"Disuguaglianza nei servizi ed evoluzione delle politiche socio-sanitarie" Convenzione programmatica dei Democratici di Sinistra (org. c/o Centro Congressi Frentani)

Ora io nato da tempo del segnale mentre Silvana sta verificando la possibilità di andare direttamente nell'aula grande lei come dire appunto un po'nel senso della allo scopo di questo nostro incontro dando poi nella mente come avete visto nell'invito che articolato con due comunicazioni iniziali affidati all'onorevole alza Signorino l'esercizio della delega sulla riforma dell'assistenza
E all'assessore ponendo così cattiva alla sanità della Regione Lazio poi ci sono una serie di interventi già prefissati ma l'occasione che vorremmo quindi da sfruttare fino in fondo bensì dalla scusate possiamo spostarci e più grande
Va be'dopo magari vogliamo promuovere forse sì dovrei andare subito e così evitiamo
Getto di riforma anche a livello nazionale stiamo cercando di mettere in essere un problema più come dire il filo rosso che lega le questioni sociali e sanitarie livelli della diseguaglianza
E come questa diseguaglianza a volte di nascita di ceto sociale Cityper comunque anche quando sistemi di formati il l'accesso dei cittadini o degli utenti a seconda poi detto sette dei servizi che l'interezza riproducono una serie di diseguaglianze che per lui io credo debba essere un po'il punto di vista la quale invece partirà per averlo sul serio una riforma del welfare serio ma con la riforma della sanità che ripercorra come dire superi questi livelli diversi quelli alza
Chiudo qui dando subito la parola densa dopo la comunicazione di Enza passerò a Lionello
Quando si esami ha chiesto di essere qui con voi questa sera mia anticipato che il punto centrale della vostra riflessione si identificava con il nodo dell'equità
Credo che sia quanto mai un autunno che questo sia il punto di partenza della nostra riflessione
Già che è del tutto evidente che una moderna forza della sinistra riformista che sta riflettendo sulla sua identità misurandosi con l'esperienza del Governo deve credo in primo luogo
Come dire innovare dar prova di sé sul terreno delle qui a che resta il nostro DNA che cosa vuol dire parlare di equità con riferimento al profitto all'assetto delle politiche sociali al progetto di riforma di cui stiamo discutendo in Parlamento
La mia opinione è che voglia dire alcune cose che vi proporrò schematicamente la prima noi siamo alle prese il come forza politica e come forza di governo
Da qualche anno a questa parte con una questione complessa che il ridisegno del profilo complessivo del nostro sistema di welfare
Per una ridisegno complessivo del sistema di welfare c'è assoluta necessità non tanto o non solo per ragioni di compatibilità economica che pure esistono
Ridisegnare il profilo complessivo delle politiche di welfare è una necessità perché quelle politiche oggi non corrispondono più adeguatamente all'imperativo dell'equità
Da destra in questi anni ci è stato spesso rimproverato essere il nostro sistema di welfare nei suoi profili dominanti un sistema poco amico dei giovani poco amico delle donne non c'è dubbio che nostro sistema di welfare sia così che cosa significa rendere questo sistema di welfare un sistema più amico dei giovani più amico delle donne
Significa fare di questo sistema di welfare un sistema più inclusivo normalmente dall'analisi sul Carossa capacità pratiche otto sistema più di misurarsi Pisoni diritti nuovo particolare di
Si fanno discendere e alcune conseguente cui ecco portiamo rende rischia ma di welfare più amico dei giovani più amico delle donne
Kerry disegnarne il profilo facendo acquisire ad alcuni comparti tessile
Specifico che tradizionalmente nell'esperienza età avuto un sistema di welfare più amico dei giovani e delle donne è un sistema di welfare Chieppa politiche del lavoro più di quanto non abbia fatto fino ad ora che fa politiche del lavoro non di tipo tradizionalmente assistenziale
Per sanzionare o sorreggere l'esclusione mappa diversamente politiche del lavoro di tipo promozionale
Capace di accompagnare secondo obiettivi di reinserimento i numerosi periodi che nelle nuove carriere lavorative dei giovani e delle donne saranno segnati dal passaggio da un lavoro all'altro
Un sistema D UE lo farà più amico dei giovani più amico delle donne dunque più inclusivo è un sistema di welfare che assegna alle politiche scolastiche formative un peso specifico che quelle politiche tradizionalmente non hanno Maya boom top anche questo come dire è un'acquisizione del tutto via e condivisa è del tutto evidente che una moderna e c'è accettazione di equità fondata sulla possibilità per le persone di Avvenire di aprire per davvero pari opportunità di crescita e di costruzione dei loro percorsi di vite individuali
E come dire secondo la duplice accezione bisogni e meriti è un sistema di welfare che investe molto nella scuola e nella formazione vi segnalo che come forza di governo noi abbiamo in un atto importante del governo D'Alema il patto sociale per lo sviluppo e per il lavoro introdotto da questo punto di vista due importantissime innovazioni per la prima volta patto sociale per il lavoro e per lo sviluppo contiene una straordinariamente significativo capito
Tese come diritto della persona ma anche come straordinario Sgobo l'anno per lo sviluppo economico di un Paese
Una volta un patto può e il lavoro contiene un protocollo aggiuntivo con i soggetti del terzo settore della solidarietà che riconosce al sociale
Essere uno degli strumenti strategici oltre che per consiglieri RAI al sistema di welfare un profilo più inclusivo anche qui essere uno strumento decisivo per nuove politico e dell'occupazione quindi dall'arte
La citazione di equità che come sinistra noi consideriamo dirimente
è necessario ridisegnare il profilo complessivo del sistema di welfare questo significa addivenire ad un sistema di welfare capace di parlare di più il linguaggio delle politiche del lavoro e delle politiche della formazione è come dire questo passaggio uno dei passaggi ormai più acclarati e sui quali ci stiamo esercitando anche dal punto di vista delle politiche di governo c'è un terzo passaggio che dobbiamo occorra fare su questo mi soffermerò le politiche sociali su questo mi soffermerò per un attimo con voci perché troppo spesso a chi in bocca gli scioperi generazionali a chi dice ai giovani badante che questo sistema di protezione sociale costruito a misura di altri
Da parte di chi fa queste affermazioni si dimentica di dire che ciò che fa la differenza rispetto alle dinamiche inclusione esclusione non sono soltanto le politiche scolastico le politiche del lavoro
Ma ciò che fa la differenza sono anche le politiche sociali
Le politiche di sostegno all'esercizio delle responsabilità di cura si pongono al pari delle politiche formative e delle politiche del lavoro nel cuore del ridisegno del sistema D UE far lo dico perché spesso questo elemento come dire è in secondo piano
Con due esempi molto banali noi siamo uno dei Paesi nei quali tutti lamentano sussistere una sorta di eterna dipendenza dei più giovani dalle loro famiglie
I più giovani escono tardi tardissimo dalla loro casa d'origine per molti motivi perché non hanno lavoro perché facciamo fatica a trovare una casa
Tutti motivi ai quali si deve cercare di dare risposta con le politiche scolastiche formative con nuove politiche abitative
Ma non c'è dubbio che su questo tema della lunga permanenza nel proprio ambiente originario di vite incidono anche altre cose noi siamo uno dei Paesi più alto intesa intatte la più al ha più intenso invecchiamento della popolazione
Fra le generazioni si creano strane solidarietà perché se è vero che io non esco di casa perché non ho un lavoro perché non ha una casa è anche vero che mio padre o mia madre
Che sanno di dover diventare voi ospiteranno di poter diventare molto anziani e Sandro in quel momento della loro vita di non poter confidare fino in fondo su una rete di servizi efficienti
è del tutto probabile che si auguri no una mia più lunga permanenza in casa
A dire o non ha vere in questo Paese una moderna rete di servizi per anziani in particolare per anziani non autosufficienti
Fa la differenza
Fa la differenza per gli anziani ma fa la differenza anche per i più giovani fa la differenza per gli anziani ma fa la differenza anche per le donne particolare per le giovani donne
Che spesso si trovano alle prese con responsabilità di cura come dire di assoluta gravosità e difficilmente conciliabili con impegni professionali che oggi costituiscono una costante della vita e delle aspirazioni di vita delle donne più giovani e meno giovani
Allora le strategie di inclusione esclusione una moderna accezione di equità non si gioca soltanto su un terreno per le politiche del lavoro e della formazione si gioca anche sul terreno delle politiche sociali peraltro verso le politiche sociali
Possono e devono diventare nel nostro Paese diversamente da quanto è accaduto fino ad ora non soltanto una risposta a domande inevase di equità sulle quali poi ritornerò ma possono diventare anche uno straordinario volano di sviluppo dell'economia e del lavoro
Troppo spesso noi decliniamo il tema politiche sociali in termini di spesa pubblica le politiche sociali sono spesa pubblica ma le politiche sociali oggi sono anche uno straordinario sviluppo blocco volano di sviluppo di nuove impresa e di nuove occasioni di lavoro
Badate non è solo un segno di straordinaria sensibilità del nostro presidente del Consiglio aver sottoscritto un protocollo aggiuntivo
Con i soggetti della solidarietà sullo sviluppo delle politiche sociali al momento della definizione del Patto per lo sviluppo e per il lavoro è anche un segno di lungimiranza
Se davvero questo Paese vogliamo parlare di nuove occasioni di sviluppo per i più giovani allora non c'è dubbio che i servizi alla persona
Organizzati attraverso le forme di nuova impresa sociale sono da questo punto di vista anche uno straordinario sviluppo per Bolano
Per lo sviluppo di nuove occasioni di lavoro e di nuova occupazione ho fatto questi esempi se volete fin troppo banali
In una platea già avvertita per
Dire dare una risposta al primo degli gli interrogativi che volevo tentare di come dire di approfondire con voi
Un nuovo sistema di Welfare all'altezza di un'accezione moderna di equità penso ad un'equità che parla il linguaggio delle pari opportunità e dell'effettiva fruizione di pari opportunità in capo alle persone è un sistema di welfare che deve parlare sempre più il linguaggio degli apparati
Di un welfare legati al lavoro alla formazione ma anche alle politiche sociali
Lo dico perché in questa idea c'è il superamento netto e irreversibile della residualità delle politiche sociali che è stato un tratto tradizionale del nostro sistema di welfare
Ma quella residualità era tutta inscritta negli scompensi strutturali di un sistema di welfare che sapeva parlare pressoché esclusivamente il linguaggio della presidenza
Il nuovo sistema di Welfare
Se vuol parlare il linguaggio della moderna accezione di equità deve riuscire a mettere in equilibrio tutti gli apparati di welfare e soprattutto a liberare il sociale della sua tradizionale residualità
La seconda questione che vorrei tentare di affrontare con voi
E equità quale profilo delle politiche sociali se diventa hanno come dire un elemento non più residuale ma costitutivo di un moderno assetto delle politiche di Welfare
Noi abbiamo ereditato sul versante delle politiche sociali un assetto fortemente ancorato alla residualità
E all'organizzazione di quelle politiche su base categoriale patate che le due cose sono strettamente correlate insieme un sistema residuale è per definizione un sistema categoriale
Nella discussione sulla legge di riforma dell'assistenza io discusso molto anzi ormai vi devo confessare accettate questo sfogo mie perfino venuta a noia se non l'approviamo rapidamente
Credo che sono tentata di abbandonata l'impegno ma nella discussione che ho fatto sulla legge di riforma o spesso colto una preoccupazione
Se io appartengo ad una categoria fragile
Ad una categoria che si è conquistata faticosamente con inenarrabili sforzi
In un sistema di Welfare che l'ha sempre considerata residuale se mi sono conquistato un minimo di protezioni avrò timore di fronte a un passaggio di fase
Avrò il primo timore che quello di pensare che un'idea più ampia di equità può far sì che quel poco di protezione che ho conquistato si perda venga messo in discussione e questo è una preoccupazione con la quale riflettere con grande attenzione
Io dico anche con grande nettezza però un sistema residuale di impianto tradizionalmente categoriale aggiungo inevitabilmente centralista sul piano istituzionale è un sistema che alla lunga Init poca di forte attenzione alle compatibilità economiche
Diventerà sempre meno capaci di garantire anche quelle poche risposte
Che le categorie fragili si sono attraverso meccanismi di lotta per sovrapposizioni successive conquistato
Se noi vogliamo dare alle politiche sociali un futuro rispetto alla loro efficacia in termini di nuova equità per i più fragili per i meno fragili dobbiamo riuscire a son fare come dire
A liberare il sistema delle politiche sociali dalla sua tradizionale residualità
Dobbiamo pensare a un sistema di politiche sociali non più ancorato un principio categoriale ma ancorato a un principio di cittadinanza in senso lato deve diventare un sistema di politiche sociali che parla il linguaggio dei diritti di cittadinanza non più dei bisogni che possono essere discrezionalmente soddisfatti
Un sistema con queste caratteristiche è un sistema che nuovo garantire di più anche i più fragile
Questa deve essere la scelta che facciamo naturalmente perché garantisca di più i più fragili deve essere articolato secondo un impianto tendenzialmente universalistico ma capace di garantire per davvero che chi è più fragile Appiah in corrispondenza del bisogno non dell'appartenenza ad una categoria tutte le risposte necessarie indispensabili
Che vantaggio c'è neri più fragili nel passaggio da un sistema residuale categoriale centralista ad un sistema di tipo tendenzialmente universalistico ma che quel sistema è un sistema imperniato su due capisaldi
Stessa qualità per tutti
Io ho amici e colleghi in Commissione parlamentare
Che continuano a identificare i capisaldi di un sistema di welfare con la gratuità delle prestazioni
Il caposaldo di un sistema di welfare che parla tendenzialmente il linguaggio del universalità non è la gratuità ma è la stessa qualità per tutti
Sostenuta per chi può con una partecipazione indiretta al costo delle prestazioni
Il vantaggio per i più fragile quello di essere compartecipi di un sistema di prestazioni dice qualità sostenuto dal punto di vista economico dalla fiscalità generale dal contributo di chi può badate che siccome viviamo in una stagione complessa se noi non riusciamo a costruire un sistema con queste caratteristiche
Chi non è tradizionalmente trancino tradizionalmente assimilabile ad una delle categorie consolidate potrebbe essere anche tentato dal mettere in discussione il patto fiscale
E di questo dobbiamo preoccuparci
Ecco perché è un sistema tendenzialmente universalistico può da questo punto di vista offrire più opportunità anche ai più fragili
Questo è il tentativo che stiamo facendo con la legge di riforma il passaggio dei bisogni ai diritti con un sistema di tipo tendenzialmente universalistico
Garantito dal punto di vista del compatibilità economiche dalla fiscalità e dalla partecipazione delle persone al costo dei servizi in questo c'è anche come dire una nuova consapevolezza che la fragilità in una società ad alto tasso di invecchiamento
E difficilmente fotografabile in un momento x o in una persona x
Lei riforme più storicamente datate di fragilità quelle legate alla disabilità come dire erano forme
Con più
Precisamente configurabili ma oggi noi sappiamo che la vita più lunga assegna ad ognuno di noi come dire tempi le stagioni di fragilità che non necessariamente si determinano
Alla nostra nascita o nell'età più giovane
Questa
Idea di un sistema di prestazioni sociali che non sa cogliere il divenire delle condizioni di fragilità che non sempre si accompagna alla povertà o all'impossibilità di produrre reddito
è come dire elemento da superare perché in una società forte invecchiamento anch'io posso diventare fragile e nel momento in cui mi misuro con la fragilità posso troverà mi trovare di fronte a bisogni di una tale straordinaria intensità per i quali anche se ho lavorato tutta la vita anche se percepisco una pensione degna di questo nome mi posso trovare in difficoltà misurarmi con il bisogno e le domande di prestazione io ho bisogno di un sistema che mi garantisca chiedendomi
Se sono in grado di dare di dare tutto ciò che c'è votare
La terza questione perché se no parlo troppo ne ho altre due poi chiudo rapidamente perché dopo poi magari dialoghiamo quindi la terza questione equità e federalismo
Ogni volta che affrontiamo il problema dell'equità
Della cittadinanza sociale dei diritti in capo alle persone
Come dire immediatamente dobbiamo tentare di coniugare quella accezione
Con una moderna idea di federalismo
Badate che quando parliamo di diritti di cittadinanza c'è chi solleva questioni dubbi e perplessità
Se davvero il federalismo possa essere come dire la il profilo dell'assetto dei poteri istituzionali che più garantisce l'effettiva fruizione dei diritti di cittadinanza
Nel dialogo serrato Ricco che abbiamo con il Ministro della Sanità spesso emerge questo dato Ministro della Sanità chi dice spesso attenzione
Perché il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente garantito
E io debbo essere in grado di dire a tutti i cittadini italiani che quel diritto deve poter essere da ciascuno di quei cittadini ovunque nascono dovunque vivano effettivamente fruito
Non possiamo però nasconderci che anni di governo centralista della sanità
Con una gestione tendenzialmente centralizzata delle risorse hanno prodotto un sistema sanitario nazionale che ha esiti assolutamente difformi sul territorio nazionale
Dunque se è vero che quando parliamo di diritti di cittadinanza e di federalismo dobbiamo avere grande attenzione a tenere in equilibrio i due termini della questione
Sappiamo però già perché questo ci insegna la nostra esperienza storica che il massimo di centralismo nelle politiche di welfare ha prodotto ad oggi il massimo di difformità degli esiti
La scuola italiana è diversa a seconda che sia si viva in Val d'Aosta o in Sicilia la sanità italiana e di verza a seconda che si viva in Val d'Aosta o in Sicilia
Dunque il federalismo è uno strumento da trattare con cautela
Ma non c'è dubbio che il centralismo ha già dato prova fallimentare disse
Se è così quale equilibrio del federalismo in sanità vi parlerà l'assessore Cosentino anche il riferimento al decreto che stiamo esaminando che va reso più coerente con un disegno federalista
Nel quadro delle politiche sociali io vi dico la mia opinione
Le politiche sociali le moderne politiche sociali sono strutturalmente politiche di mix
Politiche
Come dire promosse e governate dai soggetti pubblici non meno che dai soggetti della solidarietà
Il nuovo più capace di organizzare politiche di mix di questo tipo e sicuramente il luogo di governo più vicino ai cittadini
C'è un legame strettissimo tra federalismo e nuove politiche sociali
Io sono e resto convinta che se vogliamo davvero garantire pari opportunità di fruizione di una moderna generazione di diritti sociali Regioni ed enti locali debbono avvenire pieno dominio nel governo delle politiche sociali personalmente penso che il dominus delle politiche sociali debba essere il Comune
In forma singola associata questi sono aspetti che potremo discutere se credete
Come facciamo se riconosciamo questa titolarità dei sistemi locali a garantire pari opportunità di fruizione a livello nazionale
Facciamo per questo c'è bisogno di una legge nazionale attraverso una legge nazionale di riforma che garantisca poche cose ma dirimenti su tutto il territorio nazionale
A me non interessa che ci sia un ministero della solidarietà sociale
Che insegna l'assessore Amati o al vostro assessore comunale come si organizza il sistema locale di protezione sociale perché questo lo sanno organizzare loro sulla base delle risorse a disposizione della lettura dei bisogni
Quello che deve stabilire la legge nazionale sono i livelli essenziali di prestazione
Sono
Le modalità di organizzazione del fondo sociale nazionale che solo una parte del sistema di finanziamento
Queste sono le cose dirimenti a livello nazionale per le quali c'è bisogno di una legge nazionale
Ma poi l'organizzazione dei sistemi locali deve essere la più autonoma possibile
Perché solo attraverso la più ampia autonomia organizzativa dei sistemi locali di protezione sociale è possibile dare risposte di equità effettiva non di equità formale
Solo in questo modo è possibile costruire dei sistemi nelle politiche sociali capaci di valorizzare in sommo grado un protagonismo molteplice le politiche sociali più ancora della sanità non si costruiscono
Senza la sperimentazione di rapporti più avanzati tra soggetti pubblici e soggetti della solidarietà Soggetti del terzo settore
Una delle funzioni della legge nazionale anche qui a tutela dell'equità e chiudo rapidamente è il riconoscere l'esistenza anche nel sociale di regole noi facciamo una legge nazionale per stabilire quali sono i livelli essenziali delle prestazioni e per stabilire delle regole perché sociale il luogo poco regolato
Nel dibattito che ho con i colleghi dell'opposizione su questa legge mi si dice ma tu hai una concezione della sussidiarietà debole no non è vero
La legge nazionale deve stabilire che i sistemi di protezione sociale si costruiscono attraverso una fitta trama di rapporti di vera e propria concertazione tra soggetti pubblici e soggetti della solidarietà
La chiamo concertazione perché penso a soggetti pubblici che si assumono le loro responsabilità ma penso anche a soggetti della solidarietà che non fanno soltanto gestione altra dei servizi
Penso a soggetti della solidarietà che mettono in campo Progetti idee si assumono delle responsabilità mobilitando delle risorse
Nella strana concezione che hanno gli amici e colleghi del Polo della sussidiarietà vorrebbero più in legge elaborasse un idea di sussidiarietà così concepita i soldi ce li mette tutti in pubblico
Gestiscono le prestazioni tutto i soggetti della solidarietà il pubblico al più controlla a posteriori
E una strana idea della sua della sussidiarietà debole
Anche dal punto di vista delle ragioni dei soggetti della sussidiarietà
Io penso che una forte idea di sussidiarietà abbia bisogno di un pubblico che fa fino in fondo il suo dovere ma stabilisce anche delle regole
Perché noi stiamo parlando di persone di persone che sono spesso persone fragili
Io voglio regolare non per riflesso di statalismo che per cultura personalmente sono anche poco statalista e sono convinta che una moderna sinistra riformista debba essere poco statalista
Ma sono convinta che le regole siano necessari a tutela dei diritti fondamentali delle persone
Per evitare che il nuovo sistema di welfare che stiamo delineando sia un sistema che come dire non tutela fino in fondo le persone più fragili
Voi sapete che noi ereditiamo sistemi di welfare che Nagpur nati con le migliori intenzioni hanno prodotto effetti redistributivi alla rovescia
Nella sanità che pure un sistema universalistico ma ripeto di questo parlerà
L'assessore Cosentino gli effetti redistributivi sono ampi perché ormai acclarato che sono i soggetti più deboli che prevede che i soggetti più forti che attraverso il servizio sanitario nazionale riescono a proteggersi di più
Ecco perché sono necessarie le regole a maggior ragione nel sociale
Equità e sistema a Rete
Equità nel sociale per me significa che il nostro sistema di protezione sociale deve essere lo dico perché la sinistra su questo ha avuto angoscia in passato deve essere un sistema di trasferimenti economici ma viva Dio non solo di trasferimenti economici
Oggi il sistema di protezione sociale di tipo residuale categoriale centralista è un sistema fatto pressoché esclusivamente di trasferimenti economici
Su questo versante non si gioca una questione di equità astratta le persone fragili hanno bisogno di percorsi di mix fatti di trasferimenti economici ma anche di servizi facciamo questa legge nel segno dell'equità per sviluppare più servizi alla persona
In una logica lo ripeto di percorsi individualizzati
Percorsi nei quali sia possibile mettere insieme le diverse opportunità e risorse partendo dalle persone dalla loro singolarità dalla loro irretita di ripetibilità
Anche su questo c'è un dibattito aperto io amici colleghi della sinistra in Commissione che mi chiedono di cassare dalla legge il tema sistemi a rete
Perché è paradossale ma una scheggia idea di equità pretende che le prestazioni siano poche maledette ma subito e assolutamente standardizzate
Un moderno sistema di equità presuppone che non mi si riesca a governare una rete di prestazioni e a disciplinarla anche in termini di percorsi personalizzati questo tenta di fare la legge non soci sì sì ci riusciamo
Equità e integrazione tra sociale e sanitario
Le politiche sociali di cui abbiamo bisogno sono politiche che affronto no finalmente il tema dell'integrazione tra sociale e sanitario
Lo dico così don l'aggancio a Lionello Cosentino
Su questa vicenda del decreto del ministro Bindi riaperto una strana questione qualcuno mi dice io sono a favore dell'integrazione accerto anch'io c'è qualcuno qui che non è a favore dell'integrazione tra sociale e sanità nessuno
Qui però ci sono molte persone l'assessore Amati prima fra tutti che stanno per aver legiferato in materia che oggi l'integrazione deve essere tra sociale e sanitario ma viva Dio non sono seno riproduciamo un'idea del sociale alquanto povera
Se così è possiamo pensare di tradurre il tema integrazione nessuno sul versante sanitario no
Sul versante sanitario dobbiamo farlo con grande chiarezza
Il decreto che il ministro Bindi ha proposto e un decreto che ha aspetti fortemente positivi perché corrisponde ad un'idea del servizio sanitario nazionale per la quale quel servizio decide finalmente di farsi carico più di quanto non sia accaduto in passato delle sue responsabilità
Rispetto ai bisogni di tutela della salute delle persone fragili bene benissimo
Qui c'è un grande tema da risolvere in via definitiva che quello delle prestazioni ad alta integrazione su questo il decreto deve impegnarsi fino in fondo
Ma per impegnarsi fino in fondo su questo terreno che significa anche soldi certo che significa anche soldi certo
Badate con un interesse anche del servizio sanitario nazionale
Perché noi da anni facciamo uno strano esercizio nelle finanziarie che quello di parlare di un araba fenice il riordino della rete ospedaliera
Araba fenice perché ne parliamo proponiamo impicci sempre più come dire cogenti il dato di realtà
Come dire non è così coerente con quegli indici
è vero che c'è una relazione biunivoca
Tra riordino della rete ospedaliera il soluzione vera del nodo alta integrazione ed è questa la ragione per la quale oggi il servizio sanitario manifesta più intenzionalità nei confronti dell'integrazione con sociale
Detto questo però per affrontare questo problema dobbiamo arrivare alla conclusione che tutto il sociale deve essere messo sotto la responsabilità del servizio sanitario nazionale io ritengo di no
Nell'attuale nell'attuale definizione del decreto c'è questo rischio
Allora qualcuno mi dice ma tu non vuoi l'integrazione ci mancherebbe altro la voglio fino in fondo perché su questo terreno si gioca una partita per il sociale non meno che per la sanità
Ma quanto alla gestione totale del sociale in capo alla sanità ma io credo che non sia necessaria
O meglio se ci sono enti locali e Regioni che decidono per questa opzione lo facciano in totale autonomia ma che il legislatore nazionale debba dire nel momento in cui la sanità scoprì sociale
Che l'unica via per la gestione del sociale e porrà tutta in capo alla sanità
Veramente il passaggio mi sembra
Di una qualche ardimento e su questo passaggio io vorrei quantomeno discutere perché badate che i processi di aziendalizzazione sacrosanti
Fanno dell'azienda uno strumento importante per governare al meglio l'integrazione ma difficilmente uno strumento efficace di governo esclusivo
Questo è uno dei punti su cui come Commissione parlamentare noi discuteremo col ministro Bindi
Così come ha già fatto mi pare con grande efficacia la conferenza unificata
Equità e risorse questa è davvero Luti perché sapete sociale non più residuali sociale volano di sviluppo e di occupazione
E è del tutto evidente che la riforma che stiamo approntando ammesso che arrivi in porto io mi auguro di sì
E una riforma che abbisogna di risorse
E anche la riforma che crea le condizioni per avere più risorse nel sociale
Io dei colleghi che mi dico non si può fare perché non ci sono abbastanza risorse
Ma badate che se non la facciamo non avremo mai più risorse nel sociale perché un sociale categoriale residuale in questa s'difficile partita di ridisegno del welfare è sociale che non conquista più risorse solo un sociale riformato può conquistare più risorse
è anche vero che non sociale riformato ha bisogno di partire con una dote adeguata di risorse se non altro per il primo avvio della riforma
Primo avvio della riforma si gioca su una priorità
Noi ci avviamo a approvare il nuovo documento di programmazione economica e finanziaria
è un documento che risentirà di compatibilità che non erano previste lo scorso anno
Io credo che dobbiamo decidere coraggiosamente pur con tutte le gradualità che sul sociale si investe con una dotazione nuova proprio per consentire al sociale di esprimere fino in fondo le sue potenzialità sul terreno dell'equità e dello sviluppo economico ma anche per costruire a partire da questo punto di osservazione
Il ridisegno più complessivo del sistema di welfare
Che in prospettiva futura ha bisogno non a parole o nei proclami di meno previdenza ha bisogno che si creino le condizioni per un equilibrio nuovo tra previdenza assistenza e sanità
Io questo argomento dell'equilibro muovono giocato nei primi contatti goduto col ministero del Tesoro quale ad un certo punto mi ha detto ma volete un nuovo sociale e allora prima bisogna toccare ciò che c'è
Attenzione perché ciò che c'è diventa veramente tutto ciò che si di può difendere se mentre si ragiona di ciò che c'è non si comincia a vedere ciò che ci può essere ecco i sociale sta in ciò che ci può essere e ciò per cui può valer la pena esigere che ci siano nuovi investimenti
Mi fermo qui
Vi chiedo scusa se l'ho fatto troppo schematicamente volevo un po'seguire il filo del ragionamento che molto opportunamente voi state sviluppando vi ringrazio
Io ringrazio Enza per questa lo spermatica relazione comunicazione do subito la parola Lionello
Io non parlerò del decreto Bindi
Confermo solo
Elsa
Che sono anch'io d'accordo che anche sui temi dell'integrazione socio sanitario Shek quei tetti in quel decreto
Un'idea di governo burocratico del sistema che in questo caso premi alla sanità in altri casi premia il ministero ma è un decreto su cui le regioni hanno già detto in una incontro con
Il governo era presente anche il presidente del consiglio dei ministri che molte cose di quel decreto a nostro parere devono cambiare
Io vorrei partire in questo che azione che info che è un'occasione politiche di programma dei Democratici di sinistra Roma tentando di stare proprio al tema
Della
Che era alla base insomma del del nostro incontro quindi consentitemi di tagliare molte cose che poi tecniche su come fare il come funziona partiamo un attimo
Se possibile anche perché forse ne sento anche un po'Nostalgia dopo qualche anno di lavoro amministrativo molto intenso da un tema politico
E credo di non rivelare un segreto per nessuno di voi se penso che sul terreno politico la sinistra a Roma sui temi della sanità si sia sprecata pochissimo
Il tema da cui parto e questo
Ma i tre anni fa abbiamo presentato una dei una ricerca fatta dall'Osservatorio epidemiologico che non soltanto diceva ma la diceva con un livello di documentazione che sarebbe utilissima anche al partito acquisire
Quali sono i rapporti tra i tassi di morbilità e di mortalità nella città di Roma in rapporto alla divisione degli abitanti di Roma in quattro fasce socio economico culturale e quindi quale rapporto c'è tra i tassi di morbilità di malattie di mortalità
In rapporto alle condizioni socio economica e culturale
Questa ricerca ci aveva detto una cosa ovvia e cioè che è molto meglio essere ricchi perché se anche in buona salute che essere poveri perché si muore anche prima ma ce l'ha detto una cosa meno ovvia
Che nell'arco degli anni dall'ottantacinque novantacinque a Roma i nostri cittadini questa differenza era cresciuta
Cioè che mentre mediamente si migliorava e mediamente miglioravano molto di più le fasce sociali alte per le fasce sociali basse non solo si migliorava di meno anzi in realtà peggiorava cioè negli anni fra l'ottantacinque novantacinque le condizioni sono peggiorate
Il tema che io vorrei affrontare qui stasera tornando su quella riflessione promossa da quella ricerca e dando vita al che dato un po'più curioso di oggi
è di sapere se davvero sul piano del sistema sanitario
L'esigenza che ricordava Enza cioè di una politica del sistema sanitario di compensazione degli squilibri ma societari sviluppo crea ricchezza e povertà crea sviluppo e sottosviluppo bene il sistema sanitario universalista garantista capace di dare a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito dal colore della pelle eccetera eccetera il diritto costituzionale alla salute
Be'come funziona come funziona a Roma nell'anno mille novecentonovantotto
Cioè ci sono
Diseguaglianze misurabili che caratteristiche hanno che come reagisce il sistema sanitario se viene visto non dal punto di vista dell'organizzazione del sistema
Quante utile quanti ospedali come funzionano se son ben pagati se c'è un primariato in più o in meno ma dal punto di vista del cittadino cioè leggiamo i comportamenti le condizioni dei cittadini romani e vediamo se qualche dato ci dà qualche spunto di riflessione
Se le cose sono buone o sono cattive se stanno migliorando se stanno peggiorando
Alla prima lettura del dato uno potrebbe dire ma in fondo c'è una certa Equitani funzionamento del sistema
Io le dico che se continua a dividere la popolazione di Roma nell'anno novantotto non è l'anno novantasette dati sono relativi a tutte le prestazioni relative al novantasei diciamo nella fascia alta che adesso per brevità di nuovi ricchi ma per ricchi intendo la fascia un quarto del del di quella popolazione che ai maggiori livelli viticoltura di scuole universitaria maggior credito maggiore di o familiare eccetera
E i poveri e guardo un dato il tasso di ospedalizzazione per mille abitanti scopro che mentre la fascia più alta la popolazione a centotrentasei ricoveri per mille abitanti la fascia più bassa nel centoquarantotto
Non scusa ricettore da seicentotrentotto maschi e femmine i ricchi centoventisette i poveri centocinquanta c'è si potrebbe dire in fondo i poveri hanno maggiore bisogno
Di assistenza ospedaliera di ricovero ospedaliere l'ottengono perché il numero di ricoveri per le fasce più basse in proporzione per mille abitanti e più alto
Dovrebbe essere un buon segnale
Anche se si fanno gli aggiustamenti per età rimane sempre un elemento INCE in questo cioè la vi è un quarantaquattro per cento di ricoveri in più
Per le fasce più basse popolazione rispetto alle fasce più alte
Se guardiamo davvero dentro questi dati e lo farò su un solo esempio ma credo che sia indicativo per tutti questa situazione non è migliore non riequilibriamo non offre di più a chi ha più bisogno
Ma in realtà la prova che adesso tenterò di darvi sui dati e poi fare una riflessione politica e che le fasce più deboli la popolazione sono grandi consumatori di prestazioni inefficace inappropriate
E la parte più alta più colta più ricca della popolazione sono invece grandi consumatori al contrario delle prestazioni efficaci e propria
E che quindi anche in questo c'è un problema di equità di ingiustizia su cui il sistema sanitario deve intervenire
Due esempi per capirci al volo ma perché tra le fasce più povera popolazione cioè il quaranta per cento in più di interventi Tanzi Lettonia
O il venticinque per cento in più degli interventi di appendicectomia
Oggi sto per fare un ecco un esempio negasse l'isterectomia sia dove probabilmente appropriata nei casi di tumore
Sia nei casi dove probabilmente inappropriata in altri casi c'è una differenza in cui il numero di interventi per le donne appartenenti alle fasce più deboli è molto maggiore
Che cosa comporta questo che cosa c'è dietro una come dire maggiore ricorso alle prestazioni ospedaliere spesso inappropriate
Io volevo farvi l'esempio degli infarti
Che gli infarti e dell'interventi di by pass aortocoronarico atta a Roma nella città nell'anno Milano centonovantasei
Il numero di infarti sono stati per le fasce più ricche la popolazione novantatré per i dieci mila abitanti per le fasce più povere centoquarantasei per dieci mila abitanti
Ma questo è ovvio chi sta peggio soffre anche di più e corre anche di più ovviamente anche se c'è un bel cinquantasette per cento di differenza
La stessa anzi il novantaquattro per cento differenza tra ricchi e poi esce per infarti delle donne
Il trentaquattro per cento per dieci mila abitanti risponde delle fasce sociali superiori il sessantasei per cento di dieci mila abitanti per le fasce sociali inferiori
E legato a un bisogno di salute come risponde il sistema sanitario
Ora c'è un intervento che è un buon misuratore della capacità di giustizia di risposta del sistema sanitario in presenza di infarti e sono gli interventi di rivascolarizzazione metà assorto coronarici il numero di interventi rimasterizzazione in proporzione al numero infatti ci dice se il sistema copre in modo proporzionale o no questo bisogno
Naturalmente il numero di interventi di rivascolarizzazione
E di uno a dieci per le fasce il uno a dieci e poco dovremmo moltiplicare di più
Questi interventi
Ma uno a dieci a uno su dieci infarti e per le fasce più alte solo lo zero sette per le fasce più basse e quindi anche qui ci sono ingiustizie i dati rivelano
Uno per uno il fatto che nelle condizioni di povertà non solo il sistema non è uguale per tutti ma le condizioni presta e più forte il bisogno e più inappropriata la prestazione e peggiore risultato anche in proporzione e tende a peggiorare
Allora la conclusione se volete vi faccio ancora un altro elemento di come dire può essere un qualche interesse ci siamo andati a vedere quali sono i tassi di mortalità dopo gli interventi di by pass aortocoronarico a trenta giorni
Chi sopravvive in che percentuale
Le fasce più alte popolazione sopravvivono sono interventi fatte agli ospedali pubblici e quindi non c'è un prema degli ospedali interessi sopravvive in percentuale il quattro virgola otto per cento
Le fasce più povere la popolazione a non tasso la tasso di mortalità il quattro otto per le fasce più con la popolazione tasse mortalità e l'otto virgola uno
Con un settantaquattro per cento di differenza
Ci siamo detti forse dipende dal fatto che la la gente più debole anche culturalmente non sa rivolgersi alle strutture migliori non ai medici che sono in grado di indicargli per tempo l'opportunità di un intervento di questa natura
Abbiamo provato ad aggiustare tutte queste caratteristiche nel calcolo statistico le cliniche dove ci siamo rivolti la gravità del caso l'anzianità del paziente correggendo in modo pesato statisticamente questi dati non è diminuita la differenza è o menta
C'è un eccesso di mortalità del dei poveri rispetto ai ricchi dopo Riva trenta giorni interventi Belpasso ortocoronarico del centoquarantacinque per cento
Io vorrei dire questo par di capire questo perché a parole il sistema sanitario è aperto a tutti
Sono strutture pubbliche nella stragrande maggioranza c'è la possibilità di accesso al sistema più o meno o se esenti da ticket o si paga il ticket ma la prestazione serviva ma quando io vado a vedere dopo i dati vedo né i dati in modo progressivo nel corso di questi anni che le condizioni sociali culturali ed economiche pesa no in modo determinante sulla capacità di avere prestazioni efficiente in tempo utile appropriate
Questo è il tema politico della sanità per una sinistra di governo non è il tema di come funziona l'ospedale o di quanti primariati ci devono essere ma è il tema di come si riducono le differenze
Come si investe di più eccome valgono questi dati che io vi ho detto dal punto di vista dei cittadini in nome di un diritto all'eguaglianza che non è solo una norma da sbandierare
Negli interventi dei sui decreti legislativi in nome di un sistema sanitario universalistico eccezione eccetera ma è anche un problema di politica
Di politica non la potestà amministrativo cosa farà utile cosa fa l'assessorato ma da un punto di vista della cultura della genitrice della politica come consapevolezza volete un esempio c'è una prestazione che gratuite sono le vaccinazioni
Per esempio prendo quella per il morbillo
Tra i figli dei diplomati e dei laureati l'ottanta per cento fa la la vaccinazione
Ed è opportuno che la faccia
Tra i figli di quelli che hanno la terza
Media il settantotto per cento fa vaccinazione
Tre figli che hanno la licenza elementare di genitori che hanno licenza diventare solo il sessantanove
I figli di genitori analfabeti solo il sessanta
Non è un vincolo del ticket e gratuita è un vincolo di un'esigenza di capacità di intrecciare di rapportarsi col medico di famiglia con il sistema sanitario capace di superare con iniziativa politica prima ancora che amministrativa un deficit di tutela potrei fare qualche esempio interessante sulle questioni Levì s perché anche qui ci sono ingiustizia del sistema piuttosto consistenti ma io invece voglio fare un'altra considerazione
E cioè bene l'ingiustizia cresce all'interno di un sistema che tutto sommato vede crescere la propria efficienza
Io forse non siamo d'accordo i contanti rinnovi ma io considero che nonostante tutto il sistema sanitario in questi anni non solo nel Lazio ma in generale mediamente in Italia ha visto crescere la capacità di produrre meglio
Prestazioni sanitarie quindi il tema è per me è fondamentale il tema dell'equità
è un prema di risorse accerto anche in Italia il fondo sanitario nazionale centoquattro mila miliardi quello che viene dato alle regioni questo centoquattro mila miliardi sono il cinque virgola due per cento del prodotto interno lordo Francia Olanda Germania e Inghilterra sono tutte sopra il sette per cento del loro prodotto interno lordo e parlo del loro prodotto interno lordo non del nostro basso in percentuale quindi noi siamo un Paese che ha
Tolto il Portogallo la più bassa spesa pubblica di tutti i Paesi dell'Unione europea per la sanità in percentuale rispetto al proprio prodotto interno lordo
Nei tassi di crescita di questa spesa sono fuori controllo anzi dal novantadue al novantacinque la spesa si è fermata
I disavanzi delle regioni sono solo la sottostima per Maastricht dei conti pubblici sulla sanità ma in realtà la spessa sulla sanità e perfettamente dentro un quadro
Ma non ci sarà nessun aumento pur auspicabile di spesa per la sanità che verrà incontro a una contraddizione oggettiva
Anche se non aumentiamo di mezzo punto o forse in qualche anno di un punto dell'incidenza della spesa pubblica per la sanità sul prodotto interno lordo noi non arriveremo mai a sanare la la differenza che c'è e ne parlava onorevole signorino che il feto fa una spessa e l'organizzazione dei servizi data che più o meno è costante
E un bisogno di salute da parte dei cittadini che è crescente sia nelle prestazioni necessarie
Là dove vediamo che ci sono ingiustizie ma forse ancor più crescente nelle prestazioni che poi alla fine si rivelano in eccesso inappropriate
E dunque io considero politicamente sbagliato che tutta l'attenzione anche riformatrice sia soltanto sul versante dell'efficienza dell'Offerta organismo questioni rilevantissime
Organizzazione degli ospedali evitare gli sprechi introdurre sistemi e non vi sia nessuna sufficiente attenzione come quella che diciamo così può scaturire dei dati che le dicevo prima dal punto di vista della domanda
Se noi leggiamo quello che abbiamo realizzato diciamo nel Lazio in questi tre anni i sistemi informativi di analisi delle prestazioni per tutti i cittadini del Lazio ospedaliere di specialistica
Di farmaceutiche eccetera e incrociamo i sistemi informativi che abbiamo creato
Noi scopriamo che ci sono anomalie rilevantissime nell'offerta di per essere comunque nel risultato di prestazione
Ci sono le anomalie che c'è un territorio quello dei Castelli romani che a una volta e mezzo le tonsille tomi e del di Roma e non si capisce perché non c'è una particolare
Malformazione dei bambini che nascono in quel territorio
Abbiamo l'anomalia di un numero di cessare sul totale dei parti che sta viaggiando allegramente fin sopra il trentatré trentaquattro per cento e non è giusto che sia così
Abbiamo l'anomalia di risultati in termini di prestazioni che analizziamo che sono chiaramente una tendenza verso un di più di prestazioni inappropriate mentre esplodono sempre di più i problemi di qualità edifici e di equità nel sistema
L'ultima considerazione vorrei fare se questo è vero e che la risposta a questo a mio parere e un po'nelle cose che vi dicevo
Se si saprà lavorare in questa direzione
Perché fino a due anni fa questi dati non avremmo potuto avere fino a due anni fa avremmo potuto sapere quante del disavanzo e basta
Il fatto che noi oggi siamo in grado di analizzare le singole prestazioni di ricovero per la singola prestazione per il singolo bisogno fatto da uno qualunque degli ospedali di tutta la regione pubblici privati università
E cominciamo a incrociare a leggere questo e a scoprire le anomalie
E a leggere dove ci sono le diversità territoriali dove ci sono le pratiche improprie dove ci sono le strutture i improduttive dove c'ci sono i risultati peggiori risultato dove ci sono gli ospedali che hanno un tasso di mortalità a trenta giorni maggiore di quello che dovrebbe essere la media comincia a essere uno strumento di governo del sistema
Molto più raffinato
Molto capace di il arrivare come un bisturi e non come una scimitarra sulle inefficienze e sulle ingiustizie
Ma lo strumento amministrativo di per sé non basta
Se non si apre una discussione in cui ci sia una parte politica
Che chiede che queste ingiustizie sono da mettere al primo punto e che da mettere al primo punto non è soltanto il problema di riorganizzare meglio che è indispensabile di pagare di più che è indispensabile
Cioè considero lo dico molto esplicitamente anche questo decreto un'occasione persa intorno al fatto che ancora da costruire una politica della sinistra in questo campo
Io ringrazio Lionello perché la comunicazione è molto stimolante ottenuto lascia sono tutta una parte finale una serie di domande proprio come dire alla politica no Lionello dice come organizziamo sul lato sulla lato della domanda
Che mi pare lui tema forse che ci può aiutare la presenza così via ricca ed articolata di questo questa platea io intanto ringrazio i molti direttori generali di aziende anche sono presenti di Roma della regione
Molti di loro a cui ad alcuni di loro abbiamo chiesto di intervenire quindi tamponare ma loro la parola io darei subito la parola Matteo Amati fissando però un attimo i tempi perché credo che ci sia molta voglia discutere io sono per sette minuti ma saranno sette minuti rigorosi stamattina ho dovuto dirimere l'astensione denari alla sicurezza e alla fine mi sono appena fatta un appellativo un'azione terroristica con i sette minuti credo che la rispetterò anche questa volta
Bene io rispettare la mia sicurezza e incolumità personale mi tengo
Nel sette anche meno
Perché appunto
Schematicamente
Il confronto di oggi sicuramente un altro opportunità che non abbiamo come forza politica per fare in modo che su questi temi il tema dei diritti il tema dei servizi alla persona torni ad essere uno dei temi centrali della nostra iniziativa perché come veniva qui ricordato spesso non è stato così spesso non è così e oggi uno dei crisi una delle crisi che noi abbiamo delle crisi della politica della partecipazione deriva proprio dal fatto che noi come partito
Ho in mente abbiamo perso uno di questi elementi cioè di la sinistra che non è più impegnata con forza su questi temi dei diritti
Siamo forse distratti più da altre questioni e invece io credo che e neo anche una testimonianza dal fatto che c'è uno allontanamento dalla politica ma non c'è un allontanamento dall'impegno sociale abbiamo sempre più persone che sono impegnate su questo fronte del sociale non fanno riferimento alle Agli alle forze politiche tradizionali
Altra questione che abbiamo di fronte e la questione del ruolo degli enti locali
E delle istituzioni rispetto a questo tema
Noi non solo come partito ma anche all'interno delle istituzioni questo tema è un tema troppo marginale
Lo abbiamo troppi comuni che non hanno ancora il responsabile su questi temi dei servizi sociali e sanitari abbiamo ancora troppi comuni che non hanno il servizio che si occupa di questi temi allora com'è possibile mettere in campo
Politiche e programmi adeguati se non c'è un punto di riferimento se anche il nostro partito non ha questa capacità di rimettere al centro questo tema noi dove abbiamo anche i responsabili istituzionali spesso vengono lasciati soli questi sono costretti in qualche modo a così diceva a mettere in campo delle politiche o dei programmi che spesso denunciano delle insufficiente proprio perché sono legati alla buona volontà di una persona questa pur necessaria ma spesso non è sufficiente se non vice fa parte quindi ecco perché è importante oggi
Questo momento di confronto che affronta più generale tutti i semi tutta una serie di temi che riguardano lo sviluppo di questa città i programmi e non ridono
Il questo partito che ha la maggiore responsabilità in questa città per vedere come rilanciamo una nostra iniziativa programmati e quindi la rilanciamo anche su questi temi sul tema
Dei diritti l'altra questione
Non di secondaria importanza e che lo abbia riguardato quest'integrazione che qui veniva ricordata anche da Elsa Signorino cioè questo tema
Lo dobbiamo affrontare ed ha una sua specificità ma guai a noi a lasciarlo
Così isolata non ricollegarlo più in generale sullo sviluppo della città e quindi in un contesto più ampio noi spesso commettiamo questo errore
Quello di pensare che i servizi sociali sono una cosa specifica non si devono invece collocare una programmazione che vede diversi settori impegnati sulla qualità della vita tra virgolette
E allora ecco un altro salto di qualità che dobbiamo fare integrazione tra sociale e sanitario necessario ma naturalmente inquadrarlo in un discorso più generale che riguarda lo sviluppo della città
Allora solo in questo modo noi recuperiamo diciamo anche dei ritardi e dei problemi che abbiamo all'interno anche della qualità dei servizi all'interno degli enti locali
Questo è un punto non secondario lo dico perché anche nell'esperienza che noi stiamo facendo a livello regionale ma anche guardando all'interno dei diversi enti locali queste è una questione che ricorre continuamente è difficile discutere di questi temi è difficile quindi a maggior ragione poi inquadrare questi temi in un aspetto più generale
Di sviluppo di programmazione c'è sempre qualcosa di più importante non si capisce che invece dà la questione dei diritti dei servizi da questo punto dobbiamo partire per chiedere a volte non è un problema di risorse ma è un problema invece che su questi temi di mettere in campo le competenze i programmi necessari gli uomini e le donne che hanno capacità di affrontare questi temi e non di lasciarli soli quando ci sono questi uomini e queste donne che hanno capacità di affrontarli ultimo aspetto noi come Regione abbiamo fatto il nostro sforzo va bene dopo tanti anni abbiamo affrontato la legge di riordino dei servizi sociali lo lo dicevamo quando c'era Ledda
Dagli anni ottanta dopo quasi trent'anni ventisei l'abbiamo fatta siamo andati al Governo aveva detto bisogna fare una legge di riforma l'abbiamo fatta
Abbiamo dato un quadro di riferimento abbiamo rimesso insieme una legislazione abbiamo dato un indirizzo abbiamo fatto il primo piano regionale servizi Tognazzi Izzo iniziali lo abbiamo fatto ma non solo sulla carta abbiamo cercato di farlo vivere
Tra i comuni tra le associazioni ma voi sapete che ricorda prima qualcuno c'è bisogno poi su questi temi di creare una grande spinta che andare in giro va bene ma c'è il rischio di andare in giro a vuoto se non c'è una consapevolezza piena come dicevo prima e allora ecco
Facciamo vivere su questi temi perché questa è una grande occasione che non abbiamo come sinistre come governi come governo delle sinistre in diverse amministrazione diversi livelli dal livello nazionale a lire di realizzare insomma di fare in modo che il diritto di cittadinanza diventi uno dei punti centrali di fare in modo che l'integrazione tra servizi sociali culturali e sanitari sia un punto non è acquisito ma certamente su cui si vede che si lavora che diventa quotidiano che può indipendentemente da un'amministrazione ci siamo noi sia affermata però una nuova cultura
Una cultura che è legata infatti al fatto che abbiamo realizzato lì alcune cose dell'altro che incominciamo a lavorare
Che la programmazione non la deve fare solo il governo non la deve fare solo la Regione ma devo fare anche gli Enti locali e quindi a livello di aree i comuni piccoli si mette insieme dialogano incominciano a creare dei servizi comuni si supera quel municipalismo
Sapendo che bene il PVC valido bisogna coltivarlo perché la cultura di una identità di ognuno è un fatto determinante per lo sviluppo di una democrazia le differenze sono il sale di una democrazia ma non possono diventare un laccio una gabbia
Identità forte rischiano lo vediamo quello che sta avvenendo nel nei Balcani nel momento in cui ognuno si erge a il primo ma certamente quelle differenze se l'avessimo valorizzate a lavorare in team con la mente non saremmo arrivati a cui allora anche lo dobbiamo creare le condizioni perché si superi questo municipalismo anzi municipale i Goti al servizio di una programmazione l'altro è quello della qualità dei servizi perché noi anche in questi anni abbiamo lavorato qualcuno ricordava la quantità e non abbiamo lavorato sulla qualità e questo è un punto determinante perché non è solo fare nuovi servizi
E l'altro soprattutto è quello della sperimentazione lui tante volte facciamo le leggi non andiamo mai sperimentata dovremo prima sperimentare e poi fare le leggi dovremmo invertire un po'perché notiamo Brafa relitti ne produciamo tantissime
Anche adesso vi di Regione ogni tanto si fa una legge dici ma come abbiamo la legge quadro no ma facciamo nato dal senza materna mettiamo inseriamo in un contesto in modo che ecco non andiamo ad appesantire o a creare ulteriori disagi quindi ecco questo è un altro dei punti la sperimentazione su cui ci siamo avviando eh
Per concludere che i sette minuti sono finiti ed è difficile sette minuti ma insomma
C'è la legge quadro io mi auguro che non come partito accerti a diversi livelli dalla Regione come abbiamo giocato io stesso regionali cui abbiamo sollecitato le forze politiche a partire dagli enti locali aperti al mondo ad associazioni non ci dà un grande movimento che dica al Parlamento che arrivato al momento siccome abbiamo
Discusso abbiamo un testo unificato
Che questa legislatura questo anno il Duemila questo millennio si deve chiudere con la legge di riforma sa parlare della legge dei premi ottocentonovanta sono passati cento dieci anni in altri casi eleggere facciamo come abbiamo detto una al giorno non si nega a nessuno una volta io ordine del giorno non si nega a nessuno altro sono le leggi bene su questa materia io credo che abbiamo bisogno di legiferare questo lo possiamo fare code c'è
A noi in primo luogo rimettiamo al centro questa questione chiediamo alle forze politiche al Parlamento che su questa materia si vada al momento conclusivo perché ormai la legge l'abbiamo abbiamo discusso abbiamo la necessità di approvare questo lo dico perché ecco noi dobbiamo fare in modo che avendo responsabilità il governo dobbiamo impegnare tutte lesti tutte le istituzioni perché su questo tema dei diritti dei servizi sociali sulla qualità della vita diventino uno dei punti centrali non stazione di governo
Matteo ha dimostrato che in sette minuti si può la sala parallele hanno Argentina consigliere comunale di Roma con la delega del sindaco alla redazione dell'handicap si prevale vittoria da Ò Paola
Senta
Sono
Dunque io volevo partire per mi fai accendere un attimino a quanto detto da Lionello Cosentino
Cioè più volte ma lei ha ribadito nel suo discorso
Nel suo intervento all'importanza della qualità del servizio ma non solo ha pagato di cultura credo che sia necessario effettivamente nel nostro partito di fare un pochino il punto proprio forse sul tema della cultura e da questo arrivare ad una risposta occupandomi essenzialmente D&D K devo dire che il problema su cui mi scontro continuamente sia all'interno del nostro partito
Sì allestendo è proprio un problema di tipo culturale c'era un problema in cui noi per primi molte volte abbiamo una sorta di confusione credo Rispetto papà gli ambienti su cui lavorare e collaborare anche insieme
Credo che all'interno del gruppo consigliare abbiamo fatto momento di crescita molto forte sulla parte sociale
Andar male subito all'infanzia
In quell'arma
Per cui dico effettivamente il bel nel gruppo consiliare ci siamo perfettamente e integrati e come dire organizzati per dare Laglio rispettati varie professioni da genio Dinoi
Nel rispetto dei bisogni delle persone o no però ho sentito più volte ribadire il concetto di debolezza di fragilità io non credo che quello che il nostro partito vada a coprire sia un discorso di fragilità o di debolezze
Credo che sia una risposta a bisogni e voglio dire però in modo propositivo questo e cioè non in modo critico credo che sia anche necessario che noi per primi ci diciamo quello che abbiamo fatto
E devo dire che abbiamo fatto molto lo vado a sottolineare perché qui ci si continua spesso e volentieri a come dire a fustigare di cose non fatte quando secondo me molto invece è stato fatto lo dico prima la persona disabile secondo la persona delegata su queste tematiche
E soprattutto con l'esperienza ripeto molto Breve Comotto Mita solo di un anno e mezzo entrano in consiglio comunale però con la verità dei fatti e quindi un minimo di cronistoria che mi sembra necessario quel per consenso dei compagni cioè il fatto ad esempio che in base a un inizio di DPF
Patto dal capogruppo Antonio Rosati si è cominciato a parlare di un sociale più sociale che era ben diverso dal sociale che ci veniva presentato al sindaco
Un sindaco che ha un grande sindaco ovviamente delegato e due per cui non potrei dire altrimenti ma che aveva ben un orientamento diverso
C'è una come dire lo stanziamento di fondi Cannarsa intervenire con una rete di servizi che coprisse le movimentarsi avevo un atteggiamento se vogliamo di metodo rispetto agli obiettivi
Cioè non solo una risposta data con finanziamenti affondi
Ma una con l'abolizione degli interventi che partivano
Da un pubblico un privato sociale un volontariato che intrecciandosi da dei loro davano una risposta concreta e vera ad un'utenza utenza che paga veniva rispettata
Nel rispetto dell'iter e del percorso contingente a questo cioè gli operatori le cooperative sociali
E il mondo di chi gestisce che ha intorno e chi fruisce lavoro verso le persone con disabilità doveva essere rispettato
Questo non più con l'assoluzione quindi anche qui un grosso sconto la difficoltà dei gregari compagni su queste tematiche c'era
Ma con il risultato di dare risposte
Io credo che la pratica il vino che va a citare questa conferenza sia pare una pena severa cioè esigenza di una risposta perché molte volte si si continua a parlare addosso
E a non far nulla l'esempio della Provincia lei era credo che sia lampante rendiamoci conto che in pochissimi mesi sono riuscito a distruggere un percorso enorme che la sinistra aveva fatto che i DS non ho fatto in per la Provincia
Oggi ci troviamo di fronte ad una provincia impreparata irresponsabile e soprattutto creata da un laboriosità che non permette di rispondere che non c'è che è completamente defatigante penalizzante rispetto a tutto ciò che era stato fatto fino a oggi
Per cui io non vorrei dare per le lunghe ma vorrebbero ribadire alcune cose importanti che abbiamo fatto
E soprattutto dal punto di vista culturale cioè ad esempio il discorso per quanto riguarda i Tabitha dell'assistenza
Io questa cosa la voglio ribadire in questa sede perché credo che sia la sede giusta
Le abbiamo avuto se ancora assistenza domiciliare che si è sempre basata sulle cooperative
Adesso abbiamo un nuovo progetto di delibera che il Savi cervice l'assistenza per la vita indipendente
Esiste una legge nazionale
E questa per un gioco se vogliamo di forze politiche esterne
Da Rifondazione Popolari accelera soprattutto un meccanismo perverso di Posina cale anche non si riesce a sbloccare a non ce la prendiamo con gli assessori che non sono del nostro partito
Questo lo voglio dire e sottolineare fortemente il cognome fra le sue responsabilità e metà a queste cose
Allora il sadica un servizio vero concreto e reale il rispetto degli operatori ribadisco concerto scusami temi deve essere una cosa che non so proprio non può no tener presente perché la libertà di scelta di un individuo non può essere negata
Quindi si paghiamo di integrazione sociosanitaria e va benissimo però parliamo anche di integrazioni ma di scelte mentre invece mi sembra che ancora una volta scusate mi permetto si tende a far calare dall'alto il tutto e mai a pensare che le persone possono dovrà presentarsi e ottenere proprio con questa grazie
Grazie gravano la vittoria no tavolate delegata del Comune di Roma sulla rumeni si prepari Riccardo Fatarella
Amministratore del Policlinico
Allora io sono molto d'accordo con un'affermazione che faceva adesso Diana gentili quando dice che molte cose sono state fatte che bisogna avere il coraggio di di valorizzarle credo che le considerazioni che faceva Lionello Cosentino a proposito dei dati che prima citava e della capacità quindi di intervenire anche sulla riorganizzazione sanitaria finalmente su dati precisi col bisturi sia credo che ne siano la dirne sia la dimostrazione più più evidente
E tuttavia credo che vada anche sottolineato il fatto che c'è accanto a legittime soddisfazioni una grande insoddisfazione
Il soddisfazione nell'ambito della sanità a volte anche dei servizi nonostante tutte le cose che sono state fatte allora siccome tra l'altro devo dire che abbiamo assistito a delle relazioni estremamente delle introduzioni estremamente ricche importanti
Credo che la domanda a ci sia una domanda che bisogna fare tornando alla considerazione iniziale di Lionello Cosentino
Sono quando lui dice il partito sulla sanità a Roma non si è speso abbastanza questo e la conferenza programmatica dei DS di Roma e quindi bisogna uscire con una valutazione vera e reale i bisogni evidentemente uscire da questa conferenza anche con degli impegni perché altrimenti non ho capito dove spuntano le famose Ali per per volare no invece che per avanzare con grande con grande fatica come spesso siamo costretti a fare la domanda quindi è questa perché l'impegno politico dalla parte degli utenti nel sistema sanitario come nel sistema sociale
Trova così fatica ad affermarsi
Io ho anche ultimamente ho assistito ad una serie di iniziative piccole o grandi dove si attentato in qualche modo di provare ad intervenire su alcune cose
Lionello diceva le vaccinazioni abbiamo assistito a una Juve sui per il rilancio dei dei consultori ma si potrebbe dire della prevenzione nelle malattie cardiovascolari o si può dire no anche sulle donne o si potrebbe dire anche di altro
Però c'è una fatica ora naturalmente la domanda più slalom la risposta più semplice a questa fatica è di dire va bene il problema è che le istituzioni governate da noi non rispondono rispondono a sufficienza non sono sufficientemente
Sensibili cosa che per una gran parte assolutamente è assolutamente vera cioè nessuno in questo è evidentemente sente esente da critiche a tutti i livelli però rimane il problema appunto di quale ruolo dei DS politici a Roma e su questo veramente io credo che noi dobbiamo avere il coraggio di riproporre la domanda e di provare a darci delle spiegazione
Anche per capire come dobbiamo affrontare il periodo il periodo successivo io avanzo una che so benissimo essere estremamente limitata e che si riferisce alla valutazione di prima io credo che ci sia un po'un sogno un po'mi illusi onere e anche un po'un alibi nel dire
In realtà il meglio della nostra azione politica e nell'attività dei nostri compagni che stanno nelle istituzioni che go che governano le amministrazioni e di questi ambiti si interessano continua però a non dirsi che i compagni che stanno nelle istituzioni in realtà non hanno il supporto e forse anche contrattare forse anche la contraddizione
Di un'iniziativa politica ugualmente che abbia la capacità di ripartire dai bisogni dei cittadini degli utenti ma non basati su sogni ma basati su una documentazione serie io credo che la ricerca degli epidemiologi covava distribuita e che abbia anche la capacità di misurarsi e qui torniamo ad un'affermazione molto importanti che ha fatto Elsa Signorino quando lei parlava del problema della sosta
Sussidiarietà tra le istituzioni a proposito dell'assistenza
E i soggetti della solidarietà che non sono solo gestori ma che sono evidentemente anche programmatori ideatori e soggetti in qualche modo poli politici nel porre alcuni problemi ma se non sono se addirittura non lo rivendichiamo e mi pare che questa sia un'idea condivisa
Per i soggetti della solidarietà sociale
Perché non rivendicarlo questo ruolo di ideatore programmatori e quindi di attori e di attività politica nel territorio anche per un partito politico in così gran parte delle istituzioni della vita e anche dei risultati che in questa città ogni giorno vengono costruiti oppure non attuare
Grazie vittoria
Riccardo Fatarella amministratore del Policlinico si prepari Augusto Battaglia
Giudice se
Ma io
Devo dire che
Condivido molto il senso di alcune affermazioni di tutti gli interventi non solo quello di vittoria ma anche
E la compagna di Vianello prima
Dobbiamo provare un attimo a fare anche un pochino di riflessione insomma non
Non facile
Io credo che non abbiamo perso in questi anni
In questi anni di governo
Una delle ispirazioni che ci aveva dato anche la forza di arrivare al governo cioè quella di rimettere al centro di tutto il lavoro e parlo in particolare della sanità ma discorso varrebbe per tutti i servizi
Il significato per il quale i cittadini tengono in piedi e pagano i servizi
Che non è voglio essere franco io sono seduto affianco a miei colleghi compagni di lavoro non è l'obiettivo di tenere posti di lavoro
Tenere in piedi i servizi sanitari non serve per tenere in piedi posti di lavoro
Certamente produce posti di lavoro questo non c'è dubbio ma non al suo obiettivo il suo obiettivo è fornire prestazioni a chi ha bisogno
è una sciocchezza banalità che io dico ma continuo a ritenere che questo è una cosa che ogni giorno ci dobbiamo provare a ricordare
Parlo per me in particolare
Io non sento più la voce
Dei pazienti
Non hanno più la voce
Sono stanchi
Quindi
Non vedo più vittoria non ce la fanno più neanche a protestare
Forse qualcuno comincia a ritenere che non valga più la pena protestare in questo Paese perché tanto le cose non cambia
E questo non è un è un lusso che non possiamo permetterci
Noi dobbiamo far di tutto per ritrovare gli strumenti che diano la voce
A coloro gli unici per i quali noi abbiamo diritto e titolo a prendere una retribuzione
Grande o piccola che essa sia cioè i nostri pazienti
I non la sento più
E sempre più flebile la voce anche delle associazioni
La voce del Tribunale del malato
La voce
Delle associazioni degli utenti
Sempre più si cerca la risposta in maniera particolare e non sia forse più la convinzione di poter la trovare tutti insieme
Bene proviamo a fare una uno sforzo per recuperare questo
Questo valore che è stato un valore per molti di noi per la mia generazione ma credo di poter dire per tutti noi valore fondante anche di un impegno sociale e politico
Da questo punto di vista sono molto importanti i dati che l'assessore ci ha messo a disposizione perché guardate fa ci consente di fare una piccola cosa di non parlare dei servizi solo perché io che ci lavoro dico che sono importanti
Cominciamo a parlare dei servizi perché li misuriamo vediamo cosa fanno vediamo come lo fanno vediamo per chi lo fanno e solo dopo vediamo il peso che devono avere nella programmazione sanitaria ciascuno di questi servizi
Badate lungi e lontano da me un atteggiamento
Antisindacale questo credo sia scontato ma anche anti operatori
L'atteggiamento è anti e contro quella cultura che vede il servizio e l'importanza del servizio dichiarata da chi ci lavora
è come se l'importanza delle banche venisse dichiarata dai banchieri e non
Dai migliaia di contribuenti che ogni giorno vanno a portare i loro risparmi nelle banche a riprenderli quando ne hanno bisogno
Dobbiamo recuperare anche quindi una funzione di orientamento e di direzione come partito
Nei confronti degli operatori
Io ho sentito dire più volte che non ci siamo spesi non ci siamo spesi troppo non ci siamo spesi a sufficienza è vero
Non ci siamo spesi
Ci siamo concentrati sulle funzioni di governo
E abbiamo creduto che le funzioni di governo fossero
La delibera la legge l'accordo il contratto locale
Gli atti amministrativi o legislativi questi sono certamente fondamentali ma non sono la funzione di governo sono un pezzo della funzione di governo funzione di governo è quella di costruire un orientamento della civiltà della società
Se tale
La nostro ruolo cioè quella di costruire una società che cambia
Rimettendo al centro valori che non lo sono stati più così forti ciò detto però cari compagni io sono d'accordo la compagnia mi sfugge il nome Ileana
Quando dice che ne abbiamo contemperamento un po'le tasche piene del continuare a dirci che tutto un disastro
E compagni io credo che sia sempre giusto pretendere di più
Guai a chi smette di pretendere è un uomo infelice perché non ha desideri aspirazioni
Ma guai a non capire anche quello che abbiamo fatto perché queste Suicide
Ora cari compagni io credo che se noi ci ricordassimo di che cos'era la sanità negli anni novanta tre
Novantadue
Nel Lazio non sulla luna
Oggi scoprire no se fossimo obiettivi che certamente abbiamo tante cose ancora da risolvere e Dio sa quante
Ma ne abbiamo risolte tantissime
Pur nelle difficoltà che abbiamo tutti di fronte
Abbiamo fatto enormi passi avanti e non sono solo i dati di cui parla anche oggi Lionello
Di cui parliamo tutti e siamo giustamente orgogliosi sono i servizi
Sempre insufficienti ma senza meno migliori di una volta
Quanti do assistenti domiciliari avevamo nelle usura del Lazio negli anni ottanta e quanti ne abbiamo oggi cerca una goccia nel mare ma oggi c'è una goccia prima non c'era nulla
Quante operazioni di trasparenza abbiamo fatto di correttezza amministrativa oggi rispetto alla fine degli anni ottanta
Sempre una goccia ma oggi è una goccia visibile
E forse anche qualcosa di più di una voce
Allora erano altre le cose visibili
Da ultimo non so se avete notato ma negli ultimi settimane mesi c'è una ricerca nei giornali per cercare casi di malasanità ormai inventando
Siamo alla fantasia
Non sempre ovviamente
Non sempre ma in molti casi veramente non c'è nulla io ne cito uno vi ricordate qualche settimana fa quando si disse che il pronto soccorso del Policlinico era invaso da liquami perché si erano Turato una fogna del non li abbiamo mai visti
Non c'erano
Non c'era in intasato nulla non si era non era invaso nulla non non c'è non c'era non ci siamo riusciti a trovarlo
Tranne che sull'articolo del giornale
Perché un piccolissimo sindacato autonomo aveva bisogno di farsi pubblicità e poi ha chiesto scusa per altro ma ovviamente il giornale non l'ha riportata la scusa del sindacato
Piccolo sindacato autonomo in questione ma non c'era nulla il quasi dica sì in qualche altro caso ma dobbiamo recuperare anche il gusto politico di dire che qualche cosa l'abbiamo fatta
Sì ho finito
Sul Policlinico dico solo due cose
Anzi un Policlinico nel se ne è parlato anche troppo dirò abbastanza poco dico invece sull'università
Noi abbiamo un compito ancora da affrontare in questa città ci sono
Tre università pubbliche una università privata di medicina e una seconda più piccola ma non meno prestigiosa università privata di medicina
Noi rischiamo di parlare della riforma del sistema sanitario e ce n'è un altro che si sta facendo
Non meno influente importante
Allora è bene che si mettano insieme i due tavoli si costruisca un programma che vale per tutti
E all'interno di questo programma si ritrovi la capacità di valorizzare le risorse che le università possono mettere a disposizione di questa nostra città di questa nostra regione ma valorizzarle all'interno di obiettivi di utilità pubblica
E non ti interessi di tipo particolare
Solo questo dà un senso anche al lavoro
Che molti di noi stanno facendo al Policlinico se non rischia di essere un lavoro quotidiano che non porta da nessuna parte recuperiamo anche la capacità di costruire il consenso degli operatori e concludo sul serio
Operatori dell'università è operatori anche del Policlinico ma operatori della sanità recuperando il valore etico del lavoro
In sanità
Che lavoro non è una missione ma una valenza diversa dal trasportare cassette di frutta grazie
Grazie Riccardo alla nostra battaglia si prepari Paola
Ma io credo che se noi vogliamo anche con questa iniziativa
Far dare a Roma un colpo darà
Credo che un aspetto importante che non dobbiamo sottovalutare proprio quello che stiamo discutendo stasera cioè Roma migliora la qualità della sua vita migliora le sue funzioni
Se è in grado di garantire ai cittadini romani quella rete di servizi di opportunità di
Di interventi che possano realizzare per tutti i cittadini al di là della condizione sociale economica che vivono del quartiere dove risiedono
Un diritto alla salute e alla tutela né i propri bisogni fondamentali al benessere sociale
Io credo che questa in una grande città in una grande metropoli come come Roma con tutti i problemi che questa metropoli vive sia una grande impresa
Per certi versi anche un'impresa ardua però sono anche d'accordo con chi mi ha preceduto non è che noi partiamo da zero a Roma c'è tanto ci sono realizzazioni ci sono amministrazioni che hanno saputo sviluppare interventi in vari settori ci sono risorse professionali ci sono c'è un associazionismo o ricco diffuso con grandi tradizione c'è una cooperazione che è cresciuta
In questi anni quindi partiamo da un patrimonio importante notevole che però ne dobbiamo sapere a rinnovare e rilanciare per i nuovi obiettivi di cui abbiamo di cui abbiamo bisogno
E sappiamo che c'è ancora molto da fare perché se è vero che abbiamo superato quella fase difficile del degli anni ottanta
Degli inizi anche degli anni Novanta sappiamo anche che noi abbiamo di fronte a noi una serie di esigenze non più rinviabili nel campo della sanità nel campo delle politiche sociali
Mi riferisco alla diciamo a una al rinnovamento e migliore organizzazione della rete ospedaliera dei passi in avanti ci sono sono stati fatti però abbiamo ancora una rete ospedaliera vecchia nonostante anche gli sforzi fatti la nostra amministrazione
Ed ospedaliera che deve dotarsi anche di nuovi interventi mi riferisco in particolare al Policlinico di Tor Vergata che attendiamo ormai da qualche decina d'anni credo
E che credo non ci siano più motivi per tollerare ulteriori ritardi oltre tutto in un territorio che ha bisogno di una struttura ospedaliera che no è sempre mancata di oltretutto che manca anche di altri servizi
Abbiamo bisogno anche di accelerare quella ridistribuzione dei servizi sanitari del territorio soprattutto nelle periferie perché non abbiamo ready e ritardo
Dal vecchio che è seduto nei vecchi enti previdenziali una distribuzione anche delle risorse di personale di strutture che era concentrati in alcune parti della città anche qui uno sforzo l'abbiamo fatto però forse cioè da accentuare
In questa direzione per raggiungere quei territori dove dove i cittadini hanno spesso una carenza totale di un riferimento di tipo sanitario di tipo sociale di qualsiasi tipo di servizio c'è da rafforzare a partire dalla legge regionale che c'è
Ed è la legge nazionale che mi auguro ci sia presto la rete di servizi sociali abbiamo in questi anni potenziato l'assistenza domiciliare per gli anziani handicappati realizzati una rete di centri diurni abbiamo cominciata a costruire un sistema di residenzialità protetta e alternativa i ricoveri per i soggetti maggior più deboli abbiamo però ancora da questo punto di vista tanto da fare
Penso ai fenomeni anche nuovi dell'immigrazione alle nuove povertà
Quindi sappiamo anche che però in questo lavoro di potenziamento dei servizi dobbiamo badare anche alla qualità
Perché contemporaneamente c'è anche una nuova domanda di una qualità diversa di servizi quando i danari faceva riferimento alzarli cioè all'esigenza di avere per esempio dei servizi che rispondano maggiormente
Ai bisogni reali di quella persona di quella famiglia quindi abbiamo bisogno per esempio di uscire da una certa standardizzazione dei servizi di assistenza domiciliare che se non si rinnovano rischiano diciamo di non rispondere più a quei bisogni che oggi le famiglie che oggi alcuni mondi all'handicap degli anziani esprimono quindi io credo che
Lavare c'è
In questo settore o le ali a Roma ne mettiamo noi
La nostra forza politica che per le sue tradizioni vere il lavoro che ha fatto in questi anni per quello che ha espressa in termini di cultura sociale sanitaria in questa città cita oggi credo che sia l'unica forza in grado di affrontare questa questione però dobbiamo se siamo consapevoli di questo dobbiamo anche capire come lo facciamo
Perché spesso noi il punto debole della nostra azione politica è stato dopo le risponda a domanda non solo del che fare ma del come parlo quotidianamente a partire da domani addio credo che non ci riusciremo se partiamo dei cittadini
Se riusciamo a uscire dalle nostre stanzetta dare con chiarezza i cittadini quelli che sono gli obiettivi delle nostre politiche sociali sanitarie perché cosa stiamo lavorando
Per quali livelli di salute di sicurezza sociale vogliamo garantire per quale organizzazione di servizi nel territorio
Dobbiamo avere trovare la forza anche nel consenso dei cittadini e nel come i cittadini possano partecipare a elaborare questi programmi ce ne siamo un po'dimenticati io
Non sono tanto preoccupando del cittadino che non protesta ma del fatto che noi abbiamo perso un pochettino
Quella capacità di ridiscutere i nostri programmi e nostre strategie con i cittadini con le organizzazioni sociali con le associazioni con i quartieri la seconda questione abbiamo bisogno di amministratori capaci di realizzare queste politiche
Non soltanto negli assessorati ma anche nelle circoscrizioni nei consigli comunali nelle nelle nelle Province negli enti locali nelle IPAB
Do abbiamo perso una battuta recentemente quando nel rinnovo delle nomine del delle IPAB romane è diciamo qualche pezzo abbiamo perso e dobbiamo recuperarlo
Ma dobbiamo soprattutto fare formazione per i nostri amministratori e creare le sinergie però servirà dobbiamo sentirci tutta una squadra se assecondare ansia se siamo diciamo a alla Pisana sia se siamo nel Consiglio d'ottava circoscrizione attorno a Tor Bella Monaca
Dobbiamo poi però sapere che il nuovo si realizza se noi puntiamo sulle risorse professionali
Abbiamo parlato molto di terzo settore abbiamo vi volontariato però se noi non puntiamo sui nostri operatori
Sugli operatori delle aziende sanitarie
Sugli operatori delle circoscrizioni su quei assistenti sociali che stanno in trincee sugli educatori sugli infermieri sulle professioni
Sì intorno alle quali poi si può costruì la Rete perché la Rete si costruisce parte se c'è un perno sul quale non riusciamo a e farla partire e allora però bisogna che noi troviamo maggior diamo spazio diamo attenzione
Diamo quel sostegno a questi operatori che possono diciamo dare il loro contributo se sono anche motivati
Se sono se trovano le condizioni anche per esprimere appieno le loro professionalità se sappiamo costruire anche diciamo un'autonomia nel loro lavoro
O noi abbiamo ancora servizi sociali del nostro territorio cittadino che poi dove poi le responsabilità maggiori sono di dirigenti che vengono da tutte e altri servizi dado tanto l'esperienza che vengono dal commercio che sanno di anagrafe che sanno di tutto meno che di politica sociale
Così la rete delle vogliosa non cresce
Noi dobbiamo invece creare una nuova leva di dirigenza che venga dai servizi sociali
Però dobbiamo creare le condizioni
E infine io credo che ci sia terzo settore no terzo settore che assenso si sviluppa o dare un contributo in quel se c'è un lavoro organizzato intorno all'azione che possono sviluppare le aziende sanitarie
E il Comune qui c'è una grande ricchezza per fortuna nostra città ha una grande tradizione però io credo che noi dovremo riuscire come del resto abbiamo fatto in questi anni
A far sì che diciamo l'azione di tutte queste energie venga ben indirizzata possa essere effettivamente utile Possa integrarsi con nell'ambito di una programmazione pubblica
E quindi credo che un impegno in questa direzione la dobbiamo avere nel sostegno a questa componente io credo che se noi riusciamo a fare queste cose
Ecco possiamo creare le condizioni per un rilancio del sociale del sanitario
Nella nostra città per migliorare la qualità dei nostri servizi e la qualità della via dei cittadini
E per essere Novi la forza politica che diciamo riesce a dare un contributo determinante perché se non lo diamo noi la storia della nostra regione da nostra città dimostra che e quando e le i servizi sono cresciuti quando ci sono state condizioni amministrazioni maggioranza dove abbiamo esercitato un ruolo quindi questo cita diciamo il prestigio e anche la forza per poter essere diciamo protagonisti anche in questa fase
Fra grazie a bussola fra la favola si prepari Paolo Petrini
Sono stata incentivata a fare l'intervento da Cosentino su alcune tematiche che lui ha toccato è chiaro che questo è il momento in cui è un momento in questo tirar fuori le cose che che non sono andate come volevamo
è chiaro che non voglio piangere
Dica perché le cose le abbiamo fatte senza dubbio ma a livello sanitario si è vero ci sono molte cose ancora da dover fare
Mi ha incentivato Lionello quando ci ha dato i dati della dei ricoveri ricoveri di di persone meno abbienti Eric ricoveri di persone di di ceto sociale diverso
Ma è chiaro che nell'ospedale Lionello non era una scoperta d'acqua calda nell'ospedali pubblici romani
è chiaro che Land e il settore sociale più povero gliene negli ospedali pubblici romani tra l'altro perché viene gli ospedali pubblici romani e perché se ne va
è il la persona che di Dini
Lei dice Ettore economico diverso perché le strade le trova in modo diverso perché ma nelle strutture pubbliche dunque cioè pubbliche va nelle nelle strutture private
Il povero della spetta realista
Deve per forza aspettare la lista per farsi un operazione vediamo i pronti soccorsi come mai e chi ci va a fare il pronto soccorso e perché sono sempre di AN dove i pronti soccorsi perché è il Pordenone evita di farsi la visita e perché la teneva gare
Questo è il punto più delicato della faccenda è che non c'è più la prevenzione perché il povero la prevenzione non se la può fare queste sono le cose che noi ci diciamo da tanto tempo ma che in realtà esistono
Perché molto spesso vanno a ricoverarsi perché la loro prevenzione non è possibile farla giorno per giorno perché devono pagare
Eh eh colli che si riempiono negli ospedali
Questo è il problema de da mai dico che vive il povero nella città di Roma nella città di Roma nella nostra e nella nostra società che ha sempre più povero chiara fama o lastre
Ti prego di chiudere la porta ma così non può andare avanti scusa Paola
Riguardo all'informazione certo che l'ottanta per cento della personalità e delle persone che sono acculturate sono i anche informare essendo acculturate fanno il loro vaccinare i bambini no
Allora perché non facciamo l'opportuna informazione nelle nei consultare in tutti i miei punti assistenziali questo manca l'informazione ma non manca informazione soltanto sulla sui vaccini per il morbillo sono tante le informazioni che mancano
Diceva bene prima Matteo Amati
L'assistenza deve camminare in parallelo coi servizi sociali perché nell'assistenza ad un fai un servizio sociale
E molto spesso di trovare con anziani e anche con operatori che nel momento in cui operano si trovano con tanta di quella difficoltà che la loro etica purtroppo si perde perché non non riescono a dare risposta alle persone malate
Allora io Paparella preso prima del discorso del Policlinico ma non è soltanto poi tra l'altro il Policlinico
All'interno del Policlinico ci sono molti posti
Che ancora hanno bisogno ed assistenza di servizi sociali e che ancora si sta si fanno battaglie non si riesce ad avere risposte concrete
E fanno da io con mi riferisco ecco visto che c'è c'è un momento in cui siamo qui leali di Roma devono dare le ali anche al Policlinico ma l'ha voluto prendere
E questo è un momento in cui io posso denunciare alcune cose
Che ed il partito ne deve prendere atto perché nel policlinico c'è un servizio che sociale e che sono anni di battaglie che si fanno per farlo funzionare questo è ad esempio le li Bugey le ecco lei interruzione volontaria di gravidanza
Che non è più possibile mandare avanti così come
Il partitone deve prendere coscienza c'è l'intervento di vittoria Tola che prima ha fatto che lei si ricorderà già sono tredici quindici anni che siamo stati sui giornali su quel servizio si ricorda bene tutte le battaglie che abbiamo fatto oggi c'è la sinistra
Che sta non soltanto governando must amministrando
E questo ruolo ancora più drammatico per un operatore che vuole lavorare
Vuole la trasparenza ma vuole e anche che l'amministratore che è di sinistra
Abbia più sensibilità a certe tematiche
La parola Paolo Terni si prepari Giulia Rodano
Dato per scontato che tutti quanti noi votiamo DS perché alle prossime elezioni europee voteremo il nostro partito io penso che il giusto taglio da dare a questo incontro è quello che ci ha detto Lionello Cosentino
Consapevoli di quello che si è fatto convinti che viviamo molto meglio di trent'anni fa e forse anche dieci anni fa convinti che tra dieci anni ottanta strani vorremmo B vivere meglio da adesso come la medaglia dell'amore
Quindi a me sembra che questo debba essere il tono quindi non torno da da comizio ma un tono del ragionamento e propositivo
Io ritengo che tra le altre cose non solo livello Conso Cosentino ci ha indicato il metodo degli interventi il taglio degli interventi ma anche un metodo di lavoro
Anche perché io trovo che c'è un grande scarto tra quello che è riuscita a fare la Regione che poi ci vorrà ancora del del tempo perché i risultati concreti possano verificarsi e quello che purtroppo invece non vedono il Comune di Roma
Quando noi chiediamo per esempio che non è sufficiente investire di più se non si capisce quella che è la qualità dei servizi parliamo partiamo da tali considerazione da fruitori di servizi quale fu i dolori dell'assistenza domiciliare questo Comune di Roma non si è mai interessato di comprendere da Maggie sapere da me il fruitore la qualità se io ero soddisfatto di questo servizio
Ma neanche attraverso una telefonata una semplice telefonata quindi non parliamo di sistemi sofisticati informatici ma neanche di sistemi telefonici
Per sapere ma l'assistente viene da lei come si comporta che rapporto c'è con la famiglia che rapporto c'è con il portatore d'handicap neanche queste e io trovo drammatico questo scarto perché poi Lionello Cosentino
è è parte di questo partito come gli amministratori di questa città sono parte di questo partito
Era perché questi controlli di qualità che pure ha impiantato tra mille difficoltà nella regione non possono essere un elemento di politica futura in questa città io insisto a dire che aumentare la spesa è importante perché senza soldi si fa molto poco però bisogna valutare anche come si spende dove è sita e per quale motivo si vuole spendere quella finalità del servizio
Sempre sull'assistenza domiciliare che conosco molto bene perché con i pedoni sono un fruitore
Valutare ad esempio il perché gli operatori hanno quest'alta mobilità la loro permanenza adesso all'interno delle strutture come la dell'isteriche è molto Bleve solitamente ma questo incidono sulla qualità accerto che incide perché poi i portatori d'handicap per la famiglia o l'anziano si debbano trovare interagire continuamente con nuovi operatori e ricominciare da capo
Quindi incidere sulla qualità ma perché c'è questa mobilità così alta all'interno di questo terzo settore che oggi delle guerre in un articolo definisce scrive dice ma è marxista non lo sa
Ma forse perché non sa di essere nazista gli stipendi che da questi operatori sono talmente bassi talmente inadeguati che difficilmente questi operatori possono costruire il loro futuro con questi stipendi
E allora è un elemento questo da prendere in considerazione l'anno
E poi sulla sulla quantità anche del dei bilanci
Io sono contento che nella mia circoscrizione ci sono circa duecento assistiti però sono drammaticamente il felice nel sapere che ce ne sono duecentotrenta non assistiti duecentotrenta che hanno fatto domanda
Quanti sono quelli che ancora non hanno fatto domanda o che sono stati scoraggiati dal fare domanda
Dagli uffici circoscrizionali i quali magari hanno detto guarda non c'è nessuna speranza aperte e magari una rinunciato pago perché magari è più debole anche i termini strumenti culturali
Ed è questo anche che imita temi da una piena e come posso essere contento se abbiamo fatto negli anni tanti osservatori per esempio sull'abbandono scolastico a Tor Bella Monaca ma non c'è stato un intervento concreto son stati interventi come dire
Teste calde insomma pezze calde
Io ritengo che forse anche sulla tua nono scolastico questo comune questa comunità il masso partito dovrebbe riflettere e lanciare una sorta di tutoraggio anche lì una sorta di assistenza domiciliare in quei posti in quei luoghi dove c'è sofferenza l'abbandono scolastico l'evasione scolastica chiamiamola come ci pare visto che qualcheduno
Fai sofismi su cui essa no dico produce poi inevitabilmente materia prima per la per prima per la microcriminalità è pari alla criminalità noi li abbiamo bambini di undici dodici anni con famiglie deboli
Magari mono parentali magari agli arresti domiciliari che diventano poi carne da cannone per la criminalità
La vogliamo capirlo questo no e possibile dobbiamo fare i convegni su questo o una forza politica che governa una città deve lanciare una proposta questa città fossero anche trecento i bambini voi ragazzi che abbandonano la scuola dobbiamo lanciare una proposta
E sull'assistenza domiciliare ancora sull'assistenza servizi alla persona scusa lesioni finisco subito io ritengo lo diceva anche Augusto dobbiamo costruire dei nuovi dei luoghi e dei momenti di riflessione
Ileana parlava Versari grane io non sono convinto calzari ma no perché sono contrario
Sento il bisogno di discuterne sento il bisogno di discuterne
E vorrei discuterne Jenna un luogo fisico e in un luogo dedicato a questo all'interno del partito vorrei discuterne dove tu
Cerchi di convincere me e io che sono scostare perché non sono ancora convinto e io cercherò di esplicitare atti Lemine perplessità questo dovrebbe essere il luogo del partito
Non soltanto il luogo dell'amministratore perché altrimenti veramente c'è il rischio che il nostro partito di enti nel momento in cui governa il partito gli amministratori
Peraltro incapace essere partito qualora dovesse andare all'opposizione come vorrei parlare anche l'onorevole sul sociale
E sul sanitario ma un istituto per handicappati adulti
è sanitario e sociale
Non lo so non lo so mi rendo conto che ci sono alcune situazioni netti dove sociale possibile distinguerlo dal sanitario ma ci sono altre situazioni dove io Novate non la vedo questa distinzione così netta
E temo anche se sono convinto che la modernità e il futuro bisogna costruirlo anche con l'innovazione
Prima di tranciare in questa maniera ecco cerchiamo di fare operazioni di bisturi piuttosto che di scimitarra cercando di comprendere una realtà che impossibile mettere tutta quanta in uno ma che ha mille sfaccettature e queste mille sfaccettature dobbiamo avere la capacità di comprendere le anche riso offrirle grazie
La parola aggiungerò che o si prepari il dottor Claudio Clini
Ma io sono stata colpita dalla
Diciamo per la l'iter dall'inizio dell'intervento di Fatarella il quale poneva la questione che chiunque devo dire la verità si trova in posizione di dover amministrare di dover governare in particolare in questi settori qua
Dove comunque c'è sofferenza e comunque qualunque scelta si fa si fanno comunque scelte difficili
Dal fatto che a un certo punto Tatarella diceva agli utenti non hanno voce
Ora io mi domando se gli utenti possono avere voce perché una delle cose di cui io mi sono resa conto facendo questo lavoro
è che se c'è una cosa debole sono gli utenti
E i dati che ci dava Cosentino ragionamento che faceva Cosentino tendono proprio a confermare questa idea
Sono deboli badate perché non gli ho discutiamo molto di diritto alla salute
Però il diritto alla salute a due vincoli il primo vincolo è che il diritto alla salute è potenzialmente infinito
Le richieste che si possono fare per tutelare la propria salute sono potenzialmente infinite e le risorse anche fossero più di quelli attuali sono limitati
Prima contraddizione su cui chiunque fa politiche sanitario politiche sociali si sconta secondo elemento
Per il esercitare il diritto alla salute non si esercita direttamente
Si esercita attraverso una mediazione
Per esercitare il diritto della salute non abbiamo bisogno del medico
Abbiamo bisogno dell'ospedale abbiamo bisogno della struttura che eroga le prospettive eroga le prestazioni abbiamo bisogno di quella che si chiama l'offerta dei servizi sanitari
E io allora impressione che è spesso noiosi rischiamo di far passare sotto la voce tutela del diritto alla salute
Un'altra voce che diciamo così compensazione degli interessi
Spesso legittimi che si scontrano e si incontrano nell'ambito di chi fornisce deroga ISI i servizi e le prestazioni
Lo dico questo perché io ho l'impressione che Benedek uno degli elementi di disuguaglianza nella sanità
E che ci sono persone che riescono a identificare i propri bisogni a trasformarli in domanda
Quindi a chiedere prestazioni e persone che non sono in grado di identificare i propri bisogni uno degli esempi più evidenti è il Pap test
Per i tumori ultima cosa vede il costo in Italia secondo dati del novantuno si fanno tre mila novecento milioni novecentocinquanta mila novantuno anni Pap test
E questi Pap test sono fatti dal sedici per cento delle donne se tutte le donne facessero il Pap test in età
Un Pap test all'anno ci sarebbero bisogno ogni anno soltanto di duecentoquarantatré mila papà testi in più
Il che vuol dire che il quattordici per cento di donne fanno troppi Pap test anche molti inutili e l'ottantasei grosso modo duecento e le donne non ne fanno fa
Molto probabilmente perché questo ottantasei per cento delle donne non è in grado per ragioni diverse tra cui il fatto che nessuno gli offre
La attivamente gli dice guarda che devi fare un Pap test ogni anno dai venticinque ai ma ricordo settant'anni e se mi guardo Guanda
Ne lo queste queste donne non sono in grado di esprimere il proprio bisogno e quindi di tutelare la propria salute molta dell'ineguaglianza stalli secondo me sta in questa mediazione
E su questo credo che abbia ragione Cosentino qui c'è un problema della sinistra
Non siamo ad essa affrontando come la la riforma numero tre abbiamo avuto l'oltre tre proprio avuto la cinquecentodue adesso i decreti della Bindi si qualificano come la riforma numero tre questa riforma numero tre assenso
Se io non so se sia un'occasione perduta oppure no tuttavia assenza essendo anche fatta da un governo di centrosinistra
Se ci consente di fare un passo in avanti non con l'otto trenta I abbiamo determinato l'universalismo delle prestazioni sanitarie includendo dentro la sanità persone che ne erano escluse tuttavia abbiamo attraverso il pagamento a piè di lista tutta una serie di belle cose il convenzionamento delle strutture private
Come dire determinato coperto sotto questo universalismo anche molti interessi del mondo sanitario determinando quelli che abbiamo definito genericamente sprechi e che andrebbero definiti un po'più precisamente con la C cosa che non si Patten padre supera giudica con la cinquecentodue abbiamo fatto un'operazione secondo me importante c'abbiamo messo l'accento sulla necessità dell'efficienza e dell'efficacia cioè che la mediazione tra bisogni e domanda di servizio deve tenere conto di quanto queste prestazioni offerte sono offerti efficientemente cioè non devono costare di più di quello che realmente costano e sono offerti efficacemente cioè servono a tutelare la salute di coloro che gli si rivolge di coloro che si rivolgono oggi noi potremmo essere in grado di fare un salto di qualità e non a caso i decreti della Bindi
Parlando di livelli non più uniformi ma essenziali e appropriati di assistenza in questa differenza delle parole si mette l'accento su un punto e cioè che si devono dare le prestazioni giuste
Adeguate di buona qualità appropriate a chi ne ha bisogno quel c'è un punto dove si deve misurare la sinistra ed è tra le disuguaglianze di cui ci ci che ci descriveva Cosentino
Ce n'è un'altra che lui non ha descritto nella mortalità infantile neonatale che è una delle diciamo dei misuratori dello stato di salute e di una popolazione noi abbiamo un gatto bambini figli di stranieri modo muoiono due volte tanto i bambini figli di residenti nell'azione diciamo direttive
E la mortalità infantile nel primo anno di vita Callas sia per i residenti italiani che per gli stranieri ma la forbice rimane la stessa
Ogni bambino italiano Rimoldi uno due figli di extracomunitari
E la cosa impressionante è che muoiono di più i bambini che nascono con peso oltre il due oltre due chili e mezzo e di meno il ma il rapporto tra di loro dicevo italiani e stranieri e di meno quelli che nascono sottopeso
Il che vuol dire che sono i servizi come dire quelli più normali che falliscono non quelli ad altissima specializzazione cioè i servizi la la delibera rientra enzima neonatale salva la pelle diciamo
Lo stesso no a tutti e due sono i servizi più diffusi quelli su cui è chiudo diffusa l'iniquità
E l'ingiustizia
Allora io dico questo noi
è vorrei fare o ora per riuscire a combattere queste cose si possono fare molte cose
Io vorrei fare un esempio noi sulle questioni dalla salute Maderno diciamo delle donne che partoriscono abbiamo credo fatto tutto quello che si può che può fare una regione abbiamo definito all'accreditamento dei punti nascita
Per cui noi diciamo anche operatori
A quelli che seguono le gravidanze a quelli che lavorano gli ospedali dove devono partorire le donne vedo qui il direttore generale di Latina
I bambini che sono uno di quei gemelli che è morto sta essendo trasferito da fondi a Roma è perché quella donna fondi non doveva partorire doveva essere spostata a lei
Abbiamo definito nelle linee guida per ridurre l'incidenza dei parti cesarei altro elemento di ingiustizia sulle donne abbiamo costruito una un sistema tariffario che scoraggia i parti cesarei aiuta i partiti ceo logici
Abbiamo determinato un processo di controllo per cui nei casi di morte materna si va ad un controllo automatico del funzionamento delle strutture
Tutto questo se non c'è un intervento politico che afferma né che da diciamo che i per cui la sinistra si prende in mano la costruzione di un nuovo Guelfa rimane carta
Nel senso che è difficilissimo farlo passare Kant perché noi dobbiamo cambiare le teste il modo in cui si concepisce la professione il modo in cui si concepisce il rapporto col sistema sanitario
Gli utenti hanno bisogno di quello che le donne chiamano l'empowerment cioè pigliare potere cioè prendere possesso della propria salute come prendere possesso della propria condizione
Ora se non c'è una sinistra che ci aiuta a costruire allora sì noi siamo giacobini che vanno in giro chiudendo gli ospedali definendo linee guida imponendo agli operatori di fare delle di di dire quando sedeva un Cesare e quando no
E facendo scelte drammatiche questo credo che sia il punto allora la fase tre della riforma sanitaria che può essere la fase di per le stazioni giuste per una salute giusta data a chi ne ha bisogno e distribuite in modo equo
Quindi via avendo finalmente un welfare che sa il suo mestiere alloca le risorse dove più ce n'è bisogno
Questa cosa è in mano non solo a chi governa io credo mai in mano ad un partito che si riprenda in mano questa cosa è che la considerati di sinistra perché rendere efficiente efficace produttivo un sistema sanitario è una roba di sinistra secondo me questa è la cosa che noi su cui noi dobbiamo impegnarci e credo che questa sia la cosa che alla fine si aspettano coi nostri elettori da noi
Carola Claudio Clini direttore dell'azienda San Camillo si prepari Francesca Marchetti
Ma io vi ruberò pochissimo tempo perché devo dire molte delle cose
Che pensavo di dire sono state dette adesso da Giulia Rodano
In maniera estremamente quindi puntuale come l'elenco di un sommario di un libro mi pare che Lionello l'assessore abbia riportato a semplicità un sistema che di per sé complessa e questa semplicità cui Lionello riportato anche il nostro lavoro quotidiano
Direttori generali di aziende complesse e comunque di cittadini che ha bisogno di prestazione
Sta proprio nella affermazione che deriva dalla lettura dei dati l'Osservatorio epidemiologico che anche migliorando l'efficienza e l'accesso ai servizi la forbice non soltanto nelle condizioni di partenza dove la patologia si lega a fenomeni di vita ma anche nella scelta e nella pratica terapeutica tra chi ha possibilità economiche culturali alte chi non ha possibilità economiche e culturali alte questa forbice tenda di verificarsi credo che questo sia il nodo politico
Anche per dare senso al lavoro di chi stabile entro le aziende sanitarie
Da questo derivano però alcuni spunti perché la semplicità di questa fra affermazione comporta nell'ambito delle aziende ospedaliere e immagino nell'ambito delle aziende sanitarie comunque dell'organizzazione territoriale
Dei cambiamenti e delle riforme che necessitano anche di un cambiamento e di una riforma della cultura degli operatori e della cultura dei cittadini non sto qui a elencare la sequela dalla prevenzione primaria e secondaria del suo esame dai la terapia voglio soltanto ed è il terzo punto che nella situazione attuale lo riprendeva anche Giulia né ci troviamo in una fase di ridefinizione del sistema sanitario nazionale
In questa come dire sperimentazione dalla cinquecentodue avanti e prima ancora anche nella otto tre tre sono nati dei modelli regionali
Che hanno ovviamente un tessuto connettivo che li lega ma che hanno punte di differenziazione da quello lombardo che mi pare punti volutamente ad aumentare le diseguaglianze a quelle emiliano che per luogo di origine
E dove abito conosco abbastanza bene che sceglie un punto di mediazione e soprattutto a me pare molto orientato all'equilibrio del mercato tra pubblico privato
E io credo di poter dire al modello laziale se così lo posso definire non vorrei che domani poi l'assessore mi rimprovera a San a un modello laziale che si traduce in proposte organizzative credo che la lettura perché ha voglia di farla dell'ultima delibera regionale sui DRG cioè sulle modalità di pagamento insegni molto sul livello di programmazione che va in direzione di ciò che diceva l'assessore voglio dire il modello laziale che punta invece all'interno di un sistema equilibrato e controllato di mercato a ridurre le diseguaglianze c'è assegnando tramite la la retribuzione delle aziende assegnando ruoli e competenze che debbono puntare in questa direzione
Credo che sia il massimo della semplicità dal punto di vista politico diventa complesso nel tradurlo le tradurlo dentro organizzazioni che hanno bisogno di recuperare risorse molto sono state recuperate piccola parentesi
Una cosa importante anche riportare a legalità un sistema che era forte parlo
Ciò che conosco un sistema che era fortemente illegale è anche questo una battaglia durissima che comunque credo debba appartenere alla sinistra oggi però noi ci troviamo in presenza di decreti delegati che per alcuni aspetti
Tendono a a ricondurre ad una norma generale che pure ci deve essere ma che riduce e a me a mio vedere rischi anche di azzerare le peculiarità e l'originalità che all'interno della sperimentazione regionale sono andate avanti in questi anni e allora la domanda
Anche perché leggevo sul Sole ventiquattro Ore di domenica una proposta proprio che viene da esponenti importanti del nostro partito qui a Roma che molto interessante per alcuni aspetti ma che non riesco molto bene inquadrare ecco in una logica di programmazione come quella che cerco che credo di aver individuato nella Regione Lazio voglio dire
La domanda essenziale sul terreno politico questa è prima di tutto una consapevolezza di una battaglia politica
Da cui poi si determinano i livelli di riorganizzazione e per fare questo ci vuole una consapevolezza del leader del partito
E quindi di coloro che oggi cioè di noi oggi siamo forza di governo e non forza di opposizione in una regione importante come la Regione Lazio credo che questa sia una battaglia che la sinistra debba fare perché oggi in questo Paese
Dove va sicuramente migliorata l'efficienza dove vanno sicuramente ridistribuite meglio le risorse e rese più efficienti
Ma bassi puramente affrontato il problema della disuguaglianza che è anche nel trattamento dalla patologia grazie
Io ringrazio il dottor Claudio Clini per questo contributo ringrazio anche Elsa Signorino anche deve recarsi alla Camera ma il gruppo insieme all'onorevole Battaglia
Per il contributo che ci ha dato tieni duro mi pare un augurio importante che fa nella speranza di incontrarci per definire la legge grazie al persa a Paola Francesca Marchetti signora RAI Roberto Malucelli direttore di Latina
Questo si sente mi dispiace chiedo
Va via perché come dire credo che lei abbia posto all'inizio della nostra discussione l'attenzione su un punto molto delicato
Come dire che segnerà un passo importante fondamentale anche per le cose che qui ci siamo dette che è la riforma dell'assistenza in questo Paese
Riforma dell'assistenza come dire è fondamentale perché tutto il ragionamento anche sulla riorganizzazione dei servizi soprattutto quelli sociali come dire partono dall'esigenza che in questo Paese manca una legge di sull'assistenza sono anni che diciamo la separazione almeno come sindacato però alla la spesa previdenziale l'assistenza e quant'è fondamentale che in questo Paese come dire si arrivi alla riforma dell'assistenza è una tappa importante per costruire come dire quell'uguale parte di opportunità che consenta ai soggetti non solo deboli di questa società ma quei soggetti che ad esempio gli anziani in termini di prospettive avranno bisogno come dire di servizi
L'altra questione eh
Rispetto alla relazione alla all'intervento fatto da accuse impieghino
Ecco io credo che sicuramente il decreto della Bindi che va in qualche modo rivisto
Pone credo anche agli stessi amministratori regionali alcuni problemi su cui io come dire vorrei capire il loro schieramento ad esempio nella decreto della Bindi si prevede che il ruolo dell'ente locale nella programmazione sanitaria viene completamente cancellato
E quando parlo di ruolo dell'ente locale parlo di uno di quei soggetti che dovrebbe insieme ai direttori generali delle ASL
Programmare insieme all'ente locale regionale il bisogno d'intervento sanitario rispetto alla popolazione
Allora se è vero che non si capisce la differenza come dire lo steccato tra sanità e assistenza mi domando i direttori generali che prevalentemente come dire gestiscono enti monocratici
Intero appalto stanno con i bisogni della popolazione che vive su quel territorio
E come l'azione dopo gli enti locali e quindi con i sindaci che dovrebbero come dire organizzare il loro le loro attività anche di attività sociali integrate con i bisogni sanitari vi faccio un esempio un anziano non autosufficiente ha bisogno dell'intervento sanitario
E dell'intervento di carattere anche sociale
L'altra questione mi dispiace che Cosentino non c'è
E come l'amministrazione regionale si schiererà rispetto a quanto previsto nel decreto
Che prevede la costituzione per il finanziamento della sanità che dal due mila uno non avrà più la quota come dire Capitalia eccetera eccetera ma prevede la possibilità di utilizzo di fondi integrativi mutualistici
A due livelli il fondo integrativo mutualistico per categorie forti e il fondo mutualistico territoriale
Io dico ad esempio che ci sarà come dire qui sì un problema di rischio di messa in discussione del diritto universale della sanità perché si erano due livelli di prestazioni
La prestazione legata alle vecchie mutue come di ricetta ripresa delle vecchie multe legata alle categorie forti e poi tutti come dire i soggetti più deboli e svantaggiati che a faranno capo alle mutue territoriali
L'altra questione che pongo ceo sia alla pezzo sociali al petto sanitario è la questione dell'integrazione dei servizi
Integrazione dei servizi è fondamentale per rispondere al bisogno degli utenti e dei come dire dei pazienti e faccio riferimento in modo particolare ad esempio proprio sull'applicazione dei DRG
L'applicazione dei DRG nel Lazio ha prodotto e sta producendo per moltissimi anziani e non solo una messa in uscita dall'ospedale dopo l'intervento
Senza che come dire ci sia una rete di protezione viene scaricato sulla famiglia
Il problema anche qui la programmazione di dimissioni quindi dimissioni dagli ospedali programmate per esempio per gli anziani
E l'attivazione di servizi alternativi sul territorio che sono l'assistenza domiciliare integrata sociale che sono l'attivazione di R. sia che siano in grado di corrispondere a questi bisogni
Concludo dicendo che molte cose sono state fatte nel campo nel pezzo sanitario dico però che quando i tempi di attesa per alcune prestazioni superano anche i dodici mesi beh qualche dubbio mi viene su una cosa che ha detto Giulia Rodano
Mi piacerebbe rispondere quando lei porta ad esempio il quattordici per cento delle donne che fa il Pap test
E proprio quel problema siccome lotta siccome c'è un calo dei tumori come dire di quel tipo
C'è un caldo quindi si presume che la prevenzione viene fatta
Vuol dire che molte donne c'è quell'ottantasei per cento fa il Papa testi in maniera privatistica non utilizza le strutture pubbliche perché i tempi di attesa delle strutture pubbliche sono tempi lunghissimi
Allora non è un problema come dire
è un problema se i dati non sono vengono confermati nel senso che le donne c'è un calo mentre c'è un aumento dei tumori alla prostata per gli uomini vuol dire che le donne la prevenzione la fanno molto spesso le donne si pagano la prevenzione non utilizzando la struttura pubblica grazie
Se Francesca diamo la parola al direttore generale dell'azienda di rapina Roberto non c'è lì annunciò che dopo Roberto a me siamo ancora solo due interventi minimi prego Bin mantenere ancora un po'ad Anzio napoletani e siamo stati tranne Giulia che ha sforato
Gli atti sono stati bravissimi
Mario
Sì sì l'accusa
Io sono notoriamente lungo e quindi tu mi dovrai correggere subito ma intanto volevo tranquillizzare
La la mia
Collega è amica Giulia Rodano sulla questione di fondo i naturalmente noi abbiamo aperto sugli yacht complicato con lei cioè sono stato complice
Nella definizione di quella provvedimento di legge regionale che implica la chiusura automatica di ogni reparto in cui avvenga un decesso per parto
Quindi ritengo che non sia civile morire per parto negli ospedali di una regione avanzata che contiene in sé la capitale di tale abbiamo aperto naturalmente un'inchiesta amministrativa
E debbo dire che questo che lo siamo di fronte a cose molto più complesse e probabilmente a qualcosa che comincia in un dato di in cultura che è un punto di partenza nel dato cioè per cui non si concepisce
La centralità del paziente l'appropriatezza delle strutture
Ma si continua ad individuare nella diffusione comunque delle strutture nella diffusione particolarmente dei pronto soccorsi come si dice la vera risoluzione del problema sanitario
Molto spesso nel pronto soccorso più vicino si va a morire bisogna andare nel punto giusto e in questo caso il pronto soccorso comincia con il telefono comincia con il centodiciotto comincia con la Rete degli ospedali
Io volevo fare un'osservazione me ne sono venute tante ma ne vorrei fare una sola un po'forte S se mi viene consentito dai compagni io partecipo da due anni di un'esperienza di governo della sanità
Che dura da quattro anni in questa regione
Ed è un'esperienza di governo della quale io sollecito spesso anche l'assessore Cosentino
A rendere espliciti Terni nel dell'azione politica e organizzativa e gestionale che abbiamo condotto dei risultati e dei problemi che restano davanti a noi
Perché è stata un'azione complessa è un'azione complessa
Di che cosa parliamo quando parliamo della sanità
Anch'io voglio fare un esempio piccolissimo come affatto Cosentino all'inizio vi voglio parlare per trenta secondi di
Di incontinenti di incontinente
Io ho stabilito avendo il record mondiale degli incontinenti con una delle popolazioni più giovani d'Italia cominciate a ragionare record italiano degli incontinente con una popolazione tra le più giovani d'Italia ho fatto una gara e ho affidato ad una società specializzata la consegna a domicilio di ogni incontinente del pannolone
Avvolto venne in modo che si possa confondere con un libro o con un altro oggetto regalo e ovviamente sto scherzando ma qual è l'obiettivo la riservatezza perché io mi vergogno di essere in continente soprattutto se giovane
La riservatezza la garanzia della qualità la garanzia della quantità la tempestività e una serie di altre cose
Bene
La prima settimana siamo andati in un comune abbiamo invitato tutti per lettere per telefono sono venuti nell'azienda sanitaria su cento che avevano diritto ne sono venuti ottanta settanta hanno aderito la settimana dopo a Latina su mille che hanno diritto si sono presentati in cento gli altri hanno detto che non ne vogliono sapere di questi cento dieci hanno aderito
E mentre uscivano nella metà di questi hanno restituito ad esempio cioè stiamo parlando della sanità in questo piccolissimo dettaglio voi avete uno spaccato altro che bisogni essenziale o peso dell'utente
In questo mercato pesano i fornitori e sono le sanitarie e i farmacisti cioè avete capito cosa è successo è successo che le sanitarie che vendono quantità ignobile le apriamo di pannoloni senza controllo e non so se le quantità siano giuste le qualità siano adeguate o altre cose
Hanno organizzato addirittura una contro Rete
Che verteva su dipendenti dell'azienda il quale dove vanno
Spiegare cosa stava succedendo e stavano spiegando cosa invece non dovesse succedere cioè stiamo pensando parlando di una coacervo di interessi infinito cos'è stata la sanità in questa regione
è stata l'ennesima potenza questa cosa e ho parlato dei pannoloni cioè di due miliardi di oggetti e ma allarghiamoci a ottocento miliardi di giro da fare in una provincia come latina in cui la sanità è l'unica industria presente parliamo di tutto il sottogoverno di anni parliamo di tutte le forniture parliamo di tutta l'occupazione parliamo di un coacervo di cose legittime più o meno legittime fino alle legittime ma quasi tutte legittime che un blocco di problemi quasi inestricabile
Noi abbiamo nella regione affrontato anche questo abbiamo affrontato il problema dei servizi da fornire ai cittadini della qualità dei servizi da fornire ai cittadini
Del risanamento di questo mondo della messa in trasparenza inefficienza
Perché badate che dico che deve succedere tutto questo voglio tagliare i soldi alla sanitaria penso di dover raddrizzare le gambe al mondo ma assolutamente nulla di tutto questo
Si tratta però di rendere tutto il procedimento efficiente e trasparente in modo che sia garantito l'interesse pubblico sia garantito il cittadino sia garantita l'efficienza del sistema e si guadagni come si dice facendo modernità non avendo rende ho parlato solo di un aspetto noi abbiamo governato queste in condizione drammatiche
Ma voi avete mai visto un assessore regionale attaccato perché ha nominato otto direttori generali se venite in ogni nostra provincia trovate che siamo più gettonati
Per essere attaccati da tutti da tutti se naturale in primis dai nostri in primis ai nostri siamo più gettonati di divi dello schermo e non è che la cosa ci faccia piacere ci riduce a livello di stress insopportabile se la cosa interessa
Ma è successo che abbiamo dovuto affrontare un mondo complessissimo nel quale abbiamo dovuto introdurre elementi di razionalità elementi di trasparenza elementi di efficienza e lavorando su un materiale stanco
Perché il Periodo che ha esercitato dal novantatré allora al novantasei dal novantadue dai primi anni novanta alla metà di questo decennio in cui la sanità visto la spesa sotto controllo
Il la messa sotto controllo non è stata senza prezzo ha comportato la diminuzione
Ringrazio il livello della spesa e l'occupazione del residua fondamentalmente e la stanchezza degli operatori non abbiamo trovato dentro le aziende operatori stanchi operatori demotivati
Per i quali rimettere in moto un meccanismo di fiducia è un processo come dire perché non va mai in un'unica direzione che ha continuamente dei ritorni indietro e dei dubbi
E come lo abbiamo fatto l'abbiamo fatto con una cosa che oggi Cosentino ha detto quando sente ma di veto esaminarlo un momento perché l'esatto contrario e io sono d'accordo con Cosentino di quello che sta nei decreti delegati
Non ci siamo messi nelle condizioni di fare vera programmazione
Non bolli di carta con scritto il costo Anna faremo la sanità negli faremo questo faremo questo servizio costruiremo questa struttura ma un sistema di un'analisi e possibilità di incroci dell'andamento quasi minimale di ogni servizio che sta nella sanità che consente di avere la programmazione attraverso la individuazione di quali bisogni dei bisogni epidemiologica mentre rilevanti e dei pediatri tempi di un reggente rilevante sulla base della domanda concreta dei cittadini nel periodo precedente
Quindi programmazione sui bisogni calibrati non sui bisogni generale programmazione sulla base della contrattazione annuale degli obiettivi
Cioè indicatori vi efficacia delle prestiti necessità delle prestazioni di efficacia della prestazione ogni anno calibratura degli obiettivi attraverso una trattativa una contrattazione di risorse e di indirizzi tra le regioni la Regione e le aziende locali sottostante
Un lavoro che ci consente oggi di aver quel livello di precisione chirurgica o ci consente di approssimare PCI a quel livello di precisione chirurgica diceva consentì
E io sono preoccupatissimo invece di un prato proprio culturale che sta nel decreto di riassetto generale io non so un'opinione contraria chi dice che l'impostazione giusta ma ci sono dei difetti
Ci sono dei risultati giusti all'impostazione che è sbagliata perché non troviamo la logica del gossip en e della definizione dei bisogni
Attraverso valutazioni nazionale che pure il cascano a cascata
E che non hanno niente a che vedere nella loro generalità
Chi governa i bisogni in questo Paese concludo compagni io sento un'accentuazione sulla istituzione forsennata alle istituzioni non rappresentano i bisogni dei cittadini
Se non in termini molto grosso ma molto grossolani
E adesso c'è come si dice il ritorno adesso nel nuovo decreto abbiamo lanci che chiede di dare pari Recco
Abbiamo le province che chiedono distrarre conferenza dei sindaci abbiamo i sindaci che vogliono decidere cosa si fa nel loro territorio abbiamo le associazioni che vogliono intervenire tutti badate non è così ricordatevi di alcune cose
Uno è il caso Di Bella
Io sono un antiliberista perché ritengo che sia stato un imbroglio
Ma badate civiltà via vero che si spende il cinque per cento del del del prodotto interno lordo ma è vero che i cittadini italiani sono disposti a spendere settanta mila miliardi di tasca propria
Allora i bisogni non si determinano a priori con le categorie del dei nuclei di valutazione o dei comitati per o di altre cose seguono ormai altresì non vi basta il caso Di Bella guardate il l'esclusione delle risonanze magnetiche nucleare Chi fermerà i cittadini in Italia ne di fronte al medico che dice non ne hai bisogno fidati della mia diagnosi quando hanno la risposta assoluta l'informazione inizia da internet alla televisione dicono al cittadino che la risonanza e la risposta assoluto a sud in che senso nel senso che esclude radicalmente la malattia consente la certezza oppure si dice che consente l'individuazione precoce
Adesso arriviamo riduzione precoce dei tessuti
Allora lati la base epidemiologica corrispondere la domanda nasce dall'andamento concreto delle malattie come si sono esplicate commesso non rilevabile dai dati storici che sono in possesso del programmatore regionale
E rispetto a quello sì aumento si diminuisce il livello delle prestazioni a seconda che si vede che c'è un trend crescente un trend crescente o c'è un trend che va in qualche modo implementato ma non si fa un monumento una volta per tutte
Quella è carta straccia da gettare ed è un imbroglio Tamil alle spalle dei cittadini ed è una cosa che si ritorcerà contro la salita con io sono terrorizzato all'idea che adesso per un anno intero noi ritorneremo a fare programmi nazionali programmi regionale programmi provinciale i programmi di distretto
Poi li faremo la carta tanto si ammucchia ma in realtà la logica che deve guidare un partito riformatore una logica di decentramento delle decisioni di snellimento e di miglioramento dell'efficienza
Per rispondere a questi bisogni e concludo occorre l'autonomia delle aziende non si deve avere paura del par della parola autonomia noi abbiamo lavorato quattro anni quello che di cui avremmo bisogno che ci dovrebbe essere in un decreto lo riassumo in un termine delle leggi efficaci torna cioè semplificazione e miglioramento dell'efficienza pubblica amministrazione che resta pubblica orientata ai bisogni pubblici ma lavora con i criteri di efficienza del privato
Ci troviamo l'opposto la rivincita delle burocrazie
E di burocrazia
Finisce la sanità pubblica e finisce mo'la lo spirito e ruolo riformista di un partito di sinistra
Allora centralità dell'utente decentramento delle decisione valorizzazione del ruolo basso dalla Regione come ente Massimo
Io mi aspettavo la riforma del ministero
La riforma verso il basso non la riforma che consentirà al ministero di nominare un una spia cioè un membro del collegio sindacale in ogni azienda sanitaria in modo che tutti voi direttore generale avremo un altro interlocutore da trovare magari fosse minestra
Che oggi è la Bindi domani e Cosentino quindi una michetta e un amico no l'interlocutore della burocrazia
Per quello che in questi anni abbiamo cercato di scatta a multare di buttare fuori dal sistema
Rientra dalla finestra altro che occasione persa io non me la sento francamente di sposare la logica lotto trentatré mila ottocentotrentatré del mille novecentosettantaquattro
Dal settantaquattro settantotto dal settantotto al novantotto è successa la rivoluzione anche nella cultura della gente
Il modello centralistico non è che non va bene se fosse così ognuno rimane della sua idea non RAI ce e quindi le soluzioni che troveremo se continuiamo su questa strada saranno inefficaci come al solito
Glielo ha permesso perché dovrebbe essere il direttore di un'azienda nella mia provincia Vigni e solo per questo allora c'è una alla bara lattina naturale consigliere provinciale segua per l'ultimo intervento Umberto Marroni
Sei da poco dopo gli interventi Intervita degna precedono medie a un po'di di di difficoltà a riportare il così lei riflessioni che volevano fare in questa sede e che riguardano in modo particolare l'organizzazione dei servizi sociali
Mi dispiace versa signorina si è andata via
Come dire
Lo lo capiamo assolutamente però ecco io volevo come dire a riprendere una frase che qualcuno prima di me ha detto rispetto alla necessità e di fronte alla Massei norme di leggi che a volte inutili e a volte che producono confusione
E che ci sono nel nostro Paese quanto invece sia necessaria questa legge di riordino e dei servizi sociali
E mi volevo soffermare è su questo perché è tra l'altro in questa sede oggi io che vengo oltre ad essere una consigliera provinciale io sono un assistente sociale che ha operato per quindici anni in un servizio sociale e territoriale con molto piacere ho visto qui tra il pubblico tanti operatori dei servizi e questo vuol dire eh che il nostro partito
Continua a parlare agli operatori ma vuol dire anche un'altra cosa che gli operatori ci individuano e hanno interesse a conoscere quello che è il pensiero di questo partito in merito alla organizzazione la riorganizzazione dei servizi quindi è questo credo che sia importante che noi ti fa venire
Lo facciamo nostro come come punto di riflessioni e come punto come dire di e giudizio positivo rispetto al lavoro che stiamo cercando di portare avanti questo ambita
Io penso che è negli ultimi anni
Per tornare al tema nell'organizzazione dei servizi sociali
Particolarmente nella nostra cita io penso non abbiamo fatto molto sono d'accordo con gli anni argentina fatto molto nel senso che abbiamo governa
Un settore che per vent'anni era stato abbandonato assistenza abbiamo governato
Un settore che è rassegnato dall'emergenza quindi abbiamo governato l'emergenza l'abbiamo governata in maniera positiva producendo degli interventi che non era non soltanto risolutori del problema che si e poneva in quel momento ma siamo riusciti anche a a razionalizzare a produrre atti di indirizzo politico nel campo delle politiche sociali
E all'interno del Comune di Roma che hanno con punto di grande qualità e che in qualche modo hanno anche anticipato come dire situazioni arredo lamentate poi allora è al a livello governativo vaglia
Dire che la deliberazione prodotta dal Comune di Roma che ha riorganizzato i servizi di intervento del Comune quindi delle circoscrizioni mettendo da parte la logica delle cadrebbe ieri di intervento di intervento ma chiamando i servizi sociali territoriali ad agire complessivamente sui bisogni dalla famiglia credo che sia un punto di qualità importante certo dobbiamo dire però
Che come spesso accade e Cile Rocco poi dopo nella riflessione sul perché questo accade
Come dire il punto di vista politico e e il e la produzione di un Indirizzo politico che modifica l'organizzazione e il punto di arrivo dei servizi
Rimane spesso inattuato nel nei territori della del nostro Comune perché perché gli organismi e territoriali che sono i servizi e che sono in primo luogo i dirigenti di questi servizi non colgono la necessità di attuazione di questi provvedimenti e purtroppo pur e dire noi rimaniamo anche passive rispetto al fatto che indizi politico-amministrativi precisi che è un'amministrazione da non vengano poi attuati allora io penso che tanti siano i punti su cui noi come partito dobbiamo riflettere nel momento in cui decidiamo di promuovere una or la nitrazione del Welsh far diverso nel nostro nel nostro Paese nella nostra regione e nel nostro comune nelle nostre province
Come dire non dobbiamo non solo riflettere ma rendere attuativi tutte quelle parole importanti che hanno un significato profondo e che sono e la formazione io ho sentito parlare oggi pomeriggio tantissimo e da tutti di formazione
Di una cultura diversa dei servizi di controllo di qualità di obiettivi su cui lavorare e questo come dire passa però attraverso una politica che metta e in primo piano in primo luogo in rinvio boh quello che diceva Augusto Battaglia prima e cioè la valorizzazione delle risorse che noi abbiamo all'interno dei servizi anche il il il rappresentante della ASL di latina del
Mi sfugge il nome insomma la come dire l'autorità ma il dottor Marcelli sottolinea sottolineava molto
La importanza della valorizzazione degli operatori questo vale per e il campo della sanità e vale per il campo dei servizi sociali ma come si valorizzano gli operatori sì valori Zanotti dando la possibilità loro di esprimere le capacità progettuali che hanno se noi ripetiamo ci ripetiamo che e i servizi sociali e sanitari debbano a vere
Una come dire una programmazione che sia pubblica e una gestione che in qualche modo possa essere anche affidata per i canali e per le modalità e negli ambiti giusti al privato e noi dobbiamo mettere questi operatori in condizioni di esprimere la loro progettualità la formazione e quindi o far è importante e sarà un mio chiodo fisso io qui senza darmi l'opportunità di sottolinearlo smettiamo di fare formazione agli operatori qualunque sia la specializzazione e la professione che esercitano all'interno dei servizi sociali o dei servizi sanitari ognuno a compartimenti stagni noi parliamo di integrazione l'integrazione dei servizi non nasce c'è solo da linee di programmazione politica amministrative ma nasce dalla volontà e dalla possibilità che gli operatori possono avere di parlarsi di comunicare di conoscere gli ambiti di gestione della propria
Professione quindi cominciamo a pensare a possibilità di formazione interdisciplinari interistituzionali devo dire questo Rillo lo dico con orgoglio ma lo dico anche perché in questo momento alla Provincia di Roma
Soffra in una situazione in cui non può dimostrare di poter continuare a governare con capacità e con efficienza la provincia di Roma nella passata legislatura ad dato prova che questo si può fare organizzando corsi di formazione che riguardavano l'ambito delle politiche dell'infanzia a cui ha chiamato insieme psicologi assistenti sociali
Pediatri insegnanti e credo che questo sia stato un esempio pilota su cui io credo si possa e si debba continuare a lavorare grazie
L'intervento Roberto Maroni che invece di sette minuti ne avrà cinque
Dulcis in fondo
Allora io un un punto diciamo vado un pochino fuori tema rispetto sostanzialmente particolare
Al tema sanitaria diciamo perché facendo parte la Commissione e le politiche sociali dove il Comune di Roma naturalmente a più un ruolo sulle poli di
Che dei servizi sociali però volevo anche aprire un pochino una parentesi visto che noi diciamo il tredici giugno andremo a votare per le elezioni europee
Noi abbiamo sostanzialmente anche un tema di fondo da sviluppare cioè uno che noi siamo di fronte alla crisi del sul vecchio sistema di welfare nazionale naturalmente con tutte anche in parte le disfunzioni che sono state qui citate
E ma siamo anche dentro un processo di riforma di tutto il welfare europee cioè tutto al sistema di welfare in particolare quello che si è detto
Do che oggi ci troviamo di fronte a una società diversa quindi una società dove la tripartizione classica della del giovane lavoratore dive adulto e pensionato sta entrando in crisi e quindi entrano in crisi quei modelli di sistemi di welfare
Non quindi quel il PM dall'IDV UDC segua il predicate centralistico vediamo le pensioni e così via poi l'altra questione che noi ci troviamo di fronte a una perdita diciamo di meccanismi Rigola chili nazionali certe che noi oggi abbiamo tanta difficoltà a fare leggi quadro a legiferare a dare un assetto complessivo del sistema
Non solo perché sono i politici non sono capace non ce la fanno ma proprio perché questi meccanismi regolatevi a livello diciamo statuale sono entrati anch'essi in crisi ed in difficoltà in più le politiche di bilancio dove naturalmente qui il tema in Italia è molto più forte e difficile da affrontare ecco questi sono diciamo tre temi che volevo sottolineare anche perché noi comunque ci troviamo di fronte a una sfida c'è appunto un sistema europeo vita italiano io devo dire con grande dispiacere
Do che si parla molto che è troppo poco anche a livello nazionale del l'armonizzazione dei sistemi di welfare in Europa cioè non possiamo pensare o declamare un euro va unita che non ci basta quella economica e poi che non se ne parla né a livello locale né a livello regionale poco a livello nazionale del tema dell'armonizzazione dei sistemi di welfare
Quindi anche qui dobbiamo porre un punto come dire essere noi i promotori di questa discussione che una discussione difficile nonché costruzione di classi dirigenti acquirenti la seconda questione è la difficoltà verso i nuovi bisogni proprio perché sono entrati in che
Easy questi sistemi di welfare noi ci troviamo di fronte a grosse difficoltà appunto che una questa coperta non è che è troppo corta solo per questioni di bilancio mai cioè buchi in alcune parti pensiamo ai giovani della la ricerca sulle pensioni c'abbiamo visto che in il Sud gran parte del reddito dei di familiare dei giovani e sono le pensioni le pensioni del loro nomi dello vecchietti quindici a un sistema di welfare e quello cioè welfare familiare già personalmente ha chiesto guelfe familiare perché mia madre
Mi sostiene quindi questo è un tema centrale
L'altra questione sono che gravi in gran parte poi delle politiche di welfare sono indubbiamente quella diciamo della sanitaria quella pensionistica ma cui sono le due altri grandi politiche di welfare quella del lavoro e quella della
Formazione quindi queste sono diciamo
E quindi più giusto dire chi governa e nuovi bisogni c'è appunto individuare individuare governare i nuovi bisogni
Quindi dobbiamo come dire definire o il quadro secondo me ormai dobbiamo cominciare a ragionare in un quadro dove le politiche di welfare sono politiche complesse
In particolare abbiamo tre secondo me grandi a naturalmente con tutte le ha messe con il il primo e diminuire la forchetta delle diseguaglianze proprio perché appunto questi sistemi sono entrati in crisi e bisogna fare in modo che diciamo si sono sono aumentate le diseguaglianze diciamo rispetto ai soggetti
In particolare sia sui servizi sia sulle politiche di reddito sia sull'accesso a questi servizi come diceva Giuliano l'alta individuare i soggetti con maggiore precisione cioè almeno per quanto riguarda il Comune di Roma
Noi secondo me cioè a meglio secondo me abbiamo fatto uno studio per quanto riguarda gli asili nido uno studio mirato sugli asili nido noi facciamo pagare rette più alte a famiglie che ne hanno che hanno diciamo
Meno bisogno erette più bassa famiglie che che ne hanno che hanno più chiesto che stanno medico di condizione economica per un meccanismo perverso diciamo del sistema di accettare entro del reddito che poi sono solamente solo reddituale e non c'è un sistema subisca carattere misto con patrimonio e un sistema più adeguato sul nucleo familiare
L'altra questione è aumentare l'offerta quantitativa e qualitativa cioè le opportunità di accesso al welfare
Quindi io credo che noi abbiamo di fronte questi tre temi appunto le diseguaglianze l'individuazione dei dei soggetti bisognosi e sostanzialmente l'aumento l'offerta formativa con un vero e proprio capacità di costi un mercato sociale c'è un mercato dei servizi sociali perché poi la la discussione sull'utente cioè su se chi governa i bisogni che governa il sistema se è la burocrazia o potere politico diciamo a parte dopo le Bassanini l'abrogazione del potere politico ma chi governa stanziamento il sistema fece spostare potere all'utente ecco questo un tema naturalmente centrale che anche il nostro partito un partito diciamo appunto del tipo riformista di deve porsi un po'ho capito e come noi come la competizione diciamo nei servizi sociali da potere all'utente di come definire qualità e quantità poi naturalmente mi chiamo i servizi sul territorio esempio noi
Abbiamo un pochino come dire abbandonato per quanto riguarda i servizi sociali anche se può in questi ultimi anni abbiamo ripreso questa politica so tutto della sinistra di costituzione di reti di servizi sul territorio cioè meno
Meno
Come dire evitare sostanzialmente una una specie degli interventi più per progetti e progettini e ad esempio io credo che da due otto cinque purtroppo a Roma sicuramente in parte è stata comment evento che avrà un effetto positivo ma non è un'altra parte fino ai rischia di si disperdeva Cesano interventi che si disperde l'anno diciamo questi interventi in piccoli progetti che non lasceranno poi nulla dopo
L'altra questione quella anche le con del incontro di oggi è l'integrazione tra servizi ad esempio oggi e qui c'è l'assessore mio nello Cosentino ne abbiamo l'opportunità grazie anche a un aumento di fondi che abbiamo fa toh sull'assistenza domiciliare che a tutti i problemi che ha ma oggi abbiamo la possibilità di dare uno slancio a quel rapporto tra aziende sanitarie locali e circoscrizioni per fare le protocolli per l'assistenza domiciliare l'integrazione socio sanitaria perché c'abbiamo stavo si guidate che ci sono il Comune ha stanziato soldi in più
Sull'assistenza domiciliare che potrebbero essere spesi attivare questi protocolli d'intesa e questo questo anche un piccolo intervento un contributo che noi diamo oggi a una linea di intervento dei nostri amministratori a livello sia centrale sia periferico la questo adesso e la collaborazione tra strutture sul territorio cento sapendo che in alcuni quartieri le strutture sul territorio sono esempio sulle scuole possono altre strutture diciamo su cui noi dobbiamo sviluppare c'è il livello di Rete A un livello che noi dobbiamo sviluppare anche con altri soggetti diciamo che fanno attività di welfare che può essere la scuola può essere il centro sociale il centro anziani e così via
In più il coinvolgimento secondo me degli operatori cioè quindi gli operatori e sostanzialmente anche un forte coinvolgimento quindi costi anche un patto per la riforma del welfare
Tra utenti operatori impresa sociale amministrazione c'è un vero patto di riforma sulle questioni del welfare
Sul poi naturalmente mio compito è anche quello di dire quello che ha detto prima Ileana c'è in questo
Anno e mezzo di nuova amministrazione comunale abbiamo appunto fatto un aumento di fondi abbastanza consistente
Un aumento dei servizi appunto mi domiciliare sulla Costituzione sui senza fissa dimora e anche sull'innovazione ce ne dobbiamo fare in modo che a Roma
Entrino in campo alcuni attività innovative
Tra cui Abbiatici la rete di centri diurni che abbiamo appena cominciato a sviluppare che dovrebbe doveva diventare un ariete su tutto il territorio cittadino le la progettazione dei buoni di servizio appunto questo tentativo di aprire una strumento per incentivare il mercato sociale certe da uno strumento anche finanziario economico del mercato sociale
La gli assegni Pelletta l'assistenza alloggiativa cioè mettere ancora purtroppo ci sono problemi tecnici ma fare in modo che questa riforma per cui noi andremo a chiudere una delle del gogna di questa città speriamo in tempi PD rapidi e o comunque questa consigliatura la vergogna dei residenza che io non so se mai siete andati a vedere questi residenze sono una cosa obbrobriosa e quindi abbiamo messo già stiamo mettendo a norma il sistema e l'assistenza alloggiativa che ancora dei problemi c'è la nuova legge sugli affitti speriamo questa vergogna dei residence non riusciamo a chiuderla con questa consiliatura e qualche nuovo strumento abbiamo varato l'Agenzia delle tossicodipendenze come nuovi strumenti di intervento su alcune tipologie diverse di
Di bisogni in più le politiche di equità
Come dicevo prima un punto importante di questa consigliatura sarà quello di definire con maggior precisione la i bisognosi c'è un decreto legislativo il decreto legislativo centonove quello cosiddetto redditometro abbiamo già far la delibera di indirizzo si è formata la commissione inizieremo dagli asili nido e poi è accaduto con tutti i servizi questo sa una riforma difficile però compagni ce lo dico chiaramente non sarà mai forma pace perché andrà toccare i ceti sociali che oggi hanno dei benefici e domani non li amano a favore dei ceti sociali più deboli quindi sa una riforma lo dico qui chiaramente perché con una certa difficoltà difficile e avrà sostanzialmente una ricaduta anch'
Anche sulla qualità dell'amministrazione perché l'accertamento del reddito patrimonio ecco e nucleo familiare c'è la condizione economica dovremo sviluppare
L'amministrazione efficiente perché altrimenti sono cittadino si incassa dicevo di fare un modulo complicatissima e così via in più dopo le volevo concludere su una questione è che forse ci dobbiamo porre un po'tutti quanti anche noi siamo in siamo fortemente impegnati sulle queste politiche sociali è un tema forte tema centrale secondo me è il governo delle politiche sociali cioè come si governano le politiche di un welfare oggi quindi che sono tutte all'interno delle riforme l'istituzione dello Stato io credo che noi dobbiamo fissare quattro punti gli obiettivi concreti cioè individuare obiettivi concreti che sono sostanze e poi dopo che devono essere giustamente decide dei decise del gestiti in maniera decentrata ottomana autonoma ma dove l'amministrazione fa un piano strategico cioè individuare le strategie di fondo
L'India superare l'iniquità del riparto delle risorse non è oggi ripartiamo le risorse spalmate su tutte le circoscrizioni ad esempio che una cosa è pazzesca certe che s'senza criteri diciamo se lì c'è un maggior bis
Sogno c'è meno bisogno senza benessere criteri di qualità criteri di incentivazione la circoscrizione che fa meglio rispetto a quella che fa schifo perché poi l'autonomia significa anche responsabilità di fronte a chi paga poi gli strumenti sono ancora troppo rigidi quindi libera agli strumenti di rigidità Cannes oggi vedi anche assistenza domiciliare e sostanzialmente la ma china amministrativa guardate che senza una riforma della macchina amministrativa questa vicenda del dirigente Ugwo sex che già solo il nome fa ride
Cioè è una cosa che noi dobbiamo modificare perché va potenziata la macchina amministrativa anche per l'applicazione delle riforme innovative che vogliamo fare grazie
Garcia Oliver ha sforato per l'ultimo intervento ci dicono che dopo questa conclusione se possiamo scendere giù una sala grande lascia Cofferati Ignazio ci facciamo all'ultima parte io se mi posso permettere due secondi fa o due minuti vorrei provare ad esprimere un giudizio come dire di sintesi politica rispetto alla discussione di oggi io credo come abbiamo dimostrato concretamente che mettendo in m ambienti competenze mundi del sociale e sanitaria abbiamo prodotto oggi una discussione politica di grande livello
Livello per le due introduzione comunicazioni ma soprattutto che ci danno ci consegnano però una sfida confida come gruppo dirigente di questo partito di amministratori e di parlamentari quella di ritrovarci subito perché questa sfida incominciava io non solo le ali soprattutto negarle
Come dire concretamente un radicamento di questa opzione strategica nei territori di questa città di una proposta visibile perché ci sono tutte le condizioni dinanzi politica di obiettivi strategici per farne come dire una grande battaglia di ampliamento del diritto di cittadinanza e anche come dire di risposta a bisogni di salute dentro un ragionamento che di eguaglianza e non di diseguaglianza io vedo con con questo ci ritroveremo credo di interpretare anche su questo l'internet quelli del pensiero di Ruggiero il gelo Andreina se noi come dire ci ritroviamo organizzativamente proprio per di mettere insieme una serie di interlocutori iniziare questa nuova stagione cammino grazie a tutti