Tra gli argomenti discussi: Brigate Rosse, Fascismo, Moro, Rapimenti, Resistenza, Storia, Stragi, Terrorismo, Violenza.
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Varianti della violenza sono gli stati democratici e autoritari le leggi affermative limitative osso oppressive di diritti i diversi modi di opporsi ad esse nelle diverse realtà statuali il razzismo il rifiuto attivo di esso le guerre rivoluzioni e tra esse la seconda guerra mondiale con la Resistenza ma anche con i campi di sterminio le camere a gas i bombardamenti a tappeto le rappresaglie
Il terrorismo road criminale di questi ultimi anni teso a contenere ed arrestare con l'assassinio un processo di liberazione certamente faticoso e non pacifico
Anche se si sviluppa con mezzi legali e democratici non militari eccetera eccetera
Ebbene queste cose sono tutte la stessa cosa
Parlare di violenza in certe occasioni mi sembra i qui pro quo soprattutto quando si vorrebbe confrontare ad esempio il fenomeno del terrorismo ad episodi storici politici e militari caratterizzati anche essi dall'uso delle armi da guerra ma ben diversi sia per gli obiettivi concreti che per le condizioni storiche in cui si sono manifestati
A rigore e perfino improponibile il raffronto fra Orsini Bresci Oberdan che pure sono stati i terroristi e i nostri Curti Concutelli Moretti e Delle Chiaie coi loro soci Freda Ventura Toni Negri Scalzone e Piperno pazienza eccetera
A porsi queste domande e accorcerà evidentemente e Rosario Bentivegna uno dei membri del gruppo partigiana ano che fu esecutore dell'attentato a via Rasella nel marzo del mille novecentoquarantaquattro quando una colonna come ricordiamo una colonna di SS altoatesine
Venne fatta saltare con l'esplosivo Ilaria da un gruppo di partigiani tra i quali appunto era Bentivegna
Per vendicare questa tentato come ricordiamo anche i tedeschi che allora occupavano la città ordinarono la strage delle Fosse Ardeatine
Perché Bentivegna si punta alle domande
Ce lo dice lui stesso in un articolo che è apparso sul numero quattro del due febbraio di Rinascita la rivista del Partito comunista fondata da Palmiro Togliatti Bentivegna solleva la questione scrive
Per riprendere i temi di un contraddittorio svoltosi tra lumi e il filosofo e ora senatore a vita Norberto Bobbio Bobbio a sua volta aveva in precedenza rilasciato un'intervista Giampiero Mughini
Sull'Europeo nel corso della quale sosteneva la tesi che Bentivegna giudica qui discutibile della analogia tra le gesta del terrorismo di oggi e alcune azioni partigiane durante svoltesi durante la seconda guerra mondiale in particolare la uccisione del filosofo fascista Giovanni Gentile oltre che l'azione partigiana di via Rasella
Concertato come lo stesso scrive Bentivegna
Letta l'intervista di Bobbio aveva chiesto spiegazioni al filosofo possiamo capire che fosse sconcertato vedere così rifiuta
Dati alcuni grandi miti del
Resistenza da una personalità da un filosofo come Bobbio certamente non è cosa da poco perché i in quei miti ha creduto e di quei miti è stato anche in qualche modo Autore e protagonista così chiamato in causa da Bentivegna Bobbio a poi conferma
Nato in una lettera mi pare la propria tesi sollecitando in in conclusione me scrive Bentivegna se stesse e tutti coloro che furono attivi nella Resistenza o addirittura nello schieramento antifascista nella Seconda guerra Mandea
Alé a giudicare il nostro passato con un animo diverso da quello di allora con la maturità e la consapevolezza che ci derivano dall'aver vissuto altri quarant'anni e di aver compreso qualche cosa in più sulla volontà di Potenza che domina il mondo sulla violenza che non ha fine la violenza chiama violenza sulle vittime che si trasformano in carnefici sui benefattori di ieri che si trasformano in malfattori di oggi
Come abbiamo sentito all'inizio Bentivegna non accetta questo giudizio queste richieste di ritrattazione o almeno di capovolgimento dei giudizi e dei valori non è possibile e gli dice
Che Bobbio il quale confessa che all'epoca quando lo scontro durante la guerra tale tale la necessità di stare da una parte all'altra della barricata avrebbe accettata come fatale l'esecuzione del filosofo inviti oggi a una revisione totale e drastica
Di giudizi e di valori
Quello che fu allora iniziativa di guerra obietta Bentivegna Bobbio non può essere oggi giudicato atto terroristico tanto meno può essere
Sì mirato a una delle azioni del terrorismo eversivo di oggi come invece Bobbio più o meno esplicitamente intende fare facendo riferimento proprio all'assassinio di Aldo Moro
Alla strage di via Fani
L'assassinio di Aldo Moro scrive Bentivegna non è sembrato a nessuno un avvenimento fatale e inevitabile nella situazione in cui è avvenuto è tale da rappresentare uno scontro in cui fosse necessario stare da una parte o dall'altra della barricata
Era solo un atto di violenza fine a se stesso un atto in cui la scelta del mezzo non è commisurata al fine che si vuole ottenere e che non si potrebbe ottenere in altro modo ma semplicemente un atto di violenza ha cercato e voluto come tale dunque a tutti
Visti i Co dire posso dall'azione di guerra partigiana dall'attentato di via Rasella ad esempio se non altro perché in questo atto terroristico la scelta del mezzo addebitarlo abbiamo ascoltato Bentivegna scrivere non è commisurata al fine che si vuole ottenere
E ancora a Bentivegna che scrive il giudizio di Bobbio sull'azione militare di via Rasella mi sembra un in dissenso con lo spirito e con la lettera della Resistenza
Il nemico doveva essere colpito ovunque si trovava questa era la legge della guerra partigiana a tre afferma Sandro Pertini membro della giunta militare del CLN insieme a Riccardo Bauer e Giorgio Amendola
Anzi a proposito dell'azione di via Rasella Pertini precisa perciò fui d'accordo a posteriori con una decisione che era partita da Giorgio Amendola
Bentivegna tira le somme del dibattito l'azione partigiana di via Rasella non può essere giudicata enucleando la dal contesto della guerra e dell'occupazione nazista di Roma
Non è stata un'azione isolata ma una delle tante combattute in città e sui monti del Lazio
Rientrava nel quadro di una strategia che aveva come obiettivo ultimo l'insurrezione e la liberazione della città ma anche la difesa dei suoi cittadini dalle minacce di deportazione in massa l'avvertimento al nemico che la battaglia incita lo avrebbe in castrato in una guerriglia insurrezionale pesantissime che non era opportuno per lui né dal punto di vista militare né politico servirsi di Roma per la sua guerra la distrazione di forze militari nemiche dal fronte oppure
La fine dei bombardamenti alleati nel caso in cui fosse stato rispettato dal nemico lo status di città aperta
Questa discussione svoltesi a distanza tra Bentivegna Bobbio di cui lo stesso Bentivegna ci dà resoconto sul settimanale Rinascita come abbiamo sentito ci mostra quanto quella azione di guerra l'attentato di via Rasella
Sì è ancora
In fondo sostanzialmente discussa sia ancora scottare tutte nelle sue antiche motivazioni e mi e lì negli di Frey nei suoi riflessi di oggi negli stessi riflessi che oggi e sta provocando la nostra memoria nel nostro ricordo via Rasella brucia ancora e soprattutto bruciano la coscienza della sinistra evoca lacerazioni
Offre o impone ripensamenti e allora vorremmo se ci è consentito anche noi dire qualcosa in questa discussione tra Bentivegna e Bobbio sembra infatti hanno poiché il problema centrale lo sia quello di sapere se dobbiamo e possiamo ancora giustifica con gli occhi e la sensibilità di oggi quello che ieri ci appariva lecito o invece se dobbiamo rivedere i nostri giudizi non ci interessa tanto sapere se l'attentato di via Rasella poteva allora nel mille novecentoquarantaquattro essere considerata azione di guerra mentre oggi può estere condanne ecco perché assumere tra effettivamente i colori dell'azione terroristica il problema è altro nostro avviso e quello di sapere se in genere alé le guerre di questo secolo
Come vocate dalle prime parole dalla prima brano di Bentivegna le guerre con i loro genocidio loro infamie con loro capovolgimenti di fronte e con le vittime che diventano carnefici non sia leggera in già rare tutti prodotti e sintomi della violenza che si accampa sempre più come arbitro in tutte le vicende umane e come unica giustificatrice della storia della stessa nascita e vita delle nazioni e quindi il problema ci pare sia quello di sapere se non sia necessario oggi una nuova e diversa considerazione delle necessità e dei doveri del cittadino l'uomo moderno
Posto di fronte ai temi ai problemi della cadere intorno all'uno
Il quale deve rendersi ragione del rischio incombente sulla storia e sul cui spesso d'una possibile vittoria della violenza sul diritto sulla giustizia e alla tolleranza c'è gente ora nuovi troppo silenzio troppe norme indifferenza la spaventosa tragedia della fame nel mondo per non pensare che forse la violenza ha già vinto negli animi se non nelle cose e quanti sono oggi in vista enti di fronte al genocidio della fame nel mondo sono in fondo gli stessi che compirono ieri e oggi difendono i valloni e la giustezza di quell'attentato o atto di guerra secondo i punti di vista che pur via Rasella
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