anche questo progetto
Che era stato proposto da salata Mussolini
Organizzato dallo stesso salata con l'appoggio ti tutta un'altra serie di strutture ma anche questo poi non sarà non sarà realizzato comunque dicevo che questo progetto di storia della politica estera sì Leonora sviluppandosi
Proprio per utilizzare organicamente il materiale che sarebbe stato come materiale documentario che sarebbe stato pubblicato dalla commissione che era stata che si era stata formate a Roma e che poi aveva cominciato a raccogliere e a organizzare questo materiale
Come ho detto non si realizza non si realizzò nell'uno o nell'altro progetto alla fine prendere stante vedere da quali idee muovesse
Questo progetto e che cosa intendesse
Su quali basi intendesse poi scrivere realizzare questa questa storia della politica estera italiana ora tenendo ferma la citazione che ho fatto prima che uno degli assi principali della politica culturale
Che portata avanti da da parte
Ed è uno degli assi principali anche anche di questo progetto sostanzialmente
Volevo aggiungere che volte
In qualche modo esclude i veri quelli che erano considerati allora gli specialisti ti relazioni internazionali fattispecie per esempio mare Tosca
A Pavia come tutti sanno viene formandosi questo gruppo direi di formazione più giuridica che veramente storica in senso lato
Mario Toscano dal tra Mosca e via dicendo che poi dopo assumono
Mario Toscano sarà poi il fondatore in Italia della della storia della storia delle relazioni internazionali intesa appunto come storia delle diplomazie
Però nello stesso tempo questo gruppo questo gruppo
Di studiosi
Rimarrà in qualche modo in qualche modo tagliato fuori si può dire da questi per questi progetti di volte perché in realtà volte non condivideva il modo di
Di concepire la Storia delle relazioni internazionali la storia della politica estera di questi studiosi
Mentre coloro che furono chiamati a scrivere
A realizzare questo progetto furono Federico Chabod Carlo Morandi Walter maturi ed in un primo momento venne
Chiesto anche Pietro Silva sette voleva partecipare alla all'organizzazione di questa storia della politica estera realtà Silva aveva accettato ma poi seppe che sul suo nome si era discusso perché aveva fama di oppositori antifascista all'ultimo momento rifiuto per cui si fece la proposta a azzano gusto tolse che fu il quarto studioso che poi doveva realizzare insieme agli altri tre questo questo grande progetto
All'inizio questo progetto era
Secondo il direttore dell'ISPI Pierfranco Gaslini all'inizio doveva trattarsi di una raccolta documentaria di una raccolta di documenti
Una scelta di documenti utilizzando gli archivi del ministero degli esteri che intanto
Erano stati attenti ad alcuni studiosi ad alcuni studiosi dico cioè a coloro che intendevano fare questa storia la politica estera
E quindi all'inizio si era pensato di fare il dieci fa scrivere questa della politica estera a ma agli studiosi ai ai funzionari dell'ufficio studi dell'ISPI il progetto di di opera organica così come son venuto descrivendo la prima e successivo a questa prima a questa prima fase
E quindi in questa secondo Progetto che poi è quello che si voleva che rimase quello definitivo si voleva trattare la storia e la politica estera dal mille ottocentosessantuno al mille novecentoquattordici e doveva essere suddivisa in quattro in quattro volumi da parte di Pirelli ci fu la la proposta e poi di aggiungere un quinto volume che trattarsi di politica coloniale e della politica
Del fascismo
Fino agli anni Venti proponente nel timore come scriveva diretti rettore che questo desse l'impressione di un'opera
Di propaganda più che di un'opera storiografica poi fu fu escluse questa questa idea e quindi si di masse alla proposta dei quattro dei quattro volumi
Fu fu costituito un comitato di direzione che era composto da derisione insalata Volpe stesse poi in un secondo momento fu cooptato anche
Francesco Ercole in qualità di direttore dell'Istituto di Storia moderna e contemporanea quasi a sancire l'unità di intenti su questa linea storiografica
Su questa linea culturale fallisse qui questo istituto che e la NATO precedentemente
Costituito questo comitato ecco i lavori i lavori finalmente iniziarono
Poiché ho problemi di tempo non possono attualmente
Approfondire questo questo aspetto cercherò di essere di essere
Brevissimo telegrafico
Volevo dire questo che alla fine dopo nel nel secondo dopoguerra quando sciabole
Pubblicherà poi le premesse
La storia da cui resta italiana
Nell'introduzione aveva esplicitamente scritto
Dice diceva per il vero se nelle maggiori e più significative e tendenze della storiografia moderna in Italia come fuori d'Italia
Se avvertite sovverte tuttora certa insofferenza a non dire fastidio della cosiddetta storia diplomatica ciò è dovuto per un'altra parte senza dubbio
Scusate non tortura la citazione coprono importanza in questa introduzione Chabod
Criticano sostanzialmente il modo in cui il la politica estera era stata trattata
Quegli studiosi a cui facevo riferimento prima in particolare Mario Mario Toscano e si diceva che non non era non era
Non si poteva ridurre la storia della politica estera di un Paese a Storia delle relazioni fra le varie diplomazie fra i vari
Fra i vari ministeri degli Esteri ma la politica estera poteva essere trattato solo nel momento in cui si assumevano tutte le componenti fondamentali della vita di un Paese per pagamento apporto alle componenti e alla civiltà a malattie chapeau avete già altri degli altri paesi
E questo questo modo di concepire una politica estera che va condiviso da morenti
Da maturi insomma dal gruppo che mi doveva realizzare quest'opera
è stato poi è considerato da Tosca Mario Toscano un modo un modo
Non del tutto convincente per poter fare la storia della politica estera e le diceva che questi sono principi che e facile facile così
Enunciare ma che poi all'atto pratico quando poi bisogna trasformare questi principi
In opera storiografica concrete diceva Mario Toscano difficilmente si sarebbe potuto realizzare questo questo ideale gli strali della politica sta in effetti non abbiamo non abbiamo come dire delle opere che possano dimostrare che questo modo di conti fare politica estera col proposto da sciabola fosse realmente praticabile l'unico esempio
L'unico esempio appunto dato da da dalle premesse dicendo che appunto sono delle premesse ma non una vera e propria storie della politica estera però questo non vuol dire che in linea di principio
Il disco rosso formato Chabod dagli altri storici della sua generazione del suo gruppo direi
Ecco non si può dire che in linea di principio non sia un'istanza
Legittima e valida anche perché quando toscano
Rivolto quella critica quella riserva se così si può dire al quel modo quel nuovo modo di concepire la politica estera
Probabilmente non attenuto
Conto di una serie di lavori che si erano mossi sulle stesse linee in altri Paesi pensavo e lavori
Una serie di lavori pubblicati nel tempo e negli Stati Uniti in Francia e soprattutto
Poco prima l'appello alla seconda guerra mondiale negli anni successivi alla seconda guerra mondiale
Fatto sta ecco che questa storia della politica estera non è stata realizzata
Decio sembrerebbe confermare ecco quello che aveva detto quello che aveva affermato Mario Toscano
Ora quindi naturalmente non posso più stare non posso più non ho il tempo per poter approfondire il dibattito che si è svolto negli anni fra le due guerre su questo problema
Dibattito ampio interessantissimo sia a livello nazionale che a livello internazionale
Voglio scusarmi se non sono stato organico nella trattazione se ho dovuto trattare così
Accenni per spunti
E tuttavia su queste note concluderei questo breve intervento
Grazie anche a mente medico dieci minuti o dei corsi di interlocuzione però con cospicue poi riprendiamo con la mescola Caio
Volendo
Fare una una piccolissima parentesi cento indirettamente sia richiama alla relazione sulle Facoltà di Scienze Politiche fatta
Insieme alla microcar Naguib a
Sottolineare certa nel senso di un c'è atto dopo l'accesso di fascisti trazione seppure isolato vede Gatto in certi settori mi piacerebbe
Ricordare e legge vorrei un da Verissimo doriano delle memorie di Lilibeo con lenti crescevano uscite l'anno scorso con il titolo le radici nel nel tempo che forse possono dare il senso di che cosa a un certo tipo di condizionamento del rapporto politica cultura
Dice Migliore antiche nella facoltà di Scienze politiche di Pavia si insegnava come in materia obbligatorio dottrina del fascismo
Insegnava per carità di patria non c'è il piano rinnovamento e De Corato per la marcia su Roma altresì eletto vedi qua il centro per il problema ebraico e di cui ha parlato
Ora Anna anche aggiungere lenti che costui aveva quindi il diritto dovere di Dio vero sciocchezze di ogni genere
Poco male sia avesse le avesse detto sapendo pregiudicato le viceversa ci credeva sul serio meglio la dimostrazione di Libero lenti che in quel tempo cominciava a insegnare a Pavia civiltà umbra
Tragica diminuzione antisemita dell'allora docente che sosteneva che gli ebrei Piera meglio mascherare la loro infiltrazione nel nostro mondo
Spesso sostituiscono la stella di David assai imprudente Commenda a cinque punto net
Più di non sprecare questa sua tesi aberrante
Dava questo tipo di dimostrazione
C'è ammesso cito direttamente e chi ha messo le stellette ai soldati italiani il ministro della guerra Mina Borea bada bene Mina Breillat Milena ebbene cioè con questo tipo di argomentazione dove c'è perché troncata
Ho fatto questo mini per per attendere che tutto il prospetto comodamente Assisi e quindi per poi pagare parte davvero aperti l'amico Lacaita che industria l'istruzione tecnica a Milano la carità come sapete insegna al no raccolta di lettere
Della dalla facoltà di Scienze politiche dell'ateneo milanese
Assai prima dell'avvento del fascismo e della legge Casati Milano costituiva la capitale italiana dell'istruzione tecnico professionale
Lo era diventata grazie ad una consolidata tendenza della cultura lombarda di studi tecnico-scientifici per le attività operative per il sapere applicato
Una tendenza che nel corso dell'Ottocento si era espressa sia nella stampa basti pensare ai numerosi periodici di cognizioni utili
E per i livelli più elevati al Politecnico di Catania
Sia in seconde durature istituzioni dalla Società d'incoraggiamento d'arti e mestieri che riuniva forse imprenditoriale intellettuali interessata allo sviluppo produttivo della regione alle scuole tecniche governative istituiti dalle autorità austriache per andare incontro a domanda della società civile lombarda dall'istituto tecnico superiore poi detto Politecnico fondata
Fondato dopo l'Unità per la formazione dei quadri tecnici e dell'imprenditorialità di tipo nuovo alla Società Umanitaria che alla fine dell'Ottocento e per tutto il primo ventennio del Novecento costituì un centro propulsivo dell'istruzione tecnico-professionale
è un fattivo terreno d'incontro di forze culturali politiche diverse ma convergenti sul piano di un riformismo serio e costruttivo
Per i socialisti Turati anni democratici radicali liberali dinamici non tardarono a ad incontrarsi nell'azione accomunati da una radicata citazioni dei principi positivisti ICI
Che facevano assegnare la scienza e la tecnica un ruolo fondamentale nel progresso culturale e civile
E nello sviluppo economico che ormai stava trasformando anche d'Italia in un anno moderno Paese industriale
Ne va dimenticata la fioritura di scuole di corsi diurni e serali di disegno e distruzione
Tecniche elementare che si ebbe un po'dovunque nel territorio della regione iniziativa delle Società operaia di mutuo soccorso di varie altre istituzioni organizzazioni legati al movimento socialista quello cattolico e agli ambienti imprenditoriali e produttivi lombardi
Che queste esperienze nei dibattiti culturali e politici si i politici che sia che li accompagnarono
Abbiano influito sulla stessa politica riformatrice dei governi e non sono delle amministrazioni locali nel periodo giolittiano è indubbio
Basti pensare ai numerosi provvedimenti che nel primo quindicenne del secolo
Furono presi a favore dell'istruzione tecnica
Fra cui la legge del mille novecentododici voluta da Nitti
E predisposto dal milanesi Saldini esponente del Politecnico lombardo responsabile della terza sezione dell'Umanitaria attivissimo promotore dell'istruzione professionale in Italia
Se si Tien presente il valore complessivo di quel movimento
Impegnato nella promozione e diffusione della cultura scientifica e tecnica si può comprendere il significato che la riforma Gentile assunse all'inizio del perito fasciste
Con tutti i suoi limiti le sue debolezze quel movimento costituiva il maggiore sforzo compiuto dall'Italia in direzione della modernizzazione e della democratizzazione del Paese
Contro quel movimento dall'inizio del secolo si erano accaniti sul piano filosofico e culturale idealisti spiritualista i razionalisti tradizionalisti
Ed ora con la riforma Gentile esso provava un'organica reazione al più alto livello istituzionale
Conformemente alla sua concezione aristocratica idealistica gentile accentua la separazione tra cultura e lavoro intellettuale da un lato e tecnica il lavoro manuale dall'altro
Ribadito con ancora maggiore forza il predominio della cultura classica nelle scuole secondarie
Non solo dando al liceo classico una posizione preminente ma introducendo in tutte le scuole secondarie anche negli istituti tecnici oltre che nei licei scientifico di nuova istituzione
Lo studio del latino come elemento selettivo delle capacità intellettuali l'intero settore tecnico professionale fu riorganizzata sulla base di criteri rio riduttivi e separatisti delle cinque sezioni dell'Istituto Tecnico esistenti
Una la fisico matematica confluiva nel nuovo liceo scientifico la sezione industriale era posta alle dipendenze del ministero dell'economia nazionale quella di agronomia troppo simile a quelle di agreement sura fu soppressa
Nell'ambito del ministero della pubblica istruzione rimasero solo quella di commercio e Ragioneria è quella di agrimensore tutti gli altri settori dell'istruzione professionale vennero assegnati ai dicasteri economici
La vecchia scuola tecnica
Che consentiva di giungere ai piccoli impieghi ma anche agli istituti tecnici e quindi agli studi superiori fu trasformata in scuola complementare
Fine a se stessa senza possibilità di ulteriori sviluppi scolastici
La relativa apertura la mobilità sociale esistente nel sistema scolastico italiano fu soppressa
L'ingresso ad ogni scuola media fu sottoposto ad un esame d'ammissione e ai soli Licei venne assegnata la funzione propedeutica all'università
Anche nel grado superiore dell'istruzione si approfondirà separazione fra sapere puro e sapere applicato all'esame di Lauria che sarebbe servito per valutare le capacità scientifiche
Fu aggiunto l'esame di Stato volto ad accertare le capacità professionali
Sono note le misure restrittive e altamente selettive comici esami di gruppo che riguardavano l'insieme delle materie studiate durante l'anno con le quali Gentile perseguire insieme all'elevazione degli studi superiori
Una drastica riduzione della popolazione universitaria
Favorita dalle reazioni suscitate dall'abnorme espansione delle iscrizioni nel periodo bellico e dal rilassamento generale degli studi
La manovra malto si Anna del mille novecentoventitré avendo carattere strutturale e permanente non solo congiunturale sollevo forti reazioni fra gli studenti e col tempo anche nell'opinione pubblica in diversi settori
Della stessa borghesia produttiva che interessata al modo al moderno sviluppo industriale si preoccupava del ruolo marginale che l'istruzione tecnica o quella aveva ormai nel sistema scolastico italiano
Perciò sebbene la difesa
Sebbene difesa come la più fascista delle riforme non tardò ad essere sottoposta ad un serio ad un ad un serie di ritocchi contro cui Gentile vicino e lottò a lungo per salvare l'integrità del suo disegno
Se i ritocchi introdotti da cassati e da fedele i due ministri che successero a Gentile suscitarono i protesti
Degli idealisti come manifestazioni di una tendenza lassismo al compromesso ne modifica riguardarmi regolarmente gli orari dei programmi
E e gli altri aspetti di ordine tecnico relativo agli esami la politica scolastica avviata da Giuseppe Belluzzo nel mille novecentoventotto generò in gentile nei suoi seguaci una forte preoccupazione
Parlando al Consiglio dei ministri
Mussolini affermò di aver voluto alla Minerva un tecnico come perduto perché citazione la riforma pensata e attuata da un filosofo passata attraverso il vaglio dello storico potesse essere esaminata e ricevere un impulso sempre più rispondente alle rinnovate
E rinnova antesi esigenze del popolo italiano da un uomo che come professore come ministero dell'Economia era forse in grado di conoscere i bisogni che le necessità delle ditte italiane
E di far convergere a quei bisogni ira quelle necessità le direttive e gli sforzi della Scuola nazionale
La chiamata di Belluzzo in realtà uditiva l'esigenza di tener conto dei problemi che lo lo sviluppo mondiale della tecnica e del lavoro stava suscitando punt con forza
Formatosi nel Politecnico di Milano dove era rimasto come ordinario
Di costruzioni di motori termici e idraulici Belluzzo aveva anche retto dal mille novecentoventicinque al ventotto il ministero dell'economia nazionale
Data la diversa prospettiva che esprimeva un tecnico attento ai problemi dell'economia non poteva non destare preoccupazioni in Gentile e che avesse ragione di nutrirmi Lello provarlo e decisioni che sotto la direzione di Belluzzo furono presi
Tali decisioni riguardare una schematicamente la la soppressione dei corsi post elementari dimostrati Sina dei guanti e della scuola complementare nata morta per la scarsa affluenza di alunni
La vocazione dei corsi professionali dipendenti dal ministero dell'economia al Ministero dell'educazione nazionale sicché
Il veniva a a realizzarsi una unificazione di tutte le scuole nell'ambito del ministero della Pubblica istruzione
E appunto infine l'unificazione di queste scuole
Complementare e poi posto elementare l'unificazione dicevo di queste scuole con il titolo comuni di scuole di avviamento professionale
Queste scuole dovevano provvedere
Ad impartire distruzione porto elementare obbligatoria fino ai quattordici anni di età a preparare
Coloro che aspiravano
Ad occuparsene vari mestieri dei piccoli impieghi dell'agricoltura e dell'industria il commercio a preparare coloro che intendevano proseguire negli studi nelle scuole agrarie commerciali o industriali dei vari tipi e grati
Finalità principale del disegno di legge affermo Belluzzo presentandolo
Pensi della nazione
Le nuove scuole corsi robusti si sarebbero dovute raccordare con la realtà produttiva delle varie regioni
E per dare forza a tutto il settore professionale post elementare vennero istituiti i consorzi provinciali obbligatori per l'istruzione tecnica
Nel quale i rappresentanti del ministero dell'Istruzione degli enti locali delle associazioni professionali negli istituti di previdenza e di risparmio di istituzioni pubbliche e private dei corpi morali dovevano promuovere l'istruzione tecnica
Assicurando i mezzi finanziari studiando il coordinamento di scuole e l'adeguamento dei programmi ai bisogni dell'economia locale e nazionale
Dove è facile vedere l'influenza della realtà milanese in cui da tempo operava eccessi dal batteria dei giolittiana operava un consorzio facoltativo per l'istruzione professionale della provincia di Milano
Sin dai gradi dell'istruzione posto elementare politica scolastica e politica economica dovevano quindi stringersi sette aperta al lusso in un nesso unitaria
Già nel mille novecentoventotto come ministro dell'economia egli aveva insistito sulla necessità di trasformare l'organizzazione tecnica del sistema industriale italiano aggiungendo e il problema della trasformazione e del risanamento delle industrie italiane era fondamentale era fondamentalmente un problema di uomini di capacità e di volontà e continuava riporto le sue parole sono una scienza e la tecnica più moderne
Danno alla produzione vita sana la Force di penetrazione per la conquista dei mercati
Conseguentemente egli affermava che come sul piano economico era necessario favorire processi ti coordinamento concentrazione specializzazioni della produzione agricola e industriale
Eliminando gli organismi deboli e parassitari così sul piano scolastico
Si doveva incentivare la formazione di operai e tecnici preparati capaci di produrre di più a costi inferiori grazie ad un'adeguata preparazione tecnico professionale
E all'apprendimento dei principi dell'organizzazione scientifica del lavoro che infatti ben su come il ministro dell'Economia aveva introdotto fra le materie obbligatori delle scuole secondarie industriali che il passaggio delle scuole professionali alla Pubblica Istruzione fosse concepito in funzione del più stretto rapporto fra su fra scuola nel suo insieme e vita produttiva è indubbio anche sia ispirarlo c'era pure la tendenza proteggi tutta la politica del fascismo all'accentramento che al controllo di ogni tipo di scuola
Volta a superare il distacco fra scuole tecniche scuole di cultura e ad accrescere l'influenza dei tecnici nella vita intellettuali italiani era pure la decisione di introdurre nell'antica fortezza universitaria le giovani scuole di ingegneria che si erano formati ed erano cresciuti al di fuori delle tradizionali facoltà universitarie
Ma c'è un altro aspetto interazione ti Belluzzo che va rilevato quello costituito dal proposito di unificare rinforzare distendere il tronco degli insegnamenti basilari indispensabili
Sono le parole del progetto ministeriale e a introdurre soltanto negli ultimi anni gli argomenti che devono differenziare coloro i quali seguiranno alla carriera e delle professioni
Che hanno pervase di studi classici da coloro i quali seguiranno la carriere scientifiche tecnica
Dove si progettava una sorta di scuola media uniche
Si trattava come si vede di una strategia scolastica complessa costruite su principi profondamente diverso da quelli di Gentile che difatti scesi in campo impegnando interamente il suo prestigio
Il dodici ottobre mille novecentoventotto il filosofo idealista pubblicava sul Corriere della Sera
Un violento articolo contro i provvedimenti pensati da Belluzzo accusandolo di adottare in pratica una serie di provvedimenti diretti a smontare pezzo per pezzo e a buttare a mare la riforma del ventitré il pericolo più grave diceva e certamente quello della creazione della scuola milioni
Che in Italia sono sue parole
E fuori fu sempre deprecata da i fautori della scuola classica e di cui i radicali franchi francesi fanno oggi
Un segnato nel vessillo della democrazia rivelatrici a bassa quota di tutti i valori spirituali
L'energica protesta di Gentile che esercito anche dirette pressione su Mussolini non fu affatto prive di risultati pratici perché dette una decise battute d'arresto al progetto di Perrone
In una lettera all'amico Ernesto Codignola il filosofo scriveva che Belluzzo aveva dovuto ingoiare l'articolo senza reagire
E in un'altra della fine del ventotto riferiva del suo lungo e cordiale colloquio col Duce nel corso del quale aveva discusso delle modifiche scolastiche progettati da bulli su dopo aver indicato gli accordi raggiunti gentile concludeva
Mussolini era contento che io mi dovessi ormai dichiarare soddisfatto e stava ripetermi hai visto che non ho lasciato toccarne un riparla i Re Magi isteriche non saranno toccati quel fesso di Belluzzo voleva fondere l'ingegneria nelle università ma Mussolini ha capito quello che io gli spiegai delle ragioni che stavano per la separazione
Il risultato dell'azione di Gentile degli idealisti fu che i provvedimenti presi furono ben inferiori ai progetti del ministero
Che dovete accettare le soluzioni di compromesso voluti da Mussolini finché non cedete del tutto la direzione della Minerva un discepolo di Gentile il filosofo Balbino Giuliano a indebolirlo del resto avevano pure contribuito le critiche che gli furono rivolte dagli stessi ambienti tecnico imprenditoriale
Questi pronti a reclamare il potenziamento dell'insegnamento professionale quale fulcro della vita industriale delle Nazione erano decisamente alzarsi alla progettata nuova scuola media di tipo unico comprendente un biennio a Indirizzo generico ed il successivo anno a indirizzo specializzato
Preferendo e sono punto queste le posizioni espresse in un giornale tecnico le scuole precocemente differenziate che presentavano allora visto il vantaggio di fornire e sono appunto le parole dell'articolista
Di fornire all'industria elementi già in parte addestrati ed i doni dei quali sia possibile di trarre immediato profitto
Economizzare entro il tempo e la Space che in caso diverso in porterebbe la loro completa formazione da compiersi nelle officine e nelle fabbriche
Le scuole del lavoro scriveva piene Banti sul periodico romano all'elettricista
Devono mirare alle esigenze pratiche delle diverse industrie perciò devono mettere negli alunni
Prontamente in parole quelle attitudini come la rapida e di esatta rispondenza dell'azione al pensiero che la guida naturalmente il pensiero che quelle degli altri che sono particolarmente richieste nel campo industriale
Mentre le scuole medie tendono invece a sviluppare l'intelligenza degli alunni in modo da renderli capaci di seguire corsi superiori di studi che l'artigiano ha forme diverse di attività
Con un no prese di posizione di questo tipo la sostituzione di Belluzzo con Giuliano era la logica conseguenza
I temi sollevati dal ministro ingegneri non dovevano tuttavia tardare a riemergere
La crisi internazionale del ventinove la disoccupazione i progressi della tecnica la polemica al TAR la politica autarchica esigevano l'ammodernamento dell'apparato industriale produttivo
I provvedimenti anticrisi i programmi avviati per sostenere e rilanciare l'economia richiesero a vari livelli la mobilitazione della cultura tecnica il fecero aumentare la domanda di istruzione professionale
Il caso di Milano e sotto questo aspetto eloquente
Trasferitosi nel ventisette nella nuova sede giusta degli studi al Politecnico potenziò in quegli anni la sua attività di ricerca avviata sul nuove basi sin dal periodo bellico
L'apporto finanziario dei gruppi economici lombarde degli enti locali crebbe notevolmente consentendo la realizzazione di vasti programmi di ricerca di base e applicata così nel nel mio novecentotrenta trentuno con il concorso dell'Italcementi della Montandon l'Istituto di Scienze delle costruzioni
Si arricchì di un laboratorio per indagini su un po'delle costruzioni e negli anni successivi di una sezione foto elastica di una sezione di grandi modelli con le attrezzature per indagini su dighe
Di un laboratorio geotecnico oggi uno speciale impianto per esperienze su elementi di tubazioni e condotti in pressione
Particolare impulso ebbero le ricerche chimiche applicata all'industria che raggiunsero importanti risultati con il Bruni lei ritardo fu critico il corpi Clini il Giulio Natta
Se a sostenere gli studi di chimica intervennero la Montecatini la Carlo Erba l'associazione dell'industria del settore altre industrie come la Breda la falcata Dalmine la macchina finanziari di istituti operanti nei settori tecnologici più direttamente a loro legati rispetto al primo cinquantennio di vita
La presenza finanziaria del mondo imprenditoriale crede quindi decisamente ed assunse un carattere sistematico proprio per organizzare tale presenza era sorta nel mille novecentoventicinque la Fondazione Politecnico italiana voluta e diretta da Giacinto Motta presto passato dall'insegnamento alla direzione della x sempre di intese con gli ambienti produttivi Politecnico con Rocco con scuole e corsi di perfezionamento l'ulteriore specializzazione l'aggiornamento degli ingegneri
A sostegno della ricerca intervennero via via anche diversi organismi statali le ricerche chimiche ricorre ricordate furono in parte realizzata nel quadro di iniziative
Del ministero dell'economia e del CNR i lavori di altri istituti costruzione meccanica grati idraulica Jedi sia fotografie fotogrammetria non che quelli dalla stazione sperimentale per la cellulosa la carta di fibre tessili
Vegetali artificiali vennero finanziati da ministeri ed enti pubblici impegnati nel raggiungimento degli obiettivi autarchici è ben presto anche militare reggini
Un discorso analogo può essere fatto per gli altri principali centri di cultura tecnico professionale
Sia di grado superiore come la Bocconi sia di grado medio più elementare come la Società d'incoraggiamento la Società Umanitaria le molte altre scuole che facevano capo al Consorzio per l'insegnamento professionale
Passando ora l'aspetto quantitativo dobbiamo fare alcuni bere alcuni preti annotazione
E il Politecnico
Che all'inizio degli anni Trenta cioè nel periodo di maggiore crisi economica registra un numero di Aglieri inferiori alle seicento unità
Ritornando in tal modo a livello del mio centoquattordici vede crescere lentamente ma progressivamente la sola la sua popolazione scolastica in sintonia con la ripresa economica del Paese successiva al trentaquattro
Anche la popolazione della Bocconi ridotto è simile a cinquecento e ventisette studenti nel trentadue trentatré comincio a risalire a ritmi sostenuti raggiungendo le mille quattrocentocinquantacinque unità nel trentanove
In crescita sono pure l'iscrizione agli istituti tecnici fra i quali va affermandosi d'istituto industriale Feltrinelli fondato nel mille novecento e nove da un comitato diretto da Belluzzo ER pesa lo stesso va detto riguardo all'iscrizione delle altre scuole tecnico-professionali che videro crescere i loro alunni sino a superare le diciassette mila settecento unità alla fine del perito considerato
Ora considerato quindi nel suo insieme
Quello milanese era indubbiamente il sistema e di istituzioni tecnico-scientifiche professionali più ampio Complesso che operasse imita
Nonostante ciò la situazione non poteva dirsi soddisfacenti specie nei gradi più nella provincia di Milano che contava una popolazione di due milioni cento settantacinque Milan è una popolazione attiva di un milione e settantacinque l'unità di cui il sessantuno per cento occupati nell'industria questa contava cinquanta mila settecentocinquantanove stabilimenti con cinquecentosettanta operaia detti
Circa cento e otto mila giovani risultava una un indagini compiute nel mille novecentotrentotto senza studi di carattere professionale
Già tre anni prima il direttore delle scuole professionali dell'Umanitaria lamentava che l'istruzione professionale non fosse ancora sia per il numero di scuole che per gli indirizzi seguiti adeguata alle esigenze al fabbisogno del mercato del lavoro mentre il progresso dell'industria
Esigeva che ogni operaia dei sul minimo di conoscenze
Se questa era ancora si era ancora la situazione di Milano quale del resto del Paese presentare i caratteri di vera e propria arretratezza basti pensare che a fronte di cinque milioni di alunni frequentanti nel trentasei trentasette la scuola elementare c'erano solo duecentoquarantasei mila alunni nelle scuole di avviamento professionale
E quattrocento Torre che tre mila nelle altre scuole medie di ogni tipo
Quantitativamente insufficienti amministratori tecnico professionali di funzione secondaria era complessivamente inadeguata alle esigenze dei temi
La richiesta perciò di una scuole più moderna che aderente all'evoluzione della società contemporanea divennero nel corso degli anni Trenta sempre più
E il già ricordato esponente di umanità che affermava nel vento nel trentacinque occorre aggiornare la scuola del lavoro perché porta il suo contributo feconda l'industria l'artigianato in genere la produzione
Occorre pensare ai progressi giganteschi compiuti in questi anni della tecnica e della scienza dalle arti utilitarie
Il riferimento alle esperienze straniere divenne così sempre più diffuso
Si tennero corsi di organizzazione scientifica del lavoro e di orientamento professionale basato su studi psicotecnici già prima del fascismo coltivati nell'ambito dell'Umanitaria da Corbelli Bauer e valenza i discorsi critici sul sistema scolastico nazionale come largamente anacronistico rispetto i problemi dello sviluppo e della modernizzazione si fecero diffusi
Anche la critica fasciste per esempio spinto una serie di articoli fra i quali particolarmente neanche vivaci quelli di Luigi Volpicelli in cui si metteva ormai appunto sotto accusa l'arretratezza dell'intero sistema scolastico italiano
A questi problemi
Il fascismo intese dare una risposta con la carta dalla scuola del trentanove e la riforma globale del sistema scolastico in essa contenute
Non più quindi i ritocchi di una legge per molti aspetti pre fascista e liberale ma un piano di riforma organica autenticamente fascista come si disse strettamente legato all'ordinamento corporativo e al sistema politico costruito dopo il venti
Non potendo procedere a un'analisi dei diversi aspetti dalla carta mi limiterò ad alcuni contando le azioni molto schema
Rispetto
Il rispetto al sistema gentiliana il riconoscimento del lavoro formativo culturale del lavoro costituiva un'indubbia novità
Lungo la quale non solo si puntò al potenziamento dell'intero sistema di scuole professionali ma si introdusse il lavoro nelle scuole elementari mirando a un più stretto rapporto tra mondo dalla scuola e mondo del lavoro
Ciò non significava tuttavia una scuola più aperta la mobilità sociale ascendente
A livello inferiore la scuole primarie era articolato in due cicli la scuola elementare triennale la scuola del lavoro biennale
Il secondo ciclo doveva essere sotto l'insegna del lavoro volevo diventare i futuri lavoratori manuali al loro ruolo impedendo il formarsi di aspirazioni come si diceva poco realistiche
Delle tre stelle delle tre strade che si aprivano al termine della scuola primaria la scuola media triennale era l'unica che permetteva l'accesso agli studi secondari e di qui a quelli superiori
La scuola artigiana triennale per i piccoli centri doveva preparare gli operai gli artigiani contadini a radicare il loro attaccamento alle tradizioni di lavoro della famiglia italiana
Queste scuole dovevano sorgere nello stesso plesso scolastico delle elementari a vedere come insegnanti dei maestri
La scuola professionale triennale che poteva essere completata da una scuola tecnica biennale dovrebbe invece sorgere nei grossi centri urbani e ammirare la formazione di operai specializzati ed impiegati con un basso livello di codificazione
Entrambe queste scuole erano fini a se stessi
Sicché per i ragazzi delle famiglie di contadini operai diventava sta difficile superare la barriera di di cultura che dividevano una scuola dall'altra e raggiungere i gradi più alti dell'istruzione
Il carattere eminentemente classico letterario della scuola media detta comune il ruolo centrale del liceo classico nell'organizzazione scolastica superiore formatrice delle classi dirigenti
Confermavano l'importazione gentiliana della quale invece Bottai si discostava nel dare un maggior numero di accessi universitari agli studenti del liceo scientifico e degli istituti tecnici
Riconoscendo ai cedimenti una maggiore mobilità culturale sociale si intendeva ridurre l'affollamento del liceo classico e orientare verso il liceo scientifico gli istituti tecnici un maggior numero di studenti si pensi che nel trentadue a Milano
Su tre mila duecentotrentasei iscritti al liceo ginnasio c'erano mille settecento
Gli studenti che frequentano l'istituto tecnico e sono trecentosettantuno il liceo scientifico
Con tale riconoscimento come già con l'accento posto sull'istruzione professionale si andava incontro a esigenze largamente avvertite nella cultura nella società italiana particolarmente nei ceti medi
Varata la carta della scuole inizio la grande campagna propagandistica per il raggiungimento degli obiettivi indicati aprendo il corso informativo per insegnanti delle scuole professionali organizzata a Milano nel trentanove del Consorzio Provinciale Bottai si soffermava sulla maggiore novità dell'ultima fase della politica scolastica del fascismo
Su un nuovo porto cioè assegnato alla scuola del lavoro non più straniera diceva nel mondo dell'educazione ma inquadrata in un sistema che riconosceva pienamente il valore educativo del lavoro come fattore di cultura etica Rutter che ti solidarietà sociale non sia vedeva Bottai che il divario tra l'esaltazione del lavoro e la chiusura dei lavoratori entro scuole che non davano alcun accesso
Ai gradi superiori dell'istruzione riduceva nonché sue affermazioni a demagogico esercizio retorico
Grazie anche alla carità benché un certo espansionismo globale maschilista abbia impedito di restare nei termini ci affidiamo alla corteccia mal Tusian Nardi Luisa Beta Ray che tratterà della pubblica letto
Ma io credo di poter presentare soltanto qualche considerazione resa le relativa prospettive di ricerca più che risultati nell'ambito di un lavoro che è ancora in fase di avvio e che verte appunto sullo studio
Bella evoluzione dell'organizzazione del sistema bibliotecario di pubblica lettura durante il fascismo lavora quindi che appunta prevalentemente la propria considerazione sulle biblioteche di pubblica lettura cioè dipendenti dagli enti locali dai Comuni e dalle Province biblioteche popolari comunque non statali distinguendo le quindi dalla compresso più ristretto ovviamente di biblioteche governative statali destinate prevalentemente alla conservazione quindi alla fruizione di un pubblico più ristretto destinate all'uso della cosiddetta alta cultura
I due settori delle biblioteche nuca native delle biblioteche di pubblica lettura continuarono
Per croniche carenze del sistema bibliotecario nazionale a rimanere a lungo poco nettamente distinti separati nelle competenze e nelle funzioni
E carenza del sistema bibliotecario nazionale si accentuarono si incancrenire una gli anni Venti alle soglie quindi dell'avvento del fascismo mutuando dal primo sessantenne post-unitario tutta una serie di deficienze dovute a un intervento sostanzialmente latitante dello Stato
Che appunto nella nella riorganizzazione la ristrutturazione del sistema bibliotecario praticamente era intervenuto soltanto con provvedimenti legislativi rimasti
Sommato lettera morta
Il sistema bibliotecario nazionale aveva certamente attraversato nei primi sessanta anni dopo l'unità delle fasi alterne in cui si erano succeduti periodi di febbrile attivismo organizzativo pensiamo ad esempio all'attività di Ruggero Bonghi relativa alla Biblioteca nazionale centrale di Roma
Al ventennio a cavallo tra l'ottocento e i primi del Novecento in cui furono stampati manuali di bibliografia manuali nella bibliotecario furono compilati degli elenchi dei cataloghi degli indici
E a questo a questi periodi dicevo di febbrile attività si alternano fasi di Stanca fasi in cui appunto
Tanto lo stato quanto i bibliotecari si disinteressano di riattivare e vivificare questi istituti agli inizi degli anni Venti quindi il sistema bibliotecario italiano era ben lontano dal configurarsi come servizio pubblico
Su questa situazione dissestata sì vennero ad innestare le conseguenze della grave crisi economica lo Stato naturalmente si trovava ad affrontare delle questioni
Ben più gravi e si disinteressò quindi quasi completamente di quegli istituti le cui dotazioni che peraltro erano già molto modeste furono naturalmente polverizzate dagli effetti dalla svalutazione
E le cui funzioni risultarono in sostanza paralizzate
Su questa situazione si bene può ad innestare un altro fattore la cosiddetta crisi del libro intorno alla quale nel corso degli anni Venti e Trenta in particolare gli industriali editori
Imperniare un loro battaglia per ottenere dallo Stato agevolazioni e protezioni di diversa natura
Dall'abbassamento dei costi della carta alla compressione dei salari all'ampliamento del mercato come tra l'altro a ben documentato in un recente saggio relativamente al caso milanese Ada Marchetti
Crisi del libro sulla quale fu in un certo modo costruita quella sorta di intesa più o meno cordiale perché appunto inframmezzata da momenti di contatto e da momenti di frizione intesa col più o meno cordiale tra il regime e l'editoria crisi del libro che d'altra parte non fu estraneo anzi intervenne in modo abbastanza marcato è pesante alla elaborazione di quella politica di piano se così può essere definita che il fascismo elaborò
E tentò di attuare nell'ambito della riorganizzazione del sistema bibliotecario politica che certamente ancora non rientrava nei disegni nei progetti del partito fascista
Del governo Mussolini negli anni ventidue ventiquattro e che decollò almeno sotto il profilo burocratico amministrativo nel mille novecentoventisei quando creata come noto la direzione generale dell'Academy biotech nell'ambito del Ministero della Pubblica Istruzione poi diventato ministero dell'educazione nazionale decollo che era stato comunque preceduto da una vivace campagna di stampa condotta nel venticinque ventisei da diverse voci da diversi punti di vista
Alla quale avevano partecipato scrittori uomini di cultura giornalisti tecnici e in cui si erano distinti alcune posizione particolarmente avanzate e sensibili al problema dell'organizzazione della pubblica lettura nel senso moderno che avevano additato l'arretratezza della situazione italiana rispetto alla situazione europea più avanzate in particolare la situazione anglosassone
Prezzolini aveva ad esempio sottolineato la necessità di separare le biblioteche di conservazione da quelle di diffusione De Gregori
Aveva più che altro puntato l'attenzione sul problema della rinascita e della riorganizzazione degli istituti di alta cultura quindi va rivolto prevalentemente le l'attenzione alle grandi biblioteche di conservazione la Braidense la Marciano nazionale di Napoli Estense di Modena quindi l'ambito di intervento che si presentava alla direzione generale del ventisei eravamo Astor la realtà era difforme disomogenea disorganizzata i problemi
Su quali doveva avverte l'attenzione riorganizzativa della direzione spaziavano da problemi relativi alla conservazione e tutela incremento del materiale librario
A quelli relativi ai luoghi si trattava di ristrutturare di ampliare a volte di ricostruire di dotare le biblioteche esistenti di infrastrutture di impianti di illuminazione di riscaldamento
Naturalmente poi esistevano problemi di personale occorreva aumentare gli organici i concorsi erano bloccati da parecchi anni
E soprattutto di impostare in modo moderno la formazione del bibliotecario per la quale si era sino allora fatto attenzione alla possesso di elementi di cultura generale e per la quale non erano richiesti in particolare nozioni e formazioni di tipo più specifico tecnico specialistico e infine esisteva il grande problema del pubblico il problema dei lettori naturalmente
Le masse la grande maggioranza della popolazione era estranea
Alla alla fruizione del biotech soprattutto delle minacce che gli altri cultura e settori ancora assistenti limitati si rivolgevano alle biblioteche comunali provinciali o popolari
Quindi
Nella direzione l'azione della direzione generale possibile individuare due periodi per procedere per schematizzazione molto sommari
Periodi che sono anche scanditi dalla edizione di ponderose pubblicazioni ufficiali il primo periodo dal ventisei al trentatré che è caratterizzato dalla direzione Salvagnini secondo dal trentatré alla caduta del fascismo
Corrispondente alla direzione scalda maglia il periodo durante il quale l'attività della direzione partecipe di quella fase della organizzazione culturale in cui si accentuò si fece più più marcato il controllo
Centrali Zattoni in cui si intrecciarono più strettamente cultura e propaganda
Così grande trentatré come terminato quello delle brevi riflessioni che vado facendo l'analisi delle linee ispiratrici della politica dalla direzione generale quindi dovrà scomporsi su due piani studiare da un lato e più dall'interno gli interventi più tecnici inerenti l'organizzazione
Vere e proprie degli istituti bibliotecari dall'altro i rapporti messi delle direttrici della stessa politica con il disegno di diffusione della ideologia fascista e di creazione di una cultura nazionale
Oltre naturalmente a considerare linea di continuità o di cesura nell'apparato direzionale l'apparato del personale tanto
E le sfere superiori quanto nei ranghi intermedi l'evoluzione poi delle categorie del sistema bibliotecario di miglioramenti sul piano del trattamento economico complessivo normativo eccetera
Procedendo sempre per grandi generalizzazioni la prima fase dell'intervento dalla direzione generale sì concreto sostanzialmente in un'opera di riorganizzazione di razionalizzazione prevalentemente orientata al settore delle biblioteche governative
E soprattutto in questo ambito alla boa valorizzazione e tutela del materiale raro ne ne sono testimonianza le pagine della la rivista ufficiale della direzione gli annali della della Academy biblioteche che danno particolare risalto in questi anni appunto
Alle preziosità le rarità bibliografiche ai problemi del loro recupero e restauro mentre certamente fu più trascurato il settore delle biotecnologie relative nei confronti delle quali tuttavia la direzione addio
Un importante lavoro di ricognizione cioè fu in collaborazione con l'Istat ha avviato un censimento almeno per conoscere per contare le biblioteche non gol governative esistenti sul piano nazionale Censimento che piede dei risultati in progressione
Nel mille novecentotrenta le biblioteche non governative furono censite furono tre mila divenute sei mila raddoppiate nel trentatré ma ovviamente occorre tener conto di un fenomeno che andava prendendo piede in quegli anni cioè del proliferare delle biblioteche promosse dall'Opera Nazionale dopolavoro Balilla combattenti e da numerosi fasci locali quindi nel complesso della realtà
Differenziate disomogenea della pubblica lettura si inserivano nuove unità bibliotecarie beh stimolate da un dono attivismo spontanei spicco
L'anello debole dell'azione della direzione Salvagnini
Riguarda proprio il settore delle biblioteche popolari che pure erano state considerato un servizio ancora embrionale ma sicuramente destinato al più ampio sviluppo in contrasto con l'esiguità dello stanziamento del bilancio
Per le biblioteche popolari in bilancio erano previste quaranta mila lire annue
Pancaro infatti nell'ambito della direzione
La competenza e la larghezza di visione che consentissero di impostare modernamente impegnandosi sulla reticolo delle biblioteche popolari esistenti
Il problema della costituzione di vere e proprie biblioteche di pubblica lettura per tutti i cittadini quindi gestite dagli enti locali destinati alla formazione culturale indifferenziate libera il tutti i ceti sociali
La direzione in sostanza non acquisì non fece propria elaborazioni concettuali teoriche che proprio dal venti al trenta erano state sviluppate da studiosi da tecnici ad esempio il De Gregori
E soprattutto Ettore fa Vietti grande animatore delle biblioteche popolari milanesi che nel trenta molto lucidamente
Aveva sostenuto la necessità
Di separare Cia di distinguere biotech in azione Ali con prevalente carattere di conservazione e biblioteche specializzate di ricerca le biblioteche pubbliche per tutti mantenuti appunto dei comuni
La mancata connessione tra apparato burocratico ed elaborazione dei tecnici orientò quindi in un modo diverso la politica della direzione nei confronti del biotech popolare nessun tecnico ad esempio fu inserito nell'ufficio appositamente costrutto costituito nell'ambito della direzione nel mille novecentoventotto
Quindi la politica rispose in sostanza alle pressioni dei gruppi di Tor viali fu soprattutto strumentale alle esigenze della diffusione di una cultura che si doveva configurare per usare termine un'espressione che è citata nella dalle Nana Caymmi ludoteche
Antitetica al saper Baden dico eclettico e quindi anti gerarchico anarchico dello Stato liberale
La creazione del trentadue dell'Ente Nazionale biblioteche popolari scolastiche nel quale fu assorbita la Federazione Italiana biblioteche popolari che aveva sede a Milano fu dunque la risposta alle esigenze editoriali che vedevano in una espansione capillare del sistema didattica Rio taluni arrivano addirittura auspicare per l'istituzione di quindici venti mila nuove biblioteche vedevano appunto una promettente apertura di nuovi spazi di mercato
In effetti qualche qualche dato ci può tangibilmente testimoniale di come potesse risultare appetibile agli editori la capacità diffusiva della Federazione biblioteche popolari che poi inglobata nell'ente nel mille novecentotrentadue quest'ultima che dispose dispose negli anni alla fine degli anni Venti di una tipografia di magazzino
Aver spedito dal mio Novecento ventisette ventotto appunto da questo magazzino alle biotech federate
Circa seicentosessanta mila volumi e ne aveva acquistati nello stesso torno di tempo circa novanta mila possedendo la fine del ventotto libri per un valore di quattrocentosettanta mila lire
L'analisi delle linee ispiratrici dalla direzione generale acquista naturalmente maggiore concretezza se ci si sposta sul piano locale si si scende la considerazione in qualche caso locale Milano
Rappresenta indubbiamente sotto ogni profilo un osservatorio privilegiato in particolare in relazione all'azione del fascismo nei confronti di una delle più significative realtà
Di biblioteche non governativi appunto le biblioteche popolari che nella capitale lombarda avevano avuto all'inizio Novecento ILOR centro propulsore trovato nel seguito pulizia sia terreno di diffusione
Rette di biblioteche popolari sorta per impulso dell'umanitario dell'università popolare della Camera del lavoro
E che si era sviluppata a seguito della creazione di un consorzio e successivamente dalla Federazione ed era cresciuta dalle sei sezioni del mille novecento otto alle ventuno del mille novecentoventisette alle trenta
All'incirca intorno al mille novecentotrenta e sulla quale si era sostanzialmente imperniata l'azione socialista e democratico radicale della diffusione della cultura popolare anche se non erano mancati come si sa contrasti
Tra Indirizzo Turatti hanno sostenitore dell'esistenza di una cultura unica che doveva essere organizzata e l'indirizzo sostenuto soprattutto dei massimalisti che appunto erano assertore dell'esistenza di una cultura autonoma socialiste di classe che poi sfocerà la creazione del venti dell'università proletarie
All'indirizzo Turati hanno deriva fa Vietti e quindi tramite fa Vietti aderiva all'ingresso Turati hanno la Federazione italiana le biblioteche popolari e questa ispirazione
Percorre la rivista la parola il libro è organo ufficiale della Federazione nelle cui pagine
E fedelmente specchiato la l'espandersi del movimento particolarmente vivace negli anni Venti le brutte che popolari si ramifica non sono a Milano e in Lombardia ma nell'Italia centro-settentrionale e si ramifica no anche discretamente nelle regioni meridionali almeno sette dobbiamo dar credito ai dati riportati nella rivista
Mentre ovviamente si fanno sempre più frequenti gli accenni dal ventidue in avanti agli assalti squadristi ICI a quei nuclei bibliotecari in cui era più salda la tradizione socialista il momento di svolta ovviamente il venticinque ventisei quando il consiglio la Federazione viene sciolto fa Bietti viene allontanato sia pure attaccate successive Pollini un uomo di regime e degli editori viene nominato commissario e il passaggio di orientamento
Nella federazione è abbastanza brusco e deciso
Alcune personalità sì allontanano subito scindono nel la loro responsabilità dall'indirizzo successivo Rignano Eugenio Rignano direttore dalla collezione federale di volgarizzazione collana rossa si dimette la collana ovviamente diventata rossa subito tricolore
E la direzione di Pollini imprime un orientamento preciso
Alla alla Federazione Polini sostiene un concetto gerarchico e non egualitario della cultura in contrasto quindi immediato con la concezione di Fabia e ti della cultura come elevamento negli anni sostiene che la mansione immissione delle biblioteche si debba configurarsi soprattutto come opera di acculturazione delle masse
E soprattutto le biblioteche debbono trasmettere non tutto il sapere a tutti perché nel campo del sapere come in quello della vita esistono delle necessità assolute di gradazioni e di distinzioni
Quindi le classi della nazione avrebbe dovuto essere preparati a compiere ciascuna bene tecnicamente e moralmente il proprio compito pollini e la federazione del Bentegodi polari sostengono i fiancheggiano sempre più apertamente la rivendicazione degli industriali del del libro Milano d'altra parte era un centro in teoria il primario nel quale accanto alle consolidate case editrici Treves Sonzogno ricordi Vallardi sì affacciavano e anzi Renault già assunto volta eminenza la Mondadori e la Rizzoni quindi la Federazione appoggia le richieste vittoriale appoggia la battaglia del libro utile a dire di cadetta di Pollini come la battaglia del grano e quindi sostiene la necessità che le biblioteche debbono costituire un nuovo sbocco di mercato per le esigenze di collocamento dalla produzione editoriale
Follini no quasi finito Pollini sostiene anche la necessità di creare un grande ente che coordini e appunto di Riga dal centro questa situazione
Che egli definisce in evoluzioni in accrescimento anche relazioni sviluppo delle varie biblioteca del dopolavoro i balli Lecceta situazioni che comunque deve essere coordinata da un centro nazionale e quindi sostiene in sostanza quello che sarà poi il quella che sarà la decisione presa dal trentadue la creazione di questo grande ente per le biblioteche nazionali scolastiche ma ovviamente l'ambito di considerazione del sistema bibliotecario milanese per verificare le fasi della transizione degli anni venticinque ventisei non può restringersi alla considerazione delle biblioteche popolari Milano
è sede della Biblioteca Nazionale Braidense verso la quale vengono effettuati gli interventi consonanza con la gli altri interventi adottati dalla direzione nei confronti delle biblioteche di conservazione e quindi lavori di restauro
Creazione di infrastrutture miglioramento degli impianti eccetera anche si si afferma negli anni Trenta che una soluzione radicale del problema dei locali e della sicurezza della biblioteca non si avrà se non quando avrà potuto trovare sistemazione altrove taluno dei vari istituti che con la nazionale di Milano oggi convivono nel palazzo di Brera quindi problemi che anche oggi vengono dibattuti erano ben chiari Bernocchi anche allora
Certamente altri aspetti andrebbero considerati bisognerebbe naturalmente verificare se le stesse dinamiche che agirono nell'ambito della Federazione bigotta impopolari abbiano agito anche in altri contesti o se i rapporti il momento di passaggio fossero caratterizzati da più acuta frizione quali Intercos interscambio quali cesure si siano prodotti in relazione anche al più vasto retroterra culturale della città
Non trascurare naturalmente la considerazione del ruolo delle Soprintendenze bibliografiche il loro rapporto con la direzione nazionale il ruolo degli ispettori di biografici onorari nei quali si sarebbero dopo diffondere compiti ispettivi culturali e politici e ovviamente
L'altro grande filone il filone molto importante nel delle biblioteche scolastiche
Considerando quindi con particolare attenzione i filoni pubblicistica particolarmente presenti per e venti identificare eventualmente isole di resistenza rispetto alle agli indirizzi prevalenti della politica culturale di regime ma questi ovviamente sono interrogativi che attendono una risposta dal lavoro che devo ancora svolge
Molto papà mi complimento per la fortuna che Luisa Petre non voleva parlare perché diceva che non era preparate qui ci propone ha detto a un convegno ad hoc che demandiamo agli organizzatori mio ho dimenticato di dire che Luigi Abete via allieva di Della Peruta dopo la relazione abbiamo la conferma dell'importante il maestro e adesso la parola a Marco Soresina l'abete che diceva che ne bastavano due minuti ne ha tenute quasi mezz'ora Soresina chiedeva un'ora speriamo che in un quarto d'ora venti minuti ci assicura il diritto al Panchen Katz
Cercherò di non incorrere nei suoi rimbrotti professore premetto che gran parte la relazione sarà letta perché non ho le capacità espressive di precedenti relatori
Mi è stato chiesto tra l'altro di centrare il mio intervento sul sulla sul caso milanese anche se in realtà la mia ricerca
Aveva l'ambizione di cogliere delle costanti più generale in tutti gli ordini tutta l'organizzazione professionale dei medici in Italia non di meno il caso Milanese abbastanza significativo almeno nella prima parte del periodo che ho considerato significativo per per il numero di medici che ad esempio in Lombardia esercitano la professione perché la prima fucina del dell'organizzazione della dell'associazionismo medico in generale sia per finalità di mutuo soccorso che di tipo sindacale
E inoltre anche la prima palestra proprio forse per la caratteristiche numeriche che abbiamo indicato prima in cui il fascismo cerca e si inserisce nell'ordine nel sindacato nell'associazionismo medico
La l'associazionismo medico lasciando purtroppo sciando le origini più antiche risale nella dal dopo l'unità d'Italia alla prima organizzazione significativa che l'Associazione medica italiana che nasce proprio Milano nel sessantadue
De sempre a Mila no nell'ottantasette mille ottocentottantasette che si forma il primo ordine dei medici che è un'organizzazione a carattere volontario che ha finalità e sono quelli che mi hanno interessato di più che vanno al di là del sindacalismo che vanno al di là della del mutuo soccorso
Sono quelli di costituire un gruppo di tecnici in grado di elaborare la politica sanitaria del Paese
E poi di andarla gestire nelle condotte e negli ospedali
Questo questo tipo di proposta che io ho definito di tipo o risorgimentali sta quasi
è un po'la grande frustrazione che accompagnerà tutto il movimento dei medici fino ai provvedimenti del mille novecentotrentacinque quando fascismo scioglierà l'ordine demandare alle ultime funzioni che poi saranno essenzialmente con la relazione dell'albo dei professionisti al sindacato che già dal mille novecentoventisei affiancava all'organizzazione obbligatoria cioè l'ordine
Dei medici
La volontà prevalente quel dunque il periodo che va grosso modo dal mille novecentododici quando si formano finalmente dopo dopo che la legge di due anni precedenti si formano gli ordini con dei consigli direttivi in tutta Italia
Alla fine dalla guerra più precisamente al mille novecentodiciassette lavorata prevalente dei medici dei milanesi ma è una rivendicazione che poi presente in tutt'Italia
E quello di superare le restrizioni dettate dall'articolo da un articolo di legge della legge istitutiva sugli ordini
Che escludeva ogni competenza degli ordini nei rapporti dei sanitari con le pubbliche amministrazioni
Sono numerose le tempi casi in cui l'ordine di Milano che è guidato per fare un nome abbastanza significativa tra l'altro visto che siamo a giornata in cui potremmo centrare il caso Milanese di Angelo Filippetti che fu anche sindaco di Milano
Di il tentativo generale che compie l'ordine di Milano in questi anni
Di affiancarsi in senso sindacale proprio con le categorie più organizzate sono i condotti della provincia i medici ospedalieri della città di Milano ai livelli più bassi naturalmente
Su questi temi l'attività si svolge diciamo su due su due livelli da una parte l'ordine cerca di forzare la mano al Consiglio superiore di sanità perché è stato Isca Kiara mente che anche i dipendenti da pubbliche amministrazioni debbano obbligatoriamente iscriversi all'ordine prima erano solo i liberi professionisti
D'altro canto l'ordine fuori dalla legge se non proprio contro la legge
Si schiera cito le parole del Filippetti appunto nel quindi c'è ancora
A fianco dell'organizzazione di categoria dei medici condotti ospedalieri di ambulanza militari degli ufficiali sanitari per sostenere le loro buone legittime aspirazioni folte a migliorare le loro condizioni e insieme la loro funzione sociale io sottolineo la loro funzione
Sociale ideali del Filippetti sono quelli non leggerò tutto di una medicina sociale che possa essere elaborate attuata in modo collegiale da tutti i medici esercenti sotto la guida di un'organizzazione professionale
Forte della capacità contrattuale di ottenere in un solo progetto sia il miglioramento delle condizioni della classe medica
Quasi tautologica mente quello dell'assistenza sanitaria stessa più in generale si punta dal Filippetti dall'Ordine milanese a componente maggioritaria socialista
Alla statizzazione dell'assistenza sanitaria in ogni suo aspetto per affidarne la gestione ad un gruppo di intellettuali e tecnici che si vuole ancora un topo eticamente considerare compatto si parla di classe medica in questo periodo
La guerra però porta sublimazione delle contraddizioni che sono latenti nella compagine America italiano ancora una volta Milano è un caso paradigmatico significativo comunque
Le dichiarazione neutralista del Partito Socialista sono fatte proprie dai membri socialisti della dell'ordine di Milano i contrasti sono a livello fisico proprio all'interno delle assemblee dell'ordine tra gli internazionalisti e i patrioti
E quindi di fatto l'ordine di Milano si presenta alla fine alla guerra già già rotto al suo interno questa compagine merita questa classe medica non ha già più un'unità di intenti
Comunque se focalizzando lo sguardo sull'ordine di Milano la contrapposizione politica sembra essere l'elemento determinante del declino dell'ordine allargando poi l'ottica l'intero Paese
Numerosi i neolaureati che cercavano di ritagliare per sé una fetta di utenza privata
L'accumularsi di incarichi Berg tribù itinere mani dell'aristocrazia medica ospedaliera ce ne ha parlato ieri preti e conseguentemente a queste situazioni la corsa all'accaparramento dei clienti magari quelli dei clienti che erano dei ne dice caro dei colleghi che erano partiti per la guerra con la guerra dei prezzi l'inflazione io réclame mediche che stavano spesso al limite della truppa della truffa e su cui l'ordine non riusciva a intervenire
Con un codice deontologico che poi fosse rispettato da qualcuno e anche alla necessità che merita probabilmente altri studi di appoggiarsi a qualche potente industria farmaceutica per integrare guadagni professionali di fatto ben al di sotto delle speranze che hanno portato questi giovani all'università
Insomma a fronte di questa situazione che io non ho potuto che tratteggiare la solitamente la storia degli ordini dei medici durante il fascismo dal dopoguerra comunque
Sembra essere e lo è in realtà ben poca cosa però importante a mio parere è interessante la storia di come il fascismo si sia fatto strada tra i medici attraverso le loro organizzazioni professionali di come sfruttando una situazione di crisi economica Hideo antologica sia riuscito a costruire la figura forse solo l'effige del medico fascista senza per questo costituire mai al di là di certe ambizione una medicina fascista
Intesa perlomeno come un riadeguamento della medicina e soprattutto dell'assistenza
A alle esigenze diverse dalla società con uno sviluppo sostanziale ed efficiente di quell'intervento preventivo assicurativo che tra l'altro il fascismo l'abbiamo anche già sentito propagandava spesso
Il medico stesso durante il fascismo riflette negli ordini prima poi nel sindacato tanto le sempre più profonde sperequazione di status economico
All'interno delle professioni e mi rifaccio ancora la relazione di preti che parlava degli la molti guida guadagni dei primari ospedalieri che avevano vari incarichi
Sia le sollecitazioni e la sostanziale indeterminatezza della politica sanitaria del regime allora la storia degli ordini dei medici dal primo dopoguerra i provvedimenti di legge del trentacinque Cristo prima no
E quindi la storia del progressivo di improbabile ricompattamento coattivo di un gruppo di operatori sanitari che ormai non avevano in Comune null'altro che una laurea in medicina
Intorno a obiettivi come le assicurazioni sociali remoto sanitarie che pro-regime stesso stentava a fare decollare
L'ambiguità del fascismo fautore nella propaganda di un'amministrazione sanitaria coordinata ed efficiente ma nel contempo timoroso di vincolare il potere politico e potere politico ha un controllo tecnico come poteva essere quello dei medici nella politica sanitaria
Non può infatti che del resto che precipitare la crisi dell'ordine
La fascetta fascistizzando Simone delle organizzazioni mediche si completa sostanzialmente già negli anni Venti a Milano dal diciannove i medici socialisti non partecipano più alle riunioni dell'ordine alcuni casi sono stati espulsi proprio con la forza
I condotti l'organizzazione più forte nelle categorie mediche già dal ventitré consegnano all'Associazione nazionale del pubblico impiego la propria organizzazione
Forse anzi sicuramente abbagliati da quella che era stata una proposta che poi più concretamente noterete esplicitamente comparirà nel ventisei sulla carta sarà della Carta del lavoro cioè l'assegna la promessa di assegnare al tecnico medico all'interno ambita la sua corporazione la gestione della sanità della cosa pubblica sotto l'aspetto sanitario cioè il ritorno di quello che era un'ambizione
Del medico ottocentesco intorno alle quale si era un po'e costituite l'associazione di cui ho brevemente
Accennato prima
Anche l'ordine di Milano per ritornare a noi
Guidato abbiamo visto che i socialisti si sono allontanati da subito alla diciannove da Bertazzoli che è un fascista della prima ora nel ventiquattro per il consiglio direttivo che prima comprendeva che qualche medico cattolico è compattamente fascista
I medici socialisti avevano già abbandonato comunque nel dopoguerra l'abbiamo visto il falso mito dell'unità della classe medica forse non ho capito che questo mito non non sussisteva più avevano preferito lavorare per il miglioramento igienico sanitario le classi subalterne a fianco delle giunte rosse
Ma il medico socialista Filippetti come sappiamo aveva perso la sua battaglia come come sindaco proprio la nascita dei sindacati medici apre un vasto dibattito l'ultimo nel periodo che abbiamo considerato sull'opportunità e il senso di questa duplice giurisdizione ordine e sindacato se gli operatori sanitari a Milano ma anche a Roma a Firenze e a Bologna l'ordine e sindacato sono di fatto la stessa cosa con gli stessi quadri dirigenti e fatalmente le rispettive competenze vengono poi per sovrapporsi
Per compendiare i termini questa diatriba ordine un sindacato quindi necessario allargare lo sguardo un po'tutta la penisola
La difficoltà dell'unione volontaria dei professionisti per qualcuno le considerata uno di quegli elementi per cui bisognerebbe sindacalizzati ordine cioè dare forza al medico all'interno cioè tramite quell'organizzazione che obbligatoriamente costringe tutti i medici all'iscrizione
Cosa che però lo ricordo né i provvedimenti della legge istitutiva sugli ordini del mille novecentodieci né i provvedimenti delle ci sindacare del mille novecentoventisei consentono gli ordini non sono insomma organici dorme organismi di regime e come tali che risultano potenzialmente poco affidabili per il fascismo
La diffusione dell'introduzione dei sistemi di razionalizzazione di lavoro nelle fabbriche e la politica destabilizzazione monetario del regime abbisognavano di tecnici strettamente organici che questo progetto e quindi anche i tecnici medici
Poiché la dissoluzione della difesa costituita dai sindacati di classe non poteva rischiare di essere vanificata dalla critica autonoma degli operatori sanitari organizzati fuori cioè nell'ordine dalle strutture di regime
Uno spoglio che la stampa ordinistica nel periodo ventuno ventisei
Permette di registrare tuttavia con qualche sfumatura numerosissime prese di posizione di tutti gli ordini italiani per un definitivo indirizzo sindacale dell'organismo professionale obbligatorio dei medici per limitare gli esempi anzi per non centrale per riassumerli dirette dove l'ordine aveva di fatto già assunto direttive sindacale in molte città della Lombardia ad esempio in Sicilia
Di fatto sindacato stenta a decollare
I medici quindi notano che sarebbe un duplicare una un organismo che già esiste e che si vorrebbe far funzionare in senso sindacale
La realizzazione dell'autarchia dal campo dei medicamenti che le mutue sanitarie che il fascismo vuole incentivare sulla base di un meccanismo antieconomico spero e quante come è già stato detto numerazione precedente la mia ieri quello di preti appunto a scapito di un efficiente e risistemazione su base statale della previdenza sociale sono progetti che richiedono la passiva disponibilità dei tecnici della salute
Paiono essere questi presupposti essenziali dell'energica volontà del fascismo perché proprio di volontà energica si si parla di inquadrare rapidamente nel regime i medici il dibattito pro contro la sindacalizzazione dell'ordine poiché ha risolto per decreti legge i provvedimenti del ventisei è stato qui a riconoscono i sindacati e affiancano all'ordine
Un sindacato impediscono la formazione di altri ordini professionali per peraltro appunto professioni
Poi perde per un percorso che si concluderà nel trentacinque gli ordini verranno aboliti di fatto si è detto comunque vale la pena ripeto allora questo è venuto sanitarie dell'assicurazione sociali come uno dei punti nodali per tastare il polso non solo alla troppo spesso vantata riforma sociale del fascismo in campo sanitario ma anche agli umori e all'ideologia del ceto medico
Ad onore del vero l'intellettualità medica italiana già dal quattordici proprio l'ordine di Milano era arrivata a proporre una a dare la disponibilità dei medici a un'assicurazione sanitaria statale che se fornisse sussidi ma anche sussidi medici alla a agli iscritti
Il fascismo invece dietro quella formula demagogica dell'assistenza mutualistica riesce ad organizzare
Sono un'assicurazione obbligatoria che fornisce un sussidio giornaliero all'ammalato e non avvia un sistema generalizzato che si valga anche di medici che dia quindi una aiuto di tipo sanitario un ausilio un'assistenza sanitaria
Altro discorso forse più interessante anche questo ripropongo dei rilievi svilupparlo pagare un'altra volta
Quello del mutualismo sanitario delle classi abbienti il timore più volte espresso dai medici che fanno molta resistenza e quello che si restauri sotto celate spoglie la tanto deprecata condotta piena cioè
Che costringeva di fatto il sanitario medico condotto a farsi carico anche di quelle con compensi forfettari anche di quei di quei quelli che potevano essere suoi potenziali clienti come medico privato
Il dibattito prima degli ordini e poi del sindacato intenso però nel trentacinque Campa al termine finale del periodo storico considerato posso certificare che a un accordo tra le più i dubbi Milan mutue private che esistono in Italia e l'ordine o meglio dal trentacinque siamo il sindacato
Non si è ancora giunti il regime chiede al alla sindacato medico maggiore disponibilità il sindacato rispolvera addirittura a Milano tra l'altro però Bocca di Mario genio Morelli la fraseologia populistica per indicare come ingiusto che le classi abbienti possono organizzarsi motore
In realtà si tratta di cercare come al solito deve ritagliarsi una più vasta fetta di utenza
Privata la storia delle mutue sanitarie paradigmatica quindi un mutamento di prospettiva di ambizioni dei medici italiani nel primo dopoguerra consentano comunque
Alla posizione dei colleghi di tutte le nazioni all'economia capitalistica in Inghilterra penso soprattutto alle che terrà dagli Stati Uniti all'interno di ordine e sindacato prevalgono ormai solo preoccupazioni dell'impatto economico delle mutue sulla professioni
Quelle aspirazioni di Curci parlato prima
Di costruirsi innanzi tutti costituisce innanzitutto con una coscienza sanitaria un una critica una coscienza critica sulla cosa sanitaria sono sono ormai andate dimenticate
Aleggia tra l'altro nella pubblicista medica credo che concludere ben presto la sensazione di una crisi politica della medicina in realtà è il medico a essere in crisi sia professionalmente che come intellettuale
Ben individuata quindi questo scollamento tra intellettuali medici a regime corporativo
Da da un articolo dell'Italia medica che è uno dei giornali che ancora nel trentacinque non è completamente normalizzato
Cito regolarmente inquadrata nel regime nel senso materiale e disciplinare
La classe medica non ancora una funzione pratica adeguata all'ordine all'ordinamento corporativo e quel che è peggio non ha neppure un'idea chiara del come dovranno essere sistemate definitivamente le
Porte sanitari allora il fascismo da subito cerca di inserirsi compattamente negli organismi medici poi in realtà le prospettive promesse e non vengono neanche concreti e concretamente definite intorno ai problemi professionale della categoria il dibattito interno al sindacato non abbia fatto sbocchi non è il caso purtroppo per Termini tempo dei citano gli esempi non ha sbocchi diversi da quelli della che aveva nel nell'ordine precedentemente nell'ordine dei medici precedentemente i problemi sono i suoi amici la pletora dei medici chiudere o non chiudere università
Fino all'esame di Stato oppure fare ancora più difficile l'esame di Stato
Generatore proposte sia dell'ordine prima che adesso del sindacato sono le più prettamente corporativa il numero chiuso all'università numero chiuso l'ammissione all'esame ed è stato richiesto dalla massima severità nell'esame di Stato stesso Cecco alcune verità che propone una medicina di Stato
Ed è sono voci di fascisti milanesi tra l'altro sono dei tentativi di di riproporre di proporre anzi una più conseguente applicazione del primitivo progetto corporativo in questo modo si sarebbe risolto così che riteneva non i proponenti sia il problema della pletora medica trovando un impiego a tutti i medici sia si sarebbe compiuto il progetto ideologico corporativo diciamo
Ma ci sono mi sono mi sono limitato neanche omessa qualcuna citazione abbastanza sporadiche dei problemi sul tappeto
Quello che interesserebbe ancora indicare e che il superamento degli ordini e la sindacalizzazione forzata dei medici di fatto non abbia comportato nessuna reale rifondazione dell'etica medica del ceto professionale
Come la sovrastruttura sindacale non sia stata poi in grado di plasmare la professione medica diversamente da come l'andava definendo il mercimonio degli ammalati così come veniva chiamato sua rivista nel tempo su cui il fascismo non volle mai incidere concretamente con la politica sanitaria che cosa almeno conseguente a quanto propagandato per dieci anni parata dal ventisei trentacinque ordine sindacato vivono assieme
Escono gli stessi dirigenti sono la stessa cosa
Ma
Non tutti i medici aderiscono a questo sindacato passiva sovrapponendo all'ordine del trentuno per citare un solo dato
Più del quaranta per cento dei medici esercenti nel Paese non sono iscritti ad alcun sindacato le critiche tra l'altro cominciano a comparire anche sui giornali medici il medico forse si sta riscoprendo intellettuale in questo periodo si sta sta riscoprendo la propria capacità critica o forse è particolarmente deluso dalle promesse anche vivi di decollo professionale che il fascismo inizialmente aveva fatto ce ne sono anche divertenti mi limiterei altari assumerle queste citazioni
Siamo all'interno di un sindacato delle decisioni le proposte vengono del già già adottate dall'alto ancora una volta i medici non è mai stato assegnato
Un un preciso ambito di intervento il sindacato fascista quindi sia andato
Sostituendo lentamente agli ordini però ne ha ereditato lo stesso immobilismo il medico non diventa intellettuale creativo se mi si passa il termine
La funzione istituzionale puramente di controllo assunta dal sindacato l'abolizione degli ordini dei sanitari e il trasferimento anche di ogni loro funzione residue sindacati per citare una legge parti col decreto legge le trentacinque che poi viene convertito l'anno successivo anzi no a pochi mesi dopo in legge
Non è quindi tanto un completamento formale dell'edificio corporativo messo in piedi
Nulla più nel trentaquattro
Quanto piuttosto un tentativo di stringere il controllo sui medici intellettuali particolarmente importanti ma soprattutto tecnici particolarmente utili a all'avventura imperiale che con trentacinque doveva avere inizio grazie
Grazie a Soresina corso Regina Boldi Teo ringraziare tutti i relatori il pubblico ma credo giù interpretare i sentimenti di tutti noi nel dare un grazie particolare all'amico Luigi Ganapini non tanto per quello che ha detto non soltanto per la relazione
Bonetti ha svolto stamattina fermate a quello che ha fatto in questi mesi prima alla preparazione la formazione l'arrivo importo di questo convegno naturalmente sempre
Con l'ausilio determinante di Nanda Torcello anch'deviata Marchetti senza con questo vuoi mettere con calci e anche a tutto il personale
Già colte storiche del Comune di Milano del suo
Direttore Brignoli uccisi vediamo alle ore cui undici per proseguire sotto la presidenza dell'amico agganci la parte relativa a cultura e ideologia grazie
Della seconda giornata
Di questo
Interessante
E originale convegno oggi ci occuperemo della cultura
E della ideologia del fascismo
Tema quant'altri mai impegnato e che
Urge
Attraverso una
Ricerca
A quale estremamente difficile per la difficoltà del reperimento delle fonti e per la esatta interpretazione delle fonti che potrebbero vero fuorviare facilmente
Ma dopo subito la parola al professor Silvio Lanaro
Il quale ci parlerà di una di un aspetto di questo rapporto tra cultura elude i ideologia fascista estremamente stimolante come le autorappresentazione del regime
Prima di dargli la parola raccomanda a tutti
I chiarissimi colleghi i quali oggi interverranno in questo dibattito vi tenere presente che noi abbiamo oggi in programma sei relazioni
Più un dibattito
Che io penso sarebbe ASS assai utile
Potesse aver luogo in quanto che il dibattito e in un certo senso la presa di coscienza di quello che si è detto nella recessione da parte del di coloro i quali hanno ascoltato di quanto gli o datori che si sono succeduti hanno detto quindi io non pongono dei limiti però è facile fare un calcolo quindi mi raccomando alla cortesia
E all'autocontrollo di coloro i quali interverranno muovere contenere i loro interventi possibilmente in un limite massimo di una ventina di minuti cercando di riferirci quello che hanno scritto rimandando il testo scritto agli atti per dare maggiore vivacità
Alla alla seduta in quanto che è quello che detto come poc'anzi diceva il nostro collega Arturo Colombo è sempre più sola Sivo e più dialogico di quello che è scritto
Ciò premesso ho il piacere di dare la parola al professor Silvio Lanaro che ripeto ci parlerà delle auto rappresentazione del regime pervenire
Ma ogni regime specie se di origine recente
E di legittimità dubbia o contestata
Tende ad autore a presentarsi e tenderà opera presentata sì
E ma Nando messaggi ad alta densità simbolica
Va da sé che la regola vale soprattutto per gli Stati autoritari
E o totalitaria
Che hanno bisogno di offrire un'immagine fortemente univoca di se stessi
Moltiplicando i riti che George Mosse definisce di auto adorazione sociale
Ma occorre aggiungere che ad essa alla regola
Non sfuggono neppure i sistemi di potere
A connotazione liberal democratica
L'intera età del New Delhi ad esempio
è percorsa da un afflato messianico che mira
A rinnovare radicalmente il mito americano
Fra il discorso elettorale pronunciato da Roosevelt a San Francisco il ventitré settembre del mille novecentotrentadue no l'America è nuova l'America e i giovani
E il celebre slogan sulla paura della paura e tutti i rivolgimenti politici della Francia contemporanea sono accompagnati o seguiti da grandiose manifestazione da grandiose celebrazioni
Allegoriche affidate all'arte ufficiale dai giuramenti dipinti da Gian lurida di
Nel mille settecentottantanove alla travolgente metafora erotica della libertà di della tua quella che occhieggia ancora dei biglietti della Banca di Francia fino alle innumerevoli Marianne
Studiate da diciamo una divisione
E chiamate a affollare l'immaginario collettivo dopo il mille ottocentosettantacinque
Ora
Lo spettro di autorappresentazione del fascismo italiano
Secondo me
Riveste particolare interesse per
Molteplici ragioni
Almeno tre
Raggio
Che oltrepassano l'originalità intrinseca delle vocazioni di radice di senso
Come pure l'originalità dei canali semantici adoperati di volta in volta
Vediamo di esaminarle partitamente queste ha ragione
La prima direi di indole strettamente ermeneutica interpretativa è molto connessa all'attualità culturale
Perché
Perché un filone forse il più noto eccetto il più amplificato dai media
Della storiografia sul ventennio
Si muove sulla falsariga di un'accettazione e Idiot
Idiota etimologicamente
Cioè
Ingenua a suo modo virginale
Della raffigurazione delle raffigurazioni con cui il regime si oppressi vende sul mercato dei segni
Come insomma se la storia di una grammatica sociale e delle forme del potere in un'età determinata si risolvesse senza residui
Nella vicenda del modo in cui un ceto politico
Pensa soggettivamente a se stesso
Ai propri fini
Al proprio ruolo le proprie speranze alle proprie illusioni
Sembra quasi che
Occorra soltanto illuminare
Intrighi particolari retroscena
Perché nella sua natura ultima e prima il processo il grande evento il fascismo si è già detto basso
Inutile dire a chi mi riferisco
La seconda ragione di interesse per le autorappresentazione del regime
è invece inerente alla
Singolare assenza di MiTo di patto rosso di liturgiche
Con cui la nazione italiana o
Coloro che si assumono il compito di
Rappresentarla ufficialmente
Guarda se stessa prima del mille novecentoventidue
Nonostante le urgenze di omologazione dettate da un processo unitario tanto rapido quanto fortunato insomma
Italia si forma
Il Regno d'Italia unificazione del Paese al luogo in un breve giro di anni attraverso sconvolgimenti profondi in virtù di congiunture fortunate si tratta di uno stato di un potere nuovo
Ha bisogno di legittimarsi ma le Marianne
Le Marianne in Italia non ci sono su questa seconda ragione
Sarà il caso di soffermarsi un attimo di più
Per esempio la festa nazionale del venti settembre istituita per legge nel mille ottocentonovantacinque
Passa quasi inosservata
E la sua impopolarità da un po'alla volta ragione a chi come Mario Morazzone aveva parlato come di un parto della burocrazia dei sentimenti
Alleata con l'inferiorità morale e psichica di un Paese senza coscienza delle proprie radici
E a dispetto dell'idea del processo unitario come inveramento di una vocazione innata dell'et nos che pure è un'idea abbastanza viva partire dagli anni novanta dell'ottocento
Alla stessa celebrazione dell'epopea risorgimentale rimane inibita l'avventura lungo i sentieri del mito non c'è MiTo
Gli eroi di questa grande progenie restituita a se stessa sono o il tessitore Cavour l'eroe dei due mondi Garibaldi i tutt'al più il padre Dante o l'eroe del libero pensiero Giordano Bruno ma mai
Antenati paragonabili agli anonimi Cherusci dei mausolei Di Leo von Clancy e di cui ha scritto ancora Moss
Direi che malgrado il profumo di incenso che sale dalle pagine sabaudi spedita Gioacchino Volpe o di Giovanni Gentile
La dimostrazione della prosa incita
La prosa i cita delle istituzioni nata dal Risorgimento incapaci di suscitare venerazione e di occupare un posto di spicco nell'immaginario di massa
E data dalla mancanza di aureola religiosa torno
Al simbolo e al pegno dell'unità nazionale la monarchia dei Savoia
La stessa letteratura agiografica che esalta la dinastia non mira quasi mai a trattenerla
Come potrei dire nella distanza del simbolo no che si ammira ma non si tocca che splende di luce propria nella mai state la sequenza pubblica ma non si lascia imbrattare da una esibizione di potere di potere banale usi come l'avrebbe chiamato un missile
Già nella biografia di Giuseppe Massari e poi negli opuscoli popolari scritti in morte ma di Vittorio Emanuele secondo
Per esempio il regalo antiuomo diventa sostanzialmente un re politico che si intromette nelle faccende di partito che contende a Cavour la parte del diplomatico apporto dello statista di genio secondo uno schema che la storiografia di corte riprenderà poi innumerevoli volte tutù
Fino e oltre le polemiche di di Francesco col naso con Adolfo Omodeo poi nei compendi di storia patria per le scuole e nei manuali di pedagogia bassa Umberto primo per esempio appare sempre nella versione dimessa e rassicurante
Del sovrano che incontra Bismarck vestito in abiti civili non è certo l'annunciatore di grandi mete o il condottiero
Che sguainare la spada è il buon principe paterno che scende dal colle del Quirinale per visitare
Il terremotati di Casamicciola uno
O i con le rose di Napoli
Ricordo che un particolare curioso ma molto rivelatore di questa assenza del mito della monarchia cioè del mito in sostanza dell'autopresentazione del simbolo dell'unità nazionale in particolare curioso
Che viene dalle pagine dei prole come una sul patriottismo di Roberto Michels
Michels sostiene che la maggior parte degli italiani
Non intona mai la Marcia Reale
Inno nazionale
In epoca monarchi
No le intona mai perché è convinta che si tratti di una musica senza testa
E in ogni caso ne ignora l'attacco
Notazione tanto più interessante se
Si tiene conto come Michels non manca di aggiungere che per decenni il principale surrogato di un inno pane italiano è unificato è stato
La bella Gigogin
Vale a dire una canzone
Adottata dall'esercito piemontese
Piemontese come la Dinastia
Già nel mille ottocentocinquantanove la Bella Gigogin nasce come tutti sapete in Lombardia nel mille ottocentocinquantotto ma la sua popolarità
è legata alla seconda guerra di indipendenza la campagna del mille ottocento cinquantanove
Allora
Niente nazionalizzazione delle masse in Italia in età liberale
Scarsissime quasi per nulla caratterizzanti le manifestazioni dello stile politico fondato sulla realizzazione drammatica di una serie di miti come afferma De Felice parafrasando mosse io ritengo che si debba usare cautela e soppesare attentamente e tutti gli indicatori senza lasciarsi ingannare dalle apparenze
Perché se i requisiti fondamentali della nuova politica come la intende mosse sono in ultima analisi due la diffusione di messaggi ideologici non esclusivamente verbale
Quelli che disconoscono l'eredità illuministica della parola persuasiva perché raziocinante
E l'avanzata dalla democrazia intesa come rapporto diretto fra masse delitti
Che aggira i dispositivi della rappresentanza statuiti nelle costituzioni parlamentari perché non sembrano più in grado di esaudire
La domanda di partecipazione indotta dalla crescita demografica e culturale allora si dovrebbe ammettere che in Italia non mancano segnali consistenti di Rifondazione anche attraverso il linguaggio da Christié i nazionalisti
Segnali di rifondazione del trinomio potere subordinazione consenso
Tuttavia
Complessivamente generalmente parlando l'assenza diritto un mito climax emotivo iniziazione permane
E i permane perché e
Per quale motivo qual è
Il limite al quale bisogna fare riferimento
Riguarda la natura particolari
Dei problemi che si trovano ad affrontare le istituzioni e la classe politica italiana dopo l'unificazione che sono essenzialmente i problemi di una
Rincorsa affannosa sul piano dei valori dettati dall'unificazione mondiale del mercato dei paesi più progrediti più evoluti economica
Civilmente politicamente
E sotto il profilo del costo
Al mito mazziniano d'ammissione dell'Italia si sostituisce un anziano di omologazione in cui ciò che si sa critica in termini di singolarità irripetibile si riconquista in termini di
Conseguimento di un mondo dovizioso di promesse in sostanza
Il carattere puntigliosamente quasi affannosamente industrialista del nazionalismo postunitario
Spiega la peculiarità del percorso compiuto in Italia da questa nuova politica a sfondo mistico religioso l'attenzione verso il traguardo della pienezza capitalistica con i suoi gli assi portanti suoi derivati istituzionali
Dall'esercizio del calcolo all'analisi dei costi e dei benefici dalla legislazione aziendale
All'organizzazione scientifica del lavoro non è una cosa propriamente adatta sprigionare favole belle canzoni utopica che sortilegi della psiche sociale incantesimi nati visti
Palpitanti atmosfere di comunione delle anime magie e riti di passaggio applicati alla politica e quel che più volte
Nemmeno quando altri fattori per esempio il senso di frustrazione ho il terrore che la perdita di sé da parte di un'intera comunità concorrono a creare invece alcune delle condizioni propizi alle manifestazioni
Di integralismo poté amico
Allora la limitata incidenza della nuova politica non è come ritiene De Felice una banale questione di penuria
Ce n'è poca in Italia è piuttosto la conseguenza di un intoppo di un arresto di una strozzatura
Del tutto di quando valori di civiltà antitetici o in comunicanti si contendono
Uno stesso spazio spirituale e culturale e a questo proposito non va mai dimenticato
Che poi che la Chiesa cattolica nemmeno nei momenti di maggior tensione con lo Stato italiano rinuncia
A contribuire al processo di formazione culturale dell'italiano moderno
è difficile che possano convivere
Contestualmente insieme due ipotesi
Come dire religiose
Di nazionalizzazione delle masse
Quindi poca autorappresentazione in termini simbolici idea allineare
L'autorappresentazione è caratteristica
Malgrado l'origine tra virgolette rivoluzionaria dello stesso Stato liberale e caratteristica del fascismo
Ma c'è una terza ragione
Forse la più importante
Per cui autorappresentazione del fascismo rivestono un interesse speciale
E che dipende dalla
Pluralità e dalla poliedricità mai ricomposte organicamente
Dei volti con cui il fascismo si presenta agli italiani
Aspirando a farli meglio evitare la fede nei trionfi dell'Italia il fascismo non si presenta ma con la stessa faccia
Per cogliere appieno gli sbandamenti
Le oscillazioni cambiamenti di passo
Di Mussolini e la sua cerchia
è necessario ricordare che un atto di autorappresentazione
Collocato diciamo al vertice di un ideale triangolo
Ora serve a consacrare un'ideologia
Erogatrice di valori di identificazione
Ora insieme o separatamente mira convalidare ex ante o ex post alcune decisioni puntuali di carattere schiettamente politico
Non solo
Ma giova anche tener conto del fatto che il processo di
Autori conosci mentre
Annuncio di destino
Presuppone il ricorso a un'infinità
Ha un'infinità di tecnica della comunicazione
La comunicazione sociale
Oratorio stampe
Nomi
Cinema radio
Apparati di propaganda
Pittura e arti visive in genere
Monumentale Istica
Pubblicità
Onomastica
Epigrafi solenni
Scritte murali deperibili
Standard di abbigliamento fotografie
Organizzazione scenica dello spazio urbano
Allora se si suppone
Che possedessero una qualche efficacia
I detti lapidaria memorabili del Duce no danno cui tireremo diritto a e l'aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende e quant'altro
Si dovrebbe concludere per esempio
Che il principale veicolo del mito dell'infallibilità mussoliniana
E la serie di ventiquattro francobolli emessi nel mille novecentotrentasei
Per glorificare la proclamazione dell'impero e stampati per la posta aerea in quattro milioni di copie
Perché sono Franco Puliti riportando
I detti memorabili soli
Qui a scopo di comunità e rinviando al testo definitivo poi per un'esemplificazione più esauriente mi limiterò però a qualche incursione
Nel campo dell'architettura per la pittura e del cinema
Non casualmente
Non casualmente perché architettura pittura i cinema sono luoghi privilegiati dallo stesso fascismo basti pensare allo slogan la cinematografia è l'arma più forte
Per promuovere un'attitudine alla riscrittura del paesaggio in termini di recinto sacro
Per diffondere una fantamitologia della sangue della terra
Per stimolare un culto nun più timido della romanità
Per sollecitare
Un'attribuzione al Duce di molteplici Canis
Ebbene architettura
Gli artisti
Il carattere di avanguardia di molte realizzazioni
Dal razionalismo della celebre casa del fascio di Como
Al tardo Futurismo del padiglione della Mostra del decennale
All'ospedalità Lisma chiamiamolo così progressista di lì alcune città nuove no come sabaudi
E poi l'impasto dei linguaggi
O la loro giusta posizione
O la esasperata volubilità nel trattamento del medesimo soggetto
Non so gli affreschi latino nove centristi di Massimo Campigli gli innumerevoli esempi di stile funzionali torio
I reperti del neo medievale ISMU rurale le ghirlande campestri
Pedine tela Farinacci dagli amici dei nazisti
Il classicismo dei monumenti alla vittoria che convivono con moderni centri direzionali come nel caso di Bolzano
I ritratti di Mussolini
Ora trasfuso nei lineamenti di un austero Julio Cesar e ora calato nei panni di un corrucciato mecenate del Cinquecento ora scorciato nelle allusioni espressionisti che a una nuda effigie del potere ecco tutto questo suscita l'impressione di un altezzoso riserbo delle
Delle foto
Di una frattura più o meno netta fra ragioni dell'esecutore e attese del committente
Di un'invincibile Nicodemi svuota gli intellettuali ma soprattutto di una profonda incertezza sull'asse simbolo logico da rispettare
Sull'asse simbolo ottico fondamentale vattene
Passiamo al cinema
Lino Miccichè
Ha calcolato
Che degli ottocento film realizzati fra il mille novecentoventinove tra il mille novecentoquarantatré
Sono pochissimi quelli
Con la cimice all'occhiello
Essenzialmente
Non più che vecchia guardia di Alessandro Blasetti
E camicia nera di Giovacchino forzano
Pellicole armate
Che oltretutto per vengono aspramente criticate boicottate
Rimosse dai Circuiti
Malgrado godono di appoggi ad altissimo livello
Almeno camicia nera
Il cui supervisore alla sceneggiatura
E niente meno che
Benito Mussolini
Certo esistono i film pacificatori
Italo centri
Inneggianti alla ritrovata concordia nazionale
Quelli che Luigi Freddi incoraggia indefessamente la sua censura alla alla sede dell'Alcazar è un episodio troppo noto perché debba essere raccontato ancora una volta
Anche qui si tratta di poca cosa Ettore Fieramosca la corona di ferro in parte solo in parte mille ottocentosessanta e comunque di spettacoli girati svogliata mente con il desiderio da parte dei registi di approfittare delle sovvenzioni alla produzione per poter poi realizzare altri soggetti
Con ciò non voglio sostenere che sul piano dei contenuti il fascismo sia incapace di agitare
Parole d'ordine efficaci idonei a mobilitare vasti strati della popolazione soprattutto dell'opinione pubblica piccolo borghese
Dal mito dell'anno zero
A quello della terza via fra capitalismo e socialismo
Che non a caso se mi si passa il termine sono uniti centristi
Vale a dire indirizzati a gruppi collocati al centro della costellazione sociale e vendicati del loro potere protagonismo dalla fine conclamata Dellera Pluto pratico operaia
Anzi
Anzi a parte il posto che gli spetta in un catalogo dei regimi autoritari
In termini di ricognizione molto empirica molto sommaria
Si può dire che ciò che contraddistingue il fascismo il regime sindacali corporativo italiano è proprio un ricorso costante alla politica dell'ideologia
Alla politica dell'ideologia gli atti di governo
La decretazione economico finanziari le stesse misure amministrative comprese quelle dettate da necessità o comunque compatibili con qualsiasi modello di ordinamento vengono sempre legittimate in nome di principi di valori di concezione del mondo
Eppure
è immediata la constatazione che gli organi dello Stato procedono a scelte politiche spesso contraddittori che si elidono a vicenda
Oppure tollerano di nascosto e addirittura fomentano processi che impediscono o rallentano il conseguimento dei loro fini dichiarati
Battaglia del grano e bonifica integrale per esempio sono assolutamente incongruenti in fatto rispetto al traguardo di ammodernamento agricolo perseguito in Italia
E le migrazioni dalla campagna alla città
Tutt'altro che scoraggiate come si sa smentiscono avanti urbanesimo di facciata di cui si nutre una retorica quotidiana
In altre circostanze ancora la prassi concreta compromette
O rischia di compromettere
Alcune esigenze dell'ideologia nel momento stesso in cui la soddisfa altri
Il popolo azionismo e la politica demografica così
Non solo contrastano con gli atteggiamenti di Mussolini di De Stefani fra il ventitré e il ventisei
Ma dicono anche potenzialmente pericolosi per la parte sociale valore sommo no per il regime pericolosi per la pace sociale dopo la chiusura da parte degli Stati occidentali con la parziale eccezione di Svizzera e Francia delle frontiere precedentemente aperti alla forza lavoro italiana
Talvolta infine l'aspetto ancora più interessante credo
Un messaggio ideologico è passibile anche come tale
Come messaggio di usi differenziati e persino antitetici
è il caso ancora una volta del pluralismo
Che ora è esaltazione delle virtù di una stirpe meno estenuata meno corrotta dei popoli dai sette pasti ora è strumento di elevazione di masse abbruttita e culturalmente a bordo
Su questo punto sarà va bene soffermarsi un attimo
è un punto chiave
Per cogliere queste
Discrasia interno e queste apparenti contraddizioni della freccia
Nonostante l'omaggio commosso alle prove superate da i fanti contadini durante la Grande Guerra
La la la la hybris tellurica dei fascisti sembra fondamentalmente protesa in uno sforzo di nazionalizzazione delle quote di popolo che vivono lontano dai centri urbani
Per esempio nelle sue conversazioni ai microfoni dell'EIAR
Arrigo Serpieri insiste continuamente sui benefici della radio dell'elettricità dell'acqua potabile che era inseriscono il colono il bracciante nel circuito della civiltà sottraendolo all'isolamento fisico in cui vive
La sintassi dei grandi commi della politica agraria del regime lo
Lo stesso Serpieri Arturo Maniscalchi Nazareno Strampelli Giuseppe Tassinari
E così sempre tecnica e solo in subordine ideologica
Sembra in sostanza che costoro diano per scontata la progressiva contrazione in termini spaziali ed economici di un paesaggio umano quello agrario
Che all'atto del censimento del mille novecentoundici conteneva ancora la massima parte delle risorse dell'Italia
E che si curino sempre costoro solo o principalmente di assicurarci di una coesione interna in grado di evitare che
Ci sia un passaggio dalla sussidiarietà al declino e dalla marginalità alla degradazione e allora disgregazione
Ben
Questo contesto in questo panorama contemporaneamente ecco
Io umanizzare l'Italia del mille novecentoventisette
Benito Mussolini
Che scioglie le sue lodi in un miscuglio di dizionario militaresco dimessi condotto
Al plurale senza identità di classe che obbedisce lavoro e di sodale stette
Al contadino
Quasi mai usato come all'occultismo però
Che impugna le armi per difendere la patria
Al ferite di carducciano memoria che redime le placche
Allora in definitiva
Si potrebbe sostenere che il fascismo è un regime ad alta temperatura
Ma abbassa coerenza ideologica
Incarnazione di un sistema politico
Per usare la definizione di Carla Dietrich braccato
Contrassegnato dal pluralismo ristretto
E dall'assenza di una responsabilità politica dominante
Sembrerebbe proprio
Di vedere una specie di
Ritratto quasi caricaturale della dello scenario delineato da ottimo a spanne
Nel suo libro il vero stato del mille novecentoventi
Coordinamento organico integralista effusione tra società e Stato dove idee conservatrici antiliberali e cristiano sociali si sposano a progetti di organizzazione corporativa dei ceti economici e professionali
In una gerarchia struttura
Per cui c'è questa bassa coerenza ideologica
Uno credo sia
La difficoltà da parte della Pai doc razzia di cui ci parlava ieri
Marco parla
Anna dica
In mezzo
A una galassia di poteri sociali ed istituzioni sociali codificate tradizionalmente la Chiesa in primo luogo diceva Gabriele Turi già ieri mattina
La difficoltà
Di questa pavido crack sia
A scalfire
A intaccare
Soprattutto alla periferia del paese
Gerarchiche ruoli
Poteri sociali
Fortemente consolidati e stratificati
E il secondo motivo di questa pluralità dei linguaggi dell'autorappresentazione
è legato
Alla difficoltà
E in ultima analisi al fallimento
Dell'unico progetto chiave che unifica i segmenti dell'ideologia fascista
Cioè la creazione più che dell'italiano un nuovo dell'italiano medio
Del tipo italiano
Problema che era stato anche
Della borghesia posto unità
E a questo proposito si può citare il caso
Della politica linguistica
Della lotta contro i dialetti
Fra i trentaquattro e il trentotto
Nascono le scuole di orto e PA
Chi sotto il pungolo instancabile del sottosegretario polvere lì
Si impone una dizione priva di inflessioni dialettali
Nel trentotto trentanove e poi il dialetto viene incorniciato no incastonato
Ma i film per esempio viene posto in bocca alle macchiette al tassista al fruttivendolo
Bene
Nonostante ancora dopo fra il trentanove e il quarantadue la campagna contro i dialetti giunga al culmine
Si cominciano a girare
Fini vernacolari uno dopo l'altro
E dopo la clamorosa chiusura
Dopo la clamorosa chiusura si fa riaprire il teatro di Eduardo
Ora dico credo che questo fallimento
Sì è significativo proprio perché avviene su uno dei terreni fondamentali in cui l'obiettivo di e eliminazione
Delle differenze di livellamento l'omologazione del Paese in chiave ruoli stracittadina vostra paesana aveva giocato delle carte forti
Credo che occorra ricordare
Per concludere se il presidente mi dà ancora qualche minuto
Una parte una pagina
Di Paolo Ungari che risale a quindici anni fa
E che riguarda proprio l'arco
Dei principi di legittimazione del regime
Il regime scriveva Ungari tentò a volta a volta di legittimarsi davanti alle masse nonché a frazioni del ceto intellettuale
In nome di una rivoluzione sociale
Che non fece
O dell'autogoverno dei produttori che in definitiva rifiutò
O della restaurazione dei diritti della corona
Che nell'intimo disprezzo sempre
E superficiale del pari credere che questi tentativi fossero altrettanti artifici pro quantistici
Corrispondevano a strategie di forze politiche sociali interni al movimento regime fascista ma un tentativo fra tutti appare il più interessante ed è quello di una legittimazione tecnocratica che presentava la dittatura
Come il regime delle grandi bonifiche della nuova PAC aviazione delle trasvolate atlantiche dello sviluppo di zone industriali
Di tecniche di direzione dei processi economici molto simili a quelle che oggi intitoliamo al programma e al suo mito
Ora
Anche qui c'è
Da operare sempre un riscontro
Tra la
Relativo alla corrispondenza tra i programmi e le realizzazioni
C'è ancora da chiedersi quanto la politica di tutela sindacale del fascismo in termini attinenti se non altro la parte normativa dei contratti sia stata nonostante le falcidie salariali
Una politica che ha favorito
La sindacalizzazione in zone marginali del Paese
Resta da chiedersi ne abbiamo discusso in questi giorni quali fossero naturali limiti
Della previdenza e dell'assistenzialismo fascista
C'era chiedersi se le politiche di
Creazione degli enti economia mista e di intervento statale
Siano in qualche modo inerenti alla soggettività fascista dipendano dalla soggettività fascista oppure siano come alcuni sostengono misure che qualsiasi governo in condizioni di crisi
Avrebbe adottato in quanto misure essenzialmente tecniche
E per quanto riguarda poi il mito del piano c'è poco da dire che una ecco uno dei miti del fascismo è anche l'ideologia dei piani regolatori incomincia non è vero ha
Profilarsi attorno al mille novecentoventisette dura fino al varo della legge urbanistica benissimo sappiamo tutti dal libro
Della Muti della Martinelli che cosa succede
Dell'ideologia dei piani regolatori elaborata dagli stessi urbanisti fascisti Marcello Piacentini in primo luogo
Lo sventramento di Brescia il massacro di Pisa
Il il rifiuto da parte del Comune di Padova del piano regalato grati sta Piccinato e approvata da Piacentini quindi c'è sempre questo problema è il problema fondamentale credo in questo lunedì di di discorsi di misurare la corrispondenza
Del mito dell'ideologia dell'autorappresentazione rispetto alla realtà però io credo sia indubbio che la legittimazione tecnocratica industrialista
Forse la più importante
Delle autorappresentazione del fascismo per due ragioni essenzialmente
Uno perché essa riesce a recuperare
Quegli strati
Di burocrati e di tecnici di cui parlava per esempio fu un'infamia Nieri
Che erano latori di strategie modernizzatrice appartenenti alle uniche scuole che avessero avuto una nozione appunto lungimirante del futuro
Capitalistico industriale ed in termini di sviluppo economico e di crescita del Paese quella radical nicchiano e quella sociale riformiste
Costoro confluiscono nel fascismo in qualche modo collaborano al fascismo
Proprio in virtù delle docilità istituzionale
In virtù della flessibilità
Istituzionale che il fascismo mette a loro disposizione
E il secondo motivo per cui credo che questa legittimazione e industriale tecnocratica sia importante è perché essa può convalidare
E giro la conclusione per competenza
A chi ancora
Parla dei cosiddetti i veri fascisti e si contrappongono ai continui visti che sarebbero soltanto i liberali vaglielo oppure i nazionalisti
Perché essa consente la visione del fascismo come un momento temporaneo
Della storia d'Italia
Come il momento di una supplenza nei confronti di un mancato Partito liberale della modernizzazione dello sviluppo
Che non viene soltanto e non tocca soltanto nazionalisti
Ed ex liberali ma anche
Elementi del gruppo dirigente fascista e non di poco conto che vengono dalla guerra civile dalla piazza
Nell'ultimo capitolo della sua vescovi Boffa borghesia italiana Nello Quilici
Il che vuol dire Italo Balbo senza equivoci o mediazioni
Svolge a questo proposito considerazione interessantissime quando parla del fascismo essenzialmente come di una dittatura ma di una dittatura nel senso
Di una dittatura temporanea
Non di un potere che è arbitrariamente legislatore di se stesso di una dittatura temporanea
Sia sul terreno economico sia sul terreno del sistema politico
C'è una frase
Rivelatrice a questo proposito dice Quilici e ripeto qui dice Italo Balbo e il direttore del Corriere Padano economiche con Giulio con la Marino dirige nuovi problemi afferrare
Sono regimi di autorità quelli che si impongono sia in Italia col fascismo sì in Russia col bolscevismo sia più o meno apertamente con o senza la macchina parlamentare in molti grandi e civilissimi Paesi ma la dittatura non è fine a se stessa la dittatura non può essere eterna la dittatura ecco il problema
Deve in definitiva servire alla liberazione delle grandi forze morali dell'individuo non nella loro soffocazione
Precisamente come deve tendere alla maggiore libertà di iniziativa di movimento di azione dello Stato
Non ha la sua anchilosi coatta nelle forme di nuovo assolutismo del quale fu fatta giustizia un secolo fa e spiega il motivo per cui si rende necessaria la dittatura emotivo quale il desiderio di vedere in futuro il borghese di cui abbiamo parcheggiato l'ideale senza mai trovarne il perfetto esemplare vivente
Nella sua funzione di forza viva e operante i borghesi in forma nuova in aspetto di industrie produttore che senza tregua investe era investe il punto la sua iniziativa dalla sua fatica nel processo di formazione della ricchezza nazionale
Non più classi isolata e chiusa eccetera eccetera
E lo stesso ragionamento sviluppa Soult terreno del sistema politico
Spiegando che la dittatura fascista nessuna rivoluzione ha operato nessuna frattura ha prodotto per la semplice ragione che
Non essendo oltretutto una dittatura di governo sine die ed essendo la categorica negazione di un assolutismo di ancien régime non fa altro che come dire inverare le più moderne categorie del pensiero politico
Il nuovo costituzionalismo fascista dice Quilici espressione di una maggiore modernità di pensiero giuridico nei confronti dello stesso liberali
Modernità nel senso che a suo giudizio mentre il liberalismo postula
La sovranità del re la modernità del fascismo postula essenzialmente la sovranità dello Stato afferma per la prima volta il concetto dello Stato sovrano nella storia d'Italia
Ora questa chiave di lettura
Della modernizzazione autoritaria come non soltanto principale veicolo di autorappresentazione del regime ma anche come momento di coscienza
Dell'inserimento non traumatico del fascismo nella storia d'Italia
Mi pare possa essere avrete l'altro da dire la conclusione almeno provvisoria di questo intervento
Ringrazio il professore
Silvio la NATO nella sua relazione la quale ha posto dei problemi certamente e stimolanti
Uno dei quale appunto questo a lei
Molteplici volti che il fascismo ha dato cercando sì di se stesso cercando di trovare una propria autorappresentazione e che naturalmente è un grosso problema e che va certamente correlato con quell'ambivalenza che propria del fascismo il quale a differenza del nazismo ecografia per rompere
Tutti i presupposti che aveva con me il precedente liberalismo il fascismo nell'equivoco anche mediato attraverso l'accettazione da una monarchia della recezione del liberalismo risorgimentale
Non poteva dale dei colpi così netti quali quelle che poi successivamente darà il nazismo prendiamo firma come sussurra ebreo o come computer che il fascismo naturalmente non potevamo fare ritornava sempre al mille ottocentosessanta
Ritornava a quegli aspetti del liberalismo borghese dei padri sostanzialmente non riusciva a liberarsi
Ringraziando ancora il professor lanario prego il professor Marchioro di venire a teneva la sua relazione su crisi dello Stato e pensiero economico
Comma la dizione
Con la dicitura sarà più brevi
Non garantisca i venti minuti in verità
Comunque fare il possibile dovrebbe fare assolutamente il prossimo perché abbiamo un
Abbiamo sei in relazione non è colpa mia visione no ma non è nemmeno colpa mia se mai interrompere ordo bugie rinvennero lei e Sarah sgradito da parte mia farla estremamente sbiadito
Ma allora farla breve rispetto al vero avvocato anche lui odiare no per carità avvenga presente questa esigenza dei dare spazio anche agli altri
Sì va bene
Si farà il possibile no debutto spero che lei lo faccia per cominciamo
Motori V otto Ford perché oggi magari Amato dunque
Allora il media
Al momento sarebbe crisi dello Stato il pensiero economico fra mille novecento e il mille novecentoventicinque
Non giustifico e il lasso di tempo per guadagnare tempo lascio a voi immaginare più zelanti di così non posso essere
Dunque
Ovviamente lasciamo immaginare che in questo lasso di tempo e ci sono delle fratture vedi guerra libica guai vedi Prima guerra mondiale vedi fascismo
Immaginate
Poi
Non è facile svolge questo tema crisi siano state pensiero economico
Perché ci troviamo di fronte ad economisti
Tutte le norme frittura di economisti
In gran parte matematici Sting parecchi anni
Tanto per intenderci muniti di calcolo infinitesimale
E il principio dell'equilibrio economico delle delle interdipendenze generale rappresentabili attraverso il calcolo infinitesimale
Siamo in piena rivoluzione marginali vista
E matematici sta al tempo stesso
In questo lasso di tempo in questo primo Novecento
Per di più questi economisti puri
In questo concetto di economia pure di scienza economica
A valori che avverto Frei cura
Ci accompagna e chi invece paradossalmente va al paradosso
Lo spererei sì ci fosse tempo
Sono
Dei pubblicisti nati sputati
Tanto che è molto difficile
Fare una storia del pensiero economico di questo Periodo
E scegliendo se farla attraverso diciamo così di Tommie che furono numerosi cospicui
E quindi farla
Pensiero da pensiero tuo orecchio resi dati o resi oppure farla tramite la enorme pubblicistica Micoud questi terroristi si sentirono in diritto di
Fare un intervento sono degli interventisti enorme potenza dialettico interventistica sui fogli più disparati
Dal Resto del Carlino a pagine delibera regionale gli economisti a la lupa
Ero dalla l'unità Salvemini Anna a il Corriere della Sera di cui editorialista economico come voi sapete uno di questi maggiori interventisti e scienziati al tempo stesso Luigi
Non in caso come dirò nella relazione mi sono arrangiato in parte stando
Agli economisti in parte restando al pensiero economico
Mi sono soffermato come
Vedranno gli acquisti coloro che acquisteranno gli atti in modo particolare su Benedetto Croce
Di come figura centrale
Del momento economia
Oltre che come fatto biografico personale
è molto interessante molto significativo significativo molto emblematico
Beh il suo sortire uscire
E se vogliamo anche negare e poi via via rinnegare
La la sua provenienza
Direi
Sì lo marxista o comunque simpatizzante venute lì attraversa Antonio Labriola ebbene
Croce
Si stacca Antonio Labriola attraverso il marginalissimo attraverso questa rivoluzione margine sta
Che in Italia
Coincidente una prima nove novecento intendiamoci bene i teorici
Del marginalissimo sono prova intorno al mille ottocentosettanta no ma c'è un Periodo più o meno maggiore di latenza nei vari Paesi d'Europa di questo
Passaggio dalla invenzione gli strumenti immagina distici alla rivoluzione
Marginali istiga
E in Italia si può dire e circoli documentare come il Periodo di rivoluzione del marginalissimo che coincide con la matematica azione dell'economia politica
è
Intorno al primo Novecento è uno degli aspetti di cultura della cultura primo Novecento e il fatto stesso che questa rivoluzione marginali vista nel suo pieno opprimono scentismo nostrano nel sia così impegnata a mente
Polemica
Inserita nel contesto civile la rende vieppiù parte integrante
Della cultura del dibattito insomma se c'è una partecipazione di dibattito sul terreno politico etico politico
è queste degli economisti puri
Come parte integrante della cultura primo novecentesca
E il CRO Centro che diventando marginali lista abbandonando Labriola con dolore della Bjorn molto interessante questo distacco anche a livello psicologico dei due personaggi
In vendita il momento economico con uno dei quattro momenti della sua Filosofia
E
In nome dell'autonomia delle corde inutile del amorale e dell'utile
E
Seguono
Cioè il codice di vivere come via Croce nel momento economico inserisca altre elementi per esempio
Il diritto pubblico il diritto in generale
Il il la statualità
Il la partitici già eccetera negli elementi boliviano vedendo venticinque in un certo senso Croce mi pare forse la Mangone mi può correggere
Colori cioè rende esplicito quello che non per non correre in un principio nella Filosofia della pratica
Inserendo il momento del buon
Governo e stata anzi yankee via Governo è stato nella economicità
Lo Stato essendo compreso ovviamente come
Una
Organizzazione comoda conveniente
Per assolvere le pubbliche funzioni
Cerco di spiegare
Di in in toccare
Il momento epistemologico mi soffermo parecchio sugli aspetti epistemologia di questa rivoluzione marginali vista europea
Primo Novecento nel suo nostro specifico primo non recentissimo
Facendo presente come c'è un grosso dibattito di epistemologia delle scienze rivestivano chiedere matematiche di epistemologia de fisico matematiche
Che si incentra in Vienna nella Vienna de
Se vogliamo del giovane Wittgenstein
Il anziano Mengele ed è anziano ma e ingenerare nel discorso sul maschilismo
Nel dibattito intorno a Matisse morì il machismo suscitò molti interessi in alcuni settori da economia politica nostrana
Specialmente gli economisti degli del sindacalismo economico nel sindacalismo rivoluzionario e specialmente su Enrico Leone e nonché su Arturo Labriola due su cui mi soffermo sulla cui economia politica io mi soffermo in modo particolare
Anzi
Tocco questo tema difformi
Il quando Croce dice e dirà dice
Che il marxismo imitare nacque nel mille ottocentonovantacinque e morì nel mille novecento dice una cosa profondamente giusto
E venti dopo Antonio Labriola nuove non abbiamo dei Plechanov Odette Caux tipo o dei panni del crack oggetto ostili o dei legni o degli ed il fair dealing
La o diciamo l'Aprea dei cosiddetti degli austro marxisti che è una paella di imponente noi abbiamo la dissoluzione
Del marxismo come teoriche
Quando nel novecentoundici mi pare
Giolitti dire anche ISO Gerry socialismo italiano ha messo in soffitta Marx lo dirà una cosa esame
Non in regola gli economisti legati alla socialismo ok sia un eclettico
Alla grazie a lei OK sia un un matematico Zante ammiratore dell'immagine a rischi alla con Del Monte Montemartini sono tutti dichiaratamente sono punto forte
Prosecutore di marxismo insomma
è vero De Martino ne parliamo insomma prima Tinie un margine a vista punto e basta
Il
E allora cerco di dimostrare come alla dissoluzione del marxismo abbiano contribuito massimamente o se vogliamo noi accentuatamente emblematicamente i sindacalisti rivoluzionari
Cosiddetti rivoluzionari
E
Cerco di chiarire come insomma il destino di questi strani personaggi erano anche c'è anche un aspetto buona am in costoro in Monti autodidatta
Come del resto era proprio l'Autoritratti cinismo di del primo Novecento insomma no compreso il grande croce insomma il massimo dei cestisti degli autodidatti
Il
Questa
Congregazione di aggregazione chiamata sindacalismo rivoluzionario ebbe delle soluzioni molto diverso e divergenti fra cui
Una buona parte di costoro
Ingresso nel fascismo minima
Attraverso una direi un trasformismo ideologico del fascismo si presentava come Stato dei sindacati e quindi era facile
Era possibile ai sindacalisti rivoluzionari che avevano dissolto come ripeto contiguità dissolvere validamente il marxismo
Ad
Entrare un un grossa parte nello stato sindacato corporativo veneti si poteva presentare come autogestione
Operaia tramite il sindacato
Eccetera ma continuiamo a saltare
Dunque non mi sorge un altro reparto epistemologiche rafforzarli sfogliare arriva alla fine
Dunque con contentezza di tutti dunque
Quale ingenerare l'ubi consistam di
Della Scienza economica in quest'epoca abbiamo già detto che si tratta di la scienza economica pura
Ma attraverso gli strumenti di calcolo infinitesimale il
Dei margini e delle interdipendenze garantiti da sistemi di equazioni
è una economia strettamente liberisti GA tocco appena tocco
Il paradosso che
Coscientemente svilupperei dà lettura di atti
Che questa tensione
Liberisti GA il limite individualistica non e non solo nasce da quel soggettivismo chiamiamolo così che reagisce al positivismo
Ma nasce nell'Italia in un contesto che si chiama il decollo giolittiana che vede effettivamente il fiorire di un tipo di imprenditore imprenditorialità
Nuova dunque ora Giosa intenda di figlio alle nuove
Scoperte tecnologiche il trasporto della energia elettrica a distanza il il motore a scoppio noi non fumo la nostra il Corrierino i nostri imprenditori non furono i secondi né acciuffare l'occasione
E per converso siamo in un capitalismo che egli eterodossi
Cioè i fogli in fondo il i i i socialisti insomma specialmente d'tutto italiano
Questo capite ristorno capitalismo lo vedranno come un capitalismo che
Va al di là della della libera concorrenza si parlerà appunto di imperialismo si parlerà di di
Crollo o
Teorie del crollo del capitalismo di in i periodi il capitalismo finanziario tutte queste tematiche sono fondamentalmente esterne al marginali gli svolgo e lire quei esterne missive al marginalissimo italiano che era dire così
Rigoristica avente paradossalmente libero concorrenziale compreso il il il il turismo economico dei sindacalisti rivoluzionario
Che per me sono uno dei peggiori geni die e perturbato Uriel di
Di piedi
Dite indizi correttezza teorica e teorico organizzativa che ci siano stati su cui a lungo mi soffermo anche se alcuni poli sono simpatici perché erano personaggi pittoreschi strani competente Arturo Labriola
Personaggi di un fondo che è simpatico a atto a a ad Alessi qui al fianco
Do
Allora come una mezza paura dei già esaurito
Quindi non so
Quindi sono due tre Bagy dedicata a leone così con le ore Arturo Labriola come il resto andando avanti con le norme gelo
Dunque
E sono ormai alla fine
Un po'di pazienza e ci sia
Dunque
Dunque nel con un testo di queste varie cose dette per cenno
Mi mi soffermo sulla casa editrice Laterza di cui esamino il catalogo
Per quanto riguarda il
Pelillo venti venticinque
Io non sono dell'opinione che Giovanni Laterza siano forse uno sciocco guidato
Da Croce penso piuttosto che i due lì l'incontro il conto si trovassero su una piattaforma direi una polline un accordo una concordia
Di liberale conservatorismo e di grande di grande paura
Ingenerare Legrand recante realtà sociali si susseguono da un decennio all'altro insomma no
Quest'ultima forse dura un po'più a lungo
Perché la grande che stiamo vivendo dura dal mille novecentoquarantacinque ad oggi sono quarant'anni ritirando non aspettiamo la soppressione
Vero da quarant'anni a questa parte
Vediamo speriamo che avvenga insomma primo oro non lo so
Ma
C'era stata una grande sociale degli anni mille ottocentonovanta
A voi ben nota i fatti di Milano della sconfitta
Diana Dubois risorse Ballymena fallimenti finanziari quello che è curioso c'è una grande la grande paura un'ossessione antisocialista
Che era quella che voi un pollo sosteneva il
Il liberismo
Ai primi del Novecento io mi sono arrampicato sulle un po'sugli specchi Lanaro AMGOT aiutare ma
E chiaro che e poi e poi è una grande questa Pio otto cioè novecento paradossale in quanto
Non ci sono prove non ci sono riscontri anzi c'è una grande scompaiono vittoria
Che ha incendiato di patriottismo una comunque la cui sulla Libia c'erano la sconfitta e la Turchia popolazione Dodecaneso e l'acquisto del della Libia il padre il bilancio in pareggio eccetera eccetera eppure c'è questa anti socialismo questo terrore del socialismo
Io non
Tesi identifica Gesink basta lampi socia Giolitti lirismo il discorso sul Giolitti ISMU sul anti gentilissimo è un discorso complesso categoriale
Vinceva ancora secondo me dipanato e diviso aggregato per capire un poco come si struttura il Giolitti e i socialisti
Gioco no a un riformismo e questo crea scompiglio crea scompiglio
Crea una specie di continuazione dello di grande nel mille novecento rispetta mille ottocentonovanta quasi che
Le condizioni
Fossero diversamente negli anni mille ottocentonovanta possiamo rileggere a una fisco stanza di crollo un timore di crollo che non c'è mai stato nel periodo giolittiano e purtuttavia
è vero continua questo
Discorso direi questa grande questa paura e chiaro che abolì la grande la paura
Sì a Rho crescerà negli mille novecentodiciotto se volete e seguenti o se voi preferite mille novecentodiciassette seguendo inorganici assente come usa per un anno cruciale
Sia perché l'America e entra e in Europa sia perché cioè l'unione il fatto ululone sovietica che ecco negli anni seguenti i crolli in minacciati di Verona
Ora aveva una gran un'altra fase della grande tesi platea in questa restaurazione d'ordine borghese idee più
Prima borghese che fascista
Del triennio De Stefani mille novecentoventidue venticinque
E e in questo arco di tempo io cerco di esaminare qual è il comportamento della casa editrice Laterza
E cinque che è molto interessante
è la casa editrice che pubblica sa pubblica Pantaleoni era calici che pubblico Umberto Ricci la casa editrice che negli anni della grande novecentodiciotto e seguenti si attivi già in maniera direi quasi frenetica intelligentemente frenetica non è vero
Per la difesa di un ordine per il ripristino di un ordine abbiamo tutto
Pantaleoni
Abbiamo prigioni preziosi abbiamo Umberto Ricci cannoncini eccetera eccetera tutti questi esponenti diciamo del liberale al nazionalismo
E io Rocco uno antisocialista o anti bolscevico Comerio Pantaleoni ultrà
Bene
E allora con questo io ho finito
Il sagge lo considera
Tra scegliendo fra i personaggi misura io non mi sono soffermato sul due
Momenti momenti Jim economici dell'economicismo ripeto sul col momento economico Crociani no e ne ho visto ho cercato di mostrarne la centralizzando metodologica
Anche organizzativa
La economia politica il turismo economico dei sindacalisti rivoluzionari
Sempre matematici stimate Matri Giampi
Monte Martini col permesso di famiglie o mi sono riservata di a ampliarlo successivamente è anche un personaggio curiosissimo è interessante
E e poi mi vorrei occupare distendere dire da pensiero a pensiero
Nei limiti in cui mi sarà possibile su su
Speriamo
Il che
Vedrete all'acquisto di atti come mai
Il resto gli altri backyard amici cari che cosa che fine faranno in questo excursus i tanti enormi grandi De viti De Marco qui posso dire Pareto
Sensini
Amoroso e così via
Chiaro che debbo fare delle scelte casuali
O vivere così appiccicata ordine in questo enorme materiale ancora pochissimo Sturiale anche questa è una Regione
Del difficile orientarsi e o scelto Luigi e Inaudi che vi risparmio anche perché erano nuovo ancora scritto meno male
Ringrazio il professore ma chiodo
Innanzitutto la sua cortese anche se rassegnata comprensione delle esigenze e crudeli nella orologio che rendono certamente ammesso così indagine aveva un errore materiale è vero è può incatenato no a questo posto ma nonostante questo mi pare che ci abbia dato sia pure del accenni fugaci bene che zoomate sia lamenti è vero un quadro molto ma molto interessante problematico e de questo aspetto
Proprio del età fascista che coincide con la crisi dello Stato
Colonne il pensiero economico quale causa ed effetto della crisi dello Stato stesso
Lo ringrazia ancora e prego il professore Santo Massimo di venire a svolgere qui la sua donazione sulla cultura del corporativismo
Relazione del corporativismo è una storia piena di anomalie di equivoci e di avere proprie stravaganze
Se una caratteristica costante di tutto l'associazione sul fascismo quella di procedere al raffronto tra i programmi e la realtà
Tra il mito e l'ideologia le traduzioni concrete di questi nel caso del corporativismo si tratta di un procedimento in larga misura obbligato perché il divario tra la magniloquenza del mito e la pochezza delle realizzazioni pratiche
è talmente accentuato da autorizzare quasi la riferita di due storie parallele delle quali la meno importante può finire per essere considerata legittimamente la seconda
Mentre la prima la storia del mito e probabilmente quella che ha maggiormente inciso nella storia del fascismo
Diamo pure per scontata la validità di numerose le celebri immagini o interpretazioni che la storiografia legata alla tradizione antifascista ci ha consegnato
Su questo terreno il famoso divorzio tra la parola ai fatti tipico del regime fascista si manifestò con una intensità ben superiore alla norma e l'immagine proverbiale della montagna che partorisce il topolino
Può venire invocata ragione come fecero efficacemente Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi
Tutto questo costituisce comunque un punto di partenza e non il punto di approdo di ogni possibile riflessione sull'esperienza del corporativismo fascista
Ad ogni buon conto è bene precisare che per tutto l'arco del ventennio si parlò di corporativismo per designare due distinte accezioni del fenomeno
L'una legata la disciplina dei rapporti di lavoro l'altra all'ambito dei rapporti economici in senso lato all'orientamento e alla gestione dell'economia
Nell'ideologia corporativa i due diversi terreni di esplicazione non erano assolutamente in contrasto ma anzi si ponevano come livelli inscindibili il secondo non era pensabile senza il primo ma il primo veniva interpretato le corporativistico come un gradino preparatorio del secondo
Per molti fascisti copia molti fiancheggiatori del fascismo
Tiepido nei confronti del dottor linearismo corporativo l'avere raggiunto il primo gradino era quello che contava realmente ritenevano pericoloso o semplicemente superfluo avventurarsi oltre
Ed ha ricordato anche che sul terreno della disciplina dei rapporti di lavoro il corporativismo fu tutt'altro che un bluff
Se pure all'opera degli organismi corporativi veri e propri si affiancarono anche qui doppioni ed organismi di altra natura non si ebbe in questo caso è su questo terreno
Lo scavalcamento la completa esautorazione che se si sarebbero verificati sul terreno più ambizioso del controllo e dell'orientamento dell'economia
Inoltre la molteplicità di richiami e di assonanze che il termine corporativismo e in grado di evocare diede luogo a confusioni ed equivoci ancora più complesse
Facilmente riscontrabili soprattutto nei primi anni del fascismo al potere
Si pensi all'uso promiscuo dei termini sindacato corporazione che va avanti fino al venticinque da anche oltre equivoci che oggi risultano notevolmente in fittizi
Nel lessico contemporaneo coesistono e si accavallano a volte distinte e contrastanti accezioni del corporativismo
Con questo termine si possono indifferentemente designare l'ideologia e le parziali realizzazioni storiche del fascismo italiano o di altri regimi autoritari dell'Europa fra le due guerre come le dottrine le teorizzazioni di stampo medievale già antenate nell'ambito del pensiero sociale cattolico in opposizione allo Stato liberale ai valori che parevano propri della società industriale
Al tempo stesso si può fare riferimento come avviene in maniera sempre più diffusa nella letteratura politologi capo a forme specifiche di relazioni industriali a base tripartita nelle quali lo Stato si affianca capitale e lavoro per mediare i conflitti che orienta le soluzioni
E infine nell'uso corrente e quotidiano il termine corporativismo viene usato soprattutto in Italia per designare il comportamento di gruppi che Simone in contrasto con l'interesse generale della collettività
Ottengono questo in minimo conto ed appaiono intenti al conseguimento di vantaggi immediati ed esclusivi per la propria categoria questa si badi bene è una accezione singolarmente di segno opposto ciò che per corporativismo si intendeva durante il ventennio fascista
Dove l'ideologia del corporativismo fascista implicava che l'accento venisse volto e a volte in maniera uniforme ossessiva sull'interesse superiore dello stato che doveva in ogni caso è per assioma
Prevalere sul particolare che sul categoriale
Cioè terremo pertanto significato storico dell'espressione privilegiando al suo interno nei limiti del possibile la dimensione del corporativismo folta alla prefigurazione di una nuova economia e di un nuovo sistema sociale che fu anche la formulazione che assicuro la straordinaria fortuna
Della propaganda corporativa a livello internazionale
Si può ben dire che nella sua biografia vi è stata una vera e propria rimozione del significato del corporativismo nella cultura italiana
Di recente si è cominciato da mettere sul piano specialistico della storia delle dottrine economiche che il corpo divismo costrinse
Sotto la quale prese corpo un tormentato approccio della cultura italiana ai problemi dell'economia mista
Più in generale la diffusione capillare dell'ideologia corporativa e rappresenta uno degli aspetti caratterizzanti della cultura media del cittadino italiano con effetti duraturi e particolarmente insidiosi proprio perché generalmente anonimi e sotterranei
Negli anni fra le due guerre il corporativismo riuscì poco la sua generale fumosità e gli intenti di copertura demagogica che gli vennero coscientemente attribuiti ad attingere ad una reale attualità
Perché si inseriva organicamente coerentemente nel solco di una cultura della collaborazione di classe
Per la conciliazione della pace sociale che era all'ordine del giorno da decenni in Europa e che ero uscita ovviamente rafforzata dei contraccolpi della guerra mondiale dell'ottobre sovietico
Di una prospettiva congiunturale perché si inseriva nella crisi del pensiero del sistema liberale rese ancora più manifesti dalla grande crisi
Proprio quest'ultima rilanciava in tutto il mondo occidentale e poneva all'ordine del giorno la ricetta di un quid medium tra gli opposti sistemi del liberismo tradizionale della collettivizzazione sovietica ricette rispetto alla quale il corporativismo poteva vantare la propria primogenitura
E la propria efficacia quale terza via offerta all'Occidente sconvolto dal crollo del vecchio mondo dei vecchi valori
Si può constatare abbastanza facilmente come il grosso della polemica e dalla pubblicistica corporativa fosse rivolto contro l'ideologia liberale e la concezione liberista che apriva il suo indissolubile nucleo dottrinario ah se più che in direzione del socialismo teorico o del bolscevismo a cui nel linguaggio corrente veniva con molta disinvoltura equiparato
La circostanza suscita sorpresa ancora oggi in chi li consideri le forme di quella polemica il clima in cui si svolse
Ma già all'epoca del massimo rigore della rivendicazione corporativa alcuni osservatori avevano ritenuto di scorgere in questo una anomalia priva di radici storiche
In realtà seppure estremamente sensato rilevare come il fascismo fosse sorto avesse raggiunto il potere in contrapposizione diretta al movimento socialista
E poi ovvero che la rinascita il consolidarsi del mito corporativo nelle particolari forme da esso assunte nell'Italia fascista sono impensabili facendo astrazione dalla crisi la società liberale
E dall'obsolescenza dei concetti fondamentali della sua visione dei rapporti sociali e dei rapporti fra governanti e governati
Il fatto stesso che lentamente e per germinazione diffusa senza fare riferimento nuovi classici del pensiero politico degni di memoria
Anzi sovente nell'ossequio sincero attesti più o meno sancire interpretati attualizzati si fosse venuta costituendo una comuni sul Pigno
Profondamente estesa e radicata che sostituiva il concetto della necessaria interdipendenza degli interessi di categoria
Alla visione conflittuale dei rapporti di classe propria tanto del marxismo quanto della più radicale apologetica liberista era di per sé un sintomo
E il decadimento e del compimento
Ormai irreversibile della visione del mondo scaturita dalla duplice rivoluzione
Anche la socialdemocrazia europea sarà profondamente investita da questa mutazione concettuale
Accostandosi un atteggiamento di fondo già tipico è originario del movimento cattolico
Ma sul versante italiano
L'aspetto più evidente è rilevante era la crescita dell'esaltazione della cosiddetta bellezza della lotta nella quale i contendenti affinano le loro armi e maturano con reciproco vantaggio
In un clima nel quale erano mai predominante la convinzione che la lotta anziché belle corroborante fosse la peggiore iattura che la compagine nazionale dovesse evitare e fosse soprattutto un lusso che la società non poteva più concedersi di qui il carattere postumo assai più che inutile della predica che Gobetti commissiono allucinanti
Per la verità il corporativismo fascista nonostante il significato implicito in formule quale terza via ovvia emiliana non si presentava di fatto come un apparato di mediazione tra socialismo marxista liberal capitalismo al pari della socialdemocrazia del pensiero sociale cattolico
Quanto come una struttura autoritaria sopra impressa una società libera capitalista un'armatura che consentiva ad essa di sopravvivere e anche di illudersi che la natura in questione potesse venire dimessa senza alcuna complicazione una volta superata la fase dell'emergenza
Forse non è del tutto inutile ricordare infatti che il corporativismo malgrado la sua propaganda
Non si configurò mai come una fuoruscita sia pure tendenziale dal capitalismo ma si inserì piuttosto nell'alveo del capitalismo organizzato rafforzato che teneva conto degli ammaestramenti
Del deperimento prima della crisi poiché sistema liberale e anche dei termini in cui si era configurata la sconfitta del movimento operaio
Lascia invece perplessi l'accostamento molto diffuso negli ultimi anni a nuove formulazioni largamente comprensive di fenomeni difformi messe in circolazione
Dalla sua grafia soprattutto straniera
La specificità italiana del fenomeno ad esempio impone ogni possibile cautela di fronte all'assunzione indiscriminata
Dell'esperienza fascista nella tematica cosiddetta corporativi sta alla Magliana assunzione spesso fondata prevalentemente su assonanze assimilanza di Clini e di Toni
La forma autoritaria e la finalizzazione imperialistica che nostro avviso sono alla base di tutto l'ingegneria sociale del fascismo
Rendono difficilmente accomunabile la vicenda italiana quella di Francia e Germania negli anni Venti della cosiddetta stabilizzazione borghese
Fra le molte specificità che potremmo elencare si ricordi soltanto che a differenza di quanto avviene nelle ipotensione modelli corporativistico
In Italia non assistiamo alla lotta all'elisione al raggiungimento di un equilibrio fra gruppi di pressione che si contrappongono allo Stato
Ma al contrario all'agitarsi di gruppi che lottano per entrare nello Stato per conquistarlo o in subordine
Per condizionarlo
E per non rimanere comunque esclusi le sue centri decisionali
Piuttosto la propensione a un rimodellamento autoritario e corporativo dello Stato della società era direttamente collegata alla tendenza al formarsi al consolidarsi di una nuova classe dirigente
Che soppianta se nella misura più larga possibile da posizioni di forza quella di lontana ma percettibile ascendenza post-unitaria
E della posta in gioco quest'ultima sembrò a bere una certa consapevolezza seppure accompagnato ad una sottovalutazione della crisi che investiva la Società italiana nel primo dopoguerra
Di fatto si registrava il rapido fallimento dei meccanismi tradizionali di cooptazione trasformisti che ha nessuno dei cooptati o dei cooptando i si sentirà totalmente partecipe di questo processo ma il più delle volte un nuovo un nuovo venuto con un piede in due staffe
Non sarà un caso in seguito che gli esponenti residui di quasi tutte le minoranze nato in opposizione al sistema giolittiano
Nel ventennio precedente confluiscano nel fascismo e che i minori venti chili in queste esito lo sbocco faticosamente intraviste preparato nelle citazioni degli anni precedenti
Stato servito da molti un collegamento diretto senza soluzione di continuità tra il tipo di stato affermato Sinisa durante la prima guerra mondiale che lo Stato autoritario edificato dal fascismo
Coerente sviluppo di tendenze già immanente alla compagine statale e che si sommavano alle vecchie propensioni autoritarie che erano già presenti
Nell'edificio e studi istituzionale sedimentazione cinquanta è noto postunitario ricordato comunque che lo Stato che si afferma il costo Adenauer e mondiale è uno stato largamente privatizzato è sottoposto a pressioni spesso diverse e contrastanti
Non è come voleva la propaganda liederistica uno Stato collettivista e promotore dell'economia associata da questo punto di vista si può dire che suo carattere predominante è quello di uno Stato più autoritario che forte
La forza e la relativa chiarezza di obiettivi verranno a nostro avviso dalla capacità di unificazione politica della borghesia conseguita dal fascismo nelle forme di un moderno partito di massa
E dall'acquisizione di un programma quello dei nazionalisti
Che oltre a rappresentare l'unica alternativa borghese al liberalismo incarnava le propensioni autoritarie di imperialistiche che erano divenute nel corso della guerra una componente largamente vitale ed invadente nella compagine statale
Si può certamente affermare che una tendenza alla conciliazione di classe da realizzarsi attraverso istituti appositi gestiti o garantiti dallo Stato percorra in questi anni tutti gli schieramenti politici e culturali tradizionali
E non risulti estranea settori significativi del movimento operaio come attesteranno le vicende successive di Rinaldo Rigola e del suo gruppo
Ma i nazionalisti e Alfredo Rocco in particolare saranno gli unici che riusciranno ad assegnare un fine Esterno chiaramente percepibile alla costruzione sociale
Verso la quale confusamente convergono in tanti riuscendo a collegare il corpo il corporativismo diffuso alle propensioni e le vocazioni imperialistiche della borghesia italiana
Non è questo per la verità un motivo assolutamente inedito la simbiosi nazional corporativa può facilmente venire rintracciata risalendo indietro nei decenni ma ora per la prima volta essa si presentava in forma popolare irrealizzabile non più unicamente bandiera di gruppi di pressione ma fatta propria patrocinata e
Caso imposta dall'autorità di uno stato che assumendo questo programma si è avviata addivenire totalitario
In una direzione di ricerca volta determinare immagini del coinvolgimento di massa nella società italiana all'interno dei miti e delle ideologie del regime fascista ricerca che tuttora lo stadio delle prime ipotesi
Delle prime formulazioni si è fermato in un libro recente che fra gli strati sociali che si lasciano irretire dall'ideologia corporativa forse furono addirittura i ceti inferiori quelli intermedi
Ad essere indotti a credere che se dal corporativismo fosse mai sortito un mutamento autentico sarebbero stati proprio loro a trarne vantaggi maggiori i pozzi che merita di essere approfondita
Ma sarà opportuno anche qualche ulteriore distinzione intesa ad evitare ad esempio ogni confusione tra ceti inferiori e intermedi che nella società italiana dell'epoca era di fatto impensabile anche soprattutto sul terreno culturale
Tutte le fonti finora disponibile rapporti di polizia le memorie le testimonianze sottolineano ad esempio la debolissima forza di penetrazione delle ideologie corporativa presso la classe operaia
E sembra che suggerì una scarsa convinzione da parte di gruppi dirigenti fascisti nel porre in atto tentativi di coinvolgimento della classe operaia su questo terreno che in pratica non andavano al di là di conferenze propagandistiche sui pregi del nuovo sistema economico sociale subite con disincanto e con insofferenza le maestranze
I sensi tentativi di atti viziati e la base operaia ponendo al centro
I risvolti populistici del mito corporativo esperiti da gruppi del così detto fascismo di sinistra o da comunisti legali alla Curia alle in particolare Issime esperienze che non si presta la generalizzazione successive
Sembrano confermare questo assunto con la sostanziale incomunicabilità che al tirare delle somme si sarebbe determinata dopo divismo appare un'ideologia rivolta nell'Italia fascista pressoché esclusivamente alla media e piccola borghesia che era d'altronde il tessuto connettivo indispensabile perché un ipotesi corporativa prendesse vita
Sono valide anche per il corporativismo fascista le accuse tradizionali
Storicamente rivolte contro ogni teorizzazione corporativa fin dal risorgere le suggestioni del mito corporativo nell'onda di reazione dottrinaria politiche Psicologia contro gli effetti della rivoluzione francese della rivoluzione industriale il quesito non è ozioso anche perché in tutto l'arco del ventennio si confusione sia Cavallaro e talvolta nelle pagine dei medesimi autori due immagini storiche del corporativismo
L'una che si innestava direttamente nell'onda lunga della reazione contro i nefasti principi dell'ottantanove
L'altra che tendeva a presentare il corporativismo con un fenomeno nuovo ed originale scaturito quale risposte fenomeni degenerativi dello Stato moderno dell'economia super capitalistica
Di fatto il rilievo critico tradizionale gli avversari del corporativismo
Trova conferma la rappresentanza costituita sulla base degli interessi corporativi non illude ma rafforza linee linea linea millimetri un'inabilità scusate della mediazione politica
Rilanciando ad un livello più alto la necessità della sintesi politica fra gli interessi contrapposti
Più complesso il discorso sull'atto e critica tradizionale ricorrente contro il mito corporativo
Che sono mirata e di fatto portava una cristallizzazione dei rapporti sociali ostruendo i canali più elementari della mobilità sociale
In effetti una simile tendenza è riscontrabile nel clima culturale dominante laddove nelle parabole e nei paradigmi pedagogici alla formulazione dei modelli della tradizionale apologetica liberista che esaltava la possibilità di ascesa individuale
Dall'ago al milione
Si sostituisce una pesante opzione tradizionalisti che ha che esalta invece la continuità è la trasmissione naturale di costumi modelli e l'orgoglio del riconoscere ed accettare l'appartenenza ad una tradizione ma la persistenza in tutto l'arco del Ventennio dei motivi tipici del cosiddetto Kato Nismo
Non unici perché la cultura fascista esistevano anche voci numerose portate all'esaltazione scomposte giuliva della Civiltà delle macchine della modernità
E in fondo anche se una dimostrazione della preoccupazione continua per processi di trasformazione profonda dei costumi delle abitudini e dei Comuni
Pietro la modellistica nell'ambito della modernizzazione sì c'erano in realtà processi che andrebbero sempre individuati e distinti nella loro specificità italiana
L'introduzione di sistemi di organizzazione del lavoro di tipo americano senza la premessa sociale che era alla base del fordismo ossia una politica di alti salari
L'introduzione dei primi elementi dello stato assistenziale pagati fino all'ultimo e spesso oltre misura dei lavoratori ma presentati e vissuti come una benevola elargizione dello Stato fascista e così fino anche anche nella legislazione che fu definita medievale miranti ad imporre lo status quo o quanto meno a scoraggiare rendere difficili trasgressione possiamo ravvisare le stesse preoccupazioni il fatto che come sappiamo grazie agli studi più recenti quelle leggi furono aggirate
O si rivelarono incapaci di arrestare i fenomeni contro cui muovevano non modifica dal punto di vista culturale ideologico il giudizio che possiamo trattare anzi accentua il carattere di reazione asse più che di conservazione di un assetto già dato che attribuibile alla politica sociale del regime fascista
E di questo regime di corporativismo costituiva la coerente funzionale ideologia asse più che la sfuggente intelaiatura istituzionale
Sui motivi del fallimento dell'ordinamento corporativo sarebbe da riflettere a lungo in maniera non semplificata come pure sulla fortuna recente che data dall'ultimo decennio tegola interpretazione che fa largamente ricorso anche se ovviamente partendo da punti diversi alla
Fortuna
Del corporativismo richiamando spesso alcuni termini e anche alcuni Autori che furono proprio di quella stagione culturale tutto questo però potrete leggerlo negli atti io mi fermo qui che vi ringrazio per l'attenzione
Ringrazio il dottor il professor Santo Massimo per la sua relazione sulla cultura
Del corporativismo che Grella comprensione
Del dall'età fascista eccetto uno dei pilastri
Prima di fare il solito intervallo descritto
Desidererei dare alla parola se siete d'accordo alla professoressa Luisa Mangoni
Che dovrebbe parlarci della cultura giuridica cultura giuridica al fascismo intuito il debito pubblico italiano dopodiché faremo appunto l'intervallo
Allora la professoressa Mangoni ha pregata di venire qui
Per cedere nel modo
Che particolarmente
Prego
Grazie
Faccio le solite raccomandazioni del ritardo pubbliche
La mia non è una vera e propria relazione ma è un'enunciazione di temi come ovvio dato il tempo a disposizione
Si tratta di vedere un dibattito particolare che si svolge nel fascismo e forse non del tutto secondaria
Quello circa il modo con cui risultò pubblico italiano interpreta e colloca le modifiche costituzionali introdotte di fatto dal fascismo nel ordinamento giuridico italiano
L'espressione ordinamento giuridico non è scelta a caso
Come forse sapete o qualcuno di voi
Sa si tratta del titolo del volume di Santi Romano del mille novecentodiciotto uno dei testi più importanti del diritto italiano che in qualche modo un testo sotteso a tutto questo dibattito
Il mio intervento riguarda il periodo che va tra il mille novecentotrenta il mille novecentoquaranta
E che parte da la produzione con cui Giuseppe Bottai nel gennaio del mille novecentotrenta inaugura e corsi di politica corporativa la Scuola di studi corporativi di Pisa
Nello stesso anno mille novecentotrenta nel febbraio apriva il primo numero di una nota rivista giuridica lo Stato che nelle sue precisazioni programmatiche si richiamava quella professione di Bottai
E dichiarava che con quella prolusione la rivoluzione fascista
Ha fatto il suo ingresso negli studi giuridici
E che ormai tempo dibattere coloro che nel fascismo si propongono una sutura tra la vecchia dottrina e la nuova invece di ricostruire un sistema in base ai nuovi postulati concettuali del fascismo
Nello stesso anno sempre nel mese di gennaio veniva anche presentata alla Camera la riforma del Consiglio Nazionale delle corporazioni relatore Costamagna direttore anche della rivista lo Stato
Il quale poneva in modo molto chiaro il problema della valenza del contratto collettivo di lavoro se fosse una valenza di diritto pubblico o di diritto privato
Il punto di arrivo il mille novecentoquaranta
E legato alla pubblicazione di quattro imponenti volumi iscritti giuridici in onore di Santi Romano che sono un vero e proprio consultivo di una generazione di giuristi
E nello stesso anno aprire esce appare un libro particolarmente significativo la costituzione in senso materiale di Costantino Mortati avrebbe dovuto far parte anch'essa degli scritti giuridici in onore di Santi Romano
Che testimonia di un mutamento concettuale complessivo in cui si colloca la più giovane generazione di bus pubblici Stitt Agliardi
Quelli che poi si sarebbero misurati nel dibattito sulla Costituzione repubblicana e che spesso ne avrebbero gestito da posti di particolare rilievo i modi di applicazione
Non intendo aprire un dibattito sul problema della continuità tra fascismo e post fascismo ma cercare di indicare alcuni di questi momenti del mutamento del quadro concettuale di cui dicevo prima
Innanzitutto un cambiamento del rapporto tra le branche delle discipline giuridiche
è una costatazione da cui partiva Mariano D'Amelio primo presidente di Cassazione nel mille novecentoquaranta presentando il primo volume del Novo codice civile italiano
E gli diceva che il diritto pubblico alcuni decenni prima era visto in stretta dipendenza del diritto privato
E invece negli ultimi anni questo rapporto si era modificato
E da meglio osservata le cause di questo fenomeno sono notte
Si sono rese più operanti negli ultimi anni perfetto degli ordinamenti pubblici degli Stati a carattere autoritario ma aggiungeva anche che il fenomeno è così diffuso da non potere essere legato all'esperienza di un popolo di un altro
Ma indicava un vero e proprio cambiamento di sensibilità giuridica in tutta l'Europa
Una questione che era ben diversa come è ovvio dal problema dell'intervento sociale
Dello Stato ed era il problema della intervento sociale dello Stato era già stata presente nel diritto pubblico italiano dell'Ottocento ma invece significava appunto un mutamento del quadro
Alla base di questo dibattito c'era certamente Santi Romano era stato proprio Santi Romano nel diciotto a dire che il diritto privato non era altro che una specificazione del diritto pubblico un cambiamento concettuale anche questo molto significativo
E Santi Romano aveva posto il problema del rapporto tra diritto costituzionale e diritto amministrativo
Questioni teoriche che alla svolta degli anni Trenta assumono una rilevanza particolare
Non è il caso di ripercorrere questo dibattito degli inizi degli anni Trenta
Basterà ricordare che tra il trenta e il trentacinque
Vengono ripubblicati o pubblicati nuovi tensione un gran numero di manuali di diritto costituzionale da quelli famosi di Romano dire Milletti ai nuovi di Costamagna o di Pannunzio
E poi valere anche la pena di ricordare in uno
La possibilità di farlo in questo momento
La grande differenza di interpretazioni su ciò che è avvenuto nella Costituzione italiana tra il venticinque e ventisette in questi manuali stessi
Torniamo a quella rivista lo Stato che richiamavo come centro del dibattito
Bottai assumeva il patrocinio di queste riviste in una lettera programma in cui polemizzato ha molto esplicitamente con gli studiosi di diritto pubblico e con la loro diffidenza ad accogliere nel diritto le parole sono significative un'organizzazione imposta si rivoluzionarie mente come stato di fatto e accusava questi studiosi di cercare di ricondurre questo momento rivoluzionario nelle loro precostituite dottrine
Ma era Carlo Costamagna in un articolo che si chiamava la legge il contratto rendere molto chiaro il riferimento polemico di portare egli pone bizzarra contro chi aveva nella legge del tre aprile del ventisei e poi nella Carta del lavoro
Preferito usare l'espressione contratto collettivo invece che l'espressione norma favorendo così la possibilità di ridurre qualcosa che era di pertinenza del diritto pubblico norma ancora nel diritto privato
Cioè favorendo una consuetudine dei giuristi italiani ritenere che i problemi del lavoro riguardassero il diritto privato e non quello pubblico
Era un problema non nomina il distico
Dal momento che questo gli appariva come un sintomo di una reticenza ad accettare una nuova concezione dello Stato Possa in essere dal diritto fascista
E cioè la creazione di nuovi fonti di norme giuridiche accanto alla fonte tradizionalmente unica della Rigel formale
E Costamagna precisata la pluralità delle fonti giuridiche e un fatto ormai acquisito al nuovo ordinamento
In altra occasione si ribadiva che il contratto collettivo di lavoro non era né un contratto di diritto privato né un contratto di diritto pubblico amministrativo ma un precetto una norma Stratta una legge sostanziale
Servendosi dei teorici della istituzione listi Uryū Santi Romano si respingevano coloro che davano dei contratti una interpretazioni amministrativistica
E si affermava che i sindacati non erano da interpretare come enti pubblici amministrativi
Ma come enti costituzionali così come non era da mettere in discussione la costituzionalità del partito fascista
L'uso di Santi Romano in questo caso era probabilmente in parte improprio forzato
Ma non è questo il punto su cui mi interessa fermarmi ma un altro
Quel complesso di leggi che tra il venticinque ventisette erano andati a dedicando i caratteri giuridici dello Stato fascista
Erano stati messi da gran parte degli studiosi del diritto pubblico italiano
In un quadro che in qualche modo era sempre quello dello Statuto Albertino
Troppo che sapete di queste leggi era stato il centro Riva anzi affermato che alcune di esse avevano contribuito ad annullare altri leggi e consuetudini queste sì contro lo Statuto Albertino
Era quella teoria della elasticità dello Statuto
Che ancora nel quaranta Luigi Rossi ribadiva negli scritti giuridici in onore di Santi Romano e che era stata a fondamento di una linea di continuità che era prevalsa negli studi di diritto pubblico italiano né il primo periodo del fascismo
Quindi in qualche modo dovremmo dire che il riferimento polemico di Bottai e di Costamagna era Rocco
Era Rocco con lui a cui andava imputata quella preservazione in pista come diceva costa ma né che aveva comportato la formulazione ambigua
Dei contratti collettivi nella prima legislazione del fascismo
In questo senso l'impianto polemico della rivista lo Stato
Riguardata esplicitamente il mutamento costituzionale avvenuto nello Stato italiano e questo è il punto centrale su cui vorrei attirare l'attenzione l'insistenza sulla carta del lavoro come nuovo principio costituzionale
La sottolineatura del conseguenze formali della legge su gran consiglio e del ruolo che altra anche consiglio veniva dato come organo deputato e processi di revisione costituzionale andavano in questa direzione
E del resto Costamagna dichiarare esplicitamente il suo favore per qualsiasi atto formale avesse reso più esplicito che il Gran Consiglio era organo di controllo di costituzionalità dal momento dichiarava Costamagna
Che il fascismo ha finalmente introdotto nell'ordinamento giuridico italiano l'azione di una legge costituzionale cioè di una norma giuridica superiore alla legge medesima
Ne derivava l'esplicito convincimento che pur in assenza di un atto di abrogazione dello Statuto
Si era di fronte alla promulgazione di una nuova legge costituzionale e si polemizzato contro quei formalisti che dicevano che lo Statuto non era modificabile perché esso era stato a base dei plebisciti unitari
Affermando che la prima legislatura del fascismo i giuristi tendono a chiamarla correntemente la Costituente era anch'essa di fatto alla base del plebiscito del ventinove da ciò dire vadano due passaggi secondo mi di qualche importanza
Innanzitutto con tutta evidenza il richiamo a Santi Romano
Pluralità delle fonti giuridiche ordinamento giuridico instaurazione di fatto di un regime costituzionale e sua legittimazione caratteri giuridici della formazione del Regno d'Italia
Ognuno di questi temi rinvia un sardo i sardi Santi Romano e in qualche modo si appropria di un suo tema
D'altra parte proprio Santi Romano con la sua riflessione sullo stato amministrativo e con la sua prudenza riconoscere valenza costituzionale ad atti amministrativi anch'esso stesso un punto di riferimento polemico dello stato che lo imputava con Orlando di propugnare ancora una lettura inesatta del fascismo
Ma in secondo luogo questa nuova attenzione all'ordinamento costituzionale portava anche questi giuristi a riflettere su quelle costituzioni che erano nate nel dopoguerra quella device quell'osteria quella sovietica
Questo ci può forse aiutare a comprendere alcuni interventi nel dibattito degli anni Trenta ditemi se no non sempre facilmente comprensibili
Lo spazio riservato dallo Stato ma anche dei nuovi studi di polpi Celio dell'archivio di studi corporativi a Kelsen la fortuna di Max Weber sia pure attraverso Michels
Non è soltanto una questione teorica e anche un'attenzione su forme costituzionali recenti e saluta e sulla loro capacità di tenuta
Ma questo significa anche un'attenzione più viva per i critici nei confronti dello stato di diritto e in particolare della Costituzione di Weimar soprattutto Carl Schmitt che lo Stato comincia a diffondere in Italia
Ancora un elemento vale la pena di sottolineare di questo dibattito degli inizi degli anni Trenta
La polemiche nate nel convegno di Ferrara su cui non mi posso fermare del trentadue ponevano anche e giuristi il problema dei limiti da porre o un'attività costituente di fatto l'individuazione cioè di un principio che desse giuridiche giuridicità alle leggi positive
Gli attacchi contro lo spirito particolarmente vivaci nella rivista lo Stato arrivano anche questa valenza giuridica
E d'altra parte l'evoluzione della situazione tedesca l'interpretazione proposta nel proprio da Schmitt del sollievo Hubert
Richiamava l'attenzione sul problema del rapporto Stato partito
Nel mille novecentoquaranta Amedeo Giannini individuava negli scritti in onore i Santi Romano tre tipi di possibile modifica della Costituzione
Quello di tipo sovietico che propugnava una Costituzione ex novo quello di tipo italiano che incuneata diceva Giannini nei vecchi ordinamenti nuove disposizioni mutandoni di fatto il sistema e poi quello di tipo tedesco dopo l'avvento del nazismo
Che adottava espressamente o per prassi nuovi ordinamenti senza preoccuparsi della Costituzione esistente
Era una registrazione di uno stato di fatto a cui però Giannini accompagnava la constatazione e soprattutto in Italia in Germania i giuristi cercavano di dar corpo alle loro dottrina cercavano di illustrare le incertezze le disarmonie agli Enti Monia
Tentavano la costruzione per cui legge e dottrina procedono di pari passo
Era il porsi esplicitamente di un tema non nuovo in altre tradizioni giuridiche ma in parte nuovi in Italia
Quello della costituzione materiale
Si vuol dire cioè che il dibattito degli anni Trenta con la riflessione sul nuovo ordinamento costituzionale italiano derivante dal quel complesso di leggi della fase costituente del fascismo
Con il problema del rapporto per questa nuova forma costituzionale lo Statuto con il messo a posto tra i plebisciti unitari il plebiscito del ventinove come forme di legittimazione politica di poi carte costituzionali
Aveva reso evidente alla sensibilità giuridica in Italia il tema del rapporto tra costituzione formale e costituzione materiale secondo il titolo appunto del volume di Mortati del quaranta non si vuole dire ovviamente che lo scritto di Mortati forse la conseguenza di quel dibattito Matti quella scelta di quel tema fu possibile anche in ragione di quel dibattito proprio sullo stato del resto ne trentaquattro Mortati aveva recensito Popolo nazione statico di Sergio Pannunzio
Nello stesso anno usciva l'anno dopo scusate è stato movimento e popolo di Carl Schmitt a cura di Cantimori e con introduzione di Volpicelli
E l'introduzione di Botticelli era molto polemica nel confronto del ruolo
Dato da Schmitt al partito che era invece sembrato Mortati un passo avanti nella definizione della Costituzione in senso materiale
Accennerò molto rapidamente al contenuto del volume di Mortati però vorrei prima
Come dire richiamare un punto abbastanza complicato
Il diritto si presenta come una scienza presieduta da leggi e da logiche particolari ha un forte potere classificatorio nove del diritto attraverso il diritto per arrivare al diritto
Ha uno straordinario senso della formalizzazione tende ad escludere o non registrare esplicitamente altre discipline e questo rende particolarmente complesso il suo uso da parte dei non competenti
Eppure queste caratteristiche sono una ragione non secondaria dell'interesse per il diritto la necessità che il valore di una norma vada al di là della ragione sociale storica che ne ha determinato l'origine dalla scienza giuridica come un ecco attenuata di quella realtà sociali di cui è permeata
E peraltro consente i giuristi un fatto che viene molto spesso di presentarsi nei momenti di crisi come detentori di una forma di conoscenza più impermeabile di altri rispetto alla crisi stesse
Dico questo perché leggere il testo di Mortati come io in parte dovrà fare per ragioni di tempo semplicemente come il prodotto di un certo momento storico Mortati al fascismo per intenderci
E non anche come formalizzazione di un tema più generale posta rincorrere mi farà incontrare in qualche equivoco
Alla base della ricerca di Mortati c'è la necessità di cercare la fonte giuridica primigenia che determina il sorgere dell'ordinamento che conferisce unità all'ordinamento statale cioè la costituzione materiale e il suo rapporto con la costituzione formale
Una necessità non teorica in quanto Mortati si richiama il periodo storico che sta esaminando al Periodo di violente rapide trasformazioni costituzionali
A quella vendetta della vita sociale nei confronti del diritto da cui aveva preso le mosse Santi Romano
Mortati vede il soggetto giuridico per dirla nei termini più schematici di questa costituzione materiale nell'affermarsi di una in una comunità di una forza politica che prevale sulle altre e si differenzia dalle altre che portatrice di una propria idea dell'unità politica
E che fa valere con la forza o con la persuasione la forma particolare di ordine che firma è come evidente una teoria del partito politico come elemento giuridico primigenio è fondamentale dello Stato moderno
Mortati polemizza
Nei confronti di altri giuristi soprattutto di quelli come è ovvio che gli sono più vicini cioè quelli che si sono mossi in una direzione analoga
Soprattutto contro i nazionalisti
E l'Atir nazionalisti testata proposta nel trentasette da un altro giurista
In significativo da Carlo Esposito in un articolo che si chiamava lo Stato elevazione italiana
Ma anche contro Schmitt e Hubert
Che proponevano la combinazione di volontà politica di un popolo e di Führer Prizzi
L'azione comunità di un popolo era ma secondo Mortati entità di ordini sociologiche e soprattutto un'unità sociale coincidente nella sua estensione con lo Stato non può immaginarsi esistente
è un'immagine di uno Stato comunque conflittuale in cui una parte Vinci sulla il partito e non la nazione consentiva di distinguere nella molteplicità di manifestazioni della vita associata di attività conformi allo spirito collettivo e quelli difformi
In secondo luogo portati in polemica con troppe con troppe il Sen
Afferma che non si può accettare una teoria del diritto agnostica o neutre
Lo Stato e sempre rivestito di una forma particolare e sempre espressione di una concezione politica specifica
Che esclude qualsiasi possibilità legale di ideologia perse
I portatori di queste in quanto tali possono essere ammessi all'esercizio dei diritti politici purché questi non implichino alcun potere di comando all'interno dello Stato
E secondo portati questo valeva anche per lo Stato liberale al di là delle apparenze
In terzo luogo la concezione del partito di Mortati riguardava solo quelle forme di associazioni che avesse una concezione generale comprensiva della vita dello stato in tutti i suoi aspetti e meccanismi e che sapessero tradurla in una azione concreta con esclusione di qualsiasi concezione con Issa contrastante
Eventuali partiti alternante sì al governo secondo Mortati o eventuali coalizioni di partiti in realtà hanno costituito da sottospecie di partiti provenienti da un ceppo unico cioè da una stessa idea di una data forma di Stato
Che poi si morisse in gruppi diversi per divergenze comunque secondari
In questo senso il partito ribadiva Mortati come elemento attivo dell'istituzione originaria necessaria perché assume una forma politica non può che essere unico
L'affermarsi al potere di un partito avverso all'ordine informatore del regime vigente sì anche avvenuto in forme legali implicava l'instaurazione di una nuova struttura statale la fine del precedente regime dal punto di vista specifico e concludo del regime fascista
Questo significava che tutte le forme di modifica costituzionale Trevano la loro jet legittimità del Partito nazionale fascista di cui Mortati non poteva che vedere con particolare interessa e il favore tutte le forme di costituzionalizzazione
Ma il partito diceva Mortati aveva un obbligo non più giuridico il partito è andato al potere ovviamente di creare un nuovo costume di allargare la sua presenza nella comunità sociale dopo l'andata al potere
Da un altro punto di vista che non riguarda più soltanto il fascismo
Sì creiamo un'immagine d'espressione di Mortati diritto in modi Pinto quanti altri mai in cui la prostituzione in senso materiale elemento originario di qualsiasi costituzione formale
E pietra di paragone di ogni sua modifica assume ed estensioni da consentire qualsiasi innovazione purché fossero apportabili allo scopo politico giuridicamente espresso dall'istituzione partito
Una questione che andava molto al di là come Fossati portati spesso riconosceva di quella forma data di Stato e di quel periodo storico specifico che era il fascismo
Ringrazio la professoressa Mangoni
Per la sua puntualità nel rimanere nei limiti del tempo assegnato e soprattutto per le cose interessanti che ci ha detto relativamente alla cultura giuridica del fascismo in rapporto al pensiero di Costantino Mortati
A questo punto facciamo l'intervallo di dieci minuti precisissimi e quindi ci vediamo qui alle diciassette alle diciassette e trenta
Reagisce eccetera sorti sia nell'ambito del movimento positivista sia d'altra parte a seguito di esigenze maturate con gli sviluppi tecnici economici del Paese
Organismi come per fare solo qualche esempio l'Istituto italiano di Antropologia la Società per gli studi la malaria fondata nel mille ottocentonovantotto fortunata Franchetti la società vichinghe industria di moda di Milano eccetera
Altri ancora si collegano esigenze di carattere più strettamente politico come ad esempio la Società geografica Italiana le istituto colonia italiana lo sostanziati Carifirenze eccetera
Altri infine erano istituti di carattere più culturale e di dibattito scientifico letterario che si proponevano da un lato di compiere un'opera di insegnamento attraverso corsi e lezioni e dall'altro di svolge un'attività di discussione
Ricordiamo ad esempio laboratorio d'economia politica di Torino il Circolo filologico di Milano la Società di lettere conversazione scientifica di Genova e sono numerosissimi altri che si potrebbero citare con la svolta del secolo in concomitanza con i mutamenti più generali della storia degli intellettuali italiani è quest'ultima spetta svilupparsi come caratteristi all'organizzazione della cultura
All'interno del sorgere dell'espansione di nuovi strumenti e diffusione di utilizzazione della cultura nascono e si moltiplicano convinti convinta più o meno effimera sia istituti che si ricollegavano movimenti di pensiero e all'ampliarsi del dibattito filosofico
Sì argani ismi che si proponevano un'opera di diffusione culturale nel pubblico che fosse in qualche modo anche di carattere pedagogico
Se da una parte sorgevano a livello nazionale istituti filosofici
Come la Società filosofica italiana la Società italiana per gli studi filosofici psicologici e istituti scientifici come la Società italiana per il progresso delle scienze e altri di carattere programmaticamente educative
E pedagogico come furono emessi da popolari
D'altra parte nascevano vari circoli Società di cultura che si proponevano come ad esempio la Società di cultura nazionale di Roma il comitato direttivo era formato da De Lollis gentile Zotto lì
Di agevolare illecite l'avvicinamento della cultura la vita per preservare la cultura italiana da ogni forma di servilismo
Verso quelle straniere e per contribuire alla soluzione dei problemi attinenti alla scuola
è il caso ad esempio oltre a quello delle biblioteche filosofia di parlerò più avanti della Società di cultura di Torino e di varie società simili associazione per lo sviluppo dell'alta cultura Leonardo circo giuridico di Milano accetta sorti numerosissime città italiana
In ogni caso ricollegandosi come se detta più generale movimento organizzativa ed è logico che caratterizzò gli anni tra l'inizio del secolo la prima guerra mondiale questi vari circoli istituti sono il segno del nuovo ruolo che gli intellettuali tendevano ad assumere la Società con i loro programmi di risveglio culturale di sviluppo della coscienza nazionale o con le loro attività di riscossione di insegnamento
Tali organismi costituivano le strutture per mezzo delle quali gli uomini di cultura stabilivano un rapporto con la realtà e la società che presupponeva l'intervento su di essa
Gli istituti di cultura divenivano quindi lo strumento che differenziandosi dalle accademie dall'università
Non si limitava ad essere un cenacolo un luogo di raccoglimento della ristrette élites privilegiata ma portava la cultura al di fuori da trasmetterà trasmetteva al fine di compiere un'opera educativa sulla società
Limitando il discorso agli aspetti letterari e filosofici anche in un caso specifico è strettamente legata ad articolarsi del dibattito filosofico e allo sviluppo delle idealismo come quello delle biblioteche filosofiche si individua il segno di questa persona nazioni Gentile era curando la biblioteca di Falerna mie novecentoundici sottolineava come tale iniziativa si ricollegarsi a un largo movimento dello spirito contemporaneo
Che vedeva la fondazione di riviste la nascita di collezioni e la pubblicazione di libri per i quali affermavano dieci anni fa sarebbe sembrata follia sperare un conveniente numero di lettori
Caratteristica della ripresa dello spirito filosofico era proprio l'essere uscito dalla umbratile riduzione delle scuole semideserte dall'OCSE muto delle accademie dall'irto tecnicismo di contributi scientifici e di essersi invece mescolato alla ditta era la filosofia per subito nell'ultimo decennio la grande trasformazione
Nera di conseguenza anche il filosofo aver mutato il proprio mezzo di intervento abbiamo aperte le porte fra una gentile e siamo usciti in mezzo al pubblico abbiamo creato Società filosofiche che non vogliono essere segreti cenacoli ma focolari di cultura
E centri di coordinazione spirituali
Fondata nel luglio mille novecentodieci dalla Società per gli studi filosofici allo scopo come avvertiva lo statuto di promuovere la cultura filosofica nel senso più largo la biblioteca di Palermo organizzò conferenze di filosofia teoretica morale religiosa
Di filosofia della scienza del diritto di storia della filosofia
Che furono tenute oltre che da Gentile dal restano Fazzi Almayer Lombardo Radice maggiore Corbino eccetera solo per citare qualcuno
Precedentemente la Biblioteca filosofica e Palermo nemmeno centotré è stata costituita quella di Firenze
Diretta da Guido Ferrando dal mille novecentonove da Giovanni Amendola anche qui ci si ricollegava Rinnovamento dello spirito d'dello spirito italiano al tentativo della filosofia di superare le barriere dell'intelletto per muoversi verso la vita
è una tendenza si affermava proposto il quarto congresso internazionale di filosofia dell'undici che ci mostra come il pensiero si è riuscito almeno in parte a rompere i vecchi schemi logici in cui era rinchiuso e vada lentamente per menando tutta la realtà
Riconoscendo così l'intimo legame che unisce l'uomo al mondo esterno
Il riconoscimento straniere una fusione sempre più completo del pensiero con la ditta che era un tema strettamente legata all'influenza di croci Tiber sono e del dibattito filosofico d'inizio secolo
Si traduceva livello programmatica no rapporto tra gli intellettuali una società e quindi in un preciso compito di intervento per istituti qui e si davano vita
Il fine della biblioteca filosofico di Firenze era infatti quello di affermarsi come fattore notevoli al tesserino educazione spirituale intellettuale
Proprio perché si legge nel bollettino del mille novecentootto i cosiddetti istituti di cultura in Italia sono riusciti a creare un acuto di sui dissidio tra educazione e istruzione
E hanno reso quest'ultima una cosa spesso troppo vuote inutile separandola dall'esperienza pratica della vita e privandolo di ogni contenuto spirituale
Tanto più vivo veniva sentito il bisogno di un'istituzione che sia da operistica cementa la formazione del carattere della mente dell'individuo e che tenga alto ben alto proseguiva l'ideale della cultura
Pure stretto in un ambito filosofico e spirituale il fine della biblioteca prescindeva tuttavia al singolo individuo
Essa si proponeva ora di divenire o un centro di cultura di spirituale come si affermava un cofattore notevole nel rinnovamento Della Vite del pensiero italiano
Più avanti con la guerra di contribuire a una comprensione più chiare e precise dal momento che noi versiamo e alla formazione di una coscienza nazionale più vasto e più sicura
Era quindi un compito di educazione che sul pro perché presupponeva di conseguenza l'intervento sugli altri individui
Fornito di una biblioteca ricca di volume di riviste l'Istituto organizza in questi anni numerose conferenze di vario argomento filosofico e letterario alle quali parteciparono tra gli altri Papini Prezzolini Calderoni Anzilotti Enrico e spariscono
Organizza vari corsi di lezione ad esempio nel novecentonove un corso sulla filosofia indiana nel dieci cannoncini e Salvemini tenere un corso movimento socialista nel secolo diciannovesimo nell'undici Gentile Volpe sulla vita religiosa Italia Medioevo e così via
A fianco della biblioteca fu costituito un circolo filosofico che ebbe vita tra il mille novecentootto il dodici
Come avvertiva lo statuto i suoi scopi erano di facilitare i rapporti personali tra gli studiosi e gli amici della filosofia provocare studi e discussioni sui problemi che più interessa al pensiero moderno ai