"Il tempo nel rapporto di lavoro" org. dal Cnel (c/o sede Cnel) Attenzione: archiviazione sommaria per manca di dati sono possibili errori e lacune

Rispetto dei tempi perché le relazioni sono tante sono tutte di altissimo livello e quindi vogliamo dare ai relatori e anche a qualcuno degli interventori che ci auguriamo potranno anche far ascoltare la propria voce lo spazio necessario su questo tema dell'orario di lavoro
Che o meglio più in generale si intitola questo nostro incontro di studio al tempo di lavoro tema che ha avuto di recente proprio un piccolo di attenzione con il proporsi della ben nota questione oggetto di una intesa di governo ma non ancora di accordi sindacali o triangolari e i giornali stamattina apprendo in questo istante titolano anche con una certa evidenza
Un uno stallo forse o o qualche ulteriore ostacolo e nella faticosa ricerca di un punto d'intesa
è questo testimoni ancor più dell'attualità della grande attualità di questo tema dei cui aspetti politici nato che si parlerà soprattutto nella tavola rotonda con la che concluderà stasera oggi pomeriggio i lavori di questo comma ogni convegno nell'intervento nell'auspicato intervento conclusivo del ministro del lavoro
E in quella sede non mancheranno accanto alle connotazioni giuridiche che strascico ascolteremo stamattina nella prima parte del pomeriggio le considerazioni sociopolitico sindacali
Io con queste mie breve parole introduttive vorrei sottolineare al di là di questa attualità l'interesse permanente e non solo di circostanza o di attualità
Del tema del tempo di lavoro che ha sempre provato ampio spazio soprattutto nella dottrina ma anche non scarsi echi nella giurisprudenza
E in proposito vorrei ricordare fra i principali contributi e innanzitutto quella basilare direi del professor Ichino i due volumi nell'ottantaquattro ottantacinque
E poi l'ulteriore suo studio nel commentario al Codice civile l'ottantasette diretto da Schlesinger l'importante importantissimo convegno organizzato dall'high class a Genova nel mille novecentottantasei sul tempo di lavoro
Il numero monografico recente sull'orario di lavoro dei quaderni di diritto del lavoro e delle relazioni industriali
Che è del mille novecentonovantacinque senza parlare dei capitoli tutti corposi importanti in tutti i manuali è nelle più recenti edizioni tutti i manuali è infine sulla recente recentissima modifica legislativa che ha toccato proprio portando la quaranta ore l'orario di lavoro la legge novantasette l'apposito commento curato da a Luisa Galantino del novantasette
E infine fresco di stampa ieri e l'ho avuto è uscito un utilissimo volume sul orario di lavoro curato dall'Inter sente con una bella introduzione della qui presente Maria Novella Bettini in cui c'è tutto il materiale purtroppo non forse non ci sono le copie in numero sufficiente a distribuirli perché tutto il materiale del convegno di oggi e già contenuto il materiale legislativo giurisprudenziale in questo libro che sarà poi a disposizione
Di degli studiosi e degli operatori ecco questo per dire quanto inconsapevolmente la nostra iniziativa è venuta a confluire con questa grande attualità politico sindacale e giuridica ma e poi d'altra parte l'attualità politica e giuridica del tema e sul piano normativo si presenta proprio di primario rilievo
è c'abbiamo l'altra direttiva CEE che è al centro del nostro dibattito la centoquattro del ventitré novembre novantatré che e destinata ad a vere una volta recepita profonda incidenza sul vigente quadro normativo italiano
Essa infatti disciplinato la durata della settimana lavorativa
Il riposo giornaliero settimanale le ferie annuali il lavoro notturno con varie coi deroghe ed esclusioni
E difficile ritenere che questa direttiva possa a vere immediata efficacia nel nostro ordinamento per vari ordini di ragioni
Primo
La ragione per cui si nega efficacia orizzontale
Cioè nei rapporti interpellati alle direttive comunitarie in quanto esse si ritiene siano volte apporre obblighi solo per gli stati membri e non anche direttamente per i cittadini
è in proposito basti richiamare la recentissima sentenza
Della corte di cassazione di cassazione dovuta alla penna o meglio anzi al personal computer di Raffaele Foglia il vicepresidente del nostro centro studi l'anno mille la undici mila cinquecentosettantuno novantasette che ha ampiamente e acutamente analizzato il tema dell'efficacia delle direttive comunitarie tema di grandissimo interesse generale la analizzato impartivo con particolare riguardo al lavoro notturno femminile alla relativa direttiva comunitaria settantasei ma c'è anche un secondo ordine di ragioni che fa ritenere non direttamente applicabile
La direttiva perché si ritiene che essa manchi di quelle caratteristiche di immediata precetti Rita
Che sole consentono di attribuire alle direttive comunitarie la efficacia surfer Executive Ing
Efficacia che viene negata alla direttiva centoquattro in quanto non si ravvisano immensa disposizioni incondizionate o sufficientemente precise atte a individuarne univocamente la portata
E dunque dobbiamo aspettare l'atto di recezione
Per l'emanazione del quale il termine di adempimento per il nostro Paese e già invano ampiamente scaduto
Dal ventitré novembre novantasei è apriamo e chiudiamo il doloroso capitolo delle inadempienze comunitarie dell'Italia
Ma in proposito un valido contributo è stato forse era stato speriamo che sia ancora attuale proprio dal consiglio nazionale dell'economia e del lavoro compartecipe della presente iniziativa
Che nell'ambito dei suoi poteri istituzionali ammesso lo studio una iniziativa legislativa di modernizzazione della normativa vigente in materia di lavoro
Espressa nell'accordo del ventitré luglio novantatré sulla politica dei redditi è di proprietà di cedimento della direttiva europea
La commissione dell'informazione perché nel con la finalità di aggiornare la legislazione esistente
Di valorizzare pienamente le acquisizioni contrattuali collettive
Di soddisfare esigenze di flessibilità ha studiato una possibilità di distribuzione del lavoro correlando il tempo di lavoro con la formazione con i tempi di vita con i tempi delle città il tutto in una con il recepimento della direttiva comunitaria centoquattro è gli interessanti materiali per una riforma legislativa così elaborati da questo alto consesso
Sono stati organicamente esposti nella relazione svolta
Dal suo componente Gianni Arrigo che ci auguriamo di poter sentire anche oggi se le sue condizioni di salute influenza lo consentiranno relazione svolta all'Assemblea del consiglio del ventisei ottobre novantaquattro
Appare dunque tempestiva e opportuna l'iniziativa del nostro centro di studi di sottoporre il tema del tempo di lavoro all'esame e alla riflessione di insigni studiosi ed operatori del diritto non solo per il suo interesse dottrinario giurisprudenziale ma anche per questo accesso e attuale interesse politico sociale
E questo incontro di studio trova la sua degna sede in questa prestigiosa sala del CNEL Lella tabelle che spesso hanno i vicino è stato e lo è lo sarà ci auguriamo in analoghe iniziative
E al quale rivolgo ha il più vivo ringraziamento attraverso il suo presidente che ci onora della sua presenza qui è il suo vice presidente che ci onorerà poi di presiedere la tavola rotonda stasera
Non altrettanto interesse invece il tema sembra aver riscosso da parte del legislatore
Basti in proposito solo ricordare che la disciplina base sull'orario di lavoro è del mille novecentoventitré con i relativi regolamenti dello stesso anno e quella sul riposo settimanale è del mille novecentotrentaquattro con relativo regolamento l'anno successivo
Eh e poi i legislazione Blob norme norme di diciamo di minor portata successive sulle festività eccetera per arrivare a fino a pochi mesi orsono per avere una nuova disposizione sull'orario di lavoro
E in particolare sulla sua durata massima settimanale
Disposizione l'articolo tredici della legge centonovantasei del novantasette con la quale d'altronde senza un eccessivo sforzo di fantasia
Il legislatore non ha fatto che codificare il risultato da tempo conseguito in tutti i settori dalla autonomia collettiva portando da quarantotto a quaranta ore la durata massima del lavoro settimanale
E su questo piglio terreno normativo si innesta la questione della tre delle trentacinque ore circa la quale però vi è da dire che già in tempi di lei non sospetti da circa due anni
Quell'autorevole nostro maestro possiamo dire che Giuseppe Pera nell'ultima edizione del suo manuale già poneva la questione rilevando un trend di abbassamento del anche all'estero dell'orario di lavoro verso proprio le trentacinque ore
è venire o che in una tabella che e contenuta in questo libro in cui sono posti a confronto gli orari di lavoro
Di stabiliti a vari contratti collettivi ho visto che si arriva perfino alle trentasei ore alle trentasette alle trentanove cioè insomma questo movimento
Che però su base e collettiva viene non solo da tutti accettato ma applicato è viceversa trova seri fieri ostacoli allorché si parla di una regolamentazione per legge ma non voglio entrare nel campo che non mi è proprio
E come ho già accennato come credereste ben noto per il nostro Paese
è in mora per la ricezione della direttiva ma questa rendimento avesse complicato proprio da questa accesa discussione sull'orario a trentacinque ore perché la direttiva parla di quaranta ore e si vorrebbe adesso appunto nell'immediato
Fare diversamente è stato di recente stipulato un accordo intorno interconfederale
Che ha enucleato criteri di ricezione della direttiva relativi a tutti i punti da essa trattati
è sicuramente una solida base di intesa fra le parti sociali agevolerebbe molto il legislatore nella non facile opera di recezione di una direttiva che riduce lavori dall'orario di lavoro a quaranta ore
Come già del resto avvenuto con la legge del novantasette in Italia ma che viene a confliggere con i noti impegni governativi
Peraltro contrastati dalle parti sociali sia parte datoriale sia parte dei lavoratori circa la profilata riduzione a trentacinque ore
è dubbio che nel nostro ordinamento possa farsi luogo ad una recita una delle ad una ricezione della direttiva affidata alle pale stesse parti sociali attraverso una loro richiesta congiunta come previsto dall'accordo sulla politica sociale allegato al Trattato di Maastricht
La perdurante mancanza di efficacia erga omnes degli atti di autonomia collettiva osta a mio avviso a questa via negoziale ma la cosa più auspicabile sarebbe che si addivenisse ad una legge contrattata
E questo modello non nuovo nel nostro ordinamento e in particolare nel diritto del lavoro che cioè assuma suo contenuto accordi preventivi accordi fra organizzazioni sindacali è governo via non facile se non addirittura impervia che ci auguriamo possa portare contemporaneamente nello stesso tempo all'adempimento dell'obbligo di recezione della direttiva e alla soluzione del contrasto socio politico su un ulteriore abbassamento dell'orario di lavoro
Per il momento secondo notizie giornalistiche torno a dire aggravate séparé stamattina da ulteriori eventi la delega alla recezione già contenuta nel disegno di legge comunitario sarebbe stralciata da questo provvedimento normativo per formare oggetto di un unico disegno di legge
Volto a risolvere anche lo scottante problema dell'abbassamento a trentacinque ore il quale però presuppone appunto un intesa
Che sembra ancora lontano più lontana fra le parti sociali fra loro e fra S ed il Governo dovrei a questo punto far cenno ai principali punti di impatto e di interferenza fra l'attuale stato della nostra legislazione e la direttiva ma ciò significherebbe riprendere sia pure a volo d'uccello i temi delle relazioni elencati nel programma affidati agli illustri relatori
Qui tutti presenti e ai quali perciò mi affretto a passare il microfono non senza prima ringraziare voi tutti per essere così numerosi accorsi a partecipare a questo incontro di riflessione e di studio
è per la cortese attenzione prestata a queste mie parole introduttive vi ringrazio
Bene allora diamo inizio entriamo nel vivo dei nostri lavori purtroppo i tempi Castle dovranno essere un po'rigorosamente seguiti perché come dicevo anche prima le relazioni tutte di altissimo interesse
Sono tante e vorremmo avere anche un minimo spazio per interventi quindi e e poi non solo ecco ve lo dico fin da ora in coda ai nostri lavori cioè dopo la tavola rotonda ci sarà anche la Assemblea dei soci della sezione romana del nostro centro studi di diritto al lavoro
Pregando fin da ora tutti di rimanere e di restare numerosi alla pur Breve assemblea che si terrà immediatamente dopo nella sala gialla qui accanto dopo la conclusione dei nostri lavori e allora direi cominciamo con il padre della madre
Ah ecco un momento ne vogliamo sentire la parola del nostro presidente no no no no no
Ma le do una parola la gradiremmo ascoltare da
Prego
Va bene allora e il il padre della materia il professor Pietro Ichino ci parlerà del tempo di lavoro nell'Unione europea
Grazie presidente per
L'onore di avermi affidato a questo contributo quest'intervento al convegno cercherò
Di
Contenerlo anche rispetta i tempi e che mi erano stati originariamente assegnati in modo da
A recuperare il piccolo ritardo di inizio dei lavori in questo facilitato dal fatto che il testo della mia relazione è stato distribuito ai partecipanti al convegno e quindi posso limitarmi
A menzionare sinteticamente i singoli temi con qualche breve osservazione in proposito rinviando alla esposizione scritta più ricca di dati e con argomentazioni svolte in modo più compiuto
La direttiva numero centoquattro del novantatré è stata accolta dalla nostra dottrina giuslavoristica
Con un atteggiamento che forse non è eccessivo dire un po'di sufficienza è stata accolta
Con una lettura un po'svaluta attiva svaluta attiva in quanto appariva poco incisiva rispetto agli equilibri esistenti nel tessuto produttivo del continente alla data in cui la direttiva veniva emanata
Forse in questa valutazione
E i commentatori gli osservatori erano un po'troppo legati alla vecchia cultura giuslavoristica legata al mercato e al mondo del lavoro fordista
Una cultura che dieta tuttora vede nella la la funzione principale del diritto del lavoro nella imposizione di vincoli inderogabili al rapporto individuale di lavoro
La direttiva accerto si colloca in un'ottica diversa
Non in un'ottica puramente vincolistica ma questo facendo introduce alcune e primati che fornisce alcune indicazioni di prospettiva
Che a quattro anni di distanza appaiono assai feconde
Interessanti
La scelta di fondo della direttiva consiste nelle limitare l'intervento normativo diciamo di fonte legislativa dove il termine legislativo viene esteso a ricomprendere anche la norma comunitaria
Limitare l'intervento legislativo dicevo al perseguimento di un una finalità essenziale costituita dalla tutela della sicurezza e salute del lavoratore
Di questo soltanto si occupa il legislatore comunitario
Lasciando che puntuali altri obiettivi di politica del lavoro da perseguire mediante la manovra della disciplina dell'orario siano perseguiti ai livelli tra virgolette inferiori inferiori solo da un punto di vista schematico non ovviamente da un punto di vista dell'importanza dell'intervento
Ora questa scelta compiuta in modo molto nitido dal legislatore comunitario vedremo come possa dare luogo addurre modelli di al recepimento della direttiva da parte del legislatore nazionale
Una è la scelta che come vedremo è stata compiuta dal legislatore tedesco che ha riformato la proprio la legislazione e nazionale nel giugno
Nel maggio novantaquattro
Sostanzialmente ricalcando in tutto e per tutto la direttiva comunitaria e quindi istituendo un sistema di disciplina dei tempi di lavoro
Articolato su due soli livelli
Uno
Il livello legislativo che vede coincidere sostanzialmente la norma comunitaria con la norma nazionale
L'altra la il livello della contrattazione collettiva a cui vengono demandati tutti gli altri interventi
Tutto quanto si riterrà utile e necessario per il perseguimento di obiettivi ulteriori rispetto alla tutela della sicurezza integrità fisica del lavoratore
Affidato alla contrattazione collettiva quindi l'eventuale politica di riduzione dei tempi in funzione di redistribuzione dell'occupazione dirle
Nel mercato del lavoro
Nazionale
La politica di riduzione dei tempi di lavoro per estendere il tempo libero di cui i lavoratori possono godere l'intervento sulla flessibilità che come è noto può essere flessibilità a vantaggio del datore offre visibilità a vantaggio del lavoratore con implicazioni assai rilevanti sulla qualità della vita che ne consegue per il lavoratore stesso
Tutto questo viene interamente affidato all'autonomia collettiva l'altro modello di attuazione della direttiva comunitaria e invece è quello che vediamo seguito dal legislatore spagnolo che all'incirca nello stesso periodo le due leggi sono quasi perfettamente coeve
Nello stesso periodo in cui interveniva il legislatore tedesco
E la Nava una
Legge di riforma della materia in Spagna la legge del maggio novantaquattro una del giugno novantaquattro
Che invece si caratterizza per l'introduzione di una serie assai numerosa di vincoli ulteriori rispetta la direttiva
Rispetto a questi vincoli è poi previsto l'ulteriore intervento della contrattazione collettiva
Che Puglia affidato fuori di restringere ulteriormente rispetto ai vincoli posti dal legislatore voi per taluni aspetti derogare addestri
Quindi se il modello tedesco vede due livelli
Di governo diciamo degli orari di lavoro quello legislativo
Comunitario o nazionale dove legge nazionale legge comunitaria coincidono e quello della contrattazione collettiva invece del modello spagnolo si delineano tre
Livelli quello della legge comunitaria
Quello della legge nazionale che interviene imponendo vincoli più restrittivi rispetto alla norma comunitaria e quello della contrattazione collettiva
Per darvi un'idea della differenza tra questi due modelli basti dire che mentre nella legge tedesca sì osservano due soli modestissimi scostamenti rispetto alla alla legge alla direttiva comunitaria costituiti dalla
Introduzione di un limite massimo di durata della prestazione giornaliera di dieci ore che la direttiva non prevede e che il legislatore tedesco si è portato dietro dalla disciplina previgente
E l'imposizione di una maggiorazione retributiva o riposo compensativo per il lavoro notturno che pure la direttiva non prevede questi sono i soli due punti come vedete marginalissimo mi
Rispetto ai quali la legge tedesca si discosta dalla normativa comunitaria invece l'elenco degli scostamenti della legge spagnola assai sorpassa il più lungo
Se ne discosta alla legge spagnola per il limite di orario normale settimanale fissato in quaranta ore di orario normale più uno straordinario che mediamente non può essere più di due ore alla settimana sia pure su un media
Annua
Il la ampliamento del riposo giornaliero obbligatorio che viene portato dalle undici ore della direttiva alle dodici occorre al giorno
Il limite minimo di riposo settimanale che viene portato dalla singola giornata prevista dalla direttiva a un giorno e mezzo e ancora la maggiorazione retributiva un riposo compensativo per il lavoro notturno
Questo dunque un primo contenuto saliente della direttiva col quale i legislatori nazionali devono confrontarsi rispetto ai quali devono compiere una scelta che è proprio la scelta compiuta dai legislatori tedesco spagnolo in queste due direzioni divergenti
Un altro aspetto saliente della direttiva e chissà
A porre in modo molto deciso alla contrattazione collettiva in turni taluni casi consentendo alla con chi con la contrattazione collettiva si perseguano
Obiettivi di disciplina della materia che non è consentito perseguire la legislatura
Quindi Tessin introduce questa tecnica normativa non del tutto nuova nell'ordinamento comunitario ma qui introdotta massicciamente in dosi massicce che vede e io quasi collocato l'intervento del legislatore nazionale in una posizione non dico deteriore Emma certamente non sovraordinata rispetto alla contrattazione collettiva l'autonomia collettiva per molti aspetti può più di quanto non possa il legislatore nazionale
E in particolare questo è disposto in riferimento a quella nuovo istituto
Che stai dilagando in Europa in materia di organizzazione del tempo di lavoro che è la cosiddetta annualizzati Silone degli orari
Ormai l'anno all'inserzione viene annualità azione che significa in sostanza che al di là dei termini usati il limite
Di durata di estensione temporale della prestazione lavorativa viene fissato come limite annuo e non più come limite settimanale o o trimestrale quadrimestrale semestrale questa possibilità cioè la possibilità che il limite sia imposto in termini
Di orario annuo è una possibilità che la direttiva affida alla contrattazione collettiva non al legislatore
Al quale il legislatore nazionale al quale viene imposto invece il limite del semestre come Periodo di riferimento
Questa apertura all'anno all'iniziazione si accompagna con l'introduzione di un vincolo di riposo minimo giornaliero le undici ore minime fa una prestazione giornaliere e l'altra
E un limite settimanale
Il la giornata di riposo in aggiunta alle undici ore
Di riposo giornaliero quindi ventiquattro più undici trentacinque ore minime di riposo settimanale e infine quattro settimane minime di ferie annuali
Il legislatore comunitario
E dice in sostanza quando questi riposi inderogabili e qui assolutamente inderogabili sia dalla legge nazionale sia dalla contrattazione collettiva siano rispettati
La salute e sicurezza del lavoratore in linea di massima sale dei casi particolari legati a particolari condizioni di lavoro non è messa a repentaglio da una flessibilità
Nella distribuzione temporale della prestazione
E quindi quando si rispetti il limite di estensione temporale complessivo a livello nazionale
E nell'arco annuale oppure nell'arco semestrale se la contrattazione collettiva non interviene in proposito e si rispettino i riposi in linea di massima in linea generale
Il lavoro
Alla fine del secondo millennio non è tale non ha le caratteristiche tali da mettere a repentaglio la salute e la sicurezza del lavoratore
Ci si lavorerà si faticherà magari di più in certi periodi si faranno anche dodici anche tredici ore al giorno di lavoro ma poi si recupererà in periodi che necessariamente dovranno seguire di contenimento drastico del lavoro necessari per riportare il lavoro svolto entro la media complessiva
Un'altra caratteristica saliente della direttiva che anche qui è stata commentata
Nodo prevalentemente negativo dai nostri osservatori
E che invece a mio avviso va guardata
Magari con perplessità ma anche con interessi senza preclusioni ideologiche
La possibilità che la direttiva introduce di una apertura controllata all'autonomia individuale in materia di orari
La direttiva consente agli ordinamenti nazionali
Di attribuire alla propria normativa legislativa in proposito carattere dispositivo e non inderogabile cioè il carattere di una normativa per default come si dice
Normativa che disciplinerà la materia l'assetto negoziale del rapporto solo in quanto non ci sia pattuizione derogatoria da parte del lavoratore e del datore di lavoro
La direttiva non prevede questa possibilità senza limiti dice che quando il legislatore nazionale questo scelga e suo obbligo porre alcune
Adottare alcune misure indispensabili per garantire due
Elementi uno la piena visibilità e trasparenza delle negoziazioni individuali secondo il rafforzamento del potere negoziale del singolo lavoratore
La direttiva dice l'ordinamento deve e pubblicato a fare in modo che al lavoratore non possa conseguire alcun danno nel caso in cui egli io rifiuti la deroga alla disciplina disponibile
Il la norma se letta attentamente è molto impegnativo
Significa che questa possibilità di deroga deve esser consentita solo quando si ravvisi che il lavoratore
Goda di una effettiva libertà di negoziazione di un'effettiva capacità di negoziare con la controparte a livello individuale
Inoltre la trasparenza e visibilità che in particolare devono essere garantite attraverso una registrazione presso l'azienda di tutte le pattuizioni in deroga e visibilità accessibilità di questa registrazione da parte del sindacato e amministrazione pubblica
Dovrebbe garantire quel controllo sociale sindacale e amministrativo che può costituire un importante è un una importante garanzia contro forme di vessazione che il datore di lavoro operi nei confronti dei propri dipendenti
Sfruttando questa possibilità offerta dalla legge
è una novità quasi assoluta nel nostro ordinamento anche se non totalmente
Assolute del tutto assoluta perché in fondo
La nostra conciliazione in sede sindacale in sede amministrativa non è altro che un'apertura all'autonomia individuale anche in materie di per sé coperte da norme indie-rock inderogabili che già al nostro ordinamento conosce se non che questa apertura già esistente si riferisce solo a diritti secondari a diritti nascenti maturati in passato mentre prevale giustamente la tesi secondo cui è nulla la pattuizione individuale in deroga rivolta al futuro qui si ipotizza la possibilità di una pattuizione in deroga anche rivolta al futuro
Vorrei solo segnalare perché Pieri evitare che nei confronti di questa novità
Prevalga un atteggiamento di sufficienza e e di
Diciamo snobismo culturale da parte nostra che è una scelta di questo genere sul larga scala è stata compiuta dal legislatore australiano l'anno scorso e sta essendo sperimentata nell'ordinamento australiano
A livello generale cioè non solo sulla materia dell'orario ma su tante altre materne
La scelta cioè di consentire la negoziazione individuale anche in deroga
Quando il lavoratore sia adeguatamente assistito e l'appeal la negoziazione individuale sia ben visibile da parte del sindacato e da parte della amministrazione pubblica
Scelta discutibile fin che si vuole ma non c'è dubbio che il diritto il panorama del diritto al lavoro mondiale
A tre scenari di questo genere con i quali dobbiamo confrontarci e tanto più dovremo confrontarci con questi scenari
In quanto
La normativa di cui stiamo parlando non è limitata o almeno a me sembra non limitare il proprio campo di applicazione al nostro campo
Tradizionale di applicazione del diritto del lavoro cioè al lavoro subordinato
Sebbene leggiamo la direttiva vediamo che il campo di applicazione determinato con rinvio al campo di applicazione della direttiva
Quadro sulla sicurezza trecentonovantuno dell'ottantanove
Dove tutti gli obblighi di sicurezza sono riferiti alle la datore di lavoro che gli impieghi continuativamente lavoratori ma senza il requisito del rapporto di lavoro subordinato
Chiunque utilizzi personale all'interno della propria azienda è obbligato verso questo personale a garantire la sicurezza
Ebbene
Il liste diciamo la la la sostanziale identità di campo di applicazione tra le due direttive
Poi ci porta a dire che chiunque utilizzi personale con un rapporto di lavoro a carattere continuativo in cui la prestazione sia misurabile in ragione del tempo
è vincolato all'applicazione di questa direttiva il credo che significa è che questa direttiva si applica anche a quello che noi indichiamo comunemente come lavoro parasubordinato
E chissà quindi può costituire un primo mattone importante di quel l'edificio
Di cui della cui costruzione si discute ormai da qualche tempo nel nostro Paese che il lo Statuto dei lavori il la nuova disciplina che
Capace di allargarsi al di fuori dei confini tradizionali del diritto del lavoro e di ridistribuire le tutele anche in zone fino ad oggi
Piero noi esclusa
Dicevo che la direttiva è stata colta con scetticismo e delusione
Quasi che fosse una intervento privo di incisività di capacità di incidere sulla realtà del lavoro nel Vecchio Continente e però coi con sorpresa ci siamo accorti
Facendo i conti e tirando le somme che dei cinque Stati maggiori Stati membri dell'unione europea
Soltanto la Francia
Al momento dell'entrata in vigore della direttiva era in linea con i suoi contenuti e neanche in linea del tutto vedremo che anche contro la Francia è stato avviato il procedimento di infrazione ma per aspetti marginali
Ben quattro degli altri cinque Stati membri per maggiori erano totalmente fuori linea la Gran Bretagna sappiamo addirittura manca totalmente una legge sulla materia
Ora pare che il governo Blair intenda porre fine a questa lacuna ai all'inadempimento nei confronti della direttiva
Poi c'erano
Germania e Spagna che con ammirevole apprezzabile tempestività sin dall'anno dopo l'emanazione il con due anni d'anticipo sul termine si sono messe in regola con le due leggi di cui ho parlato
E poi c'era l'Italia con la sua legislazione vetustà del ventitré totalmente totalmente fuori regola fatto sta che la commissione nel a metà del dicembre scorso ha avviato con il parere motivato la procedura di infrazione nei confronti non solo della Francia per quei piccoli aspetti marginali e di cui accennavo Italia e Gran Bretagna per la macroscopica
Mancanza di inottemperanza alla direttiva inoltre contro Grecia Lussemburgo e Portogallo poiché il termine per regolarizzare la situazione scade a due mesi dalla notifica
Quindi a metà febbraio da metà febbraio pazzi passerà alla seconda fase della procedura di infrazione che consiste nel ricorso alla Corte di giustizia perché venga sanzionato l'inadempimento
Siamo inadempienti dal novembre del novantasei quindi da un anno e mezzo
Se non provvediamo in fretta ci Beccheri mo'l'ennesima condanna della corte di giustizia
E se mi è consentita un'osservazione a questo proposito
C'è la Becker in modo
Per un vecchio vizio
A cui siamo purtroppo abituati e cioè quello
Di rapportarci agli standard europei con la pretesa di essere più bravi degli altri di saper fare di più e meglio salvo poi non far niente è stato così con i licenziamenti collettivi
La direttiva del settantacinque ci chiedevamo una garanzia minima di quello procedura di consultazione preventiva con il sindacato
Che con l'ufficio del lavoro che allora
Apparve ai agli italiani una normativa troppo ridotta
Vengo a conclusioni
Il
Noi dovevamo fare molto di più in materia di licenziamenti collettivi addirittura vietarli del tutto poi quando ci rendemmo conto che vietare del tutto non era possibile
Chi rassegniamo a cercare altre soluzioni undici anni per discutere le ulteriori soluzioni possibili finché poi nel novantuno con quindici anni di ritardo i due spontanee della corte di giustizia siamo finalmente arrivati a dare attuazione alla direttiva il rischio è che questa storia si ripeta
Noi oggi abbiamo addirittura il governo ha soppresso la materia dell'orario nella legge comunitaria che avrebbe dovuto dare più rapida attuazione al nostro obbligo nei confronti della comunità
Perché perché noi dobbiamo fare quello che la legge in nessun'altra parte del mondo ha fatto e cioè portare l'orario a trentacinque ore per tutti
Vogliamo strafare ma ho l'impressione ho paura che imboccata questa via staremo anni a discutere delle trentacinque ore e intanto la direttiva resterà inattuata
Assai più sensate o mi parrebbe il raccogliere l'altro invito e sul quale mi limito a un richiamo e tutto quanto fare ha detto in proposito è contenuto nella mia relazione scritta che è a disposizione
Quello del Parlamento europeo che nel settembre novantasei ha dato un'indicazione molto interessante e meritevole di studio per un intervento non coercitivo delle GIS l'attore nazionale info per in in funzione di una agevolazione della tendenza del mercato alla riduzione degli orari
Una politica di assecondamento della tendenza alla riduzione degli orari che corrisponde secondo i dati statistici qui di cui disponiamo all'aspirazione prevalente
Dei lavoratori in Europa la maggior due terzi dei lavoratori europei preferirebbero lavorare un po'meno guadagnando un po'meno e allora si tratta di rendere meno vischioso
Più fluido il mercato del tempo di lavoro e a questo ci invita al Parlamento europeo con una raccomandazione una risoluzione
Che e non miniera in porre vincoli generalizzati ma appunto adottare misure volte assecondare questa tendenza
E questo un secondo aspetto dell'intervento dell'Unione europea sui tempi di lavoro un intervento importante e che però al momento sembra essere caduto nel nulla salvo che per un l'articolo tredici del pacchetto Treu del giugno scorso invece a recepito sia pure in modo molto limitato e molto ristretto l'indicazione del parlamento europeo ecco io credo che invece una recezione più ampia e organica di quell'indicazione sarebbe probabilmente la politica più efficace e soprattutto più armonica ristretto al diritto comunitario e alla disciplina del tempo di lavoro nei nostri negli ordinamenti dei nostri partners europei grazie
Dell'aria di tutela del lavoro attraverso la direttiva al lavoro parasubordinato ho coordinato di cui proprio per un'iniziativa anche del centro studi travolto con la Confindustria in quest'aula si è parlato circa un anno fa
Un convegno i cui frutti si vedono al in quello che poi è stato detto indicato come un possibile statuto dei lavori qui l'Italia sembrerebbe se questo avverrà andare alla come dire modernizzare il proprio ordinamento sull'onda sulla spinta della direttiva comunitaria in materia di lavoro emblema degli orari invece come ha sottolineato il professor Ichino si profila addirittura una fuga in avanti
Vogliamo mostrare di essere più chiaro il problema più bravi degli altri andando ben oltre quello che la direttiva ci impone salvo poi a non far niente
E il titolo di un intervento al professor Ichino sul Corriere della Sera di oggi che la tempestività della rassegna stampa perché nelle ci fa venire e che vi invito a leggere perché ricco disabili Issime notazioni una delle quali vi è stata qui anticipata grazie ancora professor Ichino e allora la parola al professor Matteo Dell'olio
Che ci parlerà di orario giornaliero settimanale multiperiodale non senza prima ringraziare vivamente il professor Dell'olio per averci fatto provare in cartella quell'interessantissimo dossier di studi di suoi allievi che copre buona parte dell'area del nostro incontro è che direi è una testimonianza di quanto anche fra i giovani quando saggiamente autorevolmente guidati come in questo caso l'interesse a questo tema che tutto sommato ci tocca un po'tutti direttamente o indirettamente
Matteo Dell'olio
Ringrazio c'era anche a nome dei miei allievi
Se adesso devo cominciare a parlare del tempo di lavoro in Italia stirare a non si sa quanto parte dell'Europa ma sicuramente contravventore abituale al ordinamento europeo anche per il vizio della fuga in avanti dicevo se devo cominciare a parlare
Della disciplina del tempo di lavoro in Italia sotto la prospettiva la solo che mi è però crea della disciplina della normativa del tempo pure nella attenzione Pascale Leana alla tipologie dalla realtà
Proprio per riprendere il discorso dall'Europa devo dire che il territorio italiano l'area della disciplina del tempo di lavoro in Italia si presenta alti intraprenda un viaggio Marianini italiani c'è Reise d'di fine millennio anche che poi è in alto alla fine del primo secolo di diritto del lavoro in Italia si presenta quest'area irta di
Tra i partiti reliquati di varia e incerta consistenza a volte anche di consistenza monumentale o di pietra miliare di costruzioni in corso di manufatti semilavorati
Di
Cioè c'è direzionali di vie preferenziali e di inviti vicolo ossia preferenziali
E la difficoltà di orientarsi in tutto questo
L'interprete come l'operatore spesso chiamato a sua volta a tracciare sviluppare percorsi come il l'operatore sindacale e tanto più grave in quanto le fonti passare a questo punto la metafora più collaudata
Nel nostro linguaggio le fonti
Tanto per elencarle Sira dalle fonti costituzionali a quelle comunitarie a quelle legislative regolamentari collettive ai vari livelli Livaja fronti hanno di solito
Pressoché tutte sempre l'una oggetto uno più delle altre pongono ciascuna da norma sulla prodotto una produzione giuridica
E non solo nel senso che seminano della produzione dinamica ma anche statica perché indicano contenuti alle altre fonti o
Indicano percorsi appunto o conferiscono veri e propri mandati così è la norma di Massimo rango
E che prima ho chiamato monumento un pietra miliare che quella costituzionale secondo cui la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge
Più che una riserva come solitamente si dice più che una riserva di legge come solitamente si dice non senza aggiungere dopo che si tratta di una riserva
Relativa e che non è preclusiva della delle altre fonti dalla contrattazione collettiva delle stesse fonti regolamentari presenti nella disciplina sia pure collocate nella gerarchia che è proprio delle fonti più di una riserva diceva
Questa
Che del resto al suo antecedente immediato nella norma del codice che diceva la durata giornaliera e settimanale della giornata lavorativa e determinata dalla legge e dalle norme corporative quindi a sua volta rinviare ad altre fonti
Più che una riserva questa è a mio avviso un mandato un vero e proprio mandato a legiferare simile a quello della Tyco quaranta con la differenza che non è rimasto un adempimento diversamente da quello dell'articolo quaranta e che non lo era nemmeno al momento della norma costituzionale che quindi anche una certa componente io credo di ratifica della operato sino a quel momento del legislatore sia pure una ratifica critica una ratifica filtrata come del resto è stato caratteristico
Delle norme costituzionali in materia di lavoro tutte norme che hanno
Ratificato filtrato lui qualificato parte della esperienza precedente
Dicevo c'è un mandato a legiferare
Di cui indicata anche la dimensione la dimensione giornaliere fa parte di questo mandato la giornata laureati la durata massima della giornata lavorativa
Pedalata dalla legge
Legge ho detto la legislazione la legislazione di allora oggetto di che si può considerare oggetto di questa sorta di ratifica critica da parte del costituente la legislazione di allora
E che in parte quella di oggi
Va ricordato e ora anteriore allo stesso ordinamento corporativo
Risaliva al mille novecento ventitré o ventiquattro quindi è anteriore all'instaurazione dell'ordinamento corporativo e allo stesso consolidamento del ordinamento autoritaria anteriore anche al mille novecentoventisei alla sterzata del ventisei
Era
Figlia della si trattava di una legislazione per decreto di quella
Costituzione incerta e precaria di quel tempo
Che lo Silura riflesso ancora della legislazione di guerra e del dopo guerra quella legislazione per decreto con le convenzioni POIN senza problemi parlamentari
Teme i contenuti di contenuti ancora Antonioli perché i contenuti della legislazione venne novecento titoli sono quelle del cosiddetto movimento delle otto ore cioè di un movimento
Prego operativo è che formatosi fuori dall'Italia movimento delle otto quindi le otto ore giornaliere proiettate in quarantotto settimanali
Diceva come emerge anche dai fallimenti a organismi e procedimenti
Che poi sarebbero stati tre volte proprio dall'ordinamento cooperativa si parla ancora di certe commissioni istituite nel mille novecento diciannove credo dal Governo Bonomi
Di Arganini
D'ispezione che poi che non sono pochi quelli che sarebbero stati del ordinamento corporativo mentre invece l'ordinamento corporativo nel suo pieno negli anni del consenso avrebbe
Tentato operato il tentativo della
Delle quaranta ore perdendo il sì della riduzione a quarantanove e della riduzione della settimana lavorativa o almeno dalla settimana industriale a cinque giorni e mezzo
Perché il sabato pomeriggio coi cioè a quello che alternativamente si chiamava sabato fascista o sabato inglese assicurando Rigone d'oro si volesse
Vedere tenta di notevole avrebbe
Abbandonato nominalmente sospeso ma alta abbandonato all'inizio della guerra e forse qualcuno ma non faccio parte di questa archeologica forse qualcuno oggi vorrebbe andare anche a rispolverare le quaranta ore del di subito prima della guerra adesso che il legislatore ritornato alle quaranta voti
Indicazione per ordinamento di questo ordinamento ripeto autore corporativo era abbiamo detto lancio durata massima del normale durata massima normale per la giornata di lavoro
In otto ore al giorno e quarantotto settimanali
In un rapporto queste otto quarantotto in un rapporto che l'esegesi o addirittura Filologia non ha ancora chiarito perché nessuno è stato ancora capace di dire esattamente se questo quadro sia un'auto o un bel e quindi se veniva le otto ore si aggiungano o siano alte nelle quarantotto siano aggiuntive cumulative o alternative rispetto alle otto ore giorno alle otto ore
Giornaliere con l'aggiunta o la possibile aggiunta alla giornata normale di un periodo straordinario non superiore a due euro al giorno e dodici settimanali
Ma e quello fosse che più interessante con una possibilità di superare tali limiti
Quello delle quarantotto ore nei lavori agricoli e negli altri lavori per i quali con la non necessità imposte le esigenze tecniche produttive
Purché la durata del lavoro dentro determinati periodi non ricevesse i limiti stabiliti con decreto oppure con accordo tra le parti Accordino elevati soggettive la consenso della autorità di allora
Più Pelusa mentre stabilito il limite del ciclo di massima intensità lavorativa
Per le industrie stagionali e di tre mesi le industrie a ciclo continuo
Con possibilità che a queste industrie fosse consentito in presenza di necessità tecniche stagionali di superare le otto ore giornaliere o le quarantotto settimanali purché entro il periodo massimo di un anno solare non fosse superata la media del quarantotto ore settimanali
Anche qui con il rinvio a decreti
Tradotti si poi quasi subito in una tabellare
La determinazione delle industrie di autorizzare dei limiti dell'autorizzazione subito comunque contenuti in dieci ore al giorno e sessanta settimanali e dei periodi da ammette per ciascuna infine delle modalità della ripartizione dell'orario di lavoro su periodi settimanali
Anche per lo straordinario ma su questo non invado la la di Vallebona
Anche su per lo straordinario c'era in sostanza un sistema simili del SISMI e le due e dodici ore potevano a sua volta esse allora oltre a essere apportate a una media regolata nello stesso modo
Nelle intese industriali lo Stradivari vietato salvo i casi eccezionali esigenze tecnico produttive e di impossibilità di fronteggiare attraverso l'assunzione di altri lavoratori
Con una comunicazione motivata l'autorità anche quanto all'impossibilità di assunzione
Agli altri lavoratori eccolo Dini cessazioni un'imitazione in caso di ritenuta insussistenza delle condizioni anche la disciplina comunità io nacqui ha già detto tutto e più di tutto
Ichino io mi limito a dire che la disciplina comunitaria nella sua le spiegazioni più specifica ha finora per quanto qui interessa come destinatari issati anch'essa una norma sulla produzione giuridica quella comunitaria e in particolare il nostro
Che sta ritardando la recezione non mi interessa se ancora una volta per una fuga in avanti e una dieta universale quaranta nelle trentacinque ore
A quell'oggetto sia la disciplina sopra anche legale sia le funzioni che questa può deve andare e gli spazi che questa può lasciare a quella collettiva
Mentre la autonomia collettiva questo accennato
Il Presidente
Famiglie potrebbe anche attuare
Direttamente nella eccezione come applicazione consensuale delle disposizioni necessarie ma noi credo neanch'io che lo possa fare in questa materia non solo e forse non tanto
Per la mancanza di efficacia
Grande asso della contrattazione collettiva quanto perché si tratta proprio di materia soggetta nel nostro ordinamento a disciplina
Di legge e quindi senza possibilità di sovvertire l'ordine delle altre fonti del ordinamento interno
Sì indirizza ma questo su questo questo l'ha detto
Già Ichino con sulla previsione di un periodo di riposo minimo di riposo giornaliero di undici ore e di una pausa e della possibilità lasciata alla contrattazione collettiva di annualizzati Sirone
Con il limite la media delle quarantotto ore comprese però quelle di lavoro straordinario nel caso di armonizzazione
Ancora alla legislazione previdenziale o meglio contributiva
Che qui a innegabilmente accentuato la sua dimensione fiscale anche tuttavia in funzione incentivante o servente a previsto in attuazione dell'impegno governativo ad introdurre misure di incentivazione delle riduzioni contrattate Dell'Aglio
Per un verso e prelievi aggiuntivi
Per il lavoro straordinario quindi misure sostanzialmente fiscali di disincentivo dello straordinario per un altro
Riduzioni del carico contributivo delle imprese e interiezioni in favore dei lavoratori in caso di stipulazione di contratti di solidarietà che altresì detta uno la durata
Dell'orario settimanale con i media di un periodo plurisettimanale non inferiore a quattro mesi quindi qui c'è un vero incentivo appunto alla
Tu periodizzazione
La contrattazione collettiva per parlare dell'altra fonte ancora che in passato considera mossa
Conoscente unitamente alla legge sostanzialmente nella stessa direzione della legge solo abbassando i limiti e tendendo appunto dalle quarantotto alle quaranta o anche minore
E alla settimana lavorativa di cinque giorni quindi aveva ristretto semplicemente ristretto il cerchio disegnato dalla legge appunto del colosso come si sa la via della flessibilità quindi se mai quell'altra
Tipo quell'altro tipo di Elia previsto dalla legislazione
Non è antica della legislazione del mille novecentoventitré con una tipologia
Dalla quale cento quasi alla rinfusa cercando più i i tipi più diffusi più che quindi
Che hanno segnato casi importanti ma pur sempre limitati a determinati gruppi
Cito alla rinfusa la programmazione dell'Ohio sui cicli plurisettimanale la definizione preventiva di calendari annui
Nuovi sistemi di tumulazione fino alla settimana cortissima in RAI contratti weekend
Questo in questo panorama si inserisce la no conica formula della nuova disciplina non sarò all'amico Tiziano lo spero viene stasera il trotto richiamare ancora una volta pacchetto
La laconica formula inserita all'ultimo momento nell'articolo tredici della quella che sarebbe stata la legge
Centonovantasei
L'orario normale di lavoro fissato in quaranta ore settimanali
Curiosa i contratti collettivi nazionali possono stabilire durata nuove foglie l'orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo superiore come si colloca questa disciplina nel contesto del ordinamento ripeto un ordinamento che non nasce adesso non mi lamento con certa sto raggiungendo già una stretta stratificazione determina
No quanto ho detto all'inizio a mio avviso esclude che si possa postulare
E anche che si possa attuare una procura e semplice abbreviazione
Del no nella regione che aveva la durata massima della giornata lavorativa come ho detto ora dimensione cioè non non rientra nella manda un atto del costituente al legislatore ordinario
Nello stessa descrizione
In fondo che il costituente fa dell'ordinamento quando dice la giunge durata massima della giornata lavorativa regolata dalla legge non si può a mio avviso leggere l'ordinamento in difformità dalla descrizione che ne fa il costituente solo perché è stata per legge disciplinata un'altra dimensione della prestazione lavorativa cioè quella settimanale una dimensione
Compatibile con quella
Giornaliera sì che non si può parlare di abrogazione per nelle incompatibilità e una disciplina certamente non completa della materia che perciò Possa sempre secondo un altro degli schemi delle leggi abbreviare la legge precedente abbreviazione pura e semplice che a mio avviso non potrebbe nemmeno essere fatta dal legislatore ordinario se si trattasse
Come
Ventilato come proposto quel accordo interconfederale su UniCredit recezione
Dicevo una pura e semplice abrogazione un'abrogazione senza residui delle norme sulla durata giornaliera sarebbe probabilmente incostituzionale perché sottolinea bevuta tutto un'attuazione costituzionale e non credo che il legislatore ordinario persa nuovamente semplicemente sopprimere una attuazione costituzionale
Questo non significa che la giornata debba essere sempre uguale
Il fatto che la Costituzione dica la giornata lavorativa non significa che tutte le giornate devono essere uguali la disciplina della giornata può anche essere una disciplina articolata ci può essere una variazioni una sinusoide
Nella determinazione
Della giornata lavorativa ma certe non è una disciplina della giornata lavorativa il prevedere una media annuale di settimane cioè prevedere
Due mila e ottanta ore all'anno se ho fatto bene i conti cinquantadue per quaranta il che significa che in ciascun giorno la prestazione può andare da zero a ventiquattro e queste evidentemente la
Negazione
Di qualsiasi idea di disciplina
Della giornata lavorativa perciò ci può essere
A mio avviso una
Disciplina della variabilità della giornata lavorativa aveva una variabilità in qualche modo a sua volta predeterminata dalla legge o nel rapporto cioè la legge e autonomia collettiva tutto sommato la struttura può essere quella deriva disciplinare del mille novecentoventitré solo che probabilmente da appunto ristretto da appunto ristretto alla
Aveva al rapporto tra legge e autonomia collettiva certamente si modifica il limite settimanale che resse enunciato ora non più contestualmente a quello giornaliero sfugge al nodo esegetico e anzi filologico di cui dicevo proprio perché
Deriva da una nonna diversa non si pone un problema di possibile confusione con l'altro limite del famoso USA Houghton Laura sono superati perché non sono più
Nello stesso contesto quindi è un altro limite
Delirante da un'altra fonte
Anche la normalità della prestazione nella nuova enunciazione si libera dalla connessione esegetica alla durata massima quell'altro equivoco durata massima normale adesso abbiamo una durata massima che quella della giornata e una durata normale che quella della settimana è la normalità
Recupera la sua connessione o posizionale alla straordinario
Con un questo anche nel nella prospettiva della ricezione comunitaria sì
Le cui opera
Ove venga recepito dell'intervallo di undici ore previsto dalla disciplina comunitaria
Gli si toglie
Quella impropria funzione di delimitazione dell'Ohio impropria un soluzioni assolverebbe assai male perché finirebbero delegittimare come qualcuno ha detto apocalittiche settimane di settantotto ore lavorativa e tredici per sei
E gli si conserva quella che è la sua funzione cioè disegnare l'intervallo tra
Giornate lavorative troppo quando le giornate lavorative sono variabili allora c'è bisogno di fissare di garantire un intervallo quelle che possono essere variabili
Una in astratto potrebbe andare fino a mezzanotte l'altra cominciare alle zero zero uno e allora è necessario stabilire invece che ci vogliono undici ore di intervallo
Tra una
Giornate della
La separazione tra il massimo giornaliero e la durata normale settimanale in apparenza riduce gli spazi dell'autonomia collettiva ma in realtà lì definisce perché appunto
E io credo che
Da questo proprio dalla separazione tra le fonti dei due limiti deriva alla derivi la possibilità anche di polli a confronto
Di porre a confronto perché concernenti lo stesso istituto cioè l'orario di lavoro la gestione che l'autonomia collettiva faccia dei due limiti che sono due limiti appunto indipendenti
Credo che la gestione di questi due limiti possa essere messa a confronto per stabilire dal confronto il maggiore un minor favore della disciplina collettiva rispetto a quella di legge in concreto che si possano compensare e operazioni della durata giornaliera con riduzioni della durata settimanale e quindi anche della media annuale
Anche ai fini dell'istituto dell'orario del resto valutazioni e compensazioni di tal sorta
Ai fini della
Individuazione del maggiore o minor favore della disciplina collettiva sono possibili anche con altri istituti malgrado la non commento sull'abilità degli interessi coinvolti essendo caratteristica dell'esperienza sindacale proprio il sacrificio di un interesse per la realizzazione di un'auto
Anche nei confronti dell'autonomia individuale
Io credo voi questo non condivido esattamente
Che si debba fare un confronto tra autonomia individuale e autonomia collettiva che l'autonomia individuale Possa
Derogare alla legge o all'autonomia collettiva cioè autonomia individuale autonomia collettiva credo si possano e si debba recuperare la diversità dei ruoli
Il ruolo sostanzialmente normativo dell'autonomia collettiva nella fissazione astratta anche di tipi di rapporto e quello dell'autonomia individuale invece nella scelta
Di un determinato tipo di rapporto e quindi di un determinato tipo di orario fosse e questo che si può leggere tradotto nel nostro linguaggio nella stessa
Nella stessa
Disciplina comunica
Devo segnalare il declino forse non ancora il completo abbandono della nozione di lavoro effettivo che non è più
Ripetuta la durata settimanale anche se resta nella legislazione del ventitré
La durata giornaliera e questo non è privo di una sua
Dimensione di una sua ragione perché in fondo l'orario settimanale presenta
Misura l'impegno della persona alla dedizione della persona tanto più se rapportato coi su base annua
La quota di dedizione dalla persona al lavoro mentre l'orario giornaliero misura la fatica quotidiana quindi per l'orario giornaliero a
Un senso conservare la nozione di lavoro effettivo mentre per l'orario settimanale tanto più quello annuale la dimensione quella del lavoro ingenti sul piano amministrativo adesso devo segnalare la conferma secondo me dice sua superata datata del degli oneri USA se a sua volta riferita
Nel nelle dimensioni degli obblighi di comunicazione dello straordinario e dei poteri amministrativi di divieto tra gli incentivi infine devo ricordare che sono caratteristici del lavoro multiperiodale quelli che ho già accennato in precedenza un'ora presi permanenti
Altri incentivi sono quelli per la riduzione il rimodulazione dell'orario a sua volta misurato su base settimanale
E per il lavoro a tempo parziale anche ti cale che segna in qualche modo un'area di contatto con la tipologia della riduzione rimodulazione dell'orario indigene quindi la tendenza della tipologia diventare continua a superare scansioni troppo rigide fosse scolastiche
L'invito la vostra cortesia perché non posso più abusare della vostra pazienza al testo scritto non a quello che vi ho letto
Perché non è ancora in condizioni di leggibilità da parte di terzi ma a quelli che vi sono stati distribuiti
Di cui
Quello che vi ho letto porta praticamente tutta la responsabilità della sintesi della un'opinione
Finale così come resta autori dei singoli contributi la paternità delle opinioni immesse espressi
I nomi sono quelli di Iolanda Piccinini e Paolo Ferrari Valerio Major Vincenzo Valentini alla rissa reale calo lauto Michel Martone e chiara Bacchi
C'è un altro nome che sempre nei nostri cuori alcuni abbiamo dedicato questo lavori squadra quello di macro cristalli il mio allievo
Morto tragicamente tre mesi fa lavorando attiva di tutti i limiti di grazie
Un grazie vivissime Matteo Dell'olio per questa sua relazione che la sintesi di tanti contributi anche quello dolorosamente dovuto a chi è scomparso do subito la parola ad Antonio o Vallebona
Pregando se possibile di contenere il tempo entro le undici e trenta pena il ritardo del agognato break
Sì da parte del pubblici sicuramente preso intese segrete se arrivasse le undici e trenta parlerei più di chi mi ha preceduto e non credo di meritarlo
Quindi mi impegnerò per rispettare ampiamente quest'
Le relazioni che mi hanno preceduto
Hanno un punto di ricaduta
Che è stato richiamato più volte ma del quale io mi devo occupare ex professo che il lavoro straordinario
Cioè veramente parlando del lavoro straordinario si vede quali sono tutti gli interessi in gioco io ne ho
Classificati
Direi quattro
Il primo e quello tradizionale della tutela della persona
Questo interesse tradizionale della per tutela della persona a non lavorare troppo
Sul quale non mi devo
Diffondere e ancora alla base come ha detto D'Intino della direttiva europea anche perché se non fosse stato quello l'interesse protetto la direttiva non si sarebbe potuta fare
Il Regno Unito ha cercato di dire questa direttiva non serve
Questa direttiva non è valida e illegittima perché è stata emanata ex articolo centodiciotto letterale del Trattato invece tratta dei problemi dell'occupazione incide sulle politiche occupazionali e la corte di giustizia
Poco più di un anno fa gli ha risposto non è vero
La direttiva tutela solo la salute e la sicurezza che poi possa avere indirettamente un'incidenza sulle politiche occupazionali
Nonno e decisivo quindi non è soltanto un richiamo alla storia quando diciamo che l'interesse primo è fondamentale di tutte queste discipline l'orario la persona ne abbiamo avuto una riprova recentissimamente
Secondo interesse sempre nel senso della restrizione dell'orario
Un interesse più attuale quello che cominciano a emergere nel ricorso del Regno Unito contro la direttiva cioè quasi IST restringe l'orario di lavoro non più per tutelare il lavoratore che lavora ma per tutelare i lavoratori che non lavorano cioè disoccupati
Si cerca di dire
Che l'orario viene ridotto per far lavorare più persone lavoriamo meno per lavorare tutti la solita cosa e e questo lo dobbiamo ricordare perché l'altro interesse che entra in gioco interesse dei disoccupati interesse gli Outsiders come li chiama Ichino e e
Ed è il secondo interesse
Nel senso della restrizione ma è un interesse diversissimo perché ripeto non è un interesse dei lavoratori occupati e l'interesse dei disoccupati che come vedremo spesso va contro l'interesse degli occupati a lavorare di più per guadagnare di più lo dico subito
E infatti l'altro interesse in gioco il terzo e di segno opposto Emily intere e lo troviamo spesso nello straordinario questo e questo condiziona tutta la disciplina specie quella sanzionatoria dobbiamo stare attentissimi
E l'interesse del lavoratore occupato a lavorare di più per guadagnare di più ovviamente questo interesse
E un interesse apprezzabile quando i limiti di orario non sono limiti usuranti ma siccome oramai siamo limiti ragionevoli Simi
E è chiaro che c'è un forte interesse che ha la sua legittimazione salvo poi la valutazione politica che non mi compete a poter lavorare di più cioè a fare gli straordinari per avere una busta paga più pesante
Questo non è
Un discorso di poco conto se si pensa che secondo i che in base alle statistiche nelle aziende con più di cinquecento dipendenti lavoro straordinario pari a circa il sette per cento delle ore ordinarie quindi non sono numeri da poco
L'ultimo interesse coinvolto e sempre un interesse contrario alla restrizione dello straordinario e stavolta l'interesse del datore di lavoro m'interessa importante l'interesse ad una gestione flessibile
Della
Propria organizzazione della proprio organi
Se si restringe
La possibilità di ricorrere al cardinale in vari modi che voglio classificato e vedremo evidentemente che evidente che viene sacrificato non solo l'interesse lavoratore occupato a guadagnare di più ma anche l'interesse del datore di lavoro ad una gestione flessibile
E in questi tempi in cui si parla di flessibilità e di necessità di aumentare la flessibilità bisogna il che chi deve adottare le sue decisioni abbia valutazioni complessivamente coerenti
Ogni
Disciplina restrittiva del lavoro straordinario quindi
Va nel senso di tutelare i primi tweet interessi cioè quello della persona a non lavorare troppo e quello dei disoccupati forse ad avere un posto perché forse dico perché altri lavorano meno
Che non è affatto detto gli economisti non non sono sicuri di questo forse ad avere un posto perché gli altri lavorano meno guadagnano meno
Va invece contro gli altri due interessi tre se a guadagnare di più per gli occupanti interesse una gestione flessibile l'azienda del datore di lavoro questi sono i presupposti
E dico subito e che
Una restrizione della possibilità di ricorrere al lavoro straordinario si può giustificare il nome del primo interesse solo se il lavoratore lavora troppo ma oramai siamo fuori
Da questo problema
E si può giustificare con riferimento al secondo interesse cioè quello a creare occupazione solo se si dimostra
Che si crea veramente nuova occupazione altrimenti non c'è l'interesse generale
E allora non c'è motivo Polo riprenderlo alla fine questo discorso perché il discorso chiave di tutta la del nostro dibattito di oggi non c'è motivo perché la legge invade l'autonomia collettiva ci deve essere un interesse generale serio e dimostra
Questo è il quadro
In cui si pone la situazione italiana attuale che è una situazione in già descritta e sulla quale non mi soffermo da dell'olio
In cui
Una
Disciplina delle ventitré
Vigente ancora oggi in parte modificata solo nel novantasette
Integrata poi questa disciplina una norma del mille novecentocinquantacinque per aziende industriali
Poneva come limite
Le quarantotto ore settimanali e le otto ore giornaliere questo che cosa significava in una situazione in cui contratti collettivi poi invece hanno ridotto l'orario normale
Significava un larghissimo spazio e quanto più i contratti collettivi lo hanno ridotto questura erano mai tanto più si è allargato questo spazio per il cosiddetto lavoro supplementare
Cioè ho lavoro straordinario per contratto chiamiamolo come vogliamo c'è uno spazio di flessibilità molto forte per le aziende
E governato esclusivamente dalle relazioni collettive
Quando si dice
Che l'orario reale oggi in Italia e di trentacinque virgola otto ore l'ho visto riportato anche stamattina nello scritto di Ichino che spogliavo brevemente
Significa che questo spazio rispetto alla disciplina del ventitré era diventato
Da trentasei quarantotto cioè c'erano dodici ore di spazio di lavoro supplementare cioè di lavoro aggiuntivo di lavoro flessibile governato solo dai contratti collettivi questa è la situazione
Chi è successo
Con la legge centonovantasei del novantasette
Chi è la riduzione legale
Dell'orario normale a quaranta ore sia pure come media nell'anno
Ha determinato
Per tutte le ore
Oltre le quaranta
L'aria applicazione di tutti la la reminiscenza diciamo così di tutte quelle norme vedi cui ormai non si parlava quasi mai più perché oltre quarantotto non lavorava quasi nessuno
Di tutta la normativa
Del ventitré
Sull'orario straordinario perché oltre quaranta diventa lo straordinario per legge
E questa è una restrizione fortissima
Che viene a determinarsi
E tanto è vero che se n'è reso conto il legislatore di questo che non per tutte le norme di quel sistema ma per due norme importanti dell'articolo cinque bis quello del cinquantacinque sulle aziende industriali
Che
Sottopongono può vedremo dopo il la possibilità di ricorrere al TAR denario a una giustificazione tecnica l'impossibilità di di di fronteggiare l'emergenza assumendo altri lavoratori e alla possibilità dell'ispettore di di di di dire no non voglio non lo fai
E queste due norme comma secondo e terzo e poi anche il primo sostanzialmente perché si capisce che così perché non potrebbe essere così se ne è dimenticato rimasto nella penna ma insomma i primi tre commi dell'articolo cinque secondo me
Cinque bis
Sono stati serializzati cioè nel momento in cui il legislatore ha ridotto l'orario legale a quaranta ore ha detto guardate però per ora queste norme non si applicano perché capiva
L'effetto di dirompente che io ho cercato in poche parole di descrive
E quest'anno moratoria fino all'approvazione di una legge generale o comunque per sei mesi ci ha fretta legislatore di di giugno il pacchetto Treu Cerveteri e comunque se non faccia la legge fra sei mesi scattano è è un terribile questa cosa poi però si è reso conto che la legge non si è fatta i senesi erano finiti e con la finanziaria ultima di di di dicembre con legge quattrocentoquarantanove novantasette l'articolo cinquantanove comma trentasette non si perde questo benedetto vizio
Perché bisogna andare a trovare queste norme io ho dovuto chiedere aiuto e e poi è venuta fuori
E ha detto che noi ci sono altri sei mesi la moratoria quel quel sei mesi diventa dodici mesi ecco ha trasformato la parola se il dodici e quindi la scadenza e al luglio novantotto per
La sottoposizione del le ore di lavoro oltre le quaranta alla disciplina dello straordinario che dovrebbe già essere applicato
E in parte già e applicata perché sterilizzate soltanto le norme dell'articolo cinque bis ripeto primi due Rocco secondo i due trema forse anche uno ma non le altre norme
E per esempio non l'articolo cinque
Che la disciplina base del lavoro straordinario
E non è il cinque bis comma quattro che già prevedeva una maggiorazione contributiva e vediamo cui il problema
Quando arriveremo a parlare la maggiore collezione contributi e il problema del coordinamento di questa maggiorazione contributiva del mille novecentocinquantacinque restano il cinque bis comma quattro con la maggiorazione regimi e contributiva
Del mille novecentonovantacinque della
Della legge della novantacinque
Questo il quadro quadro degli interessi il il quadro della situazione normativa per la Issime linee
E mi avvio adesso velocemente ad alcuni problemi più specifici per poi ritornare alla fine da capo alla alla quadro dichiarare problemi specifici che però hanno
Notevole notevole rilievo
Nazione di orario di lavoro si è soffermato a lungo e di di di ore di lavoro straordinario
E necessariamente qua Dell'olio ha dovuto invadere non poteva fare a meno intanto mi era impossibile perché si parla della stessa cosa da due versanti diversi quindi lo ha fatto
Tra l'altro siamo abbastanza d'accordo quindi posso stringere i tempi su questo aspetto del mio discorso
Perché la nozione di lavoro straordinario la troviamo nel due mila centootto comma uno prolungamento dell'orario normale ma la troviamo nell'articolo cinque comma uno della lei del regio decreto del ventitré dove si di ci parla di di di di giornata normale di giornata normale il che indicativo nel senso della Costituzione e che quindi
Bisogna guardare anche ragionano insomma di ferimento del tempo del tempo di lavoro nella giornata non si può permettere dello l'ha spiegato bene
E allora questo problema che Dell'olio ha solo accennato perché poi non ha detto che i suoi discorsi si riferivano questo problema e ma invece io lo devo affrontare cioè se lo straordinario parte e soltanto dopo le quarantotto ore la settimana adesso vuole quaranta
O o parte comunque dopo le otto nella giornata
Come ha ripetuto anche recentemente la Cassazione perché qua sono divisione di pensiero dottrina c'è una sentenza recente la passione dice no parte comunque dopo le otto l'interpretazione questa e certamente non è un'interpretazione toccata dalla legge centonovantasei che come ha detto bene l'olio si limita a disciplinare l'altra dimensione non questa
Che comunque che evidentemente condire non è abrogata ci mancherebbe
E e allora sono sono diverse le indicazioni nel senso che straordinario già dopo le otto
Innanzitutto la la la la l'articolo trentasei della
E no infine
Ma non è di poco conto una interpretazione sistematica del regio decreto del ventitré
Perché quando il legislatore ha voluto
Lo ha detto e nell'articolo quattro si fa espresso riferimento per sterilizzare le otto
Si fa espresso riferimento alle otto oltre che alla quarantotto
Quindi quando il legislatore vuole allargare la per Polo vediamo su una ripartizione diversa che non rispetti le otto le quarantotto ha detto che non rispetti le otto le quarantotto
L'ho detto che non rispetti le quarantotto e quindi adesso le otto le quaranta
Quindi quando non si dice niente come non si dice niente evidentemente il limite delle otto rimane questa mi sembra
Dice la dell'odio che un problema antico ma queste può essere un'aggiunta sistematica per la soluzione di questo problema
In una direzione secondo un criterio letterale vi è chiaro che tutti questi discorsi e fanno le leggi e finiscono però adesso c'è aggiunge perché cambia tutto per oggi ne abbiamo e bisogna e li facciamo
Che quanto lei giurista di fare chiarezza
Io credo che non è che il giurista deve dire come si deve muovere politicamente il legislatore deve però consegnare i paletti come ha fatto per esempio prima dell'olio dicendo guarda una certa cosa me lo potete fare perché se no incostituzionale
E facendo chiarezza dicendo guardate che così quindi se non avere alle girare bene a toccare questo a quello coi problemi e sono tanti e quindi state attenti
Sicuramente la legge centonovantasei del novantasette non ha neppure toccato le esclusioni
E che sono tanti e vari sulle quali non mi posso confermare dai limiti di orario lo ha detto anche una circolare del ministero del lavoro che è stata emanata
Anche per questo cioè le esclusioni restano ferme
Le esclusioni sono sono tante andrebbero sicuramente adeguate quindi questa è un'indicazione che si vuol dare al legislatore ce ne sono alcune di di di di di notoria
Applicazione personale direttivo e il lavoro discontinuo di semplice attese custodia che e tanti altri casi che non sto a dire devo solo ricordare che c'è una demenza giurisprudenziale interessante perché confezionavo prima col
Professor Spagnolo e i i indica una una tendenza che va valorizzata specialmente in questi momenti di di di di di di di divi sommovimento dell'ordinamento in base a pressioni di vario tipo e ad interessi di vario genere
E spera entrambe le esclusioni sia per il personale direttivo che per il lavoro di non di semplice attese custodia viscontino può ragione senza ha detto che però se c'è la fissazione orale conciato normale comunque se e questa è l'indicazione si è superato il limite di ragionevolezza
E la boy rene torna in vigore la la
La la disciplina le limitativa ecco quindi questa indicazione di ragionevolezza
E certamente quando si si si farà la riforma si dovrà dare una dimensione anche alla giornata come diceva dell'olio si potranno in indicare
Spazi di reagiremo Lezza sicuramente non si media domani perché una giornata non ha senso super io dico
Come del resto loro lo anticipo e di medie non è che che che che ce le siamo inventate adesso è di medie già parlava il regio decreto del del ventitré
Non solo per la dura per le otto e le quarantotto alle cure l'articolo quattro propositori di dirle di quell'attività poi tabellate i colleghi con tassativo dice la giurisprudenza
Male parlava proprio lo straordinario
L'articolo cinque sul lavoro straordinario dice
Che non deve superare il cardinale due ore al giorno e le dodici ore settimanali o una durata media e coerente entro un periodo determinato non lo dice qual è è chiaro che lascia poi ai ai contratti collettivi e c'è
Ultima notazione sullo
Diciamo così sul sulla nozione sul di lavoro straordinario
Che sembra andare un poco
Un poco al lato rispetto agli interessi del convegno però va fatta perché in un discorso lavoro straordinario non si può tacere e quella dello sull'onere della prova dello straordinario perché è un dato di estremo interesse perché poi bisogna vedere quando si fa quando non si fa
E certamente resta fuori lavoro
Restano fuori tu tutti gli spazi che sono indicati dal legislatore perché non sono di lavoro effettivo questo evidente insomma qua non è un problema di Ornella prona propone problema di di regolazione quindi riposi intermedi le soste con più di dieci minuti il tempo per recarsi al lavoro velato del tempo che timbra il cartellino e c'è e pone interessanti residenza sulla reperibilità questo importante
La reperibilità non è lavoro e quindi non è che possiamo contare i periodi di reperibilità come periodi di lavoro effettivo è ai figli allora e quindi quanto poi all'onere della prova invece
L'altra sezione
Bene ha fatto il diverse sentenze a dire che la prova deve essere rigorosa non si può perché c'è sempre la tentazione di dire che c'è stata abbinare anche quando la prova non è raggiunta giudice c'era questa questa tentazione
Di convincerci sì per presunzioni può invece sono illazioni senza requisiti del due mila settecentoventinove
E allora la Cassazione ha detto che la prova deve essere rigorosa deve riguardare tutti i periodi non è che si può provare per un periodo e poi fare le l'estensione del presunzione a vela bell'applauso repertorio allora avere tutto
Per tutto il tempo in cui è durato il rapporto si può presumere che c'è stato questo stabile Airola provato rigorosamente per tutti i periodi non si può liquidare guida vivamente quel quattrocentotrentadue se non c'è la prova dell'anno e questo è evidente perché la la norma serve un'altra cosa
Non si può equivocare aggiungo io perché questo ancora non l'ho trovato scritto alcuna sentenza verserà almeno in quelle colletto io poi ci sarà probabilmente perché un dato comune di comune esperienza però
E un trabocchetto su cui alle volte cadono le le le le le le anche le mie delle migliori sentenze non si può invocare la presenza sul luogo di lavoro con il lavoro
Tante volte lavoratore spedire grossi organizzatori mani in azienda questo e poi prova di essere rimasto questo non è la prova che ha lavorato che al
Quindi neanche l'equivoco presenza presenza lavoro devo soltanto su questo punto
Su questo punto segnalare che questa tentazione di di dire che lo straordinario c'è anche quando non è provato e che quindi anche quando secondo le regole dell'ordinamento non c'è
Perché la regola era un euro è questa perché nel dubbio bisogna dare torto a chi doveva provare
E e anche quindi anche quando c'è una una verosimiglianza una semi plenaria probabilmente ne sono io e bisogna dire che non c'è se non è provato e allora questa tentazione poi dei giudici è arrivata perfino in Cassazione perché c'è una sentenza di Cassazione invece che contrariamente a tutte le altre ha gestito a mio avviso male
Quattro cinque anni fa adesso non mi ricordo il problema era un camionista che aveva riteneva di poter provare il socio ordinario con i dischi cronotachigrafi
E allora con i dischi quelli che si appongono degli stilisti di Tientsin credo che si chiama non so come si pronunzia cronotachigrafi in italiano sono obbligatori perché per i tempi di lavoro per la sicurezza perché loro non possono guidare per più di tanto tempo
Alla dall'Anica l'ala il tempo di guida secondo lui l'azienda diceva che comunque non era neanche ricavabile
E
Cosa estremamente interessante e l'azienda gestita da un bravo avvocato io l'ho ricavato leggendo la sentenza alle immediatamente ha disconosciuto i dischi
Dice no io quella prova disconosco come tutte le produzioni meccaniche si possono disconoscere e mente quando disconosce la scrittura privata c'è possibilità di fare la verificazione quando si disconosce una riproduzione meccanica è finito il gioco
Non c'è possibilità di fare nulla quindi col disconoscimento gli ha azzerato la prova
Se il lavoratore al ricorso in Cassazione intestazione gli ha dato ragione dicendosi è vero questa prova non vale però vigili meglio si doveva convincere le presunzioni perché dischi c'erano ben sopra questo mi sembra proprio troppo
Quando una prova eliminata pone un po'servire da base da fatto indiziante per una presunzione
Ecco quindi la tentazione alle volte c'è ma finisco su questo una dovuto parlare perché è vero che il convegno si capisce come orientato ma insomma il tema che mi ha affidato il lavoro straordinario e quindi devo devo dire devo dire tutto in in breve ma devo dire
Quali sono ritornando più invece al centro della questione ma quali sono i mezzi i sistemi codificati evidentemente non teorici operanti nell'ordinamento con cui si limita il ricorso al lavoro straordinario
E che chiariscono ce ne sono tanti Dell'Olio particolari rilievi percorsi di ecco io ho cercato di di di classificarli brevemente può forse può essere utile se come ce ne sono sei
E variamente distribuiti nelle leggi né regolamenti nel nella nei contratti collettivi nella direttiva insomma ecco però poi suo ognuno diremo due due due parole sono
L'elenco prima tutti e sei per per dare un idea di quello e poi il centro del del mio discorso
Il consenso
Poi si deve capire senza individuale e collettivo comunque si usa il discorso il consenso
Limiti quantitativi ovviamente giustificazioni autorizzazioni
Diritti sindacali l'informativa consultazione che ci sono nei contratti collettivi maggiorazione retributiva maggiorazioni contributive questi sono i sei sistemi per anni
Disincentivare i deterrenti diciamo così i primi sono tutti sono condizioni di legittimità perché se non paga la la la la la maggiorazione di Buti io non paghi la la la la la maggiorazione contributiva sempre si è andato contro la legge però insomma i primi quattro sono condizioni di legittimità vere e proprie gli ultimi due sono condizioni di convenienza
Ecco io a oltre che di legittimità ma gli ultimi due sono anche condizioni Comense perché volevano scardinare l'esito possibile tu datori lavoro perché soddisfa tutte le prime quattro condizioni c'è consenso aggiustarne limiti quantitativi ce la giustificazione dove serve
Ai rispettato il diritto sindacale
Però poi a questo punto ti può non convenire perché c'è troppa maggiorazione retributiva c'è troppa maggiorazione contributiva ecco perché dico le ultime due
Sono condizioni ricettività ma sono anche condizioni di convenienza
Poi vedremo quando parliamo le sanzioni che tutti diventano condizioni di convenienza se le sanzioni sono solo economiche anche sulle prime quattro questo lo anticipo perché di estremo interesse il discorso
Quel consenso e sul consenso c'è un primo problema interpretativo sul quale non è che mi posso soffermare lungomare di grande di grande rilievo
E perché l'articolo cinque del del regio decreto del ventitré stiamo parlando quindi oggi già delle ore oltre sub alle la quarantunesima ora e non della quarantanovesima
E dice e questo non è stato sospeso per non fa parte la moratoria questo è in vigore
Per la quarantunesima da da giugno
Da luglio insomma da quando inferiore
Dice e autorizzato e lavoro quando vi sia accordo tra le parti
E su questo per parti quali parti del contratto individuale o o le parti sociali le parti del contratto collettivo
Non si capisce bene e l'interpretazione a mio avviso migliore e quella che lo riferisce alle parti del contratto collettivo quindi non è che c'è entra possibilità per il lavoratore può di sottrarsi individualmente
E una indicazione sistematica in questo senso mi sembra
Di una certa rilevanza
E nel poi nel regio decreto mille novecentocinquantacinque del ventitré quando non a proposito di questo male a proposito dell'articolo quattro che usa però la stessa espressione perché l'anche la si parla di a di di di di di parti
E dice chiaramente che le parti per l'articolo quattro sono le associazioni sindacali
E allora Boy
Probabilmente siccome poi l'articolo nove richiamai Poggio Carello di rinvii insomma c'è a Ceglie valgono le stesse norme di cui all'articolo otto che quello dove dice parti su sociali insomma probabilmente questa indicazione può essere quella tranchant nel senso che le parti come del destano detto tanti lo stesso Ichino eccetera sono poi le parti collettive la voce problema se le parti collettive del devono devono e accordarsi caso per caso oppure Nolte ha per tutte
Io credo che che si possono accordare una volta per tutte
E
Se questo è vero
E una volta che c'è l'accordo collettivo il il lavoro straordinario nei limiti poi quantitativi di legge o di contratto che si possono sovrapporre cumulare eccetera è doveroso per il lavoratore che non può rifiutare lo scatenare tanto è vero che c'è lo sciopero degli straordinari
E se ne parla tanto proposti per legge servizi pubblici se voi lo show degli straordinari debbano essere sottoposto alle stesse regole
Dello sciopero della dell'orario normale diciamo così
Secondo me sive perché se la genesi organizzata con lo straordinario e chiaro che fu il servizio viene meno quando gli toglie lo straordinario e quindi a mio avviso mi pare che sono anche delibere della Commissione di garanzia in questo senso anche lo sciopero dello straordinario sta nella centoquarantasei
L'IRAP l'evoluzione per pregare di se poi concludere
Allora rispetto dei tempi commenterà il il presidente la fine
Grado velocemente limiti quantitativi sono stati detti non non vanno ripetuti è chiaro che con l'orario a quaranta attualmente stiamo cinquantadue come massimo perché dodici quaranta dodici età cinquantadue e due nella giornata però
E due nella giornata sottolineo mi pare che l'abbia detto anche dell'olio prima anche l'discorso della media c'era anche per lo straordinario nell'articolo cinque c'è anche per lo straordinario quindi due due
O nel giorno dodici la settimana quegli Massimo ma anche come come come media che le giustificazioni di autorizzazioni ed è stata sicuramente nel nelle nel cinque bis della quella norma introdotta nel cinquantacinque nel corpo del decreto del ventitré per le sole aziende industriali e questa è però la norma sterilizzata a norma in cui si dice puoi fare lo straordinario
Se che lo scadere vietato se non è saltuario se il lo puoi fare anche se non è saltuario soltanto il sono esigenze eccezionali che non puoi fronteggiare assumendo altre persone
E devi comunicato l'ispettorato preventivamente il quale poi valuteremo direttivo dire smetti o riduci ecco questa sostanzialmente la norma quindici abbiamo qua la giustificazione e la autorizzazione
Questa attualmente sterilizzata fino a luglio prossimo questa norma
Norma riguarda solo le aziende industriali ma questo discorso delle giustificazioni torna anche nella direttiva nell'articolo diciassette perché per andare a a a dodici mesi come diceva per come media dodici mesi come diceva Ichino prima
L'articolo diciassette penultimo comma di nuovo rigore la tecnica della giustificazione si può fare la media su dodici mesi secondo la direttiva non su quattro come sarebbe normale o su sei come pure si può fare con la con un'altra deroga la media si può fare sud oggi solo se ci sono ragioni obiettive tecniche o inerenti all'organizzazione lavoro stiamo sempre la cioè la tecnica della giustificazione per derogare una norma più restrittiva
Che diritti sindacali non non non devo dire nulla dico solo che ci sono informazione consultazione non tutti i contratti in alcuni però step leggo le maggiorazioni rapidamente
La maggiorazione debbo dire è scritta nel due mila centootto comma tre che quindi ci debba essere scritto ancora nell'articolo cinque del regio decreto del ventitré che dicevo minimo dieci ma insomma contatti utili ne prevedono sempre una una superiore e
Ci sono o alcune tendenze a dire ma col riposo compensativo poi non è più straordinario quindi non gli dà la maggiorazione questa è un'altra indicazione interessante
Che che c'è per esempio in quell'avviso comune in o accordo interconfederale non so come chiamarlo insomma quella bozza di legge concertata di di di di novembre perché a altro non era che una un accordo interconfederale dice abrogata la norma di legge
Non era contenta integrale è un avviso comune
è una proposta legislatore per fare all'allora legge concertata perché si aggiunsero un accordo non prescrivere abrogata la norma di legge questo è evidente
Evidente e che cosa avevo devo dire a proposito la maggiorazione devo subire che la giurisprudenza qua cito solo due filoni giurisprudenza e mi sembra molto interessanti quando ha detto
Che
Nella maggior la maggiorazione valida anche se non ci metti tutte le voci
Perché la base di calcolo maggiorazione tendenzialmente onnicomprensiva anche se non ci metti tutte le voci purché poi il risultato sia che stai sopra il dieci per cento raggiunge almeno il dieci per cento questa sicuramente Malcom giurisprudenza che agevolativa per il lavoro straordinario
Che salva le norme contrattuali diciamo così che escludono alcune voci dalla base di calcolo perché poi il risultato complessivo infatti Sayonara la difesa del risultato risultato complessivo e migliore del dieci per cento almeno pari al dieci per cento
E poi la giurisprudenza sulla onnicomprensività di tutto il compenso del lavoro straordinario se
è vero che non va necessariamente nel calcolo degli istituti indiretti ma solo degli stili indiretti a base di calcolo onnicomprensiva come il preavviso
Egli scrive l'indennità di preavviso il TFR nella vecchia militanza in Italia fanno riferimento lo stadio al fisso
Ovviamente fanno riferimento a compensi quantitativo non occasionali e quindi comprendono secondo la giurisprudenza in più il cardinale fisso ma non va su tutti gli altri istituti necessariamente secondo quella nota tesi
Di di non onnicomprensività generale della retribuzione anche questa è una differenza importantissima
Perché riduce il costo dello straordinario
Ma pare io non non sono un economista pare che lo riduca moltissimo
Nella circolazione e quindi renda conveniente l'ora di lavoro straordinario nonostante la maggiorazione retributiva quindi lo devo segnalare questo perché uno
Giusto principio giurisprudenziale che ha un effetto che poi dal punto di vista della delle decisioni che dei protagonisti della cure un effetto importante cioè un effetto incentivante insomma del lavoro tardi ecco tanto tanto per essere chiari
Quanto alla maggiorazione contributiva e devo dire già ho accennato e vado col Vallebona una cortesia sforato anche l'ora lo straordinario della relazione rispetto a quello Nord resta confronti daremo il compenso per lavoro straordinario
Finisco dicendo soltanto salto tutto due parole sulle sulle sanzioni
E chiaro che per la Regione per la maggiorazione retributiva e quella contributiva e c'è la tutela di condanna che essa distrattiva perché sono diritti pecuniari per tutte le altre condizioni invece
Non ci può essere tutela stati ispettiva il diritto civile non non funziona si nonno con lavoratori che non vuole fare lo straordinario fa l'autotutela di rifiuto della prestazione non dovuta questo è evidente
E per il resto si ci si rende conto che col diritto civile non hard si arriva quindi prima c'erano le sanzioni penali nel novantaquattro sono diventate sanzioni amministrative a me non mi sembra che siano molto elevate queste sanzioni
Quindi non sono possono non essere un deterrente sufficiente ed ecco la proposta di sanzione promozionale
Che si fa in questi giorni incentivi e disincentivi a uno straordinario con un fondo di tre mila miliardi l'anno se ho capito bene spero che siano complessi ma se ho capito bene l'anno
E di di fondi pubblici bis incendiava lo straordinario incentiviamo tartan sono servirebbero a tutto e che è una cosa grossa non è una cosa da poco conto
Finisco con il discorso e finisco veramente infatti chiudo il il i i miei appunti e così rassicura il presidente
E dicendo che insomma alla fine se noi facciamo tutte queste operazioni che si prevedono in parte sono state fatte in parte si prevedono le le fu l'effetto reale e
Di ridurre la busta paga dei lavoratori e di ridurre la flessibilità questo di questo ci si è reso conto tutti
Tanto è vero che gli stessi Melli stipare o le scelte impopolari
Ora
La legge può intervenire se c'è già un accordo sindacale soltanto se c'è un interesse generale come diceva principio ma soltanto se l'interesse generale stavolta l'occupazione come all'epoca col taglio da contingenze la riduzione dell'inflazione è un interesse e comprovato
E allora io indico come linea di riflessione siamo sicuri che incidendo sull'orario di lavoro e sullo straordinario come si già inciso e si ritiene di incidere sia aumentar occupazione perché altrimenti non c'è motivo di non solo di che
Invade l'autonomia collettiva ma di derogare al sistema della concertazione grazie
Grazie ad Antonio Vallebona rammaricati solo di non aver potuto ascoltare le ulteriori ferventi considerazioni che sicuramente l'UDC avrebbe voluto fare ma i tempi dell'organizzazione sono inflessibili e adesso è tempo di pausa caffè a mezzogiorno meno ora è un campanello così bello che la tentazione di usarlo ecco allora adesso ascoltiamo Romano Panza Rani che Dl incarnazione di parte essenziale della giurisprudenza della nostra Corte di Cassazione
La quale a sua volta non sto addio molitorio così quanta parte il cosiddetto diritto giurisprudenziale abbia ormai nel diritto in genere è in particolare nel diritto del lavoro e in particolare nel tema di cui oggi ci occupiamo
La parola Rho allora allora presidente Romano Panza Rani per abbiamo sforato i dieci minuti venticinque minuti ecco invece il pm in modo che recupereremo sui tre relatori cinque minuti per ciascuno
Fare il lavoro straordinario
Nella sua relazione a doppio titolo
Scusa naturalmente ha voluto parlare di una relazione
Non so se tale sarà perché è un periodo particolare che sta attraversando per impegni
Che ho nella Corte di Cassazione che una parte di loro sanno
Mi lasciano molto poco tempo libero ed è proprio il tempo che è l'argomento del protagonista di questa nostra giornata di lavoro che diventa un po'manzo Magna manzoniana mente protagonista contro il quale si deve lottare mentre invece vorrò concluderlo questa riflessione più che relazione nel senso del valore positivo del tempo come tale
Venticinque minuti va bene nel senso che ci sarà un principio non c'è una fine specifica è una relazione ma più per relazione una relazione riflessione la presenza poi di giovani studiosi mi incoraggia
Al impostare proprio questo discorso su una base colloquiale che sarebbe bello poter sviluppare se ci fosse la possibilità concreta ma si potrà continuare in qualche spazio di
Di tempo che potrà esserci
Sapendo che non potrò terminare a né a leggere perché non ho avuto il tempo di il PD di di copiarla e spero che rimanga qui a meno che il professor Parati Pelaggi non mi costringa significa cercarono di fuggire Mazzola probabilmente se vorrà il testo non lo so
Ma comunque vorrei imposta
Ecco appunto dico io cerco sempre di fuggire insomma ad ogni modo ho buttato giù qualcosa ma non ho avuto il tempo di anche di copiarlo perché terminato di Henze ieri sera alle sei e poi tante altre cose dico subito vorrei impostare questo discorso questa conversazione
Avere la presunzione di una piccola lezione che si dovrebbe fare attraverso il colloquio con non tradisce intendo senti ma tra chi è più anziano e chi entra in un determinato mondo e vuol meritarsi di più apparente insufficienti a volte le nozioni che appaiono semplicemente dei libri o di altre notizie vorrei impostarla in questo modo
L'argomento è quello del lavoro domenicale io volevo rimanere nella nominata anche per questo perché è stata un certo momento in certi ambienti ero quello della domenica sono so perché insomma ecco perché ex s'è stato ero stato semplicemente in anni passati lo lo scrivano di una di alcune sentenze che uno trattato questo argomento e allora non so se voleva essere un alloggio ma va comunque
Mi occupai di questo argomento ma non ha importanza
Dopo una breve premessa devo necessariamente partire da argomento che è stato trattato da i relatori illustri che mi hanno preceduto
Sulla nell'indicazione di un limite
Del periodo lavorativo e quindi necessariamente della giornata lavorativa come tale questa insomma elemento fondamentale che affamato oggetto di rivendicazioni che sul piano storico ricorderò brevissimo flash
E poi
Questa queste lotte che ci furono perché il da la quantità di lavoro fosse ridotta a determinati limiti e quindi gli argomenti sono della soprattutto dalla giornata lavorativa come tale e la ragione la ragione di questa lotta che portò a una serie di di affermazioni di di di di programmi di di di con momenti anche drammatici in asta il diritto del lavoro non si può capire se non si studia la storia
La storia sindacale la storia dello poi sindacale poi dei movimenti diciamo soprattutto dei movimenti operai nella nella società industrializzata quindi diciamo la seconda metà e piuttosto verso la fine del secolo diciannovesimo limiti di questo secco
Oggi in un convegno che si fece molti anni fa con me con gli imprenditori con i giovani imprenditori della Lombardia sia la funzione compito la collocazione del giudice del lavoro il giudice del lavoro deve essere qualcuno che deve essere giurista che deve applicare la legge che te riconosceva deve osare di strumenti ermeneutici propri ma che se non non non vive concretamente non conosce la realtà che c'è sotto quelle norme del perché di queste norme probabilmente non comprende quindi la storia rimane sempre un po'la maestra delle
Delle soluzioni che si dovrebbero auspicare ed è un po'l'indice della bontà o della non bontà di sette soluzione che a volte si attorno
E quindi partirò proprio ricordando un episodio storico
Che ricorda che è stato illustrato molto bene in un libro che uscì nel mille novecentosettantotto
Un libro dovuto attenere studiosi della materia e cioè
Massimo Mazzara Claudio a Schirinzi
Maurilio Sioli se leggo bene l'accento intitolato Storia del Primo Maggio un libro edito dalla da presente storico una collana di Longanesi
E che volessi con molto interesse che se non mi ha sputato inspirazione nel periodo in cui ero consigliere alla Corte ma certamente mi ha dato una dimensione
Può concreta di certe problematiche storia del primo maggio forse non tutti lo sanno ed è bene ricordarlo
Questi tre autori di formazione politica ideologica diversa son trovati concordi nel partire da un determinato episodio che si svolse appunto il primo maggio del mille ottocentottantasei
C'era il problema indubbiamente dell'orario giornaliero di lavoro
Di questo se ne occuperà se ne occupava contemporaneamente soprattutto in Germania
Da Sociologia quale allora si comincia ad affermare
Quelli che saranno diventeranno un giorno di psicologi del lavoro il problema di una quantità di lavoro che veniva svolto in condizioni e con una impiego uno diciamo pure sfruttamento insomma diciamo tale della persona che andava da al di là di limiti che fossero sopporta
Si è parlato oggi della professor Ichino della della annuali stazione mi pare dell'orario di lavoro ma di studiosi soprattutto in Germania ricordano che cambiamento nel passaggio dal secolo diciannovesimo al secolo ventesimo l'orario a duale individuale di lavoro era intorno alle quattro mila ore
Nel settantadue seggi in Germania calcolavano che siano raggiunte le due mila duecento
Oggi forse siamo sotto il livello del due mila ore individuale
E allora questo problema sì fu sentito nella industrializzazione che era quanto mai affermata negli Stati Uniti
D'America e ecco che a Chicago il primo maggio del mille ottocentottantasei che era un sabato
Fu proclamato uno sciopero generale voi immaginate quale poteva essere la situazione di allora negli Stati Uniti che ha al cospetto dello sciopero e ci furono ottanta mila persone
E sfilarono e nel in una delle strade
Più importanti della della di Chicago
La metrica Avenue
Ottanta mila persone lavoratori
Polacchi tedeschi italiani greci
Tutto il mondo
Che hanno cercato lavoro
Con le loro donne con i loro figli era un popolo che sfilò delle vie lungo il mare dunque lungo le ville le rive del lago Michigan andò bene quella manifestazione forno fatti dei discorsi in cui si che affermavano il perché dover lavorare in condizioni che fosse umane quindi tale che il periodo di tempo non fosse tale da sottrarre la persona umana
A quelle che erano le le fondamentali esigenze di vita
Nei giorni successivi successero purtroppo degli episodi molto gravi ci furono appunto i martedì sicari e così via ma non vogliamo qui
Ricordare questo dire soltanto che il quel primo maggio del mille ottocentottantasei e poi con la data divenne estesa in tutto il mondo dipende la festa del lavoro ebbe utilizzazioni di vario genere non è questo il momento
Ma vorrei ricordare quella che era stata la motivazione le ragioni profonde per le quali si voleva lavorare meno che non era soltanto una ragione di di di Mino sfruttamento della persona
Secondo quello del concetto di Wanda fatica minore ma era una rivendicazione di libertà e quindi è strano ecco che nella storia si incontrano a voi
Spinte diverte affermazioni diverse che si sono poi liberi per cose fino fino fino agli anni attuale se da un lato si cerca il lavoro si può lavorare
Da un lato la tendenza è quella di avere il lavoro è una realtà nostra che tuttora nonostante una realtà socio economico ben diversa si sia che diedero il lavoro a tempo indeterminato no quindi si cerca di Bolero lavorare il posto fisso questo problema che c'è questa aspirazione che c'è in tutte le famiglie in una maggior parte dei fidi di famiglia al cioè la sicurezza dall'altro una rivendicazione a lavorare meno ma non sotto un profilo strettamente economico non è la banale affermazione lavorare il meno
Guadagnare in modo uguale
Acquisto un carattere sociale quando si dice lavorare meno lavorare tutti ma qui già comporta una conoscenza dalla problematica che non sempre è puntuale ma una rivendicazioni direi di libertà
Ed è pronto a quel momento forse di incontro tra quel proletariato e veti e i principi illuministici una difesa di libertà questo concetto sarebbe piaciuto forza Piero Gobetti insomma con rispetto
La sua rivoluzione liberale da questo insomma dare una coscienza liberare i due ministri che al proletariato che acquisti coscienza dei propri diritti e dei propri idoli
E quando si affermava in tetti manifesti questo di voler dico era è interessante se ancora si trovi di Beria dove si fa questa rivendicazione appunto delle otto quindi la rivendicazione delle otto ore della giornata lavorativa
Di non più di otto ore nacque proprio allora
Poi passerà molto tempo prima che troverà una concreta attuazione si arriverà a quelle che sono le attuali l'attualità ed era ed è significativo che questo principio si espanse in tutto il mondo
Più o meno ci siamo proto industriale ma perfino in Cina ecco
Siamo all'inizio del secolo e quindi ricordo cioè ricordarlo leggevo in questo libro uno dei manifesti dove si ricordava in Francia letter de travail più perde due assi metterti le somme otto ore di lavoro otto ore di riproposto oppure di più attive due film un significato ampio cioè di di di godimento ma non è il godimento significati di poter pensare a se stesso qualche cosa diversa dal sommelier
Dal re posso pure che si parte il riposo e la pausa può essere un riposo come tale smise un impianto diverso del lavoro ma questo ci si arriverà o ci si arriverà discorrendo chiuso come insomma ecco ma questo è il il punto di partenza
Direi storico della difesa del tempo da difesa del tempo come valore come possibilità di potersi dedicare a determinanti
Impegni e determinati doveri all'assolvimento di determinati diritti
Accanto quindi H e la rivendicazione di a volere lavorare la rivendicazione a voler lavorare in una misura umana io salto varie cose che avevo quindi evitato ma che possiamo che possiamo
Eventualmente su cui possiamo parlarci con me con calma
Accanto quindi alla giornata lavorativa si affermò pian piano in sordina la necessità bisogno di una pausa settimanale perché io qui devo parlare della domenica di una pausa settimanale
Questa esigenza sia fermo in maniera più più in sordina direi e in modo particolare dopo la termine del primo conflitto mondiale ma in Italia c'era stata già una legge molto antica una legge del venticinque ottobre venti
Del mille novecentodue insomma ecco ma ricordo a mente adesso sulla sulla riposo del
Delle donne e dei bambini e dei fanciulli ecco questa è la tecnologia
Ma si arriverà a delle alla restituzione del
Dell'Ufficio internazionale del lavoro alle convenzioni
E in attuazione di quelle di una di queste convenzioni ecco che arriva quella legge che è stata già nominata che prevede la regge il ventidue febbraio novantaquattro numero trecento settanta intitolata sul riposo domenicale
Settimanale e poi prevede che a parte specifiche vero che sulle quali non c'è il tempo di soffermarsi
E ripete esplicitamente che questo riposo domenica questo dei posto deve essere ogni settimana un riposo di ventiquattro ore consecutive
Aggiungendo esso deve essere dato la domenica salve poi le specifiche eccezioni che sono contenute ed è la legge e i provvedimenti amministrativi poi dopo via via Emma emanati
Quindi un diritto al riposo come tale
Che indicava la domenica in linea di massima indicava le ventiquattro ore consecutive
La Costituzione articolo trentasei terzo comma prevede anch'essa il diritto a riposo settimanale e non specifica però che sia
Che sia di domenica
Quindi una norma specifiche insieme a quella che la durata della giornata lavorativa per legge secondo comma e da quello che sono le ferie annuali come tali no no
Non rinuncia
Nella rassegna delle fonti su questo
Questa tematica e poi vedremo di svolgersi qualche piccola riflessione va ricordata la Carta sociale europea
Del diciotto ottobre mille novecentosessantuno ratificata in Italia con una legge del tre luglio mille novecentosessantacinque numero novecentoventinove che più volte è stata citata indecisioni dalla Corte di Cassazione all'articolo due numero cinque parte seconda si afferma che il riposo settimanale deve coincidere per quanto possibile con il giorno della condivisibile il giorno della settimana che sia riconosciuto come giorno di riposo da parte parla tra visione burleschi sagge da parte della tradizione o chiusi del Paese ottenga Regione quindi una formula piuttosto ansia non puntualizzata sulla Domenica facendo riferimento di carattere sociale e storico
Geografi corretti unico su quella che è la situazione quindi la formula ampiamente tra virgolette laica
Con riferimento ai singoli territori la Dominica quale John quale giorno festivo invece indicata per quanto concerne l'ordinamento interno da varie altre leggi la legge ritorna ricordo la legge del ventisette maggio quarantanove duecentosessanta poi modificata dalla legge del cinquantaquattro in materia di ricorrenze festive innanzitutto la domenica
L'articolo quattordici della legge cinque in materia di trasporti e varie altre norme che inutilmente una recente voglio diciassette ottobre sessantasette nove sette sette e così
Siccome ma fa una piccola rassegna delle fonti tocchiamo la direttiva numero novantatré centoquattro adottata dal consiglio e dalla Comunità europea
Nel ventitré novembre del novantatré
Concerne vari aspetti sono stati ricordati quindi salto tutte le riflessioni che poteva dire fare afferma all'articolo cinque il diritto do di ogni lavoratori per ogni periodo di sette giorni ha ad una pausa di riposo ininterrotto di ventiquattro ore da sommare poi con le undici ore di riposo giornaliero previste dall'articolo tre precisando poi nel comma due che tale periodo
Delle dei posso comprende in linea di principio la domenica
La norma comunitaria quindi ribadisce sostanzialmente vecchio norma comunitaria è chiaro siamo inadempienti però onde nel nostro ordinamento insomma tutto sommato dà la possibilità di risolvere tanti problemi anche questo campo certo dobbiamo adeguate ecco ma insomma
Non sempre aggiunge aggiunge aggiunge moltissima quello che che già è vigente o quel che è stato interpretato in modo da essere vigente
Quindi conferma quanto è già presente nella registrazione italiana sotto questo profilo come il giorno indoor mare della pausa accesi Mana
Ma tutto so è ormai in controversie non è direi punto di discussione sul quale sono stato sollecitato
In controversa d'altra parte ormai nella nella realtà del mondo produttivo che
Ci sono delle esigenze tali
Collegate alla necessità di produzione ha necessità di pubblica utilità in cui l'attività lavorativa non può essere sospesa la domenica
E gli esempi possono essere molteplici alcuni sono stati già indicati
Non si discute che in tal caso
Il lavoratore ha diritto al riposo compensativo pur nell'ambito dei sette giorni settimanale a parte specifiche ipotesi direbbe deroga di congiungimento con domande mi porta a questo anche questo non si discute
Quindi sette giorni
Sei di lavoro uno di riposo
In quel senso
Che poi avvenga che si debba lavorare di domenica e non ci si è riposo compensativo anche qui credo che non ci siano più discussioni ormai che quel giorno debba essere indennizzato ed è fuori quel giorno di mancato riposo come e direi forse è bene usare l'espressione indennizzo perché è una forma di starci teoria di fronte a qualcosa che è irrinunciabile come appunto il riposo settimanale
E e che la domenica quindi rientra nella retribuzione
Normale salvo quanto per qui a dire
Soltanto ancora altre riflessioni che avevo fatto
Nella direttiva dalla Comunità europea si afferma infine sostanzialmente che in linea di principio deve essere un la domenica deve e compagni periodi riposo comprende la domenica quindi teoricamente
Sì ho mille incide dovremmo dire che riposa barbarie ore zero alle ore ventiquattro ci possono essere poi situazioni e su questo naturalmente si impone una una una una possibilità di discussione in cui le esigenze produttive non siano di tutte le regioni in pieno nella domenica a tempo pieno che si debba prestare una parte di ore domenicali al lavoro rimanda un'altra parte in cui può essere dipendenti utilizzato in modo diverso
Il problema si è presentato alla corte di cassazione direi non tanto in questi termini ormai abbastanza risolti abbastanza pacifici quanto sotto un altro aspetto
E cioè se il lavoro prestato e qui entrò nella tematica dire se il lavoro prestato legittimamente Tito medica
E c'era tutta l'ipotesi dei turnisti dei trasporti di rispettato negli alberghi finita di situazioni in cui si chiede lavorare di più o meno proprio per poi per valorizzare il tempo libero a volte di quelli che quel giorno hanno diritto che quei
Ogni cosa comporta un sacrificio di Seedorf insomma ecco
Si pose il problema
Alla giurisprudenza se quel giorno della domenica degni che con il riposo compensativo nell'ambito dei sette giorni
Dovesse avere un compenso particolare non solo la retribuzione normale un sei un ventiseiesimo un trentesimo secondo gli indirizzi che si che si assume una ma se
Dovesse avere una qualche un con qualche compenso particolare si pose alla giurisprudenza questo problema nella seconda metà degli anni Settanta
Ci furono sentenze di opposto di opposto Indirizzo
E adesso ed ecco che si presentò poi alle sezioni unite della corte di cassazione che con una sentenza che poi sarà seguita da da da da molte altre
Affermo questi principi io ricordo questa sentenza che poi dopo ha dato luogo a a numerose discussioni Marche ormai possiamo dire è un diritto consolidato anche perché come accennerò la Corte costituzionale ha avuto occasione poi di pronunciarsi su questa proprio quindi una riflessione un po'retrospettiva di un qualche cosa che presenta ancora delle problematiche
Le presente indubbiamente sul problema dei costi Superman tanti altri ma è bene ricordare adatta parte Chester la Corte di Cassazione affermando la sentenza del novembre del mille novecentonovantadue quando a ottanta ottantadue
La necessità del recupero è una brutta espressione delle energie e di evitare il danno derivante dall'accumulo della fatica non può essere assunto in un significato meramente Bío fisiologico
Dal concetto tale concetto pari guardato alla luce di fondamentali principi sulla qualità del lavoro in relazione alla personalità dei lavoratori che deve estrinsecarsi in una dimensione morale e cultura
Terzo punto al lavoratore deve essere garantita la possibilità di adeguatamente partecipare alla vita familiare e a quella sociale e a quella di relazione
E si richiamavano termina di principi costituzionali o meglio precetti costituzionali articolo due l'articolo tre comma due l'articolo trentuno trentacinque aggiungerei anche l'articolo l'articolo quattro comma due ove per necessità di pubblica utilità o di natura tecnica un lavoratore fermo il tuo diritto al riposo compensativo infranto settimanale nell'ambito dei sette giorni
Senta prestare lavoro in quel giorno tale maggior sacrificio per la maggiore e si German penosità per la rinuncia a determinate forme di vita familiare e sociale
Un siffatto maggior costo personale concretizza una diversa qualità della prestazione rispetto all'attività svolta nel normale periodo settimanali che ripeto oggettivamente quello che il documento giurisprudenziale non è che lo difenda
Di poveri sono stati ritardati
Il una una pausa di ventiquattro ore nell'ambito di di sette giorni bensì il primo comma dello stesso anno questo è stato l'iter argomentativo della corte
Là dove è previsto il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata non solo la quantità ma la qualità del suo gioco
E per qualità del lavoro ancora affermato direttamente o indirettamente ma questo è il ragionamento che ha fatto la corte in questa prima sentenza di composizione del contrasto
Delle
Intendersi non soltanto il profilo delle intrinseco pregio oggettivo ma altresì appunto il maggior costo personale che esso comporta per il lavoratore
Quindi c'è una qualcun qualche richiamo che si deve fare per esempio una serie di di di visto
Di di pronunce giurisprudenziali in materia di infortuni in itinere per esempio perché la giornata lavorativa diventa molto più dura sei l'allontanamento dalla residenza deve essere può essere supplito attraverso mezzo persona è un qualche cosa che è stato trattato sotto spetti variegata insomma della realtà della realtà giuridico economico sociale
E allora quel giorno in cui il lavoratore deve lavorare ha diritto il lavoratore stesso ad un supplemento e il giudice di merito deve essere me quindi molto attento si disse nella i istruzioni che dava la Corte di Cassazione al giudice di rinvio deve essere molto attento a vedere se questa maggior costo non non rientri già in una forma di retribuzione
Implicita ma comunque distinte degno crearli in caso contrario occorre che questa che questa questo costo sia compensato perché una qualità e qui naturalmente perché si dica che qualità del lavoro non è soltanto il lavoro pregevole ma anche il lavoro che costa di più e che quindi ha il pregio umano diretto Equipment discorso ci porterebbe
Non dico lontani ma CP impiegati del tempo che non è possibile questo Indirizzo affermato spinti dalla Corte di Cassazione fu poi seguito è stato perseguito dal numerosissime sentenze ecco tutti ormai condiviso consolidato anche se ci sono state qualche piccola c'è stato qualche piccola variante in relazione in relazione alle modalità di stabilire il modo del compenso ma l'importante era questa affermazione di principio ci furono dei dubbi da parte dei giudici di merito se la George se la la norma positiva desse questo consentisse o se invece non fosse incostituzionale perché praticamente non prevedeva la retribuzione per il malvivente l'alba di carenza di retribuzione in relazione al lavoro al lavoro svolto di problemi la corte di la Corte costituzionale è intervenuta con una sentenza Seedorf trecento del mille novecentottantasette
E in cui sostanzialmente di affermò quelli che sono i abbia l'iter argomentativo della della corte di cassazione e quindi l'Inter dall'arrivo della dichiarazione di incostituzionalità difendendomi mandi non fondatezza della questione nei sensi di cui motivazione ha tolto ha tolto argomento direi a ulteriori a ulteriori discussioni
Ma siccome credo che il tempo è quasi fino a tutto sabato azioni quasi fino a quattro allora medico così bella da no no no no no no dovrebbe avere tempi non aveva preme una lotta illustre contro il tempo di servano scritto manzoniano all'inizio
Siccome io un po'la mania del di parlare lavanderia mi piace parlare con i giovani avere quindi si edito l'obiezione fondamentale che veniva fatta e molto elegantemente molto sapientemente ivi in ambienti di di di sindacali i datori di lavoro ma in ambienti accademici tutsi ma dov'è la norma Santini continenti una norma positiva non c'è adesso volevo ritrarre un paio di norme positive però ci sono adesso non faccia tempo nei pochi minuti che rimangono farò ma riferimento speciale innanzitutto questo ecco chi sia attratti da cinghia diventare magistrato insegnante universitario l'alto funzionario eccetera deve maneggiare i codici mi porto sempre il Codice diede queste come fuori tema perché più piccole di parte
Ecco ma insomma il valore dei principi
Ne citiamo ormai la comunità che diventerà sente di organizzare anche se è stato l'economia che ha prevalso sulla politica dopo che fu respinta la la Comunità europea di difesa cinquantaquattro l'economia è riuscito ci sono studi pregevoli su questo punto
Fatti da letta fatta da Caracciolo è certa mastico contro Maastricht c'era comunque un dado
Un dato concreto e chiese non c'era l'economia e se non c'erano comunità economica economia come si diceva allora europea nel novecentocinque da sette forse oggi non saremmo all'atto unico non saremo all'unione europea non saremmo alla comunità europea senza più l'aggettivo economica ma certamente noi non possiamo non tener conto nella esatta interpretazione anche di norma positiva di quelli che sono appunto i principi che sono strettamente giuridici e quando si studia le fonti del diritto nel mondo interne Regno Unito che non ha una costituzione scritta
Quindi mi torna istituzioni scritta eppure si cammina sul piede Dini e molto sicure perché le fonti sono appunto questi principi che che Di Salvo storicamente addirittura la Magna Charta ci sono gli atti del Parlamento e c'è la giurisprudenza come allora questi principi e lo discute la vedo io il collega senatore tutto De Luca per in qualche parte sta in una in una in una di convegno di studi una decina d'anni fa a Parma Centro studi di Parma quando si diceva ma nell'ambito ordinamento europeo che questo diritto connesso per nazioni che che non è internazionale mai super nazionale
Sassi forse ecco qui sempre quando si parla di avere codici vanno quell'articolo dodici che cosa dice quando dice nel dubbio ma tu io e fisiologico nella funzione dell'interprete del diritto poi perché la norma deve andare al di là dall'intenso legislatori se ma c'ha una sua vivacità sette espressioni del De Ruggiero sono fantastiche su questo puntano alla alla legge un qualche cosa di vivo che cammina con la storia che non ci troviamo e quando quindi quella norma che se va semplicemente un qualcosa di di accessorio di eventuale nel dubbio quasi che il dubbio non sia ripeto fisiologico nell'attività Inca anzitutto del giudice
E quando dice non può essere decisa da un po'da una precisa disposizione che pur si hanno ma delle fa riferimento alle i principi generali dell'ordinamento giuridico questa norma scritta in un determinato periodo storico significa una certa cosa oggi non significa un'altra
Significa veramente vedere qual è la tipizzazione dall'altra la valorizzazione di certi di certi valori che sono sentiti e che a un certo punto l'Inter per non può non può ignorare e quindi della responsabilità in ordine a voi chiudere per il della della corte di cassazione che debba assicurare l'unità dell'indirizzo giurisprudenziale ma che deve anche sapere però non posso lasciare il resto lo parleremo insomma in maniera perché poi qui ci sarebbero tante riflessioni perché dico non soltanto il venti il tempo libero a Lorenza in tempo libero detto così come elemento esterno cioè garantirmi una libertà la libertà da ma il tempo libero nel suo contenuto Lavender tattica
E ripeto ancora la Germania su questo punto che è molto attenta quando parla della della costante che essa essa formata la civiltà del benessere la società del benessere e poi dopo la chiama la fra Insight che facciate sorella la società del tempo libero
E vediamo quanto cattivo uso venga fatto del tempo libero e allo allo stato ha un compito a una ha una funzione in questo uno Stato laico uno Stato che non è però devo ricordare semplicemente questo per completare proprio l'argomento
Che l'esigenza di un impegno anche spirituale
Collegato all'USA alla luce del tempo libero non lo troviamo affermato nel diritto positivo tedesco
In una norma è così interessante qualche volta in una norma che l'articolo cento quaranta della Costituzione tedesca
Che vivi mantiene in vita alcune norme della della Costituzione di Weimar quella del diciannove diciannove novembre delle siede dell'undici agosto e ne novecentodiciannove e quella norma stabilisse che la legge garantisce la destinazione della domenica e degli altri giorni festivi riconosciuti dallo Stato al riposo e alla elevazione spirituale
La Costituzione di Weimar dice questo e nel diritto nostro e chiudo perché chiudo ma nel senso che interrompo
E da lì sessista ma sono ben consapevole che sta vorrei che fosse ricordata tra l'altro una legge della Repubblica che la legge otto marzo mille novecentottantanove numero centouno
Questa legge dopo perché mi si diceva o si diceva ma ogni addebito guarda la messa da Bahrami seconda la partita and Pictures di pugno con qua
Però questa da questa legge è stata emanata a seguito di accordò contra allo Stato e l'Unione delle comunità ebraiche italiane
Pregherei di farne riferimento a questa questa legge annualmente vengono stabilite le ricorrenze
Ebraiche che valgono a tutti gli effetti come festività
E innanzitutto viene ricordato appunto di riposo sabbatico e il diritto di non lavorare in quel periodo e si aggiunge ed è molto significativo che naturalmente chi non lavora il sabato
Penserà servizio la domenica senza particolare retribuzione deve importante questo qui perché in negativo di afferma che è chiaro la domenica perché diventa giorno lavorativa normale
Ecco questo è importante tecnicamente di studiosi non sono spinose Bisi insomma ecco ma ma salite portante vedere e critiche i principi si si ricavano propria questo attraverso un sistema induttivo che ci porta per avrà per per a vedere perché non Verniano momento storico è stata fatta una legge quindi non è più lavoro soltanto domenicale
E quindi dovremmo dire il giorno che appunto in relazione dice la Carta europea che per quelle regioni per quella popolazione per quei gruppi ormai si va verso una società multietnica e naturalmente il mondo islamico sta ormai entrando nella nelle viscere della nostra convivenza e allora problema di organizzare corsi
Quindi valore chiudo veramente spirituale del riconoscimento del perché questo ricorso intesa in questo senso e del perché il mancato riposo che poi non è Arbeit se l'UE di quelli tedeschi mai giorno non lavorativo in quel non non si lavora perché quel giorno posta del contenuto diverso
E quindi un'organizzazione anche che tenga conto di questo è un altro impostazione del lavoro che tutto questo tenga ti tenga conto eviti questo naturalmente abbiamo tanti altri aspetti un riconoscimento che potere che non può essere simbolico ma può essere anche riguardato in relazione ai costi aziendali Beevor sulla terra e quindi so benissimo quello che sono i problemi e come voto sia più importante assicurare il lavoro che no
Però attenzione a non arrivare a forme poiché sarebbero la negazione di una civiltà giuridica e sociale di cui possiamo pure far vanto anche se siamo in certi aspetti inadempiente io interrompo ecco non ebraiche concludo e poi se c'è la questione di parlarne vuole
Grazie romano è veramente un'interruzione ma ci auguriamo di poter leggere per intero questa relazione queste tutto questo tuo dire come sempre ricco di scienza di cui giuridica ma di cultura storica compare artistica e di tanta tanta umanità c'hai dato veramente è una bellissima lezione
Chiudo anch'io e passo immediatamente la parola al professor Raffaele De Luca Tamajo che ci parlerà
Del lavoro notturno
Grazie presidente il tema del lavoro notturno che mi è stato affidato per
Sto a breve relazione appare sicuramente un po'distonico rispetto ai temi di cui si è discusso stamattina che riguardano la durata dell'orario di lavoro il tetti le trentacinque ore lavoro straordinario
Questi ultimi sicuramente i temi più attuali sulla ribalta politico sindacale e in qualche modo intrisi di valenze problematiche
Per così dire con parola abusata postindustriale dove la tematica del tempo di lavoro si coniuga profondamente con le tematiche dell'occupazione con le tematiche della flessibilità
Il lavoro notturno se volete guarda un po'all'indietro
Evoca invece immagini stereotipi più tradizionali evoca l'immagine
Degli inizi del secolo dello sfruttamento del lavoro operaio delle fasce deboli evoca le preoccupazioni del primo diritto del lavoro di proteggere e tutelare la salute fisica psichica
Appunto delle fasce deboli adolescenti donne e così via questa contrapposizione di logiche tra le tematiche più attuali e quella del lavoro notturno non vuole essere soltanto una annotazione concettuale o sistematica perché attraverso questa contrapposizione si può capire forse l'essenza più profonda di
Uno dei problemi che riguardano il lavoro notturno quello più attuale quello che concerne appunto il lavoro notturno e le donne
Questa contrapposizione ci aiuta a capire
La tensione che inevitabilmente si è prodotta sul tema del lavoro notturno quando da un'impostazione eminentemente protettiva del lavoro notturno fatta di limiti di divieti di vincoli si è cercato di passare ad l'applicazione di principi strumenti tratti dall'armamentario
Comunitario se volete dove sulla tutela prevalgono principi di parità dove viene enfatizzato il problema della autodeterminazione della libera volontà dell'individuo lavoratori
Nella contrapposizione la sovrapposizione tra vecchie impostazioni e nuovi principi si crea inevitabilmente un'attenzione che caratterizza attualmente almeno il nodo principale
Della problematica del lavoro notturno
Prima però di affrontare specificamente questo profilo cioè quello che riguarda il lavoro notturno delle donne
Di cui si sono ampiamente occupato
Va occupate varie sentenze della corte di giustizia è il caso di fare un cenno all'agenda legislativa parlamentare sul lavoro notturno che registra una situazione in qualche modo confuso o comunque come su altre materie abbastanza
Inattuata abbastanza
Precaria
Questo perché la problematica del lavoro notturno che pure ha una sua autonomia rispetto ai temi della durata del lavoro i temi di cui si è parlato stamattina risulta il tema delle trentacinque ore esteri maschio in qualche misura condizionato e travolta dalla problematica più generale
è rimasta anch'essa in qualche misura ed è stata in un certo senso al Paulo inattesa della soluzione del Bertinotti pensiero e delle problematiche connesse in effetti
Sulla base della direttiva dell'Unione Europea del novembre del novantatré in cui si è ampiamente parlato anche stamattina e che si occupa specificamente dedica un capitolo al lavoro notturno
E sulla base delle sentenze della corte di giustizia di cui parlerò dopo Confindustria e le maggiori organizzazioni sindacali si erano premurati di concludere un accordo che conteneva anche un corpo attuativo in un certo senso del direttive della Comunità europea che conteneva anche su un capitolo riguardante il lavoro notturno
La volontà governative era quella di attuare
Trasformare in legge sostanzialmente questo accordo sindacale questa era la volontà ovviamente anche delle parti sociali perlomeno di farlo limitatamente al lavoro notturno che come vedremo abbisognava di un intervento legislativo
E se il clima non fosse stato così incandescente sulla complessiva tematiche l'orario probabilmente sarebbe riusciti a e Manara e perlomeno appunto una normativa specifica sul lavoro notturno vuoi un alle normativa provvisoria in attesa della riforma più generale del lavoro
Della durata il lavoro che come dicevo
Riguarda una problematica ben più ampia voi anche semplicemente attraverso l'inserimento nella legge comunitaria che prevede una delega di conformazione alle sentenze di condanna della Corte di giustizia mediante un rinvio a un allegato elenco alla legge comunitaria bastava inserire la lilla sentenza della Corte di giustizia che riguarda il lavoro notturno per realizzare almeno in parte una disciplina del
Attuale aggiornata del lavoro notturno così non è stato e non è stato perché in una situazione così
Cauda se volete confusa qualunque posta può essere utilizzata nel tentativo di una complessiva mediazione sulla problematica più generale
In mancanza quindi un intervento legislativo siamo ancora al palo della disciplina
Fondamentale quell'originaria quella dettata dall'articolo due mila centootto del Codice Civile che nei commi nei commi secondo e terzo si occupa del lavoro notturno
Se ne occupò faccio un brevissimo cenno descrittivo soltanto perché tutto sommato si tratta di una problematica non molto praticata nelle aule giudiziarie quindi non del non sempre
A tutti nota se ne occupa dicendo che il lavoro notturno non comprese nel regolare i turni periodici deve essere retribuito con una maggiorazione rispetto al lavoro ordinario il che significa in un certo senso una sorta di penalizzazione del lavoro notturno prestato a turni regolari
E viceversa un vincolo a una maggiorazione retributiva per il lavoro notturno che sia occasionale o che sia fisso
In un suo commentario al Codice civile Pietro Ichino sottolineava come questa ratio questo distinguo fosse discutibile non si vede perché in fondo penalizzare il lavoro notturno e non prevedere una maggiorazione retributiva per lavoro notturno prestato in turni regolari periodici
Comunque questa diciamo questo distinguo è stato in parte colmato dalla contrattazione collettiva
Sempre chiare descrittiva vorrei richiamare alcuni aspetti dell'accordo Confindustria sindacati prima di venire appunto alla problematica forse più interessante del lavoro notturno
è il caso di richiamare quest'accordo perché prima o poi a valle della soluzione del problema principale si arriverà comunque a una nuova disciplina del lavoro notturno e probabilmente sarà sicuramente tarata sulle linee portanti dell'accordo di cui abbiamo parlato le linee portanti sono ovviamente quelle di una rafforzamento della presenza e del controllo dell'autonomia collettiva sulla materia
Si prevede nell'accordo si prevederà probabilmente nella legge una in necessaria preventiva consultazione delle rappresentanze sindacali aziendali per la introduzione del lavoro notturno
Consultazione naturalmente non significa nulla osta o contrattazione ma significa previa trattativa con l'organizzazione sindacale si prevede anche delle forme di monitoraggio dopo l'introduzione del lavoro
Notturno monitoraggio perlomeno annuale voi da parte dell'ispettorato del lavoro voi da parte delle stesse rappresentanze sindacali aziendali
Si prevedono poi delle esclusioni specifiche dalla possibilità di praticare il lavoro notturno
Che riguardano dico molto rapidamente visitate gli aspetti descrittivi i lavoratori dichiarati non idonei al lavoro notturno da competenti strutture pubbliche le donne in situazione di gravidanza o può imperio donne e uomini che hanno a carico un bambino fino al terzo anno di età quindi non soltanto le donne ma alternativamente l'uomo o la donna o coloro che hanno a carico sono conviventi con soggetti handicappati
Dall'esclusione quindi come vedete non c'è non è prevista la donna in quanto tale ma solo a donne in determinate situazioni
Biologiche particolari
L'accordo prevede inoltre una sorta di flessibilità in qualche misura della durata del lavoro notturno
Perché si parla di otto ore su ventiquattro in media Soon Periodo che può essere determinato dalla contrattazione collettiva in sostanza la votazione collettiva è abbastanza sovrana nel individuare i margini di flessibilità
Anche a elastico potendosi
Parametrare su un orario medio il lavoro notturno salvo che per alcune lavorazioni per alcune postazioni lavorative che prevedono rischi particolari per i quali il limite invece rigido prefisso senza dilungarmi su questo aspetto descrittivo si tratta di un modello che coniuga abbastanza efficacemente dei limiti massimi di durata con dei regimi di flessibilità concordata secondo i moduli ormai
Ampiamente previsti e collaudati nella materia
Venendo invece a un problema alcuni interrogativi che sorgono sulla applicazione di questa normativa
E si può subito osservare che la collocazione temporale della prestazione lavorativa nell'arco della giornata non è soggetta in linea generale a vincoli appunto di carattere generale l'orario può essere liberamente distribuito
Almeno stando alla normativa legislativa o frazionato nel periodo che va dalle zero alle ventiquattro
Questa affermazione crea
Un problema è un interrogativo se c'è questa libertà è allora possibile avvicinare in qualunque momento l'orario di una giornata rispetto a quello dell'altra giornata
Teoricamente possibile non rispettare alcun intervallo tra le prestazioni lavorative di una giornata e quelle eventualmente notturna dell'altra giornata
Un limite di intervallo tra le due prestazioni cioè una necessario riposo giornaliero e individuato in alcune legislazioni in molte legislazioni straniere
Nella nostra è previsto solo per alcune categorie i lavoratori domestici servizi trasporti in concessione dal che qualcuno e tra essi Pietro Ichino traeva una regola generale
Il limite la necessità di creare un intervallo tra le prestazioni di una giornata e dell'altra può e assurgere al principio generale riguardare ogni categoria ogni lavoratore
Al contrario si poteva affermare che l'espressa previsione per alcune categorie escludeva che fosse possibile estendere ad altre la previsione il problema può dirsi superato l'almeno limitatamente al campo di applicazione dell'accordo Confindustria sindacati del novembre novantasette
Che prevede espressamente un intervallo di undici ore almeno di riposo consecutivo ogni ventiquattro ore
E veniamo per esigenze di tempo a quello che mi sembra il problema più attuale o comunque più dibattuto sul tema del lavoro notturno quello del divieto del lavoro notturno per le donne
Nel nostro ordinamento non esiste un divieto generale di lavoro notturno esiste un divieto per alcune categorie che sono i fanciulli gli adolescenti gli apprendisti e per le donne nelle aziende manifatturiere esiste il ben noto divieto previsto dalla legge del settantasette numero novecentotré del settantasei
Non si tratta di un divieto assoluto
Perché ci sono delle eccezioni
Le donne che svolgono funzioni direttivi o addetti a servizi sanitari ma soprattutto il divieto di lavoro notturno per le donne
Prevede la possibilità per l'autonomia collettiva di una espressa deroga al divini cioè a dire l'autonomia collettiva Popper determinate categorie e modulando secondo proprio intendimenti consentire il lavoro notturno delle donne
Un divieto di lavoro notturno agli inizi degli anni novanta era comune a molti Paesi europea particolare Francia e Germania
Ma è chiaro che questo divieto come dicevo all'inizio entra inevitabilmente in tensione con i principi paritari
Di non discriminazione tra uomo e donna ampiamente radicati nella disciplina nella legislazione comunitaria
Sì appunto il divieto di lavoro notturno per la donna risponde a un'istanza protettiva originaria appartiene come dicevo all'inizio
Alle istanze fondative del diritto del lavoro o momento protettivo l'ordinamento comunitario europeo ci propone viceversa principi diversi
Non è possibile secondo precise direttive sulla parità uomo donna differenziare la posizione dell'uomo e della donna
Neanche quanto a alcune situazioni specifiche come quella del lavoro notturno
O almeno questa è stata l'interpretazione che è stata in più e più occasioni offerta dalla corte di giustizia di Unione europea
Partendo dalla sentenza step del novantuno ma successivamente con altre pronunzie nel novantatré nel novantaquattro e successivamente ancora con condanne sia della Repubblica francese che di quelle italiane
Nel novantasette quindi sentenze molto recenti la corte di giustizia ingiustizia è stata estremamente esplicita nel rifiutare il principio che donne e uomini potessero avere un trattamento differenziato rispetto al lavoro notturno quindi no
Alla divieto di lavoro notturno per le donne neanche quando come nel caso del nostro Paese esso fosse temperato dà una possibilità di deroga da parte dell'autonomia collettiva
è del dicembre del novantasette quindi di un mese fa la condanna dell'Italia per violazione della direttiva paritaria del settantasei e quindi l'obbligo per la Repubblica italiana nascente dalla pronunzia forse già dalla direttiva di adeguarsi di conformarsi al principio comunitario
Qual è stata la reazione della giurisprudenza italiana a questo trend
Comunitario è stato un andamento ha registrato un andamento alquanto schizofrenico abbiamo soluzioni diametralmente opposte che giocano ovviamente sulla diversa
Percezione concezione dei rapporti tra giudice e ordinamento interno e efficacia delle direttive e delle sentenze della Corte
Da una parte si è schierato chi ha ritenuto l'efficacia diretta anche di tipo come si dice orizzontale cioè efficacia diretta nei rapporti Inter privati
Delle direttive specie quando fossero particolarmente esplicite concrete e puntuali
è il caso di una pronunzia della cassazione del novantacinque è il caso di varie pronunzie di giudici di merito pretura Matera tribunale Catania e così via
Sul versante opposto con motivazioni spesso giocate appunto sulla diversa efficacia direttive si sono schierati invece
Giudicanti che più prudentemente hanno ritenuto che le direttive sono di immediata applicazione nei confronti degli Stati membri della comunità e sono ad essi rivolti ma non coinvolgono i rapporti Inter privati il che riportato al nostro caso significa prevalenza o permanenza del divieto temperato di cui all'articolo cinque della legge del settantasette numero novecentotré e rifiuto di applicazione immediata del principio paritaria
Una situazione quindi estremamente complessa su una tematica abbastanza delicata
Resa se volete ancor più complessa o comunque di cui emblema la circolare del ministro del lavoro del novantasei fine novantasei in cui si diceva applicate continuate ad applicare la legge del novantasei dalla legge del settantasette che vieta il lavoro notturno ma occorre dare notizia dell'esistenza di pronunzie giurisprudenziali difformi quindi una situazione che resta assolutamente poco chiare
Così come poco chiare tutto sommato perlomeno diciamo contraddittori può più che poco chiare sono le opzioni interpretative valutative di questo orientamento comunitario
Che tutto sommato tagliano e attraversano gli stessi movimenti femminili o comunque la stessa cultura giuslavoristica femminile
Ad alcune posizioni che si sono dichiarate del tutto contraria all'impostazione comunitaria
Ve ne sono altre che hanno o palesa non certo fastidio per viceversa gli stereotipi culturali che sorreggono il divieto di lavoro notturno
Quale l'ho la mia opinione personale eh sì in qualche misura ostile a un'applicazione
Radicale dei principi comunitari probabilmente ci si arriverà ci si deve arrivare di fronte a una condanna della Corte di giustizia
Ma credo sulla scia del resto di autorevoli opinioni
Alludo in particolare all'insù più che ha dimostrato con notevole efficace come l'orientamento comunitario appare troppo sbilanciato nell'applicazione di un principio di uguaglianza formale
E sacrifica troppo un principio di eguaglianza sostanziale
Ma andiamo un attimo alla vicenda che si è proposto all'attenzione la corte di giustizia
E alle soluzioni che sono state date la difesa dell'Italia sulla falsariga della difesa che aveva predisposto la Repubblica francese sostanzialmente si impegnava su due tre argomenti
Estremamente realistici anche se e e concreti uno era quello del rischio di aggressioni sessuali e non che la donna lavoratrice più che l'uomo può subire nella
Accesso al lavoro notturno l'altro era in più difficile contemperamento della donna lavoratrice
Occupata di notte nella contemperare le responsabilità familiari con appunto il lavoro notturno
La corte di giustizia sia in un certo senso scrollata
Ha scrollato le spalle rispetto a questi affermazioni a queste difese affermando a
Si tratta di preoccupazioni del tutto estranea alla direttiva paritaria abbiamo una direttiva che risale al settantasei che afferma l'assoluta irrilevanza di questi profili socioeconomici e culturali che vanno rimossi a monte dei quali non possiamo preoccuparci a valle nella fase di disciplina del lavoro notturno
E ancora affermato che lo scrupolo di protezione che ha originariamente ispirato il divieto del lavoro notturno femminile non appare più fondato si tratta di affermazioni che possono essere condivise certamente come auspici ma che certamente altrettanto certamente non corrispondono a una realistica valutazione
Della situazione femminile nella società odierna non c'è bisogno di scomodare statistiche come pure è stato fatto da lei su più per dimostrare la non veridicità delle affermazioni
Falsamente equalizzatore la corte
Qualcuno ha detto che l'impostazione della corte pecca di femminismo della volontà parafrasando ben note espressioni e in qualche misura penso sia condivisibile questa affermazione
Non basta l'auspicio generico di una redistribuzione dei ruoli familiari perché questo venga realizzato
L'idea che l'eguaglianza formale generi eguaglianza sostanziale che è un'idea ammiccare alla corte di giustizia e alle istanze comunitarie non credo che sia del tutto condivisibili ancora una volta l'idea che il momento comunitario sia sempre e comunque un momento di avanguardia culturale
Non convince e credo che questa sia una delle ipotesi più evidenti ma intanto ormai la strada è tracciata
Le donne sono attualmente soprattutto in mancanza di una disciplina legislativa nazionale sul punto sono esposte alla possibilità
Che il datore di lavoro ad libitum imponga ad esse a prescindere da ogni rilievo della condizione poi personale della singola lavoratrice il lavoro notturno
Se riteniamo direttamente applicabile la direttiva e la successiva condanna della corte di giustizia la conseguenza non è altra che la seguente appunto in mancanza di temperamenti legislativi che allo stato difettano e quella di passare da una concezione protettiva del lavoro femminile al pieno libitum datoriale che può richiedere il lavoro femminile lavoro notturno a qualsiasi delle proprie lavoratrici senza che essa ha posto opporre resistenza
A mio avviso ma vado sicuramente controcorrente la soluzione ottimale resta quella della legge del settantasette un divieto di massima temperato da una valutazione assolutamente concreta delle singole situazioni aziendali organizzative e personali della autonomia collettiva tutt'al più si potrebbe immaginare di arricchire questa impostazione con l'ipotesi che in mancanza di accordo sindacale lì dove la con l'autonomia sindacale non ha liberalizzato il lavoro notturno
Ossa farlo almeno in alcuni casi l'autonomia individuale della donna il consenso individuale della singola lavoratrici questo potrebbe forse colorare di volontarietà in qualche misura la accesso al lavoro notturno e forse stemperare il contrasto con l'impostazione paritaria della delle previsioni della Comunità europea potrebbe rendere in qualche misura meno incompatibile la legislazione italiana con quella comunitaria
Credo però che al di là di queste opzioni del tutto personali
La strada sia tracciata lo stesso accordo Confindustria sindacati che disciplina il lavoro notturno non contempla assolutamente alcuna eccezione o alcuna remora alla l'impiego del personale femminile nel lavoro notturno e quindi probabilmente questa è la strada verso la quale si va anche se bisogna dire che la stessa corte di giustizia delle comunità europee mostra tutto sommato qualche timida resipiscenza
Se su un tema del tutto analogo a questo il tema delle tutele preferenziali o addirittura delle quote in favore delle donne
Come sapete sia certamente c'è stata una per la sentenza precede originaria sentenza cava anche con la quale si è affermato ancora una volta il principio rigidamente paritario non è possibile
Che l'ha una legislazione nazionale
Preveda a parità di condizioni e di qualifica tra uomo e donna venga promossa o privilegiata nella carriera il personale femminile era una legge dell'ANDI Brema che prevedeva questa tutela preferenziale e che è stata bollata qua in quanto discriminatoria nei confronti del sesso maschile
Ma una sentenza del dicembre del novantasette della stessa corte di giustizia sentenza marcia ha sostanzialmente ribaltato impostazione affermato cioè che viceversa è ben possibile almeno all'interno di contesti occupazionali che registrano una particolare squilibrio nella occupazione femminile è possibile che il legislatore a parità di condizioni a parità di qualificazioni valorizzi il personale femminile venga promosso concretamente la donna invece dell'uomo a parità di condizioni
Quindi c'è un certo orientamento modificativo della corte di giustizia sulle tematiche in questione e questa impostazione potrebbe forse un domani chissà essere estesa anche alla problematica di cui ci siamo occupati
A questo punto vorrei chiudere con una frase un pensiero di Pietro Ingrao che in un forum del PDS all'indomani della emanazione di una delle sentenze della corte di giustizia affermava la notte il tempo del sogno della Fantasia del riposo se ci tolgono anche questo diventeremo dei robot anche l'austero se volete Pietro Ingrao
Affermava
Una posizione di contrasto ovviamente con questa impostazione della corte e tra le righe forse del suo pensiero poteva anche immaginarsi che volesse anche dire la donna e anche l'archetipo del sogno della fantasia
Pensare a una donna che lavora di notte e almeno dal punto di vista ideale una qualche contraddizione
Sedo diceva appunto l'austero Pietro Ingrao credo di poter condividere ampiamente questo auspicio e unire appunto il mio auspicio in questa direzione tra le tante flessibilità auspicate auspicabili in materia di tempo di lavoro quella del lavoro notturno per le donne e per gli uomini ma soprattutto per le donne forse e l'ultima da praticare
Grazie lo De Luca Tamajo mirabile sempre per l'urtante all'uscita quanta concisione e brillantezza e poiché o un minuto di tempo da avuta proprio alla concisione
Di Lello dunque Tamayo vorrei rubarlo per un brevissimo flash sul tempo di lavoro ma sul tempo di lavoro dell'oratore
è un contributo Di Pietro Ichino dopo a Pietro quel che è Di Pietro un contributo all'analisi della semantica oratoria in relazione al tempo di lavoro dall'oratore
A metà dell'intervento del suo intervento l'oratore tipo dice mi avvio alla conclusione ai tre quarti concludo dicendo due parole su ai quattro quinti concludo veramente
Ai cinque sesti dico e questa volta ho proprio concluso e via dicendo AS insetti mi un ultima notazione telegrafica per finire ai sette settimi ho finito grazie
Questo ovviamente non allude a nessuno delle delle autorità e tanto meno vuole essere un deterrente
Per il professor Luciano spagnolo di verità che non mi ha certo bisogno e al quale mi affretto a dare subito la parola per la sua relazione conclusiva della tornata di questa mattina sulle serie abituali
Presidente ha trascurato un
Un altro intervento dell'oratore quello iniziale
Sarò breve
E in qualche misura premetto io a questo mio breve intervento
Perché e parlo ad un pubblico cortese ma stremato
E allora non avendo ancora più più banale di quanto o fosse nel nella nel mio programma questo mio intervento mi mi limiterò
Nei venti minuti che rispetterò
Ad illustrare alcuni temi in materia di ferie annuali che tra l'altro per la verità non sono il tema più o drammaticamente visitato da problemi
E quindi enuncerò alcuni delle delle questioni giurisprudenziali non prendendo opposizione appunto per limiti di tempo vorrei soltanto premettere a questa analisi di problemi una connotazione generale che in parte è una interpretazione di qualche tema di quelli che vengono esporre e cioè la questione delle ferie annuali & fortemente incisa come molti argomenti del diritto del lavoro oggi si comincia a rilevare questa incongruenza da un ideologismo un elemento finalistico funzionale che portate esasperare un po'l'attenzione e anche poi in concreto la tutela anche tutela giurisprudenziale cioè che le ferie sono destinate a al ristoro psico fisico e e pertanto devono essere soggette ad una forte tutela ora intendiamoci le ferie annuali sono accompagnate non ci pensiamo ma e così sono accompagnate innanzitutto da del le piccole ferie aggiuntive se mettiamo insieme riduzione di orario senza parlare di contrazione della giornata lavorativa del sabato
Non lavorativo eccetera ma anche come su base hanno le ferie annuali sono accompagnate da piccole serie che sono circa dieci giorni per anno tra riduzione se festività soppresse permessi aziendali
Pause di nocività e così via
Che solitamente è in gran parte sono o riferite al periodo natalizio per cui alle ferie annuali si aggiunge anche un o un periodo di piccole ferie possiamo dire natalizie solitamente così
Ecco complessivamente lavoratore a su base hanno disposizioni circa quarantacinque giorni di di di allontanamento Chamot così su base hanno dalla dal lavoro
Il risultato è che il lavoratore non non riesce a utilizzare in termini di ferie o non ha
Questa questa volontà
In realtà tranne un piccolo periodo non ha un sostegno economico adeguato per vivere lontano dalla dalla propria famiglia quarantacinque giorni all'anno e si deve registrare dalla prassi e quello che avviene non sempre della l'alternativa al lavoro come vita in famigliare
Sempre desiderato questo si registra dalla fortissima tendenza dei lavoratori a non utilizzare le ferie e ha farle Fassari monetizzare soprattutto a riferirle al periodo finale del periodo lavorativo perché questo poi incide sul sulla valutazione del della retribuzione pensionistica tant'è vero che l'INPS interviene e chiede che lei ferie non godute entro l'anno anche se eventualmente godute
Oltre l'anno ma in realtà non sono potute oltre l'anno siano
Producano fu quella indennità sostitutiva sulla quale far gravare i contributi
Quindi e esiste
Una a mio avviso una esaltazione della funzione delle delle ferie che porta ad una rigidità dalla valutazione dei problemi anche a livello giurisprudenziale che non corrisponde a mio giudizio ad una effettività della situazione da tutelare questa oggi è una De Rita affermata a tutti i livelli anche per quanto riguarda la subordinazione in generale il problema delle tutele non si collega più ad una effettività di situazione meritevole di tutela tanto più che il lavoro in miniera al quale originariamente si pensava quasi pensavano e cioè non esiste
Intesa complessivamente questa impostazione di considerare il lavoro come l'inferno e la vita del lavoratore soltanto al di fuori del lavoro è una impostazione che ha fatto il suo tempo il lavoratore
Oggigiorno con le garanzie
Che sono stabilite dalla normativa di legge e collettiva dalla presenza al controllo del sindacato infame i principi generali di gestione
Dei poteri imprenditoriali non si può dire che viva soltanto fuori del lavoro la sua vita diritti di cittadino lavoratore
E quindi questo può essere un criterio interpretativo di ammorbidimento della delle questioni in materia di fede che vengo succintamente presentati alcune sono specificamente incise da dalla impostazione che si può dire della funzione del periodo feriale considerato complessivamente il quadro di riferimento la la tecnologia la creatività del lavoro la le tutele già esistenti le ferie diciamo così
Riprendiamo
I lavori di questo
Importante l'incontro di studio
Con la prevista tavola rotonda
Solo qualche
Ecco la considerazione
Introduttiva
E cioè anzitutto una
Nota di compiacimento e di gratitudine agli organizzatori che mi hanno chiamato a presiedere questa fase dei lavori
Consentendo a me in qualche maniera ritornare ad antichi interessi tornare
E in qualche maniera legittimati da un titolo che ho acquisito cinque minuti fa perché presidente Fanelli come ella sa mi sono iscritto al centro disturbi
Domenico Napolitano
E devo dire che l'ho fatto con immenso piacere perché
Questo lo dico naturalmente per i più giovani
Ecco ma noi che ormai incominciamo ad aprire qualche anno sulle spalle
Ricordiamo quanto Domenico Napolitano
Studioso di diritto per lavoro fosse animatore di dibattiti di tematiche forse autore di contributi importanti all'approfondimento del diritto del lavoro in anni
Ahimè ormai lontani ma anni indubbiamente anche lui di grande interesse più grande impegno perché poi erano gli anni in cui si cominciava a delineare in maniera sempre più compiuto quello che era l'orizzonte di questa branca deliri
All'epoca ancora molto legata alla visione privatistica quindi molto direi legata agli schemi civilistici ma poi da allora come voi sapete come mi insegnate di strada ne è stata fatta tante
E è quella strada che ormai ci porta nel pieno dell'Europa nel pieno dell'Europa ecco direi il percorso di questa di questa traiettoria di questa traiettoria ed è proprio
In relazione a quella che è la la prospettiva più attuale e cioè lo scenario europeo
E noi ci troviamo ma credo che queste cose saranno emerso chiaramente anche questa mattina ci troviamo ad affrontare un argomento molto importante e cioè il tempo nel rapporto di lavoro
Il tempo nel rapporto di lavoro
Ed è significativo questo titolo
Che mette in relazione il rapporto di lavoro non con l'orario
Ma ecco il tempo che non è soltanto il tempo del lavoro ma anche il Polito in qualche maniera in questa visione della direttiva di cui il convegno poiché è chiamata a occuparsi specificamente
è stata giustamente definita da qualcuno del garantismo flessibile perché l'ottica principale della direttiva anzi l'ottica fondamentale quella della
Di un obiettivo diciamo così di politica sociale quindi di garanzia per i lavoratori di garanzia per la sicurezza dei lavoratori per il benessere dei lavoratori come del resto è chiaramente giudicato nel lei considerando della direttiva Space
Certo se noi poi questo tema chiacchiere in fondo alla realizzazione anch'esso dei diritti fondamentali
Che tematica nella quale la comunità europea la corte di giustizia nel tempo si è venuta proponendo in maniera sempre più evidente
Imponente
E allora certamente questo tema
Che richiede adempimenti anche una parte dell'Italia e di questo ci parlerà l'amico pedaggi segretario generale del Centro ecco questo tema si si inquadra nella tematica generale dei diritti fondamentali
E si inquadra al tempo stesso quella cornice del tema che rappresentato da quella cittadinanza europea
Che avuto espressa sanzione nel Trattato di Maastricht ecco nel momento in cui nel Trattato di Maastricht noi troviamo una disposizione che concerne la cittadinanza europea ecco alga status civitatis evidentemente si ricollega no tutta una serie di corollari e tutta una serie di implicazioni sul piano delle garanzie
E della tutela dei diritti fondamentali dell'individuo quindi è un quadro che si compone
A comporre il quale contribuisce anche certamente questa direttiva tema
Che si trova in fondo poi a un crocevia fra scelte dice politica sociale e anche di politica economica
In relazione al noto dibattito non privo di accenti polemici sulla la questione delle trentacinque ore con la questione delle trentacinque ore
Perché lo dico questo perché certamente il problema dell'orario di lavoro di quello che può essere la dislocazione della disciplina della materia al di sotto il rally
Previsti dalla dalla direttiva è il tema delle deroghe in qualche maniera il tema delle deroghe e quindi anche questo è un tema che verrà in evidenza
Oggi pomeriggio
E della relazione
Che verrà svolto per prima questo perché affidata al professor Massimo D'Antona
Io non ho altro da aggiungere
Per non farvi perdere altro tempo pregherei il professor D'Antona D'Ippolito svolgerà nella sua relazione no grazie
Il rapporto tra norme sostanziali è vero che la direttiva novantatré centoquattro sul sull'orario di lavoro
E tale che commentatore illustre che è intervenuto sul tema della disciplina delle politiche di regolazione dello reo di lavoro a livello europeo ha parlato di una direttiva schizoide schizofrenica perché le eccezioni sono tali e talmente vaste che rischia di mettere in dubbio individuazione della regola
Dico subito che questo giudizio anche se formalmente corretto se proprio seguiamo quasi letterale letteralmente la la struttura della direttiva tuttavia non rispecchia il significato effettivo il valore di questo atto comunitario importante che anzi possiamo considerare in quasi emblematico
Di una fase di e delle dinamiche dell'ordinamento comunitario in materia di lavoro quelle che ci sono sviluppate fino al alla svolta importante recente con il Trattato di Amsterdam ma che ha visto la l'inserimento del protocollo sulla politica sociale all'interno del trattato tutta la fase della storia comunitaria che è stata assegnata da lotti out la Gran Bretagna cioè dal dissenso radicale la Gran Bretagna rispetto a tutto l'orientamento della politica sociale sul quale invece esisteva esiste una concordia di fondo degli altri partner comunitari
Questo ha portato ad alcune scelte che caratterizzano questa direttiva per esempio la scelta di forzare la portata di una norma di una base giuridica del trattato l'articolo centodiciotto a che riguarda l'ambiente di lavoro e che appunto avvantaggiarsi della regola di decisione a maggioranza che collegata a questa base giuridica
Ha indotto a far passare la regolamentazione di materie come appunto l'orario di arrivo di lavoro attraverso una base giuridica che non è come posso dire esattamente collimanti ecco almeno in questi termini
Naturalmente la consapevolezza di avere le Seat l'esigenza di un consenso del partner
Dissenziente almeno in linea politica anche condotto a fortuna uno sforzo di mediazione all'interno della direttiva le deroghe
Poi lo vedremo in dettaglio esprimono anche questo sforzo di mediazione questo tentativo di trovare un punto di equilibrio
Tra regola sua cogenza possibilità di adattamento in sede di trasposizione a livello nazionale in modo da far quadrare diciamo il cerchio del consenso comunitarie
Va detto però che se la direttiva nasce segnata da queste due caratteristiche l'utilizzazione di una base giuridica particolare come vedremo e un una forte mediazione al suo interno che spiega questa rincorrersi di regole e e di eccezione
Anche la opposizione strenua della Gran Bretagna alla attuazione di questa direttiva ha portato un effetto di Rio di ritorno di grande interesse sì guardato nel contesto dell'evoluzione ordinamento comunitario intanto ha sollecitato da parte dalla corte di giustizia di fronte alla quale la direttiva è stata denunciata dalla Gran Bretagna
Per varie ragioni anche per quelle che appunto la base giuridica non sarebbe stata congrua rispetto i contenuti una disciplina e questo ha portato la corte di giustizia a una sentenza che ha diciamo nella sostanza assolto la direttiva salvo un aspetto minore con affermazione di grande grande interesse perché appunto per respingere l'obiezione inglese la corte di giustizia ha interpretato l'articolo centodiciotto a e il concetto di ambiente di lavoro in termini molto comprensivi cioè estendendolo al di là diciamo delle condizioni di lavoro
All'interno dell'ambiente impresa anche a tutti quegli aspetti che riguardano la relazione tra organizzazione del lavoro e vita dimensione personalistica del lavoratore
Sulla base di un principio molto importante
Che voglio leggere perché mi sembra un principio di di forte portata anche etica affermato nella sentenza della Corte di giustizia principio generale secondo cui l'organizzazione del lavoro e quindi anche i ritmi che l'organizzazione del lavoro impone al lavoratore deve tener conto della necessità di adeguare
Il lavoro all'essere umano
Quindi una visione dell'organizzazione del lavoro non con una variabile indipendente rispetto alla dimensione personalistica e i tempi di vita del lavoratore ma come una variabile che va coordinata vista in un equilibrio e e questa è l'affermazione desunta dal sistema comunitario non dalle Costituzioni nazionali
L'altro effetto di ritorno diciamo così di questo scontro intorno la direttiva dovuto al dissenso della Gran Bretagna e anche la sperimentazione di tecniche di flessibilizzazione della direttiva stessa delle regole sull'orario di lavoro
Molto innovative soprattutto una valorizzazione dell'autonomia collettiva si dirà ma l'autonomia collettiva viene valorizzata per gestire le deroghe
Ma come vedremo non è che sia una diciamo l'affidamento di una di una di di operazioni a svendere da parte la contrazione collettiva è che nella direttiva si afferma una visione delle fonti comunitarie
Ah piuttosto articolata richiamo fin d'ora l'attenzione su quella disposizione della parte che riguarda le deroghe soggettive in cui addirittura la direttiva prende posizione sui livelli contrattuali abilitati a effettuare decreti
Stabilendo una prevalenza per il livello nazionale o regionale cioè stabilendo un principio di preferenza per quella fonte contrattuale che essendo appunto più generale rappresentanza di interessi più generali meno esposto al rischio di appunto di deroghe
Di pura flessibilizzazione e questo è un fatto per quanto so io innovativo sul provocato da questa esigenza di flessibilizzare la regola trave sull'eccezioni ma indicativo di una tecnica che si afferma a livello comunitario
E poi nel complesso la direttiva è espressione di un modello di legislazione comunitaria di grande interesse è chiaro che non è il modello legato a quel filone molto importante del del diritto comunitario teso ad affermare il primato del diritto comunque a risolvere mento interno attraverso diciamolo il rafforzamento degli effetti sostitutivi la disapplicazione la prevalenza sulla norma interna pittura risarcimento del danno
A carico del dello Stato nel caso di in attuazione della direttiva qui siamo un po'più nell'ottica di quella che viene definita la sotto cioè di una direttiva che appunto è uno strumento forte
Ma che
Lasciando un ampio spazio ad aggiustamenti deroghe
Specificazioni affida in definitiva molto al consenso dei vari centri di regolazione tessuto le parti sociali per arrivare a un risultato che poi come dirò non è nonostante l'ampiezza delle deroghe di pura svendita degli guardando l'applicazione della direttiva è stata fatta nella retina miti nazionali non è di pura svendita dei livelli e gli standard minimi di tutela
Ma è appunto di articolazione spesso abbastanza spinta ma nel complesso fedele all'intenzione della direttiva quindi la scommessa su una direttiva debole diciamo perché fortemente derogabile ma tuttavia chiara nella scelta di valori di principi di Regolo standard minimi questa scommessa non mi pare che almeno fino ad oggi sia stata per tutta
Parlare delle deroghe significa parlare appunto dei dei vuoti della direttiva sui pieni sui contenuti sostanziali credo di se ne sia parlato questa mattina la direttiva sull'ora di lavoro è una direttiva
Importante per due ragioni che accenno brevemente innanzitutto perché
Sollecita un aggiornamento delle legislazioni nazionali in materia di orario di lavoro che buona parte erano legate a una fase storica molto risalente quindi legate un'idea di limite massimo torneo di lavoro
Della direttiva comunitaria sassi si afferma un'idea più qualitativa del tempo di lavoro si afferma l'idea che la legislazione o la contrattazione comunque la regolazione si debba occupare della gestione del tempo di lavoro
Di qui
Una diciamo una concezione diversa del del limite massimo di ore di lavoro la durata settimanale ma attraverso la possibilità di riferirsi a medie più estese della settimana
Di qui una serie di norme protettive che si spostano soprattutto sui ritmi di lavoro quindi le pause i riposi le ferie gli orari penalizzanti questo è appunto come come già sapete il pacchetto delle regole quali sono le eccezioni sono fondamentalmente di tre tipi intanto alcuni settori sono esclusi
Quello di settori esclusi e pub una scelta di non applicazione in toto della direttiva sono settori che hanno caratteri di elevata specificità i trasporti
L'attività legata alla pesca
Sono quindi settori dove il tempo di lavoro è molto legato al fatto che lavoratore si muove quindi deve lavorare lontano da casa in un mezzo mobile sostanzialmente
Devo dire che questo questo tipo di esclusioni settoriali chiamiamole così ha subito sollecitato
Una spinta per ritornare a far ritornare la comunità su questa su questa su queste esclusioni
Ha detto un libro bianco della Commissione ha già individuato alcune linee di possibile correzione che la tuta letto dall'esclusione del settore dei trasporti
Che in alcuni Paesi è oggetto di una regolazione specifica ma in altri si trova scoperto rispetto alla attuazione la affermazione dei principi comunitari
Qui è importante sottolineare che la direttiva nel momento in cui esclude questi settori dal suo ambito di applicazione tuttavia li rende
Li considera diciamo meritevoli d'intervento comunitario
Perché dice che anche nei nei settori esclusi può essere necessario prendere misure specifiche per quanto riguarda l'organizzazione del reo di lavoro e quindi prepara la possibilità di qualche tipo di intervento che ovviamente tenga conto della maggiore dalla peculiarità del delle attività che si svolgono in questi settori
Ma più importanti delle e eccezioni settoriali sono le deroghe del che possiamo definire soggettive
Deroghe soggettive che consistono in questo che nell'attuazione della direttiva gli stati attraverso lo strumento legislativo regolamentare o anche attraverso la contrattazione collettiva possono non applicare o applicare in forma diciamo variabile e flessibile alcuni blocchi dei contenuti della direttiva l'esclusione più rilevante riguarda quelle attività anzi quelle figure i lavoratori che già conosciamo presepi dirigenti cioè tutti i casi in cui il tempo di lavoro o è auto determinato dal lavoratore
Oppure non è predeterminato dire per la natura dell'attività in questi casi la legislazione nazionale può interamente derogare sia alle norme sulla durata della prestazione di lavoro sia le norme sui riposi
Sugli orari orari penalizzanti come lavoro notturno tube e via dicendo casi in cui si può procedere sostanzialmente per non applicazione dei principi la direttiva
Un secolo secondo gruppo di ipotesi invece consente una deroga soltanto al le norme sostanziali che riguardano i posti gli orari penalizzanti ma non alla durata dell'orario di lavoro Citigroup durata massima dell'orario di lavoro settimanale
E qui
Cioè tutto una una una casistica insomma che va dalle prestazioni in cui la distanza dal luogo di lavoro giustifica deroghe a regime dei riposi o dello degli intervalli o appunto riposi intendo sia pause che riposi settimanali e serie
Oppure i Pooh casi in cui la necessaria continuità della prestazione che non può essere interrotta
Giustifico disciplina particolare
Oppure casi in cui il prevedibile sovraccarico di attività in certi periodi giustifica deroghe alla disciplina minima imposta dalla direttiva queste un blocco di ipotesi nelle quali la fonte nazionale quale che sia può derogare alla direttiva
L'ultima l'ultimo gruppo di casi di derogabilità
Consentono una più limitata derogabilità c'è una delle abilità limitata la disciplina dei riposi
E qui è una norma sono casi già conosciuti alle indicazioni nazionali cioè le attività che si svolgono a turni oppure le attività che si svolgono in forma frazionata come ad esempio lavori di pulizia che si svolgono in momenti diversi nell'arco della giornata
Come dicevo quindi il dato di grande interesse dal punto di vista della tecnica di legislazione comunitaria e il ruolo rilevante che la direttiva Annette alla contrattazione collettiva la indicando nello stesso tempo la stessa direttiva una preferenza come dicevo per un livello di contrattazione collettiva quindi per una contrattazione collettiva che esercita anche poteri di deroga ma purché sia espressione di una valutazione degli interessi collettivi fatti a un livello alto Satie c'è riferimento alla contrattazione nazionale o regionale come come dicevo prima quale strumento elettivo derogabilità
In questi casi
Ma le deroghe non sono finite qui anche se già questo è diciamo un pacchetto abbastanza significativo di flessibilizzazione della direttiva perché la mediazione politica imposta dalla dal conflitto con la Gran Bretagna ha portato il legislatore comunitario a prefigurare nell'articolo diciotto della direttiva un'altra ipotesi di derogabilità o per meglio dire di disapplicazione condizionata dalla direttiva
Che quasi letteralmente rispecchia un problema che era un problema che è un problema dell'ordinamento dell'ordinamento inglese infatti nelle disposizioni finali si consente agli stati membri di non applicare quindi disapplicare totalmente l'articolo sei della direttiva che quello che riguarda la durata settimanale dello reo di lavoro questo ad alcune condizioni
A condizione che vi sia un consenso individuale del lavoratore che questo consenso
Sì è un consenso espresso con qualche protezione rispetto a possibili danni che al lavoratore possono derivare dal negare al datore di lavoro questa flessibilità e che esistano dei controlli sulle modalità eccedenti i limiti massimi del del della durata dell'Oréal settimanale che le parti individuali in questo caso possono eventualmente pattuire
Questo è ritagliato proprio sulla situazione normativa della Gran Bretagna ed è comunque evidente ossequio insomma mediatori o al al conflitto politico con con la Gran Bretagna stessa
La seconda disapplicazione condizionata e in realtà la possibilità di stabilire un periodo transitorio una fase transitoria
Di tre anni e questo è una una possibilità che presento l'Irlanda altro paese dissenziente che ha però attuato la direttiva al differenza da Gran Bretagna ha già esercitato anche qui ci troviamo di fronte a una flessibilizzazione dovuto soprattutto alla volontà di non creare una contraddizione diretta fra la direttiva e ordinamenti già stabilizzati di paesi che appunto nella dialettica politica comunitaria e si trovavano su posizioni molto critiche
Come dicevo il giudizio di una direttiva schizoide che dice nega nello stesso tempo che s'afferma la regola attraverso lo strumento forte della direttiva che si avvale del principio del primato e via dicendo il Polo smentisce consentendo la vera oca
Questo giudizio è formalmente giustificato considerando l'ampiezza e anche la complessità di queste ma se noi guardiamo che cosa è successo in realtà cioè come i paesi che hanno già trasposto la direttiva nell'ordinamento nazionale
E e come si sta muovendo il nostro che per la verità non l'ha ancora del tutto trasposta ma ha fatto un importante accordo interconfederale che prefigura il modello trasposizione
Se appunto guardiamo a questo ci rendiamo conto che la direttiva è stata nello spirito nei suoi contenuti essenziali sostanzialmente condivisa attuata dai dagli stati nonostante la la possibilità molto ampia di di svincolarsi
Perché per quanto riguarda le deroghe soggettive cioè tutte quelle ipotesi nelle quali è possibile un'applicazione parziale differenziata
Quasi tutti i Paesi ne hanno esercitate soltanto alcune cioè hanno ritenuto soltanto per alcuni tipi quelle ipotesi di dovere stabilire normative derogatorie rispetto alla alla alla direttiva cioè non ne hanno fatto uso liberalizzando ed hanno fatto un uso appunto flessibili Zanni
E per quanto riguarda la dire derogabilità la possibilità di disapplicare l'articolo sei cioè la durata massima dell'orario settimanale anche qui abbiamo almeno nelle due leggi
Significative da questo punto di vista quella spagnola e quella tedesca utilizzazione con una volta flessibili Zanchi cioè la deroga sia utilizzata ma si è messa la possibilità di superare il limite massimo
Dell'orario settimanale sotto la condizione di un un accordo collettivo diciamo un contratto collettivo Poletti la tipologia non è omogenea che preveda questa ipotesi non si è lasciata cioè
Diciamo a una pura di regolazione l'importo la deroga alla durata massima della rosa settimanale ma si è previsto una possibilità di flessibilizzazione a sua volta rinviato alla contrattazione collettiva
Per quanto riguarda la nostra esperienza cioè il modo in cui la nostra cultura
Per ora sindacare le parti sociali ecco a parte il legislatore che ha già intervenuti in materia di orario e in qualche modo ha già ha colto alcuni contenuti della direttiva ma con l'accordo dodici novembre novantasette quindi molto recente le parti sociali hanno espresso la volontà di
Trasporre la direttiva l'ordinamento interno attraverso l'accordo tra di loro e questo accordo per quanto riguarda le deroghe
Segue un po'questa logica che
Andavo rilevando come tendenza generale anche negli altri paesi e cioè ha stabilito una serie di deroghe alla durata settimanale
Magari incrociando ipotesi diverse cioè un po'utilizzando la disciplina dei settori esclusi e un po'le ipotesi che consentono una derogabilità delle norme sulla durata settimanale
E poi a previsto un gruppo di casi che consentono eccezioni alla disciplina del riposo settimanale di ventiquattro ore che si cumula quello di undici giornaliero nell'arco di una settimana
Cioè come dicevo un uso flessibilizzare ante ma non liberalizzare ante delle della possibilità di deroga che pure la direttiva astrattamente prevede
Sull'accordo del dodici novembre novantasette c'è da notare questo
Che attraverso questo accordo le parti hanno sicuramente dichiarato e dichiarato operosa mente nel senso che non già scritto la normativa di volere esercitare quella facoltà che il protocollo sulla politica sociale che ormai è norma del trattato
E prevede e cioè che le direttive siano tradotte l'ordinamento interno attraverso accordi tra le parti sociali cioè le parti vogliono farlo
Però non so se lo abbiano ancora fatto nel senso che l'altra condizione che è previsto dal dal Trattato ma che poi è richiamata dalla stessa direttiva
La quale dice all'articolo diciotto al comma uno che gli stati membri provvedono perché
Una legge ho le parti sociali applichino consensualmente le disposizioni necessarie fermo restando che gli stati membri devono prendere tutte le misure necessarie per poter garantire in qualsiasi momento i risultati imposti dalla presente direttiva
E cioè più problema se non delega o messe in senso classico comunque delle tecniche attraverso le quali questi contenuti de l'accordo delle parti sociali possono assumere quella stabilita quella diciamo ampiezza di applicazione quella stabilità nel tempo che e tipiche della legge
Qui la vicenda della attuazione della direttiva si è complicata per effetto della problematica delle trentacinque ore quindi la norma sulla RAI di lavoro è stato stralciato la legge comunitaria però il punto è aperto perché noi abbiamo questo dato di un ordinamento comunitario che tende a valorizzare anche in funzione flessibilizzare ante il ruolo della contrattazione collettiva e torno a ripetere che non trovo questo un'anomalia o l'effetto della rigidità liberista della Gran Bretagna
è sempre più evidente che la normativa lavoristica di fonte comunitaria deve tener conto dell'estrema diversità degli assetti normativi degli ordinamenti nazionali
è sempre più evidente che tecniche di legislazione che stabiliscano punti di riferimento linee di tendenza
Statuizioni minime ma che lascino un una certa certo margine via adattamento gli ordinamenti nazionali producono effetti meno
E che Ticino casuali di quanto ne producono norme prescrittive molto sostitutive coordinamento nazionale che calando nell'ordinamento nazionale limitatamente a un punto magari producono come possiamo fare degli esempi in varie materie lavoristiche
E gli effetti anche contro intuitivi o comunque non previsti dalla direttiva proprio perché gli ordinamenti sono complessi intervenire su un solo aspetto spesso
Non lascia prevedere fino in fondo quali sono le conseguenze a più ampio raggio
Se è vero che tecniche-normative che prevedono regole più flessibili valorizzano il ruolo che la contrattazione collettiva il nostro della ventola questa diciamo questo punto interrogativo
E come la trasposizione attraverso è questo do la battuta appellanti ovviamente come con quali tecniche è possibile che l'accordo tra le parti sociali che da contenuto nell'ordinamento interno la direttiva comunitaria abbia quelle condizioni di generalità certezza che il legislatore comunitario richiede per la verità
La direttiva comunitaria anche questa che richiama questa clausola esplicitamente non prescrivo una mole una modalità particolare non dice con quale tecnica lo stato membro deve mantenere la propria responsabilità sull'applicazione generale la direttiva comunitaria però sicuramente questa clausola mette in evidenza e i limiti di assetto del nostro di lamento sindacale
So che questa mattina è stata evocata
La relazione e la commissione Giugni sulla verifica del protocollo del ventitré luglio mille novecentonovantatré parte altri temi in quella in quella relazione si sottolinea l'importanza di riprendere una clausola che pure presente nel nel protocollo del ventitré luglio
Quella che cioè prevede la necessità di interventi legislativi non solo di adeguamento della legislazione di sostegno della rappresentanza sindacale ma anche di rafforzamento dell'efficacia dei contratti collettivi
Aggiungerei quanto meno allo scopo di consentire la attuazione l'ordinamento interno di norme comunitarie attraverso la la lo strumento dell'accordo tra le parti sociali
Fondo questo è un tema nuovo e sicuramente imprevisto rispetto alla classica dialettica tra l'articolo trentanove della Costituzione il problema delle Gaon Home nessun problema che nasce dal fatto che e l'Italia ormai è parte di una di un unione europea sempre più integrata
Probabilmente un intervento legislativo che conferissero efficacia rafforzata gli accordi trasposizione delle direttive proprio perché questo consente di attuare l'ordinamento comunitario purché ovviamente non contrastante con i principi dell'articolo trentanove potrebbe essere considerato anche della corte costituzionale in termini meno arcigni di quanto con la legge Vigorelli
E se non fu considerato un intervento di estensione analoghe che però aveva come unica finalità quella di realizzare quello che è un effetto tipico interno del contratto collettivo cioè applicare le condizioni minime a tutti i lavoratori della categoria interessata grazie
Grazie al professor D'Antona per questa sua lucidissima esposizione e che mi pare abbia fatto un quadro molto chiaro da lei contenuto della direttiva con specifico riferimento al problema non è vero che e vorrei sottolineare due passaggi di questa
Relazione così chiara e così per spigola
L'uno attiene un po'a questa sorta di di stella polare che in qualche maniera ispira tutta la direttiva come in fondo Rini rileva anche la corte di giustizia e cioè adeguare il lavoro all'esigenza dell'uomo
E e questo è molto importante
Proprio dire nello spirito proprio per le direttive quello che penso di indicare delle dei risultati degli obiettivi da raggiungere l'altro il problema
Sul quale e lo si è soffermato sia pure così fugacemente che rappresenta probabilmente un problema che trascende anche questa specifica occasione e cioè il rapporto fra fra l'articolo trentanove della Costituzione è una eventuale legge ti trasposizione che seguisse percorsi in qualche maniera diversità quel modello delineato nell'articolo trentanove
E questo è un problema serio voglio tira soltanto è chiaro che non è questa la sede per affrontarlo
Ma e un problema che non riguarda soltanto matematica del della contrattazione collettiva ma riguarda in generale forze tante altre normativa età oltre a tante altre enunciazione che noi troviamo oggi nell'ordinamento comunitario questa esigenza
Poi di fare combaciare di far collimare certe enunciazioni con quello che l'impianto della Costituzione italiana
Ecco c'è da interrogarsi su questo non lo dico perché se ne è parlato
Recentemente in quel convegno all'Accademia dei Lincei sui cinquant'anni dalla dalla Costituzione
E per esempio i principi di solidarietà
Principio solidaristico che ispira la Costituzione italiana e in quale misura trova riscontro nell'ordinamento comunitario ecco
è un interrogativo che pongono al quale ovviamente
Non è possibile sarebbe il caso di dare risposta
In questa sede
A questo punto darei la parola al l'avvocato Luigi Pelaggi per loro svolgimento di questo secondo tema che non meno importante
Non meno importante perché attiene certamente a quelle varie opzioni che come ci ricordava il professor D'Antona una direttiva in qualche maniera lascia per poter essere attuata nell'ordinamento
E però anche qui c'è un interrogativo di fondo perché bisognerebbe anche andare a verificare nell'ambito della direttiva quando l'enunciazione delle stesse non si risolvano o traducano di quelle posizioni
Definite e puntualmente garantita
Che come insegnava giurisprudenza dalla Corte costituzionale sono idoneo a legittimare anche la richiesta di un'applicazione diretta da parte dei singoli interessati e qui credo che ci sia problema di una certa delicatezza di una certa importanza prego avvocato pagliaccio
Il tema che mi è stato affidato cioè quello relativo alle modalità di percezione della direttiva che in parte prestato anticipato l'amico D'Antona
E merita a mio avviso qualche breve osservazione preliminare per individuare anche in relazione al tempo che ho a disposizione
La mia indagine
Certamente e qui rispondo subito la domanda postando Anna Massimo Vari la direttiva novantatré centoquattro ce lo ricordava stamattina anche presidente Fanelli
Che concerne taluni aspetti dell'organizzazione del del lavoro in Europa non può essere nel suo complesso considerata un atto normativo comunitario di immediata ricettività perché almeno a mio avviso non i dati dei vinili messa delle disposizioni incondizionatamente sufficientemente precise per quindi è un'immediata operatività di conseguenza quella che è una problematica di grande attualità su cui tra l'altro ci sono stati i recenti interventi
Tanto degli studiosi in quanto dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione che della corte di giustizia delle Comunità europee
In ordine all'efficacia delle direttive comunitarie all'immediata ricettività rispetto alle normative nazionali non coerenti o parzialmente difformi nell'così detti efficacia verticali e orizzontali delle direttive non si impone questa problematica questa direttiva perché questa direttiva pur sempre ha bisogno di un atto di recessione nella nel nostro ordinamento questo per affinché passato duramente fettine rapporti infettiva
Di ciò se ne ha tra l'altro un riferimento testuale nella stessa direttiva che lo ritroviamo sia in queste in in altre direttive intervenuto dopo il Trattato di Maastricht perché per me il punto di riferimento è sempre trattato di Maastricht
Perché c'è una svolta tre direttive ante mille novecentonovantadue e post mille novecentonovantadue in quanto in questo articolo diciotto si afferma testualmente che gli stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative e regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi direttiva più tardi in questa direttiva era il ventitré novembre novantasei
Ho provvedono affinché al più tardi entro tale data alle parti sociali applicano consensualmente le disposizioni necessarie sembra responsabilità degli stati ma questo era già contenuto nel Trattato di Maastricht
E questo è un punto fondamentale
Per cui assodato che non ha quelle caratteristiche mediate precipita del resto è stato anche messo in luce stamane nelle varie relazioni che hanno esaminato i vari aspetti della direttiva a mio avviso in merito questo argomento delle modalità di ricezione occorre muovere dall'accordo sulla politica sociale
Che è stato reso esecutivo l'Italia ecco c'è una legge del novantadue il tre novembre novantadue la quattrocentocinquantaquattro che ha percepito trattato in Austria l'accordo sulla politica sociale il protocollo adesso allegato
Cosa prevede l'accordo sulla politica sociale perché da qui occorre muovere anche in relazione questa querelle di cui ormai la stampa da più di un mese circa i limiti dell'intervento del potere legislativo rispetto all'accordo delle parti
Prevede che uno Stato membro può affidare alle parti sociali e loro richiesta congiunto il compito di mettere in atto le direttive prese dopodiché soggiungere sempre nello stesso articolo
Che lo Stato assicura che al più tardi alla data in cui una direttiva deve essere eccepita conformemente all'articolo centottantanove le parti sociali abbiano stabilito mediante accordo le necessarie disposizioni
Fermo restando che lo Stato membri interessato deve prendere le misure necessarie che gli permette di garantire insultato
Quindi secondo il Trattato di Maastricht si tratta ci deve essere una precisa dei legali nei confronti delle parti
Questo criterio da più parti è stato rilevato e conforme innanzitutto ai principi ce lo dimentichiamo ogni tanto dell'Organizzazione internazionale del lavoro principi che risalgono di qualche tempo così anche alle direttive del Consiglio dirotta e quel che più importante alle interpretazioni che ha sempre fornito costantemente la giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee
Questa previsione non la ritroviamo ecco perché ho richiamato prima l'articolo diciotto primo comma la ritroviamo anche in questa divertiva nell'articolo diciotto
Ed è proprio il riferimento a queste previsioni
Che secondo me sono tutte tese a dare un'attuazione ricezione della direttiva anche per via negoziale non esclusivamente per via negoziale che si pone l'interrogativo di non facile nel viso soluzione cioè se l'ordinamento giuridico italiano
Si è attrezzato o è attrezzato
A recepire queste direttive attraverso delle procedure sindacali
Le maggiori difficoltà qui ce lo ricordava anche Massimo Vari nascono dalla dal vincolo costituito dall'articolo trentanove della Costituzione
Norma sulla quale ovviamente fondato il nostro sistema di libertà sindacale il quale nel comma successivo al primo prevede certo un efficace Thomas ma nel momento in cui nella misura in cui viale essere attuato quello che il disposto costituzionale
Ora queste previsioni costituzionali al secondo terzo comma ovviamente non hanno trovato attuazione Dida che a mio avviso gli accordi sottoscritti in sede collettiva rientrando pur sempre negli atti negoziali diritto privato intanto possono produrre sette qui la giurisprudenza è costante
In quanto già vi siano Attilia dizione no da parte dei singoli oppure in forza di spartizioni giudiziale in forza dell'articolo trentasei della Costituzione
E quindi ad una prima analisi di quello che è il dato costituzionali in relazione anche alla giurisprudenza alla Corte costituzionale
Questo quadro normativo non è idoneo a garantire a mio avviso una ricezione delle direttive comunitarie in linea con lo spirito e la lettera di Maastricht
In quanto l'accordo sindacale avrebbe un'efficacia uso il condizionale limitata anche sotto il profilo ogni mancanza di forza di legge nei confronti di tutti i destinatari
In quanto tutto l'innesto alle regole codicistica in tema di rapporti e di di contratti
Ma questa visione a mio avviso può essere riesaminata soffio alla luce di taluni indirizzi giurisprudenziali
Infatti del recente giurisprudenza della Corte costituzionale della Corte di Cassazione
Proprio cioè è stata resa proprio in riferimento all'assetto delle relazioni sindacali alla contrattazione collettiva in cui questi principi inderogabili sono stati in parte attenuati
Infatti la Corte Costituzionale ricordo seppure abbia fermato nell'ottantotto
Che sarebbe le testuali parole manifestamente il illegittima una legge che in maniera diversa da quella prefigurata l'articolo trentanove della Costituzione mirasse a conseguire un efficace il contratto estesa a tutti i soggetti appartenente alla categoria ammesso
Anche di recente
Come su talune materia non su tutto inerenti al rapporto di lavoro possono intervenire accordi tra organizzazioni sindacali
E Governo i quali possono costituire il contenuto di una legge
La Corte costituzionale sia nel novantasei con due decisioni ma anche nel novantaquattro come pure la Corte di Cassazione ha riferito infatti l'ambito di applicazione dell'articolo trentanove non c'ha contratto collettivo nella sua totalità
Ma solo quella parte
Che abbi così costretto contenuto normativo economico
Per cui da parte di taluni studiosi proprio in relazione a questa giurisprudenza la Corte costituzionale della Corte di Cassazione
è stato rilevato come anche in Italia
Il possibile recepite talune direttive comunitarie con contratti collettivi certo non può riguardare gli aspetti minimi cioè gli gli Mili economici e normativi ma certamente può riguardare ad esempio le procedure di informazione e consultazione
Il procedimenti o poteri imprenditoriali finalizzati alla riorganizzazione del lavoro nell'impresa
Come pure anche misure di protezione sociale pensiamo alla previdenza integrativa complementare sia a livello aziendale o di categoria
Ma se si vuole eliminare mio avviso qualsiasi dubbio circa la possibilità che una direttiva possa essere in materia sociale recepita anche attraverso un accordo a mio avviso occorrerebbe proseguire sulla strada ormai tracciata da tanti anni dalle prassi unitaria
E proprio ciò in in forza della mancata attuazione del secondo terzo comma della Costituzione
Cioè a mio avviso sulla scorta in coerenza con altre esperienze di legislazione cosiddetta contrattata
Si potrebbe realisticamente pensare un modello in cui la disciplina di recezione delle direttive comunitarie in materia sociale formalizzata ovviamente successivamente in un atto legislativo debba essere comunque in ragione di una precisa e tempistica
Frutto maturo di un precedente accordo tra le parti
Quanti casi ci sono nella nella storia delle relazioni sindacali italiani qui delle regge ovviamente sono nate successivamente proprio tese a recepire previsione contenuta in accordi trilaterali o bilaterali
Questo modello
Tra l'altro questo modello che la tradizione italiana risponde
A tutte quelle direttive che sono intervenute successivamente a Maastricht
Cioè pensiamo a quella dei comitati aziendali l'impresa
A quella sui congedi parentali a quella sull'orario di lavoro in cui vi è sempre questa delega non soltanto nei confronti dello Stato ma anche nei confronti delle parti sociali di adottare o mettere in vigore le disposizioni
Contenute nella direttiva del resto l'esigenza in Italia di una ricezione delle direttive in materia sociale che rispetti l'esperienza delle legislazione cosiddetta contrattata risulta a mio avviso sia parte dagli esami degli stessi testi comunitari in cui viene molto spesso come ci diceva anche prima il professor D'Antona una delega a favore delle parti
Chiedo dalla circostanza che l'atto normativo
In cui le parti hanno anche individuato cosa che non spesso fa il legislatore le parti che devono essere novellate dalla precedente disciplina
Perché ormai sono rari i casi di testi legislativi cui alla fine si abroga una precedenti esposizioni questo ormai movimento che no non si ritrovano in nessuna legge
Ho richiamato la direttiva sui Cahiers se andare dentro leggendo la direttiva novantaquattro quarantacinque
Viene prevista proprio nel test della direttiva un'attività negoziale per cercare di anticipare la ricezione attraverso accordi volontari
Oppure per adattare il proprio testuali parole mia disciplina rispetto a quella vigente in ciascuno Stato
E ricordo a tutti che il sei novembre del novantasei per la prima volta nella storia delle relazioni sindacali italiane è stata recepita la prima direttiva con l'accordo interconfederale che questa fu sottoscritto successivamente anche dal ministro attuare un lavoro e questa direttiva le parti oltre ad aver recepito in materia di natura squisitamente sindacale hanno fatto qualcosa in più
Perché in materia di controllo societario di informazioni riservate di sanzioni hanno individuato Pitelli parametri per l'intervento del legislatore hanno individuato procedimenti di conciliazione ed arbitrali per l'intervento del legislatore
Anche perché si sono resi conto su questa particolare materia che non è materie che può dar luogo a conflitti il conflitto per essere composto in nell'azienda
Questa tipologia ovviamente c'è stato il successivo accordo
Quello del dodici novembre novantasette di cui oggi si discute
Quelle materie di orari di lavoro dove era inevitabile un intervento delle parti questo perché perché la materia
Che oggi c'è stata è stata puntualmente esaminata della legislazione del ventitré è stata novellata completamente dai contratti collettivi quindi era inevitabile un intervento delle parti si proprio hanno una ad avere un impatto nelle conseguenze degli effetti non perversi sul sistema della contrattazione collettiva
Queste esperienze contrattuali che precedono a mio avviso e contestualmente accompagnano l'intervento del legislatore
Sono sempre di più saranno nell'economia il mercato fortemente caratterizzano l'epoca presente un terreno fecondo a mio avviso per un intervento tanto delle parti sociali quanto del legislatore
Del resto l'esperienza vissuta negli anni Novanta penso alle alla ricezione delle direttive sui trasferimenti d'azienda sui licenziamenti collettivi
Sì noi andiamo a verificare gli atti di recezione del nostro ordinamento di quelle direttive rispetto a come sono state recepite dagli altri ordinamenti europei chiediamo che in fin dei conti si è trattato di recezione che si quelle italiane
Che si sono mosse su parametri diversi rispetto all'atto comunitaria cioè con questo voglio dire come importante
Che a parte che l'Inter sino a loro almeno Tone Samer introspettivo
Questi accordi di recezione hanno stima seguito una tempistica migliore rispetto agli interventi del legislatore
Perché basti pensare quanti anni ci ha messo il legislatore a recepire quella sui licenziamenti collettivi e quante condanne conseguenze sono avute almeno attraverso l'accordo tra le parti queste discipline sono avute
Spesso almeno quella dei cani coeva al termine indicato dal legislatore comunitario
è ovvio che nel momento in cui si sta ora anche per le direttive comunitarie qui tocco un altro problema molto delicato
Una prassi per cui e prodromico all'intervento legislativo recezione l'accordo sindacale sorge un ulteriore problema
I limiti dell'intervento del legislatore e quindi vero problema a mio avviso delle trentacinque ore di cui si parla oggi cioè in che misura può un successivo intervento del legislatore vanificare gli esiti contrattuali raggiunti nella ricezione di quella direttiva
E questo è il problema che ovviamente vado mi avvio alla conclusione che riguarda proprio l'orario di lavoro
La direttiva novantatré centoquattro prevede un termine per la sua recezione
C'è stato questo accordo tra le parti del dodici novembre mille novecentonovantasette
Le quali sono intervenute in forza di una delega
Perché nel patto triangolare per l'occupazione triangolare perché è stato stipulato dal governo
Del ventiquattro settembre del novantasei il Governo si è assunto testualmente l'impegno di recepire la direttiva comunitaria sull'orario di lavoro secondo quanto verrà stabilito nell'intestato alle parti sociali questo l'impegno del governo
L'impegno che è stato riconfermato nel novembre del novantasette nell'accordo stipulato tra governo e organizzazioni sindacali sul rilancio dunque fare occupazione sviluppo trasparenza in cui gli è stato riconfermato l'impegno di recepire questa direttiva
Sempre che fosse prima intervenuto un accordo tra le parti
Io ritengo che questa problematico che mente merita un convegno
A se stante
Però vorrei dire almeno la mia
Le mie riflessioni su questo punto certamente un accordo sindacale
Ovviamente che è stato vanificato con una successiva intervento del legislatore andrebbe verificata la legittimità rispetto innanzitutto al Trattato di Maastricht all'accordo sulla politica sociale visto che Vieri questa possibilità che hanno accolto tutti gli Stati
E come pura andrebbe valutato nel nostro ordinamento costituzionale rispetto all'articolo trentanove nella Costituzione
Anche in ragione di quanto affermato dalla Corte costituzionale e qui veramente concludo
Quando ha detto ed escludere che sia consentito al legislatore ordinario di cancellare o di contraddire d'arbitrio la libertà delle scelte sindacali e gli esiti contrattuali DS grazie
Con
Grazie l'avvocato Pelaggi che tocca
Un punto così importante così delicato
La direttiva secondo il meccanismo che che per quello di consueto di carattere generale cioè il legislatore comunitario si occupa di quali siano poi sostanzialmente i mezzi l'importante è che poi le regole che gli fisso o gli obiettivi che gli indica vengano tradotti concretamente realizzate all'interno
E mi pare che l'articolo diciotto comma primo proprio rispecchi rispecchi puntualmente questa visione
E qui certo fra le varie opzioni quella di che si affida al chi si affida alle all'applicazione consensuale quindi al all'autonomia collettiva quel percorso che immediatamente suscita l'interrogativo che noi abbiamo riferito all'articolo trentanove membri discorso di pedaggi anche del discorso di D'Antona però giustamente come dice Pelaggi
Da parecchio tempo ormai dopo un atteso che trent'anni fa era in qualche maniera messianica no trent'anni fa ancora si credeva che prima o poi si sarebbe arrivati ad attuare partivo trentanove e poi l'ordinamento ha trovato altri percorsi
Per pervenire a dare un efficacia generalizzata è vincolante e quelle che sono le pattuizioni collettive quindi certamente sono tutte le strade che vanno tenute presenti alla luce anche certamente dell'avallo pieno stessa corte costituzionale ha dato in questi anni
Quindi ringraziamo anche l'amico Pelaggi per Adr toccato un problema così importante così delicato sul quale a questo punto come del resto anche sull'altro tema affrontato pallore professor D'Antoni apriamo momento di dibattito io ho due prenotazioni l'avvocatessa Nadia Kobe essi che pregherei di voler prendere la parola
E il professor Franco Rizzo vorrei invitare altri intervenuti a prenotarsi
Visto che abbiamo secondo i programmi di questo pomeriggio
Ancora un un certo margine perché la tavola rotonda programmato a inizierà alle sedici e trenta quindi se ci sarà come immagino sicuramente che ci sarà qualche d'un altro che vorrà intervenire e pregato di prenotarsi
Prego l'avvocatessa Gobelins Stevie Wonder
Cioè l'avvocatessa questo qui devo finire lì attorno alla perché vuoi perché il cielo è semplice grazie
Perché non volevo in maniera molto schematica di questo chiedo scusa ma e per restringere i tempi
Proporre così a a valutazione alcune osservazioni in tema di diritto comunitario e poi però rapidamente alla direttiva di cui si è parlato già molto oggi perché lui se ne parlava prima con degli amici durante l'intervallo a me pare che prima ancora di valutare gli affetti arriverà rapidamente anche a queste delle direttive e per la verità anche qua e delle sentenze
Nella comunità occorra forse ripercorrere nel nostro ordinamento un discorso sulla gerarchia delle fonti e cioè detto in maniera molto mi si perdoni pedestre ma per essere chiari
Forse bisogna rispondere alla domanda se esista io ritengo come molti che no
Una primato della normativa comunitaria su quella che la nostra Costituzione e i principi costituzionali
Credo che questo sia un nodo molto importante da sciogliere perché dalla risposta che si dà a questo quesito se la nostra Costituzione rimanga la prima fonte normativa del nostro di lamento o meno derivano una serie di conseguenze anche interpretative su quella che è la normativa comunitaria
Vi è anche un ulteriore problema connesso alla normativa comunitaria e anche alle pronunzie che in qualche maniera delle difficoltà ci pone ripeto vado in maniera episodica ma sono osservazioni che propongo alla valutazione dei presenti c'è quello del linguaggio giuridico della comunità in altri termini anche se la lingua prevalentemente utilizzata il francese è una lingua che conosco piuttosto bene
Il linguaggio giuridico della comunità risente a mio avviso in maniera molto significativa di caratterizzazione di tipo anglosassone
In altri termini il linguaggio giuridico e giudiziario della CEE
Rappresenta una genericità una indicazioni di concetti ma una genericità anche proprio di linguaggio che trova difficoltà a innestarsi a raccordarsi con quello che è il nostro linguaggio Giustinianeo qualche volta addirittura diciamo con aspetti bizantini ma estremamente analitico e puntuale questo vuol dire che per esempio appunto in questi processi che si svolgono davanti alla Corte di giustizia
Non sempre a mio avviso e per una ragione che dirò tra poco la corte recepisce il vero significato di quello che le nostre leggi vogliono dire
E soprattutto quando emette una sentenza usa in maniera come dire generica dei termini che trasportati nella nostra legislazione accurata ma apparentemente identici
Portano conseguenze di vero e proprio disturbo terminologico faccio un esempio rapidamente l'ultima sentenza della corte giustizia riguarda il Collocamento
Vi è non ce l'ho detto io dietro adesso ce l'ho in albergo vi è un passaggio almeno incontestabilmente secondo la prevalenza di chi l'ha letta l'aspetto del Collocamento
In questa sentenza però viene ripetuta in due mi pare in due occasioni la parola intermediazione a mio avviso con un concetto ripeto sommario
Ma che riportata nell'ordinamento nostro ha dato luogo e sta dando luogo vediamo da un seminario a Genova che abbiamo fatto proprio a proposito e interpretazione di qualcuno che essendo che la parola intermediazione dice essere questa sentenza riferibile anche alla legislazione nostra in tema di appalto di manodopera
Quindi c'è anche un problema che non è come dire scioccamente formale
L'utilizzo di determinati termini trasferito dalla linguaggio comunitario al nostro crea delle discrasie interpretative di non poco conto
Questo porta a fare una considerazione brevissima e poi passo la direttiva che ci occupa oggi sul i procedimenti davanti alla Corte di giustizia nei quali ricorrente di norma e sempre un Paese ma diciamo delle impersona delle imprese che quindi partono sempre da quella che è come dire la base tipica della comunità eccetera libera concorrenza
In questi
Cedimenti lo stato italiano interviene difendendo la nostra normativa ma diciamo su un piano molto teorico come può fare davanti alla Corte costituzionale quando sono ci sono delle eccezioni di legittimità di talune norme non interviene mai un soggetto e andrebbe valutato sotto l'aspetto dalla procedura davanti alla corte di giustizia che dia alla corte
Una informazione con una discussione adeguata di quello che è il valore lavoristico delle norme nostre che si ritengono non adeguate e non sempre è così
Alla luce del fatto che questi sono anche i principi costituzionali del nostro di da mento qui ritorna l'importanza alla risposta del primo quesito
Che mi sono permessa di proporre e il fatto che in realtà nella discussione davanti alla Corte di Giustizia manca come dire alla voce di quello che teoricamente potrebbe essere un contro interessato comunque interessato e che è il lavoro il lavoratore
Quale soggetto adesso non voglio prefigurare procedimento al mente come si può realizzare ma è indubbio e tutte queste sentenze lo rivela no in maniera chiarissima che non viene mai prospettata davanti alla corte di giustizia una lettura del problema che le viene posto sul piano della setto lavoristico giuslavoristico del nostro Paese che risponde a determinati principi costituzionali
In realtà appunto questa direttiva
Ci ritornerò in conclusione rapidamente la novantatré centoquattro a mio avviso non necessità poi di grande adeguamento dal nostro Paese
Ma nel tratto ora solo sotto l'aspetto di ciò che si demanda alla contrattazione in sostanza ci sono molte voci nel nostro Paese che appunto sostengono alla delli Gifi che azione e il demandare alla autonomia collettiva la contrattazione
Avrei oltre che i dubbi di cui si è già detto in tema di articolo trentanove per la verità siccome qui si parla di deroghe e quindi non di tutela di diritti ma di affievolimento della tutela avrei anche qualche perplessità sulla disponibilità da parte delle organizzazioni sindacali in materia
Perché qui non è un acquisto di diritti è una circoli mento parliamo diverbio
E ancora se davvero si vogliono dare le redazioni sindacali dei Poteri ed è una facoltà di disporre di diritti in questa ma in questa maniera credo che sia inevitabile e doveroso concederà allora
Per converso dei diritti di informazione estremamente penetranti alle organizzazioni sindacali che vadano all'accesso dei libri paga e quant'altro perché a questo punto allora l'effettività di ciò che viene pattuito in tema di diritti sui qua sulla disparità dei quali rinnovo le mie perplessità allora non può che avere come contraltare un diritto d'informazione in definitiva quindi di controllo estremamente pregnante
E vero che e questo l'ultimo argomento spesso l'Italia è in ritardo nell'ottemperare alle direttive comunitarie
Diciamo che quando lo fa poi lo fa però abbastanza bene perché io credo che rispetto a quella che era la generica indicazione della direttiva in tema di licenziamenti collettivi la nostra norma è giunta poi a fornire pur con qualche aggiustamento successive in tema di società di gruppo però a fornire una tutela assai più robusta di quanto non sia in altri Paesi che hanno adeguato
Quindi non sarei così convinta che abbiamo spesso molto bisogno di adeguarci cioè sul piano formale e giuridico
Io credo che siamo piuttosto avanzati cioè la nostra legislazione in materia di lavoro è una delle citazioni o forse la legislazione ma una delle legislazioni più avanzate
Problemi di adeguamento vero a mio modesto avviso ci sono per Paesi come la Gran Bretagna dove gli aspetti di tutela sono rispetto al nostro Paese e ad altri estremamente più arretrati
Quindi ecco io non credo che abbiamo così bisogno molte volte di adeguarci da un lato e perché credo che ci siano anche delle norme costituzionali che devono porre uno stop a determinati interventi dall'altro perché come nel caso di questa direttiva
Io credo che francamente non vorrei sembrare troppo semplicistica da adeguare non abbiamo granché perché perché se noi vediamo la maggior parte non posso aver la certezza di tutti ma di contratti collettivi ne conosco parecchi e abbastanza bene se noi vediamo l'assetto normativo legale e contrattuale in tema di orario
In buona sostanza ho fatto una a lettura analitica ma ovviamente non affrontando ora sui testi noi a questa direttiva abbiamo ottemperato prima che uscisse
Perché i nostri contratti collettivi soprattutto dell'industria ma anche del commercio qualcosina anche del turismo ripeto non sono in grado di fare citazioni testuali attraverso la sento ripeto sia della contrattazione collettiva sia della legge
è mia opinione che a questa direttiva noi abbiamo ben poco da fare in adeguamento salvo che non si voglia dire che dobbiamo adeguarci in peius perché appunto quando si dice dire mandare le organizzazioni sindacali
La contrattazione sulle deroghe a questo punto a me pare scusate mi ma evidente è chiaro che si tratta di adeguarci in peius e forse non è questo che almeno formalmente la comunità ha diritto di pretendere da noi grazie
Professor Bizzotto
Sì io intervengo sulla base delle delle relazioni che sono fin qui state fatte mi devo complimentare perché avevo organizzato questo convegno che lo ha fatto su un trema su un tema estremamente delicato e sul quale in effetti la necessità di mettere a fuoco la situazione dal punto di vista legale veramente molto elevata
La materia estremamente delicata perché qui in effetti le regole hanno attinenza molto stretta con l'organizzazione dell'impresa e con l'organizzazione sociale quindi effettivamente quell'interrogativo che ci si poneva circa la sua idoneità a regolare questi profili e estremamente interessante ne ho visto anche la relazione di questa mattina che molti sono i punti sui quali i relatori hanno detto che c'è incertezza ecco questo è è un fatto che in effetti perché richiede un un minimo di intervento tra razionalizzatore ci sono fonti stratificate lungo un periodo eccessivo
E quando io ho fatto qualche osservazione con riferimento alle relazioni che sono state fatte sono d'accordo con dell'olio quando legge la norma del pacchetto Treu come norma che non fa tabula rasa della situazione precedente senza stanza sono d'accordo sul fatto che al limite
Settimanale fissato ora le quaranta Lima si accompagna il mantenimento del limite Giorgio giornaliero in effetti alcune interpretazioni di tipo diverso e non sono condivisibili perché abbiamo questo elemento
Normativo la Costituzione prevede che un limite orario giornaliero ci sia ecco però non non lo seguo quando lui dice che la soluzione individuata nell'avviso comune dalle parti sociali non non lo trovai sul suo soddisfacente perché in verità le parti sociali
Non fanno altro che riprendere il testo della dentiera nel quale
è vero che non c'è l'orario giornaliero però c'è una cosa che è un equivalente funzionale dell'orario giornaliero cioè c'è il riposo giornaliero quindi da questo punto di vista indirettamente Mahābhārata massima dell'orario nella giornata credo che quella norma la la svolta questa funzione quindi non mi sentirei di bacchettare l'autonomia collettiva su questo versante
E
Anche su un altro punto credo che forse dobbiamo fare attenzione cioè lui mira a leggerla questa norma come norma che si addizionale quella precedente
E che quindi lì si sentirebbe abilitato a leggerla con con chiavi differenti da quella precedente per esempio ha detto una cosa che io non condivido e cioè che il lavoro effettivo la nozione di lavoro effettivo praticata in base alla legge ventitré non sarebbe riferibile a a questa al al limite delle quaranta ore
Ecco questa non so se se così fosse allora dovremo dire che neanche e qualcheduno lo ha detto in verità
Che per esempio questa legge dove le quaranta ore si arriverebbe anche dirigenti anche a tutte quelle quelle aree escluse insomma secondo me credo che sia prudenziale qui la lettura che ha dato il ministero con la circolare che ha detto no qui è stato un intervento improvviso in verità è è improvvisato anche sul piano parlamentare limitiamoci a dire che sul parametro delle quarantotto ore è stato spostato il resto le rimane come prima
Bisogna vedere penitenza però un un aspetto interessante nuovo di questa norma cioè
La la flessibilità nella legge ventitré che era già anche se limitata ad alcuni settori particolari sta stagionalità e che dove era possibile un calcolo multiperiodale del limite del limite massimo ecco ora a mio avviso quella disposizione in sostanza
E stata implicitamente abrogata perché è stata l'autonomia collettiva abilitata direttamente a operare questa questa modificazione quindi può già ci troveremmo di fronte ad un uso della droga dell'autonomia collettiva in funzione
Di fronte regolativa di un aspetto della disciplina de del mercato del lavoro perché qui si dice che la contrattazione collettiva può fissare
Super-io di multi per ulteriori rispetto alla settimana la la media quindi secondo me questo implicitamente non fa cadere i vecchi decreti però quelli costituiscono una base minima sono superati quando la contrattazione intervenga a a a flessibilizzare in questo modo
Poi sullo straordinario ha ragione Vallebona a dirci che questa norma
Non è una norma innocua sembrerebbe è così è stata insomma contrabbandata dice una norma di semplici avvicinamento della soglia legale rispetto a quella dei salari
Delle delle dell'orario praticato a livello contrattuale non è questo è una norma veramente
Incisiva in verità perché sposta come ha detto lui alle quaranta ore una normativa sullo straordinario ecco che con la quale dobbiamo ancora fare i conti e che poco conosciuta in verità perché anche negli stessi pratici io qualche ispettore Lollo intervistato cede per un loro non la Maneggio molto perché era sulle quarantotto ore stavano loro attenti e venne e non non si arrivava quasi mai sopra le quarantotto ore
Ecco allora da questo punto di vista in effetti c'è una una grosse esigenza di sapere precisamente che cosa e tu hai dovuto accelerare perché stadi in chiusura però dei degli interrogativi io ripongo personalmente non ho un quadro chiaro della situazione
Perché io credo che la legge del cinquantacinque si sia direzionata a quella del ventitré con cinque bis ma non in maniera precisamente coordinata perché il cinque quello sul lavoro straordinario c'ha questo principio della con sensualità
Che tutto tendi per dire che sia collettiva se ci leggiamo il però il Regolamento Milano centocinquantacinque del ventitré lì e dubbio perché quando si è voluto parlare di collettivo lo si è detto esplicitamente in nella norma sulla flessibilizzazione per cui forse si potrebbe dire che non avendolo ripetuto per lo straordinario forse qui è individuale non lo so sempre sarebbe anche prospettabile questa lettura che di fatti leccese Carabelli hanno dato per esempio e non sono d'accordo su tiro quindi questo è un un aspetto di certezza che cosa è questo questo acqua anche tu che cos'è quel Paese quale questo questa con sensualità a che livello si esprime poi in quel verso su in quella norma
Questo accordo deve essere portato all'ispettorato la fatturato deve convalidare lo quindi in via anteriore anteriore rispetto allo svolgimento del lavoro straordinario se leggiamo un cinque bis invece segue l'andamento diverso
Non solo va bene perché fissa il divieto salvo in alcuni casi però poi dice che deve essere avvisato l'ispettorato entro ventiquattro ore
Dal quindi dall'inizio accusa iniziare quindi forse una disciplina diversa però ho una disciplina che comunque sconta che ci debba essere la volontarietà non lo so io veramente
Credo che queste cose andrebbero chiarite perché si tratta di una norma che che è vitale che vitale anche se è stata spuntata
In due soli profili in verità quello della informazione all'ispettorato e quella della possibilità di rispetto ad intervenire
Il ministero qui con una lettura benevolente ha detto che in verità è stata disattivato un po'tutto il cinque bis e in verità e questo è un problema che andrebbe chiarito poi e chiudo il problema interessante che è venuto fuori nelle relazioni di D'Antona e di e di Pelaggi ecco questo quale ruolo l'autonomia collettiva può svolgere qua in verità
Stiamo vedendo da parecchio tempo che l'autonomia collettiva ecco come mi diceva benissimo da Armand poco poco fa dalla legge contrattata stiamo passando al contratto legge
E questo e e e la situazione di fronte alla quale ci troviamo pensiamo lavoro interinale
Qui tutta la legge e lavoro interinale affidata all'autonomia collettiva
E l'ampiezza effettiva dell'utilizzo di questo strumento verrà dettato dalla contrattazione collettiva
Ora sono d'accordo con Massimo sulle perplessità che D'Antona sul fatto che la le che il contratto che ha efficacia soggettiva limitata posso svolgere questa funzione
Ma possiamo noi pensare che solo gli iscritti a confinare alla Federmeccanica presente avranno questa possibilità di utilizzare il lavoro interinale e non quelli che non sono iscritto a Federmeccanica
Ecco no è chiaro qui ci troviamo di fronte alle alle leggi nelle quali
Si fa un utilizzo del contratto collettivo proprio in funzione di fonte regolativa di queste situazioni allora dobbiamo chiederci se è giusto
Ancora
Tirare fuori il trentanove forse dovremmo prendere atto del fatto che il trentanove era stato veramente pensato con riferimento al contratto collettivo
Vecchio di vecchia maniera dove si vedono le le le condizioni dello scambio tra lavoro e
E e retribuzione ecco questo qui gli aspetti normativi ma quando ci troviamo di fronte ad aspetti che la stessa legge individua e poi per ragioni di specializzazione di maggiore efficienza regolativa rinvia al contratto collettivo beh qua ci troviamo veramente fuori dal trentanove insomma
Ci troviamo di fronte a una forma di associazione del potere sociale nella regolazione di fenomeni che non dà altrimenti potranno potrebbero essere bene ecco la Corte costituzionale recentemente ha sfiorato questo problema con riferimento a sentenza
Della sul pubblico impiego dove si diceva c'è un erga omnes lì era pericoloso perché in effetti gli è proprio il contratto classico ecco e lui se l'è cavata bene dicendo che la via individuale che che giustifica l'applicazione di di quella fonte ecco però negli altri casi come nel lavoro interinale e come potrebbe essere questo di una legge in materia di orario secondo me potrebbe benissimo dirsi che ci troviamo di fronte ad un utilizzo della della dell'autonomia collettiva in una posizione diversa da quella alla quale si riferisce il trentanove
Grazie
Professor Lissone sua notori esegetiche su su una legge sulla direttiva nomi con pubblico complimentandomi perché in fondo è stata quasi un'altra relazione nel purtroppo in questo momento per ragioni tecniche divoratori di oggi pomeriggio sono sono in giro però c'è il professor Vallebona mi pare che potrebbe rispondere forse alle in considerazione le sì
Prego
Perché vedo che è stato diciamo ho chiamato in causa come si dice no
Sì molte considerazioni dell'amico l'inizio erano adesive
E e quindi su quello c'è molto da imparare
Specialmente quando Elisso ha sottolineato questa un valore dirompente di questa riduzione del tetto legale Ilia costretto tutti ad andare a riguardarci da normativa del ventitré ed era mai non non non conoscevamo e non applicavamo se non in casi eccezionali perché i contratti avevano Ramaj
E ridotto e questo l'avevo cercato di spiegare bene stamattina dicendo il lavoro supplementare era regolato esclusivamente il contratto oggi dalla quarantunesima ora in su non è e e non è più lavoro supplementare come era prima ma è lavoro straordinario regolato dalla legge e su questo piove tutta la regolamentazione legale e mi pare che siamo d'accordo i problemi voi sorgono invece quando ed andiamo a guardare questa disciplina legale perché fino
E non ce l'ha guardato tanto tempo questa è la verità e quindi sorgono sorgono tanti dubbi
E ci sono contributi Brancoli Alia ricordati contributi importanti io continuo
A ritenere che il consenso dell'articolo cinque e non ci sia il consenso individuale
Ma sia il consenso collettivo e l'argomento che utilizza Franco quando dice poi nel giugno tregua lamento di attuazione nell'articolo otto c'è scritto espressamente che sono le parti sociali ma non riguarda il cinque ma riguarda il quattro scusate ma dobbiamo fare se giocare il e invece nell'articolo nove non c'è più scritto espressamente il nove e l'attuazione del cinque diciamo così
E però Franco dimentica che nell'articolo nove si richiama espressamente l'otto
Dove si parla di parti sociali
E allora probabilmente l'argomento si rovescia
E che nel il regio decreto legge sei nove due si parla di parti e basta e non si capisce nel nel quattro uno e cinque poi nel Regolamento di attuazione
E si parla espressamente di associazioni sindacali nell'articolo otto e l'articolo nove richiama l'otto e quindi io direi che sono le associazioni sindacali
Sempre anche perché poi diciamoci la verità
Andando alla ratio non credo che ci sia questi interesse ad ottenere il consenso del singolo lavoratore sarebbe una anche una protezione eccessiva cioè quando la legge indicare i limiti massimi e ci sono e quando il contratto collettivo
A sua volta
E regola il fenomeno dire che il singolo si può sottrarre io non credo che fosse l'intenzione del legislatore del del del mille novecentoventitré e invece più più d'accordo mi trovo all'osservazione deciso e su questo io non mi ero espresso quando intatti era andato velocemente a quel punto per carenza di tempo quando sostanzialmente dice ma il cinque e cinque bis che fanno il vanno applicare insieme oppure non è non è che quando si applica il cinque bis i cinque fuorigioco
E ed io dicevo stamattina cantonale Franco in effetti sono sembrano al di là di quella strada la comunicazione fatta abbiamo qua fatta dopo che pure è un'indicazione letterale e importante e però si potrebbe dire ne fai due di comunicazione ma al di là di quello
E
è proprio la tecnica di regolazione del fenomeno che cambia tra il cinque cinque bis detiene il cinque la il controllo è affidato all'autonomia individuale o collettiva secondo quello che si pensi invece nel cinque bis il controllo
Per le presidenziali e affida la pubblica amministrazione e quindi forse non ha tutti i torti quando dice che se che significa questo cumulo di controlli se c'è uno voi
Non non è necessario l'altro è un uno è sostituito dall'alto in questo mio alcolizzato stamattina ma era un punto e un punto interessante
Quanto al discorso finale di Franco che non mi chiama in causa direttamente ma richiama il convegno di Di Maggio Dellai Glass io non sono affatto d'accordo su quel discorso che non si tratti di di di clausole normative e che quindi il trentanove in questa materia sia fuori gioco
Non sono d'accordo per niente lo lo dissi allora perché non è d'accordo non ho abusato stamattina mi fermo se no abuso UE anche oggi pomeriggio
Per una
Non avendo abusato queste morti nell'occasione in cui abuso il professor Vallebona e mi sento legittimato ad abusare oggi credo di non abusare affatto nel riprendere un tema che riecheggiato in questo incontro e che attende una chiarificazione e non solo ai fini molto importanti ma pur sempre circoscritti
Che formano oggetto del nostro incontro ma tsunami sospensiva più generale del diritto del lavoro e che è quello della posizione della funzione del contratto collettivo o quando nell'ambito più generale una volta si diceva della gerarchia delle fonti
E credo che ci richiama
La utilizzazione del contratto collettivo ai fini dell'attuazione della normativa comunitaria a ripensare innanzitutto in termini prospetticamente diversi il tema del contratto collettivo
Il questo mezzo secolo
Di
Mancato attuazione dei commi dal due al quattro dell'articolo trentanove e si è sempre pensato sostanza che il vero problema fosse quello utilizzare stabile assetto sul piano dell'ordinamento giuridico dello Stato agli equilibri che si fossero o consolidati nell'ambito sociale sia attraverso una raffinata utilizzazione delle categorie ciclistiche per ricostruire sul piano dell'autonomia collettiva ciò che permetteva di costruire i materiali dell'autonomia individuali sia con i richiami a alla ordinamento intersindacale
Agli affetti se non altro di una approfondimento euristico non saprei definirlo diversamente perché poi da sempre verificato sul piano dell'ordinamento generale
Delle
Appunto delle soluzioni della realtà sociali la mia impressione è che tutta una serie di novità non ultima quella rappresentata dalla una previsione di attuazione della normativa comunitaria attraverso l'autonomia collettiva ci pone la necessità di riguardare l'autonomia collettiva non più solo isolatamente come equilibrio giuridico da assegnare alle soluzioni che si verifichino nell'ambito della realtà sociale o dell'ordinamento intersindacale ma in una più ampia collocazione nella gerarchia delle fonti
Ecco io Gianni trovo sotto questo aspetto in grossa difficoltà innanzitutto vorrei capire una volta dato corso all'attuazione della normativa comunitaria per il tramite della DIA dell'autonomia collettiva in alternativa con quella della a legislazione
Sia per così dire consumata la vendita o no primo aspetto
La pelle si è consumata o no se non si è consumata come sei propenso a ritenere mi domando dinanzi ad un intervento legislativo
Che facesse seguito alle di intervento regolativo dell'autonomia collettiva permanente all'autonomia collettiva la possibilità di un successivo intervento ancora a modifica della previsione legislativa
Secondo aspetto
L'ambito di efficacia e sull'ambito di efficacia ho visto dei tentativi è molto generosi e coraggiosi e del professor Pelaggi di superare il limite intrinseco o di relatività della contrattazione collettiva che non si inserisca nell'itinerari
Dell'articolo trentanove però qui non siamo in nessuna delle situazioni prese in considerazione
Dalla Corte costituzionale
Per postulare una naturale efficacia generale della contrattazione collettiva perché qui mi permetto di dire è in materia di regolamentazione delle condizioni di lavoro il contratto collettivo nato essenzialmente per dire quanto si dovesse essere pagati allora e per quante ore si dovesse lavorare nella giornata
Più condizioni di lavoro come posso dire ancestrali che queste vorrei sfidare francamente ad individuare altro discorso e quello dell'utilizzo che ne è stato fatto perché quando si legge ha ragione Vallebona a dire con difficoltà accordo parla di abbia giustamente di avviso comune di recezione quando scopriamo che in questo testo sono previste abrogazione di leggi non sono previste fatto utilizzazioni
Ai contratti collettivi circoscrivendo i contratti collettivi facoltizzati alla sola categoria dei contratti collettivi stipulati dai sindacati ma di metterà presentati ieri beh qui sì che andiamo fuori dell'ambito della autonomia collettiva per come l'abbiamo sempre conosciuta
Però mi domando se è esattamente quello al quale si pensava nella logica del raccordo sociale rimasti che qui può i miei forti dubbi
Grazie
Professor Ichino prego
Volevo solo aggiungere un argomento a favore dell'interpretazione dell'articolo cinque della legge ventitré sullo straordinario nel senso indicato poco fa dall'istituto alle Bona quella legge venne emanata in otto temperanza un no obbligo assunto dal governo nella conclusione della vicenda dell'occupazione delle fabbriche
Di recezione in legge di quanto era stato conquistato nei rinnovi del diciannove e venti con i contratti collettivi nazionali le otto ore sono nate lì
E in particolare e venne assunto come riferimento il contratto dei metalmeccanici ora nel contratto dei metalmeccanici la norma sull'orario
Fa sicuramente esplicitamente riferimento ad accordi fra le parti sindacali e quindi si può mi sembra ragionevolmente ritenere che il legislatore abbia ritenuto abbia voluto a ricalcare quanto il sindacato aveva negoziato con la controparte imprenditoriali dunque la realtà è che il la legge del ventitré presupponeva l'accordo col sindacato e affidava al sindacato un ruolo di filtro delle richieste di lavoro straordinario da parte dell'impresa
Però questo ruolo del sindacato negli anni Cinquanta
Non poteva o non voleva essere riconosciuto da parte del Governo e del Parlamento era l'epoca in cui prevaleva una tendenza alla distruzione delle relazioni sindacali più che alla loro al loro sostegno e quindi ignorando la vecchia interpretazione si è e legiferato come se l'interpretazione corretta fosse nel senso della necessità di un accordo fra parti individuali
E così è venuta fuori quelli mostriciattolo della legge del cinquantacinque l'articolo cinque bis delle che non ha alcun senso inserito nel contesto della vecchia normativa se correttamente
Applicata sì è auspicabile che a decenni di distanza questo problema venga superato
Volevo anche dare una risposta alla collega genovese credo che è intervenuta prima a proposito della sentenza della Corte di giustizia sul collocamento
Informandola che la
Ricorrente un meglio la società che ha provocato il rinvio pregiudiziale
Aveva sostenuto sulla base di una delibera dell'Organizzazione internazionale del lavoro in questo senso che le agenzie di fornitura di lavoro temporaneo
Erano una sottospecie della specie generale delle agenzie di mediazione fra domanda e offerta e che quindi quella forma di meno di interposizione o intermediazione non era che una sottotipo del tipo generale mediazione tra domanda e offerta
Questa tesi è stata fatta propria dall'avvocato generale davanti alla Corte e il il fatto che nella sentenza venga affiancata la parola intermediazione alla parola mediazione nasce sostanzialmente da questo da questa vicenda processuale
Dopodiché il problema della fornitura di lavoro temporaneo ha perso rilievo in corso di giudizio per l'emanazione della legge centonovantasei e quindi il la corte non l'ha più a non la più affrontata
Ma diciamo che il senso della sentenza è quello di considerare il lavoro la fornitura di lavoro interinale come un pezzo inseguimento nel sistema dei servizi all'incontro fra domanda e offerta
Ultimo punto sulla questione della gerarchia costituzionale fra norme della nostra Costituzione nazionale e norme comunitarie
Ma io credo che la Costituzione stessa quando parla di accettazione da parte dell'ordinamento di limitazioni di sovranità in funzione della cooperazione internazionale dalla soluzione
C'è non tutto il diritto comunitario ma sicuramente una parte costituzionale del diritto comunitario che può avere una diciamo un rango giuridico
Superiore rispetto alla norma costituzionale e vedo tanto per fare un un esempio di quanto questo possa avere rilievo pratico
Un possibile conflitto tra la norma del trattato de sulla parità tra uomini e donne e l'articolo trentasette della Costituzione
A mio avviso si sta determinando un attrito e qui riprendo quanto Sand diceva
De Luca Tamajo stamattina si sta determinando un attrito tra ordinamento comunitario e ordinamento interno in materia di tutte
Lavoratrice madre quei cinque mesi di obbligo di astensione dal lavoro sono a rischio nel diritto comunitario perché possono essere considerati come una pregiudizio per le chance di carriera e di lavoro della donna e da questo punto di vista per esempio una loro trasformazione almeno parziale i
Diritto facoltà della lavoratrice di avvalersene sarebbe più coerente con lo spirito e la diciamo gli orientamenti della Corte di giustizia attuali questo è interessante perché ci induce a stare molto attenti a parlare l'ordinamento più avanzato un meno avanzato di ordinamento già in regola o non in regola in base a un criterio di pura e semplice misurazione della quantità degli con la in realtà non sta scritto da nessuna parte che l'ordine Tocco un vincolo più intenso sia più avanzato rispetto all'altro il vincolo ha un costo e l'ordinamento comunitario è oggi più attento del nostro ordinamento nazionale nel valutare il costo delle tutele valutare per esempio il costo che una certa a tutela del lavoro femminile può portare in termini di chance di occupazione o di carriera per le donne
Il l'attrito dunque può ben determinarsi e io credo che in un eventuale conflitto fra il principio di parità di diritto comunitario e articolo trentasette a ruolo familiare della donna probabilmente dovrebbe c'è Derek questa seconda norma
Al professor Ichino mi permetto solo di fare però una precisazione al suo discorso perché importando a proposito del diritto del primato del diritto comunitario che affermazione o ormai pacifica della giurisprudenza costituzionale però con il duplice il limite del rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento italiano e dei diritti inviolabili della persona ecco quindi questo teniamolo presente
Il nostro ordinamento non sia adeguata alla visione Moni istiga bensì alla visione dualistica quindi questa cinghia di trasmissione fra i due ordinamenti funzione però con questo duplice limite che va tenuto presente o a questo punto darei rapidamente io sonora la professor Dell'olio ma ecco purtroppo i tempi sta
Il voto aveva
Farsi appunto potrebbero ma è una scelta comune ore
Devo rispondere al riso sulla su quello che ha detto sulla mia relazione che se non è corretto rispondere
Da faccio una dove
A chiudere un po'il discorso sulla recezione
Mille comunitaria
In questo accordò l'ho sentito chiamare
Inerente alla copia che ci è stato distribuito le ho viste accordo avviso quello che quello che sia c'è scritto
Sono abrogate le disposizioni di legge che quantifica la durata massima non
Aria di lavoro ciò abrogate le disposizioni di legge ultima clausola tutte le
Sono abrogate tutte le disposizioni di
In contrasto con la nuova l'unione con l'accordo salvo quelle richiamati domanda lo può fare tutto questo lo ha fatto tutto questo queste quattro firme gene che ci sono di questo foglio a dogato norme
Lo era settant'anni e questa la vostra opinione e così
Lo può fare posto che si possano recepire tira comunitarie con un accordo tra le parti sociali le parti sociali cioè questi signori uno dei quali magari e quello di cui usurpò il
Il posto questi signori hanno a ho creato no allora non è così allora per recepire
La direttiva comunitaria nella parte in cui complice con norme esistenti giuste o sbagliate che siano ma comunque esistenti
Ordinamento italiano ci vuole una legge ci vuole una norma di legge ci vorranno mai leggerlo è pacifico che tutto questo possa essere
Tradotto in una no
La legge contrattata discussa firmata prima cioè non c'è stato è che la legge non c'è perché non c'è la forza politica di fare la la legge le che si sta litigando sulle trentacinque quaranta eccetera eccetera quindi fino a che non ci saranno messi d'accordo sulle trentacinque o quaranta ore e non avevano fatta una legge non l'hanno fatta una legge la direttiva in questa pare
Ammesso che sia questa un'implicazione dei
Tira l'abrogazione del
E di legge sulla disciplina giornali
Nel Ohio almeno formando
Insistenza uno i loro nell'ordinamento non lo aveva fatto quando lo avesse fatto cioè quando ci fosse tutto questo fosse stato tradotto in legge e allora non fossero più in di almeno che
Durata giornali
La prestazione lavora
Non ci sarebbe più una per una disciplina
In violazione del
Dico trentasei della Costituzione oppure cilicio all'ISO sarebbe in vigore comunque li le tredici ore con questo bel risultato che settant'anni dopo abbiamo portato la durata della giornata lavorativa da otto ore a tredici ore questo sarebbe
Il risultato o devo anche rispondere al riso su quanto ha detto riso fosse non lo Stato sufficientemente chiaro io sulla lavoro effettivo io ho detto anche qui ragionare
Combinati disposti che
Giù del venti trenta
Lui è ancora in vigore sipario
Voi effettivo nel
Cioè centonovantasei non si va alla
Lavoro effettivo si balla di
Voto il che mi portava
E si possa prospetticamente pensare che l'opzione di lavoro effettivo di
Durata giornali chiudono detto stamattina stamattina misura la fatica quotidiana
Durata sette alle a sua volta portata su base
Media annuale eccetera che misura in
C'è il coinvolgimento l'impegno della persona non ho detto perché stamattina mi si faceva fretta e non voleva abusare ma adesso piccolo abuso lo devo il resto lo ha fatto però
Le persone che non abusa mai
Dicevo
Non ho detto stamattina quello che pensavo sulle altre forme
Loro cioè sulla
Riferibilità Delli
Ancora al lavoro discontinuo
Penso che
Appunto la
Un limite giornali e riferisca ancora
Loro discontinuo penso che non vengano meno le esclusioni del lavoro direttivo perché Pereira io in questo è proprio la direttiva comunitaria che
Obiettivo e qualificato come tale quello in cui c'è autonoma determinazione anche sul tempo di lavoro e quindi non c'è
Vite Esterno del tempo di lavoro grazie
No scusi Presidente solo per chiarire che c'è stato un equivoco perché nessuno poteva sognasse di dire che questo accordo che lui è un avviso comune
Efficace abrogativa de si parlava solo se della norma del pacchetto Treu e si trattava di capire se quella norma avesse soppresso un limite giornaliero ecco allora si Ski escludeva e dell'accordo con te Matteo su questa esclusione il problema è che non era d'accordo sul fatto che tu mi sembrava poi dicessi e quanto previsto dal dalle parti sociali prefigurando l'intervento ecco di soppressione della
In contrasto con la Costituzione e quindici mi limitavo a dire sì che è vero che prevedono la soppressione di quel però cioè il riposo giornaliero che un equivalente fu funzionale della durata massima
Giornata questo e quindi non da chiusasi con trepidazione il tredici euro e comprende violazione cioè si salire si salire beh da otto a tredici e d'accordo no non dico niente ma questo è un altro aspetto noi dal punto di vista strettamente tecnico stiamo dicendo quello è unico ugualmente fu fu funzionale non possiamo dire che non esista una durata massima perché in verità cioè quella durata massima implicitamente fissata
Con riferimento al direi che è stato toccato anche da parte di Perone prima di tutti aspetto molto importante cioè quello del valore pari dell'autonomia collettiva come strumento come tramite di attuazione della direttiva comunitaria ecco qui io mi permetterei di esprimere sommessamente un mio modesto avviso e cioè che autonomia collettiva
Nell'articolo diciotto della direttiva e prospettata come una delle possibili modalità
Di ricevimento e di attuazione della direttiva ma non è che l'articolo diciotto della direttiva valga a conferire all'autonomia collettiva particolari legittimazioni o particolari efficace dell'ordinamento interno problema nell'ordinamento interno riferito alle allo stato stato legislatore chiaramente che quello che è responsabile di fronte alla comunità e al quale si dice guarda che la strada può essere anche quella dell'autonomia collettiva purché i come dice l'articolo diciotto lo l'obiettivo venga realizzato quello che poi all'interno dell'ordinamento delle degli atti di autonomia collettiva nei rapporti con la legge
è il solito problema di diritto interno e che cioè
Consiste poi nell'affidare poi al legislatore di circoscrivere definirei i limiti dell'autonomia collettiva quindi restiamo nella di questa di questa logica e certamente una un profilo nuovo però ecco mi pare che il discorso poi dell'amico Pelaggi era quello di portare senti in cui attraverso una sorta di di Singer o comunque di combinazione di modalità in parte discendenti dalle leggi dalla legge parte decidente
Datti di autonomia collettiva si arriva a conferire questa efficacia generale a quelle che sono le pattuizioni delle parti sociali
Possiamo ecco a questo punto io sono lieto di chiamare però non lo vedo il dottor Calamo fisica sparito il dottor Callieri ecco sì allegherei
Il dottor capo di voler
E il comando delle operazioni anche perché vi confesso che questa sorta di di mutazione avvenuta in corso a vista creando una sorta di crisi d'identità per con il
Quindi vi ringrazio tutti quanti e i lavori proseguono con la prevista da un lato
Concediamo
Juve questa mutazione del gene
Degli interlocutori
Poi