"Un treno per Blace" sintesi della presentazione del libro di Filippo Landi

Radio radicale
Ci occupiamo di nuovo del Kosovo esige un'autonoma deve essere unitaria l'anno scorso Tato di una guerra
Non Collegiata del tutto però che ha visto nato ha visto la più grande flotta aerea militare del mondo che si è scatenato in una intervento massiccio contro obiettivi militari Hendon per fermare un genocidio
Esemplare in atto in corso delle forze di polizia speciale dell'esercito e dei paramilitari di Belgrado servi
Che stavano proprio prendendo gioco per il terzo il quarto anno consecutivo in conflitti sanguinose dei Balcani anche questa volta
In Kosovo realizzando l'idolo Progetti famigerati progetti
Di polizia etnica
Filippo Landi nostro collega giornalista televisivo dal TG uno ha scritto un libro un treno per le braccia il braccio ricordiamo
E questo tristemente famoso paese posto dove come abbiamo visto non molto dal recarmi le telecamere della RAI seconda Kohler assieme la BBC purtroppo
L'ammassarsi di decine e decine e decine di migliaia di persone spinte con la forza con la paura compressore psicologiche verso le frontiere con la Macedonia braccio destro proprio nella la parte occidentale nord-occidentale della Macedonia proprio con come ricordava quei momenti Emma Bonino
Che ricordano proprio la deportazione questa terribile parola questo terribile concetto questo terribile fatto che l'umanità pensava di averlo definitivamente
Dimenticato o almeno
Un elementi con un fenomeno che dopo tutta questa riflessione universale su quello che rappresentano deportazione si pensava che era una volta per sempre chiuso questo capitolo riapparso in modo terribile proprio un anno fa
Ecco di questi fatti si riferisce questo libro di Filippo Landi insieme con sua collaboratrice in questo caso coautrice
E illesa etniche hanno scritto proprio insieme questo questo racconto così lungo triste
La condotta sfumature diverse
Nelle colgo l'occasione della presentazione di questo libro radio radicale come sempre attenta e presente
A momenti del genere per approfondire dunque e questo questo argomento per capire meglio cosa è stato detto
In quel giorno la presentazione libro di Filippo l'anti
Il lire zaini abbiamo dunque preparato una sintesi della registrazione che abbiamo realizzato proprio in quest'occasione una sintesi che tiene conto suo padre tutto alla possibilità a tutti i partecipanti di esprimere attraverso anche di nuovi De Falco citato radicale
Un una quintessenza delle opinioni sul libro però chi veramente anche riflessione su quella tragedia accaduta un anno fa proprio abbracci che Filippo Landi con con treno R. brace CD riavvicina di nuovo questa terribile stazione fermata di decine centinaia di migliaia di persone che non avevano altri colpi se le attese di un'etnia razza e religione diversa da dai poliziotti e soldati e paramilitari che non li volevano più suo ordine certamente di Belgrado e il mandato numero uno
Scopo da quello semplice dunque sentiamo questa sintesi preparata in questo caso
A me io sono Federico Bugno
Spero che adesso anche Tbilisi riprodurre un attimo
Questa presentazione
Cosa ne faccio volentieri come Genova senatore
Massimo Brutti
Che all'epoca era sottosegretario alla Difesa riuscendo kosovare le conosce bene
E cioè il professor Morozzo che è uno dei gli studiosi italiani
Del problema kosovari Kosovo il suo ultimo libro non a caso uscito qualche giorno qualche tempo prima
Dell'inizio della guerra trovarlo sulla guerra si intitola appunto Kosovo
Prima di dare il da parola Bruson Morozzo tutto farci o l'introduzione dal su dal punto di vista storico della situazione che ha portato a questa guerra
Da lei la un attimo per pochi minuti la parola a Filippo Landi che ci deve dire alcune cose relative anche all'altro odore di questo libro Filippo
Allora quella sera e grazie anche
Gli ascoltatori di radio radicale
Io ho da dire qualcosa riguardo all'altro otto ore Ilire zaini l'ho incontrata una settimana fa a Pristina
Lei ha deciso di tornare in Kosovo nonostante avesse avuto un'offerta di lavoro molto allettante all'estero
E non è facile in questo momento lavorare con me giornalisti
In corso e non è facile neppure lavorare nella televisione
Pericoloso finanziata dalla comunità internazionale
Che e nata nel novembre
Mi preme lei mi ha chiesto di raccontarvi soprattutto quello cioè come
Come
Una iniziativa nata per affermare la libertà di informazione all'interno del Kosovo in questo momento è l'unica televisione
Assolutamente indipendente in costosi abbia però attirato l'attenzione dei politici
E proprio in queste ultime settimane si è aperto un dibattito forte all'interno
Della televisione perché i politici si può fare anche i nomi e i cognomi in particolare uno dei leader Tabacci che prima aveva snobbato questa televisione adesso
Se ne interessa con con grande con grande frequenza in che modo
Chiedendo uno spazio all'interno di questa televisione
Per lei proprie interviste per il proprio iniziative che spesso cozza contro l'autonomia dei giornalisti anche di chi e chiamato a dirigere in questo momento la televisione
Cosa c'è da aggiungere che una parte dei giornalisti forse la gran parte dei giornalisti della televisione
Si è ribellata cioè a sta lottando con tenacia perché la questa televisione che ripeto riceve finanziamenti dalla comunità internazionale rimanga autonoma ma non solo
Nelle dei titoli ma rimanga autonoma giorno per giorno
Sì in ciascuno dei servizi che i giornalisti sono chiamati a fare
Mi ha fatto un esempio semplice ma secondo me molto efficace
E c'è stato recentemente una festa nazionale in Kosovo tutti i leader politici sono stati chiamati ha esprimere
Il proprio pensiero
Bene è arrivato da parte di Hitachi la richiesta che
Il proprio messaggio che durava sette minuti non venisse tagliato altri altri leader politici in particolare Rugova
Hanno lasciato invece autonomia ai giornalisti quindi e mi è risultato fuori un panorama di interventi squilibrato ecco
Lei ci teneva a dire questo che tutto ciò
Che può apparire come dire
Forse anche un fenomeno noto fuori dal colosso perché in tante televisioni pubbliche e private l'intervento dei politici sono i mezzi di informazione sono fatti noti e frequenti in Kosovo invece
Rappresenta un a un una questione vitale cioè se alcuni mezzi di informazione re resistono
Alle pressioni dei politici
Per il Kosovo c'è una speranza in più una speranza di poter convivere
Tra persone albanesi di differenti opinioni politiche anche persone
Kosovari albanesi e serve e turche cioè le vario variegato mondo etnico kosovaro
Mille lire vi saluta
De doveva e dei veri punto rimanere a Pristina proprio perché
Faceva un esempio siamo appena in tredici diceva e quindi non la presenza di ciascuno di noi in questo momento il ditale di salutare e ringraziare per tutto quello che poi potrete fare per il colosso cioè
Soprattutto ci tiene a dire questo scossoni
Non è una pagina già chiusa in un senso né o nell'altro e dipende molto dipende molto anche dalla dalla dalla presenza dalla fiducia
Che la le persone che sono fuori dal Kosovo potranno dare a chi nel Kosovo cerca di
Lavorare per un Paese democratico e libero ed è una cosa non facile
Che poi anche questo libro involtino racconta le difficoltà enormi che persone che odiano la guerra che sono pacifista però hanno dovuto incontrare nella loro vita in Kosovo
Pera formare questi valori grazie a nome di lire
Vi deliziare Dandolo chiusura proprio sul molo
Il quale appunto si può per illustrare era la situazione l'ambiente la situazione geopolitica del Kosovo al vizio della guerra
Ma io penso che la situazione del Kosovo
Nella primavera scorsa anche un tutti gli avvenimenti antecedenti e ben descritta nel libero un treno per blasé ben descritte abbellire
Ben descritta anche in tutte le sfumature le nuance della politica interna albanese che i che ho trovato
Molto ben rappresentata nel libro
Questa divaricazione tra i moderati tra i tra i falchi i moderati Rugova luccicava tutto descritto molto bene con una giusta tempistica lo dico perché ero lì e ho vissuto
Queste vicende in tre albanesi soprattutto ed è descritta bene anche la dinamica dell'escalation della violenza questa escalation della violenza che a poi riportato alla guerra otto giustamente si parla nel libro di pazienza infinita degli albanesi dopo una decina d'anni di repressione da parte del governo di Belgrado che voleva fare di albanesi una popolazione da integrare in parte nello stato neo jugoslavo e
Integrarla però in maniera subordinata e in parte voleva farla emigrare perché poi alcune centinaia di migliaia di albanesi del Kosovo sono emigrati dopo l'ottantanove novanta
Ecco questa pazienza infinita avuto un termine è nata l'UCK già esisteva in parte come gruppuscoli
Ma è nata poi nel novantotto dopo la strage di Brema Enza l'otto marzo del novantotto mi sembra una alla data del che marca questa recente storia del Kosovo
In questo libro c'è la chiave per capire come si arriva alla guerra questa pazienza infinita che a un certo punto
Lascia la lo spazio alle armi
Rugova aveva costruito una società parallela di altissimo significato etico e che funzionava non soltanto dal punto di vista etico con tre mila imprese private
Che facevano sopravvivere gli albanesi in Kosovo con gli ospedali le scuole parallele
Tuttavia siamo nei Balcani a un certo punto c'è stato chi ha voluto dare più spazio alle armi
E bisogna dire anche che i serbi non hanno mai dato un segno di cedimento se non di cedimento di concessioni agli albanesi perché la situazione cambiasse in meglio per loro
Dice Filippo Landi l'impotenza della politica armato gli uomini dell'UCK qui vorrei dire che sono molto d'accordo del Kosovo ci si è accorti soltanto non gli e Sperti non qualche politico non non il problema di tutti ma ci si è accorti soprattutto quando è iniziata la violenza su grande scala nel novantotto ricordo Rugova a Roma nel novantatré la sua visita una conferenza stampa c'erano soltanto due giornalisti novantatré
Da Eton non ha parlato del Kosovo forse pur cosa ecco perché ha detto non c'erano problemi c'era da chiudere la guerra in Bosnia in sostanza però non ha parlato del coso anche questo a deluso molto gli albanesi e ha aperto la strada all'UCK
L'UCK che intelligentemente dal suo punto di vista capito che soltanto il sangue poteva muovere gli occidentali io qui vorrei parlare anche perché sollecitato da
Da Filippo Landi e perché vedo che anche la questione è ricordata nel libero delle mediazione della Comunità di Sant'Egidio per l'educazione in Kosovo dire Zanini parla dell'Università di Pristina di un momento di sciopero degli studenti albanesi
In questo che è stata riaperta grazie a questa mediazione di Sant'Egidio cos'è questa mediazione
è un accordo fatto firmare separatamente a Belgrado e Pristina da Milosevic e Rugova
Nel settembre del novantasei per la riapertura agli albanesi degli edifici scolastici e universitari del Kosovo
Non eravamo più ambiziose dicono e perché io faccio parte di Sant'Egidio non eravamo più ambiziosi il nostro progetto era quello di una mediazione che step by step arrivasse fino a toccare il problema dello status del Kosovo
Cioè trattando prima delle scuole e delle università può della cultura può della condotta della polizia poi dell'amnistia ai prigionieri
Si sperava di arrivare a discutere il problema dei problemi che era poi quello pro è quello dello status del Kosovo quello che tuttora oggi dopo la guerra che c'è stata rimane irrisolto perché il problema oggi è essenzialmente quello di una risoluzione politica passati il militare l'umanitario va bene ma non basta servono soluzione politica
Lo scoppio del di quella che io chiamo la prima guerra del Kosovo quella tra UCK e le forze di polizia serbe che poi erano un vero e proprio esercito con armamento pesante nel
Giugno del novantotto poi a
Arresto affermato la mediazione a livello a cui è arrivata la realizzazione che si era fatta fino a quel momento di fatto a quel punto non aveva molto senso di parare le finestre quando la casa brucia il problema era forse spegnere l'incendio
Ritorno al libro in maniera più diretta Filippo Landi parla della pietà
La pietà dov'è finita scrive la ferocia in Kosovo ma la pietà
Qui in Macedonia scomparsa sembra di sì
Si parla di braccia e lui era Lazio che aveva questo carnaio di gente
Assetata fermata dal freddo pure a caldo
Ecco la pietas non è una categoria storica evidentemente ma io vorrei usarla vorrei accennare agli per per capire i Balcani perché il problema e anche questo dei Balcani che non sempre si capiscono con le categorie storiche anzi spesso nei Balcani c'è troppa storia
è storia di parte ognuno fa la sua storia e non conosce quella degli altri
Forse la piazza se una variante che può essere utile in qualche caso e mi pare che le storie di vita di questo libro sono storie di pietra ecco
Questa pietà che calma l'odio perché poi il problema lo vediamo anche tutt'oggi in Kosovo e l'odio l'odio profondo che divide questi popoli che non promette molto bene per il futuro insomma anche
Il problema forse nei Balcani che hanno avuto tante guerre nell'ultimo secolo non è le guerre ma che le guerre poi e Balcani sono sempre accompagnate da noi pulizie etniche le pulizie etniche da un secolo e mezzo sono una costante di ogni guerra nei Balcani ma
E forse cercare delle categorie che risolvano al di là così della geopolitica brutta
Mi diceva nel novantatré il presidente macedone Gligorov in un incontro
Ai tempi della Bosnia
Della guerra in Bosnia dice qui diceva di Libero quindi ai Balcani e tutte le persone sono indicate Colletti Mia con la nazione con la religione
Ma non con il loro nome di uomini e di donne di esseri umani questa il problema c'è la gente classificata premiante nazione per religione ma il problema essere uomini la pietà e qualcosa degli uomini di della forza umana
Ora va bene Gligorov presente della Macedonia Blas c'è anche una vergogna per Vigo Croff
Spolvero pericoloso insomma
Dopo l'attentato
Non so neanche quanto abbia realmente governato la Macedonio nell'ultimo anno gli ultimi vanno in mezzo ecco in cui è stato presidente peraltro il problema di brace si colloca evidentemente in questa spaccatura netta che c'è in Macedonia tra le due fra i due gruppi
Quello albanese nella parte occidentale e quello slavo della parte orientale e qui ci sono anche qui vi è chi si ni rancori tram slavi e albanesi in Macedonia per la struttura
Feudale ottomana sono storie che restano nella mente delle delle persone cioè qui non odio ma certamente non c'è simpatia tra slavi albanesi e brace si spiega proprio con io credo con questo fastidio slavo anche agli stati di Macedonia
Per l'elemento albanese
A parte blasé andiamo oltre Gligorov
Ecco questo che vorrei dire che il problema forse nei Balcani e ci penso soprattutto in quest'anno dopo che volente o nolente ho fatto tanta geopolitiche e anche politica diciamo in senso diplomati costretto occorre pietas nei Balcani
Sui Balcani
Non sono soltanto Nazionalismo geopolitica
I Balcani e vorrei dire non sono neanche soltanto Sarajevo no si è detto molto
Se usato molto lo slogan il Novecento comincia con Sarajevo finisce con Sarajevo peggio novecento comincia con le stragi di Sant'Elia in Macedonia
Con la sanguinosa repressione ottomana del primo intervento umanitario così detto dell'Occidente
Nel Novecento sia proprio i macedoni del mille novecentotré
E si chiude il secolo con il Kosovo e con l'altro e un altro intervento umanitario occidentale
Quindi ancora oltre Sarajevo
Ma
Un po'pure
Grazie consigliere
Questo libro racconta una storia che abbiamo vissuto assieme
Meno di un anno fa
Una narrazione a due voci
Da un lato un giornalista seguiti e documenta
I percorsi della violenza
Nei Balcani nel Kosovo
Dall'altro una giovane intellettuale kosovara
E si intrecciano i toni le parole di questi
Due narratori
Raccontano una storia
Che convergente ci sono molte impressioni molti sentimenti che si rassomigliano
Tutto comincia con
La crisi
Della società parallela con una guerra non dichiarata
Che muove i primi passi all'inizio del mille novecentonovantotto
E i primi mesi del novantotto il destino del Kosovo
Era già assegnato
A causa di una scelta compiuta
Dal gruppo dirigente
Della Repubblica federale di Jugoslavia
E da questa scelta
Che nasce la progressiva trasformazione della l'opposizione più radicale all'interno della comunità albanese del Kosovo in vera e propria lotta armata
Questa lotta armata ci appariva come la manifestazione di un diritto di resistenza da parte di una comunità che a detta in passato ottenuto all'interno dalla Repubblica federale jugoslava uno statuto di autonomia
Che aveva visto
Negare conculcare quell'autonomia
Della quale aveva potuto fare esperienza
Dal mille novecentosettantaquattro alla fine degli anni ottanta
Che aveva visto mettere in discussione tutte le forme di aggiustamento e di compromesso
Realizzate anche in seguito alla negazione di quell'autonomia
L'esperienza della società parallela e l'esperienza di un compromesso del ripiegamento di una comunità su se stessa
Dell'accettazione di vivere in condizioni nelle quali è possibile stare insieme è possibile condurre iniziative organizzarsi
Ma questa organizzazione non giunge a livello delle leggi dello Stato perché lo Stato rimane ostile
Nonostante questa capacità di aggiustamento
La aggressione realizzata dal gruppo dirigente serbo
Produce certo momento l'isolamento dei gruppi moderati
Essi vengono continuamente umiliati e sconfessati dalla leadership serba
Ed è quindi inevitabile che prendano spazio i gruppi più radicali e che la loro azione politica si trasformi in lotta armata uno dei problemi con i quali noi abbiamo avuto ripetutamente per fare da
Fino ad oggi
E proprio quello della natura dei gruppi che hanno condotto muovendo da un sentimento di ribellione che noi non possiamo non comprendere
Che hanno condotto la lotta armata contro il regime di Milosevic
Perché accanto ai Cati pieni di tanti di formazioni partigiane c'è in quei gruppi anche altro
A leggere una pagina del diario di
Di dire
La pagina che si riferisce al trentuno dicembre mille novecentonovantotto
Una sera triste trascorsa
A Prizren
C'è un richiamo alle vicende di quel periodo
All'assassinio del neodirettore del colosso ma in forma Action Center
Permangono e ad altri omicidi di esponenti della comunità albanese kosovara di uomini vicini a Rugova
E indire si domanda chi si nasconde dietro questi crimini albanesi che ammazzano roba Nancy mercenari che lavorano per i servizi segreti serbi perché sono presi di mira i collaboratori di Rugova
Orbene della malavita albanese o di chi ha intenzione di assumere il potere in Kosovo in questi interrogativi senza risposta
Dietro la rappresentazione di questo scenario confuso ed inquinato che vede accanto alla lotta partigiana la presenza di altri soggetti chi altre entità tra le quali nel organizzazioni criminali che controllano traffici illeciti e che sono ancora oggi forti nel corso la presenza di queste organizzazioni criminali è uno dei fattori di confusione di conflittualità in quella regione anche oggi
E questo elemento di confusione di inquinamento questo fondo uno scudo delle dicendo di quella regione accompagna tutta la storia tormentata che si sviluppa durante il mille novecentonovantotto i primi mesi del mille novecentonovantanove
Noi ricordiamo bene la vicenda di Rambouillet nelle pagine di questo libro c'è un richiamo a Rambouillet ancora indire a sottolineare la speranza della parte
Come posso dire più progressista della comunità
Kosovaro albanese
Che
Si giunga ad un risultato utile ed efficace
Ma anche la disillusione progressiva Milosevic non accetta nessuna forma di compromesso Milosevic non tratta ed allora lo scontro diventerà inevitabile
Noi abbiamo vissuto quei mesi il fallimento degli accordi di Rambouillet
E poi infine il ricorso all'uso dalla forza da parte
I Paesi occidentali da parte dell'Alleanza atlantica è stata una scelta per i governi dell'Europa per noi
L'abbiamo compiuta
Assai gravosa è una scelta che ha pesato su temi nuovi
Io ero
Proprio quattro giorni dopo
L'inizio della campagna aerea contro la Repubblica federale di Jugoslavia
In Macedonia e poi ambulanze siamo stati assieme
Con Filippo Landi al posto di frontiera di classe
Proprio nel momento in cui
Affluiva
Questa folla disperata di persone
Che cercavano aiuto
E fuggivano da un lato verso l'Albania dall'altro verso la Macedonia
Erano tanti
Erano
In maggioranza donne persone anziani bambini
Ma c'erano anche gli uomini ce n'erano di meno molti di loro siano dati alla macchia alimentando la lotta armata l'ecologica
E scevra almeno di questo ci accorgemmo quasi immediata amiche una spinta cacciarli
Venivano organizzati i treni da Pristina
Mandarli verso la frontiera
Icaro ultimatum andavano nelle loro case e gli dicevano entro un'ora ve ne dovete andare
C'è stata io credo una scelta da parte delle forze di polizia speciali
Serve
E da parte del gruppo dirigente di Milosevic di
Combattere
Una strana guerra nella quale non si usano le armi
Ma si usa questa bomba rappresentata dei profughi
Specie di arma brandita contro i paesi vicini
Negli stessi giorni in cui ero nulla alla fine di marzo io ho incontrato uomini di governo macedoni
Non era la prima volta che li incontravo ministro della Difesa il ministro degli Esteri non l'atteggiamento era evidentemente diverso si era sensibilmente trasformato
C'era in loro un forte nervosismo un timore cioè che l'equilibrio macedone che è un equilibrio precario non reggesse
Di qui
La risposta
Certamente non ispirata
Ad un moto di solidarietà
Nei confronti di questi profughi che arrivava l'atteggiamento dell'Albania è stato diverso essi sono stati raccolti nella società civile nelle famiglie e poi anche nei campi di accoglienza mandi scattava un'affinità
Che invece non c'era in Macedonia anzi c'era il timore che l'arrivo di questo grande numero di albanesi alterasse equilibri esistenti e determinasse alcuna crisi del sistema politico
Perché una delle condizioni della stabilità di quel sistema politico e anche il compromesso tra
Diverse comunità tra la comunità albanese che rappresenta un ventitré venticinque per cento del totale della popolazione
Credo di sì credo che sia giusto la percentuale e le altre e le altre comunità con una
Parte diciamo così della comunità maggioritaria che nel momento in cui vede crescere la presenza degli albanesi naturalmente si sposta ed orientale le proprie simpatie terzo
La Serbia verso il Ticino
Potente
Pensando che il Ticino potente è alla fine poi in grado di rappresentare un baluardo di una tutela contro l'invadenza della comunità albanese
Quindi contro gli Obama ad un tempo
Il rischio serio di una crisi del sistema macedone che certamente sarebbe stato una iattura perché sarebbe stato un ulteriore contributo alla destabilizzazione dell'area balcanica e del sud est europee
E dall'altra parte cogliamo
La pragmaticità questo fenomeno dell'esodo dei profughi che ci appariva mi pare che furono Emma Bonino la prima ad usare questo termine io tante volte non vanno d'accordo con lei e con i suoi amici di partito ma egli ha usato il primo il termine deportazione che a me è sempre sembrato la parola più adatta a descrivere questa spinta organizzata che veniva dalle forze di polizia speciale serve per scacciare
Il le donne i ragazzi le persone anziane e poi anche una parte degli uomini
Della comunità albanese su questo è esodo sono state diverse due versioni noi abbiamo una versione propagandistica serba
La tanica Ugo di Scelba nei giorni in cui questa gente arrivata migliaia e migliaia Netanyahu di Sheva fuggono perché temono i bombardamenti della NATO
Oppure alcuni di loro fuggono perché sono terroristi perché hanno qualcosa da temere a rimanere in corso
Ebbene in tutta questa vicenda del conflitto nel Kosovo del rapporto tra comunità serbe comunità albanese ci si muove con grande difficoltà perché tutti i dati tutte le informazioni tutte le notizie
Ci appaiono sempre controvertibili perfino la strage dirà Ciak
Che io ritengo con evidenza quali che siano le sue modalità debba ascriversi alle forze di polizia serbe
è stata oggetto di discussioni e di tutti e tuttavia su un punto io posso essere sicuro noi li abbiamo visti non erano terroristi non erano persone che fuggivano perché temevano i bombardamenti della NATO
Essi sono stati volutamente con una manovra sofisticata con un forma nuova di guerra inedita e si sono stati scagliati al di là delle frontiere nei paesi vicini
Per creare instabilità e per rappresentare una sorta di ultimatum di intimazione ai Paesi occidentali
Non ce la farete affermarci perché la instabilità che noi riusciremo a creare nei paesi vicini sarà maggiore
Degli effetti dell'attacco militare contro le infrastrutture militari contro i centri del sistema di comando della Repubblica federale jugoslava di cui state conducendo questo il ragionamento di Milos
Vediamo chi si stanca prima
Vediamo qual è il versetto più grave
E in realtà basta vedere lo sviluppo dalla campagna aerea sotto il profilo militare per capire come questa guerra di resistenza aperta da Milosevic avesse un senso ad una possibilità di successo
Perché le forze armate di Milosevic non hanno mai ingaggiato salvo rarissimi casi un confronto diretto con la NATO spegnevano le contraeree
Simini utilizzavano mimetizzano i carri armati mezzi pesanti cercavano insomma di resistere epidurale sapendo che gli obiettivi della campagna militare per quanto
Gli effetti di quella campagna sono stati comunque tragici terribili erano obiettivi limitati volutamente circoscritti
E quindi da un lato si sta diciamo ai profughi dall'altro si sviluppava una linea di di di resistenza
è stato sono stati mesi pesanti proprio per questo perché non è che l'amore la campagna aerea continuava con tutto quello che significa una campagna
Perché anche se tutti i cicli obiettivi sono solo militari gli obiettivi sono il sistema di comando gli obiettivi non sono le popolazioni civili ma la campagna aerea significa la guerra
E quindi è molto pesante ridere che passavano i giorni che la campagna aerea continuava e che contemporaneamente continuavano a fuggire in condizioni drammatiche i profughi e che nulla accade
Non si veniva capo di questa
Di questa situazione noi abbiamo cercato di uscire
Tutto ciò tenendo fermo un obiettivo che era l'obiettivo per il quale c'eravamo indotti all'uso dello forza ricorrere all'uso della forza
L'obiettivo era garantire le condizioni per un rientro dei profughi giungere a questo risultato attraverso un'iniziativa diplomatica
E poi il giorno
Avevamo la convinzione è uno dei punti chiave della linea politica scelta da Milosevic
Forse è rappresentato dalla persuasione e comunque qualche schieramento internazionale non tutelata e lo appoggiava
E che questo schieramento internazionale ora
Faceva leva in sostanza su mostra sulla Russia
Sul fastidio all'ostilità della Russia rispetto a questa invadenza della NATO dell'Europa orientale
Poiché eravamo convinti che fosse questo uno dei primi dei presupposti della linea politica scelta da Milosevic ci si ci siamo adoperati con tutte le forze per coinvolgere la Russia una trattativa per farsi che
Gli uomini di Eltsin divenissero protagonisti della mediazione a cominciare da da quel Cernomyrdin che è stato incaricato direttamente da Eltsin di scorgere la mediazione
Noi diamo abbiamo vissuto con un sentimento di
Preoccupazioni di angoscia il passare delle settimane ma abbiamo concentrato tutte le forze nella iniziativa politico-diplomatica volta rimettono in gioco nuovo che per fare questo c'era bisogno tornarono centrale della Russia
E volta garantire una qualche nuovo compromesso che fosse capace di far rientrare i profughi nelle loro terre
Quando si è riusciti a raggiungere il compromesso noi abbiamo visto nello spazio di poche ore
Un ritorno tumultuoso dei profughi del Kosovo che rientravano nelle loro terre io sono ritornato ablazione proprio nel giorno in cui eravamo passati tre o quattro giorni dalla conclusione dell'accordo proprio nel giorno in cui era Massimo l'afflusso di profughi e ritorna mi sembrava dividere la stessa scena che avevamo visto assieme il ventinove marzo capovolta
Gli stessi con Prodi e stesse file la stessa gente stessi bambini marzo faceva più freddo ritenevano nelle coperte
A giugno invece faceva caldo e quindi andavano più tranquilli la stessa gente che ritornava in massa in poche ore in pochi giorni
Scavalcando l'iniziativa delle organizzazioni umanitarie la vostra iniziativa
Insomma in in breve tempo ne abbiamo ritrovati tutti nel corso con due problemi aperti che durano ancora oggi per i quali bisogna dire che situazione
Nel Kosovo è ancora drammatica che le violenze non sono finite esiste un problema aperto una ferita aperta
I due problemi sono primo il ruolo dei compositi
Gruppi dirigenti
Che avevano condotto la lotta armata
Secondo la violenza
Nei confronti dei serbi la violenza che non finisce
La violenza che ricomincia come prima con la differenza che quelli che erano stati vittime durante il lungo durante il novantotto durante l'ultimo periodo la società parallela diventano invece
Di sopra fattori di autori delle violenze veto su Roy ha scritto un articolo nel settembre
Del novantanove un articolo io ero in Albania in quel momento che ha colpito anche l'opinione pubblica albanese più
Più matura diciamo più democratica
E ha colpito anche una parte delle stelle Bush mentre e in questo articolo tonsura diceva io mi vergogno nel vedere
Che i miei la mia gente
Quelli che sono stati sottoposti alle violenze quelli che avevano paura la sera durante i mesi del conflitto ogni volta che una macchina si fermava davanti alla loro casa oggi partecipano essi alle violenze contro di sé
Un articolo impressionante che dimostra da un lato con la realtà di questa situazione drammatica e vero che le violenze continuano
E dall'altro dimostra anche la consapevolezza di una parte della comunità kosovara albanese nella sua intellettualità più avanzata e più aperta che da questa contrapposizione bisogna uscire
Io quando ho incontrato surroga e lui mi ha detto ecco se gli albanesi organizzassero
Un'azione volontaria io aiuto alle famiglie dei serbi che sono più indigenti a Pristina ecco se riuscissimo a prendere un'iniziativa di questo germe inziative di volontariato portare gli aiuti alle persone anziane che sono chiuse nelle case
E che appartengono alla comunità serba con questo darebbe il segnale che si spezza la spirale della violenza che si cerca di costruire un sistema diverso l'impegno nostro deve essere questo io io vedo ancora un ritardo forte della organizzazione dell'ONU di questa missione
Che governati interim mi il Kosovo e voglio dire che la presenza delle forze militari non basta c'è bisogno di un impegno sul terreno civile e c'è bisogno di un impegno più efficace dei nostri paesi che dello
Dobbiamo costituire una polizia internazionale che sia capace di aiutare le persone di garantire una legalità questo è l'impegno che io credo dobbiamo sviluppare con con grande forza per dare anche un senso hanno scelto che abbiamo compiuto un anno fa
Va
Ringrazio il senatore Brutti e ora toccherebbe a me dico toccherebbe perché dopo la sua ampia esposizione dopo le cose che ci ha detto
Il professor Morozzo a me rimane poco ormai da dire anche se forse vorrei puntualizzare alcune cose come già è stato detto la guerra del Kosovo Beta circa un anno fa
Vengono ricostruzione che abbiamo letto sulla stampa internazionale queste sì tenuti metri umane
Beh visto che ci sono i giudizi più disparati
Cioè che la giudica con un errore questa guerra cerchi lo giudica addirittura come un crimine
C'è chi ne parla con uno scandalo e c'è chi dice che è stata completamente un'azione inutile
Forse un po'tutti e hanno un po'di ragione
Milosevici non a caso è sempre al suo posto
L'opposizione serba continua a essere timorosa divisa e impotente la violenza è ancora presente nella regione del Kosovo vendette albanesi sono paragonate allora pulizia etnica fatte delle scelte
Su questo ci sarebbe qualcosa da dire perché un conto è la vendetta è un conto è un piano stabilito a livello governativo per la pulizia etnica come era l'operazione Tenaglia
Che tentando di serbi nel novantasette novantotto al suo interno di cappello di cavallo chiedo scusa
Ecco Madison grande risultato invece questa guerra segue la si può chiamare
L'ha ottenuto
E il quinto risultato che un popolo il popolo kosovaro è tornato un popolo libero
Prima non lo era oggi è un popolo libero
Vorrei ricordare a questo riguardo cosa ha scritto alcune settimane fa suo il mondo
Il mais cadere
Proprio ricordando l'anniversario dalla fine della guerra
Voi ha scritto le porte di casa non sono più forzate nottetempo da criminali dei genitori non sono più massacrati sotto gli occhi dei figli ragazzine non sono più violentate davanti ai genitori
Non si getta più la gente nei pozzi dopo averle mozzato le mani non la si appende più agganci di Marcello come animali
Non la si brucia più nei forni non sa non la si scaccia più oltre frontiera come fosse dire bestiame
Chissà perché quando ho letto questi
Però l'unico ad avere libri Desio emendato subito a un a un altro libro
Il libro di Bruno Barilli sulle guerre serbe del mille novecentoundici mille novecentododici aprite riguardo se è vero che la prima Commissione primo intervento umanitario fu nel mille novecentotré in Macedonia
è anche vero che la prima Commissione d'inchiesta internazionale su quindi nella Jugoslavia successiva alle guardie serbe è favorevole ora Carnegie Foundation
Per cui conclusioni pur potrebbero essere far parte benissimo vero campione del tribunale della quello che succedeva nel mille novecento
Undici dodici era esattamente a colpa dei commenta come si chiamavano
Capite albanesi reale servisse assorbirebbe soprattutto esattamente evidenzio che sono accadute in questi anni perché poi sono otto anni di violenze
Nei paesi dell'ex Jugoslavia
Va se non ricordo questa cosa e perché
Bene è non non è a caso perché
Proprio so sono proprio le stesse immagine che noi possiamo ritrovare e molte pagine di questo libro a quattro mani De Filippo e in lire
Un libro dove c'è l'orrore della guerra è se me lo consentite la poi guerra nello da poco dal premier
E ci sarà l'evoluzione di quella catastrofe umanitaria che è stata davvero questa guerra del Kosovo
E però come già prima ricordato sul gozzo
Sono orrori emozioni che sono sempre più trovate nelle pagine di Filippo ed in lire da una infinita secondo me pietas su
Ove c'è una più ad est
Nel racconto nella descrizione
Di questi fatti
Finora è una sorta di epistolario giornale
E di cui scrivono e si scrivono ancora i fatti di cui sono testimoni Fini raccontano vicendevolmente
E vuol dire probabilmente la forma ideali di apistica è più evidente
Lei racconta giorno per giorno il disagio suo e dei suoi amici di fronte a fatti che fanno a pugni
Con i buoni sentimenti il pacifismo la non violenza il vivere civile il politicamente corretto
Di cui tutti quei valori insomma di di nuovo sono imbevuti
In lire una
Persona che a leggere quello che scrive uno si chiede ma davvero questa viveva in Kosovo
E al centro di quella carneficina Cota più probabilmente attendere il tempo Zarate invece opere in qualche caffè che invece escono in queste cose
No volevo in Kosovo
Dall'altro esordisce con l'arco che cosa è tutto un programma
Voglio raccontare la guerra a coloro che bolla bonus
Ci hanno provato in tanti raccontare davvero cos'è una guerra
Una guerra che lei stessa subisce prima allora conosceva perché se no attraverso i racconti e sono uno e perché pensava che m'Baye appartenesse al passato perché
Quando ossia quando a quel periodo in cui l'umanità non era capace di pensare con il proprio cervello quindi la guerra una cosa irrazionale lei lo sa eppure questo ne dà conto il tuo disagio pure questo disagio aumenta giorno dopo giorno pagina dopo pagina dovremmo dire
E si trasforma in orrore prima in terrore
E si vede anche se controvoglia come proprio questo terrore questo terrore a farne le spese il suo essere politicamente corretta a un certo punto si chiede se il rogo Acea però è proprio giusto che ci sia Mayweather law Concertación ceduto Signori chiede ma cosa parlo con gli zingari lì sulla strada che puliscono il sangue
La strada al sangue dei Caravan
Non c'è nessuno riapparse dietro però è chiaro
Quelli quegli zingari pulire una strada poi sono anche vittime all'ostensione del ritorno degli albanesi
Proprio perché facevano questo lavoro fra virgolette da capo
Lo sguardo di Filippo in questa guerra non solo è diverso è più ampio più profondo circolare
E infatti lui è un giornalista RAI che i Balcani li conosce bene c'è stato negli ultimi dieci anni praticamente umiliando
Adesso tutte le sue guerre dalla Slovenia alla Croazia alla Bosnia
Quante volte scrive a un certo punto ne è già capitato di percorrere le strade degli husaria tante mutante
Agli orrori ormai dovrebbe essere da vecchio giornalista abituato
Visto che c'è adesso che in questi anni dal novantuno in poi se non ci sono stati troppi gli errori di tutti i paesi costituzionale e ovunque
Eppure non è così
Egli è ancora capace di emozionarsi e lo si vede nel nelle sue storie
E non si è mai fatto un vanto di avere del pelo sullo stomaco deve averle viste ormai tutti
Anzi lui l'orrore si replica in replica attraverso la memoria di altri orrori che ha visto degli anni precedenti
E c'è un bell'e capito
I Paesi del Vecchio non ricordo bene il nome del titolo
E vecchie dei vecchi dei Balcani dove lui parla di un vecchio che incontrarmi ammoniti nei che vieta Mitrovica
Si ricorda un altro vecchio Cavezza da Calabria che deriva da omaggio
Cioè tutto ogni cosa che accade in Kosovo
Lo fa andare con la memoria alcuni pezzetti ad altre cose ciclica visto degli anni precedenti non racconta e però c'è anche il pregio di raccontare non solo gli errori
Non so se l'UDC è stato particolarmente fortunato ma non credo
Perché è capitato anche a me luglio ha conosciuto nei Paesi dell'ex Jugoslavia un sacco di brava gente
Luci racconta queste brave persone che lui ha conosciuto a Belgrado a Zagabria a Sarajevo soprattutto
Persone alcune delle quali in Albania anche l'Albania si riaprono ecco io chiedo scusa Pubblico io sono per ragioni di merito avuto non solo ma è non sono stato in Kosovo nell'ultimo anno conosco tutti
Torres regolari dal novanta al novantatré in poi
Averci perché ci è stata del ci partecipa e alcune persone di cui lei parla come Boban l'autista di molto più che ottimista
General Sarajevo l'amico da conosciute anch'io
Esso ed erano per lui è un servo un serbo di Belgrado che lavorava a Sarajevo rispettato persino versare agli inizi anche se Luigi adombra un piccolo
Un piccolo ricatto fattore ferraioli
Io poi vorrei e chiudo portali soltanto dire una cosa dal senatore Butti con cui concordo in pieno salvo io non credo che quella kosovara sia stata una vera guerra perché volava qualche perché le guerre cominciano alle nove di mattina di lunedì preferiscono le cinque del pomeriggio del venerdì o si va a giocare a golf
Non sono dei due guerre
Perché è una guerra
Dagli effetti terribili sulle cose forse è vero ma chi si ricorda o chissà quanti morti ci sono stati nel settantotto giorni i bombardamenti a Belgrado ce ne sono state venticinque
Primo l'impressione è che avevamo noi qui che fosse andavo secondo il pittore
Noi abbiamo assistito a una guerra un finta guerra una guerra o non guerra una guerra non del tutto guerra che ci è stata raccontata con un'ottica dei serbi questa è la realtà quello che non abbiamo recepito
In Occidente stavolta appunto questa grandissima bravura
Dei serbi
Di fare veneta disinformazione che poi hanno tipico di alcuni regimi
Difensore facciamo ma tra la forza del del
Sì va be'larghissima ma e però tale era questa disinformazione che è il primo giorno Pierfilippo arriva in Macedonia e deve mandare il servizio chiama la RAI e la RAI risponde grazie niente dire
Due giorni dopo partivano gli attacchi Renato
Era RAI ancora non si sa dove appende le farfalle non solo quando poi dopo pace lui volto vuol convincere Bannon servizio in cui si parla della deportazione dei deportati da Roma risponde ma perché deportati chiamiamoli profughi ecco e il ricatto del politicamente corretto in realtà lui erano dei deportati
Chi di voi ha in mente quell'asse famosissima fotografia dell'esercito repubblicano spagnolo di molte repubbliche sia repubblicani spagnoli che riparavano in Francia alla fine della guerra civile di Spagna
Rivedendo quelle foto quelle le foto di quelle corde c'entra a me subito tornate in mente
In quel caso la mobilitazione funzionare de in questo caso la mobilitazione c'è stata ma è stata sempre però abbiamo avuto al nostro interno
All'interno è abolita internazionale sempre attenzione ma facciamo così ovvio che l'esercito dei processi è rimasto intatto come mai è stato attaccato da
Ecco questo libro ci riporta questo soprattutto si riporta la storia di una catastrofe umanitaria cioè pareggio e il privilegio secondo me
Ma perché la legge è di ricordare esattamente qual era la situazione allora
Che oggi noi ci pare che ce ne siamo dimenticati oggi si parla soltanto agli albanesi che assediano i serbi di Mitrovica
E non si aggiunge che i serbi ritrovi Salsano soprattutto lì perché spenti da Milosevic e dal suo come
Governo
Mantenere
Il Kosovo come questo
Io son qui
Messa un po'più degli a
Ha in mente perché c'è un pazzo INFOR via sempre ma
Cesso davvero
Da quelle parti
Diciamo così da far
Costoro c'è ancora molto
Comma
Queste persone
Si ascolti nell'
Allora sottosegretario
Ritornare in corso
Vanno svolgendo
Ma io ho potuto
Ieri sono le
Ecco queste persone
Sentono come di
Visti i Deep Purple
Il nostro Paese
Questo lo dico perché ci sono e
Era in televisione ove
Lo dico francamente non condito
Anche delle cose che ha detto
La descrizione dei problemi
Come dire è
Spesso del
Giusto sulle situazioni
Invece pericolosa
Tale che comporta essere dentro una situazione
Ma dico di più
Rischi Eminem
Molti colleghi
Che problemi
Sì
Con la con
Fedeli
Paese bene
Questo tipo di giornalismo io credo che
Punto da poter
Primo pezzettino dei
In questo scorcio affina
Col pugno dunque quel gusto a
Della presentazione
Sei mila un treno la cioè che come avete sentito tratta nel suo contenuto della sua spinta verso riflessioni diverse troppo la tragedia del Kosovo la tragedia che un anno dopo possedimenti chiama si trasforma forse in una fonte di riflessione molto importante perché la situazione la stabilità e anch'ma i rischi di un ulteriore ore riaprirsi della crisi balcanica sono ancora potenzialmente ed i rischi reali e sempre sono molto ormai noti i riti e la politica internazionale per arginare e per prevenire tali conflitti con delle conseguenze proprio traumatiche tragiche con proporzioni
Le notizie di perdite un più umane ma sopra di tutto per la perdita della dignità uno ah va coinvolta in questi scontri e in questa tragedia grazie per aver scelto lato radicale un saluto come sempre da Arthur luce