Una ricerca, promossa dalla Commissione Ue, sulla salute nelle carceri e la diffusione di droghe, l'Aids e epatiti confermerebbe una situazione preoccupante nelle carceri italiane

Oltre il quaranta per cento dei detenuti tossicodipendenti dice di aver fatto uso di rovina fra le sbarre e circa il sette per cento di essersi fatto in cella il primo buco della propria vita
Sono i risultati di un'indagine condotta nel diversi penitenziari del Nord Italia e che fa parte di una più vasta ricerca condotta a livello euro però e sono cifre preoccupanti che dimostrano una volta di più l'incapacità delle attuali politiche sulle droghe di controllare il fenomeno ne parliamo con la dottoressa Emma Iandolo presidente dell'associazione Arex a Milano che si occupa di salute e qualità della vita e che ha realizzato la ricerca Ina questione
L'odore segnando innanzitutto può darci qualche dettaglio sulla vostra attività e sul tipo di indagine che avete condotto allora soltanto
Che la mia associazione fa parte della rete europea per la prevenzione delle diete dei partiti in ambito carcerario
Questo Progetto di prevenzione di studio delle malattie trasmissibili in carcere è stato diciamo presentato all'Europa la Commissione europea
Dal dottor utili che è un epidemiologo che il lavora all'Osservatorio regionale uterina figlia luglio è il responsabile di dell'ufficio studi e ricerche allora è partito dall'la considerazione che invitati che ogni Paese dell'Unione Europea aveva relativamente alle malattie trasmissibili in carcere erano dati
Poco confrontabili tra di loro a volte parziali
Carlo finché non davano le informazioni necessarie per capire il fenomeno
Allora la proposta che il l'epidemiologo affatto e che è stata accettata dall'Europa è sostenuta finanziariamente è stato acquista
Cerchiamo di mettere appunto un questionario anonimo che viene presentato in tutti i Paesi che partecipano a questa ricerca
Ai detenuti i detenuti lo compilano nello stesso tempo collegato a questo questione
Mario viene data una tali veri perché è una barra di cotone da masticare che si impegna della falliva della persona che risponde al questionario la fa a livello e il questionario ripeto anonimi sono collegati commi codici a barre
E attraverso l'esame del
Della fallì Letta e le risposte date al questionario
I può risalire si può intanto verificare che esistano anticorpi sia per quello che riguarda l'HIV AIDS e sia per quello che riguarda le epatiti l'epatite C
Il questionario tende a rilevare attraverso le sue domande i comportamenti del soggetto
Risponde dell'intervistato i comportamenti per i ma della detenzione durante la detenzione
Allora c'è in sostanza una ricerca di coerenza tra la consapevolezza fra le risposte date e letame della all'IVA
Bene questa è stata la prima ricerca con cui siete partiti e che ha coinvolto cinque Paesi europei ma
Come avete proceduto praticamente è stato fatto prima uno studio di fattibilità con un campione che variava tra i centocinquanta e i duecento detenuti
E noi l'abbiamo svolto San Vittore poi una volta messo appunto dopo lo studio di fattibilità che quindi tendeva a vedere a verificare anche che la durata dell'intervista fosse effettivamente come era stato calcolato di venti minuti mezz'ora che le domande fossero chiare a sufficienza da poter ottenere delle risposte altrettanto chiari tra l'altro le domande erano delle domande chiuse nel senso che Biffi poteva scegliere tra le risposte barrando una casella quindi molto semplice anche e molto dettagliate relative ripeto il partner alla prevenzione alle informazioni all'uso o meno del profilattico eccetera le vaccinazioni quali erano i vantaggi il questo tipo di ricerca
Che effettivamente le regole relative alla detenzione sono diverse a seconda dei paesi delle possibilità della cultura delle regole anche proprio delle norme giuridiche che regolano la detenzione
Tuttavia con questo questionario che tendeva a raccogliere dei cattivi ripeto con lo stesso identico protocollo in tutti i Paesi che partecipavano alla ricerca era possibile finalmente confrontarli a prescindere dalle regole perché alla fine l'Inter e relativo al detenuto dalla sua salute e alle sue conosce
Tetto al nella questi lati positivi della ricerca e quali sono invece i lati negativi problemi che non siete riusciti a superare
Il fatto che siccome sono ricerche anonime non si può assolutamente Ray salire alla persona e perciò non è che i può fare una rilevazione per cui uno può andare a dire a quel tal detenuto guarda che hai delle informazioni sbagliate guarda che non si è non so qualcuno è capitato che dicesse che che era sieropositivo e non lo era
Allora queste sono insomma sono notizie importanti individualmente ma che non è stato possibile chiarire nonna quota degli incontri che noi abbiamo fatto primi una della ricerca e con l'incontro durante la ricerca in cui è stato possibile grazie a questo intervento a questo nostro ingresso fine a questo nostro incontro con i detenuti ripetibili
Tutte quelle informazioni che sono importanti che ogni individuo per capire come prevenire come comportarsi in modo corretto per nonna malata
Per quanto riguarda l'Italia lo studio di fattibilità è stato realizzato nel carcere milanese di San Vittore poi lo studio vero e proprio l'avete condotto nelle carceri di Opera Monza e Brescia e come ci diceva
Tutto questo inserito in una più vasta ricerca europea che ha coinvolto vari paesi e che sta che coinvolge vari paesi ecco ma poi alla fine di tutta questa enorme massa di dati cosa succede c'è qual è l'obiettivo una volta che avete avuto in mano questa e che continuerete ad avere in mano questa gran numero di dati che avete raccolto nelle carceri europee
Del gran mole di dati che l'Europa ottiene all'obiettivo appunto di potere intanto valutare i dati ottenuti alla luce del fatto che sono tenuti tutti nello stesso anno foto e quindi a prescindere dalle differenze sono davvero dei dati significativi sulla salute in carcere e su quello che i detenuti
Tano su come si comportano su quello che stanno rispetto alla malattia la detenzione o rispetto alla salute le vuole la detenzione
E che tipo di considerazioni avete tratto dalla vostra ricerca che situazione emerge dai nostri dati allora
Una una questione mi sembra abbia appaltato a subito all'occhio le nostre regole prevedono che all'ingresso in carcere da in via Offerta ciascun detenuto la possibilità di fare un test per esempio per l'HIV e un test per l'epatite C
Ma il momento dell'ingresso in carcere è un momento talmente emotivo che in realtà ci ci è parso di poter dire che il cinquanta per cento delle risposte sono risposte negative
Cioè le persone che entrano in carcere non fanno non lo vogliono fare siccome non è obbligatorio ma è volontario questa è una prima questione perché l'amministrazione penitenziaria chi è fatta parte diligente di offrire la possibilità ma quello è l'ultimo dei problemi in quel momento e noi abbiamo rilevato che entrando nuovi per esempio esterni all'amministrazione che però andavamo a parlare di salute in carcere le posso dire che l'ottanta per cento degli intervistati
Aveva la possibilità dopo l'incontro con noi e dopo aver risposto al questionario di chiedere un test individuale è un teste personale quindi non anonimo
E e l'ottanta per cento degli intervistati l'ha chiesto
Quindi viene di dire che forse anche che l'amministrazione penitenziaria è tenuta offrirlo poi bisognerebbe forse riproporlo dopo dopo un po'dopo un mese non so perché perché ci vuole tempo per tra virgolette abituarci all'idea del carcere anche D'Alema e i medici che operano in carcere avrebbero bisogno di maggiori possibilità di incontro il di non so come dire di attività di prevenzione che consenta dei colloqui per piccoli gruppi consenta di realizzare una prevenzione con dei progetti di cui unica azione tra pari perché sono molto più credibili ascoltati ed efficaci i messaggi che sfida hanno tra loro i detenuti di quanto non possono essere quelli anche del medico
E che tipo di risposte di disponibilità avete trovato da parte dell'amministrazione penitenziaria devo dire che ho trovato un'amministrazione
Piuttosto attenta a queste questioni che poi
Da noi in Italia ma forse anche da altre parti perché guardi che io visitato carceri non so in Scozia in Francia e scoppia l'adesione a questo progetto è stata per il il novantadue per cento cioè altissima perché negli anni precedenti in quel carcere di Glasgow c'era stato un epidemia di ETF
Allora noi questo non l'abbiamo avuto ritengo più quindi mi sono trovo che questa esperienza europea e estremamente interessante e importante perché Pappano alcuni pregiudizi
Chi è stimolati a lavorare di più c'è un confronto maggiore che torna sempre a vantaggio di chi detenuto
E poi questa ricerca così ampia rivolta ai detenuti eccome che avesse dato voce proprio i detenuti perché se non ricordo male sono circa sette mila i dati che noi abbiamo avuto negli questionari che noi abbiamo avuto in tutta Europa e lei capisce che diventa effettivamente la voce del detenuto
Ecco lavorare né un ambito così esteso e non più solo nazionale mali veri loro però significa indubbiamente andare incontro a anche da alcuni problemi che tipo di problemi avete
Il contratto che tipo di difficoltà il il lavoro è da una parte e faticoso per le grandi differente di lingua e di mentalità anche di privi di atteggiamenti e di procedure
Dall'altra però ripeto che interessante e stimolante perché abbiamo dei punti in comune allora per esempio una il tema davvero che europea è quella di coniugare valute e detenzione e sicurezza è un problema che pur avendo grandi differenze ripeto di norme di possibilità economiche di mentalità eccetera il problema salute e sicurezza detenzione è un problema che è una sfida per tutta l'Europa e la seconda questione le uno opachi trovata ad a vere non solo questa sfida qui ma all'interno di questa questione una questione ancora comune sostanzialmente a tutti i Paesi d'Europa che è quella dei detenuti
Cittadini in cui non europei
Allora c'è un problema di gestione dell'informazione di lingua di diritti anche è un cittadino straniero nella nostra Costituzione abbiamo un articolo che dice che riguarda la detenzione
Che deve essere ti sanzione punizione ma anche reinserimento allora come si fa inserire un cittadino che
Era
Clandestino che l'unico contatto legame che ha nel territorio l'ha avuto con la malavita organizzata che non ha una famiglia a cui riferirsi che non ha nessuno che li porti in carcere il tappone ai vestiti di ricambio eccetera che ha una cultura diversa rispetto al corpo alla salute alla malattia
Che non parla la nostra lingua
Allora questo è un problema grandissima una difficoltà che e si trovano a fronteggiare tutti i Paesi d'Europa non solo noi
Da noi è molto forte oramai la media in meno nelle grandi carceri la media dei detenuti stranieri si aggira tra il quaranta e il sessanta per cento
Come chi gestisce il detenuto straniero che ripeto però per motivi di cultura di mentalità di lingua di religione di tutto quello che vuole a vere un'idea diversa della salute
Unite un'esperienza diretta della salute e della prevenzione e può non ha vere contatti e legami con qualcuno che possa aiutarlo quindi è gettato lì
E dico tutto il discorso e questo discorso che è stato fatto da responsabili degli istituti penitenziari vicedirettrice direttori che mi ha detto come facciamo ad applicare questa norma che è quella del reinserimento quando questa persona non era inserita
Che cosa indubbiamente ha un problema problema estremamente grave un problema che necessita indubbiamente di un'attenta riflessione comma per concludere adesso di tutti
I dati che voi avete raccolto ed elaborato che cosa succederà che cosa ne farete noi abbiamo come risultato del dell'ultimo seminario quello che si è svolto a Milano dieci giorni fa abbiamo tracciato delle e
Raccomandazioni
Che stanno per essere definitivamente presentate come testo ufficiale diciamo alla Commissione europea che poi farà proprie le diffonderà e questo mi sembra anche un bel lavoro che è stato fatto dal gruppo nel suo insieme
Proprio grazie all'esperienza di questi tre anni di ricerche in cui i contatti con tutti i responsabili della sanità della sanità penitenziaria delle carceri di il Ministeri della Giustizia eccetera
Ha portato lui il gruppo della rete europea che agisce appunto nell'ambito in ambito carcerario a sottolineare delle condizioni che sono dei suggerimenti
Buoni per tutti i Paesi
Ringraziamo dunque la dottoressa Emma Iandolo presidente dell'associazione a Rex a Milano ricordiamo a chi fosse interessato ad approfondire le informazioni su questa ricerca europea che riguarda la salute nelle carceri può che può contattare la sua appunto la socia se ne a Rex Mila no al numero zero due sei sei otto quattro tre sette uno oppure collegarsi al sito interno cioè members al punto a o l punto comma barra Horse pacca o RSPP a ci a
Secondo una ricerca condotta a livello europeo la relativa alle condizioni di salute dei detenuti
è emerso che nel nostro paese il quaranta per cento dei tossicodipendenti in carcere dice di aver fatto uso di eroina dietro le sbarre il sette per cento dichiara addirittura di essersi fatto in carcere il primo buco
Abbiamo al telefono Vittorio Agnoletto presidente della Lila la lega italiana per la lotta all'AIDS dunque Agnoletto mi pare che questi dati indichino una situazione piuttosto all'arma
è un dato allarmante che per la prima volta è composto da Jim Brandon precise anche se non statisticamente significative barriere risultato di una ricerca che vampata semplicemente in alcuni quindi inviare al nord Italia non è un dato però particolarmente stupefacente benché della della situazione fosse Quetta veniva immaginato bicchierata denunciato da più parti nel come dire l'abbiamo senza tetto eroine il carcere circola in molte gente continua appare e uso e siccome non sono a disposizione gli strumenti di propinarci articoli siringhe un agente spetta quindi mi sembra abbia aiutato molto pesante negli occhi pregio oltre quei per cento ma un dato che pure aveva purtroppo noi sospettavamo davvero mi sembra
Particolarmente invece pesante drogato ubriaco il bordo supera quello che ne dobbiamo pensare ossia sette per cento di coloro che fanno uso di rovine in carcere che Pato il primo buco nel carcere il terzo questo significa che in carcere conosce ora non s'è per risolversi gare nate alcune condizioni diventa addirittura esso stesso produttore di patologie ed in pensione sì
Avete anche denunciato che suo oltre quattro mila carcerati sieropositivi questa è la stima
Solo qualche centinaio usufruisce delle terapie a base di farmaci antri antiretrovirali spesso tra l'altro anche cono protocolli clinici superati mentre ne avrebbero bisogno almeno mille cinquecento
Possiamo dire chiaramente che oggi
Non è che sono in terapia Stoner internamente gobbe nelle gare darvi sono oltretutto in una terapia sub ottimale cioè non corretta sul piano clinico ma la cosa che più colpisce è che l'ultimo decreto congiunto pur ricatto sulla Gazzetta del cinque marzo amica giusti interprete ed a pieno regime una protocollo terapeutico per cinquecento persone in carcere quando secondo prima nel atteggiamenti che il servizio sanitario di Viterbo penitenziario di Viterbo che parte ricerca
Dove da coloro che sono risultati che la politica oggi che provvisoria all'epoca immediatamente
Questo dei farmaci antiretrovirali per la cura delle di ha sempre
Bema ma poi c'è più in generale il problema del del metadone perché c'è una disparità enorme tra la percentuale di terapie metà doni che applicate fuori dal carcere poche diciamo ma comunque un numero enormemente superiore a quello che invece viene
Mimica doni in carcere e tra poco calcolare ed intenda degli embrioni che vi sono e quindi ben tre vanno indicate tra le altre violente ma abbiamo tenuto gli articoli di merceria dove il metadone per me che non viene non entra e la maggioranza delle carceri dove terrazzamenti sono tutti e questo produce attinente e quindi poi l'uso dello Yemen del mondo a strumenti né IPT fortuna con rischio di ulteriori vecchio no raccoglie vorrei ecco partano anche sui potrebbe pare parlando per sanitario penitenziario per lui sanitario nazionale ovviamente garantendo la soluzione è prima di tutto il personale sanitario che lavorate in garza ebbe
E e alle ripetere almeno lasciando in quel modo tra l'altro come spesso ha fatto notare il coordinamento radicale antiproibizionista il metadone costa meno dei farmaci antiretrovirali e quindi una
Diffusione massiccia capillare delle terapie metà doni che avrebbe una funzione preventiva quindi evitando la diffusione dell'AIDS a costi anche minori per la collettività e impedendo tra l'altro alle persone poi di ammalarsi
Una un'altra considerazione mi sembra valga la pena farla sul fatto che quello questi dati dimostrano che ancora una volta le politiche proibizionista e non solo non riescono a affermare ad arginare a controllare il fenomeno da diffusione di droghe della tossicodipendenza
Ma finiscono poi per scaricare gli affetti negativi proprio sull'anello più debole in questo caso per esempio i detenuti tossicodipendenti perfetto purtroppo è una cosa che continuiamo a ripetere i pariniani ebrei ivi
Certo tutto nessuno cambia proprio l'orientamento politico all'interno del governo da questo punto di vista cioè sulla questione per legge le però che c'è proprio un
Avvocato qualunque nuova legali accertò che però è singolare che da tre anni in Italia c'è una governo di centro ci sono governi di centro sinistra
Che anni no esponenti dichiaratamente anti proibizionista io quanto meno favorevole anti casta politica sulle droghe
E forse mai come in questi ultimi tre anni in Italia se segnato una totale stagnazione non totale immobilismo per quanto riguarda appunto un evento
La riforma della politica sulle droghe lei problema delle tratte prevale regalato arrivare veramente e questo è indubbiamente vero ma
A mio giudizio non non migliora la situazione ringraziamo comunque Vittorio Agnoletto presidente della lega italiana per la lotta all'AIDS