"Era il secolo del lavoro" presentazione del libro del sociologo Aris Accornero (org. c/o Libreria Forum - via Rieti, 11)

Allora buongiorno a tutti
Vorrei dare inizio a alla discussione
Di questo volume facendo qualche ringraziamento
Insomma tutto vorrei ringraziare Forum che ciò ospita in questa bella struttura in particolare il suo coordinatore Antimo farò perché la struttura realtà non era libera questa mattina quindi lui è riuscito
A parla utilizzare questo libro Era il secolo del lavoro con la elle maiuscola
E in realtà una delle idee che percorrono il volume e proprio questo passaggio dalla e le e maiuscola
Che ha attraversato il secolo
Alla lavoro minuscolo che quello che ha preso corpo negli ultimi anni e in prospettiva devo dire che Accornero gioca molto su questa L maiuscola e le minuscola io mi sono confuso perché in effetti ho fatto un su un cartoncino pubblicitari in cui la Ellera minuscola invece che maiuscola come nel titolo
Io ho confuso probabilmente è stato un lapsus freudiano perché ho dato per scontato ciò che forse non è scontato ancora e cioè che il lavoro del sacro che verrà sia davvero minuscolo come provocatoriamente Accornero stilizzati
Certo lavoro lavoro con la elle maiuscola è stato centrare la vita individuale e collettiva la vita politica nella mitica nella vita sociale di tutti i Paesi soprattutto dei Paesi più sviluppati
E proprio questa sua centralità passata e oggi densa di incognite e interrogativi
E il libro ed è un libro denso che io credo agli operatori sindacalisti manager possa servire molto perché sistema nanizzati elabora una letteratura
Molto ricca
A una tesi centrale che secondo me è quella destinata a far discutere di più
Anche perché è una tesi ce l'avete controversa
Non è che ci sia accordo su di essa cioè quella che Accornero
Descrive così i contenuti del lavoro tendono a migliorare mentre i rapporti di lavoro tendono a peggiorare
Perché questa tesi diciamo non è così scontata perché io dalla seconda parte rapporti di lavoro tendono a peggiorare
Un po'tutti sono d'accordo la prima parte è una parte che continua a suscitare
Conflitti teorici e dibattiti di scuola ma diciamo l'interrogativo di fondo
Oltre che questo punto analitico e quanto conterà il lavoro in futuro a questo lavoro forse divenuto minuscolo
Ma io credo che questo di Babi ha due meriti importanti tra gli altri e cioè che si schiera contro il filone
Catastrofista quello diciamo alla Rifkin della fine del lavoro perché la tesi di Accornero e che lavoro cambia
Ma non diminuisce di peso si allunga anzi il convoglio dei lavori ci sono tanti più i lavori che in passato
E bisogna fare i conti con questa ricchezza con questa maggiore articolazione ma accollerò critica anche le teorie revisioniste chiamiamole così per comodità alla Dahrendorf
Alla offre quelle che dicono che il lavoro si dissolve nella Società delle attività in realtà Accornero spiega bene che andiamo a una globalizzazione del lavoro a una società dei lavori ma punto dei lavori non delle attività credo che questi interrogativi e tesi sia un gatto stimolante per i nostri ospiti che sono diciamo non casualmente
Il segretario del maggiore sindacato italiano
Uno dei maggiori dirigenti della più grande organizzazioni dei datori di lavoro e il segretario del maggiore partito italiano per tutti loro ci sono problemi
Interrogativi sul futuro di vario tipo ma per i sindacati
Ma i sindacati debbono imparare un mestiere nuovo
In buona misura inedito
Quello che possiamo tematizzare come rappresentanza del lavoro disperso quella volo che veniva definito atipico e che invece è sempre più tende essere tipico ma perché perché anche se non è vero quello che dicono alcuni che questo lavoro è già oggi la maggioranza e quindi avremmo una maggioranza di non sindacalizzati e di non tutelati
Non c'è dubbio che non solo in Italia questo il lavoro che cresce e allora se i sindacati vogliono un futuro
Debbono fare i conti con la rappresentanza di questo universo di lavoro non standard che possiamo chiamare nuovi lavori ma è un'immagine riduttiva ma anche per i datori di lavoro ci sono interrogativi
Perché Accornero dice molto bene che l'impresa ha bisogno di lavoratori
E lui parla di cooperazione intelligente altri parlano di partecipazione ma dice purtroppo o forse non purtroppo vorrebbe curarsene di meno
Durasse di meno perché vuole dargli meno garanzie vuole occuparsi di meno dei loro diritti sociali dei loro bisogni di welfare è possibile ottenere di più dei lavoratori dando ai lavoratori di meno
Qui Accornero dice ci vuole reciprocità il problema riguarda sia la qualità delle garanzie sia la quantità dei lavoratori che una società del futuro dovranno caratterizza e poi per i partiti
Per fortuna sei dal maggior partito italiano questo me già che sei dal maggior partito da sinistra
Frazione dire il contrario cioè Segrate maggior partito da sinistra i segretari maggior partito italiano ma diciamo i dati di sinistra sono quelli costruiti sul lavoro sul lavoro dipendente ecco questo
Il grosso del mondo del lavoro
Ma possiamo dire che i partiti di sinistra in questa fase nuova
Sanno ancora ancorati al lavoro dipendente quanto conterà il lavoro dipendente
Nel loro tessuto sociale rappresentativo
Ci sono tendenze molto diverso da questo punto di vista e io credo sia ancora più complicata dal fatto che in Italia c'è una quota molto rilevante oltre che di lavoro irregolare e di nuovi lavori anche di lavoro autonomo siamo il Paese con la più alta percentuale europea
Allora come fa i conti con questa sfida di rappresentanza del lavoro
Al plurale
Ecco queste un po'un Elenco un evento fra l'altro sintetico di di quesiti e di problemi ma negativo la parola per sentirne di parare alcuni a Sergio Cofferati
Anche chiuse
Sì è sceso il mio
Qui cena grazie
Non c'era una
C'è una ragione molto semplice te prima mio cartellino stava son cambiati posizioni
No cominciamo ad accreditare ipotesi strana
Divisione del lavoro
No intanto io mi schiero apertamente per la tesi di fondo Diaries
Che qualche
Poi conseguenza
A suo ragionamento che volevo rapidamente fare
Io penso come Luís che nel corso di questo secolo
E francamente stento a comprendere le ragioni
Di Chia
Un'opinione diversa
I contenuti del lavoro siano nettamente migliorati
Sono migliorate le condizioni delle persone che lavorano
E che invece progressivamente ma in particolare nell'arco dell'ultimo decennio
Sì sì accentuato
In virtù dalla frantumazione un peggioramento dei rapporti di lavoro
Il fenomeno che prevale soprattutto in alcune attività alcune forme di attività
Semmai addirittura quello del del paradosso estremo
Condizioni
Contenuti
Particolarmente vantaggiosi
Che
Negazione
Di carattere formale del rapporto di lavoro e dei diritti
Contenuti nel lavoro poi ritorno su questo argomento perché quando si parla della platea oramai basta
Il popolo della ritenuta d'acconto uno della partita IVA si parla di persone che hanno spesso condizioni di retribuzione consistente scambiate con l'inesistenza del rapporto di lavoro e con spesso la negazione di diritti elementari
Lo scambio esplicito non codificato ma viene quotidianamente
Questo il paradosso estremo però è la conferma che nel corso di questi anni le trasformazioni sono state rilevanti e spesso una voto questo questo carattere
Di mutamento positivo
Delle condizioni di lavoro delle modalità di lavoro e di conseguenza del l'effetto importante sulla vita delle persone e dall'altro lato però e aumentata all'incertezza di queste persone in virtù del fatto che mancano la codificazione del rapporto di lavoro o semplicemente l'attuazione rispetto di diritti elementare che nel lavoro tradizionali invece sono storicamente riconosciuti e rispettati
Per rispondere invece alla alla acquisito al dubbio che avanzava adesso Mimmo su che cosa deve fare il sindacato
Dire questo noi abbiamo come come altre forse nello specifico più di altri l'esigenza di
Fissare delle priorità
Negli interventi sindacali
E poi però di essere in grado di essere in condizioni di agire su tutto l'arco dei temi che riguardano direttamente o indirettamente lavoro
Priorità non vuol dire
Dimenticare alcunché
Lo dico perché ho la sensazione
Data da fatti concreti che il problema molto serio
Quasi drammatico in alcune circostanze in alcuni territori
Del lavoro che manca penso al Mezzogiorno ad alcune aree specifiche
Abbia assorbito all'attenzione almeno dal punto di vista dell'analisi perché poi risultati concreti sono spesso deludenti
Abbia servito l'attenzione di molti a tal punto che
Questa attenzione avuto come contraltare negativo una caduta chi analisi e di capacità di intervento laddove il lavoro permane cresce però cambia radicalmente
Ci sono tanti luoghi comuni tante semplificazioni
Un problema che abbiamo noi ma non soltanto noi inviterei tutti ad indagarlo è il carattere del lavoro delle parti più dinamiche di questo Paese
Se si guarda al mitico Nord-Est mitico per rancori
A me pare un territorio con tante contraddizioni come altri con fenomeni positivi dal punto di vista economico però non sfugge anche ad un'osservazione sommaria
Il carattere spesso distorte distorcente di una parte consistente del lavoro che lì si crea
Non è casuale che una quota di quel lavoro sia lavoro senza regole
Senza protezioni
E
Non dovrebbe sfuggire nemmeno che troppe volte quel lavoro è stato creato agendo sulle dinamiche economiche che producono
Quantità
Abbandonando la qualità io non penso che quella parte dinamica della struttura produttiva di beni e di servizi che sta in una parte del nord sia stabilmente in grado di competere con i mercati di sbocco
E che esistano visibili elementi di fragilità e di debolezza che andrebbero affrontati e risolti
Che una parte della crescita di questi anni soprattutto delle aree più dinamiche sia stata legata semplicemente agli effetti positivi del cambio che siano state le quantità a prevalere sulla qualità a me pare innegabile tutto questo ha una conseguenza in delicata per il sindacato non solo per i sindacati
C'è di conseguenza bisogno di ritornare a guardare con attenzione alle trasformazioni
Che anche nel mondo
Che meno problemi in in urgenza non lo si può considerare il punto prioritario della nostra iniziativa finisce con la con la vera si può fare un esempio molto banale quando si parla di lavoro nero
Il riflesso condizionato che scatta pensare al Mezzogiorno al lavoro sommerso
Non rendendosi conto almeno da parte di molti che i quattro milioni e mezzo sono stimati ovviamente nessun elemento certo di persone che lavorano
Fuori dalle dalle dalle regole contrattuali da quelle legislative non sono tutti nel Mezzogiorno
E per il Mezzogiorno occorre intervenire con terapie politiche precise ma una parte di questo lavoro nero è il secondo lavoro delle aree del Nord tipologia radicalmente diversa che sollecita anche comportamenti attenzioni sindacali di natura diversa da quelle che invece servono per il Mezzogiorno
Per il Mezzogiorno bisogna regolarizzare facendo emergere utilizzando gli strumenti contrattuali che consentono flessibilità nel nord bisogna ricondurre a norma
Usando gli strumenti del controllo in prevalenza
Poi le distorsioni anche negli approcci addirittura sociologici sono tante come Arisa meglio di me si continua a parlare del reddito dei singoli ignorando il fatto che ci sono a volte mutamenti rilevantissimi che son dati dal reddito dalla famiglia
La composizione del nucleo familiare da tutti i punti di vista di indagine sociologica ma anche quelle comportamenti che riguardano le politiche sindacali andrebbe
Esaminata con un qualche attenzione in più di quanto non non non si faccia normalmente
è importante sapere quel che cambia nel lavoro tradizionale perché a mio parere esisterà mai una connessione netta tra quel che cambia
Quel che manca e quei Chiesa cambiato e che stentiamo a conoscere
Questo passaggio dal lavoro subordinato verso forme diverse
è abbastanza rapido
Diffuso
Va indagato con scientificità e non con le approssimazioni che capita qualche volta ancora di riscontrare
Ce n'è una che si commenta da sola quando si parla di questo nuovo lavoro
Troppe volte si accredita l'idea che sia il lavoro dei giovani non è così
La parte maggioritaria del lavoro
Parasubordinato diciamo comunque delle attività che vanno dall'estremo della parcellizzazione e dell'esternalizzazione del lavoro dipendente
Lavoro dipendente svolto in autonomia da una singola persona casa sua con un computer fino a tutte le varie forme la varia gamma di lavoro parasubordinato non riguarda in prevalenza giovani
Se è vero come dicono le statistiche che la fascia più consistente sta tra i quaranta e quarantacinque anni
Sono persone che hanno alle loro spalle presumibilmente anche un'esperienza di lavori diversi non il lavoro continuato
Delle generazioni precedenti hanno spesso alle spalle anche un'esperienza di lavoro dipendente dal quale sono usciti
E però sono persone adulte mature non sono semplicemente i giovani
Questo dato statistico dice di come in verità la parte più rilevante di questo nuovo lavoro sia immediatamente connessa lavoro tradizionale
Siamo di fronte a trasformazioni rilevanti del sistema dell'impresa
Non c'è più il modello fordista non c'è ancora un modello che lo sostituisce nella struttura produttiva di beni e servizi
C'è però un'articolazione enorme di attività diverse che mantengono un rapporto e una connessione con la struttura tradizionale lo dice questo fatto statistico secondo me
Qual è il problema per il sindacato di conseguenza per rispondere all'interrogativo di Mimmo
Quello di conoscere queste trasformazioni e di predisporsi
A rappresentarle
Cosa difficilissima
Il compito che sta davanti al sindacato di conseguenza a questa gamma basta
Essere capace di sollecitare
Politiche economiche e politiche
Strutturali
Per l'occupazione che rispondano
Alla priorità
Del lavoro che manca
Con la complicazione che queste politiche non sono più politiche nazionali nella stragrande maggioranza dei casi sono già da adesso politiche sovranazionali
Per cui non serve soltanto un orientamento e delle scelte
Nette
Del sindacato nazionale anche le organizzazioni internazionali hanno un compito una funzione molto più rilevante di quella che avevano in precedenza molte cose che riguardano la crescita lo sviluppo di conseguenze lavoro non si decidono in un solo Paese
E non abbiamo ritardo le organizzazioni sindacali ma anche quelle imprenditoriali drammatico
E le grandi organizzazioni che meno si sono proiettati nella dimensione sovranazionale sono proprio quelle della rappresentanza di interessi
Le istituzioni partiti hanno strutture più
Internazionali se posso usare questo termine in parte in proprio di quanto non non lo abbiano le associazioni imprenditoriali e quelle sindacali
Dobbiamo essere in grado di sostenere politiche che rispondano positivamente a questa esigenza con le coerenze del caso
Io credo che la scelta più importante realizzata in questi anni si è stata quella della politica dei redditi
Cioè di un'ipotesi di bilanciamento della redistribuzione della ricchezza che favorisce il risanamento e può favorire cosa che non è stata sempre
L'orientamento nella distribuzione delle risorse verso le aree più deboli
Dall'altro lato però bisogna essere contemporaneamente in grado di controllare i processi di trasformazione del lavoro tradizionale e di conoscere questo lavoro nuovo
Il l'emersione di quanto il sommerso la collocherei nel primo ambito
Il secondo impegno per il sindacato è di di di straordinaria delicatezza perché la soglia la quale siamo giunti secondo me non è dissimile da dal compito che toccò alle generazioni precedenti chiare descrive nel libro
Di chi fu costretto
Indotto
Molti ne erano anche convinti ma non tutti che bisognava fare un un passo in avanti
Qualcuno cervo dopo anche rottura tranne nel corpo sindacale a rischio se li ricordi anche per esperienza personale
Per organizzare il lavoro industriale
Ridisegnando la propria rappresentanza i propri strumenti contrattuali in un Paese che passava l'Agricole rurale ad un paese
I industriale
Non fu cosa semplice
Comportò difficoltà fratture e molte sofferenze anche nei gruppi dirigenti
Però il sindacato italiano riuscì a traghettare se stesse cioè rappresentati da un mondo all'altro
Mantenendo il tratto più importante dell'esperienza sindacale italiano quello della confederali età
Organizzò il lavoro industriale senza rinunciare ad essere un sindacato di rappresentanza generale
Perché si può cambiare però mutando origine struttura carattere della propria rappresentanza
Siamo di nuovo ad una soglia epocale come quella con due novità
I tempi della trasformazione sono più rapidi
Le condizioni della trasformazione sono enormemente più difficili da gestire dal versante sindacale
Il processo di industrializzazione collocava quote rilevanti di lavoro in una dimensione fisica visibile unica la grande impresa poi la piccola azienda
Come articolazione come anomalie italiane ma in una fase successiva diciamo comunque che il rapporto con le persone in carne ed ossa era molto più semplice qui siamo di fronte ad una trasformazione invece che
Porta all'estremo del lavoro individuale o di piccolissimo gruppo
Di solito quando discuto con i sindacalisti di questo argomento per rendere l'idea ricorro ad una straordinarie banalità vi chiedo scusa la ripropongo qui
è capitato a me giovane sindacalista dipinti di fare i conti con queste questi cambiamenti in quegli anni di con quattro assemblee in una giornata parlavo con tredici mila persone
Tredici mila
Per parlare con tredici mila persone che hanno un lavoro di questa natura fate voi il conto di quanti contatti rapporti servono
Questo elemento di novità di diversità rispetto al passato è una sfida enorme per il sindacato chiedere però porsi il problema di consolidare le sue radici storiche tradizionali e contemporaneamente di rappresentare questo mondo sapendo che in questo mondo le ragioni del lavoro i contenuti del lavoro ma anche l'atteggiamento soggettivo e profondamente diverso
Molte delle persone che sono interessate da queste attività nuove hanno scelto queste attività come elemento di libertà individuale
La cosa non è argomento dell'oggi ma la cosa che muove molti e di poter disporre del proprio tempo del proprio orario di lavoro fuori da vincoli da schematismi
Che sono invece importanti addirittura funzionali nel lavoro strutturato nel lavoro tradizionale il sindacato deve rappresentare queste persone deve conoscere loro bisogni e deve sapere che soprattutto il punto dal quale partire presumibilmente non saranno le condizioni materiali la retribuzione
Ho gli orari che sono stati la molla tradizionale della rappresentanza nel lavoro industriale e lavoro braccianti il problema qui sono i servizi e diritti
Cioè la parte di bisogno non riconosciuta spesso nemmeno dalla struttura pubblica
E la parte di
Riconoscimento dalla persona che viene negata
L'approccio anche sul piano contrattuale radicalmente diverso
Noi dobbiamo fare questo sforzo straordinario farlo in fretta
Tutto ciò induce anche un problema aggiuntivo per noi come per le le imprese
Che è quello della ridisegno della rappresentanza i modelli di rappresentanza tradizionale non vai con in questo caso non sono funzionali
E guai a immaginare di rappresentare semplicemente il nuovo semplicemente perché si insediati in maniera visibile e importante nel vecchio questo vale per noi ma vale anche per l'impresa c'è una discussione
Che che appassiona molti Mimmo e tra questi sulla rappresentanza sociale
Ecco io chiederei di estendere questa discussione non soltanto alla rappresentanza sindacale cominciare a fare qualche ragionamento anche sulla rappresentanza delle imprese molti dei fenomeni corporativi di questi giorni
Dicono di come tante associazioni abbiano problemi di rappresentanza indubbi
Si stenta a capire chi rappresenta chi
Noi dobbiamo risolvere i nostri se però nel frattempo anche gli altri pensano a come dare certezza sul piano delle regole legislative la loro rappresentanza forse si fa un passo in avanti verso un Paese normale ed equilibrato
Sarebbe un po'curioso che alla fine di tutta questa fase tumultuosa di trasformazione si arrivasse ad una stabilità istituzionale ha certezze nella rappresentanza politica la rappresentanza sociale fosse la più disomogenea e la meno certa possibile
Bisognerà per questo riflettere rapidamente anche le forme di rappresentanza e ha come poi queste supportano l'attività contrattuale per queste persone
Io credo che per questa parte del lavoro nuovo si debba anche cambiare un approccio che invece ha caratterizzato l'esperienza del Paese non soltanto quella delle organizzazioni sindacali ma anche l'esperienza la rappresentanza politica
Lo Statuto dei lavoratori
Ha rappresentato la conclusione di una stagione contrattuale nella quale non soltanto le condizioni materiale ma i diritti delle persone sono state affrontate e in qualche modo sistemate nella contrattazione collettiva
Io penso che non sia possibile oggi che non sia utile possibile sì ma che non sia utile per correre la stessa parabola
E che il problema del riconoscimento contrattuale della rappresentanza e del rispetto di diritti fondamentali debba essere affrontato contestualmente
E che non ci debba essere una separazione prima la contrattazione quella legge per quanto concerne i diritti elementare di queste persone
Ma che si debba operare contestualmente
Con il riconoscimento contrattuale
Che riconosca le diversità siamo di fronte a condizioni tra di loro enormemente diverse
Guai se qualcuno pensasse che il terziario avanzato come viene chiamato la parte di questo lavoro i nuovi lavori siano riconducibili ad una sola regola follia
Però bisogna operare nel contempo perché ci sia un riconoscimento contrattuale e perché ci sia anche una struttura
Leggera ma precisa di diritti elementari
Che consentono il rispetto del persone che hanno attività di questa natura
Per questo ho detto che ne sono particolarmente convinto che il sindacato si deve attrezzare ad una discussione rapida per l'estensione delle tutele dei diritti le tutele contrattualmente i diritti anche attraverso norme di legge con uno Statuto dei lavori
Che consenta di mantenere tutele al lavoro tradizionale ma che permette anche di individuare tutele al nuovo lavoro l'obiezione voi volete ingessare tutto come ho sentito venire da qualche parte trovi c'è un'obiezione peregrina
Parlo dei diritti fondamentali della persona
In una società che si interroga sul come attuare diritti di cittadinanza troverei fuori luogo che non si identifichiamo anche qual è la griglia la soglia dei diritti minimi della persona poi ovviamente
La discussione che sto facendo relativa alle tutele contrattuali e a quelle che al riconoscimento dei diritti elementari si può estendere
Pari pari ma ne abbiam parlato ripetutamente nel corso di queste settimane anche alle protezioni sociali
Il welfare del futuro deve essere un welfare che superato il contingente
Dettato da esigenze di bilancio da qualche ristrettezza risolvi problemi anche delle persone che hanno attività nuove di questo di questo carattere bisogna essere in grado
Non solo di accettare la sfida consapevolmente ma è di individuare politiche
Rivendicativa modelli di rappresentanza e sistemi di tutela che abbiano la capacità di parlare queste persone
Per il sindacato la scommessa può alla fine questa o il sindacato rende chiaro che la sua politica a questo orizzonte a questo profilo alto o se non non riuscirà in alcun modo a incrociare con queste persone
Perché
Il meccanismo di che sta alla base del rapporto qui si rovescia
Non c'è l'Assemblea che viene indetta dal sindacato alla quale queste persone partecipano perché stanno fisicamente nello stesso luogo
Queste persone saranno mosse verso il sindacato
O verso l'impresa per la parte che riguarda la rappresentanza delle imprese se si riconosceranno in una politica
Diversamente saranno in tanti a parlare del nuovo saranno in pochi a conoscerlo ancor di meno a rappresentarlo
Credo che in verità questo sia non solo l'argomento delicato ma importante guardate non solo per le locazioni sindacale che hanno una ragione di tale per porre a se stesse e agli altri questa scommessa ma anche per la rappresentanza politica
C'è una parte della società che progressivamente cambierà la natura della sua attività il suo modo di concepire il lavoro e di vivere in una società complessa o si riconduce a criteri uniformi
La tutela la protezione di queste persone
E si conquista così il consenso oppure si andrà inevitabilmente verso una frammentazione corporativa
Con danni rilevanti
Può anche darsi qualcuno abbia interessi immaginare un declino rapido del sindacato
Io credo però che il sindacato italiano il sindacato confederale insisto un sindacato di rappresentanza generale sia un soggetto importante per la democrazia
è un soggetto regolatore
è un soggetto che tutela
Riconosce bisogni cerca di rispondere a questi bisogni in una logica complessiva
Non difendendo corporazioni o privilegi
Noi abbiamo il dovere di provarci
Sarebbe cosa utile se
Altri fuori di noi ci aiutassero a provarci
Le regole legislative
Le norme devono essere utilizzate per stimolare la rappresentanza che non per ridurla vedo nel dibattito politico troppe volte
Il riaffiorare di di di spinte contrastanti conto le cose anche a volte un po'paradossale
Ci sono alcuni che rimproverano il sindacato dei primi
Di rappresentare
Troppo GT
Lo dico per i miei amici giornalisti
Sono tre giorni che la domanda che mi viene posta sistematicamente
Cosa pensi
Della soluzione possibile e necessaria curabile
Relativa alla previdenza dei lavoratori autonomi
Sono gli stessi amici che mi hanno detto fino a ieri perché non si fa gli affari tuoi
Il sindacato confederale rappresenta i lavoratori dipendenti e i pensionati
Quell'aspetto delicato delle vicende politiche italiane di queste ore deve essere risolto da altri poi il sindacato hai il dovere di giudicare sì esiste coerenza
Nel governo
Nel nelle scelte che il Governo mette in campo e negozia con i singoli soggetti
Però guardate che la distinzione importante
La distinzione aiuta tutti a sporgere correttamente la propria la propria funzione
Questo intendo quando dico abbia bisogno di essere aiutati a fare compito una funzione che è nostra e non ha ad accusarci un giorno di una cosa e a chiederci il giorno dopo di svolge impropriamente il ruolo che c'è stato rimproverato il giorno prima grazie
Ma mi sembra che non ci sia dubbio che il tema della incertezza della rappresentanza riguardi anche le organizzazioni datoriali oltre quelle sindacali troppo come diceva adesso Cofferati è un tema meno studiato e forse anche meno centrale nel dibattito degli attori sociali e politici ma io vorrei questo darei adesso la parola a Innocenzo Cipolletta anche perché mi sembra che molti quesiti anche impliciti vengano al mondo datoriale dalle cose che venivano adesso dette
Da Cofferati oltre che ovviamente dalle tesi del libro di Accornero
Grazie innanzitutto l'inizio proprio con il libro gli Aris Accornero
Che bello interessante è un grande affresco sul mondo del lavoro su questo secolo e mi piace contro a porlo nella non è nella sua scientificità questo libro serio ad un libro meno serio che però ha avuto un grande successo
In Europa in Italia non nel paese dove è stato scritto perché credo che lì sia del tutto sconosciuto questo Rifkin che addirittura lo si voleva portare essere il relatore di quella famoso a incontro sul lavoro che il governo Prodi doveva fare
E per non è stato fatto ma sicuramente non è che abbiamo perso molto a non sentire Rifkin
E c'è una frase che Accornero usano nei suoi confronti ma io la Ti-Bre gli alloggi grosso modo quando parla di acchiappo nuvole
Da alla fine del del suo libro
Rischi in
Non ha scritto un libro scientifico a ha orecchiato a destra e a sinistra frasi fatte banali
A acchiappato i suoi testi di riferimento che ha voglia di legge se no mi è toccato a Lecce almeno i suoi testi di riferimento sono i titoli dei giornali non c'è un libro che venga citato non c'è una parte scientifica
Se lo confrontiamo al libro di Aris Accornero che invece una riflessione sulla letteratura che e che è uscita nel corso di questo secolo
E che affronta con realismo
Ma anche con i piedi per terra quella che è la questione del lavoro io credo che da questo punto di vista ad essa abbia fatto un lavoro importante utile per tutti quanti noi che è quello di uscire da questa The Tragic né della fine del lavoro da questo catastrofismo
Che dal mutismo del quarantotto ogni tanto pervade e ciclico credo che si potrebbe prevedere che nel due mila undici sicuramente qualcheduno uscirà fuori con di nuova dire che il mondo dell'amore finito che le macchine distruggono il lavoro perché l'unica soluzione che c'è da fare è distribuisci tra di noi la povertà esistente in maniera da sopravvivere sperando in chissà che cosa ecco io invece credo e su cui sono d'accordo
Anche punto con Cofferati che questo secolo ci ha portato a dei miglioramenti a dei miglioramenti costanti e stiamo vivendo anche in questi anni anni di miglioramenti sostanziali
Che i nostri figli hanno un avvenire migliore di quello che abbiamo avuto noi e che noi abbiamo avuto un avvenire migliore di quello che hanno avuto i nostri genitori
Sì ci ricordiamo quello che ci diceva la i nostri genitori ci ricordiamo che invece pure loro almeno alcuni si lamentavano sulle sorti dei propri figli perché non vedevano nel futuro grandi speranze io mi ricordo
Mio padre che mi guardava accendersi noiosi malgrado avesse passato due guerre nella sua vita
Non esige sapevamo con certezza quello che ci riguardava il lavoro e l'ha fatto in questa maniera c'era l'impiego pubblico c'era l'impresa per voi in tutto è più difficile
Tutto ciò che non si conosce è più difficile ma non per questo è peggiore anzi se è più difficile è sicuramente migliore perché amplia le scelte e amplia le possibilità
Di fronte alle scelte la gente a volte ha paura
Ha paura perché non è sicuro di se stesso
E quindi a tendenza qualche volta
A non accettare un mondo di scenette
Con la speranza che se qualchedun altro sceglie per lui forse la sopite migliore ma noi sappiamo
Che le società dove c'è qualcheduno che sceglie per gli altri non sono le società migliori stanze sono le società più giorni io credo che questo libro ci insegna una cosa
C'è un progresso tecnico
Che continuo nella nostra storia e continuerà ad andare avanti questo progresso tecnico riduce una quantità di lavori esistenti
E ne crea altrettanti ad una condizione
Ad una condizione che si accetti il cambiamento che si facciano politiche che favoriscano il cambiamento e non si facciano invece politiche che
Arrestino questo cambiamento nel tentativo di difendere quello che esisteva chi difende quello che esisteva
Non è soltanto un conservatore
Ma e sicuramente qualcuno che votata al fallimento perché quello che esisteva inesorabilmente non esisterà più ma si sarà perso il tempo e le occasioni per costruire le cose che invece devono essere portate avanti per costruirla ci vuole flessibilità e mobilità
Flessibilità e mobilità
E qui mi differenzio un po'da da Cofferati che non significa voler controllare
Tutto
Lo io sarò molto spesso questa parola dobbiamo controllare dobbiamo controllare
E c'è quest'ansia che la realtà sfugga di mano
Non è necessario controllarlo perché la realtà spesso è più intelligente di chi la vuole controllare essa trovare soluzioni alle persone migliori di quelle che non se ne possano immaginare anche con le migliori teste messe dietro un tavolino per cercare di trovare quelle che sono le soluzioni per gli altri quattro milioni e mezzo di gente fuori delle regole
Si dice è vero noi dobbiamo combattere lavoro nero dobbiamo combattere lo sfruttamento abbiamo combattere le situazioni
Di forte degrado su questo non ci sono dubbi
Ma ci domandiamo anche che l'illegalità spesso è data dalla legge
Cioè la legge che genera l'illegalità anche perché se è una legge non è una legge recepita da chi da chi la deve recepire e probabilmente una legge sbagliata
E questa genera per forza illegalità non voglio arrivare alla conclusione di dire che è un un paese senza leggi è un Paese dove non esistono né criminali né illegali
Però non possiamo neanche immaginare che un Paese dove tutto è governato per legge dopo non si producano delle illegalità
Perché l'illegalità nascono proprio se la quantità di norme eccessiva e quantità di controlli è tale che alla fine generano processi di illusione se non proprio di evasione
Del delle regole e delle leggi e quindi al momento stesso in cui si constata che c'è una forte illegalità
Io credo che bisogna operare nei due sensi operare nel senso di reprimere quelle che sono le illegalità intollerabili ma anche di riconsiderare le regole per vedere di ampliare il campo della legittimità con delle regole che siano maggiormente accettabile
E io credo che questa sia la strada per un Paese dove il progresso tecnico sta riducendo lavoro ma resta e ne può creare e badate che l'Italia può creare lavoro anzi
Diciamo la verità scomoda nel nostro Paese
Lavoro per una gran parte delle persone esiste già oggi
Solo che il lavoro sta in un pezzo del nostro Paese e la disoccupazione sta in un altro pezzo del nostro Paese
E noi credo che non possiamo accettare
La fissità con cui stiamo vivendo per cui le aziende non scendono nel Sud dove ci sta la manodopera disponibile per una serie di problemi che conosciamo che dobbiamo affrontare e risolvere ha tentato di quanto credo che non si possa accettare che la gente che sta al sud
Non vada al nord a fare quei lavori che sarà oggi disponibile
Perché è un sistema economico sociale unito quale pretendiamo di essere che l'Italia è un Paese unito tutti siamo contro la secessione tutti siamo contro il particolarismo e dividersi ma non è un particolarismo quello di pretendere che ciascuno riceva il lavoro lì dove casualmente nato
Non è un immobilismo non è un rifiutarsi un minimo di cambiamento quello di non trovare delle soluzioni io non dico che obbligano la gente a spostarsi nessuno deve essere obbligato
Ma che renda meno penoso il spostarsi e al limite
L'orrenda appetibile dal punto di vista intellettuale economico e sociale
No noi abbiamo una legislazione nel nostro Paese
Che premia chi rimane fermo e crea ostacoli e Problemi a coloro invece i quali si trovano a dover affrontare un lavoro al di fuori della propria zona di residenza badate è stata creata una legge per fare le borse di lavoro per chi rimane
A Enna a Caltanissetta e questi soldi vengono dati al datore di lavoro perché faccia lavorare una persona
E non si è pensato di dare questi soldi alla stessa persona
Non al datore di lavoro ma alla stessa persona perché magari vada a trovare un lavoro a Modena a Reggio Emilia agli esiti a Fabriano a vicenza in maniera tale che possano guadagnare di più
Per un periodo di tempo magari limitato e con questo
Consenta alla persona stessa di superare quelle difficoltà che sono di carattere iniziale
Io credo che tecnologia cambiamenti nuovo lavoro si combinano insieme se c'è questa flessibilità e questa mobilità ma date che la tecnologia ci sta portando due parole che vengono demonizzate nel nostro Paese
Che si dicono in inglese
Da un sai Singh outsourcing che poi significa riduzione degli organici e spostamento dell'attività produttiva da altre parti
Questo processo di downsizing outsourcing è il processo di sviluppo dei nuovi lavori e della nuova crescita quando una grande azienda riduce gli effettivi e acquista una parte delle proprie attività
Da un soggetto Esterno questo soggetto esterno si organizza per produrre quel servizio quell'attività a costi così bassi
Che dopo un po'lo offre non solo alla grande azienda che lo poteva acquistare
Ma lo offre anche a piccole aziende lo apre addirittura ai individui vediamo noi col servizio di telecomunicazioni e di internet è nato per una grossa azienda
Che impari che era la difesa americana oggi è un servizio a disposizione dei cittadini la nascita dei nuovi servizi
Dei nuovi prodotti spesso nasce attraverso
Organizzazioni di downsizing e outsourcing e queste Cofferati non danno soltanto lavori individuali
Guardiamo alcune società che sono nate nel corso degli ultimi anni
L'UPS che sta negli Stati Uniti d'America
Che è una delle più grandi impresse esistenti nel mondo ormai è una multinazionale UPS che fa attività di logistica e di consegna di pacchi praticamente è nient'altro che il prodotto del downsizing dell'outsourcing che si è generato nelle grosse imprese quando hanno delocalizzata al proprio esterno un'attività che prima era un'attività totalmente interna ora lo PSI
è una delle più grandi Società del mondo
Però la sua organizzazione
E e non può che essere un'organizzazione flessibile che non si articolate nell'arco canonico della giornata lavorativa della settimana lavorativa ma che si articola in un gamma di orario di lavoro che decisamente più vasto di quello canonico
Quindi è necessario
Flessibilità
E mobilità e io credo che su queste due parole di flessibilità e mobilità si faccia spesso del terrorismo
E si dica che la flessibilità significa la perdita delle sicurezze io credo che questo non sia vero
Vive ma si guadagnano sicurezze di carattere individuale le sicurezze di carattere collettivo sono le sicurezze che hanno interessato Paesi come il nostro e che stanno generando vere e proprie insicurezze individuali
Io vi porto l'esempio del sistema pensionistico italiano
Noi abbiamo un sistema pensionistico che il più elevato fra i Paesi industrializzati in termini dispensa in termini di soggetti coinvolti
E quindi se fosse vero noi dovremmo essere una società dove le persone non hanno alcuna paura di invecchiare sì
E dove la sicurezza delle pensioni è massima ebbene siamo il Paese dove accanto alla pensione obbligatoria
Elevata abbiamo il Tfr che è una liquidazione che viene data alle persone affine al lavoro e che ha anche una funzione previdenziale
Stiamo sviluppando i fondi pensione integrativi
Ed è una grossa richiesta dei lavoratori di avere i fondi pensioni integrative malgrado si abbia il livello pensionistico più elevato esistenti in qualsiasi parte del mondo
Siamo il Paese dove individualmente la proprietà della cassa è la più diffusa il settanta settantacinque per cento degli italiani posseggono una casa
Siamo il Paese dove la quota di risparmio e la più elevata perché una sicurezza collettiva come quella delle pensioni non genera delle sicurezze individuali sulle pensioni
Io credo che questo dipenda dal fatto che la sicurezza collettiva sta generando in sicurezza
Proprio perché e selle Gata a quelle che sono tensioni e contese tra le diverse rappresentanze e nessuno ha la certezza che la propria rappresentanza sia in grado di difendere quella che considera i propri acquisiti
E quindi considera questa sicurezza collettiva come qualche cosa di cui assi diritto ma non è incerto e si costituisce poi le sicurezze individuali e quindi stiamo generando un processo di costi giganteschi
Che non ma aggiungono quell'obiettivo che era l'obiettivo della sicurezza individuale che invece quella che serve a un sistema economico e sociale per crescere
Cosa sta avvenendo oggi in questo autunno caldo sui generis del novantasette
Dove non abbiamo più i sindacati confederali che scioperano come nel sessantanove ma abbiamo gli autonomi gli agricoltori e tanti altri che stanno in piazza
Io credo che stiamo assistendo a un fenomeno di insicurezze da protezioni collettive nel momento in cui o una delle rappresentanze che quella sindacale attraverso un accordo politico che si è generato nell'ottobre scorso ha tutelato
Al millimetro quelle che erano gli interessi della propria categoria e le altre categorie non ci stanno a pagare loro un prezzo quando una categoria ha ottenuto tutto grazie a un accordo politico
La stiamo passando dalle lotta di classe che era nel sessantanove alle lotte tra rappresentanze la parola è brutta alle lotte tra corporazioni
Con l'invidia reciproca perché ci sono state discriminazioni e queste devastante e devastante per non solo per la coesione sociale di questo Paese perché evidentemente si ingenera l'aspettativa che più chi più urla più ottiene e che l'unica maniera per ottenere qualche cosa sia andare per strada bloccare le autostrade occupare luoghi di pubblici e così via ma anche perché in questa maniera
Noi finiamo per distruggere quelle che sono le sicurezze
Perché se questa volta il sindacato ha vinto magari c'è l'aspettativa la paura il timore che fra due tre anni non vinca più vinca un'altra corporazione e ci si trovi quindi a dover ciascuno di noi
Mettere da parte le proprie sicurezze
Per poter governare il proprio futuro
Io credo invece che noi dobbiamo andare verso un mondo flessibile dove le sicurezze siano più di carattere individuale e le si grezze di caratteri individuali sono fatte
Dal risparmio delle persone dalla formazione e dall'educazione
E da quella parola che si usa adesso che è l'impiegabili ITA perché ritrovo nel la nel libero di Accornero quando lui parla di ritornare non tanto a tutelare il lavoro di chi già avuto il lavoro
Ma a tutelare il lavoro di chi deve entrare nella cioè tutelare le regole di accesso al lavoro perché quello il punto nel quale esiste una carenza di trasparenza fortissima
I giovani in Italia le persone Italia per trovare lavoro
Non hanno altra soluzione che la raccomandazione
La segnalazione far parte di un certo gruppo perché non c'è trasparenza nell'accesso del lavoro e questa non trasparenza nell'accesso del lavoro si è coniugata per lungo tempo col monopolio del collocamento pubblico
Che è caduto ieri grazie a una sentenza della corte di giustizia europea
Ma che rischia di essere caduto e rimanere lettera morta questa caduta
Perché se invase nel nostro Paese l'idea che non ci deve essere il monopolio del Collocamento ma che ci deve essere una regolamentazione autorizzativa di chi fa Collocamento nel passiamo dalla padella alla brace
Perché da quello che l'ufficio di collocamento pubblico esclusivo noi finiremo ad avere una regolamentazione che il ministero del lavoro ci metterà due anni per fare e autorizzerà soltanto coloro che ritiene lo Stato di dover autorizzare io credo che questo sia sbagliato ci vogliono forme di autorizzazioni automatiche
Che ci che si applica in meno quando i soggetti che fanno collocamento del lavoro
Rispondere a quei requisiti senza aver bisogno di autorizzazioni preliminari le quali sono sempre la via della discrezionalità e della presenza pubblica
Io ripeto che noi come Confindustria abbiamo fatto operazioni di collocamento illegale
Nel corso del degli anni passati cercando di favorire il collocamento di persone del Meridione al Sud dandogli formazione una casa dandogli
Delle possibilità di riduzioni nel costo del trasporto nel week-end quando rientravano a casa e lo abbiamo fatto illegalmente perché c'era un monopolio del del Collocamento un monopolio inefficiente credo che l'impiegabili ITA delle persone si giochi molto sulla liberalizzazione del mercato di accesso
Mi fermerei qui anche se evidentemente il libro di Accornero porta tante tante informazioni anche soprattutto su una questione attuale quelle delle trentacinque ore
Che io suggerisco
Al segretario D'Alema di leggersi con attenzione forse dopo il primo gennaio ritornerà un pochettino indietro rispetto a quell'accordo che vorrebbe imporre per legge a tutti quanti un orario ore trentacinque grazie
Grazie a Cipolletta che
Diciamo ha dato una lettura più ottimista del cambiamento in atto soprattutto per quello che riguarda risorse e potenzialità individuali daremo la parola invece a Massimo D'Alema
Soprattutto per sentire da parte sua oltre che gli interrogativi sul rapporto tra sinistra il lavoro
Che tipo di funzione possono avere politica e partiti rispetto a questo lavoro che cambia in direzione di tutele meno sicure
Cipolletta diceva è un lavoro più difficile ma con più opportunità di Scelta forse però questo potrei o di Scelta vanno aiutate e alcune garanzie possono anche se servire
Io innanzitutto vorrei dire che il libro di Accornero e
E estremamente
Stimolante è un bel libro
Cosa anche questa importante nel senso che è un è un racconto molto ricco della storia della ed è la storia della riflessione sul lavoro
Ruolo che lavoro ha svolto nel corso di questo secolo
Ruolo sociale ma anche il ruolo politico
Ed è un libro che affronta il grande cambiamento della nostra epoca
In termini che io culturalmente condiviso io credo che la cosa più importante di questo libro sia la posizione culturale che assume verso questo cambiamento
è vero che è una posizione culturale che si contrappone al catastrofismo
Come è stato sottolineato in modo particolare cipolle
E in questo senso secondo me assume una posizione giusta
Ma è anche vero che la posizione di Accornero si differenzia anche profondamente da una visione apologetica
Da una visione
Banalmente ottimistica
Io credo che si ispira ad una cultura critica che sicuramente intravede le potenzialità di questa grande mutazione soprattutto sotto il profilo di un arricchimento dei contenuti del lavoro questo mi pare un tema essenziale cioè la possibilità di una esperienza di lavoro che sia più appagante
Che sia più ricca dal punto di vista del rapporto con le facoltà umane con intelligenza con la cultura
E tuttavia diciamo dall'altra parte Accornero vede affrontare
Anche i rischi connessi ad una frantumazione
Dell'universo dei lavori
I problemi della insicurezza della tutela
Dei diritti
Perché è evidente che il pericolo che questo grande mutamento
Determini una selezione darwiniana feroce in cui l'accesso a quelle potenzialità sia riservato a
Occhi
è un pericolo reale
E il movimento dei lavoratori a cui poi libero di Accornero si rivolge
Deve sapere essere protagonista attivo della trasformazione e questo è l'altro punto e culturalmente mi interessa cioè la sollecitazione al movimento dei lavoratori Pereira veramente riguarda le organizzazioni sindacali ne ha parlato a Cofferati
Io tornerò su alcuni punti di un con che condivido nella respirazione fondamentale naturalmente questo problema che riguarda anche i soggetti politici
E cioè questa trasformazione non può essere regolata soltanto dal mercato
Non può essere affidata esclusivamente alla all'arbitrio
Dell'impresa
Anche se naturalmente l'impresa è un luogo essenziale
Il luogo nel quale intorno al quale si riorganizza l'universo dei lavori tuttavia non può essere governata in modo arbitrario dall'impresa
C'è il problema di come si definiscono regole
Patti sociali
Nuove forme di welfare all'altezza di questo passaggio storico quindi io credo da questo punto di vista che l'interesse del libro e proprio nel suo collocarsi cioè culturalmente sul terreno di una cultura critica
Aperta all'innovazione
Non conservatrice ma nello stesso tempo anche di una cultura non banalmente apologetica che fornisce strumenti e stimoli all'azione consapevole
Tesa a governare le trasformazioni che sono in corso
Io io condivido anche diciamo il rifiuto di ogni posizione conservatrice
Fatto diciamo che nulla sarebbe disastroso per
Per la sinistra in questo passaggio come chiudersi nella Nostalgia Del Fava e tanta corretto
Anche perché non non non ci sono motivi per essere nostalgici buon con questo non
Non vogliamo negare Nettuno neghi
Il grande valore
Progressivo che ha avuto il modello fordista credo
Cioè
Grazie alla sua che ha riempito disse questo secco che ha dato una forma di massa al lavoro che si è accompagnato al sorgere delle grandi organizzazioni operaie tutte con le maiuscole naturalmente
E che è stato il
Centro produttivo grande fatto produttivo intorno a cui si è costruito lo stato sociale e quindi diciamo forma delle democrazie moderne
Noi naturalmente di tutto questo ci sentiamo figli debito
Ma quella fase storica si è conclusa
Non c'è nessun motivo per rimpiangere
Lavoro parcellizzato gerarchizzata o
E quella idea della figura operaia quella figura operaia diciamo così come si deve
Tenuta definendo dentro i mortaretti dentro il modello forti sta e io credo che sia sbagliata la posizione di di chi a sinistra non mancano naturalmente
Ritiene che la fine del fordismo sia la fine della sinistra
Chiedo
Qui la polemica non è soltanto verso il catastrofismo alla rischi diciamo HP in termini direi espliciti e anche verso
Una cultura della sinistra che
Assume la sostanza di quel catastrofismo
E che vede nella fine del
Della centralità operaia inteso in senso taylorista fordista la fine della sinistra o perlomeno della sua ragione sociale
Io non credo che sia così e credo che anzi nell'universo dei lavori c'è una nuova ragione sociale dalla sinistra
E che il vero grande problema è come si interno retta si organizza
In termini che innanzitutto dal punto di vista organizzativo sono
Perché
Non c'è il minimo dubbio che quella continuità lineare tra
Organizzazione del lavoro
E e quindi con quel tanto di disciplina sociale
Che le forme tradizionali di organizzazione del lavoro determinato hanno e organizzazioni di classe
Cioè quel rispecchiarsi del mondo del lavoro nella organizzazione di classe
Un rispecchiarsi direi sociologicamente determinato finito finito oramai da tempo
E il problema della
Rappresentanza del lavoro
Sociale e politica
è un problema assai più Complesso che implica una mediazione culturale
La mediazione di un progetto
Di un progetto
Di ricomposizione
Problema che riguarda in forme diverse
Sia il sindacato
Sia i partiti politici della sinistra
Ora da questo punto di vista
Io credo vorrei rispondere in questo Cipolletta insomma la sua
Anche Cipolletta non è catastrofista tutt'altro anzi però mi pare che egli rischi un po'di cadere nella nella difetto opposto
E cioè di ritenere che tutto sommato
Questo grande processo innovativo vada soltanto liberato di lacci e lacciuoli
Vada lasciato operare diciamo nella forza della sua spontaneità
Ora io non credo che le cose stiano così
Io credo che
è vero è vero
Che noi non possiamo stabilire un rapporto lineare di cause Effetto innovazione disoccupazione su questo punto Accornero affronta la questione in modo problematico
Ma è anche vero che l'innovazione
Produce disoccupazione
Anche se insieme produce la potenzialità di una nuova generazione di prodotti e quindi di nuovo lavoro
Ma in questo passaggio tra l'effetto immediato delle potenzialità e cioè la politica ci sono le istituzioni
Cioè la ricerca scientifica c'è
La centralità che assume la formazione professionale e l'educazione permanente in un nuovo modello di stato sociale
Non c'è un rapporto deterministico
E vero che
Appare semplicistico io ho letto con attenzione capitolo sulla riduzione dell'orario di lavoro sono lettore
Per abitudine quando presento un libro lo leggo ce l'ha questo difetto
E ma
Certo sarebbe ingenuo pensare anche qui in modo deterministico
Che la riduzione dell'orario di lavoro produca il suo occupati cioè un'ora in meno per ciascuno e quindi facciamo le moltiplicazioni questa è una visione ingenua
Ma è anche vero che la riduzione del tempo di lavoro è un grande processo storicamente in atto determinato possibile
Il problema è di governarlo
Con quella criterio
Di flessibilità di incoraggiare attraverso anche politiche pubbliche
Una riduzione di orario che generi occupazione che io credo che certamente faremo tesoro di di questo nel senso che la mia opinione che
La legge che si dovrà fare non deve soltanto fissare dei termini che saranno evidentemente una punto limite
Dovrà indicare
Di criteri degli strumenti per governare questo processo
Delle degli incentivi che incoraggiano o scoraggiare è evidente che da questo punto di vista
Si tratta di grandi processi che vanno governati in forme non dirigistiche
Ma determinando gli strumenti della partecipazione
E della corresponsabilità delle forze sociali
In questo senso io non sottovaluto affatto quindi il tema della regolazione
E il fatto che soltanto una nuova capacità di governo democratico di questi processi
E certamente un governo democratico che non può che avvenire in forme meno statalisti che meno dirigistiche rispetto al passato è nella natura stessa
Delle nuove forme di organizzazione del lavoro il fatto che è assai più difficile pretendere di dirigere dall'altra in forme dirigistiche ai vorrei dire che questo vale per la politica vale anche per l'impresa
Anche l'impresa
Ha il problema
Di riorganizzare le sue forme di direzione
In modo meno autoritario e più capace di sollecitare la qualità
E quindi la partecipazione e questo mi pare il punto importante molto importante che Accornero Accornero affronta la questione
Diciamo chiesti che appassionata modello americano modello europeo
Deregulation come condizione per creare lavoro
Oppure le bardature di un vecchio Stato sociale che finiscono per essere ostacolo
Vado al progresso all'innovazione e alla creazione di nuovo lavoro
In realtà le credo che in questi termini la questione mal posta
Perché se noi guardiamo ai problemi che si pongono nelle società europee a scelta americana io credo che questi problemi sono abbastanza più simili di quello che possa sembrare
Perché tra la disoccupazione strutturale che c'è in Europa
E che c'è in tutti i Paesi europei Cipolletta sonno è soltanto oneri mobilità nord-sud perché
Tutto sommato è vero il la peculiarità italiana e la concentrazione nel Mezzogiorno ma insomma noi abbiamo quel tasso di disoccupazione che alla Francia che alla Germania e quindi evidentemente siamo di fronte a qualcosa che va oltre la questione tradizionale del Mezzogiorno d'Italia
Se nelle società europee diciamo il dualismo sociale si manifesta nella forma di una disoccupazione che rischia di diventare disoccupazione permanenti di lunga durata per alcuni cit ceti e gruppi
E nella società americana questo è si manifesta nella forma di una sotto occupazione precaria e sottopagata
Che non è meno divaricate
Chi fonte anch'essa determina un dualismo sociale ed una contraddizione irrisolta anche lì c'è un mondo del lavoro che dentro
Un determinato sistema di garanzie diverso dal nostro
E c'è un mondo del sotto lavoro del precariato dell'incertezza che ne è fuori insomma se alla fine uno occupato americano guadagna grosso modo quanto un sussidio di disoccupazione di un disoccupato tedesco
Dal punto di vista sociale
La differenza non è così capisco dal punto di vista dell'impresa è diverso ma dal punto di vista diciamo di chi ha una preoccupazione di equità sociale la differenza non è così abissale
Allora il vero problema mi sembra quello di come si
Combatté il rischio di una Società duale
Di come un nuovo stato sociale che non può più organizzarsi intorno alla figura del lavoratore maschio adulto della fabbrica fordista
Ma che deve tenere conto dell'universo dei lavori un nuovo stato sociale si organizza come produttore di opportunità
Come produttore di eguaglianza dei punti di partenza
Come una struttura
Che contrasta il rischio di una frattura sociale permanente
E naturalmente questo comporta
Una nuova gerarchia di valori non c'è dubbio che lo stato sociale del futuro è uno stato sociale che deve promuovere educazione formazione più che garanzie materiali perché questo mi sembra
Lo strumento fondamentale di tutela e di garanzia
è evidente che politica e sindacato devono inventario
Forme più flessibili tutela dei diritti
E che siamo messi di fronte a questioni che appaiono oggi inedite io io mi domando per esempio io sono su questo avremo una discussione forse anche qualche incomprensione ma poi le abbiamo superate con Sergio Cofferati
E ma resta tutto intero il problema oggettivo quale sarà lo spazio per il contratto nazionale di lavoro
Nel momento in cui gli operai
Di italiani di Palermo saranno pagati con la stessa moneta degli operai di Amburgo
In un'Europa in cui ci fosse domani in moneta unica bassissimo livello di inflazione
è evidente che noi dobbiamo cominciare a pensare a cose che oggi si possono sembrare impensabili
Sarà inevitabile che ci sia almeno una rete fondamentale di diritti è uno è non più nazionali
Può sembrare assurdo oggi di lettura hai detto c'è un problema di di rappresentanza internazionale transnazionale dei lavoratori ma è evidente che ci sarà il problema di una dimensione europea
Di alcuni di una rete di diritti fondamentali
E ci sarà il problema poi di come si riconquista invece una inevitabile dimensione della contrattazione del salario legata alla produzione
In un'epoca in cui la produzione potrà non essere il luogo di produzione
Ma anche la recente produttivo
E in un sistema di questo tipo qual è diventa il rapporto tra diritti individuali e diritti collettivi
Cioè come si organizza diceva giustamente Sergio quel lavoratore che partecipa al processo produttivo rimanendo a casa sua con un computer davanti
Come contratta il suo salario ora qui si apre veramente un campo enorme siccome io credo che la prospettiva non può essere quella di dire non contratta più
Ho comprata soltanto individualmente perché questo lascerebbe davvero ad una sola parte il governo della trasformazione
E avrebbe ragione Aris Accornero il quale dice perché badate non ci può dire ai lavoratori
La qualità dipende da voi
Mentre all'inizio del secolo gli si diceva voi siete siete pagati per pensare dovete lavorare dovete fare quel pezzettino che mi viene affidato non si può dire ai lavoratori la qualità dipende da voi e quindi la competizione dipende da voi perché per Paesi come il nostro diciamo che non possono pensare di competere sulla base del livello basso dei salari perché
Nessun regime politico potrà portare i salari italiani a livello di quelli dell'Albania o del Marocco per un Paese come il nostro che nella competizione globale ci sta per la qualità dei suoi prodotti se noi vogliamo qualità del lavoro
Io credo che dobbiamo offrire al lavoro quella rete di sicurezza
Persino direi quello status sociale
Che è la condizione perché poi nel lavoro l'individuo dia il meglio delle sue capacità intellettuali ed umane io credo quindi che un problema di garanzia
Un problema di tutela esista
Esisteva duramente in forme nuove esiste in forme che non possono che assumere
I dati della modernità a mobilità la flessibilità io sono d'accordo su questo la nostra è una società chiusa
è una società nella quale la mobilità non è considerato un valore
Né quella geografica e neppure quella sociale per lavori di anche questo problema c'è una società chiusa nel senso anche che riproduce determinati status sociale
Quindi è una società anche che non è aperta chi dal basso vuole sorgere verso l'alto
Io penso che
Mi è capitato più volte di di che
Non bisogna
Non è giusto pensare che in questo Paese possano diventare avvocati o medici soltanto quelli che ne hanno già uno di famiglia
E che forse è arrivato il momento di distinguere tra i giovani imprenditori figli degli imprenditori che non necessariamente sono giovani imprenditori potrebbero anche diventare giovani operai in una società che alla mobilità diciamo
E quindi questo tema della mobilità cioè di una società aperta è un grande tema tutti
Ed è vero che nel passato
C'è stato uno scambio
Tra la politica e le corporazioni
Che ha
Costruito consenso sulla base appunto di una tutela corporativa
Che non ha favorito la mobilità sociale
Ma è anche vero che in quell'epoca è finita e io credo che una parte delle proteste di oggi
Nascono dalle tutele nascono dal venire meno di quelle tutele
E io penso che il fatto che alcune di quelle due opere vengano meno un fatto positivo ma non è che protestano per le tutte le tutele certe e il venire meno di quelle tutele e determina anche una rivolta corporativa ed essere governata naturalmente che io non credo che si governi diciamo con si governa anche con una capacità di di dare una prospettiva di dare una speranza non soltanto di togliere qualcosa ma la fase che stiamo vivendo è quella in cui certe tutele corporative si allentano vengono meno
Ma se vengono meno le tutele corporative se si assume la mobilità sociale la flessibilità come un valore noi dobbiamo pensare in quale modo diciamo in questa società più aperta tuteliamo i diritti individuali e collettive
Questo problema rimane
Centrale come ci spiega Liguori Accornero
Proprio dal punto di vista di un sistema produttivo che deve puntare sulla qualità e che per puntare sulla qualità ha bisogno della partecipazione attiva e consapevole degli individui perché senza questo non c'è qualità
Io penso quindi che
Concludo su questo che
Questo libro pone
Guardo in assoluto dal mio punto di vista dal punto di vista una forza politica di sinistra
Ci pone il problema di come ripensare il compromesso sociale che democratico
Quello che ha retto per questo secolo
In una dimensione che innanzitutto è una dimensione che va oltre i confini dello Stato nazionale
Che questa questione diventa sempre più urgente cioè come portare la dimensione politica democratica oltre i confini istituzionali dello Stato nazione
Se vogliamo che la democrazia diciamo si metta a livello dell'economica fonte diciamo il governo delle società avanzate nel corso di questo secolo è stato un compromesso tra le ragioni dell'economia le ragioni della democrazia no la famosa quadratura del cerchio queste è stato democrazia sviluppo diritti sociali
Io credo che questa questione oggi non è più risolvibile dentro un orizzonte meramente nazionale e quindi questa è una sfida enorme perché si tratta di dare ai soggetti politici e alle istituzioni
Una dimensione
Sovranazionale
La seconda questione riguarda il contenuto compromesso sociale
è la questione più rognosa
Non c'è dubbio che la questione più rognosa perché ci costringe a fare i conti con il nostro mondo
Però credo che noi non possiamo che partire da una considerazione io l'ho riproposta più volte
La trovai
Testo dove l'ho trovato scritto meglio era un articolo di un di un caro amico di un caro compagno che scomparso poco tempo fa Franco De e cioè che
La crisi della sinistra in Europa negli ultimi quindici anni nasce dal fatto che il blocco sociale quel fari sta cioè che il blocco sociale che ha sorretto
Il compromesso sociale tradizionale e diventato una minoranze
E quando in movimento dei lavoratori momento per la sinistra diventa una forza che tutela una minoranza esaurisce la sua funzione possibile di guida dalla società
E allora o noi partiamo da questa considerazione
E ci poniamo il problema di non rappresentare soltanto una minoranza allora rimettiamo in discussione le forme tradizionali
Verso uno stato sociale più inclusivo
Ma meno spesso
Più aperto ma meno garantista inevitabilmente
E questo ci costringe anche a misurarci con il nostro mondo
E è un po'quello che sta abbiamo cominciato a fa
Esso onestamente
Ciascuno nel proprio lavoro oppure noi ci condanniamo ad essere una forza obiettivamente conservatrici anche questo diciamo c'ha detto questa fin e secolo
E cioè che essere di sinistra non mettere hard a non mettere riparo dal rischio di diventare una forza
Cioè si è potuto parlare di una rivoluzione neoliberista
E non si è fatto non in modo propagandistico
Perché in qualche modo l'ondata neoliberista è apparsa un'ondata rivoluzionaria nel senso marxiano del termine cioè come una spinta a
Scusate
Parole difficili può adesso seguiranno le spiegazioni
Stiamo presentando un libro
Nel senso cioè di un processo teso a colpire vecchi rapporti sociali che apparivano un ostacolo al progresso allo sviluppo delle forze produttive
Io non credo che la sinistra poste ridursi a difendere rapporti sociali che ostacolano l'innovazione poco da fare perché nel momento in cui la sinistra diventa questo perde davvero la sua ragione sociale che essere una forza di cambiamento grazie
Grazie a Massimo D'Alema abbiamo il tempo di due rapide domande prima di dare la parola ad Aris Accornero che ha avuto diciamo già un quadro di questioni abbastanza articolato dai nostri ospiti
Sì
Sì
Io
Allora
A infatti quando siamo stati
Due giorni fa una volta entrati occupazione insomma qui siamo una delegazione della presidenza di sociologia occupata abbiamo in contabile ha avuto modo di incontrare
Il rettore eravamo partiti da micro vertenza e disservizi
Chiede che de qualificano insomma all'università che dovrebbe formare questo che dovrebbe formare la forza la forza lavoro futura ebbene il rettore è venuto a dirci che gli unici criteri che dovrebbero che dovrebbero informare il alla costruzione di un nuovo sistema universitario sono quelli aziendali e quelli dell'efficientismo ora rispetto a questo noi diciamo solamente che sono proprio questi criteri che fino adesso hanno impedito che l'università potesse creare Bon potesse creare un diritto allo studio libero e gratuito per tutti quando chiediamo un quando chiediamo leggi spazzi quando chiediamo alle strutture quando chiediamo i finanziamenti che non devono essere moneta Rizzati perché dare due milioni e per borse di studio e per un intero anno questo sì milieu mi sembra assistenzialismo sediamo inglese iniziamo invece a chiedere dei servizi
Invece che invece che finanzia intimato tra Rizzati allora forse il sistema cambia bene allora rispetto a tutte queste cose il vincolo è sempre solamente quello del Bilancio dice parliamo tanto entra è un'Europa Benth diamo in Europa tutto tu tutti il resto del dei paesi europea e hanno un sistema hanno una percentuale in termini assoluti del PIL dedicata alla formazione che circa il doppio della nostra e non solo i gli studenti in Germania anche con una percentuale che il doppio della nostra occupano le università
RSI rettori invece insomma io invece di costruire delle riforme universi Tarichee
Ancora più selettive come fa la Conferenza dei rettori italiani a hanno dato appoggio a queste proteste ora rispetto a questo noi chiediamo diciamo che l'università non è un'azienda che deve professionalizzare anche il sapere che comunque professionalizzata bile non è come il corso di studio che facciamo noi che che quello sociologico
Che tra l'altro voglio dire non solo professionalizzante del sapere C&C intende anche è un ulteriore filtro perché mi sembra che l'onorevole D'Alema forse non sarà lo saprà c'è una c'è in discussione in Parlamento
Un assurdo un assurto albo professionale dei sociologi è un ritardo sulla che tende ancora a ritardare l'accesso sul mercato del lavoro esattamente come la riforma il praticantato e giurisprudenza esattamente come le scuole di specializzazione di lettere
Tutto questo tende a restringere lasci in maniera impressionante e blindare l'accesso al mercato per del lavoro del lavoro per una minoranza eletta lasciando fuori una maggioranza che bianca
Una sovrappopolazione di che va così violenza dei sovrappopolazione di di disoccupati che poi può può genera per permette insomma il mare le permette lo un'offerta così squalificata insomma
Di di lavoro come quella che lager parte insomma la forte dei lavoratori italiani costretta ad accettare allora rispetta questione diciamo che l'università non è un luogo di accesso al sapere di autogestione ma un luogo di accesso ma un luogo di autogestione del sapere spesso di fatto con il capitolo sulla formazione dell'accordo per il lavoro con il riordino dei cicli scolastici e con la in chiave riforma Berlinguer
Siede qualifica per un verso la formazione e per un altro e si limita l'accesso al lavoro il mercato del lavoro che secondo quanto è scritto sul Patto per il lavoro dovrebbe decidere il lo il nostro intero ciclo di vita belle diciamo che risponda studenti non non c'è non vogliamo più insomma avere delle università costruite per per la per avere un tappeto rosso per il mercato per il lavoro no non ci basta più vogliamo dire una parola sul mercato del lavoro e sui criteri che informano il mercato del lavoro in cui dobbiamo entrare
Allora rispetta Foresto rispetta queste noi non vogliamo un mercato per il lavoro dove l'unica maniera per creare occupazione e sopprimere il costo per i e sopprimere il costo per il lavoro e sopprimere il costo del lavoro l'unico agente che deve che deve creare lavoro ormai diventa insomma Badara parlato i fordismo per in Italia per dal dopoguerra fino fino a qualche tempo fa mi sembra che non ci sia stato un sistema di socialismo reale mi sembra che ci sia stato uno stato sociale che anima il londinese Haute disse Harry tribù Ikenna serviva solo a produrre ma rischi bui varcherà salario sociale o eri spetta a questo l'unico agente che deve che che deve creare occupazione e l'impresa o vuole dire qualcosa anche lo Stato o
Quello che avete fatto durante il corso di quest'anno è stato terribile questa è stata un governo assolutamente repressiva è stata il governo che ha
Affondata la nave degli albanesi
Queste è stata al Governo che comunque ha permesso che gli studenti venissero picchiati e portati come indenne nel numero di ottanta pestone studenti medi quindi ragazzini
Portati comunque all'interno delle questure
Queste è un Governo che fa passare una logica di tipo repressivo ed a passare anche l'interno e l'università ma non solo con atti violenti e terribili come questi ma l'ha fatta passare attraverso le scuole di specializzazione
E prevedere un praticantato un praticantato che verrà frequentano da pochi
Noi a questa Europa diciamo no preferiamo Nankai nota che siano queste avrò K ok a questo mercato del lavoro diciamo no noi diciamo no anche a questo governo che continua comunque una logica repressiva contro i lavoratori contro gli studenti e con tre lei libera partecipazione e gestione della nostra vita
Mi sembra
Mi sembra che
Mi sembra che la discussione sia molto proiettata verso il futuro al punto che dagli interventi
Che finora ci sono stati il lavoro minuscolo al cominciato ingrandirsi non so se sia ritenuto maiuscolo lo chiederemo adesso ad Accornero che forse ha avuto alcuni spunti per un canovaccio per un ulteriore libero
Sì sì in effetti la discussione precedente
Ha dato molti stimoli
Ed è un tema che in continuo cambiamento
Per cui prima di dire anche qualcosa agli studenti
Comincio con una notazione che raccoglie
I giudizi di cui ringrazio dati da coloro che hanno gentilmente presentato il mio libro
Sulla su una delle questioni cruciali quello della rappresentazione del lavoro
Rappresentazione sia in termini formali organizzativi ma sia anche in termini di individuazione dei suoi connotati
Quando le cose cambiano bisogna fare una doppia operazione
Bisogna ristudiare bene come erano prima
Cercando di capire perché sono venute a cambiare e poi cercare di trovare le chiavi di lettura giuste prevede il cambiamento
E qui quando le cose cambiano in queste proporzioni come per il lavoro a fin e secolo
Gli approcci molto divaricati
Ero non servono servono ancora meno gli approcci che combinano fin deismo e catastrofismo
Una miscela davvero micidiale una miscela davvero micidiale
Dove il questo Fidelis mobile catastrofismo accoppiato
Non vede soltanto il protagonista che Cipolletta città e che io critico Rifkin vede anche qualche italiano e con questo approccio io penso si possano fare poco prende un esempio
Recenti letterature sul lavoro autonomo che il mio amico Sergio Bologna definisce di seconda generazione per distinguerlo da quello tradizionale prendiamo il lavoro
C'è chi dice in Italia il lavoro autonomo aumenta non è vero cambia la composizione interna ma non aumenta è un po'calato
C'e chi dice il lavoro autonomo in Italia è più alto di quello degli altri Paesi è vero lo era anche trent'anni fa è sempre stato più ampia
Poi c'è chi dice e qui si va al classico il lavoro autonomo trionferà
Qui sotto due varianti il lavoro autonomo para imprenditoriale alla Aldo Bonomi tutti gli autonomi sono imprenditori infine sono imprenditori in fieri
Oppure l'altra versione i nuovi lavori i nuovi lavoratori autonomi sono dei poveracci due versioni molto divaricate qui bisogna rigo dare che nella cultura della sinistra agli inizi di questo secolo si prevedevano alcune cose che poi non si verificarono e io metto in guardia
Altri autori magari di sinistra a non incorrere negli stessi errori che cosa all'inizio del secolo si previde autorevolissima mentre che sarebbe successo e che non è successo essenzialmente
Per lo sviluppo del lavoro della grande fabbrica e di quel modo di produrre avrebbe eliminato i piccoli e avrebbe eliminato gli autonomi previsioni infauste
Della più nobile socialdemocrazia
L'idea che il lavoro in piccolo e il piccolo fossero delle enti fossero per i tumori ha fatto trovare l'Italia disattenta di fronte alla sorpresa di una nuova rivolo sono industriale fatta dalla piccola impresa con soggetti completamente nuove la previsione che il l'autonomo sarebbe stato inevitabilmente schiacciato dal dipendente
Ci lascia smarriti di fronte al fatto che rincresce un'attenta in tensione e delle opportunità verso il lavoro autonomo
Quindi bisogna capire che
Il mondo continua a stare entro grandi reti che lo tengono grandi vincoli che lo tengono
Che non va mai da una parte o dall'altra in modo troppo nitido
E
Beh la gabbia d'acciaio di cui parlava Max Weber non è finita sia trasformata appunto in una rete globale nella quale
Saranno anche gli autonomi più individuali
Saranno
Che
Il lavoro di chi il lavoro di chi ha studiato per prendere la laurea e poi cerca lavoro ne parleremo nel
L'eremo ne parleremo
Jeans
Io io voglio continuare a parlare voi avete parlato io voglio continuare a parla
Aree e io no
Io ti
Io vi rispondo io vi rispondo nell'ambito dell'intervento non sono io metto
Tre non sono il Ministro non sono manco il Presidente vi rispondo per quel che posso vi risponderò come studioso e ci vengo resta
La cosa che bisogna capire è che il cambiamento in corso
Che lascia a tutti questi interrogativi soprattutto sul futuro del lavoro e sui suoi cambiamenti e sul passaggio dal lavoro maiuscola i lavori minuscoli è determinato da una cesura epocale nel modo di produrre che col
Risponde alla crisi e in parte al successo del pay conformismo che ha finito la sua funzione o quasi odio non proprio il sistema Magda Ordnance è un sistema Tell oxfordiano di livello globale che mi fa
Rendere o ridicole le affermazioni di chi vede tutto postindustriale poche cose sono più industriali del sistema del Madonna Salinello globale il cambiamento in corso è un cambiamento che deriva essenzialmente dal crollo di un modo di produrre che è determinato da dal fattore variabilità tutti i flussi produttivi oggigiorno soggiacciono a delle variabilità mai viste
Da cui viene la richiesta di flessibilità
La richiesta di flessibilità viene da una variabilità a cui nessuno ormai può porre rimedio e che fa
Indebolire le certezze di ieri
La prima variabilità che si richiede nella nuova situazione è una variabilità oserei dire mentale
Serve molta più flessibilità di fronte al cambiamento di quanta non ne avessero i nostri genitori
Questa variabilità
è quella che alimenta la qualità del lavoro insieme alla tecnologia la quale
Riduce la fatica nel lavoro riduce i lavori stupidi fa sì che come anche è stato detto da Cofferati si lavora molto più di testa che di mano
Questo cambiamento negli Stati Uniti è molto importante e ha prodotto ormai una maggioranza di lavori con standard superiori alla media è una minoranza di lavori con standard molto al di sotto della media come un
Ma notevole divaricazioni Interna alimentare la qualità del lavoro così come la chiedono le in prese significa
Una formazione molto diverso da significa sistemi educativi di molto diversi significa livelli molto DiVersi e molto maggiori di innovazione e ricerca su questo punto gli studenti hanno ragione le stese per la ricerca scientifica in in taglia sono bassissime e come studioso posso anche dire che sono male investite perché ci sono finanziamenti a pioggia poco selettivi di modo che i non di parti entro quale il nostro che adesso si diviso in tre dipartimenti l'operazione principale durante l'anno era di ripartire in modo più o meno egualitario le poche somme che ci venivano cosicché ognuno si comprava la cancelleria questo modo di spendere e soprattutto questo livello di spesa sono esattamente quel che non si può portare né lasciare i l'Europa qui è vero e qui gli Stati Uniti devono insegnarci qualcosa perché qualcosa dagli Stati Uniti lo dobbiamo imparare ed è quanto spendono in ricerca
Innanzitutto universitaria sia nel pubblico che nel privato gli studenti che temono che il privato invada l'università dando soldi di ricerca dovrebbero intanto augurarsi che ciò succeda e tenere conto che in a me Rita dove ciò succede il il grosso il grosso delle il grosso dei finanziamenti all'università agli americani e viene dai fondi statali e da fondi federali non da fondi pubblici e quindi per me questo sarebbe un modello accettabile
In secondo luogo
Quel che cambia abbiamo detto tutti il livello di tutela questa è la preoccupazione sul domani
Perché nel mentre si può essere ottimisti sulla qualità che migliora non si può che essere pessimisti sulla qualità che tende sulla tutela che tende a peggiorare e qui
Bisogna rendersi conto che la prima cosa a cui pensare un cambiamento nei sistemi di tutela mi pare sia giù tutto quanto è stato detto anche da D'Alema da Cofferati sistemi di tutela più comprensivi più larghi e più leggeri più flessibili
Con cittadinanze più vaste e livelli di garanzia più leggeri e inoltre tutele di tipo negoziato contrattuale molto più articolate di prima forse penso bene che D'Alema lo creda a livelli europei d'altra parte noi stiamo approvando come paese la direttiva europea sugli orari di lavoro e quindi quella è una tutela uno dei migliori esempi di tutela perché intanto tutela dalle concorrenze specifiche e dalle politiche di dumping sociale che si possono fare e poi una garanzia che scavalca le frontiere quella è la strada bisogna però appunto vedere la tutela
Come un problema dinamico non si può chiedere la tutela totale tra l'altro guardando il Novecento come se fosse stato il secolo in cui tutti avevano il posto sicuro beh non era così vero anche se i sindacati si sono dati molto da fare non è vero che nel Novecento c'era il posto sicuro per tutti il posto diventa meno sicuro per la variabilità né i flussi produttivi e perché le imprese vogliono un cuore forte è un settore periferico della manodopera
Questo è un grande problema di tutela io non penso che tutti vogliano la stabilità totale o il lavoro a vita o rimanere per la stessa vita nella stessa azienda ci sono anche opportunità nel cambiare ma questo Spree occupa per che dà luogo alla sensazione di una insicurezza e come è già stato rilevato io insisto le imprese che vogliono qualità non possono compensarla con l'insicurezza l'insicurezza Mina la quale tale secondo me Mina anche il rendimento ci sono studi sugli Stati Uniti da cui risulta chiaramente che l'effetto più grosso del downsizing esasperato ha ridotto la motivazione al lavoro dei dipendenti rimasti e alcune aziende ha ricominciato ad assumere anche una parte di quelli che erano stati licenziati tenete conto che il downsizing è molto più spietato di quanto non si creda guardando solo alle natiche all'eliminazione di dieci venti mila persone per volta in re età le aziende assumono poi altre persone che non anche hanno licenziato
E con ciò est effettuano una selezione anche abbastanza rigorosa anche abbastanza spietata
No ai sindacati anche a nome dei giovani studenti dobbiamo dire cerchiamo di impostare un sistema di tutele
Che non cominci da quando il lavoratore se trovato il lavoro questo è il problema bisogna che i
L'esercizio della tutela e quindi anche della rappresentanza da parte dei sindacati cominci adesso dapprima
è così strano niente affatto nell'Ottocento
Il lavoro non era maiuscolo non era ma significato non era neanche ben denominato anzi c'erano soltanto dai lavori ed ai lavoratori con figure e
Tragitti molto eterogenei bene ma fu allora che nacquero i sindacati i sindacati nacque in una situazione peggiore di quella a cui qualcuno teme sono nati per porre
Io a quel eterogeneità a quella insicurezza a un mondo che non aveva ancora un volto ridare un volto attraverso la rappresentanza ad un mondo dei lavori è un compito che in ressa ai sindacati e dal mio punto di vista ho sentito aperture in altre occasioni da Cofferati è importante che questo cominci dal mercato del lavoro mercato del lavoro ed ho finito su cui ci si deve presentare molto agguerriti
Per esempio i nostri laureati e parlo dei laureati non dei laureandi non sanno fare ancora bene un curriculum perché nessuno glielo ha insegnato fare bene un curriculum è all'ottanta per cento del lavoro perché questo è un lavoro nella ricerca del lavoro quel grosso lavoro che è la ricerca del lavoro è innanzitutto fatto da un curriculum fatto bene
è un vero
Compito questo che io intendo dare anche ai miei studenti a cui da quest'anno ho dato compiti perché mi sono accorto che si arriva la tesi e non sanno scrivere un po'per colpa dei licei degli istituti e molto per colpa nostra la questione che sulla quale posso dire qualcosa non essendo né Berlinguer né il rettore è quella degli spazi di Sociologia e qui bisogna dircela tutta noi abbiamo aperto questa bellissima facoltà che qualche mio collega non voleva nel novanta
Diventato diventati facoltà da corso di laurea allocato presso magistero avuto questo bel palazzo ce l'abbiamo avuto in parte non era tutto nostro c'erano due piani come tutti i sanno non nostri non lo sono tuttora e poi c'era una bella aula congressi che probabilmente avrebbe potuto essere alla nostra Aula magna di facoltà ma anche il rettore come si dice tenne per sé
In queste strettoie in queste strettoie noi siamo cresciuti per un paio d'anni abbastanza poco negli anni successivi in modo follemente esponenziale nessuno riesce a spiegare bene come Sociologia sia passata
Da cinque mila a circa quindici mila studenti in sette otto anni
Noi avremmo dovuto dire non che ci voleva il numero chiuso ma che per
Far stare tutti lì dentro dove già come ho detto si stava strettini si sarebbe dovuto programmare qualcosa
Mi si può rispondere no si dovevano creare altri edifici
E io vi replico ma quest'anno gli iscritti non sono saliti quello se noi prevedevamo edifici sulla base di una edifici nuovi sulla base di una curva lineare come fanno gli economisti noi avremmo avuto edifici inutili adesso il nostro problema
E sapete è stato posto è di acquisire un'altra grossa sede che dovrebbe essere il San Gabriele
E quello è l'obiettivo prossimo il suo costo non è diverso dal costo che fu pagato per questa sede e io penso che non avrà Remo salvezza senza quella sede non è tutto ma quello è la base io pensavo quest'anno di chiedere la vecchia aula dopo un anno di sabbatico ho trovato un'aula nella quale dovrebbe starci il triplo delle persone che viene quindi la con s'è scoppiata la si deve risolvere tutti insieme però non si può risolvere adesso senza considerare che gli andamenti delle delle immatricolazioni seguono loro logiche noi non può
Siamo seguire le logiche degli andamenti delle immatricolazioni le immatricolazioni vanno in qualche modo programmate per quel che riguarda il rapporto con il mercato del lavoro
Il rapporto col mercato del lavoro è molto semplice
Il mercato del lavoro
Dice a voi cosa dovete fare molto più di quanto voi possiate dire a Luino cosa deve fare il mercato del lavoro sono onesti imprenditori oppure
Enti pubblici
Il mercato del lavoro sono quei signori e quelle signore che nel privato e nel pubblico penseranno bene e di assumervi quello è il mercato del lavoro e bisogna e bisogna tenere conto di ciò che il mercato del lavoro chiede
Cercando di influenzarlo dal punto di vista delle scelte strategiche con una politica di formazione anche universitaria che deve fare il governo ma il mercato del lavoro se chiede
Comunicatori a migliaia ci sarà lavoro per dei comunicatori a migliaia senno
I laureati in lettere di non iscriversi a lettere
Proprio così perché i laureati in lettere
Il
I laureati in lettere
I i Laura dati in lettere i laurea dati in lettere
Hanno uno sbocco come dimostrano i dati dell'Istat i laureati in lettere hanno sbocco solo nell'insegnamento delle scuole medie superiori su solo quello infatti non ha infatti non a uno sbocco
Quindi
Ma chi vuole iscriversi ciò nondimeno a lettere è libero di farlo bisogna sapere cosa chiede il
Dato quindi non si può prescindere
Certo
Il voto
No
Allora
Ecco
è una questione di grandezze di di quel che pare li tu
Di quel gap
Né
Di
Ma noi non diamo lavoro noi non diamo lavoro noi non diamo lavoro ai laureati in lettere
Ai laureati in lettere il lavoro lo dà il Ministero della pubblica istruzione solo come
La cosa che
Senta lei mi deve lasciar parlare
Lei strilla lei si
Lei strilla e io parlo
Lei strilla perché è un intervento che va al di là di quanto si era detto e cioè fate le vostre domande io sto rispondendo
Ma
Vai vai
Vai vai
Grave un grave
Allora posso finire grazie a casa posso finire
I giovani devono sapere quali lavori si chiederanno quando scelgono la facoltà cui iscriversi questo è ciò che ci manca vestito no questo è ciò che
Questo è ciò che mai ma in Italia in Italia
In Italia
In Italia nessuno è in grado di dire ai giovani vi conviene iscrivervi qui o la questa mancanza di conoscenza su la domanda in prospettiva di lavoro sta venendo parzialmente rimediata dal sistema Excelsior delle Camere di commercio hanno realizzato
Chiedendo alle imprese che cosa e chi assumeranno nei prossimi anni miei cari se non ci si dice
Chi
Desidereranno assumere gli enti e le in prese nei prossimi anni nessuno saprà fare orientamento questa azione di orientamento è quella che più manca
In Italia e quindi ci sono tanti i tragitti ci sono tanti i tragitti inutili
Allora sceglie quel che vuoi
Pareri
Va bene grazie a tutti i partecipanti
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