"No alle 35 ore" org. da Alleanza Nazionale (c/o Sala Bernini - Residence Ripetta)

Insomma marginale
Ventotto aprile
Il
Condizioni
A tal proposito poco questa voce Marco Martinelli indicato
Forse oggi sembra
Con eletto per la corruzione magari
Aggiungendo difensore
Esattamente
No no no non è indicato e lei signor Bisignani presente a prendere posto perché tra qualche istante daremo inizio ai lavori del convegno Gardner
Facciamo una cosa semplicissima
Rizzo fino
Bioetica
Vorrei salutare per ringraziare tutti gli intervenuti ed in particolare i nostri ospiti alla mia sinistra sono tutti volti piuttosto noti direi l'onorevole Francesco Storace
Il professor Renato Brunetta l'onorevole Gianfranco Fini presidente di Alleanza Nazionale
Il dottor Alberto Orioli giornalista del Sole ventiquattro Ore che coordinerà il dibattito il dottor Giorgio Fossa presidente della Confindustria il
L'onorevole Gianni Alemanno coordinatore del dipartimento delle politiche del lavoro e sindacali di AN il dottore Ivano Spallanzani presidente della Confartigianato e infine il dottor Mauro Numidia segretario generale dell'UGL
Stiamo attendendo
Il dottor D'Antoni segretario generale della CISL e il dottor Sergio Billè presidente della Confcommercio che Agca figurato la sua presenza tra qualche minuto
Prima di dare inizio al ai lavori di questo di Bacco di questo incontro di questa tavola rotonda vorrei cedere la parola all'onorevole Francesco Soro Storace presidente della commissione di vigilanza RAI e presidente provinciale di Alleanza Nazionale per la città di Roma
Buongiorno a tutti solo un brevissimo intervento trenta secondi e portare il saluto della federazione di Roma a questa importante manifestazione
E alle personalità che lavorano con la loro qualificante presenza
E desidero anzitutto ringrazio a riprendere i promotori dell'iniziativa a cominciare dall'onorevole Roberta Angelilli l'onorevole Gianni Alemanno
L'incontro di oggi a mio modo di vedere segna l'avvio di una nuova stagione politica che dovrà vedere Alleanza Nazionale alla testa del movimento per lo sviluppo contro l'impostazione dirigista de la politica economica del governo Prodi
In questa stagione politica con detto recentemente il presidente del Partito fondamentale rivolgersi più al Paese che al Palazzo interloquire con le categorie dare voce al mondo della produzione
Io presidente Fini illustri personalità presenti vedo un collegamento ideale anche per ragioni di parte tra la manifestazione di oggi e quella programmato dall'intero Polo per le libertà per il prossimo ventiquattro ottobre
E l'Italia non garantita quella che il manifesto e protesta contro le trentacinque ore contro l'imbroglio della restituzione dell'eurotassa contro la politica assistenzialista dei lavori socialmente utili
Hanno sbagliato di previsione nostri governanti del Documento di programmazione economica e finanziaria perché incapace di governare ecco perché dobbiamo farci sentire
A partire da oggi e fino al ventiquattro ottobre dobbiamo chiamare a raccolta tanti italiani stanchi di subire la politica economica del governo dell'Ulivo e la demagogia di Fausto Bertinotti altro campione di una maggioranza che ha aumentato a dismisura il numero dei disoccupati
A sinistra non si hanno più titoli per parlare a nome del mondo del lavoro tocca la destra tocca le categorie tocca ai cittadini
Ringrazio l'onorevole Francesco Storace per il Breve cortese saluto
Prima di dare inizio alla tavola rotonda è mio dovere fare alcune precisazioni introduttive innanzitutto alcune date
Vorrei ricordare che la prima pole proposta da parte di Rifondazione Comunista di un Prodi dell'immenso di riduzione dell'orario di lavoro per legge risale a circa un anno fa poco più di un anno fa e cioè lo scorso ottobre
La seconda proposta è invece del marzo esattamente il ventiquattro marzo mille novecentonovantotto quando il governo ha proposto il suo disegno di legge sulle trentacinque ore
Credo che al di là dei dati e al di là del tempo che è passato dicevo appunto quasi un anno ci siano delle considerazioni da fare su queste due proposte la prima queste entrambi le due proposte sono nate
In assenza di qualsiasi intesa di qualsiasi contrattazione tra le parti sociali e questo credo che sia il primo elemento che vada con una certa una certa enfasi sottolineato il secondo elemento e credo di non dire nulla di azzardato in nulla di scandaloso io credo che un anno fa come in questi giorni la legge il provvedimento sulle trentacinque ore rappresenti più un ricatto Fausto Bertinotti nei confronti del governo
Piuttosto che una vera ed urgente strategia per risolvere i Problemi dell'occupazione e dello sviluppo in Italia
Tra l'altro la prova di quanto sto dicendo ci viene facilmente Offerta da tutti i ministri soprattutto IMI micosi detti ministri economici di questo governo
Che ogni volta che vengono interpellati dai giornalisti durante i dibattiti e le tavole rotonde manifestano Sempre un certo imbarazzo una certa così un certo disagio una certa perplessità quando appunto gli viene chiesto del perché della necessità del perché dell'urgenza dell'impellenza
Di approvare un decreto di riduzione dell'orario di lavoro per legge quindi io direi appunto senza nessuno scandalo credo di poter dire che non c'è nessuna vera convinzione profonda da parte del governo ma piuttosto credo che si tratti di un semplice un posto in giudicato opportunismo politico
In questo anno sono successe molte cose tra l'altro contro le trentacinque ore contro la riduzione dell'orario di lavoro per legge sono intervenuti importanti importanti organismi internazionali il primo tra tutti l'Unione europea
Vi ricorderete certamente che lo scorso anno che tra l'altro è stato un anno molto importante per l'Unione europea perché l'Italia entrata a far parte nel maggio del Progetto dell'unione monetaria dicevo durante tutto lo scorso anno
Il commissario De Silguy commissario agli affari economici e monetari e finanziari dell'unione europea
In tutte le occasioni possibili ha ribadito come le trentacinque ore siano un provvedimento piuttosto discutibile cito testualmente dal dalla relazione economica annuale del mille novecentonovantotto
Gli esiti diceva una riduzione obbligatoria e generalizzata dell'orario di lavoro al di fuori della contrattazione tra le parti sociali può avere conseguenze molto sfavorevoli per lo sviluppo e l'occupazione
Normalmente dei Cindy aggiungeva in tutte le tavole rotonde nei dibattiti in molti abbiamo fatto molti dibattiti anche al Parlamento europeo
Che la riduzione dell'orario di lavoro per legge è particolarmente sarebbe particolarmente sfavorevole considerate le attuali condizioni dell'economia italiana ed internazionale bisogna ricordare che c'è un contesto europeo di bassa crescita
Che c'è un'incertezza come abbiamo visto anche nelle ultime settimane negli ultimi mesi dei mercati finanziari internazionali e poi ci sono tutte le difficoltà connesse alla realizzazione dell'euro
Anche le valutazioni piuttosto scettiche del Fondo monetario internazionali sono
Hanno avuto un un effetto sostanzialmente inutile nullo addirittura qualcuno del governo ha parlato di complotto internazionale il dito contro l'Italia quindi parole molto forti nei confronti di organismi internazionali che non sono né di destra né di sinistra ma che fanno il loro dovere controllo e di proposta
Inutile come sapete è stato anche l'appello lanciato dalle assoluta associazioni aziendale
Insomma ci siamo trovato in quest'anno di fronte ad un vero e proprio muro di gomma
Sulle trentacinque ore sulla riduzione del dell'orario di lavoro per legge soprattutto il Paolo quindi anche Alleanza Nazionale l'opposizione politica
Si è trovato in un ruolo difficile perché voi sapete bene che la maggioranza parlamentare e il Governo hanno i voti e hanno il potere per emanare comunque questo provvedimento
Perché possono ricorrere al voto di fiducia oppure come è stato paventato nelle ultime settimane
Possono inserire questo provvedimento all'interno della Finanziaria quindi il insomma c'è di che preoccuparsi perché il ruolo dell'opposizione come del resto anche il ruolo delle categorie può rimanere marginata o marginalizzato ad un ruolo chimera opposizione di contestazione di critica magari anche molto forte adeguata ben argomentata ma sostanzialmente inutile e improduttiva
Proprio per questo proprio per uscire da questo vicolo cieco salutiamo il dottor Billè che ci ha raggiunto in questo momento presidente della Confcommercio
Dicevo che proprio per uscire da questo vicolo cieco Alleanza nazionale e in particolare il Dipartimento di Alleanza Nazionale per i poli per le politiche del lavoro e sindacali
Ha elaborato una serie di proposte per cercare di contribuire a tracciare un percorso politico e non solo politico che adesso cercherò di delineare la prima tappa di questo percorso è avvenuta durante la conferenza programmatica di Verona
In quella occasione abbiamo spiegato ovviamente da un punto di vista strettamente politico le nostre ragioni contro le trentacinque ore delle riassumo molto sinteticamente il primo no
La riduzione e la proposta di riduzione dell'orario di lavoro per legge a trentacinque ore settimanali è nata in assenza come dicevo all'inizio di un'intesa tra le parti sociali e quindi al di fuori del normale albero Albio della contrattazione collettiva
Che ha finora rappresentato come tutti noi sappiamo la sede naturale per disciplinare flessibilità e riduzione dell'orario di lavoro quindi questa è la prima grossa critica che noi abbiamo fatto a alle trentacinque ore la seconda
La gravità dei costi di produzione per le aziende verrebbe compensato con il solito éscamotage del CDEC incentivi che noi continuiamo a sostenere siano risorse sottratte alle cosiddette politiche attive e di sviluppo
La terza motivazione e che ovviamente noi teniamo e credo che tutti gli italiani tema no che l'attuazione di un tale provvedimento passa concretizzare irrealistico rischio che poi è stato minacciato che è stato paventato in più di un'occasione dagli industriali italiani di una vera e propria fuga delle aziende italiane all'estero in territorio europeo e extra europeo
Quindi ovviamente con gravissime ripercussioni sull'economia italiana e sull'occupazione italiana
Dopo la conferenza di vero una Alleanza nazionale ha cercato di organizzare una serie di altri
Di una serie di altri appuntamenti ne voglio citare due un primo incontro a Roma nella sede del CNEL la un un secondo a Bruxelles alla fine di maggio nella sede e con il patrocinio del Parlamento europeo
Soprattutto nella conferenza di Bruxelles noi abbiamo cercato di Ali andare al di là della critica stelle
Zampe
Cercato di trovare delle più ampie convergenze cioè non soltanto la nostra posizione di deputati di Alleanza nazionale non soltanto la convergenza ovviamente però direi a questo punto naturale con i deputati
Del Polo delle libertà ma cercare altri contatti altre sintonie e ne abbiamo trovati anche nel mondo della politica per esempio tra Ifi riformatori e o tra i deputati della lega nord abbiamo cercato poi un contatto più stretto con le categorie alla al convegno di Bruxelles hanno partecipato sia Confindustria che Confapi
In quell'occasione abbiamo anche cercato di ottenere un impegno da parte dei nostri commissari europei e in questo senso abbiamo ottenuto il sostegno alla nostra inizi attive da parte del commissario Emma Bonino abbiamo poi anche creato una sorta di fronte italo francese con i gollisti francesi che tra l'altro hanno visto il l'approvazione del provvedimento sulle trentacinque ore per cercare di porre all'attenzione del panorama internazionale il problema della riduzione dell'orario di lavoro
Ma dall'elaborazione politica dalla convegnistica abbiamo cercato di andare oltre ed individuare degli strumenti democratici per sottoporre al Governo la voce dei cittadini quella voce inascoltata
Delle categorie produttive dei sindacati ma direi proprio dei cittadini di di quegli stessi cittadini che vivono tutti i giorni il problema del della disoccupazione in Italia quali sono questi due strumenti queste due proposte operative e concrete la prima sempre su proposta di AN abbiamo elaborato una mozione destinata agli enti locali che tra l'altro è già in calendario in molti consigli regionali
In cui le regioni forti del loro ruolo di istituzioni più vicine al al territorio alla gente sottopongono al governo tutte le loro perplessità sulla riduzione dell'orario di lavoro per legge
In particolare sulle ripercussioni negative nell'ambito dell'economia locale vorrei richiamare per un istante l'attenzione della platea e non certamente degli addetti ai lavori che lo sanno benissimo
Ma si parla di riduzione obbligatoria e generalizzata dell'orario di lavoro a questo cosa vuol dire importante anche sottolineare generalizzata generalizzata vuol dire che questo provvedimento sarà in atto in tutte le imprese in tutte le imprese e quindi nel Veneto come in Sicilia come in Calabria come in Tosca Anna comizi curiati quindi in realtà in contesti sociali economici territoriali che hanno vocazioni e che hanno caratteristica completamente diverso e quindi un unico provvedimento
Che è uguale per tutto il territorio nazionale quindi questo di nuovo contro la vocazione del territorio contro le aree le reali esigenze del territorio degli enti locali e soprattutto della gente che lavora i lavoratori degli imprenditori
E questa dicevo la mozione presentata alle ai consigli regionali è il primo strumento operativo il secondo su cui io vorrei richiamare la vostra attenzione
Che noi abbiamo redatto una petizione presentata indirizzata al presidente del Parlamento europeo
Avvalendoci di un diritto di petizione che esplicitamente sancito nel trattato un questa petizione noi vogliamo portare
All'attenzione
All'attenzione dell'unione europea del presidente dell'unione europea
Il provvedimento contro le trentacinque ore e diciamo che noi da questo punto di vista vogliamo andare fino in fondo ne presenteremo la petizione al Parlamento europeo ma il nostro obiettivo è quello di arrivare alla corte di giustizia di Strasburgo quindi abbiamo dei propositi molto chiari molto precisi
Ma cosa chiediamo noi in questa petizione ripeto questa petizione verrà presentata oggi ufficialmente noi
Facciamo riferimento ad alcuni ad alcuni testi legislativi fondanti dell'unione europea proprio per contrastare il provvedimento le nostre contestazioni sono tre delle delle cito in ordine innanzitutto la riduzione dell'orario di lavoro per legge
Rischia di ledere gravemente il principio di sussidiarietà che è un principio cardine dell'Unione Europea sancito esplicitamente nel trattato cos'è la sussidiarietà
La sussidiarietà sancisce esplicitamente le decisioni le decisioni soprattutto in materia economica e di lavoro devono essere prese quanto più vicine al cittadino e alle parti sociali e quindi questa e la prima contestazione che ne facciamo a questa legge che è una legge frutto della peggiore mentalità dirigista cioè di chi decide dall'alto impone le sue decisioni senza la consultazione delle categorie produttive delle parti sociali
La seconda contestazione che le trentacinque ore
Contrastano con il principio della libera concorrenza
Voglio ricordarvi che noi nel maggio siamo entrati nel progetto dell'unione europea se noi introduciamo in Italia e per le imprese italiane la riduzione dell'orario di lavoro
Sì sussiste sostanzialmente uno squilibrio e quindi si altera la libera concorrenza nell'ambito del contesto europeo tra le intese italiane e gli altri impresa europei fatta eccezione ovviamente per la Francia che ha già in atto il provvedimento
Il terzo la terza critica su è rivolta agli incentivi statali voi sapete che per aiutare le aziende che realizzano la riduzione dell'orario di lavoro a parità di retribuzione e quindi avranno dei costi aggiuntivi
Lo Stato mette a disposizione degli incentivi ora questi ingenti incentivi vanno di fatto nella direzione contraria alle indicazioni della Commissione europea e soprattutto ricordatelo bene agli obblighi a lunga scadenza previsti tenta dal Trattato di Maastricht dai parametri del trattato di Maastricht
Vi ricorderete certamente che uno della delle indicazioni importanti per entrare a far parte del progetto della moneta unica
è una riduzione del deficit pubblico ovviamente noi siamo entrati nella prima fase di questo progetto ma per rimanerci dobbiamo effettivamente continuare nel nostro impegno di ridurre il deficit se ne continuiamo con una politica di sussidi di assistenzialismo e quindi con un aumento della spesa pubblica certamente non ci orientiamo
Nell'obiettivo del contenimento del debito pubblico
Con questa edizione di scemo ne vogliamo andare fino in fondo se necessario proprio sottoporremo il caso alla corte di giustizia di Strasburgo io mi avvio a conclusione ricordando di il e di persone i personaggi le personalità che hanno già sottoscritto il la petizione
Scusate perché è un elenco molto lungo e non non lo posso ricordare nell'aria
Grazie
Dicevo questa petizione è stata già sottoscritta da alcuni illustri personaggi tra cui alcuni dei nostri ospiti e cioè dalla dall'onorevole Storace e dal professor Brunetta dall'onorevole Fini dalla dottor Spallanzani dal dottor Fossa
Dal dottor Bini le e da dal dottore Nobili ha quindi da tutti gli altri ospiti stavamo aspettando le ultime concerne questa mattina però abbiamo altre adesioni molte importanti permettetemi rileggere questo lungo elenco e cioè il giornalista Gino Agnese Luigino Ambrosini presidente della Rete della Regione Lazio che Confagricoltura
Maurizio Castro responsabile delle relazioni industriali electrolux Zanussi
Giampaolo Cresci direttore nel tempo Emmanuele Emanuele economista Vittorio Feltri noto ai giornalisti da ora direttore del del borghese l'avvocato Pietro Magno che il presidente dell'INAIL la dottoressa Emma Marcegaglia che il presidente dei giovani mostri ali
La dottoressa Maria Pia Marchetti segretario generale della Federlazio
L'onorevole professor Antonio Martino l'onorevole professor Antonio Marzano eccola in tanti economisti il professor Raffaele di Muzzi docente dissensi e politiche della Luiss ha il dottor Mauro una Bibbia Loggia citata il professor Carlo Pace che economista in cerniera Andrea Pininfarina presidente della Fernet della Federmeccanica
Il dottor Claudio Schwarzenberg presidente del Credito Cooperativo di Roma
L'onorevole Giulio Tremonti professore ed economista il dottor Antonio Rastelli che è presidente della Giunta regionale Campania
Il dottor Andrea Valentini presidente del credito agricolo italiano ho fatto una lista lunga mi dispiace avervi forse annoiato attendiamo moltissime alterni si può oste in questi giorni e quindi siamo molto contenti di queste adesioni io concludo questa volta veramente dicendo che però non ci accontenteremmo di queste firme illustri vogliamo andare avanti
L'intera struttura organizzativa del partito in prima fila ben attivata per dare dignità ad una grande sottoscrizione popolare porteremo questa petizione veramente nelle università
Nelle piazze in tutti i luoghi di lavoro in tutte le le sedi delle associazioni che ci voglia vorranno aiutare in questa battaglia
Io vi ringrazio ancora per la partecipazione e cento la parola questo punto al dottor Orioli per dare inizio alla tavola rotonda grazie
Grazie tocca al moderatore anche fare degli annunci di servizio e questa tavola rotonda comincerà con servizio del seguente dizione da spostare una macchina del tempo cioè in seconda fila una Croma grigia pare stia dando parecchio fastidio
Verso questi trenta secondi per l'annuncio vediamo le nostre trentacinque ore
Credo che tocchiamo operatore oggi riportare su questo tavolo discussione alcune come le vogliamo chiamare delle suggestioni che animano i promotori di questa battaglia per la riduzione dell'orario che tanta parte ha avuto poi nel gioco politico di questi ultimi due anni sicuramente
Sono suggestioni così le qualifico perché effettivamente
Non bisogna nascondersi che spesso come posso dire fanno un po'come dire nel regno delle ma dell'irrazionale io dico sempre anche Fausto Bertinotti che spesso come posso che ragiona secondo geometria non euclidea
Effettivamente spesso fosse la riduzione paradiso di lavoro può sembrare un fatto di questo genere se come posso dire se confutato con gli argomenti dell'economia propri dell'economia della razionalità Foley
Detto questo è inutile nascondere proprio pignoli evidentemente mi è capitato anche di scriverle sul giornale più volte detto questo oggi però per dovere di moderazione anzi di eccitazione dire della tavola
Che ho l'onore di coordinare farlo vestirò un po'i panni come posso dell'antagonista
Quindi vi riporto quelle che sono le principali motivazioni
Vi si appunto crede alle trentacinque ore
Ci sta conducendo una battaglia politica in nome e per conto di chi pensa che con la riduzione di lavoro si raggiungano straordinari traguardi occupazionale
Innanzitutto credo sia opportuno chiarire un punto di fondo di metodo rilevante
Se l'obiettivo per la riduzione d'orario di lavoro
è condivisibile e se sbagliato il metodo che è stato scelto per raggiungerlo non è una cosa è rilevante può essere una questione proprio sulle bizantina ma credo che posso avere una grossa parte anche nel con delle considerazioni che farà il relatore questo dibattito
Poi un'altra le suggestioni che animano appunto il sostenitore trentacinque è la seguente
La battaglia sulla riduzione dell'orario di lavoro è un modo indiretto per riproporre il conflitto quel conflitto che la concertazione e la politica dei redditi ha così eroicamente regolato devo dire nell'ultimo periodo e racconti e ha posto in un suolo direi di gestione più che fisiologica per i rapporti dialettici tra le parti sociali fino a farlo diventare un metodo che ha portato il Paese questo indubbio indiscutibile sappiamo tutti a condizioni di risanamento impensabile fino a qualche tempo fa
Bene è un modo di popoli in conflitto attraverso quel questa questa via che è piuttosto semplice le trentacinque ore servono a redistribuire una produttività che altrimenti finirei per remunerare il capitale e quindi approfitto
Questo Bertinotti l'ho detto più volte cioè diciamo così un obiettivo di qualità della vita che è quello che poi ha limato tutte le maggiori fascinazioni legate alla riduzione allora di lavoro dei Verdi europea e quant'altro
Però c'è anche un obiettivo concreto ripeto di lotta di recupero del conflitto della lotta di classe perché chi sostiene trentacinque ore pensa che il pendolo della del nel confronto tra capitale e lavoro nell'ultima parte del della nostra storia sia stato un po'troppo sospeso dalla parte della remunerazione del capitale a detrimento la remunerazione del lavoro
Quindi indurre una riduzione di orario di lavoro a parità di salario costringerebbe le imprese a dedicare una quota dalla produttività liberata finanziando a livello nazionale a coprirà i costi della riduzione d'orario e quindi non a
Remunerare il capitale
E questa addirittura destinati a volte la Carla classificata come un anno una lotta di classe al contrario cioè accusando gli imprenditori di fare una lotta di classe appunto a difesa del profitto né contro una redistribuzione del medesimo a favore del fattore lavoro
Naturalmente il tema dell'orario questa diciamo era la seconda fascinazione sta alla base di te trentacinque la la terza che questa dietro la tematica dell'area di lavoro c'è la più grande tematica la flessibilità
Per questo e qui torno alla prima delle considerazioni facevo introduttive cioè strutturale il metodo per effettivamente
Anche il tema della flessibilità riporta almeno in alcune sue parti a una diversa rimodulazione degli orari di lavoro
Anche il part-time e flessibilità anche il parta in orario ridotto necessariamente alcun lavoro interinale flessibilità e anche i lavori interinale è orario ridotto
Però certo una cosa è parlare lavoro interinale una cosa è parlare e trentacinque ore come orario legale per tutti indistintamente
E su questo credo che i nostri relatori vanno parecchie cose gravi
C'è un altro tema che poi è legato alla queste trentacinque ore che è il tema degli orari
E probabilmente il tema fino adesso come sempre poi noi cronisti la politica abbiamo tutti bisogno di slogan e di cose semplici e dirette da dire fino adesso si è parlato i trentacinque ore applicate accorsi alla Francia allora alla alla cultura d'impresa hanno un po'al momento produttivo ma effettivamente l'orario di lavoro è un tema più pervasivo che che coinvolge diversi aspetti la nostra vita sociale tant'è vero che appunto chi crede nella riduzione di lavoro
Lo ripropone come veicolo per rinegoziare ridiscutere tutti gli orari che animano diciamo così il nostro vivere civile tanto è vero che si chiama che esistono le proposte di legge di sostenitori tradizione vale il lavoro che rimandano a proposta di una rinegoziazione dei così detti sincronismo i sociale li chiamano loro cioè un modo per regolare a livello magari metropolitano i diversi nelle diverse fasce orarie diverse esigenza di diversi settori della della città
E anche su questo credo che si possa ragionare può essere una cosa percorribile può essere un'utopia poi c'è una cosa da
Da respingere in toto
Poi ancora credo che sia importante rilevante dell'ultima delle suggestioni che vengono in mente
Appunto il contesto europeo alla luce soprattutto anche del del capovolgimento di maggioranza tedesco che freschissimo
La riduzione dell'orario di lavoro
Rischia di diventare effettivamente un filo rosso che lega insieme alcune delle politiche sociali gli Stati che oramai hanno maggioranze di centro sinistra quindi abbastanza attenti a questo tipo di problemi
E rischia di trovare anche sbocchi diversi da quelli che fino adesso ci sono stati e che ci hanno ricordo ricordato prima fino adesso poc'anzi anzi in sede comunitaria perché
In sede comunitaria prima c'è stata una un'approvazione la mozione Roccaro al parlamento poi c'è stata una un'ulteriore pronunciamento di Brussel e di Strasburgo sulla che respingeva sostanzialmente la la prima ipotesi Rocca sui trentadue ore quindi sicuramente questo sarà un tema che troverà però nuovo dovrà necessariamente animare fino al dibattito politico locale
Non voglio farla tanto lunga mi scuserete se anzi mi sono intrattenuto fin troppo ma
Passo subito la parola
Al dottor bile perché se non mi ricordo male c'è un problema di orari quindi dobbiamo può sconvolgere la scaletta la scaletta del
Del nostro convegno
Passato al dottor Bleu con un'ultima provocazione questa dedicata proprio al mondo dei servizi e del commercio
Cioè a dire che rivolto qua un'obiezione che fanno i verdi di alcuni Paesi nordeuropei da sinistra per così dire ai sostenitori la riduzione d'orario di lavoro
Cioè a dire i Verdi sostengono la riduzione d'orario di lavoro libera troppo tempo libero scusate il bisticcio di parole tanto è vero che rischia di indurre una Società eccessivamente consumista
Perché ancora non è stato sufficientemente plasmato con costi un nuovo modello di consumi
Quindi la domanda la provocazione voglio fare tutto il bel è non avete mai pensato che forse la riduzione d'orario può liberare risorse destinate al consumo e quindi tornare in modo indiretto adesso è un vantaggio
No no io continuo a pensare questo questa soluzione sarebbe un non senso possono pensarla come penso vogliono alcuni esponenti ma io credo che
La soluzione in tutt'altra direzione
Quale
Il nostromo del dolore ha detto le trentacinque ore servono anche per riviste redistribuire la ricchezza in un certo momento per tassare il capitale
Aggiungere un tocco di redistribuzione una produttività che è molto cresciuta e quindi ristabilire un equilibrio che è diventato precario
Io mi chiedo poi questo accadrebbe automaticamente
Ho forse questo non sarebbe l'occasione proprio per favorire quella delocalizzazione degli impianti che può essere un fattore c'è relativo degenerativo del nel nostro panorama economico
Seconda considerazione
Che parte dall'ultima che ha fatto il nostro moderato credere è stato molto chiaro nel periodo
Ha detto molto chiaramente da sinistra che quella delle trentacinque ore non è una soluzione tedesca me diventerà una soluzione al tedesca
Ha detto chiaramente che la flessibilità la negoziata azienda per azienda settore per settore a
Diciamo con la piena libertà delle parti per poterlo c'è
La stessa cosa mi sembra che abbia fatto in
Questi anni
In Inghilterra Tony Blair Jospin non casa parte Maneggio spenta parleremo di via Po
Mi sembra cioè che ecco questa poi della politica di imporre le regole all'economia
Sia una voglia da un lato sbagliata dall'altro che non ha matrici nel resto o dell'Europa
Mi corre in mente quando noi nel sessantasette ter
In Italia fu varata la legge cinquecentottantacinque fare questo sforzo il numero regge cinquecento seicentottantacinque con la quale il parlamento praticamente approvò il programma economico nazionale per il quinquennio sessantasei settanta sappiamo bene come è finita quell'esperienza il mercato si prese la sua rivincita il piano quinquennale Funke semi fallimento se non addirittura fallimento
Allora credo che anche in questa Europa certamente sessista aumentando il il tasso diciamo di di di governi socialdemocratici questa soluzione
Alla italiana al di là dell'esempio francese non abbia non riscuote molti consensi
L'esempio francese dobbiamo innanzitutto partire dalla realtà
Paese francese
E dal dal fatto che quella realtà è molto più può essere molto più centralistica a meno squilibri nei negli elementi che la costituiscono D'Antoni non è venuto ma sicuramente ci avrebbe ricordato alle ventitré province che sono a tasso zero di gioco disoccupazione che le altre ventidue province sono oltre il venti per cento il tasso di disoccupati quindi certamente l'esempio francese a presupposti di origini totalmente diversi rispetto a quelli con un fatto in più
Che
Il sistema italiano ha necessità di acquista o riacquistare ancor di più
Rispetto a quello francese
Competitività in conseguenza anche di un deficit interno che quello che quindi noi dobbiamo in un certo senso produrre di più produrre di più
E quindi abbattere questo che il nostro vero grande differenze
Orioli mi diceva cosa ne pensate volta al vostro settore e io debbo soprattutto cerca di fare un ragionamento per quello che significa questa legge dal punto di vista del settore del commercio del turismo e dei servizi
Ebbene io credo che alcune cose debbano essere innanzitutto quello del fatto che il settore nel complessivamente il settore del terziario un settore importante chi è il cinquantasei per cento del prodotto lordo in Italia addirittura il sessantun percento in tutta Europa e il settore che ha forse maggior bisogno di flessibilità è un settore atipico composito ungo un conglomerato direi di realtà
Che però tutti hanno un lato comuni il fatto di dover spesso graduare il proprio posizionamento sul mercato
Non su quello di un ciclo produttivo definito ma su quello di una aspettativa di che bisogno che la controparte del mercato cioè il consumatore suggerisce
E questa controparte muta nel corso dalla giornata muta nel corso del mese muta nel corso dell'anno basti pensare a Como punto parti sociali come il sindacato no vi hanno riflettuto su questa impostazione tant'è che cito tra i vari esempi il contratto del turismo certamente anticipato una stagione di flessibilità maggiore rispetto a diverse altre con
Con una conseguenza in più che questo fatto
Certamente produce un Effetto nel senso che riduce la
Come dire la flessibilità perché
Io vigili esce un segmento che di produzione che dovrebbe invece valersi di una domanda crescente di servizi a valore aggiunto che dovrebbe in un certo senso valersi anche di una flessibilità nei mobili operare
Normali
E quindi può creare ed è il vero rischio un divario di produttività che può essere fatale per questo settore fatale nel senso che può ridurre anche le prospettive occupazionali di questo settore può in futuro
Portare fatale perché
Una simile definizione accentuerebbe
Una situazione di precarietà del nostro sistema dall'Offerta penso soprattutto con la durissima non soltanto a quella rispetto a sistemi di concorrenza turistica che invece hanno nel suo nel fattore flessibilità e quindi nel fattore non definizione delle ore di lavoro un una come dire un differenziale alloro favori
Se poi spostiamo questo argomento su quello che giustamente riguarda avorio sui tempi delle città i tempi del della vita cioè della necessità di dover regolare anche qui a livello metropolitano anche qui quindi con una flessibilità che deve essere diversa tra Palermo e Bolzano perché sappiamo benissimo che le abitudini di queste due città
Anche nei tempi di costruzione della della insistenza urbana sono assolutamente
Distanti allora vedremmo che
La conseguenza è questo riguarda soprattutto il settore del commercio dell'ampliamento delle degli orari di apertura dei negozi
Coniugata con una diminuzione della possibilità di Offerta quindi di una avvento delle trentacinque ore causerebbe una conseguenza che è quella di una selezione direi non naturale agli operatori legata ad un fattore esogeno a quel mercato perché si imporrebbe una legge delle trentacinque ore che riguarda tutto quanto il mercato quindi una vera e propria divaricazione tra quella che è la situazione della realtà per come si dipana ecco la che invece la sua azione
Allora io credo che tutte queste cose si debbano portare a dire che questa
Leggendo non ci porta da nessuna parte non ci assicura alcun vantaggio competitivo anche quelli che l'introduzione di olio lì cercava di trarre intravedere almeno lui non non ne faceva un suo assunto ma ribadire una posizione i di di Bertinotti sono vantaggi più virtuali che reali se poi andiamo a guardare come ecco già tassisti analizzando
Nell'unico Paese con un nostro standard diconomia c'è la Francia che ha già progettato questo tipo di esperienza non posso non ricordare quanto la Confindustria francese diceva a proposito delle effetti che queste trentacinque ore produrlo producono produrranno nel loro sistema economico certamente non un aumento dell'occupazione
Un guadagna minimo sulla produttività questa era agenzie qualche settimana frammenti abitato di vedere che riporta uno studio proprio dalla Confindustria francese ma non vantaggi sull'occupazione
Allora se
Il vantaggio dovrebbe
Che dovrebbe conseguire le trentacinque ore per o quello di un aumento dell'occupazione credo che anche da questo punto di vista non ci siamo proprio ma non ci siamo dei come impostazione e concludo proprio come impostazione cioè di pensiero noi non possiamo fare del dirigismo politico in economia sempre più o l'economia ha bisogno di ma sua flessibilità suo sbocco di mercato di pensare il il proprio posizionamento e di doverlo ripensare basti pensare ecco come dopo le crisi asiatica noi dobbiamo o riconsiderare tutti quelli che sono gli aspetti dello sviluppo del nostro Paese per capire che stabilire una regola come quella delle trentacinque ore significherebbe ripetere trent'anni dopo quasi quello che cima pensare del sessantasette cioè quello di poter avere un piano quinquennale di sviluppo dalla nostra economia di cui ormai c'è poca tra la
Solo una brevissima curiosità ulteriore lei diceva che il mix tra
La normativa di liberalizzazione Bersani e l'eventuale legge sulle trentacinque ore creerebbe un sistema di selezione del tutto innaturale tra gli operatori no porterebbe se fosse applicato cioè sicuramente per la normativa Bersani porta un allungamento degli orari non sono io di vendita a quest'ora allungamento gli orari di vendita andrebbe avrebbe uno specchio deformante che quello della diminuzione
Per legge del del da trentotto a trentacinque del dell'orario no no ma certo dicevo però c'è forse una via di fuga sei sindacato posso disponibili a fortissime contropartite salariali secondo lei si troverebbe un equilibrio di nuovo oppure no
E ma è tutto quanto da dimostrare e poi vedo se la contropartite salariale perché mai dobbiamo avere uno strumento legislativo per definirla insomma
Siamo sempre lì credo che anche Fossa questo lo dirà molto
Va bene grazie ora veniamo all'intervento del dottor Spallanzani
All'Ulivo richiedere per l'appunto quale rischia di essere l'impatto di questo tipo di normativa sulle piccole e medie imprese quale eventualmente diventerebbero le contromisure
Posto che finora il disegno di legge presentato in Parlamento le diciamo così le esclude ma è pur vero che gli esponenti del Governo non già detto che per volontà di alcuni partì la maggioranza
Si faranno carico di presentare un emendamento che estenderà tutte le aziende comunque la normativa sulle trentacinque ore quindi anche alle piccole imprese
Ma guardi
Anche se dovessero essere scusate azienda di sotto i quindici dipendenti
Lascerebbe comunque una differenza tra le aziende consentì dipendente di aziende con quindici per cui non si capirebbe perché essendoci compensazione sul salario chi lavora in un'agenda consente dipendenti può far trentacinque ore percependo uno stipendio che in un'agenda di sotto dei quindici percepisce lo stesso stipendio quaranta ore cioè nascerebbe una una discrasia immane è anche una specie di concorrenza tra piccoli imprenditori
Così il più vero in questa vicenda cioè lei ha parlato di suggestioni ha parlato del regno della irrazionalità e io mi spingo in avanti dicendo che siamo proprio nel regno dell'irrazionalità nel regno della finzione
E quindi siamo a ai piena alle alle alle finzioni pirandelliana si stanno facendo tutto una serie di finzioni da tempo
Tipo quella dei lavori socialmente utili che è stata citata la questione del prestito d'onore un'altra finzione
La questione delle trentacinque ore un'altra funzione cioè irrazionalità cui stiamo procedendo ritenendo di risolvere o attenuare quanto meno la drammaticità dell'occupazione con dei concetti di due più due che fa cinque che arriveremo a due milioni più due milioni che per cinque milioni se proprio nel regno totale delle rose maglia fino a quando come avviene alle come di Pirandello al terzo atto non scoppi dramma e non vorremmo che il dramma è vero scoppiasse per chi lo sto subendo non tanto perché ha creato perché creato la finzione
Noi sicuramente riteniamo che sia un grave errore
Non crea lo sappiamo tutti occupazione tutti gli economisti sono d'accordo
Poi va a colpire prevalentemente deficit ci tenta
Di risolverlo di attenuare in questo caso il problema del sommerso aumenterebbe sicuramente il sommerso aumenterebbe il lavoro nero non si capisce perché da un lato si si si cerca di di eliminare il sommerso dall'altro lato collegi del genere si obbliga la gente documentare specie in certe zone del Paese il sommerso
Credo che sulla questione dell'occupazione si stanno facendo degli errori da tantissimi anni
Tant'è che un milione quattrocento mila disoccupati in più dal mille novecentonovantuno novantadue questa disoccupazione in più è nata da quando è stato colpito alla piccola impresa qui c'è un automatismo cento niente la cultura dell'Europa e il mal comune mezzo gaudio in Italia sulle leggi che sono impeditive per l'occupazione ed è anche relativi il discorso economico certamente sommità il PIL è più facile che aumenti l'occupazione ma è la legislazione italiana che impedisce l'occupazione
Prendiamo la legge la legge centootto del mille novecentonovanta per la legge impeditivo dell'occupazione professor Modigliani ha tirato fuori il concetto se non si può licenziare non si assume lo diciamo dieci anni massima stima per il professor Modigliani su dieci anni di Richard ostico
Da quando fu approvata nel novanta per cento ha poi complotto l'occupazione il Mezzogiorno nessuno abbia assunto voleva poteva licenziare a differenza di altri paesi europei labili mutati novantadue un altro blocco drammatico l'occupazione più dipendenti più tasse donde meno dipendenti meno tasse
Da grande massacro proposito
La legge seicentoventisei sulla sicurezza sul lavoro come fatto in Italia più burocratica che abbiamo più dipendenti più rischio pertanto meno dipendenti meno rischio
è la legislazione che impeditiva dell'occupazione poi ci sono tutta un'altra serie poi ci sono tutta un'altra serie di problemi specie nel Mezzogiorno
Qui si sta cercando di dare una mano sulle questioni davvero del dell'emersione del sommerso dei ai semi sommerso i contratti di riallineamento
è tutto una serie di cose ma laggiù non sanno dove andare a lavorare come andare a dire a uno che non ha un'automobile che li riducono al prezzo dalla benzina non non interessa niente o forse
Adesso portare portare a parlare delle spese delle spese di condominio data per fare lo stesso parallelo a uno che non ha una casa anche in quel caso non interessa nulla il problema è che a differenza di quello che è avvenuto nelle zone del centro nord
Dove noi abbiamo avuto e insediamenti produttivi abbiamo di capannoni laboratorio ma utile ci sono state anche naturalmente le pressioni sindacali le varie categorie la sensibilità indipendentemente dal dal dal partito che comandava in Emilia Romagna c'erano quegli un colore del Veneto di un altro colore ma non ce li hanno dati raggiungeva dati nessuno
Adesso abbiamo è ovvio sono spesso in giro per l'Italia e lo protone Castellammare a Reggio Calabria a Messina non hanno le are per poter lavorare la gente il problema e dare loro la possibilità di lavorare non ci sono capannoni dismessi bisogna ricucire i sequestrati e poi non so come si debba fare ma la prima cosa è quello che altrimenti non emergeranno mai io voglio sapere chi è quel matto di Torre del Greco e anche se gli dicono che non pagherà le tasse per dieci anni
Emergerà il giorno dopo gli Palace e lo caccia in galera perché avete una viene fatiscenti non è possibile ecco allora l'irrazionalità
L'irrazionalità cioè si stanno facendo macché coi contratti dare i patti territoriali contratti di gradualità tutte queste cose sistema facevo delle forzature per rimettere in equilibrio ciò che in totale disequilibrio cioè non si incontro domanda offerta non c'è equilibrio non c'è in e compatibilità della legislazione italiana con le potenzialità occupazionali il problema è solo legislativa non è neanche economica non è neanche vano
Perché la questione fiscale devo dire fiscale e previdenziale in relazione a quello che sta vivendo il sistema della piccoli imprenditori imperterrita italiana esiste è il e il il patto fiscale il meno grave
Non abbiamo più paura della questione fiscale qualcuno ha pagato cinquanta sessanta per cento di tasse comprendiamo la situazione economica tra l'altro i passaggi logici
Ebbe la situazione economica ci sarà la diminuzione non ci sarà vedere ma siamo arrivati al cinquanta per cento di tasca
Uno paga tranquillo
Ma non abbiamo paura come piccoli imprenditori che all'indomani arrivo dell'autovettura del lavoro
Della delle delle varie finanza i carabinieri i vigili del fuoco i vigili urbani la quale può restare la la la la ha pure le guardie venatorie sono andati per farti Italia che venga le nostre aziende è il terrore ecco questo è il dramma che stiamo vivendo poi abbiamo un ministro che ci fa sedici documenti per smaltire un rifiuto
Con dei burocrati rimane io vorrei sapere con massima stima uno degli uomini delle persone di imprenditori sommersi di Napoli chi è quell'imbecille di napoletano che il giorno dopo che emerge affronto sedici documenti per Sbalchiero rifiuti non emergerà mai
Questa questa è la realtà altre altre cose in un sistema poi per arrivare a quelli che sono regolari abbiamo il novantasette per cento di aziende italiane al di sotto dei venti dipendenti
E abbiamo il novanta per cento al di sotto dei dieci dipendenti che significa che non è il novantasette per cento di azienda più di venti dipendenti da uno due tre C quattro cinque sei fino a diciannove
Se si diminuisce l'orario di lavoro a trentacinque ore come si pensa al di là della differenza dei quindici euro
Ma chi è ma non è sicuramente non si tratta occupare anzi vi devo dire che esisteranno tutta una serie di te moltiplicatori
Perché facendo trentacinque ore uno produce di più Adorno Debbie rapporto uno a uno c'è meno dispersione non è più ovviamente anche il rapporto il rapporto uno a uno
Però succede che ho metterà nella piccola impresa dicevo lo straordinario o metterà naturalmente il sommerso e poi non sappiamo girando per l'Italia e quelli che hanno quindici venti dipendenti già stanno comprando macchine stanno facendo investimenti perché l'effetto annuncio già crea disoccupazione la gente sta incentivando inatteso della legislazione vero quando entra in vigore stanno acquistando macchine perché non vogliono occupare poi nel momento in cui in una piccola impresa
Ci dovesse essere anche la possibilità di occupare occupando una persona in un azienda con tre quattro cinque otto dieci dipendenti se si prende una persona in più qualora se ne abbiano necessità è chiaro che nasce il burocratismo in più pura
Ottomani più una difficoltà in più nelle nel poter eventualmente licenziare alla persona che si è preso cioè nasce una forzatura in un'azienda che non è naturale e che significa che anche queste disincentivante e nei confronti eventualmente della della questione della delle potenzialità di aumentarla occupazione anche da piccoli paesi poi c'è un'altra cosa quando ci troviamo diciamo nell'Italia del nord che non sappiamo che assumere perché non abbiamo più manodopera specializzata cosa serve andare a diminuire lo copre l'accusa l'orario di lavoro trentacinque ore a Modena o a Milano o a vicenza non troviamo più anno dopo e prendiamo gli extracomunitari Masi Martina che per gli extracomunitari ma anche qui credo che sia è vero una una forzatura cioè non ha nessuna non c'è nessun influenza dove diamo per nel Mezzogiorno dove invece la già la disoccupazione facciamo fare trentacinque ore quelli che lavorano per assumere ma qua e ecco a quanti in una qualche numero arriveremo creeremo dei danni bare la questione del costo del lavoro
Ai rapporti c'è prima il presidente è un errore è un'altra funzione pirandelliana ecco io mi auguro che sia la possibilità sottoscriviamo naturalmente quello che si ritiene opportuno è un'altra finzione
è un altro errore e e non è un errore che viene fatto l'errore dei confronti l'occupazione che viene fatta solamente da da qualche anno sono tanti anni che si fa di tutto
Non mi hanno sbagliata una per creare disoccupati in questo Paese non ne hanno suonato le hanno prese
Sono cose sono cose sono cose sono cose che diciamo diciamo la devo dire che siamo e finisco siamo spesso era così interpellati dal dai dai governi che hanno già visti tanti dai Governi ci ascoltano ci danno sempre ragione però poi vediamo che non fanno quello che ricordo fu quello che promettono
Questo i propri noi sappiamo e la lo dicemmo già nel novantaquattro
è vero che potevamo creare come mondo dell'artigianato trecento mila occupati nel giro di tre quattro anni se adesso lo semplificato legislazione al di là degli incentivi di tipo economico
La stessa cosa l'abbiamo detto anche recentemente non sappiano che abbiamo delle potenzialità depositare immani
Noi sappiamo che nel Mezzogiorno ci sono i mali posto che c'era gente seria che vuole lavorare ragazzi intelligenti che sono più intelligenti e più vicini di quelli del Nord abbiamo fatto la lotta per la vita e stanno facendo a lotta per la vita
E abbiamo delle opportunità in mare nel Mezzogiorno che sono vere diamo trecento milioni di persone il Nordafrica sono mercati che si possono aprire e credo che sia solo la legislazione creare le opportunità per questi ragazzi perché sicuramente euro ne avrà un beneficio loro e si creano le opportunità primo beneficio anche noi
Ed ero in tutta Italia grazie
La prima c'è un altro annuncio non vorrei che sembra siamo quelli che faceva quel cabarettista famoso c'è da spostare la macchina la macchina targata Aelle quattro tre cinque Citti Renault Clio nera
Purtroppo ingombra strana
Procediamo con l'intervento ma una mobilità segretario generale UGL
E al sindacalista e per ora rimarrà l'unico sindacalista del tavolo perché e qui faccio un'altra notizia dice D'Antoni non può venire
E credo che sia importante chiedere che ne pensa appunto di questo di questa faccenda delle trentacinque ore della flessibilità
E del modello di gestione a flessibilità che oggi è quello più percorribile che poi è quello che passa attraverso l'uso del dello straordinario
Perché laddove la produzione Tigra effettivamente l'uso dello straordinario diventato ha un duplice scopo sostanzialmente quello di gestire i picchi di produzione di di creare direttivi seguire le curve
La produzione quindi di essere un elemento di flessibilità concrete e dall'altro di essere un elementi gratificazione salariale per il dipendente quasi come dire un Fringe benefit
Ci fa quindi abbia ad accumularsi
Canali salario i tradizionali direttore forse dietro a questo modello c'è molto da discutere settimo mentre perché è un modello che rimanda problemi più generali per l'appunto i problemi di gestione previamente salariale problemi gestione la flessibilità
E credo che di questo nonché di tutto il resto di cui già abbiamo parlato si può ci può dire notizia a lui la parola
Grazie ma dunque
Io credo che nientemeno debba proprio iniziare con una una premessa nel nell'ambito di quelle indicazioni che modello del richiesto
Cosa ne pensa al sindacato in particolare l'UGL delle trentacinque ore io credo che il sindacato e comunque l'UGL si ponga abbia tra i suoi obiettivi sicuramente quello della riduzione del dell'orario di lavoro
Questo è un obiettivo che appartiene al sindacato tutto
E che ha dimostrato nel corso soprattutto dei decenni trascorsi di poter direi ampiamente ed efficacemente conseguire se noi pensiamo alla determinazione di numero legale fermo fino al mille novecentonovantasette quarantotto ore passato a quaranta ore con la centonovantasei cosiddetto pacchetto Treu nel nel mille novecentonovantasette noi vediamo una realtà che invece ci porta a costatare un orario di lavoro effettivo quello di fatto non solo al di sotto delle quaranta patti piuttosto vicino alle trentacinque ore delle quali oggi tanto si parla e in taluni casi che molto importante iniziando i punti portanti addirittura al di sotto
Delle trentacinque ore
Se questa è la premessa
Si coniuga con un altro aspetto che lo della flessibilità che non è più non è non è mai stato ma non è oggi particolarmente un tabù per il sindacato noi pratichiamo
Adoperiamo usiamo strumenti di flessibilità che vanno da rimodulazione degli orari cosiddetto orario molti multiperiodale
Si è adoperato tranquillamente quale fattore di flessibilità l'orario ad esempio degli strumenti straordinari occupazionale e sono stati citati in tanti Patti territoriali contratti d'area che presuppongono una sorta di investimento da parte del lavoratore che la flessibilità non si limita solo ed esclusivamente al all'uso
Del dell'orario detto questo cioè io vorrei spostare un attimo l'attenzione su un'altra ottica delle trentacinque ore Spallanzani diceva siamo ad una mistificazione siamo una sorta d'
Formulazione io ne sono oltremodo convinto anche perché citato giustamente la direttiva che è alla base poi della della discussione che stiamo facendo cioè la famosa direttiva centoquattro del mille novecentonovantadue io credo che ne sia stata mistificatorio Dal Verme l'indirizzo l'obiettivo cioè io credo che vada posta per intanto la sottolineatura su questi obiettivi che non sono quelli della determinazione di un vincolo sulla rete lavoro sull'orario di lavoro normale ma sono invece la determinazione di tutele per la sicurezza del lavoratore in effetti il vincolo una direttiva centoquattro del novantatré non lo pone tanto sull'orario di lavoro quanto invece lo pone
Sono emessi giornalieri settimanali ed annuale e citando come ammette Ermine Massimo come
Quantità massima di lavoro medio settimanale cioè quarantotto ore
Addirittura lo fa col a collocare in un Periodo quadrimestrale lasciando la legge nazionale la possibilità di elevazione ad un semestre e addirittura afferma la direttiva comunitaria elevabile a danno attraverso la contrattazione collettiva cioè come si vede noi siamo oggi di fronte e stiamo esaminando una un totale travisamento di quello che è l'indirizzo della direttiva comunitaria
Dico io a sostegno di questa di questa tesi un passaggio che la direttiva effettuata ad esempio a proposito dell'estensione sui soggetti che l'azienda operano e di fatti non divincola
Al al lavoro al lavoratore
Subordinato bensì dice la direttiva a tutti coloro che operano nell'azienda cioè in sostanza da un lato ingloba la necessità della tutela individuale cioè i famosi contratti individuali che possono superare o o ridurre
Quella che è la portata alla portata del della direttiva e nel contempo nel contempo va ad inglobare specificatamente per la tutela della sicurezza degli addetti all'impresa
Il concetto Dead permesso cioè dalla qualità della vita
Del dell'addetto alla alla impresa alle imprese hostess
Peraltro settori osserviamo lo scenario lo scenario europeo noi vedremo che due tra i Paesi comunitari sia pur con metodi e criteri totalmente differente come avallato ad esempio la Germania e la Spagna che immediatamente
Cioè nel mille novecentonovantaquattro hanno prodotto dall'impianto legislativo
Degli indirizzi della comunità non l'hanno fatto come dicevo con due ottiche differenti la Germania da affatto della direttiva comunitaria una traduzione direi piuttosto semplicistica quasi di peso nell'ambito della legislazione nazionale lasciando nello spirito di quella direttiva
Alla contrattazione collettiva la più ampia possibilità di modulare
Addirittura all'interno dell'anno le famose quarantotto ore medie settimanali previste appunto dalla direttiva dalla direttiva stessa
La Spagna ha usato un'ottica diversa
La Spagna tradotto nell'impianto legislativo questa questa direttiva e ne ha fatto una sorta di regolamentazione eccessiva di opportunità e di occasioni lasciando tuttavia al sindacato
La possibilità di cogliere di e di usarle
Poi ci troviamo di fronte a due casi tipici Francia e Italia dove la Francia
Ha tradotto la sua questa direttiva nell'ambito del suo ordinamento legislativo
Ma lei l'ha fatto
In una maniera che si lega direi piuttosto piuttosto intimamente allo spirito allo spirito della direttiva stessa e in un contesto come è stato qui già sottolineato ampiamente in un contesto ben diverso rispetto all'Italia non solo sul piano economico non solo sul piano della funzionalità amministrativa dell'apparato pubblico
Ma addirittura l'ha fatto in un in uno spirito che travalica che travalica quello italiano per esempio quando il Governo Prodi nel
Nello scrivere il ddl scorso a proposito trentacinque ore dice che ci sarà una verifica tra governo e parti sociali
Sugli affetti di questa di questa applicazione
E si limita sostanzialmente a questo a questo enunciato ben diverso invece è il testo è il testo di legge francese dove addirittura si esplicita e non è una questione di lana caprina dove addirittura si esplicita in maniera inequivocabile l'esigenza non solo di un bilancio ma addirittura l'esigenza di trarre dal bilancio spesso utili insegnamenti come a dire che se il sistema non funziona si rivede si rivede tutto l'impianto cioè è molto molto molto diversa la la situazione
E se questa è la situazione francese sia sul piano economico sia sul piano amministrativo e certamente sul piano della cultura legislativa
Ben diversa si poneva situazione la situazione italiana dove dicevo sostanzialmente oggi l'orario medio di lavoro per per i lavoratori subordinati
All'incirca mille settecentodiciannove ore
Se noi determiniamo va l'orario medio settimanale a quarantotto ore suddividendo l'orario normale ed altre ed altre ore creati dallo straordinario noi vedremo che siamo a poco meno di trentasei e trentasei ore
Cioè manca uno zero virgola qualcosa per arrivare a famose alle famosa trentacinque ore
E con l'aggiunta di quegli esempi direi piuttosto eclatanti prese vanno che hanno centinaia e centinaia di addetti se non addirittura migliaia
E hanno raggiunto accordi sul piano della contrattazione che pongono reo di lavoro e al di sotto delle trentacinque ore stesse alcuni casi anche a trentadue
Ma
In Italia il fatto è soltanto a seguito di una come possiamo dire di una coniugazione che può anche esserci in senso lato
Della famosa risoluzione del parlamento europeo del mille novecento del mille novecentonovantasei perché non era nel nello spirito della direttiva comunitaria legarla al problema occupazionale ben altri erano erano gli strumenti
E quella risoluzione ha previsto tali poi accaduta di incentivi contributivi e al fine di legare riduzione dell'orario a incremento occupazionale ma anche l'Italia si differenzia da questo perché sistema francese
Prevede incrementi incentivi contributivi ad esempio a quelle impresa che ridurranno con la con attraverso la contrattazione reo di lavoro al di sotto del dieci per cento
E nel contempo determineranno un incremento occupazionale al di sopra del sei per cento peraltro quella risoluzione lasciava intravedere raccomandava indicava
Una riduzione contributiva di un equo per ogni ora di lavoro e la grande di quattro ECU per ogni ora di lavoro in più oltre il limite oltre il limite fissato cioè in sostanza stava a significare che il costo del lavoro non sarebbe non sarebbe aumentato c'erano le premesse i presupposti per uno l'incremento del del costo del lavoro
Anche qui in Italia la situazione è completamente è completamente diversa
Non solo perché siamo in presenza ed è stato detto io non faccio fatica a sottolinearlo anzi dice l'impegno del sindacato e dell'UGL su questo aspetto non solo perché le politiche occupazionali oggi sono all'insegna del direi del mero assistenzialismo e strumenti di politica occupazionale sono da lungo tempo totalmente disattesi patti territoriali e contratti d'area
Ma anche e soprattutto perché è una situazione che si va a calare in un contesto di piccola e media impresa che
Per maggiormente caratterizzata nel mondo dei servizi ecco ecco lei che fornisce il massimo apporto la più ampia parte
Nella composizione del del prodotto del prodotto interno interno lordo peraltro direi una del direzioni
Generali dall'istituzione comunitaria del più importante che gli affari suoi affari sociali ed economici
Non ha fatto alcun difetto nel sottolineare dire in maniera piuttosto esplicita che un'introduzione direi che attraverso l'imposizione legislativa delle trentacinque ore determinerà
Sicuramente un maggiore aggravio nei carichi di lavoro se non addirittura l'effetto contrario rispetto al all'obiettivo che nominalmente si prefigge quello di lottare controllata contro la disoccupazione
Vorrei concludere questo intervento non solo quanto sindacalista come loro come il moderatore ha sottolineato e cioè con sicuramente un impegno a conseguire una riduzione dell'orario di lavoro attraverso lo strumento che più di altri ha rivelato la sua efficacia coniugando
Un un più ampio a margine di libertà del lavoratore al di fuori tra vita lavorativa e nel contempo la possibilità di creare occupazione
Sottolineato dico sottolineato questo vorrei concludere il mio intervento attraverso una notizia che circa pure si fa Bini così il piacere di leggere su su su un giornale
Non ricordo il nome della Società d'indagine di analisi economica a livello internazionale alla quale è stata commissionata da un gruppo di imprenditori un'indagine c'è l'obiettivo dell'indagine era quello di accertare il perché investitori imprenditori nazionale ed internazionale non investivano non investiranno nel Mezzogiorno
Dopo varie analisi dopo molti studi e dopo un costoso dice il giornale
Di circa tre miliardi il costo di questa indagine la risultanza fu che quattro erano i motivi a fronte dei quali non c'era l'investimento nel nel Mezzogiorno
Ed era il primo lo dice a società di indagine internazionale credo che questo sia un argomento piuttosto no con l'assenza di infrastrutture l'assenza di semplificazione amministrativa nell'ambito delle procedure al fine di instaurare creare sviluppare iniziative economiche quindi sociali sul territorio
Era sicuramente l'assenza di una sicurezza soprattutto nell'ambito del mezzogiorno e terzo ma non ultimo il problema fiscale peraltro ai fini di un lotto occupazionale per quanto
All'amico Spallanzani possano risultare rilevante il commissario del governo Monti sottolinea e dal suo osservatorio credo che sia oltremodo affidabile che oltre quattro punti percentuali su occupazione europea consistono
Solo ed esclusivamente nel mancato armonia arte ad una mancata armonizzazione delle politiche fiscali nazionali
Credo che non solo ci sia a fronte di questo necessita di un impegno sindacale ma credo che ci sia un corale necessari impegno dalla Società tutta grazie
Se teniamo al professor Renato Brunetta Luís vorrei riproporre una una cosa che aveva scritto dell'ordine del libro bianco considerando che appunto qualche tempo fa nell'arco di una vita lavorativa media erano settanta mila le ore di lavoro è e che appunto lavoratore dedicava alla proprio fazione
E andiamo verso circa quaranta mila ore
Lavorativa l'arco della vita prefetto e otto tecnologie perfetto la maggiore istruzione e quant'altro
Bene lui concludeva che il problema vero è che cosa mettere i nostri sistemi di formazione affinché la gente non abbia orrore di essere liberale
Alle prese la parola grazie me
Io vorrei rispondere a questa ed altre ed altre domande con una semplice schema di trazione
Anche perché spesso si fa molta confusione
Allora di orari di lavoro ce ne sono tanti
Il il primo per gerarchia e l'orario di lavoro definito per legge
Se definito per legge lo definiscono i governi degli Stati e normalmente l'orario definito per legge a finalità di tutela dell'individuo non far fare troppe ore agli individui per non quindi distruggere il capitale umano
Questi sono le nostre quarantotto tanto per dirla che mostrano nel tempo
Una dinamica discendente ovviamente perché migliora la qualità della vita migliora anche la percezione degli Stati nei confronti degli indici allora orario di lavoro per legge lo definiscono gli stati non ha grande riferimento all'economia e al mercato ma alla persona difesa del perso poi gerarchicamente c'è un altro orario di lavoro fondamentale perché l'orario contrattuale
Non lo definiscono per carità gli stati ma lo definiscono nell'economia di mercato le parti sociali
Datori di lavoro e lavoratori si mettono d'accordo più o meno puntualmente per definire attraverso un contratto per definire l'ottima distribuzione del reddito quanto profitto quanto salario è un braccio di ferro la una coperta più o meno corta che secondo del potere contrattuale dell'uno dell'altro si tira da una parte e dall'altra è frutto Della Libera concorrenza anche se in monopolio bilaterale come dicono gli economisti nel senso che i datori di lavoro sono monopolisti sindacati sono monopolisti come sempre sappiamo che dentro un monopolio scusate queste queste accentuazioni da da da professore un monopolio bilaterale non ha un punto di equilibrio
L'equilibrio nel monopolio bilaterale rapporto di forza
Ed è giusto che sia così al secondo tipo di orario è l'orario contrattuale ma non basta ancora perché le parti possono mettersi d'accordo che l'orario contrattuale quaranta però poi c'è un terzo incomodo che il mercato
Il mercato provvede a definire un altro tipo di orari che l'orario di fatto
Che certamente non coincide con l'orario legale
Che non coincide necessariamente con l'orario contrattuale ma allora che di fatto è funzionale alle oscillazioni del mercato altra domanda bassa domanda media domanda
Naturalmente se è un contratto di lavoro è fatto bene deve tener conto delle oscillazioni dell'orario di fatto nel senso deve essere tale da temere quando la congiuntura va giù
Ma di tenere anche quando la congiuntura va su quindi l'orario contrattuale deve essere sufficientemente flessibile da incorporare gli orari di fatto che vanno su e vanno gli orari di fatto non li determinano le parti sociali
Marie determinano l'economia e la crescita lo sviluppo economico e la capacità produttiva la competitività son molte cose dentro ma infine c'è un altro orario che di solito non di quello si tiene conto che l'orario degli impianti l'orario delle macchine
E lo rende le macchine non è determinato
Nel dagli Stati né dalle parti sociali
Né dal mercato ma è determinato dalla tecnologia
Che in gran parte è un'esogena in dogana ma dalla tecnologia e dall'esigenza che sempre tecnologia di fare gli ammortamenti se è una macchina e molto costosa ha bisogno di lavorare tanto per poter ammortizzare supporto e quindi c'è l'orario
Delle macchine allora l'insieme di tutte queste cose
Lasciato alla libertà dei comportamenti delle economie di mercato fa gli orari l'orario di lavoro gli orari di lavoro
Scusandomi per questa tassonomia un po'noiosa de vediamo un attimo la gerarchia di questi orari
Ma è successo nella storia che l'orario di legge
Fosse più basso dell'orario contrattuale
Mai
Perché perché Lare di legge era
Talmente ampio da tutelare la persona ma non doveva interferire se non tanto un plafond il più ampio possibile colorati e contrattuale
Questo il punto dei punti mai e poi mai nella storia dell'economie industrializzate gli orari di legge sono stati più bassi degli orari contratto
Questo il punto
Se fosse realizzati in Italia la legge trentacinque ore noi avremmo che gli orari per legge
Variamente determinati sarebbero più bassi degli orari liberamente stabiliti dalle parti e questa è un'aberrazione economica
Questa è l'operazione economiche perché sarebbe un vulnus non solo alla contrattazione alla libertà delle parti ma un vulnus al mercato
Immaginate cosa succederebbe se l'orario di Renzi fosse più basso dell'orario contrattuale
Nel caso in cui l'orario di fatto che spesso è più alto dell'orario contrattuale andasse a divergere di una quota molto molto ampia rispetto allora che evidenzia se poi l'orario di legge
è baricentrato in termini di ottima Lita
In termini di costi perché il gioco è questo l'orario normale e l'orario che al costo contributivo minimo ed all'orario normale si sale in su per penalizzare la trentaseiesima la trentasettesima trentottesimo e così via
Segretario di fatto si baricentrato sulle
Quarantatré quarantaquattro oggi voi pensate che ci sarebbe una differenza di dieci ore settimanali tra l'orario di legge e l'orario determinato dal mercato con tutte le conseguenze che ne deriverà
Questa è la logica per cui non dobbiamo confondere che so e la tali industrie anche a orari di lavoro a trentadue ore ma anche a ventisette sequestro e funzionale alla combinazione tra impianti produttività
E competitività quindi non dobbiamo confondere e gli orari che vengono definiti in questa o quell'azienda in questo e quel settore con la gerarchia normativa il vero vulnus in questo caso e il fatto che si definiscano
Orario per legge
Più basso dell'orario contrattuale cosa mai avvenuta nella storia dei paesi questo è il punto fondamentale
Non sufficientemente sottolineato ma sul quale non c'è obiezione fu questo è un vulnus dirigista statalista che uccide l'economia mercato ma uccide anche l'intelligenza delle parti sociali
L'intelligenza del mercato perché ripeto se un macchinario ha bisogno di lavorare ventiquattro ore su ventiquattro e mi dà tanta produttività se la forza lavoro applicata quel macchinario che deve lavorare ventiquattro ore su ventiquattro le come dire viene organizzato per turni se quei turni
E di notte e di giorno di sabato e di domenica sonoro come dire corti perché c'è tanta produttività da distribuire tra capitale e lavoro perché no
E se quell'orario ventotto ore ventisette ore venticinque ore pagate come quaranta perché no se c'è la produttività da spalmare su capitale e sul lavoro non è il problema
Questo non è il problema e che nessuno può in cui e quindi dirmi che per legge l'orario baricentrico ottimale trentacinque e tutto quello che va su rispetto ai trentacinque a prescindere dal tecnologie a prescindere da tutto viene penalizzato questa è la follia
è una follia centralista statalista antidemocratica antidemocratica
Antidemocratica perché si distrugge la democrazia della delle delle dinamiche economiche due altri governatori
Se si realizzassero le trentacinque ore
Per non perdere competitività occorrerebbero fiscalizzazione degli oneri sociali pari ai venti trenta mila miliardi l'anno
è il la compensazione
Contributiva in ragione del maggior costo cioè se non si vuole perdere competitività l'otto dieci per cento che sarebbe la quota incremento del costo del lavoro per unità di prodotto a parità di produttività Peter far questa che sperequazioni ora
Si potrebbe fare una prescrizione parziale e così via ma con i tempi che scorrono con questi chiari di luna parlare di venti trenta mila miliardi mi sembra una follia
Secondo elemento che poi era l'elemento legato al problema della convergenza che l'onorevole Angelillo individua ultimo elemento che sembra fare breccia spesso da parte di Bertinotti c'è poca crescita
Distinguiamo tra più teste
La poca crescita che c'è questo è un ragionamento perfettamente sbagliando per una semplice ragione mi faccio questo piccolo esempio noi abbiamo un PIL di due milioni di miliardi
All'anno
Che è una frazione del PIL mondiale vuol dire che noi cioè ci guadagniamo ogni anno sul mercato
Questa fetta di Pirlo mondiale
Questo questi due milioni di miliardi non ci vengono dati una volta per tutte cioè non l'abbiamo la quota fissa questa quota noi ce la dobbiamo guadagnare tutti i giorni con la competitività con la produttività con intelligenza ecco oppure se volete sangue sudore e lacrime mettiamola come vogliamo a seconda degli atteggiamenti bene se noi
Aumentiamo il costo del lavoro per unità di prodotto perché questo significa riduzione per legge dell'orario a parità di salario Noemi come dire perdiamo di competitività
Per un pari a montare se perdiamo competitività per un pari ammontare il risultato è che noi riusciremo a vendere meno bulloni meno servizi meno tutto oppure dovremo comprare mezzi dagli altri che saranno più convenienti quindi non saremo più in grado di produrre i due milioni di miliardi di PIL ma facendo una una riduzione lineare il dieci per cento in meno di due milioni di miliardi di bit
Ma se produciamo due milioni di miliardi meno dieci per cento ne deriva che servirà almeno occupazione per produrre due milioni di miliardi meno dieci per cento e quindi per produrre quello stesso per produrre
Il nostro qui l'avremmo bisogno che ridotto bisogno di meno occupazione quindi una riduzione dell'orario a parità di salario riducendo la competitività di pari a montare poté dico un'altra variante riduce anche l'occupazione ripari ammonta e su questo non c'è alcun dubbio
Si dice no ma riducendo l'orario a parità di salario aumenta la propongo di dare la produttività e beh e allora perché io potrei tranquillamente a un mio lavoratore ridurli l'orario a parità di salario purché Lou in quelle trentacinque ore mi produca gli stessi bulloni che mi produceva pone quaranta Amber non cambia assolutamente niente aumenta la velocità del lavoro non aumenta l'occupazione di una sola unità perché io produco la stessa quantità di bulloni
Con occupazione con ore di lavoro ridotte ma con un'intensità di lavoro più alta
Perché mai una cosa del genere perché mai farla per legge lasciamola fare semmai al mercato distribuendo la produttività
Finisco dicendo
Perché tutto questo
Perché è questo è una aberrazione
Come dire banale non storica cioè non viene da lontano questa storia lavorare meno lavorare tutti viene dalla dalla tristezza
Dei sociologi francesi degli anni degli anni di fine anni Settanta non ha alcuna radicamento nella storia del movimento operaio perché la storia del movimento operaio ha sempre avviato lotte per la riduzione d'orario ma per migliorare la qualità della vita e per distribuirsi la produttività in aumento
Non per distinguersi la povertà in aumento
Questo è il punto
Grazie professor
è rimasto un po'appeso mio delle ore io ma l'avevo studiato sarebbe nato il giro settimana no non ce n'è un altro ciclo soltanto le offro adesso o mai più
Proseguiamo
Presente a Confindustria Giorgio Fossa io vorrei rilanciare ma diciamo l'argomentazione più dialetticamente più classica che fanno i sostenitori e trentacinque ore
Perché no alle trentacinque ore quando invece nelle aziende poi se ne fanno ventisette ventotto peraltro è una delle considerazioni fece anche professor Brunetta la parola acconsente FAS
Ma la ringrazio
Ma credo che su questo punto proprio meno ripetere quello che ha detto Brunetta però voglio quel discorso un pochino più alla larga lontana innanzitutto perché una presupposto e purtroppo partiamo dal presupposto che questa mattina stiamo perdendo tutti un po'di tempo siamo proprio in un po'di tempo perché stiamo discutendo sulla cosa che lo stesso ministro dell'economia ha dichiarato più volte essere una sciocchezza economica poi non ha fatto niente per difenderla questa posizione ma quello è un altro è un altro problema
La posizione nostra di contrapposizione alle trentacinque ore deriva dal fatto che questo non è un problema che impatto sullo sviluppo non crea sviluppo non crea nuovi posti di lavoro sostanzialmente una vera assurdità è assurdo che noi oggi si debba perdere una mattinata top discuto di un problema che non esiste conferma che non esistono dove tutto ce ne vediamo intorno a questo tavolo dove abbiamo letto tutti più o meno le stesse cose dove lo stesso Riolfi attentati di mettere di farla difesa di coloro che hanno proposto questa cosa l'ha fatta se mi concede Orioli a metà privato onde evidentemente quello che lei scrive eccetera dimostra la sua situazione
Tra forse questa mattina è servita perché rivali amico Brunetta che io forse anche perché sono passata massiccio fisicamente non sono abituati ai giri di valzer perché non ho ancora digerito il fatto che lui una volta qualche settimana qualche mese fa
In un'intervista che da Panorama scrittore fosse fosse al servizio di valzer con il governo su questo tema specifico su questo tema specifico Confindustrie partita quasi da sola oggi a alleanze molto forti che vanno trasversalmente nel quadro politico ma che vanno anche nell'economia e quant'altro pronta a fare la sua battaglia la sua battaglia fino in fondo
Il nostro dissenso è nato e qui partiamo da una prima domanda da primo punto dal primo obiettivo che secondo lui ore si potevano i proponenti era quella di dire è condivisibile sbagliato il metodo attenzione condivisibile se noi non entriamo per mezzo
Come ci ha già detto anche giustamente il professor Brunetta prima le imprese trattano volta per volta caso per caso ci sono tutta una serie di situazioni per cui può essere conveniente
Però anche qui di mente non dimentichiamoci che anche anacronistico parlare di orario di lavoro settimanale
Il nome più in cui il problema della stagionalità il problema tra globalizzazione dei mercati alla concorrenza eccetera cinque Peña tutti a guardare con attenzione gli orari anomali
Per cui il discorso grave annuale centri sequenze da ci possono essere complessivamente delle riduzioni di orario
Ma sono sempre rilanciate e sempre l'azienda che è situato nel centro del paese ha la possibilità di farlo che riduce l'orario in cambio di qualche cosa non è mai un'imposizione per legge
Quando è stato imposto non per legge ma livello contrattuale
Ma di tutta una categoria ha creato danni
I metalmeccanici tedeschi stanno cercando di fare una profonda riflessione perché secondo il presidente Confindustria tedesca e il secondo i presidenti dei metalmeccanici tedeschi questo ha portato comunque a una maggior diminuzione di quella che sarebbe avvenuta dei posti di lavoro in Germania
Perché è vero quando Bertinotti dice che comunque sono diminuiti posti lavoro in Germania o sarebbero comunque minori
Ma sarebbero diminuiti di meno e forse la Germania non sarebbe stata il Paese che ha fatto maggiori investimenti all'estero il sistema nel settore meccanico e metallurgico probabilmente anche perché a questi costi maggiori
E qui
Apro una piccola parentesi non voglio entrare più di tanto che abbiamo tanti problemi in casa nostra
Giustamente evidenzia ricordato piaceva per ce l'ha fatto vedere bene ieri sera in televisione ha detto che sulle trentacinque ore lui è azienda per azienda
Va benissimo speriamo che sia così ma spia per i nostri colleghi tedeschi il problema di un altro tipo
E questo aveva detto anche il presidente Prodi in campagna elettorale poi però lui ha avuto Bertinotti non so cosa farà il nuovo cancelliere tedesco
Con i Verdi comunque un problema che riserveranno loro perché adesso perché può diventare un problema anche loro perché non dimentichiamoci che importanti politici del governo
Del governo col avevano detto beh può essere un problema soprattutto per l'Italia perché ci dà la possibilità di andare a colpirla maggiormente l'Italia cioè se l'Italia la Francia diceva vedova e del qualche mese fa andranno totalmente cinque ore di mentire diminuiranno così fortemente loro competitività e sarà un vantaggio per gli altri
E qui apro ancora un'altra parentesi attenzione perché c'è gente anche all'interno della del gruppo che ha chiesto sostanzialmente o che si è posto alcuni obiettivi sulle trentacinque ore
Che ha detto allarghiamo la a tutta Europa no ho dato diciamo dalla lega tutto il mondo impossibile ma segue la vediamo tutto Europa non andiamo a distribuire maggiore competitività alle imprese europee abbiamo distribuire maggiore povertà
Partiamo dal presupposto che l'Europa oggi a difficoltà di competitività
Perché per tutta una serie di problemi che avevamo prima da tutta una serie di problemi che abbiamo oggi
In particolare noi ma non solo noi con altre aree del mondo perché anche la crisi finanziaria di questi giorni di questi mesi sir impegna ancora di più a riflettere su questo problema della riduzione di orario di comunque di crisi di competitività dell'Italia e dell'Europa
Perché Paesi che oggi ci offrivano prodotti già di qualità prima
Oggi con l'assoluta cioè il cinquanta per cento offrono apprezzo assolutamente concorrenziale prodotti di qualità sono diversi prodotti che vengono dal Far East di quelli che vengono che vengono dall'Europa dell'Est per i prodotti che venivano dall'Europa dell'Est non erano di livello qualitativo buono
Quelli che vengono dal far East sono di livello qualitativo quasi sempre perlomeno come il nostro
Per cui dobbiamo capirci su questo problema su questo problema sul discorso ripeto che lei ha posto ci sono alcuni casi
Dove questa soluzione può funzionare ma è un caso che si devono vedere le parti sociali caso dove il Governo di qualsiasi propongo colore sia non deve intromettersi
Questo vale per questo tema varcava il Tfr vale per tutta una serie di cose su cui il governo vuol mettere il problema
Vuole tornare su cose che non sono che non sono di sia competente
Ha detto bene il
Brunetta quando ha detto il discorso e lavoro non c'è in giro per il mondo una fetta di lavoro che sia destinato all'Italia noi tutte le mattine dobbiamo rimboccarci le maniche cerca di asse competitività che se non è un problema per l'imprenditore o per gli azionisti e l'impresa proprio per i lavoratori
Allora il problema vero è che per conquistarsi questa fetta e cercare di allargarle nodi ma da sempre e solo le briciole dobbiamo cercare di essere più competitivi
Il signor Bertinotti e chi con lui ha messo in piedi sta storia dovrebbe stare un po'meno a Roma e girare un po'più nelle fabbriche nei fatti che non sono più le fabbriche
Si è dimenticato lui
Il problema vero è che oggi ha ci sono superate certe posizioni non c'è più una contrapposizione così forte tra il lavoratore e datore di lavoro siamo tutti sulla stessa barca poiché c'è alcuni momenti rinnovo contrattuale ognuno fa la sua partita
Ma assicura ma sicuramente la contabilità dell'azienda è un bene è un bene di tutti e due
Le trentacinque ore sono anche sbagliate se non le mettiamo in parallelo con quello che succede nei
Non possiamo adottare questo sistema e D'Alessio
Rischi ma prendiamo questi modelli adattiamo li hanno lo stesso Jospin di ritorno qualche settimana fa da una visita negli Stati Uniti Alletto OPA forse è il caso di ripensarci sulla flessibilità che c'è che c'è in quel Paese
Perché evidentemente adattandola al ai Paesi dell'Europa continentale qualcosa qualcosa si può pure ci può Furfaro ma perché non andiamo a spiegarcelo a chiederci come mai nel nell'Europa continentale nel mille novecentonovantasette il quarantasette per cento dei nuovi posti di lavoro li ha fatti la Spagna che è andata non dico contro corrente ma sicuramente sulla strada diverso sa da quella trentacinque ore che ha aumentato la flessibilità garantendo ovviamente i lavoratori perché nessuno chiede il far West però sappiamo che certe regole così rigide non non ci portano da nessuna parte
Qualcuno ha detto anzi lei ha cercato di riportare alcune pregevoli dice il tema degli orari può migliorare la sigla la sistema sia di vita la qualità della vita ero bisogna anche che però la qualità della vita sia abbinata una quantità della vita perché se noi diamo tanto ore libere tra poi non diamo quattrini per spendere io non si riesce a capire come come posso a quadrare cosa c'è occhio e loro non facciamo altro che aprire lavoro traspare il poco trasparenti e lavoro nero eccetera credo che può essere anche una soluzione a volte per risolve tanti problemi per per va da lavoro Matri del Paese ma ci sono tante tra il paese dove non c'è più differenza non si capisce più qual è il confine tra lavoro nero e la e la e la criminalità questo è un punto su cui su cui bisogna riflettere e anche qui ci sono due case cosa sto Davos varie ha riempito il mondo come una soluzione di successi
La mostra che l'ha scelto quella strada perché non aveva di aborto zoppo e sociali che abbia bene o male hanno funzionato in questo Paese intatta tante volte c'è una una ricerca di un'università tedesca all'università di Lüneburg che dice che la settimana corta la voce varie nel secondo un'indagine la ricerca approfondita che ha fatto ha creato insoddisfazione all'interno dei nuclei familiari punto primo
Punto secondo dove non mi ricordo il Paese
Il la cita ma dove c'è la sede principale della Postbank e c'è la più la punta più elevata di lavoro nero in Germania
Allora se questo serve per trovare un secondo lavoro troviamo delle soluzioni diverso concediamo tutti di fare due lavori in maniera più o meno lei cita senza ora ma non non inventiamoci cose cose di questo di questo genere
Vi ho detto dove è stata sperimentata non ha avuto non ha avuto successi
C'è il problema
Che
Su questo tema dobbiamo comunque continuare a essere vicini dobbiamo continuare sevizi perché dobbiamo evitare che nella Finanziaria si trovino in quello che accompagna la Finanziaria sul tavolo soluzioni che possono mettersi oltre naturalmente in difficoltà e dobbiamo andare fino in fondo Confindustria la detto fino dal primo momento se necessario ci sono le regole che ce lo permettano dovremo andare al referendum
E io qui ribadisco che di fronte pur rimanendo ognuno
Nel nella sua posizione nel suo ruolo eccetera però di fronte l'impegno di sostenere un referendum abrogativo
Anche da parte di altri soggetti oltre a Confindustria atti soggetti che possono essere gli altri rappresentanti del mondo del mondo civile che possono essere gli altri rappresentanti del mondo dell'impresa che possono essere i si l'ha capito che alcune volte sono stati al nostro fianco molto di più loro nella parte iniziale così sono un po'non dico tutti ma molti si sono si sono persi per strada
Ma anche di fronte alla possibilità che le forze politiche vogliano convergere su questo su questo problema non possiamo che apprezzare questa determinazione perché questa sarà se necessario una battaglia che attiene a mio giudizio direttamente ai principi di libertà
Di libertà dell'individuo di libertà del datore di lavoro di libertà dei lavoratori e di fronte a questi problemi libertà non c'è colore non c'è bandiera si combatte tutti per difendersi da chi vuole impoverire questo Paese grazie
Al presidente Aned Gianfranco Fini
Giro le le provocazioni iniziali comincia così ben svolto dagli altri relatori e chiede do a Luís come intende organizzare questo che il presidente Fossa definito una battaglia per dei principi di libertà
Va bene
Prima di risponderle voglio
Poco pare a mia volta qualche valutazione senza rubare il mestiere ad altri ci mancherebbe di carattere politico perché mi sembra ormai evidente lo diceva prima presidente Fossa che non esiste in Italia e in Europa un solo economista o un solo imprenditore un solo sindacalista degno di tale nome
Che posso sottoscrivere un impegno per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario per legge
L'avversione nei confronti di questa ipotesi è una persona davvero largamente diffusa nel mondo dell'imprenditoria
E direi più vasta mente in tutti coloro che seguono le dinamiche economiche e le legano alle conseguenze sociali
Io voglio perché non è stato ancora fatto ricordare perché in Italia in un determinato momento
è stato imposto un dibattito sulle trentacinque ore per legge a parità di salario
Nel programma dell'Ulivo non vi era azienda a questa ipotesi
Anzi sono numerosi gli interventi scritti ed orali del presidente Prodi e di numerosi ministri del suo governo
Che escludevano
In alcuni casi in modo aprioristico qualsiasi ipotesi di introdurre nella legislazione nazionale un vincolo per quel che riguarda la riduzione dell'orario di lavoro
Io non ho in me ne scuso le carte ma il presidente Prodi disse in Parlamento
Di non ritenere utile per l'economia nazionale l'introduzione per legge della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario
La finta crisi determinata da Rifondazione Comunista qualche mese addietro
Portò come pedaggio obbligato per la maggioranza dell'Ulivo la sottoscrizione di una cambiale
Siamo ad un paradosso
Non soltanto il mondo dell'economia non soltanto la totalità dell'imprenditoria non soltanto tutti coloro che per motivi di studio conoscono la realtà economica e sociale italiana ed europea non soltanto buona parte delle parti sociali
è contrario alla introduzione per legge dell'orario di lavoro della riduzione d'orario di lavoro non soltanto l'opposizione
Ma anche stando a quello che è stato detto e mai smentito anche buona parte della maggioranza
In termini politici il dato che io voglio sottolineare è semplicissimo
Di fronte alla crisi annunciata proclamata seppur per poche ore qualche mese addietro da parte di Bertinotti
L'Ulivo non esito a a rimangiarsi ciò che aveva proclamato e a sottoscrivere una cambiale che come sempre viene portata in scadenza
Lo dico perché
Perché non vorrei che quello che è accaduto la volta scorsa
Forse destinato a ripetersi di qui a qualche settimana
Cerco anche di introdurre qualche elemento in più rispetto a quello che è stato detto perché dovrei ripetere in buona sostanza tutto quello che gli illustri ospiti hanno detto sottoscrivendo in pieno
Italia
Paga sempre di più
Il costo altissimo di quella truffa elettorale che fu organizzate il ventuno di aprile da l'Ulivo e da Rifondazione
L'assenza di una sola politica economica ma la presenza al contrario di due politiche economiche in alcuni casi contrastanti determina per la pavidità di Prodi
Per la sua ostinazione nel rimanere a Palazzo Chigi
Per la debolezza complessiva dell'Ulivo nei confronti di Rifondazione determina dei costi altissimi non solo di credibilità dell'Italia ma anche
Determina delle autentiche aberrazioni legislative
Cioè in termini più espliciti
Per una finta crisi l'altra volta l'Italia si è ritrovata con queste trentacinque ore per legge a parità di salario che tutti ribadiscono essere una follia mi chiedo che cosa
Potrebbe essere regalato tra virgolette da Bertinotti all'Italia se nelle prossime ore dopo una crisi più o meno finta dovesse essere a ricontrattare alla maggioranza uscita dalle urne
Perché io credo di non sbagliare in termini politici dicendo che se D'Alema dall'Argentina dice di essere tranquillo
Se il lord protettore dell'Ulivo dice di essere sereno evidentemente è perché al di là del voto sulla Finanziaria e largamente probabile la volontà di Arryn compattare ricontrattare ricostruire la maggioranza uscita dalle urne e se ciò accade HT solo con ulteriori concessioni profondamente negative per l'economia a favore di Rifondazione Comunista
E allora non voglio essere una Cassandra ci mancherebbe altro ma non vorrei che quella battaglia di libertà che giustamente ha evocato il presidente Fossa anziché essere l'ultima battaglia di libertà dovesse diventare la prima battaglia di libertà perché non è detto che il peggio sia stato raggiunto con la utopia delle trentacinque ore a parità di salario imposte per legge perché
Perché è evidente che Bertinotti gioca qualche cosa di più
Di quella che può essere la sua credibilità nell'ambito della politica nazionale ed internazionale
Mette in gioco la ragion d'essere stessa del suo partito
Che è un partito definendosi ed essendo comunista sostanzialmente ostile alta libertà di mercato sostanzialmente ostile alla mondializzazione dell'economia sostanzialmente ostile alla integrazione nell'ambito europea sostanzialmente antistorico Rifondazione Comunista mette quotidianamente in gioco non un provento di tipo elettoralistico ho un reddito ma la ragione stessa di esistere di una formazione politica che non a caso è una formazione che predica l'antagonismo e non già
La governabilità ciò premesso una sola valutazione riprendendo qualche concerto
Perché la sinistra più o meno antagonista finisce per imporre o accettare le trentacinque ore perché parte da un presupposto a nostro modo di vedere profondamente errato parte dall'idea che la priorità nella fase l'Italia sta vivendo consistita in una politica che sappia equamente distribuire la ricchezza prodotta ho detto molto bene prima il professor brune
La destra ritiene che la priorità oggi non sia da parte delle istituzioni quindi dei governi nella distribuzione equa della ricchezza prodotta la priorità oggi viene nell'aumento della produzione
Perché se non sia ben chiaro che il vero grande problema italiano è nell'aumento del PIL inferiore non soltanto rispetto alle previsioni del governo
Ma largamente inferiore lo ricordava il presidente Fossa rispetto alla produzione degli altri partner europei l'Europa è in una fase di difficoltà e di stagnazione derivante anche da congiunture mondiale all'interno delle
Europa l'economia nazionale dell'economia che tira di meno economy italiana e quella che risentì di più della crisi interna le ma anche e lo ha detto con grande chiarezza in particolar modo tutto Spallanzani di quella che è stata chiamata l'inadeguatezza legislativa
E allora che cosa teme in particolar modo Alleanza Nazionale
Teme che a fronte di una situazione in cui sono già molti fattori che non aiutano l'economia nazionale
Perché c'è questa inadeguatezza legislativa c'è una sostanziale rigidità del mercato del lavoro c'è un livello di tassazione a tutti no c'è una incapacità della pubblica amministrazione di dare risposte in tempi certi con regole certe a chi vuole investire capitali e lavoro a fronte di tutto ciò e in un contesto di sostanziale stagnazione ho addirittura con sintomi di recessione l'imposizione di un ulteriore elemento dirigista
Possano determinare la fuga di coloro che sono intenzionati ad investire in Italia e nell'ambito di quella grande sfida che l'Unione europea posso incentivare fenomeni di delocalizzazione delle imprese
Questo direi che è l'altro elemento che va aggiunto ai tantissimi che sono stati posti all'attenzione del nostro dibattito si tratta di una ipotesi quella delle trentacinque ore profondamente negativa per l'economia nazionale che deriva però da una in
Stazione da un'aberrazione di tipo culturale ritenere cioè che in questa fase quel che conti sia ridurre sia spalmare in modo e con la ricchezza prodotta quel che conta oggi è mettere in movimento meccanismi atte a produrre più ricchezza
Perché può essere una frase ad effetto ma è una frase che fotografa la realtà
Continuando ad ignorare che il problema italiano e quello della scarsa capacità di produrre soprattutto rispetto ai partner e i ritmi di crescita di altri paesi di qui a qualche tempo avremo il drammatico problema non più istituiremo due colori che
Sta ma di contenere gli spazi di povertà che aumentano se vedete la finanziaria è una finanziaria che abbiamo bollato come negativa proprio perché sposta l'attenzione del governo non sul versante per noi prioritario del che fare per essere più ricchi
Bensì al contrario sul versante sicuramente importante ma non strategico del come distribuire in modo più o meno equo quel po'di ricchezza prodotta e che eccetera rispetto al spesso perché abbiamo detto è una finanziaria che
Anche per quel che riguarda gli interventi sociali e modesta ed è più che altro volta ha rappresentato uno specchietto per le allodole nei confronti di Bertinotti perché possa fare retromarcia
L'abbiamo detto anche e soprattutto perché c'è ben poco da investire c'è ben poco da distribuire perché è stato prodotto meno di quello che l'economia nazionale poteva produrre
Allora il punto anche della contrapposizione politica a nostro modo di vedere tutto qui c'è chi continua a ritenere che compito della politiche quindi delle istituzioni sia quello di distribuire la ricchezza c'è chi al contrario ritiene che oggi la grande emergenza derivi dalla scarsa capacità di produrla e non voglio rubare da per investire a nessuno anche perché tutti gli interlocutori ne sanno assai più di me su queste questioni ma tutti sanno che quando il PIL cresce l'uno virgola cinque per cento e il governo aveva previsto inizialmente il due due poi lunedì otto è impensabile nel futuro un aumento del lavoro votazione e anche i dati di fine luglio sono in molti casi i dati che derivano dalla valenza rappresentata dal lavoro stagionale
Non è una occupazione stabile e duratura siamo in una situazione di stagnazione con evidenti sintomi di recessione imporre le trentacinque ore contro ogni lo contro ogni analisi di carattere economico contro quello che in qualche modo l'Europa ha già fatto significa davvero alzare una bandiera solo di tipo ideologico
Ma non è tanto solo contro Bertinotti che dobbiamo scagliare la nostra vis polemica quanto nei confronti di chi prima dichiarò solennemente di ritenere dannosa per l'economia nazionale la sola ipotesi e poi pur di rimanere a Palazzo Chigi non ha esitato ad accettarla e ad porla e se come si suol dire il buon giorno si vede dal mattino c'è davvero da chiedersi se dovessero ricomporre la crisi
Su quali basi e con quali ulteriori dannose utopie per l'economia intenderebbero siglare il nuovo patto di governo
Però convegno la parola torna l'onorevole Roberta Angelilli che per l'appunto avvia le complicità
Di fatto coraggio io vorrei ringraziare ancora i nostri ospiti per i loro interventi che oltre ad essere molto adeguati sono stati credo estremamente incisivi e chiari e chiedo ben compresi da tutti ringrazio ovviamente tutte le persone che hanno partecipato numerose a questo convegno il mio e affido le conclusioni all'onorevole Gianni Alemanno coordinatore del dipartimento delle politiche del lavoro e si la carica
Devoluto oggi una sorta di carrellata del del buonsenso
La serie di prese di posizione chiare e ferme
Però non sono come ha detto un po'paradossalmente il dottor fosse una sorta di pre di perdita di tempo
Che oggi era necessario dare un segnale politico
Innanzitutto un segnale all'economia italiana perché Spallanzani nel suo intervento ha sottolineato il problema di un effetto al con ciò
Che già la presentazione di questo disegno di legge ha provocato l'economia italiana e quindi per l'economia italiana sapere che c'è un fronte sociale politico culturale in grado di fronteggiare
La
A approvazione di questo disegno di legge di per sé è già un elemento di conforto di rafforzamento per tutti quelli che sono gli operatori economici e lavoro Italy ma credo che è necessario
Dare in questo momento un monito al Governo Prodi
Evitare cioè non solo che le trentacinque ore entrino in una logica di mediazione in questo momento di crisi annunciata della maggioranza di centrosinistra mai governo Prodi faccia altri passi sulla strada di alterare invano iter parlamentare lo svolgimento di questo disegno di legge già abbiamo subito il fatto che sia stato il dolore erano a presentare un disegno di legge non sia stata una proposta di legge sarebbe estremamente negativa per l'economia italiana e per tutta la realtà politica e sarebbe un bussa alla democrazia di questo Paese se il Governo Prodi imponesse una loggia rischierà in entro che forse l'iter parlamentare questo disegno di legge
Noi siamo già pronti con Brunetta abbiamo già in tasca un comitato per l'indizione del referendum abrogativo di questa legge già tre Consigli regionali hanno portato l'Inter male a indire il referendum e sono i Consigli regionali del Veneto della Calabria e del Molise e quindi sanno sufficienti altri due Consigli regionali si impegnerà in questo senso
E avere la certezza del referendum ma è necessario che non si attenda questo tempo che non si arrivi a questo punto estremo perché quello sì sarebbe veramente una perdita terribile il tempo per l'economia italiana il servo mesi per R. sì per quella che è la prossima di sviluppo è quello di dare il via a un nuovo equilibrio economico per il nostro Paese io credo e concludo che dobbiamo rivolgere come forza politica un appello alle parti sociali agli imprenditori perché è forte è giunto il tempo da parte l'associazione di fare di lanciare un segnale per la stessa forza simbolica dalla vecchia marcia dei quadri la figlia forse oggi sarebbe tempo che siano proprio le organizzazioni imprenditoriali a lanciare una grande Marcia dell'imprenditore della però lo sviluppo che dia un segnale chiaro al governo di centrosinistra una grande marcia che dia un segnale per dire basta una legislazione che lavora tutta contro la possibilità di sviluppare occupazione ma è anche messaggio che noi diamo alle forze sindacali purtroppo D'Antoni ancora una volta è stato assente in questo momento decisivo è presente il nostro amico una biglia noi chiediamo al movimento sindacale di assumersi una responsabilità storica di creare un anno nove identità sindacale capace di competere sulla modernità un polo sindacale che sappia dialogare con l'economia con la politica con la cultura italiana per costruire la modernizzazione questo Paese se non ci sarà tra questo è il rischio di una rottura storica di una rottura economica di un altolà culturale molto forte noi vogliamo evitare questa rottura perché crediamo che l'Italia debba sviluppare secondo logiche Civiltà del lavoro ora secondo logica ed equilibrio sociale ma se non ci sarà da parte del mondo sindacale una capacità di interpretare questa ci sia il modo di azione il rischio d'apertura si fa sempre più forte ci sono delle maglie rigide ideologica e pesa sull'economia italiana e l'Italia per troppo tempo ha potuto passo per queste rigido il Maglio di alloggi negativa è legata al passato questo il segnale dovuto dare da questo momento appalto una petizione che se gli organismi attualmente opera stavano interpretando la giusta valenza potrà portare anche una procedura d'infrazione nei confronti di questa legge che porterà alla discussione di fronte al fatto giustizia da per per a valutare questa legge ti ringrazio affresco