"L'Italia: regione per regione" org. dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari Regionali (c/o Palazzo del Vittoriano dal 25 al 27 febbraio 1999)

Restano Astana giornata conclusiva
Devo subito informare l'assemblee anche
Il
Il presidente è Gian Mario Selis e si fa sapere che purtroppo per alcuni e sopravvenuti impegni personali non potrà essere alcuni noi si rinnova il plauso all'iniziativa visiterà appunto rivolgere un sincero augurio di buon lavoro a tutti i partecipanti e si riserva di far pervenire al più presto un intervento scritto naturalmente resta inattesa per conoscerle risultava didattico di queste di queste giornate
Darei subito la parola
Alla presidente dell'UPI dottor Andreani mettiti
Chi era qui ma forse
Sto fuori è rimasto fuori sì se qualcuno chiama lei Presidente dell'Unione delle Province italiane il presidente anche i ragazzini nel frattempo io darei la parola al presidente della regione Lazio è anche presidente della anche lei il dottor Piero Piero Badaloni
Volentieri ringrazio sperando che nel frattempo si riesca a rintracciare rappresentante le Province
Allora io penso che sia utile profittare di questa occasione per fare un po'delle riflessioni vista la presenza illustre anzi di presenze illustri che abbiamo l'opportunità di avere con nomi
E la prima cosa che mi sento di dire che una riflessione seria sul ruolo delle Autonomie locali e regionali in Europa non può non partire
Dalla constatazione che questo ruolo negli ultimi anni è cresciuto notevolmente
Ecco però c'è anche da aggiungere subito che questa crescita è stata più una crescita sul piano di fatto che non su quello del diritto
E spesso anche a causa della globalizzazione dell'economia gli enti locali gli enti territoriali si sono trovati a dover fronteggiare problemi di natura molto complessa e la rilevanza di questi problemi tuttavia è limitata ai confini di una regione o di un gruppo di regioni
Si tratta di fenomeni che evidentemente non possono essere governati dal centro ecco perché in mancanza di legislazioni contate ad un effettivo decentramento amministrativo in qualche caso le Autonomie locali le autonomie territoriali hanno sviluppato una sorta di capacità di adattamento
Costituita per lo più dalla propensione all'uso di strumenti concertativi come la cooperazione fra istituzioni partenariato nell'esercizio delle proprie funzioni di governo
Questa modificazione genetica direi dell'identità e del ruolo delle Autonomie sta trovando molto a fatica una adeguata formulazione scritta è un riconoscimento formale a livello di legislazione comunitaria
E sudando dei contesti nazionali e volendo analizzare l'ambito in cui Regioni Province Comuni sono chiamati ad operare all'interno delle istituzioni comunitarie non si può non osservare che una parte degli entusiasmi seguiti alla nascita del Comitato delle Regioni del Comitato europeo delle regioni si è andata un po'affievolendo queste la mia impressione detta con grande sincerità
Le richieste formulate dal Comitato delle Regioni raccolte in sede di trattato di Amsterdam rappresentano il minimo indispensabile per iniziare un percorso che arrivi a riconoscimento pieno della funzione che le Autonomie possono svolgere e svolgono già di fatto in Europa
Il problema però non è quello di strapparsi le vesti perché magari su pressione di un di un Paese piccolo come il Lussemburgo al comitato delle regioni è stata negata la titolarità ad adire la Corte di giustizia per difendere le proprie prerogative
è successo però non è questo il problema
O forse perché non è stato previsto l'obbligo da parte delle istituzioni comunitarie di motivare il proprio dissenso dal parere del Comitato
Anche questo è successo però non è questo il problema il punto è che bisogna avere il coraggio di riformare davvero le istituzioni europee
L'Europa della moneta unica l'Europa delle banche dei parametri economici
I cui rispetto viene giustamente richiesto anche da parte delle regioni
Continuerà arrestare l'unica forma visibile sperimentabilità di integrazione dei popoli del continente sì anche l'unione politica non diventerà una realtà
Ma è qui che di solito si cade in un errore di prospettiva
L'unione politica questa è la mia ferma opinione non può partire dall'alto
Senza il rispetto puntuale del principio di sussidiarietà il rischio minimo che si può correre è quello di adottare scelte e decisioni che passano sopra la testa dei cittadini
E ancora troppo forte ad esempio il peso che il Consiglio europeo ricopre all'interno del processo decisionale comunitario
Non dimentichiamoci che si tratta di un organo di vertice anomalo perché riassume in sé il carattere di riunione degli esecutivi nazionali almeno in parte quello di organo legislativo comunitario
La frequenza con cui si riunisce che poi non è eccessiva sono due o tre volte al semestre ma è pur sempre crescente rispetto al passato
Questa frequenza deve farci riflettere a mio giudizio sul fatto che manca ancora in Europa una rigorosa divisione dei poteri
Alla vigilia di appuntamenti importanti per la vita dell'Unione come l'elezione del Parlamento il rinnovo dalla commissione
Io credo che
Facciamo bene a riflettere sul futuro dell'Europa e su un percorso che porti al superamento definitivo di quelle deficit democratico di cui per molto tempo si è parlato a proposito dell'istituzione di Bruxelles
Da questo punto di vista bisogna prendere atto del fatto che le regioni si stanno imponendo come a livello di governo ideale in rapporto al Parlamento e alla Commissione
E che il loro essere espressione delle diverse identità sociali culturali economiche
All'interno dell'Unione
Le rende particolarmente adatte a favorire l'integrazione europea
Io vorrei citare a questo proposito il caso delle cinque regioni del centro Italia che è un esempio unico finora in Europa di cooperazione fra enti territoriali di uno stesso Paese
Il dieci marzo prossimo
Queste cinque regioni inaugureranno una sede comune a Bruxelles
Che sarà una base operativa a partire dalla quale
L'intenzione è quella di concertare una serie di azioni mirate a livello comunitario per lo sviluppo complessivo dei rispettivi territori e vorrei ricordare che questa sede comune sarà una sede comune non soltanto per le regioni in quanto tali come istituzioni ma sarà una casa comune aperta anche a tutti gli altri livelli istituzionali del sistema delle Autonomie delle cinque regioni e mi riferisco ovviamente alla Rete delle province e dei comuni
C'è un coinvolgimento forte delle associazioni rappresentative di questo sistema
C'è un coinvolgimento forte anche del sistema imprenditoriale di questi territori
Allora questo dinamismo che non mi sembra peraltro così frequente fra le regioni italiane
Che di solito figurano un po'indietro rispetto a quelle degli altri Paesi
E che ha sollevato molto interesse in Europa a partire da Bruxelles riporta un po'il discorso al Comitato delle Regioni
E al suo potenziale sviluppo come istituzione dota dotata di legittimazione democratica
Certo ma trasformazione del CDR in una seconda ipotetica seconda Camera europea per il momento
Diciamoci la verità risulta improbabile
Visto che parliamo dell'ultimo organismo nato in ordine di tempo fra le creature comunitaria a fronte di istituzioni che hanno una storia ormai quasi trentennale tuttavia ritengo che sia questo il momento di dare maggiore coerenza alla collocazione del Comitato delle Regioni all'interno del quadro delle relazioni fa gli organismi dell'Unione
Il primo passo deve essere quello di far coincidere l'inizio del mandato del Comitato delle Regioni con quello delle altre istituzioni comunitarie e questo un suggerimento è un auspicio
Che faccio mio e che in qualche modo potrebbe essere il primo piccolo grande segnale di un'inversione di tendenza Ondina accelerazione
Nella maturazione
E nel l'importanza di questo organismo anche perché solo così si possono creare appunto le condizioni
Perché l'ha già intensa attività consultiva offerta dalle autonomie regionali e locali attraverso il CDR
Perda completamente il carattere di discontinuità
E diventi a tutti gli effetti un sostegno effettivo reale all'opera del Parlamento e della Commissione
In attesa che anche il Cdr si trasformi in istituzione soprattutto che riceva quella legittimazione democratica che si è guadagnata sul campo perché viene ormai reclamata da molte parti
E questo diventa a mio giudizio ancora più impellente in un momento particolarmente delicato
Nelle vicende europee
Siamo alla vigilia
Di riforme importanti l'apertura
E l'allargamento dei confini della comunità europea con la conseguente ristrutturazione di tutti i fondi che l'Europa mette a disposizione proprio del sistema delle Autonomie
E queste sono vicende che certamente poi avranno una ripercussione immediata
Nel nel nostro territorio lo avranno nei rapporti con il mondo imprenditoriale
Allora bisogna stare attenti che
L'ingresso in Europa da questo punto di vista dell'Italia non abbia paradossalmente delle ripercussioni negative per quelli che sono i primi livelli di conoscenza dei cittadini e quindi dei loro rappresentanti
In primis che sono i sindaci che sono i comuni che poi sono quelli che gestiscono questi fondi ecco che non ci sia subito un'immediata percezione in senso negativo
Proprio in conseguenza del del della ristrutturazione dei fondi stessi
Io mi auguro che questi siano fra l'altro anche i temi
Che emergeranno prima o poi sarebbe meglio prima che poi nel dibattito politico
Che ci apprestiamo a vivere in concomitanza con le elezioni europee
Forse sarebbe utile che il confronto tra le forze politiche per le elezioni nella prossima campagna avvenga su questi temi
E che
Su questi temi si possa costruire anche un consenso consapevole
Dei cittadini
Anche perché
Anche a me farebbe piacere sapere quali sono le posizioni dei partiti in Italia su questo dibattito sul ruolo del Comitato delle Regioni quanta intenzione di impegnarsi poi per coloro che saranno eletti e che certamente dovranno prendere degli impegni ecco sapere quali saranno le intenzioni quali saranno le posizioni quali saranno le iniziative politiche che si intendono portare avanti
Io
Per il momento mi fermerei qui
E
Anche perché non voglio sottrarre molto tempo visto che abbiamo recuperando anche i nostri interlocutori e quindi semmai torneremo dopo su questi temi grazie
Ora la parola al presidente dell'Unione delle Province italiani Andrea letti di
Buongiorno a tutti
Grazie alla ministro per l'organizzazione di questo convegno
Esprimo qui e porto il saluto dell'Unione Province d'Italia
Svolgo questa breve riflessione con voi
L'entrata nel nostro Paese nell'Unione europea e nell'euro con il conseguente completamente del difficile processo di risanamento dei conti pubblici
Che sono obiettivi strappi di strategica importanza hanno visto però tutto il sistema delle autonomie territoriali e locali contribuire considerevolmente al raggiungimento di questo traguardo
Una delle conseguenze derivanti da questo processo che appare utile e necessario evidenziare
è quella relativa al patto di stabilità e crescita in terra
Si tratta di una novità
In fase di regolamentazione contenuta nella legge finanziaria del novantanove che prevede il concorso di regioni ed enti locali al rispetto dei parametri europei
Con un impegno a ridurre progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese ed a contenere il rapporto tra il proprio ammontare del debito e il prodotto interno lordo
A riguardo appare opportuno sottolineare il disavanzo è calcolato quale differenza tra le entrate finali effettivamente riscosse inclusive dei proventi delle dismissioni dei beni immobiliari e le uscite finali di parte corrente al netto degli interessi prevedendo pertanto l'esclusione delle spese per investimenti dal calcolo del disavanzo degli enti locali
Ma anche in questa occasione il rischio che si corre è quello relativo alla possibilità divina interpretazione restrittiva il terreno che potrebbe congelare investimenti locali proprio in un momento in cui la lotta alla disoccupazione e lo sviluppo economico impongono allo Stato centrale
E alle amministrazioni locali la necessità di un forte impegno congiunto
Per altro verso
Alla accanto alla necessità ed urgenza di rilanciare gli investimenti si pone l'esigenza di una nuova fase di infrastrutturazione del Paese anche in considerazione del fatto che ancora oggi in molte realtà locali
Particolarmente del Mezzogiorno mancano le reti infrastrutture si tratta perciò di un problema di fondamentale importanza che non può essere più deluso sia dal punto di vista del miglioramento dalla qualità della vita dei cittadini che di quello relativo alla competitività delle nostre imprese
Un'altra considerevole conseguenza che il processo di integrazione europea impone al nostro paese è quella del necessario ammodernamento della macchina amministrativa dello Stato centrale e di tutti i livelli di governo regione Province e Comuni così da essere in grado ciascuno nel proprio ambito di rispondere alle crescenti esigenze dei cittadini
Attraverso un editto un'efficace esercizio delle funzioni pubbliche
Questo processo di ammodernamento è strettamente correlato all'implementazione delle leggi Bassanini per la realizzazione del cosiddetto federalismo amministrativo
Si tratta di un processo di riforma di portata quasi rivoluzionaria che sta cambiando l'assetto istituzionale del nostro Paese ma che purtroppo ha subito che sta subendo un notevole rallentamento sia da parte dello Stato centrale che anche almeno di alcune regioni
I ritardi dello Stato riguardano da un lato i conferimenti di beni e risorse finanziarie necessarie per far scattare l'effettiva decorrenza delle funzioni trasferite
Dall'altro il riordino delle strutture ministeriali nonché la soppressione e il ridimensionamento dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato
Sul versante dell'attuazione regionale desta preoccupazione anche in ritardo di alcune regioni dall'emanazione delle leggi regionali entro i termini previsti dal decreto legislativo centododici novantotto
Stante l'ulteriore proroga loro accorda e mi auguro che non ce ne siano più
Per superare questa preoccupante impazza il sistema delle Autonomie locali deve da un lato continuare a procedere unitariamente facendo fronte compatto anche per respingere le non sopite resistente emerge previste dall'altro lavorare insieme al governo nell'ambito del tavolo tecnico comune tra governo regioni Province e Comuni
Formalmente istituito nella scorsa conferenza unificata che dovrebbe permetterci di sbloccava la situazione e di scongiurare il rischio di un eventuale centralismo regionale
In questo contesto di riforma il ruolo della Provincia rispetto anche a quello degli altri soggetti politici e amministrativi viene qualificato e rafforzato
Scegliendo così il nodo centrale della questione e cioè la sostanziale ancora in attuazione della legge centoquarantadue del novanta gran merito di questa evoluzione rappresentato come è noto dalla legge cinquantanove del novantasette passa Nino primo per capirci
E dei decreti legislativi attuativi in particolare decreto legislativo quattrocentosessantanove del novantasette in materia di mercato del lavoro
Decreto legislativo per centoventidue e novantasette in materico apporto ma soprattutto dal decreto legislativo centododici novantotto
Che procede a un ampio e consistente decentramento di funzioni amministrative in molti settori che riconoscono la provincia quale soggetto di una serie di competenze in diverse materie
Qualificandola sempre più marcatamente come ente locale di programmazione di area vasta
Titolare di un nucleo proprio di funzioni nelle materie della pianificazione territoriale dell'ambiente della viabilità e dei trasporti della scuola e dell'istruzione del lavoro e della formazione professionale
Quanto evidenziato conferma una linea di tendenza che si riscontra anche negli altri paesi europei dove emerge che il livello intermedio non solo esiste
Godendo di dignità costituzionale ma svolge rilevanti competenze relative alla sanità al del fa sociale all'istruzione primaria e secondaria e vede riconosciuti suo ruolo di governo di area vasta
Anche dal lato della finanza
Tali enti intermedi godono a livello europeo generalmente la massima autonomia impositiva che fa perno sull'imposta erariale
Nel nostro Paese abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un incremento della finanza provinciale chi le che ha portato le Province da un'autonomia finanziaria mediamente di circa il sessanta per cento tale sistema tuttavia pur assicurando una consistente sostituzione di trasferimenti erariali contributi propri non consente ancora in misura sufficiente una flessibilità dei bilanci
Tale da assicurare agli enti ulteriori mezzi finanziari per far fronte alla crescente necessità di investimenti
Pertanto al fine di consolidare definitivamente questo processo pendente a rendere le Province sempre più tutto a nome appare fondamentale prevedere
Anche per loro una compartecipazione un grande tributo erariale IVA o io con cui azzerare da un lato i trasferimenti statali tranne quelli affini perequativi e dall'altro a finanziare il decentramento di funzioni previste dalla Bassanini
A questo riguardo sarebbe opportuno credo è necessario riprendere quanto stabilito in sede di commissione bicamerale per quanto riguarda il cosiddetto federalismo fiscale che riservava il cinquanta per cento dell'imposta prelevate dallo Stato centrale e il restante cinquanta per cento gli enti territoriali Regione Province e Comuni è urgente riprendere questo questo percorso
Perché anche il provvedimento scritta per varare il ministro visto è soltanto un un inizio di una cosa ma non è quell'obiettivo di prendere completo detta autonomo il disegno che è previsto dalla Bassanini in conclusione anche le Province e più in generale tutte le autonomie locali
Confrontandosi nella loro esperienza quotidiana di governo con il Patto di stabilità impatto sociale con i processi di decentramento di riforma dell'amministrazione si muovono inevitabilmente e più o meno direttamente in una dimensione sovranazionale europea
Purtroppo però anche in questo caso si avverte il mancato approccio di un quadro costituzionale nuovo di federalismo compiuto
Il congelamento dei lavori della commissione bicamerale ha infatti inevitabilmente costituito un elemento di freno rendendo più precario tutto il processo di decentramento a Costituzione vigente emerge quindi sempre più la necessità di una riforma costituzionale dalla forma stato che non solo rappresenterebbe un supporto fondamentale ma conferirebbe maggiore certezza tutto il processo di decentramento amministrativo incontro
Per altro verso
L'esigenza di cambiare la forma-Stato appare condizione necessaria imprescindibile
Anche a fronte dei processi in atto di mondializzazione dell'economia di integrazione europea
Che richiedono al nostro paese una pubblica amministrazione diversa dalla precedente più vicina ai cittadini e improntata sui criteri di maggiore efficienza ed efficacia per l'esercizio delle funzioni pubbliche
Accame Presidente dell'Unione delle province italiani
Il suo importante interessante contributo e ora la parola al professor Marco Cammelli ordinario di diritto amministrativo all'Università di Bologna
Che può parlare in filiali dagli oppure può tranquillamente
Io ringrazio il ministro veramente non mi aspettavo di intervenire adesso
Proverò a
A sintetizzare alcuni punti che mi sembrano
Rilevanti
Rispetto all'esperienza europea
Poi ci sarà un intervento apposta su questo a me pare che
Il problema sia quello di capire
Quali sono le alternative che esperienze europee a pone e come si colloca la nostra esperienza solamente un discorso sarebbe lunghissimo non è il caso di farlo vorrei richiamare i punti chiave di queste alternative
L'esperienza e l'operatività e che o ci sono regioni leggeri o ci sono le regioni pesanti ci mostra l'uno dell'altro
Le Regioni pesanti sono quelle del federalismo vero e proprio nelle varie declinazioni comprese quelle del federalismo di esecuzione
Possono essere a articolate in modo vario o definite tutte insieme e questo il il federalismo un regionalismo a geometria variabile trenta spagnola oppure abbiamo regioni leggere e l'esperienza francese che si colloca su un binario completamente diverso per intendersi le regioni francesi sono regioni i cui dipendenti complessivamente sono di qualche migliaio sementi di evidentemente e sono regioni completamente diverse l'intelaiatura del sistema appoggia altrove
E naturalmente queste scelte sono frutto anche di un architettura del sistema completamente diverso
Che si riflette anche sulla parte delle Autonomie locali
Autonomie locali che per un una parte dialogano direttamente con le articolazioni periferiche dello Stato e l'ipotesi delle regioni leggere
Autonomie locali invece profondamente inserite in un modello e non sistema regionale nei casi di regioni forti ora per quanto la fantasia italiana sia grande dobbiamo renderci conto che l'esperienza europei ci dice che si sta o di qua o di là
Che si fanno le mediazioni ci sono le forme inevitabili di bilanciamento eccetera ma che come modelli i modelli sostanzialmente sono questi bene rispetto a questo rapidissimo richiamo
Che cosa ci dice la nostra esperienza la nostra esperienza ci ci dà il segno di un percorso tortuoso allinea spezzata
Un percorso nel quale continuamente abbiamo fatto un passo da una parte e un passo dall'altra è una lunga storia che potremmo chiamare del contrappasso che parte dalla scelta coraggiosa della della costituzione e la legge Scelba
Che parte dalla regionalismo finalmente attuato mille novecentosettanta e la stretta e la fortissima centralizzazione fiscale del settantadue
Che
Va avanti
Con un forte decentramento di funzioni di spesa negli anni settanta e ottanta e un centro immutato
Un centro mantenuto questo zigzagare del nostro sistema su modelli che nella loro scelta strategica si collocano o da una parte o dall'altra
Ho un sistema nel quale lo Stato finisce dove comincia la Regione o un sistema nel quale articolazioni centrali e periferiche dello Stato dialogato con un sistema locale robusto e una Regione relativamente debole
Voglio dire questo dilagare non ha molto giovato ed è stato di grandissimo costo bene personalmente interpreto la legge cinquantanove
Come esattamente la messa in mora dei questo zigzagare
Mi pare che la lettura esatta della cinquantanove sia il fatto di un sistema che decide finalmente di optare da una parte e di optare cioè sul sistema e sul modello tendenzialmente ad amministrazione unica la legge cinquantanove e l'interruzione disco questo
Ospite questa oscillazione di questa incertezza e l'opzione per un modello nel quale sostanzialmente al di là delle formule e degli aspetti strettamente tecnico-giuridici la cosa e la scelta di un modello il il titolo la qualificazione del federalismo amministrativo vuole indicare il fatto che si va si sceglie verso un modello di amministrazione unica a livello locale
Dove se c'è qualcosa che rimane allo stato per quanto riguarda l'amministrazione un fatto eccezionale il sistema poggia scommette definitivamente su regioni ed enti locali secondo mode
Ora a me pare questo sia significato cinquantanove questo e l'unica cosa che non possiamo dire che si è incerta
Il disegno della cinquantanove la sua prodotti poi certe nel momento in cui dal disegno si passa all'attuazione certamente tornano tornano in campo una serie di incertezze che la storia ci indica come se si continuamente presentati incertezze che non sono solo centrali sono anche centrali ma che sono anche le incertezze del livello regionale locale con le note
E in parte superate almeno problemi ecco questo mi sembra il punto è il quadro la vettura
Nella sua sintesi la vettura per la situazione in cui siamo
Ma quale ci dice anche allora ci impone anche di capire
Quali sono i punti chiave si in cui si gioca la partita cioè in quali sono i punti da sorvegliare da presidiare perché questo disegno riesca ad a vere una sua compiuta attuazione
Devo dire da questo punto di vista sono al primo Arrigo una parentesi il primo a dire che l'arresto di la riforma costituzionale naturalmente sguarnisce e crea una serie di problemi seri come veniva ricordato da intervento precedente non c'è dubbio che la mancanza di riforma costituzionale
Toglie alcune messi a punto cruciali per dal pool dalle il sistema delle fonti al problema
Delle forme di governo alle regioni
Ma ho anche l'impressione che si debba stare attenti a non esagerare su questo punto cioè a non ritenere che dato che quella non passa in sostanza questo è un è un è un percorso ormai tagliato sarebbe un gravissimo errore
Primo perché in realtà abbiamo sempre visto che le riforme iniziative hanno una loro diverso a quota naturalmente interagiscono posiziona costituzionale mamma alloro dinamica più complessa più lenta
E debbo dire egualmente decisiva egualmente decisiva dunque la preoccupazione che personalmente senza la preoccupazione intellettuale e però anche un risvolto credo politico e sociale evidente
E che non ci si non si faccia l'errore di dire che dunque mancando quell'atto questo tutto sommato è un lato minore che si può sguardo mire affatto
E allora quali sono i punti che vedo significativi del da affrontare in questo è evidente che a questo punto il punto cruciale a mio parere per il regionalismo
Per il sistema locale e per capire se i loro OPA ci stiamo con un modello ad amministrazione unitaria locale
O a un sistema invece così detto binario modo di parallelismo esattamente il capo secondo Della cinquantanove il riordino dei ministeri e la messa a punto di quel settore nascosto poco studiato
E impone Cletto tutto sommato che l'amministrazione periferica dello Stato i ministeri Lario ulteriore Tino alla presidenza del Consiglio l'organizzazione periferica sono questi i punti che definiscono quello che sarà Regione ed enti locali domani e consessi se si riuscisse ad avere percezione di questo allora e la percezione non c'è perché debbo dire ho l'impressione che il calo di attenzione da parte delle regioni e degli enti locali altissimo sui DPCM attuativi del centododici giustamente naturalmente e giuste anche le preoccupazioni dei che problemi ci sono
Ma non vedo altrettanta pezzi attenzione sul capo secondo eppure basta una modesta esperienza di analisi del nostro sistema vista dalle regioni agli enti locali per capire che o cambi al centro
Ottimo è la riforma dei ministeri si fa o se non si fa la riforma dei ministeri di davvero il rischio di perdere la partita e allora se questo è vero non riesco a spiegarmi come mai l'attenzione di regioni ed enti locali
Giustamente fortissima sulla parte attuativa del centododici mi sembra al invece molto meno decisa e molto meno consapevole su questa parte che centrale dimmi che centro farai e e e e saprò che tipo di regionalismo in mente saprò che tipo di sistema per via e su questo e quindi davvero ci sono certo anche elementi contraddittori anche indicazioni diverse che mi pare sottolineano fino in fondo l'importanza alla cosa
Io non vorrei dire molto di più perché questa è la sintesi di quello che mi pare di potere percepire vorrei soltanto aggiungere un un un due aspetti
A dimostrazione del fatto che non aspettiamo che arrivino i nostri del terzo cavalleggeri e cioè della Costituzione ed perché sono importanti ma non sono tutto
Beh il riordino del sistema regionale locale dunque si è cruciale il centro e il sistema periferico vi è un'enorme altra tastiera di aspetti che oggi sono meno valutati e che tutti sanno essere invece decisivi
Il riordino completo del sistema dei controlli vale per le regioni e gli enti locali almeno tanto quanto il trasferimento di funzioni
La messa a punto del sistema finanziario veniva prima richiamato non soltanto per il sistema locale se noi riteniamo per esempio di avere bisogno per un periodo transitorio
Di una parte di amministrazione periferica dello Stato e probabilmente in molte parti del nostro territorio questo sarà necessario noi non possiamo trascurare il riordino dell'abitazione periferica dello Stato con il riconoscendo ad essa anche condizioni di autonomia
Sarebbe errato pensare che condizioni di di autonomia di gestione la mite periferica siano contro il sistema locale sono esattamente le condizioni che permettono sistema locale di maturare
Vorrei ricordare insomma
Che il sistema locale soffre non soltanto dal fatto di un riordino ancora incompleto a suo favore ma anche del mancato decentramento lungo la filiera del sistema statale al centro e la periferia
Che è un soprintendente
O che un archeologo di Pompei
Per andare a un convegno
Debba chiedere
L'autorizzazione del ministro del La tre ministro del Pd a direttore generale
Al centro non è cosa che riguarda solo lo Stato riguarda anche il sistema delle autonomie
Se il sistema di autonomia e saprà allargare lo sguardo e valutare anche queste cose allora saremo non dico al al a un regionalismo realizzato ma almeno se è stimato nomi maturo che ha capito dove si gioca la partita e anche come tocca grazie
Ringraziamo il professor Cammelli
Uragani è la parola al stanze del rappresentante potenziarle
L'ex presidente dell'Api
Assente l'Assemblea delle Regioni d'Europa
Signora ministro
Signore e signori come ha detto il ministro io sono stato incaricato dal presidente fandom brande presidente dell'Assemblea delle Regioni
Di portare qui in salute dell'Assemblea delle regioni però per i e per esprimere il nostro interessi per gli argomenti
Sviluppati questo ponte
Ho capito che sarò l'unico straniero
A prende la parola crisi
Vorrei ringraziare l'organizzazione Loris azione del signor ministro di darmi la parola io preferisco un momento al suo discorso signore perché il qualche parte all'inizio del suo discorso lei ha chiesto a questo convegno il concentrarsi sulle dita
Ho visto per due giorni l'avete fatto adesso vorrei fare anche i miei complimenti
Ma che adesso il lavoro essendo quasi compiuto
è un'ottima idea di per me tre anni un straniero rappresentante dell'Assemblea delle Regioni che in questa materia ovviamente l'Italia nome esso e come il professor Carnelli ha detto un minuto fa e mi riferisca anche dal discorso del presidente
Badaloni conviene di aprire un momento l'orizzonte però per alla fine
Non vorrei
Ritornare indietro perché il professor Cammelli ha fatto meglio di me parlando delle esperienze europea e facendone di una sintesi allora io se posso mi permetterei
Soltanto e aspetta presentarti cose l'assemblea delle regioni che io
L'Assemblea delle Regioni che chiamarono larga in e un movimento politico per la promozione del regionalismo nero
Dunque non un Institut
E noi non abbiamo grandi infrastrutture nostri tra strutture leggerissima
L'area è stato creato quindici anni fa dare del ministro francese forme a quell'epoca l'ideale era di arrivare ad un senato del peggio
Come presidente Badaloni addetto queste era a quell'epoca l'idea adesso diventati più pragmatici noi non parliamo più di un'assemblea delle di di un Senato delle Regioni però il nostro motto è diventato
Europa comunitaria con le reti
Abbiamo tutti trecento soci su per giù
Da dentro l'Unione europea e di fuori cioè l'Assemblea delle Regioni riunisce anche un gran numero di regioni dell'Europa centrale d'Oriente
Pagano il loro contributo ma soprattutto le ragione partecipano ai nostri
Parlerò alla fine del mio intervento del la situazione dell'Italia se
Il criterio è
Stato sovrano meno uno
Noi cerchiamo di riunire delle Regione questo a questo livello
Bisogna essere ovviamente un governo e
Il professor Cammelli ha parlato della grandissima diversità che si trova anche nei nostri soci perché andando degli stati appena decentra Risatti come la Francia e la Polonia possiamo andare a finire negli Stati federali Inzaghi come per esempio il Belgio che io conosco meglio
Dove le regioni hanno anche ottenuto il Pretty McKean Paolo cioè le Fiandre
Per esempio hanno la possibilità di concludono i dei trattati internazionali non è soltanto una specie di cooperazione transfrontaliera sono trattati veri secondo il criterio del della convenzione passando attraverso casi di devolution come la Scozia ed arrivando anche in in casi particolari come per esempio le regioni della Georgia sono tutti membri dell'Assemblea
Anche noi abbiamo il problema ovviamente della definizione del livello Regione Provincia autorità locali eccetera
Ma questo insisto dunque dappertutto in tutto
Poi ci sono tanti movimenti Poli
Ce ne sono con un criterio regionale come il CDA del PM tiri capisce le regioni per riferite e marittimi
Il presidente Chiti né
Il presidente
Ci sono dei associazione di regioni al ritorno del Danubio o da reale poi ce ne sono se tuttora come i viticultori
Ho delle associazione di
I cross border
Regioni o delle regioni declino io industriali tutti questi associazioni sono dei movimenti politici l'area invece è un movimento politico cioè non significa che abbiamo detto che le famiglie politiche nelle nostre strutture
è un movimento politico ti spinge il regionalismo su tutte le sue liti diversi giorni come lo facciamo
Uno e il dibattito istituzionale nel quale andare è sempre e nei primissimi io posti di nella nella battaglia quando si tratta di discutere sussidiarietà la Conferenza intergovernativa gli aspetti istituzionale dell'allargamento della dell'unione europea eccetera
Predicando sempre agli istituti però peri e da i governi nazionali i vantaggi del regionalismo è la decentralizzazione dell'autonomia e prendendo la difesa degli interessi delle regioni dove
Lo fanno i nostri organi presidenza arbitro assemblea generale e noi abbiamo la tendenza di non riunirci sempre nello stesso posto la stessa capitale abbiamo dov'dove qualcuno signora ministro sì offre l'ospitalità presto per illustrare il fatto che questo movimento colla veramente alla realtà politica
Secondo ovviamente siamo un MC quattro una rete un eccellenti Simons centro di di scambio di esperienze dei quali il professor Camilli ha parlato
Piani di sviluppi regionali non è soltanto in Italia che se ne fa esperienze sono ricchissimo noi abbiamo
Le i nostri best practices scambio di di esperienze pratiche
Chi è utile per tutti i nostri partecipanti abbiamo i nostri propri programmi chi si chiamano per esempio lo disse però di sei a un programma chi permette accolgono di Crispi sui studi di fare un ostaggio pagato
In una regione in un industriale un settore privato di una rete regione straniero il programma centurione aiuta i funzionari idea le distrazioni regionali e locali
Come si chiama tirocinio pagato
Nelle attestazione del le altre regioni una scuola d'estate
E i Caravan del regionalismo che stiamo organizzando
Parlare con
Pitting Spagna la stampa alle università
Degli altri
Questo succede a livello dei governi regionali
That consigli parlamenti regionali
Dei funzionari ed inesperto
No
Signora ministro non abbiamo soldi
Però sappiamo dove trovarlo e sappiamo anche dire come come fare per usarlo nel modo il miglior modo possibile
Dopo l'intervento del ministro del presidente Badaloni vorrei dire veramente che nell'Assemblea delle Regioni norme il Comitato delle regioni
Noi come movimento politico abbiamo ho detto che esistiamo da quindici anni abbiamo realizzato due istituzioni uno Comitato delle zone nel quadro del l'Unione europea l'altro e il Congress
Delle autorità locali e regionali nel quadro del consiglio dell'Europa sta
Noi come me movimento politico stiamo dietro restituì l'istituzione dei quali per esempio il signor Badaloni ha detto che il Comitato delle regioni non è perfetto
In un istituto chi fa parte del meccanismo del decision making della
Della Unione Europea
E la differenza tra le due si vede del modo più chiaro detto in questi cartelli di nuove che si trovano nelle nostre riunioni il Comitato delle Regioni
All'abitudine di usare i nomi dei delegati mentre la noia l'Assemblea delle Regioni sarà il nome della regione questo è un prete tipicamente una differenza perché mi è capitato l'influenza del nato dello Stato nazionale e del principio della della sovranità nazionale pesa anche sul sul lavoro
Sul carattere dell'e l'organizzazione tra noi e il diciamo la libertà del regionalismo un po'più
Finalmente una parola sulla sui rapporti la Lare l'assemblea delle Regioni elitaria
In teoria signor ministro sui ventidue regioni italiane sono tutti ventidue soci dell'Assemblea
Però in tutta onestà non tutti sono ugualmente dinamiche e mostrano la stessa Santo sia politico
Cioè non sono pagano l'adesione
Ma chi non partecipa
Mentre invece ce ne sono chi partecipano
Hanno dimenticato di tenta e come ha detto
Il del presidente Badaloni è proprio al momento che questa esperienza che il il professor Cammelli ha spiegato italiani
Suscitano l'interesse di tutti le regioni in Europa che c'è una tendenza che l'Italia dell'aria sparisce
Da quando che la bicamerale sì ha cominciato a frenare e che la legge Bassanini sembra avere qualche difficoltà nel ringrazio sparisce proprio la fonte di informazioni chi è preziosissima per tutti gli altri soci della comunicazione io dovrei chiudere questo intervento brevissimo
Con un invito a tutte le otto evita regionali italiana a livello delle giunte nostri ed esperto e e i funzionari di non perdere di da viste rivista questi strumento molto prezioso
Per la difesa degli interessi italiani chi è l'Assemblea delle regioni signor ministro la ringrazio per il cortile la cortese attenzione
Dottore che venga la parola orale esitante Martini
Presidente del Friuli-Venezia Giulia e in rappresentanza della conferenza dei presidenti nell'assemblea dei consigli giacché Gian Mario Selis e ci ha fatto sapere che purtroppo per motivi personali non può essere qui con noi
Signor ministro signori ministri signor Presidente
Riempi o con una base va
Gli sono grato al presidente service
Presidente per questa nobile per crollata arborea
Capita questa opportunità di un ringraziamento
Per questo convegno fatto
La chiusura del novantanove
Non ho parole per gli altri due ministri che se non posso dirle Presidente Amato
Io con l'ho conosciuta
Dionisio dell'attività in Regione
Sette anni fa
Gli è stato il paese del credito
Con la sua Vittorio attività del suo governo
In quegli anni difficili forse più difficile di quello
Bassani meglio privo aroma col ministro Toros ecco il calzoni alla zuava o questo bel ricordo questo grande funzionario che oggi è un grande ministro diciamo
Calasso minestra passate perché un etrusca io sono un certa
Abbiamo perso i nostri lavori
Intanto questo il simbolo dalla nascita da Julia
Al sindaco Rutelli quindici che noi vorremmo non soltanto il sindaco Centocittà
Vorremmo sindaco di tutti i comuni mortali di quel comune Tomingas interessi comunica agli uomini sono la storia di questo Paese consigli unico
Così legati certo alle nostre peculiarità dal mio paese si dice in questa lingua strana che friulano ricca si nasce ogni e rabbia apparsa dove si nasce possibili per il convivente ma io un paragone comparato a scuola che alberga ci insegnava bensì va imboccata patron toni più ad ogni uccello il suo mito è bello sono sempre con le stesse cose che diciamo allora nel segno di ringraziamento per la sua iniziativa signora ministro per l'attività che deve continuare con pregnanza apre come si diceva l'altro giorno il Paese non perdona più attese messianiche specie
Se stavolta missiva
è una cara signora che viene dall'esperienza degli enti locali allora lasciar il simbolo dalla nascita dal collega che era la figlia prediletta di Roma
Questa Roma Milano
A cui lei Alessandria Antiochia un po'la sintesi di tutto
Come simbolo Obiettivo valore più precise nei valori dell'Italia e dell'Europa il valore assicura l'identità la più grande maledizione questa lettera si nell'orchestra di carte ma come diceva come dice molto bene il presidente D'Alema il valore della contaminazione è un grande valore questo l'impegno per gli Enti locali
Dei nostri consiglio perché della giunta in questo disegno forte unitario come dicevo l'altro giorno prepara ancora sua parte specie culturale al servizio dell'Oropa vi ringrazio tutti quanti in modo specifico pure
Ringraziamo il Presidente Martini che per le sue calorose starò a lei Necci dimostrano anche che i nostri amministratori nostri rappresentanti delle Regioni sanno anche essere dei grandi esterni di poeti e questo forse in questi tempi così
Terribili ce n'è proprio bisogno grazie ancora ora c'è anche il vicepresidente della Regione siciliana Carmelo Lo Monte che però non so se in questo momento è presente quindi lei subito la parola a lei ministro Amato che tra l'altro e lo ringraziamo sappiamo essere impegnato anche in un'altra iniziativa grazie aver voluto comunque rappresentare las la sua presenza il suo contributo al nostro convegno
Non so se sarò altrettanto caloroso quanto lui lo è stato ce ne sarebbe bisogno in questa stanza
Io e oggi che oggi va già bene fuori no ancora dentro ma io
Mi trovo insieme a Bassanini a Katia Bellillo impegnato in questo tema
Chi di dirò sempre più avverto come un tema al quale è necessario lavorare con visione ma anche col massimo di concretezza
Per che in troppi anni in troppi anni di preparazione fatta di discussione di Poe lei indichi di dibattiti di tentativi di normazione costituzionale rimasti a metà le merluzzo e credo che tutti in una sede come queste di riflessione dovrebbero darne atto
Che regionalismo prima e federalismo poi due modi di porre lo stesso problema in termini in parte diverso
Hanno finito per accumulare dentro di sé una serie di aspettative non tutte positive
Uh quanto meno aspettative innate positive che non trovando risposta sono venute in qualche modo incattivita indossi o deviando rispetto alle iniziali posizioni
In poche parole è chiaro che uno stato che ha mal funzionato
Chi è non ha risposto adeguatamente a domande a cui era compito dello Stato rispondere
Ha finito per generare un'aspettativa federalista dentro la quale c'era molto spesso più un rifiuto che non una costruzione diversa della Repubblica italiana
E che in particolare in alcune parti del nord il federalismo ha finito in parte ripeto sottolineo questo non voglio estremizzare
Più che altro un rifiuto dello Stato tu non lo fai faremo da soli dove però questo faremo da soli era piuttosto un urlo di rabbia perché tu non lo fai
Che non la razionale e convinta prospettazione di un sistema in cui ciò fosse interamente possibile
E quindi essendo in parte rifiuta rifiuto questa prospettiva istituzionale ha finito anche per diventare una sorta di succedaneo
Mancano risposte adeguate a domande che hanno un contenuto civile un contenuto economico un contenuto sociale e si trasforma la risposta che non c'è in una risposta istituzionale
Vi dirò anzi che io che fin da quando portavo i calzoni corti mi occupo di riforme istituzionali è ancora ora mi trovo ad occuparmene
Ecco voglio sempre dire in premessa attenzione non vi aspettate dalla risposta istituzionale quello che deve venire dal e una politica incapace di formulare risposte economico sociali una politica che sia incapace di formulare risposte economiche sociali
Non se la potrà cavare deviando il tutto sulla riforma istituzionale
Come molti hanno scritto in questi anni in tutta Europa dove in tutta Europa c'è un una difficoltà a trovare risposte economico-sociali correttezza
Impegnarsi troppo a lungo nel come fare le cose può significare che non si sa esattamente quali sono le cose da fare
E quindi la politica deve anche sapersi occupare dei ricchi cosa e non soltanto del come e rischia di dimenticare essendo o di aspettarsi che una volta approvato il come istituzionale in che cosa venga da sé e invece che cosa avesse in unghie
Di questo dobbiamo essere consapevoli
Ecco io ricordo sempre con grande simpatia quando Pietro Nenni impegnato in una difficilissima battaglia politica che era quella del primo dopoguerra e dell'impianto della Repubblica
Andava a far comizi per il referendum dicendo dopo la Repubblica sparirà la disoccupazione
Io capisco il senso
Politico profondo di questa sua cosa ma era una mitizzazione non era non era in realtà vera non è possibile aveva tutto un senso per lui dire dalla monarchia delle aristocrazie dalla monarchia delle Litta la Repubblica fondata sul lavoro certe ovvero
Ma insomma ecco c'erano poi gli altri passaggi che sarebbero stati necessario ecco non cadiamo in quel mito
Non ci aspettiamo dalla riforma istituzionale ciò che la riforma istituzionale non può da
Ma preoccupiamoci di dare tempestivamente tutte le risposte ivi comprese quelle istituzionali proprio perché l'istanza federalista non finisca per sovraccaricare ex
Di domande devianti
E di diventare poi raggiungibili pericolosamente irraggiungibili
Su questa premessa in questo quadro la risposta istituzionale fa parte delle risposte che sono necessarie
Perché rimane pur sempre vero
Che una organizzazione fortemente decentrata della nostra Repubblica non è soltanto un cucù cucù l'espressione di un rifiuto
Non è soltanto un succedaneo ma è anche parte delle cose che è necessario fare
E lo è per tante ragioni che ora sarebbe inutile in una sede come questa e davanti a persone che se ne se ne occupano per tanti ragioni starci a tornare ma è un'esperienza di tutti i giorni che insomma noi con
Continuiamo a ad a vere fino a quando non sarà pienamente attuato il lavoro che Franco Bassanini ha fatto la quotidiana percezione che l'affollamento di compiti in capo al lo Stato
Rende difficilmente gestibili rapporti tra istituzioni e cittadini Fondaco è una ragione elementare molto semplice molto semplice queste non si può sovrapporre urlare istituzione centrale di una organizzazione ormai così aperta come quella del della nostra società e del nostro territorio che faccia gravare troppi compiti sul centro cioè
è semplicemente il ragionevole non è né di destra né di sinistra constatare che è semplicemente in ragioni perché ci sono molti compiti Thieu più facilmente sono assolti nelle sedi decentrate e più utilmente il più rapidamente insomma quando cominciammo a dire per dirne una che non ha a che fare con il federalismo ma se insomma la patente la potesse relazionare il comune
Evidente che la gente non dovrebbe andare per una cosa simile tutte le volte nel capoluogo di provincia
Sono questioni davvero semplici che appunto il fatto che si sia tardato tanto
A darne atto ai cittadini ha fatto sì che poi crescesse quella devianza della quale parlavo prima quindi è una questione semplice di efficienza
Ed è una questione di responsabilità poi
Io
Più volte avevo scritto lo aveva scritto anche Franco dopo i primi e trasferimenti di funzioni alle Regioni
Che se le Regioni dovevano essere delle appendici amministrative dello Stato avevamo creato dei mostri dei quali era meglio liberarsi perché se dovevano essere degli uffici decentrati dello Stato
Perché diavolo dovevano avere pure sulla Coppa un Consiglio regionale elettivo ma che ci stava a fare meglio le prefetture allora costa meno un prefetto il senso della Regione non poteva essere quello se no la Costituzione non avrebbe previsto e noi non ci saremmo impegnati in la costruzione di sedi rappresentatività di governo il che implicava un'altra cosa chi assumessero la responsabilità delle funzioni che esercitava
Che la assumessero loro come la dovevano assumere gli enti locali il che implicava un'altra cosa che avessero risorse delle quali potevano disporre tanto in entrata quanto in uscita
Che i loro bilanci non fossero vincolanti per il settore
Che quando volevano spendere chiedessero ai loro cittadini i soldi che volevano spendere per le ragioni per le quali mi volevano spendere perché il processo elettivo assenso si è sostanziato di queste cose
E allora gira e rigira chiamatelo regionalismo chiamatelo federalismo ma quella cosa che da queste cose qui ancora non l'avevamo fatta
E quindi stavamo in bastarda endo questi nostri istituti che erano dallo stesso tempo sempre più necessari perché sempre più c'era il rifiuto di andare a fare tutte le pratiche a Roma
E questi sono processi pericolosi cioè
Ma aver attivato l'ordinamento regionale e locale senza riempirlo della sostanza di cui ha bisogno per esistere è stato un po'come fare gli apprendisti stregoni
Che hanno messo in moto un processo e hanno messo in moto contemporaneamente l'impasto ardimento del processo creando aspettative a cui poi non corrisponde alla realtà
Quindi per questo è una necessità
Storica politica democratica quella di aprire i polmoni a questo sistema che noi abbiamo creato e che abbiamo lasciato in realtà per troppi anni anche in USA
Ora ci sono alcuni punti che tuttavia sulla base di queste premesse largamente condivise hanno dimostrato di essere ancora equivoci e sui quali per andare avanti abbiamo bisogno di essere chiaro
Punti che sono rimasti equivoci anche dopo il lavoro della Bicamerale
E che lo sono ancora almeno all'interno dell'apparato dello Stato per quanto riguarda la parte di cui parlerò che non è costituzionale
Primo punto
La Bicamerale è stata in parte vittima di una guerra non risolta tra Regioni e Comuni
Ecco questo è un tema che va assolutamente chiari
è uscito dalla Bicamerale l'effetto di una guerriglia interno
Triangolare che ha lasciato un'architettura in cui si percepisce l'esistenza di un triangolo
All'interno del quale i rapporti non sono chiariti come quello moglie amante marito marito torna perché qui amante può essere dell'uno dell'altro non ha importanza
Io sono continuo a ritenere sarò un testardo conservatore guardate io sono un Comunardo come cultura
Sono un vecchio riformista suo che le riforme si fanno sulle gambe forti che la società offre so che la tradizione forte italiana è una tradizione comunale
Ritengo che i Comuni siano un perno essenziale di qualunque tipo di sistema chiamatelo regionale chiamatelo federale non mi interessa di di potere che defluisce dallo Stato e tuttavia sarò conservatore
Ma io penso che o la Regione l'ente di esponenziale del governo del territorio
In cui operano i Comuni della Regione medesima oppure se deve esserci un gioco dei tre cantoni tra Regione e Stato Comune noi mandiamo tutto in cortocircuito
Non si può in nome degli errori che le regioni hanno fatto negli anni scorsi e in chiave di Meucci intra Lismore giornale cose che tutte conosciamo che però io a sua volta figlio di dell'amministrativizzazione forzata
Che la Regione ha subito negli anni trascorsi che l'hanno portata identificarsi con la gestione amministrativa perché in fondo molti altri spazi non le venivano lasciati se tentava lo spaccio legislativo
Veniva ricondotta principi da circolare quindi
Lo spazio veniva a mancare ma insomma non si può in nome di quegli errori dimenticare il fatto che l'architettura dia un sistema
Adesso entra mento forte un'architettura che deve vedere la Regione come ente esponenziale del suo territorio
Non si può in altre parole uscire come ha finito per uscire la Bicamerale con Stato e Comuni che hanno funzioni e regolamentari operative e Regione che ha soltanto compiti legislativi
Questo non è possibile la Regione deve avere compiti legislativi la Regione deve avere funzione regolamentare la Regione deve poter esercitare quei compiti di grande indirizzo sulla jazz sulla gestione del territorio regionale decentrando le funzioni amministrative e operative sugli enti locali
Ma non sia esiste come ente di governo se sia imperitura legislazione
Questo è un primo punto
Quello che io penso
E che
Qualunque rafforzamento della regione deve essere accompagnato da un tendenziale bicameralismo intraregionale con un Consiglio delle Autonomie che abbia un ruolo determinante
Sulle funzioni di carattere generale esercitata dalla Regione
Fino a configurare un tendenziale bicameralismo regionale
Intra regionale
Marco che mi che mi guarda queste cose le ha scritte insieme ad altre in un aureo volumetto che era Marco Cammelli a colori
Che era una proposta della Regione Emilia-Romagna di molti anni fa e se non sbaglio questa era la proposizione diciannovesima di quella proposta
Il Consiglio delle Autonomie nei suoi rapporti con il Consiglio regionale questo sì questo assolutamente sì
E tuttavia la Regione deve avere una sua consistenza se no ancora faremmo l'errore uguale e contrario a quello che abbiamo fatto in passato
Ne fa Cemmo in passato una sede di amministrazione decentrata dello Stato con l'assurda gobba di un Consiglio regionale elettivo a questo punto rimarrebbe solo la gobba
E che se è altrettanto privo di senso questo è altrettanto privo di sì
Io non posso non dimenticare che il cuore della funzione dei lender in Germania ed è una cosa che funziona
Quello di essere il loro la gente redistributivo delle risorse sul territorio interno alla
Non è il ministero degli interni di bon domani di Berlino pro ad avere questa funzione sono le capitali regionali dei capitali dei il
E poi c'è il secondo tema sul quale dall'equivoco bisogna uscire che quello nord e sud
E qui soprattutto tocca al Sud
Farà capire Salvemini Anna mentre che il decentramento regionale Salvemini lo chiamava federalismo serve al Sud non meno di quanto il Nord ritenga che serve al Nord e spesso
Che anni ed anni ed anni di amministrazione del Mezzogiorno comunque commissariato
Sito informe istituzionali diverse
Sono solo servite a mortificare la capacità di creare classi dirigenti pubbliche e private in meridionali
In grado di valorizzare le risorse del Mezzogiorno
E che in anni è in anni di questo Ingres al TAR
è venuto a mancare ciò che più era necessario che non è tanto lo sviluppo interamente autonomo del Mezzogiorno nessuno a questo mondo ha in condizioni più di avere uno sviluppo interamente autonomo
Ma una classe dirigente
Del Mezzogiorno questa sì
Ed era questo ciò a cui Salvemini pensava ed è ed è questo che ha bisogno di perequazione finanziaria non c'è dubbio
Ma altrove che vi sia un'equilibrata gestione delle risorse finanziarie che vi sia per ciò una perequazione a favore delle Regioni la cui capacità di gettito tributario inferiore alle altre altro è che il nome di questo vi sia una permanente sottoposizione a tutela politico-burocratica
Di intere regioni che vedono così permanentemente frustrata la possibilità di farsi valere responsabilmente insomma il senso del federalismo che deve creare le condizioni perché ciascuno sia responsabile di ciò che fa
Il Mezzogiorno crescerà quando avrà questo è responsabile
Il terzo e ultimo punto che volevo dire sul quale non vada essere equivoco
Mettiamolo come vogliamo
Organizziamo le grandi linee come riteniamo giusto organizzarle
Questa è una questione di organizzazione alla fine non è una questione di grandi disegni e basta
In altre parole non si cerchi di dirottare tutto sul terreno costituzionale
Quello che quand'anche sfocia se in due mesi in una riforma costituzionale ci ritroveremmo comunque davanti come lavoro organizzativo amministrativo
Insomma se oggi qualcosa essenziale
Essenziale il trasferimento dei mezzi e delle persone di cui alle riforme Bassanini perché non si resti in mezzo al guado ed è qui che viene l'equivoco guardate l'amministrazione centrale come tutti gli animali insomma il cui territorio viene messa in discussione pende distinto a difendere il proprio territorio
E se e viene lasciato un vuoto quel vuoto avviene regolarmente riempito
è un fenomeno di
Di questi mesi di queste settimane quello che chiunque viva l'amministrazione in grado di percepire che risorse personale vengono messi al sicuro nelle zone organizzative sottratte al trasferimento agli enti regionali e locali in modo che poi rimanga se non la terra bruciata e la terra più povera allora queste uno sforzo nel quale tutti debbono debbono impegnarsi comprese le regioni
Comprese le regioni che hanno se vogliamo quello il momento a volte di sgomento che chiunque a davanti alla necessità di cambiare giorno dopo
Di impostare il lavoro mo'ecco qui occorre uno sforzo corale perché io ritengo essenziale che le riforme Bassanini abbiano la copertura costituzionale
E quindi ritengo questa parte del riforma costituzionale una parte urgente
Ma non meno urgente è che queste riforme Bassanini protette diciamo dalla rigidità costituzionale arrivino a loro sbocco che quello è e quello è destinato ad essere comunque se riusciamo a fare
Altrimenti rischiamo di lasciare tutto impantanato e peggio ancora se arrivassimo a farla la riforma costituzionale
Che una volta fatta avrebbe comunque bisogno di quello svolgimento anche se non lo avesse genere verrebbe una seconda generazione di frustrazioni
Di arrabbiature di sensi di impotenza e allora ci rimarrebbe in mano
Ancora per chissà quanti anni l'aspettativa di un federalismo che non c'è stato nel quale entrerebbero tutte le devianze delle quali parla e allora anziché a vere una repubblica delle Autonomie potremmo avere una repubblica parecchio problematica ed è nostra responsabilità evitare di arrivare a quel punto
Grazie ministri Amato ora la parola al sottosegretario assegni
Perché
Troppo riflessione di questa mattina
In particolare l'intervento di Giuliano Amato
Alcune cose
Possono essere chiarite
Io prima di riflettere sul tema di stamattina sistema di autonomie regionali e locali per l'Europa mi ripromettevo di
Argomentare tre affermazioni
Argomentazione molto più facile adesso dopo l'intervento di Amato il primo è quello di di Marco Cammelli le tre affermazioni sono questi la riforma la riforma del nostro sistema amministrativo di cui il federalismo amministrativo è una parte importante
La riforma è insufficiente come in questi giorni si dice da molte parti ma è necessario
Dire che è insufficiente non significa che non la si debba fa
Adesso Giuliano ha spiegato bene perché
Secondo la riforma non è farli non è vero che la riforma è farli
Non creiamo chill allibiti e dire che è fallita per farla fallire
Terzo la riforma è in ritardo
Rispetto al timing che era stato delineato ma questo ritardo non è irreparabile
è un ritardo recuperabile anche perché mi sembra di poter dire
L'introduzione che il ministro Bellillo ha fatto ai lavori di questo
Convegno è l'intervento di oggi di Giuliano Amato mi sembra di poter dire che ormai la fase di rodaggio di questo governo è finita e il governo può compattamente lavorare
Per
Recuperare i ritardi
Di qualche mese che si sono determina
La riforma è insufficiente
Ma è necessario
Fin dall'inizio forse con
Con espressioni meno suggestive di quelle che Giuliano Amato ha usato poco fa
Ma fin dall'inizio io prego di andare a verificare
Centinaia e centinaia di vedi via agenzie stampa di fin dall'inizio
Fin dall'inizio di questa legislatura
Si è detto
C'è tra la riforma costituzionale e la riforma amministrativa tra cui il federalismo amministrativo una necessaria sinergia
C'è bisogno della riforma costituzionale per rendere
Per rendere non precario il lavoro di riforma amministrativa l'attuazione di un
Regionalismo di un federalismo amministrativo
H convincente
In grado di dare le risposte alle domande che Giuliano Amato ricordava prima
C'è bisogno della riforma costituzionale per avere un quadro di strumenti
Costituzionali di un sistema
Fortemente basato su un forte una forte applicazione del principio di sussidiarietà
Ed è il principio di auto-governo e di responsabilità delle istituzioni regionali e locali
Tuttavia
è anche vero che una riforma costituzionale in senso federale
O di forte regionalismo
Ha bisogno
Della riorganizzazione amministrativa
Del al trasferimento di compiti e funzioni personale risorse finanziarie e patrimoniali
Della riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato centrale e periferica in coerenza con questo modello
Ed è anche vero che partire da subito come si disse tre anni fa
In parallelo nel lavoro di riforma costituzionale e nel lavoro di riforma chiamiamola amministrativa
Sfruttando gli ampi margini di elasticità della Costituzione vigente
è necessario al fine di evitare che fatta la riforma costituzionale
Tutto il lavoro di attuazione
Di implementazione
Resti davanti si protragga per un numero troppo ampio di anni
E finisca per generare reazione di disillusione di disincanto
Quindi fin dall'inizio si è raccolta la sinergia
Tra le due riforme e la necessità peraltro di procede io vedo con molta preoccupazione adesso avanzare
Ministro per le riforme istituzionali la respinto con molta nettezza questa questa tesi ma
A danzare invece un'altra
Un'altra opinione
Quella per cui converrebbe
Prima fare la riforma costituzionale
E dopo
Rischia di essere l'ennesima espressione del benaltrismo italiana
Non c'è dubbio che la riforma
Che la riforma dell'organizzazione la l'attuazione della legge cinquantanove non è sufficiente non c'è neanche doppio peraltro che occorre farlo occorre comunque fare
E in gran parte in gran parte coi potrà essere rimessa appunto dopo l'approvazione della riforma costituzionale ma in gran parte è in grado di muoversi in coerenza con la riforma costituzionale di cui molte linee sono prevedibile
La verità è che quello che ha segnato
Il passaggio elettorale di tre anni fa e poi l'inizio di questa legislatura è una sostanziale convergenza intorno al tema poi Giuliano ha ragione possiamo chiamarlo federalismo possiamo chiamarlo
Sistema basato su più forti autonomie regionali e locali non mi appassionano i nominalismo
Poi che molti ritenevano che fossimo già in uno Stato regionale nei decenni passati io preferisco dire che questa riforma introduce un modello di tipo federale d'altra parte
Sotto molti punti di vista quello che in questi anni si è progettato assomiglia a quello che sono i sistemi federali in alcune delle versioni che sono conosciute
In giro in giro per il mondo ma questo non è questo non è decisivo e non è non è determinante
Quello che importa è invece lavoro iniziato in all'inizio di questa legislatura partiva dall'idea che i programmi elettorali di tutte le maggiori forze politiche aveva questa riforma questa trasformazione del nostro sistema forma dello Stato
Come una scelta convergente
I lavori della Bicamerale
Con alcuni punti critici uno
Un paio di ha ricordati Giuliano prima tuttavia
Hanno registrato una forte convergenza in questa direzione
Questa convergenza sta alla base
Della proposito del governo cui il Governo intende assolvere in tempi brevi su proposta del ministro per le riforme istituzionali di
Presentare un progetto di riforma della forma dello Stato
In senso federale nel senso di un
Stato basato su un forte potenziamento delle autonomie regionali e locali
Come
Cosa sul quale una convergenza ampia
Quella che è necessaria per fare riforme costituzionali si può realizzare perché corrisponde alle io gli indirizzi dichiarati della grandissima maggioranza delle forze politiche
Sia quelle che appartengono alla maggioranza governativa sia quelle di opposizione
Peraltro verso e sulla base delle stesse premesse si è ritenuto che si potesse in questa legislatura
Ma realizzare un processo di riforma dell'organizzazione del nostro sistema amministrativo
Che per corresse quella percorso di riorganizzazione
Che in ogni caso
Dopo una riforma costituzionale in senso federale dovrebbe essere realizza
E che tuttavia in gran parte realizzati anche nell'ambito della Costituzione vigente sia pure con due limiti fondamentali
La precarietà
Perché si fa con leggi ordinarie
Sempre modificabili con legge ordinaria ed anche derogabili implicitamente e tacitamente con legge ordinaria
Come in qualche misura sta succedendo nei confronti del decreto centododici degli altri decreti legislativi di conferimento delle funzioni
Di qui la necessità di una costituzionalizzazione come diceva
Ministro Amato prima e secondo limite di non avere
Il quadro degli strumenti costituzionali
Di garanzia e di governo di un sistema
Di tipo di tipo federale
Dalla struttura del Parlamento all'organizzazione del sistema dei controlli almeno per la parte
Che è disciplinata dalla Costituzione
Quindi
Sinergia tra le due riforme necessità della riforma costituzionale
Ma insieme
Legittimità e necessità di procedere
Sulla strada della riforma chiamiamola amministrativa tanto per intenderci
Secondo la riforma è già fallita
Ecco queste affermazioni M. lasciano francamente
Francamente sconcertati
Cerchiamo di fare rapidamente un bilancio un bilancio che legittima dire che si è accumulato qualche ritardo rispetto a un timing che forse era un po'ottimista considerando considerando la
Come dire la vastità e la radicalità dell'impegno di riforme
E considerando anche quello che anche ministro Amato sottolineava prima e cioè che come è inevitabile
Resistenze ostruzionismi
Erano
Prevedibili sono state previste si sono verificate
Allora rispetto a al quadro della riforma e noi abbiamo lo vorrei fare molto rapidamente in sintesi
Dovrebbe una parte
Dobbiamo definito
Gli strumenti diciamo di legislazione ordinari
So che è un precedente autorevole scritto ha detto
Governo la maggioranza politica ha sbagliato perché ha pensato di dedicare
I primi primo periodo della legislatura all'approvazione delle leggi
E così la loro attuazione andava a finire nella seconda parte della legislatura tuttavia noi viviamo
I nono lo Stato di diritto in quella categoria di Stati di diritto peraltro che
Sono anche sono stiamo cercando di cambiare iper legificate di
Per fare le riforme bisogna prima che il Parlamento approvi le leggi di riforma
Magari dando delega al Governo ma bisogna che il Parlamento Livia queste belle
Altrimenti le riforme non si fanno
L'unica alternativa che peraltro richiede anche essa una legge e quella di pensare puramente e semplicemente ad una
Delega al governo di pieni poteri
Tipo quella del ventidue per intenderci
Ma francamente
Io penso che già con la legge cinquantanove sia stata data un'ampia delega al governo
Un'ampia delega al governo
Ovvia mente
Ovviamente con
I limiti le garanzie
Limiti di oggetto ai principi e criteri direttivi che peraltro articolo settantasei della Costituzione richiede
Richiede non siamo nel mille novecentoventidue
Quindi e evidente oggi abbiamo tutto il quadro la recente approvazione della legge annuale di semplificazione
Per il mille novecento novantotto adatto oltre che un nuovo timing
Della riforma ha dato diciamo l'ultimo
L'ultima serie di deleghe e di strumenti per poter procedere nell'attuazione della riforma
Tutta la parte relativa
Alla riforma del rapporto di lavoro pubblico
Tra cui determinante la riforma della dirigenza pubblica
è stata ridefinite
Una parte di questa normativa
E già in fase
Nella fase cruciale della sua attuazione
I nuovi contratti
I nuovi contratti del settore pubblico non tutti ancora firmati ma una parte già firmati riflettono
I la
Lei lei ricadute di una legislazione che ha fortemente progredito sulla strada tracciata dalla
Dal decreto ventinove se mi è consentito una battuta polemica dalla prima versione del decreto ventinove quella Amato Sacconi che era assai più coraggiosa sul terreno dell'innovazione nella cosiddetta privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico che non quella successiva della fine della fine del
Bene prima che politico
Le nuove regole sulla rappresentatività sulla verifica della rappresentatività e sulla rappresentanza nel settore pubblico sono state non solo dettate ma anche applica
Con risultati rilevantissimi perché l'elezione delle RSU nel settore pubblico ha visto una partecipazione manca la scuola che è in fase di
Che in una processo di riforma che incideva anche sulla determinazione della configurazione delle RSU e quindi sono state rinviate ma con un con risultati superiori alle aspettative una altissima partecipazione al voto per l'elezione delle RSU
Vicina all'ottanta per cento dei dipendenti pubblici aventi diritto al voto
I risultati che hanno premiato larghissimamente premiato le organizzazioni sindacali che
Avevano
Sostenuto il processo di riforma anche nei suoi aspetti apparentemente meno
Più come dire più più impegnativi perché più innovativi cioè dove
Si comincia a introdurre il principio per cui
Le retribuzioni sono almeno per una quota collegati alla produttività al rendimento ai risultati
Sul terreno del federalismo amministrativo
La i decreti legislativi che ride finiscono
La mappa lui la ridistribuzione di compiti e funzioni sono stati tutti
Adottati entro il termine del trentuno marzo
Del mille novecento novantotto
La legge dice invece di semplificazione annuale mille novecentonovantotto a mio avviso opportunamente
Prorogato i termini per i decreti integrativi e correttivi
Fino a
Dando qualche mese in più
Perché e opportuno
Che si faccia che tutti facciano
Governo con Regioni enti locali Commissione parlamentare per la riforma amministrativa una riflessione su
Correzioni utili
Ma il quadro è definito
Al massimo può trattarsi di correzione di dettaglio il quadro è definito e mi pare
In modo abbastanza concorrente abbastanza concorde e oggi i i presidenti delle regioni
Il i sindaci che sono rappresentati nella conferenza Stato-città Autonomie locali una conferenza unificata
Non conta non contestano sostanzialmente salvo pochissime eccezioni
Il
Il quadro della
Del riassetto di compiti funzioni e responsabilità
Che è stato delineato
Dai decreti dai decreti delegati
Adottati sulla base del capo primo della cinquantanove
C'è stato una sola regione
Che ha
Impugnato centododici nel suo complesso di fronte alla Corte costituzionale
Devo dire che ci sono stati anche pochissime pochissime
Tre ricorsi su punti di dettaglio
Prevalentemente oggi gli amministratori regionali e locali pongono il problema dell'attuazione
Non è il problema della contestazione o della ridiscussione
Di questo
Il che significa che si è raggiunto un punto convincente di riequilibrio
In una riorganizzazione di compiti e di funzioni che si ispira al principio che Giuliano Amato ricordava prima
Amministratori regionali e locali
Quindi gente seria che si è misurata con i problemi
Con i problemi di governo delle loro realtà territoriali saranno benissimo che quella
Moda che si è diffusa in alcuni dei grandi e onniscienti commentatori nostro paese per cui
Più sì decenni verrà più si spoglia di qualunque compito di qualunque funzione
Il governo e l'amministrazione dello Stato meglio è anche andando oltre quelli che sono i modelli di distribuzione delle
Un pegno delle funzioni proprie dei grandi Stati federali compresi gli Stati federali diciamo così ispirati al cosiddetto modello competitivo e non a quello cooperativo
Dagli Stati Uniti alla alla Svizzera
Invece non è così
Sappiamo benissimo che principio di sussidiarietà significa fare quello che il ministro Amato ricordava prima
Quindi attribuire alla viene responsabilità
Delle regioni e degli enti locali molti compiti e molte funzioni che ancora congestione hanno
Il Governo e le amministrazioni centrali dello Stato che possono invece essere
Positivamente
Positivamente esercitati sul territorio dalle istituzioni regionali dalle istituzioni locali
Ma non significa certo
Che non vi siano invece compiti irresponsabilità chiariti giorno una gestione unità
è questo equilibrio che è stato cercato
E che ammette
Io poi ricordo che sulle sei Matteo
Sulle quali
Da legge cinquantanove
Richiedeva un'intesa
Tra Stato e regioni per la definizione per l'actio finium regundorum per la definizione trattandosi per l'appunto di materia e sui quali si vedeva la difficoltà di
Attribuirle il ventotto alle a regioni agli enti locali o alle responsabilità
Dello dello Stato
Su quelle sei materie sia pure come dire in zona Cesarini si è raggiunta l'intesa
A legge diceva si cerca l'intesa se l'intesa fosse non fosse raggiunta il Consiglio dei ministri motivatamente decidere si era tutte sei l'intesa
Secondo me questo
è un dato che non non può essere cancellato
La prima fase dell'attuazione del capo primo
è stata positivamente conclusa
Adesso c'è una fase
Tecnicamente complessa
Con qualche difficoltà politica perché ci sono le resistenze
Prevedibile e inevitabile macchia una fase attuativa attuativa
Adesso si tratta
Evitando i tentativi di imboscamento che venivano ricordati prima anche da Giulia si tratta di dare attuazione
In termini di identificazione delle risorse
Personale risorse finanziarie e patrimoniali
Strumenti operativi
In modo che possano avvenire il concreto la concreta attuazione del conferimento
Delle funzioni e dei compiti che per legge e giustamente deve essere contestuale
Alla assegnazione delle risorse
E comunque una fase attuati
Per la quale sono stati previsti tre anni che deve concludersi nei termini previsti credo che sia uno dei compiti su cui siamo
Tutti impegnati come ha detto il ministro Bellillo introducendo l'altro ieri questo questo convegno
Su cui la squadra della Presidenza del Consiglio ministro per gli Affari regionali il ministro per le riforme istituzionali il vicepresidente del Consiglio ministro Funzione pubblica il sottoscrittore è impegnata a fondo
Naturalmente molti di noi a partire da me speravano come dire che in questi tre anni si potesse avere una prima tranche
Che scattava già dal primo gennaio del novantanove
La prima tranche probabilmente scatterà a metà del mille novecentonovantanove
Però
Alcune di questi DPCM sono comunque ormai alcuni sono nella fase de della procedura consultiva di pareri
Altri sono comunque pronti penso che si possa dire che almeno per l'agricoltura foreste caccia pesca il il lavoro e l'industria industria commercio artigianato gran parte dell'industria commercio artigianato
Il
L'operazione di conferimento di funzioni compiti ed i piedi risorse Possa comunque concludersi nell'ambito della prima metà del mille novecento novantanove mentre si lavora
Per avere una cospicua secondo tranche
E scatti il primo gennaio della dell'anno prossimo
Io sottolineo quello che prima diceva Amato su questi sono
Regioni ed enti locali
Gli la l'abbiamo
Più volte ha rivolto loro questo appello è legittimo e giusto che
Premi no o denunce non ritardi sollecitino
Sarebbe anche bene che dessero una collaborazione propositiva
Anche perché
Il meccanismo dell'articolo sette del centododici prevede questo il i decreti legislativi precedenti agricoltura trasporti lavoro commercio non lo prevedevano ma il centododici che poi però il grosso
Ha previsto un meccanismo di formazione concertativa
Dei DPCM di identificazione delle risorse
La prevista che ha la sede nella Conferenza unificata
E meccanismo concertativo vuol dire
Vuol dire non aspettare puramente che dalle amministrazioni e del Governo Arryn va ma anche anche mettere sul tavolo delle proposte così mettere mette così si metterà le strette governo e le amministrazione
Poi c'è la parte regionale
E qui devo dire anche qui rispetto al timing c'è un po'di ritardo a mio avviso opportunamente con la legge annuale di semplificazione novantotto il Parlamento ha deciso di dare
Un termine un po'più ampio fino al trentuno marzo
Per le leggi regionali di riorganizzazione delle funzioni e di che lega agli Enti locali e per i decreti legislativi sostitutivi del Governo
Opportunamente adesso la la complessità di quest'opera è tale per cui appunto qualche mese in più ma chi ha visto queste leggi regionali
Che
Su cui lavora quotidianamente il ministro Bellillo nell'ambito delle sue competenze istituzionali
Sacchi né e questo è un altro pezzo di riforma estremamente importante
Ci sono regioni che hanno Inter approfittato dell'occasione per integralmente riorganizzare l'esercizio delle funzioni regionali il rapporto con gli enti locali alcune regioni contestualmente hanno introdotto
Senza ancora copertura costituzionale per così dire ma i Consigli delle autonomie
E nel contempo facendo una ripulitura della legislazione regionale
Sull'esercizio delle funzioni amministrative con cento centocinquanta duecento legge regionali abrogate
Per effetto dell'introduzione della nuova un lavoro molto complessa per cui non c'è da da un lato non c'è da stupirsi se si accumula qualche mese di ritardo
Dall'altro c'è da dire però che l'occasione molte regioni ma stanno cogliendo per affrontare quel tema del rinnovamento delle regioni che è essenziale per il successo della riforma cerchiamo di dare un giudizio equilibrato
E non di dire magari dal proprio studiolo di Mila no da ex ambasciatore a Mosca che tutto va male perché vorrei sapere queste
I soloni se hanno letto qualcuna di queste leggi regionali secondo me no forse ministro Bellillo che potrebbe mandare così magari capiscono parlavo
E c'è c'è
Un il lavoro ecco perché per finire rapidamente federalismo fiscale
Dello cercare il governo ha
Presentato
Un
Proposta
Questa proposta si muove
Nettamente nel senso federalismo fiscale
Perché prevede che o il grosso del
Sospette prevede che
Le risorse pervengono alle regioni sotto forma di tributi propri e di compartecipazione ai grandi tributi era
Io per IVA e accise sulle prodotti petroliferi
Il meccanismo è assolutamente flessibile quindi consentirà
Ma mano che si trasferiscono funzioni e risorse di tradurre le risorse in incremento della aliquota di compartecipazione
Al gettito dei grande tributi erariale che sono tributi a base stranamente ampia come l'IRPEF evita
Un meccanismo analogo è stato già previsto dalla legge di accompagnamento della Finanziaria novantotto per i Comuni attende solo di essere applicato
Resta
Il problema della finanza provinciale e credo dovremo affrontarlo con il ministro delle Finanze nei prossimi giorni questo è l'ultimo punto da tra e
E assolutamente secondo me è significativo che anche qui
Un tassello che mancava sia stato adesso definito è all'esame del Parlamento
Il decreto legislativo di riordino del sistema dei controlli
E
Quasi pronto il gruppo di coordinamento nella legge cinquantanove lo ha esaminato
Nella riunione della scorsa settimana
Sul terreno invece l'ultimo cui vorrei accennare sul terreno della semplificazione della revisione della regolazione della semplificazione e snellimento dei procedimenti
Si sono fatte alcune provvedimenti importanti
Ricordo soltanto quello sul cosiddetto sportello unico che è entrato in vigore in questi giorni
Tuttavia è vero che qui
Il lavoro è proceduto meno anche qui si sono accumulati dei Rita
Tuttavia vorrei dire che anche qui si è identificata la contromisura possibile
E la legge annuale di semplificazione novantotto la
Che
è stata definitivamente approvata dal Senato
Questa settimana
Gli ha dato
Ormai
Soluzione cioè la Costituzione io come sull'esempio inglese e francese la costituzione di una struttura dedicata presso la Presidenza del Consiglio
Che lavorerà essenzialmente nel lavoro di semplificazione della regolazione e dei procedimenti
Avendo verificato che gli uffici legislativi dei ministeri e anche quello della presidenza del Consiglio sono troppo dominati dall'esigenza di far fronte alle
Alle come dire all'emergenza le priorità legate all'attuazione del programma di governo di nuova legge
Io
Per potersi dedicare a questo compito di revisione alleggerimento semplificazione
Della legislazione esistente
Questa struttura avrà anche il compito di Coop collaborare all'analisi dell'impatto della regolamentazione che con l'entrata in vigore di questa legge sarà obbligatoria per tutti i provvedimenti del governo e verrà fatta anche sui provvedimenti iniziativa parlamentare per le quali le Commissioni parlamentari lo richiede
Anche qui io vorrei dire subito non illudiamoci che questa cosa possa andare a regime nel giro di qualche settimana solo con l'entrata in vigore della legge
Bisognerà come dire assoldare e formare Esperti nel lavoro di analisi dell'impatto della regolamentazione
Forse qualcuno dovremo fa anche farlo venire dai per un po'dall'estero da quei pochi Paesi nei quali questo lavoro è stato fatto però non c'è dubbio che anche qui voglio dire un ritardo
Che sicuramente si è verificato
Nell'attività di semplificazione rispetto ai nuovi strumenti delineati dalla cinquantanove ha trovato
Come dire una contromisura ci sono identificati le contromisure necessarie per poter evitare che questo ritardo sul riproduca
Nei nei nei prossimi anni quindi ecco a me pare che
Il quadro che ne deriva
Io ho finito quello per l'altro
Il quadro che ne deriva è sia il quadro di una riforma che certamente complessa e difficile
Che tuttavia non è affatto fallita anche se siamo tutti consapevoli che il lavoro per realizzarlo è molto impegnativo
Però il Governo è consapevole
Di questo e con lavoro concorrono nei ministri che hanno a diverso titolo
Responsabilità e funzioni in questa materia ha intenzione di condurlo in porto
Quello spie si può ammettere e
L'esistenza appunto di un un certo ritardo rispetto ai alla tempistica che era stata originariamente previsto e tuttavia io credo che questo non possono in nessun modo costituire un pretesto
Per rinunciare a a realizzare e completare
La riforma cosa che è possibile nell'ambito di questa legislatura
E io penso che nessuno di noi
All'inizio di questa legislatura
Potesse considerare come un traguardo
Non significativo quello di arrivare nell'arco della legislatura a
Realizzare e completare una riforma di questa dimensione di questa importanza siamo ancora in grado di farlo e a mio avviso è assolutamente importante che riusciamo a fare anche
Perché sia possibile quello che Badaloni diceva all'inizio
Cioè dare attraverso un sistema articolato secondo il principio di sussidiarietà
Su forti istituzioni regionali e locali un contributo alla costruzione della nuova Europa
Che è un Europa nel quale il ruolo dei territori e delle istituzioni di autogoverno dei territori
E molto più forte l'Europa non cancella le realtà territoriali ma anzi le valorizza e da questo punto di vista il successo della riforma che stiamo cercando di realizzare consentirà
Alle regioni e agli enti locali italiani di svolge un ruolo più forte anche nella nuova costruzione europea
Ci rendiamo conto che temi sono così importanti ci appassionano anche così tanto che il l'orologio sia tiranno io brevissimamente cercherà un po'di tirare le figlie ma di questi tre giorni così pieni di significato così importanti questo convegno aveva essenzialmente due scopi verificare lo stato dei dibattito su quello che viene considerato il campo di riforma per eccellenza e quali e oggi appare più urgente intervenire vale a dire la riforma dello Stato l'altro punto individuare ridire importanti di un percorso di riforma visti giornali e di divisione costituzionale intorno al quale sia possibile raccogliere il consenso più vasto possibile nel Parlamento e nella società
E lo abbiamo fatto insomma ci siamo dovuti arrivare coinvolgendo anche la società civile nei suoi attori sociali fondamentali che ci sono gli operatori economici gli operatori culturali dell'attualità per non definire no gli obiettivi in modo astratto per non ridurre questioni al puro o semplice confronto scontro che pure stuzzicato così tanto no i mass media i nostri i nostri rappresentanti della stampa e e quindi un un un confronto scontro fra due modelli di ingegneria istituzionale mi pare che si possa dire che in questi tre giorni invece si è avuto un confronto di idee di altissimo livello che sono venuti contributi importanti ma soprattutto da quella società civile oltre che naturalmente di ai rappresentanti istituzionali e soprattutto dai protagonisti del tema che avevamo di fronte alle regioni la conferma di una vivacità che in aspettativa di proposta che si fonda sulla Consap debolezza però che oggi c'è bisogno di valorizzare le diverse peculiarità territoriali culturali sociali ed economiche con un denominatore comune rappresentato dal realismo conche dei Dezza e coerenza e a questo aggiungo così come è stato ben sottolineato da Amato e Bassanini che ne deriva anche una esigenza di tempestività si deve constatare sul piano del metodo di che vi è stata io credo una sostanziale convergenza nell'indicare la procedura prevista dall'articolo centotrentotto della Costituzione come mezzo che consente oggi di procedere sulla via delle riforme viene che ha dato a questa indicazione un partenza la prima giornata un significato per così dire minimale o residuale evocando ancora una volta come auspicabile dopo la conclusione della vicenda date la commissione bicamerale l'elezione di un'Assemblea costituente ecco a me sembra però che si sia trattato più della difesa postuma di una proposta ormai peraltro superata piuttosto che nell'arco riproposizione in termini politici di un tema attuale penso si possa dire invece con estrema tranquillità che la nostra carta costituzionale conserva tuttora la sua validità anche per quanto riguarda da la parte che stabilisce i meccanismi per la sua avvenga revisione laddove si affida al Parlamento nazionale secondo la procedura aggravata l'opera di adeguamenti di riforma del sistema
Giustamente si sono richiamate le origini storiche del regionalismo italiano dibattito Pizzi sviluppo in proposito Presidente Pepe questo sia aiutato poi e omicidi furono sensibilità diverse da par le forze politiche però costituisce io credo un fatto incontestabile che dopo l'entrata in vigore della carta costituzionale dovettero trascorre dei vent'anni prima che si desse il via lana la sfida delle regioni e fu in quegli anni che si formò e si consoli dopo il sistema centralistico è stata distinguo che ha condizionato sotto ogni profilo su questo intervento chiamato stamattina è stato sicuramente questo senso chiarificatore l'organizzazione e l'azione pubblica nel nostro del nostro Paese credo che gli affetti la questione che ci occupa debba essere affrontata tenendo presente alcuni fatti
Il primo che la Regione è un istituto caratterizzato da una territorialità per così dire naturale crea un IGT istoriche precise la previsione della sua Costituzione risponde ad esigenze economiche e sociali
Tali territorialmente individuate essa risponde ad un problema di identificare una dimensione legislative programmatica capace di cogliere
In ambito ampio la per
E ha invitato il territorio nazionale secondo la disciplina costituzionale delle Regioni attualmente contenuta nel titolo quinto è però del tutto insoddisfacente perché frammentaria e contraddittorio in sintesi la Costituzione
Disegna la Regione come essenzialmente di amministrazione non degli dei illazione programmazione quasi la duplicazione di una grossa Provincia che finisce per sovrapporsi alle amministrazioni locali esistenti
Ed è in effetti sciocche molti che in molti casi si è verificata terza questione come già detto l'organizzazione della potestà pubblica in Italia essenzialmente statalista centralistica allora ho sì del sistema
Si è affermato e sviluppato soprattutto in danno delle regioni che l'ex che ne sono ospitate condizionata a loro volta fin dall'origine configurando le come enti imposto dura potestà risorse del tutto incerte allora abate enunciato qui ancora una volta
Un equivoco che io credo si sia speculato a lungo
E cioè che lo Stato centralista si identificasse con lo Stato nazionale e che l'apparato centrale dello Stato con tutte le sue ramificazioni sul territorio fosse il centro di riferimento necessario dell'interesse nazionale ecco insomma tale categoria che intesa nel senso indicato pervade ancora la nostra legislazione io ritengo che ha costituisce costituito e costituisce tuttora un mezzo per limitare mantenere l'autonomia regionale entro confini Augusto Augusti asfittici e dice a cui si è aggiunto da parte di alcune regioni e qui anche è stato denunciato nel corso di questi tre giorni
Il riprova due al proprio interno lo schema centralistico amministrativistico o neo ulivista via realistico che pur si voglia e che lei ha diciamo che conta pulisce in qualche modo arrendere complicato il processo di attuazione comunque del decentramento amministrativo di cui tutti sentiamo l'esigenza ecco e questa sfida che che ha colto che coglie che accoglie pure è questa la sfida che noi chiediamo che venga approvata anche dalle Regioni dalle Province dall'insieme dell'autonomia locale mi pare che di sì è da in questi infatti piuttosto che invece nell'assenza dell'elemento naturale della territorialità come pure qualcuno qui
A
Ha detto nel corso dell'incontro Lara a giorni di quell'ambiguità dell'istituto e della dimensione territoriali anche della della regione di cui parlava di vita ambiguità di potere ma direi piuttosto incertezza e frammentarietà che all'origine della debolezza della regione debolezza che significa non dobbiamo mai dimenticarlo difficoltà e disfunzioni per l'intero sistema autonomistico e indefiniti IVA dell'intero sistema avvocato allora si tratta di attribuire alle regioni poteri certi generali sul piano legislativo e programmatico in modo che possa effettivamente porsi come centro di snodo e dislocato dell'organizzazione o nei pubblica con quel diretto riferimento alle peculiarità del territorio ed il corpus sociale ed è in questo senso che ho detto che serve un forte regionalismo è un forte sistema delle autonomie locali Colin sì di menti di un equilibrato federalismo che rafforzino questo obiettivo quindi problemi post invenzione territoriali struttura di governo attrezzatura amministrativa sono reali eventi sono tutta di via dell'opinione che possono essere risolti senza alterare il tessuto regionale e autonomistico esistente nel quale gli elementi delle dimensioni e delle strutture si combinano nella conformazione è naturale delle specifiche realtà territoriali non a caso quando abbiamo sentito proprio ieri la cultura italiana che da tante Regioni è quindi è venuta e verso in modo chiaro che le dimensioni territoriali di oggi come storicamente definiti non non danno alla ricerca e si è di una dimensione nuova appunto di ingegneria istituzionale conseguente a un modello offre per anni che costituisca l'esistente ma piuttosto chi è in continuo divenire valorizzati per come sono e anzi vorrei indetto molto bene dal direttore del Teatro Stabile del Veneto che sente la difficoltà di ma tenere viva quella cultura che pure era stata così importante del passato Cornet il teatro e con la lingua e quel dialetto che la campagna da di cui la lingua napoletana l'esigenza appunto vinte Grassi per realizzare la nazione che non può che essere unitaria e un'identità nazionale di cui appunto sento l'esigenza le forze sociali che si muovono nella nostra realtà si tratta credo di per porre la strada della differenziazione ovvero di un modello di di Modena differenziati posto che la stessa Autonomia esigenze differenti nelle diverse parti del Paese per cui ha ad esempio furono in individuate situazioni di vera e propria specialità ove si individuano condizioni storiche puntuale culturali penso al Friuli geografiche e linguistiche irripetibili Anne necessità emergenti di più quanti poteri di autogoverno in relazione a specificità economiche e culturali così dica mi pare che si possa concordare su un'ipotesi di revisione costituzionale e legislativa maglie larghe tenendo io presenti gli acquisizioni effettuate per via ordinaria con la legislazione Bassanini e fissando dei principi fondamentali e generali nell'ambito dei quali di singole regioni possono darsi l'organizzazione di governo e un ordinamento effettivamente autonomo con poteri legislativi e e programmatici intrinsecamente idonea a cogliere le specificità locali e a dar vita a un sistema nel quale poteri dello Stato delle regioni dei comuni e delle province si integrino nel massimo della Bonino così si si possa dar vita nelle condizioni storiche politiche o no mi che sostanziali sociali dati il federalismo sostanziali di cui parlava urbani l'altro giorno acquisendo altresì quelle alleanze alla cui necessità si è riferito ad uno allora su questa linea ci appare possibile realizzare quel collegamento del paese con l'Europa basato sulla sua specificità di Stato apre il giornalismo e autonomismo forte un federalismo qualsivoglia perché poi questi ogni sui termini possiamo trovare un accordo importante la sostanza nel quale le direttive e i regolamenti comunitari possono trovare attuazione adattandosi attraverso l'intervento delle regioni le Province e dei Comuni al più alto grado alle peculiarità del territorio e del corpo sociale ecco concordo anch'io sul fatto che il tutto il sistema debba essere informato da liquidi blatta applicazione del principio d'di sussidiarietà che questo debba esplicarsi in senso ovviamente sia verticali ed orizzontali diciamo anche da questo contenzioso infinito pieno importante che sul livello totale si il potere pubblico non statalista badate bene ma il potere pubblico a qualsiasi dei livello debba comunque mantenere una funzione di indirizzo generale riequilibratore e correttiva e poteri d'intervento volte ad evitare un binario distorsioni e dell'azione
Credo che sia anche importante che la questione delle regioni dell'autonomia e Tudor in il governo a livello operativo un punto di riferimento unitario superando l'attuale stato di frammentazione dispersione qui è stata ricordata sia sotto il profilo della composizione del consiglio dei ministri sia s'otto quello degli organi collegiali di raccordo cooperazione tra stato e Licciulli ed enti locali quindi Conferenza Stato Regioni conferenza Stato-città conferenza unificata la cui considerazione ritengo debba trovare l'inserimento nella Costituzione in corrispondenza con una riforma del sistema che invita rappresentate a livello parlamentare le istanze regionali autonomiste di Baricco
Simoni che una considerazione attenta della concreta realtà istituzionale e amministrativa italiana possa condurci
A individuare intervenuti di forma nel quale trovi conciliazione istanze che solo sull'affare intende intervistato è necessario credendo qui più che altrove superare impostazioni astratte e ideologiche per trovare invece quelle soluzioni e mi sembra che in questo convegno pian veramente dato un grande contributo in questa direzione che siano effettivamente coerenti con la specificità e gli interessi del nostro paese grazie e buon fine settimana