La situazione economica mondiale; Il dibattito sulla concertazione sociale; Interviste a margine del convegno "La politica economica italiana alla ripresa autunnale" organizzato da Confindustria

Radio radicale siamo in Confindustria sono al convegno la politica economica la ripresa autunnale e il con naturalmente la politica economica in questa stagione non può non partire da un'analisi della l'azione economica internazionale un terzo dell'economia mondiale in fase di recessione le borse vanno su e giù abbiamo i nostri microfoni economista il professor Mario Baldassarri professor Baldassarre professor Baldassarri e qual è la sua opinione su questa crisi economica internazionale era iniziata come una crisi nella lontana Thailandia nella lontana Indonesia ora anche le Borse occidentale sono ne sono sconvolte si parla di inizio di recessione anche per società le realistica un ipotesi di crisi recessiva di deflazione usava dire un tempo a livello internazionale
Ma io credo che la situazione internazionale sia sopravvalutata nei suoi impatti immediati a breve termine
Perché tutti i commentatori anche i mass media sottolineano queste altalene delle borse dei cambi mentre in realtà sottovalutata nei suoi aspetti strutturali di medio-lungo periodo quali sono questi aspetti ma ecco i fatti su sul breve periodo certamente la crisi asiatica e soprattutto poi la crisi russa hanno innescato effetti a catena anche sulle Borse europee e sulla Borsa americana tratta questo punto di vista non dobbiamo dimenticare che sia le Borse europee che soprattutto la borsa americana avevano vissuto un periodo molto lungo è molto forte di rialzi
Rivalutazione non che fosse già creata una vera e propria bolla speculativa però in molti casi i valori di titoli erano andati ben al di là del valore reale delle imprese è rappresentate dei profitti che prospettiva queste imprese post no dare quindi da questo punto di vista nel breve termine questa correzione al ribasso delle Borse europee della Borsa americana può anche se un fatto salutare cioè uno sgonfiamento di una bolla speculativa prima che questa arrivasse a pressioni
Dirompenti sembra di capire che anche questo sgonfiamento sì anche star l'obiettivo del governatore della Federal Reserve Grispan per diverse occasioni ma in realtà Greenspan
Nell'anno passato ha ottenuto con dichiarazioni quello che nei
Negli anni invece precedenti si poteva ottenere
E con provvedimenti di aumento dei tassi d'interesse questa è una fortuna per noi in Europa l'Italia perché in realtà Greenspan era preoccupato di questo riconoscersi continuo della Borsa ed era preoccupato in prospettiva di un eventuale ripresa inflazionistica americana
Ora i suoi annunci di cautela di prudenza senza a a a scatenare un rialzo dei tassi d'interesse americani hanno in qualche misura contribuito a calmierare il mercato quindi nel breve periodo questa correzione all'in
Giù dei valori mobiliari può anche essere appunto un fatto un salutare fisiologico ma ci sono i fattori strutturali ecco ed è da quello che è sottovalutato l'aspetto strutturale dell'economia internazionale cioè ci si dimentica che dal lontano agosto mille novecentosettantuno quando il Presidente americano Nixon
Dovette sganciare il dollaro dall'oro beh l'economia internazionale l'economia mondiale si trova senza un metro una unità di misura costato
Te stabile riferibile sia per quanto riguarda i commerci dei beni e dei servizi sia per quanto riguarda i movimenti di capitale abbiamo già vissuto più di venticinque anni di cosiddetti cambi fissi che può essere un vantaggio perché e momenti in cui ci sono profonde modifiche strutturali vedi il caso della ormai famosa crisi energetica i singoli Paesi debbono avere un po'di flessibilità è questo il cambio permette di dare questa versione dei
Da però ci siamo dimenticati che il mondo sta andando avanti da un quarto di secolo con unità di misura con un metro monetario che qualche mese è
Ottanta centimetri qualche mese è un metro e venti qualche mese novantacinque quindi non c'è più L'Unità monetaria di riferimento visto che cosa vuol dire
Questo significa che e e tutto affidato ai mercati cioè i cosiddetti operatori
Dall'altro lato c'è un secondo elemento strutturale che non va dimenticato che nel momento in cui è crollato il sistema di Bretton Woods appunto con lo sganciamento del dollaro dal
è venuta meno anche una autorità monetaria internazionale che facesse da regolatore della liquidità internazionale anche qui non dimentichiamoci che negli anni Sessanta quando furono creati gli euro dollari cioè dollari sui mercati europei fuori dal controllo lo della Federal Reserve americana anche quel periodo sfuggì di mano il controllo della liquidità internazionale dopodiché avremmo appunto la crisi
Del dollaro americano e lo sganciamento ora da oltre un quarto di secolo ripeto noi andiamo avanti con questi due elementi strutturali pericolosi da un lato il metro monetario che non c'è che è un po'ad elastico e dall'altro lato
Che non c'è più un regolatore cioè se sintesi una banca centrale del mondo e e abbiamo toccato con mano quanto debole sia la posizione sia per ragioni di autorevole
Sa politica sia per scarsità di strumenti tecnici la posizione debole sia del Fondo monetario internazionale sia della banca mondiale che fare allora a questo punto perché è pur vero che in questi venticinque anni a muro dal tutto il pianeta un grosso sviluppo economico
Ed è proprio questo il problema cioè proprio perché in questi venticinque anni e negli ultimi anni novanta in modo sempre più accelerato noi stiamo vivendo punto processo di globalizzazione dei mercati dei capitali e questo è evidente che do per giorno perché le borse si danno il testimone l'una con l'altra chiude Tokyo apre l'Europa chiude l'Europa apre New York e così via ventiquattro ore su ventiquattro minuto per minuto si sono globalizzati a anche i mercati dei beni dei servizi la la cosiddetta globalizzazione quindi la l'economia reale e l'economia finanziaria hanno fatto un passo gigantesco verso l'integrazione mondiale ma le istituzioni e la politique Ka invece è rimasta indietro tenete d'istituzione di Poli è il famoso gatto istituzionale che forse ne parliamo troppo ma non percepiamo poi la rischiosità il pericolo se non viene colmato al più presto è un po'come dire tecnici amo svolgendo un campionato di calcio ecco i le squadre e i giocatori aumentar o di giorno in giorno come numero perché nuovi Paesi si affacciano nella competizione internazionale ma noi pretendiamo che questo campionato dica al Ciocco in un numero di squadre crescenti si svolga in un campo di coi limiti le cui linee bianche sono una volta settanta metri una volta centodieci metri e non c'è l'arbitro in mezzo al campo che fischi rigori che fischi le punizioni allo non possiamo pretendere che i calciatori facciano anche da arbitri o gli allenatori delle singole squadre nazionali facciano anche da arbitri finora c'è andata forse fin troppo bene perché sia le squadre che i calciatori tutto sommato si sono auto regolamentati ma è chiaro che in un campionato di questo genere prima o poi finisce in una zuffa generale se non c'è qualcuno che stabilisce le linee bianche del campo è stato cominciando la zuffa certo questi segnali sono l'inizio di una possibile zuffa quindi nel breve periodo queste correzioni di valori in tutto il mondo possono essere salutari però sono al tempo stesso un segnale di grave pericolo intermedi medio lungo periodo se non si affrontano questi due nodi nacque tuttora questo che cosa vuol dire una qualche regolamentazione come
Momo alcuni osservatori economisti dicono ad un brano di un esplicitamente dei mercati finanziari a livello globale né vuol dire il individuare
E non un'unica moneta come era prima cioè il dollaro agganciato al loro ma almeno un canestro demoni di monete dollaro ed euro dollaro e euro Yende cioè i le tre grandi aree industriali del mondo
Debbono assumere la responsabilità di una leadership per monetaria
Che vuol dire far fare un salto di qualità politica e tecnica a un meccanismo a un organismo tipo fondo monetario internazionale
Che con questo metro monetario a canestro se non ad unica moneta abbia poi gli strumenti e il potere di fare da regolamento attore
Guida traccia non dimentichiamoci che sia la crisi asiatica sia soprattutto la crisi russa nasce proprio dal fatto che sul mercato senza nessuna regola il sistema bancario ha vinto nazionale ha prestato troppi soldi a questi Paesi ben al di là della valutazione del rischio che questi Paesi ancora potevano e anche le agenzie di valutazione tipo la Muzio e così via la non lo
Hanno valutato il rischio dopo-crisi avvenuta
B certamente voglio dire atti però anche qui non di
Ti chiamo c'è ancora che Moody's e Standard e Poor's sono prestigiose agenzie internazionali ma private sono proprio società private per azioni che svolgono da tanti decenni questo ruolo salutare benefico di dare valutazioni
Ma non sono autorità monetarie il cui giudizio immediatamente implica azioni di politica economica è colto e queste riforme chiamiamole così istituzionale
Il governo dell'economia mondiale si parla di una politica in qualche modo concertare tra Europa e Stati Uniti d abbassamento dei tassi d'interesse secondo le praticabile salutare anche questo secondo tipo di manovra o può essere insufficiente
La Roma io credo che sarà necessaria probabilmente giallo annunciato Greenspan per gli Stati Uniti se la crisi in termini finanziari dovesse tradursi in una crisi in termini reali cioè non aver la propria depressione sui livelli di produzione di occupazione nell'economia mondiale certamente la leva monetaria va usata per abbassare i tassi d'interesse
E qui il nodo sarà convincere poi la Germania
E e e il suo ruolo dentro la Banca centrale europea e a a seguire l'abbassamento dei tassi d'interesse americani e non in modo miope a mantenere fermi i tassi europea lei in modo tale che con l'abbassamento dei tassi americani e questo nel breve per i lo rafforzi leu nascente sin dai primi giorni dell'anno prossimo questo è sarà probabilmente necessario non è affatto sufficiente perché per essere sufficiente occorre ancora una volta il metro monetario
è il governo dell'economia internazionale cioè non si può andare in ordine sparso in un mondo che invece sul piano dei mercati finanziari e dei mercati dei prodotti sì globali sa se l'economia si globalizzata la politica e le istituzioni debbono rapidamente globalizzazione anche loro professor Baldassarri ma questa benedetta crisi asiatiche crisi russa che i fenomeni internazionale può diventare
Cessione nei nostri Paesi insomma per ora mi pare che la domanda interna dei paesi europei e degli Stati Uniti continua a essere elevata però non c'è il rischio che anche le turbolenze finanziarie i qualche modo inducano larga e i cittadini a decisioni di spesa più accorta e quindi ha bloccato inibire l'andamento della domanda interna ma qui per nostra fortuna
Ma abbiamo un esempio storico che è quasi un caso da scuola ci si potrebbe fare una bella lezione
Scolastica ed è la grande depressione del ventinove degli anni trenta e per nostra fortuna le John Maynard Keynes se ci ha insegnato su come si possono gestire queste situazioni che cosa significa significa e quando crollano quando c'è una crisi finanziaria crollano i valori di Borsa i cambi si mettono il segno in fibrillazione il minor valore finanziario questi titoli può essere percepito da chi possiede questi titoli come una minore ricchezza reale ecco questo l'anello di congiunzione tra economia finanziaria l'economia reale perché se questo viene percepito la i possessori dei titoli come minore ricchezza può indurre questi stessi operatori ritenendo sì meno ricchi di prima a spendere meno questa caduta della spesa per consumi e per investimenti innesca e può innescare la crisi reale cioè la depressione sul fronte dello produzione dell'occupazione però non dimentichiamo che la crisi del ventinove nata in questo modo diventò la grande crisi di cui ancora oggi parliamo dopo ottant'anni e o settant'anni diventa la grande crisi non per l'origine abbiamo appena detto ma per gli errori di politica economica dei governi dell'epoca perché se di fronte a questa condizione di mercato che tende a deprimersi perché percepisce come minore ricchezza reale IP bassi valori di Borsa se i governi stringono la moneta e stringono il fisco la politica di bilancio come fecero negli anni Trenta da una depressione trasformano le condizioni in una grande gigantesca buca depressiva
Allora a questo punto però noi abbiamo la lezione di carenze basterà la lezione reparti esattamente questo il punto che cosa significa significa che se ci sono segni recessivi sul piano reale dell'economia mondiale vi sogna fare esattamente l'opposto di quello che fecero i governi negli anni Trenta cioè abbassare i tassi di interesse e semmai pur con cautela e agire meno sulla leva fiscale e quattro separazione ma questo non vuol dire in qualche modo un ritorno allo statalismo e il dirigismo all'interventismo in economia no assolutamente questa è una polemica sciocca tra stato e mercato in queste condizioni si tratta di capire quale deve essere il mestiere del Berke nato ma quale deve essere anche il mestiere puro e limpido dello Stato come regolatore dell'economia ripeto non come calciatore che gioca in campo e pretende di fischiare tirare Enrico ori ma certamente come arbitro che detta le regole e in un'economia globale però questa operazione di politica economica che di fronte ad una eventuale depressione impedisca che si trasformi in una gara de crisi è se i mercati sono globali le politiche economiche devono essere almeno coordinate tra le grandi aree mondiali e finché non c'è un'autorità mondiale vera e propria in assenza e inattesa della creazione di questi sto venti istituzionali e tecnici è necessario che diciamo nel frattempo i singoli governi America Europa ed oppure quanto meno coordinò le loro politiche economiche vediamo poi gli effetti su Cassano se compiamo questa nostra chiacchierata la crisi asiatiche la crisi internazionale
Può avere effetti sulla situazione economica interna italiana in termini diminuzione di crescita del proto interno lordo in termini di aumento ulteriore di disoccupazione e quindi l'ulteriore andamento oda anche della nostro bilancio certamente sì anche se va detto se quelle crisi nel Sud-Est asiatico
Russia dovessero stabilizzarsi ai livelli attuali l'impatto sull'Europa e sull'Italia CEE
Ma relativamente contenuto possiamo stimare un mezzo punto di crescita in meno si imbroglia bene già mezzo punto di crescita e meno con una
Tasso italiano di un punto in più dal tasso medio europeo vuol dire
Giorgia seria la rossa è esattamente quello che voglio dire è che non è dovuto all'impatto sull'Europa e sull'Italia della crisi che della crisi Russia l'argomento centrale dell'Europa l'argomento centrale d'Europa comunque la grande scommessa del dopo euro non sarà all'Europa capace di trovare al proprio interno un coordinamento di politiche economiche tali che consenta all'Europa tutto e quindi anche all'Italia di andare a tassi di crescita superiori al tre per cento in modo che in tempi ragionevoli
Senza promettere miracoli a nessuno ma in tre o cinque anni il tasso di disoccupazione europeo possano vicinanze almeno a quello inglese e successivamente a quello americano che non dimentichiamoci meno della metà preservare state lei è ottimista o pessimista la più
Fine ma erano in pochi a scommettere sull'Unione monetaria all'inizio
Ma guardi sono ottimista nel senso che l'occasione per l'Europa e per l'Italia di un rilancio dello sviluppo e quindi dell'occupazione c'è sicuramente anche nelle difficoltà dell'economia internazionale della crisi asiatica dalla crisi russa sono pessimista quando mi rendo conto che questa possibilità questa grande occasione che abbiamo di fronte non dipende duramente da tecnicismi di politica economica ma da scelte di fondo della politica europea cioè l'Europa per rilanciare sviluppo occupazione deve fare una grossa operazione di riforma strutturale al proprio interno in senso di revisione radicale profonda dello stato sociale del ruolo dello Stato che non so perché il mercato il ritiro dello Stato dall'economia ma della riaffermazione dello Stato nelle regole e questo non è un'operazione pur è semplice di politica economica è un'operazione politica e ha bisogno nell'ambito delle democrazie europee di un consenso politico quindi sono diciamo preoccupato non pessimista perché non vedo il quadro politico capace di assume sì queste responsabilità anche se sul piano strettamente economico la grande occasione per lo sviluppo l'occupazione l'abbiamo di fronte all'inizio del prossimo al bar
E passiamo ai fatti per così dire economici di casa nostra nelle giorni scorsi il superministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi come noto ha proposto uno pongo patto sociale all'interno di questo nuovo patto sociale uno scambio tra flessibilità investimenti e se adombrato anche alcuni limiti alcuni vincoli ai profitti delle impresse ascoltiamo ora le dichiarazioni del presidente onorario della FIAT Gianni Agnelli poi un'intervista col direttore generale di Confindustria Innocenzo Cipolletta Terranova diciamo il vero perché
è possibilista sul patto cento adesso baggianate ed ora Innocenzo Cipolletta il patto sociale ha detto sì però purché non ci sia nessun limita il vincolo immagini profitto giusto sì peraltro
Questo qui non è utile a nessuno peraltro la detrazione della Banca d'Italia perché imporre dei limiti ai profitti e riduce l'investimento se si riducono gli investimenti sette c'è anche l'occupazione Obiettivo credo anche del sindacato non è tanto quello dei profitti ma quello dell'occupazione e su questo siamo d'accordo e come ha fatto la logica pathos c'aveva appena Confindustria primi pareva anche oggi sono state numerose critiche profili testi uscirà detenzione con i sindacati
Un anno ai riteniamo che i patti sociali siano necessarie a tre con il governo perché esiste una legislazione così frasi fra delle libertà che poi le parti sociali da sole possono concludere ben poco dovrà anche modificare la legge perché deve quindi una concertazione che ci porti a costruire un quadro di le leggi più libere sia necessaria quando lui ci saranno più libere le parti sociali potranno riprendere la loro autonomia bene e con Innocenzo Cipolletta chiudiamo questa serie di interviste Racco oltre al convegno della Confindustria la politica economica italiana alla ripresa autunnale buon ascolto come sempre da radio radicale