Polemiche sulla riforma dei Carabinieri in discussione al Senato; Imminente l'attacco Nato in Kosovo; Il passaggio dall'"analogico" al "digitale" nel campo della riforma tecnologica della Tv

L'ex senatore Palombo del gruppo di Alleanza nazionale membro della Commissione Difesa che quest'oggi in seduta congiunta con la Commissione affari costituzionali a Palazzo Madama ha continuato ad occuparsi l'ordine del giorno la cosiddetta riforma dell'arma dei carabinieri questa G. però è successo qualcosa che vi ha visti come Alleanza nazionale piuttosto irritati da parte del governo cioè la corte
Ma guardi in effetti oggi abbiamo concluso la discussione la presentazione più che discussione degli emendamenti
E al termine di questa illustrazione il sottosegretario Brutti con nostra grande sorpresa ha ripreso un emendamento che già era stato illustrato ed era stato accettato da tutti quello che riconosce all'Arma dei carabinieri il rango di forza armata senatore Brutti ha detto che questo emendamento dovrà essere rivisto dovrà essere modificato noi e siccome questo è un emendamento che ha presentato Alleanza Nazionale a firma mia e del senatore pelli Fini questo emendamento è stato fatto proprio dal governo ora non vedo per quale motivo si debba tornare indietro ci sono state delle spinte esterne verso il sei del sottosegretario Brutti ma questo dimostra assoluta mancanza di serietà
Spinte esterne dati
Ma probabilmente dato agli alti vertici delle forze armate che non vedono di buon occhio dell'arma dei carabinieri possa aver il rango di Porta Romana
Che cosa vuol dire il rango di Forza Armata vuol dire dare la possibilità al comandante generale dell'Arma di avere una fusione paritetica a quella che hanno gli altri capi di stato maggiore l'arma dei carabinieri è una realtà di centodieci mila uomini quindi credo che il Co mandando in generale dell'Arma abbia ben diritto a far parte del comitato dei capi di stato maggiore a pieno titolo ecco questo vive il rango di Forza Armata significa solo questo evidentemente ci sono delle forze ci sono delle lobby che non vogliono questo
Ma siccome governo già si è impegnato allora del cosa debbo dedurre che questo governo oggi dice una cosa e domani ne fa un'altra e poco serio continuare a con darsi così soprattutto quando si tratta di argomenti seri ed importanti come quello della riforma del riordino dell'Arma dei carabinieri in particolare delle forze di polizia in generale
Cambiando argomento senatori ognuno però in tema di politica di difesa e anche però di politica estera quanto sta accadendo in Kosovo sembra ormai imminente l'intervento della NATO alleanza nazionale espresso una posizione come dire un po'attendista cioè non siamo per stiamo fino all'ultimo di evitare l'intervento però se ci sarà l'impegno non possiamo fidarci dietro a alla ma quello che riguarda il far parte di un'alleanza però come dire come non intervieni rispetto ai massacri che portano avanti le milizie di Milosevic ma io dico questo tutte le persone ben pensanti dia un po'di cosce
Enza spera fino all'ultimo che non ci sia un'altra guerra io sono fondamentalmente contro ogni tipo di violenza e contro ogni guerra assolutamente però se si dovrà intervenire noi dovremo fare la nostra parte mi auguro chi chi è responsabile chiede che deve dei ridere come graduale l'intervento si renda conto che l'esercito di Milosevic non è un esercito da operetta è un esercito forte un esercito addestrato un esercito ben armato un esercito motivato
Chi mandiamo onori a contrastare questi soldati i nostri volontari i nostri soldati di leva
Io ritengo che non siano in grado di potere
Scendere in campo per combattere qui bisogna fare un discorso molto semplice le forze di interposizione i cosiddetti portatori di pace benissimo ma si va a portare la pace e quando si è raggiunta una tregua tra i due contendenti e allora si mandano delle forze per cercare di ristabilire la pace per evitare che ci sia Giuffria ancora ma in questo caso tra i due contendenti uno ha scelto di trattare l'alto ha scelto di Comba tre
Allora noi ci schieriamo con quelli che hanno scelto di votare e andiamo a combattere contro le forze di Milosevic chi ci va
Quali reparti abbiamo noi di terra per andare a combattere
A che serve a Serse verdiana all'esercito abbiano attualmente non serve così come non serve a nulla possono andare soltanto a fare opera di pace senza nulla togliere ai quadri agli ufficiali ai generi da lì al grosso lavoro che sta facendo il generale Cervoni per dare a questo esercito una sua identità abbiamo giocato fino adesso hanno giocato fino adesso
Non votanti si vuole fare l'esercito di professionisti
Il Governo non vuole c'è una parte della maggioranza che non lo vuole debbono decidersi su cosa vogliono
E poi anche se un esercito di professionisti sono sempre giovani italiani bisogna andare a combattere per cause sicure per cause certe ora le faccio una domanda lei mi ha detto molto opportunamente ma poi ci sono i massacri chi è intervenuto per i massacri in corso per la guerra che c'è nel Corno d'Africa tra l'Eritrea e l'Etiopia migliaia di morti migliaia di persone diseredati e migliaia di persone sarà volendo da me chi ha mosso un dito per quella gente chi ha mosso un dito per le stragi che ci sono continuamente in Africa vuol dire che l'Africa non interessa quelle non sono essere umani
Sono solo esseri umani solo quelli che hanno degli interessi per noi però nasce un sospetto rispetto alla Serbia l'Italia a e amico Paese amico dell'assente nella serata di ieri l'ambasciatore italiano a Belgrado è stato ricevuto da dal la dal governo serbo esponenti serbi come Paese amico queste spettano dittatura che sta portando avanti dei massacri e voglio dire i dubbi che vengono rispetto alla intervento in Serbia quanto hanno che fare per esempio con il plus signor fari che l'Italia alla allacciato avevo il Governo a Milosevic dall'acquisto del quindici per cento della Telecom di Belgrado a tutto quella che la positiva
Politica della Farnesina rispetto a un Paese che viene considerata una miniera d'oro quasi da si dice mediamente Farnesina Italia deve essere da Germania della Croazia
Sì io per me sono d'accordo su quello che degli ulema solo parzialmente perché se così fosse e noi non dovremmo intervenire per il cuoco contro i serbi prestate ci abbiano siamo il Paese forse era più onorevole della casa certamente perché questo governo nella politica resta
La sempre è sempre molto molto è sempre molto ondivago insomma oggi si dice una cosa domani se ne dice un'altra certamente un intervento militare io oggi non voglio parlare di problemi carattere militare che ci dovessero vedere in ignari salvo l'intervento della Marina salvo l'intervento della nostra aeronautica io non vedo come ci possano mettere insieme delle truppe di terra da mandare a combattere contro un esercito agguerritissimo come ho già detto motivato super armato
Noi siamo ancora un paese con tutto il rispetto per questa associazione perché né un Paese democratico ognuno può comportarci muore nel rispetto delle norme che hanno che ha un'associazione delle mamme dei soldati sotto le armi io voglio vedere se muore un gore soldato di leva che cosa succede ecco queste cose noi dobbiamo valutarle dobbiamo batterci fino alla fine perché non si ricorra alle armi se si dovesse ricorrere almeno dobbiamo fare la nostra parte facciamo parte di una quelle di un'aggregazione militare qui
Non possiamo assolutamente tirarci indietro il senatore Pellicini del nazionale membro della Commissione difesa che quest'oggi ha visto che la sua seduta congiunta con la Commissione affari costituzionali di Palazzo Madama urla arretramento del gov in merito alla riforma dei carabinieri proprio sulla sua proposta sull'emendamento che vede l'eco del primo firmatario ci spieghi
Ma guardi ne siamo rimasti
Io gli inviti
Io anche se cerco di spiegarmi le ragioni di questo passo indietro e non lo possono utilmente condividere
C'è innanzitutto secondo me una ragione politica che poi si riverbera anche sulla politica del gol hanno con il Kosovo nostre forze armate secondo me il governo che la sulla via giusta aveva colto l'emendamenti nostri per la arma dei carabinieri come quarta forza armata sta facendo macchine dietro per due motivi primo per delle pressioni di carattere io credo corporativo di altre forze armate che mal vedono in definitiva un'arma ancora più efficiente e autonoma secondo non dimentichiamoci che c'è tutta un'ala che fa parte del governo e quanto meno vicino al governo che non vede di buon occhio questo fatto perché prigioniera ancora di vecchio more uxorio non ci dimentichiamo non girava dietro un dito la questione perché certa forza di sinistra e ancora vecchi retaggi mentali quindi temi chissà che cosa queste tendenze guardi che sono in linea con tutto un disegno di una certa sinistra perché quando si parla per esempio dell'esercito professionale
L'ha visto che verdi e comunisti hanno detto di no no detto perché non vogliono certo professionale così come non vuole un'arma praticamente autonoma il Governo che in mezzo a queste pressioni di carattere ugual corporativo lobbistico dire tra forze armate percuote interni noi a queste pressioni sostanzialmente politiche tenta ora di fare marcia indietro è chiaro che noi cercheremo di fare in modo che questo non capiti perché non sarebbe assolutamente serio primo punto secondo punto Kosovo e forze armate come diceva il senatore Palombo noi siamo un Paese disarmato non vi sono a anni anni e anni che predichiamo la necessità assoluta di avere un esercito volontario è preparato perché lo sapevamo che saremmo arrivati questi punti abbiamo un problema ma della Libia con Gheddafi abbiamo i problemi dei Balcani e ci siamo cullati a vedere quanti obiettore di coscienza doveva andare in questa o quella direzione dimenticando che una nazione ha diritto ad avere un esercito il dovere per un gesto preparato
Noi quando si parla ora di intervenire e faremo la nostra parte perché non siamo per i giri di valzer cercheremo fino in fondo i vedere se questa fiammata non scoppia ma ove dovesse scoppiare faremo il nostro dovere di nazione allevata fedele agli alleati perché non siamo abituati a stare con quattro piani quattro scarpe differenti ma siamo preoccupati perché i nostri soldati in definitiva sono cinque sei mila uomini il gli contingenti che sono il combustibile il San Marco la brigata Garibaldi sono sempre le stesse prima abbiamo una da vituperata Folgore va vituperate Folgore
Noi di fogli quegli uomini non ne abbiamo altri perché questa politica cerca di Filosofia Paci pista in tutti i modi le non siamo per la guerra ma dovremmo essere pronti nel caso la quella cena dichiarino noi non siamo praticamente pronti e questa è una responsabilità gravissima biellese delle del non dell'esercito del gol ma che finora ha agito in questa direzione speriamo che cambi perché diversamente non si va col pacifismo a combattere Milosevic praticamente quindi noi speriamo che il governo prosegua e il voglia fare quello che dice di voler fare
Ma siamo parecchio dubbiosi perché ci sono queste resistenze psicologiche lei gratta gratta gratta sotto Petrova ancora quelli che erano contro le forze armate questo è il punto di fondo per cui noi faremo il nostro dovere e cerchiamo di farlo ma teniamo che il Governo retroscena di fronte a questi fatti Carlo
Quindi vicepresidente del Senato senatore dei Democratici di sinistra presidente Rognoni la riforma del sistema televisivo per quanto riguarda il passaggio dall'analogico dal digitale diciamo così
La vede su posizioni come dire piuttosto Ross non sappiamo se isolate ma quanto meno diverso dei democratici sinistra rispetto agli altri esponenti che si occupa di telecomunicazioni e ci riferiamo in particolare a che cosa ha una serie di i punti intanto lei dice che la politica ha indicato questo passaggio del due mila dieci come il passaggio appunto in toto alla tv digitale come un passaggio e estremamente tardivo rispetto a quelle che sono le altre quello che il contesto internazionale ci spieghi
Ma io sono convinto che
Il progresso tecnologico sta andando molto più in fretta della politica ecco e quindi noi abbiamo fatto due anni fa una legge per dire che il passaggio dall'analogico al digitale cioè il passaggio dal sistema che conosciamo oggi di occupazione le frequenze con il sistema appunto analogico al sistema che tecnologicamente consente su una rete di trasmettere molti più canali quindi una ricchezza anche di di diffusione e di contenuti molto più ampia di adesso e che cambia il quadro dei punti di riferimento perché stiamo passando da una fase in cui le frequenze da un bene da dividere contarsi Monia un momento in cui invece c'è una sala una sovrabbondanza di offerta di canali e questo sposta anche tutti i termini della competizione della concorrenza della possibilità di altri riferì sul mercato ora due anni fa sembrava il due mila dieci una data realistica sono passati due anni la velocità del cambiamento tecnologico e tale che oggi credo che noi dovrà Emma proprio perché altri Paesi lo stanno facendo l'Inghilterra ai Paesi scandinavi e stanno tutti entrando nella digitalizzazione ora il passaggio al digitale un passaggio anche da un punto di vista produttivo di cultura tipo epocale e è un sarebbe un peccato secondo me che noi ci muove Simoni ritardo su questo rispetto ad altri Paesi e quindi penso che noi dovremmo anticipare la data del due mila dieci si parla di un due mila sei che è
è più ragion
è ora che chiede anche da Torino a Trieste tale del resto mi questo mi ha fatto molto piacere ho sentito proprio il presidente dell'Autorità delle Comunicazioni e dire che questa data del due mila sei risponderebbe meglio a quelli che sono le esigenze di dare spinte impulso a questo tipo di di di di diciamo di società della comunicazione ecco un altro punto che lei indica come
Un successo della politica rispetto a questa evoluzione tecnologica devono informativo e anche alla realtà del mercato e quello rispetto ad un atteggiamento di favore nei confronti delle più
Verso Canal Plus di che cosa si tratta no io credo che vada detto questo che importante che ci capiamo anche con chi ci ascolta purtroppo in Italia il sistema televisivo e condizionato in modo eccessivo dalla politica lo vera quando c'era soltanto alla RAI perché sappiamo che così lavorare da anni da quando cioè Mediaset perché addirittura è nato un partito quindi ci ritroviamo in una situazione dove tutto il gioco televisivo e falsato all'in questo contesto io non ho apprezzato il fatto che si sia fatto un decreto legge per rinnovare le concessioni e e questo era normale diciamo l'aspetto del rinnovo delle concessioni rispetto a un ritardo nel concederle però approfittando di un decreto che comodo a tutti perché fa comodo diciamo a tutte le televisioni locali e a tutte le televisioni commerciali
Ecco che sia inserito a anche un elemento di antitrust aggiuntivo con i campionati di calcio che aveva l'effetto di dire fermi tutti lasciamo le cose come stanno perché sta arrivando in quel periodo si parlava di Murdoch che poteva avvenire in Italia ad aprire una televisione diciamo satellitare digitale
In concorrenza con Canal Plus del Cré sulla base di se non mi date tutto il calcio però non vengo allora il il fatto di aver messo in un decreto
Legge immediatamente che nessuno può avere più del sessanta per cento per le partite di calcio è stato un segnale per stappare diciamo qualcuno che veniva da fuori ora
Poi alla fine il risultato
Finale del decreto legge abbastanza buono perché comunque il problema di avere e delle regole antitrust in questo settore delicatissimo perché chi ha il calcio poi di fatto alla televisione digitale ed è ergo però il risultato è che noi non abbiamo diciamo il monopolista Murdoch che entrare nel mercato italiano ma sicuramente abbiamo un monopolio in Italia che è quello di Canal Plus con dei problemi perché avendo comunque fatto la legge che nessuno più avere può avere più del sessanta per cento in teoria adesso il nuovo monopolista si trova nella condizione di non poter avere tutte le partite a meno che e qui è con l'éscamotage che c'era l'autorità che viste le condizioni di mercato potrebbe consentire a comunque ad avere una proroga ecco che comunque mi sembra a me immotivato io non ho apprezzato il fatto che si sia proceduti per decreti queste sono materie molto delicate e importanti dove il decreto legge
E secondo me poco funzionale pare un ultimo aspetto e vorremmo sottoporle quello della cui delle presenta psicologo l'incontro fra RAI Fininvest in termini di presenza per esempio da Rai sappiamo del con una partecipazione veramente minima riesce a darmi se non nel controllo quanto meno a poter dare delle indicazioni molto forti su addirittura il trentacinque per cento della Società ci spieghi ma lì ci sono due scuole di pensiero io avevo detto che vedendo l'accordo fatto la RAI ha fatto un affare
Pone perché di fatto si è impegnata a comprare credo l'uno per cento con una prospettiva di poter arrivare a comprare fino al dieci per cento che è la quota che oggi a Mediaset il Canal Plus però
O
Nei tempi che decide e poi comunque producendo canali satellitari che verranno pagati da Canal Plus alla RAI e quindi vada in qualche modo riuscirà anche a guadagnarci e in una situazione in cui in più Canal Plus ha dato alla RAI il mandato di cercare altri soci italiani fino a un trentacinque per cento dell'azionariato di Canal Plus questo per dire la piattaforma non sarà solo francese ma sarà preda
In Piemonte alla fine più italiana perché con trentacinque per cento di italiani da trovare dieci RAI dieci di Mediaset ecco che si arriva a una maggioranza italiana di fatto formale perché poi tutte le tecnologie tutto navale tutta la capacità di gestione la piattaforma è nelle mani dei francesi siamo in troppa quindi voglio dire non mi scandalizza questo però sicuramente diciamo che Canal Plus avuto interesse a chiudere rapidamente con la RAI perché la RAI una società importante che fa cultura e che in più ha un peso anche politico nel Paese il discorso è che
Secondo me oggi diciamo le cose stanno cambiando in un modo talmente veloce se si va verso la digitalizzazione questo è un segnale
Anche questo di cambiamento e società come per esempio la RAI si dimostra che non hanno le risorse finanziarie poi per affronta e questa fase nuova ecco che si pongono dei grossi problemi anche di di futuro della Rai stesse
Chiedo su questo
Sulla questi aspetti tecnologici in particolare sulle cosiddetto decoder aperto quindi avverto di cui si è discusso stato socialmente inserite in questo decreto è un decoder aperto solo per la pay tv o anche per la pay per view perché una differenza non da poco sarebbe la storia no infatti questa è una grossa differenza che è
è un fatto psicologico complicato quello che io ho capito che oggi sul mercato non esistono decoder aperti per la pay per view nel senso che se io un decoder di un certo tipo posso consentire ad altri di trasmettere anche ha tra esso delle linee di frequenza per cui io con quel decoder ricevo anche il concorrente però non nel caso della pay per view percorse la vera Carlisa e questa è eh sì la vera prospettiva richiama l'aspetto più interessante per arrivare a quell'ora bisognerà aspettare un avanzamento tecnologico che in corso nel senso che non è che sia lontano però avendolo nessuna data del giugno due mila per arrivare al cambiamento di questi decoder
E io credo che ci siamo raccontati in parte una favola nel senso che temo che negare per Giulio due mila non ci sia fatto questo decoder già sul mercato ampiamente da poter essere commercializzata in conclusione
E il dopo ieri il futuro della RAI lei in un recente convegno e ha ricordato il referendum promosso dalla Lista Pannella sulla possibilità e votato a favore dei cittadini sulla possibilità che
Ingresso di ieri azionariato privato della RAI sostanzialmente dunque che cosa aspetto a suo giudizio qual è il futuro di questa Rai dov'dopo del dopo ieri rispetto a questa istanza referendaria ma anche rispetto alle varie ipotesi che si vanno delineando in queste ultime settimane proprio ma io qui suona
Finalmente d'accordo con il nuovo vertice dov'è che ha proposto di aprire ai privati nel senso che aveva d'accordo prima fortunatamente adesso visto che anche loro sono e perché la considero una tappa indispensabile nella globalizzazione nel cambiamento delle tecnologie nella nuova società della comunicazione un'azienda tutta pubblica chiusa non ha visto l'menti come la RAI oggi un'azienda anomala no con un consiglio d'amministrazione fatta dalla politica più tutto sballato rispetta una strategia di prospettiva ecco che
E invece fortunatamente dall'interno della RAI e
Cioè il messaggio ristrutturiamo Cini forme di divisioni quindi in prospettiva anche in ordini creiamo una struttura per cui una parte pubblica ma poi una parte può essere privata allora questo appare la RAI ha la possibilità di accordi diffusi uomini di di di di tutto il mercato internazionale che altrimenti resterebbe in qualche modo precluso perché non ha l'autonomia finanziaria per poter da sola essere competitiva su questo grande mercato internazionale