I problemi del sistema pensionistico italiano; I lavoratori atipici e l'associazionismo; La possibile abolizione degli ordini professionali; interviste rilasciate a margine di un convegno sul terziario avanzato

Io radicale siamo con Gianni Bin
Jean del terziario avanzato
Il primo ha fatto un'affermazione scherzosa sul fatto che mancavano all'appello quattrocentocinque i quattrocentocinquanta mila persone costretti a tipici che non risultava in nessun fondo pensionistico e dovevamo comunque rimediare è un'affermazione sconti cioè scherzosa sicuramente però
Do ed Enzo Scotti non scherzosamente vede il problema di fondo questo è un Paese c'è certamente dovrà abbassare le tasse questo Paese certamente deve entrarvi efficiente certamente deve versare i contributi ma altrettanto certamente deve non piovere un'economia sommersa l'idea che l'economia sommersa è un'espressione di libertà è una cosa falsa perché un'espressione della non socializzava o meglio di una costretto persone a non partecipare ne alla produzione di ricchezza anche per il sociale e anche per il futuro Robi gli atti
Di far sì che ci siano dei contributi anche da parte di queste persone agli anche le dargli anche una pensione che si vedrà un attimo poi come sarà facendo entra Champions per cento deve pagare un dieci per cento per un certo numero di e
Anni che la pensione a questo punto e a capo e calcolate con tecniche di capitalizzazione somma guardate lei me l'ha già fatta questa domanda
I suoi ascoltatore risentono risposta sì allora le pensioni si pagano o in base ai contributi versati o in ben se ha delle tasse che qualcuno paga per la per dare una pensione a chi no ha pagato i contributi da io oggi ritengo che aprendo il discorso del dieci per cento che basso nati comincia un discorso che consente all'individuo di costruire le una propria risparmio per avere una pensione futura è un modo corretto se boy la persona arrivate sane cinque anni non ha più soldi non abbastanza aveva detto allora lo Stato deve d'venire con la pensione sociale certamente che deve essere io spero come cittadino più alta no in mezzo milione che oggi vediamo al mese ecco ma io e la mia puntualizzazione era poi questa cioè è o in modo adeguato quello di indossato sistema pensionistico per modo di partenza è uno di partenza adeguato è un modo di partenze che ha avuto successo perché quando il cittadino i quattrocentocinquanta mila i quattrocento almeno che in nero han deciso di uscire non sono usciti perché li ho scoperti con l'ispettore a un fatto un calcolo di convenienza in capito che si apre un patto un parco Orso di rientro l'economia ufficiale e questo è un inizio positivo perché un quattrocentocinquanta mila persone non credo vi siano le costolette ma in gran parte sono entrate perché han cominciato a capire che lo Stato comincia affrontare questo problema è chiaro che pagando questa somma comincia a essere delle persone con volto con un voto io spero anche che anche con una pensione pubblica per poter certamente migliorare la loro condizione e entrare nella società protetta perché la società ha bisogno di consenso non si va in troppo soltanto con la moneta e con la competizione si va con la solidarietà e col compito che col consenso ringraziamo Gianni Billia presidente dell'INPS
Ecco
Radio radicale siamo col professor Franco Giacomazzi dice il direttore della figlia si
Altre allora può
Personali
Direttore
Il presidente in questo senso radio radicale siamo col professor Franco Giacomazzi vicepresidente della fitta professore le
Siamo qui a una là dove è stato o uno dei relatori in questo convegno sul terziario avanzato le in modo particolare ha condotto una ricerca sul lavoro e occupazione ecco di interessano beh
Interessando e della sua relazione c'è da un giudizio molto negativo sulla cosiddetta proposta Smuraglia che giace in Parlamento là dove si prevedono una serie di vincoli che e il suo naso votazione finale non condivide ma credo che il giudizio negativo Chopin osservate
E così dei dei voti e giudizi di valore e il quindi
Inviti a base è che noi non vogliamo vogliamo ne vorremmo sentiamo l'esigenza per il mantenimento e la crescita dell'occupazione apro una parentesi che il terziario aumentato l'occupazione l'ultimo anno che l'otto per cento chiusa questa parentesi siano è necessario avere Maggiore flessibilità arriva in modo da creare
Un un maggio avuto mia degli dei soggetti ecco ora il tentativo ecco di avere come modello di riferimento il il del concetto di lavoro
Subordinato a tempo indeterminato
Io ritengo che sia un concetto ormai supera
Il fatto stesso di chiamare atipici questi tipi di lavori dice lunga nel senso che sia un un bensì
Erano che appunto dimostra quello che ho detto minuto fa ecco io credo che invece si debba dare maggiore libertà seppure dentro dei dei limite ragionevole con una regolamentazione quindi non sono contro il regolamento e ogni ritengo sono invece contrordine regolamentazioni eccessive e con questo il parere del gruppo di lavoro che ha lavorato presso il convento poteva uno studio
Tantrico studiano propone
State estratte lavorata dalla base della federazione è stata presentata in questa in questa sede si tratta di lavori di lavoratori atipici si tratta poi di una categoria di lavoratori particolare il professor
Aldo Bono mi i definisce questi lavoratori come un misto tra lavoratori dipendenti e in imprenditori ecco quinti
Una sua citazione questa ci sono delle associazioni di al di impresa e che vorrebbero difenderci in quanto impresse eh associazioni sindacali che vorrebbero difetti cinquanta lavoratori
Professore lei auspica che si formi una solo un associazionismo che rappresenti effettivamente le peculiarità dei lavoratori atipici
Ma io credo che il punto sia
Stiamo a monte che bisogna inquadra
A te nel modo corretto questa evoluzione del mondo del lavoro cioè il mondo del lavoro sta cambiando strutturalmente ecco io credo che il punto di partenza sia riconoscere questo nuovo modo di lavorare che tra l'altro in che non è solo italiano ecco questo che presero il vero punto di partenza si senta professore c'è molto dibattito anche a proposito del dieci per cento e il presidente dell'INPS Gianni biglie
Ma scherzosamente ma non troppo ha detto non c'erano quattrocento c'erano cento quattrocentocinquanta mila soggetti non iscritti a nessun conto previdenziale dovevamo comunque recuperarli che è un po'forse qualifica un attimo la considerazione che hanno questi soggette come vacche da mungere che cercavo si potrebbe dire ma che non si sono mai sviluppate cessati i lavoratori che sono molto spesso all'inizio di una propria attività possiamo definirla professionale così che vengono un po'ecco coinvolti in questa gestione INPS che sicuramente o molto difficilmente indicare intera
A una pensioni qualsivoglia questo
è un discorso credo che non si possa così affrontare in
Intervista vile
Di di qualche minuto stamattina sembra ascoltato il dibattito che è durato però meno un'oretta sull'argomento quindi io riprenderei siamo a quella magari un'occasione focalizzata su questo tema
Una sua valutazione comunque con l'impostazione che i questi che le leggi insomma che comunque la classe politica sta affrontando la può dare anche sinteticamente
Ripeto quello dicevo prima necessario lei si tengono conto di queste nuove realtà ecco ecco un eccesso di imbriglia mento non fa altro che limita le possibilità di sviluppo ad esempio mi riferisco anche a delle proposte di legge che poi non so che cosa verrà approvato in via definitiva ma alcune proposte di legge sul terreno Moro vanno in una direzione tale per cui a mio parere il telelavoro non decollerà mai
Questo questo credo che sia il messaggio di fondo che
Suggerirei
Auspicherei che venisse recepito al Parlamento la CGIL come ultima domanda la CGIL qualche mese fa ha creato uno un nuovo sindacato i nidi il CGIL che
Perché sì dovrebbe occupare delle nuove identità lavorative lei ritiene che sindacato culturalmente sia in grado di a
Dare le tematiche così nuove rispetto a quelle che erano le le realtà e le problematiche di un lavoratore dipendente il mondo in evoluzione quindi bisogna
Seguire questa evoluzione ci sono i suoi tempi
Le moto l'azione culturali sono frutto della storia dicono in paese e quindi sicuramente una colazione ci sarà
Ringraziamo il professor Franco Giacomazzi il vice presidente della FITA
Radio radicale Mimun pone da Verona
Delegata terziaria va Toro siamo contrarre
Della segreteria del ministero dell'industria
Di se parla
Cioè di questi giorni una proposta sull'abolizione degli ordini professionali
Ecco solo corporazione chiare sono sopravvissute a vari regimi lei pensa che questa volta
Ma insomma vengano è fetente abrogati oppure molto limitati
No non è una questione si
Meno agli ordini si tratta solo di capire se i professionisti iscritti all'ordine hanno meno delle potenzialità di sviluppo ulteriore rispetto allo stato attuale delle cose ne stiamo solo cercando di individuare i nodi all'ora lo sviluppo dei singoli professionisti e cercando cercando di sciogliere insieme
A loro il discorso delle Società della pubblicità dei prezzi sono solo piccoli nodi allo sviluppo dei del settore del sistema delle professioni che noi cerchiamo di sciogliere a prescindere dal dagli ordini poi gli ordini dovranno modernizzarsi perché il mondo cambia e tutti si devono così adeguate le dinamiche questi processi di sviluppo gli ordini
Presumibilmente da quello che posso utile posso vedere sono pienamente consapevoli di questa necessità di modernizzazione del sistema ordinistico italiano
Così a meno
Fassa in Italia in cui c'è si tende molto verso la liberalizzazione e dei servizi siccome anche delle professioni però in Italia sappiamo bene che
Si rifanno delle norme poi vengono frapposte gli ostacoli per cui si si liberalizza però se questo ecco non c'è questo rischio anche in questo campo cioè quali sono i rimedi e perché questa volta sia uno strumento efficace interventi che lo D'Alema sta approntando
Su è il ministro Bersani insomma è uno dei principale dalle persone dal commercio ad altri interventi
Ma
Il sul discorso delle liberalizzazioni
Bisogna tener conto del fatto che nessuna legge dello Stato posta di lire il giorno dopo della sua entrata in vigore una riforma una rivoluzione di così grande portata si tratta di individuare un processo le le norme che si stanno facendo e quelle che si quelle che si stanno approvando e quelle che si stanno studiando di liberalizzazione in tanti settori sono norme che attivano un processo che questo processo ovviamente deve tener conto della storia della realtà delle dinamiche degli degli esseri umani che le devono poi di i veri e quindi da questo punto di vista massima certezza ovviamente di tempi però anche massima flessibilità perché i processi sono processi veramente che toccano che toccano processi storici che stiamo cambiando insomma quindi con grande realismo e con grande determinazione però nella nell'andare avanti su questa relazione il no
Emiliano sicuramente molto presente nella gestione versano visto che la presidente della Regione mi
Ecco le ritiene che questo modello in qualche modo fa da riferimento per il ministro possano
File applicazione in tutta Chan tutta l'Alitalia oppure ci sono dei limiti e dei diversamente
Ma guardi io non
Le hanno però
Ho l'impressione che le il quello che viene così identificato come modello emiliano in realtà non è altro che una responsabilizzazione di tutti si gli attori soggetti dello sviluppo della partecipazione a un destino comune e le dinamiche del mercato del sistema produttivo sono dinamiche che coinvolgono un po'tutti quanti is oggetti di sviluppo e quindi non necessariamente gli operatori economici ma tutti i progetti di sviluppo dalle istituzioni alle rappresentanze singoli i cittadini sono chiamati a a prendersi la responsabilità di seguire di cogliere le opportunità dello sviluppo se questo è l'
Io ho l'impressione che vada colto insomma vada che ormai in tre approfondito adattando l'ovviamente alla realtà della nostra regione sono completamente diverse una dall'altra però l'importante capire se
Di il l'assunzione di responsabilità di tutti i soggetti dello sviluppo del sistema produttivo
Ringraziamo entre avrei
Della segreteria del ministero dell'industria radio radicale