"I cattolici e la piena occupazione. L'attesa della povera gente di Giorgio La Pira" presentazione del libro del professo Piero Roggi organizzata nell'ambito della XIX edizione del Meeting per l'amicizia tra i popoli "La vita non è sogno" promosso da Comunione e Liberazione

Chiariremo in che senso intendiamo la presentazione di un libro prende spunto da un libro del professor Piero Roggi
Dal titolo i cattolici e la piena occupazione l'attesa della povera gente di Giorgio la Pira
Prende spunto da questo libro
Pubblicato in mio centottantatré ripubblicato l'anno scorso nel novantasette in occasione del ventesimo anniversario della morte di Giorgio la Pira
Dicevo divario che stasera prende spunto da questo libro
E che come vedremo per il tema trattato e per il personaggio che evoca Giorgio la Pira
A numerosi profili di attualità non è soltanto commemorativo nel senso nel senso un po'un po'così
Poco interessante del termine non è solo come Moratti io ma all'idea di un di di di riproporre all'attenzione di chi vede oggi la situazione sociale culturale e politica italiana la figura il pensiero ed un particolare filone del pensiero un particolare momento del pensiero di Giorgio la Pira che come vedremo la discussione come vi dicevo alto più di un interesse di stringente attualità
Allora io cosa debbo fare io semplicemente introduco questa questa discussione dando la parola proprio fossero oggi poi presenterò tutti i nostri ospiti
Permettendo una innanzitutto l'introduzione del libro stesso
Che come mi hanno detto dall'organizzazione sarà disponibile da domani anche giù nel c'è proprio un apposito posto del vede dello spende dei libri con i libri presentati durante l'incontro ci sarà ma come dicevo coi sarà anche l'occasione per un dibattito c'è l'idea di poter di poter introdurre con la discussione dialogo sui temi che verranno pacato toccati allora dicevo libro del professor oggi i cattolici e la piena occupazione l'attesa la povera gente Giorgio la Pira a discuterne abbiamo l'autore che professor Piero Roggi che ordinario Storia del pensiero economico
E ordinario di Storia pensiero economico ha facoltà di economia di Firenze un po'alla La Pira non soltanto non soltanto avendo titoli accademici ma ha scelto anche di così di non sottrarsi all'impegno soprattutto nell'amministrazione ed è attualmente delegato del sindaco di Firenze per il Giubileo e per discutere dall'altra parte un po'a non soltanto con il ruolo di di di di di di scarsa come si suol dire delle tesi elaborate ma anche così per aiutarci la riflessione il professor Stefano Zamagni che invece ordinario di Economia politica tanto
Notissimo per la sua produzione scientifica e in particolare anche poi per gli per il particolare per la particolare attenzione che ha da sempre dedicato ai temi del no profit dell'economia civile e
Presidente se non erro della commissione governativa o comunque membro autorevolissimo la commissione governativa per la riforma legislativa delle Onlus eccetera
Dicevo il il tema di il tema di di questo libro e in particolare un saggio che la Pira scrivere almeno centocinquanta l'attesa dalla povera gente
Il professor oggi poi i ci introdurrà la discussione riprendendo anche di temi fondamentali di questo scritto è l'attualità io volevo soltanto introducendo rilevare alcune impressioni che io ho ricevuto danno un tecnico nel leggere questo questo libro nel senso non da economista
E che mi ha molto colpito perché attraverso un particolare c'è questo questo saggio che la Pira scrive negli anni Cinquanta
Ma ha dato la possibilità di un po'in controluce di di percepire alcuni aspetti della personalità di La Pira quelli sì mi hanno molto colpito
Innanzitutto mi ha colpito questua La Pira
Non è un economista
è un famosissimo giurista un esperto di diritto romano
Non è un economista ma
Così in qualche modo disinteressandosi di una certa di un certo particolarismo specialistico che spesso hanno gli accademici non disdegna apertamente di di occuparsi anche di economia anzi
In questo saggio da un certo purista voi verrà descritto meglio anche nei suoi nelle sue implicazioni questo saggio proprio
Dichiaratamente introduce o o o o o in qualche modo riprende teorie economiche di Kenzo
Famosissimo pensatore economico
Non non disdegna di occuparsi anche di economia in questo saggio nel particolare nel particolare momento in cui lui si trova scrive anni cinquanta e dunque proprio la il primo inizia la
L'inizio stesso la nostra Repubblica è chiaramente una fase economica storica particolarissima
Grazie per questa identificazione delle azioni e possibile che prima non lo era
Dicevo non non ha non non teme di affrontare un un argomento allo sconosciuto comunque l'argomento è strana la sua formazione di giurista di giurista romanista coi
E tra l'altro attirandosi come nel libro il documento e del Comitato molto belli pre fatto di due parti c'è una prima parte son dei saggi una seconda parte documenti documentazione attirandosi gli strali di illustrissimi pensatori del tempo tra l'altro personaggi importantissimi anche per un certo pensiero laico che poi insomma citati quasi tutti i giorni
Mesto Rossi sul mondo pure Luigi Einaudi presidente La Repubblica illustrissimo liberale
Attaccano ferocemente questo libro di la Pira poi vedremo perché ma in comunque tutti sono un po'd'accordo nel dire non so cupi di economia non è il suo campo nel suo settore stia un po'a occuparsi delle i rapporti con le claustrale io o i rapporti con
Eventualmente insomma con il certo mondo della filosofia tomistica ma non non non vada invadere altri campi
Lui senza direi spavaldamente occupa questo campo perché questa è la seconda cosa finisco che volevo dire
Non disdegna di affrontare anche il campo dell'economia perché e mosso da una preoccupazione centrale
Tutta l'azione politica di la Pira e la riflessione con la quale lui supporta questa azione politica e come mossa da un'idea centrale di uomo
Questa la cosa mi sembra molto interessante che che e che dal punto di vista poi anche dell'evoluzione storica mantiene una sua attualità incredibile
C'è un'idea di uomo per la quale l'Energia manipolati IVA dell'uomo stesso sulla realtà l'energia creativa dell'uomo a che che si traduce naturalmente nel lavoro e fondamentale per la definizione dell'uomo
L'uomo è un Energia proiettata nell'affronto dalla realtà un uomo che al quale non si dia questa possibilità di affronto di manipolazione nuovo dimezzato
Dice chiaramente in questo saggio attesa la povera gente vi sono disoccupati bisogna occuparli
è questa una premessa che gli uomini di governo devono tenere ferma nella loro mente stella polare della loro azione politica giuridica economica finanziaria
Dar lavoro a tutti dare il pane quotidiano a tutti
Sopra queste finalità prime improrogabili elementari deve essere costruito limiti ero edificio dell'economia della finanza della politica della cultura la libertà medesima respiro della persona
è in un certo modo precedute condizionata da queste primordiali esigenza del lavoro del Bari
Mi colpisce questa quanto in questa sua spinta direi quasi riflessa quasi naturale di occuparsi anche della colonia sia dovuta a questa sua idea di uomo un uomo che che non è facilitato in quest'affronto che non ha facilitato in questa approccio la realtà è un uomo dimezzato il politico deve deve comunque occuparsi quest'
E la seconda cosa è che lui però non non si limita ad affermare questo come una premessa teorica metafisica o ori ora è legata nell'ambito delle idee
Ma l'UE vuole dotarsi dice professor oggi nel saggio introduttivo vuole che il suo agire sia provveduto non sprovveduto un agire che dunque sceglie tra i modelli economici possibili quello che in qualche modo sembra più adeguata questi delle persone e così ci si rivolge a Kenzo e qui poi però è bene che la discussione prenda perché di lì il dibattito si scatena
è un autore secondo alcuni che apre lo statalismo secondo altri per liberista Dante qui tutta una discussione che poi sicuramente i nostri relatori ci aiuteranno a capire
L'ultima cosa che sottolineo
La Pira e in questo senso anche il contatto istintivo che io che ho studiato Firenze sono della fine degli anni Ottanta quindi quando ormai la Pira era morto però ho avuto modo di di di conoscendo molti dei miei amici che han fatto Nesta come che avevano conosciuto la Pira ho avuto modo di percepire anche l'istintiva amicizia che che che la Pira sempre avuto per esempio con con molti movimenti ecclesiali particolare anche con Comunione Liberazione anche
Sicuramente molti di voi conoscono nella realizzazione del meeting a un a un importanza non secondaria
La cosa che mi ha sempre colpito di come l'immagine di questa persona sia una ma azione magica unitaria
Attaccabile da molti punti di vista da molti punti di vista quasi oltre il limite del del così del del del presentabile sul piano politico potremmo dire insomma quasi quasi rischiando di essere tacciato di totale ingenuità ma un uomo che tra la posizione che l'incontro la fede gli dava sull'uomo e la sua azione un uomo che che che come dire che che non che non perché non poneva questi due piani in maniera divaricate il piano della concezione dell'uomo il piano della concezione dell'azione nascevano su un punto uguale nasce quando lo stesso punto questo mi ha molto colpito
E dico io punto passo la parola perché mi sembra che da questo punto di vista l'ora i filoni per la discussione dell'attualità di questo mo'siano diversi sì dal podestà delle sue scelte sulla politica economica in quanto tale personaggi dice nell'esordio del libro che in qualche modo probabilmente forse io forse un po'di più vittorie Marta facilita la discussione in qualche modo se oggi la Pira si fosse insomma se la pila oggi fosse qui provvede critiche rende la politica economica dei governi degli ultimi anni
La politica che sicuramente a posto non certo l'occupazione un concerto moderno dal problema equazione tra le priorità c'erano altre priorità sistemare la stabilità monetaria la situazione eccetera eccetera
Quindi da un lato le scelte dall'altro secondo me anche questa Figo e quindi anche un certo dibattito sul keynesismo sulla e sulla sulle conseguenze questa volta dall'altro parte secondo me è un altro filone interessante
E la sua posizione la sua posizione umana cioè che che come e come politico e come uomo a ha rappresentato una testimonianza
Come dire
Probabilmente unica forse anche alcuni che si definiscono seguaci spesso hanno prodotto conseguenze che è difficile ricondurre poi la persona grafiche per come l'abbiamo conosciuta
Allora io per questo darei subito la parola al professor oggi per una introduzione un po'proprio per
Per perché tutti possiamo essere così
Per la presentazione del libro in quanto tale poi una prima discussione da parte professor Zamagni ma come ho detto prima dopo queste due introduzioni c'è lo spazio per un dialogo riservando poi chiaramente due relatori spazi una sintesi
Grazie dottor Simoncini le cose che ho sentito
Sono state cose molto penetranti
Forse al di là dei meriti del libero io
Sono qui stasera
Con un atteggiamento
E con una funzione anche molto
Molto modeste non semplicemente il compito di recapitare
Di recapitare Zì qualche frammento qualche frammento spazio forse a un frammento anche prezioso del pensiero Giorgio la Pira niente più di questo niente più di quello che sarebbe un postino
Come postino per la verità non valgono granché perché con il braccio coso non sono molto efficiente e meno male che io non ho l'abitudine di parlare a braccio perché segretaria non potrei fare
Fare niente di tutto questo
Eh comincerei con una data il ventuno aprile del mille novecento cinquanta quasi cinquant'anni fa
Mal vestiti e un ormai dimenticato credo sottosegretario al Tesoro
Ebbe a dire dei dossettiani dossettiani voi lo sapete chi era
Anche un gruppo di professori Dossetti capire Lazzati che erano stati riuniti da questo grande personaggio che era Dossetti par vestiti definiva i dossettiani fanatici dell'occupazione
E Ernesto Rossi a un economista polemista brillantissimo
Parlava di la Pira parlava di riaprire come
Con Santo che in economia fa danni che sono peggiori di quello che potrebbe fare una qualsiasi Canaria
E allora ci viene da chiedersi il perché
Riproporre oggi un libro
Una storia che parla di fanatici o di santi di canario
Certamente non è per celebrare
La Pirelli quale come voi sapete c'è un processo di canonizzazione aperto né per celebrare i due che si attenderà altre celebrazioni probabilmente ma è piuttosto appena riproporci una domanda a proposito del tutti Rina economica o meglio allo strumento di politica economica che lui adottò in un certo momento della sua vita una formula economica che bisogna dire la più celebre ricetta di politica economica di questo secco vale a dire il chinensis
E allora ci dovremmo domandare sì questa formula il keynesismo ancora attuale
Io parlo del keynesismo non voglio parlare della sua ti generazione parlo cioè della spessa integrativa
Dello stato della spesa ausiliaria della spesa sussidiaria
Questo termine so che dire particolarmente caro la spesa sussidiari
In quella spesa cioè che lo Stato decide di fare quando trova che il potere di acquisto generale della società e che gli economisti direbbero la domanda effettiva e depressa rispetto al livello della domanda
Aggregata che sarebbe necessario per mettere in moto la grande macchina produttiva cosiddetto il cosiddetto livello di piena occupazione
è un operazione e che lo stato sa nel momento in cui ritiene che la domanda effettiva sì al di sotto della domanda di piena occupazione
Non parlo vedo la l'assistenzialismo che è cosa ben diversa voi capite che in una politica keynesiana correttamente intesa quando si arriva a livello di piena occupazione la spesa governativa si acquieta cessa
Non parlo dell'assistenzialismo vale a dire di quell'atteggiamento in cui invece la spesa governativa continua all'infinito perché si tratta di sostenere le aziende in crisi e questo lo sappiamo porta molti danni molti guai porta all'inflazione poi porta dopo l'inflazione una reazione che è quel nella politica di restringimento dei bilanci e tutto quello che stiamo vivendo in questi momenti e ancora attuale il keynesismo
E apparentemente si direbbe di no
Io dirò in queste brevi questo prete discorso mi soffermerò su tre punti in modo particolare
Appunto primo punto il keynesismo oggi non è di moda non è più di moda
Ma non lo era nemmeno ai tempi di riaprire secondo punto terzo punto non è detto che le cose fuori moda
Siano da buttare o non siano più utili il futuro e cominciamo dal primo punto il keynesismo e fuori moda oggi
Per
Rendersi conto di questo basta osservare quello che è successo negli ultimi anni
Per rendersi conto per esempio di un paio di cose che sono accadute prenderò come
Esempio come due esempi due episodi importanti due eventi importanti la preparazione
All'entrata a Maastricht
Accordo salariale del novantatré
L'obiettivo era naturalmente aumento l'aumento delle esportazioni
Era naturalmente l'aumento della competitività si trattava di diminuire il costo del lavoro per unità di prodotto si cercò di controllare comunque il provvedimento la crescita dei salari
La crescita dei salari e la crescita dei costi in generale
Un altro esempio la monnezza unica di questi giorni
Voi sapete qui che il vero problema quello del competizione con gli Stati Uniti con il Giappone
Si tratta di far sì che le nostre esportazioni europee riescono a tenere il campo con quelle di questi grandi Paesi e per fare questo è necessario abbassare i nostri prezzi europei
Ed è per questo che noi abbiamo inventato in Europa una sorta di allenamento interno all'Europa che si chiama Maastricht che si chiama moneta unica in che senso
Abbiamo cioè abolito per sempre le svalutazioni competitive
Rendendo immobile il tasso di cambio anzi eliminandolo completamente con la moneta unica rifacendosi che la competizione non si possa tra noi Paesi europei che svolge sui il costi e quindi sui prezzi
In modo tale che i nostri prezzi europei siano automaticamente grazie a questa competizione diminuiti in modo che si possa vincere la nostra battaglia Esterna con gli Stati Uniti
E col Giappone
E una sorta
Di è come se noi fossimo alla vigilia di una battaglia all'e sterno
E nel nostro accampamento
Ci fosse una lotta fratricida
Dove in sostanza fra Dinoi fra i fratelli ci fosse una selezione conflittuale affinché i migliori potessero combattere il giorno dopo in campo
Cosa dimostrano questi due casi perché mostrano che il keynesismo è fuori moda oggi
è fuori moda
Le politiche di oggi le politiche economiche voglio dire infatti operano dalla parte dell'offerta e in modo particolare dalla parte dell'offerta
Degli esportatori
Vittadini in una incontro che abbiamo avuto a Firenze su questo stesso tema qualche mese fa ebbe a dire che la politica di master e creano ma al centro il problema dell'occupazione
Il keynesismo al contrario a più cura e più attento alla domanda interni e attento alla occupazione
La nostra politica economica attuale non è attenta all'occupazione
Il keynesismo cioè non è di moda oggi perché oggi viviamo in un mondo economico che vuol vincere una guerra Esterna
è una guerra del domani contro le grandi potenze extra europee
Attraverso una selezione spietata Interna interno dei Paesi europei fatta oggi
E in questo genere in questo modo si determina una competizione sfrenata che espelle i deboli dal mercato
Mentre il keynesismo come vedremo successivamente un'economia del sussidiarietà
Vorrebbe raccogliere tutti i competitori
Anche gli ultimi anche quelli meno efficienti per farli cresce
Secondo punto
Secondo e ultimo punto
Il keynesismo non era di moda neppure
All'indomani della guerra nell'immediato dopoguerra nel periodo in cui
Scriveva la critica
Se noi rileggiamo i documenti che stanno in appendice al volume non appare gran parte del volume ci sono documenti il dibattito fra i vari autori ce ne accorgiamo facilmente
C'erano allora due scuole di pensiero l'un contro l'altra armata c'era un pensiero ortodosso è un pensiero eterodosso al pensiero ortodosso faceva capo a Einaudi il quale pensava Einaudi è stato detto è stato citato economista di riferimento in quel periodo
Presidente della Repubblica
Lui laico e liberale chiamato don De Gasperi cattolico a guidare al quarantasette in poi l'economia del Paese Einaudi pensava che il destino dell'Italia fosse nelle esportazioni e pensava che le esportazioni sarebbero state favorite dall'innovazione tecnologica sostenuta dall'accumulazione del capitale
E l'accumulazione del capitale questo era il dogma indiano la si faceva soltanto con un risparmio
Il risparmio il punto centrale dell'idea di sviluppo economico
Di nautico e il risparmio o lo si poteva fare risparmio era possibile soltanto in condizioni di stabilità monetaria
E non in condizioni di inflazione quali erano le condizioni dell'immediato dopoguerra questo fra l'altro fu il motivo per cui nel quarantasette Einaudi insieme a De Gasperi decisero
Di eliminare radicalmente nel giro di due mesi di inflazione
Einaudi in sostanza pensava che lo sviluppo del Italia del nostro Paese sarebbe venuto dall'esterno e il fulcro di questo sviluppo sarebbe stata da una politica di bilancio che Stone casse
L'inflazione questo era il pensiero ortodosso c'era poi il pensiero eterodosso quello appunto tra l'altro anche della Piva dei Fanfani
Per esempio Fanfani è molto interessante da questo punto di vista Fanfani voi sapete o lo storico economico
Quindi ha un argomentare di tipo empirico quindi tocco tiro Rizzante molto attento ai dati concreti e per i Fanfani partiva da questa premessa in Italia ci sono due milioni di disoccupati
Chiamerei questo suo ragionamento
Lo schema della disoccupazione residua ci sono due milioni di disoccupati una fetta di questa disoccupazione può essere eliminata diceva Fanfani se si attivano i privati
Se lo Stato aiuta sussidiaria
Dà una mano in modo non invadente
Ai privati i privati sapranno darsi come attivarsi con la loro fantasia per poter eliminare almeno una fetta della disoccupazione esistente
Rimarrà un'altra parte della disoccupazione
Lo stato favorirà all'emigrazione allora il nostro Paese da un Paese non come oggi che riceve immigrati paese che era fonte di immigrazione
Ma nonostante questo rimarrà ancora un'altra disoccupazione residua che dovrà essere eliminate attraverso i lavori pubblici
Piano case piano di formazione professionale cantieri di lavoro soltanto la parte residua era compito dello Stato a prima cosa invece che lo Stato dovrà fare era quella di attivare la fantasia
Per l'imprenditoria privata
Tanzania
La Pira due parole sulla pira
Nella Pira aveva questa idea del consumo Occhiogrosso
Vale a dire il disoccupato era un consumatore ozioso che non lavorano
Naturalmente lo diceva Simoncini prima La Pira e aveva un concetto del lavoro di tipo metafisico vale a dire teologico
Nel senso che pensava che il lavoro fosse il modo con cui la creatura
Collaborava all'Aptiano creativo del Signore il quale aveva creato il mondo al tempo ti con zero e poi l'uomo si sarebbe incaricato via via di con crearlo continuamente
Per La Pira la disoccupazione cioè di non lavorare era intanto un assurdo da un punto di vista tecnologico significava che l'uomo era nell'impossibilità
Di esercitare questa sua partnership diciamo così nei confronti del Padreterno nella creazione del mondo
Da un punto di vista economico
La Pira utilizzerà un vecchio strumento del tecnica
La teoria economica la teoria quantitativa della moneta che come molti di voi sapranno dice che il livello generale dei prezzi direttamente proporzionale
Alla massa della moneta in circolazione alla sua velocità e inversamente proporzionale invece alla quantità dei beni che un sistema produttivo riesce a produrre
Prima diceva B di fronte a questa formula che cos'è un disoccupato un disoccupato uno che fa circolare la moneta senza che produca bene
E cioè uno che in sostanza fa aumentare il livello generale dei prezzi vale a dire è un elemento che favorisce la infrazione e per questo la disoccupazione va eliminata in che modo
Eliminata e qui c'era una slogan di capire una frase che lui ripeteva spessissimo adeguare la spessa
All'occupazione
Il bilancio anche quello dello Stato doveva essere modulatori al primo Turato
Però ottenere lo scopo dell'occupazione era l'idea della spesa pubblica che poteva essere anche usata perfino in deficit perfino non sempre perfino in deficit per fare in modo che si raggiungesse il livello di piena occupazione adeguare la spesa all'occupazione
In queste due posizioni e ora dirò qualcosa
Che forse si potrà sorprendere
C'è in germe nell'idea della sussidiarietà
Un'idea quella del sussidiarietà perché si era nutrita
Già dell'anti statalismo di don Sturzo voi ricordate bene
Le posizioni anti stataliste
Don Sturzo il quale pensava che il mondo fosse diviso
In due grandi settori di operaio ormai sprovvisti della proprietà introni uditori con la proprietà è lo Stato che velleitaria mentre si voleva mettere in mezzo a queste due categorie per ammorbidire i conflitti sociali di uno Stato classiste alla diceva don Sturzo
Punto Crati e tutti gli aggettivi peggiori aggettivi che gli venivano in mente gli attribuirà allo stato in questa sua pretesa funzione
Di
Arbitro di un conflitto che mai sarebbe riuscito a sedare
Questa idea si era nutrita la sussidiarietà di dell'anti statalismo stuzzicando ed era anche riaffiorata
Nella Centesimus Annus nel nella ciclica che è stata che è stata prodotta a cent'anni dalla Rerum Novarum laddove si fa la cronistoria si spiega perché è crollato lo statalismo sovietico
E allora qui sarebbe troppo lungo di basterà un accenno per dire che il Papa sostiene che proprio in un sistema il socialismo interviene per curare la situazione di conflitto fra le due classi precedentemente descritta togliendo
La proprietà privata ai proprietari ma così facendo mette in moto un meccanismo di scoraggiamento
Agli imprenditori i quali non sono più motivati
A intraprende Rea agli operai don scoraggiamento che una una frustrazione che porterà poi attraverso la diminuzione della produttività del lavoro al collasso complessivo dello statalismo
La sussidiarietà si era note ricca in questi concetti antistatalisti ma Molfetta questo concetto di sussidiarietà i primi passi proprio con questi economisti la sussidiarietà
Questa mistura
Questo concetto che è una mistura fra la libertà
Era gelosa di Bertani confronti dello Stato
Di non essere di essere difesi dall'invadenza dello Stato e dall'altra parte e un po'paradossalmente di essere aiutati di essere incentivati da parte dello Stato
In questa funzione questi economisti colgono il giusto atteggiamento nei confronti dello Stato il quale due cose deve essere rispettoso
Nel sospingere nell'aiutare
I privati
Deve essere lontano
Dalla quella posizione di tronfia invadenza che pretende di sostituire i soggetti dell'economia civica
Per convincersi che questa è la radice del pensiero di la Pira basta riferirsi alla sua concezione personalistica
Dello stato e della politica il personalismo ora privi hanno nella concezione di la Pira
C'è l'individuo che piano piano si espande alle comunità sempreché urlare che si espande alla famiglia e poi si espande ancora alla incorporazione cioè all'associazione di mestiere può si espande alla comunità politica locale e poi nazionale lo stato e poi internazionale lo Stato viene soltanto dopo il la Pira la sua concezione politica ecco filosofico politica è tutta incentrata sulla persona
Anzi è l'individuo che espandendosi in queste casse edili espansione successiva diventa personale perché si integra in tutti i suoi aspetti mancanti
E Inda pira che noi possiamo trovare un antistatalisti primo deciso e una concezione un fondamento del pensiero di sussidiarietà
Ancora poche considerazioni per finire
Erano ricevo due scuole di pensiero
All'indomani della seconda guerra mondiale che si scontrarono e la domanda allora chi vinse e fra questi due impostazione
Io direi che tutto sommato vinsero le cose finsero vinse cioè la consapevolezza che il Paese era un paese a competitività limitata ancora
Eravamo dei ritardatari
Sull'Asia dello sviluppo economico fu così allora che fu necessario soprattutto negli anni cinquanta e sessanta una spessa statale sussidiaria
Una spesa statale compensa attrice e allora fu così che nacquero tutte le autostrade negli anni Cinquanta soprattutto nel decennio che io chiamerei San Fagnano che quello del perito di grande potenza
Del di quest'uomo politico
Fu così che l'insufficienza privata fu in qualche modo compensata dal Braccio di sostegno dello Stato
Raccoglierei le cose che ho detto finora molto rapidamente in due punti primo
Il keynesismo era sì
Fuori moda nel dopoguerra
Ma abbiamo detto loro ora che fu imposto
Da coloro dalla classe politica che
Riuscì a capire la carenza dell'iniziativa privata in quel periodo storico in quel periodo storica
Riuscì a capire che si era dei ritardatari nel la gara e nella competizione secondo punto il keynesismo e fuori moda anche oggi perché oggi è il momento della baldanza che precede la nuova guerra economica mondiale quella con gli Stati Uniti e con il Giappone
E anzi si potrebbe dire che le cinesi sono in economia alla stessa funzione che ha avuto il cristianesimo per la società in generale
La funzione è quello di raccogliere chi arranca
Nella competizione
Il keynesismo
Lo diceva anche Vittadini l'altra volta a Firenze è un po'
La politica economica dei vinti il keynesismo sta alla competizione economica spietata come il cristianesimo stava alla cultura Atletica selettiva un po'cinica dei greci
Ricordate il saggio di Necci e che dice
Che il cristianesimo on religione è che impedisce la selezione della specie perché si porta dietro fatalmente
Questo residuo di ultimi distorte di di deboli non li lascia periferie perché li raccoglie continuamente
Si potrebbe forse dire che nella storia dello sviluppo economico
Ci sono due categorie di soggetti gli impazienti e i pazienti
Di impazienti sono i fomentatori di competizione
Cioè i fanatici del selezione
Che hanno l'attitudine a salvare soltanto gli eletti
Mentre i pazienti sono quelli che vogliamo salvare tutti anche i ritardatari anche gli ultimi un esempio nella storia Frederick liste volle salvare la Germania dell'Ottocento dal cosmopolitismo competitivo inglese e ci riuscì fra l'altro il nostro Paese deve essere grato al ritiro che veste perché Italia imitò per il suo start-up per il suo decollo industriale a Germania
Sismondi volle salvare i Paesi agricoli dalla disumana competitività successiva alla prima rivoluzione industriale si potrebbe dire la Pira e Fanfani
Vollero salvare i ritardatari
Dopo che il capitalismo americano post bellico
Aveva inserito una spinta selettiva irreversibile
Nell'Europa che stava risorgendo dalla guerra
Considerazione finale
Una considerazione tratta dall'esperienza storica
Nella partecipazione alle competizioni
Quelle di ogni tipo anche alle competizioni economiche io credo sia giusto
Che si vada per vincere
Però dai grandi protagonisti e grandi atleti grandi visti dello sport che noi dovremmo imparare anche un'altra virtù che la virtù dell'umiltà
Il riconoscere che c'è sempre almeno una parte Dinoi pur nella vittoria che perde
Bisognerebbe riconoscere che sconfitta e vittoria insieme sono iscritte contemporaneamente simultaneamente
Dentro ciascuno di noi ed entro ciascun paese
E iscritte anche dentro l'Italia di Maastricht
Così io credo accanto al Timoria del competizione vittoriosa
Noi abbiamo il dovere anche di coltivare una teoria che raccolga i ritardatario
E né come Teoria per la cura degli ultimi
Il keynesismo beninteso
Non l'assistenzialismo
Vale a dire il keynesismo che richiama alla sussidiarietà
Che lo Stato all'economia civile
Credo che
Questo come che Oria sia e possa essere ancora attuale e assai utile per il futuro mi mi scuso
E la lunghezza questo vuol dire che dovete diffidare dalle persone che hanno il braccino attaccati al collo perché solo persone in cui non ci si può fidare soprattutto quando prendono in mano un microfono grazie
Ringrazio ancora il professor oggi prima di dare la parola al professor Zamagni volevo coglie l'occasione per rimediare ad una dimenticanza mai mai si è già chiarita cioè quella di ringraziare particolarmente presero oggi perché nonostante appunto questo recente scempio
Ha mantenuto la promessa fatta di venire al mitico presentare questo suo libro la parola presentano
Grazie e penso che si debba veramente essere grato cosa Roggi per questo saggio che ha voluto arie di targhe seconda edizione con una Giunta importante rispetto alla prima edizione
E perché effettivamente questo libro Roggi altra i vari i pregi quello di obbligarci a fare i conti con un personaggio come La Pira che diversamente sarebbe passato così nel dimenticatoio
Perché in effetti di la Pira e io sono grato cuento detto devi sono oggi quindi non toccherò i temi da lui sottolineati perché gli ha risposto e molto chiaramente
Vorrei ricordare di la Pira anche un altro aspetto che non è secondario e cioè la Pira è stato membro della Costituente uno di quelli che hanno assieme d'altri
Dato un contributo alla nostra carta costituzionale ma soprattutto direi
La pire stato membro di quel gruppo visto giovani studiosi allora erano giovani
Chieri si riunirono per circa un anno e mezzo quasi due anni a Camaldoli al termine del quale lavoro venne fuori il cosiddetto Codice di Camaldoli
Ed è importante che si colleghi il Codice di Camaldoli così chiamato con la Costituente con la Costituzione
Perché anche se però di questo non non mi è stato detto di occuparmi quindi lo accenno solo en passant
Anche se i occorrerà primo poiché qualche storico abbia il coraggio di svelare di togliere il velo da un luogo comune
E cioè il luogo comune in base al quale la nostra carta costituzionale risentirebbe molto anzi sarebbe quasi completamente
Debitore nei conti pittrice nei confronti del Codice di Camaldoli invece la mia tesi esattamente l'opposto che il Codice di cambio
Quello che c'è nel Codice di Camaldoli e che poi è passato dalla Carta costituzionale molto poco troppo poco
Rispetto al lo sforzo di elaborazione culturale di questo gruppo di giovani studiosi e in generale rispetto anche alla forza reale che nel paese nostro
E c'era in quel periodo di tempo in altre parole per dirlo in battuta potremmo dire
Che i cattolici in quel torno di tempo dell'immediato dopoguerra seminarono molto
Gettarono molto semi ma raccolsero molto poco sei giudichiamo il raccolto in termini della carta costituzionale
E direi che un esempio notevole di questa diciamo e sproporzione tra il momento della semina Codice di Camaldoli nel momento del raccolto la Costituzione ce l'ha proprio l'Appia
Se noi andassimo a rileggere gli interventi di la Pira al Codice di Camaldoli nella fase di la borsa delle e della Costituente
E andiamo confrontarlo con quanto poi emerso dalla Carta costituzionale direi che anche io un cieco un sordo dovrebbe prendere atto di questa discrasia eppure e ancora dominante nella nostra cultura italiana cultura in senso molto ampio il convincimento secondo cui e la carta costituzionale del quarantotto nata su principi e realizzata su principi
Del diciamo cattolicesimo democratico dell'impulso dei cattolici
Ora detto cosa voglio dire né in pochi minuti i temi sono concessi ha detto molto bene il professor oggi La Pira aveva un obiettivo dare lavoro alla gente il problema di la Pira
Quando scrive nel suo saggio che appunto sia visto qui oggi è quello della disoccupazione e voi potete immaginare le condizioni delle però attenzione
L'ha detto molto bene Rogge il problema di la Pira non era di dare il lavoro la gente ai disoccupati perché questi avessero un potere d'acquisto con cui sfamarsi no no
Bisognava dare il lavoro perché il lavoro è fondativo della persona
Perché il lavoro e ciò che consenta all'essere umano di essere se stesso
Ecco perché interessa La Pira fare la battaglia per la piena occupazione che Luino ST chiama pieno impiego poi dirò che differenza c'è tra pieno impiego e pieno occupazione
Contermini che vengono usati come sinonimi ma che sinonimi appunto non so quindi il primo punto da capire è che l'Appia che non è economista si pone il problema che non è avanzata tanto meno civile quella sua città chi non garantisce a tutti i suoi cittadini un lavoro perché attraversi il lavoro che l'essere umano
Trovato conoscesse spesso e conoscendo se spesso realizzasse spesso eccetera
Ovviamente non essendo un economista Luís doveva aggrapparsi a qualcuno
Per sostenere a livello politico
Una tesi di questo tipo se fosse stato economista probabilmente avrebbe elaborato una sua propria teoria non essendolo di chi si serve deve andare ABDA poggiarsi sulle spalle di qualcuno per vedere lontano
Per rifare la la famosa appunto a metà e si serve di testa perché estero aspetto interessante perché La Pira sceglie per raggiungere il suo obiettivo che in sé e non altri economisti
Che pure erano presenti all'epoca sia in Italia ma soprattutto in Inghilterra
E voi sapete che la Pira chiama Ken si Galileo dell'economia dice per me chiarisce Galileo dell'economia quindi capite perché Cancer in casa
Politica economica e quindi dell'intervento dello Stato in economia che essenzialmente antistatalista
Antistatalista e La Pira che e antistatalista ha bisogno di trovarsi un economista come guida che non sia né diremmo in termini moderni liberal liberista
Quelli della cosiddetta visione ortodossa chi c'è uno lasciamo fa tutto ai mercati e i mercati si aggiustano da solo questo ovviamente non lo perché perché in questo modo il lavoro non si sarebbe noto a tutti
Però neppure per raggiungere il suo obiettivo che è quello di dare lavoro a tutti a la Pira andava bene una visione di tipo paternalistico assistenzialistico dell'intervento dello Stato che allora era molto presente
Allora chi in quel momento storico si avvicinava di più a questa concettualizzazione appunto che e pagate
E nel mille novecentotrentotto Harold Macmillan quello che poi diventerà primo ministro inglese per tanti anni conservatore
Uno direbbe di destra conservatori partito conservatore inglese pubblica un libro intitolato Middle Way vorrebbe dire la via di mezzo e scrive in questo libro Macmillan ripeto già era un conservatore cito poiché per quanto ci è dato di intravvedere
E stia possibile sia desiderabile trovare una soluzione alle nostre difficoltà economiche in un sistema misto
Che combini la proprietà dello Stato proprietà dello Stato la regolazione e il controllo di certi aspetti dell'attività economica con la spinta e l'iniziativa dell'impresa privata
La forma ideale di organizzazione economica e sociale è quella di un capitalismo pianificato o come si potrebbe dire
Una nuova sintesi delle teorie capitalista e socialista ecco queste erano parole scritte da me nella già conservatore quindi non certamente può essere tacciato
Questo per farvi capire com'era in quell'epoca in Inghilterra in Italia avevamo il corporativismo di Marco surfista i la concezione fuori della dello schema cosiddetto liberista liberale liberista dell'intervento dello Stato
Ebbene che si scaglia contro Macmillan
Che c'era un liberale non era un conservatore era un liberale nella concetto Noceto un po'il sistema più o meno politico inglese sapete che queste erano le tre forze laburisti conservatori lì per lui era un liberale che si dice no
Tu metti mila c'è un pazzo cos'è sta storia del capitalismo pianificato
Tu vuoi fare una sintesi tra capitalismo e socialismo ma neanche per sogno
Lo Stato dice che in sette Deve a vedere come unica funzione quella di servire la società civile
E quindi l'intervento dello Stato si legittima e dunque ha uno spazio nella segni nella misura in cui aiuta promuove la società civile accresce
Ed è per questo che che Insiel rifiuta la concezione da un lato laburista dell'epoca che era veramente socialista
Non come i laburisti di adesso e però rifiuta anche la concessione conservatrice che proponeva la terza via la Middle Way non è terza via però la via punto di mezze così ora a la Pira
Interessa proprio che espropri per questa ragione perché vede intenso una pensatore un autore out già molto autorevole all'epoca Kering sarebbe stato in grado opportunamente applicato al caso italiano di realizzare l'obiettivo della piena occupazione del pieno impiego senza però come dire neutralizzare o cadere in una contraddizione pragmatica perché se per dare il lavoro a tutti facciamo in modo che lo Stato intervenga nella sfera economica una volta intervenuto mai più si toglie e dice La Pira e inutile dare allora il lavoro per dare il pezzo di pane perché poi alla fine io tolgo la digitale persone e non va bene bisogna dar da mangiare ma bisogna anche dare la rispettare la dignità ecco allora perché ripeto La Pira tra virgolette si innamora Dickens eccetera
Però è chiaro non essendo un economista La Pira come ieri in grado di valutare se sino a che punto le teorie keynesiane poté dovevano potevano e dovevano a metter delle interpretazioni particolari per essere applicate a un caso come quello italiano perché lì perciò l'ha detto in un braccio in un pezzo i profili del suo intervento professor oggi c'era una differenza che che è in sé quando tira fuori la sua teoria pensa l'Inghilterra
E l'Italia non era l'Inghilterra e voi capite dov'è la differenza che l'Inghilterra era già già allora la prima potenza l'accumulazione del capitale era già avvenuta le macchine c'erano quindi erano ferme le macchine però c'erano in Italia non c'erano le macchine
Quindi e di questi incerti brani qui del libro di oggi La Pira secondo me ne ha sì se ne rende conto e cioè che la politica di sostegno della domanda effettiva va non va spinta oltre un certo punto in un Paese come l'Italia perché se voi sostenete la domanda effettiva ma non ci sono le macchine che producono quello che succede e che aumento di prezzo bello che poi era avvenuto e che ha lo costrinse in aule intervenire e così via
Questo era il primo punto il secondo punto perché il contributo di la Pira costituente e della Piran membro del gruppo del Codice di Camaldoli e c'è e ha anche qui faccio prima a leggere
Nella Codice di Camaldoli al paragrafo venti trenta si dice a proposito dei compiti dello Stato sito
Il compito del devono essere quelli di primo lasciare a tutte le forze e attività che compongono il mondo sociale la libertà nella loro vita
Cioè la possibilità di svolgersi secondo le leggi della propria natura
Secondo mantenere perché questa libertà possesso plica arsi la più esatta eguaglianza
Degli individui delle famiglie dei gruppi intermedi dinanzi alle leggi e cioè impedire che si stabiliscono e si mantengano privilegi positivi o negativi a favore di alcuni e a danno degli altri
Questo è scritto nel Codice di Camaldoli pratiche queste di una freschezza enorme
Di una fresca e se no perché oggi ancora più vero di allora siamo qui nel Milano centoquarantasei queste cose sono state scritte
Cioè il compito dello Stato è di lasciare a tutte le forze che compongono il mondo sociale
La libertà nella loro che cosa vuol dire la libertà nello loro vite non di fare così genericamente
Ma di lasciare la possibilità di svoltisi secondo le leggi della propria natura che vuol dire che ogni corpo intermedio nella misura in cui incardina incorpora una certa visione del mondo delle cose una certa e dell'età deve essere rispettato in quello non è soltanto il modo di De Benetti tollero
Coloro che tu faccia no comunque non è un problema di tolleranza è un problema di rispetto punto della libertà e la seconda cosa perché bisogna che lo Stato intervenga per eliminare le differenze di reddito di ricchezza eccetto e quindi ecco perché l'atteso a povera gente e le politiche di sostegno Lapo perché come violetto poc'anzi la ineguaglianza non consente l'esercizio della libertà
Perché se ci sono dei gruppi sociali che sono tagliati fuori dal meccanismo di produzione della ricchezza e della sua distribuzione questi non sono in grado di essere liberi perché se io per esercitare ciò in cui credo devo tendere la mano e chiedere tra virgolette l'elemosina per ciò stesso perdo la mia autonomia
Non solo issare sestina direbbero gli inglesi la stima di sé ma anche la autonomia e così via
Quindi vedete che questa concezione è molto di come dire molto pregnante ma di questo no passa sostanzialmente niente dalla nostra Costituzione
Non passa sostanzialmente e una prova di quello che ho detto la sia nell'intervento che la Pira fece nel marzo del mille novecentoquarantasette alla costituente
In cui illustra ma questo brano del Codice di Camaldoli e a questo a un certo punto mentre parlava la sinistra allora il Partito comunista Togliatti era Palmiro Togliatti segretario del partito comunista era membro anche lui della Costituente
Il umore Zandonà lo cominciano a fischiare
Nella costituiti e allora l'uccide Paroli il silenzio e dice Bibi cito che io posso rispondere
è una Costituzione umana quella che stavano facendo perché è umana
Perché essendo Aga obiettivamente la struttura dell'uomo
Ma l'uomo è fatto così c'è poco da fare perché Dio esiste l'uomo esiste e la realtà del corpo sociale si articola in quelle maniere è così la realtà la Costituzione si adatta a questa realtà strutturale capite la Costituzione deve adattarsi a questa realtà e non viceversa
E umane sociale quindi è umana
La casa costruita secondo il principio cristiano è una casa fatta per tutti gli uomini di buona volontà credenti o non credenti perché è fatta per l'uomo e così risponde e dopo le le lenti
Le le i resoconti stenografici dicono che dopo questa risposta si fece in silenzio perché tutti rimasero commi di un po'scioccati perché pensavano di intimorirlo fischiando l'Euro invece non se ne dette per inteso anzi riprese vigore
Quello che volevo dire di sostanza e esattamente appunto questo e cioè come nella concettualizzazione di la Pira e degli altri personaggi i cui in particolare Dossetti con cui la Pira a uno un rapporto molto stretto di colleganza di lavoro assieme
Hanno molto chiaro
Questa idea che lo Stato è per l'uomo e non viceversa e quindi che la società civile viene prima dello Stato
Ora voi sapete che ci sono due concetti di Società Civile l'una è di matrice hegeliana della dell'idea ridà filosofi dell'idealismo dai Dl via discorrendo
Gli altri invece ha le sue radici addirittura in Aristotele percorre tutto una lunga itinerario Løkke Sinai in epoca moderna teorici del personalismo
Ora secondo l'importazione hegeliana voi sapete la società civile viene dopo lo Stato e lo sfrontato che deve legittimare
E e come dire motivare e soprattutto legittimare la società civile per l'altra concezione invece vero il contrario la società civile viene prima dello Stato
E la società civile che per raggiungere gli scopi che si dava il conosce Allo stato certi poteri di intervento anche coercitivi perché quando lo Stato interviene Itri ma e lo Stato appartiene all'ordine dei mezzi e non invece all'ordine punto dei figli e il group il gruppo cui appartiene la pigra
è esattamente lotta in questa direzione
Se voi andate a leggere e e poi non non cito più niente questo brano mi sembra particolarmente interessante di Dossetti e la Pira del nove settembre del mille novecentoquarantasei alla prima sottocommissione della Costituente
Cito la sottocommissione esaminate le possibili importazioni sistematiche di una dichiarazione dei diritti dell'uomo
Esclusa quella che si ispiri ad una visione totalitaria
La quale faccia risalire allo stato l'attribuzione dei diritti dei singoli e delle comunità fondamentali
Ritiene che la sola impostazione veramente conforme alle esigenze storiche cui il nuovo statuto dell'Italia debba soddisfare e quella che primo riconosce la precedenza sostanziale della persona umana rispetto allo Stato
Secondo riconosco ad un tempo la necessaria socialità di tutte le persone le quali sono destinate a completarsi e perfezionarsi a vicenda mediante una reciproca solidarietà economica e spirituale
Anzitutto in varie comunità intermedie disposte secondo una naturale gradualità comunità familiari territoriali professionali religiose e quindi per tutto ciò in cui quelle comunità non bastino lo Stato
Pitt e qui chiaramente enunciato il principio di sussidiarietà
Quindi dopo interviene ebbene come voi sapete questa posizione della sì prima sottocommissione di Dossetti la Pira venne fatta letteralmente a pezzi nell'acqua in un passo assolutamente niente
Cioè su questo punto in particolare Togliatti fece come dire ivi come dire interrompiamo poi ci fu come voi sapete un po'la transazione sul famoso articolo sette eccetera eccetera
Però questa idea della sussidiarietà così elaborate e vede
The che quest'cosa state scritte nel quarantasette sono di una freschezza notevole non entrano nella questo ecco chiudo per dire che cosa allora come il contributo di la Pira anti cioè la Pira veramente un personaggio che è più citato
Che letto molti lo citano ma poche lo hanno letto
E allora succede che a seconda delle convenienze del momento la Pira lo si fa diventare di qua Vilardi sue disuniti ma non è così
Perché se uno va ai testi e va quello che La Pira fatto scritto e ha dichiarato noi vediamo che una linea è molto come dire becchiamo ultimi due minuti per dire che cosa che cosa questo
A rispetto all'oggi che cosa questo tipo di insediamento ha da dirci primo
Il giustamente prosegue oggi dice il keynesismo e fuori moda ecco io non direi fuori moda io direi fuori tempo perché perché si è chiuso un ciclo storico ben preciso se oggi che in sé la Pira fossero vivi certamente capirebbe quello che sto per dire cioè
Che la politica keynesiana è una politica che riguarda economie chiuse chiuse vuol dire con la mie sostanzialmente in cui la domanda e soprattutto la domanda interno
In cui ci sono bensì rapporti internazionale con l'estro ma evidentemente il gioco economico si fa all'interno oggi la novità di oggi e quella di essere entrati in epoca post fordista o se volete postindustriale cioè l'epoca della globalizzazione
Quindi è chiaro che oggi come oggi se noi applicassimo le politiche keynesiane stricto sensu in senso stretto otterremo dei disastri ma non per colpa della politica keynesiana
Ho polacchi Diana ma perché è cambiato il contesto ci vuole dire oggi la globalizzazione vuol dire abbattimento di ogni residua forma di Baviera e soprattutto la non possibilità di tenere distinte
Che cosa una settore cosiddetto aperto agli scambi è un settore invece protetto come era invece si è stato sino a quindici vent'anni fa in tutte le nostre economie occidentali
Quindi è chiaro che quel tipo di politiche oggi sortirà ebbero effetti perversi però l'ispirazione di fondo la motivazione di fondo oggi è più ancora forte valida di quella di ieri
Questo quindi è la prima secondo me conclusione cui dovremo prestare attenzione la seconda eletti e dobbiamo assolutamente evitare appunto di leggere o di pensare al keynesismo con il gli occhiali
Della Lettura che ne ha fatta a partire dagli anni sessanta la scuola anglo franco italiana e cioè leggere che Riscone gli occhiali che vuol dire con lo sa nello schema interpretativo Marzia
Voi cioè chi esce in sala ci sono degli economisti sanno ciò a cui faccio riferimento a partire dagli inizi degli anni sessanta una non anche Celebre scuola di pensiero economico che contemporaneamente più o meno si sviluppò tra l'Inghilterra in particolare che in briciole Francia Parigi e Italia Milano-Roma eccetera a dato Dickens una interpretazione che quella che poi è entrata nei libri di testo che studiò gli studenti e anche quella che è entrata nei mass media
E cioè che ha in sé letto con gli occhiali ma c'è anche in altre parole si è passata si è fatta credere che poi che chen Serantini verista nel senso che ho detto per le ragioni che ho cercato di dire all'inizio ci ha pensato di dire allora che in sé è come dire e il MAXXI dei giorni nostri che anziché fare la rivoluzione nei confronti del sistema capitalistico cerca di modificarlo dall'interno in maniera più soft cioè riformista
Questa secondo me non è questo il luogo per gli scooter ma è una lettura che non può essere accettata e secondo me non ci vuole ancora molto tempo prima che queste cose tornerà Antonino anch'esseri dibattute nelle sedi adeguate
Perché evidentemente San è una forzatura sicuramente inaccettabile così quindi quello che occorre ribadire semmai del keynesismo o dell'importazione che mi ha dato con riferimento all'Italia la Pira
Ripeto quello che dicevo all'inizio cioè dire che se è vero che il lavoro eh
Fondativo della persona allora necessario mettere in atto mettere al lavoro la società civile
In altre parole per dirla in maniera di slogan per questioni di tempo oggi la sfida della piena occupazione
Non può essere vinta all'interno delle sole in due istituzioni che sono da un lato il mercato privato e dall'altro lo Stato l'economia pubblica
Perché l'economia pubblica deve dimagrire deve dimagrire di molto
Al tempo stesso però è anche vero che l'economia privata
Ho il sistema dell'impresa privata da sola non è in grado proprio per le ragioni che in chiusura ha detto molto bene l'oggi e cioè legata al fatto dell'interpretazione del meccanismo competitivo
Ecco allora come se ne viene fuori bisogna mettere al lavoro la società civile e quando la società civile emessa lavoro crea economia civile
Allora noi dobbiamo pensare al mercato come ad un'istituzione che si muove come dire sulle due gambe dell'economia privata e dell'economia civile
Però economia privati economia civile devono interagire non possono essere tenute in sfere separate
Ora questa amiche se come dire è ammissibile una interpretazione ex post di persone come quelle che qui abbiamo citato il modo ampio a mio parere più corretto di come dire
Rendere testimonianza alla loro opera oltre che al loro pensiero cioè quello di dire che la sfida dello occupazione dell'Api le nostre società devono tornare a parlare di piena occupazione che è però cosa diverso dal pieno impiego come dicevo prima dov'è la differenza
Che il pieno impiego evoca per essere banali il posto fisso di lavoro
Una economia del pieno impiego è l'economia in cui ogni persona un posto fisso e lo tiene per tutta la sua attività lavorativa quest'oggi non è più possibile
Se La Pira fosse vivo non direbbe più pieno impiego direbbe piena occupazione
La differenza non è semantica di parole perché pieno occupazione vuol dire che noi dobbiamo dare ad ogni persona la possibilità concreta di lavorare
Ma non di lavorare nella stessa mansione per tutto il ciclo lavorativo perché si ciclo lavorativo è di circa trentacinque quarant'anni nella vita di una persona voi capite che non è possibile
Assicurare ad ogni persona uno il medesimo
Posto di lavoro per trentacinque quaranta perché come ormai le statistiche ci hanno insegnato anche le più recenti ci conferma comizi colo il comico ciclo di occupabilità e in media di dieci anni il che vuol dire che ogni dieci anni bisogna cambiare allora ecco perché noi dobbiamo parlare di pieno occupazione
La la Società della piena occupazione la società che dà a tutti la possibilità concreta di lavora la società del pieno impiego invece dava tutti il posto fisso di lavoro o nella pubblica amministrazione o nelle ferrovie delle salvo poi registrare i i casi ecco allora
Che e capite perché è importante mettere al lavoro la società civile cioè far decollare un'ampia sfera di economia civile perché altrimenti la sola economia privata non ce la può fare
Nel senso che inevitabilmente lascerebbe ai margini quelle sette
Quei segmenti di cittadini che per una ragione o per l'altra soprattutto per le loro caratteristiche direi personali non hanno la sveltezza di saltare da una occupazione all'altro
Se in media in media ogni dieci anni bisogna cambiare il profilo è chiaro che ci sono quelli svelti che corrono veloci che nel giro di poche settimane o mesi riesco ma c'è chi non non ha questa stessa certezza allora se noi lasciassimo alla sola economia privata
Inevitabilmente questo gruppo di persone meno svelte verrebbero lasciati marcire perché il meccanismo competitivo è un meccanismo quasi neo darwiniano e che di tenente sappiamo come come funzione e allora chi ha a cuore appunto certi valori non può al tempo stesso però e pia illusione pensare di affidare all'lo Stato il compito di star dietro
è colori conclusione i ti posso dire che il segreto in un'ottica di questo tipo il lavoro capirà come gli altri di quell'epoca può a vivere e deve avere un messaggio anche per l'oggi cioè detto questo il problema importante diventa quello di rimboccarsi le maniche perché qui si tratta semplicemente non di rinverdire ma di riscatti polizza
E perché ripeto loro parlavano di pieno impiego e terrori pieno impiego equivaleva la piena occupazione
E avevano ragione perché nel fordismo era così del fordismo il ciclo lavorativo di una persona coincideva con il suo ciclo occupazionale più o meno radici e aste è stato stimato in sede o i cd di circa trentacinque anni cioè per trentacinque anni uno poteva mantenere la sua professionalità
Allora oggi non è più così ecco l'ora perché a questo punto occorre rimboccarsi le maniche veramente e liberarsi da vecchi ideologismi se veramente sì a cuore certi valori bisogna testimoniali perché i valori non vanno dei primati ma declamati ma l'hanno testimoniato grazie
Grazie ringrazio moltissimo per Sosa mai niente perché mi sembra che particolarmente indovinata si sia si sia rivelata la così questa accoppiata se posso dire così tra il professore storico del pensiero economico e l'economista diciamo positivo spot dir così tra diritto vien fuori questo
Perché mi pare che entra insieme sia emerso un una visione estremamente e chiara un po'di quel che abbiam detto all'inizio come provocazione voglia parlare di la Pira ma realtà abbiam parlato di problemi assolutamente attuali abbiam parlato
Di un'idea e di un modo di concepire il rapporto tra persona stato lavoro politica economica iniziative
Un'idea di concepire questa questa relazione che oggi in maniera direi quasi drammatica e assolutamente attuale
Fatti non è un caso che prima presa Zamagni ha citato un problema anche di adeguatezza del testo costituzionale rispetto a certe intuizioni che è stato proprio oggetto di una discussione che finita male forse meglio così da un certo punto di vista ma ma che non a caso per esempio visto prendere un iniziativa piuttosto incisiva da parte degli organizzatori anche di questo meeting per rimettere per niente per per riprendere esplicitamente il tema la sussidiarietà del ruolo tra Stato e persona anche nel testo costituzionale laddove non secondo me ora questa mia posizione molto personale non sia escluso da questo testo costituzionale ma sia relegato in un implicito che certe volte apre troppe interpretazioni
Non è mai emerso è esplicitamente e in un momento come questo di scelte anche se la predica economica sarebbe stato molto opportuna e lo è renderlo esplicito cioè inserire chiaramente queste questa questo ruolo che allo stato rispetto alla persona
Inserirlo chiaramente allo scopo per esempio dalla petizione dalla raccolta di firme sulla sussidiarietà che sta tuttora promuovendo la compagnia Oprah dopo questo scotto quello di raccogliere di sottoporre al Parlamento comunque dipendentemente dipendentemente le riforme costituzionali questi tempi adesso come ramo detto anche se insomma c'è un po'di tempo per per per domande ai relatori allora non so come funziona mi dicono c'è un microfono che circola ci son crolli terzo
Imprese Zamagni le volevo resse domanda lei ha detto bisogna azionarie oggi come oggi la Società Civile le leggo
La vedevi dichiarazione alla sciatica rilasciate stamani il ministro Bersani lo slogan più società fa bene allo stato che diciamo il ciclo di questi qualche certamente condivisibile il titolo celesti
Ma bisogna stare attenti la società per funzionare ha bisogno di regole quello che stiamo facendo e costruire investire voli ora cosa vuol dire costruire queste regole le regole come diceva la Pira si fanno e come lei leggendo il testo di Camaldoli si fanno salvaguardando gli interessi della società
Di fatto questa poesia in Italia non c'è se si pensa un attimino come tradizione culturale si si pensa alla alla allora la storia economica i nostri non è stata abbastanza è stato una stata abbastanza interventi interventista e questa cosa si vede si fa fatica a a rimuovere proprio sì sì pale delle private le vende le prime privatizzazioni
Vorrei sapere se da lei lei è in commissioni parlamentari eccetera contribuito a stendere la alla stesura delle leggi sulle della legge Onlus
Se questa volontà viene fuori se si capisce se il potere
Fa un passo indietro se lo Stato fa un passo indietro e favorisce veramente è attenta a quelle che sono le esigenze che emergono dalla società pensa proprio al non profit come una delle possibili soluzioni ai problemi occupazionali economici e abbiamo nel nostro è stata il nostro territorio
Io volevo chiederle questo volevo chiederle questo a proposito delle un modello professor Zamagni delle ultime cose che ha detto che poi in qualche modo anche la conclusione professor oggi circa il fatto che in qualche modo c'è da preoccuparsi anche dei vinti no quindi delle persone che in un sistema di liberismo puro di quelli patrocinati chessò dal Carlo Pelanda che scrive sul giornale sarebbero sicuramente tagliati fuori dando da dal progetto darwinismo economico ecco ma non ho capito bene se no profit dovrebbe avere una sorta di ruolo di raccolta dei dei vinti che dovrebbe in qualche modo occupare impiegare lasciando invece i soggetti duttili in gamba poter lavorare anche la così detta economia private così potesse spiegarci meglio questo passaggio
Grazie ma è il il signore che è intervenuto appunto per primo
Io dice allora ma lo Stato fa una volta si indietro è io qui le rispondo può potrei risponderle alibi
A diversi livelli no teorico ma sì invocando le variazioni lo Stato non lo faccio perché non è questo il luogo neppure il momento più opportuno le rispondo proprio mutuando dalla mia esperienza che ho accumulato in circa due anni e mezzo durante i quali ho presieduto la Commissione dalla quale poi è uscita la legge a quattrocentosessanta chela che ha istituito le Onlus è così
Cosa mi ha insegnato a quell'esperienza mi ha insegnato sì lottato inteso questa volta in senso tecnico
Fa un passo indietro non potrà mai fare un passo indietro motu proprio questo è il punto perché è come chiedere alle persone di spararsi addosso
Allora lo Stato fa un passo indietro nella misura in cui vi lascio cita simili si organizza perché la mia esperienza mi ha insegnato che tutte le volte nei momenti dei passaggi particolarmente tragici di che aveva visto quell'iter di di di legge i momenti in cui sono come dire ho sollecitato la società civile orgoglio organizzate le varie associazioni ad intervenire
Di fronte a quegli interventi lo Stato ha fatto il passo indietro
Io potrei proprio portarle ad avere tempo gli esempi concreti col giorni e ore occasione in tutto il Pd
Episodi molto circostanziati che dimostrano questo su allora il punto qual è il punto è che nel nostro Paese per tutta una serie di ragioni non ultimo il fatto che la società politica
Ha in qualche modo e e sussunto da un lato e dall'altro a a modi di di di così cancro ha finito col comma prenderci tutto il corpo sociale la nostra società civile noi non l'abbiamo mai avuta alpino da un secolo a questa parte per una ragione o per l'altro
Quando noi oggi parliamo di Società Civile ne parliamo in un senso che quello che io prima indicavo con il riferimento all'idealismo hegeliano
Cioè per noi la società civile è quella che viene legittimata dallo sta a voi fate le esperienze chi in giro la gente i diciamo sì devo chiedere al politico di turno all'amministratori quella vuol dire la negazione della sua si agita civile organizzata nell'altro senso vuol dire
Che chi opera lì dentro deve sentirsi in grado di lei mi dirà però è una sorta di circolo vizioso ed è però per non se vogliamo spezzare il circolo vizioso non possiamo aspettare che sia lo Stato che autonomamente faccio il passo indietro perché questo è quasi impossibile bisogna insistere e aumentare le occasioni attraverso le quali a ovviamente questo ha un costo in che senso un costo che una società civile che veramente responsabile per buoni se vuol diventare un Tonna deve avere una capacità propositiva
Questo è il vero punto che e troppo dominante nel nostro Paese la cultura del piagnisteo
Che noi continuiamo a piangerci addosso ma allora se non ci piangiamo addosso è ovvio che lo Stato non potrà che intervenire in maniera paternalistica come la Mambo il babbo nei confronti del bambino che piange gli si dà la caramella per farlo tacere
E allora bisogna fa capire che soprattutto tra i più giovani che bisogna smetterla di piangere bisogna smettere di lamentarsi perché tutte le volte in cui noi piangiamo facciamo il bis il gioco dall'avversario perché ogni volta che non ci lamentiamo non facciamo altro che rafforzare lo statalismo
Ma è odio il perché perché sì non mi lamento o vuol dire che implicitamente chiamo in causa all'intervento di una
Di un Demone un di un qualcuno che mi deve risolvere ed è quello che gli statalisti con aspetto l'altro statalista non aspetta altro che ci sia qualcuno che bussa alla sua porta sì o no ma allora modo più intelligente ed efficace eccolo dismettere di chiedere ma ma al tempo stesso fare ma soprattutto e qui arrivo allora la seconda domanda bisogna Chieri questi corpi intermedi che formano la società civile organizzata devono essere in grado di darsi le regole perché perché altrimenti le regole se non sarà dalla società civile gliele dallo Stato
Ecco perché a livello di sistema di organizzatori e non profit chi mi conosce lo sa io non perdo occasione per ribadire questo punto bisogna che le regole vengono fuori da voi da voi organizzazioni che poi ovviamente sottoponete all'organo politico perché in una società democratica ma chi vuol negare questo
Però l'organo politico un conto è che dirà l'organo politico cioè al Parlamento tuffarmi tu la legge per regolare la mia attività altro conto che io dica
Guarda non ci siamo messi d'accordo fra di noi queste il nostro sistema di regole che hanno ci va bene tuonano politico ce lo devi a ballare oppure ci fai le modifiche lo discute con noi questo è l'approccio in Italia se voi fate casi solo in questi ultimissimi tempi che si è imboccata questa via
Perché troppo a lungo quello che avveniva e che il rappresentante di una certa organizzazione
Telefonavo a bussava alla porta di qualche uomo politico edilizia senti mi fai la legge che per questo per quest'altro e non mi faccio gli esempi perché potrei fare verifiche volete
Ma non bisogna far così bisogna andarla a dire questo è il le regole perché l'autoregolazione e il criterio base
Poi l'organo politico come dire deve ratificare perché giustamente un Parlamento deve vere la visione di insieme cento però vi assicuro che quando questo avviene e così via
L'ultima la domanda dice ma è chiesta economia civico non profit è quella che raccoglie i derelitti no questo è il punto
Vede il punto è questo se non so se lei ha seguito il dibattito sul Welfare State eccetera ci sono due concessioni di Welfare State o di Stato o sociale c'è la concessione appunto assistenzialistica quella sussidiaria
Nella concessione assistenzialistica si dice il meccanismo di mercato privato lasciamolo funzionare liberamente libero da ogni spaccio e ovviamente lascia sul Cac sul campo degli afflitti quelli che non riescono a correre in fretta come gli altri allora arrivi lo stato sociale assistenzialista e li raccoglie se la concessione dello stato sociale sussidiario che invece dice
Perché ci sono quelli che restano ai margini fuori perché sono quelli per usare la metafora sportiva che e come dire io mando tutti a correre nello stadio
Allora è chiaro che i meno dotati
Vengono calpestati dai più dotati ma qual è il modo più intelligente di affrontare il problema quello di dire
Facciamo come dire delle piste degli stagni DiVersi e facciamo correre tutti mai stagni DiVersi in questa maniera noi non abbiamo la bisogno di raccogliere alcunché
Non abbiamo bisogno di raccogliere i vinti perché il problema viene affrontato a monte
Quando io ho detto economia civile ed economia privata devono pur distinti perché hanno principi regolative di funzionamento DiVersi ma devono fra di loro a cooperare devono integrarsi intendevo proprio questo
Fare in modo cioè che chiesi le due sfere dell'economia private dell'economia civile sì integrino che vuol dire
Che in questa maniera io non ho bisogno di raccogliere i vinti perché io raccolgo il vinto o il il poveretto solo dopo che la gara è avvenuta non prima
Invece io devo intervenire ex ante non ex post perché se intervengo ci porta a quando la gara è fatta io raccolgo quelli che vi sono rimasti per strada evidentemente non posso che accettare lo schema assistenzialistico cioè statalisti
Che dice come qui il problema è veramente di filosofia politica io ho cercato di esporre in maniera molto così però ragioni di tempo chiaramente
Però il problema di fondo che noi dobbiamo fare in modo di organizzare l'assetto istituzionale socio economiche in modo tale da evitare il più poi qualcosa rimarrà sempre che è ovvio chi può essere perfetto
Però non dobbiamo come principio organizzativo della società evitare che ci siano i vinti
Perché il vinto è per definizione uno che dopo che la corsia avvenuta è rimasto tagliato fuori e ma questo evidentemente offensivo e inutile dopo che si ricade tu sei rimasto indietro perché eri meno dotato Berti dopo e così di un po'di sushi
Questo a mio modo di vedere non rispetta la dignità delle persone ecco allora perché l'intuizione dell'economia civile è veramente qualcosa di grosso che va al di là del discorso del suo discorso del non profit prefissi su tecniche c'è
E badate chiudo che il concetto di economia civile ti ho cominciato lanciare questi ultimi anni ma non è mio perché io l'ho ripreso dalle tre comincia a decollare l'umanesimo
Durante l'Umanesimo e Rinascimento l'idea di economia civile viene fuori se voi leggete i lavori di autori di quell'epoca lì e chiaramente indicato chi lo chiamo economia civile chi lo chiama diversamente pensate il la prima cattedra di economia al mondo viene istituita dall'onestà di Napoli
Il primo cattedratico e Antonio Genovesi mille settecentocinquantasette o qualcosa ebbene la cattedra dice Antonio Genovesi e il suo libro di testo si chiamava lezioni di economia civile
E genovesi poi dopo l'Illuminismo fra le milanese continuerà esattamente insiste su quest'idea e ci vuole dire che nel gioco economico proprio per evitare di raccogliere gli ultimi che è offensivo bisogna che si sviluppino tante iniziative tante diciamo
Ecco o per attività tali per cui ognuno riesca a trovare la sua collocazione
Scusate la dose abuso un secondo la deposizione cioè qui dominus del microfono perché una una volevo soltanto fare un'osservazione su quanto ci avete Zamagni che dal punto di vista della descrizione del tema economico mi vede completamente
In accordo c'è un punto sul quale mi sembra interessante quanto meno approfondire la riflessione perché sulla domanda
Il rapporto tra lo stato questa economia e quell'economia dei corpi intermedi come dice il professor oggi prima la scelta di la Pira era chiaramente usando parole di oggi ma insomma l'economia dalla sussidiarietà
Alla si dice il problema che rapporto ci deve essere ai corpi dei quel questi questi corpi intermedi non debbano lamentarsi non può essere la cultura del lamento
Perché lamento è come se fosse indirettamente accettare il piano discussione del nemico cioè a dire bene che qualche qualche babbo intervenga qualcuno qualche demiurgo intervenga bene
Però bisogna stare attenti a una cosa questo presuppone allora un certo tipo di cultura delle regole dello Stato perché il problema è che quello che il professor Zamagni prefigurava è l'idea di autonomia dal punto vista proprio normativo cioè l'idea che un corpo intermedio per fatto che esiste cioè il diritto innato di darsi delle regole e queste in qualche modo preesistono allo Stato l'idea nostro di autonomia locale ideato e tuta nata così
Il problema è che ultimamente i tipo di impostazione normativo legislativa Tecce
Non rispetta per niente questa questa tendenza a delimitare la sfera di intervento
Io ho l'impressione invece è che il rischio penso soltanto alla ha come insomma ora questo è un po'il settore mio facciamo con lo scopo più da vicino a come si sia sostituito ad una cultura dell'emergenza fatto i decreti legge oggi una cultura di deleghe legislative
Che praticamente non spostato verso il governo la possibilità di disciplinare tutto
Ma anche un certa con una certa cultura delle Authority authorities al plurale
Per la privacy per la concorrenza del commercio certe volte mi dà proprio l'idea che sia una sorta di incapacità dello Stato ad arrivare al regolamento UTOE allora così come un po'durante il tardo impero c'erano gli ultimi no gli ultimi principi che governavano post legati da tutto e da tutti ci sono queste noto Rita che addirittura non si riesce neanche a capire se mettono un atto sbagliato a chi si possa impugnare questa allora io dico
è importante che perché giustamente interrompere il circolo vizioso prendendo posizione mi pare che il Meeting di Rimini sia un questo fu una sorta di oggi ha sempre dato udienza questa a questa posizione della società civile
Però è anche vero che c'è bisogno di un certo modo di imposta e questo un problema politico in senso stretto c'è un problema di come si fanno le regole perciò al dibattito costituzionale cioè delle regole sulle regole diventa importante chiazza d'acqua
C'è qualcun altro
Io mi rifaccio un po'zampette che secondo me Lost saggio mi sembra stato le Autonomie famiglia una cosa del genere per lui virus Pierluigi quello di dicendo
E lui diceva Paul proprio non so se si riferiva al Keynes alla lettura marxista ritenesse però diceva epatica lo Stato assistenziale naso dal New Deal e poi da Keynes e beh diceva però le bisogna passare dallo Stato assistenziale allo stato sociale dice però bisogna trovare il soggetto dello stato sociale dove puntare su e luglio individuava sul sulla famiglia ecco io credo che in questo momento la grande battaglia del e sui corpi intermedi cioè io prendo così l'ultima espose dell'ultimo uscite del di Marini
E come segreta del Partito popolare mi hanno lasciato perplesso perché si è visto con un'ambiguità riguardo alla famiglia e poi l'ultimo documento programmatico per per ottobre che sollevare la P di partito pur del partito esibisce popolare italiano cioè mi sembra che sia proprio in crisi il discorso dei corpi intermedi
Poi riprova di questo il discorso sulla scuola
Sulla scuola o sull'assistenza cioè si riesce o non si riesce anche a livello locale oltre che a livello nazionale a passare una serie di settori dall'educazione all'assistenza dallo Stato alla famiglia o dalla Regione alla famiglia
E questo era un pochino il nodo credo della provocazione intelligente Rizzante grazie
L'ultimo scusate ma purtroppo il tempo non abbiamo più cercherò di essere breve ma non mi è facile esprimere questo concetto volevo fare un'osservazione fra competitività e speculazione una distinzione che mi sembra necessaria per quello che ho sentito perché sembra io purtroppo sono arrivato tardi quindi potrei anche non avere avere perso delle parti del discorso del professor oggi dice
Importanti ma sembra ho sentito parlare di competitività in termini negativi
A me pare almeno e credo invece che la competitività la competizione fra coloro che nel mercato che è sempre più globale
Sono fornitori di prodotti di beni e di servizi
Sia utile e anzi indispensabile proprio per favorire la qualità
Di queste prestazioni a favore dei consumatori
Ciò che invece trovo negativo che mi pare in questa fine novecento sia giunto il momento di superare trovando soluzioni più avanzate e più umane e quello è il problema dalla speculazione cioè di coloro che in realtà impiegano le loro risorse non per produrre ma per arricchire se stessi in modo egoistico e quindi fanno delle speculazioni sulle valute sui cambi delle valute sui valori delle azioni comprano rivendono eccetera ma vediamo che dove passa Soros poi nasce una crisi
No c'è il crollo è andato l'anno scorso in Asia
C'è stato persino il il presidente dà Malesia che ha attaccato personalmente Soros perché riteneva che fosse stata danneggiato il suo il suo stato d'uso quindi è proprio questa
Questa possibilità che il mercato globale oggi ancora non ha risolto di speculare che estremamente dannosa per l'umanità per coloro che quindi si sarebbe necessario trovare delle soluzioni che modificassero
Le strutture internazionali finanziarie il Fondo monetario le banche centrali il modo di circolare
Quasi pilatesco dei capitali ma senza imbrigliare il problema non è quello di imbrigliare la competizione che invece positiva ma è quello di trovare delle soluzioni che impediscano la speculazione
Ma allora brevemente proprio cominciando da quest'ultimo intervento
E chiaro che
E le c'è
Nel linguaggio trentuno economica due termini competizione concorrenza caro significati diversi perché competizione deriva da competere
Che vuol dire attendere assieme a un medesimo obiettivo concorrenza invece e quello che descrive la la lotta di mercato come da simili
Ora nella lingua inglese c'è una sola parola Competition invece in tutte le altre lingue tedesco francese spagnolo e che a noi abbiamo due termini competizione che concorrenza Camp probabilmente catturano quello che lei voleva dire
Quando lei dice la speculazione allora anche la speculazione di per sé fa parte del meccanismo competitivo o del meccanismo pop concorrenziale quindi vede che non è giocando sulle parole il punto che le quello che lei ha detto mi trova perfettamente consenziente esprimo poi ci arriveremo perché nell'epoca della finanziarizzazione dell'economia
Se non si istituiscono punto nuove regole del gioco finanziario noi stiamo vedendo quello che succede e vedrà che non ci vorrà molto perché ormai i tempi sono maturi anche perché lo stesso solo Salis esige L'Unità recente intervento solo sedici attenzione
Perché se voi non fissate delle regole io continuo a fare i miei affari siccome io sono più bravo degli altri perché effettivamente più bravo lui giocando sulla speculazione si arricchisce sempre di più come ha fatto adesso l'altra settimana colubro russo e così via
Il problema quindi e e sicuramente ci vogliono delle regole però quello che voleva dire la Pira che ha ripetuto Roggi che ho ripetuto io con altre parole che comunque nel gioco di mercato se noi lo interpretiamo solo ed esclusivamente nei termini dell'economia privata
Sì sarà sempre con loro perché il problema dell'efficienza e quello che mica tutti siamo egualmente efficiente
Mica tutti siamo egualmente produttivo
Allora il punto per essere banali questi sì io metto in un luogo di lavoro quale che sia due soggetti uno è mica diciamo uno risata replica dell'altro
Allora chi è meno produttivo in base al meccanismo tradizionale riceve di meno rimane più indietro e nel corso del tempo eccetera
Quello che ci dice e c'è anche una meno produttivo e ciò nonostante un essere umano e quindi va tutela ma non tutelato nel senso assistenzialistico di chi dice poiché tu sei meno dotato di lui ti do il in buono che ti con pesi perché questo è alla lunga umiliante
Allora l'idea
E quelle invece di sviluppare occasioni che sia un'altana tanto produttive
Ma tali per cui la composizione dei beni che si vanno produrre sia tale da intercettare le capacità di tutti potenziamenti di tutti questo è un po'il segreto non so se è chiaro
Cioè a dire non possiamo pensare di produrre solo automobili frigoriferi Cetto dobbiamo cominciare a produrre beni relazionali
Perché nella produzione dei beni relazionali quello che noi assistiamo e la più recente teoria economica lo conferma a livello di modellistica è che si invertono chi è più produttivo produrre le automobili è meno produttivo a una minore efficienza nel produrre beni relazionali allora se è così io ho teorico se scopro questo dico devo fare in modo che la mia società si organizza in modo da dare a tutti gli essere umani la possibilità di essere produttive nel loro ordine sì invece noi diciamo che per essere produttivi bisogna produrre cento pezzi allora
Allora se io non ho quelle doti cosa faccio BioWare rimaner fuori
Allora ecco perché non basta l'economia privata bisogna far decollare l'economia civile
E l'altra del Signore Vito tecnici Franco il problema è vedete
Anche qui del Codice di Camaldoli al pranzo a quaranta sul tema della scuola c'è scritto a questo perché la gente mica lo sa queste cose tutti i pesi il Codice di Camaldoli DC Sico amica madre è passato dalla Costituzione passato un accidente di niente perché nel nel paragrafo quattordici canta del Codice di Camaldoli si legge lo Stato quale espressione della volontà dei genitori e quale promotore del bene comune della società promotore nonché l'ultimo fissa così del bene comune ma è promotore deve anzitutto aiutare il sorgere spontaneo distinzioni educatrici per iniziativa delle famiglie della chiesa creando per lo
Dice poche storie la scuola deve appartenere allo Stato questo l'ho letto proprio Concetto Marchesi la scuola deve appartenere da cui dopo le implicazioni l'articolo trentatré e così via
Ecco quindi perché vedete ancora una volta in un certo senso è importante il ritorno a certe radici alle origini non perché si devono seguire quegli itinerari ma perché un chiarimento di fondo su questo ci permette di svelare quella che ho detto in apertura e si è una grossa mistificazione e cioè che la nostra Carta con tale è il risultato di quella diciamo di quelle il fiorire risveglio di interesse che in quell'epoca storica a da parte di cattolici e di alcuni laici laici non credenti ma diciamo così i laici se isolato liberali in senso lato arrivano prodotto e su questo punto
La questione della competizione
Pirelli ecco se non guardassimo
Questa
Pensiero economico troveremmo che ci sono tutta una serie di economisti fino dall'inizio alla rivoluzione industriale in poi che sono preoccupati proprio di quello che lei diceva cioè
Del fatto che
La speculazione ha forse un a così come la chiamano questi economisti una competizione strenna
Rispetto a una competizione invece
Alla crescita
Degli ultimi c'è questa preoccupazione costante dal
Quando sono ossia da i socialisti
Che i cattolici stessa Rerum Novarum tutti insomma siamo sempre preoccupati tutto il pensiero economico sul presidente zero notiamo sociale a Chiesa nasce con questo tipo di preoccupazione no cercare di capire
Che tipo di trattamento si deve fare per gli espulsi gli esclusi dal sistema economico del sistema economico appare essere una ma macchina che viaggia troppo velocemente sulla linea delle sviluppo e qualche sacrificato ci deve essere dovrei dire da questo punto di vista storicamente che che sia il socialismo da un certo punto di vista come tentativo di raccogliere diciamo le vittime della industrializzazione della prima rivoluzione industriale che poi successivamente
Dai primi cattolici francesi delle tra Poste restaurazione fino
Endo su su alle prime in C la prima enciclica la
Non va a Roma e poi tutto il resto sono tutte un tentativo ma nel tentativo per cercare di dare soluzione al problema come in qualche modo si tratta noi vinti un sistema economico tant'è vero che un certo filone anti economicistico è sempre rimasto lì
No del pensiero cattolico non si può dire c'è sempre un po'
Di anti economicità allenta no del pensiero della chiesa non c'è dubbio su questo
Però dire che le soluzioni che sono state date nella storia sono state diverse diceva Stefano Zamagni assistenzialismo il sistema economico funzioni come vuole li raccogliamo dopo assistenza oppure corporativismo e corporativismo di Sturzo non si può non faccia il meccanismo non funziona
è necessario che ci sia la compartecipazione alla gestione e alla proprietà dei mezzi di produzione dall'azienda
Realizzazione sindacali corporativismo
Anche questo è un modo per come dire addolcire per riparare in qualche modo ai ai danni della eccessiva velocità del sistema
E che l'idea
Nomina civile così come Stefano Zamagni ce la sta illustrando dai suoi scritti
Negli ultimi tempi era presente
Un ultimo tentativo in questa direzione e per questo
Storia il pensiero economico
Ringrazio moltissimo gli intervenuti scusate se per chiudere con una parola sola recitare un autore che non
Don Giussani
E mi ha colpito moltissimo con un giudizio sintetico guidava in una ma sembra che l'opera ottantasette mi sembra permetta di fare un po'il punto della della cruciali insomma del sì del dell'aspetto cruciale che è emerso l'esclusione stasera lo diceva il visibile nasce dall'invisibile l'opera nasce da qualche cosa che può sembrare sentimentale o astratto che invece non lo è Gesù nel Vangelo da questa definizione di Dio mio padre e l'eterno lavoratore con questa affermazione indica il lavoro come espressi ma dell'essere il mistero che fa tutte le cose è una dinamica espressiva che affonda nella realtà trinitaria ma che si riverbera fuori di sé creando anche per noi il lavoro e l'espressione del nostro essere questa coscienza da veramente respiro all'operaio che per otto ore fatica sul banco di lavoro come l'imprenditore teso a sviluppare la sua azienda mi colpì a questa definizione perché mi pare che il punto da cui siam partiti e questa idea di la Pira che ha scritto ha vissuto negli anni Cinquanta ma che mi sembra sia
Tal affondi talmente le radici nel nell'esperienza cristiana che tu che che sia per noi di di validità assolutamente attuale il lavoro è la capacità creativa dell'uomo come il riflesso del del del del fatto che l'uomo ha fatto a immagine di Dio e questo aspetto la cosa interessante la discussione di oggi è che non è stato a discussione filosofica teologica teoretica
Ne ha dato l'avvio la discussione che ha cercato di affrontare come da questo nasca una certa politica economica come da questo nasca la valorizzazione
Come
Scusatemi
Come da questo nascono certi magie di Stato nascono certi magie di rapporto tra lo Stato e l'individuo io ringrazio quindi ancora il professor oggi e professor Zamagni per il libro che ha scritto che solo oggi che ricordo è disponibile alla allo Stand dei libri da domani sarà disponibile
Per chi volesse acquistare per questo spunto questo aiuto che ci è andato e auguro a tutti di poter proseguire bene il meeting