"D'Alema, il mercato del lavoro, le pensioni, il sindacato, i radicali" servizio di ricostruzione realizzato con materiale tratto dall'Archivio di Radio Radicale

Il D'Alema pensiero sullo sviluppo economico e sociale del paese sul mondo del lavoro e l'occupazione del sistema pensionistico
Ribadito anche nel documento preparato e sottoscritto insieme a Toni Blair in vista del vertice di Lisbona e che sta suscitando malumori all'interno del governo dal PDS e dal mondo sindacale
Sarà l'argomento che aprirà l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio
Che scontiamo innanzitutto quanto Massimo D'Alema disse il ventidue febbraio del novantasette
Al secondo congresso del PDS
Noi vogliamo un paese più giusto certamente ma anche cari compagni un Paese più moderno più aperto più dinamico più capace di reggere la sfida della competizione globale
La sinistra vince
Soltanto se è in grado di dimostrare che questi obiettivi non sono in contraddizione fra di loro ma si saldano e diventa hanno la piattaforma e i valori che uniscono un nuovo blocco sociale
Capaci di rappresentare la parte più moderna e più avanzata di questo Paese
Se no la sinistra
Io capisco
Le ragioni di insofferenza e di critica che in modo molto franco
Hanno animato l'intervento di Sergio Cofferati
E badate
Mai con questo dibattito siamo entrati in Europa diciamo non c'è partito socialista un laburista europeo che quando governa non abbia i sindacati a sinistra nei suoi congressi quindi da questo punto di vista prefissati
D'altro canto chi governa è sempre portatore necessariamente di interesse generale di un equilibrio Complesso
In tre invece il sindacato è necessariamente che giustamente TAC anche a un sindacato come quello italiano eppure ha ben fermo il senso dell'interesse generale del Paese
Tuttavia e e deve essere tale devi difendere quel mondo del lavoro dove raccoglie la sua forza il suo consenso
Questa insofferenza e l'espressione scusatemi il bisticcio di una sofferenza sociale che c'è
Di una impazienza Kitchen
Tanto più comprensibile se pensiamo a quanto il sindacato italiano di lavoratori hanno dato al risanamento del paese
Noi noi raccogliamo questo stimolo
E il governo non raccoglie
Sono convinto
Innanzitutto come impegno a mettere al centro modo ancora più fattivo molte cose sono in cantiere anche qui
Una battaglia per creare nuovi posti di lavoro innanzitutto nel Mezzogiorno del nostro Paese
Dove più drammatico e il rischio di esclusione della parte grande della nuova generazione
Dal lavoro
E dove questa questione assume oramai il rilievo di una questione democratica e non soltanto sociale
è molto difficile
Il freno del risanamento economico e l'acceleratore
Di politiche volte a semplificare la pubblica amministrazione a rendere più agevole l'uso di quelle risorse comunitarie che l'Italia non era in grado di usare ma che ora via via siamo più in grado di usare
A facilitare gli investimenti privati
A valorizzare le risorse del Mezzogiorno del Paese
A cominciare a cominciare da un grande piano per il lavoro legato alla valorizzazione e alla difesa dell'ambiente
Del patrimonio culturale e artistico della Rete ruba delle nostre città suburbano
Questo è una sfida del Nord
Abbiamo detto queste cose in campagna elettorale
E va detto servizio civile
Abbiamo detto un programma per il lavoro
Molte di queste cose si sono cominciati a far
E bisogna incalzare c'è anche la lentezza la fatti così da delle decisioni parlamentari e io dico ben venga un movimento di massa
Non credo che stando al governo si debba avere paura
Perché si riempiono le piazze
Ampiamente Benevento lecito avere
Testi bene
Ma noi dobbiamo sapere però
E proprio se vogliamo spingere in avanti
Una politica per il lavoro noi dobbiamo anche avere il coraggio di un'opera di rinnovamento
Ecco qui mi sento meno d'accordo con Sergio Cofferati
E forse anche per reazione
Ho sentito anche a differenza di altre occasioni
Più chiuso ingresso
Rispetto all'esigenza di una riflessione critica
Non riguarda soltanto il sindacato in mano alla sinistra anche noi ci sentiamo parte
Sfida dalla realtà ad una necessaria riflessione critica
Vedete noi viviamo in una società in una organizzazione del lavoro
Sono sempre più distante
Dalla vecchia forma della fabbrica fordista e dell'organizzazione del lavoro taylorista
La mobilità la flessibilità
Sono innanzitutto un dato della realtà
E persino qualcosa che corrisponde ad un modo diverso nella nuova generazione di guardare al lavoro del proprio rapporto con il lavoro
Il grande problema che si pone a noi
Noi sinistra non soltanto non sindaca
E se in questa società più aperti
Detta inesorabilmente portare con sé solitudine insicurezza amico
Oppure se noi rinnovando profondamente però gli strumenti della negoziazione della contrattazione sociale costruiamo nuove più flessibili reti di rappresentanza e di tutela
Se noi non ci mettiamo su questo terreno
Noi rappresenteremo sempre di più soltanto un segmento del mondo del lavoro quello che sta in mezzo
Quelli che non sono sufficientemente professionalizzanti per negoziare da solo da solo quelli molto bravi per negoziare da soli
Oppure all'altra parte in basso
Quelli che vivono nel mondo del lavoro nero non tutelati il precario
Lei infine per esempio solamente quelli che stanno in mezzo tra queste due realtà
Ma c'è un piccolo problema che quelli che stanno in mezzo sono sempre di meno
Diminuiscono sei
In
Allora questa è una sfida reale
Lo so anch'io che nel Mezzogiorno ci sono almeno due milioni
Di italiani che lavorano in nero donne giovani sento anch'io questa come un'enorme vergogna ma non sono sicuro non sono sicuro che questo sia soltanto un problema di polizia ispettorati del lavoro
Temo che non basta teme M M
Non sono sicuro che se riscopriamo avremo sette mila miliardi di entrate in più
Non teme messianismo copriamo
Alcuni pagheranno le tasse in altri chiuderanno avremo forse un milione diviso comunque il giro delle sette
Elena
Io lo capisco benissimo che questo pone un problema enorme e questo pone un problema drammatico
E non chiedo certo al sindacato di legalizzare il lavoro nero lavoro precario sotto salario
Sarebbe assurdo
Ma penso
Che noi dovremmo preferire essere il Lincoln quei lavoratori
E negoziare
Negoziare quel salario per migliorare quello
E negoziare i loro diritti
Anziché stare fuori da quelle fabbriche con in mano una copia del contratto nazionale di lavoro
Emette
è una nuova difficile ardua frontiera
Non dobbiamo affrontarla nel modo subalterno
Ad esempio io sono convinto che il primo grande problema della flessibilità
è una politica per la riduzione degli orari di lavoro
E chi negoziare la flessibilità significa
Cominciare a finanziare anche una politica di riduzione degli orari che si sveglia però
Allora diverso organizzazione produttiva
Che camminerà di pari passo con una riorganizzazione profonda io non credo che un processo così Complesso
Possa essere regolato diciamo così da soluzioni come riduzione generalizzata a parità di salario trova sono idee suggestive diciamo
Credo piuttosto la capacità di governano
Un processo complesso di innovazione nel quale è del tutto evidente il rischio
Di una perdita di potere contrattuale
Di un aumento dello sfruttamento della l'inazione a me non sfugge cui
E però anche la possibilità in una organizzazione del lavoro non più fordista di una più alta valorizzazione dell'individuo delle sue capacità creative di un modo diverso e migliore di lavorare
Cerca semmai pensiamo che la fine della fabbrica fordista è semplicemente la fine della sinistra
Questo diciamo
Ci lascia uno spazio di testimonianza di trote
Se noi invece pensiamo che la fine della fabbrica fordista apre un nuovo terremo più complesso ma anche più avanzato di lotta per affermare una visione creativa del lavoro
Allora questo diventa
Il criterio per riorientare
Le nostre politiche
Questo tema si lega alla riforma dello Stato sociale
Non al taglio dello Stato sociale
Io non ho ho già detto
Che in Italia la spesa sociale e basta
Ma oltre a essere bassa e anche Dini ugualmente distribuite
In modo iniquo perché soltanto una percentuale minima di questa Spesal va ai ceti più poveri
Perché sono svantaggiati i giovani e le donne e così non siamo noi che abbiamo inventato una una contrapposizione fra le generazioni e vissuta così da una parte del mondo giovanile che infatti ha votato a destra anche per questo
Cioè di fronte alla stessa realtà disoccupato
Cittadino disoccupato noi siamo credo l'unico paese al mondo in cui il cittadino disoccupato può essere
Quali
La cassa integrazione può diventare prepensionati e gli averi reddito garantito per tutta la vita senza lavora
Può avere una pensione di invalidità nel Mezzogiorno sedeva trova passato qualche deputato amico oppure può nuovamente niente
Quale la condizione della gara dei giovani disoccupati veri alle
Mestre
Disegno negli anni cioè è una diseguaglianza
Che dal punto di vista di chi non ha niente dice non in chi non ha niente non suscita
Particolari simpatie verso il sindacato e verso la sinistra
Perché non si è sentito tutte le autorità in alcun modo
Ora noi non li vogliamo mettere contro i pensionati contro i cassintegrati quelli che non hanno niente sarebbe una sciocchezza
Rep ci sono ben altri privilegi da combattere in questo Paese
Però pensiamo che la sinistra si debba porre questo problema
In termini di riforme
Di riorganizzazione uno stato sociale più inclusivo
Capace di offrire a tutti le stesse opportunità
E magari di fronte alla disoccupazione investa almeno in forme di assistenza che tali sono alcune delle cose che ho citato sono forme di assistenza che vengono distribuite in modo diseguale oltretutto investa di più politiche attive del lavoro di formazione Intermobiliare opportunità
So anch'io puerile contrapporre le opportunità le garanzie chiaro che ci vogliono le garanzie evidente ma quello poi nella discussione si mette l'accento diciamo quando si vuole porre un problema sulle cose nuove sulle cose che fanno discutere siccome il problema cioè
Allora noi abbiamo voluto mettere l'accento una necessità di affrontarlo coraggiosamente
Vedete uno stato sociale più insiemi più inclusivo
Che investa di più sul futuro sui giovani sulle opportunità
E anche un modo di affrontare il problema
Della ingessatura del vecchiezza
Della società italiana
Dei tanti privilegi che gli si annidano
Del fatto che questa è una società chiusa non è una società perfetta
Nella organizzazione delle carriere negli ordini professionali
Nel mondo commessi se le insidie tornano all'interno del mondo accademico
è una società veramente organizza Imagine
Fini e questo problema
Era Massimo D'Alema il ventidue febbraio novantasette al secondo congresso del PDS protagonisti delle prossime registrazioni sono invece Marco Pannella ed Emma Bonino
Che sui temi affrontati nell'intervento che avete appena ascoltato invocano e propongono ormai da tempo anche con iniziative referendarie la cosiddetta rivoluzione liberale
Che scuote innanzitutto alcuni interventi di Marco Pannella il primo è del sedici agosto ottantatré
La mia opinione è che al di là della personale onestà di questo o di quel sindacalista a priori di tutto il anche a livello di vertice la politica sindacale
Che è stata seguita in questo trentennio in Italia ha portato alla miraggio dall'ideazione alla statizzazione del sindacato
Il che il sindacato non riesce ad operare ad operare e non in definitiva come rappresentante dello Stato fra i lavoratori piuttosto che come rappresentante dei lavoratori all'interno delle istituzioni per cercare di rappresentare
Sottolineo questo
Una forza politica di alternativa democratica di clan
Mi direte come il club eccetto il pessimismo cioè vorrei dire che proprio nel Paese nei Paesi di democrazia classica come perfino gli Stati Uniti parliamo dell'Inghilterra
Per l'aveva Gran Bretagna il sindacato le Trade Unions sono essi qualificano come organizzazione democratica di classe e come organizzazione politica anche di politica sindacale tanto è vero che ad un e a un rapporto organico
Con il Partito laburista che deputato adesso il partito della classe operaia del ceto dei lavoratori questa è una caratteristica inonda appunto ridotto a quale Paese estremista ma della Gran Bretagna
Diciamo che lavoratori la grande maggioranza del lavoratore
Hanno due gambe politiche il sindacato per il partito e quelli sono intrecciati rapporti segreti
Ufficialmente dei grandi sindacati sovvenzioni allo ufficialmente il partito laburista lo sostengo nelle elezioni in Italia invece il ciclomotore del sindacato tra virgolette apolitico
Cioè che passati dal sindacato cinghia di trasmissione del dopoguerra no la Chiesa cinghie di trasmissione della Democrazia Cristiana Laurel cinghia di trasmissione allora del partito democratico repubblicano il CGIL cinghia di trasmissione soprattutto del Partito comunista che patata poi invece peggiorando di molto ad un sindacato considerato nemmeno unito non potevano
E questo sindacato corso elemento in realtà a abbandonato quel critica la anche ufficialmente
Qualche e caratteristica democratica di Clark a questo punto arriviamo ad adesso non posso farla troppo lunga questo sindacato ha tende dicevo la sua trimurti uno e trino circa novecento miliardi l'anno quel novecento miliardi l'anno
Credo che un movimento dei lavoratori politico
Probabilmente se avesse idee chiare riuscirebbe a fare e assicurare l'alternativa democratica in poco tempo questo partito radicale
Che in Europa è sconosciuto
Come qualcosa che e speranza non solo per l'Italia ma per l'Europa che è conosciuta del terzo e del quarto mondo
Che vede suffragate le sue battaglie da schieramenti internazionali prestigiosi questo partito radicale quest'anno ha vissuto come struttura di partito per le attività di partito con qualcosa con meno di cinquecento milioni in una novecento miliardi il sindacato più tutti gli altri da rari quindi dico semplicemente perché che la struttura è sbagliata della politiche sbagliate poi certo
La anche devoluzione
La assoluta buona fede anche l'onestà di coloro che vivono in queste strutture sindacali
Non può minimamente purtroppo riuscire ad affiancarli una tragica impotenza
Era un brano da un filo diretto di Marco Pannella su un'emittente locale
Il prossimo documento laddove ventitré novembre novantasei
Ed è tratto dalla cosiddetta maratona oratoria quella organizzata dal Club Pannella in quel periodo per far passare un minimo di informazione sulle varie tematiche referendari
La cassa integrazione è stato il modo per finanziare Agnelli e tutti gli altri imprenditori o prepotenti omone aboliti quote il PPE o fallimentari quelli che fanno bancarotta
Non inventa una loro azienda il danaro denigrazione banali o non sono capaci di mandarle avanti
Cassa integrazione
Grazie alla scommessa violazione per omissione della legge
Dell'ordine giudiziario italiano dei Turandot io non capisco perché Capello io mi sono dimesso qualche apposta da deputato europeo qualche mese fa per non avere più nessun perché vi possono arrestare Arezzo
A me in questo momento mi posso il godimento anche per quel bene
Allora io dico che poiché le casse integrazioni
Vengono concesse sul presupposto di legge
Che servono per il rinnovamento tecnologico e per altri fini onde poi il potere riassumere la mano d'opera avendo rimetto in sesto la vicenda
Questo invece è il pazzo non è mai vero il controllo dello Stato nazione perché invece con la scusa della cassa integrazione agli operatori
E irrealtà a finanziare l'azienda bancarottiera o fallita o fallimentare perché non sta sul mercato scusatemi c'è un solo magistrato io queste cose le dico la radio il Parlamento per le piazze
Da ormai cinque anni
Scusatemi non c'è un magistrato che m'ha sentito sì
E allora perché non va a vedere
Tutte le casse integrazioni
Almeno uno
No adesso estendono la cassa integrazione all'impiego pubblico
E estendono il prepensionamento L'Ulivo è il Polo fa quasi il petto
A lui cosa significa il prepensionamento guardate che poi in effetti l'Italia che era un piccolo paese agricolo uno strano Paese
Abbiamo un piccolo paese agricolo abbiamo esportato in tutto il mondo una cosa così importante tragica un abile anche matematica come il primo
Adesso in tutta Europa impegni del male italiana voi sapete che la sifilide a Napoli si chiamava mal francese e in Francia ma napoletano
Qual è più male italiano adesso la Francia è bloccata da camionisti che vogliono andare in pensione a cinquantasei anni
No perché dicono che il lavoro è bloccata la Francia questo è il male napoletano il mare italiano che comincia perché a rigor di termini ma la mano che aumenta di dieci anni
La durata della vita umana semmai il problema è più impone di passare al settantadue e sessantacinque anni evidenziare facoltativa la pensione
Se uno diventa in gamba settant'anni
No un veemente vuol vuole andare in pensione anche perché solo in Italia le pensioni corrispondono quasi ai salari
All'estero la pensione rispetto al salario e di fame
Rispetto al salario l'India e l'interesse se vuoi che fuori a continuare a lavorare magliette sono delle parentesi dedicate al buon Bertinotti però a tutti quanti gli italiani
Noi abbiamo il prepensionamento cosa vuol dire che manderemo in pensione
Dei bancari dei dipendenti pubblici probabilmente a cinquantadue cinquantatré cinquantaquattro anni cinquantacinque
Io ve lo dico a voi
Scusatemi c'è una sola persona seria in Italia che possono sostenere che è quello un momento dopo
Essere andato in prepensionamento fa una seconda attività
E che fa si suicida
Come va a campare senza attività a cinquantacinque anni e allora sarà finita il feto e potrà essere nero mentre se dovessero assumere dei giovani dovrebbero invece fare una soluzione ordinario alla fine perché comunque anche se li assumono contro l'avete questi dopo tre anni di piazza no una vicenda di lavoro e vincono
Allora noi continuiamo a porre questi problemi
Era una registrazione del novembre novantasei l'ultimo documento che vogliono far dire riascoltare dell'aprile di quell'anno momento di dibattito tra Emma Bonino e Pietro Larizza segretario della UIL durante un convegno della Confindustria
Io vengo da una stranissima famiglia di contadini poveri Piemonte poveri Tomat piemontesi liberali quindi era un'assoluta stranezza in questa piccola cittadina di brave lo assicuro
In più provincia bianca e dove davvero dichiararsi liberali più con questo tipo di formazione erano ancora considerate veramente un dato di stranezze l'osservazione che faccio è questa mi pare che molto timidamente forse troppo timidamente stiamo uscendo Baghdad una situazione ed affermando ori pronunciando alcune parole
Che negli anni Settanta o anche dopo certamente parte della mia generazione ritenne evade delle parolacce
Per esempio mercato per esempio a meritocrazia
Per esempio responsabilità individuale
Per esempio senso del rischio tutte un serie di parole e di concetti che credo nel nostro Paese almeno dal punto di vista diciamo politico voglio dire o nell'ambiente politico
E non hanno mai avuto grande cittadinanza e forse ha ragione lei quando dice forse non si è ancora interiorizzato bene il senso o i vari sensi da la parola mercato che non ha nulla a che vedere con la giungla perché perfino al mercato alle sue regole
E credo che con molta fatica credo questo tipo di concetto dico a livello politico al vostro nel vostro ambito credo fosse più normale forse da sempre
Questi tipi di concetti e cominciano ad assumere una cittadinanza chi è stata secondo me negata per molto tempo le ragioni sono varie ma è indubbio che non abbiamo vissuto una situazione culturale che era una situazione culturale di massa o cattolica o diciamo di sinistra ma dove l'individuo la sua responsabilità il suo senso anche del merito del rischio del rischio d'impresa persino ad impresa individuale c'è il rischio di vivere sostanzialmente la famiglia è una micro impresa anche beh tutto questo avuto scarsa cittadinanza il perché io non so risponderle se un sistema culturale che poi ha influito un sistema politico e quindi poi un sistema legislativo o se non è per caso l'inverso devo dire anche che forse oggi non è forse è questo che mi interessa quello che interessa di capire rispetto ad un dato di globalizzazione rispetto ad un dato di futuro che cosa quali lacci lacciuoli lasciare cadere
Ma che vuol dire quali anche tipi di rischi individuali di responsabilità ce la cultura liberale
è una cultura di responsabilità non è affatto una cultura e media Anarchia e tanto meno una cultura lassista esattamente il contrario certamente una cultura di grande responsabilità individuali
Il problema che si pone non non tanto e non voglio tornare su quello dell'uovo e della gallina
è indubbio che e la conferma alla alla ricerca in modo molto più approfondito lo conferma però al mio paesello agli inizi degli anni sessanta passò il concetto che invece di fare i piccoli contadini nelle Langhe era molto meglio mandare a lavorare nell'indotto FIAT
Perché l'indotto FIAT comunque garantiva il al ventisette del mese eccetera questa moto tutta una serie di conseguenze anche culturali
E anche di doppio lavoro per esempio e anche di certi abbandoni e anche del fatto che il figlio dell'operaio non può tornare a fare il contadino deve fare per lo meno il figlio dell'operaio anzi per la verità deve fare l'impiegato e poi passò che oltre quel a oltre a andare a lavorare nell'indotto FIAT costituendi o al ventisette passo che il meglio in assoluto per i nostri figli anzi per i figli dei dei genitori era di fare l'impiegato statale
Perché quella rara proprio la garanzia assoluta di inamovibilità sostanziale
Da tutti i punti di vista
Indipendentemente da dove la parola merito non esiste proprio per sua natura per suo concetto e dove peraltro anche l'avanzamento di carriera interne ha avuto sempre come criterio quasi unico sempre per non dire il più importante quello dell'anzianità
Sostanzialmente
Uscire da questo che sta che abbiamo così interiorizzato crede uso e uscire da questo gruppo e ha avuto risvolti normativi opprimono o è stato causa non lo so è certamente una necessità anche se un processo molto difficile
Ora
Garanzia di eguaglianza in realtà garanzia di opportunità
Opportunità ma che vuole anche dire situati agli inizi degli alla vigilia della nel due mila
Per esempio nel concetto dell'educazione permanente da tutti i punti di vista
Dove per educazione non s'intende la terza media o o o la laurea o solo le cose standardizzate ma è un modo di vedere evidentemente la vita e le tribù costo-opportunità di nessun di di ciascuno e sull'ultimo abbattuta prima di passare la parola ad altri proprio dalla mia esperienza europea
Ero convinto che ci fosse poco mobile mobilità in termini europei scopro che c'è poca mobilità anche all'interno del proprio Comune la cosa certamente non aiuta
Ma senza è una cosa che non abbiamo interiorizzato sicuramente è il senso dell'Europa come patria comune e certamente la nostra e certamente l'idea di studiare europeo lavorare europeo
Vinceremo europeo
Ho il senso che laurearsi a Roma o piuttosto che a Danimarca non vuol dire all'estero
Quindi una dimensione di una patria sostanzialmente che è una grande opportunità per tutti
Certamente e chiudo questo a una motivazione
E che forse ha si è sbagliato forse sono sicura sia sbagliato nel fare dell'Europa un puro dato monetario sostanzialmente senza la spinta politica di una unità politica di una patria politica di uno opportunità
Politica per cui scendono non Schengen sta di fatto che andare a Parigi lo sentiamo ancora come andare alle all'estero
Che tutti i programmi di studiare in Europa sono quelli da Novi nel nostro Paese tutte queste potenzialità sono le meno meno meno sfruttate
Che mandare un figlio a Londra sembra ancora un'avventura manco fossimo non so
E che tutti i programmi di formazione permanente di formazione europea appunto di opportunità
Siamo il Paese che li sfrutta obiettivamente di meno perché credo e in termini nazionali o comunali come mi avete dimostrato magari nella stessa strada
Certamente in ambito europeo questo senso dell'Europa
Cittadinanza più ampia che diritti ma non qui io non ho mai conosciuto diritti senza doveri non so bene che cosa siano francamente beh tutto questo io credo che una svolta culturale poi anche politica ci sarà molto mi sembra molto difficile e che si sta forse stentando a fare i primi passi adesso
Qui è stato indicato un tema debbo dire per la prima volta per lo meno di quello che è a mia conoscenza
In una riunione dalla massima cessazione degli imprenditori italiani Confindustria
Che è quello delle condizioni delle famiglie delle persone
Con il concetto di pari opportunità
Ognuno dei fondamentali edilizio di cittadinanza delle persone e vogliono crescere progredire
Se noi passiamo da l'analisi della cellula familiare ed estendiamo il concetto di pari opportunità
Ad un Paese industriale un Paese l'evoluzione un paio di grande tradizione come il nostro
Io credo che tutti dobbiamo trarre delle conseguenze siccome lo stiamo bar non è una convegno di educande
Ma siamo soggetti sociali organizzati e onestamente siamo anche un potere politico non quello che ci attribuiscono non potere partitico ma potere politico per le vicende economiche sociale della nostra società all'arrivo se questo è il concetto base che io condivido totalmente la vediamo
Qual è il suo aspetto visto nel sistema Paese quale conseguenze trarre
Il principio della pari opportunità
Che peraltro è un concetto che membri del a cui sono estremamente affezionato visto che danni che ne parlo perlomeno all'interno la mia organizzazione porta ad una conseguenza estremamente semplici nel nostro Paese il dualismo che tende ad allargarsi economico sociale e di organizzazione della vita civile
E anche il derivato di una scelta
La prima e dal dopoguerra cioè l'assenza del principio della pari opportunità
Cioè a meno che qualcuno indica ve lo dimostri
Che il Mezzogiorno d'Italia e popolato da cittadini incapaci poco costi svogliati eccetera eccetera eccetera qualcuno deve rispondo alla domanda perché oggi l'Italia è una condizione che non ha uguale in nessuna parte d'Europa non c'era più la Spagna minorenne la Germania si trova con un Paese profondamente diviso in termini di di capacità economica in termini di organizzazione sociale che ha diritto all'organizzazione alla vita civile
La risposta che gli ho dato credo si possa documentare e proprio questa
Non è stato mai applicato il principio della pari opportunità oggi non è applicabile come concetto di partenza ma credo che sia applicabile anche in corso d'opera
Qualcuno deve spiegare proprio sul principio dalla pare opportunità un imprenditore
Del Mezzogiorno barocche investire nel Mezzogiorno
Che ha le stesse condizioni è un imprenditore che investe nel centro nord dell'Italia sì alle stesse condizioni al sistema dei trasporti
Su strada o su gomma
Sì alle stesse condizioni il sistema delle telecomunicazioni
Sì alle stesse condizione nell'organizzazione dei servizi sì alle stesse connessione nel costo del denaro nell'erogazione del credito ecco qualcuno deve risponderne se esistono le stesse condizione del principe la pari opportunità e realizzate evidentemente ci sono altre analisi da fare ma se queste condizioni non esistono
C'è la disponibilità dalla rete ferroviaria
Fra il mezzogiorno del nord e Bruno ma tre e mezzo se la disponibilità dalla strada dei trasporti su gomma e di una quattro eccetera eccetera eccetera compreso il sistema delle telecomunicazioni
E allora dobbiamo dire che un imprenditore che verso il Mezzogiorno o uno che non è del Mezzogiorno d'Italia Nostra e lo dice che investì in questo territorio
Tasse parte con un handicappato consistente e attraverso tutti settore attraverso i quali l'imprenditoria si organizza e si sviluppa
Se questa è la condizione e questa è la condizione
Il principio della pari opportunità che ci sicuramente riguardo a cielo a familiari sicuramente riguarda le persone
Sicuramente da noi mantiene quella tradizione culturale che addirittura ci fa sembrare una società organizzata per censo tutto questo vero tutto questo esaminare ma c'è una questione una
Se la scelta dell'unificazione economica sociale e civile del Paese
E una scelta di primario interesse nazionale oppure si è riservato a pochi addetti
Non più nemmeno i vecchi meridionalisti mai nuovi economisti che hanno capito il valore anche ai fini europei di questa unificazione estratto nel tema del Mezzogiorno come se fosse una questione geografica localizzata
Ecco da riunione come lei sa se il sistema che non è solo sociale
Ma è soprattutto economica e civile e questo se il principio dalla pala opportunità ha una valenza generale che supera di gran lunga la questione che pure esistono all'interno delle famiglie
E allora da riunioni come queste continua a dire non essendo assemblee ed educande
Ma di persone ognuno dei quali ha responsabilità precise che può esercitare allora io mi chiedo
Se è possibile trarre anche per le conseguenze
Però io risponderò anche le domande poste
Sulla mobilità sulla flessibilità perché però cercato risponde sì con un principio ce ne guardiamo l'esigenza e la produzione del diritto del lavoro e quindi il problema della mobilità che deve andare incontro al lavoro come se fossero anche qua un problema di impresa e di persone
Dimenticando che nel nostro Paese c'è anche un problema di territorio non a caso dottor Mazzotta citato nel dopoguerra gli azionisti
Del nomadismo e della migrazione nelle risposte se ne possono dare tanti si possono dare tante risposte anche all'indagine sociologica e sono state fatte sulla disponibilità al lavoro sulla voglia di lavoro io do una risposta a una domanda che la Confindustria pone da sempre ad esempio quella delle condizioni attraverso le quali si può rispondere
Al bisogno di lavoro anche incentivando lo sviluppo e le imprese cioè questa nuova flessibilità io l'ho detto lo ripeto in ogni sede
Ora discussione teorica quasi problematiche intorno ai sacri principi
Dell'intangibilità della retribuzione
Fazio su uno che lavora e una corsa fatto su uno che non ha un lavoro e sta perdendo la speranza di averlo è una cosa completamente diversa
Io non faccio l'esercitazione dogmatiche solo bisogno
Faccio esercitazione pratiche succede io esco sulle condizioni per lo sviluppo che producono lavoro
Sono nate delle condizioni fra le tante che ho indicato ma una e quell'anno di facilitare l'avvio dell'impresa mediante una flessibilità sul salario contrattata e temporanea
La mia organizzazione nona e situazione manco per un nemmeno per un secondo a sedersi intorno al tavolo ad escluderle condizione di flessibilità se questa produce investimento lavoro aggiuntivo va beh ferirlo conferma ora lo vedrò dopodomani
Ma non credo che sia solo questo il punto confermando questa disponibilità che ripeto risponde ad un bisogno reale il tema che qui è stato sollevato non è un altro e connesso a questo poteva assai più interessante
E dove il su un tema che può pesare nelle vicende
Politiche del nostro Paese soprattutto se da un un'enunciazione teorica si è basso ad un progetto
E senza commistione delle responsabilità e dei ruoli ma secondo un principio degli interessi comuni per lo sviluppo
Beh questo progetto può avere eseguito nel nostro Paese non ce ne siamo convinti
A me pare che quello che
Tu hai detto easy pari opportunità però vediamo nord e sud per esempio intermedi trasporti infrastrutture c'è non c'è per l'impresa pari opportunità oppure ci sono costi che sono aggiunti meno pericolosa altamente
Però io le ho richiamate su questo ad un po'ad un problema
Non è che stiamo discuta intendo anche chi crede nel mercato eccedenze in assenza o perché si impreca o nidi un'assenza dell'intervento del Governo dello Stato
Possiamo discutere delle modalità nell'intervento per esempio sulle infrastrutture di un potere centrale o regionale che che dir si voglia larga voglia dire che volevo solo sottolineare che anche chi crede nel mercato è nelle regole del mercato non preconizza l'assenza totale di una intervento dello Stato discutendo di quale intervento dello Stato
Ora non è molto utile tornare forse indietro e dire ma l'intervento dello Stato nel suo del Mezzogiorno c'è stata
C'è stata da molti molti anni risultati non sono eccellenti ma non è che è stato virgolette nell'abbandono nell'oblio
Allora tutto questo è che sulle pari opportunità è probabile che oggi non ci sono il problema è quali meccanismi coinvolgendo anche il potere centrale o quello regionale
Possiamo mettere in moto perché le pari opportunità per l'impresa e per il pere il lavoro si sviluppi ma qui tutto questo la si può fare se partiamo dal concetto che concorrenza mercato eccetera sono una aspetto positivo e per il lavoro soprattutto per il lavoro per i lavoratori di stracarichi e che storico
Con questa ultima affermazione di Emma Bonino dall'aprile novantasei si conclude qui l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio in precedenza che abbiamo fatto riascoltare interventi di Massimo D'Alema della febbraio novantasette
E di Marco Pannella dell'agosto ottantatré del novembre novantasei